sabato 30 aprile 2022

In memoria di Roland Ratzenberger /// 04.07.1960 - 30.04.1994

Il 30 Aprile di ventotto anni fa Roland Ratzenberger perdeva la vita in un incidente nelle qualifiche del GP di San Marino, ma oggi non sono in vena di parlare di cose tragiche, quindi ho deciso di ricordarlo andando a ripescarmi un momento positivo della sua carriera nel motorsport reperibile su Youtube, ovvero quando nel 1986 vinse il Formula Ford Festival a Brands Hatch. Nello specifico ho trovato un video con le semifinali, essenzialmente due batterie di sprint qualifying con i primi quattordici di ciascuna che avevano accesso alla finale, e un video appunto con la finale. Le semifinali erano costituite da pochi giri, la finale da venti, disputati su vetture che mi ricordano vagamente una versione vintage delle "Formula 5" presenti nella Formula 4 danese (per intenderci, tipo la vettura guidata da Mads Hoe negli ultimi anni - se non sapete chi è fatevi una cultura).

Nella prima qualifica scatta dalla pole position il pilota svizzero Philippe Favre al volante di una vettura blu. Segue l'olandese Gerald Van Uitert e non sono riuscita a capire se sia imparentato con quel Job Van Uitert che correva in Formula 4 italiana ai tempi in cui ci correvano anche Juri Vips e Mick Schumacher. Il momento top, però, deve ancora arrivare e arriva quando viene inquadrato il pilota che parte dietro di loro: si tratta di J.J.Lehto, che nello specifico si fa ancora chiamare in questo periodo storico Jyrki Jarvi-Lehto. Scattanohhhh le vetturehhhh e Van Uitert si porta inizialmente in testa, ma Fabre si riprende la posizione lasciando Van Uitert a vedersela con Lehto. Dietro nel frattempo qualcuno ogni tanto combina casini, ma si tratta di una sprint qualy, l'obiettivo dovrebbe essere quello di classificarsi tra i primi quattordici per essere in griglia nella gara finale, non fare confusione precludendosi la possibilità di finirci.

Roland Ratzenberger scatta dalla pole position nella successiva semifinale al volante di una vettura rossa. Accanto a lui c'è Steve Robertson, che indossa un casco sul quale svetta il suo nome scritto in un elegante corsivo. Poi, nella seconda fila, ci sono il britannico Peter Rogers e l'irlandese Rowan Dewhurst. Quest'ultimo guida una monoposto che per i colori ricorda vagamente la Williams all'epoca dei Manselquet, epoca che di fatto sarebbe anche la stessa in cui si svolge questa gara. Questa semifinale viene vinta da Ratzenberger, che non perde mai la leadership e va a procacciarsi la pole position per la finale, dove parte accanto a Favre. Non mi è chiaro in che modo sia stato stabilito a chi dei due spetta la pole position, ma prendiamolo come un dato di fatto e non facciamoci troppe domande. Dietro di loro ci sono Robertson e Lehto, poi nella fila seguente Rogers e Van Uitert.

Scattanohhhh le vetturehhhh e Ratzenberger mantiene la prima posizione davanti a Favre, i due staccano in breve tempo i loro diretti inseguitori di quel margine tale da lasciar pensare che a contendersi la vittoria saranno loro due. Vari piloti delle retrovie frattanto vanno per prati o vanno a sbattere. Uno di questi è un tale Vivion Daly, che facendo qualche ricerca ho scoperto essere il fratello minore di Derek Daly. Non sbattono solo i piloti di fondo griglia, comunque, ma c'è anche un incidente tra Lehto e Dewuhrst che mette fine alla gara di entrambi. Nel frattempo, mentre Ratzenberger ha Favre negli scarichi, su vetture dai colori molto simili inizia un duello per la terza posizione tra Rogers e Robertson, duello che finisce abbastanza male per Robertson, con un contatto tra i due che mette fine alla sua gara, mentre invece Rogers riesce a proseguire senza troppe complicazioni rimanendo terzo, anche se ugualmente lontano dal duo di testa quel tanto che basta perché non siano infastiditi dalla sua presenza.

Favre non si arrende e a ogni giro tenta l'attacco su Ratzenberger sempre nello stesso punto, venendo tuttavia contrastato dal futuro "pilota amatoriale" (cit. da facepalm) della Simtek. Favre sembra in attesa del momento in cui Ratzenberger commetterà un errore, ma quel momento sembra non arrivare mai. Anzi, arriva, e Favre lo riesce anche ad affiancare, ma succede pochi metri prima del traguardo e per lui non c'è nulla da fare: Ratzenberger è il primo a transitare sotto la bandiera a scacchi in quello che di fatto è un duello ruota contro ruota e si aggiudica la competizione. Favre chiude al secondo posto e Rogers giunge terzo. Quel Gerald Van Uitert di cui ho parlato prima si classifica al quarto posto, mentre segnalo un nome altisonante, questa gara viene infatti chiusa all'ottavo posto da un soggetto piuttosto familiare: nientemeno che Eddie Irvine. Il futuro cavaliere della ruota perduta, a onore di cronaca, non svetta particolarmente e non viene nemmeno menzionato nel corso della telecronaca.

Per curiosità ho fatto qualche ricerca per scoprire che cosa ne sia stato dei piloti che hanno chiuso sul podio insieme a Ratzenberger in questa gara, scoprendo purtroppo cose poco positive. Rogers, infatti, ha perso la vita nel 1987 in un incidente avvenuto in Formula Ford a Donington Park. La vita di Favre è invece durata più a lungo, ma nemmeno lui è più tra noi, risulta infatti essere deceduto in un incidente sciistico apparentemente simile a quello in cui è rimasto gravemente infortunato Michael Schumacher. Ho notato peraltro una coincidenza alquanto creepy: l'incidente non solo è avvenuto in Francia e nel dicembre 2013, come quello di Schumacher, ma entrambi hanno avuto i loro incidenti ciascuno cinque giorni prima del proprio compleanno. Adesso però basta parlare di eventi tragici, concludiamo in bellezza: Robertson, quello dell'incidente con Rogers, è vivo e vegeto ed è stato in passato manager di Jenson Button e Kimi Raikkonen, contribuendo al loro ingresso in Formula 1.



venerdì 29 aprile 2022

Gli angusti e tortuosi rewatch ai tempi della Royal Couple // GP Montecarlo 1989 e 1990

Mi piace fondere le cose e trovare nessi là dove di base non ce ne sono, quindi perché non approfittare dell'eprix di Montecarlo imminente per parlare di eventi accaduti sullo stesso circuito qualche decennio fa? Per di più ho intenzione di proporre per oggi un doppio "episodio", con ben due edizioni del GP di Montecarlo, entrambe in piena epoca degli scontri tra i due membri della Royal Couple. Fino a questo momento Alain Prost ha vinto ben quattro edizioni dell'evento monegasco, mentre Ayrton Senna vi ha ottenuto una vittoria nel 1987 sulla Lotus gialla sponsorizzata Camel. Come sia andata nel 1988 già lo sapete, quindi passiamo oltre, parlando delle edizioni 1989 e 1990. Quella del 1990 peraltro ha avuto come contorno una gara di Formula 3 nella quale Ellen Lohr ha chiuso in seconda posizione.

GP MONTECARLO 1989 - è il terzo della stagione e il gran premio antecedente è quello di Imola, in cui i Prosenna sono arrivati a un punto di non ritorno dopo la faccenda del sorpasso al restart. Sembra che Ron Dennis abbia cercato di fare da mediatore tra i due, riuscendoci bene tanto quanto nel 2007 con Fernando Alonso e Lewis Hamilton. R.I.P. interi servizi di piatti lanciati, ora insegnate agli angeli a non litigare tra compagni di squadra.
Le varie fonti raccontano varianti di come siano andate le cose, la versione più accreditata sembra che un riluttante Senna sia stato convinto da Dennis a scusarsi per l'accaduto, mentre al contempo Prost rilasciava un'intervista in cui criticava duramente il suo compagno di squadra, cosa che ha ulteriormente incrementato le tensioni tra di loro e all'interno della squadra. In questo bel clima disteso, i due si procacciano la prima fila per le strade di Montecarlo.

Senna scatta dalla pole, Prost gli sta incollato negli scarichi nella prima parte di gara, ma poi, in seguito a una serie di episodi ben precisi, la distanza tra i due aumenta in maniera considerevole. Tutti questi episodi hanno un punto in comune, ovvero i doppiati che in perfetto clima 80s sembrano avere il desiderio di sfidare la sorte, di dimostrare che i doppiati possono fregarsene ampiamente di chi li sta doppiando ma portare comunque a casa il setto nasale intatto.
All'inizio è René Arnoux, che al volante di una Ligier decide che può permettersi di stare sulla strada dell'ex compagno di squadra Prost, con il quale aveva avuto in passato diverse tensioni quando erano entrambi in Renault, nonostante la loro gara di solito consistesse nel partire davanti e poi ritirarsi per un guasto al motore, in numerosi casi entrambi, se erano fortunati solo uno di loro.

Poi incontra due piloti da doppiare, che non sono nello stesso giro, ma a seguito di quello che accade tra di loro perde ulteriormente terreno perché si ritrova la pista parzialmente ostruita. Andrea De Cesaris, su Dallara, si vede cozzare addosso un pilota doppiato anche per lui. Al volante di una Lotus, non si tratta di un Eliseo Salazar qualsiasi, bensì di Nelson Piquet!
Piquet si ritira, De Cesaris prima gesticola furiosamente e poi si dirige ai box. Cosa dire, a Piquet va di lusso, considerato che stando alle cronache del sito statsf1 De Cesaris non pare proprio tranquillo e una volta nel 1983 dopo un presunto rallentamento in una sessione subito da Riccardo Patrese è corso al box della Brabham a esprimergli il proprio disappunto tirandogli un pugno sul casco mentre Patrese non era neanche sceso dalla monoposto.

Il terzo episodio controverso avviene nuovamente per opera di Arnoux che, venendo nuovamente doppiato da Prost più avanti nel corso della gara, ostruisce ancora una volta il pilota della McLaren, forse pensando che le bandiere blu servano ad accogliere festosamente il passaggio della sua monoposto dello stesso colore.
Va a finire che arriva comunque al traguardo in seconda posizione, ma ben lontano da Senna. In terza posizione si sono succeduti Thierry Boutsen, Nigel Mansell e Martin Brundle, con il ferrarista poi ritirato e i piloti di Williams e Brabham invece autori di pitstop, ma quello definitivo è Stefano Modena su Brabham.
Seguono Alex Caffi su Dallara e Michele Alboreto su Tyrrell, con Brundle che porta a casa almeno un punto. Eddie Cheever, Alessandro Nannini, Jonathan Palmer e Thierry Boutsen completano la top-ten in una gara con quindici vetture al traguardo.

GP MONTECARLO 1990 - un anno è passato e i rapporti tra i Prosenna non sono migliorati, anzi oserei dire che sono peggiorati. È molto migliore lo status dei servizi di piatti di casa McLaren, visto l'arrivo di Gerhard Berger dopo uno switch con Prost che adesso sta in Ferrari al fianco dei baffi di Nigel Mansell.
Team diversi ma stesse posizioni in griglia, Senna in pole e Prost accanto a lui. Si parte ed eccoli 1/2 seguiti da una Tyrrell e dalla McLaren di Berger. E quella Tyrrell, che Berger mette nel mirino, la guida Jean Alesi! Alesi da parte sua, ha nel mirino Prost e lo passa anche, proprio mentre dietro di loro Berger decide di toppare una frenata. Finisce addosso a Prost e si genera un notevole ingorgo, che fa passare in secondo piano un principio di incendio sulla Leyton House di Ivan Capelli. La gara viene redflaggata al primo giro: restart da distanza originaria.

Berger e Prost corrono letteralmente ai box per ripartire con le vetture di riserva. Il muletto della McLaren è preparato a misura di Senna, in qualità di prima guida. Quello della Ferrari è preparato con le misure di Mansell, perché... non so il perché, ma siccome a pensare male ci si azzecca, forse perché se tra Prost e Mansell uno sfascia la macchina, è più probabile che si tratti di Mansell.
Si riparte, stavolta in tranquillità, con Senna che scappa e Prost che fa da tappo ad Alesi e Berger. Le posizioni resteranno invariate fino verso metà gara con il ritiro di Prost ai box per problemi tecnici. Risalgono quindi le Williams di Patrese e Boutsen e la Benetton di Piquet. Mansell, che in precedenza ha rotto l'ala anteriore cozzando contro Boutsen e ha effettuato una sosta, intanto rimonta, ma la sua gara finirà per un guasto al motore, con nessuna Ferrari al traguardo.

Prima che accada ciò, Piquet invece di riscattarsi dai fatti del 1989 finisce in testacoda nel bel mezzo della pista e in seguito una sorte analoga capita anche a Derek Warwick, che si trova sulla Lotus così come Piquet la stagione precedente. Tentando di rimettersi nel giusto senso di marcia, cosa che non gli riesce, Warwick rischia anche di cozzare contro Senna.
Ormai ci sono poche vetture in pista, Boutsen quarto, Caffi quinto sulla Arrows, a lottare per il sesto e ultimo posto Gregor Foitek sulla Onyx ed Eric Bernard sulla Lola Larrousse. Chiudono la gara in sei: il sesto è Bernard, che sperona Foitek! Senna frattanto rallenta per un possibile problema al motore, vedendo Alesi e Berger (in coppia fin da inizio gara) avvicinarsi. Riesce comunque a conservare il margine sufficiente e vince per la terza volta a Montecarlo, mentre Alesi dopo l'exploit di Phoenix si conferma una giovane star da tenere d'occhio.

giovedì 28 aprile 2022

Il ritorno di Lauda // GP Italia 1976

Ormai l'avrete capito, le gare dei mid-70s spesso e volentieri sono disponibili su Youtube in highlight della durata massima di un quarto d'ora, quindi bisogna accontentarsi, un po' come ho deciso di fare per parlarvi del GP d'Italia 1976. Potrebbe andare peggio, l'evento precedente, il GP d'Olanda, non esiste neanche in formato highlight e sembra che su Youtube non si trovino nemmeno video di singoli episodi, tanto da farmi venire il dubbio che a Zandvoort ci fosse una copertura televisiva. A proposito, visto che dare un contesto non fa mai male, parliamo un attimo del GP d'Olanda. Siamo in uno dei gran premi saltati da Niki Lauda durante il periodo del suo grave infortunio e sembra che Carlos Reutemann sia sul punto di passare in Ferrari, ma per il momento rimane in Brabham. La Rossa schiera quindi una sola monoposto, guidata da Clay Regazzoni che secondo fonti scritte sembra esserci di recente fratturato una costola giocando a tennis: MONTOYA VIBES!

La pole position olandese è andata a Ronnie Peterson, che sembra avere leaderato i primissimi giri di gara inseguito da John Watson e James Hunt. Il pilota della McLaren l'ha spuntata superando prima l'uno e poi l'altro e anche Watson ha superato Peterson. Peterson sembra avere perso altre posizioni in corso d'opera prima di ritirarsi per un guasto al motore, mentre sembra esserci stato un duello Hunt vs Watson per la prima posizione e anche un contatto tra di loro. Siccome nei mid-70s i fan sono very uominy, dubito fortemente che ci siano state le polemiche tra tifoserie che ci sarebbero al giorno d'oggi in simili circostanze. Ad ogni modo Hunt ha conservato indenne la prima posizione, mentre Watson sembra avere riportato danni alla vettura, tuttavia slegati dal problema tecnico che poi ne ha costato il ritiro. Al secondo posto si è portato Clay Regazzoni, mentre il podio è stato chiuso da Mario Andretti su Lotus. A completare la zona punti sono stati Tom Pryce, Jody Scheckter e Vittorio Brambilla.

A questo punto veniamo agli eventi accaduti nel gran premio di casa proprio di Brambilla. A Monza è tornato Lauda e la Ferrari ha schierato tre monoposto guidate da Lauda, Regazzoni e Reutemann, con quest'ultimo destinato a prendere definitivamente il posto di Regazzoni nel 1977, immagino con poca soddisfazione delle fangirl di Regazzoni dell'epoca... perché mi rifiuto di credere che non esistessero le fangirl di Regazzoni! Però fangirl di Regazzoni per cortesia levatevi, che dobbiamo acclamare l'autore della pole position: Jacques Laffite su una meravigliosa e tamarra Ligier. Si tratta della prima pole della storia del glorioso e tamarro team, ma purtroppo in partenza Laffite viene scavalcato dalla Tyrrell di Jody Scheckter e nel corso di pochi giri si ritrova anche dietro alla March di Ronnie Peterson e alla Tyrrell di Patrick Depailler. Chiudono al momento la top-6 due Ferrari, quelle di Regazzoni e Reutemann, mentre Lauda autore di una partenza non proprio cristallina è scivolato più indietro di diverse posizioni (partiva quinto).

Il suo avversario diretto per il titolo non se la passa molto meglio: Hunt va infatti a sbattere nella prima parte di gara e dopo il ritiro sembra volere attraversare la pista in modo random per allontanarsi. Trattenuto da un commissario che gli indica da che parte deve andare, reagisce in modo più civile e sensato di come avrebbe fatto in Canada 1977 e si allontana verso la direzione indicata. Nel frattempo Lauda sta iniziando a rimontare posizioni e lo troviamo anche davanti a Reutemann, ma davanti ci sono duellihhhh e sorpassihhhh per la leadership e per le prime posizioni, quindi oserei dire che è doveroso concentrarsi su questo. Prima sono ci sono Scheckter e Peterson a contendersi la prima posizione, poi c'è il pilota svedese che passa in testa. Scheckter da parte sua è in difficoltà, lo supera anche Depailler e poi Regazzoni, che ha già superato Laffite. Scheckter lo ritroviamo a lottare per il quarto posto proprio con il pilota della Ligier. Inizialmente la spunta Scheckter, poi nella parte finale di gara perde posizioni.

Entrambe le Tyrrell in realtà perdono posizioni nella parte finale della gara, tanto che, mentre Peterson è stabilmente in testa e ci resterà fino alla bandiera a scacchi, Regazzoni si installa in seconda posizione, risultato che anche lui porterà a casa, mentre Laffite risale al terzo posto. Scheckter e Depailler vengono relegati quinto e sesto, mentre Lauda risale al quarto posto: niente male come ritorno. A questo punto della stagione sono ancora in corso d'opera le polemiche per le faccende che hanno portato a squalifiche in precedenza nella stagione, tra cui la questione di cui vi ho raccontato ieri, e mancano ancora tre gran premi a fine campionato: l'ultimo sarà quello storico del Giappone. Prima, però, ci sono Canada e Stati Uniti/ Watkins Glen, gare che verranno entrambe vinte da James Hunt. Mi sono detta: chissà se di questi gran premi si trova qualcosa su Youtube. Guess what? Quello del Canada sembra un "gran premio fantasma"!

In realtà ho trovato un video che nel titolo riporta che si tratta del Canada 1976, ma è in realtà Canada 1977. Quindi accontentiamoci solo di fonti scritte: le fonti scritte narrano di come Peterson sia stato in testa alla gara di Mosport nei suoi primi giri, ma poi gli siano succeduti a causa di problemi tecnici sulla sua vettura Hunt e Depailler. I due sembrano essersi inseguiti da vicino, fintanto che Depailler non ha dovuto rallentare stordito da gas di scarico che entravano nell'abitacolo, riuscendo comunque ad arrivare secondo. Mario Andretti ha completato il podio, seguito da Jody Scheckter, Jochen Mass e Clay Regazzoni. Niki Lauda, che per un tratto di gara è stato in zona punti, chiude soltanto ottavo a causa di un problema tecnico che l'ha rallentato. O almeno questo è quanto ci viene riferito al giorno d'oggi, perché ribadisco che sembrano non esserci review neanche brevi di questo gran premio, mentre invece esiste un highlight per Watkins Glen.

Il video peraltro inizia con un'inquadratura di Emerson Fittipaldi che indossa una cuffia a righe nel box della Copersucar, poi con una di Harald Ertl riconoscibile da baffi e barba. Nel video si vedono alcune scene tipo la partenza, dopo la quale Jody Scheckter e James Hunt sembrano lottare per la prima posizione, poi quello che rimane della vettura di Jacky Icks dopo un violento incidente a seguito del quale sembrano essere entrati in pista anche dei mezzi di soccorso durante la gara. In gara sembra che Niki Lauda si sia avvicinato al duo di testa, ma che poi sia stato costretto a rallentare e a lasciarli andare via. Hunt non ha lasciato andare via Scheckter e, anzi, è riuscito a superarlo a gara inoltrata. Il ferrarista ha chiuso terzo, dopo essere stato inseguito da Jacques Laffite prima del ritiro del pilota della Ligier. Il quarto posto è andato a Jochen Mass, mentre Hans-Joachim Stuck e John Watson hanno completato la zona punti. La Ferrari ha ufficialmente vinto il mondiale costruttori, nonostante Regazzoni fuori dalla zona punti, solo settimo.

PS. Non so se sia vero o meno, ma il weekend di Watkins Glen sembra essere uno dei più freddi della storia della Formula 1 e che sia nevicato la notte prima della gara.

mercoledì 27 aprile 2022

Ripartenza illegale, anzi no, anzi sì // GP Gran Bretagna 1976

Che cosa ne dite per la giornata di oggi di parlare di eventi controversi vintage? A me sembra un'ottima idea, anche se a Youtube no: sembra non esista quasi nulla di questa gara, se non video di pochi secondi, uno dei quali immortala una gloriosa partenza con un incidente tra le Ferrari al via anche se i Leclettel sarebbero nati solo moltissimi anni dopo. È il 1976, c'è stato da poco il GP di Francia in cui Harald Ertl è partito senza essersi qualificato e senza diventare famoso tanto quanto Hans Heyer ed è la volta del GP di Gran Bretagna a Brands Hatch. Uno dei championship contenders è l'idolo dei fan locali e probabilmente anche delle fan locali, ma a James Hunt tocca di accontentarsi della seconda casella della griglia accanto al poleman Niki Lauda: Launt vibes. <3

Si parte: il pilota della Ferrari parte bene, quello della McLaren un po' meno. Intanto arriva Clay Regazzoni like a boss, sembra dimenticarsi che laddove ci sono altre vetture non è che si possa passare così tanto agevolmente e cozza contro il compagno di squadra. Non è il modo migliore per iniziare una gara, ma dopotutto le sventure rendono una ship ancora più adorabile: Laudazzoni vibes. <3 Attenzione però che l'incidente non finisce lì, viene coinvolta anche altra gente e uno dei piloti coinvolti è Hunt che danneggia lievemente la vettura. Poi arriva anche Jacques Laffite, che va a sbattere contro la vettura di Regazzoni. L'unico che sembra essersela cavata senza problemi è Lauda, ancora in testa like a boss. Le vetture di Hunt, Regazzoni e Laffite sono a vario titolo incidentate e sarebbero tutti destinati al ritiro, se non fosse per la bandiera rossa.

Adesso ci addentriamo in una situazione decisamente più complessa, perché in caso di bandiera rossa per incidente al via c'è un restart da distanza originaria, ma non è ben chiaro se sia possibile 1) ripartire con la vettura di riserva per i piloti come Regazzoni e Laffite, 2) ripartire con la vettura di prima in caso di piloti incidentati e rientrati in pitlane, come nel caso di Hunt. La direzione di gara decide di no e che solo i piloti che hanno completato il primo giro di gara possono prendere il restart e che quindi Regazzoni, Laffite e Hunt sono esclusi. Il pubblico però inizia a fischiare, perché sono tutti lì per vedere il loro Yd0l0!!11!!!11!! e sono abbastanza indispettiti dal fatto che Hunt debba essere considerato ritirato dalla gara. Ma guess what, avviene una situazione da Brasile 1988 in anticipo di dodici anni, ovvero l'Yd0l0 del pubblico viene mandato in pista in condizioni di presunta illegalità.

La situazione è più complessa di quanto potrebbe sembrare. Da un lato anche Regazzoni e Laffite vengono mandati in pista, loro con le vetture di riserva. I due verranno in seguito squalificati, ma non cambierà molto in quanto si ritirano entrambi nel corso della gara. La vicenda di Hunt è un po' più complessa, per la questione di cosa si intenda completare il primo giro... perché di fatto se un pilota ha un incidente al via e raggiunge i box in teoria ha completato il primo giro e in teoria dovrebbe essere autorizzato a ripartire. Però dovrebbe ripartire dalla pitlane e non dalla casella della griglia originaria. Hunt invece viene mandato proprio sulla casella della griglia dalla quale è partito poco prima, giusto perché non solo si voleva mandare in pista l'Yd0l0 del pubblico, ma perché nel frattempo non complicarsi anche la vita più del dovuto originando delle polemiche random?

Sembra che in gara Hunt rimanga a lungo in seconda posizione alle spalle di Lauda, superandolo soltanto nelle fasi conclusive dopo che il ferrarista inizia ad avere problemi con la propria monoposto. Hunt quindi vince davanti al proprio pubblico e in linea teorica si avvicina a Lauda in classifica, ma la realtà dei fatti è un po' diversa, perché la Ferrari insieme ad altri team espone un reclamo contro la McLaren per la faccenda della partenza, sostenendo che Hunt si è macchiato del misfatto di "partenza illegale" per la faccenda della seconda partenza. In caso di sua squalifica, la gara sarebbe vinta da Lauda, con Scheckter, Watson, Pryce, Jones e Fittipaldi a completare la zona punti. Tra i team che fanno reclamo ci sono anche la Tyrrell che spera nel secondo posto di Scheckter e la Copersucar che spera in un punto per Fittipaldi.

La vittoria di Hunt viene inizialmente confermata, ma la faccenda va per le lunghe passando per il tribunale. Siamo in una di quelle situazioni in cui, se negli anni '70 esistessero i social network e i fanboy di oggi invece di gente che commenta la gara al bar il giorno stesso e poi se ne dimentica fino al successivo evento, ci sarebbero grandi quantità di risse virtuali, con tifosi Ferrari e tifosi McLaren che si insultano per i mesi a venire. O quantomeno fino alla gara seguente, in quanto polemizzare tra tifosi dopo il GP di Germania nel quale Lauda va a fuoco mi sembrerebbe un po' troppo anche per un fanbase trash come quello odierno. Al Nurburgring Hunt vince davanti a Scheckter e Mass, dopo essere stato leader dall'inizio alla fine, per il momento viene considerata la sua terza vittoria consecutiva, dato che risulta avere vinto a Brands Hatch.

La faccenda del GP di Gran Bretagna termina ufficialmente verso la fine di settembre, ovvero di fatto dopo che Lauda è già anche tornato in pista al GP d'Italia. A questo punto per decisione del tribunale Hunt viene ufficialmente squalificato dal suo gran premio di casa, con la vittoria che viene attribuita a Lauda (e la Copersucar che riesce a ottenere il tanto agognato punto), quando ormai mancano solo i due eventi nord-americani del Canada e degli Stati Uniti e l'ultimo finale del Giappone. Queste, però, sono altre storie, che vi racconterò in altre occasioni. Anzi, per essere più precisa del GP d'Italia e del ritorno di Lauda ve ne racconterò in un'altra occasione (magari domani), del gran finale in Giappone ve ne ho già parlato qualche mese fa. Non mi resta quindi altro da fare, per il momento, se non salutarvi e darvi appuntamento al prossimo "viaggio nel tempo".



martedì 26 aprile 2022

I diseredati vedono la luce // GP San Marino 1990

In questa giornata parliamo di kriminalihhhh che tornano sul luogo del delitto e di nonne che fanno la sfoglia invocando il nome di Pierluigi Martini. Il pilota della Minardi rimane sventuratamente infortunato nelle qualifiche dove peraltro ha ottenuto nientemeno che il decimo tempo ed è destinato a non andare in griglia. Nel frattempo Ayrton Senna e Alain Prost corrono per squadre diverse e, dopo i fatti del 1989 di cui vi ho parlato già qualche giorno fa, non fanno più accordi pregara allo scopo di rendere polemici sorpassi che senza accordi non lo sarebbero stati. Le loro fungirl non devono comunque essere soddisfatte della situazione e le loro speranze di vederli pomiciare come se fosse già il GP d'Australia 1993 non vanno in porto. La McLaren nel frattempo sembra svettare nelle qualifiche e si delinea una griglia di partenza così composta:

Senna - Berger
Patrese - Boutsen
Mansell - Prost
Alesi - Piquet
Nannini - Warwick
Donnelly - Gugelmin
Bernard - Modena
Suzuki - Alliot
De Cesaris - Capelli
Nakajima - Larini
Pirro - Grouillard
Foitek - Moreno
Lehto - Barilla

Mentre nelle retrovie la Eurobrun di Roberto Moreno non riesce neanche a prendere la partenza, davanti Gerhard Berger si invola in prima posizione davanti al compagno di squadra, ma Senna non ci sta e lo passa dopo poche curve. Berger si vede anche superare da una Williams, quella di Thierry Boutsen, mentre Riccardo Patrese si piazza al quarto posto. Senna, Boutsen, Berger, Patrese, McLaren, Williams, McLaren Williams. Nel frattempo c'è una collisione tra la Leyton House di Ivan Capelli e la Tyrrell di Satoru Nakajima e i due ci salutano subito. La gara è iniziata in maniera alquanto movimentata, ma un colpo di scena ben più sorprendente ci aspetta di lì a un paio di giri: vediamo infatti Senna andare a parcheggiare nella sabbia, causa una ruota non ben fissata. E questo è niente, perché il lato più pittoresco è che dal nulla adesso c'è Boutsen in testa al gran premio!

Boutsen, Berger, Patrese, seguiti da due vetture rosse, purtroppo nessuna Dallara (Emanuele Pirro è anche già uscito per un testacoda), ma solo le Ferrari di Nigel Mansell e Alain Prost, che si tengono dietro la Tyrrell di Jean Alesi e la Benetton di Alessandro Nannini, con l'italiano destinato a sopravanzare il francese star di Phoenix. La gara sembra stabilizzarsi e non succedono grandi cose per un terzo della sua percorrenza, il ritiro di Aguri Suzuki su Lola Larrousse non mi sembra tanto degno di nota. Peccato che negli stessi momenti si fermi anche Boutsen ai box e plot-twist, la sua gara finisce lì, dopo essere stato in testa in tutta la sua prima parte. Prende quindi il comando Berger, che vorrei ricordarvi è quasi andato a fuoco un anno prima in quella famosa gara in cui i Prosenna litigavano tra di loro per la faccenda del sorpasso al restart. Sembra improvvisamente una gara moooolto da diseredati.

Prost deve effettuare un pitstop, Mansell invece si avvicina a Patrese e lo supera portandosi secondo. Vari piloti si ritirano più o meno nell'anonimato e perdiamo per strada Mauricio Gugelmin (Leyton House), Andrea De Cesaris (Dallara), Stefano Modena (Brabham), Gregor Foitek (Onyx) e mi metto avanti con i lavori annunciando anche il futuro ritiro di Olivier Grouillard (Osella) ed Eric Bernard (Lola Larrousse) giusto per non doverlo fare più tardi e fuori contesto. Mansell da parte sua si avvicina progressivamente a Berger, perché a lui non interessa che sia una gara per diseredati, Mansell è Mansell e si comporta come tale. Infatti si porta negli scarichi di Berger e quando finalmente può lanciare l'attacco decisivo parte in una grande sbinnata. Gira su se stesso e si rimette in carreggiata così come se niente fosse. Non ha recuperato posizioni ma neanche perse. Mansell è uno degli idoli di Vettel. Chissà come mai...

Berger potrebbe vedersela brutta visto chi si ritrova dietro, ma il motore della vettura di Mansell decide che per oggi ne ha abbastanza e chiede al pilota di portare a letto la vettura. Berger, Patrese e Nannini sono i piloti della top-3 a questo punto con Prost che si fa sempre più vicino a Nannini. Berger si sente diseredato al punto da puntare alla vittoria, ma c'è chi gli si avvicina. Quel qualcuno è Patrese e Berger pensa "who kers, non è diseredato abbastanza per vincere questo gran premio". Invece Patrese, dall'alto dei fischi ricevuti su questa pista nel 1983 dai tifosi di Patrick Tambay, è forse il più diseredato di tutti. Quello che accadrà si delinea piuttosto chiaro: è più veloce, le sue gomme sono più performanti, ogni tanto è intoppato dai doppiaggi, ma non molla. Poi supera Berger ed è lui il nuovo leader. Hater imolesi, avete qualcosa da dire?

È la giornata degli happy ending, ma chiaramente c'è un solo pilota che si porta a casa l'happy ending. Tocca a Patrese, mentre Berger si deve accontentare della seconda piazza un po' come succede quando Senna è in pista. Nannini si procaccia il gradino più basso del podio tenendosi dietro Prost. La quinta piazza va all'altra Benetton, guidata dall'ex campione del mondo Nelson Piquet, che precede Jean Alesi ultimo pilota a punti. Seguono le Lotus di Derek Warwick e Martin Donnelly (in precedenza molto vicini tra loro durante i doppiaggi di Berger e Patrese) e le Ligier di Philippe Alliot e Nicola Larini, con a seguire la Minardi di Paolo Barilla e la Onyx di J.J.Lehto. Si chiude così il terzo evento della stagione 1990. Quello successivo è Montecarlo, che anni prima è stata proprio la sede della prima vittoria di Patrese.


lunedì 25 aprile 2022

Commento al Gran Premio del Made in Italy e Emilia Romagna 2022

Immaginate che sia un normale weekend di gara... e infatti ve lo immaginate, perché non lo è. La Formula 1 arriva in Europa, ci arriva passando per Imola, ci arriva con la diretta TV8, che non è una cosa così scontata, ma ci arriva con formato Sprint, che è anche un po' cambiato rispetto all'anno scorso. Nello specifico la pole position viene ufficialmente assegnata a chi parte dalla pole position nella sprint, come se quella del sabato e quella della domenica fossero una gara a puntate, poi ci sono punti per i primi otto distribuiti secondo un formato che non ho imparato a memoria, anche perché ci sono state anche variazioni di punteggi per gare redflaggate prima del tempo e ricordare i punteggi di tutto è troppo. La Sprint prevede una sessione di qualifiche al venerdì pomeriggio, per spingere le persone a guardare la Formula 1 anche di venerdì... e c'è perfino la diretta TV8. Poi magari ci sono persone che alle 17.00 del venerdì pomeriggio sono in ufficio e stanno bollettando un carico di cessi, ma who kers, l'obbligo dei fan della Formula 1 è o lavorare nel settore del motorsport oppure non avere un'occupazione! Tra parentesi no, non ero alle prese con i documenti di un carico di cessi alle 17.00 di venerdì, l'ho scritto per questioni sceniche. Il carico di sanitari da toilette c'era effettivamente, ma varie ore prima.
L'orario dei cessi è stato quello in cui dovevano, più o meno, iniziare le prove libere. Alla fine ci sono state le prove libere, in condizioni meteo abbastanza impietose, perché negli ultimi tre mesi sarà piovuto mezza volta e quella mezza volta doveva essere proprio in SoVrApPoSiZiOn3 con il weekend del gran premio. Le Ferrari dei Leclainz hanno fatto 1/2 come se avessero il mondiale già in tasca, Verstappino era terzo nella speranza di sfilare il mondiale dalle loro tasche esattamente come qualche giorno fa a Viareggio qualcuno ha sfilato un prezioso orologio dello sponsor Richard Mille dal polso di Leclerc, mentre in perfetto clima da Balls Suckers è arrivato Kmag a procacciarsi la quarta piazza davanti al principesco compagno di squadra. Sessione di prove libere con risultato pittoresco: fatta, altro che le challenge dei Leclainz.
"Carlito...?"
"Sì, dimmi."
"Secondo te perché l'Autrice(C) ci sta citando a caso così da un momento all'altro menzionando le nostre challenge?"
"Perché siamo fighi, io soprattutto, dato che ho appena rinnovato e posso continuare a vestirmi di rosso come faceva un tempo il mio Yd0l0!!111!!11!!11!! FeRnY My LoV3!!111!!!11!!!1"
"Aiutohhhh. Lo stiamo perdendo, un po' come se fosse già la Q2 e stesse andando a muro."
"Perché dobbiamo metterci avanti con i lavori? Non è neanche ancora iniziata la Q1, sai quante partite di briscola possiamo fare prima che arrivi quel momento?"
"Non sono sicuro che io e te sappiamo giocare a briscola."
"Eh, in effetti non ne sono sicuro nemmeno io, tutto ciò che sappiamo fare è apparire fighi perché indossiamo delle tute rosse. E faremo sicuramente doppietta, il mondo ne è convinto."
"Il mondo dovrebbe iniziare a tacere, perché fare doppietta mentre si è freneticamente impegnati a grattarsi le parti intime è un po' complicato. Adesso comunque si stanno facendo le 17.00 ovvero l'ora del tè, quindi possiamo iniziare con i fuochi d'artificio. Che entri Albon."
"Alboff."
Il posteriore della sua vettura ha iniziato a spargere fiamme e detriti, insomma, un'eruzione vulcanica, pare gli sia scoppiata anche una gomma in corso d'opera e la sessione è stata redflaggata. Pare fosse ancora leggermente bagnato al momento ma che la pista andasse asciugandosi e quando effettivamente si è tornati a girare si girava con le slick. Voci di corridoio narravano la presenza di Rosberg con Sky Sport UK e di conseguenza in Mercedes erano talmente impegnati a grattarsi che sono passati in Q2 praticamente in extremis, in una sessione in cui non sono accadute altre cose particolarmente strane, se non un mezzo testacoda di Latifi. Anzi, volevo dire, una sessione in cui non sono accadute cose particolarmente strane e tra quelle più normali c'è stato un testacoda di Latifi.

Tsunoda
Gasly
Latifi
Ocon
Albon

Superata la Q1 con pochi intoppi per i piloti di prima fascia, si è andati in Q2 dove ugualmente sembrava una sessione destinata a proseguire tranquillamente senza intoppi per i top-driver. Poi uno di loro è finito fuori. Era quello che pensava con insistenza al suo Yd0l0!!111!!!11!!
"Carlito, te l'avevo detto di imparare a giocare a briscola, invece di andare a sbattere."
"Cosa vuoi, Predestinato?"
"Voglio farti notare che la Predestinazione(C) è qualcosa per pochi eletti. Non ci si può schiantare così in qualifica. Bisogna aspettare di farlo nel proprio gran premio di casa e rigorosamente subito dopo avere fatto segnare la pole."
"Non parlare del tuo gran premio di casa, altrimenti finirai per triggerare tutti i fan dei circuiti cittadini americani con porti finti."
"E tu non parlarmi di circuiti cittadini americani, che non saprei nemmeno trovare gli States su una cartina geografica."
"Ahahahah, nemmeno io. Dopotutto noi siamo dei fighi che si vestono di rosso, non gente comune che in passato andava a scuola come Crazy Frog."
Nel frattempo si è sentito un "cra, cra, cra" micidiale. La bandiera rossa portata da Carlito ha fatto sì che si andasse per le lunghe e tornasse la pioggia, sabotando la qualifica di diversi piloti, destinati a uscire di scena per l'impossibilità di migliorarsi. Nessuno di quei piloti era Vettel, il che prova che al suo posto guidasse la rana. Tra i piloti usciti di scena tre erano strettamente collegati a lui, però: c'erano il suo compagno di squadra, il suo fanboy e perfino il Gangster Rapper. In pratica senza fare niente è riuscito a trollare tutti.

Russell
Schumacher
Hamilton
Zhou
Stroll

Quando è iniziata la Q3 erano le 18.00 passate e il momento in cui si sono sollevate sicuramente numerose imprecazioni da parte di Guntahhhh Steinahhhh deve essere venuto a sovrapporsihhhh più o meno con quello in cui imprecavo perché il mio aiutante sembrava non arrivare mai (la puntualità non è esattamente il suo forte, è arrivato a lavorare con un'ora e mezza di ritardo): Kmag infatti è andato a farsi un giro nella sabbia e a imprimere una vaga pennellata di muretto. Nonostante sia riuscito a ripartire la sessione è stata nuovamente redflaggata. In quei frangenti al lavoro è entrato il penultimo autista della giornata ed è andata relativamente bene, aveva soltanto due spedizioni di traffico nazionale. Nel frattempo ho letto che era stato fissato l'orario in cui far ripartire la Q3 e deve essere stato mentre era in corso la Q3 che è entrato l'ultimo autista della giornata, con il carico che, a livello di documenti, oserei definire il peggiore della giornata. Di solito va bene perché sono poche spedizioni, in SoVrApPoSiZiOn3 con le qualifiche invece è entrata un'infinità di merce. Per un po' non ho potuto controllare gli update, poi sono finalmente tornata su Twitter a vedere se le qualifiche fossero finite oppure se ci fossero state ulteriori bandiere rosse. Ho scoperto che entrambe le cose erano vere, perché Bo77as è andato a piantare i suoi canini da vampiro famelico contro un muro facendo sì che fosse redflaggata nuovamente la sessione, mentre solo in finale anche Norris è andato fuori dopo essere andato in seconda fila. Nel frattempo Verstappino aveva ottenuto la pole position, ma Verstappino levati perché non tutti gli eroi guidano per i top-team e Kmag si è fatto succhiare le pa**e da mezzo schieramento qualificandosi in hulkenbergesima posizione.

Verstappen
Leclerc
Norris
Magnussen
Alonso
Ricciardo
Perez
Bottas
Vettel
Sainz

Immagino che il Vanz non sia stato molto soddisfatto dal fatto che non ci sia stata una pole position predestinata, ma si sarà sicuramente consolato con il fatto che, su nove piloti presenti in pista, la rana che guidava al posto di Vettel ha ottenuto l'ultimo tempo disponibile. Se Vettel avesse anche l'accortezza di ritirarsi dalle competizioni, sono certa che il Vanz si sentirebbe ancora più sollevato.
Poi finalmente si è fatta sera, con Radio International che frattanto essendo una radio emiliana a ogni notiziario aveva parlato di Formula 1 e degli avvenimenti di Imola, in solito rigoroso ritardo (alle 19.00 o quasi dava le qualifiche in corso, quando in realtà erano già finite). Mi sono detta "magari stasera parlano del gran premio anche al telegiornale". Avevo ragione, ne hanno parlato nel finale del TG1 delle 20.00, ma i tempi dei servizi approfonditi sembrano finiti. Questo è stato un servizio Ferrari-centrico in piena regola, si è parlato di Verstappino in pole solo in funzione di Leclerc che era secondo, dopo avere menzionato l'incidente di Sainz e la passione del pubblico per la Ferrari. Poi si è passati a parlare della storia della Ferrari a Imola in maniera decontestualizzata tipo lista della spesa di eventi. Verificando ho notato che hanno velatamente citato in modo vago tutte le vittorie della Ferrari a Imola con la sola esclusione di quella di Tambay. Ciò suscita in me innumerevoli domande, nessuna delle quali propriamente nuova, ovvero come sia possibile che Tambay fosse ai tempi l'idolo della tifoseria ferrarista e in seguito sia stato totalmente dimenticato da tutto e da tutti.
La tifoseria ferrarista, comunque, al giorno d'oggi sembra più concentrata su altre cose, tipo stare in tribuna a urlare, cantare, acclamare i Leclainz e fare una confusione tale da fare impallidire perfino il pubblico del GP del Brasile, al cospetto di Felipe Massa nel 2008. A proposito, il Gufo di Interlagos in questione sabato prima della sprint gironzolava nei pressi di Domenicali, forse chiedendogli "ti ricordi di quando in Ferrari c'eravamo noi e reggevamo il piedistallo del Divino?"
Carlito sarà sicuramente passato di lì per caso e ha sicuramente iniziato a sentirsi un po' predestinato anche lui, anzi soprattutto lui, che diversamente dal suo compagno di challenge ha un Yd0l0.
"Carlito, tutto bene? Ti vedo un po' su di giri, un po' come sarei io se stessi per superare Verstappino allo start."
"Infatti sono su di giri. Prevedo di venire a completare le prime due file con te e i Redbull Bros. Per fare questo dovrò superare varie vetture tra cui quella del mio Yd0l0. E poi Dani-Smile. E poi anche Trollando."
"Norrisainz is not real."
"Invece come ship è vera. Trollando è per me come un fratellino che va ancora alla scuola materna e che quando stai facendo i compiti ti viene a disturbare perché vuole che tu vada a vedere Peppa Pig insieme a lui."
"Sì, ti capisco, i fratelli minori che ti distolgono dallo studio per convocarti a vedere Peppa Pig sono da amare e rispettare, quindi Norrisainz is real."
Con questo stato d'animo i due si sono avviati verso la sprint, che assegna punti ai primi otto classificati in formato 8/ 7/ 6/ 5/ 4/ 3/ 2/ 1. Leclerc ha effettivamente bruciato Verstappino allo start, per poi esserne superato verso fine gara. I Peresainz si sono portati in terza e quarta posizione, con l'avvicendamento dei Norrisainz avvenuto verso la fine. Le McLaren si sono accontentate della terza fila, il tutto mentre uno scatenato Bo77as che aveva già superato Alonso superava anche Kmag. Il Piccolo Principe nel frattempo faceva top-ten, avendo superato in corso d'opera il suo Yd0l0, proprio quando non c'erano punti. Vettel da parte sua dopo avere conservato la decima piazza abbastanza a lungo mentre la rana guidava al posto suo, verso la fine ha perso un altro paio di posizioni, finendo per mostrare il posteriore al suo best friend forever, che ha accolto la novità con ben poca soddisfazione.
"Che cosa ci fai qui, Crazy Frog? Dovresti starmi dietro e arrivare in seconda posizione invece di stare in testa alla gara."
"Non so cosa ti sei fumato, Prosciuttello, ma ti informo che ci sono almeno dodici piloti davanti a me, altro che in testa alla gara..."
"Tutto ciò è inaccettabile."
"Il fatto che domani partiremo uno accanto all'altro non ti rende soddisfatto? Mi basta sporgermi un po' per tirarti le treccine. *-* Aaaawwww, mi sento un po' come se fossi a Monza con la Toro Rosso a vincere ex-equo con il Pokemon. Pokemon che non è neanche stato citato dall'Autrice(C) nonostante il suo incidente al via con Zhou che è stato costretto al ritiro e a guardare le vetture accodarsi dietro la safety car affilandosi i canini da aspirante vampiro famelico."
"Perché sei così logorroico? Hai altro da dire?"
"Sì, solo una cosa: cra, cra, cra."
Nel frattempo i primi tre vedevano il traguardo e un finto-podio con interviste finali di Naomi Schiff, ex pilota della W Series che conta più nazionalità di Nico Rosberg. Ecco, a proposito di Britney Bitch, la sua presenza sul posto continuava ad avere il suo influsso. Lo immagino a quel punto a contemplare la griglia di partenza della domenica, chiedendosi chi sarebbe stato così abile da grattarsi al punto tale da uscirne vincitore:

Verstappen - Leclerc
Perez - Sainz
Norris - Ricciardo
Bottas - Magnussen
Alonso - Schumacher
Russell - Tsunoda
Vettel - Hamilton
Stroll - Ocon
Gasly - Albon
Latifi - Zhou

A quel punto ho iniziato a chiedermi in che modo il telegiornale avrebbe parlato della sprint qualifying e del gran premio imminente. È stata una serata ricca di soddisfazioni perché mentre i miei genitori aspettavano di vedere il meteo regionale ho visto il finale del TG3 Emilia Romagna dove c'è stato un servizio sulla sprint qualifying presentato da nientemeno che Gianfranco Mazzoni! Diversamente dal successivo servizio del TG1 ha anche spiegato gli avvenimenti della gara invece della storyline "ci sono centinaia di tifosi della Ferrari a cui un evento motoristico fa da contorno". Il momento motorsport friendly del TG1 è stato tuttavia quando parlando di un'asta di figurine Panini dei calciatori è stato riferito che in quell'asta ci sono figurine anche di altri sportivi e che il record di prezzo di partenza è la modica cifra di 5000 euro per una figurina di Ayrton Senna in tuta della McLaren (o meglio, non hanno specificato tuta della McLaren, ma si vedeva dall'immagine - dal taglio di capelli doveva essere dopo il 1990) che sinceramente come foto non mi sembrava avere nulla di eccezionalmente raro.
Domenica a pranzo ho visto di nuovo il TG1 con di nuovo un servizio sulla bolgia dei tifosi della Rossa, il che contribuiva a far espandere l'aura gufica. C'è voluta molta pazienza perché si facessero le 15.00 e molta pazienza quando ho sentito commentare che i Redbull Bros e il Predestinatohhhh potevano lottare per la vittoria. Non è facile essere Sainz e non essere mai preso in considerazione. Poi gli è andata abbastanza male, ma in ogni caso non deve essere facile gestire questa faccenda del "nuovo Barrichello", specie quando non arriva mai un manifestante a far entrare la safety car che ti conduce a caso verso una vittoria epica destinata ad essere ricordata perfino da gente che nascerà di lì a cinque o dieci anni.
La pista andava asciugandosi dopo uno scroscio d'acqua e il lato Verstappen/ Perez/ Norris doveva essere più asciutto. Sono partiti bene, dall'altra parte non troppo. Leclerc si è fatto trollare, Sainz l'ha preso in quel posto in senso letterale, Dani-Smile gliel'ha messo in quel posto, intanto Russell superava gente a caso con tutte le sue -L al grido di "Gangster Rapper sei un V3KkYaCçY0 come Vettel e devi tornartene a casa, largohhhh ai giovanihhhh che piacciono alla generazione Z." Vettel avrà sicuramente pensato che la generazione Z sia tale perché il loro intelletto è paragonabile alle prestazioni in pista dell'ultimo pilota in ordine alfabetico della storia della Formula 1, ovvero Zunino, perché se c'è un nerd che sa chi fosse Zunino allora deve essere per forza Vettel.
Intanto si consumava il *drama*, quello bello: El Plan era alle prese con il figlio del suo ex compagno di scorribande imolesi e non è finita bene. Il Piccolo Principe ha fatto una sbinnata tipo il suo Yd0l0 e si è ritrovato ultimo come un Latifi qualsiasi, mentre Alonso ha proseguito. Dietro la safety car per l'incidente del suo fanboy sembrava tutto okay, poi una delle pance della sua vettura si è disintegrata e delplanizzata costringendolo al ritiro: non c'erano più spagnoli in pista, quindi in linea teorica avrebbe potuto vincere Valentino Rossi stando in piedi sul divano.
Leclerc ha superato Norris strappandogli di mano il biberon e i Vanzené si sono augurati che quel biberon lo andasse a sbattere in testa a Checo, ma niente da fare, nel primo stint sulle intermedie non c'era verso. Poi, quando gente random è passata alle slick senza finire in aquaplaning anche davanti sono andati ai box per passare alle slick.
"Lo vedi, Carlito, che sono figo e ce l'ho più enormehhhh e più duro di te?" ha esclamato un certo Predestinatohhhh prendendo fuori il righello per misurarselo. "Ho overcuttato Checo!"
Perez l'ha superato stando in bilico su due ruote e agitando il sombrero in segno di saluto, costringendolo a meditare vendetta. Nel frattempo un po' di gente aveva superato prima e undercuttato poi il povero Kmag, che era solo e dimenticato e non poteva litigare con nessuno. Quando Tsunoda è arrivato agitandogli la katana a pochi centimetri dal posteriore, ha deciso di defilarsi senza fare caos, mentre in tutto ciò il Pokemon contemplava il retrotreno di Albon tenendosi dietro il Gangster Rapper che cercava di superarlo invano. La gara di Hamilton è stata molto bimbominchia-friendly, nel senso che i bimbiminchia l'hanno subito preso di mira dicendo che non sa guidare e che si imbottisce le mutande per sembrare dotato come Russell.
Il dibattito sulla dimensione dell'ala mobile ha turbato Leclerc che è passato al "piano D", che suona tipo "piano diamoci la zappa sui piedi da soli". La gara dei primi tre si è trasformata in un cambio gomme per fare il giro veloce alla fine. Leclerc ha anche visto Perez e si è lanciato su di lui. Una voce gli ha risposto, desolata: "guarda che io non sono Checo, sono il muro".
"Muro malefico, mi sei venuto addosso! Non lo sai che io sono un predestinato?"
"Io però rimango sempre un muro e Trollando si è ripreso il suo biberon."
"F*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck."
Una voce che non era quella del muro gli ha risposto:
"Cra, cra, cra."
"Crazy Frog, sei tu? Perché gracidi come una rana?"
"Non gracido come una rana, sono io stesso la rana. Quel V3KkYaCçY0 che sta al volante mi ha finalmente tirata fuori dal taschino della tuta per farmi guidare e i risultati li vedono tutti tranne il vanz, consolato per il tuo incidente solo dal fatto che Tsunoda mi stia superando."
Leclerc è rientrato ai box per cambiare ala e ne è uscito nono. Poi ha superato Magnussen. E Vettel. E Tsunoda stesso, che vorrei segnalarlo era nel pieno del suo gran premio di casa dato che abita a Imola. Si è portato sesto mentre Bo77as quinto aveva già le -L di Russell a portata di canini, il tutto mentre dietro di loro c'era il Piccolo Principe doppiato che si avvicinava, al termine di una gara in cui aveva girato per prati come il migliore dei RoGro. La bandiera a scacchi ne ha consolidato le posizioni. Peccato per l'occasione perduta, Bo77as davanti a Russell sarebbe stato troppo stylish, invece abbiamo dovuto accontentarci di vedere entrambe le Aston Martin a punti.

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Sergio Perez (Redbull), 3. Lando Norris (McLaren), 4. George Russell (Mercedes), 5. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 6. Charles Leclerc (Ferrari), 7. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 8. Sebastian Vettel (Aston Martin), 9. Kevin Magnussen (Haas), 10. Lance Stroll (Aston Martin), 11. Alex Albon (Williams), 12. Pierre Gasly (Alpha Tauri), 13. Lewis Hamilton (Mercedes), 14. Esteban Ocon (Alpine), 15. Guanyu Zhou (Alfa Romeo), 16. Nicholas Latifi (Williams), 17. Mick Schumacher (Haas), 18. Daniel Ricciardo (McLaren), Rit. Fernando Alonso (Alpine), Rit. Carlos Sainz (Ferrari).


sabato 23 aprile 2022

Quando la Royal Couple si tirava i piatti // GP San Marino 1989

Carissimi lettori, oggi non è il compleanno di nessuno, né nessuna ricorrenza (o per meglio dire, è sicuramente il compleanno di qualcuno, ma di nessuno che meriti un post), ma farò una cosa per me inusuale, ovvero recensire un evento motoristico di cui ricorre l'anniversario per il semplice fatto che si svolge un evento motoristico nella stessa location. Dato che Imola 2022 ha una sprint qualifying che prosegue nella gara, quindi di fatto una gara a rate, parliamo dei gloriosi giorni in cui le gare a rate erano quelle redflaggate in corso d'opera. Mi raccomando, mettete via tutti i piatti che avete in giro, che andiamo al 23 Aprile 1989, quando Imola ai tempi sede del GP di San Marino e non del Made in Italy e dell'Emilia Romagna, gran premio che faceva da contorno allo sport nazionale franco-brasiliano del lanciarsi addosso i piatti: Prosenna vibes. La gara l'ho trovata su Youtube commentata in italiano da Mario Poltronieri e Clay Regazzoni, cosa si può desiderare di più dalla vita?

Si parte con le McLaren di Ayrton Senna e Alain Prost in prima e seconda posizione e in quelle posizioni rimangono, seguiti dalle Ferrari e dalle Williams in ordine sparso, con Nigel Mansell, Riccardo Patrese, Gerhard Berger e Thierry Boutsen in questo ordine esatto. In settima posizione c'è una March Leyton House guidata da Ivan Capelli. La sua scoperta dei segreti del tracciato è tuttavia molto breve, esce di pista (a suo dire nella sua successiva intervista scivolando su una macchia d'olio) e va a sbattere al secondo giro. Non è neanche il primo dei ritirati, abbiamo già salutato le due Lola di Yannick Dalmas, neanche riuscito a prendere il via dai box, e Philippe Alliot. Frattanto la gara prosegue normalmente... almeno fino al quarto giro, quando Berger esce di pista al Tamburello, sbatte piuttosto velocemente e la sua monoposto prende fuoco improvvisamente: una scena tutt'altro che soft, nella quale svettano comunque almeno i soccorsi molto tempestivi.

La telecronaca vive questi momenti drammatici cercando informazioni sullo stato del malcapitato Berger. Arrivano notizie leggermente in contrasto le une con le altre, ma tutte sembrano concordare sul fatto che pur non essendo completamente illeso, il pilota della Ferrari è vivo e destinato a rimanere tale. Ezio Zermiani racconta anche alcuni retroscena, tra cui il fatto che un amico di Berger, una specie di assistente che lo accompagna a tutti i gran premi, stia litigando con gli addetti del centro medico per raggiungerlo, cosa che poi farà quando sarà Berger a chiedere ai medici di farlo entrare. Anche di Mansell viene detto che è stato visto litigare con gli addetti del centro medico. È presente anche il padre di Berger, che raggiunge il figlio prima che questo sia portato in ospedale con l'elicotteto. Nel frattempo viene comunicato che ha un probabile trauma cranico e ustioni non gravi.

A distanza di oltre tre quarti d'ora dalla prima partenza ecco che arriva il momento della seconda partenza, prima della quale per un'incomprensione con la direzione gara la Ligier effettua riparazioni non consentite sulla vettura di Olivier Grouillard, che poi verrà blackflaggato per essere ripartito dalla griglia, diversamente da quanto hanno fatto Thierry Boutsen e Alex Caffi dopo avere subito delle forature ed essere rientrati ai box a cambiare gomme ripartendo dalla pitlane. A proposito, durante il periodo in cui la gara era interrotta, Boutsen è stato intervistato da Zermiani che gli ha chiesto della dinamica dell'incidente di Berger, in quanto era il pilota che lo seguiva più da vicino. La notizia dovrebbe essere che ha visto staccarsi l'ala anteriore dalla Ferrari... ma devo comunque mettervi al corrente di una preziosissima informazione: Boutsen sa parlare in italiano. Ci sono sempre delle belle sorprese.

Adesso veniamo *davvero* alla partenza e parliamo dei Prosenna. I due hanno avuto una convivenza non troppo pacifica in McLaren nel 1988, con polemiche in occasione di specifici episodi controversi, che non sono mai sfociate nel caos che sta per accadere. I due infatti, per evitare potenziali incidenti, si sono accordati a proposito del fatto che chi esce dietro dalla prima curva non attaccherà l'altro per evitare casini, soluzione già apparentemente adottata nella stagione precedente in alcune occasioni, per intenderci, nei periodi in cui non c'erano particolari polemiche. Fare accordi pregara per evitare accadimenti controversi è in genere il modo migliore per rendere controversi accadimenti che senza accordi sarebbero stati di routine, quindi ovviamente non può finire bene: Prost parte meglio di Senna, secondo il loro accordo avrebbe diritto alla posizione, ma ecco che alla curva dopo Senna lo supera e si riprende la leadership.

Regazzoni osserva che tutto è filato liscio in questa seconda partenza ed effettivamente nessuno immagina che sia appena accaduto l'episodio che segnerà il punto di non ritorno tra i due McLaren Bros. Tra parentesi, la gara è diventata su tempi aggregati e Senna non si dimostra affatto genio del male. Aveva oltre due secondi di vantaggio su Prost, nella prima parte. Avrebbe potuto vincere standogli dietro ma avendo l'accortezza di stare entro un gap di circa due secondi. Comunque in ogni caso le McLaren fanno il vuoto, in un primo momento sono molto vicine, poi Senna allunga. Patrese nel frattempo è fisicamente terzo, seguito da Mansell che per tempi aggregati però gli è davanti. Non ha alcuna importanza, perché poi si ritirano entrambi per problemi tecnici e non sono neanche i soli ritirati. Abbiamo già perso Pierluigi Martini (Minardi) per un problema al motore e Stefano Modena (Brabham) per incidente. Si ritirerà poi Mauricio Gugelmin (March Leyton House) così come un suo illustre connazionale.

L'illustre connazionale in questione è Nelson Piquet, sulla cui motivazione in precedenza ci si è interrogati in telecronaca, come conseguenza a presunte critiche che la stampa rivolge a lui e ad altri piloti non più giovanissimi tipo Michele Alboreto (non qualificato in questa gara su Tyrrell)... insomma, certi piloti sono dei V3KkYaCçY che si devono ritirare, invece no, Piquet insiste a continuare a guidare una Lotus. La Lotus in questione invece dà segno di non volere essere guidata e Piquet è costretto al ritiro. Il suo compagno di squadra Satoru Nakajima invece è in pista fuori dal 90% della percorrenza a seguito di qualche problema tecnico. A un certo punto Poltronieri osserva anche come "il 50% delle unità partite in questa gara si è dovuto fermare", ma ci saranno in seguito lo stop di Martin Brundle (Brabham) per un problema tecnico e quello di Luis Perez-Sala (Minardi) per contatto con De Cesaris. E sul capitolo ritirati la finirei qui.

Torniamo ai Prosenna: Prost gliela dà su, il gap con Senna sale a oltre 20 secondi, tanto ormai sono stabilmente 1/2 con il terzo già doppiato - il terzo in questione è Nannini - quindi la strategia più azzeccata a questo punto è risparmiare la macchina e sperare che Senna rompa il motore, cosa che non accadrà. Poi, però, Prost si ricorda di essere un potenziale quattro volte campione del mondo che non vincerà mai un titolo con la Ferrari, e si mette a guidare come tale proprio mentre in telecronaca stanno osservando che è faticoso stare al passo di un giovane esuberante e scatenato come Senna. 1960 --> 1989, evidentemente la regola che comporta il passaggio alla categoria di V3KkYaCçY0 già in questo periodo storico è fissato al fatidico raggiungimento del trentesimo compleanno. Dicevo, Prost si mette a guidare da quattro volte campione del mondo e va in testacoda. Poi riparte ed è ancora moooolto davanti a Nannini.

Il gap sale a una cinquantina di secondi, ma il podio rimane immutato, con Boutsen che giunge quarto. Completano la zona punti Derek Warwick sulla Arrows e Jonathan Palmer sulla Tyrrell, mentre quattro italiani (o meglio, tre e mezzo essendo uno di loro l'americano di Roma) completano la ten-ten: sono Alex Caffi (Dallara), Gabriele Tarquini (AGS), Eddie Cheever (Arrows) e Andrea De Cesaris (Dallara), che precedono Johnny Herbert (Benetton) che ha avuto problemi vari nel corso della gara. Però who kers di Herbert, noi vogliamo vedere i Prosenna, vogliamo vedere la rissahhhh e il sanguehhhh. Ah no, sono piloti di Formula 1 e non di Nascar, quindi in quanto tale si comportano da uomini grande eleganza... sempre ammesso che litigare per un sorpasso mentre Berger sta in ospedale dopo avere rischiato di andare a fuoco sia un comportamento da uomini di grande eleganza, cosa sulla quale mi astengo dall'esprimere un giudizio.


venerdì 22 aprile 2022

Finale stagione 1975: il primo titolo di Niki Lauda

Benvenuti in un questo recap del finale della stagione 1975, purtroppo ancora una volta non disponibile con intere gare, ma solo riassunti e highlight. Siamo a Monza, laddove le nonne impanano cotolette alla milanese sognando gli occhi azzurri di Niki Lauda, o molto più probabilmente i baffi di Clay Regazzoni, e sono proprio i due piloti della Ferrari a partire 1/2 davanti al pubblico di casa. Lauda ha un certo vantaggio in classifica nei confronti del suo diretto inseguitore, il campione del mondo in carica Emerson Fittipaldi e di fatto gli basta gestire la propria gara per portare a casa il titolo. Certo, cosa più facile a dirsi che a farsi, vista la grande quantità di ritiri per problemi tecnici che avvengono in questa epoca storica, ma nevermind, quello che conta è in primo luogo stare lontani dal caos, cosa che non tutti riescono a fare.

Per dimostrare alle nonne del posto che i suoi baffi sono top quality, altro che gli occhi azzurri di Lauda, Regazzoni si porta in testa like a boss fin dalla partenza. Non che Lauda faccia molto per ostacolare il compagno di squadra, tanto non serve. Dietro di loro, invece, ci sono Jody Scheckter e Jochen Mass che lottano per la terza posizione, duello che finisce nel caos: i due si toccano(?), Mass è costretto al ritiro, Scheckter riesce a rientrare in pista, ma non in modo molto ordinato. Stanno infatti sopraggiungendo varie vetture e si viene a generare un certo ingorgo. Emmo ne approfitta per ringraziare: si ritrova improvvisamente quarto e salirà poi al terzo posto superando Carlos Reutemann. Il corso della gara sembra meno caotico del primo giro a parte qualche incidente e ritiro (H.J. Stuck, Lella Lombardi, l'immancabile Jean-Pierre Jarier) e Fittipaldi si avvicina sensibilmente a Lauda, che ha anche qualche problema alla vettura.

Lo supera e conclude secondo, lasciando a Lauda il gradino più basso del podio, mentre la zona punti viene completata da Carlos Reutemann, James Hunt e Tom Pryce. Torniamo a Fittipaldi che arriva secondo... però who kers, Lauda ha un vantaggio in classifica sufficiente per vedere Fittipaldi recuperargli qualche punto, ma vincere ugualmente il mondiale con un gara d'anticipo. Con i punti conquistati con il suo terzo posto e la vittoria di Regazzoni, frattanto, la Ferrari vince in anticipo il mondiale costruttori. Ormai manca solo un appuntamento alla fine della stagione, il GP degli Stati Uniti a Watkins Glen e forse è un bene che si sia chiuso il campionato in anticipo, visto che siamo a metà degli anni '70 e il modo in cui i gran premi americani ricevono copertura mediatica sembra lasciare abbastanza a desiderare, tanto che gli europei scopriranno probabilmente i risultati solo nei giorni seguenti dai giornali.

Okay va bene, sto sottovalutando l'esistenza dei telegiornali, ma rimane comunque il fatto che dubito una comunicazione del risultato particolarmente rapida dopo lo svolgimento dell'evento stesso. Veniamo però agli eventi, che iniziano con una strana disavventura occorsa al pilota della Williams Jacques Laffite: il pilota francese inverte accidentalmente una boccetta di liquido per la pulizia delle visiere dei caschi con il collirio e non può prendere la partenza per una pesante irritazione agli occhi. Lella Lombardi, che è passata in Williams per questo evento dopo avere disputato quello precedente su una March di un team privato, dopo avere avuto problemi sulla propria monoposto, tenta di prendere la partenza sulla vettura del compagno di squadra, ma non c'è niente da fare, la vettura non è pronta per tempo e nessuno dei due piloti della Williams prende il via.

Lauda parte dalla pole accanto a Fittipaldi e i due si trovano 1/2 fin dalle prime battute, mentre terzo le fonti scritte riportano ci sia Jarier. Ecco, ho un brutto presentimento... però sembra che proceda tutto per il meglio, vari piloti anche piuttosto illustri hanno incidenti o si trovano nel caos, ma nessuno di questi è Jarier! Uno dei piloti protagonisti di un incidente è Regazzoni, che riesce a raggiungere i box e a ripartire ormai doppiato. Si rende anche protagonista di un curioso episodio: mentre Lauda e Fittipaldi sono piuttosto vicini, da doppiato si inserisce tra i due cercando in tutti i modi di rallentare Fittipaldi che, da quanto leggo, si mette a gesticolare furiosamente contro di lui. La direzione gara allora gli espone le bandiere blu che Clay ignora e... plot-twist scoperto grazie al sito statsf1, il direttore di gara decide di penalizzarlo per avere ignorato le bandiere blu.

Sappiate che in questo momento si sta per scrivere la storia: secondo quanto riportato dal suddetto sito francese, la penalità consiste in un passaggio per la pitlane. Il concetto sembra essere esattamente quello del drive through, poi inserito come penalità ufficiale nel 2001, mietendo come prima vittima Juan Pablo Montoya. Ebbene, sembra che JPM non sia il primo pilota ad essere stato penalizzato con un drive through, anche se dovrebbe essere il primo a scontarlo: a quanto pare, a Watkins Glen nel 1975 in Ferrari decidono di far ritirare Regazzoni per protesta contro la penalità. Clay non approfitta del ritiro anticipato per darsi alla macchia, sempre statsf1 narra di come dopo la gara Fittipaldi si rechi al suo cospetto per insultarlo. Fittipaldi ad ogni modo chiude secondo dietro a Lauda. Distante dai due, Jochen Mass è terzo, precedendo James Hunt, Ronnie Peterson e Jody Scheckter.

giovedì 21 aprile 2022

Finale stagione 1974: il secondo titolo di Emerson Fittipaldi

Quando ho parlato della partenza clandestina di Vern Schuppan al GP di Svezia vi avevo anticipato che non sarebbe stato l'unico pilota a partire abusivamente nel corso della stagione 1974, ma che l'altra circostanza sarebbe stata narrata in un post apposito. Ecco il post apposito, che comprende tutti gli eventi del finale di stagione 1974, compresa la suddetta partenza clandestina. Vi consiglio nel frattempo di prepararvi psicologicamente, perché oltre a uno scontro per il titolo molto ravvicinato, alla copertura televisiva in stile "cos'è la copertura televisiva?" e a una partenza abusiva originata probabilmente da una direzione gara abbastanza caotica, purtroppo è avvenuto anche un incidente mortale, peraltro uno di quelli abbastanza cruenti. Cercherò di avere un tono il più soft possibile, ma c'è anche quello.

La stagione 1974 è stata composta da quindici gran premi. Il quattordicesimo e penultimo si è svolto a Mosport in Canada e tutto ciò che sembra esistere su Youtube di quell'evento sono due filmati di pochi secondi: un incidente di Patrick Depailler avvenuto mentre si trovava in terza(?) posizione e uno di Niki Lauda mentre si trovava in testa alla gara. Hanno approfittato di questi ritiri Emerson Fittipaldi e Clay Regazzoni, che da secondo e quarto dove si trovavano inizialmente si sono ritrovati a terminare la gara in prima e seconda posizione. Il duello per il gradino più basso del podio, secondo le cronache è stato tra Ronnie Peterson e James Hunt, con lo svedese che si è aggiudicato la terza piazza. Gli occhi, però, immagino dovessero essere puntati tutti quanti su Fittipaldi e Regazzoni, in lotta per il titolo con diversi punti di margine su Scheckter.

Lo scontro per il titolo non avrebbe potuto essere più acceso: i due erano appaiati con lo stesso numero di punti in classifica e Fittipaldi in vantaggio perché Regazzoni aveva vinto solo una gara. Se una cosa del genere accadesse ai giorni nostri, gli addetti ai lavori insisterebbero a osservare come sarebbe cool se tutto terminasse con un incidente alla prima curva. Se non ci fosse un incidente alla prima curva, magari la direzione gara applicherebbe le regole a caso sperando che ci sia almeno un incidente all'ultima curva, il tutto per rendere più appetibile la stagione di Drive to Survive a cui il mondiale sta facendo da contorno. Però siamo nel 1974 e non solo non c'è Drive to Survive, ma le gare extraeuropee vengono a malapena trasmesse in TV, quindi è molto probabile che i risultati dei gran premi vengano appresi nei giorni successivi leggendo la Gazzetta dello Sport.

Il quindicesimo e ultimo evento avviene a Watkins Glen negli Stati Uniti, sfortunatamente ricordato, più che per il duello Fittipaldi vs Regazzoni per il campionato, per l'incidente mortale di Helmuth Koinigg. Il pilota del team Surtees era alla sua terza apparizione in Formula 1: non qualificato nel suo evento di casa in Austria, era riuscito ad aggiudicarsi un posto in griglia sia in Canada sia negli Stati Uniti. Specifico che il casco che indossava a Mosport (diverso da quello dello sventurato evento di Watkins Glen) raffigurava una serie di cuori, avrebbe fatto sicuramente impazzire le fungirl dei tempi se solo negli anni '70 le fungirl avessero avuto la possibilità di vedere foto del casco di Koinigg. Vi consiglio vivamente di non googlarlo perché vi uscirebbero anche altri risultati alquanto macabri, quindi accontentatevi di questo scatto.


L'incidente è avvenuto nella prima parte di gara: Koinigg è uscito di pista, pare a causa della rottura di una sospensione o all'improvviso scoppio di una gomma, andando a impattare contro le barriere. Una delle barriere, invece di cedere e sfondarsi, l'ha decapitato, in senso letterale (infatti per questo vi ho suggerito di non googlare il suo casco, allo scopo di evitare di vedere le foto del suo casco di Watkins Glen con la testa dentro). Gli addetti venuti a soccorrerlo, quando si sono resi conto della situazione, si sono limitati a coprire tutto con un telo e la gara è proseguita regolarmente. La notizia della sua morte è giunta al team Surtees parecchi giri più tardi e a quel punto la squadra ha deciso di far ritirare la propria altra vettura. L'altra vettura era guidata da José Dolhem, che ha avuto un ruolo secondario nella faccenda della partenza abusiva.

Il pilota partito abusivamente è Tim Schenken, che guidava una Lotus non ufficiale, il secondo dei piloti non qualificati. Il primo dei piloti non qualificati, invece, era Dolhem. Come sono finiti questi due in griglia seppure non fossero qualificati? È tutto molto semplice, ma allo stesso tempo piuttosto complesso. Ai tempi (e fino al 1994, ultima stagione in cui sono state iscritte al mondiale di Formula 1 più vetture di quelle a cui era consentito prendere la partenza per evitare "sovraffollamento" e il relativo pericolo) i piloti non qualificati avevano lo status di riserve. Se un pilota random sfasciava la monoposto nel warm up prima della gara oppure per qualsiasi altra ragione non poteva partire, il suo posto poteva essere preso da uno dei non qualificati. Ebbene, pare che la vettura del team Parnelli guidata da Mario Andretti abbia avuto un problema tecnico durante il giro di schieramento.

Il regolamento dei tempi non permetteva di rimettere in sesto la vettura a quel punto, quindi un pilota non qualificato aveva il diritto ad essere promosso in griglia. Ciò poteva avvenire solo se aveva a disposizione una vettura che potesse essere pronta per la gara, il che a quanto pare non accadeva sempre. Quindi invece di avvertire un pilota solo di andare in griglia, ecco che sono stati convocati sia Dolhem sia Schenken. A complicare le cose, il team Parnelli ha deciso di eludere le regole, di riparare la vettura di Andretti e di mandarlo in griglia. In tal modo sono partiti ben due piloti in più di quanto fosse il numero che era stato fissato come massimo di vetture che potevano prendere parte alla gara. Quando i commissari hanno squalificato Andretti, ciò ha legittimato la partenza di uno dei due. In qualità di primo dei non qualificati, ad avere questo onore è stato Dolhem.

Blackflaggato come un Hans Heyer qualsiasi, nonostante non avesse fatto nulla che si avvicinasse alle future gesta di quell'eroe, Schenken è stato mandato a casa dopo appena sei giri di gara, quando ce n'erano in totale cinquantanove. A proposito, dai resoconti sembra che ci sia stato un accenno di duello tra Fittipaldi e Regazzoni al via della gara, ma che Regazzoni si sia ritrovato relegato dietro all'avversario che, seppure in una posizione non troppo altolocata, era in vantaggio per la faccenda dell'assegnazione del titolo. Le cose per Clay sono peggiorate quando, sempre nella prima parte di gara, ha dovuto fermarsi ai box per un cambio gomme ritrovandosi nelle retrovie. È stato solo il primo di vari pitstop che di fatto l'hanno condotto ben lontano dalla possibilità di vincere il mondiale.

Scheckter, arrivato negli States con sette punti di svantaggio, doveva necessariamente vincere la gara con i suoi avversari ben lontani dalle prime posizioni per potere vincere il titolo, ma il suo ritiro per un guasto ha di fatto spalancato la strada a Fittipaldi, nonostante abbia terminato la gara solo al quarto posto, dietro alle Brabham di Carlos Reutemann e Carlos Pace e alla Hesketh di James Hunt. Ha vinto il suo secondo mondiale con tre punti di vantaggio sul suo diretto inseguitore Regazzoni e dieci sul terzo classificato Scheckter. Già più giovane campione del mondo della storia (lo sarebbe rimasto fino al 2005 con il titolo di Fernando Alonso) è diventato anche il più giovane pilota ad aggiudicarsi un secondo titolo (record che avrebbe perso invece un po' prima, nel 1995, con il secondo titolo di Michael Schumacher).

mercoledì 20 aprile 2022

Sventurate peripezie sul suolo di casa // GP Austria e Italia 1974

Oggi parliamo di mid-70s e siamo sempre più vicini alla fine del mondiale 1974, nello specifico oggi parlerò dei gran premi di Austria e Italia, avvenuti quando la Ferrari aveva ancora ampie ambizioni di vincere il mondiale, così come i suoi piloti. Uno dei suoi piloti soprattutto, tuttavia, iniziava a vedersela decisamente brutta, in confronto a com'era andata nei mesi precedenti, anche se stava continuando a collezionare pole position come se fossero state modellini di aerei. Il suddetto pilota era quello di casa, Niki Lauda, che a Zeltweg si è procacciato la pole position. Ho trovato peralro addirittura una sintesi di sei minuti sulle qualifiche della TV austriaca, in cui veniva intervistato sia lui sia gli altri due piloti austriaci, Dieter Quester e Helmuth Koinigg.

Come ogni volta in cui ascolto commenti o interviste in lingua tedesca, sono stata piacevolmente sorpresa dal ricordare ancora un po' di quello che ho studiato ai tempi della scuola, quindi sono riuscita a comprendere almeno qualche frammento di ciò che dicevano. Sia Quester sia Koinigg si dichiaravano piuttosto delusi dal risultato, il che mi ha portata a pensare che non si fossero qualificati nessuno dei due, invece ho scoperto che Quester si è qualificato effettivamente ultimo. Koinigg invece ha ottenuto proprio l'ultimo tempo anche tra i non qualificati, mentre il penultimo, ugualmente non qualificato, è stato un quasi esordiente Jean-Pierre Jabouille sulla Surtees, dove quasi si intende che non era la sua prima partecipazione one-off ma la seconda, avendo cercato di qualificarsi, senza riuscirci, anche tempo prima in Francia.

Se si può esprimere entusiasmo per il filmato di sei minuti sulle qualifiche, non mi definirei altrettanto entusiasta di sapere che qualcosa di analogo è tutto ciò che abbiamo della gara, ma potrebbe andare peggio: i tifosi della Ferrari degli anni '70 sono stati sicuramente meno soddisfatti di me quel giorno e non solo perché al via la prima posizione è stata presa dalla Brabham di Carlos Reutemann. Anzi, quello era il male minore, fintanto che Lauda era secondo e Regazzoni risalito in terza posizione. Poi Lauda ha iniziato ad avere problemi, Regazzoni è passato secondo e Niki è stato anche costretto al ritiro. Clay e i suoi baffi hanno proseguito in seconda posizione per un tratto di gara, ma poi ha iniziato ad andare più piano delle vetture che lo seguivano e ha perso posizioni. Poi ha forato, venendo costretto a una lunghissima sosta ai box.

Ronnie Peterson, sulla Lotus numero 1 (i numeri erano stati assegnati sulla classifica costruttori dell'anno precedente, con il sistema rimasto in vigore fino al 1995, con la sola differenza che anche se il campione del mondo non c'era veniva ugualmente usato il numero 1 invece dello 0 di Damon Hill, quindi con il ritiro di Jackie Stewart i numeri 1/2 erano stati assegnati alla Lotus vincitrice del titolo costruttori), si trovava stabilmente in seconda posizione quando è stato costretto al ritiro. Secondo è quindi risalito Denny Hulme su McLaren, con la Hesketh di James Hunt in terza posizione. Regazzoni è risalito fino al quinto posto, classificandosi dietro a John Watson che correva su una Brabham non ufficiale, mentre al sesto punto ha chiuso Vittorio Brambilla sulla March. Dodici piloti hanno terminato la gara, e immagino che Quester sarà stato soddisfatto di arrivare al traguardo nono.

Dopo Zeltweg è stata la volta di Monza e ho trovato due video in proposito: un highlight di cinque minuti senza telecronaca e un servizio della TV italiana apparentemente trasmesso una settimana più tardi all'interno di un programma di sport. La cosa più curiosa che emerge dagli highlight è che non appena le vetture sono partite, sono intervenuti dei commissari a mettere a terre le barriere per formare una chicane temporanea perché quel tratto di pista era ritenuto troppo veloce: quindi partenza senza chicane e presenza della chicane per tutti i giri restanti. Dico che è la cosa più curiosa, perché per il resto sembra che ci siano semplicemente scene di gara impacchettate senza che si capisca molto la dinamica degli eventi, il che è utile anche a tutelare l'innocenza dei telespettatori tifosi accaniti della Rossa, visto com'è andata la gara.

In realtà sembrava anche iniziata bene, con Lauda in testa partito dalla pole e poco dopo Regazzoni rimontato fino alla seconda posizione, insomma erano 1/2, ciò che in tempi più moderni avrebbe portato all'insorgere del dubbio amletico: "siamo 1/2 e dobbiamo assolutamente perdere questa gara, come procediamo?" Nei mid-70s non c'era bisogno di sbizzarrirsi, ci hanno pensato i motori a decidere di chiudere la gara in largo anticipo. Da 1/2 che erano, le Ferrari si sono ritrovate entrambe ritirate. In testa alla gara è andato Ronnie Peterson, inseguito sul finale dalla McLaren di Emerson Fittipaldi, con meno di un secondo di gap tra i due a fine gara. Jody Scheckter su Tyrrell è arrivato terzo, mentre Arturo Merzario ha ottenuto un ottimo quarto posto con la Iso-Marlboro team di Frank Williams. Carlos Pace su Brabham ha chiuso quinto e dietro di lui Denny Hulme si è aggiudicato l'ultimo punto disponibile.

Regazzoni 46, Scheckter 45, Fittipaldi 43, Lauda 38, Peterson 31, erano ben cinque i piloti ancora matematicamente in lotta per il titolo, quando mancavano due gran premi alla fine della stagione. Erano gli anni '70 e i due gran premi in questione si sarebbero svolti in Canada e negli Stati Uniti quindi potete immaginare quale genere di copertura mediatica possano avere ricevuto. Essere appassionati di Formula 1 negli anni '70 era questo. Adesso però non siamo negli anni '70 e la stagione 1974 si concluderà su questo blog con un ulteriore post. Preparatevi psicologicamente perché c'è di tutto, dove per "di tutto" intendo anche eventi piuttosto negativi. Però c'è anche qualcosa di estremamente affascinante, tipo dinamiche strane che hanno portato un pilota a prendere la partenza di un gran premio senza essere qualificato (sì, è successo di nuovo, i mid-70s non smettono mai di stupire).

martedì 19 aprile 2022

Gli angusti e tortuosi rewatch ai tempi della Royal Couple // GP Montecarlo 1988

Carissimi servizi di piatti destinati ad essere usati come giavellotti dalla Royal Couple durante la loro turbolenta convivenza alla McLaren Honda, oggi potete stare tranquilli, perché ci collochiamo temporalmente nel 1988, quando i lanci di piatti non erano ancora iniziati. Siamo a maggio inoltrato, ma è solo il terzo gran premio della stagione. La location è Montecarlo, ma prima di arrivare nel luogo più fescion e glamour del campionato, il campionato stesso è passato per Imola, laddove le nonne fanno la sfoglia invocando il nome di René Arnoux. Vi chiederete perché Arnoux, che sta al volante di una Ligier che non cava un ragno dal buco senza neanche riuscire a mettere le vetture in griglia al GP di San Marino, ma mai sottovalutare le nonne che fanno la sfoglia, probabilmente vedono cose che voi non potete vedere.

Facendo una breve panoramica sugli eventi imolesi, Ayrton Senna e Alain Prost portano la McLaren a fare doppietta. Per il brasiliano si tratta della prima vittoria con il team di Woking e vince stando in testa dall'inizio alla fine. Il suo compare, che apparentemente sostiene di non avere potuto puntare alla pole position in quanto rallentato proprio dall'ex compagno di squadra Arnoux durante un giro di qualifica (o almeno così hanno detto nei commenti su Youtube), perde qualche posizione al via e si riporta al secondo posto nel corso di qualche tornata, dopo avere superato la Lotus del campione del mondo in carica Nelson Piquet. Senna, Prost e Piquet rimangono nelle prime tre posizioni fino alla fine, a parte un breve e fugace momento in cui il pilota della Lotus viene superato dall'ex compagno di squadra Nigel Mansell. Il pilota della Williams ha tuttavia dei problemi e si toglie di torno in tempi molto brevi.

A questo punto le Benetton di Thierry Boutsen e Alessandro Nannini, che già in precedenza avevano occupato la quarta e la quinta posizione, occupano di nuovo la quarta e la quinta posizione. Boutsen la mantiene fino al traguardo, mentre Nannini la perde in finale di gara arrivando sesto. La quinta posizione se la aggiudica Gerhard Berger, mentre l'altro ferrarista Michele Alboreto già da qualche giro è stato costretto al ritiro per la rottura del motore mentre si trovava nelle zone basse della top-ten. Bene, chiudiamo la parentesi delle sfogline imolesi fan di Arnoux e collochiamoci finalmente a Montecarlo, quello che in teoria dovrebbe essere il fulcro di questo post. Stavolta le Ligier vanno entrambe in griglia, anche se Stefan Johansson si qualifica ultimo. L'idolo delle sfogline invece è costretto a partire dalla pitlane, ma poco male, se non altro partono. Piloti come Julian Bailey (Tyrrell), Adrian Campos (Minardi) e Bernd Schneider (Zakspeed) non si sono qualificati.


In realtà c'è anche un altro non qualificato, si tratta di Satoru Nakajima sulla Lotus, ma non sapevo come presentare la notizia. Si tratta del compagno di squadra di Piquet che, seppure non parta in una posizione di pregio, è pur sempre undicesimo con ventisei posti disponibili in griglia. Non che la partenza per lui vada molto bene, secondo le narrazioni si tocca con la Arrows di Derek Warwick ed è costretto al ritiro. Gli occhi, comunque, sono tutti puntati su una vettura rossa che va a sbattere contro le barriere: il telecronista tedesco, mentre viene inquadrato il retrotreno della rossa monoposto, osserva che la gara di una Ferrari è già finita. La faccenda, però, è un po' diversa: è stato trollato, perché il pilota è Alex Caffi e la vettura una Dallara! Siamo già a due ritirati, anzi tre, perché Philippe Streiff sull'AGS sembra non sia proprio riuscito a partire, anche se ci era stato presentato come sul punto di prendere il via dai box.

Le McLaren sono 1/2 sulla griglia, ma di fatto Senna ha staccato tutto e tutti di gap enormi, continuando a inanellare giri straordinari in tutte le sessioni disputate. Prende la testa della gara e si invola verso il dominio assoluto, mentre Berger si appropria della seconda piazza e Prost è costretto ad accodarsi. In quarta posizione c'è la Williams di Mansell, dopodiché segue Alboreto. In pratica le Ferrari sono seconda e quinta, il che è sempre meglio di come è andata a Imola. In più il telecronista ci informa che come ospite nel box(?) della Ferrari c'è lo sciatore Alberto Tomba, informazione di cui tuttavia non posso fare molto, se non essere compiaciuta di avere ancora una conoscenza minimal della lingua tedesca, ma questo credo di avervelo già detto in seguito ad altre telecronache che ho ascoltato. Nel frattempo, in pista, ogni tanto qualche non-protagonista abbandona, con poca considerazione. Tocca a Gabriele Tarquini (Coloni), Eddie Cheever (Arrows) e anche le Ligier.

Ogni tanto capita che qualche pilota venga inquadrato, specie se non si ritira nell'anonimato, ma perché sbatte da qualche parte o perché parcheggia in pieno circuito vedendo la propria monoposto essere rimossa con un'efficiente gru: è il caso di Oscar Larrauri (Eurobrun), Andrea De Cesaris (Rial) e anche di Luis Perez-Sala (Minardi) che mi pare si ritiri ai box. Il telecronista tedesco per qualche ragione lo chiama Sala-Perez, io invece ne approfitto per informarvi di due gossip su di lui: 1) è lo zio del pilota Daniel Juncadella, 2) prima(?) del debutto in Formula 1 è stato fidanzato con Giovanna Amati. Giovanna Amati ha in seguito avuto una relazione con Niki Lauda, giusto per rimanere in tema di gossip. Dalla regia, però, la voce fuori campo mi dice che secondo Mansell e Alboreto non è opportuno parlare di gossip in questa cronaca, ma che dovrei parlare piuttosto delle loro prodezze. Alboreto tenta il sorpasso(?), i due si toccano, Mansell sbatte, Alboreto prosegue. Alboreto adesso è quarto.

Adesso torniamo alla situazione di testa: Senna sta leaderando like a boss staccando tutto e tutti, mentre Berger in seconda posizione si tiene incollata agli scarichi la McLaren di Prost. Le inquadrature vanno spesso su loro due, nel frattempo il telecronista si mette a parlare di Enrico Bertaggia che ha vinto la gara di Formula 3 di Montecarlo disputata come contorno al gran premio, nella quale sembra avere mostrato qualcosa di positivo (presumo in un primo momento, perché poi risulta ritirato per incidente) anche Joachim Winkelhock, fratello minore di Manfred. Andiamo anche a controllare sul sito Drivers Database il risultato completo della gara di Formula 3, perché sì. Ne viene fuori che tredici vetture su un totale di ventisei sono arrivate al traguardo e sul podio sono saliti Enrico Bertaggia e i due francesi Erik Comas e Christian Vidal. Seguono poi gli italiani Rinaldo Capello e Antonio Tamburini e in sesta posizione un certo Damon Hill che mi pare di avere già sentito nominare.

Fuori dalla zona punti è settimo l'irlandese Martin Donnelly davanti a un francese di cui parlerò in modo più approfondito tra un po'. Che l'ottavo classificato è francese lo dice Drivers Database, io ho un po' di dubbi in proposito. Dalla nona all'undicesima posizione si classificano altri tre francesi, stavolta autentici, cioè Pierre Bennehard, David Velay e Lionel Robert, segue l'italiano Gianni Morbidelli e infine l'inglese Paul Warwick. Il pilota giunto in ottava posizione è tale Hervé Leclerc, in seguito divenuto capostipite di una predestinata discendenza. Non sempre le predestinate discendenze tuttavia raggiungono lo status di chi li ha generati: mi risulta infatti che il signor Hervé in questa gara di Formula 3 del 1988 sia riuscito tranquillamente a giungere al traguardo, diversamente da quanto fatto da altri! Ora però direi di chiudere questa parentesi e di proseguire con la gara di Formula 1, perché è qui che ci sono i very uominy.

Il più verohhhh uomohhhh di tutti è il regista, che decide che i telespettatori hanno bisogno di elevare il proprio status mentale stimolando la loro immaginazione. Si perde infatti i momenti di maggiore rilevanza della gara, tipo quello a due terzi della sua percorrenza in cui Prost supera Berger e si porta in seconda posizione. A quel punto è staccato di circa cinquanta secondi dal compagno di squadra, che continua a leaderare like a boss, come se fosse inarrestabile. Finisce nel frattempo con un ritiro la gara di Alessandro Nannini (Benetton), Piercarlo Ghinzani (Zakspeed), Mauricio Gugelmin (March Leyton House) e Philippe Alliot (Lola). Solo undici vetture sono ancora in pista e una di esse uscirà di scena in un curioso plot-twist di gara inoltrata. Mi rendo conto che sorprendervi in tal senso sarà molto difficile, perché questa gara la conoscono anche le pareti delle nostre case, ma fingete di non saperlo per esigenze di trama.


Senna sta leaderando like a boss, o almeno è quello che pensiamo, dato che le inquadrature sono su tutt'altro, quando ecco che va a sbattere in modo random a Portier. Al momento dell'incidente ha quasi un minuto di vantaggio sul suo diretto inseguitore che a sua volta sta iniziando a staccare abbondantemente le vetture dietro di lui. Questa è la famosa gara nella quale Senna ha dichiarato di avere perso il contatto con la realtà e di avere vissuto una sorta di esperienza mistica al volante, quindi non si spiega come abbia fatto a uscire a quel modo. Anzi, forse è esattamente ciò che spiega che cosa l'abbia fatto uscire di pista a quel modo. Nel frattempo Prost si porta in testa alla gara senza avere bisogno di fare nulla, mentre le Ferrari di Berger e Alboreto sono destinate a completare il podio. Il telecronista, nel frattempo, racconta di come le gare siano decise solo quando esce la bandiera a scacchi e di come possano esserci colpi di scena improvvisi.

Cita a titolo di esempio quella volta in cui Prost si trovava in testa proprio a Montecarlo e poi è andato a sbattere a pochi giri dalla fine, con un susseguirsi di ritiri di piloti che si trovavano nelle prime posizioni. Secondo il telecronista, mi pare di capire sia De Cesaris il pilota succeduto in testa al momento dell'incidente di Prost. È incredibile come De Cesaris sia riuscito senza fare nulla a convincere tutti di essere stato in testa in qualche momento del GP di Montecarlo del 1982, senza mai essere davvero stato in testa! Ad ogni modo, sesto dietro alla Arrows di Derek Warwick e alla Tyrrell di Jonathan Palmer si classifica il vincitore dell'edizione 1982, Riccardo Patrese. Seguono Yannick Dalmas (Lola), Thierry Boutsen (Benetton), Nicola Larini (Osella) e Ivan Capelli (March). Come anticipato sono dieci in totale i piloti che arrivano alla bandiera a scacchi e in quanto classificato, immagino Capelli si sia fatto una buona cultura dei segreti del tracciato.

Torniamo a Senna, perché secondo quanto riportato da innumerevoli fonti non prende per niente bene il ritiro e a quel punto decide di... semplicemente, andarsene a casa. Nel senso, si prende così com'è, in tuta e con in mano il casco e, a piedi, si reca presso la propria abitazione di Montecarlo, facendosi aprire la porta dalla governante. Non oso immaginare cos'abbia pensato la governante, probabilmente qualcosa tipo "questo è completamente matto ma who kers, l'importante è che mi paga lo stipendio". Si conclude così il terzo gran premio della stagione, il secondo in Europa e per il momento l'ultimo in Europa prima di una parentesi d'oltreoceano: seguiranno infatti i gran premi centro-nordamericani, tre uno dietro l'altro, a iniziare da quello del Messico. Di questi, però, vi parlerò in un apposito post in un altro momento. Per adesso non mi resta altro da fare che salutarvi.

lunedì 18 aprile 2022

Una gara alquanto caotica // GP Gran Bretagna 1975

Benvenuti a Silverstone, benvenuti nel 1975. La Shadow di Tom Pryce scatta dalla pole position accanto alla Brabham di Carlos Pace, mentre dietro di loro ci sono le Ferrari di Niki Lauda e Clay Regazzoni, in una gara disponibile su Youtube con un highlight della durata di poco meno di mezz'ora con telecronaca inglese, versione trasmessa dalla TV americana. Scatta la gara e Pace si porta in testa, davanti a Pryce, Regazzoni e Lauda. I primi quattro sono molto vicini, con Regazzoni che sembra essere quello più in forma di tutti: supererà infatti Pryce e poi anche Pace, portandosi in testa alla gara. Dopo questi sorpassi Clay sembra riuscire ad allungare, mentre dietro di lui segue il terzetto composto da Pace, Pryce e Lauda, tutti vicini. Dopo saranno nell'ordine Pryce, Pace e Lauda.

Poi ecco il plot-twist: inizia a scendere la pioggia, che sfida i piloti a dimostrare che sono very uominy. Regazzoni è un verohhhh uomohhhh, ma scivola sull'umido e sbatte su una barriera: il suo alettone non è più un verohhhh alettonehhhh, quindi è costretto a fermarsi ai box e anche più di una volta. Pryce nel frattempo è leader, il verohhhh uomohhhh di turno adesso è lui. Poi va a sbattere e anche contro una barriera più verahhhh di quella di Regazzoni. Si ritira, mentre le telecamere inquadrano il pubblico che c'è dietro la barriera: di fatto l'incidente si è visto a malapena. Pryce non scende immediato, ma sembra che sia solo lievemente stordito. Frattanto in testa c'è Jody Scheckter che nel frattempo ha superato qualche vettura. Scheckter però rientra ai box per cambiare gomme, così come Lauda e altri.

La scelta di passare alle gomme da bagnato sembra pagare: Jody Scheckter si fa largo verso le zone alte della classifica, seguito da Jean-Pierre Jarier. Il pilota della Shadow ha fatto una sosta brevissima rimontando terreno, ma c'è una dura legge che governa il motorsport anni '70: Jarier ha iella, tanta iella, quindi se si trova in una posizione di spessore deve assolutamente accadere qualcosa che vada contro le sue ambizioni. La pioggia quindi smette di cadere, favorendo di gran lunga i piloti rimasti su gomme da asciutto. Scheckter rientra ai box, Jarier fa il figo in testa per un giro, poi anche lui è costretto a fermarsi. Sale quindi in testa la Hesketh di James Hunt, inseguito tuttavia molto da vicino da Emerson Fittipaldi. Il pilota della McLaren è sempre più vicino e infatti eccolo che si prende la prima posizione in questo pazzo clima Interlagos-friendly.

Anche Carlos Pace supera James Hunt portandosi in seconda posizione, lasciando più avanti nella gara il britannico a vedersela con Jody Scheckter. Il pilota della Tyrrell, dopo essere tornato su gomme slick, ha infatti rimontato varie posizioni e adesso viaggia verso il podio, mentre Hunt si ritrova quarto. Nel frattempo si arriva verso la parte finale della gara, anche se non del tutto, e il clima torna a farsi molto Interlagos-friendly, forse a celebrare Fittipaldi e Pace che si trovano 1/2. Ecco che un altro violento acquazzone si abbatte sul circuito, non resta che attendere chi sarà il primo sventurato ad andare in aquaplaning e a sbattere. A quel punto o pianeti si allienano, i gatti neri si mettono in posa con la coda bene in mostra e le inquadrature si portano sulla vettura numero 17: è Jarier.

A quanto pare Jarier sbatte anche la testa e riporta un lieve trauma cranico, ma riesce a uscire da solo dalla monoposto. Nel frattempo le vetture presenti in pista sono costrette a rallentare sensibilmente a causa della scarsa visibilità e la pista si fa sempre più scivolosa. È il 56° giro, ne mancano ancora una decina e Fittipaldi rientra ai box per passare alle gomme da bagnato. Non si vedono rientrare invece né Pace né Scheckter... essenzialmente perché sono tra i piloti usciti di pista alla Club. In totale i piloti incidentati dovrebbero essere otto. Svetta Hunt che impatta contro una vettura già ferma ed è ben riconoscibile Wilson Fittipaldi dalla bandiera brasiliana che colora la parte alta della Copersucar. Pare anche che un commissario di percorso si sia ribaltato a terra, pare abbia riportato anche varie fratture.

Per dirla in parole povere: il caos più totale si è abbattuto sulla Formula 1 dei very uominy e continuerà ad abbattersi se non ci sarà un intervento esterno: le vetture continuano a scivolare e almeno altri tre piloti escono di pista. Nel frattempo ci sono in giro per il circuito un'ambulanza e vari mezzi dei commissari. Niente da fare, se si vuole finire la gara con very uominy ancora al volante e non tutti ritirati, l'azione più saggia è redfgallare la gara ed è quello che avviene di lì a poco. La classifica viene stilata sulla fine del 56° giro e i primi sei sono Emerson Fittipaldi, Carlos Pace, Jody Scheckter, James Hunt, Mark Donohue e Vittorio Brambilla. Tra questi solo Fittipaldi e Brambilla non sono usciti per incidente e in totale solo altri quattro piloti non hanno incidenti: si tratta di entrambi i ferraristi, di Mario Andretti e Alan Jones, molti dei quali classificati nelle retrovie.