Miei cari lettori, l'Autrice(C) di questo post oggi vuole parlare di un argomento tutt'altro che inedito, che di tanto in tanto viene tirato fuori come un coniglio dal cappello di un prestigiatore e diventa l'hot topic della settimana.
Ormai l'allarme tormentone sembra essere rientrato (permettetemi a questo punto di ringraziare Sebastian Vettel per avere battuto il record della pista a Montmelò al volante di una Ferrari, senza questo contribuito sarebbe stato molto più difficile distogliere l'attenzione dalla polemica in questione) e, come da mia abitudine, preferisco farmi un'idea di come voglio approfondire un argomento e lasciare spegnere un po' il fuoco, prima di presentare ufficialmente un argomento.
La tematica di questo post riguarda le donne pilota e le dichiarazioni di Carmen Jordà sulle donne pilota...
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...facendo una premessa: di per sé non ho NULLA contro Carmen Jordà e il suo curriculum motoristico che è chiaramente quello che è. I piloti sono liberi di andarsene in giro per la pista con passo da lumaca, fintanto che qualcuno è così folle da metterli al volante, senza che per questo io diventi una loro hater. Anzi, di solito preferisco ridere per non piangere, di certi tipi di performance.
Il vero problema di Carmen Jordà è che sembra del tutto inconsapevole del fatto che i suoi risultati sono pietosi (e su quanto siano pietosi approfondirò in seguito - per ora vi basti sapere che era l'ultima della classe in categorie in cui a lottare per la vittoria erano anche piloti che, al loro arrivo in Formula 1, sono sempre stati etichettati come degli scarsi non meritevoli del loro volante), unito al fatto che, quando riconosce di non essere mai stata al livello degli altri, attibuisce tutto ciò al suo genere biologico, estendendo la reputazione di lumaca a tutto il genere femminile.
Peccato, perché avrebbe potuto sfruttare la situazione per diventare una trollona dei social network, auto-ironica sui propri fallimenti, e si sarebbe costruita una reputazione positiva. Invece no, sembra che il suo hobby siano le sparate in stile Bernie e, se a Bernie si può riconoscere la scusante che da una certa età in poi è consentito essere rincoglioniti abbastanza per dire cose che non stanno né in cielo né in terra, la Jordà, che è nata esattamente un giorno prima di me, non è ancora vecchia abbastanza per potere passare sopra a quello che dice così, a cuore leggero.
Faccio anche un'altra premessa: di per sé non ho NULLA neanche contro quelli che in rete parlano della Jordà, a condizione che si rimanga entro certi limiti, in tutti i sensi. Ho letto di persone che sostengono di lottare contro il sessismo rivolgere alla Jordà gli stessi insulti che riterrebbero inaccettabili se riferiti a una donna di successo o a una donna dall'aspetto non appariscente (e in questo modo contraddicono gli stessi valori in cui sostengono di credere), così come ho letto di persone che, non rendendosi conto delle vere performance di questa ragazza, fanno paragoni che non stanno né in cielo né in terra (e in questo modo contraddicono il cronometro e le logiche del motorsport).
Passando all'argomento donne pilota in generale, posso dire che ne ho viste gareggiare parecchie. Ho visto il 90% delle gare di Indycar e CART dal 1996 ad oggi (dal 2012/13 in poi in tempi brevi, quelle antecedenti le ho viste in seguito), pertanto ho visto al volante Sarah Fisher, Danica Patrick, Milka Duno, Katherine Legge, Simona De Silvestro, Ana Beatriz Figueiredo e Pippa Mann per tutta la durata della loro carriera in Indycar. Ho visto la Patrick gareggiare in NASCAR, ho visto la Duno gareggiare nell'ARCA, la De Silvestro in Formula E, in parte minore la Legge nell'IMSA e la Figueiredo nelle Stock Car Brasil. Saprei almeno accennare ai risultati ottenuti in carriera da Maria De Villota, Susie Wolff, Alice Powell, Tatiana Calderon e altre, allo stesso modo in cui saprei accennare ai risultati ottenuti dalla Jordà. In epoca più recente ho seguito almeno a livello di highlights o notizie la Formula 4 e saprei parlare di Sophia Florsch (poi, caratterialmente, direi che la Florsch è una delle persone più montate e piene di sé che abbiano mai fatto ingresso del mondo del motorsport - non saprei in che altro modo definire una che sostiene di essere stata battuta solo da piloti ricchi e sponsorizzati o con un cognome famoso quindi immeritevoli di successo nonostante i risultati e che, per quanto finora non abbia nemmeno ancora vinto una gara di F4, sul proprio sito parla del giorno in cui vincerà il campionato di Formula 1 - ma questo è un discorso che non c'entra nulla, anche la Patrick non sembra esattamente una persona molto simpatica, ma ciò non toglie che sia la donna di maggiore successo di open-wheel di questo secolo, ad oggi). In altre serie di F3/F4 ci sono altre ragazze, citerei Jamie Caldwell (F3 britannica, immagino, e peraltro ho scoperto che si tratta di una ragazza soltanto quando ho scoperto i suoi profili social) o Alexandra non-ricordo-il-cognome della F4 sudamericana. Poi ci sono Natalie Decker e Leilani Munter nell'ARCA, prima che mi dimentichi di loro. E Christina Nielsen nell'IMSA, soprattutto Christina Nielsen nell'IMSA.
Questo per dire che, se faccio valutazioni sulle donne nel motorsport, non lo faccio in modo campato in aria e totalmente dal nulla, ma che parlo di quello che ho visto. Essenzialmente quello che ho visto mi fa pensare che parlare dei "risultati delle donne nel motorsport" sia molto limitativo, perché nessuna di quelle che ho citato finora è equivalente alle altre. Proprio come i piloti uomini, le donne che gareggiano nei campionati automobilistici non sono fatte tutte con lo stampino: ci sono quelle che vanno forte su un certo tipo di auto, ci sono quelle che vanno lente su un certo tipo di auto, ci sono quelle che quando non ottengono particolare successo o sponsor si dedicano (magari con successo) ad altre attività nel mondo del motorsport, ci sono quelle (anzi, QUELLA) che fanno pessime figure su qualunque tipo di vettura e magari addirittura pensano di parlare a nome di tutte le altre.
Carmen Jordà non è Christina Nielsen, pilota di endurance vincitrice di due titoli in una delle sotto-categorie dell'IMSA e non è nemmeno Katherine Legge che non sta sfigurando nela stessa serie.
Carmen Jordà non è Danica Patrick, che ha vinto una gara di Indycar e che, a parte la prima stagione, in Indycar si è sempre classificata tra la quinta e la decima posizione in classifica piloti, ottenendo top-ten in poco meno della metà delle gare che ha disputato (che per quanto ne so significa non essere una pluricampionessa, ma cavarsela alla grande).
Carmen Jordà non è Sarah Fisher o Simona De Silvestro, che in Indycar sono salite sul podio, e non è nemmeno Bia Figueiredo che ha vinto alcune gare di Formula 3 e Indylights prima di finire a fare sporadicamente la backmarker in Indycar. Pippa Mann, paragonata da alcuni a Carmen Jordà, mi sfugge totalmente che cos'abbia fatto prima di arrivare in Indylights per meritarsi un volante in Indylights, ma sta di fatto che in Indylights ha vinto una gara e ha chiuso un campionato in quinta posizione, che è molto di più di quanto la Jordà abbia mai sognato di fare. Gareggia sporadicamente in Indycar facendo la backmarker, ma stando sul passo degli altri backmarker, e per tutto il resto dell'anno svolge altri ruoli in ambito motorsport.
Carmen Jordà non è nemmeno Milka Duno, chicane mobile della Indycar che almeno nell'ARCA ha ottenuto qualche top-ten. Poi la Jordà ha iniziato a gareggiare sui kart da bambina, la Duno è diventata pilota dopo essersi laureata. Non è nemmeno Leilani Munter o Natalie Decker, che nell'ARCA tnno combinando qualcosa. Non è Susie Stoddart (oggi conosciuta come Susie Wolff), che nella F3 britannica ha ottenuto almeno qualche punto e dopo il ritiro dalle competizioni svolge ruoli in ambito motorsport (peraltro finalizzati al supporto della carriera di ragazze emergenti). Non è Alice Powell e Tatiana Calderon, che in GP3 hanno ottenuto sporadici punti e andando a gareggiare in categorie open-wheel inferiori alla GP3 hanno ottenuto risultati positivi. Non è la Florsch, non è a Caldwell, non è nessuna delle ragazze che ogni tanto vanno a podio nelle serie minori open-wheel. Non è Maria De Villota che qualche piazzamento a punti in Formula 3 e Superleague l'ha fatto e che almeno nei campionati turismo spagnoli qualche podio lo faceva.
Non è nessun'altra delle ragazze che hanno gareggiato da qualche altra parte, perché la realtà dei fatti è che, dopo la GP3, Carmen Jordà è andata a gareggiare in un campionato semi-amatoriale (il Renault Trophy o qualcosa del genere) e, da professionista, la logica faceva pensare che potesse ottenere risultati quantomeno decenti. Non l'ha fatto. Quando una professionista ottiene risultati di basso livello correndo contro piloti non professionisti, si dovrebbe iniziare a capire che il problema è molto più grosso del fatto che Tatiana Calderon non stia ripetendo in GP3 i risultati ottenuti in Formula 2000 contro piloti meno esperti di lei.
Nonostante tutto non ho avuto niente da ridire sull'ingaggio della Lotus/Renault perché mi è sempre stato lampante, fin dall'inizio, che Carmen Jordà non era stata ingaggiata per guidare né per stare al simulatore. Che poi al simulatore ci sia stata, sporadicamente, può anche darsi, ma sono sempre stata convinta che l'obiettivo della Renault non fosse quello di ingaggiare qualcuno che stesse seriamente al simulatore. Ribadisco che ingaggiarla come testimonial avrebbe evitato milioni di polemiche e avrebbe consentito sia al team sia alla stessa Carmen di avere un'immagine meno negativa, così come se la Jordà evitasse certe sparate e facesse osservazioni più di buon senso (a questo ci arrivo a breve)... ma la realtà dei fatti è che la Renault ha trattato il fanbase motoristico esattamente come gran parte del fanbase motoristico meriterebbe di essere trattato: non avete la più pallida idea di chi abbia avuto risultati accettabili o no? non sapete distinguere un pilota dalla carriera non esaltante da uno che arriva ultimo senza riuscire a tenere il passo del penultimo? non fate nulla per informarvi? Allora poi non vi lamentate...
Ci sono persone che, solo perché Danica Patrick e Natalie Decker sfruttano ugualmente la loro immagine, facendo le fescion model a lato della loro carriera motoristica, fanno il paragone Carmen Jordà = Danica Patrick. Non fanno il paragone Carmen Jordà = Natalie Decker solo perché per il momento la Decker sta correndo nell'ARCA e di qua dall'oceano non si parla mai dell'ARCA.
Paragonare la carriera della Jordà a quella della Patrick significa, a mio parere, non avere mai visto gareggiare né l'una né l'altra e, per quanto riguarda la Patrick, non intendo solo l'Indycar. Nella Sprint Cup Danica ha ampiamente deluso le aspettative, ma credo che ci sia una differenza notevole tra deludere le aspettative nel modo in cui le ha deluse Danica in NASCAR e deluderne nel modo in cui le ha deluse Carmen ovunque abbia gareggiato. Se passiamo all'Indycar, Danica Patrick ha ottenuto una vittoria, qualche sporadico podio e tre pole position, oltre che una proporzione di top-ten che è quasi la metà delle gare che ha disputato. Carmen Jordà, nella Formula 3 Spagnola, ha ottenuto due noni posti, mi pare. In Indylights, invece, ha ottenuto un decimo posto... in una gara che hanno terminato in dieci!
La conclusione è che non so se le donne che competono in campionati automobilistici abbiano lo stesso grado di resistenza fisica dei loro colleghi uomini (e ritengo abbastanza inaccurato mettere tutte le donne in uno stesso calderone e fare la stessa cosa con tutti gli uomini), ma due considerazioni vanno fatte.
La prima è che le valutazioni fisiche lasciano il tempo che trovano, perché alcuni piloti non hanno né la corporatura né la statura che in linea teorica dovrebbe portare al successo, eppure sono ugualmente stati in grado di ottenere risultati di un certo livello (Montoya ha vinto la Indy 500 pur essendo in sovrappeso, Rossi ha vinto la Indy 500 pur essendo uno dei piloti più alti presenti sulla griglia di partenza, Wilson e Rahal hanno vinto gare di Indycar pur superando il metro e novanta). La seconda è che i piloti, siano essi uomini o donne, seguono una preparazione atletica finalizzata alla loro professione e agli sforzi fisici che devono affrontare.
Poi ce n'è anche una terza: oltre alla resistenza fisica conta anche il talento e, attualmente, non mi sembra che ci siano dati oggettivi sulla base dei quali si possa affermare che la performance media delle donne sia tale da non permettere loro di competere alla pari con il pilota medio. Che poi Danica Patrick non abbia vinto quattro titoli come Scott Dixon è un dato di fatto, però allo stesso tempo saprei citare anche tantissimi uomini che non hanno vinto quattro titoli come Scott Dixon (che come livello sta molto più in alto del pilota medio - il discorso di fondo è questo), e magari ne saprei citare anche che hanno un curriculum paragonabile a quello di Danica Patrick. Inoltre, viste le proporzioni in termini numerici mi sembra lampante che, statisticamente parlando, sulla una griglia di partenza con 25 vetture, delle quali una sola è guidata da una donna, anche ammettendo che tutti abbiano uguali probabilità di vittoria, c'è un 96% di probabilità che a vincere sia un uomo e un 4% che a vincere sia una donna.
Inoltre la focalizzazione sulla vittoria del titolo è, a mio parere, deleteria perché continua a dare credito alla mentalità secondo cui chiunque non abbia vinto tre o quattro titoli sia scarso, dove per "chiunque sia scarso" intendo dire che non vengono riconosciuti diversi livelli nell'essere scarso. Hai vinto due titoli? Allora sei scarso. Ne hai vinto uno? Sei scarso tanto quanto chi ha vinto due titoli e allo stesso modo è scarso ugualmente chi ha vinto solo qualche gara o chi arrivava sempre ultimo. Non ci sono vie di mezzo, i piloti vengono ripartiti in due categorie, i pluricampioni del mondo e gli scarsi, senza distinzioni di nessun genere all'interno delle due categorie ed è così che ho letto affermazioni del tipo: "che cosa ne sapete di quanto vale davvero la Jordà? probabilmente è allo stesso livello di Jacques Villeneuve o Nico Rosberg"...
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...Ed è stato lì che mi sono cascate davvero le braccia, perché trovo che sia un paragone che non sta né in cielo né in terra. Con quale logica una persona che è arrivata costantemente ultima in GP3 (essendo l'unica nella storia della GP3 che è riuscita a non qualificarsi per non essere entrata nel 107% - e in GP3 le vetture in linea di massima sono tutte uguali, non è come in Formula 1 che se sei su una HRT potrebbe essere un problema stare nel 107% quando il miglior tempo lo fa una Redbull), staccata di parecchio dai penultimi, può essere paragonata in una sola frase non con uno ma addirittura con DUE campioni del mondo di Formula 1?
Dopotutto, forse, attaccare Carmen Jordà per le sue perle di ignoranza motoristica non ha tutto questo senso: semplicemente si limita, in molte occasioni, a pronunciare affermazioni completamente campate in aria, il che è esattamente quello che fa il fanbase motoristico, che magari adesso mi verrà a dire: "HàI SkRiTt0 Qù3St0 P0St S0L0 Xk3 6 1Nv1d10sA DaT0 K3 3' GnOkKà!!11!!!1!!" ...beh, di gnocche nel mondo del motorsport ce ne sono e non credo che sia stato un caso se ho scelto di parlare proprio di Carmen Jordà e non magari di Milka Duno. Anzi, a quanto ricordo la Duno, apparendo nelle interviste post-gara con un make-up perfetto dopo essere arrivata ultima diceva "oggi è andata bene, posso migliorare" e lanciava asciugamani in faccia a Danica Patrick quando questa la criticava, non andava a raccontare alla stampa internazionale che, se lei era scarsa (e risultati alla mano si è dimostrata comunque meno scarsa della Jordà, nei suoi tanti limiti), allo stesso modo dovevano esserlo anche tutte le altre donne!
Post scritto per doppia pubblicazione
Milly Sunshine(C) per F1GC e per il mio blog.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
Visualizzazione post con etichetta #Carmen Jorda. Mostra tutti i post
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domenica 11 marzo 2018
mercoledì 18 ottobre 2017
La polemica tra Carmen Jordà e il resto del motorsport femminile continua!
Sono ormai passati i tempi in cui Christina Nielsen affermava che la ragione per cui Carmen Jordà è il malehhhh assolutohhhh del motorsport è che sia considerata la donna pilota più rilevante d'Europa e che tutti considerino la Jordà come una rappresentante del motorsport al femminile.
Io avevo concordato con la Nielsen a proposito di quanto affermava sulle performance della Jordà, ma avevo dissentito sul fatto che, se qualcuno percepisce la Jordà come la donna pilota più importante d'Europa, la colpa fosse della Jordà piuttosto che dell'ignoranza del tifoso medio, dato che l'importanza della Jordà pare essere riconosciuta, a livello di rilevanza, prevalentemente dal tifoso medio. Non ricordo molti addetti ai lavori che abbiano preso Carmen Jordà sul serio, anzi, mi pare che in genere sia capitato l'opposto.
Carmen Jordà, però, pare essere una catalizzatrice di attenzione e pare che le basti parlare per farlo. Purtroppo pare che il suo obiettivo attuale sia quello di parlare a sproposito.
Circa una settimana fa, infatti, avrebbe dichiarato che non bisogna paragonare le donne pilota agli uomini, perché non potranno mai competere alla pari.
La cosa è stata apprezzata dalle sue presunte colleghe, dove per presunte intendo il fatto che le altre gareggiano mentre la Jordà non è ben chiaro se sia ancora in attività o meno? Assolutamente no... e a ragione.
Il problema di fondo che sembra sfuggire a molti - quasi a tutti tranne che alle donne pilota in questione - è che cosa significhi competere alla pari con gli uomini.
C'è anche chi - parlo dell'uomo della strada, non dell'addetto ai lavori - che ha dato ragione alla Jordà, adducendo ragioni che, A PRIMO IMPATTO, potrebbero anche avere un senso. Il nonsense sta in quello che viene definito competere alla pari con gli uomini.
Che finora, nella maggior parte delle competizioni automobilistiche, le donne che hanno dimostrato di avere qualcosa in più della media generale dei piloti sono poche...
Ora, ha senso affermare che le donne non possono competere alla pari con gli uomini adducendo a motivazioni del tipo "la Patrick ha vinto una sola gara, mentre Dixon ha vinto quattro campionati"? Ne dubito, a meno che non si intenda affermare che, nel contesto in questione, Indycar in questo caso, solo Dixon, Franchitti e Montoya siano uomini. Anche Hildebrand, Servia, Bernoldi e Moraes sono uomini. Anche Gutierrez e Gonzalez sono uomini.
In NASCAR Danica è meno performante che nelle open wheel? Assolutamente sì. Il punto è che anche Allmendinger è meno performante in NASCAR che nelle open-wheel e Allmendinger p un uomo.
Il caso di Danica Patrick l'ho scelto perché è stato abbastanza lampante. In Indycar ha ottenuto numerose top-ten, vari piazzamenti sul podio di cui uno alla Indy 500 e una vittoria, classificandosi quinta in classifica generale nella sua stagione migliore, e oltretutto è stata rookie of the year alla Indy 500 del 2005. Si può affermare che non fosse in grado di competere alla pari con gli uomini? Ne dubito fortemente, a meno che, come ho già anticipato, non si possa affermare che tutti i piloti di Indycar che non hanno vinto titoli o che non hanno ottenuto molteplici vittorie non siano uomini.
Questo è un esempio. Ce ne potrebbero essere tanti altri. Bia Figueiredo e Pippa Mann in Indylights hanno ottenuto delle vittorie e, nel caso della Figueiredo, ne aveva già ottenute nella Formula 3 sudamericana.
Milka Duno, barzelletta vivente della Indycar, ha ottenuto almeno qualche piazzamento (oltre che una pole position!) nell'ARCA e con estrema sorpresa devo affermare che ha ottenuto una seconda posizione alla 24 Ore di Daytona, detenendo il miglior risultato ottenuto da una donna in quella competizione.
Tatiana Calderon sembra non essere nulla di più che di medio livello, ma il suo livello è paragonabile a quello di tanti altri ragazzi che gareggiano nella sua stessa serie...
...e questo discorso potrebbe durare all'infinito, fino ad affermare che, relativamente al contesto in cui hanno gareggiato, la maggior parte delle donne pilota hanno ottenuto almeno qualche piazzamento e, se non li ottenevano in serie di maggiore pregio, quantomeno hanno dato segno di essere più performanti in serie di minore livello. Lo ribadisco, Milka Duno nell'ARCA ha ottenuto delle top-ten in gare in cui ci sono una quarantina di vetture al via.
Carmen Jordà pare essere l'eccezione che conferma la regola, anzi, se consideriamo che ha gareggiato in GP3 per anni, credo che il fatto che non sia riuscita a ottenere risultati di livello accettabile nemmeno gareggiando in campionati amatoriali renda le sue performance quantomeno imbarazzanti, anche di più del fatto di essere arrivata sempre stabilmente tra gli ultimi in GP3.
Era ovvio fin dal primo momento che dichiarazioni di quel calibro avrebbero fatto discutere e la reazione delle presunte colleghe di Carmen Jordà non ha tardato a farsi sentire.
Sophia Flörsch ha twittato la notizia con la didascalia "I don't think so". Anche Beitske Visser(?) ha fatto commenti in proposito ed è molto probabile che ce ne siano state anche delle altre.
Al di là dei numeri che parlano da sé e del fatto che la posizione in classifica di Sophia, in Formula 4, pur non classificandola come capace di competere ad armi pari contro i migliori, dice che, senza ombra di dubbio, il suo genere biologico e la sua identità femminile non la rendono automaticamente l'ultima della classe.
Tutto ciò mi lascia solo un grande dubbio esistenziale. Le lamentele della Nielsen riguardavano il fatto che la Jordà fosse troppo importante. Il mio dubbio esistenziale è: non sarà che la Jordà è troppo importante perché le viene data troppa importanza? Mi sembra un po' avventato affermare che, a causa di questa dichiarazione della Jordà, tutta la categoria delle donne pilota ci rimetta: se qualunque persona dotata di un minimo di senso critico può comprendere che Carmen ha affermato qualcosa che non sta né in cielo né in terra dati concreti alla mano, non credo che il suo giustificare i propri risultati scadenti con il fatto di possedere un utero possa in qualche modo condizionare la carriera delle altre ragazze. Se così fosse sarebbe grave, ma non per quello che Carmen Jordà ha detto.
La reazione là dove l'ignoranza regna (i social network, per intenderci), ancora una volta non si è risparmiata.
Ci sono i fanboy spagnoli, per cui Carmen Jordà è una gnocca, quindi ha sicuramente ragione.
Ci sono le fangirl spagnole, per cui la Jordà è un idolo e, siccome è donna, è vietato non essere d'accordo con il suo parere.
Poi ci sono anche le persone per cui quello che ha detto non sta né in cielo né in terra. La minoranza di costoro hanno fatto due più due e hanno tirato fuori argomentazioni sensate.
Poi c'è stato anche chi se ne è venuto fuori con affermazioni del tipo: la Jordà è una persona orribilehhhh perché sul proprio profilo Instagram pubblica foto in costume da bagno, quindi in nome del femminismohhhh da social media dobbiamo parlare anche di cose che non c'entrano niente, come la sua presunta vita sessuale, il fatto che è una zoccolonahhhh di merdahhhh, che bisognerebbe bruciarla sul rogo con l'accusa di stregoneria e che a causa sua le eroinehhhh badass non hanno ancora dominato il mondo.
Ciliegina sulla torta, dato che ne ricorreva l'anniversario di morte, qualcuno ha osservato in maniera del tutto decontestualizzata che ciò che la Jordà avev affermato era un insulto nei confronti di Maria De Villota.
In generale, ad ogni modo, non ho visto molto interesse per l'anniversario di morte della De Villota da parte di certe persone, quindi inizio a pensare di avere assistito a un caso molto simile a quello in cui gente a cui non importava un emerito cavolo della morte di Wilson utilizzò la storia del cappellino di Hamilton per insultare quest'ultimo...
Quest'altro episodio della saga della Jordà mi ha fatto trarre un'unica conclusione: i sono molte situazioni in cui potremmo ribattere a un'affermazione campata in aria con argomentazioni sensate; ciò nonostante la tentazione di utilizzare argomentazioni campate in aria tanto quanto l'affermazione da contestare.
Io avevo concordato con la Nielsen a proposito di quanto affermava sulle performance della Jordà, ma avevo dissentito sul fatto che, se qualcuno percepisce la Jordà come la donna pilota più importante d'Europa, la colpa fosse della Jordà piuttosto che dell'ignoranza del tifoso medio, dato che l'importanza della Jordà pare essere riconosciuta, a livello di rilevanza, prevalentemente dal tifoso medio. Non ricordo molti addetti ai lavori che abbiano preso Carmen Jordà sul serio, anzi, mi pare che in genere sia capitato l'opposto.
Carmen Jordà, però, pare essere una catalizzatrice di attenzione e pare che le basti parlare per farlo. Purtroppo pare che il suo obiettivo attuale sia quello di parlare a sproposito.
Circa una settimana fa, infatti, avrebbe dichiarato che non bisogna paragonare le donne pilota agli uomini, perché non potranno mai competere alla pari.
La cosa è stata apprezzata dalle sue presunte colleghe, dove per presunte intendo il fatto che le altre gareggiano mentre la Jordà non è ben chiaro se sia ancora in attività o meno? Assolutamente no... e a ragione.
Il problema di fondo che sembra sfuggire a molti - quasi a tutti tranne che alle donne pilota in questione - è che cosa significhi competere alla pari con gli uomini.
C'è anche chi - parlo dell'uomo della strada, non dell'addetto ai lavori - che ha dato ragione alla Jordà, adducendo ragioni che, A PRIMO IMPATTO, potrebbero anche avere un senso. Il nonsense sta in quello che viene definito competere alla pari con gli uomini.
Che finora, nella maggior parte delle competizioni automobilistiche, le donne che hanno dimostrato di avere qualcosa in più della media generale dei piloti sono poche...
Ora, ha senso affermare che le donne non possono competere alla pari con gli uomini adducendo a motivazioni del tipo "la Patrick ha vinto una sola gara, mentre Dixon ha vinto quattro campionati"? Ne dubito, a meno che non si intenda affermare che, nel contesto in questione, Indycar in questo caso, solo Dixon, Franchitti e Montoya siano uomini. Anche Hildebrand, Servia, Bernoldi e Moraes sono uomini. Anche Gutierrez e Gonzalez sono uomini.
In NASCAR Danica è meno performante che nelle open wheel? Assolutamente sì. Il punto è che anche Allmendinger è meno performante in NASCAR che nelle open-wheel e Allmendinger p un uomo.
Il caso di Danica Patrick l'ho scelto perché è stato abbastanza lampante. In Indycar ha ottenuto numerose top-ten, vari piazzamenti sul podio di cui uno alla Indy 500 e una vittoria, classificandosi quinta in classifica generale nella sua stagione migliore, e oltretutto è stata rookie of the year alla Indy 500 del 2005. Si può affermare che non fosse in grado di competere alla pari con gli uomini? Ne dubito fortemente, a meno che, come ho già anticipato, non si possa affermare che tutti i piloti di Indycar che non hanno vinto titoli o che non hanno ottenuto molteplici vittorie non siano uomini.
Questo è un esempio. Ce ne potrebbero essere tanti altri. Bia Figueiredo e Pippa Mann in Indylights hanno ottenuto delle vittorie e, nel caso della Figueiredo, ne aveva già ottenute nella Formula 3 sudamericana.
Milka Duno, barzelletta vivente della Indycar, ha ottenuto almeno qualche piazzamento (oltre che una pole position!) nell'ARCA e con estrema sorpresa devo affermare che ha ottenuto una seconda posizione alla 24 Ore di Daytona, detenendo il miglior risultato ottenuto da una donna in quella competizione.
Tatiana Calderon sembra non essere nulla di più che di medio livello, ma il suo livello è paragonabile a quello di tanti altri ragazzi che gareggiano nella sua stessa serie...
...e questo discorso potrebbe durare all'infinito, fino ad affermare che, relativamente al contesto in cui hanno gareggiato, la maggior parte delle donne pilota hanno ottenuto almeno qualche piazzamento e, se non li ottenevano in serie di maggiore pregio, quantomeno hanno dato segno di essere più performanti in serie di minore livello. Lo ribadisco, Milka Duno nell'ARCA ha ottenuto delle top-ten in gare in cui ci sono una quarantina di vetture al via.
Carmen Jordà pare essere l'eccezione che conferma la regola, anzi, se consideriamo che ha gareggiato in GP3 per anni, credo che il fatto che non sia riuscita a ottenere risultati di livello accettabile nemmeno gareggiando in campionati amatoriali renda le sue performance quantomeno imbarazzanti, anche di più del fatto di essere arrivata sempre stabilmente tra gli ultimi in GP3.
Era ovvio fin dal primo momento che dichiarazioni di quel calibro avrebbero fatto discutere e la reazione delle presunte colleghe di Carmen Jordà non ha tardato a farsi sentire.
Sophia Flörsch ha twittato la notizia con la didascalia "I don't think so". Anche Beitske Visser(?) ha fatto commenti in proposito ed è molto probabile che ce ne siano state anche delle altre.
Al di là dei numeri che parlano da sé e del fatto che la posizione in classifica di Sophia, in Formula 4, pur non classificandola come capace di competere ad armi pari contro i migliori, dice che, senza ombra di dubbio, il suo genere biologico e la sua identità femminile non la rendono automaticamente l'ultima della classe.
Tutto ciò mi lascia solo un grande dubbio esistenziale. Le lamentele della Nielsen riguardavano il fatto che la Jordà fosse troppo importante. Il mio dubbio esistenziale è: non sarà che la Jordà è troppo importante perché le viene data troppa importanza? Mi sembra un po' avventato affermare che, a causa di questa dichiarazione della Jordà, tutta la categoria delle donne pilota ci rimetta: se qualunque persona dotata di un minimo di senso critico può comprendere che Carmen ha affermato qualcosa che non sta né in cielo né in terra dati concreti alla mano, non credo che il suo giustificare i propri risultati scadenti con il fatto di possedere un utero possa in qualche modo condizionare la carriera delle altre ragazze. Se così fosse sarebbe grave, ma non per quello che Carmen Jordà ha detto.
La reazione là dove l'ignoranza regna (i social network, per intenderci), ancora una volta non si è risparmiata.
Ci sono i fanboy spagnoli, per cui Carmen Jordà è una gnocca, quindi ha sicuramente ragione.
Ci sono le fangirl spagnole, per cui la Jordà è un idolo e, siccome è donna, è vietato non essere d'accordo con il suo parere.
Poi ci sono anche le persone per cui quello che ha detto non sta né in cielo né in terra. La minoranza di costoro hanno fatto due più due e hanno tirato fuori argomentazioni sensate.
Poi c'è stato anche chi se ne è venuto fuori con affermazioni del tipo: la Jordà è una persona orribilehhhh perché sul proprio profilo Instagram pubblica foto in costume da bagno, quindi in nome del femminismohhhh da social media dobbiamo parlare anche di cose che non c'entrano niente, come la sua presunta vita sessuale, il fatto che è una zoccolonahhhh di merdahhhh, che bisognerebbe bruciarla sul rogo con l'accusa di stregoneria e che a causa sua le eroinehhhh badass non hanno ancora dominato il mondo.
Ciliegina sulla torta, dato che ne ricorreva l'anniversario di morte, qualcuno ha osservato in maniera del tutto decontestualizzata che ciò che la Jordà avev affermato era un insulto nei confronti di Maria De Villota.
In generale, ad ogni modo, non ho visto molto interesse per l'anniversario di morte della De Villota da parte di certe persone, quindi inizio a pensare di avere assistito a un caso molto simile a quello in cui gente a cui non importava un emerito cavolo della morte di Wilson utilizzò la storia del cappellino di Hamilton per insultare quest'ultimo...
Quest'altro episodio della saga della Jordà mi ha fatto trarre un'unica conclusione: i sono molte situazioni in cui potremmo ribattere a un'affermazione campata in aria con argomentazioni sensate; ciò nonostante la tentazione di utilizzare argomentazioni campate in aria tanto quanto l'affermazione da contestare.
giovedì 17 agosto 2017
Cosa fanno i piloti durante le vacanze?
Durante le vacanze c'è chi si fa selfie controluce... male, male, Hulk mi delude, ormai ha perso l'intuizione che aveva un tempo.
E soprattutto, da quando si fa selfie in compagnia di una maglia?
Il grande guru, invece, non ha perso occasione per stare senza, mostrandosi nel pieno del proprio splendore... anzi, no, un tempo si sarebbe messo un paio di pantaloncini molto più attillati, oppure sarebbe apparso in mutande!
So che non stiamo parlando di gente che guida, ma il cavallo alato di Carmen Jordà a mio parere è epico.
Carmen, intanto, indossa un costume rosa, segno evidente che tifa Force India!
E soprattutto, da quando si fa selfie in compagnia di una maglia?
Il grande guru, invece, non ha perso occasione per stare senza, mostrandosi nel pieno del proprio splendore... anzi, no, un tempo si sarebbe messo un paio di pantaloncini molto più attillati, oppure sarebbe apparso in mutande!
So che non stiamo parlando di gente che guida, ma il cavallo alato di Carmen Jordà a mio parere è epico.
Carmen, intanto, indossa un costume rosa, segno evidente che tifa Force India!
giovedì 29 giugno 2017
La polemica tra Christina Nielsen e i fanboy di Carmen Jordà vista con gli occhi di una donna appassionata di motori
Sottotitolo: l'enorme problema di fondo che tanto gli hater della Jordà quanto i suoi fanboy e preferiscono ignorare
Ci sono questioni di cui non potrebbe importarmi di meno e la presenza di Carmen Jordà in Renault con un ruolo non ben definito è esattamente una di queste. Tuttavia, visto che ultimamente se ne è parlato di nuovo e l'impressione è che, ovunque si vada a parare, non si vada mai a parare sul punto dove vorrei andare a parare io, ho deciso di scrivere un post in proposito.
Tutto è iniziato quando, la settimana scorsa, Christina Nielsen, che di recente ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans nella categoria GTE, ha rilasciato, dopo essere stata intervistata in proposito, una dichiarazione a proposito di Carmen Jordà. In sintesi, la Nielsen avrebbe detto quello che in tanti dicono: che la Jordà non merita un ruolo in Formula 1 e che, per quanto non è giusto che le donne pilota vengono considerate in base a quanto siano fotogeniche, almeno negli States c'è la fortuna che la più fotogenica sia Danica Patrick (autrice di piazzamenti in Formula Atlantic, vincitrice di una gara di Indycar, terza classificata in un'edizione della Indy 500 e ottenitrice di una pole position in NASCAR), mentre in Europa tutti conoscono solo la Jordà, pensano che tutte le donne pilota siano come lei e ciò danneggia l'immagine delle donne nel motorsport.
Questo discorso l'ho sentito in tutte le salse nel corso degli anni e ne condivido buona parte del contenuto (NB. ho detto “buona parte” per un motivo).
Chi non concorda, a quanto pare, sono i fanboy spagnoli. Passati i giorni di gloria in cui la Spagna cadeva ai piedi di Alonso, in molti si sono accorti che le curve della Jordà hanno più fascino della barba di Alonso e hanno iniziato a dirne di tutti i colori contro la Nielsen. Anche a qualche ragazza la cosa non è andata giù e le hanno fatto notare che le donne, nel motorsport, non dovrebbero criticare le altre donne del motorsport. Ad alcuni di questi utenti, che si sono degnati di scrivere in inglese invece che in spagnolo, la Nielsen ha anche risposto, in termini pacati, esprimendo il proprio punto di vista in proposito e sostenendo che, il giorno in cui la Jordà si deciderà a mettersi al volante da qualche parte invece di fare la testimonial, inizierà a considerarla pilota invece che testimonial.
Numerose persone si sono espresse in proposito e in molti hanno anche espresso la loro vicinanza a quanto sostenuto da Christina Nielsen.
Anche in questo caso il copione non cambia: hanno messo a tacere i fanboy che sostenevano che la Nielsen sia solo invidiosa della Jordà, hanno dimostrato che la Nielsen ha ottenuto più risultati in pochi anni di quanti ne abbia ottenuti la Jordà in carriera e hanno dimostrato che ci sono tante donne molto più valide della Jordà, che meriterebbero un posto come development driver molto più di lei, per esempio Simona De Silvestro, Sophia Florsch, Tatiana Calderon...
...
...
...ed è stato qui, a questo punto, esattamente, che ho capito che c'era qualcosa che non andava, e anche di bello grosso, perché di fatto Tatiana Calderon, da loro definita come pilota che merita un posto come development driver, è effettivamente la development driver della Sauber. Questo significa che, mentre tutti sanno che la Jordà è (o è stata, la cosa mi sfugge) testimonial della Renault che veniva spacciata per development driver, sono molti meno quelli che sanno che la Calderon, è effettivamente la development driver di un altro team.
Tornando a quanto affermato da Christina Nielsen, ma collegandoci a quanto ho appena precisato, il problema che in Europa la Jordà sia vista come l'esempio lampante di donna pilota esiste e bisogna riconoscerlo, ma a mio vedere le cause sono diverse da quelle sostenute dalla Nielsen, che dà la colpa solo ed esclusivamente alla Jordà stessa e alla Renault che l'ha messa lì dov'è.
La Renault ha ingaggiato la Jordà come testimonial, sostenendo che fosse altro rispetto a quello che effettivamente è. Questo è stato un errore.
La Jordà ha accettato quel ruolo e su questo non mi sento tanto di biasimarla, perché pare che venga pagata per indossare una maglietta con gli sponsor della Renault e probabilmente fa più bella figura così che spendendo soldi per comprarsi un volante in qualche serie minore.
Il punto centrale, però, è che se la gente non conosce altro che la Jordà, quando di donne famose nel mondo del motorsport ce ne sono e alcune di esse hanno anche avuto a che fare con il panorama GP2-GP3 che mi aspetto che il tifoso mainstream di Formula 1 conosca almeno a livello teorico, la colpa non è da attribuirsi né alla Jordà né alla Renault, ma all'ignoranza della gente stessa, che apparentemente non vede oltre la Jordà. Tale ignoranza, evidentemente, è diffusa anche oltre il livello “mainstream”, se mi è capitato di leggere un articolo il cui autore apparentemente non aveva la più pallida idea del legame tra Tatiana Calderon e la Sauber e il ruolo che occupa presso il team svizzero.
Paradossalmente ire che l'appassionato medio non è al corrente dell'esistenza di altre donne pilota a parte la Jordà per colpa della Jordà e di chi l’ha ingaggiata è un po' come dire che ci sono appassionati di Formula 1 che non conoscono l'esistenza della Caterham perché la Sauber è più famosa e che, di conseguenza, ciò è colpa del fatto che la Sauber esista e prenda parte al campionato di Formula 1... e questa è solo una parte del problema, a mio parere ancora più grosso.
Secondo la Nielsen e secondo il resto del mondo fanboy della Jordà esclusi, a causa della Jordà e del fatto che sia testimonial della Renault l'intero panorama delle donne nel motorsport ci rimette in termini di reputazione.
A causa della Jordà.
A causa della Renault.
Ora, premesso che la Jordà non meriti tutta questa importanza, io rimango abbastanza perplessa di fronte a questo punto di vista, per una ragione che secondo me continua ad essere sistematicamente ignorata. E finché viene ignorata su Tumblr, sito sul quale a suo tempo ho commesso il grave errore di esprimere questo punto di vista, posso anche farmene una ragione perché ne ho avuto abbastanza, ma qui il problema è che viene ignorata anche in tutti gli altri contesti.
La ragione per cui il punto di vista espresso dalla Nielsen e dal resto del mondo mi lascia perplessa ha poco a vedere con il caso specifico in sé. Io, come donna, non vorrei né essere giudicata per via di quello che fa un'altra donna, né che le altre donne fossero giudicate per quello che faccio io. Se la cosa succede, non è colpa mia o dell'altra donna in questione. Come a un uomo è concesso essere un completo inetto senza che ciò vada ad intaccare neanche minimamente la reputazione degli altri uomini, mi aspetterei che accadesse lo stesso anche se ciò riguarda persone che Madre Natura non ha dotato di un pene. Non mi aspetto che, parlando di un contesto in cui c’è predominanza maschile, ciò appaia lampante agli uomini. Però mi aspetterei che, nello stesso contesto, ciò apparisse lampante almeno agli occhi delle donne e che qualcuna puntualizzasse che, se nessuno si sognerebbe mai di giudicare le performance di un uomo basandosi su quelle di altri uomini, non bisognerebbe nemmeno giudicare una donna sulla base delle performance di altre donne.
Christina Nielsen, come tante altre, si sente infastidita dal fatto che la Jordà sia più famosa rispetto ad altre donne e che questo danneggi la reputazione e l'immagine di altre donne. Anche altre donne pilota probabilmente hanno la stessa sensazione ed è questa la ragione per cui anche le fangirl più accanite delle donne nel motorsport detestano la Jordà.
Sono liberissime di farlo, ma mi piacerebbe che prima o poi ci fosse un upgrade e che prima o poi una donna pilota invece di dire “non voglio essere paragonata alla Jordà perché io sono più brava di lei e lei pensa solo ai servizi fotografici” dicesse piuttosto “non voglio essere paragonata alla Jordà perché siamo due persone diverse e non abbiamo niente in comune”. Questo, a mio parere, sarebbe un grosso passo avanti, e non concentrarsi sulle piccole cose, come fecero a suo tempo le tumblrere nordiche di Tumblr secondo le quali la Jordà danneggia l'immagine delle donne primariamente perché si veste in modo indecente. E dico espressamente "tumblrere nordiche" perché per loro è indecente qualsiasi indumento che, in piena estate, poche di noi troverebbero sconveniente indossare oggi, a meno di non dovere entrare a scuola per l'esame di maturità, di non dovere andare in chiesa o di non dovere andare a visitare un luogo di cultura.
Per concludere, tornano alla Renault, rimango del parere che ci sarebbe stata una scappatoia molto più facile per tutti, ovvero quella di far dichiarare alla Jordà l'intenzione di ritirarsi dalle competizioni almeno a livello "serio" e di ingaggiarla ufficialmente come testimonial pubblicitaria, magari affidandole anche l'incarico di promoter di qualche iniziativa che le avrebbe fatto fare bella figura almeno fuori dalle piste, invece di fare le cose a questo modo, in cui sembra che la Jordà rubi il volante a piloti più talentuosi, e dico SEMBRA perché dubito fortemente che alla Renault svolga qualche funzione diversa da quella di testimonial e che, senza di lei, servirebbe qualcuno al suo posto.
Purtroppo non è accaduto niente di tutto ciò e periodicamente si ripropongono le stesse polemiche. Il mio augurio è che, prima o poi, le polemiche prendano in considerazione TUTTI gli aspetti della questione Jordà vs altre donne del motorsport, compreso il fatto che la parità dei sessi si raggiungerà soltanto quando ciascuno, indipendentemente dal proprio sesso, verrà giudicato per quello che fa e non per quello che hanno fatto altre persone dello stesso sesso.
Peraltro sono convinta che se Carmen Jordà fosse una ragazza acqua e sapone, dall'aria simpatica e si dichiarasse sostenitrice dei diritti delle donne nel motorsport (o almeno avesse almeno una di queste caratteristiche) verrebbe probabilmente portata su un piedistallo e qualcuno arriverebbe a giustificare i suoi risultati spacciandola quantomeno per pilota di livello discreto, visto che quelle che hanno risultati discreti vengono spacciate per supercampionesse (Sophia Florsch al momento ha all’attivo un 19esimo posto in classifica nella Formula 4 ADAC ed è 18esima nel campionato attuale, se fosse un ragazzo dubito che qualcuno la vedrebbe già pronta per fare la development driver in Formula 1 o addirittura per gareggiarci).
Post scritto sia per F1GC sia per il mio blog.
Ci sono questioni di cui non potrebbe importarmi di meno e la presenza di Carmen Jordà in Renault con un ruolo non ben definito è esattamente una di queste. Tuttavia, visto che ultimamente se ne è parlato di nuovo e l'impressione è che, ovunque si vada a parare, non si vada mai a parare sul punto dove vorrei andare a parare io, ho deciso di scrivere un post in proposito.
Tutto è iniziato quando, la settimana scorsa, Christina Nielsen, che di recente ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans nella categoria GTE, ha rilasciato, dopo essere stata intervistata in proposito, una dichiarazione a proposito di Carmen Jordà. In sintesi, la Nielsen avrebbe detto quello che in tanti dicono: che la Jordà non merita un ruolo in Formula 1 e che, per quanto non è giusto che le donne pilota vengono considerate in base a quanto siano fotogeniche, almeno negli States c'è la fortuna che la più fotogenica sia Danica Patrick (autrice di piazzamenti in Formula Atlantic, vincitrice di una gara di Indycar, terza classificata in un'edizione della Indy 500 e ottenitrice di una pole position in NASCAR), mentre in Europa tutti conoscono solo la Jordà, pensano che tutte le donne pilota siano come lei e ciò danneggia l'immagine delle donne nel motorsport.
Questo discorso l'ho sentito in tutte le salse nel corso degli anni e ne condivido buona parte del contenuto (NB. ho detto “buona parte” per un motivo).
Chi non concorda, a quanto pare, sono i fanboy spagnoli. Passati i giorni di gloria in cui la Spagna cadeva ai piedi di Alonso, in molti si sono accorti che le curve della Jordà hanno più fascino della barba di Alonso e hanno iniziato a dirne di tutti i colori contro la Nielsen. Anche a qualche ragazza la cosa non è andata giù e le hanno fatto notare che le donne, nel motorsport, non dovrebbero criticare le altre donne del motorsport. Ad alcuni di questi utenti, che si sono degnati di scrivere in inglese invece che in spagnolo, la Nielsen ha anche risposto, in termini pacati, esprimendo il proprio punto di vista in proposito e sostenendo che, il giorno in cui la Jordà si deciderà a mettersi al volante da qualche parte invece di fare la testimonial, inizierà a considerarla pilota invece che testimonial.
Numerose persone si sono espresse in proposito e in molti hanno anche espresso la loro vicinanza a quanto sostenuto da Christina Nielsen.
Anche in questo caso il copione non cambia: hanno messo a tacere i fanboy che sostenevano che la Nielsen sia solo invidiosa della Jordà, hanno dimostrato che la Nielsen ha ottenuto più risultati in pochi anni di quanti ne abbia ottenuti la Jordà in carriera e hanno dimostrato che ci sono tante donne molto più valide della Jordà, che meriterebbero un posto come development driver molto più di lei, per esempio Simona De Silvestro, Sophia Florsch, Tatiana Calderon...
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...ed è stato qui, a questo punto, esattamente, che ho capito che c'era qualcosa che non andava, e anche di bello grosso, perché di fatto Tatiana Calderon, da loro definita come pilota che merita un posto come development driver, è effettivamente la development driver della Sauber. Questo significa che, mentre tutti sanno che la Jordà è (o è stata, la cosa mi sfugge) testimonial della Renault che veniva spacciata per development driver, sono molti meno quelli che sanno che la Calderon, è effettivamente la development driver di un altro team.
Tornando a quanto affermato da Christina Nielsen, ma collegandoci a quanto ho appena precisato, il problema che in Europa la Jordà sia vista come l'esempio lampante di donna pilota esiste e bisogna riconoscerlo, ma a mio vedere le cause sono diverse da quelle sostenute dalla Nielsen, che dà la colpa solo ed esclusivamente alla Jordà stessa e alla Renault che l'ha messa lì dov'è.
La Renault ha ingaggiato la Jordà come testimonial, sostenendo che fosse altro rispetto a quello che effettivamente è. Questo è stato un errore.
La Jordà ha accettato quel ruolo e su questo non mi sento tanto di biasimarla, perché pare che venga pagata per indossare una maglietta con gli sponsor della Renault e probabilmente fa più bella figura così che spendendo soldi per comprarsi un volante in qualche serie minore.
Il punto centrale, però, è che se la gente non conosce altro che la Jordà, quando di donne famose nel mondo del motorsport ce ne sono e alcune di esse hanno anche avuto a che fare con il panorama GP2-GP3 che mi aspetto che il tifoso mainstream di Formula 1 conosca almeno a livello teorico, la colpa non è da attribuirsi né alla Jordà né alla Renault, ma all'ignoranza della gente stessa, che apparentemente non vede oltre la Jordà. Tale ignoranza, evidentemente, è diffusa anche oltre il livello “mainstream”, se mi è capitato di leggere un articolo il cui autore apparentemente non aveva la più pallida idea del legame tra Tatiana Calderon e la Sauber e il ruolo che occupa presso il team svizzero.
Paradossalmente ire che l'appassionato medio non è al corrente dell'esistenza di altre donne pilota a parte la Jordà per colpa della Jordà e di chi l’ha ingaggiata è un po' come dire che ci sono appassionati di Formula 1 che non conoscono l'esistenza della Caterham perché la Sauber è più famosa e che, di conseguenza, ciò è colpa del fatto che la Sauber esista e prenda parte al campionato di Formula 1... e questa è solo una parte del problema, a mio parere ancora più grosso.
Secondo la Nielsen e secondo il resto del mondo fanboy della Jordà esclusi, a causa della Jordà e del fatto che sia testimonial della Renault l'intero panorama delle donne nel motorsport ci rimette in termini di reputazione.
A causa della Jordà.
A causa della Renault.
Ora, premesso che la Jordà non meriti tutta questa importanza, io rimango abbastanza perplessa di fronte a questo punto di vista, per una ragione che secondo me continua ad essere sistematicamente ignorata. E finché viene ignorata su Tumblr, sito sul quale a suo tempo ho commesso il grave errore di esprimere questo punto di vista, posso anche farmene una ragione perché ne ho avuto abbastanza, ma qui il problema è che viene ignorata anche in tutti gli altri contesti.
La ragione per cui il punto di vista espresso dalla Nielsen e dal resto del mondo mi lascia perplessa ha poco a vedere con il caso specifico in sé. Io, come donna, non vorrei né essere giudicata per via di quello che fa un'altra donna, né che le altre donne fossero giudicate per quello che faccio io. Se la cosa succede, non è colpa mia o dell'altra donna in questione. Come a un uomo è concesso essere un completo inetto senza che ciò vada ad intaccare neanche minimamente la reputazione degli altri uomini, mi aspetterei che accadesse lo stesso anche se ciò riguarda persone che Madre Natura non ha dotato di un pene. Non mi aspetto che, parlando di un contesto in cui c’è predominanza maschile, ciò appaia lampante agli uomini. Però mi aspetterei che, nello stesso contesto, ciò apparisse lampante almeno agli occhi delle donne e che qualcuna puntualizzasse che, se nessuno si sognerebbe mai di giudicare le performance di un uomo basandosi su quelle di altri uomini, non bisognerebbe nemmeno giudicare una donna sulla base delle performance di altre donne.
Christina Nielsen, come tante altre, si sente infastidita dal fatto che la Jordà sia più famosa rispetto ad altre donne e che questo danneggi la reputazione e l'immagine di altre donne. Anche altre donne pilota probabilmente hanno la stessa sensazione ed è questa la ragione per cui anche le fangirl più accanite delle donne nel motorsport detestano la Jordà.
Sono liberissime di farlo, ma mi piacerebbe che prima o poi ci fosse un upgrade e che prima o poi una donna pilota invece di dire “non voglio essere paragonata alla Jordà perché io sono più brava di lei e lei pensa solo ai servizi fotografici” dicesse piuttosto “non voglio essere paragonata alla Jordà perché siamo due persone diverse e non abbiamo niente in comune”. Questo, a mio parere, sarebbe un grosso passo avanti, e non concentrarsi sulle piccole cose, come fecero a suo tempo le tumblrere nordiche di Tumblr secondo le quali la Jordà danneggia l'immagine delle donne primariamente perché si veste in modo indecente. E dico espressamente "tumblrere nordiche" perché per loro è indecente qualsiasi indumento che, in piena estate, poche di noi troverebbero sconveniente indossare oggi, a meno di non dovere entrare a scuola per l'esame di maturità, di non dovere andare in chiesa o di non dovere andare a visitare un luogo di cultura.
Per concludere, tornano alla Renault, rimango del parere che ci sarebbe stata una scappatoia molto più facile per tutti, ovvero quella di far dichiarare alla Jordà l'intenzione di ritirarsi dalle competizioni almeno a livello "serio" e di ingaggiarla ufficialmente come testimonial pubblicitaria, magari affidandole anche l'incarico di promoter di qualche iniziativa che le avrebbe fatto fare bella figura almeno fuori dalle piste, invece di fare le cose a questo modo, in cui sembra che la Jordà rubi il volante a piloti più talentuosi, e dico SEMBRA perché dubito fortemente che alla Renault svolga qualche funzione diversa da quella di testimonial e che, senza di lei, servirebbe qualcuno al suo posto.
Purtroppo non è accaduto niente di tutto ciò e periodicamente si ripropongono le stesse polemiche. Il mio augurio è che, prima o poi, le polemiche prendano in considerazione TUTTI gli aspetti della questione Jordà vs altre donne del motorsport, compreso il fatto che la parità dei sessi si raggiungerà soltanto quando ciascuno, indipendentemente dal proprio sesso, verrà giudicato per quello che fa e non per quello che hanno fatto altre persone dello stesso sesso.
Peraltro sono convinta che se Carmen Jordà fosse una ragazza acqua e sapone, dall'aria simpatica e si dichiarasse sostenitrice dei diritti delle donne nel motorsport (o almeno avesse almeno una di queste caratteristiche) verrebbe probabilmente portata su un piedistallo e qualcuno arriverebbe a giustificare i suoi risultati spacciandola quantomeno per pilota di livello discreto, visto che quelle che hanno risultati discreti vengono spacciate per supercampionesse (Sophia Florsch al momento ha all’attivo un 19esimo posto in classifica nella Formula 4 ADAC ed è 18esima nel campionato attuale, se fosse un ragazzo dubito che qualcuno la vedrebbe già pronta per fare la development driver in Formula 1 o addirittura per gareggiarci).
Post scritto sia per F1GC sia per il mio blog.
mercoledì 15 aprile 2015
#3: Commento al Gran Premio della Cina: Shanghai, 10-12 Aprile 2015
Come diceva una profezia Maya sull’Apocalisse: verranno
tempi duri, soltanto metà dei gran premi stagionali saranno trasmessi in
diretta, la McLaren partirà dalla penultima fila, il gran premio di Germania
uscirà dal campionato, i motori Renault andranno in fumo un giorno sì e l’altro
pure e tutti, perfino Mazzoni, si dimenticheranno del giorno in cui Montezemolo
salì sul podio, come rappresentante della Ferrari, dopo la vittoria di
Barrichello nella prima edizione del gran premio della Cina.
Se non altro almeno la parte relativa alla vittoria di
Barrichello è stata ricordata, anche se Montezemolo pare non essere stato
menzionato.
Per la prima volta è stato trasmesso un gran premio in
diretta Rai quest’anno, per la prima volta non ho visto nemmeno un fotogramma
di prove libere, ma pare che non mi sia persa granché: soltanto il Gangster Rapper
che faceva registrare il miglior tempo in ogni sessione, il che non prometteva
un weekend molto movimentato dato che la Mercedes e la sindrome del miglior
tempo solo quando non serve non sono per nulla connesse l’una all’altra.
La Ferrari era all’inseguimento e la Williams qui aveva
portato una nuova ala, in sole due copie, una per pilota. Quella di Feliiii per
l’esattezza è durata una sessione e mezzo di prove libere, poi è stata
distrutta da una serie di fattori avversi, come ad esempio il fatto che il DRS
sia rimasto aperto, che Feliiii sia andato in giro per i prati e che al termine
del prato ci fosse un muro. È da segnalare come giovedì e venerdì lo si fosse
visto con un pizzetto simile a quello che un tempo si faceva crescere per le
occasioni speciali, come ad esempio la presentazione della Ferrari, mentre
sabato era completamente sbarbato. C’è da chiedersi se non si sia messo a
tenere la barba al sabato se le cose vanno bene al venerdì e tenerla la
domenica se le cose vanno bene al sabato. Se non altro sarebbe una
superstizione più igienica del tenere sempre lo stesso paio di mutande.
Qualcuno potrebbe chiedersi se la giornata di venerdì si
riassuma tutta qui ed effettivamente devo dire che sì, non ho altro da
aggiungere. Poi sabato mattina si sono fatte le 9.00 e recuperati gli occhiali
e una felpa, mi sono spostata direttamente dal letto alla cucina, perché mio
padre stava guardando la TV in soggiorno e purtroppo non stava guardando le
qualifiche.
La prima sorpresa è stata scoprire che le due Sacre
Cenerentole, almeno per il momento, erano arrivate entrambe a vedere la luce
emanata dalla pista. Solo un dubbio mi sconcertava: se Who’s That Guy e lo
Spazzino della Pitlane erano entrambi in pista, chi avrebbe spazzato la
pitlane? E soprattutto, quello che vedevamo era la verità o eravamo vittime di
un complotto finalizzato a farci credere che la Sacra Cenerentola abbia due
monoposto, quando in realtà ne ha solo una e i piloti si sfidano a briscola per
decidere a chi toccherà guidarla?
Secondo me è un complotto, dopotutto la Formula 1 stessa
è un enorme complotto finalizzato a far passare inosservato il campionato di
briscola a cui fa da contorno.
Ferniiii: “Comunque, se proprio volete saperlo, sono
stato io che ho pagato i pezzi di ricambio per fare in modo che la Sacra
Cenerentola avesse due vetture. Sono stanco di qualificarmi penultimo.”
Jensiiii: “In pratica mi stai dicendo che sei già sicuro
di essere più lento di me durante le qualifiche?”
Ferniiii: “No, ma ti ricordo dai commenti allo scorso campionato
che tu non esisti, quindi se anche sei dietro di me non ti devo considerare.”
Jensiiii: “Bene, mentre tu non mi consideri io vado più
forte di te e ti faccio stare il più vicino possibile a Willy.”
Ferniiii: “Willy? Who’s that guy?”
Who’s that guy: “Sono il the best dei the best! *-* In
cu*o a Merhipoppins, almeno qui!”
Lo Spazzino della Pitlane: “EHIIIIIIII! Come osi rubarmi
la scopa?! O.O Non prenderai il mio posto! Io spazzo molto meglio di te!”
Who’s that guy: “Questo è tutto da vedere.”
Lo Spazzino della Pitlane: “Quando spazzi tu, il
pavimento rimane tutto impolverato! Inoltre se passa Ferniiii pensa che ci sia
uno sconosciuto che sta spazzando!”
Ferniiii: “Invece quando spazzi tu penso che ci sia uno
spazzino che sta spazzando. Io non capisco perché devo stare qui vicino a
questa plebaglia... sconosciuti, spazzini... giusto per chiarire il concetto,
io sono Fernando Alonso, Altissimo Imperatore di Oviedo, di Woking e del
mondo.”
Lo Spazzino della Pitlane: “Quindi sei anche imperatore
della Cina?”
Ferniiii: “Perché no, magari le imitazioni cinesi dei
motori Honda sono meglio dei motori Honda stessi. Del resto ci vuole poco:
tutto è meglio dei motori Honda.”
Un motore Renault: “Sei pronto a scommetterlo?”
Ferniiii: “Io non scommetto, se non su chi sarà il primo
pilota a tagliare il traguardo oggi.”
Jensiiii: “Secondo me sarà Sebbiiii.”
Ferniiii: “Secondo me sarà Rosbiiii.”
Lo Spazzino della Pitlane: “Io di solito leggo il futuro
nella polvere che rimane attaccata alla scopa, però il mio compagno di briscola
me l’ha rubata... quindi mi ispiro al caso: secondo me sarà Hammiiii.”
Who’s that guy: “Io nella polvere della scopa leggo
strane cose. L’unica verità è che, secondo la sacra aura Gufo-Mazzoniana della
polvere, il primo a tagliare il traguardo sarà nientemeno che il signore e
padrone del Monopoli, il sommo Bernd Maylander.”
Voce fuori campo: “COMPLOTTOOOOOOOOOO!”
Who’s that guy: “Cosa te lo fa pensare?”
Voce fuori campo: “È molto semplice. Qualcuno si saboterà
da solo per falsare il risultato della gara. Magari il pilota che si saboterà
da solo sarà uno dei piloti del Vitellino Rosso. Magari il pilota in questione
ha un padre che nel vederlo ritirato darà in escandescenze.”
Lo Spazzino della Pitlane: “Magari domani sera, affranto
dal proprio risultato, quel pilota si taglierà radendosi la barba.”
Voce fuori campo: “Temo che a quello specifico pilota la
barba non sia ancora spuntata. Comunque perché non andate a giocare a briscola?”
Lo Spazzino della Pitlane: “Perché stiamo aspettando che
arrivi il primo degli esclusi, a cui toccherà di fare da tesoriere raccogliendo
i soldi per le scommesse.”
Hulk: “Sono qui. Mi stavo solo procurando un po’ di erba
indiana nel mio box, dato che alle partite di briscola non manca mai. Ma forse
tu ti dai ad altro genere di vizi e sniffi la polvere.”
Lo Spazzino della Pitlane: “No, la polvere va soltanto
raccolta con l’apposita paletta e buttata nella spazzatura. A quel punto la
paletta va pulita con uno straccio fino a farla brillare. Ah, dimenticavo:
oltretutto bisogna anche lavare lo straccio.”
Mentre lo Spazzino della Pitlane lavava lo straccio, i
piloti per cui non era ancora giunta l’ora della briscola disputavano la Q2.
Dani-Smile: “LIKE A BOOOOOOOOOSSSSSSSS! Almeno stavolta
lo metterò in quel posto al mio compagno di squadra e ai Toro Rosso Boysssss!”
Il Kiwi: “Smettila di muggire e di vantarti di essere il
the best dei the best, altrimenti pago Sonyericson per renderti la vita
impossibile, domani.”
Dani-Smile: “E io pago Checo per venirti addosso.”
Checoooo: “Sono troppo lontano. Però sono vicino al mio
compagno di squadra. Potremmo inscenare un demolition derby. Prima, però,
voglio batterlo a briscola.”
Hulk: “Non mi batterai mai! io sono un campione
indiscusso.”
Checoooo: “Allora perché Who’s that guy non ti permette
nemmeno di giocare e ti fa solo raccogliere i soldi?”
Hulk: “Non saprei, però potrei usarli per comprare erba
messicana da offrire a tutti per attirarmi la simpatia dei nostri colleghi, in
modo che non mi vengano addosso in gara.”
Checoooo: “Questa è una buona idea. Perché non cerchi di
uscire di nascosto dal retrobox della Sacra Cenerentola? Così ci troviamo in
bagno a contrattare...”
Hulk: “Ma cosa diranno i tuoi colleghi usciti in Q2,
quando non ti vedranno giocare a briscola insieme a loro?”
Checoooo: “Devo liberarmi di loro... sì, ho trovato! Vado
a nascondere il ciuccio al Piccolo Max, così mentre loro saranno impegnati a
consolarlo per quella terribile perdita si dimenticheranno della briscola.”
Hulk: “Oh my Tonio. È terribile dimenticarsi della
briscola...”
Intanto, nel box del Vitellino Rosso...
Il Piccolo Max: “Mi hai rubato il ciuccio!”
Carlos Santana Junior: “No, sei tu che l’hai perso,
perché sei troppo piccolo per avere già la memoria ben sviluppata e non ti
ricordi dove l’hai messo.”
Il Piccolo Max: “L’avevo lasciato vicino alla trottola
con cui stavo giocando prima delle qualifiche.”
Carlos Santana Junior: “L’hai perso.”
Il Piccolo Max: “No, sei tu che me l’hai rubato. E poi io
sono più veloce di te, quindi non ho bisogno del ciuccio.”
Carlos Santana Junior: “Mentre io sono più figo di te, ho
perfino la barba.”
Il Piccolo Max: “Un giorno anch’io avrò la barba. E quel
giorno tu sarai già a piedi.”
Carlos Santana Junior: “Dopo quello che hai detto, domani
ti butterò fuori in partenza.”
Il Piccolo Max: “Provaci e mando mio padre a picchiarti.”
Il Kiwi: “Capisco che oggi è stato proclamato lo sciopero
internazionale delle baby sitter, ma non pensate che dovremmo ugualmente
comportarci da bravi bambini e organizzare un torneo di briscola?”
Il Piccolo Max: “Dov’è Checo?”
Carlos Santana Junior: “Dov’è Maldiiii?”
Il Kiwi si guarda intorno: “Non ne ho idea.”
Intanto, in bagno...
Maldiiii: “Finalmente vi ho scoperti! Come osate
trafficare erba messicana di nascosto da tutti? Soprattutto tu, Checo, mi
deludi. Lo sai che l’erba messicana va mischiata con quella venezuelana.”
Checoooo: “Quella messicana costa di più e non ho
intenzione di dividere con te i miei introiti.”
Maldiiii: “Come osi accoltellarmi alle spalle,
traditore?!”
Checoooo: “Accoltellarti alle spalle?! Neanche per idea!
Mi perderei il momento in cui la tua espressione da trollone diventa
un’espressione da perdente in punto di morte.”
Maldiiii: “Io, invece, in questo momento sto per vedere
l’espressione di uno Speedy Gonzales messicano mentre viene preso a calci nelle
parti intime.” Hulk intanto fugge senza pagare l’erba messicana... “Ehi, dove
vai! Questo è un complotto contro il clan messico-venezuelano.”
Checoooo: “Complottoooooooo! Il mondo è nostro! U.U”
Feliiii & Luigi Filippo: “Il mondo non è affatto
vostro! Nel caso la cosa vi sia sfuggita, noi siamo in Q3.”
Checoooo: “Oh my Dani Smile.”
Feliiii: “C’è anche quello, ma mi starà dietro. Una legge
non scritta dice che la prima fila sarà occupata dalle Mercedes, mentre la
seconda e la terza dai Ferrari Boys e dai Williams Boys in ordine sparso.”
Kimiiiii: “Quello che non capisco è perché, in questo
ordine sparso, io debba essere l’ultimo.”
Non lo sappiamo neanche noi, ma quello che è certo è che
il Gangster Rapper aveva ottenuto la pole, casomai qualcuno avesse dei dubbi,
Princess Britney era secondo, poi c’erano Sebbiiii, Feliiii, Bo77as, Kimiiii e
in settima posizione Dani-Smile, che ormai non se lo fila più nessuno perché
per vincere un gran premio prima dovrebbe commissionare agli alieni il
rapimento dei piloti di Mercedes, Ferrari e Williams. Anche in quel caso,
comunque, la vittoria non sarebbe assicurata.
Verranno tempi migliori per la Redbull, un giorno, ne
sono sicura. Il problema, per Dani-Smile, a quel punto, potrebbe essere il
compagno di squadra che si ritroverà, ma di questo ne parleremo
approfonditamente in un secondo momento.
Spendo un ultimo istante per parlare delle qualifiche:
Grosjiiii si è piazzato davanti alle Sauber ed erano non so quanti secoli che
c’erano due Sauber in top-10.
SI PARTEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE! In quel momento ero sveglia
da più o meno un quarto d’ora, sono arrivata davanti alla TV in tempo dopo
l’immancabile pausa bagno e tutto sommato avevo già un certo grado di
partecipazione emotiva.
Il Gangster Rapper è partito tenendo la prima posizione.
Britney è partito tenendo la seconda posizione.
Sebbiiii, illuminato dalle performance che sfoderava
l’Imperatore dei Sette Cavallini d’Argento durante certe partenze, ha pensato
bene di andare a tagliare la strada a chi gli stava di fianco, non
preoccupandosi del fatto che qualcun altro poteva superarlo dall’altra parte.
Gli è andata bene, perché Bo77as non è riuscito a passarlo.
Bo77as: “Comunque ho guadagnato una posizione, quindi
sono un figo.”
Kimiiii: “Secondo me stai anche per perderne una.”
Feliiii: “E perché solo una, quando potrebbe perderne
due?”
Infatti è proprio quello che è accaduto un paio di curve
dopo: Bo77as, che dalla quinta posizione era risalito alla quarta, per non
farsi nulla si è ritrovato anche sesto.
Di fatto dopo trenta secondi avevamo Hammiiii, Britney,
Sebbiiii, Kimiiii, Feliiii e Bo77as che erano i primi sei. Sono rimasti tali e
quali fino alla bandiera a scacchi, con la sola differenza che i primi tre
tutto sommato per un certo tratto non erano così lontani, Kimiiii era
abbastanza staccato, mentre Feliiii era a un’era geologica di distanza e
disperso da qualche parte, a una certa distanza, c’era anche Bo77as. Poi,
dietro di loro, ma dietro proprio di un bel po’, c’erano quelli che avevano
ancora qualche incertezza sul risultato finale.
Comunque la formula magica Mercedes / Mercedes / Ferrari
/ Ferrari / Williams / Williams non mi spaventa, perché ormai ho capito qual è
la cosa più intrigante nel vedere un gran premio di Formula 1: avere la
certezza che ci sono incognite. Per esempio, durante le fasi di avvio della
gara, non so se alla partenza o poco dopo (sono sicura di averli visti
affiancati, per un nanosecondo, mentre la regia li inquadrava per sbaglio), lo
Spazzino della Pitlane ha superato Who’s That Guy! *_______* Ammetto che sarei
stata felice anche se fosse capitato l’esatto opposto, perché non ho ancora un
preferito tra i due, ma tutto sommato lo Spazzino della Pitlane per il momento
mi sembra una personalità più epica, quindi ben venga che in quel momento fosse
penultimo! *-*
Who’s That Guy: “Ciò mi offende profondamente. A questo
punto preferivo che l’Autrice, sulle orme di Ferniiii, non fosse al corrente
della mia esistenza.”
L’Autrice©: “Se ti può consolare, la maggior parte della
popolazione mondiale non sa chi sei.”
Who’s That Guy: “Però lo sa lo Spazzino della pitlane,
che mi ha rubato la scopa.”
Lo Spazzino della Pitlane: “Veramente quella era la MIA
scopa, che tu mi hai rubato ieri. Me la sono solo ripresa, perché mi spetta di
diritto.”
Who’s That Guy: “Allora adesso citofono ai box per
lamentarmi che io non ne ho una.”
Lo Spazzino della Pitlane: “Ai box sono tutti impegnati,
stanno spolverando.”
Who’s That Guy: “Comunque voglio una scopa. La devo usare
come spada per il nostro duello.”
Lo Spazzino della Pitlane: “Quale duello?”
Who’s That Guy: “Non crederai che ti permetta di
superarmi senza sfidarti a duello!”
Lo Spazzino della Pitlane: “Non mi piacciono i duelli.
Preferisco spazzare il pavimento piuttosto che dover lavare la tuta imbrattata
di sangue.”
Who’s That Guy: “Puoi sempre cambiartela.”
Lo Spazzino della Pitlane: “Ti ricordo che le tute
costano e che la Sacra Cenerentola voleva farci stare in mutande...”
Una fangirl: “Ecco, quella era una buona idea!”
Lo Spazzino della Pitlane: “...Ma anche le mutande
costano.”
Una fangirl: “L’idea avrebbe potuto essere ancora
migliore.”
Poi è arrivato il 10° giro... in quel momento Hulk stava
parcheggiando la vettura con il cambio che l’aveva abbandonato, ma guardando i
distacchi ho notato che qualcosa di ben più importante stava succedendo in quei
frangenti.
Who’s That Guy: “I’M THE BOSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS!”
Lo Spazzino della Pitlane: “Oltraggio! O.O Mi hai rubato
di nuovo la scopa.”
Who’s That Guy: “Me la sono conquistata sul campo.”
Lo Spazzino della Pitlane: “Esatto, sul campo... tornaci.
Vai a zappare.”
Who’s That Guy: “E tu vai a spolverare!”
Lo Spazzino della Pitlane: “Molto volentieri, dopo averti
annientato.”
Purtroppo lo Spazzino della Pitlane non è riuscito ad
annientare WTG, arrivando ultimo. Però è già importante: sono arrivati entrambi
al traguardo, con profonda invidia del Kiwi che già da un’ora si stava
disperando per la repentina e improvvisa dipartita del motore Renault della sua
monoposto... e non sarebbe stato l’unico.
La prima metà della gara è stata caratterizzata, come
credo di avere già detto, dai tre piloti di testa che fingevano che la vittoria
del Gangster Rapper potesse essere messa in discussione. La cosa più intrigante
è stata che per un istante ci ho creduto davvero. O magari il fatto che, in
linea con i miei standard attuali, non me ne fregava un accidente perché sapevo
che, se fosse accaduto qualcosa di figo, sarebbe accaduto quindici posizioni
più indietro.
Però, a conti fatti, qualcosa è accaduto.
Eravamo abituati a sentire Hamilton che, quando era nelle
retrovie, piagnucolava sostenendo che il mondo era ingiusto.
Eravamo abituati a sentire Vettel e Alonso che urlavano
“you have to leave the space”, unica frase di senso compiuto che pare conoscano
in quei momenti, quando si incontravano in pista.
Eravamo abituati a sentire, questo non l’anno scorso
purtroppo, Smedley che si rivolgeva a Massa chiamandolo con nomignoli
improbabili.
Ci mancava Rosberg che si lamentava che Hamilton andava
troppo piano e che il team doveva dirgli di andare più forte, altrimenti
sarebbero stati troppo vicini.
Confesso che sono rimasta abbastanza basita: non ho mai
sentito di un pilota che ha una crisi mistica e che si lamenta che il suo
compagno è troppo vicino e che gli potrebbe venire la tentazione di attaccarlo.
Confesso anche che per quanto l’episodio fosse curioso mi
aspettavo qualcosa di più intrigante... e c’è stato qualcosa di più intrigante!
VENEZUELA POWERRRRRRRRRRRRRRRRRR!
Durante il secondo pit-stop Maldiiii, che fino a quel
momento era settimo, quindi praticamente vincitore del gran premio dei poveri,
dato l’inarrivabilità (temo che questo termine non esista) di Mercedes, Ferrari
e Williams, si è perso nella pitlane, segno che evidentemente Grosjiiii ha
l’abitudine di manomettere i navigatori satellitari dei suoi compagni di
squadra.
Maldiiii: “Se pensate che il mio show sia finito qui, vi
sbagliate.”
Infatti, dopo un po’ che era tornato in pista, per non
farsi mancare niente è finito in testacoda.
Jensiiii e Ferniiii non potevano credere ai loro occhi!
Loro lo sapevano che, essendo un ragazzo di buon cuore, Maldiiii aveva
inscenato tutto quanto solo ed esclusivamente per permettere anche a loro di
lottare per le posizioni (posizioni tipo la 12°) con qualcuno.
Jensiiii: “Sono davanti io, quindi è tutto miooooooooooo!
*_____* Pastor my love!”
È andato in scena un duello alquanto emozionante,
insomma, roba che qualcuno poteva aspettarsi di vedere dal Gangster Rapper e da
Rosbiiii, ma che io sinceramente mi aspettavo maggiormente da Who’s That Guy e
dallo Spazzino della pitlane.
Purtroppo per loro l’esito è stato diverso dai duelli
epici (che poi, a guardarci bene, di balletti vari tra Sacre Cenerentole e/o
Coccodrilli Rombanti ce ne sono stati, l’unico che c’è mancato è stato uno
scontro tra due Coccodrilli Rombanti, ma ho sempre pensato che i piloti della
Sacra Cenerentola in genere fossero più agguerriti dei loro colleghi, quindi la
cosa ci sta), in quanto Jensiiii l’ha messo in quel posto a Maldiiii... in
senso letterale.
Jensiiii ha rotto l’ala anteriore, il che vista
l’esperienza pregressa potrebbe far pensare che la vettura avesse iniziato ad
andare meglio, mentre a Maldiiii è andata peggio e, dopo varie peripezie, è
andato ai box a parcheggiare. Di lì a un’ora, Jensiiii sarebbe stato
penalizzato con uno “stop and go virtuale”: da 13° che era è arrivato 14°.
Maldiiii: “Lo spettacolo è finito. Spegnete la TV.
Spegnete i motori.”
La vettura del Piccolo Max: “Sììììììììììì! Finalmente si
va a dormire! *_________* Like a boss!”
Il Piccolo Max: “WHAT. THE. FUCK.”
Voce fuori campo: “Un bambino educato non dovrebbe dire
parole del genere.”
Il Piccolo Max: “E invece le ripeto. WHAT. THE. FUCK. Ti
rendi conto che ero ottavo? Ma soprattutto, ti rendi conto che, deluso dal mio
ritiro, mio padre se la prenderà con me e mi metterà in punizione non facendomi
più giocare con la playstation fino alla prossima volta che conquisterò dei
punti??”
La gara è finita con Bernd Maylander al comando. I
commissari, nel frattempo, spostavano a spinta la vettura ferma sul rettilineo
dei box, lasciandomi qualche dubbio:
1) la gara era ormai finita e si sapeva che sarebbe
finita dietro la safety car, perché fare quello sforzo?
2) in Cina non esistono mezzi per recuperare le vetture
incidentate?
Un'altra cosa che è accaduta è che Dani-Smile è riuscito
a conquistare la nona posizione, quindi sarebbe arrivato dietro al Piccolo Max
strappandola a Sonyericson e che entrambe le Sauber sono arrivate in zona
punti.
Presto il team potrebbe andare di nuovo in tribunale
perché, visto il successo di Guido Per Il Giardino, anche lo Spaccabottiglie
vorrebbe fare causa al team.
Si è arrivati al
momento del podio, in cui il Gangster Rapper ha commesso un imperdonabile
misfatto: spruzzare champagne in faccia a una delle ragazze del podio. Insomma,
non ha fatto niente di diverso rispetto a quello che fanno gli altri. La stampa
britannica, però, ha deciso di scrivere che quello che ha commesso è molestia
sessuale.
Ehm... SERIAMENTE?! O.O
Stiamo scherzando? ...Io non ho parole.
Passiamo oltre, perché ovunque, in rete, impazzano le
polemiche sul ruolo della donna nel motorsport e sulla sua sessualizzazione.
Perché ovviamente essere pagata per fare la grid girl è sessualizzazione della
donna, mentre il fatto che la gente faccia assunzioni sul valore della donna in
questione basandosi su ciò che indossa e sulla professione che svolge non lo
è.................... non vorrei trasformare questo commento in una
dissertazione su femminismo e anti-femminismo, ma credo che certe
autoproclamate femministe ogni tanto dovrebbero farsi un esame di coscienza.
Per il resto, se spruzzare champagne in faccia a qualcuno
in un contesto in cui è normale farlo è un abuso sessuale, a quanto pare i
piloti hanno l’abitudine di molestarsi tra di loro. Tra l’altro molti piloti
l’hanno fatto.
A livello amatoriale, comunque, in contesti più
circoscritti (AKA tumblr) c’è chi ha sollevato polveroni accusando di sessismo
anche altre due persone.
La prima è nientemeno che Carmen Jordà (ora, qualcuno mi
spieghi perché arrivare costantemente ultima in GP3 e andarsene in giro per il
paddock con una maglia della Lotus voglia dire avere decine di haters). Di
recente Bernie Ecclestone ha fatto una delle sue tante sparate destinate a non
concretizzarsi mai, sul fatto che per permettere alle donne di farsi strada
nell’automobilismo si potrebbe creare una serie alternativa per sole donne. Per
la prima volta nella mia vita, ritengo che in quello che ha detto Bernie un
minimo di senso possa anche esserci. Permetterebbe a molte più donne di
mettersi in luce e alle migliori di primeggiare sulle altre, avendo quindi
maggiori chance di arrivare più in alto. Dal punto di vista del marketing, tra
l’altro, potrebbe anche essere una buona manovra.
Susie Wolff si è dichiarata contraria. Secondo lei le
donne hanno le stesse capacità degli uomini, quindi non è giusto creare serie
alternative, ma continuare a permettere loro di avere chance di avere un futuro
in Formula 1. Carmen Jordà, invece, si è dichiarata favorevole. Secondo lei è
una cosa positiva, perché permetterebbe alle donne di misurarsi le une con le
altre e di gareggiare invece di fare le belle statuine al box della Lotus.
Dunque, io posso capire a grandi linee il ragionamento di
Susie Wolff. Io posso capire che una che sale sulla vettura una volte ogni
morte di papa e che nell’unica sessione di libere del venerdì che ha fatto sia
arrivata a due decimi dal compagno di squadra possa avere le capacità
quantomeno di guidare una vettura di Formula 1 senza fare la stessa figura di
Taki Inoue. Però, se davvero Susie si ritiene talentuosa abbastanza dal poter
competere alla pari con qualcuno, perché invece di rimanere a fare la bella
statuina, sapendo perfettamente di non avere chance di debuttare come titolare
un giorno, non va a correre in qualche altra serie, cosa che non sta facendo da
anni, invece di sparare a zero anche sulla sola prospettiva di doversi
confrontare con delle altre donne? Per caso vuole farci credere che in realtà
lei non abbia mai avuto lo scopo di gareggiare in Formula 1 e che la sua
presenza come pilota di non-so-cosa alla Williams sia solo un monito di Toto
Wolff nei confronti della Williams, per ricordare alla Williams che è la
Mercedes che comanda? No, perché se l’intento della Susina è questo, con tutto
il rispetto per lei, che peraltro mi sembra anche una ragazza simpatica, sta
cogliendo perfettamente nel segno.
Una piccola parte di me può capire la Wolff, stavo
dicendo. Però capisco molto meglio il ragionamento della Jordà che tra l’altro,
viste le performance che ha fatto vedere in GP3, dal confronto con altri
avrebbe molto più da perderci che da guadagnarci. Ebbene, secondo certe
pseudo-femministe che a quanto pare si sono messe in testa che l’automobilismo
non sia una competizione tra case automobilistiche, ma una battaglia tra
femminismo e maschilismo, e che una donna che gareggia arrivando ultima sia
anti-femminista, Carmen sarebbe sessista, perché sta fingendo di essere
d’accordo con Bernie per trarne dei vantaggi. O.O No, ma, seriamente... certe
pseudo-femministe che avranno guidato al massimo uno scassone paragonabile alla
mia Punto (che poi, piano con le offese, la mia Punto non è affatto uno
scassone) credono di poter avere un’opinione sull’argomento, ma che una che ha
corso in GP3 non possa averla?
A questo punto, tenetevi forti, l’altra persona oggetto
di critiche è nientemeno che uno degli attuali piloti, che sostiene che “le
donne pilota abbiano più paura degli uomini”. Questo pilota ha una madre
pilota, una sorella pilota e una fidanzata pilota. Ha anche un padre pilota. Il
fatto che si sia fatto un’opinione basandosi sulla propria esperienza e sui
piloti con cui lui stesso ha avuto a che fare, e che ritenga che questa
opinione sia applicabile al resto del mondo, mi sembra più plausibile rispetto
alle accuse di maschilismo, specie considerando che si tratta di un 17enne.
A proposito: Max ha detto che le donne hanno più paura
degli uomini e la cosa fa scandalo; Jos è stato condannato per violenza sull’ex
moglie e ha risolto fuori dal tribunale le accuse di tentato stupro e tentato
omicidio da parte di un’altra sua ex, ma da quelle parti nessuno ne parla.
Credo che, se certa gente parlasse di problemi veri
sarebbe presa molto più sul serio.
Dimenticavo: il WEC ha recentemente eliminato le grid
girl e in quel giorni Nico Prost, che ora gareggia in Formula E ma in passato
ci ha gareggiato, si è detto dispiaciuto o qualcosa del genere. Su Tumblr
ragazze che si proclamavano sue fan hanno iniziato ad insultarlo e ad accusarlo
di essere a favore di una cultura che giustifica lo stupro. O.O
WTF?!?!?!?!?!?! Vedere una bella donna e pensare che sia
bella e giustificare lo stupro sarebbero due cose equivalenti? Obiettivamente
mi chiedo che cosa si fumi certa gente.
Infine, sul contesto “le grid girl sono la rovina
dell’automobilismo”, vorrei segnalare che esistono in rete foto della pilota di
MotoGP Anna Carrasco insieme a un ragazzo ombrellino senza maglia. Dunque,
quelle autoproclamate femministe mi potrebbero spiegare come mai:
ragazzo senza maglia = ragazzo mezzo nudo = cosa normale;
ragazza con abito corto e scollato = ragazza vestita =
cosa non normale;
che io non sono ancora riuscita a capire come le due cose
possano coesistere allo stesso tempo?
Va beh, finalmente ho detto quello che dovevo dire.
Adesso abbandoniamo l’argomento grid girl e la cultura del “sono femminista,
quindi rispetto tutte le donne, a condizione che vadano in giro vestite da uomo
e che svolgano un lavoro in cui non conta l’immagine, e preferisco parlare di
problemi che esistono soltanto nella mia testa invece che di veri e propri
problemi, come ad esempio il fatto che in certi paesi le donne non possano
nemmeno frequentare la scuola”, e torniamo a occuparci di motori, parlando di
un team dalle vedute molto più larghe, talmente larghe da avere ingaggiato per
il 2015 ben quattro piloti... anzi, no, cinque, a quanto pare. Terminato il
weekend, infatti, è sbucato fuori dal nulla Kolles, che per chi non se lo
ricordasse era il team manager della HRT agli albori del team spagnolo
(insomma, è quello che Bruno Senna insultò in un’email che, anziché mandare al
corretto destinatario, mandò per sbaglio proprio a Kolles, che lo mise a piedi
per un gran premio sostituendolo con Yamamoto). Successivamente andò alla
Caterham non so bene con quale ruolo e adesso parla della Sauber, ma non sembra
che sia legato alla Sauber. La cosa curiosa è quello che dice (che, visto
l’andazzo generale, mi sembra ampiamente credibile, visto il team di cui stiamo
parlando): secondo lui, proprio nel weekend del gran premio del Giappone, Jules
Bianchi aveva firmato un contratto per correre con la Sauber nel 2015. Quindi
siamo a quota cinque piloti ingaggiati dalla Sauber per il 2015. Qualcuno
potrebbe cortesemente spiegare a questo team che non esistono le terze, le
quarte e le quinte vetture?
RISULTATO: 1. Hamilton (Mercedes), 2. Rosberg (Mercedes),
3. Vettel (Ferrari), 4. Raikkonen (Ferrari), 5. Massa (Williams), 6. Bottas
(Williams), 7. Grosjean (Lotus), 8. Nasr (Sauber), 9. Ricciardo (Redbull), 10.
Ericsson (Sauber), 11. Perez (Force India), 12. Alonso (McLaren), 13. Sainz
(Toro Rosso), 14. Button (McLaren), 15. Stevens (Marussia), 16. Merhi
(Marussia), 17. Verstappen (Toro Rosso), RIT. Maldonado (Lotus), RIT. Kvyat
(Redbull), RIT. Hulkenberg (Force India).
PS. Mi sono resa conto di essermi completamente
dimenticata di approfondire l’argomento Max Verstappen. Avevo già anticipato
qualcosa relativamente al futuro della Redbull e di Ricciardo. Direi che ne
parliamo un’altra volta.
mercoledì 4 marzo 2015
#0: Commento ai test prestagionali: Circuit de Catalunya, 26 Febbraio-1 Marzo 2015
“This was the
wind.”
- Regola fondamentale del Jenga Tutti, sull’incidente di Alonso
UN CORDIALE SALUTOOOOOO! I test prestagionali sono
finiti, nel frattempo sono passati un po’ di giorni, ma finalmente sono
riuscita a mettermi al lavoro per produrre un ennesimo commento ai test
prestagionali, che forse sarà un po’ meno ricco di gossip di quello precedente:
eventuali piloti ed ex piloti che stanno per diventare genitori, che stanno
divorziando o che si stanno per sposare hanno pensato bene di non divulgare
tali informazioni in questa settimana...
...
...
...per fortuna, dato che abbiamo ben altro di cui
occuparci perché, dentro e fuori dalle piste, sono accaduti fatti ben più interessanti,
specie fuori dalla pista, che andranno ad arricchire questo commento ancora più
dei test prestagionali in sé.
Partiamo dall’argomento cruciale, con cui è opportuno
aprire il commento: la Sacra Cenerentola è stata ufficialmente ammessa al
campionato.
Nei giorni antecedenti ai test hanno anche ufficializzato
il primo dei loro due piloti. Si tratta di Will Stevens, di cui parlerò tra un
po’. Su chi sia il secondo pilota, voci tutt’altro che connesse alla Sacra
Cenerentola (che per ora tace in proposito) hanno fatto vari nomi. In linea di
massima, le opzioni che si sono sentite sono state le seguenti:
- Kevin Magnussen: in base dei “legami tra la McLaren e
la Manor” (ehm... seriamente, quali legami ci sarebbero, a parte il fatto che
la McLaren esteticamente sembra la Marussia degli anni scorsi e che dal punto
di vista delle performance sembra una carriola?) un 50% delle fangirl di Tumblr
speravano di vederlo al volante della Sacra Cenerentola, mentre l’altro 50%
sperava (alquanto squallidamente, come si vedrà tra un po’) in un futuro
migliore per il Magnum... futuro che, per il momento, avrà (l’argomento sarà
trattato in un secondo momento);
- Max Chilton: in base al fatto che sia stato l’ultimo
pilota a guidare una Sacra Cenerentola (che se non altro era comunque una base
un po’ più solida dell’inesistente legame McLaren/Marussia) si vociferava che
potesse ritornare sui suoi passi, nonostante fosse nei giorni antecedenti
impegnato in un test in Indylights classificandosi tra i più veloci... non si
sa bene perché, trovando una serie in cui avrebbe potuto essere uno dei più
veloci, Chilliiii non sia rimasto là (ma pare che ci sia tornato per testare
ancora, ancora una volta con ottimi tempi), ma è stato a sorpresa annunciato il
suo ingaggio da parte della Nissan per il World Endurance Championship, il che
mi pare un valido motivo per ricominciare a interessarmi a quella serie;
- Alexander Rossi: in base al fatto che sia stato
l’ultimo pilota che avrebbe dovuto guidare una Sacra Cenerentola e che non l’ha
mai guidata, qualcuno osservava come Alex Non Sono Valentino Rossi avrebbe
potuto finalmente avere la tanto agognata chance, anche se sembrava che in
Indycar fossero sul punto di dargli un volante... né l’una né l’altra cosa, ma
pare che vedremo Alex in GP2, dato che è stato ingaggiato dalla Racing
Engineering, team con cui una mezza dozzina d’anni fa Giorgio Pantano vinse il
campionato prima di cadere nel dimenticatoio, battendo avversari come Gillette
Fusion e Chandy;
- Esteban Gutierrez: dato che la Ferrari darà i motori
alla Sacra Cenerentola, qualcuno ha deciso di fare 2+2, ipotizzando che lo
Scoiattolo gareggerà nel 2015, ma non ci sono elementi particolari a favore di
questa ipotesi se non appunto i motori Ferrari;
- Giedo Van Der Garde: non si sa quali siano le basi
effettive su cui è nato questo rumour, qualcuno sostiene che Guido Per Il
Giardino avrebbe i soldi necessari ad accaparrarsi un volante;
- Roberto Merhi: anche questo, come Guido Per Il
Giardino, ha avuto a che fare (anche se solo come pilota del venerdì) con il
Coccodrillo Rombante... di lui non so dire altro al momento se non che twitta
in spagnolo e che il suo twitter sembra alquanto intrigante;
- Carmen Jordà: giusto per non farci mancare niente,
qualcuno ha ipotizzato anche questo, nonostante la Jordà non abbia la
Superlicenza, non abbia i requisiti per ottenerla e appena il giorno prima
fosse stata ingaggiata dalla Lotus (l’argomento verrà approfondito tra poco).
Ora, però, occupiamoci di Will Stevens, il celebre “who’s
that guy”, che ha finalmente fatto parlare di sé. Non che finora non l’avesse
ancora fatto: ho ancora in mente il momento in cui Ferniiii si mise a sbraitare
via radio ritrovandoselo davanti in pista ad Abu Dhabi, anche se temo che ormai
nessuno si ricordi più di quel fatto. Per chi non si ricordasse nemmeno quello
che è successo prima, il nostro caro Willy, verso la fine di settembre 2014,
era stato ingaggiato dalla Sacra Cenerentola con il ruolo di riserva... o
meglio, dato che la riserva era Alex Non Sono Valentino Rossi, era riserva
della riserva. Poi lasciò la Sacra Cenerentola per passare al Coccodrillo
Rombante quando organizzarono la colletta tra i fan per partecipare al gran
premio di Abu Dhabi. Ebbene, Willy ha pensato di tornare indietro ed è stato annunciato
in questi giorni come pilota della Sacra Cenerentola per il 2015. Ho visto le
sue foto, tra l’altro, e non mi pare che sia poi così fotogenico,
contrariamente alla maggior parte dei piloti che l’hanno preceduto...
Attenzione, non sto dicendo che tutti i piloti che hanno guidato per la Virgin
e per la Marussia tra il 2010 e il 2014 fossero gli uomini più attraenti di
questo mondo... però in foto facevano tutti più bella figura rispetto a Willy!
Presa da una curiosità insormontabile, dato che comunque
si trattava di un pilota della Sacra Cenerentola e in quanto tale era degno del
mio interesse, ho dato un’occhiata al suo profilo twitter, per vedere se anche
lui come Chilliiii ha pubblicato dei post per parlare delle uova mangiate per
colazione.
Purtroppo non si può avere tutto dalla vita, ma in
compenso ho scoperto che Willy ha un gatto grigio, che è amico di Sam Bird
(Willy, non il gatto), che si è fatto un selfie nuotando insieme a un delfino,
che ha fotografato un gabbiano sul davanzale della sua finestra durante il
weekend del gran premio di Monaco 2014, che nell’estate del 2014 ha nominato
Kevin Magnussen per l’Ice Bucket Challenge, che ha una fidanzata che si chiama
Milly (approvo il nome!) che sul proprio twitter si definisce “lover of sushi”
(Milly, non Willy) e che i due, a Natale del 2013, hanno impiegato cinque ore
per cucinare una torta.
Passiamo al discorso Jordà & popolo di Tumblr.
Giovedì 26 la Lotus ha avuto la bella idea di annunciare l’ingaggio di Carmen
Jordà come Development Driver, ruolo che generalmente consiste nel prendere
parte alle foto di gruppo indossando indumenti con gli sponsor del team, con un
bel sorriso in stile Dani-Smile sulle labbra. Per il popolo di Tumblr, però, è
stato il peggiore degli scandali, ne hanno parlato per tutto il giorno,
scrivendo insulti anche piuttosto pesanti nei confronti sia della Jordà
(ritenendo che l’espressione “pilota dalle performance scarse o nulle” abbia
per sinonimi i termini “merda” e “troia”, che possano essere alternati
liberamente all’espressione precedentemente citata), sia della Wolff perché
anche lei è una donna pilota (di cui si può senz’altro dire che ci siano piloti
migliori, ma le cui performance così scarse da loro decantate sono a mio parere
ancora tutte da vedere, dato che nell’unica vera e propria sessione di prove
libere che ha fatto l’anno scorso ha preso appena due decimi di secondo da
Feliiii e non mi pare un risultato così scandaloso come lo vogliono vedere),
sia nei confronti di tutte le ragazze di Tumblr che non si sono dichiarate
scandalizzate e offese dal fatto che la Jordà fosse stata ingaggiata come
pseudo-pilota da un team di Formula 1, sia nei confronti di chi ha osservato
che se la Jordà fosse stata un uomo a nessuno sarebbe importato un emerito
cavolo del fatto e che nessuno avrebbe mai saputo che era stata ingaggiata
dalla Lotus, a meno che non fosse stato un tipo attraente e in tal caso tutte
ne sarebbero state molto soddisfatte.
Quest’ultima teoria l’ho fatta notare mentre
puntualizzavo quale sia il ruolo del cosiddetto “development driver”, per
sentirmi rispondere che non è affatto vero e che la gente di tumblr si è
ugualmente scandalizzata in passato quando Maldonado ha rubato il volante a
Hulkenberg (ditemi voi se il contrasto bellezza interiore/ bellezza esteriore
non c’entra niente, se una fangirl fa questo discorso) o quando Bianchi ha
rubato il volante a Sutil (sì, il volante della Chicco all’asilo dei
Minidriver, dato che il numero di gare disputate da Bianchi alla Force India è
uguale a quello dei titoli vinti da Ferniiii con la Ferrari, e tra parentesi la
Force India ha licenziato Sutil per ben due volte, e in entrambe le volte è
stato rimpiazzato proprio dal loro intoccabile Hulkenberg). Mi sono quasi
commossa, nel leggere quelle parole. Quasi, però, perché per commuovermi a
pieno avrei dovuto sentir menzionare il manager dei due, ufficialmente
riconosciuto come causa di tutti i mali del mondo. Forse, se non lo fanno, è
solo perché poi dovrebbero mettere in mezzo anche Feliiii (cosa che non
farebbero mai perché essendo brasiliano è figo a prescindere) e, nel caso
sappiano della sua esistenza, anche Bourdais (cosa che non farebbero mai
perché, allo stesso modo, portando gli occhiali è automaticamente elevato allo
status di figo). O forse perché Nicolas Todt non è figo, quindi non sono al
corrente della sua esistenza.
Volevo replicare, ma non l’ho fatto, perché sapevo che
non ci sarebbero state speranze. Poi ho ripensato a dieci anni fa, quando la
Minardi non solo ingaggiò Chanoch Nissany come collaudatore ma addirittura lo
fece partecipare alle prove libere del gran premio d’Ungheria. Va beh che non
c’era Tumblr, ma dubito fortemente che qualcuno abbia mai sollevato quel
polverone che è stato sollevato per la Jordà giovedì scorso. Perché Nissany è
un uomo e, tra parentesi, dal punto di vista dell’estetica, somiglia vagamente
a Buemi invecchiato di vent’anni.
A completare l’opera due piloti di GP2 o GP3 su Twitter
hanno commentato l’ingaggio della Jordà da parte della Lotus facendo commenti
simili a quelli che generalmente fanno i tifosi da bar leggendo la Gazzetta
dello Sport (giornale su cui dubito che l’argomento sia stato menzionato, in
quanto per i giornali esistono soltanto due tipi di piloti, quelli che guidano
la Ferrari e quelli che rubano il titolo alla Ferrari, circondati dal nulla di
cui non è necessario parlare), spargendo merda sui piloti paganti solo perché
hanno più soldi di loro (perché logicamente, se loro avessero la possibilità di
comprarsi un volante in Formula 1, non direbbero di no, ma dato che i loro
sponsor pagano meno di altri la cosa diventa un grosso problema). Uno di loro,
quello che peraltro aveva fatto il commento più soft, chiedendo se fosse il
primo aprile, per coincidenza è uno di quei piloti di GP2 che alle ragazze di
Tumblr piacciono perché è attraente secondo i loro gusti. È un certo Mitch
Evans, neozelandese e amico di Webbiiii. Ho già scoperto che c’è chi li shippa.
Tornando a noi, comunque, questo significa che, su Tumblr, anche solo accennare
al fatto che quel tizio avrebbe potuto esprimersi in modo più cortese su un
social network poteva condurre ad altri e ulteriori insulti.
L’altro pilota è un certo Robert Cregan, sosia di Dale
Junior ringiovanito di una quindicina d’anni di cui si sono perse le tracce
motoristiche dopo la fine del 2012. In quella stagione lui e la Jordà erano
compagni di squadra in GP3 e la Jordà ottenne come miglior risultato un 13°
posto in gara e il 28° posto nel campionato, tanto che questo fantomatico
Cregan l’ha definita pubblicamente incapace anche di srotolare un rotolo di
pellicola e che è lì solo per i soldi. Giusto per curiosità, ho voluto andare a
cercare quello che fece Cregan in quella stagione, dato che non l’avevo mai
sentito nominare prima d’ora. Ebbene, costui pare avere ottenuto 0 punti, 11°
posto come miglior risultato in gara, 22° classificato a fine stagione. Obiettivamente
parlando, non mi sembra che sia nella posizione migliore per poter insultare la
gente per via delle performance...
Passiamo oltre, perché oltre a Willy e alla Carmen c’è un
intero mondo, in cui una monoposto da facepalm sta ormai svettando.
Voce fuori campo: “Hai già parlato abbastanza della Sacra
Cenerentola, non credi?”
L’Autrice©: “Ma infatti la vettura della Sacra
Cenerentola non s’è ancora vista in azione, quindi intendo parlare di qualcun
altro.”
La Honda: “Siamo felici di essere rientrati in Formula 1
fornendo motori alla McLaren, ma penso che nei prossimi anni sarà difficile per
noi riuscire a fornire motori anche ad altri team.”
...
...
...
...no, perché quelli della Honda pensano anche che ci sia
qualcuno che li vuole, i loro motori, quando in realtà è molto più plausibile
ipotizzare che glieli tirerebbero dietro, cosa che con tutta probabilità
inizierà a fare anche la McLaren, prima o poi.
Avevamo lasciato la McLaren incidentata non si sa bene
come, con Ferniiii che veniva portato in ospedale non si sa bene perché, con le
sue condizioni di salute incerte e con la causa dell’incidente altrettanto
incerta. Pare che il team abbia dato la colpa al vento, scusa finora tirata
fuori solo da piloti che ribaltavano la torre delle mattonelle del jenga
durante nei servizi della TV britannica (nb. per “servizi” si intendono i
servizi televisivi, non la toilette, nel caso qualcuno si fosse fatto delle fan
fiction mentali sui piloti che giocano a jenga in bagno). Che sia il segnale
che la McLaren si sta preparando a strappare il titolo di campioni di jenga
alla Sacra Cenerentola? Dopotutto sarebbe già qualcosa: se Ferniiii vuole
vincere un titolo qualsiasi, potrebbe andare bene.
In ogni caso il 3 Marzo, due giorni dopo la fine dei
test, ci è stata data una conferma: come mostrato dai selfie dentro e fuori
dall’ospedale e dal video-selfie (@Ferniiii: tu vuoi uccidermi, ammettilo... al
mondo ci sono ben poche cose più adorabili dell’accento con cui gli spagnoli
parlano in inglese) Ferniiii sta bene abbastanza per stare a casa a
fischiettare e a rigirarsi i pollici, ma non sta bene abbastanza per
gareggiare. Al gran premio inaugurale non ci sarà, e la cosa ha fatto andare in
brodo di giuggiole la maggior parte delle fangirl di Tumblr, un paio delle
quali pronte a scommettere IN UNA VITTORIA DEL MAGNUM AL GRAN PREMIO
D’AUSTRALIA.
...
...
...Okay, io posso capire il fangirlismo, ma mi è molto
difficile capire il clima di “sììììì, che gioia, Ferniiii s’è infortunato,
quindi il Magnum prenderà il suo posto”. Se questo mi è molto difficile, mi è
addirittura impossibile capire come si possa pronosticare una vittoria di
Magnussen su una vettura che non solo non sembra avere spiccate doti
velocistiche, ma che soprattutto sembra non essere in grado di percorrere più
di una trentina di giri senza che si rompa qualcosa, e solo quando va di lusso...
perché nel primo giorno dei test, Jensiiii è riuscito a percorrere la bellezza
di ben sette giri, prima che la power unit lo lasciasse a piedi.
Seriamente, penso che se continuiamo così potrei
rischiare di andare in crisi d’astinenza, ripensando ai bei giorni di gloria in
cui un gran premio sì e l’altro pure c’erano sul podio l’unico finlandese
sobrio e il Mascellone. Qualcuno potrebbe obiettare che all’epoca la Ferrari se
la giocava quasi alla pari ed effettivamente è vero... Qualcuno potrebbe
obiettarsi che dovrei commuovermi sia per l’uno sia per l’altro team. Mi
dispiace deludervi, ma a questi livelli non ci sono ancora arrivata: per loro
fortuna, in Ferrari sembrano messi mooooolto meglio che in McLaren, anche se
comunque su Twitter ho avuto l’onore di scoprire che c’è ancora qualcuno che si
ritiene fiducioso delle performance della McLaren. Però in compenso si sono
ridotti notevolmente quelli che citavano a ogni soffio di vento la storiella
della McLaren motorizzata Honda della fine degli anni ’80 e dei primi anni ’90
che vinceva sempre. A nessuno, inoltre, interessa più nulla di quella che
potrebbe essere la livrea della McLaren. Io stessa, quando vedo un’immagine di
una delle due vetture, inizio a capire che non si tratta di una Marussia
nonostante i colori, anche perché con la McLaren del 2015 col cavolo che
Chilliiii avrebbe visto il traguardo in tutti i gran premi... Però la Marussia
un paio d’anni fa aveva i numeri 22 e 23 e Button con il numero 22 mi frega
ancora.
Che ne dite a questo punto di parlare anche dei test? Sarò
molto sbrigativa: niente incidenti e niente cose strane, solo qualcuno che di
tanto in tanto rimaneva a piedi e in genere questo qualcuno era al volante di
una McLaren. L’unica cosa anomala è che in una delle quattro giornate la
McLaren è riuscita a girare tutto il giorno.
Per quanto riguarda i migliori tempi, al venerdì e al
sabato in Mercedes hanno spaccato il culo a tutti, mentre il primo e l’ultimo
giorno abbiamo trovato in cima alla classifica una nostra vecchia conoscenza e
il suo compagno di squadra.
Il primo dei due è ovviamente Feliiii che, nonostante
l’assenza di Kamikaze Kid, o forse proprio grazie alla sua assenza, quest’anno
è particolarmente ottimista per il futuro. O forse il motivo per cui è
ottimista è che ha cambiato ancora una volta ingegnere di macchina e Murdoch
AKA l’impostore questa stagione lavorerà con Bo77as. Io, se fossi quest’ultimo,
sarei meno ottimista di quanto non lo sia Feliiii, appunto.
I test si sono conclusi il primo giorno di Marzo, con una
vettura che è finita a muro in una scena che sembrava tanto un dejà-vu. In Lotus,
però, hanno provveduto a diramare immediatamente un comunicato: “la colpa non è
del pilota, ma la legge del caso che, delusa dal fatto che Maldiiii non si
fosse ancora stampato da nessuna parte immedesimandosi in un manichino da crash
test, ha provveduto a far rompere i freni giusto in tempo perché l’episodio
fosse citato prima del cordiale saluto che metterà fine a questo commento”.
Infatti è proprio il momento di salutarvi, dandovi appuntamento al Gran Premio
d’Australia, che ormai è vicinissimo. *-* Ora lo posso dire: BUON 2015!
EDIT.
Avevo già pubblicato questo commento, ma si aggiungono
due cose estremamente intriganti, una prevalentemente personale e l’altra
motoristica.
Quella personale: Javier Villa, ex pilota di GP2, ha
iniziato a seguirmi su twitter! *____*
Quella motoristica è un gossippone epico! Il presidente a
interim della Sacra Cenerentola è un magnate britannico che risponde al nome di
Justin King; suo figlio è il pilota di GP2 Jordan King, compagno di squadra di
Alexander Rossi!!!
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giovedì 26 febbraio 2015
I social network e le polemiche su Carmen Jordà
Sono reduce da un pomeriggio in cui ho assistito a una certa dose di polemiche, su quel magico luogo che è Tumblr. Per chi non sapesse di cosa sto parlando, non preoccupatevi: è una sorta di blog/ social network dove in genere scrivono quasi solo ragazze che sanno l'inglese (perché il 95% di Tumblr è in inglese) e in cui c'è la possibilità di condividere quello che hanno pubblicato gli altri, oltre che pubblicare cose proprie. Generalmente vengono postate foto e, tra le appassionate di Formula 1, si postano foto connesse all'argomento, oppure screenshot dei tweet di team o piloti. Qualcuno ogni tanto fa commenti. Il commento che va per la maggiore è "oh, che carino che è NOME DEL PILOTA".
Oggi nel fandom della Formula 1 si è sollevato un certo polverone. Il motivo? Carmen Jordà è stata ingaggiata come "development driver" dalla Lotus.
Per chi non avesse ben chiaro il concetto di "development driver" in genere:
- il suo ruolo è quello di posare nelle foto di gruppo del team, indossando i colori e gli sponsor del team stesso;
- nel 90% dei casi non ha la superlicenza, quindi è impossibile vederlo in pista anche nelle prove libere del venerdì;
- in rari casi, se ha buoni sponsor, prende parte ai cosiddetti "test dei giovani piloti", sempre ammesso che il team decida di affidargli la vettura.
In pratica, per fare un paragone, il "development driver" in un team serve tanto quanto il pupazzo di Gatto Silvestro attaccato allo specchietto retrovisore di una Panda.
Il caso di Carmen Jordà, però, ha fatto scalpore. Effettivamente, diversamente dagli altri "development driver" Carmen è una donna. Ed è anche gnocca. Per chi non sapesse di chi si tratta, correva in GP3 negli anni scorsi e i suoi risultati erano sul livello medio-basso per non dire scarso. In ogni caso, ad arrivare davanti all'obiettivo della macchina fotografica e a mettersi in posa, perché sarà questo il suo ruolo, credo che ne sia capace.
Cosa c'è che non va, quindi? Mhm... per il popolo di Tumblr, tutto: hanno criticato Carmen perché è una donna ed è un insulto alle donne pilota, l'hanno criticata perché è gnocca e quindi è un insulto alle donne pilota dall'aspetto meno vistoso.
...
...
...
...per quanto riguarda le sue prestazioni, sempre che qualcuno si degnasse di parlare delle sue prestazioni, cosa che accadeva raramente, il commento medio era "è una merda". E i like fioccavano come se ci si trovasse davanti a commenti di elevatissimo spessore e come se non fosse insultare i piloti, qualunque siano le loro prestazioni, il vero insulto.
Qualcuno l'ha anche paragonata a Susie Wolff, accusando quest'ultima di avere fatto chissà quale cosa per abbassare la reputazione delle donne pilota. Obiettivamente parlando, mi pare che la Wolff vada ad aggiungersi alla collezione dei tanti piloti di cui tra qualche decennio nessuno ricorderà nel bene e nel male. Che poi vada più lenta dei piloti titolari lo sappiamo, ma non mi pare così grave girare un po' più lenta di uno che ha ottenuto 16 pole position o di uno che viene visto come una delle più grandi promesse per il futuro.
Torniamo a noi. Personalmente non me ne frega un cavolo di Carmen Jordà e anch'io sono sul parere espresso da altre che "se dobbiamo avere una donna in Formula 1 sarebbe meglio averne una migliore". Io stessa ci sono rimasta male quando la Sauber ha messo alla porta Simona De Silvestro, che in Indycar andava niente male. Se il discorso fosse "metti la donna che preferisci al volante di una Formula 1", il mio voto andrebbe a Simona, su questo non ho dubbi.
Però lo stesso vale anche per gli uomini e non è detto che quelli che io preferisco siano tutti in Formula 1 e quelli che mi piacciono meno siano tutti fuori. E' stato questo su cui mi sono soffermata, quando ho finalmente deciso di intervenire. Poi mi sono soffermata anche sul fatto che tra l'essere "development driver" e guidare in un gran premio, anche solo nelle prove libere, passa un abisso. Quest'ultimo fatto è stato totalmente ignorato, mentre il fatto che, secondo il mio parere, nessuno avrebbe fatto caso neanche da lontano a un uomo ingaggiato come "development driver" (a meno che non sia un figo e in tal caso nessuno ha niente da dire nemmeno se è il più scarso dei piloti) ho ricevuto una risposta molto ben argomentata che suonava tipo: guarda che a suo tempo ci indignammo quando Bianchi pagò per rubare il volante a Sutil e quando Maldonado pagò per rubare il volante a Hulkenberg.
...
...
...
...wait, wait, wait.
Veniamo al primo caso: Bianchi avrebbe rubato il volante a Sutil. Mhm... si riferiscono per caso al fatto che era terzo pilota della Force India mentre Sutil era rimasto fuori dalla Formula 1 per la piccola sottigliezza che era impegnato in tribunale a difendersi dall'insignificante accusa di avere ferito un altro tizio con un bicchiere rotto? No, perché se si riferiscono all'epoca in cui entrambi stavano testando la Force India nei test prestagionali del 2013, vorrei far notare che alla fine la Force India scelse Sutil.
Piccolo dubbio esistenziale: perché se Sutil è così migliore di Bianchi con una macchina superiore si è classificato dietro di lui in classifica?
Veniamo al secondo caso: Maldonado è stato ingaggiato alla Williams subito dopo avere vinto il titolo in GP2, e tra l'essere nelle retrovie in GP3 ed essere tra i migliori in GP2 passa un abisso che certa gente a quanto pare neanche si immagina. Tra l'altro la scelta della Williams pare non essere neanche stata così azzardata, dato che Maldonado ha vinto un gran premio dopo anni e anni che il team vedeva i gradini più bassi del podio con la stessa frequenza con cui ci saliva Massa.
Piccolo dubbio esistenziale: se l'aspetto di Hulkenberg fosse stato quello di Maldonado e se l'aspetto di Maldonado fosse stato quello di Hulkenberg, qualche fangirl di tumblr si sarebbe per caso lamentata?
Altro piccolo dubbio esistenziale: perché se Hulkenberg è così tanto migliore di Maldonado non è ancora riuscito nemmeno a conquistarsi un podio (cosa che il suo compagno di squadra ha fatto) e, nell'unica occasione in cui aveva la possibilità di vincere un gran premio, diversamente da Maldonado, è andato a sbattere da qualche parte? Sempre per la storia che i numeri contano, ma solo quando bisogna tenere il conto degli incidenti di Maldonado? Mentre per quanto riguarda i risultati di Hulkenberg bisogna sempre chiudere un occhio?
A proposito di chiudere un occhio, quello che ho appreso oggi è che, nel mondo dei social network, se sei una donna spagnola che nelle serie minori non si è mai fatta notare, ingaggiata da un team come riserva della riserva della riserva, meriti di essere insultata da chiunque...
...
...
...
...almeno fino al giorno in cui si schianterà contro il portellone di un camion, dopodiché verrà eletta a donna-immagine delle competizioni motoristiche.
Credo che la mia maestra di vita si stia rivoltando nella tomba.
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