domenica 24 febbraio 2019

Commento ai test prestagionali I

Il 2019 è qui /// Circuit de Catalunya, 18-21 Febbraio

Un cordiale saluto al mio popolo di mass dumper, la nuova stagione si avvicina e, con essa, stanno arrivando anche i Commenti Ironici ai Gran Premi, la cui stesura sembra essere molto sottovalutata, in giro per il web, perché ribadisco che mi aspetterei l'esistenza di centinaia di autori di commenti ironici... invece no, non sono poi così tanto diffusi quanto mi piacerebbe!
Dopo questa introduzione non mi resta che raccontare quello che abbiamo visto negli ultimi tempi e usare l'immaginazione a proposito di quello che non abbiamo visto, ma che sicuramente è successo a nostra insaputa.

PRESENTAZIONI - il primo team a presentare la propria monoposto è stato la Haas, i cui colori sono cambiati radicalmente grazie all'arrivo di un nuovo sponsor, che pare occuparsi di energy drink e che sui social non pare essere preso molto sul serio. Dopotutto mai fidarsi degli energy drink, uno di loro è soltanto riuscito a comprare due scuderie e a far diventare una di esse un top-team...
I piloti sono ancora Romain Grosjean e Kevin Magnussen. Il primo, altresì noto come RoGro, è il signore e padrone degli incidenti, ma dato che non ci saranno sovrapposizionihhhh in termini di orario tra F1 e Indycar è difficile che quest'anno venga buttato fuori pista da Ericsson con la forza del pensiero. Il secondo, altresì noto come Kmag, è essenzialmente il best friend forever di tutti nel paddock. Ovunque vada c'è sempre qualcuno che sogna a occhi aperti di rompergli il naso. Kmag si vendica facendo a costoro il malocchio affinché non salgano mai sul podio. Tempo sprecato, con uno di loro non c'è bisogno di impegnarsi tanto!
La Haas ha portato una livrea nera e oro che somiglia a quella della John Player Special e ciò non è piaciuto perché OMG è totalmentehhhh diversahhhh da quella dell'anno scorso. Per compensare, anche quella della Toro Rosso non andava bene, perché è uguale a quella dell'anno scorso, tendenzialmente blu elettrico. Non ci sono più i Gartley e la line-up è stata radicalmente stravolta. Da un lato c'è Alex Albon, che molti vedono come uscito dal nulla: si tratta di uno dei championship contenders della F2 2018 ed è anglo-thailandese, figlio di un ex pilota e di una ex truffatrice che ha scontato alcuni anni di carcere per avere venduto auto di lusso che in realtà non esistevano. Il suo compagno di squadra è...
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...nella vita, a volte, ci sono delle situazioni strane. Nel concetto di "situazioni strane" rientra totalmente la carriera in Formula 1 di Dany Kvyat. Campione di GP3, approdato nella massima serie nel lontano 2014 quando era ancora un ragazzino brufoloso, è diventato, per l'epoca, il più giovane pilota a conquistare punti. Non è che la cosa sia stata notata più di tanto, era su una Toro Rosso che non era il top dei top, ma con cui comunque era molto verosimile andare a punti. Un anno più tardi ha preso il posto di Vettel in Redbull, Redbull che cercava un "nuovo Vettel", ovvero un pilota giovanehhhh, che avesse battuto notevolmente il compagno di squadra alla Toro Rosso, la cui promozione sembrasse molto più sensata di quella del compagno di squadra o dell'ingaggio di qualsiasi altro pilota, che avesse ottenuto in precedenza risultati superiori alle aspettative e che potesse iniziare a vincere gare a ripetizione. Kvyat era semplicemente giovanehhhh e siccome c'era un sedile vacante e bisognava che qualcuno ci si sedesse sopra, è stato ingaggiato dalla Redbull tra polemiche a proposito del fatto che non avrebbe cavato un ragno dal buco e che era meglio Vergne. Non sapremo mai cos'avrebbe fatto Vergne al posto suo, ma a sostegno di Kvyat va detto che nel 2015 ha fatto più punti di Ricciardo e che sembrava sul punto di essersi conquistato un posto nel mondo. Purtroppo per lui quella è stata l'unica stagione di tutto quest'ultimo decennio in cui la Redbull non è riuscita a vincere una gara neanche approfittando di lanci di piatti tra la royal couple. Kvyat ha portato a casa un solo podio, risultato che ha ripetuto in Cina 2016. Quella è stata l'inizio della fine. Sul retro del podio abbiamo assistito a un'epica discussione tra lui e Vettel, che lo ha accusato di "you came like a torpedo", che è il "prova a imparare" dei poveri e quello è stato l'ultimo momento felice della carriera di Kvyat. Al via del successivo gran premio di Russia è riuscito nell'eroica impresa di fare a sportellate, tra tutti, proprio con il pilota con cui aveva litigato la volta precedente e a spalmarlo su una barriera. Purtroppo per lui la Redbull stava cercando una ragione a caso per sostituirlo con Verstappen e ha colto la palla al balzo per mandarlo a fare un lungo ritiro spirituale in Toro Rosso.
Dopo un 2016 vissuto tra alti e bassi e un 2017 non iniziato in modo migliore, la Renault ha avuto la buona idea di ingaggiare Sainz, ma prima c'era da liberarsi di Palmer e la Toro Rosso aveva già ingaggiato Gasly per fargli sostituire Sainz. Il risultato è stato che Sainz e Gasly hanno fatto coppia tra di loro e che Kvyat è rimasto a piedi. Poi Sainz è davvero passato in Renault e Kvyat ha ritrovato un volante. Non è durata molto: quando Gasly ha saltato un gran premio per andare in Giappone a disputare una gara di Superformula che poi è stata cancellata per l'arrivo di un tifone, Hartley è stato ingaggiato come suo sostituto. A partire dalla volta dopo, hanno fatto coppia Gasly e Hartley, con Kvyat rimasto a piedi, che poi si è riciclato nel 2018 come terzo pilota Ferrari. Nel frattempo è riuscito in quello che gli altri piloti non sono riusciti: fidanzarsi con la figlia di Nelson Piquet (non quella che stava insieme a Nasr in passato, un'altra). Ebbene, Kvyat, il Kiwi, il Torpedo, è riuscito a rientrare dalla porta dopo essere stato scaraventato giù dalla finestra ripetute volte. Per qualche mese Dan Ticktum, tacciato di essere il Next Best Bull Baby, non disporrà della Superlicenza.
A proposito di ritorni, quel giorno è stata presentata anche la nuova Williams con la livrea post-Martini, bianca e azzurra, e Robert Kubica di nuovo in Formula 1 dopo otto stagioni di assenza. Qualora non faccia sfaceli, mi immagino un abbassamento dell'età percepita in cui non si distingue più il giorno dalla notte al gran premio di Singapore. Il suo compagno di squadra sarà il debuttante George Russell, campione di F2 e in precedenza di GP3, nonché a qualche titolo legato alla Mercedes.
Dopo si è presentata la Renault, gialla e nera come l'ape maya, che quest'anno vedrà al proprio volante nientemeno che Daniel Ricciardo, per i miei commenti Dani-Smile, nonché il futuro fondatore del Quarto Reich (non so di chi fosse originariamente questa battuta, ma era talmente bella che ho sentito il bisogno di appropriarmene) Nico Hulkenberg, signore e padrone della quarta piazza e del #MaiUnaGioia. Li shippavo già nel lontano 2016, quindi sono felice che siano compagni di squadra. Aaaaawwww...
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...ehm dicevamo? ah, sì, che in seguito è stata presentata anche la Redbull abbandonata da Dani-Smile e che in occasione della presentazione aveva una livrea one-off blu e rossa con strane righe che piaceva a chiunque nel mondo tranne che a me. Sono stata felice di vedere tornare la livrea originale con i test, tale e quale a quella delle scorse stagioni. Max Verstappen farà coppia con Pierre Gasly e tutti sono pronti a scommettere che Verstappino batterà nettamente il Pokemon. Io non ne sono affatto certa e penso che Gasly dimostrerà di non essere il primo sfigato che passava per la strada.
Lo stesso giorno della Redbull rossoblu sono state presentate anche la Mercedes e la Racing Point. Entrambe sono essenzialmente dei colori della stagione precedente, grigio argento l'una e rosa l'altra. Lewis Hamilton e Valtteri Bottas guideranno ancora la Mercedes, con il Gangster Rapper che ultimamente ha sfoderato nuovamente delle treccine, mentre Bo77as si è fatto crescere occasionalmente la barba. Checo Perez ha conservato il proprio posto alla ex Force India, mentre il suo nuovo compagno di squadra è Lance Stroll, figlio dell'attuale titolare, proveniente dalla Williams.
La successiva presentazione è stata quella della McLaren, arancione e blu come lo sfondo originale del mio nuovo cellulare, un Samsung Galaxy 4J il cui sfondo mi ha ricordato qualcosa per settimane senza che riuscissi a collegarlo a qualcosa nello specifico. Accanto al debuttante Lando Norris, championship contender in F2, nonché campione di F3 europea 2017, anno in cui delle sue ipotetiche dimensioni del DRS si parlava nella chat del livestreaming su youtube (è un mondo strano), ci sarà una nostra vecchia conoscenza, ovvero Carlos Sainz jr, che dopo avere passato Toro Rosso (ex Minardi) e Renault adesso è in McLaren. I prossimi passaggi saranno tornare in Renault, passare in Ferrari, tornare in McLaren, poi andare a Indianapolis e a Le Mans, come il suo YdOlO!!11!!!!1!!! al quale si ispira da anni e anni.
Non è stata data molta importanza alle presentazioni di tutti i team sopra citati e la stampa italiana si è svegliata essenzialmente il giorno della presentazione della Ferrari, di cui abbiamo sentito ripetere in mille salse che non è più del vero rosso Ferrari e adesso è di un rosso opaco...
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...e in realtà è da oltre un decennio che la Ferrari non è del vero rosso Ferrari. Se stavolta la scelta è stata attuata per ragioni di peso della vernice, l'altra volta era una scelta molto probabilmente dettata da ragioni estetiche, le stesse che hanno portato le Ducati del motomondiale a non essere più del vero rosso Ducati già da molti anni (per quanto riguarda la Ducati, ne sentii parlare anche una volta anni fa a una lezione universitaria): il vero rosso Ferrari e il vero rosso Ducati appaiono troppo scuri sugli schermi contemporanei, quindi anche in concomitanza con la progressiva diminuzione delle TV a tubo catodico sia le Ferrari sia le Ducati sono state dipinte di un colore che sugli schermi sembri il rosso originale. Se volete farvi un'idea della differenza tra il vero rosso Ferrari e quello che abbiamo visto da oltre un decennio il mio suggerimento è questo: cercatevi qualche foto di test effettuati da Michael Schumacher nel periodo 2007/2008 a bordo delle monoposto Ferrari dell'epoca e confrontate il colore della vettura con quello del casco, dal momento che MSC ha continuato a utilizzare caschi del colore originale che c'era ai suoi tempi anche in occasione di test avvenuti quando le vetture erano già state "schiarite" (e ha mantenuto lo stesso colore anche ai tempi della Mercedes, in realtà).
I piloti Ferrari di questa stagione sono Sebastian Vettel e Charles Leclerc e, come già precisato per il Pokemon, anche il Ferrari Baby non è che sia uscito esattamente dal nulla. Si tratta del campione di F2 2017 già vincitore della GP3 nel 2016.
A quel punto non restava che un'unica presentazione, quella dell'Alfa Romeo...
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...giusto, perché tra una cosa e l'altra la Sauber ha preso ufficialmente il nome di Alfa Romeo. La si era già vista in pista con una livrea celebrativa qualche giorno prima dei test, mentre in occasione dei test è stata presentata la vettura dei colori ufficiali. I maschi alfa che la guideranno saranno Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi. Note random: alla fine di questa stagione Iceman compirà quarant'anni, mentre per quanto riguarda Giovi la cosa che salta all'occhio è che ha un'acconciatura in stile JR Hildebrand! La vettura ha base bianca con rifiniture blu e sopra e nell'halo è bordeaux. Nel complesso è forse una delle mie preferite e va a compensare con il fatto che la Ferrari mi abbia fortemente deluso, non per il colore opaco, quanto piuttosto per il colore dell'halo, che quest'anno è nero con uno sponsor scritto in bianco invece che rosso con lo stemma del cavallino.

POLEMICHE PRESTAGIONALI: guess what, ci sono due squadre finite nell'occhio del ciclone per degli sponsor leggermente fuori dagli schemi.
Uno è il celebre Mission Winnow della Ferrari, che ci dovremo sorbire anche quest'anno. Il problema di Mission Winnow è che il suo proprietario è la Philip Morris.
Qualcosa di analogo è capitato anche alla McLaren, che ha un nuovo sponsor anch'esso di proprietà di un marchio di tabacco... e non di un marchio qualsiasi, no, piuttosto la British American Tabacco, proprietario di marchi come Lucky Strike e 555, nonché vecchio proprietario della B.A.R.! Giustamente, dopo i motori Honda, serviva anche la British American Tabacco, organizzatrice di ormai storiche grigliate.
La polemica è stata archiviata abbastanza in fretta, o quantomeno, non appena le vetture sono scese in pista è stato scelto dai più di parlare di quello che effettivamente accadeva in pista o di quello che, secondo la loro immaginazione, succedeva in pista.
Per intenderci, le conversazioni sul web erano più o meno così:
"Stamattina Tizio ha fatto il miglior tempo per essere battuto da Caio, mentre Sempronio è attualmente ultimo."
"Lo sai che questi sono solo test???222???22 e non valgono niente!!!111!!!11! come ti permetti di dire che Tizio e Caio hanno fatto i migliori tempi???222???22 Vedremo in Australia se saranno ancora davanti, anzi, lo vedrò, tu intanto mettiti avanti con i lavori buttandoti giù da un ponte!!111!!!11! chi commenta i tempi dei test non merita di vivere!!!111!!1"
Vedo che facciamo progressi. Un tempo per il "sei una m*rda!!!11!!! datti fuoco!!!1111!!!" bisognava quantomeno aspettare il primo evento polemico della stagione avvenuto in gara. Mi sembra che il tifoso medio stia sempre più velocemente regredendo a un livello Tumblahhhh e per livello Tumblahhhh intendo che purtroppo stanno intraprendendo questo percorso tifosi di qualsiasi team e di qualsiasi pilota. Una volta se non altro a rompere i co***oni erano soprattutto tifosi di top-team o top-driver, adesso il fenomeno si sta estendendo a macchia d'olio.
A completare l'opera ho letto di polemiche a proposito di ordini di scuderia che avverranno in futuro in Ferrari e Mercedes. Sì, avete letto bene: ordini di scuderia che avverranno in futuro. Credo che questo mostri in pieno la decadenza del tifoso medio, ormai non c'è più molto da fare, temo.

I TEST: la prima sessione di test è durata da lunedì 18 a giovedì 21 febbraio e ha visto gran parte delle scuderie, comprese quelle motorizzate Honda, riuscire a percorrere una grande quantità d giri senza che intervenissero problemi simili a quelli della McLaren Honda nei suoi giorni di maggiore gloria.
Si tratta di un segnale positivo, che potrebbe portare a pensare che, tutto sommato, i problemi al motore quest'anno potrebbero essere un po' meno traumatici che in precedenza e che magari la Redbull Honda potrebbe funzionare meglio della McLaren Honda.
Ciò che non mi sembra funzioni bene sono le mescole di gomme, invece. Se prima avevamo le hard, le medium, le soft e millemila varianti di soft, adesso per "semplificare" le comme sono definite da sigle tipo C2, C3, C4 e C5. Avete capito tutto? Se la risposta è no, sappiate che siamo nella stessa barca. O meglio, ho capito che, essenzialmente, tutto funziona all'incirca come prima, ma che sarà meno intuitivo.
Mi ricordo di una volta l'anno scorso in cui Hamilton commentò con qualcun altro, in attesa di un podio, forse con Ricciardo, qualcosa che suonava come "ma se le soft possono durare per tutta la gara, perché non le chiamano le hard?" Se l'avessero ascoltato e le gomme venissero definite "prime" e "option" come succedeva qualche secolo fa, avremmo risolto il problema. Ora, mi rendo conto che i piloti spesso non dicano cose particolarmente sensate, ma l'attuale denominazione non mi ispira poi così tanta fiducia.
Lunedì e martedì sono andate in pista nove vetture: la Williams il massimo che avrebbe potuto fare poteva essere qualcosa tipo mandare in pista Kubica a bordo di una bicicletta o qualcosa del genere, cosa che non è stata fatta.
Alla fine della giornata ne è venuto fuori che il miglior tempo è andato a Vettel. Per grazia ricevuta abbiamo scoperto che le gomme con cui aveva ottenuto il miglior tempo erano le C3, ovvero quelle a banda gialla, che dovrebbero essere le soft. Il secondo miglior tempo è andato a un bambino che ha ancora la bocca sporca di latte (perché nel tempo libero si diverte a impersonare il suo YdOlO che vince la Indy 500): Carlito è adato infatti ad accaparrarsi la seconda posizione al volante di una McLaren. Credo che fosse la prima volta in questa era geologica in cui in qualche genere di classifica le prime due vetture erano una Ferrari e una McLaren, quindi ci voleva l'elemento stonato, ovvero il terzo posto di RoGro a bordo di una Haas, scuderia che all'epoca in cui la McLaren faceva cose tipo vincere o arrivare in seconda posizione non era neanche un pensiero lontano.
Poi è calata la notte, è arrivato il giorno seguente e...
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...plot-twist, ancora uno 1-2 Ferrari & McLaren! Stavolta è stato Leclerc a fare la migliore performance, molto probabilmente ancora su gomme C3. Il secondo posto invece è stato ottenuto da Lando Non Sono Chuck Norris, la new-entry della McLaren.
Poi è arrivato il terzo giorno che è stato sintetizzato così dalla radio che ascoltavo al lavoro: ieri Vettel ha fatto il miglior tempo, mentre Leclerc ha ripetuto il tutto stamattina. Wait, wait, wait, siete in ritardo di appena ventiquattro ore, non so se ve ne siete accorti.
Quel giorno alla mattina Raikkonen ha avuto la pessima idea di ottenere il miglior tempo, che ha portato ad osservazioni del tipo "l'Alfa Romeo vincerà sicuramente il mondiale". Non che le cose fossero andate diversamente nei giorni precedenti con la Ferrari, sia chiaro, però il fatto che l'Alfa Romeo sia nientemeno che una Sauber, rende la Ferrari una candidata se non altro meno inverosimile.
Per fortuna nel corso del pomeriggio la generazione degli #AlfaCaputMundi è tornaa alla realtà: come un torpedo, è arrivato il Kiwi che ha posizionato una Toro Rosso in testa alla classifica generale. Spoiler alert, per tutta la giornata c'è stato chi ha usato la mescola C5, che corrisponde alla ultrasoft, direi.
Il quarto giorno la radio si è rimessa in pari e durante la pausa pranzo ho sentito la notizia del miglior tempo di Albon! Si trattava, ovviamente, del tempo della mattina, che nel corso del pomeriggio è stato migliorato da un altro losco individuo che utilizzava gomme C3. Abbiamo avuto la prova che un test è solo un test, perché il losco individuo in questione era Hulkenberg che, piazzandosi in testa alla classifica, si è portato esattamente a tre posizioni di distanza dalla migliore a lui consentita nei gran premi!
Con Hulkenberg mi fermo. Ci riaggiorniamo la prossima settimana, dopo il prossimo giro di test.

venerdì 22 febbraio 2019

Formula E 2018/19: Commento all'eprix di Città del Messico - 16 Febbraio

L'eterna attesa dei primi punti di Vandoorne

È domenica mattina, ieri sera mi sono persa la gara perché ero fuori e, dopo avere cercato inutilmente su Youtube e sul sito della Mediaset, prendo una saggia decisione: cercare anche su una... ehm, fonte non ufficiale, per intenderci un blog dove vengono postate gare pubblicate su siti imitazione di Youtube, che forse un giorno dovrà cancellare il proprio blog oppure scappare in Messico, come hanno fatto team e piloti per questo fine settimana.
La grossa novità di questo weekend è l'assenza di Maximilian Gunther, che ha portato a qualcosa di epico, vista la natura del suo sostitito: è così che, dopo qualche anno, ritroviamo di nuovo sulla stessa griglia di partenza nientemeno che i Felipe Bros, essendo Gunther stato rimpiazzato da nientemeno che Felipe Nasr!
L'altro Felipe, che in realtà sarebbe poi quello autentico, nel frattempo si è fatto notare in qualifica, entrando nella Superpole e portando a casa una terza posizione che gli è valsa la seconda fila. In compenso terzultimo c'era il suo alter-ego Stoffy, che deve essere a sua volta un gufo onorario e i due si gufano anche da soli, solo questo può spiegare come mai da quando è iniziato questo campionato siano perseguitati dalla iella... no, va beh, okay, non solo da quando è iniziato questo campionato.

Griglia di partenza:
1^ fila: Wehrlein - Di Grassi
2^ fila: Massa - Rowland
3^ fila: Da Costa - Buemi
4^ fila: Sims - Vergne
5^ fila: Mortara - Turvey
6^ fila: Piquet - Lotterer
7^ fila: Dillmann - Nasr
8^ fila: Lopez - Paffett
9^ fila: Evans - D'Ambrosio
10^ fila: Vandoorne - Frijns
11^ fila: Abt - Bird

A questo punto non restava altro da fare che sperare che arrivasse un momento positivo AKA una gioia... non chiedevo tanto, non chiedevo che Massa e Vandoorne andassero entrambi a punti, non oserei spingermi così in là, accetto che si poss iniziare a piccoli passi, quindi con uno dei due a caso a punti, poi per l'altro si vedrà.
Dopo un intermezzo con l'eTrophy, gara vinta da Katherine Legge, divenuta la prima donna nella storia a vincere una competizione automobilistica a bordo di un'auto elettrica, è arrivato il momento della Formula E e il Gufo di Interlagos(C) ha iniziato la gara in grande stile perdendo tre posizioni nel giro di una partenza. Tuttavia è semplicemente scivolato da terzo a sesto e al momento sarebbe stato a punti anche con il punteggio della Formula 1 pre-2003, quello che gli avrebbe permesso di vincere il mondiale 2008 nonostante le gomme slick di Glock sotto al diluvio.
Ora che abbiamo raggiunto la pace dei sensi menzionando Glock, possiamo parlare anche di questa gara. La top-5 era Werly, Rowland, Di Gratis, Buemiiii, Antonio Felice sulla Costa.
Qualche minuto più tardi, un po' più indietro c'era invece Nelsinho Felice Su Jev. C'è stato un botto pazzesco, anche Sims pare essere rimasto coinvolto, così che dopo neache cinque minuti di gara ci siamo guadagnati nientemeno che mezz'ora di bandiera rossa! Se ci fosse stato Alonso al volante di una Ferrari, avrebbe sicuramente vinto (sì, è una citazione colta, anzi, una citazione ignorante).
La medical car: "Stavolta, però, devi degnarti di salire a bordo, non come hai fatto quella volta a Singapore 2008."
Nelsinho: "Quella medical car era guidata da Alex Wurz, mi avrebbe sbattuto fuori senza troppi complimenti, dato che non indossavo scarpe spaiate come lui, come Hinchcliffe o come Ferdinand Occupo Un'Intera Pagina Dell'Elenco Telefonico Con I Miei Cinquantadue Cognomi E Sogno Di Sposare Ana Beatriz Figueiredo Affinché Postponga Ai Suoi Trentacinque Cognomi Anche I Miei Cinquantadue."
La medical car: "E avrebbe fatto bene!!1111!111!11"
Nelsinho: "Porta rispetto, che sono un campione di Formula E."
Glock: "Tunz tunz tunz!!!11!!!11"
Nelsinho: "Scusa, ma tu cosa c'entri?"
Glock: "Niente, ma mi sembrava bello intervenire così a caso, giusto per non farci mancare niente."

È seguita una pausa interminabile, un po' come quella volta in cui Kmag si schiantò al gran premio del Belgio, venne data bandiera rossa, Hamilton fece un free pit-stop spodestando Hulkenberg dalla terza posizione, Hulkenberg non vide una gioia e i telecronisti British alla fine lo scambiarono per Rosberg. Io su un primo momento avevo anche preso per buono quello che avevano detto i telecronisti e, nonostante Rosberg avesse appena vinto quel gran premio venti secondi prima, mi chiesi anche che fine avesse fatto Hulkenberg, se fosse precipitato in quinta posizione o cosa. In ogni caso quarto o quinto non cambiava niente, non sarebbe ugualmente salito sul podio, quel luogo mistico della cui esistenza non deve neanche essere tanto convinto.
Il restart è iniziato con un duello tra Buemiiii e Antonio Felice sulla Costa, con dietro di loro Felipe #MaiUnaGioia che assisteva con la Coca Cola in mano nella speranza che i due facessero un botto, che non lo coinvolgessero e di potere recuperare posizioni. Nulla di tutto ciò è successo, quindi è rimasto lì, in sesta posizione, a tracannare Coca Cola.
Poi è arrivato il responso del fanboost, che è stato nuovamente vinto da Stoffy (dopotutto qualche genere di soddisfazione nella vita lo dovrà pur avere, questo poveraccio)! Gli altri fortunati sono stati Abt, Antonio Felice sulla Costa, Buemiiii e Di Gratis. Qualcosa come cinqu minuti più tardi, dall'alto della sua 19esima posizione, Stoffy è stato messo sotto investigazione per uso irregolare del fanboost.
Più avanti, nel frattempo, c'era Mortara negli scarichi di Massa. Si è sentito un team radio tra il Gufo e il suo ingegnere. Mi sono seriamente sorpresa di non sentire un "Edo is faster than you" o qualcosa del genere.
Niente di tutto ciò è accaduto, mentre più indietro, nel frattmpo, Vandoorne doveva essere stato effettivamente penalizzato, dato che guess what risultava nientemeno che ultimo e in una situazione da #MaiUnaGioia che ormai stava vedendo dei livelli inspiegabili. Ci mancava solo una loss of power e poi avrebbe completato l'opera.
Intermezzo: Evans ha fatto un giro per prati e nel frattempo D'Ambriiii si avvicinava alle Venturi.
Stoffy: "Ma J-Lo che è penultimo è stato messo sotto investigazione per l'ennesima volta per un qualche motivo random, quindi magari verrà penalizzato di nuovo e vincerò il nostro duello per la penultima posizione a cui l'eprix fa da contorno."
J-Lo: "Ne dubito. Capisco essere degli sfigati cronici, ma mai come te."
Stoffy: "Ti ricordo che tu sei stato ingaggiato in passato da un team di Formula 1 che non ha mai progettato una vettura."
J-Lo: "Tutta colpa di Alex Non Sono Valentino Rossi, che era stato ingaggiato come tester facendo fallire il team."
A questo proposito ne approfitto per fermarmi un attimo: è il 16 Febbraio, quindi è il quarantesimo compleanno di Valentino Non Sono Alex Rossi.
Stoffy: "Chi?"
J-Lo: "Quello che stava insieme alla ex di Ferni."
Stoffy: "Peccato che Mazzoni non faccia più le telecronache e che Valentino Non Sono Alex Rossi non sia andato in Formula 1, in Ferrari insieme a Ferni. Sarebbe stato un gossip ancora più pittoresco di quello su Corinna, Schumacher e Frentzen."
Frentzen: "E che pa**e, è da vent'anni che parlano tutti dei cavolacci miei così come se niente fosse."
Stoffy: "Se Valentino Non Sono Alex Rossi fosse stato il compagno di squadra di Ferni, Ferni non sarebbe più stato considerato un essere divino, ma solo un semidio."
J-Lo: "Pensa a cosa sarebbe successo se Valentino Non Sono Alex Rossi fosse passato in un altro top-team e avesse vinto contro la Ferrari."
Stoffy: "Non voglio nemmeno pensarci. È meglio pensare a cose più soft, tipo arrivare ultimo oggi."

La situazione sembrava evolvere verso la calma piatta, poi è arrivato il momento di una di quelle scene a cui tanti anni di Formula 1 mi hanno abituata: Massa è stato superato dal suo compagno di squadra e l'ha anche staccato abbastanza. Però Massa era settimo, mentre Stoffy era 21esimo, quindi il loro scontro personale lo stava abbondantemente vincendo.
Stoffy: "Grazie per avere continuato a infierire, Autrice(C)."
L'Autrice(C): "Non è colpa mia. Io sto provando a fare il malocchio a tutti quelli che ti stanno davanti, ma non succede niente."
Stoffy: "Probabilmente lo stai facendo a me. Ma adesso guarda Fely il Gufo che viene superato da D'Ambriiii."
D'Ambriiii: "Mi sembra una giusta vendetta, dato che quando ero in Formula 1 lui stava in Ferrari e io su una Virgin, omonima dell'attuale Virgin di Formula E, vettura che sostiene di essere vergine nonostante da anni e anni le entri dentro uno che si chiama Uccello."
Feli il Gufo: "Adesso, comunque, non ho niente da temere. Sono stabilmente ottavo e dietro di me ho un soggetto estremamente tranquillo."
Il soggetto estremamente tranquillo era l'ex Caterham Boy Lotterer, che ha attivato l'attack mode. Tempo qualche minuto e Lotterer era davanti al Gufo.
Poi le cose hanno iniziato ad accadere molto velocemente: Rowland e Buemiiii erano in lotta per la terza posizione e i due si sono toccati, ma hanno proseguito imperterriti, senza che nulla accadesse.
Nel frattempo c'era Di Gratis negli scarichi di Werly, ma Werly ci a abituato a performance spiazzanti. Non dimentichiamoci che una volta ha ottenuto un punto sulla Marussia. E non dimentichiamoci che una volta ha scarrozzato Vettel ai box senza farlo cappottare.
Werly: "Sto anche su una Mahindra come Heidi e sono in testa, credo che questo sia il risultato più importante."
Di Gratis: "Sì, ma le tue gomme sono messe come quelle di Vettel quella volta che aveva Bo77as negli scarichi."
Werly: "Infatti non mi pare che quella volta Bo77as abbia vinto."
La regia: "invece di inquadrare il duello in pista, inquadriamo a caso Allan McNish ai box."
Stoffy: "L'Altro Felipe sta precipitando! Adesso sono ventesimo!"
Di Gratis: "Taci, che non sei tu il protagonista di questo eprix."
Werly: "Sono io."
Di Gratis: "Ancora per poco."
Le cose hanno continuato ad accadere ancora più velocemente, perché tanto per cominciare le Nissan dei Rowlamì stavano per rimanere a secco, ovvero senza l'energia sufficiente per completare l'ultimo giro. Era già tanto che una cosa del genere non fosse accaduta a Fely, che nel frattempo doveva vedersela anche con Evans...
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...ma suvvia, chi se ne frega di Massa e di Evans, in quel momento Di Gratis era negli scarichi di Werly, con sportellate e controsportellate tali che sono certa che, mentre limonavano di nascosto chiusi in ascensore, anche i Rosbilton si sono fermati per un attimo per ammirarli, con il solo rimpianto che, diversamente da loro, questi due non fossero compagni di squadra. C'è stato un contatto, Werly ha mantenuto la prima posizione tagliando una chicane, ma mantenendosi davanti: era chiaramente condannato a una penalità per taglio di chicane, ma per un po' ha continuato ad accarezzare l'illusione di avere vinto, se non che, esattamente all'ultima curva, Di Gratis l'ha superato andando a prendersi la vittoria che, in ogni caso, gli sarebbe spettata di diritto per penalità. Come si suol dire, per mettersi avanti con i lavori ha superato Werly in pista, invece che vincere per penalità e non per merito rendendo l'eprix falsato.
Werly ha chiuso in seconda posizione, ma è stato spedito più indietro a calci nel cu*o, facendo sì che Antonio Felice Sulla Costa arrivasse secondo e che terzo si classificasse nientemeno che Mortara, poi prontamente abbracciato da Susie Wolff.
A quel punto ho letto la top-ten e ho raggiunto, almeno in parte, la pace dei sensi: Massa figurava tra i dieci loschi individui che hanno portato a casa dei punti. Purtroppo non si può dire lo stesso per Vandoorne, ma il mondo va conquistato a piccoli passi e, se Vandoorne finora sta girando all'indietro come un gambero, non importa, magari troverà il giusto senso di marcia, prima o poi.
Werly: "Aspetta e spera."
Stoffy: "Perché non ti fai un po' di cavolacci tuoi?"
D'Ambriiii: "Io, intanto, sono in testa al mondiale."
Voce fuori campo: "Mondiale falsatohhhhh! Quando guidavi la Marussia, aveva motore Cosworth e non Ferrari. Cedi subito la leadership del campionato al Piccolo Chilli!"
D'Ambriiii: "Chi?"
In effetti mi chiedo anch'io chi sia questo oscuro individuo, ma non è il momento giusto per farsi domande di questo genere. È piuttosto il momento di mettere fine a questo commento.

RISULTATO: 1. Lucas Di Grassi (Audisport Abt), 2. Antonio Felix Da Costa (BMW Andretti), 3. Edoardo Mortara (Venturi), 4. Jerome D'Ambrosio (Mahindra), 5. André Lotterer (Techeetah), 6. Pascal Wehrlein (Mahindra), 7. Mitch Evans (Jaguar), 8. Felipe Massa (Venturi), 9. Sam Bird (DS Virgin), 10. Daniel Abt (Audisport Abt), 11. Robin Frijns (DS Virgin), 12. Oliver Turvey (NIO), 13. Jean-Eric Vergne (Techeetah), 14. Alexander Sims (BMW Andretti), 15. Tom Dillmann (NIO), 16. Gary Paffett (HWA), 17. José Lopez (Dragon), 18. Stoffel Vandoorne (HWA), 19. Felipe Nasr (Dragon), 20. Oliver Rowland (Nissan eDams), 21. Sebastien Buemi (Nissan eDams), Rit. Nelsinho Piquet (Jaguar).

giovedì 21 febbraio 2019

Presentazioni vetture 2019: Alfa Romeo

14 Febbraio - la nuova Alfa Romeo non era ancora pronta per svelarsi nei suoi effettivi colori, ma un giro in pista se l'è fatta...
Posso immaginare che mai, in tutta la vostra esistenza, vi sia venuto in mente da immaginare che un giorno un team di Formula 1 potesse scendere in pista con una livrea one-off dedicata a San Valentino.
Ebbene, facevate malissimo a pensare che non sarebbe accaduto, perché è esattamente quello che ha fatto l'Alfa (o almeno così stava scritto sul twitter ufficiale della Formula 1), presentando una vettua scura che pare essere decorata con cuori e fiori(?) stilizzati, che in realtà non sono neanche un presagio tanto positivo: i cuori e i fiori, infatti, si possono trovare in un mazzo di carte da poker e sappiamo bene che la correlazione tra la Formula 1 e le carte è dovuta dal fatto che, chi esce di scena in Q1 e in Q2, viene immortalato nei miei commenti ai gran premi mentre gioca a carte. Poi qualcuno mi dirà che a briscola non si gioca con le carte da poker, ma credo, da bambina, di avere giocato a briscola con carte da poker insieme a mio nonno (presuno togliendo gli 8, i 9, i 10, i jolly e utilizzando le regine al posto dei cavalli), quindi non vedo perché anche loro non possano avere questa accortezza. E poi comunque in ogni caso si può giocare anche a scala quaranta.

18 Febbraio - in occasione del primo giorno di test la vettura ufficiale è stata presentata e devo dire che mi piace. Magari l'inquadratura frontale non renderà al massimo, però secondo me ha il suo stile e, devo ammetterlo, credo che la livrea Alfa Romeo 2019 sia la mia preferita di quest'anno o quantomeno una delle preferite.
Per l'occasione il new Antonio Giovinazzi è comparso con un'acconciatura stile J.R. Hildebrand, mentre il new old boy Raikkonen in certe inquadrature sembrava un po' una mummia imbalsamata (strano, non l'avrei mai detto)...
C'è chi crede che vinceranno delle gare, che andranno sistematicamente a podio e punteranno al titolo mondiale. Il rebranding per ora non ha avuto effetti molto positivi sul grande pubblico: è chiaro che non si ricordano che si tratta di una Sauber.


mercoledì 20 febbraio 2019

Presentazioni vetture 2019: Redbull

13 Febbraio - è la settimana in cui gran parte delle monoposto si svelano e la Redbull decide di svelare la monoposto sulla quale Max Verstappen e Pierre Gasly disputeranno il campionato sempre più imminente.
Ha dei colori strani, anomali. Non si capisce se la base sia blu scura o nera, in certe inquadrature, mentre in altre sembra decisamente blu scura. Rosso e blu, i colori del Bologna, la mia squadra del cuore per quanto il mio interesse per il calcio sia non poi così tanto sviluppato come citare una squadra calcistica in un post sulla F1 potrebbe lasciar pensare. Seguo il campionato di calcio decisamente a tratti, andando a verificare periodicamente se il Bologna sia in zona salvezza o in zona retrocessione e, quando lo trovo in zona retrocessione, a sperare che possa risalire.
In ogni caso questa livrea mi ricorda vagamente una brutta copia di quella rosso/nera 2012 della Marussia, a mio parere la peggiore Marussia di sempre dal punto di vista dell'estetica.
La sensazione di delusione dura poco: si tratta di una livrea celebrativa, per festeggiare alla prima uscita la partnership con la Honda, il nuovo motorista, sul quale si è detto tutto e il contrario di tutto. Viene messo in chiaro quasi subito che i colori cambieranno già in occasione dei primi veri e propri test, per tornare a qualcosa di più tradizionale.

18 Febbraio - è il primo giorno di test, quando finalmente la vettura esce allo scoperto nei suoi veri colori. Sono i colori che la Redbull, bene o male, utilizza fin dalla notte dei tempi, un po' meno viola di quanto la si sia vista in certe occasioni, ma dopotutto all'inizio non c'era nulla di viola.
Nei giorni precedenti ho letto, su Twitter, un commento che faceva notare qualcosa a cui non avevo pensato: questi sono colori storici. So che storcerete il naso e che direte che la Redbull non è un marchio storico e che quindi non ha colori storici... ma questo sarà il quindicesimo anno che vedremo la Redbull con questa livrea. Pensando a me stessa e al collocare intorno al 1992 l'epoca in cui ho iniziato a seguire la Formula 1, posso dire che la Redbull è stata, finora, in Formula 1 per oltre la metà del tempo in cui l'ho seguita. Così, giusto per dare un'idea, non mi sembra roba da poco. Poi che possano non piacere certe loro abitudini o che possa non piacere il fatto che si chiami come una bibita è un altro discorso, ma non si può fingere che sia uscita dal nulla l'altro ieri, quando stiamo parlando di un team che dieci anni fa vinceva delle gare e lottava per il mondiale.

I piloti saranno il già noto Max Verstappen, visto dai più come il pilota di punta e l'enfant prodige su cui la Redbull intende puntare, e Pierre Gasly, visto dai più come il signor nessuno appena arrivato dalla Toro Rosso.
A favore di Gasly va una curiosa statistica: è ormai da mooooolto tempo che, ogni qualvolta un pilota nuovo arriva in Redbull, fa più punti (almeno in un primo momento) rispetto al compagno di squadra già presente. L'ultimo a cui non è successo, mi pare sia stato Robert Doornbos nel lontano 2006. Però erano altri tempi e sono certa che qualcuno si sia anche già dimenticato che Doornbos abbia guidato la Redbull. Diciamo che la statistica di cui sopra si ripete sistematicamente fin da quando, con l'avvento di Mark Webber come compagno di squadra di David Coulthard, la Redbull è stata considerata una squadra con piloti quantomeno rispettabili.
La butto lì: il fatto che Verstappen sia l'enfant prodige della Redbull non significa nulla (anche Vettel e Ricciardo sono stati portati su un piedistallo dalla Redbull a un certo punto e sappiamo bene come è finita) e Gasly è meno un signor nessuno di quanto si voglia credere (vincitore di un campionato di Formula Renault Eurocup, secondo classificato in World Series by Renault, vincitore di un campionato di Formula 2, 29 punti ottenuti contro i 4 di Hartley in Toro Rosso), se Gasly dovesse avere risultati migliori di Verstappen.
La butto lì: se la partnership Redbull/Honda dovesse funzionare, non mi stupirebbe se Gasly fosse uno dei principali avversari di Hamilton per il titolo. Non penso che vincerà davvero il titolo, quest'anno, penso piuttosto che lui e Verstappen arriveranno secondo e terzo in classifica, ma mai dire mai. Prendetemi per visionaria, ma Gasly è forse l'unica possibilità per far sì che la cavalcata trionfale di Hamilton si concluda a ottobre o giù di lì invece che in piena estate.

martedì 19 febbraio 2019

NASCAR 2019: Daytona 500

Non è facile stare dietro a tutto e a volte capita che, in meno che non si dica, inizia il campionato di NASCAR.
È iniziato nel weekend del 17 Febbraio, o meglio, è iniziato durante la settimana che precedeva il weekend del 17 Febbraio, con i Duels che determinano la griglia di partenza di una gara in cui, in genere, le posizioni sulla griglia di partenza non è che dicano molto su quello che sarà il risultato finale.
È iniziato con una settimana nella quale ho letto dei tweet sui Duels e nella quale ho letto sul fatto che fosse arrivata l'ultima gara in carriera per Jamie McMurray.

La domenica sera non ero in casa, mentre la gara si svolgeva.
O meglio, sono arrivata a casa a mezzanotte passata, stanca morta (l'età avanza, il fatto di essere stanca morta a mezzanotte ne è una prova, dato che non sono una persona abituata ad andare a letto presto - anzi, andare a letto a mezzanotte per me sarebbe andare a letto presto), mi sono preparata per andare a letto controllando gli update su Twitter (avere internet sul cellulare ha il suo perché, dopotutto, me ne sto rendendo conto da quando ho mandato in pensione quello vecchio e ho preso uno smartphone) e ho visto che mancavano venti giri alla fine.
Ho pensato: "rimango alzata ancora un po' in attesa del risultato, tanto ci vorranno 15/20 minuti a dir molto...

In quegli ultimi giri ci sono stati tre big crash, voci di corridoio narrano che soltanto tre vetture non siano rimaste coinvolte in nessun incidente per tutta la durata della gara, in più a completare l'opera ci sono state due bandiere rosse.
Dopo avere passato mezz'ora buona sdraiata a letto con lo smartphone in mano, ho deciso di spegnere il telefono e di dormire in occasione della seconda bandiera rossa, perché sinceramente non ero moralmente pronta per aspettare ancora e rischiare che la gara non finisse neanche in tempi brevi. Mancavano appena due giri da completare, ma non è il gran premio del Brasile 2012 in cui Di Resta va a sbattere e arriva Bernd Maylander a condurre tutti sulla linea del traguardo, è NASCAR e si può andare in overtime potenzialmente all'infinito finché non vengono percorsi gli ultimi due giri in regime di green flag.

È accaduto un miracolo: mentre io sprofondavo nel sonno, gli ultimi due giri sono stati regolarmente percorsi e Danny Hamlin è stato il primo a vedere la bandiera a scacchi.
Kyle Busch ed Erik Jones, da non confodersi con Ed Jones, hanno completato il podio che dubito esista come entità fisica, mentre a seguire si sono classificati in top-ten Joey Logano, Michael McDowell, Ty Dillon, Kyle Larson, il rookie Ryan Preece, Jimmy Johnson e nientemeno che Ross Chastain, pilota che non ottiene punti nella Sprint cup in quanto i piloti possono ottenere punti soltanto in una delle tre serie principali della NASCAR e Chastain ottiene punti nella Xfinity, dove corre full time.
Pare che sia stato uno dei pochissimi piloti a non essere coinvolti in nessun incidente.

Purtroppo non è andata altrettanto bene a Matt Di Benedetto, per cui ho iniziato a simpatizzare in assenza di Allmendingahhhh, e che peraltro porta lo stesso cognome del titolare di un panificio che c'è nel mio paese.
Ricky, ora che deve stirare da solo perché Danica non corre più, e soprattutto perché non sta più insieme a Danica (orrorehhhhh), è stato soprannominato da vari utenti di Twitter come Wrecky o come Crash-house, dopo essere stato coinvolto in ben due big crash, dove per "essere stato coinvolto" intendo avere dato un contributo notevole all'esistenza dell'incidente stesso. Qualcuno lo paragonava anche a Maldonado, il che era comunque una mezza sorpresa perché il NASCAR fan medio Made in USA immagino che non sappia neanche chi è Maldonado.

lunedì 18 febbraio 2019

ARCA 2019: il ritiro dalle competizioni di Vegan Leilani

Nel mondo del motorsport, Leilani Munter è probabilmente la persona più lontana dal mio modo di pensare in termini di alimentazione. Questo non perché io abbia qualcosa contro il veganesimo, ma perché combatto da tutta la vita contro persone che non fanno altro che dirmi quello che dovrei o non dovrei mangiare. In più credo che l'alimentazione non sia un concetto universale: c'è chi può/riesce a mangiare certe cose e chi non può e arrivati a un certo punto penso che bisognerebbe non preoccuparsi troppo dell'alimentazione altrui. Leilani Munter invece dà l'impressione di appartenere a quel tipo di persone che, se bevi un bicchiere di latte, ti considera uno sKiFoSo kRiMiNaLe indegno di vivere. In più trovo abbastanza incoerente che una persona che come professione è pilota di stock car faccia propaganda contro le auto perché inquinano, ma nevermind, ciascuno è libero di rendersi incoerente quanto gli pare.

Nonostante ciò, Leilani Munter non mi è indifferente. La ammiro per quello che rappresenta come pilota. È vero, è una backmarker, ma si tratta di una persona che ha iniziato a gareggiare a ventisette anni, mediamente oltre 20+ anni più tardi rispetto all'età in cui la maggior parte dei piloti sono stati messi al volante di un kart, e nonotante ciò non sembra neanche tanto peggio di tanti backmarker che magari hanno iniziato a gareggiare molto prima.
Diciamo che Leilani Munter è un'attivista ecologica che, a un certo punto, ha deciso di diventare pilota e che c'è riuscita, in un contesto in cui l'essere un pilota pagante non è neanche tanto malvisto.
Poi, siccome tutto finisce, a un certo punto, alla vigilia dei suoi quarantacinque anni, che compirà il 18 febbraio, anche la Munter ha deciso di mettere fine alla sua carriera agonistica. Non è chiaro se sia per l'assenza  conno di sponsor o perché ha deciso di passare oltre, quello che è chiaro è che il 2018 è stato forse il migliore anno della sua carriera: otto partecipazioni nell'ARCA (su un totale di diciannove in una carriera iniziata nel 2010), due top-ten, miglior risultato di sempre un ottavo posto. La cosa che colpisce, casomai, è che la Munter abbia deciso di ritirarsi proprio arrivata a quello che sembrava il momento migliore della propria carriera e dopo una qualificazione in terza posizione alla Lucas Oil 200 di Daytona del 9 Febbraio.

Dalla pole position partiva Christian Eckes, uno che con tutta probabilità vedremo in NASCAR, prima o poi. Secondo, invece, c'era Thad Moffitt, un tipo con i capelli rossi ricci lunghi fino alle spalle e con il numero 46.
Il format lo conoscevo già: ottanta giri sul circuito di Daytona, essenzialmente come la NASCAR, ma con molti meno giri e con una griglia di partenza variegata, composta da ragazzini che puntano alla NASCAR o piloti avanti con gli anni che non sono validi abbastanza per puntare alla NASCAR.
La gara è iniziata con la vettura verde sponsorizzata Vegan Power in bella vista e i telecronisti che parlavano del ritiro imminente di Vegan Leilani dalle competizioni, con quel tono che lascia pensare che, in fin dei conti, Leilani Munter sia entrata nel cuore degli apassionati pià di tanti altri.
Ci sono stati un paio di giri di calma, poi il campione in carica Michael Self è andato a sbattere, facend entrare la safety car, mentre lui raggungeva i box con la sua monoposto che ha l'immagine di un dinosauro verde stilizzato. Self ha ventotto anni, non è neanche giovane quanto pensassi.

Non è che poi la Munter sia sparita nel nulla, e appunto per questo mi chiedo che cosa l'abbia portata a optare per il ritiro proprio adesso: dopo il restart si aggirava intorno al quarto/quinto posto e, anche quando la situazione è cambiata, in seguito, si trovava ancora al quarto posto... per una che in carriera ha ottenuto due top-ten, doveva essere come per Heidfeld trovarsi in testa a un gran premio di Formula 1.
A questo punto della gara c'era Gus Dean, in testa, davanti a Harrison Burton e a Christian Eckes. Poi un certo Eric Caudell è andato a sbattere, verso metà gara: di nuovo la safety car e in seguito c'è stato un ulteriore incidente, con varie vetture coinvolte. Dalla grafica ho letto i nomi di Connor Halt e Paul Williamson, ma penso che ci fossero anche altri piloti coinvolti.
Dopo il restart Vegan Leilani era sesta, curiosamente davanti a un'altra ragazza, quella Natalie Decker tacciata dalle Tumblr Ladies di essere nell'ARCA solo perché ha i capelli sempre in ordine... giusto, i capelli perfetti. Per parcondicio il mondo dovrebbe essere pieno di gente che li considera la ragione per cui Castroneves ha vinto tre volte la 500 miglia di Indianapolis e per cui Rosberg ha vinto un mondiale di Formula 1.

Mentre la Munter era sesta, Burton era in testa davanti a Eckes, ma mi sembrava più spontaneo pensare alla Munter, che stava per concludere la gara con un apparente happy ending, il miglior risultato della sua carriera.
Poi, a dieci giri dalla fine, quel Thad Moffitt di prima, precipitato nelle retrovie, è finito in testacoda. Un'altra vettura ha cozzato contro di lui ed è entrata di nuovo la safety car.
Al rstart mancavano cinque giri alla fine e la vettura verde shocking di Vegan Leilani era ancora ben viibile, in quinta posizione dietro la safety car.
E poi, la fine delle speranze.
La sagoma verde è lentamente scivolata giù, senza che nessuno se la filasse.
A due giri dalla fine c'è stato un altro crash, uno dei piloti coinvolti era Gus Dean. Al restart Harrson Burton ha mantenuto la prima posizione fino al finale (in rigoroso overtime), mentre Eckes, che era secondo, è stato superato da altre vetture ed è finito fuori dal podio, sempre ammeso che esista. In ogni caso ci sono finiti sopra due 2000 e un 1998 nato a dicembre, quindi il massimo che era concesso poteva essere l'acqua di rose.
La carriera di Leilani Munter è finita, nell'anonimato, con una quindicesima posizione, a ricordarci che non importa quanto le cose sembrino andare meglio dello standard, siamo condannati al #MaiUnaGioia.

1. Harrison Burton
2. Todd Gilliland
3. Grant Quinlan
4. Christian Eckes
5. Sean Corr
6. Natalie Decker
7. Codie Rohrbaugh
8. Travis Braden
9. Andy Seuss
10. Riley Herbst...

domenica 17 febbraio 2019

Presentazioni vetture 2019: Ferrari

Credo che uno dei miei grossi cambiamenti, dal punto di vista di motorsport-fan, sia stato quello in cui mi sono accorta che non c'erano solo i top-driver. Non saprei dire quale sia stata la linea di spartiacque, ma ho il sospetto che sia stato intorno ai dieci anni fa: ad un certo punto Vettel ebbe la brillante idea di vincere un gran premio a bordo di una Toro Rosso che in passato era stata la Minardi e poco dopo la Brawn GP sorta dalle ceneri di un'inguardabile Honda ebbe l'altrettanto brillante idea di vincere un mondiale, avendo per sfidante una Redbull che l'anno precedente l'aveva preso in quel posto dalla Toro Rosso, il tutto mentre come eventi di contorno avvenivano una pole e un podio di Fisichella con la Force India, mentre Ferrari e McLaren erano pressoché irrilevanti e, da terza forza del mondiale che era stata, la BMW si rivelava fallimentare tanto quanto il suo investimento sul kers, arrivando a rivedendere il team a Peter Sauber.
Di fronte a certe situazioni, il concetto di top-driver, il concetto di outsider e tutto quello che c'è di correlato perde d'importanza: la situazione si evolve e non sempre chi è un top-driver oggi lo sarà domani, così come chi non è un top-driver potrebbe diventarlo domani. A volte non servono neanche cose tanto improbabili come quelle che ho citato, basta cambiare scuderia.

Quando a 17 anni ebbi il mio colpo di fulmine motoristico per Massa, non mi rendevo conto che potevano esserci persone che, allo stesso modo, avevano un colpo di fulmine motoristico per piloti che potevano sembrare i primi sfigati che passavano per la strada.
Non pensavo che un giorno potesse succedere anche a me. Era il 2006, Massa aveva l'aria da bambino e la sua carriera era ancora potenzialmente molto lunga, come di fatto ha finito per essere, anche di più di quanto potesse sembrare durante gli ultimi anni in Ferrari.
All'epoca degli ultimi anni di Massa in Ferrari iniziai a provare interesse anche per chi stava sul fondo della griglia, là dove c'erano piloti che sembravano usciti dal nulla, ma anche vecchie glorie che ormai avevano vissuto i loro giorni migliori, oppure potenziali piloti emergenti.
Non so come accadde, so solo che ad un tratto realizzai che, se a 17 anni avevo avuto un colpo di fulmine motoristico per Massa, un giorno avrebbe potuto succedere di nuovo, mentre la carriera di Massa si avviava verso quello che sembrava il suo termine naturale. Poi vennero gli anni della Williams e il termine naturale fu decisamente migliore di quanto potesse sembrare al momento, ma nevermind: stavo già attendendo, sempre più consapevolmente, qualcuno che veniva dai campionati minori. Per la prima volta, aggiungerei, aspettavo qualcuno che veniva dai campionati minori. Pensavo che, se ormai il mio vecchio fave non mi avrebbe più regalato molte soddisfazioni, lui fosse il futuro.

Ci sono momenti, nell'esistenza di un motorsport-fan, in cui sembra che tutto si stia realizzando, che tutto stia andando ancora meglio di come poteva sembrare in un primo momento.
È esattamente in quel momento che si inizia a guardare oltre, a sperare che un giorno, quando i piloti dei top-team cambierano strada, possa accadere quello che all'inizio appariva come un evento miracoloso: la risalita improvvisa, il momento in cui il *fave* di secondo piano si ritrova ad essere uno che conta... per intenderci, uno che corre per un top-team.
Non so dire con esattezza quando quel sogno abbia iniziato a farsi strada dentro di me, forse quando più il tempo passava e più mi rendevo conto di non avere per *fave* uno qualsiasi, ma uno che poteva almeno finire a fare la seconda guida in un top-team.
Poi, però, non tutto è destinato ad andare come speravamo: da un giorno all'altro il *fave del futuro* non fu altro che un *fave del passato*.
Ci sono momenti, nell'esistenza di un motorsport-fan, in cui prometti a te stesso/a che, qualunque cosa accada, non avrai mai più un *fave*...
...
...
...
...e poi venne la presentazione della Sauber 2018 e Charles Leclerc che parlava al TG1, una sera di febbraio dell'anno scorso, quel Charles Leclerc che avevo visto fare grandi cose in Formula 2.
Avevo di nuovo un *fave*, proprio quando il *vecchio fave* aveva lasciato la Formula 1, e diversamente dal *vecchio fave* che ormai era il passato, c'era davanti a me il futuro.

Non mi aspettavo che il futuro potesse essere così brillante: un pilota che arriva dalle serie minori, fa un anno in Sauber e l'anno dopo è in Ferrari come titolare è qualcosa che va oltre l'immaginario collettivo.
Venne settembre 2018, venne l'annuncio, vennero i mesi d'attesa, venne la terribile sensazione che io e tanti fanboy iniziassimo ad avere lo stesso *fave*.
Poi è venuto il 15 Febbraio, è arrivato il giorno della presentazione della Ferrari, che attendevo con una certa ansia, non perché la Ferrari sia più importante degli altri team, ma perché vedere il proprio *fave* fare il salto di qualità significa coronare il proprio sogno motoristico.
Ho cercato le foto, sul cellulare, in tarda mattina.
Ho cercato le foto e ho trovato le foto, mentre il mondo dibatteva dei futuri risultati. Là fuori c'è tanta gente convinta che Leclerc, per non deludere, debba vincere il mondiale con tre mesi d'anticipo, qualunque sia il livello della monoposto. Là fuori c'è tanta gente che, nel probabile caso in cui Leclerc non vinca il mondiale con sei gran premi d'anticipo, spargerà m*rda su di lui...
...
...
...ma di colpo, questo non ha più alcuna importanza. Ci sono momenti in cui un motorsport-fan si accorge che non è vero che si è realizzato un sogno e che è bello vedere il proprio *fave* in un top-team, ma poi capisce definitivamente quali sono le ragioni per cui il *fave* è diventato un *fave* e che quelle che sembravano ragioni romantiche hanno dentro di sé il lato più oscuro del romanticismo.

E poi arriva la sera.
Arriva quella sera in cui il mal di testa è improvvisamente passato dopo avere bevuto un tè delle macchinette.
Arriva quella sera in cui, ascoltando su Youtube le canzoni del nuovo album di Avril Lavigne, perché una parte di me in fondo avrà sempre quindici anni, vado a rivedere le foto della presentazione e mi rendo conto del perché, nel vederle alla mattina, abbia notato subito qualcosa di stonato, senza capire che cosa.
Pensavo di essere passata al lato dark del motorsport, quello in cui c'era qualcosa che non andava perché c'erano Vettel e Leclerc invece di Alesi e Berger, o cose del genere. Invece no, l'unico dettaglio che strideva non era neanche il rosso opaco che non è il vero rosso Ferrari (spoiler alert: il vero rosso Ferrari era già stato rimpiazzato oltre dieci anni fa da un rosso più chiaro, perché il rosso Ferrari, così come il rosso Ducati, che ben risaltava sulle TV con il tubo catodico, sembrerebbe troppo scuro sulle TV di oggi... giusto per intenderci, l'ultima traccia del vero Rosso Ferrari in Formula 1 era il colore del casco di Schumacher quando correva per la Mercedes).
A stridere era l'halo nero, invece di quello figo dell'anno scorso, rosso con lo stemma del cavallino. Il mio venerdì 15 febbraio è finito così, con la considerazione che so ancora riconoscere la vera bellezza, anche se a scoppio ritardato.
A volte è naturale che le cose succedano a scoppio ritardato: non sempre le cose vanno come avremmo voluto e, anche se la promozione del mio *fave* in un top team non è come me la immaginavo qualche anno fa, posso ancora fingere che lo sia.
Forza Charles, tu ce la puoi fare, puoi distruggere gli stereotipi, anche se ormai certi stereotipi forse non esistono più.


sabato 16 febbraio 2019

Presentazioni vetture 2019: McLaren

14 Febbraio - ladies and gentlemen, start your engines, perché oggi è San Valentino ed è la festa dei piccoli FaNb0Y innamorati del loro YdOlO che, proprio in data odierna, si travestono da YdOlO e prendono parte alla presentazione della monoposto ereditata dal loro YDoLo fuggito a Indianapolis.
Come nelle migliori fan fiction Alonsainz, Carlito ha indossato la tuta arancione... anzi, no, perché come mostrano altre foto, le tute dei piloti McLaren sono prevalentemente blu, non arancioni.

La vettura, color papaya come quella dell'anno scorso, sarà guidata sia dal piccolo FaNbOy di Alonso, che ormai ha ventiquattro anni suonati ma rimarrà sempre un bambino secondo il mio immaginario (no, va beh, magari non sempre, a un certo punto anche Vettel ha smesso di andarsene in giro con il bavaglino e il biberon, nei miei commenti ai gran premi), sia da un altro bambino, Lando Norris che, se la vettura fosse competitiva abbastanza da puntare al podio, potrebbe essere prelevato dal retropodio di Austin affinché non commetta il GrAvE KrImInE di bere champagne senza prima avere raggiunto la drinking age.

Ad ogni modo è da tanto tempo che non vediamo piloti McLaren sul podio, quindi non sono del tutto sicura che un simile momento sia sul punto di arrivare proprio quest'anno. L'ultima presenza sul podio, infatti, se si esclude l'invasione di podio durante le qualifiche del GP del Brasile 2015 da parte dei Buttonso, risale al giorno del gran premio di debutto di Kmag, perché ve lo ricordo, c'è anche stata un'epoca in cui Kmag ha debuttato in McLaren e ha ottenuto una seconda piazza all'esordio, facendo rosicare parecchio il suo AmIkEtT0 Hulkenberg.

Nel frattempo, mentre la McLaren presentava la propria vettura ufficiale, l'Alfa Romeo girava a fiorano con una livrea one-off ispirata a San Valentino. Credo che sia la prima volta che è accaduta una cosa simile, ma possiamo solo migliorare. Mi auguro che, prima o poi, vedremo una vettura sponsorizzata dalla Perugina con i proverbi e le massime stampate sulla carrozzeria.
La vera Alfa la scopriremo lunedì 18, mentre per venerdì 15, domani (non nel momento in cui posto questo post, ma sto usando il presente storico), è prevista la presentazione della Ferrari.
Poi stiamo ancora aspettando tutti la vera Redbull, che probabilmente vedremo in occasione dei test.

PS. Come credo di avere già anticipato, la McLaren ha avviato una nuova partnership con la British American Tabacco, senza marchi di tabacco ovviamente. Mi sembra un'ottima scelta: sono già passati per la Honda, adesso dovevano allearsi anche con i vecchi titolari della B.A.R... se il buongiorno si vede dal mattino, l'intento deve essere quello di mangiare carne alla griglia a colazione.

venerdì 15 febbraio 2019

Presentazioni vetture 2019: Racing Point

13 Febbraio - ci sono momenti, nella vita, in cui ci assalgono delle paure che pensavamo di non avere e uno di questi è arrivato il grande giorno, quello in cui tre team presentavano le loro vetture per la stagione 2019. La prima è stata la Mercedes, della quale ho già parlato, la seconda è stata la Redbull, della quale non ho parlato perché attendo quella che sarà la *vera* livrea, la terza è stata quella della Racing Point... e nel primo pomeriggio sono stata presa, ad un tratto, dal terrore che potesse non essere rosa.

A scanso di equivoci, ho sempre pensato che la Force India rosa fosse estremamente stylish. Non capita tutti i giorni di vedere una monoposto rosa, a parte quella di Pippa Mann sponsorizzata da un ente per la ricerca sul tumore al seno. Però un conto è vedere una vettura rosa guidata da Pippa Mann, un altro è vedere una vettura rosa guidata da degli uomini. Ebbene, da quando è arrivato BWT a sponsorizzare un po' di qua e un po' di là, le vetture rosa hanno iniziato a moltiplicarsi come funghi. Il nipote di Gerhard Berger guida una vettura rosa nel DTM (o quantomeno la guidava fino all'anno scorso), il figlio di Ralf Schumacher idem nella Formula 4 ADAC (vale la stessa considerazione).

A guidare la Force India Racing Point ci sarà un habitué, sia della squadra sia delle vetture rosa, ovvero Checo Perez, già autore di vari piazzamenti a podio con la Force India. Accanto a lui ci sarà Strollino, il cui padre è divenuto essenzialmente il proprietario del team.
La vicenda di Mazepin Sr al momento non è ben chiara, né sembra essere approfondita da nessuna parte, ma sono certa che se andassi a fare un giro su Tumblr, ci sarebbe qualche tumblrera indignata perché qualcosa come tre anni fa Nikita Mazepin ha fatto a pugni con Callum Ilott. Qualcuno dovrebbe spiegare a Mazepin e Ilott che piuttosto avrebbero dovuto limitarsi a bloccarsi a vicenda e a segnalarsi al supporto dei vari social a cui sono iscritti, ma stiamo andando off topic.

Vai Checo, che ti vogliamo tutti sul podio di Baku! <3
Però che tristezza, la partnership dei Perocon è finita. ç_ç

giovedì 14 febbraio 2019

Presentazioni vetture 2019: Mercedes

13 Febbraio - Ladies & Gentlemen, l'attesa è finita: dopo giorni passati a pubblicare strane cose verde acqua sostenendo che fossero un'anticipazione della livrea 2019, la Mercedes si è svelata.
Non che ci avessi creduto fino in fondo, ma un po' avevo temuto un ritorno alle origini di dubbio gusto, dove per "ritorno alle origini" mi riferisco alla possibilità che fossero andati a rispolverare la livrea ambientalista della Honda 2008. Dopotutto Honda --> Brawn --> Mercedes, per intenderci, si tratta delle basi dello stesso team, quando la Mercedes comprò quella che era stata la B.A.R. Honda invece che la McLaren. Nel frattempo la McLaren, a dieci anni di distanza, è entrata in partnership con la British American Tabacco, il che è una strana inversione di ruoli, ma nevermind, preoccupiamoci delle cose che contano, ovvero del fatto che la monoposto 2019 abbia visto la luce.

Preoccupiamoci anche del fatto che quella che sta per iniziare sia la decima stagione per la Mercedes in Formula 1 dopo il suo ritorno come costruttore.
Vi sentite vecchi, adesso che ve l'ho ricordato?
Se non vi sentite vecchi abbastanza, vi ricordo che a quell'epoca Hamilton era il wonderboy di Ron Dennis in McLaren, mentre Bottas... mhm, penso che non fossimo al corrente della sua esistenza, all'epoca. Ovviamente era già così come è adesso, con la testa grossa, il collo grosso, le spalle grosse, eccetera eccetera eccetera, e gli occhi rossi da vampiro, perché sì, sappiamo tutti che Bottas è segretamente un vampiro!
Nelle foto pubblicate dalla Mercedes sul proprio profilo Twitter lo vediamo mentre è al volante, mentre non c'è alcuna traccia di Hamilton... che l'abbia dissanguato?

A parte gli scherzi, la Mercedes viene da cinque titoli dietro fila. Quando stamattina ho visto le foto pubblicate su Twitter mi sono chiesta se ne arriverà un sesto il prossimo ottobre/ novembre (anzi, il mondiale finisce il 1° dicembre, potrebbe essere assegnato il titolo proprio quel giorno) o se le cose cambieranno.
Sono rimasta fedele alla mia teoria: Gangster Rapper vs Pokemon per il titolo, ma il Pokemon dovrà attendere ancora un po', il che lascerebbe pensare al sesto titolo consecutivo per la Mercedes.
Adesso, però, non è più tempo di congetture. Abbiamo altre presentazioni alle quali assistere, prima che inizi il mondiale.

mercoledì 13 febbraio 2019

Presentazioni vetture 2019: Renault

12 Febbraio - Una dopo l'altra le vetture dei mondiale 2019 stanno uscendo allo scoperto e domani ci saranno addirittura tre presentazioni, quelle di Redbull, Mercedes (che sta postando cose di colori strani, ultimamente) e Racing Point.
Oggi ce n'è stata solo una ed è stata quella della Renault, che è stata presentata più o meno all'ora di pranzo.

A suo tempo ha fatto molto discutere la decisione di Daniel Ricciardo di accasarsi presso il team delle api, ma lui si dimostra convinto. C'è anche chi vocifera che la vettura possa competere per il podio, quest'anno... quello che è certo è che, anche travestito da ape, Dani-Smile è ancora capace di sorridere esattamente tale e quale a prima.

Poi, come tutte le medaglie, anche questa ha due facce: se è vero che la Renault potrà puntare al podio, è anche vero che non tutti noi siamo concentrati su Dani-Smile.
Il suo compagno di squadra è Nico Hulkenberg, colui che ha una statistica negativa da gettare alle ortiche. Ce la farà solo quando salirà sul podio e, dato che è dal 2010 che ci prova, non è che siano in molti ad essere pieni di speranza. Tuttavia anche chi non faceva parte dell'armata delle hulkenbabies si sta rivelando una hulkenbaby ad interim, in attesa che Hulk possa salire finalmente sul podio.

Da parte mia, sono felice che Ricciardo sia in Renault. L'avevo pronosticato in una fan fiction del 2016 e, se non sbaglio, anche in un commento a un gran premio in cui avevo dichiarato di desiderare tante cose che non desidero nella realtà. All'epoca avevo un po' di confusione in testa.
Questo non significa che io sia convinta che Ricciardo avrebbe vinto il mondiale, se fosse rimasto in Redbull, nonostante la mia convinzione che la Redbull avrà buone probabilità di vincere il mondiale.
Non credo, comunque, che lo vincerà nemmeno Gasly. Il mio pronostico è che vinca Hamilton, con Gasly e Verstappen secondo e terzo, ma mi rendo conto che questo non ha nulla a che vedere con la Renault.

martedì 12 febbraio 2019

Presentazioni vetture 2019: Williams

11 Febbraio - oggi è un grande giorno e non abbiamo assistito a una sola azione, ma a due. Archiviata la Toro Rosso non ci resta che concentrarci sulla Willams.

L'avevamo lasciata con gli Strollotkin e l'infamante accusa di preferire piloti paganti al non avere un soldo... e ora sono ufficialmente riconosciuti come i salvatori dell'umanità, perché i loro piloti sono George Russell e Robert Kubica.

La sponsorizzazione Martini è andata via, ora c'è una livrea bianco-azzurra con una quantità di azzurro molto superiore a quella della livrea analcolica vista nelle passate stagioni. Così da vedere mi pare la più bella delle vetture presentate per ora.

Buona fortuna!
Con gli auguri del Gufo, ne hanno bisogno! :-)))

lunedì 11 febbraio 2019

Presentazioni vetture 2019: Toro Rosso

11 Febbraio - ci eravamo lasciati pochi giorni fa con la presentazione della Haas, la prima delle monoposto 2019 a svelare la propria livrea, mentre oggi è stato il turno della Toro Rosso e presto sarà anche il turno della Williams.

Dal punto di vista dei colori, la Toro Rosso non ha rivelato grosse sorprese: rimane blu, meno tamarra rispetto a quella di diversi anni fa e meno simile alla Redbull di quella di diversi anni fa. Propongo a gran voce il ritorno delle telecronache di Mazzoni, adesso che non c'è più pericolo di confonderle. #MazzoniWeMissYou.

La sorpresa riguarda casomai i piloti ed è arrivata un po' di tempo fa. Accanto ad Alex Albon, anglo-thailandese promosso dalla Formula 2, rivedremo una nostra vecchia conoscenza, ovvero nientemeno che Dany Kvyat, il cui ruolo sarà verosimilmente quello di condurre la Toro Rosso verso il momento in cui Dan Ticktum otterrà la superlicenza per poi essere rimesso a piedi un'altra volta.
Al momento, tuttavia, la Superlicenza di Ticktum è ancora lontana, pertanto il "Russo di Roma" ha buone probabilità di resistere al volante ancora per un po'.

Dopo la prima stagione motorizzata Honda, la Toro Rosso prosegue con la sua partnership con la casa giapponese come fornitore di motori. Non solo, è stata trampolino di lancio della partnership Redbull/ Honda, ma dal momento che la Redbull non si è ancora svelata, di questo ne parleremo prossimamente.

domenica 10 febbraio 2019

MRF Challenge 2018/19: Jamie Chadwick vince il titolo

Uno dei campionati asiatici che si svolgono durante l'inverno è il MRF Challenge, essenzialmente la Formula 2000 indiana, che tuttavia non si svolge soltanto in India. La ricetta sembra essere la stessa anno dopo anno: line-up non troppo estesa, un po' come nella maggior parte delle serie minori, verosimilmente una quindicina di piloti in totale (difficile a dirsi quanti ce ne fossero esattamente, il sito non è particolarmente aggiornato) e un numero limitato di piloti competitivi, che possono puntare a vincere.

Il campionato non si svolge solo in India, il primo evento infatti è avvenuto a Dubai: cinque gare, con quattro vincitori diversi: Max Defourny, Daniel Frost, Andreas Estner, Patrick Pasma e di nuovo Max Defourny.
Defourny, a podio nelle tre gare vinte da altri, si è portato insindacabilmente in testa alla classifica e tutto lasciava supporre che nessuno l'avrebbe schiodat da lì.

Poi è arrivato il Bahrein, sono arrivate altre cinque gare e Max Defourny ha vinto soltanto la terza. La prima l'aveva vinta Andreas Estner, le altre tre le ha vinte Jamie Chadwick. Defourny era ancora in testa alla classifica, ma il margine si è ridotto a solo 18 punti di gap.
Nel frattempo Andreas Estner era in terza posizione, a distanza, precedendo Patrick Pasma.

Questo weekend, quello finale a Chennai, in India, è stato quello della svolta: Max Defourny, infatti, non ha visto neanche lontanamente l'ombra del podio in nessuna delle cinque gare disputate.
Patrick Pasma ha vinto la prima e la terza delle gare, mentre le altre tre vittorie sono andate a Jamie Chadwick, giunta a quota sei vittorie.
Chadwick 280, Defourny 243, il tutto mentre Pasma ha strappato a Estner la terza posizione in classifica.

In un campionato non troppo privilegiato, ma vinto in passato da piloti come Conor Daly e Pietro Fittipaldi, attualmente impegnati in Indycar, la vittoria di Jamie Chadwick ci ricorda che, con tutta probabilità, si tratta attualmente della ragazza più competitiva della sua generazione.

sabato 9 febbraio 2019

Presentazioni vetture 2019: Haas

7 Febbraio 2019 - la prima monoposto a svelarsi è la Haas, anche se pare che quella che vediamo sia solo la nuova livrea e che la monoposto 2019 verrà vista per la prima volta in occasione dei test prestagionali, che inizianno tra meno di due settimane.

E' arrivato un nuovo sponsor e la vettura ha cambiato radicalmente i propri colori rispetto alle passate stagioni: via ogni accenno di rosso, via anche il grigio, pare, ecco una livrea nera e oro, in stile John Player Special della Lotus.

Con un po' di ilarità, la Techeetah di Formula E ha commentato che le loro vetture si somigliano... e in effetti i colori non sono poi tanto discostanti.
Nel frattempo, pare che la Haas si sia auto-proclamata come superiore alla Redbull. Lo scopriremo in corso d'opera.

I piloti che la guideranno saranno ancora una volta Kevin Magnussen e Romain Grosjean. La vettura sembra un po' una vecchia Renault: è il trionfo dell'ammmmore, la vettura di Kmag si è trasformata in quella di Hulkenberg. Propongo di rinominare la Haas in "Balls Suckers Racing Team"!

giovedì 7 febbraio 2019

Sweet but psycho

Da una settimana o giù di lì sento spesso, alla radio, una canzone che mi ricordavo, ma di cui non conoscevo il titolo. E' di una certa Ava Max, come ho avuto modo di sentire oggi durante la classifica delle canzoni più trasmesse, e si intitola "Sweet but psycho".
Non ho ascoltato bene il testo della canzone, ma ho la vaga sensazione che il titolo possa adattarsi bene ai tifosi disagiati che a seconda dell'aria che tira affermano con certezza cose di cui il giorno dopo non si ricordano nemmeno più.

Non è passato poi così tanto tempo dalla Race of Champions, solo qualcosa come due settimane e mezzo.
In quei giorni leggevo di gente che affermava con certezza che Mick Schumacher era tutto quello che ci voleva per la Ferrari, per vincere il titolo nel 2019.
Ero abbastanza sconcertata da tutto ciò, prima di tutto perché sembrava già svanita nel nulla la convinzione generale che Leclerc vincerà il titolo all'incirca il 15 maggio, il che renderebbe irrilevante l'identità del suo compagno di squadra. E poi no, non era solo per questo.
Essere certi che Leclerc vincerà il mondiale in qualunque condizione mi pare quantomeno un po' azzardato, perché l'ho già detto, non è possibile che esista un pilota capace di vincere il mondiale con QUALSIASI vettura e tutto deve ancora dimostrare che la Ferrari disponga di un mezzo tale che possa consentirle di lottare per il mondiale. C'è chi lo dà per scontato, io non lo do per scontato. Ad ogni modo essere convinti che Leclerc vincerà *sicuramente* il mondiale mi sembra mooooolto ottimista, almeno al giorno d'oggi, ma considerando che gli addetti ai lavori lo considerano il miglior pilota proveniente dalla GP2 fin dai tempi di Hamilton, esiste una logica a tutto questo.

Ciò a cui non esiste una logica è, a mio parere, dopo avere affermato che Leclerc vincerebbe il mondiale con qualsiasi macchina, affermare senza mezzi termini che la Ferrari non potrà vincere il mondiale a meno che non ingaggi Mick Schumacher. Poi lo volessero a fare coppia con Leclerc magari potrebbe avere anche un vago senso, ma no, c'erano esponenti della #LeclercNation fino al giorno prima, che hanno visto la foto di Mick Schumacher insieme a Vettel e se ne sono usciti con cose tipo: OMG!!!11!!!11!! li voglio come compagni di squadra in Ferrari subitohhhh!!111!!11!! e Mick vincerà millemilahhhh titolihhhh!!!11!!!11! Pensavo che Leclerc fosse pur sempre Leclerc, che non fosse diventato Stevens da un giorno all'altro, se capite cosa intendo.

Per un paio di giorni sono rimasta costantemente basita, perché mi sono resa conto di qualcosa di molto creepy.
Tutta la gente che pensava che Leclerc possa vincere il mondiale perché è migliore di Vettel, probabilmente non pensava davvero che Leclerc possa vincere il mondiale perché è migliore di Vettel, ma perché l'avevano sentito dire dal cugino dell'amante del cognato del loro vicino di casa. Il giorno in cui costui ha detto che Leclerc non vincerà alcun titolo, esattamente come Vettel, e che la risposta è Mick Schumacher, hanno preso per buona anche questa considerazione e l'hanno ripetuta testuale, convinti di affermare una grandehhhh veritàhhhh.
Ci sono due enormi problemi. Il primo è che Mick Schumacher non è Leclerc. Il secondo è che Mick Schumacher non è Vettel.
Per intenderci, se Mick Schumacher oggi come oggi è capace di vincere un titolo con la Ferrari a novembre 2019, come molti sostengono, allora vuole dire che la Ferrari è talmente superiore alla concorrenza e la concorrenza si è talmente rincoglionita che Leclerc e Vettel potrebbero vincere il titolo ex-equo all'indomani del gran premio d'Australia.

Se state per affermare che Mick Schumacher ha talento e che lo sto sottovalutando, vi rispondo che avete in parte ragione: sì, avete ragione sul fatto che Mick Schumacher stia dimostrando di avere talento, ma non sul fatto che lo sto sottovalutando.
Ho visto un paio di volte Mick Schumacher rimontare dalle retrovie in Formula 4, partire tra gli ultimi e arrivare a podio. L'ho visto essere un signor nessuno in Formula 3, ma rimanere sempre vicino agli altri abbastanza da potere contare ancora qualcosa, il giorno in cui ha imboccato la via giusta e ha iniziato a vincere.
Mick Schumacher ha il talento sufficiente per essere competitivo una volta che trova la strada giusta. In Formula 4 e in Formula 3 l'ha trovata, ma ha impiegato molto tempo per trovarla.
E' recentemente passato in Formula 2 dopo avere affermato di non sentirsi pronto per la Formula 1, e nonostante questo c'è gente che ha affermato senza mezzi termini che la Ferrari per vincere il titolo in questa stagione ha bisogno di ingaggiare un rookie di 19 anni che non è fatto né la GP2 né la GP3 e che nelle serie minori ci ha messo oltre un anno per adattarsi alla monoposto.

Così, a primo impatto, mi sembra che la Ferrari abbia opzioni molto migliori per questa stagione, compresa quella di tenersi, almeno per il momento, i piloti che si ritrova (che è tecnicamente l'unica fattibile). Che non siano l'opzione migliore possibile può darsi, ma quantomeno mi sembrano l'opzione migliore possibile tra quelle disponibili, dato che vorrei ricordare che non è possibile per un team ingaggiare CHIUNQUE desideri ingaggiare.

Peraltro ho già visto la convinzione generale che bastasse Alonso per vincere il titolo. Poi è venuta la convinzione generale che bastasse Vettel per vincere il titolo. Poi stava per venire la convinzione generale che bastasse Leclerc...
...
...
...
...però adesso basta, sarebbe il caso di darsi una calmata.
Affermare che Mick Schumacher sia la risposta a tutti i mali, sulla base del fatto che (mi è difficile non ridere) abbia avuto accesso ai quarti di finale della Race of Champions, diversamente da Vettel, mi sembra un paradosso, specie considerando che, quando è arrivato ai quarti, è stato mandato a casa da nientemeno che Gutierrez.
E poi, in ogni caso, la ROC non mi sembra un indicatore di quello che accadrà in Formula 1. Per intenderci, non è che Wehrlein si sia rotto delle ossa, in Formula 1...

mercoledì 6 febbraio 2019

W Series: chi c'è e chi non c'è

La settimana scorsa in Austria si è svolta la prima selezione della W Series. Ci sono state varie polemiche in proposito, perché uno scontro in stile Race of Champions sulla neve dice tante cose, ma non dice molto su quali saranno le prestazioni al volante di una Formula 3.
Cinquantaquattro ragazze (non tutte quelle incluse nella lista iniziale, ma una buona parte) erano presenti. Ventotto sono state scelte per prendere parte al prossimo test, in Spagna, in marzo, al volante di vetture open-wheel. Di loro, diciotto andranno a comporre la griglia di partenza della W Series 2019 e due saranno le riserve.

Non intendo polemizzare sul processo di selezione, a quello ci ha pensato il resto del mondo. Quello che conta, per me, è chi c'è e chi non c'è.
La lista che troverete è stilata in ordine alfabetico per cognome. Le età sono quelle originariamente diramate qualcosa come tre mesi fa, quindi qualcuna potrebbe avere compiuto gli anni nel frattempo e potrebbe non essere aggiornatissima.
Nomi minuscoli = scartate.
Nomi maiuscoli = promosse.
Per ciascuna di loro ho cercato di scoprire qualche informazione, qualche aneddoto o qualcosa di interessante.

Buona lettura!

******

Ayla Agren - 25 - Norvegia
Vincitrice di un campionato di F1600 negli States qualche anno fa, pilota part-time in altre serie minori Made in USA negli scorsi anni, non ha superato la prima selezione. Il suo fanclub afferma senza mezzi termini che la sua esclusione implica che NESSUNA delle ventotto selezionate ha talento.

Amna Al Qubaisi - 18 - Emirati Arabi Uniti
Nostra vecchia conoscenza in quanto gareggia nella Formula 4 italiana, in cui ha esordito nella scorsa stagione, non ha preso parte al test.

Chelsea Angelo - 22 - Australia
Nel suo curriculum pare esserci qualche accenno di open-wheel, attualmente gareggia nella Porsche GT3 Cup. Non ha superato la prima selezione.

Alessandra Brena - 23 - Italia
Aggiunta in un secondo momento alle 60+ candidate, ha un passato in Formula Abarth. Non ha superato la prima selezione.

Carmen Boix - 23 - Spagna
Da alcuni anni gareggia nell'Euro-Nascar. Non ha superato la prima selezione.

SARAH BOVY - 29 - Belgio
Non più giovanissima, impegnata ormai da anni nelle corse di durata, ha superato la selezione. Sarà una delle ventotto ragazze che prenderanno parte al prossimo test, che si svolgerà in marzo in Spagna.

Toni Breidinger - 19 - USA
Una delle mie preferite, gareggia in vari tipi di competizioni Made in USA, compresa una partecipazione part-time all'ARCA nel 2018.
Speravo in una sua selezione, ma è stata scartata.

Ivana Cetinich - 22 - Sudafrica
Non trovo molte informazioni sul suo conto, ma sembra che sia una kartista e che gareggi nel suo paese natale. Non ha superato la prima selezione.

JAMIE CHADWICK - 20 - Regno Unito
Pilota della Formula 3 britannica, quest'anno l'abbiamo vista varie volte sul podio, anche sul gradino più alto.
A mio avviso tra le presenti è una di quelle con il maggiore potenziale. Sono molto soddisfatta della sua selezione.

Veronika Cicha - 31 - Repubblica Ceca
Non trovo molte informazioni sul suo conto, ma la sua età dice che è una delle più vecchie tra le presenti.
Non è stata inclusa nelle ragazze che hanno superato la prima selezione.

SABRE' COOK - 24 - USA
Pilota della Road-to-Indy, ho già parlato in passato del fatto che sia stata fidanzata, diversi anni fa, con una nostra vecchia conoscenza, altresì noto come Verstappino.
È stata selezionata tra le ventotto ragazze che andranno in Spagna per la prossima selezione.

Courtney Crone - 17 - USA
Non trovo molte informazioni sul suo conto, ma dall'età è sicuramente a livello emergente. Non è inclusa tra le selezionate.

NATALIE DECKER - 21 - USA
L'ho vista gareggiare nel campionato ARCA, ha ottenuto una pole position l'anno scorso, che si è tradotta in un quinto posto in gara e ha collezionato vari piazzamenti in top-ten.
Ha superato la prima selezione e spero che superi anche la seconda, perché l'idea di vederla gareggiare nelle open-wheel mi entusiasma.

Mira Erda - 18 - India
Pare che si tratti della prima ragazza indiana con un'esperienza nelle open wheel. Non ha superato la prima selezione.

Carlotta Fedeli - 26 - Italia
Un'altra delle candidate italiane, gareggia nella Seat Leon Cup Italy. Non ha superato la prima selezione.

Cassie Gannis - 27 - USA
Gareggia negli States, anche se non ho capito bene dove. Non è stata inclusa nelle ventotto selezionate.

MARTA GARCIA - 18 - Spagna
In passato inclusa nel junior team della Renault, ha gareggiato nella Formula 4 spagnola, prima che la sua carriera si interrompesse per mancanza di fondi.
Ha superato la prima selezione, esistono possibilità di rivederla in pista.

Michelle Gatting - 24 - Denmark
Non ho trovato molte informazioni su di lei. Non era presente alla selezione.

Angelique Germann - 27 - Germania
Pilota di open-wheel che ha gareggiato in campionati minori europei, non era presente al test per infortunio.

MEGAN GILKES - 17 - Canada
Una delle più giovani candidate, gareggia negli States, dopo avere avuto buoni successi come kartista.
Ha superato la prima selezione e la rivedremo in Spagna-

Samin Gomez - 26 - Venezuela
Nostra vecchia conoscenza, in quanto ha gareggiato in passato in GP3, non ha superato la prima selezione.

GRACE GUI - 27 - Cina
Ladies and gentlemen, festeggiate, perché una ragazza asiatica ha superato la prima selezione!
Esistono foto che la ritraggono al volante di vetture open-wheel, quindi immagino che sia da lì che proviene.

Michelle Halder - 19 - Germania
Mi ricordo di averla vista al volante nella F4 ADAC, alcuni anni fa.
Non era presente al test, in quanto ha dichiarato che gli impegni della W Series non sono compatibili con gli altri suoi impegni di questa stagione.

ESMEE HAWKEY - 20 - Regno Unito
Proveniente dalla Porsche Carrera Cup, ha superato la prima selezione, venendo inserita nelle ventotto ragazze che vedremo in azione in Spagna.

JESSICA HAWKINS - 23 - Regno Unito
Secondo quando scrive sul suo profilo twitter, nel suo passato è inclusa anche la partecipazione come stunt driver a "Fast and Furious"!
Si tratta di una delle ragazze selezionate, che andranno avanti.

SHEA HOLBROOK - 28 - USA
Oltre che pilota, ha anche studiato marketing e lavora in questo settore nell'ambito del motorsport.
È stata selezionata tra le ventotto della prima selezione.

Carmen Jorda - 30 - Spagna
Nostra vecchia conoscenza della GP3, non ha preso parte alla selezione. Foto pubblicate nel suo profilo instagram narrano che in quei giorni stesse gareggiando sui kart insieme a Roberto Mehri e altra gente.

VIVIEN KESZTHELYI - 17 - Ungheria
Una delle più giovani presenti, è appena all'inizio della sua carriera.
E' stata inclusa tra le ventotto ragazze che andranno avanti.

EMMA KIMILAINEN - 29 - Finlandia
Wait, wait, wait, non sapevo che gareggiasse ancora! Invece ho scoperto che si era effettivamente ritirata dalle competizioni anni fa, che nel frattempo si è sposata, ha avuto una figlia e ha tentato senza successo ad entrare in politica a livello locale, dopodiché è tornata a gareggiare.
Fa parte delle ventotto candidate che hanno superato la prima selezione.

NATALIA KOWALSKA - 28 - Polonia
Ha gareggiato part-time nelle open-wheel, a livello di Formula Renault e Formula Two (campionato esistente all'incirca una decina d'anni fa).
Anche lei è stata ammessa alla prossima selezione.

STEPHANIE KOX - 24 - Olanda
Pilota di endurance, nel 2015 ha vinto un campionato nazionale in Belgio.
Fa parte delle ragazze che passeranno oltre.

MIKI KOYAMA - 21 - Giappone
C'è anche una giapponese! *______* In attesa che Juju Noda sia grande abbastanza per spaccare il fondoschiena a tutti, la Koyama viene dalla Formula 4 giapponese, dove negli anni scorsi ha gareggiato sporadicamente.
Fa parte delle ragazze che passeranno al prossimo turno in Spagna.

Fabienne Lanz - 32 - Sudafrica
Dalle foto reperibili su google, sembra che abbia gareggiato più sui kart che sulle auto. Il suo sito web annunciava la sua partecipazione tra le news della stagione 2013, pertanto è probabile che quel sito venga aggiornato di recente.
Fa parte delle ragazze che non proseguiranno nel prossimo test.

FRANCESCA LINOSSI - 26 - Italia
Aggiunta in un secondo momento, anche una nostra connazionale ha passato il primo turno e prenderà parte al prossimo test, in Spagna.
Di recente ha gareggiato nella Porsche Carrera Cup.

Milla Mäkelä - 25 - Finlandia
Pilota di Formula Ford, da anni prende parte al campionato finlandese, con sporadiche partecipazioni anche al campionato danese.
Non è stata inclusa tra le ragazze che passeranno al prossimo turno.

Alexandra Marinescu - 18 - Romania
Un paio d'anni fa ha preso parte ad alcuni eventi del campionato britannico di Formula 4. A quanto dice il suo sito web, al momento starebbe tentando una campagna di crowdfunding per proseguire nella sua carriera.
Non fa parte delle ventotto selezionate per la prossima selezione.

MILOU METS - 28 - Olanda
Confesso che non sapevo assolutamente NULLA di lei prima della W Series, non ero nemmeno al corrente della sua esistenza. Tuttavia, non appena ho letto il suo nome, mi sono messa a fare un tifo da ultrà per lei. Finora ha funzionato.
Trent'anni senza MAI venire a conoscenza dell'esistenza di qualcuno che porti il mio stesso first-name (non è scritto uguale, ma la pronuncia credo sia la stessa). Scoprire che esiste una ragazza che porta il mio stesso nome e che è addirittura pilota, è una grande soddisfazione. Sono felice che abbia passato il turno.

Sheena Monk - 29 - USA
Il nome potrebbe non suonare del tutto nuovo e infatti è rimbalzata alcuni mesi fa agli onori delle cronache per un incidente notevole a Laguna Seca nel Supertrofeo Lamborghini.
Non è stata selezionata per il prossimo turno.

SARAH MOORE - 25 - Regno Unito
Vincitrice all'età di sedici anni del Ginetta Junior Championship, sembra che la sua carriera fosse arrivata a un punto di stallo.
E' stata inclusa tra le ventotto ragazze che andranno avanti.

Marylin Niederhauser - 22 - Svizzera
Mi ricordo di lei dai tempi della Formula 4. Non ha superato la prima selezione. Però ha iniziato a seguirmi su Instagram e ha anche messo un like a una foto di Bottas con lo sguardo da vampiro famelico che avevo postato.

Lyubov Ozeretskovskaya - 22 - Kazakistan
Aggiunta in un secondo momento, non ha superato la prima selezione. Ora che questo grosso ostacolo è stato superato, molti potenziali telecronisti che si erano dati alla macchia nel terrore di dovere pronunciare il suo nome, potranno tornare alla luce del sole.

TASMIN PEPPER - 28 - Sudafrica
Sul suo profilo twitter si definisce "lady racer", quindi penso che *qualcuno* le sputerebbe in faccia se la incontrasse per strada e gareggia in una fantomatica "Polo Cup". Ha superato il turno.

VICKY PIRIA - 24 - Italia
Nostra conoscenza dai tempi della GP3, è la seconda italiana selezionata per il turno successivo.

Taegen Poles - 20 - Canada
Le foto sul web la ritraggono sia a bordo di kart, sia a bordo di vetture open wheel.
Non ha superato la prima selezione.

ALICE POWELL - 25 - Regno Unito
Vincitrice di un campionato di Formula Renault, autrice di piazzamenti a punti nella sua breve parentesi in GP3, era da un po' di tempo sprovvista di un volante.
Sono molto contenta che abbia superato il turno, secondo me è, al pari della Chadwick, una delle più promettenti.

Charlotte Poynting - 20 - Australia
Mi sembra di capire che gareggi nel suo paese natale. Anche lei, come altre, ha un fanclub pronto ad affermare che, se è stata esclusa lei, allora nessuna ragazza di talento prenderà parte a questo campionato.

GOSIA RDEST - 25 - Polonia
Aggiunta in un secondo momento, pare che abbia esperienza open wheel risalente al lontano passato e che attualmente prenda parte a gare di durata. Ha superato il primo turno di selezione.

NAOMI SCHIFF - 24 - Belgio
Originaria del Ruanda, è nata in Belgio, cresciuta in Sudafrica e attualmente vive in Germania, quindi Mazzoni potrebbe dilettarsi a raccontarne la storia.
Ha esperienze passate come part-time in Formula Renault e fa parte delle ragazze che hanno superato il primo turno.

Carrie Schriener - 20 - Germania
Presente sia nella Formula 4 ADAC che in quella britannica, alcuni anni fa ha mostrato piazzamenti molto altalentanti, con delle top-ten nella F4 britannica e delle mancate qualificazioni nel campionato ADAC. Non era presente alle selezioni.

Sharon Scolari - 23 - Svizzera
Pilota di Formula Renault e della Lotus Cup, ha gareggiato come guest-driver(?) in Formula Renault Euroseries 2.0 in epoca recente.
Non fa parte delle ragazze che hanno superato la prima selezione.

Doreen Seidel - 33 - Germania
La più vecchia di tutte le presenti è un'ex modella di Playboy che ha iniziato a gareggiare nel 2015.
Non fa parte delle ragazze che andranno avanti.

Siti Shahkirah Shaharul - 24 - Malesia
Un'altra delle escluse di cui già conoscevo il nome è costei, che mi sembra abbia gareggiato sporadicamente nella Formula 4 asiatica in tempi abbastanza recenti.

Sneha Sharma - 28 - India
Per professione guida aerei per una compagnia indiana.
Gareggia in quello che Wikipedia definisce campionato nazionale di Formula 4, presumo indiano.
Non ha superato la prima selezione.

Ines Taittinger - 28 - Francia
Aggiunta in un secondo momento, il suo profilo wikipedia riporta che Philippe Alliot è stato il suo padrino.
Non avendo superato la selezione, non scopriremo mai se da lui ha appreso l'arte di intralciare durante i doppiaggi.

Bruna Tomaselli - 21 - Brazil
Pilota della road-to-indy, è una di quelle che sui social si sono lamentate della poca chiarezza del processo di selezione. Tuttavia l'ha fatto senza atteggiarsi ad attention seaker (tra poco capirete l'allusione).

SHIRLEY VAN DER LOF - 31 - Olanda
Suo nonno era Dries Van Der Lof, partecipante al Gran Premio d'Olanda 1952.
Ha un'esperienza passata in Formula Ford e, qualora abbiate dei soldi da investire, tenetela in considerazione dato che è anche una broker finanziaria.
Ha superato la prima selezione.

BEITSKE VISSER - 23 - Olanda
Nostra vecchia conoscenza, ha gareggiato sia in GP3 sia nella World Series by Renault, con risultati di medio livello.
È una delle ragazze che hanno superato la selezione.

ALEXANDRA WHITLEY - 25 - Australia
Aggiunta in un secondo momento, pare avere vinto numerosi titoli in una serie nazionale riservata alle donne australiane.
Fa parte delle ventotto selezionate.

FABIENNE WOHLWEND - 21 - Lichenstein
Gareggia da alcuni anni nel Ferrari Challenge.
Ha superato la prima selezione e anche lei andrà avanti al prossimo turno in Spagna.

CAITLIN WOOD - 21 - Australia
Pilota part-time di durata, dichiara che il suo sogno è quello di vincere la 24 Ore di Le Mans.
E' stata inclusa tra le ventotto ragazze che passeranno oltre.

Hanna Zellers - 21 - USA
Viene dalla F4 USA, dove ha gareggiato sporadicamente aggirandosi intorno al ventesimo posto.
Come la Tomaselli, ha segnalato la poca chiarezza del processo di selezione. Diversamente dalla Tomaselli, si è auto-proclamata la più veloce delle cinquantaquattro presenti. Ha successivamente scritto su Instagram che la pizza e la pasta da lei mangiate in Austria erano buonissime, ma che le manca il cibo americano. Obiettivamente parlando, se il cibo americano è come quello di cui fanno la pubblicità durante le gare di Nascar, la pizza e la pasta austriache potrebbero anche ispirarmi fiducia.