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lunedì 16 giugno 2025

Formula 1 2025: #10 Commento al Gran Premio del Canada // bonus vittoria Ferrari a Le Mans... in Kubica we trust!

15.06.2025 // Sono passate solo due settimane dalla fine del triple header Imola/ Montecarlo/ Spagna, c'è ancora qualcuno che si lamenta del fatto che a Montecarlo non si sorpassa e non ha vinto una Ferrari quest'anno quindi dovrebbe essere rimossa dal calendario, mentre c'è chi si lamenta - giustamente, non lo metto in dubbio - del calendario 2026. A questo proposito vorrei tuttavia segnalare che c'è indignazione per le SoVrApPoSiZiOn1, una delle quali tra il gran premio spagnolo e la 24 Ore di Le Mans. Però, mentre c'è già chi si è messo avanti con i lavori lamentandosi del fatto che tra un anno si correrà in Spagna quando in contemporanea si gareggerà a Le Mans, non ho sentito nessuno lamentarsi del fatto che in questo fine settimana ci sia stata una SoVrApPoSiZiOn3 tra la 24 Ore di Le Mans e il GP del Canada. Anzi, dirò di più, non ho mai sentito nessuno lamentarsi di quando era successo in occasione di altre edizioni del GP del Canada. E prima che mi facciate notare che quando partiva la gara di Montreal quella di Le Mans era già finita, vorrei ricordare che l'Appassionato Generico è quello che declama che sia obbligatorio guardare ogni singola sessione di prove libere. Vogliamo dedurre che sia tutto un bluff e che in realtà l'Appassionato Generico non veda neanche le qualifiche? Questo spiegherebbe perché non sia disturbato dal fatto che si svolgano in concomitanza con la 24 Ore.
Tra gli argomenti di discussione, nel frattempo, ci sono state le teorie del kompl8 su Lance Stroll, con storie strane a proposito del fatto che si sarebbe rotto una mano picchiando qualcuno per poi affermare che fosse effetto dell'infortunio di due anni fa. Specie su Zuckerbook i commenti non si sono sprecati, naturalmente, e a questo punto vorrei soffermarmi un attimo a fare una piccola riflessione, perché obiettivamente certe storielle trite e ritrite hanno anche rotto un po'. Se vogliamo essere obiettivi, Strollino non è sicuramente uno dei piloti più performanti che la Formula 1 abbia mai avuto. Tuttavia potrei nominare almeno una dozzina di piloti ugualmente non troppo performanti che hanno gareggiato in Formula 1 negli ultimi dieci anni. Se andassi più indietro nel tempo, ne troverei anche di gran lunga peggiori. Sicuramente il fatto che suo padre possieda un team ha prolungato la sua permanenza in Formula 1. Quei piloti ugualmente non troppo performanti sono usciti di scena molto più in fretta di Stroll, venendo rimpiazzati una o due stagioni più tardi da piloti spesso loro analoghi.
Strollino, inoltre, non è che ispiri troppa simpatia, né si impegna minimamente per fare ciò che piace al pubblico, ovvero circondarsi di cani o gatti e pubblicare centinaia di loro foto tramite profili social. Anche andando a cercare le poche volte che ha fatto parlare di sé per ragioni diverse dall'essersi fatto comprare un team, non si trovano grosse possibilità di impressionare positivamente il grande pubblico. Ricordo a titolo di esempio quando sbandierò ai quattro venti di non avere imparato niente da Massa, suo primo compagno di squadra. Considerando che Felipe è stato in Formula 1 per sedici anni senza doversi comprare una squadra, non è stata esattamente una grande perla di saggezza. Probabilmente, oltre a non essere un genio in pista, non lo è neanche fuori. O magari l'essere arrivato così in alto a soli diciotto anni l'ha messo in mostra nella sua immaturità. Al di là di tutto, però, trovo estremamente sgradevole che il popolo dei social scriva 24/7 dei post ai limiti del cyberbullismo nei suoi confronti. Peggior pilota di sempre... ma siete seri? Non sorride mai quindi dovrebbe ritirarsi perché non è soddisfatto... per caso vi drogate? Pessima persona perché gli unici amici che ha tra i piloti sono Mick Schumacher, che è figlio di Michael Schumacher quindi ha ottenuto volanti che non meritava e di conseguenza è una pessima persona di default, ed Esteban Ocon che ha fatto a ruotate con Alonso in passato e sperava di andare a finire in Mercedes, quindi è non solo una pessima persona, ma anche un kriminalehhhh di guerra. Sinceramente non mi sembra normale fare considerazioni personali così forti su personaggi che mettono in mostra poco della loro persona, ma soprattutto, non siamo in una soap opera, perché dobbiamo giudicare i piloti per i loro legami personali? Non mi risulta che sia mai stato coinvolto in grosse controversie con altri, magari semplicemente certe persone non si frequentano perché non hanno ragioni valide per farlo. La critica argomentata ci sta, ma scandagliare la vita privata di un pilota che NON mette in piazza la propria vita privata per attaccarlo gratuitamente mi sembra decisamente fuori luogo. Tra parentesi, si parla tanto di very uominy. La mia domanda è: un Vero Uomo(C), come dovrebbe essere l'Appassionato Generico, non ha niente di meglio da fare che trascorrere le proprie giornate insultando un pilota perché ha i big money?

È sabato sera e who kers della SoVrApPoSiZiOn3, neanche fosse Montmelò o Madrid, in Canada tutto è concesso, specie quando la TV dei povery manda in onda le qualifiche in tarda serata e subito ci ritroviamo con i Vanzené. Quando ho acceso la televisione, il Vanz ci stava avvisando di tenere d'occhio le Williams, perché erano in grande spolvero. Le abbiamo viste solo quando 1) ad Albon si è scoperchiata mezza macchina e ha riversato pezzi in pista al punto da necessitare una bandiera rossa, 2) Sainz è uscito in Q1 verosimilmente imprecando contro un impeding di Hadjar.
A proposito di uscite in Q1, ciascun pilota uscito è stato commentato con un nuovo tormentone vanziniano: "notte fonda". Ma che ne sanno i duemila delle "melme della bassa classifica" e di "Buemi va all'inferno". Frattanto Colapinto passava oltre e, nell'attesa di essere traghettato al girone degli usciti in Q2, sfiorava muretti con una foga tale da permettere al Vanz di darsi alle urla, le quali si sono immediatamente placate, perché un ben più grosso problema era alle porte: la "mega-scia" (cit.) che Tsunoda avrebbe dato a Verstappen prima di essere retrocesso di dieci posizioni per non avere rispettato una redflag nelle prove libere. Per fortuna è uscito in Q2, quindi questo tormentone è finito.
A onore di cronaca, Albon è passato in Q3, ma è corretto dire che non si è visto, perché non è stato inquadrato né menzionato, e questo neanche nella stessa Q3, perché c'era da urlare 1) in concomitanza del "tempo mostruoso di Piastri", 2) tutte le volte che tale tempo è stato battuto, 3) quando Leclerc ha fatto un errore che gli ha impedito di fare un tempo rilevante.
Alla fine l'ha spuntata Russell che si è visto conferire il marmottino d'oro. Anzi, il marmottino di PLATINO! Alle interviste post-qualifiche c'era Jacques Villeneuve che a quanto pare alterna da anni periodi di rasatura a periodi di chioma fluente (si fa per dire) tinta di biondo platino. Era in versione con i capelli e al suo microfono Russell si è lasciato andare a dichiarazioni tipo: "naaaahhhh, io e Verstappen siamo amici, non ho preoccupazioni per domani" per poi terminare considerando "io ho più punti sulla superlicenza da potermi giocare".

Fine della SoVrApPoSiZiOn3 di cui nessuno si è preoccupato, forse perché nessuno stava guardando le qualifiche. Oppure perché era una sera del weekend, quindi molti appassionati che non si perdono neanche una sessione erano al pub a sbevazzare come dei Kimi Raikkonen qualsiasi invece di guardare o la 24 Ore o le qualifiche.
Nel corso della giornata, tuttavia, si sono ricordati che esistono le gare importanti, ovvero quelle in cui vince la Ferrari, e che se volevano preoccuparsi di una gara importante non potevano aspettare la sera canadese. Robert Kubica, nel frattempo, si è ricordato che, pur essendo gialla, la Ferrari 83 di AF Corse è pur sempre una Ferrari, ed è stato il primo a tagliare il traguardo della 24 Ore, procacciandosi una gloriosa vittoria insieme ai co-driver Yifei Ye (che l'indomani - cioè oggi, dato che sto pubblicando il commento di lunedì - ha compiuto venticinque anni) e Phil Hanson.

Domenica sera - fuso orario europeo - questo è l'ordine con cui i piloti si sono schierati sulla griglia di partenza alle 20.00 ora italiana, solo un'ora e mezza di ritardo sulla TV dei povery: Russell, Verstappen, Piastri, Antonelli, Hamilton, Alonso, Norris, Leclerc, Albon, Colapinto, Hulkenberg, Hadjar (9°+3 per impeding), Bearman, Ocon, Bortoleto, Sainz, Stroll, Tsunoda (11° +"10" per mancato rispetto bandiera rossa), Lawson (19°, dalla pitlane per sostituzione componenti motore), Gasly (20°, dalla pitlane per sostituzione componenti motore).
Al via della gara Russell ha mantenuto la posizione nei confronti di Verstappen, mentre Antonelli ha strappato la terza piazza a Piastri. Non sono successi altri cambiamenti degni di nota nella top-ten, almeno finché diversi giri più tardi Norris e Leclerc, che erano partiti sulle hard invece che sulle medium, hanno superato Alonso. Nelle prime battute, invece, Albon era andato per prati rientrando come una palla da bowling riuscendo per fortuna a evitare tutti gli altri piloti e viceversa, e limitandosi a perdere qualche posizione.
I piloti sulle medium, cioè la maggior parte di quelli partiti in posizioni rispettabili, si sono fermati abbastanza in fretta, a parte Albon che a un certo punto andava ai due all'ora venendo superato da tutti e molto tempo dopo il pitstop si sarebbe ritrovato ultimo imprecando alla radio fino al momento in cui non si sarebbe ritirato per un guasto al motore(?) parcheggiando ben lontano dalla pista. Russell, Verstappen, Antonelli, Piastri e Hamilton hanno mantenuto le posizioni, ma Norris e Leclerc erano 1/2 non essendosi ancora fermati.
Poco dopo un terzo di gara, Leclerc è stato superato da Russell e da tutte le sue -L per poi fermarsi pochi giri dopo, seguito un giro più tardi da Norris che diversamente da Leclerc di nuovo sulle hard è passato invece alle medium. I due si sono ritrovati 5/6 quindi entrambi hanno overcuttato Hamilton, il tutto mentre Leclerc citofonava al box chiedendo perché l'avessero fatto fermare ai box. C'era comunque chi era messo peggio, tipo Tsunoda che subiva un sorpasso da Alonso, e non sarebbe stato l'unico sorpasso subito nel corso della giornata.
Il secondo giro di soste ugualmente non ha cambiato le posizioni tra i piloti della top-7, nonostante Norris e Leclerc fossero su diverse finestre di pitstop. Nel frattempo c'era gente tipo Ocon e Sainz che ancora non aveva fatto una sola sosta... si sarebbero fermati a gara ormai molto inoltrata, quando a nessuno importava un fico secco di Ocon e di Sainz, perché nel frattempo si stava accendendo la lotta per il gradino più basso del podio.
Ammetto che questo momento è stato un po' traumatico, neanche tanto perché temessi che i cavalieri color papaya strappassero la terza piazza ad Antonelli, ma soprattutto perché mi stava scoppiando la vescica e non volevo allontanarmi dalla TV per andare in bagno. Il sollievo perché Piastri e Norris duellavano tra di loro anziché infastidire il bambino non è servito a diminuire il mio bisogno di recarmi alla toilette, ma ho resistito finché Norris non ha messo fine al duello tamponando Piastri per poi andare a fracassarsi contro le barriere. A questo proposito vorrei ringraziarlo cordialmente, perché era da venti minuti che il Vanz andava di lungo chiedendosi quando i McLaren Bros sarebbero venuti a contatto, e il suo incidente è servito a mettere fine a questo tormentone già sul nascere.
Piastri non ha riportato danni, è entrata la safety car, sono andata in bagno e quando sono tornata in cucina c'erano Russell e Verstappen che inveivano alla radio ciascuno contro presunte irregolarità dell'altro.
Eravamo ormai agli sgoccioli quindi, a parte qualche sosta ai box mentre i piloti passavano per la pitlane alle spalle del sommo Bernd Maylander, non è cambiato niente. Antonelli è salito sul podio, prima di tornare a Bologna dove in settimana dovrà iniziare l'esame di maturità.


RISULTATO: 1. George Russell (Mercedes), 2. Max Verstappen (Redbull), 3. Kimi Antonelli (Mercedes), 4. Oscar Piastri (McLaren), 5. Charles Leclerc (Ferrari), 6. Lewis Hamilton (Ferrari), 7. Fernando Alonso (Aston Martin), 8. Nico Hulkenberg (Kick Sauber), 9. Esteban Ocon (Haas), 10. Carlos Sainz (Williams), 11. Oliver Bearman (Haas), 12. Yuki Tsunoda (Redbull), 13. Franco Colapinto (Alpine), 14. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber), 15. Pierre Gasly (Alpine), 16. Isack Hadjar (Racing Bulls), 17. Lance Stroll (Aston Martin), 18. Lando Norris (McLaren), Rit. Liam Lawson (Racing Bulls), Rit. Alexander Albon (Williams).

Vorrei segnalare che, tra i tormentoni del giorno, c'era quello secondo cui in linea teorica Leclerc era in lotta per il podio. Hamilton nel frattempo accusava dei non meglio precisati problemi. Mara Sangiorgio è stata sguinzagliata ai box per scoprire di cosa si trattasse, senza portare informazioni in proposito. Io non ho potuto fare a meno di pensare a certi gossip che giravano sui social in passato secondo cui starebbe/ sarebbe stata insieme a un certo polacco di Brescia vincitore della 24 Ore di Le Mans. Si sarebbe scoperto successivamente che Hamilton aveva investito una marmotta con danni alla vettura, ma soprattutto alla marmotta. :-((((



giovedì 12 giugno 2025

GP del Canada 2005: Montoya, il semaforo della pitlane, Raikkonen vincitore e le Ferrari sui gradini più bassi del podio

12 Giugno 2005 // a Montreal si svolge il primo dei due eventi nordamericani e Jenson Button scatta dalla pole position affiancato a Michael Schumacher. Sembra una prima fila destinata a stravolgere la routine di una stagione che vede Renault e McLaren contrapposte. Tempo di una partenza, tuttavia, e il team di Enstone si trova 1/2 con Giancarlo Fisichella partito quarto leader davanti al compagno di squadra Fernando Alonso che partiva in terza piazza.
Tuttavia i due non erano destinati a fare doppietta: verso metà gara, prima Fisichella è stato costretto al ritiro da un guasto mentre Alonso scalpitava per un "Fernando is faster than you", poi Fernando ha verniciato il muro danneggiando la macchina. Le McLaren, che avevano superato Schumacher al via e overcuttato la B.A.R. di Button al momento della prima sosta, si sono ritrovate 1/2 con Juan Pablo Montoya leader davanti al compagno di squadra Kimi Raikkonen.

Montoya era stato in precedenza il pilota più vicino alle Renault ed era andato piuttosto vicino all'attaccare Alonso, prima del ritiro del leader della classifica piloti. Con gli avversari ormai fuori dai giochi, c'erano grandi prospettive alle porte per la squadra di Woking per entrambi i suoi piloti, o almeno così sembrava.
In casa B.A.R. nel frattempo Button era stabilmente in terza piazza, ma il suo compagno di squadra era stato visto rientrare ai box e ritirars-...
...
...
...no, non è andata proprio così, ma ne parleremo più tardi, perché prima è giusto parlare delle cose importanti, tipo le posizioni delle Ferrari.
Schumacher era quarto, su una pitstop window diversa da quella dei leader, mentre Rubens Barrichello partito dalla pitlane per non avere fatto un tempo in qualifica si trovava ai margini della zona punti. Se il senso di giustizia avesse prevalso, sicuramente qualcuno si sarebbe levato di mezzo per fare in modo che le Rosse vedessero la gloria del podio.

Button si è sacrificato per la causa andando a sbattere sul Wall of Champions, facendo anche entrare la safety car in corso d'opera. Proprio la safety car sarebbe stata determinante per un plot twist al quale abbiamo assistito. Raikkonen e diversi altri piloti sono infatti rientrati ai box, mentre Montoya rientrando un giro più tardi ha perso la posizione nei confronti del compagno di squadra, con Kimi divenuto leader.
Immagino possiate concordare con me che ritrovarsi secondo a contemplare il retrotreno della macchina gemella non sia il modo più eclatante di finire una gara che si stava leaderando, ma queste sono sottigliezze, c'è di peggio nella vita, tipo essere rientrati in pista quando c'era il semaforo rosso all'uscita dalla pitlane.
Per il secondo anno consecutivo, Montoya è stato squalificato dal GP del Canada, anche se nel 2004 era accaduto post-gara a lui, all'allora compagno di squadra Ralf Schumacher e a entrambi i piloti Toyota, per irregolarità tecniche. Però a Indy 2004 era stato blackflaggato in maniera controversa, quindi si è visto esporre una bandiera nera in nord-America per due anni di seguito.



La cosa che colpisce di più nelle inquadrature del momento in cui JPM è stato squalificato? Il vedere una B.A.R., segno che Sato era presente in pista, eppure lo si era visto fermarsi ai box molto tempo prima...
Non è tempo di occuparci di questa faccenda. Raikkonen è leader, Michael Schumacher secondo e per la Ferrari è alle porte un doppio podio, dopo il ritiro della Toyota di Jarno Trulli per un guasto ai freni: Barrichello si ritrova terzo, precedendo la Sauber di Felipe Massa che porta a casa la quarta piazza, la Williams di Mark Webber, la Toyota di Ralf Schumacher e le Redbull a completare la zona punti: Christian Klien è tornato al volante dopo essersi alternato in precedenza con Vitantonio Liuzzi, e chiude ottavo dietro al compagno di squadra David Coulthard.

Veniamo alla faccenda di Sato e delle qualifiche con il giro secco che si svolgevano nel 2005, al quale è verosimilmente legato il suo ritorno in pista. L'ordine d'uscita in qualifica era l'inverso dell'ordine d'arrivo dell'evento precedente e uscire dopo era meglio che uscire prima, a meno che non fosse dietro l'angolo la nuvola di Fantozzi.
Questo sistema ha fatto sì che ne venisse fuori una consuetudine a mio vedere di una tristezza infinita: a volte capitava che piloti costretti al ritiro tornassero in pista per percorrere giri, lontanissimi dalla vetta, in modo da percorrere più giri rispetto agli altri ritirati e potersi qualificare in un momento successivo rispetto a loro.
Sato sembrava quindi destinato a portarla fino al traguardo lontano millemila giri da tutto e da tutti, ma mai sottovalutare la potenza di una B.A.R.! L'abbiamo ritrovato, a cinque giri dalla fine, quando era doppiato di circa venticinque giri, ritirato con i freni in fumo.


Facendo qualche rapida ricerca sembra che Rubinho sia stato il primo pilota nella storia della Formula 1 a partire *ultimo* e a salire sul podio (purtroppo statisticamente un certo pilota che nel 1984 tagliò al terzo posto il traguardo del GP di Montecarlo si vide depennare di tutti i risultati per via della squalifica di un certo team), occorrenza che si è presentata in un numero sporadico di occasioni.
A dire il vero non è sorprendente che tutte queste occasioni risalgano agli ultimi vent'anni. Nel 2005 infatti è stata introdotta la qualifica con giro singolo, alla quale nel 2006 è subentrato il format a eliminazione. In concomitanza, sono state introdotte le retrocessioni in griglia in caso di sostituzione del motore. Queste circostanze hanno reso più plausibile vedere ultimi in griglia o top driver o piloti di centro griglia, piuttosto che l'Alex Yoong di turno.
Questo dovrebbe essere l'elenco esaustivo, qualora abbia dimenticato qualcuno segnalate:

● GP Canada 2005: Rubens Barrichello/ Ferrari - 3° posto (pitlane)
● GP Germania 2005: Juan Pablo Montoya/ McLaren - 2° posto (griglia)
● GP Bahrain 2006: Kimi Raikkonen - 3° posto (griglia) ***
● GP Australia 2009: Jarno Trulli/ Toyota (pitlane) - 3° posto
● GP Abu Dhabi 2012: Sebastian Vettel/ Redbull (griglia) - 3° posto ***
● GP Ungheria 2014: Lewis Hamilton/ Mercedes (pitlane) - 3° posto
● GP Germania 2019: Sebastian Vettel/ Ferrari (griglia) - 2° posto
● GP Brasile 2019: Carlos Sainz/ McLaren (griglia) - 3° posto
● GP Russia 2021: Max Verstappen/ Redbull (griglia) - 2° posto

*** In Bahrain 2006 e Abu Dhabi 2012 Raikkonen e Vettel erano effettivamente ultimi piloti in griglia, ma in entrambi i casi una vettura è partita dalla pitlane in extremis lasciando uno spazio vuoto sulla griglia stessa.


martedì 11 giugno 2024

Formula 1 2024: #9 Gran Premio del Canada

Montreal - 09.06.2024 // +0.000

Avete presente quei vecchi tempi in cui c'era chi affermava l'impossibilità della pole position ex-equo e di conseguenza pensava che la qualifica del GP d'Europa 1997 fosse stata un immenso kompl8? Credo di non averlo mai pensato, ma di essere stata abbastanza convinta che potesse trattarsi di un bug del cronometro, ma i fatti del sabato canadese mi hanno portata a pensare che dopotutto non è così impossibile.
Tutto è iniziato come una normale qualifica con pioggia imminente, nello specifico sembrava di essere tornati ai tempi di Meteofrance, con pioggia sempre in attivo, ma destinata a non arrivare mai. Per il resto, i colpi di scena di Q1 e Q2 sono stati abbastanza di ordinaria amministrazione: l'eliminazione di Perez nella prima sessione, dopodiché la Ferrari che, vista la scarsità di mescole soft, ha deciso di risparmiarne una per il Q3 risparmiandola nel vero senso della parola dato che di due macchine nessuna ha visto il Q3.
Diciamo che vedere Russell in compagnia delle sue -L a giocarsi la pole position era già un plot twist non indifferente. Il suo tempo è stato un 1'12''000 netto che nessuno ha battuto. Però Verstappen quel tempo l'ha eguagliato: +0,000 con la seconda posizione in quanto a parità di tempi la posizione viene assegnata a chi il tempo l'ha fatto per primo. Curiosità: i due sono stati entrambi fidanzati, in momenti diversi, con la sorella di De Vries. Quante probabilità ci sono due piloti che sono stati insieme alla stessa ragazza possano condividere un miglior tempo ex-equo? Pochissime.
Eppure è successo, e il fatto che in passato a Schumacher e Frentzen sia accaduta la stessa cosa in passato, in ulteriore ex-equo con Villeneuve, di colpo sembra più vita vissuta che bug. Anzi, sembra poesia... e Seychelle is the new Corinna!
In sintesi la griglia di partenza è stata la seguente, con Ocon penalizzato di cinque posizioni per l'incidente provocato con Gasly lo scorso gran premio, ma che di fatto non ha perso posizioni dato che le Sauber sono partite dalla pitlane per intervenit in parco chiuso - tra parentesi il tempo di qualifica:

Russell - Verstappen
Norris - Piastri
Ricciardo - Alonso
Hamilton - Tsunoda
Stroll - Albon
Leclerc - Sainz
Sargeant - Magnussen
Gasly - Perez
Hulkenberg - Ocon(18)
Bottas(17) - Zhou(20)

La gara prevedeva un totale di 70 giri ed è iniziata con la pioggia, le Haas sulle full wet e più veloci di tutto il resto della griglia con le intermedie e Magnussen risalito in quarta piazza con Hulkenberg in bassa top-ten. Ho creduto che fosse il grande giorno, quello del tanto agognato podio, ma il meteo aveva programmi diversi e la pioggia si è fermata, costringendo i due a una sosta ai box per passare alle gomme intermedie.
Verstappen era vicino a Russell, ma ha commesso una sbavatura, con l'avvicinarsi di Norris il quale tra il 20° e il 21°, con pista già asciutta e DRS già attivo, ha superato prima l'uno e poi l'altro portandosi in testa alla gara! E subendo il sorpasso di Norris, Russell ha vagato per i prati in compagnia delle sue -L e Verstappen si è procacciato agevolmente la seconda piazza, ma senza riuscire ad avvicinarsi a Norris, mentre in compenso Piastri si è avvicinato a Russell.
OP: "Yayyyyy! L'età adulta si avvicina sempre più."
GR: "Ne sei così sicuro, bimbo? Non puoi pensare di essere un uomo vissuto. Tu non hai ancora visto niente. Per esempio non conosci i vecchi tempi in cui tutto procedeva tranquillamente finché Latifi non faceva una ca*ata a caso."
OP: "Va beh, Canada, Stati Uniti, sono confinanti, sempre Williams, uno vale l'altro."
Infatti al 25° giro Sargeant, che già in precedenza era andato a limonare con un muretto senza fare grossi danni, l'ha sbinnata e si è piantato girato all'indietro nel bel mezzo della pista, con conseguente ingresso della safety car. Norris non si è fermato ai box subito, gli altri sì; quando si è fermato il giro dopo si è accodato in terza piazza dietro al duo Ves/Rus, con Piastri negli scarichi e Hamilton quinto, dopo essere uscito dai box davanti ad Alonso, al quale in precedenza era dietro e con cui era stato protagonista di un lungo duello.
FA: "E come tutti hanno notato, sono ben davanti alla Ferrari che fino all'altro ieri sosteneva di avere il mondiale in tasca!!!11!!!11!!"
LH: "L'Autrice(C) mi ha appena detto che di base non difenderebbe la Ferrari da chi la prende per i fondelli per questa ragione, ma ti ricorda che tu stesso che hai corso per la Ferrari e che con la tuta rossa ci hai vinto tanti titoli quanto i Leclainz."
FA: "Triggered."
CL: "Mega-triggered."
FA: "Perché sei triggerato anche tu, Predestinato?"
CL: "Perché ho appena suggerito al mio box di passare alle gomme slick, dando per scontato che se avessero letto previsioni del tempo contrastanti mi avrebbero detto di andare a ca*are, invece di starmi a sentire, ma non ne sono più tanto sicuro."
Ancora in regime di safety car, qualche giro dopo, mentre sulla vettura nel frattempo sono intervenuti per un problema di motore che si portava dietro fin dal via, le gomme scelte sono state le hard, perfette per ritrovarsi a novanta... e difatti proprio in quel momento ha ricominciato a piovere. L'istruzione era cercare di resistere due giri perché poi la pista doveva asciugarsi, ma era una chiara previsione di Meteofrance dato che la pista è stata bagnata fino intorno al 40°, per poi ascugarsi solo in un secondo momento. Leclerc nel frattempo era tornato da molti giri sulle intermedie ed era stato doppiato dal quintetto dei primi, mentre di lì a qualche giro si è ritirato.
Nel frattempo con la pista che si asciugava tutti sono rientrati, in momenti diversi, a passare alle slick, con Norris che ha overcuttato tutti... ma uscendo dalla pitlane sul bagnato ha fatto un mezzo svarione perdendo la posizione nei confronti di Verstappen. In seguito lo abbiamo visto duellare con Russell con scambi di posizione. Tutto si era messo tranquillo, perfino la Ferrari iniziava a vedere la bassa zona punti con Sainz uscito vincitore da un duello per la decima piazza con Albon.
Poi al 53° giro Perez ha fracassato il retrotreno contro le barriere. È rientrato ai box per ritirarsi, ma in quei frangenti Sainz ha fatto una gran sbinnata e Albon non ha avuto tempo materiale di decidere se passarlo dalla parte in cui sarebbe non stato centrato o non prendere questa precauzione. In sintesi ci siamo ritrovati con la macchina di Albon ferma a muro. Sainz nel frattempo è andato a ritirarsi ai box.
In regime di safety car, i Mercedes Bros sono andati in pitlane a cambiare di nuovo gomme, con Russell che da terzo che era si è ritrovato quarto insieme a tutte le sue -L e nell'ultima parte di gara si è ritrovato a duellare con Piastri. E a fare a sportellate con Piastri, con Hamilton che frattanto è passato terzo, per poi essere superato nuovamente da Russell perdendo la chance di salire sul podio con il vecchio rivale Verstappen.
MV: "Adesso non allarghiamoci troppo, non sono certo io il 'vecchio' tra di noi. Comunque non importa, quello che conta è che sul podio ci siano solo giovani aitanti e, se non ti sta bene, puoi andartene a casa e accomodarti sul divano a guardare una telenovela. Tipo gli scambi di posizioni tra gli Alpine Bros e Ocon che reclama di avere ceduto la nona piazza a Gasly con la promessa di riceverla indietro se non avesse raggiunto le Aston."

RISULTATO:
1. Max Verstappen/ Redbull
2. Lando Norris/ McLaren
3. George Russell/ Mercedes
4. Lewis Hamilton/ Mercedes
5. Oscar Piastri/ McLaren
6. Fernando Alonso/ Aston Martin
7. Lance Stroll/ Aston Martin
8. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
9. Pierre Gasly/ Alpine
10. Esteban Ocon/ Alpine
11. Nico Hulkenberg/ Haas
12. Kevin Magnussen/ Haas
13. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
14. Yuki Tsunoda/ VisaCash App RB
15. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
Rit. Carlos Sainz/ Ferrari
Rit. Alex Albon/ Williams
Rit. Sergio Perez/ Redbull
Rit. Charles Leclerc/ Ferrari
Rit. Logan Sargeant/ Williams


venerdì 7 giugno 2024

GP Canada e Stati Uniti 2004: la squalifica della Williams e l'infortunio di Ralf Schumacher

In vista del GP del Canada, che si svolgerà nel fine settimana imminente, mi sono rivista l'edizione del 2004. La gara si è svolta il 13 giugno ed è iniziata con Ralf Schumacher che scattava dalla pole position. Precedeva Jenson Button sulla B.A.R., nonché la Renault di Jarno Trulli. Quando quest'ultimo si è ritirato pressoché al via gli è succeduto in testa il compagno di squadra Fernando Alonso, che precedeva la Williams di Juan Pablo Montoya. Dietro, nel frattempo, Christian Klien ha speronato la McLaren di David Coulthard, per poi cozzare contro la Jaguar del compagno di squadra Mark Webber. La gara è proseguita con i primi quattro a posizioni invariate, con in quinta e settima piazza le Ferrari di Michael Schumacher e Rubens Barrichello; in mezzo a loro la McLaren di Raikkonen. Rubinho ha superato quest'ultimo, ma la situazione di Kimi sarebbe peggiorata ulteriormente quando in concomitanza con la prima sosta ai box ha calpestato la linea bianca della pitlane, guadagnandosi un drive through.

Alonso e le Ferrari prevedevano una strategia a due soste, mentre gli altri piloti di testa erano invece su tre soste. Alonso, tuttavia, nella seconda parte di gara si è ritirato per un guasto, mentre di fatto, dopo la seconda sosta, le due Ferrari si sono ritrovate 1/3 con la Williams di Ralf Schumacher in mezzo e Button al quarto posto davanti a Montoya. In pitlane frattanto si è consumato uno dei momenti più ad alta tensione della gara, quando nel box della Jordan, Nick Heidfeld ha investito un meccanico, il quale fortunatamente non ha riportato ferite gravi.
Raikkonen, risalito fino alla sesta piazza, ha dovuto fare un pitstop extra a causa di un problema al volante perdendo una posizione a vantaggio della Sauber di Giancarlo Fisichella. Il compagno di squadra di quest'ultimo, Felipe Massa, invece è stato protagonista di un incidente a pochi giri dalla fine, innescato dalla rottura di una sospensione. Dietro a Raikkonen - settimo - le Toyota di Cristiano Da Matta e Olivier Panis erano 8/10 con in mezzo Coulthard.

Fermi tutti, ho dimenticato una cosa importante: il Canada è il paese natale di Jacques Villeneuve, che in quel periodo storico non aveva un volante, quindi non poteva certo vedere la propria gara finire di punto in bianco in una nuvola di fumo. C'era tuttavia Takuma Sato, suo successore alla B.A.R., che si trovava a gara inoltrata in bassa top-ten, quando ha subito un destino analogo!
Detto questo, possiamo tornare a quando, a gara terminata, i fratelli Schumacher sono saliti sui due gradini più alti del podio, peraltro non certo per la prima volta a Montreal... ma Ralf sul podio c'è andato, di fatto, solo ed esclusivamente per sbevazzare champagne: gli sarebbe piovuta addosso una squalifica per irregolarità tecniche ai freni, esattamente come al compagno di squadra e ai due piloti della Toyota, con quattro piloti della top-ten che hanno perduto i loro risultati.
Michael Schumacher, Barrichello, Button, Fisichella, Raikkonen e Coulthard sono risaliti nelle prime sei posizioni, con le Jordan a completare la zona punti: settimo Timo Glock, nel suo esordio one-off al posto dell'infortunato Giorgio Pantano, nonché Heidfeld in ottava posizione.

Per la Williams, Indianapolis poteva rappresentare una potenziale rivincita dopo la doppia squalifica, ma le cose non sono iniziate molto bene: JPM ha avuto un problema sulla griglia di partenza, dovendo correre ai box a piedi per prendere il via con il muletto, quando ormai mancavano pochi secondi all'inizio della procedura di partenza.
Nel frattempo la gara è partita con il poleman Barrichello davanti a Michael Schumacher e ad Alonso, mentre nel frattempo entrava la safety car per un incidente nelle retrovie nel quale si sono ritirati Klien, Massa, Pantano e una delle Minardi, quella di Gimmy Bruni. Da Matta, invece, è riuscito a proseguire nonostante ne fosse stato coinvolto.
Una volta che la SC si è levata di torno, Michael Schumacher si è portato in testa alla gara superando Barrichello, dopo che l'aveva quasi affiancato quando la vettura di sicurezza era ancora in pista (con una manovra simile a quella che è stata messa fuori legge nelle ultime stagioni), con a seguire Alonso e le B.A.R. di Sato e Button - quest'ultimo destinato in seguito a ritirarsi per un guasto al cambio.

Pochi giri dopo il restart, Alonso ha avuto una foratura e è finito fermo in una via di fuga, mentre poco dopo - segno che non era la giornata della Williams - Ralf Schumacher non ha avuto la stessa fortuna: dopo una foratura è andato a sbattere violentemente alla curva sopraelevata.
In un'epoca in cui la bandiera rossa veniva evitata come la peste, si è proseguito in regime di safety car mentre il pilota veniva soccorso e la vettura veniva rimossa. Ralf è finito in ospedale, ma non gli sono state diagnosticate ferite gravi, anche se è stato costretto a una lunga assenza. Montoya e le B.A.R. (Button non si era ancora ritirato) sono stati gli unici a non fermarsi ai box in regime di safety car.
Le Ferrari sono rientrate una dietro all'altra e Barrichello dovendo attendere ha perso alcune posizioni. In occasione della seconda sosta, Rubinho avrebbe ritardato il rifornimento, uscendo subito dietro a Schumacher, ma avvicinandosi pericolosamente per un istante, tanto da far temere che i due potessero spalmarsi l'uno contro l'altro lasciando strada libera a Montoya.

JPM doveva ancora fermarsi ai box per la seconda sosta, però, lasciando il terzo posto a Trulli e il quarto a Sato, che aveva rimontato parecchio superando diverse vetture. Subito dopo l'uscita dai box, a gara inoltrata (diciamo tre quarti), la gara della Williams è andata definitivamente a rotoli, con la squalifica di Montoya per il cambio di vettura oltre tempo massimo. Le tempistiche hanno fatto molto discutere, specie considerato che la cosa era facile da riscontrare già molto tempo prima.
Mentre gli Schumachello erano stabilmente 1/2, con un sorpasso su Trulli, Sato si è portato al terzo posto per andarsi a prendere il suo unico podio in Formula 1, proprio sul circuito ricavato dall'ovale su cui, a distanza di parecchi anni, sarebbe entrato, per ben due volte, nella storia del motorsport. In una gara di elevato attrition rate, solo otto vetture hanno terminato, mentre Trulli ha chiuso quarto, a seguire si sono classificati Panis, Raikkonen, Coulthard... e una Minardi, guidata da nientemeno che Baumgartner, il suo unico arrivo a punti e anche l'unico arrivo a punti per un pilota ungherese.

Concludo con un piccolo aneddoto che non c'entra con il motorsport, ma che mi sembra carino riportare. Per chi non lo sapesse, nella vita di tutti i giorni lavoro come impiegata presso uno spedizioniere, occupandomi di spedizioni in export e import via mare, in prevalenza dall'Europa centrale al Messico e al Sudamerica e viceversa.
Ho a che fare anche con degli impianti che si trovano in Ungheria e in uno di questi il referente per l'import di nome si chiama Zsolt. Ogni volta in cui ho a che fare con lui mi viene inevitabile pensare a Baumgartner!



venerdì 22 settembre 2023

Finale di stagione 1968: i GP di Canada, Stati Uniti e Messico

Come ho già fatto notare in un precedente post, un tempo in questo periodo dell'anno la Formula 1 non andava in Asia, bensì in America del nord, spostandosi poi verso il centro. È quello che succedeva alla fine degli anni '60/ inizio '70 e nello specifico oggi intendo portarvi a fare un giro nel 1968, quando gli eventi d'oltreoceano erano tre: il Canada il 22 settembre (oggi ne è il 55° anniversario) a Mont-Tremblant, gli Stati Uniti il 6 ottobre a Watkins Glen e infine, giusto per stare sul sicuro, il mondiale che finiva scappandp in Messico, dove si correva il 3 novembre. Dopo il GP d'Italia, quattro piloti erano separati da sei punti in vetta alla classifica piloti: Graham Hill (Lotus) 30, Jacky Ickx (Ferrari) 27, Jackie Stewart (Tyrrell/ Matra) 26, Denny Hulme (McLaren) 24. Se ci fosse stata Liberty Media non oso immaginare cos'avrebbe combinato, ma per fortuna ai vecchi tempi non c'era Liberty Media. Sfortunatamente delle gare americane si trova poco e niente, a livello di video, sintesi brevi nel migliore dei casi.

GP CANADA - Graham Hill festeggiava il suo 100° gran premio in carriera, così come Jack Brabham, ma la pole è andata al compagno di squadra di quest'ultimo, Jochen Rindt. Hill era solo quinto in griglia, ma non era il peggiore dei mali. Ickx, in qualifica, ha avuto un serio incidente nel quale ha riportato una frattura a una gamba: i championship contenders sono rimasti tre.
Chris Amon (Ferrari) ha preso la testa della gara al via davanti a Jo Siffert (Lotus) e al poleman Rindt, ma in corso d'opera sia Siffert sia Rindt sono stati costretti al ritiro da problemi tecnici. Amon ha proseguito imperterrito, con le McLaren ormai 2/3: i due avevano superato Hill costretto a rallentare a causa di problemi alla monoposto.
Nella fase ormai finale della gara, Amon è stato lasciato a piedi dalla propria vettura, tanto per cambiare, così che la vittoria è andata a Hulme, che ha preceduto abbondantemente Bruce McLaren, mentre Pedro Rodriguez (BRM) ha chiuso al terzo posto. Hill, che ha recuperato una posizione grazie a un testacoda di Johnny Servoz-Gavin (Tyrrell/ Matra), mentre la zona punti è stata chiusa da Vic Elford (Cooper) e Stewart - solo sei piloti sono giunti al traguardo.
Hill e Hulme, a questo punto, erano appaiati in classifica a 33 punti, con Stewart a 27 al pari di Ickx. Ironia della sorte, anche il quinto e sesto posto erano a pari punti, ed erano McLaren e Rodriguez.

GP STATI UNITI - Mario Andretti (Lotus) si è procacciato la pole position all'esordio, impresa che sarebbe stata eguagliata in futuro solo da Carlos Reutemann e Jacques Villeneuve. Andretti in realtà aveva già preso parte a una sessione di qualifiche un paio di gare prima, ma con lo status di "withdraw" a causa della partecipazione a un'altra gara in SoVrApPoSiZiOn3.
Superato da Stewart al via, Andretti è rimasto in seconda posizione, finché non ha dovuto fare una sosta ai box a causa della rottura dell'ala anteriore precipitando nelle retrovie - in seguito si sarebbe ritirato per un guasto. Hill frattanto era risalito secondo dopo un testacoda di Amon, che prima era davanti a lui. Anche Hulme, scivolando su una macchia d'olio, è finito in testacoda.
Il pilota di casa Dan Gurney (McLaren) è risalito al terzo posto, ma ha fatto a sua volta un testacoda, perdendo tuttavia solo una posizione a vantaggio di John Surtees (Honda) con il quale seguito ha lottato per il terzo posto. Il campione del mondo 1964 ne è uscito vincitore e Stewart/ Hill/ Surtees è ad oggi l'ultimo podio interamente britannico.
Gurney ha chiuso quarto precedendo Siffert e McLaren: anche stavolta solo sei piloti hanno concluso la gara, con Hulme ritirato per incidente. Hill è salito a 39 punti, mentre Stewart si è avvicinato, a 36 con un solo gran premio da disputare, una vittoria dominante per lui, ma con un grosso brivido, dato che ha affermato di avere rischiato di investire due spettatori che attraversavano la pista.

GP MESSICO - a proposito di spettatori che attraversavano la pista, pare che questa ragione abbia in seguito portato alla cancellazione del GP del Messico dal calendario. Siffert e Amon hanno preceduto Hill in griglia, ma Graham ha preso la testa della gara fin dal via, anche se poi per un tratto relativamente breve è stato secondo dietro a Stewart.
Hulme si è ritirato dopo pochi giri per un guasto, ma l'hanno comunque preceduto come ritirati Rindt e Ickx - quest'ultimo tornato dopo l'infortunio, mentre a Watkins Glen aveva gareggiato Derek Bell. Con il ritiro di Hulme, l'unico avversario di Hill ancora restante era Stewart, ma era relegato al secondo posto e poi, alla fine, ha avuto problemi di motore scivolando in settima piazza.
Hill ha vinto la gara salendo a 48 punti - conquistando quindi il suo secondo titolo mondiale - e ha preceduto sul podio McLaren e il compagno di squadra Jackie Oliver. Rodriguez ha chiuso quarto precedendo Jo Bonnier (Honda). Mentre Amon si è ritirato, il poleman Siffert ha ottenuto la sesta piazza, ovvero l'ultimo punto disponibile.


mercoledì 20 settembre 2023

20.09.1969: la gloriosa squalifica di Al Pease

Buongiorno a tutti e buon 20 settembre! Mi sembra doveroso informarvi che oggi è l'anniversario di un grande momento della storia del motorsport, che spesso è stato travisato e di cui viene data una versione dei fatti molto in linea con gli standard odierni, che sono quelli di denigrare, ridicolizzare e sbeffeggiare chiunque per qualsiasi ragione. Il 20 settembre 1969 si svolgeva il GP del Canada a Mosport e, dal momento che ho raccontato di recente come anche il GP del Canada 1970 si sia svolto il 20 settembre, per forza di cose ciò significa che è impossibile che in due anni consecutivi il 20 settembre sia caduto di domenica... e infatti il GP del Canada 1969 è stato disputato di sabato, perché... non preoccupiamoci del perché!

Ricostruire gli eventi della gara è fattibile solo tramite fonti scritte, le quali narrano di come Jacky Ickx (Brabham) scattasse dalla pole ma si sia ritrovato secondo alle spalle di Jochen Rindt (Lotus) e poi anche terzo quando Jackie Stewart (Tyrrell/ Matra) ha preso la posizione a entrambi e si è portato in testa. Ickx riuscirà in seguito a riprendere la seconda posizione.
Nel frattempo la gara di Stewart è proseguita - nonostante un intoppo di cui parlerò più tardi, durante un doppiaggio - anche se Ickx gli rimaneva piuttosto vicino. Tra i due il duello è andato avanti fintanto che, a circa un terzo di gara, subito dopo avere effettuato un doppiaggio (non dello stesso doppiato) i due sono venuti a contatto. Ickx è passato in testa, Stewart ha riportato anni alla vettura ed è stato costretto al ritiro.
In una gara con un elevato attrition rate, Ickx ha proseguito da leader, il che non piacerebbe alla gente di oggi che invocherebbe penalità varie. C'è da dire che Jacky avrebbe anche potuto collezionarne tante quante un Esteban Ocon qualsiasi e vincere comunque, dato il gap che metteva tra sé e gli inseguitori.
Ha preceduto, e non di poco, Jack Brabham che ha relegato Rindt terzo fin da circa due terzi di gara. Oltre a loro, solo Jean-Pierre Beltoise, Bruce McLaren, Johnny Servoz-Gavin e Pete Lovely hanno visto la bandiera a scacchi.

Chi non l'ha vista non per incidente ma per squalifica è quel doppiato a cui accennavo prima: Al Pease, al volante di una Eagle privata che pare cadesse a pezzi. Da parte sua, oserei dire, il pilota non stava certo facendo nulla per farsi apprezzare, ma ci sono cose più importanti nella vita, tipo guidare come se si volesse annunciare la venuta di Sergio Canamasas.
Protagonista di un contatto al primo giro con Silvio Moser, costringendolo al ritiro, Pease è stato doppiato per la prima volta al quinto giro su un totale di novanta e per la seconda al dodicesimo. Nel frattempo era stato protagonista di un altro incidente con Piers Courage, costretto al ritiro per un danno alla monoposto.
In occasione del secondo doppiaggio ha avuto un mezzo contatto con Stewart e successivamente anche di una collisione con Beltoise sempre durante un doppiaggio. Nel frattempo Ken Tyrrell si è diretto dal direttore di gara e, inveendo contro Pease, ha preteso fosse blackflaggato. È quello che in seguito è accaduto, motivazione ufficiale "troppo lento".
Ad oggi Pease è considerato il più lento della storia, senza tenere conto né della vettura né delle circostanze che hanno portato a quella squalifica. Squalifica sicuramente meritata e gara disputata come se sentisse il desiderio impellente di tornare a casa con il setto nasale rotto, ma dovuta alla guida caotica e all'avere intralciato il pilota sbagliato. Se consideriamo Hans Heyer un eroe, forse dovremmo fare la stessa cosa anche con lui!




martedì 19 settembre 2023

L'esordio della Tyrrell come costruttore // GP Canada 1970

Correva l'anno 1970 e i gran premi europei erano terminati, tragicamente, con la morte di Jochen Rindt nelle qualifiche del GP d'Italia. Il mondiale proseguiva con i gran premi del nord- e centro America, con il Canada primo evento incontrato una volta oltreoceano. L'evento si disputava il 20 settembre - domani sarà l'anniversario della gara, ma ho deciso di parlarne oggi per una ragione ben precisa - e nelle qualifiche avveniva un evento degno di nota (la ragione è questa, quindi), che tuttavia passa un po' inosservato, come spesso succede ai dettagli. Parliamo dunque della Tyrrell, che faceva il proprio esordio come costruttore. Nello specifico, fino a quel momento aveva gareggiato con vetture del costruttore Matra, mentre a Mont-Tremblant per la prima volta c'era una monoposto realizzata da Tyrrell come costruttore.

È andata proprio così alla lettera: *UNA* monoposto realizzata da Tyrrell, guidata da Jackie Stewart, con François Cevert al volante di una Tyrrell/ Matra come al solito. Con la Tyrrell(R), Stewart ci ha anche fatto la pole e di fatto, quindi, la Tyrrell ha ottenuto la pole all'esordio! E se domani è l'anniversario della gara, ciò succedeva esattamente il 19 settembre, oggi 53 anni fa.
Stewart ha passato in testa circa un terzo di gara, quando poi è stato costretto al ritiro, cedendo la leadership a Jacky Ickx che poi è andato a conquistare la vittoria, con la Ferrari che addirittura ha fatto doppietta, vista la seconda posizione di Clay Regazzoni.
Ebbene sì, il ritiro di Stewart ha aperto la strada alle Rosse, ciò significa che il GP del Canada 1970 non era un gran premio falsato, ma anzi, ha rappresentato il trionfo della giustizia divina!

Non era la prima volta che la Ferrari vinceva il GP del Canada, ma quando l'aveva fatto non erano edizioni valevoli per il mondiale di Formula 1, bensì eventi non championship. Il vincitore di entrambi gli eventi del 1963 e 1964 era stato Pedro Rodriguez, che nel 1970 era presente al volante di una BRM.
Su quella BRM, Rodriguez ha chiuso al quarto posto, alle spalle della March di Chris Amon, che ha chiuso sul gradino più basso del podio come ultimo pilota a pieni giri.
La zona punti è stata completata da John Surtees su una vettura del proprio team, mentre Peter Gethin su McLaren ha concluso la zona punti piazzandosi al sesto posto.
Quello del 1970 è stato il secondo - dopo il 1968 - e ultimo evento canadese disputato a Mont-Tremblant, le altre edizioni si sono svolte a Mosport prima dell'avvento di Montreal.


domenica 17 settembre 2023

GP Canada e Stati Uniti 1971: quando a settembre si gareggiava oltreoceano

Al giorno d'oggi in questo periodo dell'anno inizia la "stagione asiatica", ma nel corso della storia della Formula 1 il calendario ci ha riservato strutture molto diverse. Al di là del fatto che negli anni '60/'70 non esistevano gran premi asiatici (con le eccezioni del GP del Giappone 1976 e 1977), nel corso del mese di settembre spesso iniziavano gli eventi d'oltreoceano, che erano due, al massimo tre.
Nel 1971 erano due: ormai il GP del Messico non era più in calendario e nel continente americano si sarebbe gareggiato in Canada a Mosport e negli Stati Uniti a Watkins Glen. Il campionato piloti era già stato assegnato, con Jackie Stewart campione del mondo con la Tyrrell.
Non saprei dire se a qualcuno in Europa importasse ancora qualcosa delle gare che dovevano svolgersi in Canada e negli States, quello che so è che, diversamente da altre gare di cui si trovano degli highlight, su Youtube si trova poco e niente, con un solo minuto e mezzo di video su Watkins Glen. È difficile scoprire se qualcosa di questi gran premi sia stato mostrato in TV, ma molto probabilmente no.

GP CANADA - era il 19 settembre e Jackie Stewart scattava dalla pole position davanti alla BRM di Jo Siffert e alla Tyrrell del compagno di squadra François Cevert. La gara si è svolta sotto la pioggia e già nel giro di formazione Howden Ganley su BRM è uscito di scena per incidente. Stewart nel frattempo restava in testa allo start, seguito da Siffert prima che questo finisse in testacoda. Causa una pessima partenza di Cevert, secondo c'era adesso Ronnie Peterson sulla March, per poi farsi sopravanzare alcuni giri dopo dalla Matra di Jean-Pierre Beltoise dopo avere rischiato di verniciare un guard-rail.
Peterson ha in seguito ripreso la seconda posizione nei confronti di Beltoise, il quale più avanti è finito fuori pista durante il doppiaggio della McLaren di Denny Hulme, pare perdendo il controllo nel tentativo di evitare il contatto. Non che Hulme fosse nelle retrovie, ma i gap tra i piloti di testa e gli inseguitori erano abissali e praticamente Stewart e Peterson stavano facendo ormai gara a sé. Peterson ha preso la testa della gara nel tratto centrale, salvo poi essere superato nuovamente da Stewart, il quale ha iniziato ad allungare e a fare gara praticamente da solo.
Nonostante il calare della pioggia, la visibilità frattanto diminuiva a causa delle condizioni meteo pessime. I giri previsti erano 80, ma dopo 64 è stata esposta bandiera rossa per l'impossibilità di proseguire in condizioni di sicurezza. Stewart ha vinto con oltre mezzo minuto di vantaggio su Peterson, il quale aveva a sua volta quasi un minuto di vantaggio sulla McLaren di Mark Donohue, terzo classificato, autore del suo unico podio in Formula 1 in questa occasione. Hulme ha chiuso quarto, precedendo la Lotus di Reine Wisell e la Tyrrell di Cevert. Tra i classificati fuori dalla zona punti c'erano Emerson Fittipaldi su Lotus e Jacky Ickx, ottavo, il meglio classificato dei piloti Ferrari. Le Rosse erano tre, Mario Andretti ha chiuso nelle retrovie, Clay Regazzoni ritirato per incidente.

GP STATI UNITI - il mondiale è finito il 3 ottobre, con Stewart di nuovo in pole position, a partire davanti a Fittipaldi, Hulme, Regazzoni e Cevert. Andretti doveva partire sesto, ma non era presente al via, in quanto così come Donohue ha disputato una gara di un altro campionato. Avrebbero dovuto disputare entrambe le gare, ma quell'altra è stata rimandata alla domenica pomeriggio perché in precedenza pioveva, ragione per cui si è venuta a generare la SoVrApPoSiZiOn3.
Al via è stata lotta per la leadership tra Stewart, Hulme e Cevert, che alla fine si sono avviati in tale ordine, anche se Stewart ha in seguito superato Hulme portandosi al secondo posto, il quale è passato in testa più avanti quando Stewart è stato costretto a rallentare da un problema di degrado gomme. Successivamente Jackie è stato superato da diversi altri piloti, tra cui Hulme, entrambe le Ferrari, Siffert... ha comunque recuperato posizioni in quanto prima Regazzoni ha perso terreno per un testacoda innescato da un problema ai freni, poi Ickx ha rotto il motore e Hulme è scivolato sull'olio sparso sulla pista andando a sbattere.
Cevert nel frattempo allungava ed è andato a vincere con un vantaggio abbondante nei confronti di Siffert e Peterson. Sarebbe stata la sua unica vittoria in Formula 1, proprio sul circuito sul quale avrebbe trovato la morte due anni più tardi. Stewart, alla fine, ha chiuso la gara al quinto posto alle spalle di Ganley, mentre Regazzoni ha ottenuto in extremis l'ultimo punto disponibile, superando Mike Hailwood nelle ultime battute - il pilota della Surtees è comunque uscito di scena poco dopo, a causa di un incidente dovuto a una foratura.


lunedì 14 agosto 2023

GP Italia 1972: il primo titolo di Fittipaldi

Dopo il GP d'Austria, Emerson Fittipaldi era in testa alla classifica con 52 punti, ben 25 lunghezze di vantaggio sui suoi diretti inseguitori Jackie Stewart e Denny Hulme che si trovavano entrambi a 27 punti. C'erano ancora tre gran premi da disputare, quindi un massimo di 27 punti ancora da assegnare. Ciò significa che era molto probabile aspettarsi una vittoria del titolo in anticipo, al GP d'Italia che si sarebbe svolto il 10 settembre.
Le cose non sono andate comunque molto bene, il camion che trasportava le monoposto di Colin Chapman ha avuto un incidente con notevoli danni per le vetture, Fittipaldi è stato costretto a usare il muletto, mentre Dave Walker neanche ha potuto prendere parte al gran premio perché non disponeva di una monoposto intatta con la quale scendere in pista.
Al pubblico monzese, frattanto, posso immaginare non importasse un fico secco del fatto che un pilota della Lotus fosse vicino al titolo battendone uno della Tyrrell e uno della McLaren nonostante l'inizio tutto in salita, quanto piuttosto che stessero festeggiando la pole position di Jacky Ickx al volante di una delle tre Rosse presenti. Certe cose non cambiano mai, quindi immagino che i tifosi fossero certi della vittoria imminente.
Certe altre cose, invece, mi auguro che siano un must solo dell'epoca contemporanea e che non si stesse facendo caciara, quel giorno, perché di Ferrari ce n'erano altre due, quella di Clay Regazzoni e quella di Mario Andretti, in quarta e settima piazza sulla griglia, quindi doveva esserci per forza qualche genere di kompl8.
Probabilmente a un certo punto anche lo stesso Ickx ha pensato di poterla vincere, visti gli innumerevoli giri leaderati, mentre Regazzoni non sembrava affatto convinto di tutto ciò. La gente degli anni '70 doveva avere sicuramente un approccio alle competizioni diverso da quella attuale, inoltre, oserei dire, perché non ho mai sentito nessuno lamentarsi che ci sia stato un duello per la leadership tra i due. Regazzoni è passato in testa... per poi uscire di lì a poco di scena per un incidente con la March di Carlos Pace, mentre lo doppiava!
Ickx si è ritrovato a questo punto di nuovo in testa, seguito da vicino da Fittipaldi - partito sesto, poi da Chris Amon che era scattato secondo e Mike Hailwood. Mentre Stewart - partito terzo - già alla partenza per un problema tecnico, Hulme che invece scattava quinto era tuttora quinto seppure staccato dal gruppetto dei primo. Lo seguiva Marione, tuttavia costretto al rientro ai box a causa di una foratura.
Mentre Hailwood ha perso contatto con i primi tre, Ickx, Fittilaldi e Amon sono rimasti piuttosto vicini fino al momentoin cui il pilota della Matra è stato costretto al ritiro.
A ormai pochi giri dalla fine Ickx è stato costretto al ritiro a causa di un cortocircuito, quindi Emmo è passato in testa, andando a vincere abbastanza facilmente dato che la Surtees di Hailwood era ormai a una certa distanza. Mike è giunto secondo, salendo per la prima volta sul podio in Formula 1, mentre Hulme ha completato il podio.
Il duello per la quarta piazza è stato vinto da Peter Revson (McLaren) contro Graham Hill (Brabham), che poi in finale di gara è stato costretto a rallentare per un guasto, riuscendo tuttavia a mantenere la posizione nei confronti del precedente vincitore Peter Gethin (BRM). Andretti ha chiuso soltanto settimo dopo una lunga rimonta.

GP CANADA - Fittipaldi è arrivato a Mosport come il più giovane campione del mondo della storia, e lo sarebbe rimasto fino al 2005 con il titolo di Fernando Alonso. Accanto a lui non c'era più Walker, licenziato dal team - che aveva già ufficializzato l'arrivo di Ronnie Peterson dalla March per il 1973 - in anticipo, ma Reine Wisell.
Le McLaren di Revson e Hulme hanno conquistato la prima e la seconda posizione in qualifica, ma hanno perduto terreno al via, con Peterson autore di un ottimo spunto dalla terza casella della griglia, ma superato dopo pochi giri da Stewart. Ickx era al momento terzo, ma sarebbe stato superato in un secondo momento da Revson e da Fittipaldi, infine anche dal compagno di squadra Regazzoni - solo due Ferrari stavolta - prima di essere costretto verso metà gara a una fermata ai box da cui sarebbe uscito nelle retrovie.
In una gara di elevato attrition rate, le posizioni dei primi cinque non sono cambiate fino al momento in cui Peterson ha avuto un incidente con Hill mentre lo stava doppiando, mentre anche Fittipaldi è sparito dalle posizioni di spessore a causa di una sosta dettata da un problema tecnico a causa del quale si è ritrovato in fondo.
Ostacolato dal millemila volte doppiato (era rimasto ai box per un guasto quasi tutta la gara tornando fuori in un momento successivo) Skip Barber (March), Regazzoni ha perso due posizioni a causa di un testacoda. Stewart era stabilmente in testa, Revson era secondo, mentre al momento è risalito terzo Carlos Reutemann (Brabham) superato tuttavia da Hulme verso fine gara dovendo rallentare per non restare senza benzina. Ha conservato la quarta piazza davanti a Regazzoni e Amon.

GP STATI UNITI - Stewart arrivava a Watkins Glen con la concreta possibilità di piazzarsi secondo in campionato, sempre che a quei tempi fosse considerata una cosa rilevante. Era comunque rilevante partire dalla pole position, cosa che effettivamente è successa, davanti alle McLaren di Revson e Hulme, alla Tyrrell del compagno di squadra François Cevert, vincitore della precedente edizione di quel gran premio. Il pilota dagli occhi azzurro shocking, tuttavia, ha avuto una partenza al rallenty e ha perso diverse posizioni. C'era a chi andava peggio, tuttavia, Reutemann partiva quinto, ma a causa di un contatto con Andretti, ha danneggiato la propria vettura andando a cozzare contro Revson, che a sua volta ha riportato danni. Si è ritrovato nelle retrovie, anche se in un primo momento era dietro a Stewart e Hulme, nonché davanti a Fittipaldi... il quale a proposito ha avuto problemi tecnici che l'hanno costretto a una sosta ai box dopo la quale si è ritrovato nelle retrovie, prima di essere in seguito costretto anche al ritiro - rimanendo fermo a quota 61 punti.
Cevert frattanto si ritrovava quarto, a inseguire la McLaren di Jody Scheckter, superandolo in un secondo momento, mentre Stewart era nel frattempo in testa con un margine abbondante nei confronti di Hulme. Cevert si è avvicinato a Hulme e verso metà gara è anche riuscito a prendersi la seconda posizione: gli Stevert avrebbero fatto doppietta. Scheckter, invece, ha conservato la quarta piazza fintanto che, colto di sorpresa dalla pista bagnata a causa di uno scroscio di pioggia arrivato in corso d'opera e di breve durata, è finito in testacoda perdendo parecchie posizioni.
Hulme ha chiuso la gara in terza posizione (Stewart 45 Hulme 39 il confronto in classifica, con anche la Tyrrell seconda dietro la Lotus nel mondiale costruttori, e la McLaren terza), mentre Peterson partito dalle retrovie è giunto quarto dopo un duello con Ickx, il migliore dei ferraristi, al quinto posto. La rimonta di Revson è giunta fino alla sesta posizione, salvo poi ritirarsi a pochi giri dalla fine lasciando la sesta piazza ad Andretti, mentre Regazzoni è giunto ottavo alle spalle di una terza Tyrrell, guidata da Patrick Depailler alla sua seconda apparizione in Formula 1 dopo il debutto al GP di Francia.

venerdì 28 luglio 2023

GP Canada 1967: il glorioso debutto di Al Pease

Carissime batterie di una Eagle cliente che lasciano a piedi la monoposto durante il giro di formazione costringendo il debuttante Victor Pease detto Al a partire con sei giri di ritardo, oggi parliamo del GP del Canada in cui ha fatto il proprio esordio, quello del 1967 disputato a Mosport, ovvero il primo gran premio del Canada della storia della Formula 1. Era il 27 agosto e l'evento veniva disputato tre settimane dopo rispetto al GP di Germania, prima che si tornasse in Europa per quel GP d'Italia in cui John Surtees avrebbe colto la vittoria al volante della Honda, riportando al successo in Formula 1 la casa giapponese.
Prima di parlare della gara in sé, comunque, mi soffermerei su Al Pease, colui che viene spesso descritto come il peggior pilota della storia della Formula 1 e si fa notare come nel suo esordio abbia concluso la gara a 43 giri di ritardo dal leader, ovvero percorrendo poco più della metà della gara. I numeri sono numeri e sono dati di fatto. Però raccontano solo una piccola parte della storia...

Proporrei, per prima cosa, di iniziare a portare un po' di rispetto a questo individuo, che non sarà stato un grande pilota del motorsport open wheel, ma che tuttavia non merita assolutamente le prese per i fondelli che gli sono riservate.
Correva con una monoposto privata, che l'ha lasciato a piedi ancora prima di iniziare la gara. Ha perso sei giri, come già detto, per poi avere un altro problema con la batteria a gara in corso. Essenzialmente ha fatto un testacoda e la macchina gli si è spenta, la batteria andata.
A quel punto qualsiasi pilota normale sarebbe sceso dalla vettura e se ne sarebbe tornato a casa. Ma non Al Pease: sceso dalla vettura si è recato ai box a piedi, per prendere una batteria sostitutiva, tornare laddove era ferma la sua monoposto, cambiare la batteria, dopodiché rimettersi in macchina e ripartire per terminare la gara! E non essere nemmeno squalificato per l'intervento attuato da lui stesso al di fuori della pitlane!

Pease - britannico di nascita e canadese di adozione - ha disputato anche due ulteriori edizioni del GP del Canada: nel 1968 non è partito a causa di un guasto, mentre nel 1969 è arrivata la famigerata squalifica perché "troppo lento", mentre era al volante della solita monoposto disastrata, squalifica arrivata anche e soprattutto per le lamentele di Ken Tyrrell alla direzione gara, visto che Pease era colpevole di avere rallentato Jackie Stewart.
Sappiate comunque che la bandiera nera per essere troppo lenti è stata esposta, non in Formula 1, ma in Indycar, anche a nomi decisamente più illustri, tipo Jean Alesi e Simona De Silvestro alla Indy 500 in epoca di motorizzazione Lotus (e incredibile ma vero, questo post l'ho scritto lo scorso weekend e il giorno stesso è successo a Benjamin Pedersen).
Detto questo credo possiamo procedere, anzi retrocedere, perché la debacle di Alesi e De Silvestro risale al 2012 e noi dobbiamo tornare al 1967, epoca dei very uominy, come asserisce questo brillante soggetto stanato nel commentare un highlight del GP del Canada su Youtube:


Innanzi tutto credo che all'osservare come i piloti di quel gran premio "sono tutti morti", Mike Fisher, Richard Attwood, David Hobbs, Chris Irwin e anche un tale Jackie Stewart - ad oggi, luglio 2023 - dovrebbero darsi una bella grattata là dove non batte il sole.
Inoltre aggiungerei che almeno una parte dei defunti sono morti per cause naturali e non al volante di una vettura (con il singolare caso di Denny Hulme morto negli anni '90 d'infarto mentre stava gareggiando a Bathurst), quindi nulla hanno a che vedere con l'essere o non essere very uominy che sfidavano la morte ogni volta che scendevano in pista.
Infine non comprendo perché le donne dovrebbero essere dispiaciute dal fatto che in Formula 1 non ci siano più i presunti very uominy? Intende sostenere che le wag sarebbero felici di rimanere vedove? O che le appassionate sono delle sadiche? Perché ogni volta che si parla di Formula 1 vintage deve arrivare il soggettone di turno che dice cose totalmente distaccate dalla realtà?

Va beh, parliamo di cose belle, le Lotus di Jim Clark e Graham Hill davanti a tutti in griglia con la Brabham di Hulme a completare una prima fila composta da tre vetture. Dietro c'erano la Ferrari di Chris Amon e la Eagle di Dan Gurney.
Hulme al via si è inserito tra le Lotus e, durante una prima parte di gara piovosa, si è portato in testa superando Clark, il quale era destinato in seguito a ritornare in testa, mentre Hill frattanto aveva perso posizioni. La pioggia prima è calata e poi è tornata a cadere e Clark si è ritrovato leader davanti alle due Brabham fino al momento del ritiro per un guasto.
Tra le due Brabham, quella di Sir Jack era davanti a Hulme e l'ha preceduto sul traguardo di oltre un minuto, portandosi a nove punti di gap in classifica con tre gran premi ancora da disputare. Terzo ha concluso Gurney, mentre la Lotus di Hill, la BRM di Spence e la Ferrari di Amon hanno completato la zona punti.

Dopo il GP d'Italia di cui ho già raccontato qualche mese fa - Hulme ritirato, Brabham a podio - il gap tra i primi due piloti della classifica sarebbe sceso a tre punti di distacco.
Finali di stagione scoppiettanti ne vogliamo?

sabato 24 giugno 2023

Formula 1 2023: #8 Gran Premio del Canada, il commento del luned-... del sabato dopo

Carissimi lettori, mi rendo conto del fatto che non sia propriamente lunedì, ma sforzatevi di capire: in Canada il gran premio si è svolto quando qui era sera e chiaramente questo ha rallentato le tempistiche. Poi se ci aggiungiamo che io stessa ci ho messo del mio (anche perché siamo già a un fine settimanadi distanza dal weekend quebechese - si scriverà così? - quindi l'orario della gara c'entra poco), ecco che arrivo in ritardo come una HRT sulla linea del traguardo. Volevo scrivere qualcosa di più vintage e più pittoresco, lo ammetto, però quantomeno la HRT in genere in griglia ci andava, il che è il minimo sindacale da fare per potere quantomeno ambire ad arrivare al traguardo. Vediamo di riassumere: come da format metterò la cronaca scritta per F1 Grand Chelem e poi, in seguito, il mio commento semiserio scritto a posteriori. Prima, però, voglio illustrarvi in sintesi quello che è successo: 1) Charles Leclerc si è presentato a Montreal con un casco dedicato a Gilles Villeneuve, nel senso che ne aveva proprio i colori spiccicati, 2) la Ferrari veniva declamata come in grande ripresa, 3) è uscita con tanto di titoloni altisonanti la notizia che la famiglia Villeneuve avrebbe impedito a Leclerc di indossare il casco, 4) insulti di rito sui social a Jacques, quando poi è venuto fuori che a bloccare il tutto - prima che la situazione si sbloccasse - non è stato Jacques ma la sorella che gestisce i diritti d'immagine, 5) Leclerc ha effettivamente indossato il casco incriminato, 6) contrariamente alle convinzioni generali la Ferrari si è rivelata nel corso del weekend la quarta forza del mondiale, 7) siccome ben tre piloti dei team più importanti non hanno visto il traguardo o non l'hanno visto in buone posizioni, il risultato è stato un quarto e un quinto posto, 8) siccome le posizioni sono state congelate esplicitamente mentre Leclerc era davanti, questo è stato interpretato come un segnale che Leclerc sta lottando per il mondiale e il suo compare lo sta aiutando, 9) all'indomani del gran premio si è scoperto che una cornacchia(?) investita accidentalmente da Max Verstappen si era incastrata nella vettura, con titoloni testuali "l'uccello è il problema di Verstappen". Cosa dire, questo weekend è stato duro!
Arrivati a questo punto, se fate parte dei pochi eletti che non hanno chiuso il commento quando ho lasciato intendere che a mio avviso la Rossa lascia desiderare esattamente come al solito, aggiungo che quantomeno la strategia è stata azzeccata, non so quanto per merito e quanto per caso. Visto l'andazzo generale, non mi stupirei se fosse stato effetto del caso. Nonostante il risultato, comunque, è stato declamato in tutte le salse che la gara è stata noiosa perché non ci sono stati duellihhhh e sorpassihhhh per le posizioni del podio, cosa sulla quale gli Hamonso potrebbero non essere molto d'accordo. Oserei dire che non è stata una gara da annali, questo no, ma l'urlare ogni volta alla gara più noiosa di sempre mi sembra che stia un diventando endemico, specie dopo una gara terminata con duelli vari piuttosto accesi per la bassa zona punti.

CRONACA PER IL FORUM - Montreal è la sede dell'ottavo gran premio della stagione e inizia con la prima sessione di prove libere che salta a causa del non funzionamento del sistema di telecamere del circuito, che viene considerato non in sicurezza in assenza di queste. La seconda sessione viene aumentata da sessanta a novanta minuti. Sia questa sia la terza sessione al sabato sono condizionate dalla pioggia. Nell'ultima sessione Carlos Sainz ha un'uscita di pista e sbatte il posteriore, la vettura viene riparata in tempo per potere disputare le qualifiche.
Non sta piovendo quando inizia la Q1, ma tutti vanno in pista subito con le intermedie. Zhou Guanyu rimane fermo e la sessione viene subito redflaggata, nonostante poco dopo riesca a ripartire per rientrare ai box. La pista si fa più asciutta andando verso il finale e i tempi si migliorano fino all'ultimo, con Lance Stroll che si salva in extremis e Pierre Gasly che invece è eliminato dopo avere dovuto tagliare per i prati nel finale per evitare Sainz.
In Q2 Alex Albon scende in pista con le slick, il primo a provarci, le gomme da asciutto sembrano funzionare bene specie nell'ultimo settore e fa anche il miglior tempo. Vari piloti vanno a cambiare gomme, ma non funziona molto anche perché in certi tratti di pista riprende a piovere. Charles Leclerc e Checo Perez si ritrovano in zona esclusione e il tentativo di rimettere le intermedie non ha effetti: sono rispettivamente 11° e 12° esclusi insieme a Stroll, protagonista di un testacoda a inizio sessione e poi mai esaltante, l'Aston Martin ancora una volta va avanti con il solo Fernando Alonso.
Mercedes e McLaren sono gli unici team che riescono a portare entrambe le monoposto in Q3, sessione in cui i piloti scendono in pista con le intermedie dopo l'aumento della pioggia. A metà sessione c'è una nuova bandiera rossa, causa incidente di Oscar Piastri che va in testacoda e tocca le barriere. Nel frattempo l'intensità della pioggia aumenta, nessuno riuscirà a migliorarsi e tutti rientreranno in pitlane prima del tempo, rendendo definitiva la pole di Max Verstappen, ma soprattutto la seconda posizione a sorpresa per Nico Hulkenberg! ...posizione che perderà per una retrocessione causa non avere rallentato con bandiera rossa. Anche Sainz, Stroll e Tsunoda sono retrocessi di tre posizioni per impeding, questa è la griglia definitiva:

1^ fila: Verstappen - Alonso
2^ fila: Hamilton - Russell
3^ fila: Hulkenberg - Ocon
4^ fila: Norris - Piastri
5^ fila: Albon - Leclerc
6^ fila: Sainz - Perez
7^ fila: Magnussen - Bottas
8^ fila: Gasly - Stroll
9^ fila: De Vries - Sargeant
10^ fila: Tsunoda - Zhou

La gara prevede 70 giri e alla partenza Max Verstappen mantiene la posizione mentre Lewis Hamilton si porta in seconda posizione superando il suo ed compagno di squadra Alonso; anche George Russell tenta il sorpasso sull'Aston Martin ma deve desistere. Ocon è quinto, precede Hulkenberg, le McLaren, Leclerc e Albon a completare i primi dieci. Fuori dalla zona punti c'è un acceso duello tra Perez e Sainz, nel quale Sainz riprende la posizione persa alla partenza e Magnussen finisce in una via di fuga colto di sorpresa per non travolgerli dato che li seguiva da vicino.
Mentre Piastri supera Hulkenberg, Sargeant si ferma fuori dal tracciato per un guasto al cambio(?) all'8° giro con una brevissima virtual safety car, dopo la quale Norris continua a inseguire Hulkenberg fino alla sosta del pilota Haas.
Al 12° giro Russell perde il controllo saltando su un cordolo e sbatte contro al muro, entra la safety car e in molti vanno ai box... ma non le Ferrari e Perez, quest'ultimo però è sulle hard invece che sulle medium. In pitlane si rischia il contatto tra Hamilton e Alonso, sarà una delle numerose investigazioni su situazioni caotiche accadute in regime di safety car, le quali si concluderanno con un nulla di fatto.
Dopo il restart i primi sei sono Verstappen, Hamilton, Alonso, Leclerc, Sainz e Perez. Verstappen ha un vantaggio di pochi secondi, mentre Perez non si avvicina alle Ferrari, i più vicini sono Hamilton e Alonso e quest'ultimo riesce a superare Hamilton al 22°. Nel frattempo Russell si trova in ultima posizione ma dietro di lui scivolerà Stroll che a nemmeno metà gara si fermerà ai box una seconda volta per cambiare gomme. Non è il solo: anche vari altri piloti già sulle hard si fermano per tornare alle hard.
Dopo un lieve contatto al 35° De Vries e Magnussen finiscono in una via di fuga, ma entrambi riescono a ripartire prima che sia necessaria la virtual safety car. Continuano nel frattempo le seconde soste, tanto che Russell risalirà ottavo alle spalle di Albon, mentre Perez, Sainz e Leclerc si fermano per la prima tra il 38° e il 40° mantenendo le stesse posizioni che avevano prima di fermarsi. Nei giri immediatamente successivi i primi tre si fermano invece per la seconda sosta, Alonso rimane sulle hard, Verstappen e Hamilton tornano sulle medie. Il gap tra di loro diventerà progressivamente più ampio, così come Perez tenderà a perdere terreno nei confronti delle Ferrari, tanto che a fine gara farà una sosta extra per tentare il giro veloce.
Al 55° giro, mentre si trovava ancora dietro ad Albon, Russell viene richiamato ai box dove è costretto al ritiro. Albon invece rimane nella posizione in cui si trova, inseguito molto da vicino da Ocon, la cui ala posteriore vibra notevolmente. Riesce a conservare la posizione nonostante le gomme di 55 giri, mentre un duello tra Ocon e Norris si chiude con il pilota McLaren che va lungo e deve desistere. Dietro di lui Stroll supera Bottas per la decima piazza negli ultimi metri, ma una penalità post-gara a Norris - avere rallentato troppo in regime di safety car(?) - lo fa scivolare dietro di loro. // Milly Sunshine per F1GC.

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Fernando Alonso (Aston Martin), 3. Lewis Hamilton (Mercedes), 4. Charles Leclerc (Ferrari), 5. Carlos Sainz (Ferrari), 6. Sergio Perez (Redbull), 7. Alex Albon (Williams), 8. Esteban Ocon (Alpine), 9. Lance Stroll (Aston Martin), 10. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 11. Oscar Piastri (McLaren), 12. Pierre Gasly (Alpine), 13. Lando Norris (McLaren), 14. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 15. Nico Hulkenberg (Haas), 16. Zhou Guanyu (Alfa Romeo), 17. Kevin Magnussen (Haas), 18. Nyck De Vries (Williams), Rit. George Russell (Mercedes), Rit. Logan Sargeant (Williams).

COMMENTO SEMISERIO DEL LUNED-... DEL FINE SETTIMANA SEGUENTE - questo gran premio ha risvegliato tante persone desiderose di parlare di nulla, di fare azzardate psicanalisi nei confronti di piloti e di atteggiarsi a unici conoscitori della Verità Universale. Verstappino ha raggiunto quota 41 vittorie, lo stesso numero di Ayrton Senna, ma diversamente da Michael Schumacher non è scoppiato a piangere in conferenza stampa, skandalohhhh, non ci sono più i piloti empatici di una volta.
Non so cosa sia successo esattamente, a partire da quando nella testa della gente sia iniziata a scattare questa molla di doversi ritrovare a criticare il fatto che persone diverse abbiano reagito in modo diverso in circostanze diverse che non c'entravano un fico secco le une con le altre. Peraltro vorrei ricordare che a quei tempi la reazione di Schumacher fu giudicata molto out of character e che lo stesso Schumacher a quei tempi veniva messo in discussione dopo un momento abbastanza negativo che l'aveva visto perdere la leadership nei confronti di Mika Hakkinen. Vincere il gran premio di casa della Ferrari, recuperare credibilità e al contempo eguagliare il numero di vittorie di colui che era considerato pressoché universalmente il miglior pilota della Formula 1 moderna (in un epoca in cui il record di vittorie erano le 51 ottenute da Alain Prost, quindi numeri fattibili per chi aveva superato le 40) non era cosa da poco, specie alla luce del fatto che Schumacher aveva gareggiato contro Senna ed era di fatto stato testimone oculare della sua morte (o quantomeno lo vide uscire di strada, dato che gli stava dietro).
Non penso si possa pretendere che un ragazzo nato vari anni dopo la morte di Senna, in un contesto in cui il record di vittorie è di 100+, che è verosimilmente cresciuto con altri miti e che in pista ha dovuto confrontarsi con un mostro sacro ben diverso, abbia lo stesso livello di coinvolgimento emotivo di un pilota che si trovava in una situazione completamente diversa. In più non trovo corretto criticare aspramente il modo in cui le persone esprimono o non esprimono emozioni che in teoria dovrebbero essere spontanee. Essenzialmente è come criticare qualcuno perché non si è sforzato di fingere emozioni fasulle, non so se mi spiego.
Credo che si sia perso completamente il senso della ragione, l'impressione è che se non si apprezza un pilota oppure non lo si trova simpatico, allora sia considerato legittimo fare polemica sul nulla pur di metterlo in cattiva luce. Obiettivamente non è solo il tifoso medio a fare questo tipo di ragionamenti, credo ci sia molta influenza mediatica, in proposito. Appunto per questo ribadisco che dovremmo in primo luogo imparare a pensare con la nostra testa. In secondo luogo, invece, se siamo persone che scrivono di Formula 1, sia anche per diletto ultimando il "commento del lunedì" nel corso del tardo pomeriggio di sabato, anzi quasi sera, dovremmo a maggior ragione discostarci dalle linee di pensiero predefinite, quando queste linee di pensiero sono campate in aria.
So che avrei dovuto essere ironica e non lasciarmi andare a considerazioni così serie, però è andata così. Per il resto, va tutto come prima, solo lo scontro tra leclerchini e sainzini mi sembra più tranquillo, al momento. Ho visto varie fazioni di leclerchini fare polemica tra di loro, nei giorni scorsi, quindi non so se si stesse meglio prima o se si stia meglio ora, ma per il momento preferisco non approfondire.


sabato 10 giugno 2023

GP Canada 2001: Ralf Schumacher vince davanti a Michael! ...e Michael si "vendica" due anni più tardi

Buon 10 giugno a tutti, buon weekend della 24 Ore di Le Mans, ma soprattutto buon anniversario del GP del Canada 2001, disputato sul circuito dell'Isola di Notre-Dame sul fiume San Lorenzo, nonché luogo in cui la nonna di Villeneuve avrebbe potuto anche comprarsi una casa, visto che a parte il secondo posto nel mondiale 1996, Platinum Jacques ha collezionato piazzamenti di poco spessore e ritiri con un picco di ben cinque consecutivi. Poi si è ritirato mi sembra anche altre due volte e, considerato che è stato in Formula 1 per solo undici anni, ne esce una media di ritiri casalinghi tale che perfino Rubens Barrichello potrebbe non dico esserne impressionato, ma almeno non considerarlo un rookie. Non siamo tuttavia qui per focalizzarci sul pilota di casa - che comunque in questo periodo storico era al volante di una B.A.R. quindi non è che si ritirasse solo in Canada - quanto sul fatto che a Montreal nel 2001 sia accaduto per la prima volta un evento storico, destinato a ripetersi in una manciata di altre occasioni, di cui una di nuovo in Canada nel 2003, a parti invertite. Vi racconterò anche quell'edizione, il cui ventesimo anniversario cadrà la prossima settimana, il 15 giugno, ma direi di procedere con ordine e dirvi innanzitutto quale evento epocale sia accaduto: due fratelli hanno chiuso la gara in prima e seconda posizione.

CANADA 2001, L'OVERCUT DI RALF SCHUMACHER - secondo sulla griglia, seguiva il fratello Michael autote della pole position dietro di loro nelle prime fasi c'era David Coulthard partito con maggiore carico di carburante e quindi più lento. L'avvio è stato altisonante più indietro, con le due Benetton venute a contatto quando Jenson Button per evitare una collisione con un'altra vettura, ha finito per colpire il compagno di squadra Giancarlo Fisichella, che ha riportato danni alla vettura. Non è stato il solo incidente: poco dopo sono venute a contatto la Jaguar di Eddie Irvine e la Sauber di Nick Heidfeld.
Barrichello ha superato Coulthard e si è lanciato all'inseguimento di Ralf Schumacher, finendo tuttavia in testacoda pochi giri più tardi a causa di un problema al traction control e precipitando nelle retrovie, ma la sua gara è durata neanche un terzo dei giri totali, in quanto per evitare la vettura di Juan Pablo Montoya, finito a muro davanti a lui, ha sbandato dall'altro lato andando a sbattere lui stesso, ciò ha provocato l'ingresso della safety car. Restavano una sola Ferrari e una sola Williams in gara e intorno alla metà, poco dopo al ritiro di Villeneuve, Ralf si è portato vicinissimo a Michael, come erano stati anche in precedenza, prima che si facesse un po' di gap tra di loro.
Falliti i tentativi di sorpasso in pista non c'era che da tentare quell'overcut che di solito era prerogativa di Michael. Ralf è riuscito a rimanere in pista più a lungo e l'overcut è stato ben evidente, portandogli un vantaggio di svariati secondi. Coulthard, frattanto, quarto dietro al compagno di squadra Hakkinen, è stato costretto al ritiro da un guasto, mentre Mika è andato regolarmente a podio. Hanno chiuso la zona punti Kimi Raikkonen su Sauber, Jean Alesi su Prost e Pedro De La Rosa su Jaguar. Settimo è arrivato Ricardo Zonta, che avevo totalmente rimosso dalla mente come pilota della Jordan, dove aveva sostituito in corso d'opera Heinz-Harald Frentzen che aveva lasciato il team.
Sul podio i fratelli Schumacher festeggiavano come se non ci fosse un domani, ma un domani c'era e sarebbe arrivato di lì a due anni, quando Michael avrebbe potuto prendersi la propria rivincita nei confronti del fratello, curiosamente proprio di overcut. Rimanete dove siete, perché come anticipato ve ne parlerò in questo stesso post.

CANADA 2003, LA VENDETTA DI MICHAEL DUE ANNI DOPO - Ralf partiva dalla pole e ha mantenuto la posizione seguito dal compagno di squadra Montoya, dal fratello Michael e poi dalla Renault di Fernando Alonso. Barrichello ha tamponato quest'ultimo nel corso del primo giro rompendo l'ala anteriore e dovendosi fermare ai box per sostituirla, mentre un giro più tardi Montoya è finito in testacoda perdendo qualche posizione, che poi avrebbe recuperato fino al terzo posto, mentre frattanto la gara proseguiva, ma non quella di Villeneuve costretto prima a rallentare e a farsi sfilare da tutti, poi a ritirarsi.
Tra i ritirati anche Jarno Trulli su Renault, il quale autore in precedenza di un testacoda innescato da un guasto, ha tentato prima di proseguire, poi è stato costretto a dare forfait. Nel frattempo i fratelli Schumacher procedevano molto vicini e, in una gara con due pitstop, Michael è riuscito a portarsi in testa dopo il primodo questi, con la già vista dinamica dell'overcut.
La gara è stata abbastanza travagliata in casa McLaren, prima sulla vettura di Raikkonen si è letteralmente squarciata una gomma costringendolo a tornare ai box su tre ruote, poi Coulthard è stato costretto al ritiro da un problema tecnico. I fratelli Schumacher, vicini anche dopo la seconda sosta, con Michael ancora davanti a Ralf, sono stati costretti nel frattempo a rallentare il ritmo, il che ha permesso a Montoya e Alonso di avvicinarsi, con i primi quattro in meno di cinque secondi al traguardo.
Barrichello e Raikkonen hanno salvato il salvabile portando a casa quinto e sesto posto, mentre la zona punti adesso estesa ai primi otto è stata completata da Mark Webber su Jaguar e Olivier Panis su Toyota. Fuori dai punti per gli standard dei tempi, grazie ai numerosi ritiri per guasti vari la Minardi viaggiava verso una doppia top-ten con Justin Wilson nono e Jos Verstappen decimo che precedevano la Jaguar di Antonio Pizzonia, quando sulla vettura di Wilson si è rotto il cambio, costringendolo al ritiro, mentre JVes ha chiuso nono, nonché in realtà ultimo in quanto anche Pizzonia si è ritirato.

mercoledì 26 aprile 2023

Canada/ USA/ Messico 1970: finale di stagione oltreoceano

Buongiorno a tutti, miei cari lettori, oggi è il 26 aprile 2023 e la scelta sul gran premio vintage che volevo raccontarvi oggi è dettata proprio dalla data, poi vi spiegherò perché. Tuttavia, trattandosi di un gran premio del 1970 avvenuto nel continente americano, esiste un video di appena un minuto e mezzo, così come di quello precedente e quello successivo. Quindi invece di narrarvi il solo GP degli Stati Uniti (quello ci interessa per una piccola curiosità statistica abbastanza slegata dal gran premio stesso) ecco che vi parlo della tripletta Canada/ Stati Uniti/ Messico. Specifico inoltre, a scanso di equivoci che non era un momento allegro per la storia della Formula 1, che veniva dal gran premio di Monza, nelle cui qualifiche era avvenuto l'incidente mortale di Jochen Rindt, leader della classifica che poi sarebbe diventato campione del mondo postumo. Erano passate solo due settimane dal GP d'Italia, nel quale tra l'altro Regazzoni aveva ottenuto la sua prima vittoria in Formula 1. E della prima vittoria di Regazzoni in Formula 1 prima o poi ve ne parlerò, perché ho notato un retroscena interessante. Non so ancora quando ve ne parlerò, ma succederà.

In Canada, ai tempi, si gareggiava a Mont-Tremblant, e l'edizione del 1970 ha segnato anche, in corso d'opera, l'esordio della Tyrrell come costruttore (prima gareggiava come team cliente con delle March e in realtà François Cevert era tuttora al volante di una March)... e che esordio! Jackie Stewart ci ha fatto la pole position, davanti alle Ferrari di Jacky Ickx e Clay Regazzoni.
Stewart ha mantenuto la testa della gara al via e ha anche allungato nella prima parte di gara, mentre Ickx era stabilmente secondo e Regazzoni dopo avere perso posizioni al via era risalito al terzo posto iniziale. La gara del pilota scozzese, tuttavia, è durata solo per poco più di un terzo, prima del ritiro a causa di un guasto, ciò ha lasciato le Ferrari in prima e seconda posizione, a debita distanza l'una dall'altra, con Chris Amon (March) terzo a sua volta distante.
Amon era inseguito molto da vicino da Cevert, il quale tuttavia è dovuto rientrare ai box per problemi alla sua monoposto, lasciando la quarta piazza nelle mani di Pedro Rodriguez (BRM). John Surtees, a bordo della monoposto del proprio team, ha chiuso quinto ottenendo i primi punti della scuderia, davanti alla McLaren di Peter Gethin. Cevert è giunto nono, ultimo e doppiato di vari giri, dietro alle Matra di Henri Pescarolo e Jean-Pierre Beltoise.

Veniamo dunque proprio a Beltoise, perché nel successivo gran premio a Watkins Glen è stato protagonista della curiosa statistica a cui ho accennato all'inizio del post, non da solo, ma ex-equo con il pilota one-off, al volante di una Brabham con entry privata, Gus Hutcherson. I due, infatti, erano nati entrambi il 26 aprile 1937 (oggi è quindi l'ottantaseiesimo compleanno di Hutcherson e sarebbe stato l'ottantaseiesimo anche di Beltoise, che tuttavia ci ha lasciati nel 2015 a causa di un ictus).
Avere due piloti nati lo stesso giorno dello stesso anno in Formula 1 nello stesso momento già era un caso rarissimo, ma ad oggi Beltoise/ Hutcherson è l'unico caso che ho finora identificato di due piloti nati lo stesso giorno dello stesso anno che si sono entrambi *qualificati* e sono andati sulla griglia di partenza nello stesso gran premio.
Ironia della sorte, non solo i due hanno disputato entrambi la gara statunitense, ma si sono anche ritirati consecutivamente, a pochi giri di distanza l'uno dall'altro e senza altri ritiri in mezzo! In sintesi, un evento già unico è stato reso ancora più unico!

Ickx ha ottenuto la pole position, ma ha perso alcune posizioni al via e leader è divenuto Stewart fin dalle prime battute, seguito da Rodriguez. Il pilota della Tyrrell ha iniziato a staccate Rodriguez, che è stato raggiunto dalle due Ferrari di Ickx e Regazzoni, che hanno poco dopo superato il messicano. Dopo il sorpasso, Ickx ha iniziato a staccare anche il compagno di squadra, il quale è stato di lì a poco costretto a una sosta ai box.
Regazzoni si è dovuto fermare di nuovo poco più tardi, venendo costretto a una lunghissima fermata. Il peggio, comunque, doveva ancora venire, in quanto Ickx, che era in lotta per il mondiale, è ugualmente rientrato ai box a causa di un cedimento. A metà gara ormai superata, Stewart aveva frattanto quasi un minuto di vantaggio e, terzo e quarto, Emerson Fittipaldi e Reine Wisell erano doppiati di un giro. La Tyrrell ha iniziato tuttavia a perdere olio e di lì a qualche giro il motore ha ceduto.
Rodriguez era stabilmente al comando, ma a rischio di finire la benzina. Quindi, ormai nell'ultimo tratto di gara, è stato costretto a rientrare ai box per rifornire, ne è uscito secondo, dietro a Fittipaldi e davanti a Wisell. A soli ventitré anni, il pilota brasiliano ha conquistato la sua prima vittoria in Formula 1. Ickx, quarto al traguardo dopo una rimonta e un sorpasso in extremis su Amon, era ormai escluso dalla lotta per il titolo e Rindt è divenuto campione del mondo postumo. La Surtees nel frattempo ha ottenuto un altro punto, in quanto Derek Bell ha chiuso la gara al sesto posto.

Il mondiale è terminato a Città del Messico con una gran folla di spettatori ultrà di Pedro Rodriguez, che hanno anche causato un ritardo nella partenza a causa di un'invasione di pista. Quando la gara è partita, Regazzoni che scattava dalla pole è stato in breve tempo superato da Ickx e Stewart, che poi hanno proseguito vicinissimi l'uno all'altro finché lo scozzese non è stato costretto a una sosta ai box. Si sarebbe ritirato più tardi a causa di una collisione... con un cane entrato in pista!
Le Ferrari frattanto erano 1/2 e Jack Brabham era in terza posizione. Non avrebbe tuttavia concluso il suo ultimo gran premio in carriera, a causa di un guasto al motore a gara ormai inoltrata. È risalito terzo Denny Hulme (McLaren) giunto fino al retrotreno di Regazzoni, che in finale di gara aveva problemi con il motore, ma è riuscito a conservare la seconda piazza.
Nonostante Rodriguez fosse soltanto sesto, alle spalle di Amon e Beltoise, il pubblico si è comunque riversato in pista, quando le vetture non avevano ancora tagliato il traguardo, perché i tifosi erano very uominy ma erano inconsapevoli della loro natura umana e credevano di essere immortali.


domenica 26 marzo 2023

25 anni dopo: 1998 (CAN, FRA, GBR, AUT), un mondiale riaperto

Oggi parliamo di come il mondiale 1998, che inizialmente sembrava saldamente nelle mani della McLaren, sia arrivato a un punto di svolta. Dobbiamo iniziare dal Canada, gara in cui David Coulthard e Mika Hakkinen erano 1/2 sulla griglia, precedendo Michael Schumacher. La gara è iniziata con vari gabbiani immortalati mentre si alzavano in volo allo start, poi si è alzata in volo - in una partenza resa caotica dalla Jordan di Ralf Schumacher che si è spenta sulla griglia - anche la Benetton di Alex Wurz, dopo un contatto con la Sauber di Jean Alesi. Sono stati coinvolti a vario titolo anche il compagno di squadra di quest'ultimo, Johnny Herbert, e Jarno Trulli sulla Prost. Illeso dopo il cappottamento, Wurz è corso ai box per prendere parte al restart con il muletto, visto che la gara è stata redflaggata. Michael Schumacher, che si era inserito secondo tra le due McLaren, ha quindi visto svanire gli effetti della sua partenza.

Il restart è stato ugualmente caotico e in gran parte con gli stessi protagonisti: Ralf Schumacher stavolta ha fatto una sbinnata, pare abbia coinvolto a qualche titolo la new entry Eddie Irvine, mentre la Arrows di Mika Salo, altra new entry, tagliava per i prati per evitare il caos. Salo è poi rientrato in pista cozzando contro Wurz, che è finito contro Trulli il quale ha sbattuto violentemente sulla vettura di Alesi. Nel frattempo per i fatti loro due piloti si erano fermati per guasti: uno è Mika Hakkinen, la cui vettura è partita al rallenty per un problema al cambio, l'altro era Tora Takagi sulla Tyrrell. In sintesi: ritirati Hakkinen, Ralf Schumacher, Alesi, Trulli e Takagi, il tutto mentre dopo avere tentato di insidiare Michael Schumacher, la Benetton di Giancarlo Fisichella stazionava al terzo posto davanti alle Williams di Jacques Villeneuve e Heinz-Harald Frentzen. Irvine intanto aveva una foratura.

C'è stata solo safety car, al restart Coulthard e Schumacher sono rimasti 1/2, molto vicini, mentre le Stewart di Rubens Barrichello e Jan Magnussen, così come la Jordan di Damon Hill, cercavano di non rendere la vita troppo semplice alle Williams. Barrichello e Hill erano i due che più riuscivano in questo intento. Tutto è proseguito in relativa tranquillità finché la Arrows di Pedro Diniz non è partita in testacoda. Il pilota, tornato in pista dopo un giro per i prati, ha portato quantitativi vistosi di sporcizia sul tracciato, al punto da rendere necessario l'ingresso della safety car per fare pulizia. Al restart Coulthard era ancora in testa, ma poco dopo (circa a un quarto di gara) la sua vettura ha dato forfait. Schumacher ne ha ereditato la leadership, con Fisichella secondo. La safety car, comunque, è tornata quasi subito, per due diversi incidenti, di Salo e di Herbert.

Schumacher, su una strategia a due soste, è rientrato ai box, così come Barrichello. Gli altri piloti sono rimasti in pista. Michael è uscito dalla pitlane tagliando abbondantemente la strada a Frentzen, il quale è partito in testacoda, costretto al ritiro. Frattanto Fisichella era in testa, ma al restart Villeneuve ha tentato il sorpasso, finendo con le ruote sull'erba, tentando di rimettersi in carreggiata e venendo frattanto speronato dalla Minardi di Esteban Tuero. Schumacher frattanto si è ritrovato secondo e si è lanciato all'inseguimento di Fisichella. Molto più veloce della Benetton, ha dovuto accontentarsi di contemplarne il retrotreno con la consapevolezza che entrambi avevano ancora una sosta da effettuare. Poi, per la faccenda di Frentzen, la direzione gara ha scagliato addosso a Schumacher uno stop and go: è tornato in pista terzo.

Secondo c'era al momento Hill che nel comparire Schumacher negli specchietti ha deciso che tenersi quel secondo posto era questione di vita o di morte. Dopo avere lottato strenuamente per la piazza poi perduta, si è fermato ai box: per i piloti su una sosta sola era più o meno il momento di fermarsi. Purtroppo per lui non era destinato a inseguire il podio, ma a un ritiro di lì a poco. Era in buona compagnia, dato che Olivier Panis, sulla Prost, ha abbandonato la gara in quei frangenti, per un cedimento che l'ha fatto finire fuori pista. Schumacher con pista libera era molto più veloce di Fisichella che poi è rientrato e, in sintesi, quando poi si è fermato a sua volta ha fatto overcut, per pochissimo, mantenendo la prima posizione inizialmente per un soffio, ma poi allungando. Purtroppo Fisichella avrebbe dovuto attendere ancora molti anni prima di vincere un gran premio.

Schumacher, Fisichella, Irvine, Wurz e le Stewart a punti, in una gara con molti colpi di scena e, dopo il ritiro anche di Tuero, solo dieci piloti al traguardo. Attardato di vari giri dopo l'incidente con Tuero, Platinum Jacques ha chiuso proprio decimo, preceduto anche dalla Minardi di Shinji Nakano, dalla Tyrrell di Ricardo Rosset e dalla Arrows di Pedro Diniz. JMag, sesto dietro a Barrichello, ha fatto una performance convincente a detta di Murray Walker (sempre grande gufatore), utile quando il suo volante per il 1999 era in bilico: non solo per il 1999 si sarebbe scoperto, dato che Jos Verstappen sarebbe stato al volante di quella vettura a Magny Cours. A proposito, proprio la Stewart di JVes, ferma sulla griglia, ha provocato un aborted start al GP di Francia. Partito bene dalla pole al primo tentativo, Hakkinen ha sbagliato la seconda partenza, venendo trollato dalle Ferrari di Schumacher e Irvine.

Proprio tentando l'attacco su Irvine, Hakkinen è finito in testacoda perdendo una posizione a vantaggio di Coulthard. Solo un problema al riforninento per il compagno di squadra (rimasto fermo a lungo non è entrata benzina ed è dovuto tornare ai box subito dopo) ha rimesso Mika in terza posizione. Mentre Schumacher faceva gara a sé andando a vincere per la seconda volta di fila, Irvine e Hakkinen si sono ritrovati a duellare nel finale, con Irvine che ha mantenuto la seconda posizione, con il finlandese terzo. Era dal 1990 che la Ferrari non faceva doppietta. Villeneuve ha chiuso quarto, mentre Wurz uscito indenne da un contatto con Ralf Schumacher (avvenuto più o meno in concomitanza con il ritiro di Hill per un guasto, ancora iella per la Jordan) è giunto quinto. Superato Alesi a un giro dalla fine, Coulthard ha portato a casa il punto della sesta piazza.

Ci spostiamo a questo punto in Gran Bretagna a Silverstone, per un episodio destinato a passare alla storia: Michael Schumacher vi ha vinto il gran premio tagliando il traguardo dalla pitlane mentre andava a scontare uno stop and go. Com'è stato possibile tutto ciò? Mi verrebbe da dire a causa di un regolamento fatto alla cazzum e ancora alla cazzum applicato, ma tutto inizia dalle basi e prima dobbiamo andare a scoprire come Schumacher, partito secondo e poi finito in breve tempo terzo dietro alle due McLaren dopo il sorpasso subito da Coulthard, si trovasse in testa. Gli Hakkoulthard sono stati di fatto 1/2, in una gara iniziata con poche gocce e proseguita con molta più pioggia, e lo erano anche dopo la prima sosta, almeno finché David, come già diversi piloti, è finito in testacoda sulla pista bagnata ed è stato costretto al ritiro, lasciando Schumacher secondo.

Dopo la seconda sosta Hakkinen ha fatto un testacoda, ma il vantaggio abissale gli ha permesso di rimanere in testa alla gara, vantaggio tuttavia azzerato da una safety car entrata a causa del peggiorare delle condizioni meteo. Dopo il restart Hakkinen ha messo le ruote sull'erba e Schumacher è passato in testa dove è rimasto indisturbato finché non gli è stato comunicato uno stop and go per avere doppiato Wurz sotto bandiere gialle al 43° giro. Ne erano passati quindici di cui vari dietro safety car, quindi qualcosa come minimo mezz'ora. C'erano inoltre tre giri di tempo per scontare la penalità e due e mezzo ancora da completare (da cui il surreale stop and go scontato prima del giro d'onore). In sintesi: 1) la penalità è stata comunicata "fuori tempo massimo", 2) a quel punto avrebbe dovuto essere applicata più ragionevolmente una irragionevole penalità post-gara.

Perché irragionevole penalità post-gara? Essenzialmente perché in tal caso la penalità era dieci secondi aggiunti al suo tempo. Quindi in questo specifico caso avendo Schumacher vinto con 20+ secondi su Hakkinen si sarebbe in tal caso ritrovato vincitore con 10+ secondi su Hakkinen, che sarebbe stata una penalità molto più leggera che scontare uno stop and go a gara in corso, a cui si sarebbe aggiunto anche il tempo del passaggio in pitlane. Di conseguenza in regolamento prevedeva che a seconda che mancassero più o meno di tre giri alla fine della gara quando venivano assegnati dieci secondi di penalità a un pilota, la penalità sarebbe stata completamente diversa. Se queste erano le basi di partenza, non c'era da sorprendersi troppo che si sia arrivati a un simile caos. E il caos regnava anche al parc fermé, dove non era chiaro cosa fosse successo. Michael Schumacher è stato comunque dichiarato vincitore.

Hakkinen, secondo al traguardo... più o meno perché di fatto sotto la bandiera a scacchi è stato il primo a passare, si è ritrovato con due punti di margine in classifica, precedendo Irvine. La Benetton ha fatto 4/5 con Wurz e Fisichella mentre la Jordan - dopo un incidente di Hill - ha visto il primo punto stagionale per opera di Ralf Schumacher, il quale si è imbucato al parc fermé per recarsi al cospetto del fratello, tre volte vincitore negli ultimi tre gran premi. Per Hakkinen nel frattempo non c'era altro da fare che sperare di potersi riappropriare del gradino più alto del podio nel successivo evento a Zeltweg. Il duo Fisichella/ Alesi, che in Austria si è procacciato la prima fila, ovviamente sperava che non andasse a finire così, ma penso possiate immaginare come funzionano le cose per gli outsider che fanno risultati altisonanti al sabato. Esatto, una volta giunta la domenica, Hakkinen si è preso subito la testa della gara.

Ci sono stati due contatti nel frattempo nelle retrovie e in uno di questi è finito coinvolto anche Coulthard, precipitato praticamente ultimo (era partito 14°, qualifica bagnata con risultati strani). È stata mandata in pista la safety car, con Hakkinen e M.Schumacher 1/2 e Fisichella terzo, con Alesi che aveva perso qualche posizione. Uscito perdente da un duello con Hakkinen, Schumacher ha perso anche la seconda piazza a vantaggio di Fisichella, per poi recuperarla dopo un giro. Per tutta la durata del primo stint è rimasto secondo, ma il suo primo stint è finito anzitempo, rompendo l'ala anteriore durante un'escursione per i campi di Zeltweg è stato costretto a rientrare. Fisichella è quindi risalito secondo, ma uscito dai box dopo il rifornimento si è ritrovato a duellare ruota contro ruota con Alesi, con contatto e ritiro per entrambi. Frattanto procedeva la rimonta di Coulthard.

Non una rimonta da poco: era spesso il più veloce in pista e a soste ultimate si è ritrovato secondo, l'intento di fare doppietta con il compagno di squadra, cosa che in effetti sarebbe accaduta. Irvine al momento era terzo, mentre i fratelli Schumacher duellavano per la quarta posizione. Michael alla fine ne è uscito vincente e si è lanciato all'inseguimento di Irvine. Quel giorno, naturalmente, Irvine è arrivato quarto, prendendosela abbastanza comoda, mentre Schumacher adesso in classifica pagava un gap di otto punti da Hakkinen. Ralf ha terminato la gara in quinta posizione, niente male per la Jordan, e per quanto sia giunto senza punti - sesto Villeneuve - Hill ha potuto consolarsi con un settimo posto che visto l'andazzo era tutt'altro che scontato. Ancora a quota zero in classifica, presto avrebbe visto a sua volta i punti...