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lunedì 2 febbraio 2015

Cosa resterà di questi primi anni 2010...

Per la prima volta dopo tanti anni mi sembra di vedere una spaccatura, tra la Formula 1 degli anni precedenti e quella di oggi. Mi rendo conto, con una certa preoccupazione, che secondo la mia ottica le “spaccature” coincidono clamorosamente con i cambi di scuderia di Fernando Alonso. In effetti, però, la prima metà degli anni 2010 è stata legata da un filo conduttore comune:
- Alonso in Ferrari, appunto;
- Vettel in Redbull (anche se in effetti lui c’era già nel 2009);
- spaccatura in tre, tra le scuderie: team domante/i - team di media fascia - team che prendono 7 secondi al giro.
Questo filo conduttore è venuto meno con la fine del campionato 2014, convincendomi a stilare un bilancio di quelli che, nel bene e nel male, sono i momenti che, con tutta probabilità, finiranno in un futuro “cose di cui una parte di me sente la mancanza”, ovvero quelli che, nel bene e nel male, non dimenticherò tanto facilmente.

Campos Meta AKA Hispania Racing
Il nome originario era Campos Meta (da me rinominata Campos senza meta), poi divenne Hispania Racing Team, infine HRT Racing Team. Nel 2010 aveva un colore alquanto innovativo, era sul marrone(?), beige(?)... effettivamente era talmente diversa dal solito che non la saprei nemmeno definire. Sulle fiancate delle vetture c’erano scritti a caratteri cubitali i nomi dei piloti, il che ricordava vagamente l’epoca in cui in McLaren sostituivano il nome dei piloti allo sponsor della West nei gran premi dove non si potevano sponsorizzare i marchi di tabacco.
Da una scuderia del genere non ci si poteva aspettare altro che l’ultimo posto in classifica, eppure le non andarono esattamente così, anche perché era l’epoca in cui la Virgin/Marussia costruiva vetture il cui serbatoio talvolta non conteneva abbastanza carburante per arrivare alla fine del gran premio.
Bonus: i piloti originari erano Karun Chandhok e Bruno Senna, che erano già stati compagni di squadra in GP2 e che attualmente sono compagni di squadra in Formula E.
Doppio bonus: a un certo punto della stagione Senna fu appiedato per una gara (e sostituito da Yamamoto) perché aveva erroneamente inviato al team principal un’email, destinata a qualcun altro, contenente degli insulti sul team principal stesso (l’erba indo-brasiliana ha effetti mooooolto devastanti).
Triplo bonus: Yamamoto, quando disputava le gare conclusive al posto di Chandhok, a Singapore rimase intossicato mangiando pesce avariato.

La conga bibitara
Per chi è cresciuto con Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher come Williams Boyssss, l’appuntamento con il classico incidente tra compagni di squadra in una scuderia importante era un must, ma vista l’assenza di scalatori di tombini eravamo a digiuno già da un po’.
Nel corso del gran premio di Turchia 2010 i Redbull Boyssss pensarono bene di interrompere i lunghi anni di digiuno: i due erano primo e secondo quando decisero di ballare la conga, con Vettel che fu costretto al ritiro e con Webber che riuscì ad arrivare terzo dietro alle McLaren.
Bonus: qualche giorno dopo l’incidente i due vennero costretti a farsi immortalare in una foto in cui avevano un’espressione alquanto trollona.
Doppio bonus: per tutti gli anni successivi, ogni volta in cui Vettel e Webber si sono ritrovati a distanza ravvicinata l’uno dall’altro, Mazzoni ha SEMPRE ricordato quello che era successo in quell’occasione.
Triplo bonus: i due non hanno mai più avuto incidenti insieme, forse temendo di dover posare di nuovo per altre foto analoghe.

La nascita dei dialoghi immaginari nei commenti ai gran premi
Agli albori del 2010 nei miei commenti ai gran premi si trovava regolarmente qualcosa che, in un momento successivo, ne divenne l’impostazione principale: i dialoghi immaginari tra i piloti coinvolti.
Il più memorabile che ho scritto, rimane senz’altro quello che, dopo il gran premio di Turchia disputato a fine maggio, scrissi a proposito di una collisione tra Alonso e Petrov che mi fece rabbrividire quando lo rilessi post-Abu Dhabi.
Alonso: "Sono il campione del mondo!"
Petrov: "Dovrai passare sul mio cadavere per sorpassarmi."
Alonso: "Ti ricordo che tu sei già un cadavere, quindi la cosa non sarà particolarmente difficile!"
Petrov: "Invece ti assicuro che lo sarà. Ti terrò dietro fino a farti pentire di essere nato!"
Per la serie “dialoghi immaginari da what the fuck” e “we belong to Mazzoni”...
Da allora periodicamente rileggo i dialoghi immaginari dei vecchi commenti, ma gufate altrettanto micidiali non ne ho mai trovate.

Il migliore pit stop di tutti i tempi
Una volta, nel corso del 2011, Jerome D’Ambrosio all’epoca pilota della Virgin/Marussia, finì in testacoda proprio mentre si stava per fermare ai box. Sfortunatamente per lui, fu il momento culmine della sua breve carriera in Formula 1.
Bonus: non mi ricordo nemmeno in che gran premio sia capitato.
Doppio bonus: D’Ambrosio ebbe un’altra chance di dare il meglio di sé, nel corso del gran premio del Belgio 2012 quando sostituì Grosjean, ma anche lì non si fece notare granché. Almeno, però, non finì in testacoda.

Abbiamo già superato il 75% quindi la gara potrebbe essere interrotta, è quello che spera Vettel...
Di fronte alle parole profetiche di Mazzoni il mondo si fermò... a guardare una nuvola di fumo grigio che usciva dal retrotreno della vettura di Sebastian Vettel. Era il gran premio della Corea del 2010, la gara era stata interrotta da uno scroscio di pioggia che dava più l’idea di essere un nuovo diluvio universale, e Vettel era in testa. La gufata fu micidiale: tempo un paio di minuti il motore esplose e la gara fu vinta da Fernando Alonso.
Bonus: Massa, che era arrivato terzo, inciampò in mondovisione mentre saliva i gradini che conducevano al podio.

Gufate mazzoniane e piloti trolloni
MAZZONI STRIKES BACK! Era la volta del gran premio del Belgio 2011, in cui Michael Schumacher celebrava i 20 anni di carriera. Durante la telecronaca, Mazzoni non si risparmiò, trasformandolo immediatamente in uno degli argomenti portanti: a suo dire, Schumacher in quell’occasione avrebbe cercato di ottenere un risultato memorabile, in modo da festeggiare al meglio la ricorrenza. Tempo due secondi contati e il telecronista fu costretto a interrompersi per notare come una Mercedes avesse appena perso per strada una ruota e fosse finita a muro.
Bonus: per un istante, nel vedere il casco giallo, pensai che fosse Rosberg e che Mazzoni non avesse superato sé stesso... E invece no: Schumacher in quell’occasione portava un casco dello stesso colore.
Doppio bonus: intervistato da Stella Bruno dopo l’incidente, Michael era sorprendentemente in versione trollone e si mise a scherzare sul fatto che ormai era abituato a girare su tre ruote su quel circuito, riferendosi all’incidente con Coulthard di parecchi anni prima.

Il meccanico con gli occhi spalancati e il bullone in mano
Era il gran premio della Cina 2012, era la prima volta in cui le Mercedes scattavano entrambe dalla prima fila ed era la prima volta in cui Nico Rosberg e Michael Schumacher erano più o meno stabilmente primo e secondo... almeno fino al primo pit-stop, quando Schumacher ripartì con solo tre ruote imbullonate (ormai era un habitué) mentre uno dei meccanici guardava davanti a sé con aria basita, rendendosi conto di avere ancora il bullone in mano!
Bonus: è raro vedere un pilota che, quando ha una ruota non imbullonata, ha l’accortezza di fermarsi in una via di fuga prima che questa si alzi in volo.

Maldonado for the win!
Era il gran premio di Spagna 2012 e Maldonado vinse. C’è davvero bisogno di aggiungere altro, per descrivere l’evento?
Solo per accontentare chi lo pensasse, posso aggiungere che la Williams non vinceva più dal 2004 e che non ha più vinto successivamente. Posso aggiungere anche che Maldonado è stato il primo pilota venezuelano a vincere un gran premio.
Bonus: per quasi tutto il resto della stagione, non fece più punti.
Doppio bonus: Maldonado vinse un gran premio nel 2012 e Perez no, pur essendoci andato vicino.
Triplo bonus: al di là del fatto che certi eventi fortuiti gli hanno facilitato le cose, è bene ricordare ai tanti hater che nessun pilota è responsabile di errori di altri team commessi nelle qualifiche o durante la gara, che aveva fatto segnare il secondo tempo e che condusse una gara senza errori dall’inizio alla fine; gara che se l’avesse fatta qualcun altro, invece di essere bollato come uno a cui era piovuta un’immeritata vittoria dal cielo, sarebbe stato descritto come il salvatore della patria.
Quadruplo bonus: al giorno d’oggi quasi nessuno sembra conoscere l’identità del manager di Maldonado; altrimenti sarebbero fioccate ulteriori critiche.

Sette vincitori in sette gran premi
La stagione 2012 iniziò con una vittoria di Button, seguirono poi a ripetizione Alonso, Rosberg, Vettel, Maldonado, Webber e Hamilton. La situazione si ristabilì con l’ottavo gran premio stagionale, di cui si parlerà nel prossimo paragrafo.
Quella situazione così variegata favorì la nascita di molteplici teorie del complotto, secondo le quali le vittorie di certi piloti, in particolare Rosberg e Maldonado, sarebbero state stabilite a tavolino per rendere il mondiale più avvincente.
Bonus: quelle teorie vennero prontamente rimosse quando a fine stagione Vettel vinse di continuo, tanto da far rimpiangere la situazione iniziale.

Valencia, un circuito dove salgono sul podio piloti partiti in prima e seconda fila
MAZZONI STRIKES BACK! In un gran premio d’Europa 2012 alquanto ricco di colpi di scena, di piloti abbandonati dalle loro vetture e di incidenti innescati da piloti latino-americani e asiatici, la profezia secondo cui i piloti che salivano sul podio fossero piloti partiti dalla prima e dalla seconda fila venne a mancare.
Vinse Alonso, partito 11°. Raikkonen arrivò secondo dopo essere partito 10° e il podio fu completato da Schumacher partito 13°. Dietro di lui Webber gli stava col fiato sul collo, dopo essere partito nelle retrovie dato che non aveva superato la Q1 in qualifica.
Bonus: a un certo punto Mazzoni descrisse la differente strategia di Schumacher, Webber e Rosberg, come una “strategia suicida” che li aveva fatti precipitare nelle retrovie dopo l’ultimo cambio gomme. Superarono (quasi) tutti e arrivarono rispettivamente 3°, 4° e 6°.
Doppio bonus: Alonso diede il via a delle celebrazioni in stile Valentino Rossi, mentre nel frattempo Raikkonen e Schumacher aspettavano, parlando tra di loro, che si degnasse di raggiungerli per salire sul podio.
Triplo bonus: quella tra lui e Schumacher, nell’attesa, potrebbe essere stata una delle conversazioni più lunghe a cui Raikkonen abbia partecipato negli ultimi anni.

Il miglior tempo di Pic
Nel gran premio del Belgio 2012, Charles Pic su Marussia ottenne il miglior tempo nella prima sessione di prove libere. È opportuno ricordare che quel risultato fu possibile grazie alle condizioni meteo alquanto instabili e al fatto che soltanto pochissimi piloti fossero riusciti a completare un giro, ma rimane comunque un miglior tempo conquistato dalla Marussia in una sessione di prove libere.
Bonus: nello stesso gran premio ci fu un duello epico per la 14^(?) posizione tra Pic e Glock, che fu vinto da Glock, con mia profonda delusione.
Doppio bonus: il giro più veloce fu ottenuto da Bruno Senna, che divenne il primo ex pilota della HRT a conquistare un giro più veloce.

C’è Alonso fuori, c’è Hamilton fuori... sono tutti fuori! E ci sono le Force India tra i primi!
Quelle qui sopra riportate sono più o meno le parole testuali che pronunciai quando mi accorsi che, incurante del fatto che il gran premio fosse partito, mio padre rimaneva in un’altra stanza. Nonostante tutto non mi raggiunse davanti alla TV.
Parlo sempre del gran premio del Belgio e del caos innescato da Grosjean, che quell’anno in realtà ne aveva già combinate di tutti i colori nel corso di antecedenti partenze.
Bonus: quando Grosjean fu squalificato per il gran premio successivo, la motivazione era che aveva messo fine alla gara di piloti in lotta per il titolo, facendomi pensare che, se fosse partito dalle retrovie, avrebbe potuto rischiare di decapitare i vari De La Rosa e Karthikeyan di turno senza che nessuno battesse ciglio.
Doppio bonus: a causa dei contatti a catena innescati dalle acrobazie di Grosjean, Maldonado e Perez si ritrovarono l’uno addosso all’altro senza che la colpa fosse di nessuno dei due.
Triplo bonus: Maldonado nel frattempo aveva anche anticipato la partenza e, dopo che si ritirò per un successivo ulteriore incidente, quando Stella Bruno gli chiese cos’avesse visto allo start, con aria da trollone le ricordò che essendo partito in anticipo, non aveva visto niente.
Quadruplo bonus: Webber perse diverse posizioni alla partenza.
Quintuplo bonus: Grosjean fu sostituito da D’Ambrosio.

Perez alla McLaren
Dopo tutte le volte in cui avevamo sentito dire che Sergio Perez faceva parte del Ferrari Young Drivers Academy, eravamo convintissimi che, dopo la Sauber, per lui ci sarebbe stata la Ferrari. Invece non andò esattamente così e, di punto in bianco, fu annunciato il suo ingaggio da parte della McLaren, dove in teoria si proponeva di fare sfaceli.
In realtà, a guardarci bene, Perez non fece sfaceli, ragione per cui venne messo a piedi dopo appena un anno, prima di passare alla Force India. A guardarci ancora meglio, però, appare evidente che il suo successore Magnussen non abbia fatto una figura così tanto migliore (eccetto il fatto di essere riuscito ad arrivare sul podio una volta)...
Bonus: per qualche strana ragione, nonostante Magnussen abbia causato uscite di pista a numerosi piloti nel corso della stagione e abbia fatto collezione di penalità, non ha mai avuto la reputazione da bad boy, diversamente da Perez (forse perché, diversamente da Perez, Magnussen non ha litigato con chiunque nel corso di pochi anni).

Kobayashi, wannabe samurai!!!!
Nello stesso anno, in Giappone, Kamui Kobayashi conquistò la terza posizione davanti al pubblico di casa, diventando il terzo giapponese a salire sul podio e il secondo, dopo Aguri Suzuki, a salire sul podio proprio in Giappone. Il pubblico giapponese tra l’altro si rivelò molto più educato rispetto a quello di altre parti del mondo, senza fischiare nessuno e limitandosi ad acclamare i vari piloti.
Bonus: tornò sul podio anche Massa, arrivato 2°, che non saliva più sul podio dal giorno della caduta di due anni prima sui gradini al gran premio della Corea.

La cavalcata trionfale di Hulkenberg
Era il 2012, era in corso il gran premio del Brasile in cui sarebbero accadute sottigliezze come l’assegnazione del titolo mondiale, Meteofrance estraeva a sorte responsi sulle previsioni meteo e nel frattempo Nico Hulkenberg era in lotta per la vittoria. Sarebbe stato un risultato epico per la Force India, sarebbe stata la vittoria più pittoresca dai tempi in cui Vettel vinse al volante di una Toro Rosso... invece Hulkenberg fece una cavolata che lo mise fuori dai giochi. La Force India sta ancora aspettando di vincere un gran premio, cosa che di questo passo dubito fortemente che possa accadere.
Bonus: presa com’ero dall’eccitazione per il gran premio imminente smarrii il telecomando pochi minuti prima del gran premio (mezz’ora più tardi scoprii che era finito dietro ai cuscini del divano) e mi sentii sollevata nel constatare che, essendo il telecomando della TV che abbiamo in cucina identico (le TV sono della stessa marca) funzionasse anche per quella del soggiorno.
Doppio bonus: in quello stesso gran premio Massa arrivò terzo, si mise a piangere sul podio e io, che ero da sola in soggiorno, mi misi a piangere davanti alla TV.
Triplo bonus: l’evento più importante avvenuto in quel gran premio è comunque un duello epico tra Vitaly Petrov sulla Caterham e Timo Glock sulla Marussia, per l’11^ posizione; tale duello epico fu vinto da Petrov e grazie al risultato ottenuto la Caterham batté la Marussia nella classifica costruttori.

L’abbattimento delle barriere
In un gran premio di Montecarlo 2013 in cui Massa si impegnò per abbattere il muro della Sainte Devote e Grosjean collaborò tentando di abbattere tutti gli altri, il momento clou arrivò però quando Maldonado si ritrovò dietro a una Marussia e davanti all’altra.
Affiancò Chilton per tentare il sorpasso, ma le cose non andarono esattamente nel migliore dei modi, dato che si ritrovò a volare contro le barriere, che crollarono giù nel bel mezzo della pista, giusto in tempo per ritrovarsi sulla traiettoria di Bianchi che venne ulteriormente coinvolto nell’incidente.
Bonus: i telecronisti inglesi andarono in tilt peggio di quelli italiani, mettendoci qualcosa come mezz’ora per capire chi dei due piloti della Marussia fosse l’attentatore che aveva buttato fuori Maldonado.
Doppio bonus: Chilton riuscì senza problemi a concludere la gara, tanto che a fine stagione sarebbe diventato il primo debuttante ad avere completato tutte le gare nella stagione di debutto.

Lo scandalo Multi 22-23
Proprio come gli ordini di scuderia rispettati danno origine a polemiche, anche gli ordini di scuderia non rispettati danno origine a polemiche... in certi casi.
Nel 2013 purtroppo tutta l’attenzione si concentrò sullo scandalo Multi 2-1 (quando in Malesia Vettel superò Webber nonostante il team gli avesse ordinato di non farlo, e Mazzoni rievocava la conga bibitara di cui ho già parlato - poi stranamente nelle ricostruzioni inesatte dei mesi successivi lessi su diverse fonti e più di una volta che Webber aveva dovuto cedere la posizione a Vettel, il che non era esattamente quello che era accaduto), quando in realtà ci fu un ordine di scuderia non rispettato molto più pittoresco.
Era il 37° giro del gran premio di Singapore (37, come i minuti che la Singapore Flyer impiega per percorrere il proprio giro... doveva essere un segno del destino) quando successe qualcosa di veramente epico. Era una delle poche volte in cui si udivano, durante il gran premio, le comunicazioni radio della Marussia. A Bianchi fu detto che Chilton l’avrebbe fatto passare. A Chilton fu detto che Bianchi era più veloce di lui (purtroppo le parole usate furono “quicker than you” e non “faster than you”) e di lasciarlo passare. Chilton, rivelandosi estremamente epico e badass, non disse nulla e rimase lì nella posizione in cui era. D’altronde non so come in Marussia, dove i piloti sono abituati ai duelli epici, potessero aspettarsi che uno facesse passare l’altro così come se niente fosse.
Bonus: in precedenza, in quello stesso gran premio, Bianchi aveva dovuto sostituire il volante durante un pitstop, cosa accaduta un anno più tardi anche a Rosberg sempre a Singapore.

La tuta celebrativa di Massa
Era il gran premio del Brasile del 2013, in cui Felipe Massa disputava l’ultima gara con la Ferrari. Per l’occasione portava un casco dello stesso colore della tuta e una tuta che invece aveva i colori del casco.
La mia reazione, quando vidi su twitter la foto della tuta, fu estremamente controllata e per nulla fangirlistica: mi misi a saltare per la stanza e mi trattenni dall’urlare di gioia per il solo fatto che non ero da sola in casa.
Bonus: in quel gran premio Felipe si contraddistinse per avere alzato un braccio per mandare a quel paese i commissari, mentre attraversava la pitlane per scontare un drive through, rendendo l’evento molto più memorabile di quanto non fosse.
Anti-bonus: ci sono rimasta male nello scoprire che al gran premio del Brasile 2014 anche Alonso aveva una tuta estremamente simile, con solo i colori della bandiera spagnola anziché quelli della bandiera brasiliana; se anche Raikkonen dovesse indossare una tuta simile in occasione del suo ultimo gran premio in Ferrari credo che potrei rimanerne profondamente delusa.

La barzelletta erotica più celebre di tutti i tempi
La stagione 2014 si aprì con un botto: era il gran premio d’Australia e alla partenza Massa non ebbe uno scatto molto fulmineo, mentre dietro di lui Kobayashi invece ebbe esattamente il problema opposto. Fu prontamente notato come il retrotreno della vettura di Massa fosse stato urtato dall’appendice anteriore dalla forma equivoca della Caterham.
Bonus: Massa commentò il fatto sul suo profilo instagram pubblicando foto dell’accaduto più o meno alle tre o alle quattro di notte, ora australiana.

Val77eri is fas77er than you
Era il gran premio di Malesia 2014, Massa e Bottas erano l’uno davanti all’altro e, a guardarci bene, tra di loro c’era già stata un po’ di confusione al via, con uno che si lamentava di essere stato attaccato dall’altro e uno che si lamentava di non essere stato lasciato passare.
A parte che quando udii l’ingegnere di Massa dire testualmente “Valtteri is faster than you” mi piegai in due dalle risate e pensai che non avrei più smesso fino alla fine del campionato, mi stupii quando Massa, in perfetto Chilton-style, fece finta di non sentire e classificai quel momento come “da standing ovation”.
Credo che, contrariamente a tutte quelle aspettative, questa sia stata la prima volta in cui un ordine di scuderia, invece di far rincoglionire Massa per tutti i gran premi a venire, abbia contribuito a dargli una svegliata.

Il miglior tempo di Chilton in una giornata di test
A maggio ci fu una sessione di test a Montmelò e, nel leggere i risultati, rimasi alquanto sconcertata: in uno dei giorni fu Max Chilton, su Marussia, a ottenere il miglior tempo.
Secondo, in quello stesso giorno, si classificò Pic, ma era ormai al volante di una Lotus e non poteva essere considerato un risultato altrettanto pittoresco.
Bonus: quella fu la seconda e ultima volta in cui un pilota della Marussia si ritrovò in testa a una qualche classifica.

La gufata per una giusta causa più micidiale e fulminea che io abbia mai tirato
Qualcuno potrebbe chiedersi se limito il mio fangirlismo a quando vedo Massa indossare tute dai colori particolari, generalmente inneggianti alla bandiera del Brasile, e la mia risposta è NO. Nel corso di un pomeriggio poco successivo al miglior tempo di Chilton decisi di fare un’eccezione, stabilendo che la gara automobilistica più importante al mondo disputata il 25 maggio 2014 non era la Indy 500 bensì il gran premio di Montecarlo.
La gufata più micidiale, a cui faccio allusione, è ancora reperibile sul mio profilo twitter e risale a quando Bianchi si trovava in 10^ posizione, ma avrebbe dovuto essere arretrato di 5 secondi per una penalità. Affranta dal fatto che i primi punti della Marussia fossero sul punto di sfumare proprio in quel momento, scrissi su twitter che desideravo con tutta me stessa che qualcuno dei piloti che erano davanti si ritirasse o andasse a sbattere. Un nanosecondo più tardi, Magnussen e Raikkonen accontentarono il mio desiderio, consentendomi di continuare a fangirleggiare.
Confesso che, dopo la gara, stavo per commentarla online con le testuali parole “Bianchi è un uomo da sposare” e ho dovuto impegnarmi profondamente per trattenermi dal premere Invio.
Va da sé che ritengo i punti conquistati dalla Marussia come l’evento più importante capitato tra il 2010 e il 2014.
Bonus: nel momento in cui per la penalità di cui sopra Bianchi fu declassato da 8° a 9°, per la prima volta nella mia vita pensai che tutto sommato aver eliminato il sistema di punteggio 2003-2009 e averlo sostituito con quello che attribuiva punti ai primi 10 classificati fosse stata un’ottima decisione.
Doppio bonus: quell’evento si può considerare una sorta di “mini crashgate involontario” in quanto Raikkonen ebbe a che fare con Magnussen perché prima era stato coinvolto in un incidente proprio con l’altra Marussia di Chilton.

Who’s that guy?
Will Stevens esordì al gran premio di Abu Dhabi 2014 al volante di una Caterham e, in un intricato giro di pitstop, Alonso si ritrovò dietro di lui. Stupendosi che Stevens non si comportasse come un doppiato pur non essendolo, Fernando si mise a sbraitare via radio chiedendo delucidazioni su chi fosse il pilota che aveva davanti (il che mi portò a pormi dei dubbi: non avrebbe dovuto sapere chi c’era al volante della Caterham??) e, quando gli dissero che era Stevens, disse che, essendo un debuttante, aveva ancora molte cose da imparare.
In effetti è proprio così, ma a quanto pareva le stava imparando da Petrov...
Bonus: prima di passare alla Caterham, Stevens era la riserva di Rossi alla Marussia.

I meccanici Lotus che ridevano mentre la vettura di Maldonado andava a fuoco
Finita la partnership tra Lotus e Renault, nel gran premio conclusivo della stagione 2014, i meccanici della Lotus (team che si è dimostrato nel corso degli anni piuttosto trollone, superando in qualche occasione il limite della decenza) si sono lasciati andare a una gran risata mentre il motore dell’auto di Maldonado (scusate, volevo dire la power unit) andava in fumo.
Per quanto l’affermazione successiva di Pastor al microfono di Stella Bruno, secondo cui “finalmente” la macchina l’aveva lasciato a piedi, sia presumibilmente un neologismo imparato da Barrichello quando erano compagni di squadra (probabilmente con il significato di “infine” o “alla fine”), è ugualmente epica.
Bonus: nell’ultimo gran premio stagionale del 2014 era stato Grosjean ad essere abbandonato dalla vettura per il cedimento del motore.

L’abbraccio strappalacrime tra Hamilton e Rosberg
Il mondiale 2014 si concluse così: con la Mercedes che ancora una volta dava la prova (come se non fosse già accaduto più volte nel corso dell’anno) della sua grande(?) e inequivocabile(?) affidabilità. Fu strappalacrime il momento in cui Rosberg scelse di rimanere in pista, facendosi superare da tutti tranne che dalle Caterham, così come fu strappalacrime il momento in cui andò ad abbracciare il neo-campione del mondo Lewis Hamilton.
Una sorta di epoca si concluse così, con il mondo che si chiedeva se quello che era accaduto avesse finalmente(?) relegato Rosberg nell’universo delle seconde guide.
C’erano altri, nel frattempo, che si auguravano che nel 2015 potesse esserci ancora competizione tra i due... e possibilmente che non fossero gli unici due candidati al titolo.

Per chiudere in bellezza, tutte le volte in cui una Caterham o una Marussia è arrivata in Q2
Dopo lunghe ricerche, l’elenco completo dovrebbe essere questo:
-Heikki Kovalainen, Lotus/Caterham 15° (Gran Premio di Malesia 2010)
-Timo Glock, Virgin/Marussia 16° (Gran Premio di Malesia 2010)
-Heikki Kovalainen, Lotus/Caterham 15° (Gran Premio di Spagna 2011)
-Heikki Kovalainen, Lotus/Caterham 17° (Gran Premio di Gran Bretagna 2011)
-Heikki Kovalainen, Lotus/Caterham 17° (Gran Premio del Belgio 2011)
-Heikki Kovalainen, Caterham 17° (Gran Premio del Bahrein 2012)
-Heikki Kovalainen, Caterham 17° (Gran Premio d’Europa 2012)
-Giedo Van Der Garde, Caterham 15° (Gran Premio di Montecarlo 2013)
-Giedo Van Der Garde, Caterham 14° (Gran Premio del Belgio 2013)
-Jules Bianchi, Marussia 15° (Gran Premio del Belgio 2013)
-Max Chilton, Marussia 16° (Gran Premio del Belgio 2013)
-Kamui Kobayashi, Caterham 15° (Gran Premio d’Australia 2014)
-Jules Bianchi, Marussia 12° (Gran Premio di Gran Bretagna 2014)
-Max Chilton, Marussia 13° (Gran Premio di Gran Bretagna 2014)
-Jules Bianchi, Marussia 16° (Gran Premio d’Ungheria 2014)
-Jules Bianchi, Marussia 16° (Gran Premio del Belgio 2014)
Tutte queste occasioni meritano di essere ricordate negli anni che verranno e prontamente rievocate e questi piloti, in particolare Kovalainen che è il leader incontrastato degli accessi in Q2, meritano di essere ricordati come i più significativi piloti dei primi anni 2010.


Questo riepilogo è di proprietà della sua Autrice©, che l’ha scritto sia per F1GC sia per il proprio blog, illuminato dalla grazia e dalla leggiadria della Sacra Cenerentola, che mi ha illuminata nel corso degli anni, quando era guidata da piloti badass che andavano incontro a una 20esima posizione con maggiore entusiasmo di quanto i piloti di testa andassero ad affrontare un sorpasso.


lunedì 24 novembre 2014

#MemorieDiUnaFangirl: 24.11.13, un anno dopo


Prima o poi tutto finisce ed è un sollievo veder che finisce in modo positivo. Per il resto c'è un intero futuro davanti...
Un anno fa, nel vedere le foto dell'addio tra Felipe e la Ferrari, ho fangirlato come non mai. ù.ù
Ieri, nel vederlo arrivare secondo (cosa che non accadeva da nientemeno che il gran premio del Giappone 2012, e quindi non esattamente dall'altro ieri), ho fangirlato come non mai. Non è mai troppo tardi per essere una fangirl!


sabato 14 dicembre 2013

#19 Commento al Gran Premio del Brasile: Interlagos (circuito di fronte alla villetta dei nonni di Barrichello), 22-24 novembre 2013

Un cordiale saluuuuuto! Con tre settimane di ritardo mi appresto a commentare quello che è stato l’ultimo appuntamento di un’intrigante stagione 2013, in cui ogni volta fin dalla partenza avevamo un dubbio che sarebbe scomparso non appena fossero scattate le vetture [CIT.]. Il dubbio era, appunto: quanto tempo impiegherà Webbiiii per rendersi conto che la gara è già partita e che gli stanno lanciando segni di saluto perfino Pic e Glock partito dall’ultima fila? Ah, già, Glock ormai è passato nel DTM, dove ha vinto il campionato. Per quanto riguarda Pic invece ha fatto passi da gigante: invece di essere al volante di una Marussia è al volante di una Caterham e, diciamocelo, tutti questi vantaggi non sembrano poi così evidenti.

Passiamo alla location: siamo a Interlagos, circuito situato di fronte alla villetta in cui un tempo abitavano i nonni di Rubens Barrichello, che si chiama Rubens come suo padre e come suo nonno, ma che viene chiamato Rubinho che in portoghese significa “piccolo Rubens”. Fin da piccolo si arrampicava su per i muretti del circuito guardando le vetture passare, insieme ad Alex Barros, divenuto poi un grande campione [CIT. Mazzoni, che sembra avere un’opinione particolare di che cosa significhi “grande campione”] di motociclismo.
Giusto per la cronaca al giorno d’oggi Rubens lavora come opinionista per TV Globo, la cui cabina di commento era situata di fronte a quella della Rai. Sempre per onore di cronaca, insieme a lui a TV Globo lavorano anche altri due piloti. Si tratta di Luiz Razia (uno degli idoli di Iodio) e di Ana Beatriz Gomez Caselado de Figueiredo, che con un nome così occupa come minimo un’intera pagina di elenco telefonico. Si è susseguito anche uno scambio di tweet tra gli ultimi due, in cui non ho capito granché dato che parlavano in portoghese, ma mi è chiaro il concetto: Ana Beatriz ricordava a Razia che erano finiti tante volte sul podio insieme e che spesso il gradino su cui si trovava lei era più alto rispetto a quello di lui. Se Iodio avesse visto quel tweet, probabilmente l’avrebbe retwittato. Però Iodio non segue Razia su Twitter così come non segue Gillette Fusion, che a novembre di tanto in tanto postava foto di Pedro Lamy, suo nuovo compagno di squadra nel WEC. Raziaaaa invece non postava foto di suoi compagni di squadra perché è molto plausibile che fosse a piedi.
Ma non perdiamo troppo tempo nel parlare di tutti questi brasiliani che non c’entrano niente con il gran premio e concentriamoci su un altro dettaglio fondamentale, su cui la telecronaca quest’anno è stata più approfondita del solito. Ricordate le case popolari del progetto Singapura? Mazzokipedia ci ha sempre narrato come fossero state costruite laddove un tempo sorgeva una favela, ma non si era mai spinto oltre, raccontando anche che si chiamano progetto Singapura in quanto sono state finanziate dallo stato di Singapore. Mi sono domandata perché Singapore ha finanziato la costruzione di case popolari a Sao Paulo, ma poi mi sono resa conto che potevo sopravvivere ugualmente.
Chi aveva poche possibilità di sopravvivenza era qualcun altro...

Mazzoniiii: “Webbiiii alla fine di questo weekend lascerà questo mondo.”
Webbiiii: “Scusami se mi permetto, Gianfriiii, ma una grattatina me la darei, se non hai niente in contrario.”
Un fanboy: “Oh, Webbiiii! Il pilota più forte di tutti i tempi, che ogni volta in partenza è stato costretto da cause di forza maggiore a far passare tutti, si ritira. T.T Che notizia triste, domani mi vestirò a lutto... anche perché Sebbiiii ha vinto il mondiale già da molto tempo, quindi domani l’intero mondo della Formula 1 domani potrà vestirsi di nero.”
Susiiii: “Infatti ho già pronto un vestito di seta nera con lo strascico...”
Il fanboy: “Te lo scordi! Tu stai in bikini anche con due gradi sottozero!”
Feliiii: “Due gradi sottozero a Sao Paulo? Adesso non esageriamo.”
Il fanboy: “Feliiiiii! Ammmmmmmmore mio! L’idea che tu lascerai questo mondo mi lascia affranto e senza parole...”
Voce fuori campo: “Ma magari ti lasciasse senza parole! Ci guadagneresti in una minore quantità di brutte figure.”
Il fanboy: “Feliiii, io ti ho sempre amato e sono sempre stato al tuo seguito, ho sempre sperato in una tua vittoria, ho sempre sperato che potessi salire sul tetto del mondo...”
Voce fuori campo: “Ma non gli auguravi di auguravo di essere colpito da un tumore fulminante perché eri arrivato settimo invece che sesto?”
Il fanboy: “...Feliiii, la Ferrari non sarà più la stessa senza di te, quindi oggi stesso mi taglierò le vene e metterò fine alla mia vita.”
Feliiii: “Fai pure con comodo, non sarò io a trattenerti. Comunque non lascio questo mondo, lascio solo la Ferrari per la Williams. Questo significa che non sono morto, ma che sono comunque in prognosi riservata. A proposito, che ne pensate del mio casco rosso fiammante?”
Milùùùù: “è piuttosto figo, ma avrei preferito che ti rimettessi la tuta verde del 2006.”
Feliiii: “A proposito, dimenticavo, ho anche una tuta celebrativa.”
Milùùùù: “OH. MY. GOD.”
Si atteggia a fangirl in preda all’estasi più totale. Feliiii indossa una tuta rossa tappezzata da rifiniture dei colori della bandiera brasiliana.
Voce fuori campo: “La stiamo perdendo.”

E intanto si giunge finalmente al momento del gran premio...
Con la pioggia la situazione non è tanto diversa che con il sole: Maldiiii e Gutierrez vengono mandati a giocare a briscola con le Marussia e le Caterham al termine della Q1, mentre in Q2 mancano effettivi colpi di scena, tranne l’uscita di scena di Perez e Button, che forse tutto sommato non è poi così un colpo di scena, dato che la McLaren in questa stagione si è mostrata mooooolto sotto i suoi standard. Per intenderci: non si è mai qualificata in top-five, non è mai giunta sul podio. Però ha ingaggiato Kevin Magnussen al posto di Perez per il futuro e si presume che abbia alte ambizioni.
C’è chi ci spera. Si tratta di Jan Magnussen, che spera di poter essere ricordato un giorno come “il padre di Kevin” anziché essere totalmente dimenticato, nonostante gareggi ancora da qualche parte, dato che avrà a malapena una quarantina d’anni, essendo Kevin nato quando lui aveva più o meno l’età di Sergey Siro-qualcosa.
Checoooo ha anche dato il meglio di sé ballando un valzer brasiliano al termine della Q2, avendo cura di rompere il cambio nel frattempo e di partire ancora più indietro di quanto già non fosse. Questo ha fatto sì che non dovesse partire accanto al compagno di squadra, con cui litigava spesso per le posizioni a inizio stagione, salvo poi dedurre che tra arrivare 14° e 15° non c’era tutta questa differenza. Se non altro, stavolta, avrebbero avuto modo di riprendersi in gara.
La Q3 ha consegnato al mondo una certezza: Sebbiiii era di nuovo in pole, stavolta davanti a Rosbiiii, Ferniiii e Webbiiii per cui tutti pronosticavano la vittoria, nella speranza che tutti fossero magnanimi nei suoi confronti e gli lasciassero vincere l’ultima gara della sua carriera.
In realtà era già buona che non lo sorpassassero al via... ma al via, sull’asciutto ma in perenne attesa di una pioggia che non è mai arrivata, complice il fatto che Hammiiii aveva fatto un’ottima partenza sopravanzando i due piloti che aveva davanti, Webbiiii si è ritrovato nientemeno che quinto. Si è comunque ripreso nei giri che seguivano, in cui le Mercedes davano segnali che qualcosa non andasse. Sebbiiii si è ritrovato quindi in testa davanti a Ferniiii e Webbiiii, con quest’ultimo che successivamente sarebbe riuscito a conquistarsi anche la seconda posizione.

Sono bastati pochi giri di gara a mettere fuori gioco Grosjiiii. Dal retrotreno della sua monoposto ha iniziato a uscire un’enorme fumata bianca. Habemus Pastor.

Intanto Feliiii, che non poteva lasciare la Ferrari senza lasciare il segno, ha preso a girare lungo la zebratura della pit-lane, guadagnandosi un drive-through che l’ha condotto dalla quarta all’ottava posizione. È stato notevole come passando davanti alla cabina dei commissari abbia alzato un braccio per mandarli a quel paese, non prima di avere sbraitato via radio con Smeddyyyy che stranamente non ha pronunciato frasi del tipo “Felipe Baby stay cool”.
Si sarà offeso quando avrà scoperto che chiamare un pilota “baby” non è una sua prerogativa, dopo che è accaduto anche nel 2011 in una conversazione radio diretta a JR Hildebrand mentre era a mezzo giro dalla vittoria in una 500 miglia di Indianapolis che non ha mai vinto.
Il mondo s’è arrampicato sugli specchi, per tornare a Feliiii, per decretare che, allo stesso tempo:
1) Feliiii non meritava la penalità;
2) altri piloti che avevano tagliato la riga ma non le zebrature la meritavano.
Guarda caso i piloti che rientravano nella seconda categoria erano anche quelli che si trovavano davanti a Ferniiii...

Qualcuno, inoltre, sosteneva che fosse in atto un complotto per far conquistare alla Mercedes il secondo posto della classifica (in cui già si trovava), infatti i piloti della Mercedes sembravano essere stati favoriti a dismisura. C’è anche chi si è lamentato dell’opposto, quando poi in seguito Hammiiii è stato penalizzato per avere ballato la conga con Bottas durante quello che sembrava un tentativo di sorpasso. In realtà era un doppiaggio e io ancora non ho capito cosa stessero cercando di fare quei due...

Il clou però è arrivato in occasione dell’ultimo pit-stop in casa Redbull. Sebbiiii era in pista in perenne attesa di quella pioggia mai arrivata, ma all’improvviso ha iniziato ad andare piano e a far “sdoppiare” alcuni piloti che si ritrovavano lì nei pressi, lasciando Mazzoniiii a interrogarsi sul senso di quella mossa. Proprio mentre si cercava di interpretare quel segnale come una profezia di Nostradamus, però, ecco che Sebbiiii è rientrato ai box, nello stesso giro in cui doveva poi rientrare anche Webbiiii. Il gap tra i due era comunque tale che dopo la sosta di Sebbiiii i meccanici avrebbero fatto in tempo anche a prendere un caffè e a fumare una sigaretta, se non fosse stato che hanno smarrito una ruota in perfetto “Nurburgring 1999 style”. Sebbiiii ha perso terreno, Webbiiii ha perso terreno perché poi è rimasto lì dietro ad aspettare e Ferniiii... Ferniiii è rimasto terzo, segno evidente che, nonostante il tempo perso, erano ancora primo e secondo, e primo e secondo infatti hanno finito, davanti a Ferniiii.

Il mondo s’è scandalizzato perché Webbiiii, nonostante fosse all’ultima gara in carriera, non sia stato lasciato passare da Sebbiiii. Infatti pare che chiunque, giunto all’ultima gara in carriera, meriti che gli sia regalata una vittoria. Peccato che lo stesso discorso non valga anche per Karthikeyan, mi chiedevo infatti perché l’anno scorso in Brasile non l’abbiano lasciato passare tutti quanti, in fondo la vittoria la meritava anche lui. U.U Ci tengo a precisarlo: non ho niente contro Webbiiii, ma a vederlo come una “vittima del sistema” non ci sto. Chi arriva dietro al compagno di squadra, spesso e volentieri a causa di errori propri (come appunto le sue “belle” partenze) e poi tace ha tutta la mia ammirazione. Chi arriva dietro al compagno di squadra, passa il tempo a rosicare ma sta lì perché tenere il culo su una Redbull è meglio che tenerlo su una Caterham sinceramente mi urta un po’ i nervi...
Durante le interviste di rito, comunque, Ferniiii ha dato il meglio di sé, con un’osservazione che a tutti è sembrata rappresentativa della sua disponibilità, ma che in realtà conteneva un messaggio subliminale grande come una casa diretto verso Sebbiiii lì presente. Ferniiii ha infatti declamato che, se Feliiii non fosse incappato nella penalità che l’ha condotto dalla quarta all’ottava (poi diventata settima) posizione, gli avrebbe ceduto più che volentieri la terza posizione. Si stima che la metà della popolazione mondiale si sia piegata in due dalle risate in quel momento. A causa dell’attacco di riso isterico, appunto, non si sono resi conto nemmeno loro del messaggio subliminale contenuto in quell’innocente affermazione.

La giornata è finita con Feliiii e la Ferrari impegnati in quella che sembrava una festa d’addio, con tanto di magliette rifinite con i colori della bandiera brasiliana. Massimo rispetto, da parte mia, al pilota e al team. Sono stati gli unici a lasciarsi perché non aveva più senso andare avanti insieme, e che l’hanno fatto senza nemmeno l’ombra di una polemica.

Risultato: 1) Vettel (Redbull), 2) Webber (Redbull), 3) Alonso (Ferrari)
4) Button (McLaren), 5) Rosberg (Mercedes), 6) Perez (McLaren), 7) Massa (Ferrari), 8) Hulkenberg (Sauber), 9) Hamilton (Mercedes), +1 giro: 10) Ricciardo (Toro Rosso), 11) Di Resta (Force India), 12) Gutierrez (Sauber), 13) Sutil (Force India), 14) Kovalainen (Lotus), 15) Vergne (Toro Rosso), 16) Maldonado (Williams), + 2 giri: 17) Bianchi (Marussia), 18) Van Der Garde (Caterham), 19) Chilton (Marussia);
DNF. Pic (Caterham), Bottas (Williams), Grosjean (Lotus).

venerdì 13 dicembre 2013

#18 Commento al Gran Premio degli Stati Uniti: Austin, 15-17 novembre 2013

Prosegue la mia “opera” di riepilogo di quanto accaduto negli ultimi appuntamenti della stagione. Concentriamoci su ciò che è accaduto prima del penultimo gran premio del 2013.

Come un fulmine a ciel sereno (facendo finta di non essere informati dei rumors delle ultime settimane e delle profezie di Mazzoniiii) la Williams ha annunciato i propri piloti per il 2014: si tratta di Valtteri Bottas, detto Valerì (come Petrov) nonostante non si chiami Valerì (come non si chiama Valerì nemmeno Petrov) altresì noto come BottasDiCulo (soprannome in previsione di un suo eventuale e ipotetico futuro in un top team) e di Felipe Massa altrimenti detto Feliiii.
Come un altro fulmine a ciel sereno Kimiiii è andato a provare il sedile della Ferrari per il 2014, per poi dedurre che visti i problemi fisici che ha avuto non ce la faceva a sedersi su una monoposto, ha anticipato l’intervento chirurgico che doveva fare a fine stagione e ha lasciato la Lotus senza un pilota. La Lotus ha scandalizzato chiunque ingaggiando Kovaaaa. Mi chiedo se la stessa gente sia stata altrettanto scandalizzata quando Gené rimase a piedi nel 2009 mentre Fisiiii venne ingaggiato dalla Ferrari, ma certe cose si possono dire e certe altre no...

Tornando al gran premio in sé, nulla di nuovo in Q1, mentre Jensiiiii, Feliiii e Princess Nico non hanno superato la “tagliola della Q2” [CIT.] abbandonando ogni speranza di conquistare la pole. Sono andati avanti a sorpresa, invece, GutiX2 e BottasDiCulo. A GutiiiiX2 non è servito a niente: è stato ritenuto colpevole di avere tagliato la strada a Maldiiii (che poi si è guadagnato gli insulti di mezzo mondo per avere accusato la Williams si averlo sabotato - in realtà ha ottenuto una performance scadente perché era impegnato a immaginarsi Susie Wolff in kilt senza biancheria sotto) ed è stato retrocesso nella zona in cui il risultato della gara diviene irrilevante e conta molto di più il risultato del torneo di briscola a cui la Formula 1 fa da contorno.
La pole è andata a...
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*rullo di tamburi in attesa della notizia bomba*
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Sondaggio: SECONDO TE, CHI HA OTTENUTO LA POLE POSITION?
A) Shinji Nakano
B) Gaston Mazzacane
C) Domenico Schiattarella
D) Sebastian Vettel
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Okay, ora che questo dubbio è stato finalmente risolto, c’è da dire che Webbiiii aveva conquistato la seconda posizione e c’era già chi pregustava una sua vittoria. Poteva ad esempio esibirsi in una partenza eccezionale e...
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Torniamo alla realtà.
Grosjiiii e Hulkkkk si sono piazzati in seconda fila, davanti a Ferniiii e nientemeno che Checoooo. Anzi, no, c’era Hammiiii prima di Ferniiii e di Checoooo, ma per qualche motivo non del tutto spiegabile l’ho perso per strada. Lui non s’è perso per strada, però, ed è stato uno dei piloti che in partenza hanno...
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Sondaggio: SECONDO TE COS’HANNO FATTO GROSJEAN E HAMILTON IN PARTENZA?
A) si sono scambiati trucchi per barare a briscola;
B) hanno urlato a squarciagola “Ferniiii for the win!”;
C) hanno ballato la lambada;
D) hanno superato Webber.
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Webbiiii si è comunque ripreso il terzo posto dopo una buona quantità di giri, mentre dietro accadevano queste cose:
- vari piloti cambiavano gomme;
- vari piloti si rendevano conto di avere toppato in pieno il momento di cambiare gomme;
- il metodo migliore per recuperare posizioni sembrava improvvisamente quello di cambiare di nuovo gomme nonostante non dessero segni di decadimento.
Protagonisti assoluti di questa strategia vincente sono stati GutiiiiX2, Kovaaaa e Feliiii, che non hanno cavato un ragno dal buco, specie Kovaaaa dato che gli altri almeno sono partiti fuori dalla top-ten e sono arrivati fuori dalla top-ten, mentre Kovaaaa era partito ottavo.
Evento bonus: Pic è stato penalizzato con un drive through per mancato rispetto delle bandiere blu e ha avuto i suoi due secondi di gloria.

Dopo un’intera gara di calma piatta, si sono viste scintille negli ultimi due minuti. Che poi abbiano portato pochi cambiamenti è un dettaglio poco rilevante, l’importante è che si sia visto qualcosa. Nella fattispecie è accaduto tutto ciò:
- duello tra Ferniiii e Hulkkkk, con posizioni invariate (Ferniiii aveva già precedentemente superato il pilota della Sauber);
- duello tra Jensiiii e Ricciardo con Jensiiii che ha guadagnato la top-ten;
- balletto franco-messicano tra Gutiiii e Vergne, con il primo dei due che ha perso una posizione e con il secondo che si è ritrovato 20 secondi aggiunti al suo tempo di gara, ritrovandosi 16° da 12° che era.

In tutto ciò ha anche vinto Vettel, ma dopo otto vittorie consecutive la notizia non fa più testo...
L’unico ritirato è stato Sutil, che neanche il tempo di partire ed era già andato a schiantarsi prima contro Maldonado e poi contro un muro.

Risultato: 1) Vettel (Redbull), 2) Grosjean (Lotus), 3) Webber (Redbull)
4) Hamilton (Mercedes), 5) Alonso (Ferrari), 6) Hulkenberg (Sauber), 7) Perez (McLaren), 8) Bottas (Williams), 9) Rosberg (Mercedes), 10) Button (McLaren), 11) Ricciardo (Toro Rosso), 12) Massa (Ferrari), 13) Gutierrez (Sauber), 14) Kovalainen (Lotus), 15) Di Resta (Force India), 16) Vergne (Toro Rosso)
+ 1 giro: 17) Maldonado (Williams), 18) Bianchi (Marussia), 19) Van Der Garde (Caterham), 20) Pic (Caterham), +2 giri: 21) Chilton (Marussia), DNF. Sutil (Force India).

giovedì 12 dicembre 2013

#17 Commento al Gran Premio di Abu Dhabi: Yas Marina, 1-3 novembre 2013

Come ho già spiegato, sono in ritardo... ma non è mai troppo tardi per ricordare al mondo cos’è accaduto un mese e mezzo fa ad Abu Dhabi. U.U

Negli Emirati Arabi Uniti si è innalzato un grido che, più che un grido, era una vera e propria invocazione: SEBBIIII, TI PREGO, PER UNA VOLTA, ARRIVA DALLA SECONDA POSIZIONE IN POI!
Sebbiiii ha guardato tutti quelli che ridevano. Alla fine è scoppiato in una fragorosa risata, che ha messo fine alle speranze di tutti gli altri, compreso Ferniiii, compreso Princess Nico, compreso chiunque altro avesse ancora qualche minima speranza di conquistare il mondo. Ma nessuno conquisterà il mondo e l’unica domanda che ancora suscitava una certa inquietudine era: ma Sebbiiii non potrebbe almeno cambiare nazionalità, così impareremmo a memoria anche un altro inno?

C’era comunque la speranza che la Q1 e la Q2, almeno, riservassero delle sorprese. Con la Q1 non è stato così e ai solito ignoti è stato dato un biglietto di sola andata per il torneo di briscola. In Q2 le cose sono state leggermente più colorite. Sono capitati infatti due eventi sorprendenti in rapida successione:
1) mentre Ferniiii era decimo e ultimo dei potenzialmente qualificati per la Q3, Feliiii ha completato il proprio tempo battendolo è mandandolo nelle melme/nelle sabbie mobili/all’inferno;
2) nessun fulmine è stato scagliato addosso a Feliiii per fulminarlo all’istante, nonostante l’atto sovversivo che aveva appena compiuto.
Poi Webber ha conquistato la pole davanti a Sebbiiii, a Rosbiiii e Hammiiii, nonché a Kimiiiii che poi è stato retrocesso in ultima posizione perché la sua vettura aveva un’altezza da terra irregolare, probabilmente frutto di un salto su un cordolo... Sì, se state pensando a quello che successe a Schumacher in quella fantomatica gara in Belgio dell’altro ieri (mhm... l’altro ieri, parliamone... io stavo per iniziare la prima elementare...) di cui Mazzoni ha parlato tanto in passato, ci avete visto giusto: si tratta di un caso molto simile. Solo che anche qui è iniziata la storia di San Kimi Alcolista da Espoo, l’unico a cui capitano cose di questo genere, l’unico che deve partire dall’ultima posizione per un’irregolarità alla vettura.
Davvero, e dico sul serio, iniziavo a commuovermi per il povero Webber, che sembrava avere perso il ruolo di vittima sacrificale. L’ha comunque recuperato in pieno quando il giorno dopo in partenza si è fatto sfilare da Sebbiii e da Rosbiiii e tutti hanno attribuito il fatto a un potenziale complotto del Nuovo Ordine Mondiale invece che aprire gli occhi, per una volta, e rendersi conto che Webber, per quanto sia un pilota eccezionale, a fine carriera non ha ancora imparato a fare una partenza decente.
Raikkonen nel frattempo è finito fuori alla prima curva per la rottura di una sospensione in un contatto con una Caterham e ancora una volta tutti si sono commossi per le sue sorti, perché è maltrattato dal team e perché non meritava che lo facessero ritirare alla prima curva. Mi sono sentita al settimo cielo: in tutto ciò tutti parlavano male solo ed esclusivamente della Lotus, e questo significava che un pilota della Caterham è riuscito ad avere una collisione con Raikkonen, che ha provocato il ritiro di quest’ultimo, senza essere considerato la rovina del mondo o il pilota più scarso di tutti i tempi.

A proposito di Caterham è da segnalare che, mentre davanti c’era una serie di pit-stop in cui immancabilmente Sebbiiii ogni volta che rientrava tornava sempre in pista davanti, dietro hanno dato un ordine di scuderia a Pic, imponendogli di lasciar passare Gardiiii. Il mondo purtroppo non si è commosso di fronte a questo fatto intrigante. U.U

Purtroppo non ci sono particolari emozioni fino alla fine della gara, se non che:
- molti fanboy vedono Ferniiii come protagonista assoluto della gara, non si sa bene per quale motivo;
- altro segnale dell’Apocalisse imminente è che Feliiiii rimane davanti a Ferniiii per un lungo tratto;
- stranamente all’ultimo pit-stop di Feliiii un bullone cade per terra, con una mossa degna dei Grandi Strateghi;
- ancora più stranamente non solo Ferniiii supera Feliiii, ma anche Hammiiii che era dietro riesce nella stessa impresa, cosa che permetterà alla Mercedes di guadagnare una manciata di punti sulla Ferrari, con cui è in lotta per la seconda posizione nel titolo costruttori.

Poi va beh, Sebbiiii ha vinto, ma questo è un dettaglio facilmente intuibile, quindi non mi ci sono concentrata più di tanto.

Risultato: 1) Vettel (Redbull), 2) Webber (Redbull), 3) Rosberg (Redbull)
4) Grosjean (Lotus), 5) Alonso (Ferrari), 6) Di Resta (Force India), 7) Hamilton (Mercedes), 8) Massa (Ferrari), 9) Perez (McLaren), 10) Sutil (Force India), 11) Maldonado (Williams), 12) Button (McLaren), 13) Gutierrez (Sauber),  1 giro 14) Hulkenberg (Sauber), 15) Bottas (Williams), 16) Ricciardo (Toro Rosso), 17) Vergne (Toro Rosso), 18) Van Der Garde (Caterham), 19) Pic (Caterham), + 2 giri: 20) Bianchi (Marussia), Chilton (Marussia), DNF. Raikkonen (Lotus).

mercoledì 11 dicembre 2013

#16 Commento al Gran Premio dell’India: Greater Noida, 25-27 ottobre 2013

Un cordiale saluto ai nostri lettori, io sono Narain Karthikeyan e qui con me a scrivere quello che gli detto c’è Karun Chandhok. Dal momento che però non utilizzeremmo mai i nostri nomi per infamare i nostri colleghi che ci hanno rubato il volante nonostante noi meritassimo come minimo di guidare una Redbull (al famoso torneo di “lancio della lattina”, secondario a quello di briscola), ci stiamo spacciando per Milù Sunshine così ogni possibile figuraccia la fa lei.
...
...
...
Wait, wait, wait, che cos’ho scritto? O.O
Va beh, veniamo alle cose serie: sono in ritardo di un mese e mezzo, per questo commento. Ci sono stati dei motivi, che preferisco non approfondire in questa sede.
Prima del gran premio la stampa internazionale ha iniziato a narrare che Feliiii aveva firmato con la Williams.
Si sono susseguite tre intuizioni nella mia mente:
1) forse Mazzoni ci aveva visto giusto;
2) Mazzoni aveva anticipato la stampa internazionale.
3) nella notte tra sabato e domenica, intorno all’una e mezza, ho avuto anche un’altra intuizione: si diceva che Smedley poteva lasciare la Ferrari e tornare in Williams, dov’era oltre un decennio fa... questo significherebbe che lui e Feliiii potrebbero ancora essere insieme! *____* Nel momento in cui ho realizzato tutto ciò credo di avere avuto la peggiore espressione da fangirl che ho mai sfoderato nel corso della mia esistenza.

Passiamo alle qualifiche, ancora in consistente ritardo: Sebbiiii fa la pole, Rosbiiii e Hammiiii sono secondo e terzo davanti a Webbiiii, Feliiii è quinto dietro a Webbiiii il che gli garantisce il quarto posto alla partenza... Poi ci sono stati anche due lampi di genio: Grosjiiii non è andato in pista con le soft in Q1, con il piccolo effetto collaterale che è andato a giocare a briscola insieme a Maldiiii, alle Caterham e alle Marussia, mentre Ferniiii ha deciso di montare le medium per farsi il primo tratto di gara sulle medium, poco importava se poi doveva partire ottavo e rischiare di fare danni in partenza se qualcuno lì davanti avesse toppato la partenza. Purtroppo per lui tra i piloti che aveva davanti c’era anche Webbiiii. Ferniiii ha fatto un pit-stop dopo pochi giri, è tornato in pista nelle retrovie... e tutti hanno chiamato “Chi l’ha visto”. Mio zio che non ha né Sky né internet ha detto comunque che con una macchina del genere arrivare a punti sarebbe stato impossibile. Infatti è proprio così, solo che il Nuovo Ordine Mondiale, per diffamare Ferniiii, ci ha fatto avere una proiezione di Feliiii al quarto posto, quando in realtà Feliiii era stato appena ingaggiato dalla Mercedes come dog-sitter per Roscoe e Coco, i simpatici cani rugosi di Hammiiii.

In sintesi, la gara si è svolta nella seguente maniera:
- Sebbiiii sembrava intenzionato a dominare anche nella patria dei talenti indiani, ma era disposto a rinunciare al “grand chelem” in modo da poter rientrare ai box subito dopo pochi giri e sfruttare al meglio le gomme nuove;
- Feliiii che aveva superato le Mercedes nella fase iniziale, si è ritrovato in testa per alcuni giri, dando l’illusione di avere a che fare con il mondo del paranormale;
- dopo poco Sebbiiii è tornato in pista e non si è più schiodato da lì;
- Webbiiii ha rotto il cambio mentre era secondo;
- Kimiiii ha imprecato via radio perché dai box non avevano impedito a Grosjiiii, molto più veloce di lui, di superarlo;
- il mondo si è commosso per la sorte del povero Kimiiii, che con le gomme logore non ha avuto il privilegio di avere la strada spianata dal suo maggiordomo franco-svizzero;
- hanno iniziato a urtarmi i nervi, perché per quanto Ferniiii e Sebbiiii possano starmi poco simpatici, se fossero stati loro i protagonisti di un fatto simile, sarebbero stati accusati di essere la rovina dell’automobilismo, mentre se capita a San Kimiiii Alcolista da Espoo, la colpa è del mondo crudele che non impone a Grosjiiii di stargli dietro;
- Sebbiiii ha vinto la gara è il titolo;
- Rosbiiii è arrivato secondo e, dopo due ore di gara, ha mostrato di avere ancora i capelli perfettamente in ordine;
- Feliiii è arrivato 4° e Ferniiii 11°, chiaro segnale di un’imminente fine del mondo... che l’Apocalisse Maya sia rimandata di un anno? :-P

Risultato: 1) Vettel (Redbull), 2) Rosberg (Mercedes), 3) Grosjean (Lotus)
4) Massa (Ferrari), 5) Perez (McLaren), 6) Hamilton (Mercedes), 7) Raikkonen (Lotus), 8) Di Resta (Force India), 9) Sutil (Force India), 10) Ricciardo (Toro Rosso), 11) Alonso (Ferrari), 12) Maldonado (Williams)
+ 1 giro: 13) Vergne (Toro Rosso), 14) Button (McLaren), 15) Gutierrez (Sauber), 16) Bottas (Williams)
+ 2 giri: 17) Chilton (Marussia), 18) Bianchi (Marussia).
DNF. Hulkenberg (Sauber), Webber (Redbull), Pic (Caterham), Van Der Garde (Caterham).

martedì 26 novembre 2013

Formula 1: STAGIONE 2013

In questa pagina potete trovare l'elenco dei gran premi disputati nel 2013, con i primi tre classificati e i link ai post dedicati a ciascun gran premio.
Generalmente trovate tre post: uno con la cronaca delle qualifiche (il cui titolo è generalmente "Il sabato di [NOME CIRCUITO]"), uno con la cronaca della gara (il cui titolo è "La domenica di [NOME CIRCUITO]") e uno con il commento ironico al gran premio ("Commento al gran premio di [NOME CIRCUITO]"). In alcuni casi straordinari troverete linkato anche un post relativo alle prime prove libere o al video-commento (un commento ironico al GP in formato video, con la mia voce che parla con sotto una serie di immagini rappresentative).


ELENCO TEAM E PILOTI: QUI.

17/03/2013 Australia, Melbourne [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Kimi Raikkonen
         2. Fernando Alonso
         3. Sebastian Vettel
24/03/2013 Malesia, Sepang [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Sebastian Vettel
         2. Mark Webber
         3. Lewis Hamilton
14/04/2013 Cina, Shanghai [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Fernando Alonso
         2. Kimi Raikkonen
         3. Lewis Hamilton
21/04/2013 Bahrain, Sakhir [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Sebastian Vettel
         2. Kimi Raikkonen
         3. Romain Grosjean
12/05/2013 Spagna, Barcellona [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Fernando Alonso
         2. Kimi Raikkonen
         3. Felipe Massa
26/05/2013 Monaco, Montecarlo [LIBERE - QUAL - GARA - COMMENTO - VID]
         1. Nico Rosberg
         2. Sebastian Vettel
         3. Mark Webber
09/06/2013 Canada, Montreal [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Sebastian Vettel
         2. Fernando Alonso
         3. Lewis Hamilton
30/06/2013 Gran Bretagna, Silverstone [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Nico Rosberg
         2. Mark Webber
         3. Fernando Alonso
07/07/2013 Germania, Nurburgring [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Sebastian Vettel
         2. Kimi Raikkonen
         3. Romain Grosjean
28/07/2013 Ungheria, Hungaroring [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Lewis Hamilton
         2. Kimi Raikkonen
         3. Sebastian Vettel
25/08/2013 Belgio, Spa-Francorchamps [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Sebastian Vettel
         2. Fernando Alonso
         3. Lewis Hamilton
08/09/2013 Italia, Monza [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Sebastian Vettel
         2. Fernando Alonso
         3. Mark Webber
22/09/2013 Singapore, Marina Bay [QUAL - GARA - COMMENTO - VID]
         1. Sebastian Vettel
         2. Fernando Alonso
         3. Kimi Raikkonen
06/10/2013 Corea, Yeongam [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Sebastian Vettel
         2. Kimi Raikkonen
         3. Romain Grosjean
13/10/2013 Giappone, Suzuka [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Sebastian Vettel
         2. Mark Webber
         3. Romain Grosjean
27/10/2013 India, Nuova Delhi [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Sebastian Vettel
         2. Nico Rosberg
         3. Romain Grosjean
03/11/2013 Abu Dhabi, Yas Marina [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Sebastian Vettel
         2. Mark Webber
         3. Nico Rosberg
17/11/2013 USA, Austin [QUAL - GARA - COMMENTO]
         1. Sebastian Vettel
         2. Romain Grosjean
         3. Mark Webber
24/11/2013 Brasile, Interlagos [QUAL - GARA - COMMENTO - VID]
         1. Sebastian Vettel
         2. Mark Webber
         3. Fernando Alonso


Campione del mondo: SEBASTIAN VETTEL
Campione del mondo costruttori: Redbull

domenica 24 novembre 2013

La domenica di Interlagos

Il gran premio del Brasile segna la fine della stagione 2013 e alle 14.00 ora locale (ore 17.00 italiane) prendono il via gli ultimi 71 giri stagionali.

Dopo una qualifica disputata in condizione di bagnato Vettel ha ottenuto la nona pole position stagionale davanti a Rosberg, Alonso e il compagno di squadra.

Griglia di partenza: Vettel, Rosberg, Alonso, Webber, Hamilton, Grosjean, Ricciardo, Vergne, Massa, Hulkenberg, Kovalainen, Di Resta, Bottas, Button, Sutil, Maldonado, Gutierrez, Pic, Perez (retrocesso di 5 posizioni in seguito alla sostituzione del cambio), Van Der Garde, Bianchi, Chilton.

Cronaca della gara
Si parte in condizioni di asciutto, per la prima volta nel weekend. A questo proposito, le gomme slick portate dalla Pirelli in questo weekend a Interlagos sono le medium e le hard. È con le medium che partono i piloti della top-ten.

Al via Rosberg ha un ottimo spunto, supera Vettel e si porta in testa davanti al pilota della Redbull e a Hamilton, autore di un’ottima partenza. Alonso è quarto davanti a Webber e a Massa. La leadership di Rosberg dura appena un giro, poi viene superato da Vettel, mentre dietro di loro Alonso supera Hamilton. A rendere la prima fase di gara ancora più movimentata è il recupero di Webber, che sia avvicina alle vetture che lo precedono e sorpassa Hamilton nel corso del primo giro.
Per quanto riguarda Grosjean, che aveva perso alcune posizioni in partenza, la gara dura appena tre giri: un’inequivocabile fumata bianca esce dalla sua Lotus, indicando la rottura del motore.

Rosberg, in seconda posizione, non riesce a contenere l’assalto dei piloti che lo inseguono: viene superato al 4° giro da Alonso e al 7° anche da Webber.
Il pilota della Mercedes accusa problemi di gestione delle gomme, proprio quando è necessario prolungare il primo stint il più a lungo possibile per il rischio pioggia. Gli viene chiesto, di fatto, di lasciare strada a Hamilton che, dopo averlo superato, si dimostra decisamente più veloce di lui.
Chi non ha problemi invece è Webber: al 13° giro si porta in seconda posizione con un sorpasso su Alonso.

Dopo una qualifica deludente, le McLaren si dimostrano decisamente in forma: mentre Button supera Hulkenberg per la settima posizione, Perez entra in top ten dopo 14 giri di gara. Aveva effettuato una grande rimonta, nella quale aveva avuto anche un leggero contatto con Sutil per il quale era stato messo sotto investigazione, ma non ci sono state penalità.

Proseguono le difficoltà di Rosberg: al 15° giro Massa lo supera conquistando quindi la quinta posizione e rimanendo in pista per cinque ulteriori giri prima di rientrare ai box per montare un altro set di medium. Dopo Massa rientrano, un giro più tardi, anche Button, Hulkenberg e Di Resta. Button, che era partito sulle hard monta le medium.
Alonso e Hamilton rientrano al 22° giro e montano entrambi le hard. Nei due giri successivi rientrano anche Webber e Vettel.
La top-five, a questo punto, è costituita da Vettel, Alonso, Webber, Massa e Hamilton, con Webber e Hamilton che hanno perso entrambi una posizione.

Webber supera Alonso poco dopo, mentre dietro Massa e Hamilton lottano per la quarta posizione, almeno finché, intorno a metà gara, Massa viene penalizzato con un drive-through per essere uscito con tutte e quattro le ruote dalla pista, ritrovandosi sulla linea zebrata che delimita la pista dalla pit-lane. Il brasiliano non reagisce molto bene alla penalità: transitando nella corsia dei box, davanti alla cabina dei commissari alza una mano per mandarli a quel paese.
La penalità fa discutere sia perché ritenuta eccessiva (anche se in realtà il regolamento è molto chiaro su che cosa sia considerato uscire dalla pista e che cosa non lo sia, e non prevede la necessità che il pilota abbia tratto vantaggio dall’uscita di pista per far scattare la penalità) e perché sembra che altri piloti, tra cui Vettel, Webber e Button, abbiano commesso infrazioni simili (ma le prove fotografiche sembrano mostrare che hanno tagliato la zebratura con solo due ruote e la regola di cui sopra prevede che un pilota possa essere penalizzato soltanto se è uscito con tutte e quattro).

Il secondo stint, ancora una volta, sembra dover essere prolungato dall’imminente pioggia, anche se in realtà non cadono più di poche gocce. Al 44° giro infatti Button e Massa (che era tornato in pista 8° dopo la penalità) sono i primi a rientrare ai box. Gli altri piloti della top-ten proseguono ancora per qualche giro. Nel frattempo Hamilton ha un contatto con Bottas, nel quale il finlandese perde una ruota (sarà costretto al ritiro) mentre l’inglese fora la posteriore destra, ma riesce comunque a raggiungere i box.

Al 48° giro accade un colpo di scena. Vettel, che nei giri precedenti aveva proseguito girando su tempi molto superiori alla media, tanto che alcuni doppiati si erano sdoppiati, rientra ai box, decidendo di non aspettare il potenziale arrivo della pioggia. I meccanici della Redbull sono impreparati e nella confusione generale manca una ruota: Vettel perderà 13 secondi. A peggiorare la situazione entra per il pit-stop anche Webber, che perde alcuni secondi nell’attesa.
Fortunatamente per il team austriaco i danni sono contenuti: i due sono ancora primo e secondo, con Alonso che ha effettuato il pit-stop nello stesso giro che torna in pista in terza posizione.

In seguito non accadono altri eventi particolari, se non che Hamilton viene penalizzato per il contatto con Bottas. Torna in pista 12°, ma riuscirà a recuperare alcune posizioni.
Ci sarà una penalità anche per Van Der Garde, per il mancato rispetto delle bandiere blu; il suo compagno di squadra Pic invece si ritirerà al 61° giro per un guasto a una sospensione. La posizione della sua Caterham ferma per un attimo farà pensare al possibile ingresso della safety-car, che comunque non avviene.
L’ultimo momento da ricordare è un contatto tra Vergne e Maldonado al 65° giro: il venezuelano urta la Toro Rosso del francese e finisce in testacoda, riuscendo comunque a riprendere la gara.

Dopo 71 giri la Redbull ottiene la quarta vittoria stagionale, con Alonso che sale nuovamente sul podio, mentre la McLaren ottiene il miglior risultato stagionale, con il quarto posto di Button.
È da segnalare inoltre come Max Chilton divenga il primo pilota, tra quelli che nell’anno del debutto hanno disputato tutto il campionato, a vedere il traguardo in tutte le occasioni.

Il risultato
1. S.Vettel  Red Bull  1:32:36.300 
2. M.Webber  Red Bull  +10.452 
3. F.Alonso  Ferrari  +18.913
4. J.Button  McLaren  +37.360
5. N.Rosberg  Mercedes  +39.048
6. S.Perez  McLaren  +44.051
7. F.Massa  Ferrari  +49.110
8. N.Hulkenberg  Sauber  +1:04.252 
9. L.Hamilton  Mercedes  +1:12.903 
10. D.Ricciardo  Toro Rosso  +1 Lap 
11. P.Di Resta  Force India  +1 Lap 
12. E.Gutiérrez  Sauber  +1 Lap 
13. A.Sutil  Force India  +1 Lap 
14. H.Kovalainen  Lotus  +1 Lap 
15. J.Vergne  Toro Rosso  +1 Lap 
16. P.Maldonado  Williams  +1 Lap 
17. J.Bianchi  Marussia  +2 Laps 
18. G.van der Garde  Caterham  +2 Laps 
19. M.Chilton  Marussia  +2 Laps 
DNF. C.Pic  Caterham  +13 Laps 
DNF. V.Bottas  Williams  +26 Laps 
DNF. R.Grosjean  Lotus  +69 Laps

I top
- Vettel vince per la nona volta consecutiva... dobbiamo ancora arrampicarci sugli specchi?
- Ottimi anche Button e Perez: hanno sicuramente ottenuto di più di quanto ci si potesse aspettare da loro.

I flop
- Kovalainen non avvicina neanche lontanamente la Lotus alla top-ten e peggiora nella posizione d’arrivo rispetto a quella di partenza;
- Hamilton e Bottas: il primo dei due ha praticamente messo fine alla gara di Bottas... ma quest’ultimo cosa stava facendo?! dopotutto era doppiato...
- il pit-stop della Redbull, su cui non penso sia necessario aggiungere altro.

Classifica piloti: 1) Vettel 397, 2) Alonso 242, 3) Webber 199, 4) Hamilton 189, 5) Raikkonen 183, 6) Rosberg 171, 7) Grosjean 132, 8) Massa 112, 9) Button 73, 10) Hulkenberg 51...
Classifica costruttori: 1) Redbull 596, 2) Mercedes 360, 3) Ferrari 354, 4) Lotus 315, 5) McLaren 122...



sabato 23 novembre 2013

Il sabato di Interlagos

Nel weekend del 24 Novembre si chiude il campionato di Formula 1 2013. Fin dal venerdì appare chiaro che sarà un fine settimana bagnato.

Le qualifiche iniziano con pista bagnata, ma che si sta asciugando. Tutti i piloti vanno in pista con le intermedie, con la possibilità di fare un secondo tentativo sulle slick. Questa ipotesi viene meno quando la lieve pioggia inizia a intensificarsi.
Molti piloti rientrano ai box dopo il primo tentativo, dal momento che i tempi stanno iniziando ad alzarsi. Altri invece tornano in pista nel finale, tra questi c’è Vergne, momentaneamente out, che riesce a rientrare tra i primi 16. Sono comunque pochi quelli che si migliorano. Chi non ci riesce è Maldonado, così come Gutierrez: sono i primi degli esclusi, davanti alle solite Caterham e Marussia.
La miglior prestazione della prima manche è stata fatta registrare dalla Mercedes di Rosberg, velocissimo anche nelle libere del venerdì.

In Q2 ancora una volta tutti entrano in pista con le intermedie. È a metà della manche che vengono fatti registrare i tempi migliori.
Risulta essere Kovalainen il primo degli esclusi (mentre il suo compagno di squadra Grosjean fa invece registrare il miglior tempo), soltanto un centesimo più lento di Hulkenberg, classificato in decima posizione. Seguono di Resta e Bottas, e poi le McLaren davanti a Sutil.
Per il team di Woking, che quest’anno non ha mai raggiunto la top-5 in qualifica, è l’ennesima delusione in una stagione non all’altezza delle aspettative. A peggiorare la situazione Perez (14°), ormai prossimo a lasciare il team, ha un forte schianto contro le barriere proprio mentre la Q2 sta per finire.

A causa delle gru in pista per spostare la vettura incidentata di Perez, la Q3 viene rimandata di 10 minuti. La pioggia, nel frattempo, si fa più intensa.
È per questo motivo che la Q3 viene ulteriormente rimandata prima di 10 minuti poi di altri 10, con divieto di utilizzare il DRS per via delle condizioni della pista.

Si parte con le full wet, ma la pioggia sta calando e il secondo tentativo è sulle intermedie. I valori cambiano molto in fretta e il finale è quasi una lotteria... ma anche le lotterie hanno i soliti risultati già visti: Vettel conquista l’ennesima pole position, davanti a Rosberg e Alonso. Webber, al suo ultimo gran premio in carriera è quarto davanti a Hamilton e Grosjean. È da segnalare la quarta fila occupata dalle due Toro Rosso, mentre chiudono la top-ten Massa e Hulkenberg.

Griglia di partenza:
1^ fila: Vettel-Rosberg
2^ fila: Alonso-Webber
3^ fila: Hamilton-Grosjean
4^ fila: Ricciardo-Vergne
5^ fila: Massa-Hulkenberg
6^ fila: Kovalainen-Di Resta
7^ fila: Bottas-Perez
8^ fila: Button-Sutil
9^ fila: Maldonado-Gutierrez
10^ fila: Pic-Van Der Garde
11^ fila: Bianchi-Chilton

venerdì 22 novembre 2013

Dedicato a quel ragazzino col casco rosso che prenderà un'altra strada...

Il primo ricordo è un po' strano. Doveva essere il 2004, seguivo la Formula 1 da più di dieci anni, ma avevo un'idea approssimativa di chi fossero i piloti. Conoscevo i loro nomi, ma ad interessarmi erano soprattutto i più famosi. C'erano i fratelli Schumacher, Coulthard, Montoya, Barrichello e Raikkonen... per me la Formula 1 ruotava più che altro intorno a loro. Gli altri li vedevo un po' come personaggi di contorno. E poi c'era lui, un pilota della Sauber con aria da ragazzino. Ricordo che non sapevo nemmeno la sua nazionalità, dall'accento mi sembrava spagnolo. Fu mio padre a farmi notare che era brasiliano.

Il secondo ricordo è molto più strano. C'era una mia amica che seguiva la Formula 1 da poco, a cui di tanto in tanto (o meglio, spesso) inviavo per email le foto dei piloti che trovato su Google. Era l'estate del 2005. Le mandai una foto di un pilota con l'aria da ragazzino. Le scrissi "questo è Massa, il pilota che il prossimo anno prenderà il posto di Barrichello in Ferrari". Doveva essere finita lì, ma in realtà non andò proprio così.

Felipe Massa arrivò in Ferrari nel 2006. Era un'epoca in cui non avevo più colori, così come non ne ho ora: non ho una squadra del cuore, ho sempre preferito le persone alle etichette con un marchio. Faccio bene, faccio male? non lo so. So solo che chiunque altro, con la stessa tuta addosso, mi farebbe un effetto diverso. Tornando a noi, comunque, per me era solo un pilota come tanti. Era giovanissimo, più giovane di quanto sia io adesso. Aveva un intero futuro davanti e non avevo idea di quanto a lungo sarebbe rimasto in Ferrari. Se devo essere sincera, nemmeno me lo chiedevo.
Poi arrivò quella prima gara. Arrivò quel testacoda in Bahrein. Arrivarono le critiche dei miei parenti, con i quali ero seduta a tavola, a casa dei nonni. Non furono critiche all'episodio in sé. No, si spinsero a dire che, solo perché era successo quella volta, sarebbe successo tutte le altre volte. Se capitasse oggi me ne fregherei: a seconda di chi vince fanno presto a cambiare punti di vista. All'epoca decisi di obiettare che da una gara non si poteva certo stabilire cosa sarebbe successo in futuro.

Poi arrivò il primo podio. C'era un ragazzino dall'aria smarrita che non si allontanava mai dal compagno di squadra, Schumacher che era stato il mio idolo d'infanzia. Fu lì che scattò la scintilla, un altro genere di scintilla.
Seguivo la Formula 1 fin dalla mia prima infanzia, quando per me i piloti erano solo nomi e avevano l'aspetto delle vetture che guidavano. Quel giorno, per la prima volta, un pilota mi colpì per quello che era quando la gara finiva.
"Il mio intuito non sbaglia" dissi quel giorno di agosto in cui, all'Instanbul Park, dopo la prima pole conquistò anche la prima vittoria.
Purtroppo non riesco a ricordarmela come prima vittoria del pilota che tifo. Se ripenso al passato, non mi viene in mente il gran premio di Turchia, ma quello del Brasile.
E' stato un sogno a occhi aperti, per me. Credo anche per lui, che la descrive come la gara più bella della sua carriera.

Poi arrivò il 2007, un susseguirsi di alti e medio-bassi. Ho festeggiato per tre vittorie, ho storto il naso in qualche caso, ci sono rimasta male quando in Brasile non aveva di nuovo la tuta verde-oro. Purtroppo gli sponsor si erano lamentati, un anno prima...
Nel complesso non fu così male come stagione, dal suo punto di vista. Mi dispiacque quando fu chiaro che il mondiale si sarebbe giocato tra il Nightmare Team (Alonso & Hamilton) e Raikkonen.

Se non altro nel 2008 ho provato un certo senso di rivincita. Certo, sono anche stata alquanto infastidita da chi l'aveva sempre snobbato che ora iniziava a sostenere di essere sempre stato convinto delle sue potenzialità. Sono gli stessi che qualche anno più tardi dicevano che i suoi tifosi non erano degni di seguire la F1.
Sei vittorie, alcune più belle, altre meno belle... e quel finale di stagione così spettacolare. Il gran premio del Brasile, di cui ho già parlato più di una volta, è stato uno dei più emozionanti che io abbia mai visto in tutta la mia vita e quei 38 secondi da campione del mondo sono stati i 38 secondi più lunghi della mia vita.
Me lo sono rivista una tarda serata-inizio della notte, nel febbraio del 2012. Ho pianto dall'inizio alla fine, e non sto scherzando. Non ho pianto per il risultato in sé, ma per tutto quello che è venuto dopo.

Infatti arrivò il 2009. Le buone speranze si dissolsero non appena fu chiaro che prima la Brawn GP e poi la Redbull erano destinate ad avere qualcosa in più, la Brawn GP (almeno in linea teorica) per il famoso buco, la Redbull che non aveva né il diffusore né il kers e veniva progettata a mano non si sa bene perché. E poi c'era anche un po' di sana sfiga. Le buone speranze comunque tornarono a intensificarsi qualche tempo dopo: okay, il mondiale era saldamente in tasca a qualcun altro, ma c'era la speranza di qualche risultato positivo. Arrivò il primo podio stagionale. Rimasi in attesa di una prima vittoria stagionale.

Non arrivò mai.

In un giorno di luglio mi accorsi fino in fondo di quanto in un istante tutto possa crollare. Prima di allora non avevo mai pensato che una molla di un chilo potesse quasi uccidere qualcuno. Prima di allora non avevo nemmeno mai pensato che una molla di un chilo potesse staccarsi dal retrotreno di una vettura e impattare sulla visiera del casco di un altro che sopraggiungeva. Penso che nessuno l'avesse mai pensato.
Quelli che seguirono furono giorni bui.
A poco a poco, comunque, tutto riprese a scorrere: Felipe si stava riprendendo e, chissà, forse i danni sarebbero stati addirittura meno gravi rispetto a quanto si pensava all'inizio e sarebbe tornato.

Poi venne il gran premio del Brasile. Ero appena uscita dalla doccia e mi piazzai davanti alla TV con i capelli bagnati all'inizio del collegamento, sulla Rai, per non perdermi nemmeno un istante di ciò che precedeva le qualifiche.
Qualcosa, dentro di me, mi faceva sospettare che si sarebbe fatto vedere. Fu un sogno rivederlo sorridere, sentirlo parlare... Ricordo quasi meglio lui che sventolava la bandiera a scacchi, il giorno dopo, rispetto al vincitore del gran premio.

Gli anni che sono seguiti non sono stati esattamente il meglio del meglio, ma qualche buon risultato c'è stato, di tanto in tanto. In ogni caso, per un vero tifoso, non dovrebbe avere importanza.
Mi spiego meglio: ovviamente è chiaro che una vittoria fa un gran piacere (almeno per quanto mi ricordo è così!), ma un vero tifoso dovrebbe continuare a sostenere, ovviamente con realismo e obiettività, il suo pilota preferito anche quando i risultati non sono in linea con quelli di un tempo.

Che altro dire?
Mhm... quest'anno speravo di nuovo nella tuta verde-oro, ma invece che una tuta del colore del casco stavolta avrà un casco del colore della tuta, per festeggiare il suo ultimo gran premio in Ferrari.
Quello che accadrà alla Williams nel 2014 e nel 2015 ancora non lo sappiamo, ma di per sé adesso non ha così tanta importanza. Quello che conta è vedere che, comunque sia andata in tutti questi anni, ci sia la voglia di ricominciare.
Chissà che laddove c'è meno pressione sui risultati le cose non possano davvero cambiare...

In ogni caso, come diceva Rob Smedley... WELL DONE SUNSHINE! *______*

FAMMI SOGNARE ANCORA! E so per certo che mi farai sognare, Felipe, perché anche solo la certezza che tu sia tornato, nel 2010, dopo tutto quello che era successo, è già di per sé un sogno.