venerdì 30 settembre 2022

Extreme E 2022: #4 Copper Xprix

Lo scorso weekend si è svolto il quarto evento della stafione in Cile, storicamente patria di piloti entrati nella leggenda del motorsport. Anzi, patria di UN pilota entrato nella storia del motorsport, o per meglio dire nella storia delle risse a cui il mondo del motorsport fa da contorno, tale Eliseo Salazar. L'evento di Extreme E, disputato ad Antofagasta, prendeva il nome di Copper Xprix. Come in altri occasioni ho cercato di capire gli eventi grazie all'highlight pubblicato sul canale youtube ufficiale della serie, il quale prevedeva sintesi delle semifinali, della crazy race e della gara.

Le semifinali hanno visti il team Rosberg e il team X44 uscirne vincenti. Nella prima Johan Kristofferson e Mikaela Ahlin-Kuttulinski (ex fidanzata di Verstappino il quale oggi 30/09 compie venticinque anni) si sono imposti davanti al team Acciona Sainz, di Carlos Sainz e Laia Sanz, e al team Andretti, con Timmy Hansen e Catie Munnings.
Sebastien Loeb e Cristina Gutierrez invece hanno battuto Cupra Abt, dove al fianco di Nasser Al Attiyah c'era Klara Anderson al posto di Jutta Kleinschmidt, e Ganassi con Kyle Le Duc e Sara Price.
Alla crazy race erano quattro le auto presenti, l'ha spuntata quella del team McLaren guidata da Tanner Foust ed Emma Gilmore. A seguire Xite Racing, con Timo Scheider e Tamara Molinari, dopodiché JBXE con Kevin Hansen ed Hedda Hosas, infine Veloce Racing, guidata da Lance Woolridge e Christine Giampaoli Zonca.

Dalle semifinali hanno avuto accesso alla finale i primi due team, mentre dalla crazy race uno soltanto. Mi pare di capire, tuttavia, che a causa di un guasto il team Rosberg non abbia potuto prendere parte alla gara. Non ho capito, invece, come mai ci fosse Ganassi in finale. Misteri dell'Extreme E...
Ganassi ha anche ottenuto la seconda posizione alle spalle del team X44 di Hamilton, per poi perdere il podio a causa di una penalità, scivolando al quarto posto dietro ad Acciona Sainz e Abt Cupra. Tra i finalisti l'ultima piazza è andata al team Mclaren.
Il team Rosberg X è stato classificato in sesta posizione e al momento attuale ha appena due punti di vantaggio sul team di Hamilton in classifica. Andretti, JBXE, Xite e Veloce Racing sono stati invece classificati dalla settima alla decima posizione.

Prossimo appuntamento: ultimo weekend di novembre, Uruguay, finale di stagione.

giovedì 29 settembre 2022

L'incidente di Panis in Canada nel 1997

Dopo una parentesi europea il mondiale si sposta in Nordamerica. A Montreal, Michael Schumacher scatta davanti a tutti e gli si accodano la Williams di Jacques Villeneuve e la Jordan di Giancarlo Fisichella. A centro gruppo si vede la Ferrari di Eddie Irvine finire in testacoda: ha preso un detrito staccato da un'altra vettura in uno degli innumerevoli contatti minori al via. Una Stewart frattanto finisce fuori: pensavo fosse quella di Rubens Barrichello, che partiva dalle prime posizioni ma non risulta più tra i primi, invece si tratta di Jan Magnussen. La gara di Villeneuve frattanto dura molto poco: il pilota di casa dopo appena un paio di giri finisce fuori e sbatte. La vettura viene rimossa con semplici bandiere gialle locali, ma qualche giro dopo entrerà una safety car per un incidente di Ukyo Katayama, pilota della Minardi.

M.Schumacher è in testa seguito da Fisichella, poi vengono la Benetton di Jean Alesi, la McLaren di David Coulthard e la Jordan di Ralf Schumacher. Quest'ultimo, tuttavia, dopo una foratura(?) esce di pista e sbatte violentemente contro una barriera di pneumatici. Ne esce fortunatamente illeso e risale in quinta posizione la seconda delle Benetton, di cui vi parlerò prossimamente. A cambiare la situazione è il giro delle soste, o meglio, sono le strategie: Coulthard infatti dovrebbe fermarsi una volta di meno e potrebbe essere sulla buona strada per appropriarsi a questo modo della prima posizione e della potenziale vittoria... perché effettivamente almeno la prima posizione in gara arriva a occuparla. La seconda sosta, però, che avviene più o meno in contemporanea con la terza di Schumacher, va storta: la vettura si spegne, David rimane fermo per un minuto!

E poi il caos, al 52° di una settantina di giri previsti. C'è una Prost inquadrata dopo uno schianto contro le barriere. Al suo interno si vede Olivier Panis che si muove, forse cercando di scendere, cosa che non gli riesce: si scoprirà che ha le gambe fratturate. Va in pista la safety car in un primo momento, ma dopo alcuni giri la gara viene redflaggata. Il 75% è passato, può assegnare punteggio pieno, quindi secondo le convenzioni dell'epoca non si ripartirà dopo i soccorsi a Panis. Il risultato viene stilato sulla base del penultimo giro completato. Schumacher, Alesi e Fisichella salgono sul podio, mentre dopo una gara non brillante per un pilota Williams quarto giunge Heinz-Harald Frentzen. Johnny Herbert si piazza al quinto posto, precedendo il compagno di squadra di Panis, Shinji Nakano. Coulthard si classifica al settimo posto.

La causa dell'incidente di Panis sembra essere la rottura di una sospensione. La presenza della barriera di pneumatici verrà criticata in quanto sembra essere stata ciò che gli ha provocato le fratture. Durante il suo infortunio sarà sostituito da Jarno Trulli, arrivato in corso d'opera dalla Minardi e rimpiazzato da Tarso Marques alla scuderia faentina. Per quanto riguarda Panis, sono in molti - chiunque - a concordare che la sua carriera sia da dividere in due, il prima e il dopo e che dopo questo incidente le sue performance non siano più quelle di prima. E mentre ci sono carriere che mutano all'improvviso altre iniziano: parliamo di Alexander Wurz, sostituito di Gerhard Berger in Benetton (assente per un'infezione alle vie respiratorie) ritirato mentre era sesto per un guasto alla trasmissione. È la prima delle sue apparizioni, le altre a Silverstone e Magny-Cours.

GP FRANCIA - seconda vittoria consecutiva per M.Schumacher, in una gara in cui per tutta la sua durata abbiamo una Ferrari, una Williams, una Ferrari e una Williams: Schumacher, Frentzen, Irvine, Villeneuve. Le Benetton stavolta non sono nelle posizioni di maggiore spessore, Alesi e Wurz nella parte bassa della top-ten, che nel 1997 non assegna punti.
La gara vede la pioggia iniziare a cadere nella sua parte finale, la pista inumidirsi in vari punti e diversi piloti finire in testacoda. Si concluderà così anche la gara di Wurz, mentre si trovava ottavo(?). La pioggia va e viene a questo punto della gara, Schumacher e Frentzen hanno abbondanti gap tra loro e con gli inseguitori. Tentano di finirla senza andare a cambiare gomme e in effetti per loro sembra filare tutto abbastanza liscio.
Dietro un caos, Irvine e Frentzen si fermano ai box a cambiare gomme, altri si fermano ma impantanati fuori pista. Coulthard è uno di questi. Nel finale Villeneuve si lancia a caccia di Irvine. Irvine fa un mezzo testacoda, Villeneuve gli giunge a ridosso. Quando Irvine lo chiude, è Villeneuve che fa una sbinnata. Arrivano comunque terzo e quarto.
Alesi e R.Schumacher completano la zona punti, Ralf quasi per grazia ricevuta. Al momento dell'uscita di pista di Coulthard (poi classificato settimo a un giro) era il primo dei doppiati, la gara per lui sarebbe finita un giro prima se Michael non l'avesse fatto sdoppiare. È bello avere un fratello maggiore che ti aiuta a fare i compiti!

GRAN BRETAGNA - mentre Frentzen è costretto a partire dalle retrovie a causa dello spegnimento della vettura sulla griglia ed esce subito per incidente, Villeneuve è in testa alla gara fin dalle sue prime battute e precede la Ferrari di M.Schumacher, mentre ancora una volta nelle prime fasi di gara c'è una safety per raccattare la Minardi incidentata di Katayama.
Villeneuve e Schumacher procedono in coppia, staccando le vetture dalla terza in poi. Coulthard è terzo e tiene dietro un trenino a partire dal compagno di squadra Mika Hakkinen, che più tardi riuscirà a passarlo, intorno a metà gara. A questo punto Villeneuve si è già fermato ai box mentre Schumacher viaggia scarico in prima piazza. Ci resta fino alla sosta, dalla quale emerge ancora in testa, ma subito dopo è costretto al ritiro per un guasto (un problema già esistente al fissaggio di una ruota, mi pare di capire).
Villeneuve fa due soste in totale ed esce secondo alle spalle di Hakkinen, su una sosta sola e su gomme già usurate. Gli si avvicina moltissimo in finale di gara, ma comunque non deve faticare molto per riappropriarsi della leadership, Hakkinen viene abbandonato dal motore a un paio di giri dalla fine. Sul podio con Villeneuve ci salgono Alesi e Wurz: il pilota della Benetton ottiene il suo primo podio alla sua ultima presenza stagionale, il rientro di Berger è previsto per il GP di Germania di cui vi parlerò in un altro post.
La Ferrari non fa punti, anche Irvine è ritirato. La McLaren si consola con il quarto posto di Coulthard, mentre la Jordan prende punti con la quinta piazza di Ralf Schumacher. Nakano viaggiava verso il sesto posto ma la rottura del motore della Prost è l'ultimo colpo di scena. Lascia la sesta piazza a una Arrows, quella del campione in carica Damon Hill, che ottiene finalmente il primo punto stagionale.

mercoledì 28 settembre 2022

Gli angusti e tortuosi rewatch: GP Montecarlo 1997

Benvenuti nel 1997, quando le vetture erano verehhhh vetturehhhh ed era possibile gareggiare sotto la pioggia battente. Benvenuti a Montecarlo, quando la gara iniziava alle 14,30 e nessuno aveva da ridire a proposito di tutto ciò. In realtà nemmeno io avrei da ridire se le gare di oggi si svolgessero alle 14,30 anziché alle 15,00, ma nevermind. Dopo avere ottenuto di recente la prima vittoria a Imola, Heinz-Harald Frentzen sta per scattare dalla pole position, affiancato da Michael Schumacher. Dietro di loro l'altra Williams di Jacques Villeneuve e la Jordan di Giancarlo Fisichella. La Jordan non sembra andare neanche tanto piano per essere una Jordan, perché poco più indietro c'è anche Ralf Schumacher. Le previsioni del tempo danno pioggia che inizierà a scendere copiosamente all'incirca all'orario della partenza, ma il Williams dicono "naaaahhhh, il meteo ci sta sicuramente trollando, partiamo su gomme da asciutto".

"Grazie mille" dice Michael Schumacher, subito imitato da Fisichella. I due si portano primo e secondo davanti a Frentzen che per la durata di un battito di ciglia mantiene la terza piazza, per poi vedersela sottrarre da Ralf Schumacher. Villeneuve è già più indietro, in difficoltà tanto quanto il compagno di squadra sulla pista scivolosa. Di lì a qualche giro andrà ai box a cambiare gomme, ma a quel punto sarà nelle retrovie, dove rimarrà fintanto che non danneggerà la vettura verniciando una barriera e sarà costretto al ritiro diverso tempo dopo. Frentzen tenterà al momento di stare su gomme da asciutto precipitando ugualmente indietro, passerà a gomme da bagnato decisamente più tardi rispetto a Villeneuve e si ritirerà decisamente più tardi, ma anche la sua gara terminerà con un incidente. Torniamo tuttavia ai primi momenti di gara, dove nel corso di un paio di tornate perdiamo entrambe le Arrows: prima Pedro Diniz e poi Damon Hill finiscono fuori pista.

Replicano anche in casa McLaren, ma unendo le loro forze: David Coulthard, che scattava dalla quinta casella dalla griglia, finisce in testacoda e si genera un ingorgo dietro di lui. Partito ottavo, Mika Hakkinen tenta di evitare l'ingorgo, ma non riesce a evitare una barriera. Frattanto M.Schumacher sta leaderando con un vantaggio già abbondante sulle Jordan. Le cose tuttavia iniziano a peggiorare per i due alfieri in giallo, c'è un quarto incomodo che dalla quarta piazza in cui è risale, risale, risale e se li prende entrambi: è Rubens Barrichello sulla Stewart che decide di mettersi avanti con i lavori: "levatevi di mezzo, che ho deciso che oggi voglio arrivare secondo in una gara vinta da Schumacher!" Fisichella, frattanto, non se la vede molto bene, ha Ralf negli scarichi e perde anche la terza posizione. C'è a chi va peggio, anche tra gli italiani: Jarno Trulli, su Minardi, finisce fuori per incidente. C'è a chi va peggio anche in Jordan: Ralf finisce fuori pista.

È in buona compagnia, è fuori anche una delle Sauber, quella di Johnny Herbert, e in realtà non sarà l'unica Sauber a ritirarsi: Nicola Larini, un po' di tempo dopo, finirà fuori per una foratura. Più in concomitanza con il già citato ritiro di Villeneuve, anche una delle Benetton finisce fuori. Si tratta di Jean Alesi, il cui compagno di squadra mi sembra fosse già andato in giro per le vie di fuga in precedenza. È ritiro per il francese dagli occhi azzurri, che si mette alla ricerca di un mezzo con cui allontanarsi dal "luogo del delitto". Motorino dei commissari? No. Andare a piedi? No. Sottrarre qualche mezzo random di proprietà dei commissari come ha fatto quella volta qualche anno fa Dany Kvyat quando è rientrato ai box in bicicletta? Assolutamente no, tutto troppo banale. Mentre la gara continua ad andare avanti così come se nulla fosse (come in concomitanza di qualsiasi ritiro, safety car what?) ecco che vediamo Alesi dietro le reti che abbandona il luogo in cui è uscito nientemeno che via mare!


Nel frattempo Michael Schumacher sta staccando il suo diretto inseguitore di decine e decine di secondi, diciamo che va verso il minuto. Più avanti iniziano le soste per chi ne effettua una sola ed è uno di questi. Inutile dire che, quando torna in pista, ha ancora un vantaggio enorme su Barrichello, che ugualmente al momento della sosta ha un vantaggio enorme sui diretti inseguitori. Il diretto inseguitore è Eddie Irvine, che nel giro di pitstop è riuscito ad accaparrarsi la terza piazza e precede Olivier Panis sull'unica Prost destinata a vedere il traguardo: Shinji Nakano è infatti uno dei tanti ritirati, per la cronaca l'ultimo della giornata. Dopo che esce di scena ci sono dieci vetture in pista e dieci resteranno fino alla bandiera a scacchi. Quella in quinta piazza è la Tyrrell di Mika Salo, che precede imperterrito con due grandi obiettivi: il primo è quello di rimontare dalla quattordicesima piazza approfittando dei pitstop altrui per guadagnare posizioni.

Il secondo obiettivo? Diventare l'ultimo pilota della storia della Formula 1 a vedere la bandiera a scacchi di un gran premio (che non sia stato interrotto in largo anticipo) senza effettuare né un rifornimento né un cambio gomme. Arriverà infatti fino in fondo, in quinta piazza, precedendo Fisichella. La sua impresa, che negli anni verrà occasionalmente narrata da Mazzoni tra le storielle strappalacrime, lo farà entrare nella storia per anni e anni. Ad oggi, tuttavia, ha perso il record: non ricordo esattamente in quale gran premio, ma in uno di quelli bagnati degli ultimi anni, venuta meno la regola delle due mescole di gomme da utilizzare per via dello status di gara bagnata, Esteban Ocon ha completato un intero gran premio senza effettuare alcuna sosta ai box. Dalla settima alla decima piazza troviamo come ultimi classificati Jan Magnussen su Stewart, Jos Verstappen su Tyrrell, Gerhard Berger su Benetton e Ukyo Katayama su Minardi.

La gara termina allo scadere delle due ore, con Schumacher che - indisturbato nonostante un lungo a Sainte Devote - vince e sale sul podio insieme al futuro compagno di squadra Barrichello e all'attuale compagno di squadra Irvine che è l'ex compagno di squadra di Barrichello. Per Rubinho questo secondo posto è l'unico arrivo in zona punti di questa stagione, fatta di difficoltà per la modesta Stewart. Non solo: negli altri gran premi capiterà gli capiterà una sola altra volta in tutto l'anno di essere ancora in pista al momento della bandiera a scacchi. Già nel successivo evento, a Montmelò in Spagna, è costretto a dire addio alla gara anzitempo da un guasto al motore. In terra spagnola, nel frattempo, c'è una ripresa per la Williams, con Villeneuve che partito dalla pole position è essenzialmente in testa alla gara per tutto il tempo, qualche pitstop window esclusa, in una gara che fatica a iniziare: ci sono due aborted start, il primo per Berger fermo in griglia, il secondo per R.Schumacher.

Va benissimo a Villeneuve, non va altrettanto bene a Frentzen, che inizia perdendo posizioni dalla seconda casella della griglia e poi ha una gara travagliata che concluderà fuori dalla zona punti. In un primo momento sembra che la lotta per la seconda posizione sia tra M.Schumacher e Coulthard, ma saranno sopravanzati da due piloti che, con una sosta sola, riusciranno ad accaparrarsi i gradini più bassi del podio, ovvero Panis e Alesi. Schumacher chiuderà quindi al quarto posto, mentre Coulthard proprio nell'ultima tornata, sarà superato da Herbert scivolando sesto, davanti al compagno di squadra Hakkinen. Frentzen giungerà quinto, precedendo Fisichella e Berger. Diversamente da altre occasioni, stavolta la Jordan non sembra particolarmente prorompente, Fisichella non sembra mai destinato alla zona punti mentre R.Schumacher, dopo essersi lanciato dall'ultima fila in compagnia di Berger, è costretto a chiudere la gara anzitempo per un guasto al motore.

PS. Oggi è il 28/09 quindi ne approfitto per augurare un buon compleanno a uno dei piloti citati sopra, Mika Hakkinen. <3

martedì 27 settembre 2022

La prima vittoria di Frentzen // GP San Marino 1997

Oggi non parlo di anniversari, ma vi porto in viaggio nel 1997, cosa che farò anche nei prossimi giorni raccontandovi gli eventi successivi a quello di cui vi parlo ora: Imola. Siamo in una nuvolosa domenica di fine aprile e le Williams di Jacques Villeneuve e Heinz-Harald Frentzen si apprestano a scattare dalla prima fila, mentre le nonne imolesi fanno la sfoglia invocando il nome di Michael Schumacher che scatta dalla terza posizione. Quelle mainstream, spero ce ne sia almeno qualcuna che preferisce colui che parte dalla quarta casella della griglia, ovvero Olivier Panis. Dietro di loro ci sono le Jordan di Ralf Schumacher e Giancarlo Fisichella perché siamo nel 1997 e le Jordan sono attention seeker. Quando la gara parte, quella di Ralf Schumacher si porta addirittura al quarto posto, mentre Fisichella scivola indietro. Tra i due si inseriscono la Sauber di Johnny Herbert, la Prost di Olivahhhh Penis!!111!!!11! che purtroppo ha perso posizioni e la Ferrari di Eddie Irvine.

Mentre davanti Michael Schumacher si inserisce fin dal via tra le due Williams, le Benetton non sembrano passarsela molto bene: Gerhard Berger esce quasi subito per una sbinnata, Jean Alesi si trova in una posizione di centro gruppo o giù di lì. Anche il campione del mondo in carica, Damon Hill a bordo della Arrows, non se la passa molto bene: si ritira dopo qualche giro a causa di un incidente con la Prost di Shinji Nakano. Frattanto Irvine e Fisichella tutto sommato vanno incontro a prospettive positive: varie vetture si ritirano e tra quelle ce ne sono due di quelle che li precedono, R.Schumacher e Herbert. Anche Panis precipita più indietro a un certo punto della gara, mentre Alesi lentamente risale, pare che sia su una strategia diversa. Questo, però, non deve distogliere l'attenzione dal terzetto di testa, perché il *drama* ci aspetta! Che inizi il giro di pitstop e che inizino gli undercut e gli overcut.

Schumacher entra ai box.
Esce terzo.
Villeneuve entra ai box.
Esce dietro a Schumacher.
Entra Frentzen ai box.
Guess what, esce davanti a tutti!

Immagino che in un momento simile Corinna non riesca a credere ai propri occhi, c'è Frentzen in testa a un gran premio e c'è Schumacher che lo insegue molto da vicino. Frentzen però gli dice "attaccati al ca**o", mentre in un secondo momento Villeneuve inizia a procedere decisamente più lentamente del duo di testa. Chiede verosimilmente spiegazioni alla propria monoposto ed è il cambio a rispondergli: "attaccati al ca**o". Il pilota dai capelli platinati è costretto a rientrare ai box e a ritirarsi, mentre Fretnzen frattanto mantiene la prima posizione davanti alla Ferrari di Schumacher e, con ancora diversa strada da percorrere, sembra viaggiare verso la prima vittoria in Formula 1. Continua a percorrere quella strada e a percorrerla davanti a Schumacher, il quale deve accontentarsi del secondo gradino del podio, in compagnia del compagno di squadra Irvine che riesce a giungere terzo.

Sul podio Frentzen viene inondato di champagne proprio dallo stesso Schumacher, che a un certo punto gli toglie anche il cappellino dalla testa e gli versa il contenuto della bottiglia sui capelli. Se vivessimo nell'era tumblr, le fangirl farebbero millemila edit e gif di queste scene e li shipperebbero come se non ci fosse un domani. Probabilmente qualche fangirl del 1997 li shippa come se non ci fosse un domani, solo non avendo Tumblr non può condividere la notizia con il mondo. Mi piace pensare che tra le fangirl he shippano gli Schuntzen ci sia anche Corinna, ma probabilmente loro non sarebbero soddisfatti di avere ottenuto un simile risultato. Nemmeno Fisichella deve essere molto soddisfatto di tutto ciò: è arrivato quarto e invece di parlare di lui io sto parlando di shippare Schumacher e Frentzen! Stesso discorso anche per Alesi, che ha rimontato piuttosto bene e chiude la gara al quinto posto.

L'ultimo punto se lo aggiudica Mika Hakkinen, con l'unica McLaren giunta al traguardo, David Coulthard si è infatti ritirato per un guasto al motore poco dopo la metà della gara. Nicola Larini sulla Sauber chiude la gara al settimo posto, precedendo Olivahhhh Penis!!111!!11!! e le Tyrrell di Mika Salo e Jos Verstappen. In una gara con un attrition rate abbastaza elevato l'ultimo classificato è Ukyo Katayama, portare una vettura fino alla bandiera a scacchi è l'unica nota positiva per la Minardi, che ha iniziato la gara con il DNS di Jarno Trulli per un problema tecnico. Ci sono due squadre che non portano nessuna vettura al traguardo: una è la Arrows, che oltre a Damon Hill vede anche il ritiro di Pedro Diniz dovuto a un problema tecnico, nonché la Stewart: Jan Magnussen è il primo ritirato della giornata (di quelli che sono partiti) a causa di un incidente, mentre verso metà gara anche Rubens Barrichello deve fermarsi a causa di un problema tecnico.

lunedì 26 settembre 2022

È fermo Frentzen, è fermo Coulthard, Fisichella lancia il volante e le trombe suonano per Ralf Schumacher!

Ultimamente sto andando forte con gli anniversari, quindi non resta altro da fare che osservare come oggi, 26/09/2022 sia il 23° anniversario di un evento di un certo livello che sabato pomeriggio ho deciso di vedere e commentare anche se ne avevo già parlato in passato. Ho visto la versione con telecronaca della BBC (Murray Walker e Martin Brundle), ma anche un video con estratti dalla versione Rai, quindi inserirò qualche citazione nel resoconto che state per leggere.
Credo comunque che la cosa migliore da fare sia calarci nella giusta atmosfera, quindi sappiate che il pilota della Jordan Heinz-Harald Frentzen si appresta a scattare dalla pole position per la seconda volta in carriera accando a David Coulthard, che precede la McLaren del compagno di squadra e la Williams di Ralf Schumacher. Ci sono poi Panis e Fisichella, Hill e Villeneuve, Irvine e Trulli a completare i primi dieci in griglia. La Ferrari di Eddie Irvine è nona, quella di Mika Salo è dodicesima al fianco di Alex Wurz. Dietro a Salo c'è Pedro Diniz poi le Stewart di Johnny Herbert e Rubens Barrichello. Seguono Alesi, Zonta, Zanardi, infine le Minardi di Badoer e Gené e le Arrows di De La Rosa e Takagi.
Sembra una normale domenica di settembre, ma non lo è: al Nurburgring si sta per scrivere la storia della Formula 1. Preparatevi a ruote perdute, tre diversi leader che si ritirano in testa alla gara, un leader che fora in testa alla gara, dei poveri disgraziati che potrebbero fare punti ma non ne fanno... e un vincitore a caso in un podio interamente a caso!

LA PARTENZA - si accendono i semafori, Frentzen parte così come Hakkinen, ma i semafori non si sono spenti! Qualcuno afferma che ciò succeda a causa di un sistema in uso da parte di alcuni team, che capterebbe segnali radio del semaforo al momento in cui le luci si accendono o dovrebbero accendersi, ma non so se ci sia qualche fondamento di verità. I due si fermano, dietro anche le vetture sono fuori posto. Iniziano a lampeggiare le luci dell'aborted start e i giri vengono diminuiti di uno: saranno 66 anziché i 67 di routine.
La seconda partenza fila liscia, o meglio, più o meno: dietro c'è un incidente tra una Benetton e una Sauber - inizialmente scambiata per quella di Jean Alesi da Walker, sulla base del fatto che gli sembra che la posizione occupata in pista prima dell'impatto sia compatibile con quella di partenza dell'ex ferrarista - e ci ritroviamo con Wurz che gira a piedi ed è riconoscibile dalle scarpe spaiate e con Diniz che si intravede muoversi sotto la vettura cappottata - sarà soccorso e portato via in barella, ma solo a scopo precauzionale.
Viene mandata in pista la safety car e viene portata via anche una Jordan incidentata. Non può essere quella di Frentzen leader del gran premio, quindi si tratta di Damon Hill. Non è chiaro al cento per cento dai replay cosa sia successo, sembra si trovasse davanti a Wurz e a Diniz al momento del loro impatto. Ha proseguito invece una Williams vista per prati per schivare il caos che aveva davanti. Però tenetevela in mente perché a breve ne riparleremo.

PERIPEZIE PER HAKKINEN E IRVINE - Frentzen, Hakkinen, Coulthard e Ralf Schumacher sono i primi quattro e rimangono tali dopo il restart. Dietro virne a crearsi una sorta di piccolo trenino dietro alla Benetton di Giancarlo Fisichella. Dopo avere superato Olivier Panis al 7° giro, Irvine si porta negli scarichi del pilota romano che lo tiene dietro per ben dieci giri. Nel frattempo esce di scena - vi avevo detto di tenervelo in mente - la Williams di Alessandro Zanardi che finisce in testacoda a causa della vettura danneggiata al via per evitare l'incidente Wurz/Diniz (la monoposto viene rimossa in tempi brevi), mentre sembra esserci un contatto di lieve entità tra Ricardo Zonta e Toranosuke Takagi.
Siamo al 17° giro e Irvine ha appena superato Fisichella quando vengono inquadrati ombrelli aperti sulle tribune. Finora, nonostante nuvoloni neri poco promettenti, la gara si è svolta sull'asciutto. Nei giri che seguono Coulthard subisce il sorpasso di Ralf Schumacher, mentre Hakkinen viene "fregato" dalla pioggia, o forse dall'assenza della stessa. Al 20° si ferma per la sosta e mette le rain, ma la pioggia non si fa insistente abbastanza e anzi, sembra diminuire. Nei giri che verranno, quando la pioggia diminuirà, girerà molto più lento degli avversari, venendo costretto a una nuova sosta per tornare a gomme da asciutto, precipitando doppiato nelle retrovie.
Tornando indietro, mentre Hakkinen rientra la prima volta, nel box Ferrari stanno lavorando sulla vettura di Salo, che ha danneggiato l'ala anteriore. Un giro più tardi rispetto a Hakkinen, si ferma Irvine. Viene deciso in extremis di non passare alle wet ma di montare nuove slick (anzi, le gomme da asciutto sono scanalate quindi il termine più corretto sarebbe dry) e quando Irvine rientra ai box le dry sono pronte. Però sono tre e la sosta dura mezzo minuto. In pratica ne abbiamo già viste di tutti i colori, non c'è più nulla che possa accader-... ah no.


LE PERIPEZIE DI FRENTZEN E COULTHARD - Frentzen e R.Schumacher sono vicinissimi con Coulthard terzo, ma la sosta di Ralf al 28° fa sì che Frentzen e Coulthard siano 1/2. Il pilota della McLaren si avvicina molto a quello della Jordan e i due rientrano ai box al 33° giro, stesso in cui si ferma anche Fisichella. Le posizioni sono inviariate ma, plot-twist, pochi metri fuori dalla pitlane e Frentzen è costretto al ritiro. "È fermo Frentzen, è fermo Frentzen! Frentzen è fermo, gesto di stizza!" esclama Mazzoni sulla Rai.
Versione ufficiale: guasto alla trasmissione. Versione sostenuta negli anni 2020 da un ex membro del team: Frentzen avrebbe pasticciato con il sistema anti-stallo che vienr usato durante le soste ai box, dopo che il suo ingegnere di gara si è dimenticato di ricordargli di disinserirlo. Quello che conta, comunque, è che la leadership passa a Coulthard, con Ralf Schumacher secondo e Fisichella che, dopo avere superato Barrichello, si porta terzo, mentre succedono faccende di secondo piano tipo il ritiro di Alesi e tipo un testacoda di Salo.
Il testacoda di Salo, tuttavia, è provocato dal fatto che la pista sia bagnata: in certi tratti piove. Vari piloti, frattanto, fanno la loro sosta. Uno di quelli inquadrati è Herbert. Anche Takagi frattanto fa un testacoda per il bagnato, ma prosegue. Poi Coulthard, sulle dry con pista bagnata, esce di pista: "è fermo Coulthard" esclamano Mazzoni e Capelli all'unisono sulla Rai.
Si sentono degli schiamazzi, un po' come se il pubblico stesse coprendo il suono dei motori con delle trombe da stadio, però non mettiamoci troppo avanti con i lavori pensando alle trombe.

LE PERIPEZIE DI FISICHELLA E R.SCHUMACHER - sulla BBC Murray Walker osserva che Ralf Schumacher è in testa, Fisichella secondo, poi terza e quarta le Stewart di Herbert e Barrichello e che, chissà, magari la Stewart potrebbe vincere un gran premio prima del rebranding in Jaguar visto il passaggio di proprietà in vista del 2000. Per il momento, comunque, è tutto molto prematuro, anche se rimangono 3/4 almeno finché Rubens non viene superato dalla Prost di Jarno Trulli.
Frattanto Walker afferma, ovviamente scherzando, che per rendere più pittoresche le gare ci vorrebbe pioggia artificiale. Speriamo che Liberty Media non senta queste parole. Sicuro le ha sentite Ecclestone visto che poi anni dopo ha vaneggiato a proposito di irrigatori, ma quantomeno ai tempi di Bernie le sparate rimanevano sparate.
Nel frattempo il duo di testa, a distanza l'uno dall'altro, è sulle dry. Al 42° Irvine si ferma per le wet e di gomme ne arrivano regolarmente quattro. Fisichella frattanto fa un giro per i prati ma riesce a non mettere il retrotreno nelle barriere. Ritorna in pista secondo anche se ha perso secondi preziosi, per poi appropriarsi della leadership quando Ralf si ferma ai box al 45° giro: è su una strategia a due soste, effettua rifornimento e mette di nuovo gomme dry, in quanto le condizioni meteo non sono disastrose come sembravano pochi giri prima e la pista va asciugandosi.
Fisichella, Herbert e R.Schumacher sono tutti molto vicini - mentre frattanto Takagi sbatte e si ritira, poi Salo ha un problema alla vettura e parcheggia ai box nella sua ultima gara con la Ferrari (in Malesia e Giappone tornerà Michael Schumacher ancora assente per l'infortunio rimediato in Gran Bretagna) - e tempo un paio di giri Ralf torna secondo in quanto il pilota della Stewart deve fermarsi per mettere le dry, cosa che faranno anche altri alle sue spalle.
Poi è l'Apocalisse: al 49° giro "è fermo Fisichella, butta via il volante, ci dispiace tantissimo" dice Mazzoni e Giancarlo si dispera, mentre si sentono schiamazzi vari. Poi la regia si sposta sul nuovo leader e circa sette secondi più tardi sfugge agli occhi di Walker ciò che non sfugge nella telecronaca italiana a Mazzoni e Capelli: "intanto sentite qui come suonano le trombe, perché al comando c'è Ralf Schumacher!" dice Mazzoni, e subito Capelli osserva: "c'è Ralf Schumacher che ha però un problema alla posteriore destra!

HERBERT LEADER, MA PER ALTRI CONTINUANO LE PERIPEZIE - mentre Irvine effettua la terza sosta e passa a gomme dry (adesso la pista è praticamente asciutta), Ralf rientra ai box a bassa velocità. Ne esce, ne esce quinto, i primi tre sono Herbert, Trulli e Barrichello. In quarta posizione c'è Luca Badoer sulla Minardi, che sembra sul punto di portare alla scuderia faentina i punti che mancano ormai dai tempi di Pierluigi Martini. Il sogno, comunque, non dura molto a lungo: è il 55° giro quando "anche lui butta via il volante" (cit. Mazzoni) quando rimane fermo per un problema al cambio. Poi si dispera e scoppia in lacrime. E rivedendo queste scene, io con lui.
Frattanto va in scena un duello per il secondo posto tra Trulli e Barrichello e uno per il settimo tra Irvine e Hakkinen. Diventerà per il sesto non perché riescano ad andare a prendere la Minardi di Marc Gené in quinta piazza (almeno per ora), ma perché al 61° la malasorte si rende conto che Jacques Villeneuve si trova in quinta posizione e la B.A.R. potrebbe ottenere i suoi primi punti. Ebbene no, dopo le wet di Hakkinen con l'asciutto, la ruota di Irvine, la fermata di Frentzen, l'incidente di Coulthard, quello di Fisichella, la foratura di Ralf Schumacher e il ritiro di Badoer, ci sta alla grande anche un'ultima sventura: si ritira anche Villeneuve.
Herbert prosegue tranquillo e va a vincere, mentre Barrichello deve arrendersi al terzo posto alle spalle di Trulli. Sul podio Jackie Stewart e i suoi piloti festeggeranno in modo scatenato, con i Barricherbert che saltellano e Barrichello che tenta anche una capriola. Tornando alla pista, Ralf porta a casa il quarto posto, mentre uscito vincente dal duello con Irvine, Hakkinen chiude quinto superando Gené a due giri dal termine. Irvine è solo settimo, davanti a Zonta e Panis, secondo nel mondiale a due punti di distacco da Hakkinen.

PS. Johnny Herbert è il quinto e ultimo pilota a vincere un gran premio al volante di una vettura numero 17, il secondo dopo Alan Jones con la Shadow nel 1977, da quando i numeri non sono più riassegnati gara per gara. Jarno Trulli riporta il numero 19 sul podio dove mancava dal 1992 quando era il numero di Michael Schumacher alla Benetton ed è l'ultima comparsa del numero 19 sul podio prima che venga scelto da Felipe Massa nella numerazione in vigore dal 2014 in poi. Non passerà invece così tanto prima di rivedere il 16 di Rubens Barrichello sul podio, sembra un numero che sorride molto agli outsider negli anni 2000, ci ritorna già nel 2001 con la Sauber e Nick Heidfeld al volante.


domenica 25 settembre 2022

Christopher Hilton, "1982: the inside story of the sensational Grand Prix season" - recensione

Il mese scorso, mentre stavo dando un'occhiata a dei profili sulla Formula 1 vintage su Tumblr ho visto che delle fangirl degli anni '80 stavano parlando di un libro sul mondiale 1982 e che una di loro aveva fornito un link per scaricare da Google Books una versione non ufficiale text only (nel libro effettivo dovrebbero esserci anche delle foto). Erano più o meno le due di notte, quando ho trovato quel post e mi sono detta "perché no?", quindi ho optato per un download e per darci un'occhiata. Magari poteva esserci qualcosa di interessante, dopotutto anch'io sono una fangirl della Formula 1 anni '80... e c'era molto di interessante, oserei dire, assolutamente degno di una lettura. Così eccomi qui a commentare "1982: the inside story of the sensational Grand Prix Season" di Christopher Hilton, pubblicato nel 2007, che offre un'interessante retrospettiva di quella stagione. Dato che oggi è il 25 settembre e che quella stagione terminava il 25 settembre di quarant'anni fa, ho pensato che fosse il giorno migliore per pubblicare il mio commento in proposito, nel quale raccoglierò le mie impressioni.

Se siete dei V3KkYaCçY appassionati della Formula 1 dei very uominy o lettori del mio blog, sicuramente conoscerete gli eventi di quel mondiale, però perfino dei driverstosurvivers potrebbero scovare questo mio post, quindi mi sembra doveroso dare loro un'infarinatura generale. Esattamente quarant'anni fa si svolgeva un mondiale in cui condensati in tipo sei mesi sono capitati accadimenti che, di solito, avrebbero bisogno di avere almeno dieci anni per accadere. Il mondiale è iniziato con il ritorno di Niki Lauda dopo tre anni di stop ed è terminato con un gran premio su un circuito trashissimo ricavato all'interno di un parcheggio, passando per eventi tragici come la morte di Gilles Villeneuve e quella di Riccardo Paletti. Ci sono stati undici vincitori in sedici gare e un totale di diciotto piloti diversi sono saliti sul podio, mentre in più della metà dei gran premi la Renault metteva una vettura in pole position finendo per ritirarsi per i soliti problemi di motore e, se non c'erano problemi al motore, c'erano altro tipo di problemi.

Il mondiale è stato caratterizzato da grandi polemiche off track, con tanto dello sciopero dei piloti giusto per iniziare bene la stagione. Lo scontro FISA vs FOCA delle stagioni precedenti è continuato, anche se arrivando a placarsi almeno in corso d'opera. C'erano vetture turbo e vetture non turbo e in generale di solito non c'era la benché minima correlazione tra il risultato di un gran premio e quello che era successo nel gran premio precedente e quello che sarebbe successo nel gran premio successivo. Nei primi mesi del mondiale John Watson è sembrato emergere come principale concorrente al titolo, salvo poi collezionare una lunga serie di risultati non proprio di prima fascia. La leadership del mondiale è quindi passata a Didier Pironi e, dopo il grave infortunio di quest'ultimo, ecco che è emerso Keke Rosberg, che per tutta la stagione era sempre stato non troppo in alto in classifica, ma comunque sembra abbastanza vicino alla zona punti oppure al podio nel corso delle singole gare, il tutto con una vettura con la quale il suo compagno di squadra Derek Daly non è neanche mai arrivato sul podio.

Ci sono stati eventi altisonanti di vario livello, come ad esempio la celeberrima rissa tra Nelson Piquet ed Eliseo Salazar accaduta dopo un incidente innescato da Salazar mentre era doppiato, evento che ha spianato la strada per la prima vittoria in carriera a Patrick Tambay... sempre ammesso che Piquet potesse vedere la bandiera a scacchi, cosa che per chi guidava una Brabham turbo non era per niente scontata. In un'epoca in cui non c'erano vincoli in termini di rifornimenti e cambi gomme, la Brabham sperimentava frattanto i rifornimenti a gara in corso per i quali servivano attrezzature che, diversamente dal fare rifornimento pre-gara, consentissero di farlo nel minore tempo possibile. C'era chi invece sperimentava la possibilità di fare un cambio gomme in corso d'opera, con la necessità di avere già le gomme in temperatura, ed eravamo agli albori dell'epoca delle termocoperte. Poi c'era chi, come la Toleman, occasionamente partiva a serbatoio scarico e con gomme ultramorbide e superava vetture a oltranza esclamando "ciao sponsor, guarda, sono in TV!"

Detto questo, veniamo a Hilton. Sembra un po' attention seeker, dato che spesso ci spiega il *suo* lavoro prima ancora di quello che accadeva in pista e dintorni, però anche questa parte a mio parere offre un insight interessante. Hilton era un inviato del Daily Express, che a partire dal GP di Detroit è stato mandato come inviato in giro per il mondo a coprire il campionato di Formula 1, quando fino a quel momento si era sempre occupato di altri sport e non sembra nemmeno fosse un grande appassionato di motori in precedenza. Questo mi sembrerebbe un grande insegnamento per molte tumblrine e per molti driverstosurvivers: non sempre si diventa giornalisti di motorsport perché un giorno si diventa appassionati incalliti di motorsport e si urla e ci si emoziona alla vista dei piloti e delle monoposto. Sembra che l'autore sia stato mandato a coprire il campionato di Formula 1 e che si sia fatto, per motivi lavorativi, una cultura in proposito. Ha spiegato inoltre che l'essere a stretto contatto con il pericolo e con la morte è stato per lui una sorta di punto di rottura rispetto a quando seguiva altri sport, al quale non si è mai abituato.

Il libro copre allo stesso modo gli eventi ai quali Hilton era presente e quelli o antecedenti o nei quali non era presente come inviato, con una narrazione abbastanza precisa degli eventi, focalizzandosi in particolare si quanto accaduto in pista e raccogliendo occasionalmente le impressioni di alcuni dei piloti che hanno disputato quella stagione (sono citate interviste a John Watson e a Keke Rosberg soprattutto) oltre che addetti ai lavori (ci sono interviste anche a membri di team e quant'altro). In corso d'opera smentisce anche alcune storie che vengono occasionalmente tramandate da articoli vari (ricordo di avere letto che Riccardo Paletti non sapeva di essere stato raggiunto in Canada dalla madre, Hilton invece racconta che Paletti avesse cenato proprio insieme alla madre la sera prima della gara) oppure conferma quelli che vengono ancora tramandati come rumour (la faccenda della Toleman partita con mezzo serbatoio di carburante in Gran Bretagna per farsi inquadrare, con la ragione del ritiro di Derek Warwick attribuita ufficialmente a un guasto alla trasmissione viene confermata esplicitamente da un membro della Toleman).

Tra le critiche che ho letto nelle varie recensioni c'è quella di essere troppo pro-Rosberg, cosa a mio parere non particolarmente vera, anzi, mi sembra quasi che parli più di Watson che di Rosberg. Inoltre ho letto commenti secondo cui il libro di Hilton racconterebbe le gare come se fossero eventi a se stanti e non come parte integrante dello stesso campionato. Sono un po' perplessa in proposito. A me, personalmente, sembra che, se dà questa impressione, sia proprio per come è andato il campionato. Ogni gran premio letteralmente saltava fuori un vincitore diverso, vari piloti si sono alternati in testa alla classifica, c'erano letteralmente team che avevano degli exploit con qualche performance di alto grido e poi tornavano a centro griglia (vedi l'Alfa Romeo, che a Long Beach ha fatto pole position con Andrea De Cesaris, il quale ha anche leaderato la prima parte della gara)... non è che sia il libro di Hilton a coprire degli eventi "a caso", è proprio che davvero i gran premi sembravano essere un susseguirsi di risultati a caso (seppure ciascuno dettato da vari fattori) tutti riuniti in una sola stagione.

Detto questo, ci sono stati anche alcuni momenti cringe, tipo quelli in cui l'autore si è messo a fare apprezzamenti estetici nei confronti di piloti, poi peraltro nei confronti di Pironi e Tambay, neanche nei confronti di gente particolarmente attraente. Il primo viene definito "handsome" per almeno cinque volte nel corso del libro, il secondo viene definito "handsome" una volta sola ma viene detto che potrebbe essere scambiato per un attore di Hollywood. Sono stati momenti molto in stile Tumblr, comunque questa cosa secondo cui i francesi sarebbero attraenti così di default continuo a non spiegarmela. Ci sono stati anche momenti piuttosto interessanti, con gossip vari a proposito di cose destinate a stimolare l'interesse dei lettori, nella fattispecie: piloti vicini di casa, risse tra piloti, pennuti da fattoria, gente che dovrebbe grattarsi abbondantemente perché data erroneamente per morta, nonché furti vari. Viene citato che a un certo punto la casa di Rosberg sia stata svaligiata e che nel weekend del GP d'Italia ci siano stati giornalisti e spettatori derubati di auto, biciclette e portafogli. Mi raccomando italiani, facciamoci sempre riconoscere.

Capitolo vicini di casa: John Watson viveva insieme alla compagna (la vedova di Ronnie Peterson) in Inghilterra nei pressi della sede della McLaren. Anche Keke Rosberg viveva da quelle parti ed erano vicini di casa. In più Watson pare avere ospitato a casa sua Niki Lauda diverse volte e, quando Alain Prost è passato in McLaren, pare che ospitasse a casa propria anche Prost. Non è chiaro invece dove abitasse Nigel Mansell, ma viene citata una sua intervista con Hilton nella quale parla anche dei propri animali domestici, nella fattispecie due oche, che si dice nella settimana precedente abbiano deposto in totale sette uova. Sebastian Vettel sarebbe molto contento di sapere tutto ciò a proposito del suo idolo. Tornando a Watson, a un certo punto nel weekend di un gran premio pare che qualcuno abbia telefonato alla BBC spacciandosi per Murray Walker e dato la fake news che Watson fosse morto in un incidente stradale dopo una serata in discoteca e che per qualche motivo qualcuno della BBC abbia riportato male la fake news, dalla quale sembrava fosse Walker ad essere morto in un incidente stradale.

Veniamo infine alle risse: ne viene citata una ai tempi della Formula 2 tra i compagni di squadra Derek Warwick e Brian Henton, che poi nel 1981 sono stati compagni di squadra anche in Formula 1, alla vigilia della gara finale del campionato. In più, nel 1982 sembrano essere capitate almeno quattro risse tra piloti post-gara/ post-sessioni varie. Oltre a quella dei Piquezar ce n'era stata una ripresa dalle telecamere dopo le prove libere in Canada tra Chico Serra e Raoul Boesel, ne vengono citate altre due: Michele Alboreto vs Derek Daly dopo il GP d'Olanda a causa di un incidente innescato da Daly, tacciato da Alboreto di averlo fatto apposta, un'altra dopo le qualifiche del GP di Svizzera, tra Mansell e Henton (ancora lui!) dopo che Mansell aveva accusato Henton o di averlo ostacolato o di avere innescato un incidente. Il top, comunque, risale all'inizio della stagione: pare che durante lo sciopero del Sudafrica le wags avessero organizzato una cena tra di loro e che, quando nello stesso posto è comparso anche Balestre, gli abbiano tirato addosso dei piatti. Cosa dire, non ci siamo fatti mancare proprio niente, altro che dieci anni condensati in un mondiale, direi anche quindici o venti.

Il grande pregio del reportage di Hilton, a mio parere, è che non solo ti racconta il mondiale 1982, ma proprio ti ci trascina dentro, parlando un po' di tutto, non solo degli accadimenti più celebri e non solo dei piloti e dei team di alta fascia. Anzi, seppure questo presumo sia influenzato dai suoi contatti personali e dalle persone con cui è venuto effettivamente ad avere a che fare, mi sembra che sia dato spazio a eventi legati ai front runner e a eventi legati a ciò che succedeva nel fondo della griglia (certo, non la stessa quantità di spazio, ma per dire, viene citato un paio di volte anche Tommy Byrne, che ha guidato la Theodore per un numero ristretto di eventi, arrivando a qualificarsi appena due volte). L'immagine che ne esce è di un campionato con molte sfaccettature, con storie che si incrociano, o che si limitano a sfiorarsi, che vengono consegnate alla storia oppure che vengono messe da parte. In sintesi, è una lettura che mi sento di consigliare? Dipende. Per chi conosce già gli eventi direi di sì. Per chi non sa altro a parte ciò che ho raccontato in questo post, prima mi guarderei almeno qualche gara o highlight (possibilmente extended).

sabato 24 settembre 2022

24.09.1989: bandiere nere e Sensell Vibes in Portogallo

Benvenuti nel 1989, anno in cui come compagni di squadra Alain Prost e Ayrton Senna si lanciano piatti e si riesce a recuperare qualche estratto lancio con telecronaca Rai. A Estoril, penultimo appuntamento europeo della stagione, la McLaren sembra la vettura dominante, ma le Ferrari di Gerhard Berger e Nigel Mansell si sono infilate tra di loro. Senna scatta dalla prima casella della griglia, ma Berger lo saluta con la mano e si porta in testa. Berger, Senna, Mansell, Prost. In quinta piazza una vettura gialla si tiene dietro imperterrita le Williams. È una Minardi che partiva in quinta piazza e a guidarla è Pierluigi Martini.
"Azz, una Minardi in top-5" dice Mansell, "devo assolutamente inventarmi qualcosa per non farla stare al centro dell'attenzione." Medita così di schiodarsi da quella terza piazza, di fare qualcosa. Si mette negli scarichi di Senna e poi lo supera: adesso ci sono le Ferrari 1/2 e se Berger avesse la stessa mentalità di Mansell magari riuscirebbero a non vincere nessuno dei due.
Berger protesta sostenendo che il giorno in cui distribuivano l'intelletto non stava in bagno a contemplarsi i baffi nello specchio, ma niente da fare, Mansell gli arriva negli scarichi e mentre si liberano di alcuni doppiati ne approfitta per uscirne meglio: adesso è lui il nuovo leader, può fare l'attention seeker e sfoggiare il suo numero 27 che lo rende il piu figo dell'intera griglia!

Nel giro di pitstop Martini si fa anche un giro da leader, subendo però degli undercut e scivolando fuori dai punti, mentre Mansell al momento della sosta fa casino. Ci sono meccanici McLaren fuori zona e lui stesso finisce fuori zona quando si tratta di raggiungere la sua piazzola. Mette la retro, si sistema al proprio posto e, nonostante la perdita di tempo, esce dai box. È terzo, dietro a Berger e dietro a Senna.
Mentre Prost fa una gara conservativa perché 1) gli altri faranno sicuramente dei casini, 2) così i telecronisti possono criticarlo perché non è veloce come Senna, ecco che si scopre che pende su Mansell un problema colossale: mettere la retro è kriminehhhh da bandiera nera. Quindi ecco che, mentre è negli scarichi di Senna, per due giri di fila gli viene messa la bandiera nera sotto al naso.
Mansell la ignora. È negli scarichi di Senna e vuole passarlo a tutti i costi. Ci sono regole della fisica secondo cui non si può stare in due nello stesso spazio. Mansell ignora anche quelle. Anche Senna le ignora. C'è lo schianto. Si insabbiano in luoghi diversi. Sensell vibes alla massima potenza, chissà quante fan fiction haters to lovers verranno pensate dalle loro fangirl in questo momento. Frattanto Mansell si allontana con calma. Senna si ferma dietro una barriera di pneumatici perché purtroppo non dispone di una mazza da baseball con la quale inseguire Mansell. Entrambi lasceranno il circuito anzitempo, viene riferito, Senna su una Porsche verde con un membro della McLaren con il quale è impegnato in una fitta conversazione, Mansell su un camioncino insieme ai familiari.


Facendo un passo indietro, gli inviati dai box riferiscono di Ron Dennis infuriato che si reca nel box della Ferrari a insultare Cesare Fiorio. Sono certa che nel 2007/08 a Pole Position mostrarono un filmato di quella scena quando in studio stavano parlando con Cesare Fiorio di Ron Dennis. Quella scena però deve essere una ripresa di proprietà di qualche canale televisivo e non inserita nella regia ufficiale, perché non viene mostrata, né la trovo altrove.
Berger trascorre in testa alla gara anche l'ultimo terzo che ancora manca, Prost se la prende comoda e arriva secondo. Stefan Johansson si porta a casa il podio sulla Onyx mentre Alessandro Nannini su Benetton giunge quarto. Una volta ritirate le Williams, Martini è quinto, mentre chiude la zona punti Jonathan Palmer sulla Tyrrell. Zermiani insegue Frank Williams per chiedergli cosa pensi dell'incidente Mansell vs Senna. Williams risponde in italiano che non l'ha visto e che comunque non commenterebbe perché è amico di entrambi.
Mansell riceve un race ban, non sarà a Jerez de la Frontera, quindi qualora Senna si sia procurato una mazza da baseball dovrà attendere prima di sbattergliela in testa. In Spagna la Ferrari schiera una sola vettura in segno di protesta contro il race ban. Il weekend pare iniziare con un briefing dei piloti insieme a Balestre e pare che Balestre faccia polemica con i piloti in modo random. Chi l'avrebbe mai detto!

A Jerez Senna vince davanti a Berger e a Prost, con le loro posizioni che non sono mai cambiate nel corso della gara, con Prost che viene distanziato per primo mentre se la prende comoda come al solito e Senna e Berger inizialmente abbastanza vicini, ma distanziati a gara inoltrata. Frattanto Martini partito nientemeno che quarto scivola al quinto posto dietro una Williams e rimane quinto esclamando, con convinzione: "cra, cra, cra, potere ai piloti che un giorno vinceranno gran premi al volante di vetture faentine!"
"Accidenti a te o a chiunque riuscirà a vincere con una vettura di Faenza" replica il suo inseguitore, Emanuele Pirro. Purtroppo Martini si ritira per un testacoda nel secondo stint di gara, mentre si trovava ancora in zona punti. Non che a Pirro vada molto meglio, più avanti nella gara, infatti, fa una fine analoga. Risale quarto Riccardo Patrese (era lui la Williams davanti a Martini in precedenza) ma viene sopravanzato dalla Tyrrell di Jean Alesi. Dopo un cambio gomme tardivo giungerà quinto, con la zona punti completata dalla Lola Larrousse di Philippe Alliot.
Piccola curiosità, nel corso della gara c'è un incidente con la Minardi di Luis Perez Sala che cozza sopra la March di Mauricio Gugelmin e in quelle fasi la seconda voce della telecronaca Rai ne approfitta per screditare i risultati della March e Adrian Newey sminuendo gli elogi nei confronti del suo ipotetico grande futuro. Venendo al futuro più vicino, invece, mancano due gare alla fine della stagione, Giappone e Australia. Senna deve vincerle entrambe per avere chance di giocarsi il titolo. "Dubito che ce la farà" osserva Prost, preparando i piatti da tirare.

venerdì 23 settembre 2022

23.09.1990: duello tra i Promansell al via del GP del Portogallo

Carissimi driverstosurvivers viaggiatori nel tempo precipitati nel 1990 che sognano ad occhi aperti che il mondiale termini con un incidente tra championship contenders, presto sarete sicuramente accontentati, però non siamo ancora arrivati in Giappone, quanto piuttosto agli ultimi due eventi europei, Estoril e Jerez de la Frontera, che ho deciso di commentare nello stesso post, in quanto comunque essendo avvenuti a una settimana di distanza l'uno dall'altro, rispettivamente il 23 e il 30 settembre, trovano la loro continuità e vedrò di fargli avere continuità anche io nella mia ricostruzione. Per chi avesse bisogno di rinfrescarsi la memoria, ricordo che i championship contenders sono Ayrton Senna e Alain Prost, il primo in McLaren insieme a Gerhard Berger, il secondo in Ferrari a fare coppia con Nigel Mansell, ormai sul punto di abbandonare la Rossa a fine stagione per passare in Williams. Sarà sostituito da Jean Alesi, al momento attuale pilota della Tyrrell, ma non mettiamo il carro davanti ai buoi, che non c'è ancora nulla di ufficiale.

In più non siamo qui per parlare di rumour di mercato piloti, quanto piuttosto per parlare del fatto che le vetture di Maranello sono affiancate in prima fila: Mansell parte dalla pole e Prost parte secondo, quindi nell'aria si respira il solito dubbio esistenziale, "abbiamo le vetture 1/2, come facciamo a perdere la gara con entrambe?", dubbio che all'inizio sembra trovare risposta ma che, a conti fatti, non trova risposta in quanto uno dei due piloti effettivamente si aggiudicherà la vittoria. Mansell comunque sembra avere un problema di qualche genere al momento dello start, ma questo di per sé non genera grossi intoppi. Il punto è che si porta di lato, facendo quel tipo di partenza che nel decennio successivo avrebbe tentato varie volte Michael Schumacher, nel rallentare chi gli stava accanto, finendo per auto-trollarsi. Il problema è che Schumacher di solito avrebbe tentato quel tipo di partenze nei confronti di avversari random, stavolta Mansell cerca di bloccare Prost, ovvero il suo compagno di squadra, che è anche in lotta per il mondiale, non c'è che dire, una buona scelta!

I piloti McLaren ringraziano e Senna si porta in testa seguito da Berger. Mansell si accoda in terza posizione, mentre Prost si ritrova addirittura quinto alle spalle di una Benetton che riuscirà a superare in un secondo momento. A quel punto nelle prime quattro posizioni ci sono le due McLaren e le due Ferrari, con l'attesa dei cambi gomme che, chissà, magari possono stravolgere almeno in parte la situazione. Mansell è il primo a rientrare ai box e la decisione fa sì che si porti secondo alle spalle di Senna una volta che le soste dei primi quattro sono state ultimate. Prost, invece, che ha superato Berger esattamente prima della sosta, si ritrova nuovamente alle spalle del pilota della McLaren dopo un cambio gomme non particolarmente ben riuscito (ma comunque molto meglio riuscito di certi cambi gomme che la Rossa mette in scena al giorno d'oggi). Adesso abbiamo una McLaren, una Ferrari, una McLaren e una Ferrari, anche se le cose sono destinate a cambiare. Mansell riesce infatti a superare Senna, mentre Prost riesce a superare Berger e anche a portarsi a ridosso di Senna.

Dopo un momento ad alta tensione in cui Mansell si ritrova a toccarsi con una Ligier durante un doppiaggio (a guidare quella Ligier era Philippe Alliot, che sia un caso? poi peraltro visto mentre rientrando a piedi ai box si fermava a firmare autografi) ma a proseguire indenne, la situazione viene congelata con Mansell, Senna e Prost nelle prime tre posizioni, Berger quarto e la zona punti completata dalle Benetton di Nelson Piquet e Alessandro Nannini, quando a gara ormai inoltrata avviene un incidente tra la Arrows di Alex Caffi e la Larrousse di Aguri Suzuki. Il pilota italiano, rimasto ferito nel botto (nulla di grave, sarà presente al successivo gran premio pochi giorni dopo), non riesce a uscire dalla propria monoposto e, per soccorrerlo, la gara viene redflaggata. Siamo negli anni '90 e quando una gara viene redflaggata oltre il 75% della durata viene considerata terminata, perché i fanboy indignati al massimo fanno sentire la loro voce al bar invece di pretendere lo spettakolohhhh a tutti i costi.

Nell'extended highlight che ho visto il podio non è presente, ma secondo il sito statsf1 i Sensell stavolta sono in versione best friend forever e fanno comunella sul podio. Prost, già alquanto adirato con il compagno di squadra che l'ha quasi spalmato contro un muretto al via, non sembra apprezzare particolarmente tutto ciò. Seguono delle polemiche tra lui e il team, ma per fortuna arriva il weekend di Jerez, che inizia con Martin Donnelly purtroppo protagonista di un gravissimo incidente nella sessione di qualifiche del venerdì. Inaspettatamente il pilota della Lotus ne esce solo con varie fratture, quando le immagini facevano temere per la sua vita. Il fine settimana prosegue e, al termine della sessione del sabato, è Senna il poleman dell'evento, che viene affiancato in griglia da Prost. Al via mantiene la posizione davanti al rivale, e la mantiene con poco margine per la durata del primo stint, in quella che si presume essere una gara che prevede molti cambi gomme a causa dell'asfalto particolarmente abrasivo.

Senna si ferma solo un giro più tardi rispetto a Prost, ma subisce undercut dal ferrarista, con i due undercuttati a loro volta da Mansell che si è fermato da tempo. Mansell, che sembra avere avuto disposizioni di non intralciare Prost nel finale di stagione, si fa superare dal compagno di squadra, ma ne approfitta anche Senna. Abbiamo i Prosenna di nuovo nelle prime due posizioni e il duello continua. Anzi, no, perché Prost stavolta allunga nei confronti del pilota della McLaren. Quest'ultimo, verso il termine del secondo stint, venendo anche costretto al ritiro dopo avere già ceduto la seconda piazza a Mansell. È doppietta per la Ferrari, con Nannini terzo in quello che, a seguito di un grave infortunio in un incidente in elicottero di lì a una decina id giorni, si rivelerà il suo ultimo gran premio in carriera. La McLaren chiude invece con un doppio ritiro, Berger coinvolto in un incidente con Thierry Boutsen. Il pilota della Williams prosegue, chiudendo quarto, davanti al compagno di squadra Riccardo Patrese e ad Aguri Suzuki.

giovedì 22 settembre 2022

Hill vince a casa di Villeneuve // GP Canada 1996

Benvenuti nel 1996 e benvenuti al cospetto di un gentleman inglese che al momento sembra insindacabilmente destinato al titolo mondiale. Si sono disputati finora sette gran premi, dei quali ne ha vinti quattro, con le sole eccezioni del quarto evento stagionale (vinto dal suo compagno di squadra Jacques Villeneuve - Nurburgring) e dagli ultimi due finora disputati vinti da degli outsider (Olivier Panis a Montecarlo, Michael Schumacher a Montmelò e, visti i risultati della Ferrari nel 1996, penso che anche costui possa essere definito un outsider in questo contesto). Il gentleman inglese in questione è Damon Hill, che inizia finalmente ad essere preso sul serio e che con queste basi arriva a Montreal. Frattanto, secondo quanto riporta Statsf1, pare che Non-Ancora-Platinum Jacques arrivi a casa propria circondato dalle polemiche: secondo quanto riporta il sito francese, sarebbe stato criticato via stampa dallo zio Jacques Sr che l'avrebbe accusato di avere un successo fittizio in quanto le Formula 1 del 1996 non erano più come quelle dell'epoca dei very uominy. Statsf1 aggiunge che la stampa canadese avrebbe poi fatto polemica contro Jacques Sr in quanto quest'ultimo criticava il nipote nonostante il nipote gli avesse prestato dei soldi per disputare delle gare.

Arriva poi il momento delle qualifiche e Schumacher has entered the chat. Poi arriva il momento del giro di formazione e Schumacher has exited the chat. Doveva scattare dalla pole position, ma la sua vettura di spegne e deve partire ultimo. Davanti, frattanto, le Williams degli Hillneuve sono 1/2 e dietro di loro c'è Jean Alesi che, dopo breve tempo, si ritrova seguito dalla Benetton del compagno di squadra Gerhard Berger. La situazione davanti sembra piuttosto tranquilla, dietro un po' meno, con un incidente dopo pochi giri tra la Tyrrell di Ukyo Katayama e la Arrows di Ricardo Rosset. La rimozione delle vetture avviene, diversamente dai giorni nostri, senza la safety car. Diversamente dai giorni nostri, però, ci sono anche lati molto positivi, tipo il fatto che la rimozione avvenga in due minuti contati invece che con vetture che stazionano ferme per venti minuti. Frattanto nel primo stint di gara Hill allunga su Villeneuve, mentre Alesi e Berger sono molto vicini. Nel secondo stint, invece, le due Benetton sono più distanziate, almeno fintanto che ce ne sono due. Berger infatti parte in testacoda e rimane fermo praticamente in piena traiettoria. Ancora una volta i commissari intervengono senza safety car e quant'altro, ma la vettura viene rimossa a tempi record. Una parte del passato non è proprio da buttare.

La Williams fa doppietta, con Hill che vince a casa di Villeneuve, mentre Alesi rimane in terza posizione indisturbato anche dopo il secondo rifornimento, nell'ultimo stint di gara. Seguono le McLaren di David Coulthard e Mika Hakkinen a completare la zona punti insieme a Martin Brundle, il pilota della Jordan chiude infatti sesto. Giornata completamente da dimenticare per la Ferrari: Eddie Irvine si è ritirato dopo appena un giro per un problema tecnico, mentre Michael Schumacher, partito dalle retrovie per la faccenda della vettura spenta, ha tentato di rimontare lottando contro una vettura che fa acqua da tutte le parti, finendo per ritirarsi a sua volta. A Magny-Cours per la Ferrari forse andrà meglio, pensa qualcuno... invece non è che vada poi così tanto bene. Si inizia con la vettura di Irvine che, dopo le qualifiche, viene considerata irregolare, con il pilota spedito in fondo alla griglia dopo la cancellazione dei suoi tempi. In Ferrari sostenendo che la vettura è risultata irregolare per un difetto di fabbricazione. Non è chiaro quale sia la verità, frattanto Schumacher ha messo la vettura in pole position e sembra che un tentativo di protesta da parte della Benetton sia fallito. Ad ogni modo romperà il motore nel giro di formazione, ritirandosi dal GP di Francia ancora prima che inizi.

La gara della Ferrari in generale termina dopo pochi giri, in quanto Irvine è costretto al ritiro già nelle prime battute. Frattanto Hill è comodamente in testa alla gara con Alesi secondo, mentre Villeneuve quarto deve vedersela con Hakkinen che fa da tappo per tutta la durata del primo stint. Lo sopravanza di overcut e poi si lancia all'inseguimento di Alesi, riuscendo a superare il pilota di casa. Si porta secondo, dove rimane per tutta la durata del secondo stint e anche nel terzo, a una certa distanza dal compagno di squadra Hill che così va a vincere per la seconda volta consecutiva, il sesto gran premio della stagione su nove disputati. Alesi sale sul podio e alle sue spalle si classifica il compagno di squadra Berger: sia le Williams sia le Benetton sono motorizzate Renault, un buon risultato per il motorista francese occupare i primi quattro posti proprio sul suolo di casa! La zona punti viene frattanto completata dai piloti della McLaren, con Hakkinen che si piazza quinto e Coulthard sesto. Mancano frattanto due settimane al gran premio di casa di Hill, in quanto il decimo evento della stagione che si svolgerà a metà luglio sarà quello di Silverstone. Hill però ha vinto il gran premio di casa di Villeneuve, probabilmente qualche marmotta del Quebec sta meditando vendetta...


mercoledì 21 settembre 2022

Gli angusti e tortuosi recap // GP Montecarlo 1995

Benvenuti in un angusto e tortuoso tentativo di rewatch, dato che al momento attuale non sembra esistere su Youtube né una versione integrale né un extended highlight di questo evento, ma solo video vari. Comunque anche in tempi di scarsità di immagini ci sono tante cose da dire, dato che l'evento già nel suo making of si rivela piuttosto ricco di faccende di cui parlare. Si inizia con Nigel Mansell che lascia la McLaren e la Formula 1 letteralmente pochi giorni prima del gran premio. A fare coppia con Mika Hakkinen sarà quindi Mark Blundell. Altro cambio di line-up avviene alla Sauber: a fare coppia con Heinz-Harald Frentzen sarà Jean-Christophe Boullion, al posto di Karl Wendlinger che ha ancora problemi fisici a seguito dell'incidente dell'anno precedente.

Sembra che Frentzen in una sessione di prove libere venga anche a contatto con Michael Schumacher e, stando a quanto riferisce Statsf1, i due litigano in proposito dopo essere scesi dalle vetture! Chi invece dalle vetture ci scende definitivamente sono i piloti della Simtek. Questo è l'ultimo gran premio per la piccola scuderia, che schiera Jos Verstappen e Domenico Schiattarella. Il terremoto di Kobe, oltre a far rinviare il GP del Pacifico alla fine della stagione quando era previsto per la primavera, ha fatto saltare anche una sponsorizzazione legata alla presenza di Hideki Noda nella seconda parte di stagione al posto di Schiattarella. Quest'ultimo lascia la Formula 1 lasciando il segno: in una delle sessioni finisce in testacoda ed esegue altri vari testacoda nel tentativo di girarsi dal lato giusto.

È l'ultimo gran premio per la Simtek, ma è come se non lo fosse, di fatto: sia Schiattarella sia Verstappen, giunta la domenica, si ritireranno senza avere completato nemmeno un giro: rimangono infatti coinvolti nell'incidente che si innesca al via e Schiattarella non prende nemmeno parte alla seconda partenza, dopo che la gara è stata redflaggata. Verstappen invece riparte, per percorrere solo pochi metri prima del ritiro per un guasto. Facendo un passo indietro, a saltare alle cronache è anche un ex pilota della Simtek, Taki Inoue che sta disputando questa stagione alla Footwork. Rimasto fermo durante una sessione, si slaccia le cinture e rimane nell'abitacolo in attesa della fine della sessione sperando arrivi un mezzo a portarlo via... poi la sessione finisce e gli si schianta addosso, facendolo ribaltare, Jean Ragnotti al volante della safety car!

Come ho già specificato, alla prima partenza c'è un incidente. Tale incidente coinvolge la Williams di David Coulthard e le Ferrari di Jean Alesi e Gerhard Berger tra le quali è schiacciato a sandwich in un punto in cui non è possibile stare in tre. Tutti fuori, peccato che partissero indicativamente dalla seconda/ terza fila e che ci siano una ventina di monoposto dietro che devono passare. La gara viene redflaggata, non prima che diversi avventori abbiano fatto in tempo ad essere coinvolti in modo marginale nell'incidente stesso. Ripartiranno tutti, a parte Schiattarella, rimasto a fare un solitario. Con l'arrivo di Verstappen subito dopo, comunque, ha sicuramente qualcuno con cui giocare a briscola. Frattanto tutto fila liscio stavolta e Damon Hill si invola verso la leadership, seguito da Michael Schumacher, la Benetton che si limita a seguire la Williams senza potere fare molto.

Ciò che non si può fare in pista, tuttavia, lo si può fare di strategia ed ecco che, mentre Hill è su una strategia a due soste, Schumacher si ferma una volta sola. Questo fa sì che possa fare un primo stint molto lungo e scarico di carburante, accumulando abbastanza vantaggio da potere stare davanti a Hill al momento della sua unica sosta. A inizio gara Coulthard stazionava in terza piazza a debita distanza, ma il suo ritiro ha promosso Alesi e Berger in terza e quarta posizione. A sua volta su una strategia a una sola sosta(?) Alesi riesce a recuperare una posizione nei confronti di Hill, ma i problemi iniziano quando si ritrova a dovere doppiare Martin Brundle. O meglio, i problemi finiscono, dato che il pilota della Ligier perde il controllo della vettura e Alesi finisce per cozzargli addosso, venendo costretto al ritiro. Schumacher, Hill e Berger sono adesso i piloti che viaggiano verso il podio.

In una gara dall'elevato attrition rate, i tre riescono a giungere fino al traguardo, unici piloti a pieni giri. In quarta posizione, ma doppiato, troviamo il compagno di squadra di Schumacher, Johnny Herbert, dopodiché Blundell e Frentzen a completare la zona punti. Olivier Panis con la Ligier e Luca Badoer con la Minardi si sono ritirati quando vi erano a ridosso, il francese per un incidente, l'italiano per un guasto. È l'altra Minardi di Pierluigi Martini a concludere la gara in settima posizione, conquistandosela durante un duello con Boullion che termina con un testacoda del pilota della Sauber verso fine gara, poi classificato all'ottavo posto. In totale sono in dieci i piloti che giungono alla bandiera a scacchi, nono Gianni Morbidelli sulla Footwork e decimo Pedro Diniz sulla Forti. Termina così la prima parte europea del campionato, l'evento successivo è in Canada, nel giorno del compleanno di Alesi!

martedì 20 settembre 2022

Gli ultimi gran premi di Mansell // GP San Marino e Spagna 1995

Benvenuti nel 1995 e benvenuti a parlare di un gran premio di cui sventuratamente non esistono su Youtube al momento neanche degli extended highlight, ma solo una sintesi breve, oltre che un video con telecronaca in italiano del podio. È la fine di aprile, periodo in cui a Imola potrebbe esserci o una giornata che sembra estiva o una giornata che sembra autunnale. Siamo nel secondo scenario e la gara inizia con pista bagnata, anche se ha già smesso di piovere. La Benetton di Michael Schumacher si invola in testa alla gara, seguita dalla Ferrari di Gerhard Berger, che tuttavia rimane secondo solo per pochi giri: sarà il primo a rientrare ai box e a passare alle gomme slick, scelta che di fatto pagherà. Risalgono così in seconda e terza posizione le Williams di David Coulthard e Damon Hill.

Hill e Schumacher rientrano ai box nello stesso giro per passare alle gomme slick e subiscono undercut da Berger. Coulthard fa al momento il figo in testa alla gara, ma quando si ferma ai box esce dietro al compagno di squadra. Poco male, c'è a chi va decisamente peggio: dopo il passaggio alle slick, Schumacher becca in pieno un tratto umido della pista e parte in testacoda, venendo costretto al ritiro. Berger frattanto è in testa alla gara, con probabile gioia degli imolesi. Coulthard nel frattempo deve difendere la terza posizione da Jean Alesi, quindi non è ben chiaro se effettivamente gli imolesi abbiano la capacità di concentrarsi in questo momento anche sulla gara di Berger, ma nevermind. Frattanto Berger deve vedersela con Hill che sembra avvicinarsi, ma non è questo il vero problema.

Il vero problema è che quando rientra ai box per rifornire il motore della monoposto si spegne: Berger perde mezzo minuto e torna in pista perdendo così numerose posizioni. Dopo le soste altrui si trova ugualmente quarto, con Hill leader che adesso è inseguito da Coulthard. Il caro David comunque è in modalità danni, prima fa una sbinnata senza perdere posizioni, poi viene penalizzato con uno stop and go per eccesso di velocità in pitlane, poi deve fermarsi ai box perché ha la vettura danneggiata. In sintesi, ultimata tutta questa trafila si trova quarto e in quella posizione giunge. Completano la zona punti in quinta piazza la McLaren di Mika Hakkinen (mentre il suo compagno di squadra Nigel Mansell è piuttosto arretrato) e la Sauber di Heinz-Harald Frentzen, con Johnny Herbert che chiude solo settimo.

Veniamo adesso al video del podio, poi torniamo su Herbert - e non solo, in realtà. Quando Berger sale sul podio viene acclamato e il telecronista di Italia 1 osserva che se il pubblico già si comporta così con Berger, chissà cosa farà quando farà la propria comparsa Alesi. Evidentemente non c'è nulla da fare, i piloti Ferrari si dividono insindacabilmente in fighi e non fighi e Alesi appartiene alla prima categoria, Berger no. Nel frattempo Hill sta sul gradino più alto del podio senza avere problemi di sorta. Statsf1 riporta che in questo giorno è anche il trentaquattresimo compleanno di sua moglie. Auguri quindi alla signora Hill, che sarà sicuramente felice di vedere Damon in testa alla classifica piloti dopo questo successo. Montmelò è comunque dietro l'angolo e tutto potrebbe cambiare...

Non cambia per me l'assenza di almeno extended highlight in assenza della gara completa, quindi andiamo avanti di highlight brevi, che comunque racchiudono in pieno il fatto che giunta in Spagna la Benetton sembra essere in stato di grazia. Eravamo rimasti a zero punti conquistati a Imola, con Schumacher ritirato e Herbert solo settimo senza mai essere stato protagonista, ci ritroviamo con Schumacher in testa, davanti ad Alesi, Hill, Berger e, quando ha recuperato un paio di posizioni nei primi giri di gara, Coulthard al quinto posto. Tutto stavolta sembra filare liscio per il campione del mondo in carica, su una strategia a tre soste esattamente come Hill, ma in ritardo rispetto a quelle di Hill. Non fila invece molto liscio per Alesi, che sarà costretto al ritiro per un guasto al motore dopo il primo stint.

Mentre l'ultima gara in Formula 1 di Mansell termina con un fuori pista e poi un ritiro, tra una sosta e l'altra Berger scivola dietro a Coulthard, ma poi entrambi scivolano dietro a Herbert, che si porta terzo nonostante abbia avuto problemi durante la seconda sosta (anche lui è su tre) ripartendo in anticipo e portandosi con sé il cric attaccato alla vettura, prima che questo si stacchi pochi metri dopo in pitlane. La Benetton sembra sul punto di portarsi a casa una vittoria e un terzo posto, ma all'ultimo giro c'è un plot-twist, che va proprio a favore della scuderia anglo-veneta, che coglie un'inattesa doppietta: Hill ha infatti un guasto sulla sua vettura ed è costretto a rallentare sensibilmente. Passa Herbert, passa Berger... mentre non passa Coulthard perché mi sono dimenticata di dire che si è ritirato da tempo per problemi al cambio.

Schumacher, Herbert e Berger si procacciano il podio, Hill deve accontentarsi di una quarta piazza, mentre dietro siamo rimasti con le Jordan di Eddie Irvine e Rubens Barrichello al quinto e sesto posto. Mentre tuttavia l'irlandese occupa ancora la quinta piazza, Rubinho ha appena subito il sorpasso da parte di Olivier Panis, ed è quindi il pilota della Ligier a tagliare il traguardo in sesta posizione e a portarsi a casa l'ultimo punto disponibile. Termina così il gran premio di Spagna, con Schumacher che si porta in testa alla classifica piloti con appena una lunghezza di vantaggio nei confronti di Hill. Il mondiale è ancora lungo, siamo appena a metà maggio e questo era il quarto gran premio della stagione, non resta che attendere Montecarlo per scoprire come si evolverà la situazione, se a favore di Schumacher o di Hill... oppure se i piloti Ferrari trolleranno entrambi (no, non lo faranno).

lunedì 19 settembre 2022

Road to Indy 2022: campioni Linus Lundqvist (Indylights), Louis Foster (IndyPro), Michael D'Orlando (US F2000) e Mac Clark (USFJuniors)

Carissimi lettori, oggi parliamo di formule minori open wheel americane e nello specifico della Road to Indy, che ha come proprio apice la Indylights, il cui campionato è terminato la scorsa settimana in concomitanza con il weekend di Laguna Seca, dopo una serie di eventi, alcuni singoli e alcuni double header: St.Pete, Barber, Indy Road Course (double header), Detroit, Road America, Mid-Ohio, Iowa Speedway, Nashville, Madison, Portland e Laguna Seca (double header). In linea di massima anche gli altri campionati della Road to Indy hanno avuto un calendario simile, specificherò quindi solo le variazioni.

INDYLIGHTS - ricordate i tempi bui in cui solo sette o otto vetture prendevano parte alle gare? ebbene, non abbiamo raggiunto grandi fasti, ma quantomeno ce ne sono sempre state tredici o quattrodici, il che non è neanche così male, visti gli standard a cui eravamo stati abituati.
Lo svedese Linus Lundqvist, con un totale di cinque vittorie ed essenzialmente un solo risultato fuori dalla top-5 (che era un sesto posto), si è aggiudicato il titolo, battendo lo statunitense Sting Ray Robb, una sola vittoria ma numerosi piazzamenti a podio. A seguire Matthew Brabham (figlio di Geoff Brabham) e il neozelandese Hunter McElrea.
Entrambi hanno conquistato due vittorie, mentre a salire sul gradino più alto del podio sono stati anche i piloti classificati quinto, sesto e settimo in classifica, Benjamin Pedersen, Christian Rasmussen e Danial Frost, Rasmussen due, gli altri una sola ciascuno. Curiosamente i piloti classificati dall'ottava posizione in poi, oltre a non ottenere alcuna vittoria, non hanno neanche mai visto la luce del podio.

INDYPRO - in totale ci sono state diciotto gare, con molti double header e qualche triple header, con l'ovale di Lucas Oil nel memorial weekend, senza Detroit e Iowa, ma con Toronto, e poi il campionato terminato a Portland, una settimana prima di quello di Indylights. Il titolo è andato al britannico Louis Foster, rookie, autore di sette vittorie di cui a un certo punto tre consecutive.
In seconda posizione lo statunitense Reece Gold, che di gare ne ha vinte quattro comprese le ultime due della stagione, mentre in terza posizione ha chiuso una nostra vecchia conoscenza. Si tratta di Enaam Ahmed, britannico di origini indo-pakistane che ha gareggiato con licenza pakistana. Ha ottenuto podi e piazzamenti nelle zone alte della classifica, ma nessuna vittoria.
Ha vinto invece due gare Nolan Siegel, quarto classificato che ha anche fatto uno one-off in Indylights, dopodiché una ciascuno i piloti che lo seguivano in classifica, ovvero Braden Eves, Josh Green e Kiko Porto. Salvador De Alba, ottavo in classifica, invece ne ha ottenute due.
Nessuna vittoria, ma solo qualche podio sporadico, per i piloti terminati dal nono posto della classifica piloti in poi. Curiosamente il pilota giunto al nono posto, con un terzo e un secondo posto come apice, è stato Jack William Miller, ovvero il figlio del Dr Jack Miller. Si segnala inoltre una presenza femminile come pilota part-time, ha preso parte ad alcuni eventi Lindsay Brewer, che aveva in precedenza preso parte a un test della W Series non venendo selezionata.

US F2000 - diciotto eventi, calendario identico a quello della IndyPro, con Michael D'Orlando come vincitore, con pochi punti su Myles Rowe e Jace Denmark non particolarmente distante dai due. Rowe ha vinto cinque gare in corso d'opera, il campione D'Orlando e Denmark invece ne hanno conquistate quattro ciascuno.
L'unico altro pilota full time a ottenere una vittoria è stato il rookie Jagger Jones, quarto classificato a fine stagione, mentre le altre sono state ottenute da due piloti one-off. Tre le ha conquistate Alex Quinn su tre gare disputate, quelle del triple header di Indy Road Course, una se l'è aggiudicata Mac Clark nel corso del triple header che ha messo fine alla stagione. Clark ha anche partecipato in questa stagione, al campionato di USFJuniors, vincendolo, e a quello di Formula Regional Americas.

US F.JUNIORS - il livello più basso della Road to Indy è una novità di questa stagione, prima edizione di un campionato che di fatto si svolge su delle Formula 4, parallelamente al campionato di Formula 4 USA. A due eventi ha preso parte anche Bianca Bustamante, pilota W Series. Iniziata a Gravois Mills, la stagione ha visto appuntamenti su circuiti del campionato di Indycar e non, con Barber, Alton, Mid-Ohio, Road America e infine il finale proprio in questo fine settimana al Circuit of the Americas, per un totale di sedici gare totali (non sempre ce ne sono state tre per evento).
Il canadese Mac Clark si è aggiudicato il titolo, ottenendo cinque vittorie in totale. Solo i piloti che si sono classificati nelle prime quattro posizioni in classifica hanno visto il gradino più alto del podio, oltre a Clark, gli statunitensi Sam Corry, Nikita Johnson e Alessandro De Tullio. Corry e Johnson hanno vinto tre gare ciascuno, De Tullio ne ha vinte cinque. Per quanto ci siano piloti con un podio occasionale all'attivo, nessuno a parte i primi quattro vi è salito regolarmente.

domenica 18 settembre 2022

F1mblrer al voto: i piloti più belli della storia secondo un torneo tumblr

DISCLAIMER: questo non è da considerarsi un post serio, né vuole promuovere stereotipi su donne che seguono la Formula 1 per i piloti attraenti. Vuole tuttavia promuovere lo stereotipo secondo cui buona parte di tumblreri e tumblrere vari indipendentemente dal loro genere seguano la Formula 1 esattamente per questa ragione, cosa che il F1Tumblr non fa nulla per smentire!

Carissimi lettori, forse alcuni di voi ricorderanno che diversi anni fa, indicativamente nel periodo 2014/2015, avevo un account Tumblr e frequentavo spesso quel luogo di perdizione per seguire post sulla Formula 1. Ci sono rimasta a tratti anche negli anni successivi, per poi scappare a gambe levate quella volta in cui ne ho avuto abbastanza (c'era una fungirl che romanticizzava l'assurda teoria del complotto del cecchino che teneva un'arma sotto l'impermeabile - se non sapete di cosa sto parlando, ritenetevi persone fortunate - e trovava divertente tutto ciò). Alcuni anni fa ho aperto un nuovo account in cui non seguo letteralmente quasi nessuno (credo ci sia solo un account attivo dei tipo tre o quattro che seguo) e ci entro occasionalmente, non per seguire persone nello specifico, quanto piuttosto andare a cercare degli specifici tag a proposito di piloti. Non piloti contemporanei, per carità, non voglio minimamente essere coinvolta dal *drama*, dato che fanno polemica per qualsiasi cosa, quanto piuttosto quelli vintage.

Ebbene sì, su Tumblr esistono account di fangirl (termine che utilizzo per definire persone di ogni genere, a condizione che si comportino con comportamenti che tipicamente sono attribuiti alle fangirl, ovvero comportarsi in stile fan delle boyband, ammirare i piloti anche per la loro estetica oltre che per i loro risultati, chiamare i propri idoli per nome e soprattutto idolatrare un numero piuttosto elevato di piloti invece che solo uno, scrivendo eventuali fan fiction in proposito) della Formula 1 vintage, in particolare anni '70/'80, ma non solo. Di questi account ce ne sono anche alcuni più focalizzati sul postare foto di piloti e di monoposto vintage piuttosto che fan fiction in proposito, quindi alla fine credo di avere trovato un lato salvabile di Tumblr, specie se preso in piccole dosi (giusto per intenderci, ci entro sporadicamente, in genere dal cellulare prima di andare a dormire, quando non ho sonno e non ho voglia di guardare vecchie gare o video di Youtuber di Formula 1, ma ho comunque voglia di fare qualcosa a tematica Formula 1). 

Facendo ricerche su qualche pilota sono incappata in una fangirl che, postando foto di alcuni piloti vintage di cui la maggioranza francesi (anzi, se non ricordo male credo fossero solo ed esclusivamente francesi - perché evidentemente la regola aurea secondo cui i francesi sono fighi di default, pensiero intaccato anche nel 2014/2015, è ancora in auge), invitava i/le suoi/sue follower a votarli nel torneo del pilota più bello di tutti i tempi. Wait, wait, wait, mi sono detta, cos'è questa storia del pilota più bello di tutti i tempi? Quindi facendo una ricerca per tag ho trovato quello che cercavo e, non solo, ho trovato anche il risultato del torneo, anche se non sono riuscita a capire con esattezza come fosse strutturato. Quello che ho letto è il numero dei votanti e pare che, per ogni turno di votazione, ci fossero *migliaia* di voti. Erano ammessi tutti i piloti della storia, purché fossero stati titolari almeno in un gran premio, con eccezione fatta per Susie Wolff... che ha vinto il torneo (era indistinto, maschile e femminile insieme), battendo Lewis Hamilton nelle fasi finali.

Non mi è chiaro con *esattezza* come fosse strutturato il sondaggio, ma ho notato come le fangirl contemporanee non abbiano la benché minima conoscenza dell'esistenza di soggetti tipo Felipe Nasr e Nelsinho Piquet, che ai tempi io avevo etichettato come piuttosto piacenti, oppure hanno gusti diametralmente diversi dai miei. Cosa più atroce, tuttavia, la mancanza totale dei piloti che piacevano alle tumblrer del 2014/15. Niente Charles Pic, niente Max Chilton, niente Stoffel Vandoorne e, per parafrasare Alonso, where is Palmer? perché Jolyon era uno dei loro preferiti in assoluto per via dei suoi occhi azzurri e invece non ho trovato il suo nome in lista. Non ho trovato neanche quello di Max Verstappen, quindi immagino che il torneo sia stato organizzato da potenziali affini al TeamLH... e con questo non voglio dire di trovare Verstappino particolarmente bello (anche se è migliorato rispetto agli anni dell'adolescenza), ma visto certi soggetti che sono comunque riusciti a entrare nelle votazioni mi stupisce molto non trovare la sua presenza. Immagino che i candidati siano stati proposti dai partecipanti all'iniziativa.


Venendo ai risultati, sono abbastanza perplessa da come si sia arrivati a certe presenze molto outsider, in un senso e nell'altro. In primo luogo c'è gente che ha letteralmente suggerito piloti assolutamente random, per intenderci piloti vintage che non appartengono né alla categoria "top driver negli anni '90/2000" né alla categoria "gente che ha partecipato allo sciopero di Kyalami nel 1982 possibilmente facendosi immortalare in mutande". Quindi ecco che troviamo Eugenio Castellotti tra i candidati e ha anche ottenuto 29 voti. Certo, un abisso nei confronti di quelli che hanno raggiunto le fasi finali del torneo, nel quale il mento acuminato di Michael Schumacher ha raggiunto livelli altissimi, ma soprattutto in cui Niki Lauda ha ricevuto appena una manciata di voti in meno rispetto a François Cevert. Non che i piloti scartati prima delle fasi finali abbiano riservato meno sorprese: da notare il naso di Alain Prost a solo un voto di distanza da Nico Rosberg, AKA il Leonardo Di Caprio della Formula 1!

Sono molto sollevata dal vedere che gente ancora nel bel mezzo della pubertà tipo Lando Norris non abbia raggiunto le fasi finali, ma trovo abbastanza agghicciante che sia davanti a gente tipo Jaime Alguersuari e Lucas Di Grassi per parlare di gente di questo secolo, ma anche gente vintage tipo Stefan Bellof. Poi, detto sinceramente, in generale anche tutti gli altri nomi elencati dopo Lando Norris non mi sembrano tanto peggio di Lando Norris, anche se sono citati numerosi piloti che non mi sembra siano/ fossero proprio di quelli che si fanno/ facevano notare per la propria bellezza. Aggiungo che secondo me Jean-Pierre Jabouille e Romain Grosjean si sono rubati voti a vicenda vista la loro somiglianza, mentre mi sorprende non trovare Jacques Laffite in nessun punto della classifica: si tratta pur sempre di un francese quindi considerato hot di default, biondo quindi considerato hot di default, con i capelli lunghi quindi considerato hot di default, il tutto secondo gli standard delle tumblrer. Grandi misteri senza soluzione...

Mentre stavo giusto rimanendo stupita dal fatto che il naso e la stempiatura di Robert Kubica e i capelli brizzolati e la panza di Juan Pablo Montoya avessero raggiunto la classifica, ho iniziato a stupirmi dell'assenza di Ralf Schumacher, considerato ai tempi un bel tipo dalle ragazzine della mia età, ma soprattutto abbastanza simile al nipote Mick che si trova all'ottavo posto nella classifica di tutti i tempi. Visto anche che Ayrton Senna ha raggiunto il nono posto, mi stupisce l'assenza dalla classifica di suo nipote Bruno, che qualche anno fa sembrava la sua copia spiccicata. Poi, a quel punto, ho visto che c'erano anche delle sottocategorie e che c'erano anche dei vincitori di tornei parziali. Non c'è da stupirsi che Susie Wolff abbia vinto la categoria donne, dato che ha svettato in lungo e in largo anche nel torneo misto, stravolgendo i pronostici, dato che c'erano utenti che dichiaravano di avere la certezza che la finale sarebbe stata Lewis Hamilton vs Charles Leclerc (l'ho detto che per fungirl intendo gente che si comporta da fan di boyband - forse coglierete la citazione).

Però segnalo che Michael Schumacher ha vinto la categoria dilf, nella quale sono stati inseriti in prevalenza padri di figli d'arte, mi pare, in linea con il trend che c'è gente che considera Michael Schumacher come il padre di Mick e non Mick Schumacher come il figlio di Michael (cosa che vi presento come scandalosa solo per esigenze sceniche, anch'io consideravo piloti vintage come i padri dei loro figli che correvano ai miei tempi, invece che il contrario), mentre Alain Prost ha svettato nella categoria dei piloti che hanno preso parte allo sciopero di Kyalami (evento che riscuote un certo fascino nell'universo tumblrero... e sinceramente è una cosa di cui non mi lamento). C'era anche una categoria che definirei come "piloti a cui deve ancora spuntare la barba" e grazie al cielo Mick Schumacher ha dimostrato di avere un'utilità in quanto ha impedito a Lando Norris di uscire vincitore da questa categoria. Poi c'era una categoria chiamata letteralmente "piloti dell'epoca Drive to Survive", nella quale ha vinto Jules Bianchi, quindi immagino che DTS abbia colonizzato tutto il decennio precedente, visto che non era un pilota dell'epoca DTS.



sabato 17 settembre 2022

Damon Hill a caccia del mondiale: inizio della stagione 1996

Benvenuti nel 1996 e benvenuti alla scoperta dei primi gran premi della stagione, un cui Damon Hill (che oggi 17/09/2022 compie 62 anni) ha ottenuto una tripletta di vittorie che, a conti fatti, verso la fine della stagione avrebbero avuto la loro rilevanza nell'assegnazione del titolo. La Williams si è rivelata subito la vettura da battere, ma a parte questo sono accadute anche altre cose. Nei primi tre eventi della stagione, Melbourne, Interlagos e Buenos Aires, abbiamo assistito a pole position a sorpresa, outsider qualificati in grande stile nel gran premio di casa, ma anche incidenti di un certo livello, cappottamenti di un certo livello e monoposto che prendevano fuoco. Quindi preparatevi per questo lungo viaggio extra-europeo, ricordando però sempre la natura europea della Formula 1 e del fatto che i nordamericani e i piloti di Indycar non hanno nulla a che vedere con questo modo e che dovrebbero tornarsene a cas-... ah no.

AUSTRALIA - al via c'è un intoppo che rientra nella casistica degli incidenti di un certo livello già citati. C'è una collisione multipla, vengono coinvolti a minore titolo David Coulthard (McLaren), Jos Verstappen (Footwork) e Johnny Herbert (Sauber), ma la "star" dell'incidente è Martin Brundle: il pilota della Jordan fa un gran volo, dal quale esce illeso. Viene data bandiera rossa e la sua principale preoccupazione è correre a piedi verso la pitlane per prendere parte alla seconda partenza sulla vettura di riserva!
Dopo questo intoppo si riesce a partire tranquillamente, da distanza originaria (58 giri) e il poleman mantiene la prima posizione davanti al compagno di squadra. Il poleman in questione è Jacques Villeneuve, al debutto in Formula 1, giusto per dimostrare ai suoi detrattori che anche lui è scarso tanto quanto Hill, se non di più. Non solo, si fa anche 53 giri di gara in testa, senza nessun intoppo, a parte quando poco dopo metà gara fa una mezza uscita di pista e si ritrova Hill negli scarichi. Ma niente, Hill gli resta negli scarichi e il campione di Indycar sembra destinato a vincere al suo esordio in Formula 1!
Sarebbe epico se succedesse tutto ciò, ma il motore della sua vettura non è d'accordo, anche a causa di un pezzo danneggiato proprio nella sua uscita di pista. Nei giri finali Villeneuve è costretto a rallentare e finisce per cedere la prima posizione a Hill che così si invola verso la bandiera a scacchi. I due fanno doppietta e chiude in terza posizione Eddie Irvine, alla sua prima gara in Ferrari, dopo avere superato indenne un contatto innescato uno dei piloti della Benetton e avere ereditato la terza piazza dal compagno di squadra Michael Schumacher, ritirato per un problema ai freni.
Anche in Benetton è Jean Alesi quello che illude (prima del suo incidente con Irvine) e Gerhard Berger concretizza, classificandosi quarto davanti al duo dei MikaX2 a completare la zona punti. Hakkinen giunge in sesta posizione: ottimo rientro per il pilota della McLaren dopo il grave incidente in finale di 1995, che precede il connazionale della Tyrrell Salo, primo dei doppiati in una gara in cui l'attrition rate è tutto sommato abbastanza elevato e le vetture al via sono solo venti, in quanto le Forti erano fuori dal 107%.

BRASILE - piove a Interlagos e Hill si appresta a partire dalla prima posizione affiancato da un outsider di un certo livello al volante di una Jordan... e no, vi prego di non pensare che sia qualcosa di epico o qualcosa di meravigliosamente bello. No, è solo il preludio a una giornata di sofferenza, perché a bordo di quella Jordan c'è un pilota di casa... nel senso, quello che proprio ha la casa dietro al circuito.
Rubens Barrichello ha un ottimo spunto e per poco non strappa la leadership a Hill, ma deve accontentarsi al momento della seconda piazza perché poi la perde superato da Villeneuve e anche da Alesi, con il quale ingaggia un duello che però vede in vantaggio il pilota della Benetton. Barrichello deve accontentarsi al momento della quarta piazza davanti alla Ferrari di Schumacher. La pioggia nel frattempo ha smesso di cadere e la pista va asciugandosi, pur conservando qualche tratto umido.
Distanziato da Hill che va like a boss, Villeneuve da buon pilota di Indycar finisce sull'umido e parte in testacoda: è costretto al ritiro e ciò permette ad Alesi di risalire in seconda posizione, ma a causa di un errore si vede superare da Rubinho, il quale tuttavia si ferma ai box molto prima e subisce overcut dal francese, che frattanto procede velocissimo. Non solo, anche a Schumacher riesce l'overcut nei confronti di Barrichello e il pilota della Jordan si ritrova relegato al quarto posto, i due sono a quasi un giro di distacco da Hill.
Poco male, direte voi, una quarta posizione è un risultato molto rispettabile per un pilota della Jordan, Barrichello non ha niente di cui essere affranto. Almeno finché è in pista, infatti, è proprio così. A dieci giri dalla fine, però, tenta l'attacco di Schumacher, gli strappa la posizione e la perde subito dopo. Tenta di nuovo un attacco e finisce in testacoda da solo, impantanandosi. Si ritira, mentre Hill/ Alesi/ Schumacher fanno podio precedendo Hakkinen e Salo. Irvine non fa punti, si piazza solo settimo alle spalle di Olivier Panis (Ligier), mentre Berger si è ritirato per un guasto già da tempo.

ARGENTINA - Hill e Villeneuve partono in prima fila, o per meglio dire Hill parte, mentre Villeneuve rischia di stallare e perde numerose posizioni. Ne recupera qualcuna, ma nel primo stint di gara si ritrova al quinto posto, dietro anche a Schumacher e alle Benetton di Alesi e Berger. Si prospetta per lui un cambio di strategia nel tentativo di rimontare: al momento della prima sosta effettua infatti un rifornimento piuttosto lungo, per andare più avanti rispetto ad altri nel successivo stint.
Frattanto c'è anche un ingresso della safety car, dopo un incidente che ha coinvolto la Forti di Luca Badoer e la Ligier di Pedro Diniz. Speronato(?) dal brasiliano, Badoer spicca il volo e si ribalta, mentre poco dopo la vettura di Diniz va a fuoco. Frattanto i gap tra i piloti vengono annullati dalla presenza della safety car e ciò sembra aprire la porta alla rimonta di Villeneuve, che è ancora quinto dietro a Hill, Schumacher e le Benetton.
Quando Schumacher è costretto al ritiro da una rottura dell'ala posteriore, Villeneuve deve vedersela con le sole Benetton. Dopo la successiva sosta si trova davanti a entrambi, con Berger che peraltro esce di scena per la rottura di una sospensione a causa di una probabile foratura. Le Williams sono a questo punto 1/2 e arriveranno 1/2 anche al traguardo, mentre l'unica Benetton superstite, quella di Alesi, si porta a casa il gradino più basso del podio.
Ora che non è più a casa sua, Barrichello riesce a portarsi a casa una quarta piazza senza problemi, precedendo il suo ex compagno di squadra Irvine. L'ultimo punto disponibile se lo aggiudica Verstappen con la Footwork, con Coulthard è il primo pilota a giungere fuori dalla zona punti, la McLaren chiude così il weekend argentino con uno zero, dopo anche il ritiro di Hakkinen avvenuto nelle prime fasi di gara.

Con tre vittorie in tre gare disputate, Hill ha il punteggio pieno in classifica e sembra ormai avere il campionato in tasca quando si avvicina la stagione europea. Il gran premio seguente sarà quello d'Europa, che si svolgerà al Nurburgring, ma ve lo racconterò in un secondo momento anche perché, come avrete capito, ho specificato che la stagione di Hill inizia con una tripletta di vittorie, dandovi già l'anticipazione che non sarà lui il vincitore del successivo evento.
Di questo, tuttavia, ne parleremo al momento opportuno, anche se vi posso anticipare che la quarta vittoria stagionale di Hill arriva già nel quinto gran premio della stagione, quello di San Marino. A Imola è Schumacher a procacciarsi la pole position, ma al via viene superato proprio da Hill... mentre Coulthard supera entrambi e si porta in testa!
Un giro più tardi Hill mette le ruote sull'erba e Schumacher si impossessa della seconda posizione e proseguono così, Coulthard/ Schumacher/ Hill fino al momento del primo rifornimento. Schumacher overcutta Coulthard ma Hill overcutta entrambi e ci ritroviamo con Hill/ Schumacher/ Coulthard fino al ritiro del pilota McLaren per un guasto al cambio. Tra i due McLaren Bros è lui quello che svetta in questo fine settimana: Hakkinen colleziona un testacoda e poi uno stop and go per ostruzione su Schumacher durante un doppiaggio, salvo poi finire ritirato per un guasto verso la fine della gara.
Sul podio, dove Hill e Schumacher per qualche ragione sembrano best friend forever mentre si spruzzano di champagne, chiude Berger in terza piazza. Alesi è reduce invece da una gara caotica: al via si tocca con Villeneuve che, partito dalla terza casella della griglia, fora e passa la gara nelle retrovie fino al momento del proprio ritiro verso fine gara. Era sesto, dietro a Irvine e Barrichello, e la sua sesta piazza va ad Alesi, in precedenza penalizzato con uno stop and go per eccesso di velocità nella pitlane.