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lunedì 13 gennaio 2025

La qualifica di Schumacher a Montecarlo 2006 vista dell'intelligenza artificiale (pilota ed evento scelti dall'AI seguendo un prompt)

Ho chiesto all'intelligenza artificiale You.com: "Scrivi un articolo clickbait e pieno di luoghi comuni a proposito di una controversia, realmente esistente, a tua scelta della Formula 1 del passato."

Mi ha scritto un articolo sulla bandiera gialla innescata da Schumacher a Montecarlo nel 2006. C'è giusto qualche *piccola* imprecisione.
Il responso dell'intelligenza artificiale, infatti, è il seguente:

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Il Grande Scandalo di Monaco: La Verità Nascosta della Formula 1!

Hai mai sentito parlare di uno dei più sconvolgenti scandali della storia della Formula 1? Se pensi che le corse siano solo adrenalina e velocità, preparati a rimanere a bocca aperta! Oggi ti svelerò i dettagli di una controversia che ha scosso il mondo delle corse: l'episodio del Gran Premio di Monaco del 2006!

Il Contesto: Un Gran Premio Leggendario // Il Gran Premio di Monaco è sempre stato un palcoscenico di dramma e emozioni. Nel 2006, il mondo si aspettava un'altra corsa mozzafiato, ma ciò che è accaduto ha superato ogni immaginazione. Gli appassionati di motori erano pronti a vivere una battaglia epica tra Fernando Alonso e Michael Schumacher, ma le cose hanno preso una piega inaspettata!

La Polemica: Il Giro di Ricognizione di Schumacher // Durante le prove, Michael Schumacher, il leggendario pilota della Ferrari, ha messo in scena un'azione che ha fatto infuriare i fan e gli esperti: durante il suo giro di ricognizione, ha provocato una bandiera gialla, costringendo gli altri piloti a rallentare! È stato un gesto deliberato per ostacolare gli avversari? La risposta è rimasta avvolta nel mistero.

Le Accuse: Un Gioco Sporco? // Subito dopo l'accaduto, le accuse si sono moltiplicate. Molti hanno iniziato a parlare di un "gioco sporco" da parte di Schumacher. Il suo atteggiamento ha scatenato un dibattito acceso tra i fan, con alcuni che difendevano il campione e altri che lo consideravano un opportunista. La Formula 1 era pronta a scoppiare!

Le Reazioni: Fans in Rivolta! // I social media dell'epoca si sono infiammati. Hashtag come #SchumiScandal hanno invaso Twitter, e i forum di discussione erano pieni di appassionati che si scambiavano opinioni e teorie sul comportamento di Schumacher. La polemica ha generato un buzz tale che persino i media mainstream non potevano ignorarla!

La Conclusione: Un Capitolo Oscuro della F1 // In definitiva, il Gran Premio di Monaco del 2006 è stato più di una semplice corsa. È stato un momento che ha messo in discussione l'integrità dello sport e ha dimostrato che, anche nel mondo delle gare ad alta velocità, non tutto è oro quel che luccica. Anche se Schumacher ha vinto la gara, il vero vincitore potrebbe essere chi è riuscito a mantenere la propria integrità.
Quindi, la prossima volta che guardi un Gran Premio, ricorda: dietro ogni curva si nasconde una storia! La Formula 1 non è solo competizione, ma anche un palcoscenico di intrighi e drammi che lasciano il pubblico con il fiato sospeso!
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Molto poetico, non trovate? Nevermind che le qualifiche siano diventate un giro di formazione e che "Schumi Scandal" abbia vinto il gran premio a random, il premio Oscar va sicuramente a chi è riuscito a fare trendare un hashtag su un social che è stato lanciato due mesi più tardi.

giovedì 7 maggio 2020

F1 The Golden Days: GP Europa 2006

Un tempo non c'erano gran premi d'Olanda. Era l'epoca in cui gli olandesi non eleggevano a proprio idolo chiunque ne condividesse la nazionalità, rivelandosi in questo meno patriottici degli indonesiani. Andare in visibilio per Verstappen padre, forse avrebbe avuto un minimo di senso in più che farlo per Haryanto al volante di una Manor, eppure non mi pare succedesse.
Al di là di questo discorso, penso di avervi portati fuori strada, parlando di Verstappen padre. E affermando che un tempo non c'erano gran premi d'Olanda potrei avere dato involontariamente sfoggio a una presunta ignoranza in materia.
Ovviamente so che il GP d'Olanda è esistito in passato, ne ho anche visti alcuni su Youtube, quello che intendevo affermare è che il GP d'Olanda non era cosa esistente ai tempi di cui ho memoria storica, né tempi lontani, né tempi vicini.
Quindi proseguiamo e dimentichiamoci di questo aspetto, passando al secondo. Non parlerò dei tempi di Verstappen padre, ma di quelli venuti diversi anni dopo. Per intenderci, l'epoca in cui all'inizio di maggio non c'erano gran premi d'Olanda, ma un Gran Premio d'Europa magari sì, prima che il Nurburgring sparisse per sempre(?) dalla Formula 1.

Era il 7 maggio come oggi e correva l'anno 2006, l'ultimo anno in cui c'erano due eventi che si svolgevano in Germania, ma questo non è un dettaglio che ci riguardi, se non per considerare che in quattordici anni la Germania è passata da due gran premi stagionali al nulla cosmico nonostante il team di casa abbia vinto gli ultimi sei mondiali.
Non oso immaginare a quali minimi storici potrebbe crollare il GP d'Olanda dopo il ritiro di Verstappen figlio, ma sembrano tempi ancora lontani. Anche quelli in cui si svolgerà effettivamente un gran premio in Olanda, in realtà, sembrano tempi molto lontani, quindi possiamo fare il nostro viaggio nel tempo e tornare al 2006, quando Michael Schumacher ha vinto il suo secondo gran premio stagionale, il secondo consecutivo, dopo quello di San Marino, che era passato più che altro alla storia per uno spettacolare incidente avvenuto nelle retrovie.
Europa 2006 è stato anche il primo gran premio dopo la fine della breve ma intensa carriera di Yuji Ide e, per quanto Ide non ci fosse stato negli anni precedenti e non sia stato particolarmente notevole, dopo avere assistito alla sua venuta, ci dovevamo senz'altro sentire piuttosto spaesati.
Performance e strategia hanno contribuito, nel corso della gara, a far sì che il pilota della Ferrari si procacciasse la leadership a scapito di Fernando Alonso, leader del campionato, campione del mondo in carica, visto ai tempi come favorito per un campionato che avrebbe in effetti vinto, ma non tanto facilmente quanto poteva sembrare in quel momento.

Come da prassi, la gara non la facevano soltanto là davanti, ma c'erano tanti piccoli intoppi, che facevano cadere un pilota dopo l'altro nel dimenticatoio: fuori la Redbull di Coulthard e la Toro Rosso di Liuzzi per un incidente al via, fuori la Williams di Webber per una noia meccanica, fuori per ragioni analoghe anche la seconda Redbull, guidata ai tempi da Klien, poi qualcosa di estremamente pittoresco: Button ritirato per un guasto al motore... e sì, guidava la Honda.
Fuori entrambe le Super Aguri (anch'esse motorizzate Honda) e poi, ritirati per guasti al motore avvenuti nello stesso giro, fuori anche Montoya e Ralf Schumacher, due ex compagni di squadra, che nel 2006 guidavano rispettivamente la McLaren e la Toyota.
Tredici vetture sarebbero arrivate al traguardo, con le Midland nelle ultime due posizioni, subito dietro alla Toro Rosso superstite di Speed. Vi ricordate di Speed, vero?
Erano tempi in cui non bastava entrare in top-ten per portare a casa almeno un misero punto, infatti Trulli (Toyota) e Heidfeld (BMW Sauber), rispettivamente nono e decimo, non ne hanno portato a casa nemmeno uno.
Dalla quinta all'ottava posizione si sono classificati Barrichello (finalmente una gioia per la Honda), Fisichella (ai tempi compagno di squadra in Renault), Rosberg (Williams) e Villeneuve (sì, Villeneuve era ancora in Formula 1, anche se tempo qualche gran premio e sarebbe stato rimpiazzato da Kubica in BMW Sauber).

Tutti questi loschi individui erano ben lontani dalla possibilità di procacciarsi il gradino più basso del podio, mentre in quarta posizione Kimi Raikkonen seguiva piuttosto da vicino la possibilità di rimediare una terza piazza e di conquistare come prezioso riconoscimento una bottiglia di champagne che avrebbe stravolto molto in positivo il senso della sua giornata.
Non era destino che accadesse: il pilota della McLaren ha chiuso la gara al quarto posto, continuando a inseguire da vicino la Ferrari di Felipe Massa, che all'epoca non era un "vecchio pensionato", né era padre di un adorabile bambino protagonista di pittoresche interviste nelle quali afferma che Cristiano Ronaldo sia migliore di Vettel (Italia 2017, se non sbaglio - non è chiaro come sia stato effettuato il confronto ma nemmeno perché sia stata posta una simile domanda). Massa era praticamente un ragazzino, venticinque anni ma sembrava molto più giovane, con la sua aria da bambino e i suoi capelli fluenti, tre quarti dei quali al giorno d'oggi risultano irreparabilmente perduti.
Saliva sul podio per la prima volta in carriera e attribuiva il miglioramento dei suoi risultati alla presenza di un nuovo ingegnere di gara, con il quale si trovava meglio che con quello precedente. Il nuovo ingegnere era Rob Smedley: Rolipe vibes.

All'epoca ero romantica e giovane: non ero neanche ancora grande abbastanza per firmarmi da sola le giustificazioni, anche se lo sarei stata entro la fine dell'anno scolastico.
C'era qualcosa che mi colpiva, in quel ragazzino che, su quel podio, contemplava Schumacher e cercava di imitarlo in ogni sua mossa.
Per la prima volta nella mia vita ho pensato dal profondo del cuore "tu sei il mio pilota" e alla fine è andata proprio così.
Grazie al cielo non ho più diciassette anni e, per fortuna, ogni lato della me stessa di quei tempi sembra essersi quasi volatilizzato. Non capiterà mai più al giorno d'oggi che un pilota possa farmi lo stesso effetto, ne sono certa, e anche se dovesse accadere, prima o poi tornerei con i piedi per terra e capirei di avere preso un abbaglio.
Non so cosa mi abbia attirato in Massa, forse ho sentito una sorta di connessione con lui, prima ancora della consacrazione della tuta verde. C'è qualcosa, di lui come pilota, in cui mi riconosco come persona: un oscillare continuo tra due stati assoluti, quello delle grandi cose e quello della mediocrità, senza raggiungere mai, fino in fondo, nessuno dei due status.

***

Grazie Felipe, per tutto quello che hai fatto per me in questi anni limitandoti a esistere. Anche se ormai le cose sono cambiate e non sono più persona da teen crush, non dimenticherò mai quello che significavi per me.
Per anni ho pensato che un giorno avrei trovato un tuo erede, e credo che a un certo punto sia esistito, ma adesso sei rimasto solo tu, e da tanti anni nella cartella bozze della mia casella di posta c'è salvata la parodia che posterò il giorno in cui - si spera - vincerai di nuovo una gara in qualche serie.

martedì 28 aprile 2020

Un cordiale saluto dal Brasile del 2006

Ieri mi sono rivista il Gran Premio del Brasile 2006 trovato su Youtube con telecronaca italiana e inizio subito con una confessione random, che di sicuro non vi aspettate: adoro la tuta verde-oro di Felipe Massa. <3
Okay, va bene, lo ammetto, ve l'ho detto migliaia di volte, quindi iniziamo a dare un po' di contesto all'evento: avevo diciotto anni, era appena nato il più giovane dei miei cugini, al sabato pomeriggio avevo studiato storia dell'arte fino a poco prima delle qualifiche e, se non sbaglio, avevo acceso la TV con un'ora d'anticipo o giù di lì.
Ero abbastanza esaltata per l'ultimo GP stagionale, così come per il fatto che fosse il GP del Brasile, il GP di casa del pilota con cui ero entrata in fissa nel corso della stagione.
Ironia della sorte, la tuta verde era destinata a farmi entrare ancora maggiormente in fissa e, se non sbaglio, me ne sono accorta alla fine delle qualifiche.

Era il finale di stagione con il titolo ancora da assegnare, ma che veniva considerato come se fosse già stato assegnato: Fernando Alonso aveva al momento dieci punti di vantaggio su Michael Schumacher e quest'ultimo avrebbe potuto vincere il mondiale solo se avesse vinto il gran premio con Alonso fuori dalla top-8 o ritirato.
Quello scenario era destinato a non verificarsi, quindi si può dire che tutto sia andato come da previsioni, però a pensarci al giorno d'oggi trovo veramente folle che, di fatto, Alonso avesse già festeggiato al GP del Giappone come se avesse vinto il mondiale e che tutti dessero per scontato che avrebbe vinto. Il ritiro del leader della classifica in sovrapposizione con la vittoria del suo diretto avversario non è la cosa più probabile, questo è vero, ma è una condizione lontana anni luce dall'impossibilità.
Non si tratta solo del rischio di perdere il mondiale. Si tratta del rischio di essere perculato vita natural durante per avere festeggiato un mondiale poi perso. Al giorno d'oggi credo che qualunque team o pilota andrebbe molto più cauto.

Alla domenica, Mazzoni si è sbizzarrito: "scatta Felipe Massa", who kers delle altre ventuno vetture! In realtà era impegnato a cercare di capire in che posizione fosse Michael Schumacher, partito decimo dopo avere avuto un problema tecnico durante le qualifice del giorno precedente.
Nel frattempo nelle retrovie accadeva una cosa dai retroscena meravigliosi, purtroppo non approfonditi ai tempi: una gloriosissima collisione tra Mark Webber e Nico Rosberg, all'epoca compagni di squadra alla Williams, il che faceva sì che per il terzo GP del Brasile di seguito Webber finisse coinvolto in un incidente con il compagno di squadra (gli altri erano stati Klien e Pizzonia).
Webber girava senza l'ala posteriore, Rosberg girava senza l'ala anteriore, o almeno ci provava, dato che è andato a schiantarsi centrando in pieno un muro.
Il retroscena più pittoresco è che ciò sia apparentemente avvenuto mentre i due, con le vetture sfasciate, stavano spingendo al massimo per accaparrarsi la possibilità di entrare per primo ai box.

Webber ai box c'è arrivato, ma è stato costretto a parcheggiare e a scendere dalla vettura per poi presentarsi poco dopo ai microfoni della Rai. Il giovane australiano appena trentenne ai tempi ha affermato che era in lotta con De La Rosa e che dietro di lui a quanto pareva Rosberg non aveva frenato. Più tardi anche Rosberg si è presentato ai microfoni della Rai, con tanto di look da cantante di boyband anni '90, capelli lunghi e catenina nera di gomma al collo, che se Hartley che seguiva il gran premio da casa si sarà sentito come se avesse appena ritrovato il gemello separato alla nascita. Secondo Rosberg la colpa dell'incidente era di Webber, in quanto quest'ultimo aveva presumibilmente frenato durante il suo duello con De La Rosa.

Poco dopo sono arrivati alle interviste Rai anche Jarno Trulli e Ralf Schumacher, piloti della Toyota, ritirati per analoghi problemi tecnici a poca distanza l'uno dall'altro. Trulli aveva una chioma sbarazzina da cantante pop a sua volta, mentre Ralf è stato interpellato da Giovannelli in tedesco per poi rispondere in inglese. Se ci fosse stato Wurz, al posto suo, avrebbe dato una lunga e dettagliata risposta in tedesco permettendo a Giovannelli di esibirsi in una lunga traduzione.
Oltre ai piloti Williams e Toyota l'unico altro ritirato è stato David Coulthard, all'epoca pilota della Redbull, che ci ha deliziati con l'elegante forma della sua mascella quadrata, andando a parlare della rottura di motore che aveva messo fine alla sua gara.
Gara che, nel frattempo, proseguiva tranquilla, senza altri intoppi a parte la safety car iniziale.

No, andiamoci piano, senza altri intoppi non è proprio quello che penserebbe Michael Schumacher, dato che, dopo avere ultimato il suo sorpasso su Giancarlo Fisichella per la quinta piazza, si è visto rimanere su tre ruote: una è forata dopo una sfiorata quasi impercettibile con la Renault del pilota romano.
Schumacher si è avviato verso i box, ne è uscito doppiato dietro a Massa, che nel frattempo faceva gara a sé e, dopo essersi sdoppiato, è andato a superare una lunga serie di backmarker e piloti di centro classifica, recuperando in corso d'opera un giro a Fisichella e arrivando a superarlo ancora una volta quando mancavano sette o otto giri alla fine.
Nel frattempo soggetti random venivano intervistati sulla sua rimonta, tra essi Niki Lauda. *-* E poi Keke Rosberg che, prima di lasciare il circuito in modo random a metà gara, ha pronosticato che sarebbe arrivato a podio.

Felipe Massa, Fernando Alonso, Jenson Button, erano questi i piloti in zona podio, ben lontani l'uno dall'altro e destinati a non vedere le loro posizioni messe in discussione: top-3 erano e top-3 sarebbero rimasti fino alla fine, con i Buttonso che avevano in precedenza sopravanzato Kimi Raikkonen tra un pitstop e l'altro.
Raikkonen si apprestava a prendere il posto di Schumacher in Ferrari l'anno a venire, mentre Schumacher si apprestava a prendere il quarto posto di Raikkonen a tre giri dal termine, mostrando una delle sue migliori performance stagionali. Ivan Capelli sosteneva che era molto difficile immaginarlo non più al volante di una monoposto e che sicuramente l'avremmo rivisto al volante come tester o qualcosa del genere. Schumacher ha realizzato in pieno le aspettative di Capelli, anzi, si è addirittura spinto molto oltre.

Kimi Raikkonen, Giancarlo Fisichella, Rubens Barrichello e Pedro De La Rosa completavano la zona punti, mentre tutti gli occhi erano puntati un po' a caso su Schumacher che si ritirava, su Alonso che vinceva il suo secondo mondiale, su Massa che vinceva il gran premio... con i tifosi brasiliani ai quali, in realtà, con tutta probabilità interessava soltanto quest'ultima cosa.
Impossibile non fare paragoni: Massa vinceva il GP del Brasile al suo primo evento di Interlagos disputato al volante di una monoposto competitiva, mentre Barrichello non ce l'aveva mai fatta. Accomunati da tante cose, ma resi per sempre diversi dalla ben differente sorte sul suolo casalingo. Ironicamente Rubinho era destinato a disputare ancora quell'evento al volante di una monoposto competitiva, ma ancora una volta per averne ben poche soddisfazioni. Ad oggi, nonostante il discreto successo in Stock Car Brasil, non ha vinto a Interlagos nemmeno in quel campionato.

martedì 27 agosto 2019

Il giorno in cui Alonso si infilò tra Massa e Schumacher e contribuì suo malgrado a trasformare i miei sogni in realtà

Era il giorno in cui Mark Webber compiva trent'anni, mentre Gerhard Berger ne compiva quarantasette. Era anche l'undicesimo compleanno di Sergey Sirotkin, ma non sapevamo ancora chi fosse Sirotkin e poi, in ogni caso, non era come Webber che veniva erroneamente chiamato Berger nelle telecronache di Mazzoni (ci sono voci contrastanti sull'argomento, c'è chi dice fosse Rosberg quello che è stato definito Berger da Mazzoni, ma dato che non ne condivide il compleanno io non credo che sia un Webber onorario come Webber).
Era il giorno del gran premio di Turchia del 2006, quando Felipe Massa e Michael Schumacher scattavano entrambi dalla prima fila, cose a cui non siamo abituati granché, vedere due Ferrari in prima fila (l'ultima volta è successo in Bahrein, quindi tutto sommato non vedere le Ferrari entrambe in prima fila non è tanto peggio che vederle).

Immaginate una Milly Sunshine più giovane, che ancora non si faceva chiamare Sunshine, dato che non aveva un blog e di conseguenza non aveva un nickname.
Quella Milly aveva diciotto anni e seguiva la Formula 1 da quando aveva memoria e sapeva perfettamente come sarebbero andate a finire le cose. La legge non scritta della Formula 1 dice che, a meno che il mondiale non sia già stato assegnato, la seconda guida che parte dalla pole davanti al compagno di squadra ha ben poche speranze di vincere la gara, e che se il team coinvolto è la Ferrari che insegue il mondiale in maniera concreta le speranze diminuiscono ulteriormente.
Eppure a volte non bisogna perdere le speranze, anche se tutto gioca a sfavore.

Quel giorno entrò una safety car, nelle prime fasi di gara, quando Liuzzi andò in testacoda. Tutti si riversarono nella pitlane, in modo molto meno caotico di quanto sarebbe successo in Canada 2008.
Le due Ferrari entrarono insieme, suscitando poi indignazione da parte dei fanboy, e accadde l'inevitabile: Schumacher fu costretto ad aspettare che terminasse il pitstop di Massa e si ritrovò a tornare in pista alle spalle di Alonso.
I due si giocavano il mondiale, una decina di punti li separavano. Quella seconda posizione era preziosa, il loro duello avrebbe potuto in qualche modo condizionare la lotta per il titolo. Eppure, per la prima volta da quando seguivo la Formula 1, quel giorno mi resi conto che non me ne importava niente della lotta per il titolo: la presenza di una Renault tra Massa e Schumacher era quasi una garanzia, grazie al fatto che Alonso fosse lì, e non dietro a Schumacher, a Massa era data la possibilità di conservare la leadership.

Quando Massa tagliò il traguardo, alla fine, cinque secondi prima del duo che andava a completare il podio, pensai che a quel punto non aveva più importanza quello che sarebbe successo dietro di lui.
Anzi, sarebbe stato pittoresco se Schumacher avesse superato Alonso sulla linea del traguardo, avvicinandosi a lui in classifica, perché si entrasse davvero nel vivo di quella lotta per il titolo che talvolta sembrava esistere più in teoria che in pratica.
Alonso conservò il secondo posto, per otto centesimi su Schumacher. Non mi importava. Quel giorno capii che il mio desiderio era vedere Massa vincere una gara e che avevo visto quello che desideravo, poi who kers di chi avrebbe vinto il mondiale.
Nessuno disse mai esplicitamente che quel giorno il dovere di Massa sarebbe stato quello di spianare la strada del suo compagno di squadra; nessuno a parte Rob Smedley, durante una sorta di revival della carriera di Massa in concomitanza con il suo ritiro. Smedley disse che, quando aveva visto Alonso davanti a Schumacher, quel giorno, c'era la possibilità di vincere. È stato bello sentire, seppure a distanza di anni, qualcuno che ammetteva che quell'idea non era solo mia.

sabato 7 maggio 2016

Sono passati 10 anni dal primo gran premio dell'era "Rolipe"

Il 7 maggio di 10 anni fa un Felipe Massa decisamente capellone, in confronto agli standard odierni, conquistò il primo podio della sua carriera, classificandosi terzo al gran premio d'Europa che si svolse sul circuito del Nurburgring.
Vincitore dell'evento fu Michael Schumacher, all'epoca suo compagno di squadra, mentre Fernando Alonso si classificò in seconda posizione.

In quel gran premio, per la prima volta, Rob Smedley fu l'ingegnere di gara di Massa.

mercoledì 22 ottobre 2014

Sogno Verde-Oro

[Nell'ottavo anniversario del GP del Brasile 2006]

Nel tuo Brasile s'innalzò la voce
Mentre in Europa si faceva sera,
Di venti schegge eri la più veloce
Seguisti il sogno d'una vita intera:

La stessa strada quel dì percorresti
Ma dentro te, le speranze di fuoco
Ormai più intense tu non infrangesti
Senza temere di metterti in gioco.

Poi alla fine giunse la vittoria
Sopra Interlagos svettava il calore
Mentre per te c'era tutta la gloria

Con tanta gente che gridava in coro,
Col tuo sorriso, con passione e ardore
Attuasti il tuo bel sogno verde-oro.



Si ringraziano per l'ispirazione fornita l'Epico Cavaliere dei Diciannove Gatti Neri e la tuta verde-oro che indossava il giorno in cui vinse il gran premio del Brasile otto anni fa, il 22 Ottobre 2006. *-* Questi versi sono di proprietà dell'Autrice©. Chiunque li spaccerà per propri, dovrà affrontare innumerevoli macumbe. Fonte: me stessa per F1GC forum.

lunedì 22 ottobre 2012

Sei anni fa...

Il 22 ottobre di sei anni fa Michael Schumacher ha disputato la sua ultima gara con la Ferrari, quella che in teoria avrebbe dovuto essere la sua ultima gara in carriera.

Nello stesso gran premio peraltro c'è stata anche la tuta verde indossata da Felipe! *-* Va beh, non aggiungo altro che è meglio! ;-)

giovedì 27 settembre 2012

Review stagione 2006 *-*


In questo post sono linkati i post sui gran premi della stagione 2006 (che ho rivisto in questi mesi), contenenti brevi cronache degli stessi:

- Cina

Buona lettura. *-*

Formula 1 2006: #18 Brasile (22/10)


Sono un po’ in ritardo, direi! :-) Avrei dovuto vedermi questo gran premio già un mese fa, e invece ho atteso... Va beh, meglio tardi che mai! ^^

“Barrichello è cresciuto nella casa dei nonni proprio di fronte a questo tracciato e giocava con Barros che poi è diventato uno dei campioni del motomondiale.” [CIT. Mazzoni, dopo sei minuti di Q1]
“Barrichello è cresciuto nella casa dei nonni, proprio di fronte a questo tracciato.” [CIT. Mazzoni, al 15° giro della gara]
“Un dato curioso, a proposito di pastasciutta e di Massa la parola ‘pasta’ in portoghese si traduce con la parola ‘massa’ e questo è un segno che si trova bene dalle nostre parti con la nostra dieta mediterranea.” [CIT. Ettore Giovannelli, mentre Schumacher si appresta a superare Fisichella a fine gara]


Siamo giunti all’ultimo capitolo della stagione 2006, ripercorsa a sei anni di distanza. Il Gran Premio del Brasile 2006 credo che per certi versi abbia segnato la fine di una storia che fino a quel momento sembrava già scritta. Credo che tra 2006 e 2007 si sia venuta a formare una profonda spaccatura, determinata da fatti che già alla fine del 2006 ci sembravano scontati:
> Michael Schumacher si è ritirato dalle competizioni – di lì a qualche anno sarebbe tornato, ma la cosa è abbastanza irrilevante;
> Fernando Alonso ha lasciato la Renault per la McLaren – di lì a un anno sarebbe tornato indietro, ma anche questo è abbastanza irrilevante per certi versi;
> Kimi Raikkonen ha lasciato la McLaren dopo sei stagioni per andare alla Ferrari, quello che avrebbe dovuto essere il team presso il quale sarebbe rimasto molto a lungo...
Non è stato solo questo a dare vita alla spaccatura di cui sopra, ma alla fine del 2006 ancora non sapevamo che cosa ci aspettava.
Me li ricordo ancora i miei commenti, con un mio caro amico e allora mio compagno di scuola: “il futuro compagno di squadra di Alonso in McLaren? Sì, un raccomandato ventunenne...” Raccomandato?! Cioè, sia chiaro, non metto in discussione il legame già antecedente di Hamilton con la McLaren, ma visto quello che ha fatto negli anni a venire, credo che il debutto nel 2007 di quello che al momento ritengo il miglior pilota attuale sia stato un altro punto di rottura. E non è finita qui. Me li ricordo i commenti con un’altra mia cara amica di lì a qualche mese, a giugno del 2007: “sì, Kubica non gareggerà a Indianapolis... sarà sostituito da un pilota che ha più o meno la nostra età.” Ed ecco che Vettel, altro futuro campione del mondo, andava ad aggiungersi ai numerosi punti di rottura del 2007.
Se da un lato è vero che sono tanti i fattori che cambiano più o meno radicalmente l’andamento delle cose, è anche vero che in quel periodo ne sono capitati tanti uno dietro l’altro, e non esattamente cose da poco.

Tornando più in topic: i miei ricordi dell’epoca quali sono?
Innanzi tutto le qualifiche: stavo studiando storia dell’arte quel sabato pomeriggio, non sapevo con esattezza a che ora fossero le qualifiche e a causa dello studio pensavo che avrei dovuto perdermele. Poi quando ho finito di studiare (al giorno d’oggi rimanderei lo studio a dopo le qualifiche oppure studierei il giorno prima XD) sono andata davanti alla TV nella speranza di vedermi la Q3 e invece... sorpresa! le qualifiche non erano all’ora che pensavo io, ma un’ora dopo e me le sono vista interamente! #EpicWin!
Poi il giorno dopo c’è stata la gara... momento epico! E i miei genitori che erano andati fuori quel pomeriggio mi chiamano proprio nel momento clou, quando Schumacher fora, per dirmi di andare ad apparecchiare che hanno comprato della pizza al taglio in un take away (nel 2007 situazione simile: i miei genitori mi suonano al campanello nel momento in cui Raikkonen passa in testa... ma va beh! XD)... #GiornoStorico.
Al lunedì mattina ricordo che mentre la prof di storia dell’arte interrogava alcuni miei compagni io, il mio amico di cui ho già detto e la sua compagna di banco ce ne stavamo a sfogliare “La Repubblica” nelle pagine che parlavano del gran premio... tutti articoli che ho prontamente conservato e che custodisco preziosamente accanto ad altri articoli del 2007 altrettanto preziosi, relativi a un certo gran premio di cui prima o poi parlerò (Spagna).
Ritengo inoltre che la tuta verde che indossava Massa in quell’occasione sarebbe una giustificazione accettabile per qualsiasi episodio di fangirleggio elevato all’ennesima potenza, ma direi di risparmiarvi... cioè, almeno ci provo!

Sabato 21 ottobre: qualifiche
Aaaaaaaaaaaaaaahhhhhh! (Urlo di gioia!) Hakkinen intervistato prima delle qualifiche! *-* Quanti ricordi mi risveglia questa intervista! Quell’uomo è un mito. U.U Vorrei tornare indietro di dodici anni solo per rivedere Hakkinen e Schumacher gareggiare di nuovo insieme! *_______* Va beh, tralasciamo! ^^

NB. Le qualifiche avevano al momento un format lievemente diverso da quello attuale, con Q1, Q2 e Q3 avevano uguale durata ed erano tutte e tre di quindici minuti.

Q1: Monteiro esce di pista dopo tre minuti di qualifiche finendo in testacoda all’uscita dalla Ferradura, e vengono esposte bandiere gialle.
Soltanto a metà della Q1 i piloti di Ferrari e Renault scendono in pista. A cinque minuti dalla fine Michael Schumacher fa registrare il miglior tempo, tempo che però viene battuto da Massa due minuti dopo che gli rifila nove decimi (anche se Massa ha gomme nuove, mentre MSC gira su gomme usate). Alonso conquista la terza posizione dietro ai due, ma il tempo verrà battuto in extremis da Ralf Schumacher.
Liuzzi  riesce alla fine a risalire in sedicesima posizione, mentre escono Speed, Albers, Coulthard (rallentato da problemi di assetto della vettura), Sato, Yamamoto e Monteiro.

Q2: dopo un inizio senza colpi di scena, le due Renault e Michael Schumacher scendono in pista verso la metà della sessione. MSC inizia a girare su tempi record fin da subito. A sette minuti dalla bandiera a scacchi Alonso si porta in testa, ma Michael è il più veloce tra i piloti in pista al momento e batte Alonso per otto decimi. Il tempo è ancora migliore rispetto a quello effettuato da Massa nella sessione precedente.
Massa esce dai box a sei minuti dal termine della Q2. Fisichella e Raikkonen sono nono e decimo mentre Massa e Button non hanno ancora fatto registrare alcun tempo, se non migliorano i tempi possono rischiare l’esclusione. Massa nel frattempo sta effettuando il suo primo tentativo, su tempi piuttosto buoni. Chiude infatti secondo a quattro decimi e mezzo da Schumacher. Fisichella scende in undicesima posizione.
Button è undicesimo nel suo primo tentativo, davanti a Fisichella. Entrambi però riescono a passare sul traguardo prima della bandiera a scacchi e hanno un ulteriore tentativo a disposizione. Fisichella risale, così come diversi altri piloti, in top ten rientrano MSC, Massa, Alonso, Trulli, Raikkonen, Fisichella, RSC, Barrichello, Kubica e Heidfeld. Esclusi: Webber, De La Rosa, Rosberg, Button, Doornbos e Liuzzi. Doornbos partirà in ultima posizione a causa della retrocessione di dieci posizioni per avere sostituito il motore.

Q3: tutte le vetture sono già pronte all’uscita della pit-lane in quanto conviene consumare la maggior quantità possibile di carburante allo scopo di avere la vettura più leggera alla fine e riuscire a fare tempi migliori. Tutti scendono in pista fin da subito e dopo pochi secondi la Ferrari di Schumacher inizia a rallentare, lasciando sfilare le altre vetture uscite dai box dietro di lui. Pare che ci siano problemi, infatti Michael rientra ai box dove parcheggia la vettura. Sembra ci sia stato un problema al limitatore.
Massa fa registrare fin da subito il miglior tempo, che migliora nel suo secondo tentativo di ben sei decimi e di altri quattro nel terzo tentativo.
Quando mancano sei o sette minuti alla fine delle qualifiche la maggior parte delle vetture rientrano per un cambio gomme e tornano in pista.
I tempi di Massa continuano ad essere migliori rispetto a quelli dei piloti che seguono, in pista sono nove in totale dal momento che MSC a causa dei problemi riscontrati sulla sua vettura non è riuscito a tornare in pista. Si presume che ci siano problemi di alimentazione.
Massa conserva la leadership e conquista la pole position, seguito da Raikkonen in 2^ posizione. Quando tutti i piloti hanno completato il loro ultimo giro seguono Trulli, Alonso, Barrichello, Fisichella, Ralf Schumacher, Heidfeld, Kubica e Michael Schumacher.

La gara (totale giri: 71)
Giro 1: Massa, Raikkonen e Trulli rimangono nelle prime tre posizioni, segue poi Alonso, mentre Michael Schumacher già dopo poche curve inizia a rimontare diverse posizioni superando le BMW e portandosi alle spalle del fratello. Nel frattempo c’è stata una collisione tra  due Williams: Webber perde l’ala anteriore, mentre Rosberg procede, ma nel tentativo di raggiungere pit-lane perde il controllo della propria vettura e impatta violentemente contro un muro, rimbalzando in pista.
Giro 2: entra in pista la safety car a causa della vettura incidentata di Rosberg ferma in pista. Dietro la gara di sicurezza Massa è leader seguito da Raikkonen, Trulli, Alonso, Fisichella (che ha rimontato una posizione su Barrichello alla fine del primo giro), Michael Schumacher (che ha superato prima Ralf e poi Barrichello alla fine del primo giro), Barrichello, Ralf Schumacher. Questi sono i primi otto.
Giro 7: riprende la gara, con Raikkonen che cerca di avvicinarsi a Massa (che riesce comunque dopo poche curve a recuperare e a distanziare il finlandese), mentre MSC riesce ad avvicinarsi a Fisichella.
Giro 8: Alonso è in lotta con Trulli per la terza posizione, lo spagnolo è quarto e tiene dietro Fisichella e Schumacher.
Giro 9: Schumacher supera Fisichella, ma nel sorpasso vi è un contatto tra i due: Schumacher fora la posteriore sinistra e deve effettuare un giro quasi completo prima di rientrare ai box. Viene sfilato da tutte le vetture e, quando finalmente esce dai box, esce esattamente alle spalle di Massa, quindi è doppiato di un giro. Massa, che nel frattempo ha quasi sei secondi di vantaggio su Raikkonen, lo lascia sdoppiare.
Giro 10: Ralf Schumacher esce di scena, rientrando ai box a causa di un problema al retrotreno che gli costa il ritiro. All’11° giro è la volta dell’altra Toyota di Trulli, che si ritira per un problema analogo a quello del compagno di squadra.
Giro 13: Schumacher ha mezzo minuto di distacco da Monteiro, che è penultimo. In zona punti virtuale troviamo invece: Massa, Raikkonen, Alonso, Fisichella, Barrichello, Button, Kubica e De La Rosa.
Giro 14: sfruttando un errore di Raikkonen, Alonso riesce a guadagnare circa due secondi sul finlandese. Intanto Coulthard procede lentamente verso i box, dove si ritirerà
Giro 17: Massa ha circa nove secondi e mezzo di vantaggio su Raikkonen. Schumacher sta rimontando su Monteiro a circa tre secondi al giro, i due sono 16° e 17°, in pratica sono gli ultimi, dal momento che già cinque piloti si sono ritirati.
Giro 22: iniziano i primi pit-stop con il rientro di Raikkonen, Fisichella e Barrichello (con questi due che rischiano la collisione nella pit-lane). Raikkonen rientra in pista alle spalle di De La Rosa e Heidfeld. È 7°, mentre Fisichella e Barrichello rientrano in pista rispettivamente 8° e 9°.
Giro 25: rientra Massa, mentre Alonso prosegue e al momento è al comando della gara, seguito da Button. Massa esce in terza posizione dietro allo spagnolo e all’inglese. Button rientra al 26° giro, per poi tornare in pista in 7^ posizione alle spalle di Raikkonen, e davanti a Fisichella e Barrichello.
Giro 26: Alonso si ferma ai box, quando torna in pista è quinto dietro a Massa, Kubica (che si fermerà al 28° giro), De La Rosa e Heidfeld (il suo primo pit-stop sarà al 29° giro). Dal momento che i due piloti della BMW e De La Rosa non si sono ancora fermati, Alonso è virtualmente secondo: infatti è ritornato in pista davanti alla McLaren di Raikkonen.
Giro 29: Button supera Raikkonen e ora è quarto (virtualmente terzo dato che DLR che è secondo si deve ancora fermare).
Giro 30: mentre alcuni piloti delle retrovie si sono fermati ai box, Schumacher supera Monteiro per la tredicesima posizione. Kubica danneggia la propria vettura in un contatto con la Toro Rosso di Speed.
Giro 32: Schumacher supera Doornbos per la 12^ posizione. Un giro più tardi è 11° dopo avere superato anche Liuzzi.
Giro 36: Schumacher è 10° e si sta avvicinando le BMW. Rientra intanto ai box De La Rosa (unico pilota su una sola sosta), che fino a quel momento aveva “rallentato” Alonso e Button. I due piloti sono in lotta per la seconda posizione, a oltre venti secondi di distacco da Massa.
Giro 37: c’è meno di mezzo secondo tra Schumacher e Heidfeld, il pilota della Ferrari va più veloce rispetto alla BMW e riesce a superare Heidfeld recuperando l’8^ posizione.
Giro 39: Heidfeld rientra ai box per la sua seconda sosta, dove gli viene anche sostituita l’ala anteriore danneggiata in un contatto con la Toro Rosso di Liuzzi al 32° giro.
Giro 40: Schumacher supera Kubica per la 7^ posizione. A causa di un errore però perde immediatamente la posizione recuperata sul pilota della BMW. Inizia comunque subito a recuperare il gap dovuto all’errore che ha fatto e lo supera nuovamente al giro successivo.
Giro 46: Fisichella e Barrichello sono in lotta per la quinta posizione, a meno di un secondo l’uno dall’altro. Schumacher ancora distaccato dai due ha comunque pista libera e, grazie a un miglior ritmo, si avvicina a loro.
Giro 47: Barrichello si ferma ai box per il secondo e ultimo pit-stop. Un giro più tardi si ferma Michael Schumacher. I due sono rientrati in pista rispettivamente in settima e ottava posizione, davanti a De La Rosa (che non si fermerà più fino alla fine). Barrichello, Schumacher e De La Rosa sono abbastanza vicini.
Giro 50: effettuano la sosta anche Fisichella e Kubica, mentre Schumacher si trova a due decimi di distanza da Barrichello. Fisichella ritorna in pista davanti a Barrichello e Schumacher.
Giro 51: si ferma ai box Button, mentre Schumacher sorpassa Barrichello e ora è sesto a qualche secondo di distacco da Fisichella.
Giro 53: Massa si ferma ai box in prima posizione, visto l’elevato margine che aveva su Alonso, unico pilota della top-8 che ancora si deve fermare (si fermerà al 55° giro conservando la seconda posizione su Button). Gli altri piloti virtualmente a punti sono al momento Button, Raikkonen, Fisichella, Schumacher, Barrichello e De La Rosa. I piloti della top-8, a parte Massa e De La Rosa, sono tutti molto vicini: tra Alonso in 2^ posizione (dopo la sosta) e Barrichello che è 7° ci sono soltanto 12 o 13 secondi di gap.
Giro 55: rallentato dal doppiaggio di Yamamoto, Schumacher perde lievemente terreno nei confronti di Fisichella. Riuscirà comunque a recuperare e un giro dopo sarà distaccato di meno di un secondo dal pilota della Renault.
Giro 59: Schumacher fa un errore, arrivando lungo e perdendo terreno nei confronti di Fisichella. Recupera nuovamente e al 61° giro è distaccato di due decimi.
Giro 61: Fisichella arriva lungo in una curva e Schumacher lo supera, recuperando la quinta posizione, mentre Fisichella deve vedersela anche con Barrichello. Ora Schumacher ha davanti la McLaren di Raikkonen.
Giro 64: a causa di un cedimento di una sospensione Heidfeld, che era 11°, finisce in testacoda e va a sbattere contro le barriere in fondo al rettilineo dei box. Le bandiere gialle esposte dopo l’incidente sembrano frenare la rimonta di Schumacher, che in quel tratto avrebbe potuto tentare un sorpasso a Raikkonen, al quale ormai è davvero vicino.
Giro 67: Schumacher quasi affianca Raikkonen, che riesce a conservare la posizione... almeno per ora! Al 69° giro infatti Schumacher riesce a effettuare il sorpasso e conquista il quarto posto strappandolo al proprio successore in Ferrari.
Giro 70: Alonso e Button sono in lotta per la seconda posizione, tra di loro c’è meno di un secondo. I due hanno un margine di circa sei secondi su Schumacher.
Giro 71: Massa inizia l’ultimo giro e rimane al comando, con parecchi secondi di vantaggio, fino alla bandiera a scacchi. Conquista la sua seconda vittoria in carriera nella gara di casa, con Alonso e Button – a posizioni invariate – che vanno a completare il podio. Arrivano a punti anche Schumacher, Raikkonen, Fisichella, Barrichello e De La Rosa. Completano la top-ten Kubica, ultimo pilota a pieni giri, e Sato che porta la Super Aguri in 10^ posizione!

Il risultato


Considerazioni finali
È stato un ultimo gran premio grandioso, quello del 2006. Tutto è stato fantastico. Vedere Massa che sventola una bandiera brasiliana nel giro d’onore è spettacolare. Scoprire che Sato – cosa che non ricordavo – è arrivato 10° è spettacolare! *_______*
Complimenti ad Alonso per il suo secondo titolo, ma non riesco a trattenermi, il mio interesse è più che altro per i miei tre piloti preferiti: uno ha dominato la gara, uno ha rimontato dall’ultima alla quarta posizione, uno ha portato la Super Aguri in top-ten (peccato che all’epoca non ci fossero punti per la decima posizione). *-* #MomentoEpico.
È meglio se non aggiungo niente sul podio, in modo da conservare un po’ di serietà per questo post. ^^ Comunque io l’inno brasiliano lo voglio risentire, prima o poi. U.U

Comunque è stata grandiosa questa stagione, specie nella sua seconda parte. Sembrava tutto scontato, a metà campionato, e poi il mondiale è rimasto aperto fino alla fine. #Spettacolare.

giovedì 23 agosto 2012

Formula 1 2006: #17 Giappone (08/10)


Eccoci con il gran premio del Giappone! 53 giri tutti da rivivere... o nel mio caso da vivere, dato che all’epoca andavo avanti di repliche sintetiche su Raidue. -.- #Follia. E all’epoca peraltro non c’erano né decoder né nulla e il videoregistratore era utilizzabile... le fortune che si avevano ma non lo si capiva... Va beh, lasciamo stare. U.U

Ricordo comunque una cosa un po’ strana che accadde: il mio stato di “coma-da-studentessa-di-scuole-superiori” finì per un attimo verso le nove di mattina o un orario del genere. Mio padre era davanti alla TV con l’audio acceso (di solito lo tiene nullo o bassissimo quando sono a letto – dal momento che la mia stanza è ricavata dividendola dal salotto dove c’è la TV e non possiede una porta)... e sentii la voce di Mazzoni che parlava della “seria ipoteca sul titolo” da parte di Alonso.
Ricordo che mi riaddormentai, non prima di avere provato un senso di profonda tristezza dentro di me. Possiamo rigirare la questione come vogliamo, possiamo dire che la Renault era il mio team preferito, ma allo stesso tempo gli idoli d’infanzia non si dimenticano mai, nemmeno quando hanno vinto talmente tanti titoli e tante gare che non si riesce più nemmeno a provare la soddisfazione di un tempo per una sua vittoria. È stato quel giorno che ho capito che, nonostante la Renault, nonostante Massa, nonostante tutto il resto, una parte di me continuerà a sostenere Michael fino alla fine.

Va beh, basta con i sentimentalismi... passiamo alle cose serie. U.U

Ah, a proposito di cose serie: direi che è meglio soprassedere sulle dichiarazioni fatte da Alonso dopo la gara... per intenderci, non sto criticando il fatto che sia stato uno dei pochi piloti a dichiarare di avere provato soddisfazione nel vedere un avversario procedere col motore in fumo, questo no... ma quello che ha detto a proposito del team per cui corre ora e a proposito del suo attuale compagno di squadra, secondo me se lo poteva risparmiare di gran lunga.
Alla luce di Singapore 2008, poi, mi sembra veramente assurdo. Schumacher ha vinto anche a spese dei propri compagni di squadra, talvolta, quando era in Ferrari. Ma nessuno dei suoi compagni di squadra s’è mai schiantato apposta per far entrare la safety car e farlo vincere. La Renault, a questo proposito, invece, ne sa qualcosa... e lo dico da fan Renault che ero un tempo, oltre che da tutt’altro che simpatizzante della Ferrari.
Mi sorprende inoltre l’esercito di fanboy che un tempo criticava certe dichiarazioni e che ora se le è dimenticate, ma dopotutto i fanboy non sono famosi per avere una memoria di ferro.

La cronaca della gara
Background: Massa e M. Schumacher si sono qualificati in prima fila, seguiti da Ralf Schumacher, Trulli e Alonso soltanto in quinta posizione affiancato da Fisichella, mentre in quarta fila scattano Button e Barrichello.
Si ricorda che, prima della penultima gara stagionale, Michael Schumacher e Fernando Alonso sono appaiati in classifica a 116 punti.

Giro 1: PARTENZA! Massa mantiene la leadership, si accodano MSC, RSC, Trulli e Alonso che alla partenza non riesce a guadagnare posizioni. Ma dopo un paio di curve Alonso riesce a superare Trulli e si lancia all’inseguimento dell’altra Toyota. Completano la top ten Button, Fisichella, Heidfeld, Barrichello e Raikkonen. Alla fine del primo giro Alonso fa un errore e rischia parecchio, ma riesce a mantenere la posizione.
Giro 2: MSC supera Massa.
Giro 3: Barrichello rientra ai box per sostituire l’ala anteriore, probabilmente danneggiata in un contatto alla partenza.
Giro 7: Trulli, in quinta posizione, sta ormai perdendo contatto dai piloti che si trovano nelle prime quattro posizioni, ancora parecchio vicini l’uno all’altro.
Giro 8: Alonso fa un errore, arriva lungo a una curva e perde terreno nei confronti di RSC, ora Trulli lo segue molto da vicino. Il gap tra Schumacher in prima posizione e Alonso è 5,3. I due al momento girano più o meno sugli stessi tempi e non sembra esservi particolare differenza di rendimento tra le gomme Bridgestone di cui dispone la Ferrari e le Michelin di cui dispone la Renault.
Giro 11: Alonso si è riportato a un secondo da Ralf Schumacher, che ora è staccato di oltre tre secondi da Massa (che invece segue MSC a meno di un secondo). Dietro a Trulli completano la zona punti virtuale Fisichella, Button e Heidfeld, con Raikkonen e Kubica a concludere la top-ten. Un giro più tardi il gap è tre decimi e mezzo. Intanto si preparano i meccanici della Toyota.
Giro 13: Trulli rientra ai box. Intanto Alonso supera RSC.
Giro 14: anche Massa si ferma per il primo rifornimento. Ci sono problemi nel montaggio di una delle ruote posteriori, probabilmente, e la sosta si prolunga oltre gli otto secondi. Anche RSC effettua il rifornimento contemporaneamente.
Giro 15: si ferma Fisichella, mentre Alonso è il pilota più veloce in pista e sta recuperando decimi preziosi su MSC. Massa nel frattempo è alle prese con Heidfeld, che ancora deve effettuare la prima sosta.
Giro 16: si ferma ai box Alonso che torna in pista davanti a Heidfeld e di conseguenza anche davanti a Massa. Virtualmente adesso Alonso è secondo (e secondo anche di fatto quando al giro successivo Button che era ancora secondo a zero soste si ferma ai box).
Giro 19: si ferma Schumacher ai box, che ritorna in pista in prima posizione – tra lui e Alonso circa cinque secondi. Rientra ai box anche Heidfeld e ora Massa è di nuovo terzo.
Giro 21: Albers perde l’ala anteriore lasciando probabilmente detriti sulla pista. Non ci sono però bandiere gialle.
Giro 23: Raikkonen si ferma sulla sua prima sosta. Dopo i primi pit-stop troviamo in ordine: 1° MSC, 2° Alonso, 3° Massa, 4° Trulli, 5° RSC, 6° Fisichella, 7° Button, 8° Raikkonen, 9° Heidfeld, 10° Kubica. Tra il leader e il pilota che lo segue il distacco è fissato su circa cinque secondi, con poca differenza tra i tempi d uno e quelli dell’altro, cosicché non ci sono particolari cambiamenti nei giri che seguono. In terza posizione Massa è staccato da Alonso di circa cinque secondi.
Giro 26: MSC ha una lunga serie di doppiati davanti, Alonso ne approfitta per recuperare decimi preziosi. Al 27° giro scende al di sotto dei quattro decimi, mentre Schumacher ha effettuato il primo doppiaggio, quello della Honda di Barrichello. Doppia successivamente anche Liuzzi, mentre Alonso è ancora stabilmente dietro a Barrichello.
Giro 28: Schumacher doppia Speed mentre Alonso doppia Barrichello. Ora Michael ha Doornbos e Coulthard davanti. Al 29° giro Alonso doppia Liuzzi, mentre Schumacher si libera dei doppiati. Il gap riprende a salire, portandosi a 4,6, in quanto Alonso sta affrontando gli stessi problemi di traffico che Schumacher si è ritrovato davanti poco prima.
Giro 30: mentre Alonso doppia Doornbos e si ritrova davanti Coulthard, il suo distacco da Schumacher sale a oltre cinque secondi. Intanto Trulli rientra per la seconda sosta. Un giro più tardi rientra anche RSC, che nel pit-stop perde una posizione a vantaggio del compagno di squadra.
Giro 32: Kubica ha un’uscita di pista mente era in decima posizione, sfiora le barriere, ma riesce a ritornare in pista.
Giro 33: Trulli e RSC sono staccati di meno di sei decimi. Via radio viene comunicato a RSC che Trulli ha dei problemi.
Giro 34: Fisichella rientra ai box per la seconda sosta, tornando in pista davanti alle due Toyota.
Giro 35: il gap tra Schumacher e Alonso è di quasi sei secondi al momento, i due girano su tempi molto simili l’uno all’altro. Massa è terzo a circa dieci secondi di distacco dal pilota della Renault.
Giro 36: Alonso e Massa ai box. Un giro più tardi si ferma anche MSC, che torna in pista con vari secondi di vantaggio su Alonso.
Giro 37: COLPO DI SCENA! Schumacher rompe il motore e dopo un’enorme fumata è costretto al ritiro, Alonso passa in testa.
Giro 38: Button si ferma ai box per l’ultima sosta.
Giro 40: Webber si ritira con una ruota semi-staccata.
Giro 43: quando mancano dieci giri al finale in zona punti troviamo Alonso, Massa, Fisichella, Button, Raikkonen, Trulli, Ralf Schumacher, Heidfeld.
Giro 50: Heidfeld e Kubica sono in lotta per l’ottava posizione, staccati di pochi decimi l’uno dall’altro.
Giro 51: Yamamoto finisce in testacoda, ma proprio quando sembra destinato a rimanere fermo nel mezzo della pista riesce a ripartire.
Giro 54: inizia l’ultimo giro senza che vi siano stravolgimenti in top-8. È l’ultimo giro di Alonso verso la settima vittoria stagionale. Bandiera a scacchi: passa Alonso e diversi secondi più tardi anche i piloti che lo seguono, Massa e Fisichella a completare il podio, a punti anche Button, Raikkonen, Trulli, RSC e infine Heidfeld che ha conservato la posizione nei confronti di Kubica.

Il risultato della gara


Considerazioni finali
Non avevo mai fatto caso all’espressione di Michael mentre tornava ai box a piedi... O.o Cioè, io non oso immaginare quante imprecazioni da scaricatore di porto siano uscite dalla sua bocca in quel momento!
Credo comunque che questo gran premio sia stata l’ennesima dimostrazione che in Formula 1 nulla è mai scontato fino alla fine. Come hanno detto i telecronisti spagnoli, per ben due volte, “hay vida despues de la muerte”. Penso che sia una metafora che descrive bene il modo in cui vanno le cose in Formula 1: soltanto dopo le qualifiche del sabato sembrava che la Ferrari potesse dominare e che la Renault fosse in difficoltà. Ventiquattro ore più tardi Schumacher si ritirava per un guasto al motore e Alonso era leader del mondiale con dieci punti di vantaggio quando mancava un solo gran premio alla fine.
E di quell’ultimo gran premio, appunto, non posterò soltanto la cronaca della gara, ma anche quella delle qualifiche, che sono riuscita a trovare, per giunta con telecronaca in italiano. Dopodiché sarà finita con il mondiale 2006... ma non disperatevi, ho intenzione – nei limiti del possibile (vedi: trovare i gran premi, in parte ne ho già trovati comunque) – di ripercorrere anche il 2007 e il 2008.

Sempre per quanto riguarda questo gran premio, mi ha fatto un certo effetto vedere anche il box della Super Aguri e lo stesso Sato celebrare una quindicesima posizione, ottenuta tenendo dietro la Midland/Spyker di Monteiro. Semplicemente fantastico: non il risultato in sé, ma vedere che mentre c’è chi festeggia per un mondiale ormai vinto, c’è anche chi celebra un risultato del genere... e c’è chi celebra in modo sobrio... ma va beh, se continuo mi danno dell’antiferrarista, anche se quel giorno Alonso correva contro la Ferrari e soprattutto parlava contro la Ferrari.
TAKU, MENO MALE CHE CI SEI TU! *-*

...E alle due della notte tra il 22 e il 23 agosto ho versato le lacrime che non versai sei anni fa.