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sabato 5 ottobre 2024

Dedicato a Jules Bianchi, dieci anni dopo

Anche se nel corso degli anni gli incidenti che a prima vista destavano preoccupazione erano sempre meno, non avevo quella sensazione, comune a molti, che nessuno potesse più morire in Formula 1, sia fanboy vintage secondo cui era troppo sicura quindi poco emozionante, sia ragazzini che non avevano mai visto nessuno morire se non nei vecchi video su Youtube. Ho sempre saputo che il disastro poteva essere dietro l'angolo, forse pronto a colpire in quei pochi punti di vuoto in cui non si era intervenuto, ma era un concetto vago: la morte, in un momento non definito, chissà dove e chissà quando, avrebbe bussato alla porta. Poteva essere l'indomani, poteva essere dopo anni. Di certo, quel 5 ottobre 2014, non avrei mai pensato che fosse giunto il momento.
Non avrei nemmeno mai immaginato che il pilota sarebbe stato Jules Bianchi, per ironia della sorte un pilota che avevo tanto sperato potesse arrivare in Formula 1. Avevo sperato che mettesse a tacere la gente che lo denigrava a random e, incredibile a dirsi, aveva fatto anche questo in grande stile, mettendo in top-ten una macchina dei nuovi team.

Quell'incidente è stato un duro colpo per me, quindi qualcuno mi vorrà scusare se parlo di lui e non di anniversari più importanti, cosa per la quale sono stata in passato criticata. Non obbligo altre persone a pensare a quel GP del Giappone con la mia stessa sensibilità, ma vorrei semplicemente che se qualcuno non è interessato a questo post semplicemente evitasse di leggerlo, invece di venire a dirmi che ho sbagliato a scriverlo.
Così come vedo appassionati che, giustamente, ricordano i piloti della loro generazione che non ci sono più, a distanza di decenni, credo di avere il diritto di ricordare un pilota della mia generazione, nel decimo anniversario dell'incidente che l'avrebbe portato alla morte dopo nove mesi di coma.
Amo il motorsport, anche se è pieno di storie tristi e senza lieto fine. Sono molto appassionata anche di vicende e piloti venuti prima della mia nascita. Non si può pretendere, tuttavia, che io riesca a mettere da parte quello che è stato il giorno che ho vissuto come più triste in assoluto come appassionata di Formula 1, e nel quale un ragazzo della mia età è venuto a mancare.


Sono passati dieci anni, ma non dimenticherò mai quelle ore trascorse in attesa di novità, poi al pomeriggio tornare con frequenza a controllare se ci fossero nuove notizie. Quando c'erano, non erano positive.
Poi, fuori contesto, ma incredibilmente incastrata nei drammi di quel giorno, è arrivata la notizia della morte di Andrea De Cesaris in un incidente stradale sul Raccordo Anulare. Perché evidentemente noi appassionati di motori siamo condannati alla sofferenza e quel giorno non ce n'era ancora stata abbastanza.


mercoledì 13 gennaio 2021

Imola returnz

Se c'è una cosa che il mondiale 2020 ci ha insegnato è che a volte non importa davvero fino in fondo dove si vada a disputare gli eventi di un campionato, quanto piuttosto che ci siano località in cui disputare tali eventi, poi se non sono quelle che erano state pianificate non era un grosso problema.
Ci eravamo illusi che il mondiale 2021 potesse essere diverso, ma la realtà dei fatti è che il mondo non è tanto diverso rispetto a quello della scorsa stagione, solo, magari adesso si sa già come organizzarsi. Rimane comunque un punto piuttosto importante: ci sono circuiti disponibili a organizzare gran premi senza pubblico, altri no, così come ci sono stati più o meno rigidi in termini di ingresso nel paese per eventi sportivi internazionali. Questo porta a un risultato inequivocabile: anche il mondiale 2021, seppure probabilmente non tanto mutevole quanto quello del 2020, ha buone probabilità di essere un mondiale abbastanza mutevole.

Gran Premio d'Australia rinviato a novembre, Gran Premio della Cina rinviato a data da destinarsi, probabilmente mai, campionato pronto a iniziare in Bahrein... e poi un secondo evento, riprogrammato in corso d'opera, in sostituzione del non ancora cancellato evento cinese che probabilmente finirà proprio per essere cancellato.
L'annuncio è arrivato ieri, dopo numerosi rumour circolati nella giornata precedente: con la denominazione già vista lo scorso autunno di Gran Premio dell'Emilia Romagna, nel fine settimana del 18 Aprile la Formula 1 gareggerà sul circuito di Imola, storica sede del Gran Premio di San Marino... e ciò mi fa moooolto piacere.
Non penso che Imola sia il circuito migliore del mondo, questo no, però dal punto di vista geografico, l'idea di avere la F1 così vicina non è certo un pensiero che guasta. Il fatto che verrà disputata una seconda edizione su questo circuito, fa ben sperare per il futuro, magari prima o poi potrebbe arrivare a rientrare, più o meno stabilmente, nel calendario.

Per celebrare questo ritorno ho deciso di corredare questo post con un disegno random che ho fatto lo scorso autunno, con l'avvicinarsi dell'evento imolese, rispolverando una mia vecchia tradizione adolescenziale: disegnare piloti in forma di Pacman. In realtà la tradizione era disegnare un po' chiunque in forma di Pacman, ai tempi, ma essendo appassionata di motori mi piaceva concentrarmi anche sui piloti.
La sera in cui ho fatto questo disegno ho voluto omaggiare anche i Raikkonazzi appena rinnovati dall'Alfa Romeo, con uno dei due che celebrava cercando di bersi la coda dell'altro, che appariva in forma di bottiglia. Ci ho aggiunto piloti che celebravano la loro prima vittoria, gente che volava per celebrare l'incontro con Ide, il ricordo di un celebre inseguimento... e un po' di piloti random. Infine, giusto per evitare complottismi, quel "322" mi è uscito piuttosto male, perché dovevano essere un 32 e un 2, perché personalmente attribuisco la stessa importanza sia ai piloti professionisti sia a quelli "amatoriali ma pur sempre piloti" (cit).


venerdì 21 dicembre 2018

La galleria delle Tyrrell: gli effetti dell'essere amica di un fanboy delle vetture a sei ruote (i disegni li ho fatti io)



Schumacher vs Sato: Belgio 2005

Uno dei vari disegni realizzati nel periodo 2006/2007.
Questo rappresenta un crash realmente accaduto tra Michael Schumacher e Takuma Sato.

Vecchi disegni

Mentre sono #WorkInProgress per l'imminente(?) trasloco, ho finito per sfogliare un po' di vecchi diari o quaderni.
Propongo questi disegni, risalenti ai giorni immediatamente successivi al GP della Cina 2006:



Ricordo di avere trovato su un giornale una foto in cui c'erano sia Alonso sia Schumacher e di avere fatto questi schizzi a scuola durante dei cambi d'ora o delle pause.

sabato 3 marzo 2018

Non ho urlato di gioia e né mi sono messa a saltare nel bel mezzo della stanza

...non dovrebbe essere sorprendente, se non stessimo parlando di me. Dato che stiamo parlando di me, però, penso di avere parlato in lungo e in largo dell'effetto che mi fa vedere Felipe Massa in tuta verde.

Per un attimo, quando non ho avuto reazioni spropositate, ho pensato: sono ufficialmente guarita, certe cose non mi succedono più.
Poi ho fatto un altro pensiero: noooooohhhhhh, se n'è appena andato e l'ho già rimpiazzato mettendomi a fangirleggiare per qualcun altro.
Infine ho capito: quella tuta verde è il design normale delle tute del suo team, quindi non potrà mai farmi lo stesso effetto che mi farebbe una tuta celebrativa.

Poi ci ho riflettuto. Ci ho riflettuto molto e ho pensato che, anche se si tratta di una tuta standard, quei colori siano fighissimi.
In questo momento sto immaginando di urlare e, non contenta, sto anche immaginando di mettermi a saltare nel bel mezzo della stanza. <3 AAAAAWWWWW!

mercoledì 14 febbraio 2018

Buon troll-San-Valentino in F1 style!

Questi sono i momenti in cui rimpiango di avere abbandonato Tumblr. Con questo edit mi sarei guadagnata le simpatie di molte persone.
Quelle stesse persone avrebbero desiderato prendermi a sassate se poi avessi osato sostenere che non sono affatto convinta che Kmag vincerà il titolo quest'anno, quindi il rimpianto svanisce...

martedì 12 dicembre 2017

Che fine hanno fatto i piloti della stagione 2007 dieci anni più tardi? Seconda parte

Abbiate pazienza. Abbiate molta pazienza. Per qualche strano motivo ho deciso di "dividere" in due questo revival e, per fare le cose fatte bene, ho pensato di mettere sette team nel primo giro e quattro nel secondo. Non ho idea di come mi sia uscita una simile divisione. Ai tempi del mio diploma, nel 2007, tanto per stare in tema, andavo anche bene in matematica...
Tuttavia, seppure dobbiamo andare a scoprire che fine hanno fatto al giorno d'oggi i piloti di appena quattro team, stasera ci possiamo sbizzarrirci, dato che tre dei quattro team hanno attuato una sostituzione in corso d'opera.

Partiamo dalla Williams che all'epoca era guidata da nientemeno che Alex Wurz e dalle sue scarpe spaiate, anche se per onore di cronaca era da anni che non indossava scarpe spaiate.
Affiancato da Nico Rosberg, ha poi lasciato il team con un gran premio d'anticipo, venendo rimpiazzato da Kazuki Nakajima:
Dopo essersi ritirato dalla Formula 1 Wurz ha fatto un bel po' di cose interessanti: è rientrato dalla finestra come terzo pilota della Honda/Brawn GP, ha guidato la medical car al Gran Premio di Singapore 2008 (e Nelsinho Piquet è scappato a gambe levate quando l'ha visto avvicinarsi), ha vinto la 24 Ore di Le Mans per la seconda volta in carriera e, ad un certo punto, è addirittura tornato in Williams come coach per i piloti dell'epoca. Uno dei piloti dell'epoca ha anche vinto un gran premio: detta così, Wurz non ci fa brutta figura!
Nel frattempo (anzi, decisamente dopo) Rosberg ha vinto un mondiale e 20+ gran premi; uno di questi gran premi è stato disputato in SoVrApPoSiZiOn3!!11!!! con la 24 Ore di Le Mans in cui Nakajima si è ritirato a pochi minuti dal termine quando era in testa. Al giorno d'oggi di tanto in tanto si aggira per il paddock, andando a stanare Wurz che facendo il telecronista lo fa sempre.
Nakajima corre nel WEC, nel SuperGT e in Superformula, ottenendo risultati di maggiore spessore rispetto a quelli che otteneva in Formula 1.

Anche la Toro Rosso ha cambiato uno dei propri piloti in corso d'opera, nel 2007, sostituendo Scott Speed con Sebastian Vettel (che aveva già debuttato alla BMW Sauber).
L'altro pilota era Vitantonio Liuzzi:
Fuori dalla Toro Rosso, Speed è tornato negli States, dove è diventato un pilota di Stock Car e ha anche gareggiato nella Nascar Sprint Cup.
La carriera di Liuzzi in Formula 1 è perdurata fino al 2011 e, dopo la Toro Rosso, ha guidato Force India e HRT. La sua ultima apparizione in una serie open wheel dovrebbe risalire al 2015, quando ha gareggiato in Formula E con il team di Trulli.
Vettel nel frattempo ha vinto quattro titoli mondiali per cu*o e non per merito al volante di una Redbull...
...
...
...anche se poi si è scoperto, alcuni anni dopo, che in realtà non è stato lui a vincere per cu*o e non per merito, ma la Redbull a vincere solo ed esclusivamente grazie a Vettel. Quando un pilota passa in Ferrari, l'opinione mainstream su di lui cambia radicalmente, dopotutto...
Al momento attuale Vettel è ancora in Ferrari a fare coppia con Raikkonen e ha vinto cinque gran premi in questa stagione: esattamente lo stesso numero di gran premi che la Ferrari aveva vinto nei quattro anni precedenti, sommando le sue vittorie a quelle di Alonso.

Continuiamo a parlare di team che hanno cambiato un pilota in corso d'opera e parliamo stavolta della Spyker, quella che poi è divenuta Force India:
I piloti erano in origine Adrian Sutil e Christijan Albers. Sutil è stato quello che in Formula 1 ha fatto più successo e che, fuori dalla vettura, ha fatto maggiormente parlare di sé. Pilota di Force India e Sauber dopo la Spyker, è stato per anni detentore di un singolare record: il maggior numero di partenze senza mai salire sul podio. Il record gli è stato strappato quest'anno, sapete benissimo tutti da chi. La sua ultima stagione in Formula 1 è stata ne 2014, da allora lo si è visto aggirarsi per il paddock con indosso i colori della Williams, per un breve periodo durante il quale non è mai salito a bordo di una monoposto.
Christijan Albers non è più rientrato dalla finestra per anni e quando l'ha fatto, come team manager della Caterham, non è durato a lungo.
Sakon Yamamoto, che ha preso il posto di Albers a metà stagione - non proprio, ma ci arriverò tra poco - che ha sempre avuto l'abitudine di ricomparire a caso, è tornato anche nel 2010, in HRT. Un'intossicazione alimentare ha messo fine alla sua presenza nella massima serie. Ha gareggiato sporadicamente in Formula E un paio d'anni fa.
Non ho citato Marcus Winkelhock, ma più che un pilota della stagione 2007 considero Marcus Winkelhock una figura leggendaria. Un pilota che ha percorso alcuni giri in testa al volante di una Spyker è qualcosa che il nostro mondo non contempla.

Rimane la Cenerentola dell'epoca, ovvero la Super Aguri, che schierava Takuma Sato e Anthony Davidson, le cui carriere in Formula 1 sono state stroncate pochi mesi più tardi dal fallimento della squadra nipponica:
Al giorno d'oggi, oltre a commentare qualifiche e gare alla moviola per Sky UK, venendo sporadicamente da me scambiato erroneamente per Paul Di Resta, Davidson gareggia anche nel WEC, dove è compagno di squadra di Nakajima e Buemi.
Sato, invece, corre da anni in Indycar, e nel 2017 è divenuto il primo pilota asiatico a vincere la 500 miglia di Indianapolis. #TAKUWINS!

Che fine hanno fatto i piloti della stagione 2007 dieci anni più tardi?

Stasera propongo un viaggio nel tempo, per andare a scoprire che fine hanno fatto, al giorno d'oggi, i piloti che gareggiavano in Formula 1 dieci anni fa, nella stagione 2007.
Oggi ci occupiamo della prima metà della griglia basata sui numeri di gara, mentre ci occuperemo prossimamente della seconda metà della griglia.
In questa prima parte ci sono pochi piloti che oserei definire dimenticati dal mondo, mentre ce ne saranno sicuramente di più quando ci occuperemo della seconda parte, ma sono certa che anche per stasera avremo molte cose di cui parlare.

Il 2007 era l'anno in cui sulla McLaren svettava un numero 1 di importazione, visto che Fernando Alonso aveva vinto il campionato con la Renault. Accanto a lui c'era Lewis Hamilton in versione enfant prodige e la loro convivenza ha avuto breve durata, viste le innumerevoli polemiche che hanno convinto Alonso a scappare a gambe levate a fine anno:
Al giorno d'oggi il tempo delle polemiche pare essere inesorabilmente finito, anche perché, mentre Hamilton nel frattempo ha vinto quattro titoli, Alonso è ancora a quota due e ha passato gli ultimi anni a litigare con il proprio motore. Ogni tanto i due ex compagni di squadra vengono riuniti alle conferenze stampa del giovedì, dove dimenticano i vecchi dissapori giocando insieme con lo smartphone.

Orfana di Alonso, la Renault affiancava nel 2007 l'esordiente Heikki Kovalainen a Giancarlo Fisichella:
I due sono usciti di scena da molto tempo: Fisichella al termine del 2009, dopo una breve parentesi in Ferrari, Kovalainen tre anni più tardi dopo essere passato per la McLaren e per la Caterham.
Ad oggi Fisichella veste ancora, in altre competizioni, i colori della Ferrari, mentre a volte lo ritroviamo ai box della Ferrari come inviato della Rai. Kovalainen, intanto, gareggia in Giappone e purtroppo in molti sembrano essersi dimenticati della sua esistenza.

Il 2007 è stata la prima stagione per Kimi Raikkonen in Ferrari, che ha raggiunto Felipe Massa, che correva per la Rossa già dal 2006:

Tuttora l'ultimo pilota ad avere vinto un campionato con la Ferrari, Raikkonen al giorno d'oggi è ancora in Ferrari, dove è tornato alcuni anni fa dopo una lunga parentesi nei rally e alla Lotus Renault. In Ferrari ha preso proprio il posto di Massa, poi passato alla Williams e - almeno così pare - ufficialmente ritirato al termine della stagione 2017. Curiosità: talvolta Felipinho e Robin, figli di Massa e Raikkonen, sono stati visti aggirarsi insieme per il paddock!

Nel 2007 la Honda sfoggiava una quantomeno curiosa livrea ecologista e i suoi piloti erano Rubens Barrichello e Jenson Button:

Dopo una terribile stagione 2007 e un'altrettanto terribile stagione 2008, i due hanno condiviso nel 2009 i successi della Brawn GP e Button ha vinto un titolo mondiale che al giorno d'oggi gli viene riconosciuto anche dai più accaniti fanboy, ma per il quale all'epoca è stato lungamente criticato. Dopo la Brawn le strade dei due si sono divise: Barrichello ha raggiunto quota 300 gran premi e oltre in Williams, mentre Button ha intrapreso lo stesso percorso in McLaren, con risultati inizialmente migliori e ai minimi storici negli ultimi anni. L'ultima apparizione di Button è avvenuta al GP di Monaco di quest'anno, dove ha contribuito a ribaltare Wehrlein. Poi è andato a correre in Giappone, dove senz'altro erano tutti ammaliati dalla sua performance monegasca! In certe occasioni abbiamo visto entrambi come intervistatori.

Alla BMW, oggi Sauber, nel 2007 facevano coppia Robert Kubica e Nick Heidfeld:

Coinvolto in un grave incidente durante un rally all'inizio del 2011, Kubica manca da allora in Formula 1, anche se si parla con insistenza da mesi del suo imminente ritorno in Williams nel 2018, ancora non ufficializzato.
Tra i piloti che hanno guidato al suo posto in Renault nel 2011 c'è proprio il suo ex compagno di squadra Heidfeld che, dopo la Renault, è stato ugualmente lontano dalla Formula 1. Attualmente gareggia in Formula E, dove l'abbiamo visto spesso classificarsi in buone posizioni: anche in Formula E detiene lo stesso record che in Formula 1, di essere il pilota con il maggior numero di piazzamenti sul podio senza avere mai vinto una gara.

Un tempo anche la Toyota aveva un team in Formula 1 e nel 2007 a guidarla erano Ralf Schumacher e Jarno Trulli:

Fuori dalla Formula 1 al termine del 2007, Ralf Schumacher ha gareggiato in seguito nel DTM con risultati di poco rilievo. Al giorno d'oggi occupa un ruolo manageriale in un team di Formula 4.
Trulli, che dopo la Toyota ha guidato la Caterham presenziando in Formula 1 fino al termine del 2011, al giorno d'oggi è titolare di un'azienda abruzzese che produce vino.

La prima parte del nostro viaggio nel 2007 si conclude con David Coulthard e Mark Webber, che all'epoca correvano per la Redbull:

Entrambi hanno chiuso la propria carriera presso il team austriaco, Coulthard nel 2008, prima che il team vivesse i suoi giorni migliori, Webber nel 2013, proprio al termine dei suoi giorni migliori.
I due lavorano entrambi come telecronisti/ opinionisti e non è raro vederli aggirarsi insieme per il paddock. Coulthard sembra ancora fedele al proprio vecchio team: quella che tiene in mano nella foto del 2017 sembra una lattina di Redbull!

domenica 12 febbraio 2017

La mia prima fanart sulla Formula 1! *_______* Anno 1992, o giù di lì

Miei carissimi lettori, quello di stasera è un post che per me è moooooolto importante, perché sto per condividere con voi qualcosa che per me rappresenta un ricordo di un certo livello. Si tratta di quello che è stato, almeno verosimilmente, il mio primo disegno a tematica Formula 1. In realtà sono una serie, di cui solo i primi due riusciti abbastanza decentemente da meritarsi un po' di spazio sul mio blog, anche perché osservandoli con attenzione ho notato un aspetto molto interessante.

Facciamo un breve riepilogo della situazione: durante gli anni della scuola materna passavo gran parte del pomeriggio a casa dai miei nonni. C'è stato un periodo in cui all'asilo ci andavo solo la mattina e, dato che al pomeriggio mia mamma lavorava, dopo avere pranzato mi portava dai nonni e rimanevo là fino alle 18.00 quando mia mamma finiva di lavorare. In alternativa quando mi venivano a prendere i miei nonni all'asilo, verso le quattro del pomeriggio o giù di lì, rimanevo là almeno un paio d'ore. Spesso disegnavo. Possiedo tuttora molti quaderni di quell'epoca, in cui a casa di mia nonna disegnavo.
La domenica andavo a pranzo dai miei nonni e talvolta io e mia mamma rimanevamo anche nel pomeriggio là insieme a mia nonna. Questo accadeva a volte anche nelle domeniche in cui c'erano i gran premi e, per quanto la questione del guardare i gran premi sia qualcosa che ancora mi sfugge, sono sicura al cento per cento che certe volte abbiamo tenuto la TV accesa durante i gran premi anche quando non c'era né mio papà né nessuno dei parenti che guardano la Formula 1. Mia nonna ha dimostrato anche in anni recenti un interesse quantomeno esistente per la Formula 1, mia mamma no. Eppure ci guardavamo. Eppure ci abbiamo sicuramente guardato una domenica pomeriggio del 1992, stando alle date scritte da mia mamma sulla prima pagina del quaderno. C'è scritto "M., 4 anni, 1992".

Alcuni miei ricordi legati alla Formula 1 del passato ce li ho ancora nella mia mente. Seppure vista la mia età non fossero così tanto vividi, quello è uno dei ricordi vividi. Immagino sia stato un pre-gara o un post-gara, uno di quelli in cui fanno vedere qualche momento random di edizioni passate di un certo gran premio o relativo alla carriera di un certo pilota. Su chi fossero quei due piloti, non è che avessi le idee molto chiare.
Quando vedemmo un pilota che, durante il giro d'onore caricava un altro pilota rimasto a piedi in quei frangenti, mia mamma fece anche un commento in proposito. Io mi misi a disegnare monoposto sul mio quaderno, con piloti caricati dietro. Le immagini erano un po' sommarie e, vista la mia tenera età, fatte un po' a caso, ma quelle immagini esistono tuttora e oggi ho scattato una foto delle prime due, per fare una riflessione in proposito.

Prima immagine: monoposto azzurra e gialla, pilota con casco blu (poi sì, il casco sembra una cuffia da nuoto, ma questi sono dettagli... avevo quattro anni), con un passeggero a bordo, curiosamente messo più o meno dove sta il motore, il che tutto sommato mi fa abbastanza ridere al giorno d'oggi.
Premesso che l'ala anteriore mi sembra quella di una Benetton, ma che visti i colori non può essere una Benetton (quella era gialla dove questa è blu e verde dove questa è gialla, colori simili a questa li ha avuti nel 1995 ma il mio disegno è stato fatto intorno al 1992), ne deduco che si tratti di una Williams dell'epoca Canon........ e che cosa successe a Silverstone 1991? nientemeno che Senna rimase senza benzina subito dopo avere tagliato il traguardo e Mansell lo scarrozzò ai box, scena iconica dei primi anni '90. Mansell guidava una Williams sponsorizzata Canon, con i colori della vettura da me disegnata, e indossava un casco che in cima era blu! Davanti era bianco, ma ciò che era bianco di solito lo riempivo con altri colori.
...Ma se riempivo il bianco con altri colori, il secondo disegno, che raffigura una monoposto rossa, potrebbe rappresentare una Ferrari, che era tutta rossa, o magari una McLaren, che era bianca e rossa e, di conseguenza, l'avrei verosimilmente disegnata rossa. Il pilota, al quale ho appioppato enormi occhi blu per ragioni abbastanza inspiegabili (all'epoca non avevo idea di che aspetto avessero i piloti), indossa un casco giallo (che sembra una cesta, ma va beh)... e ora ho un dubbio esistenziale: per caso quella voleva essere una McLaren e quello voleva essere Senna che a sua volta scarrozzava qualcuno? Stava dando un passaggio a Mansell per sdebitarsi del passaggio che aveva ricevuto?

Niente e nessuno potrà mai trovare risposta a questi dubbi esistenziali, però una certezza ce l'ho: quel pre- o post-gara ha davvero fatto vedere Mansell che dava un passaggio a Senna, perché la Williams color Canon di sicuro non me la sono inventata di sana pianta (e peraltro considerando che ricordo che eravamo in cucina e in cucina mia nonna aveva una TV in bianco e nero, la mia memoria fotografica era verosimilmente migliore di quanto pensassi)...

Il mio commento, alla fine, è uno solo: se la mia congettura fosse esatta, avrei shippato i Sennsell nel 1992, ovvero all'epoca in cui i Sennsell erano canon (battuta pessima, ma non potevo risparmiarmela... cioè, sì, avrei potuto farlo, ma ho preferito volontariamente non farlo pur sapendo che era pessima).
Inoltre questa cosa di disegnare piloti che si danno passaggi a vicenda mi sembra abbastanza anacronistica: l'hanno fatto i Webbonso vent'anni più tardi.

lunedì 2 gennaio 2017

Calendario 2017: versione motorsport più acculturata della versione precedente






 






NB. In realtà ho prodotto un calendario per ogni team (12 mesi per ciascun team), ma qui ho deciso di postarne una versione "sintetica".