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mercoledì 27 maggio 2015

Indycar 2015 #6: INDY 500 (24 Maggio 2015)

A volte quando finisce un gran premio c'è tempo di ripensare all'accaduto. Il Gran Premio di Monaco di quest'anno avrebbe potuto essere il candidato ideale per dei ripensamenti, ma non ce n'è stato il tempo: alle 18.00 era fissata la partenza della 500 Miglia di Indianapolis e, di punto in bianco, tutto il resto ha perso di importanza.
Già da anni descrivo la Indy 500 come "la gara automobilistica più importante al mondo", perché davvero, secondo me l'atmosfera che si respira è diversa da tutto il resto. Poi certo, ci sono alcune cose del pre-gara che in genere mi lasciano perplessa, ma fanno parte di una cultura che non è la mia e, così come non giudico i tipi del Bahrein per andarsene in giro travestiti da tovaglia, preferisco evitare commenti tropo specifici.

La Indy 500 non iniziava con le migliori premesse: prima ancora delle qualifiche, nei giorni di prove libere, ben tre vetture avevano spiccato il volo: si trattava di Castroneves, Newgarden e Carpenter, usciti tutti quanti illesi. Purtroppo non ne è uscito illeso Hinchcliffe, nelle prove libere che seguivano le qualifiche. Per fortuna pare che le sue condizioni siano meno gravi di quanto sembrava in un primo momento. Quattro decolli, comunque, non lasciavano ben sperare. Per fortuna tutto è andato per il meglio almeno il giorno della gara.

GRIGLIA DI PARTENZA:
1^ fila: 1. Scott Dixon (Ganassi), 2. Will Power (Penske), 3. Simon Pagenaud (Penske)
2^ fila: 4. Tony Kanaan (Ganassi), 5. Helio Castroneves (Penske), 6. Justin Wilson (Andretti)
3^ fila: 7. Sebastien Bourdais (KV), 8. Marco Andretti (Andretti), 9. Josef Newgarden (CFH)
4^ fila: 10. J.R. Hildebrand (CFH), 11. Carlos Muñoz (Andretti), 12. Ed Carpenter (CFH)
5^ fila: 13. Oriol Servià (Rahal Letterman), 14. Charlie Kimball (Ganassi), 15. Juan Pablo Montoya (Penske)
6^ fila: 16. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 17. Graham Rahal (Rahal Letterman), 18. Simona De Silvestro (Andretti)
7^ fila: 19. James Jakes (Schmidt), 20. Alex Tagliani (Foyt), 21. Sage Karam (Ganassi)
8^ fila: 22. Conor Daly (Schmidt), 23. Townsend Bell (Dreyer Reinbold), 24. Takuma Sato (Foyt)
9^ fila: 25. Pippa Mann (Foyt), 26. Gabby Chaves (Herta), 27. Sebastian Saavedra (Ganassi)
10^ fila: 28. Jack Hawskworth (Foyt), 29. Stefano Coletti (KV), 30. Bryan Clauson (Byrd)
11^ fila: 31. Ryan Briscoe (Schmidt)*, 32. Tristan Vautier (Coyne)**, 33. James Davison (Coyne)

*: Briscoe sostituisce Hinchcliffe dopo l'infortunio.
**: Vautier sostituisce Huertas assente per problemi di salute.


Si sono fatte le 18.00 e, come da buona tradizione, la scena era tutta per gente inni nazionali, gente che pregava, militari... ecc... insomma, tutto tranne che vetture in movimento. Poi...
OH-MY-FERNIIIII, è ora di partire! Si erano fatte nel frattempo le 18.20, ma non aveva importanza, perché quello che contava era ch di lì a poco sarebbe iniziata una gara pronta a entrare nella leggenda... forse non per Tagliani, che è rimasto fermo in un contesto in cui nessuno dovrebbe essere fermo (ma in qualche modo deve essere ripartito), e per Daly la cui vettura emanava un fumo poco invitante.
SI PARTEEEEEEEEEEEEEEE! Mentre davanti il Detersivo manteneva la prima posizione seguito da Poweeeeeeeer, Pagy, il Sommo Wilson e il sosia di Vin Diesel, mentre dietro accadevano cose strane, per esempio il fatto che il Piccolo Samurai rimaneva coinvolto in un incidente...
Varia gente sui social network: "Sempre lui..."
Il Piccolo Samurai: "Avete qualche problema?"
Varia gente sui social network: "Sì, hai appena fatto fuori Saggio Caramella e la cosa non ti verrà perdonata tanto facilmente."
Il Piccolo Samurai: "Guardate che Caramella non era obbligato a venirmi addosso."
Caramella: "E tu non eri obbligato a intraprendere la professione di pilota. Per esempio avresti potuto fare lo spazzino della pitlane."
Il Piccolo Samurai: "E tu avresti potuto fare lo spazzino della pista e raccogliere tutti questi detriti. Anzi, dato che sei ormai fuori, perché non lo fai?"
Caramella: "Perché è molto più allettante insultarti tra me e me e augurarti di arrivare ultimo."
Il Piccolo Samurai: "Questi ragazzini insensibili..." Alza gli occhi al cielo, scuotendo la testa. "E pensare che io a vincere questa gara ci sono andato più vicino di loro..."
Un muro: "Sì, poi mi sei venuto troppo vicino."
Il Piccolo Samurai: "Dettagli." Agita la katana. "I'm the boss!"
In conclusione tutto ciò che si può dire è che Saggio Caramella era ormai fuori dai giochi, mentre il Piccolo Samurai ha proseguito fino ai box. Ne è uscito doppiato di due giri, ma la cosa non ha importanza.
La gara avrebbe potuto ripartire senza difficoltà se non che dietro stava accadendo qualcosa di pittoresco, nonostante la presenza della safety car.
Simonaaaaa: "Oh my Pastor, c'è un ballerino di conga! *-* Come sono felice."
Montyyyy: "Stai parlando di me?"
Simonaaaaa: "Certo!"
Montyyyy: "Non capisco perché dovresti essere felice."
Simonaaaaa: "Perché stanotte ho sognato di essere un tombino."
Montyyyy: "WTF?!"
Simonaaaaa: "Lo so, sarebbe stato più normale essere la sorella adottiva dei fratelli calzolai... però non si può avere tutto dalla vita."
Montyyyy: "Sì, infatti, non vale la pena di sacrificare il risultato. Se tu fossi stata un tombino doppiato avrei potuto capirlo, ma..."
Simonaaaaa: "STRIKE!"
Montyyyy: "Oh my Ralf. T.T Perché non te ne torni a casa a mungere le mucche per fare l'emmental? Solo noi colombiani possiamo prendere l'iniziativa di ballare la conga!"
Dopo quella danza augurale, i due sono stati coinvolti in varie peripezie, per esempio quella che la pitlane fosse chiusa e che hanno vagato in lungo e in largo per la corsia dei box in attesa del momento propizio per effettuare il pit-stop. Evidentemente Montyyyy sentiva il bisogno di scontare un drive through senza che nessuno glielo avesse imposto.

[...] SI RIPARTEEEEEEEEEEEEEEE! Il Detersivo era pronto a dominare, mentre dietro di lui Pagy agitava la baguette per convincere il compagno di squadra Guglielmo Potere/ Potere della Volontà a farsi da parte. Non c'era molto da fare, per nessuno di loro.
Vin Diesel: "I'M THE BOSSSSSSSSSSSSSS!"
Si è fatto largo agitando le piume fucsia che teneva sul casco e, a passo di lambada, ha superato tutti uno dopo l'altro... anche il Detersivo.
Il Detersivo: "Oh my Dani-Smile."
Vin Diesel: "It's time for lambadaaaaaaaaaaaaaaaaa!"
I due hanno passato un bel po' di tempo a ballare la lambada a distanza, ed è stato il Detersivo a spuntarla, anche dopo il primo pit-stop disputato intorno al 35-40° in condizioni di bandiera verde.
L'ultimo a rientrare era stato il Badass Colombiano, rimasto in pista più a lungo di tutti per fare il figo in prima posizione almeno per un po'. Ai box è arrivato lungo, ma fortunatamente non c'era nessuno lì davanti pronto a farsi stirare.
Il Detersivo: "Fai come ti pare, tanto non durerà."
Montyyyy: "Nemmeno tu durerai."
Il Detersivo: "Se fossi in te, ci penserei due volte prima di affermarlo. Dietro di me c'è il vuoto."
In realtà dietro di lui c'erano Pagy, Vin Diesel, H3lio e Potere che non vedevano l'ora che si levasse di torno, ma questo è un dettaglio poco rilevante.
Tutto è proceduto almeno finché al 65° giro non si è sentito altro che un rimbombo di clacson... e infatti il Clacson è finito a muro per i fatti suoi(?).

Piccola digressione: su chi sia il Clacson, ci sono varie teorie alternative. Una di queste è che risponda al nome di Bryan Clauson e che abbia preso parte alla Indy 500 con un team chiamato Byrd, che non si era mai visto prima e che senza ombra di dubbio non si vedrà più... perché sì, alla Indy 500 la cosa più pittoresca è che partecipano anche team che nessuno ha mai visto per tutto il resto della stagione. Tra l'altro uno di questi, Dreyer Reinbold (sembra un nome da birra) aveva dato un volante al glorioso non-ex-del-tutto pilota oggi telecronista Campana Inviata Dalla Città (avere un nome del genere deve essere stato un trauma infantile per lui).

Torniamo al Clacson: è andato a muro, è entrata la safety car e... tutti ai box in branco! Pagy ne è uscito in testa e stava già agitando la baguette per festeggiare, ma al restart gli è andata male: il Detersivo l'ha superato.
Pagy: "Autrice, sei politically uncorrect! non è che mi ha superato e basta, io l'ho ri-superato, poi Vin Diesel ha superato entrambi, dopodiché il Detersivo ha superato di nuovo me, poi ha superato Vin Diesel, che però è ritornato davanti."
Potere: "Io intanto nel frattempo che cosa facevo?"
Pagy: "Mhm... te ne stavi lì in quarta posizione a pensare ai tuoi futuri sogni di gloria?"
Kimby: "Sììììì, io ero dietro di lui e te lo posso confermare. Anch'io stavo pensando ai miei futuri sogni di gloria, così come quelli che mi stavano dietro."
H3lio: "Invece io stavo pensando alla mia acconciatura perfetta e a quanto la giornata sarebbe stata completa se un pilota con i capelli perfetti avesse vinto qualunque genere di gara. Mi è stato detto, però, che a Montecarlo era già accaduto."
Montyyyy: "Io invece stavo pensando a quanto fosse intrigante avere davanti a me uno dei miei compagni di squadra dato che ballare la conga con lui avrebbe potuto essere molto intrigante."
H3lio: "Specie dopo che Pagy mi avrà prestato la sua baguette..."
Montyyyy: "Sei sicuro che la baguette possa fare molto? No, perché potrei chiedere al Piccolo Samurai di prestarmi la sua katana."
Voce fuori campo: "Il Piccolo Samurai esiste ancora?"
Montyyyy: "Forse."

[...] Si è arrivato al successivo pitstop con Vin Diesel in testa davanti a Pagy, con Potere che a un certo punto, prima delle soste, era riuscito a risalire in terza posizione.
Le soste si sono svolte quando ormai la gara stava arrivando a metà, sempre in regime di verde.
Pagy: "Je suis le boss! *_______* Vive la France!"
Mentre Pagy agitava la baguette per festeggiare la sua prima posizione, Vin Diesel dietro di lui aspettava il momento in cui avrebbe potuto asfaltarlo... non è arrivato ed è rimasto lì accodato, con Montyyyyy che di lì a poco ha superato Potere per la terza posizione.
Voce fuori campo: "Questo era trentesimo all'inizio. Come ci è arrivato fino a qui?"
Montyyyy: "Probabilmente Ralf Calzolaio mi sta facendo il malocchio, ma ha l'effetto opposto."
Nessuno ha fatto in tempo ad asfaltare nessuno: una decina di giri dopo è rientrata la safety car, perché Serviààààà, con la "A" accentata, per cortesia qualcuno lo spieghi ai telecronisti anglofoni, e Carpiiii hanno messo in scena un bel balletto che ha portato entrambi sul muro.

Anche ai box, comunque, c'era qualcosa in atto...
Davyyyy: "BANZAAAAAAAAAAAAAAAAAIIIIIIIIIII!"
Pippa Pink: "What?! o.O"
Vautiii: "Perché qualcuno mi sta venendo addosso?!"
I meccanici del team Coyne: "NOTAGAIIIIIINNNNNNNNN!"
Stavolta il team si è esibito in un mega-unsafe release, in cui Davyyyy è partito mentre Pippa Pink sopraggiungeva e, dopo che i due sono arrivati al contatto, è andato anche addosso a Vautiiii, con due meccanici che stamazzavano a terra. Pare che uno dei due sia stato successivamente operato per la frattura a un'anca.

[...] SI RIPARTEEEEEEEEEEEEEE!
Possiamo passare direttamente a quello che succede una trentina di giri più tardi, quando...
Il Detersivo: "Okay, può sembrare ripetitivo dire che io e Pagy ci siamo nuovamente contesi la leadership della gara per un certo tratto, ma non puoi cancellarci così come se niente fosse. Saresti un'Autrice unpolitically correct se così fosse."
L'Autrice: "E quindi?"
Pagy: "E quindi ti seguirei armato di baguette."
L'Autrice: "Oh my Monty Badass!"
Montyyyy: "Tu mi chiami e io faccio tutto quello che vuoi. Per esempio mi stai per caso ordinando di intromettermi nella lotta tra il Detersivo e Pagy?"
L'Autrice: "Veramente io non ho detto nulla, hai fatto tutto da solo..."
Montyyyy: "Ed è così che le cose devono andare! U.U I'M THE BOSSSSSSSSSSSSS!"
Il Detersivo: "Okay, io sono seriamente preoccupato."
Pagy: "Fai bene."
Il Detersivo infatti è stato superato da entrambi e in realtà non ho ben chiaro quali fossero le posizioni esatte prima del pit-stop in regime di verde, a circa tre quarti di gara, l'unica cosa che so è che di lì a poco la gara ha perso uno dei suoi protagonisti.
...IT'S TIME FOR SAMBA! Il sosia di Vin Diesel è finito a muro, il che mi è dispiaciuto perché, nella mia sfera di preferenze per la vittoria, era sicuramente tra le prime posizioni.
Pare che abbia fatto il trollone, dopo la gara, sostenendo che quantomeno era riuscito a dimostrare che le vetture di Indycar possono incidentarsi senza cappottare.

Qualcosa mi è sfuggito di vista, perché c'era Kimby in testa. Mhm... forse non si era fermato poco prima? Sicuramente... almeno credo. Va beh, proseguiamo, perché dietro di lui c'erano ancora (i soliti) Pagy e il Detersivo.
Il tempo di ripartire e Kimby è stato superato da un po' di vetture, in primis il Detersivo e Montyyyy che ne hanno approfittato per portarsi primo e secondo.
Potere: "Anch'io ho superato Kimby."
L'Autrice: "Sì, ma in questo momento non sei rilevante, perché è in atto un duello per la leadership tra il Detersivo e Monty."
Potere: "Sì, ma dopo vari cambi di posizioni tra i due, stavolta sarò io a rendermi protagonista, superando Montyyyyy e facendogli un culo così."
Montyyyy: "Sul sorpasso te lo posso concedere, ma sul culo, io aspetterei la fine della gara prima di parlare."
Un detrito: "Oh my Monty Badass, questi due sono compagni di squadra e c'è il rischio che si prendano a sportellate se non intervengo. Facciamo che mi metto a dormire nel bel mezzo della pista così rientra la safety car e questi due nel frattempo si calmano."
Montyyyy: "Una safety car per detriti? Mi sembra di essere tornato in Nascar..."
Potere: "Ecco, perché non ci torni?"
Montyyyy: "Perché spaccare il culo a te è molto più appagante."
Yaaaaaayyyy, è giunto il momento di gloria di Carletto Munizione, che approfittando del fatto che gli altri sono rientrati ai box in branco è rimasto lì a fare il figo davanti a nientemeno che a Wilsiiiii! *-*
Specifichiamo che in pitlane sono anche accaduti dei fatti importanti: per esempio Potere era davanti a tutti, e per davanti a tutti intendo davanti a Montyyyy, al Detersivo, a Pagy e a H3lio.

[...] SI RIPARTEEEEEEEEEEE! Wilsiiiii in testa! *_________* È durata appena un giro, perché poi Potere e Montyyyy, che erano secondo e terzo un attimo prima, l'hanno praticamente asfaltato, involandosi verso il dominio... o meglio, accodandosi dietro alla safety car rientrata perché nel frattempo c'era stato un balletto a tre: Saaviiii, StefAAAAAAAno ColllllllEEEEEti [cit] e Hawskwskwskwskwskw, con Saaviiii che è quello che, a parità di ritiro, ci ha rimesso di più perché ha riportato anche lievi ferite (una slogatura a una caviglia, credo).

...
...
...
...
-15 giri: si riparte e stavolta si fa sul serio.
Allora, premetto che a mio parere si è trattato di un finale alla "Oh-my-Dani-Smile" a livelli estremi. Premetto anche che i primi cinque erano Potere, Montyyyy, il Detersivo, Munizione e Kimby, ma che dopo due secondi contati questi ultimi due per me sono passati in secondo piano perché in quel momento è crollata la mia grande convinzione che i duelli epici tra le Marussia e le Caterham avessero reso la mia vita completa.
No, niente affatto.
Certo, vedere duelli epici tra le Marussia e le Caterham non è una cosa su cui si possa soprassedere facilmente, ma credo che esistano più tipi di fascino e che a Indy si possa soprassedere sulla mancanza di Marussia e Caterham in battaglia per la 15^ posizione (non che le Caterham ci siano ancora, altrove, ma quello è un altro discorso).
Guglielmo Potere AKA Potere della Volontà era primo.
Il Detersivo: "Ma non ci rimarrà."
Montyyyy: "Dovrai passare sul mio cadavere prima di andare a raggiungerlo."
Il Detersivo: "Pagy mi ha prestato la baguette. Sei finito."
Montyyyy: "Mi pare di avere già detto che non mi sarà difficile trovare una katana."
Il Detersivo: "Io non ne sono così convinto."
Il Piccolo Samurai: "I'M TAKU BITCH! Per celebrare il fatto che mentre mezzo mondo mi prende per i fondelli io ho recuperato due giri e che se qualcuno si degnasse di darmi una buona macchina vi prenderei a calci nel culo dalla mattina alla sera, sono onorato di prestare la mia katana a Montyyyy, certo che ne farà buon uso."
Il Detersivo & Potere: "OH MY DANI SMILE."
Il Detersivo ha approfittato dello shock di Potere per andare a prendersi la leadership, che ha tenuto più o meno per due giri, prima che Potere glielo mettesse in quel posto... giusto per un giro, non per tanto perché poi il Detersivo è ritornato in testa, per poi perdere definitivamente la leadership quando mancavano dieci giri alla fine.
A quel punto per Potere era fatta...
Montyyyy: "Autrice, ne sei proprio così sicura?"
L'Autrice: "No, te lo confesso, è da almeno quaranta minuti che sono praticamente certa che tu vincerai questa gara."
Montyyyy: "Allora abbi fiducia." Agita la katana. "TORA TORA TORAAAAAAAA!"
Potere: "Vi prego... T.T Qualcuno mi dia almeno una baguette."
Nessuno gli ha dato una baguette e, dopo essersi lasciato alle spalle il Detersivo, era intenzionato a fare lo stesso anche con Potere. E' andato in testa, ma poi in due giri è riuscito a: 1) perdere di nuovo la leadership, 2) perdere anche la seconda posizione. Mancavano sette giri al finale.
L'Autrice: "Okay, il mio presentimento era sbagliato..."
Mi aspettavo un finale al cardiopalma tra Potere e il Detersivo, ma non è andata a finire così: quando mancavano quattro giri alla fine il Detersivo è stato nuovamente superato da Montyyyy ed è caduto definitivamente nel dimenticatoio. Poi, un giro più tardi...
...
...
...
...OH.
CONGA.
DANCER.
Considerando il fatto che a Indy a quanto pare nessuno si traveste da tombino, quando mancavano tre giri alla fine Montyyyy ha superato il suo compagno di squadra.
Si è ritrovato un doppiato sulla sua strada.
Ha superato il doppiato senza problemi.
OH MY MONTYYYY.
Ho capito che ce l'aveva fatta nel momento in cui, tre giri più tardi, mi sono resa conto che l'audio dello streaming era leggermente sfasato dalle immagini: stava ancora completando il giro, quando veniva già acclamato come vincitore.
Quando l'ho visto raggiungere il traguardo ho capito che oltre alle Marussia e alle Caterham ci voleva qualcos'altro che rendesse la mia vita completa.

Il finale è stato un turbine di emozioni e, per finale, intendo qualcosa come gli ultimi quindici giri.
Se dieci anni fa qualcuno mi avesse detto che un giorno mi sarei emozionata, avrei pianto di gioia e avrei provato l'impulso di urlare perché Juan Pablo Montoya vinceva la 500 miglia di Indianapolis, mi sarei fatta quattro sane risate.
E' strano come il tempo possa cambiare le nostre convinzioni. E' strano come le convinzioni non siano vere convinzioni, ma siano qualcosa che ci esce da dentro.
Quello che è strano più di ogni altra cosa è che in quel momenti mi sono passati nella mente tanti episodi passati a cui non pensavo da un sacco di tempo. In quel momento ho capito che Montoya è tutto ciò che resta di una Formula 1 che non dimenticherò mai, non perché sia stata migliore dell'epoca precedente e dell'epoca successiva, ma perché è stata forse la Formula 1 che mi ha trasformata da "appassionata che guarda la Formula 1 quando gli altri ci guardano" ad "appassionata che programma/cerca di programmare i propri
weekend in base al campionato di Formula 1".
C'è qualcuno che dice che certi piloti o li si ama incondizionatamente o li si odia incondizionatamente. Io credo di averne scoperta un'ulteriore categoria: quelli da amare e odiare incondizionatamente nello stesso momento.

RISULTATO:
1. Juan Pablo Montoya -- Penske -- 3:05:56.528
2. Will Power -- Penske -- +0.104
3. Charlie Kimball -- Ganassi -- +0.795
4. Scott Dixon -- Ganassi -- +1.029
5. Graham Rahal -- Rahal Letterman -- +2.312
6. Marco Andretti -- Andretti -- +2.538
7. Helio Castroneves -- Penske -- +2.782
8. JR. Hildebrand -- CFH -- +3.563
9. Josef Newgarden -- CFH -- +4.028
10. Simon Pagenaud -- Penske -- +4.214
11. Sebastien Bourdais -- KV -- +5.306
12. Ryan Briscoe -- Schmidt -- +5.668
13. Takuma Sato -- Foyt -- +6.167
14. Townsend Bell -- Dreyer & Reinbold -- +8.500
15. Ryan Hunter-Reay -- Andretti -- +9.648
16. Gabby Chaves -- Herta -- +10.101
17. Alex Tagliani -- Foyt -- +11.215
18. James Jakes -- Schmidt -- +12.043
19. Simona De Silvestro -- Andretti -- +12.732
20. Carlos Muñoz -- Andretti -- +39.834
21. Justin Wilson -- Andretti -- +1 Lap
22. Pippa Mann -- Coyne -- +3 Laps
23. Sebastian Saavedra -- Ganassi -- +25 Laps
24. Jack Hawksworth -- Foyt -- +25 Laps
25. Stefano Coletti -- KV -- +25 Laps
26. Tony Kanaan -- Ganassi -- +49 Laps
27. James Davison -- Coyne -- +84 Laps
28. Tristan Vautier -- Coyne -- +84 Laps
29. Oriol Servià -- Rahal Letterman -- +88 Laps
30. Ed Carpenter -- CFH -- +88 Laps --
31. Bryan Clauson -- Byrd -- +139 Laps
32. Sage Karam -- Ganassi -- +200 Laps
33. Conor Daly -- Schmidt -- +200 Laps


mercoledì 16 luglio 2014

#10 IOWA CORN 300: 12 luglio 2014

A meno di una settimana dalla gara di Pocono è la volta della Iowa Corn 300, che per me sarà sempre “il granturco dello Iowa”e che ancora una volta ho visto con un certo ritardo...
Si tratta di un ovale breve su cui vengono disputati 300 giri e ti basta battere le ciglia un attimo per renderti conto che sono già stati disputati due giri.

Griglia di partenza: Dixon, Kanaan, Castroneves, Briscoe, Muñoz, Bourdais, Kimball, Andretti, Power, Carpenter, Pagenaud, Aleshin, Hunter-Reay, Hinchcliffe, Rahal, Sato, Saavedra, Wilson, Montoya, Hawskworth, Newgarden, Huertas.

Cronaca
Dixon scatta dalla pole position, ma ci vuole poco prima che Kanaan gli strappi la prima posizione, davanti allo stesso Dixon e a Castroneves che dopo un po’ risalirà in seconda posizione, mentre Dixon perderà il anche il terzo posto a vantaggio di Briscoe.
La situazione rimane invariata finché, dopo una trentina di giri, c’è il primo ingresso della safety car a causa della pioggia, che si tramuta di lì a poco in bandiera rossa, quando sono stati completati appena 40 giri sui 300 previsti.
...
...
...
Oltre mezz’ora(?) dopo si riparte dietro la safety car, vanno tutti ai box in branco e si prosegue fino al 48° dietro la safety car.
Al 48° si ricomincia... e c’è un contatto tra Sato e Aleshin (che già avevano avuto un incidente insieme a Houston), quindi si torna allo stesso punto di prima.
...
...
Quando si riparte è già passato un po’.  Finalmente assistiamo a un duello per la leadership, stavolta tra Castroneves e Kanaan, con Castroneves che mantiene la prima posizione. Terzo c’è ancora Dixon davanti a Briscoe e Power.
A circa un quarto di gara Kanaan supera il connazionale per la leadership, mentre Dixon di lì a poco viene superato da Dixon e Power. Intanto c’è un detrito in pista ed è sorprendente che non sia ancora entrata la safety car...
...
...
Come non detto. È il 90° giro ed eccola che arriva, con tanto di rientro ai box in branco.
Kanaan è ancora primo davanti a Castroneves, mentre Power esce dai box in terza posizione. A Montoya qualcosa va storto e rimane fermo. La sua reazione è molto più isterica di quella di Massa in situazioni simili. Riescono a farlo ripartire prima che decida di scendere dalla macchina e di mettersi a picchiare i meccanici.
Mentre stanno per ripartire, Bourdais prosegue lentamente... e poi ricomincia ad andare a velocità normale. Va beh, non indaghiamo su che cosa stia succedendo...
Un giro dopo si riparte... anzi, no. Ma che cosa succede?! O.O
Al 100° giro tutto va per il meglio, Kanaan allunga subito su tutti gli altri, mentre Castroneves e Power sono in lotta per il secondo posto, duello che viene vinto dal brasiliano. Power tra l’altro viene superato anche da Briscoe e deve difendersi anche dall’attacco di Carpenter... A proposito di Bourdais, per chi fosse interessato, una trentina di giri dopo il restart lo troviamo ai box in evidenti difficoltà, pronto a cadere nel dimenticatoio.
A metà gara i primi cinque sono: Kanaan, Castroneves, Briscoe, Power, Saavedra. Power riesce comunque a recuperare una posizione e a riappropriarsi del terzo posto, almeno finché Saavedra non recupera altre posizioni e lo supera.
...
...
...
I telecronisti latini iniziano a vantarsi della posizione di Saavedra, di quanto sia talentuoso, ecc... ecc... ec... e, proprio mentre mi stavo per rompere le scatole di quella sinfonia... WE BELONG TO MAZZONI! Saavedra finisce a muro!
Riesce a raggiungere i box, ma c’è comunque un’altra safety car, altro rientro ai box in branco, dall’altra parte del mondo molti piloti di Formula 1 accendono un cero per la soddisfazione di non essere gli unici piloti che sono stati gufati durante le telecronache...
Per la cronaca, dopo il pit-stop in branco i primi cinque sono Kanaan, Power, Carpenter, Castroneves e Briscoe.
Carpenter si porta secondo e si lancia all’inseguimento di Kanaan, ma non c’è verso di avvicinarsi. Power e Castroneves intanto lottano per il terzo posto, con il brasiliano che supera il compagno di squadra... e non è il solo che dopo un po’ ci ritroviamo con Power dietro anche a Briscoe... e quando vengono completati due terzi di gara è 6° alle spalle di Dixon.
...
...
...
Le posizioni davanti rimangono invariate e i telecronisti ne approfittano per parlare di Montoya che si trova intorno alla decima posizione. Inizio a sospettare che quelli che ho definito “telecronisti latini” siano esattamente colombiani.
E intanto Castroneves supera Carpenter per il secondo posto, mentre i telecronisti continuano a parlare di... indovinate un po’? nientemeno che di Montoya, che frattanto è 10°.
Al 230° giro o giù di lì nel frattempo Andretti rompe il motore... nuova safety car, nuovo ingresso di gruppo ai box, Kanaan, Dixon, Castroneves, Power e Briscoe sono i primi cinque e, indovinate un po’, Montoya ha recuperato tre posizioni! Si trova 7° alle spalle di Carpenter... forse non picchierà i meccanici, almeno per stavolta.
Dixon intanto recupera e di avvicina a Kanaan, per poi superarlo e piazzarsi stabilmente al comando. Intanto Montoya... Montoya... Montoya... Montoya... No, veramente, mi sembra che stiano leggermente esagerando, stanno facendo tutta la telecronaca incentrata su di lui. Kanaan ritorna in testa... e si continua a parlare di Montoya, che tra parentesi è ancora 7° esattamente come prima e Briscoe sembra tutt’altro che intenzionato a lasciarlo passare, anzi obiettivamente parlando sembra anche un po’ lontano per poter puntare al sorpasso.
Briscoe, nel frattempo, quando mancano 21 giri al finale, riesce a strappare la 5^ posizione a Carpenter, ma la storiella di Montoya non è ancora finita.
...
...
...
...WE BELONG TO MAZZONI, E APPARTERREMO A LUI FINO ALL’ULTIMO RESPIRO.
Che cosa succede dopo un’ora di lodi incontrastate nei confronti di Montoya? JPM si avvicina a Carpenter che si difende dal suo attacco e gli sbarra la strada. Montoya finisce a muro. O.O
Montoya quando scende dalla vettura sembra piuttosto inca**ato, tanto che viene scortato via dai commissari di percorso. A me, comunque, sembrava più inca**ato prima.
La spiegazione dei telecronisti colombiani(?) è epica: l’incidente tra Briscoe e Montoya è uguale a quello tra Perez e Massa (infatti, come dargli torto... il circuito del Canada è un mini-speedway... e la manovra era esattamente identica, per il fatto che coinvolgeva due vetture), con Carpenter nella parte di Perez e Montoya in quella di Massa, l’unica differenza è che nell’incidente di F1 la colpa era di Massa che stava dietro mentre in questo caso la colpa è di Carpenter che sta davanti, perché sono due situazioni completamente diverse (infatti, come dare torto a chi si è appena contraddetto da solo...).
Durante queste mie considerazioni, capitano i seguenti fatti: viene intervistato Montoya che sembra anche abbastanza calmo e non è intenzionato a picchiare nessuno , dopodiché viene intervistata la moglie di Tony Kanaan.
A proposito di Kanaan, quando si riparte a 10 giri dalla fine è in testa davanti al compagno di squadra Dixon, Hunter-Reay che era rientrato ai box (uno dei pochi) dietro la safety-car inizia a superare tutti e a quattro giri dalla fine strappa il secondo posto a Dixon lanciandosi all’inseguimento del leader, mentre anche Newgarden sulla stessa strategia supera Dixon.
A due giri dalla fine Hunter-Reay conquista la leadership e all’ultimo anche Newgarden supera Kanaan, che chiude in terza posizione davanti al compagno di squadra.
Castroneves finisce 8° e si porta in testa alla classifica, mentre Power dopo il restart aveva perso diverse posizioni dopo avere quasi sfiorato un muro.

Risultato
1. Ryan Hunter-Reay  Andretti  2:01:58.816 
2. Josef Newgarden  Fisher  +0.581 
3. Tony Kanaan  Ganassi  +1.067
4. Scott Dixon  Ganassi  +2.760
5. Ed Carpenter  Carpenter  +4.981
6. James Hinchcliffe  Andretti  +5.013
7. Graham Rahal  Rahal Letterman  +6.797
8. Helio Castroneves  Penske  +7.140
9. Ryan Briscoe  Ganassi  +7.189
10. Charlie Kimball  Ganassi  +7.609
11. Simon Pagenaud  Schmidt  +7.779
12. Carlos Muñoz  Andretti  +7.819
13. Justin Wilson  Coyne  +11.261
14. Will Power  Penske  +11.794
15. James Hawksworth  Herta  +4 Laps 
16. Juan Pablo Montoya  Penske  +20 Laps 
17. Sebastian Saavedra  KVSH  +42 Laps 
18. Marco Andretti  Andretti  +71 Laps 
19. Sébastien Bourdais  KVSH  +170 Laps 
20. Carlos Huertas  Coyne  +222 Laps 
21. Mikhail Aleshin  Schmidt  +253 Laps 
22. Takuma Sato  Foyt  +253 Laps

lunedì 12 maggio 2014

#4: INDY ROAD GRAND PRIX - 10 maggio 2014

È giunta l’ora del quarto appuntamento della stagione, in programma per sabato 10 maggio 2014 (39° compleanno di Castroneves), di cui mi appresto a parlare con due giorni di ritardo.
Per quanto riguarda la location, ci troviamo a Indianapolis, sul circuito stradale (quello su cui gareggiava la Formula 1 tra il 2000 e il 2007... quello su cui Montoya disputò la sua ultima gara di F1), per la prima edizione dell’Indy Road Grand Prix, o qualunque sia il nome che è stato attribuito a questo evento.
È da segnalare la presenza di Franck Montagny, ex pilota di Formula 1 che sostituì il leggendario Yuji Ide alla Super Aguri nel 2006, prima di essere rimpiazzato da Yamamoto.

Il circuito stradale è quello delimitato in giallo.

Le qualifiche sono state disputate in condizioni di bagnato e il risultato è stato il seguente:

1^ fila: 1. Saavedra (KV Racing), 2. Hawksworth (Herta)
2^ fila: 3. Hunter-Reay (Andretti), 4. Pagenaud (Schmidt)
3^ fila: 5. Power (Penske), 6. Dixon (Ganassi)
4^ fila: 7. Bourdais (KV Racing), 8. Montoya (Penske)
5^ fila: 9. Kanaan (Ganassi), 10. Castroneves (Penske)
6^ fila: 11. Hinchcliffe (Andretti), 12. Rahal (Rahal Letterman)
7^ fila: 13. Andretti (Andretti), 14. Briscoe (Ganassi)
8^ fila: 15. Newgarden (Fisher), 16. Sato (Foyt)
9^ fila: 17. Huerta (Coyne), 18. Wilson (Coyne)
10^ fila: 19. Muñoz (Andretti), 20. Plowman (Foyt)
11^ fila: 21. Montagny  (Andretti), 22. Servià (Rahal Letterman)
12^ fila: 23. Kimball (Ganassi), 24. Conway (Carpenter)
13^ fila: 25. Aleshin (Schmidt)

Si parte alle 21.55 (ora italiana)... e si parte col botto, come ogni volta in cui si parte con un cosiddetto “standing start”. Stavolta, però, si sono impegnati ancora di più del solito.

Saavedra, che scattava dalla pole position, è infatti rimasto fermo sulla griglia di partenza. Tutti lo sfilano... ma non Muñoz, che partiva dalla 10^ fila e che gli finisce addosso. Lo schianto peggiore, però, è quello di Aleshin, che finisce addosso alla vettura del pilota del team KV.
Anche per Montoya ci sono problemi in partenza: riesce comunque a spostarsi di lato, in modo da essere evitato dai piloti che seguono. Riuscirà comunque a rientrare in gara.

Entra la safety-car e, dal momento che la pista è un vero macello, rimane per una dozzina di giri. Hunter-Reay, che si era portato in test prima del suo ingresso, è il leader della gara davanti al debuttante Hawthorne e a Pagenaud che, al 12° giro, subito dopo il restart, lo superano. A completare la top-5 ci sono Dixon e Power. La nostra vecchia conoscenza Montagny, per un’irregolarità al restart, viene nel frattempo penalizzato.

Le vetture che si trovano ai margini della top-ten o ancora più arretrate si fermano intorno il 20° giro per il primo pit-stop (e Briscoe sarà penalizzato per un’infrazione nella pit-lane). I piloti della top-5, le cui posizioni permangono invariate, proseguono ancora per qualche giro e, di fatto, con il primo giro di soste le loro posizioni non cambiano, con Hawskworth che si ritrova nuovamente leader, con circa 3 secondi di vantaggio su Pagenaud.
Wilson è l’ultimo a fermarsi (31° giro) e per questo motivo effettua un paio di giri in prima posizione, prima di cedere nuovamente la leadership a Hawskworth.

Riassumendo, a metà gara le posizioni sono le seguenti: Hawshworth, Pagenaud, Hunter-Reay, Dixon e Power completano la top-5. Seguono Bourdais, Castroneves, Montoya, Hinchcliffe e Rahal.

È proprio nel corso del 42° giro che Dixon va in testacoda. Rientra la safety-car e vari piloti ne approfittano per fermarsi ai box, dove Pagenaud esce davanti a Hawskworth.
Hunter-Reay rimane in pista, così come Hinchcliffe, Wilson, Huertas e Castroneves che completano la top-5.
Torna in pista la safety-car una terza volta subito dopo il restart, dopo un incidente tra Plowman e Montagny. Top-5: Hunter-Reay, Wilson, Huertas, Hinchcliffe, Castroneves. Power, a causa di un’irregolarità ai box, deve scontare una penalità.

Si riparte al 52° giro e per un attimo sembra che tutto vada bene... ma non è così! Nelle retrovie Montoya, doppiato di un giro, tampona Rahal e lo manda a muro. Commento dei telecronisti spagnoli/latini: “Montoya es Montoya”. Sì, loro hanno capito tutto. Il colombiano verrà successivamente penalizzato.
La cosa più importante [STANDING OVATION] è comunque che Justin Wilson ha preso la testa della gara! Seguono Huertas, Hunter-Reay, Castroneves, Kimball, Hinchcliffe, Pagenaud, Hawskworth, Briscoe e Servia a completare la top-ten. Si fermeranno ai box, stavolta, i piloti che non si erano fermati prima, e anche alcuni che si erano già fermati. Castroneves comunque resta fuori e conquista la leadership davanti a Kimball, Hawskworth, Briscoe, Bourdais, Sato, Wilson, Hunter-Reay, Pagenaud e Hinchcliffe.

Si riparte a 26 giri dal termine.  Le posizioni dei primi tre rimangono invariate, mentre Bourdais risale in quarta posizione.
Poco dopo il restart si ferma Hinchcliffe. Il canadese è stato colpito sul casco da un detrito. Verrà trasportato in ospedale dove gli verrà diagnosticato un lieve trauma cranico.

Castroneves rimane in testa fino a 13 giri dalla fine, quando deve fermarsi per effettuare l’ultimo rifornimento. Sono vari i piloti che si fermano nella parte conclusiva della gara, con Servià che prende la leadership e resiste fino a cinque giri dalla fine, quando anche lui sarà costretto al rientro. Per lui ci sono tra l’altro problemi al pit-stop, e perderà parecchio tempo per questo.

Pagenaud a questo punto è in testa, davanti a Hunter-Reay, con Castroneves terzo all’inseguimento dei due, dei quali è più veloce avendo effettuato il pit-stop da poco mentre gli altri due devono risparmiare carburante.
Le posizioni permangono comunque invariate, mentre la top-5 viene completata da Bourdais [STANDING OVATION] e Kimball.

Risultato
1. Simon Pagenaud Schmidt/Honda 2h04m24.0261s
2. Ryan Hunter-Reay Andretti/Honda +0.8906s
3. Helio Castroneves Penske/Chevy +1.8244s
4. Sebastien Bourdais KV/Chevy +2.5406s
5. Charlie Kimball Ganassi/Chevy +5.3007s
6. Ryan Briscoe Ganassi/Chevy +9.1914s
7. Jack Hawksworth Herta/Honda +14.6161s
8. Will Power Penske/Chevy +18.5958s
9. Takuma Sato Foyt/Honda +20.9721s
10. Tony Kanaan Ganassi/Chevy +21.4539s
11. Justin Wilson Foyt/Honda +26.4750s
12. Oriol Servia Rahal/Honda +29.6561s
13. Carlos Huertas Coyne/Honda +33.0827s
14. Marco Andretti Andretti/Honda +1m04.2370s
15. Scott Dixon Ganassi/Chevy +1m08.6263s
16. Juan Pablo Montoya Penske/Chevy +1 lap
17. Josef Newgarden Fisher/Honda +3 laps
18. Martin Plowman Foyt/Honda +3 laps
19. Mike Conway Carpenter/Chevy 58 laps
20. James Hinchcliffe Andretti/Honda 56 laps
21. Graham Rahal Rahal/Honda 50 laps
22. Franck Montagny Andretti/Honda 47 laps
23. Sebastian Saavedra KV/Chevy 0 laps
24. Carlos Munoz Andretti/Honda 0 laps
25. Mikhail Aleshin Schmidt/Honda 0 laps

lunedì 28 aprile 2014

#3: INDYCAR GRAND PRIX OF ALABAMA - 27 aprile 2014

Tutto inizia con un violento temporale a Birmingham (l’area del circuito viene addirittura evacuata), in Alabama, dove si svolge il terzo appuntamento stagionale sul circuito di Barber, che fa in modo che la gara venga posticipata di quasi tre ore, cosa che sarà stata probabilmente indifferente a chi poi si lamenta per settimane quando in F1 piove e partono dietro la safety-car.
La partenza, prevista per le 21.00 ora italiana, viene posticipata alle 23.15 con un limite massimo di due ore di durata, anche se poi partirà verso le 23.40 e durerà 100 minuti.
A scattare dalla pole position sarà Will Power, del team Penske, già vincitore della prima gara stagionale a St. Petersburg, quattro settimane fa.

Griglia di partenza
1^ fila: Power (Penske) – Hinchcliffe (Andretti)
2^ fila: Hunter-Reay (Andretti) – Newgarden (Fisher)
3^ fila: Dixon (Ganassi) – Castroneves (Penske)
4^ fila: Muñoz (Andretti) – Montoya (Penske)
5^ fila: Andretti (Andretti) – Pagenaud (Schmidt)
6^ fila: Aleshin (Schmidt) – Bourdais (KV)
7^ fila: Saavedra (KV) – Sato (Foyt)
8^ fila: Huertas (Coyne) – Wilson (Coyne)
9^ fila: Kimball (Ganassi) – Rahal (Rahal)
10^ fila: Servia (Rahal) – Briscoe (Ganassi)
11^ fila: Conway (Carpenter) – Hawksworth (Herta)
12^ fila: Kanaan (Ganassi)

Cronaca
La partenza, prevista per le undici e un quarto, viene “rimandata” di fatto di quasi mezz’ora, la gara durerà quindi in totale circa un’ora e quaranta minuti.
Si parte con la pista ancora molto bagnata ed è subito lotta a tre per la leadership; i protagonisti sono Power, Hinchcliffe e Hunter-Reay.
La gara viene presto neutralizzata dall’ingresso della safety-car: nelle retrovie varie vetture si sono toccare e Sato è finito fuori pista. Dal momento che riesce regolarmente a rientrare, la presenza della safety-car in pista non dura molto a lungo. Nel frattempo Kimball rientra per il primo pit-stop, forse a causa di danni riportati in un contatto al via(?).
Si riparte con Power che mantiene la leadership davanti a Hunter-Reay e Hinchcliffe. Più indietro Aleshin e Montoya sono in lotta per la 7^ posizione e il colombiano riesce a superare il debuttante russo, lanciandosi all’inseguimento di Andretti e di Dixon che riuscirà a superare nei giri successivi.
La top-ten a quel punto è composta da Power, Hunter-Reay, Hinchcliffe, Castroneves, Montoya, Andretti, Aleshin, Bourdais e Newgarden.
Nei giri che seguono assistiamo a acceso duello tra Aleshin e Bourdais, con le posizioni che rimangono invariate, mentre più avanti (13° giro) Montoya supera il compagno di squadra Castroneves e risale al 4° posto.

Il primo colpo di scena avviene al 15° giro, mentre la pista si sta asciugando e proseguire sulle gomme da bagnato inizia ad essere difficoltoso: un fuoripista costa a Power, leader con circa un secondo e mezzo di vantaggio, la prima posizione e circa cinque secondi. Torna in pista in seconda posizione, mentre Hunter-Reay si porta in testa. Segue Hinchcliffe a circa tre secondi e mezzo da Power in terza posizione.
Poco dopo Andretti viene superato da Aleshin e Bourdais, con il duello tra questi ultimi che continua anche dopo il sorpasso nei confronti del pilota americano. Quando è passata circa mezz’ora di gara una collisione innescata dal francese manda Aleshin in testacoda ed entra in pista la safety-car.

I piloti di testa rientrano ai box durante la neutralizzazione mentre Saavedra rimane in pista e si porta in testa, Hunter-Reay esce 2° davanti a Power, Dixon, Bourdais, Hinchcliffe, Montoya, Muñoz, Andretti e Newgarden a completare la top-ten.
Subito dopo essere tornato in pista Muñoz finisce in testacoda sulla pista ancora umida e si ritira. Castroneves, che si trovava in top-five prima della sosta, è stato attardato da un errore ai box (si è fermato in una piazzola sbagliata - errore che gli costerà uno stop and go).

Al restart (27° giro) Saavedra mantiene la prima posizione davanti a Hunter-Reay, mentre un po’ più indietro Bourdais è protagonista di un’altra collisione, stavolta con Montoya, che finisce fuori nella sabbia, portano a un altro ingresso della safety-car.
Ancora una volta al restart le cose non sono andate nel migliore dei modi: dopo un inizio tranquillo, in cui Saavedra ha difeso la prima posizione, HR è rimasto in 2^ posizione e Power è risalito al 3° posto dopo un duello con Andretti e Dixon, nelle retrovie Huertas finisce in testacoda portando a un’ulteriore neutralizzazione. Si fermano ai box alcuni piloti che si trovavano nelle retrovie, nel frattempo, mentre in top-ten permangono: Saavedra, HR, Power, Andretti, Dixon, Bourdais (che dovrà fermarsi poco dopo per scontare un drive through per avere innescato una collisione evitabile), Pagenaud, Newgarden, Hinchcliffe, Wilson.

Mancano ormai appena 45 minuti al termine quando la gara riparte. Hunter-Reay supera Saavedra, che poi rientrerà ai box. Power viene superato da Andretti che risale quindi in 2^ posizione e anche Dixon gli si avvicina. Il pilota australiano riuscirà però a mantenere la terza posizione.
Stavolta la situazione è tranquilla e si arriva, intorno al 50° giro, al momento in cui i piloti di testa dovranno rientrare nuovamente ai box. Dopo le soste HR si ritrova ancora una volta in testa davanti ad Andretti, Dixon, Pagenaud e Power con quest’ultimo staccato una decina di secondi dal pilota che lo precede. Completano la top-ten Wilson, Hinchcliffe, Newgarden, Kanaan e Kimball.

Al 65° giro un incidente di Aleshin, quando mancano circa cinque minuti alla bandiera a scacchi, provoca il ritorno della safety-car, che rimane in pista fino alla fine. La gara si chiude quindi con la vittoria di Hunter-Reay davanti al compagno di squadra Andretti.

Risultato
1  Ryan Hunter-Reay  28  Honda   69 laps
2  Marco Andretti  25  Honda   69 laps
3  Scott Dixon  9  Chevrolet   69 laps
4  Simon Pagenaud  77  Honda   69 laps
5  Will Power  12  Chevrolet   69 laps
6  Justin Wilson  19  Honda   69 laps
7  James Hinchcliffe  27  Honda   69 laps
8  Josef Newgarden  67  Honda   69 laps
9  Tony Kanaan  10  Chevrolet   69 laps
10  Charlie Kimball  83  Chevrolet   69 laps
11  Ryan Briscoe  8  Chevrolet   69 laps
12  Jack Hawksworth  98  Honda   69 laps
13  Takuma Sato  14  Honda   69 laps
14  Mike Conway  20  Chevrolet   69 laps
15  Sebastien Bourdais  11  Chevrolet   69 laps
16  Carlos Huertas  18  Honda   69 laps
17  Graham Rahal  15  Honda   69 laps
18  Sebastian Saavedra  17  Chevrolet   69 laps
19  Helio Castroneves  3  Chevrolet   69 laps
20  Oriol Servia  16  Honda   68 laps
21  Juan Pablo Montoya  2  Chevrolet   68 laps
22  Mikhail Aleshin  7  Honda   63 laps
23  Carlos Munoz  34  Honda    29 laps

mercoledì 4 aprile 2012

Review Indycar 2011: #8 Iowa Corn

25 giugno, Iowa Corn Indy 250, ottavo appuntamento della stagione 2011, ancora una volta su un ovale breve, in cui si svolgerà una gara di 250 giri, con illuminazione artificiale.

Griglia di partenza
1   Takuma Sato   Honda   5   180.375 mph
2   Danica Patrick   Honda   7   180.210 mph
3   Tony Kanaan   Honda   82   179.833 mph
4   JR Hildebrand   Honda   4   179.569 mph
5   Will Power   Honda   12   179.474 mph
6   Dario Franchitti   Honda   10   179.474 mph
7   James Hinchcliffe   Honda   06   179.385 mph
8   Ryan Hunter-Reay   Honda   28   179.305 mph
9   Mike Conway   Honda   27   179.185 mph
10   Ryan Briscoe   Honda   6   178.771 mph
11   Oriol Servia   Honda   2   178.742 mph
12   Justin Wilson   Honda   22   178.631 mph
13   Helio Castroneves   Honda   3   178.570 mph
14   Ed Carpenter   Honda   67   178.510 mph
15   Alex Tagliani   Honda   77   178.426 mph
16   Vitor Meira   Honda   14   178.365 mph
17   Marco Andretti   Honda   26   178.165 mph
18   Ana Beatriz   Honda   24   177.821 mph
19   E.J. Viso   Honda   59   177.680 mph
20   Graham Rahal   Honda   38   177.509 mph
21   Charlie Kimball   Honda   83   177.280 mph
22   Alex Lloyd   Honda   19   177.257 mph
23   Scott Dixon   Honda   9   175.784 mph
24   James Jakes   Honda   18   173.365 mph
25   Sebastian Saavedra   Honda   34   N/A
26   Simona De Silvestro   Honda   78   N/A

Cronaca della gara
Sato mantiene la prima posizione alla partenza, mentre Kanaan si infila davanti a Danica Patrick che partiva dalla seconda posizione; mentre terzo risale Franchitti al secondo giro, dopo avere superato diverse vetture nei giri precedenti.
Al 7° giro Franchitti e Kanaan affiancano Sato, con Franchitti che riesce a superare definitivamente Sato all’8° giro, mentre il giapponese deve difendersi anche da Kanaan, al quale si avvicina anche la Patrick che è al momento in quarta posizione.
Al 24° giro James Jakes va a sbattere contro il muro e dopo due giri dietro alla pace-car, quando la pit-lane viene aperta, praticamente tutte le vetture rientrano per la prima sosta; proprio nella pit-lane avviene un incidente tra Power e Kimball, con Kimball che sopraggiunge mentre Power sta ripartendo.
Dopo la sosta Franchitti è ancora in testa alla gara e rimangono invariate le posizioni di Sato, Kanaan, Patrick, Hildebrand, Briscoe, mentre è risalito in settima posizione Hunter-Reay davanti ad Andretti.
Al 34° giro vi è un restart regolare, in cui Kanaan si porta in seconda posizione e Briscoe terzo, mentre perdono posizioni Sato (4°) e la Patrick (5°).
Sato riprende poi la terza posizione. Con anche Castroneves e Servia davanti a Briscoe, che ora è 6° davanti a Danica Patrick, in lotta con Marco Andretti per la settima posizione, con quest’ultimo che riuscirà a superarla. Poco dopo (42° giro) Castroneves supera Sato e risale al terzo posto, il giapponese viene superato anche da Servia.
Al 46° giro uno spettacolare incidente mette fuori gioco Mike Conway e Ana Beatriz: è la seconda caution e, dietro la pace-car, Franchitti è in prima posizione davanti a Kanaan, Castroneves, Sato, Servia e Andretti; al 61° giro, proprio come altri piloti in posizioni più arretrate, Servia rientra ai box.
Al 65° giro la gara riprende con Franchitti che mantiene la posizione nei confronti di Kanaan e Castroneves; Kanaan viene superato pochi giri più tardi da Castroneves e Andretti – quest’ultimo aveva già in precedenza superato Sato, che ora si trova in quinta posizione.
Al 78° giro Castroneves rientra ai box anticipando la seconda sosta per problemi con un pneumatico, tornando in pista in 20° posizione; successivamente Andretti risale in seconda posizione superando Kanaan: ora i primi cinque sono Franchitti, Andretti, Kanaan, Sato e Hildebrand.
Al 90° giro Power ha un forte impatto contro al muro: caution, per la terza volta. Ancora una volta, quando la pit-lane viene aperta, tutti effettuano il pit-stop contemporaneamente: mentre la leadership di Franchitti è invariata, Andretti perde due posizioni venendo scavalcato da Kanaan e Sato. Hildebrand, che era in quinta posizione, viene superato da due vetture nella pit-lane dopo la sosta e torna in pista settimo dietro a Briscoe e Dixon; seguono Rahal, Tagliani, Patrick Servia, Hinchcliffe... Castroneves, dopo i problemi avuti in precedenza, è soltanto 19° - il restart sarà al 108° giro con Sato che si porterà immediatamente in seconda posizione superando Kanaan.
Mentre Kanaan e Andretti sono in lotta per la terza posizione, al 115° giro Saavedra finisce a muro: è la quarta caution. Il restart è dopo 15 giri, Franchitti mantiene la posizione, così come Sato, mentre dietro è lotta per il terzo posto tra Kanaan e Andretti, con il brasiliano che al momento riesce a mantenere la posizione (Andretti lo supererà poco dopo, nel corso del 142° giro, e dieci giri più tardi si porterà al secondo posto con un sorpasso su Sato). Quinto è Hildebrand, mentre Tagliani si porta in sesta posizione superando Dixon; seguono Servia (che successivamente supererà sia Dixon sia Tagliani), Patrick e Briscoe (che al 155° giro supererà la Patrick portandosi in nona posizione).
Andretti si porta in testa al 158° giro, con Franchitti che gli rimane negli scarichi e quattro giri più tardi riprende la testa della gara, mentre più indietro Kanaan è sempre più vicino a Sato; il giapponese riesce a ad avvantaggiarsi della presenza di una vettura da doppiare, intorno al 170° giro, che finisce per rallentare Kanaan.
Al 181° giro Sato rientra per la terza sosta e poco dopo essere tornato in pista va a sbattere (quinta caution), proprio mentre Franchitti e Andretti (184° giro) sono ai box per il pit-stop (con Andretti che tornerà in pista davanti a Franchitti), nel frattempo ai box Servia ha dei problemi che gli fanno perdere terreno. I piloti che ancora non si erano fermati, si fermano per la terza sosta durante la neutralizzazione (tornando in pista con queste posizioni: Andretti, Franchitti, Kanaan, Briscoe, Hildebrand, Dixon, Patrick, Hinchcliffe e Castroneves che nel frattempo è risalito fino al 9° posto) che si prolunga fino al 200° giro, con Kanaan che supera Franchitti al restart e che al 203° giro supera anche Andretti portandosi in testa, dove resterà per cinque giri prima del controsorpasso di Andretti. Franchitti è terzo, vicinissimo ai due, mentre dietro Dixon e Briscoe sono in lotta per la quarta posizione, Castroneves è stabilmente settimo, mentre Hinchcliffe, Patrick e Hunter-reay si contendono l’ottava posizione.
Per quanto riguarda Andretti vs. Kanaan, il brasiliano torna in testa al 212° giro (proprio mentre Franchitti, che li seguiva da vicino, fa un errore che lo relega in quarta posizione alle spalle di Dixon), ma Andretti lo sopravanzerà a 19 giri dalla fine. A nove giri dal termine Kanaan tenterà un’ultima volta l’attacco su Andretti, ma finirà per perdere terreno e Marco Andretti vincerà a cinque anni di distanza da quella che era stata la sua unica vittoria.
Per quanto riguarda Franchitti, viene superato anche da Hildebrand nei giri conclusivi e conclude la gara in quinta posizione davanti a Briscoe e Castroneves; mentre Hunter-Reay si classifica ottavo davanti a Hinchcliffe e a Danica Patrick.

Risultato
1   Marco Andretti   26   Honda   250   
2   Tony Kanaan   82   Honda   250   
3   Scott Dixon   9   Honda   250  
4   JR Hildebrand   4   Honda   250  
5   Dario Franchitti   10   Honda   250    
6   Ryan Briscoe   6   Honda   250 
7   Helio Castroneves   3   Honda   250    
8   Ryan Hunter-Reay   28   Honda   250   
9   James Hinchcliffe   06   Honda   250   
10   Danica Patrick   7   Honda   250   
11   Ed Carpenter   67   Honda   250  
12   Justin Wilson   22   Honda   250   
13   Alex Lloyd   19   Honda   250    
14   Oriol Servia   2   Honda   249
15   Graham Rahal   38   Honda   249 
16   Alex Tagliani   77   Honda   249 
17   E.J. Viso   59   Honda   239  
18   Vitor Meira   14   Honda   227  
19   Takuma Sato   5   Honda   182    
20   Sebastian Saavedra   34   Honda   114   
21   Will Power   12   Honda   89   
22   Charlie Kimball   83   Honda   62    
23   Ana Beatriz   24   Honda   44   
24   Mike Conway   27   Honda   44    
25   James Jakes   18   Honda   22  
26   Simona De Silvestro   78   Honda   0