Visualizzazione post con etichetta #Tony Kanaan INDY. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #Tony Kanaan INDY. Mostra tutti i post

mercoledì 31 maggio 2023

Indycar 2023: #6 Indianapolis 500

L'edizione numero 107 della Indy 500 ha visto 34 piloti tentare di qualificarsi, il che significava una sola cosa: non tutti i piloti avrebbero avuto accesso alla griglia, con un solo escluso nella giornata della domenica precedente a quella della gara. Attualmente le qualifiche sono così strutturate: al sabato vengono assegnate le posizioni dalla 13^ alla 30^, mentre i primi dodici andranno a giocarsi in altre sessioni domenicali le prime quattro file. A giocarsi la qualificazione sono tutti i piloti qualificati oltre il 30° tempo, con i primi tre che vanno a comporre l'ultima fila della griglia. A faticare tanto, nella qualifica del sabato, sono stati tutti i piloti del team Rahal, con una sorpresa, Katherine Legge alla guida della quarta vettura con una partecipazione one-off a distanza di anni e anni, come unica della squadra a qualificarsi con il 30° tempo. I titolari, Graham Rahal, Christian Lundgaard e Jack Harvey a giocarsela con la Coyne di Sting Ray Robb. Incredibile ma vero, è stato proprio Rahal, il più altolocato di tutti, a ritrovarsi fuori dalla griglia. C'è stato tuttavia un colpo di scena l'indomani, durante una sessione di test, un incidente tra Katherine Legge e Stefan Wilson si è concluso con un infortunio a una vertebra per il pilota di Dreyer & Reinbold, che era qualificato 25°, che si è ritrovato fuori dalla gara.
Il regolamento prevede la possibilità, se il team possiede una vettura di riserva, di prendere parte alla gara con un altro pilota, partendo dall'ultima posizione. Così ecco che Rahal è rientrato in corso d'opera, ingaggiato in extremis dal team Dreyer & Reinbold per gareggiare su una loro vecchia monoposto partendo 33°. La griglia di partenza ufficiale è stata quindi la seguente (nella quale ho indicato anche il team):

1^ fila: Palou/ Ganassi, Veekay/ Carpenter, Rosenqvist/ Arrow McLaren
2^ fila: Ferrucci/ Foyt, O'Ward/ Arrow McLaren, Dixon/ Ganassi
3^ fila: Rossi/ Arrow McLaren, Sato/ Ganassi, Kanaan/ Arrow McLaren
4^ fila: Ericsson/ Ganassi, Pedersen/ Foyt, Power/ Penske
5^ fila: Carpenter/ Carpenter, McLaughlin/ Penske, Kirkwood/ Andretti
6^ fila: Daly/ Carpenter, Newgarden/ Penske, Hunter-Reay/ Dreyer & Reinbold
7^ fila: Grosjean/ Andretti, Castroneves/ Meyer Shank, Herta/ Andretti
8^ fila: Pagenaud/ Meyer Shank, Malukas/ Coyne, Andretti/ Andretti
9^ fila: DeFrancesco/ Andretti, Canapino/ Juncos, Ilott/ Juncos
10^ fila: Enerson/ Abel, Legge/ Rahal, Lundgaard/ Rahal
11^ fila: Robb/ Coyne, Harvey/ Rahal, Rahal/ Dreyer & Reinbold

La gara è iniziata a stento per Rahal, tanto che la sua vettura si è spenta ed è stata riportata ai box da cui è partito due giri dopo, mentre Alex Palou era leader davanti a Rinus Veekay e Felix Rosenqvist, ma solo l'inizio e i giri erano 200. Veekay è passato in testa a inizio gara, mentre Scott Dixon inizialmente quarto ha iniziato ad accusare problemi, ha perso posizioni e ha dovuto anticipare la prima sosta.
Dopo la sosta, Palou era di nuovo davanti a Veekay, mentre Felix Rosenqvist, strappata la quarta posizione ad Alexander Rossi, ha in seguito superato Santino Ferrucci portandosi terzo. In occasione questo giro di pitstop, Legge è andata a sbattere in pitlane subito dopo essere ripartita: sarebbe stato il primo di vari incidenti nella corsia dei box. Pare sia ripartita, dato che poi la si è vista ritirarsi parecchio tempo dopo, indicativamente un giro di pitstop più avanti.
In questo giro di soste Pato O'Ward è riuscito a portarsi in testa, con Rosenqvist secondo e Veekay ancora davanti a Palou, poi Ferrucci che ha superato lo spagnolo portandosi quarto, arrivando successivamente a giocarsi addirittura la seconda posizione con O'Ward mentre Rosenqvist si trovava in testa. Ci si avvicinava in quel momento a metà gara, ma al 92° Robb è andato a muro ed è entrata la safety car. Nel giro di soste seguito in quei frangenti, Veekay è finito in testacoda in pitlane colpendo Palou e ha ricevuto in seguito una penalità, il tutto mentre Callum Ilott non si fermava ai box e risaliva provvisoriamente in prima posizion davanti ai superstiti Rosenqvist, Ferrucci e O'Ward, venendo poi risucchiato dal gruppo a cui si aggiungevano Josef Newgarden e Marcus Ericsson, con questo che si è anche portato in testa in seguito in concomitanza con un giro di pitstop in cui un unsafe release durante la sosta di Colton Herta è culminato in un contatto in pitlane tra lui e Romain Grosjean.
Al 150° il pilota franco-svizzero è finito a muro, con relativo ingresso della safety car. Nessuno dei piloti di testa si è fermato in quanto l'ultima sosta era risalente a pochi giri prima e al restart è iniziato un duello per la leadership che ha coinvolto inizialmente Ericsson e Newgarden, poi anche Ferrucci che si è portato in testa, il tutto mentre Palou risaliva fino alla top-ten inoltrata. C'era un'altra sosta da fare, avvenuta a una trentina di giri dalla fine, con Ericsson davanti ai suoi diretti avversari, con Rosenqvist che ha stappato la posizione a Ferrucci e Rossi Newgarden che poi ha fatto lo stesso. C'era anche Kyle Kirkwood da quelle parti, che poteva puntare a posizioni di spessore.
O'Ward nel frattempo si avvicinava progressivamente a Ericsson arrivando a superarlo, mentre in testa c'era provvisoriamente Ryan Hunter-Reay davanti alle due Juncos. A 16 giri dalla fine, tuttavia, il colpo di scena: Rosenqvist è andato a sbattere, Kirkwood l'ha colpito, è finito a muro e si è ribaltato strisciando a lungo. Una ruota vagante è finita oltre le reti, fortunatamente senza finire addosso alle persone.
La gara è stata redflaggata - con RHR e le Juncos che non potevano effettuare rifornimento ma dovevano aspettare di tornare in pista - e al restart, dopo i giri dietro la safety car, restavano solo nove tornate. Ciò significava che, in caso di tardivo incidente, ci sarebbe stato il rischio di finire la gara in regime di safety car, se non fosse stata redflaggata in maniera creativa. È successo due volte, la prima delle quali, dopo che Newgarden di era portato in testa, O'Ward è finito a muro dopo un contatto con Ericsson che ha generato polemiche. Al momento però c'era altro a cui pensare, tipo Simon Pagenaud che era finito ugualmente a muro e Agustin Canapino che ha cozzato contro la vettura di O'Ward.
Al restart, dopo altri giri dietro la safety car, mancavano quattro tornate, mentre davanti era duello Ericsson vs Newgarden con Ericsson che ne è uscito vincente, dietro Benjamin Pedersen è finito a sbattere con anche Graham Rahal e Ed Carpenter coinvolti. Apparsa la bandiera rossa, ne mancavano due da completare e, mentre prima il restart era preceduto da vari giri dietro la safety car, stavolta ne è bastato solo uno, per poi avere un finale sprint di un giro.
Newgarden ha superato Ericsson ed è andato a vincere. Prima di andare in victory lane si è fermato, è sceso dalla vettura e si è messo a girare tra il pubblico, regalando alla Indy 500 quella patina di perfezione dietro alla quale stava nascosto un uso della bandiera rossa neanche tanto diverso da quello fatto in Formula 1 all'Albert Park, lasciandomi nel dubbio: bisogna focalizzarsi sulla bellezza di un tappeto pregiato o sulla spazzatura che vi viene nascosta sotto? Al momento in cui scrivo, non ho risposte.
Concludo segnalando un ultimo duello tra Castroneves e Kanaan, con Tony giunto alla fine della sua carriera in Indycar e con Helio che poi gli rivolgeva un gesto di saluto dopo avere tagliato il traguardo: è difficile pensare che la Royal Couple do Brasil non condividerà mai più lo stesso circuito, non in Indycar almeno.

RISULTATO: 1. Josef Newgarden, 2. Marcus Ericsson, 3. Santino Ferrucci, 4. Alex Palou, 5. Alexander Rossi, 6. Scott Dixon, 7. Takuma Sato, 8. Conor Daly, 9. Colton Herta, 10. Rinus Veekay, 11. Ryan Hunter-Reay, 12. Callum Ilott, 13. Devlin DeFrancesco, 14. Scott McLaughlin, 15. Helio Castroneves, 16. Tony Kanaan, 17. Marco Andretti, 18. Jack Harvey, 19. Christian Lundgaard, 20. Ed Carpenter, 21. Benjamin Pedersen, 22. Graham Rahal, 23. Will Power, 24. Pato O'Ward, 25. Simon Pagenaud, 26. Agustin Canapino, 27. Felix Rosenqvist, 28. Kyle Kirkwood, 29. David Malukas, 30. Romain Grosjean, 31. Sting Ray Robb, 32. R.C.Enerson, 33. Katherine Legge.

giovedì 2 giugno 2022

Helio Castroneves e Tony Kanaan: la Royal Couple di Indianapolis

Domenica scorsa a Indianapolis non abbiamo assistito solo alla vittoria di Marcus Ericsson, ma anche a qualcosa di più astratto ma a suo modo romantico: la reunion tra due V3KkYaCçY: Helio Castroneves, attualmente pilota titolare full time presso il team Meyer Shank, e Tony Kanaan, che ha preso parte one-off alla Indy 500 con il team Ganassi. I due hanno molte cose in comune, una delle quale è l'età: hanno entrambi quarantasette anni, quindi rubanohhhh il volantehhhh ai figonihhhh beliximihhhh secondo i Tumblr standard. Direi comunque di soprassedere sui Tumblr standard e ammirarli mentre si abbracciano come se fosse un domani... e chissà se ci sarà effettivamente un domani, per questa coppia di piloti, se capiterà mai più che prendano parte alla stessa gara.
Ho già parlato di loro, in passato, ma per chi ai tempi non seguiva il mio blog e/o non seguiva la Indycar, credo sia doveroso fare un recap della storia di questa ship:


1) i Castronaan si sono conosciuti più o meno quando avevano 12/13 anni e hanno gareggiato insieme sui kart diventando best friends forever;
2) inizialmente nelle formule minori hanno gareggiato in campionati diversi da diverse parti del mondo (Kanaan in Europa, Castroneves in Sudamerica), poi sono diventati compagni di squadra in Indylights;
3) contrattualmente parlando, avevano due anni di tempo per vincere il titolo e chi l'avesse vinto sarebbe stato promosso in Indycar e l'altro sarebbe stato messo a piedi;
4) il campionato di Indylights è stato vinto da Kanaan, ma entrambi hanno trovato un volante in Indycar;
5) Castroneves ha raccontato che nella gara decisiva per l'assegnazione del titolo, Kanaan ha cercato di chiudere il loro scontro in anticipo facendo entrare una safety car "per detriti" qualche giro prima della fine togliendosi la protezione che veniva utilizzata prima dell'hans e lanciandola sull'asfalto;
6) Kanaan non ha mai negato quanto sopra;
7) Castroneves ha vinto tre edizioni della Indy 500 senza vincere un titolo e Kanaan ha vinto un titolo in Indycar senza mai vincere una Indy 500 (lo so che la cosa non vi torna, ma siamo ancora agli anni 2000);
8) notizia strappalacrime, a un certo punto a seguito di una polemica via stampa dopo che Castroneves aveva accusato Kanaan (nel 2006) di averlo ostacolato durante una gara decisiva per il titolo, i Castronaan hanno litigato e non si sono più parlati per circa due o tre anni;
9) in seguito ci sono state alcune polemiche minori, che si sono esaurite in breve tempo, a causa di incidenti avvenuti tra di loro;
10) nel 2011(?) durante una sessione di prove libere hanno avuto un incidente piuttosto serio nel quale Kanaan ha urtato la vettura di Castroneves, ha spiccato il volo ed è andato a ribaltarsi contro le barriere, venendo soccorso dallo stesso Castroneves;
11) Kanaan ha vinto finalmente la Indy 500 nel 2013;
14) finché hanno continuato a gareggiare entrambi in Indycar full time, nei video dei canali ufficiali della categoria venivano shippati like a boss;
15) gli stessi Castronaan si shippano like a boss;
16) Castroneves ha vinto una quarta Indy 500 l'anno scorso, diventando un recordman ex-equo di Indianapolis;
17) alla luce dei recenti post, sembra che continuino a shipparsi like a boss come se non ci fosse un domani.



martedì 4 maggio 2021

Indycar 2021: il doppio appuntamento del Texas Motor Speedway

Nel fine settimana dell'1/2 maggio negli States si sono svolti il terzo e il quarto evento del campionato di Indycar, disputati sull'ovale di Fort Worth in Texas. Ciascuno dei due avrebbe dovuto avere un'apposita sessione di qualifica, ma il maltempo ha fatto sì che si decidesse di cancellare le due sessioni di qualifica e di stilare l'ordine di partenza delle gare sulla base della classifica piloti.
Il format è stato dunque il seguente:
1) nella nostra notte tra sabato e domenica, si è svolta la prima gara, con la griglia di partenza basata sulla classifica successiva al Gran Premio di St.Pete della settimana scorsa;
2) domenica sera si è svolta la seconda gara, la cui griglia di partenza era determinata ancora dalla classifica, ma dalla classifica piloti aggiornata, ovvero quella successiva alla gara del sabato.

Tutto chiaro quanto esposto sopra? Spero vivamente di sì, ma se così non fosse, cercherò di essere il più chiara possibile quando esporrò gli eventi avvenuti nelle due gare. Nel frattempo, vi segnalo questa specifica entry list per gli eventi, con qualche lieve modifica rispetto alle gare su circuiti stradali:
- Penske: Newgarden, Power, Pagenaud, McLaughlin;
- Ganassi: Dixon, Ericsson, Palou, Kanaan;
- Andretti: Rossi, Hunter-Reay, Hinchcliffe, Herta;
- Rahal: Rahal, Sato;
- Foyt: Kellett, Bourdais;
- Arrow McLaren: O'Ward, Rosenqvist;
- Carlin: Daly;
- Coyne: Jones, Fittipaldi;
- Carpenter: Veekay, Carpenter;
- Shank: Harvey.
Nello specifico, i tre grossi cambiamenti sono stati questi: Carpenter nel team di sua proprietà al posto di Daly che a sua volta sostituiva Chilton in Carlin, mentre Kanaan e Fittipaldi rispettivamente in Ganassi e Coyne al posto di Johnson e Grosjean che gareggiano solo sugli stradali.

GENESYS 300 (212 giri) - la gara è partita con Palou in pole position davanti a Dixon, Power, Herta e Harvey. Per il pilota spagnolo, tuttavia, la possibilità di rimanere in testa alla gara è durata decisamente poco, con Dixon passato in testa soltanto nel corso del terzo giro.
I piloti hanno essenzialmente fatto in totale tre pitstop, il primo dei quali in corrispondenza di un incidente piuttosto violento di Bourdais, finito a muro dopo un contatto con Newgarden, e l'ingresso della safety car. Power, che si era già fermato in regime di bandiera verde, ha perso in questo modo diverse posizioni ritrovandosi abbondantemente fuori top-ten.
Il secondo stop è avvenuto per tutti in regime di bandiera verde, mentre il terzo in concomitanza di un incidente di Hinchcliffe, finito a sua volta a muro. In quelle circostanze, si è visto Ericsson che veniva fatto ripartire con tre ruote.
Mentre Dixon ha conservato agevolmente la prima posizione, qualcosa è cambiato dietro di lui nel corso della gara, con McLaughlin e O'Ward risaliti tra una cosa e l'altra in seconda e terza posizione, che avrebbero entrambi mantenuto fino al traguardo, con Palou stabilmente quarto (mentre la quinta posizione di Herta è svanita per un problema tecnico che l'ha costretto al ritiro). La top-ten è stata completata da Rahal, Newgarden, Harvey, Rossi, Sato e Pagenaud, con a seguire Kanaan, Jones, Rosenqvist, Power, Fittipaldi, Hunter-Reay, Carpenter, Kellett, Ericsson, Veekay e Daly.

XPEL 375 (248 giri) - per la seconda gara è partito dalla pole position il pilota che è risalito in testa alla classifica dopo la prima gara del fine settimana, ovvero Dixon, che ha trascorso gran parte della gara in prima posizione. Prima di arrivare a quello che è successo a gara inoltrata, tuttavia, va specificato che al primo giro c'è stato un incidente che ha coinvolto numerose vetture: Bourdais, Rossi, Fittipaldi, Jones, Kellett e Daly, quest'ultimo anche cappottato.
Kanaan ha avuto un ruolo minore nell'incidente a quanto pare ed è riuscito a rimanere in pista, mentre risultava ritirato Hinchcliffe, ma non ho capito il motivo, se sia stato tirato in mezzo anche lui a qualche titolo, oppure se si sia ritirato per altre ragioni, fatto sta che non era tra i sei rimasti fermi a lato della pista.
Palou e Harvey erano stabilmente secondo e terzo mentre dietro di loro era lotta per la quarta posizione Power vs O'Ward, con O'Ward che successivamente è riuscito a prendersi la posizione. Il colpo di scena comunque è arrivato con il ritiro di Harvey per un problema ai freni, che l'ha fatto procedere lentamente nel rientro ai box ed entrare la safety car. In quel momento quasi tutti i piloti hanno effettuato il secondo pitstop e Power si è riportato davanti a O'Ward in pitlane.
O'Ward, così come Rahal, era uno dei piloti più scatenati dopo il restart e i due si sono lanciati all'inseguimento di Dixon, con Rahal che momentaneamente è stato anche brevemente in testa. In occasione dell'ultimo pitstop ha definitivamente superato Dixon un giro dopo essere uscito dalla pitlane, mentre tuttavia entrambi subivano un overcut da parte di O'Ward.
Nel frattempo un'altra safety car, dovuta a Rosenqvist che aveva perso una ruota, ha calmato la situazione per un po', mentre Sato e Newgarden si sono ritrovati davanti a tutti. Sato, tuttavia, doveva ancora fermarsi un'altra volta, mentre Newgarden ha perso la prima posizione. O'Ward l'ha superato e ha conquistato la prima vittoria in carriera: era dai tempi di Adrian Fernandez che un messicano non vinceva in Indycar. La top-ten è stata completata da Newgarden, Rahal, Dixon, Herta, Pagenaud, Palou, McLaughlin, Veekay e Hunter-Reay, mentre hanno completato la gara nelle posizioni seguenti Carpenter, Ericsson, Power, Sato, Kanaan e Rosenqvist.

Approfitto di questo topic per ricordare Bobby Unser, il tre volte vincitore della Indy 500 è deceduto il 2 maggio all'età di 87 anni. :-(((



venerdì 27 novembre 2020

Il titolo e lo split con Penske: la stagione di Helio Castroneves

Il 2020 è stato ed è tuttora un anno molto particolare per il motorsport, che ci ha riservato anche delle sorprese non da poco (a condizione di non focalizzarsi solo ed esclusivamente sulla Formula 1, dove le cose stanno andando esattamente come le avevamo lasciate l'anno scorso - no, okay, non del tutto, abbiamo avuto anche una vittoria della Tororossodifaenzahhhh, qualcosa che andasse contro le aspettative c'era anche lì), una delle quali dobbiamo andare a stanarla negli States.
IMSA, nello specifico, campionato che iniziava lo scorso gennaio con la 24 Ore di Daytona (vincitori Renger Van Der Zande, Ryan Briscoe, Scott Dixon e Kamui Kobayashi), rimaneva sospeso nel limbo per quasi un semestre e poi riprendeva fino a una decina di giorni fa, terminando con la 12 Ore di Sebring. Questo campionato è stato vinto dal team Penske, con i piloti Ricky Taylor e Helio Castroneves. Magari così, a primo impatto, potrebbe essere scontato pensare: "va beh, perché questo dovrebbe fare notizia?"... e c'è una ragione per cui fa notizia: incredibile a dirsi, dato che stiamo parlando di uno che ha vinto ben tre Indy 500, ma si tratta della prima volta nella storia in cui Castroneves vince un campionato di automobilismo.

Di per sé già questo basterebbe per fare notizia, ma ancora più incredibilmente non è tutto: al termine di questa stagione si è consumato anche un evento che poteva apparirci impossibile soltanto fino a pochi mesi fa, ovvero lo split tra Penske e Castroneves, dopo appena vent'anni. Correva infatti l'anno 2000 quando, ancora durante gli anni della scissione IRL/CART, Helio iniziava a vestire i colori del team Penske, con il quale, appunto, sarebbe rimasto fino a quarant'anni suonati e oltre, vincendo per tre volte una delle gare più importanti al mondo, appunto.
Non è mai stato definitivamente messo alla porta, anche se a suo tempo sosteneva di aspettarsi di fare un'altra stagione completa in Indycar. Le sue aspettative non sono state confermate, ma è rimasto un pilota Penske, seppure in un altro campionato, e in Indycar ha fatto delle presenze one-off. Niente e nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere Castroneves indossare altri colori. Invece è esattamente quello che è successo, già verso la fine della scorsa stagione di Indycar, quando ha gareggiato per Arrow McLaren in sostituzione dell'infortunato Askew.

Di recente è stato annunciato il suo ritorno in Indycar, con un programma part-time per disputare sei gare su una seconda vettura del team Shank nel 2021. Lo ammetto, ho accolto questa notizia con una certa soddisfazione, anche se si tratta di un V3KkYaCçY0 MaL3FìK0!!11!!11!!!1!! che si tingehhhh i capellihhhh per sembrare più giovane!!11!!!111!!!111!!1! O almeno, che si tinga i capelli è stata un'insinuazione del suo best friend forever Tony Kanaan pochi giorni fa su Twitter, quando veniva annunciato tra una cosa e l'altra anche l'ingaggio di Kanaan da parte di Ganassi, per disputare le gare su ovali al volante della vettura che nelle altre occasioni è riservata a Jimmie Johnson.
In una sola frase, il campionato di Indycar ci insegna che alla fine l'età è solo un numero e che, se i Castronaan saranno ancora in Indycar nel 2021, significa che tutto sommato sono ancora due giovanihhhh promessehhhh. Solo una cosa mi dispiace parecchio, da loro shipper (dopotutto anche loro si shippano da soli, perché non dovremmo shipparli noi comuni mortali?): in molte delle gare di Castroneves non ci sarà Kanaan e viceversa. Però questo ha anche dei lati positivi: dato che gareggeranno uno per volta, potranno tifare l'uno per l'altro in stile cheerleader.

domenica 4 ottobre 2020

Indycar 2020: di ritorno all'Indy Road Course, si va verso l'epilogo

Ormai avrete capito che mi piace fare le cose in modo casuale, quindi mentre il GP di Russia non ha ancora trovato spazio su questo blog, ho deciso che invece di Indycar ne parliamo subito.
In questo weekend si è gareggiato di venerdì e di sabato all'Indianapolis Road Course, con Josef Newgarden a inseguire Scott Dixon per il titolo (che sarà assegnato nel prossimo evento a St Petersburg).

Sebastien Bourdais ha finalmente fatto il proprio esordio stagionale mentre a sorpresa è tornato Helio Castroneves e non con Penske per la prima volta da vent'anni o poco ci manca: one-off in McLaren Arrow al posto di Oliver Askew, vittima di un infortunio non di grave entità. Fuori anche Zach Veach per scelta personale, al suo posto James Hinchcliffe già pilota part-time con Andretti.

HARVEST GP I - un venerdì non proprio perfetto per Dixon, mentre Newgarden andava a vincere a spese di Rinus Veekay, partito dalla pole e più volte protagonista di duelli ruota contro ruota con Colton Herta. Quest'ultimo ha mandato le gomme in vacca troppo presto e ciò ha dato i suoi pessimi frutti a fine gara, quando ha perso qualche posizione di troppo.
Poca gloria per i piloti di ritorno, mentre avveniva un curioso duello per la decima piazza tra due nostre vecchie conoscenze, gli Erichilton, con l'ex Caterham che ha battuto l'ex Marussia.

Josef Newgarden
Alexander Rossi
Rinus Veekay
Colton Herta
Felix Rosenqvist
Will Power
Graham Rahal
Jack Harvey
Scott Dixon
Marcus Ericsson...

HARVEST GP II - un sabato perfetto invece per Willpowahhhh, partito dalla pole e mai impensierito da nessuno, nemmeno da Herta e Rossi che si sono contesi i gradini più bassi del podio. Il giovane Herta si è portato a casa la seconda piazza mentre tra i due piloti in lotta per il titolo è andata meglio a Newgarden (quarto). Il Dixon visto in questo fine settimana non somigliava più di tanto al dominatore di inizio stagione: 32 punti di gap in classifica, sarà dura ma Newgarden potrebbe ancora vincere il titolo.
Ancora poca gloria per i piloti di ritorno, nel caso di Castroneves mi viene il dubbio che fosse emozionato dalla presenza in cabina di commento di Tony Kanaan!

Will Power
Colton Herta
Alexander Rossi
Josef Newgarden
Patricio O'Ward
Jack Harvey
Graham Rahal
Scott Dixon
Alex Palou
Simon Pagenaud...

Per ora è tutto, si torna in pista tra tre settimane a St Pete, la location in cui questo campionato doveva iniziare.



domenica 19 luglio 2020

Indycar @ Iowa Speedway

Iowa Speedway, 17/18 luglio, peccato che Max Chilton non corra più sugli ovali e quindi non sia al volante. Al suo posto(?) in Carlin c'è Conor Daly che ottiene la pole, quindi immagino che il team tutto sommato sia soddisfatto dell'assenza di Chilton.
Due gare di 250 giri, Daly è in pole per la prima. La qualifica è stata una sola, con due tentativi, uno che va a comporre la prima griglia e uno che va a comporre la seconda.
Conor Daly (figlio di Derek Daly, noto alle cronache per essere uno dei due piloti che nella storia della Formula 1 non sono andati a podio nella stagione in cui il rispettivo compagno di squadra vinceva il mondiale) deve comunque vedersela con Josef Newgarden che gli si attacca agli scarichie lo passa al 14° giro.

Nel frattempo, dopo oltre metà gara Simon Pagenaud, il best friend forever onorario di Lando Norris, partito ultimo è risalito fino alla prima posizione, salvo poi doversi fermare ai box...
Willpowahhhh però si è andato a schiantare e una ruota vagava per le strade di Iowa Corn. Ingresso della safety car... e Pagenaud si è fermato ai box in regime di safety car, il che gli ha permesso di recuperare nei confronti di chi si era già fermato.
I telecronisti nel frattempo spiegavano che la ruota vagante era la ragione per cui serve l'aeroscreen. Anche per altre: al restart Colton Herta è decollato sulla vettura di Rinus Askew e, grazie al cupolino, quest'ultimo ha ancora la testa attaccata al collo. Le nuove barriere sembrano avere contribuito alla non decapitazione di Herta, al contempo.

Patricio O'Ward a quel punto era in testa, ma "Sàimon" si è preso la testa della gara con una settantina di giri ancora da disputare. Nella parte finale di tali ha dovuto vedersela con Scott Dixon, che non sembrava molto intenzionato a lasciarlo andare via così come se niente fosse.
Simon Pagenaud, Scott Dixon, Oliver Askwe a podio, poi a seguire Pato O'Ward, Josef Newgarden, Alexander Rossi, Jack Harvey, Conor Daly, Marcus Ericsson e Takuma Sato a completare la top-ten.
Nelle interviste post-gara è stato ricordato a Pagenaud che il giorno dopo sarebbe partito di nuovo dall'ultima posizione dato che si era qualificato ultimo anche per la seconda gara.

L'indomani il "drivers start your engines" è stato pronunciato da Helio Castroneves, che sembrava piuttosto eccitato nonostante il diciottesimo posto ottenuto dal suo best friend forever Tony Kanaan il giorno precedente al suo ritorno.
La gara ha visto Josef Newgarden in testa e una situazione tranquilla almeno finché a metà gara Ed Carpentahhhh non è finito a muro. Dietro di lui c'è stato O'Ward per gran parte del tempo finché non ha avuto un problema a un pitstop perdendo parecchio terreno e uscendone doppiato, ciò ha messo fine definitivamente ai suoi sogni di gloria.

In seguito c'è stato un incidente di Ryan Hunter-Reay, dopo il quale Daly si trovava in terza posizione dietro a Newgarden e a Power, ma secondo quanto da lui affermato tramite Twitter era su una strategia diversa, che non ha funzionato.
Ciò che in un modo o nell'altro ha funzionato è stata la risalita  di "Saimon" che anche nella gara di sabato, seppure non tanto come quella di venerdì, ha ottenuto un risultato di alto livello partendo ultimo.
Top-ten: Josef Newgarden, Will Power, Graham Rahal, Simon Pagenaud, Scott Dixon, Oliver Askew, Jack Harvey, Alexander Rossi, Marcus Ericsson e nientemeno che Marco Andretti. Il best friend forever di Castroneves purtroppo per lui è arrivato solo undicesimo, ma si tratta comunque di un miglioramento rispetto a alla prima gara.

domenica 25 agosto 2019

Indycar 2019: Commento alla Bommarito 500 @ Gateway - 24 Agosto

La stagione 2019 di Indycar si sta avvicinando verso la sua conclusione, che è prevista per il mese di settembre. In questo weekend, in cui cade anche l'anniversario di morte di Justin Wilson, era prevista una Saturday Race, iniziata al tramonto e terminata con il buio, sull'ovale di Gateway, che nei primi tempi chiamavo eroneamente Getaway.
Questo fine settimana è stato preceduto da una settimana ad alta tensione: soltanto domenica scorsa, infatti, cinque vetture si sfracellavano l'una contro l'altra al primo giro a Pocono, con tutte le polemiche del caso, e il mondo puntava il dito contro Sato, almeno finché il suo onboard non ha ridimensionato almeno in parte le sue responsabilità. C'era anche una polemica via social tra il Grande Samurai e Alex Non Sono Valentino Rossi, ma non so fino a che punto sia necessario farci caso. Rossi è lo stesso pilota che tempo fa sosteneva di non avere potuto puntare alla vittoria a Indianapolis a causa di Servia che stava sulla sua strada. Servia è spagnolo, Sato no, ma probabilmente è diventato uno spagnolo onorario.
Nonostante l'onboard, sul web le polemiche sono rimaste piuttosto feroci anche nei giorni successivi, con gente che, al di là dell'avere qualsiasi opinione, scriveva bellamente che non era importante guardare l'onboard e farsi un'idea, perché tanto gli opinionisti avevano già spiegato cos'era successo.
L'altra parte di opinione pubblica era impegnata a criticare i media per avere parlato del quarto posto di Ferrucci nonostante Ferrucci sia un personaggio fuori dagli schemi. Da parte sua, Ferrucci ha dichiarato nel corso di questa settimana che non è per niente pentito di quello che è successo all'epoca della Formula 2 (cioè scattarsi dei selfie al volante nella pitlane, comportarsi da bullo con il suo compagno di squadra e i suoi familiari, speronare il suddetto compagno di squadra durante il giro d'onore per vendicarsi di un incidente innescato da lui stesso e deriderlo via social, non presentarsi a una convocazione dei commissari e dare la colpa del suo comportamento alle proprie origini italiane) e che si trova bene in Indycar. Poi dopo le qualifiche ha postato una foto insieme a Bourdeeeeyyyyy in cui lo definiva "dad". Sono un po' preoccupata da tutto ciò, ma spero che Bourdeeeeyyyy in qualità di padre gli tiri qualche sberla con la baguette, di tanto in tanto.
A proposito di Ferrucci, di Bourdeeeyyyy e di baguette, il risultato della qualifica, per loro, era piuttosto allettante:

1^ fila: Newgarden - Bourdais
2^ fila: Power - Pagenaud
3^ fila: Sato - Ferrucci
4^ fila: Hinchcliffe - Dixon
5^ fila: Hunter-Reay - Rosenqvist
6^ fila: Rossi - Herta
7^ fila: Pigot - Ericsson
8^ fila: Veach - Rahal
9^ fila: Carpenter - Daly
10^ fila: Kimball - Kanaan
11^^ fila: Leist - Andretti

Considerazioni random: per quanto su un ovale in Indycar partire dalla pole possa significare tutto o niente, Nuovo Giardino era nella posizione migliore per tentare di allungare in classifica e sui social c'erano già un po' di proclami nei suoi confronti. Io, da parte mia, ho deciso che per questo campionato tifo per Pagenaud, perché gli davano del VeKkY0 BoLLyT0 che dovrebbe ritirarsi mentre vinceva gare, Indy 500 compresa, ed è in lotta per il titolo a poche settimane dal termine del campionato, quindi rientra in pieno nella categoria dei diseredati che meritano la mia solidarietà.
Per il momento, comunque, ero indecisa se andare in brodo di giuggiole per la posizione di Bourdeeeyyyy, se osservare che c'erano soltanto ventuno vetture in realtà perché quella indicata all'ultimo posto non esiste davvero ma serve solo per abbellire la grafica, oppure se infierire contro un certo brasiliano ultraquarantenne che somiglia a Vin Diesel con un naso enorme che arriva costantemente tra gli ultimi.
Ho deciso di non fare nessuna di queste cose e di prepararmi moralmente a una gara in cui con tutta probabilità Nuovo Giardino e NSVR l'avrebbero messo in quel posto a chiunque.
In realtà le cose non sono andate proprio come pensavo: Alex Non Sono Valentino Rossi non è mai stato molto in vista nel corso della gara, diversamente da Nuovo Giardino.
La gara è iniziata con lui in testa, con a seguire Bourdeeeeeyyyyy e il suo best friend forever Willpowahhhh, poi c'era il piccolo teppista cacciato via a calci dalla Formula 2, c'era Dixon e c'era "Saimon". Poi una gallina ha attraversato la strada...
...
...
...
...ah, no, non era una gallina, era un pollo gigante, tale Sonyericsson: dopo avere fatto a ruotate con un personaggio random identificato, neanche a dirlo, come Sato, procedeva ai due all'ora cercando di imboccare la pitlane. Ciò ha portato al rigoroso ingresso della safety car.
Al restart speravo che Bourdeeeeyyyyy prendesse tutti a colpi di baguette, ma non è andata così bene. Willpowahhhh si è portato al secondo posto e in realtà è stato il figlio onorario di Bourdeeeyyyyy (povero Bourdeeeeyyyyy, credo che meriti un figlio più responsabile di Ferrucci) a installarsi al terzo posto.
I Ferdais si sono visti in prima e seconda posizione a fare i fighi durante un giro di pitstop, mentre attendevo che la situazione tornasse alla normalità.

La situazione non è tornata alla normalità: giro 54 su 248, ingresso della safety car per una vettura a muro. Guess what, quella vettura la guidava nientemeno che Willpowahhhh, vincitore meno di una settimana fa.
Non solo Willpowahhhh era a ridosso di un muro con la vettura a pezzi, ma subito dopo è accaduto qualcosa che ha lasciato pensare che non fosse la giornata fortunata per i "detersivi": Dixon, infatti, era fermo ai box ed è ripartito quando gli altri avevano già percorso qualcosa come dieci giri.
La sua gara sarebbe finita peggio: lo si è visto più tardi di nuovo fermo ai box per un'infinità di tempo, poi mentre la gara non era ancora terminata risultava che per lui fosse già finita. Questa, però, è un'altra storia, Dixon who, parliamo di Ferrucci, eroe delle folle.
Il figlio onorario di Bourdeeeyyyyy si trovava nientemeno che in prima posizione, davanti a Hinchy, Bourdeeeeyyyyy, Nuovo Giardino e Alex Non Sono Valentino Rossi. Scherzavo quando ho detto che non lo si è visto granché: quella parte di gara se l'è fatta in quinta piazza, anzi, in quarta, dato che ha superato Nuovo Giardino. Solo che gli occhi erano tutti concentrati su Ferrucci, e per fortuna in quel momento era piena notte, quindi non ero su Twitter a controllare se ci fosse gente che minacciava di smettere di seguire il campionato se non fosse stato fatto nulla per togliergli in modo random quella prima posizione destinata a durare nel tempo...
...
...
...
...e non solo, Bourdeeeyyyyy era anche destinato a raggiungerlo in seconda piazza, mentre tutto lasciava pensare a una potenziale doppietta Coyne, cosa che andava ben oltre l'umana immaginazione.
La prima e la seconda posizione sono state conquistate dopo una lunga safety car occorsa al 122° giro, quando le inquadrature hanno atteso qualcosa come dieci minuti per andare a inquadrare Spencer Maialotto a muro dopo un contatto con Kimball.
Dopo il restart le due Coyne erano davanti, come ho già detto, e intanto, con il passare del tempo, si è avuto un giro di pitstop che per i Coyne Bros ha segnato l'inizio della fine...

Ferrucci è rientrato ai box, le cose sono andate male: la sosta è stata lunga, ha perso posizioni, tornando in pista alle spalle di Nuovo Giardino e di altri piloti random. È andata meglio a Bourdeeeeyyyy, la sua sosta è andata per il verso giusto, non ha perso eccessivamente terreno. Però la sosta è stato tutto quello che gli è andato bene: al 192° giro ha toccato il muro, è finito in testacoda e tutti i suoi sogni di gloria sono finiti lì.
A quel punto è entrata in pista la safety car ed è accaduto uno di quegli eventi che di tanto in tanto caratterizzano la Indycar: tutti i piloti che si erano già fermati erano precipitati, con il pitstop, sotto di un giro, giro che avrebbero recuperato con il rientro ai box dei piloti che dovevano ancora fermarsi. La safety car, tuttavia, ha fatto sì che i tre piloti che si dovevano ancora fermare potessero effettuare la sosta mantenendo le prime tre posizioni. Quei piloti erano nientemeno che Sato, Kanaan!!!111!!11!! e Carpentahhhhh: plot-twist servito su un piatto d'argento, con una gara in cui fino a quel momento erano stati favoriti dei piloti random in cui tra le prime posizioni trovavamo degli altri piloti random.
Ho iniziato a chiedermi quante possibilità avesse almeno qualcuno dei tre di conservare la posizione e ho finito per sottovalutare tutti, perché quando c'è stato il restart sembrava che non avessero poi tutta questa intenzione di schiodarsi di lì. Anzi, staccavano Nuovo Giardino che era quarto, a vedersela con Ferrucci, che a conti fatti si trovava in quel momento in top-5 e che sembrava seriamente intenzionato a finire quarto.
Ha superato Newgarden.
Newgarden si è ripreso la posizione.
Ferrucci è passato al quarto posto di nuovo.
All'ultimo giro deve essere accaduto qualcosa a Newgarden dato che procedeva lentamente e perdeva posizioni: Nuovo Giardino è arrivato dietro a "Saimon", tra gli altri.
Questo, però, non conta, parliamo di cose serie, ovvero di quello che stavano facendo i primi tre in quel momento. Non mi permetterei mai di dire che un duello per la quinta posizione fosse meno serio che uno per la vittoria, però Nuovo Giardino è Nuovo Giardino, è meno importante dei piloti random quando vince e il fatto che dei piloti random possano vincere non lo rende in automatico più importante di loro per non avere vinto.
Carpentahhhh si è installato negli scarichi di Kanaan e ho sperato con tutte le mie forze che non accadesse nulla di brutto in quel momento. Ce la siamo cavata: Carpentahhhh ha superato Kanaan, ma Kanaan era ancora terzo, quindi l'esistenza umana aveva ancora un senso. Se la doveva vedere con Ferrucci, ma la linea del traguardo gli ha garantito quel podio per cui stavo iniziando a temere. Davanti, intanto, la gara finiva al photofinish, con Carpentahhhh negli scarichi del Grande Samurai, che la bandiera a scacchi ha consacrato come vincitore.
Quanto è strano il motorsport: meno di una settimana fa Sato era un PeRiKoLoSo kRiMiNaLe che non avrebbe nemmeno dovuto avere un volante, sei giorni dopo è diventato un eroe delle folle, certe cose vanno oltre l'umana immaginazione (e il terzo posto di Kanaan, in realtà, è una di quelle).

RISULTATO: 1. Takuma Sato (Rahal), 2. Ed Carpenter (Carpenter), 3. Tony Kanaan (Foyt), 4. Santino Ferrucci (Coyne), 5. Simon Pagenaud (Penske), 6. Conor Daly (Carlin), 7. Josef Newgarden (Penske), 8. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 9. Colton Herta (Harding), 10. Marco Andretti (Andretti/ Herta), 11. Felix Rosenqvist (Ganassi), 12. James Hinchcliffe (Schmidt), 13. Alexander Rossi (Andretti), 14. Zach Veach (Andretti), 15. Charlie Kimball (Carlin), 16. Marcus Ericsson (Schmidt), 17. Matheus Leist (Foyt), 18. Graham Rahal (Rahal), 19. Sebastien Bourdais (Coyne), 20. Scott Dixon (Ganassi), 21. Spencer Pigot (Carpenter), 22. Will Power (Penske).

venerdì 2 agosto 2019

Indycar 2019: Commento al Gran Premio di Mid-Ohio - 28 Luglio

Credo che sia arrivato il momento più opportuno per parlare di quello che è successo di recente dall'altro lato dell'oceano e di iniziare tutto da R.C. Enerson, coetaneo di Verstappino, tornato dopo un bel po' di tempo al volante, nel posto che la settimana precedente era stato occupato da Sage Karam, celebre per Ed Carpenter che gli ha fatto la predica una volta dopo una manovra da "you have to leave the space" parecchi anni fa. Parlo di Karam, ovviamente, non di Enerson. In compenso anche Enerson ha deciso di non essere da meno e nei giorni antecedenti alla gara è riuscito ad esibirsi in una simile performance, anche se Carpentahhhh non era in pista, quindi è stato un altro il vecchio saggio accorso a fargli la predica.
Il vecchio saggio in questione è nientemeno che Tony Kanaan, che la volta scorsa si era fatto notare per essere finito in top-ten invece che ultimo, posizione che occupa ormai abbastanza stabilmente in questa stagione. Nonostante sia un soggetto piuttosto trollone e festaiolo, non ha apprezzato molto lo stile di guida del piccolo Enerson e, insieme a un altro collega, è andato a rimproverarlo per la sua guida spericolata...
...
...
...
...e il collega in questione era nientemeno che Colton Herta. Sì, avete letto bene: uno dei due piloti che hanno fatto la predica a Enerson È UN 2000! È un po' come se Norris facesse la predica a qualcuno, anche se Norris è in realtà del 1999...
Ovviamente la stampa ha cercato di ingigantire le cose, parlando di cose tipo "rissa sfiorata", quando tutto ciò che si è sfiorato è stato che Kanaan prendesse per le orecchie Enerson e gli dicesse di tornarsene a gareggiare in ProMazda o qualcosa del genere.
Enerson, comunque, aveva il casco in testa, se non ricordo male, quindi le sue orecchie non hanno mai corso questo pericolo.

QUALIFICHE - ci sono sessioni in cui Sato e Bourdeeeeyyyy si fanno notare e sessioni molto più tranquille in cui non succede niente di tutto ciò, al massimo succede che Willpowahhhh ottenga la pole position.
La cosa è accaduta in questa occasione e in realtà non sorprende neanche più, perché Willpowahhhh ha un numero di pole position tale da non suscitare stupore quando si piazza davanti a tutti. Al suo fianco è comparso Alex Non Sono Valentino Rossi, che pare avere rinnovato con il team Andretti per vari ulteriori anni, invece di passare in Penske come si era ipotizzato qualche tempo fa. Questo significa che Willpowahhhh non è a rischio nonostante l'età e che Pagenaud potrebbe conservare il volante nonostante abbia vinto "solo" la Indy 500 e un paio di altre gare, roba da niente.
A proposito di Pagenaud, partiva quarto accanto a Newgarden al terzo posto, mentre seguivano in terza fila Bourdeeeeyyyy e Rosenbitch. Dietro c'erano Herta e Dixon, poi Harvey e RHR a completare la top-ten, mentre io non riuscivo a decifrare i miei appunti e mi chiedevo chi fosse quello che avevo identificato come HAR, se né Haryanto né Hartley gareggiano in Indycar.
Completavano la griglia di partenza Hinchcliffe, Ericsson, Pigot, Ferrucci, Rahal, il Piccolo Chilli, Sato, Jones, Andretti, Veach, Leist, Enerson e, a completare lo schieramento, uno dei due piloti che avevano fatto la predica a quest'ultimo.
H3lio: "Sei scandaloso. Vai immediatamente a stirare."
Tony: "A differenza tua, io ho un volante in Indycar e non nell'IMSA."
H3lio: "Fai malissimo. Se tu gareggiassi nell'IMSA, almeno potresti dare la colpa agli altri con cui condividi la macchina. Invece in Indycar se fai pietà la colpa è solo tua."
Tony: "Non dovresti essere così krudelehhhh nei miei confronti. Non ti ricordi che sono il tuo grande ammmmore?"
H3lio: "Certo che me lo ricordo, ma ormai l'unica cosa che sai fare con una certa dignità è stirare."
Tony: "Allora stai attento, se non vuoi che ti lanci il ferro da stiro sul naso."
H3lio: "OMG, così dopo mi verrebbe un naso come il tuo e saremmo direttamente gemelli. Aaaaawwwww."
Tony: "Non dirmi queste cose, se no mi imbizzarrisco e continuo a non migliorare i miei risultati."

GARA: ci sono gare in cui alla partenza qualcuno vorrebbe salutare Willpowahhhh con il dito al vento, ma Willpowahhhh è e resterà sempre pluricampione del mondo di sventolamento del dito medio. Quindi ha salutato in modo festoso tutti quelli che gli stavano dietro e ha conservato la posizione nei confronti di Alex NSVR nella speranza di poterla reggere per tutti i 90 giri, alcuni dei quali sono riuscita a vedere, alcuni dei quali non ho visto.
Sono riuscita comunque a seguire i momenti salienti, quindi mi è abbastanza chiaro tutto quello che è successo o quasi. Innanzi tutto al via c'è stato un probabile contatto tra le Schmidt, con Hinchcliffe in giro sull'erba. C'era anche Sato che vagava per la sabbia: non mi sono sorpresa particolarmente nel vedere il Grande Samurai nel bel mezzo di un simile exploit.
Parlando di cose serie (non che il Grande Samurai non lo sia), Willpowahhhh e Alex NSVR penso che fossero su una strategia diversa rispetto ad altri piloti, dato che sono stati Nuovo Giardino e Pagenaud a ritrovarsi in testa a un certo punto, mentre Willpowahhhh doveva vedersela con Dixon.
C'è stato un duello molto lungo e intenso, che se fossero stati Villeneuve e Arnoux se ne sarebbe parlato anche tra quarant'anni, ma Willpowahhhh e Dixon non sono gli Arneuve, ma soltanto due detersivi.
Detersivo: "Willpowaaahhhhh, levati di mezzo, che ho vinto cinque titoli!"
Willpowahhhh: "Allora vai a schiantarti come il Gangster Rapper."
Detersivo: "Ma quale schiantarmi come il Gangster Rapper, tutto quello che voglio fare è asfaltarti."
Willpowahhhh: "Lo sai che se fosse Formula 1 non potresti prendermi a ruotate senza essere penalizzato di numerosi secondi?"
Detersivo: "Lo stesso vale per te. E quel dito te lo puoi ficcare su per il cu*o perché sono più figo di te."
Dixon si è dimostrato più figo di Willpowahhhh, appunto, e si è appropriato della posizione, non senza che le cose si prolungassero nel tempo.
Poi, verso metà gara, Nuovo Giardino ha avuto qualche problema ai box, anche se poi l'abbiamo trovato quarto(?) verso la fine della gara.
I primi tre erano Dixon, un algidohhhh figonehhhh nordicohhhh e RHR che passa tranquillamente dall'essere ultimo all'essere in zona podio da una gara all'altra. La sua differenza con Kanaan è che Kanaan non è mai in zona podio, ma è sempre ultimo.
L'algido svedese che si trovava secondo in quel momento non era il Pollo Gigante, bensì Rosenbitch, compagno di squadra di Dixon che lo inseguiva con il coltello tra i denti. Poi ha conficcato il coltello in qualche doppiato di passaggio, dato che c'erano Andretti e Sato in mezzo ai due.
Una volta che si sono liberati dei doppiati, Rosenbitch si è lanciato all'inseguimento del Detersivo e il gap è sceso in quella che in F1 sarebbe stata zona DRS. Tra i due c'è stata una sportellata che se fossero stati i Leclestappen se ne sarebbe parlato in lungo e in largo per ore e ore, con Rosenbitch che sperava di potere conquistare la sua prima vittoria, ma che si è dovuto accontentare di guardare il posteriore di Dixon anche sulla linea del traguardo. Nel frattempo Nuovo Giardino era stato coinvolto in un contatto e precipitato giù di diverse posizioni.
Rosenbitch: "Non illuderti, prima o poi ti prenderò a bottigliate come farebbero i finlandesi con le bottiglie vuote di vodka e te lo metterò in quel posto."
Detersivo: "Può darsi, ma ne devi fare ancora di strada..."
Rosenbitch: "Però sono biondo con gli occhi azzurri e le fungirl sicuramente svengono al mio passaggio."
E così, sentendo quelle parole, Dixon è andato a nascondersi con la coda tra le gambe (è segretamente un rettiliano, ragione per cui gli Illuminati gli hanno fatto vincere cinque titoli) ed è terminato il weekend che, con il mio commento, è invece terminato effettivamente con un po' di ritardo.

RISULTATO: 1. Scott Dixon (Ganassi), 2. Felix Rosenqvist (Ganassi), 3. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 4. Will Power (Penske), 5. Alexander Rossi (Andretti), 6. Simon Pagenaud (Penske), 7. Spencer Pigot (Carpenter), 8. Colton Herta (Harding), 9. Graham Rahal (Rahal), 10. Jack Harvey (Shank), 11. Sebastien Bourdais (Coyne), 12. Santino Ferrucci (Coyne), 13. Ed Jones (Carpenter), 14. Josef Newgarden (Penske), 15. Marco Andretti (Andretti/Herta), 16. Max Chilton (Carlin), 17. R.C. Enerson (Carlin), 18. Matheus Leist (Foyt), 19. Takuma Sato (Rahal), 20. Tony Kanaan (Foyt), 21. Zach Veach (Andretti), 22. James Hinchcliffe (Schmidt), 23. Marcus Ericsson (Schmidt).

sabato 29 giugno 2019

Indycar 2019: Commento al Gran Premio di Road America - 23 Giugno

A volte capita di rimanere indietro con i lavori e capita che è sabato, ma devo ancora scrivere il commento a una gara che si è svolta la scorsa domenica.
Quella gara l'ho vista per metà in diretta, poi ho dovuto lasciare il computer per andare a cena, dato che alla sera avevo un impegno e non potevo rimanere lì ad attendere che Marco Andretti andasse in victory lane come se niente fosse... anche perché, in realtà, a quel punto Marco Andretti si era già ritirato da un bel po', quindi era certo che non sarebbe andato in victory lane.
Purtroppo la mia visione della prima parte di gara è stata un po' offuscata dal fatto che al contempo stessi litigando via Twitter con un fanboy della Mercedes.
Sia chiaro, non è mia abitudine sprecare il mio tempo a litigare con i fanboy, di solito cerco di non entrare nella conversazione, però ci sono momenti in cui mi sento in dovere di intervenire, dato che se c'è una cosa che mi urta i nervi è una visione distorta della realtà.
Ho un'idea un po' diversa dallo standard di che cosa sia la noia. Per me la noia, guardando la Formula 1, coincide con una gara di una piattezza improponibile e la piattezza è rappresentata non solo dall'assenza d'azione, ma anche dall'assenza del pensiero che possa esserci un'azione. Il solo seguire gli sviluppi relativi alla strategia e la potenziale presenza di undercut o overcut ha, a mio parere, il suo interesse. Se non si pone il problema nemmeno relativamente a quello e se non ci sono, o non vengono inquadrati, duelli nella seconda parte della griglia di partenza, allora sopraggiunge la noia.
Per quanto io preferisca situazioni in cui esiste la lotta per il titolo, non la ritengo necessaria per trovare appassionante il singolo evento. Se c'è costituisce valore aggiunto, ma non è fondamentale per quanto mi riguarda per apprezzare il singolo evento. Allo stesso modo il dominio di una squadra può avere risvolti interessanti, quando entrambi i piloti danno segno di potere competere per il mondiale, anche se uno dei due è destinato a non vincerlo. Anni di un pluricampione che vince mondiali e di un eterno secondo che dimostra di non andarci troppo lontano ma che non vince potrebbero essere interessanti. Il problema inizia a porsi, da questo punto di vista, quando l'eterno secondo trolla tutti, vince il mondiale, va a fare lo youtuber e al suo posto arriva Bottas, con tutto il rispetto. Se poi ci aggiungiamo che che non solo la Mercedes ha la doppietta quasi assicurata ma che non esiste nemmeno una gran competizione per la top-5, dove troviamo in ordine sparso le Ferrari e una delle Redbull, sempre la stessa, raggiungiamo livelli di piattezza di risultati difficilmente visti in passato. Come mi è stato ricordato in un'altra sede, nel 2002 Schumacher e Barrichello facevano quasi sempre doppietta, ma questo non ha impedito a Irvine di salire sul podio con la Jaguar a spese dei soliti piloti Williams. Qui invece abbiamo Verstappen che arriva sempre terzo o quarto e i Leclettel che nel migliore dei casi arrivano terzo e quinto e nel peggiore si scambiano posizioni come se fossero figurine dei calciatori ogni volta in cui sono l'uno vicino all'altro.

Quindi, con tutto il rispetto per i fanboy della Mercedes, se questi vanno in giro ad affermare che chiunque non pensi che l'attuale campionato sia il più esaltante di tutti i tempi sia un fanboy incallito di Vettel che rosica, la cosa mi sta molto sulle scatole. E i commenti a proposito del fatto che nel 2004 non ci si lamentava sui social sono un po' useless, visto che nel 2004 non esistevano i social.
Per la cronaca, appartengo alla categoria secondo cui questo campionato non è dei più esaltanti. L'ho affermato. Ho detto che mi andrebbe bene una supremazia Mercedes se dietro ci fosse qualche genere di lotta per il terzo posto o se ci fossero le Force India o le Haas o qualcun altro che ottengono piazzamenti a podio a caso. Le accuse che ho ricevuto sono state quelle di essere una hater della Mercedes e di non avere rispetto per i suoi tifosi, lamentandomi se loro ne sono contenti. Mi è stato anche suggerito di smettere di seguire la Formula 1 e di andare a seguire il Motomondiale, la Formula E o la Indycar. Mi sembra abbastanza un out of contest, se devo essere sincera.
Per la cronaca, il gran premio più noioso che ho visto in diretta è stato il GP d'Ungheria 2004. E al GP di Francia dello stesso anno speravo che la Ferrari toppasse la famosa strategia a quattro soste e che la vittoria potessero portarsela a casa o Button o Alonso, che erano i piloti che si trovavano più spesso in zona podio. In più MSC era il mio idolo d'infanzia, anche se il tifo infantile funzionava in moo molto diverso da come l'ho concepito in un secondo momento. Mi sono accorta di non tifarlo più quando mi sono resa conto che passavo le gare a sperare che potesse vincere qualcun altro a caso piuttosto di una sua ulteriore ennesima vittoria. Se i tifosi Mercedes sono felici così, buon per loro. Io, ai miei tempi, non lo ero. Da non tifosa, a lungo andare qualunque situazione di dominio potrebbe spingermi a sperare in qualcosa di diverso. Semplicemente, siccome per "dominio" intendo il dominare un campionato e non vincerlo in modo risicato dopo avere vinto quello precedente, credo che quello di quest'anno sia un campionato dominato. Altri, compreso quello dell'anno scorso o compresi alcuni di quelli vinti da Ferrari o Redbull in passato, a mio parere non lo erano.

Dopo questo insight che poco ha a che vedere con la Indycar, che seguo già senza avere avuto bisogno di ascoltare il consiglio di quel carissimo utente di Twitter, credo che sia il caso di concentrarsi finalmente sul campionato di Indycar, giunto nello scorso weekend a Elkhart Lake, altresì noto come Road America.
Prima di iniziare a parlarne rechiamoci tutti quanti in un centro anziani a giocare a tombola.
Ora che ci siamo calati nella parte e che ci sentiamo vecchi, ascoltiamoci due ore dei successi dell'Orchestra Casadei.
Adesso che ci sentiamo ancora più anziani, veniamo al punto dolente: Baby Herta, classe 2000, ha ottenuto la pole position.
Si tratta della prima pole ottenuta in Indycar da un 2000, quindi Baby Herta è passato alla storia. Non che non fosse già passato alla storia con la sua vittoria qualche tempo fa, ma adesso passa ancora di più alla storia.

GRIGLIA DI PARTENZA:
1^ fila: Herta - Rossi
2^ fila: Power - Newgarden
3^ fila: Rahal - Sato
4^ fila: Bourdais - Pigot
5^ fila: Hinchcliffe - Andretti
6^ fila: Jones - Dixon
7^ fila: O'Ward - Veach
8^ fila: Hunter-Reay - Pagenaud
9^ fila: Ericsson - Rosenqvist
10^ fila: Harvey - Leist
11^ fila: Ferrucci - Chilton
12^ fila: Kanaan ultimo e non sono sorpresa :-///

H3lio: "Posso capire tutto, va bene che ci siamo io e Juan Tombino qui nei pressi per la gara dell'IMSA, ma dovresti smetterla di pensare a noi quando scendi in pista."
Vin Diesel: "Hai ragione, ma quando sono in pista mi sento un V3KkYaCç10 impotente. In più in Carlin mi hanno ingaggiato come baby sitter per il Piccolo Chilli, quindi gli devo stare vicino ad ogni costo."
H3lio: "Anche se tu ogni tanto ti qualificassi penultimo e lasciassi l'ultima posizione a lui riusciresti a stare nei pressi del Piccolo Chilli."
Vin Diesel: "Lo so, ma ogni volta in cui mi metto al volante in una location che non sia l'Indianapolis Motor Speedway inizio a chiedermi che cosa ci faccio qui invece che andare a organizzare costantemente dei festini in stile carnevale brasiliano."
H3lio: "Aaaaawwwww, credo proprio che sia un'ottima idea. *-* Se tu organizzassi festini in stile carnevale brasiliano saresti sicuramente il migliore."
Vin Diesel: "Mi fa piacere sapere di potere ancora primeggiare in qualcosa."
H3lio: "In realtà primeggi anche nella classifica dei miei best friend forever e dei miei ammmmori. <3 Per quanto anche Juan Tombino sia fascinoso e gli piaccia trolleggiare like a boss, tu rimarrai sempre il signore e padrone di tutti i trolloni."
Vin Diesel: "AAAAAWWWWWWW."
H3lio: "E adesso, per cortesia, vai a stirare."

La gara non è partita nel modo migliore per Baby Herta. Sembrava un po' Bloody Mehri durante una pole position da reverse grid. Anzi, no, Bloody Mehri non si sarebbe fatto bruciare soltanto da Alex Non Sono Valentino Rossi, ma anche da un altro po' di gente random. L'altra gente random, invece, se ne stava tranquilla, a parte quelli che stavano un po' più indietro.
C'è stato un duello RHR vs Dixon, che si è concluso con il Detersivo al retrogusto di Kiwi girato nel senso opposto.
Dixon: "Io però ho vinto cinque titoli. TUNZ TUNZ TUNZ!!!11!!!111"
RHR: "OMG 1dOl0!!111!111!!!1!!"
Dixon: "Grazie, ma i murricani non capiranno mai il riferimento."
RHR: "I murricani non leggeranno mai i commenti scritti in italiano da Milly Sunshine."
Dixon: "Spero che anche molti italiani non leggano i commenti scritti da Milly Sunshine, ma che possano farsi un'idea migliore del nostro campionato."
Voce fuori campo: "Fate poca confusione, c'è una vettura nella sabbia."
Dixon: "Oh my RoGro."
Sonyericsson: "Che pa**e con questo RoGro. Nella sabbia ci sono finito da solo, non l'ho trascinato con me catapultandolo a Road America da Le Castellet dove dovrebbe trovarsi in questo momento, impegnato nell'ottava prova del campionato mondiale di bestemmie al volante."
Dixon: "Come gli sta andando quel campionato?"
Sonyericsson: "Benissimo, in questo momento ha una settantina di 'f*ck' di vantaggio nei confronti di Vettel, non c'è proprio storia."
Dixon: "RoGro è un idolo delle folle. Dovresti invitarlo negli States e fargli conoscere Paul Tracy."
Sonyericsson: "No, c'è il rischio che possa mettersi a insultarlo in modo random e ti ricordo che RoGro pesa a malapena la metà di Paul Tracy. Ci tengo alla sua sopravvivenza."
Dixon: "Sei un bravo collega. RoGro è stato fortunato a conoscere uno come te."
Alex Non Sono Valentino Rossi: "Si può sapere chi siete e perché fate conversazione in modo random durante la mia cavalcata trionfale? Venite per caso da Barcellona? In tal caso, sappiate che la Catalunya non riceverà mai l'indipendenza."
Sonyericsson: "No, non siamo catalani. Io sono svedese, come l'Ikea."
Alex Non Sono Valentino Rossi: "E come i polli giganti."
Sonyericsson: "Esatto."
Alex Non Sono Valentino Rossi: "Aspetta, mi ricordo di te..."
Sonyericsson: "Anch'io. Abbiamo gareggiato nello stesso campionato, in passato. Io stavo su una Caterham, tu stavi nel box della Marussia a sperare che ci fosse una macchina."
Alex Non Sono Valentino Rossi: "Non c'era mai. È stato un trauma per me. Per questa ragione oggi ho deciso di vendicarmi asfaltando Baby Herta."
Baby Herta: "Sei un kriminalehhhh!!111!111!"
Voce fuori campo: "Stai zitto, Baby Herta, e pensa alla tua gara, che dopo il primo pitstop perderai ulteriori posizioni e ti dovrai consolar più tardi con Baby Award."
Baby Herta: "Aaaaawwwward."
Baby Award: "Ammmmore <3 dimmi che cosa posso fare per consolarti. Ho portato con me una collezione intera di camion dei pompieri."
Baby Herta: "Spero che tu abbia portato anche i preservativi. Non possiamo mai essere sicuri al cento per cento: siamo in un universo strano, in cui potrebbero averci impiantato un utero a nostra insaputa."
Baby Award: "Hai ragione, non abbiamo ancora la barba né abbiamo raggiunto la drinking age, non possiamo correre il rischio di concepire dei figli."
Rinvigorito dal pensiero di quello che gli aspettava dopo la gara, Baby Herta si è messo a duellare con Rosenbitch. Poi è stato intervistato Sonniferetti: si era ritirato già da un po' e non me n'ero accorta. Strano, però, perché la sua presenza in pista avrebbe dovuto farmi cadere le palpebre, quindi avrei dovuto accorgermi che non c'era.
Nel frattempo, siccome la gara durava soltanto 55(?) giri, ci stavamo avvicinando verso la metà. A quel punto c'era ancora Alex Non Sono Valentino Rossi in testa, seguito da due Penske in seconda e terza posizione. Una era quella di Willpowahhhh, l'altra era quella di Nuovo Giardino, visto ormai come il principale avversario di Alex Non Sono Valentino Rossi per il discorso del titolo.
Più tardi, quando ho avuto modo di controllare sul cellulare il risultato della gara, ho visto che la top-3 era ancora la stessa che c'era nel momento in cui avevo dovuto smettere di seguirla, che il Detersivo al Kiwi era risalito fino al quinto posto e che Baby Herta aveva portato a casa una dignitosa ottava piazza, ma che era ben lontano dalle aspettative avute all'inizio di quella giornata.

RISULTATO: 1. Alexander Rossi (Andretti), 2. Will Power (Penske), 3. Josef Newgarden (Penske), 4. Graham Rahal (Rahal), 5. Scott Dixon (Ganassi), 6. Felix Rosenqvist (Ganassi), 7. James Hinchcliffe (Schmidt), 8. Colton Herta (Harding), 9. Simon Pagenaud (Penske), 10. Takuma Sato (Rahal), 11. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 12. Sebastien Bourdais (Coyne), 13. Marcus Ericsson (Schmidt), 14. Spencer Pigot (Carpenter), 15. Jack Harvey (Shank), 16. Max Chilton (Carlin), 17. Patricio O'Ward (Carlin), 18. Zach Veach (Andretti), 19. Santino Ferrucci (Coyne), 20. Matheus Leist (Foyt), 21. Tony Kanaan (Foyt), 22. Ed Jones (Carpenter), 23. Marco Andretti (Andretti/ Herta).

domenica 9 giugno 2019

Commento alla DXC Technology 600 - Fort Worth, 8 Giugno 2019

Ci sono notizie che danno soddisfazione e altre che fanno salire l'ansia. Il fatto che il Grande Samurai Errante si procacci una pole position appartiene sicuramente alla seconda categoria.
Non solo in Indycar non vale il discorso della pole position importantissima, ma sopratutto il Grande Samurai Errante è uno di quelli che potrebbero fare qualsiasi cosa, quindi se deve puntare alla vittoria è meglio che parta in ultima fila e che ci riesca per puro caso.
Reggere 248 giri di fila a Fort Worth non è esattamente quello che ritengo lo scenario più probabile nel quale Sato possa arrivare in victory lane o al podio.
La griglia di partenza del Texas, tuttavia, diceva proprio che il Grande Samurai Errante sarebbe partito davanti a tutti...

1^ fila: Sato - Dixon
2^ fila: Bourdais - Hunter-Reay
3^ fila: Pagenaud - Pigot
4^ fila: Newgarden - Hinchcliffe
5^ fila: Rahal - Herta
6^ fila: Rossi - Veach
7^ fila: Carpenter - Ericsson
8^ fila: Power - Rosenqvist
9^ fila: Kimball - Ferrucci
10^ fila: Daly - Leist
11^ fila: Andretti - Kanaan

...e dietro a tutti, niente, non so più cosa dire, ormai è dall'inizio della stagione che non faccio altro che ripeterlo, non ho la più pallida idea di che cosa sia successo quest'anno a Kanaan.
A Indy non è andato male, questo no, però Indy sembra essere sempre di più un fenomeno circoscritto e sembrano esserci ben poche speranze, almeno per il momento.
Mi rendo conto che l'età avanza e che essere performante come un tempo inizia forse a diventare difficile, però qui mi sembra che abbia raggiunto ormai da molto tempi i minimi storici. :-/
Per intenderci, l'impressione è che il sosia di Vin Diesel abbia raggiunto lo status di #MaiUnaGioia perenne.

La gara è iniziata nella tranquilità più assoluta, con il Grande Samurai Errante in testa davanti al Detersivo al retrogusto di Kiwi. Si sono accodati RHR e Burdeeeyyyyy e niente, tutto sembrava destinato ad andare avanti allo stesso modo senza che si scatenasse il  grande caos.
Il Grande Samurai Errante si è fatto 62 giri in testa senza alcun tipo di problema e tutto sembrava parlare a suo favore.
Il Grande Samurai, però, rimane pur sempre il Grande Samurai e se non va a cercare il caos è il caos che viene a cercare lui.
È rientrato ai box.
Si è fermato nella sua piazzola.
Nel frattempo ha avuto l'accortezza di falciare un meccanico.
Il poveretto pare essersela cavata senza ferite gravi, mentre la gara del Grande Samurai errante è stata tutta in discesa. La sosta è stata lunga ed è stato in seguito penalizzato per l'accaduto.
Tutto ciò ha consegnato la lotta per la vittoria nelle mani di RHR e del Detersivo al Kiwi.
Si è ritrovato in testa RHR, davanti a Dixon e a Hinchcliffe, in un altro lungo momento di calma piatta, durante il quale Kimball e Leist risultavano ritirati.

Ci siamo salvati dal caos fino al 135° giro o giù di lì, ma stavolta nonostante l'ingresso della safety car sembrava meno "grande caos" di quello precedente.
Semplicemente Veach è andato a sbattere ed è finito in testacoda.
È seguito un restart con RHR, Dixon e Alex Non Sono Valentino Rossi nelle prime tre posizioni, con Hinchcliffe quarto per poi perdere la posizione a vantaggio di Baby Herta.
Al 164° il Detersivo si è portato in testa, relegando RHR ("Hanterega" secondo i telecronisti nippon) con Alex NSVR risalito in seconda posizione una quindicina di iri più tardi.
Non solo: NSVR è anche riuscito a portarsi in testa, poi sono iniziati i pitstop e stare dietro alla situazione iniziava ad essere un po' più complicato di prima.
Nuovo Giardino, che penso fosse su un'altra pitstop window, si è portato in testa alla gara, con RHR che aveva undercuttato Dixon che aveva undercuttato Rossi.

Strategia diversa o no, Nuovo Giardino si è ritrovato stabilmente in testa, con il Detersivo di nuovo in seconda posizione davanti a RHR.
Poco più indietro c'era Hinchcliffe, almeno finché non è andato a sbattere a una trentina di giri dal termine, facendo entrare la safety car.
Tra soste ai box e restart è pasato un po' di tempo, con Baby Herta che tra una cosa e l'altra è risalito al terzo posto e a venti giri dalla fine ha anche tentato l'attacco su Dixon.
Sono finiti entrambi a muro, con un nuovo ingresso della safety car, con il restart che poi ci ha portati verso il finale.
Ha vinto Nuovo Giardino davanti a NSVR con Grammo Reale che chissà come si è appropriato della terza piazza.
Ancora più chiss à come, Ferrucci ha ottenuto un quarto posto da eroe delle folle.

Forse qualcuno avrà notato l'assenza del Piccolo Chilli e di O'Ward e la presenza di Daly al volante di una Carlin.
A tutto c'è una spiegazione e la spiegazione è che sia Chilton sia O'Ward hanno deciso che non prenderanno parte agli eventi su ovali, in questa stagione.
Ci sono varie scuole di pensiero in proposito, quella ufficiale è che entrambi Chilton non ritenga le vetture di questa stagione sicure abbastanza per competere sugli ovali. C'è chi sostiene che Chilli sia stato appiedato dal padre (azionista della Carlin), chi invece sostiene che si sia fatto da parte per il bene delle finanze del team, dato che gli sponsor di altri piloti pagherebbero per farli gareggiare.
Per quanto riguarda O'Ward, invece, è recentemente entrato nel Junior Team della Redbull e, fintanto che rimane in Indycar in un team di bassa fascia, non metterà mai da parte i punti Superlicenza necessari in vista di un ipotetico debutto in Formula 1. Di conseguenza per lui si parla di un futuro in Formula 2 o in qualche altro campionato che possa garantire maggiori possibilità di passare oltre.

RISULTATO: 1. Josef Newgarden (Penske), 2. Alexander Rossi (Andretti), 3. Graham Rahal (Rahal), 4. Santino Ferrucci (Coyne), 5. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 6. Simon Pagenaud (Penske), 7. Marcus Ericsson (Schmidt), 8. Sebastien Bourdais (Coyne), 9. Will Power (Penske), 10. Marco Andretti (Andretti), 11. Conor Daly (Carlin), 12. Felix Rosenqvist (Ganassi), 13. Ed Carpenter (Carpenter), 14. Spencer Pigot (Carpenter), 15. Takuma Sato (Rahal), 16. Tony Kanaan (Foyt), 17. Scott Dixon (Ganassi), 18. Colton Herta (Harding), 19. James Hinchcliffe (Schmidt), 20. Zach Veach (Andretti), 21. Charlie Kimball (Carlin), 22. Matheus Leist (Foyt).

Note di contorno: non ho visto questa gara in diretta, anche perché era una notturna USA e si è svolta alle 2.45 della notte tra sabato e domenica per noi europei.
Il profilo Youtube brasiliano sul quale facevo affidamento l'anno scorso e sul quale ho fatto affidamento in alcune occasioni quest'anno non aveva caricato la gara, quindi l'ho vista con telecronaca giapponese... o meglio, l'ho vista in gran parte senza neanche tenere gli auricolari alle orecchie perché tanto non avrei capito un fico secco, tranne notare qualche pronuncia strana dei nomi dei piloti. Mi hanno fatto però un certo effetto gli urli nel momento del Grande Caos ai box, con il Samurai Errante e il meccanico.
Guardando al risultato della gara in sé, è andata a finire che Nuovo Giardino e NSVR ancora una volta si sono ritrovati nelle posizioni che contavano, ma soprattutto che Kanaan è arrivato ultimo. ç_____ç Per giunta è arrivato ultimo in un'occasione in cui l'Uomo Noia è riuscito a procacciarsi una decima piazza.
Passando oltre il risultato, è stata una gara tranquilla. In pista non ci sono stati incidenti che siano saltati all'occhio in modo particolare, quindi le polemiche sulla sicurezza degli ovali ce le siamo risparmiate, almeno per quest'anno! Anzi, ora che Chilton si è tirato indietro, gareggiare sugli ovali è vista come una cosa da fighi e Chilton non è visto come figo abbastanza per gareggiarvi.

domenica 12 maggio 2019

Indycar 2019: Commento al Gran Premio di Indianapolis - 11 Aprile

Ladies & Gentlemen, start your engines, aspettate che Mario Andretti abbia scortato un personaggio famoso random in giro su una safety car a due posti e poi ci arriverà il momento anche degli 85 giri di gara dell'Indianapolis Road Course o come si chiama, per intenderci, il circuito preferito di Ralf Schumacher.
Siamo in vista della Indy 500, alla quale mancano appena due settimane, quindi questo significa che è ritornato nientemeno che H3lio Castroneves, che venerdì, giorno delle qualifiche, ha festeggiato il suo quarantaquattresimo compleanno. Diversamente dagli altri anni, pare che non abbia risposto a tutti gli auguri ricevuto su Twitter, in quanto impegnato in pista.
Quando non era in pista, probabilmente, stava accatastando indumenti random di sua proprietà, da far stirare a Kanaan vista la posizione di qualifica di quest'ultimo. Kanaan, ovviamente, aveva come volante per la gara un ferro da stiro.
H3lio: "Aaaaawwwww."
Tony: "Quindi adesso ti esalti quando stiro? Una volta ti esaltavi nei momenti intimi."
H3lio: "Adesso siamo due V3KkYaCçY, non dobbiamo pensare sempre ai momenti intimi. Piuttosto dovremmo pensare agli orti dei pensionati e alle partite a bocce."
Tony: "Per non dimenticare la tombola."
H3lio: "Esatto, specie considerando che arriva fino a novanta, la posizione in cui stai generalmente quest'anno quando sei in pista."
Tony: "Taci, se non vuoi che ti rasi i capelli."
H3lio: "Nooooohhhhh, i capelli nohhhhhh."
Voce fuori campo: "Va beh, andiamo ad analizzare la griglia di partenza, dove svetta un algido figone nordico. No, Pollo Gigante, non tu!"

GRIGLIA DI PARTENZA:
Rosenqvist - Dixon
Harvey - Herta
Jones - Power
Rahal - Pagenaud
Ericsson - Bourdais
Sato - Pigot
Newgarden - Ferrucci
Castroneves - Hunter-Reay
Rossi - Hinchcliffe
O'Ward - Veach
Leist - Chilton
Andretti - Kanaan

TUTTA KOLPAHHHH DI ROGRO: qualora qualcuno di voi si stesse chiedendo se ho sbagliato a trascrivere la griglia o se mi sia fumata una canna prima di inserire Harvey in seconda fila, vi assicuro che non è andata così. Anzi, non solo Harvey è partito terzo, ma allo start ha anche superato Dixon.
Nel frattempo nelle retrovie Alex Non Sono Valentino Rossi andava in giro con la vettura che cadeva a pezzi dopo un contatto con O'Ward, divenuto di recente membro della Redbull Junior Academy, senza possibilità di passare in Formula 1 in tempi brevi, perché come punteggio Superlicenza la Indycar conta meno della Formula 2.
Dal momento che non è stato necessario l'intervento della safety car, il detersivo al retrogusto di kiwi ha tentato di riprendersi la posizione, ma non c'è stato niente da fare. Harvey ha mantenuto il secondo posto e il telecronista si è messo a parlare di quella volta che ha vinto in Indylights.
Sono seguiti una decina di giri di calma piatta, con qualche dubbio esistenziale tipo: se viene a piovere, bisogna andarsene tutti ai box in branco o si può continuare a gareggiare?
Poi, all'11° giro, una vettura ha fatto un testacoda micidiale, ha superato una via di fuga ed è finita a schiantarsi contro il muretto oltre la via di fuga. Era uno di quegli incidenti in cui avrebbe potuto ritrovarsi coinvolto Grosjean, se fosse stato lì. Infatti era Ericsson, quindi era un altro lato della stessa medaglia. Per l'esattezza Ericsson è il lato della medaglia che essendo passato in Indycar fa bella figura. Grosjean, invece, è da dieci anni che si ripete e fa la figura che tutti sappiamo...
...
...
...
...e niente, mentre la safety car era in pista, è arrivato una specie di trattore che ha rimesso Ericsson in gara e l'abbiamo visto dirigersi verso i box (non si sa bene perché dato che dopo è stato visto in giro a piedi, ma nevermind).

IKEA IN DECLINO: qualche giro dopo c'è stato il restart, con Dixon che non aveva intenzione di starsene dietro a Harvey.
L'ha superato.
Poi ha superato anche Rosenbitch dopo un arrivo a ruote bloccate di quest'ultimo.
Baby Herta nel frattempo è finito in testacoda, mentre più indietro anche H3lio...
...
...
...
...ma no, telecronisti, cosa dite? ha la vettura gialla come H3lio, ma è RHR! RHR è stato toccato da Hinchcliffe ed è finito a sua volta in testacoda.
La safety car è entrata una seconda volta e al restart Dixon è partito dritto come un razzo.
Diero di lui c'era una vettura blu che era quella di Jones. Wait, wait, wait, cos'è successo?
Dietro c'erano Harvey e Rosenbitch, quindi Harvey era ancora in zona podo, quindi tutto andava bene. H3lio era 12° e Kanaan 15°, quindo tutto confermava ancora una volta che Kanaan stava guidando con il ferro da stiro tra le mani.
Si è visto un po' di trambusto, si è vista una vettura che tagliava per i prati... "that's Takuma Sato", cit. i telecronisti, oh che cosa strana, non l'avrei mai detto.
Nel frattempo si parlava di gocce di pioggia e di gomme rain, che però non andavano bene per la poca pioggia che cadeva.
Poi H3lio si è portato in top-ten superando Willpowahhhh e anche Ferrucci ha superato Willpowahhhh.
Intanto eravamo a un terzo di gara ed era il momento del primo giro di pitstop, dove pare che Harvey abbia fatto una sosta un po' più lunga del normale. C'è voluto parecchio perché il giro di pitstop fosse completato, con la telecamera sulla quale spiccavano di tanto in tanto gocce di pioggia... e via di calma piatta per una ventina di giri, poi qualcuno ha ricominciato a tornare ai box e Nuovo Giardino, che era su una diversa strategia, si è ritrovato in testa alla gara davanti a O'Ward e a Hinchcliffe!

SAMBA PARTY: tutto è proseguito tranquillo, con la pioggia che andava e veniva, fino a due terzi di gara, quando H3lio è andato a fare un giro per i prati, impantanandosi, ed è rimasto fermo a lato della pista abbastanza a lungo prima di ripartire.
Non è chiaro come sia ripartito dato che le telecamere erano concentrate sulle vetture che rientravano in pitlane, quella di Rosenbitch venendo anche avvolta da una fiammata durante il rifornimento. Dixon è passato dalle slick alle rain, quando non era ben chiaro se fosse la scelta giusta quella di passare sulle rain.
Tony: "Intanto sono precipitato sotto di due giri già da tempo, ma presto cederò il ferro da stiro al mio ammmmore."
H3lio: "Nobody loves me."
Tony: "Sì che ti amo. *-* Siamo la best ship evahhhh e i Rosbilton possono solo rosicare."
H3lio: "Chi di noi è Hamilton e chi di noi è Rosberg?"
Tony: "Non saprei, secondo me siamo entrambi Rosberg, in pista saltiamo all'occhio tanto quanto lui, con la sola differenza che noi in pista ci andiamo davvero."
Voce fuori campo: "Adesso piove, quindi anche se Helio è di nuovo in pista c'è bisogno della safety car per una mezz'ora buona"...
...
...
...
...e infatti Sarah Fisher è stata mandata in testa alla gara al volante della safety car.
Altri piloti sono entrati per le rain, Nuovo Giardino ha perso una ruota, c'è stato un po' di caos ai box e nel frattempo in pista il Grande Samurai Sato, who else? andava in giro per prati.
Dixon nel frattempo era in testa dietro ala safety car, con Harvey di nuovo in seconda posizione, che sosteneva via radio che sarebbe stato divertente guidare per la prima volta in carriera con la pioggia in Indycar.
Mancavano quindici giri al termine e me ne sono persa una decina. Quando sono tornata a seguire la gara, Harvey era terzo dietro a Pagenaud, che si avvicinava sempre di più al detersivo al kiwi!
L'ha superato a due giri dalla fine, mentre l'ammmmore trionfava dato che i Castronaan hanno chiuso entrambi con due giri di gap dalla vetta della classifica. Contro tutte le aspettative Kanaan si è ripreso like a boss: H3lio a stirare!
Io, nel frattempo, ho superato tutti i miei record, scrivendo il commento letteralmente in diretta, mentre seguivo la gara, che è finita alle 23.50 di questa sera. A mezzanotte sono già pronta per postarlo, sono soddisfatta del mio risultato. #SunshineWomanOfRecords.

1. Simon Pagenaud (Penske), 2. Scott Dixon (Ganassi), 3. Jack Harvey (Shank), 4. Matheus Leist (Foyt), 5. Spencer Pigot (Carpenter), 6. Ed Jones (Carpenter), 7. Graham Rahal (Rahal), 8. Will Power (Penske), 9. Felix Rosenqvist (Ganassi), 10. Santino Ferrucci (Coyne), 11. Sebastien Bourdais (Coyne), 12. Zach Veach (Andretti), 13. James Hinchcliffe (Schmidt), 14. Marco Andretti (Andretti/ Herta), 15. Takuma Sato (Rahal), 16. Josef Newgarden (Penske) 17. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 18. Max Chilton (Carlin), 19. Patricio O'Ward (Carlin), 20. Tony Kanaan (Foyt), 21. Helio Castroneves (Penske), 22. Alexander Rossi (Andretti), 23. Colton Herta (Harding), 24. Marcus Ericsson (Schmidt).

lunedì 11 giugno 2018

Commento alla Texas Indy 600

Perché non hanno chiamato Kovalainen? /// 9 Giugno 2018

Vorrei esprimere il mio sentito ringraziamento al canale "Blog da Indy" che ha pubblicato su Youtube la gara nelle prime ore della mattinata italiana. Che poi chiamino "Gran Premio del Texas" una gara che non si chiama esattamente Gran Premio del Texas e che preferiscano utilizzare la dicitura "Formula Indy" piuttosto che Indycar è un altro discorso. Fa tanto old style, ma non ci si fa neanche caso. Credo che in Brasile ce l'abbiano per abitudine. Anche i telecronisti parlano di Formula Indy e, come già detto in diverse occasioni, uno dei telecronisti è Felipe Giaffone, ex pilota nonché cugino della moglie di Rubens Barrichello.
Con questa telecronaca, nella mattinata di domenica, ho visto il "grande premiu" do Texas, evento nel corso del quale ho sentito la mancanza di piloti nati al di sopra del circolo polare artico sulla griglia di partenza di una gara di Indycar...
...
...
...
...ma procediamo con ordine, la griglia di partenza soddisfaceva i telecronisti perché "o Tony" era in terza fila.
Oserei dire che sono stati sicuramente molto meno soddisfatti da quello che hanno visto in gara, ma 248 giri sono lunghi e bisogna iniziare dall'inizio.

Griglia di partenza:
1^ fila: Newgarden - Pagenaud
2^ fila: Power - Wickens
3^ fila: Bourdais - Kanaan
4^ fila: Dixon - Rossi
5^ fila: Sato - Rahal
6^ fila: Andretti - Kimball
7^ fila: Jones - Carpenter
8^ fila: Hinchcliffe - Veach
9^ fila: Chaves - Pigot
10^ fila: Leist - Rahal
11^ fila: De Melo - Chilton

Il "drivers start your engines" è stato dato da una donna che si chiamava con un nome simile a Kendrick Lamarr, anche se non somigliava per nulla al cantante. A quel punto è filato tutto liscio: durante il giro di formazione la safety car non ha avuto incidenti. Spero che avessero messo al volante qualcuno che fosse preparato per guidarla.
Poi la griglia di partenza, che ho già citato, ha iniziato a scorrere in sovrimpressione. In quel momento stesso ho capito perché la gente insista necessariamente per confrontare la Formula 1 con la Indycar, come se dovessero essere due serie gemelle. È tutta colpa del Piccolo Chilli, che in Formula 1 partiva ultimo e che in Indycar parte ultimo. Mi pare ovvio che poi la gente si faccia delle strane idee. #SorryNotSorry. #SvegliatiChilli.
La gara è partita.
Tutto regolare.
Nuovo Giardino in testa.
Saimon dietro di lui, con Nuovo Giardino che sfuggiva senza problemi alla sua baguette.
Poi è arrivato il settimo giro.
Il motore di Leist è finito in fumo.
Dalla sua vettura si alzavano delle fiamme, quando si è fermato.
È sceso dalla macchina con un principio di incendio.
Purtroppo non c'era Kovalainen con un estintore lì nei pressi, perché ce ne sarebbe stato seriamente bisogno: si è alzata un'enorme fiammata con tanto di fumo nero che ha, ovviamente, richiesto l'ingresso della safety car.
Incredibile ma vero, non avremmo più visto la safety car fino a 170+ giri di gara, ovvero verso la parte conclusiva, dato che in totale ce n'erano 248. Il compagno di squadra di "o Matheus", ovvero "o Tony", non era destinato a finire in fumo, ma la sua gara è durata al massimo una trentina di giri: dopo lo si è visto fermo ai box per problemi tecnici e da quel box non è mai uscito.
Io, da parte mia, assistevo alla gara sperando che Wicky potesse regalarci una performance epica e ho iniziato a crederci, verso la metà della gara.
I pitstop avvenivano sistematicamente in condizioni di green flag e c'erano posizioni che variavano. Nuovo Giardino e Saimon si sono levati di torno, ad un certo punto. In testa è andato Wicky...
...
...
...
...AAAAAAWWWWWWW, WICKY! <3
Ora, chiariamo subito un concetto: non provo per Wicky lo stesso grado di emozione che mi suscitano altri soggetti che corrono in Indycar (uno a caso Bourdeeeeeyyyyyy), però il fatto che sia un rookie così promettente e che sia sempre e costantemente tra i primi ma non abbia ancora vinto una gara mi porta a pensare che dovrebbe assolutamente essere nelle condizioni, prima o poi, di vincere una gara, e spero vivamente che possa accadere al più presto.
Dicevamo, dopo non so quale giro di pitstop, Wicky era in testa ed eravamo intorno a cento giri disputati.
Poi sono capitate altre cose.
Sonniferetti è stato inquadrato fermo ai box, dove pare sia stato abbastanza a lungo, ma dal quale pare anche che, diversamente da "o Tony" sia riuscito a uscirne fuori.
Poi, dopo un altro giro di pitstop, Wicky si è ritrovato terzo. Davanti da lui c'erano il Detersivo e Alexander Non Sono Valentino Rossi.
A quel punto non mi restava che sperare che ci fosse un plot-twist, magari un ingresso della safety car che rimescolasse le carte in tavola. Purtroppo, quando la safety car c'è stata (quella a 170+ giri) la causa di quell'ingresso della safety car era un incidente che aveva coinvolto anche Wicky. L'altro era Ed Carpentaaaaahhhhhh: Wicky stava per doppiarlo, Carpentahhhhh l'ha ostruito e hanno fatto un gran botto contro al muro. Dalla vettura di Wicky è anche venuta fuori una fiammata, anche se nulla di minimamente simile a quanto già visto in precedenza.
Ed Carpentahhhh non è andato a fare la predica a Wicky come se fosse stato un Sage Karam qualsiasi, anche perché l'impressione era che lo stesso Carpentahhhh non fosse del tutto immune da responsabilità, anzi...
...
...
...
...nel frattempo è stato mandato in onda un recap di quanto avvenuto nella prima edizione della Texas Indy, nel lontano 1997. Quindi l'immagine è andata su vetture old style, direte voi. No, effettivamente l'inquadratura è andata su A.J. Foyt che prendeva a sberle Arie Luyendik. Tuttavia, dato che si trattava di una telecronaca brasiliana, quando finalmente hanno spiegato cosa fosse accaduto in gara si sono concentrati anche sulle performance poco esaltanti di Marco Greco e Alfonso Giaffone, piloti brasiliani dell'epoca, che immagino all'epoca venissero identificati come "o Marcu" e come "o Alfonsu"...
...
...
...
...e poi siamo tornati nel 2018, senza che nessuno si preoccupasse più di quello che era successo a Wicky e Carpentahhhh. In seguito pare che Wicky si sia lamentato per via dei doppiati che intralciavano, ma non ha citato quello con cui ha avuto l'incidente. Pare che abbia definito "awful driver", invece, un doppiato nello specifico, ovvero Zachary Claman Hanno Disboscato La Foresta Amazzonica Per Scrivere Il Mio Nome Sull'Elenco Telefonico. Costui, nel frattempo, era passato inosservato, anche se di tanto in tanto i telecronisti citavano che la volta scorsa al posto suo c'era Santino Ferrucci e che Ferrucci ha crashato due volte al volante di quella vettura. Immagino che pensassero "strano che oggi Claman non l'abbia ancora fatto", ma niente paura, quel glorioso momento era destinato ad arrivare e, nello specifico, era destinato ad arrivare dopo oltre 200 giri di gara.
A quel punto il Detersivo al kiwi era stabilmente in prima posizione anche dopo il pitstop in regime di safety car, a sognare a occhi aperti la bottiglia di champagne dato che il suo soprannome è Iceman quindi per effetto della proprietà transitiva deve essere associato all'alcool, secondo c'era Saimon, che aveva apparentemente messo la sua baguette in quel posto a NSVR che gli stava dietro. Quarto c'era Grammo Reale, quinto c'era Hinchcliffe, che vista l'assenza del bump day in Texas era presente in pista, mentre sesto c'era l'ammorbidente Willpowahhhh, almeno finché non ha affiancato Claman Eccetera Eccetera, che era rigorosamente doppiato, e non c'è stato un botto anche tra di loro, che ha allontanato Willpowahhhhh dalla vetta della classifica che aveva conquistato qualcosa come sei giorni prima.
Mi sono detta "povero Claman De Melo, Willpowahhhh gli farà un cu*o così", ma Willpowahhhh si è dimostrato molto più democratico di quanto mi aspettassi, forse perché Claman De Melo non è un pilota francese che porta gli occhiali sotto al casco e sopra al casco un paio di guanti lanciati da Willpowahhhh. Quest'ultimo, appunto, si è dichiarato almeno in parte responsabile per l'accaduto.
Poi, dopo un angolo gossip per la Indy 500 della prossima stagione, la gara è filata liscia, con la top-3 invariata dopo un altro giro di pitstop con la safety car, mentre Hinchy era davanti a Grammo Reale.
L'angolo gossip è avvenuto in concomitanza con l'ultima safety car, e aveva come oggetto il fatto che Gil De Ferran fosse a Montreal e fosse stato visto parlare con Alonso, il quale potrebbe guidare il prossimo anno alla Indy 500 una vettura frutto di una partnership tra De Ferran e la McLaren.
A proposito di gossip, diversi anni fa la figlia di De Ferran era fidanzata con Sage Karam, e non ricordo se lei o Sage avevano postato una foto in cui stavano andando insieme a un ballo scolastico.
A questo punto vi avrei già raccontato la gara, però per farlo più nel mio stile ve la sintetizzo di nuovo in una maniera più opportuna.
"O Matheus": "Aaaaaaawwwwww, grande papà, sei sesto sulla griglia! *-* H3lio sarà molto contento, ti permetterà addirittura di spettinargli i capelli per festeggiare."
"O Tony": "AAAAAWWWWWW, il mio H3lio! <3 Secondo me per festeggiare dovrei sì spettinargli i capelli, ma dopo anche organizzare un barbecue in perfetto stile brasiliano."
"O Matheus": "Ottima idea! Vado subito ad accendere il fuoco!"
Nuovo Giardino: "Tunz tunz tunz!!!!1!!!!11!! mentre nessuno mi caga, io dimostro a tutti che sono figo!"
Voce fuori campo: "Se fossi in te, aspetterei la fine della gara prima di darlo per scontato.2
Saimon: "Anch'io."
Nuovo Giardino: "Ma sei secondo."
Saimon: "Nella mia sfera di cristallo ho letto che, diversamente da te, non perderò dodici posizioni ora della fine, quindi non ho niente di cui lamentarmi."
Nuovo Giardino: "Nobody loves me."
Wicky: "Soprattutto non ti amo io! E SONO PIÙ FIGO DI TUTTI VOI MESSI INSIEME!"
Ed Carpentahhhhh, molto tempo dopo: "Concordo, sei veramente molto figo! *________* Se così non fosse, non ti avrei scelto come compagno di danza!"
Wicky: "Tutta colpa di De Melo!!111!!!1!!"
De Melo: "Tutta colpa di Powahhhhhhh!!!11!!!11!!"
Bourdeeeeeyyyyy: "Willpowahhhhh è ingiusto. Dovrebbe tirare un paio di guanti a quel ragazzino."
De Melo: "Perché dici questo? Ti ricordo che sono il tuo compagno di squadra, quindi sono tuo figlio onorario."
Bourdeeeeeyyyyy: "Tutti dicono che sei una pippa."
De Melo: "Quindi sono doppiamente tuo compagno di squadra."
Il Detersivo: "Sono in testa alla gara, perché nessuno mi prende in considerazione?"
Voce fuori campo: "Perché tutti stanno pensando al Divino Fernando, che presto tornerà a illuminare le nostre notti americane."
Il Detersivo: "Che ritorni e che porti con sé anche il Gangster Rapper, così posso vincere il titolo con un punto di vantaggio su di loro per effetto della proprietà transitiva."
A proposito di punti di vantaggio, il Detersivo è in testa alla classifica. Alex Non Sono Valentino Rossi, invece, è risalito in seconda posizione...
...
...
...
...posizioni nelle quali resteranno almeno per quindici giorni, dato che la prossima gara sarà il 24 Giugno, stesso giorno del GP di Francia in Formula 1.
Essendo sabato, la gara del Texas non si è sovrapposta con nulla, nemmeno con la NASCAR, prevista per stasera, di cui di conseguenza parleremo prossimamente.

RISULTATO: 1. Scott Dixon (Ganassi), 2. Simon Pagenaud (Penske), 3. Alexander Rossi (Andretti), 4. James Hinchcliffe (Schmidt), 5. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 6. Graham Rahal (Rahal), 7. Takuma Sato (Rahal), 8. Sebastien Bourdais (Coyne), 9. Ed Jones (Ganassi), 10. Charlie Kimball (Carlin), 11. Spencer Pigot (Carpenter), 12. Max Chilton (Carlin), 13. Josef Newgarden (Penske), 14. Marco Andretti (Andretti/Herta), 15. Gabby Chaves (Harding), 16. Zach Veach (Andretti), 17. Zachary Claman DeMelo (Coyne), 18. Will Power (Penske), 19. Robert Wickens (Schmidt), 20. Ed Carpenter (Carpenter), 21. Tony Kanaan (Foyt), 22. Matheus Leist (Foyt).

martedì 5 giugno 2018

Commento al Gran Premio di Detroit I

Marco se n'è andato e non ritorna più e il podio di Belle Isle senza lui è la routine /// 2 Giugno 2018

Una volta, diversi anni fa, prima che venisse di moda il Grill the Grid, ai piloti di Formula 1 venivano fatte interviste sul "questo o quello". Per intenderci, interviste nel corso delle quali veniva chiesto loro se preferissero le brune o le bionde e loro rispondevano in base alla chioma delle rispettive fidanzate o mogli, in modo da trovare ancora una serratura compatibile con le loro chiavi di casa al momento del loro ritorno. Una delle domande era: pole position al sabato o podio alla domenica?
Se fossi un pilota, non avrei dubbi. Per me non importa dove si inizia, quello che conta è dove si finisce. Se dovessi partire dalla pole, non sarei nemmeno contenta di finire su uno dei gradini più bassi del podio, immagino. Inoltre non è detto che pole position e podio vadano di pari passo, perché la storia insegna che Hulkenberg partì dalla pole position nel Gran Premio del Brasile 2010, ma tutti sappiamo com'è andata a finire.
Ci sono, tuttavia, dei momenti in cui una pole position può essere, a mio parere, fonte di ottimismo. Cito a titolo di esempio il Gran Premio d'Austria 2014: Massa in pole, per la prima volta dopo quasi sei anni, il primo pilota non Mercedes ad ottenere una pole in una stagione in cui la Mercedes era ben più dominante di quanto non lo sia stata in tempi più recenti... Sapevo che a volte una pole è solo una pole, ma c'era la concreta possibilità di essere almeno il "best of the rest". Poi sì, alla fine il best of the rest fu Bottas, ma quello è un altro discorso.
Ci sono momenti in cui, invece, l'ottimismo non può esistere. Una pole position in un gran premio di Formula 1 del 2014 poteva significare un podio o, se male andava, una top-5. Una pole position in un gran premio di Indycar offre, sulla carta, molte meno garanzie. In Formula 1 nel 2014 c'erano gerarchie tali da ritenere verosimile finire davanti a certi soggetti. La stessa cosa non succede in Indycar nel 2018 e, se parti dalla pole position e ti chiami Power, Newgarden, Rossi o qualche altro pilota altolocato posso darti fiducia. Però se parti dalla pole position e ti chiami Marco Andretti, sono quasi felice di non vedere la gara in diretta per non assistere in tempo reale alle peripezie che ti porteranno ben lontano dalla vetta. Ci sono cause perse, nel motorsport. Andretti III è, purtroppo, una di queste, e per quanto non mi stesse neanche particolarmente simpatico, un tempo, credo fortemente che sia necessario sperare nelle cause perse...
...
...
...
...anche se 70 giri sono troppo lunghi, di base, per una causa persa. Anche se forse sarebbe meglio concentrarsi sul debutto in Indycar di cui abbiamo già sentito parlare in universo F1-centrico: si tratta di Santino Ferrucci, al quale è stato affidato per Belle Isle il volante appartenuto a Pietro Fittipaldi.
Ha rimediato una nona fila, accanto a Bourdeeeeeyyyyyy:

1^ fila: Andretti - Dixon
2^ fila: Wickens - Rossi
3^ fila: Hunter-Reay - Power
4^ fila: Sato - Rahal
5^ fila: Hinchcliffe - Chilton
6^ fila: Jones - Pigot
7^ fila: Pagenaud - Newgarden
8^ fila: Kanaan - Veach
9^ fila: Bourdais - Ferrucci
10^ fila: Chaves - King
11^ fila: Leist - Kimball
12^ fila: Binder

Settanta giri, per gli standard classici del campionato di Indycar, non sono neanche così tanti. Ci sono gare molto più lunghe, che sembra un po' di vedere gare di endurance. Poi Detroit I si è aperta, in generale, in modo abbastanza tranquillo. Certo, convivevo con il terrore che il Detersivo asfaltasse Sonniferetti, ma Sonniferetti non sembrava molto propenso a farsi asfaltare, il che era già una grossa novità.
Wickens era terzo, ma poi gli è succeduto Alex Non Sono Valentino Rossi in un secondo momento, quando Wicky era apparentemente scomparso nel nulla.
Poi è arrivato il 25° giro. Sonniferetti era già rientrato ai box, mentre il Detersivo si apprestava a rientrare.
Lascio a voi un po' di immaginazione su chi, tra i due, fosse davanti a quel punto. Bonus: anche Grammo Reale e RHR si sono piazzati davanti ad Andretti III (che poi, tenendo conto anche di tutti gli zii e i cugini dovrebbe essere Andretti VI o giù di lì) in corso d'opera, per l'esattezza nel giro di più o meno metà gara.
Sembrava che nessun colpo di scena potesse stravolgere la gara e che niente e nessuno potesse impedire a Sonniferetti di allontanarsi sempre di più dalla vetta della classifica e dal podio ma al 47° io il karma ha punito uno dei piloti che stavano davanti all'idolo della giornata: Grammo Reale infatti è andato a sbattere, ha fatto entrare la safety car e, ancora più importante, ha fatto risalire Andretti III in zona podio! A volte bisogna accontentarsi con poco!
Poi, a 15 giri dalla fine, il karma ha punito anche Ferrucci, che in quel momento stava tenendo dietro Kanaan, il quale festeggiava la sua 350esima partenza in Indycar, senza che nulla suggerisse che avrebbe portato a casa un risultato degno di essere festeggiato.
Il restart è stato a dieci giri dal termine e a quel punto, purtroppo, è stato il Nostro Eroe ad essere punito dal karma. Una voce fuori campo deve avergli ricordato che se è stato declassato al team Herta per fare posto a NSVR un motivo c'è. Era quella di NSVR, appunto, che gli era negli scarichi e che, nel tempo di un restart, l'ha asfaltato, cosa che il Detersivo non aveva fatto. Sonniferetti si è ritrovato quarto, peraltro con dietro di sé il samurai errante. Cose da mettersi a urlare per radio: "papà, perché mi hai costretto a diventare pilota? io non volevo fare nulla dalla mattina alla sera tranne prendere il sole in piscina!" Purtroppo per lui, suo padre gli avrà risposto qualcosa del tipo: "Sì, lo so, mi sono accorto che avevi ragione tu."
La gara è finita così, a top-5 invariata. Curiosamente Andretti ha ottenuto lo stesso risultato di Massa al GP d'Austria 2014. L'unica differenza tra i due è che Massa, prima di non vincere gare per anni, di gare ne ha anche vinte.

RISULTATO: 1. Scott Dixon (Ganassi), 2. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 3. Alexander Rossi (Andretti), 4. Marco Andretti (Andretti/ Herta), 5. Takuma Sato (Rahal), 6. Ed Jones (Ganassi), 7. Will Power (Penske), 8. Robert Wickens (Schmidt), 9. Josef Newgarden (Penske), 10. Spencer Pigot (Carpenter), 11. James Hinchcliffe (Schmidt), 12. Zach Veach (Andretti), 13. Sebastien Bourdais (Coyne), 14. Tony Kanaan (Foyt), 15. Matheus Leist (Foyt), 16. Jordan King (Carpenter), 17. Simon Pagenaud (Penske), 18. Gabby Chaves (Harding), 19. Charlie Kimball (Carlin), 20. Max Chilton (Carlin), 21. René Binder (Juncos), 22. Santino Ferrucci (Coyne), 23. Graham Rahal (Rahal)...
...
...
...il sosia di Vin Diesel: “Ma io ho 350 partenze, quindi sono figo e tutti voi no!!!11!!!11! Mi hai sentito, Detersivo?”
Il Detersivo: “Ma io lavo bene le lenzuola e tu no!!11!!!1!!! Però c’è caso che ti sia toccato stirarne parecchie, negli ultimi anni, visti i tuoi risultati confrontati con quelli del tuo #GrandeAmmmmore.”
Il Sosia di Vin Diesel: “H3lio non è mai stato così crudele da farmi stirare ogni volta in cui arrivavo dietro di lui. Ci eravamo accordati per far stirare sempre Montoya, in cambio di enormi forniture di hamburger. Abbiamo smesso solo quando ha scambiato il ferro da stiro per un hamburger e l’ha mangiato.”
Il Detersivo: “Mi piacciono questi dettagli di vita familiare colombo-brasiliana. Sei un’autentica enciclopedia del trash. Se l’Autrice© di questo commento sapesse che cosa stai dicendo, sono certo che ti farebbe i complimenti.”
Il Sosia di Vin Diesel: “L’Autrice© di questo commento mi ha costretto a raccontarti queste cose, fosse per me non l’avrei mai fatto. Mi sarei limitato ad urlare un ‘aaaaawwwww’ al pensiero che i Castrontoya sono entrambi qui a Belle Isle per via della gara dell’IMSA di oggi.”
Il Detersivo: “Bwoah, l’IMSA è un campionato secondario, per vecchi pensionati.”
Il Sosia di Vin Diesel: “Perché hai introdotto il discorso con un ‘bwoah’?”
Il Detersivo: “Perché il mio soprannome è...
...
...
...
...”
Il sosia di Vin Diesel: “Okay, come non detto, fai finta che non ti abbia chiesto niente. Adesso devo salutarti: devo passare a consolare Sonniferetti per la sua sfumata vittoria e il suo sfumato podio - facendo finta che potesse puntare a vincere o a salirci - e poi devo andare urgentemente ad appartarmi con i miei AmYk3TtY H3lio e Juan Tombino.”
A proposito di podio, esistono prove fotografiche che attestano la sua esistenza come entità fisica. Quindi immagino che il Detersivo sia andato a sbevazzare like a boss.