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sabato 19 novembre 2022

Jos Verstappen, un Esteban Ocon che non ci ha creduto abbastanza // GP Brasile 2001

Carissimi bambini che si arrampicano sui muretti dei circuiti sognando di diventare un giorno campioni delle quattro o delle due ruote, benvenuti a Interlagos, dove i gufi sorvegliano la pista dall'alto, spargendo la loro aura nefasta, per un gran premio del passato recente. Come se non bastassero i gufi, aggiungo che è anche che il 666° gran premio della storia della Formula 1. Ed è il primo aprile. Traete voi le conclusioni che preferite e se ciò non vi basta, vi aggiungo che 1) per ora le condizioni meteo sono buone ma chissà, potrebbe arrivare la pioggia, 2) Mika Hakkinen che, al volante della McLaren deve partire dalla terza casella della griglia, rimane fermo sulla casella della griglia stessa e inizia a sbracciarsi sperando che vengano date bandiere gialle e che chi gli sta dietro non lo travolga.

Tutto procede per il meglio. I fratelli Schumacher, dalla prima fila, hanno fatto partenze totalmente contrapposte: bene Michael che partiva dalla pole, male Ralf che partiva secondo. C'è comunque una Williams in seconda posizione, quella di Juan Pablo Montoya che dalla quarta casella ha fatto una buona partenza, seguito dalla McLaren di David Coulthard. Curiosamente nonostante questo dovesse schivare il compagno di squadra che gli era fermo davanti è riuscito a partire bene, mentre Rubens Barrichello accanto a lui ha perso alcune posizioni, lo troviamo infatti dietro alle Jordan. Frattanto la vettura di Hakkinen è da spostare ed ecco che viene mandata in pista la safety car. Le vetture si allineano dietro di essa, Michael Schumacher seguito da Montoya, poi Coulthard e Ralf Schumacher, in attesa del momento in cui ci sarà il restart.

Il momento del restart arriva ed ecco che inizia un duello che non ci dimenticheremo più: il campione del mondo in carica contro il rookie venuto dalla Indycar. Detta così sembra che sia scontato come andrà a finire, ma guardando la decisione con cui Montoya affianca Schumacher l'effetto è completamente diverso. Ed eccolo, dopo due giri di gara e con un sorpasso che un giorno racconteremo alle nuove generazioni (le quali purtroppo ci risponderanno che non hanno alcun interesse per i piloti brizzolati con la panza e che è più interessante seguire le live di Lando Norris), Juan Pablo si porta in testa al GP del Brasile. Adesso c'è Michael è secondo, segue Coulthard e poi neanche il tempo di recepire correttamente ciò che abbiamo visto che ecco si scatena il caos. C'è Ralf che sta perdendo posizioni battagliando con una Jordan, vaga un po' di qua e un po' di là...

Mettete a letto i bambini. Metteteli a letto subito, perché sta per accadere qualcosa che le loro menti innocenti non devono assolutamente sapere. Ralf Schumacher viene speronato da dietro da una vettura. L'alettone posteriore della Williams vola. Anche una ruota dell'altra vettura vola. L'altra vettura finisce la propria gara fuori, mentre Ralf riesce a raggiungere i box. L'altra vettura è una Ferrari e la guida il pilota di casa. Siamo in uno dei tanti tragici giorni paulisti nel quale il povero Rubinho vorrebbe ancora essere un bambino innocente che si arrampica sui muretti del circuito eludendo la sorveglianza dei nonni con i quali vive in una villetta al di là dell'Arquibancadas. Curiosamente non sarà l'unico pilota a cozzare contro una Williams in questa giornata tanto promettente, ma il momento Montoya si trova indisturbato in testa alla gara e sembra andare tutto bene.


Mentre gli Schultard sono su strategie diverse e a un certo punto ci ritroviamo con Schumacher alle spalle di Coulthard dopo avere effettuato la sosta, Montoya è ancora in testa poco dopo la metà della gara, quando ecco apparire una Arrows di colore arancione, che richiama molto i colori dei fanboy di Max Verstappen. Il pilota che la guida, però, non ha niente a che vedere con Ma-... in realtà sì, dato che l'ha generato. I commissari espongono educatamente una bandiera blu a Jos Verstappen, il quale si leva altrettanto educatamente di mezzo. Poi tenta passare davanti a Montoya. Gli si schianta contro l'ala posteriore rischiando di spiccare il volo e lo butta fuori. Montoya scende dalla vettura gesticolando furiosamente verso la pista. Le sue speranze di ottenere la prima vittoria in Formula 1 alla sua terza presenza sono finite, adesso è tutto nelle mani degli Schultard, mentre il cielo si fa scuro e i gufi iniziano a volare.

Parliamo di strategie: Schumacher è su due soste, Coulthard su una, ma ecco che interviene la pioggia. Schumacher deve fermarsi per il secondo rifornimento, in quei frangenti, e monta gomme da bagnato. Coulthard, in pista con gomme da asciutto e nessuna sosta pianificata, è costretto a rientrare una seconda volta. Lo fa dopo gli altri e perde terreno. Adesso Schumacher è leader, nonostante faccia una gran sbinnata scivolando sul bagnato. Mantiene la testa della gara, ma Coulthard si fa minaccioso alle sue spalle. Cerca di infilarsi, ma non è il momento, che comunque si presenta di lì a poco: i due si avvicinano a un doppiato, Tarso Marques su Minardi, e lo superano nello stesso momento. Coulthard esce davanti anche a Schumacher, adesso è leader del gran premio e lo resterà fino alla bandiera a scacchi, staccando di parecchio il suo inseguitore, in palese difficoltà. Per un giorno, Coulthard è il leader incontrastato dei very uominy.

Parlo di very uominy perché, anche se gli anni '70/80 sono ormai finiti da un pezzo, non si vede una minima traccia di safety car nonostante ogni tre per due qualcuno finisca in testacoda e si impantani in posizioni quantomeno pericolose. Tutto prosegue per il meglio, i ritirati escono dalle vetture sulle proprie gambe e, ancora più importante, non vengono investiti da altre vetture in quei momenti nonostante la bassa visibilità. Coulthard va verso il traguardo, come già ho detto, mentre Schumacher deve accontentarsi della seconda posizione. Il terzo posto potrebbe accaparrarselo la Jordan, ma non è giornata: Heinz-Harald Frentzen è costretto al ritiro, mentre Jarno Trulli perde diverse posizioni nelle ultime fasi della gara: arriverà quinto dietro alla B.A.R. di Olivier Panis e davanti alla Benetton di Giancarlo Fisichella, ultimo pilota giunto a punti. A cogliere la terza posizione è nientemeno che Nick Heidfeld.

Sul podio gli Schultard sono in versione best friend forever e si sommergono di champagne ridacchiando tra di loro come se non ci fosse un domani, mentre Heidfeld viene festeggiato dai meccanici Sauber presenti sotto al podio. Insieme a loro c'è anche il compagno di squadra, un giovanissimo Kimi Raikkonen (uscito di pista durante la fase bagnata della gara) che ha esordito a inizio stagione e forse sogna il giorno in cui anche lui terrà tra le mani una bottiglia di champagne e la porterà alla bocca. Vi svelo in anteprima che non solo un giorno salirà sul podio, ma che ci salirà anche sul gradino più alto e lo farà per ventuno volte, vincendo anche un mondiale in corso d'opera. Anche Rubens Barrichello, che di gare al momento ne ha vinta solo una, ne vincerà altre in futuro, per l'esattezza altre dieci. Nessuna di queste, però, sarà sul circuito di Interlagos, dove sognava di vincere quando da bambino saliva sui muretti.

Per oggi vi saluto.
Il prossimo viaggio nel tempo sarà al 1972, anno di nascita di Barrichello!

sabato 18 novembre 2017

Gossip e voci di mercato in attesa del Commento al Gran Premio

Negli scorsi giorni, mentre Mazzoni ci raccontava che Lewis Hamilton ha festeggiato il proprio quarto mondiale andando a Machu Pichu, alle Bahamas e a sbattere contro i muri di Interlagos, oppure osservava che la Ferrari non aveva mai vinto gare nel mese di novembre fino a quel momento (e io gli ho creduto ciecamente), ci stava sfuggendo di vista un gossippone notevole che ho scoperto grazie a Parc Fermé, sito che si occupa di Formula 1 e motori: la fidanzata di Jos Verstappen, che vediamo spesso ai box dove sfoggia labbra cariche di rossetto dai colori quantomeno insoliti, tale Amanda, è nientemeno colei che ha fatto da grid girl per Verstappino nel gran premio del 2016, in tenuta da asciutto nel bel mezzo di un acquazzone, senza che Verstappino le offrisse una giacca a vento, come invece Hamilton aveva fatto con quella che si trovava in corrispondenza della sua postazione.
La ragazza, tale Amanda Sodre Floripa, è brasiliana e ha un profilo instagram. Tra le varie cose ha pubblicato anche una foto di un gufo [X].

Per il resto è stato un weekend tranquillo, Vettel ha vinto, ho creduto al fatto che fosse la prima vittoria della Ferrari in novembre e, niente, c'è stato bisogno che qualcuno mi sbattesse la verità sotto al naso perché ricordassi qualcosa che so benissimo, ovvero che l'ultima vittoria in carriera di Felipe Massa è avvenuta al volante di una Ferrari il 2 novembre 2008.

A proposito di Massa, la mia speranza di vederlo sul podio insieme a Felipinho s'è avverata, anche se ovviamente non per questioni di risultato. E' stato invitato per un'intervista, dopo le interviste ai primi tre classificati, e a intervistarlo è stato un personaggio d'eccezione, nientemeno che Rubens Barrichello!
Al di là di questo, vorrei far notare che, nel guardare Felipinho, Raikkonen stava sorridendo, evento che non si può sottovalutare così come se niente fosse, ma che merita di essere ricordato nel corso degli anni a venire, anni a venire in cui saremo deprivati della presenza di Massa al volante.
L'ho già pronosticato una volta e lo pronosticherò almeno finché non sarò smentita, il prossimo marzo sono convinta che lo vedremo al volante all'eprix di Sao Paulo.

Nel frattempo non posso fare a meno di segnalare che, sul suo profilo instagram inattivo da aprile 2015, Robert Kubica è tornato a postare non più tardi di quattro giorni fa.
Ha pubblicato una foto di sé stesso in compagnia di Massa e Alonso davanti al box della Williams e ha messo come didascalia un semplice "F1".
In molti danno per probabile il suo passaggio in Williams per il prossimo anno. Questa cosa mi fa molto sorridere.
Citando me stessa, nel commento al GP d'Ungheria, a proposito del fatto che, nei fanbase motoristici, non essere tifosi sfegatati di Kubica sia sempre stato molto malvisto:

Purtroppo sono tutti discorsi ostici dai quali è difficile uscire conservando il diritto di avere un'opinione diversa da quella mainstream. Le risposte tipiche sono su questo stampo: hai paurahhhh che rubihhhh il volantehhhh ai tuoihhhh preferitihhhh... Ehm, no. Non ho mai avuto paura che Kubica "rubasse il volante" ai miei preferiti, anche perché all’epoca in cui Kubica debuttava in Formula 1 i miei preferiti erano o dei giovani promettenti che avrebbero trovato facilmente un volante o dei vecchi a cui non interessava trovarsi un volante per il futuro. L'idea di vedere Kubica e Alonso in Ferrari non mi piaceva particolarmente, sia entrambi insieme sia uno solo dei due, ma questo non significa che nel 2007 io abbia iniziato a mettermi preoccupazioni per il futuro di Massa e Raikkonen. Anzi, uno dei due mi risulta che sia finlandese e che provenisse dalla McLaren in un'epoca in cui non avevo molto in simpatia né la McLaren né i finlandesi che vi avevano appoggiato sopra il fondoschiena.

Incredibile ma vero, chi l'avrebbe mai detto, dieci anni dopo al momento in cui mi veniva rinfacciato di "screditare Kubica" (dove dire "credo che Kubica non sia stato il miglior pilota in assoluto nella storia della Formula 1" era ritenuto screditarlo, ovviamente) solo perché temevo che Massa venisse scaricato per fargli posto, accolgo con una risata divertita il fatto che, alla fine, del tutto inaspettatamente, ci siano elevate probabilità che sia successo davvero...
...
...
...
...ah, già, dimenticavo, Massa si è ritirato dalla Formula 1 in seguito a una crisi mistica in cui ha deciso che era ora di passare oltre, esattamente come Castroneves ha avuto lo stesso tipo di crisi mistica decidendo che era ora di passare all'endurance americana proprio in concomitanza con il giorno in cui Penske ha deciso di non farlo correre in Indycar nel 2018.

Gli argomenti di cui ho parlato in questo post saranno approfonditi nel corso del commento al gran premio del Brasile, che deve ancora vedere la luce.

lunedì 3 aprile 2017

Jos Verstappen coinvolto in una rissa? [BREAKING NEWS]

La notizia è riportata dal sito olandese "AD", sembra non essere ancora giunta in Italia che, tramite traduzione in inglese che ho letto su un social media e con l'aiuto di un traduttore online, sembrerebbe riportare quanto segue:

"Jos Verstappen rilasciato dopo rissa in uno stabilimento balneare"
"Jos Verstappen è di nuovo in libertà dopo essere stato arrestato all'inizio di questa sera, dopo una rissa in un beach club a Roermond. L'ex pilota di Formula 1 è riportato ferite al volto, ha riferito De Limburger.
L'ex pilota di Formula 1 ha rifiutato l'ordine di lasciare il club. Poi è stato prelevato e condotto alla stazione di polizia, dopo essere stato interrogato il padre del pilota Max Verstappen nel corso della serata è stato rilasciato.
Verstappen si ritiene una vittima nella rissa, dice il suo avvocato Marcel Heuvelmans. Verstappen sostiene di essere stato aggredito da un altro uomo. Domani l'avvocato potrebbe procedere denunciando l'uomo per aggressione.
Verstappen dice di non avere lasciato il club perché in attesa di trasporto. "Avrebbe ricevuto un passaggio. Se sei una vittima, perché devi andartene?", dice Heuvelmans.
E' stato fermato dalla polizia, allora. Verstappen, padre del pilota di Formula 1 Max, secondo la polizia al momento dell'arresto aveva un occhio nero e un taglio sul volto.
Il coinvolgimento nella rissa potrebbe avere un seguito. L'anno scorso ci fu un incidente con suo padre Frans Verstappen. Che sosteneva di essere stato aggredito da Jos, ma in seguito ha ritirato quanto detto e ha ritirato le sue accuse contro suo figlio.
L'accusa ha poi deciso di respingere con la condizionale il caso, ma con la condizione che Verstappen non commettesse reati per due anni. Se Jos Verstappen nei due anni successivi non avesse commesso nessun reato non sarebbe stato perseguito. Che cosa significa questo arresto per quei fatti, al momento non è noto."