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lunedì 27 novembre 2023

Formula 1 2023: #22 Gran Premio di Abu Dhabi - il commento del lunedì

Carissimi lettori, siamo giunti all'ultima gara della stagione, quindi all'ultimo commento, ma non temete, ci sarà quello di fine stagione, come già successo la maggior parte degli altri anni, in cui cercherò di sbizzarrirmi, che uscirà indicativamente verso la fine dell'anno, come da buona tradizione. Non so ancora come sarà strutturato, ma intendo non venire meno a questo proposito, vada come vada. Nella data del 26 novembre si concludono sia il campionato a quattro sia quello a due ruote, ma accadono anche tante altre cose, quindi vi informo che sono molto contenta di com'è andata questa domenica, perché certi amori motoristici non si dimenticano mai, quindi vi anticipo solo una cosa, ovvero che sono molto felice della prima vittoria di un mio idolo passato dopo millemila anni. *-*
Quindi per prima cosa passiamo dalla cronaca scritta per Formula 1 Grand Chelem, poi procediamo con tutto quello che ne conseguirà, compreso quanto appena citato.

CRONACA PER IL FORUM - 22^ e ultima prova del mondiale di Formula 1, sul circuito di Yas Marina arriva la pole position di Max Verstappen, che punta alla diciannovesima vittoria della stagione. La gara si svolgerà alle 14.00 italiane di domenica, mentre alle 15.00 inizierà quella del motomondiale a Valencia, con i due campionati che paradossalmente termineranno più o meno nello stesso momento: il ritorno della famigerata SoVrApPoSiZiOn3!
Mentre sulle due ruote il ducatista Pecco Bagnaia deve gestire il margine nei confronti della Ducati non ufficiale di Jorge Martin per conquistare il secondo titolo consecutivo, ad Abu Dhabi non c'è più nulla da assegnare, se non la seconda posizione nel mondiale costruttori con Mercedes che precede di pochi punti Ferrari. La seconda posizione in griglia di Charles Leclerc potrebbe essere utile allo scopo, ma in qualifica in realtà entrambi i team non sono nel massimo dello splendore.
Se Carlos Sainz, che ha iniziato il fine settimana con un incidente nelle prove libere, esce in Q1, le sorprese non mancano nemmeno in Q2 quando esce Lewis Hamilton. George Russell strappa una quarta piazza, infilandosi tra le McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris, mentre va segnalato il sesto tempo di Yuki Tsunoda. Checo Perez è solo nono, dopo che si è visto annullare un tempo.
La griglia di partenza è la seguente:

1^ fila: Verstappen - Leclerc
2^ fila: Piastri - Russell
3^ fila: Norris - Tsunoda
4^ fila: Alonso - Hulkenberg
5^ fila: Perez - Gasly
6^ fila: Hamilton - Ocon
7^ fila: Stroll - Albon
8^ fila: Ricciardo - Sainz
9^ fila: Magnussen - Bottas
10^ fila: Zhou - Sargeant

La partenza della gara - della durata di 58 giri - vede le posizioni rimanere invariate davanti a parte Russell che scivola dietro entrambe le McLaren, mentre Perez perde inizialmente una posizione a vantaggio di Hamilton, che riuscirà poi a superare. Norris dopo pochi giri supera poi Piastri, che si ritrova inseguito da Russell, da cui riesce a difendersi per vari giri prima di essere costretto ad arrendersi.
La maggior parte dei piloti sono partiti su gomme medium e il primo stint è piuttosto breve, è Fernando Alonso il primo a fermarsi ai box tra i piloti della top-ten, imitato nei giri seguenti dalle McLaren. Russell rientra un giro dopo rispetto a Norris che, avendo avuto un pitstop lento, si trova dietro al pilota della Mercedes. Non ci sono altri cambiamenti di nota con il primo giro di soste, si segnala solo in precedenza un contatto senza grosse conseguenze tra Hamilton e l'Alpine di Pierre Gasly, il quale peraltro subisce undercut da Esteban Ocon. Perez, nel frattempo, si trova alle spalle delle McLaren e riesce a sopravanzare Piastri, puntando per il momento alla top-5.
Il secondo giro di soste vede la situazione non cambiare molto, assistiamo a un duello Alonso vs Hamilton con Lewis che supera Fernando per poi subire un contrappasso. I due vengono messi sotto indagine per "driving erratically" (WTF?!) anche se tutto finisce in un nulla di fatto. Questo giro di soste viene rimandato dalle Redbull, che ormai hanno accumulato un certo vantaggio. Perez si ritrova alle spalle di Tsunoda - seguirà spiegazione in merito - e dopo averlo passato si lancia all'inseguimento di Norris. Tra i due c'è un contatto senza conseguenze durante un tentativo di sorpasso, che Checo porterà a termine un giro più tardi. Riceverà penalità di cinque secondi, ma andrà nel frattempo a superare Russell portandosi terzo dietro a Leclerc.
Ci sono piloti su strategie diverse, uno dei quali è Tsunoda che, dopo avere allungato molto il primo stint, percorrendo ben cinque giri in testa in corso d'opera, riesce a effettuare una sola sosta, seppure perdendo terreno nel finale e chiudendo ottavo, dopo essere riuscito a riprendersi la posizione su Hamilton da cui aveva subito un sorpasso.
Poi ci sono Stroll e Sainz, partiti sulle hard, che fanno i primi due stint sulle gomme dure per passare alle medium... o meglio, questo è quanto fa Lance, dato che Sainz in entrambi gli stint viene tenuto in pista fino all'ultimo, in quanto la strategia pare incentrata sull'aspettare una safety car o una virtual safety car che puntualmente non arriva, perdendo terreno con addirittura Stroll che riesce a superarlo prima che rientri per la sosta. A un giro dalla fine mette le soft, ma sembra non esca mai dai box, dato che chiude ritirato a un giro.
Nel finale Leclerc lascia passare Perez, nella speranza che possa allungare di oltre cinque secondi su Russell: con George quarto, la Mercedes chiuderebbe dietro alla Ferrari nel costruttori. Ciò non succede, Perez scivola al quarto posto e la Mercedes è seconda nel mondiale costruttori.

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Charles Leclerc (Ferrari), 3. George Russell (Mercedes), 4. Sergio Perez (Redbull), 5. Lando Norris (McLaren), 6. Oscar Piastri (McLaren), 7. Fernando Alonso (Aston Martin), 8. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 9. Lewis Hamilton (Mercedes), 10. Lance Stroll (Aston Martin), 11. Daniel Ricciardo (Alpha Tauri), 12. Esteban Ocon (Alpine), 13. Pierre Gasly (Alpine), 14. Alex Albon (Williams), 15. Nico Hulkenberg (Haas), 16. Logan Sargeant (Williams), 17. Zhou Guanyu (Alfa Romeo), 18. Carlos Sainz (Ferrari), 19. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 20. Kevin Magnussen (Haas).

MOTOGP: il mondiale si decide anzitempo quando, mentre Bagnaia è in testa, Martin esce di scena stendendo Marc Marquez e cadendo a propria volta. Bagnaia, che in un primo momento scivola dietro alle KTM di Jack Miller e Brad Binder, recupera di nuovo la prima posizione grazie a un errore di Binder e alla caduta dell'omonimo del Dr Miller (il celebre Racing Dentist della Indycar anni '90), andando quindi a vincere la gara oltre che il mondiale. // (Milly Sunshine per F1GC)

RIFLESSIONI SEMISERIE DEL LUNEDÌ: per prima cosa vorrei chiarire quanto detto nella cronaca relativamente al finale do gara di Sainz. Facendo qualche ricerca sembra era decimo al termine del 56° giro, quindicesimo al termine del 57° e diciottesimo e doppiato al 58°. Ciò significa che al penultimo giro si è fermato ai box, ne è uscito in quindicesima piazza (come effettivamente sembrava dalla grafica), poi verosimilmente vi è entrato di nuovo, per motivi non meglio specificati (ho visto un tweet che parlava di ritiro un guasto dei tweet che parlano di guasto alla power unit).
Veniamo a me. Mi sono vista la gara su TV8, dopo essermi guardata in precedenza quella di MotoGP. Come probabilmente saprete, non sono un'enorme appassionata di due ruote, però l'ultima della stagione me la volevo guardare. La Formula 1 è stata trasmessa alle 19,00 passate, quando dalle 14,00 non entravo più sui social per evitare spoiler. Non sono entrata su Twitter se non verso le 20,45, quando è finita la differita della gara.
In bacheca mi sono ritrovata la notizia della vittoria di Felipe Massa a Cascavel in Stock Car Brasil. È la sua prima vittoria nella categoria, la prima vittoria in generale dopo quindici anni, il GP Brasile 2008. Sono passati 5502 tra le due vittorie e tante cose sono cambiate. Non ho apprezzato la sua svolta negli ultimi anni, il suo comportarsi come se un mondiale che non ha vinto gli fosse dovuto. Però certi "amori" non si dimenticano mai, ho sentito le lacrime pizzicarmi gli occhi e per non so quanto tempo sono stata estasiata da quello che avevo appena letto, al punto che ho visto le interviste e il podio ma è stato praticamente come non vederli. Quindici anni di attesa, speranze ormai del tutto inesistenti... ed è successo, quando ormai non ci credevo più.


domenica 14 novembre 2021

Motomondiale 2021: l'addio di Valentino Rossi

Questo fine settimana è terminato il campionato 2021 di motociclismo e con esso è terminata la lunga carriera di Valentino Rossi nel motomondiale. Come ho già detto, le due ruote non mi hanno mai catturata tanto le quattro, anche se ne sono/ ne sono stata telespettatrice occasionale specie in passato quando facevamo pranzi tra parenti la domenica e i parenti ci guardavano.
A mio nonno piaceva molto il motociclismo, ricordo che i giorni di gara accendeva sempre la TV in largo anticipo e spesso vedeva la 125 e la 250 più che altro per aspettare la 500/ MotoGP che per vero e proprio interesse per i piloti e le gare delle categorie minori del motomondiale. Era abbastanza fanboy di Rossi, tanto che per lui, non era "alle due parte la gara di motociclismo", ma "alle due parte Valentino".
Personalmente non sono mai stata una grande fan di Rossi, anzi, non mi piaceva per niente il Rossi-centrismo. Negli ultimi anni la mia "avversione" nei suoi confronti è passata, specie considerato che comunque è un pilota che ha corso in passato per la Ducati, squadra per cui ho simpatie specie per ragioni geografiche, anche se non nel momento migliore della sua carriera. A proposito di brutti momenti, peraltro, così come mi urtava l'idolatria, non mi piace neanche il modo in cui i suoi hater si sono comportati contro di lui negli ultimi anni, di fatto è lo stesso atteggiamento, ma all'opposto.

MOTOMONDIALE 2021 - Vincitori dei titoli:
MotoGP: Fabio Quartararo
Moto 2: Remy Gardner
Moto 3: Pedro Acosta
Moto E: Jordi Torres


giovedì 5 agosto 2021

Cosa rappresenta Valentino Rossi, per chi non tifa Valentino Rossi

Ricordo una domenica verso la fine degli anni '90. Eravamo a casa dei miei nonni e c'era una gara di motociclismo in TV. Non saprei dire con esattezza che anno fosse, nemmeno per certo se fosse 125 o 250. Quello che è certo è che mi accorsi che c'era un interesse a mio avviso esagerato nei confronti di un solo pilota. Quel pilota era Valentino Rossi, di cui mio nonno stava già diventando un fanboy.
Tifare per partito preso, quasi per imposizione, non era cosa per me, già da allora non mi sentivo in dovere di adeguarmi a un tifo imposto dall'alto, qualcosa che mi ha portata, in età più matura, a staccarmi molto dal concetto classico di tifo. Quindi oserei dire che sia stata forse quell'esaltazione di un solo pilota che, nel mio caso, invece di farmi provare interesse per il suo sport, mi ha portata inizialmente a disinteressarmene totalmente, nonostante fossi invece un'appassionata di automobilismo.
Per molti anni Valentino Rossi ha rappresentato questo per me: un'imposizione alla quale ribellarmi, al punto da sperare che il suo passaggio in Formila 1 non si concretizzare, per evitate che quel tipo di tifo travolgesse uno sport che invece amavo tanto. Ad oggi penso sia un peccato che non sia andato in Formula 1: da quello che emerge dai suoi test chissà, magari poteva essere un pilota di livello discreto, in un team di metà classifica.

Non mi piaceva il modo in cui perfino non appassionati di motori dicevano che se non lo tifavo allora non ero una vera italiana, o cose del genere. Pensavo non mi piacesse Valentino Rossi, quando poi ho realizzato che ai tempi semplicemente mi era indifferente e ciò che non mi piaceva era la glorificazione fine a se stessa, specie considerato che gli altri piloti italiani e i team italiani non godevano di alcuna considerazione, nella maggior parte dei casi.
Quando ho iniziato, negli anni seguenti, a maturare qualche genere di interesse vero per il motomondiale, a seguire le gare che mio nonno vedeva in TV o anche a guardarne qualcuna per conto mio quando mio nonno non c'era più, per ironia della sorte sono diventata quella che, secondo i role model del tifo motoristico, avrei dovuto essere guardando la Formula 1. Simpatizzo per la Ducati, che peraltro è il team della mia città, chiunque la guidi, sperando possa avere buoni risultati. E da questo punto di vista Rossi non è stato esattamente il ducatista dai risultati migliori, ma è in buona compagnia di molti altri.
Al giorno d'oggi non ho un interesse particolare per quello che fa Valentino Rossi in pista. Non lo elogio come certi fanboy di vecchia data, né lo scredito come hanno iniziato a fare anche certi suoi fanboy una volta che ha smesso di vincere. Ne ho visti pochi di piloti rimanere così a lungo se erano così in difficoltà, ma ne ho visti anche tanti altri insultati gratuitamente per il loro insuccesso. Ecco, dentro di me ho scelto di ribellarmi anche a questo.

Alla luce di quanto detto sopra, si potrebbe pensare a una mia indifferenza nei confronti del ritiro di Valentino Rossi, previsto per fine stagione e annunciato qualcosa come tre quarti d'ora fa. No, non mi è indifferente (al punto tale che questo post lo trovate taggato "Valentino Rossi" ed è il primo pilota di motociclismo che si guadagna un label su questo blog), perché pur non essendo mai stata una sua tifosa, si tratta comunque di uno sportivo che di fatto, è finito a rappresentare qualcosa per me.
Non è tanto il fatto che quando ero ancora una bambina ai pranzi a casa dai nonni seguivamo le sue imprese o il fatto che mio nonno fosse un suo fanboy al punto che non era "oggi c'è il motomondiale" ma "oggi corre Valentino". È che adesso di anni ne ho trentatré, quindi quel periodo ormai è lontano da parecchio tempo.
Ne ricordo di sportivi che hanno rappresentato tanto e che hanno ricevuto grande apprezzamento, ma nessuno di loro è stato sulla bocca di tutti, da sportivo attivo, per venticinque anni, salendo sulla cresta onda ancora minorenne e restando al centro della scena, a modo suo, fino a ben oltre quarant'anni. Questo è Valentino Rossi: uno che, al di là di tutto, non ha rappresentato un'epoca, ma un quarto di secolo.

 

lunedì 31 maggio 2021

Addio a Jason Dupasquier (07.09.2001 - 30.05.2021)

Il motorsport avrà sempre due facce. Da un lato ci sono le emozioni positive, c'è la gloria e ci sono addirittura quelle delusioni che nei momenti bui finiremo per rimpiangere. Dall'altro c'è la sua aura crudele, quella che si porta via un giovane pilota di Moto3, appena diciannovenne, coinvolto sabato pomeriggio in un incidente in qualifica, investito dopo una caduta, una dinamica che sfortunatamente abbiamo già visto più di una volta, e deceduto la domenica mattina in ospedale.
Seguo sporadicamente il motomondiale, ma non le sue categorie minori. Non sapevo nulla di questo pilota, fino al momento in cui ho letto dell'incidente, ma è un'altra ferita, che va ad aggiungersi a quelle che da appassionata di motori mi porto dentro, che va a renderle più profonde, facendomi ripensare ai momenti simili del passato.
Di copioni già scritti e conosciuti ne ho notati più di uno. Non c'è soli la dinamica, così tipica del motociclismo, ma anche altre "dinamiche", quelle che dall'esterno abbiamo già conosciuto. C'erano perfino tweet che citavano una fonte (televisiva) che sosteneva, unica tra tutti i canali che seguono il motomondiale nel mondo, che Dupasquier fosse cosciente, quando invece non lo era. Ho ricordato dove e quando avevo già letto una simile affermazione e temo sia stato quello il momento in cui ho iniziato davvero a pensare al peggio.

R.I.P. :-(((


giovedì 3 dicembre 2020

Il legame tra lo spettacolo delle due ruote e George Russell

La base fondante del motorsport è che la Formula 1 è noiosa e che il motomondiale è più bello perché ci sono i duellihhhh, i sorpassihhhh e Valentino Rossi, seppure quest'ultimo non sia più così tanto gettonato come un tempo, visto che al diminuire progressivo dei risultati è diminuito anche l'attaccamento dei fanboy nei suoi confronti. La base di partenza, comunque, rimane quella della bellezza del motomondiale, i cui risultati sono sempre fuori dalle aspettative, a parte quando Marc Marquez domina il campionato. Quest'anno, tuttavia, Marquez è stato messo fuori gioco da un pesante infortunio a una spalla nelle prime fasi del campionato, composto in totale di quattordici eventi di cui alcune doppie, il che ha provocato la non superiorità di uno specifico pilota.

Il titolo è stato vinto da Joan Mir, che ha vinto soltanto una gara nel corso della stagione, in occasione del penultimo gran premio, quello in cui ha vinto il titolo. Sono stati nove i piloti a vincere almeno una gara e anche questo ha avuto un'accoglienza positiva. Qualche tempo fa ho letto di gente che sosteneva che il motomondiale aveva trovato un modo per essere interessante e che la Formula 1 non era riuscita a fare altrettanto. Non mi è sembrata esattamente una bella osservazione. Il messaggio di fondo era: la Formula 1 è noiosa perché Hamilton vince sempre, il motomondiale è bello perché Marquez, che era tacciato di vincere sempre, si è finalmente levato di torno. Da come era posta la questione, uno stop di Hamilton era da considerarsi la cosa migliore per rendere fascinosa la F1 e non sono sicura che augurarsi queste cose sia poi così elegante.

Ad ogni modo, nel fine settimana ormai imminente, Hamilton a Sahkir non ci sarà: alcuni giorni fa è risultato positivo al coronavirus e al suo posto, in Mercedes, ci sarà George Russell, che finora non è riuscito a fare il suo primo punto sulla Williams e il suo primo punto, con tutta probabilità, non sarà al volante di una Williams. Non saprei dire se, tra qualche giorno, ci sarà chi dice che la Formula 1 è diventata finalmente interessante. Spero di no, ma forse non corriamo questo rischio: dopotutto Russell è solo Russell, non è certo Hulkenberg che viaggia verso il podio. A parte gli scherzi, vedremo che cosa gli riserverà il fine settimana che sta ormai per arrivare.

Non so se, dopo il weekend, mi esprimerò sul confronto Bottas vs Russell, potrebbe significare tutto e niente perché in genere non credo basti un solo gran premio per valutare il valore di un pilota, quello che è certo è che a mio parere comunque vada il valore aggiunto di Hamilton non verrà messo in discussione, a parte dalla solita schiera di personaggi che non fanno altro che sminuire i piloti che vincono a spese dei loro idoli. Se vincerà Bottas, sarà al 90% perché Hamilton non c'è. E se vincerà Russell... vorrà dire che anche Russell si sarà rivelato, almeno per stavolta, migliore di Bottas. La grandezza di un pilota non sta necessariamente nell'essere l'unico pilota superiore a Bottas presente sulla griglia di partenza, così come la bellezza di un gran premio non sta unicamente in chi lo vince.


giovedì 30 gennaio 2020

Cose che mi sono persa nel 2019: la Moto E, quando il fascino delle due ruote si fonde con la noiahhhh percepita

Carissimi lettori, sono quiiiii e oggi parliamo di un argomento controverso, ovvero la Moto E, che va a mettere in contrasto due grandi convinzioni del tifoso medio:
1) elettrico = noia
2) due ruote = spettacolo...
insomma, le due cose sono piuttosto difficili da combinare insieme e, di conseguenza, l'elettrico è prevalso sulle due ruote, con gente compiaciuta quando la scorsa primavera le moto della Moto E sono andate distrutte in un incendio avvenuto a Jerez la notte prima dei test.

Il campionato, che doveva partire in maggio(?) è stato rimandato, con sei eventi che si sono svolti nei weekend del motomondiale, tra luglio e novembre: Germania, Austria, San Marino I, San Marino II, Valencia I, Valencia II.
La gara inaugurale è stata vinta dal finlandese Niki Tuuli, che ha disputato soltanto la prima metà della stagione, poi è toccato a Mike Di Meglio, francese ex MotoGP.
Le due vittorie di San Marino a Misano sono andate entrambe all'italiano Matteo Ferrari, mentre anche a Valencia enrambe le gare sono state vinte dallo stesso pilota, Eric Granado.

Il titolo è stato vinto da Matteo Ferrari (due ruote, vincitore che si chiama Ferrari, ma noiaahhhhh, questo è il campionato più maltrattato della storia del motorsport!) davanti a Bradley Smith.
Eric Granado, Hector Garzo e Mike Di Meglio hanno completato la top-5 in classifica. Al via del campionato erano presenti anche piloti pittoreschi come Sete Gibernau, Alex De Angelis, Randy De Puniet e anche l'ex pilota di Moto 3 Maria Herrera, il cui miglior risultato è stato un quinto posto in una delle due gare di Misano.


lunedì 18 novembre 2019

Questione di minuti

Un minuto prima stavo guardando su un'altalenante TV8 che andava a scatti i giri finali del Gran Premio di Valencia, il ritorno in Europa dopo le gare asiatiche/oceaniche(?) di Thailandia, Giappone, Australia e Malesia, il finale del campionato di MotoGP, con Marc Marquez che, dopo avere vinto appunto tutte le suddette gare antecedenti a parte la scorsa di Sepang, in cui invece la vittoria è andata a Maverick Viñales, è tornato a vincere, a chiudere in bellezza il mondiale.
Il suo compagno di squadra, Jorge Lorenzo, è arrivato ancora una volta fuori top-ten, come succede fin dall'inizio di questa stagione, ma l'attenzione era concentrata su di lui: quella di oggi era la sua ultima gara.

Finita la parentesi MotoGP ho realizzato che c'erano ancora oltre tre ore prima di arrivare al Gran Premio del Brasile, quindi prima della passeggiata pomeridiana concessa dal meteo, finalmente un po' clemente, mi sono messa un po' al computer e ho aperto Twitter. Il primo post che ho letto era stato postato da Felipe Massa ed era un link a un post di Instagram.
Quel post di Instagram mi ha lasciata sconvolta: è stato così che ho scoperto della morte di Tuka Rocha, ex pilota di Stock Car Brasil, a causa di un incidente aereo avvenuto giovedì, nel quale aveva riportato gravi ustioni.
Ci sono rimasta molto male. Se non altro c'è stato un GP del Brasile piuttosto scoppiettante, che ha contribuito almeno in parte a migliorare il mio umore.

giovedì 24 ottobre 2019

Il giorno dopo

Lunedì 24/10/2011 - è una normale mattina di autunno, i giorni si passano e si avvicina l'esame di strategia di corporate (o qualcosa del genere), quello a cui quando il professore leggerà il mio nome sul compito d'esame si ricorderà che ho lasciato il programma per frequentanti per passare a quello per non frequentati e non mi perdonerà nemmeno una virgola fuori posto.

È l'esame per cui stavo studiando ieri, prima della festa di compleanno di mio cugino. Era una domenica come tante, ieri, una di quelle domeniche d'autunno in cui bisogna approfittare delle poche ore libere per studiare, perché l'esame è da passare subito, per poi concentrarsi sul futuro, quel futuro che dice che tra un semestre e mezzo gli esami saranno finiti e che tra un anno o poco più avrò una laurea magistrale e potrò fare quello per cui ho studiato o, se sarò fortunata, fare tutt'altro e iniziare una nuova vita.

Poi ho messo da parte i libri, ieri. Sono andata in bagno a prepararmi, vagamente consapevole che nell'universo in cui vivo non ci sono solo io, ma anche altre cose che un tempo mi interessavano almeno in parte.
C'era il motomondiale a Sepang, quello di cui forse si sarebbe parlato a pranzo dalla nonna fino a un paio d'anni fa, quando c'era ancora mio nonno e quando era ancora lucido abbastanza da guardare il motomondiale. Anzi, da "guardare Valentino", come diceva lui, anche se in realtà guardava la 125, la 250 e il pre-gara, in attesa della "partenza di Valentino".

Vivo in un condominio a cui nessuno importa un fico secco dell'antenna tv e da quando siamo passati al digitale terrestre vivo senza Italia 1, che a volte, in rare occasioni, si vede. In tutte le altre vivo senza Italia 1 e senza motomondiale, ma ho scoperto che non me ne importa più di tanto. Non ho mai amato le due ruote così profondamente, anche se ho provato ad appassionarmi, qualche anno fa. Alla fine i miei ricordi sono quelli di chi a volte ha preferito guardare la gara della 250 ai pranzi della domenica che quello che veniva dopo, alle 14.00, quando si parlava solo di Rossi.

Poi sono uscita dal bagno. Così, a bruciapelo, dal soggiorno è arrivata la voce di mio padre, diretta e chiara.
"È morto Simoncelli."
È una frase talmente lontana dal mio immaginario che gli chiedo cos'abbia detto: scuoto la testa e penso che devo avere capito male.
Non ho capito male. È quello che c'è scritto nelle news, è quello che ci verrà sbattuto in faccia di continuo, nei giorni che verranno.

Ora che è lunedì e una parte di me si illude che la vita scorra come prima. I miei stivali texani, che tra otto anni quando scriverò questo post troverò ridicoli, rimbombano sotto i portici, mentre dalla stazione mi dirigo verso la zona universitaria.
Mi rendo conto che a volte il giorno dopo le cose fanno ancora più male, perché la notte non le ha cancellate e l'illusione di svegliarsi alla situazione di prima è irreparabilmente perduta.

Una sera random di dicembre 2011 - sono a casa di mia zia e mio cugino sta giocando sul pavimento del soggiorno con una distesa di modellini di moto.
Ha tra le mani il modellino della moto di Marco Simoncelli. Mio padre sta per dire qualcosa, ma mia zia lo ferma. Mio cugino ha solo cinque anni, probabilmente ha visto la diretta dell'incidente insieme a suo padre, ma è stata imbastita una versione soft dell'evento: gli hanno detto che, dopo la caduta, Simoncelli ha avuto una sorta di crisi mistica (non in questi termini) e ha lasciato le competizioni.

Quando avevo circa la sua età, probabilmente la verità mi sarebbe stata sbattuta in faccia comunque... e forse l'avrei preferito. Questa, però, è un'altra storia, che poco ha a che vedere con il nostro punto di partenza.
Il punto di partenza è che si può vivere senza Italia 1 e senza MotoGP, ma che la morte di quel ragazzo che in passato correva nella 250, che mille volte ho scherzosamente preso per i fondelli per la foltissima chioma, la cui immagine sorridente svettava sui furgoncini delle patatine San Carlo, può essere sempre e comunque uno shock (e può esserlo stato anche per i non appassionati di motori in generale, dato che comunque, per noi italiani, era un personaggio pubblico e uno dei pochi piloti che spesso si vedevano in TV anche per occasioni che non avevano nulla a che vedere con il motorsport).

venerdì 27 settembre 2019

In difesa di Valentino Rossi - colpo di scena, vero?

Credo che sia passato ormai parecchio tempo dall'ultima volta in cui ho parlato di MotoGP, tempo nel quale ho avuto occasione di vedere qualche highlight e anche un paio di gare, tempo nel quale ho avuto modo di sentire, occasionalmente, mio padre compiacersi delle vittorie di Marquez.
Mio padre non è un tifoso di Marquez, o almeno non credo. Non segue il motomondiale con sufficiente attenzione e interesse da tifare per Marquez. Diciamo che piuttosto ha l'abitudine di supportare i "nemici della società", un po' per sfottere quelli che li considerano nemici della società. Non lo trovo un atteggiamento particolarmente costruttivo e non lo trovo costruttivo soprattutto quando si traduce nel prendere per i fondelli gente che non è "mainstream". In occasione del gran premio di San Marino ha sbeffeggiato perfino Quartararo per essersi fatto fregare da Marquez. Non so se mi spiego, Quartararo, uno che al momento va avanti a occasionali secondi e terzi posti, non uno di quelli portati su un piedistallo dagli hater di Marquez. Oppure, in alternativa, ha fatto commenti analoghi nei confronti dei piloti Ducati... la Ducati, la moto della nostra città, quella che però nessuno si fila, nemmeno nella nostra città, perché tutti tifano per Va-...
...
...
...perché nessuno, né intorno a noi né altrove, in realtà, tifa più per Valentino Rossi. E come dare loro torto? Valentino non è più il pilota vincente che tutti mettevano su un piedistallo, adesso ha quarant'anni, non lotta per la vittoria, arriva spesso e volentieri dietro al compagno di squadra.

Sarai contenta, Milly Sunshine, potrebbe dirmi qualcuno. Finalmente, dopo oltre vent'anni in cui, fin dai giorni della 125 sei stata circondata da gente che metteva Rossi su un piedistallo parlando solo ed esclusivamente di lui, puoi prenderti la tua rivincita e unirti al coro di quelli che adesso lo prendono per il cu*o.
Sarai contenta, Milly Sunshine, ora che l'irrilevanza di Rossi è confermata giorno dopo giorno dai risultati.
Sarai contenta, anche se non parli di MotoGP fin da quando Petrucci ha vinto il gran premio d'Italia. Dopo Marquez ha vinto in Catalunya, poi in assenza di Felipe Massa in sella a una Brawn GP a due ruote, Viñales ha vinto il GP d'Olanda. Marquez è tornato alla vittoria in Germania e Repubblica Ceca, poi hanno vinto una gara Dovizioso e una Rins, rispettivamente in Austria e Gran Bretagna, poi di nuovo Marquez al GP di San Marino (contro Quartararo) e al GP di Aragon, quando le gare europee, Valencia esclusa ma sarà a fine stagione, sono ormai terminate.
Sarai contenta, Milly Sunshine, ora che il nemicohhhh della societàhhhh ha vinto più di metà delle gare di questi ultimi mesi e nelle altre è arrivato sempre secondo...
...
...
...come dici? che la cosa ti è indifferente? Che sei contenta per il successo di Dovizioso, da simpatizzante ducatista, e che non sei particolarmente entusiasta del fatto che il pilota che non sopportavi quando eri bambina ora sia irrilevante? Guarda al lato positivo: una Yamaha ha vinto una gara ed era quella del suo compagno di squadra.
Tifare Valentino, attività tipica dei fanboy, ma anche di tanta gente con la testa sulle spalle dato che quasi tutti tifavano Rossi e c'è tanta gente che non è un ultrà, ormai è vista come un'attività solo ed esclusivamente fanboy friendly, con gran parte dell'opinione pubblica che è schierata contro Rossi e contro i suoi sostenitori.

No, non è quello che volevo e non l'ho trovato divertente nemmeno per un attimo, questo non perché io ritenessi ragionevole e sensato mettere Rossi su un piedistallo qualsiasi cosa succedesse. Non l'ho trovato divertente perché mi ha mostrato, in tutte le sue sfumature, qualcosa che una volta era limitato solo ai fanboy: tifare per qualcuno fintanto che è vincente, poi abbandonarlo non appena le cose iniziano a cambiare. Ci sta appassionarsi al nuovo che avanza, ci sta fino all'ultimo secondo, quello che non ci sta, o almeno che non ci sta senza destare qualche sospetto, è che l'intera popolazione italiana al giorno d'oggi sembri contare più detrattori che tifosi di quel pilota che un tempo veniva idolatrato quasi da chiunque. Ne viene fuori che, alla fine, i tifosi di Valentino Rossi non erano tanto legati a Rossi, quanto piuttosto al concetto di "vincere facile".
Da bambina hater, divenuta indifferente con il raggiungimento dell'età in cui si inizia a sviluppare almeno un po' di intelletto, avrei potuto sfruttare questa situazione, unirmi alle critiche e alle prese per i fondelli. Sei un vecchiohhhh pensionatohhhh!!!11!!11! dovresti ritirartihhhh e tornarehhhh a casahhhh!!111!!1!! non sei neanche in grado di stare al passohhhh del tuo compagnohhhh di squadrahhhh che spesso ti sta davantihhhh!!11!!!11!!
Eppure la tentazione non c'è mai stata, non l'ho mai avuta, nemmeno per un attimo. Tutto ciò che vedo è un copione che si ripete e, se mi unissi al coro degli ultrà, mi macchierei della peggiore incoerenza della mia esistenza di appassionata di motori, quando nelle notti di Singapore mi affezionavo a un vecchio pensionato che non distingueva il giorno dalla notte e il fatto che avesse scelto di starsene lì, anche se non guidava più un team di prima fascia e anche se in classifica aveva meno punti del suo compagno di squadra, lo rendeva finalmente umano. Come potrei criticare a cuore leggero Valentino Rossi per i suoi risultati attuali quando a suo tempo ho difeso Michael Schumacher per la stessa cosa?

martedì 18 giugno 2019

Il mashup tra MotoGP e DTM passa per Dovi

Mi rendo conto che è da un po' che non accade, ma penso che oggi sia il giorno giusto per parlare di MotoGP.
Ci eravamo lasciati molto tempo fa con il gran premio del Qatar, con vari team che avevano contestato la vittoria della Ducati. La vittoria della Ducati è stata confermata molto tempo fa e nel frattempo è passata molta acqua sotto i ponti ed è ricominciato il kompl8: in Argentina ha vinto Marquez e ha vinto una gara in cui Rossi è arrivato secondo, quindi a maggior ragione si trattava di un kompl8 spagnolo.
La volta successiva al Circuit of the Americas ha vinto un altro spagnolo, Alex Rins, che non ho ancora capito se faccia parte dei kompl8ari oppure no. Secondo è arrivato di nuovo Valentino Non Sono Alexander Rossi, quindi può darsi... ma quello che conta è il terzo posto di Jack Miller, che diversamente dal suo omonimo, non è un dentista.
Il suo omonimo dentista, invece, ha un figlio che si chiama allo stesso modo e che corre nella Road to Indy come compagno di squadra del figlio di Barrichello.

Marquez ha successivamente vinto in Spagna e in Francia, mentre ha dovuto accontentarsi della seconda posizione nel gran premio d'Italia, laddove Danilo Petrucci ha ottenuto la sua prima vittoria in MotoGP.
Il giorno dopo hanno trasmesso una sua intervista al notiziario locale, alla radio. Petrucci ha parlato di quanto quella vittoria fosse stata importante per lui e del fatto che il suo obiettivo sia quello di aiutare Dovizioso (terzo in quell'occasione) a cercare di vincere il mondiale.
Al di là del fatto che quelle parole sono state illuminanti, perché mi hanno fatto riflettere sul fatto che ci siano piloti che, nell'impossibilità di avere obiettivi propri, sembrano davvero essere concentrati sugli obiettivi della squadra di cui fanno parte, anche se la squadra è schierata a favore di qualcun altro, sono stata soddisfatta del fatto che Petrucci sia riuscito a portare a casa una vittoria.

Nel frattempo una settimana più tardi Dovizioso ha fatto il suo esordio come guest driver nel DTM a Misano.
Era lo stesso weekend del gran premio del Canada ed è iniziato con Marco Wittmann che ha vinto partendo dalle retrovie: era l'unico che si era fermato ai box prima dell'ingresso della safety car, o qualcosa del genere. Rast e Duval sono saliti sul secondo e sul terzo gradino del podio.
Il giorno dopo ha vinto Muller, che portando lo stesso first name di Hulkenberg ha inequivocabilmente falsato il podio, sul quale c'erano anche Eng e Rast. Dovi ha ottenuto un 12° e un 15° posto.
In questo weekend abbiamo visto anche Pietro Fittipaldi al volante, in sostituzione di Green che era in ospedale per un intervento chirurgico.

Nell'ultimo weekend appena passato c'è stato, tornando al motomondiale, il GP di Catalunya. Dato che si tratta di un campionato eccitante perché ci corrono delle moto invece che delle auto, perché c'è Valentino Rossi e perché il GP di Catalunya non si svolge in Azerbaijan, a nessuno sembrava importare un fico secco della sovrapposizionehhhh con la 24 Ore di Le Mans, della quale parlerò a tempo debito.
In questo ultimo evento si è distinto Lorenzo, da giorni protagonista di meme dopo essersi ribaltato e avere trascinato con sé Dovizioso, Viñales e Rossi.
Ha vinto Marquez, mentre Quartataro partito dalla pole è arrivato secondo. Petrucci ha ottenuto una piccola gioia classificandosi terzo.
Il motomondiale tornerà con il gran premio d'Olanda. Mi raccomando, tutti a tifare per Massa in sella a una Brawn GP a due ruote! ;-)

martedì 12 marzo 2019

Questione di sovrapposizioni tra le quinte posizioni

Fonte: @MotoGP
Ladies & Gentlemen, torniamo al pomeriggio di Domenica 10 Marzo, perché sta andando in onda la sovrapposizionehhhh. Nello specifico è una sovrapposizionehhhh tra MotoGP e Indycar, legittimata dal fatto che entrambe abbiano un Rossi sulla griglia di partenza.
Prima della gara, in Qatar, un losco personaggio si aggirava per il paddock, ritrovandosi proprio a tu per tu con Valentino Non Sono Alexander Rossi.
Il Gangster Rapper sfoggava una sorta di giubbotto da pescatore, ma soprattutto si sta dimostrando sempre più affezionato alle sue treccine. Le aveva ai test, le ha tuttora... insomma, prepariamoci a una lunga stagione fatta di treccine in vario stile. Conto sulla speranza che torni a farsi le extension e che se le raccolga nuovamente in un codino.

Dopo avere avvistato su Twitter questa presenza illuminante, me ne sono fregata bellamente di quello che stava succedendo in Qatar, perché stavo seguendo la Indycar e non ho problemi ad ammetterlo, dopotutto questo è un blog che parla di automobilismo, non di motociclismo, quindi posso. ;-)
L'anno scorso il GP del Qatar si era concluso con Dovizioso che conteneva gli attacchi di Marquez sul traguardo... e quest'anno è accaduta la stessa identica cosa, con il ducatista che si è portato a casa la vittoria (per ora, almeno, ci sono polemiche relative alla regolarità della moto, in stile Brawn GP, anche se non è il GP d'Olanda - forse capirete la citazione) davanti a Marquez e a Crutchlow.
Rins è arrivato quarto e, dopo avere recuperato una dozzina di posizioni, Rossi ha chiuso in quinta piazza. Fun fact: in Indycar, Alex Non Sono Valentino Rossi ha terminato a sua volta la gara in quinta posizione!

venerdì 23 novembre 2018

Massa, la Brawn GP, i giornali che assegnano vittorie a caso e il finale del campionato di MotoGP

La premessa di questo post è che io sono l'Autrice(C) quindi se vi sembra che questo post sia costruito un po' a caso sappiate che fa parte di una mia precisa scelta, ispirata al giornale spagnolo che ogni anno vede Felipe Massa in sella a una Brawn GP al Gran Premio d'Olanda, segno evidente che le canne non circolano liberamente solo in Olanda, ma con tutta probabilità anche dentro la redazione di quel giornale.

Io rispondo con il giornale degli annunci della mia zona, che puntualmente anticipa i gran premi del periodo.
Se avessi dato ascolto al giornale lo scorso GP avrei acceso la TV che era iniziato già da un'ora... e il prossimo me lo guarderei sulla Rai.
In più le edizioni del GP del Brasile 2015 e 2016 sono state attribuite a vincitori errati, tanto che di tre gran premi del Brasile citati è azzeccato soltanto il vincitore di uno.
E' andata un po' meglio con i vincitori del Gran Premio di Abu Dhabi, vanno tutti bene tranne uno, l'unico dettaglio è che al GP del 2014 Rosberg è arrivato quattordicesimo, quindi lo sforzo di immaginazione di stavolta è stato mooooolto elevato.

Parlando d'altro, nel weekend passato da ormai diversi giorni è finito il campionato di MotoGP, il cui titolo era già stato assegnato a Marc Marquez. Era anche il giorno dell'ultimo gran premio di Dani Pedrosa, che ha concluso la gara con una quinta posizione.
A proposito di gara, è stata interrotta a metà per condizioni di bagnato estremo, con varie cadute e soltanto quattordici o quindici moto presenti per il restart.
Andrea Dovizioso è andato in testa, con Alex Rins e Valentino Rossi in lotta per la seconda posizione. Quest'ultimo è caduto poco prima della fine, Rins è arrivato secondo, mentre Pol Espargarò è salito sul gradino più basso del podio.
Non ho avvistato Massa in sella a una moto con i colori della Brawn GP. Forse era finito in aquaplaning...

martedì 6 novembre 2018

Kompl8 & contro-kompl8

Una settimana fa Marc Marquez cadeva nel bel mezzo del gran premio d'Australia a Philip Island, dopo un contatto con Zarco. La vittoria andava a Maverick Viñales, che diversamente dagli altri spagnoli non è ancora considerato al punto tale da rientrare nella gang dei komp8ari spagnoli.
La presenza di due italiani sul podio, Iannone e Dovizioso ci salvava da lunghe notti insonni, in attesa del gran premio della Malesia, che ha avuto luogo in questo fine settimana: nelle ultime tre settimane c'è stato il motomondiale in tutte e tre, adesso ci sarà una settimana di tranquillità e poi il gran finale a Valencia il 18 Novembre, una settimana prima del GP di Abu Dhabi di Formula 1.
Dopo questa digressione, parliamo di Sepang, dove è accaduto qualcosa che passerà alla storia: Jorge Lorenzo ha pubblicato un tweet in cui si compimentava con Valentino Rossi per come stava andando la sua gara prima che cadesse. Rossi, da parte sua, l'ha ringraziato sempre via Twitter. Sono stati likati e rebloggati molto di più che il vincitore, ovvero Marc Marquez, mentre come da buona tradizione, dato che sui gradini più bassi del podio sono finiti Rins e Zarco, nessuno se li è filati nemmeno di striscio!

martedì 23 ottobre 2018

:-((((


Brawn GP, tute celebrative e teorie del kompl8

E' la sera del 22 Ottobre e mi sembra che sia arrivato il momento di parlare un po' anche di MotoGP, anche per approfittare del fatto che sia una data storica: esattamente dodici anni fa, in questo weekend, un certo pilota che secondo un certo giornale spagnolo corre in MotoGP con la Brawn GP, indossava una certa tuta celebrativa di cui ho parlato in lungo e in largo nel corso degli anni. Ora, so che è inopportuno iniziare parlando della tuta verde di Massa quando l'argomento di cui dovrei parlare è il Motomondiale, ma cosa posso farci, sapete come sono fatta. ;-)

Avendo abbandonato a sé stesso il gran premio di Thailandia disputato quindici giorni fa, vado a riepilogare in breve i fatti: Marc Marquez ha vinto ed era sempre più vicino al titolo, dopo avere tagliato il traguardo davanti a Dovizioso e a Viñales.
A proposito di Dovizioso, ieri in Giappone a Motegi è caduto, mentre Marquez è tornato alla vittoria, precedendo stavolta sul podio Crutchlow e Rins. I punti ottenuti gli sono stati più che sufficienti per vincere il titolo quando mancano ancora tre gran premi, Malesia, Australia e Valencia. Malesia e Australia si svolgeranno nei due weekend imminenti, mentre dopo una settimana di pausa ci sarà Valencia il 18 Novembre.

sabato 29 settembre 2018

MotoGP > Formula 1, avevano ragione i fanboy!!111!!1!!

Ricordate quando al Gran Premio d'Olanda un giornale spagnolo vedeva Massa gareggiare per la Brawn GP e rubare posizioni a Valentino Rossi?
Ecco, ho trovato un giornale italiano di annunci che ha scritto un po' di cose a caso. Per esempio i prossimi gran premi di Formula 1 saranno a Sochi in Russia e a Suzuka... sempre in Russia (cfr riquadro rosso).
Il giro più veloce di Sochi è in 1.36, non in 1.39 come riportato, ma nevermind, così come non importa il fatto che i giri totali siano 53 e non 52.
Tra i vincitori del GP del Giappone dal 2013 al 2017 il 2013 non è minimamente menzionato, mentre è attribuita la vittoria del 2014 a Rosberg che quel gran premio non l'ha vinto. Però questo giornale ne esce decisamente perdente. Avesse scritto che il GP del Giappone era stato vinto da Pol Espargarò su una Yamaha, avrebbe compensato l'effetto Massa/Brawn GP.
A proposito di MotoGP, domenica scorsa si gareggiava ad Aragon: ha vinto Marc Marquez, davanti ad Andrea Dovizioso e Andrea Iannone. Di quest'ultimo, nonostante il podio, è salito all'onore delle cronache non per i suoi risultati sportivi, ma perché pare che si sia lasciato con Belen Rodriguez.


martedì 11 settembre 2018

MotoGP @ Misano

Dopo la cancellazione dello scorso GP di Gran Bretagna per avverse condizioni meteo e pioggia torrenziale, il Motomondiale ha fatto il suo ritorno in questo weekend con il gran premio di San Marino a Misano.
Catalizzatori di attenzione sono stati, nei giorni antecedenti, ancora una volta Marc Marquez e Valentino Rossi. Pare che il primo si sia scusato per l'incidente in Argentina e che il secondo abbia fatto scalpore per essersi rifiutato di stringergli la mano in conferenza stampa. Il mondo degli appassionati di motorsport ne avrebbe parlato per giorni, se non fosse in concomitanza uscito il rumour su Leclerc in Ferrari il giorno stesso.

Ho guardato il gran premio, domenica pomeriggio, assistendo a quella che sembrava una gara molto combattuta tra Jorge Lorenzo, Andrea Dovizioso e Marc Marquez. Le due Ducati erano in testa alla gara, con Marquez essenzialmente negli scarichi.
Dopo il sorpasso di Dovizioso su Lorenzo qualcosa è cambiato: a duellare sono rimasti Lorenzo e Marquez, con Dovizioso che metteva spazio tra sé e i suoi inseguitori.
Marquez ha superato Lorenzo, che però gli è rimasto attaccato al fondoschiena e si è preso la posizione più tardi.
I giri finali hanno visto i due spagnoli avvicinarsi a Dovizioso. Quest'ultimo, tuttavia, ha centrato un paio di giri veloci a fine gara, allontanandosi. A due giri dalla fine Lorenzo, in seconda posizione, è scivolato, cedendo la seconda piazza a Marquez.
Cal Crutchlow, che fino a quel momento nessuno si era filato, perché l'impressione era che in gara ci fossero solo i primi tre, è salito sul gradino più basso del podio.

Mio padre, che guardava la gara con me, ha commentato che la vittoria della Ducati non serviva a niente, tanto ci saranno delle piste in cui non potranno fare niente contro Marquez e che tanto Marquez ha un vantaggio abissale in classifica.
Da simpatizzante della Ducati, non sono d'accordo: le vittorie non vanno considerate in funzione di quello che succederà domani o di chi un giorno vincerà il mondiale. Anzi, a maggior ragione se la vittoria non è scontata e non si è favoriti, forse fa ancora più piacere.
Sempre da simpatizzante della Ducati non penso oggi a quello che potrebbe succedere nei prossimi mesi, né mi illudo di una vittoria del mondiale. L'unica nota stonata di questo gran premio, per me, è stato vedere due Ducati in prima e seconda posizione per così tanto tempo e poi vederne una uscire di scena quando era possibile una potenziale doppietta (o, se anche Marquez si fosse ripreso la posizione, Lorenzo sarebbe arrivato quantomeno terzo).

A far parlare di sé più di ogni altra cosa, tuttavia, è stato quello che è successo in Moto2, con una manovra folle di Romano Fenati che, nel reagire a quella che a lui sembrava una scorrettezza commessa da un avversario, l'ha affiancato e con una mano è andato a premergli sul freno della moto.
Dopo essersi conquistato due gare di squalifica, Fenati nel frattempo si è scusato per l'accaduto e ha riconosciuto che le critiche nei suoi confronti sono giuste, ma è stato licenziato dal proprio team, che ha definito inaccettabile il fatto che abbia messo l'altro pilota in una situazione di serio pericolo.
In giro per il web c'è chi lo paragona a fatti random che c'entrano poco: calciatori random che hanno preso a calci qualche avversario, Kvyat e Maldonado in Formula 1 (in termini generici), Vettel a Baku, addirittura Bottas che cerca di tenersi dietro gli avversari di Hamilton... credo che questa gente non abbia il senso della misura e che, essenzialmente, non abbia il benché minimo interesse nei confronti di quanto successo a Misano. Semplicemente volevano sparlare di certi specifici piloti o altri sportivi e hanno colto l'occasione per paragonarli a uno che è andato oltre ogni limite dell'immaginazione.

Al di là del fatto che l'accaduto difficilmente più essere paragonato ad episodi avvenuti a bordo di monoposto, in quanto comunque andare addosso a qualcuno che sta a bordo di un'auto rimane molto meno pericoloso che il tentativo di innescare una caduta a bordo di una moto, tra i casi che ho sentito citare ce ne sono alcuni in cui i protagonisti non hanno certo brillato per sportività, ma non penso che si possa fare un calderone mettendoci dentro qualsiasi cosa sia poco sportiva: qui stiamo parlando di un fatto non solo antisportivo ma anche estremamente pericoloso. Non mi risulta che nessuno dei personaggi citati abbia mai messo in pericolo la vita di altri, nelle situazioni citate. Alcuni incidenti innescati da certi piloti avrebbero forse potuto avere conseguenze peggiori di quelle che hanno effettivamente avuto, ma stiamo scendendo ad un altro livello: un incidente potenzialmente pericoloso innescato da una manovra azzardata o da un clamoroso errore di valutazione non può essere paragonato così come se niente fosse a un'azione deliberata.

martedì 14 agosto 2018

Basta che si parli di Rossi e di Marquez

Dopo qualche settimana di assenza il motomondiale è tornato per due weekend consecutivi, quello appena passato e quello precedente: il 5 Agosto c'è stato il Gran Premio della Repubblica Ceca e il 12 Agosto quello d'Austria.
La scorsa volta è stata la volta di una doppietta Ducati, con Dovizioso che ha vinto davanti a Lorenzo. Marquez ha completato il podio, classificandosi in terza posizione. Valentino Rossi è arrivato quarto, quindi dietro a Marquez, quindi sono contenta di non avere sentito tanti commenti in proposito.

Stavolta, invece, è stato il turno di Lorenzo, che ha vinto la gara precedendo Marquez, con Dovizioso a completare il podio, in pratica il podio della volta scorsa, ma in mescolato.
Stavolta un commento l'ho sentito e suonava come "va beh, anche se Marquez non ha vinto stavolta, ha comunque 50+ punti di vantaggio, quindi vincerà ugualmente il mondiale, non importa se ha vinto Lorenzo", affermazione sentita da un non tifoso, di nessun pilota. Non gli piace Valentino Rossi, ma la cosa non penso che sia particolarmente rilevante, in questo contesto.

Perché non importa? A me, se la Ducati vince, importa eccome. Non sono un'ultrà, non sono nemmeno mai stata così tanto appassionata del motomondiale, ma se la Ducati vince non può che farmi piacere. Poi preferisco Dovizioso a Lorenzo, ma nevermind.
Non capisco perché tutto debba essere incentrato sul fatto che o Rossi possa vincere il titolo salvando il mondo, o che possa vincerlo Marquez salvando il mondo nell'ottica dei non tifosi di Rossi. Mi sembra un po' che tutto il resto sia considerato il nulla...

giovedì 26 luglio 2018

"Vado a casa a guardare Stoner" - cit. un conoscente di mio padre, nel 2010, alla festa del santo patrono

Ogni tanto, all'improvviso, mi sovviene qualche episodio legato vagamente al motorsport risalente al passato e quale occasione migliore della festa del santo patrono nel paese natale di mio padre?

Ci fu una volta in cui cadeva di domenica, in cui era Race Day del motomondiale (non solo del motomondiale e il motomondiale non è l'evento motoristico più famoso avvenuto in quel giorno) e un conoscente di mio padre se ne andò in anticipo, dicendo che andava a casa a "guardare Stoner".

Proprio così, disse, un po' come i Rossi-fans dicono di andare a guardare Valentino Rossi. Era la prima volta (ed è stata anche l'ultima) che ho sentito qualcuno esprimersi a quel modo a proposito di un pilota che non fosse Rossi.

Vinse Lorenzo, quel giorno del 2010 a Laguna Seca, precedendo proprio Stoner al traguardo.
Non saprei dire se quel conoscente di mio padre fu deluso dalla seconda posizione o se lo considerò un evento soddisfacente dato che aveva chiuso in una buona posizione.

martedì 17 luglio 2018

Oh my Dani... cry

Come ho già più di una volta spiegato, in ufficio teniamo la radio accesa e, di tanto in tanto, mi capita di carpire qualche informazione a proposito di motori.
Al momento non ci sono più programmi con uno speaker che parla, dato che quando c'erano l'argomento motori veniva toccato abbastanza spesso in concomitanza di gare a due o quattro ruote e, visto il contenuto di tali interventi, non mi dispiace nemmeno tanto che quel programma d'estate sia fermo.
Sono rimasti i notiziari e, la settimana scorsa, l'argomento motomondiale è stato toccato abbastanza spesso.
La prima volta ho sentito menzionare la locuzione "gran premio di Germania" e l'allusione a qualcuno che vinceva su quel circuito fin dal 2010.
Avevo pensato alla Formula 1, chiedendomi chi fosse il fortunato vincitore di così tante edizioni e ricordandomi che non c'è sempre stato il suddetto GP tra il 2010 e il 2017, realizzando che non era possibile che si parlasse di Formula 1 dato che nel 2010 vinse...
...
...
...non me lo ricordo proprio, ma di sicuro uno che non ha vinto la maggior parte delle edizioni seguenti. ;-)
Si trattava di Marc Marquez e delle sue vittorie al Sachsenring, che sono incrementate in questo weekend, dato che è andato a conquistare un'altra vittoria, davanti alle Yahama di Rossi e Viñales.

Tuttavia, nei giorni scorsi, alla radio si è parlato di Dani Pedrosa, che ha annunciato il proprio ritiro a fine stagione.
Un attimo dopo che il notiziario ha dato questa notizia, ho sentito la mia collega borbottare un "meno male" che mi ha lasciata abbastanza perplessa.
Che io sappia non è una grande appassionata di MotoGP, ma motoristicamente parlando l'ho trovato un commento sgradevole, proprio per questa ragione: se non segui il motomondiale, che problemi hai?
Peraltro la scusa secondo cui avrebbe aiutato Marquez a vincere delle gare, in passato, per me lascia il tempo che trova. Stiamo parlando di due piloti che fanno parte dello stesso team e, per la mia mentalità troppo F1-centrica, non vedo tanta differenza tra un ordine di scuderia in Formula 1 e un ordine di scuderia nel motomondiale. Non sono cose che apprezzo particolarmente, ma per quale motivo prendersela non con la squadra ma con chi, essendo ormai fuori dai giochi, deve atteggiarsi a presunto zerbino?

Alla fine una cosa vorrei aggiungerla: il periodo in cui ho seguito di più in assoluto il motomondiale è stato il 2007/2008 o giù di lì e, tra i piloti classe MotoGP dell'epoca, Pedrosa era l'unico non ducatista per cui abbia simpatizzato.
Anche se non ha mai vinto un mondiale nella massima categoria.
Anche se tutti hanno iniziato a tifarlo come ultrà non appena ha annunciato il proprio ritiro.
Anche se ora è figo perché si è commosso mentre annunciava il ritiro...
...
...
...
...il che, a pensarci bene, è quantomeno curioso, visto le affinità con qualcun altro, a proposito di fatti che in quell'epoca non potevo immaginare.