martedì 30 luglio 2013

Auguri, Maria!

L'ex tester della Marussia Maria De Villota ha annunciato su Twitter di essersi sposata, domenica, con il suo preparatore atletico.

AUGURI!

domenica 28 luglio 2013

La domenica dell'Hungaroring

Nel weekend del 28 luglio si svolge il Gran Premio d’Ungheria, sul circuito dell’Hungaroring. Si ricorda che la pole position è stata conquistata da Lewis Hamilton, e si tratta della sua quarta pole stagionale; completano la top ten Vettel, Grosjean (che ha rischiato la squalifica per l’altezza del fondo della propria vettura – la squalifica non è stata data dal momento che tale presunta irregolarità dipendeva dal danneggiamento avvenuto saltando su un cordolo), Rosberg, Alonso, Raikkonen, Massa, Ricciardo, Perez e Webber, con quest’ultimo che non ha fatto registrare alcun tempo nell’ultima manche di qualifiche a causa di un malfunzionamento del kers riscontrato nella Q2.
I primi otto partiranno con gomme soft, mentre Perez, che ha girato sulle medium in Q3, e Webber, che non ha girato affatto, partiranno sulle medium come anche altri piloti fuori top-ten, tra cui Button.

In partenza Hamilton mantiene senza difficoltà la prima posizione, mentre Vettel si ritrova insidiato da Grosjean per il secondo posto; il pilota della Redbull riesce comunque a mantenere la posizione nei confronti di Grosjean. Segue Alonso in quarta posizione, mentre dietro si scatena un po’ di caos tra Rosberg, Massa e Raikkonen. Mentre Raikkonen mette le ruote sull’erba, davanti c’è un contatto tra Rosberg e Massa: Massa danneggia l’ala anteriore ma mantiene la posizione, Rosberg sembra non riportare danni alla vettura ma viene superato da molte vetture e finisce nelle retrovie.
Mentre i primi tre distanziano i piloti che li seguono, Alonso è quarto davanti a Massa e Raikkonen, che lo seguiranno molto da vicino per diversi giri, prima che Massa inizi a rallentare a causa della vibrazione dell’ala danneggiata, rallentando a sua volta Raikkonen che gli è praticamente negli scarichi. Si avvicina intanto Webber (7°, autore di un’ottima partenza), mentre chiudono la top-ten Button, Ricciardo e Perez, con Rosberg soltanto 12° alle spalle di Maldonado.

Tra i piloti della top-ten è Hamilton il primo a rientrare ai box, dopo avere completato nove giri, e seguito un giro più tardi da Ricciardo e Rosberg. Vettel si ferma due giri più tardi rientrando in pista alle spalle di Button, mentre rientrano Massa (sempre al 12° giro), Alonso (13°), Grosjean e Raikkonen (entrambi al 14°). Di fatto, a parità di pit-stop, non sono cambiate le posizioni tra questi piloti e non cambieranno a breve, eccetto per un sorpasso di Raikkonen su Massa.
Ci sono comunque Webber e le due McLaren che non si sono fermati, tanto che Webber s’è portato in prima posizione davanti a Hamilton, con Button terzo davanti a Vettel, che nel tentativo di superarlo ha danneggiato lievemente l’ala anteriore (anche per lui, come nel caso di Massa, l’ala non verrà sostituita nel pit-stop successivo e andrà fino alla fine con il danno).

Al 20° giro, subito dopo avere effettuato il proprio pit-stop, si ritura Sutil per un problema alla vettura. È il primo ritirato della gara.

Webber prosegue fino al 23° giro, rientrando ai box per montare un altro set di gomme medium non appena i suoi tempi iniziano a calare. Non fa lo stesso Button, rimane in pista più a lungo, perdendo però performance e venendo superato in un colpo solo da Vettel, Grosjean e Alonso. È da segnalare come tra Button e Grosjean vi sia stato un contatto (sotto indagine a fine gara) e come, successivamente, il franco-svizzero abbia tagliato una chicane, avvantaggiandosi su Button. Quest’ultimo rientra ai box subito dopo, mentre un giro dopo di lui rientra Grosjean, anticipando la seconda sosta. Torna in pista dietro a Massa di qualche secondo, ma sfruttando al meglio le gomme nuove riuscirà in pochi giri a recuperare il gap e a superarlo con un’ottima manovra.
Hamilton rientra ai box per la seconda sosta al 32° giro, torna in pista quarto, i primi tre sono Vettel, Alonso e Webber. Quest’ultimo viene superato subito dopo da Hamilton, mentre Vettel e Alonso vanno ai box, così come Massa, subito dopo.
A metà dei settanta giri previsti i primi dieci sono: Hamilton, WEBBER, RAIKKONEN, Grosjean, BUTTON, Vettel, Alonso, PEREZ, Massa e HULKENBERG (piloti scritti in stampatello = piloti che si sono fermati una sola volta).

Subito dopo la metà della gara Grosjean viene penalizzato con un drive-through per il taglio di chicane effettuato nel sorpasso ai danni di Button. Quest’ultimo, intanto, che è in pista sulle soft montate nel primo pit-stop, viene superato da Vettel, ma rientrerà ai box subito dopo (38° giro) per effettuare la seconda sosta, che per lui sarà l’ultima, dove monterà le medium. Grosjean, dopo avere scontato la penalità, tornerà in pista alle spalle di Alonso.
Hulkenberg, intanto, viene penalizzato per eccesso di velocità nella pit-lane nel secondo pit-stop, che ha appena effettuato.

Raikkonen ritarda la seconda sosta fino al 43° giro, montando ancora una volta le medium: è su una strategia differente rispetto al compagno di squadra e non si fermerà più fino alla fine. Webber, che rientra ai box un giro dopo rispetto a Raikkonen, monta ancora le medium: dovrà effettuare una terza sosta nelle fasi conclusive della gara, dato che non ha ancora utilizzato le soft. In top-ten in questo momento troviamo: Hamilton, Vettel, Webber, Alonso, Grosjean, Raikkonen, Button, Massa, Rosberg e Maldonado.

Al 45° giro si ritira Bottas, parcheggiando la propria vettura di poco oltre la pista. Viene esposta doppia bandiera gialla, ma si riesce a evitare l’ingresso della safety-car grazie a un tempestivo (in confronto ad altre volte, almeno...) intervento dei commissari che spostano la vettura.

Grosjean rientra per la terza e ultima sosta al 48° giro, rientrando in pista tra Button e Massa; quest’ultimo, così come Alonso e Rosberg, effettua il pit-stop un giro più tardi. Alonso torna in pista davanti a Grosjean, mentre Button e Massa sono notevolmente dietro rispetto al pilota della Lotus, distanziati di parecchi secondi l’uno dall’altro.
Hamilton si ferma al 51° giro, torna in pista alle spalle di Webber, ma lo supera subito; l’australiano nel tentativo di difendersi finisce con le ruote sull’erba.
Cinque giri più tardi è la volta di Vettel, che va ai box e torna in pista quarto dietro a Hamilton, Webber e Raikkonen. Webber effettua l’ultimo pit-stop al 60° giro. A quel punto la top-ten è così composta: Hamilton, Raikkonen, Vettel, Webber, Alonso, Grosjean, Button, Massa, Rosberg e Perez.

Sulle soft Webber riesce a recuperare parecchio, almeno in un primo momento, nei confronti di Raikkonen e Vettel, che sono in lotta tra loro separati da pochi decimi. Desisterà soltanto negli ultimi giri, quando dovrà piuttosto preservare le gomme in modo da evitare di essere messo sotto pressione da Alonso e Grosjean, anch’essi molto vicini. Nel caso di Raikkonen e Vettel, quest’ultimo fa un tentativo di sorpasso, che non va a buon fine; tra Alonso e Grosjean sembra che non accada nulla del genere (sembra, appunto, perché la regia non li ha inquadrati più di tanto).
Di fatto le posizioni rimangono invariate fino alla fine, almeno fino all’ottavo posto. Al 66° giro, infatti, si ritira Rosberg per un guasto al motore quando si trovava stabilmente in nona posizione (il suo gap nei confronti di Massa era di solo un secondo, ma era rimasto stabile nel tempo, mentre nei confronti di Perez aveva un notevole margine). Questo fa sì che Perez risalga di una posizione, da decimo a nono, e che in decima posizione si porti Maldonado, che conquista il primo punto stagionale per la Williams.

Il risultato


I top
Hamilton: è stato autore di un weekend veramente strepitoso, conquistando prima la pole al sabato e poi la vittoria in una gara in cui il suo dominio non è mai stato messo in discussione; quello che si è visto in questi due giorni lo porta sicuramente, per chi ancora avesse avuto dei dubbi, tra i possibili contendenti al titolo mondiale.
Webber: autore di una qualifica sottotono non per causa sua (sempre il solito kers), ha rimontato ottimamente in gara, dove ha fatto tutto quello che poteva fare.
Per motivi non strettamente legati alla gara, Vettel: stando a quanto ha dichiarato nell’intervista al microfono di Martin Brundle dopo la premiazione, ha dichiarato di essere riuscito nella storica impresa di far ridere Raikkonen (quando l’ha accusato di non averlo chiuso nel tentativo di sorpasso a fine gara), e questo mi sembra notevole.
Menzioni speciali: la Williams che finalmente conquista un punto, Van Der Garde che è il migliore tra i piloti dei piccoli team...

I flop
Per una volta nessun pilota ha fatto nulla di particolarmente disastroso, per cui finirò per concentrarmi prevalentemente sulle prestazioni delle vetture.
Ferrari: se nelle altre gare riusciva a migliorarsi rispetto alle qualifiche, l’impressione è che in questo weekend le prestazioni siano rimaste stabili tra le qualifiche e la gara.
Force India: nessuna delle due vetture è arrivata al traguardo... e non per colpa dei piloti.
Marussia: se fossero arrivati semplicemente ultimi non ci sarebbe niente da dire, il fatto preoccupante è il migliore dei loro piloti (che naturalmente era Bianchi) ha preso circa un minuto di distacco dal peggio classificato dei piloti della Caterham.



Milù Sunshine per F1GC.

sabato 27 luglio 2013

Il sabato dell'Hungaroring

Il Gran premio d’Ungheria, decima prova del mondiale, è l’ultimo appuntamento prima della pausa estiva di un mese che vi sarà ad agosto.
Su questo circuito ancora una volta Redbull e Mercedes si dimostrano le vetture più performanti, con Lotus e Ferrari ancora ad inseguire.

Come da rituale in Q1 Caterham e Marussia si dimostrano come le vetture più lente, stavolta con le Marussia entrambe più lente delle Caterham. Anche Gutierrez e Di Resta non vanno oltre la Q1, il che significa che, almeno per una volta, entrambe le Williams sono riuscite ad accedere alla Q2. Per il team inglese, comunque, l’esclusione è ormai alle porte: nella seconda manche, infatti, sono Maldonado e Bottas i due piloti più lenti.
A rendere la Q2 più incerta è un problema al kers che condiziona il primo tentativo di Webber: dopo aver fatto registrare un tempo che, se non venisse migliorato, lo relegherebbe addirittura dietro alle Williams, riesce a risalire in extremis e a raggiungere la Q3. Oltre alle Williams vengono esclusi, dall’11° al 14° classificato, Sutil, Hulkenberg, Button e Vergne.
Il 13° tempo di Button dimostra che ci sono ancora difficoltà per la McLaren, ma almeno Perez (che già in Q1 aveva avuto delle difficoltà, ritrovandosi ad essere l’ultimo dei qualificati per la Q2) riesce a rientrare in top-ten.
In Q3, mentre tutti girano sulle gomme soft, Perez sceglie invece di girare sulle medium, in modo da poter partire con una mescola diversa in gara e prolungare il primo stint. In questo modo ottiene l’ultimo tempo: partirà 9°, dal momento che Webber non è andato in pista, per il problema al kers e (si presume) anche per un ulteriore problema al cambio. La Redbull dimostra quindi ancora una volta problemi di affidabilità: già in Gran Bretagna, infatti, Vettel aveva rotto il cambio mentre era in testa alla gara.
Hamilton conquista la pole davanti a Vettel, con Grosjean e Rosberg in seconda fila. Seguono Alonso, Raikkonen, Massa e Ricciardo.

Griglia di partenza
1. Lewis Hamilton (Mercedes), 2. Sebastian Vettel (Redbull)
3. Romain Grosjean (Lotus), 4. Nico Rosberg (Mercedes)
5. Fernando Alonso (Ferrari), 6. Kimi Raikkonen (Lotus)
7. Felipe Massa (Ferrari), 8. Daniel Ricciardo (Toro Rosso)
9. Sergio Perez (McLaren), 10. Mark Webber (Redbull)
11. Adrian Sutil (Force India), 12. Nicolas Hulkenberg (Sauber)
13. Jenson Button (McLaren), 14. Jean-Eric Vergne (Toro Rosso)
15. Pastor Maldonado (Williams), 16. Valtteri Bottas (Williams)
17. Esteban Gutierrez (Sauber), 18. Paul Di Resta (Force India)
19. Charles Pic (Caterham), 20. Giedo Van Der Garde (Caterham)
21. Jules Bianchi (Marussia), 22. Max Chilton (Marussia)


venerdì 26 luglio 2013

Gran Premio d'Ungheria: DIRETTA RAI

Si ricorda che il GP d'Ungheria sarà trasmesso in diretta dalla Rai, alle 14.00 di sabato su Raidue le qualifiche e alle 14.00 di domenica su Raiuno la gara.

sabato 20 luglio 2013

Young drivers tests: Silverstone, 17-19 luglio

I tempi sono indicati come: nome pilota / team / tempo / numero giri.
I piloti sottolineati sono ovviamente i titolari, a cui è stato concesso di fare un certo quantitativo di chilometri per provare le nuove gomme.
La Mercedes era ovviamente assente dopo l'esclusione avvenuta a seguito del Pirelli-gate.

PRIMA GIORNATA: mercoledì 17 luglio
1. Kevin Magnussen McLaren 01:33.602 100
2. Paul di Resta Force India F1 01:33.774 58
3. Antonio Felix da Costa Red Bull 01:33.821 82
4. James Calado Force India F1 01:33.986 27
5. Daniel Juncadella Williams 01:34.098 55
6. Johnny Cecotto Jr. Scuderia Toro Rosso 01:34.193 75
7. Robin Frijns Sauber 01:34.236 72
8. Nicolas Prost Lotus Renault 01:34.810 72
9. Davide Rigon Ferrari 01:34.874 76
10. Alexander Rossi Caterham 01:35.651 69
11. Tio Ellinas Marussia 01:36.676 36
12. Max Chilton Marussia 01:38.347 27

SECONDA GIORNATA: giovedì 18 luglio
1. Daniel Ricciardo Scuderia Toro Rosso 01:32.972 48
2. Carlos Sainz Jr. Scuderia Toro Rosso 01:33.016 39
3. Daniel Ricciardo Red Bull 01:33.187 59
4. Davide Valsecchi Lotus Renault 01:33.554 91
5. Oliver Turvey McLaren 01:33.864 97
6. James Calado Force India F1 01:33.957 47
7. Antonio Felix da Costa Red Bull 01:33.958 19
8. Davide Rigon Ferrari 01:34.053 97
9. Pastor Maldonado Williams 01:34.116 71
10. Nico Hülkenberg Sauber 01:34.224 52
11. Daniel Juncadella Williams 01:34.631 33
12. Robin Frijns Sauber 01:34.731 17
13. Will Stevens Caterham 01:36.082 98
14. Paul di Resta Force India F1 01:36.356 41
15. Rodolfo Gonzalez Marussia 01:37.949 92

TERZA GIORNATA: venerdì 19 luglio
1. Sebastian Vettel Red Bull 01:32.894 79
2. Adrian Sutil Force India F1 01:33.242 99
3. Nicolas Prost Lotus Renault 01:33.256 63
4. Carlos Sainz Jr. Red Bull 01:33.546 35
5. Davide Rigon Ferrari 01:33.582 70
6. Felipe Massa Ferrari 01:33.624 69
7. Jean-Eric Vergne Scuderia Toro Rosso 01:33.647 42
8. Gary Paffett McLaren 01:34.924 77
9. Susie Wolff Williams 01:35.093 89
10. Giedo van der Garde Caterham 01:35.155 65
11. Daniil Kvyat Scuderia Toro Rosso 01:35.281 22
12. Charles Pic Caterham 01:35.576 60
13. Kimiya Sato Sauber 01:35.642 67
14. Rodolfo Gonzalez Marussia 01:36.339 24
15. James Calado Force India F1 01:36.451 6
16. Jules Bianchi Marussia 01:36.744 39



NB. Da notare che Daniel Ricciardo nella seconda giornata di test ha testato la Redbull.

martedì 16 luglio 2013

#9 Commento al Gran Premio di Germania: Nürburgring, 5-7 luglio 2013

“Vettel/Fettel/Pettel non ha mai vinto il gran premio di Germania e non ha mai vinto una gara nel mese di luglio.”
- Gianfranco Mazzoni su Sebbiiii e le vittorie in luglio

“Vettel has never won the German grand prix and has never won in the month of July.”
- Martin Brundle su SkyF1 UK imita Mazzoni

 “Oggi è il nostro 600° gran premio, ma abbiamo voluto festeggiarlo in Gran Bretagna, consapevoli che festeggiare in anticipo porta sfortuna, perché abbiamo la consapevolezza che peggio di così non potrebbe andare.”
- la Williams sul gran premio di Germania

“Il kers sulla vettura di Maldiiii è esploso nelle prove libere del mattino, questo significa che hanno deciso di farsi pubblicità per il 600° gran premio e che Valerì vincerà.”
- FàNb0Y!!111!!11!!oneoneone!!11!!! sulla Williams

“Questa è sicuramente la strategia vincente.”
- il Grande Stratega sulle qualifiche della Ferrari

“Listen up, I call you ladies, you don’t have to trust a man that is driving a Mercedes...”
- Inna, nella sua canzone “Ladies”, un chiaro suggerimento a chi sta scommettendo su una vittoria della Mercedes

“C’è un alieno in pistaaaaaa!”
- Tutti, vedendo Webbiiii che supera Hammiiii in partenza, convinti che non possa trattarsi del vero Webbiiii

“Ora ho una cosa importante da fare: vendere prosciutti brasiliani al mercato... Scusate, ma me ne devo andare subito!”
- Feliiii, mentendo sulle ragioni del suo ritiro (@Iodio/KeepPushing: non temere, la vera ragione del suo ritiro verrà approfondita)

“C’è una vettura mezza rossa ferma! *________* Ora salgo e vedo se riesco a guidare nonostante io sia uno spirito errante e il mio corpo sia abusivamente occupato fin dal 2009 dal mio gemello traditore!”
- lo spirito del vero Schumiiii, vedendo la Marussia di Bianchiiii ferma

“Oggi mi sono comportata bene, non ho gufato nessuno, quindi con il cuore leggero posso andare a visitare la sezione Indycar di Answers Yahoo versione inglese...”
- Milù Sunshine su assenza di gufate

“Chi vincerà secondo voi a Pocono?” “Spero Sato.”
- Milù Sunshine risponde a una domanda

“BANZAAAAAAAAAIIIIIIII!”
- Takuuuu dieci minuti più tardi, entrando a tutta velocità nella corsia dei box e schiantandosi addosso alla vettura che aveva davanti

“Iodio, vieni ad aiutarmi a impedire un disastro, invece di pensare ai tuoi idoli, ovvero Chilliiii e Gillette Fusion! È stato rapito il gufo tascabile che Feliiii tiene al guinzaglio durante i gran premi! Non possiamo permettere che possa confessare il vero motivo del ritiro di Feliiii! Smentirebbe tutte le leggi della chimica e della fisica!”
- Milù Sunshine, sul rapimento del gufo tascabile

Un cordiale saluto a tutti i lettori da Milù Sunshine, siamo in attesa del momento in cui Chilliiii dominerà il mondo, mentre purtroppo Chilliiii lo sta prendendo in quel posto anche da Guido Per Il Giardino, che non è sicuramente la prospettiva migliore a cui un pilota spera di andare incontro durante un weekend di gara; weekend che tra l’altro è stato caratterizzato da polemiche in Gran Bretagna contro la BBC: prima di trasmettere le qualifiche in differita, ha svelato nel programma precedente che Hammiiii aveva ottenuto la pole. Noi, che siamo molto più avaaaaaanti, già dallo scorso marzo siamo premuniti: se non vogliamo avere spoiler e non abbiamo visto la diretta su Sky/in streaming, ci limitiamo a tenere la TV spenta, che risulta essere il metodo più sicuro. Ciò nonostante c’è ancora chi si lamenta di tutto ciò su Answers Yahoo, ma si presume che siano i classici “tifosi della domenica”, quelli che guardano il GP per puro caso; solo non avendo mai visto la F1 prima, infatti, si può ancora non sapere che sulla Rai sono soliti dare i risultati al telegiornale.

Dopo il gomma-gate di Silverstone la Pirelli ha apportato le famose gomme che favoriscono la Mercedes (certo, come no...) e la portano in vetta alle classifiche dei migliori di tutti i secoli, i decenni, gli anni, i mesi, le settimane, i giorni, le ore, i minuti, Webbiii, Feliiii e Grosjiiii i secondi, i decimi e i centesimi di secondo. I piloti erano pronti a scioperare se si fossero presentati problemi come quelli di Indianapolis 2005, dove Ralf Schumacher per poco non si trasformò in poltiglia dopo una foratura alla curva sopraelevata, che peraltro era la seconda in due anni. A proposito di Ralf, il 6 luglio, giorno delle qualifiche, era anche il decimo anniversario della sua ultima vittoria in Formula 1.
Le gomme, però, si sono comportate bene, almeno per una volta...

Sulle qualifiche direi che possiamo andare abbastanza veloci: i più lenti tra i meno lenti erano i due piloti della Williams, che subito dopo la Q1 sono andati ai box a giocare a briscola insieme a Carletto Piccolo, Bianchiiii, VDG e Chilliiii.
Sono stati raggiunti venti minuti più tardi dai piloti della Force India, dai due componenti messicani del clan messico-venezuelano, da Veeeergne che si chiedeva se riuscirà mai a mettere il culo su una Redbull o se farà la classica fine da pilota francese della Toro Rosso e sorprendentemente anche da Rosbiiii: in Mercedes erano talmente tanto convinti di essere i più veloci che non l’hanno mandato in pista per un secondo tentativo. La Mercedes in questo somigliava moltissimo alla Ferrari di inizio 2009, solo che almeno adesso ci sono Caterham e Marussia e le Williams vanno lente, così almeno in Q1 si dovrebbe essere sicuri.
In Ferrari, a proposito, erano sicuri di avere in mano la strategia vincente: tutti sono scesi in pista con le soft, loro con le medium, perché in linea teorica potevano andare più a lungo in gara. Ferniiii ha ottenuto comunque una performance eccellente: è riuscito a non essere ultimo nella top-ten. È anche vero che diversamente da Jensiiii e Hulk è sceso in pista, ma questo è un dettaglio che si può sottovalutare. In realtà Ferniiii era potenzialmente in pole position: essendosi qualificato 8° con Feliiii 7° era stato indubbiamente sabotato e, in assenza di sabotaggio, avrebbe potuto vincere la gara con due giri di vantaggio su tutti. In effetti non è poi così impossibile: basterebbe che si ritirassero tutti tranne le Marussia e le Caterham e sarebbe possibile. Anzi, no: se si ritirassero tutti tranne Ferniiii e quei quattro, ci sarebbero 17 ritiri e numerosi potenziali ingressi della safety-car, che farebbe sdoppiare i doppiati.
Hammiiii ha ottenuto la pole davanti alle RB di Sebbiii e Webbiii, alle Lotus di Kimiiii e Grosjiiii e a Ricciardo che sognava a occhi aperti il momento in cui metterà il culo su una Redbull.

WEBBI POWER!
La partenza passerà alla storia, dal momento che Hammiiii s’è visto sfilare dalle due Redbull e che non siamo ancora nel 2014. Questo significava che era capitato un miracolo.
Sebbiiii: “Ma no, quale miracolo?! Semplicemente il mio compagno di squadra è stato sostituito da Webbiiii 2.0, quello che recupera posizioni in partenza anziché perderne!”
Webbiiii 2.0: “Esatto, mentre Webbiiii autentico è quello che sul podio se ne sta serio come una statua e che aspetta con ansia la fine delle interviste per potere picchiare Sebbiiii dietro al podio! Io e Webbiiii 1.0 però in realtà siamo una cosa sola, siamo due anime nello stesso corpo, come Schumiiii e il gemello traditore!”
Lo spirito errante di Schumiiii®: “No, ti sbagli, il gemello traditore mi ha sbattuto fuori a calci dal mio corpo approfittando del mio incidente in moto nel 2009... mhm... incidente in moto?! O.O Quale incidente in moto? Io sono un genio incompreso delle due ruote, non ho mai avuto un incidente in moto!”
Webbiiii 2.0: “Esatto, e io non ho mai picchiato Sebbiiii dietro al podio... Mi sono limitato a picchiare Brundle perché non ne potevo più delle domande insulse che mi aveva fatto nell’intervista! Ma questo mondo crudele dovrà fare a meno di me il prossimo anno, quando...”
Ricciardoooo: “Quando io prenderò il tuo posto e tutti ricorderanno le mie origini italiane e il fatto che non ho mai perso una posizione in partenza!” *Feliiii passa facendogli una pernacchia.* “Ehi, tu, come osi?! Le mie origini italiane mi impediscono di essere superato!”
Feliiii: “Anch’io ho origini italiane! U.U”
Ricciardoooo: “Ma Gianfriiii non ne parla mai, ed è Gianfriiii che conta!”
Infatti il primo articolo della costituzione motoristica declama: “La Formula 1 è un campionato basato sui soldi che si svolge nelle aule di tribunale. La sovranità appartiene a Gianfriiii, in quanto tutto ciò che dice si tramuta in realtà.”
E con questo anche Webbiiii finiva per perdere importanza e, per dargli risalto, i suoi meccanici di lì a diversi giri l’avrebbero rimandato in pista imbullonandogli soltanto tre ruote, nel tentativo di decapitare un cameraman lì presente.

GROSSER PREIS (per i fondelli) VON DEUTSCHLAND...
Siamo al quarto giro quando avviene qualcosa che passerà alla storia, ma di cui nessuno sarà mai consapevole.
Sulle note della Lambada Feliiii finisce in testacoda e si impantana, ritirandosi. Dentro il taschino della tuta il suo gufo tascabile inizia a strattonare il guinzaglio.
Feliiii: “Fai poco casino, non dobbiamo dare nell’occhio, abbiamo una missione da compiere!” *Melodia da film di Dario Argento in sottofondo. “Il mondo deve essere nostro!”
Il gufo tascabile: “Hai intenzione di andare a giocare a briscola al bar da Liuzzinho?”
Feliiii: “No, ci sono cose molto più importanti della briscola!”
Si rifugia ai box insieme al gufo, e gli mostra la sua macchina del tempo a forma di gufo, appunto. Il gufo tascabile non sta in sé per la gioia e gli one-one-one gli escono dagli occhi come brillantini.
“F3£y, tu sei il tH3 B3S7 d3ì tH3 bE5t!!!111!!!11!!!oneoneone!!111!!!”
Feliiii: “L’ho sempre saputo, e ho già deciso in quale contesto storico dovremmo finire.”
Il gufo tascabile: “Scommetto che mi vuoi portare nell’anno in cui sono nati Wurz, Trulli, Gené e Sarrazin!”
Feliiii: “No, non abbiamo niente da fare nel 1974, rechiamoci piuttosto nel 2012!”
E dopo avere smanettato un po’ con la macchina del tempo si ritrova nel 2012.
Il gufo tascabile: “Ora mi è tutto chiaro! Siamo tornato indietro nel tempo per impedire a Ferniiii di vincere il titolo!”
Feliiii: “Certo, mi pare ovvio!”
E dopo che abbiamo svelato in anteprima il piano malefico di Feliiii, direi che possiamo passare oltre.

LO SPIRITO ERRANTE
Siamo a metà gara quando Bianchiiii si ferma.
I FàNb0y: “BìAnKì 6 1 SkArS0n3-0n3-0n3!!!111!!!11!!!”
Bianchiiii corre ai box a nascondersi, perché nessuno si ricordi che il suo manager è Nicolas Todt, condizione necessaria per diventare un idolo indiscusso del mondo dei motori.
L’unico pilota che porta gli occhiali sotto al casco: “Ah, sì? Nessuno si accorgerà di me nemmeno se tra una settimana a Toronto salirò sul podio sia in gara 1 sia in gara 2 e in gara 1 mi cadrà il trofeo, di un materiale simile al vetro, sfracellandosi a terra!”
Gianfriiii: “Mi piace questa possibile interpretazione. Facciamo che accadrà anche questo.”
La IRL: “Gianfriiii, non puoi osare sfidarci! Le tue gufate sono riservate alla Formula 1, non puoi gufare anche la Indycar!”
Gianfriiii: “E invece lo faccio eccome, sfidando tutti i telecronisti che la Indycar ha avuto nel corso degli anni, compreso Filippiiiii!”
Filippiiii: “Al giorno d’oggi nel mondo dell’automobilismo fai successo solo se sei un venezuelano o se sei una donna.”
Milka Duno: “Quindi io che sono una donna venezuelana sono il pilota di maggiore successo di tutti i tempi.”
Gianfriiii: “Vorrei essere stato il telecronista della Indycar all’epoca di Milkaaaa, così avrei potuto dire che è laureata in ingegneria e che ha quattro master!”
Bianchiiii: “EHI, MA IO NON ESISTO?! O.o Sono io che mi sono ritirato, dovreste venire a consegnarmi pacchi di fazzoletti per asciugarmi le lacrime, invece di parlare dei fatti vostri!”
Maldiiii: “6 1 Sk4Rs0n3-0n3-0n3!!!11!!!11!!! e qualcun altro forse è un RòSìKòN3-òN3-òN3!!!111!!!11!!”
E mentre queste perle di saggezza venivano declamate, ecco che lo spirito errante di Schumiiii® ha visto la Marussia abbandonata a bordo pista!
“Sììììì! Una vettura mezza rossa! *_____* Deve essere mia!”
Si è catapultato sulla vettura e ha deciso di dimostrare che era ancora in grado di guidarla, anche se il suo corpo è occupato abusivamente dal V3Kkì0 tRàDìTòR3!!!11!!!11!!, e ha iniziato a vagare per i prati, provocando l’ingresso della safety-car che ha fatto sdoppiare i sdoppiati, e Webbiiii sdoppiandosi si è ritrovato un altro corpo, dedicato interamente a Webbiiii 2.0.

ICEMAAAAAN IS FASTER THAN YOU, CAN YOUR FREEZED BRAIN CONFIRM HE UNDERSTOOD THAT MESSAGE?
Per la seconda volta in due gran premi a Grosjiiii è stato impartito l’ordine di scuderia di lasciar passare Kimiiiii, in formato “Kimi is faster than you”.
C’è qualcosa, in tutto ciò, che mi lascia basita: i fanboy.
Se lo fanno in Redbull con Webber i ferraristi gridano allo scandalo (veramente gridano allo scandalo nei confronti di Webbiiii anche se l’ordine di scuderia lo danno a Sebbiiii e questo non lo rispetta, sostenendo che c’era un ordine di scuderia dato a Webbiiii), se lo fanno in Ferrari con Feliiii l’altra parte di mondo grida allo scandalo... ma allora perché quando lo fanno in Lotus non gliene frega un emerito cavolo a nessuno? O.O #MisteriSenzaSoluzione.

BAHREIN 2.0
Per concludere ci si è ritrovati con il podio tipico del gran premio del Bahrein, con Sebbiiii, Kimiiii e Grosjiiii, ma vista la presenza dello champagne anziché la bibita ai petali di rosa, Kimiiii s’è mostrato più solare, raggiante e sorridente del solito. Ah, no, scusate, mi sono confusa con un romanzo di fantascienza...
Comunque Sebbiiii ha vinto in Germania e ha vinto in luglio. Questo significa che ha osato sfidare Mazzoni.

Il risultato
1. Sebastian Vettel (Redbull), 2. Kimi Raikkonen (Lotus), 3. Romain Grosjean (Lotus)
4. Fernando Alonso (Ferrari), 5. Lewis Hamilton (Mercedes), 6. Jenson Button (McLaren), 7. Mark Webber (Redbull), 8. Sergio Perez (McLaren), 9. Nico Rosberg (Mercedes), 10. Nicolas Hulkenberg (Sauber),
11. Paul Di Resta (Force India), 12. Daniel Ricciardo (Toro Rosso), 13. Adrian Sutil (Force India), 14. Esteban Gutierrez (Sauber), 15. Pastor Maldonado (Williams), +1 giro 16. Valtteri Bottas (Williams), 17. Charles Pic (Caterham), 18. Giedo Van Der Garde (Caterham), 19. Max Chilton (Marussia)
RIT. Jean-Eric Vergne (Toro Rosso), Jules Bianchi (Marussia), Felipe Massa (Ferrari)


lunedì 15 luglio 2013

INDYCAR 2013: #11 Toronto (Gara 2: domenica 14 luglio)

A 24 ore di distanza dalla Gara 1 (di cui ieri ho pubblicato la cronaca e il risultato) si svolge la Gara 2 dell’11esimo appuntamento stagionale, sul circuito cittadino di Toronto.
In gara 1 (successivamente vinta da Dixon davanti a Bourdais e Franchitti) avrebbe dovuto esserci la prima partenza da fermi della storia della Indycar, ma a causa di una vettura rimasta ferma, è entrata in pista la safety-car e si è avuta una partenza lanciata, come al solito. La prima partenza da fermi della IRL è stata rimandata alla Gara 2.
È da segnalare la presenza di Carlos Muñoz, per il team Panther, al posto di Ryan Briscoe rimasto infortunato in gara 1. Il secondo classificato alla Indy 500, non avendo preso parte alle qualifiche, partirà in ultima posizione in quanto senza tempo.

GRIGLIA DI PARTENZA 2
1^ fila: Scott Dixon, Dario Franchitti
2^ fila: Helio Castroneves, Ryan Hunter-Reay
3^ fila: Will Power, Tony Kanaan
4^ fila: Sebastien Bourdais, Alex Tagliani
5^ fila: Simona De Silvestro, Ernesto Viso
6^ fila: James Hinchcliffe, Simon Pagenaud
7^ fila: Justin Wilson, Takuma Sato
8^ fila: Charlie Kimball, Tristan Vautier
9^ fila: Marco Andretti, Josef Newgarden
10^ fila: Graham Rahal, James Jakes
11^ fila: Sebastian Saavedra, Ed Carpenter
12^ fila: Mike Conway, Carlos Muñoz


SINTESI GARA 2
Hinchcliffe non prenderà il via: un problema sulla sua vettura glielo impedisce. Per fortuna non è nemmeno sulla griglia di partenza (entrerà in pista dai box in seguito), così almeno stavolta si avrà una partenza da fermi. *Che emozione.* E, detto sinceramente, dopo oltre vent’anni che seguo la Formula 1 e che vedo partenze da fermi, non so che cosa effettivamente perché tutta questa emozione! :D

Le vetture sulla griglia di partenza: qualcosa che in Indycar non si vede certo tutti i giorni!

Al via Dixon mantiene la testa della gara, mentre Franchitti viene a contatto con Power (di nuovo?! O.O questi due stanno diventando la versione Indycar di Perez e Maldonado!) e fora: dopo un giro completo rientra quindi ai box, mentre in top-ten troviamo Dixon, Castroneves, Power, Hunter-Reay, Bourdais, Kanaan, Tagliani, De Silvestro, Viso e Sato.
Mentre tra i primi le posizioni sono definite, non si può dire lo stesso dei margini della top-ten, dove Simona, Viso e Sato sono in lotta per l’ottavo posto. Viso riesce a superare Simona, poi supera anche Tagliani e si porta in settima posizione. Al 15° giro, poi, strapperà la sesta posizione a Kanaan.
I piloti di testa effettuano il primo pit-stop intorno al 20-25° giro, dopodiché Dixon torna di nuovo in testa, con Castroneves che si porta ancora in seconda posizione davanti a Franchitti (che ha effettuato la sua unica sosta dopo un giro), Power, Hunter-Reay, Bourdais, Viso, Kanaan, Sato e Tagliani.
Franchitti rientrerà ai box per la seconda sosta al 35° giro, allo stesso giro in cui rientra Kanaan, che si era fermato per la prima volta al 18°, per la sua seconda sosta. Subito dopo essere tornato in pista il brasiliano va a sbattere e danneggia una sospensione. Al 55° giro Vautier tampona un’altra vettura e danneggia l’ala anteriore, ma riesce a raggiungere i box.
Dieci giri più tardi Jakes finisce a muro e stavolta è caution. Dixon si era appena fermato per l’ultima sosta (mentre altri piloti si erano fermati nei giri precedenti) ai box e torna in pista in prima posizione.
La gara riparte a 14 giri dalla fine, Dixon mantiene la testa della gara, seguono Castroneves, Hunter-Reay, Bourdais, Power, Franchitti, Viso, Sato, Wilson e Kimball a completare la top-ten. Power riesce nei giri immediatamente successivi a superare Bourdais e i due supereranno anche Hunter-Reay, mentre Sato viene superato da Wilson e Kimball.
A 5 giri dalla fine Carpenter finisce a muro nello stesso punto in cui era andato a sbattere Jakes: altra caution. Il restart avviene a due giri dalla fine, ed è di nuovo caos: c’è un contatto tra Power e Hunter-Reay, alcune delle vetture che seguono rallentano e ci sono altri contatti. Le vetture incidentate di Hunter-Reay e Sato (quella di Power si ferma in una via di fuga) provocano un nuovo ingresso della safety-car che rimane in pista fino alla fine, consegnando a Dixon la terza vittoria consecutiva. Castroneves giunge secondo e Bourdais anche sale sul podio per la seconda volta in due giorni. #WeStillBelieveInSeb!

Sebbi ci va molto cauto dopo la rottura di sabato: anziché tenere in mano il trofeo, lo tiene lì appoggiato...

RISULTATO GARA 2
1. #9 Scott Dixon Ganassi Honda 1hrs 35mins 2.3755secs after 85 laps
2. #3 Helio Castroneves Penske Chevrolet + 0.8772s
3. #7 Sebastien Bourdais Dragon Chevrolet + 1.7213s
4. #10 Dario Franchitti Ganassi Honda + 2.763s
5. #5 EJ Viso Andretti-HVM Chevrolet + 3.5804s
6. #83 Charlie Kimball Ganassi Honda + 4.4245s
7. #18 Mike Conway Dale Coyne Honda + 5.0432s
8. #19 Justin Wilson Dale Coyne Honda + 5.4582s
9. #25 Marco Andretti Andretti Chevrolet + 5.8601s
10. #98 Alex Tagliani BHA Honda + 7.1766s
11. #67 Josef Newgarden SFHR Honda + 7.843s
12. #77 Simon Pagenaud Schmidt Honda + 14.4211s
13. #6 Sebastian Saavedra Dragon Chevrolet + 1 laps
14. #15 Graham Rahal RLL Honda + 1 laps
15. #78 Simona de Silvestro KV Racing Chevrolet + 1 laps
16. #55 Tristan Vautier Schmidt Honda + 1 laps
17. #4 Carlos Munoz Panther Chevrolet + 1 laps
18. #12 Will Power Penske Chevrolet + 2 laps Contact
19. #1 Ryan Hunter-Reay Andretti Chevrolet + 2 laps Contact
20. #14 Takuma Sato AJ Foyt Honda + 2 laps Contact
21. #27 James Hinchcliffe Andretti Chevrolet + 4 laps
DNF #20 Ed Carpenter Ed Carpenter Chevrolet + 8 laps Contact
DNF #16 James Jakes RLL Honda + 23 laps Contact
DNF #11 Tony Kanaan KV Racing Chevrolet + 50 laps Contact


domenica 14 luglio 2013

INDYCAR 2013: #11 Toronto (Gara 1: sabato 13 luglio)

Nel weekend del 13 e 14 luglio si svolge l’11° appuntamento del campionato di Indycar 2013, a Toronto, dove si svolgeranno due gare come già è avvenuto a Detroit all’inizio di giugno (quella volta in cui Power lanciò i guanti addosso a Bourdais XD).
Per la prima volta nella storia della Indycar ci sarà una partenza da fermi anziché lanciata; non è comunque la prima volta che capita nelle serie americane, in quanto era già accaduto precedentemente nell’ormai defunta Champ Car.
Le griglie di partenza di Gara 1 e Gara 2 dipendono dai risultati di due diverse qualifiche, ovvero non ci sarà una griglia di partenza della Gara 2 determinata dalla Gara 1 (e fortunatamente nemmeno a sorteggio, come era già avvenuto una volta in passato O.O).


NOTIZIE VARIE PRE-GARA
Dopo la ca**ata fatta a LongPond, Sato è stato messo in probation (non so come tradurre in italiano), ovvero se vuole continuare a scaldare il sedile di una vettura di Indycar in futuro gli conviene evitare di fare altre cavolate del genere.

GRIGLIA DI PARTENZA 1
1^ fila: Dario Franchitti, Sebastien Bourdais
2^ fila: Will Power, Tony Kanaan
3^ fila: Scott Dixon, Ryan Hunter-Reay
4^ fila: Helio Castroneves, Justin Wilson
5^ fila: Ryan Briscoe, Marco Andretti
6^ fila: Takuma Sato, Simon Pagenaud
7^ fila: James Hinchcliffe, Ernesto Viso
8^ fila: James Jakes, Charlie Kimball
9^ fila: Alex Tagliani, Graham Rahal
10^ fila: Josef Newgarden, Mike Conway
11^ fila: Tristan Vautier, Simona De Silvestro
12^ fila: Ed Carpenter, Sebastian Saavedra

SINTESI GARA 1
Tutto inizia con uno di quelli che possono essere definiti tranquillamente “momenti da WTF”: proprio mentre la gara si apprestava a partire, con partenza da fermi, la vettura di Newgarden rimane ferma sulla griglia di partenza e ciò significa aborted start (lo so, detto in inglese fa schifo, ma tradotto in italiano farebbe ancora più schifo), e quindi entra in pista la pace-car, con Newgarden che deve accodarsi, o almeno provare a farlo in quanto non sembra che abbia molto successo nel ripartire... ma comunque ce la fa ed è questo che conta. U.U
Dopo 5 giri, quindi, le bandiere gialle se ne vanno, ed era anche ora... Franchitti mantiene la prima posizione quando scatta il verde, lo seguono Bourdais, Power, Dixon e Kanaan, anche se quest’ultimo alcuni giri dopo verrà superato da Hunter-Reay.
Nel corso del 17° giro la vettura di Newgarden viene spinta ai box... in ogni caso riuscirà a ripartire, almeno per il momento.
La lotta per la leadership è accesa: Franchitti, Bourdais e Power sono molto vicini l’uno all’altro e nel corso del 21° lo scozzese viene superato da entrambi in un colpo solo; si avvicina anche Dixon, che lo supera. Poco dopo iniziano i pit-stop, con Hunter-Reay che rischia di lasciar spegnere la vettura nella pit-lane. C’è un problema anche per Kanaan, che perde terreno a causa di una lunga sosta ai box. Bourdais, che è riuscito a mantenere la posizione su Power dopo la sosta, viene successivamente superato da quest’ultimo al 31° giro. Un giro più tardi, con il pit-stop di Kimball, ultimo pilota che ancora doveva fermarsi, Power diventa leader a tutti gli effetti.
Dixon è terzo davanti a Franchitti, Hunter-Reay, Viso, Kimball, Andretti, Castroneves e Hinchcliffe a completare la top-ten.
Al 35° giro c’è un incidente tra Rahal e Vautier, mentre ai box Sato è fermo per un problema al cambio. Nel frattempo è caution a causa delle due vetture incidentate rimaste ferme in pista.
Al restart (41° giro) Power mantiene la prima posizione, mentre Bourdais viene superato da Dixon. In quarta posizione c’è Franchitti, mentre dietro di lui è risalito Viso e sesto Kanaan.
Nel secondo giro di pit-stop ci sono di nuovo problemi per Hunter-Reay (57° giro), si spegne il motore della sua vettura. Rispetto a Hunter-Reay i piloti di testa rimandano la sosta: Power rientra prima di Dixon e quest’ultimo riesce a sopravanzarlo durante la sosta, quando torna in pista i due sono vicini, Power tenta il sorpasso su Dixon, ma viene nuovamente superato da quest’ultimo: dopo la sosta Bourdais si inserisce in seconda posizione tra i due.
Al 64° giro c’è un contatto tra Wilson e Kimball, nel quale viene coinvolto anche Briscoe. Tutte e tre le vetture sono ferme: caution. Wilson e Kimball ripartono entrambi, anche se quest’ultimo si fermerà poi a 11 giri dalla conclusione.
Al restart, quando mancano ormai 18 giri alla fine, Bourdais si porta in testa mentre Power perde diverse posizioni. Inizialmente Franchitti risale in seconda posizione, ma viene poi superato dal compagno di squadra Dixon, che è vicinissimo a Bourdais: lo supererà dieci giri dopo la ripartenza.
A 7 giri dalla fine Hunter-Reay va a sbattere e rimane fermo in una via di fuga: per una volta niente safety-car, che però entra tre giri dopo a causa di un contatto tra Pagenaud e Tagliani (A.K.A. sosia di Liuzzi) in cui quest’ultimo finisce in testacoda.
Di fatto soltanto l’ultimo giro avviene in regime di verde. Dopo un paio di curve una collisione tra Franchitti e Power, che erano rispettivamente terzo e quarto, manda quest’ultimo contro le barriere. Franchitti riesce invece a proseguire, e si classifica terzo dietro al vincitore Dixon e a Bourdais, #WeBelieveInSeb!

Momenti da WTF, atto secondo: quando a Bourdais viene dato il trofeo, lui lo solleva e questo si stacca dal piedistallo, sfracellandosi a terra. O.O

Il trofeo rotto di Bourdais.

RISULTATO GARA 1
1. #9 Scott Dixon Ganassi Honda 1hrs 41mins 17.0605secs after 85 laps
2. #7 Sebastien Bourdais Dragon Chevrolet + 1.7007s
3. #10 Dario Franchitti Ganassi Honda + 2.9116s
4. #25 Marco Andretti Andretti Chevrolet + 3.7273s
5. #11 Tony Kanaan KV Racing Chevrolet + 4.5961s
6. #3 Helio Castroneves Penske Chevrolet + 5.072s
7. #18 Mike Conway Dale Coyne Honda + 5.5749s
8. #27 James Hinchcliffe Andretti Chevrolet + 8.658s
9. #77 Simon Pagenaud Schmidt Honda + 10.214s
10. #78 Simona de Silvestro KV Racing Chevrolet + 10.8797s
11. #19 Justin Wilson Dale Coyne Honda + 11.3536s
12. #16 James Jakes RLL Honda + 11.6899s
13. #20 Ed Carpenter Ed Carpenter Chevrolet + 13.0557s
14. #5 EJ Viso Andretti-HVM Chevrolet + 47.5037s
15. #12 Will Power Penske Chevrolet + 1 laps
16. #6 Sebastian Saavedra Dragon Chevrolet + 1 laps
17. #98 Alex Tagliani BHA Honda + 1 laps
18. #1 Ryan Hunter-Reay Andretti Chevrolet + 2 laps
19. #55 Tristan Vautier Schmidt Honda + 2 laps
20. #15 Graham Rahal RLL Honda + 3 laps
DNF #83 Charlie Kimball Ganassi Honda + 13 laps Contact
DNF #4 Ryan Briscoe Panther Chevrolet + 21 laps Contact
DNF #67 Josef Newgarden SFHR Honda + 51 laps Contact
DNF #14 Takuma Sato AJ Foyt Honda + 53 laps Mechanical

POST-GARA 1
Inizialmente penalizzato per avere innescato un incidente evitabile all’ultimo giro, Franchitti era stato retrocesso di 25 secondi nella classifica finale; successivamente la penalizzazione è stata annullata ed è stato reinserito in terza posizione nella classifica.
Per quanto riguarda Briscoe, invece, nell’incidente in cui è stato coinvolto con Kimball e Wilson ha riportato la frattura del polso destro. In gara 2 al suo posto gareggerà Carlos Muñoz, secondo classificato alla 500 miglia di Indianapolis.

domenica 7 luglio 2013

INDYCAR 2013: #10 POCONO

La Indycar torna su questo circuito dopo oltre vent’anni per la Pocono Indy 400.

Griglia di partenza
1^ fila: 1. Andretti (Andretti), 2. Hunter-Reay (Andretti), 3. Hinchcliffe (Andretti)
2^ fila: 4. Power (Penske), 5. Kanaan (KV), 6. Castroneves (Penske)
3^ fila: 7. Sato (Foyt), 8. Pagenaud (Schmidt), 9. De Silvestro (KV)
4^ fila: 10. Vautier (Schmidt), 11. Bourdais (Dragon), 12. Kimball (Ganassi)
5^ fila: 13. Jakes (Rahal Letterman), 14. Carpenter (Carpenter), 15. Newgarden (Fisher)
6^ fila: 16. Dixon (Ganassi), 17. Rahal (Rahal Letterman), 18. Franchitti (Ganassi)
7^ fila: 19. Mann (Coyne), 20. Wilson (Coyne), 21. Saavedra (Dragon)
8^ fila: 22. Viso (Andretti), 23. Briscoe (Panther), 24. Tagliani (Herta)

GARA (giri totali: 160) - Andretti mantiene la prima posizione davanti a Hunter-Reay, mentre Hinchcliffe partito dalla prima fila finisce a muro nel corso del primo giro provocando la prima caution. Al restart (6° giro), Andretti è ancora in testa, mentre dietro Kanaan riesce a superare Hunter-Reay risalendo al secondo posto; seguono Power, Sato e Castroneves.
Al 30esimo giro Andretti rientra ai box per la prima sosta in regime di verde, mentre gli altri piloti rientreranno nei giri successivi. È da segnalare un testacoda nella pit-lane da parte di Vautier.
 Al 36° giro quando Pippa Mann, ultima a fermarsi, rientra ai box, Andretti riprende la prima posizione davanti a Hunter-Reay e Sato che hanno preceduto Kanaan all’uscita dai box. In quinta posizione risale poi Castroneves a un quarto di gara. Diversi giri più tardi Sato sarà superato da Kanaan.
Al 61° giro Andretti è il primo a rientrare per la seconda sosta, mentre nella pit-lane c’è un contatto tra Hunter-Reay e Sato con quest’ultimo che si infila nella pit-lane senza rallentare e travolge il pilota che lo precede (TAKU, CHE CAZZO FAI?! O.O). Hunter-Reay va a sbattere contro il muro e rimane fermo (seconda caution), mentre anche Sato ha riportato dei danni alla vettura, ed è fermo ai box. L’incidente mette fine alla gara di Sato, mentre Hunter-Reay riuscirà a tornare in pista in seguito.
Alcuni piloti si erano già fermati ai box, altri no, a guadagnarci è Kanaan che, rientrando durante la neutralizzazione, riesce a uscire in prima posizione. Andretti si ritrova quindi secondo davanti a Castroneves, Pagenaud e Carpenter a completare i primi cinque, ma riprende la leadership al restart (72° giro). Per quanto riguarda Kanaan, Castroneves e Pagenaud rimangono stabilmente in seconda, terza e quarta posizione, mentre Carpenter viene superato da alcune vetture. A metà gara la top5 è: Andretti, Kanaan, Castroneves, Pagenaud, Dixon.
Il terzo giro di pit-stop avviene intorno al 95-105° giro, Dixon si ritrova in testa, ma viene superato da Kanaan, tra i due c’è un contatto in cui il brasiliano danneggia l’ala anteriore e al 111° giro è costretto a rientrare ai box. Esce doppiato di un giro, in quanto transitano Power e Andretti, che sono in prima e seconda posizione.
Andretti e Power rientrano ai box quando mancano una trentina di giri alla fine, mentre vari piloti che li seguivano continuano. È Dixon a pasare in testa e successivamente a vincere, davanti a Kimball e Franchitti.

Il risultato
1  Scott Dixon  9  Honda  160 
2  Charlie Kimball  83  Honda  
3  Dario Franchitti  10  Honda  160 
4  Will Power  12  Chevrolet  160 
5  Josef Newgarden  67  Honda  160 
6  Simon Pagenaud  77  Honda  160 
7  Justin Wilson  19  Honda  160 
8  Helio Castroneves  3  Chevrolet  160
9  Ed Carpenter  20  Chevrolet  160  
10  Marco Andretti  25  Chevrolet  160 
11  Simona De Silvestro  78  Chevrolet  160
12  James Jakes  16  Honda  160 
13  Tony Kanaan  11  Chevrolet  160  
14  Ryan Briscoe  4  Chevrolet  159 
15  Pippa Mann  18  Honda  159
16  Sebastien Bourdais  7  Chevrolet  159 
17  Alex Tagliani  98  Honda  158 
18  Graham Rahal  15  Honda  158 
19  Tristan Vautier  55  Honda  158 
20  Ryan Hunter-Reay  1  Chevrolet  121 
21  E.J. Viso  5  Chevrolet  104 
22  Takuma Sato  14  Honda  61 
23  Sebastian Saavedra  6  Chevrolet  2  
24  James Hinchcliffe  27  Chevrolet  0 

La domenica del Nürburgring

Alla partenza Hamilton viene superato da entrambe le Redbull: Vettel si porta in prima posizione e Webber secondo, segue Hamilton davanti alle Lotus di Raikkonen e Grosjean, davanti a Massa, Ricciardo e Alonso.
Al 4° giro Massa finisce in testacoda e si ritira, mentre un giro più tardi ai box si sfiora il contatto tra Di Resta, che riparte, e Vergne, che rientra.
Tra i piloti di testa è Hamilton il primo a rientrare per la prima sosta, al settimo giro, mentre rientrano poco dopo Vettel e Webber. Al box della Redbull pasticciano: Webber riparte con una vettura non imbullonata, che vola pericolosamente nella pit-lane. In qualche modo riescono a rimandare Webber in pista, ultimo e doppiato.
Alonso, partito sulle medium anziché sulle soft, si ferma al 13° giro, ma è Grosjean il pilota della top-ten che riesce a rimanere in pista più a lungo. Si ritrova secondo dietro a Vettel dopo la sosta, mentre segue Button che non s’è ancora fermato. Dietro di lui Raikkonen supera Hamilton per la quarta posizione, e dietro ai due c’è Alonso.
Button rientra al 22° giro, mentre intanto Hamilton e Alonso sono in lotta per la quarta posizione. Soltanto un giro dopo Hamilton si ferma ai box per la seconda sosta.
Sempre al 23° giro si ritira Bianchi (che ormai si era ripreso dal virus intestinale che l’aveva colpito venerdì), per la rottura del motore. Sulla vettura c’è un principio di incendio. La vettura, lasciata ferma da Bianchi, a causa della pendenza del circuito finisce nuovamente in pista proprio mentre stava sopraggiungendo Vettel. Entra in pista la safety-car e la maggior parte dei piloti si fermano ai box. Proseguono quelli che si erano fermati ai box da poco.
In top ten ci sono al momento Vettel, Grosjean, Raikkonen, Alonso, Button, Hulkenberg, Hamilton, Maldonado, Perez e Sutil. Ai piloti doppiati, ovvero a Webber, viene data la possibilità di sdoppiarsi.
È il 30° giro quando la gara riparte, inizialmente Vettel mette oltre un secondo tra sé e Grosjean, ma si ritrova ben presto inseguito dalle due Lotus.
Nel frattempo dopo un acceso duello con Maldonado, Perez strappa al venezuelano l’ottava posizione al 36° giro; per il resto la top-ten è ancora invariata. Webber intanto è ancora 15°.
Al 40° giro Grosjean rientra ai box, mentre Vettel rientra due giri dopo. Raikkonen prosegue adesso in testa alla gara.
Sia Vettel sia Grosjean sono tornati in pista alle spalle di Hamilton, faranno in tempo a superarlo prima che, al 46° giro, sia lui a rientrare per l’ultima sosta.
Vettel torna in testa quando si fermano Raikkonen e Alonso al 50° giro: ritornano in pista terzo e quarto, di fatto le posizioni non sono cambiate rispetto a prima della sosta tra i primi quattro. L’unica differenza è che ora Raikkonen è sulle soft, mentre gli altri tre sono sulle medium. Dietro il quartetto di testa ci sono le McLaren, con i due piloti in lotta per la quinta posizione.
Al 52° giro ci sono problemi al pit-stop di Maldonado: per la Williams sfuma la possibilità di conquistare punti in occasione del 600esimo gran premio nella storia dello stesso team inglese.
Al 55° giro Raikkonen supera Grosjean (la comunicazione radio avvenuta poco prima lascia sospettare che il francese non abbia opposto grande resistenza) e si lancia all’inseguimento di Vettel, mentre più indietro Hamilton conquista la sesta posizione con un sorpasso su Perez.
Gli ultimi giri sono piuttosto emozionanti: tra Vettel e Raikkonen il gap arriva a meno di un secondo, ma Vettel riesce a mantenere la posizione fino alla fine. Anche tra Grosjean e Alonso il distacco è basso, ma il francese riesce a distanziarlo nell’ultimo giro, e Alonso tra l’altro finisce il carburante subito dopo avere tagliato il traguardo. Hamilton completa la top-5 superando Button all’ultimo giro: il pilota della McLaren chiude sesto davanti al compagno di squadra, a Webber che ha rimontato fino alla zona punti, a Rosberg e alla Sauber di Hulkenberg.



I TOP
Chi ha fatto qualcosa di grandioso è indubbiamente la Lotus, che nello scorso gran premio era in netta difficoltà e stavolta si è ritrovata a lottare per la vittoria. In particolare Grosjean si è mostrato in gara più o meno allo stesso livello di Raikkonen: entrambi oggi si sono dimostrati al top.
Complimenti anche alla McLaren, per la quale si vede finalmente uno spiraglio di luce. Oserei citare anche Webber e Vettel per le partenze che hanno fatto.

I FLOP
Il premio va indubbiamente alla Redbull, con il pit-stop di Webber e la relativa ruota in volo che tra l’altro ha colpito un cameraman (che fortunatamente non è rimasto ferito gravemente). Ancora una volta mi ritrovo a chiedermi se la possibilità di effettuare un cambio gomme in 2 secondi anziché i 7 o 8 di diversi anni fa abbia procurato soltanto vantaggi.
Menzioni secondarie a pari merito: la Mercedes per l’errore strategico che ha impedito a Rosberg di accedere alla Q3 e Massa per il testacoda che gli ha costato il ritiro.


Milù Sunshine per F1GC.

sabato 6 luglio 2013

Il sabato del Nürburgring

Il Gran Premio di Germania torna al Nürburgring, dopo che la scorsa edizione era stata disputata a Hockenheim.
Ancora una volta fin dalle prove libere emergono Mercedes e Redbull come team al top, mentre Ferrari e Lotus si dimostrano più competitive che la scorsa settimana a Silverstone.

La prima manche vede l’uscita di scena di entrambe le Williams, proprio nel weekend in cui il team inglese celebra il 600esimo gran premio nella propria storia (contrariamente alle notizie della scorsa settimana, che sostenevano che fosse quello di Silverstone il 600esimo GP della Williams): Bottas e Maldonado andranno a occupare la terzultima fila davanti ai quattro piloti dei “piccoli team”.
È da segnalare inoltre che nella sessione di prove libere del sabato mattina c’erano stati altri problemi per la Williams, con un piccolo incendio sul kers della vettura di Maldonado.
I migliori tempi sono stati fatti registrare, nella prima sessione, da Massa, Raikkonen e Alonso, davanti alla Toro Rosso di Ricciardo in quarta posizione.

Il primo colpo di scena è l’esclusione di Rosberg al termine della Q2 per un errore strategico: rimane ai box dopo il primo tentativo, ma il tempo fatto registrare non si rivela sufficiente per passare alla terza manche: si ritrova 11°, davanti a Di Resta, Perez, Gutierrez, Sutil e Vergne.
Ancora una volta le migliori prestazioni sono quelle di Massa, Raikkonen e Alonso.

In Q3 Button e Hulkenberg non scendono in pista: partiranno entrambi dalla quinta fila, con davanti a loro le Ferrari di Massa e Alonso, che hanno disputato la terza manche con le gomme medium, mentre i primi sei hanno girato sulle soft.
Hamilton ha conquistato la 29esima pole position della sua carriera, davanti alle Redbull, alle Lotus e a Ricciardo.

IL RISULTATO
1. Lewis Hamilton (Mercedes), 2. Sebastian Vettel (Redbull)
3. Mark Webber (Redbull), 4. Kimi Raikkonen (Lotus)
5. Romain Grosjean (Lotus), 6. Daniel Ricciardo (Toro Rosso)
7. Felipe Massa (Ferrari), 8. Fernando Alonso (Ferrari)
9. Jenson Button (McLaren), 10. Nicolas Hulkenberg (Sauber)
Esclusi in Q2:
11. Nico Rosberg (Mercedes), 12. Paul Di Resta (Force India)
13. Sergio Perez (McLaren), 14. Esteban Gutierrez (Sauber)
15. Adrian Sutil (Force India), 16. Jean-Eric Vergne (Toro Rosso)
Esclusi in Q1:
17. Valtteri Bottas (Williams), 18. Pastor Maldonado (Williams)
19. Charles Pic (Caterham), 20. Jules Bianchi (Marussia)
21. Giedo Van Der Garde (Caterham), 22. Max Chilton (Marussia)



Gran Premio di Germania: ORARI SULLA RAI

Qualifiche e gara si svolgeranno alle 14.00 di oggi e di domani, e saranno trasmesse in differita dalla Rai su Raidue:
- le qualifiche oggi alle 18.00;
- la gara domani alle 21.05.

Saranno visibili anche sul canale RAIHD (501 del digitale terrestre).

giovedì 4 luglio 2013

#8 Commento al Gran Premio di Gran Bretagna: Silverstone, 28-30 giugno 2013

Dopo tre settimane di pausa direi che era il momento giusto per mettere fine alla nostra astinenza da Formula 1. Il gran premio di Gran Bretagna poteva riservarci mille sorprese oppure non riservarcene nemmeno una, ma in ogni caso la notizia bomba è stata l’annuncio del ritiro di Webbiiii a fine stagione, per passare al WEC con la Porsche. WTF?! Mesi fa l’avevamo scambiata tutti per una bufala e ci eravamo fatti quattro risate, invece è andata proprio così... Non ci restava altro che strabuzzare gli occhi per lo stupore, proprio come facciamo nei momenti in cui ci escono dalle pupille gli one-one-one nei momenti più eclatanti, come ad esempio quando assistiamo a una vittoria di VàN d3R GàRd3!!!!11!!!11!!!!
Per VDG però non sempre la strada è spianata, perché spesso e volentieri deve ritrovarsi ad avere a che fare con Chilliiii, l’arredamento da giardino tipico secondo Answers Yahoo. Direi però di lasciar perdere Answers Yahoo e di concentrarci su un weekend in cui la McLaren ancora una volta non ha cavato un ragno dal buco tutto è iniziato con la pioggia al venerdì.
Dopo una sessione di prove libere sotto la pioggia in cui Ricciardo, ansioso di poter mettere il culo su una Redbull il prossimo anno, ha fatto registrare il miglior tempo mentre la metà dei piloti stavano ai box, ce n’è stata una seconda in cui non cadeva più la pioggia che come da rito ha visto un incontro ravvicinato del terzo tipo tra Feliiii e un guard-rail. Lo dicevo già dall’altra volta: quando passa Feliiii, i guard-rail fanno gesti scaramantici.
Tutto è cambiato al sabato: stava uscendo il bel tempo, a Perez s’è squarciata una gomma proprio mentre sognava di essere incoronato come il nuovo colombiano onorario della F1, specie dopo la gara che ha fatto a Montecarlo.
Kimiiii: “Miserabile impostore, tu non sei il vero Montroya®! Non riuscirai mai a raggiungerlo nell’Olimpo dei piloti che hanno sbagliato categoria!”
Checoooo: “YOU’RE SO HARD TO PLEASE, WE’VE GOT TO KILL THIS SWITCH, YOU’RE FROM THE 70S BUT I’M I 90S BITCH! I DON’CARE, I LOVE IT, I DON’T CARE, I LOVE IT, I LOVE IT!”
Kimiiii: “Il peperoncino messicano è posseduto!”
Checoooo: “I CRASHED MY CAR INTO THE BRIDGE, I DON’T CARE, I LOVE IT, I DON’T CARE, I LOVE IT, I LOVE IT!”
Kimiiii: “The power of Algida!”
*Lancia un cremino.*
Checoooo: “THE POWER OF MEXICAN CHILI PEPPER!”
*Lancia un peperoncino.*
A proposito di Kimiiii è da segnalare come sia arrivato a Silverstone con un cappellino in testa dal quale si intravedeva una rasatura. Icemaaaan ha fatto misteri sulla sua nuova acconciatura (sarà una rasatura semplice o si sarà pettinato come Balotelli?) rivelando che l’avrebbe svelata soltanto sul podio la domenica... la speranza è l’ultima a morire.
Qui mi sono chiesta: Kimiiii che fa misteri sui suoi capelli? No, non ci siamo, forse anche lui è posseduto.

Mi sono persa la diretta delle qualifiche e me le sono vista alle 18,15 sulla Rai, in modo da poter sentire, tra un’inquadratura e l’altra di Berger ospite ai box della Ferrari, Mazzoni che narrava la storia della vita di Vivian Sibold, ovvero la fidanzata di Rosbiiii (povera Dasha Kapustina, ultimamente non se la fila più nemmeno Mazzoni). Pare che Vivian sia un architetto e che abbia progettato l’area della ospitality della Caterham.
A proposito della Caterham, Guido Per Il Giardino era un potenziale candidato all’ultima posizione, ma s’è salvato da questo cupo e oscuro destino mettendolo in quel posto proprio a Chilliiii (una retrocessione di 5 posizioni per un incidente in Canada e altre 5 posizioni per la retrocessione del cambio però l’hanno condannato a partire insindacabilmente ultimo). Va da sé che davanti a loro c’erano i rispettivi compagni di squadra, con BottasDiCulo (futuro soprannome se dovesse diventare un top-driver) e GutiiiiX2 (dal suo nome completo Esteban Gutierrez Gutierrez) come primi degli esclusi. In realtà è da segnalare come se la siano vista brutta anche Feliiii e Ferniiii, con il 14° e il 15° tempo. Per loro fortuna le Williams non erano in gran forma nonostante stessero celebrando il 600esimo gran premio nella loro storia, quindi sono riusciti a salvarsi entrambi posizionandosi proprio davanti alle due fottutamente deludenti fin dall’inizio della stagione vetture inglesi.

Tutto è andato comunque per il meglio: in Q2 Feliiii s’è fermato al 12° tempo, mentre Ferniiii è riuscito a risalire in top-ten.
Qualsiasi tifoso da bar si appigliava alla vecchia diceria secondo la quale Ferniiii può dare tranquillamente tre o quattro secondi al giro a Feliiii sperando in una pole position, ma in realtà questi tre o quattro secondi si sono rivelati tre o quattro decimi (quindi probabilmente Ferniiii è stato sabotato, CIT. fanboy).
Ancora una volta la McLaren era in netta difficoltà, ma non importava niente a nessuno: la McLaren quest’anno non viene mai menzionata né tantomeno insultata dai fanboy. Quelli si limitano al massimo a prendersela con Perez, non perché guidi la McLaren, ma perché adesso che non fa più parte del programma dei giovani piloti Ferrari si può tranquillamente optare per screditarlo senza essere presi a sassate.
Sono finiti fuori in Q2, comunque, per riassumere, Jensiii, Feliiii, JEV (che era finito per i prati mentre pensava all’ipotetico futuro, imminente e certo momento in cui metterà il culo su una Redbull), Checoooo, Hulk e Maldiiii. C’era già chi si faceva viaggi mentali sulla partenza di Checoooo e Maldiiii che era esattamente dietro di lui, ma tutto sarebbe andato per il meglio. Non sono loro gli specialisti degli incidenti alla partenza.

In Q3 il destino di Ferniiii è stato segnato. Alla luce del potenziale tormentone “everyone is faster than you, can you confirm you understood the message?” Ferniiii ha capito il messaggio soltanto alla fine, quando si è ritrovato in decima posizione, mentre davanti i due della Mercedes monopolizzavano la prima fila girandosi indietro a fare una pernacchia a Seb e a Webbiiii che erano in seconda fila.
Al quinto posto s’è piazzato Di Restaaaa (con la vettura sottopeso, che si sarebbe ritrovato quindi a partire ultimo... anzi, penultimo, grazie al cambio di Van Der Garde) davanti a Ricciardo, sempre più ansioso di poter mettere il culo su una Redbull. Il settimo tempo l’ha conquistato Sutiiiil, che nei giorni che hanno preceduto il gran premio ha rivelato a un giornale tedesco che Hammiiii non è ancora andato a parlargli per scusarsi della mancata testimonianza in tribunale, che spera di potergli parlare di questo prima o poi (con o senza bottiglia a portata di mano?) e che si tratta di affari privati. Infatti il modo migliore per tenere private le proprie questioni personali è parlarne con la stampa, non c’è dubbio...
In ottava e nona posizione si sono piazzate le Lotus di Grosjiiii e Kimiiii, con Grosjiiii per la prima volta dopo secoli di nuovo davanti a Kimiiii. Decimo ho già detto chi c’era, e per la Ferrari non sembrava essere una giornata molto positiva.

DOMENICA. Stanno per avvicinarsi le 14.00 e Ricciardo ascolta musica punk-rock in attesa della partenza (come rivelerà ai giornalisti Rai – domenica sera non ho potuto rivedermi il gran premio che avevo già visto in streaming, perciò l’ho guardato al lunedì sul sito della Rai) dalla quinta posizione, la miglior posizione di partenza in cui si sia mai ritrovato in carriera, che spera di poter eventualmente migliorare il prossimo anno al volante della R3dKù£L!!!111!!oneoneone!!1 con gli one-one-one che gli escono dagli occhi al solo pensiero.
SCATTANO LE VETTUUUUUUUREEEEEEEE! Hammiiii scatta bene dalla pole, Rosbiiii si sveglia di soprassalto rendendosi conto che Sebbiiii l’ha sopravanzato, Feliiii parte come se gli avessero infilato un peperoncino nel culo e si ritrova quinto dietro a Sutil... e Webbiiii? Dov’è Webbiiii? Lo ritroviamo 14° e soltanto un replay mostrerà che, mentre già aveva perso puntualmente terreno di suo, abbia avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo con Grosjiiii. In verità non sembra che Grosjiiii abbia più colpe di Webbiiii nel contatto, però non si può fare a meno di notare come ancora una volta si sia ritrovato nel bel mezzo di un incidente alla partenza. #GoGrosjiiiiGO!
Davanti tutto procede per il meglio, forse non per Jensiiii che ai margini della top-ten viene superato più o meno da tutti (compreso il compagno di squadra – ma stavolta non citofonano ai box per non attirare l’attenzione sul fatto che come al solito la McLaren difficilmente riuscirà a combinare qualcosa)...

All’8° giro colpo di scena: la posteriore sinistra di Hammiiii esplode mentre si trovava in testa! RTL stava trasmettendo in quel momento la pubblicità e l’autrice ha l’ingrato compito di comunicarlo via Skype a un fan di questo pilota.
Due giri più tardi, mentre inquadravano qualcuno che andava ai box, ecco un replay di Feliiii che finisce in testacoda. Il gufo tascabile che teneva nel taschino della tuta naturalmente non era soddisfatto di tutto ciò.
Il gufo: “SILVERSTONE, THE HOUSE OF SAMBA! Almeno potevi centrare un guard-rail, sarebbe stato più pittoresco!”
Feliiii: “Come osi, indegno simile del Gufo di Interlagos, insinuare che la responsabilità sia mia, dopo che una gomma è esplosa mentre andavo a caccia di rane?”
Il gufo: “PIRELLI SAMBA FOR THE WIN!”
Feliiii: “Ecco chi si è fumato tutte le mie scorte di erba do Brasil!”
Mentre una gran quantità di telespettatori pensava che Feliiii stesse vagando per i prati perché si era perso nell’immaginare se stesso nel ruolo del protagonista del film “Giorni di tuono” (ha già nel suo curriculum il non essere più al top al rientro dopo un incidente, l’essere superato nella corsia dei box da un compagno di squadra estremamente simpatico e il prenderlo continuamente in quel posto da quest’ultimo; gli manca solo la parte irrealizzabile di raggiungere il lieto fine in cui è lui a metterlo in quel posto al compagno di squadra), s’è scoperto che in realtà anche lui s’era ritrovato con la posteriore sinistra squarciata.
Cinque giri dopo Feliiii, tra l’altro, è arrivato il colpo di grazia anche per JEV: anche lui si è ritrovato con la posteriore sinistra esplosa, proprio mentre stava cercando di escogitare un modo per spazzare via Ricciardo dalla faccia della Terra e di essere lui a mettere il culo su una Redbull nella prossima stagione. Non gli è rimasto altro da fare che agitare la baguette e rigirarsi ai box. A quel punto è stata mandata in pista la safety-car, che è rimasta per un bel po’ di giri.
Sintesi della situazione:
- Hammiiii si era ritrovato ultimo dopo essersi fatto tutta la pista su tre ruote, ma aveva già recuperato alcune posizioni;
- Feliiii era stabilmente ultimo e aspettava che la safety-car si levasse di torno per sbarazzarsi di Guido Per Il Giardino;
- JEV era ultimo... e ultimo sarebbe rimasto anche dopo, recuperando ben poche posizioni prima del suo ritiro intorno ai due terzi di gara;
- nel frattempo Kimiiii aveva superato Grosjiiii, prima della SC, non prima che dai box gli comunicassero testualmente “Kimi is faster than you”, frase su cui Smeddyyyy potrebbe chiedere il pagamento dei diritti d’autore.
Successivamente non s’è capito bene cosa sia successo a GutiiiiX2, pare che abbia o forato una gomma anteriore o distrutto l’ala anteriore, oppure entrambe le cose. La regia però non sembrava interessata a farci vedere cosa stesse accadendo al terzo componente del clan messico-venezuelano, quindi non lo scopriremo mai.

Il successivo vero colpo di scena è arrivato quando Sebbiiii s’è fermato mentre era in testa a causa della rottura del cambio sul traguardo ma 12 giri prima del previsto. È entrata la safety car e pare che a fine gara Webbiiii abbia criticato la posizione in cui il compagno di squadra s’era fermato dato che questa ha provocato l’ingresso della SC.
È da specificare che i piloti che si sono fermati per una terza sosta, compreso Webbiiii, sono stati favoriti dall’ingresso della SC nei confronti di chi non s’era fermato. Di conseguenza, date le posizioni recuperate da Webbiiii, si può dire che fosse in perfetta fase “come rosicare nonostante un buon risultato”, che contiene come frasi di repertorio “not bad for a number two driver” per quanto riguarda le sue e “ho lottato con Heidfeld, ho lottato con tutti, a due giri dalla fine non si può fare” per quanto riguarda altri piloti (che poi mi sono sempre chiesta quando sia credibile un pilota che sostiene di avere lottato per la vittoria con Heidfeld... O.O non è che Ferniiii s’era confuso con un altro pilota?).

Dopo la SC si sono verificate due circostanze che hanno cambiato l’esito della gara:
- la posteriore sinistra di Checoooo s’è squarciata costringendolo al ritiro, risultato non particolarmente deprimente visto (come si nota dal risultato di Jensiiii) ciò che avrebbe potuto ottenere se fosse riuscito ad arrivare al traguardo;
- i piloti che avevano effettuato la terza sosta andavano palesemente più veloci degli altri, tra questi non c’erano solo Webbiiii e Ferniiii, ma anche Hammiiii e Feliiii che chissà come si sono ritrovati a tagliare il traguardo 4° e 6° da 21° e 22° che erano più di quaranta giri prima.
È da segnalare che, per quanto riguarda quest’ultimo punto, Mazzoni ha definito Raikkonen una “vecchia volpe” e che in occasione di un sorpasso di Alonso si è sentito chiaramente un colpo di tosse dopo un suo commento piuttosto concitato (probabilmente si stava affogando nella foga di parlare).

Il risultato
1. Rosberg (Mercedes), 2. Webber (Redbull), 3. Alonso (Ferrari)
4. Hamilton (Mercedes), 5. Raikkonen (Lotus), 6. Massa (Ferrari), 7. Sutil (Force India), 8. Ricciardo (Toro Rosso), 9. Di Resta (Force India), 10. Hulkenberg (Sauber)
11. Maldonado (Williams), 12. Bottas (Williams), 13. Button (McLaren), 14. Gutierrez (Sauber), 15. Pic (Caterham), 16. Bianchi (Marussia), 17. Chilton (Marussia), 18. Van Der Garde (Caterham), 19. Grosjean (Lotus) rit. +1 giro, 20. Perez (McLaren) rit. +6 giri, RIT. Vettel (Redbull) +11 giri, Vergne (Toro Rosso) +17 giri.

È da notare che:
- nessuno dei piloti che ha concluso la gara ha concluso doppiato;
- l’unica McLaren giunta al traguardo è arrivata dietro a entrambe le Williams.

POST GARA. Sono seguite ovviamente numerose polemiche con i team che volevano boicottare il prossimo gran premio in stile Indianapolis 2005 (il problema è che adesso nessuno ha le Bridgestone); ora anche la Lotus, la Ferrari e la Force India, che prima si opponevano, hanno richiesto l’arrivo delle nuove gomme per il gran premio di Germania.
Nel frattempo su internet circolano due teorie, anzi, tre.

Teoria del fanboy inglese: il fatto che le gomme siano praticamente esplose non è colpa né della Pirelli che le ha prodotte né di B€rni€ che ha commissionato gomme che non durano, bensì di Hamilton, Massa, Vergne e Perez che non le sanno sfruttare al meglio.

Teoria del fanboy italiano: sono state la Redbull e la Mercedes a incaricare la Pirelli di sabotare le gomme per far sì che la Ferrari si convincesse a far arrivare le nuove gomme.

Teoria del fanboy dal ragionamento illogico: è estremamente ingiusto che la Redbull e la Mercedes abbiano ottenuto risultati migliori negli scorsi gran premi grazie alle gomme che verranno introdotte in futuro (@Iodio: non ti ricorda un po’ i ragionamenti di un certo soggetto che sostiene che un certo pilota non abbia vinto il titolo nel 2012 a causa dei risultati ottenuti nel 2013 dal suo compagno di squadra? XD).