Un
cordiale saluuuuuto! Con tre settimane di ritardo mi appresto a commentare
quello che è stato l’ultimo appuntamento di un’intrigante stagione 2013, in cui
ogni volta fin dalla partenza avevamo un dubbio che sarebbe scomparso non
appena fossero scattate le vetture [CIT.]. Il dubbio era, appunto: quanto tempo
impiegherà Webbiiii per rendersi conto che la gara è già partita e che gli
stanno lanciando segni di saluto perfino Pic e Glock partito dall’ultima fila?
Ah, già, Glock ormai è passato nel DTM, dove ha vinto il campionato. Per quanto
riguarda Pic invece ha fatto passi da gigante: invece di essere al volante di
una Marussia è al volante di una Caterham e, diciamocelo, tutti questi vantaggi
non sembrano poi così evidenti.
Passiamo
alla location: siamo a Interlagos, circuito situato di fronte alla villetta in
cui un tempo abitavano i nonni di Rubens Barrichello, che si chiama Rubens come
suo padre e come suo nonno, ma che viene chiamato Rubinho che in portoghese
significa “piccolo Rubens”. Fin da piccolo si arrampicava su per i muretti del
circuito guardando le vetture passare, insieme ad Alex Barros, divenuto poi un
grande campione [CIT. Mazzoni, che sembra avere un’opinione particolare di che
cosa significhi “grande campione”] di motociclismo.
Giusto
per la cronaca al giorno d’oggi Rubens lavora come opinionista per TV Globo, la
cui cabina di commento era situata di fronte a quella della Rai. Sempre per
onore di cronaca, insieme a lui a TV Globo lavorano anche altri due piloti. Si
tratta di Luiz Razia (uno degli idoli di Iodio) e di Ana Beatriz Gomez Caselado
de Figueiredo, che con un nome così occupa come minimo un’intera pagina di
elenco telefonico. Si è susseguito anche uno scambio di tweet tra gli ultimi
due, in cui non ho capito granché dato che parlavano in portoghese, ma mi è
chiaro il concetto: Ana Beatriz ricordava a Razia che erano finiti tante volte
sul podio insieme e che spesso il gradino su cui si trovava lei era più alto
rispetto a quello di lui. Se Iodio avesse visto quel tweet, probabilmente
l’avrebbe retwittato. Però Iodio non segue Razia su Twitter così come non segue
Gillette Fusion, che a novembre di tanto in tanto postava foto di Pedro Lamy,
suo nuovo compagno di squadra nel WEC. Raziaaaa invece non postava foto di suoi
compagni di squadra perché è molto plausibile che fosse a piedi.
Ma
non perdiamo troppo tempo nel parlare di tutti questi brasiliani che non c’entrano
niente con il gran premio e concentriamoci su un altro dettaglio fondamentale,
su cui la telecronaca quest’anno è stata più approfondita del solito. Ricordate
le case popolari del progetto Singapura? Mazzokipedia ci ha sempre narrato come
fossero state costruite laddove un tempo sorgeva una favela, ma non si era mai
spinto oltre, raccontando anche che si chiamano progetto Singapura in quanto
sono state finanziate dallo stato di Singapore. Mi sono domandata perché
Singapore ha finanziato la costruzione di case popolari a Sao Paulo, ma poi mi
sono resa conto che potevo sopravvivere ugualmente.
Chi aveva
poche possibilità di sopravvivenza era qualcun altro...
Mazzoniiii:
“Webbiiii alla fine di questo weekend lascerà questo mondo.”
Webbiiii:
“Scusami se mi permetto, Gianfriiii, ma una grattatina me la darei, se non hai
niente in contrario.”
Un
fanboy: “Oh, Webbiiii! Il pilota più forte di tutti i tempi, che ogni volta in
partenza è stato costretto da cause di forza maggiore a far passare tutti, si
ritira. T.T Che notizia triste, domani mi vestirò a lutto... anche perché
Sebbiiii ha vinto il mondiale già da molto tempo, quindi domani l’intero mondo
della Formula 1 domani potrà vestirsi di nero.”
Susiiii:
“Infatti ho già pronto un vestito di seta nera con lo strascico...”
Il
fanboy: “Te lo scordi! Tu stai in bikini anche con due gradi sottozero!”
Feliiii:
“Due gradi sottozero a Sao Paulo? Adesso non esageriamo.”
Il fanboy:
“Feliiiiii! Ammmmmmmmore mio! L’idea che tu lascerai questo mondo mi lascia
affranto e senza parole...”
Voce
fuori campo: “Ma magari ti lasciasse senza parole! Ci guadagneresti in una
minore quantità di brutte figure.”
Il
fanboy: “Feliiii, io ti ho sempre amato e sono sempre stato al tuo seguito, ho
sempre sperato in una tua vittoria, ho sempre sperato che potessi salire sul
tetto del mondo...”
Voce
fuori campo: “Ma non gli auguravi di auguravo di essere colpito da un tumore
fulminante perché eri arrivato settimo invece che sesto?”
Il
fanboy: “...Feliiii, la Ferrari non sarà più la stessa senza di te, quindi oggi
stesso mi taglierò le vene e metterò fine alla mia vita.”
Feliiii:
“Fai pure con comodo, non sarò io a trattenerti. Comunque non lascio questo
mondo, lascio solo la Ferrari per la Williams. Questo significa che non sono
morto, ma che sono comunque in prognosi riservata. A proposito, che ne pensate
del mio casco rosso fiammante?”
Milùùùù:
“è piuttosto figo, ma avrei preferito che ti rimettessi la tuta verde del 2006.”
Feliiii:
“A proposito, dimenticavo, ho anche una tuta celebrativa.”
Milùùùù:
“OH. MY. GOD.”
Si atteggia
a fangirl in preda all’estasi più totale. Feliiii indossa una tuta rossa
tappezzata da rifiniture dei colori della bandiera brasiliana.
Voce
fuori campo: “La stiamo perdendo.”
E intanto
si giunge finalmente al momento del gran premio...
Con la
pioggia la situazione non è tanto diversa che con il sole: Maldiiii e Gutierrez
vengono mandati a giocare a briscola con le Marussia e le Caterham al termine
della Q1, mentre in Q2 mancano effettivi colpi di scena, tranne l’uscita di
scena di Perez e Button, che forse tutto sommato non è poi così un colpo di
scena, dato che la McLaren in questa stagione si è mostrata mooooolto sotto i
suoi standard. Per intenderci: non si è mai qualificata in top-five, non è mai
giunta sul podio. Però ha ingaggiato Kevin Magnussen al posto di Perez per il
futuro e si presume che abbia alte ambizioni.
C’è
chi ci spera. Si tratta di Jan Magnussen, che spera di poter essere ricordato
un giorno come “il padre di Kevin” anziché essere totalmente dimenticato,
nonostante gareggi ancora da qualche parte, dato che avrà a malapena una
quarantina d’anni, essendo Kevin nato quando lui aveva più o meno l’età di
Sergey Siro-qualcosa.
Checoooo
ha anche dato il meglio di sé ballando un valzer brasiliano al termine della
Q2, avendo cura di rompere il cambio nel frattempo e di partire ancora più
indietro di quanto già non fosse. Questo ha fatto sì che non dovesse partire
accanto al compagno di squadra, con cui litigava spesso per le posizioni a
inizio stagione, salvo poi dedurre che tra arrivare 14° e 15° non c’era tutta
questa differenza. Se non altro, stavolta, avrebbero avuto modo di riprendersi
in gara.
La Q3
ha consegnato al mondo una certezza: Sebbiiii era di nuovo in pole, stavolta
davanti a Rosbiiii, Ferniiii e Webbiiii per cui tutti pronosticavano la
vittoria, nella speranza che tutti fossero magnanimi nei suoi confronti e gli
lasciassero vincere l’ultima gara della sua carriera.
In realtà
era già buona che non lo sorpassassero al via... ma al via, sull’asciutto ma in
perenne attesa di una pioggia che non è mai arrivata, complice il fatto che
Hammiiii aveva fatto un’ottima partenza sopravanzando i due piloti che aveva
davanti, Webbiiii si è ritrovato nientemeno che quinto. Si è comunque ripreso
nei giri che seguivano, in cui le Mercedes davano segnali che qualcosa non
andasse. Sebbiiii si è ritrovato quindi in testa davanti a Ferniiii e Webbiiii,
con quest’ultimo che successivamente sarebbe riuscito a conquistarsi anche la seconda
posizione.
Sono
bastati pochi giri di gara a mettere fuori gioco Grosjiiii. Dal retrotreno
della sua monoposto ha iniziato a uscire un’enorme fumata bianca. Habemus
Pastor.
Intanto
Feliiii, che non poteva lasciare la Ferrari senza lasciare il segno, ha preso a
girare lungo la zebratura della pit-lane, guadagnandosi un drive-through che l’ha
condotto dalla quarta all’ottava posizione. È stato notevole come passando
davanti alla cabina dei commissari abbia alzato un braccio per mandarli a quel
paese, non prima di avere sbraitato via radio con Smeddyyyy che stranamente non
ha pronunciato frasi del tipo “Felipe Baby stay cool”.
Si sarà
offeso quando avrà scoperto che chiamare un pilota “baby” non è una sua
prerogativa, dopo che è accaduto anche nel 2011 in una conversazione radio
diretta a JR Hildebrand mentre era a mezzo giro dalla vittoria in una 500
miglia di Indianapolis che non ha mai vinto.
Il mondo
s’è arrampicato sugli specchi, per tornare a Feliiii, per decretare che, allo
stesso tempo:
1)
Feliiii non meritava la penalità;
2)
altri piloti che avevano tagliato la riga ma non le zebrature la meritavano.
Guarda
caso i piloti che rientravano nella seconda categoria erano anche quelli che si
trovavano davanti a Ferniiii...
Qualcuno,
inoltre, sosteneva che fosse in atto un complotto per far conquistare alla Mercedes
il secondo posto della classifica (in cui già si trovava), infatti i piloti
della Mercedes sembravano essere stati favoriti a dismisura. C’è anche chi si è
lamentato dell’opposto, quando poi in seguito Hammiiii è stato penalizzato per
avere ballato la conga con Bottas durante quello che sembrava un tentativo di
sorpasso. In realtà era un doppiaggio e io ancora non ho capito cosa stessero
cercando di fare quei due...
Il clou
però è arrivato in occasione dell’ultimo pit-stop in casa Redbull. Sebbiiii era
in pista in perenne attesa di quella pioggia mai arrivata, ma all’improvviso ha
iniziato ad andare piano e a far “sdoppiare” alcuni piloti che si ritrovavano lì
nei pressi, lasciando Mazzoniiii a interrogarsi sul senso di quella mossa. Proprio
mentre si cercava di interpretare quel segnale come una profezia di
Nostradamus, però, ecco che Sebbiiii è rientrato ai box, nello stesso giro in
cui doveva poi rientrare anche Webbiiii. Il gap tra i due era comunque tale che
dopo la sosta di Sebbiiii i meccanici avrebbero fatto in tempo anche a prendere
un caffè e a fumare una sigaretta, se non fosse stato che hanno smarrito una
ruota in perfetto “Nurburgring 1999 style”. Sebbiiii ha perso terreno, Webbiiii
ha perso terreno perché poi è rimasto lì dietro ad aspettare e Ferniiii...
Ferniiii è rimasto terzo, segno evidente che, nonostante il tempo perso, erano
ancora primo e secondo, e primo e secondo infatti hanno finito, davanti a
Ferniiii.
Il mondo
s’è scandalizzato perché Webbiiii, nonostante fosse all’ultima gara in
carriera, non sia stato lasciato passare da Sebbiiii. Infatti pare che
chiunque, giunto all’ultima gara in carriera, meriti che gli sia regalata una
vittoria. Peccato che lo stesso discorso non valga anche per Karthikeyan, mi
chiedevo infatti perché l’anno scorso in Brasile non l’abbiano lasciato passare
tutti quanti, in fondo la vittoria la meritava anche lui. U.U Ci tengo a
precisarlo: non ho niente contro Webbiiii, ma a vederlo come una “vittima del sistema”
non ci sto. Chi arriva dietro al compagno di squadra, spesso e volentieri a
causa di errori propri (come appunto le sue “belle” partenze) e poi tace ha
tutta la mia ammirazione. Chi arriva dietro al compagno di squadra, passa il
tempo a rosicare ma sta lì perché tenere il culo su una Redbull è meglio che
tenerlo su una Caterham sinceramente mi urta un po’ i nervi...
Durante
le interviste di rito, comunque, Ferniiii ha dato il meglio di sé, con un’osservazione
che a tutti è sembrata rappresentativa della sua disponibilità, ma che in
realtà conteneva un messaggio subliminale grande come una casa diretto verso
Sebbiiii lì presente. Ferniiii ha infatti declamato che, se Feliiii non fosse
incappato nella penalità che l’ha condotto dalla quarta all’ottava (poi
diventata settima) posizione, gli avrebbe ceduto più che volentieri la terza
posizione. Si stima che la metà della popolazione mondiale si sia piegata in
due dalle risate in quel momento. A causa dell’attacco di riso isterico,
appunto, non si sono resi conto nemmeno loro del messaggio subliminale
contenuto in quell’innocente affermazione.
La giornata
è finita con Feliiii e la Ferrari impegnati in quella che sembrava una festa d’addio,
con tanto di magliette rifinite con i colori della bandiera brasiliana. Massimo
rispetto, da parte mia, al pilota e al team. Sono stati gli unici a lasciarsi perché
non aveva più senso andare avanti insieme, e che l’hanno fatto senza nemmeno l’ombra
di una polemica.
Risultato: 1) Vettel (Redbull), 2) Webber
(Redbull), 3) Alonso (Ferrari)
4)
Button (McLaren), 5) Rosberg (Mercedes), 6) Perez (McLaren), 7) Massa
(Ferrari), 8) Hulkenberg (Sauber), 9) Hamilton (Mercedes), +1 giro: 10)
Ricciardo (Toro Rosso), 11) Di Resta (Force India), 12) Gutierrez (Sauber), 13)
Sutil (Force India), 14) Kovalainen (Lotus), 15) Vergne (Toro Rosso), 16)
Maldonado (Williams), + 2 giri: 17) Bianchi (Marussia), 18) Van Der Garde
(Caterham), 19) Chilton (Marussia);
DNF.
Pic (Caterham), Bottas (Williams), Grosjean (Lotus).
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