sabato 30 novembre 2019

Formula E @ Riyad

Oggi parliamo di Formula E e direi di iniziare dal punto di partenza: l'eprix di Riyad. Del fatto che si corresse in Arabia Saudita si è detto tutto e il contrario di tutto. Insomma, la corrente di pensiero tipica è che non si dovrebbe andare a correre in un paese in cui i diritti umani non sono rispettati, in cui uomini e donne non possono stare nella stessa sezione dello stadio, e quant'altro.
Preferisco non esprimermi in proposito. Non mi sento pienamente rappresentata da una scuola di pensiero che sostiene che i diritti umani siano più importanti del business ma che al contempo se ne sbatte altamente dei diritti umani quando non c'è l'argomento business a far sì che si parli di un certo paese.
Ciò che vorrei fare è riassumervi quanto scritto qualche tempo fa da un'addetta ai lavori che, interpellata su Twitter su come si sentisse a dover andare per lavoro in Arabia Saudita, un paese in cui in quanto donna doveva sentirsi in pericolo, rispondeva che nelle sue interazioni con la gente del posto non si era mai sentita in pericolo.
Mi sembra una risposta abbastanza illuminante, per il suo messaggio di fondo: colpevolizzare la gente comune per il governo assolutamente non democratico del loro paese, come se avessero avuto voce in capitolo, probabilmente non è il modo migliore per salvare il mondo. Mi ricorda un po' il volere boicottare le catene di distribuzione che hanno dipendenti sottopagati, per salvaguardare i dipendenti sottopagati che, per effetto del boicottaggio, probabilmente avrebbero il "vantaggio" di perde il lavoro.

Pippone socio-politico terminato, ora occupiamoci di motori, occupiamoci adesso dei dodici team che prendono parte alla stagione 2019/2020.
In Techeetah c'è ancora Jean-Eric Vergne, che ha un nuovo compagno di squadra, Antonio Felix Da Costa. Quest'ultimo ha lasciato la BMW Andretti, in cui faceva coppia con Alexander Sims. Al fianco del pilota con gli occhiali sotto al casco quest'anno c'è Maximilian Gunther.
André Lotterer è passato alla neo-entrante Porsche al fianco di Neel Jani, mentre Mercedes schiera Stoffel Vandoorne e il campione di F2 Nyck De Vries.
Mercedes vs Venturi è uno scontro manageriale a proposito di chi stira in casa Wolff, visto che Susie è la team manager del team monegasco, i cui piloti sono ancora Felipe Massa ed Edoardo Mortara.
Sebastien Buemi e Oliver Rowland sono ancora in Nissan eDams, mentre Jerome D'Ambrosio e Pascal Wehrlein sono rimasti in Mahindra. In Audisport Abt ci sono ancora Lucas Di Grassi e Daniel Abt, fin dalla prima stagione, mentre James Calado è andato ad affiancare Mitch Evans in Jaguar.
Il cantante pop Brendon Hartley e Nico Muller sono i nuovi piloti della Dragon, mentre in NIO, al fianco di Oliver Turvey, ha fatto il suo ritorno in Formula E il nostro amato eroe Ma Qing Hua, altresì noto nei miei post come My King Juan, in quanto veloce tanto quanto un tombino (proprio come il tombino, non come Montoya).

Penso di non essermi dimenticata nessuno, quindi parliamo del format. L'evento si è svolto con due gare, il 22/23 Novembre, iniziando di venerdì.
Queste amate Friday Race... quelle che in pochi guardano perché sono a lavorare, ma le commentano sui social fingendo di guardarle. Se non altro stavolta c'è stata una gara tranquilla, nonostante le stradine strette di Riyad. Grazie al cielo in Formula E ci sono meno pivelli che in F2, quindi non c'era Schumacher a provarci con la Calderon (come da titolo di Formula Passion dei tempi, alquanto equivoco per una mente maliziosa come la mia).
Per fortuna è stata una gara non troppo difficile da seguire via social, visto che non è stata particolarmente caotica. Sims in testa fin dal via, niente incidenti per gran parte del tempo... poi niente, Sims e i suoi occhiali sono stati superati in un solo momento sia da Vandoorne sia da Bird, con Vandoorne che si è portato in testa alla gara.
Non preoccupatevi, l'imperatore del fanboost può stare in testa solo alla classifica del fanboost (nella quale, oltre a lui, sono stati votati anche De Vries, Buemi, Da Costa e Lotterer - idem venerdì e sabato), quindi è stato passato da Bird e poi anche da Lotterer.
Nel frattempo Abt è andato a sbattere e, dopo l'ingresso della safety car, Sims ne ha approfittato per perdere altre posizioni.
Bird, Lotterer, Vandoorne, Rowland, Frijns, De Vries, Mortara, Sims, D'Ambrosio ed Evans sono stati i primi dieci.

Il giorno dopo la gara è stata decisamente più caotica, con Sims partito ancora una volta dalla pole e determinato a non farsi trollare come il giorno prima.
Chi si è fatto trollare è stato Vergne che, per qualche dettaglio tecnico, si è guadagnato 20 posizioni di retrocessione in griglia, impossibili da scontare, quindi compensate con uno stop and go. #JustPicThings.
Un altro che si è fatto trollare è stato Massa, che si è piazzato a caso sulla griglia di partenza. Sappiamo tutti che piazzarsi a caso sulla griglia partenza è un rituale di buon auspicio, ma funziona solo in certe circostanze, tipo al volante di una Marussia/Manor in Formula 1. Quindi Massa è stato penalizzato qualcosa come 35 minuti dopo quando era risalito fino alla top-ten. Ne ha approfittato per pasticciare con il limitatore, macchiandosi del crimine di eccesso di velocità nella pitlane mentre scontava il drive through.
Mentre Sims procedeva imperterrito in testa alla gara, dietro di lui ne capitavano di tutti i colori: contatto Buemi vs Da Costa, il secondo penalizzato per il contatto, il primo per essere rientrato in pista a caso, contatto tra Bird ed Evans con il primo a muro e safety car, Frijns a muro e ulteriore safety car, poi full course yellow perché durante la safety car la vettura di Frijns non era stata rimossa. Sì, quest'ultimo è stato un epic fail di un certo livello.

Sims e Gunther hanno fatto doppietta, in linea teorica, ma nel corso del pomeriggio Gunther è stato uno dei vari piloti che sono stati penalizzati: aveva superato due vetture in regime di safety car. Lotterer e De Vries sono stati ugualmente penalizzati e Turvey è stato squalificato per essere rimasto con uno zero di batteria.
Confermata la vittoria di Bird, Di Grassi è risalito al secondo posto e Vandoorne terzo senza essere stato sul podio fisicamente (non che si sia perso qualcosa, non è un granché, è l'unico podio in cui non si beve nulla, nel senso, non c'è nemmeno l'acqua di rose), modello Sainz, ottenendo il secondo podio in due giorni di fila e sconfiggendo l'aura di #MaiUnaGioia. Mortara, Rowland, Abt, Calado, Vergne, Hartley e Lotterer hanno completato la zona punti, nonostante la penalità già applicata a quest'ultimo.
Oserei dire che Hartley ha ereditato in pieno il ruolo di #MaiUnaGioia, avendo trascorso il fine settimana tra le ultime posizioni, ma è stato capace di smentirmi: ovviamente non era arrivato in top-ten al traguardo, nella gara del sabato, ma ha portato a casa dei punti approfittando delle penalità altrui. È stata una giornata da ricordare, nella storia del pop!
Concludo ricordandovi che la Formula E tornerà in pista il 18 Gennaio. Sì, ci toccherà aspettare un bel po'.

giovedì 28 novembre 2019

Baby Sacchetto di Carta e riflessioni random

Un cordiale saluto ai miei lettori, io sono Milly Sunshine e questa mi sembra la migliore introduzione per un post in cui parleremo di argomenti "strettamente motoristici".
Perdonatemi, per oggi avevo intenzione di parlare di Formula E, ma c'è stato un cambio di programma, dato che oggi è uno di quei giorni in cui rimpiango i tempi in cui in Ferrari c'erano Schumacher e Barrichello e, quando le loro mogli partorivano figli (sia quelli dell'uno sia quelli dell'altro sono nati mentre i due erano piloti Ferrari), l'argomento non veniva sfruttato per dire cose a sproposito, polemizzare contro i piloti stessi oppure polemizzare contro altri appassionati di motori.

Partiamo dalla questione più soft: i post del calibro di "OMG, che figata, Vettel ha avuto un figlio, magari lo indottrinerà a diventare pilota!!!11!!11!!!", postati da gente random, tra cui molte ragazze, potrebbero avere il loro fascino, se non fosse che stiamo parlando di un pilota che prima di oggi aveva già due bambine. Le stesse ragazze progressiste che in altri momenti si indignano perché non ci sono abbastanza donne nel motorsport, danno per scontato che, siccome un pilota ha due figlie femmine e un figlio maschio, soltanto il figlio maschio possa essere un giorno un potenziale pilota, quando il padre dei bambini stessi non ha affermato niente di tutto ciò in quanto il suo scopo è quello di nascondere l'esistenza dei suoi bambini (e tra parentesi, se non ricordo male, da bambino gareggiava sui kart insieme alla sorella, quindi tecnicamente non dovrebbe considerare una cosa così fuori dal mondo il fatto che anche delle bambine possano essere interessate ai motori).

Veniamo all'altro argomento. Avete presente la storia secondo cui se non leccate il cu*o al predestinato siete delle "vetteline" quindi qualunque sia il vostro genere, non capite nulla di Formula 1 "come le donne" e oltraggiate la Ferrari e il Predestinato? Poi non importa che tifiate davvero qualcuno, qualora lo scopo ultimo della vostra vita non sia quello di dimostrare che Leclerc ce l'ha enorme e Vettel ce l'ha piccolo, siete comunque dei traditori della kausahhhh. Anzi, delle traditrici della kausahhhh, siete delle donne in crisi ormonale (apparentemente a parte il fatto di averlo piccolo, Vettel viene considerato come una sorta di supermodello, secondo questo ragionamento, cosa che nella realtà non mi pare ma non fa niente).
Bene, sappiate che siete delle schifose "vetteline" che non capiscono nulla di motori pure se avete parlato della nascita del Old Retired Baby III.

Correlazione zero, ma who kers... dopotutto se c'è gente che va in giro ad affermare sul web che Vettel è un pilota troppo scarso per avere figli e che, se vuole avere figli, deve prima ritirarsi dalle competizioni (correlazione zero, ma non ha importanza) e che chiunque non lo ammetta è un traditorehhhh della kausahhhh ferrarista, non penso che ci si possano aspettare dei discorsi sensati.
Pare che ci sia pure gente che sostiene che Vettel si sia inventato la nascita del figlio per saltare la conferenza stampa del giovedì ad Abu Dhabi, dove era prevista una rissa tra lui e Leclerc a proposito dei fatti del Brasile.

Chiedo a questi soggettoni una cortesia da poco, che sono certa che possano mettere in pratica con poche difficoltà: ve lo ricordate i tempi in cui pensavate che Massa fosse indegno della Ferrari ma prendevate la cosa come un concetto che aveva nulla a che vedere con l'esistenza di suo figlio? i tempi in cui non insinuavate che Massa non fosse degno di trasmettere i propri geni a un bambino? i tempi in cui non stavate a dibattere così tanto come oggi della vita privata dei piloti? Ecco, se cercate di comportarvi come ci si comportava a quei tempi, sarebbe una cosa positiva.


martedì 26 novembre 2019

Stavo pensando a Leclerc

Parodia ispirata al crash dei Leclettel al GP del Brasile e a "Stavo pensando a te" di Fabri Fibra (scritta ascoltando alla versione in duetto con Tiziano Ferro il testo ma dovrebbe essere lo stesso).


Vedi, mi sentivo strano, sai perché
Stavo pensando a Leclerc
Stavo pensando a Leclerc

Che figata stare in pista
Quando gli altri rincorrono
Che figata incontrare Grosjean
Con le auto che volano
Che figata non avere ritiri
Né doveri o pensieri
Che figata arrivare al traguardo
E nessuno che chiede dov'eri
Che figata quando a casa scrivo
Che non sei poi così figo
Che fastidio sentirti dire: ritiro
Vai in pensione, l'hai piccolo
Che fastidio guardarti
La gara va a picco
Se vuoi te lo ridico
Vorrei essere Kimi
Vorrei stare zitto
Tanto ormai hai capito
Che fastidio le frasi del tipo
Questo halo era meglio dipinto
Il motore scaldato è partito
E da solo mi sento stordito,
Vado a letto, ma f*ck, è mattina
Senza Kimi sto alla deriva
Sembra quasi di stare a Hockenheim
Quando l'auto nemmeno partiva

Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a Leclerc
Stavo pensando a Leclerc
Non avremmo mai dovuto incontrarci
Vedi, mi sentivo strano, sai perché
Stavo pensando a Leclerc
Stavo pensando a Leclerc
Non avremmo mai dovuto scontrarci

Bella gara, sì, bello il posto
Faccio una foto, sì, ma non la posto
Cosa volete, voi strateghi in rosso
Quanti plan B oggi, colpo grosso
Tengo il sacchetto in testa, non mi mostro
Me lo sistemo tipo ogni secondo
E penso che oggi arriverò secondo
Ripenso a questo tuo sorpasso immondo
Che poi stanotte non ci prendo sonno
C'è qui davanti Albon in sottofondo
E tu che pensi a conquistare il mondo
Quando ti muovi io ti vengo sotto
Ma dalla fretta ci strusciamo troppo
E sul momento non me n'ero accorto
Per un ritiro credo d'esser pronto
E come Kimi vorrei stare sobrio
E il terzo posto non lo voglio proprio
E poi a te nemmeno ti conosco
Cercavo solo un campionato in rosso
Però alla fine vedi è tutto a posto
Binotto col machete dopo ci ha rincorso
Ma è inciampato a metà percorso
Si dice tutto fumo e niente Alonso
E la tua auto mi è rimasta addosso

Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a Leclerc
Stavo pensando a Leclerc
Non avremmo mai dovuto incontrarci
Vedi, mi sentivo strano, sai perché
Stavo pensando a Leclerc
Stavo pensando a Leclerc
Non avremmo mai dovuto scontrarci

Mi guardo allo specchio e penso
La barba mi dovrei sfoltire
Leclerc poi mi passa accanto
Anche se non siamo Brasile
Sto a casa perché è già inverno
E non mi va mai di partire
Nelle vie di fuga mi perdo
Ti volevo soltanto dire

Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a Leclerc
Stavo pensando a Leclerc
Non avremmo mai dovuto incontrarci
Vedi, mi sentivo strano, sai perché
Stavo pensando a Leclerc
Stavo pensando a Leclerc
Non avremmo mai dovuto scontrarci

lunedì 25 novembre 2019

La crisi del settimo anno

Ci sono post che si scrivono quasi da soli e post che invece sono difficili da tirare fuori. Penso che questo appartenga a quest'ultima categoria, perché unisce un passato che non mi appartiene più a pensieri del presente. Il 25 Novembre 2012 si concludeva il mondiale, con il gran premio del Brasile, l'ultimo gran premio della carriera di Michael Schumacher.
C'erano anche altre cose, ovviamente. Anzi, c'erano soprattutto altre cose: c'era il mondiale ancora aperto tra Vettel e Alonso, uno scontro destinato a continuare in modo rocambolesco nel corso di quell'ultima gara, c'era lo scontro Caterham vs Marussia per la decima posizione nel mondiale costruttori, che si tradusse in un duello epico tra Petrov e Pic. Anche quel duello, al giorno d'oggi, è coperto da un po' d'ombra, ma di questo ne parlerò in un secondo momento.

Partiamo dalla gara, che regalò molte emozion, non da meno quella di vedere Hulkenberg in testa al volante di una Force India, in una gara in condizioni meteo variabili, in cui gomme da asciutto e gomme intermedie rendevano più o meno allo stesso modo.
Se Hulkenberg fosse stato in grado di reggere la posizione fino al traguardo, sarebbe accaduto qualcosa di epico. Poi arrivò Button. Poi arrivò anche Hamilton. Se nel primo scontro perse solo la posizione, nel secondo mandò in vacca quello che poteva essere almeno un podio. Sarebbe stato epico un podio della Force India. Hulkenberg a podio, però, quando era ben lontano dal suo celebre record, non ci avrebbe fatto l'effetto che ci farebbe se accadesse domenica ad Abu Dhabi, in quello che potrebbe essere l'ultimo gran premio della sua carriera.
Vinse Button e, con Hamilton fuori dai giochi e Hulkenberg attardato da danni alla vettura(?) e da una penalità, Alonso e Massa risalirono al secondo e al terzo posto.

Ora, però, credo che sia giusto venire al punto dolente, ovvero la mia difficoltà nel valutare Schumacher e quello che accadde quel giorno. In un mondo che o lo santifica o lo demonizza, credo che ci siano molte sfaccettature. Non penso che Schumacher fosse un santo. Però non penso nemmeno che fosse il criminale che i suoi detrattori descrivono: sono abituata a seguire le vicissitudini dei piloti di NASCAR, nulla di ciò che è accaduto nella carriera di Schumacher (né di qualsiasi altro pilota di F1 in realtà, perfino quelli più borderline) può scandalizzarmi. Però, con la mia mentalità di oggi, non credo che potrei mai tifare il pilota della Benetton o della Ferrari. Quello della Mercedes sì, è la mia versione preferita di Schumacher, in realtà quella da cui ho tratto anche qualche insegnamento applicabile alla vita quotidiana. In un mondo in cui i piloti sembrano pretendere che tutto gli sia dovuto, proprio quello a cui in passato era quasi tutto dovuto affrontava senza lamentarsi la situazione con cui aveva a che fare giorno dopo giorno. Non ricordo di averlo mai sentito lamentarsi con il team, né di avere mai sollevato polemiche le tante volte in cui finiva per prenderlo in quel posto dal suo stesso compagno di squadra. Una volta scherzò addirittura su Spa 1998, sostenendo di essere abituato a girare su tre ruote in Belgio, dopo avere perso una ruota in qualifica a Spa, condannato a partire ultimo.

C'è solo un episodio che mi suscita qualche ragionevole dubbio, sui tre anni di Schumacher in Mercedes ed è quello che accadde a un certo punto nel corso del GP del Brasile quando, ritornato in zona punti grazie all'ingresso della safety car dopo una foratura iniziale, fu protagonista di un evento rapido e indolore che non diede vita a tante polemiche, ma solo perché non influenzò particolarmente il risultato finale.
Sta di fatto che, tuttavia, ad un tratto Schumacher si ritrovò tallonato da Vettel e da Kobayashi. Quando Vettel lo passò, non oppose nemmeno un minimo di resistenza e a fine gara dichiarò esplicitamente di non avere fatto nemmeno un misero tentativo perché sapeva di non avere la velocità per stare davanti. Però, quando arrivò Kobayashi, fu protagonista di un duello che al giorno d'oggi probabilmente comporterebbe delle penalità.
Nemmeno io stessa diedi molto peso al fatto: in fin dei conti arrivare sesto o settimo per Vettel non avrebbe cambiato nulla, in termini di classifica. Però, curiosamente, proprio quando ho scritto il post sul fatto relativo a Glock nel 2008, ho iniziato a pormi delle domande.

Mi spiego meglio: quel giorno, con Alonso secondo e Vettel sesto o settimo, Alonso non avrebbe avuto possibilità di vincere il mondiale. Però Schumacher non stava gareggiando con la calcolatrice in mano e, se aveva idea di dove fosse Vettel, non è detto che sapesse con esattezza se Alonso aveva o non aveva possibilità di lottare per la vittoria con Button. Quindi, quando decise di non provare nemmeno a lottare con uno dei championship contenders, perché sapeva che sarebbe stato un duello perso in partenza, almeno in parte contribuì a influenzare il mondiale 2012.
Il mio dubbio è fino a che punto quanto accaduto possa essere giustificato dalla buona fede. Di un pilota che era sempre stato combattivo, anche quando aveva ben poche possibilità, che si faceva da parte perché non ne valeva la pena, posso solo pensare che, agendo così, dimostrav di non essere più un pilota, giudizio che può apparire negativo, così a bruciapelo, ma che di fatto deve essere esattamente come si sentiva Schumacher apprestandosi a lasciare una volta per tutte le competizioni. Questo legittimerebbe il suo comportamento.

Ma se non fosse questa la realtà? Se avesse avuto altre ragioni? No, si tratta di connazionali ma non sto parlando di "biscotti" stile polemiche del motomondiale. Non mi sembra che Schumacher fosse un tipo particolarmente patriottico, almeno non era uno che dava molto peso alla vittoria nel suo GP di casa, portandosi in giro bandiere stile Massa e Barrichello sul podio, non aveva caschi nazionalisti... In più, quando agiva andando oltre le righe, lo faceva sempre e solo per se stesso, non per altri.
Quindi il mio dubbio è: c'era qualche ragione per cui Schumacher avrebbe avuto vantaggio se uno o l'altro pilota avesse vinto il mondiale? Non lo so. Mi chiedo se Schumacher potesse temere che un titolo di Alonso con la Ferrari rendesse Alonso un pilota più importante e rispettato di lui, se si sia levato di mezzo perché un titolo di Vettel poteva tutelare la sua immagine personale meglio di un titolo di Alonso.
So che forse è un pensiero stupido, ma è difficile togliersi una pulce dall'orecchio una volta che la pulce in quell'orecchio ci ha messo su casa.

Infine veniamo a Petrov e Pic. Fu un duello molto bello e intenso, con Petrov che riuscì a conservare l'11^ posizione fino al traguardo, un risultato importantissimo per la classifica costruttori, fondamentale per il decimo posto in classifica, che assegnava i big money dei diritti televisivi, lasciando la Marussia a secco.
Ci furono delle polemiche, che ovviamente passarono in secondo piano perché a nessuno importava davvero dei team di bassa classifica. Qualcuno, in Marussia, accusò Pic di avere fatto apposta a perdere quel duello, per favorire la Caterham, team per cui si apprestava a gareggiare nella stagione successiva. A quanto pare è destino che in tutto ciò che è bello e pittoresco, comw un gran premio nel corso del quale per l'eccitazione non trovavo più il telecomando, ci sia qualche ombra.


EDIT - 25.12.2019 // in questi giorni ho rivisto il GP Brasile 2012 e vorrei fare due precisazioni in merito a quanto scritto sopra.
Innanzi tutto chiedo scusa per l'inesattezza sulla questione Hulkenberg/ Hamilton/ Button. Non è andata come ho scritto io con Hulk superato da Button, ma era Hamilton che si era portato in testa superando prima Button e poi Hulkenberg. L'incidente è avvenuto mentre Hulkenberg in seguito tentava di riprendersi la posizione. Button, che era terzo, risalì in testa con quell'incidente.
Su Schumacher e Vettel, in effetti, la velocità con cui Vettel gli si era avvicinato e con cui si allontanava dopo lascia pensare invece che Schumacher non avesse proprio nessuna possibilità di rimanere davanti. A suo sostegno si può dire che la Mercedes non faceva punti da due mesi, che lottava con la Sauber per il quinto posto e che spesso mancava la Q2. In più per quanto con la vettura sicuramente danneggiata dopo la foratura, Rosberg sull'altra Mercedes non si avvicinava neanche a Petrov e a Pic. Considerando che, seppure non inquadrato, Schumacher aveva avuto a inizio gara un problema simile, ci sta che il suo obiettivo fosse arrivare al traguardo a punti. Il gap con Kobayashi non era abissale, quindi ci sta che abbia tentato di difendersi.
Di questa faccenda mi ha colpito in più in negativo vedere che a fine gara Schumacher andò ad abbracciare Vettel, a complimentarsi con lui e a posare con lui per delle foto. Questo, a mio vedere, da ex pilota Ferrari avrebbe potuto risparmiarsi di farlo pubblicamente o in alternativa bilanciare la cosa con dichiarazioni pubbliche a sostegno di Alonso o quantomeno della Ferrari. Oppure avrebbe potuto mettere in chiaro in qualche modo che gli faceva piacere che il mondiale fosse stato vinto da un suo fanboy, lasciando capire che non era una cosa contro il team. Così come è accaduto, l'ho trovato abbastanza sgradevole a vedersi, visto il suo passato come pilota Ferrari di lunga data.

sabato 23 novembre 2019

NASCAR Sprint Cup: Kyle Busch vince il titolo

Carissimi lettori, forse ve lo sarete chiesti, oppure non ve ne sarà fregato niente, come mai non ho parlato di NASCAR negli ultimi mesi. La risposta è una sola, ovvero che è molto difficile stare dietro a tutto e, di conseguenza, la seconda metà degli eventi della Sprint Cup, terminata nello scorso fine settimana, non sono nemmeno stati presi in considerazione in questo blog. Ma non importa, meglio tardi che mai, ricordo di essermi entusiasmata per Di Benedetto per il suo ottavo posto in una gara in cui Lajoie era arrivato sesto. Riflettendoci mi viene da pensare che arrivare dietro a Lajoie non sia qualcosa di cui vantarsi più di tanto, ma nevermind, andiamo avanti.

Tra la metà di luglio e i primi di settembre si sono svolti gli ultimi otto eventi della regular season.
Poco dopo l'exploit di Lajoie si è svolta la Quakar State 400 presented by Walmart al Kentucky Speedway. Evento di routine, con una doppietta dei Busch Bros, per l'esattezza con Kurt vincitore.
L'evento successivo è stato un po' meno di routine, perché in New Hampshire, in una gara denominata "Foxwoods Resort Casino 301", accanto a una vittoria di Kevin Harvick che non ha niente di eccezionale per i miei standard, è arrivato un quinto posto di Matt Di Benedetto, eroe delle folle! *______* Va detto che non è stato il suo miglior risultato ottenuto fino a quel momento, perché c'era ancora un quarto posto ottenuto qualche tempo prima dell'exploit di Lajoie (sì, è un nuovo metodo per misurare il tempo, prima di Lajoie e dopo Lajoie).

Guess what? La progressione di Di Benedetto ha continuato ad essere positiva, con un sesto posto alla "Go Bowling at the Glen", laddove ha vinto Chase Elliot... ma come vi sarete accorti, non mi importa un fico secco di nessuno che non sia l'Unico Eroe! ;-)
Una settimana più tardi, in Michigan, c'è stato un evento denominato "Consumers Energy 400" e chiamare una gara "energia dei consumatori" mi fa pensare ancora una volta che nella prossima vita come professione devo svolgere quella di inventrice di nomi di gare di NASCAR.

Ma ora, ladies and gentlemen, start your engines e spalancate gli occhi per lo stupore, perché sta per accadere l'evento del secolo.
Il 17 Agosto si è svolto un evento denominato "Bass Pro Shops NRA Night Race @ Bristol" in cui è accaduto qualcosa di parzialmente eroico. Dico parzialmente perché Di Benedetto, dopo essere stato in testa per un tratto di gara, non l'ha vinta. Tuttavia è arrivato secondo alle spalle di Hamlin, quindi penso che questo evento meriti di essere segnato in tutti i modi possibili sui nostri calendari ed essere ricordato nei secoli a venire.
Non so come funzioni il podio in NASCAR e non so nemmeno se ci sia un podio come entità fisica (penso di avere trascritto questa affermazione decine e decine di volte, ma non fateci caso, ogni volta è sempre bello ripeterla), quindi non ho idea della presenza o meno di una bottiglia di champagne per Di Benedetto... però se la meritava tutta! DI BENEDETTO IS THE BOSS! *-*

Alla "Bojangles Southern 500" disputata a Darlington nel giorno in cui il Predestinatohhhh vinceva il GP del Belgio, purtroppo Di Benedetto ha dovuto accontentarsi di un misero ottavo posto, in una gara vinta da Erik Jones.
Una settimana più tardi, quando il Predestinatohhhh entrava nella storia vincendo a Monza, si è svolta l'ultima gara della regular season, a Indianapolis. Il nome era molto in stile Finnish Bros, ovvero "Big Machine Vodka 400". Ha vinto Harvick, che a suo tempo fu protagonista di una rissa con Montoya (in assenza di risse negli eventi finora menzionati ho pensato di nominarne una di molti anni fa - non preoccupatevi, pazientate un po', ci sarà anche una rissa contemporanea).
Al Round of 16 sono passati Kyle Busch, Hamlin, Truex, Logano, Harvick, Keselowski, Elliott, Kurt Busch, Larson, Bowman, Jones, Blaney, Byron, Almirola, Bowyer e Newman.

ROUND OF 16:
South Point 400 @ Las Vegas - vincitore Truex
Federated Auto Parts 400 @ Richmond - vincitore Truex
Bank of America Roval 400 @ Charlotte - vincitore Elliot

Queste gare non hanno riservato risultati particolarmente pittoreschi da parte dell'Unico Eroe Di Benedetto, che tuttavia ha ottenuto un 11° posto a Charlotte.
Richmond e Charlotte si sono svolte nei giorni di poca predestinazione in cui si sono svolti i gran premi di Singapore e Russia.
Sono rimasti in lotta per il titolo KyBusch, Truex, Hamlin, Logano, Harvick, Elliott, Keselowski, Larson, Bowman, Blaney, Byron e Bowyer.

ROUND OF 12:
Drydene @ Dover - vincitore Larson
1000Bulbs.com 500 @ Talladega - vincitore Blaney
Hollywood Casino 400 @ Kansas - vincitore Hamlin

Il miglior risultato ottenuto da Di Benedetto in questi eventi è stato il settimo posto di Dover, posizione che nella gara successiva è stata ottenuta da nientemeno che Lajoie. Il ragazzo sta ottenendo delle gioie, almeno di tanto in tanto!
L'evento di Talladega si è svolto lo stesso fine settimana del GP del tifone.
Dopo questo turno di playoff sono rimasti a lottare per il campionato Kyle Busch, Truex, Hamlin, Logano, Harvick, Elliott, Larson e Blaney.

ROUND OF 8:
First Data 500 @ Martinsville - vincitore Truex
AAA Texas 500 @ Fort Worth - vincitore Harvick
Bluegreen Vacation 500 @ Avondale - vincitore Hamlin

Le prime due gare citate si sono svolte in sovrapposizionehhhh con i gran premi del Messico e degli Stati Uniti e quella di Martinsville è stata caratterizzata da una rissa post-gara tra Logano e Hamlin, a seguito della quale uno dei membri della pit crew di Logano è stato sospeso temporaneamente.
Dopo Avondale, Hamlin, Harvick, Truex e KyBusch sono rimasti i quattro prescelti in lotta per il campionato.

ROUND OF 4:
Ford EcoBoost 400 @ Homestead Miami - la gara è stata vinta da Kyle Busch che, di conseguenza, ha vinto anche il titolo.
Hanno chiuso nelle successive posizioni della top-4 in classifica Truex, Harvick e Hamlin. Pochi giorni dopo la fine della stagione, Jimmie Johnson ha annunciato che il 2020 sarà la sua ultima stagione full time e che punterà a vincere il suo ottavo titolo, obiettivo alla cui realizzazione in pochi sembrano credere.

venerdì 22 novembre 2019

Voglio essere controcorrente come un crash tra le Rosse

So che quello che sto per scrivere potrebbe non piacere per niente e sono consapevole del fatto che, con tutta probabilità, non sarete d'accordo con me. Non pretendo che il mio parere venga condiviso. So che, come appassionata, la mia collocazione nel mondo non è mai stata molto chiara. Forse era destino che fosse così. Quando ero piccola possedevo cinque modellini di Formula 1: due uguali della Ferrari (uno me l'aveva comprato mio nonno, non sapendo che mio padre me ne avesse già comprato uno uguale), uno della McLaren, uno della Williams e uno della Benetton (credo che quest'ultimo mio padre l'avesse comprato durante una trasferta di lavoro in Veneto, perché dalle nostre parti non si trovava, e in effetti era un modellino di una monoposto più vecchia rispetto alle altre). Ci mettevo nell'abitacolo gli omini dei Lego e mettevo le auto in una sorta di parcheggio immaginario, inventandomi conversazioni che nulla c'entravano con il motorsport. C'erano vetture ma non c'erano team, un po' come alla fine nessun team mi è mai entrato davvero nel cuore, nessuno di quelli che contano, almeno. Altri ce l'hanno fatta, ma questo è un altro discorso.

Quando ero piccola faticavo a ricordarmi i nomi di molti piloti. Ironia della sorte, conoscevo quattro o cinque nomi e c'era soltanto un team di cui ricordavo chi fossero entrambi i piloti: era la Ferrari, erano Alesi e Berger. Non era un'epoca idilliaca, per la Rossa, non lo era da anni e non lo sarebbe stata per anni. Però ricordo questo, Alesi e Berger, che ricordo in coppia, perché se esisteva uno esisteva anche l'altro.
È esattamente quello che è mancato nelle epoche successive, a parte occasionalmente ai tempi di Raikkonen e Massa. C'era un pilota di punta e c'era uno "zerbino", la scelta che pagava sempre, quella che portava a vittorie in successione... o almeno è quello che viene raccontato al giorno d'oggi, da quel filtro che ricorda solo ciò che è opportuno ricordare e che dimentica tutto ciò che non serve alla causa che si vuole dimostrare.
La Ferrari ha vinto mondiali ai tempi di Schumacher e Barrichello, questo sì. Però non li ha vinti ai tempi di Schumacher e Irvine, così come non li ha vinti ai tempi di Alonso e Massa.

Sono un'appassionata di vecchia data e, da vecchia data, non ricordo veri duelli tra i piloti Ferrari, a parte qualche rarissima occasioni. Me ne viene in mente uno, durato poco, tra Alonso e Raikkonen in Bahrein 2014, ma il resto è quasi il nulla cosmico. Perché l'interesse del team viene prima di quello della squadra, certo, ma vogliamo parlare di stagioni come il 2002 e il 2004? Anche con un mondiale già assegnato, le posizioni venivano rigorosamente congelate. O meglio, la differenza era che, prima del mondiale, Barrichello doveva lasciar passare Schumacher se davanti, dopo le posizioni dovevano rimanere invariate anche nei casi in cui Barrichello era davanti. Il massimo che era consentito era lanciarsi stile drag race verso il traguardo dell'Indy Road Course alla penultima gara della stagione 2002. O almeno è quello che mi piace immaginare, perché la spiegazione ufficiale è che Schumacher scambiò la safety car line per la linea del traguardo perdendo la posizione a vantaggio di Barrichello per quella ragione.

Quando domenica ho visto Leclerc superare Vettel e subito dopo ho visto Vettel che tentava un controsorpasso, per un attimo mi sono esaltata. Ho pensato che finalmente, dopo tutti questi anni, almeno quando non c'era più niente da portare a casa, era stato consentito a noi poveri telespettatori di vedere, finalmente, un duello tra due piloti Ferrari.
Inizio a pensare che non ci debbano essere duelli tra piloti Ferrari. Un contatto così lieve terminato con così tanti danni deve per forza essere frutto di una punizione del karma, non posso spiegarmela altrimenti.
Credo di avere avuto una reazione diversa rispetto a quella del resto del mondo. Non che il resto del mondo tenda a comportarsi diversamente dal solito: ogni volta in cui c'è un incidente, tutti cadono dal nulla come se non ci fossero mai stati incidenti. Quello che è successo fa parte della natura delle competizioni e, a mio parere, ha in sé una propria naturalezza.

Non vedo ragioni, proprio nessuna, per cui Leclerc non avrebbe dovuto tentare di superare Vettel. Queste non le vedono nemmeno molti altri, ma il problema è proprio questo.
Allo stesso modo non vedo ragioni, ancora una volta nessuna, per cui Vettel non avrebbe dovuto tentare di riprendersi la posizione. Certo, magari essere sicuro di riuscire a passare sarebbe stato l'ideale, però per me è così che funziona: X può tentare il sorpasso su Y e, ugualmente, Y può tentare il sorpasso su X. Anche se si sta lottando per il ruolo di #HulkenbergOfTheDay. Soprattutto se si sta lottando per quella posizione, con nessuna influenza su un campionato mondiale ormai vinto da altri già da tempo.
Certo, comprendo il punto di vista in cui il team dovrebbe prendere una posizione ben definita, ma... seriamente, davvero bisogna lanciare una moneta e decidere che c'è un pilota che deve passare sempre e comunque?!

E non osate dirmi "nemmeno in Mercedes c'è competizione libera, quindi non dovresti dire queste cose", che non c'entra un cazzo. A suo tempo una volta ho parlato di quello che pensavo di un ordine di scuderia in Mercedes e la cosa non ci tocca, oggi. Poi sì, è vero, in Mercedes non c'è competizione libera, ma posso farvi notare che in Mercedes c'è Hamilton che si sta dimostrando "leggermente" superiore a Bottas, mentre in Ferrari i piloti sono separati in classifica da una ventina di punti, in media circa un punto per gara, di conseguenza non mi sembra che ci sia una sorta di Hamilton in Rosso? Poi sì, il Predestinato può diventarlo, un giorno, ma al momento attuale la classifica dice che non è in una situazione tale da essersi già dimostrato tale. Se lo fosse già adesso, il gap sarebbe molto maggiore. Anche se ci fossero punti legati alle pole position, ma al momento attuale non ci sono punti legati alle pole position, ma solo legati al giro più veloce, a cui l'incidente ha impedito a entrambi i piloti di puntare e, se l'avessero fatto prima, il punto non sarebbe arrivato vista l'assenza dalla top-ten.

Se volete sapere come la penso, penso che sia troppo semplicistico affermare che l'unico vero toccasana sia avere ruoli ben definiti in cui un pilota deve stare sempre ed esclusivamente davanti all'altro. Curiosamente l'ultimo mondiale è arrivato nel 2007, quando c'erano Raikkonen e Massa che si alternavano a caso l'uno davanti all'altro. Alla fine, se Massa non avesse vinto le gare che ha vinto davanti alle McLaren, nel 2007, Raikkonen non avrebbe vinto il mondiale. Non era la situazione perfetta in cui c'era un secondo pilota che vinceva soltanto quando il suo compagno di squadra non c'era quindi a lui non sottraeva alcun punto, ma ha funzionato.
In più non è detto che la situazione perfetta si avveri sempre. Il pilota "zerbino" che non ha la capacità di lottare contro il compagno di squadra top-driver o che si rassegna a stare sempre dietro potrebbe non avere la capacità di stare davanti quando servirebbe davvero, quando una sua vittoria non ruberebbe punti a chi conta davvero, perché magari quest'ultimo si è ritrovato coinvolto in un incidente al via ed è già partito per andare a casa.

La situazione che viene tanto elogiata in teoria, in pratica non sempre produce gli effetti sperati. In primo luogo c'è la faccenda del mondiale costruttori (quello stesso mondiale costruttori in cui attualmente la Ferrari è davanti alla Redbull grazie al fatto che in Redbull ci fosse proprio quella situazione che sarebbe ritenuta d'auspicio in Ferrari), in secondo luogo c'è una classifica piloti che subisce gli effetti di quello che fanno entrambi i piloti. Non viviamo nel mondo perfetto, quello in cui il ritiro di Alonso in Giappone era sufficiente a Massa per vincere la gara "al posto suo". Non viviamo in questo mondo perfetto e, in quella gara, Massa è arrivato secondo. Se l'avesse vinta, a parità di altri risultati, il mondiale 2012 sarebbe andato ad Alonso. Ai tempi si diceva che la ragione principale per cui Alonso non vinceva era che non c'erano due piloti competitivi, in Ferrari. È quantomeno curioso che al giorno d'oggi si rivoglia a tutti i costi una situazione che si è rivelata tanto controproducente solo pochi anni fa.

Quindi, Ferrari Bros, non scoraggiatevi. Se ad Abu Dhabi ripeterete lo stesso numero, senza stamparvi l'uno contro l'altro, avrete tutta la mia approvazione, qualunque cosa ne pensi il resto del mondo.
So che i team restano e i piloti se ne vanno, ma appunto, non importa se accadrà tra un mese, tra un anno o tra cinque anni, un giorno il team vi metterà alla porta per qualcuno che ai loro occhi è un investimento migliore di voi. Mi sembra una ragione più che valida per gareggiare come se non ci fosse un domani.

giovedì 21 novembre 2019

Piloti, wags e boy band

In questo blog non parlo molto di gossip, a meno che non siano pittoreschi. Questo non è un gossip di cui avrei parlato, se non avesse scatenato stranissime reazioni sui social network. Non c'è nulla di interessante, a mio parere, di per sé: semplicemente Charles Leclerc e la sua fidanzata storica, tale Giada, con la quale si era messo insieme più o a meno ai tempi in cui Verstappino era fidanzato con Sabré Cook, si sono lasciati nel corso dell'estate. Attualmente Leclerc sta insieme a un'altra ragazza, tale Charlotte, che a quanto si dice faceva parte del loro stesso gruppo di amici, dato che esisterebbero foto in cui, in passato, era uscita insieme a Leclerc, alla sua ex e ad altre persone. Trovate particolarmente interessante questa cosa? Io, personalmente, no. Siamo di fronte a due ventenni che stavano insieme fin da quando erano ragazzini, che si sono lasciati. Sappiamo che almeno uno dei due ha iniziato un'altra relazione. Tutto questo mi sembra abbastanza normale: c'è gente che si lascia dopo avere condiviso case, figli, animali domestici, proprietà e conti in banca, perché mai dovremmo sorprenderci della rottura tra una coppia che si è messa insieme all'età di 17/18 anni? età in cui tipicamente molta gente si mette insieme a qualcuno che non è il grande amore della sua vita. Non sappiamo se Leclerc e la sua ex fossero felici insieme o se stessero insieme per inerzia, o per non deludere familiari che credevano nella loro relazione. Quello che sappiamo è che molto probabilmente nel corso della nostra vita abbiano conosciuto di persona coppie che si sono lasciate senza che sentissimo il dovere di esprimere il nostro parere, quindi potremmo fare la stessa cosa anche nei confronti di perfetti sconosciuti.

Invece no, c'è una scuola di pensiero Made in Social che prevede di impicciarsi nella vita privata dell'ex coppia, con tanto di gente che sostiene che Giada era meglio di Charlotte, perché apparentemente vista come esteticamente più bella e perché ha un profilo instagram aggiornato a cui le ragazzine mettono tanti like. A quanto pare c'è anche chi gestisce account social dedicati a Leclerc nei quali scrive queste cose taggandolo. Una fangirl che sostiene di avere quattordici anni e che Leclerc sia il suo idolo, è stata bloccata su instagram dal suo idolo stesso per questa ragione... una reazione neanche troppo strana, dato che stiamo parlando di una che insulta spudoratamente lui e la sua ex fidanzata e che, nello specifico, lo insulta perché sta con una ragazza che viene reputata meno attraente di quella precedente.
Mi pare un comportamento abbastanza infantile, che è stato giustamente criticato, ma penso che questa cosa stia andando un po' oltre. Insomma, vedo gente adulta che posta screenshot dei post di una 14enne deridendola pubblicamente per il suo comportamento infantile, non mi sembra di essere di fronte a una grande dimostrazione di maturità.
Poi, per il resto, sono d'accordo: Leclerc è un pilota, non il cantante di una boyband, quindi è ingiusto che le fangirl lo insultino per via di chi sta insieme...
...
...
...no, wait, wait, wait, stiamo dicendo che chi per professione è un cantante di musica che tendenzialmente non piace agli adulti invece è giusto che sia vittima di insulti se si mette insieme a una ragazza che porta gli occhiali come Charlotte?

Tornando alle nuove generazioni, che ritengono doveroso insultare una perfetta sconosciuta solo perché vorrebbero che il loro YdOlO tornasse insieme alla sua ex, per nessuna ragione che vada oltre il loro giudizio personale positivo sul profilo instagram della sua ex, vorrei rivolgermi a loro.
Ragazzine care, immaginate quello che sarebbe successo se foste nate vent'anni prima. La vostra vita sarebbe stata un po' diversa. Probabilmente avreste collezionato figurine delle boyband, avreste letto su Cioè domande del tipo "se gioco con il camion dei pompieri insieme al mio ragazzo, posso contrarre l'HIV, qualora i pompieri non abbiano indossato il preservativo?", avreste fatto pettegolezzi con le vostre compagne di scuola sull'età a cui questa o quell'altra era venuta la prima mestruazione... e probabilmente la vostra motorsport crush sarebbe stato Eddie Irvine. Per intenderci, uno che bene o male a ogni gran premio era accompagnato dall'attrice/ modella/ cantante/ altra bella donna random del posto, che nel corso della sua carriera in Formula 1 ha cambiato diverse fidanzate. Se non siete in grado di affrontare la realtà attuale, sarebbe stato molto difficile per voi accettare una simile situazione.
Infine vorrei aggiungere una cosa: è molto probabile che al momento attuale pensiate che una relazione sentimentale di successo vi renda persone di successo. Se i vostri genitori sono una coppia felice, probabilmente sono il vostro esempio. Se i vostri genitori sono separati o sono una coppia in crisi, probabilmente il vostro modello sono le altre coppie felici. Se avete fratelli o sorelle maggiori che hanno partner family-approved, probabilmente il vostro sogno nella vita è emularli. È tutto giusto e corretto. Solo, quando crescerete, probabilmente vi renderete conto che la felicità non passa solo ed esclusivamente per la vita sentimentale. Ci sono altre cose, nella vita, dove per "altre cose" intendo proprio così, genericamente, anche cose che non sono ritenute una discriminante del successo.
Può darsi che un giorno andiate incontro a un fallimento sentimentale, può darsi che evitiate le relazioni sentimentali perché preferite la solitudine a un legame con qualcuno per il quale non provate un feeling che ne faccia valere la pena. Ciò non vi renderà delle fallite o degne di insulti. Idem, il fatto che il fidanzamento storico di un pilota sia terminato, non implica che voi abbiate il diritto di stabilire se possa o non possa intraprendere un'altra relazione e soprattutto che voi abbiate il diritto di insultarlo per questa ragione.

martedì 19 novembre 2019

Commento al Gran Premio del Brasile 2019

Gotta catch 'em all! // 17 Novembre

Il Brasile mi fa pensare al clima festaiolo, complici gli spettatori che, con ore e ore di anticipo, urlano, cantano, ballano, saltellano e bevono birra invocando l'avvento di un nuovo Senna. Al passaggio delle vetture intensificano tutte le cose, urlando come degli ultrà per chiunque stia passando, per chiunque stia sorpassando, per chiunque stia venendo sorpassato e per chiunque esista. Per chi non se lo ricordasse, il circuito di Interlagos è noto perché al di là dell'Arquibancdas c'è la casa in cui abitavano i nonni di Barrichello. A questo proposito vorrei specificare una cosa importante: in molti in giro per il web attribuiscono la casa al di là del circuito a nonna Izaura, quella di "oggi non pioverà, lei scruta sempre il cielo" prima del diluvio universale del 2003, tuttavia pare che la casa al di là del circuito fosse quella dei nonni paterni, mentre nonna Izaura era la nonna materna di Rubinho. A proposito, sia il padre sia il nonno paterno si chiamano entrambi Rubens. Nonno Rubens è anche stato l'allenatore della nazionale brasiliana di bocce. E una volta, in giovane età, Rubinho ha preso parte a una gara a livello nazionale spacciandosi per il padre, vista la somiglianza tra i due.
Aggiungo che il circuito di Interlagos prende il nome dal fatto che si trovi "tra i laghi", cosa che sabato è stata ricordata anche dai telecronisti British. Come al solito le condizioni meteo sono state un po' a caso, con la giornata di venerdì iniziata con la pioggia e proseguita con l'asciutto. Albon, fresco di rinnovo per il 2019, ha anche fatto registrare il miglior tempo nella prima sessione, prima di crashare. Nella seconda sessione, invece, i Ferrari Bros si sono infilati il mondiale in tasca facendo il miglior tempo, con il Prepensionato davanti al Predestinato.
Poi è arrivato il sabato...

GANGSTER HAMMI:
Per questo track spettacolare
Ora mi metto anche a rappare,
Ho un bel casco brasiliano
E ve lo metto dentro l'ano,
Qui io vinsi un mondiale
E Milly la prese molto male!

AUTRICE(C):
No, ti sbagli, Prosciuttello,
Quel finale era molto bello,
Del bambino ero tifosa
E l'impresa era gloriosa,
Ma guardare quell'azione
Era già un successone,
Il mondiale era già loro
Senza la tuta verde-oro,
Ora ad anni di distanza
Ancora ne sento la mancanza.

GANGSTER HAMMI:
Voglio fare un hat trick,
Voglio Glock sulle slick,
Ma il mio vero intento
È siglare il miglior tempo
In questo sabato mattina
Così Bottas poi si inchina,
Quella posa già mi incanta,
Valtty, mettiti a novanta!

BO77AS:
Il tuo collo io ammiro,
Sai che sono un vampiro,
Metti a letto i bambini
Mentre estraggo i canini!
Sarò il number one
E tu sarai Bella Swan,
Questa pista mi ispira,
Vincere è una ruota che gira.

GANGSTER HAMMI:
In ogni mia tasca ho dentro un mondiale
Io giro la ruota e tu stai a guardare
E se ne ho voglia compro una vocale:
La "I" di Irvine non può mancare!

SEBBY IL PREPENSIONATO:
Irvine dice che non guarda le gare
Poi mi critica, che vada a zappare,
Vai a picchiarlo, Prosciuttello,
Invece di stare a contemplarmi l'uccello!

GANGSTER HAMMI:
Fine fascia protetta, perfetto,
Leclestappen, andate a letto!
No, anzi, bimbi, restate qui,
Sto a letto io con Sebby fino a lunedì,
Ho vinto il mondiale, mio amore,
Dammi il bacio del vincitore.

SPETTATORE TIPICO:
Mi passa un'auto davanti al naso,
Facciamo che ora urlo un po' a caso,
C'è chi pensa che io sia fuori
Solo perché grido più forte dei motori.

La voce fuori campo mi ricorda che sto scrivendo un serio e raffinato commento a un gran premio, quindi devo mettere a tacere tutti, anche perché si sono fatte le 19.00 e sono iniziate le qualifiche e venti vetture sono scese in pista. Anzi, ne sono andate in pista solo diciannove, perché Sainz ha emulato il suo YdOlO ed è rimasto fermo ai box per un guasto al motore. Purtroppo non ne ha approfittato per fare invasione di podio, ne deve passare ancora di acqua sotto ai ponti prima che arrivi ai livelli del suo YdOlO.
Alla fine della Q1 andato fuori Kvyat, è andato fuori Stroll, sono andati fuori i Rusbica e, ovviamente, è andato fuori Sainz. Poi è iniziata un'eccitante Q2, durante la quale Vettel è stato convocato per le operazioni di peso random. Quest'anno il cono non gli ha detto che era grasso, quindi non l'ha ribaltato. Anche Norris in seguito è stato convocato alle bilance, dopo essere stato il primo degli esclusi davanti a Ricciardo, Giovinazzi, Hulkenberg e Perez.
Verstappino, che era stato il più veloce nelle prime due sessioni, si è confermato in Q3, ottenendo la pole position davanti a Vettel, Hamilton e Leclerc, con quest'ultimo destinato alla quattordicesima piazza per sostituzione di componenti del motore. Bo77as e Albon sono stati i peggio qualificati dei tre top-team e hanno preceduto Gasly, Grosjean, Raikkonen e Magnussen. Qualcuno è stato sorpreso dalla doppia top-ten della Haas, mentre molti altri si sono limitati a pensare che tanto non sarebbe accaduta la stessa cosa l'indomani: avevano ragione.

CARLITO:
Questo weekend lo sto odiando
Ma sopravvivo per Fernando,
Amo il mio idolo da impazzire
E mi sto per imbizzarrire,
Attendo una gara pazza
Per dimostrarmi campione di razza!

TROLLANDO:
Perché non inizi a tacere?
È me che il mondo vuole vedere,
Dei tuoi punti ne ho la metà
Ma loro per me sono sempre qua,
Tu sei soltanto un fanboy vero
E io sono Predestinato 2.0!

MAZZONI:
Le rappate, queste sciagure...
Va beh, scattanohhhh le vetturehhhh!

La gara è partita in modo relativamente tranquillo: Verstappino ha mantenuto la prima posizione like a boss, Hamilton si è infilato al secondo posto, poi c'erano Vettel, Bottas, Albon e gente random destinata ad essere superata da Leclerc nei primi dieci giri di gara. Quelle fasi non sono state particolarmente ricche di emozioni, si segnala soltanto che a un certo punto Ricciardo ha speronato Magnussen, con probabile gioia del suo compagno di squadra e con poca gioia sua dato che è stato penalizzato per l'azione commessa. A quel punto si è passato la successiva mezz'ora/ i successivi quaranta minuti a dibattere di strategie e di pitstop: ciascuno montava gomme diverse, rientrava in un momento diverso e quant'altro. Solo Leclerc, che era partito sulle medium invece che sulle soft, si era messo in contatto con l'Aldilà dal quale gli avevano detto che avrebbe fatto una sola sosta. Leclerc ha ringraziato le anime dell'oltretomba per l'intuizione, convinto che fossero gli strateghi giusti da ascoltare. Nel frattempo mi stupivo in positivo, perché nessuno dei pitstop della Ferrari durava di più di quanto dura normalmente un pitstop.
A proposito di soste, segnalo una cosa molto pittoresca: quando Verstappino si è fermato per la prima sosta, intorno al ventesimo giro (in totale 71), una tornata più tardi del Prosciuttello Gangster, la sosta è stata di meno di due secondi, il pitstop più veloce di sempre. Poi si è ritrovato davanti Kubica, nel bel mezzo di un unsafe release, realizzato per soddisfare la gente che guardava la gara dalla Polonia e che era ansiosa di vedere delle sue inquadrature. Kubica sarebbe stato penalizzato e sarebbe precipitato più ultimo di prima, ma quello che conta è che Verstappino aveva subito un undercut e che Hamilton era in testa alla gara, mentre i due si apprestavano a superare il Predestinato che al momento doveva ancora fermarsi.

GANGSTER HAMMI:
Tunz tunz tunz, ora sono in testa,
Aspetto le interviste di Di Resta!
Verstappino, vai a zappare,
Non mi lascerò trollare!

VERSTAPPINO:
Invece sono qui che passo sul più bello
E ti faccio il gesto dell'ombrello,
Lascia perdere l'Eroe in Rosso,
Ce l'ho più lungo e anche più grosso,
Credo che Bo77as sarà rassegnato,
Tra i piloti sono il più dotato!

GANGSTER HAMMI:
Avrai anche vinto delle gare
Ma smettila di essere volgare,
Siamo in diretta, l'Autrice(C) ci ascolta...

VERSTAPPINO:
...me ne frego di quella stolta,
Segue la gara con apprensione
Aspettando una vera emozione
E non pensa neanche da lontano
A quanta gente lo prenderà nell'ano.

IL PREDESTINATOHHHH:
Penso che monterò le hard
Senza aspettare una safety car,
No, vampiro, non sarò il tuo cavaliere
Mentre contempli le mie giarrettiere,
Ti vedo ogni istante sempre più vicino
Ma ti scaccerò con il mio frustino,
Ti vedrò dormire lottando con ardore
E poi, guess what, addio al tuo motore!

Ebbene sì, Leclerc era rientrato al quarto posto, con la top-3 invariata, con Bo77as molto vicino e con l'esistenza di Albon contemplata in qualche modo. Poi, dopo 50+ giri di gara, poi il suo motore ha iniziato a fumare dando un segnale irrevocabile: la gara del vampiro famelico era terminata. Ha parcheggiato ben lontano dalle pa**e, ma in realtà parcheggiare ovunque corrisponde a parcheggiare tra le pa**e. Sono arrivate la safety car e un trattore che ha portato via la sua monoposto, poi i doppiati, che erano in quel momento quattordici, sono stati fatti sdoppiare, con Bernd Maylander lungamente impegnato al volante. Facendo un passo indietro, della top-5 solo due piloti si erano fermati, Verstappen rientrato secondo alle spalle di Hamilton e Leclerc rientrato quinto dietro ad Albon.
La gara è ripartita con dodici giri ancora da disputare...
...
...
...
...e via, subito una visione mistica! No, non parlo di Verstappino che, per la seconda volta nel corso della gara, ha superato il Gangster Rapper più veloce di uno schiocco di dita, ma piuttosto quello che accadeva dietro di loro. Albon ha superato Vettel. Non so se mi spiego: ALBON HA COMPIUTO UN SORPASSO e già che c'era l'ha anche fatto like a boss. Non era una cosa che mi aspettavo di vedere in questa era geologica, ma non ditelo alla gente convinta che vada forte tanto quanto Verstappen!
La cosa importante è che in questo modo Albon risaliva in seconda posizione e, mentre tutti avevano il DRS aperto essendo tutti vicini ho avuto quella che sembrava un'altra visione mistica.

L'AUTRICE(C):
Oh Santissimo Pastorone,
A cosa serve un acquazzone,
In una gara con pochi ritiri
Qualcuno sta andando su di giri,
Quali scene da noi ammirate,
Ci sono due Ferrari affiancate!
C'è qualcosa che non quadra,
Un duello tra compagni di squadra,
Non credevo potesse accadere,
Questa è gloria, di quelle vere!

IL PREDESTINATOHHHH:
Faccio una pernacchia, ecco perché:
Ce l'ho più lungo io di te,
Te ne devi andare in pensione,
Il mio sorpasso è un'emozione,
Se arrivo terzo in classifica finale
Al Gala mi andrò a ubriacare,
Tu sarai a casa con moglie e bambini
E io mi scolerà Vodka e Martini!

SEBBY IL PREPENSIONATO:
Al Gala anche Bo77as ci sarà,
Neanche una goccia d'alcool resterà,
Stammi a sentire, bambino,
Lasciamoci andare Verstappino!

IL PREDESTINATOHHHH:
Leggerò "Cioè" nella mia stanza,
Mi chiederò se la gravidanza
Può essere frutto del bacio alla francese
Perché secondo me è una cosa palese.

SEBBY IL PREDESTINATO:
Certo, di un parto plurigemellare,
Ma anche in auto ci si può baciare,
Le nostre vetture lasciamo sfiorare
E poi vediamole limonare...

IL GUFO:
Ora vi lancio un maleficio,
Uno, due, tre... fuochi d'artificio!

Le due vetture hanno mostrato una resistenza spettacolare: al minimo contatto, sulla vettura di Leclerc si è rotta una sospensione e si è staccata una ruota. Sulla vettura di Vettel una ruota è esplosa. Insomma, penso che i Leclettel abbiano anche avuto un po' di sfiga, un po' come ritrovarsi molteplici fratture per avere ricevuto una spallata. Anche noi abbiamo avuto un po' di sfiga: se questo è il risultato, dubito che ai piloti Ferrari mai sarà consentito duellare l'uno con l'altro per alcune ere geologiche a venire. La faccenda ha fatto scatenare il finimondo sul web, con insulti tra tifosi random che sono proseguiti per ore e ore, un po' a sproposito perché nel frattempo stava accadendo qualcosa di spettacolare, a cui verrò tra poco, e al quale sarebbe stato doveroso prestare un'accurata e intensa attenzione. La faccenda Leclettel è in seguito stata giudicata dai commissari come il nulla cosmico e in effetti il nulla cosmico è quello che la Ferrari ha portato a casa, a parte la lavagna dietro alla quale collocare entrambi i piloti fino al prossimo gran premio. Nel frattempo in corso d'opera è accaduto qualcosa di pittoresco: Strollino ha beccato un detrito, di cui la pista era piena, e la sua vettura ha fatto la stessa fine di quella di Montoya dopo l'incontro con il tombino cinese di parecchi anni fa.
Ovviamente è entrata di nuovo la safety car per raccattare i detriti e Hamilton ne ha approfittato per rientrare ai box così, a caso, giusto per dare un po' di brio a quello che restava della gara e perdere posizioni a caso.
Albon, che era già in zona podio virtuale, è risalito al terzo posto. Hamilton si è ritrovato quarto e... DAVANTI A LUI C'ERA GASLY! Non sto scherzando, è accaduto davvero. Poi la gara è ripartita, con tre giri ancora da disputare, e Gasly è stato mandato nel dimenticatoio in due secondi contati. I telecronisti British si chiedevano se Albon avrebbe attaccato Verstappino e ottenuto la sua prima vittoria, ma tutto lasciava pensare che dovesse accontentarsi del podio, magari del gradino più basso, dato che Hamilton gli era ormai negli scarichi. Invece no, poco dopo Hamilton gli è entrato in una fiancata, mandandolo nelle retrovie a fare compagnia a Hulkenberg che, ovviamente, essendo un giorno in cui sul podio poteva salire gente a caso, era ben lontano dall'essere presente nelle zone alte della classifica e, anzi, si è anche guadagnato una penalità in corso d'opera per avere superato il suo best friend forever Kmag prima della safety car line in occasione di un restart.
Hamilton ha proseguito con l'ala anteriore danneggiata e una posizione persa a vantaggio di Gasly. Si è messo a inseguirlo, mentre il traguardo era sempre più vicino.
Verstappino è passato, vincitore per la terza volta nella stagione.
Tra Gasly e Hamilton è finita al photofinish, con Gasly che ha conservato la seconda posizione per un soffio.
Poi sono stata risucchiata da un enorme arcobaleno appena vomitato da me stessa, al grido (mentalmente, per non destare preoccupazione nei miei familiari) di TOROHHHH ROSSOHHHH IS THE GOAT! Quella visione mistica mi ha dato speranza, perché come ben saprete sono ancora convinta che prima o poi vedrò ancora un pilota Toro Rosso sul gradino più alto del podio. Nel frattempo, comunque, facciamoci bastare una seconda piazza.
Verstappino, Gasly e Hamilton sono saliti sul podio, ma non dimentichiamoci che Hamilton era colpevole di avere sabotato il primo podio in carriera di Albon. I commissari l'hanno preso per le orecchie e retrocesso di cinque secondi, il che ha fatto risalire in terza posizione un certo pilota McLaren che ottiene sempre prestazioni di spessore... e no, non sto parlando di Norris, MA DEL PICCOLO FANBOY CHE, PARTITO DALL'ULTIMA POSIZIONE, È ARRIVATO TERZO, RIPORTANDO LA MCLAREN SUL PODIO! È stata un'impresa abbastanza pittoresca, se pensiamo che, va bene, un po' di top driver erano finiti fuori, ma chiunque altro avrebbe potuto puntare al podio oltre a lui, compreso un certo pilota della Renault che è arrivato quindicesimo. Carlito ha anche ricevuto i complimenti del suo YdOlO, quindi immagino che sarà ancora molto su di giri e che avrà avuto molteplici orgasmi, in questi giorni. Ciò ha contribuito a dare un po' meno rilevanza del dovuto ai Maschi Alfa, che hanno completato la top-5.
Poi, alla sera, quando tutto era già finito da un po', all'improvviso, un pensiero inquietante mi ha attraversato la mente, mentre facevo qualche calcolo sulle età del trio Verstappen/ Gasly/ Sainz. Addio, Vettel/ Kovalainen/ Kubica, siete dei V3KkYaCçY MaLeFiCi e non siete più degni di essere il podio più giovane di sempre. Un totale di nove mesi complessivi in meno di quelli che avevano loro nel 2008 ha infatti attribuito questo record al trio del GP del Brasile. Si tratta anche della prima volta che tre piloti tutti nati negli anni '90 salgono sul podio insieme.
E niente, il fatto che il podio più giovane di sempre sia composto da piloti tutti più giovani di me di anni e anni, invece che da tre piloti tutti più vecchi di me, ha contribuito a invecchiarmi ancora un po'.

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Pierre Gasly (Toro Rosso), 3. Carlos Sainz (McLaren), 4. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), 5. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo), 6. Daniel Ricciardo (Renault), 7. Lewis Hamilton (Mercedes), 8. Lando Norris (McLaren), 9. Sergio Perez (Racing Point), 10. Daniil Kvyat (Toro Rosso), 11. Kevin Magnussen (Haas), 12. George Russell (Williams), 13. Romain Grosjean (Haas), 14. Alex Albon (Redbull), 15. Nico Hulkenberg (Renault), 16. Robert Kubica (Williams), Rit. Sebastian Vettel (Ferrari), Rit. Charles Leclerc (Ferrari), Rit. Lance Stroll (Racing Point), Rit. Valtteri Bottas (Mercedes).

lunedì 18 novembre 2019

Questione di minuti

Un minuto prima stavo guardando su un'altalenante TV8 che andava a scatti i giri finali del Gran Premio di Valencia, il ritorno in Europa dopo le gare asiatiche/oceaniche(?) di Thailandia, Giappone, Australia e Malesia, il finale del campionato di MotoGP, con Marc Marquez che, dopo avere vinto appunto tutte le suddette gare antecedenti a parte la scorsa di Sepang, in cui invece la vittoria è andata a Maverick Viñales, è tornato a vincere, a chiudere in bellezza il mondiale.
Il suo compagno di squadra, Jorge Lorenzo, è arrivato ancora una volta fuori top-ten, come succede fin dall'inizio di questa stagione, ma l'attenzione era concentrata su di lui: quella di oggi era la sua ultima gara.

Finita la parentesi MotoGP ho realizzato che c'erano ancora oltre tre ore prima di arrivare al Gran Premio del Brasile, quindi prima della passeggiata pomeridiana concessa dal meteo, finalmente un po' clemente, mi sono messa un po' al computer e ho aperto Twitter. Il primo post che ho letto era stato postato da Felipe Massa ed era un link a un post di Instagram.
Quel post di Instagram mi ha lasciata sconvolta: è stato così che ho scoperto della morte di Tuka Rocha, ex pilota di Stock Car Brasil, a causa di un incidente aereo avvenuto giovedì, nel quale aveva riportato gravi ustioni.
Ci sono rimasta molto male. Se non altro c'è stato un GP del Brasile piuttosto scoppiettante, che ha contribuito almeno in parte a migliorare il mio umore.

domenica 17 novembre 2019

Un 2000 vince a Macao!

Benvenuti a Macao, dove ora corrono vetture della F3 internazionale (ex GP3), con un mix di piloti che hanno disputato la stagione 2019 e altri che forse vedremo in pista nel 2020. Niente più Dragon, niente più piloti asiatici sconosciuti a noi europei...
Trenta vetture al via, con Prema in partnership con Theodore che porta Armstrong e Shwartzman e completa il proprio trio con Vesti, dato che Daruvala è infortunato.
Hitech porta Vips, Fewtrell e Tsunoda, mentre Lundgaard, Habsburg e Fernandez gareggiano per ART. Trident porta Caldwell, Beckmann e Lorandi, con Hughes, Andres e Florsch per HWA e Dunner, Lawson e Verschoor per MP Motorsport. Leong, A.Estner e Maini corrono per Jenzer, Ilott, D.Schumacher ed E.Fittipaldi gareggiano per Sauber by Charouz. Carlin schiera Sargeant, Drugovich e il vincitore delle due passate edizioni Ticktum, mentre Campos completa lo schieramento con Deledda, Ahmed e Pulcini.

Notte tra venerdì e sabato, ore 2.00: dopo l'ultima ora passata a leggere per non addormentarmi, entro sul livestreaming ufficiale, che però salta. Vado a cercarmi qualcosa su Youtube e trovo una diretta non ufficiale in cinese: 10 giri per la qualifying race, quella in cui forse nessuno spingerà troppo o farà cose strane dall'outcome incerto, perché tutto quello che conta è avere un posto decente sulla griglia.
Juri Vips parte dalla prima posizione e tiene la suddetta prima posizione su Shwartzman, Lundgaard e Verschoor, davanti non succede nulla, ma subito dietro Sargeant(?) sperona Maini e si forma un ingorgo. La vettura di Maini, in testacoda, è out così come quelle di Hughes e Ahmed. Ticktum riesce a raggiungere i box, ma anche lui è condannato a partire dalle retrovie al momento della gara ufficiale. A loro si aggiunge David Schumacher, risalito fino alla top-ten, poi costretto a dirigersi verso i box per avere verniciato un muro con l'ala anteriore.

Domenica ore 8.30: stavolta si fa sul serio, 15 giri da cui uscirà un solo vincitore, per la gloria e per cinque punti Superlicenza che a Vips, pilota Redbull junior, potrebbero garantire quota 40 e la possibilità di debuttare in Formula 1. Immagino che in questo momento Gasly e Kvyat stiano sudando freddo.
Accanto a lui parte Shwartzman, campione in carica di F3, probabilmente il più promettente tra tutti i piloti della Ferrari Young Driver Accademy. Perfino in telecronaca (quella British del profilo ufficiale della F1, perché il profilo ufficiale della F1 ha deciso di trasmettere l'evento in livestreaming su Youtube - credo che questo sia uno dei più grandi progressi relative alla trasmissione delle formule junior più vicine alla massima serie, che fa passare l'evento da GP di Macao a GP di Macaaaawwww) viene paragonato a Leclerc, con qualche prematuro pensiero a proposito del fatto che presto o tardi potrebbe essere Shwartzman a prendere il posto di Vettel.

Si parte, Vips mantiene la prima posizione, mentre Verschoor dal quarto posto si lancia all'inseguimento. Alle loro spalle Lundgaard e Shwartzman litigano per la terza posizione, Shwartzman ci rimette, l'ala anteriore si rompe e poi va a forargli una gomma: sarà costretto a parcheggiare nelle retrovie.
La gara prosegue tranquilla, con Vips che stacca tutti, in attesa del riscatto per il "misero" quarto posto in classifica rimediato in F3, alle spalle del trio Prema. Poi vado in bagno e Pulcini, che stazionava a metà della top-ten, risulta ritirato, cosa capitata anche a Caldwell nell'anonimato. Poi Habsburg vernicia un muro ed entra la safety car: siamo a un terzo della percorrenza.
Al restart succede qualcosa: Verschoor ha un buono scatto, affianca Vips e poi lo supera. Vips non ci sta, lo insegue, a volte gli arriva a ridosso, ma è tutto inutile. Nemmeno la neutralizzazione con virtual safety car, a circa due terzi di gara, quando la vettura della Florsch rimane ferma un po' troppo in mezzo (almeno la glorificazione avverrà perché era presente, non per essere arrivata ventesima o oltre), cambia le cose. Frattanto Sargeant, risalito in top-5 già da tempo, ne approfitta per strappare il gradino più basso del podio a Lundgaard.

Il mondo intero, che fino a poco prima seguiva con apprensione la gara di Vips, esplode: ha vinto Verschoor, ha vinto uno che in passato è stato scaricato dal Redbull Junior Team, proprio davanti a Vips, il trionfohhhh della giustiziahhhh divinahhhh. Peccato che, ad assistere al trionfo della giustizia divina, siano state le stesse persone che fino a poco prima elogiavano Vips per la prima parte di gara e per avere tentato tutto il possibile nella seconda. Il GP di Macao è anche questo: un evento unico, in cui i piloti danno il tutto per tutto e in cui c'è un vincitore che viene acclamato e altri ventinove piloti che vengono considerati delle nullità, anche da chi li sosteneva fino a pochi istanti prima della bandiera a scacchi.
Nessuno ci fa caso, ma Richard Verschoor diventa il primo 2000 ad avere vinto il GP di Macao.

RISULTATO: 1. Richard Verschoor, 2. Juri Vips, 3. Logan Sargeant, 4. Christian Lundgaard, 5. Alessio Lorandi, 6. Callum Ilott, 7. Liam Lawson, 8. Marcus Armstrong, 9. David Beckmann, 10. Frederik Vesti, 11. Yuki Tsunoda, 12 . Keyvan Soori Andres, 13. Daniel Ticktum, 14. Lukas Dunner, 15. Sebastian Fernandez, 16. Enzo Fittipaldi, 17. Jake Hughes, 18. Max Fewtrell, 19. Charles Leong, 20. Andreas Estner, 21. David Schumacher, 22. Enaam Ahmed, 23. Arjun Maini, 24. Felipe Drugovich, 25. Alessio Deledda, 26. Sophia Florsch, 27. Ferdinand Habsburg, 28. Leonardo Pulcini, 29. Olli Caldwell, 30. Robert Shwartzman.

sabato 16 novembre 2019

F4 Spagnola: Franco Colapinto vince il titolo

Lo scorso giugno avevo postato un riepilogo di quanto accaduto nella prima parte della stagione 2019, parlando in sintesi degli eventi di Navarra, Le Castellet, Aragon e Valencia, nella quale l'evento più ricordato è stata la doppietta femminile in Gara 2 a Navarra, vinta da Belen Garcia davanti a Nerea Martì, entrambe future protagoniste(?) della stagione 2020 della W Series.
Il campionato è ripreso a settembre ed è terminato lo scorso weekend. In totale si sono svolti sette eventi, pertanto andiamo a ripercorrere gli ultimi tre.

JEREZ: Glenn Van Berlo ha iniziato il weekend vincendo Gara 1 e Gara 2, con le solite presenze sul podio, Tijmen Van Der Helm e Kilian Meyer nella prima gara, Kilian Meyer e Franco Colapinto nella seconda. È stato proprio quest'ultimo a vincere Gara 3, davanti a Van Berlo e ad Axel Gnos, quest'ultimo autore del suo primo podio della stagione.

ALGARVE: in Portogallo, Colapinto ha iniziato con una vittoria in Gara 1, con i suoi principali avversari ben lontani dalla zona punti. Poi ha vinto anche Gara 2, davanti a Van Berlo e a Van Der Helm. Glenn Van Berlo ha vinto Gara 3, ultima gara stagionale non vinta da Colapinto, davanti a Meyer e a Gnos, al suo secondo e ultimo podio stagionale.

MONTMELO': la tripletta di vittorie di Franco Colapinto all'ultimo evento stagionale gli è valso il totalizzare 325 punti, oltre cento in più di quelli di Van Berlo e Meyer. Il guest driver Filip Ugran ha ottenuto due secondi e un terzo posto, ma non ha ottenuto punti. Van Berlo e Van Der Helm sono arrivati terzi in Gara 1 e 2 e hanno ottenuto i punti del secondo posto, con Van Berlo, secondo classificato, che ha concluso la stagione con una seconda posizione in Gara 3.

WOMEN TROPHY: in un mondo secondo cui la W Series significa affermare che le donne che corrono contro altre donne non vengono ritenute all'altezza degli uomini, è invece ritenuto legittimo che coloro che corrono contro uomini abbiano un'apposita classifica. Così Belen Garcia, 15esima in classifica generale, risultato negativo ma che per una rookie può essere migliorato in futuro, si ritrova vincitrice del trofeo femminile, con Nerea Martì seconda e Irina Sidorkova, assente all'ultimo evento stagionale, terza. La Martì si è anche occasionalmente vantata di essere salita sul podio femminile, sui suoi profili social. Insomma, un podio di categoria, dove a gareggiare erano in tre in totale, che peraltro sono arrivate ultime tre tra i piloti full time. Tutto ciò mi lascia perplessa, molto perplessa... non tanto perché ci sia un trofeo femminile, quello c'è stato anche in altre categorie junior, in passato anche nella F4 italiana, ma per la rilevanza mediatica che gli è stata data anche dalla stessa serie.

venerdì 15 novembre 2019

F4 USA: Joshua Car vince il titolo


Secondo la filosofia del "meglio tardi che mai", mi ritrovo a parlare di qualcosa che accadeva una decina di giorni fa, nel weekend in cui la F1 correva al Circuit of the Americas: terminava il campionato di F4 iniziato lo scorso aprile, del quale ecco qui di seguito una brevissima sintesi dei risultati.

ROAD ATLANTA:
Gara 1 - Teddy Wilson (presente solo nella prima parte della stagione), Francisco Porto, Joshua Car
Gara 2 - Francisco Porto, José Blanco, Joshua Car
Gara 3 - Joshua Car, Arthur Leist, Francisco Porto

PITTSBURG:
Gara 1 - Arthur Leist, Joshua Car, José Blanco
Gara 2 - Francisco Porto, Christian Brooks, Joshua Car
Gara 3 - Joshua Car, Christian Brooks, José Blanco

VIRGINIA:
Gara 1 - Joshua Car, José Blanco, Francisco Porto
Gara 2 - Arthur Leist, Joshua Car, Christian Brooks
Gara 3 - Christian Brooks, Joshua Car, Arthur Leist

MID-OHIO:
Gara 1 - Francisco Porto, Joshua Car, Nick Hays (part-time)
Gara 2 - Joshua Car, Nick Hays, Guilherme Peixoto
Gara 3 - Joshua Car, Francisco Porto, Guilherme Peixoto

SEBRING:
Gara 1 - José Blanco, Joshua Car, Francisco Porto
Gara 2 - Christian Brooks, José Blanco, Dylan Tavella
Gara 3 - Joshua Car, Francisco Porto, José Blanco

AUSTIN:
Gara 1 - Christian Bogle (part-time), Christian Brooks, Kory Enders (one-off)
Gara 2 - Christian Bogle, Christian Brooks, Michael D'Orlando (presente solo nella seconda parte della stagione)

Joshua Car ha abbondantemente vinto il titolo, totalizzando 299 punti. I suoi avversari più vicini erano Francisco Porto e Christian Brooks, rispettivamente a 220 e 209, più distanti i piloti che hanno completato la top-5, José Blanco e Arthur Leist (che dovrebbe essere il fratello di "o Matheus" - cit. telecronisti brasiliani di Indycar).

giovedì 14 novembre 2019

Il pensiero di 25 anni dopo

Non c'è niente di male nella vita nell'essere un po' in ritardo e il mio essere in ritardo dipende dal fatto che ieri non credevo avrei scritto questo post.
Ieri era il 13 Novembre, ovvero il venticinquesimo anniversario del GP d'Australia che mise fine alla stagione 1994, argomento del quale avrei anche fatto a meno di parlare. Sul mio profilo Instagram ne ho postato una foto, con una battuta sul fatto che quella fu l'ultima vittoria in carriera per Mansell, che aveva 41 anni ed era da una vita che un ultraquarantenne non vinceva un gran premio, ma che era destinato a non essere preso minimamente in considerazione per quella vittoria.
Già, perché tutta l'attenzione era concentrata su Schumacher e Hill, dato che, di fatto, stava accadendo una situazione che potrebbe essere descritta più o meno così: Schumacher era in testa alla gara quando decise di andare a litigare con un muretto, Hill ne approfittò per affiancarlo e una gara di Formula 1 si trasformò in una sorta di demolition derby con una mentalità da NASCAR. La parte più pittoresca fu forse quello che successe dopo: Schumacher si ritirò sul posto, Hill proseguì verso i box dove si ritirò, così che, mentre vagava per tornare ai box a piedi, Schumacher fu avvertito da uno spettatore al di là di una rete del ritiro di Hill e del fatto che aveva vinto il mondiale.

Immagino che sia intuibile quale sia la ragione per cui si parla così tanto di questo evento: un incidente tra i due championship contenders, in cui si sente un certo odore di "l'ho messo fuori gioco di proposito perché era l'unica possibilità che avevo di vincere il mondiale"... anche se va da sé che i piloti dell'epoca erano leggermente più furbi di Verstappino, quindi Schumacher non andò a vantarsene davanti ai commissari, ma anzi, dichiarò che l'incidente era inevitabile. Dopotutto, a parte il fatto che era avvenuto tra i contendenti al titolo, non era così inverosimile che due piloti coinvolti in un duello potessero venire a contatto l'uno con l'altro, quindi quello che accadde dopo fu abbastanza normale. Insomma, normale per la mentalità tipica del motorsport: la colpa è sempre degli altri perché esistono, quindi polemiche reciproche e quant'altro.
Sull'assegnazione del titolo giusta/sbagliata mi sento di dire solo una cosa, anzi due. La prima è quella meno importante, perché la disse anche Murray Walker, ovvero che era spiacevole vedere un campionato così combattuto terminare con un incidente. La seconda, un po' più tecnica, è che visto il doppio ritiro il titolo venne assegnato sulla base dei punti ottenuti fino a quel momento. Quindi sì, Schumacher avrebbe potuto essere penalizzato con un certo numero di punti sulla stagione in corso, ma sarebbe stata una cosa inventata al momento, dato che era Formula 1 e non NASCAR o Indycar. Se Schumacher fosse stato riconosciuto colpevole di avere innescato un incidente di proposito sarebbe verosimilmente andato incontro a un race ban... che sarebbe stato scontato a gran premio successivo ovvero nel 1995, con effetti nulli sul campionato 1994.

Mi è sinceramente difficile, a distanza di venticinque anni, esprimere un'opinione sull'accaduto, in quanto sarei influenzata dalle scuole di pensiero odierne, ovvero da quello che accadrebbe probabilmente oggi se un evento simile succedesse ai giorni nostri.
Non sto parlando del clima di tensione che esisteva nella stagione in corso e anzi, credo che Silverstone 1994 abbia poco a che vedere con quello che accadde alla fine della stagione. In più, quando vidi il GP di Gran Bretagna rimasi molto perplessa. Okay, il team era convinto che Schumacher non meritasse uno stop and go per un sorpasso avvenuto nel giro di formazione... ma non riesco a spiegarmi, in alcun modo, come mai Briatore decise che era meglio non far scontare la penalità a Schumacher ma piuttosto andare a chiederne la cancellazione alla direzione gara o ai commissari. Insomma, non mi sembra una mossa molto sensata, senza la quale probabilmente il mondiale sarebbe stato assegnato molto prima del GP d'Australia, visto l'andazzo.
Sto parlando piuttosto del fatto che, a quei tempi, chiudere il campionato con un incidente tra championship contenders doveva sembrare una cosa piuttosto normale. Quello che succede in un'epoca spesso legittima i piloti della stessa epoca a comportarsi nella stessa maniera, e non si può negare che ai tempi certe cose venissero gestite molto più in stile NASCAR che ai giorni nostri.
Al di là di responsabilità personali, Adelaide 1994 fu anche e soprattutto un finale di stagione abbastanza in linea con gli standard di un'epoca che forse talvolta viene glorificata più di quanto meriterebbe.

lunedì 11 novembre 2019

Formula 3 Australiana: John Magro vince il titolo

Questo periodo dell'anno è molto ricco di campionati minori che terminano e, di conseguenza, siamo arrivati alla fine della settimana senza che io abbia ancora finito di aggiornare con gli eventi che si sono conclusi nel fine settimana precedente. Stare dietro a tutto è molto complicato, a volte.

Vediamo di rimediare parlando di nientemeno che della Formula 3 Australiana... perché sì, esiste una Formula 3 Australiana, che ha un sito web sul quale è possibile reperire i risultati ma che, diversamente dalle altre serie, riceve una copertura insufficiente su Wikipedia. Non che su Wikipedia si trovi sempre la scienza, ma rimane il fatto che avere una Wiki incompleta significa non essere considerati molto degni di interesse.

Il campionato si compone di due categorie, la F3 Australiana e la National Class, qualunque cosa essa sia. Probabilmente vi verrà un colpo al cuore, ma credo sia giusto informarvi che nella classe regina della F3 Australiana hanno corso occasionalmente cinque vetture. Negli altri casi ce ne sono state anche solo tre. Anche quelle della National Class oscillavano tra le tre e le cinque. In sintesi, si è trattato di un campionato con meno vetture della Indylights.

Adesso, inoltre, vi darò un consiglio spassionato, prima di parlare delle dinamiche del campionato. Ripensate a quello che stavate facendo all'incirca sei anni fa. Sforzatevi, perché se anche una sola volta vi siete lamentati di un mondiale di Formula 1 in cui Vettel aveva vinto nove gran premi dietro fila, mi sto rivolgendo a voi. Il mio consiglio spassionato, qualora apparteniate a questa categoria, è questo: andate a cercare una piscina, riempitela di acqua benedetta, tuffatevi e chiedete la grazia di diventare persone migliori, in grado di sopportare maggiori sofferenze.

Vi starete senz'altro chiedendo perché. Ora ve lo spiego, ma lasciatemi contestualizzare un po' il campionato: sei appuntamenti (Winton, Morgan Park, The Bend, Sydney, Wakefield, Queensland), tre gare in ciascun appuntamento.
Fine della contestualizzazione, che l'amara verità vi travolga: questo campionato è stato talmente combattuto che un certo John Magro, pilota classe 1986, ormai veterano della F3 Australiana, ha vinto nientemeno che diciotto gare...
...
...
...
...e qualora siate dei Greatest Of All Times in matematica, vi ricordo che 6 x 3 = 18. Sì, questo tizio ha vinto diciotto gare consecutive, ovvero tutte quelle del campionato. A renderlo più pittoresco, comunque, è il sito che gli rende omaggio con un misspelling: da Magro è diventato Margo nell'ultimo articolo della stagione.

Non so fino a che punto sia opportuno approfondire gli altri piloti, dato che ne viene fuori che nessuno di loro ha vinto un emerito cavolo nel corso della stagione, ma credo sia giusto rendere onore a Roman Krumins, vincitore della National Class.
Giustamente, non ci è dato modo di sapere come funzioni la National Class, se le vetture gareggino insieme, se i risultati siano stilati in modo comprensibile oppure no... ma si sa, è una serie open wheel geograficamente di nicchia e per le serie open wheel geograficamente di nicchia si parte dal presupposto che a nessuno nel mondo interessi nulla di tali serie.


domenica 10 novembre 2019

FIA Motorsport Games: l'Italia vince la gara di F4 con Andrea Rosso al volante

So di essere in ritardo come una Caterham a traguardo, ma è già passata una settimana dal weekend del 2/3 Novembre, nel quale si sono svolti a Vallelunga i FIA Motorsport Games, una serie di gare di diverse discipline del motorsport, in cui i piloti gareggiavano ciascuno per la propria nazione. In questo post voglio parlare della gara che, più di ogni altra, si abbina allo stile di questo blog: quella di Formula 4, che è stata vinta peraltro dall'Italia del nostro connazionale Andrea Rosso, già visto occasionalmente nella F4 italiana.

Rosso si è guadagnato la leadership dopo un duello con Ido Cohen, nostra conoscenza dalla F4 italiana e dalla F4 ADAC, che era partito dalla pole position proprio dopo una penalità a Rosso a seguito della qualifying race del sabato.
Abbandonato Cohen al proprio destino, ovvero quello di precipitare indietro a un certo punto della gara, Rosso ha dovuto vedersela con Niklas Krutten, riuscendo tuttavia a conservare agevolmente la posizione. Krutten, tuttavia, ha conquistato il giro più veloce, quindi se fosse un pilota Ferrari il risultato sarebbe da festeggiare più di una vittoria.

Il podio è stato composto da Italia, Germania e Finlandia, rappresentate da Andrea Rosso, Niklas Krutten e William Atalalo, tutti piloti che abbiamo visto gareggiare in campionati minori random.
Hanno completato la top-ten Luis Leed (Australia), Reshad De Gerus (Francia), Belen Garcia (Spagna), Toth Laszlo (Ungheria), Lucca Allen (Irlanda), Joan Rosate (Brasile) e Mohammed Al Nusif (Kuwait).

sabato 9 novembre 2019

Riflessioni serali sui tori alati, sui folletti irlandesi e sullo sdoppiamento di personalità dei fanboy

DISCLAIMER: nessun toro alato, nessun folletto irlandese e nessun fanboy è stato maltrattato per la stesura di questo post.

Miei cari mass dumper che di punto in bianco hanno smesso di essere regolari e sono diventati irregolari, a stagione in corso, oggi ci occupiamo di una di quelle storie che piacciono a me, dato che mi permettono di stroncare... piloti? nahhhh, non c'è niente di eclatante in tutto questo. Ex piloti, allora? Nemmeno. Oggi stronchiamo una certa scuola di pensiero abbastanza incoerente con se stessa, anche se prima dobbiamo andare a occuparci di piloti ed ex piloti. In questi giorni, infatti, Eddie Irvine ha affermato che Sebastian Vettel non meriti di avere vinto quattro mondiali, sulla base dei risultati del 2014 e del 2019 in cui lo prese abbondantemente in quel posto dai suoi compagni di squadra (questo Irvine non l'ha detto, così come nessun altro osa dirlo, ma nel 2014 lo prese decisamente più in quel posto di quanto non stia accadendo nel 2019, nonostante l'assenza di predestinazione da parte dell'allegro clown australiano).

Iniziamo dall'inizio, ovvero di quale sia la mia opinione sui titoli vinti da Vettel. Ho due grandi opinioni che, lo ammetto, sono un po' in contrasto l'una con l'altra. La prima è che esistono delle classifiche e che i mondiali vengono assegnati su delle classifiche, non sulle impressioni di chi sta seduto sul divano a guardare le gare da casa. Non c'è niente che possiamo fare. Possiamo anche pensare che altri meritassero il mondiale più di quelli che l'hanno vinto, e magari lamentarci di quanto il mondo fosse ingiusto come feci io a dieci/undici anni quando Mika Hakkinen divenne campione del mondo, ma questo non cambierà le cose. E anzi, le impressioni di noi che guardiamo le gare da casa non dovrebbero neanche contare più di tanto.

La seconda è che Vettel è il più grande free-rider della storia della Formula 1 recente, moderna e contemporanea e forse anche più indietro. Esistono due tipi di campioni del mondo: quelli che sono stati scelti da un top team e quelli che si sono ritrovati in un top team in quanto scelti dal team stesso quando non era un top team. Per intenderci, a suo tempo Hamilton venne scelto dalla McLaren quando la McLaren era già un team vincente o almeno lo era stato in tempi molto recenti. Idem Raikkonen sia da parte di McLaren sia da parte di Ferrari. E così, via dicendo, anche per buona parte degli altri piloti che hanno vinto mondiali. La seconda categoria è quella dei piloti che di per sé non sono stati scelti da un top team: possiamo parlare dell'arrivo di Alonso in Renault, di Button in Honda poi divenuta Brawn GP, facendo molti passi indietro di Schumacher in Benetton. Idem per Vettel in Redbull, ma c'è una grossa differenza con gli altri piloti nominati nella frase precedente: gli altri hanno dovuto attendere anni prima di vincere, verosimilmente partecipando attivamente alla crescita delle squadre per le quali gareggiavano, Vettel è passato in Redbull e IMMEDIATAMENTE si è trovato in un team vincente. Di conseguenza, a mio avviso, la principale critica che si può rivolgere a Vettel è questa: nessun team di prima fascia voleva saperne di lui, si è accasato in un team che non poteva puntare ai pezzi più pregiati del mercato, e si è trovato in un team di prima fascia dall'oggi al domani grazie al lavoro fatto prima che lui arrivasse, caso più unico che raro.

Questo, di per sé, non stride con il fatto che abbia potuto comunque arrivare a meritarsi quattro mondiali. Secondo me, tuttavia, apre un grande interrogativo: siamo sicuri che sulla griglia di partenza dei tempi non ci fosse una buona metà dei piloti che, a parità di situazione, avrebbero potuto ottenere risultati analoghi o addirittura migliori? L'unica risposta che mi posso dare è che il motorsport non è una scienza esatta e che non lo sapremo mai.
Ci sarebbe anche un'ulteriore argomentazione, ovvero che il curriculum pre-F1 di Vettel lasci pensare che, al momento del suo debutto, avesse più un palmares da GP2 che da Formula 1, ma anche questa non è una scienza esatta. Quello che succede nelle altre serie è rilevante, ma entro certi limiti: quando André Lotterer, pluri-vincitore della 24 Ore di Le Mans vinse il titolo in Superformula(?) nel 2005, il suo diretto avversario era Yuji Ide, tanto per fare un esempio.

Veniamo alla questione Irvine, sulla quale non sarò troppo pesante. Farò delle osservazioni dalle quali non posso trattenermi, perché dopotutto non posso girarmi dall'altra parte di fronte ad alcuni dettagli, ma non lo insulterò, né andrò a indagare sul suo passato di pilota. Giusto, perché ovviamente i difensori dell'ultimo minuto di Vettel hanno provveduto a dirne di tutti i colori contro il Folletto Irlandese, perché ha vinto solohhhh quattrohhhh garehhhh e non si meritava nemmeno quellehhhh quindi non deve parlare.
Ora, penso che con un po' di intuito possiate capire che cosa ci sia di sbagliato in questa affermazione. Se non ci arrivate, ve la spiego in un altro modo. Un quattro volte vincitore di gran premi sostiene che un quattro volte campione del mondo è indegno di essere tale e ciò non va bene, in quanto non ha mai vinto quattro titoli. Però uno che guarda le gare dal divano di casa dice che un quattro volte vincitore di gran premi non era degno di vincere quei gran premi... e questo apparentemente va bene,
Su questo, il mio punto di vista oggettivo non cambia nel tempo: se Martin Brundle commenta alla TV da anni piloti che vincono gran premi senza mai averne vinto uno, chiunque sia esso un ex pilota oppure un altro soggetto competente, può commentare i risultati altrui, anche se non è mai arrivato a quei livelli.

Venendo a noi, vorrei comunque dire su che cosa dissento con Irvine. Il primo grande elemento di dissenso è che i quattro titoli incriminati sono stati vinti nel 2010, 2011, 2012 e 2013. Dire che, sulla base dei risultati ottenuti nel 2014 e nel 2019, un pilota non meritasse di ottenere mondiali vinti in altri anni, è un po' come dire che io, nel luglio 2007, non meritavo di diplomarmi con il voto di 100/100 in quanto nel dicembre 2012 ho avuto 96/110 come voto di laurea magistrale. Personalmente penso che ciascun pilota, in un momento storico ben preciso, non debba essere valutato sulla base di quello che è accaduto dopo. Oppure vogliamo dire che Valentino Rossi non abbia mai vinto niente nella vita perché ora va più piano di Viñales?
Il secondo grande elemento, non di dissenso, ma di dubbio esistenziale, è che, secondo quanto scritto il 24/01/2019 da Formula Passion e da anche altri siti, Irvine avrebbe dichiarato, sulla Formula 1 contemporanea: "non la guardo più perché mi annoia, vedo le macchine girare intorno nel circuito e penso che sia incredibilmente noioso, è così piatto" (aggiungerei che in quella circostanza Irvine si sarebbe anche autoproclamato come il secondo miglior pilota dei suoi tempi alle spalle dietro a Michael Schumacher, cosa che non commento, ma che lascio al vostro giudizio).

Non c'è niente di male se un ex pilota, sia esso un opinionista o semplicemente uno a cui viene richiesto un parere random, esprime un parere negativo su uno specifico pilota odierno o più, neanche se non ha mai vinto mondiali perché arrivava solo lì oppure perché prediligeva la compagnia femminile piuttosto che quella dei motori. Il dubbio è: se il signor Folletto Irlandese non guarda la Formula 1 contemporanea, sulla base di che cosa commenta i risultati di un pilota della Formula 1 contemporanea, in particolare quelli ottenuti quest'anno? Sui risultati letti sulla Gazzetta dello Sport? Sui commenti letti su Facebook? Sulle impressioni scambiate con il PR mentre attende di entrare in discoteca?
Ecco, al di là di quello che Irvine ha detto, credo che sia questa la parte più discutibile. Se hai vinto solo quattro gran premi e segui con attenzione le gare odierne, puoi esprimere un parere negativo anche su gente che di titoli ne ha vinti dieci. Se hai vinto anche dieci titoli, ma sostieni di non seguire le gare, sulla base di che cosa, esattamente, esprimi un parere? Sulle sensazioni? Onestamente, penso che ci voglia un po' di buonsenso nella vita: a commentare le gare PUR AFFERMANDO DI NON GUARDARLE dovrebbero essere i fanboy dei social, non gli ex piloti. In alternativa, non andare a vantarti di non guardare le garehhhh noiosehhhh, che tanto non veniamo a casa tua a controllare quello che fai.

Ma ora veniamo al mio hobby, che è quello di sganciare bombe. Sì, la ragione per cui non posso criticare Irvine è che se fossi un'addetta ai lavori, probabilmente anch'io mi darei da fare con osservazioni fuori dagli schemi.
La mia osservazione fuori dagli schemi è questa: attualmente, novembre 2019, Irvine viene ad affermare più o meno tra le righe che Vettel non doveva vincere quattro titoli perché non se li è meritati...
...
...
...
...e, niente, ho una sensazione incredibile di deja-vu. Dove e quando ho già sentito le stesse cose? Proprio non mi viene in mente... Ah, già, le affermavano fino a pochi anni fa, quando Vettel stava in Redbull con risultati peraltro migliori di quelli attuali, GLI STESSI FERRARISTI CHE AL GIORNO D'OGGI SCREDITANO IRVINE PER AVERE DETTO LE STESSE COSE. So che solo gli idioti non cambiano mai idea, ma forse gli idioti sono quelli che la cambiano in modo improvviso e repentino senza nemmeno avere la decenza di rendersene conto.
Quindi, carissimi, sappiate che siete liberi di pensare che Vettel si sia meritato di vincere quattro titoli con la Redbull, ma se avete iniziato a pensarlo di punto in bianco, senza metterci in mezzo un "mi sono sbagliato" solo perché attualmente indossa una tuta della Ferrari, c'è qualcosa che stona un po'. Sappiate che siete anche liberissimi di pensare che Irvine sia un idiota per avere affermato che non se li merita. Però, se in passato l'avete affermato anche voi, magari fatevi qualche domanda.
Non so cosa affermasse Irvine ai tempi in cui Vettel stava in Redbull, ma le sue dichiarazioni nel corso del tempo potrebbero essere state più lineari delle vostre. Oppure, se avesse cambiato idea nel corso del tempo, quantomeno avrebbe espresso opinioni prima positive su un pilota vincente e poi negative su un pilota meno vincente di un tempo.


venerdì 8 novembre 2019

F4 giapponese: Ren Sato domina il campionato

Carissimi lettori, in questi giorni, a quanto pare, è destino che io parli di fatti avvenuti in Giappone, quindi perché non approfondire anche il campionato di Formula 4 nipponico? Si tratta di una serie iniziata lo scorso aprile e terminata nel weekend passato.

OKAYAMA: la stagione è iniziata nel segno di Ren Sato, vincitore di Gara 1, con a completare il podio Seita Nonaka e Togo Suganami. Atsushi Miyake ha vinto Gara 2, con a podio sempre Suganami e Nonaka, anche se a parti invertite. Per quest'ultimo si è trattato del secondo e ultimo podio stagionale.

FUJI: il campionato è proseguito ancora meglio per Ren Sato, vincitore di entrambe le gare in occasione del secondo evento stagionale. Kakunoshin Otha è arrvato secondo davanti a Daichi Okamoto in Gara 1, mentre Reiji Hiraki è stato il runner up di Gara 2, con il podio completato dal pilota dal nome più kawaii della F4, ovvero Kohta Kawaai.

SUZUKA: nel terzo appuntamento abbiamo avuto una particolarità, ovvero un podio uguale in entrambe le gare. Sono state vinte tutte e due da Kakunoshin Ohta, terzo pilota a vincere delle gare nel corso della stagione. Ha esaurito qui il suo bonus. Secondo e terzo sono arrivati Sato e Miyaki.

FUJI: a partire da questo momento Ren Sato non è più mancato dal gradino più alto del podio. Qui le ha vinte entrambe, la prima davanti a Suganami e a Mizuki Ishizaka alla sua prima comparsa stagionale, la seconda davanti a Hiraki e a Suganami.

AUTOPOLIS: non solo Sato si è confermato due volte vincitore, ma Miyake si è confermato due volte secondo classificato. Ohta e Kawaai si sono spartiti i terzi posti... e niente, ogni volta in cui nomino quest'ultimo mi viene voglia di esclamare "kawaii!"...

SPORTSLAND SUGO: guess what? ancora una volta Sato/Miyake si sono appropriati della prima e della seconda piazza in entambe le gare. Kohta Kawaai è arrivato terzo in Gara 1, mentre in Gara 2 sul gradino più basso del podio è salito per l'unica volta nel corso della stagione Hibiki Taira.

EXHIBITION RACE - SUZUKA: come evento di contorno del GP del Giappone era previsto un weekend di F4 che non avesse valore per la classifica. Il tifone Hagibis ha deciso che le cose dovevano andare diversamente e l'evento è stato cancellato.

MOTEGI: Ren Sato ha vinto anche le ultime due, in Gara 1 davanti a Reiji Hiraki e a Iori Kimura, per la prima volta a podio nel campionato, e Gara 2 davanti a Mr Kawaii e a Atsushi Miyake. Quest'ultimo ha totalizzato 147 punti, meno della metà dei 311 di Sato. Piuttosto vicini a Miyake in classifica si sono piazzati anche Kawaii, Hiraki, Suganami e Ohta, con 131, 129, 128 e 125.

Questo campionato ha avuto una partecipazione abbastanza vasta, solo da parte di piloti giapponesi, con un numero di vetture al via che si aggirava tendenzialmente anche intorno a una trentina.
Sono stati parecchi i piloti full-time, mentre alcuni hanno disputato una parte della stagione soltanto. Tra questi, Miki Koyama, al via nella seconda parte della stagione, il suo miglior risultato un ottavo posto.
C'erano anche, occasionalmente, piloti pittoreschi, come Dragon, ma anche altri che corrono con uno pseudonimo. Tra di loro un certo Ikari, un certo Syuki che avevo già sentito nominare, un certo "Yugo", un certo "Rio" e perfino un certo "Don Luciano", nome tipicamente nipponico.

giovedì 7 novembre 2019

Superformula: Nick Cassidy ha vinto il titolo, anche se non gli avevo ancora dedicato un post

OKAYAMA - era il weekend del 6 Ottobre e il circuito (lo so, l'ho detto mille volte, ma per chi si fosse perso qualche passaggio può essere utile) è quello del GP del Pacifico del 1994 e 1995. Ci eravamo lasciati già da un po' e il campionato è ripreso sprovvisto di Artem Markelov, che al momento corre in Formula 2 con la Arden.
In quel luogo di perdizione che noi comuni mortali chiamavamo TI Aida, Kenta Yamashita ha vinto precedendo nientemeno che il nostro eroe Kazuki Nakajima, due volte vincitore della 24 Ore di Le Mans e mai preso in considerazione in quanto compagno di squadra di Alonso (anche di Buemi, ma Buemi non se l'è filato nessuno dato che a Le Mans non ha litigato con tre piloti diversi dietro fila).
Sul gradino più basso del podio è salito Harrison Newey il che consiste a salire per podio per cu*o e non per merito dato che è figlio di Adrian Newey e imparentato indirettamente con la Redbull. Ah, no, la Redbull non vince più per cu*o almeno da quando non vince mondiali e da quando l'ha guidata quel santohhhh subitohhhh di Dani-Smile.
In ogni caso cinque piloti sono andati via da Okayama ancora in lotta per il titolo: erano il campione in carica Naoki Yamamoto, Nick Cassidy, Alex Palou, Kenta Yamashita e nientemeno che Kamui Kobayashi.

SUZUKA - era il weekend del 27 Ottobre e la Superformula arrivava all'ultimo evento stagionale sprovvista di Patricio O'Ward, rimpiazzato da Juri Vips. O'Ward appiedatohhhh ingiustamentehhhh dalla Redbull, avrebbero detto in tanti. O'Ward uscito dal programma junior Redbull per andare in Indycar ad accasarsi alla Schmidt/McLaren di Hinchcliffe dopo che questo era stato appiedato ingiustamente nonostante un contratto era la realtà. Ma no, tuttahhhh kolpahhhh del junior team Redbull.
Venendo a noi, per la gara l'ha spuntata Tomoki Nojiri, che mai avevamo visto sul podio in questa stagione. Nick Cassidy è arrivato secondo, precedendo una nostra vecchia conoscenza, Nirei Fukuzumi. È stato Cassidy a spuntarla per il titolo, totalizzando 36 punti, davanti a Yamamoto a 33 con il suo quinto posto in gara e Palou rimasto fermo a 26.
Nojiri ha preso la quarta piazza in classifica (24 punti) ai danni di Yamashita e Kobayashi (21 e 19) che hanno preceduto di poco Nirei Fukuzumi e Yuji Sekiguchi (18 e 16 punti dopo essere arrivati rispettivamente terzo e quarto). A seguire Lucas Auer (14), Ryo Hirakawa, Sho Tsuboi e Kazuki Nakajima (appaiati a 12), Hiroaki Ishiura (10), Kazuya Oshima (7), Narrison Newey (6), Tadasuke Makino (6) e Yuji Kumimoto (5) a concludere la classifica dei piloti che hanno disputato tutte le gare del campionato.