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mercoledì 11 ottobre 2023

Tra caso e coincidenze: dieci anni senza Maria De Villota

Oggi è l'11 ottobre 2023, sono già passati dieci anni da quel giorno di prove libere del GP del Giappone in cui il pubblico, nella mattinata europea, fu accolto dalla freddezza della notizia della morte di Maria De Villota, ex tester occasionale di Lotus e Marussia, dove per Lotus si intende l'attuale Alpine e va specificato, perché era il 2011 e nel 2011 c'erano due team che si facevano chiamare Lotus. La notizia iniziale parlava di morte per cause naturali, ma successivamente i familiari della De Villota hanno confermato che la morte era sopraggiunta a causa dei danni cerebrali riportati nel 2012 in occasione del tremendo schianto di Duxford, incidente dopo il quale aveva fatto la prima apparizione pubblica proprio l'11 ottobre, un anno esatto prima della morte.
Ricordo pure qualche teoria del complotto in proposito, perché era un po' meno una mania che ai giorni nostri, ma anche in passato qualcuno si sbizzarriva.

Seppure mi piaccia ricordare gli anniversari, sia nel bene che nel male (come forse si sarà capito visto che neanche troppo occasionalmente pubblico sul blog post legati a qualche anniversario e, ancora più spesso, condivido via Twittelon e Zuckenbook post vecchi in occasione degli anniversari), per me una data è solo una data, essendo frutto del modo in cui misuriamo il tempo, della struttura del nostro calendario.
Non penso che il fatto che sia l'11 ottobre renda le cose diverse dall'essere il 10 o il 12, così come non penso ci sia nulla di speciale o di arcano nella data del 3 luglio, data passata in secondo piano dopo la sua morte, perché quella era solo la data del suo incidente, da cui la sua vita era ripartita, totalmente trasformata.
Sono giorni, solo giorni come tutti gli altri, e di date se ne potrebbero trovare tante e dare loro significati più profondi di quello che hanno.

Era il 3 luglio 2012 quando in Inghilterra, su un circuito ricavato da un aeroporto, Maria De Villota cozzava contro il portellone di un camion lasciato a bordo pista con il portellone aperto, appunto - e bisognerebbe chiedersi in che condizioni si svolgessero quei pochi test privati che avvenivano a quei tempi, poco più di un decennio fa, ma è un discorso che ho fatto tante volte e oggi vorrei focalizzarmi su altro: date e assurde coincidenze.
Dopo l'incidente ha detto di nutrire sentimenti ambivalenti nei confronti della Marussia (altresì nota negli anni a venire come Manor) e la sua unica presenza nel paddock è stata al GP di Spagna 2013, avvenuto solo pochi mesi prima della sua morte.
Ha assistito quindi in presenza all'ultima vittoria di Fernando Alonso in Formula 1, che è stata l'ultima vittoria di un suo connazionale avvenuta quando lei era ancora in vita.

Nel 2016 si è svolto un gran premio il 3 luglio, quarto anniversario dell'incidente di Maria. Era il GP d'Austria e, davvero, non me ne sono accorta fino a poco tempo fa, mi ci sono voluti sette anni e sono raggelata nel rendermi contro che la Manor, quel team per cui Maria nutriva sentimenti ambivalenti, ha ottenuto un punto quel giorno, ma è stato anche l'ultimo della sua storia - Pascal Wehrlein 10°.
Mi sono detta un caso, una coincidenza, e lo credo ancora, nonostante tutto il resto, perché c'è pure stato un altro gran premio il 3 luglio ed è stato Gran Bretagna 2022 e un'altra coincidenza che, come quella della Manor, nessuno sembra avere notato.
Il primo pilota spagnolo a vincere un gran premio dopo la morte di Maria De Villota è stato Carlos Sainz, suo concittadino, in Inghilterra, in una pista ricavata da un aeroporto, portando nel design del suo casco il logo della De Villota, nel decimo anniversario dell'incidente di Duxford.


Stamattina, mentre abbozzavo l'inizio di questo post, non ho fatto caso che si erano già fatte quasi le otto. Sono uscita di casa di corsa, salita in macchina sperando di non fare tardi al lavoro.
Ho acceso la radio. Stavano trasmettendo "Maria" di Blondie. Il caso rimane caso, ma ha un modo curioso di manifestarsi!



martedì 28 giugno 2022

Motori rotti, paperi, cyborg e vecchi pensionati // GP Europa 2012 - Valencia

Qualche giorno fa è stato il decimo anniversario del GP d'Europa 2012 e ho anche scritto un post in proposito. Tuttavia quella sera stessa ho rivisto il gran premio con telecronaca Rai (trovato su Youtube) e mi sembra doveroso scrivere un altro post in proposito, per raccontarvi la gara per come l'ho percepita al giorno d'oggi e per fare alcune valutazioni su quanto accaduto quel giorno a Valencia, circuito presente in Formula 1 proprio dal 2008 e caratteristico per delle gare non propriamente movimentate, che quel giorno, nella sua ultima presenza nel mondiale, ci ha offerto invece una gara alquanto movimentata. Certo, almeno una parte dei duelli e dei sorpassi a cui abbiamo assistito sono stati resi possibili dal fatto che ci fosse una grande differenza di prestazioni tra gomma fresca e gomma usurata, ma ogni epoca ha le sue pecche e tutto sommato mi sembra un male decisamente minore, dato che stiamo parlando di un'epoca storica non c'era un'effettiva superiorità molto marcata di certe vetture rispetto alle altre.


Sebastian Vettel e Lewis Hamilton partono uno accanto all'altro in prima fila, mentre dietro di loro ci sono due giovani promettenti e scalmanati: Pastor Maldonado su Williams e Romain Grosjean su Lotus che precede il compagno di squadra Kimi Raikkonen, affiancato alla Mercedes di Nico Rosberg. La top-ten è completata dalla Sauber di Kamui Kobayashi e dalle Force India in ottava e decima posizione con la McLaren di Jenson Button che si trova nona in mezzo a Nico Hulkenberg e Paul Di Resta. Nessuna delle due Ferrari ha avuto accesso in top-ten, Fernando Alonso e Felipe Massa sono rispettivamente 11° e 13°, con in mezzo a loro la Mercedes di Michael Schumacher. Il grosso colpo di scena, comunque, è arrivato quando in Q1 Mark Webber è stato messo fuori gioco dalla Caterham di Heikki Kovalainen ritrovandosi a partire quindi solo 19°. Sono in totale 23, invece delle solite 24, le vetture che scendono in pista: la Marussia schiera una sola vettura in quanto Timo Glock ha problemi intestinali.

La gara prevede 57 giri e inizia in modo abbastanza calmo: Vettel mantiene la posizione davanti a Hamilton, mentre Grosjean precede Kobayashi, Maldonado e Raikkonen con le Force India di Hulkenberg e Di Resta che tengono dietro rispettivamente le Ferrari di Alonso e Massa. Più indietro ci sono le Mercedes, mentre Button ha perso diverse posizioni. Vettel inizia a scappare, mentre Hamilton mantiene la seconda posizione per otto giri. Dietro di lui Grosjean è piuttosto scatenato e sembra avere le gomme in condizioni migliori, si appropria quindi della seconda piazza ed è lui a lanciarsi all'inseguimento di Vettel, che tuttavia al momento ha un vantaggio tale che offre una certa tranquillità. Nel frattempo per i piloti partiti sulle gomme di mescola più morbida - sono due le mescole scelte dalla Pirelli per ogni gran premio, nel 2012, e bisogna alternarle nel corso della gara - iniziano a rientrare. Nella top-ten Massa dovrebbe essere il primo di questi. Non che sia importante per la gara, ma ne riparleremo tra un po'.

C'è un certo grado di confusione, nei giri che seguono, in quanto si trovano piloti che devono ancora fermarsi e piloti già fermati ai box tutti rimescolati, con quelli che si devono ancora fermare che intoppano e quelli già fermati che cercano di recuperare posizioni. Dopo la prima sosta i primi otto dovrebbero essere  Vettel, Grosjean, Hamilton, Alonso, Raikkonen, Maldonado, Massa e Hulkenberg. Kobayashi, in una buona posizione nel primo stint di gara, al 19° giro si ritrova coinvolto in un incidente con la Williams di Bruno Senna. I due, dopo essersi girati, riescono a rimettersi nel verso giusto e a non intoppare neanche tanto. Kobayashi precipita indietro di diverse posizioni e Senna rientra ai box per una foratura. Ci tornerà in seguito per scontare un drive through in quanto riconosciuto colpevole dell'incidente - precipitando "penultimo" davanti a un immaginario pilota indicato dalla grafica come "Driver Name". Nel frattempo per alcuni piloti sta iniziando il secondo giro di pitstop: è il caso di Massa, che aveva anticipato la prima sosta.


Il giro successivo a quello del pitstop di Massa, Jean-Eric Vergne su Toro Rosso si appresta a superare la Caterham di Heikki Kovalainen. Succede tuttavia qualcosa di strano, Jev sembra spostarsi verso l'Angry Bird - ricordate il suo glorioso casco, vero? - e i due si toccano. Stavolta va un tantino peggio dal punto di vista di pezzi di vettura e detriti presenti. Viene quindi mandata in pista la safety car. La maggior parte dei piloti rientrano in regime di safety car. Non lo fa Daniel Ricciardo sull'altra Toro Rosso, né lo fanno le Mercedes e Webber. La safety car rimane in pista per cinque giri: si sta apprestando a rientrare quando accade un grosso colpo di scena, la vettura di Vettel rallenta per un evidente problema tecnico. È il 33° giro. Al restart è lotta tra Grosjean e Alonso, che si trovava terzo già al momento dell'ingresso della safety car, avendo effettuato qualche sorpasso su piloti già in difficoltà con le gomme. È il pilota Ferrari a spuntarla e Grosjean gli si incolla dietro come un'ombra. Nel frattempo succede un nuovo incidente.

Il colpevole stavolta è Kobayashi - così la pensa la direzione gara, che gli dà una penalità da scontare in griglia la volta successiva visto che si ritira per effetto dell'incidente stesso - che sperona Massa. La gara di quest'ultimo prosegue con una foratura, una sosta ai box e un ritorno in pista nelle retrovie. Nel frattempo Ricciardo deve fermarsi ai box per la seconda sosta. Esce dietro ad alcune vetture dei nuovi team, una delle quali è la Caterham di Vitaly Petrov, con il quale avrà in seguito un contatto. Per la seconda volta nel corso della gara ci sarà quindi un incidente tra una Toro Rosso e una Caterham. La gara proseguirà per entrambi e non ci saranno grossi intoppi. Torniamo quindi a noi, Alonso, Grosjean, Hamilton e Raikkonen sono i primi quattro nei giri immediatamente successivi all'uscita di scena della safety car, con Schumacher e Webber momentaneamente alle loro spalle. Come già specificato, tuttavia, non si sono fermati ai box in regime di safety car e Maldonado attende la loro sosta per risalire quinto.

C'è un ulteriore plot twist al 40° giro: ci sono problemi anche per Grosjean che, mentre si trova in seconda posizione, è costretto ad abbandonare. Risale secondo Hamilton, terzo Raikkonen e quarto Maldonado. Schumacher e Webber, intanto, dopo la loro sosta ai box girano piuttosto veloci, così come succederà a Rosberg quando qualche giro più tardi si fermerà a sua volta ai box. Dopo il ritiro di Grosjean, Alonso sembra non avere concorrenza diretta. Il suo ingegnere Andrea Stella, tuttavia, gli dà una comunicazione che può apparire quasi inquietante: visti i tempi che fanno, Schumacher e Webber potrebbero raggiungerlo prima della fine della gara. Tuttavia avrebbero una decina di sorpassi da effettuare, quindi si rimane molto nel teorico. Mentre la gara si avvicina al finale, Schumacher con Webber negli scarichi si apprestano a raggiungere le Force India, nella parte pià bassa della top-ten, per il momento. Nel frattempo continuano le peripezie di Massa.

Al 52° giro, dopo avere subito un sorpasso da Petrov, rientra ai box per una nuova sosta, perdendo alcune posizioni e ritrovandosi dietro alla Marussia di Charles Pic e alla HRT di Pedro De La Rosa, precedendo il solo Narain Karthikeyan. A fine gara riuscirà ad arrivare 16°, precedendo entrambe le HRT e la sua posizione al traguardo è stata spesso utilizzata per affermare che Alonso abbia vinto questa gara con una monoposto da retrovie. Oppure per affermare che il gap tra i due fosse così abissale che Massa arrivava ultimo con una monoposto da vittoria. O entrambe le cose contemporaneamente, per non farsi mancare nulla. Anch'io per anni ho pensato che questa fosse la peggiore gara della carriera di Massa. A rivedermela, però, non direi: Massa è precipitato nelle retrovie per una serie di eventi sfortunati, di nessuno dei quali è stato direttamente responsabile. Ha prima perso molte posizioni perché è stato uno dei pochi a fermarsi prima della safety car, poi è stato speronato da Kobayashi.

Su quali fossero le condizioni della sua vettura dopo l'incidente con Kobayashi, nessuno ci ha illuminato in proposito, ma mi viene seriamente da pensare che, se Massa è stato superato da Petrov sulla Caterham - lo ripeto, da Petrov, ma soprattutto, lo ripeto, su una Caterham... una Caterham, che per giunta aveva superato a sua volta un incidente - è molto difficile pensare che la sua vettura non avesse riportato alcun danno. Prima che questa serie di eventi sfortunati iniziasse, si trovava lì lì con Hulkenberg, che ha concluso la gara in quinta posizione. Non sapremo mai cosa sarebbe successo se tutto fosse andato bene, ma un quinto/ sesto posto potrebbe essere stato alla sua portata, il che è ovviamente ben inferiore alla performance piuttosto straordinaria di Alonso, ma lo renderebbe un potenziale risultato abbastanza normale in un contesto in cui tanti team erano vicini gli uni agli altri. Mi viene spontaneo pensare, a questo punto, che in nome dell'alonsismo sfrenato si sia spesso ridicolizzata anche più del dovuto la figura del suo compagno di squadra.

Torniamo a noi e al finale scoppiettante che ancora ci aspetta: Hamilton infatti accusa problemi e sembra non essere in grado di mantenere la seconda posizione. Raikkonen gli è ormai giunto negli scarichi e poi lo supera. Siamo al 55° giro e la gara di Hamilton sembra destinata a concludersi neanche con un terzo posto, ma proprio giù dal podio, verosimilmente in quarta posizione. Maldonado ha altri programmi per lui e per sé stesso e, invece di superarlo come si deve, finisce per speronarlo. La gara di Hamilton finisce nelle barriere, quella di Maldonado vagando con la vettura danneggiata e perdendo posizioni random. Abbiamo un terzo posto praticamente vacante e Hulkenberg potrebbe aggiudicarselo. Schumacher e Webber, tuttavia, hanno altri piani e lo superano uno dopo l'altro - praticamente stanno facendo gara a coppia fin dalle prime battute. Mancano due giri a questo punto e Alonso e Raikkonen sono ciascuno per i fatti suoi, relativamente sicuri del risultato. Tra Schumacher e Webber il gap è piccolo, ma è il pilota Mercedes a spuntarla.


Hulkenberg arriva quinto, pensando che un giorno anche per lui arriverà il momento del podio, mentre la rimonta di Rosberg, paragonabile a quella del duo Schumacher/ Webber si conclude con una sesta posizione davanti a Di Resta. Seguono la McLaren di Jenson Button e la Sauber di Sergio Perez. Maldonado riesce a chiudere la gara in decima piazza ma viene penalizzato per avere innescato l'incidente con Hamilton. Il decimo posto va quindi a Bruno Senna e Maldonado giunge 12° alle spalle anche di Ricciardo. Dietro di lui si classificano Petrov, Kovalainen, Pic, Massa, De La Rosa e Karthikeyan. Alonso è il primo pilota a ottenere una seconda vittoria nella stagione 2012: le prime sette gare hanno avute tutte sette vincitori diversi. Siamo in un momento della stagione in cui fare previsioni per il mondiale è ancora avventato e infatti non ne facciamo. Ci limitiamo a pensare a quanto sia stata piena di colpi di scena questa gara e a quanto il risultato finale fosse difficile da ipotizzare all'inizio.

Alonso fa un giro d'onore in grande stile con tanto di gesto delle papere, flag lap e poi addirittura rimane fermo lungo il tracciato venendo poi scarrozzato dalla medical(?) car. Nel frattempo Raikkonen e Schumacher sono già nel retro del podio e conversano amabilmente con Andrea Stella, rappresentante della Ferrari sul podio. Il video finisce con il podio e con una conferenza stampa in cui vengono dette anche cose illuminanti. Se qualcuno ci avesse detto in anticipo che Michael Schumacher avrebbe affermato che il modo migliore di finire sul podio era finirci a sorpresa, forse non gli avremmo creduto. Però, in effetti, a pensarci ha senso e si collega molto a quello che ho scritto nel mio post del giorno dell'anniversario. A volte la vera trasformazione non è quella in cui un outsider diviene finalmente un pluricampione del mondo. È piuttosto quella in cui un pluricampione del mondo diviene finalmente un outsider e, in quanto tale, forse la prima volta nella sua carriera è in grado di apprezzare i risultati da outsider.


lunedì 26 ottobre 2020

The Golden Days of Sewis: GP Stati Uniti 2012

Se il GP degli Stati Uniti al giorno d'oggi si svolge (dovrebbe svolgersi, diciamo) verso la fine di ottobre, non era proprio così agli albori del Circuit of the Americas: nel 2012 ce lo siamo ritrovati a novembre inoltrato, come penultimo appuntamento della stagione.
Lo scarto di poche settimane, tuttavia, non è una buona ragione per non scegliere di ripercorrere proprio quello specifico evento in vista del gran premio che NON si è svolto ad Austin in questo fine settimana. Dimenticate dunque la stagione odierna e ricordatevelo: da questo momento in poi siamo nel 2012 e lo saremo fino alla fine del post.
È un sabato di novembre e noi telespettatori europei abbiamo dovuto attendere fino a orari improponibili per i nostri standard per scoprire quale sarà la griglia di partenza dell'evento e dove andranno a piazzarsi Fernando Alonso e Sebastian Vettel, i piloti che stanno lottando per il titolo. Le cose non vanno esattamente a favore di Alonso: si qualifica solo nono (ottavo dopo la penalità di uno dei vari signori nessuno che popolano la top-ten), mentre Vettel ottiene la pole position. Ciò potrebbe avere effetti devastanti sulla rincorsa al titolo... ma niente paura, prima della fine del weekend non penseremo tanto alla lotta per il titolo quanto a un grande capolavoro del trash. Perché tra una cosa e l'altra Felipe Massa ha pensato bene di scegliere proprio questa occasione per qualificarsi davanti al suo compagno di squadra, che dovrà partire dal lato sporco della pista.

Questa è la prima del COTA, partire dal lato sporco della pista può essere devastante e l'unico modo che la Ferrari ha per evitarlo è che Massa venga penalizzato per la sostituzione del cambio. L'unico impedimento è che il cambio non è da sostituire, ma nevermind. Sulla vettura di Massa vengono rotti i sigilli del cambio prima della gara, a quel punto la penalità scatterà per forza. In tutto questo non viene minimamente sostituito il cambio, né viene utilizzata l'immaginazione abbastanza da non fare una figura discutibile davanti a tutto il mondo. Comunque non si può avere tutto dalla vita, alla fine il messaggio che passa è: retrocedendo Massa di cinque posizioni anche lui viene a partire dal lato pulito della pista, quindi sarà vantaggioso anche per lui. Mi correggo: l'immaginazione è stata usata anche troppo.
Si parte e la prima "vittima" del lato sporco della pista è Lewis Hamilton. In una delle sue ultime gare su McLaren, partiva dalla prima fila, in seconda posizione, e se la vede strappare via da nientemeno che Mark Webber, vederlo recuperare una posizione al via invece che perderne una mezza dozzina è un duro colpo, qualcosa a cui non siamo per niente abituati. Verrà punito dal karma per avere osato andare contro il proprio destino: la sua vettura deciderà di lasciarlo a piedi dopo appena un quarto di gara o poco più. Non si sa cos'abbia fatto dopo. Chiedendo alle fangirl dei Webbonso, probabilmente queste risponderebbero che ha sognato a occhi aperti il momento in cui avrebbe visto il suo ammmmato salire sul podio, cosa che effettivamente sarebbe accaduta: Alonso sarebbe arrivato terzo, mentre Massa avrebbe fatto una buona gara, chiudendo al quarto posto, davanti a Jenson Button, Kimi Raikkonen, Romain Grosjean, Nico Hulkenberg, Pastor Maldonado e Bruno Senna.

Siamo tutti d'accordo che siamo nel 2012 e sono tempi bui, siamo tutti qui ad attendere i Maya che possano portarci una fine del mondo carica di brio festaiolo, o in alternativa, in attesa del finale della stagione che arriverà a breve a Interlagos. Al momento, però, dobbiamo accontentarci di Austin... magari, con un po' di intuito, riusciremo ad avere una premonizione su quello che accadrà prima o poi in futuro.
Ed ecco che ce l'abbiamo la premonizione su come sarà il futuro: a gara inoltrata Hamilton si avvicina sempre più a Vettel, poi apre il DRS e lo trolla, prendendosi la posizione e di lì a qualche giro la vittoria. Sul podio li vedremo con il cappello texano mentre si spruzzano champagne addosso, senza sapere che un giorno diventeranno best friends forever.
Non si sa cosa sia successo a telecamere spente, più tardi. Probabilmente, dopo la conferenza stampa, mentre attendevano che Alonso uscisse dal bagno per andare a loro volta a svuotarsi la vescica, i Vettelton confabulavano a proposito del futuro.
Qualcosa di questo tipo: "Senti, Prosciuttello, chi te l'ha fatto fare di passare in Mercedes? Vuoi consumare le gomme dopo un giro e non arrivare in zona punti come gli Schusberg?" "Ne riparliamo tra qualche anno, quando inseguirò i record del tuo idolo e tu sarai messo a novanta." "Non so se ne riparleremo, probabilmente a quei tempi saremo troppo impegnati a darci la lingua in bocca, non ci sarà tempo per parlare. L'amore vince sempre, mio adorato prosciuttello." "Lo so, l'amore vince sempre e io un giorno diventerò l'amore."

domenica 17 maggio 2020

Valencia 2012 è stata la migliore vittoria di Alonso, disse colui che aveva rimosso qualsiasi altra sua vittoria, specie avvenuta in Renault o in McLaren

Personalmente seguo la Formula 1 da quando ho memoria, ma ho anche dei difetti. Uno di questi è che, finché ho fatto la pendolare e avuto corsi universitari che iniziavano alle otto di mattina, mi procuravo i giornali a diffusione gratuita presenti in stazione e distribuiti nel suddetto piazzale. Fare il bottino pieno voleva dire procurarsi tutte e tre le testate free e mi capitava abbastanza spesso, specie nel corso del primo anno.
Ammetto che la ragione principale per cui mi procuravo i giornali non era per leggere le pagine della cronaca (cosa che comunque finivo per fare nei momenti di vuoto, nelle pause e in treno al ritorno), ma andare a vedere che cosa ci fosse nella sezione sport a tematica Formula 1. Ho iniziato l'università a settembre/ottobre del 2007 e quello era un momento in cui la Formula 1 faceva notizia ben più di adesso: c'era uno scontro per il mondiale in corso, che riguardava la Ferrari, e una spy story in corso, che riguardava ancora la Ferrari. In più, a fare da contorno, c'era tutto il casino tra Ron Dennis e gli Hamonso, che veniva sbandierato ai quattro venti per rimarcare come la McLaren oltre a copiare le vetture avesse un team principal incapace di gestire le controversie tra i suoi piloti perché a suo tempo impegnato in ulteriori controversie con uno dei suoi piloti.
Uno dei piloti McLaren era, ovviamente, Fernando Alonso, e talvolta su quelle pagine veniva attuata una demonizzazione che non ho mai visto per nessun altro pilota, strascico dei vecchi tempi e di quello che era il pensiero comune nei bar veri e propri e nei bar virtuali (bar virtuali che ai tempi, vista l'assenza di smartphone, non erano accessibili a ogni ora del giorno e della notte e di cui gran parte della gente che al giorno d'oggi scrive di F1 sui social non era al corrente dell'esistenza).

Un giorno lessi addirittura un articolo che mi ispirò una poesia. Non una poesia che parlasse di Formula 1, no, affatto, ma una poesia (scritta a mano sull'apposito quaderno con penna glitter - la mia tarda adolescenza era caratterizzata da cose del genere, non da post di social). Era una poesia sui double standard e su come la demonizzazione di qualcuno viene di punto in bianco dimenticata quando questo descrivere questo qualcuno in termini positivi diviene all'improvviso la normalità.
Era il tardo 2007, epoca in cui non potevamo ancora immaginare cosa sarebbe accaduto con l'arrivo di Alonso in Ferrari. Ebbene, per quanto si tratti di un testo piuttosto puerile che rimarrà confinato su quel quaderno delle poesie, si è rivelato profetico. Con il passaggio di Alonso in Ferrari è stato dimenticato tutto...
...
...
...e per TUTTO intendo proprio tutto, non solo la sua reputazione negativa. No, è stato cancellato dalla memoria collettiva qualsiasi evento che l'abbia riguardato, a parte il fatto che abbia vinto due titoli. Nessun ricordo di come abbia vinto quei due titoli, dove per COME intendo nella maniera più neutrale possibile. Prima di arrivare in Ferrari, Alonso aveva vinto una ventina di gare, tra Renault e McLaren. Tra queste gare ci sono sia quelle che avevano fatto spalancare gli occhi a qualcuno e pensare "questo pilota farà parte del futuro del motorsport" e anche quelle che gli avevano valso la reputazione di vincere "per cu*o e non per merito".
Fateci caso: quando i sostenitori di Alonso parlano di quali siano state le sue gare più belle, quando mai citano qualcosa che sia accaduto prima del passaggio in Ferrari? e anche i suoi detrattori, in realtà, quando parlano di qualcosa di negativo, vanno forse più indietro di Singapore 2008?

Con questo voglio rimarcare due cose. La prima è che, come facilmente intuibile dal primo paragrafo, Alonso è stato forse uno dei piloti prima più detestati e poi più apprezzati della Formula 1 moderna e contemporanea.
Non penso che la cosa sia casuale, ha il suo fondamento logico, che nasce prevalentemente da alcuni fatti: 1) prima del passaggio in Ferrari, Alonso è stato un top-driver in due diversi team, quindi far ricadere tutto l'odio sul team era più complicato, 2) nell'ultimo anno in Renault Alonso era già un po' "slegato" dalla Renault e nel suo anno in McLaren non faceva altro che litigare con la McLaren stessa, cosa che accentuava più l'attenzione sul pilota che sul team. Ovviamente un pilota detestato in quanto tale e non per il team, per essere considerato un santohhhh subitohhhh al momento giusto, doveva essere rivalutato molto più in pieno di qualsiasi altro pilota, con una cancellazione definitiva di tutto ciò che si era detto nei suoi confronti.
La seconda è che, di conseguenza, per forza di cose, c'è stato un punto di non ritorno e che tutto ciò che riguarda Alonso, di cui si discute quotidianamente, è solo quello che è accaduto dal 2010 in poi. Per tale ragione quando si parla di quale sia stata la sua migliore vittoria in carriera, la più conquistata sul campo e contro ogni avversità, ci si focalizza solo su quello che ha fatto dal momento del passaggio in Ferrari in poi. Quindi non si parla di quelle volte in cui vinceva in Renault con Fisichella che vedeva a malapena la top-5, né di quando riusciva ad essere competitivo in McLaren nonostante tutto il team fosse schierato dalla parte del suo compagno di squadra. Non si parla dei tanto decantati duellihhhh e sorpassihhhh, anche perché parte di questi sono avvenuti a spese dei santihhhh subitohhhh di quei tempi. Risultato: la miglior gara di sempre di Alonso è il GP d'Europa 2012 disputato a Valencia.

Quella gara, oggetto del replay di oggi, può essere definita, a mio parere, in un solo modo: una gara imprevedibile perfetta per la vittoria di un outsider, che però non è stata vinta da un outsider. Fosse stata vinta dall'Olivier Panis di turno si sarebbe detto che era una figata unica. Fosse stata una vittoria in stile Jean Alesi si sarebbe detto che era un perfetto payback per tutte le volte in cui non era riuscito a vincere prima.
Il punto è che Valencia 2012 è una gara vinta da Fernando Alonso e, alla luce delle sue trentadue vittorie, non vedo come si possa affermare che sia stata quella in cui, più che in ogni altra, ha battuto la concorrenza con performance particolarmente epiche e non per effetto delle circostanze.
Vi propongo una breve sintesi di quanto accaduto in quell'evento, a livello di posisioni che contano:
- Vettel parte dalla pole e si invola verso la leadership seguito da Grosjean e da Hamilton;
- Alonso parte da fuori top-ten e passa la prima parte di gara a lottare per la quinta/ sesta piazza;
- a metà gara Vettel ha un vantaggio di circa venti secondi sul secondo, ovvero Grosjean, mentre Alonso è dietro a Hamilton;
- incidente nelle retrovie, entra la safety car, problemi ai box per Hamilton, Alonso adesso gli è davanti;
- al restart Alonso fa un sorpasso su Grosjean portandosi al secondo posto, per poi risalire magicamente in testa quando Vettel resta a piedi da un momento all'altro;
- a quel punto Grosjean si avvicina con insistenza e sembra dargli filo da torcere... poi anche lui stesso resta a piedi;
- Alonso adesso è leader incontrastato e rimane tale fino alla fine della gara.

"Ma Sunshine, non puoi dire che Alonso non si sia meritato la vittoria, che non dovesse essere felice di vincere il suo gran premio di casa e che noi ferraristi non dovessimo essere felici!!!11!!11!!"
Infatti non ho detto niente di tutto questo, ho solo cercato di immaginare cosa sarebbe accaduto se una simile gara fosse avvenuta mentre Alonso era in Renault o in McLaren e se qualcuno a caso tra Vettel, Grosjean e Hamilton fosse stato a bordo di una Ferrari. In tal caso penso che si sarebbe parlato di vittoria per cu*o e non per merito rendendo il mondiale falsato e... guess what? il fatto di idolatare un idolo per ciò che verrebbe duramente contestato a un avversario rientra a pieno tra i "double standard".
Un'osservazione del tipo "è stata una bellissima gara e siamo stati assistiti dalla fortuna che magari ci è mancata in altre occasioni" sarebbe bellissima, ma per come lo si fa passare, sembra che avversari random che si smaterializzano siano qualcosa di dovuto a priori.
Addirittura oggi, nella chat live, ne ho lette di tutti i colori, tra cui gente che si lamentava della SFORTUNA DI ALONSO IN QUELLA GARA e di quanto i suoi avversari (quelli che si sono smaterializzati) fossero stati fortunati in quella gara.
I ritiri di Vettel e di Grosjean sono stati accolti con commenti ai limiti dell'orgasmo e mi è parso addirittura di leggere un elogio al "sorpasso" avvenuto nel momento in cui Alonso superava Vettel mentre questo si stava fermando.
Seriamente, in certi momento mi è difficile capire se sono fuori di testa io oppure se lo sono tutti gli altri!

Non che il resto della gara non sia stato condizionato dai commenti ai limiti dell'imbecillità (non li ho letti sempre di seguito, due ore di quella trafila era decisamente troppo). Poi, come mi aspettavo, nessuno era in grado di ricordare le cose che contano davvero.
Nel senso, è stato notato come Massa non ne avesse combinata una giusta, quel giorno, ma la cosa è stata interpretata nel modo più favorevole alla kausahhhh: Massa guidava una vettura con cui era possibile puntare alla vittoria e questo veniva riconosciuto, ma la sua quindicesima piazza, di colpo, veniva utilizzata per affermare che Alonso vinceva al contempo con una vettura da quindicesima posizione. O è una cosa o è l'altra, non possono coesistere... ma niente.
Poi, alla fine, dopo che Raikkonen aveva già superato Hamilton per il secondo posto, quando Maldonado ha avuto la bella idea di speronarlo, sono partiti i commenti sugli incidenti di Maldonado, il tutto, mentre accanto alla zona dell'incidente avveniva un dramma passato del tutto inosservato.
Fuori Hamilton e Maldonado, erano altri ormai i piloti a lottare per il terzo posto. Accanto alla vettura incidentata di Hamilton si è visto passare una Mercedes seguita da una Force India e da una Redbull. Mentre il mondo si apprestava ad assistere a Schumacher che andava a prendersi il terzo posto, seguito da Webber che ormai si era lasciato alle spalle la suddetta Force India, ci sfuggiva un dettaglio che dovrebbe farci accapponare la pelle. Quella Force India, che per un attimo era andata vicina a farsi servire su un piatto d'argento il gradino più basso del podio, era quella di... Sì, proprio lui, Hulkenberg. #MaiUnaGioia

Sintesi del post di cui sopra: ricordate il Nurburgring 2007, con il sorpasso con contatto di Alonso su Massa e la successiva lite nella sala pre-podio? Ecco, quella è stata a mio parere una vittoria che Alonso ha conquistato molto più sul campo di quella di Valencia 2012, anche se l'ha ottenuta contro una Ferrari. Anche Monza 2007, quando ormai era separato in casa con la McLaren ed è stato in testa dall'inizio alla fine. Però anche lì tra i vari piloti che aveva battuto c'era anche Raikkonen su Ferrari. Per decretare quale sia la migliore vittoria di un pilota, forse sarebbe bene pensare a parametri più oggettivi e chiedersi cosa sarebbe accaduto a "parti invertite".

domenica 26 aprile 2020

Perché ho criticato Schumacher (per un'azione circoscritta durata un paio di minuti) per essersi unito ai festeggiamenti del terzo mondiale di Vettel

Oggi c'è stato il review del GP del Brasile 2012 sul profilo ufficiale della Formula 1 e, nonostante avessi rivisto la gara qualche tempo fa su un profilo non ufficiale, ho deciso di riguardarla, perché avevo tempo e perché Hulk in testa per quasi metà gara ha il suo perché. Non scriverò un post per commentare questa gara, perché su questo blog c'è la cronaca che avevo fatto a suo tempo.
Era il lontano 2012, era una vita fa e c'è una cosa che non mi aveva colpita ai tempi, ma che mi colpisce ora. Anche se non lo vorrei, perché dopotutto nessun legame tra team e pilota deve essere indissolubile ed è giusto che sia così. È sempre stato il mio punto di vista e, di fatto, questa opinione potrebbe andare un po' contro a quegli standard a cui mi sono sempre attenuta. Però, dopo che la mia opinione è sata definita "ridicola" da un soggetto che mi ha suggerito di smettere di scrivere in internet se non voglio che quello che scrivo sia definito tale, penso che, anche solo per schiarirmi le idee, scriverò qualche parola in proposito.

Oltre essere la gara in cui il signore e padrone del quarto posto non finì sul podio, Brasile 2012 era anche il finale di stagione in cui Fernando Alonso e Sebastian Vettel lottavano per il titolo e per diventare il tre volte campione del mondo più giovane di sempre. Alonso era stato in testa fino alla pausa estiva, in una prima parte di stagione in cui molti diversi piloti avevano potuto puntare alla vittoria. Le cose cambiarono quando Vettel vinse quattro gare di fila, durante la "stagione asiatica", tanto che arrivò all'ultimo evento della stagione in testa alla classifica.
La gara, all'inizio, sembrò evolversi a favore di Alonso: Vettel infatti fu tamponato da Bruno Senna dopo avere fatto una partenza discutibile ed essere stato ostacolato dal suo stesso compagno di squadra che aveva fatto una partenza altrettanto discutibile. Però in circa dieci minuti rimontò fino alle zone basse della top-ten e alla fine il secondo posto di Alonso e il sesto posto di Vettel parlarono a favore di quest'ultimo.

Michael Schumacher in quell'occasione disputava il suo ultimo gran premio in carriera, classificandosi settimo dopo una gara tormentata, nel corso della quale era inizialmente precipitato doppiato a causa di una foratura.
La Mercedes era ben lontana da quella di oggi e non prendeva punti da quando Rosberg era finito in top-ten a Singapore, quindi due mesi prima. Schumacher, a una decina di giri dal termine, oppose ben poca resistenza al sorpasso di Vettel, per una posizione che in ogni caso non aveva influenza sul titolo. La cosa fu criticata ai tempi ma, avendo visto la stessa cosa due volte di recente oserei dire che Schumacher non aveva la benché minima possibilità di finire la gara davanti a Vettel. Quindi ci può stare che si sia levato di torno senza rendergli le cose difficili.
Però, non appena finì la gara, andò a complimentarsi con Vettel per il mondiale che aveva appena vinto... e questo, di per sé, mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca.

Chiariamo un concetto, non ho assolutamente nulla contro il fatto che Vettel stesse celebrando il mondiale vinto da lui stesso, mi sembra una cosa mooooolto normale. Non ho neanche nulla, di per sé, contro il fatto che Schumacher volesse complimentarsi con lui. Però penso che ci sia modo e modo di fare le cose e quello che mi è apparso davanti agli occhi è stato questo: un pilota tacciato di essere un "traditore della Ferrari" che festeggiava un pilota che aveva appena vinto il mondiale contro la Ferrari, team presso il quale era stato per quattordici anni tra quelli spesi come pilota e quelli passati a gironzolare. Ci sta ancora, però visto il suo legame con la Ferrari, avrei trovato decisamente più accettabile qualche dichiarazione a sostegno del suo ex team. Sia chiaro, non dico che avrebbe dovuto parlare della Ferrari invece di complimentarsi con Vettel, quanto piuttosto che sarebbe stato meglio fare sia una cosa sia l'altra. Invece parole per la Ferrari, complimenti per avere comunque lottato fino alla fine, zero.

Non l'ho mai considerato un traditore della Ferrari, ho sempre pensato che avesse tutto il diritto di gareggiare per un altro team e che peraltro ogni discorso sulla rivalità con la Ferrari era totalmente insensato, in quanto ha fatto un podio in tre anni mentre la Ferrari ha lottato due volte per il mondiale in quegli anni. Però nel vederlo ignorare così la Ferrari, per la prima volta ho sentito l'aura del tradimento.
Perché in realtà non penso che dovesse per forza elogiare la Ferrari, poteva semplicemente limitarsi a dire qualche parola sul perché non lo faceva. Un "sono contento che il mio fanboy abbia vinto, perché la Ferrari non è più quella di una volta da quando non ci sono più io" sarebbe stato a mio parere preferibile al fingere che nulla fosse accaduto ed essere già lì al parc fermé ad abbracciare proprio l'avversario della sua vecchia squadra.

Questo non ha impatto su quello che posso pensare di Schumacher come pilota o dell'idea che mi sono fatta di lui come persona. Semplicemente penso che se fossi stata al posto suo mi sarei comportata diversamente nell'arco di quei due minuti. Non perché quello che fece Schumacher fosse sbagliato di per sé, ma perché Schumacher era Schumacher, colui che era stato il ferrarista per antonomasia, non uno qualsiasi. Se a parte Massa e Button nessuno sembrava filarsi minimamente Alonso, mentre tre o quattro piloti di passaggio si complimentavano con Vettel, potrei dedurne semplicemente che magari Vettel se la cavava meglio di Alonso nelle relazioni sociali con gli altri piloti.
Forse sono ingiusta nel pensare che, solo per avere gareggiato per la Ferrari per undici anni e per averci vinto cinque mondiali, Schumacher avesse una sorta di obbligo morale di essere o pro-Ferrari o contro la Ferrari, di prendere per forza una posizione netta, ma è una sensazione naturale, contro cui non posso fare niente, se non cercare di intavolare al massimo uno scambio di vedute civile. Cosa che, se mi viene detto che la mia opinione è ridicola, magari con argomentazioni su fatti estranei a quello di cui sto parlando, non mi pare tanto fattibile.

Mi è stato detto che Mick Schumacher nel 2019 ha dichiarato che considera Vettel il suo idolo. E con ciò?
Mi è stato detto che Vettel stava a Schumacher come Sainz Jr sta ad Alonso? E con ciò? Ho detto fin dall'inizio che se Schumacher avesse messo chiaro e tondo che era divenuto un fanboy del suo stesso fanboy non avrei avuto niente in contrario in proposito.
Mi è stato detto che anche Vettel ha abbracciato Hamilton quando quest'ultimo ha vinto il mondiale (in realtà è accaduto più volte e dopo molti mondiali), e che quindi anche questo dovrebbe essere irrispettoso nei confronti della Ferrari. Non scherziamo, sono due situazioni del tutto incorrelate. In Brasile 2012 un ex avversario diretto di Schumacher e l'ex team di Schumacher sono stati deliberatamente ignorati da quest'ultimo, che estraneo alla lotta per il titolo andava ad abbracciare proprio il loro avversario. Quando Vettel ha abbracciato Hamilton, ha abbracciato un proprio diretto avversario o, al più, nonché uno che gareggia contro di lui da quindici anni buoni. Due cose molto diverse, mi pare.

PS. Aggiungerei che, se al giorno d'oggi Schumacher non fosse verosimilmente paralizzato da anni, avrebbe tanti hater (tornati a dichiararsi suoi tifosi all'indomani del suo incidente sugli sci) che direbbero del suo abbraccio con Vettel tante cose ben peggiori di quelle che ho detto io, ed estenderebbero il loro giudizio non a quei due semplici minuti della sua esistenza, ma a tutto il resto della sua vita e della sua carriera.

lunedì 25 novembre 2019

La crisi del settimo anno

Ci sono post che si scrivono quasi da soli e post che invece sono difficili da tirare fuori. Penso che questo appartenga a quest'ultima categoria, perché unisce un passato che non mi appartiene più a pensieri del presente. Il 25 Novembre 2012 si concludeva il mondiale, con il gran premio del Brasile, l'ultimo gran premio della carriera di Michael Schumacher.
C'erano anche altre cose, ovviamente. Anzi, c'erano soprattutto altre cose: c'era il mondiale ancora aperto tra Vettel e Alonso, uno scontro destinato a continuare in modo rocambolesco nel corso di quell'ultima gara, c'era lo scontro Caterham vs Marussia per la decima posizione nel mondiale costruttori, che si tradusse in un duello epico tra Petrov e Pic. Anche quel duello, al giorno d'oggi, è coperto da un po' d'ombra, ma di questo ne parlerò in un secondo momento.

Partiamo dalla gara, che regalò molte emozion, non da meno quella di vedere Hulkenberg in testa al volante di una Force India, in una gara in condizioni meteo variabili, in cui gomme da asciutto e gomme intermedie rendevano più o meno allo stesso modo.
Se Hulkenberg fosse stato in grado di reggere la posizione fino al traguardo, sarebbe accaduto qualcosa di epico. Poi arrivò Button. Poi arrivò anche Hamilton. Se nel primo scontro perse solo la posizione, nel secondo mandò in vacca quello che poteva essere almeno un podio. Sarebbe stato epico un podio della Force India. Hulkenberg a podio, però, quando era ben lontano dal suo celebre record, non ci avrebbe fatto l'effetto che ci farebbe se accadesse domenica ad Abu Dhabi, in quello che potrebbe essere l'ultimo gran premio della sua carriera.
Vinse Button e, con Hamilton fuori dai giochi e Hulkenberg attardato da danni alla vettura(?) e da una penalità, Alonso e Massa risalirono al secondo e al terzo posto.

Ora, però, credo che sia giusto venire al punto dolente, ovvero la mia difficoltà nel valutare Schumacher e quello che accadde quel giorno. In un mondo che o lo santifica o lo demonizza, credo che ci siano molte sfaccettature. Non penso che Schumacher fosse un santo. Però non penso nemmeno che fosse il criminale che i suoi detrattori descrivono: sono abituata a seguire le vicissitudini dei piloti di NASCAR, nulla di ciò che è accaduto nella carriera di Schumacher (né di qualsiasi altro pilota di F1 in realtà, perfino quelli più borderline) può scandalizzarmi. Però, con la mia mentalità di oggi, non credo che potrei mai tifare il pilota della Benetton o della Ferrari. Quello della Mercedes sì, è la mia versione preferita di Schumacher, in realtà quella da cui ho tratto anche qualche insegnamento applicabile alla vita quotidiana. In un mondo in cui i piloti sembrano pretendere che tutto gli sia dovuto, proprio quello a cui in passato era quasi tutto dovuto affrontava senza lamentarsi la situazione con cui aveva a che fare giorno dopo giorno. Non ricordo di averlo mai sentito lamentarsi con il team, né di avere mai sollevato polemiche le tante volte in cui finiva per prenderlo in quel posto dal suo stesso compagno di squadra. Una volta scherzò addirittura su Spa 1998, sostenendo di essere abituato a girare su tre ruote in Belgio, dopo avere perso una ruota in qualifica a Spa, condannato a partire ultimo.

C'è solo un episodio che mi suscita qualche ragionevole dubbio, sui tre anni di Schumacher in Mercedes ed è quello che accadde a un certo punto nel corso del GP del Brasile quando, ritornato in zona punti grazie all'ingresso della safety car dopo una foratura iniziale, fu protagonista di un evento rapido e indolore che non diede vita a tante polemiche, ma solo perché non influenzò particolarmente il risultato finale.
Sta di fatto che, tuttavia, ad un tratto Schumacher si ritrovò tallonato da Vettel e da Kobayashi. Quando Vettel lo passò, non oppose nemmeno un minimo di resistenza e a fine gara dichiarò esplicitamente di non avere fatto nemmeno un misero tentativo perché sapeva di non avere la velocità per stare davanti. Però, quando arrivò Kobayashi, fu protagonista di un duello che al giorno d'oggi probabilmente comporterebbe delle penalità.
Nemmeno io stessa diedi molto peso al fatto: in fin dei conti arrivare sesto o settimo per Vettel non avrebbe cambiato nulla, in termini di classifica. Però, curiosamente, proprio quando ho scritto il post sul fatto relativo a Glock nel 2008, ho iniziato a pormi delle domande.

Mi spiego meglio: quel giorno, con Alonso secondo e Vettel sesto o settimo, Alonso non avrebbe avuto possibilità di vincere il mondiale. Però Schumacher non stava gareggiando con la calcolatrice in mano e, se aveva idea di dove fosse Vettel, non è detto che sapesse con esattezza se Alonso aveva o non aveva possibilità di lottare per la vittoria con Button. Quindi, quando decise di non provare nemmeno a lottare con uno dei championship contenders, perché sapeva che sarebbe stato un duello perso in partenza, almeno in parte contribuì a influenzare il mondiale 2012.
Il mio dubbio è fino a che punto quanto accaduto possa essere giustificato dalla buona fede. Di un pilota che era sempre stato combattivo, anche quando aveva ben poche possibilità, che si faceva da parte perché non ne valeva la pena, posso solo pensare che, agendo così, dimostrav di non essere più un pilota, giudizio che può apparire negativo, così a bruciapelo, ma che di fatto deve essere esattamente come si sentiva Schumacher apprestandosi a lasciare una volta per tutte le competizioni. Questo legittimerebbe il suo comportamento.

Ma se non fosse questa la realtà? Se avesse avuto altre ragioni? No, si tratta di connazionali ma non sto parlando di "biscotti" stile polemiche del motomondiale. Non mi sembra che Schumacher fosse un tipo particolarmente patriottico, almeno non era uno che dava molto peso alla vittoria nel suo GP di casa, portandosi in giro bandiere stile Massa e Barrichello sul podio, non aveva caschi nazionalisti... In più, quando agiva andando oltre le righe, lo faceva sempre e solo per se stesso, non per altri.
Quindi il mio dubbio è: c'era qualche ragione per cui Schumacher avrebbe avuto vantaggio se uno o l'altro pilota avesse vinto il mondiale? Non lo so. Mi chiedo se Schumacher potesse temere che un titolo di Alonso con la Ferrari rendesse Alonso un pilota più importante e rispettato di lui, se si sia levato di mezzo perché un titolo di Vettel poteva tutelare la sua immagine personale meglio di un titolo di Alonso.
So che forse è un pensiero stupido, ma è difficile togliersi una pulce dall'orecchio una volta che la pulce in quell'orecchio ci ha messo su casa.

Infine veniamo a Petrov e Pic. Fu un duello molto bello e intenso, con Petrov che riuscì a conservare l'11^ posizione fino al traguardo, un risultato importantissimo per la classifica costruttori, fondamentale per il decimo posto in classifica, che assegnava i big money dei diritti televisivi, lasciando la Marussia a secco.
Ci furono delle polemiche, che ovviamente passarono in secondo piano perché a nessuno importava davvero dei team di bassa classifica. Qualcuno, in Marussia, accusò Pic di avere fatto apposta a perdere quel duello, per favorire la Caterham, team per cui si apprestava a gareggiare nella stagione successiva. A quanto pare è destino che in tutto ciò che è bello e pittoresco, comw un gran premio nel corso del quale per l'eccitazione non trovavo più il telecomando, ci sia qualche ombra.


EDIT - 25.12.2019 // in questi giorni ho rivisto il GP Brasile 2012 e vorrei fare due precisazioni in merito a quanto scritto sopra.
Innanzi tutto chiedo scusa per l'inesattezza sulla questione Hulkenberg/ Hamilton/ Button. Non è andata come ho scritto io con Hulk superato da Button, ma era Hamilton che si era portato in testa superando prima Button e poi Hulkenberg. L'incidente è avvenuto mentre Hulkenberg in seguito tentava di riprendersi la posizione. Button, che era terzo, risalì in testa con quell'incidente.
Su Schumacher e Vettel, in effetti, la velocità con cui Vettel gli si era avvicinato e con cui si allontanava dopo lascia pensare invece che Schumacher non avesse proprio nessuna possibilità di rimanere davanti. A suo sostegno si può dire che la Mercedes non faceva punti da due mesi, che lottava con la Sauber per il quinto posto e che spesso mancava la Q2. In più per quanto con la vettura sicuramente danneggiata dopo la foratura, Rosberg sull'altra Mercedes non si avvicinava neanche a Petrov e a Pic. Considerando che, seppure non inquadrato, Schumacher aveva avuto a inizio gara un problema simile, ci sta che il suo obiettivo fosse arrivare al traguardo a punti. Il gap con Kobayashi non era abissale, quindi ci sta che abbia tentato di difendersi.
Di questa faccenda mi ha colpito in più in negativo vedere che a fine gara Schumacher andò ad abbracciare Vettel, a complimentarsi con lui e a posare con lui per delle foto. Questo, a mio vedere, da ex pilota Ferrari avrebbe potuto risparmiarsi di farlo pubblicamente o in alternativa bilanciare la cosa con dichiarazioni pubbliche a sostegno di Alonso o quantomeno della Ferrari. Oppure avrebbe potuto mettere in chiaro in qualche modo che gli faceva piacere che il mondiale fosse stato vinto da un suo fanboy, lasciando capire che non era una cosa contro il team. Così come è accaduto, l'ho trovato abbastanza sgradevole a vedersi, visto il suo passato come pilota Ferrari di lunga data.

sabato 13 maggio 2017

We can be heroes just for one day (and they can be plot theorists everyday)

Era da qualche tempo, ormai, che pianificavo di occuparmi approfonditamente di questo argomento, e che occasione c'è se non l'attesa del GP di Spagna, dato che andremo a riepilogare avvenimenti accaduti in gran parte proprio in quella località?
Rimbalzato agli onori di cronaca in tempi più recenti in quanto sede della prima (e finora unica) vittoria in carriera di Verstappino, arrivata completamente a sorpresa alla sua prima gara in Redbull, il circuito di Catalunya (altresì noto come Montmelò), vanta una curiosa statistica: nelle ultime dieci edizioni, tra il 2007 e il 2016, ci sono stati ben dieci vincitori diversi. Se dovesse vincere Bottas o Ricciardo (o Stroll, dato che la Williams è la quarta forza del mondiale... - avanti, sorridete, era una battuta, non c'è bisogno di scuotere la testa con aria perplessa) saliremmo addirittura a undici, ma non è di questo che mi preme parlare. In realtà nove dei dieci vincitori delle ultime dieci edizioni sono riusciti a portare a casa la vittoria senza che nessuno avesse nulla da ridire, a parte le canoniche osservazioni relative a vittorie ottenute "al volante della miglior macchina" (perché si sa che tutti ci aspettiamo sempre che i gran premi vengano vinti dalle Sauber e dalle Force India di turno, chiaramente) o "per cu*o e non per merito rendendo il mondiale falsato" (quando la miglior macchina non è rossa, questa motivazione è spesso direttamente correlata alla precedente). Uno dei dieci piloti che hanno vinto il GP di Spagna, però, non hanno avuto questo onore, soprattutto all'estero, perché diciamo le cose come stanno: in Italia dà molto più fastidio una vittoria della Redbull o della Mercedes, piuttosto che quella di uno che viene visto come il primo che passa per la strada. Per quanto ci siano persone convinte che Maldonado sia il Malehhhh Assolutohhhh in quanto ha deprivato Alonso di una vittoria che gli spettava su un piatto d'argento e che avrebbe potuto essere necessaria a fine stagione per la classifica, la maggior parte di queste persone sono convinte che il mondiale non sia stato vinto per colpa di Massa o di Domenicali, quindi anche Pastorone è destinato a passare in secondo piano. Sarei pronta a scommettere che ci siano persone che non si ricordano nemmeno più della vittoria di Maldonado al GP di Spagna del 2012.
Per qualche strana ragione, il fanbase British non la pensa così. In generale, comunque, il fanbase British ha dato molta più attenzione agli incidentihhhh di Maldonado di quanto non gliene abbia dato quello italiano. Dopotutto non ha mai speronato una Ferrari, quindi perché mai qualcuno avrebbe dovuto preoccuparsi seriamente di lui? E poi, dettaglio a suo favore, conosceva l'italiano abbastanza bene per trolleggiare nelle interviste e si sa che chi trolleggia nelle interviste, più che un Malehhhh Assolutohhhh, al massimo è visto come un male necessario, uno che quando dice qualcosa fa ridere e, quando è in pista o quando non dice niente, non è rilevante.
Le teorie del complotto sul mondiale 2012 a suo tempo sono arrivate anche qua, ma si sono esaurite quando il primo pilota a conquistare la seconda vittoria stagionale indossava provvidenzialmente una tuta rossa. Nei fanbase British, invece, c'è tuttora chi afferma che nel 2012 c'era qualche genere di complotto e che la vittoria di Maldonado è stata parte del complotto stesso, se non addirittura l'unico complotto di quell'anno.
Ci sono una serie di teorie su cui i sostenitori di questa ipotesi si basano e il mio obiettivo è quello di vedere fino a che punto tali teorie abbiano fondamento. Fermo restando che di solito non credo ai complotti (specie alla luce del fatto che in più di un caso la giustificazione che ho ricevuto dai complottisti era che "molto probabilmente c'è un complotto, perché non ci sono prove per affermare che non c'è) e che sono pochi i casi in cui ho pensato che almeno una parte di quanto affermato dai complottisti potesse essere fondata (specifichiamo, per "teorie del complotto" ritengo la vere teorie del complotto, non i fatti palesi: se venite ad affermare che 'Fernando is faster than you' era un ordine di scuderia non la conto come teoria del complotto, è una palese verità, così come non ritengo teoria del complotto quando questo o quell'altro pilota afferma di non avere responsabilità in un incidente da lui palesemente innescato), quelli relativi al 2012 e al GP di Spagna in particolare non rientrano neanche minimamente nella mia già ristretta lista di teorie del complotto da non stroncare a priori. Tuttavia non credo che le osservazioni che andrò a fare siano di parte. Cercherò di essere il più possibile neutrale nel ribattere alle teorie più popolari.

In generale le giustificazioni utilizzate da chi sostiene che nel 2012 c'era un complotto, tira fuori a sostegno della propria ipotesi:
- un numero troppo elevato di vincitori, di cui sette in sette gran premi consecutivi;
- gap più elevati del normale tra compagni di squadra.

Partiamo dai troppi vincitori e partiamo con un'osservazione: in realtà non è che nel 2003 e nel 2008 i vincitori siano stati di meno. Ogni tanto, a quanto pare, capita quella stagione in cui ci sono sette o otto vincitori, quindi il 2012 di per sé, non è un'anomalia da questo punto di vista. Il fatto che i primi sette gran premi siano stati vinti da sette diversi piloti e che addirittura i primi cinque siano stati vinti da diversi team è un caso più unico che raro, ma più che indicatore di un complotto è casomai indicatore del fatto che quell'anno, nella prima parte della stagione, non c'era una supremazia netta. In realtà non trovo particolarmente sorprendente che questo si sia verificato solo nella prima parte della stagione, quando evidentemente solo in un secondo momento i valori si sono delineati.
C'è chi si spinge più in là affermando che ci sia stata anche una ragione alla base di tale ipotetico complotto, ovvero quello di rendere la Formula 1 "interessante" per una più vasta fetta di pubblico. Oserei dire che non sarebbe stata la migliore scelta di marketing possibile. Il pubblico sembra molto più affezionato, forse anche troppo, alla situazione "duello tra il team A e il team B", specificamente in cui i team A e B hanno nomi storici e uno dei due ha vetture rosse. Se quello con le vetture rosse ne esce vincente, è ancora meglio.

La questione dei gap tra compagni di squadra, a mio parere è una pura invenzione di chi vuole affermare qualcosa a tutti i costi. Calcolando la percentuale di punti ottenuta dal pilota peggio classificato di ciascun team rispetto al compagno di squadra esce quanto segue: Hamilton/Button: 98.95%, Perez/Kobayashi: 90.91%, Hulkenberg/Di Resta: 73.02%, Maldonado/Senna: 68.89%, Vettel/Webber: 63.70%, Vergne/Ricciardo: 62.50%, Rosberg/Schumacher: 52.69%, Raikkonen/Grosjean: 46.38%, Alonso/Massa: 43.88%.
Più che vedere gap particolarmente elevati tra compagni di squadra mi sembra di vedere situazioni alquanto equilibrate. Il caso Raikkonen/Grosjean è uno dei due che saltano maggiormente all'occhio, ma la reputazione di Grosjean in quell'anno e il fatto che sia stato coinvolto in otto(?) incidenti al primo giro sembrerebbero spiegare meglio un gap abbastanza elevato. L'unico altro caso in cui un pilota ha fatto meno della metà dei punti del compagno di squadra è il aso Alonso/Massa, ma la proporzione del 2012 non è significativamente diversa dalla proporzione delle altre stagioni... e peraltro si tratta di un gap decisamente meno elevato di quello che si è avuto tra la "coppia" successiva di piloti: nel 2014 Raikkonen ha realizzato solo il 34.16%% dei punti di Alonso.
Per i gap eccessivi tra compagni di squadra rimango del parere che, per chi vuole vedere un ufo a tutti i costi, anche la luna può sembrare un ufo.

Oltre alle congetture più generiche, ci sono anche quelle relative al caso specifico Maldonado, di cui una estensione di quella precedente:
- il gap tra lui e Bruno Senna era spesso molto elevato in qualifica, ma non nella classifica finale, considerando che uno dei due ha anche vinto un gran premio e l'altro ha come miglior risultato un sesto posto, il che suggerisce che sia accaduto qualcosa di poco chiaro...

A questo proposito a me pare decisamente tutto molto chiaro, altro che vedere qualcosa di poco chiaro!
Invece di ipotizzare che sulla vettura di Maldonado fossero usati carburanti irregolari, sarebbe forse più immediato pensare che, almeno nella maggior parte dei casi, Maldonado fosse più veloce di Senna, che tra parentesi è plausibile che fosse almeno in parte svantaggiato dal fatto di disputare quasi sempre una sessione di prove libere in meno del compagno di squadra (in FP1 girava quasi sempre Bottas, che all'epoca era terzo pilota della Williams).
Il motivo per cui in classifica Senna non era altrettanto indietro rispetto a Maldonado, a fine stagione, ma alla luce del fatto che Maldonado aveva portato a casa i 25 punti della vittoria il suo risultato in classifica è stato tutto sommato quantomeno di livello accettabile rispecchia quello che succedeva in pista. Sebbene nessuno dei due piloti fosse particolarmente tranquillo, Maldonado era decisamente meno tranquillo di Senna. In pista spesso Maldonado aveva quel qualcosa in più che lo portava ad arrivare più in alto, peccato che spesso, quando stava più in alto, gettasse il risultato alle ortiche con maggiore frequenza di quanto il suo compagno di squadra gettava alle ortiche quel punto o due che riusciva a conquistare di tanto in tanto.
Scomodare carburanti irregolari mi sembra abbastanza campato in aria, se devo essere sincera, oltre che uscito completamente dal nulla.

Abbiamo già appurato l'esistenza di una corrente di appassionati convinti dell'esistenza di un complotto nel corso del campionato 2012, finalizzato apparentemente a rendere la Formula 1 "più interessante", ma non più interessante per il tifoso mainstream, che avrebbe di gran lunga preferito un duello per il campionato Ferrari vs McLaren o Ferrari vs Mercedes (meglio Ferrari vs McLaren, per avere lo scontro Alonso vs Hamilton in memoria dei vecchi - neanche troppo, all'epoca - tempi) invece di una situazione che volgeva verso lo scontro Ferrari vs Redbull, con la Redbull destinata a ritrovarsi in vantaggio nelle fasi conclusive del campionato.
Al di là delle argomentazioni generiche, c'è un'altra categoria, che spesso finisce per fare comunella con quella precedente. Infatti anche chi non è convinto dell'esistenza di un complotto relativo a TUTTA la stagione 2012 e non ha nulla da ridire sul fatto che gente tipo Rosberg o Raikkonen abbiano vinto una gara o che Schumacher abbia ottenuto il miglior tempo in una Q3, ma che, mentre non ha nessun problema per gli altri piloti, ne ha molti ad accettare l'idea che Maldonado abbia vinto un gran premio. C'è chi ci vede qualcosa di poco chiaro e in particolare c'è anche chi suggerisce che Maldonado abbia effettivamente disputato quel weekend utilizzando un carburante diverso che consentiva una velocità molto maggiore rispetto a quella standard e che per questa ragione abbia vinto.
Ciò sarebbe avvenuto perché:
- per aumentare la popolarità bisognava avere un vincitore diverso e, dopo che la legge del caso aveva voluto che accadesse per quattro gran premi di seguito, è stato squalificato Hamilton dopo le qualifiche per far partire Maldonado dalla pole e farlo vincere, in modo da avere un quinto vincitore (questa teoria spesso non dice niente su eventuali carburanti illegali);
- era il settantesimo compleanno di Frank Williams e la FIA gli ha fatto un regalo di compleanno (questa sì, a meno che non sia una variante della precedente e ipotizzi che sia stato sufficiente retrocedere Hamilton in fondo alla griglia per far vincere Maldonado, ovvero che almeno il secondo tempo in qualifica fosse autentico);
- Hugo Chavez ha imposto al mondo della F1 di far vincere Maldonado (questa teoria è una variante della precedente, quindi anche in questo caso di solito viene scomodato il carburante illegale, a meno che non si ipotizzi che sia bastata soltanto la squalifica di Hamilton).

Partiamo un attimo dalla teoria più semplice, ovvero quella che Maldonado abbia ottenuto il secondo tempo in qualifica in maniera autentica e che Hamilton sia stato squalificato sulla base del fatto che, partendo dalla pole, Maldonado avesse effettivamente delle chance di vittoria, visto che Montmelò non è una pista che favorisce eccessivamente i sorpassi.
Lo scopo doveva essere avere un quinto vincitore in cinque gran premi... e i primi quattro erano stati vinti da Button, Alonso, Rosberg e Vettel. Se si desiderava avere un quinto vincitore, invece che squalificare Hamilton nel tentativo di far vincere Maldonado, forse sarebbe stato più affidabile lasciare Hamilton in pole. Credo che chiunque avrebbe dato più credito all'ipotesi che Hamilton vincesse dalla pole, piuttosto che vincesse Maldonado dalla pole. Un complotto del genere avrebbe significato complicarsi la vita, specie alla luce del fatto che la vittoria di Maldonado è stata possibile anche a causa della gestione delle tempistiche del pitstop effettuato a metà gara da Alonso, che era andato in testa alla partenza.
Sul carburante irregolare ci tornerò dopo, ora vorrei soffermarmi un attimo su Hugo Chavez, che dubito potesse dettare legge in Formula: non vedo da dove possa essere uscita fuori questa teoria, che va a braccetto con quella secondo cui l'intervento di Putin avrebbe impedito che Kvyat fosse radiato dalla F1 per avere speronato Vettel, con l'aggravante che era il GP di Spagna, non il GP del Venezuela.
Poi sì, era il compleanno di Frank Williams, quindi facciamogli vincere la gara!!!11!! *Sounds legit* Peccato che Frank Williams sia nato il 16 Aprile e che il gran premio avvenuto in concomitanza (quasi) del suo compleanno sia stato quello della Cina, nel quale non ricordo di avere visto le Williams così in forma, anzi...

Si sa che per sostenere che c'è stato un complotto bisogna anche fornire qualcosa che può somigliare a una prova.
In particolare ce ne sono due, una più lampante e una più arrampicata sugli specchi.
Se la Williams fosse stata una vettura che poteva puntare, anche solo una volta, alla vittoria, sarebbe stato legittimo aspettarsi di trovarla sul podio in altre occasioni. E poi c'è stato l'incendio...

Partiamo dalla questione podio: è vero, la Williams è stata l'unica squadra, nel 2012, ad avere vinto una gara senza avere mai ottenuto nessun altro piazzamento sul podio. Non è comunque vero affermare che non si sia mai ritrovata in posizione di riuscirci: è piuttosto verosimile che, se Maldonado non si fosse lasciato prendere dalla foga nel suo tentativo di sorpasso su Hamilton, al GP d'Europa, l'avremmo ritrovato sul gradino più basso del podio, dato che stava effettuando un sorpasso per la terza posizione nelle fasi conclusive della gara e sembrava essere più veloce delle altre vetture ormai in crisi con le gomme. Peraltro, vogliamo citare la questione gomme? Vogliamo citare il fatto che una Williams o una Sauber potevano essere sporadicamente più veloci di una Ferrari o di una Redbull, se le gomme si trovavano in una condizione migliore? Tornando in topic, inoltre, anche ad Singapore Maldonado avrebbe potuto lottare per il podio, se la sua vettura non fosse stata fermata anzitempo da un problema tecnico. Non vale inoltre come potenziale podio, ma non bisogna sottovalutare che in alcune occasioni entrambi i piloti Williams, nelle zone basse della top-ten, si sono tenuti dietro anche per tratti di gara consistenti, vetture sicuramente più vincenti e più performanti. In conclusione sembrerebbe che la Williams sia riuscita a vincere un gran premio perché era difficile trovarla davanti, ma se era davanti non era così immediato che fosse superata dalle altre vetture, visto il gap abbastanza ridotto tra i vari team e il fatto che le posizioni in pista rispecchiassero non solo le performance della vettura quando era al top, ma che fossero molto influenti in tal senso anche le condizioni delle gomme.
Aggiungerei anche che tutto il mondo è paese e che a formulare teorie del complotto è anche chi la domenica va al centro commerciale e legge il risultato della gara sul televideo, facendosi le proprie idee o chi è niubbo al punto tale da non avere la più pallida idea che i valori in pista nel 2012 non fossero tali e quali a quelli del 2016 o del 2017. Ho trovato addirittura persone che giustificavano l'esistenza di un complotto viste le varie vittorie ottenute dalla McLaren e il fatto che la Mercedes avesse vinto solo una gara. *facepalm*

Le cronache di quel giorno narrano che nel box della Williams sia scoppiato un incendio, dovuto all'esplosione del kers sulla vettura di Bruno Senna, rimasto apparentemente danneggiato in un incidente in gara.
C'è chi dice che l'incendio sia stato provocato volontariamente, per attirare l'attenzione dopo la vittoria e darle maggiore popolarità, il che comunque non proverebbe l'esistenza di un complotto. C'è invece chi dice che quella fosse in realtà la vettura di Maldonado e che l'incendio sia stato creato ad arte per eliminare le tracce del carburante illegale. Peccato che chi vince un gran premio parcheggi al parc fermé, chi si ritira durante la gara no. Anche prendendo per accettabile l'idea che in Williams siano tutti dei piromani e che abbiano studiato a tavolino l'incendio scoppiato nel corso del pomeriggio, - e io NON la considero accettabile - è inverosimile credere a quest'ultima storiella.

Infine vorrei chiudere con una considerazione. In caso di complotto, non far vincere una gara a chi è nella posizione di vincerla potrebbe essere fattibile, ma far vincere una gara a chi non è nella posizione per vincerla è indubbiamente più complicato.
Credo fermamente che se quel giorno Pastor Maldonado ha vinto il GP di Spagna sia per una lunga serie di circostanze favorevoli e per la sua capacità di far fruttare quelle circostanze favorevoli a suo vantaggio.
Se proprio volete vedere dei complotti da qualche parte, il mio suggerimento è quello di scomodare la solita Mercedes invece di prendervela con chi ha vinto una sola volta!

mercoledì 25 novembre 2015

25 Novembre 2012 - 25 Novembre 2015: da cronaca del Gran Premio del Brasile a Old Glory Days

[Ecco a voi il repost della Cronaca al Gran Premio del Brasile di tre anni fa visto nell'ottica di tre anni dopo, con i miei commenti attuali a ciò che ho scritto tre anni fa.]

Oggi il Blog ha superato quota 3000 visite. Grazie a tutti! > Brava Autrice(C) cara, ma oggi sei a quota 29000. Credi che quelle 3000 siano così eccezionali?
Il Gran Premio del Brasile, ultimo appuntamento stagionale, ha chiuso un 2012 piuttosto intenso e ricco di sorprese. > Nahhhh, ci sono sorprese migliori nella vita. Cosa avresti pensato se ti avessi parlato delle performance della McLaren Honda?
Hamilton scattava dalla sua settima pole position stagionale (è il pilota che ha ottenuto più pole nel corso dell’anno), seguito da Button, Webber, Vettel e Massa nei primi cinque. Con la retrocessione di Maldonado (10 posizioni per non essersi presentato ai controlli del peso post-qualifiche) sono risaliti di una posizione Hulkenberg, Alonso, Raikkonen, Rosberg e Di Resta è entrato in top-ten. > Cosa, cosa, cosa??? Maldonado che faceva casini già all'epoca? :-/ No, non ci credo, questa è una cronaca falsata!
La gara è partita sotto una lieve pioggia, su gomme slick. Fin dalle prime battute si è compreso come si sarebbe trattato di una gara intensa e mozzafiato: mentre Hamilton ha mantenuto la leadership, > eh, no, qua già non ci siamo... parliamo di gara mozzafiato, poi partiamo con Hamilton che primo era e primo rimane?
un’ottima partenza ha portato Massa ad appropriarsi della seconda posizione davanti a Button (che l’ha superato poi nel corso del primo giro), mentre entrambi i piloti della Redbull erano autori di una pessima partenza. Webber si è ritrovato quarto, > Guarda te, non so perché, ma mi sentivo che Webber avrebbe perso posizioni.
mentre Vettel è stato colpito dalla Williams di Bruno Senna, a sua volta colpito dalla Sauber di Sergio Perez (i due partivano rispettivamente in 11^ e 12^ posizione). Per Perez e Senna il ritiro è stato immediato, mentre Vettel, autore di un testacoda, è precipitato in ultima posizione con danni minori sulla vettura. > Povero Senna, era il suo ultimo gran premio di casa come pilota anziché come telecronista. Povero Perez, era il suo ultimo gran premio in Sauber prima di andare a spaccare il cu*o a tutti in McLaren. Povero Vettel, che non sapeva fare sorpassi... oggi, ovviamente, grazie alla tuta rossa ha imparato!
Frattanto a causa delle condizioni scivolose dell’asfalto molti piloti sono stati autori di sbavature ed errori, il caso più estremo è stato quello di Maldonado, finito in testacoda nel corso del secondo giro e costretto al ritiro. > Maldonado colpisce ancora! Ogni tanto colpisce muretti, ogni tanto colpisce altre vetture... ogni tanto invece si impantana senza colpire nulla, ma lo fa comunque in modo onorario.
Mentre le McLaren facevano l’andatura Webber e Alonso si sono avvicinati a Massa, durante il 2° giro Webber ha superato Massa e Alonso ne ha approfittato nel frattempo per superare entrambi, con anche Hulkenberg che ha superato i due di lì a poco portandosi in quarta posizione che si è tramutata in terza quando Alonso è finito lungo in una curva venendo sopravanzato dal pilota della Force india al 5° giro. > Okay, ho un po' di confusione in testa, ma quello che conta è che le McLaren facevano l'andatura. Credo che passerà un bel po' prima di potere ripetere questa frase.
Al 6° giro Massa ha superato Webber, mentre Raikkonen e Schumacher rientravano ai box per montare le gomme intermedie. Vettel nel frattempo stava effettuando una veloce rimonta e si trovava in tredicesima posizione. > Cosa, cosa, cosa???!!!! Ma Vettel non sa sorpassare! Gara falsata, lo dicevo.
Al settimo giro si è ritirato Grosjean, > Oh ma sacré Lotùssssss! Cos'è questa cosa della Lotus e dell'ultimo gran premio stagionale? Sembra la maledizione del gufo mutante.
mentre davanti era lotta per la leadership tra Hamilton e Button che favoriva Hulkenberg che si stava avvicinando a entrambi, e al margini della top ten tra Webber e Kobayashi: i due hanno avuto un contatto, Webber è finito in testacoda perdendo numerose posizioni. > Mentre le McLaren perdevano terreno, Webber perdeva posizioni e io perdevo verbi per strada. Tutto regolare.
Un giro più tardi Button ha superato Hamilton, mentre Vettel ha superato Kobayashi per la settima posizione. Il giapponese è rientrato ai box per montare le intermedie, mentre Vettel è risalito in sesta posizione. > Gara falsataaaaaaaa! Lol.
Al 10° giro Schumacher è rientrato per la sua seconda sosta in pochi giri, mentre anche Webber si fermava per montare le intermedie. > Yeeeeeeehhhh, tutti a cambiare gomme!
Al momento non era chiaro quali gomme fossero le più performanti: la pioggia andava e veniva, generando notevoli differenze tra un giro e l’altro; a seconda di quanto era bagnata la pista, capitava che chi era sulle slick girasse consistentemente più veloce rispetto a chi era sulle intermedie o viceversa. > Mancava Barrichello in pista. Avrebbe potuto giocarsi la vittoria. Anzi, no, avrebbe rimediato un'altra delusione vista la maledizione di Interlagos quindi era meglio che non ci fosse.
Ciò ha permesso ai piloti dei “piccoli team” di fare qualche giro da protagonisti. È il caso di Kovalainen e Glock che si trovavano rispettivamente in nona e decima posizione al 10° giro, alle spalle di Button, Hamilton, Hulkenberg, Alonso, Massa, Vettel, Di Resta e Vergne. > I piccoli team sono fighi, l'ho sempre detto.
Button, Hulkenberg e Massa hanno optato per l’opzione di evitare di mettere le intermedie e si sono ritrovati nelle prime tre posizioni. Alonso e Vettel invece si sono fermati per un cambio gomme, lo spagnolo è rientrato in pista in 12^ posizione, mentre Vettel si è trovato 17° alle spalle di Webber. A causa dei pit-stop dei “big”, Kovalainen e Glock hanno raggiunto addirittura temporaneamente la sesta e la settima posizione. > Ma chi se ne frega dei big, una Caterham momentaneamente sesta in una fase di pitstop è l'apoteosi dell'epicità e garantisce a questo gran premio l'etichetta di "Old Glory Days". Credo che all'epoca fosse un record assoluto per una vettura dei "nuovi team". Credo che all'epoca fosse un record. Mi piace pensare che lo sia ancora.
Per Massa la scelta di rimanere in pista non ha pagato: al 13° giro è stato superato da Hamilton per la terza posizione. Con le gomme slick ha iniziato a perdere circa due secondi al giro e, mentre Button e Hulkenberg avevano un vantaggio tale da mantenere il primo e il secondo posto, Massa ha perso diverse posizioni.
Alonso è risalito in quarta posizione superando il compagno di squadra, mentre un giro più tardi Vettel ha superato Kobayashi per la quinta posizione. A quel punto Massa si è fermato per montare gomme intermedie. Subito dopo, però, Button e Hulkenberg hanno iniziato ad essere i più veloci, a causa della pioggia che andava calando. Alle loro spalle, separati di decine di secondi, c’erano virtualmente in top-ten Hamilton, Alonso, Vettel, Kobayashi, Webber, Rosberg, Di Resta e Ricciardo.
> Ammetto che questa fase mi ha mandata un po' in tilt. Comunque non c'erano Caterham o Marussia nei paraggi, quindi sono giustificata.
Il colpo di scena che avrebbe potuto segnare l’esito del gran premio è avvenuto al 19° giro, quando Hulkenberg ha superato Button, portandosi in testa e facendo sognare alla Force India la sua prima vittoria. > YEAAAAAAHHHHHHHH! Dai Hulkenberg, facci sognare, facci credere che le fangirl che si strappano i vestiti per te lo facciano per i tuoi risultati e non per il tuo aspetto!
Nel frattempo molti piloti hanno optato per rientrare a sostituire le gomme, montando nuovamente le slick. Nel corso del 19° giro sono rientrati in particolare Schumacher per la terza sosta, Hamilton e Alonso per la seconda, e un giro più tardi Vettel, Webber e Massa. I due piloti della Ferrari, diversamente dagli altri che hanno montato gomme slick a mescola medium, hanno montato slick a mescola hard. > Sìììì, la mescola hard, questa è una gara a luci rosse!
Dopo i pit-stop Hulkenberg e Button avevano circa 45 secondi di vantaggio su Hamilton, Alonso, Vettel, Kobayashi, Webber, Vergne, Di Resta e Rosberg che erano in top-ten. Il pilota della Mercedes ha perso la sua decima posizione, però, nel corso del 21° passaggio, quando – probabilmente calpestando dei detriti – ha rimediato una foratura sulla gomma posteriore destra con conseguente spiattellamento, che l’ha costretto a fare un intero giro su tre ruote. È rientrato ai box e ne è uscito in ultima posizione. > Una Mercedes ultima, quale miracolo...
Al 23° giro è entrata la safety car, a causa dei detriti lasciati sulla pista dai vari incidenti avvenuti: Hulkenberg e Button ne hanno approfittato per rientrare ai box per il cambio gomme, montando le slick. > Yeaaaaahhhh, siamo come la Nascar, entrano safety car così, quando nessuno se lo aspettava più.
La safety car è rimasta in pista fino al termine del 29° giro. Ai doppiati, tra i quali figuravano anche entrambi i piloti della Mercedes, è stato consentito di sdoppiarsi e accodarsi al gruppo.
Le posizioni erano al momento: Hulkenberg, Button, Hamilton, Alonso, Vettel, Kobayashi, Webber, Di Resta, Ricciardo, Raikkonen, Massa, Glock, Vergne, Petrov, Schumacher, Kovalainen, Pic, De La Rosa, Karthikeyan, Rosberg. > Povero Rosberg, però. Stare dietro a Karthikeyan non deve essere il risultato a cui tutti i piloti puntano.
Al 30° giro la gara è ripartita con un sorpasso di Kobayashi su Vettel, mentre Webber cercava alle loro spalle cercava il sorpasso sia sul giapponese sia sul compagno di squadra (mia espressione nel vedere Webber in lotta con Vettel per la posizione: o.O) è finito in testacoda perdendo innumerevoli posizioni. > Webbiiii, Webbiiii, Webbiiii... seriamente, Webbiiiii, che cavolo pensavi di fare, a parte cercare di dimostrare di essere un campione di samba?
Un giro più tardi Hamilton ha conquistato la seconda posizione superando il suo compagno di squadra Button. Altri sorpassi hanno caratterizzato i giri successivi: al 32° Kobayashi ha superato Alonso che si è ripreso la posizione, mentre Massa al 33° giro si è portato in settima posizione alle spalle di Vettel, che ha superato al 34°, per poi superare anche Kobayashi al 37°. Era in difficoltà invece Di Resta che ha avuto un testacoda nel corso del 36° giro, perdendo alcune posizioni. > Questa è stata una di quelle fasi della gara in cui c'erano sorpassi a tutto andare, ma a nessuno importava niente e tutti stavano lì a bocca spalancata a riflettere sul senso della vita: cose del tipo wtf?! una Force India in testa? è un sogno? è la realtà? è una gara falsata?
Al 48° giro, approfittando di un errore di Hulkenberg, Hamilton si è appropriato della leadership, mentre la pioggia continuava ad andare e venire, al punto tale che alcuni piloti, come Rosberg, si sono fermati di lì a poco per montare le intermedie, mentre altri optavano per le slick. > Nooooo, i sogni di gloria della Force India che crollano... e Rosberg e le gomme dovevano avere un rapporto molto conflittuale quel giorno.
In quei frangenti Raikkonen si perdeva in una via di fuga, dovendo fare un lungo percorso prima di riuscire a ritrovare la pista. > Oh my Ferniiii, non mi ricordavo che era proprio in questa gara che Raikkonen si è perso!
Colpo di scena al 55° giro: Hulkenberg ha recuperato su Hamilton e l’ha superato, durante le fasi di doppiaggio di una Caterham e di una Marussia, che si sono regolarmente fatte da parte. > Sììììì, giustizia è fatta! E per "giustizia è fatta" non mi riferisco al sorpasso di Hulkenberg su Hamilton, bensì al fatto che in quel momento siano state inquadrate una Caterham e una Marussia. Si sa, io ho aspettative di un certo livello.
Hamilton si è riavvicinato a Hulkenberg e, quando quest’ultimo ha perso il controllo della vettura, i due si sono scontrati, cosa che ha costato a Hamilton il ritiro e a Hulkenberg la penalizzazione con un drive through (a mio parere discutibile). > Bye bye Hulkenberg. E no, per Hamilton non mi commuovo. Fosse l'unica volta nella sua vita che si è trovato in testa a una gara ci potrei anche pensare, ma così non vale.
Nel frattempo Vettel ha effettuato una sosta ai box, durata quasi undici secondi e mezzo, probabilmente la durata è stata così elevata per un errore del team, che non aveva le gomme pronte. > Sìììì, mi piace quando i team in lotta per il titolo fanno queste papere, rendono le gare dannatamente più pittoresche.
Al 56° giro anche Massa è rientrato ai box per montare gomme intermedie, in quanto la pioggia si faceva più intensa. Sono rientrati successivamente anche Alonso, Button, Hulkenberg (che poi ha scontato la penalità), mentre hanno proseguito Webber e Schumacher. A quel punto Button si è ritrovato in testa seguito da Massa in seconda posizione, Alonso in terza, poi a seguire Webber, Hulkenberg, Schumacher e Vettel in settima posizione. > Insomma, possiamo rigirare la frittata come vogliamo, ma Button da lì non lo schioda più nessuno, ormai.
Al 62° giro Massa ha ceduto la seconda posizione ad Alonso, che avrebbe potuto vincere il titolo nel caso Vettel non avesse ottenuto di meglio che un ottavo posto; ma Vettel era 7° e si è ritrovato 6° dopo avere superato Schumacher pochi giri dopo. Successivamente Schumacher si è ritrovato inseguito da Kobayashi. > Il povero Kamui, estasiato dal fatto che Schumacher avesse praticamente steso il tappeto rosso al passaggio di Vettel, pensava di approfittarne per superarlo a sua volta... che illuso.
Nel tentativo di sorpasso da parte del giapponese i due hanno avuto un lieve contatto, a due giri dalla fine, che ha condotto il pilota della Sauber in testacoda e ha fatto guadagnare una posizione a Vergne che era nono. > Povero Kamui al cubo: Jev non era nemmeno lì a salutarlo con la baguette.
Nel frattempo era accesa lotta per la dodicesima posizione tra Petrov e Pic, che avrebbe potuto significare per la Caterham o per la Marussia la conquista della decima posizione nella classifica costruttori – al momento in mano alla Marussia per via del 12° posto di Glock a Singapore – e i conseguenti introiti derivanti dalla ripartizione della parte dei diritti televisivi spettanti alle scuderie. > Oh mon Petit Charlì, mentre tu cerchi di spaccare il cu*o a tutti una voce fuori campo ti dice che Petrov is faster than you...
Al 70° giro sui 71 previsti Di Resta, che si trovava ai margini della top-ten, è finito in testacoda andando a impattare violentemente contro le barriere e riversando in pista detriti che hanno reso necessario l’ingresso della safety car. Ciò ha comportato un congelamento anticipato delle posizioni, che peraltro difficilmente avrebbero potuto cambiare, visti i distacchi esistenti tra i diversi piloti. > Mi permetto di dissentire: tra Petrov e Pic non c'era un distacco esagerato, anzi, stava andando in scena un duello epico che Di Resta ha interrotto.
Grazie al ritiro di Di Resta, Petrov è risalito in 11^ posizione, risultato grazie al quale la Caterham ha superato la Marussia nella classifica costruttori. È anche il miglior risultato mai ottenuto, dal 2010 ad oggi, da una vettura dei “nuovi team”. > Okay, Di Resta, sei perdonato, ma solo perché il tuo incidente ha fatto sì che si vedesse qualcosa di mai visto prima di allora.
Button ha tagliato il traguardo, dopo 71 giri, in testa, seguito da Alonso e Massa a completare il podio. In quarta posizione si è classificato Webber, seguito da Hulkenberg e da Vettel che, grazie al sesto posto conquistato nella gara conclusiva ha ottenuto il titolo con tre punti di vantaggio su Alonso. Hanno chiuso la top-ten Schumacher, che ha portato la Mercedes in zona punti per la prima volta dopo il gran premio di Monza garantendo al team la quinta posizione nel mondiale, Vergne, Kobayashi e Raikkonen. > Oh, giusto, mi ero momentaneamente dimenticata del fatto che oltre al duello tra Petrov e Pic c'era ancora qualcos'altro davanti.
Vettel conquista quindi il suo terzo titolo mondiale consecutivo e, all’età di soli 25 anni, diviene il più giovane tre volte campione del mondo di sempre. > E poi sarebbe diventato anche il quattro volte campione più giovane, ma quello è un altro discorso.

1. Jenson Button   McLaren   > Yeeeeaaahhhh, vai Jensinho, il mondo è con te!
2. Fernando Alonso   Ferrari   > Alonso 2° dietro a Button, rivedremo mai questa cosa?
3. Felipe Massa   Ferrari   > Sono commossa. T.T
4. Mark Webber   Red Bull   > Come? non ha fatto altri testacoda?
5. Nico Hülkenberg   Force India   > Disonore della Force India, che le fangirl si dimentichino di te!
6. Sebastian Vettel   Red Bull   > V3ttel.
7. Michael Schumacher   Mercedes   > Ciao ciao nonnino...
8. Jean-Eric Vergne   Toro Rosso   > Yeah, un saluto con la baguette!
9. Kamui Kobayashi   Sauber   > Almeno Jev potevi cercare di andarlo a prendere.
10. Kimi Räikkönen   Lotus   > Questo dovrebbe portare con sé una bussola.
11. Vitaly Petrov   Caterham   > Petrov is faster than you!
12. Charles Pic   Marussia   > Complottooooooo! Pic stava per passare alla Caterham, questo è un favoritismo!
13. Daniel Ricciardo   Toro Rosso   > What?! Perché in mezzo ai piccoli team?
14. Heikki Kovalainen   Caterham   > Angry Birds powerrrrr!
15. Nico Rosberg   Mercedes   > Se avesse proseguito in skateboard magari qualche chance l'avrebbe avuta...
16. Timo Glock   Marussia   > mi chiedevo che fine avesse fatto...
17. Pedro de la Rosa   HRT   > Le Accaerretììììì! *____*
18. Narain Karthikeyan   HRT   > Ma c'è anche Karthyyyyyy! <3
19. Paul di Resta   Force India   > Yeah, il salvatore della Caterham!
OUT. Lewis Hamilton   McLaren   > Immagino che si sarà ripreso per lo shock del ritiro.
OUT. Romain Grosjean   Lotus   > Oh ma sacré Lotùs!
OUT. Pastor Maldonado   Williams   > Maldiiii strikes back!
OUT. Bruno Senna   Williams   > Perez ha centrato la Williams sbagliata.
OUT. Sergio Perez   Sauber   > Era un complotto anti-Maldonado, lo so!


Cronaca originale: QUI.
Questo repost è stato fatto al solo scopo di trolleggiare un po', non per fare informazione seria. L'informazione seria, però, è nel link alla cronaca originale: guardate bene la classifica piloti e scoprirete che Karthikeyan era ben penultimo davanti a De La Rosa. #EpicIndianWin.
La dicitura "Old Glory Days" l'avevo scelta inizialmente per celebrare l'ultimo gran premio di Michael Schumacher in Formula 1, ma nel rileggere la cronaca mi sono resa conto che quel giorno sono capitate tantissime cose epiche, quindi si riferisce un po' a tutto.

mercoledì 24 giugno 2015

lunedì 2 febbraio 2015

Cosa resterà di questi primi anni 2010...

Per la prima volta dopo tanti anni mi sembra di vedere una spaccatura, tra la Formula 1 degli anni precedenti e quella di oggi. Mi rendo conto, con una certa preoccupazione, che secondo la mia ottica le “spaccature” coincidono clamorosamente con i cambi di scuderia di Fernando Alonso. In effetti, però, la prima metà degli anni 2010 è stata legata da un filo conduttore comune:
- Alonso in Ferrari, appunto;
- Vettel in Redbull (anche se in effetti lui c’era già nel 2009);
- spaccatura in tre, tra le scuderie: team domante/i - team di media fascia - team che prendono 7 secondi al giro.
Questo filo conduttore è venuto meno con la fine del campionato 2014, convincendomi a stilare un bilancio di quelli che, nel bene e nel male, sono i momenti che, con tutta probabilità, finiranno in un futuro “cose di cui una parte di me sente la mancanza”, ovvero quelli che, nel bene e nel male, non dimenticherò tanto facilmente.

Campos Meta AKA Hispania Racing
Il nome originario era Campos Meta (da me rinominata Campos senza meta), poi divenne Hispania Racing Team, infine HRT Racing Team. Nel 2010 aveva un colore alquanto innovativo, era sul marrone(?), beige(?)... effettivamente era talmente diversa dal solito che non la saprei nemmeno definire. Sulle fiancate delle vetture c’erano scritti a caratteri cubitali i nomi dei piloti, il che ricordava vagamente l’epoca in cui in McLaren sostituivano il nome dei piloti allo sponsor della West nei gran premi dove non si potevano sponsorizzare i marchi di tabacco.
Da una scuderia del genere non ci si poteva aspettare altro che l’ultimo posto in classifica, eppure le non andarono esattamente così, anche perché era l’epoca in cui la Virgin/Marussia costruiva vetture il cui serbatoio talvolta non conteneva abbastanza carburante per arrivare alla fine del gran premio.
Bonus: i piloti originari erano Karun Chandhok e Bruno Senna, che erano già stati compagni di squadra in GP2 e che attualmente sono compagni di squadra in Formula E.
Doppio bonus: a un certo punto della stagione Senna fu appiedato per una gara (e sostituito da Yamamoto) perché aveva erroneamente inviato al team principal un’email, destinata a qualcun altro, contenente degli insulti sul team principal stesso (l’erba indo-brasiliana ha effetti mooooolto devastanti).
Triplo bonus: Yamamoto, quando disputava le gare conclusive al posto di Chandhok, a Singapore rimase intossicato mangiando pesce avariato.

La conga bibitara
Per chi è cresciuto con Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher come Williams Boyssss, l’appuntamento con il classico incidente tra compagni di squadra in una scuderia importante era un must, ma vista l’assenza di scalatori di tombini eravamo a digiuno già da un po’.
Nel corso del gran premio di Turchia 2010 i Redbull Boyssss pensarono bene di interrompere i lunghi anni di digiuno: i due erano primo e secondo quando decisero di ballare la conga, con Vettel che fu costretto al ritiro e con Webber che riuscì ad arrivare terzo dietro alle McLaren.
Bonus: qualche giorno dopo l’incidente i due vennero costretti a farsi immortalare in una foto in cui avevano un’espressione alquanto trollona.
Doppio bonus: per tutti gli anni successivi, ogni volta in cui Vettel e Webber si sono ritrovati a distanza ravvicinata l’uno dall’altro, Mazzoni ha SEMPRE ricordato quello che era successo in quell’occasione.
Triplo bonus: i due non hanno mai più avuto incidenti insieme, forse temendo di dover posare di nuovo per altre foto analoghe.

La nascita dei dialoghi immaginari nei commenti ai gran premi
Agli albori del 2010 nei miei commenti ai gran premi si trovava regolarmente qualcosa che, in un momento successivo, ne divenne l’impostazione principale: i dialoghi immaginari tra i piloti coinvolti.
Il più memorabile che ho scritto, rimane senz’altro quello che, dopo il gran premio di Turchia disputato a fine maggio, scrissi a proposito di una collisione tra Alonso e Petrov che mi fece rabbrividire quando lo rilessi post-Abu Dhabi.
Alonso: "Sono il campione del mondo!"
Petrov: "Dovrai passare sul mio cadavere per sorpassarmi."
Alonso: "Ti ricordo che tu sei già un cadavere, quindi la cosa non sarà particolarmente difficile!"
Petrov: "Invece ti assicuro che lo sarà. Ti terrò dietro fino a farti pentire di essere nato!"
Per la serie “dialoghi immaginari da what the fuck” e “we belong to Mazzoni”...
Da allora periodicamente rileggo i dialoghi immaginari dei vecchi commenti, ma gufate altrettanto micidiali non ne ho mai trovate.

Il migliore pit stop di tutti i tempi
Una volta, nel corso del 2011, Jerome D’Ambrosio all’epoca pilota della Virgin/Marussia, finì in testacoda proprio mentre si stava per fermare ai box. Sfortunatamente per lui, fu il momento culmine della sua breve carriera in Formula 1.
Bonus: non mi ricordo nemmeno in che gran premio sia capitato.
Doppio bonus: D’Ambrosio ebbe un’altra chance di dare il meglio di sé, nel corso del gran premio del Belgio 2012 quando sostituì Grosjean, ma anche lì non si fece notare granché. Almeno, però, non finì in testacoda.

Abbiamo già superato il 75% quindi la gara potrebbe essere interrotta, è quello che spera Vettel...
Di fronte alle parole profetiche di Mazzoni il mondo si fermò... a guardare una nuvola di fumo grigio che usciva dal retrotreno della vettura di Sebastian Vettel. Era il gran premio della Corea del 2010, la gara era stata interrotta da uno scroscio di pioggia che dava più l’idea di essere un nuovo diluvio universale, e Vettel era in testa. La gufata fu micidiale: tempo un paio di minuti il motore esplose e la gara fu vinta da Fernando Alonso.
Bonus: Massa, che era arrivato terzo, inciampò in mondovisione mentre saliva i gradini che conducevano al podio.

Gufate mazzoniane e piloti trolloni
MAZZONI STRIKES BACK! Era la volta del gran premio del Belgio 2011, in cui Michael Schumacher celebrava i 20 anni di carriera. Durante la telecronaca, Mazzoni non si risparmiò, trasformandolo immediatamente in uno degli argomenti portanti: a suo dire, Schumacher in quell’occasione avrebbe cercato di ottenere un risultato memorabile, in modo da festeggiare al meglio la ricorrenza. Tempo due secondi contati e il telecronista fu costretto a interrompersi per notare come una Mercedes avesse appena perso per strada una ruota e fosse finita a muro.
Bonus: per un istante, nel vedere il casco giallo, pensai che fosse Rosberg e che Mazzoni non avesse superato sé stesso... E invece no: Schumacher in quell’occasione portava un casco dello stesso colore.
Doppio bonus: intervistato da Stella Bruno dopo l’incidente, Michael era sorprendentemente in versione trollone e si mise a scherzare sul fatto che ormai era abituato a girare su tre ruote su quel circuito, riferendosi all’incidente con Coulthard di parecchi anni prima.

Il meccanico con gli occhi spalancati e il bullone in mano
Era il gran premio della Cina 2012, era la prima volta in cui le Mercedes scattavano entrambe dalla prima fila ed era la prima volta in cui Nico Rosberg e Michael Schumacher erano più o meno stabilmente primo e secondo... almeno fino al primo pit-stop, quando Schumacher ripartì con solo tre ruote imbullonate (ormai era un habitué) mentre uno dei meccanici guardava davanti a sé con aria basita, rendendosi conto di avere ancora il bullone in mano!
Bonus: è raro vedere un pilota che, quando ha una ruota non imbullonata, ha l’accortezza di fermarsi in una via di fuga prima che questa si alzi in volo.

Maldonado for the win!
Era il gran premio di Spagna 2012 e Maldonado vinse. C’è davvero bisogno di aggiungere altro, per descrivere l’evento?
Solo per accontentare chi lo pensasse, posso aggiungere che la Williams non vinceva più dal 2004 e che non ha più vinto successivamente. Posso aggiungere anche che Maldonado è stato il primo pilota venezuelano a vincere un gran premio.
Bonus: per quasi tutto il resto della stagione, non fece più punti.
Doppio bonus: Maldonado vinse un gran premio nel 2012 e Perez no, pur essendoci andato vicino.
Triplo bonus: al di là del fatto che certi eventi fortuiti gli hanno facilitato le cose, è bene ricordare ai tanti hater che nessun pilota è responsabile di errori di altri team commessi nelle qualifiche o durante la gara, che aveva fatto segnare il secondo tempo e che condusse una gara senza errori dall’inizio alla fine; gara che se l’avesse fatta qualcun altro, invece di essere bollato come uno a cui era piovuta un’immeritata vittoria dal cielo, sarebbe stato descritto come il salvatore della patria.
Quadruplo bonus: al giorno d’oggi quasi nessuno sembra conoscere l’identità del manager di Maldonado; altrimenti sarebbero fioccate ulteriori critiche.

Sette vincitori in sette gran premi
La stagione 2012 iniziò con una vittoria di Button, seguirono poi a ripetizione Alonso, Rosberg, Vettel, Maldonado, Webber e Hamilton. La situazione si ristabilì con l’ottavo gran premio stagionale, di cui si parlerà nel prossimo paragrafo.
Quella situazione così variegata favorì la nascita di molteplici teorie del complotto, secondo le quali le vittorie di certi piloti, in particolare Rosberg e Maldonado, sarebbero state stabilite a tavolino per rendere il mondiale più avvincente.
Bonus: quelle teorie vennero prontamente rimosse quando a fine stagione Vettel vinse di continuo, tanto da far rimpiangere la situazione iniziale.

Valencia, un circuito dove salgono sul podio piloti partiti in prima e seconda fila
MAZZONI STRIKES BACK! In un gran premio d’Europa 2012 alquanto ricco di colpi di scena, di piloti abbandonati dalle loro vetture e di incidenti innescati da piloti latino-americani e asiatici, la profezia secondo cui i piloti che salivano sul podio fossero piloti partiti dalla prima e dalla seconda fila venne a mancare.
Vinse Alonso, partito 11°. Raikkonen arrivò secondo dopo essere partito 10° e il podio fu completato da Schumacher partito 13°. Dietro di lui Webber gli stava col fiato sul collo, dopo essere partito nelle retrovie dato che non aveva superato la Q1 in qualifica.
Bonus: a un certo punto Mazzoni descrisse la differente strategia di Schumacher, Webber e Rosberg, come una “strategia suicida” che li aveva fatti precipitare nelle retrovie dopo l’ultimo cambio gomme. Superarono (quasi) tutti e arrivarono rispettivamente 3°, 4° e 6°.
Doppio bonus: Alonso diede il via a delle celebrazioni in stile Valentino Rossi, mentre nel frattempo Raikkonen e Schumacher aspettavano, parlando tra di loro, che si degnasse di raggiungerli per salire sul podio.
Triplo bonus: quella tra lui e Schumacher, nell’attesa, potrebbe essere stata una delle conversazioni più lunghe a cui Raikkonen abbia partecipato negli ultimi anni.

Il miglior tempo di Pic
Nel gran premio del Belgio 2012, Charles Pic su Marussia ottenne il miglior tempo nella prima sessione di prove libere. È opportuno ricordare che quel risultato fu possibile grazie alle condizioni meteo alquanto instabili e al fatto che soltanto pochissimi piloti fossero riusciti a completare un giro, ma rimane comunque un miglior tempo conquistato dalla Marussia in una sessione di prove libere.
Bonus: nello stesso gran premio ci fu un duello epico per la 14^(?) posizione tra Pic e Glock, che fu vinto da Glock, con mia profonda delusione.
Doppio bonus: il giro più veloce fu ottenuto da Bruno Senna, che divenne il primo ex pilota della HRT a conquistare un giro più veloce.

C’è Alonso fuori, c’è Hamilton fuori... sono tutti fuori! E ci sono le Force India tra i primi!
Quelle qui sopra riportate sono più o meno le parole testuali che pronunciai quando mi accorsi che, incurante del fatto che il gran premio fosse partito, mio padre rimaneva in un’altra stanza. Nonostante tutto non mi raggiunse davanti alla TV.
Parlo sempre del gran premio del Belgio e del caos innescato da Grosjean, che quell’anno in realtà ne aveva già combinate di tutti i colori nel corso di antecedenti partenze.
Bonus: quando Grosjean fu squalificato per il gran premio successivo, la motivazione era che aveva messo fine alla gara di piloti in lotta per il titolo, facendomi pensare che, se fosse partito dalle retrovie, avrebbe potuto rischiare di decapitare i vari De La Rosa e Karthikeyan di turno senza che nessuno battesse ciglio.
Doppio bonus: a causa dei contatti a catena innescati dalle acrobazie di Grosjean, Maldonado e Perez si ritrovarono l’uno addosso all’altro senza che la colpa fosse di nessuno dei due.
Triplo bonus: Maldonado nel frattempo aveva anche anticipato la partenza e, dopo che si ritirò per un successivo ulteriore incidente, quando Stella Bruno gli chiese cos’avesse visto allo start, con aria da trollone le ricordò che essendo partito in anticipo, non aveva visto niente.
Quadruplo bonus: Webber perse diverse posizioni alla partenza.
Quintuplo bonus: Grosjean fu sostituito da D’Ambrosio.

Perez alla McLaren
Dopo tutte le volte in cui avevamo sentito dire che Sergio Perez faceva parte del Ferrari Young Drivers Academy, eravamo convintissimi che, dopo la Sauber, per lui ci sarebbe stata la Ferrari. Invece non andò esattamente così e, di punto in bianco, fu annunciato il suo ingaggio da parte della McLaren, dove in teoria si proponeva di fare sfaceli.
In realtà, a guardarci bene, Perez non fece sfaceli, ragione per cui venne messo a piedi dopo appena un anno, prima di passare alla Force India. A guardarci ancora meglio, però, appare evidente che il suo successore Magnussen non abbia fatto una figura così tanto migliore (eccetto il fatto di essere riuscito ad arrivare sul podio una volta)...
Bonus: per qualche strana ragione, nonostante Magnussen abbia causato uscite di pista a numerosi piloti nel corso della stagione e abbia fatto collezione di penalità, non ha mai avuto la reputazione da bad boy, diversamente da Perez (forse perché, diversamente da Perez, Magnussen non ha litigato con chiunque nel corso di pochi anni).

Kobayashi, wannabe samurai!!!!
Nello stesso anno, in Giappone, Kamui Kobayashi conquistò la terza posizione davanti al pubblico di casa, diventando il terzo giapponese a salire sul podio e il secondo, dopo Aguri Suzuki, a salire sul podio proprio in Giappone. Il pubblico giapponese tra l’altro si rivelò molto più educato rispetto a quello di altre parti del mondo, senza fischiare nessuno e limitandosi ad acclamare i vari piloti.
Bonus: tornò sul podio anche Massa, arrivato 2°, che non saliva più sul podio dal giorno della caduta di due anni prima sui gradini al gran premio della Corea.

La cavalcata trionfale di Hulkenberg
Era il 2012, era in corso il gran premio del Brasile in cui sarebbero accadute sottigliezze come l’assegnazione del titolo mondiale, Meteofrance estraeva a sorte responsi sulle previsioni meteo e nel frattempo Nico Hulkenberg era in lotta per la vittoria. Sarebbe stato un risultato epico per la Force India, sarebbe stata la vittoria più pittoresca dai tempi in cui Vettel vinse al volante di una Toro Rosso... invece Hulkenberg fece una cavolata che lo mise fuori dai giochi. La Force India sta ancora aspettando di vincere un gran premio, cosa che di questo passo dubito fortemente che possa accadere.
Bonus: presa com’ero dall’eccitazione per il gran premio imminente smarrii il telecomando pochi minuti prima del gran premio (mezz’ora più tardi scoprii che era finito dietro ai cuscini del divano) e mi sentii sollevata nel constatare che, essendo il telecomando della TV che abbiamo in cucina identico (le TV sono della stessa marca) funzionasse anche per quella del soggiorno.
Doppio bonus: in quello stesso gran premio Massa arrivò terzo, si mise a piangere sul podio e io, che ero da sola in soggiorno, mi misi a piangere davanti alla TV.
Triplo bonus: l’evento più importante avvenuto in quel gran premio è comunque un duello epico tra Vitaly Petrov sulla Caterham e Timo Glock sulla Marussia, per l’11^ posizione; tale duello epico fu vinto da Petrov e grazie al risultato ottenuto la Caterham batté la Marussia nella classifica costruttori.

L’abbattimento delle barriere
In un gran premio di Montecarlo 2013 in cui Massa si impegnò per abbattere il muro della Sainte Devote e Grosjean collaborò tentando di abbattere tutti gli altri, il momento clou arrivò però quando Maldonado si ritrovò dietro a una Marussia e davanti all’altra.
Affiancò Chilton per tentare il sorpasso, ma le cose non andarono esattamente nel migliore dei modi, dato che si ritrovò a volare contro le barriere, che crollarono giù nel bel mezzo della pista, giusto in tempo per ritrovarsi sulla traiettoria di Bianchi che venne ulteriormente coinvolto nell’incidente.
Bonus: i telecronisti inglesi andarono in tilt peggio di quelli italiani, mettendoci qualcosa come mezz’ora per capire chi dei due piloti della Marussia fosse l’attentatore che aveva buttato fuori Maldonado.
Doppio bonus: Chilton riuscì senza problemi a concludere la gara, tanto che a fine stagione sarebbe diventato il primo debuttante ad avere completato tutte le gare nella stagione di debutto.

Lo scandalo Multi 22-23
Proprio come gli ordini di scuderia rispettati danno origine a polemiche, anche gli ordini di scuderia non rispettati danno origine a polemiche... in certi casi.
Nel 2013 purtroppo tutta l’attenzione si concentrò sullo scandalo Multi 2-1 (quando in Malesia Vettel superò Webber nonostante il team gli avesse ordinato di non farlo, e Mazzoni rievocava la conga bibitara di cui ho già parlato - poi stranamente nelle ricostruzioni inesatte dei mesi successivi lessi su diverse fonti e più di una volta che Webber aveva dovuto cedere la posizione a Vettel, il che non era esattamente quello che era accaduto), quando in realtà ci fu un ordine di scuderia non rispettato molto più pittoresco.
Era il 37° giro del gran premio di Singapore (37, come i minuti che la Singapore Flyer impiega per percorrere il proprio giro... doveva essere un segno del destino) quando successe qualcosa di veramente epico. Era una delle poche volte in cui si udivano, durante il gran premio, le comunicazioni radio della Marussia. A Bianchi fu detto che Chilton l’avrebbe fatto passare. A Chilton fu detto che Bianchi era più veloce di lui (purtroppo le parole usate furono “quicker than you” e non “faster than you”) e di lasciarlo passare. Chilton, rivelandosi estremamente epico e badass, non disse nulla e rimase lì nella posizione in cui era. D’altronde non so come in Marussia, dove i piloti sono abituati ai duelli epici, potessero aspettarsi che uno facesse passare l’altro così come se niente fosse.
Bonus: in precedenza, in quello stesso gran premio, Bianchi aveva dovuto sostituire il volante durante un pitstop, cosa accaduta un anno più tardi anche a Rosberg sempre a Singapore.

La tuta celebrativa di Massa
Era il gran premio del Brasile del 2013, in cui Felipe Massa disputava l’ultima gara con la Ferrari. Per l’occasione portava un casco dello stesso colore della tuta e una tuta che invece aveva i colori del casco.
La mia reazione, quando vidi su twitter la foto della tuta, fu estremamente controllata e per nulla fangirlistica: mi misi a saltare per la stanza e mi trattenni dall’urlare di gioia per il solo fatto che non ero da sola in casa.
Bonus: in quel gran premio Felipe si contraddistinse per avere alzato un braccio per mandare a quel paese i commissari, mentre attraversava la pitlane per scontare un drive through, rendendo l’evento molto più memorabile di quanto non fosse.
Anti-bonus: ci sono rimasta male nello scoprire che al gran premio del Brasile 2014 anche Alonso aveva una tuta estremamente simile, con solo i colori della bandiera spagnola anziché quelli della bandiera brasiliana; se anche Raikkonen dovesse indossare una tuta simile in occasione del suo ultimo gran premio in Ferrari credo che potrei rimanerne profondamente delusa.

La barzelletta erotica più celebre di tutti i tempi
La stagione 2014 si aprì con un botto: era il gran premio d’Australia e alla partenza Massa non ebbe uno scatto molto fulmineo, mentre dietro di lui Kobayashi invece ebbe esattamente il problema opposto. Fu prontamente notato come il retrotreno della vettura di Massa fosse stato urtato dall’appendice anteriore dalla forma equivoca della Caterham.
Bonus: Massa commentò il fatto sul suo profilo instagram pubblicando foto dell’accaduto più o meno alle tre o alle quattro di notte, ora australiana.

Val77eri is fas77er than you
Era il gran premio di Malesia 2014, Massa e Bottas erano l’uno davanti all’altro e, a guardarci bene, tra di loro c’era già stata un po’ di confusione al via, con uno che si lamentava di essere stato attaccato dall’altro e uno che si lamentava di non essere stato lasciato passare.
A parte che quando udii l’ingegnere di Massa dire testualmente “Valtteri is faster than you” mi piegai in due dalle risate e pensai che non avrei più smesso fino alla fine del campionato, mi stupii quando Massa, in perfetto Chilton-style, fece finta di non sentire e classificai quel momento come “da standing ovation”.
Credo che, contrariamente a tutte quelle aspettative, questa sia stata la prima volta in cui un ordine di scuderia, invece di far rincoglionire Massa per tutti i gran premi a venire, abbia contribuito a dargli una svegliata.

Il miglior tempo di Chilton in una giornata di test
A maggio ci fu una sessione di test a Montmelò e, nel leggere i risultati, rimasi alquanto sconcertata: in uno dei giorni fu Max Chilton, su Marussia, a ottenere il miglior tempo.
Secondo, in quello stesso giorno, si classificò Pic, ma era ormai al volante di una Lotus e non poteva essere considerato un risultato altrettanto pittoresco.
Bonus: quella fu la seconda e ultima volta in cui un pilota della Marussia si ritrovò in testa a una qualche classifica.

La gufata per una giusta causa più micidiale e fulminea che io abbia mai tirato
Qualcuno potrebbe chiedersi se limito il mio fangirlismo a quando vedo Massa indossare tute dai colori particolari, generalmente inneggianti alla bandiera del Brasile, e la mia risposta è NO. Nel corso di un pomeriggio poco successivo al miglior tempo di Chilton decisi di fare un’eccezione, stabilendo che la gara automobilistica più importante al mondo disputata il 25 maggio 2014 non era la Indy 500 bensì il gran premio di Montecarlo.
La gufata più micidiale, a cui faccio allusione, è ancora reperibile sul mio profilo twitter e risale a quando Bianchi si trovava in 10^ posizione, ma avrebbe dovuto essere arretrato di 5 secondi per una penalità. Affranta dal fatto che i primi punti della Marussia fossero sul punto di sfumare proprio in quel momento, scrissi su twitter che desideravo con tutta me stessa che qualcuno dei piloti che erano davanti si ritirasse o andasse a sbattere. Un nanosecondo più tardi, Magnussen e Raikkonen accontentarono il mio desiderio, consentendomi di continuare a fangirleggiare.
Confesso che, dopo la gara, stavo per commentarla online con le testuali parole “Bianchi è un uomo da sposare” e ho dovuto impegnarmi profondamente per trattenermi dal premere Invio.
Va da sé che ritengo i punti conquistati dalla Marussia come l’evento più importante capitato tra il 2010 e il 2014.
Bonus: nel momento in cui per la penalità di cui sopra Bianchi fu declassato da 8° a 9°, per la prima volta nella mia vita pensai che tutto sommato aver eliminato il sistema di punteggio 2003-2009 e averlo sostituito con quello che attribuiva punti ai primi 10 classificati fosse stata un’ottima decisione.
Doppio bonus: quell’evento si può considerare una sorta di “mini crashgate involontario” in quanto Raikkonen ebbe a che fare con Magnussen perché prima era stato coinvolto in un incidente proprio con l’altra Marussia di Chilton.

Who’s that guy?
Will Stevens esordì al gran premio di Abu Dhabi 2014 al volante di una Caterham e, in un intricato giro di pitstop, Alonso si ritrovò dietro di lui. Stupendosi che Stevens non si comportasse come un doppiato pur non essendolo, Fernando si mise a sbraitare via radio chiedendo delucidazioni su chi fosse il pilota che aveva davanti (il che mi portò a pormi dei dubbi: non avrebbe dovuto sapere chi c’era al volante della Caterham??) e, quando gli dissero che era Stevens, disse che, essendo un debuttante, aveva ancora molte cose da imparare.
In effetti è proprio così, ma a quanto pareva le stava imparando da Petrov...
Bonus: prima di passare alla Caterham, Stevens era la riserva di Rossi alla Marussia.

I meccanici Lotus che ridevano mentre la vettura di Maldonado andava a fuoco
Finita la partnership tra Lotus e Renault, nel gran premio conclusivo della stagione 2014, i meccanici della Lotus (team che si è dimostrato nel corso degli anni piuttosto trollone, superando in qualche occasione il limite della decenza) si sono lasciati andare a una gran risata mentre il motore dell’auto di Maldonado (scusate, volevo dire la power unit) andava in fumo.
Per quanto l’affermazione successiva di Pastor al microfono di Stella Bruno, secondo cui “finalmente” la macchina l’aveva lasciato a piedi, sia presumibilmente un neologismo imparato da Barrichello quando erano compagni di squadra (probabilmente con il significato di “infine” o “alla fine”), è ugualmente epica.
Bonus: nell’ultimo gran premio stagionale del 2014 era stato Grosjean ad essere abbandonato dalla vettura per il cedimento del motore.

L’abbraccio strappalacrime tra Hamilton e Rosberg
Il mondiale 2014 si concluse così: con la Mercedes che ancora una volta dava la prova (come se non fosse già accaduto più volte nel corso dell’anno) della sua grande(?) e inequivocabile(?) affidabilità. Fu strappalacrime il momento in cui Rosberg scelse di rimanere in pista, facendosi superare da tutti tranne che dalle Caterham, così come fu strappalacrime il momento in cui andò ad abbracciare il neo-campione del mondo Lewis Hamilton.
Una sorta di epoca si concluse così, con il mondo che si chiedeva se quello che era accaduto avesse finalmente(?) relegato Rosberg nell’universo delle seconde guide.
C’erano altri, nel frattempo, che si auguravano che nel 2015 potesse esserci ancora competizione tra i due... e possibilmente che non fossero gli unici due candidati al titolo.

Per chiudere in bellezza, tutte le volte in cui una Caterham o una Marussia è arrivata in Q2
Dopo lunghe ricerche, l’elenco completo dovrebbe essere questo:
-Heikki Kovalainen, Lotus/Caterham 15° (Gran Premio di Malesia 2010)
-Timo Glock, Virgin/Marussia 16° (Gran Premio di Malesia 2010)
-Heikki Kovalainen, Lotus/Caterham 15° (Gran Premio di Spagna 2011)
-Heikki Kovalainen, Lotus/Caterham 17° (Gran Premio di Gran Bretagna 2011)
-Heikki Kovalainen, Lotus/Caterham 17° (Gran Premio del Belgio 2011)
-Heikki Kovalainen, Caterham 17° (Gran Premio del Bahrein 2012)
-Heikki Kovalainen, Caterham 17° (Gran Premio d’Europa 2012)
-Giedo Van Der Garde, Caterham 15° (Gran Premio di Montecarlo 2013)
-Giedo Van Der Garde, Caterham 14° (Gran Premio del Belgio 2013)
-Jules Bianchi, Marussia 15° (Gran Premio del Belgio 2013)
-Max Chilton, Marussia 16° (Gran Premio del Belgio 2013)
-Kamui Kobayashi, Caterham 15° (Gran Premio d’Australia 2014)
-Jules Bianchi, Marussia 12° (Gran Premio di Gran Bretagna 2014)
-Max Chilton, Marussia 13° (Gran Premio di Gran Bretagna 2014)
-Jules Bianchi, Marussia 16° (Gran Premio d’Ungheria 2014)
-Jules Bianchi, Marussia 16° (Gran Premio del Belgio 2014)
Tutte queste occasioni meritano di essere ricordate negli anni che verranno e prontamente rievocate e questi piloti, in particolare Kovalainen che è il leader incontrastato degli accessi in Q2, meritano di essere ricordati come i più significativi piloti dei primi anni 2010.


Questo riepilogo è di proprietà della sua Autrice©, che l’ha scritto sia per F1GC sia per il proprio blog, illuminato dalla grazia e dalla leggiadria della Sacra Cenerentola, che mi ha illuminata nel corso degli anni, quando era guidata da piloti badass che andavano incontro a una 20esima posizione con maggiore entusiasmo di quanto i piloti di testa andassero ad affrontare un sorpasso.