venerdì 31 luglio 2015

#10: Commento al Gran Premio d’Ungheria: Hungaroring, 24-26 Luglio 2015

Qualifiche | Gara

La Formula 1 è fondata su alcune certezze: 1) in questo campionato vincono sempre le Mercedes, 2) Vettel non ha mai vinto il gran premio d’Ungheria, 3) l’Autrice© dei commenti è una persona dolce, cordiale, per nulla sarcastica e per nulla acida.
Sono certezze talmente fondamentali che mi sembra più che scontato doverle declamare a gran voce senza nemmeno salutare prima. Comunque rimediamo subito: un cordiale saluto, questo è il commento al gran premio d’Ungheria, l’ultimo gran premio in cui si userà una procedura di partenza assistita. Mi è sfuggito sia quando sia perché sia arrivata questa decisione di cambiare le cose in corso d’opera, ma non è il caso di preoccuparsene più di tanto. È ritenuto perfettamente normale che di tanto in tanto le regole cambino così dal nulla nel bel mezzo della stagione. Parliamo piuttosto di quello che conta nella vita, tipo che Who’s That Guy e quella Milly con cui aveva impiegato cinque ore per cucinare una torta non si seguono più a vicenda su Twitter, quindi con tutta probabilità si sono lasciati. Che sia per problemi di cuore che Who’s That Guy ultimamente sta vedendo messa in discussione la sua supremazia, iniziando a prenderlo in quel posto con una certa frequenza dallo Spazzino della pitlane? ...Oh, a proposito, c’è una new entry in casa Sacra Cenerentola, si tratta di Fabio Leimer, che ha disputato le prove libere del venerdì mattina. Non si sa che fine abbia fatto Jordan King, probabilmente quello non serve nemmeno per le foto con la maglietta del team, dato che non se ne sente parlare da mesi, da adesso in poi sarà Leimiiii a girare al venerdì e a partecipare alle foto di gruppo del team, accanto a Who’s That Guy con l’aria da concorrente di talent show e allo Spazzino della pitlane che sembra un mix tra un rockettaro e una voce bianca nel coro della chiesa. Dal punto di vista dell’estetica, questa new entry forse è ancora peggio. Davvero, in confronto a questi Glock, D’Ambriiii e Yammiiii sembravano dei fighi stratosferici.
Rimaniamo in tema di Spazzino della pitlane, perché in questi ultimi giorni ha fatto dichiarazioni molto interessanti, il che sinceramente mi ha portata a chiedermi se fosse sobrio. Ha dichiarato, infatti, che con la nuova vettura cercheranno di competere con la McLaren e che è sorpreso del fatto che finora non hanno conquistato dei punti, nonostante ci siano state occasioni anomale in cui avrebbero anche potuto puntare ad arrivare in top-ten.
...
...
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...Eh?! O.O
Robbiiiii?! Ci sei?! Stiamo parlando del campionato, non delle gare che fate tu e Who’s That Guy alla playstation mentre gli altri piloti disputano la Q2!
Per finire lo Spazzino della Pitlane ha anche rassicurato tutti i suoi fan (sì, insomma, la madre sarà una sua tifosa, immagino): non c’è alcun pericolo che qualcuno lo cacci via a calci nel culo. Lui si difenderà armato di scopa. U.U Sì, insomma, non l’ha detto proprio in questi termini, ma abbiamo capito che cosa intendo. Procediamo, quindi, e passiamo al venerdì.

Venerdì mattina ho guardato una parte delle prove libere, soffermandomi ad ammirare il fondo della vettura di Checoooo. Sì sì, avete letto bene, il fondo della vettura, dato che a un certo punto si è ritrovato a testa in giù. Sia chiaro, lui non aveva fatto niente di male, era la vettura che, decidendo di volersi prendere una pausa, ha dato forfait: una sospensione ha ceduto di netto provocando conseguenze al di fuori del suo controllo.
Checoooo: “Oh my Maldiiii.”
Maldiiii: “Cosa c’è, hai bisogno d’aiuto? Potevi chiamarmi, ti avrei aiutato a fare un volo più spettacolare.”
Checoooo: “Stai insinuando che io non so volare in modo spettacolare?”
Maldiiii: “Senza offesa, vola meglio lo Scoiattolo Nerd.”
Checoooo: “Lo Scoiattolo Nerd è un bambino innocente, non merita di vedere il mondo al contrario.”
Maldiiii: “Sì, esatto, lo Scoiattolo Nerd è un bambino innocente che non passa tutto il tempo a litigare con la gente via stampa.”
Checoooo: “Perché dovrebbe litigare via stampa? L’anno scorso il suo compagno di squadra non gli ha insegnato che anziché insultare altre persone via stampa è meglio prenderle a bottigliate?”
Maldiiii: “Non ne ho idea. Io, però, gli ho insegnato a volare, ma lui ha dimostrato che non sempre l’allievo batte il maestro.”
Checoooo: “Però spesso l’allievo sbatte contro il maestro.”
Maldiiii: “Anche questo è vero.”
Checoooo: “E comunque siamo a 1 a 0 per me. Da oggi in poi sapranno tutti che sono un volatile piuttosto grazioso. Non si può dire lo stesso di te. Cioè, in realtà anche se fossi cappottato da qualche parte, non saresti comunque grazioso.”
Maldiiii: “Ti sei mai visto allo specchio?”
Checoooo: “Non mi ci guardo mai, perché stranamente vedo la tua immagine.”
Maldiiii: “E io vedo la tua.”
Checoooo: “Ecco, lo sapevo, anche tu fumi erba indiana di nascosto!”
A proposito di erba indiana, durante le prove libere di venerdì pomeriggio ne è stata consumata in quantità industriale: le Force India non sono scese in pista, quindi con tutta probabilità hanno trascorso il tempo a fare un festino in stile indiano, un po’ come nei film di Bollywood in cui all’improvviso tutti si mettono a ballare così dal nulla.
OMG! Chissà come sarebbe un film di Bollywood sulla Formula 1!
Roba del tipo: i commissari di percorso si avvicinano per accertarsi che Checoooo sia capace di reggersi in piedi nonostante il giramento di testa, si rendono conto che ce la fa e... sìììììì, tutti a ballare nel bel mezzo della pista, con le vetture che si fermano e si mettono a fare donuts a passo di danza! Solo uno scende dalla macchina. È Maldiiii.
Checoooo: “E tu cosa ci fai qua?”
Maldiiii: “Ballo. Con te.”
Checoooo: “Oh my Gutiiii!”
Maldiiii: “A proposito... dov’è Gutiiii?!”
Voce fuori campo: “threesome!”
Una fangirl di Tumblr: “No, Maldiiii non può essere shippato, perché è brutto, cattivo, sfasciacarrozze e affetto da calvizie precoce.”
Voce fuori campo: “Ma è anche trollone.”
Una fangirl di Tumblr: “E allora?! È un trollone, ma non è un precious cinnamon roll too good to be true.”
Voce fuori campo: “Okay, le fangirl di tumblr fumano rotoli di cannella e paragonano i piloti a loro. Quindi vorrebbero fumarsi i piloti.”
Altra voce fuori campo: “Oh ma sacré Caterhààààm, voiture verte du Petit Charles et de Guidò Je Conduis par le jardin!”

Okay, ho già dedicato abbastanza spazio al venerdì (che tra parentesi era l’anniversario di quando Webbiiii ha scarrozzato Ferniiii ai box e la cosa su Tumblr è stata accolta come una ricorrenza di rilevanza di portata internazionale, mentre mercoledì 22 nessuno aveva parlato del fatto che fosse l’anniversario del giorno in cui Feliiii mandò testualmente a cagare Ferniiii davanti a una telecamera che li stava riprendendo), quindi vediamo di sintonizzarci direttamente su sabato (anniversario della fasterthanyouità di Ferniiii), al momento della Q2.
Voce fuori campo: “What the fuck?! La Q2 non è quella parte di qualifiche che viene depennata da ogni commento perché non succedono mai cose degne di interesse?”
L’Autrice©: “Sì.”
Voce fuori campo: “Allora dovresti descrivere la scalata verso il successo del precious Marussia Boy too child-looking to be in his mid 20s.”
L’Autrice©: “Oh my Dani Smile, sììììììììììììììììììììììììì!”
Chiedo venia per essermi dimenticata di un momento memorabile, che nel mondo non si è filato praticamente nessuno: lo Spazzino della Pitlane, dato che le premesse erano dimostrare che un giorno, molto lontano, potranno battere la McLaren, si è preoccupato quantomeno di poter battere l’unica vettura alla sua portata, quella del compagno di squadra, cosa non del tutto scontata, dato che il suo compagno di squadra è il Who’s That Guy che si guadagnò un momento di popolarità tenendo testa a nientemeno che Ferniiii quel giorno in cui mio zio dedusse che sì, tutto sommato la Caterham era una macchina scarsa, ma la sua velocità di punta era superiore rispetto alla Ferrari. Come abbiano fatto ad arrivare costantemente ultimi con una macchina migliore della Ferrari permane un mistero, così come permane un mistero il fatto che mio zio fosse al corrente dell’esistenza della Caterham, cosa di cui comunque non sono poi così sicura.
Who’s That Guy: “Cosa... cosa... cosa? Io sono dietro al mio compagno di squadra? Ciò non mi aggrada! È uno scandalo ben peggiore di quando Gillette Fusion si mise a baciare un cartello che ritraeva la sua pseudo-ragazza dopo essersi lasciato con la Petit Soeur du Grosjì. WHO’S THAT GUY POWAAAAAAAA! I’m the boss!”
Who’s That Guy ha fatto il tempone stratosferico nel finale... giusto in tempo per essere battuto venti secondi più tardi dallo Spazzino della Pitlane, che si è ripreso ciò che gli spettava, dato che era inkkkkkazzzzzzzato per essere rimasto a spazzare la pitlane al venerdì mentre Leimiiiii andava in giro con la sua macchina e sentiva di doversi riprendere per l’affronto subito. Who’s That Guy, comunque, si è vendicato battendolo a briscola.
Se l’ultima fila era dominata dai Marussia Boys, è il caso di soffermarsi sulla penultima: i Sauber Boys! A proposito, ci sono novità di un certo livello, in quanto il team avrebbe annunciato di avere confermato entrambi per la prossima stagione. Io non mi stupirei se il prossimo anno a questo punto della stagione durante le gare passassero il tempo su Twitter a scambiarsi opinioni sui risultati e su quale sia il colore più adatto per la cravatta da indossare in tribunale.
Il primo degli esclusi è stato Jensinho e...
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...
...OH MY FELIIII CRY, c’è Ferniiii in Q2, quindi ne vedremo delle belle. In effetti sì, ne abbiamo viste delle belle, tipo che dopo essersi fermato per il rituale problema al motore si è messo a spingere la macchina da solo nel tentativo di condurla ai box. Su che cosa stessero facendo i commissari di percorso nei cinque minuti che hanno impiegato a raggiungerlo non sappiamo nulla, ma ci sono due teorie al riguardo: la prima è che stessero facendo una partita a briscola, la seconda che stessero ballando in stile film di Bollywood sbattendosene altamente le palle di tutto quello che accadeva nei dintorni. La seconda soluzione è probabilmente la più corretta.
Ferniiii: “Okay, ora che vi siete degnati di raggiungermi, posso andare ai box a fare da aiuto-mazziere a Jensinho?”
I commissari: “Dipende. Il tuo futuro è nelle mani della Stellona. Se ti dovesse trovare e fermarti placcandoti in stile giocatore di rugby, avresti ben poche speranze.”
Ferniiii: “Oh, aspetta che corro a travestirmi da spazzino della pitlane, così da passare inosservato. BRISCOLA TIME!”
Lo Spazzino della Pitlane: “Reggimi le carte!”
Ferniiii: “WTF?! Io sono il Sommo Ferniiii Imperatore di Oviedo, di Woking e di tutto il Giappone, quindi mi devi cedere il posto.”
Lo Spazzino della Pitlane: “Non ci penso nemmeno! Solo gli esclusi in Q1 possono giocare a briscola ad alti livelli.”
Ferniiii: “Oh my Who’s that guy.”
La giornata di sabato è finita con la Q3, in cui i Mercedes Boyssss dominavano ancora una volta la prima fila, dietro a una serie random di Ferrari, Redbull e Williams in ordine sparso. La cosa più pittoresca della griglia di partenza, comunque, era la settima fila: c’erano l’uno di fianco all’altro Checoooo e Maldiiii! *-*

Mi rendo conto di non essere stata molto chiara sulle varie posizioni, ma direi che possiamo sorvolare, passando direttamente alla gara: è altro che conta nella vita, mica il fatto che il Gangster Rapper stia collezionando pole position alla stessa velocità con cui i comuni mortali collezionano i punti del supermercato e che alla prossima pole position vincerà un servizio di piatti.
Finito il giro di formazione, tutti erano sul punto di partire...
Feliiii: “Ehi, dove sei??????”
Voce fuori campo: “Ma cosa succede?”
I semafori: “Mettiamo un po’ di luci gialle, così c’è più stile.”
Feliiii: “Che cosa ci fai lì nel bel mezzo della mia piazzola?! Vuoi essere investita?”
La rana: “Voglio esplorare un po’ il mondo. È una scocciatura stare sempre nascosta nel tuo taschino della tuta o guidare mentre tu dormi!”
Feliiii: “Torna qui, che se no la gara non può partire.”
Voce fuori campo: “Okay, problema risolto. La rana di Feliiii è scappata e si è posizionata sulla sua piazzola sulla griglia di partenza. Le inquadrature non spiegano esattamente dove si sia posizionato Feliiii, ma non importa, quello che conta è che tra un paio di minuti si farà una partenza decente e che i giri verranno decurtati da 70 a 69, 69 in onore al 1969, l’anno di nascita del pilota più celebre e conosciuto dell’intera storia della Formula 1...
...
...
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... ovvero il glorioso ed eccelso Hideki Noda.”
Superato il problema della falsa partenza, quello che conta è quanto accaduto al via della gara: LO SPAZZINO DELLA PITLANE HA ATTACCATO E SUPERATO L’ALTRO FELIPE! Oh my Marussia! Purtroppo non ha mantenuto la posizione che per qualche nanosecondo, però sono cose a cui non si può rimanere indifferenti.
Peccato che davanti il Gangster Rapper, subito giustificato dall’intera popolazione mondiale che l’ha visto come una vittima del sistema, si sia fatto notare ancora di più toppando la partenza. Ci aveva già abituati bene a Silverstone, ma questa volta ha voluto strafare: si è fatto superare da ben tre vetture e, non contento, di lì a un paio di curve ha iniziato a girare per i prati.
Le tre vetture erano, in ordine esatto: Sebbiiii, Kimiiii e Britney.
L’Autrice©: “OH MY FELI CRY...”
Era un momento da standing ovation, ma ero troppo impegnata a 1) rendermi conto che le due Ferrari erano prima e seconda, 2) trattenere le lacrime, 3) trattenere gli urli da fangirl.
Voce fuori campo: “Autrice, non ci avevi mai detto di essere ferrarista.”
L’Autrice©: “Infatti non lo sono.”
Che poi, a guardarci bene, mi sono bastati sette mesi su tumblr per sviluppare un orgoglio nazionale piuttosto elevato, scoprendo che c’è gente che vede l’Italia come un luogo popolato da mafiosi che mangiano continuamente aglio(???) e che leggono giornali su cui ci sono scritte notizie false (tutto ciò è irrilevante, comunque, nei confronti del colpo al cuore che ho provato nel vedere la foto di una poltiglia a base di verdure su cui c’erano patate a fette e fette di pomodoro crudo definita come “lasagne alla bolognese”). Quello che pensano della Ferrari varia da persona a persona, però ci sono un sacco di tifose di Dani-Smile che hanno passato tutto il 2014 (generalmente la prima stagione in cui hanno seguito la Formula 1, dato che se ne sono appassionate alla fine del 2013 dopo l’uscita di “Rush”) a dare del fallito incapace a Sebbiiii, che rosicano ogni volta in cui lo vedono arrivare davanti a Dani-Smile, ovverosia praticamente sempre, sostenendo che sia uno scarso che guida una macchina scadente. Sì, insomma, in sintesi il concetto che ne viene fuori per come pongono la questione è che Dani-Smile sia uno dei migliori piloti su una delle migliori macchine e che venga costantemente battuto da un brocco su una carretta, il che non mi sembra esattamente un complimento, ma Tumblaaaaahhh è Tumblaaaahhhh e concetti di questo tipo sono all’ordine del giorno, non c’è bisogno di soffermarsi su queste sottigliezze. Dopo avere letto che il terribile reato di “speeding in the pitlane” (che generalmente consiste nell’impostare il limitatore mezzo metro più avanti e fare per un attimo gli 81 anziché gli 80) è una manovra estremamente pericolosa da ritiro della superlicenza, non c’è più niente che abbia ancora il potere di sconvolgermi... anzi, sì: il 90% di quello che leggo su quel sito. Questione dell’orgoglio nazionale a parte, mi rendo conto che le fangirl da bar (non tutte le fangirl, sia chiaro, solo quelle da bar, che si comportano in modo simile ai tifosi da bar più classici) siano soggetti irritanti quasi quanto i fanboy di Answers Yahoo, se non di più. Sostenere che un pilota è il miglior pilota in circolazione perché la Ferrari ha visto in lui del potenziale mi sembra quantomeno più sensato che sostenere che lo sia perché un ragazzo attraente.
Oh, guardate cos’ho ripescato dal post “Il tifoso da bar: categorie e atteggiamenti tipici” scritto due anni e mezzo fa...
Fangirl: ragazza che segue la Formula 1 per il fatto che trova attraenti alcuni piloti, generalmente ha l’abitudine di aprire blog dedicati al suo pilota preferito (in genere su siti come Tumblr), del quale pubblicherà decine e decine di foto e dirà quanto lo trova attraente / quanto le piacerebbe sposarselo / quanto le piacerebbe portarselo a letto; la fangirl si contraddistingue per giudicare quello che fanno i piloti in base all’aspetto: secondo lei un pilota non attraente è da radiare dalla F1 non appena supera la velocità consentita nella corsia box, mentre un pilota attraente secondo i suoi canoni verrà sempre assolto qualsiasi cosa abbia fatto.
THAT’S TUMBLAAAAAAHHHH! Alla definizione manca soltanto un dettaglio: la ragione di fondo per cui i piloti non attraenti sono da radiare dalla Formula 1 è che, in realtà, rubano il volante a piloti random attraenti di categorie minori. Oltre a quelli giovani poco attraenti, anche quelli “vecchi”, anche se appartengono alla categoria “fighi” o “dall’aspetto neutrale”, ovviamente rubano volanti. Già, perché il fatto che ci siano pochi posti per piloti emergenti non dipende dal fatto che i team falliscano alla velocità del suono e che 17-18 anni siano mediamente pochi per essere pronti per la Formula 1, no no, ci sono dozzine di nuove glorie che non trovano un volante solo ed esclusivamente perché Massa e Button non si sono ancora decisi ad andare in pensione. Il discorso non vale per Ferniiii: l’unica ragione per cui in Formula 1 non lo vedono bene è che dovrebbe andare nel WEC insieme a Webber.

Okay, andiamo avanti. Direi di omettere le cose poco importanti, tipo il fatto che Feliiii è stato penalizzato con uno stop and go per avere lasciato incustodita la propria rana e che i Redbull Boys si sono invertiti le posizioni manovrati dai box a spese del povero Kiwi, che se invece di essere compagno di squadra di Dani-Smile fosse compagno di squadra di Sebbiiii verrebbe visto come una povera vittima del sistema. Soffermiamoci a quanto è avvenuto dopo una ventina di giri di gara.
Checoooo: “My dream is to flyyyyyyyyyyyyyy, over the rainbow so hiiiiiiiiiiiiiiiiiigh...”
Maldiiii: “My dream is you to flyyyyyyyyyy, over the athmosphere so high! SAMBA PARTYYYYYYY!”
Checoooo: “Oh my lambada!”
Maldiiii: “I’M THE BOSSSSSSSSSSSSSS!”
Voce fuori campo: “Questa è la dimostrazione che i tempi passano e tutto cambia, ma una piccola parte del tutto è destinata a rimanere uguale.”
Le cose si sono evolute nella seguente maniera:
- Checoooo è finito in giro per i prati;
- Maldiiii è stato penalizzato e mentre scontava il drive through ha pasticciato col limitatore beccandosi un’altra penalità;
- a fine gara Checoooo ha cercato di litigare con Maldiiii via stampa;
- Maldiiii non ha colto l’occasione per mettersi a litigare via stampa sostenendo che è stato un contatto di gara di cui nessuno era colpevole;
- il mondo ha deciso che in Formula 1 non c’è niente di più pericoloso di Maldiiii e di certo non gli alettoni che si sgretolano così dal nulla facendo sì che qualcuno faccia un dritto micidiale in curva rischiando di ridursi in poltiglia contro le barriere... il che è strano, perché a rischiare di finire in poltiglia contro le barriere è stato nientemeno che uno dei favoriti delle fangirl di Tumblr.
In ogni caso tra essere vittima di un complotto che gli impedisce di dimostrare di essere il pilota più forte di tutti i tempi e il più vincente di tutto il suo paese d’origine (eddai Hulkie, falle contente: fatti assegnare la cittadinanza onoraria dal Burundi e sali in cima alla classifica) e schiantarsi contro una barriera la cosa peggiore è la prima, quindi divertiti Hulkie al festino indiano, nessuno si sta più preoccupando per te, a parte quelli che si stanno precipitando ai box in branco in attesa del momento in cui la Virtual safety car (“una cagata pazzesca”, cit. Fantozzi) si trasformi in safety car.

Riassumendo, non penso che sia necessario stare a elencare le circostanze che avevano condotto Sebbiiii, Kimiiii, Britney e il Gangster Rapper ad essere i primi quattro in quel momento, quello che conta è che quando la gara è ripresa erano ancora i primi quattro, ma Kimiiii era sul punto di dire addio a tutti perché la macchina era ormai sul punto di lasciarlo a piedi dopo innumerevoli peripezie.
Togliamo Kimiiii, ne sono rimasti due, perché nel frattempo il Gangster Rapper si era preso a sportellate con Dani-Smile e alcune sottigliezze, tipo il fatto che aveva perso un botto di posizioni e che a completare l’opera si era beccato un drive through, l’avevano tolto dalle scatole.
Ne sono rimasti due, doveva rimanerne solo uno... ma sono diventati tre. E no, per chi se lo stesse chiedendo, non siamo in una fan fiction m-preg e il terzo non era un presunto loro figlio, bensì Dani-Smile che desideroso di dimostrare alle fangirl di Tumblr che lui ha vinto lì una volta e lui può, si è lanciato all’inseguimento di Rosbiiii.
Sebbiiii: “Ne resterà solo uno.”
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...Dani-Smile: “BANZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAIIIIIIIIIIIIIIIII!”
Britney: “What. The. Fuck.?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?! Rendetevi conto che ho appena forato una gomma e che mi è appena andata una ciocca di capelli davanti a un occhio. Tutto ciò è intollerabile. Se non ci fosse il rischio di spettinarmi ulteriormente, sfiderei a duello Dani-Smile.”
Sebbiiii si è ritrovato dominatore incontrastato, Dani-Smile è andato a farsi dare una sistemata alla macchina tornando in pista miracolosamente terzo e Britney ha rischiato di precipitare nei bassifondi, ma per qualche ragione è riuscito comunque a ritrovarsi solo due o tre posizioni più indietro rispetto al compagno di squadra.
Britney: “E dovrei esserne felice?! Come diceva Gianfriiii, ero in posizione per mettere a repentaglio la leadership della classifica del Gangster Rapper!”
Voce fuori campo: “Come diceva Gianfriiii, appunto.”
Britney: “Il mondo è ingiusto. Perché non gufate un po’ il Kiwiiiii?”
Voce fuori campo: “Infatti si è appena conquistato una penalità per avere preso una scorciatoia in mezzo alla campagna.”
Il Kiwiiii: “Ma chi se ne frega, ho un vantaggio abissale nei confronti di Dani-Smile!”
Ah, già... il Kiwiiii era secondo, mi ero scordata di dirlo.
Abbiamo visto un podio senza Mercedes.
Abbiamo visto un podio fatto di ex bambini made in Toro Rosso.
Al quarto posto c’era una Toro Rosso. Il piccolo Verstappino si è conquistato la possibilità di guardare i cartoni animati per tutta l’estate.
Quinto... OH MY FERNIIIII, non ci eravamo nemmeno accorti di lui, ma Ferniiii ha finito quinto ed è la prima volta in questa stagione che finisce una gara davanti a Feliiii!
Feliiii... mhm... Feliiii era momentaneamente nascosto insieme a tutto il proprio team: sotto a un velo pietoso.
C’erano dei commissari di percorso, infine, che celebravano la fine della gara ballando. No, non sto scherzando, l’hanno fatto davvero. Alla fine questo gran premio si è veramente trasformato in un film di Bollywood e, sarò sincera, nonostante all’Hungaroring non vedessi un gran premio avvincente fin dal lontano 2006, devo ammettere che sono stata soddisfatta da questa edizione.

RISULTATO: 1. Vettel (Ferrari), 2. Kvyat (Redbull), 3. Ricciardo (Redbull), 4. Verstappen (Toro Rosso), 5. Alonso (McLaren), 6. Hamilton (Mercedes), 7. Grosjean (Lotus), 8. Rosberg (Mercedes), 9. Button (McLaren), 10. Ericsson (Sauber), 11. Nasr (Sauber), 12. Massa (Williams), 13. Bottas (Williams), 14. Maldonado (Lotus), 15. Merhi (Marussia), 16. Stevens (Marussia), Rit. Sainz (Toro Rosso), Rit. Raikkonen (Ferrari), Rit. Perez (Force India), Rit. Hulkenberg (Force India).

domenica 26 luglio 2015

Gran Premio d'Ungheria: gara

Domenica 26 Luglio: all’Hungaroring ci sono condizioni d’asciutto e, in un primo momento, il cielo è nuvoloso, con temperature leggermente inferiori a ieri. In seguito tende a scaldarsi grazie al diradarsi delle nuvole.
Scatta dalla pole position Lewis Hamilton, la nona in dieci gare, la decima per la Mercedes. Non ci sono state penalità, pertanto seguono Rosberg, Vettel, Ricciardo, Raikkonen, Bottas, Kvyat, Massa, Verstappen, Grosjean, Hulkenberg, Sainz, Perez, Maldonado, Alonso, Button, Ericsson, Nasr, Merhi e Stevens.
Maldonado è l’unico pilota a partire su gomme medium, gli altri effettueranno tutti il primo stint di gara sulle soft.

LA GARA
I giri previsti sono 70, abbassati a 69 dopo l’“aborted start” dovuto alla posizione sbagliata occupata da Massa sulla griglia di partenza, che successivamente verrà penalizzato con uno stop and go che sconterà in occasione del primo pit-stop.
Al via lo spunto di Hamilton non è dei migliori: alla prima curva Vettel lo passa all’esterno e a seguire anche Raikkonen e Rosberg. Dietro c’è un po’ di caos con Ricciardo che perde alcune posizioni dopo un contatto con Bottas. Nel tentativo di sopravanzare Rosberg, Hamilton commette un errore e ha un fuori pista, ritrovandosi in decima posizione. Al termine del primo giro i primi dieci sono quindi Vettel, Raikkonen, Rosberg, Bottas, Kvyat, Hulkenberg, Ricciardo, Perez, Massa e Hamilton.
Nel corso dei primi giri le Ferrari iniziano subito a dettare il ritmo di gara, tra Vettel e Raikkonen si forma un gap di circa due secondi mentre dietro Rosberg continua ad allontanarsi. Le Redbull intanto sono in lotta con Hulkenberg e, dopo che il pilota della Force India ha superato Kvyat, quest’ultimo viene sorpassato da Ricciardo (non senza l’intromissione del team, come dimostrano le comunicazioni radio tra il team e i due piloti) che supera poi anche Hulkenberg.
Dopo avere trascorso dieci giri alle spalle di Massa, Hamilton riesce finalmente a superarlo, rimontando poi anche altre posizioni mentre si avvicina il momento dei pit-stop.

Nella top-ten le Williams e Kvyat sono i primi a rientrare (14°/15° giro), Kvyat monta le medium proprio come Massa, che precipita nelle retrovie dopo avere scontato lo stop and go, mentre Bottas monta ancora gomme soft. Hamilton risale in top-5 (i primi sono sempre le due Ferrari e Rosberg, seguiti da Ricciardo) e tra i primi cinque è il primo a rientrare ai box al 20° giro. Al rientro degli altri quattro le posizioni tra loro rimarranno invariate.
Nel frattempo nelle retrovie, dopo anni di assenza, si rivede una scena tutt’altro che inedita: un incidente tra Maldonado e Perez, con il pilota della Force India che finisce fuori pista mentre Maldonado sarà poi penalizzato per avere innescato il contatto.

Torniamo a occuparci della situazione davanti: il gap tra Vettel e Raikkonen è salito a circa 5-6 secondi, Rosberg ha una decina di secondi di gap da Raikkonen, Ricciardo oltre 15 da Rosberg, mentre Hamilton è ormai negli scarichi di Ricciardo. Tra i primi cinque Rosberg e Ricciardo sono i due più lenti in quanto montano al momento gomme medium. Hamilton supera Ricciardo (29° giro) e inizia a recuperare lentamente nei confronti di Rosberg.
Intorno a metà gara vari piloti che stavano effettuando il secondo stint sulle soft rientrano ai box per passare alle medium, così come Kvyat che era su medium torna ai box per mettere di nuovo le soft, più performanti rispetto alla mescola più dura.
Poco dopo la metà della gara Raikkonen inizia ad accusare una perdita di potenza, che sembra non risolversi nemmeno cambiando il settaggio alla macchina, iniziando a perdere terreno nei confronti di Vettel e mantenendo nei confronti di Rosberg un vantaggio di appena un paio di secondi.

Al 43° giro Hulkenberg, che seguiva Bottas nelle posizioni di fondo-top-10, è protagonista di un incidente: dopo che l’ala anteriore si distrugge da sola, finisce fuori pista andando a sbattere contro una barriera di pneumatici. Dopo due giri di virtual safety car (in cui molti piloti rientrano ai box, comprese le Mercedes al 43° e le Ferrari al 44° - tutti e quattro montano medium), entra la safety car, che rimane in pista per diversi giri in quanto la pista è piena di detriti, tanto che per permetterne la pulizia le vetture passano anche attraverso la pit-lane lasciando pista libera. Si riparte al 49° giro senza che i doppiati lasciati sdoppiare si siano ancora accodati. Oltre ai primi quattro soltanto Ricciardo, Bottas, Kvyat e Verstappen erano al momento a pieni giri.

Mentre Vettel mantiene la leadership, Rosberg supera Raikkonen e, mentre è in lotta con Ricciardo, Hamilton innesca un contatto a causa del quale danneggia la vettura e perde alcune posizioni, oltre poi conquistarsi un drive through che lo farà precipitare al 13° posto. Nel frattempo anche Kvyat è protagonista del caos, superando delle vetture uscendo dalle linee che delimitano la pista. Bottas, intanto, fora e dopo la sosta conseguente si ritrova tra le ultime posizioni, venendo raggiunto di lì a qualche giro dal compagno di squadra che effettua un terzo cambio gomme rimanendo sempre su soft.
Al 51° Ricciardo supera Raikkonen e inizia a risalire (sfruttando anche la maggiore velocità datagli dalle gomme soft) verso i primi due, staccati al momento di circa un secondo l’uno dall’altro. I problemi per Raikkonen si intensificano e, dopo un pit-stop del tutto inutile al 53°, si ritirerà al 57°. Si ritira anche Perez, che già aveva avuto dei problemi che l’avevano costretto a un pit-stop supplementare mentre la gara era ancora neutralizzata dalla safety car, e qualche giro dopo toccherà a Sainz.
Fioccano nel frattempo varie penalità: drive through per Verstappen per eccesso di velocità dietro la safety car, drive through anche per Maldonado per eccesso di velocità nella pit-lane... a completare l’opera il pilota della Lotus conquisterà anche una terza penalità, 10 secondi per un sorpasso in regime di safety car.

Al 64° giro Ricciardo sorpassa Rosberg, che però riesce a riprendersi la posizione, almeno finché Ricciardo non lo sperona da dietro. Ricciardo ci rimette l’ala anteriore, Rosberg fora. Entrambi sono costretti a rientrare ai box, Ricciardo perdendo una posizione, Rosberg precipitando ai margini della top-ten. Kvyat risale al momento in seconda posizione e, anche se viene annunciato che dovrà scontare una penalità (10 secondi aggiunti al tempo di gara) per l’infrazione commessa al restart, ha comunque un margine notevole nei confronti di Ricciardo, che gli assicura il mantenimento della posizione.
La gara finisce con le Mercedes che, nella seconda metà della top-ten, riescono a recuperare qualche posizione. Per la prima volta in questa stagione finisce un gran premio in cui nessun pilota Mercedes è sul podio e per la prima volta nella storia finiscono sul podio ben tre piloti di estrazione Toro Rosso/Redbull.
Anche il resto della top-5 è abbastanza anomalo: quarto c’è infatti Verstappen, mentre in quinta posizione Alonso, miglior risultato stagionale per la McLaren.

I TOP E I FLOP
Ferrari = semi-top. Non si può negare che, nonostante non sia andato tutto come doveva andare, i passi avanti ci siano stati. Il merito è in gran parte degli ottimi spunti avuti in partenza da entrambi i piloti (top entrambi, ovviamente), ma il fatto di mantenere la posizione, quando si è davanti, e di andare più forti di chi sta dietro non è sempre scontato.
Redbull = top. È stata sicuramente la miglior gara della stagione e, per come si era messa la situazione ieri, entrambi i piloti sul podio è sicuramente un risultato non del tutto prevedibile. Per quanto riguarda i piloti, li definirei però semi-top: per finire sul podio sarebbe meglio non avere bisogno di tagliare le chicane o di buttare fuori altre vetture.
Toro Rosso = semi-top. Sainz ha salutato tutti con un po’ d’anticipo, però almeno Verstappen è andato fino in fondo, con un risultato eccezionale. Entrambi i piloti sono stati ottimi, perché anche Sainz era in una buona posizione.
McLaren = TOOOOOOOP! Ovviamente mi riferisco a com’è andata viste le premesse... partivano dalle retrovie, quindi finire addirittura in top-5 con una delle due vetture e prendere punti anche con l’altra è stato un risultato non da poco. Non c’è stata la possibilità di seguirli molto, ma do per scontato entrambi i piloti abbiano fatto qualcosa di positivo.
Mercedes = semi-flop. Mi aspettavo di vedere due Mercedes palesemente più veloci di tutti, invece così non è andata. Mi aspettavo di vedere due Mercedes sul podio e non è successo nemmeno quello. Spero che nessuno si offenda, ma la gara di Hamilton è stata a dir poco pietosa: ha toppato la partenza, è andato per prati al primo giro, ha passato dieci giri dietro una macchina che la top-ten non l’ha vista neanche col binocolo, quando le cose iniziavano ad andare bene ha preso a sportellate il primo malcapitato che gli è capitato a tiro... poi ha avuto anche la fortuna di riuscire a cogliere più punti di Rosberg che sicuramente in questa gara meritava più di lui.
Lotus = né top né flop. Grosjean tutto sommato ha fatto una gara abbastanza positiva, mentre su Maldonado direi di stendere un velo pietoso (però tre penalità in un solo gran premio sono pittoresche, così come avere avuto di nuovo un contatto con il suo amico Perez).
Sauber = né top né flop. Non hanno fatto né più né meno di quello che potevano fare, e il discorso vale anche per i piloti.
Williams = flop. Dalle premesse iniziali ci si poteva aspettare di più, quantomeno che non andassero a peggiorare ancora di più la situazione facendo montare a Massa (a cui vanno i miei sentiti e ironici complimenti per il senso dell’orientamento) gomme medium proprio quando si ritrovava nella condizione di dover superare vetture per rimontare posizioni e che, nella parte conclusiva della gara nelle retrovie, riuscissero quantomeno ad andare a prendere le Sauber.
Marussia = né top né flop. La situazione è sempre la stessa, chi va piano va sano e va lontano, ma arriva ultimo... o nel caso di Stevens non arriva affatto, dal momento che gli ultimi giri li ha passati fermo ai box. Di recente Merhi ha promesso che la nuova vettura ci sorprenderà, ma sinceramente sono abbastanza dubbiosa in proposito.
Force India = flop dei flop. Venerdì Perez si è ritrovato a testa in giù per via della rottura di una sospensione, oggi Hulkenberg ha fatto un dritto contro le barriere per una rottura dell’ala anteriore... entrambe rotture avvenute senza né collisioni né nulla.

RISULTATO
1. Sebastian Vettel -- GER -- Ferrari-Ferrari  69 laps
2. Daniil Kvyat -- RUS -- Red Bull-Renault  +15.7s
3. Daniel Ricciardo -- AUS -- Red Bull-Renault  +25.0s
4. Max Verstappen NED -- Toro Rosso-Renault  +44.2s
5. Fernando Alonso -- ESP -- McLaren-Honda  +49.0s
6. Lewis Hamilton -- GBR -- Mercedes-Mercedes  +52.0s
7. Romain Grosjean FRA -- Lotus-Mercedes  +58.5s
8. Nico Rosberg -- GER -- Mercedes-Mercedes  +58.8s
9. Jenson Button -- GBR -- McLaren-Honda  +67.0s
10. Marcus Ericsson -- SWE -- Sauber-Ferrari  +69.1s
11. Felipe Nasr -- BRZ -- Sauber-Ferrari  +73.4s
12. Felipe Massa -- BRZ -- Williams-Mercedes  +74.2s
13. Pastor Maldonado -- VEN -- Lotus-Mercedes  +80.2s
14. Valtteri Bottas -- FIN -- Williams-Mercedes  +85.1s
15. Roberto Merhi SPA -- Manor Marussia-Ferrari  +2 laps
16. Will Stevens -- GBR -- Manor Marussia-Ferrari  +4 laps
DNF. Carlos Sainz Jr -- ESP -- Toro Rosso-Renault -- engine
DNF. Kimi Raikkonen FIN -- Ferrari-Ferrari -- engine
DNF. Sergio Perez -- MEX -- Force India-Mercedes -- retirement
DNF. Nico Hulkenberg -- GER -- Force India-Mercedes – accident

CLASSIFICA PILOTI: 1. Hamilton 202, 2. Rosberg 181, 3. Vettel 160, 4. Bottas 77, 5. Raikkonen 76, 6. Massa 74, 7. Ricciardo 51, 8. Kvyat 45...
CLASSIFICA COSTRUTTORI: 1. Mercedes 383, 2. Ferrari 236, 3. Williams 151, 4. Redbull 96...


Milly Sunshine© per F1GC.


sabato 25 luglio 2015

Gran Premio d'Ungheria: Qualifiche

“È importante partire davanti, su una pista come questa in cui è difficile sorpassare. Qui l’anno scorso ci fu il record di sorpassi, 49 di cui 26 senza l’ausilio del DRS.” - Primo principio della coerenza.


Prima della pausa estiva di quasi un mese, dopo tre settimane dallo scorso gran premio di Gran Bretagna, viene disputato il gran premio d’Ungheria sul circuito dell’Hungaroring nei pressi di Budapest.
Le prove libere di venerdì e sabato mattina hanno mostrato un’ormai attesa supremazia Mercedes, in particolare finora Hamilton si è dimostrato il pilota più performante.
Per i “best of the rest” pare opportuno tenere d’occhio le Redbull, che sono andate piuttosto forte nelle libere.

Le mescole di gomme portate dalla Pirelli per questo circuito sono medium e soft, con le soft che permettono di migliorare i tempi di circa due secondi al giro, tanto che stavolta alcune vetture tipo le McLaren faranno due run entrambi sulle soft e quasi tutti le monteranno almeno nel secondo run.
La prima manche è caratterizzata da poche sorprese e, come al solito, il dubbio principale permane lo stesso: riuscirà la McLaren a superare la “tagliola” della Q1? La risposta è più o meno la solita: non del tutto, dal momento che Alonso passa avanti per pochi decimi mentre Button risulta il primo degli esclusi; a seguire le Sauber in penultima fila e le Marussia in ultima.

Torniamo alla McLaren: le peripezie di Button sono finalmente terminate, ma non si può dire lo stesso di Alonso, che a metà della Q2 rimane fermo per un guasto al motore, il che ancora una volta dà molto l’impressione di dejà-vu. Viene esposta inizialmente bandiera gialla, dopodiché viene esposta anche la bandiera rossa. A quel punto i commissari di percorso raggiungono Alonso che stava cercando di spostare la vettura in una via di fuga da solo.
La qualifica riprende qualche minuto più tardi, con le Force India, Sainz e Maldonado (non in questo ordine esatto) che vengono eliminati.

In Q3 assistiamo infine a una conferma di quanto facilmente prevedibile: pole position di Hamilton, con Rosberg in seconda posizione. Nelle tre file successive ci sono Ferrari, Redbull e Williams in posizioni sparse, con la Williams che sembra pagare un po’ nei confronti della Redbull e soprattutto della Ferrari. Verstappen e Grosjean chiudono la top-ten.

1. Lewis Hamilton (Mercedes), 2. Nico Rosberg (Mercedes)
3. Sebastian Vettel (Ferrari), 4. Daniel Ricciardo (Redbull)
5. Kimi Raikkonen (Ferrari), 6. Valtteri Bottas (Williams)
7. Daniil Kvyat (Redbull), 8. Felipe Massa (Williams)
9. Max Verstappen (Toro Rosso), 10. Romain Grosjean (Lotus)
11. Nico Hulkenberg (Force India), 12. Carlos Sainz (Toro Rosso)
13. Sergio Perez (Force India), 14. Pastor Maldonado (Lotus)
15. Fernando Alonso (McLaren), 16. Jenson Button (McLaren)
17. Marcus Ericsson (Sauber), 18. Felipe Nasr (Sauber)
19. Roberto Merhi (Marussia), 20. Will Stevens (Marussia)


Milly Sunshine© per F1GC.


Ricordi e considerazioni pre-qualifiche

Sono passati anni e ci sono stati tanti gran premi d’Ungheria nel frattempo ma, per questioni di calendario, nessuno nella stessa data.
Mi fa un effetto un po’ strano vedere il gran premio d’Ungheria che viene corso nel weekend del 26 luglio, proprio come accadeva sei anni fa... anzi, non lo so davvero, non so se mi faccia ancora uno strano effetto o se la cosa stia iniziando ad essermi più indifferente di quanto non fosse negli anni passati.

Sei anni se ne sono andati, da allora.
Tante cose sono cambiate, tanti team sono diversi, una buona metà dei piloti attuali all’epoca non c’erano, il team che sta dominando in questi anni all’epoca si chiamava in un altro modo... insomma, il 2009 era completamente un altro mondo, motoristicamente parlando, e l’unico strascico ancora visibile di quel 25 luglio è che, al variare delle espressioni facciali di Felipe Massa, un sopracciglio, quello meno peloso, si alza di meno rispetto a quell’altro.
Non credo che sia davvero così chiaro quanto quell’incidente l’abbia segnato a lungo termine: nel corso degli anni si è detto tutto e il contrario di tutto, come se il prima e il dopo fossero un dato di fatto inequivocabile.
Prima le cose andavano bene, si dice, dopo hanno iniziato ad andare male. Io non la vedo esattamente così. Ho l’impressione che la motivazione o mancanza di motivazione abbiano influito molto di più di qualunque incidente. Immediatamente dopo il ritorno, agli albori del 2010, le cose non andavano affatto male. Più o meno punti in classifica rispetto al compagno di squadra, quando non si tratta esattamente del primo venuto e tra parentesi è un confronto inedito, mai visto prima su uguali vetture, non è un parametro sufficiente. È innegabile che dalla seconda parte del 2010 in poi ci sia stato un crollo di risultati, che ha raggiunto il picco massimo nella prima metà del 2012.
Al giorno d’oggi il confronto è con un giovane promettente di cui si dice tutto il bene possibile da cinque anni a questa parte e non mi pare che il confronto sia così impari o che i risultati non siano in linea con le potenzialità della vettura. È per questo che, secondo me, parlare di prima o di dopo non ha un senso. L’incidente ha sicuramente influito, ma non credo che sia stato l’unico fattore e non credo nemmeno che ne stia tuttora condizionando i risultati.

All’epoca l’incidente mi fece molto effetto. Era la prima volta non so in quanti anni in cui un pilota veniva portato via in elicottero in stato di semi-incoscienza. Ero abituata a situazioni più soft e non avrei mai creduto che un incidente del genere fosse possibile.
Al giorno d’oggi mi rendo conto che tutto è possibile e che tutto è imprevedibile.

Sto per andare a guardare le qualifiche, adesso. Non smetterò nemmeno per un attimo di pensare a quanto sia bello vedere che, al di là di qualunque genere di risultato che al momento non mi pare per nulla importante, tutto è andato a finire bene.

venerdì 24 luglio 2015

285 giorni

A volte, quando non si è del tutto sicuri di quello che si vuole dire, è meglio tacere, così come quando non si è dell’umore adatto. È quello che ho fatto in questi ultimi giorni e non me ne pento.
Ora non posso dire che il mio umore sia molto cambiato, ma quantomeno mi sono schiarita le idee, quindi ho intenzione di dire quello che penso, senza troppi fronzoli e senza troppi giri di parole.

Sono trascorsi 285 giorni tra il 5 Ottobre 2014, giorno dell’incidente a Suzuka, e il 17 Luglio 2015, giorno in cui Jules Bianchi se n’è andato per sempre. Sono stati 285 giorni in cui, tra alti e bassi, tante persone hanno continuato ad aggrapparsi alla speranza che le cose potessero finire in un altro modo. Non è accaduto. Non è andata come speravano, non è andata come speravo, non è andata come speravamo.
Sull’incidente, a suo tempo, ho già detto come la pensavo. La penso tuttora allo stesso modo: è chiaro che non si può eliminare al cento per cento il rischio che accadano incidenti con conseguenze così drammatiche ma è altrettanto chiaro che un incidente con tale dinamica non doveva accadere. Purtroppo questo incidente è stato frutto (non solo, ma anche) della convinzione che la sicurezza vada affrontata soltanto in termini di 1) solidità delle vetture, 2) ampiezza delle vie di fuga, 3) pericolosità delle monoposto rimaste ferme a lato della pista o nelle vie di fuga. Il primo punto è a posto, il secondo anche, il terzo dimentica totalmente il fatto che i mezzi di recupero utilizzati per rimuovere le monoposto ferme possono rivelarsi ben più pericolosi della vettura. Scrivere che un incidente con tale dinamica non sarebbe più dovuto avvenire al giorno d’oggi sarebbe quasi una contraddizione: nei tempi passati, in cui o c’era una bella bandiera rossa non appena c’era un intoppo di questo tipo o in cui la vettura rimaneva lì ferma senza che nessuno se la filasse per ore, la probabilità di trovare un trattore in manovra in una via di fuga sarebbe stata estremamente bassa. La vera contraddizione quindi è, a mio parere, che per andare incontro alla sicurezza, la sicurezza stessa venga messa in discussione.
Non sono qui per parlare di responsabilità, perché sinceramente sono rimasta abbastanza basita mesi fa nel sentire dire  la cosa è stata gestita nello stesso esatto modo di centinaia di situazioni analoghe negli ultimi anni, come se negli ultimi anni si fossero corsi centinaia di gran premi sotto al diluvio universale, e non mi va affatto di mettermi a puntare il dito contro all’uno o contro all’altro. Non doveva succedere ma è successo. Fare polemiche qui, in questo post, non cambia la realtà dei fatti e mi sembra sterile e inutile.

Nei giorni scorsi ho postato un’immagine e un video, null’altro. Ho avuto l’impressione che qualunque parola sarebbe stata vuota e priva di importanza. Non ero nello stato d’animo adatto per mettermi a scrivere e non avevo nemmeno idea di cosa dire.
Adesso lo so. So che fin troppa gente sta a parlare di talento sprecato e di quello che sarebbe potuto succedere se le cose fossero andate diversamente. Sì, da un lato sono considerazioni valide, ma ogni volta che leggo osservazioni del genere ho la macabra convinzione che davvero qualcuno pensi che il valore di una vita si misuri in base al talento e al successo. Insomma, mi sembra di leggere tra le righe qualcosa che suona come: “sì, ne sto parlando perché era un bravo pilota e avrebbe potuto diventare qualcuno, non perché me ne importi davvero fino in fondo”. Anche questo volevo evitarlo.
Sì, anche per me ci sarà sempre il rimpianto di non avere mai saputo come sarebbe andata a finire, ma non è la prima cosa a cui ho pensato quando ho letto l’ultima notizia che avrei voluto leggere.

Le mie speranze si sono interrotte sabato scorso, verso le due e venti del pomeriggio. Non avevo ancora acceso nulla, quella mattina, né TV né computer. Non ne sapevo niente e mi sono connessa al sito di F1 Racing. Volevo vedere a che ora sarebbe iniziata la gara di Indycar quella sera, ma prima di arrivarci ho visto l’homepage.
Ci sono stati quei pochi istanti in cui non sono riuscita a capacitarmi di quello che stavo leggendo.
Poi sono arrivati i pensieri, uno dopo l’altro.
È finita. Non può essere davvero accaduto.
Invece è accaduto, anche se è difficile da accettare. È accaduto venerdì scorso, il 17/07. Non ho mai creduto nel destino, ma mi è sembrata una coincidenza strana. Il 17 era il suo numero di gara, che aveva scelto perché voleva il 7, il 27, il 77 o un numero in cui c’era il 7: il 17 e il 7 erano quindi la sua scelta forzata e la sua prima scelta.

Il mio primo ricordo di Jules Bianchi credo che risalga all’epoca in cui era pilota di riserva della Force India. Ero al corrente della sua esistenza anche prima, ma per me era più che altro un nome.
Ricordo che all’epoca i fanboy ne parlavano di tanto in tanto, dicendo che era “scarso perché il suo manager è Nicolas Todt”, e sinceramente non ho mai capito il legame tra una cosa e l’altra.
A me non è mai sembrato uno scarso, nei due anni alla Marussia nei limiti del possibile spaccava il culo a tutti e i suoi duelli in particolare con Kobayashi sono una delle cose più eccitanti che mi ricordi di avere mai visto negli ultimi anni.
Ricordo che nel 2013, proprio dopo il gran premio di Montecarlo, avevo scritto di auspicarmi che una vettura di un “piccolo team” potesse ottenere punti, un giorno. È stato proprio lui, esattamente un anno più tardi.
Tra i miei sogni motoristici, che avevo elencato per filo e per segno, ne avevo messo anche un altro: vedere lui e Vettel compagni di squadra in Ferrari dopo l’addio di Alonso. Il mio intento era più che altro quello di leggere i commenti dei fanboy e di ricordare loro cos’avevano detto in passato, non che me ne importasse granché di quello che sarebbe accaduto, ma al giorno d’oggi mi rendo conto che FORSE sarebbe potuto accadere.
Quello che è certo è che mi sarebbe piaciuto vederlo in Ferrari; ricordo che soltanto un giorno prima dell’incidente di Suzuka, quando fu annunciato l’addio di Vettel alla Redbull, compresi che non c’erano proprio speranze. Poi va beh, con i fatti del giorno dopo tutto perse d’importanza, però all’epoca ci rimasi male.

Penso che si sia capito che negli ultimi anni mi sono “innamorata” della Marussia. Il 2013 e il 2014 sono stati gli anni di accanimento maggiore e mi ero affezionata tanto a entrambi i piloti.
Vedere Chilton vincere (per “vedere” si intende “vedere il live timing”) la sua prima gara di Indylights a 24 ore di distanza dalla morte di Jules e dedicargli la vittoria mi ha fatto uno strano effetto. È stato commovente, molto più commovente di ogni altra cosa, a parte le foto del funerale.

Non mi commuove il fatto che il numero 17 sia stato ritirato. Andrò controcorrente, ma la cosa mi lascia un po’ indifferente, per due motivi. Il primo: se un giorno qualcuno volesse prendere il suo stesso numero in suo onore, perché lo ammirava, non potrebbe farlo. Il secondo: più che una decisione dettata dal rispetto mi è sembrato un modo per lavarsi la coscienza.

Addio Jules.
Mi mancherai.


lunedì 20 luglio 2015

INDYCAR 2015: #13 Iowa Corn 300 (18 Luglio 2015)

“You put it on pole and you think you like the track, but I guarantee you, you don’t pass judgment until the race is over. So now that I’ve finished the race, yes, I really do love this track. I’m new to the ovals, especially short ovals. This one suited me. I missed the testing but I felt comfortable from the word go and the team gave me a great car. I wasn’t happy when I lost the lead. I haven’t been leading a race for three years, because of where I’ve been, and I really, really wanted to win this race. I did this one for Jules. I followed him a lot the last couple of years and learned a lot from him, including things I used today.” – Max Chilton dopo la vittoria in Indylights

Un cordiale saluto a tutti, miei cari lettori, sono più o meno le 10.00 di domenica mattina quando, grazie a youtube, riesco a recuperare la gara che mi sono persa durante la notte, la Iowa Corn 300, che si potrebbe tradurre all'incirca come "300 miglia del granturco dello Iowa", il che mi ricorda un po' la leggenda metropolitana del circuito contadino in mezzo ai campi di canna da zucchero.
Per chi non lo sapesse no, non ci sono contadini che zappano agli angoli del circuito. So che può essere traumatico, ma non c'è niente da fare, rassegnatevi.
Si tratta di un mini-speedway lungo un miglio, il che fa sì che la gara sia composta da 300 giri.

GRIGLIA DI PARTENZA: 1. Castroneves (Penske), 2. Kanaan (Ganassi), 3. Montoya (Penske), 4. Dixon (Ganassi), 5. Pagenaud (Penske), 6. Power (Penske), 7. Newgarden (CFH), 8. Andretti (Andretti), 9. Hunter-reay (Andretti), 10. Karam (Ganassi), 11. Carpenter (CFH), 12. Muñoz (Andretti), 13. Coletti (KV), 14. Jakes (Schmidt), 15. Sato (Foyt), 16. Kimball (Ganassi), 17. Rahal (Rahal Letterman), 18. Wilson (Andretti), 19. Briscoe (Schmidt), 20. Vautier (Coyne), 21. Hawksworth (Foyt), 22. Mann (Coyne), 23. Chaves (Herta), 24. Bourdais (KV).

SI PARTEEEEEEEEEEEEEEEEE!
Si prospettava un duello tutto brasiliano: H3lio e il sosia di Vin Diesel, che hanno in comune il fatto di essere entrambi 40enni senza che nessuno parli della loro età avanzata, oltre che di essere amici d'infanzia di Barrichello (con cui a sua volta condividono il fatto di chiamarsi tutti come i rispettivi padri), erano primo e secondo e lo scenario che si prospettava era che si mettessero a litigare su chi avesse le piume più belle sul casco. Alla fine quelle fucsia di Vin Diesel hanno sorpassato agevolmente quelle color porpora di H3lio.
H3lio è stato superato anche dal detersivo, che già iniziava a sentire odore di podio, odore che sarebbe svanito nel nulla qualcosa come un'ora e mezza più tardi.
Poi Monty è andato a muro. Era appena il decimo giro e, probabilmente complici anche tutte le gufate sul fatto che finora quest'anno aveva sempre fatto bene, ha abbandonato i suoi sogni di gloria. I suoi colleghi, arretrati di parecchio in classifica, erano già lì che gongolavano. Visti i loro risultati, credo che Monty abbia passato il tempo restante a fare macumbe e che tutto sommato le macumbe abbiano fatto effetto... anche se stavolta Power non è andato a finire contro vetture o muri, il che è già un passo avanti per la conquista del mondo.

Nessun pilota rilevante è rientrato ai box. Con questo non intendo dire che Sebbi non sia rilevante, però era partito ultimo e sembrava destinato a non farsi notare per tutto il tempo.
Venti minuti dopo, al restart, Grammo Reale e StefAAAAAAAAno ColllEEEEEEEti hanno ballato la conga, invitando con loro anche Kimby, e alla versione Made in Indy di Bernd Maylander iniziavano già sicuramente a girare le sfere. Qualcosa del tipo: "Ehi, ma io a quest'ora dovrei essere imboscato da qualche parte a giocare a Monopoli, non qui a regolare il traffico mentre gli spazzini rimediano ai vostri casini!"
Altri venti minuti e tutto è ripartito: Vin Diesel era in testa davanti al Detersivo, a H3lio, a Nuovo Giardino e a Powiiii.

Il povero Grammo Reale, recente vincitore qualche settimana fa, pensava già di conquistare il mondo, ma dopo una sessantina di giri è dovuto rientrare prematuramente: gomma forata.
Niente paura, dopo una ventina di giri senza che accadesse nulla di rilevante (dove intendo ingressi della safety car, perché a dire la verità qualcosa era successo, con H3lio che era andato in testa) il giro da lui perso è stato recuperato con le soste altrui.
Kimbiiii ha fatto il figo rimanendo fuori più a lungo di tutti (il penultimo a rientrare è stato Sebbiiii che aveva sfilato in prima posizione per un po'), è rientrato al 100° e a quel punto tutto è ritornato normale, tranne la posizione di Powiiiii precipitato nel frattempo in 12^ posizione, segno che le macumbe di Montyyyy stavano andando a buon fine: H3lio, Nuovo Giardino, Vin Diesel, il Detersivo e Saggio Caramella erano i primi cinque.
Dopo una manciata di giri, Nuovo Giardino è andato a fare il figo in prima posizione, mentre Wilsiiii...
...
...
...
...OH MY FELIII CRY!
Wilsiiii è andato a sfiorare un muretto, avendo l'accortezza di non schiantarsi contro lo stesso, il che è comunque un notevole passo avanti, ma era di nuovo richiesto l'intervento degli spazzini e della safety car: la partita a Monopoli che il pilota della SC stava dominando è stata momentaneamente interrotta.
Che poi a Monopoli si vince e si perde? non ne ho idea. Ci ho giocato un paio di volte da bambina non capendoci un accidente, se non che c'erano dadi, soldi finti, che c'erano tessere che quando le prendevi su ti facevano capitare immaginarie peripezie degne di Maldonado durante un gran premio e che sembrava non esserci mai una fine.

Tutti ai box, in ogni caso, quando la gara è ripresa i primi tre erano Nuovo Giardino e i due brazileiros, con dietro il Detersivo e HR. Mentre H3lio si alternava con Nuovo Giardino in testa alla gara, Vin Diesel ha fatto una manovra trollona in stile Maldonado: ha fatto un balletto vicino al muro credendo che il muro andasse in testacoda come un Verstappen qualsiasi. Il muro non si è mosso da lì e per fortuna di Vin Diesel non ci è andato addosso. Ha perso terreno, poi ha recuperato e... niente, sul più bello, dopo cinquanta giri in regime di bandiere verdi, al 172° giro di gara Kimbi è andato a muro, provocando un nuovo ingresso ai box in branco. Il Detersivo ha avuto prolemi, così come Grammo Reale.
Nuovo Giardino, H3lio, Vin Diesel, HR e Munizione erano i primi cinque, mentre la macumba di Montyyyyy si stava traducendo in un "fingiamo di essere in Brasile, luogo in cui a tutti i brasiliani capitano le peripezie più strane, a meno che non siano protetti dal Sigillo del Diciannovesimo Gufo Mutante". Una leggenda narra che non ci sia alcun sigillo e che qualunque brasiliano riesca a sfuggire alla temibile macumba do Brasil, sia in realtà esso stesso il Gufo Mutante. Un'altra leggenda narra che il Gufo Mutante sia in realtà una Rana Mutante. Un'ennesima leggenda ancora narra che l'Autrice(C) fosse ubriaca quando ha iniziato a paragonare Massa a una rana, ma non sapremo mai la verità in proposito.
Torniamo a noi, perché al restart H3lio ha iniziato a perdere posizioni, venendo superato da avversari che agitavano in segno di saluto katane immaginarie. Uno dei piloti che agitavano katane immaginarie era Vin Diesel, che però di lì a poco la katana se l'è presa in quel posto: si è rifugiato ai box nella speranza che gli facessero ripartire la macchina addormentata, ma non c'era niente da fare, evidentemente la sua macchina voleva andare a letto alle nove di sera.

StefAAAAAAAAAno ColllllllllEEEEEEEEEEEEEti ha fatto di nuovo parlare di sé quando ha fatto strike contro un muro, provocando un altro ingresso della safety car, con conseguente ulteriore interruzione del Monopoli.
Eravamo a circa due terzi di gara, Nuovo Giardino era in testa, seguito da HR e dal Detersivo che evidentemente aveva superato bene i problemi di prima... ma non del tutto: al 231° giro è andato ai box a fare quello che generalmente fa Button durante le gare di Formula 1. Insomma, pur non essendo brasiliano, la macumba di Monty aveva fatto effetto anche su di lui.

Verso il 245° giro tutti sono andati ai box, qualcuno un po' più tardi, tipo Grammo Reale che al 263° era in testa alla gara quando il Piccolo Kamikaze ha fatto strike proprio come Monty a inizio gara.
Se Federica Balestrieri commentasse le gare di Indycar, avrebbe definito la manovra come una "montoyata", neologismo che andava molto di moda a "Pole Position" intorno al 2006.
Quando la gara è ripartita i primi cinque erano HR, Nuovo Giardino, Saggio Caramella, Munizione e Carpiiii e mancavano appena 24 giri al finale. Mentre i primi due andavano dritti per la loro strada, non si poteva dire lo stesso degli altri tre che completavano la top-5.
Si è visto Carpiiii che protestava, gesticolando e urlando via radio. Purtroppo non ho sentito frasi tipo "you have to leave the space", gran classico della Formula 1. La cosa più eclatante è che Carpiiii ha gesticolato per un bel po', facendo sorgere in me un dubbio: com'è possibile, su un mini-speedway, gesticolare, urlare ed evitare di strisciare contro i muri allo stesso tempo?
I telecronisti ipotizzavano una rissa post-gara. Non c'è da stupirsene: uno dei telecronisti era Paul Tracy, uno che soltanto in Nascar sarebbe sembrato un tipo normale.
Carpiiii è quello che ci ha rimesso più di tutti: un'altra posizione quando Grammo Reale si è fatto avanti e l'ha superato facendogli una pernacchia. Sia Caramella sia Grammo hanno successivamente superato Munizione, mentre HR andava a vincere la gara e Nuovo Giardino arrivava secondo.

Al termine della gara, Carpiiii ha rubato per un attimo la scena al vincitore, quando è andato a fare la predica a Caramella per il modo in cui aveva guidato poco prima.
Non è chiaro che cosa gli abbia detto, forse qualcosa del tipo: "Non andare mai a correre in Nascar, perché se ti metti a fare le stesse cose là, a quest'ora qualcuno ti avrebbe già tirato un casco addosso."
A proposito di Karam, sono rimasta basita, quando l'hanno inquadrato e ho visto che ha i capelli sul biondo e un'aria da bambino tipo Max Verstappen. Finora non avevo mai visto che faccia avesse e me l'ero sempre immaginato con tratti tipici mediorientali o brasiliani (nel senso di "vero" brasiliano dall'aria latino-americana, non brasiliano di origini venete tipo Barrichello), oppure un mix delle due cose tipo Nasr. Dopotutto gli USA sono una società multietnica... Invece no, non è per niente come me lo aspettavo.

RISULTATO:
1. Ryan Hunter-Reay #28 -- Andretti Honda -- 300 laps
2. Josef Newgarden #67 -- CFH Chevrolet -- 300 laps
3. Sage Karam #8 -- Ganassi Chevrolet -- 300 laps
4. Graham Rahal #15 -- Rahal Letterman Honda -- 300 laps
5. Carlos Muñoz #26 -- Andretti Honda -- 300 laps
6. Ed Carpenter #20 -- CFH Chevrolet -- 300 laps
7. Marco Andretti #27 -- Andretti Honda -- 300 laps
8. Ryan Briscoe #5 -- Schmidt Honda -- 300 laps
9. Sebastien Bourdais #11 -- KV Chevrolet -- 300 laps
10. Will Power #1 -- Penske Chevrolet -- 300 laps
11. Helio Castroneves #3 -- Penske Chevrolet -- 300 laps
12. Tristan Vautier #19 -- Coyne Honda -- 299 laps
13. Jack Hawksworth #41 -- Foyt Honda -- 299 laps
14. Simon Pagenaud #22 -- Penske Chevrolet -- 299 laps
15. James Jakes #7 -- Schmidt Honda -- 299 laps
16. Gabby Chaves #98 -- Herta Honda -- 299 laps
17. Justin Wilson #25 -- Andretti Honda -- 297 laps
18. Scott Dixon #9 -- Ganassi Chevrolet -- 263 laps
19. Takuma Sato #14 -- Foyt Honda -- 260 laps
20. Stefano Coletti #4 -- KV Chevrolet -- 191 laps
21. Tony Kanaan #10 -- Ganassi Chevrolet -- 189 laps
22. Charlie Kimball #83 -- Ganassi Chevrolet -- 170 laps
23. Pippa Mann #18 -- Coyne Honda -- 136 laps
24. Juan Pablo Montoya #2 -- Penske Chevrolet -- 9 laps


martedì 14 luglio 2015

INDYCAR 2015: #12 Milwaukee Mile (12 Luglio 2015)

Domenica 12 Luglio... si fa per dire, dato che da noi è notte inoltrata. Sta per iniziare la gara a Milwaukee, uno di quegli ovali piccoli che ricorda vagamente una rotonda messa a regolare il traffico cittadino. Per il resto Milwaukee è una città del Winsconsin, stato che dubito fortemente che si scriva in questo modo, ma non fa niente. Sono le 19.35... sì, avete letto bene, le 19.35, niente partenza alle 19.34, alle 19.36 o che cosa... hanno fissato un orario quasi normale! *EPIC WIN.*
Sfortunatamente non sono capaci di far dire all'annunciatore "drivers start your engine" senza raccontare la storiella che è il modo di dire più famoso nella storia dell'automobilismo, ma vedrò di soprassedere, così come soprassiedono senza tanti problemi il 99% degli europei che del modo di dire più famoso non ne conoscono nemmeno l'esistenza.

GRIGLIA DI PARTENZA: 1. Newgarden (CFH), 2. Briscoe (Schmidt), 3. Karam (Ganassi), 4. Kanaan (Ganassi), 5. Jakes (Schmidt), 6. Rahal (Rahal Letterman), 7. Kimball (Ganassi), 8. Montoya (Penske), 9. Andretti (Andretti), 10. Dixon (Ganassi), 11. Bourdais (KV), 12. Chaves (Herta), 13. Sato (Foyt), 14. Power (Penske), 15. Wilson (Andretti), 16. Hunter-Reay (Andretti), 17. Pagenaud (Penske), 18. Muñoz (Andretti), 19. Coletti (KV), 20. Vautier (Coyne), 21. Hawskworth (Foyt), 22. Carpenter (CHF), 23. Mann (Coyne), 24. Castroneves (Penske).

SI PARTEEEEEEEEEEEE! Nuovogiardino rimane in testa, mentre dietro di lui c'è un po' di caos, con Saggio Caramella e il sosia di Vin Diesel che si piazzano in seconda posizione (sì, insomma, saranno uno secondo e uno terzo, ma non perdiamoci in sottigliezze) nel tentativo di portargli via la baguette. Niente da fare: la baguette guida Nuovogiardino verso un sicuro(?) e imminente(?) dominio che nulla potrà mettere alla prova (a proposito, perché la baguette?!?! o.O Come ho potuto anche solo per un istante pensare che uno che si chiama Joseph Newgarden sia francese?????), Vin Diesel si mette dietro Caramella al secondo giro (che inizia esattamente due battiti di ciglia dopo l'inizio della gara) mentre tempo un paio di minuti e arriva Briscola che supera tutti e due.
In quel momento Nuovogiardino se la deve già vedere con Pippa Pink da doppiare... eh sì, funziona così: su questo genere di circuiti dopo dieci giri si iniziano già a vedere dei doppiati e, con tutta probabilità, è proprio in onore dei minispeedway che Deletraz in Formula 1 subiva lo stesso destino.
Il doppiaggio di Pippa Pink è andato bene, mentre non è andata molto bene a Pippa Pink in seguito: neanche il tempo che arrivasse il momento dei pit-stop ed è con tutta probabilità rientrata, perché la vettura l'aveva lasciata a piedi. Il suo nome da supereroe (Pippaman, cit. Ransie) non può nulla contro la dura legge del gatto nero.

Torniamo davanti: i primi cinque erano Nuovo Giardino, Briscola, Saggio Caramella, Vin Diesel e Grammo Reale. C'era di nuovo un problema per Nuovo Giardino, ovvero un'altra vettura da doppiare: Carpiiii.
Nuovo Giardino: "Oh my Feli cry, vuoi vedere che anche stavolta ci aggangiamo e finiamo fuori insieme appassionatamente con le nostre vetture che ci guardano storto e ci chiedono se è necessario incidentarsi proprio tra compagni di squadra?"
Carpiiii: "Perché sei così poco fiducioso nei miei confronti? Tra l'altro ti ricordo che io sono uno dei proprietari del team che ti dà una macchina su cui appoggiare il culo!"
Nuovo Giardino: "Preferisco la Pescatrice. Almeno lei non viene in pista a fare danni."
Carpiiii: "Nemmeno io. Ti permetterò di doppiarmi abbastanza agevolmente."
Nuovo Giardino: "Davvero? Mi sarà concesso anche farti una pernacchia nel frattempo?"
Carpiiii: "Se proprio non puoi farne a meno..."
Il momento di gloria di Carpiiii, comunque, è finito in fretta: quando ci vogliono meno di 30 secondi per percorrere un giro è facile che i doppiati escano di scena alla svelta.

Nonostante tutte le immense polemiche di due settimane fa sull'impossibilità di percorrere un paio di giri senza che accadessero potenziali disgrazie, tutto è filato liscio al punto tale che verso il 50° giro tutti sono stati costretti a rientrare in regime di bandiere verdi, grattandosi le parti intime al solo pensiero che, mentre c'erano ancora vetture a pieni giri, qualcuno potesse mettersi a ballare la conga facendo collezionare loro non richiesti giri di distacco dal leader.
H3lio, che era partito ultimo, è stato il primo a rientrare. Successivamente, uno dopo l'altro, sono arrivati anche gli altri. A Briscola deve essere capitato qualcosa di poco positivo, dal momento che tutti gli sono passati davanti.
In realtà anche la maggior parte dei piloti che erano in top-5 si sono ritrovati catapultati (non in senso letterale) fuori dai primi cinque... tutti tranne the real and only Nuovo Giardino che era ancora in testa davanti al Detersivo, a Montyyyy, a Sebbyyyy e a Vin Diesel.

Passati altri circa 50 giri di gara H3lio è stato di nuovo il primo a rientrare ai box, poi tutti gli altri a seguire.
Montyyyy: "Ma nessuno mi prende in considerazione?"
H3lio: "No."
Montyyyy: "Va bene, allora facciamo che mi faccio notare..."
I commissari: "Ti abbiamo notato. Andavi troppo forte nella pit-lane. Ora ci torni, a calci nel culo, a scontare un drive through."
Montyyyy: "Nobody loves me."

Credo sia più che opportuno, a questo punto, precisare che il Detersivo aveva preso la testa della gara dopo il pitstop, seguito da Nuovo Giardino, Sebbyyyy, Vin Diesel e l'Uomo Noia in Seconda a completare la top-5. Tutto è stato così fino al 114° giro, quando la vettura di Jakes ha iniziato a emanare del fumo, provocando l'ingresso dell'alter-ego in versione Indycar di Bernd Maylander.
...E di nuovo tutti ai boxxxxxxxxxxxxxxxx! Tutti, a parte Sebbi, HR, Pagy, il Sommo Wilson e Briscola che sono rimasti lì, guadagnando tutti la top-5 davanti al Detersivo e quelli che gli stavano dietro. C'erano dei doppiati in mezzo alle scatole ma al momento del restart, qualcosa come venti minuti più tardi, hanno avuto l'accortezza di levarsi dalle scatole...
...
...
...
...
...così nessuno di loro è stato coinvolto nel tranquillissimo momento in cui Briscola è finito in testacoda e ha toccato Potere mandandolo a schiantarsi contro le barriere.
Subito dopo è seguita una scena veramente da WTF: dopo essere sceso dalla vettura, Potere non ha fatto nessuna delle azioni che lo contraddistinguono in caso di incidente, tipo insultare, spingere o mandare a quel paese uno a caso dei commissari di percorso, generalmente il più vicino a lui.
Poi sì, va beh, è rientrata la safety car, ma questo penso che fosse scontato.
Montyyyy: "Facciamo che adesso, per dare nell'occhio, vado ai box."
Voce fuori campo: "Temo che la cosa non importi a nessuno."
Montyyyy: "Nobody loves me."

La gara è ripartita dopo una decina di giri, con Sebbiiii che agitava la baguette al vento mentre dietro di lui anche Pagyyyy cercava di darsi da fare con la baguette... venendo però superato da Nuovo Giardino, Vin Diesel e il Detersivo, ritrovandosi in quinta posizione, in una top-5 destinata a rimanere tale e quale per tutti i secoli a venire...
Adesso non esageriamo: diciamo una trentina di giri, perché al 171°, dopo avere fatto un bel po' di strada mettendo spazio tra sé e gli altri Sebbiiii è rientrato ai box.
Voce fuori campo: "Ora tutti lo supereranno, facendolo uscire di scena."
Sebbiiii: "Sei molto dotato di fantasia, a quanto vedo! Je suis le boss e non permetterò a nessuno di insinuare che non vincerò questa gara... a nessuno che, ovviamente, non senta il desiderio impellente di essere sodomizzato dalla mia baguette al retrogusto d'ascella!"
Stranamente nessuno aveva esplicitamente quel desiderio, ma in ogni caso sono rimasti tutti in pista per un'altra quindicina di giri, poi è rientrato Nuovo Giardino e a seguire tutti gli altri.
Sebbiiii: "Chi è che diceva che non sarei tornato in testa?"
A quel punto c'erano Sebbiiii, Montyyyy, Carpiiii, HR e Pagy tra i primi cinque, ma Montyyyy e Carpiiii erano su una strategia diversa e con tutta probabilità dovevano rientrare in un momento del tutto diverso... sì, eccoli, circa al 200° quando mancavano una cinquantina di giri alla fine.

-29: il momento della disgrazia peggiore della gara... una vettura in fumo e, devo ammetterlo, in un primo momento la cosa non è stata così straziante.
L'Autrice: "Chi è quello che si è appena ritirato? L'Uomo Noia in seconda? Allora esiste davvero?"
L'Uomo Noia in seconda: "Il ho il numero 26, questo ha il numero 25."
L'Autrice: "Oh, ora è sceso dalla macchina... è piuttosto alto per essere un pilota."
La grafica: "Per forza che è alto, è Giustino Guglielmino!"
L'Autrice: "OH MY FELI CRY, WILSIIIIIIIIIIIIIII NOOOOOOOOOOOOOO!"
Tutto il Minardi Power è crollato in un istante, Wilsiiii era fuori dai giochi e non c'era nulla che potesse accadere per riaggiustare il mio cuore spezzato!

E' entrata la safety car e sono andati tutti ai box a cambiare gomme... o meglio, tutti tranne Sebby, Monty e Carpiiii, che sono rimasti in pista a fare i fighi nelle prime tre posizioni, a seguire, una volta usciti dai box, H3lio, Grammo Reale, il Detersivo, il sosia di Vin Diesel e qualcun altro.
Dopo circa 10 giri di safety car c'è stato il restart. Mancavano 18 giri dalla fine e...
Sebbiiii: "JE SUIS LE BOSS! JE SERAIS POUR TOUJOURS LE BOSS!"
Sebbi ha mantenuto la posizione, mentre non si può dire lo stesso degli altri due, che sono stati superati in breve tempo da alcune vetture, un paio per no, una mezza dozzina per l'altro. In ogni caso non è andata così male nemmeno a loro: Montyyyy è arrivato quarto dopo essere stato nelle retrovie a un certo punto della gara, Carpiiii ha chiuso in top-ten dopo essere stato in ultima posizione all'inizio.

La cosa fondamentale, comunque, è la vittoria di Sebbiiii che, come al solito, non può far altro che farmi piacere. Poi è capitato un fatto estremamente adorabile. *________* In victory lane è stato raggiunto dai suoi figli e nel scendere dalla macchina li ha presi in braccio entrambi sollevandoli in aria... <3

RISULTATO: 1. Sebastien Bourdais (KV), 2. Helio Castroneves (Penske), 3. Graham Rahal (Rahal Letterman), 4. Juan Pablo Montoya (Penske), 5. Josef Newgarden (CFH), 6. Tony Kanaan (Ganassi), 7. Scott Dixon (Ganassi), 8. Marco Andretti (Andretti), 9. Simon Pagenaud (Penske), 10. Ed Carpenter (CFH), 11. Gabby Chaves (Herta), 12. Charlie Kimball (Ganassi), 13. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 14. Takuma Sato (Foyt), 15. Carlos Muñoz (Andretti), 16. Tristan Vautier (Coyne), 17. Jack Hawskworth (Foyt), 18. Wilson (Andretti), 19. Sage Karam (Ganassi), 20. Stefano Coletti (KV), 21. Ryan Briscoe (Schmidt), 22. WIll Power (Penske), 23. James Jakes (Schmidt), 24. Pippa Mann (Coyne).


sabato 11 luglio 2015

Sono passati 16 anni dall'incidente di Michael Schumacher alla curva Stowe al primo giro del gran premio di Gran Bretagna a Silverstone del 1999, in cui si fratturò la gamba destra. La data è ancora impressa nella mia mente fin da allora.

Post del 2014: QUI.
Post del 2012: QUI.

venerdì 10 luglio 2015

#9: Commento al Gran Premio di Gran Bretagna: Silverstone, 03-05 Luglio 2015

QUALIFICHE | GARA


DALL’AUTORE DI “CAOS ALLA PRIMA CURVA”,
UNA PRODUZIONE DISTRUTTIVA:
IMPRESSIONANDO L’ENFANT SIMON IN PARTENZA

DALL’AUTORE DI “SILVERSTONE, THE HOUSE OF SAMBA”,
UNA PRODUZIONE STRAORDINARIA:
IL VECCHIO BOLLITO CHE RIUSCÌ A SFIDARE IL CAMPIONE DEL MONDO

DALL’AUTORE DI “YO, YO, GANGSTA CHAMPION”,
UNA PRODUZIONE ORDINARIA:
IL CAMPIONE DEL MONDO CHE RIUSCÌ A TORNARE IN TESTA

DALL’AUTORE DI “L’ULTIMO SHAMPOO SUL PODIO”,
UNA PRODUZIONE AD ALTO CONTENUTO ESTETICO:
CAPELLI PERFETTI DOPO DUE ORE DI GARA

DALL’AUTORE DI “LEAVE ME ALONE, I KNOW WHAT I’M DOING”,
UNA PRODUZIONE AD ALTO POTENZIALE POLEMICO:
LEAVE ME ALONE ON WET TYRES, I KNOW IT’S NOT RAINING ANYMORE

DAGLI AUTORI DE “L’ULTIMO BALLO DI CENERENTOLA”,
UNA PRODUZIONE AD ALTO CONTENUTO EPICO:
ARRIVANDO 12° SPAZZANDO LA PITLANE

Sabato, ore 14.00. Accendo la TV e... meraviglia delle meraviglie, mi accorgo che a Silverstone c’è una piccola ruota panoramica! O.O Una lunga serie di dubbi esistenziali inizia ad assalirmi, cose del tipo: ma c’è sempre stata oppure è stata costruita di recente? Sarà menzionata in lungo e in largo per la telecronaca oppure verrà ignorata da tutti come quella di Suzuka? Il weekend sarebbe finito senza che io scoprissi nulla su tale ruota panoramica, il che mi fa pensare che il suo destino sia paragonabile a quello della sua sorella maggiore giapponese.

Ricapitoliamo: sono passate due settimane dal gran premio d’Austria, in cui Rosberg ha vinto, portando il proprio distacco a -10 da Hamilton, dandomi per la prima volta in tutta la stagione la sensazione che tutto sommato anche quest’anno potrebbero tirarla per le lunghe, rendendo il mondiale più interessante, come se lo scontro Hamilton vs Rosberg fosse effettivamente più interessante dei duelli epici tra le Sacre Cenerentole che capita di vedere talvolta.
A proposito di Sacre Cenerentole, mi è parso di notare come la loro colorazione abbia subito una brusca trasformazione di recente: qualcuno pare avere tirato fuori qualche milione di euro per colorare un po’ di blu la fiancata, rendendola esteticamente meno bella e meno in stile McLaren Marlboro.
Su cosa sia successo in queste due settimane, non c’è molto da dire, se non che in Formula E Nelsinho Piquet ha vinto il mondiale battendo Buemi per un punto. Ah, sì, poi c’è stato il compleanno di Rosberg, quello di Stevens, quello di Ricciardo e, per parcondicio, anche se nessuno a parte me se l’è filato su Tumblaaaahhh, anche quello di Ralf Schumacher che in questo momento ero convintissima che avesse vinto il gran premio di Gran Bretagna in questi giorni del 2003, per poi rendermi conto che in realtà aveva vinto il gran premio di Francia, mentre a Silverstone aveva vinto Barrichello, in una gara movimentata in cui un folle in gonna scozzese gironzolava per la pista sventolando vari fogli e in cui all’improvviso era passata in sovrimpressione l’inquietante scritta “leader: Da Matta”.
Poi sì, va beh, venerdì è stato il compleanno di Vettel che così a poco a poco ha già 28 anni e tra un paio d’anni verrà bollato come vecchio decrepito da un’orda di fanboy e fangirl.
Vorrei segnalare, dato che siamo in termini di compleanno, anche le seguenti ricorrenze: il 30 giugno non è stato il compleanno solo di Rosberg, ma anche di Johnny Herbert, e sabato 4 era anche il compleanno di nientemeno che Jan Magnussen, ovverosia uno che il popolo di Tumblaaaaahhhh non si filerebbe se non avesse un figlio biondo con gli occhi azzurri e le braccia piene di tatuaggi e se non corresse nel WEC come Webber (a proposito di Webber, tra poco parlerò anche di lui).
Aggiungiamo anche che lo stesso giorno di Ricciardo compiva gli anni anche Kazuyoshi Hoshino, uno che probabilmente avrà partecipato solo ed esclusivamente a uno o più gran premi del Giappone negli anni ’70-’80. Una leggenda metropolitana di cui ho veramente letto anni addietro su non ricordo quale sito e di cui non ho trovato altri riscontri narra che la Benetton lo volesse mettere al volante a Suzuka nel 1994 all’età di 47 anni, per poi optare per Johnny Herbert. Herbert peraltro in quel gran premio ebbe un curioso destino: si ritirò nelle fasi iniziali di gara e, mentre gironzolava per la pitlane, anche Inoue si ritirò e, allontanandosi scavalcando un muretto, gli finì praticamente sui piedi, dimostrando di avere difficoltà di locomozione perfino camminando.

Veniamo a Webber... Ricordate quando Barrichello dichiarò che, dopo la fine della sua carriera in Formula 1, avrebbe pubblicato un libro in cui avrebbe parlato dei suoi anni in Ferrari? Ecco, mentre Barrichello ha optato per la saggia decisione di andare a correre prima in Indycar e poi nelle Stock Car brasiliane invece di mettersi a scrivere libri, Webber nonostante corra nel WEC pubblicherà a breve un’autobiografia, di cui a quanto leggo sono già usciti alcuni stralci, venendo acclamato su tumblr come un dio in terra dalle sue fangirl. Le uniche cose che ho visto a proposito dell’argomento trattato? Mhm... che pare si sia dedicato all’arte del rosicare, attività in cui ha dimostrato di essere abbastanza ferrato sia all’epoca del “not bad for a number 2 driver” pronunciata dopo una vittoria sia all’epoca in cui dopo essere stato avvantaggiato dall’ingresso della safety car accusò Vettel di essersi ritirato parcheggiando di proposito in un tratto in cui l’ingresso della safety car era d’obbligo.
Molta gente di Tumblaaaaahhhh non vede l’ora di leggere questa autobiografia... io sinceramente non vedo che cosa ci sia di così eccellente. Hai avuto la fortuna di arrivare in Redbull che era più lenta della Toro Rosso e di ritrovarti da un anno all’altro in un team che lottava per il mondiale? Hai scelto di tenere il culo su una Redbull per anni, invece di andare a elemosinare un volante alla Caterham? Posso capire tutto. Posso capire che prenderlo quasi sempre in quel posto sia frustrante. Però dannazione Webbiiii, se in una stagione sulla miglior macchina non solo non ottieni neanche una vittoria ma nemmeno arrivi secondo tutte le volte in cui il tuo compagno di squadra vince, forse prima di metterti a sparare a zero in un libro sul team e sul tuo compagno di squadra atteggiandoti a vittima del sistema, un piccolo esame di coscienza te lo potresti anche fare...
Concludo questa parentesi informando chi volesse accusarmi di essere una hater di Webber che no, non sono una hater di nessuno. Questo è quello che scrivevo di lui nel commento al GP d’Ungheria 2013, e la mia opinione non è cambiata di una virgola: non ho niente contro la teoria secondo la quale la RB favorisce Sebbiiii nel confronti di Webbiiii, ma l’atteggiamento di quest’ultimo negli ultimi tempi mi urta un po’ i nervi. E che cavolo, Webbiiii, sei stato tu a scegliere di rimanere in RB come seconda guida piuttosto che eventualmente passare in qualche team senza speranze, almeno degnati di tacere invece di lamentarti a ogni soffio di vento almeno finché resterai lì, perché tanto se sei nelle retrovie ti lamenti, se sei sul podio ti lamenti e se vinci ti lamenti ugualmente (CFR. “not bad for a number two driver”). D’altronde, se Grosjiiii e Feliiii non passano tutta la loro esistenza a rosicare, esiste anche questa possibilità e forse si fa anche più bella figura.

Sabato, ore 14.00: torniamo a questo punto, perché la vita continua, qualunque cosa ne pensino certi soggetti. È stata una qualifica intensa e serrata, in cui due vetture motorizzate Honda stavano tentando di passare in Q2...
...
...
...oh, dimenticavo: sono state cambiate le regole in corso d’opera consentendo ai nuovi motoristi un cambio di motore in più evitando la penalità. Si applica anche alla Honda per il 2015. La McLaren è messa talmente male che, in giro per il mondo, nessuno si è nemmeno preoccupato di gridare al complotto.
L’unico grido che si è sentito stato è un non troppo clamoroso “WTF?! Adesso mi tocca sorbirmi un’intervista della Stellona? Già alle 14.20? il mondo è ingiusto”, il che significava che Ferniiii aveva subito il brusco destino di affiancare Jensinho in penultima fila, davanti a due habitué come Who’s that Guy e lo Spazzino della pitlane, che ormai conoscono piuttosto bene il retrotreno delle due McLaren.
Jensinho: “Yaaaaayyyy, samba party!”
Ferniiii: “Perché dovremmo festeggiare, se non sono indiscreto?”
Jensinho: “Ci sono tanti motivi per cui festeggiare. Perché la Terra è tonda, per esempio, e perché la forza centrifuga ci tiene legati all’asfalto.”
Ferniiii: “Oh my Maldiiii, inizio a sperare che esista un modo per alzarmi dall’asfalto e farmi notare, mostrando al mondo la mia abilità per il volo.”
Jensinho: “Dimentichi che la camera-car della tua macchina funziona bene tanto quanto la power unit e non ci sono riprese dei tuoi incidenti?”
Ferniiii: “Ah, già.”
Jensinho: “Comunque no, il motivo per cui facciamo un festino brasiliano è che l’Altro Felipe si è appena candidato come mazziere per il Gran Premio della Briscola che ci vede opposti ai Marussia Boyssss.”
Ferniiii: “Oh my Feli Cry.”

È iniziata la Q2, che generalmente è il momento delle qualifiche che nei miei commenti viene liquidato in due righe. Non abbandoniamo le vecchie tradizioni: Sonyericsson è andato ad affiancare l’Altro Felipe, davanti a loro c’erano il Piccolo Ves e Maldiiii, che progettava un’altra manovra trollona, e ancora più avanti Grosjiiii e Checo.
A ripensare alla partenza mi chiedo come abbia potuto Checo sfuggire all’attrazione gravitazionale e alla forza centrifuga che lo legano a Maldiiii, ma lasciamo stare. Andiamo avanti e per l’esattezza direi di sintonizzarci sulla Q3, che prevedeva Mercedes, Williams e Ferrari a inseguire le prime tre file, con Dani Smile che sperava di ottenere il settimo tempo, ma che in realtà ha ottenuto l’ultimo, dietro a Carlos Santana Junior e Hulk. Il settimo tempo l’ha fatto il Kiwi.
Non restava che da immaginarsi chi potesse avere ottenuto la pole position...
Il Gangster Rapper: “I’M THE BEST AND FUCK THE REST!”
Una scrittrice di fan fiction slash: “Fuck the rest... prevedo una fanfic in proposito.”
Il Gangster Rapper: “OH. MY. FELI. CRY.”
Britney Bitch: “Chi dovrebbe essere che fucks the rest?”
Una scrittrice di fan fiction slash: “Hulk. Anzi, no, lui non fucks the rest, ma ai tempi della Force India... fucked Di Restaaaaaaahhhh!”
Hulk: “OH. MY. DANI. SMILE! Basta infangare il mio nome menzionando fanfic erotiche in cui ero co-protagonista insieme a Paul Di Siesta, altrimenti inizierò a combattere la mia crociata personale contro livejournal!”
Una scrittrice di fan fiction slash: “zzzzzzzz...”
Hulk: “Si è addormentata?”
Voce fuori campo: “È l’effetto di Paolo Di Riposo.”
Altra voce fuori campo: “Oh my Mallya.”
Veniamo alla conclusione: il Gangster Rapper ha battuto Britney Bitch per la pole e nessuno ha battuto ciglio, Feliiii ha battuto Bo77as per la terza posizione dopo le solite sviolinate su quanto Bo77as sia inarrestabile e imbattibile, infine Icemaaaan ha battuto Sebbiiii per la quinta posizione venendo accolto come un dio in terra per l’eroica impresa appena realizzata, il che non mi sembra esattamente una cosa positiva dato che significa che fino a quel momento nessuno prendeva nemmeno lontanamente in considerazione l’idea che potesse andare più forte del compagno di squadra.

Domenica, ore 14.00: STRIKE!
Come omaggio alla gente che in giro per il mondo si lamenta che “non c’è più la Formula 1 di una volta” (in cui la “F1 di una volta” può essere, a seconda delle occasioni, quella dell’altro ieri o quella di un non ben precisato passato generalmente definito elencando campioni del passato in modalità totalmente random pescandone non più di uno per decennio), qualcuno ha pensato bene di allearsi con il compagno di squadra per ricreare la situazione che tanti temevano che non si sarebbe più presentata: l’incidente alla partenza in cui uno dei piloti coinvolti, su cui cadevano peraltro gli occhi dei commissari, era l’intramontabile Grosjean.
Così è come Ransie© ha descritto l’accaduto:
Maldi: "Non voglio gareggiare, voglio giocare a Jenga!"
Grosji: "Vengo anch'io, così approfitto per chiamare a casa e sgridare Sacha perchè ruba il ciuccio a Simon!"
Maldi: "Ottimo, schiantiamoci! Così abbiamo la scusa..."
Grosji: "Sei un genio! Invitiamo anche i McLaren Boys, tanto la loro auto si romperà comunque! BAGUETTTEEEEEEEE!"
Jensi: "Aiha! Perchè siete crashati su di me?"
Maldi: "Per invitarti al più grande torneo di Jenga della storia, vai a invitare anche Ferni!"
Jensi: "Ferni preferisce il Jenga quando si gioca ammucchiando le auto, non i pezzi di legno, comunque ci provo." Crash! Tump!
Ferni: "Oh Mio Me Stesso!"
Jensi: "Vieni a giocare a Jenga coi Lotus Boys?"
Ferni: "Contro Maldi e Grosji? No grazie, preferisco vivere!"
N.d.Sunshine: ehm... Ransie, non dimenticarti che ai figli di Grosjiiii non ci si rivolge chiamandoli semplicemente “Sacha” e “Simon”, ma anteponendo ai loro nomi il titolo nobiliare: “Petit Bebé Sacha” e “Petit Bebé Simon”!
Tornando a noi, mentre la pista veniva affollata da un’accozzaglia di carcasse di Lotus e di McLaren, Ferniiii si avviava con la macchina che cadeva a pezzi verso il luogo in cui di solito si rifugia in caso di “loss of power” per uscirne qualcosa come in tempo per tornare in pista in ultima posizione e, nell’ammirare una Lotus (Maldiiii) che tentava di fare spiccare il volo all’altra (Grosjiiii) Ransie sospettava che fosse un complotto ordito segretamente da Gutierrez, non restava che l’intervento del Sommo Bernd a ristabilire l’ordine primordiale delle cose.
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...Wait, wait, wait, c’è qualcos’altro di importante da segnalare, dato che parlando di quanto accadeva tra le Lotus e le McLaren ho dimenticato di dire che l’ordine primordiale era già stato irreparabilmente mandato in tilt dal fatto che, mentre Grosjiiii e compagnia bella testavano la solidità delle loro vetture, davanti c’era stata una partenza alla “Oh my Feli Cry” dove con uno slalom tra le Mercedes Feliiiii si era appropriato della leadership nel momento stesso in cui si spegnevano le luci rosse.
Mia zia, quella che un paio di settimane prima che Raikkonen vincesse il titolo, sosteneva sperava che “adesso che la Ferrari è ormai fuori dai giochi, il mondiale lo vinca Hamilton che è così giovane e non Alonso che è così stronzo” e che aveva una certa aura alonsista negli scorsi anni, pur limitandosi a vedersi qualche partenza e a sentire un po’ di notizie al telegiornale, in quel momento è andata in visibilio per un attimo, esclamando tutta contenta “Oh *_______* Feeeeeelipe!” prima di andare ad asciugare i piatti un istante più tardi dimenticandosi completamente di quello che stava succedendo.
Anche Bo77as aveva provato a fare lo stesso, ma per lui il momento della gloria non era ancora arrivato.
Ho fatto un giro su twitter e l’evento era stato accolto non come un complotto ordito non si sa bene da chi, ma piuttosto come un trionfo della giustizia divina, perché era da un bel po’ che non si vedeva un vecchio bollito in testa a un gran premio e roba del genere, cosa che comunque credo che dipenda dall’età a cui si inizia a considerare un pilota come un vecchio bollito. Di solito l’età è fissata a 30 anni, quindi tecnicamente anche il Gangster Rapper e Britney Bitch lo sarebbero già.
Il momento di gloria di Bo77as è arrivato a breve: al restart, mentre il Gangster Rapper pensava di avere ormai trollato Feliiii, è stato Bo77as a trollare proprio lui.
Voce fuori campo: “OH MY FELI CRY, CI SONO DUE WILLIAMS IN TESTA! O__________o ERA DA... MHM... AUSTRIA 2014 CHE NON ACCADEVA!”
Altra voce fuori campo: “Piano con l’entusiasmo. La Williams non ottiene una doppietta dai tempi di... mhm...”
L’Autrice©: “Dai tempi in cui quei due gran simpaticoni del Colombiano Badass e di RSC erano al volante, in cui Bo77as andava in terza media e in cui Feliiii era ancora un bambino innocente che non pensava di poter strappare la leadership della gara al Gangster Rapper... anche perché il Gangster Rapper all’epoca non correva ancora in F1.”
Il Piccolo Ves: “Eppure aveva già 18 anni... era praticamente un vecchio, come poteva sopperire all’assenza di un volante nella massima serie?”
Voce fuori campo: “Taci, bambino, che non appena la gara è ripartita sei andato a sbattere. Ormai sei fuori dai giochi. Vai a giocare col camion dei pompieri, sempre ammesso che tu non lo stia già facendo. Diamo spazio alla Williams.”
...
...
...
...
Bo77as: “DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNN!”
Box Williams: “Chi è?”
Bo77as: “Secondo te chi è? Sono Mika Salo e sono al volante di una Ferrari.”
Box Williams: “Siamo tornati indietro nel tempo come la memoria di Ferniiii?”
Bo77as: “No, ignorante, sono l’unico altro finlandese il cui cognome non finisce per -EN.”
Box Williams: “Ora mi è tutto chiaro. Cosa vuoi?”
Bo77as: “Voglio che diciate a questo vecchio bollito che ho davanti di farmi passare.”
Feliiii: “Com’è bello fischiettare e fingere che il resto del mondo non esista.”
Bo77as: “Gliel’avete detto?”
Box Williams: “No, siamo troppo impegnati a reagire al trauma di avere due vetture in prima e seconda posizione. Tipo, si potrebbe sfruttare un buco del regolamento e dichiarare illegali i cambi gomme? No, perché non siamo sicuramente in grado di gestire un cambio gomme senza perdere posizioni.”
Bo77as: “Fatemi passare e spacco il culo a tutti.”
Box Williams: “Wait, wait, wait. Abbiamo due vetture davanti e, se anche il sogno è quello di portarle al traguardo davanti, dobbiamo quantomeno riuscire a portarle al traguardo. Pensi di potere stare controllato, nonostante il fatto di avere il DRS aperto ti abbia permesso di guadagnare qualcosa come un decimo in questo giro?”
Bo77as: “Voglio superare Feliiii! Ditegli subito di spianarmi la strada.”
Feliiii: “DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNN!”
Box Williams: “Cosa vuoi?”
Feliiii: “Dite a Bo77as di fare un po’ di silenzio? Sto dormendo!”
Box Williams: “Ma allora chi guida?”
Feliiii: “La rana!”
Box Williams: “Oh my Feli Frog.”
Bo77as: “Quindi cosa si fa?”
Box Williams: “Un torneo di jenga?”
Bo77as: “Posso passare?”
Box Williams: “Se sei capace di farlo senza trasformarti nel Kobayashi della situazione allora fallo, ma non romperci i co***oni! Possibile che in questo box non si possa mai fare una partita di Monopoli in santa pace?”
Concludiamo: ci siamo guardati venti giri della rana in testa alla gara, seguito da Bo77as, il Gangster Rapper e Britney Bitch, senza cambi di posizioni.
Da casa di mia nonna sono anche tornata a casa mia, rassegnandomi all’idea che in quei due minuti potevano esserci i pitstop che avrebbero fatto tornare tutto alla normalità.
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...è arrivato il momento dei pitstop dopo che ero già a casa: il Gangster Rapper è rientrato in anticipo e, dopo la loro sosta, Feliiii, Bo77as e Britney Bitch gli stavano dietro, e neanche di pochi decimi.
Il mondo si spaccava in due. Una di queste parti, su tumblr, sparava a zero contro la Williams e contro Feliiii perché avevano impedito a Bo77as di ottenere una vittoria che doveva essergli servita su un piatto d’argento. Il fatto che non fosse mai stato in testa alla gara era ovviamente irrilevante: quello era un furto, punto e basta. L’altra metà, ignara del fatto che la legge del caso avesse appena sottratto a Bo77as la possibilità di spaccare il culo a tutti, iniziava a rendersi conto che più il tempo passava e più si progrediva verso la doppietta Mercedes...
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...che prontamente, qualcosa come 35 giri dopo e due scrosci di pioggia più tardi è arrivata.

La pioggia, acclamata come ciò che ha cambiato il senso della gara, in realtà ha avuto due effetti: il primo, quello di contribuire alla realizzazione della doppietta Mercedes fino a quel momento rallentata dal fatto che Britney Bitch fosse in quarta posizione, il secondo, quello di sbattere le Williams giù dal podio. Le Williams non hanno più fatto nulla di notevole, se non che Bo77as stava perdendo terreno nei confronti di Feliiii, contribuendo ancora una volta all’insorgere di qualche dubbio sulle sue spiccate e cristalline doti con pista bagnata.
In Ferrari, intanto, hanno cercato in tutti i modi di far parlare di sé: prima facendo rientrare Icemaaaan per le intermedie quando tutti a parte le Marussia e l’unica McLaren superstite erano ancora sulle slick, la seconda azzeccando il momento opportuno per far rientrare Sebbiiii, la terza quando Arrivabene ha detto che la colpa del flop era tutta di Icemaaaan. Non ci sono riusciti fino in fondo e, in questo commento, hanno già avuto la loro parte, quindi direi di passare a cose più importanti.
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...Cose più importanti del tipo: nessuno ha fatto cappelle clamorose sotto la pioggia, il che è stato un po’ deludente, dato che bastava se ne ritirassero altri due e lo spazzino della pitlane sarebbe arrivato decimo. Invece si è accontentato della 12^ posizione, duramente conquistata nel confronto con il compagno di squadra che, a differenza sua, è andato a verniciare muretti.
Decimo è arrivato Ferniiii e questa è una notizia. In realtà già il fatto che sia arrivato al traguardo, tenendosi dietro non solo le Sacre Cenerentole, ma anche nientemeno che Sonyericsson. La cosa più importante, comunque, è che ha conquistato ben un punto! E con questo concludiamo...

RISULTATO: 1. Hamilton (Mercedes), 2. Rosberg (Mercedes), 3. Vettel (Ferrari), 4. Massa (Williams), 5. Bottas (Williams), 6. Kvyat (Redbull), 7. Hulkenberg (Force India), 8. Raikkonen (Ferrari), 9. Perez (Force India), 10. Alonso (McLaren), 11. Ericsson (Sauber), 12. Merhi (Marussia), 13. Stevens (Marussia), RIT. Sainz (Toro Rosso), RIT. Ricciardo (Redbull), RIT. Verstappen (Toro Rosso), RIT. Maldonado (Lotus), RIT. Grosjean (Lotus), RIT. Button (McLaren), RIT. Nasr (Sauber).