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domenica 19 gennaio 2025

Incontro al mercatino dell'antiquariato con un fan di Button nel giorno del compleanno del campione 2009

Ieri sono capitata su un profilo "Xwitter" piuttosto cringe, la cui autrice criticava chi tifa per un pilota pur senza considerarlo il migliore in pista. A tale proposito, come risposta, vorrei parlare della ragione più bella che ho sentito come causa scatenante del tifo nei confronti di un pilota. Correva l'anno 2006, ero in quinta superiore e il mio compagno di classe che era per il secondo anno in classe con me (e che al giorno d'oggi è il mio migliore amico), una volta disse: "da quella volta in cui Button ha rotto il motore a pochi metri dal traguardo, lo tifo per solidarietà".
Ricordate quando il motore doveva servire per due gran premi e chi non vedeva il traguardo nel primo dei due poteva cambiarlo senza penalità in griglia? Ecco, Jenson avrebbe potuto arrivare a transitare sul traguardo, ma non lo fece per non rimetterci dieci posizioni sulla griglia di partenza dell'evento successivo. Secondo il mio amico, quella era una buona ragione per mettersi a tifarlo. Secondo me, era una buona ragione per spingermi oggi a rivolgermi a un'intelligenza artificiale per chiederle di riproporre la propria elaborazione di quell'evento. AI avanti con i tempi, ci ha messo una Spyker nel background, anche se il 2007 era ancora lontano!
Tra parentesi, il mio amico fan di Button l'ho visto proprio stamattina. La domenica ha una bancarella ai mercatini dell'antiquariato del posto (vende un po' di tutto, ma in particolare trapani e altri attrezzi di seconda mano) ed era a pochi chilometri da casa mia, quindi sono andata a trovarlo. Gli ho menzionato il quarantacinquesimo compleanno di Jenson, che è proprio oggi, poi dopo avere fatto un giro al resto del mercato sono tornata a commentare i modellini di vecchie monoposto che avevo visto, lamentandomi del fatto che spesso non siano in buone condizioni ma tendenzialmente costino come se lo fossero.
Gli ho detto che avevo visto il modellino di quella famosa Renault che rompeva molti più motori della Honda di Button ed ecco che è stata l'occasione buona per menzionate i millemila ritiri di Jabouille. Poi gli ho detto che visto un modellino maltenuto della prima Ferrari turbo e il Button fan se ne è uscito con un "mi dispiace non avere mai potuto vedere correre Villeneuve". È una di quelle riflessioni che io stessa potrei formulare, ma non credo che la xwitterina cringe di cui sopra potrebbe giungere a una simile profondità.


sabato 31 dicembre 2022

Saluti di fine anno e autografi virtuali 2022

Carissimi mass dumper, oggi è il 31 dicembre nonché compleanno di Tony Kanaan, ma è anche l'ultimo giorno dell'anno solare A.D.2022, quello in cui in linea teorica le commentatrici di gran premi dovrebbero pubblicare il commento ironico al mondiale. Quest'anno non l'ho fatto, ma non escludo che succederà a gennaio, dovrei lavorarci su ma delle cose da dire le ho.
Dal punto di vista del blog, quest'anno ho pubblicato tantissimo, quindi vi anticipo fin da subito che nel 2023 difficilmente terrò gli stessi ritmi. Non ho neanche deciso esattamente come organizzarmi per il 2023 e quanto spazio dare esattamente alla Formula 1 vintage e in che modo, ma ne approfitto per ricordarvi che negli anni '80 i piloty erano very uominy, così come le auto, i circuiti e l'asfalto, tutti very uominy anche loro. Sfortunatamente i gran premi anni '80 ve li ho già raccontati tutti nessuno escluso (quelli senza post mono-gran premio sono inseriti in post multi-gara) quindi non sarà quello l'argomento che vi proporrò a partire da domani, però ci penserò. Ho parecchie idee e forse qualcuna la metterò in pratica, ma al momento non ho piani fissi.

Non ho piani fissi, se non millantare i miei autografi virtuali dell'anno 2022, che sono pochi perché non ho stalkerato piloti. Però ho ricevuto un like da Sebastien Bourdais facendogli gli auguri di buon compleanno:


Non solo Bourdeeeeyyyyy, è stata anche la volta di Perry McCarthy, sempre in occasione del suo compleanno:


Poi, non si sa bene come, sono finita a discutere di topi con Luis Razia, momento più altisonante del 2022:


Tornando ai compleanni, ho ricevuto un like, in un secondo momento, anche da Jean-Eric Vergne:


Infine un giorno a random Tim Coronel ha trovato il mio profilo twitter e ha iniziato a mettere dei like a post che rimandavano al mio blog come se non ci fosse un domani:


Bene, siamo arrivati alla conclusione, che poi conclusione non è perché who kers se oggi è dicembre 2022 e domani sarà gennaio 2023, tutto quello che conta per voi cavallini rampanti che mi leggete è che siamo a quota quindici e se tutto va bene di anni ne mancano solo sei!

giovedì 22 dicembre 2022

Ultimo giorno di lavoro

So che questo è un blog che parla di Formula 1 e non dovrei parlare della mia vita, ma credo di potere fare una piccola eccezione, a condizione di contornarla di dettagli motoristici. Oggi, 22 dicembre 2022, è il mio ultimo giorno di contratto (martedì quello effettivo di lavoro) presso l'azienda nella quale lavoravo fin da aprile 2015. Dopo quasi otto anni è un po' un "trauma" andare via (non è una scelta mia, né una scelta specifica contro di me da parte dell'azienda, io e i miei colleghi siamo tutti nella stessa situazione), ma ho cercato di vedere anche i lati positivi. Innanzi tutto ho lavorato per quasi otto anni nello stesso posto, nonostante quando ho iniziato avessi un contratto che scadeva il 15 maggio 2015. Diciamo che ho fatto strada e dal punto di vista dei ruoli ho anche raggiunto uno status superiore a quello di ultima ruota del carro che avevo al mio arrivo. Però evidentemente doveva finire.

Al contempo, per realizzare quanto tempo sia effettivamente passato, ho provato, da quando è stato ufficiale che sarei andata via oggi, a valutare quanto sia cambiato il motorsport dal mio primo al mio ultimo giorno di lavoro. Fa un po' strano pensare che Max Verstappen avesse appena debuttato, che Lewis Hamilton avesse vinto solo due mondiali e che Bernie Ecclestone fosse ancora al potere. Fa strano pensare che, mentre io iniziavo a lavorare in questo posto, i ferraristi avevano appena trovato il loro nuovo idolo, Sebastian Vettel che vincendo il GP della Malesia era divenuto il loro idolo. Ai tempi era considerato come il signore e padrone di Maranello, che avrebbe riportato la Rossa sul tetto del mondo. Quante cose sono cambiate da allora, e soprattutto, quanto sono cambiate in fretta. Perfino il numero dei suoi figli è aumentato in modo esponenziale, nel frattempo.

Fa strano anche pensare che Jules Bianchi stesse ancora lottando tra la vita e la morte e che Justin Wilson fosse vivo e vegeto e che si stesse cercando un volante per tornare in Indycar. Fa strano pensare che in Formula 1 ci fossero dieci team, esattamente come adesso, ma che ci fosse la Manor, mentre doveva ancora entrare la Haas: ebbene sì, un team che ha ottenuto una pole nel frattempo, non era ancora arrivato in Formula 1. Fa strano pensare che la Williams fosse ancora di proprietà della famiglia Williams, che la Sauber non portasse il brand Alfa Romeo, che la Toro Rosso si chiamasse Toro Rosso e non Alpha Tauri, che la McLaren fosse motorizzata Honda e che Fernando Alonso si lamentasse di correre in GP2. C'era la GP2 quella "vera", quella con la feature race al sabato e la sprint con la reverse grid dei primi otto alla domenica, invece del format creativo che abbiamo visto in questi ultimi anni.

C'era la Formula 3 Europea, così come c'era la Formula Renault, prima che la Formula 3 si fondesse con la GP3 diventando di fatto inesistente e la Formula Renault divenisse di fatto la Formula 3 Europea sotto il nome di Formula Regional by Alpine. C'erano alcuni piloti che hanno già fatto il loro debutto in Formula 1 che forse non erano ancora gareggiato a bordo di una monoposto. C'erano Jenson Button e Felipe Massa, c'era Nico Rosberg che, così come Leonardo Di Caprio non aveva mai vinto un oscar, non avrebbe mai vinto un mondiale di Formula 1. E poi c'era la Redbull che, orfana del suo quattro volte campione del mondo, aveva appena affidato una delle proprie monoposto a un'altra giovane promessa. Ebbene sì, mentre io iniziavo a lavorare nell'azienda che ho lasciato oggi, Daniil Kvyat era da poco passato alla Redbull e questo chiarisce bene quanto tempo sia passato da allora.

sabato 15 ottobre 2022

In difesa dei blogger amatoriali di Formula 1

Gentile signor Vanzini,
in questi ultimi giorni ho seguito la Sua polemica a proposito degli "hater" e di chi scrive di Formula 1 senza farlo per professione, sui social e sul web in generale, la questione della web reputation e infine il Suo post pubblicato su Instagram, con tanto di invettiva attribuita a un amico con tanto di Suo commento come caption. A questo punto credo sia doveroso spendere qualche parola a sostegno della categoria a cui appartengo: gente che scrive di Formula 1 senza lavorare in Formula 1 e senza averla mai vissuta né da vicino né dal vivo.
Prima, tuttavia, vorrei fare alcune precisazioni. In primo luogo non mi permetterei mai di usare le parole attribuite ai critici "non capite un ca**o" rivolgendomi ai telecronisti di un evento sportivo, sia per il rispetto per il loro lavoro, sia perché non è questo il modo in cui mi rivolgo abitualmente alle persone, figurarsi agli sconosciuti. In secondo luogo, non credo nella suddivisione marcata fan vs hater, né che chiunque faccia qualsiasi genere di critica, magari costruttiva o argomentata, sia un hater o le sue parole debbano essere parafrasate in "non capite un ca**o".
Mi sembra una visione fin troppo semplicistica del mondo, più adatta ai ragazzini che alle persone adulte, e che sia meglio vedere la situazione da una prospettiva diversa. Ci sono tante sfaccettature che stanno tra il livello fan e il livello hater, ma soprattutto non credo sia necessario essere una cosa o l'altra: guardiamo la Formula 1 perché ci piace la Formula 1, in genere, non la seguiamo senza interesse solo perché ci piace il telecronista.

Aggiungo che, seguendo e avendo seguito gare contemporanee o vintage, di più di un'emittente televisiva e in più di una lingua, ho avuto modo di sentire e approfondire le telecronache di molti diversi commentatori. Ne ho conosciuto pregi e difetti e penso che potrei tranquillamente esprimere commenti negativi anche sui Suoi predecessori.
Mario Poltronieri, che ritengo un commentatore molto competente e preciso se rapportato alle condizioni in cui lavorava (occasionalmente durante le telecronache affermava di essere dentro uno stanzino in cui seguiva le immagini su uno schermo in bianco e nero, ricordo che in un'occasione spiegò addirittura di essere all'interno di un camper con i suoi collaboratori arrampicati sul tetto del mezzo stesso per avere visuale del circuito), a volte era eccessivamente soporifero e soprattutto utilizzava un linguaggio eccessivamente colto e pieno di parole ricercate in un'epoca in cui la Formula 1 era uno sport seguito anche da molte persone che avevano solo la terza media, o addirittura che avevano frequentato solo le scuole elementari.
Di Gianfranco Mazzoni se ne sono dette di tutti i colori (ci fu addirittura una raccolta di firme via web per chiedere alla Rai di licenziarlo) e, per quanto sia influenzata dal fatto che mi piaceva molto il modo in cui parlava (proprio a livello di voce e di tono), a mio parere uno dei suoi difetti più lampanti è che, quando spaziava sulla Formula 1 vintage, parlava quasi solo esclusivamente o di fatti accaduti dagli anni '90 in poi, oppure dei piloti maggiormente celebri, relegandone molti altri da parte.

Questo per dire che sì, in certe occasioni ho espresso critiche (a mio parere mantenendomi sempre entro i limiti della civiltà) alle Sue telecronache, specie nei momenti in cui ha espresso giudizi sui telespettatori. Siamo stati occasionalmente invitati ad andare a fare altro invece di guardare la Formula 1 se non ci piaceva la telecronaca, siamo stati occasionalmente tacciati di non essere veri appassionati se non seguiamo qualsiasi sessione e qualsiasi programma di approfondimento, oppure se vediamo la gara dopo ore su TV8 invece di fare l'abbonamento a Sky.
A volte anche noi ci siamo sentiti come se la telecronaca fosse fatta da dei nostri "hater", che ci giudicavano per la nostra vita, per le nostre possibilità economiche, per i nostri orari di lavoro o per l'eventualità di dovere saltare sessioni o gare a causa di qualcosa che toccava la nostra vita da vicino invece di essere semplicemente una passione. E succedeva da parte di persone che ci aspettavamo fossero lì per spiegarci la Formula 1 e non certo quanto tempo e denaro dovremmo dedicarci.
Anche Guido Meda urlava e tifava mentre era al commento (entrambi comportamenti che potrebbero non essere apprezzati da una parte del pubblico, allo stesso modo in cui ce ne sarà una parte che non apprezzerà le telecronache calme e pacate o il più possibile obiettive) ma invitava la gente ad alzarsi in piedi sul divano, non a vendere tutti i propri averi per finanziarsi una doppia trasferta Motegi/ Philip Island.


Mi è difficile dare un'interpretazione al Suo post uscito mercoledì sera, specie nel punto in dice che il suo amico ha ragione, ma Lei non è d'accordo. Cosa dovrebbe significare? In più anche la caption non mi è molto chiara, certi punti mi sfuggono.
Da un lato sembra elogiare chiunque scriva o parli di Formula 1 a livello amatoriale (nel senso di non farlo per professione, non nel senso di gestire un blog o un canale dedicato interamente alla storia dei piloti della Simtek, se coglie la citazione!), ma poi mi sembra di intuire che comunque il concetto di "veri appassionati" venga fatto coincidere comunque con il concetto di persone che vogliono trasformare la loro passione in un lavoro o che, indipendentemente dalle loro possibilità economiche e da quanto un certo tipo di trasferte siano compatibili con la loro vita, dovrebbero dimostrare la loro passione spendendo smodatamente o impegnarsi per entrarci, nel mondo della Formula 1.
Ebbene no, signor Vanzini, non sono mai stata in un autodromo né ho mai litigato con un team principal, allo stesso modo in cui Lei verosimilmente non ha mai fatto il mio lavoro. Però bloggo da più di dieci anni e per bloggare per sulla Formula 1 ho messo da parte altre mie passioni.

Scrivo di cose che non ho mai visto e non so? Certo che sì, allo stesso modo in cui quando scrivevo racconti di fantasia scrivevo di situazioni e fatti che non avevo mai vissuto. Sui forum di scrittura creativa che frequentavo e frequento tuttora si parlava dell'importanza del documentarsi. Si parlava di leggere, di ascoltare, di guardare.
Allo stesso modo, per scrivere di Formula 1, leggo, ascolto, guardo. Trascorro buona parte del mio tempo libero a vedere vecchie gare per raccontarle. Ovvio, non posso inventarmi di averle viste dal vivo, né lo faccio. Racconto ciò che posso vedere o approfondire, se faccio ipotesi scrivo che si tratta di mie ipotesi, se riferisco rumour ne riporto nei limiti del possibile la fonte oppure specifico che si tratta di un rumour.
Molto probabilmente nella vita non mi capiterà mai di litigare con un team principal, né di andare a Suzuka (ho anche paura dell'aereo e non ci sono mai salita), né di incrociare per caso un pilota per strada (in realtà sì, questo al 99% mi è accaduto e neanche l'ho riconosciuto), ma non credo né che sia questo a definire la mia passione né che le passioni vadano trasformate necessariamente in quello che dobbiamo fare nella vita. A me basta cercare di trasmettere la mia passione ad altri, anche se fossero una ristretta cerchia di persone.

Quando scrivo, scrivo perché spero di coinvolgere, proprio come cerca di coinvolgere Lei quando urla alla sua platea di ascoltatori. Solo, la mia impressione è che nel mio piccolo io mi rivolga a un pubblico target molto diverso da quello che sembra venire privilegiato dal modo in cui la Formula 1 viene raccontata al giorno d'oggi in TV e sui media in Italia. Non sono una Sua hater, signor Vanzini, né lo sono necessariamente quelli che, come me, parlano di Formula 1 perché la amano e vi dedicano il loro tempo libero, sono semplicemente una persona che non si identifica nella tipologia di pubblico al quale le Sue cronache sembrano rivolte.
Rispetto il Suo lavoro e, per tale ragione, mi aspetto in quanto blogger di Formula 1 di non essere gettata indirettamente in un calderone di presunti hater. Personalmente non ho mai desiderato lavorare in Formula 1, né fare la telecronista televisiva, né diventare giornalista. Il mio sogno lavorativo realistico era trovare un lavoro in cui si lavorasse dal lunedì al venerdì e, dopo otto ore, potessi staccare completamente e dedicarmi alle mie passioni.
Sono stata fortunata, perché è così che funziona la mia vita da ormai molti anni. Non sono sicura che, se scrivere di Formula 1 fosse il mio lavoro, sarebbe qualcosa che continuerei ad amare. E poi, in ogni caso, anche quando ero ragazzina, il mio sogno inarrivabile era un altro. Speravo di diventare una scrittice di romanzi. Ho messo da parte trame e sogni per passare il mio tempo libero a scrivere di motorsport. Credo che una passione che ha sconfitto le altre passioni meriti rispetto.

Cordiali saluti,
Milly Sunshine

martedì 21 giugno 2022

Nuova collaborazione con Formula 1 and Co

Oggi non vi parlo di competizioni motoristiche, né attuali né passate, per segnalarvi una mia nuova collaborazione: stamattina, infatti, è uscito il mio primo articolo per il blog FORMULA 1 AND CO, per il quale ho iniziato a scrivere una rubrica intitolata Formula Vintage. Nello specifico l'articolo di oggi è dedicato ad Anthony Davidson e alla marmotta che gli ha tagliato improvvisamente la strada, venendo investita e provocando un danno all'ala anteriore della Super Aguri, quando il pilota britannico si trovava in un'ottima posizione nel corso del GP del Canada 2007.

Questa collaborazione fonda le basi su una conversazione avuta in privato con la fondatrice del blog Formula 1 and Co, Laura, che poi mi ha proposto di collaborare con lei e gli altri autori. Ho accettato, perché per quanto io sia legata al mio blog non mi dispiace l'idea di scrivere anche altrove (intendo continuare regolarmente a pubblicare sul mio blog, perché Obsolete Narrazioni di Formula 1 e la collaborazione con Formula 1 and Co sono due attività diverse di cui intendo occuparmi), specie su un blog multi-autore, che quindi permette la potenziale interazione con altre persone che parlano di Formula 1 in modo serio in un'epoca in cui altrove i driverstosurvivers iniziano a diventare la maggioranza.

Concludo invitando chi sta leggendo questo post a visitare Formula 1 and Co, se non lo conosce ancora, ma soprattutto un ringraziamento sentito a Laura per questa opportunità. Ultima cosa, ma non meno importante, lunga vita alle marmotte del Quebec, sperando che un giorno invece di suicidarsi sotto le ruote dei backmarker di passaggio possano mettersi sull'erba ad assistere alla gara con attenzione. Non credo che arriveremo mai a questo livello di mondo ideale, ma speriamo almeno che i backmarker del futuro possano sfuggire a disavventure tipo quella di Davidson qualora si intraveda per loro la possibilità di concludere un gran premio in una posizione finalmente di prestigio.



domenica 2 gennaio 2022

Autografi virtuali: stagione 2021

Questo post sarà breve e indolore, durante l'anno da marzo in poi (il periodo non coperto dal precedente post), non ho collezionato molti like, non avendo fatto molto per procacciarmene. Nel senso, non ho commentato molto, taggato molti piloti e quant'altro. Diciamo pochi ma buoni, anzi buonissimi in certi casi, tipo Helio Castroneves a cui il mio buona fortuna per Indy ha anche portato bene:


In sempre nel mese di maggio commentando un post su insta di Hamda Al Qubaisi ho ricevuto un like:


Poi è la volta di ottobre, in cui alcuni miei commenti sui risultati di Abbi Pulling in W Series hanno visto un like di Sarah Moore e della stessa Abbi Pulling:


Con questo siamo arrivati alla fine, se fossi una tumblrer non sarei soddisfatta di postare poco in confronto ad altre volte, ma non sono una tumblrer e quel V3KkYaCçY0 di Helio vale da solo come 100 piloti. :-)


sabato 1 maggio 2021

Il primo dente da latte

Edit realizzati anni fa da me
Non so di chi è il copyright delle foto
Un giorno, moltissimi anni fa, la mia amica a cui parlavo sempre di motori scherzò sulla precocità del mio amore per i campionati automobilistici: "la Milly segue la Formula 1 fin da quando ha perso il suo primo dente da latte".
Le dissi che la seguivo anche da prima, avendo ricordi anche antecedenti, e che il primo dente da latte l'avevo perso in *quel* weekend. Lo persi alla domenica mattina, forse mentre tanta gente, dentro e fuori dal mondo del motorsport, andava ancora affermando che era ovvio che ci fossero incidenti mortali, se veniva permesso di scendere in pista a gente tipo Ratzenberger (pilota che in realtà aveva un palmares abbastanza positivo, con esperienza un po' ovunque, avendo spaziato da una categoria all'altra) sulla Simtek (team che probabilmente aveva solo meno soldi di molti altri).
La verità era ben diversa, la morte di Senna di lì a poche ore avrebbe smentito quella scuola di pensiero, due piloti percepiti come completamente diversi, ma entrambi vittime della mentalità del motorsport della loro epoca, una Formula 1 in cui venivano commesse leggerezze tali che non dovrebbero stupirci due morti in un fine settimana, quanto piuttosto che negli altri fine settimana, per ben oltre un decennio, non fosse morto nessuno.
Un fine settimana triste, terribile, il più nero del motorsport moderno, ma dal quale furono tratti insegnamenti profondi. Tanto spesso ci si chiede come sarebbe stata la carriera di Senna o di altri, se Senna non fosse morto. Nei what-if la storia della Formula 1 con Senna ancora in vita viene scritta tale e quale a quello che è stata la Formula 1 senza Senna. Ho dei dubbi profondi in merito, penso che il motivo per cui fu scelto di cambiare strada fu proprio perché, essendo morto un pluricampione del mondo al volante di una Williams, non era più possibile riversare tutte le responsabilità sul pilota.


mercoledì 31 marzo 2021

Autografi virtuali autunno/inverno 2020/2021

Vi presento gli autografi virtuali del periodo, iniziando da quando lo scorso ottobre ho ipotizzato il passaggio di Amna Al Qubaisi alla F3 Asia ricevendo nessuna conferma, ma un like:


Si prosegue con Hideki Noda che ha messo un like a un mio tweet che menzionava il passaggio della figlia nella F4 USA (sì, quel famoso passaggio di continente di cui prima o poi parlerò):


Fare gli auguri di buon compleanno ad Alice Powell e in cambio essere chiamata "Mills" non era ciò che sognavo, ma non tutto va come lo pianifichiamo:


Anche Hamda Al Qubaisi a un certo punto ha messo un like a un mio post, tutto partito da un mio commento a una foto postata da sua sorella Amna:


Il momento clou l'ho toccato però il 15 febbraio, quando ho chiesto a Hamda Al Qubaisi se potevo intervistarla per il mio blog e lei mi ha detto di sì:


Come avrete notato, sul mio blog NON è mai uscita alcuna intervista... sad story: quando privatamente ci siamo accordate su come gestire la cosa, su sua richiesta le ho mandato il giorno stesso le domande, mi ha scritto che mi avrebbe risposto appena aveva tempo, dopo qualche giorno le ho chiesto a che punto era e ancora una volta mi ha detto che avrebbe risposto appena aveva tempo, cosa che tuttavia non ha mai fatto.


EDIT 04.04 - Hideki Noda ha messo un like a un altro mio tweet in cui parlavo di sua figlia, a distanza di una settimana o poco più dal momento del mio post:


Visto il contenuto di quel mio post mi stupisce un po' avere ricevuto un like... comunque, in ogni caso, ve ne parlerò prossimamente, non del tweet ma di quello che è successo (o di quel poco che sappiamo essere successo).

giovedì 24 dicembre 2020

La predestinazione di Sunshine

A volte capitano cose che proprio non ti aspetti, ma quello che mi è successo domenica sera va oltre la mia immaginazione. Prima di andare a letto ho controllato instagram... ed ecco che è avvenuto un evento che mi ha lasciata abbastanza spiazzata. Nelle notifiche mi sono ritrovata un follower dal nome illustre. Ho pensato "è un omonimo", oppure "è un suo fan". Invece no, sono entrata nel profilo del nuovo follower ed eccolo lì, Carlo Vanzini, con la spunta blu. Mi sono detta "è un bug", poi ho guardato la lista di followed: il Vanz è effettivamente un mio follower su instagram, alla mia pagina che di fatto è una fanpage della Formula 1. Presa da una curiosità insormontabile ho fatto un giro tra la lista dei suoi followed scoprendo cose interessanti, segue anche qualche altra fanpage, almeno due delle quali dedicate a Vettel.
Pur non comprendendo che cosa, nella mia piccola pagina che aggiorno di tanto in tanto, generalmente per postare cose fangirl friendly come repost di abbracci smielati tra Hamilton e Vettel oppure tra Leclerc e Gasly, possa avere spinto un telecronista di Formula 1 a premere sul pulsante "segui", ammetto che mi sento molto onorata da questo fatto, anche se, come probabilmente avrete capito, non sono sempre d'accordo con il punto di vista del Vanz, quando ascolto le sue telecronache. Cosa dire, in conclusione? Probabilmente che è stato uno dei fucsiahhhh più sorprendenti della mia carriera di blogger/social-blogger e che mi sento un po' predestinata. Grazie Vanz!


mercoledì 2 settembre 2020

Autografi virtuali: maggio, giugno, luglio e agosto 2020

Maggio 2020 - like di Sarah Moore, parlando di come la Racing Goddess abbia l'abitudine di screditare le concorrenti di una certa categoria:

Fine giugno - l'account della Race of Champions approva le mie scelte in fatto di piloti virtuali:

Luglio - una carrellata di like ad auguri di buon compleanno, da Emma Kimilainen a Oriol Servia a nientemeno che Alex Yoong:




Interazioni con la giornalista britannica di F1 Jennie Gow:


Incredibile ma vero, Pippa Mann ha scovato un mio post su instagram sulle donne nel motorsport e ha messo un like:


Agosto 2020 - un like di Sebastien Buemi a un mio post sulla pagina di RedF1GP:


Alice Powell ha messo un like a un mio post sullo screditare un intero campionato sulla base dei risultati di una singola persona:


Infine mentre parlavo di Ellen Lohr si è fatta viva di nuovo la Mann:


Questo è quanto avveniva negli scorsi quattro mesi. Ammetto di essere abbastanza soddisfatta di tutto ciò.

sabato 2 maggio 2020

Autografi virtuali - gennaio/aprile 2020

È arrivato il momento del mio classico appuntamento con gli autografi virtuali. Iniziamo dai compleanni di JR Hildebrand e Jerome D'Ambrosio (quest'ultimo a scoppio ritardato), poi quello di Alice Powell:




Poi è arrivato il giorno in cui Tony Kanaan ha commentato un mio post sulla sua amicizia e ship con Helio Castroneves:


Poi si torna sul classico, con l'apprezzamento da parte di Christian Klien, uno che fu appiedato in corso d'opera dalla Redbull quando ancora non si diventava martiri sul web, ai miei auguri di buon compleanno:


Capitolo donne del motorsport, quando ho interagito sia con Sophia Florsch sia con Ana Beatriz Figueiredo:



Si torna ai compleanni, con Nico Muller, Sebastien Bourdais (il Klien dei poveri) e Alexander Sims (che ha in comune con Bourdais il fatto di portare gli occhiali sotto al casco):




Il ritorno di Alice Powell per un tweet peraltro un po' imbarazzante:


Infine, ultimo come se fosse al volante di una Manor, ecco anche Roberto Merhi:


Al momento questo è tutto, per quanto riguarda gli autografi virtuali degli ultimi mesi.


venerdì 17 gennaio 2020

Sogno di una notte di mezzo winter break

Quando la sveglia mi è suonata, stamattina, stavo sognando la Formula 1. Stavo sognando qualcosa di incredibilmente confuso, che mixava più luoghi e più epoche.
Ero in una casa che non era la mia, né quella in cui abitavo prima. Stavo guardando TV8, che si vedeva bene, dopotutto non mi ero portata dietro l'antenna condominiale. Era sabato e trasmetteva una gara di contorno del GP degli Stati Uniti: la Formula 4 Emirates.
Cercavo di capire dove fosse Hamda Al Qubaisi, e in quella casa c'erano anche una mia amica e suo fratello. Suo fratello non lo vedo da una decina d'anni, ma in quel sogno si metteva a parlare di calcio con mio padre, quando quest'ultimo entrava in casa.

Niente, non riuscivo a identificare la posizione della Qubaisi, mentre sentivo che le qualifiche si sarebbero svolte alle 15.15 iniziando un po' in ritardo a causa dei ritardi nelle gare di contorno.
Non ero molto contenta: erano passate tre o quattro settimane dal GP precedente, quello d'Italia (non è chiaro che cosa fosse accaduto alla stagione asiatica, depennata dal calendario a quanto pare) e non vedevo l'ora. Però dovevo andare ad assistere a una lezione universitaria, quel sabato pomeriggio. Sono un po' creepy questi sogni in cui, a distanza di anni, sogno di essere ancora all'università.

Poi arrivavano le 16.30, ero nei pressi di un'aula universitaria sconosciuta e ricordo di avere preso un autobus, prima, per arrivare lì. La lezione era iniziata da poco, per forza di cose, ma stavamo già facendo una pausa. C'era gente che parlava e io controllavo i risultati della qualifica su Twitter, con il cellulare. Facevo quello che farei ora in un contesto totalmente diverso.
Su Twitter c'era chi aveva modificato uno screenshot del risultato delle qualifiche, con la grafica odierna, mettendoci il nome di Sophia Florsch e sostenendo che era più forte di Hamilton.
Nella realtà Hamilton era in pole, con Vettel secondo a fianco a lui. Guidavano rispettivamente una Mercedes e una Ferrari, sembrava di essere davvero ai giorni nostri, al massimo un anno fa o due.

Però, poi, leggevo il nome di Ma Qing Hua, tredicesimo. Esclamavo, con qualcuno che mi stava accanto: "una Marussia in Q2!"
Mi sorprendeva che fosse proprio MQH, che fino a quel momento non aveva cavato un ragno dal buco, non avrei scommesso un centesimo sul fatto che fosse stato uno dei migliori piloti Marussia di sempre in qualifica.
Poi, con quella naturalezza che esiste soltanto nei sogni, scorrevo più un giù, a guardare chi fosse uscito in Q1. Sull'altra Marussia, Bianchi era diciottesimo.

Ironia della sorte, questo sogno è arrivato proprio oggi, a distanza di esattamente quattro anni e mezzo dalla sua morte. Ed è venerdì, come quel giorno. :-///

sabato 11 gennaio 2020

Big in Japan

Nell'azienda per cui lavoro, in genere, il 24 Dicembre non si lavora, o quantomeno si lavora in formato molto ridotto, di solito soltanto in magazzino e quasi mai negli uffici.
Quest'anno, essendo entrato un cliente nuovo, la mattina del 24/12 sono andata a lavorare per mettermi in pari con gli arretrati. Di solito inizio a lavorare in tarda mattinata, ma quel giorno chiudevamo alle 13.00, quindi sono andata a lavorare alle 8.30, il che ha comportato dovermi svegliare alle sette.
Mi sono detta "per compensare il fatto di essermi alzata alle sette senza che fosse giorno di gran premio del Giappone, devo rimediare guardandomi un gran premio del Giappone", nei prossimi giorni. Non l'ho guardato, nei giorni successivi, pertanto vi informo di avere visto il GP del Giappone del 1994 una settimana o due prima.

L'avevo già visto, nel 2011, quando avevo appena iniziato a guardare vecchie gare per farmi un'idea effettiva di che cosa fosse successo quando ero bambina, ai tempi in cui le cose le vedevo a tratti e non pensavo al fatto che ci fosse un campionato a farvi da contorno.
L'avevo già visto e volevo rivederlo, già da anni, cosa che però rimandavo sempre. L'ho visto con telecronaca tedesca, riuscendo a capire qualche parola o qualche frase ogni tanto, cosa che mi ha fatto piacere dato che ho dimenticato troppe cose dai tempi delle superiori ma non tutto. Ho visto perfino il video di una canzone trash intitolata "Schumi gib gummi", nella quale ho riconosciuto una frase che sosteneva che Damon Hill fosse arrivato secondo. Era una trashata totale, di quelle che non pensavo potessero esistere prima dell'epoca internet.

Non rimpiango quei giorni, in nessun modo, ma sono stata felice di avere scelto di rivedere questa gara. Sapevo che ci sarebbero state scene che avrebbero potuto essere "di disturbo" ed era questa la ragione per cui ne rimandavo la visione, ma sono contenta di averlo fatto.
Non era da "trigger warning" tanto quanto pensavo, ce l'ho fatta senza problemi. È stato un passo avanti, uno di quei passi che ho rimandato anni.

martedì 7 gennaio 2020

Autografi virtuali da settembre a dicembre 2019

Eccomi qui per fare un recap dei like e dei retweet dei mesi scorsi, iniziando da settembre:


05/09 - David Brabham ha messo un like ai miei auguri di buon compleanno.
Curiosità: condivide la data del proprio compleanno con Taki Inoue che fu uno dei suoi tanti compagni di squadra in Simtek.


06/09 - qual è il mio più bel ricordo di Castroneves? Sicuramente non il giorno in cui è stato messo da parte.
Il team Penske concorda sulla Indy 500 del 2009. Speriamo nella quarta...


12/09 - Sarah Bovy mi ha dimostrato che Sophia Florsch è brava a farsi degli amici tanto quanto Kevin Magnussen.



Un altro che in passato si è dimostrato un grande "amico" della Florsch ha disseminato autografi virtuali, ovvero Julian Hanses.
Ha messo un like a una mia foto d'infanzia e poi una a un mio post sul suo gatto.


22/09 - accidenti a me quando ho commentato la foto postata da Mika Salo! Avrei evitato commenti imbarazzanti, se avessi saputo che li leggeva... pare che l'abbia apprezzato. Non è che fossi poi così seria...


12/11 - quando ho scritto questo tweet non mi aespettavo un like da Alex Wurz ma sono felice di avere ricevuto un lik da Alex Wurz, a tematica abbinamenti random, peraltro!


16/11 - una conversazion con Timo Glock in cui viene citato il GP del Brasile 2008 a caso, da lui stesso, era molto di più di quanto avrei potuto immaginare! #LifeGoals


20/11 - finiamo il 2019 con Joao Paulo de Oliveira e il suo like a un mio post sul GP di Macao.

Con questo vi saluto e vi do appuntamento ai prossimi giorni. Ci sono cose vecchie di cui devo parlare almeno in modo random, come la Moto E, Karthikeyan nel Super GT x DTM, la Formula Renault asiatica... poi ci saranno anche tante cose nuove.

mercoledì 2 ottobre 2019

From RedF1GP with love

Carissime bottiglie di vetro che hanno avuto la sventura di finire tra le mani di Sutil, anche se la sventura forse non ce l'hanno le bottiglie ma i partecipanti alle stesse risse tra ubriachi alle quali Sutil prende parte, credo che sia giunto il momento di informarvi su come procede la mia collaborazione con Red F1 GP, laddove si rischia di essere presi a bottigliate da chi commenta, a meno che non si tratti di parlare del ritorno in Formula 1 di Kubica in termini alquanto neutrali.
Sfortunatamente nella vita c'è anche quel FiGoN3 BeLiXiM0 che è Lando Norris, l'uomo vissuto più sexy che sia mai comparso nel mondo del motorsport, e dopo avere criticato la teoria secondo cui le donne seguono la F1 perché innamorate dei piloti, sono stata accusata di dare credito a quella stessa teoria. Il mondo è un posto strano.

È difficile comunicare. O meglio, è difficile comunicare su facebook, dato che nella *real life* non ho di questi problemi. Una volta sono riuscita addirittura a comunicare con un camionista dell'est-europeo che al lavoro si era perso nel reparto nazionale e che si rivolgeva a me ripetendomi in loop le parole "ufficio ribalta 21" in tedesco. È stato molto più facile che far comprendere a certi soggettoni che popolano il web il concetto di ironia.
Ironicamente, proprio mentre stavo progettando altre cose, è accaduto un evento ironico che mi ha condotta a scrivere un post ironico su certi fatti che sono capitati di recente nel mondo della Formula 1.
Sì, insomma, parlo di un certo team a caso in cui ci sono accordi pre-gara su come spartirsi le vittorie a caso, di cui uno dei due piloti ha iniziato a sbraitare a caso alla radio, permettendo a molti addetti ai lavori e molti addetti alla visione del GP dal divano di casa a osservare cose a caso.

A questo proposito vorrei ringraziare la redazione di Red F1 GP di avermi fatto uscire con quell'articolo. Non penso che ovunque avrei avuto la stessa possibilità. In un mondo in cui non lecca il cu*o a un certo Predestinatohhhh 24/7 viene accusato, specie in caso di donne, di parlare spinte non da un minimo di conoscenza del motorsport ma per attrazione sessuale nei confronti del compagno di squadra del Predestinatohhhh stesso (va bene che viviamo in un mondo in cui le donne seguono la Formula 1 perché Norris è figo, quindi Vettel al confronto quantomeno è adulto, ma qui mi pare che la figaggine dei piloti venga di gran lunga sopravvalutata), è bello potere contare sulla possibilità di fare osservazioni il cui concetto di fondo è "se uno come Verstappino si mettesse a starnazzare come un galletto per un sorpasso subito dal compagno di squadra verrebbe tacciato di essere un bambino frignone e non un pilota molto maturo per la sua età" senza ricevere come commento "torna in cucina". Però sì, le persone che altrove farebbero questo commento sarei lieta di invitarle tutte a cena, così magari mi direbbero di tornare a commentare la F1.

Naturalmente c'è stato qualche indignato che non ha compreso che, alla fine del post, quando parlavo di "ragazzino uscito dal nulla" mi riferivo al fatto che una riga più in su avessi definito Leclerc come uno che potrebbe essere considerato tale da chi non sa niente di motori. Mi è stato consigliato di andare a leggermi la Wiki di Leclerc per informarmi sui suoi risultati nelle serie minori, dato che avevo parlato solo di F1.
Sono d'accordo, avrei dovuto partire dal momento della nascita, ipotizzando che forse sua madre aveva fatto un fucsiahhhh in sala parto, ma dato che si parlava del GP di Russia ho preferito evitare di iniziare dall'epoca in cui i marziani sbarcavano in Egitto a costruire le piramidi mentre gli Antichi Egizi giocavano a briscola.

Alla fine sono ancora viva, magari sarà perché uso uno pseudonimo e non il mio vero nome (non lo faccio per nascondermi, però non è che mi chiamo esattamente Maria Rossi, e vorrei evitare anche in primo luogo che una schiera di colleghi/ parenti alla lontana/ amici degli amici facciano ricerche di me in rete e leggano quello che scrivo), e ho ricevuto anche commenti positivi. La cosa mi fa piacere. Si vede che, se è chiaro che mi sono bevuta il cervello io che rimango un po' sconvolta di fronte a certi eventi, siamo in tanti che ci siamo bevuti il cervello, insieme alla vodka, in onore di Raikkonen e di Bottas. Ciò è un risultato positivo.

Vorrei chiudere questo post con una notizia che non c'entra molto, ma da Tumblr, luogo in cui il gossip è sempre al primo piano, arriva un'indiscrezione di un certo livello. Il nostro FiGoN3(C) per eccellenza, altresì noto come Norris, ha iniziato a seguire sui social la ex fidanzata del Predestinatohhhh e su Tumblr si ipotizza una liaison tra di loro. Ora, la cosa è molto campata in aria, dato che sappiamo solo di un reciproco follow su instagram apparso in tempi molto recenti, ma non bisogna mai sottovalutare Tumblr, unico luogo al mondo in cui la notizia del divorzio tra Button e Jessica era stata pubblicata con un giorno d'anticipo rispetto a qualsiasi altra fonte, in cui il concepimento della figlia di Rosberg venne annunciato da una fungirl con una settimana d'anticipo... e soprattutto unico luogo al mondo in cui le fungirl si scomodarono di leggere il labiale di Vettel e di Marchionne durante un dialogo inudibile, per scoprire il nome della figlia di Vettel!
Non sappiamo se il nostro caro Landino sia riuscito a fare colpo, ma stando a Tumblr, oltre che nuovo Lauda, nuovo Villeneuve, nuovo Senna e nuovo Schumacher, il Predestinatohhhh potrebbe diventare anche il nuovo Frentzen.

sabato 14 settembre 2019

RedF1GP

Carissimi lettori, ho deciso di scrivere questo post non per parlare di quello che sta succedendo in questi giorni nel mondo del motorsport (so che molti di voi sono in clima da "no racing weekend" ma sono certa che sarei in grado di trovare qualcosa di interessante, o non interessante, da scrivere, con un po' di impegno), ma per annunciarvi che ho una gemella segreta che scrive per un altro blog ospitato sempre sulla piattaforma blogspot...
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...ah, no, scusate, mi sono sbagliata. Quella Milly Sunshine non è la mia gemella segreta, dato che, non essendo un pilota Ferrari non ho gemelle segrete, ma sono proprio io.

E' iniziata questa settimana la mia collaborazione con il blog RedF1GP, dopo essere stata contattata domenica sera da uno dei suoi autori.
Per quanto io scriva su questo blog da anni e anni, ormai (se avessi saputo che avrei continuato a scrivere così a lungo, probabilmente non l'avrei chiamato "Sunshine on Formula 1" ma gli avrei dato qualche altro nome, questo non significa che intenda cambiarlo, ormai mi sono affezionata anche al nome del kaiser - non Schumacher, l'unico Kaiser in cui credo è quello che si è qualificato ultimo il giorno del bump day!), non mi era mai capitato di collaborare con un blog gestito da altri, multi-autore. Avevo provato io, ai tempi di blogfree, di aprire un blog multi-autore, ma credo che siano andati pubblicati, in un anno e mezzo, qualcosa come uno o due post che non recassero il mio nome.

So che scrivere per quel blog sarà un'esperienza molto diversa dallo scrivere per questo blog (che ovviamente rimarrà attivo tale e quale a prima), che dovrò scrivere cose più serie di quelle che scrivo qui, che non potrò parlare di immaginarie riunioni di condominio a casa Verstappen, ma che dovrò offrire dei contenuti sensati, ma non è la prima volta che ci provo. Prima di rendermi conto che scrivere cronache delle gare non è una cosa che fa per me, perché contemplo l'esistenza anche di altri team oltre Ferrari, Mercedes e Redbull, era una cosa che facevo. Qui si tratta di applicare la serietà ad argomenti che non siano le cronache delle gare.

Oggi, 13 settembre 2019, giornata che mi fa pensare agli occhiali di Bourdeeeyyyyy perché non li aveva ancora persi in corso d'opera, è uscito su RedF1GP il mio primo intervento, che ho dedicato ad Alex Albon e al fatto che i suoi risultati in Redbull possano essere interpretati in diverso modo e che per il momento sia troppo presto per giudicarlo.
La redazione di RedF1GP ha linkato il mio post sul profilo facebook del blog e i lettori hanno replicato in tono piccato, dopo avere letto soltanto il titolo, osservando le stesse cose che io avevo scritto nell'articolo.
La vita di una motorsport blogger è dura, mooooolto dura. Si stava decisamente meglio quando c'erano Alesi e Berger in Ferrari, quando non c'era internet e...
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...no, scherzo. Internet serve per seguire i tweet della Force India, per comunicare con gli altri appassionati di motori e per trasferirsi in Inghilterra, in Germania o in Spagna per seguire le gare sui canali televisivi di quelle nazioni (non promuovo l'uso dei siti di streaming, promuovo il teletrasporto).

Concludo specificando che spero che la mia collaborazione con RedF1GP sia una fonte di ispirazione per il mio futuro di blogger e che un giorno la gente vada oltre i titoli.
Potete visitare il blog con cui collaboro al seguente link: https://redf1gp.blogspot.com/

domenica 1 settembre 2019

Autografi virtuali da aprile ad agosto

Buonasera a tutti, siccome il commento al gran premio del Belgio è ancora un po' in alto mare, ho deciso di fare il riepilogo degli autografi virtuali ottenuti in questi ultimi mesi, ovvero i like ricevuti da piloti e personaggi del motorsport.

Il 12 Maggio ho ricordato a Glock che Vettel non ha un profilo instagram, quindi aveva taggato un personaggio random che si spaccia per lui. Glock mi ha informata di esserne al corrente!

il 23 Maggio ho ricevuto un like da Riccardo Patrese o, molto più probabilmente, dall'addetto ai social del sito web di Ricciardo Patrese. Sono contenta in ogni caso, visto che il like è arrivato per un mio tweet con un contenuto di qualità.

Il 29 Maggio nientemeno che Mathias Beche ha messo un like a un mio post su Instagram a proposito del mio compleanno, in cui non avevo taggato nulla.



Il 2, l'8 e l'11 Giugno ho ricevuto dei like da Julian Hanses (Euroformula Open), per dei tweet a tematica Alexander Rossi, Sophia Florsch e, seppure alla lontana, GP del Canada.


Il 19 Giugno e il 9/10 Luglio ho avuto delle interazioni con Shea Holbrook ed Emma Kimilainen della W Series.

Il 1° Agosto Salo ha messo un like a un mio post sul GP di Germania 1999 in cui cedette la testa della gara a Irvine quando erano compagni di squadra in Ferrari.

Il 27 Agosto ho ricevuto un like da Maro Engel per avergli fatto gli auguri di buon compleanno.

Infine il 30 Agosto ho chiesto a Perry McCarthy se sia vero che in Belgio nel 1992 sia stato mandato in pista nonostante il team sapesse che aveva il piantone dello sterzo danneggiato, cosa che avevo letto in un articolo. Non ha risposto, ma ha messo un like. Chi tace acconsente? Who knows...