mercoledì 30 novembre 2016

Riflessioni a freddo sul finale di stagione

[Copia e incolla di un mio post sul forum F1GC]

Arrivati a questo punto direi che è il caso che io faccia un commento, in generale, su quello che abbiamo visto in questo campionato e magari soffermarmi un po' anche su questo gran premio.
Ultimamente non avevo commentato molto le ultime gare (intendo dire che non ho fatto delle analisi di gara molto accurate nei topic con le cronache, ma mi sono limitata a scrivere le cronache in cui ho semplicemente esposto gli eventi) per vari motivi, mentre stavolta è il caso di sì, anche perché è stato l'ultimo gran premio della stagione.

Il gran premio mi è piaciuto, non so se per la gara in sé o per l'atmosfera che si respirava. Il campionato negli ultimi anni si era chiuso prima della fine della stagione (nel 2014 no, ma quell'anno gli ultimi gran premi della stagione non è che me li sia goduti molto) ed era dal 2012 che non ero così eccitata per il finale del campionato.
Durante la settimana facevo il conto alla rovescia delle ORE che mancavano al termine del campionato e sono stata abbastanza in ansia. Cosa strana, sia sabato sia domenica quando mi sono messa a guardare le qualifiche e la gara tutta l'ansia mi è passata. Poi va beh, confesso che durante l'ultima parte di gara, domenica, complice il fatto che ero a casa da sola e nessuno mi avrebbe presa per pazza, mi sono lasciata andare. Gli ultimi dieci minuti di gara li ho passati andando avanti e indietro per il soggiorno. Per fortuna al piano di sotto non c'era nessuno a sentirmi dato che ci abita nessuno essendoci uno studio legale, quindi non ho disturbato nessuno.
La strategia di Hamilton è stata geniale (posso comprendere che in Mercedes si siano inca**ati, ne hanno tutti i diritti, ma specie considerando che tutto ciò non ha cambiato l'esito della gara non vedo il senso di polemizzare in lungo e in largo come mi sembra che stia ancora succedendo sui social media, stando almeno a quanto leggo su Twitter; su Tumblr è diverso, là pubblicano solo millemila edit di foto e video, le fan di Rosberg sono felici perché Rosberg ha vinto, le fan di Hamilton sono felici perché le loro amichette di Tumblr le hanno consolate per il risultato, le fan degli altri venti piloti si sono schierate da una parte o dall'altra in via del tutto straordinaria, ma soprattutto tutte parlano di quanto siano adorabili Button e Massa) e ha reso il finale epico. Solo il fatto che la maggior parte dei piloti presenti in quel trenino sappiano usare il cervello e l'acceleratore nello stesso momento ha impedito che ci fosse un mucchio colossale e che la gara la vincesse Ricciardo. Però era destino che non dovesse accadere, anche perché se andavano fuori in quattro sarebbe finito sul podio colui che sul podio sembra destinato a non finirci mai (ma magari la Renault 2017 sarà una scheggia e la mia affermazione verrà smentita)!
Sarebbe stato bello se Vettel avesse provato a superare le Mercedes, ma penso che fosse troppo rischioso, in questa situazione. Se avesse fatto qualche danno avrebbe dovuto portarsi dietro da qui all'eternità la reputazione di avere "falsato" (termine volutamente virgolettato) il campionato.
In conclusione quando la gara è finita e tutti sono arrivati al traguardo senza che nessuno si prendesse a sportellate mi sono sentita sollevata. Dovevo comunque ancora sbollire del tutto l'ansia e mi è capitato un fatto analogo a ciò che era successo nel 2012.
Nel 2012 per qualcosa come la prima mezz'ora dopo la partenza non riuscivo assolutamente a ricordare dove avevo messo il telecomando (per fortuna la TV che abbiamo in cucina è della stessa marca e il telecomando è identico), stavolta dopo la fine della gara, mentre c'era la pubblicità mi sono tolta gli occhiali e ho acceso il computer per poi scrivere la cronaca, e dopo non mi ricordavo più dove avevo messo gli occhiali. XD
Non so se questo smarrimento di oggetti indichi che la Formula 1 ha su di me degli effetti allucinogeni o cosa, ma va beh, lasciamo perdere...

Un'altra cosa di cui si dibatte molto sulla mia bacheca di Twitter è se Rosberg abbia o non abbia meritato di vincere il titolo, con tanto di sondaggi anche di siti seri (non italiani, qui non importa niente a nessuno di chi ha vinto il mondiale XD). Questa cosa mi ha lasciata un po' perplessa, non ricordavo che in altre occasioni in cui il titolo si era deciso a fine anno venisse sollevato tutto questo polverone.
Sì, c'è stato quella volta di "se Grosjean non avesse buttato fuori Alonso, Alonso avrebbe vinto il titolo!!111!!!1!" ma era più roba da chiacchiere da social network che da siti seri (anche se una volta su un sito serio ho letto che nel 2012 la Ferrari non ha vinto il mondiale perché la Williams e Maldonado hanno rubato una vittoria ad Alonso, della serie "non siamo un top team quindi abbiamo l'obbligo di gettare alle ortiche i nostri risultati perché ai top team le vittorie spettano di diritto").
So che fa molto discutere il fatto che Rosberg abbia vinto il titolo pur non essendo il pilota che ha vinto più gare, ma non mi aspettavo che questa cosa potesse scandalizzare così tanto, specie alla luce del fatto che quando si parlava di quell'ipotetico sistema di punteggio in cui vinceva il mondiale chi vinceva più GP e non chi faceva più punti la maggior parte degli opinionisti ne erano disgustati.
Personalmente non sono così estremista in proposito. Sarebbe un controsenso, da parte mia, dato che io stessa all'epoca avevo criticato pesantemente quell'idea. Di campionati vinti da chi aveva vinto meno gare ce ne sono sempre stati ogni tanto, quindi non vedo tutto questo gran senso nello scandalizzarsi. Inoltre stiamo parlando di 10 contro 9, non è che ci sia uno squilibrio così eccessivo. Vincere nove gare su ventuno significa vincere il 43% delle gare stagionali e credo che affermare che un pilota che vince il 43% delle gare stagionali non abbia nessun merito mi sembra LEGGERMENTE avventato. Poi sì, senza quel motore rotto in Malesia, Hamilton avrebbe verosimilmente vinto il campionato (oppure diciamo pure l'avrebbe vinto sicuramente, ipotizzando che tutto il resto della stagione proseguisse allo stesso modo), ma da quando il mondo è mondo mi risulta che l'affidabilità sia sempre stata una delle determinanti del risultato finale. Personalmente credo che entrambi meritassero di vincere il mondiale per quello che hanno dimostrato quest'anno. Alla fine possiamo essere soddisfatti o no di quello che dice la classifica finale, ma credo che, arrivati a questo punto, non possiamo fare altro che prenderne atto e, se proprio non riusciamo ad accettare le delusioni, sperare che nel 2017 le cose possano andare diversamente.

Okay, ho finito.
Mi è costato non parlare delle cose "veramente serie" XD come le sportellate tra i Manor Boyssss, ma di quelle magari parlerò un'altra volta.
Anzi, no, non ho finito, ho ancora una cosa da aggiungere. Quelli che in giro per la rete affermavano che "la Formula 1 quest'anno è inguardabile perché il mondiale è già finito a maggio" dovrebbero rivedere il loro personale parere di "mondiale finito a maggio".
Adesso ho veramente finito.

martedì 29 novembre 2016

Acqua di rose

Questo è chiaramente un gruppo di gente che non ha consumato alcool e la bottiglia che Ricciardo tiene in mano è ovviamente piena di collutorio.

PS. Mi è stato fatto notare come Grosjean sembri il più sobrio lì in mezzo e questo lo trovo inquietante.

lunedì 28 novembre 2016

From Abu Dhabi with love...



Ciò che si deduce dalle foto di gruppo dei piloti:
> tutti amano incondizionatamente Button e Massa;
> tantoammmmmmmore tra Button e Massa;
> interviene Alonso, a interrompere l'ammmmmmmore tra Button e Massa;
> nel frattempo per qualche motivo Rosberg si mette ad accarezzare le gambe a Massa.

domenica 27 novembre 2016

Gran Premio di Abu Dhabi: QUALIFICHE + GARA

Il Gran Premio di Abu Dhabi si svolge nel weekend del 27 Novembre ed è l'ultimo appuntamento del campionato 2016, il ventunesimo gran premio stagionale. Qualifiche e gara partiranno alle ore 17.00 locali sul circuito di Yas Marina, dove la gara viene disputata al crepuscolo.
Prima del gran premio Rosberg è leader del campionato con 12 punti di vantaggio su Hamilton e, in caso di vittoria di Hamilton, gli basta arrivare sul podio per divenire campione del mondo. Qualora Hamilton non vinca la gara, ma arrivi sul podio, Rosberg deve arrivare sesto per vincere il titolo il caso di secondo posto di Hamilton e ottavo qualora Hamilton giunga terzo al traguardo. Se Hamilton arriva giù dal podio, non ha nessuna speranza di vincere il titolo qualunque sia il risultato di Rosberg.

QUALIFICHE - Al sabato non si vedono risultati particolarmente fuori dagli schemi, l'unica cosa che fa un po' storcere il naso sono le Toro Rosso in grandissima difficoltà, entrambe fuori in una Q1 in cui l'evento più memorabile è l'ennesimo passaggio di Wehrlein in Q2. Anche in Q2 non capitano grossi stravolgimenti, con un risultato abbastanza prevedibile, e passano in Q3 le Mercedes, le Redbull, le Ferrari, le Force India, una McLaren e una Williams, con Massa giunto in Q3 nel suo ultimo gran premio, mentre purtroppo Button non ha oltrepassato la Q2.
A conquistare la pole position è Hamilton, davanti a Rosberg e a Redbull e Ferrari in ordine sparso, con Verstappen come peggio qualificato tra di loro, a interrompere almeno momentaneamente le polemiche di chi già da tempo affermava che sarebbe stato una scheggia impazzita che avrebbe disturbato la gara delle Mercedes.

GRIGLIA DI PARTENZA
1^ fila: 1. Hamilton Mercedes, 2. Rosberg Mercedes
2^ fila: 3. Ricciardo Redbull, 4. Raikkonen Ferrari
3^ fila: 5. Vettel Ferrari, 6. Verstappen Redbull
4^ fila: 7. Hulkenberg Force India, 8. Perez Force India
5^ fila: 9. Alonso McLaren, 10. Massa Williams
6^ fila: 11. Bottas Williams, 12. Button McLaren
7^ fila: 13. Gutierrez Haas, 14. Grosjean Haas
8^ fila: 15. Palmer Renault, 16. Wehrlein Manor
9^ fila: 17. Kvyat Toro Rosso, 18. Magnussen Renault
10^ fila: 19. Nasr Sauber, 20. Ocon Manor
11^ fila: 21. Sainz Toro Rosso, 22. Ericsson Sauber

GARA (55 giri) - La partenza è regolare davanti, con le posizioni delle Mercedes che rimangono invariate, Raikkonen che risale in terza posizione e dietro a seguire Ricciardo e Vettel. Verstappen finisce in testacoda (probabile contatto con la Force India di Hulkenberg) e precipita in ultima posizione. Magnussen rientra ai box per sostituire l'ala anteriore. La sua gara comunque non durerà a lungo e, nelle fasi iniziali, si ritireranno anche Bottas e Button per problemi tecnici.
Generalmente tutti i piloti sono su una strategia di due pitstop e davanti sono partiti tutti sulle ultrasoft con eccezione delle Redbull partite sulle supersoft sulle quali hanno disputato la Q2. Ricciardo rientra comunque al 10° giro, due giri più tardi rispetto a Hamilton e Raikkonen e un giro più tardi rispetto a Rosberg e Vettel. Non sono avvenute inversioni di posizioni tra questi piloti, ma Hamilton è l'unico ad essere tornato in pista davanti a Verstappen che, visto l'errore al via, ha optato per una strategia diversa nel tentativo di guadagnare posizioni e farà una sosta soltanto.
Rosberg non prende rischi con Verstappen e gli rimane dietro, senza essere messo sotto pressione da Raikkonen e Ricciardo impegnati a lottare tra loro, almeno fino al 20° giro quando riesce a superarlo e inizia ad avvicinarsi anche a Hamilton che prima aveva un vantaggio di circa cinque secondi. Verstappen rientra ai box per l'unica sosta due giri più tardi per montare gomme soft, stessa mescola che in quel momento stanno usando anche le Mercedes, le Ferrari e Ricciardo. Quest'ultimo rientra al 25° e un giro più tardi è la volta di Raikkonen che perde la posizione nei suoi confronti; ancora gomme soft per entrambi, così come per le Mercedes (Hamilton 29° giro, Rosberg 30° giro). Vettel rimane in pista fino al 38° giro trascorrendo un tratto di gara in prima posizione, poi rientra e monta gomme supersoft. Torna in pista in sesta posizione, ma è il più veloce in pista e, dato il gap non abissale tra i piloti di testa, ci sono elevate probabilità di rimonta.
Hamilton che sta cercando di rallentare tutti nella speranza che qualcuno riesca a inserirsi tra lui e Rosberg, dato che le Redbull sono piuttosto vicine. Il tentativo di Hamilton è destinato a fallire, mentre fermarsi dopo tutti gli altri per montare le supersoft si sta dimostrando per Vettel la strategia ottimale (diciamolo, per una volta, dato che in caso di fallimento puntiamo sempre il dito contro gli strateghi della Ferrari): dopo essere stato lasciato passare da Raikkonen al 41° giro, non si scompone quando un giro più tardi davanti a lui i doppiati Palmer e Sainz vengono a contatto (Sainz si ritirerà di lì a poco, mentre Kvyat si era già ritirato nella prima parte di gara) e va ad avvicinarsi alle Redbull. Supera Ricciardo (46°) e Verstappen (51°) e si porta negli scarichi di Rosberg. Tenta un attacco al penultimo giro che si conclude con un nulla di fatto e deve accontentarsi della terza posizione, a meno di un secondo di distacco da Hamilton, che nonostante la vittoria deve accontentarsi del secondo posto in campionato: 380 il suo punteggio contro i 385 punti di Rosberg.
Evento pittoresco del giorno: un contatto tra le Manor verso la fine della gara durante un duello dal quale Ocon pare essere uscito vincente.

RISULTATO
1. Lewis Hamilton Mercedes 1:38:04.013
2. Nico Rosberg Mercedes +0.439
3. Sebastian Vettel Ferrari +0.843
4. Max Verstappen Red Bull +1.685
5. Daniel Ricciardo Red Bull +5.315
6. Kimi Raikkonen Ferrari +18.816
7. Nico Hulkenberg Force India +50.114
8. Sergio Perez Force India +58.776
9. Felipe Massa Williams +59.436
10. Fernando Alonso McLaren +59.896
11. Romain Grosjean Haas +1:16.777
12. Esteban Gutiérrez Haas +1:35.113
13. Esteban Ocon Manor +1 Lap
14. Pascal Wehrlein Manor +1 Lap
15. Marcus Ericsson Sauber +1 Lap
16. Felipe Nasr Sauber +1 Lap
17. Jolyon Palmer Renault +1 Lap
DNF. Carlos Sainz Jr. Toro Rosso +14 Laps
DNF. Daniil Kvyat Toro Rosso +41 Laps
DNF. Jenson Button McLaren +43 Laps
DNF. Valtteri Bottas Williams +49 Laps
DNF. Kevin Magnussen Renault +50 Laps

TOP: Button & Massa, premio alla carriera. Button si è trovato per un anno nel posto giusto al momento giusto e ha raccolto ciò che non ha mai potuto raccogliere nel resto della sua carriera, in cui si è trovato spesso e volentieri al posto sbagliato nel momento sbagliato: un titolo, generalmente, non lo si vince solo grazie al caso. Massa non ha mai vinto titoli, ma nel corso degli anni ha ottenuto risultati che hanno dimostrato che era degno di un volante almeno in un team di seconda fascia. Diciassette stagioni in Formula 1 per Button, quattordici per Massa considerando solo quelle come titolare; entrambi hanno, a modo loro, scritto almeno qualche capitolo della storia della Formula 1 e, nel bene e nel male, rimarranno nel cuore degli appassionati di Formula 1 molto a lungo. Speriamo di vederli a condurre interviste sul podio (e a bere dalla scarpa di Ricciardo) nel 2017! Nel caso di Massa, inoltre, speriamo di vedere un giorno in Formula 1 il suo erede!
FLOP: Gutierrez, premio alla carriera, dato che le probabilità di trovare un volante per il 2017 sembrano ridotte al lumicino e, qualora non fosse presente nel 2017, un suo rientro in Formula 1 in seguito sarebbe di difficile realizzazione. Nonostante il suo curriculum pre-F1 fosse di livello più basso rispetto a gran parte degli altri piloti di F1, non si è mai mostrato un incompetente. Però, al di là di dimostrare di essere in grado di tenere una vettura in pista, non è che si sia mai messo in mostra o che abbia fatto nulla per meritarsi di stare in Formula 1 più di altri e in carriera ha collezionato un solo arrivo in zona punti. In questa stagione nella maggior parte dei casi è stato condizionato dalle performance non troppo elevate della Haas e non ha sfigurato così tanto nel confronto con Grosjean, pilota di maggiore spessore rispetto a lui, ma se a parlare sono le classifiche, le classifiche dicono che ogni volta in cui era possibile cogliere qualcosa, quel qualcosa è stato colto da Grosjean. Il suo futuro sembra essere quello di cadere nel dimenticatoio.

Milly Sunshine(C) per F1GC.

domenica 20 novembre 2016

Ferrari is red, Redbull is blue, and WTF, Stevens is faster than you

Il Gran Premio di Abu Dhabi è celebre essenzialmente per due ragioni: la prima è che si svolge al tramonto, diversamente da tutti gli altri gran premi, la seconda è che, essendo sempre stato l’ultimo o il penultimo gran premio della stagione, fu spesso un appuntamento abbastanza succoso e pieno, se non di momenti intriganti, almeno di retroscena di un certo livello.

Nel 2009 fu l’ultimo gran premio stagionale: Jenson Button aveva vinto il titolo con la Brawn GP nel gran premio precedente a Interlagos, perciò non si parlava più della lotta per il campionato, ma c’erano comunque questioni di un certo livello. Una su tutte: quello era l’ultimo gran premio in Renault per Fernando Alonso... e lo è stato tuttora, anche se non ci metterei la mano sul fuoco, perché anche nel 2006 in teoria Alonso aveva lasciato la Renault per sempre. Prima di Abu Dhabi 2009 affermò che il suo sogno d’infanzia era sempre stato guidare la Ferrari. Hamilton, con cui i rapporti si erano leggermente distesi dopo il 2007, ma con cui ancora non faceva comunella durante le conferenze stampa del giovedì contemplando l’I-phone, osservò qualcosa che suonava: un tempo sosteneva che il suo sogno d’infanzia era guidare la McLaren, evidentemente sognava molto. Tutto ciò potrebbe essere etichettabile come “pure gold”, così come fu “pure gold” la discussione nella conferenza stampa del giovedì tra Trulli e Sutil a proposito dell’incidente che li aveva coinvolti due settimane prima in Brasile.
In gara partì dalla pole position Lewis Hamilton che in questo gran premio si ritirò per un guasto alla vettura per la prima volta in carriera. Dopo tre anni. In McLaren. OMG, al giorno d’oggi se un pilota debuttasse in McLaren e non si ritirasse per un guasto per tre anni, poi finirebbe per fare una statua al team! Fu doppietta Redbull, con Vettel vincitore davanti a Webber. Il campione del mondo in carica si classificò invece al terzo posto. Quella fu l’ultima gara in Ferrari e in Formula 1 per Giancarlo Fisichella. Anche per Kimi Raikkonen credevamo che fosse così, ma poi tornò in Formula 1 e dopo qualche anno addirittura in Ferrari. Bonus: ospiti al box della Ferrari c’erano Felipe Massa, Michael Schumacher e Luca Badoer che passarono gran parte del tempo a ridere e scherzare per i fatti loro, incuranti del fatto che le Ferrari in pista non stessero cavando un ragno dal buco!

L’edizione del 2010 è stata probabilmente la più pittoresca edizione del Gran Premio di Abu Dhabi di sempre, o meglio, quella maggiormente ricordata in quanto venne proclamato il più giovane campione del mondo di tutti i tempi (poi sì, in Redbull immagino che ci sia chi sta scalpitando per battere quel record, ma questo è un altro discorso). Non che sia questa la cosa che ha fatto la storia, ma piuttosto il fatto che si stesse assistendo a uno scontro tra tre piloti: Mark Webber, Fernando Alonso, Sebastian Vettel (quattro in realtà: Hamilton era a -24 dalla vetta della classifica e, con tutti gli altri tre ritirati, se avesse vinto la gara avrebbe vinto anche il titolo). L’ultima volta in cui era accaduto un finale con più di due piloti ancora in competizione era stato nel 2007 e aveva vinto, a sorpresa, il pilota che era terzo in classifica alla vigilia del gran premio. Curiosamente nel 2010 accadde la stessa cosa.
Si narra che a scombinare tutto sia stata una safety car entrata al primo giro, dopo che in partenza la Mercedes di Schumacher era finita in testacoda per essere poi travolta dalla Force India di Liuzzi. Fu uno di quei botti in cui ci si sorprese anche un po’ che nessuno si fosse fatto male. In pista, comunque, pensavano a fare il loro mestiere e qualcuno rientrò ai box prematuramente. Uno di costoro era Vitalij Petrov.
Per onore di cronaca bisogna notare che, seppure tutti abbiano puntato il dito contro Petrov, contro Alonso, contro la Redbull o contro non so chi altro, anche lo stesso Webber, da parte sua, si complicava le cose da solo. Andò a verniciare leggermente un muretto, da cui la decisione di farlo rientrare ai box. In Ferrari corsero ai ripari... purtroppo.
Qualche presagio di fine imminente, in realtà, lo si intravide quando decisero di far rientrare ai box Massa affinché tornasse in pista a rallentare Webber. Sarebbe stata anche una decisione sensata, se Massa fosse stato davanti a Webber prima dei pitstop. Il problema era che era dietro e che, ovviamente, tornò in pista dietro. A quel punto fecero rientrare Alonso. Tornò in pista davanti a Webber e alle spalle di Petrov. Doveva superare il pilota della Renault e recuperare terreno. Era semplicissimo... o forse no, dato che gli rimase dietro per tutta la gara, facendo un solo tentativo di sorpasso. Quando stava ormai per finire, via radio gli fu suggerito, testualmente, “use all your talent”. A quel punto, però, non c’era da superare solo Petrov, ma anche Kubica e Rosberg che, rientrando in altri momenti della gara, erano rimasti ben davanti a Petrov. Vettel, nel frattempo, tagliò il traguardo in prima posizione. Glielo annunciarono via radio, senza che fosse precedentemente consapevole delle posizioni dei suoi avversari, gli dissero che aveva vinto il titolo. Sul podio con lui c’erano Hamilton e Button, all’epoca piloti McLaren.
Curiosità: all’epoca vedere un mio quasi-coetaneo (io sono ’88) vincere il titolo mi fece molto piacere. Tra lui, Webber e Alonso, inoltre, era decisamente quello che mi stava più simpatico. Su Answers Yahoo feci qualche battutina. Ci fu chi la prese male. Qualcuno mi accusò di essere una “tifosa della McLaren a cui non importava niente della Redbull e di Vettel che si compiaceva della mancata vittoria della Ferrari”. Al giorno d’oggi potrei affrontare una simile accusa a testa alta. All’epoca venivo da più di un decennio passato a dare contro alla McLaren. Potete immaginare la mia “gioia” nel leggere quelle parole.

Vettel, Hamilton e Button, sul podio nel 2010, partirono dalle prime tre posizioni nel 2011. Vettel si andò a impantanare alla prima curva e Hamilton prese la testa della gara. La vinse, davanti alla Ferrari di Alonso e all’altra McLaren di Button.

Nel 2012 il GP di Abu Dhabi fu il terzultimo della stagione: dopo c’erano gli Stati Uniti e il Brasile e la lotta per il titolo, ancora piuttosto aperta, stava giungendo ormai alle sue fasi conclusive, anche se c’era ancora molta strada da percorrere, dato che il campionato fu aperto fino a Interlagos.
Lewis Hamilton conquistò la pole position davanti alle Redbull e alla Williams di Pastorone Nostro. *INCHINO* Sebastian Vettel fu nel frattempo squalificato per essere rimasto senza benzina in Q3 e quindi Pastorone risalì addirittura sulla terza casella della griglia di partenza, affiancato dalla Lotus di Kimi Raikkonen al quarto posto. *ALTRO INCHINO* In partenza Webber perse posizioni, Raikkonen risalì al secondo posto e dietro Maldonado terzo.
Gli eventi di gara portarono il pilota della Williams lontano dalla zona podio e Fernando Alonso secondo, vicinissimo alla Lotus che lo precedeva: Raikkonen era infatti leader dopo il ritiro di Hamilton per un problema tecnico. Terzo c’era Button e vi rimase finché Vettel, risalito due volte dall’ultima posizione (dopo essere partito ultimo era arrivato fino ai margini della top-ten, per poi essere costretto a un pitstop dopo avere centrato un paletto di polistirolo che l’aveva riportato all’ultimo posto), non lo superò andando a conquistare il podio. Button e Maldonado completarono la top-5.
Facendo un passo indietro, in gara ci furono una buona quantità di incidenti, con vari piloti coinvolti in più di un botto. Il più spettacolare fu quello in cui Rosberg (precedentemente grosjeanizzato alla partenza, nel vero senso del termine) per poco non decapitò Karthikeyan, prima di decollare e di andare a sbattere contro le barriere.

Anche nel 2013 il Gran Premio di Abu Dhabi fu il terzultimo della stagione e un momento molto interessante fu quello in cui il box della Caterham ordinò a Pic di lasciare passare Van Der Garde.
Per quanto riguarda le questioni di maggiore spessore (come se le Caterham non avessero spessore!), la griglia di partenza recitava: 1) Mark Webber, 2) Sebastian Vettel, 3) Nico Rosberg... Entrambi superarono Webber allo start, Webber ci mise quasi metà gara per superare Rosberg, Vettel vinse con mezzo minuto di vantaggio... Su Twitter, se non vado errata, c’era anche chi sosteneva, quel giorno, che fosse la Redbull ad avere ordinato a Webber di lasciare passare piloti random alla partenza.
Curiosità: fu l’ultimo gran premio di Raikkonen alla Lotus, dato che non prese parte agli ultimi due appuntamenti della stagione per problemi di salute venendo sostituito da Kovalainen.

Nel 2014 il Gran Premio di Abu Double fu l’ultimo della stagione e ci si arrivò con due questioni di un certo livello ancora da risolvere. La prima, quella più immediata, era che Hamilton era in testa alla classifica con un netto margine su Rosberg, che però poteva ancora conquistare il titolo in certe circostanze. La seconda, quella meno immediata e quella che in realtà si filavano in pochi, era l’ipotetica presenza della Marussia e della Caterham a Yas Marina. I due “piccoli team”, assenti ad Austin e a Interlagos, erano sul punto di tornare. Il tentativo della Marussia non si concretizzò, quello della Caterham sì. Accanto a Kobayashi, visto l’abbandono di Ericsson, esordì il debuttante Will Stevens, colui che venne appellato “who’s that guy” da Alonso che, dopo un pitstop a inizio gara, se lo ritrovò davanti nelle retrovie.
Il momento più spettacolare del gran premio fu probabilmente il ritiro di Maldonado, che successivamente ai microfoni Rai commentò il fatto con un testuale “poi, finalmente, il motore si è rotto”.
La gara era iniziata in modo abbastanza tranquillo, ma il finale fu al cardiopalma, almeno per me, e passai tutto il tempo in piedi a tre passi dalla TV per godermi meglio la scena (okay, okay, rimasi in piedi a tre passi dalla TV per vedere decentemente la scena, dato che un mese più tardi mi furono prescritte lenti da lontano non così a caso) quando dopo i problemi al motore(?) di Rosberg, che fino a quel momento era stato secondo, quest’ultimo si ritrovò nelle retrovie, venendo superato da tutti tranne che dalle Sauber e dalla Caterham di Who’s That Guy (Kobayashi si era ritirato). Il gap tra Hamilton e Massa stava scendendo vertiginosamente e per qualche minuto ebbi il vago sentore che il mio Feliiii potesse addirittura vincere il gran premio! <3 Lasciatemelo dire: PURTROPPO non accadde. Chiuse secondo, alle spalle di Hamilton, e terzo arrivò Bottas sull’altra Williams.

L’edizione del 2015 è ricordata perché Hamilton, secondo alle spalle di Rosberg per gran parte della gara, tentò di proseguire facendo un pitstop in meno, almeno finché dai box non lo fecero ravvedere e gli ricordarono che stava perdendo terreno nei confronti di quelli che invece si erano già fermati. Rientrò dopo essere stato momentaneamente leader e chiuse secondo. Terzo arrivò Raikkonen, come spesso accade laddove sul podio c’è acqua di rose.
Sul podio, come rappresentante della Mercedes, c’era una donna e nessun telespettatore sapeva chi fosse. Si dice che nel nostro nome sia racchiuso il nostro destino... lei di cognome faceva Stevens!

sabato 19 novembre 2016

Commento al Gran Premio del Brasile: Interlagos, 11-13 Novembre 2016

QUALIFICHE + GARA

Quando il mondiale si avvicina alla fine è dovere di ogni Autrice(C) che si rispetti quello di salvare tanti lettori di Commenti Ironici da lunghe notti insonni, magari raccontando di lunghi gran premi che durano tre ore e che ogni tanto sono caratterizzati dall'esposizione di una bandiera rossa. I gran premi che durano tre ore e che contano più di una bandiera rossa possono riservare colpi di scena inaspettati che stravolgono completamente la storia del campionato. Possono fare risalire qualcuno e fare sprofondare qualcun altro, ma di questo ne parleremo più tardi, quando sarà il momento giusto per approfondire la questione, per inchinarsi di fronte all'immensità di Nasr e per andare in un angolo a lamentarsi del destino crudele che ha negato alla Manor la gioia di vedere almeno un misero punto dopo che Ocon aveva percorso più giri in top-ten dei giri in top-ten totali percorsi da piloti della Sacra Cenerentola dal 2010 a oggi. Purtroppo certe soddisfazioni non sono destinate a concretizzarsi, e devo ammettere che, anche se Ocon fosse arrivato decimo e la Sacra Cenerentola fosse comunque sprofondata in classifica dietro alla Sauber, il mio lato di Marussia-fan ne sarebbe stato ugualmente soddisfatto, perché i punti della Sacra Cenerentola sono qualcosa di destinato a entrare negli annali della storia della Formula 1.
...
...
...Va bene, va bene, procediamo, invece di continuare a vaneggiare a proposito del punto sfortunatamente non conquistato da Ocon (blame on you, Alonso! blame on you too, Bottas). Prima di entrare a pieno nell'atmosfera del "grandi premiu du Brasiu" è doveroso concentrarci sui gossip di mercato che hanno caratterizzato gli ultimi tempi.
Ero rimasta a Hulkenberg pronto a passare in Renault per andare a fare coppia non si sa bene con chi. Pare che finalmente sia giunto un responso ufficiale: farà coppia con Jolly Palmahhhhh, mentre Kmag sarà costretto ad emigrare negli States. Alla Haas farà coppia con Grosjean. Manca qualcuno? Ah, già, il sostituto di Hulkenberg alla Force India. Avevo sperato in qualche plot twist di un certo livello e magari in un comeback di un certo pilota venezuelano che avrei visto benissimo a fare coppia con Checo, ma chiaramente stiamo parlando di uno scenario che esisteva soltanto nella mia mente e che nella mia mente è rimasto. Però c'è comunque una news di un certo livello: a occupare quel sedile vacante sarà Ocon.
Ho intravisto sui social media una diatriba a proposito del fatto che Ocon meritasse o non meritasse quel volante e a proposito del fatto che sia un pilota pagante e quindi il Malehhhh Assolutohhhh, perché è troppo giovane quindi è come Verstappen e soprattutto perché non ha mai fatto punti, il che è una cosa gravissima. E' bello ed emozionante sapere che c'è gente che pensa che fare punti al volante della Marussia sia una cosa che capita tutti i giorni. E' davvero molto emozionante, peccato che nella realtà dei fatti i punti della Marussia si contino sulle dita della mano di un mutilato quando siamo quasi al termine della sua settima stagione in Formula 1 e che purtroppo, nonostante il weekend che abbiamo visto, non siano incrementati proprio grazie a Ocon.
In tutta questa trafila non si sa ancora 1) se Wehrlein resterà alla Marussia, ma pare verosimile, 2) chi sarà il suo nuovo compagno di squadra. Quello che appare chiaro è che la matematica non è un'opinione.
Renault: Hulkenberg + Palmer.
Force India: Perez + Ocon.
Haas: Grosjean + Magnussen.
La matematica, che continua a non essere un'opinione, ci dice che a rimanere senza volante sarà lo scoiattolo nerd che tra parentesi è fresco di matrimonio (in Rai lo sanno? e soprattutto in Rai sanno che la Minttu ha annunciato su Instagram l'arrivo di un altro piccolo Iceman?). Avevamo dei dubbi? Qualora così dovesse essere, troverebbe conferma una mia vecchia "profezia": ricordo di avere scritto, in un commento a un gran premio delle passate stagioni, che Gutierrez sarebbe diventato il Massa dei poveri una volta che Massa si fosse ritirato dalla Formula 1, sempre ammesso che al momento del ritiro di Massa avesse avuto ancora un volante. Tutto lascia pensare che Gutierrez non avrà un volante... anche se c'è ancora la Marussia, in realtà. Il volante di Massa, qualora facciate parte di quella ristretta minoranza di persone che non è al corrente di questa informazione, passerà invece a Lance (S)Troll, di cui conto sulla speranza che sia un trollone in modo da mantenere fede al proprio cognome.

Dopo il gossip di mercato è arrivato il momento di concentrarci sul giovedì, giorno della conferenza stampa. Era doveroso convocare Massa e piazzarlo al centro della scena, attorniato dai due piloti Mercedes, la cui presenza era ugualmente doverosa, se ci si vuole ricordare ogni tanto che c'è anche un titolo ancora da assegnare, tra le tante cose. Questa era la fila davanti, in cui Massa sorrideva con aria da grillo parlante, Hamilton smanettava con il cellulare e Rosberg guardava la telecamera che lo stava riprendendo con l'aria da intellettuale. Nella fila dietro c'erano nientemeno che Ricciardo, Vettel e Verstappen, ovvero per intenderci i grandi protagonisti dell'ultimo giro del gran premio del Messico. Poi è arrivato anche Charlie Whiting, presente per spiegare alla stampa i criteri sui quali erano state assegnate le penalità nell'occasione precedente. Si è piazzato di fianco a Hamilton, il che ha fatto sì che i piloti in prima fila finissero tutti vicini l'uno all'altro, il che ha permesso sia a Hamilton sia a Rosberg di passare il resto della conferenza stampa con un gomito appoggiato sulla sedia di Massa. Alla fine il bilancio della conferenza stampa è stato positivo, in seconda fila sono stati tutti tranquilli e politically correct, mentre in prima fila Hamilton si girava sistematicamente indietro per passare lo smartphone a Ricciardo e Vettel, visibilmente più interessati allo smartphone di Hamilton che a litigare tra di loro o con Verstappen. Il momento più culturalmente elevato lo si è avuto quando Hamilton ha pubblicato su Instagram il selfie insieme a Massa senza aggiungerci particolari imbarazzanti tipo a orecchie da coniglio.
No, scherzo, il momento più acculturato della conferenza stampa è stato quando è qualcosa di questo genere:
Domanda: "Mercedes Boys, avete paura che Verstappino vi rompa le scatole durante il weekend ostacolando le vostre speranze di vittoria?"
Britney: "No." *Si gratta le parti intime con la forza del pensiero.*
Gangster Rapper: "Qual è la domanda?" *Si guarda intorno nella speranza che qualcuno gliela ripeta e, quando non succede, risponde a caso.* "Comunque no." *Si gratta anche lui le parti intime con la forza del pensiero.*
Domanda: "E tu Verstappino? Cosa pensi che farai?"
Verstappino: "Aspetto di vedere chi mi paga di più."
Domanda: "E voi altri, cosa fareste se vi trovaste a lottare per la vittoria con i piloti della Mercedes? Li lascereste andare in nome della lotta per il titolo?"
Dani-Smile: "Non ci penso nemmeno."
Sebbiiii: "Nemmeno io."
Feliiii: "Lottare per la vittoria con i piloti della Mercedes? Cos'è, fantascienza?"

La notizia più intrigante della giornata è stata comunque la telefonata di Toto Wolff a Jos Verstappen, che non è stata gradita dalla Redbull. Insomma, qualcosa che potrebbe essere andato così:
Wolff: "Ehi Big Ves!"
Big Ves: "Ciao Lupo. Mi hai chiamato per chiedermi di fare da padrino al battesimo del tuo futuro figlio?"
Wolff: "Non ci penso nemmeno. Ti ho chiamato per chiederti di tenere al guinzaglio tuo figlio, di fargli la predica e magari di tirargli un paio di sberle."
Big Ves: "Per quale motivo?"
Wolff: "Perché se dovesse mettersi sulla strada dei miei preziosihhhhh pilotihhhhh sarei io a tirargli un paio di sberle. Anzi, dato che lui è un poppante, dovrei tirarle a te."
Big Ves: "Mi stai sfidando, Lupo? Non aspetto altro!!111!!!111!!"
Wolff: "Okay, lo prendo come un no. Pazienza, mi dimenticherò del fatto che tuo figlio è un bambino innocente. Se dovesse anche solo avvicinarsi ai miei preziosihhhh pilotihhhh invece di continuare a litigare con Sebbiiii, gli farò una macumba."
Big Ves: "Non credo nelle macumbe."
Wolff: "Fai male. Ora ti saluto. Che Stefiiii possa vegliare sugli strateghi della Redbull."

Dopo le rituali polemiche su Verstappen è finalmente iniziato il weekend. E' iniziato con le Mercedes che ottenevano i migliori tempi nelle prove libere e la vaga sensazione che non si potesse nemmeno affermare che la Ferrari aveva il mondiale in tasca. Ciò ha portato una vampata di serietà, ma anche una vampata di delusione, perché OMG, siamo dietro alle Redbull!!!!!11!!!! ma ci siamo sempre, quindi preoccupiamoci del fatto che siamo anche dietro alle Williams!!111!!11!!!!1!! ...ed effettivamente sì, essere dietro alle Williams potrebbe anche apparire preoccupante.
Nel frattempo tutti erano infervorati per le Williams, e per "tutti" intendo verosimilmente qualche migliaio di fan che raggiungono il circuito di Interlagos alle sette del mattino e che subito iniziano a urlare, cantare, saltellare e invocare il nome del loro Eroe Do Brasil. Purtroppo tali migliaia di fan dell'Eroe Do Brasil erano destinati a non essere altrettanto soddisfatti sabato dopo le qualifiche, ma dopotutto qual è il problema? A loro basta potere urlare, cantare, saltellare e invocare il nome del loro Eroe Do Brasil, cosa che fanno sempre e comunque con il sorriso sulle labbra. Che poi nel frattempo abbiano ancora come massima aspirazione quella di avere un nuovo Senna (non quel "nuovo Senna" che correva per la HRT) è ormai chiaro e scontato, ma in attesa del giorno in cui ciò accadrà si consolano con ciò che hanno a disposizione. Se non hanno nulla a disposizione, naturalmente, non è un grosso problema: quello che conta è continuare a urlare, cantare e saltellare, dalle sette del mattino fino alle quattro o alle cinque del pomeriggio quando finisce la gara, con qualunque condizione meteo. Bisogna ammettere, però, che ultimamente devono affrontare la concorrenza dei tifosi messicani, che a differenza loro anziché concentrarsi solo sui loro idoli nazionali tifano praticamente per chiunque, quindi urlano, cantano e saltellano inneggiando un po' a chiunque. In ogni caso, ormai, tifare per Feliiii poteva considerarsi una soddisfazione, per loro: non è arrivato in top-ten, ma quantomeno non si è piazzato ultimo come l’Altro Felipe, affiancato dal compagno di squadra mentre davanti a loro c’erano le Sacre Cenerentole. Non ci sono rimaste a lungo, o meglio, una c’è rimasta, l’altra no, perché abbiamo ritrovato il giorno successivo l’Oki in ultima posizione sulla griglia di partenza. Avevo capito che avesse cambiato il motore... invece no! Aveva dovuto scontare tre posizioni di penalità per avere intralciato Jolly Palmahhhh in qualifica.
Jolly Palmahhhh: “Quindi tutto ciò significa che, senza essere rallentato, chissà cosa avrei fatto, dato che venendo rallentato sono comunque riuscito a passare in Q2 a spese di Kmag!”
Kmag: “Nobody loves me.”
Jolly Palmahhhh: “Guarda al lato positivo, partirai accanto a Jensinho. E tu, Jensinho, sei soddisfatto di partire accanto a Kmag?”
Jensinho: “Era proprio quello che desideravo. GP2-GP2-GP2!!!111!!!!”
Ferniiii: “Smettila di lamentarti, questa macchina è da top-ten!”
Jensinho: “Ne dubito fortemente.”
...*Qualche minuto più tardi.* Ferniiii: “Addio Williams Boys, addio Scoiattolo Nerd, addio Vitellini Rossi, addio Jolly. Indovina chi è passato in top-ten?”
Jensinho: “Meriti che ti venga fatto il malocchio. Arriverai ultimo, dietro alle Force India. E sarete tutti e tre dietro a Grosjean.”
Mentre le trombe dell’Apocalisse si mettevano a suonare al passaggio di Grosjean qualificato settimo, il Gangster Rapper ha conquistato la pole davanti a Britney e davanti a Iceman... ICEMAN, OH ICEMAN! ILLUMINACI TU, CON LA TUA AURA GLACIALE! Dietro c’erano Verstappino, Sebbiiiii e Dani-Smile, ma lo riporto solo per onore di cronaca, perché il dopo-qualifica che nulla ha a che vedere con questi tre è stato abbastanza intrigante.
Questo è il modo in cui è sintetizzabile, all’incirca, il dopo-qualifica su Tumblahhhh:
“Che qualifica orribilehhhhhh! Contro tutte le mie aspettative Ricciardo non ha ottenuto la pole staccando le Mercedes di un secondo e mezzo!”
“OMG, Hamilton e Rosberg si sono stretti la mano, che scena erotica!”
“Kimi! <3 Mi ero dimenticata che Kimi esisteva ancora e che ha ottenuto il terzo posto!”
“I tifosi della Ferrari dovrebbero smettere di lamentarsi. Hanno visto le posizioni di qualifica di Alonso e Button?”
“AAAAAAWWWWWW, bellissima qualifica di Ericsson, è ben ventunesimo e, data la retrocessione di Ocon, partirà addirittura ventesimo!”
Ci voleva qualcosa di più intrigante per allietare la nostra giornata e qualcosa di intrigante è avvenuto in conferenza stampa.
Sintesi della conferenza stampa:
Gangster Rapper: “Ho ottenuto la pole e ciò è importantissimo per la gara.”
Britney: “Partirò dalla primahhhhh filahhhhh e la gara è domani, quindi smettila di fare il galletto.”
Gangster Rapper: “La gara è domani, ma la vincerò io. Tunz tunz tunz!!!111!!11!!!”
Iceman: “Bwoahhhhh.”
Oltre ai numerosi “bwoahhhh” di rito, è stato comunque protagonista anche di una scena di un certo livello. Mentre l’argomento delle domande era diventato l’imminente ritiro dalla Formula 1 di Massa, Iceman ha dato la sua risposta e, subito dopo, non appena ha smesso di parlare, Britney gli si è rivolto dicendo qualcosa sottovoce. Iceman è scoppiato a ridere. Chissà, magari stavano parlando di pettegolezzi vari su Feliiii...

Poi è arrivata la domenica. Pioveva. Pioveva e Grosjiiii è stato il primo ad inaugurare una serie di incidenti dovuti all’aquaplaning. Sfortunatamente per lui, è l’unico che l’ha fatto nel giro di formazione invece che durante la gara, quindi la sua reputazione potrebbe non esserne uscita tanto linda e immacolata quanto quella degli altri. Era una giornata in stile NASCAR e la gara è iniziata (dietro la safety car) dopo un lungo rain delay.
Poi la safety car si è levata di torno.
Verstappino: “I’M THE BOSS, JOS THE BOSS!”
Ha superato Iceman, pronto ad addentrarsi ancora di più nell’Olimpo del motorsport. Sonyericsson, nel frattempo, si addentrava in un muro... o per meglio dire, nella pitlane. In sintesi: è andato contro un muro, poi è andato a finire nel bel mezzo dell’ingresso della pitlane.
Voce fuori campo: “Va bene, va bene, da questa sintesi non si capisce un tubo, quindi vediamo di spiegare ciò che non è stato spiegato. Pioveva, ma ciò nonostante qualcuno pensava che fosse giunto il momento di montare le intermedie. Dietro l’hanno fatto tutti, tranne le Sauber e le Sacre Cenerentole. Davanti l’ha fatto qualcuno, tipo Sebbiiii dopo avere spiattellato le gomme in un testacoda senza altre conseguenze, tipo Verstappino quando Sonyericsson girava come una trottola, tipo Dani-Smile dopo che la pitlane era stata chiusa vista la presenza della vettura incidentata di Sonyericsson. Dani-Smile si è conquistato uno stop and go da scontare successivamente.”
In quel momento, dettaglio di un certo livello, l’Oki era decimo e Werly era undicesimo, posizioni tenendo conto solo delle monoposto e non della safety car, che ovviamente era ancora presente in pista. Poi la safety car ha spento le luci e Bernd Maylander stava già iniziando a pregustare la partita di briscola a cui avrebbe partecipato.
Tre.
Due.
Uno.
Vai col botto! Stavolta ci ha pensato Iceman, che ha sbattuto da una parte, ha rimbalzato dall’altra, è stato evitato da Verstappino, è stato sfiorato da Hulk e poi evitato da tutti quelli che aveva dietro. È stato in quel momento che abbiamo avuto la prima bandiera rossa della giornata, con le vetture che tornavano nella pitlane, laddove tutti montavano gomme full wet, sia chi era partito con le full wet, sia quelli che avevano deciso di passare alle intermedie.
Sarò breve e indolore su questi passaggi: la gara è ripartita dietro la safety car dopo mezz’ora, salvo poi decretare che non c’erano condizioni di sicurezza tali per gareggiare ed è seguita un’altra mezz’ora di interruzione. C’erano l’Oki ottavo e Werly nono, dopo il ritiro di Iceman e un pit-stop di Hulkenberg prima della seconda bandiera rossa e, dato che Dani-Smile doveva ancora scontare la penalità, c’era la possibilità che risalissero settimo e ottavo qualora la gara fosse stata conclusa in anticipo e fossero tornati tutti a casa con punteggio dimezzato. Nasr era addirittura sesto. Un lato di me sperava fortemente che andassero davvero tutti a casa con punteggio dimezzato. La Sauber avrebbe portato a casa quattro punti e le Manor tre, con la Sauber ugualmente davanti in classifica a parità di punti per via del sesto posto di Nasr, ma come ho già detto di fronte ai punti della Sacra Cenerentola tutto il resto perde d’importanza, specie alla luce del fatto che un settimo o un ottavo posto sarebbero stati i risultati migliori della storia. Sfortunatamente, però, una legge non scritta della Formula 1 dice che una Sacra Cenerentola può conquistare punti soltanto se posizionata a caso sulla griglia di partenza e indubbiamente nessuno dei due piloti l’aveva fatto.
Se la gara non fosse ripresa, però, si sarebbe parlato a lungo di “mondiale falsato”... perché si sa, quando piove non piove per tutti, ma solo per chi arriva ultimo. E poi, se la gara non fosse ripresa, non avremmo potuto assistere a una scena destinata ad entrare negli annali della Formula 1, la scena per cui forse il campionato 2016 verrà ricordato.

Eravamo rimasti alla seconda bandiera rossa e, come ogni bandiera rossa che si rispetti, è stata seguita da un restart dietro la safety car. Non appena la safety car si è levata di torno...
Voce fuori campo: “Verstappino, ti ricordi almeno vagamente che il Lupo non vuole che vai a disturbare i suoi santissimihhhhh pilotihhhhh?”
Verstappino: “Scusa, voce fuori campo, non ti ho sentito perché stavo superando Britney Bitch. Che cos’hai detto?”
Voce fuori campo: “Niente, lasciamo stare.”
Wolff: “Bene, Verstappino. Adesso ti faccio il malocchio.”
Il malocchio ha fatto effetto soltanto a metà: a un certo punto Verstappino ha fatto un gran svarione ed è tornato in pista con Britney negli scarichi. Britney ha deciso di accodarsi pazientemente in attesa di un plot twist di qualche genere, desideroso di non essere presente qualora Verstappino fosse finito nel bel mezzo di una tempesta tropicale o di un temporale monsonico. Poi, più tardi, anche Britney Bitch ha fatto un piccolo svarione, ma non plateale come quello di Verstappino. Terzo era e terzo è rimasto, con Checo al momento quarto e abbastanza distante.
Frattanto c’era chi andava a montare le intermedie. Dani-Smile è stato uno di questi e ha scontato nel frattempo la sua penalità. Verstappino anche, è rientrato anche lui ai box. Nel frattempo c’era chi teneva un comizio via radio per decretare quale fosse la cosa migliore da fare.
Jensinho: “C’è troppo bagnato, non riesco a guidare.”
Box McLaren: “Che cosa dici? Stanno tutti passando alle intermedie. Adesso è il tuo momento.”
Jensinho: “Non ci penso nemmeno! Qui servirebbero gomme da temporale monsonico.”
Box McLaren: “WTF?! Sei sicuro di ricordarti come si guida sul bagnato?”
Jensinho: “Sì, e sono anche sicuro che questa macchina sia un catorcio.”
Box McLaren: “Adesso non esagerare. Hai il mondiale in tasca. Ti basterà accodarti dietro ai tuoi avversari pensando al fatto che sei davanti a loro in classifica.”
Jensinho: “Sarò anche davanti ai vari Wehrlein di turno in classifica, ma in pista sono dietro a tutti e devo ammettere che questa cosa mi preoccupa abbastanza.”
Box McLaren: “Va beh, dai, capiterà qualcosa che possa rompere la noia e la monotonia della Formula 1 moderna.”
...
...
...Voce fuori campo: “Avanti, serve un po’ d’atmosfera! Qualcuno metta su ‘Summertime Sadness’ di Lana Del Rey.”
Il muro: “Crash me hard before you go, Brazil-time sadness, everyone just wants you to know, that baby you’re the best. You’ve not a red suit on tonight, dancing on the track you still look fine...”
Voce fuori campo: “Oh my Feliiii cry.”
Altra voce fuori campo: “Mai parole furono più azzeccate nella storia dei Commenti Ironici ai Gran Premi.”
Dopo essersi schiantato come un Sonyericsson qualsiasi, Feliiii è sceso dalla propria monoposto incidentata e, in quel momento, non c’è più stato nessun gran premio in corso. Voglio dire, c’era ovviamente un gran premio in corso, con la safety car in pista, mentre si andava verso i tre quarti di gara, ma nemmeno alla regia interessava inquadrare ciò che succedeva in pista.
Non saprei come descrivere la scena. Non saprei nemmeno da dove iniziare. Potrei dire che, per l’unica volta nella storia della Formula 1, ho visto un pilota venire acclamato come un eroe dopo un incidente, con commissari di percorso che lo abbracciavano piangendo e con tanto di meccanici delle altre squadre che uscivano dal loro box per andare sotto la pioggia ad applaudirlo. Alcuni di quelli della Ferrari sono addirittura andati ad abbracciarlo. Poi, lì dietro di loro, c’era Gino Rosato della Ferrari (che è stato il padrino di Robin Ice, tra parentesi) con la sua solita aria semi-esaltata. E c’era il pubblico che urlava festosamente coprendo il rumore dei motori, poi Raffa e Felipinho che correvano verso Felipe, che nel frattempo aveva le lacrime agli occhi e continuava a tenere in alto una bandiera del Brasile. L’unica nota stonata era che Raffa non aveva il solito tacco dodici: indossava un paio di scarpe da bagnato estremo, ma non si può avere tutto dalla vita.
Ho sintetizzato in un paragrafo una scena che difficilmente può essere descritta in tutto il suo splendore. Il concetto che ne veniva fuori, di fatto, era uno e uno soltanto: che cosa te ne fai di diventare campione del mondo e di guidare per un top team quando là fuori c’è qualcuno che viene idolatrato per il semplice fatto che esiste e che la sua esistenza ha allietato, anche se per pochi istanti, la vita di qualcuno?

Mentre la safety car era in pista, non importava più niente a nessuno del fatto che la gara stesse per ripartire e che ormai fosse sul punto di essere superata la fatidica soglia dei tre quarti, quella dopo la quale in caso di necessità il gran premio avrebbe potuto essere redflaggato definitivamente mandando a casa tutti con punteggio pieno.
Dietro la safety car Dani Smile e Verstappino sono andati a montare gomme full wet, una volta in cui la pitlane è stata riaperta. Verstappino è tornato in pista quindicesimo ed è passato sotto la bandiera a scacchi in terza posizione. Naturalmente non ci sono state vie di mezzo nei commenti, tra “è il pilotahhhh più fortehhhh di tutti i tempi” e “è un brocco che aveva le gommehhhh più freschehhhh, poco importa che anche altri ce le avevano e non hanno cavato un ragno dal buco”. Si sa, quando si tratta di Verstappino l’obiettività non esiste, né da una parte né dall’altra. Verstappino è quel pilota che risveglia l’anima adolescenziale di ognuno di noi e ci riporta in quella fase della vita in cui è tutto giusto e tutto è sbagliato e in cui non è possibile ammettere che un pilota abbia fatto una gran gara senza dovere andare a scomodare gare random di altre epoche.
Naturalmente non ci sono state vie di mezzo nemmeno per commentare la scelta della Redbull di mettere le gomme intermedie, in quel punto della gara in cui Jensinho sosteneva che per stare in pista ci volessero le full wet: ad un certo punto erano dei geni che avrebbero undercuttato chiunque, cinque minuti più tardi erano degli imbecilli che avevano fatto qualcosa di impensabile.
Poi c’è chi, con un minimo di lucidità, si sofferma sul fatto che quei due pitstop in più abbiano parato il culo a Britney, permettendogli di arrivare secondi invece che terzo e di perdere soltanto sette punti dal Gangster Rapper. Io, intanto, rifletto sul senso della vita e penso che, con Verstappino così scatenato e con i vantaggi annullati dalla safety car, se non ci fossero stati quei due pitstop Britney non sarebbe arrivato secondo, ma con buone probabilità nemmeno il Gangster Rapper avrebbe vinto.
Poi smetto di riflettere sul senso della vita, penso al podio perduto di Checo (era terzo, prima di diventare l’ultima “vittima” della rimonta di Verstappino), penso alle schermaglie tra Sebbiiii e Ferniiii (con Ferniiii che girava per prati ripetendo il suo grido di battaglia “you have to leave the space, you have always to leave the space”), ma soprattutto penso al povero Oki, che per buona parte della gara è rimasto aggrappato a quel decimo posto che avrebbe potuto renderlo improvvisamente un eroe. Purtroppo non tutti sono fatti per diventare degli eroi e, con buone probabilità, il piccolo Oki non vedrà mai la gloria al volante di una Sacra Cenerentola. Passerà in Force India e sicuramente otterrà risultati di maggiore spessore, ma nulla è e sarà mai equiparabile, secondo il mio spassionato punto di vista, ai punti conquistati al volante di una carretta.
Come si dice in queste situazioni(???) anche le gare più lunghe prima o poi arrivano al momento della bandiera a scacchi. Poi arriva la conferenza stampa, dove talvolta accadono momenti destinati a entrare negli annali della Formula 1.
Domanda: “In passato ci sono stati gran premi ancora più bagnati di questo, in cui era possibile rimanere in pista, tipo il Gran Premio del Giappone 2007. Che differenza c’è tra gareggiare adesso sul bagnato e gareggiare sul bagnato nel 2007?”
Britney: “Che le vetture sono diverse e che le gomme sono diverse.”
Gangster Rapper: “Che le vetture sono diverse e che le gomme sono diverse.”
Verstappino: “Mhm...” *Ripensa al fatto che lui nel 2007 giocava con la playstation.*

Chiudiamo questo lungo commento con il risultato e le osservazioni di rito, perché qualche tassello di questo puzzle altrimenti noto come Gran Premio del Brasile non è ancora stato messo a posto:
1. Lewis Hamilton - Mercedes
Per vincere il mondiale non gli resta che vincere il gran premio di Abu Dhabi e sperare che Rosberg non sia sul podio. Detta così non sembra neanche così tanto difficile, specie adesso che Hamilton ha vinto tre gran premi di fila ed è portato su un piedistallo esattamente come accadeva a Rosberg nell'epoca in cui era stato lui ad avere vinto tre gran premi di fila mentre Hamilton pubblicava foto di dubbio gusto su Snapchat.
2. Nico Rosberg - Mercedes
Il punto è che, statisticamente, finora Rosberg ha chiuso sul podio quindici gran premi su venti. Di fatto si può dire che, a favore di Hamilton, in questo momento c'è solo l'imprevedibilità della Formula 1.
3. Max Verstappen - Redbull
Vorrei scrivere un commento che ha a che vedere con ipotetiche future lotte per il titolo, ma ho molta paura. Direi di rimandare questo discorso a data da destinarsi, ovvero mai.
4. Sergio Perez - Force India
Chiaramente speravo in un podio.
5. Sebastian Vettel - Ferrari
"Leave the space, leave the space..."
6. Carlos Sainz Jr - Toro Rosso
Speravo di vederlo arrivare in top-ten, ma non si può avere tutto dalla vita.
7. Nico Hulkenberg - Force India
Okay, dai, riprendiamo per vie traverse il discorso di prima. Conto sulla speranza che, quando la Mercedes avrà finito di dominare campionati, la Renault possa riprendersi dal suo stato catatonico e mettere in pista una vettura vincente. Spero in un duello Ferrari vs Renault. Tra il secondo titolo di Raikkonen (perché sì, non bisogna mai perdere speranze che fino all'altro ieri non sapevo nemmeno di avere) e il quinto e il sesto titolo di Vettel ci può stare anche un titolo di Hulkenberg. Anche se io, in realtà, continuo a sperare in Jolly Palmahhhh.
8. Daniel Ricciardo - Redbull
Anzi, no, vedrei bene una coppia Hulkenberg + Ricciardo in Renault e vorrei che l'ipotetico titolo vinto dalla Renault lo vincesse proprio Dani-Smile. Non per altro, ma perché un'altra speranza che non sapevo di avere fino all'altro ieri è che anche Dani-Smile vinca un titolo e farglielo vincere in Redbull potrebbe essere un'impresa ardua.
9. Felipe Nasr - Sauber
EROEHHHHH NAZIONALEHHHHH.
10. Fernando Alonso - McLaren
Oh, giusto, gli facciamo vincere all'età di quarant'anni suonati anche il famoso terzo titolo al volante della McLaren o è chiedere troppo?
11. Valtteri Bottas - Williams
A lui posso concedere qualche vittoria. Dopotutto la Williams è pur sempre la Williams è Bo77as è pur sempre Bo77as.
12. Esteban Ocon - Manor
Non sarà l'eroe nazionale di nessuno, ma è l'eroe mio e questo dovrebbe bastare e avanzare.
13. Daniil Kvyat - Toro Rosso
Contiene olio di palmahhhhh.
14. Kevin Magnussen - Renault
Visti i risultati, in realtà, non mi sembra che l'ipotetico ritorno tra i big della Renault sia particolarmente probabile, ma nevermind...
15. Pascal Wehrlein - Manor
Oki > Werly.
16. Jenson Button - McLaren
Ci mancava poco che stavolta toccasse a lui ripetere "GP2 GP2 GP2".
DNF. Esteban Gutiérrez - Haas
Lo si è visto ritirarsi per un guasto non meglio precisato. Lo si è visto lanciare oggetti per aria. Lo si è visto mentre il team principal lo strattonava e sbraitava contro di lui. Poi è caduto nel dimenticatoio.
DNF. Felipe Massa - Williams
Brazil caput mundi.
DNF. Jolyon Palmer - Renault
Prima di una delle bandiere rosse ha tirato una sportellata al Kiwi e ha danneggiato la propria vettura al punto tale che non ha ripreso il via. Chissà che effetto fa mescolare il succo di kiwi con l'olio di palma.
DNF. Kimi Raikkonen - Ferrari
E' finito in una pozzanghera e ne è uscito con onore.
DNF. Marcus Ericsson - Sauber
E' finito in una pozzanghera e ne è uscito con onore.
DNF. Romain Grosjean - Haas
E' finito in una pozzanghera e ne è uscito con disonore, ma per la classica fortuna del principiante a nessuno importava un tubo di lui.

martedì 15 novembre 2016

Selfie in conferenza stampa

Immagine apparsa sui profili social di Hamilton e Massa (C)
Conferenza stampa del giovedì - GP Brasile

domenica 13 novembre 2016

Gran Premio del Brasile: qualifiche + gara

Il Gran Premio del Brasile è il penultimo del campionato 2016, che si chiuderà tra due settimane ad Abu Dhabi. Alla vigilia di Interlagos Rosberg è in testa alla classifica piloti con 349 punti, contro i 330 di Hamilton.
A due settimane di distanza dal GP del Messico, fa ancora discutere il controverso epilogo di quella gara. Nella conferenza stampa del giovedì, oltre ai due piloti Mercedes e a Massa che si appresta a disputare l'ultimo gran premio di casa della sua carriera in Formula 1, sono convocati anche Ricciardo, Vettel e Verstappen, con la presenza anche di Charlie Whiting che discute lungamente dell'accaduto.

Archiviata la faccenda "GP del Messico" il weekend procede con le prove libere del venerdì: Hamilton ottiene il miglior tempo in entrambe le sessioni, mentre è Rosberg il più veloce nelle libere del sabato mattina. Il tempo di Verstappen nella FP1 (secondo, vicinissimo a Hamilton) lascia pensare che le Redbull possano essere veloci. Vanno bene anche le Williams, mentre le Ferrari appaiono più attardate... ma si tratta di prove libere che in qualifica vengono almeno in parte smentite.
La Q1 inizia come iniziano quasi tutte le Q1, con le Manor e le Sauber nelle ultime caselle della griglia di partenza (in questo caso con entrambe le Sauber in ultima fila) e con le Renault che cercano di passare in Q2. Palmer ce la fa, Magnussen no. C'è anche un eliminato di un certo spessore: si tratta di Button, in una qualifica che è una mezza delusione per la McLaren. Mezza delusione perché in Q2 Alonso sta dentro ai primi dieci, mentre escono di scena, oltre al già citato Palmer, le Williams e Gutierrez in ordine sparso, e poi a seguire le Toro Rosso. Giornata non troppo positiva per i piloti "di casa": Nasr qualificato ultimo, Massa fuori dalla top-ten.
Curiosità: tra i vari piloti random che vanno in Q3 oltre a Mercedes, Ferrari e Redbull, il migliore risulta Grosjean, 7° davanti alle Force India e ad Alonso.
Come sospettabile dalla Q1 e dalla Q2 (e dal 90% del campionato finora disputato) la questione pole position era tutta interna al team Mercedes. E' stato Hamilton a fare registrare il miglior crono, staccando Rosberg di un decimo. Terzo si piazza, un po' a sorpresa, Raikkonen davanti a Verstappen che era stato il "best of the rest" nelle manche precedenti. Dietro di loro vanno a posizionarsi i loro rispettivi compagni di squadra.

1. Hamilton Mercedes - 2. Rosberg Mercedes
3. Raikkonen Ferrari - 4. Verstappen Redbull
5. Vettel Ferrari - Ricciardo Redbull
7. Grosjean Haas - 8. Hulkenberg Force India
9. Perez Force India - 10. Alonso McLaren
11. Bottas Williams - 12. Gutierrez Haas
13. Massa Williams - 14. Kvyat Toro Rosso
15. Sainz Toro Rosso - 16. Palmer Renault
17. Button McLaren - 18. Magnussen Renault
19. Wehrlein Manor - 20. Ocon Manor
21. Ericsson Sauber - 22. Nasr Sauber
NOTE: Ocon parte ultimo per sostituzione di componenti della vettura.

Le qualifiche sono state disputate in condizioni di meteo nuvoloso, ma con pista asciutta, mentre piove quando la gara si appresta a iniziare, tanto che (dopo che Grosjean è finito in aquaplaning nel formation lap) la partenza viene rimandata di 10 minuti e viene effettuata dietro la safety car che rimane in pista per sette giri al termine dei quali, prima di raggiungere la safety car line, Massa supera Gutierrez dopo un errore del pilota della Haas e verrà in seguito penalizzato con 5 secondi.
Intanto Verstappen supera Raikkonen portandosi in terza posizione, ma il resto delle posizioni permangono invariate. Un giro più tardi le vetture partite nelle retrovie o a centro gruppo iniziano a rientrare per per azzardare il passaggio alle intermedie.
Tra i piloti della top-5 Vettel rientra all'11° giro dopo un testacoda avvenuto quando tentava di avvicinarsi a Raikkonen e monta anche lui le intermedie, con la posteriore destra che fa fatica ad avvitarsi e una sosta abbastanza lenta.
Al 13° giro Ericsson va a sbattere, la pista è piena di detriti e a peggiorare la situazione lo stesso Ericsson rimane fermo nella pitlane quando tenta di rientrare ai box bloccando parzialmente l'entrata della corsia. Verstappen riesce comunque a passare un attimo prima che la pitlane venga chiusa per questioni di sicurezza. Anche Ricciardo rientra, quando la pitlane risulta già chiusa, e viene messo sotto investigazione. Secondo la Redbull, è rientrato perché aveva forato ma verrà successivamente penalizzato con 5 secondi.
Posizioni dietro la safety car: Hamilton, Rosberg, Raikkonen, Verstappen, Hulkenberg, Perez, Sainz, Nasr, Ricciardo e Ocon. Nella top-10 tutti sono su gomme full wet a parte le Redbull. Oltre a loro l'unico altro pilota su full wet è Wehrlein che è 11°, seguono poi tutti sulle intermedie anche se Palmer torna ai box, quando la pitlane viene riaperta, per tornare a mettere le full wet.
Si riparte al 20° giro e subito Raikkonen perde il controllo della vettura, sbatte contro al muro sul rettilineo principale e la vettura rimbalza contro il muro dal lato opposto. Il pilota rimane fortunatamente illeso. Hulkenberg, che si trovava in quinta posizione, rompe l'ala anteriore venendo marginalmente coinvolto nell'incidente. Vettel, nel frattempo, si lamenta via radio della totale assenza di visibilità.
Viene esposta bandiera rossa.

[25/30 minuti più tardi]
Si riparte dietro la safety car con obbligatorie le gomme full wet (non riparte Palmer per danni alla sua vettura dopo un contatto con Kvyat prima della bandiera rossa). Hulkenberg rientra ai box dopo un giro a causa di una foratura. I primi dieci divengono quindi Hamilton, Rosberg, Verstappen, Perez, Sainz, Nasr, Ricciardo, Ocon, Wehrlein, Alonso.
Al 28° giro viene esposta bandiera rossa di nuovo.

[25/30 minuti più tardi]
Si riparte di nuovo, con pochi giri dietro la safety car, con Verstappen che subito dopo la ripartenza supera Rosberg portandosi in seconda posizione.
Il gap tra le varie vetture nella top-5 inizia a incrementare, mentre dietro Nasr e le Manor iniziano a perdere posizioni.
Nelle retrovie Massa e Button sono i primi a mettere le intermedie.
Al 40° giro Verstappen commette uno svarione, finisce in testacoda ma riesce a controllare la vettura, riuscendo anche a mantenere la posizione su Rosberg che da parte sua non prende rischi accodandosi al pilota della Redbull. Intanto poco dopo Ricciardo va ai box a scontare la penalità conquistata in precedenza e a montare le intermedie. Inizia a girare più velocemente di tutti gli altri piloti presenti in pista.
Poco dopo c'è un acceso duello tra Vettel e Alonso con il pilota della Ferrari che supera Alonso. Quest'ultimo finsice sull'erba e inizia a lamentarsi via radio, mentre Vettel poco più tardi supererà ache Nasr.
Verstappen rientra al 44° giro: monta anche lui gomme intermedie, mentre subito dopo Button che era su intermedie va a mettere le full wet. Rosberg nel frattempo rischia di finire in testacoda, perdendo sei secondi. Mantiene comunque abbondantemente la posizione nei confronti di Perez al momento terzo.
Al 48° giro Massa finisce in aquaplaning all'ingresso della pitlane, che viene nuovamente chiusa. Entra la safety car mentre la gara è ormai vicina a raggiungere i due terzi della percorrenza. Massa scende dalla vettura e, presa una bandiera del Brasile, si dirige a piedi verso i box con la bandiera innalzata, acclamato perfino dai meccanici egli altri team e abbracciato da alcuni meccanici Ferrari.
Si riparte al 56° giro, ed entrambe le Redbull sono nelle retrovie dopo avere sostituito le gomme, passando alle full wet, mentre la safety car era in pista. Verstappen è dietro a Ricciardo, ma al 60° giro lo supera dopo un acceso duello e inizia un notevole recupero favorito anche dalle gomme più fresche che lo porta, al penultimo giro, a superare perfino Perez che era stabile in terza posizione fin dal 44° giro quando Verstappen si era fermato per montare le intermedie.
Nonostante il cronometro ormai vicino alle due ore di percorrenza, tre ore dopo il momento del via, la gara termina finalmente con tutti i 71 giri completati e con la vittoria di Hamilton davanti a Rosberg e a Verstappen.

TOP: Verstappen ha fatto indubbiamente un garone. Chi ha portato a casa il risultato più importante, però, è Nasr!
FLOP: Grosjean, perché un minimo di scusante a tutti quelli che hanno fatto degli errori anche gravi va concessa per via delle condizioni meteo spesso proibitive, ma trovare delle scusanti quando ciò accade nel giro di formazione è difficile.

RISULTATO
1. Lewis Hamilton Mercedes 3:01:01.335  
2. Nico Rosberg Mercedes +11.455  
3. Max Verstappen Red Bull +21.481  +10.026
4. Sergio Perez Force India +25.346  +3.865
5. Sebastian Vettel Ferrari +26.334  +0.988
6. Carlos Sainz Jr. Toro Rosso +29.160  +2.826
7. Nico Hulkenberg Force India +29.827  +0.667
8. Daniel Ricciardo Red Bull +30.486  +0.659
9. Felipe Nasr Sauber +42.620  +12.134
10. Fernando Alonso McLaren +44.432  +1.812
11. Valtteri Bottas Williams +45.292  +0.860
12. Esteban Ocon Manor +45.809  +0.517
13. Daniil Kvyat Toro Rosso +51.192  +5.383
14. Kevin Magnussen Renault +51.555  +0.363
15. Pascal Wehrlein Manor +1:00.498  +8.943
16. Jenson Button McLaren +1:21.994  +21.496
DNF. Esteban Gutiérrez Haas +11 Laps  
DNF. Felipe Massa Williams +25 Laps  
DNF. Jolyon Palmer Renault +51 Laps  
DNF. Kimi Raikkonen Ferrari +52 Laps  
DNF. Marcus Ericsson Sauber +60 Laps  
DNF. Romain Grosjean Haas +71 Laps 

Cronaca scritta da Milly Sunshine(C)
e controfirmata dal Gufo di Interlagos. [X]


******************************
EDIT. Al momento attuale Rosberg ha 367 punti in classifica e Hamilton 355.
Quelli che seguono sono i possibili scenari per Abu Dhabi.

Rosberg vince il mondiale se:
> vince la gara (392), qualunque sia il risultato di Hamilton;
> arriva secondo (385), qualunque sia il risultato di Hamilton;
> arriva terzo (382), qualunque sia il risultato di Hamilton;
> arriva quarto, quinto o sesto (379, 377, 375), con Hamilton secondo (373) o peggio;
> arriva settimo o ottavo (373, 371) con Hamilton terzo (370) o peggio;
> arriva nono o decimo o fuori dai punti (369, 368, 367) con Hamilton quarto o peggio (367).

Hamilton vince il mondiale se:
> vince la gara (380) con Rosberg quarto (379) o peggio;
> arriva secondo (373) con Rosberg settimo (373) o peggio;
> arriva terzo (370) con Rosberg nono (369) o peggio.

NOTE: esistono due scenari in cui è possibile che arrivino a pari punteggio.
Hamilton quarto e Rosberg senza punti: il mondiale va a Rosberg con 367 punti, 9 vittorie, 4 secondi posti, dato che Hamilton a parità di punti e vittorie ha solo 3 secondi posti.
Hamilton secondo e Rosberg settimo: in tal caso finiscono entrambi a 373 e, con Hamilton che raggiunge Rosberg a quota 4 secondi posti, il mondiale va a Hamilton che ha 4 terzi posti contro i 2 terzi posti di Rosberg.

sabato 12 novembre 2016

Commento ironico all'eprix di Marrakech (Formula E 2016/2017 #2)

Sabato 12 Ottobre: un cordiale saluto a tutti i miei lettori. Siete pronti per un elettrico commento al Gran Premio del Marocco? ...wait, wait, wait, scusate, la domanda giusta era: siete pronti per un elettrico commento all'eprix di Marrakech, sul quale faticavo a trovare informazioni perché non avevo la più pallida idea di come si scrivesse il nome della città ospitante?
Ci eravamo lasciati con una vittoria di Buemi, l'avevamo spedito all'inferno per non farci mancare nulla, poi siamo andati a ripescare lui e i suoi colleghi per il secondo appuntamento del campionato 2016/2017 che si è SoVrApPoStO!!111!!!11!! con le qualifiche del Gran Premio del Brasile. Ciò mi ha traumatizzata molto di più che la precedente sovrapposizione tra la prima ora della 24 Ore di Le Mans e le qualifiche del Gran Premio dell'Azerbaijan. Non per altro, ma almeno la 24 Ore ha avuto altre 23 ore a disposizione per deliziarci, mentre l'eprix di Marrakech è terminato prima ancora del termine delle qualifiche.
Me li sono guardati in contemporanea, tenendo aperti i due streaming uno accanto all'altro: Formula E con telecronaca italiana, Formula 1 con la telecronaca spagnola con la partecipazione di Pedro De La Rosa.
Al di là del fatto che tenere acceso l'audio in entrambi (perché i siti su cui li ho visti non permettevano di fare diversamente) mi abbia prodotto numerosi effetti collaterali (il più grave dei quali chiedermi ogni tre secondi contati "chi sta parlando? hanno detto Rosenqvist o Rosberg?"), sono riuscita a vedere entrambe le cose e a sopravvivere alla sovrapposizione, evento ben più grave dell'Apocalisse, ma meno grave del caos capitato due settimane fa tra Vettel e Verstappino.
Abbandoniamo però Vettel al proprio destino e lasciamo Verstappino nelle mani di un'amorevole baby-sitter e concentriamoci sulla griglia di partenza che, se non ho preso granchi colossali, recitava esattamente quanto segue:

1^ fila: Rosenqvist Mahindra - Buemi Edams
2^ fila: Bird Virgin - Piquet Nextev
3^ fila: Vergne Techeetah - Abt Audisport
4^ fila: Prost Edams - Turvey Nextev
5^ fila: Frijns Andretti - Da Costa Andretti
6^ fila: Heidfeld Mahindra - Di Grassi Audisport
7^ fila: Lopez Virgin - Engel Venturi
8^ fila: Sarrazin Venturi - Evans Jaguar
9^ fila: D'Ambrosio Dragon - Ma Techeetah
10^ fila: Duval Dragon - Carroll Jaguar

La gara è partita... ed è stata una gara noiosetta, in un primo momento, ma d'altronde tutte le gare in cui non ci sono dUeLLi che coinvolgono le FeRrArI non valgono la pena di essere viste, così come quelle in cui nei suddetti dUeLLi la FeRrArI perde.
Rosenbitch era stabilmente in testa alla gara (sììììììì! un soprannome per Rosenqvist!!!11!!!!11! *soddisfazione a mille*), ma che cos'è la leadership della gara quando l'obiettivo primario rimane il fanboost (io avevo votato J-Lo Lopez)?
The winner is A-B-E-T-E!
The other winner is BUEMIIIII!
The other other-winner is DI GRATIS!
Per un attimo ho sognato a occhi aperti un duello a colpi di fanboost tra Buemiiii e Di Gratis, poi mi sono ricordata che non faceva parte dei miei doveri, quindi mi sono inchinata di fronte a un cavallino immaginario e ho confessato i miei peccati alla ricerca di un'assoluzione.
Rosenbitch intanto stava in testa alla gara, ROSENBITCH ROSENBITCH ROSENBITCHHHHHH! ...Il suddetto Rosenbitch è biondo e nordico e ha l'abitudine di narrare su Twitter di essere stato scambiato a ogni soffio di vento per Kmag. Di nome si chiama Felix, quindi è la versione nordica di Feliiii, nato qualcosa come una decina d'anni più tardi, quindi non presente su questo mondo nel glorioso 1984, anno connesso agli universi distopici connessi a Johnny Cecotto fotografato da dietro al volante di una Toleman.
Poi al 12° giro Antonio Felix Da Costa, giusto per stare in tema di mezzi Feliiiii, ha fatto verosimilmente a ruotate con qualcuno ed è andato a sbattere. Bye bye Felix baby, stay cool. Soluzione: bandiera gialla, senza che la safety car facesse il proprio ingresso. Questo significa che la gara non era falsata. O sì? Boh, non ha importanza, quando non c'è la Ferrari è difficile stabilire se una gara sia o non sia falsata.
Intanto, siccome la gara prevedeva 33 giri come un disco vintage, si stava avvicinando la metà, con Rosenbitch in testa e dietro nientemeno che Jev! Per fortuna gran parte delle tumblrere appassionate di Formula E sono sparite dal mio dashboard esattamente come sono sparita io dal loro venendo verosimilmente bloccata in occasione di qualche incidente diplomatico (forse quello di Merhi, forse quelli di Maldonado e Kmag, forse perché non ho criticato il fatto che la Jordà indossi i pantaloncini corti quando fa caldo), quindi anche quando sono entrata su Tumblaaahhhhh non ho visto nulla di particolarmente preoccupante. E comunque Jev non è il top dei top, cosa c'è di meglio degli occhi azzurri di D'Ambrosio? I suoi occhi hanno un impatto micidiale sulle fangirl, pronte a guardarlo con la bava alla bocca e a farsi tanti viaggi mentali sugli occhi azzurri di Cevert, che è uno dei pochi piloti del passato che conoscono, perché aveva gli occhi azzurri.

Rosenbitch è stato il primo a rientrare ai box ed era ancora davanti quando anche gli altri sono tornati in pista: Rosenbitch, Jev, Buemiiii, il Volatile, Nicòòòò...
Poi è arrivato un tragico retroscena.
Voce fuori campo: "Jev...?"
Jev: "Sì?"
Voce fuori campo: "Sei sicuro di avere inserito il limitatore, quando sei rientrato ai box?"
Jev: "Ehm... credo di no."
Voce fuori campo: "Bene, allora vai a scontare un drive through."
Jev ha scontato il drive through ed è uscito in quinta posizione. Rosenbitch, Jev, Buemiiii, Nicòòòò, Jev. Poi sì, Jev è sparito nel nulla. L'abbiamo visto più tardi mentre veniva asfaltato da Di Gratis impegnato a sua volta in qualche duello con l'Abete, poi nessuno si è più preoccupato neanche minimamente del destino di Jev.
Frattanto, in un seguito in cui ogni tanto Dellavalle si fermava facendo esporre bandiere gialle, poi ripartiva ottenendo giri veloci in modo totalmente random, la leadership di Rosenbitch è caduta nel dimenticatoio per mano di Buemiiii con la stessa fretta con cui le speranze della Ferrari di conquistare la pole position scomparivano dalla faccia della terra. Poi anche il Volatile ha superato Rosenbitch e di fatto sul podio sono saliti proprio loro, Buemiiii alla seconda vittoria stagionale, il Volatile e Rosenbitch.
La gara è terminata con Mitch Evanssss che andava a imprimere il proprio marchio su un muretto e, a proposito di muretti, credo di essermi dimenticata di Crashgateinho, tra le prime posizioni all'inizio e poi precipitato nel dimenticatoio.
Conclusioni: per tutto il tempo Buemiiii e Di Gratis sono stati abbastanza lontani.
Buemiiii: "Quindi, per stavolta, niente colpi di machete..."
Di Gratis: "Peccato, sarà per la prossima volta..."

1. Sebastien Buemi - Edams
In attesa della prossima volta, intanto, ha già tirato due sberle a Di Gratis. Anche a tutti gli altri, in realtà, but nevermind...
2. Sam Bird - Virgin
Il Volatileeeeeehhhhhh! <3 ...Okay, basta.
3. Felix Rosenqvist - Mahindra
Il #TeamIndiano è vicino al momento in cui salirà sul tetto del mondo. Spero che, quando quel momento arriverà, ci sarà un po' di gloria (e magari una vittoria) anche per Heidi.
4. Nico Prost - Edams
Guess what: stavolta ho l'impressione che sia stato meno criticato meno del solito. Strano, perché le ragioni per cui viene criticato di solito (ovvero essere meno vincente del compagno di squadra e del padre) continuano a sussistere.
5. Lucas Di Grassi - Audisport
Sta già affilando il machete, immagino...
6. Daniel Abt - Audisport
Non mi è chiaro che cosa sia successo esattamente tra di loro, quello che mi è chiaro è che ad un certo punto entrambi hanno superato Jev.
7. Oliver Turvey - Nextev
Oh, c'è un ingegnere meccanico nei paraggi!
8. Jean-Eric Vergne - Techeetah
Ho già parlato abbastanza di lui.
9. Nick Heidfeld - Mahindra
Di lui no, ma considerando che non l'ho visto per tutta la durata della gara non è che sia così sorprendente.
10. José Lopez - Virgin
Purtroppo J.Lo non ha ottenuto il fanboost. :-( Era la prima volta che votavo quest'anno...
11. Robin Frijns - Andretti
Eccone un altro a cui non ho fatto caso.
12. Stephane Sarrazin - Venturi
E un altro ancora...
13. Jerome D'Ambrosio - Dragon
Un paio di occhihhhh azzurrihhhhh. *finge di essere una fangirl*
Voce fuori campo: "Come si fa a fingersi fangirl?"
L'Autrice: "Ci si asciuga la bava."
14. Adam Carroll - Jaguar
Ruggendo come un giaguaro è arrivato davanti a My King Juan e a Crashgateinho.
15. Ma Qing Hua - Techeetah
E' la prima volta che ci faccio caso: lui e Jev sono compagni di squadra.
16. Nelsinho Piquet - Nextev
E' l'ennesima volta che ci faccio caso: lui e Turvey sono compagni di squadra e generalmente Turvey finisce le gare piazzandosi meglio rispetto a lui.
17. Mitch Evans - Jaguar
Il muretto è venuto verniciato bene.
18. Loic Duval - Dragon
La sua vettura invece, qualche problema ce l'aveva, diversamente dal muretto di cui sopra.
19. Maro Engel - Venturi
Che fine ha fatto?
20. Antonio Felix Da Costa - Andretti
Lui lo so che fine ha fatto. Essere un Feliiiii onorario non sempre è positivo.

domenica 6 novembre 2016

Te amo Brazil {pronuncia: ti amu braziu}

Interlagos è presente nel campionato di Formula 1 da abbastanza tempo perché io non abbia voglia di andare a ripercorrere tutte le passate edizioni, andando a ripescare i fatti di un certo livello capitati decenni fa.
Sta di fatto che fino al 2003 il GP del Brasile venne disputato a marzo/aprile, poi accadde quella celebre edizione sotto una pioggia torrenziale che venne vinta da Fisichella sulla Jordan senza che fosse nemmeno chiaro fin da subito chi avesse vinto. Ho già parlato, in passato, di quel gran premio. Fu una gara emozionante, per certi versi la definirei una gara bellissima, se non fosse che, al giorno d'oggi, con la lucidità che ho ora, sarei molto più felice se una buona metà delle cose che accaddero quel giorno non succedessero mai più.

Poi venne il 2004. Venne un gran premio che non vidi in diretta. Venne un gran premio che registrai, ma che poi per varie ragioni non guardai mai. Lo vidi finalmente nel 2012 su Dailymotion e gli dedicai anche un doveroso post, dopo essermi profondamente pentita di non averlo visto.
Era l'ultima gara stagionale, ma il mondiale se n'era già andato da tempo immemore, vinto da Michael Schumacher alla fine di agosto. Era stato un campionato molto Ferrari-centrico e anche in quell'occasione una Ferrari partiva in pole position. Era finalmente giunto il momento di gloria che in fondo al cuore tutti avremmo dovuto desiderare? Era finalmente arrivato il giorno in cui Barrichello, autore del miglior crono in qualifica, avrebbe ottenuto la tanto agognata vittoria nel gran premio di casa?
Gli eventi decisero che non era così e, seppure alla fine Barrichello portò a casa un podio, alle spalle di Montoya (vincitore) e di Raikkonen (secondo classificato), si vedeva che era ben altro che soddisfatto.
In quel gran premio avvennero altri fatti random di un certo livello: in un momento iniziale della gara, mentre tutti rientravano ai box per passare dalle gomme da pioggia a quelle da asciutto(?) Massa rimandando la sosta risalì per un paio di giri in prima posizione, poi le due Jaguar di Klien e Webber crasharono per i fatti loro, rendendo Webber protagonista involontario del primo incidente tra compagni di squadra della sua carriera in Formula 1. Stay tooned, perché parleremo anche del secondo.
Curiosità: quella di Montoya rimase per lungo tempo l'ultima vittoria della storia della Williams. Poi arrivò il 2012 e arrivò Maldonado, ma quella è un'altra storia e ne parleremo (forse) un'altra volta.

Dopo il 2004 venne il 2005 e il Gran Premio del Brasile era il terzultimo appuntamento stagionale. Dopo c'erano il Giappone e la Cina, se non vado errata. Comunque sia, nonostante tutto, fu effettivamente la prima occasione in cui il campionato mondiale si assegnò a Interlagos.
La cosa era già nell'aria: Alonso era in testa al campionato con un notevole margine su Raikkonen, quindi l'assegnazione matematica del titolo a suo favore era soltanto questione di tempo. Giunse terzo in Brasile, giunse terzo ma bastò per conquistare il primo titolo mondiale. Fu doppietta McLaren, con Montoya vincitore e Raikkonen secondo classificato. Fu l'ultima vittoria di Montoya in Formula 1.
Quel giorno rimase nella storia perché per la prima volta dopo tanti anni il campione del mondo in carica non fu più Michael Schumacher.

Quest'ultimo nel 2006 si apprestava a lasciare la Formula 1 ed era ancora, aritmeticamente, in lotta per il titolo all'ultimo appuntamento stagionale in Brasile. Dopo il ritiro in Giappone né lui né la squadra ci credevano più: avrebbe potuto vincere il titolo solo in caso in cui avesse vinto e in contemporanea Alonso non avesse ottenuto nemmeno un punto, altrimenti in ogni caso sarebbe stato il pilota della Renault a portare a casa il secondo campionato consecutivo. Fun fact of the day: qualche giorno prima sul televideo lessi una gloriosissima intervista in cui veniva chiesto ai connazionali di MSC "se tu fossi in testa al GP del Brasile con Alonso ritirato e MSC fosse secondo, lo lasceresti passare?" Ovviamente tutti risposero di no, ma il fun fact è un altro, ovvero che qualcuno nel 2006 sia andato a chiedere a Ralf Schumacher, Rosberg e Heidfeld cos'avrebbero fatto se fossero stati in testa a un gran premio. Era la cosa più probabile di tutte, non c'è che dire. Per la cronaca, vinse Massa in tuta verde (ma dai, ci scommetto che nessuno se lo ricordava, l'ho solo ricordato a ogni soffio di vento), mentre MSC che aveva avuto problemi in qualifica arrivò quarto, dietro ad Alonso e a Button, dopo una lunga rimonta dovuta a una foratura iniziale causata da un contatto con Fisichella e questo è quanto.
Anzi, no, non è tutto, perché al primo giro ci fu una collisione in casa Williams tra Rosberg e Webber, secondo incidente tra compagni di squadra della carriera di Webber. A questo proposito, sono lieta di aggiungere che, da allora in poi, Webber non fu più speronato dai suoi compagni di squadra sul suolo brasiliano.

Venne il 2007, che era l'anno della spy story ed era l'anno in cui tutto si decideva tra Ferrari (rappresentata per l'occasione da Raikkonen) e McLaren (rappresentata da Hamilton e Alonso). Una lunga serie di eventi accaduti nei due gran premi precedenti aveva fatto sì che Raikkonen potesse ancora puntare al titolo, se avesse vinto la gara con Alonso non meglio che terzo e Hamilton non meglio che sesto.
Raikkonen vinse. Alonso arrivò terzo, alle spalle di Massa. Hamilton arrivò settimo, dopo essere stato protagonista, nelle fasi iniziali, di un non meglio precisabile (perché non voglio addentrarmi in spiegazioni tecniche a proposito di fatti che non ricordo) problema che l'aveva fatto precipitare nelle retrovie. Poi arrivò Ron Dennis a lamentarsi del fatto che le Williams e le BMW avevano usato carburanti irregolari e andavano squalificate. Guarda caso, Rosberg, Kubica e Heidfeld erano arrivati quarto, quinto e sesto. Eliminati loro, Hamilton sarebbe risalito in quarta posizione e Ron Dennis avrebbe portato il titolo in casa McLaren. Fu comunque liquidato con quattro risate e Raikkonen è, ad oggi, l'ultimo campione del mondo targato Ferrari.

Venne poi il 2008, in cui stavolta era Massa che poteva vincere il titolo se avesse vinto la gara e Hamilton non fosse arrivato meglio di sesto. La situazione comunque era molto più complessa, dal punto di vista della Ferrari, perché un conto è cercare di vincere un titolo quando il team avversario ha due galli che cercano di scannarsi tra di loro (sì, sì, qualcuno potrebbe essersene dimenticato, perché adesso Hamilton e Alonso passano le conferenze stampa del giovedì a cazzeggiare guardando il cellulare di Hamilton e ridendo, ma all'epoca andavano talmente d'accordo che Alonso cambiò team iniziando), un conto è cercare di vincerlo quando il team avversario deve fare UNA cosa: portare una macchina al traguardo in una posizione che si addice di gran lunga alle sue performance normali.
Curiosità: Hamilton rimase comunque in una posizione marginale, fu quinto per quasi tutta la gara, mentre Massa era agevolmente in testa. Poi a pochi giri dalla fine accadde quel plot-twist che non sconvolse l'esito della gara e del campionato, ma che consacrò alla storia della Formula 1 l'affermazione prestagionale di Montezemolo. "Non vogliamo vincere il mondiale all'ultima curva dell'ultimo gran premio stagionale." E infatti...
Scoppiò uno di quei temporali che di tanto in tanto scoppiano a Interlagos. Tutti rientrarono ai box a cambiare gomme, o meglio, tutti tranne le Toyota.
Massa era primo e tornò primo. Alonso era secondo e tornò secondo. Raikkonen era terzo e tornò terzo. Glock non si era fermato e risalì in quarta posizione. Dietro di lui c'erano Hamilton e Vettel, almeno finché Hamilton non si vide sopravanzare dalla Toro Rosso, precipitando in sesta posizione, sesta posizione che per lui non era sufficiente a vincere il titolo. Si mise a inseguire Vettel come un pazzo, rischiando anche di finire per prati senza la presunzione che costui l'avrebbe fatto passare (cosa che qualcun altro in altri luoghi si aspettava invece da qualcun altro) ma non c'era niente da fare. Poi la pioggia si intensificò e i tempi di Glock crollarono. Fu superato da Vettel e, all'ultima curva, anche da Hamilton che risalì quindi al quinto posto e vinse il suo primo titolo.

Venne il 2009, altrimenti noto come l'anno in cui Massa (al momento fermo per infortunio) sventolò la bandiera a scacchi, dopo avere pronosticato prima della gara una vittoria di Barrichello. Barrichello partiva dalla pole position ed era ancora in lotta per il titolo con Button e Vettel e sono certa che, se quel giorno fosse almeno riuscito a conquistare la vittoria tanto pronosticata da Massa, sarebbe stato soddisfatto forse anche di più che da un titolo. Accanto a lui c'era Webber, mentre in seconda fila c'erano Sutil e Trulli, che crasharono l'uno contro l'altro, con tanto di rissa sfiorata che ebbe un seguito, dato che nella conferenza stampa del giovedì del gran premio successivo, dopo una decina di giorni, si continuò a parlare dell'argomento, tra le risate trattenute a stento da Alonso e Raikkonen. E Raikkonen che trattiene le risate a stento dovrebbe fare intendere quanto ciò che succedeva fosse pittoresco!
A proposito di Raikkonen, nella pitlane a Interlagos ebbe un incontro ravvicinato del terzo tipo con Kovalainen e con il bocchettone del rifornimento rimasto attaccato alla vettura di quest'ultimo. Altro evento clou fu l'incidente Made in Japan tra Nakajima e Kobayashi, con quest'ultimo al debutto per la Toyota al posto dell'infortunato Glock.
La situazione per Barrichello iniziò a mettersi male fin dopo la prima sosta, uscì dietro a Webber e a Kubica, per poi peggiorare nel momento in cui forò, probabilmente per un lieve contatto tra lui e Hamilton mentre quest'ultimo lo stava superando.
Come prevedibile vinse Webber, davanti a Kubica e Hamilton, mentre il povero Barrichello colse un misero punto. Button ne conquistò abbastanza per diventare campione del mondo con una gara d'anticipo.

Il Gran Premio del Brasile 2010 iniziò con uno di quei colpi di scena che capitano molto raramente: Hulkenberg conquistò la pole position con la Williams. Poi in gara sprofondò lasciando che ad attirare l'attenzione fossero altri, ma rimane pur sempre uno dei momenti più eclatanti della carriera di Hulkenberg in Formula 1.
In gara ci fu doppietta Redbull, con Vettel davanti a Webber, senza ordini di scuderia nonostante fosse Webber il pilota messo meglio in classifica. Curiosamente quel mancato ordine di scuderia è una delle ragioni per cui il titolo, due settimane più tardi ad Abu Dhabi, se lo portò a casa Vettel e non Alonso. In Brasile Alonso chiuse al terzo posto, con Hamilton quarto, anche lui non matematicamente escluso dalla lotta per il titolo, anche se per sperare di vincerlo avrebbe dovuto vincere il GP di Abu Dhabi con Vettel, Webber e Alonso ritirati. Insomma, era decisamente molto improbabile.

Anche nel 2011, in cui Interlagos era stavolta l'ultima gara stagionale, ci fu una doppietta Redbull, stavolta con Webber davanti a Vettel. Quest'ultimo, già campione del mondo da tempo, partì dalla pole position, ma un problema al cambio lo rallentò nel corso della gara, con tanto di voci di corridoio pronte ad affermare che il problema fosse stato simulato dalla squadra affinché Webber potesse conquistare l'unica vittoria stagionale.
Fu un'edizione del gran premio del Brasile senza eccessivi colpi di scena, che si concluse con Button al terzo posto, parecchio lontano dal leader della gara ma anche da Vettel, e con le Ferrari di Alonso e Massa a completare la top-5.
Curiosità: fu l'ultimo gran premio in carriera sia per Barrichello sia per Trulli.

Dopo il 2011 venne il 2012, con Interlagos ancora ultimo gran premio stagionale. Stavolta, sotto una pioggia lieve, c'erano Vettel e Alonso in lotta per il titolo, con Vettel in testa al mondiale. Partito dalla seconda fila, dietro alle McLaren e al compagno di squadra, la sua gara si complicò immediatamente, quando fu tamponato da Bruno Senna, a sua volta tamponato da Perez. Senna e Perez si ritirarono, mentre Vettel riuscì a proseguire, ritrovandosi nelle retrovie.
Hamilton e Button si ritrovarono in lotta per la prima posizione, posizione che Button strappò al compagno di squadra, con la Force India di Hulkenberg che si avvicinava a entrambi.
Fu un po' un casino e, in mezzo a tale casino, Vettel recuperò abbastanza in fretta la top-ten. C'era chi andava a cambiare gomme, chi montava le slick, chi tornava sulle intermedie... Button e Hulkenberg scelsero di non fermarsi, rimanendo primo e secondo e mettendo un notevole gap tra loro e gli altri. Poi Hulkenberg superò Button portandosi in testa alla gara, rimanendo primo anche dopo la prima sosta. Dietro a lui c'era Button e poi c'era un abisso... abisso che svanì nel momento in cui Rosberg forò una gomma dopo avere preso un detrito ed entrò la safety car affinché si potesse ripulire la pista che per un terzo di gara era stata piena di detriti senza che nessuno battesse ciglio.
Dopo il restart Hamilton superò Button per il secondo posto e tra lui e Hulkenberg iniziò un duello per la leadership che si concluse con un incidente: ritirato Hamilton, penalizzato Hulkenberg, addio sogni di vittoria per la Force India, costretta ad accontentarsi di una top-5.
Schumacher, all'ultima gara in carriera, era precipitato nelle retrovie dopo una foratura iniziale e, grazie all'ingresso della safety car, era riuscito a sdoppiarsi. Risalì fino alla settima posizione, mentre curiosamente salivano sul podio, in ordine inverso (Button - Alonso - Massa) gli stessi piloti che erano stati presenti sul podio nel suo "primo" ultimo gran premio, quello del 2006. Vettel arrivò sesto, conquistando il titolo.
Momenti di un certo livello: un intenso duello tra Petrov e Pic si concluse con l'11° posto di Petrov, che consacrò la Caterham alla decima posizione in classifica.

Il gran premio del Brasile 2013 vide l'ennesima vittoria di Vettel (la nona consecutiva), già campione del mondo da parecchi gran premi, davanti al compagno di squadra Webber, arrivato all'ultimo gran premio in carriera. Non fu comunque una gara esattamente indolore, in quanto accaddero un po' di casini nel box della Redbull, con entrambi i piloti che persero parecchio tempo. Il gap che avevano l'uno nei confronti dell'altro e nei confronti di chi li seguiva permise comunque a tutti e due di mantenere la prima e la seconda posizione, con Alonso che giunse terzo al traguardo. Button arrivò quarto e fu il miglior risultato stagionale per la McLaren.
Curiosità: completando anche quel gran premio, Chilton divenne il primo debuttante ad avere visto il traguardo di tutti i gran premi della sua stagione d'esordio.

Nel 2014 l'eroe di casa catalizzò l'attenzione: Massa si classificò terzo alle spalle delle Mercedes di Rosberg e Hamilton e mantenne quella posizione fino al traguardo, nonostante una serie di pitstop traumatici: nel primo superò il limite di velocità consentito, nel secondo scontò uno stop and go per la suddetta infrazione, nel terzo sbagliò piazzola fermandosi nel box della McLaren... Il mondiale, quell'anno, si decise ad Abu Double.

Nel 2015 il mondiale si era già deciso e il gran premio del Brasile, penultimo gran premio stagionale, in realtà fu abbastanza sprovvisto di colpi di scena. Rosberg ottenne la pole davanti a Hamilton, Vettel e Raikkonen e arrivarono al traguardo esattamente in quelle posizioni, senza nessuna variazione nonostante Raikkonen avesse tentato una strategia diversa che, di fatto, in termini di posizioni d'arrivo non influenzò il suo risultato.

sabato 5 novembre 2016

Commento al Gran Premio del Messico: Città del Messico, 28-30 Ottobre 2016

Qualifiche + Gara

Ci sono dei weekend che sono destinati ad essere ricordati. In un primo momento magari sembra di no e pensi che per trovare qualcosa da scrivere nel tuo commento dovrai concentrarti sul fatto che, tra meno di un mese, Massa non gareggerà più in Formula 1 e che una parte di te difficilmente colmerà quell’ormai vaga sensazione di vuoto cosmico. Oppure dovrai concentrarti sul fatto che anche Button si ritirerà e ripensare ai suoi giorni di gloria, in cui si rigirava i pollici sperando che nessuno lo raggiungesse in classifica e a quanto fosse emozionante tutto ciò. Ed è esattamente lì che inizi a chiederti in che anno siamo...
Ci sono weekend, appunto, destinati ad essere ricordati: tutti era tranquillo fino a trenta secondi prima e poi, plot-twist, tempo cinque minuti e ti ritrovi davanti più caos di quanto tu ne abbia mai visto in tutto il campionato, finora. Questo caos è destinato a perpetuarsi per ore e per giorni anche dopo la fine del gran premio ed è lì che ti dici che avrai parecchie cose di cui occuparti.
Quindi iniziamo, procediamo con ordine e sintetizziamo brevemente (si fa per dire) gli eventi di questo weekend.
Prima di tutto in una delle sessioni di prove libere la Ferrari ha ottenuto il miglior tempo, quindi era chiaro e inequivocabile che avesse già il mondiale in tasca, nonostante la classifica sia abbastanza chiara a questo proposito. Però suvvia, chi conosce la classifica? La conoscete, voi? Immagino di no, e infatti nessuno conosce mai la classifica quando la Ferrari non è in cima alla classifica stessa. Io ho iniziato ad avere la vaga sensazione che tutte le storielle sulla Ferrari potenzialmente vincente fossero destinate ad essere smentite come al solito, ma si sa, la colpa è mia che non mi illudo in tal senso. In realtà, lo confesso, quest’anno non mi è nemmeno mai passata per la testa l’idea di illudermi in tal senso. La Ferrari sta dietro alla Redbull, in circostanze normali. Perché dovrei aspettarmi che, da un momento all’altro, con una bacchetta magica si piazzi davanti alle Mercedes?
Il clou dei clou comunque non è stato il venerdì, non sono state le prove libere, non sono state nemmeno le qualifiche, ma è stata l’intervista che è stata mostrata al mondo sabato prima delle qualifiche sulla Rai. Stella Bruno, dopo avere evidentemente chiuso Rosberg in uno sgabuzzino per andarlo a ripescare insieme alle carte quando sarà più opportuno, stavolta era a tu per tu con Ricciardo, che era truccato da cadavere(?) in onore del Dia De Los Muertos, ricorrenza che i messicani celebrano la notte tra l’1 e il 2 novembre. A quanto pare il brio festaiolo dei messicani è equiparabile solo a quello dei brasiliani e iniziano i festeggiamenti in largo anticipo. Bonus: la gente si presenta sulle tribune del circuito truccata a quella maniera.
L’intervista di Dani Smile consisteva essenzialmente nel fare un numero da giocoliere con delle mele e sbucciarle.
Tutto è andato bene con la prima. Con la seconda, Stella gli ha detto “questa mela è Max”. Dani Smile l’ha trafitta con il coltello.
Dopo una tale perla di saggezza ci voleva qualcosa di un certo livello e infatti il certo livello è arrivato con Pino Allievi, secondo cui Rosberg andava lento e le Redbull avrebbero avuto un po’ di sfortune, quindi avremmo visto una Ferrari in prima fila. Insomma, per farla breve l’ottimismo è il profumo della vita, dato che a qualifiche terminate ci siamo ritrovati due Mercedes in prima fila, due Redbull in seconda, Hulkenberg quinto e poi le due Ferrari. Lì ho iniziato a sognare per un attimo che accadesse qualcosa di inatteso e che Hulkenberg il giorno dopo salisse sul podio, ma mi sono resa conto molto in fretta che, se deve accadere qualcosa di inatteso, in genere accade proprio allo stesso Hulkenberg, che la via che conduce verso il podio è ancora lunga e soprattutto che Hulkenberg si è probabilmente perso in stile Raikkonen al GP del Brasile 2012.
Mi rendo conto che parlare di una griglia di partenza che recitava testualmente Gangster Rapper, Britney, Verstappino, Dani-Smile, Hulk, Iceman e Sebbiiii non sia particolarmente interessante, quindi direi che è il caso di citare il vero eroe del sabato.
OH.
MY.
HOLY.
MANOR.
Ho visto la luce al termine della Q1. Era rappresentata da Werly, che i rumour vogliono in Force India il prossimo anno, che passava in Q2, lasciandosi dietro in ordine sparso Jolly Palmahhhh che in pista non c’era neanche andato, l’Altro Felipe, le Haas e.............. PERCHÉ?! Perché devo continuare a sparare sulla croce russa? E, no, non è un errore di battitura. Giusto per continuare l’opera, Carlos Fanboyzzzzz è arrivato, insieme a quelli di prima e alle Williams, in Q3.
Va bene, procediamo, parliamo un attimo di come Werly abbia ottenuto l’ultimo tempo in Q2 accanto a Sonyericsson e del fatto che davanti a loro ci fossero le McLaren, Checo e K-mag in ordine rigorosamente sparso, poi abbandoniamo definitivamente la giornata di sabato al proprio destino e concentriamoci su una domenica scoppiettante.

Questo weekend c’è già stato un certo miglioramento: una gara che inizia alle 20.00 è molto meglio di una gara che inizia alle 21.00. Poi sì, va beh, il fatto che le gare che iniziano a quest’ora vengano subito dopo rispetto al Gran Premio del Giappone che inizia alle sette di mattina rimane pur sempre abbastanza traumatico, ma non facciamoci problemi per nulla.
Ho acceso la TV con qualcosa come un quarto d’ora d’anticipo e anche alla domenica ho avuto l’onore di sentire le “profezie” di Pino Allievi. Riguardavano il fatto che a quanto pare Niki Lauda era andato prima della gara nel box della Redbull ad accertarsi che tenessero al guinzaglio Verstappino e che non si mettesse a rompere le scatole ai Mercedes Boyssss.
La partenza del Gangster Rapper è filata liscia, se non fosse che a un certo punto si è messo a girare per prati da solo. Nello stesso istante anche Britney Bitch girava per prati, con l’intento di evitare di fare a ruotate con Verstappino.
Quei due episodi mi hanno messo una certa paura. Temevo che a forza di vedere gente che girava per i prati Verstappino fosse l’unico a non girare per prati e che finisse per prendere la testa della gara, che come mi sembra di avere già lasciato intendere non è esattamente la prospettiva che gradirei maggiormente. La fortuna però era dalla nostra parte: il Gangster Rapper è rinsavito, Britney Bitch anche, Verstappino si è accodato in terza posizione e intanto quarto c’era - ...inchino - Hulkenberg che in quel momento stava probabilmente sognando a occhi aperti il momento in cui sarebbe stato magicamente catapultato in testa alla gara.
“OMG!!!11!!!1 Il Gangster Rapper si è potenzialmente macchiato del terribile reato di leaving the track and gaining advantage, Verstappino si è potenzialmente macchiato del terribile reato di forcing another car off the track e Britney Bitch si è potenzialmente macchiato del terribile reato di leaving the track and gaining advantage, per quanto affermare che Verstappino e Britney Bitch siano entrambi responsabili di queste due azioni è un controsenso dato che una delle due cose dovrebbe escludere l’altra. Comunque chi se ne frega, ora sono quarto e se qualcuno combina qualche casino oggi salgo sul podio.”
Voce fuori campo: “Scusa se ti contraddico, ma è più probabile che sia tu a combinare qualche casino e che siano altri a salire sul podio.”
Hulk: “Sì, purtroppo ci ho pensato anch’io. Va beh, godiamoci questa gara tranquilla e priva di insidie... Oh, come mai Bernd Maylander si è unito a noi?”
Purtroppo la dura legge del caso ha voluto che, proprio quando aveva fatto una qualifica di un certo livello, Werly sia finito fuori alla prima curva, dopo un bel botto insieme a Sonyericsson, suo affezionato compagno di avventure nelle retrovie. Sonyericsson quantomeno è stato in grado di proseguire e, in tutta sincerità, si può affermare che, vista la vettura che guida, abbia anche fatto un garone. Insomma, una di quelle gare che il tanto decantato Nasr in genere non fa e, vista la reputazione che Sonyericsson ha sempre avuto, non mi sembra esattamente un complimento. Bonus: pare che anche lo Scoiattolo abbia avuto il ruolo di essere preso a ruotate nel frattempo, ma ormai allo Scoiattolo non ci pensa più nessuno, nemmeno la Haas che sarebbe pronta a dare il suo volante a Kmag in un recente futuro.
Tornando davanti, davanti Dani-Smile ha fatto un viaggio verso la pitlane e ne è uscito su un set di gomme medium, mentre tutti erano alle prese con soft o supersoft. Era chiaramente un momento adatto per rivangare il passato e Mazzoni si è messo a narrare di quell’eroico gran premio della Russia in cui Rosberg spiattellò le gomme al primo giro, rientrò ai box, mise le un set di gomme prime e andò fino alla fine arrivando secondo, stessa posizione che occupava al momento dello spiattellamento delle gomme option. Il fatto che l’episodio sia stato raccontato come accaduto genericamente in un “gran premio della Russia” senza specificare l’anno mi lascia pensare che abbiamo finalmente trovato una storiella dei giorni nostri da tramandare alle generazioni future per i prossimi dieci o quindici anni. Insomma, è un po’ la versione attuale di quella volta in cui Schumacher saltò su un cordolo, la vettura si abbassò e alla fine venne squalificato per irregolarità sulla vettura. Veniva raccontata fino a pochi anni fa come se fosse accaduta il giorno precedente e non a metà degli anni ’90.
Per quanto riguarda Dani-Smile, purtroppo per lui non è arrivato secondo né tantomeno ha fatto un solo pitstop. Anzi, è stato uno dei pochi piloti, tra quelli partiti davanti, a farne due, l’altro era Iceman, precipitato dietro a Hulkenberg che nel frattempo era precipitato molto più indietro di tutti gli altri. Erano in lotta per la sesta posizione quando a tre giri dalla fine Iceman l’ha superato. Hulk è finito in testacoda da solo, si è messo a girare come una trottola, infine ha recuperato un minimo di lucidità e ha trovato la via giusta. Nel frattempo iniziavano a risuonare le trombe dell’Apocalisse.

Credo che fosse ormai chiaro che, seppure in questo contesto siano stati considerati come irrilevanti, il Gangster Rapper era stabilmente in prima posizione e che Britney Bitch era stabilmente secondo. Su quello “stabilmente” avrei qualche dubbio perché a un certo punto, verso due terzi di gara, se l’era vista brutta dopo l’avvicinamento del suo amichetto Verstappino. Quest’ultimo l’aveva anche già superato, prima di finire in giro per prati e dover rinunciare alla seconda posizione.
Dopo avere recuperato la lucidità, Verstappino si è ritrovato in mezzo a un’accozzaglia di doppiati che non sapevano più da che parte passare. Jensinho ne ha approfittato per superare una Toro Rosso che si era fatta da parte per non intralciare Verstappino. Mi ero fatta un sacco di risate pensando che si trattasse del Kiwi, ma poi ho scoperto che si trattava invece di Carlito Fanboyz.
A proposito di Carlito Fanboyz, in una concitata partenza si era macchiato del reato di “forcing another car off the track”, senza margine di replica, ed era stato penalizzato. Curiosamente aveva spedito per i prati nientemeno che il suo Yd0L0!!!11!!!1!!! quindi immagino che, se la penalità non fosse arrivata, avrebbe lui stesso invocato i commissari di penalizzarlo.
Mentre Carlito Fanboyz si era portato quindi a casa un frullatore fin dall’inizio, poteva il Kiwi essere da meno? Ovviamente no, a un certo punto si è portato a casa un frullatore per avere superato una Renault(?) in giro per prati... o almeno credo che la causa sia questa. La carta fedeltà della sua Superlicenza non è che sia proprio in buone condizioni e, se non fosse che mancano solo due gran premi alla fine del campionato, qualcuno si starebbe già sfregando le mani in attesa di prendere il suo posto qualora dovesse beccarsi un gran premio di squalifica.
Dopo questa lunga divagazione, però, direi che sia il caso di tornare alle trombe dell’Apocalisse e a quello che stava succedendo laddove si lottava per la terza posizione.
C’era Verstappino che era terzo.
C’era Sebbiiii che era quarto.
Sebbiiii era quarto perché, essendo rientrato molto più tardi di tutti gli altri, era riuscito ad avere gomme più fresche degli altri nella fase finale della gara.
Voce fuori campo: “Wait, wait, wait... se Sebbiiii si era fermato dopo rispetto a tutti gli altri...”
Sebbiiii: “Esatto, per qualche momento mi sono ritrovato in testa alla gara e c’era qualcuno che sperava davvero che potessi rimanerci e vincere.”
Voce fuori campo: “Non penso che qualcuno ci credesse o che qualcuno lo sperasse.”
Sebbiiii: “Forse lo sperava il Jenson Button formato 2016...”
Jensinho: “Buongiorno a tutti!”
Sebbiiii: “Non rompere, nessuno sta parlando di te!”
Jensinho: “Okay, allora torno a dormire.”
Sebbiiii: “Ottima cosa. Io invece vado a spaccare il c*lo a Verstappino.”
Dani-Smile: “E io mi sto avvicinando, quindi forse sarò io a spaccare il c*lo a te.”

Le trombe dell’Apocalisse si sono messe a risuonare ancora più forte e ho iniziato seriamente a vedere l’ombra della fine.
L’ombra della fine è arrivata rappresentata da Sebbiiii che tentava la zampata su Verstappino e Verstappino che girava per prati. Peccato che, girando per prati, sia riuscito a mantenere la posizione su Sebbiiii e che Sebbiiii abbia iniziato a recitare un monologo di “f*ck” tale da far rabbrividire perfino il motore Honda-GP2 di Ferniiii e da far fischiare le orecchie a una quantità notevole di piloti, direttori di gara e commissari, oltre che ad almeno due terzi dei santi del calendario. Tutto ciò mentre era impegnato a difendersi con una sportellata dall’attacco di Dani-Smile. Insomma, dopo un’ora e quaranta passata a pensare che si trattasse di una GàRà N010Sà!!111!!! abbiamo visto negli ultimi due giri tutto quello che non avevamo visto negli ultimi cinque o sei mesi e abbiamo sentito tutto quello che non pensavamo di potere sentire. Sebbiiii era carico come una bomba a orologeria e ha continuato a proferire in insulti e minacce fino almeno al momento in cui ha tagliato il traguardo, in quarta posizione.
Le trombe dell’Apocalisse hanno annunciato la pubblicità e, quando è finita la pubblicità, siamo stati catapultati sul retro del podio, in cui si è presentata, con poche licenze poetiche, la seguente situazione:
Verstappino: “Tunz tunz tunz, sono un figo e ho mantenuto il mio terzo posto!!!111!!!1”
Il monitor: “[...] 3° classificato Sebbiiii, 4° classificato Dani-Smile, 5° classificato Verstappino [...].”
Britney Bitch: “AHAHAHAHAHAHAHAHAH, questa è la scena più orgasmica di tutti i tempi!”
Gangster Rapper: “Perché ridi come un deficiente e stai per avere un orgasmo?”
Britney Bitch: “Guarda il monitor!!!11!!!!!11!!-One-one-one!1111!!!”
Gangster Rapper: “AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH, pure gold!”
Verstappino: “Perché questi due, che di solito si ignorano e sembra che vogliano prendersi a coltellate come Dani-Smile con le mele, se ne stanno lì a fare comunella ridendo alle mie spalle?”
Voce fuori campo: “Ecco, esatto, questa è proprio la domanda che dovresti porti. E ora, per cortesia, prendi il tuo casco e sloggia.”
Nel frattempo Sebbiiii e il resto della squadra avevano appreso della penalità a Verstappino e Sebbiiii si stava recando, con una scorta composta da buona parte dei membri del suo team, verso il podio, attorniato da gente della Redbull. Sembrava una scena degna della rissa sfiorata tra i due mascelloni al Gran Premio del Belgio 1998, ma a quanto pareva Sebbiiii aveva smesso di urlare dei “f*ck” messi così, a caso, e si era dato una calmata.
Arrivato sul retro del podio la situazione è stata più o meno questa:
Gangster Rapper: “AHAHAHAHAHAHAHAHAH!”
Britney Bitch: “AHAHAHAHAHAHAHAH!”
Sebbiiii: “AHAHAHAHAHAHAH, F*CK YEAHHHHH! Ma a proposito, che cosa ci fate voi due qua? Sono io l’uomo del giorno, quello che ha fatto parlare di sé. A voi non vi sta cagando nessuno.”
Gangster Rapper: “Sai che hai proprio ragione? Britney, ti va di fare una partita a Monopoli, nel frattempo?”
Britney Bitch: “Sììììì, il Monopoli sì!”
*Il Gangster Rapper lancia il dado e ne esce un 25.*
“Wtf?! Questo è un dado truccato!!11!!!11!!”
*Il Gangster Rapper si piazza sulla casella 330 del Monopoli.*
“Opportunità: vinci i prossimi due gran premi, spera che il tuo compagno di squadra non arrivi secondo in entrambi o che non arrivi secondo in uno e terzo nell’altro. Ma soprattutto grattati le parti intime ogni volta in cui senti parlare di Verstappino.”
*Britney Bitch lancia il dado e ne esce un 18.*
“Guarda!!!11!!! Anche questo dado è truccato!!!11!!”
*Britney Bitch si piazza sulla casella 349 del Monopoli.*
“Opportunità: una leggenda metropolitana a cui nessuno crede narra che tu possa vincere il prossimo gran premio e diventare campione del mondo. Qualora tu non ci riesca, cerca di vincere quello successivo o almeno di arrivare secondo in entrambi o secondo in uno e terzo nell’altro. Ricordati anche tu di grattarti le parti intime ogni volta in cui senti parlare di Verstappino e accendi ogni sera un cero in onore di San Jenson da Brackley.”
*Arriva Dani-Smile, che ruba a entrambi i dadi.*
“YAAAAAAYYYYYY, il verdetto ufficiale è che anche Sebbiiii è stato penalizzato per avermi speronato e che il terzo classificato sono io! Siete contenti?”
*Il Gangster Rapper e Britney Bitch si rendono improvvisamente conto di essersi evitati di bere dalla scarpa di Dani-Smile. Festeggiano facendosi altre risate alle spalle di Verstappino.*
Bonus: le interviste sul podio le ha condotte Juan Pablo Montoya! *inchino* Doppio bonus: l’ultima volta in cui Montoya e Rosberg si erano incontrati da vicino, Rosberg era finito spalmato contro un muretto. Triplo bonus: era il penultimo gran premio della carriera in F1 di Montoya, Canada 2006, mentre quello successivo era quello degli States. Quadruplo bonus: il Gran Premio degli Stati Uniti 2006 è stato disputato il 2 luglio, ovvero sei giorni dopo che Rosberg aveva raggiunto la drinking age. Quintuplo bonus: arricchire commenti ai gran premi con statistiche a caso è molto pittoresco. Arricchirli con il risultato del gran premio, però, potrebbe essere ancora meglio.

1. Lewis Hamilton - Mercedes 1:40:31.402
Gossippone di un certo livello: pare che abbia una love-story con la tennista Serena Williams.
2. Nico Rosberg - Mercedes +8.354
Gossippone di un certo livello: no, niente, non c'è nessun gossip che lo riguarda.
3. Daniel Ricciardo - Redbull +20.858
Gossippone di un certo livello: anche a suo carico non ci sono gossip che lo riguardano. Per fare parlare di sé dovrebbe avere una love-story di un certo livello. Se avesse una love-story con Rosberg prenderemmo due piccioni con una fava e sarebbe il gossip più eclatante della Formula 1.
4. Max Verstappen - Redbull +21.323
Immagino che Verstappino si stia guardando intorno con aria perplessa chiedendosi perché mai Ricciardo e Rosberg dovrebbero avere una love-story insieme.
5. Sebastian Vettel - Ferrari +27.313
Per la radio che ho ascoltato al lavoro l'hanno visto arrivare terzo al traguardo e quindi il podio spettava a lui di diritto!!11!!!11!!! non contano niente le penalità!!!1!!! In quel momento ho pensato che, dato che era il 31 ottobre, sarebbe stato bellissimo se quel giorno al lavoro avessimo fatto il ponte.
6. Kimi Raikkonen - Ferrari +49.376
Nessuno se l'è filato, come solito.
7. Nico Hulkenberg - Force India +58.891
Nemmeno lui, nonostante abbia fatto qualcosa di pittoresco con quel suo giro in stile trottola.
8. Valtteri Bottas - Williams +1:05.612
Una Williams a punti!!11!!!!11!!
9. Felipe Massa - Williams +1:16.206
Un'altra Williams a punti!!111!!!1!!!!1!
10. Sergio Perez - Force India +1:16.798
Ha trascorso praticamente tutta la gara negli scarichi di Feliiii. Però non è successo un nuovo Canada 2014 quindi le cose sono andate bene per entrambi.
11. Marcus Ericsson - Sauber +1 Lap
Se avesse fatto punti, se li sarebbe meritati. Però sarei stata dispiaciuta per la Manor. Insomma, è una di quelle situazioni ostiche da cui non saprei come tirarmi fuori.
12. Jenson Button - McLaren +1 Lap
Una McLaren fuori dalla zona punti. .-.
13. Fernando Alonso - McLaren +1 Lap
Un'altra McLaren fuori dalla zona punti. .-.
14. Jolyon Palmer - Renault +1 Lap
Guess what? Jolly Palmahhhh > Kmag.
15. Felipe Nasr - Sauber +1 Lap
Ho già fatto una battuta poco piacevole nei suoi confronti, mi pare.
16. Carlos Sainz Jr - Toro Rosso +1 Lap
Anche di lui ho già parlato.
17. Kevin Magnussen - Renault +1 Lap
Ho già detto tutto quello che dovevo dire.
18. Daniil Kvyat - Toro Rosso +1 Lap
Nella riga qui sopra non c'è scritto niente. Quindi non farò commenti.
19. Esteban Gutierrez - Haas +1 Lap
Guti > RoGro!!!!11!!! tunz tunz tunz!!!11!!!
20. Romain Grosjean - Haas +1 Lap
A proposito, la Haas non mi pare essere uscita molto bene da questo weekend.
21. Esteban Ocon - Manor +2 Laps
L'Oki! <3 Aaaawwww! Sarebbe bellissimo se anche lui arrivasse a punti.
RIT. Pascal Wehrlein - Manor +71 Laps
Totalmente random, ma l'Oki mi sta più simpatico di lui. Sarà che non sono mai avvenuti incidenti diplomatici che lo riguardavano...