giovedì 3 dicembre 2020

Il legame tra lo spettacolo delle due ruote e George Russell

La base fondante del motorsport è che la Formula 1 è noiosa e che il motomondiale è più bello perché ci sono i duellihhhh, i sorpassihhhh e Valentino Rossi, seppure quest'ultimo non sia più così tanto gettonato come un tempo, visto che al diminuire progressivo dei risultati è diminuito anche l'attaccamento dei fanboy nei suoi confronti. La base di partenza, comunque, rimane quella della bellezza del motomondiale, i cui risultati sono sempre fuori dalle aspettative, a parte quando Marc Marquez domina il campionato. Quest'anno, tuttavia, Marquez è stato messo fuori gioco da un pesante infortunio a una spalla nelle prime fasi del campionato, composto in totale di quattordici eventi di cui alcune doppie, il che ha provocato la non superiorità di uno specifico pilota.

Il titolo è stato vinto da Joan Mir, che ha vinto soltanto una gara nel corso della stagione, in occasione del penultimo gran premio, quello in cui ha vinto il titolo. Sono stati nove i piloti a vincere almeno una gara e anche questo ha avuto un'accoglienza positiva. Qualche tempo fa ho letto di gente che sosteneva che il motomondiale aveva trovato un modo per essere interessante e che la Formula 1 non era riuscita a fare altrettanto. Non mi è sembrata esattamente una bella osservazione. Il messaggio di fondo era: la Formula 1 è noiosa perché Hamilton vince sempre, il motomondiale è bello perché Marquez, che era tacciato di vincere sempre, si è finalmente levato di torno. Da come era posta la questione, uno stop di Hamilton era da considerarsi la cosa migliore per rendere fascinosa la F1 e non sono sicura che augurarsi queste cose sia poi così elegante.

Ad ogni modo, nel fine settimana ormai imminente, Hamilton a Sahkir non ci sarà: alcuni giorni fa è risultato positivo al coronavirus e al suo posto, in Mercedes, ci sarà George Russell, che finora non è riuscito a fare il suo primo punto sulla Williams e il suo primo punto, con tutta probabilità, non sarà al volante di una Williams. Non saprei dire se, tra qualche giorno, ci sarà chi dice che la Formula 1 è diventata finalmente interessante. Spero di no, ma forse non corriamo questo rischio: dopotutto Russell è solo Russell, non è certo Hulkenberg che viaggia verso il podio. A parte gli scherzi, vedremo che cosa gli riserverà il fine settimana che sta ormai per arrivare.

Non so se, dopo il weekend, mi esprimerò sul confronto Bottas vs Russell, potrebbe significare tutto e niente perché in genere non credo basti un solo gran premio per valutare il valore di un pilota, quello che è certo è che a mio parere comunque vada il valore aggiunto di Hamilton non verrà messo in discussione, a parte dalla solita schiera di personaggi che non fanno altro che sminuire i piloti che vincono a spese dei loro idoli. Se vincerà Bottas, sarà al 90% perché Hamilton non c'è. E se vincerà Russell... vorrà dire che anche Russell si sarà rivelato, almeno per stavolta, migliore di Bottas. La grandezza di un pilota non sta necessariamente nell'essere l'unico pilota superiore a Bottas presente sulla griglia di partenza, così come la bellezza di un gran premio non sta unicamente in chi lo vince.


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Milly Sunshine