venerdì 30 marzo 2012

GP Malesia 2012: cronaca della gara

CRONACA
Prima della partenza (alle ore 10,00 secondo il fuso orario della Malesia) inizia a cadere la prima pioggia. Si parte comunque sulle intermedie, con Raikkonen retrocesso dalla 5^ alla 10^ posizione per la sostituzione del cambio e Kovalainen parte dal fondo della griglia a causa di una penalità per un’infrazione commessa nel precedente gran premio d’Australia. Problemi al via del giro di ricognizione per la HRT di De La Rosa, con le HRT che per la prima volta si sono qualificate per una gara in questa stagione.
1° giro: al via le due McLaren di Hamilton e Button hanno un buono spunto, con Grosjean che si infila tra Schumacher e Webber e va a prendersi la terza posizione. Proprio nelle fasi della partenza la pioggia si intensifica e immediatamente ci sono problemi tra Grosjean e Schumacher, i due arrivano al contatto e perdono parecchie posizioni, a vantaggio di Webber, Vettel e Alonso che entrano in top five. Seguono, a completare la top ten, Rosberg, Maldonado, Raikkonen, Kobayashi e Massa.
3° giro: Di Resta, Perez e Senna sono i primi a rientrare ai box, mentre tra i piloti della top ten è Massa il primo a montare le heavy rain, nel corso del quarto passaggio. In quei frangenti Grosjean si ritira, impantanato in mezzo alla ghiaia.
5° giro: anche gli altri piloti della top ten rientrano per sostituire le gomme e i due piloti della McLaren tornano in pista ancora da leader, con Hamilton sempre davanti a Button. In terza posizione si è piazzato nel frattempo Perez, risalito grazie alla sosta anticipata. Da segnalare che Vergne e Karthikeyan, ancora a zero soste, sono entrambi in top ten, con Karthikeyan al momento ottavo.
7° giro: viene esposta bandiera rossa, per poi essere ritirata. Entra in pista la safety car, mentre le condizioni in pista sono piuttosto problematiche e diversi piloti rischiano molto con vari fuori pista. Al momento sono in top ten Hamilton, Button, Perez, Webber, Alonso, Vettel, Vergne, Rosberg, Massa e Karthikeyan.
8° giro: dopo una tornata dietro la safety car, viene nuovamente esposta bandiera rossa; stavolta il diluvio porta all’interruzione della gara. Le vetture si fermano, posizionandosi nuovamente sulla griglia di partenza, in attesa del nuovo via.

Alle 17,00 viene annunciato che la gara ripartirà alle 17,15 dietro la safety car. Infatti alle 17,15 si riparte dietro la vettura di sicurezza, che resta in pista fino al 13° giro. A seguire De La Rosa viene penalizzato con un drive through, perché i suoi meccanici sono rimasti troppo a lungo sulla sua vettura sulla griglia di partenza.
14° giro: Button è il primo a rientrare ai box, mentre gli altri piloti della top ten rimangono in pista ancora un giro. Problemi per entrambe le McLaren: Button e Hamilton rientrano in pista dietro ad Alonso. Button, nel tentativo di sorpassare Karthikeyan, tampona l’indiano e rompe l’ala anteriore. Rientra ai box e torna in pista dopo avere anche cambiato le gomme. È nelle retrovie e nei giri a venire accuserà problemi con quel set di gomme.
15° giro: Alonso, Perez, Hamilton, Rosberg, Vettel, Raikkonen, Webber, Massa, Di Resta e Vergne in top ten.
23° giro: Mercedes in difficoltà, Rosberg viene superato da Vettel, un giro dopo da Raikkonen. Nel corso dei due giri successivi, anche Webber supera Rosberg, mentre Senna supera Schumacher.
25° giro: Button è ai box per un nuovo cambio gomme, rientra in pista nelle retrovie. Dopo due giri anche Rosberg rientra ai box.
28 giro: errore di Massa, che viene superato da Di Resta. Anche Vergne si avvicina e, nonostante il tentativo di difendersi da parte del brasiliano, riesce a completare il sorpasso. Anche Senna si avvicina notevolmente a Massa, che in quel momento rientra ai box per il cambio gomme. Intanto siamo a metà gara e Button è 19esimo.
34° giro: Massa, che dopo il pitstop  è precipitato nelle retrovie, è in 16esima posizione finché non viene superato da Button. Perez sta rimontando su Alonso.
39° giro: Ricciardo è il primo pilota a montare le slick. Un giro dopo rientrano Massa, Button e la maggior parte dei piloti di testa rientrano per sostituire le gomme. Problemi sia per Hamilton che per Massa al pit stop.
41° giro: rientra Perez, unico dei piloti di testa a non essere rientrato il giro precedente. Si tratta di un errore da parte della Sauber e al 42esimo giro il messicano è a sette secondi dallo spagnolo, mentre prima dello stop era risalito fino a un secondo e mezzo.
43° giro: Alonso in difficoltà, seppure in testa alla gara: gira più lento delle Redbull.
44° giro: Perez ha circa cinque secondi di distacco da Alonso, e gira più veloce rispetto al ferrarista.
45° giro: il messicano è a 3 secondi e 9 decimi. Tra lui e Alonso c’è Karthikeyan, che Perez supera nel corso del giro. Il giro successivo Perez recupera però sette decimi. Nel corso dei due giri successivi recupera un altro secondo e al 47° giro è a meno di due secondi dal leader della gara.
47° giro: difficoltà per Kobayashi, che si ferma ai box mentre era 16esimo. Per lui è ritiro.
48° giro: Vettel fora la posteriore destra, dopo avere avuto un contatto con Karthikeyan e rientra ai box. Rientra in gara 13°.
49° giro: Perez è a circa mezzo secondo di distacco da Alonso e può già usare l’ala mobile. Fernando sembra avere problemi al kers.
50° giro: Perez va lungo a una curva e perde cinque secondi nei confronti di Alonso. Il suo secondo posto comunque è salvo. Al momento completano la top ten Hamilton, Webber, Raikkonen, Senna, Di Resta, Vergne, Hulkenberg e Maldonado. Mercedes in difficoltà: 11° Schumacher e 15° Rosberg.
53° giro: Perez riprende a recuperare nei confronti di Alonso, ma è ancora distaccato di quattro secondi e mezzo.
55° giro: Maldonado si ritira per un guasto al motore, così che Schumacher recupera una posizione ed entra in top ten. Perez è a meno di tre secondi da Alonso.
56° giro: problema per Vettel, dai box gli comunicano di fermarsi.
Finale: Alonso taglia il traguardo in prima posizione, con Perez a due secondi. Nessun altro cambiamento tra i piloti della top ten.

I TOP
Il vero top della gara – senza togliere nulla a nessuno – è indubbiamente Sergio Perez. La sua gara eccezionale è commovente e dimostra che, contrariamente a molti altri “nuovi talenti”, può arrivare molto lontano. Ottima la Sauber, ma è innegabile come, a fronte di quello che sembrava essere un errore del team (ritardare le slick), il pilota sia riuscito in una fantastica rimonta. Merita indubbiamente il posto in Ferrari per il 2013 di cui si vocifera, ma il dubbio permane: un talento del genere non sarebbe sprecato, come numero due di Alonso?
Altri top onorari: Alonso ha fatto una gara straordinaria, forse una delle migliori della sua carriera, nonostante una vettura meno performante, ha saputo approfittare delle difficoltà della McLaren per conquistare una prima posizione dal quale non si è più staccato, mostrandosi più veloce di McLaren e Redbull.
Complimenti anche a Senna e Vergne, che hanno portato rispettivamente la Williams e la Toro Rosso in sesta e ottava posizione, entrambi risultati inaspettati, e dimostrano che tutto sommato rispettivamente al posto di Barrichello e di Alguersuari non sono poi così “stonati” come poteva sembrare in un primo momento.
Menzione speciale anche alla Formula 1 in sé: la seconda fase di gara, con la rimonta di Perez, è stata incredibilmente avvincente, mettendo a tacere per una volta coloro che sostengono che la F1 consiste soltanto in “24 auto che girano in tondo una dietro l’altra”.

I FLOP
Il vero flop della Malesia è sicuramente Jenson Button: partito secondo, per lui le cose iniziano a mettersi male subito dopo la ripartenza. Il suo grande errore è quello di avere fretta di superare Karthikeyan, palesemente più lento, finisce per tamponarlo, rovinando la propria gara.
Flop onorari anche le Mercedes, veloci in qualifica, ma scarse in gara; Rosberg, che al momento della seconda partenza era di gran lunga davanti al compagno di squadra e che ha trovato modo di finirgli dietro; Massa autore di una prestazione quantomeno accettabile nella prima parte di gara, si è perso definitivamente nella seconda parte;  Vettel, che era autore di una gara a livelli non elevatissimi, ma comunque in una buona posizione, ma ha rovinato la propria gara andando a tamponare la HRT di Karthikeyan durante le fasi di doppiaggio.
Altro flop onorario, seppure non inerente alla gara, è il palinsesto Rai, che non riesce a strutturare la propria programmazione in modo da evitare il passaggio da un canale all’altro, raggiungendo un risultato storico: il collegamento parte alle 9,10 su Raiuno, si sposta su Raidue dopo un’ora e tre quarti, per poi terminare con il commento post-gara su Raitre.

Articolo scritto per il forum F1 Grand Chelem, domenica scorsa, quasi in tempo reale, influenzato dalle mie opinioni personali.
Ne approfitto per correggere il risultato che avevo precedentemente postato che non teneva conto della penalità attribuita a Karthikeyan (sono stati aggiunti 20 secondi al suo tempo) per l'incidente "da lui provocato" con Vettel:
1 Alonso (Ferrari), 2 Perez (Sauber), 3 Hamilton (McLaren), 4 Webber (Redbull), 5 Raikkonen (Lotus), 6 Senna (Williams), 7 Di Resta (Force India), 8 Vergne (Toro Rosso), 9 Hulkenberg (Force India), Schumacher (Mercedes). Fuori dalla zona punti 11 Vettel (Redbull), 12 Ricciardo (Toro Rosso), 13 Rosberg (Mercedes), 14 Button (McLaren), 15 Massa (Ferrari), doppiati di 1 giro 16 Petrov (Caterham), 17 Glock (Marussia), 18 Kovalainen (Caterham), 19 Maldonado (Williams) RIT a 2 giri, a 2 giri 20 Pic (Marussia), 21 De La Rosa (HRT), 22 Karthikeyan (HRT). Ritirati Kobayashi (Sauber) a 10 giri, Grosjean (Lotus) a 53 giri.

mercoledì 28 marzo 2012

Ecco come la Brawn GP ha cambiato il corso degli eventi

Sembra una banalità, a dirlo ora, eppure è così. Lo scorso weekend, nel corso del commento al gran premio della Malesia, mi è venuto questo dubbio e ho iniziato a chiedermi: ma se una volta che la Honda aveva chiuso i battenti il team non fosse passato alla proprietà di Ross Brawn e se non avesse parte al campionato 2009, come sarebbe cambiata la carriera di Jenson Button?
Quel dubbio ha sollevato profonde riflessioni e mi sono accorta di una cosa a cui non avevo mai fatto caso: se la Brawn GP non ci fosse mai stata, non sarebbe cambiata radicalmente soltanto la carriera di Button, ma anche quella di numerosi altri piloti (e anche di certi team). Sembra assurdo, a pensarci così, ci si chiede “ma com’è possibile?”... Eppure lo è, e seppure io non sia una grande amante delle realtà alternative, non posso fare a meno di notare che certe cose che non sono mai accadute avrebbero potuto succedere, così come tante altre che sono capitate si sarebbero verificate difficilmente se al via della stagione 2009 ci fossero stati soltanto nove team e quello assente fosse stata la Brawn GP – cosa tutt’altro che impossibile, se la Honda si fosse limitata ad abbandonare la Formula 1 allo stesso modo in cui l’ha fatto la Toyota un anno dopo.

Cambiamento numero 1: Jenson Button, quale futuro per lui?
Partiamo dalle ovvietà: se la Honda si fosse semplicemente ritirata, anziché trasformarsi in Brawn GP, non sarebbe diventato campione del mondo, questa è la conclusione più ovvia. Ma ce ne sono altre due, di cui la prima, immancabilmente, è che nel 2009 sarebbe rimasto a piedi. Nel 2010 forse sarebbe rientrato in Formula 1, ma dal momento che si è conquistato un posto in un top team grazie al risultato del 2009, difficilmente sarebbe stato al volante di una McLaren. Questo gli avrebbe probabilmente precluso la possibilità, almeno nel giro di pochi anni, di vincere quei potenziali altri titoli che potrebbe ottenere.

Cambiamento numero 2: la fine della carriera di Barrichello
Se per Button, all’epoca nemmeno trentenne, le possibilità di rientrare in Formula 1 erano comunque abbastanza concrete, che ne sarebbe stato del caro vecchio Rubens? Aveva trentasette anni nel 2009, ne avrebbe compiuti trentotto l’anno successivo e, seppure non decrepito, avrebbe comunque avuto difficoltà a rientrare. Bisogna tenere conto, inoltre, che prima della Brawn GP la sua carriera sembrava ormai volgere verso il termine e che, se ha avuto un posto in Williams per la stagione successiva, molto probabilmente ciò è dovuto ai risultati ottenuti nell’anno alla Brawn.
Quindi, nel 2010, chi avrebbe trovato un posto in Williams? Magari lo stesso Button (che peraltro alla Williams esordì nel 2000), oppure uno dei piloti che invece sono finiti ai nuovi team. Di conseguenza anche la carriera di un altro pilota (senza identità precisa) avrebbe potenzialmente potuto essere diversa.

Cambiamento numero 3: niente Brawn GP, niente Mercedes
La Mercedes è entrata nel 2010, dopo avere acquistato la Brawn GP. Questo significa che se la Brawn GP non ci fosse stata, la Mercedes non sarebbe entrata come team indipendente. Questo ipotizza delle sottoconseguenze che, per la loro rilevanza, andranno trattate nei due punti successivi. Inoltre, possibilità concreta, se non si fosse resa indipendente, probabilmente non avrebbe interrotto la propria partnership con la McLaren.

Cambiamento numero 4: niente Mercedes = niente rientro per Schumacher?
È difficile immaginare come, senza la Mercedes sulla griglia di partenza della stagione 2010, Schumacher avrebbe potuto rientrare in Formula 1.
Inoltre non dimentichiamoci che il suo rientro, in linea teorica, avrebbe essere dovuto nel 2009 in Ferrari, per sostituire Massa dopo l’infortunio; e che quindi sarà limitato dalle considerazioni fatte al successivo punto numero 10.

Cambiamento numero 5: niente Mercedes = Rosberg in McLaren?
Personalmente mi pare la soluzione più probabile. La Mercedes aveva messo gli occhi addosso a Nico, si vociferava già da parecchio tempo. Se la Mercedes non fosse esistita come team e se la McLaren non avesse ingaggiato Button (cosa che ho data per scontata al precedente punto numero 1) molto probabilmente sarebbe stato proprio lui a prendere il posto di Kovalainen, che con tutta probabilità sarebbe stato ugualmente messo a piedi alla fine dell’anno.

Cambiamento numero 6: Vettel o Webber campione del mondo?
La seconda forza del mondiale era palesemente la Redbull, che ad un certo punto nella stagione sembrava anche messa meglio (non in classifica) della Brawn GP. È quindi decisamente probabile che uno dei due piloti della Redbull avrebbe vinto il mondiale. A fine stagione fu Vettel ad essere davanti – e non di pochissimo – a Webber in classifica, ma non possiamo escludere che, se ci fosse stata la concreta possibilità di vincere il titolo, sia l’uno sia l’altro avrebbero potuto evitare di sprecare parecchi risultati...
La conseguenza sarebbe quindi o che Vettel avrebbe vinto tre titoli, al giorno d’oggi, oppure che Webber ne avrebbe vinto uno. A mio vedere la prima delle due opzioni è più probabile, ma non posso escludere matematicamente l’altra.

Cambiamento numero 7: la carriera di Glock
Una volta chiusi i battenti la Toyota, per Glock non ci sarebbe stato altro che una carretta come la Virgin anche se avesse avuto una vittoria a proprio carico? Non dimentichiamoci che nel 2010 ci sarebbe stato un posto vacante in McLaren (nonostante l’abbia decretato molto probabile al punto 5, non abbiamo la certezza che ci sarebbe andato Rosberg) e che la Mercedes avrebbe puntato a metterci un pilota tedesco – cosa di cui, almeno, si vociferava da anni...
Questo non lo sapremo mai, ma essendo arrivato terzo, dietro ai due piloti della Brawn GP, nel gran premio d’Australia, sarebbe probabilmente stato il vincitore se i due piloti in questione non avessero gareggiato. E dal gran premio d’Australia si passa al gran premio di Malesia...

Cambiamento numero 8: quello che sarebbe stato il momento più eclatante di sempre
Glock non sarebbe stato l’unico pilota a vincere un gran premio, senza la Brawn GP. Nella successiva gara, in Malesia (quella di “Felipe baby stay cool” pronunciato da Rob Smedley e del Magnum mangiato da Raikkonen dopo il ritiro), Button vinse dopo la bandiera rossa e l’impossibilità di riprendere per via della pioggia torrenziale. Se lui non ci fosse stato, la vittoria sarebbe andata al secondo classificato, che automaticamente sarebbe stato primo. Non ci sarebbe nulla di sconvolgente in tutto ciò, se in seconda posizione non fosse arrivato Nick Heidfeld. Ebbene sì, senza la Brawn GP, l’impossibile sarebbe accaduto: Heidfeld vincitore di un gran premio!
Sempre relativamente alla vittoria conquistata, forse avrebbe potuto influire in qualche modo sul suo futuro. Anche questo, però, non lo sapremo mai.

Cambiamento numero 9: doppietta Ferrari a Montecarlo
I primi quattro classificati, al gran premio di Monaco, furono Button, Barrichello, Raikkonen e Massa. Senza le due Brawn GP, le Ferrari avrebbero conquistato una doppietta, che avrebbe interrotto gli anni di assenza dal gradino più alto del podio tra “le anguste stradine del principato” [CIT. Gianfranco Mazzoni]. Anche questo sarebbe stato un risultato piuttosto storico.

Cambiamento numero 10: il momento che ha cambiato la storia di quattro piloti
Siamo giunti a un ulteriore cambiamento che si sarebbe verificato in assenza della Brawn GP, che ha avuto conseguenze relative a diversi piloti e probabilmente anche alla classifica generale.
Vista l’impossibilità che una monoposto non presente in pista si lasci dei detriti dietro, l’incidente di Felipe Massa e il relativo infortunio al gran premio d’Ungheria non ci sarebbero stati. Visto il notevole gap di prestazioni prima dell’incidente e dopo, la sua storia personale come pilota sarebbe molto probabilmente stata diversa. Ma non solo la sua.

Cambiamento numero 11: il mancato rientro di Luca Badoer
Senza l’infortunio di Massa, vedo molto difficile trovare un motivo plausibile per cui Badoer avrebbe dovuto prendere il suo posto. Di conseguenza, chiaramente, il suo rientro in gara dopo dieci anni, si sarebbe difficilmente verificato. Non sono convinta che per lui sarebbe stato un male...

Cambiamento numero 12: Fisichella resta in Force India, Liuzzi non torna
Sempre dal cambiamento numero 10 scaturisce un ulteriore stravolgimento: con Massa al suo posto in Ferrari, continuo a trovare difficile vedere un motivo plausibile per cui la Ferrari avrebbe dovuto ingaggiare Fisichella. Anche in questo caso, visto l’ultimo risultato che ha fatto vedere in Force India, non sono sicura che per lui sarebbe stato un male.
Con Fisichella in Force India, anche per Liuzzi non ci sarebbe stato un rientro, almeno per la stagione 2009. È difficile dire chi dei due avrebbe avuto un volante nel 2010 e, a dirla tutta, dal momento che la posizione finanziaria della Force India migliorò con la cessione di Fisichella alla Ferrari (in cambio di debiti non saldati risalenti a quando la Ferrari forniva motori al team indiano) non è chiaro quale sarebbe stato in futuro della Force India altrimenti.

Cambiamento numero 13: secondo posto in classifica costruttori per la Ferrari
Di questo non vi è la certezza matematica, ma senza la Brawn GP, l’ordine in classifica sarebbe stato probabilmente 1) Redbull, 2) Ferrari, 3) McLaren. È vero, la McLaren a conti fatti ebbe un punto in più della Ferrari e si piazzò terza dietro Brawn e Redbull, ma dobbiamo tenere conto che, dall’Ungheria in poi, la Ferrari poté contare sui punti ottenuti da un solo pilota (Badoer e Fisichella non fecero alcun punto). Di conseguenza, se prendiamo per scontato il punto 10, ovvero che Massa avrebbe terminato la stagione, è ragionevole pensare che le sue prestazioni sarebbero state in linea con quelle che aveva ottenuto nella prima parte della stagione (o perlomeno avrebbe molto probabilmente ottenuto almeno quei due punti che servivano per stare davanti alla McLaren).

Cambiamento numero 14: vittoria Ferrari a Monza, con Sutil sul podio
Raikkonen e Sutil arrivarono terzo e quarto a Monza, dietro a Barrichello e a Button. Questo significa che, in assenza della Brawn GP, Raikkonen avrebbe vinto e Sutil sarebbe arrivato sul podio.

Cambiamento numero 15: sempre a proposito di Sutil...
A proposito di Sutil, c’è un altro cambiamento che avrebbe potuto esserci, in alternativa al punto 5: avrebbe potuto essere proprio lui a prendere il posto di Kovalainen in McLaren alla fine della stagione. E, a conti fatti, sia il punto 5 sia il punto 15, avrebbero potuto potenzialmente produrre degli ulteriori effetti, riassunti al successivo punto.

Cambiamento numero 16: niente compagno di squadra campione del mondo per Hamilton
Ce ne siamo accorti nel corso della stagione 2011, di come la presenza di un compagno di squadra che si è dimostrato al suo livello abbia avuto effetti sui risultati di Hamilton. Il dubbio è: cosa sarebbe accaduto, se al posto di Button, che non sarebbe né diventato campione del mondo né probabilmente passato alla McLaren, Hamilton si fosse ritrovato come compagno di squadra un pilota come Rosberg o Sutil? Ho l’impressione che sarebbe stato leader incontrastato della McLaren, cosa che ultimamente ha dimostrato di non essere.

È strano come la presenza o assenza di un team possa arrivare a stravolgere, di fatto, quello che sarebbe stato il presente, eppure è così. Mi è chiara l’inutilità di tutte queste osservazioni, il passato è già stato scritto e nulla ci dirà se sarebbero mai potute accadere tutte queste cose, ma... ecco, mi sono ritrovata a pensare a quante cose avrebbero potuto cambiare (e c’è il rischio notevole che me ne siano sfuggite altre) e ho realizzato che è difficile dire se la Brawn GP sia stata un bene o un male per la Formula 1. Il dato di fatto più lampante è che, dalla sua assenza, c’è chi avrebbe avuto conseguenze positive, chi ne avrebbe avute di negative e chi è difficile stimare se ne abbia avuto vantaggi o svantaggi.

Grazie per la lettura, se siete arrivati fino a qui. *-*

lunedì 26 marzo 2012

INDYCAR 2012: #1 HONDA GRAND PRIX OF ST. PETERSBURG (25 marzo)


Honda Grand Prix of St. Petersburg: primo appuntamento della stagione 2012, che vede il debutto in Indycar dell’ex pilota di Formula 1 Rubens Barrichello, che In F1 ha gareggiato ininterrottamente nelle diciannove stagioni precedenti e detiene il record di maggior numero di gran premi disputati.
I giri previsti sono in totale 100 ed è Power, secondo classificato nel campionato 2011, a partire dalla pole position.

Griglia di partenza: Power, Briscoe, Hunter-Reay, Hinchcliffe, Castroneves, Pagenaud, Dixon, Andretti, Kanaan, Franchitti, Rahal, Conway, Viso, Barrichello, Sato, Wilson, Tagliani, Hildebrand, Newgarden, Jakes, De Silvestro, Kimball, Servia, Carpenter, Legge, Bourdais.

Cronaca della gara
Power mantiene senza problemi la prima posizione alla partenza, si accoda in seconda posizione Briscoe, dopodiché seguono Hunter-Reay, Dixon, Hinchcliffe, Castroneves, Kanaan e all’ottavo posto il campione in carica Franchitti.
Al 12° giro iniziano i primi pit-stop, tra i piloti che rientrano ci sono sia Power sia Franchitti, mentre al 13° giro la vettura di Katherine Legge, rimasta ferma sul tracciato, provoca l’ingresso della pace-car, dietro alla quale le posizioni sono: Briscoe, Hunter-Reay, Dixon, Hinchcliffe, Castroneves, Andretti, Rahal, Barrichello, Viso e Kimball tra i primi dieci.
Al 18° giro la gara riprende con Briscoe che mantiene la leadership, Dixon si porta in seconda posizione superando Hunter-Reay mentre Castroneves risale in quarta posizione. Due giri più tardi è di nuovo caution quando Jakes va a sbattere contro le barriere; alcuni dei piloti che ancora non si erano fermati vanno ai box durante la caution, mentre al 22° giro è fermo anche Kanaan per un problema alla vettura; poco dopo accusa dei problemi anche l’auto della De Silvestro.
Dixon è primo davanti a Hunter-Reay, Castroneves e Hinchcliffe; la gara riparte al 29° giro e le posizioni tra questi piloti non cambiano.
Intorno al 35°-40° giro vari piloti che non si erano fermati rientrano ai box e Sato, ritardando la sosta compie alcuni giri in testa.
Al 46° giro Carpenter finisce in testacoda dopo un contatto con Castroneves(?),entra la pace-car per la terza volta e durante la neutralizzazione vari piloti rientrano ai box. Successivamente le posizioni sono: Dixon, Hunter-Reay, Castroneves, Andretti, Hinchcliffe, Viso, Bourdais, Briscoe, Franchitti, Sato... Il restart avviene al 50° giro, con Bourdias che si porta in sesta posizione superando Viso.
Intorno al 70° giro i piloti di testa rientrano ai box per l’ultima sosta, con Castroneves che uscito davanti a Hunter-Reay, poco dopo sopravanza Dixon e si porta in seconda posizione alle spalle di Hildebrand che non si è ancora fermato e, non appena questo rientra, si ritrova al comando, dove rimane fino alla fine.

Risultato
1   Helio Castroneves   3   Chevrolet   100
2   Scott Dixon   9   Honda   100 
3   Ryan Hunter-Reay   28   Chevrolet   100 
4   James Hinchcliffe   27   Chevrolet   100 
5   Ryan Briscoe   2   Chevrolet   100 
6   Simon Pagenaud   77   Honda   100   
7   Will Power   12   Chevrolet   100 
8   E.J. Viso   5   Chevrolet   100  
9   Charlie Kimball   83   Honda   100 
10   Justin Wilson   18   Honda   100  
11   Josef Newgarden   67   Honda   100  
12   Graham Rahal   38   Honda   100   
13   Dario Franchitti   10   Honda   100
14   Marco Andretti   26   Chevrolet   99   
15   Alex Tagliani   98   Honda   99    
16   Oriol Servia   22   Chevrolet   99  
17   Rubens Barrichello   8   Chevrolet   98  
18   Ed Carpenter   20   Chevrolet   98
19   JR Hildebrand   4   Chevrolet   96
20   Mike Conway   14   Honda   75 
21   Sebastien Bourdais   7   Chevrolet   73  
22   Takuma Sato   15   Honda   73  
23   Katherine Legge   6   Chevrolet   59 
24   Simona De Silvestro   78   Lotus   22  
25   Tony Kanaan   11   Chevrolet   21   
26   James Jakes   19   Honda   19  

domenica 25 marzo 2012

Indycar: Barrichello solo 17° nella sua prima gara

Helio Castroneves ha vinto la prima gara della stagione 2012 di Indycar. Non avevo mai visto una gara di Indycar prima d'ora e tutto sommato mi sono un po' persa e non ci ho capito granché, ma ovviamente non ho potuto fare a meno di tenere le dita incrociate per Rubinho e per Takuuu! Almeno finché ho potuto, perché mia madre mi ha chiamata per la cena quando mancavano circa quindici giri ed è andata a finire che ho dovuto abbandonare il computer, dove stavo seguendo la gara in streaming, per andare a tavola.

Mi ero comunque vista il ritiro di Sato, che per giunta è stato anche per alcuni tratti in prima posizione... Mi è dispiaciuto un sacco che si sia ritirato, ma non si può avere tutto dalla vita! :-P
Barrichello purtroppo è arrivato solo diciassettesimo, speriamo bene per il futuro... ^^

Go Rubens gooooo!
Go Taku gooooo!

#2 Commento al Gran Premio della Malesia 2012 ► Parte seconda (domenica 25 marzo)

Un cordiale saluto, miei cari lettori, è Milù Sunshine che vi aggiornerà sui risultati della gara di oggi, 25 marzo 2012, che si è svolta sul circuito di Sepang, nei pressi di Kuala Lumpur, capitale della Malesia. Ieri vi erano due certezze: la prima era che le McLaren avevano conquistato e monopolizzato la prima fila, la seconda che c’era un abbondante rischio pioggia per la gara di oggi; ma ciononostante nessuno aveva dubbi, con qualunque condizione meteo la McLaren avrebbe dominato. Adesso, che la gara è già finita da un po’, mi sovviene il dubbio che non sia andata proprio così. In ogni caso direi che è meglio lasciare da parte i discorsi introduttivi e portarci subito al momento in cui descriverò Karthyyyy come il signore e padrone dell’universo.
Va beh, non esageriamo, però c’è da segnalare come in un solo weekend Karthyyyy sia riuscito in una serie di imprese storiche:
– ha battuto il compagno di squadra più esperto e competente di lui in ben due turni su tre di prove libere;
– è rientrato nel 107% ed è stato ammesso alla gara;
– si è tolto il lusso di farsi qualche giro in top ten;
– è ringiovanito di due anni (Mazzoni ha detto che Karthyyyy ha 33 anni, quando in realtà ne ha 35!);
– seppure totalmente incolpevole, è stato tamponato nel corso della stessa gara dagli ultimi due campioni del mondo;
– è arrivato al traguardo davanti al compagno di squadra.
Insomma, non c’è che dire, ci ricorderemo senz’altro di lui, sperando di poter ricordare un giorno questa gara come quella in cui ci siamo accorti che Narain Karthikeyan (tradotto: nella pioggia col kart dell’Ikea, CIT. Tiger, mio “socio” nel nostro forum dedicato ai motori – e in effetti oggi era nella pioggia e la HRT per via delle prestazioni potrebbe essere tranquillamente definita “kart dell’Ikea”) non è solo un nome che compare tanto per fare numero aggiunto in ultima posizione nei risultati di gara, ma che è un pilota realmente esistente che può mettere in serio pericolo il titolo di più importante pilota indiano che spetta indubbiamente al sommo Chandyyyy. E poi Karthyyyy ha anche un vantaggio in più, rispetto a Chandyyyy: ha preso parte a quella che è stata la più avvincente, movimentata e intrigante gara di tutti i tempi, piazzandosi in quarta posizione (ogni riferimento a una gara disputata su un circuito americano a cui parteciparono solamente sei vetture è puramente casuale, anche se è esaltante sapere che Karthyyyy se n’è tenuti dietro ben due – quando uno dei due, se non vado errata, era anche davanti a lui in partenza).

Voce fuori campo: “Milù, torna su questo pianeta...”
Credo che questa voce fuori campo abbia ragione. Prima della partenza, collocata alle ore 16,00 malesi, ovvero alle dieci (con ora legale) in Italia, hanno iniziato a cadere le prime gocce di pioggia, ma si è deciso che la gara sarebbe partita con le intermedie, non con le heavy rain. Mi veniva da chiedermi se la pioggia sarebbe aumentata o calata e nel momento in cui la gara è partita ho notato che si sollevava un polverone d’acqua pazzesco. Polverone d’acqua? O.O Questa è anche più assurda del guizzo felino di cui ho parlato parecchio ultimamente.
Guizzo felino: locuzione introdotta da Milù Sunshine per descrivere manovre similari a quella di Grosjean in partenza, che si è infilato tra Schumacher e Webber, cosa che di conseguenza ha fatto perdere una posizione a Webber, come da buona consuetudine. Grosjiiiiiii si è portato in terza posizione, mentre Hamilton e Button iniziavano ad andarsene. Grosjiiii per l’emozione stava probabilmente saltellando all’interno della sua monoposto urlando frasi incomprensibili per celebrare il suo risultato strepitoso. Proprio mentre era convinto che fosse opportuno girarsi indietro e fare una pernacchia a nonno Schumiiii per celebrare l’evento al meglio è entrato in collisione con lo stesso nonno Schumiiii, cosa che ha portato i due a perdere parecchie posizioni e a ritrovarsi nelle retrovie. Stranamente pareva che anche stavolta Grosjiiii non fosse in grado di combinare nulla di utile alla società, nonostante sia uno dei piloti più promettenti e talentuosi tra quelli che hanno debuttato in questi ultimi anni (spero che se un giorno Perez leggerà questo commento non correrà a vomitare per via di quella definizione attribuita al paracarro della Renault... ehm, sì, questa non è la definizione corretta per Grosjiiii, lo ammetto: paracarro della Renault non va bene, molto meglio paracarro della Lotus ^^).
Approfittando dei casini iniziali, Webber e Vettel si sono portati in terza e quarta posizione, con Alonso quinto, seguito da Rosberg, Maldonado, Raikkonen, Kobayashi e Massa in top ten. La pioggia comunque si era fatta più intensa ed era chiaro che presto sarebbero iniziate le prime soste per montare le gomme da bagnato estremo. Al terzo giro infatti sono rientrati ai box Di Resta, Perez e Senna, i primi tre piloti che hanno montato le heavy rain. Un giro dopo è rientrato Massa, un giro dopo Massa sono rientrati per la prima sosta anche Hamilton, Button e la maggioranza degli altri piloti della top ten.
Proprio mentre Feliiii si ritirava, Grosjiiii ha coronato la propria gara con una manovra eclatante: è finito ad impantanarsi nella ghiaia, lamentandosi perché nessuno lo spingeva in pista, ed è stato il primo ritirato della giornata. Addio Grosjiiii, le tue speranze sono finite, almeno per stavolta... anche per stavolta! Guarda un po’ che caso...
Vergne e Karthikeyan, che non avevano ancora sostituito le gomme, si sono ritrovati in top ten, con Karthyyyy che era addirittura ottavo. In quel momento ho strabuzzato gli occhi in maniera notevole, mentre la direzione gara, impegnata probabilmente in una partita a Monopoli, prendeva decisioni contrastanti sul futuro della gara. 7° giro: esposta la bandiera rossa. No, ma quale bandiera rossa, ritiriamola e facciamo entrare la safety car. 8° giro: esposta di nuovo la bandiera rossa, stavolta senza ritirarla, mentre nelle prime dieci posizioni, dietro la safety car, c’erano Lewiiiiis, Button, Perez, che aveva recuperato numerose posizioni avendo anticipato la sosta, Webbiiii, Ferniiii, Vettel, Vergne (con le intermedie), Rosberg, Feliiii e Karthyyyy (con le intermedie).
Le vetture si sono piazzate, sotto al diluvio, sulla griglia di partenza in attesa del nuovo via, che per il momento sembrava che tardasse ad arrivare. Mazzoni ne ha approfittato per raccontare qualche gossip, ma meno del solito, dedicando più spazio all’ibisco, il fiore tipico della Malesia. Però siamo stati informati che Jensiiii ha avuto un calo di zuccheri nel frattempo e che si è ripreso mangiando un piatto di pasta al sugo nel box della McLaren. Intanto sono stati inquadrati molti piloti sotto ombrelli enormi sostenuti da fisioterapisti e soggetti affini, oltre che Massa e Schumacher che a un certo punto cazzeggiavano per i fatti loro seduti per terra.
Intanto era stato intervistato anche il padre di Massa, cosa di cui non ho capito molto bene l’utilità, ma dato che trovo quell’uomo estremamente spassoso non posso far altro che essere felice del fatto che sia stato intervistato.

Se il diluvio avesse proseguito fino al tramonto, quando gareggiare sarebbe stato impraticabile, sarebbero stati assegnati punti dimezzati e la decima posizione di Karthyyyy sarebbe stata consacrata, cosa che avrebbe reso molto felice la HRT, che quasi sicuramente si sarebbe conquistata in quel modo la decima posizione a fine stagione in classifica (ammettendo che Caterham e Marussia non facciano punti, cosa che al momento appare molto probabile) e di conseguenza le entrate relative alla ripartizione dei diritti televisivi, ma per il team spagnolo con sede a Colonia (dovevano cambiare sede, ma non l’hanno fatto per questioni economiche, nonostante alla fine dello scorso anno Mazzoni ci avesse annunciato che avrebbero spostato la loro sede in Spagna) non c’è stato nulla da fare. Erano le 17,00 in Malesia, le undici qui in Italia, quando è stato annunciato che la gara sarebbe partita di lì a un quarto d’ora dietro la safety car. Infatti la pioggia era calata notevolmente, direi che aveva praticamente smesso, anche se la pista era ancora piuttosto allagata.
I meccanici della HRT, dato che per il momento le cose andavano per il meglio (avevano una vettura in top ten e l’altra ancora in gara) hanno pensato di complicarsi la vita da soli: sono rimasti qualche secondo di troppo nei pressi della vettura di nonno Pedroooo, con il risultato che questo è stato successivamente penalizzato con un drive through. Ma prima dovevano accadere altre cose di notevole intensità emotiva. Parlo di Jensiiii e di un’azione che ha avuto a che vedere con Karthyyyy.
Andiamo però con ordine: ore 17,15 malesi SCATTANO LE VETTUUUUUUREEEEEEE! Sì, ma dietro la safety car, il che significa che Mazzoni non ha avuto bisogno di sgolarsi, ma che ha potuto tranquillamente spiegare che cos’è la safety car line, di cui abbiamo appreso l’esistenza soltanto nel lontano e piuttosto vicino gran premio di Montecarlo del 2010, in cui nonno Schumiiii superò prima della safety car line, o forse dopo... Sì, dopo, ma era l’ultimo giro e non si poteva. Nonostante la safety car line esistesse dal 2006, fino a quel momento non era mai stata menzionata prima.
Cinque giri dietro la safety car, dopodiché, dato che la pioggia ormai aveva smesso di cadere e la pista iniziava ad essere troppo poco bagnata per le heavy rain, Button è stato il primo a rientrare ai box. Tutti gli altri piloti della top ten sono rimasti in pista ancora per un giro, dopodiché sono rientrati ai box tutti quanti in branco in perfetto stile gran premio del Canada 2008. Stavolta non c’erano semafori rossi e quindi non è accaduto nulla, il che comunque è notevole dato che c’era una confusione notevole. ^______^ Qui c’è stata l’ennesima sorpresa della giornata: dato che in casa McLaren se non si mettevano la zappa sui piedi da soli non erano contenti, sono riusciti nella memorabile impresa di far perdere posizioni a entrambi i piloti, con Alonso che si è ritrovato davanti a Button e a Hamilton. Sì, avete letto bene, Button e poi Hamilton, segno evidente che se Jensiiii avesse represso il suo istinto suicida molto probabilmente sarebbe arrivato al traguardo davanti al compagno di squadra, tanto per cambiare. Il fatto è che Button non s’è astenuto da manovre autolesioniste e, quando si è ritrovato davanti la HRT di Karthyyyy ha agito più o meno come avrebbe fatto Raikkonen se fosse stato dietro alla Force India di Sutil nel gran premio di Montecarlo. Mentre quella volta il tamponamento portò Sutil al ritiro immediato, stavolta Karthyyyy si è limitato ad affondare nella pioggia col suo kart dell’Ikea, anche se non c’era pioggia, ed è finito nuovamente nelle retrovie. Button si è ritrovato con l’ala anteriore rotta, con Hammiiii negli scarichi che l’ha immediatamente superato, e con la necessità di rientrare ai box, dove gli hanno cambiato ala anteriore e già che c’erano anche le gomme, manovra che non ho capito molto bene, dal momento che era rientrato a cambiarle già il giro precedente. O.O A completare l’opera, come se ancora non fosse stata completata, una volta che si è ritrovato nelle retrovie Jensiiii ha avuto problemi con il set di gomme in questione e ci ha messo mezzo secolo solo per andare a recuperare posizioni sulle Marussia e sulle Caterham, per poi rientrare al 25° giro per cambiare gomme un’altra volta. Dopo le peripezie di Button, intanto, c’era Alonso in testa, che staccava Perez, che a sua volta staccava Hamilton e tutti gli altri, con Rosberg, Vettel, Raikkonen, Massa, Di Resta e Vergne a completare la top ten.

Dal 23° al 27° giro il triste destino della Mercedes è stato scritto una volta per tutte: la velocità nelle qualifiche non serve se poi in gara hanno sempre dei problemi, e Rosberg dalla sua quarta posizione nel corso di due giri si è ritrovato settimo, venendo superato prima da Vettel, poi da Iceman, poi da Webbiiii. Schumiiii, fuori top ten, non era messo molto meglio: era impossibilitato a recuperare, aveva Senna negli scarichi e Senna l’ha superato. Al 27° giro finalmente Rosberg è rientrato ai box per un cambio gomme e quando è uscito dai box si è rimesso in pista per farsi una seconda metà di gara che più anonima non si poteva, con lo stucchevole risultato di essere ripartito notevolmente davanti al compagno di squadra alla seconda partenza, ma di essere riuscito in maniera inequivocabile a non limitarsi a prenderlo in quel posto durante le qualifiche, ma a ripetersi perfino in gara, nonostante tutte le rosee prospettive che gli erano state aperte dal contatto in partenza tra Schumiiii e Grosjiiii.
Anche qualcun altro aveva delle difficoltà, si tratta di Massa, che al 28° giro ha provato l’ebbrezza di mettere le ruote sull’erba mentre era ottavo, con il risultato che è stato superato immediatamente da Di Resta. Vergne, che era decimo, si è avvicinato a Feliiii e ha l’ha attaccato. Con mia immensa sorpresa Feliiii ha sovvertito il proprio modo di guidare facendo quello che era un tentativo di difendersi dal sorpasso del pilota della Toro Rosso, ma la cosa non è andata a buon fine in quanto il francese si è portato davanti. A quel punto Feliiiii aveva ormai negli scarichi anche Senna, suo compagno di autoscontri nello scorso gran premio in Australia. Prima di un nuovo tamponamento Massa si è portato ai box per il cambio gomme, montando un altro set di intermedie, che di fatto non hanno cambiato granché l’esito della sua gara, se non quello che si è ritrovato ancora più indietro di quanto era prima.

Se Feliiii aveva avuto un notevole deperimento delle gomme, non si poteva dire che la gara del suo compagno di squadra, seppure molto migliore della sua, stesse procedendo senza alcun intoppo: la leadership di Ferniiii era ancora notevole, ma Perez, stava lentamente risalendo, anzi, neanche troppo lentamente. Insomma, le cose sembravano non mettersi nel migliore dei modi: se il Ferrari Man pensava di potersi portare a casa la vittoria indisturbato, doveva comunque prima vedersela con Speedy Gonzales, che sembrava non avere intenzione di rimanere lì a rigirarsi i pollici e che faceva un giro veloce dopo l’altro. Intanto la pista si stava asciugando e, anche se la pioggia sembrava minacciare il futuro della gara, non era così anomalo aspettarsi che presto qualcuno montasse le slick.
Al 39° giro Ricciardo, che si trovava nelle retrovie, è stato il primo a rientrare al box della Toro Rosso per montare le gomme da asciutto. Credo che sia stato proprio in quell’occasione che Mazzoni, ammirando i meccanici della Toro Rosso pronti ad accogliere uno dei loro piloti, si sia chiesto se aspettavano Vettel o Webber, segno evidente che ancora una volta ha confuso la Toro Rosso con la Redbull. Al 40° giro anche Massa e Button, che si ritrovavano nelle retrovie (con Button che aveva superato da pochi giri Massa per la 16esima posizione) sono rientrati a montare le slick. Massa ha avuto problemi al montaggio della posteriore destra, cosa che spesso accadeva anche nella scorsa stagione.
Intanto era evidente che i tempi di Ricciardo erano molto migliori rispetto a quelli dei piloti che montavano le intermedie: era evidente che era ora di montare le slick. Alonso è rientrato al 41° giro, quando ormai Perez si era portato a un secondo e mezzo, anche tutti i piloti di testa sono rientrati in branco, con Perez che ha atteso un ulteriore giro. È stato un grave errore da parte della Sauber: Speedy Gonzales è uscito dai box in seconda posizione, staccato di sette secondi da Ferniiii. Ormai tutto era già scritto.

Tutto era già scritto, sì, ma fino a un certo punto. È stato immediatamente evidente che la supremazia di Alonso era ancora tutta da vedere: era in testa alla gara e a parte Perez nessuno poteva impensierirlo, ma dalla quarta e dalla quinta posizione le Redbull giravano più veloci di lui. Questo era irrilevante, ma non era irrilevante il fatto che al 46° passaggio, seppure avesse dovuto doppiare Karthyyyy, Perez ha continuato ad avvicinarsi, guadagnando ben sette decimi su Ferniiii. Al 47° giro il suo ritardo si è abbassato a meno di due secondi, mentre per Kobayashi la gara non andava altrettanto bene: si trovava decisamente più indietro e proprio in quel momento è andato a parcheggiare ai box, con la sua gara che terminava a causa di un problema tecnico.
Un giro più tardi altro colpo di scena: Vettel, che non stava brillando come in altre occasioni ma che comunque era sul punto di portarsi a casa un prezioso quarto posto, ha emulato Button in una manovra suicida. Mentre tentava di doppiare Karthyyyy ha finito per entrarci in collisione, ancora una volta pare che il kart dell’Ikea non abbia subito danni, mentre lo stesso non si può dire del bambino che beve ancora la Redbull dal biberon, che era rimasto con la posteriore destra forata. È rientrato ai box per un ultimo cambio gomme, con il risultato che è uscito dalla pitlane in 13esima posizione.
Maldonado, che prima si trovava in 11esima posizione, ha avuto accesso alla top ten, i cui primi nove piloti erano: Alonso, Perez, Hamilton, Webber, Raikkonen, Senna, Di Resta, Vergne e Hulkenberg. Le Mercedes erano ancora arretrate, nonno Schumiiii era 11° mentre Rosberg addirittura 15°, ma nessuno ovviamente ci teneva a rimarcare il fatto.

49° giro: è il momento della standing ovation. Con la bocca spalancata e quasi le lacrime agli occhi per la commozione vedo Perez che è a circa mezzo secondo di distacco da Ferniiiii! O________O Nel el mezzo del salotto, in piedi davanti al televisore, non riesco a trattenere la voce: «Vai Perez, vai Perez, vai Perez...» Speedy Gonzales può già usare l’ala mobile. Non faccio a meno di pensare: “ora lo supera, ora lo supera, ora Perez lo supera e vince lui.”
Niente da fare: Perez è andato lungo in una curva e mentre andava vicino a vagare per i prati ha avuto modo di perdere cinque secondi da Alonso, mentre via radio gli comunicavano di non forzare troppo, che il secondo posto era prezioso e che non doveva gettarlo in un cesso. Naturalmente non hanno usato proprio queste parole, ma il concetto era quello.
Dopo tre giri Perez ha ripreso a recuperare su Alonso, ma era ancora distaccato di quattro secondi e mezzo, era il 53esimo giro e la gara sarebbe durata soltanto 56 giri. Il pilota della Sauber ha continuato a recuperare decimi preziosi, due giri dopo era a meno di tre secondi... Intanto, a un giro dalla fine, una fumata bianca proveniente dal retrotreno di una Williams sanciva la fine della gara di Maldonado, per una volta che non era andato in giro a combinare danni (cosa che peraltro non aveva fatto nemmeno il suo compagno di squadra, che era risalito fino alla sesta posizione). Con il ritiro di Maldonado, Schumacher ha recuperato una posizione, entrando in top ten e regalando alla Mercedes il primo punto stagionale.
All’ultimo giro le comunicazioni dal box Redbull a Vettel superavano la decisione di esporre o non esporre bandiera rossa. “Rientra ai box, c’è un problema”, “Continua la gara”, “Ferma la vettura”. Il bambino che beve ancora la Redbull dal biberon ha proseguito, mostrando grande attenzione alle istruzioni del team... certo che il team non è che potesse pretendere molto, nel giro di quaranta secondi hanno cambiato idea tre volte...
L’ultimo giro è stato entusiasmante quasi come il giro della standing ovation. Perez ha terminato in seconda posizione, staccato di due secondi da Alonso. Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto se la gara fosse durata soltanto due giri in più, ma non ha troppa importanza: la Formula 1 è fatta di gare che terminano dopo un certo numero di giri, non conta niente quello che sarebbe successo se fosse finita due giri prima oppure due giri dopo. Sta di fatto che Alonso ha fatto una gara straordinaria che mi ha ricordato l’epoca in cui correva per la Renault (la prima epoca Renault, quella dei due titoli) e Perez ha fatto una gara ancora più straordinaria, che mi ha fatto molto riflettere.
Tante volte sentiamo parlare bene dei “giovani talenti”, tutti i debuttanti o quasi vengono etichettati con questi termini e puntualmente descritti come il top del top, a condizione che non siano asiatici. Guardiamo la realtà così come sta: non sempre è vero, anzi... molti si sono rivelati di gran lunga inferiori rispetto alle aspettative. Non è il caso di Perez oggi, anzi, personalmente, parlando delle mie specifiche aspettative, credo che abbia compiuto un miracolo. Finora pensavo che si avviasse a diventare un pilota da top ten, ma mi sto rendendo conto che può valere molto di più. Attenzione: se volete dire “non è da una gara che si capisce il valore di un pilota”, potete risparmiarvelo. Sto valutando Perez non alla luce di quello che ha fatto oggi, ma di quello che ha fatto da quando ha debuttato fino a oggi. Quando Nelsinho Piquet arrivò secondo in Germania nel 2008, mi guardai bene dal definirlo un talento o chissà che altro. Avevo visto le sue gare precedenti e non ho valutato quel risultato specifico come un segnale di qualcosa di grandioso ormai alle porte. Quello che sto dicendo oggi di Perez, è quello che ho detto in passato di altri, e di sicuro non l’ho detto di Piquet Jr., Grosjean e compagnia bella. Prendetemi per visionaria, ma dopotutto ci sono abituata. Dopo un 2004 passato a sentirmi rispondere “certo, come no che Alonso vincerà dei titoli, e per giunta con la Renault, e meno male che pensi di saperne qualcosa di Formula 1”, dopo un 2004 passato a sentire dire “Button che vincerà? Ma quando mai”, dopo un 2008 passato a sentirmi dire “Vettel futuro campione del mondo? Ma non dire idiozie”, non ho problemi a sentire dire qualcosa del genere anche tuttora. E se Perez dovesse rivelarsi un flop, per me non sarà un problema: ho già visto le mie previsioni avverarsi tre volte, non morirò di crepacuore se stavolta non dovesse accadere nulla di tutto ciò! ^^
Insomma, questo ragionamento sta a significare: è la quarta volta in totale, da quando seguo la Formula 1 con occhio abbastanza critico da saper dire “X è il più grande rivale del pilota Y, io sono una fan del pilota Y, ma riconosco che X ha un talento a dir poco imbarazzante”, che mi sento di sbilanciarmi a fare una previsione del genere. Non ho problemi a dire che nel periodo 2007-2008 io stessa pensavo di avere sbagliato di gran lunga le mie previsioni su Button e che anche quando ha vinto il titolo e per tutto il 2010 l’ho considerato davvero un pilota che non meritava tanto. L’anno scorso, però, mi è capitato di pensare che forse, tutto sommato, su Button ci avevo davvero visto giusto molti anni fa. È la quarta volta in totale che, nelle fasi iniziali della carriera di un pilota, mi spingo a dire che diventerà qualcuno. Non l’ho fatto per tanti altri descritti come nuove promesse, anche per piloti che poi hanno vinto, ma stavolta non sono riuscita a farne a meno. Lo dico esplicitamente: se Perez in futuro dovesse trovarsi in una scuderia che lo valorizzerà come si deve, farà grandi cose. Il mio più grande timore è che finisca a fare lo zerbino di Alonso nel prossimo futuro e che il suo talento vada sprecato.
N.d.M.: onde evitare polemiche, dato che so qual è l’interpretazione che si dà spesso alle mie parole, è giusto fare una precisazione. Molti di voi stanno pensando: “quella testa vuota dell’autrice è una fangirl dagli occhi foderati di prosciutto che pensa che Massa sia un pilota strepitoso e che non vuole che venga rimpiazzato da Perez.” Ecco, questo punto è da chiarire, per evitare potenziali polemiche: 1) non sto valutando il futuro di Perez in base al futuro di Massa, in quando non vedo alcuna correlazione tra le due cose, anche perché Perez ha nove anni di meno e con tutta probabilità raggiungerà l’apice della propria carriera quando Massa sarà già in pensione o comunque ci sarà vicino, 2) fangirl dagli occhi foderati di prosciutto è quella che sbava dietro a un pilota solo perché è attraente e si convince in automatico che è il miglior pilota di sempre – mai tifato un pilota perché è attraente e per giunta non ho mai ritenuto di particolare bellezza nessuno dei piloti per cui ho mai tifato, 3) tifare un pilota non significa in automatico ritenerlo il migliore, il tifo è qualcosa che ci viene da dentro e non ha una ragione logica – tifare per un pilota per il semplice fatto che vince mi sembra la regola numero 1 per diventare un “tifoso da bar”, 4) mi rendo conto che le prestazioni di Massa – già non eccellenti dal momento del suo ritorno in F1 nel 2010 e ancora più in calo nel 2011 – stanno toccando i minimi storici e che la Ferrari ha tutti i diritti di guardare al futuro, 5) a me non frega nulla del punto di vista della Ferrari, in ogni caso, io tifo Massa, non il suo team, e capisco che il suo meglio non è rimanere lì, dove evidentemente non si ritrova più per niente, ma ricominciare da zero da qualche altra parte, nella speranza che, magari in un team “minore” (non la HRT, è chiaro) possa ricominciare ad avere dei risultati discreti, 6) in tutta sincerità speravo già da quest’anno di vedere Felipe in un altro team e sono rimasta delusa dal ritrovarlo sempre lì, penso che sarebbe stato molto meglio per lui scegliere lui stesso di andarsene a fine 2011, piuttosto che rimanere lì per essere messo a piedi a fine stagione (se ci arriva, a fine stagione, cosa che al momento non mi sento di dare per scontata), 7) una volta che Massa sarà via dalla Ferrari, non mi cambia la vita sapere chi ci sarà al posto che prima era suo... anzi, l’idea di vedere Perez in Ferrari e Massa in Sauber al suo posto, tanto per fare un esempio, non è certo una cosa che, da fan di Massa, mi dispiacerebbe. Ecco, ho finito, ma credo che queste precisazioni fossero doverose. Chiedo scusa se mi sono dilungata troppo, ma preferisco evitare fraintendimenti e, dato che mi è capitato più di una volta in passato di essere vista come una che non ne capisce mezza di motori per affermazioni dello stampo di quella che ho fatto prima, volevo almeno che fosse chiaro che forse di motori posso capirne meno di altri, ma quello che scrivo è dettato da ragionamenti che, se anche a qualcuno potrebbero non apparire come logici, a me lo sembrano.

A questo punto ci vuole una menzione speciale per alcuni piloti che in questa gara si sono distinti nonostante le mie aspettative: Bruno Senna, che per una volta non ha guidato in kamikaze-style e ha portato a casa un sesto posto, dimostrando che tutto sommato lì dov’è ci può stare tranquillamente senza suscitare troppo scandalo, Jean Eric Vergne, che ha portato a casa un’ottava posizione niente male, che ha battuto Ricciardo senza troppi problemi e anche lui ha dimostrato che la sua presenza in pista non è affatto scandalosa, Pastor Maldonado che tutto sommato aveva fatto una gara accettabile ma ha visto svanire l’ultimo punto disponibile.
Chi ha deluso, secondo il mio punto di vista, è stato in primo luogo Jenson Button, che ha gettato in un cesso quello che poteva essere un podio sicuro, dopodiché Vettel, che ha mandato anche lui punti preziosi al vento, entrambi andando addosso all’incolpevole Karthyyyy... e perché non parlare anche di Rosberg? E soprattutto di Massa? Lasciamo stare che è meglio! ;-)

Riassumendo, il risultato è questo: 1 Alonso (Ferrari), 2 Perez (Sauber), 3 Hamilton (McLaren), 4 Webber (Redbull), 5 Raikkonen (Lotus), 6 Senna (Williams), 7 Di Resta (Force India), 8 Vergne (Toro Rosso), 9 Hulkenberg (Force India), Schumacher (Mercedes). Fuori dalla zona punti 11 Vettel (Redbull), 12 Ricciardo (Toro Rosso), 13 Rosberg (Mercedes), 14 Button (McLaren), 15 Massa (Ferrari), doppiati di 1 giro 16 Petrov (Caterham), 17 Glock (Marussia), 18 Kovalainen (Caterham), 19 Maldonado (Williams) RIT a 2 giri, a 2 giri 20 Pic (Marussia), 21 Karthikeyan (HRT), 22 De La Rosa (HRT). Ritirati Kobayashi (Sauber) a 10 giri, Grosjean (Lotus) a 53 giri.

Ultima cosa, che non c’entra niente: sono soddisfatta di questo commento. *-* Credo che sia uno dei più dettagliati che ho scritto negli ultimi due anni, e spero che vi possa salvare da una lunga notte piena di noia.

sabato 24 marzo 2012

Rubens in versione Indycar... Non vedo l'ora!

Nella speranza di riuscire a vedere la gara di Indycar in streaming (tengo le dita incrociate), sto già pensando al fatto che rivedrò Rubinho in azione! *-* E soprattutto, dettaglio da non sottovalutare, che rivedrò anche Sato in azione! ;-) All'epoca in cui l'Ultimo Samurai correva in Formula 1, mi ero affezionata a lui (N.d.M.: prima che iniziate ad accusarmi di antisportività, sostenendo che mi ero affezionata a Sato perché aveva superato Alonso in Canada nel 2007, vi avverto che a quell'epoca era già da un paio d'anni che la Sato-mania mi aveva colpita) e sarà interessante vederlo gareggiare - sempre ammesso di riuscire a vedere la gara, si intende.

La pole position è stata conquistata da un certo Will Power, che non ho idea di chi sia non essendomi mai interessata la Indycar prima d'ora... ma spero di superare al più presto tutte le mie lacune! Barrichello e Sato hanno rispettivamente il 14esimo e il 15esimo tempo, ma non bisogna mai perdere le speranze. ^_________^

Attendo che sia domani e mi rendo perfettamente conto che questo post è abbastanza inutile... ç_______ç

#2 Commento al Gran Premio della Malesia 2012 ► Parte prima (venerdì 23 + sabato 24 marzo)

Un cordiale saluto, miei cari lettori, è Milùùù Sunshine che vi parla, autrice di deliziosi e stucchevoli commenti che hanno l’obiettivo di salvare tutti voi da lunghe notti insonni. Non è ben chiaro il significato di questa espressione, o meglio, sarebbe chiarissimo: salvarvi da lunghe notti insonni equivale a farvi dormire, e spero ardentemente che i miei commenti non vi facciano questo effetto. O.O Ma passiamo alle cose serie: come ben saprete il gran premio della Malesia venne introdotto nel lontano 1999, è uno dei circuiti progettati da Tilke e, a meno che io non stia dicendo atrocità clamorose, dovrebbe essere il gran premio su cui Schumacher ritornò a gareggiare, nel lontano 1999 (nella prima edizione, appunto), dopo essere rientrato dall’infortunio del gran premio di Gran Bretagna.
Tutto ciò è essenziale per comprendere l’esito del gran premio che si sta svolgendo questo weekend? Direi di no... però in compenso ha stimolato la mia memoria a lungo termine: mi sono chiesta se c’era qualche possibilità che fosse davvero il gran premio in questione, quello in cui nonno Michael rientrò in F1, e ho realizzato che era effettivamente quello. È già un notevole passo avanti, non lo si può negare, no? Ricordo anche che quella doveva essere l’epoca in cui Ukyo Katayama (pronuncia: “ùkio” o “ukìo”, questo è il dilemma...) gareggiava per la Tyrrell. Ehm, dunque, no... che cosa sto blaterando? La Tyrrell è uscita dalla Formula 1 nel 1998, quindi credo di avere sbagliato qualche calcolo. Infatti ho verificato consultando una fonte decisamente attendibile (il mio diario segreto col lucchetto – o meglio, aveva il lucchetto, ma non so dove sia, ora c’è solo il diario – e gli orsacchiotti in copertina dell’epoca) scoprendo che l’unico giapponese che gareggiava in F1 nel 1999 era Toranosuke (AKA Tora) Takagi, di cui non ho alcun ricordo particolare (se non che quando ero alle superiori – molti anni dopo – avevo fatto imparare a memoria a una mia compagna che Takagi di nome faceva Toranosuke), che correva per la Arrows come compagno di squadra di nonno Pedro, attuale pilota della HRT. Sì, vi starete chiedendo per quale dannata ragione scrivessi di Takagi e De La Rosa su un diario segreto, quando avevo 11 anni, ma la realtà è che c’è semplicemente la lista dei piloti di quella stagione, che avevo arduamente compilato (non sapendo né utilizzare un computer né consultare internet) nel corso della stagione ascoltando le telecronache di Mazzoni. E forse consultando il televideo Rai, che chissà... all’epoca le azzeccava le nazionalità o attribuiva la cittadinanza portoghese – in assenza di piloti portoghesi – a chi è tutt’altro che portoghese? Peccato non avere ricordi di che nazionalità attribuisse nel 2005 a Monteiro, unico pilota portoghese che è custodito nell’ampia sezione della mia memoria dedicata all’argomento “Formula 1”.

Okay, basta, ho già vaneggiato anche troppo e non ho ancora accennato agli eventi di questo weekend a Shanghai... Shanghai?! O_____O Ma perché non penso prima di scrivere?! Sepang, non Shanghai. Ma va beh, proseguiamo.
Era una notte buia e tempestosa, i raggi argentati della luna invadevano il tramonto e i colori argentati della Mercedes si chiedevano perché, secondo Mazzoni, Schumacher non ci vede nelle gare notturne e/o al tramonto, nonostante la pista sia illuminata a giorno. Non è comunque il caso di questo specifico gran premio, dal momento che non avviene affatto di notte, e vedo che i miei vaneggiamenti sono continuati fino ad ora. Ma ora è bene che finiscano davvero, perché credo che i miei lettori credo che sappiano che cosa succede cliccando sulla X che c’è all’estremità superiore destra della pagina e voglio evitare che questo accada.
È passata una sola settimana da quando a Melbourne la Formula 1 ci ha mostrato che molte cose sono cambiate dall’anno scorso: nel 2011 le Redbull ottenevano sempre la pole position (leggi: Vettel otteneva sempre la pole position), quest’anno sono dietro alle McLaren in qualifica (leggi: spesso Webber era dietro anche l’anno scorso), nel 2011 le McLaren erano spesso dietro alle Redbull (leggi: quantomeno a quella di Vettel), mentre quest’anno sembrano essere più veloci, nel 2011 le Mercedes avevano problemi in gara e difficilmente arrivavano nella prima parte della top ten, quest’anno sono più veloci ma non arrivano alla fine della gara, nel 2011 Massa veniva tamponato da Hamilton e finora non è accaduto (ma sono fiduciosa: l’amore trionferà!), nel 2011 c’era nonno Rubinho illuminato dai raggi solari che risplendevano nelle sue lacrime in caso di vittoria (ehm... vittoria?! O.O quale caso di vittoria??), quest’anno nonno Rubinho gareggia in Indycar, nel 2011 le Lotus si chiamavano Renault, nel 2011 le Caterham si chiamavano Lotus, nel 2011 le Marussia si chiamavano Virgin, nel 2011 c’era D’Ambrosio e non Pic, nel 2011 le HRT stavano generalmente dentro al 107%, quest’anno no... Abbiamo visto un’estrosa prestazione da parte delle carrette spagnole, non c’è che dire. Ho passato tutta la giornata di venerdì 23 marzo (22esimo compleanno di Alguersuari!) a chiedermi se le HRT sarebbero state presenti in gara... Cioè, non è proprio così, buona parte del giorno l’ho passata sui libri di finanza straordinaria, ma ciò non toglie che ogni tanto allontanando gli occhi dalle formule del valore attuale modificato e dei benefici fiscali del debito mi veniva da pensare al mondo dei motori... ma immagino che ciò non vi sorprenda nemmeno un po’. ;-)

Quando ho letto i risultati della prima sessione di libere, mi sono guardata intorno senza capire: ero sveglia o stavo sognando? Visto che nei miei sogni inerenti la Formula 1 compaiono Petrov, i suoi cloni, e addirittura gente tipo Verstappen (per onore di cronaca, questo l’ho sognato solo una volta), ho capito che non si trattava di un sogno, in quanto Petrov c’era, ma non c’erano tutti gli altri soggetti che frequentano i miei sogni motoristici. Miglior tempo di Hammiiii, e questo non è che mi abbia sorpresa particolarmente, così come Vettel, Rosberg e Schumacher nelle posizioni successive. In quinta posizione c’era poi Grosjiiii, cosa che mi ha lasciata con gli occhi spalancati ma non troppo, dopo la sua terza posizione nelle scorse qualifiche non mi ha fatto pensare che fosse un sogno, almeno stavolta. La cosa che più mi ha lasciata di stucco è stata il vedere le ultime due posizioni. Voi mi direte, che c’è di strano?, c’erano le HRT, proprio come tutti si sarebbero aspettati. Però dai, sinceramente, voi chi vi aspettavate di trovare dietro? Un pilota che comunque quando era su vetture più competitive qualche risultato quantomeno un minimo decente l’ha fatto, oppure un paracarro di prima qualità? Eppure è andata a finire che il paracarro... ehm, volevo dire Karthyyyy, ha conquistato la 23esima posizione a quasi un secondo da Pic che era ovviamente 22esimo, mettendosi dietro nonno Pedro. Ancora più di stucco, però, sarò sincera, è stato vedere che le Ferrari risultavano in 13esima e 15esima posizione. Questo di per sé sarebbe bastato per farmi svenire rimbalzando sul pavimento della cucina (peccato che fossi seduta sul letto), ma poi quando ho visto che Massa era 13esimo e Alonso 15esimo ho capito che avevamo raggiunto i limiti della fantascienza. Il fatto che Perez fosse dietro alle Caterham mi ha fatto capire che il lato fantascientifico della prima sessione di prove libere aveva avuto un’espansione ancora maggiore.
Le cose si sono comunque stabilizzate nella seconda: Hamilton, Schumacher, Button, Rosberg erano i primi quattro e, anche se DLR era ancora dietro a Karthyyyy,  c’era comunque una parvenza di normalità, oscurata dal fatto che miracolosamente Glock con la Marussia si era infilato davanti alla Caterham di Kovalainen. Un passo avanti notevole, non mi aspettavo che una Marussia potesse piazzarsi meglio di una Caterham, nemmeno nelle prove libere. Per la Ferrari la situazione era tornata più o meno alla normalità: se anche da un lato c’era Massa 16esimo, Alonso era sesto dietro alla Toro Rosso di Ricciardo. Mhm... c’è qualcosa che non quadra nell’ultima frase che ho scritto... O.o Cosa?! Vediamo un po’... Ah, già, ecco! Volevo dire: per la Ferrari la situazione era tornata completamente alla normalità, Alonso si era piazzato in sesta posizione, mentre Massa era regolarmente 16esimo.
A proposito, io non ho neanche lontanamente menzionato le Redbull o sbaglio? Né per le libere 1 né per le libere 2. Vediamo di rimediare. Nel secondo turno Webber ha fatto meglio di Vettel, settimo, mentre il compagno di squadra era undicesimo. Lo stesso era accaduto nel primo turno, con Webber sesto e Vettel... perché non trovo il nome di Vettel nell’elenco dei tempi delle libere 1?! O_______o Ah, eccolo, lo stavo cercando semplicemente nel posto sbagliato: era secondo. E la cosa più preoccupante è che, risalendo all’inizio del paragrafo, vedo che l’avevo anche scritto, quindi qui i casi sono due: o sono ubriaca (cosa improbabile) oppure le formule finanziarie di cui mi sono occupata in questi giorni hanno il potere di nuoceere alla salute.
Ah, dimenticavo un dettaglio di notevole rilevanza sulla giornata di venerdì: nel primo turno di libere, al posto di Senna ha partecipato Valteri Bottas, il collaudatore della Williams, che nella scorsa stagione veniva nominato di continuo da Mazzoni. Ho ritenuto opportuno menzionarlo, non si sa mai che non si offenda perché non ripeto il suo nome con la frequenza con cui lo faceva Mazzoni...

Tardo pomeriggio: pulizie-time... Mentre passavo l’aspirapolvere nell’atrio del mio palazzo, mi sono messa a fare congetture mentali sulla Formula 1. In particolare me ne ricordo quattro:
1) se Alonso fosse rimasto in McLaren, forse quest’anno avrebbe vinto il titolo – questo l’ho pensato nell’avviare l’aspirapolvere... lo so, la mia mente viaggia il modo parecchio random, me ne rendo conto;
2) se la Brawn GP non si fosse iscritta, sulle ceneri della Honda, al campionato 2009, forse Button non sarebbe più in Formula 1... chi ci sarebbe al suo posto in McLaren? – questo me lo sono chiesta anche stasera a cena, ma sono quasi sicura che il dubbio mi sia venuto nel corso del tardo pomeriggio, appunto mentre passavo l’aspirapolvere;
3) se Massa avesse vinto il titolo nel 2008, la sua carriera sarebbe stata perfettamente paragonabile a quella di Jacques Villeneuve – questo l’ho pensato mentre, dopo che avevo finito, staccavo l’aspirapolvere dalla presa della corrente e avvolgevo la prolunga;
4) sarebbe bello se ci fossero ancora in Formula 1 tutti i team più pittoreschi tipo Andrea Moda, Pacific e company... ma questo lo penso in ogni singolo momento della mia esistenza, se devo essere sincera.
Dimenticavo: altra attività importante a cui mi sono dedicata nel pomeriggio è stata accertarmi che le qualifiche si sarebbero svolte alle nove del mattino. Ho avuto il dubbio per tutta la settimana e per questa occasione solenne ho pensato di consultare il televideo Rai – cosa che al momento faccio molto raramente, anche perché mi capita piuttosto raramente di accendere la TV (ma questo già da molto tempo).
Il mio venerdì motoristico, però, direi che è già stato narrato per filo e per segno... quindi che ne dite, cari lettori, se passo ad altro? Tipo la carriera esaltante di Toranosuke Takagi... O magari il fatto che nel corso della settimana sono rimasta sconvolta nello scoprire che non vi è alcun legame di parentela tra l’ex pilota Aguri Suzuki nonché ex titolare della Super Aguri (team decisamente pittoresco, anche se non ai livelli della Pacific) e Toshio Suzuki, altro ex pilota apparso per un breve periodo nella prima metà degli anni ’90 (ma che non sono in grado di collocare temporalmente, in questo preciso momento)...

No, direi che non sono argomenti abbastanza interessanti e che, di conseguenza, ve li risparmierò. Immagino la vostra gioia... e anche la mia: ormai vi avevo già visti mentre cliccavate sulla X in cima alla pagina sul lato destro (la vostra destra, non quella della pagina, naturalmente). Quindi vediamo di proseguire con la narrazione dei fatti della Malesia.
Veniamo per l’esattezza a sabato. Le libere 3 hanno visto Rosberg in prima posizione, con dei tempi che tutto sommato non hanno stravolto l’andamento della nostra esistenza. O meglio, dato che dopo c’erano Vettel, Webber, Raikkonen e Grosjean, suppongo che le McLaren fossero decisamente più indietro. Button era sesto, infatti, mentre Hamilton nono. Le Ferrari erano decisamente più indietro, in perfetto stile libere 1 di venerdì (se non che Alonso era davanti a Massa). In fondo alla classifica Pic era davanti a Glock (evento paranormale), mentre De La Rosa, staccato di solo mezzo secondo da Pic, era davanti a Karthikeyan. Gli eventi, da questo punto di vista, erano tornati alla normalità.

Passiamo alle qualifiche. Dopo una Q1 che ha riservato sorprese (beh, insomma... alla fine guardando le cose così come stanno neanche tante), la qualifica di Vergne si è interrotta. È stato il primo degli esclusi, e nelle sei posizioni successive si sono piazzate le sei vetture più veloci della Formula 1! ;-) A causa di un errore che ha compromesso l’assetto della vettura – tornando a Vergne, non è riuscito a migliorarsi nel finale della sessione, in cui la più grande emozione è stata uscire un attimo dal salotto e ritornare davanti alla TV scoprendo che proprio in quel momento Bruno Senna, secondo Mazzoni, stava lamentandosi di una curva... A me pareva che stesse mandando a quel paese una vettura più lenta che stava tra le scatole, dato che c’era nei pressi quella che mi sembrava una HRT che procedeva a passo da lumaca, ma evidentemente io e Mazzoni abbiamo visioni diverse della Formula 1. A proposito di HRT! O____________o De La Rosa e Karthyyyy, 23esimo e 24esimo, sono stati dentro al 107%! Momento emozionante! E non partiranno nemmeno ultimi: stranamente la 19esima posizione è stata conquistata da Kovalainen (lo si è visto successivamente mentre ridacchiava al box della Caterham, segno che aveva preso con una certa filosofia il suo risultato), ma sarà retrocesso di cinque posizioni per avere superato in regime di safety car la volta scorsa, quindi sarà lui a partire ultimo. Aggiungo le posizioni dalla 20esima alla 22esima: Petrov, Glock e Pic, e non mi ha riservato nessuna sorpresa il fatto che Pic sia finito dietro a Glock!
Webber ha conquistato il miglior tempo in questa prima sessione, strappandolo nel finale a nonno Schumiiii: le Mercedes ancora una volta giravano piuttosto veloci! Ma sempre per quanto riguarda le Mercedes, un brivido gelato mi ha scossa nel momento in cui Mazzoni ha declamato, prima dell’inizio della Q2, che dal suo ritorno nel 2010 il team non aveva mai conquistato una pole e che Rosberg stesso era ancora alla ricerca della sua prima pole. O.o «Con una gufata così» mi sono detta, «Credo proprio che la Mercedes una pole position di questo passo non la otterrà mai.»
Altra gufata che ha pensato bene di fare Mazzoni è stata quella nei confronti di Maldonado: ha iniziato a declamare che aveva fatto un’ottima gara in Australia e che si sarebbe meritato di arrivare al traguardo (cosa che avrebbe fatto, del resto, se non fosse andato a sbattere da solo, ma questo è solo il mio spassionato punto di vista). Maldiiii come risposta ha preso a vagare per i prati, con il relativo fatto che non è stato in grado di fare dei gran tempi nel resto della sessione. Infatti puntualmente ha conquistato l’undicesima posizione, e ciò significa che stato il primo degli esclusi dalla Q1. Il secondo degli esclusi, chiaramente, è stato Massa... – Feliiii, hai intenzione di svegliarti prima o poi? O.O – seguivano poi Senna, Di Resta, Ricciardo, Hulkenberg e Kobayashi, quest’ultimo più arretrato rispetto al compagno di squadra Perez, passato in Q3.
Da segnalare anche una cosa di cui mi sono accorta, ovvero che il bambino che beve ancora la Redbull col biberon indossa questo weekend quello che mi pare un casco celebrativo, il che di per sé non è una novità dato che una gara sì e una gara no ha un casco celebrativo. La cosa più esaltante è che non c’era alcuna foto su quel casco, il che mi pare decisamente una novità. Ma non dimentichiamo che non c’erano foto nemmeno su quello del gran premio del Brasile 2011, dove c’era l’immagine di una ballerina di samba, che Mazzoni ci descrisse con grande dettaglio nella stessa gara in cui, mentre raccontava la storia di Barrichello (e di sua nonna Isaura che viveva a poca distanza dal circuito di Interlagos), si sentì la voce dell’ingegner Bruno che disse in sottofondo «grande Mazzoni».

La Q3 s’è aperta e ha proseguito con declamazioni di questo stampo:
1) Rosberg sta ancora cercando a prima pole;
2) Se Schumacher ottenesse la pole a 43 anni sarebbe un evento storico;
3) Schumacher non parte in prima fila dal gran premio del Giappone 2006...
Agghiaccianti gli effetti che tutto ciò ha prodotto. Mentre Hamilton aveva la pole provvisoria, nella Q1, si sono verificati i seguenti fatti:
1) Rosberg ha fatto un errore che ha compromesso il suo tempo;
2) Schumacher non è riuscito a battere il tempo di Hamilton e si è accontentato della seconda posizione provvisoria;
3) strettamente collegata alla precedente, Button ha superato il tempo di Schumacher portandosi in prima fila accanto al compagno di squadra.
Sono io la sola a notarlo, o sembra che la voce di Mazzoni abbia effetti devastanti sulle Mercedes?! O.O È perfino più evidente dei suoi effetti nei confronti di Sutil (quando la sua esistenza ruotava intorno ai circuiti e non ai bicchieri rotti e alle aule di tribunale), della Force India in generale e della Toro Rosso...
In ogni caso questa sessione di qualifica ha avuto un esito cristallino ed evidente, che ha portato a una conclusione schiacciante: la McLaren è la vettura da battere, questa stagione, Hamilton è l’uomo da battere e il suo compagno di squadra in qualifica non pare riuscirci. Sfortunatamente per Hamilton, il suo compagno di squadra non è Webber che perde una miriade di posizioni in partenza (N.d.M.: non si intende gufare Webbiiii con queste parole), ma Button che in taluni casi (come in Australia) ne recupera (N.d.M.: non si intende gufare Jensiiii con queste parole). Prima fila tutta McLaren, per intenderci, con Hamilton in pole position e Button in seconda posizione. La Mercedes ha confermato la propria velocità conquistando una terza posizione con nonno Michael, mentre con un guizzo felino (preparatevi a sentire questa locuzione parecchio a lungo quest’anno) Webber ha conquistato anch’esso la seconda fila. In quinta posizione partirà Vettel – di fatto – dal momento che Raikkonen, che ha ottenuto il quinto tempo seguito da Vettel stesso in sesta posizione, partirà retrocesso di cinque posizioni sulla griglia di partenza per avere sostituito il cambio. Del settimo tempo se n’è impossessato Grosjiiii, battendo Rosberg, Ferniiiii e Perez.
Ciò mi conduce a innumerevoli riflessioni:
1) la McLaren è la vettura da battere;
2) la riflessione segnata al punto 1 l’avevo già detta;
3) Hamilton è l’uomo da battere, almeno in qualifica;
4) la riflessione segnata al punto 3 l’avevo già detta;
5) se Hamilton domani non si fa fregare in partenza, potrebbe avere buone probabilità di vittoria;
6) Massa probabilmente finirà doppiato... in tal caso potrebbero incontrarsi lui e Hamilton e le probabilità di vittoria di Lewiiiiis potrebbero calare;
7) la riflessione segnata al punto 6 non è stata una di quelle che avevo ipotizzato in precedenza, ma mi andava di scrivere qualche scemenza e l’ho fatto;
8) Raikkonen e Grosjean hanno dimostrato che la Lotus è veloce;
9) stranamente Raikkonen è stato più veloce di Grosjiiii, oggi che ne ha avuto la possibilità;
10) Perez può ritenersi fortunato ad essere entrato in top ten, viste le varie gufate a cui è stato sottoposto nel corso delle qualifiche;
11) Mazzoni passerà presumibilmente tutta questa stagione a ricordarci che Perez ha fatto una sola sosta in Australia e ha recuperato una marea di posizioni;
12) è la seconda qualifica consecutiva in cui Rosberg lo prende in quel posto da Schumacher;
13) nessuno in telecronaca sembra avere fatto caso al fatto che Rosberg l’ha preso in quel posto da Schumacher;
14) se fosse stato Schumacher a prenderlo in quel posto da Rosberg, ne avrebbero parlato per mezza giornata buona;
15) sarà un piacere vedere le HRT in gara domani;
16) le HRT non c’entrano niente con la Q3, ma è stato strepitoso poterle nominare anche in questa occasione, seppure non abbiano il fascino della Pacific.

Prima di chiudere questa prima parte di commento al gran premio della Malesia (la seconda parte seguirà domani, naturalmente, dopo la gara), ho due cose da segnalare, in quanto le ritengo di grande importanza non ai fini di questo gran premio ma di tutta la mia esistenza.
La prima è che venerdì sera, prima di addormentarmi, ho passato circa un’ora a pensare alla Brawn GP. Come avevo scritto il mio dubbio era “se la Brawn GP non si fosse iscritta, sulle ceneri della Honda, al campionato 2009, forse Button non sarebbe più in Formula 1... chi ci sarebbe al suo posto in McLaren?”... Mi sono resa conto che sarebbero tanti altri gli interrogativi irrisolti, e che se non ci fosse stata la Brawn GP la storia di parecchi piloti sarebbe cambiata da così a così.
Questi i potenziali cambiamenti in assenza di Brawn GP nel 2009:
1) probabilmente Vettel (2° classificato nel 2009) avrebbe vinto il titolo in quella stagione, quindi ora potenzialmente sarebbe un tre volte campione del mondo;
2) forse Sutil sarebbe andato in McLaren nel 2009... o forse ci sarebbe rimasto Kovalainen, oppure ci sarebbe andato Rosberg;
3) ora non ci sarebbe la Mercedes, quindi Schumacher non gareggerebbe;
4) anche Barrichello non avrebbe trovato un volante per il 2009, così probabilmente non sarebbe finito alla Williams negli anni successivi;
5) chi sarebbe andato in Williams nel 2010 e 2011? Questo non siamo tenuti a saperlo;
6) Glock arrivò terzo dietro alle Brawn al gran premio d’Australia: dato che le vetture inesistenti non prendono punti e non ottengono doppiette, Glock avrebbe potenzialmente vinto quella gara;
7) Heidfeld fu secondo dietro a Button in Malesia: le vetture inesistenti non prendono punti, quindi Heidfeld avrebbe potenzialmente vinto un gran premio, nella sua carriera!!!! (fantascienza);
8) le vetture inesistenti non ottengono doppiette, perciò Raikkonen, terzo dietro Barrichello e Button a Monza, avrebbe vinto il gran premio d’Italia con la Ferrari;
9) Sutil arrivò quarto nello stesso gran premio: se non ci fossero state le Brawn, sarebbe arrivato nientemeno che secondo;
10) a quel punto ho considerato che se non ci fossero state le Brawn, anche Fisichella sarebbe arrivato settimo, e quindi avrebbe potenzialmente ottenuto punti nella prima gara disputata per la Ferrari. È stato in quel momento che la folgorazione più agghiacciante mi ha colta all’improvviso: le vetture inesistenti non perdono pezzi;
11) se non fossero esistite le Brawn GP, la carriera di Massa non sarebbe stata compromessa dall’incidente in Ungheria;
12) Badoer non avrebbe mai disputato due gare sulla Ferrari;
13) Fisichella non sarebbe mai andato in Ferrari, sarebbe rimasto alla Force India e, chissà... magari ci sarebbe tuttora;
14) Liuzzi non avrebbe preso il posto di Fisichella in Force India, forse non sarebbe stato in quel team neanche nel 2010, magari sarebbe stato in uno dei nuovi team...

Dopo quest’ora di congetture devo essermi addormentata, suppongo, dato che le mie congetture sono terminate.
La mia mente è stata lontana dai motori almeno nel corso della notte... ma non del tutto. Quando la mia sveglia è suonata, per avvertirmi che dovevo alzarmi per andare a guardare le qualifiche, mi sono svegliata di soprassalto. Stavo sognando una sessione di qualifica: non so in che epoca storica fosse ambientata, forse al giorno d’oggi visto che era strutturata tipo Q1-Q2-Q3. La cosa più stucchevole è che a queste qualifiche che ho sognato, prendevano parte anche due Andrea Moda e tre Simtek (sì, tre, avete letto bene), e che facevano pure buoni tempi (non so da chi fossero guidate nel mio sogno, però uno dei piloti dell’Andrea Moda aveva un casco bordeaux). O_____O Ecco, sono questi i miei sogni motoristici, a volte temo di essere l’unica... Però ci sono rimasta male, eh: ma come si può? in un sogno del genere non c’è nemmeno l’ombra di una Pacific? O________o

Va beh, a domani, quando tornerò ad aggiornare. ^^

giovedì 22 marzo 2012

Schizzi serali AKA se non si capisse, non sapevo come far venire ora di andare a letto...

I fatti sono questi, chiari e cristallini come le luci dei lampioni dei Singapore. La mia cara amica Grazy, socia in un forum che gestiamo insieme (parlando abbondantemente di Petriiii, chissà perché XD), nel leggere il commento al gran premio d'Australia, c'è rimasta come gli organizzatori del GP di Singapore il giorno in cui l'Enel spedisce la bolletta della luce. Sostiene che non mi sono soffermata abbastanza sul ritiro di Petriiii, la sua principale fonte di illuminazione! ;-)

Dunque, Grazy, solo per te, ho deciso di rimediare... Ho prodotto un collage con un glorioso momento di Petriiii, nella speranza che fatti del genere possano verificarsi nuovamente in futuro! :-P
Ho scelto il momento in cui finalmente mi sono accorta dell'esistenza di Petriiiiiii e ho deciso che da quel momento in poi avrei tartassato di continuo una certa mia socia pronunciando il suo nome di continuo! Hihihi!
Così ho contagiato a Grazy la Petriiii-mania! ^_______^
Ed ecco Petriiii immerso in uno dei momenti più eclatanti della sua carriera.


Fernando, Petrov is faster than you, can you confirm you understand this message? :-P


Okay, dopo avere ripetuto questa frase dal giorno stesso in poi, tanto da averla scritta qualcosa come un centinaio di volte, direi che posso anche chiudere questo post, sperando che la mia socia lo gradisca! ;-)
Ora la smetto definitivamente di rompere le scatole... almeno per stasera! XD

lunedì 19 marzo 2012

Le Nostre Gufate... perché l'Apocalisse si avvicina (Australia 2012)

In diretta dal forum F1 Grand Chelem dove ogni giorno vaneggio a proposito di Chandyyyy, Karthyyyy e di team pittoreschi di vario genere, ecco il primo atto delle gufate relative ai gran premi della stagione, che si svolgono nei giorni antecedenti la gara. ;-)

La prima gufata è stata quella di Zio Tic, admin del forum:
Non vincerà una RedBull... e non arriveranno nelle prime tre in gara.

E' arrivata poi la gufata piuttosto estrosa del moderatore Calu11:
... Attenzione, Massa passa in testa superando Kathikeyan, Pic e De la Rosa e vince il GP d'Amazzonia ...
ZZZZzzzzZZZZzzzzZZZZ
*drin drin, drin drin!*
"Feliiii, svegliati! E' mamma che ti alza! Oggi devi correre"
"No, oggi non ho voglia! Stavo facendo un bel sogno!"
"Da quando in qua sogni? Al massimo riesci a sognare che ti tamponi Hamilton quando sei ultimo dietro a tutti..."
"Dettagli, dettagli..."
Massa si sveglia, esce dal suo camper extralusso e si dirige verso il traguardo, dove fra 5 minuti partirà il GP d'Australia. Ad un certo punto vede un uomo di Nutella: "Ma chi è? Quasi quasi lo mangio!". Quell'uomo era nientaltro che Lewis Hamilton, il suo più grande ami...
"Che c**** stai dicendo co*****e? Calu11 vaff*****o!
"Ok tranquillo, cambio! D:"
Allora, ritornando al nostro discorso, il suo più grande nemico che lo considerà un po' come Swiper la volpe per Dora l'esploratrice.
Non si salutano nemmeno, saltano per l'aria solo caramelle eletrizzate. Come piacciono ad Alguersuari, lì come commentatore per il Brunei.
Passiamo sulla griglia. Il nostro campione si immerge nella sua vettura. Nota che le gomme sono quelle di una bicicletta, il motore quello di una Citroen 2CV e il volante di un triciclo. "Uhm, oggi vedo che hanno aumentato la tecnologia nella macchina.". Però nota che gli hanno tolto le sue armi speciali: uova marcie e palloni da calcio. "Non importa, piangerò e farò finta di niente.".
Bene, ci siamo! Sta per partire il Mondiale! 3, 2, 1... Partenza! Nonno Schumi fà un culo gigantesco a Grosjean e Button, Hamilton scappa, anche perchè ha visto una lepre da acchiappare come i cani da corsa. Dietro il finimondo: Mazzoni confonde una Virgin per Alonso (o Massa, non si capisce cosa ha il nostro Santissimo gufatore!) e succede che si tamponano, volano pezzi, muore il coniglietto Tippy... Assurdo! Massa viaggia tranquillo, sapendo che è ben avvantaggiato sulla HRT. Ma di colpo si ritrova tra i primi 10. "Non va bene, dobbiamo tornare indietro" e finisce fuoripista. Intanto Hamilton finisce la gara primo, poi nonno Schumi arriva con la sua Mercedes grigia, intonata coi suoi capelli grigi (ah pardon, se li tinge). Seguono Button, il francesino e Vettel. Vettel vorrebbe bere il latte perchè non ha vinto ma non lo digerisce, nemmeno il Parmalat che gli offre Niki Lauda. Webber si ritira e lascia posto a Rosberg e ad Alonso, che esalta le prestazioni (?) della Ferrari commentanto con un "bisogna migliorare, non siamo nella direzione giusta. Sarà dura.", tranquillizando Briatore (il capo del team) e Montezemolo, che si accorge che Briatore ha occupato illegalmente il posto di Domenicali, che ogni Domenica si prende le ferie.
Passano cinque giorni. Massa è ancora nel circuito, in macchina. Deve ancora finire la gara ed è in lotta con Caterham, Virgin e HRT. Chissà come finirà. Certamente le HRT sono favorite.

Poi è arrivata Letozia con la sua gufata breve e realistica:
Pic campione del mondo!!e la Hrt anche se domani non parteciperà diventerà campione del mondo con 5 gare di anticipo!!

Infine Milù Sunshine (il nome vi ricorda qualcosa o qualcuno?) ha scritto uno dei suoi soliti papiri:
Si accendono le luci rosse, sta per scattare il gran premio d'Australia... ma perché non partono? Le luci si sono spente...
Mazzoni: «Ma non dovrebbe essere già partita la gara?»
Capelli: «Sarà un segreto di questo tracciato...»
Mazzoni: «Aspetta, ci penso io... SCATTANO LE VETTUUUUUUUREEEEEEEEEEE!»
Azionate dalla voce di Mazzoni, le varie monoposto scattano immediatamente, mentre nel box della HRT, Karthikeyan e De La Rosa che non sono stati dentro al 107% si divertono a giocare con la Playstation a F1 1992: Karthikeyan con la Andrea Moda di Perry McCarthy e De La Rosa con la Pacific di Paul Belmondo.
Proprio mentre al via Grosjiiiii è partito come una scheggia, al box della HRT salta la corrente e la partita alla playstation finisce.
Arriva Liuzzi, che indossa una maglia che raffigura l'asso di coppe, il tre di denari e il quattro di spade... «Come potete sprecare il vostro tempo con la Playstation quando ci sono cose importanti come la briscola?»
E lancia il mazzo di carte sul notebook con cui De La Rosa aveva pensato di scrivere un'email ad Alonso per parlare dei progetti fotocopiati della Ferrari F2007.
Chandyyyy intanto va a protestare contro la FIA perché è lui il the best of the best dei piloti indiani, in particolare decide che se non gli verrà dato il volante della Force India farà una manifestazione sotto casa di nonno Bernie e cercherà anche di sedurre sua moglie (cosa molto complicata dato che alla moglie di Bernie evidentemente piacciono gli ottantenni).
Il Gufo racconta a Chandyyyyy che la Mercedes ha deciso di mandare in pensione nonno Schumiiii e che sarà lui a prendere il suo posto, Chandyyyy soddisfatto decide di organizzare una festa. Chiede aiuto a Liuzzi e organizzano un Briscola Party dentro al box della Force India con Vijay Mallya che fa da PR.
Mazzoni: «La situazione ci sta sfuggendo di mano, vero Ivan?»
Capelli, non capendoci nulla perché viene inquadrato solo il box della Force India, decide di mettersi a raccontare la sua carriera alla Leyton House.
Mazzoni ha finalmente una certezza: «Attenzione! C'è Katayama in seconda posizione su una Tyrrell del 1993, alle spalle della Benetton di Berger!»
La voce di Mazzoni catapulta Berger e Katayama sulla pista, con grande disappunto di Grosjean che era in prima posizione e che si ritrova terzo.
Incavolato nero Grosjiiii corre ai box a ritirarsi e per consolarsi per la sconfitta si scola tutte le bottiglie di vodka di Raikkonen.
Intanto Hammiiiii e Lewissss... ma che cosa sto dicendo?! O.O Hammiiii e Lewiiiis sono la stessa persona... o forse no! Hammiiii si divide in due: Lewiiiis una sorta di Dr. Jekyll, che ottiene pole position, giri veloci, vittorie e hat trick, e Hammiiiii, che si va sempre a schiantare contro Feliiii.
In quel momento Lewiiiiis sente una sensazione strana: si sta trasformando in Hammiiiii.
Trasformazione avvenuta: con una risata diabolica Hammiiiii rallenta nel bel mezzo della pista, in modo da aspettare che arrivi Feliiii per tamponarlo. Non appena Feliii arriva, nel massimo della concentrazione - sta fischiettando e pensando alla festa di carnevale che hanno organizzato lui e Barryyyyy a febbraio - sente qualcosa che lo colpisce da dietro... e non è una rana! Nemmeno un castoro del circuito del Canada, né tanto meno il Gufo.
E meno male che non è il Gufo! Questo interviene immediatamente in auto di Feliiii, che è rimasto fermo a lato della pista insieme a Hammiiii. I due si sfilano i caschi e li lasciano a terra, stanno per sfilarsi anche le tute, con grande soddisfazione delle donne presenti (Maria De Villota nel box della Marussia, che contempla con occhi carichi di desiderio il monitor su cui vengono inquadrati i due), ma si trattengono per tempo.
Hammiiiii prende fuori dall'abitacolo della sua McLaren una bottiglia rotta, che tiene per difendersi qualora gli capiti di incontrare Sutil incavolato perché non ha testimoniato in suo favore in tribunale.
Mazzoni: «Come vedete lo scontro interminabile tra Hammiiiii e Feliiiii non è ancora terminato, probabilmente ora si prenderanno a bottigliate e prima della fine del weekend si sfideranno a duello.»
Proprio mentre sta per colpire Feliiii con la bottiglia rotta e il Gufo si prepara a fare da scudo a Feliiii, Hammiiii si trasforma di nuovo in Lewiiiiiis, butta via la bottiglia e corre ad abbracciare Feliiii e il Gufo. *-*
Mazzoni: «Ma... cosa succede?! O.O Lewiiiiis e Feliiii si abbracciano?»
Lewiiiis e Feliiii si girano verso la telecamera che li inquadra e fanno una linguaccia, poi tornano ai box tenendosi a braccetto. Per sbaglio finiscono al box della Force India, dove tutti stanno giocando a briscola e fumando erba indiana, anche i meccanici che dovrebbero cambiare le gomme sulle vetture di Hulkenberg e Di Resta. Infatti i due si fanno il cambio gomme da soli e sono anche piuttosto rapidi, erano a mezza classifica e ritornano in pista a pochi decimi di distanza dai due piloti di testa, che vi ricordo che si tratta di Berger e Katayama, catapultati in pista dalla voce di Mazzoni.
Mazzoni: «Ma non c'è niente da fare, i due piloti della Force India non riescono a completare il sorpasso, vero Ivan?»
Capelli: «Vero, anche questo è uno dei segreti del tracciato.»
Mazzoni: «Ma attenzione! C'è una vettura grigia con le decorazioni in stile carta da uovo di Pasqua in prima posizione!»
Quella vettura è una Pacific e taglia il traguardo in prima posizione... ne discende il Gufo, che si mette immediatamente a esultare. Berger e Katayama sono piuttosto delusi dalla cosa e per tutto il tempo sul podio se ne stanno seri con espressione da funerale, mentre risuona l'inno brasiliano in onore del Gufo.
Mazzoni: «Da Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli un cordiale saluto.»
...Commenti dopo la gara.
Pino Allievi: «Sale sicuramente la Ferrari, che ha fatto un weekend fantastico, soprattutto delle qualifiche fantastiche. Scende invece Hammiiii, che è già al decimo ritiro stagionale...»
Switch. TV spenta.

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