domenica 17 aprile 2022

Indycar 2022: #3 Gran Premio di Long Beach

Sono perfettamente consapevole di essere in ritardo, dato che il gran premio di Lungaspiaggia si è svolto la scorsa domenica, ma nevermind, già che si è fatto il 17 aprile ne approfitto per fare gli auguri di buon compleanno a un certo RoGro che oggi compie trentasei anni, ma nonostante ciò ha dimostrato di essere tutt'altro che un V3KkYaCçY0 che dovrebbe ritirarsi. Andiamo però con ordine, recuperiamo il Fast Forward e torniamo a quando Colton Herta (Andretti) partiva davanti a tutti per le strade di Long Beach. È anche rimasto davanti a tutti, seguito da Josef Newgarden (Penske) e Alex Palou (Ganassi) in quella che si è rivelata una gara ricca di caos. Il caos è iniziato dopo pochi giri, con Dalton Kellett che è andato a sbattere e con il successivo ingresso della safety car, dopo la quale il tutto è ripartito così com'era iniziato, con Herta/ Newgarden/ Palou.

Ci sono stati poi dei contatti minori, sia nelle retrovie, sia in posizione più avanzata, con Alexander Rossi e Felix Rosenqvist che hanno avuto un contatto e con danni sulla vettura color papaya di Rosenvist, costretto a fermarsi ai box. Rossi è rimasto quarto dov'era, ma di lì a pochi giri ha subito il sorpasso di Marcus Ericsson, mentre si faceva sempre più vicino il momento del primo giro di pitstop, per intenderci, quello in cui a volta qualcuno fa il figo nelle prime posizioni per essersi fermato dopo rispetto agli altri. A questo punto, completata la trafila, Palou era in testa davanti a Newgarden e Herta dopodiché Ericsson (Ganassi) e Grosjean (Andretti), mentre c'era chi a vario titolo si esibiva in testacoda vari, tra loro anche il leader della classifica piloti Scott McLaughlin dopo avere verniciato un muretto, di lì a poco imitato da Devlin De Francesco (Andretti), quest'ultimo costretto al ritiro.

Il secondo giro di pitstop è stato decisamente più ricco di contenuti, in quanto Colton Herta è andato a sbattere dopo essere uscito dalla pitlane, lasciando a duellare per la vittoria per i fatti loro Newgarden e Palou, a cui sembra essere seguito il ritiro nelle retrovie di Callum Ilott (Juncos). Tornando ai primi, lo spagnolo si trovava dopo la sosta alle spalle dell'americano e ha cercato di riprendersi la posizione, ma non c'è stato nulla da fare, "Nuovo Giardino" è rimasto davanti. Il momento più pittoresco, tuttavia, doveva ancora venire ed è venuto poco più avanti, quando di fatto ci si è ritrovati con una vettura fucsia al di sopra dell' "aiuola" di Long Beach: si trattava di Simon Pagenaud (Meyer Shank) e il suo incidente, quando mancava all'incirca un quarto di gara, ha provocato l'ingresso della safety car, dietro alla quale si sono accodati Newgarden, Palou, Ericsson, Grosjean e a seguire tutti gli altri. Non si segnalano incidenti avvenuti dietro la safety car che coinvolgessero gli Erijean!


Niente incidenti dietro la safety car, ma poco dopo il restart, mentre era inseguito da Grosjean, Ericsson deve essersi emozionato, dato che è finito in testacoda andando a sbattere. Non ha dato la colpa a Grosjean dell'accaduto, però, ma non si può avere tutto dalla vita, solo i very fighy danno la colpa dei loro incidenti a gente che non è miniamente coinvolta! In tutto ciò Ericsson è andato a parcheggiare in una via di fuga, mentre Grosjean risalito al terzo posto inseguiva like a boss i primi due agitando la baguette con aria minacciosa. I due cercavano di scappare come meglio potevano, dopotutto chi vorrebbe essere inseguito da RoGro? Grosjean si è preso la posizione su Palou: adesso era secondo, all'inseguimento di Newgarden, segno che la vera domanda non è perché la Haas non ingaggia un pilota americano, piuttosto perché i piloti della Haas stiano alla Haas invece di cercarsi un volante in Indycar.

Newgarden e Grosjean si sono messi a lottare ruota contro ruota, il che ha consentito a Palou di riavvicinarsi dopo essere stato staccato, ma il duello è stato interrotto da un violento incidente nelle retrovie che ha fatto entrare la safety car. I piloti coinvolti erano Jimmie Johnson (Ganassi), che già gareggiava infortunato a un polso dopo un incidente avvenuto nelle prove libere, e David Malukas (Coyne). Dalle immagini sembra che Malukas sia prima finito in testacoda da solo, poi che Johnson gli sia finito addosso, andando poi a sbattere violentemente contro le barriere. La pista nel frattempo è stata ripulita in tempi abbastanza brevi e mancavano sei giri alla fine quando è stato dato il restart, ancora con il terzetto dei primi tre in lotta per la vittoria, anzi, in particolare i primi due piuttosto vicini, con Ericsson che in una via di fuga accanto alla propria monoposto vegliava sulla scena. Poetic cinema, nel mondo ideale Grosjean avrebbe dovuto vincere solo per quello. <3

Invece no, le prime tre posizioni sono rimaste invariate fintanto che a due giri dalla fine un'altra vettura è andata a sbattere: era quella di Takuma Sato, che in effetti fino a quel momento non aveva fatto alcunché che spiccasse, quindi doveva assolutamente lasciare il proprio segno. La gara è finita così, neutralizzata dal suo incidente, con i primi tre nelle stesse posizioni in cui li avevamo trovati prima e la top-ten completata da Will Power (Penske), Pato O'Ward (Arrow McLaren), Scott Dixon (Ganassi), Graham Rahal (Rahal), Alexander Rossi (Andretti), Helio Castroneves (Meyer Shank) e Kyle Kirkwood (Foyt). Hanno concluso la gara anche Felix Rosenqvist (Arrow McLaren), Conor Daly (Carpenter), Rinus Veekay (Carpenter), Scott McLaughlin (Penske), Jack Harvey (Rahal), Tatiana Calderon (Foyt) e Christian Lundgaard (Rahal). Dopo le sue precedenti peripezie, anche Simon Pagenaud risulta essersi classificato, seppure a quattro giri di distanza dal vincitore.

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Milly Sunshine