sabato 14 dicembre 2013

#19 Commento al Gran Premio del Brasile: Interlagos (circuito di fronte alla villetta dei nonni di Barrichello), 22-24 novembre 2013

Un cordiale saluuuuuto! Con tre settimane di ritardo mi appresto a commentare quello che è stato l’ultimo appuntamento di un’intrigante stagione 2013, in cui ogni volta fin dalla partenza avevamo un dubbio che sarebbe scomparso non appena fossero scattate le vetture [CIT.]. Il dubbio era, appunto: quanto tempo impiegherà Webbiiii per rendersi conto che la gara è già partita e che gli stanno lanciando segni di saluto perfino Pic e Glock partito dall’ultima fila? Ah, già, Glock ormai è passato nel DTM, dove ha vinto il campionato. Per quanto riguarda Pic invece ha fatto passi da gigante: invece di essere al volante di una Marussia è al volante di una Caterham e, diciamocelo, tutti questi vantaggi non sembrano poi così evidenti.

Passiamo alla location: siamo a Interlagos, circuito situato di fronte alla villetta in cui un tempo abitavano i nonni di Rubens Barrichello, che si chiama Rubens come suo padre e come suo nonno, ma che viene chiamato Rubinho che in portoghese significa “piccolo Rubens”. Fin da piccolo si arrampicava su per i muretti del circuito guardando le vetture passare, insieme ad Alex Barros, divenuto poi un grande campione [CIT. Mazzoni, che sembra avere un’opinione particolare di che cosa significhi “grande campione”] di motociclismo.
Giusto per la cronaca al giorno d’oggi Rubens lavora come opinionista per TV Globo, la cui cabina di commento era situata di fronte a quella della Rai. Sempre per onore di cronaca, insieme a lui a TV Globo lavorano anche altri due piloti. Si tratta di Luiz Razia (uno degli idoli di Iodio) e di Ana Beatriz Gomez Caselado de Figueiredo, che con un nome così occupa come minimo un’intera pagina di elenco telefonico. Si è susseguito anche uno scambio di tweet tra gli ultimi due, in cui non ho capito granché dato che parlavano in portoghese, ma mi è chiaro il concetto: Ana Beatriz ricordava a Razia che erano finiti tante volte sul podio insieme e che spesso il gradino su cui si trovava lei era più alto rispetto a quello di lui. Se Iodio avesse visto quel tweet, probabilmente l’avrebbe retwittato. Però Iodio non segue Razia su Twitter così come non segue Gillette Fusion, che a novembre di tanto in tanto postava foto di Pedro Lamy, suo nuovo compagno di squadra nel WEC. Raziaaaa invece non postava foto di suoi compagni di squadra perché è molto plausibile che fosse a piedi.
Ma non perdiamo troppo tempo nel parlare di tutti questi brasiliani che non c’entrano niente con il gran premio e concentriamoci su un altro dettaglio fondamentale, su cui la telecronaca quest’anno è stata più approfondita del solito. Ricordate le case popolari del progetto Singapura? Mazzokipedia ci ha sempre narrato come fossero state costruite laddove un tempo sorgeva una favela, ma non si era mai spinto oltre, raccontando anche che si chiamano progetto Singapura in quanto sono state finanziate dallo stato di Singapore. Mi sono domandata perché Singapore ha finanziato la costruzione di case popolari a Sao Paulo, ma poi mi sono resa conto che potevo sopravvivere ugualmente.
Chi aveva poche possibilità di sopravvivenza era qualcun altro...

Mazzoniiii: “Webbiiii alla fine di questo weekend lascerà questo mondo.”
Webbiiii: “Scusami se mi permetto, Gianfriiii, ma una grattatina me la darei, se non hai niente in contrario.”
Un fanboy: “Oh, Webbiiii! Il pilota più forte di tutti i tempi, che ogni volta in partenza è stato costretto da cause di forza maggiore a far passare tutti, si ritira. T.T Che notizia triste, domani mi vestirò a lutto... anche perché Sebbiiii ha vinto il mondiale già da molto tempo, quindi domani l’intero mondo della Formula 1 domani potrà vestirsi di nero.”
Susiiii: “Infatti ho già pronto un vestito di seta nera con lo strascico...”
Il fanboy: “Te lo scordi! Tu stai in bikini anche con due gradi sottozero!”
Feliiii: “Due gradi sottozero a Sao Paulo? Adesso non esageriamo.”
Il fanboy: “Feliiiiii! Ammmmmmmmore mio! L’idea che tu lascerai questo mondo mi lascia affranto e senza parole...”
Voce fuori campo: “Ma magari ti lasciasse senza parole! Ci guadagneresti in una minore quantità di brutte figure.”
Il fanboy: “Feliiii, io ti ho sempre amato e sono sempre stato al tuo seguito, ho sempre sperato in una tua vittoria, ho sempre sperato che potessi salire sul tetto del mondo...”
Voce fuori campo: “Ma non gli auguravi di auguravo di essere colpito da un tumore fulminante perché eri arrivato settimo invece che sesto?”
Il fanboy: “...Feliiii, la Ferrari non sarà più la stessa senza di te, quindi oggi stesso mi taglierò le vene e metterò fine alla mia vita.”
Feliiii: “Fai pure con comodo, non sarò io a trattenerti. Comunque non lascio questo mondo, lascio solo la Ferrari per la Williams. Questo significa che non sono morto, ma che sono comunque in prognosi riservata. A proposito, che ne pensate del mio casco rosso fiammante?”
Milùùùù: “è piuttosto figo, ma avrei preferito che ti rimettessi la tuta verde del 2006.”
Feliiii: “A proposito, dimenticavo, ho anche una tuta celebrativa.”
Milùùùù: “OH. MY. GOD.”
Si atteggia a fangirl in preda all’estasi più totale. Feliiii indossa una tuta rossa tappezzata da rifiniture dei colori della bandiera brasiliana.
Voce fuori campo: “La stiamo perdendo.”

E intanto si giunge finalmente al momento del gran premio...
Con la pioggia la situazione non è tanto diversa che con il sole: Maldiiii e Gutierrez vengono mandati a giocare a briscola con le Marussia e le Caterham al termine della Q1, mentre in Q2 mancano effettivi colpi di scena, tranne l’uscita di scena di Perez e Button, che forse tutto sommato non è poi così un colpo di scena, dato che la McLaren in questa stagione si è mostrata mooooolto sotto i suoi standard. Per intenderci: non si è mai qualificata in top-five, non è mai giunta sul podio. Però ha ingaggiato Kevin Magnussen al posto di Perez per il futuro e si presume che abbia alte ambizioni.
C’è chi ci spera. Si tratta di Jan Magnussen, che spera di poter essere ricordato un giorno come “il padre di Kevin” anziché essere totalmente dimenticato, nonostante gareggi ancora da qualche parte, dato che avrà a malapena una quarantina d’anni, essendo Kevin nato quando lui aveva più o meno l’età di Sergey Siro-qualcosa.
Checoooo ha anche dato il meglio di sé ballando un valzer brasiliano al termine della Q2, avendo cura di rompere il cambio nel frattempo e di partire ancora più indietro di quanto già non fosse. Questo ha fatto sì che non dovesse partire accanto al compagno di squadra, con cui litigava spesso per le posizioni a inizio stagione, salvo poi dedurre che tra arrivare 14° e 15° non c’era tutta questa differenza. Se non altro, stavolta, avrebbero avuto modo di riprendersi in gara.
La Q3 ha consegnato al mondo una certezza: Sebbiiii era di nuovo in pole, stavolta davanti a Rosbiiii, Ferniiii e Webbiiii per cui tutti pronosticavano la vittoria, nella speranza che tutti fossero magnanimi nei suoi confronti e gli lasciassero vincere l’ultima gara della sua carriera.
In realtà era già buona che non lo sorpassassero al via... ma al via, sull’asciutto ma in perenne attesa di una pioggia che non è mai arrivata, complice il fatto che Hammiiii aveva fatto un’ottima partenza sopravanzando i due piloti che aveva davanti, Webbiiii si è ritrovato nientemeno che quinto. Si è comunque ripreso nei giri che seguivano, in cui le Mercedes davano segnali che qualcosa non andasse. Sebbiiii si è ritrovato quindi in testa davanti a Ferniiii e Webbiiii, con quest’ultimo che successivamente sarebbe riuscito a conquistarsi anche la seconda posizione.

Sono bastati pochi giri di gara a mettere fuori gioco Grosjiiii. Dal retrotreno della sua monoposto ha iniziato a uscire un’enorme fumata bianca. Habemus Pastor.

Intanto Feliiii, che non poteva lasciare la Ferrari senza lasciare il segno, ha preso a girare lungo la zebratura della pit-lane, guadagnandosi un drive-through che l’ha condotto dalla quarta all’ottava posizione. È stato notevole come passando davanti alla cabina dei commissari abbia alzato un braccio per mandarli a quel paese, non prima di avere sbraitato via radio con Smeddyyyy che stranamente non ha pronunciato frasi del tipo “Felipe Baby stay cool”.
Si sarà offeso quando avrà scoperto che chiamare un pilota “baby” non è una sua prerogativa, dopo che è accaduto anche nel 2011 in una conversazione radio diretta a JR Hildebrand mentre era a mezzo giro dalla vittoria in una 500 miglia di Indianapolis che non ha mai vinto.
Il mondo s’è arrampicato sugli specchi, per tornare a Feliiii, per decretare che, allo stesso tempo:
1) Feliiii non meritava la penalità;
2) altri piloti che avevano tagliato la riga ma non le zebrature la meritavano.
Guarda caso i piloti che rientravano nella seconda categoria erano anche quelli che si trovavano davanti a Ferniiii...

Qualcuno, inoltre, sosteneva che fosse in atto un complotto per far conquistare alla Mercedes il secondo posto della classifica (in cui già si trovava), infatti i piloti della Mercedes sembravano essere stati favoriti a dismisura. C’è anche chi si è lamentato dell’opposto, quando poi in seguito Hammiiii è stato penalizzato per avere ballato la conga con Bottas durante quello che sembrava un tentativo di sorpasso. In realtà era un doppiaggio e io ancora non ho capito cosa stessero cercando di fare quei due...

Il clou però è arrivato in occasione dell’ultimo pit-stop in casa Redbull. Sebbiiii era in pista in perenne attesa di quella pioggia mai arrivata, ma all’improvviso ha iniziato ad andare piano e a far “sdoppiare” alcuni piloti che si ritrovavano lì nei pressi, lasciando Mazzoniiii a interrogarsi sul senso di quella mossa. Proprio mentre si cercava di interpretare quel segnale come una profezia di Nostradamus, però, ecco che Sebbiiii è rientrato ai box, nello stesso giro in cui doveva poi rientrare anche Webbiiii. Il gap tra i due era comunque tale che dopo la sosta di Sebbiiii i meccanici avrebbero fatto in tempo anche a prendere un caffè e a fumare una sigaretta, se non fosse stato che hanno smarrito una ruota in perfetto “Nurburgring 1999 style”. Sebbiiii ha perso terreno, Webbiiii ha perso terreno perché poi è rimasto lì dietro ad aspettare e Ferniiii... Ferniiii è rimasto terzo, segno evidente che, nonostante il tempo perso, erano ancora primo e secondo, e primo e secondo infatti hanno finito, davanti a Ferniiii.

Il mondo s’è scandalizzato perché Webbiiii, nonostante fosse all’ultima gara in carriera, non sia stato lasciato passare da Sebbiiii. Infatti pare che chiunque, giunto all’ultima gara in carriera, meriti che gli sia regalata una vittoria. Peccato che lo stesso discorso non valga anche per Karthikeyan, mi chiedevo infatti perché l’anno scorso in Brasile non l’abbiano lasciato passare tutti quanti, in fondo la vittoria la meritava anche lui. U.U Ci tengo a precisarlo: non ho niente contro Webbiiii, ma a vederlo come una “vittima del sistema” non ci sto. Chi arriva dietro al compagno di squadra, spesso e volentieri a causa di errori propri (come appunto le sue “belle” partenze) e poi tace ha tutta la mia ammirazione. Chi arriva dietro al compagno di squadra, passa il tempo a rosicare ma sta lì perché tenere il culo su una Redbull è meglio che tenerlo su una Caterham sinceramente mi urta un po’ i nervi...
Durante le interviste di rito, comunque, Ferniiii ha dato il meglio di sé, con un’osservazione che a tutti è sembrata rappresentativa della sua disponibilità, ma che in realtà conteneva un messaggio subliminale grande come una casa diretto verso Sebbiiii lì presente. Ferniiii ha infatti declamato che, se Feliiii non fosse incappato nella penalità che l’ha condotto dalla quarta all’ottava (poi diventata settima) posizione, gli avrebbe ceduto più che volentieri la terza posizione. Si stima che la metà della popolazione mondiale si sia piegata in due dalle risate in quel momento. A causa dell’attacco di riso isterico, appunto, non si sono resi conto nemmeno loro del messaggio subliminale contenuto in quell’innocente affermazione.

La giornata è finita con Feliiii e la Ferrari impegnati in quella che sembrava una festa d’addio, con tanto di magliette rifinite con i colori della bandiera brasiliana. Massimo rispetto, da parte mia, al pilota e al team. Sono stati gli unici a lasciarsi perché non aveva più senso andare avanti insieme, e che l’hanno fatto senza nemmeno l’ombra di una polemica.

Risultato: 1) Vettel (Redbull), 2) Webber (Redbull), 3) Alonso (Ferrari)
4) Button (McLaren), 5) Rosberg (Mercedes), 6) Perez (McLaren), 7) Massa (Ferrari), 8) Hulkenberg (Sauber), 9) Hamilton (Mercedes), +1 giro: 10) Ricciardo (Toro Rosso), 11) Di Resta (Force India), 12) Gutierrez (Sauber), 13) Sutil (Force India), 14) Kovalainen (Lotus), 15) Vergne (Toro Rosso), 16) Maldonado (Williams), + 2 giri: 17) Bianchi (Marussia), 18) Van Der Garde (Caterham), 19) Chilton (Marussia);
DNF. Pic (Caterham), Bottas (Williams), Grosjean (Lotus).

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Milly Sunshine