Bilancio di fine anno /// Stagione 2018
Ladies and gentlemen, start your engines, che il 2018 è terminato.
Per far sì che il 2018 possa avere il suo giusto termine e riposare in pace, non ci resta altro da fare che ripercorrere quello che è successo sui circuiti del campionato di Formula 1.
Preparatevi quindi a rivivere i momenti salienti, con la consapevolezza che il tempo passa ma io non cambio e che continuo solo ed esclusivamente a parlare delle cose più serie. Ovviamente cercherò di dare anche un po' di spazio agli eventi di contorno, quindi non temete, se da un lato narrerò con dovizia di particolari le imprese di Grosjean e Sirotkin mentre ignoravano l'esistenza delle bandiere blu, cercherò di ricordarmi che in concomitanza qualcuno è anche salito sul podio e che qualcuno non era Hulkenberg.
PUPAZZI DI NEVE & OVERCUT: tutto è iniziato con i TEST DI BARCELLONA. Per l'esattezza, tutto è iniziato con la neve scesa a Barcellona che, in parte, ha impedito lo svolgersi regolare dei test.
In Mercedes ne hanno approfittato per costruire un pupazzo di neve e per aprirgli un profilo Twitter. Sono stati giorni di trollate, che hanno aperto un campionato caratterizzato da una grossa novità...
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...ovvero Sirotkin (davvero pensavate che avrei citato l'halo? ormai ne parlano solo Hulkenberg e le mucche), di cui si parlava anni fa quando aveva a malapena 19 anni parlando del suo imminente debutto, ha debuttato in Formula 1! Ci sono state polemiche in proposito perché è russo, dato che #RussiaIsTheNewJapan.
Nel corso dei test prestagionali penso che si sia parlato di tanti argomenti che avevano poco a che vedere con i test, anche nelle giornate in cui le monoposto scendevano regolarmente in pista. Tra i dettagli degni di nota ricordo che a un certo punto Raikkonen e Ricciardo si sono defilati perché avevano un attacco di diarrea. O di torcicollo, è quasi uguale, dopotutto... Quando Ricciardo non è sceso in pista perché stava male, la stampa olandese ne ha approfittato per sollevare un polverone sul suo abbandono imminente della Redbull. Non è stato così imminente.
L'attuale line-up dei Mercedes Bros pare essere fisicamente piuttosto resistente, dato che non ci sono state epidemie. Per fortuna: Werly non c'era, correndo nel DTM quest'anno, quindi non c'è stato bisogno di prendere in prestito qualche sostituto.
Il campionato è iniziato sul serio con il Gran Premio d'AUSTRALIA, segni particolari la presenza delle due Haas in posizioni di prestigio... almeno finché non sono rientrate ai box e non sono uscite su tre ruote.
Se Kmag si è defilato senza dare troppo fastidio, Grosjean si è fermato decisamente in mezzo. Chiamata d'urgenza la virtual safety car, è accaduto qualcosa di semplice e immediato: Vettel che stava dietro a Hamilton è rientrato ai box e quando ne è uscito stava davanti a Hamilton. Ne sono venuti fuori giorni e giorni di analisi sulle pagine web, per capire come ciò fosse stato possibile.
È esattamente in momenti come questi che rivaluto il telespettatore occasionale che vede la gara per caso al bar. Vede che il pilota che era dietro adesso è davanti, lo accetta come un dato di fatto e non si interroga su queste cose. La gente che commenta i gran premi sul web mi dà l'impressione di essere totalmente ignara del fatto che in certe circostanze gli overcut o gli undercut sono possibili.
A proposito, se Vettel in pista ha fatto un overcut, in testa si è fatto un undercut. Gli stava malissimo. Sul podio con Vettel, c'erano Hamilton e Raikkonen. Vettel, da parte sua, si apprestava a disputare il suo 200esimo gran premio in carriera in BAHREIN, di lì a poco: nonostante la comparsa delle treccine sulla testa di Hamilton nei giorni antecedenti al gran premio, Vettel è riuscito a vincere, davanti a Bo77as e a Hamilton, con il vampiro assetato di sangue negli scarichi, che cercava di affondargli i denti nelle gomme ormai logore.
Voci di corridoio narrano che Hamilton, protagonista di un contatto con Verstappino nel corso della gara, prima di salire sul podio abbia definito quest'ultimo una testa di ca**o. In conferenza stampa Vettel l'ha difeso. Non Verstappino dall'accusa di essere una testa di ca**o, Hamilton quando è stato criticato per averlo definito in quei termini. Poco dopo si è smesso di parlare di questa storia, perché Hamilton si è fatto notare per un'altra ragione: è uscito un suo servizio fotografico per Tommy Hilfinger, in particolare foto in costume da bagno e in biancheria. In una di queste ultime indossava un paio di boxer rossi con il cavallino rampante... non che ci fosse un cavallino rampante stampato sopra, visto l'effetto che faceva probabilmente era dentro.
Sebby: "Aaaaaawwwwww."
Gangster Hammi: "Sapevo che con queste sobrie mutande rosse non sarei passato inosservato."
Sebby: "Mi sembrano un chiaro segnale a proposito del fatto che il tuo vero ammmmore sono io."
Iceman: "E se fossi io il suo vero ammmmmore?"
Gangster Hammi: "Sei inquietante, cubetto di ghiaccio. In realtà queste mutande rosse fanno parte di un piano che ho studiato insieme al Principe Leo per far sorgere dei gossip su me stesso."
Checo: "A proposito del Principe Leo, l'Autrice(C) ha scritto nel commento del GP del Bahrein che mi ha dato del pirla in Bahrein 2013, invece che in Giappone 2013."
Gangster Hammi: "Non preoccuparti, l'avrà sicuramente fatto mentalmente anche quella volta e in qualsiasi altro gran premio."
Checo: "Come sei kattivohhhh!!!111!!11"
Gangster Hammi: "Sono solo #TeamOki."
OH MY DANI-SMILE: in CINA Vettel è stato undercuttato da Bottas mentre era in testa, poi c'è stato un incidente tra Hartley e Gasly, è entrata la safety car, la situazione è totalmente cambiata, Ricciardo in un modo o nell'altro ha vinto la gara, con Bottas e Raikkonen che hanno completato il podio.
C'è stato un incidente tra Verstappino e Vettel sul quale tutti hanno dichiarato che era colpa di Verstappino perché aveva avuto incidenti anche in altre gare. Una volta che in seguito è stato Vettel ad avere incidenti in altre gare, la colpa è stata attribuita d'ufficio a Vettel anche per questo, da parte di quelli che prima dichiaravano che era colpa di Verstappen.
Poco dopo Hamilton si è presentato in AZERBAIJAN con le treccine, partendo ben lontano dalle posizioni che contavano. Al via Perez è andato a sbattere, quindi ho dedotto che non sarebbe salito sul podio.
Hulkenberg si è smaterializzato prima che chiunque altro si smaterializzasse quindi non è salito sul podio, Vettel era in testa fino al momento del pitstop, poi è passato in testa Bo77as ma who kers... Ad un certo punto Vettel è andato per prati mentre cercava di riprendersi la posizione su Bo77as, poi Bo77as ha forato mentre era in testa ç_ç tuttavia non sono stati loro gli attention seaker del weekend: il momento clou era arrivato infatti quando Verstappino frenava troppo bruscamente mentre aveva dietro il suo compagno di squadra e Ricciardo lo utilizzava come trampolino di lancio.
In tutto ciò ha vinto Hamilton, Raikkonen è arrivato secondo e...
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...#ChecoWins #ChecoWins #ChecoWins! Perez è diventato il primo pilota nella storia a salire per una seconda volta sul podio a Baku! <3 Ne sono stata mooooolto felice.
Dopo un gran premio così colorato di rosa ci siamo abituati a standard ben più tradizionali, con le treccine di Hamilton in prima posizione anche al gran premio di SPAGNA, nel quale Bo77as si è almeno in parte ripreso arrivando secondo. Oltre che un gran premio tradizionale è stato anche un gran premio vintage in stile 2012: vari piloti sono stati grosjeanizzati allo start. Verstappino ha chiuso terzo, dato che si era finalmente deciso a combinare qualcosa, il tutto mentre Ricciardo pianificava la sua vendetta, che è arrivata in forma di vittoria a MONTECARLO. Sulle "anguste stradine del principato" come diceva Mazzoni, Ricciardo ha infatti conquistato la sua seconda e ultima vittoria stagionale.
Vettel e Hamilton sono saliti sui gradini più bassi del podio in un momento storico in cui sembrava che la Redbull fosse ancora in grado di lottare alla pari per il resto della stagione con Mercedes e Ferrari. A volte si fa in fretta a sbagliare un pronostico, allo stesso modo in cui una modella random invitata a sventolare la bandiera a scacchi al termine del Gran Premio del CANADA (R.I.P. marmotta, insegna agli angeli a non tagliare la strada a Grosjean) può sbagliare il momento in cui esporre la bandiera a scacchi stessa, facendo terminare il gran premio in anticipo.
Quel gran premio era iniziato con un gran botto tra Hartley e Strollino, quindi probabilmente quella modella era scossa dall'assenza di Brendon Bitch...
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...okay, no, quando ha visto il leader della gara passare ha esposto la bandiera a scacchi con un giro d'anticipo. E peraltro il pilota più vicino in quel momento era Vandoorne, quindi era molto improbabile che fosse l'effettivo leader della gara. Vettel si è presentato sul gradino più alto del podio spodestandolo, accompagnato da Bo77as e Verstappino.
Brendon Bitch: "E adesso, per colpa di Strollino, sono rimasto a piedi e potrei rimanere a piedi per il resto dei miei giorni, visti i rumour che vogliono il ritorno di Kvyat al posto mio."
Strollino: "La cosa più pittoresca di tutto ciò è che a fine anno accadrà davvero."
Brendon Bitch: "E tu cosa ne sai?"
Strollino: "Questo commento è frutto di un enorme loop temporale. Siamo già tutti a fine anno e ci siamo già dimenticati dell'esistenza di un certo hacker russo mio compagno di squadra."
Brendon Bitch: "Io non mi dimenticherò mai dell'hacker russo tuo compagno di squadra. *-* AAAAAWWWWWWWW!"
Gangster Hammi: "Sebby, per caso conosci questa gente?"
Sebby: "Non li ho mai visti prima..."
Strollino: "Tutto ciò è falso. Io e te ci siamo già conosciuti l'anno scorso, durante il giro d'onore a Sepang."
BACK 2 EUROPE: ho scritto "back 2 Europe" e non "Baku 2 Europe" perché non c'è stata SoVrApPoSiZiOn3 con la 24 Ore di Le Mans. Dalla 24 Ore di Le Mans, Alonso è tornato a casa con una vittoria, mentre tutti i piloti si perdevano per le vie di Le Castellet, sede del Gran Premio di FRANCIA, nel quale lo stesso Alonso è diventato il pilota che ha tagliato il traguardo per il maggior numero di volte in Formula 1. Questo si chiama sfidare la McLaren.
La gara è iniziata con un balletto propiziatorio tra Vettel e Bottas, mentre Hamilton ha vinto davanti a Verstappino e a Raikkonen.
Poi è arrivato il Gran Premio d'AUSTRIA, prima del quale è circolato un articolo che citava osservazioni di Mazzoni sull'affidabilità della Mercedes. Le Mercedes sono andate a conquistare la prima fila... e prima Bo77as e poi Hamilton si sono ritirati per dei guasti al motore.
Prima che Hamilton si ritirasse si è parlato in lungo e in largo delle sue gomme che si logoravano al pari di quelle di Ricciardo, mentre Verstappen e le Ferrari sembravano non avere nessun problema del genere. Verstappino è riuscito a vincere per la prima volta nella stagione, iniziando finalmente a collezionare qualche bella figura.
Raikkonen e Vettel hanno chiuso in seconda e in terza posizione, mentre si avvicinava sempre di più il Gran Premio di GRAN BRETAGNA, per intenderci quello in cui la Mercedes vinceva ininterrottamente dal 2013, ovvero da un'epoca in cui ancora non aveva quasi iniziato a vincere dei gran premi. Il gran premio è iniziato come quello di Francia con una Mercedes e una Ferrari a contatto, quindi c'è stato un polverone per la storia che si ripeteva. I piloti erano Raikkonen e Hamilton, che nulla avevano a che vedere con l'incidente di Le Castellet, ma nevermind. C'è stato anche un incidente tra Perez ed Ericsson e Sirotkin che partiva dalla pitlane se li è quasi ritrovati addosso all'uscita dalla pitlane, ma #SirotkinWho.
In una gara in cui Verstappino si è ritirato e ha definito il motore come un motore da Formula 2 (perché questa affermazione mi ricorda qualcosa?), la gara è stata vinta da Vettel davanti a Hamilton e Raikkonen, il che significa che Bottas è riuscito ad arrivare dietro a due che avevano fatto a sportellate al via.
Vettel era molto eccitato per avere vinto "a casa di Hamilton" e probabilmente era ancora eccitato quando è arrivato il momento del suo gran premio di casa, dove ha fatto lui stesso un gran botto contro un muro mentre era in testa. Il Gran Premio di GERMANIA è stato vinto da Hamilton, partito 14esimo e riuscito ad appropriarsi della leadership della gara mantenendola decisamente più a lungo di quanto non abbia fatto il suo compagno di squadra. Bo77as è finito secondo davanti al suo connazionale Raikkonen. In questo weekend Hamilton ha iniziato a seguire su Instagram i profili di Rosberg e Ricciardo. Diversamente da come aveva fatto nel caso di Vettel, ha iniziato a seguire i loro veri profili, invece che profili di fanboy che si spacciano per loro. Probabilmente si è fatto dare i link durante il corso di una riunione di condominio.
Come ospite a Hockenheim c'era Mick Schumacher e nel commento scritto a quell'epoca l'ho criticato per non avere mai vinto una gara di Formula 3, diversamente da Nikita Troitcki che era riuscito a vincere una gara "a caso". Al momento Schumacher era undicesimo in classifica. Meno di tre mesi più tardi ha vinto il campionato ed è stato il pilota che in questa stagione ha ottenuto il maggior numero di vittorie.
Sirotkin: "Autrice(C), per caso mi hai mai criticato per essere sempre arrivato ultimo?"
L'Autrice(C): "Non con così tanto impegno e dedizione."
Sirotkin: "Ecco spiegato perché ho continuato ad arrivare ultimo."
Brendon Bitch: "Ma almeno eri vicino a me."
Sirotkin: "AAAAAAWWWWWW!"
Ferni: "Levatevi di torno. Io sono Sua Maestà San Fernando Imperatore da Oviedo, vincitore della 24 Ore di Le Mans."
Brendon Bitch: "Anch'io ho vinto a Le Mans."
Ferni: "Ma la gente ti ricorda solo perché non cavi un ragno dal buco al volante di una Toro Rosso."
Brendon Bitch: "Taci, che l'unica cosa che sai fare è contemplare retrotreni russi."
Ferni: "Mi dispiace, ma l'anno prossimo non sarò qui a contemplare il retrotreno russo del tuo successore."
TRECCINE CON LE EXTENSION: mentre a partire dalla vittoria di Hockenheim Hamilton si è appropriato definitivamente della leadership del campionato e non ha fatto altro che estenderla, si sono estesi anche i suoi capelli in occasione del GP d'UNGHERIA, al quale sfoggiava delle lunghe treccine che occasionalmente sono state raccolte in un codino.
Fregandosene della statistica secondo cui a partire dal 2005 chiunque abbia vinto all'Hungaroring non abbia vinto il mondiale (esattamente come tanti che non l'hanno vinto), Hamilton ha portato le sue treccine sul gradino più alto del podio, con le Ferrari di Vettel e Raikkonen relegate in seconda e terza posizione. Dopo il gran premio c'è stata una sessione di test, in cui Giovinazzi è stato avvistato al volante di una Ferrari.
Sono seguite quattro settimane di vacanze, poi la Formula 1 è tornata con il Gran Premio del BELGIO, per intenderci, quello in cui dopo tre secondi contati Hulkenberg è partito like a boss, ha scagliato Alonso in aria e quest'ultimo è atterrato sull'halo di Leclerc. Giornali e siti web si sono sbizzarriti e sono al corrente di queste perle:
> un giornale inglese(?) all'indomani ha pubblicato un articolo sull'incidente al GP del Belgio corredandolo da una foto dell'incidente tra Grosjean, Alonso e numerosi altri soggetti avvenuto in Belgio nel 2012;
> un altro giornale ha pubblicato la foto giusta, scrivendo nella didascalia che quella in volo era "la Sauber arancione di Leclerc";
> un sito web inglese ha postato subito dopo il via una foto dell'incidente sostenendo che Vettel era stato coinvolto in un incidente allo start insieme ad altri piloti e pare avere conservato quel post tale e quale per circa due ore, nonostante nel frattempo Vettel avesse vinto il gran premio stesso.
Hamilton in realtà era partito davanti, ma tutto si è deciso con un sorpasso al via, quando Vettel si è appropriato della leadership. Era il primo giro, quindi non era un sorpasso con il DRS. Ciò nonostante è stato incluso tra i sorpassi con il DRS che rendono falsati i gran premi. Hamilton è arrivato secondo e terzo c'era Verstappino.
La Force India, appena denominata Racing Point, ha ottenuto un doppio arrivo in zona punti. Il nuovo proprietario è il padre di Stroll, quindi si è lungamente parlato dell'imminente passaggio di Stroll in Force India al posto di Ocon, con una storiella a proposito di tre o quattro cambi di line-up in corso d'opera che in realtà mi sono anche già dimenticata.
Se non sbaglio Ocon doveva prendere il posto di Vandoorne in McLaren e Vandoorne doveva andare in Williams al posto di Stroll, ma non ci metterei la mano sul fuoco: non essendo accaduto nulla di tutto ciò, temo di avere perso per strada qualche passaggio.
Una settimana più tardi Vettel si è perso lungo le strade di Monza al GP d'ITALIA, ha cozzato contro Hamilton ed è precipitato nelle retrovie, mentre Hamilton ha proseguito imperterrito negli scarichi di Raikkonen, almeno finché non gli ha strappato la posizione più avanti nella gara.
Bo77as ha chiuso terzo e Vettel è arrivato quarto, approfittando anche di una penalità conquistata da Verstappino in corso d'opera per avere tentato di asfaltare Bo77as in modo poco legittimo.
L'evento più importante accaduto in questo gran premio, tuttavia, non riguarda nessuno di costoro, quanto piuttosto Sirotkin, che per la prima volta (e ultima) ha conquistato un punto, approfittando anche di una squalifica a Grosjean per irregolarità tecniche che è stata definitivamente confermata nel mese di novembre.
Sirotkin: "TUNZ TUNZ TUNZ!!!11!!!1!!!!11! I'M THE BOSS!!111!!11!!1!! ONE-ONE-ONE!!111!!11!!"
Strollino: "Io ho ottenuto decisamente più punti di te. Perché tu vieni accolto come un eroe per esserci riuscito?"
Sirotkin: "Perché io sono il lumacone di questo campionato e in quanto tale ho maggiori possibilità di essere preso in simpatia. A fine anno potrei vincere il Premio Karthikeyan."
LE RUOTE PANORAMICHE: al GP di SINGAPORE avvenuto a metà settembre, Hamilton ha portato a casa una vittoria schiacciante, davanti a Verstappen e a Vettel, con quest'ultimo che era lontano anni luce dalla vetta.
Oltre ad essere lontano dalla vetta era, di conseguenza, lontano anche dai doppiati random che stavano sulla strada di Hamilton e Verstappino: si sono fatti notare in particolare Grosjean e Sirotkin. Quest'ultimo è riuscito a prenderlo in quel posto da chiunque, ma nevermind, arrivare ultimo è stata la sua specialità per tutta la stagione. RoGro è passato alle cronache per essere stato penalizzato per avere ignorato le bandiere blu, facendo a ruotate con Sirotkin nel momento in cui il leader e il secondo classificato li stavano doppiando.
Alla fine del mese c'è stato il Gran Premio della RUSSIA, dove c'è una piccola ruota panoramica, ben lontana dal lusso della Singapore Flyer che percorre il proprio giro in una quarantina di minuti.
Bo77as era stabilmente in testa alla gara e sembrava che fosse finalmente arrivato il suo momento di gloria, in cui ho creduto per un attimo quando Vettel si è inserito in seconda posizione davanti a Hamilton tramite undercut. Poi, però, Hamilton l'ha superato come se Vettel neanche ci fosse e si è diretto verso gli scarichi di Bo77as che, dopo avere steso il tappeto rosso, a fine gara, completamente a caso, ha chiesto se poteva esserci un'ulteriore inversione di posizioni perché...
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...suvvia, chi se ne frega del perché, nulla era cambiato, ma dopo essersi comportato da zerbino voleva anche riuscire a uscirsene con una richiesta strana.
Purtroppo questo episodio ha scatenato numerose polemiche sul web, la maggior parte delle quali non necessariamente inerenti al caso stesso. Si faceva partire la storia degli ordini di scuderia dal GP d'Austria 2002 (perché essendo l'episodio più clamoroso è uno dei pochi che vengono ricordati) e quando qualcuno ha affermato che quello non era un vero ordine di scuderia mi sono cascate le braccia al punto che credo di avere desiderato di tornare indietro al 2002, perché a quei tempi non c'erano i social network e non c'era gente che negava che chiedere a Barrichello di far passare Schumacher fosse un ordine di scuderia. Giusto per chiarire il concetto: non è che nel 2002 in quel gran premio la Ferrari si sia fatta cogliere sul fatto dopo avere finto che non si trattasse di un ordine di scuderia. No, affatto: era un palese ordine di scuderia, come esplicitamente affermato sia dalla squadra sia dai piloti. Va bene tutto, ma se per affermare che in Mercedes sono degli SkIfOsI AsSaSsInI!!!11!!!1!!!! si deve negare qualcosa di così palese ed evidente del quale nessuno dall'interno ha mai cercato di negare l'evidenza, credo che dedicarsi alla contemplazione di campi di grano sarebbe un'attività più redditizia che commentare gran premi di Formula 1 sul web.
Meno male che è arrivato un incidente tra Vettel e Verstappen al GP del GIAPPONE a salvarci dall'oblio, per il quale i telecronisti spagnoli hanno dato la colpa a Verstappino per tutto il tempo. Il resto del mondo la pensava esattamente all'opposto, ma non c'è da sorprendersi: non è la prima volta che i telecronisti spagnoli hanno una visione di gara totalmente contrapposta al resto del mondo. C'è piuttosto da sorprendersi che stessero parlando dei Vettelstappen nonostante non fossero spagnoli. Hamilton ha vinto davanti a Bottas e Verstappen mentre il campionato si avviava lentamente verso una fine fatta di vodka. O meglio, la vodka sarebbe arrivata nell'immediato, per poi lasciare spazio ad altri eventi in un momento successivo.
Non ho consumato vodka, ma ho pensato di poterne approfittare per sintetizzare brevemente, a quel punto della stagione, come ci si sentisse nell'entrare sui social media.
L'Autrice(C): "Ho fatto il conto di tutti i post che fai, quante polemiche senza finire mai, sei già su facebook mentre io accendo il wi-fi, questo weekend cosa fai?"
I fanboy dei social: "Faccio di tutto, prendo e ti insulto, eh, gli ultimi post in bacheca, auto che toccano il cielo, Grosjean col crash-tag #IoCero, andale, andale..."
L'Autrice(C): "Portami giù, dove non c'è Twitter, dove la Haas è loca, perde una ruota, questa notte è nostra, postiamo come il vento, da zero a cento... Portami giù, dove non c'è Twitter, dove la Haas è loca, perde una ruota, questa notte è nostra, postiamo come il vento, da zero a cento, da zero a cento... da zero a cento."
Voce fuori campo: "Oggi c'è un gran premio alle sei del mattino, cerco uno streaming e non faccio casino, hola Carlito, no hablo español, andale andale..."
I fanboy dei social: "Intanto che scrivo ho una birra nel frigo, quanto fai schifo, capisci che dico, sarò un fanboy e non me ne pentirò, andale andale..."
Voce fuori campo: "A casa a guardare il gran premio, da facebook cade un desiderio, gli insulti partiti da zero, andale andale..."
L'Autrice(C): "Portami giù, dove non c'è Twitter, dove la Haas è loca, perde una ruota, questa notte è nostra, postiamo come il vento, da zero a cento... Portami giù, dove non c'è Twitter, dove la Haas è loca, perde una ruota, questa notte è nostra, postiamo come il vento, da zero a cento, da zero a cento... da zero a cento, da zero a cento."
I fanboy dei social: "Scrivo cavolate tra la gente, voglio un tweet che sale e poi ti prende, se fuori c'è la notte che si accende, di Singapore mi ricorderò per sempre. Scrivo cavolate tra la gente, voglio un tweet che sale e poi ti prende, sei Suzuka che mi brucia sottopelle e anche Sochi può durare anche per sempre. Andale, andale..."
L'Autrice(C): "Portami giù, dove non c'è Twitter, dove la Haas è loca, perde una ruota, questa notte è nostra, postiamo come il vento, da zero a cento... Portami giù, dove non c'è Twitter, dove la Haas è loca, perde una ruota, questa notte è nostra, postiamo come il vento, da zero a cento, da zero a cento... da zero a cento, da zero a cento."
DALLA VODKA ALL'ACQUA DI ROSE: cherleedahhhhh di tutte le città degli STATI UNITI, venite ad acclamare il vincitore agitando bottiglie di vodka come fossero pon-pon!
Verstappino poteva bere la vodka a sua volta, essendo ormai 21enne fin dai giorni del GP di Russia, ma si è dovuto accontentare dello champagne del secondo classificato, dopo avere contenuto Hamilton, su una strategia a due soste che l'aveva allontanato dalla vetta, che si è limitato ad arrivare terzo.
Raikkonen ha vinto per la prima volta dopo 113 gran premi, diventando il pilota con il maggior numero di gran premi intercorsi tra una vittoria e l'altra e, ovviamente, diventando l'idolo delle folle, quelle stesse volle che gli davano del VeKkIo BoLLiTo in occasione dei gran premi che non ha vinto. Era l'anniversario del titolo vinto da Raikkonen. Ocon e Magnussen sono stati squalificati per irregolarità sull'utilizzo del carburante, quindi erano Heidfeld, Kubica e Rosberg in incognito. Non so chi fosse l'uno e chi fosse gli altri due, ma non ha importanza.
Una settimana più tardi è arrivato il Dia de Los Muertos e il Gran Premio del MESSICO che gli faceva da contorno: Verstappen ha vinto per la seconda volta nella stagione, precedendo Vettel e Raikkonen. Hamilton è arrivato quarto, ma i punti del quarto posto sono stati più che sufficienti per vincere il mondiale.
È la seconda volta in due anni consecutivi che vince il mondiale in concomitanza con una vittoria di Verstappino, ma almeno stavolta ha ottenuto un risultato più che dignitoso, invece di terminare la gara doppiato da Verstappino stesso, lottando per una posizione di basso spessore con Alonso.
In un fine settimana caotico in BRASILE in cui Hamilton ha frenato a caso davanti a Sirotkin e in cui Vettel ha graffiato una bilancia durante le operazioni di peso a caso nel corso delle qualifiche, Verstappino era sul punto di ripetersi...
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...poi è arrivato Ocon, che come un J-Ves qualsiasi al cospetto di Montoya ha tentato di sdoppiarsi, finendo per speronare lo stesso Verstappino.
Sul podio Verstappino è stato l'ultimo ad arrivare: era già presente Hamilton, il vincitore, così come Raikkonen, terzo classificato, ma Verstappino non c'era ancora (quando è arrivato, Hamilton gli ha fatto la predica perché non aveva fatto niente per evitare il contatto con il doppiato), in quanto impegnato a chiarire la situazione con Ocon prendendolo a spintoni davanti alle bilance. Nessuna bilancia risulta avere riportato graffi e ammaccature in tutto ciò. Nemmeno Ocon, quindi gli è andata bene.
Nel frattempo ne ho approfittato per stilare una lista degli episodi che ricordo in cui in questo secolo c'è stato un incidente tra un pilota a pieni giri e un doppiato:
> Juan Pablo Montoya vs Jos Verstappen - Brasile 2001: Montoya era in testa alla gara, quando subito dopo avere doppiato Verstappen Sr, è stato tamponato da quest'ultimo e costretto al ritiro;
> Michael Schumacher vs Mark Webber - Turchia 2005: Schumacher era intorno alla decima posizione e Webber era ultimo dopo una foratura, i due sono venuti a contatto mentre Schumacher doppiava Webber e, nella telecronaca UK, Martin Brundle non si è accorto che si trattava di un doppiaggio invece che di un sorpasso;
> Juan Pablo Montoya vs Antonio Pizzonia - Belgio 2005: Montoya si trovava in seconda posizione quando Pizzonia ha tentato di sdoppiarsi, con un incidente tra i due che è costato a Montoya il ritiro (e curiosamente ha fatto risalire in zona punti Monteiro al volante di una Jordan);
> Felipe Massa vs Narain Karthikeyan - Canada 2011: Massa è finito contro le barriere mentre tentava di doppiare la HRT di Karthikeyan;
> Sebastian Vettel vs Narain Karthikeyan - Malesia 2012: Vettel ha doppiato Karthikeyan quando poi è stato tamponato da quest'ultimo, da lui in seguito paragonato a un cetriolo;
> Lewis Hamilton vs Valtteri Bottas - Brasile 2013: in una gara che sicuramente Verstappino ha disertato, altrimenti avrebbe saputo cosa rispondere durante la predica pre-podio, Bottas sotto di un giro ha affiancato Hamilton, con un incidente tra i due.
Tornando al 2018, il campionato è definitivamente terminato con il Gran Premio di ABU DHABI e con un cappottamento di Hulkenberg, che sosteneva di essere rimasto incastrato nell'abitacolo della vettura come una mucca (non sapevo che le mucche entrassero nelle monoposto, ma nevermind), e con Hamilton che vinceva davanti a Vettel e Verstappen.
I Vettelton si sono poi messi a fare burnout sincronizzati insieme ad Alonso e tutto ciò era incredibilmente strano, perché era il giro d'onore e ciò stava a significare che Alonso non era rimasto a piedi in corso d'opera! Coulthard ha tentato di fare un'intervista post-gara con tutti quanti in branco, ma la cosa è stata fallimentare.
Sul podio ci sono stati festeggiamenti in grande stile: ad un tratto Hamilton si è abbassato la tuta e si è tolto la maglia che portava sotto, rimanendo seminudo.
Gangster Hammi: "Sebby, capisco benissimo l'effetto che faccio, ma non c'è bisogno che ti metti a ruggirmi nelle orecchie. Sembri una marmotta assassina del Quebec."
Sebby: "Infatti diversamente dalle mucche alle marmotte assassine del Quebec è consentito salire sul podio."
Gangster Hammi: "Ahahahahahah, a proposito di podio, pensa a quanto sarà bello il prossimo anno, quando Dani-Smile sarà travestito da banana e non potrà più togliersi le scarpe in nostra presenza!"
Sebby: "AAAAAAAAWWWWWWWWW."
Dani-Smile: "Come siete kattivihhhhh ç______ç Adesso vado a cercare il Principe Leo e mi faccio consolare da lui."
Principe Leo: "No problem, però prima di venire a cercarmi lavati i piedi."
L'ultima polemica stagionale è relativa a quanto accaduto nel gala di fine stagione: Hamilton non ha preso parte alle interviste dei primi tre classificati in quanto era indisposto (non è chiaro se fosse un attacco di diarrea, di torcicollo o se fosse lo strascico di una presunta caduta durante un test su una Superbike... a quanto pare vuole emulare Schumacher in tutto, non solo nella vittoria di gran premi e titoli in successione) e ciò ha suscitato indignazione!!!1!!!1!!!, Raikkonen che ha concluso terzo in classifica e quindi era presente ha riso e scherzato, quindi è stato dedotto che fosse ubriaco e anche ciò ha suscitato indignazione!!!1!!!11!!, ma il tocco di classe è stato il fatto che Vettel si era lasciato spuntare un paio di baffi di bellezza mooooolto discutibile e che anche ciò ha suscitato indignazione!!!11!!11!!! Ora, vorrei chiarire un concetto: non amo i baffi, quando non sono abbinati alla barba li amo ancora di meno, quando chi li porta è giovane scendiamo ai minimi storici... però, ecco, ho visto anche dei veri e propri flame in proposito e questo mi pare fuori luogo.
CLASSIFICA PILOTI: ho deciso di corredarla con i miei commenti. Sappiate che sono stata molto seria e che non ho preso per i fondelli nessuno, quindi nel caso vogliate tirarmi delle uova contro le finestre di casa mi dissocio. Sapete che qualora quelle uova fossero fecondate state distruggendo delle potenziali vite di polli e contribuendo all'estinzione della stirpe degli Ericsson? Io, se fossi in voi, ci penserei due volte e imparerei ad apprezzare l'ironia, in nome di una giusta causa.
1) Lewis Hamilton - Mercedes 408
Ogni tanto ci vuole qualcuno che lo metta in quel posto a chi pensa che gli over-30 siano dei VeKkIaCçY che non concluderanno più nulla.
2) Sebastian Vettel - Ferrari 320
Se ci fosse stato Alonso avrebbe fatto un centinaio di punti in più e avrebbe vinto il mondiale, l'unico piccolo impedimento a tutto ciò è che Alonso è scappato via a gambe levate anni fa.
3) Kimi Raikkonen - Ferrari 251
Per appena 69 punti non ha eguagliato i risultati di Vettel e per appena 157 punti non ha vinto il mondiale. Non ho mai visto una performance così gloriosa, nemmeno da parte di Alonso.
4) Max Verstappen - Redbull 249
Però ha tenuto un bambino innocente lontano dalla top-3 e ciò non rende onore alla sua immagine. Anche lui è passato dalla parte dei bruttihhhh kattivihhhh che danneggiano i bambini piccoli. Verstappen caput mundi.
5) Valtteri Bottas - Mercedes 247
Con ben zero vittorie contro le undici del suo compagno di squadra e appena 161 punti di differenza con quest'ultimo si è confermato il top-driver più competitivo di tutti i tempi. Se nel 2019 dovesse replicare simili risultati, la vedo bene per il futuro. Per quello di Ocon, intendo.
6) Daniel Ricciardo - Redbull 170
È incredibile come sia riuscito a collezionare ben 170 punti, alla luce del fatto che appariva del tutto inconsapevole dell'esistenza di quel luogo mistico che è il traguardo.
7) Nico Hulkenberg - Renault 69
Sia il 69, sia il 6 sia il 9 sono tutti multipli di 3, il che è un segnale di buon auspicio per il futuro. Qualora dovesse cappottare un'altra volta, potrebbe avere più fortuna e cappottare direttamente sul podio.
8) Sergio Perez - Force India/ Racing Point 62
L'unico membro del clan dei disperati sudamericani ancora presente in pista è stato protagonista indiscusso, insieme a Hulkenberg, delle zone basse della top-ten. Diversamente da Hulkenberg, è stato anche protagonista, in un'occasione, delle zone basse del podio, confermando lo stesso trend già visto nelle scorse stagioni.
9) Kevin Magnussen - Haas 56
Dopo avere passato una stagione a litigare pressoché con chiunque, per mantenere i suoi standard intaccati, ha concluso la stagione guadagnando un accesso in top-ten che, in confronto alle premesse prestagionali, è stato un risultato di poco spessore. Ve li ricordate i vecchi tempi quando si narrava che la Haas fosse più performante di Ferrari e Redbull?
10) Carlos Sainz - Renault 53
Orrorehhhhhh!!!111!!11!!! Durante la sua permanenza in Renault si è macchiato di un kriminehhhh gravissimohhhh che non gli darà pace nemmeno quando sarà riuscito a vincere la Triple Crown.
11) Fernando Alonso - McLaren 50
Ebbene sì, per un totale di 3 punti, che richiamano la top-3 mai raggiunta da Hulkenberg, l'allievo ha battuto il maestro guadagnandosi la decima posizione in classifica.
12) Esteban Ocon - Force India/ Racing Point 49
Il piccolohhhh kriminalehhhh che ha speronato Verstappino deprivandolo di una preziosa vittoria e che ha spianato la strada di Hamilton permettendogli di guadagnare venticinque punti preziosi per vincere il mondiale con 80+ punti di vantaggio, non avrà un volante il prossimo anno. Meglio così, perché ha dimostrato di non essere in grado di guidare.
13) Charles Leclerc - Sauber 39
La cosa più importante che ha fatto in questa stagione non è stata andare spesso a punti sulla Saubahhhh, quanto piuttosto essere più veloce di Vettel in un test segreto avvenuto in una data sconosciuta e in una location sconosciuta. L'esistenza di questo test è stata opportunamente insabbiata dalla Ferrari per nascondere i risultati del test e divulgata al pubblico dalla Gazzetta dello Sport. Dai risultati di questo test ne emerge che Leclerc vincerà i prossimi dieci titoli e che in Formula 1 i personaggi fentasi si moltiplicano come cavallette: c'è Bo77as che è un vampiro, Alonso che è un licantropo, con Leclerc abbiamo addirittura un potenziale campione del mondo ferrarista...
14) Romain Grosjean - Haas 37
Nonostante l'età che avanza, eccone un altro che di tanto in tanto si mostra ancora per quello che era un tempo. Di solito, quando succede, è tutta kolpahhhh di Ericsson.
15) Pierre Gasly - Toro Rosso 29
Ha fatto solo 29 punti, più o meno gli stessi del suo compagno di squadra, ma moltiplicati per un coefficiente di 7, non meritava assolutamente di essere preso in considerazione dalla Redbull, ma di essere messo a piedi. Tutti quelli che sono stati messi a piedi, invece, meritavano di occupare tutti in una volta il posto di Gasly.
16) Stoffel Vandoorne - McLaren 12
La sua stagione è stata un susseguirsi di alti e di bassi, nello specifico di giorni in cui vedeva il traguardo e di giorni in cui non lo vedeva. Avere ottenuto appena 38 punti in meno di Alonso è stato un risultato di grande spessore. È riuscito a dimostrare che la Formula 1 è una serie meritocratica: ha perso il volante anche se si è fidanzato con la figlia del team-manager. Oppure, in caso contrario, ha semplicemente dimostrato che Gil De Ferran spera in una reunion tra sua figlia e Sage Karam.
17) Marcus Ericsson - Sauber 9
Ha fatto appena 30 punti in meno di Leclerc, il giorno in cui si è qualificato in top-10 c'è stato chi lo voleva in Ferrari. La ragione per cui ha fatto pochi punti è che nelle altre occasioni era troppo impegnato a mandare fuori strada Grosjean.
18) Lance Stroll - Williams 6
Se la Williams è andata male è tuttahhhh kolpahhhh sua e non delle performance della monoposto, in quanto se l'anno scorso Strollino ha fatto punti è stato solo per cu*o e non per merito rendendo il mondiale falsato. Come mai il cu*o si sia improvvisamente esaurito in occasione dell'inverno 2017/2018 è tutto un mistero, ma di questi misteri vivono gli appassionati di Formula 1.
19) Brendon Hartley - Toro Rosso 4
Il cantante pop è sempre stato a rischio di licenziamento, secondo quanto dichiaravano i rumour che si moltiplicavano in corso d'opera, ma come tutti gli altri piloti che hanno iniziato la stagione, è riuscito a terminarla senza essere messo a piedi. Era dal 2008 che nessun pilota veniva sostituito in corso d'opera per un intero campionato. Nel 2008, tuttavia, non tutti quelli che avevano iniziato il campionato l'hanno poi finito, visto il fallimento della Super Aguri che ha lasciato Sato e Davidson senza un volante.
20) Sergey Sirotkin - Williams 1
Per la prima volta nella storia della Formula 1 tutti i piloti che hanno disputato una stagione hanno conquistato almeno un punto e Sirotkin è il primo pilota nella storia a classificarsi in ultima posizione senza essere a quota zero. Credo che per questa ragione debba essere ricordato per tutti gli anni a venire.
CLASSIFICA COSTRUTTORI:
1) Mercerdes 655
Per la quinta stagione consecutiva ha vinto il titolo costruttori per cu*o e non per merito rendendo il mondiale falsato. Ha vinto solo perché disponeva della miglior macchina e del miglior pilota, che naturalmente non dovrebbero avere la benché minima correlazione con i risultati in classifica.
2) Ferrari 571
Chi l'avrebbe mai detto alla fine del 2008 che Ferrari e McLaren non avrebbero vinto un mondiale per dieci anni e che la Ferrari nel 2018 si sarebbe classificata seconda con i suoi piloti secondo e terzo in classifica. I risultati della McLaren, invece, erano sicuramente molto prevedibili...
3) Redbull (Renault) 419
Dopo numerosi guasti al motore, passeranno nel 2019 ai motori Honda, che potrebbero essere un cambiamento radicale oppure no, che potrebbero avere buone performance oppure no... intanto la Redbull non mette in pista vetture arancioni, quindi si è già premunita in proposito.
4) Renault 122
A volte accadono curiose coincidenze, per esempio la Renault, team per il quale gareggia Hulkenberg, che si piazza in classifica costruttori nella posizione preferita di Hulkenberg... chissà se con Dani-Smile il prossimo anno invertiranno il trend.
5) Haas (Ferrari) 93
Anche grazie al caos della Force India, la Haas è riuscita ad appropriarsi della quinta posizione in classifica, un risultato di tutto rispetto. Mi piacerebbe se entrassero in Formula 1 altri team con un progetto serio e con dei fondi a disposizione.
6) McLaren (Renault) 62
Altro team che si è conquistato la sesta posizione approfittando delle disgrazie della Force India, vedo qualche segno di miglioramento rispetto ai minimi storici, ma i minimi storici erano una situazione talmente deprimente che fare peggio di così era impossibile. Chi l'avrebbe detto nel 2008?
7) Racing Point (Mercedes) 52
I punti totali sarebbero stati 111, se quelli ottenuti con la denominazione di Force India non fossero finiti giù per il cesso in occasione del rebranding. Però il team non è fallito, quindi ogni tanto dobbiamo anche accontentarci degli eventi positivi.
8) Sauber (Ferrari) 48
Il risultato di questa stagione è stato indubbiamente positivo, rispetto ad altre performance del passato. Stiamo parlando dello stesso team che due anni fa lottava per l'ultima posizione con la Marussia.
9) Toro Rosso (Honda) 33
Come prima stagione motorizzati Honda non ho notato né risultati particolarmente positivi né risultati particolarmente negativi. I problemi di affidabilità ci sono stati, mentre se fosse rimasta la Renault... possiamo tranquillamente immaginare che ci sarebbero stati lo stesso.
10) Williams (Mercedes) 7
Ho detto delle cavolate a proposito di chiunque, mentre per quanto riguarda il fanalino di coda vorrei fare un commento serio: si è detto di tutto, in questa stagione, si è detto che la squadra ha toccato il fondo, che i risultati fanno sperare male per il futuro... però una cosa la voglio dire: non è che nel 2013 la Williams sia andata tanto meglio. Se non ci fossero state la Marussia e la Caterham, sarebbero arrivate ultime. Nel 2014 ha ottenuto la terza posizione nella classifica costruttori, con alcuni secondi e terzi posti e una pole position. Non dico che la storia si ripeterà, non dico che sarà facile, però dico che ho già sentito tante volte dire che la Williams era messa male, che era ai minimi storici e che non avrebbe avuto possibilità di migliorare i propri risultati. Le altre volte non è andata poi così male, negli anni a venire, e nessuno ci dice che stavolta sia un'eccezione.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
lunedì 31 dicembre 2018
domenica 30 dicembre 2018
Delitto in Sovrapposizione /// Capitolo 11
TRAMA: in un alternate universe stile romanzo
poliziesco degli anni '40 Lord Bernie Ecclestone è un ricchissimo
aristocratico che ha vari team manager e piloti come parenti da
mantenere. Nessuno lo sopporta e tutti non vedono l'ora di liberarsi di
lui per ereditare. Lord Bernie decide di premunirsi, ingaggiando i
detective Valtteri e Felipe affinché possano scoprire chi sta tramando
contro di lui. Quando un delitto viene commesso e le indagini da parte
dell'ispettore Coolthard di Scotland Yard sembrano non condurre da
nessuna parte, spetta a Valtteri intervenire in prima persona per
risolvere un mistero fatto di parenti che compaiono dal nulla a caso,
proposte di matrimonio fatte a caso, testamenti scritti a caso... e
anche un po' di trash!
***
Padre Robert invitò gli invitati a rimanere all’interno della chiesa, nonostante i becchini guidati da Heinz-Harald Friendzone stessero già portando via la bara del povero Lord Bernie. Lord Toto e Miss Susie uscirono, per andare a cambiarsi, e rientrarono poco dopo, indossando i loro abiti da cerimonia. Mentre Padre Robert annunciava che era giunto il momento di celebrare il loro matrimonio, Valtteri si diresse verso l’altare.
«Chiedo scusa per l’interruzione, ma siamo arrivati al momento clou.»
Padre Robert lo guardò con la fronte aggrottata per il dubbio.
«Di quale momento clou sta vaneggiando?»
«Come ben saprà, dal momento che lei stesso ne ha celebrato il funerale, Lord Bernie è stato assassinato nella sua modesta dimora. In qualità di investigatore privato che ama farsi i fatti degli altri, ho deciso di risolvere il caso, nonostante nessuno fosse disposto a pagarmi per questo. Dal momento che ho avuto un lampo di genio e che l’ispettore Coolthard qui presente sta per essere ridicolizzato pubblicamente un’altra volta, ho pensato che questo fosse il luogo più appropriato per esporvi la mia teoria.»
Padre Robert scosse la testa.
«Mi rendo conto che sia necessario smascherare il colpevole davanti a decine di persone tutte radunate, ma non mi sembra il caso di farlo interrompendo un matrimonio.»
«Concordo» convenne Lord Toto. «Ho dovuto insistere non poco per spodestare Lord Nico e Lady Vivian e unirmi proprio oggi con la mia futura signora.»
«Sono certo che la sua signora potrà aspettare una decina di minuti» lo mise a tacere Valtteri, «Perché in presenza di tutti questi testimoni intendo rivelare una verità ineluttabile alla quale sono arrivato dopo lunghe e intense riflessioni, spremendo le mie meningi e, per mantenere la concentrazione, astenendomi dal bere tutta la vodka che mi entrava in corpo. Ho sopportato inoltre per giorni la puzza degli insopportabili sigari di Baku...»
Il prete lo interruppe: «Veramente i sigari di Baku sono pregiatissimi. Non so come faccia a non avere il desiderio di fumarsene almeno sette o otto uno dietro l’altro.»
Valtteri ignorò l’osservazione di Padre Robert. Non aveva tempo per i convenevoli a proposito dei benefici effetti del fumo.
«Carissimi presenti, sappiate che tra di voi si nasconde un assassino e che, tra pochi minuti, la sua sceneggiata sarà definitivamente terminata. Nessun assassino può pensare di avere ingannato il grande Valtteri Bottas!»
Il suo fedele socio Felipe, che era seduto in prima fila, esclamò a bassa voce un “tunz tunz tunz!!11!!!!!” in tono festoso.
Valtteri fece un cenno d’assenso, prima di invitarlo a tacere. Era il suo momento, non poteva essere disturbato dalle manie di grandezza di quell’inetto.
«Come ben saprete, il povero Lord Bernie è stato assassinato nella sua modesta dimora da un colpo di mattone alla testa. Erano presenti diversi suoi parenti: Lord Niki, Lord Lewis, Lord Nico, Lord Kimi, Lord Sebastian, Lord Toto, Lord Christian, Lord Daniel, Lord Daniil, Lord Max, la segretaria Miss Susie e tutti i membri del personale di servizio, compresa la moglie segreta di Lord Bernie, la cameriera Danica. Chiunque di loro avrebbe potuto commettere il delitto, entro certe circostanze, ma preferirei scartare il personale di servizio in quanto se fossero stati persone intelligenti avrebbero passato la vita a rigirarsi i pollici vivendo di rendita invece di lavorare, di conseguenza non avrebbero l’intelligenza necessaria per commettere un delitto. Vorrei ricordare, a questo punto, che alle 18.15 circa il cuoco Juan Pablo si è sentito male e che tutti sono scesi in cucina, pensando che fosse in punto di morte.» Valtteri si rivolse a uno dei discendenti di Lord Bernie. «Immagino che lei possa confermare tutto, Lord Lewis?»
«Esatto. Ero andato in cucina nella speranza di rintracciare l’autista Pastor per chiedergli di posare nudo per un mio ritratto, ma suo padre Juan Pablo stava male e in un primo momento abbiamo pensato che fosse stato avvelenato e che stesse per morire.»
«Quindi è stato chiamato il dottor Barry e, oltre a lui, l’ispettore Coolthard.»
«Esattamente. Eravamo tutti in cucina quando il dottor Barry ha prescritto del bicarbonato al cuoco, poi tornando nel soggiorno, è stato trovato Lord Bernie con la testa sfondata.»
Valtteri annuì.
«Perfetto, su questo siamo tutti d’accordo. Sappiamo anche che il cuoco aveva cucinato pesce crudo alla singaporese, dopo che la ricetta gli era stata suggerita da un individuo insignificante che Juan Pablo non saprebbe riconoscere...»
«Ma questo» obiettò Padre Robert, «Non ha nulla a che vedere con il delitto. Se quel cuoco è stato talmente irresponsabile da provare la prima ricetta che gli veniva suggerita...»
Valtteri lo mise a tacere: «Smetta di intromettersi nel mio lavoro. Veniamo alle cose serie: tenetevi in mente la storia della ricetta del cuoco - tutt'altro che irresponsabile, dal momento che pur di non intossicare la famiglia di Lord Bernie ha sperimentato la ricetta su se stesso - e dell’individuo insignificante che gli ha suggerito una ricetta, perché ne parleremo in un secondo momento. Passando oltre, come tutti ricorderete, l’orologio di Lord Bernie era fermo alle 17.40.»
«Ovvero» intervenne Felipe, «Quando erano ormai passati quaranta minuti dall’ora del tè.»
«Esatto, ma allo stesso tempo il cuoco ha confermato che una cameriera è stata rimproverata per avere servito il tè delle cinque con oltre mezz’ora di ritardo. Quindi, Felipe, questo che cosa di porta a pensare?»
«Che l’orologio della cucina, che segnava le 18.15, segnasse un orario errato.»
«Questo, quindi, apre nuovi possibili scenari, per esempio che, contro tutte le aspettative, Lord Bernie sia stato assassinato proprio alle 17.40 e che il suo orologio sia stato rotto accidentalmente...
...
...
...ma è una spiegazione troppo nonsense per i miei gusti. Oserei affermare che Lord Bernie sia stato ucciso alle 17.40, ma che il suo orologio sia stato rotto di proposito per farci credere che il delitto fosse stato commesso oltre mezz’ora prima di quanto credevamo: secondo noi erano le 18.15, infatti, non le 17.40, e ne avremmo dedotto che Lord Bernie non era stato ucciso mentre il cuoco veniva soccorso dal dottor Barry, ma molto prima.»
«Ciò, però, complica di gran lungo le cose» obiettò Felipe, «Dal momento che tutti i parenti di Lord Bernie si trovavano in quel momento in cucina. Inoltre non spiega come sia stato possibile per l’assassino manomettere l’orologio della cucina. Avrebbe dovuto trovare un’occasione buona e...»
Valtteri lo interruppe: «Non dire assurdità. Sappiamo benissimo che cameriere e maggiordomi che lavorano nelle campagne inglesi degli anni ’40 sono tutti completamente sprovvisti di intelletto. A parte il loro datore di lavoro e i suoi parenti non saprebbero riconoscere nessuno e chiunque, secondo loro, sarebbe etichettabile come “individuo insignificante”. Qualsiasi individuo insignificante poteva introdursi in cucina e trafficare con l’orologio senza che nessuno ci facesse caso.»
«Però rimane il fatto che, dal punto di vista dell’alibi, aiuta tutti i parenti di Lord Bernie: erano radunati in cucina, credendo che il cuoco fosse in punto di morte, e perfino uno stimato medico come il dottor Barry e l’ispettore Coolthard di Scotland Yard possono confermarlo.»
«Questo, infatti, è stato un punto dolente, che mi ha quasi convinto che la mia teoria fosse errata. Tuttavia non ho potuto fare a meno di notare che, in un momento di tale concitazione, chiunque avrebbe potuto allontanarsi per un attimo: tra Lord, camerieri, maggiordomi e personale di servizio random c’erano almeno trenta persone in quella cucina...»
«Anche questa è una spiegazione plausibile.»
«Taci, Felipe. Adesso devo fare una domanda a Lord Lewis e a Lord Nico.»
I due giovani Lord cercarono di nascondersi dietro a Lord Daniel, che però, facendo un gran sorrisone, esclamò: «Sapevo che l’avevate ammazzato voi, Lord Bernie! Avete fatto benissimo. Se fossi pieno di soldi, vi pagherei il migliore avvocato della Contea.»
«Non salti alle conclusioni, Lord Daniel» lo invitò Valtteri. «Lord Lewis, può confermare di avere trascorso parte della sua infanzia in un orfanotrofio?»
«Purtroppo sì» confermò Lord Lewis. «Prima di diventare un Lord ero un semplice trovatello abbandonato alla nascita sotto una pianta di pomodori.»
«E lei, Lord Nico?»
«Io, prima di essere rapito in culla, ero un principe.»
Lord Lewis intervenne: «Perdoni questa risposta assurda, signor Bottas. Mio fratello è sempre stato un visionario, fin dal tempi dell’orfanotrofio.»
«Non sono un visionario, sono un principe. Per l’esattezza sono il principe di Finlandia.»
«Ma se non conosci nemmeno una parola di finlandese...»
«Bwoah.»
Per un attimo Valtteri si emozionò: gli capitava raramente di sentire qualcuno esprimersi nella sua lingua natale e quella era una bella sorpresa. Tuttavia, siccome era un professionista e, in genere, i discorsi dell’ultimo capitolo in un luogo affollato dovevano arrivare a una conclusione logica, decise di non perdersi in quel dettaglio.
«Mi risulta che entrambi abbiate dovuto sopportare dei terribili atti di bullismo prima che Lady Marlene, la moglie di Lord Niki, vi adottasse.»
«Esatto» confermò Lord Nico. «C’era un bambino terribile che si chiamava Adrian che si comportava sempre malissimo con noi e cercava di lanciarci addosso delle bottiglie e dei bicchieri. Per fortuna avevamo un po’ di sollievo quando ci rifugiavamo in cucina a parlare con i cuochi, tali Mika e Michael Schukkinen. Ci raccontavano tante storie interessanti sull’orfanotrofio e...»
«E, immagino» disse Valtteri, «Che vi abbiano parlato di un bambino abbandonato dai suoi familiari che subiva vessazioni da parte dei bulli ospitati da quell’istituto.»
«Esatto, ma si trattava di un fatto avvenuto decenni prima. Pare che quel bambino fosse stato poi adottato da una famiglia di straccioni e che sia stato costretto a una vita terribile in cui gli tocca andare a lavorare invece che farsi mantenere da un prozio ricchissimo.»
«Che sfortuna» borbottò Lord Lewis. «Non mi sorprende che voci di corridoio raccontino che quel tizio fosse deciso ad ammazzare tutti i suoi consanguinei per vendicarsi della famiglia che l’aveva abbandonato. Secondo i fratelli Schukkinen, era segretamente il figlio di un uomo ricchissimo.»
«Tutto ciò» mormorò Felipe, «Mi pare irrilevante.»
«Invece non è affatto irrilevante» lo mise a tacere Valtteri. «Sono sicuro che abbia molta importanza. Adesso, tuttavia, è meglio venire a un altro argomento importante, ovvero l’avvelenamento con la digitale mandato all’aria dalla cameriera Vicky.»
«Carmen» lo corresse Lord Nico.
«Giusto, Carmen, ma è irrilevante. Le cameriere sono tutte uguali. Sta di fatto che Lord Niki si era procurato della rucola, che l’ha lasciata incustodita e che, quando ha chiesto a Carmen di portarvela, Carmen ha notato che in realtà era digitale e l’ha sostituita con della vera rucola. Ora, ipotizziamo che, come Carmen ha riferito, Lord Niki avesse davvero preparato della rucola e che poi qualcuno l’abbia sostituita con della digitale prima che Carmen effettuasse l’ultima sostituzione, qualcuno aveva la concreta possibilità di accedere alle cucine e di sostituirla per la prima volta?» Valtteri si rivolse ad uno a caso dei presenti. «Lei, Lord Daniil, che cosa ne pensa?»
«Penso che chiunque avrebbe potuto accedere alle cucine, perché sarebbe sembrato un individuo del tutto insignificante e, siccome il personale di servizio è mononeuronico, nessuno gli avrebbe chiesto chi era. Noi Lord, invece, abbiamo una spiccata intelligenza, come dimostra il fatto che io abbia risposto brillantemente alla sua domanda. Tunz tunz tunz! #LeninForPresident.»
«La ringrazio, Lord Daniil, la sua risposta, oltre che corretta, è stata molto illuminante. Ci ho riflettuto e, ancora una volta, mi sono chiesto: perché qualcuno avrebbe dovuto sterminare a caso alcuni discendenti di Lord Bernie con la digitale? Lei cosa ne dice, Lord Max?»
«Mhm... per soldi?»
«Ma se nessuno di noi, di suo, possiede un solo centesimo!» lo smentì il suo fratellastro Lord Daniel. «Max, mettiti subito il biberon in bocca e smettila di parlare a caso.»
«Ma quale biberon, voglio subito una pipa!»
«Decisione saggia, sei un bambino grande, ormai... Però rimane il fatto che nessuno avrebbe mai pensato di uccidere noi o i nostri cugini per l’eredità. Era evidente che non sarebbe toccata a nessuno di noi.»
«È proprio questo il dettaglio che mi sfuggiva» ammise Valtteri. «Mi ero fatto tanti viaggi mentali a proposito della cameriera Danica, la moglie del defunto Lord Bernie, perché mi sembrava una candidata ideale alla vostra soppressione, ma sono giunto a una conclusione: non avrebbe mai fatto nulla di tutto ciò. Perché commettere un delitto quando bastava soltanto aspettare che lo commettesse qualcun altro? Allo stesso modo, più cercavo un presunto colpevole e più arrivavo alla stessa conclusione. Alla fine mi sono detto: deve essere qualcuno che voleva uccidere Lord Bernie a tutti i costi e che non voleva fermarsi lì. Il dubbio rimaneva sempre lo stesso: chi? C’erano tanti personaggi a cui non riuscivo ad attribuire un ruolo ben preciso, come lo stalliere, come la baronessa, come tanti altri... e alla fine sono giunto a una macabra conclusione: nessun di loro c’entrava niente, erano stati messi lì a caso per allungare il brodo ed evitare che la mia mente sopraffina scoprisse il colpevole già a pagina 2. Tra tutta la gente che compariva a caso, un solo individuo era rilevante, ovvero il tipo insignificante che ha suggerito a Juan Pablo di cucinare il pesce crudo alla singaporese. Questo tizio, spacciandosi per il netturbino, si è anche introdotto in almeno due occasioni in cucina, la prima per manomettere l’orologio, la seconda per portare via la digitale scoperta dalla cameriera.»
L’ispettore Coolthard esclamò, nel colmo dello stupore: «What the f*ck?»
«Finalmente una parola dolce» osservò Lord Sebastian. «Grazie, ispettore, sapevo che un giorno avrebbe allietato la mia giornata.»
«Taci» gli intimò Lord Kimi. «Quante volte ti devo dire di non esprimerti come uno scaricatore di porto? Sei un Lord, dopotutto!»
«Non mi sono espresso in maniera vietata» puntualizzò Lord Sebastian. «Mi sono solo complimentato con l’ispettore di Scotland Yard per averlo fatto al posto mio, lui che può.»
La conversazione tra i due figli illegittimi di Lord James avrebbe potuto risultare interessante a chi si fosse interessato alle parolacce che non era consentito pronunciare ai giovani Lord, ma a Valtteri importava solo relativamente quell’argomento e, anzi, in un momento del genere era l’ultimo dei suoi pensieri.
Decise di metterli a tacere, rivolgendosi proprio all’ispettore Coolthard:
«Immagino che, se avesse almeno un centesimo dei neuroni che ho io, sarebbe già arrivato alla conclusione di questo caso molto tempo fa.»
«Non direi.»
«Si vede che è mononeuronico come maggiordomi e cameriere, allora...»
«Mi porti rispetto, signor Bottas. Io sono uno stimato membro di questa comunità, mentre lei è solo un immigrato che ruba il lavoro ai poveri cittadini scozzesi.»
«Non è colpa mia se voi poveri cittadini scozzesi non capite un accidente di criminalità e investigazione. Se le dicessi che il colpevole è all’interno di questa chiesa e che qualunque persona razionale dovrebbe essere in grado di individuarlo in un batter d’occhio, che cosa mi direbbe?»
«Le direi che, se davvero sa chi è il colpevole, le converrebbe smascherarlo e anche alla svelta, che quello che vogliamo vedere tutti è il matrimonio tra Lord Toto e Miss Susie, altro che un dibattito di mezz’ora su chi abbia ucciso Lord Bernie...»
Quelle parole fecero capire a Valtteri che, se avesse tirato per le lunghe ancora molto, tutti i presenti sarebbero entrati in crisi d’astinenza da nicotina e ciò sarebbe stato terribile. Decise quindi divenire al dunque.
«Non ci voleva molto a fare due più due e ad attribuire un’identità all’individuo insignificante. Immaginate che in gioventù Lord Bernie avesse avuto una love story segreta e che, per coprire il suo misfatto, avesse abbandonato il frutto della sua relazione. Suo figlio potrebbe essere quell’orfanello vessato dai bulli di cui parlavano i cuochi dell’istituto. Potrebbe avere deciso di sopprimerlo e di tentare di avvelenare una parte dei suoi familiari. Che cosa ne pensi, Felipe?»
«Penso che sia un’idea completamente campata in aria» replicò l’assistente, «Ma tutte le idee campate in aria funzionano e tutti i colpevoli si arrendono all’evidenza, anche quando non c’è una sola prova contro di loro, quindi ripongo la massima fiducia in questa teoria.»
«E fai bene, perché so perfettamente come ha fatto l’assassino a raggiungere Lord Bernie: quel vecchio insopportabile era vivo e vegeto quando Juan Pablo è stato male e lo era ancora quando sono arrivati il medico e l’ispettore. Mentre eravamo tutti in cucina, l’assassino si è introdotto nel soggiorno e, servendosi di un mattone, in sovrapposizione con i soccorsi a Juan Pablo, ha sfondato la testa al povero Lord. L’assassino era, ovviamente, quel figlio rifiutato tanti decenni fa.»
«La spiegazione, però, fa acqua da tutte le parti» obiettò Felipe, «Un po’ come la vettura che Lord Platinum Jacques, il presidente del Quebec, guidava insieme a un certo Lord Jenson in occasione della sei ore delle campagne inglesi.»
«Oh my B.A.R., che citazione colta» ribatté Valtteri. «Tuttavia non capisco che cosa ci sia che non ti torna. La mia spiegazione fila liscia come la vettura di Lord Kimi su una macchia d’olio lasciata dal motore dell’auto di Lord Allan McNish!»
«Non mi torna il modo in cui il presunto figlio di Lord Bernie si è introdotto in casa. Com’è possibile che nessuno l’abbia bloccato?»
Valtteri si sentì sul tetto del mondo, perché era arrivato il momento di fare la rivelazione del secolo, che avrebbe avuto un po’ lo stesso effetto del sentire affermare, da parte del notaio Fernando Alonsainz, il proprio intento di aprire uno studio notarile a Indianapolis.
«Il presunto figlio di Lord Bernie non era là presente in qualità di perfetto sconosciuto AKA individuo insignificante, bensì occupava una posizione di prestigio, che gli avrebbe consentito di gironzolare per la casa così come se niente fosse, senza che nessuno lo ritenesse un potenziale colpevole. Si trattava, come qualunque mente dotata di intelletto avrebbe dovuto capire tra pagina 5 e pagina 10, di nientemeno che Eddie Flowerjordan, l’autista dell’ispettore Coolthard!»
A quel punto, messo di fronte a una teoria campata in aria e non supportata da nessuna prova, l’autista Flowerjordan replicò alle accuse con fermezza:
«Azz, mi ha sgamato.»
***
«Susina cara, non puoi immaginare quanto sia contento di averti finalmente sposata e che questa storia sia finita una volta per tutte. Non sopportavo di avere quel detective sempre attaccato al c*lo. Per non parlare, poi, di quell’uccellaccio del malaugurio che si portava appresso...»
«Meno male, Totino mio. Sono felice che tutto si sia risolto e che il detective si sia preso una lunga pausa, decidendo di andare a fare un lungo ritiro spirituale in Brasile in compagnia del suo socio. Sono molto preoccupata per la gente del posto, che verrà assassinata in modo direttamente proporzionale alla sua presenza, ma non è più un problema nostro.»
«Già, il nostro unico problema è, al giorno d’oggi, trovare qualche parente che ci mantenga. È in momenti come questi che inizio a sentire un po’ la mancanza di Lord Bernie. Se non dovessimo trovare nessuno a cui scroccare dei soldi, dovremmo trovarci tutti un lavoro, come se fossimo dei miserabili straccioni...»
«A proposito, ho letto sul giornale che Liberty Media sta cercando dei dipendenti. Forse la strada per il dopo-Bernie è proprio trovare un’occupazione...»
***fine***
***
Padre Robert invitò gli invitati a rimanere all’interno della chiesa, nonostante i becchini guidati da Heinz-Harald Friendzone stessero già portando via la bara del povero Lord Bernie. Lord Toto e Miss Susie uscirono, per andare a cambiarsi, e rientrarono poco dopo, indossando i loro abiti da cerimonia. Mentre Padre Robert annunciava che era giunto il momento di celebrare il loro matrimonio, Valtteri si diresse verso l’altare.
«Chiedo scusa per l’interruzione, ma siamo arrivati al momento clou.»
Padre Robert lo guardò con la fronte aggrottata per il dubbio.
«Di quale momento clou sta vaneggiando?»
«Come ben saprà, dal momento che lei stesso ne ha celebrato il funerale, Lord Bernie è stato assassinato nella sua modesta dimora. In qualità di investigatore privato che ama farsi i fatti degli altri, ho deciso di risolvere il caso, nonostante nessuno fosse disposto a pagarmi per questo. Dal momento che ho avuto un lampo di genio e che l’ispettore Coolthard qui presente sta per essere ridicolizzato pubblicamente un’altra volta, ho pensato che questo fosse il luogo più appropriato per esporvi la mia teoria.»
Padre Robert scosse la testa.
«Mi rendo conto che sia necessario smascherare il colpevole davanti a decine di persone tutte radunate, ma non mi sembra il caso di farlo interrompendo un matrimonio.»
«Concordo» convenne Lord Toto. «Ho dovuto insistere non poco per spodestare Lord Nico e Lady Vivian e unirmi proprio oggi con la mia futura signora.»
«Sono certo che la sua signora potrà aspettare una decina di minuti» lo mise a tacere Valtteri, «Perché in presenza di tutti questi testimoni intendo rivelare una verità ineluttabile alla quale sono arrivato dopo lunghe e intense riflessioni, spremendo le mie meningi e, per mantenere la concentrazione, astenendomi dal bere tutta la vodka che mi entrava in corpo. Ho sopportato inoltre per giorni la puzza degli insopportabili sigari di Baku...»
Il prete lo interruppe: «Veramente i sigari di Baku sono pregiatissimi. Non so come faccia a non avere il desiderio di fumarsene almeno sette o otto uno dietro l’altro.»
Valtteri ignorò l’osservazione di Padre Robert. Non aveva tempo per i convenevoli a proposito dei benefici effetti del fumo.
«Carissimi presenti, sappiate che tra di voi si nasconde un assassino e che, tra pochi minuti, la sua sceneggiata sarà definitivamente terminata. Nessun assassino può pensare di avere ingannato il grande Valtteri Bottas!»
Il suo fedele socio Felipe, che era seduto in prima fila, esclamò a bassa voce un “tunz tunz tunz!!11!!!!!” in tono festoso.
Valtteri fece un cenno d’assenso, prima di invitarlo a tacere. Era il suo momento, non poteva essere disturbato dalle manie di grandezza di quell’inetto.
«Come ben saprete, il povero Lord Bernie è stato assassinato nella sua modesta dimora da un colpo di mattone alla testa. Erano presenti diversi suoi parenti: Lord Niki, Lord Lewis, Lord Nico, Lord Kimi, Lord Sebastian, Lord Toto, Lord Christian, Lord Daniel, Lord Daniil, Lord Max, la segretaria Miss Susie e tutti i membri del personale di servizio, compresa la moglie segreta di Lord Bernie, la cameriera Danica. Chiunque di loro avrebbe potuto commettere il delitto, entro certe circostanze, ma preferirei scartare il personale di servizio in quanto se fossero stati persone intelligenti avrebbero passato la vita a rigirarsi i pollici vivendo di rendita invece di lavorare, di conseguenza non avrebbero l’intelligenza necessaria per commettere un delitto. Vorrei ricordare, a questo punto, che alle 18.15 circa il cuoco Juan Pablo si è sentito male e che tutti sono scesi in cucina, pensando che fosse in punto di morte.» Valtteri si rivolse a uno dei discendenti di Lord Bernie. «Immagino che lei possa confermare tutto, Lord Lewis?»
«Esatto. Ero andato in cucina nella speranza di rintracciare l’autista Pastor per chiedergli di posare nudo per un mio ritratto, ma suo padre Juan Pablo stava male e in un primo momento abbiamo pensato che fosse stato avvelenato e che stesse per morire.»
«Quindi è stato chiamato il dottor Barry e, oltre a lui, l’ispettore Coolthard.»
«Esattamente. Eravamo tutti in cucina quando il dottor Barry ha prescritto del bicarbonato al cuoco, poi tornando nel soggiorno, è stato trovato Lord Bernie con la testa sfondata.»
Valtteri annuì.
«Perfetto, su questo siamo tutti d’accordo. Sappiamo anche che il cuoco aveva cucinato pesce crudo alla singaporese, dopo che la ricetta gli era stata suggerita da un individuo insignificante che Juan Pablo non saprebbe riconoscere...»
«Ma questo» obiettò Padre Robert, «Non ha nulla a che vedere con il delitto. Se quel cuoco è stato talmente irresponsabile da provare la prima ricetta che gli veniva suggerita...»
Valtteri lo mise a tacere: «Smetta di intromettersi nel mio lavoro. Veniamo alle cose serie: tenetevi in mente la storia della ricetta del cuoco - tutt'altro che irresponsabile, dal momento che pur di non intossicare la famiglia di Lord Bernie ha sperimentato la ricetta su se stesso - e dell’individuo insignificante che gli ha suggerito una ricetta, perché ne parleremo in un secondo momento. Passando oltre, come tutti ricorderete, l’orologio di Lord Bernie era fermo alle 17.40.»
«Ovvero» intervenne Felipe, «Quando erano ormai passati quaranta minuti dall’ora del tè.»
«Esatto, ma allo stesso tempo il cuoco ha confermato che una cameriera è stata rimproverata per avere servito il tè delle cinque con oltre mezz’ora di ritardo. Quindi, Felipe, questo che cosa di porta a pensare?»
«Che l’orologio della cucina, che segnava le 18.15, segnasse un orario errato.»
«Questo, quindi, apre nuovi possibili scenari, per esempio che, contro tutte le aspettative, Lord Bernie sia stato assassinato proprio alle 17.40 e che il suo orologio sia stato rotto accidentalmente...
...
...
...ma è una spiegazione troppo nonsense per i miei gusti. Oserei affermare che Lord Bernie sia stato ucciso alle 17.40, ma che il suo orologio sia stato rotto di proposito per farci credere che il delitto fosse stato commesso oltre mezz’ora prima di quanto credevamo: secondo noi erano le 18.15, infatti, non le 17.40, e ne avremmo dedotto che Lord Bernie non era stato ucciso mentre il cuoco veniva soccorso dal dottor Barry, ma molto prima.»
«Ciò, però, complica di gran lungo le cose» obiettò Felipe, «Dal momento che tutti i parenti di Lord Bernie si trovavano in quel momento in cucina. Inoltre non spiega come sia stato possibile per l’assassino manomettere l’orologio della cucina. Avrebbe dovuto trovare un’occasione buona e...»
Valtteri lo interruppe: «Non dire assurdità. Sappiamo benissimo che cameriere e maggiordomi che lavorano nelle campagne inglesi degli anni ’40 sono tutti completamente sprovvisti di intelletto. A parte il loro datore di lavoro e i suoi parenti non saprebbero riconoscere nessuno e chiunque, secondo loro, sarebbe etichettabile come “individuo insignificante”. Qualsiasi individuo insignificante poteva introdursi in cucina e trafficare con l’orologio senza che nessuno ci facesse caso.»
«Però rimane il fatto che, dal punto di vista dell’alibi, aiuta tutti i parenti di Lord Bernie: erano radunati in cucina, credendo che il cuoco fosse in punto di morte, e perfino uno stimato medico come il dottor Barry e l’ispettore Coolthard di Scotland Yard possono confermarlo.»
«Questo, infatti, è stato un punto dolente, che mi ha quasi convinto che la mia teoria fosse errata. Tuttavia non ho potuto fare a meno di notare che, in un momento di tale concitazione, chiunque avrebbe potuto allontanarsi per un attimo: tra Lord, camerieri, maggiordomi e personale di servizio random c’erano almeno trenta persone in quella cucina...»
«Anche questa è una spiegazione plausibile.»
«Taci, Felipe. Adesso devo fare una domanda a Lord Lewis e a Lord Nico.»
I due giovani Lord cercarono di nascondersi dietro a Lord Daniel, che però, facendo un gran sorrisone, esclamò: «Sapevo che l’avevate ammazzato voi, Lord Bernie! Avete fatto benissimo. Se fossi pieno di soldi, vi pagherei il migliore avvocato della Contea.»
«Non salti alle conclusioni, Lord Daniel» lo invitò Valtteri. «Lord Lewis, può confermare di avere trascorso parte della sua infanzia in un orfanotrofio?»
«Purtroppo sì» confermò Lord Lewis. «Prima di diventare un Lord ero un semplice trovatello abbandonato alla nascita sotto una pianta di pomodori.»
«E lei, Lord Nico?»
«Io, prima di essere rapito in culla, ero un principe.»
Lord Lewis intervenne: «Perdoni questa risposta assurda, signor Bottas. Mio fratello è sempre stato un visionario, fin dal tempi dell’orfanotrofio.»
«Non sono un visionario, sono un principe. Per l’esattezza sono il principe di Finlandia.»
«Ma se non conosci nemmeno una parola di finlandese...»
«Bwoah.»
Per un attimo Valtteri si emozionò: gli capitava raramente di sentire qualcuno esprimersi nella sua lingua natale e quella era una bella sorpresa. Tuttavia, siccome era un professionista e, in genere, i discorsi dell’ultimo capitolo in un luogo affollato dovevano arrivare a una conclusione logica, decise di non perdersi in quel dettaglio.
«Mi risulta che entrambi abbiate dovuto sopportare dei terribili atti di bullismo prima che Lady Marlene, la moglie di Lord Niki, vi adottasse.»
«Esatto» confermò Lord Nico. «C’era un bambino terribile che si chiamava Adrian che si comportava sempre malissimo con noi e cercava di lanciarci addosso delle bottiglie e dei bicchieri. Per fortuna avevamo un po’ di sollievo quando ci rifugiavamo in cucina a parlare con i cuochi, tali Mika e Michael Schukkinen. Ci raccontavano tante storie interessanti sull’orfanotrofio e...»
«E, immagino» disse Valtteri, «Che vi abbiano parlato di un bambino abbandonato dai suoi familiari che subiva vessazioni da parte dei bulli ospitati da quell’istituto.»
«Esatto, ma si trattava di un fatto avvenuto decenni prima. Pare che quel bambino fosse stato poi adottato da una famiglia di straccioni e che sia stato costretto a una vita terribile in cui gli tocca andare a lavorare invece che farsi mantenere da un prozio ricchissimo.»
«Che sfortuna» borbottò Lord Lewis. «Non mi sorprende che voci di corridoio raccontino che quel tizio fosse deciso ad ammazzare tutti i suoi consanguinei per vendicarsi della famiglia che l’aveva abbandonato. Secondo i fratelli Schukkinen, era segretamente il figlio di un uomo ricchissimo.»
«Tutto ciò» mormorò Felipe, «Mi pare irrilevante.»
«Invece non è affatto irrilevante» lo mise a tacere Valtteri. «Sono sicuro che abbia molta importanza. Adesso, tuttavia, è meglio venire a un altro argomento importante, ovvero l’avvelenamento con la digitale mandato all’aria dalla cameriera Vicky.»
«Carmen» lo corresse Lord Nico.
«Giusto, Carmen, ma è irrilevante. Le cameriere sono tutte uguali. Sta di fatto che Lord Niki si era procurato della rucola, che l’ha lasciata incustodita e che, quando ha chiesto a Carmen di portarvela, Carmen ha notato che in realtà era digitale e l’ha sostituita con della vera rucola. Ora, ipotizziamo che, come Carmen ha riferito, Lord Niki avesse davvero preparato della rucola e che poi qualcuno l’abbia sostituita con della digitale prima che Carmen effettuasse l’ultima sostituzione, qualcuno aveva la concreta possibilità di accedere alle cucine e di sostituirla per la prima volta?» Valtteri si rivolse ad uno a caso dei presenti. «Lei, Lord Daniil, che cosa ne pensa?»
«Penso che chiunque avrebbe potuto accedere alle cucine, perché sarebbe sembrato un individuo del tutto insignificante e, siccome il personale di servizio è mononeuronico, nessuno gli avrebbe chiesto chi era. Noi Lord, invece, abbiamo una spiccata intelligenza, come dimostra il fatto che io abbia risposto brillantemente alla sua domanda. Tunz tunz tunz! #LeninForPresident.»
«La ringrazio, Lord Daniil, la sua risposta, oltre che corretta, è stata molto illuminante. Ci ho riflettuto e, ancora una volta, mi sono chiesto: perché qualcuno avrebbe dovuto sterminare a caso alcuni discendenti di Lord Bernie con la digitale? Lei cosa ne dice, Lord Max?»
«Mhm... per soldi?»
«Ma se nessuno di noi, di suo, possiede un solo centesimo!» lo smentì il suo fratellastro Lord Daniel. «Max, mettiti subito il biberon in bocca e smettila di parlare a caso.»
«Ma quale biberon, voglio subito una pipa!»
«Decisione saggia, sei un bambino grande, ormai... Però rimane il fatto che nessuno avrebbe mai pensato di uccidere noi o i nostri cugini per l’eredità. Era evidente che non sarebbe toccata a nessuno di noi.»
«È proprio questo il dettaglio che mi sfuggiva» ammise Valtteri. «Mi ero fatto tanti viaggi mentali a proposito della cameriera Danica, la moglie del defunto Lord Bernie, perché mi sembrava una candidata ideale alla vostra soppressione, ma sono giunto a una conclusione: non avrebbe mai fatto nulla di tutto ciò. Perché commettere un delitto quando bastava soltanto aspettare che lo commettesse qualcun altro? Allo stesso modo, più cercavo un presunto colpevole e più arrivavo alla stessa conclusione. Alla fine mi sono detto: deve essere qualcuno che voleva uccidere Lord Bernie a tutti i costi e che non voleva fermarsi lì. Il dubbio rimaneva sempre lo stesso: chi? C’erano tanti personaggi a cui non riuscivo ad attribuire un ruolo ben preciso, come lo stalliere, come la baronessa, come tanti altri... e alla fine sono giunto a una macabra conclusione: nessun di loro c’entrava niente, erano stati messi lì a caso per allungare il brodo ed evitare che la mia mente sopraffina scoprisse il colpevole già a pagina 2. Tra tutta la gente che compariva a caso, un solo individuo era rilevante, ovvero il tipo insignificante che ha suggerito a Juan Pablo di cucinare il pesce crudo alla singaporese. Questo tizio, spacciandosi per il netturbino, si è anche introdotto in almeno due occasioni in cucina, la prima per manomettere l’orologio, la seconda per portare via la digitale scoperta dalla cameriera.»
L’ispettore Coolthard esclamò, nel colmo dello stupore: «What the f*ck?»
«Finalmente una parola dolce» osservò Lord Sebastian. «Grazie, ispettore, sapevo che un giorno avrebbe allietato la mia giornata.»
«Taci» gli intimò Lord Kimi. «Quante volte ti devo dire di non esprimerti come uno scaricatore di porto? Sei un Lord, dopotutto!»
«Non mi sono espresso in maniera vietata» puntualizzò Lord Sebastian. «Mi sono solo complimentato con l’ispettore di Scotland Yard per averlo fatto al posto mio, lui che può.»
La conversazione tra i due figli illegittimi di Lord James avrebbe potuto risultare interessante a chi si fosse interessato alle parolacce che non era consentito pronunciare ai giovani Lord, ma a Valtteri importava solo relativamente quell’argomento e, anzi, in un momento del genere era l’ultimo dei suoi pensieri.
Decise di metterli a tacere, rivolgendosi proprio all’ispettore Coolthard:
«Immagino che, se avesse almeno un centesimo dei neuroni che ho io, sarebbe già arrivato alla conclusione di questo caso molto tempo fa.»
«Non direi.»
«Si vede che è mononeuronico come maggiordomi e cameriere, allora...»
«Mi porti rispetto, signor Bottas. Io sono uno stimato membro di questa comunità, mentre lei è solo un immigrato che ruba il lavoro ai poveri cittadini scozzesi.»
«Non è colpa mia se voi poveri cittadini scozzesi non capite un accidente di criminalità e investigazione. Se le dicessi che il colpevole è all’interno di questa chiesa e che qualunque persona razionale dovrebbe essere in grado di individuarlo in un batter d’occhio, che cosa mi direbbe?»
«Le direi che, se davvero sa chi è il colpevole, le converrebbe smascherarlo e anche alla svelta, che quello che vogliamo vedere tutti è il matrimonio tra Lord Toto e Miss Susie, altro che un dibattito di mezz’ora su chi abbia ucciso Lord Bernie...»
Quelle parole fecero capire a Valtteri che, se avesse tirato per le lunghe ancora molto, tutti i presenti sarebbero entrati in crisi d’astinenza da nicotina e ciò sarebbe stato terribile. Decise quindi divenire al dunque.
«Non ci voleva molto a fare due più due e ad attribuire un’identità all’individuo insignificante. Immaginate che in gioventù Lord Bernie avesse avuto una love story segreta e che, per coprire il suo misfatto, avesse abbandonato il frutto della sua relazione. Suo figlio potrebbe essere quell’orfanello vessato dai bulli di cui parlavano i cuochi dell’istituto. Potrebbe avere deciso di sopprimerlo e di tentare di avvelenare una parte dei suoi familiari. Che cosa ne pensi, Felipe?»
«Penso che sia un’idea completamente campata in aria» replicò l’assistente, «Ma tutte le idee campate in aria funzionano e tutti i colpevoli si arrendono all’evidenza, anche quando non c’è una sola prova contro di loro, quindi ripongo la massima fiducia in questa teoria.»
«E fai bene, perché so perfettamente come ha fatto l’assassino a raggiungere Lord Bernie: quel vecchio insopportabile era vivo e vegeto quando Juan Pablo è stato male e lo era ancora quando sono arrivati il medico e l’ispettore. Mentre eravamo tutti in cucina, l’assassino si è introdotto nel soggiorno e, servendosi di un mattone, in sovrapposizione con i soccorsi a Juan Pablo, ha sfondato la testa al povero Lord. L’assassino era, ovviamente, quel figlio rifiutato tanti decenni fa.»
«La spiegazione, però, fa acqua da tutte le parti» obiettò Felipe, «Un po’ come la vettura che Lord Platinum Jacques, il presidente del Quebec, guidava insieme a un certo Lord Jenson in occasione della sei ore delle campagne inglesi.»
«Oh my B.A.R., che citazione colta» ribatté Valtteri. «Tuttavia non capisco che cosa ci sia che non ti torna. La mia spiegazione fila liscia come la vettura di Lord Kimi su una macchia d’olio lasciata dal motore dell’auto di Lord Allan McNish!»
«Non mi torna il modo in cui il presunto figlio di Lord Bernie si è introdotto in casa. Com’è possibile che nessuno l’abbia bloccato?»
Valtteri si sentì sul tetto del mondo, perché era arrivato il momento di fare la rivelazione del secolo, che avrebbe avuto un po’ lo stesso effetto del sentire affermare, da parte del notaio Fernando Alonsainz, il proprio intento di aprire uno studio notarile a Indianapolis.
«Il presunto figlio di Lord Bernie non era là presente in qualità di perfetto sconosciuto AKA individuo insignificante, bensì occupava una posizione di prestigio, che gli avrebbe consentito di gironzolare per la casa così come se niente fosse, senza che nessuno lo ritenesse un potenziale colpevole. Si trattava, come qualunque mente dotata di intelletto avrebbe dovuto capire tra pagina 5 e pagina 10, di nientemeno che Eddie Flowerjordan, l’autista dell’ispettore Coolthard!»
A quel punto, messo di fronte a una teoria campata in aria e non supportata da nessuna prova, l’autista Flowerjordan replicò alle accuse con fermezza:
«Azz, mi ha sgamato.»
***
«Susina cara, non puoi immaginare quanto sia contento di averti finalmente sposata e che questa storia sia finita una volta per tutte. Non sopportavo di avere quel detective sempre attaccato al c*lo. Per non parlare, poi, di quell’uccellaccio del malaugurio che si portava appresso...»
«Meno male, Totino mio. Sono felice che tutto si sia risolto e che il detective si sia preso una lunga pausa, decidendo di andare a fare un lungo ritiro spirituale in Brasile in compagnia del suo socio. Sono molto preoccupata per la gente del posto, che verrà assassinata in modo direttamente proporzionale alla sua presenza, ma non è più un problema nostro.»
«Già, il nostro unico problema è, al giorno d’oggi, trovare qualche parente che ci mantenga. È in momenti come questi che inizio a sentire un po’ la mancanza di Lord Bernie. Se non dovessimo trovare nessuno a cui scroccare dei soldi, dovremmo trovarci tutti un lavoro, come se fossimo dei miserabili straccioni...»
«A proposito, ho letto sul giornale che Liberty Media sta cercando dei dipendenti. Forse la strada per il dopo-Bernie è proprio trovare un’occupazione...»
***fine***
sabato 29 dicembre 2018
Delitto in Sovrapposizione /// Capitolo 10
TRAMA: in un alternate universe stile romanzo
poliziesco degli anni '40 Lord Bernie Ecclestone è un ricchissimo
aristocratico che ha vari team manager e piloti come parenti da
mantenere. Nessuno lo sopporta e tutti non vedono l'ora di liberarsi di
lui per ereditare. Lord Bernie decide di premunirsi, ingaggiando i
detective Valtteri e Felipe affinché possano scoprire chi sta tramando
contro di lui. Quando un delitto viene commesso e le indagini da parte
dell'ispettore Coolthard di Scotland Yard sembrano non condurre da
nessuna parte, spetta a Valtteri intervenire in prima persona per
risolvere un mistero fatto di parenti che compaiono dal nulla a caso,
proposte di matrimonio fatte a caso, testamenti scritti a caso... e
anche un po' di trash!
***
Lord Lewis uscì dal garage mettendosi le mani tra i capelli, avendo cura di spettinarseli giusto perché infrangere le regole d'eleganza che dominavano la vita pubblica dei Lord era il suo obiettivo principale, e corse ad avvertire Lord Nico dell'orribile evento di cui era venuto a conoscenza.
Lord Nico, guastafeste come al solito, si mise a sbraitare ancora prima di scoprire quale evento sconcertante fosse accaduto.
«Avevi detto che avresti preso fuori le macchine dal garage!»
«L'avrei fatto, se fossi in possesso delle chiavi.»
«Vuoi dire che le hai perse?! Sei sempre il solito irresponsabile!»
«Smettila di rompere, che non sei ancora vecchio e ricco.»
«E tu vedi di trovare le chiavi.»
«Il punto è che non mancano solo le chiavi.» Era il momento di fare la terribile rivelazione. «Qualcuno si è portato via anche le macchine.»
«Orrorehhhhh!» Anche Lord Nico si mise le mani tra i capelli e iniziò a spettinarseli. «Tutto ciò è orribilehhhhh!»
«Sono d'accordo con te, ma non c'è bisogno che ti spettini.»
«Tu lo fai.»
«Io posso farlo.»
«Anch'io. Tanto i miei capelli tornano a posto da soli.»
Lord Lewis fu costretto ad ammettere che era vero. Nonostante tutti i tentativi, i capelli di Lord Nico rimanevano perfettamente in ordine.
Lord Lewis si avventò su di lui.
«Adesso ci penso io! TUNZ TUNZ TUNZ!»
Glieli scompigliò in ogni modo possibile, ma non ci fu niente da fare.
Alla fine Lord Nico gli fece una pernacchia e si mise a ridere.
«Ah ah ah ah ah, I'm da winnahhhh!» Le sue risate terminarono di lì a poco, quando una triste certezza si impadronì di lui, tanto che confidò a Lord Lewis: «Credo di essere nel pieno di una crisi d'astinenza da nicotina. È da almeno dieci minuti che non fumo.»
«Anch'io» realizzò Lord Lewis, dando finalmente un nome al malessere che lo dilaniava fino al profondo dell’anima. «Mi sento male.»
Ci vollero una dozzina di sigari e altrettante sigarette per riprendersi perfettamente, ma entrambi ne uscirono vincenti.
Solo a quel punto si ricordarono delle auto scomparse, ma il mistero trovò ben presto una soluzione, dal momento che le due vetture vennero viste rincorrersi l'una con l'altra al limitare della proprietà.
Una delle due aveva distanziato notevolmente l'altra e, quando si fermò oltre quella che era l’apparente linea del traguardo, ne scese nientemeno che Carlito Alonsainz.
«TUNZ TUNZ TUNZ!» esclamò Lord Lewis. «Che spettacolo!»
Il meglio doveva però ancora venire, e venne quando l'auto che inseguiva per poco non investì una donna che conversava amabilmente con l'agente di Scotland Yard che stava di guardia alla proprietà in assenza dell'ispettore Coolthard.
«OMG!!11!!!»
«Tunz tunz tunz!!!11!!!»
«One-one-one!!111!!»
«A proposito, chi è quella gnoccona?»
«Smettila di pensare alle gnoccone. Ti ricordo che tra poco ti devi sposare.»
«Ah, già, tra una cosa e l'altra me n'ero dimenticato.»
La donna si mise a inveire contro lo sventurato guidatore che, quando scese, si rivelò per chi era realmente, venendo riconosciuto dai brufoli.
«Non ci credo!» esclamò Lord Lewis. «È quel poppante di Lord Max!»
Anche Lord Toto sembrava avere assistito alla scena, mentre fumava la pipa in cortile, e si diresse con aria minacciosa verso il giovanissimo Lord.
Dopo averlo severamente rimproverato, lo afferrò per un orecchio con il verosimile intento di condurlo al cospetto di Lord Christian.
«No, Lord Christian no!» lo supplicò il giovane Lord Max.
Lord Toto non volle sentire ragioni e condusse via il ragazzino.
Lord Lewis e Lord Nico si misero ad applaudire.
***
«Qual è il problema, Lord Toto?»
«Il problema è che questo poppante si comporta in modo irresponsabile. Dovresti dargli due sberle o, come più si addice a noi lord, diseredarlo.»
«E tu dovresti farti un po' i fatti tuoi. Lord Max è stato bravissimo nel tentare di difendersi da Carlito. Quel truffatore ha sfruttato un buco nel regolamento, facendogli credere di non sapere guidare sullo sterrato. Invece sono sicuro che si sia fatto insegnare da suo padre, prima di gareggiare contro il mio figliastro. Tra parentesi, Max ha dimostrato tutto il suo talento più cristallino e non sarai tu a negare il contrario.»
Lord Toto finse indifferenza.
«Se lo dici tu... Vorrà dire che non ti inviterò al mio matrimonio.»
«Ti sposi???22??22??»
«Oggi, con Miss Susie.»
«Due matrimoni in un solo giorno, dopo il funerale? Non saranno un po’ troppi? Si rischia di perdere di vista la vera festa, quella per la dipartita di Lord Bernie.»
I timori di Lord Christian erano fondati, ma Lord Toto aveva una soluzione per tutto.
«No, non ci saranno due cerimonie nuziali, oggi, ma solo una. Mi sono accordato con Padre Robert. L'unico matrimonio sarà mio e Lord Nico si attaccherà al tram.»
***
Lord Nico appariva piuttosto infervorato, mentre si accertava che la graziosa signora bionda di un metro e ottanta che Lord Max per poco non aveva investito si sentisse bene.
Quando si mise a ululare, Lord Lewis gli mise una mano sulla fronte per essere sicuro che non avesse la febbre.
«Nico, sei freddissimo.»
«E quindi?»
«Quindi il tuo delirio mi preoccupa ancora di più.»
Lord Nico si asciugò un rivolo di bava.
«Ho una gran voglia di saltare addosso a questa grandissima gnocca.»
«Lo sospettavo.»
«Tu cosa faresti al mio posto?»
«Rapperei.»
«Non essere ridicolo.»
«Ridicolo sarai tu,
Hai visto una gran fi*a
E non ti contieni più,
Non vorrei portare sfiga
Ma penso a Lady Vivi
Che non sarà soddisfatta,
Del contegno ti privi
E tutto ciò impatta
Sulle tue vive speranze
Di poterti sposare,
Di aprire le danze
Sotto al temporale
Che pioverà su di voi
Nel calore dell'estate,
Resti tra di noi,
Le mie sono sparate,
Ma da grande osservatore
Posso pronosticare
Che perderai l'amore
Se continui a sbavare!»
Lord Nico non si scompose.
«Se volessi, potrei commentare la tua immensa ignoranza, ma mi rifiuto di abbassarmi ai tuoi livelli. Preferisco concentrarmi su questioni di rilevanza molto maggiore. Per esempio ho appena riconosciuto questa donna.»
La bionda di un metro e ottanta spalancò gli occhi.
«E come sarebbe possibile? Questa è la prima volta che vengo nella Contea di Silverstone, quindi, a meno che io non abbia di fronte un visionario, mi sembra impossibile che possa ricordarsi di me.»
«Infatti non ci siamo incontrati qui» puntualizzò Lord Nico, «Ma in un altro luogo. Lei aveva un'altra identità.»
«Che assurdità! Non so che cosa si sia fumato, ma le assicuro che...»
Lord Nico la interruppe: «Ormai è inutile mentire, baronessa.»
«E va bene» ammise la baronessa. «Di giorno mi identifico come donna e di notte come uomo. La cosa le crea problemi?»
«Non gli crea nessun problema» intervenne Lord Lewis, «Anche perché non ne ha il tempo materiale. Dobbiamo andare al funerale.»
Afferrato Lord Nico per un braccio, lo trascinò via.
Quando furono abbastanza lontani, decise di indagare sulla spinosa questione che suo fratello aveva sollevato.
«Chi è quella donna?»
«Non è una donna, è bigender.»
«Lo sai che non ci capisco nulla di queste cose. Per farla più semplice, in mezzo alle gambe cos'ha? Un'asta di legno o una gola profonda?»
«Una gola profondissima.»
«AAAAWWWWW! Certo, mi dispiace che non possieda un pene, che l'avrebbe resa molto più fascinosa, ma mi farò bastare quello che ha.»
«Non dire idiozie, Lewis. La baronessa Von Hulkenberg non prenderà mai in considerazione un trovatello abbandonato sotto una pianta di pomodori, anche se è un Lord.»
«What the f*ck?! Baronessa Von Hulkenberg?»
«O il barone Von Hulkenberg, se preferisci...»
«One-one-one!!!11!!!11!!! Toglimi una curiosità: che cosa ci fa il sindaco di Le Mans nella nostra proprietà?»
«E tu toglimi un'altra curiosità: in quale alternate universe questa proprietà è nostra?»
Di fronte a quella terribile rivelazione, Lord Lewis sentì una fitta al cuore. Perfino l’identità della Baronessa Von Hulkenberg, che in quel momento stava a conversare amabilmente con l’agente Di Resta, lo lasciava del tutto indifferente.
«Mi sento male» si lamentò. «Cosa faresti, tu, al posto mio?»
«Mi infilerei la pipa in bocca, probabilmente, dopo essermi accertato di essere all’interno di una stanza» azzardò Lord Nico. «Poi mi guarderei intorno e, raccattati i primi tre che passano, organizzerei un torneo di poker.»
«Mi sembra un’ottima idea. È proprio quello che farei se non dovessimo andare al funerale.»
«Ed è anche meglio che ci sbrighiamo. Se aspettiamo un altro po’ faremo in tempo a invecchiare e verrà il momento del nostro funerale.»
Di fronte a quella dichiarazione di Lord Nico, Lord Lewis non poté fare altro che darsi una vigorosa grattata alle parti intime.
***
«Ora che quei due inetti si sono levati di torno, che cosa ne dici di parlare un po’ di cose serie, Paolino mio?»
«Aaaaaawwww, Nicoletta, quando mi chiami a quel modo mi fai arrossire. Inoltre sotto al mio kilt succede qualcosa di innominabile.»
«Sei davvero così arrapato? Allora vuole dire che gli anni passano ma, seppure l’ultima volta in cui ci siamo incontrati sia stata un secolo fa, durante quel bellissimo viaggio in India, tu sei rimasto tale e quale. Ricordo il modo in cui mi possedevi. Ricordo il modo in cui mi rassicuravi, dicendo che sapevi fare il tuo mestiere e che non sarei rimasta incinta. Ti sbagliavi di grosso! Abbiamo concepito due gemelli che, per fortuna, spacciandomi per uomo, nessuno attribuisce a una relazione clandestina. Tutti credono che io sia il padre e che la loro madre sia morta di parto. Lo credono anche loro.»
«Due gemelli?!?!?!?!?! TUNZ TUNZ TUNZ!!111!!!1!!!11! Come li hai chiamati?»
«Nicolas e Pauline, in nostro onore.»
«AAAAAAWWWWWW!»
«Sono molto contenta che la cosa ti faccia piacere. Ora, il mio dubbio è uno solo: se mi faccio possedere un’altra volta, esistono possibilità di non concepire ulteriori figli?»
«Mhm... sì, vedrò cosa posso fare.»
«Ottimo. Allora perché non andiamo a rintanarci in uno sgabuzzino?»
«Non posso. Sono qui per lavoro. Devo sorvegliare che nessuno lasci la casa, a parte per andare al funerale e al matrimonio che si svolgeranno oggi.»
«Funerale?! Deve esserci un funerale?»
«Sì, Lord Bernie è stato assassinato.»
La Baronessa Von Hulkenberg spalancò gli occhi.
«What the f*ck?! Non riesco a crederci! E pensare che mi sono spinta fino a qui proprio per venirlo a trovare, per parlargli della bellezza insindacabile della città di Le Mans...»
«Sei arrivata tardi, mia cara.»
«Non fa niente. Quello che conta è essere ospitata nella casa e rimanere qui a scrocco per qualcosa come quattro mesi.»
«Non mi pare un’idea così geniale. Un pericoloso assassino si nasconde da queste parti. Ha già messo fine alla vita di Lord Bernie...»
«Ma chi se ne frega, ha solo fatto un favore a tutti quelli che non avevano il coraggio di farlo! Adesso, però, cerca di trovare un luogo in cui possiamo andare a s*opare come ricci, se non vuoi che me ne vada e salti addosso a Lord Nico.»
«Conosci Lord Nico?»
«Sì, ci siamo incontrati qualche mese fa. Sosteneva di essere un principe, ma io l’ho contraddetto, quindi mi ha sfidato a duello. È stato molto emozionante. Purtroppo quando con un colpo di spada mi ha tagliato la giacca ho avuto paura che si notasse il seno e che la mia natura femminile venisse rivelata, quindi ho finto di avere un attacco di diarrea dovuto a un morbo tropicale contratto durante un breve viaggio di durata quinquennale a cui ho partecipato in gioventù, me ne sono andata in gran fretta e ho perso il duello a tavolino.»
«Che cosa orribile.»
«Puoi dirlo forte. Credo che, per riprendermi, dovrò fumare almeno sei o sette sigarette una dietro l’altra, bere mezzo litro di tè, fare una dozzina di partite a carte e fare la predica a una mezza dozzina di camerieri dopo averli sorpresi a origliare dietro alle porte.»
Il tempo per fare tutto ciò sembrava essere arrivato, dal momento che tutti i membri della famiglia di Lord Bernie e i suoi ospiti stavano uscendo di casa, probabilmente diretti al funerale.
Con loro c’era un uomo che l’agente Di Resta presentò alla baronessa Von Hulkenberg come l’ispettore finlandese Valtteri Bottas.
La baronessa borbottò un “see you later” e lo guardò allontanarsi. Prima o poi gli sarebbe piaciuto bere una vodka insieme a lui, anche se il suo preferito era quel giovane Lord che sorrideva come un ebete, che rispondeva al nome di Lord Daniel.
***
Lord Lewis uscì dal garage mettendosi le mani tra i capelli, avendo cura di spettinarseli giusto perché infrangere le regole d'eleganza che dominavano la vita pubblica dei Lord era il suo obiettivo principale, e corse ad avvertire Lord Nico dell'orribile evento di cui era venuto a conoscenza.
Lord Nico, guastafeste come al solito, si mise a sbraitare ancora prima di scoprire quale evento sconcertante fosse accaduto.
«Avevi detto che avresti preso fuori le macchine dal garage!»
«L'avrei fatto, se fossi in possesso delle chiavi.»
«Vuoi dire che le hai perse?! Sei sempre il solito irresponsabile!»
«Smettila di rompere, che non sei ancora vecchio e ricco.»
«E tu vedi di trovare le chiavi.»
«Il punto è che non mancano solo le chiavi.» Era il momento di fare la terribile rivelazione. «Qualcuno si è portato via anche le macchine.»
«Orrorehhhhh!» Anche Lord Nico si mise le mani tra i capelli e iniziò a spettinarseli. «Tutto ciò è orribilehhhhh!»
«Sono d'accordo con te, ma non c'è bisogno che ti spettini.»
«Tu lo fai.»
«Io posso farlo.»
«Anch'io. Tanto i miei capelli tornano a posto da soli.»
Lord Lewis fu costretto ad ammettere che era vero. Nonostante tutti i tentativi, i capelli di Lord Nico rimanevano perfettamente in ordine.
Lord Lewis si avventò su di lui.
«Adesso ci penso io! TUNZ TUNZ TUNZ!»
Glieli scompigliò in ogni modo possibile, ma non ci fu niente da fare.
Alla fine Lord Nico gli fece una pernacchia e si mise a ridere.
«Ah ah ah ah ah, I'm da winnahhhh!» Le sue risate terminarono di lì a poco, quando una triste certezza si impadronì di lui, tanto che confidò a Lord Lewis: «Credo di essere nel pieno di una crisi d'astinenza da nicotina. È da almeno dieci minuti che non fumo.»
«Anch'io» realizzò Lord Lewis, dando finalmente un nome al malessere che lo dilaniava fino al profondo dell’anima. «Mi sento male.»
Ci vollero una dozzina di sigari e altrettante sigarette per riprendersi perfettamente, ma entrambi ne uscirono vincenti.
Solo a quel punto si ricordarono delle auto scomparse, ma il mistero trovò ben presto una soluzione, dal momento che le due vetture vennero viste rincorrersi l'una con l'altra al limitare della proprietà.
Una delle due aveva distanziato notevolmente l'altra e, quando si fermò oltre quella che era l’apparente linea del traguardo, ne scese nientemeno che Carlito Alonsainz.
«TUNZ TUNZ TUNZ!» esclamò Lord Lewis. «Che spettacolo!»
Il meglio doveva però ancora venire, e venne quando l'auto che inseguiva per poco non investì una donna che conversava amabilmente con l'agente di Scotland Yard che stava di guardia alla proprietà in assenza dell'ispettore Coolthard.
«OMG!!11!!!»
«Tunz tunz tunz!!!11!!!»
«One-one-one!!111!!»
«A proposito, chi è quella gnoccona?»
«Smettila di pensare alle gnoccone. Ti ricordo che tra poco ti devi sposare.»
«Ah, già, tra una cosa e l'altra me n'ero dimenticato.»
La donna si mise a inveire contro lo sventurato guidatore che, quando scese, si rivelò per chi era realmente, venendo riconosciuto dai brufoli.
«Non ci credo!» esclamò Lord Lewis. «È quel poppante di Lord Max!»
Anche Lord Toto sembrava avere assistito alla scena, mentre fumava la pipa in cortile, e si diresse con aria minacciosa verso il giovanissimo Lord.
Dopo averlo severamente rimproverato, lo afferrò per un orecchio con il verosimile intento di condurlo al cospetto di Lord Christian.
«No, Lord Christian no!» lo supplicò il giovane Lord Max.
Lord Toto non volle sentire ragioni e condusse via il ragazzino.
Lord Lewis e Lord Nico si misero ad applaudire.
***
«Qual è il problema, Lord Toto?»
«Il problema è che questo poppante si comporta in modo irresponsabile. Dovresti dargli due sberle o, come più si addice a noi lord, diseredarlo.»
«E tu dovresti farti un po' i fatti tuoi. Lord Max è stato bravissimo nel tentare di difendersi da Carlito. Quel truffatore ha sfruttato un buco nel regolamento, facendogli credere di non sapere guidare sullo sterrato. Invece sono sicuro che si sia fatto insegnare da suo padre, prima di gareggiare contro il mio figliastro. Tra parentesi, Max ha dimostrato tutto il suo talento più cristallino e non sarai tu a negare il contrario.»
Lord Toto finse indifferenza.
«Se lo dici tu... Vorrà dire che non ti inviterò al mio matrimonio.»
«Ti sposi???22??22??»
«Oggi, con Miss Susie.»
«Due matrimoni in un solo giorno, dopo il funerale? Non saranno un po’ troppi? Si rischia di perdere di vista la vera festa, quella per la dipartita di Lord Bernie.»
I timori di Lord Christian erano fondati, ma Lord Toto aveva una soluzione per tutto.
«No, non ci saranno due cerimonie nuziali, oggi, ma solo una. Mi sono accordato con Padre Robert. L'unico matrimonio sarà mio e Lord Nico si attaccherà al tram.»
***
Lord Nico appariva piuttosto infervorato, mentre si accertava che la graziosa signora bionda di un metro e ottanta che Lord Max per poco non aveva investito si sentisse bene.
Quando si mise a ululare, Lord Lewis gli mise una mano sulla fronte per essere sicuro che non avesse la febbre.
«Nico, sei freddissimo.»
«E quindi?»
«Quindi il tuo delirio mi preoccupa ancora di più.»
Lord Nico si asciugò un rivolo di bava.
«Ho una gran voglia di saltare addosso a questa grandissima gnocca.»
«Lo sospettavo.»
«Tu cosa faresti al mio posto?»
«Rapperei.»
«Non essere ridicolo.»
«Ridicolo sarai tu,
Hai visto una gran fi*a
E non ti contieni più,
Non vorrei portare sfiga
Ma penso a Lady Vivi
Che non sarà soddisfatta,
Del contegno ti privi
E tutto ciò impatta
Sulle tue vive speranze
Di poterti sposare,
Di aprire le danze
Sotto al temporale
Che pioverà su di voi
Nel calore dell'estate,
Resti tra di noi,
Le mie sono sparate,
Ma da grande osservatore
Posso pronosticare
Che perderai l'amore
Se continui a sbavare!»
Lord Nico non si scompose.
«Se volessi, potrei commentare la tua immensa ignoranza, ma mi rifiuto di abbassarmi ai tuoi livelli. Preferisco concentrarmi su questioni di rilevanza molto maggiore. Per esempio ho appena riconosciuto questa donna.»
La bionda di un metro e ottanta spalancò gli occhi.
«E come sarebbe possibile? Questa è la prima volta che vengo nella Contea di Silverstone, quindi, a meno che io non abbia di fronte un visionario, mi sembra impossibile che possa ricordarsi di me.»
«Infatti non ci siamo incontrati qui» puntualizzò Lord Nico, «Ma in un altro luogo. Lei aveva un'altra identità.»
«Che assurdità! Non so che cosa si sia fumato, ma le assicuro che...»
Lord Nico la interruppe: «Ormai è inutile mentire, baronessa.»
«E va bene» ammise la baronessa. «Di giorno mi identifico come donna e di notte come uomo. La cosa le crea problemi?»
«Non gli crea nessun problema» intervenne Lord Lewis, «Anche perché non ne ha il tempo materiale. Dobbiamo andare al funerale.»
Afferrato Lord Nico per un braccio, lo trascinò via.
Quando furono abbastanza lontani, decise di indagare sulla spinosa questione che suo fratello aveva sollevato.
«Chi è quella donna?»
«Non è una donna, è bigender.»
«Lo sai che non ci capisco nulla di queste cose. Per farla più semplice, in mezzo alle gambe cos'ha? Un'asta di legno o una gola profonda?»
«Una gola profondissima.»
«AAAAWWWWW! Certo, mi dispiace che non possieda un pene, che l'avrebbe resa molto più fascinosa, ma mi farò bastare quello che ha.»
«Non dire idiozie, Lewis. La baronessa Von Hulkenberg non prenderà mai in considerazione un trovatello abbandonato sotto una pianta di pomodori, anche se è un Lord.»
«What the f*ck?! Baronessa Von Hulkenberg?»
«O il barone Von Hulkenberg, se preferisci...»
«One-one-one!!!11!!!11!!! Toglimi una curiosità: che cosa ci fa il sindaco di Le Mans nella nostra proprietà?»
«E tu toglimi un'altra curiosità: in quale alternate universe questa proprietà è nostra?»
Di fronte a quella terribile rivelazione, Lord Lewis sentì una fitta al cuore. Perfino l’identità della Baronessa Von Hulkenberg, che in quel momento stava a conversare amabilmente con l’agente Di Resta, lo lasciava del tutto indifferente.
«Mi sento male» si lamentò. «Cosa faresti, tu, al posto mio?»
«Mi infilerei la pipa in bocca, probabilmente, dopo essermi accertato di essere all’interno di una stanza» azzardò Lord Nico. «Poi mi guarderei intorno e, raccattati i primi tre che passano, organizzerei un torneo di poker.»
«Mi sembra un’ottima idea. È proprio quello che farei se non dovessimo andare al funerale.»
«Ed è anche meglio che ci sbrighiamo. Se aspettiamo un altro po’ faremo in tempo a invecchiare e verrà il momento del nostro funerale.»
Di fronte a quella dichiarazione di Lord Nico, Lord Lewis non poté fare altro che darsi una vigorosa grattata alle parti intime.
***
«Ora che quei due inetti si sono levati di torno, che cosa ne dici di parlare un po’ di cose serie, Paolino mio?»
«Aaaaaawwww, Nicoletta, quando mi chiami a quel modo mi fai arrossire. Inoltre sotto al mio kilt succede qualcosa di innominabile.»
«Sei davvero così arrapato? Allora vuole dire che gli anni passano ma, seppure l’ultima volta in cui ci siamo incontrati sia stata un secolo fa, durante quel bellissimo viaggio in India, tu sei rimasto tale e quale. Ricordo il modo in cui mi possedevi. Ricordo il modo in cui mi rassicuravi, dicendo che sapevi fare il tuo mestiere e che non sarei rimasta incinta. Ti sbagliavi di grosso! Abbiamo concepito due gemelli che, per fortuna, spacciandomi per uomo, nessuno attribuisce a una relazione clandestina. Tutti credono che io sia il padre e che la loro madre sia morta di parto. Lo credono anche loro.»
«Due gemelli?!?!?!?!?! TUNZ TUNZ TUNZ!!111!!!1!!!11! Come li hai chiamati?»
«Nicolas e Pauline, in nostro onore.»
«AAAAAAWWWWWW!»
«Sono molto contenta che la cosa ti faccia piacere. Ora, il mio dubbio è uno solo: se mi faccio possedere un’altra volta, esistono possibilità di non concepire ulteriori figli?»
«Mhm... sì, vedrò cosa posso fare.»
«Ottimo. Allora perché non andiamo a rintanarci in uno sgabuzzino?»
«Non posso. Sono qui per lavoro. Devo sorvegliare che nessuno lasci la casa, a parte per andare al funerale e al matrimonio che si svolgeranno oggi.»
«Funerale?! Deve esserci un funerale?»
«Sì, Lord Bernie è stato assassinato.»
La Baronessa Von Hulkenberg spalancò gli occhi.
«What the f*ck?! Non riesco a crederci! E pensare che mi sono spinta fino a qui proprio per venirlo a trovare, per parlargli della bellezza insindacabile della città di Le Mans...»
«Sei arrivata tardi, mia cara.»
«Non fa niente. Quello che conta è essere ospitata nella casa e rimanere qui a scrocco per qualcosa come quattro mesi.»
«Non mi pare un’idea così geniale. Un pericoloso assassino si nasconde da queste parti. Ha già messo fine alla vita di Lord Bernie...»
«Ma chi se ne frega, ha solo fatto un favore a tutti quelli che non avevano il coraggio di farlo! Adesso, però, cerca di trovare un luogo in cui possiamo andare a s*opare come ricci, se non vuoi che me ne vada e salti addosso a Lord Nico.»
«Conosci Lord Nico?»
«Sì, ci siamo incontrati qualche mese fa. Sosteneva di essere un principe, ma io l’ho contraddetto, quindi mi ha sfidato a duello. È stato molto emozionante. Purtroppo quando con un colpo di spada mi ha tagliato la giacca ho avuto paura che si notasse il seno e che la mia natura femminile venisse rivelata, quindi ho finto di avere un attacco di diarrea dovuto a un morbo tropicale contratto durante un breve viaggio di durata quinquennale a cui ho partecipato in gioventù, me ne sono andata in gran fretta e ho perso il duello a tavolino.»
«Che cosa orribile.»
«Puoi dirlo forte. Credo che, per riprendermi, dovrò fumare almeno sei o sette sigarette una dietro l’altra, bere mezzo litro di tè, fare una dozzina di partite a carte e fare la predica a una mezza dozzina di camerieri dopo averli sorpresi a origliare dietro alle porte.»
Il tempo per fare tutto ciò sembrava essere arrivato, dal momento che tutti i membri della famiglia di Lord Bernie e i suoi ospiti stavano uscendo di casa, probabilmente diretti al funerale.
Con loro c’era un uomo che l’agente Di Resta presentò alla baronessa Von Hulkenberg come l’ispettore finlandese Valtteri Bottas.
La baronessa borbottò un “see you later” e lo guardò allontanarsi. Prima o poi gli sarebbe piaciuto bere una vodka insieme a lui, anche se il suo preferito era quel giovane Lord che sorrideva come un ebete, che rispondeva al nome di Lord Daniel.
venerdì 28 dicembre 2018
Delitto in Sovrapposizione /// Capitolo 9
TRAMA: in un alternate universe stile romanzo
poliziesco degli anni '40 Lord Bernie Ecclestone è un ricchissimo
aristocratico che ha vari team manager e piloti come parenti da
mantenere. Nessuno lo sopporta e tutti non vedono l'ora di liberarsi di
lui per ereditare. Lord Bernie decide di premunirsi, ingaggiando i
detective Valtteri e Felipe affinché possano scoprire chi sta tramando
contro di lui. Quando un delitto viene commesso e le indagini da parte
dell'ispettore Coolthard di Scotland Yard sembrano non condurre da
nessuna parte, spetta a Valtteri intervenire in prima persona per
risolvere un mistero fatto di parenti che compaiono dal nulla a caso,
proposte di matrimonio fatte a caso, testamenti scritti a caso... e
anche un po' di trash!
***
Lady Vivian bussò alla porta e attese che qualcuno aprisse.
Dal momento che nessuno si presentò, ci pensò da sola: nelle campagne inglesi nessuno aveva l'abitudine di chiudere le porte a chiave nei momenti intimi, a meno che per momento intimo non si intendesse un tentativo di suicidio che, per onore di cronaca, era sempre stato un tentativo di omicidio spacciato per tentativo di suicidio.
La scena che apparve davanti agli occhi di Lady Vivian fu qualcosa di indescrivibile. Si era aspettata di vedere qualcuno mortalmente ferito da un proiettile nella fronte, invece si ritrovava davanti una distesa di fascinosi uomini in posa in stile Sam Bird.
«AAAAAAAAWWWWWWWW!» urlò Lady Vivian, iniziando a sbavare.
Il suo urlo fece voltare tutti all'istante verso di lei.
Lady Vivian era sempre più entusiasta e non vedeva l'ora di essere invitata a raggiungerli, tanto ormai non aveva più niente da perdere.
«Tunz tunz tunz!!!11!!!!!11!» esclamò, al culmine della soddisfazione, «Siete tutti bellissimi!»
Non poteva negare che il più figohhhh di tutti fosse Lord Lewis e le dispiaceva che il loro matrimonio fosse saltato, ma non aveva intenzione di sposare qualcuno che la scegliesse solo per i suoi soldi. In realtà, peraltro, ora che Lady Vivian non ereditava più niente per via della truffa ordita da Lord Niki con l'aiuto della dottoressa Minttu, era lo stesso Lord Lewis a non volerla più sposare, perché a quanto pareva il suo sogno era quello di sposare un giorno la sua amata cantante lirica.
«Carissima Lady Vivian» la ammonì Lord Nico, «Non è opportuno che tu rimanga qui a guardarci. Non è un comportamento che si addice a un'aristocratica.»
«Come no?» obiettò Lady Vivian. «Immagino che stiate giocando a strip poker e il poker fa parte della vita degli aristocratici.»
«Ciò che dici è esatto» convenne Lord Nico, «Ma le convenzioni sociali impongono che si debba giocare a carte rimanendo completamente vestiti. Un giorno, quando avremo raggiunto la parità dei diritti, finalmente riusciremo a conquistare il diritto di giocare a carte nella maniera più consona, senza indossare scomodi smoking e scomode cravatte.»
«Vogliamo parlare dello scomodissimo corpetto che portiamo noi donne?» replicò Lady Vivian. «Strip poker forevahhhhh!»
Se non le fosse servito l'aiuto di una cameriera per spogliarsi, complicata attività che richiedeva almeno mezz'ora, non avrebbe esitato e si sarebbe gettata in mezzo alle carte...
A proposito, dov'erano le carte?
Colpita da un'improvvisa illuminazione, Lady Vivian dichiarò: «State mentendo. Questa non è una partita di strip poker. State organizzando un festino erotico prematrimoniale per festeggiare l’imminente unione tra me e Nico.»
«Esatto» ammise Lord Nico. «Crediamo tutti nell'amore libero. Tu no?»
«Sì, ma per evitare di perdere il lavoro per questioni di reputazione mi sono sempre astenuta dal praticarlo. Ti confesso che mi piacerebbe moltissimo avere una relazione erotica con Miss Sacchetto Di Carta. È così adorabile, con la sua timidezza.»
***
Contea di Heppenheim, 1947
Carissima Minttu,
come ti ho promesso prima della mia partenza, eccomi pronta a scriverti.
Qui nella mia residenza estiva nella contea di Heppenheim non succede mai nulla di interessante e sento la mancanza dell'Inghilterra. Sono sicura che, se tornassi, potrei vivere qualche emozione forte, come ad esempio il delitto di qualche aristocratico.
Inoltre, in assenza di delitti, potrei venire a trovarti come è accaduto più di una volta nel corso dei mesi invernali e primaverili.
I nostri incontri nella casa che condividi con Lady Vivian sono stati molto intriganti e il nostro amore platonico può andare oltre ogni ostacolo. Ti confesso, però, che la banale vita di coppia non fa per me, un threesome sarebbe l'ideale. So benissimo che anche tu sei affascinata da Lady Vivian, quindi mi piacerebbe se tu volessi convincerla a concedere a entrambe le proprie attenzioni. Non vedo l'ora di trascorrere una serata insieme a voi due, iniziandola con un reciproco scambio di rose rosse.
Spero che il mio compagno di vita Lord Sebastian, che sicuramente sposerò presto, possa comprendere tutte le sfaccettature della mia vita sentimentale. Spero inoltre che tutti i suoi parenti con i big money vengano soppressi al più presto, in modo da potere diventare entrambi ricchissimi. A quel punto non mi farò problemi a togliermi dalla testa il preziosissimo sacchetto di carta che generalmente mi tolgo soltanto in tua presenza.
In attesa del momento in cui tutti i nostri sogni più reconditi si trasformeranno in realtà, ti porgo i miei più cordiali saluti.
Miss Hanna
***
«Vivian, che cosa sta succedendo in quella stanza?»
«Una partita di strip poker.»
«Ne sei sicura?»
«Certo che sì.»
La dottoressa Minttu scosse la testa, convinta che Lady Vivian avesse travisato.
«Secondo me è un festino erotico.»
«E se anche fosse? La gente non ha diritto ad organizzare festini erotici?»
«Potrebbe essere giudicato sconveniente.»
«Sì, ma loro sono tutti Lord. Non lavorano. Non c'è nessun capo che li licenzia se scopre che nella loro vita è contemplato anche il sesso.»
«Potrebbero essere diseredati. Anche i parenti milionari non approvano l'attività sessuale.»
«Un giorno le cose cambieranno. Arriverà un'epoca in cui gli aristocratici milionari si vanteranno pubblicamente delle loro conquiste. E poi, in ogni caso, Lord Nico, Lord Kimi, Lord Sebastian, Lord Lewis, Lord Daniil e Lord Daniel sono già stati tutti quanti diseredati, non rischiano più niente.»
La dottoressa Minttu annuì.
«Anche questo è vero.»
«E anch'io sono stata diseredata» puntualizzò Lady Vivian. «Ti ricordo che la colpa è tua.»
La dottoressa Minttu sogghignò.
«C'era un bene superiore per cui dovevo combattere.»
«Ovvero?»
«Ovvero il mio futuro matrimonio con Lord Kimi.»
«Hai un pessimo gusto in fatto di uomini. Lord Kimi sembra un boscaiolo finlandese.»
«Vogliamo parlare dei tuoi gusti, invece? Sai cosa sembra Lord Nico?»
«Mhm... un principe finlandese?»
«No! Mi sembra uno squattrinato in viaggio verso l'America a bordo del Titanic. Non dovresti essere così fiera dei tuoi gusti in fatto di uomini. Se tu fossi una mia cugina, una mia zia o una mia nipote, ti avrei già diseredata da un pezzo...»
«Se io fossi una tua cugina, una tua zia o una tua nipote non ti avrei lasciato il tempo di fare il testamento. Basta un po' di arsenico nel tè o un po' di cianuro nel vino, dopotutto.»
«Mi stai minacciando, Vivian?»
«Lady Vivian, prego. Comunque no, non avrebbe senso ucciderti, dato che non ne trarrei alcun vantaggio economico.»
«Mi piace come ragioni. Vedo che, nonostante la tua scelta di vita preveda di lavorare, hai ancora ben chiaro che cosa conta per gli aristocratici.»
«Vogliamo parlare di te, allora, non aristocratica? Vogliamo parlare del fatto che hai messo gli occhi addosso a un Lord solo per questioni economiche e di prestigio?»
La dottoressa Minttu fu tentata di afferrare Lady Vivian per il collo e di strangolarla, dopo quella sua affermazione, ma nelle campagne inglesi degli anni '40 l'omicidio per strangolamento era un'azione tipica maschile, in genere nei confronti di mogli che non volevano concedere loro il divorzio, mentre le controversie insorte tra donne venivano risolte col veleno se riguardavano le eredità e i soldi, oppure semplicemente ignorate se si trattava di insulti o insinuazioni poco gradevoli.
In quel caso era meglio limitarsi a una replica piccata.
«Non mi sono fidanzata con Lord Kimi solo perché è un aristocratico.»
«Ne dubito.»
«Ti dico che è così. Non l’ho scelto per il titolo di Lord. Ne sono innamorata follemente e lo sarei anche se fosse un boscaiolo finlandese.»
«Non ti credo!»
«Sei libera di non credermi e di continuare a nuotare nel tuo brodo.»
«Lascia perdere il brodo e lascia che a cucinarlo sia il nostro nuovo cuoco francese.»
«Svizzero.»
«No, francese.»
«No, svizzero!»
«Ti dico che è francese.»
«È quello che ci fa credere» puntualizzò la dottoressa Minttu. «Tra l'altro secondo me dovremmo licenziarlo. Sono convinta che sia un agente segreto.»
«Lo pensi davvero?»
«Certo che sì. In un'agenzia della Suisse Bank mi hanno detto che è identico a un loro dipendente. Secondo me si tratta della stessa persona, quindi mi sono fatta una domanda: perché un impiegato di banca dovrebbe riciclarsi come cuoco? È molto semplice: in realtà la sua vera professione non è né l'una né l'altra. Facendo due più due, è sicuramente una spia. Non mi sorprenderebbe se lavorasse segretamente per la McLaren Agency.»
«Orrorehhhhhh!»
«Puoi dirlo forte! Il nostro cuoco Romain è sempre stato furbo e non l'ha mai dato a vedere, diversamente dal nostro autista finito in disgrazia quando il suo favoreggiamento alla causa della McLaren Agency è apparso evidente, ma ciò non significa che possiamo escludere a priori che si tratti di una spia.»
«A proposito, che fine ha fatto il nostro autista?»
«Coltiva piante aromatiche. Chissà, magari anche lì ha qualche scopo poco chiaro.»
«Sicuramente.»
La dottoressa Minttu rabbrividì, nel ripensare al crudele Timo Slick.
Era talmente spaventata che fu costretta a rifugiarsi nella propria stanza, invece di andare a controllare che cosa stesse accadendo al raduno dei giovani Lord.
Si infilò sotto le lenzuola e, al pensiero dei giovani Lord, iniziò a sentirsi eccitata.
***
«Allora? Qual è il tuo parere? È stato o non è stata la serata più bella della tua vita?»
L'aria da furbetto di Lord Lewis, unita al filo di bava che gli colava dalla bocca, era talmente preoccupante che Lord Nico pensò che fosse necessario, prima o poi, ingaggiare una guardia del corpo. Probabilmente prima o poi si sarebbe procurato un gatto che potesse difenderlo dai malintenzionati.
In assenza di un simile aiutante, si fece largo per andare a nascondersi sotto al letto.
«Vieni fuori!» gli ordinò suo fratello. «Vieni fuori o vengo io a stanarti!»
«No!» si oppose Lord Nico. «Se proprio ti piacciono i biondi di origini nordiche, perché non ci provi con il detective Valtteri?»
«Aaaaaawwwww, Valtteri! Sono sicuro che sia piuttosto dotato.»
«Allora vai da lui!»
«Giammai! I detective non pensano al sesso, pensano solo a fare il loro lavoro.»
Lord Nico non ebbe il tempo di ribattere, dato che qualcuno bussò alla porta.
Tutti si rivestirono in gran fretta, battendo ogni record nazionale e mondiale di allacciatura della cravatta, con l'esclusione di Lord Lewis, che invece vinse il titolo di campione del mondo di indossatore di vestaglie. Se ne infilò due, una sopra all'altra.
«One-one-one!» esclamò Lord Sebastian. «Sei stilosissimo.»
Aprì la porta gracchiando come un gabbiano, facendo spalancare gli occhi a una cameriera anonima.
«Oh, buonasera graziosa donzella. Che cosa ti porta da noi?»
«Un ordine del nostro nuovo padrone di casa. Ha desiderato che vi portassi un'insalata di lattuga e rucola raccolta da lui personalmente, per compensare il fatto che oggi avete saltato tutti quanti sia il pranzo sia la cena per via dell'indisposizione del cuoco.»
La cameriera portò nella stanza un carrello sul quale era presente un'insalatiera, oltre che vari piatti e posate.
«Oh, grazie per il pensiero gentile! Se solo noi gabbiani mangiassimo l'insalata...»
La ragazza lo guardò storto.
«Gabbiani?»
Lord Nico intervenne, con diplomazia: «Lascia perdere, Vicky, Lord Sebastian non è molto normale.»
«Vicky?! Io mi chiamo Carmen.»
«Va beh, non ha importanza. Voi cameriere siete tutte così anonime...»
«Il giorno in cui poseremo in biancheria intima nessuno ci considererà più tali.»
«Sono costretto a concordare.»
Carmen fece un sorriso accomodante.
«In attesa di quel giorno, però, i Lord dovranno accontentarsi delle nostre doti di ortolane. La rucola che mi aveva portato Lord Niki mi sembrava scadente, quindi, nonostante il padrone di casa mi avesse ordinato di servirvela e di mangiarne anch'io per cena, l'ho buttata nella spazzatura e sono andata io stessa nell'orto a raccoglierne della fresca. Quella raccolta da me, diversamente da quella di Lord Niki, oltre ad essere fresca sembrava anche vera rucola. Per qualche strana ragione, la sua aveva la stessa consistenza delle foglie di digitale.»
Con quella spiegazione che nessuno le aveva chiesto, Carmen se ne andò.
***
«Signorina Vicky?»
«Carmen.»
«Oh, mi scusi. Posso farle una domanda?»
«Certo, investigatore, il suo scopo è quello di fare domande.»
«Mi è capitato, del tutto inavvertitamente, di udire la sua conversazione con Lord Nico a proposito di rucola che sembrava digitale.»
«Oh, nulla di importante.»
«Vedremo.» Valtteri le mise davanti agli occhi delle foglie recuperate da un bidone della spazzatura. «Per caso era questa la famosa rucola che sembrava digitale?»
Carmen osservò minuziosamente la presunta digitale prima di dichiarare, con certezza: «No, non era questa.»
«Se non sono indiscreto, in quale bidone ha buttato la sua rucola poco fresca che sembrava digitale?»
«Nel bidone che teniamo in cucina.»
«Pensa che io possa trovarla ancora là?»
«Ne dubito. Tutte le sere a quest'ora arriva il netturbino ingaggiato a suo tempo da Lord Bernie per portare i rifiuti alla discarica. Ormai non ve ne sarà più traccia.»
«Capisco. Che sfortuna... Va beh, sarà l'aura gufica del mio collega. Dovrei decidermi a licenziarlo, prima o poi.»
***
Era l'alba, il sole filtrava dalla finestra e i galli cantavano.
Era un giorno bellissimo, pensò Lord Lewis, ripensando alla nottata di fuoco trascorsa insieme a Lord Sebastian dopo il festino e dopo la cena a base di lattuga e rucola.
Si sentiva estasiato.
Quel giorno, peraltro, si sarebbe celebrata una bellissima festa: il funerale di Lord Bernie.
"Inoltre Lord Nico sposerà Lady Vivian."
Quella prospettiva, all'improvviso, non era più allettante come un tempo. Lord Lewis non aveva intenzione di sposarsi con quella modesta restauratrice, ma allo stesso tempo riteneva poco dignitoso rinunciare al duello che aveva concordato con Lord Nico il giorno precedente.
Dopo essersi vestito con cura, indossando una giacca sopra la vestaglia e una giarrettiera sopra i pantaloni, si diresse nella stanza del fratello e gli comunicò la propria intenzione:
«Il duello si farà.»
«What the f*ck?! È tardissimo! Sono già le cinque. Padre Robert ci starà aspettando per celebrare il funerale.»
«Vorrà dire che Padre Robert aspetterà. Abbiamo cose più importanti di cui occuparci, non credi?»
«Okay, sarà un piacere. Hai idea di dove possiamo procurarci due spade?»
«Naaaahhhh, niente spade. I veri duelli sono quelli che avvengono al volante. Prenderemo le due auto di Lord Bernie.»
***
Lady Vivian bussò alla porta e attese che qualcuno aprisse.
Dal momento che nessuno si presentò, ci pensò da sola: nelle campagne inglesi nessuno aveva l'abitudine di chiudere le porte a chiave nei momenti intimi, a meno che per momento intimo non si intendesse un tentativo di suicidio che, per onore di cronaca, era sempre stato un tentativo di omicidio spacciato per tentativo di suicidio.
La scena che apparve davanti agli occhi di Lady Vivian fu qualcosa di indescrivibile. Si era aspettata di vedere qualcuno mortalmente ferito da un proiettile nella fronte, invece si ritrovava davanti una distesa di fascinosi uomini in posa in stile Sam Bird.
«AAAAAAAAWWWWWWWW!» urlò Lady Vivian, iniziando a sbavare.
Il suo urlo fece voltare tutti all'istante verso di lei.
Lady Vivian era sempre più entusiasta e non vedeva l'ora di essere invitata a raggiungerli, tanto ormai non aveva più niente da perdere.
«Tunz tunz tunz!!!11!!!!!11!» esclamò, al culmine della soddisfazione, «Siete tutti bellissimi!»
Non poteva negare che il più figohhhh di tutti fosse Lord Lewis e le dispiaceva che il loro matrimonio fosse saltato, ma non aveva intenzione di sposare qualcuno che la scegliesse solo per i suoi soldi. In realtà, peraltro, ora che Lady Vivian non ereditava più niente per via della truffa ordita da Lord Niki con l'aiuto della dottoressa Minttu, era lo stesso Lord Lewis a non volerla più sposare, perché a quanto pareva il suo sogno era quello di sposare un giorno la sua amata cantante lirica.
«Carissima Lady Vivian» la ammonì Lord Nico, «Non è opportuno che tu rimanga qui a guardarci. Non è un comportamento che si addice a un'aristocratica.»
«Come no?» obiettò Lady Vivian. «Immagino che stiate giocando a strip poker e il poker fa parte della vita degli aristocratici.»
«Ciò che dici è esatto» convenne Lord Nico, «Ma le convenzioni sociali impongono che si debba giocare a carte rimanendo completamente vestiti. Un giorno, quando avremo raggiunto la parità dei diritti, finalmente riusciremo a conquistare il diritto di giocare a carte nella maniera più consona, senza indossare scomodi smoking e scomode cravatte.»
«Vogliamo parlare dello scomodissimo corpetto che portiamo noi donne?» replicò Lady Vivian. «Strip poker forevahhhhh!»
Se non le fosse servito l'aiuto di una cameriera per spogliarsi, complicata attività che richiedeva almeno mezz'ora, non avrebbe esitato e si sarebbe gettata in mezzo alle carte...
A proposito, dov'erano le carte?
Colpita da un'improvvisa illuminazione, Lady Vivian dichiarò: «State mentendo. Questa non è una partita di strip poker. State organizzando un festino erotico prematrimoniale per festeggiare l’imminente unione tra me e Nico.»
«Esatto» ammise Lord Nico. «Crediamo tutti nell'amore libero. Tu no?»
«Sì, ma per evitare di perdere il lavoro per questioni di reputazione mi sono sempre astenuta dal praticarlo. Ti confesso che mi piacerebbe moltissimo avere una relazione erotica con Miss Sacchetto Di Carta. È così adorabile, con la sua timidezza.»
***
Contea di Heppenheim, 1947
Carissima Minttu,
come ti ho promesso prima della mia partenza, eccomi pronta a scriverti.
Qui nella mia residenza estiva nella contea di Heppenheim non succede mai nulla di interessante e sento la mancanza dell'Inghilterra. Sono sicura che, se tornassi, potrei vivere qualche emozione forte, come ad esempio il delitto di qualche aristocratico.
Inoltre, in assenza di delitti, potrei venire a trovarti come è accaduto più di una volta nel corso dei mesi invernali e primaverili.
I nostri incontri nella casa che condividi con Lady Vivian sono stati molto intriganti e il nostro amore platonico può andare oltre ogni ostacolo. Ti confesso, però, che la banale vita di coppia non fa per me, un threesome sarebbe l'ideale. So benissimo che anche tu sei affascinata da Lady Vivian, quindi mi piacerebbe se tu volessi convincerla a concedere a entrambe le proprie attenzioni. Non vedo l'ora di trascorrere una serata insieme a voi due, iniziandola con un reciproco scambio di rose rosse.
Spero che il mio compagno di vita Lord Sebastian, che sicuramente sposerò presto, possa comprendere tutte le sfaccettature della mia vita sentimentale. Spero inoltre che tutti i suoi parenti con i big money vengano soppressi al più presto, in modo da potere diventare entrambi ricchissimi. A quel punto non mi farò problemi a togliermi dalla testa il preziosissimo sacchetto di carta che generalmente mi tolgo soltanto in tua presenza.
In attesa del momento in cui tutti i nostri sogni più reconditi si trasformeranno in realtà, ti porgo i miei più cordiali saluti.
Miss Hanna
***
«Vivian, che cosa sta succedendo in quella stanza?»
«Una partita di strip poker.»
«Ne sei sicura?»
«Certo che sì.»
La dottoressa Minttu scosse la testa, convinta che Lady Vivian avesse travisato.
«Secondo me è un festino erotico.»
«E se anche fosse? La gente non ha diritto ad organizzare festini erotici?»
«Potrebbe essere giudicato sconveniente.»
«Sì, ma loro sono tutti Lord. Non lavorano. Non c'è nessun capo che li licenzia se scopre che nella loro vita è contemplato anche il sesso.»
«Potrebbero essere diseredati. Anche i parenti milionari non approvano l'attività sessuale.»
«Un giorno le cose cambieranno. Arriverà un'epoca in cui gli aristocratici milionari si vanteranno pubblicamente delle loro conquiste. E poi, in ogni caso, Lord Nico, Lord Kimi, Lord Sebastian, Lord Lewis, Lord Daniil e Lord Daniel sono già stati tutti quanti diseredati, non rischiano più niente.»
La dottoressa Minttu annuì.
«Anche questo è vero.»
«E anch'io sono stata diseredata» puntualizzò Lady Vivian. «Ti ricordo che la colpa è tua.»
La dottoressa Minttu sogghignò.
«C'era un bene superiore per cui dovevo combattere.»
«Ovvero?»
«Ovvero il mio futuro matrimonio con Lord Kimi.»
«Hai un pessimo gusto in fatto di uomini. Lord Kimi sembra un boscaiolo finlandese.»
«Vogliamo parlare dei tuoi gusti, invece? Sai cosa sembra Lord Nico?»
«Mhm... un principe finlandese?»
«No! Mi sembra uno squattrinato in viaggio verso l'America a bordo del Titanic. Non dovresti essere così fiera dei tuoi gusti in fatto di uomini. Se tu fossi una mia cugina, una mia zia o una mia nipote, ti avrei già diseredata da un pezzo...»
«Se io fossi una tua cugina, una tua zia o una tua nipote non ti avrei lasciato il tempo di fare il testamento. Basta un po' di arsenico nel tè o un po' di cianuro nel vino, dopotutto.»
«Mi stai minacciando, Vivian?»
«Lady Vivian, prego. Comunque no, non avrebbe senso ucciderti, dato che non ne trarrei alcun vantaggio economico.»
«Mi piace come ragioni. Vedo che, nonostante la tua scelta di vita preveda di lavorare, hai ancora ben chiaro che cosa conta per gli aristocratici.»
«Vogliamo parlare di te, allora, non aristocratica? Vogliamo parlare del fatto che hai messo gli occhi addosso a un Lord solo per questioni economiche e di prestigio?»
La dottoressa Minttu fu tentata di afferrare Lady Vivian per il collo e di strangolarla, dopo quella sua affermazione, ma nelle campagne inglesi degli anni '40 l'omicidio per strangolamento era un'azione tipica maschile, in genere nei confronti di mogli che non volevano concedere loro il divorzio, mentre le controversie insorte tra donne venivano risolte col veleno se riguardavano le eredità e i soldi, oppure semplicemente ignorate se si trattava di insulti o insinuazioni poco gradevoli.
In quel caso era meglio limitarsi a una replica piccata.
«Non mi sono fidanzata con Lord Kimi solo perché è un aristocratico.»
«Ne dubito.»
«Ti dico che è così. Non l’ho scelto per il titolo di Lord. Ne sono innamorata follemente e lo sarei anche se fosse un boscaiolo finlandese.»
«Non ti credo!»
«Sei libera di non credermi e di continuare a nuotare nel tuo brodo.»
«Lascia perdere il brodo e lascia che a cucinarlo sia il nostro nuovo cuoco francese.»
«Svizzero.»
«No, francese.»
«No, svizzero!»
«Ti dico che è francese.»
«È quello che ci fa credere» puntualizzò la dottoressa Minttu. «Tra l'altro secondo me dovremmo licenziarlo. Sono convinta che sia un agente segreto.»
«Lo pensi davvero?»
«Certo che sì. In un'agenzia della Suisse Bank mi hanno detto che è identico a un loro dipendente. Secondo me si tratta della stessa persona, quindi mi sono fatta una domanda: perché un impiegato di banca dovrebbe riciclarsi come cuoco? È molto semplice: in realtà la sua vera professione non è né l'una né l'altra. Facendo due più due, è sicuramente una spia. Non mi sorprenderebbe se lavorasse segretamente per la McLaren Agency.»
«Orrorehhhhhh!»
«Puoi dirlo forte! Il nostro cuoco Romain è sempre stato furbo e non l'ha mai dato a vedere, diversamente dal nostro autista finito in disgrazia quando il suo favoreggiamento alla causa della McLaren Agency è apparso evidente, ma ciò non significa che possiamo escludere a priori che si tratti di una spia.»
«A proposito, che fine ha fatto il nostro autista?»
«Coltiva piante aromatiche. Chissà, magari anche lì ha qualche scopo poco chiaro.»
«Sicuramente.»
La dottoressa Minttu rabbrividì, nel ripensare al crudele Timo Slick.
Era talmente spaventata che fu costretta a rifugiarsi nella propria stanza, invece di andare a controllare che cosa stesse accadendo al raduno dei giovani Lord.
Si infilò sotto le lenzuola e, al pensiero dei giovani Lord, iniziò a sentirsi eccitata.
***
«Allora? Qual è il tuo parere? È stato o non è stata la serata più bella della tua vita?»
L'aria da furbetto di Lord Lewis, unita al filo di bava che gli colava dalla bocca, era talmente preoccupante che Lord Nico pensò che fosse necessario, prima o poi, ingaggiare una guardia del corpo. Probabilmente prima o poi si sarebbe procurato un gatto che potesse difenderlo dai malintenzionati.
In assenza di un simile aiutante, si fece largo per andare a nascondersi sotto al letto.
«Vieni fuori!» gli ordinò suo fratello. «Vieni fuori o vengo io a stanarti!»
«No!» si oppose Lord Nico. «Se proprio ti piacciono i biondi di origini nordiche, perché non ci provi con il detective Valtteri?»
«Aaaaaawwwww, Valtteri! Sono sicuro che sia piuttosto dotato.»
«Allora vai da lui!»
«Giammai! I detective non pensano al sesso, pensano solo a fare il loro lavoro.»
Lord Nico non ebbe il tempo di ribattere, dato che qualcuno bussò alla porta.
Tutti si rivestirono in gran fretta, battendo ogni record nazionale e mondiale di allacciatura della cravatta, con l'esclusione di Lord Lewis, che invece vinse il titolo di campione del mondo di indossatore di vestaglie. Se ne infilò due, una sopra all'altra.
«One-one-one!» esclamò Lord Sebastian. «Sei stilosissimo.»
Aprì la porta gracchiando come un gabbiano, facendo spalancare gli occhi a una cameriera anonima.
«Oh, buonasera graziosa donzella. Che cosa ti porta da noi?»
«Un ordine del nostro nuovo padrone di casa. Ha desiderato che vi portassi un'insalata di lattuga e rucola raccolta da lui personalmente, per compensare il fatto che oggi avete saltato tutti quanti sia il pranzo sia la cena per via dell'indisposizione del cuoco.»
La cameriera portò nella stanza un carrello sul quale era presente un'insalatiera, oltre che vari piatti e posate.
«Oh, grazie per il pensiero gentile! Se solo noi gabbiani mangiassimo l'insalata...»
La ragazza lo guardò storto.
«Gabbiani?»
Lord Nico intervenne, con diplomazia: «Lascia perdere, Vicky, Lord Sebastian non è molto normale.»
«Vicky?! Io mi chiamo Carmen.»
«Va beh, non ha importanza. Voi cameriere siete tutte così anonime...»
«Il giorno in cui poseremo in biancheria intima nessuno ci considererà più tali.»
«Sono costretto a concordare.»
Carmen fece un sorriso accomodante.
«In attesa di quel giorno, però, i Lord dovranno accontentarsi delle nostre doti di ortolane. La rucola che mi aveva portato Lord Niki mi sembrava scadente, quindi, nonostante il padrone di casa mi avesse ordinato di servirvela e di mangiarne anch'io per cena, l'ho buttata nella spazzatura e sono andata io stessa nell'orto a raccoglierne della fresca. Quella raccolta da me, diversamente da quella di Lord Niki, oltre ad essere fresca sembrava anche vera rucola. Per qualche strana ragione, la sua aveva la stessa consistenza delle foglie di digitale.»
Con quella spiegazione che nessuno le aveva chiesto, Carmen se ne andò.
***
«Signorina Vicky?»
«Carmen.»
«Oh, mi scusi. Posso farle una domanda?»
«Certo, investigatore, il suo scopo è quello di fare domande.»
«Mi è capitato, del tutto inavvertitamente, di udire la sua conversazione con Lord Nico a proposito di rucola che sembrava digitale.»
«Oh, nulla di importante.»
«Vedremo.» Valtteri le mise davanti agli occhi delle foglie recuperate da un bidone della spazzatura. «Per caso era questa la famosa rucola che sembrava digitale?»
Carmen osservò minuziosamente la presunta digitale prima di dichiarare, con certezza: «No, non era questa.»
«Se non sono indiscreto, in quale bidone ha buttato la sua rucola poco fresca che sembrava digitale?»
«Nel bidone che teniamo in cucina.»
«Pensa che io possa trovarla ancora là?»
«Ne dubito. Tutte le sere a quest'ora arriva il netturbino ingaggiato a suo tempo da Lord Bernie per portare i rifiuti alla discarica. Ormai non ve ne sarà più traccia.»
«Capisco. Che sfortuna... Va beh, sarà l'aura gufica del mio collega. Dovrei decidermi a licenziarlo, prima o poi.»
***
Era l'alba, il sole filtrava dalla finestra e i galli cantavano.
Era un giorno bellissimo, pensò Lord Lewis, ripensando alla nottata di fuoco trascorsa insieme a Lord Sebastian dopo il festino e dopo la cena a base di lattuga e rucola.
Si sentiva estasiato.
Quel giorno, peraltro, si sarebbe celebrata una bellissima festa: il funerale di Lord Bernie.
"Inoltre Lord Nico sposerà Lady Vivian."
Quella prospettiva, all'improvviso, non era più allettante come un tempo. Lord Lewis non aveva intenzione di sposarsi con quella modesta restauratrice, ma allo stesso tempo riteneva poco dignitoso rinunciare al duello che aveva concordato con Lord Nico il giorno precedente.
Dopo essersi vestito con cura, indossando una giacca sopra la vestaglia e una giarrettiera sopra i pantaloni, si diresse nella stanza del fratello e gli comunicò la propria intenzione:
«Il duello si farà.»
«What the f*ck?! È tardissimo! Sono già le cinque. Padre Robert ci starà aspettando per celebrare il funerale.»
«Vorrà dire che Padre Robert aspetterà. Abbiamo cose più importanti di cui occuparci, non credi?»
«Okay, sarà un piacere. Hai idea di dove possiamo procurarci due spade?»
«Naaaahhhh, niente spade. I veri duelli sono quelli che avvengono al volante. Prenderemo le due auto di Lord Bernie.»
giovedì 27 dicembre 2018
Delitto in Sovrapposizione /// Capitolo 8
TRAMA: in un alternate universe stile romanzo
poliziesco degli anni '40 Lord Bernie Ecclestone è un ricchissimo
aristocratico che ha vari team manager e piloti come parenti da
mantenere. Nessuno lo sopporta e tutti non vedono l'ora di liberarsi di
lui per ereditare. Lord Bernie decide di premunirsi, ingaggiando i
detective Valtteri e Felipe affinché possano scoprire chi sta tramando
contro di lui. Quando un delitto viene commesso e le indagini da parte
dell'ispettore Coolthard di Scotland Yard sembrano non condurre da
nessuna parte, spetta a Valtteri intervenire in prima persona per
risolvere un mistero fatto di parenti che compaiono dal nulla a caso,
proposte di matrimonio fatte a caso, testamenti scritti a caso... e
anche un po' di trash!
***
L’investigatore Valtteri vide Danica impallidire, quando lo stalliere fu ammesso al loro cospetto.
«T-Tony?!»
«Sì, sono io» confermò lo stalliere. «Sorpresa di vedermi?»
Dal momento che tutti si scambiavano occhiate perplesse, Valtteri decise di interrogare l’uomo in presenza di tutti.
«Lei è il signor Tony Stewart, di Daytona, unico erede di una famiglia di stallieri da dieci generazioni?»
«Esattamente.»
«E, in quel di Daytona, ha per caso contratto matrimonio con la qui presente signora Danica Stenpatrick?»
«Esatto.»
«Ha mai divorziato dalla signora Stenpatrick?»
«No.»
«Come mai la signora Stenpatrick ha sposato Lord Bernie, allora?»
«Non saprei. Una volta, quando vivevo ancora a Daytona, ho deciso di trascorrere un weekend andando a pescare insieme ad alcuni miei colleghi. Danica, però, non mi dava il permesso di andare via di casa per il fine settimana, quindi ho mandato un mio collega stalliere, tale Kurt Busch, ad avvertire Danica che ero stato accoltellato a morte durante una rissa al bar. Evidentemente Danica deve avergli creduto, dato che nel corso del weekend è partita per l’Inghilterra insieme al fratello per venire a cercare lavoro come donna di servizio. Ormai rimasto senza moglie potevo darmi alla pazza gioia, ma ciò avrebbe significato dovere cucinare, lavare e stirare, quindi sono venuto in Inghilterra a cercarla. Quando ho trovato questo impiego come stalliere, quel genere di faccende le svolgeva nel tempo libero un giardiniere chiamato Paul Tracy, che più o meno una settimana fa, per non essere processato per lesioni volontarie dopo una rissa tra ubriachi, si è licenziato al volo ed è scappato in America. Danica, ovviamente, non mi serviva più. Sono rimasto nascosto nella stalla, fregandomene altamente di mia moglie, e ogni sera andavo al bar e, dopo avere alzato il gomito, mi mettevo a insultare il suo nome. A quanto pare una di quelle sere il qui presente detective Valtteri Bottas mi ha sentito mentre pronunciavo il nome di Danica Stenpatrick e ha fatto due più due scoprendo che Danica è bigama. Inoltre, già che ci sono, ne approfitto anche per rivelare a tutti che Ricky non è veramente suo fratello, ma il suo amante.»
«TUNZ TUNZ TUNZ!» festeggiò Lord Niki. «Quindi Danica non vedrà un soldo e sarà tutto mio! E Danica, per guadagnarsi da vivere, sarà costretta a continuare a fare la cameriera. I’m the best and f*ck the rest.»
«Come ha detto, Lord Niki?» intervenne l’ispettore Coolthard.
«I’m the best and f*ck Di Resta.»
«Orrorehhhhh! Come si permette?! L’agente Di Resta è uno stimato membro di Scotland Yard. Se oserà insultarlo ancora una volta, la arresterò per l’omicidio di Lord Bernie.»
«Ma io non l’ho ucciso. Ero in cucina quando è stato assassinato. Tutti possono testimoniarlo. Il delitto è stato commesso alle cinque e quaranta, quando...»
Valtteri smise di ascoltarlo.
Si diresse da Felipe Massagufi, che in quel momento stava discutendo con Lord Lewis, e dopo averlo strattonato gli intimò: «La prossima volta che commetto un errore madornale, abbi almeno la decenza di aprirmi gli occhi dicendo una ca**ata random e facendomi venire un lampo di genio improvviso.»
«Quale errore madornale?» chiese Felipe. «Non so di che cosa tu stia parlando, Valtteri. Inoltre, se permetti, stavo litigando con Lord Lewis, quindi lasciami finire di mettere in chiaro un paio di cose con questo pittore da quattro soldi.»
«Pittore da quattro soldi lo dice a qualcun altro!» replicò Lord Lewis. «È lei che mi è venuto addosso mentre abbozzavo uno schizzo del ritratto che voglio fare agli sposi!»
«Non è affatto vero! La nostra collisione è stata provocata da lei, illustre Lord. Non è nemmeno la prima volta che capita. Io non sono responsabile dei suoi disegni.»
Valtteri alzò gli occhi al cielo, allontanandosi.
Aveva bisogno di parlare con il cuoco.
Doveva farlo subito.
C’era una bella differenza tra le cinque e quaranta e le sei e un quarto e quella differenza necessitava di essere approfondita.
***
«Lei non è responsabile dei miei disegni, ma non deve nemmeno avvicinarsi a tali capolavori! La colpa è solo sua, finto detective da strapazzo!»
«Io non sono un finto detective. Sono il socio di Valtteri e sono amato e rispettato da tutti. Sarà anche Valtteri che risolve i casi, ma sono io quello che viene acclamato da tutti.»
«E io sono un Lord!»
«Questo che ca**o c’entra?»
«C’entra, perché il primo venuto non può applaudire con aria sarcastica quando faccio dei disastri. Io, tra l’altro, non faccio mai dei disastri.»
Felipe Massagufi alzò gli occhi al cielo.
«Inizio a rimpiangere il notaio Alonsainz.»
«Anch’io.»
«Bene, allora sa cosa le dico? Vada a imparare a imparare insieme a lui!»
«Io non imparo a imparare proprio un bel nulla» ribatté Lord Lewis. «Se c’è qualcuno che deve imparare a imparare questo è lei, signor Massagufi!»
«Io devo imparare a imparare?! Non ho parole! La sua sfacciataggine è più di quanto io possa sopportare. Se non fossimo nel salotto della casa appena ereditata da suo padre, non esiterei a prenderla a sberle.»
«Mi sta sfidando, Massagufi?»
«Sì.»
«Allora sa cosa le dico? Che da questo salotto possiamo anche uscire.»
Afferrato l’aiutante del detective per un braccio, Lord Lewis lo trascinò fuori casa.
***
«Buongiorno signor Juan Pablo. Come sta?»
«Male. Malissimo.»
«Ancora?»
«Sì, questo genere di intossicazioni alimentari sono micidiali. Non mangerò mai più pesce alla singaporese in vita mia.»
«Mi sembra una decisione saggia. Spero di non disturbarla troppo se le pongo alcune domande relative alla sua indisposizione.»
«Certo che no. Non capisco, però, quale sia la rilevanza della mia indisposizione. Potrebbe spiegarmelo?»
«Qui le domande le faccio io!»
***
«Bene, ora siamo fuori. Se ha il coraggio di picchiare un Lord, perché non me lo dimostra?»
«La smetta di sbandierare ai quattro venti il suo titolo di Lord. Lei non è un Lord, ma un pagliaccio.»
«Come ha detto?!»
«Che è un pagliaccio.»
«Non ho sentito bene.»
Felipe guardò negli occhi Lord Lewis.
La sua espressione da furbetto era inquietante.
«Ho detto che...»
Felipe si interruppe.
Che cos’aveva detto?
«Mhm... mi sono scordato. Probabilmente le ho appena detto che è un figone stratosferico e che non ho mai incontrato in tutta la mia vita un uomo più sexy di lei.»
«AAAAAAAAAAAWWWWWWWWW!» urlò Lord Lewis.
Si buttò addosso a Felipe e gli diede un romantico bacio alla francese.
Quando i due si allontanarono, espressero contemporaneamente la propria soddisfazione:
«One-one-one!!111!!111!!»
«Tunz tunz tunz!!!111!!!1»
A quel punto, senza perdere ulteriore tempo, Lord Lewis trascinò Felipe dietro un cespuglio e, proprio mentre era pronto a saltargli addosso, un pensiero fulminante parve affacciarsi nella mente dello pseudo-investigatore, che si tirò indietro.
«Mi dispiace, Lord Lewis, ma non posso.»
«Se è per la nostra diversa estrazione sociale, per me non è un problema» ci tenne a puntualizzare Lord Lewis. «Non sono così classista da tirarmi indietro. Certo, non starei con uno straccione alla luce del sole, ma per una botta e via andrebbe benissimo.»
«Il mio status sociale non mi impedisce a priori di fare sesso con un aristocratico» replicò Felipe, «Ma il mio stato civile sì.»
«Oh, capisco. Mi dispiace che tutto rimanga soltanto un film mentale a causa della presenza intralciante di una moglie. Va beh, sarà per un'altra volta. Dopotutto prima o poi le mogli vengono strangolate allo stesso modo in cui i vecchi zii semiparalizzati vengono avvelenati.»
«E allo stesso modo, qualcuno finirà per sparare agli uomini d'affari di mezza età» aggiunse Felipe. «Non bisogna dimenticarsi del triste destino che subiscono continuamente.»
Lord Lewis alzò gli occhi al cielo.
«Gli uomini d’affari se lo meritano» decretò, con tono solenne. «Essere assassinati con un colpo di pistola è il prezzo da pagare per avere oltraggiato la decenza dedicandosi alla vita imprenditoriale, piuttosto che ad attività più edificanti e costruttive, come ad esempio gironzolare dalla mattina alla sera e viaggiare a spese di un parente ricco sfondato.»
***
«Ricominciamo dall'inizio, signor Gutiperez-Maldontoya. Chi è stato a suggerirle di cucinare pesce crudo alla singaporese?»
«Uno sconosciuto, gliel'ho già detto, mi pare.»
Valtteri scosse la testa.
«Non basta.»
«Non so cosa farci» ribatté il cuoco. «Mi dispiace, sono desolato, non saprei dirle chi...»
Valtteri lo interruppe: «Va bene, va bene, era uno sconosciuto. Adesso mi descriva com'era fatto questo sconosciuto.»
«Mhm... Era un tipo insignificante.»
«Oh, che caso! Gli sconosciuti che interagiscono con il personale di servizio il cui datore di lavoro sta per essere assassinato hanno sempre l’aria insignificante!»
«Non posso farci niente. Mi piacerebbe raccontarle che quello sconosciuto era alto un metro e novantacinque e aveva l’aria da pesce lesso, come un certo Wilson De Stefani, ma purtroppo non è così. Era un uomo normale, con un’aria normale. Portava un paio di occhiali e indossava un cappotto lungo e un berretto di lana.»
«Un cappotto e un berretto di lana?»
«Me ne sono stupito anch'io. C'erano ben quindici gradi, ieri, non era necessario indossare un cappotto. Anzi, con un caldo del genere mi sorprende che non indossasse una canottiera e un paio di shorts.»
Valtteri rifletté.
«Tutto ciò è molto interessante. Le è mai passata per la testa l'idea che non ci fosse motivo per cui uno sconosciuto dovesse suggerirle cosa cucinare?»
«No, affatto» ammise il cuoco. «Peraltro devo dissentire: mi capita spesso. Sono molti gli sconosciuti che mi danno dei consigli. La mia fama è diffusa in tutta la contea e tutti vogliono potersi vantare di avermi dato qualche spunto per le mie infallibili ricette.»
«Questa, forse, non era tanto infallibile.»
«Purtroppo il pesce alla singaporese ha degli effetti collaterali.»
«Anche avere la testa sfondata da un mattone provoca effetti collaterali» osservò Valtteri. «Dovremmo concentrarci per un attimo su quelli. Lord Bernie è stato assassinato mentre erano tutti qui in cucina, dopo che lei si è sentito male. Ieri mi ha detto che era accaduto alle sei e un quarto del pomeriggio. Me lo conferma?»
«Sì, ma quell'ora non è pomeriggio, piuttosto direi che è sera inoltrata.»
«Sono d'accordo. Ora, però, faccia uno sforzo di concentrazione. Come sapeva che fossero le sei e un quarto?»
Il cuoco gli indicò l'orologio a cucù appeso alla parete.
«L'ho visto lì.»
«Ed è possibile che non fossero davvero le sei e un quarto?»
«Mhm... non saprei. Effettivamente l'orologio poteva essere stato regolato male, perché quando alle cinque in punto una delle cameriere ha servito il tè al padrone di casa e ai suoi ospiti le è stata fatta una predica interminabile per il ritardo di oltre mezz'ora.»
Tutto iniziava ad assumere un senso.
«Inizio a pensare che, quando si è sentito male, non fossero le sei e un quarto, ma un orario compreso tra le cinque e trentacinque e le cinque e quaranta.»
«Può darsi» confermò Juan Pablo, «Ma a quale scopo? Per quale ragione manomettere l'orologio della cucina? Nessuno poteva sapere in anticipo che mi sarei sentito male.»
«A questo ci penseremo in un altro momento. Qualcuno deve avere rimesso a posto l’orologio. Ha una vaga idea di chi sia stato?»
«Purtroppo stanotte l’orologio si è fermato perché con tutto il trambusto di ieri nessuno si è ricordato di caricarlo, quindi credo che nessuno si sia accorto di nulla. Sarà stato caricato stamattina da qualcuno dei camerieri.»
«Mhm... va beh, non fa niente. Sarebbe stato troppo facile avere una prova certa. Un'ultima domanda: dove ha incontrato lo sconosciuto?»
Juan Pablo avvampò.
«Non posso dirglielo.»
«Sì che può.»
«Ne va della mia reputazione!»
«A meno che non sia una questione di rilevanza fondamentale per il caso, le assicuro che sarò muto come Lord Kimi.»
«Se è così... Ieri mattina sono uscito per delle commissioni. Dovevo fare la spesa, insomma. Ho fatto molto in fretta, quindi mi sono fermato in un chiosco dove vendevano hamburger e, mentre mangiavo il terzo, questo sconosciuto mi si è avvicinato per chiedermi se potessi dargli dei soldi per prendere un caffè. Abbiamo preso il caffè insieme, a mie spese, e mi ha parlato di questa ricetta.»
«Molto interessante. La ringrazio per la sua disponibilità, signor Juan Pablo. Qualora mi vengano in mente altre domande da farle, tornerò a disturbarla. Le auguro nel frattempo di rimettersi in salute.»
«Lo spero anch’io. Non vedo l’ora di mangiare un hamburger.»
***
Rientrando in casa, Lord Lewis lasciò a malincuore la mano di Felipe. Gli sarebbe piaciuto poterlo amare almeno platonicamente, ma l'assistente del detective Valtteri non sembrava molto d'accordo, dato che continuava ad appigliarsi sempre alla stessa scusa.
«Io ho una moglie e la amo.»
«Le mogli finiscono sempre strangolate, prima o poi.»
«Alla mia non accadrà.»
La fine improvvisa del loro amore appena nato aveva messo Lord Lewis di cattivo umore, ma se ne dimenticò immediatamente nel ricordare che tutto il patrimonio di Lord Bernie era divenuto proprietà di Lord Niki. Ciò era molto più straziante. Fece quindi una breve e fugace comparsa in salotto e, ignorando le richieste di Lord Sebastian, Lord Nico e Lord Daniil (Sebastian voleva offrirgli un sigaro, Nico gli ricordava che non avevano ancora bevuto il tè che avevano programmato di bere per celebrare l'imminente duello che era nel frattempo stato annullato, Daniil voleva parlargli della rivoluzione d'ottobre), si diresse nella propria stanza.
Fu una giornata molto creativa, quella. Lord Lewis ebbe un'illuminazione improvvisa e produsse un vero e proprio capolavoro, che intitolò "autoritratto con le orecchie da coniglio".
Purtroppo, come al solito, ci fu un guastafeste incapace di comprendere il suo spiccato talento artistico. Il guastafeste in questione fu Lord Nico, che venne a curiosare come accadeva sempre; o meglio, sempre a parte quando Lord Lewis si trovava ai Caraibi a spese altrui e, allo stesso tempo, Lord Nico si trovava a Baku o in qualcuna delle altre località in cui amava trascorrere intere settimane.
«Cos'è quella schifezza?»
«Come osi?!?!??!?!?!?! Questo è un capolavoro.»
«Se lo dici tu... Comunque avresti dovuto ritrarre me e Lady Vivian. Domani ci sposiamo...»
«Ah, già.» Un'idea bellissimahhhh si affacciò nella mente di Lord Lewis. «Allora, se domani ti sposi, stasera devi assolutamente darti alla pazza gioia.»
«Cosa intendi esattamente?»
«Wait and see.»
«Wait and see 'sti cavoli. Lo sai che queste tue affermazioni mi fanno paura.»
«Fai male. Voglio solo farti conoscere la vera passione.» Lord Lewis si mise a gracchiare come i gabbiani che aveva incontrato durante un viaggio in Canada. «Preparati ad affrontare un gran numero di bei maschioni arrapati. Uno di questi, naturalmente, sono io!»
«Nohhhhhh! Non posso!»
Lord Nico si guardò intorno, alla ricerca di una via di fuga, che Lord Lewis prontamente gli bloccò.
«Certo che puoi.»
«Asciugati la bava, Lewis. Ricordati che sono tuo fratello.»
«Adottivo. Non sarà un vero incesto. Dopotutto siamo in un setting da romanzo poliziesco degli anni ’40, dove i fratelli adottivi non vengono considerati veri fratelli. Se uno di noi fosse una donna, potremmo addirittura sposarci senza che nessuno batta ciglio ed avere la benedizione di tutti i nostri parenti. Nessuno ci diserederebbe.»
«Nella realtà Lord Bernie l’ha fatto.»
«Ma non perché andiamo a letto insieme.»
«Ti ricordo che io e te non andiamo a letto insieme.»
«Non l’abbiamo mai fatto finora, ma ne ho una gran voglia. Ci scommetto che, sotto sotto, anche tu non vedi l’ora.»
«Non ho nessuna intenzione di fare sesso con un pazzoide che dipinge ritratti di creature ibride. Gli uomini-conigli non mi interessano.»
«Ma gli uomini-gabbiani sì, immagino. Io sono segretamente un gabbiano.»
«Tu sei segretamente uno squilibrato e hai bisogno di un bravo psichiatra.»
«Come osi, problematic scum? Sono un otherkin e otherkin è il mio gender. Quando parli di me, fammi la cortesia di usare il pronome seagull/seagullself. Ti concedo anche groundhog/groundhogself, perché in certe occasioni, tipo questa, mi sento una marmotta assassina.» Lord Lewis fece un potente ruggito. «Non vedo l’ora di azzannarti con i miei dentoni!»
«Chi ha parlato di dentoni?» Lord Daniil fece il proprio ingresso trionfale nella stanza, seguito dal fratello Lord Daniel. «Per caso avete organizzato un festino erotico a nostra insaputa?»
«Oh, no!» esclamò Lord Nico. «Un altro squilibrato.»
«Non sono uno squilibrato! Sono solo una marmotta assassina.»
«Sì, e io sono uno zar...»
«Orrorehhhh!» Lord Daniil si nascose dietro a Lord Daniel. «A morte gli zar! TUNZ TUNZ TUNZ!»
Anche Lord Sebastian e Lord Kimi entrarono nella stanza.
«Si può sapere cosa succede?» domandò Lord Sebastian. «Possibile che non si possa mai dormire in santa pace, in questa casa? Sono le nove di sera e fate una confusione impressionante. Se andate di lungo così, si sveglierà perfino Lord Max!»
«Okay, facciamo poco rumore e chiudiamo la porta» concesse Lord Lewis. «Non possiamo permettere che Lord Max si svegli. È un poppante, si scandalizzerebbe se scoprisse che cosa stiamo facendo. A proposito, l’ordine del giorno di questa riunione è: facciamo passare una notte di fuoco a Lord Nico, prima che si sposi.»
Nonostante le raccomandazioni di Lord Lewis, Lord Daniel fece un urlo a squarciagola.
«AAAAAAAAAWWWWWWWWW!»
La sua voce ebbe il potere di svegliare gli istinti più oscuri di Lord Nico che, ruggendo, si spogliò in dieci secondi contati, senza nemmeno avere bisogno di un cameriere che provvidenzialmente gli slacciasse la cravatta. Lord Lewis si soffermò un attimo ad esprimere mentalmente la propria solidarietà verso il povero cameriere che, in tal modo, non si era garantito un invito al festino.
***
L’investigatore Valtteri vide Danica impallidire, quando lo stalliere fu ammesso al loro cospetto.
«T-Tony?!»
«Sì, sono io» confermò lo stalliere. «Sorpresa di vedermi?»
Dal momento che tutti si scambiavano occhiate perplesse, Valtteri decise di interrogare l’uomo in presenza di tutti.
«Lei è il signor Tony Stewart, di Daytona, unico erede di una famiglia di stallieri da dieci generazioni?»
«Esattamente.»
«E, in quel di Daytona, ha per caso contratto matrimonio con la qui presente signora Danica Stenpatrick?»
«Esatto.»
«Ha mai divorziato dalla signora Stenpatrick?»
«No.»
«Come mai la signora Stenpatrick ha sposato Lord Bernie, allora?»
«Non saprei. Una volta, quando vivevo ancora a Daytona, ho deciso di trascorrere un weekend andando a pescare insieme ad alcuni miei colleghi. Danica, però, non mi dava il permesso di andare via di casa per il fine settimana, quindi ho mandato un mio collega stalliere, tale Kurt Busch, ad avvertire Danica che ero stato accoltellato a morte durante una rissa al bar. Evidentemente Danica deve avergli creduto, dato che nel corso del weekend è partita per l’Inghilterra insieme al fratello per venire a cercare lavoro come donna di servizio. Ormai rimasto senza moglie potevo darmi alla pazza gioia, ma ciò avrebbe significato dovere cucinare, lavare e stirare, quindi sono venuto in Inghilterra a cercarla. Quando ho trovato questo impiego come stalliere, quel genere di faccende le svolgeva nel tempo libero un giardiniere chiamato Paul Tracy, che più o meno una settimana fa, per non essere processato per lesioni volontarie dopo una rissa tra ubriachi, si è licenziato al volo ed è scappato in America. Danica, ovviamente, non mi serviva più. Sono rimasto nascosto nella stalla, fregandomene altamente di mia moglie, e ogni sera andavo al bar e, dopo avere alzato il gomito, mi mettevo a insultare il suo nome. A quanto pare una di quelle sere il qui presente detective Valtteri Bottas mi ha sentito mentre pronunciavo il nome di Danica Stenpatrick e ha fatto due più due scoprendo che Danica è bigama. Inoltre, già che ci sono, ne approfitto anche per rivelare a tutti che Ricky non è veramente suo fratello, ma il suo amante.»
«TUNZ TUNZ TUNZ!» festeggiò Lord Niki. «Quindi Danica non vedrà un soldo e sarà tutto mio! E Danica, per guadagnarsi da vivere, sarà costretta a continuare a fare la cameriera. I’m the best and f*ck the rest.»
«Come ha detto, Lord Niki?» intervenne l’ispettore Coolthard.
«I’m the best and f*ck Di Resta.»
«Orrorehhhhh! Come si permette?! L’agente Di Resta è uno stimato membro di Scotland Yard. Se oserà insultarlo ancora una volta, la arresterò per l’omicidio di Lord Bernie.»
«Ma io non l’ho ucciso. Ero in cucina quando è stato assassinato. Tutti possono testimoniarlo. Il delitto è stato commesso alle cinque e quaranta, quando...»
Valtteri smise di ascoltarlo.
Si diresse da Felipe Massagufi, che in quel momento stava discutendo con Lord Lewis, e dopo averlo strattonato gli intimò: «La prossima volta che commetto un errore madornale, abbi almeno la decenza di aprirmi gli occhi dicendo una ca**ata random e facendomi venire un lampo di genio improvviso.»
«Quale errore madornale?» chiese Felipe. «Non so di che cosa tu stia parlando, Valtteri. Inoltre, se permetti, stavo litigando con Lord Lewis, quindi lasciami finire di mettere in chiaro un paio di cose con questo pittore da quattro soldi.»
«Pittore da quattro soldi lo dice a qualcun altro!» replicò Lord Lewis. «È lei che mi è venuto addosso mentre abbozzavo uno schizzo del ritratto che voglio fare agli sposi!»
«Non è affatto vero! La nostra collisione è stata provocata da lei, illustre Lord. Non è nemmeno la prima volta che capita. Io non sono responsabile dei suoi disegni.»
Valtteri alzò gli occhi al cielo, allontanandosi.
Aveva bisogno di parlare con il cuoco.
Doveva farlo subito.
C’era una bella differenza tra le cinque e quaranta e le sei e un quarto e quella differenza necessitava di essere approfondita.
***
«Lei non è responsabile dei miei disegni, ma non deve nemmeno avvicinarsi a tali capolavori! La colpa è solo sua, finto detective da strapazzo!»
«Io non sono un finto detective. Sono il socio di Valtteri e sono amato e rispettato da tutti. Sarà anche Valtteri che risolve i casi, ma sono io quello che viene acclamato da tutti.»
«E io sono un Lord!»
«Questo che ca**o c’entra?»
«C’entra, perché il primo venuto non può applaudire con aria sarcastica quando faccio dei disastri. Io, tra l’altro, non faccio mai dei disastri.»
Felipe Massagufi alzò gli occhi al cielo.
«Inizio a rimpiangere il notaio Alonsainz.»
«Anch’io.»
«Bene, allora sa cosa le dico? Vada a imparare a imparare insieme a lui!»
«Io non imparo a imparare proprio un bel nulla» ribatté Lord Lewis. «Se c’è qualcuno che deve imparare a imparare questo è lei, signor Massagufi!»
«Io devo imparare a imparare?! Non ho parole! La sua sfacciataggine è più di quanto io possa sopportare. Se non fossimo nel salotto della casa appena ereditata da suo padre, non esiterei a prenderla a sberle.»
«Mi sta sfidando, Massagufi?»
«Sì.»
«Allora sa cosa le dico? Che da questo salotto possiamo anche uscire.»
Afferrato l’aiutante del detective per un braccio, Lord Lewis lo trascinò fuori casa.
***
«Buongiorno signor Juan Pablo. Come sta?»
«Male. Malissimo.»
«Ancora?»
«Sì, questo genere di intossicazioni alimentari sono micidiali. Non mangerò mai più pesce alla singaporese in vita mia.»
«Mi sembra una decisione saggia. Spero di non disturbarla troppo se le pongo alcune domande relative alla sua indisposizione.»
«Certo che no. Non capisco, però, quale sia la rilevanza della mia indisposizione. Potrebbe spiegarmelo?»
«Qui le domande le faccio io!»
***
«Bene, ora siamo fuori. Se ha il coraggio di picchiare un Lord, perché non me lo dimostra?»
«La smetta di sbandierare ai quattro venti il suo titolo di Lord. Lei non è un Lord, ma un pagliaccio.»
«Come ha detto?!»
«Che è un pagliaccio.»
«Non ho sentito bene.»
Felipe guardò negli occhi Lord Lewis.
La sua espressione da furbetto era inquietante.
«Ho detto che...»
Felipe si interruppe.
Che cos’aveva detto?
«Mhm... mi sono scordato. Probabilmente le ho appena detto che è un figone stratosferico e che non ho mai incontrato in tutta la mia vita un uomo più sexy di lei.»
«AAAAAAAAAAAWWWWWWWWW!» urlò Lord Lewis.
Si buttò addosso a Felipe e gli diede un romantico bacio alla francese.
Quando i due si allontanarono, espressero contemporaneamente la propria soddisfazione:
«One-one-one!!111!!111!!»
«Tunz tunz tunz!!!111!!!1»
A quel punto, senza perdere ulteriore tempo, Lord Lewis trascinò Felipe dietro un cespuglio e, proprio mentre era pronto a saltargli addosso, un pensiero fulminante parve affacciarsi nella mente dello pseudo-investigatore, che si tirò indietro.
«Mi dispiace, Lord Lewis, ma non posso.»
«Se è per la nostra diversa estrazione sociale, per me non è un problema» ci tenne a puntualizzare Lord Lewis. «Non sono così classista da tirarmi indietro. Certo, non starei con uno straccione alla luce del sole, ma per una botta e via andrebbe benissimo.»
«Il mio status sociale non mi impedisce a priori di fare sesso con un aristocratico» replicò Felipe, «Ma il mio stato civile sì.»
«Oh, capisco. Mi dispiace che tutto rimanga soltanto un film mentale a causa della presenza intralciante di una moglie. Va beh, sarà per un'altra volta. Dopotutto prima o poi le mogli vengono strangolate allo stesso modo in cui i vecchi zii semiparalizzati vengono avvelenati.»
«E allo stesso modo, qualcuno finirà per sparare agli uomini d'affari di mezza età» aggiunse Felipe. «Non bisogna dimenticarsi del triste destino che subiscono continuamente.»
Lord Lewis alzò gli occhi al cielo.
«Gli uomini d’affari se lo meritano» decretò, con tono solenne. «Essere assassinati con un colpo di pistola è il prezzo da pagare per avere oltraggiato la decenza dedicandosi alla vita imprenditoriale, piuttosto che ad attività più edificanti e costruttive, come ad esempio gironzolare dalla mattina alla sera e viaggiare a spese di un parente ricco sfondato.»
***
«Ricominciamo dall'inizio, signor Gutiperez-Maldontoya. Chi è stato a suggerirle di cucinare pesce crudo alla singaporese?»
«Uno sconosciuto, gliel'ho già detto, mi pare.»
Valtteri scosse la testa.
«Non basta.»
«Non so cosa farci» ribatté il cuoco. «Mi dispiace, sono desolato, non saprei dirle chi...»
Valtteri lo interruppe: «Va bene, va bene, era uno sconosciuto. Adesso mi descriva com'era fatto questo sconosciuto.»
«Mhm... Era un tipo insignificante.»
«Oh, che caso! Gli sconosciuti che interagiscono con il personale di servizio il cui datore di lavoro sta per essere assassinato hanno sempre l’aria insignificante!»
«Non posso farci niente. Mi piacerebbe raccontarle che quello sconosciuto era alto un metro e novantacinque e aveva l’aria da pesce lesso, come un certo Wilson De Stefani, ma purtroppo non è così. Era un uomo normale, con un’aria normale. Portava un paio di occhiali e indossava un cappotto lungo e un berretto di lana.»
«Un cappotto e un berretto di lana?»
«Me ne sono stupito anch'io. C'erano ben quindici gradi, ieri, non era necessario indossare un cappotto. Anzi, con un caldo del genere mi sorprende che non indossasse una canottiera e un paio di shorts.»
Valtteri rifletté.
«Tutto ciò è molto interessante. Le è mai passata per la testa l'idea che non ci fosse motivo per cui uno sconosciuto dovesse suggerirle cosa cucinare?»
«No, affatto» ammise il cuoco. «Peraltro devo dissentire: mi capita spesso. Sono molti gli sconosciuti che mi danno dei consigli. La mia fama è diffusa in tutta la contea e tutti vogliono potersi vantare di avermi dato qualche spunto per le mie infallibili ricette.»
«Questa, forse, non era tanto infallibile.»
«Purtroppo il pesce alla singaporese ha degli effetti collaterali.»
«Anche avere la testa sfondata da un mattone provoca effetti collaterali» osservò Valtteri. «Dovremmo concentrarci per un attimo su quelli. Lord Bernie è stato assassinato mentre erano tutti qui in cucina, dopo che lei si è sentito male. Ieri mi ha detto che era accaduto alle sei e un quarto del pomeriggio. Me lo conferma?»
«Sì, ma quell'ora non è pomeriggio, piuttosto direi che è sera inoltrata.»
«Sono d'accordo. Ora, però, faccia uno sforzo di concentrazione. Come sapeva che fossero le sei e un quarto?»
Il cuoco gli indicò l'orologio a cucù appeso alla parete.
«L'ho visto lì.»
«Ed è possibile che non fossero davvero le sei e un quarto?»
«Mhm... non saprei. Effettivamente l'orologio poteva essere stato regolato male, perché quando alle cinque in punto una delle cameriere ha servito il tè al padrone di casa e ai suoi ospiti le è stata fatta una predica interminabile per il ritardo di oltre mezz'ora.»
Tutto iniziava ad assumere un senso.
«Inizio a pensare che, quando si è sentito male, non fossero le sei e un quarto, ma un orario compreso tra le cinque e trentacinque e le cinque e quaranta.»
«Può darsi» confermò Juan Pablo, «Ma a quale scopo? Per quale ragione manomettere l'orologio della cucina? Nessuno poteva sapere in anticipo che mi sarei sentito male.»
«A questo ci penseremo in un altro momento. Qualcuno deve avere rimesso a posto l’orologio. Ha una vaga idea di chi sia stato?»
«Purtroppo stanotte l’orologio si è fermato perché con tutto il trambusto di ieri nessuno si è ricordato di caricarlo, quindi credo che nessuno si sia accorto di nulla. Sarà stato caricato stamattina da qualcuno dei camerieri.»
«Mhm... va beh, non fa niente. Sarebbe stato troppo facile avere una prova certa. Un'ultima domanda: dove ha incontrato lo sconosciuto?»
Juan Pablo avvampò.
«Non posso dirglielo.»
«Sì che può.»
«Ne va della mia reputazione!»
«A meno che non sia una questione di rilevanza fondamentale per il caso, le assicuro che sarò muto come Lord Kimi.»
«Se è così... Ieri mattina sono uscito per delle commissioni. Dovevo fare la spesa, insomma. Ho fatto molto in fretta, quindi mi sono fermato in un chiosco dove vendevano hamburger e, mentre mangiavo il terzo, questo sconosciuto mi si è avvicinato per chiedermi se potessi dargli dei soldi per prendere un caffè. Abbiamo preso il caffè insieme, a mie spese, e mi ha parlato di questa ricetta.»
«Molto interessante. La ringrazio per la sua disponibilità, signor Juan Pablo. Qualora mi vengano in mente altre domande da farle, tornerò a disturbarla. Le auguro nel frattempo di rimettersi in salute.»
«Lo spero anch’io. Non vedo l’ora di mangiare un hamburger.»
***
Rientrando in casa, Lord Lewis lasciò a malincuore la mano di Felipe. Gli sarebbe piaciuto poterlo amare almeno platonicamente, ma l'assistente del detective Valtteri non sembrava molto d'accordo, dato che continuava ad appigliarsi sempre alla stessa scusa.
«Io ho una moglie e la amo.»
«Le mogli finiscono sempre strangolate, prima o poi.»
«Alla mia non accadrà.»
La fine improvvisa del loro amore appena nato aveva messo Lord Lewis di cattivo umore, ma se ne dimenticò immediatamente nel ricordare che tutto il patrimonio di Lord Bernie era divenuto proprietà di Lord Niki. Ciò era molto più straziante. Fece quindi una breve e fugace comparsa in salotto e, ignorando le richieste di Lord Sebastian, Lord Nico e Lord Daniil (Sebastian voleva offrirgli un sigaro, Nico gli ricordava che non avevano ancora bevuto il tè che avevano programmato di bere per celebrare l'imminente duello che era nel frattempo stato annullato, Daniil voleva parlargli della rivoluzione d'ottobre), si diresse nella propria stanza.
Fu una giornata molto creativa, quella. Lord Lewis ebbe un'illuminazione improvvisa e produsse un vero e proprio capolavoro, che intitolò "autoritratto con le orecchie da coniglio".
Purtroppo, come al solito, ci fu un guastafeste incapace di comprendere il suo spiccato talento artistico. Il guastafeste in questione fu Lord Nico, che venne a curiosare come accadeva sempre; o meglio, sempre a parte quando Lord Lewis si trovava ai Caraibi a spese altrui e, allo stesso tempo, Lord Nico si trovava a Baku o in qualcuna delle altre località in cui amava trascorrere intere settimane.
«Cos'è quella schifezza?»
«Come osi?!?!??!?!?!?! Questo è un capolavoro.»
«Se lo dici tu... Comunque avresti dovuto ritrarre me e Lady Vivian. Domani ci sposiamo...»
«Ah, già.» Un'idea bellissimahhhh si affacciò nella mente di Lord Lewis. «Allora, se domani ti sposi, stasera devi assolutamente darti alla pazza gioia.»
«Cosa intendi esattamente?»
«Wait and see.»
«Wait and see 'sti cavoli. Lo sai che queste tue affermazioni mi fanno paura.»
«Fai male. Voglio solo farti conoscere la vera passione.» Lord Lewis si mise a gracchiare come i gabbiani che aveva incontrato durante un viaggio in Canada. «Preparati ad affrontare un gran numero di bei maschioni arrapati. Uno di questi, naturalmente, sono io!»
«Nohhhhhh! Non posso!»
Lord Nico si guardò intorno, alla ricerca di una via di fuga, che Lord Lewis prontamente gli bloccò.
«Certo che puoi.»
«Asciugati la bava, Lewis. Ricordati che sono tuo fratello.»
«Adottivo. Non sarà un vero incesto. Dopotutto siamo in un setting da romanzo poliziesco degli anni ’40, dove i fratelli adottivi non vengono considerati veri fratelli. Se uno di noi fosse una donna, potremmo addirittura sposarci senza che nessuno batta ciglio ed avere la benedizione di tutti i nostri parenti. Nessuno ci diserederebbe.»
«Nella realtà Lord Bernie l’ha fatto.»
«Ma non perché andiamo a letto insieme.»
«Ti ricordo che io e te non andiamo a letto insieme.»
«Non l’abbiamo mai fatto finora, ma ne ho una gran voglia. Ci scommetto che, sotto sotto, anche tu non vedi l’ora.»
«Non ho nessuna intenzione di fare sesso con un pazzoide che dipinge ritratti di creature ibride. Gli uomini-conigli non mi interessano.»
«Ma gli uomini-gabbiani sì, immagino. Io sono segretamente un gabbiano.»
«Tu sei segretamente uno squilibrato e hai bisogno di un bravo psichiatra.»
«Come osi, problematic scum? Sono un otherkin e otherkin è il mio gender. Quando parli di me, fammi la cortesia di usare il pronome seagull/seagullself. Ti concedo anche groundhog/groundhogself, perché in certe occasioni, tipo questa, mi sento una marmotta assassina.» Lord Lewis fece un potente ruggito. «Non vedo l’ora di azzannarti con i miei dentoni!»
«Chi ha parlato di dentoni?» Lord Daniil fece il proprio ingresso trionfale nella stanza, seguito dal fratello Lord Daniel. «Per caso avete organizzato un festino erotico a nostra insaputa?»
«Oh, no!» esclamò Lord Nico. «Un altro squilibrato.»
«Non sono uno squilibrato! Sono solo una marmotta assassina.»
«Sì, e io sono uno zar...»
«Orrorehhhh!» Lord Daniil si nascose dietro a Lord Daniel. «A morte gli zar! TUNZ TUNZ TUNZ!»
Anche Lord Sebastian e Lord Kimi entrarono nella stanza.
«Si può sapere cosa succede?» domandò Lord Sebastian. «Possibile che non si possa mai dormire in santa pace, in questa casa? Sono le nove di sera e fate una confusione impressionante. Se andate di lungo così, si sveglierà perfino Lord Max!»
«Okay, facciamo poco rumore e chiudiamo la porta» concesse Lord Lewis. «Non possiamo permettere che Lord Max si svegli. È un poppante, si scandalizzerebbe se scoprisse che cosa stiamo facendo. A proposito, l’ordine del giorno di questa riunione è: facciamo passare una notte di fuoco a Lord Nico, prima che si sposi.»
Nonostante le raccomandazioni di Lord Lewis, Lord Daniel fece un urlo a squarciagola.
«AAAAAAAAAWWWWWWWWW!»
La sua voce ebbe il potere di svegliare gli istinti più oscuri di Lord Nico che, ruggendo, si spogliò in dieci secondi contati, senza nemmeno avere bisogno di un cameriere che provvidenzialmente gli slacciasse la cravatta. Lord Lewis si soffermò un attimo ad esprimere mentalmente la propria solidarietà verso il povero cameriere che, in tal modo, non si era garantito un invito al festino.
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