Gli eventi numero 11 e 12 della stagione 2023 di Indycar hanno avuto luogo a Iowa Speedway (che ormai ho memorizzato come Iowa Corn dal vecchio nome della gara, su questo sono un caso perso), ancora senza Simon Pagenaud rimasto infortunato qualche settimana fa a Mid-Ohio, al suo posto in questa occasione Conor Daly, con tanto di post celebrativi del profilo ufficiale della Indycar, che senza nulla togliere a Daly, in certi momenti mi sono sembrati un po' troppo entusiasti, per essere arrivato in corso d'opera a sostituire un ex campione e passato vincitore della Indy 500 che da settimane continua ad avere problemi fisici che non gli consentono di tornare al volante. Will Power ha conquistato due pole position per il doppio evento su ovale, ritrovandosi a partire davanti a tutti sia nella gara del sabato (che ho visto in versione extended highlight lunedì in pausa pranzo) e in quella della domenica (idem lunedì sera). In entrambe le occasioni, tuttavia, è stato il suo compagno di squadra Josef Newgarden a imporsi, ma non mettiamoci troppo avanti con i lavori. Proseguite nella lettura e scoprirete come sono maturate le due vittorie in questione.
HY-VEE HOMEFRONT 250 - i due piloti sopra citati erano in prima e terza posizione nella prima parte di gara, con l'altra Penske di Scott McLaughlin tra di loro, con le posizioni che sembravano in un primo momento abbastanza stabili. Newgarden ha tuttavia in seguito strappato la seconda posizione a McLaughlin e, poco prima di metà percorrenza, si è anche portato in testa alla gara.
È stato tutto abbastanza tranquillo, senza grossi intoppi e senza incidenti altisonanti (da segnalare un contatto tra Benjamin Pedersen e Devlin DeFrancesco in pitlane causa unsafe release per Pedersen) e un ingresso della safety car a gara inoltrata quando Graham Rahal ha verniciato il muro (che già in precedenza aveva sfiorato lievemente).
Newgarden ormai viaggiava verso la vittoria e tutto ciò che poteva disturbarlo era qualche doppiato che cercava di sdoppiarsi (direi Scott Dixon e Kyle Kirkwood), dato che essendo una gara su un mini-speedway in cui non era entrata quasi mai la safety car praticamente quasi tutta la griglia era doppiata - solo i primi cinque a pieni giri.
McLaughlin era secondo già da molto tempo e Power, che aveva molto prima perso la terza piazza a vantaggio di Pato O'Ward, è stato visto lottare con Marcus Ericsson per la quarta piazza. L'ex pilota della Sauber è uscito vincente da questo scontro e Power ha chiuso la gara in quinta posizione.
Tra le segnalazioni random, sicuramente Colton Herta perseguitato dalla iella precipitato nelle retrovie dalla bassa top-ten a causa di un problema durante il pitstop, Takuma Sato in top-ten, Romain Grosjean molto vicino alla top-ten e per una volta lontano dai muri, nonché Agustin Canapino che dopo 15+ anni di gare a ruote coperte e due sole gare su monoposto (Formula 3 Sudamericana 2011) prima di questa stagione si difende meglio del previsto.
RISULTATO: 1. Josef Newgarden, 2. Scott McLaughlin, 3. Pato O'Ward, 4. Marcus Ericsson, 5. Will Power, 6. Scott Dixon, 7. Kyle Kirkwood, 8. Alex Palou, 9. Takuma Sato, 10. Alexander Rossi, 11. Romain Grosjean, 12. David Malukas, 13. Felix Rosenqvist, 14. Helio Castroneves, 15. Callum Ilott, 16. Agustin Canapino, 17. Rinus Veekay, 18. Jack Harvey, 19. Colton Herta, 20. Christian Lumdgaard, 21. Conor Daly, 22. Devlin DeFrancesco, 23. Ryan Hunter-Reay, 24. Ed Carpenter, 25. Sting Ray Robb, 26. Santino Ferrucci, 27. Benjamin Pedersen, 28. Graham Rahal.
HY-VEE ONE STEP 250 - l'indomani la gara di Newgarden è iniziata un po' più in salita, nelle prime fasi era quinto dietro a Power, McLaughlin, Ericsson e Malukas, ma la salita è stata molto più rapida e ben presto si è ritrovato a lottare per la leadership con i due compagni di squadra, uscendone vincente. McLaughlin è rimasto secondo mentre Power ha perso nei giri seguenti ulteriori posizioni, recuperandole tuttavia in occasione della sosta ai box.
Quando Canapino ha verniciato lievemente il muro è stata mandata in pista la safety car e ripulito il tracciato, le vetture sono rientrare ai box, Power era quinto dietro anche a Dixon ed Ericsson, ma li ha superati in breve tempo con le Penske di nuovo nelle prime tre posizioni, mentre Newgarden usciva vincente da un duello con McLaughlin.
Un successivo lieve contatto di Sato con il muro non ha visto ingressi della safety car, che invece si è vista, anche se a scoppio ritardato, quando una ruota che si era staccata dalla vettura di Sting Ray Robb vagava per la pista venendo schivata da tutti i piloti.
Gli stint conclusivi hanno visto Power emergere nei confronti di McLaughlin che ha anzi dovuto superare alcune vetture per riportarsi nel terzetto di testa, anche se dopo l'ultima sosta Felix Rosenqvist si è inserito in seconda posizione, che ha comunque perso quando nel finale nel restart a seguito di una safety car entrata per un bacio al muro da parte di Ryan Hunter-Reay, scivolando dietro a Will Power e Alex Palou.
Segnalo infine che nel corso della gara Pedersen ha ricevuto bandiera nera perché troppo lento, sorte toccata nel lontano 2012 a Indianapolis alle Lotus di Jean Alesi e Simona De Silvestro.
RISULTATO: 1. Newgarden/Penske, 2. Power/Penske, 3. Palou/Ganassi, 4. Rosenqvist/Arrow McLaren, 5. McLaughlin/Penske, 6. Dixon/Ganassi, 7. Herta/Andretti, 8. Malukas/Coyne, 9. Ericsson/Ganassi, 10. O'Ward/Arrow McLaren, 11. Kirkwood/Andretti, 12. Grosjean/Andretti, 13. Lundgaard/Rahal, 14. Ilott/Juncos, 15. Rossi/Arrow McLaren, 16. Castroneves/Meyer Shank, 17. Daly/Meyer Shank, 18. Veekay/Carpenter, 19. Harvey/Rahal, 20. Rahal/Rahal, 21. DeFrancesco/Andretti, 22. Ferrucci/Foyt, 23. Carpentet/Carpenter, 24. Hunter-Reay/Carpenter, 25. Sato/Ganassi, 26. Canapino/Juncos, 27. Pedersen/Foyt, 28. Robb/Coyne.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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mercoledì 26 luglio 2023
martedì 17 maggio 2022
Indycar 2022: #5 Gran Premio di Indianapolis
Sabato sera è tornato a trovarci un grande classico del passato, la sovrapposizionehhhh tra l'Eurovision Song Contest e l'automobilismo, nella forma del Gran Premio di Indianapolis. Sono perfettamente consapevole del fatto che l'ESC (contest musicale che peraltro mi interessa relativamente poco) non abbia nulla a che vedere con l'automobilismo, ma non funziona così ovunque, perché in questi giorni ho letto una persona - immagino statunitense - che affermava di avere visto pochi minuti dell'Eurofestival e di essersi sorpresa che gli europei si lamentassero del comportamento dei vip americani ospiti ai gran premi quando poi in Europa si organizza un contest musicale più cringe del loro comportamento. Una simile osservazione lascia pensare che questa persona venga da uno di quegli alternate universe dove sommando due spiedini di gamberi e cinque carote vengono fuori sette fragole.
Mi auguro che a queste persone Will Power abbia riservato un saluto subito dopo avere ottenuto la pole - intendo il suo tipico "saluto". Il pilota di Penske ha ottenuto la pole accanto ad Alex Palou (Ganassi), seguito da Josef Newgarden (Penske), Conor Daly (Carpenter), Pato O'Ward (Arrow McLaren) e Felix Rosenqvist (Arrow McLaren) a completare le prime tre file. La gara è partita puntual-... la gara è partita dopo un rain delay e la partenza di Willpowahhhh non è stata particolarmente eccezionale. Al termine del primo giro c'era O'Ward al comando, seguito Palou, con Power solo in terza posizione, mentre anche Newgarden aveva perso alcune posizioni. Rosenqvist invece è risalito al terzo posto e poco dopo si è portato in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra. Nel frattempo, di lì a poco, alcuni piloti hanno iniziato a recarsi ai box per passare dalle gomme da bagnato a quelle da asciutto.
Si è intravisto un mezzo contatto, mi è parso di capire tra Graham Rahal (Rahal) e Devlin De Francesco (Andretti), che tuttavia non ha generato conseguenze peggiori di un fugace testacoda. Nel frattempo anche i piloti di testa hanno iniziato a fermarsi ai box, con conseguente difficoltà nello stare dietro alle posizioni. Resta però un dato di fatto: Pato O'Ward si è ritrovato dietro Colton Herta (Andretti) e poi se l'è ritrovato davanti. Poi ecco il primo plot-twist vero e proprio: una vettura in testacoda, nello specifico quella di Palou! Non solo la prima safety car è entrata a causa di un pilota illustre, ma poco tempo dopo anche la seconda, stavolta è stato il caso di Newgarden. La terza, invece, è arrivata per la vettura incidentata di Rinus Veekay (Carpenter), il quale prima è finito sull'erba, poi nel rientrare in pista è stato colpito dalla vettura di De Francesco ed è finito in testacoda. Mentre accadeva tutto ciò, Herta era stabilmente in testa.
Herta, che prima era davanti alle Arrow McLaren di O'Ward e Rosenqvist, con Takuma Sato (Coyne) quarto davanti a Willpowahhhh, si è ritrovato dopo la sosta O'Ward attaccato agli scarichi, ma ha mantenuto la posizione. Nel frattempo il giro di pitstop andava avanti con piloti random che facevano i fighi stando brevemente in testa alla gara a caso: questo onore è toccato anche a Tatiana Calderon (Foyt), nello stesso momento in cui Dalton Kellett (Foyt) usciva di pista. In quei momenti, appena rientrato ai box, Scott Dixon (Ganassi) rimaneva senza benzina prima di raggiungere la propria piazzola. È entrata di nuovo la safety car, intanto stava iniziando a piovere e c'erano ancora dei piloti a caso davanti, Marcus Ericsson (Ganassi) era in prima posizione davanti a Kyle Kirkwood (Foyt), con Herta in terza posizione. Nel frattempo qualcuno iniziava a rientrare ai box per passare alle gomme da pioggia, tra cui Alexander Rossi (Andretti).
Subito dopo il restart, O'Ward ha tentato il sorpasso su Herta, ma gli è andata male. Anzi, malissimo, perché subito dopo si è toccato con il compagno di squadra Rosenqvist, uno dei due è finito in testacoda e poi si è girato nel senso giusto, gli altri piloti sono passati, ma non tutti, in quanto Sato ha tagliato per i prati, poi è stata messa di nuovo la safety car. Ericsson ha continuato a fare il figo in prima posizione, mentre Dixon che apparentemente era riuscito in qualche modo a proseguire, al restart ha cercato di superare per sdoppiarsi. Ericsson invece è stato superato da diverse vetture e ben presto si sono portate in top-5 dietro a Herta le vetture di Scott McLaughlin (Penske), Jack Harvey (Rahal), Romain Grosjean (Andretti) e Simon Pagenaud (Meyer Shank). Nel frattempo le cose andavano malissimo per Rossi, perché aveva smesso di piovere. Poi hanno iniziato ad andare male anche per Grosjean.
RoGro, che ultimamente è stato al centro di polemiche con vari piloti che sembrano avere criticato la sua guida, si è ritrovato a tu per tu con Harvey ed è finita male, soprattutto per lui che è finito in testacoda. Anche Harvey ha perso qualche posizione, ma roba da poco, con Pagenaud che è passato al terzo posto, probabilmente triggerando tutti i fanboy di Lando Norris (se non sapete di cosa sto parlando oppure non ricordate, siete persone molto fortunate). O'Ward nel frattempo stava risalendo di nuovo in zona top-5, mentre la gara proseguiva tranquillamente. O almeno, è proseguita tranquillamente fintanto che non è tornato a piovere, generando una situazione in stile "prima vittoria di Barrichello a Hockenheim": c'era infatti metà pista bagnata e metà pista asciutta. Al momento tutti hanno proseguito sulle slick.
O meglio, hanno proseguito tutti sempre che quello che ha fatto Jimmie Johnson (Ganassi), ovvero finire in testacoda e impantanarsi, possa essere valevole come "proseguire". È tornata a farci visita la safety car e nel frattempo nelle zone basse della top-ten c'erano anche dei V3KkYaCçY tipo Helio Castroneves. Il pilota del team Meyer Shank era in buona compagnia, come se fosse in contemplazione di un cantiere con il giornale sotto al braccio, c'era dietro di lui anche Juan Pablo Montoya, in questo weekend presente con una terza vettura del team Arrow McLaren in attesa di partecipare alla Indy 500 a fine mese. Nel frattempo era la finestra di pitstop della maggior parte dei piloti, che sono rientrati in pitlane e ne sono usciti sulle slick. Poi è venuto a piovere e tipo dopo un giro dietro la safety car sono tornati tutti ai box in branco.
Sembra ci sia stato un contatto ai box tra Rahal e Harvey, con quest'ultimo che è precipitato indietro di diverse posizioni e Rahal penalizzato per avere innescato l'incidente. O'Ward nel frattempo era in testa, ma è stato superato da Herta, con la gara che non è durata molto a lungo in condizioni di bandiera verde, perché McLaughlin è partito in testacoda. Nel successivo restart non è chiaro cosa sia successo esattamente, ma O'Ward è rientrato ai box - mi viene in dubbio avesse fatto una sosta in meno in precedenza e quella fosse la ragione per cui era in testa - con Pagenaud risalito in seconda posizione davanti a Power: i tre successivamente hanno terminato la gara proprio in quelle posizioni, procacciandosi il podio. Nel frattempo Daly e Montoya completavano la top-5, ma Ericsson ha iniziato a farsi largo nelle posizioni che contano, purtroppo senza Grosjean, rientrato ai box da poco.
Ericsson si è portato al quarto posto superando anche Daly, che comunque ha chiuso la gara quinto, mentre è andata peggio a Montoya, che a due giri dalla fine ha forato aprendo la strada al sesto posto di Rosenqvist e al settimo di Sato. Dietro di loro, due nostre conoscenze dei tempi della Formula 2, Callum Ilott (Juncos) e Christian Lundgaard (Rahal), mentre in qualche modo Dixon è riuscito a chiudere la gara al decimo posto, precedendo Rossi e nientemeno che David Malukas (Coyne) che sembra non avere fatto danni nel corso della gara. Seguivano Harvey, Castroneves, Calderon, Rahal, Grosjean, Palou, O'Ward, McLaughlin, De Francesco, Johnson, Veekay e Montoya, mentre risultano come ritirati Newgarden, Kirkwood e Kellett. Si è conclusa così la gara di Indianapolis Road Course, in attesa la prossima settimana delle qualifiche della Indy 500 e poi della gara stessa che si svolgerà il 29 maggio in sovrapposizionehhhh con il GP di Montecarlo.
Mi auguro che a queste persone Will Power abbia riservato un saluto subito dopo avere ottenuto la pole - intendo il suo tipico "saluto". Il pilota di Penske ha ottenuto la pole accanto ad Alex Palou (Ganassi), seguito da Josef Newgarden (Penske), Conor Daly (Carpenter), Pato O'Ward (Arrow McLaren) e Felix Rosenqvist (Arrow McLaren) a completare le prime tre file. La gara è partita puntual-... la gara è partita dopo un rain delay e la partenza di Willpowahhhh non è stata particolarmente eccezionale. Al termine del primo giro c'era O'Ward al comando, seguito Palou, con Power solo in terza posizione, mentre anche Newgarden aveva perso alcune posizioni. Rosenqvist invece è risalito al terzo posto e poco dopo si è portato in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra. Nel frattempo, di lì a poco, alcuni piloti hanno iniziato a recarsi ai box per passare dalle gomme da bagnato a quelle da asciutto.
Si è intravisto un mezzo contatto, mi è parso di capire tra Graham Rahal (Rahal) e Devlin De Francesco (Andretti), che tuttavia non ha generato conseguenze peggiori di un fugace testacoda. Nel frattempo anche i piloti di testa hanno iniziato a fermarsi ai box, con conseguente difficoltà nello stare dietro alle posizioni. Resta però un dato di fatto: Pato O'Ward si è ritrovato dietro Colton Herta (Andretti) e poi se l'è ritrovato davanti. Poi ecco il primo plot-twist vero e proprio: una vettura in testacoda, nello specifico quella di Palou! Non solo la prima safety car è entrata a causa di un pilota illustre, ma poco tempo dopo anche la seconda, stavolta è stato il caso di Newgarden. La terza, invece, è arrivata per la vettura incidentata di Rinus Veekay (Carpenter), il quale prima è finito sull'erba, poi nel rientrare in pista è stato colpito dalla vettura di De Francesco ed è finito in testacoda. Mentre accadeva tutto ciò, Herta era stabilmente in testa.
Herta, che prima era davanti alle Arrow McLaren di O'Ward e Rosenqvist, con Takuma Sato (Coyne) quarto davanti a Willpowahhhh, si è ritrovato dopo la sosta O'Ward attaccato agli scarichi, ma ha mantenuto la posizione. Nel frattempo il giro di pitstop andava avanti con piloti random che facevano i fighi stando brevemente in testa alla gara a caso: questo onore è toccato anche a Tatiana Calderon (Foyt), nello stesso momento in cui Dalton Kellett (Foyt) usciva di pista. In quei momenti, appena rientrato ai box, Scott Dixon (Ganassi) rimaneva senza benzina prima di raggiungere la propria piazzola. È entrata di nuovo la safety car, intanto stava iniziando a piovere e c'erano ancora dei piloti a caso davanti, Marcus Ericsson (Ganassi) era in prima posizione davanti a Kyle Kirkwood (Foyt), con Herta in terza posizione. Nel frattempo qualcuno iniziava a rientrare ai box per passare alle gomme da pioggia, tra cui Alexander Rossi (Andretti).
Subito dopo il restart, O'Ward ha tentato il sorpasso su Herta, ma gli è andata male. Anzi, malissimo, perché subito dopo si è toccato con il compagno di squadra Rosenqvist, uno dei due è finito in testacoda e poi si è girato nel senso giusto, gli altri piloti sono passati, ma non tutti, in quanto Sato ha tagliato per i prati, poi è stata messa di nuovo la safety car. Ericsson ha continuato a fare il figo in prima posizione, mentre Dixon che apparentemente era riuscito in qualche modo a proseguire, al restart ha cercato di superare per sdoppiarsi. Ericsson invece è stato superato da diverse vetture e ben presto si sono portate in top-5 dietro a Herta le vetture di Scott McLaughlin (Penske), Jack Harvey (Rahal), Romain Grosjean (Andretti) e Simon Pagenaud (Meyer Shank). Nel frattempo le cose andavano malissimo per Rossi, perché aveva smesso di piovere. Poi hanno iniziato ad andare male anche per Grosjean.
RoGro, che ultimamente è stato al centro di polemiche con vari piloti che sembrano avere criticato la sua guida, si è ritrovato a tu per tu con Harvey ed è finita male, soprattutto per lui che è finito in testacoda. Anche Harvey ha perso qualche posizione, ma roba da poco, con Pagenaud che è passato al terzo posto, probabilmente triggerando tutti i fanboy di Lando Norris (se non sapete di cosa sto parlando oppure non ricordate, siete persone molto fortunate). O'Ward nel frattempo stava risalendo di nuovo in zona top-5, mentre la gara proseguiva tranquillamente. O almeno, è proseguita tranquillamente fintanto che non è tornato a piovere, generando una situazione in stile "prima vittoria di Barrichello a Hockenheim": c'era infatti metà pista bagnata e metà pista asciutta. Al momento tutti hanno proseguito sulle slick.
O meglio, hanno proseguito tutti sempre che quello che ha fatto Jimmie Johnson (Ganassi), ovvero finire in testacoda e impantanarsi, possa essere valevole come "proseguire". È tornata a farci visita la safety car e nel frattempo nelle zone basse della top-ten c'erano anche dei V3KkYaCçY tipo Helio Castroneves. Il pilota del team Meyer Shank era in buona compagnia, come se fosse in contemplazione di un cantiere con il giornale sotto al braccio, c'era dietro di lui anche Juan Pablo Montoya, in questo weekend presente con una terza vettura del team Arrow McLaren in attesa di partecipare alla Indy 500 a fine mese. Nel frattempo era la finestra di pitstop della maggior parte dei piloti, che sono rientrati in pitlane e ne sono usciti sulle slick. Poi è venuto a piovere e tipo dopo un giro dietro la safety car sono tornati tutti ai box in branco.
Sembra ci sia stato un contatto ai box tra Rahal e Harvey, con quest'ultimo che è precipitato indietro di diverse posizioni e Rahal penalizzato per avere innescato l'incidente. O'Ward nel frattempo era in testa, ma è stato superato da Herta, con la gara che non è durata molto a lungo in condizioni di bandiera verde, perché McLaughlin è partito in testacoda. Nel successivo restart non è chiaro cosa sia successo esattamente, ma O'Ward è rientrato ai box - mi viene in dubbio avesse fatto una sosta in meno in precedenza e quella fosse la ragione per cui era in testa - con Pagenaud risalito in seconda posizione davanti a Power: i tre successivamente hanno terminato la gara proprio in quelle posizioni, procacciandosi il podio. Nel frattempo Daly e Montoya completavano la top-5, ma Ericsson ha iniziato a farsi largo nelle posizioni che contano, purtroppo senza Grosjean, rientrato ai box da poco.
Ericsson si è portato al quarto posto superando anche Daly, che comunque ha chiuso la gara quinto, mentre è andata peggio a Montoya, che a due giri dalla fine ha forato aprendo la strada al sesto posto di Rosenqvist e al settimo di Sato. Dietro di loro, due nostre conoscenze dei tempi della Formula 2, Callum Ilott (Juncos) e Christian Lundgaard (Rahal), mentre in qualche modo Dixon è riuscito a chiudere la gara al decimo posto, precedendo Rossi e nientemeno che David Malukas (Coyne) che sembra non avere fatto danni nel corso della gara. Seguivano Harvey, Castroneves, Calderon, Rahal, Grosjean, Palou, O'Ward, McLaughlin, De Francesco, Johnson, Veekay e Montoya, mentre risultano come ritirati Newgarden, Kirkwood e Kellett. Si è conclusa così la gara di Indianapolis Road Course, in attesa la prossima settimana delle qualifiche della Indy 500 e poi della gara stessa che si svolgerà il 29 maggio in sovrapposizionehhhh con il GP di Montecarlo.
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Indycar anni 2020
domenica 19 luglio 2020
Indycar @ Iowa Speedway
Iowa Speedway, 17/18 luglio, peccato che Max Chilton non corra più sugli ovali e quindi non sia al volante. Al suo posto(?) in Carlin c'è Conor Daly che ottiene la pole, quindi immagino che il team tutto sommato sia soddisfatto dell'assenza di Chilton.
Due gare di 250 giri, Daly è in pole per la prima. La qualifica è stata una sola, con due tentativi, uno che va a comporre la prima griglia e uno che va a comporre la seconda.
Conor Daly (figlio di Derek Daly, noto alle cronache per essere uno dei due piloti che nella storia della Formula 1 non sono andati a podio nella stagione in cui il rispettivo compagno di squadra vinceva il mondiale) deve comunque vedersela con Josef Newgarden che gli si attacca agli scarichie lo passa al 14° giro.
Nel frattempo, dopo oltre metà gara Simon Pagenaud, il best friend forever onorario di Lando Norris, partito ultimo è risalito fino alla prima posizione, salvo poi doversi fermare ai box...
Willpowahhhh però si è andato a schiantare e una ruota vagava per le strade di Iowa Corn. Ingresso della safety car... e Pagenaud si è fermato ai box in regime di safety car, il che gli ha permesso di recuperare nei confronti di chi si era già fermato.
I telecronisti nel frattempo spiegavano che la ruota vagante era la ragione per cui serve l'aeroscreen. Anche per altre: al restart Colton Herta è decollato sulla vettura di Rinus Askew e, grazie al cupolino, quest'ultimo ha ancora la testa attaccata al collo. Le nuove barriere sembrano avere contribuito alla non decapitazione di Herta, al contempo.
Patricio O'Ward a quel punto era in testa, ma "Sàimon" si è preso la testa della gara con una settantina di giri ancora da disputare. Nella parte finale di tali ha dovuto vedersela con Scott Dixon, che non sembrava molto intenzionato a lasciarlo andare via così come se niente fosse.
Simon Pagenaud, Scott Dixon, Oliver Askwe a podio, poi a seguire Pato O'Ward, Josef Newgarden, Alexander Rossi, Jack Harvey, Conor Daly, Marcus Ericsson e Takuma Sato a completare la top-ten.
Nelle interviste post-gara è stato ricordato a Pagenaud che il giorno dopo sarebbe partito di nuovo dall'ultima posizione dato che si era qualificato ultimo anche per la seconda gara.
L'indomani il "drivers start your engines" è stato pronunciato da Helio Castroneves, che sembrava piuttosto eccitato nonostante il diciottesimo posto ottenuto dal suo best friend forever Tony Kanaan il giorno precedente al suo ritorno.
La gara ha visto Josef Newgarden in testa e una situazione tranquilla almeno finché a metà gara Ed Carpentahhhh non è finito a muro. Dietro di lui c'è stato O'Ward per gran parte del tempo finché non ha avuto un problema a un pitstop perdendo parecchio terreno e uscendone doppiato, ciò ha messo fine definitivamente ai suoi sogni di gloria.
In seguito c'è stato un incidente di Ryan Hunter-Reay, dopo il quale Daly si trovava in terza posizione dietro a Newgarden e a Power, ma secondo quanto da lui affermato tramite Twitter era su una strategia diversa, che non ha funzionato.
Ciò che in un modo o nell'altro ha funzionato è stata la risalita di "Saimon" che anche nella gara di sabato, seppure non tanto come quella di venerdì, ha ottenuto un risultato di alto livello partendo ultimo.
Top-ten: Josef Newgarden, Will Power, Graham Rahal, Simon Pagenaud, Scott Dixon, Oliver Askew, Jack Harvey, Alexander Rossi, Marcus Ericsson e nientemeno che Marco Andretti. Il best friend forever di Castroneves purtroppo per lui è arrivato solo undicesimo, ma si tratta comunque di un miglioramento rispetto a alla prima gara.
Due gare di 250 giri, Daly è in pole per la prima. La qualifica è stata una sola, con due tentativi, uno che va a comporre la prima griglia e uno che va a comporre la seconda.
Conor Daly (figlio di Derek Daly, noto alle cronache per essere uno dei due piloti che nella storia della Formula 1 non sono andati a podio nella stagione in cui il rispettivo compagno di squadra vinceva il mondiale) deve comunque vedersela con Josef Newgarden che gli si attacca agli scarichie lo passa al 14° giro.
Nel frattempo, dopo oltre metà gara Simon Pagenaud, il best friend forever onorario di Lando Norris, partito ultimo è risalito fino alla prima posizione, salvo poi doversi fermare ai box...
Willpowahhhh però si è andato a schiantare e una ruota vagava per le strade di Iowa Corn. Ingresso della safety car... e Pagenaud si è fermato ai box in regime di safety car, il che gli ha permesso di recuperare nei confronti di chi si era già fermato.
I telecronisti nel frattempo spiegavano che la ruota vagante era la ragione per cui serve l'aeroscreen. Anche per altre: al restart Colton Herta è decollato sulla vettura di Rinus Askew e, grazie al cupolino, quest'ultimo ha ancora la testa attaccata al collo. Le nuove barriere sembrano avere contribuito alla non decapitazione di Herta, al contempo.
Patricio O'Ward a quel punto era in testa, ma "Sàimon" si è preso la testa della gara con una settantina di giri ancora da disputare. Nella parte finale di tali ha dovuto vedersela con Scott Dixon, che non sembrava molto intenzionato a lasciarlo andare via così come se niente fosse.
Simon Pagenaud, Scott Dixon, Oliver Askwe a podio, poi a seguire Pato O'Ward, Josef Newgarden, Alexander Rossi, Jack Harvey, Conor Daly, Marcus Ericsson e Takuma Sato a completare la top-ten.
Nelle interviste post-gara è stato ricordato a Pagenaud che il giorno dopo sarebbe partito di nuovo dall'ultima posizione dato che si era qualificato ultimo anche per la seconda gara.
L'indomani il "drivers start your engines" è stato pronunciato da Helio Castroneves, che sembrava piuttosto eccitato nonostante il diciottesimo posto ottenuto dal suo best friend forever Tony Kanaan il giorno precedente al suo ritorno.
La gara ha visto Josef Newgarden in testa e una situazione tranquilla almeno finché a metà gara Ed Carpentahhhh non è finito a muro. Dietro di lui c'è stato O'Ward per gran parte del tempo finché non ha avuto un problema a un pitstop perdendo parecchio terreno e uscendone doppiato, ciò ha messo fine definitivamente ai suoi sogni di gloria.
In seguito c'è stato un incidente di Ryan Hunter-Reay, dopo il quale Daly si trovava in terza posizione dietro a Newgarden e a Power, ma secondo quanto da lui affermato tramite Twitter era su una strategia diversa, che non ha funzionato.
Ciò che in un modo o nell'altro ha funzionato è stata la risalita di "Saimon" che anche nella gara di sabato, seppure non tanto come quella di venerdì, ha ottenuto un risultato di alto livello partendo ultimo.
Top-ten: Josef Newgarden, Will Power, Graham Rahal, Simon Pagenaud, Scott Dixon, Oliver Askew, Jack Harvey, Alexander Rossi, Marcus Ericsson e nientemeno che Marco Andretti. Il best friend forever di Castroneves purtroppo per lui è arrivato solo undicesimo, ma si tratta comunque di un miglioramento rispetto a alla prima gara.
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Indycar anni 2020
lunedì 6 luglio 2020
Indycar 2020 @ Indianapolis Road Track
In questo weekend, sabato 4 luglio, c'è stato il ritorno in pista del campionato di Indycar a distanza di un mese ed è ritornato, a sorpresa, anche il team Dreyer & Reinbold, che mancava da anni e anni su circuiti che non fossero ovali, con Sage Karam al volante. Fortunatamente, trattandosi di un circuito stradale, Karam non è stato sulla strada di Ed Carpentahhhh come invece era accaduto quella volta che, tra una cosa e l'altra, aveva dato origine a un podio analcolico per via della sua giovane età.
Ad ogni modo non ha importanza, parliamo piuttosto di Tony Kanaan: per la prima volta dalla notte dei tempi, non era presente al via di una gara di Indycar.
Willpowahhhh ha ottenuto la pole position, davanti a Harvey e Baby Herta, che a sua volta avrebbe potuto provocare la presenza di un podio analcolico anche se, a differenza di Karam, l'anno scorso sul podio c'era lo champagne per tutti tranne che per lui, prima che quel PeRiKoLoSo KrImInAlE di Newgarden attentasse alla sua giovinezza scambiando le bottiglie e facendolo cadere nel tunnel della kriminalitàhhhh che se ne frega della drinking age.
Consiglio quindi vivamente a Herta di sposarsi con una persona 21+ a cui chiedere il permesso di sbevazzare like a Bottas... ehm, volevo dire like a boss.
Willpowahhhh ha mantenuto la prima posizione al via e ha da subito iniziato a staccare Harvey, nonostante quest'ultimo sulla carta fosse fortissimo perché ha la vettura fucsiahhhh. Forse il fatto che il Vanz non commenti le gare di Indycar ha dato il suo contributo negativo nei suoi confronti.
Nonostante stessi guardando gli extended highlights e sapessi chi aveva vinto la gara, al momento del pitstop ho sperato in un overcut di Harvey su Willpowahhhh. La cosa non è accaduta, anzi, Newgarden si è appropriato della seconda piazza con la stessa naturalezza con cui l'anno scorso aveva messo in mano a quel bambino innocente di Herta una pericolosissima bottiglia di champagne.
Poco prima del giro di boa abbiamo salutato Askew, che si è ritirato per incidente provocando l'ingresso della safety car e uno stravolgimento della situazione che ha fatto sì che Grammo Reale andasse in testa. Non che ci sia rimasto molto a lungo: dietro di lui c'era un falco assassino che non vedeva l'ora di azzannarlo e relegarlo in seconda posizione a contemplare il suo retrotreno. Purtroppo per lui, quel falco assassino era Dixon e, purtroppo per noi, sono fioccate lamentele sul campionatohhhh noiosohhhh perché vincono sempre gli stessi, dove per "gli stessi" si intende, appunto, Dixon.
Per guasti meccanici abbiamo salutato anche Alex Non Sono Valentino Rossi e Spencer Maialotto, ma questo è accaduto più avanti.
Qualora il concetto di champagne sul podio sia contemplato a Indianapolis, Scott Dixon, Graham Rahal e Simon Pagenaud hanno potuto sbevazzare tranquillamente, quest'ultimo conquistando la terza piazza dopo essere partito dal cortile di casa di Lando Norris.
Colton Herta ha fatto l'Hulkenberg della situazione evitando di provocare problemi di drinking age, mentre hanno completato la top-10 Rinus Veekay, il nostro eroe Marcus Ericsson, Josef Newgarden, Patricio O'Ward, Santino Ferrucci e il Grande Samurai Takuma Sato. A seguire James Hinchcliffe, Conor Daly, Ryan Hunter-Reay, Zach Veach, Felix Rosenqvist, Max Chilton #MaiUnaGioia, Jack Harvey e la sua vettura fucsiahhhh, Charlie Kimball, Alex Palou, Will Power, Dalton Kellet, Marco Andretti e Sage Karam.
Come già anticipato, Spencer Pigot, Alexander Rossi e Oliver Askew non hanno finito la gara.
Dagli States giungono commenti sullo sventurato inizio di stagione di Alex Non Sono Valentino Rossi, io per stare sicura dare la colpa a un kompl8 spagnolo in vista dell'arrivo di Alonso per la Indy 500 che si svolgerà tra circa un mese e mezzo. Oppure, nel dubbio, ad Alex Palou, dato che ora di spagnolo c'è lui.
Al momento, comunque, è ancora presto per pensare alla Indy 500, quindi focalizziamoci su eventi più vicini nel tempo: il ritorno in pista è fissato per la prossima settimana, con un double header a Road America.
Ad ogni modo non ha importanza, parliamo piuttosto di Tony Kanaan: per la prima volta dalla notte dei tempi, non era presente al via di una gara di Indycar.
Willpowahhhh ha ottenuto la pole position, davanti a Harvey e Baby Herta, che a sua volta avrebbe potuto provocare la presenza di un podio analcolico anche se, a differenza di Karam, l'anno scorso sul podio c'era lo champagne per tutti tranne che per lui, prima che quel PeRiKoLoSo KrImInAlE di Newgarden attentasse alla sua giovinezza scambiando le bottiglie e facendolo cadere nel tunnel della kriminalitàhhhh che se ne frega della drinking age.
Consiglio quindi vivamente a Herta di sposarsi con una persona 21+ a cui chiedere il permesso di sbevazzare like a Bottas... ehm, volevo dire like a boss.
Willpowahhhh ha mantenuto la prima posizione al via e ha da subito iniziato a staccare Harvey, nonostante quest'ultimo sulla carta fosse fortissimo perché ha la vettura fucsiahhhh. Forse il fatto che il Vanz non commenti le gare di Indycar ha dato il suo contributo negativo nei suoi confronti.
Nonostante stessi guardando gli extended highlights e sapessi chi aveva vinto la gara, al momento del pitstop ho sperato in un overcut di Harvey su Willpowahhhh. La cosa non è accaduta, anzi, Newgarden si è appropriato della seconda piazza con la stessa naturalezza con cui l'anno scorso aveva messo in mano a quel bambino innocente di Herta una pericolosissima bottiglia di champagne.
Poco prima del giro di boa abbiamo salutato Askew, che si è ritirato per incidente provocando l'ingresso della safety car e uno stravolgimento della situazione che ha fatto sì che Grammo Reale andasse in testa. Non che ci sia rimasto molto a lungo: dietro di lui c'era un falco assassino che non vedeva l'ora di azzannarlo e relegarlo in seconda posizione a contemplare il suo retrotreno. Purtroppo per lui, quel falco assassino era Dixon e, purtroppo per noi, sono fioccate lamentele sul campionatohhhh noiosohhhh perché vincono sempre gli stessi, dove per "gli stessi" si intende, appunto, Dixon.
Per guasti meccanici abbiamo salutato anche Alex Non Sono Valentino Rossi e Spencer Maialotto, ma questo è accaduto più avanti.
Qualora il concetto di champagne sul podio sia contemplato a Indianapolis, Scott Dixon, Graham Rahal e Simon Pagenaud hanno potuto sbevazzare tranquillamente, quest'ultimo conquistando la terza piazza dopo essere partito dal cortile di casa di Lando Norris.
Colton Herta ha fatto l'Hulkenberg della situazione evitando di provocare problemi di drinking age, mentre hanno completato la top-10 Rinus Veekay, il nostro eroe Marcus Ericsson, Josef Newgarden, Patricio O'Ward, Santino Ferrucci e il Grande Samurai Takuma Sato. A seguire James Hinchcliffe, Conor Daly, Ryan Hunter-Reay, Zach Veach, Felix Rosenqvist, Max Chilton #MaiUnaGioia, Jack Harvey e la sua vettura fucsiahhhh, Charlie Kimball, Alex Palou, Will Power, Dalton Kellet, Marco Andretti e Sage Karam.
Come già anticipato, Spencer Pigot, Alexander Rossi e Oliver Askew non hanno finito la gara.
Dagli States giungono commenti sullo sventurato inizio di stagione di Alex Non Sono Valentino Rossi, io per stare sicura dare la colpa a un kompl8 spagnolo in vista dell'arrivo di Alonso per la Indy 500 che si svolgerà tra circa un mese e mezzo. Oppure, nel dubbio, ad Alex Palou, dato che ora di spagnolo c'è lui.
Al momento, comunque, è ancora presto per pensare alla Indy 500, quindi focalizziamoci su eventi più vicini nel tempo: il ritorno in pista è fissato per la prossima settimana, con un double header a Road America.
lunedì 8 giugno 2020
Indycar 2020: si parte dal Texas
Drivers, restart your engines, che è arrivato il momento di dare il via alla stagione 2020 di Indycar.
La stagione in realtà doveva iniziare lo scorso marzo e le vetture erano anche scese in pista per una sessione di prove libere a St. Petersburg, ma tutto era statp interrotto in corso d'opera, mentre almeno il campionato di Formula 1 venica interrotto senza che le vetture fossero scese in pista in modo totalmente random per poi tornare a casa in modo altrettanto random.
Dopo quel momento ci sono state varie gare saltate, cancellate o rimandate, tra cui la Indy 500 che si svolgerà il 23 agosto, in quella che in altre occasioni sarebbe stata piena pausa estiva. Ad ogni modo non pensiamo ad agosto quanto piuttosto al fatto che la stagione sia iniziata nel weekend appena terminato: sabato 6 giugno il campionato è partito dal Texas Motorspeedway per la Texas 300.
La gara si svolgeva quando da noi erano circa le due di notte e avevo pianificato una strategia piuttosto efficace: mettermi a letto a leggere in attesa del grande momento, poi seguire almeno un po' di livetiming sul cellulare, in attesa che giungesse il momento di recuperare o la gara oppure un highlight di lunghezza sufficiente a comprendere chr cosa fosse accaduto.
Poi il mal di testa ha avuto la meglio. Ho messo il libro da parte, ho chiuso gli occhi e mi sono svegliata di soprassalto verso le sei di mattina. Stavo sognando (non sto scherzando) che Kanaan postava su instagram dei post strappalacrime dopo avere litigato con Castroneves.
Dopo questo momento mi sono ricordata dell'inizio del campionato di Indycar e di essermi persa totalmente anche le news sull'evento. Quindi sono andata su twitter e ho cercato di recuperare qualcosa.
Poi nel pomeriggio della domenica ho visto un "exhtended highlight" della durata di circa dodici minuti, non il massimo che speravo, ma si tratta pur sempre di una sintesi che ha chiarito in modo abbastanza lineare come siano andate le cose, anche se ha snobbato interamente il Grande Samurai Takuma Sato, non-starter per un incidente avvenuto in qualifica, poche ore prima della gara. E con Sato che si spalma sui muri, il mondo sta tornando alla normalità.
La normalità comprendeva anche Josef Newgarden in pole position, in testa nella prima parte di gara, davanti a Simon Pagenaud (compagno di scorribande virtuali e polemiche di Trollando Norris) e all'immancabile Scott Dixon, il detersivo più celebre di Sportmediaset o chiunque fosse.
Costui è stato buono a guardare finché non ha approfittato di una safety car per portarsi in testa nel momento più opportuno.
Per essere una gara su ovale è stata tutto sommato abbastanza tranquilla, con quell'incidente, tuttavia, a stravolgere un po' la situazione: il rookie Rinus Veekay (dove Veekay sta per VK, le iniziali del suo vero cognome Van Kalmthout) è andato in testacoda e ha... mhm... collezionato? il termine inglese è "collected", direi, l'altro rookie Alex Palou, uno spagnolo che in passato ha corso con licenza giapponese quindi che non gli venga voglia di vincere a Indianapolis nel Memorial Weekend...
La sintesi ha poi mostrato di nuovo Newgarden in testa, fintanto che il Detersivo si è preso la leadership con un sorpasso poco prima del completamento di metà gara. Giri di pitstop a parte, non si sarebbe più schiodato da quella posizione fino alla fine. Frattanto il suo compagno di squadra Felix Rosenqvist si è portato in seconda posizione al suo inseguimento.
A parte Santino Ferrucci che sbatteva in pitlane, senza causare eccessivi intoppi, non abbiamo visto incidenti in pista finché non ci ha pensato proprio lo stesso Rosenqvist a dieci giri dalla fine: anche stavolta vincerà la prossima.
Dopo qualche giro dietro la safety car, la gara è ripresa per i giri finali: tutto tranquillo fino allo schianto di Charlie Kimball, avvenuto mentre il vincitore tagliava il traguardo.
Vincitore Scott Dixon davanti a Josef Newgarden e Simon Pagenaud, con nientemeno che Zach Veach appena giù dal podio. Ed Carpenter ha completato la top-5 davanti a Conor Daly (e già il fatto che Daly abbia un volante è una cosa che non capita tutti i giorni), Colton Herta, Ryan Hunter-Reay, Oliver Askew e nientemeno che Tony Kanaan, autore di una gloriosa decima piazza dopo certi ultimi posti della scorsa stagione. A seguire undicesima piazza per Charlie Kimball, poi Pat O'Ward, Will Power, Marco Andretti, Alexander Rossi, Jack Harvey, Graham Rahal, James Hinchcliffe e Marcus Ericsson: una Caterham è per sempre.
La stagione in realtà doveva iniziare lo scorso marzo e le vetture erano anche scese in pista per una sessione di prove libere a St. Petersburg, ma tutto era statp interrotto in corso d'opera, mentre almeno il campionato di Formula 1 venica interrotto senza che le vetture fossero scese in pista in modo totalmente random per poi tornare a casa in modo altrettanto random.
Dopo quel momento ci sono state varie gare saltate, cancellate o rimandate, tra cui la Indy 500 che si svolgerà il 23 agosto, in quella che in altre occasioni sarebbe stata piena pausa estiva. Ad ogni modo non pensiamo ad agosto quanto piuttosto al fatto che la stagione sia iniziata nel weekend appena terminato: sabato 6 giugno il campionato è partito dal Texas Motorspeedway per la Texas 300.
La gara si svolgeva quando da noi erano circa le due di notte e avevo pianificato una strategia piuttosto efficace: mettermi a letto a leggere in attesa del grande momento, poi seguire almeno un po' di livetiming sul cellulare, in attesa che giungesse il momento di recuperare o la gara oppure un highlight di lunghezza sufficiente a comprendere chr cosa fosse accaduto.
Poi il mal di testa ha avuto la meglio. Ho messo il libro da parte, ho chiuso gli occhi e mi sono svegliata di soprassalto verso le sei di mattina. Stavo sognando (non sto scherzando) che Kanaan postava su instagram dei post strappalacrime dopo avere litigato con Castroneves.
Dopo questo momento mi sono ricordata dell'inizio del campionato di Indycar e di essermi persa totalmente anche le news sull'evento. Quindi sono andata su twitter e ho cercato di recuperare qualcosa.
Poi nel pomeriggio della domenica ho visto un "exhtended highlight" della durata di circa dodici minuti, non il massimo che speravo, ma si tratta pur sempre di una sintesi che ha chiarito in modo abbastanza lineare come siano andate le cose, anche se ha snobbato interamente il Grande Samurai Takuma Sato, non-starter per un incidente avvenuto in qualifica, poche ore prima della gara. E con Sato che si spalma sui muri, il mondo sta tornando alla normalità.
La normalità comprendeva anche Josef Newgarden in pole position, in testa nella prima parte di gara, davanti a Simon Pagenaud (compagno di scorribande virtuali e polemiche di Trollando Norris) e all'immancabile Scott Dixon, il detersivo più celebre di Sportmediaset o chiunque fosse.
Costui è stato buono a guardare finché non ha approfittato di una safety car per portarsi in testa nel momento più opportuno.
Per essere una gara su ovale è stata tutto sommato abbastanza tranquilla, con quell'incidente, tuttavia, a stravolgere un po' la situazione: il rookie Rinus Veekay (dove Veekay sta per VK, le iniziali del suo vero cognome Van Kalmthout) è andato in testacoda e ha... mhm... collezionato? il termine inglese è "collected", direi, l'altro rookie Alex Palou, uno spagnolo che in passato ha corso con licenza giapponese quindi che non gli venga voglia di vincere a Indianapolis nel Memorial Weekend...
La sintesi ha poi mostrato di nuovo Newgarden in testa, fintanto che il Detersivo si è preso la leadership con un sorpasso poco prima del completamento di metà gara. Giri di pitstop a parte, non si sarebbe più schiodato da quella posizione fino alla fine. Frattanto il suo compagno di squadra Felix Rosenqvist si è portato in seconda posizione al suo inseguimento.
A parte Santino Ferrucci che sbatteva in pitlane, senza causare eccessivi intoppi, non abbiamo visto incidenti in pista finché non ci ha pensato proprio lo stesso Rosenqvist a dieci giri dalla fine: anche stavolta vincerà la prossima.
Dopo qualche giro dietro la safety car, la gara è ripresa per i giri finali: tutto tranquillo fino allo schianto di Charlie Kimball, avvenuto mentre il vincitore tagliava il traguardo.
Vincitore Scott Dixon davanti a Josef Newgarden e Simon Pagenaud, con nientemeno che Zach Veach appena giù dal podio. Ed Carpenter ha completato la top-5 davanti a Conor Daly (e già il fatto che Daly abbia un volante è una cosa che non capita tutti i giorni), Colton Herta, Ryan Hunter-Reay, Oliver Askew e nientemeno che Tony Kanaan, autore di una gloriosa decima piazza dopo certi ultimi posti della scorsa stagione. A seguire undicesima piazza per Charlie Kimball, poi Pat O'Ward, Will Power, Marco Andretti, Alexander Rossi, Jack Harvey, Graham Rahal, James Hinchcliffe e Marcus Ericsson: una Caterham è per sempre.
domenica 3 maggio 2020
Il motorsport ai tempi del coronavirus, tra replay, tifosi che non sanno cosa sia successo prima della settimana scorsa, gare virtuali e polemiche trash
Quando non ci sono gare, in un modo o nell'altro ci si deve arrangiare. Adesso stanno accadendo due cose, entrambe incluse nel contesto dell'arrangiarsi. Da un lato ci sono le gare virtuali, dall'altro i Replay. Il canale ufficiale della Formula 1 ritrasmette su Youtube una gara della F1 moderna o contemporanea ogni sabato pomeriggio e una della Formula 1 anni '80/'90 ogni mercoledì sera. Le sceglie verosimilmente con gli standard del tifoso medio British, specie quelle della categoria "moderne o contemporanee", quindi vai di gare vinte da Hamilton oppure da piloti che non si possono considerare avversari che gli abbiano dato un grosso fastidio. Per gli anni '90 vanno molto le gare con vincitori strani, tipo Panis o Herbert. Belle gare, non lo metto in discussione, ma c'è qualcosa che stride, a mio parere, con l'attuale status del niubbo della Formula 1 e anche del non tanto niubbo.
Viviamo in un contesto storico in cui il tifoso medio è convinto fermamente che tutto ciò che risale a prima di novembre 2019 (data da cui peraltro siamo anche abbastanza lontani quindi già sulla via del dimenticatoio) non esiste. So che non è dovere del canale Youtube della Formula 1 debellare l'ignoranza, ma il mio suggerimento sarebbe quello di scegliere qualche "gara normale". Insomma, gare con piloti mainstream sul podio, e possibilmente più di un pilota mainstream.
Altrimenti la gente si convincerà che negli anni '90 vincevano solo piloti strani e che Gran Bretagna 2008, replay di ieri (di cui trovate un mio vecchio commento), sia totalmente indicativo di tutta la stagione. Il che porta alla considerazione che Hamilton è il miglior pilota di tutti i tempi e Massa il peggiore di tutti i tempi e, al contempo, che se Hamilton ha vinto il mondiale con un punto su Massa all'ultima gara deve essere sopravvalutato quindi i piloti contemporanei sono tutti dei brocchi. Per questo verso Bahrein 2014 era a mio parere più adatto a simboleggiare un'epoca, Gran Bretagna 2008 fino a un certo punto.
Anche Brasile 2012 penso che sia stato trasmesso con l'intento di dimostrare che in quell'anno Alonso e Vettel stavano inseguendo un titolo andando incontro a peripezie infinite, mentre Hamilton ha vinto in modo più tranquillo. Nei commenti c'era perfino gente che criticava il fatto che Vettel, mentre era ventiduesimo in un gran premio che doveva chiudere a punti per vincere il mondiale, non avesse guidato in modo conservativo. Tenetevelo in mente, quindi: quando si è ultimi ed essere ultimi è da senza speranze, l'obiettivo di un pilota dovrebbe quello di passare la gara a contemplare il retrotreno di Pic.
Comunque sia, Hamilton è ancora sulla cresta dell'onda e metterlo da parte è difficile, ma è chiaro che l'intento sia quello di promuovere anche i Leclestappen. Quindi state tranquilli, difficilmente vedrete gare contemporanee che non siano state vinte da Hamilton, Leclerc o Verstappen. Eccetto gente inoffensiva tipo Ricciardo e Button.
Al di là di questo rimango convinta che il replay sia comunque un'ottima iniziativa e che in ogni caso, anche la gente che guarda le gare, potrebbe evitare di dare di matto quando non vengono mostrate le loro gare preferite. In fin dei conti, vorrei ricordare che c'è modo per vederne anche molte altre. Ci sono anche canali youtube pieni di vecchi gran premi. Almeno qualcosa di quello che vi piace, sicuramente ci sarà. Altrimenti ripiegate pure sulle gare virtuali, rigorosamente giudicandole come se fossero gare vere. Quindi il valore dei piloti si decide in base a quello che fanno nel virtuale ed eventuali soggetti random che prendono il posto di piloti titolari (molti soggetti random, in realtà) meriterebbero sicuramente di più un volante in Formula 1!!!11!!11!! dei piloti che non partecipano alle garehhhh virtualihhhh!!11!!!1!! o che non le vincono.
Tra parentesi, pur non essendo un'appassionata del genere, rimango del parere che anche questa sia una buona iniziativa. Però ci si scontra sempre con la solita corrente del tifoso ignorante che non ha idea del fatto che sia esistito qualcosa prima del novembre 2019. O del fatto che non tutti i piloti hanno una sim per gareggiare. O del fatto che magari hanno anche altre cose da fare, tipo bere vodka, nel caso di Raikkonen.
Però a mio parere bisognerebbe cercare di darsi una calmata. Ieri, nella prima serata, c'era gente che polemizzava su cosa fosse più figo tra il campionato di Formula 1 virtuale a cui partecipa Leclerc o il campionato Legends Trophy(?) a cui prendono parte diversi veterani del motorsport, in genere ultraquarantenni o ultracinquantenni, al quale ha partecipato Vettel ieri, di cui la cosa più interessante era sicuramente, stando alla lista dei partecipanti, il fatto che Vettel in quel momento fosse "in pista" insieme a uno dei suoi best friend forever, ovvero Pirro.
Mentre stavo giusto pensando che fosse più pittoresco dare peso al fatto che si gareggiava quando di là dall'oceano erano apparentemente l'una o le due del pomeriggio e che bisognasse piuttosto interrogarsi sul fatto che Montoya fosse o non fosse già andato a pranzo mentre vinceva una delle gare, pensavo che per il capitolo gare virtuali non si potesse precipitare più in basso delle polemiche trash di poco conto tra gli appassionati. Mi sbagliavo. Mi sbagliavo di grosso, perché il peggio doveva ancora venire e si sarebbe materializzato nel proseguimento di serata, grazie anche alla collaborazione di certi piloti di Indycar.
C'era una gara virtuale di Indycar, ieri sera, ed è successo di tutto. Dove per di tutto intendo che Pagenaud, dopo essere stato probabilmente chiuso da Norris, ha detto in diretta Twitch che l'avrebbe sbattuto fuori pista, cosa che ha fatto all'ultimo giro, venendo definito un perdente da Norris, che ha criticato pesantemente l'accaduto venendo a quanto pare difeso da Verstappen, mentre Pagenaud minimizzava l'accaduto postando foto del suo onnipresente cane e sostenendo che il cane è più paziente di lui.
Ma non è finita, perché nel frattempo Ferrucci buttava fuori deliberatamente Askew, sostenendo che tanto era solo un videogioco e quindi ciascuno poteva fare quel cavolo che gli pareva.
Infine pare che ci sia stata una mezza polemica, seppure dai toni molto più contenuti, tra Ericsson e O'Ward, con quest'ultimo accusato da Ericsson di avere innescato un incidente e O'Ward convinto di non avere fatto nulla di male. Quest'ultimo caso pare essere stato ormai dimenticato, perché non era ovviamente ai livelli di quanto accaduto tra gli altri.
Se Ferrucci fuori dagli schemi non ha stupito, molta gente si è indignata per il comportamento di Pagenaud, il che ha anche il suo senso, se non fosse che poi le accuse sul suo comportamento nel virtuale sono state estese, inventandosele, anche alle gare vere, per la solita regola web in cui se il 2 maggio 2020 ti sei comportato da cogl*one mentre prendevi parte a una gara virtuale, allora devi esserti per forza comportato da cogl*one in qualsiasi momento della tua vita.
Ci sono due cose che mi hanno colpita molto in negativo in tutto ciò. La prima è la palese incapacità di molti spettatori di distinguere il virtuale dal vero. E questo non significa che nel virtuale si debba essere autorizzati a infrangere le regole, ma significa piuttosto che gli effetti potenziali degli incidenti sono molto diversi. Scagliare in aria un avversario e fargli fare un volo in tribuna in stile "Driven" nel virtuale e farlo nel reale non è la stessa cosa. Ovviamente entrambe le cose sono da giudicare in negativo, ma si tratta di due tipi molto diversi di negativo. Idem le osservazioni del tipo "Norris è come Alonso, i piloti di Indycar sono indignati dal fatto che vada forte". No, fermi tutti. Alonso ha partecipato a una vera Indy 500, Norris ha partecipato a una gara virtuale, quindi questa cosa del "Norris è come Alonso" mi sembra molto labile. E peraltro non ricordo piloti di Indycar indignati dalla presenza di Alonso.
La seconda cosa che mi ha colpita in negativo è il comportamento stesso tenuto dai piloti, i colpevoli e le vittime degli incidenti, ma anche il resto del mondo motoristico che ha detto la sua sui social. Non c'è niente di strano in tutto questo, solo... è il più grande polverone della storia del motorsport recente, nemmeno per Baku 2017 e per le risse della NASCAR ricordo di avere assistito a così tante prese di posizione.
Nella realtà, con tutta probabilità, perfino gli stessi piloti coinvolti si sarebbero comportati in modo un po' più maturo (salvo forse casi eccezionali), magari accorgendosi delle loro esagerazioni.
PS. A completare l'opera ieri sera a quanto pare durante una live su Twitch, Leclerc è stato tartassato di richieste di fan che lo supplicavano di telefonare a Vettel durante la diretta, al punto da spingere Leclerc a dovere spiegare che non è educato fare telefonate random alla gente alle undici di sera. E con Leclerc che deve scomodarsi di dare al fandom lezioni di saggezza, credo che il fandom dovrebbe iniziare seriamente a porsi qualche domanda.
Viviamo in un contesto storico in cui il tifoso medio è convinto fermamente che tutto ciò che risale a prima di novembre 2019 (data da cui peraltro siamo anche abbastanza lontani quindi già sulla via del dimenticatoio) non esiste. So che non è dovere del canale Youtube della Formula 1 debellare l'ignoranza, ma il mio suggerimento sarebbe quello di scegliere qualche "gara normale". Insomma, gare con piloti mainstream sul podio, e possibilmente più di un pilota mainstream.
Altrimenti la gente si convincerà che negli anni '90 vincevano solo piloti strani e che Gran Bretagna 2008, replay di ieri (di cui trovate un mio vecchio commento), sia totalmente indicativo di tutta la stagione. Il che porta alla considerazione che Hamilton è il miglior pilota di tutti i tempi e Massa il peggiore di tutti i tempi e, al contempo, che se Hamilton ha vinto il mondiale con un punto su Massa all'ultima gara deve essere sopravvalutato quindi i piloti contemporanei sono tutti dei brocchi. Per questo verso Bahrein 2014 era a mio parere più adatto a simboleggiare un'epoca, Gran Bretagna 2008 fino a un certo punto.
Anche Brasile 2012 penso che sia stato trasmesso con l'intento di dimostrare che in quell'anno Alonso e Vettel stavano inseguendo un titolo andando incontro a peripezie infinite, mentre Hamilton ha vinto in modo più tranquillo. Nei commenti c'era perfino gente che criticava il fatto che Vettel, mentre era ventiduesimo in un gran premio che doveva chiudere a punti per vincere il mondiale, non avesse guidato in modo conservativo. Tenetevelo in mente, quindi: quando si è ultimi ed essere ultimi è da senza speranze, l'obiettivo di un pilota dovrebbe quello di passare la gara a contemplare il retrotreno di Pic.
Comunque sia, Hamilton è ancora sulla cresta dell'onda e metterlo da parte è difficile, ma è chiaro che l'intento sia quello di promuovere anche i Leclestappen. Quindi state tranquilli, difficilmente vedrete gare contemporanee che non siano state vinte da Hamilton, Leclerc o Verstappen. Eccetto gente inoffensiva tipo Ricciardo e Button.
Al di là di questo rimango convinta che il replay sia comunque un'ottima iniziativa e che in ogni caso, anche la gente che guarda le gare, potrebbe evitare di dare di matto quando non vengono mostrate le loro gare preferite. In fin dei conti, vorrei ricordare che c'è modo per vederne anche molte altre. Ci sono anche canali youtube pieni di vecchi gran premi. Almeno qualcosa di quello che vi piace, sicuramente ci sarà. Altrimenti ripiegate pure sulle gare virtuali, rigorosamente giudicandole come se fossero gare vere. Quindi il valore dei piloti si decide in base a quello che fanno nel virtuale ed eventuali soggetti random che prendono il posto di piloti titolari (molti soggetti random, in realtà) meriterebbero sicuramente di più un volante in Formula 1!!!11!!11!! dei piloti che non partecipano alle garehhhh virtualihhhh!!11!!!1!! o che non le vincono.
Tra parentesi, pur non essendo un'appassionata del genere, rimango del parere che anche questa sia una buona iniziativa. Però ci si scontra sempre con la solita corrente del tifoso ignorante che non ha idea del fatto che sia esistito qualcosa prima del novembre 2019. O del fatto che non tutti i piloti hanno una sim per gareggiare. O del fatto che magari hanno anche altre cose da fare, tipo bere vodka, nel caso di Raikkonen.
Però a mio parere bisognerebbe cercare di darsi una calmata. Ieri, nella prima serata, c'era gente che polemizzava su cosa fosse più figo tra il campionato di Formula 1 virtuale a cui partecipa Leclerc o il campionato Legends Trophy(?) a cui prendono parte diversi veterani del motorsport, in genere ultraquarantenni o ultracinquantenni, al quale ha partecipato Vettel ieri, di cui la cosa più interessante era sicuramente, stando alla lista dei partecipanti, il fatto che Vettel in quel momento fosse "in pista" insieme a uno dei suoi best friend forever, ovvero Pirro.
Mentre stavo giusto pensando che fosse più pittoresco dare peso al fatto che si gareggiava quando di là dall'oceano erano apparentemente l'una o le due del pomeriggio e che bisognasse piuttosto interrogarsi sul fatto che Montoya fosse o non fosse già andato a pranzo mentre vinceva una delle gare, pensavo che per il capitolo gare virtuali non si potesse precipitare più in basso delle polemiche trash di poco conto tra gli appassionati. Mi sbagliavo. Mi sbagliavo di grosso, perché il peggio doveva ancora venire e si sarebbe materializzato nel proseguimento di serata, grazie anche alla collaborazione di certi piloti di Indycar.
C'era una gara virtuale di Indycar, ieri sera, ed è successo di tutto. Dove per di tutto intendo che Pagenaud, dopo essere stato probabilmente chiuso da Norris, ha detto in diretta Twitch che l'avrebbe sbattuto fuori pista, cosa che ha fatto all'ultimo giro, venendo definito un perdente da Norris, che ha criticato pesantemente l'accaduto venendo a quanto pare difeso da Verstappen, mentre Pagenaud minimizzava l'accaduto postando foto del suo onnipresente cane e sostenendo che il cane è più paziente di lui.
Ma non è finita, perché nel frattempo Ferrucci buttava fuori deliberatamente Askew, sostenendo che tanto era solo un videogioco e quindi ciascuno poteva fare quel cavolo che gli pareva.
Infine pare che ci sia stata una mezza polemica, seppure dai toni molto più contenuti, tra Ericsson e O'Ward, con quest'ultimo accusato da Ericsson di avere innescato un incidente e O'Ward convinto di non avere fatto nulla di male. Quest'ultimo caso pare essere stato ormai dimenticato, perché non era ovviamente ai livelli di quanto accaduto tra gli altri.
Se Ferrucci fuori dagli schemi non ha stupito, molta gente si è indignata per il comportamento di Pagenaud, il che ha anche il suo senso, se non fosse che poi le accuse sul suo comportamento nel virtuale sono state estese, inventandosele, anche alle gare vere, per la solita regola web in cui se il 2 maggio 2020 ti sei comportato da cogl*one mentre prendevi parte a una gara virtuale, allora devi esserti per forza comportato da cogl*one in qualsiasi momento della tua vita.
Ci sono due cose che mi hanno colpita molto in negativo in tutto ciò. La prima è la palese incapacità di molti spettatori di distinguere il virtuale dal vero. E questo non significa che nel virtuale si debba essere autorizzati a infrangere le regole, ma significa piuttosto che gli effetti potenziali degli incidenti sono molto diversi. Scagliare in aria un avversario e fargli fare un volo in tribuna in stile "Driven" nel virtuale e farlo nel reale non è la stessa cosa. Ovviamente entrambe le cose sono da giudicare in negativo, ma si tratta di due tipi molto diversi di negativo. Idem le osservazioni del tipo "Norris è come Alonso, i piloti di Indycar sono indignati dal fatto che vada forte". No, fermi tutti. Alonso ha partecipato a una vera Indy 500, Norris ha partecipato a una gara virtuale, quindi questa cosa del "Norris è come Alonso" mi sembra molto labile. E peraltro non ricordo piloti di Indycar indignati dalla presenza di Alonso.
La seconda cosa che mi ha colpita in negativo è il comportamento stesso tenuto dai piloti, i colpevoli e le vittime degli incidenti, ma anche il resto del mondo motoristico che ha detto la sua sui social. Non c'è niente di strano in tutto questo, solo... è il più grande polverone della storia del motorsport recente, nemmeno per Baku 2017 e per le risse della NASCAR ricordo di avere assistito a così tante prese di posizione.
Nella realtà, con tutta probabilità, perfino gli stessi piloti coinvolti si sarebbero comportati in modo un po' più maturo (salvo forse casi eccezionali), magari accorgendosi delle loro esagerazioni.
PS. A completare l'opera ieri sera a quanto pare durante una live su Twitch, Leclerc è stato tartassato di richieste di fan che lo supplicavano di telefonare a Vettel durante la diretta, al punto da spingere Leclerc a dovere spiegare che non è educato fare telefonate random alla gente alle undici di sera. E con Leclerc che deve scomodarsi di dare al fandom lezioni di saggezza, credo che il fandom dovrebbe iniziare seriamente a porsi qualche domanda.
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mercoledì 25 settembre 2019
Indycar 2019: Commento al Gran Premio di Laguna Seca - 22 Settembre
Readers, start your engines e accendeteli leggendo questa comunicazione di servizio: questa è l'ultima volta in cui commenterò una gara di Indycar con il format del commento ironico al gran premio. Questo non significa, in nessun modo, che non parlerò più di Indycar, pianifico di seguire il campionato e di parlarne anche nella prossima stagione, ma semplicemente non me la sento di continuare a prendermi questo impegno, quando c'è la possibilità di commentare le gare anche in modo molto più libero e senza imporsi delle tempistiche.
Ora che vi ho detto questo, posso procedere come se niente fosse e continuare a raccontarvi quello che è successo a Laguna Seca, anzi, direi che posso INIZIARE a raccontarvelo.
La gara era prevista per domenica alle 23.30 italiane. O almeno così avevo letto, perché alle 23.30 italiane la gara era anche già finita, se ben ricordo.
Non ho potuto seguire la diretta, leggendo occasionalmente gli update sul cellulare, poi lunedì sera mi sono vista il race recap postato sul profilo youtube ufficiale del campionato di Indycar.
Piccola digressione: il "relive the action in less than 30 minutes" all'inizio non mi convinceva più di tanto, ma dopo averlo visto dall'inizio alla fine mi sono accorta che, tutto sommato, è un'idea fantastica. Ora, se postassero le gare intere come accadeva fino all'anno scorso non sarebbe male, ma per chi non ha potuto vedere una gara un recap del genere è un notevole passo avanti. Se qualcuno di Liberty Media mi stesse leggendo in incognito, vorrei ricordare che potrebbero casualmente innalzare da cinque minuti scarsi a mezz'ora la durata dei race recap per la Formula 1.
Liberty Media mi ha risposto alzando il dito al vento (quello di Willpowahhhh, non quello di Vettel), quindi posso procedere parlando di cose serie.
La più seria di tutte è che Baby Herta ha conquistato la pole position sul circuito... non saprei come definirlo, forse "di casa". Suo padre, oltre a farsi trollare da Zanardi all'ultima curva nel 1996, ci ha anche vinto nel 1998 e nel 1999 e, proprio vent'anni fa nel 1999, otteneva la pole position come il figlio. L'unica differenza era che il padre, in caso di vittoria, non sarebbe stato costretto a scolarsi del waard per questioni di età.
Nel frattempo nella nostra domenica pomeriggio è accaduta una cosa bellissima e, giusto per chiarire il concetto, è successa una cosa bellissima RELATIVA ALLA INDYCAR, perché nulla è più bello di Giovinazzi in testa a un gran premio. È successo che ho letto uno scambio di tweet tra Baby Herta e Baby O'Ward, che si auguravano di incrociare nuovamente le loro strade, prima o poi. AAAAAWWWWW, posso continuare a shipparli! *-*
GRIGLIA DI PARTENZA:
Herta - Dixon
Rossi - Newgarden
Hinchcliffe - Pagenaud
Power - Rahal
Hunter-reay - Chilton
Ericsson - Ferrucci
Daly - Rosenqvist
Pigot - Sato
Veach - Jones
Bourdais - Kimball
Kanaan - Andretti
Leist - Harvey...
...
...
...
...anzi no, perché i tempi di Rosenbitch sono stati eliminati perché è finito in testacoda facendo esporre le bandiere gialle, il che significa che se RoGro fosse un pilota di Indycar, tante volte gli sarebbe toccato partire ultimo anche se avesse fatto registrare un tempo.
Rosenbitch, che contendeva a Baby Herta il titolo di Rookie of the Year, non era per niente soddisfatto di tutto ciò.
Immagino che non fossero particolarmente soddisfatti nemmeno Newgarden, Rossi, Pagenaud e Dixon, che erano in lotta per il titolo ma per queste ragioni venivano presi in considerazione meno del dovuto.
RACE RECAP:
- si faceva un gran parlare del fatto che i championship contender "meno importanti" potessero vincere il campionato vincendo la gara con Newgarden fuori dalle posizioni di rilievo (le proiezioni erano troppo complicate perché mi ci potessi mettere d'impegno), ma nel frattempo Baby Herta stava in testa senza che nessuno in apparenza lo potesse insidiare;
- in realtà Dixon era abbastanza vicino a Baby Herta, nei momenti in cui non era impegnato a difendersi dagli attacchi della gente che aveva dietro, tipo Pagenaud;
- Willpowahhhh che in qualità di VeKkYaCç10 non era in lotta per il titolo, ha pensato bene di mettersi in mezzo e di stare davanti a un po' di gente;
- Baby Herta ha resistito a tentativi di undercut e overcut, mentre Willpowahhhh si è procacciato la seconda posizione e ha passato tutta la gara a contemplargli il retrotreno molto da vicino;
- Dixon si è dovuto accontentare della posizione più bassa del podio, con Pagenaud che agitava minaccioso la baguette a pochi decimi dal suo fondoschiena;
- Newgarden faceva una gara piuttosto tranquilla, un po' come se fosse stato Button e avesse già accumulato un vantaggio sufficiente per potere vincere il titolo anche rigirandosi i pollici, con il risultato che ha portato a casa il titolo;
- Rosenbitch era ancora inca**ato per la penalità del giorno precedente e per essere stato mandato indietro a calci nel cu*o e ne ha approfittato per bullizzare Alex Non Sono Valentino Rossi, superandolo;
- nel corso della gara, che durava in totale 90 giri, c'è stata una sola safety car, esattamente a metà, quando Daly è finito in testacoda;
- i telecronisti USA hanno insinuato che quel testacoda fosse stato fatto apposta per favorire una rimonta da parte di Alex NSVR dato che Daly correva con il team Andretti, mentre poi si è scoperto dal replay che era andato in testacoda durante un contatto con l'Uomo Noia;
- quelle immagini erano senz'altro un fake, dato che sappiamo che Sonniferetti in realtà non esiste davvero;
- al restart c'è stato un altro incidente, con Ferrucci che ha speronato un'altra vettura che risultava essere quella del Grande Samurai e con Jones che è finito in mezzo al caos.
RISULTATO:
1. Colton Herta - Harding
A soli 19 anni ha già eguagliato il numero di gare vinte dal padre, ma diversamente dal padre è troppo giovane per bere champagne, quindi immagino che sia stato destinato a un podio analcolico.
2. Will Power - Penske
Mi fa piacere che alla fine nessuno abbia parlato del fatto che sia un vecchiohhhh bollitohhhh, ma credo che sia solo perché è più bello parlarne relativamente a uno dei suoi compagni di squadra.
3. Scott Dixon - Ganassi
Anche lui tecnicamente per età dovrebbe essere un vecchio pensionato, ma i suoi risultati non lasciano pensare a niente di tutto ciò. Essenzialmente tutta la griglia della Indycar è composta o da bambini o da nonni.
4. Simon Pagenaud - Penske
Per quanto non sia mai stato il favorito, nel corso di questa stagione, sono un po' sorpresa dal fatto che questo campionato sia stato visto in luce negativa e che le cose non mi siano sembrate tanto cambiate nonostante la vittoria della Indy 500. :-/// Gli States sono proprio un luogo in cui tutto funziona al contrario!
5. Felix Rosenqvist - Ganassi
Purtroppo in questa stagione non è riuscito a ottenere la sua prima vittoria in carriera, con il massimo risultato una seconda posizione. Tuttavia penso che si sia meritato il titolo di Rookie of the Year e che il suo futuro sia molto promettente. In questa gara mi è piaciuto anche più che in altre.
6. Alexander Rossi - Andretti
Sono molto stupita del fatto che non sia riuscito a vincere il campionato nonostante l'assenza di piloti spagnoli e/o catalani sulla griglia di partenza. Non riesco proprio a spiegarmi questa cosa... *roll eyes*
7. Sebastien Bourdais - Coyne
Il pilota più Mai Una Gioia della storia della Toro Rosso, carica che ricopre ex-equo con Brendon Bitch, ha già quarant'anni suonati, ma la sua età non è considerata rilevante, in quanto lui stesso non viene considerato rilevante. Da parte sua, comunque, dimostra spesso di essere più rilevante di quanto sembri, talvolta tenendosi dietro qualche nome importante del campionato.
8. Josef Newgarden - Penske
Va bene, va bene, Nuovo Giardino aveva come unico scopo quello di portarsi a casa il titolo in questo weekend. Lo voto come Button of the Day.
9. James Hinchcliffe - Schmidt
Questo è un altro di quei personaggi che esistono, ma vengono raramente presi in considerazione. Pare che verrà preso in considerazione dalla McLaren Indy che altri non è che la Schmidt in partnership con la McLaren, con la quale prenderà parte alla prossima stagione.
10. Ryan Hunter-Reay - Andretti
Non sono mai riuscita a inquadrare questo pilota in una categoria ben precisa. Passa dal lottare per il podio al lottare per la penultima piazza ad arrivare in posizioni random nella zona bassa della top-ten. Questa gara conferma la mia impressione.
11. Marcus Ericsson - Schmidt
Diversamente da altri, non correrà la prossima stagione con la McLaren Made by Schmidt, ma si dichiara convinto di avere buone opportunità per la prossima stagione. Lo spero vivamente, perché il Pollo Gigante ha il suo perché!
12. Graham Rahal - Rahal
Anche per lui vale la considerazione che sta un po' da una parte e un po' dall'altra della griglia di partenza e del risultato finale. Non importa, io ho occhi solo per il suo compagno di squadra!
13. Max Chilton - Carlin
Niente, costui non mi darà mai una piccola gioia, se non quella di arrivare davanti all'uomo più inesistente del campionato di Indycar.
14. Marco Andretti - Andretti/Herta
Error 404. Not Found. Haryanto of the Day.
15. Charlie Kimball - Carlin
Tra una cosa e l'altra è riuscito a farsi battere dal suo compagno di squadra quindi in realtà il Piccolo Chilli mi ha davvero dato una piccolissima gioia!
16. Tony Kanaan - Foyt
Continuo ogni volta a sperare che possa ottenere un podio random come quella volta qualche tempo fa, per cu*o e non per merito rendendo il podio stesso falsato. Naturalmente non succede, ma in compenso Baby Matheus sta imparando bene come si fa a stirare.
17. Matheus Leist - Foyt
A stirarehhhhh!!111!!!11!!!
18. Zach Veach - Andretti
Non mi sono accorta che fosse in pista, probabilmente ha contratto la Sindrome di Sonniferetti, essendone compagno di squadra.
19. Jack Harvey - Shank
Sono ben lontani i giorni di gloria in cui andava a podio con la sua vettura rosa, stavolta è stato nelle retrovie per tutto il tempo ed è stato l'ultimo pilota a pieni giri.
20. Spencer Pigot - Carpenter
A proposito di vetture rosa, ci tengo a ricordare che se guidasse una vettura rosa sarebbe un porcellino d'India.
21. Takuma Sato - Rahal
Stavolta mi ha delusa profondamente. Avrebbe dovuto intervenire in prima persona per speronare il primo che gli passava a fianco, invece si è fatto incastrare come un pollo gigante, facendosi sbattere fuori da un ragazzino che usa ancora il ciuccio.
22. Conor Daly - Andretti
Il suo massimo momento di gloria è che i telecronisti hanno specificato, in occasione del suo incidente con Sonniferetti, che è il best friend forever di quest'ultimo. Se Sonniferetti esistesse, partirebbe la ship.
23. Ed Jones - Carpenter
Verosimilmente vittima delle sportellate di Ferrucci, la sua gara è finita anzitempo, rendendolo ancora meno in vista di quanto lo fosse stato fino a quel momento.
24. Santino Ferrucci - Foyt
Per tutto il tempo è stato elogiato, nonostante l'incidente, perché era il primo incidente della stagione e perché è riuscito ad andare a parcheggiare in un luogo che non fosse tra le scatole e di conseguenza non ha fatto entrare la safety car.
CLASSIFICA PILOTI: Newgarden 641, Pagenaud 616, Rossi 608, Dixon 578, Power 550, Rosenqvist 425, Herta 420/2 vittorie, Hunter-Reay 420/0 vittorie, Sato 415, Rahal 389, Bourdais 387, Hinchcliffe 370, Pigot 351, Pigot 335, Kanaan 304, Andretti 303, Ericsson 290, Veach 271, Leist 261, Jones 217, Harvey 186, Chilton 184, Carpenter 161, Daly 149, Kimball 117, O'Ward 115, Karam 39, Davison 36, Castroneves 33, Hanley 31, Mann 28, Kaiser 22, Hildebrand 20, Servia 16, Enerson 13, King 12.
Ora che vi ho detto questo, posso procedere come se niente fosse e continuare a raccontarvi quello che è successo a Laguna Seca, anzi, direi che posso INIZIARE a raccontarvelo.
La gara era prevista per domenica alle 23.30 italiane. O almeno così avevo letto, perché alle 23.30 italiane la gara era anche già finita, se ben ricordo.
Non ho potuto seguire la diretta, leggendo occasionalmente gli update sul cellulare, poi lunedì sera mi sono vista il race recap postato sul profilo youtube ufficiale del campionato di Indycar.
Piccola digressione: il "relive the action in less than 30 minutes" all'inizio non mi convinceva più di tanto, ma dopo averlo visto dall'inizio alla fine mi sono accorta che, tutto sommato, è un'idea fantastica. Ora, se postassero le gare intere come accadeva fino all'anno scorso non sarebbe male, ma per chi non ha potuto vedere una gara un recap del genere è un notevole passo avanti. Se qualcuno di Liberty Media mi stesse leggendo in incognito, vorrei ricordare che potrebbero casualmente innalzare da cinque minuti scarsi a mezz'ora la durata dei race recap per la Formula 1.
Liberty Media mi ha risposto alzando il dito al vento (quello di Willpowahhhh, non quello di Vettel), quindi posso procedere parlando di cose serie.
La più seria di tutte è che Baby Herta ha conquistato la pole position sul circuito... non saprei come definirlo, forse "di casa". Suo padre, oltre a farsi trollare da Zanardi all'ultima curva nel 1996, ci ha anche vinto nel 1998 e nel 1999 e, proprio vent'anni fa nel 1999, otteneva la pole position come il figlio. L'unica differenza era che il padre, in caso di vittoria, non sarebbe stato costretto a scolarsi del waard per questioni di età.
Nel frattempo nella nostra domenica pomeriggio è accaduta una cosa bellissima e, giusto per chiarire il concetto, è successa una cosa bellissima RELATIVA ALLA INDYCAR, perché nulla è più bello di Giovinazzi in testa a un gran premio. È successo che ho letto uno scambio di tweet tra Baby Herta e Baby O'Ward, che si auguravano di incrociare nuovamente le loro strade, prima o poi. AAAAAWWWWW, posso continuare a shipparli! *-*
GRIGLIA DI PARTENZA:
Herta - Dixon
Rossi - Newgarden
Hinchcliffe - Pagenaud
Power - Rahal
Hunter-reay - Chilton
Ericsson - Ferrucci
Daly - Rosenqvist
Pigot - Sato
Veach - Jones
Bourdais - Kimball
Kanaan - Andretti
Leist - Harvey...
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...anzi no, perché i tempi di Rosenbitch sono stati eliminati perché è finito in testacoda facendo esporre le bandiere gialle, il che significa che se RoGro fosse un pilota di Indycar, tante volte gli sarebbe toccato partire ultimo anche se avesse fatto registrare un tempo.
Rosenbitch, che contendeva a Baby Herta il titolo di Rookie of the Year, non era per niente soddisfatto di tutto ciò.
Immagino che non fossero particolarmente soddisfatti nemmeno Newgarden, Rossi, Pagenaud e Dixon, che erano in lotta per il titolo ma per queste ragioni venivano presi in considerazione meno del dovuto.
RACE RECAP:
- si faceva un gran parlare del fatto che i championship contender "meno importanti" potessero vincere il campionato vincendo la gara con Newgarden fuori dalle posizioni di rilievo (le proiezioni erano troppo complicate perché mi ci potessi mettere d'impegno), ma nel frattempo Baby Herta stava in testa senza che nessuno in apparenza lo potesse insidiare;
- in realtà Dixon era abbastanza vicino a Baby Herta, nei momenti in cui non era impegnato a difendersi dagli attacchi della gente che aveva dietro, tipo Pagenaud;
- Willpowahhhh che in qualità di VeKkYaCç10 non era in lotta per il titolo, ha pensato bene di mettersi in mezzo e di stare davanti a un po' di gente;
- Baby Herta ha resistito a tentativi di undercut e overcut, mentre Willpowahhhh si è procacciato la seconda posizione e ha passato tutta la gara a contemplargli il retrotreno molto da vicino;
- Dixon si è dovuto accontentare della posizione più bassa del podio, con Pagenaud che agitava minaccioso la baguette a pochi decimi dal suo fondoschiena;
- Newgarden faceva una gara piuttosto tranquilla, un po' come se fosse stato Button e avesse già accumulato un vantaggio sufficiente per potere vincere il titolo anche rigirandosi i pollici, con il risultato che ha portato a casa il titolo;
- Rosenbitch era ancora inca**ato per la penalità del giorno precedente e per essere stato mandato indietro a calci nel cu*o e ne ha approfittato per bullizzare Alex Non Sono Valentino Rossi, superandolo;
- nel corso della gara, che durava in totale 90 giri, c'è stata una sola safety car, esattamente a metà, quando Daly è finito in testacoda;
- i telecronisti USA hanno insinuato che quel testacoda fosse stato fatto apposta per favorire una rimonta da parte di Alex NSVR dato che Daly correva con il team Andretti, mentre poi si è scoperto dal replay che era andato in testacoda durante un contatto con l'Uomo Noia;
- quelle immagini erano senz'altro un fake, dato che sappiamo che Sonniferetti in realtà non esiste davvero;
- al restart c'è stato un altro incidente, con Ferrucci che ha speronato un'altra vettura che risultava essere quella del Grande Samurai e con Jones che è finito in mezzo al caos.
RISULTATO:
1. Colton Herta - Harding
A soli 19 anni ha già eguagliato il numero di gare vinte dal padre, ma diversamente dal padre è troppo giovane per bere champagne, quindi immagino che sia stato destinato a un podio analcolico.
2. Will Power - Penske
Mi fa piacere che alla fine nessuno abbia parlato del fatto che sia un vecchiohhhh bollitohhhh, ma credo che sia solo perché è più bello parlarne relativamente a uno dei suoi compagni di squadra.
3. Scott Dixon - Ganassi
Anche lui tecnicamente per età dovrebbe essere un vecchio pensionato, ma i suoi risultati non lasciano pensare a niente di tutto ciò. Essenzialmente tutta la griglia della Indycar è composta o da bambini o da nonni.
4. Simon Pagenaud - Penske
Per quanto non sia mai stato il favorito, nel corso di questa stagione, sono un po' sorpresa dal fatto che questo campionato sia stato visto in luce negativa e che le cose non mi siano sembrate tanto cambiate nonostante la vittoria della Indy 500. :-/// Gli States sono proprio un luogo in cui tutto funziona al contrario!
5. Felix Rosenqvist - Ganassi
Purtroppo in questa stagione non è riuscito a ottenere la sua prima vittoria in carriera, con il massimo risultato una seconda posizione. Tuttavia penso che si sia meritato il titolo di Rookie of the Year e che il suo futuro sia molto promettente. In questa gara mi è piaciuto anche più che in altre.
6. Alexander Rossi - Andretti
Sono molto stupita del fatto che non sia riuscito a vincere il campionato nonostante l'assenza di piloti spagnoli e/o catalani sulla griglia di partenza. Non riesco proprio a spiegarmi questa cosa... *roll eyes*
7. Sebastien Bourdais - Coyne
Il pilota più Mai Una Gioia della storia della Toro Rosso, carica che ricopre ex-equo con Brendon Bitch, ha già quarant'anni suonati, ma la sua età non è considerata rilevante, in quanto lui stesso non viene considerato rilevante. Da parte sua, comunque, dimostra spesso di essere più rilevante di quanto sembri, talvolta tenendosi dietro qualche nome importante del campionato.
8. Josef Newgarden - Penske
Va bene, va bene, Nuovo Giardino aveva come unico scopo quello di portarsi a casa il titolo in questo weekend. Lo voto come Button of the Day.
9. James Hinchcliffe - Schmidt
Questo è un altro di quei personaggi che esistono, ma vengono raramente presi in considerazione. Pare che verrà preso in considerazione dalla McLaren Indy che altri non è che la Schmidt in partnership con la McLaren, con la quale prenderà parte alla prossima stagione.
10. Ryan Hunter-Reay - Andretti
Non sono mai riuscita a inquadrare questo pilota in una categoria ben precisa. Passa dal lottare per il podio al lottare per la penultima piazza ad arrivare in posizioni random nella zona bassa della top-ten. Questa gara conferma la mia impressione.
11. Marcus Ericsson - Schmidt
Diversamente da altri, non correrà la prossima stagione con la McLaren Made by Schmidt, ma si dichiara convinto di avere buone opportunità per la prossima stagione. Lo spero vivamente, perché il Pollo Gigante ha il suo perché!
12. Graham Rahal - Rahal
Anche per lui vale la considerazione che sta un po' da una parte e un po' dall'altra della griglia di partenza e del risultato finale. Non importa, io ho occhi solo per il suo compagno di squadra!
13. Max Chilton - Carlin
Niente, costui non mi darà mai una piccola gioia, se non quella di arrivare davanti all'uomo più inesistente del campionato di Indycar.
14. Marco Andretti - Andretti/Herta
Error 404. Not Found. Haryanto of the Day.
15. Charlie Kimball - Carlin
Tra una cosa e l'altra è riuscito a farsi battere dal suo compagno di squadra quindi in realtà il Piccolo Chilli mi ha davvero dato una piccolissima gioia!
16. Tony Kanaan - Foyt
Continuo ogni volta a sperare che possa ottenere un podio random come quella volta qualche tempo fa, per cu*o e non per merito rendendo il podio stesso falsato. Naturalmente non succede, ma in compenso Baby Matheus sta imparando bene come si fa a stirare.
17. Matheus Leist - Foyt
A stirarehhhhh!!111!!!11!!!
18. Zach Veach - Andretti
Non mi sono accorta che fosse in pista, probabilmente ha contratto la Sindrome di Sonniferetti, essendone compagno di squadra.
19. Jack Harvey - Shank
Sono ben lontani i giorni di gloria in cui andava a podio con la sua vettura rosa, stavolta è stato nelle retrovie per tutto il tempo ed è stato l'ultimo pilota a pieni giri.
20. Spencer Pigot - Carpenter
A proposito di vetture rosa, ci tengo a ricordare che se guidasse una vettura rosa sarebbe un porcellino d'India.
21. Takuma Sato - Rahal
Stavolta mi ha delusa profondamente. Avrebbe dovuto intervenire in prima persona per speronare il primo che gli passava a fianco, invece si è fatto incastrare come un pollo gigante, facendosi sbattere fuori da un ragazzino che usa ancora il ciuccio.
22. Conor Daly - Andretti
Il suo massimo momento di gloria è che i telecronisti hanno specificato, in occasione del suo incidente con Sonniferetti, che è il best friend forever di quest'ultimo. Se Sonniferetti esistesse, partirebbe la ship.
23. Ed Jones - Carpenter
Verosimilmente vittima delle sportellate di Ferrucci, la sua gara è finita anzitempo, rendendolo ancora meno in vista di quanto lo fosse stato fino a quel momento.
24. Santino Ferrucci - Foyt
Per tutto il tempo è stato elogiato, nonostante l'incidente, perché era il primo incidente della stagione e perché è riuscito ad andare a parcheggiare in un luogo che non fosse tra le scatole e di conseguenza non ha fatto entrare la safety car.
CLASSIFICA PILOTI: Newgarden 641, Pagenaud 616, Rossi 608, Dixon 578, Power 550, Rosenqvist 425, Herta 420/2 vittorie, Hunter-Reay 420/0 vittorie, Sato 415, Rahal 389, Bourdais 387, Hinchcliffe 370, Pigot 351, Pigot 335, Kanaan 304, Andretti 303, Ericsson 290, Veach 271, Leist 261, Jones 217, Harvey 186, Chilton 184, Carpenter 161, Daly 149, Kimball 117, O'Ward 115, Karam 39, Davison 36, Castroneves 33, Hanley 31, Mann 28, Kaiser 22, Hildebrand 20, Servia 16, Enerson 13, King 12.
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Indycar anni 2010
domenica 25 agosto 2019
Indycar 2019: Commento alla Bommarito 500 @ Gateway - 24 Agosto
La stagione 2019 di Indycar si sta avvicinando verso la sua conclusione, che è prevista per il mese di settembre. In questo weekend, in cui cade anche l'anniversario di morte di Justin Wilson, era prevista una Saturday Race, iniziata al tramonto e terminata con il buio, sull'ovale di Gateway, che nei primi tempi chiamavo eroneamente Getaway.
Questo fine settimana è stato preceduto da una settimana ad alta tensione: soltanto domenica scorsa, infatti, cinque vetture si sfracellavano l'una contro l'altra al primo giro a Pocono, con tutte le polemiche del caso, e il mondo puntava il dito contro Sato, almeno finché il suo onboard non ha ridimensionato almeno in parte le sue responsabilità. C'era anche una polemica via social tra il Grande Samurai e Alex Non Sono Valentino Rossi, ma non so fino a che punto sia necessario farci caso. Rossi è lo stesso pilota che tempo fa sosteneva di non avere potuto puntare alla vittoria a Indianapolis a causa di Servia che stava sulla sua strada. Servia è spagnolo, Sato no, ma probabilmente è diventato uno spagnolo onorario.
Nonostante l'onboard, sul web le polemiche sono rimaste piuttosto feroci anche nei giorni successivi, con gente che, al di là dell'avere qualsiasi opinione, scriveva bellamente che non era importante guardare l'onboard e farsi un'idea, perché tanto gli opinionisti avevano già spiegato cos'era successo.
L'altra parte di opinione pubblica era impegnata a criticare i media per avere parlato del quarto posto di Ferrucci nonostante Ferrucci sia un personaggio fuori dagli schemi. Da parte sua, Ferrucci ha dichiarato nel corso di questa settimana che non è per niente pentito di quello che è successo all'epoca della Formula 2 (cioè scattarsi dei selfie al volante nella pitlane, comportarsi da bullo con il suo compagno di squadra e i suoi familiari, speronare il suddetto compagno di squadra durante il giro d'onore per vendicarsi di un incidente innescato da lui stesso e deriderlo via social, non presentarsi a una convocazione dei commissari e dare la colpa del suo comportamento alle proprie origini italiane) e che si trova bene in Indycar. Poi dopo le qualifiche ha postato una foto insieme a Bourdeeeeyyyyy in cui lo definiva "dad". Sono un po' preoccupata da tutto ciò, ma spero che Bourdeeeeyyyy in qualità di padre gli tiri qualche sberla con la baguette, di tanto in tanto.
A proposito di Ferrucci, di Bourdeeeyyyy e di baguette, il risultato della qualifica, per loro, era piuttosto allettante:
1^ fila: Newgarden - Bourdais
2^ fila: Power - Pagenaud
3^ fila: Sato - Ferrucci
4^ fila: Hinchcliffe - Dixon
5^ fila: Hunter-Reay - Rosenqvist
6^ fila: Rossi - Herta
7^ fila: Pigot - Ericsson
8^ fila: Veach - Rahal
9^ fila: Carpenter - Daly
10^ fila: Kimball - Kanaan
11^^ fila: Leist - Andretti
Considerazioni random: per quanto su un ovale in Indycar partire dalla pole possa significare tutto o niente, Nuovo Giardino era nella posizione migliore per tentare di allungare in classifica e sui social c'erano già un po' di proclami nei suoi confronti. Io, da parte mia, ho deciso che per questo campionato tifo per Pagenaud, perché gli davano del VeKkY0 BoLLyT0 che dovrebbe ritirarsi mentre vinceva gare, Indy 500 compresa, ed è in lotta per il titolo a poche settimane dal termine del campionato, quindi rientra in pieno nella categoria dei diseredati che meritano la mia solidarietà.
Per il momento, comunque, ero indecisa se andare in brodo di giuggiole per la posizione di Bourdeeeyyyy, se osservare che c'erano soltanto ventuno vetture in realtà perché quella indicata all'ultimo posto non esiste davvero ma serve solo per abbellire la grafica, oppure se infierire contro un certo brasiliano ultraquarantenne che somiglia a Vin Diesel con un naso enorme che arriva costantemente tra gli ultimi.
Ho deciso di non fare nessuna di queste cose e di prepararmi moralmente a una gara in cui con tutta probabilità Nuovo Giardino e NSVR l'avrebbero messo in quel posto a chiunque.
In realtà le cose non sono andate proprio come pensavo: Alex Non Sono Valentino Rossi non è mai stato molto in vista nel corso della gara, diversamente da Nuovo Giardino.
La gara è iniziata con lui in testa, con a seguire Bourdeeeeeyyyyy e il suo best friend forever Willpowahhhh, poi c'era il piccolo teppista cacciato via a calci dalla Formula 2, c'era Dixon e c'era "Saimon". Poi una gallina ha attraversato la strada...
...
...
...
...ah, no, non era una gallina, era un pollo gigante, tale Sonyericsson: dopo avere fatto a ruotate con un personaggio random identificato, neanche a dirlo, come Sato, procedeva ai due all'ora cercando di imboccare la pitlane. Ciò ha portato al rigoroso ingresso della safety car.
Al restart speravo che Bourdeeeeyyyyy prendesse tutti a colpi di baguette, ma non è andata così bene. Willpowahhhh si è portato al secondo posto e in realtà è stato il figlio onorario di Bourdeeeyyyyy (povero Bourdeeeeyyyyy, credo che meriti un figlio più responsabile di Ferrucci) a installarsi al terzo posto.
I Ferdais si sono visti in prima e seconda posizione a fare i fighi durante un giro di pitstop, mentre attendevo che la situazione tornasse alla normalità.
La situazione non è tornata alla normalità: giro 54 su 248, ingresso della safety car per una vettura a muro. Guess what, quella vettura la guidava nientemeno che Willpowahhhh, vincitore meno di una settimana fa.
Non solo Willpowahhhh era a ridosso di un muro con la vettura a pezzi, ma subito dopo è accaduto qualcosa che ha lasciato pensare che non fosse la giornata fortunata per i "detersivi": Dixon, infatti, era fermo ai box ed è ripartito quando gli altri avevano già percorso qualcosa come dieci giri.
La sua gara sarebbe finita peggio: lo si è visto più tardi di nuovo fermo ai box per un'infinità di tempo, poi mentre la gara non era ancora terminata risultava che per lui fosse già finita. Questa, però, è un'altra storia, Dixon who, parliamo di Ferrucci, eroe delle folle.
Il figlio onorario di Bourdeeeyyyyy si trovava nientemeno che in prima posizione, davanti a Hinchy, Bourdeeeeyyyyy, Nuovo Giardino e Alex Non Sono Valentino Rossi. Scherzavo quando ho detto che non lo si è visto granché: quella parte di gara se l'è fatta in quinta piazza, anzi, in quarta, dato che ha superato Nuovo Giardino. Solo che gli occhi erano tutti concentrati su Ferrucci, e per fortuna in quel momento era piena notte, quindi non ero su Twitter a controllare se ci fosse gente che minacciava di smettere di seguire il campionato se non fosse stato fatto nulla per togliergli in modo random quella prima posizione destinata a durare nel tempo...
...
...
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...e non solo, Bourdeeeyyyyy era anche destinato a raggiungerlo in seconda piazza, mentre tutto lasciava pensare a una potenziale doppietta Coyne, cosa che andava ben oltre l'umana immaginazione.
La prima e la seconda posizione sono state conquistate dopo una lunga safety car occorsa al 122° giro, quando le inquadrature hanno atteso qualcosa come dieci minuti per andare a inquadrare Spencer Maialotto a muro dopo un contatto con Kimball.
Dopo il restart le due Coyne erano davanti, come ho già detto, e intanto, con il passare del tempo, si è avuto un giro di pitstop che per i Coyne Bros ha segnato l'inizio della fine...
Ferrucci è rientrato ai box, le cose sono andate male: la sosta è stata lunga, ha perso posizioni, tornando in pista alle spalle di Nuovo Giardino e di altri piloti random. È andata meglio a Bourdeeeeyyyy, la sua sosta è andata per il verso giusto, non ha perso eccessivamente terreno. Però la sosta è stato tutto quello che gli è andato bene: al 192° giro ha toccato il muro, è finito in testacoda e tutti i suoi sogni di gloria sono finiti lì.
A quel punto è entrata in pista la safety car ed è accaduto uno di quegli eventi che di tanto in tanto caratterizzano la Indycar: tutti i piloti che si erano già fermati erano precipitati, con il pitstop, sotto di un giro, giro che avrebbero recuperato con il rientro ai box dei piloti che dovevano ancora fermarsi. La safety car, tuttavia, ha fatto sì che i tre piloti che si dovevano ancora fermare potessero effettuare la sosta mantenendo le prime tre posizioni. Quei piloti erano nientemeno che Sato, Kanaan!!!111!!11!! e Carpentahhhhh: plot-twist servito su un piatto d'argento, con una gara in cui fino a quel momento erano stati favoriti dei piloti random in cui tra le prime posizioni trovavamo degli altri piloti random.
Ho iniziato a chiedermi quante possibilità avesse almeno qualcuno dei tre di conservare la posizione e ho finito per sottovalutare tutti, perché quando c'è stato il restart sembrava che non avessero poi tutta questa intenzione di schiodarsi di lì. Anzi, staccavano Nuovo Giardino che era quarto, a vedersela con Ferrucci, che a conti fatti si trovava in quel momento in top-5 e che sembrava seriamente intenzionato a finire quarto.
Ha superato Newgarden.
Newgarden si è ripreso la posizione.
Ferrucci è passato al quarto posto di nuovo.
All'ultimo giro deve essere accaduto qualcosa a Newgarden dato che procedeva lentamente e perdeva posizioni: Nuovo Giardino è arrivato dietro a "Saimon", tra gli altri.
Questo, però, non conta, parliamo di cose serie, ovvero di quello che stavano facendo i primi tre in quel momento. Non mi permetterei mai di dire che un duello per la quinta posizione fosse meno serio che uno per la vittoria, però Nuovo Giardino è Nuovo Giardino, è meno importante dei piloti random quando vince e il fatto che dei piloti random possano vincere non lo rende in automatico più importante di loro per non avere vinto.
Carpentahhhh si è installato negli scarichi di Kanaan e ho sperato con tutte le mie forze che non accadesse nulla di brutto in quel momento. Ce la siamo cavata: Carpentahhhh ha superato Kanaan, ma Kanaan era ancora terzo, quindi l'esistenza umana aveva ancora un senso. Se la doveva vedere con Ferrucci, ma la linea del traguardo gli ha garantito quel podio per cui stavo iniziando a temere. Davanti, intanto, la gara finiva al photofinish, con Carpentahhhh negli scarichi del Grande Samurai, che la bandiera a scacchi ha consacrato come vincitore.
Quanto è strano il motorsport: meno di una settimana fa Sato era un PeRiKoLoSo kRiMiNaLe che non avrebbe nemmeno dovuto avere un volante, sei giorni dopo è diventato un eroe delle folle, certe cose vanno oltre l'umana immaginazione (e il terzo posto di Kanaan, in realtà, è una di quelle).
RISULTATO: 1. Takuma Sato (Rahal), 2. Ed Carpenter (Carpenter), 3. Tony Kanaan (Foyt), 4. Santino Ferrucci (Coyne), 5. Simon Pagenaud (Penske), 6. Conor Daly (Carlin), 7. Josef Newgarden (Penske), 8. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 9. Colton Herta (Harding), 10. Marco Andretti (Andretti/ Herta), 11. Felix Rosenqvist (Ganassi), 12. James Hinchcliffe (Schmidt), 13. Alexander Rossi (Andretti), 14. Zach Veach (Andretti), 15. Charlie Kimball (Carlin), 16. Marcus Ericsson (Schmidt), 17. Matheus Leist (Foyt), 18. Graham Rahal (Rahal), 19. Sebastien Bourdais (Coyne), 20. Scott Dixon (Ganassi), 21. Spencer Pigot (Carpenter), 22. Will Power (Penske).
Questo fine settimana è stato preceduto da una settimana ad alta tensione: soltanto domenica scorsa, infatti, cinque vetture si sfracellavano l'una contro l'altra al primo giro a Pocono, con tutte le polemiche del caso, e il mondo puntava il dito contro Sato, almeno finché il suo onboard non ha ridimensionato almeno in parte le sue responsabilità. C'era anche una polemica via social tra il Grande Samurai e Alex Non Sono Valentino Rossi, ma non so fino a che punto sia necessario farci caso. Rossi è lo stesso pilota che tempo fa sosteneva di non avere potuto puntare alla vittoria a Indianapolis a causa di Servia che stava sulla sua strada. Servia è spagnolo, Sato no, ma probabilmente è diventato uno spagnolo onorario.
Nonostante l'onboard, sul web le polemiche sono rimaste piuttosto feroci anche nei giorni successivi, con gente che, al di là dell'avere qualsiasi opinione, scriveva bellamente che non era importante guardare l'onboard e farsi un'idea, perché tanto gli opinionisti avevano già spiegato cos'era successo.
L'altra parte di opinione pubblica era impegnata a criticare i media per avere parlato del quarto posto di Ferrucci nonostante Ferrucci sia un personaggio fuori dagli schemi. Da parte sua, Ferrucci ha dichiarato nel corso di questa settimana che non è per niente pentito di quello che è successo all'epoca della Formula 2 (cioè scattarsi dei selfie al volante nella pitlane, comportarsi da bullo con il suo compagno di squadra e i suoi familiari, speronare il suddetto compagno di squadra durante il giro d'onore per vendicarsi di un incidente innescato da lui stesso e deriderlo via social, non presentarsi a una convocazione dei commissari e dare la colpa del suo comportamento alle proprie origini italiane) e che si trova bene in Indycar. Poi dopo le qualifiche ha postato una foto insieme a Bourdeeeeyyyyy in cui lo definiva "dad". Sono un po' preoccupata da tutto ciò, ma spero che Bourdeeeeyyyy in qualità di padre gli tiri qualche sberla con la baguette, di tanto in tanto.
A proposito di Ferrucci, di Bourdeeeyyyy e di baguette, il risultato della qualifica, per loro, era piuttosto allettante:
1^ fila: Newgarden - Bourdais
2^ fila: Power - Pagenaud
3^ fila: Sato - Ferrucci
4^ fila: Hinchcliffe - Dixon
5^ fila: Hunter-Reay - Rosenqvist
6^ fila: Rossi - Herta
7^ fila: Pigot - Ericsson
8^ fila: Veach - Rahal
9^ fila: Carpenter - Daly
10^ fila: Kimball - Kanaan
11^^ fila: Leist - Andretti
Considerazioni random: per quanto su un ovale in Indycar partire dalla pole possa significare tutto o niente, Nuovo Giardino era nella posizione migliore per tentare di allungare in classifica e sui social c'erano già un po' di proclami nei suoi confronti. Io, da parte mia, ho deciso che per questo campionato tifo per Pagenaud, perché gli davano del VeKkY0 BoLLyT0 che dovrebbe ritirarsi mentre vinceva gare, Indy 500 compresa, ed è in lotta per il titolo a poche settimane dal termine del campionato, quindi rientra in pieno nella categoria dei diseredati che meritano la mia solidarietà.
Per il momento, comunque, ero indecisa se andare in brodo di giuggiole per la posizione di Bourdeeeyyyy, se osservare che c'erano soltanto ventuno vetture in realtà perché quella indicata all'ultimo posto non esiste davvero ma serve solo per abbellire la grafica, oppure se infierire contro un certo brasiliano ultraquarantenne che somiglia a Vin Diesel con un naso enorme che arriva costantemente tra gli ultimi.
Ho deciso di non fare nessuna di queste cose e di prepararmi moralmente a una gara in cui con tutta probabilità Nuovo Giardino e NSVR l'avrebbero messo in quel posto a chiunque.
In realtà le cose non sono andate proprio come pensavo: Alex Non Sono Valentino Rossi non è mai stato molto in vista nel corso della gara, diversamente da Nuovo Giardino.
La gara è iniziata con lui in testa, con a seguire Bourdeeeeeyyyyy e il suo best friend forever Willpowahhhh, poi c'era il piccolo teppista cacciato via a calci dalla Formula 2, c'era Dixon e c'era "Saimon". Poi una gallina ha attraversato la strada...
...
...
...
...ah, no, non era una gallina, era un pollo gigante, tale Sonyericsson: dopo avere fatto a ruotate con un personaggio random identificato, neanche a dirlo, come Sato, procedeva ai due all'ora cercando di imboccare la pitlane. Ciò ha portato al rigoroso ingresso della safety car.
Al restart speravo che Bourdeeeeyyyyy prendesse tutti a colpi di baguette, ma non è andata così bene. Willpowahhhh si è portato al secondo posto e in realtà è stato il figlio onorario di Bourdeeeyyyyy (povero Bourdeeeeyyyyy, credo che meriti un figlio più responsabile di Ferrucci) a installarsi al terzo posto.
I Ferdais si sono visti in prima e seconda posizione a fare i fighi durante un giro di pitstop, mentre attendevo che la situazione tornasse alla normalità.
La situazione non è tornata alla normalità: giro 54 su 248, ingresso della safety car per una vettura a muro. Guess what, quella vettura la guidava nientemeno che Willpowahhhh, vincitore meno di una settimana fa.
Non solo Willpowahhhh era a ridosso di un muro con la vettura a pezzi, ma subito dopo è accaduto qualcosa che ha lasciato pensare che non fosse la giornata fortunata per i "detersivi": Dixon, infatti, era fermo ai box ed è ripartito quando gli altri avevano già percorso qualcosa come dieci giri.
La sua gara sarebbe finita peggio: lo si è visto più tardi di nuovo fermo ai box per un'infinità di tempo, poi mentre la gara non era ancora terminata risultava che per lui fosse già finita. Questa, però, è un'altra storia, Dixon who, parliamo di Ferrucci, eroe delle folle.
Il figlio onorario di Bourdeeeyyyyy si trovava nientemeno che in prima posizione, davanti a Hinchy, Bourdeeeeyyyyy, Nuovo Giardino e Alex Non Sono Valentino Rossi. Scherzavo quando ho detto che non lo si è visto granché: quella parte di gara se l'è fatta in quinta piazza, anzi, in quarta, dato che ha superato Nuovo Giardino. Solo che gli occhi erano tutti concentrati su Ferrucci, e per fortuna in quel momento era piena notte, quindi non ero su Twitter a controllare se ci fosse gente che minacciava di smettere di seguire il campionato se non fosse stato fatto nulla per togliergli in modo random quella prima posizione destinata a durare nel tempo...
...
...
...
...e non solo, Bourdeeeyyyyy era anche destinato a raggiungerlo in seconda piazza, mentre tutto lasciava pensare a una potenziale doppietta Coyne, cosa che andava ben oltre l'umana immaginazione.
La prima e la seconda posizione sono state conquistate dopo una lunga safety car occorsa al 122° giro, quando le inquadrature hanno atteso qualcosa come dieci minuti per andare a inquadrare Spencer Maialotto a muro dopo un contatto con Kimball.
Dopo il restart le due Coyne erano davanti, come ho già detto, e intanto, con il passare del tempo, si è avuto un giro di pitstop che per i Coyne Bros ha segnato l'inizio della fine...
Ferrucci è rientrato ai box, le cose sono andate male: la sosta è stata lunga, ha perso posizioni, tornando in pista alle spalle di Nuovo Giardino e di altri piloti random. È andata meglio a Bourdeeeeyyyy, la sua sosta è andata per il verso giusto, non ha perso eccessivamente terreno. Però la sosta è stato tutto quello che gli è andato bene: al 192° giro ha toccato il muro, è finito in testacoda e tutti i suoi sogni di gloria sono finiti lì.
A quel punto è entrata in pista la safety car ed è accaduto uno di quegli eventi che di tanto in tanto caratterizzano la Indycar: tutti i piloti che si erano già fermati erano precipitati, con il pitstop, sotto di un giro, giro che avrebbero recuperato con il rientro ai box dei piloti che dovevano ancora fermarsi. La safety car, tuttavia, ha fatto sì che i tre piloti che si dovevano ancora fermare potessero effettuare la sosta mantenendo le prime tre posizioni. Quei piloti erano nientemeno che Sato, Kanaan!!!111!!11!! e Carpentahhhhh: plot-twist servito su un piatto d'argento, con una gara in cui fino a quel momento erano stati favoriti dei piloti random in cui tra le prime posizioni trovavamo degli altri piloti random.
Ho iniziato a chiedermi quante possibilità avesse almeno qualcuno dei tre di conservare la posizione e ho finito per sottovalutare tutti, perché quando c'è stato il restart sembrava che non avessero poi tutta questa intenzione di schiodarsi di lì. Anzi, staccavano Nuovo Giardino che era quarto, a vedersela con Ferrucci, che a conti fatti si trovava in quel momento in top-5 e che sembrava seriamente intenzionato a finire quarto.
Ha superato Newgarden.
Newgarden si è ripreso la posizione.
Ferrucci è passato al quarto posto di nuovo.
All'ultimo giro deve essere accaduto qualcosa a Newgarden dato che procedeva lentamente e perdeva posizioni: Nuovo Giardino è arrivato dietro a "Saimon", tra gli altri.
Questo, però, non conta, parliamo di cose serie, ovvero di quello che stavano facendo i primi tre in quel momento. Non mi permetterei mai di dire che un duello per la quinta posizione fosse meno serio che uno per la vittoria, però Nuovo Giardino è Nuovo Giardino, è meno importante dei piloti random quando vince e il fatto che dei piloti random possano vincere non lo rende in automatico più importante di loro per non avere vinto.
Carpentahhhh si è installato negli scarichi di Kanaan e ho sperato con tutte le mie forze che non accadesse nulla di brutto in quel momento. Ce la siamo cavata: Carpentahhhh ha superato Kanaan, ma Kanaan era ancora terzo, quindi l'esistenza umana aveva ancora un senso. Se la doveva vedere con Ferrucci, ma la linea del traguardo gli ha garantito quel podio per cui stavo iniziando a temere. Davanti, intanto, la gara finiva al photofinish, con Carpentahhhh negli scarichi del Grande Samurai, che la bandiera a scacchi ha consacrato come vincitore.
Quanto è strano il motorsport: meno di una settimana fa Sato era un PeRiKoLoSo kRiMiNaLe che non avrebbe nemmeno dovuto avere un volante, sei giorni dopo è diventato un eroe delle folle, certe cose vanno oltre l'umana immaginazione (e il terzo posto di Kanaan, in realtà, è una di quelle).
RISULTATO: 1. Takuma Sato (Rahal), 2. Ed Carpenter (Carpenter), 3. Tony Kanaan (Foyt), 4. Santino Ferrucci (Coyne), 5. Simon Pagenaud (Penske), 6. Conor Daly (Carlin), 7. Josef Newgarden (Penske), 8. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 9. Colton Herta (Harding), 10. Marco Andretti (Andretti/ Herta), 11. Felix Rosenqvist (Ganassi), 12. James Hinchcliffe (Schmidt), 13. Alexander Rossi (Andretti), 14. Zach Veach (Andretti), 15. Charlie Kimball (Carlin), 16. Marcus Ericsson (Schmidt), 17. Matheus Leist (Foyt), 18. Graham Rahal (Rahal), 19. Sebastien Bourdais (Coyne), 20. Scott Dixon (Ganassi), 21. Spencer Pigot (Carpenter), 22. Will Power (Penske).
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Indycar anni 2010
martedì 20 agosto 2019
Commento alla ABC Supply 500 2019 - Pocono, 18 Agosto
Ci sono giorni in cui ci sono le qualfiche della Indycar. Ci sono anche altri giorni in cui, invece, piove. Il problema si pone quando piove il giorno delle qualifiche della Indycar e quando la pioggia cade in concomitanza delle qualifiche di una gara su ovale.
In queste occasioni non si utilizzano i tempi delle prove libere, anche se ho sempre pensato che sarebbe stata la cosa più logica. Però ci ho ripensato: il miglior tempo nelle prove libere l'ha ottenuto Kanaan e sarebbe stato molto triste vederlo precipitare indietro fino alle ultime posizioni nel corso della gara.
Si vede che nutre una fiducia immensa nei confronti di Kanaan... in compenso grazie al fatto che la griglia di partenza era stilata sulla classifica piloti, ho avuto modo di rendermi conto che l'ultimo dei full time non è lui, ma il suo compagno di squadra Leist. Ci sono soddisfazioni nella vita, basta solo sapersi accontentare con poco, anzi, pochissimo.
Alla vigilia della gara non mi restava altro da fare che sperare di vedere Kanaan risalire lentamente dalla penultima fila fino alla prima posizione, sapendo che non sarebbe mai successo: certe cose non succedono mai.
GRIGLIA DI PARTENZA:
1^ fila: Newgarden - Rossi
2^ fila: Pagenaud - Dixon
3^ fila: Power - Hunter-Reay
4^ fila: Sato - Rahal
5^ fila: Rosenqvist - Hinchcliffe
6^ fila: Bourdais - Pigot
7^ fila: Ferrucci - Herta
8^ fila: Carpenter - Ericsson
9^ fila: Andretti - Veach
10^ fila: Kanaan - Leist
11^ fila: Kimball - Daly
LA LEGGE DEL CAOS - prima di narrare gli eventi a cui abbiamo assistito ieri (o meglio, che ho seguito ieri sul cellulare mentre ero fuori e che ho visto stamattina - si ringrazia Blog da Indy per avere caricato la gara sul proprio canale youtube), vorrei ricordare ai miei lettori quale sia il mio posizionamento a proposito della sicurezza, a proposito degli ovali e a proposito di Pocono.
Sicurezza: credo che in molti casi si possa intervenire in modo sensato senza snaturare il motorsport e che in molti casi venga fatto progressivamente.
Ovali: non ho nulla contro gli ovali, né ho mai pensato che dovessero essere cancellati in nome della sicurezza... casomai ho pensato che in certi casi fosse possibile fare qualche intervento per rendere certe gare su ovali più sicure (ad esempio non mettendo 30+ vetture su circuiti in cui non ci starebbero).
Pocono: questo circuito mi fa venire pensieri negativi, è inutile, non posso pensare a Pocono senza pensare che qui Wilson è morto e che qui Wickens è rimasto paralizzato. Se Pocono non fosse più in calendario, è un circuito che non rimpiangerei perché i ricordi positivi sono meno di quelli negativi. Come mio stato d'animo personale preferirei vedere una gara su un altro ovale, piuttosto che su questo. Questo, però, non ha niente a che vedere con presunti problemi di sicurezza. Se dico "preferirei che la Indycar gareggiasse a Milwaukee invece che a Pocono" non sto dicendo niente di diverso da chi dice "preferirei che la Formula 1 gareggiasse a Valencia invece che a Baku". Se andiamo a parlare delle reti di protezione, per ricollegarci a quanto accaduto a Wickens, penso che se il problema sono le reti invece dei muri più alti, potrebbe essere possibile intervenire in positivo senza depennare il circuito. In più il discorso delle reti non è strettamente legato agli ovali: quando si è ribaltato Franchitti, dopo il volo sulle reti, non era un ovale, il che dimostra che non si tratterebbe, in ogni caso, di un problema legato agli ovali in sé.
L'unico commento che ho fatto è che, se c'è una ragione per cui la Indycar dovrebbe magari accantonare Pocono, non è la questione sicurezza quanto il fatto che sembra "portare sfortuna". Avrei potuto commentare la cosa in modo diverso, sostenendo che i piloti prima della gara avrebbero fatto bene a sottoporsi a una grattata di pa**e collettiva. Non vedo nulla di polemico in tutto ciò. Anzi, la mia voleva essere una battuta per sdrammatizzare sulle polemiche, fatte da gente che sembra essersi dimenticata che si può dissentire dalle opinioni altrui anche senza rispondere con un "dovresti darti fuoco". Temo che ci sia stato chi non l'ha capita. Amen, me ne farò una ragione. Per vedere una polemica anche laddove non c'è, dopotutto, basta usare un po' di immaginazione, cosa che immagino sia accaduta.
Eccoci qui, veniamo a noi.
Rossi.
Hunter-Reay.
Sato.
Rosenqvist.
Hinchcliffe.
Questi sono i nomi dei cinque "fortunati" che sono usciti fuori al primo giro e che sono usciti con grande stile. Tutto è iniziato con Rossi che partiva alla Webber e si ritrovava affiancato a RHR. Poi, essenzialmente, è arrivato il Grande Samurai che ha pensato bene di recuperare posizioni passando sopra alle altre vetture. In seguito sarebbe stato pesantemente criticato per questo: la grande legge del motorsport fa sì che le manovre folli ti rendano un eroe quando riescono e un pazzo che non dovrebbe stare al volante quando trascini con te tutto quello che trovi intorno.
Intorno c'era Rosenbitch, che ha quasi spiccato il volo, insomma, un po' si è alzato da terra e il modo in cui l'ha fatto ricordava Wickens l'anno scorso. Però non è arrivato alla rete, è rimasto sul muro, e un'altra vettura gli è andata addosso. Nel frattempo da quella di Sato si alzavano delle fiamme. Si capiva che era quella di Sato solo perché l'hanno detto i telecronisti: in quel momento era a testa in giù su un'altra vettura.
Sato è stato tirato fuori dalla vettura.
Gli altri sono scesi dalle vetture.
Se proprio vogliamo parlare di un momento in cui ho avuto qualche dubbio sulla sicurezza è quando ho visto che dopo alcuni minuto Rosenbitch era ancora nell'abitacolo: non c'entra nulla con Pocono e con gli ovali, mi sembra soltanto che nel suo specifico caso i soccorsi non siano stati così tanto tempestivi.
Il responso è stato breve e indolore in quattro casi: tutti illesi, mentre RSN veniva condotto in ospedale per ulteriori accertamenti, e soltanto in tarda serata abbiamo avuto conferma che stesse bene (dai suoi stessi tweet) e che fosse stato dimesso dall'ospedale.
UN'ORA DOPO - è passato molto tempo prima del restart e, in qualche momento successivo della gara, Hinch, Rossi e RHR si sono anche visti di nuovo al volante, anche se sotto di diversi giri e dopo avere scontato diversi giri di penalità per via degli interventi fatti sulle loro vetture in regime di bandiera rossa.
La gara, tutto sommato, è stata abbastanza tranquilla, da quel momento in poi. È iniziata con Pagenaud in testa, è proseguita, in un secondo momento, con Dixon e Power che si alternavano in prima posizione.
Sarò più specifica: l'avvicendamento con Dixon è avvenuto a gara inoltrata, Power ha superato Dixon verso la fine, dopo avere attraversato numerose peripezie. Prima di tutto in gara ci sono state due safety car, una per un incidente di Pigot, l'altra per un incidente di Herta.
Willpowahhhh era tra le ultime posizioni al momento del restart e la SC per l'incidente di Pigot sembra non essergli stata d'aiuto. Lo è stata invece quella per l'incidente di Baby Herta, che gli ha permesso di tornare a competere per le posizioni che contavano, ritrovandosi a fine gara, appunto, a lottare con Dixon per la vittoria.
Power.
Dixon.
Pagenaud.
In tutto questo il vincitore della Indy 500 non era affatto uscito di scena come potrebbe sembrare dalla mia ricostruzione, considerando che non l'ho neanche più menzionato. Ha trascorso essenzialmente tutta la gara in zona podio, mentre faceva scalpore la quarta posizione di un certo soggetto di nostra conoscenza.
Ecco, a questo proposito credo di dovere parlare un attimo di costui e della reazione che il mondo dei social ha nei suoi confronti. Su una cosa vorrei essere chiara: nella sua carriera europea, Ferrucci si è costruito una reputazione PESSIMA, considerando tutto il caos che è riuscito a fare in Formula 2 in un solo weekend. In Europa nessuno lo rimpiange e credo di potere rientrare a pieni titoli tra quelle persone.
Ci ho quasi sperato che negli States finisse per fare un'altra figura di m*rda o quantomeno che finisse per comportarsi allo stesso modo, ma con qualcuno meno democratico di Arjun Maini, che alla fine della sceneggiata gli rifilasse due sberle. Ferrucci ha smentito le aspettative: per il momento fuori pista non ha fatto, almeno pubblicamente, nulla di fuori dagli schemi, per di più in pista sta dando prova di essere migliore di Zachary Claman de Melo che stava al posto suo l'anno scorso. Ferrucci è Rookie of the Year a Indianapolis, ha fatto il salto di qualità.
Purtroppo per noi, che vorremmo seguire il motorsport senza sentire discorsi campati in aria, c'è gente che va fuori di testa ogni volta in cui Ferrucci viene nominato in telecronaca, sostenendo che i telecronisti dovrebbero concentrarsi su giovani piloti più meritevoli che non si sono mai comportati da co***oni.
Ho letto commenti che suonavano come "perché parlare del quarto posto invece che dei risultati di Patricio O'Ward"? Mhm... magari perché O'Ward adesso corre in Superformula e perché Ferrucci quel quarto posto l'ha effettivamente ottenuto. Il fatto che un pilota si sia comportato da cretino in un altro momento della sua carriera e che, a quanto riferiscono persone che hanno avuto a che fare con lui personalmente o che conoscono qualcuno che ci ha avuto a che fare, il suo comportamento fuori pista venga considerato analogo a quello avuto in pista in quel famoso weekend in cui si è giocato il posto in Formula 2, non penso che possa negare i suoi risultati sportivi. Credo che questa idea dovrebbe essere accettata...
...
...
...
...ah, già, ma sui social vengono screditati costantemente COME PILOTI anche gli attuali telecronisti/ opinionisti, se criticano qualcuno degli YdOlY di chi li scredita, che magari non ha neanche la più pallida idea di quali fossero i loro risultati sportivi. Per intenderci, una volta su Tumblahhhh Brundle venne definito come un pilota scarsissimo perché non era mai riuscito a vincere nemmeno un gran premio di Formula 1. Il fatto che in tutta la sua carriera sia capitata ben UNA volta che il suo compagno di squadra a parità di vettura ha vinto un gran premio, però, era stato taciuto.
Okay, torniamo a noi e dimentichiamoci di Brundle: la gara doveva durare 200 giri, ma arrivati a 126 è entrata la safety car perché si stava avvicinando il maltempo e c'erano dei fulmini. A 129 la gara è stata redflaggata e non è più ripartita, consacrando un'epica top-ten di Kanaan (sì, ho delle priorità, e Kanaan è una di queste).
RISULTATO:
1. Will Power - Penske
2. Scott Dixon - Ganassi
3. Simon Pagenaud - Penske
4. Santino Ferrucci - Coyne
5. Josef Newgarden - Penske
6. Ed Carpenter - CArpenter
7. Sebastien Bourdais - Coyne
8. Tony Kanaan - Foyt
9. Graham Rahal - Rahal
10. Charlie Kimball - Carlin
11. Conor Daly - Carlin
12. Marcus Ericsson - Schmidt
13. Zach Veach - Andretti
14. Matheus Leist - Foyt
15. Marco Andretti - Andretti/Herta
16. Colton Herta - Harding
17. Spencer Pigot - Carpenter
18. Alexander Rossi - Andretti
19. Ryan Hunter-Reay - Andretti
20. James Hinchcliffe - Schmidt
21. Takuma Sato - Rahal
22. Felix Rosenqvist - Ganassi
In queste occasioni non si utilizzano i tempi delle prove libere, anche se ho sempre pensato che sarebbe stata la cosa più logica. Però ci ho ripensato: il miglior tempo nelle prove libere l'ha ottenuto Kanaan e sarebbe stato molto triste vederlo precipitare indietro fino alle ultime posizioni nel corso della gara.
Si vede che nutre una fiducia immensa nei confronti di Kanaan... in compenso grazie al fatto che la griglia di partenza era stilata sulla classifica piloti, ho avuto modo di rendermi conto che l'ultimo dei full time non è lui, ma il suo compagno di squadra Leist. Ci sono soddisfazioni nella vita, basta solo sapersi accontentare con poco, anzi, pochissimo.
Alla vigilia della gara non mi restava altro da fare che sperare di vedere Kanaan risalire lentamente dalla penultima fila fino alla prima posizione, sapendo che non sarebbe mai successo: certe cose non succedono mai.
GRIGLIA DI PARTENZA:
1^ fila: Newgarden - Rossi
2^ fila: Pagenaud - Dixon
3^ fila: Power - Hunter-Reay
4^ fila: Sato - Rahal
5^ fila: Rosenqvist - Hinchcliffe
6^ fila: Bourdais - Pigot
7^ fila: Ferrucci - Herta
8^ fila: Carpenter - Ericsson
9^ fila: Andretti - Veach
10^ fila: Kanaan - Leist
11^ fila: Kimball - Daly
LA LEGGE DEL CAOS - prima di narrare gli eventi a cui abbiamo assistito ieri (o meglio, che ho seguito ieri sul cellulare mentre ero fuori e che ho visto stamattina - si ringrazia Blog da Indy per avere caricato la gara sul proprio canale youtube), vorrei ricordare ai miei lettori quale sia il mio posizionamento a proposito della sicurezza, a proposito degli ovali e a proposito di Pocono.
Sicurezza: credo che in molti casi si possa intervenire in modo sensato senza snaturare il motorsport e che in molti casi venga fatto progressivamente.
Ovali: non ho nulla contro gli ovali, né ho mai pensato che dovessero essere cancellati in nome della sicurezza... casomai ho pensato che in certi casi fosse possibile fare qualche intervento per rendere certe gare su ovali più sicure (ad esempio non mettendo 30+ vetture su circuiti in cui non ci starebbero).
Pocono: questo circuito mi fa venire pensieri negativi, è inutile, non posso pensare a Pocono senza pensare che qui Wilson è morto e che qui Wickens è rimasto paralizzato. Se Pocono non fosse più in calendario, è un circuito che non rimpiangerei perché i ricordi positivi sono meno di quelli negativi. Come mio stato d'animo personale preferirei vedere una gara su un altro ovale, piuttosto che su questo. Questo, però, non ha niente a che vedere con presunti problemi di sicurezza. Se dico "preferirei che la Indycar gareggiasse a Milwaukee invece che a Pocono" non sto dicendo niente di diverso da chi dice "preferirei che la Formula 1 gareggiasse a Valencia invece che a Baku". Se andiamo a parlare delle reti di protezione, per ricollegarci a quanto accaduto a Wickens, penso che se il problema sono le reti invece dei muri più alti, potrebbe essere possibile intervenire in positivo senza depennare il circuito. In più il discorso delle reti non è strettamente legato agli ovali: quando si è ribaltato Franchitti, dopo il volo sulle reti, non era un ovale, il che dimostra che non si tratterebbe, in ogni caso, di un problema legato agli ovali in sé.
L'unico commento che ho fatto è che, se c'è una ragione per cui la Indycar dovrebbe magari accantonare Pocono, non è la questione sicurezza quanto il fatto che sembra "portare sfortuna". Avrei potuto commentare la cosa in modo diverso, sostenendo che i piloti prima della gara avrebbero fatto bene a sottoporsi a una grattata di pa**e collettiva. Non vedo nulla di polemico in tutto ciò. Anzi, la mia voleva essere una battuta per sdrammatizzare sulle polemiche, fatte da gente che sembra essersi dimenticata che si può dissentire dalle opinioni altrui anche senza rispondere con un "dovresti darti fuoco". Temo che ci sia stato chi non l'ha capita. Amen, me ne farò una ragione. Per vedere una polemica anche laddove non c'è, dopotutto, basta usare un po' di immaginazione, cosa che immagino sia accaduta.
Eccoci qui, veniamo a noi.
Rossi.
Hunter-Reay.
Sato.
Rosenqvist.
Hinchcliffe.
Questi sono i nomi dei cinque "fortunati" che sono usciti fuori al primo giro e che sono usciti con grande stile. Tutto è iniziato con Rossi che partiva alla Webber e si ritrovava affiancato a RHR. Poi, essenzialmente, è arrivato il Grande Samurai che ha pensato bene di recuperare posizioni passando sopra alle altre vetture. In seguito sarebbe stato pesantemente criticato per questo: la grande legge del motorsport fa sì che le manovre folli ti rendano un eroe quando riescono e un pazzo che non dovrebbe stare al volante quando trascini con te tutto quello che trovi intorno.
Intorno c'era Rosenbitch, che ha quasi spiccato il volo, insomma, un po' si è alzato da terra e il modo in cui l'ha fatto ricordava Wickens l'anno scorso. Però non è arrivato alla rete, è rimasto sul muro, e un'altra vettura gli è andata addosso. Nel frattempo da quella di Sato si alzavano delle fiamme. Si capiva che era quella di Sato solo perché l'hanno detto i telecronisti: in quel momento era a testa in giù su un'altra vettura.
Sato è stato tirato fuori dalla vettura.
Gli altri sono scesi dalle vetture.
Se proprio vogliamo parlare di un momento in cui ho avuto qualche dubbio sulla sicurezza è quando ho visto che dopo alcuni minuto Rosenbitch era ancora nell'abitacolo: non c'entra nulla con Pocono e con gli ovali, mi sembra soltanto che nel suo specifico caso i soccorsi non siano stati così tanto tempestivi.
Il responso è stato breve e indolore in quattro casi: tutti illesi, mentre RSN veniva condotto in ospedale per ulteriori accertamenti, e soltanto in tarda serata abbiamo avuto conferma che stesse bene (dai suoi stessi tweet) e che fosse stato dimesso dall'ospedale.
UN'ORA DOPO - è passato molto tempo prima del restart e, in qualche momento successivo della gara, Hinch, Rossi e RHR si sono anche visti di nuovo al volante, anche se sotto di diversi giri e dopo avere scontato diversi giri di penalità per via degli interventi fatti sulle loro vetture in regime di bandiera rossa.
La gara, tutto sommato, è stata abbastanza tranquilla, da quel momento in poi. È iniziata con Pagenaud in testa, è proseguita, in un secondo momento, con Dixon e Power che si alternavano in prima posizione.
Sarò più specifica: l'avvicendamento con Dixon è avvenuto a gara inoltrata, Power ha superato Dixon verso la fine, dopo avere attraversato numerose peripezie. Prima di tutto in gara ci sono state due safety car, una per un incidente di Pigot, l'altra per un incidente di Herta.
Willpowahhhh era tra le ultime posizioni al momento del restart e la SC per l'incidente di Pigot sembra non essergli stata d'aiuto. Lo è stata invece quella per l'incidente di Baby Herta, che gli ha permesso di tornare a competere per le posizioni che contavano, ritrovandosi a fine gara, appunto, a lottare con Dixon per la vittoria.
Power.
Dixon.
Pagenaud.
In tutto questo il vincitore della Indy 500 non era affatto uscito di scena come potrebbe sembrare dalla mia ricostruzione, considerando che non l'ho neanche più menzionato. Ha trascorso essenzialmente tutta la gara in zona podio, mentre faceva scalpore la quarta posizione di un certo soggetto di nostra conoscenza.
Ecco, a questo proposito credo di dovere parlare un attimo di costui e della reazione che il mondo dei social ha nei suoi confronti. Su una cosa vorrei essere chiara: nella sua carriera europea, Ferrucci si è costruito una reputazione PESSIMA, considerando tutto il caos che è riuscito a fare in Formula 2 in un solo weekend. In Europa nessuno lo rimpiange e credo di potere rientrare a pieni titoli tra quelle persone.
Ci ho quasi sperato che negli States finisse per fare un'altra figura di m*rda o quantomeno che finisse per comportarsi allo stesso modo, ma con qualcuno meno democratico di Arjun Maini, che alla fine della sceneggiata gli rifilasse due sberle. Ferrucci ha smentito le aspettative: per il momento fuori pista non ha fatto, almeno pubblicamente, nulla di fuori dagli schemi, per di più in pista sta dando prova di essere migliore di Zachary Claman de Melo che stava al posto suo l'anno scorso. Ferrucci è Rookie of the Year a Indianapolis, ha fatto il salto di qualità.
Purtroppo per noi, che vorremmo seguire il motorsport senza sentire discorsi campati in aria, c'è gente che va fuori di testa ogni volta in cui Ferrucci viene nominato in telecronaca, sostenendo che i telecronisti dovrebbero concentrarsi su giovani piloti più meritevoli che non si sono mai comportati da co***oni.
Ho letto commenti che suonavano come "perché parlare del quarto posto invece che dei risultati di Patricio O'Ward"? Mhm... magari perché O'Ward adesso corre in Superformula e perché Ferrucci quel quarto posto l'ha effettivamente ottenuto. Il fatto che un pilota si sia comportato da cretino in un altro momento della sua carriera e che, a quanto riferiscono persone che hanno avuto a che fare con lui personalmente o che conoscono qualcuno che ci ha avuto a che fare, il suo comportamento fuori pista venga considerato analogo a quello avuto in pista in quel famoso weekend in cui si è giocato il posto in Formula 2, non penso che possa negare i suoi risultati sportivi. Credo che questa idea dovrebbe essere accettata...
...
...
...
...ah, già, ma sui social vengono screditati costantemente COME PILOTI anche gli attuali telecronisti/ opinionisti, se criticano qualcuno degli YdOlY di chi li scredita, che magari non ha neanche la più pallida idea di quali fossero i loro risultati sportivi. Per intenderci, una volta su Tumblahhhh Brundle venne definito come un pilota scarsissimo perché non era mai riuscito a vincere nemmeno un gran premio di Formula 1. Il fatto che in tutta la sua carriera sia capitata ben UNA volta che il suo compagno di squadra a parità di vettura ha vinto un gran premio, però, era stato taciuto.
Okay, torniamo a noi e dimentichiamoci di Brundle: la gara doveva durare 200 giri, ma arrivati a 126 è entrata la safety car perché si stava avvicinando il maltempo e c'erano dei fulmini. A 129 la gara è stata redflaggata e non è più ripartita, consacrando un'epica top-ten di Kanaan (sì, ho delle priorità, e Kanaan è una di queste).
RISULTATO:
1. Will Power - Penske
2. Scott Dixon - Ganassi
3. Simon Pagenaud - Penske
4. Santino Ferrucci - Coyne
5. Josef Newgarden - Penske
6. Ed Carpenter - CArpenter
7. Sebastien Bourdais - Coyne
8. Tony Kanaan - Foyt
9. Graham Rahal - Rahal
10. Charlie Kimball - Carlin
11. Conor Daly - Carlin
12. Marcus Ericsson - Schmidt
13. Zach Veach - Andretti
14. Matheus Leist - Foyt
15. Marco Andretti - Andretti/Herta
16. Colton Herta - Harding
17. Spencer Pigot - Carpenter
18. Alexander Rossi - Andretti
19. Ryan Hunter-Reay - Andretti
20. James Hinchcliffe - Schmidt
21. Takuma Sato - Rahal
22. Felix Rosenqvist - Ganassi
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Indycar anni 2010
martedì 23 luglio 2019
Indycar 2019: Commento alla Iowa Corn 300 - 20 luglio
Ricordate che esistevano dei bei vecchi tempi in cui era possibile reperire facilmente le gare di Indycar su Youtube? Addirittura venivano postate anche sul canale ufficiale, seppure con un paio di giorni di ritardo. Bene, sappiate che al giorno d'oggi la cosa non è altrettanto semplice, pare per questioni di diritti televisivi. Quindi, se una gara parte alle sei di mattina ora italiana dopo cinque o sei ore di rain delay, a meno di non volere devolvere tutta la propria vita al campionato di Indycar, bisogna arrangiarsi un po' con highlight, video con estratti di gara e quant'altro, nella speranza che un giorno i bei vecchi tempi possano tornare.
Lo ribadisco, se è questione di soldi, i canali ufficiali potrebbero metterci della pubbllicità, un po' come succede effettivamente sui canali televisivi americani quando si guarda una gara sui canali stessi.
Ad ogni modo, vediamo di ricostruire quello che è successo e iniziamo con una nota stylish: durante le qualifiche venerdì c'è stato un duello in grande stile tra Sato e Bourdais, che stavolta non è culminato in una rissa.
Le qualifiche hanno dato fuori questo risultato:
1^ fila: Pagenaud - Power
2^ fila: Newgarden - Sato
3^ fila: Hinchcliffe - Rossi
4^ fila: Rahal - Dixon
5^ fila: Hunter-Reay - Ericsson
6^ fila: Herta - Ferrucci
7^ fila: Kanaan - Karam
8^ fila: Rosenqvist - Daly
9^ fila: Carpenter - Andretti
10^ fila: Pigot - Veach
11^ fila: Bourdais - Leist
La gara prevedeva in totale 300 giri, per un totale di 300 miglia. Ricordo che molto tempo fa erano 250, ma questo ha poco a che vedere con l'edizione di questo sabato notte o, per meglio dire, domenica mattina. La gara deve essere avvenuta quando nello Iowa era già notte inoltrata o quantomeno tarda serata.
Trattandosi di un ovale non c'erano né Max Chilton né Patricio O'Ward al volante delle Carlin, affidate in questo fine settimana a Conor Daly e a Sage Karam. Immagino che Ed Carpenter sia stato molto soddisfatto di condividere la pista con quest'ultimo, ma nevermind.
Chilton tornerà in pista regolarmente la prossima settimana (ci sono troppi back-to-back weekend ultimamente, è maledettamente difficile stare dietro a tutte le sovrapposizionihhhh) mentre il destino di O'Ward mi è decisamente meno chiaro. La volta scorsa non c'era, però è anche vero che l'altra volta c'era una vera e propria sovrapposizionehhhh dato che stava guidando al Fuji in occasione della gara di Superformula: Baby Award ha fatto il salto di qualità, è diventato nientemeno che il sostituto di Dan Ticktum. Considerando che quest'ultimo era portato su un piedistallo dalla Redbull e improvvisamente è stato cacciato a calci nel cu*o non so quanto possa durare Baby Award, ma è sempre bene essere ottimisti.
Baby Herta: "Sì, però io sono rimasto solo... ç______ç Adesso non c'è più nessuno con cui posso giocare con il camion dei pompieri."
Baby Award: "Hai provato a chiedere a Ferrucci?"
Baby Herta: "Sì, ma mi ha detto che lui gioca con il camion dei pompieri solo con il suo best friend forever Arjun Maini."
Baby Award: "Con Leist allora?"
Baby Herta: "Mi ha detto che prima di giocare con lui devo chiedere la sua mano ai Castronaan."
Baby Award: "Allora gioca da solo. Spogliati e poi fai scorrere il camion dei pompieri sul tuo corpo. Io, intanto, cerco di scoprire se Robert Doornbos oltre ai vibratori telecomandati produce anche camion dei pompieri telecomandati, per giocarci insieme stando a distanza."
Baby Herta: "Aaaaawwwww, tu sì che sei kawaii."
Baby Award: "Però sono arrivato solo quattordicesimo."
Baby Herta: "Anche in Indycar arrivi spesso quattordicesimo."
Baby Award: "Sì, ma chi se ne frega. Qui in Giappone se arrivo a podio magari riesco anche a procacciarmi lo champagne, invece che un biberon pieno di latte!"
Baby Herta: "Aaaaawwwww, lo champagne! <3 Come vorrei essere sposato con una ventunenne, in modo da potere bere alcool con il suo consenso!"
Baby Award: "Le leggi murricane sono ridicole. Dovresti scappare insieme a me in Messico."
Baby Herta: "Poi dovremmo sposarci, così potrei diventare messicano a tutti gli effetti. E faremo indossare il sombrero ai pompieri."
Baby Award: "TUNZ TUNZ TUNZ!!!!11!!111!"
Voce fuori campo: "Baby Herta, le dieci di sera sono passate da ORE ormai. Perché non vai a letto?"
Baby Award: "Perché nell'attesa sono già le sei di mattina quindi le mie otto ore di sonno me le sono già fatte."
A volte le lunghe attese portano a qualcosa di concreto e il qualcosa di concreto è stato l'inizio della gara, quando ormai nessuno sembrava sperarci più.
Come da griglia di partenza c'erano tre Penske davanti e, diversamente dalla griglia di partenza, la Penske davanti a tutti una volta che la gara si è avviata verso le sue prime fasi, era quella di Willpowahhhh, con Pagenaud relegato in seconda posizione e chissà, probabilmente voci crescenti sul suo ritiro imminente nonostante le sue tre vittorie stagionali compresa quella della Cinquecento Miglia di Indianapolis.
Per qualche giro è stato tutto tranquillo, ma si sa che le gare sugli ovali tendenzialmente non sono molto tranquille. Fortunatamente eravamo in uno di quei giorni in cui il "non molto tranquille" si traduce in qualche vettura che di tanto in tanto di spalma su un muretto e in un pile-up micidiale che porta a giorni e giorni di polemiche sulla necessità di eliminare gli ovali, depennando anche la Indy 500 dal campionato di Indycar, nonostante in genere a Indianapolis negli ultimi anni non ci siano stati eccessivi problemi che coinvolgessero più di una mezza dozzina di vetture. Ma mai dire mai, quest'anno è stato tranquillo anche il Texas Motor Speedway o come si chiama, tutto può accadere.
Torniamo a noi e non divaghiamo, che è ora di concentrarci finalmente sui fatti accaduti in pista.
Il primo crash della giornata è avvenuto dopo circa una quindicina di gara.
Carpentahhhh: "Ed è coinvolto Karam! *-* Che goduria!"
Karam: "Taci, vecchio, che hai un volante solo perché sei il figlio del Bernie della Indycar."
Carpentahhhh: "Veramente ho un volante anche perché possiedo un team e ho ingaggiato me stesso come pilota."
Karam: "E comunque sono più figo di te."
Carpentahhhh: "Le bimbeminchia di Tumblahhhh di qualche anno fa saranno sicuramente d'accordo con la tua affermazione... ma non io! Come ti sei permesso di spalmarti sul muretto come un Sato qualsiasi?"
Karam: "è tutta colpa di un algido figone nordico. Mi ha detto di ritenersi più figo di me, quindi ci siamo presi a bottigliate durante un drinking game organizzato al volo."
Carpentahhhh: "Smettila di farmi perdere tempo parlando di Rosenbitch... neanche stessimo parlando di un algido figone svedese di quelli seri..."
Karam: "Perché il Pollo Gigante è serio?"
Non è arrivata risposta da parte di Carpentahhhh, che in effetti era impegnato ben lontano da Karam a fare la propria gara, ma in compenso è arrivata la safety car.
Quando è arrivato il momento del restart è accaduto qualcosa e, nello specifico, "Saimon" ci ha rimesso un'altra posizione, stavolta a vantaggio di Newgarden.
Nuovo Giardino: "Non ho intenzione di superare solo questa baguette in letargo, ma anche Willpowahhhh prima o poi."
Willpowahhhh: "Ti accoglierò festosamente agitando il dito medio al vento come da tradizione allora."
Nuovo Giardino: "Provaci e te lo stacco e te lo infilo su per il cu*o."
Saimon: "Guarda che posso prestarti la mia baguette."
Nuovo Giardino: "Dici sul serio?"
Saimon: "Certo."
Willpowahhhh: "Aaaawwww. Pagegarden vibes."
Nuovo Giardino: "Adesso però non esageriamo. Sono murricano, non posso confondermi con un miserabile impostore che pensa di potere gareggiare negli States anche se è francese."
Saimon: "Hai ragione, pensavo che potessimo gareggiare negli States, invece ogni due gocce di pioggia c'è una bandiera rossa e chissà quanto durerà stavolta."
Quando la gara era stata interrotta erano passati circa una cinquantina(?) di giri dallo start ed è rimasta ferma per qualcosa come una mezz'oretta. Nel frattempo per i bambini innocenti tipo Baby Herta, se fossero vissuti in orario europeo e se non fosse stata domenica, si sarebbe fatta l'ora di andare a scuola.
I bambini meno innocenti di Herta, nella fattispecie Ferrucci, erano però degli attention seaker, anzi, erano un attention seaker perché non ce n'erano altri.
Dietro alle Penske si è formato un terzetto con Alex Non Sono Valentino Rossi, il Grande Samurai Sato e, appunto, Ferrucci.
Ferrucci: "TUNZ TUNZ TUNZ, adesso mi giro e faccio una pernacchia ad Arjun Maini."
Grande Samurai: "Se pensi che Arjun Maini sia qui..."
Ferrucci: "Azz, che fregatura. Adesso mi sento solo. ç_____ç Bourdeeeeyyyyy, dove sei?"
Grande Samurai: "Ecco, appunto, Bourdeeeeyyyyy, dove sei? Io ti sto aspettando per infilarti la mia katana su per il cu*o."
Bourdeeeeyyyy: "Baguette > katana."
Karam: "Facciamo che divento l'Ocon della situazione e che, da doppiato, rompo i co***oni al primo che passa...
...
...
...
...TAKUUUUUUU <3 Che piacere incontrarti! Ti ricordi i bei tempi in cui litigavamo per degli incidenti come Perez e Maldonado?"
Grande Samurai: "E tu ti ricordi che in Messico e in Venezuela si coltivano peperoncini enormi e che potrei infilartene uno su per il cu*o?"
Voce fuori campo: "E così è già passata metà gara e l'abbiamo trascorsa a parlare di oggetti infilati su per il cu*o altrui. C'è qualcosa che non quadra, in questo commento."
Spencer Maialotto: "Il fatto che io sia tra le prime posizioni dopo il restart è uno di questi, secondo il mio spassionato parere."
Pigot, che se guidasse una vettura rosa sarebbe un porcellino d'India, è rimasto nelle posizioni che contavano per gran parte del tempo che restava che, vorrei ricordarlo, erano 300 giri in totale.
Nessuno se l'è filato granché, perché era più intrigante assistere alle peripezie di Willpowahhhh, che verso 250 giri di gara o qualcosa del genere è rientrato ai box, ha avuto problemi ai box e si è procacciato una penalità per i problemi avuti ai box.
Nel frattempo Hinchcliffe si era appropriato della posizione che in precedenza era stata occupata da Pagenaud, senza che nessuno facesse in realtà molto caso nemmeno a lui.
Voce fuori campo: "Però facciamo caso a Saimon che è un bollitohhhh!!!11!!1!!! anche se ha vinto la Indy 500!!11!!!11!! e se ha vinto in occasione dell'anniversario della presa della Bastiglia la volta scorsa, diversamente da Gasly!"
Gasly: "Gotta catch 'em all..."
Voce fuori campo: "Per cortesia, vai a giocare con i Pokemon da un'altra parte."
Gasly: "Okay, se proprio insisti..."
Nel frattempo avevamo sottovalutato il detersivo al retrogusto di kiwi, infatti Dixon, così come Alex Non Sono Valentino Rossi, stava recuperando posizioni.
Dixon è stato, tra i due, quello che ne ha recuperate di più.
Dixon: "ONE-ONE-ONE!!!11!!!1!! Dite all'ammorbidente Willpowahhhh che adesso sto ridendo alle sue spalle."
Alex NSVR: "L'unico che ride alle spalle degli altri, però, può essere proprio Willpowahhhh dato che è dietro praticamente a chiunque."
Dixon: "Ma non è dietro a RHR."
RHR: "Non c'era bisogno di farlo notare."
Dixon: "Scusa... lo sai che ti amo lo stesso."
Alex NSVR: "Hunteryxon."
A questo punto non mi resta altro da fare che mettere a tacere tutte queste voci fuori campo e, allegandovi il risultato, salutarvi cordialmente anche se non è Formula 1 ma Indycar.
RISULTATO: 1. Josef Newgarden (Penske), 2. Scott Dixon (Ganassi), 3. James Hinchcliffe (Schmidt), 4. Simon Pagenaud (Penske), 5. Spencer Pigot (Carpenter), 6. Alexander Rossi (Andretti), 7. Zach Veach (Andretti), 8. Graham Rahal (Rahal), 9. Sebastien Bourdais (Coyne), 10. Tony Kanaan (Foyt), 11. Marcus Ericsson (Schmidt), 12. Santino Ferrucci (Coyne), 13. Conor Daly (Carlin), 14. Felix Rosenqvist (Ganassi), 15. Will Power (Penske), 16. Matheus Leist (Foyt), 17. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 18. Colton Herta (Harding), 19. Ed Carpenter (Carpenter), 20. Takuma Sato (Rahal), 21. Marco Andretti (Andretti/ Herta), 22. Sage Karam (Carlin).
Lo ribadisco, se è questione di soldi, i canali ufficiali potrebbero metterci della pubbllicità, un po' come succede effettivamente sui canali televisivi americani quando si guarda una gara sui canali stessi.
Ad ogni modo, vediamo di ricostruire quello che è successo e iniziamo con una nota stylish: durante le qualifiche venerdì c'è stato un duello in grande stile tra Sato e Bourdais, che stavolta non è culminato in una rissa.
Le qualifiche hanno dato fuori questo risultato:
1^ fila: Pagenaud - Power
2^ fila: Newgarden - Sato
3^ fila: Hinchcliffe - Rossi
4^ fila: Rahal - Dixon
5^ fila: Hunter-Reay - Ericsson
6^ fila: Herta - Ferrucci
7^ fila: Kanaan - Karam
8^ fila: Rosenqvist - Daly
9^ fila: Carpenter - Andretti
10^ fila: Pigot - Veach
11^ fila: Bourdais - Leist
La gara prevedeva in totale 300 giri, per un totale di 300 miglia. Ricordo che molto tempo fa erano 250, ma questo ha poco a che vedere con l'edizione di questo sabato notte o, per meglio dire, domenica mattina. La gara deve essere avvenuta quando nello Iowa era già notte inoltrata o quantomeno tarda serata.
Trattandosi di un ovale non c'erano né Max Chilton né Patricio O'Ward al volante delle Carlin, affidate in questo fine settimana a Conor Daly e a Sage Karam. Immagino che Ed Carpenter sia stato molto soddisfatto di condividere la pista con quest'ultimo, ma nevermind.
Chilton tornerà in pista regolarmente la prossima settimana (ci sono troppi back-to-back weekend ultimamente, è maledettamente difficile stare dietro a tutte le sovrapposizionihhhh) mentre il destino di O'Ward mi è decisamente meno chiaro. La volta scorsa non c'era, però è anche vero che l'altra volta c'era una vera e propria sovrapposizionehhhh dato che stava guidando al Fuji in occasione della gara di Superformula: Baby Award ha fatto il salto di qualità, è diventato nientemeno che il sostituto di Dan Ticktum. Considerando che quest'ultimo era portato su un piedistallo dalla Redbull e improvvisamente è stato cacciato a calci nel cu*o non so quanto possa durare Baby Award, ma è sempre bene essere ottimisti.
Baby Herta: "Sì, però io sono rimasto solo... ç______ç Adesso non c'è più nessuno con cui posso giocare con il camion dei pompieri."
Baby Award: "Hai provato a chiedere a Ferrucci?"
Baby Herta: "Sì, ma mi ha detto che lui gioca con il camion dei pompieri solo con il suo best friend forever Arjun Maini."
Baby Award: "Con Leist allora?"
Baby Herta: "Mi ha detto che prima di giocare con lui devo chiedere la sua mano ai Castronaan."
Baby Award: "Allora gioca da solo. Spogliati e poi fai scorrere il camion dei pompieri sul tuo corpo. Io, intanto, cerco di scoprire se Robert Doornbos oltre ai vibratori telecomandati produce anche camion dei pompieri telecomandati, per giocarci insieme stando a distanza."
Baby Herta: "Aaaaawwwww, tu sì che sei kawaii."
Baby Award: "Però sono arrivato solo quattordicesimo."
Baby Herta: "Anche in Indycar arrivi spesso quattordicesimo."
Baby Award: "Sì, ma chi se ne frega. Qui in Giappone se arrivo a podio magari riesco anche a procacciarmi lo champagne, invece che un biberon pieno di latte!"
Baby Herta: "Aaaaawwwww, lo champagne! <3 Come vorrei essere sposato con una ventunenne, in modo da potere bere alcool con il suo consenso!"
Baby Award: "Le leggi murricane sono ridicole. Dovresti scappare insieme a me in Messico."
Baby Herta: "Poi dovremmo sposarci, così potrei diventare messicano a tutti gli effetti. E faremo indossare il sombrero ai pompieri."
Baby Award: "TUNZ TUNZ TUNZ!!!!11!!111!"
Voce fuori campo: "Baby Herta, le dieci di sera sono passate da ORE ormai. Perché non vai a letto?"
Baby Award: "Perché nell'attesa sono già le sei di mattina quindi le mie otto ore di sonno me le sono già fatte."
A volte le lunghe attese portano a qualcosa di concreto e il qualcosa di concreto è stato l'inizio della gara, quando ormai nessuno sembrava sperarci più.
Come da griglia di partenza c'erano tre Penske davanti e, diversamente dalla griglia di partenza, la Penske davanti a tutti una volta che la gara si è avviata verso le sue prime fasi, era quella di Willpowahhhh, con Pagenaud relegato in seconda posizione e chissà, probabilmente voci crescenti sul suo ritiro imminente nonostante le sue tre vittorie stagionali compresa quella della Cinquecento Miglia di Indianapolis.
Per qualche giro è stato tutto tranquillo, ma si sa che le gare sugli ovali tendenzialmente non sono molto tranquille. Fortunatamente eravamo in uno di quei giorni in cui il "non molto tranquille" si traduce in qualche vettura che di tanto in tanto di spalma su un muretto e in un pile-up micidiale che porta a giorni e giorni di polemiche sulla necessità di eliminare gli ovali, depennando anche la Indy 500 dal campionato di Indycar, nonostante in genere a Indianapolis negli ultimi anni non ci siano stati eccessivi problemi che coinvolgessero più di una mezza dozzina di vetture. Ma mai dire mai, quest'anno è stato tranquillo anche il Texas Motor Speedway o come si chiama, tutto può accadere.
Torniamo a noi e non divaghiamo, che è ora di concentrarci finalmente sui fatti accaduti in pista.
Il primo crash della giornata è avvenuto dopo circa una quindicina di gara.
Carpentahhhh: "Ed è coinvolto Karam! *-* Che goduria!"
Karam: "Taci, vecchio, che hai un volante solo perché sei il figlio del Bernie della Indycar."
Carpentahhhh: "Veramente ho un volante anche perché possiedo un team e ho ingaggiato me stesso come pilota."
Karam: "E comunque sono più figo di te."
Carpentahhhh: "Le bimbeminchia di Tumblahhhh di qualche anno fa saranno sicuramente d'accordo con la tua affermazione... ma non io! Come ti sei permesso di spalmarti sul muretto come un Sato qualsiasi?"
Karam: "è tutta colpa di un algido figone nordico. Mi ha detto di ritenersi più figo di me, quindi ci siamo presi a bottigliate durante un drinking game organizzato al volo."
Carpentahhhh: "Smettila di farmi perdere tempo parlando di Rosenbitch... neanche stessimo parlando di un algido figone svedese di quelli seri..."
Karam: "Perché il Pollo Gigante è serio?"
Non è arrivata risposta da parte di Carpentahhhh, che in effetti era impegnato ben lontano da Karam a fare la propria gara, ma in compenso è arrivata la safety car.
Quando è arrivato il momento del restart è accaduto qualcosa e, nello specifico, "Saimon" ci ha rimesso un'altra posizione, stavolta a vantaggio di Newgarden.
Nuovo Giardino: "Non ho intenzione di superare solo questa baguette in letargo, ma anche Willpowahhhh prima o poi."
Willpowahhhh: "Ti accoglierò festosamente agitando il dito medio al vento come da tradizione allora."
Nuovo Giardino: "Provaci e te lo stacco e te lo infilo su per il cu*o."
Saimon: "Guarda che posso prestarti la mia baguette."
Nuovo Giardino: "Dici sul serio?"
Saimon: "Certo."
Willpowahhhh: "Aaaawwww. Pagegarden vibes."
Nuovo Giardino: "Adesso però non esageriamo. Sono murricano, non posso confondermi con un miserabile impostore che pensa di potere gareggiare negli States anche se è francese."
Saimon: "Hai ragione, pensavo che potessimo gareggiare negli States, invece ogni due gocce di pioggia c'è una bandiera rossa e chissà quanto durerà stavolta."
Quando la gara era stata interrotta erano passati circa una cinquantina(?) di giri dallo start ed è rimasta ferma per qualcosa come una mezz'oretta. Nel frattempo per i bambini innocenti tipo Baby Herta, se fossero vissuti in orario europeo e se non fosse stata domenica, si sarebbe fatta l'ora di andare a scuola.
I bambini meno innocenti di Herta, nella fattispecie Ferrucci, erano però degli attention seaker, anzi, erano un attention seaker perché non ce n'erano altri.
Dietro alle Penske si è formato un terzetto con Alex Non Sono Valentino Rossi, il Grande Samurai Sato e, appunto, Ferrucci.
Ferrucci: "TUNZ TUNZ TUNZ, adesso mi giro e faccio una pernacchia ad Arjun Maini."
Grande Samurai: "Se pensi che Arjun Maini sia qui..."
Ferrucci: "Azz, che fregatura. Adesso mi sento solo. ç_____ç Bourdeeeeyyyyy, dove sei?"
Grande Samurai: "Ecco, appunto, Bourdeeeeyyyyy, dove sei? Io ti sto aspettando per infilarti la mia katana su per il cu*o."
Bourdeeeeyyyy: "Baguette > katana."
Karam: "Facciamo che divento l'Ocon della situazione e che, da doppiato, rompo i co***oni al primo che passa...
...
...
...
...TAKUUUUUUU <3 Che piacere incontrarti! Ti ricordi i bei tempi in cui litigavamo per degli incidenti come Perez e Maldonado?"
Grande Samurai: "E tu ti ricordi che in Messico e in Venezuela si coltivano peperoncini enormi e che potrei infilartene uno su per il cu*o?"
Voce fuori campo: "E così è già passata metà gara e l'abbiamo trascorsa a parlare di oggetti infilati su per il cu*o altrui. C'è qualcosa che non quadra, in questo commento."
Spencer Maialotto: "Il fatto che io sia tra le prime posizioni dopo il restart è uno di questi, secondo il mio spassionato parere."
Pigot, che se guidasse una vettura rosa sarebbe un porcellino d'India, è rimasto nelle posizioni che contavano per gran parte del tempo che restava che, vorrei ricordarlo, erano 300 giri in totale.
Nessuno se l'è filato granché, perché era più intrigante assistere alle peripezie di Willpowahhhh, che verso 250 giri di gara o qualcosa del genere è rientrato ai box, ha avuto problemi ai box e si è procacciato una penalità per i problemi avuti ai box.
Nel frattempo Hinchcliffe si era appropriato della posizione che in precedenza era stata occupata da Pagenaud, senza che nessuno facesse in realtà molto caso nemmeno a lui.
Voce fuori campo: "Però facciamo caso a Saimon che è un bollitohhhh!!!11!!1!!! anche se ha vinto la Indy 500!!11!!!11!! e se ha vinto in occasione dell'anniversario della presa della Bastiglia la volta scorsa, diversamente da Gasly!"
Gasly: "Gotta catch 'em all..."
Voce fuori campo: "Per cortesia, vai a giocare con i Pokemon da un'altra parte."
Gasly: "Okay, se proprio insisti..."
Nel frattempo avevamo sottovalutato il detersivo al retrogusto di kiwi, infatti Dixon, così come Alex Non Sono Valentino Rossi, stava recuperando posizioni.
Dixon è stato, tra i due, quello che ne ha recuperate di più.
Dixon: "ONE-ONE-ONE!!!11!!!1!! Dite all'ammorbidente Willpowahhhh che adesso sto ridendo alle sue spalle."
Alex NSVR: "L'unico che ride alle spalle degli altri, però, può essere proprio Willpowahhhh dato che è dietro praticamente a chiunque."
Dixon: "Ma non è dietro a RHR."
RHR: "Non c'era bisogno di farlo notare."
Dixon: "Scusa... lo sai che ti amo lo stesso."
Alex NSVR: "Hunteryxon."
A questo punto non mi resta altro da fare che mettere a tacere tutte queste voci fuori campo e, allegandovi il risultato, salutarvi cordialmente anche se non è Formula 1 ma Indycar.
RISULTATO: 1. Josef Newgarden (Penske), 2. Scott Dixon (Ganassi), 3. James Hinchcliffe (Schmidt), 4. Simon Pagenaud (Penske), 5. Spencer Pigot (Carpenter), 6. Alexander Rossi (Andretti), 7. Zach Veach (Andretti), 8. Graham Rahal (Rahal), 9. Sebastien Bourdais (Coyne), 10. Tony Kanaan (Foyt), 11. Marcus Ericsson (Schmidt), 12. Santino Ferrucci (Coyne), 13. Conor Daly (Carlin), 14. Felix Rosenqvist (Ganassi), 15. Will Power (Penske), 16. Matheus Leist (Foyt), 17. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 18. Colton Herta (Harding), 19. Ed Carpenter (Carpenter), 20. Takuma Sato (Rahal), 21. Marco Andretti (Andretti/ Herta), 22. Sage Karam (Carlin).
mercoledì 17 luglio 2019
Indycar 2019: Commento al Gran Premio di Toronto - 14 Luglio
13 Luglio - il campionato di Indycar è arrivato a Exhibition Place, laddove molti anni fa Paul Tracy a un certo punto si fece di lato per schivare una coppia di piccioni che se ne stavano nel bel mezzo della pista come se niente fosse. Poi, in realtà, a ripensarci al giorno d'oggi non sono neanche sicura che fossero piccioni. Siamo in Canada e, anche se a Toronto non ci sono i gabbiani di Montreal, potrebbero esserci comunque gabbiani di Toronto e magari anche essere parenti alla lontana dei gabbiani di Montreal. Purtroppo non ci sono le marmotte assassine del Quebec e dire che almeno qui non correrebbero il rischio di essere investite da Grosjean.
A proposito di Grosjean, credo che sia più che opportuno parlare di piloti francesi, perché la gara avveniva il 14 Luglio, giorno della presa della Bastiglia, e perché alla vigilia di quella data un francese nello specifico ha iniziato mettendosi in mostra e cercando di rubare la scena a colui che poi avrebbe vinto il gran premio il giorno successivo.
Dopo anni e anni di calma piatta dal punto di vista delle risse in pitlane, ormai lasciate soltanto alla NASCAR, è accaduto un evento alquanto fuori dagli schemi ed è accaduto dopo che Bourdais, durante una sessione di qualifiche, ha tagliato la strada a un altro pilota, che si è indignato e ha deciso di passare all'azione. Dopotutto se un pilota si macchia del terribile reato di guida pericolosa, chiunque sia senza macchia ha il dovere di far trionfare la giustizia.
Il pilota senza macchia, quello che non provoca mai pericolo, quello che non fa mai incidenti e quant'altro, era nientemeno che Sato. Pensavo che, se tra tanti, ci fosse qualcuno che poteva avere un minimo di comprensione per la guida pericolosa altrui, quello fosse proprio il Grande Samurai, ma il Grande Samurai non la pensava così. Si è infatti recato alla ricerca di Bourdais in pitlane e, mentre questo era ancora a bordo della vettura, si è messo a inveirgli contro. Poi, quando Bourdais è uscito, Sato l'ha praticamente afferrato per il collo e, a quel punto, Bourdais l'ha preso a spintoni, prima che intervenisse un po' di gente lì presente per interromperli (la differenza con la NASCAR è che in NASCAR tutti i presenti avrebbero partecipato alla rissa) mentre Bourdais sembrava in vantaggio. Il momento più pittoresco è stato quello in cui Bourdais ha scavalcato la vettura. Da lì sopra sembrava un gigante e Sato sembrava uno gnomo. In ogni caso entrambi indossavano il casco, quindi gli occhiali di Bourdais non hanno mai corso alcun pericolo.
Naturalmente la rissa tra i Saturdais (bello come ship name, vero?) ha catturato l'attenzione più delle qualifiche stesse. Doveva esserne contento anche e soprattutto Kanaan, vista la sua qualifica:
1^ fila: Pagenaud - Dixon
2^ fila: Rosenqvist - Rossi
3^ fila: Newgarden - Jones
4^ fila: Andretti - Bourdais
5^ fila: Pigot - Sato
6^ fila: Hunter-Reay - Rahal
7^ fila: Chilton - Hinchcliffe
8^ fila: Power - Herta
9^ fila: Ferrucci - Veach
10^ fila: Leist - Ericsson
11^ fila: Karam - Kanaan
Posso dire che alcuni risultati non mi sorprendono? E che quello di Kanaan è uno di questi? Ormai non penso che ci siano più molte speranze di miglioramento, visto come va a finire costantemente ogni volta, con la sola eccezione della Indy 500. Sto seriamente iniziando a chiedermi se non sia meglio, arrivato a questo punto, smettere di gareggiare full time e iniziare a fare semplicemente il part time a Indianapolis, come il suo best friend forever.
C'è anche chi mi ha sorpresa in positivo, lo devo ammettere: per esempio quel nome scritto per abbellire la grafica accanto a quello di Bourdais, di solito viene scritto per abbellire la grafica delle posizioni che vanno oltre la top-ten, invece in questo caso ci ha riservato sorprese positive. Anche la posizione del Piccolo Chilli non mi ha delusa, in confronto al solito: me lo aspettavo tre o quattro file più indietro, in zona Pollo Gigante. Ecco, a proposito, quest'ultimo me lo aspettavo un po' più in su, ha dimostrato ampiamente in questi mesi che magari non starà tra i primi, ma che non è neanche che sia proprio l'ultimo della classe. E con questo chiudiamo la giornata di sabato.
14 Luglio - la domenica è arrivata al culmine di un weekend alquanto impegnativo: Formula 1, Indycar, doppio appuntamento della Formula E...
Ho visto la prima gara della Formula E sabato sera in diretta.
Ho visto la gara di Formula 1 domenica pomeriggio in diretta.
Non ho visto la gara di Indycar di domenica sera, in diretta, anche perché non ero in casa.
Non ho visto neanche la seconda gara della Formula E, a questo proposito, dato che era sempre la stessa domenica sera in cui non ero in casa.
Non rimaneva altro da fare che andare a recuperare i due eventi e ho scelto di dare priorità alla gara di Indycar, che ho trovato lunedì sera su Youtube e finito di vedere martedì mattina. Nel momento in cui, martedì sera, scrivo questo commento, non ho ancora recuperato la gara di Formula E che ha messo fine alla stagione, anche se conto di farlo prima o poi e di scrivere l'apposito commento all'eprix.
Dopo avere divagato in lungo e in largo credo che sia opportuno parlare anche di quello che è successo. Per esempio è successo che "Saimon" ha mantenuto la testa della gara al momento dello start, alla faccia di quelli che gli danno del vecchio pensionato e che erano convintissimi che la Penske dovesse appiedarlo alla fine della stagione per assenza di risultati. Molti di loro se ne erano convinti anche dopo la vittoria alla Indy 500, ma Pagenaud dall'alto della sua prima posizione si è messo ad agitare con aria minacciosa la baguette minacciando tutti quanti di farli ghigliottinare.
Dixon, Rossi e Rosenbitch si trovavano nelle posizioni immediatamente successive quando è entrata in pista la safety car per un ingorgo, anche se non tanto pittoresco quanto quelli di Long Beach o della Formula E. Tra le vetture ferme c'erano quelle di Willpowahhhh, Rahal, Hinchcliffe, Ericsson e Leist. Willpowahhhh deve avere toccato Rahal (o Hinchcliffe, non ho ben capito). Gli altri sono semplicemente rimasti fermi imbambolati perché non avevano alcun posto in cui andare senza travolgere le vetture ferme davanti a loro.
A volte le safety car vanno e vengono, a volte passano giri e giri senza che accada nulla che richieda la presenza di Oriol Servià o di Sarah Fisher.
A Toronto rientravamo nella seconda casistica e la gara è filata liscia con Pagenaud che sopravviveva in testa alle soste, con il detersivo al kiwi e Alex Non Sono Valentino Rossi sempre in zona podio.
Poi si è accodato Newgarden.
Poi si è accodato Sato.
Poi si è accodato Bourdais.
Era molto bello e pittoresco il pensiero dei Saturdais together forever, ma la realtà dei fatti diceva che il gap si stava accumulando a vista d'occhio e che Bourdeeeeyyyyyy non vedeva il Grande Samurai neanche con il binocolo. Probabilmente in quel momento non desiderava neanche vederlo, ma nevermind.
Nessuno dei due ha fatto una bella fine: Bourdais è stato protagonista di una rissa con un muretto, mentre Sato ha visto la propria vettura andare a fuoco come se fosse stato un Kovalainen qualsiasi nelle ultime fasi della gara.
Alla fine, per completare l'opera, Willpowahhhh è andato a muro e ha provocato una bandiera gialla, ma era giù l'ultimo giro.
RISULTATO: 1. Simon Pagenaud (Penske), 2. Scott Dixon (Ganassi), 3. Alexander Rossi (Andretti), 4. Josef Newgarden (Penske), 5. Felix Rosenqvist (Ganassi), 6. James Hinchcliffe (Schmidt), 7. Colton Herta (Harding), 8. Sebastien Bourdais (Coyne), 9. Graham Rahal (Rahal), 10. Marco Andretti (Andretti/Herta), 11. Santino Ferrucci (Coyne), 12. Ed Jones (Carpenter), 13. Zach Veach (Andretti), 14. Max Chilton (Carlin), 15. Spencer Pigot (Carpenter), 16. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 17. Tony Kanaan (Foyt), 18. Will Power (Penske), 19. Matheus Leist (Foyt), 20. Marcus Ericsson (Schmidt), 21. Sage Karam (Carlin), 22. Takuma Sato (Rahal).
A proposito di Grosjean, credo che sia più che opportuno parlare di piloti francesi, perché la gara avveniva il 14 Luglio, giorno della presa della Bastiglia, e perché alla vigilia di quella data un francese nello specifico ha iniziato mettendosi in mostra e cercando di rubare la scena a colui che poi avrebbe vinto il gran premio il giorno successivo.
Dopo anni e anni di calma piatta dal punto di vista delle risse in pitlane, ormai lasciate soltanto alla NASCAR, è accaduto un evento alquanto fuori dagli schemi ed è accaduto dopo che Bourdais, durante una sessione di qualifiche, ha tagliato la strada a un altro pilota, che si è indignato e ha deciso di passare all'azione. Dopotutto se un pilota si macchia del terribile reato di guida pericolosa, chiunque sia senza macchia ha il dovere di far trionfare la giustizia.
Il pilota senza macchia, quello che non provoca mai pericolo, quello che non fa mai incidenti e quant'altro, era nientemeno che Sato. Pensavo che, se tra tanti, ci fosse qualcuno che poteva avere un minimo di comprensione per la guida pericolosa altrui, quello fosse proprio il Grande Samurai, ma il Grande Samurai non la pensava così. Si è infatti recato alla ricerca di Bourdais in pitlane e, mentre questo era ancora a bordo della vettura, si è messo a inveirgli contro. Poi, quando Bourdais è uscito, Sato l'ha praticamente afferrato per il collo e, a quel punto, Bourdais l'ha preso a spintoni, prima che intervenisse un po' di gente lì presente per interromperli (la differenza con la NASCAR è che in NASCAR tutti i presenti avrebbero partecipato alla rissa) mentre Bourdais sembrava in vantaggio. Il momento più pittoresco è stato quello in cui Bourdais ha scavalcato la vettura. Da lì sopra sembrava un gigante e Sato sembrava uno gnomo. In ogni caso entrambi indossavano il casco, quindi gli occhiali di Bourdais non hanno mai corso alcun pericolo.
Naturalmente la rissa tra i Saturdais (bello come ship name, vero?) ha catturato l'attenzione più delle qualifiche stesse. Doveva esserne contento anche e soprattutto Kanaan, vista la sua qualifica:
1^ fila: Pagenaud - Dixon
2^ fila: Rosenqvist - Rossi
3^ fila: Newgarden - Jones
4^ fila: Andretti - Bourdais
5^ fila: Pigot - Sato
6^ fila: Hunter-Reay - Rahal
7^ fila: Chilton - Hinchcliffe
8^ fila: Power - Herta
9^ fila: Ferrucci - Veach
10^ fila: Leist - Ericsson
11^ fila: Karam - Kanaan
Posso dire che alcuni risultati non mi sorprendono? E che quello di Kanaan è uno di questi? Ormai non penso che ci siano più molte speranze di miglioramento, visto come va a finire costantemente ogni volta, con la sola eccezione della Indy 500. Sto seriamente iniziando a chiedermi se non sia meglio, arrivato a questo punto, smettere di gareggiare full time e iniziare a fare semplicemente il part time a Indianapolis, come il suo best friend forever.
C'è anche chi mi ha sorpresa in positivo, lo devo ammettere: per esempio quel nome scritto per abbellire la grafica accanto a quello di Bourdais, di solito viene scritto per abbellire la grafica delle posizioni che vanno oltre la top-ten, invece in questo caso ci ha riservato sorprese positive. Anche la posizione del Piccolo Chilli non mi ha delusa, in confronto al solito: me lo aspettavo tre o quattro file più indietro, in zona Pollo Gigante. Ecco, a proposito, quest'ultimo me lo aspettavo un po' più in su, ha dimostrato ampiamente in questi mesi che magari non starà tra i primi, ma che non è neanche che sia proprio l'ultimo della classe. E con questo chiudiamo la giornata di sabato.
14 Luglio - la domenica è arrivata al culmine di un weekend alquanto impegnativo: Formula 1, Indycar, doppio appuntamento della Formula E...
Ho visto la prima gara della Formula E sabato sera in diretta.
Ho visto la gara di Formula 1 domenica pomeriggio in diretta.
Non ho visto la gara di Indycar di domenica sera, in diretta, anche perché non ero in casa.
Non ho visto neanche la seconda gara della Formula E, a questo proposito, dato che era sempre la stessa domenica sera in cui non ero in casa.
Non rimaneva altro da fare che andare a recuperare i due eventi e ho scelto di dare priorità alla gara di Indycar, che ho trovato lunedì sera su Youtube e finito di vedere martedì mattina. Nel momento in cui, martedì sera, scrivo questo commento, non ho ancora recuperato la gara di Formula E che ha messo fine alla stagione, anche se conto di farlo prima o poi e di scrivere l'apposito commento all'eprix.
Dopo avere divagato in lungo e in largo credo che sia opportuno parlare anche di quello che è successo. Per esempio è successo che "Saimon" ha mantenuto la testa della gara al momento dello start, alla faccia di quelli che gli danno del vecchio pensionato e che erano convintissimi che la Penske dovesse appiedarlo alla fine della stagione per assenza di risultati. Molti di loro se ne erano convinti anche dopo la vittoria alla Indy 500, ma Pagenaud dall'alto della sua prima posizione si è messo ad agitare con aria minacciosa la baguette minacciando tutti quanti di farli ghigliottinare.
Dixon, Rossi e Rosenbitch si trovavano nelle posizioni immediatamente successive quando è entrata in pista la safety car per un ingorgo, anche se non tanto pittoresco quanto quelli di Long Beach o della Formula E. Tra le vetture ferme c'erano quelle di Willpowahhhh, Rahal, Hinchcliffe, Ericsson e Leist. Willpowahhhh deve avere toccato Rahal (o Hinchcliffe, non ho ben capito). Gli altri sono semplicemente rimasti fermi imbambolati perché non avevano alcun posto in cui andare senza travolgere le vetture ferme davanti a loro.
A volte le safety car vanno e vengono, a volte passano giri e giri senza che accada nulla che richieda la presenza di Oriol Servià o di Sarah Fisher.
A Toronto rientravamo nella seconda casistica e la gara è filata liscia con Pagenaud che sopravviveva in testa alle soste, con il detersivo al kiwi e Alex Non Sono Valentino Rossi sempre in zona podio.
Poi si è accodato Newgarden.
Poi si è accodato Sato.
Poi si è accodato Bourdais.
Era molto bello e pittoresco il pensiero dei Saturdais together forever, ma la realtà dei fatti diceva che il gap si stava accumulando a vista d'occhio e che Bourdeeeeyyyyyy non vedeva il Grande Samurai neanche con il binocolo. Probabilmente in quel momento non desiderava neanche vederlo, ma nevermind.
Nessuno dei due ha fatto una bella fine: Bourdais è stato protagonista di una rissa con un muretto, mentre Sato ha visto la propria vettura andare a fuoco come se fosse stato un Kovalainen qualsiasi nelle ultime fasi della gara.
Alla fine, per completare l'opera, Willpowahhhh è andato a muro e ha provocato una bandiera gialla, ma era giù l'ultimo giro.
RISULTATO: 1. Simon Pagenaud (Penske), 2. Scott Dixon (Ganassi), 3. Alexander Rossi (Andretti), 4. Josef Newgarden (Penske), 5. Felix Rosenqvist (Ganassi), 6. James Hinchcliffe (Schmidt), 7. Colton Herta (Harding), 8. Sebastien Bourdais (Coyne), 9. Graham Rahal (Rahal), 10. Marco Andretti (Andretti/Herta), 11. Santino Ferrucci (Coyne), 12. Ed Jones (Carpenter), 13. Zach Veach (Andretti), 14. Max Chilton (Carlin), 15. Spencer Pigot (Carpenter), 16. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 17. Tony Kanaan (Foyt), 18. Will Power (Penske), 19. Matheus Leist (Foyt), 20. Marcus Ericsson (Schmidt), 21. Sage Karam (Carlin), 22. Takuma Sato (Rahal).
mercoledì 29 maggio 2019
Commento alla Indy 500 2019
READERS.
START.
YOUR.
ENGINES.
È arrivato il memorial weekend e arrivate le 18.00 arriva anche la Indy 500... okay, va bene, dire che arriva alle 18.00 è un eufemismo, ma nevermind, quello che conta è che arrivino le 19.00 o giù di lì e che, a due ore di distanza dal bed time di Lando Norris, inizi finalmente la gara!
Facciamo un piccolo recap, questo è esattamente quanto successo nelle puntate precedenti e dopo cent'anni c'è un pilota francese in pole position, ma non importa a nessuno, perché #DramaHappened e il dramma ha spazzato via proprio il Drama King della Indy 500 al volante di una vettura color papaya che si qualificava come Drama Queen dell'evento, o per meglio dire non si qualificava come Drama Queen dell'evento.
1^ fila: Pagenaud - Carpenter - Pigot
2^ fila: Jones - Herta - Power
3^ fila: Bourdais - Newgarden - Rossi
4^ fila: Andretti - Daly - Castroneves
5^ fila: Ericsson - Sato - Davison
6^ fila: Kanaan - Rahal - Dixon
7^ fila: Servia - Kimball - Hildebrand
8^ fila: Hunter-Reay - Ferrucci - Leist
9^ fila: Harvey - King - Hanley
10^ fila: Veach - Rosenqvist - Mann
11^ fila: Karam - Hinchcliffe - Kaiser
DNQ: Alonso - O'Ward - Chilton
Si parte e tutto sembra filare liscio, là davanti.
Pagenaud, Carpenter, Power, loro i primi tre, con poche possibilità di essere tirati via da lì con la forza.
Carpenter, come al solito, è sempre vicino alla vetta abbastanza da far pronosticare una sua vittoria, ma sembra non essere mai lì dove conta. Willpowahhhh è il vincitore della passata edizione e in quanto tale viene visto come uno dei favoriti, mentre Pagenaud (Saimon secondo i telecronisti USA, Simòn finalmente secondo i telecronisti British che parlano nei momenti in cui non c'è la telecronaca USA) è visto come una vecchia gloria che non sta più concludendo molto e che merita di essere appiedato.
Povero Pagy, ha solo trentacinque anni, compiuti il sabato delle qualifiche, il giorno prima di ottenere la pole. Per dire, Montoya e Castroneves erano decisamente più vecchi di lui quando sono stati appiedati da Penske e peraltro il più vecchio del trio Penske è Willpowahhhh, quello che era più facile ipotizzare avesse il destino segnato. Ci sono stati dei rumour a proposito del fatto che Penske vorrebbe ingaggiare Alex Non Sono Valentino Rossi, che tra i piloti che hanno un'età presentabile è probabilmente quello che ha più potenziale.
Finisce dopo appena tre giri la gara di Baby Herta, il classe 2000 che ha conquistato un paio di mesi fa la sua prima vittoria in carriera, prima ancora di compiere 19 anni, diventando il più giovane pilota ad avere ottenuto una vittoria nella storia della Indycar.
Finisce fuori.
Fa entrare la safety car.
Qualcuno, nelle retrovie, va ai box. Davanti non ci pensano nemmeno.
Al restart è ancora "Saimon" il leader della classifica, mentre tutto fila liscio per un po', con Hanley che poi rimane fermo ai box, ma quello che conta è avere partecipato, proprio quando tutti pensavano che fosse il principale candidato al bump.
A proposito di bump, la gara di Kaiser, colui che si è salvato in extremis e che ha relegato Alonso tra i non qualificati, dura 71 giri. Dopo tocca a lui fare la stessa fine di Baby Herta, ma nel male c'è sempre un po' di bene e nel suo caso è stato arrivare fino a lì. Altri non ci sono riusciti.
Entra di nuovo la safety car, ma tutti erano andati ai box in regime di green flag, già un paio di volte, e davanti non succedono stravolgimenti o cose strane.
Guardo la gara fino ai primi 90 giri e in quei 90 giri Pagenaud rimane in testa per tutto il tempo.
Le uniche cose strane che avvengono sono quelle che avvengono ai box: Davison finisce in testacoda nella pitlane, una ruota attraversa la corsia dei box, Castroneves colpisce la vettura di Harvey ed entrambi vengono penalizzati.
Anche a Willpowahhhh capita un casino durante un pitstop e anche lui esce dalle posizioni che contano.
Vado a una sagra di paese.
La gara prosegue, leggo gli update sul cellulare.
C'è una safety car, a un certo punto, o almeno così pare.
Che cosa sia successo da giustificare la presenza di una safety car non è chiaro.
Ericsson, che fino a quel momento aveva condotto una buona gara, finisce in testacoda in pitlane, vanificando ogni possibilità di essere eletto Rookie of the Year. ç____ç
Nel frattempo davanti ci sono Pagenaud, Carpenter e Newgarden.
Poi Newgarden supera Carpenter.
Poi Newgarden supera anche Pagenaud.
Per Pagenaud sembra sempre più vicino il momento in cui verrà criticato per non avere vinto, nonostante i tanti giri in testa... perché è Pagenaud, non è un outsider a caso, che se l'avesse fatto sarebbe stato comunque glorificato.
Nel frattempo siamo a 170+ giri, ne mancano meno di venti al finale.
In una gara senza troppi big mess, ecco che capita un big mess e che il protagonista di un big mess è nientemeno che Bourdeeeyyyyy. Viene a contatto con Grammo Reale, che lo manda a quel paese a gesti mentre le loro vetture sono ancora in testacoda nel bel mezzo dello Speedway.
Vengono coinvolti anche Veach e Rosenbitch: di due svedesi, nessuno dei due è destinato a vedere una gioia, a meno che non si consideri gioia il fatto che il Pollo Gigante abbia visto la luce della bandiera a scacchi, seppure doppiato.
Al momento, comunque, c'è spazio per un'unica bandiera, che è quella rossa.
La gara viene interrotta.
Nel frattempo scende il diluvio sulla sagra di paese.
Con un po' di fortuna sarò a casa per il restart.
Dimenticavo: nel frattempo Alex NSVR si è infilato prepotentemente tra le posizioni che contano.
Le vetture procedono dietro la safety car.
I giri continuano progressivamente a calare.
Ce ne saranno una quindicina, poi la gara finirà, con Ed Carpentahhhh che è ancora nelle posizioni che contano, terzo al restart.
I telecronisti osservano che, chissà, questo potrebbe essere l'anno buono, ma il restart non sembra propizio a Carpentahhhh.
Non sembra propizio neanche a Nuovo Giardino, che veniva visto come il principale avversario di Alex Non Sono Valentino Rossi.
Con una zampata felina "Saimon" dimostra che i suoi giri in testa non sono ancora terminati.
Dietro Carpenter scivola fuori dalla top-3.
Dietro a Pagenaud c'è NSVR.
Dietro a NSVR c'è il Grande Samurai Taku, che a un certo punto della gara era doppiato e oltre la trentesima posizione, ma che non ha ancora rinunciato al proposito di bombardare Indianapolis per la seconda volta.
Carpenter scivola dietro a Newgarden.
Adesso è quinto, deve vedersela con Willpowahhhh, che si fa sempre più sotto, dopo avere superato un po' di gente random che aveva dietro.
Tra la gente random che aveva dietro c'è anche nientemeno che Santino Ferrucci, il pilota più amato dagli appassionati di Formula 2, che incredibilmente una volta approdato negli States ha iniziato a combinare qualcosa di positivo.
Si trova stabilmente in top-ten, quando Ericsson è doppiato nelle retrovie, Rosenbitch è fuori dai giochi e Baby Herta è ritirato da una vita.
Finirà settimo, poco considerato al momento, ma considerato al lunedì, quando verrà eletto Rookie of the Year.
È davanti che il dramma si consuma, con tutte le sue sfaccettature, in un finale che ricorda un po' quello del 2015 tra Montoya e Willpowahhhh, con sorpassi e controsorpassi e l'incertezza, fino al momento decisivo.
Alex Non Sono Valentino Rossi si riprende la prima piazza, come se Saimon fosse un rappresentante della gang degli spagnoli e meritasse di essere annientato.
In telecronaca si accenna al fatto che ha vinto nel 2016, mentre che in terza posizione c'è sempre il Grande Samurai, vincitore dell'edizione 2017, che non è esattamente un soggetto tranquillo e potrebbe inventarsi qualcosa di eroico.
Ora, Sato non riesce a inventarsi nulla di eroico e non so se sia un bene e un male.
È un male, perché sembra sempre più evidente che non lotterà per la vittoria.
Però non spazza neanche via tutti quelli che ha intorno, quindi ha la certezza matematica di potersene tornare a casa sulle proprie gambe invece che in una cassa da morto, anche quello mi sembra un vantaggio...
...
...
...e intanto Pagenaud torna in testa, con i telecronisti che adesso parlano di tutti i giri che ha percorso in testa e, di fatto, di quanto ciò sarebbe motivo di vanto se riuscisse a vincere, mentre è sottinteso che non lo sarebbe affatto se non vincesse.
Ora, arrivati a questo punto devo fare una piccola confessione: non ho un unico favorito, mi è difficile averlo.
Mi piacciono molto i piloti che sono stati in Formula 1, in particolare Sato e Bourdais, ma anche Ericsson ha il suo fascino. In più adoro i Brazilian Bros e in particolare una quarta vittoria per H3lio avrebbe sicuramente il suo stile.
In questo momento Sato e Rossi sono lì, ma entrambi hanno già portato a casa una vittoria ciascuno.
Sinceramente inizio a sperare che questo poveretto che si è fatto 130 giri davanti a tutti e che ha NSVR attaccato al cu*o pronto a farlo a fette come se fosse una banana e a metterlo su una pizza (Rossi è americano, da lui mi aspetterei questo e altro) possa avere una gioia. E poi è un europeo che corre in Indycar, di fatto l'europeo più altolocato che gareggia in Indycar attualmente, per spirito di vicinanza geografica inizio a pensare che se lo meriti.
NSVR sembra non pensare la stessa cosa e si riprende la leadership quando di fatto mancano poco più di due giri alla fine.
Pagy non ci sta.
È già iniziato il penultimo giro quando torna in testa.
Ha ancora NSVR attaccato al cu*o, ma la bandiera bianca si fa sempre più vicina.
A quel punto manca solo un giro, poco importa che l'ultimo giro della Indy 500 a volte sembri lungo una vita.
Quando il giro finisce il suo vantaggio è di due decimi: sono sufficienti per la gloria e per la victory lane.
Vedere un V3KkY0 BòLL1t0 in victory lane ha sempre un certo fascino, specie in una serie in cui c'è chi è considerato un vecchio bollito a 35 anni e chi è considerato un eroe delle folle a 40 e passa.
"Saimon" si rovescia il latte in testa, poi risponde alle domande che gli vengono poste, con una certa emozione nella voce.
Ha il latte che gli gocciola ovunque e, al di là del latte, ricorda molto Castroneves, gli somiglia un bel po': se non fosse per l'età qualcuno potrebbe iniziare a seguire la gara in questo momento e pensare che H3lio abbia vinto per la quarta volta.
C'è una differenza notevole, tuttavia: "Saimon" riesce a rispondere normalmente alle domande dell'intervista, anche se è palesemente emozionato. Se H3lio fosse lì starebbe versando un fiume di lacrime e non sarebbe in condizioni tali da parlare in modo comprensibile.
A proposito di H3lio, la sua presenza in Indycar per il 2019 finisce qui, con un bel ferro da stiro e una pila di indumenti da stirare, tutti di proprietà del suo best friend forever Kanaan.
Concludo con un piccolo pensiero all'Uomo Noia, che è arrivato ultimo.
RISULTATO:
1. Simon Pagenaud - Penske
2. Alexander Rossi - Andretti
3. Takuma Sato - Rahal
4. Josef Newgarden - Penske
5. Will Power - Penske
6. Ed Carpenter - Carpenter
7. Santino Ferrucci - Coyne
8. Ryan Hunter-Reay - Andretti
9. Tony Kanaan - Foyt
10. Conor Daly - Andretti
11. James Hinchcliffe - Schmidt
12. James Davison - Coyne
13. Ed Jones - Carpenter
14. Spencer Pigot - Carpenter
15. Matheus Leist - Foyt
16. Pippa Mann - Clauson-Marshall
17. Scott Dixon - Ganassi
18. Helio Castroneves - Penske
19. Sage Karam - Dreyer & Reinbold
20. JR Hildebrand - Dreyer & Reinbold
21. Jack Harvey - Shank/Schmidt
22. Oriol Servià - Schmidt
23. Marcus Ericsson - Schmidt
24. Jordan King - Rahal
25. Charlie Kimball - Carlin
26. Marco Andretti - Andretti/ Herta
27/RIT. Graham Rahal - Rahal
28/RIT. Felix Rosenqvist - Ganassi
29/RIT. Zach Veach - Andretti
30/RIT. Sebastien Bourdais - Coyne
31/RIT. Kyle Kaiser - Juncos
32/RIT. Ben Hanley - Dragonspeed
33/RIT. Colton Herta - Harding
DNQ. Fernando Alonso - McLaren Indy
DNQ. Patricio O'Ward - Carlin
DNQ. Max Chilton - Carlin
START.
YOUR.
ENGINES.
È arrivato il memorial weekend e arrivate le 18.00 arriva anche la Indy 500... okay, va bene, dire che arriva alle 18.00 è un eufemismo, ma nevermind, quello che conta è che arrivino le 19.00 o giù di lì e che, a due ore di distanza dal bed time di Lando Norris, inizi finalmente la gara!
Facciamo un piccolo recap, questo è esattamente quanto successo nelle puntate precedenti e dopo cent'anni c'è un pilota francese in pole position, ma non importa a nessuno, perché #DramaHappened e il dramma ha spazzato via proprio il Drama King della Indy 500 al volante di una vettura color papaya che si qualificava come Drama Queen dell'evento, o per meglio dire non si qualificava come Drama Queen dell'evento.
1^ fila: Pagenaud - Carpenter - Pigot
2^ fila: Jones - Herta - Power
3^ fila: Bourdais - Newgarden - Rossi
4^ fila: Andretti - Daly - Castroneves
5^ fila: Ericsson - Sato - Davison
6^ fila: Kanaan - Rahal - Dixon
7^ fila: Servia - Kimball - Hildebrand
8^ fila: Hunter-Reay - Ferrucci - Leist
9^ fila: Harvey - King - Hanley
10^ fila: Veach - Rosenqvist - Mann
11^ fila: Karam - Hinchcliffe - Kaiser
DNQ: Alonso - O'Ward - Chilton
Si parte e tutto sembra filare liscio, là davanti.
Pagenaud, Carpenter, Power, loro i primi tre, con poche possibilità di essere tirati via da lì con la forza.
Carpenter, come al solito, è sempre vicino alla vetta abbastanza da far pronosticare una sua vittoria, ma sembra non essere mai lì dove conta. Willpowahhhh è il vincitore della passata edizione e in quanto tale viene visto come uno dei favoriti, mentre Pagenaud (Saimon secondo i telecronisti USA, Simòn finalmente secondo i telecronisti British che parlano nei momenti in cui non c'è la telecronaca USA) è visto come una vecchia gloria che non sta più concludendo molto e che merita di essere appiedato.
Povero Pagy, ha solo trentacinque anni, compiuti il sabato delle qualifiche, il giorno prima di ottenere la pole. Per dire, Montoya e Castroneves erano decisamente più vecchi di lui quando sono stati appiedati da Penske e peraltro il più vecchio del trio Penske è Willpowahhhh, quello che era più facile ipotizzare avesse il destino segnato. Ci sono stati dei rumour a proposito del fatto che Penske vorrebbe ingaggiare Alex Non Sono Valentino Rossi, che tra i piloti che hanno un'età presentabile è probabilmente quello che ha più potenziale.
Finisce dopo appena tre giri la gara di Baby Herta, il classe 2000 che ha conquistato un paio di mesi fa la sua prima vittoria in carriera, prima ancora di compiere 19 anni, diventando il più giovane pilota ad avere ottenuto una vittoria nella storia della Indycar.
Finisce fuori.
Fa entrare la safety car.
Qualcuno, nelle retrovie, va ai box. Davanti non ci pensano nemmeno.
Al restart è ancora "Saimon" il leader della classifica, mentre tutto fila liscio per un po', con Hanley che poi rimane fermo ai box, ma quello che conta è avere partecipato, proprio quando tutti pensavano che fosse il principale candidato al bump.
A proposito di bump, la gara di Kaiser, colui che si è salvato in extremis e che ha relegato Alonso tra i non qualificati, dura 71 giri. Dopo tocca a lui fare la stessa fine di Baby Herta, ma nel male c'è sempre un po' di bene e nel suo caso è stato arrivare fino a lì. Altri non ci sono riusciti.
Entra di nuovo la safety car, ma tutti erano andati ai box in regime di green flag, già un paio di volte, e davanti non succedono stravolgimenti o cose strane.
Guardo la gara fino ai primi 90 giri e in quei 90 giri Pagenaud rimane in testa per tutto il tempo.
Le uniche cose strane che avvengono sono quelle che avvengono ai box: Davison finisce in testacoda nella pitlane, una ruota attraversa la corsia dei box, Castroneves colpisce la vettura di Harvey ed entrambi vengono penalizzati.
Anche a Willpowahhhh capita un casino durante un pitstop e anche lui esce dalle posizioni che contano.
Vado a una sagra di paese.
La gara prosegue, leggo gli update sul cellulare.
C'è una safety car, a un certo punto, o almeno così pare.
Che cosa sia successo da giustificare la presenza di una safety car non è chiaro.
Ericsson, che fino a quel momento aveva condotto una buona gara, finisce in testacoda in pitlane, vanificando ogni possibilità di essere eletto Rookie of the Year. ç____ç
Nel frattempo davanti ci sono Pagenaud, Carpenter e Newgarden.
Poi Newgarden supera Carpenter.
Poi Newgarden supera anche Pagenaud.
Per Pagenaud sembra sempre più vicino il momento in cui verrà criticato per non avere vinto, nonostante i tanti giri in testa... perché è Pagenaud, non è un outsider a caso, che se l'avesse fatto sarebbe stato comunque glorificato.
Nel frattempo siamo a 170+ giri, ne mancano meno di venti al finale.
In una gara senza troppi big mess, ecco che capita un big mess e che il protagonista di un big mess è nientemeno che Bourdeeeyyyyy. Viene a contatto con Grammo Reale, che lo manda a quel paese a gesti mentre le loro vetture sono ancora in testacoda nel bel mezzo dello Speedway.
Vengono coinvolti anche Veach e Rosenbitch: di due svedesi, nessuno dei due è destinato a vedere una gioia, a meno che non si consideri gioia il fatto che il Pollo Gigante abbia visto la luce della bandiera a scacchi, seppure doppiato.
Al momento, comunque, c'è spazio per un'unica bandiera, che è quella rossa.
La gara viene interrotta.
Nel frattempo scende il diluvio sulla sagra di paese.
Con un po' di fortuna sarò a casa per il restart.
Dimenticavo: nel frattempo Alex NSVR si è infilato prepotentemente tra le posizioni che contano.
Le vetture procedono dietro la safety car.
I giri continuano progressivamente a calare.
Ce ne saranno una quindicina, poi la gara finirà, con Ed Carpentahhhh che è ancora nelle posizioni che contano, terzo al restart.
I telecronisti osservano che, chissà, questo potrebbe essere l'anno buono, ma il restart non sembra propizio a Carpentahhhh.
Non sembra propizio neanche a Nuovo Giardino, che veniva visto come il principale avversario di Alex Non Sono Valentino Rossi.
Con una zampata felina "Saimon" dimostra che i suoi giri in testa non sono ancora terminati.
Dietro Carpenter scivola fuori dalla top-3.
Dietro a Pagenaud c'è NSVR.
Dietro a NSVR c'è il Grande Samurai Taku, che a un certo punto della gara era doppiato e oltre la trentesima posizione, ma che non ha ancora rinunciato al proposito di bombardare Indianapolis per la seconda volta.
Carpenter scivola dietro a Newgarden.
Adesso è quinto, deve vedersela con Willpowahhhh, che si fa sempre più sotto, dopo avere superato un po' di gente random che aveva dietro.
Tra la gente random che aveva dietro c'è anche nientemeno che Santino Ferrucci, il pilota più amato dagli appassionati di Formula 2, che incredibilmente una volta approdato negli States ha iniziato a combinare qualcosa di positivo.
Si trova stabilmente in top-ten, quando Ericsson è doppiato nelle retrovie, Rosenbitch è fuori dai giochi e Baby Herta è ritirato da una vita.
Finirà settimo, poco considerato al momento, ma considerato al lunedì, quando verrà eletto Rookie of the Year.
È davanti che il dramma si consuma, con tutte le sue sfaccettature, in un finale che ricorda un po' quello del 2015 tra Montoya e Willpowahhhh, con sorpassi e controsorpassi e l'incertezza, fino al momento decisivo.
Alex Non Sono Valentino Rossi si riprende la prima piazza, come se Saimon fosse un rappresentante della gang degli spagnoli e meritasse di essere annientato.
In telecronaca si accenna al fatto che ha vinto nel 2016, mentre che in terza posizione c'è sempre il Grande Samurai, vincitore dell'edizione 2017, che non è esattamente un soggetto tranquillo e potrebbe inventarsi qualcosa di eroico.
Ora, Sato non riesce a inventarsi nulla di eroico e non so se sia un bene e un male.
È un male, perché sembra sempre più evidente che non lotterà per la vittoria.
Però non spazza neanche via tutti quelli che ha intorno, quindi ha la certezza matematica di potersene tornare a casa sulle proprie gambe invece che in una cassa da morto, anche quello mi sembra un vantaggio...
...
...
...e intanto Pagenaud torna in testa, con i telecronisti che adesso parlano di tutti i giri che ha percorso in testa e, di fatto, di quanto ciò sarebbe motivo di vanto se riuscisse a vincere, mentre è sottinteso che non lo sarebbe affatto se non vincesse.
Ora, arrivati a questo punto devo fare una piccola confessione: non ho un unico favorito, mi è difficile averlo.
Mi piacciono molto i piloti che sono stati in Formula 1, in particolare Sato e Bourdais, ma anche Ericsson ha il suo fascino. In più adoro i Brazilian Bros e in particolare una quarta vittoria per H3lio avrebbe sicuramente il suo stile.
In questo momento Sato e Rossi sono lì, ma entrambi hanno già portato a casa una vittoria ciascuno.
Sinceramente inizio a sperare che questo poveretto che si è fatto 130 giri davanti a tutti e che ha NSVR attaccato al cu*o pronto a farlo a fette come se fosse una banana e a metterlo su una pizza (Rossi è americano, da lui mi aspetterei questo e altro) possa avere una gioia. E poi è un europeo che corre in Indycar, di fatto l'europeo più altolocato che gareggia in Indycar attualmente, per spirito di vicinanza geografica inizio a pensare che se lo meriti.
NSVR sembra non pensare la stessa cosa e si riprende la leadership quando di fatto mancano poco più di due giri alla fine.
Pagy non ci sta.
È già iniziato il penultimo giro quando torna in testa.
Ha ancora NSVR attaccato al cu*o, ma la bandiera bianca si fa sempre più vicina.
A quel punto manca solo un giro, poco importa che l'ultimo giro della Indy 500 a volte sembri lungo una vita.
Quando il giro finisce il suo vantaggio è di due decimi: sono sufficienti per la gloria e per la victory lane.
Vedere un V3KkY0 BòLL1t0 in victory lane ha sempre un certo fascino, specie in una serie in cui c'è chi è considerato un vecchio bollito a 35 anni e chi è considerato un eroe delle folle a 40 e passa.
"Saimon" si rovescia il latte in testa, poi risponde alle domande che gli vengono poste, con una certa emozione nella voce.
Ha il latte che gli gocciola ovunque e, al di là del latte, ricorda molto Castroneves, gli somiglia un bel po': se non fosse per l'età qualcuno potrebbe iniziare a seguire la gara in questo momento e pensare che H3lio abbia vinto per la quarta volta.
C'è una differenza notevole, tuttavia: "Saimon" riesce a rispondere normalmente alle domande dell'intervista, anche se è palesemente emozionato. Se H3lio fosse lì starebbe versando un fiume di lacrime e non sarebbe in condizioni tali da parlare in modo comprensibile.
A proposito di H3lio, la sua presenza in Indycar per il 2019 finisce qui, con un bel ferro da stiro e una pila di indumenti da stirare, tutti di proprietà del suo best friend forever Kanaan.
Concludo con un piccolo pensiero all'Uomo Noia, che è arrivato ultimo.
RISULTATO:
1. Simon Pagenaud - Penske
2. Alexander Rossi - Andretti
3. Takuma Sato - Rahal
4. Josef Newgarden - Penske
5. Will Power - Penske
6. Ed Carpenter - Carpenter
7. Santino Ferrucci - Coyne
8. Ryan Hunter-Reay - Andretti
9. Tony Kanaan - Foyt
10. Conor Daly - Andretti
11. James Hinchcliffe - Schmidt
12. James Davison - Coyne
13. Ed Jones - Carpenter
14. Spencer Pigot - Carpenter
15. Matheus Leist - Foyt
16. Pippa Mann - Clauson-Marshall
17. Scott Dixon - Ganassi
18. Helio Castroneves - Penske
19. Sage Karam - Dreyer & Reinbold
20. JR Hildebrand - Dreyer & Reinbold
21. Jack Harvey - Shank/Schmidt
22. Oriol Servià - Schmidt
23. Marcus Ericsson - Schmidt
24. Jordan King - Rahal
25. Charlie Kimball - Carlin
26. Marco Andretti - Andretti/ Herta
27/RIT. Graham Rahal - Rahal
28/RIT. Felix Rosenqvist - Ganassi
29/RIT. Zach Veach - Andretti
30/RIT. Sebastien Bourdais - Coyne
31/RIT. Kyle Kaiser - Juncos
32/RIT. Ben Hanley - Dragonspeed
33/RIT. Colton Herta - Harding
DNQ. Fernando Alonso - McLaren Indy
DNQ. Patricio O'Ward - Carlin
DNQ. Max Chilton - Carlin
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