martedì 31 gennaio 2012

Riepilogo stagione 2010

Per visualizzare i post di sintesi o commento di ciascun gran premio basta semplicemente cliccare sul gran premio stesso.

14 marzo - BAHREIN (vincitore: Alonso)
28 marzo - AUSTRALIA (vincitore: Button)
04 aprile - MALESIA (vincitore: Vettel)
18 aprile - CINA (vincitore: Button)
09 maggio - SPAGNA (vincitore: Webber)
16 maggio - MONTECARLO (vincitore: Webber)
30 maggio - TURCHIA (vincitore: Hamilton)
13 giugno - CANADA (vincitore: Hamilton)
27 giugno - EUROPA, Valencia (vincitore: Vettel)
11 luglio - GRAN BRETAGNA (vincitore: Webber)
25 luglio - GERMANIA (vincitore: Alonso)
01 agosto - UNGHERIA (vincitore: Webber)
29 agosto - BELGIO (vincitore: Hamilton)
12 settembre - ITALIA (vincitore: Alonso)
26 settembre - SINGAPORE (vincitore: Alonso)
10 ottobre - GIAPPONE (vincitore: Vettel)
24 ottobre - COREA DEL SUD (vincitore: Alonso)
07 novembre - BRASILE (vincitore: Vettel)
14 novembre - ABU DHABI (vincitore: Vettel)

Campione del mondo 2010: SEBASTIAN VETTEL (Redbull)
Campione del mondo costruttori: REDBULL RENAULT
Le classifiche finali possono essere visualizzate nel post dedicato al gran premio di Abu Dhabi.
Vi sono inoltre commenti conclusivi nel BILANCIO DI FINE ANNO scritto in data 23 dicembre.

lunedì 30 gennaio 2012

Stagione 2010: bilancio di fine anno

23/12/2010 [dal vecchio blog]

È mia abitudine, ogni anno, dopo qualche settimana dalla fine del campionato, ripensare a quanto accaduto nel corso della stagione, provando a trarre le conclusioni che non mi è facile trarre il giorno dopo l'assegnazione del titolo mondiale.
Ora che dicembre avanza e che il 2011 è alle porte la mia possibile mancanza momentanea di imparzialità dovrebbe essersi arenata da qualche parte e permettermi di fare un commento abbastanza neutrale. O meglio, quello che a me potrebbe sembrare un commento neutrale, dicendo le cose come stanno, e che in vari momenti della mia esistenza può essere stato definito come antiferrarista, anti-Mclaren, ecc...

Veniamo al dunque. Lo dirò seriamente, questo mondiale non mi ha entusiasmata particolarmente. Temo che sia stata una delle ragioni che mi hanno portata ritardare così tanto alcuni commenti. Perché se vogliamo vedere le cose così come stanno, io ero quella che nel 2007 scriveva un commento a un gran premio una manciata di giorni prima degli orali dell'esame di maturità, e addirittura all'epoca i miei commenti venivano divulgati in forma esclusivamente privata alla mia lettrice di fiducia. Quindi, impegni a parte, temo che una delle ragioni essenziali per cui sono stata la ritardataria dell'anno sia stata questa. Non so dire che cosa non mi abbia entusiasmato particolarmente (anzi, a dire la verità lo so benissimo - giornalisti e opinionisti smodatamente di parte in proporzioni veramente ridicole va bene come prima motivazione?), comunque lasciamo da parte la mia personale visione e vediamo di addentrarci nel vivo della questione.

Lato positivo della stagione: il ritorno dei "vecchietti". Ecco, una delle cose che mi hanno sempre contrariata è stato il continuo leggere o sentire cose tipo "il tale è già vecchio, dovrebbe andare a fare altro", detto di chiunque abbia dai 35 anni in su. O anche solo 30, dato che c'è gente che dice che "Button è a fine carriera, vista l'età". Fine carriera? O.O Se dicessi che Schumacher a quell'età doveva ancora vincere i suoi ultimi cinque titoli, questi cosa risponderebbero? Ah, già, chiedo scusa, a volte dimentico che Schumacher non ha vinto alcun titolo e soprattutto non ne ha vinti con la Ferrari, inoltre avendo già ormai quasi 42 anni non è nemmeno degno di essere nominato (non aggiungiamo poi il fatto che è un traditore che non sa fare altro che fare l'occhiolino affacciandosi al finestrino di una Mercedes rossa e indossare un casco rosso quando il rosso appartiene di diritto solo ed esclusivamente alla Ferrari).
Dunque, non solo il fatto che la Williams abbia puntato su Barrichello, che forse così decrepito non è, ma anche il ritorno dell'innominabile e De La Rosa (che "hanno ottant'anni in due" - citazione di Mazzoni... - volevo fare un commento ma è meglio se me lo risparmio), erano la dimostrazione a quello che dico da una vita: non è che tutti i team devono puntare necessariamente su 19enni e 20enni.

Lato negativo della stagione: le scuderie che prendono 7 secondi al giro. Non nel senso che le radierei, questo no. Ho iniziato a seguire la Formula 1 nella prima metà degli anni '90, quindi all'epoca delle varie Lola e Pacific e chi più ne ha più ne metta. Però onestamente, in un'epoca in cui una buona parte delle monoposto presenti al via della gara riescono a completare tutti i giri senza subire rotture varie, vedere qualcuno che puntualmente si fermava per problemi tecnici (Lotus, Virgin e HRT per intenderci) a ogni gara non mi è sembrata certo la migliore delle cose. Per il prossimo anno tutti promettono di fare sfaceli. Considerando che secoli fa la Toro Rosso come propositi di inizio stagione diceva di poter puntare al podio (non era l'anno della vittoria di Vettel a Monza), non mi sorprenderei se fossero ancora relegati tra le ultime posizioni come sempre.
La Lotus, poi, non ho ben capito che nome ha intenzione di avere. Non finirà forse per chiamarsi Lotus l'attuale Renault? Boh, con tutti questi cambiamenti non ci capisco nulla. La Virgin è quella che ha fatto meno dichiarazioni. Un buon segno? Non so. In HRT, evidentemente non essendosi resa conto di essere arrivata davanti alla Virgin nella classifica costruttori, hanno dichiarato che il motivo per cui sono sempre stati dietro alla Virgin è perché avevano piloti inesperti. Sì, certo, questi sono pieni di debiti fino al collo e hanno progettato la vettura una settimana prima dell'inizio del mondiale, è già buona se hanno trovato piloti disposti a pagare milioni e milioni di euro per salirci. E poi, guardiamo le cose come stanno, la storia dell'insperienza dei piloti mi pare una ca**ata bella e buona... Yamamoto non ha forse un passato in due diversi team alle spalle? Contro Di Grassi, della Virgin (debuttato all'inizio di quest'anno), mi sembra che l'abbia sempre preso in quel posto. Cosa che paradossalmente condivide con Klien, anch'esso sempre battuto da Di Grassi. Gli altri due inesperti invece, guarda caso, qualche volta sono riusciti a fare meglio di Di Grassi. Di conseguenza, cari vertici della HRT, a me pare che quando i vostri piloti inesperti li avete sostituiti con Klien e con il figlio della miliardaria giapponese non avete fatto tutto 'sto salto di qualità! (meglio Chandy  ...) Non si sa chi saranno i piloti della stagione 2011 (spero non Yamamoto, ma questo è un mio giudizio personale), ma senza dubbio il motivo per cui la HRT arriverà sempre ultima (chissà perché lo do per scontato...) saranno solo ed esclusivamente loro.

Rimandata alla prossima stagione la Sauber. Ha iniziato da schifo, con ritiri su ritiri, per poi evolvere verso una situazione decisamente migliore. Senza dubbio grandissimo Kobayashi. È lui il debuttante dell'anno (peccato che abbia debuttato già nel 2009). Mi ricordo quel sorpasso che ha fatto su Alonso quella volta... Ah, già, aveva le gomme appena sostituite e quindi ha potuto sfruttarne la maggiore competitività, eccetera, eccetera, eccetera. Caso strano, quando sono i piloti della Ferrari ad avere appena sostituito le gomme e ciononostante vengono sorpassati, secondo gli opinionisti le gomme appena sostituite non sono entrate in temperatura e quindi come tali hanno permesso a un impostore di compiere il sorpasso. Sì, lo so, state pensando che sono antiferrarista e che ogni occasione è buona per criticare la Ferrari. Rileggetevi bene quest'ultima frase. Ho forse criticato la Ferrari? Vedete che ho detto "secondo gli opinionisti"? Dunque, criticare gli opinionisti equivale a criticare la Ferrari?
Torniamo alla Sauber, non so perché sto a perdere tempo per far rileggere le frasi a chi in ogni caso continuerebbe a vedere complotti anti-Ferrari nelle mie parole, ma evidentemente mi ritengono importante abbastanza da complottare, e la cosa mi rende onorata (l'importanza, naturalmente, dato che non ho intenzione di progettare complotti). De La Rosa mi pare che abbia decisamente lasciato abbastanza desiderare, ma dato che mi risulta che la stessa cosa avvenisse anche quando era presso altri team, in passato, non mi sembra una grossa novità. Mentre Heidfeld, una volta giunto in Sauber, ad essere sincera non mi ha impressionata particolarmente. Spero comunque che qualche team possa puntare su di lui e permettergli di tornare a vincere. Ehm, che cos'ho scritto? Mi sorprendo di me stessa, quando mai Heidfeld ha vinto qualcosa?...

Va beh, lasciamo stare. Veniamo ai team da mezza classifica. La Toro Rosso rientra a pieni titoli tra di essi, grazie al trio delle carrette che hanno dominato a partire dalla fine. Sinceramente non noto grandi cose in questo team e, ad essere sincera, nemmeno grandi fenomeni. Ma questo è il mio spassionato parere. E poi c'è la Force India. Che ha fatto un notevole passo avanti. A proposito, pare anche che non abbia più così tanti debiti quanto in passato e che non sia più sul punto di fallire... il che mi sembra un miglioramento.

Progrediamo nell'analisi verso la Williams. Onestamente, a mio parere, ha fatto più che bene a tenersi stretto Barrichello. Perché non sarà un fenomeno, ma probabilmente può dare di più del ventenne miglior offerente. Complessivamente, per quanto riguarda la stagione conclusa lo scorso mese, qualche minimo segnale di presenza della Williams l'ho visto. Dopo anni passati a vedere poco e niente, mi pare già un notevole passo avanti.
Che dire inoltre della Renault? Innanzi tutto che la storia che il team era in crisi mi pare sia stata palesemente smentita. A prescindere da problemi economici, passaggi di proprietà e quant'altro, dal semplice punto di vista dei risultati mi pare di avere notato dei miglioramenti rispetto alla scorsa stagione... Mi sto semplicemente ancora chiedendo se il prossimo anno si chiamerà Lotus e basta o come, ma lo scoprirò a suo tempo, presumo... ^^

Progredendo, mi ritrovo a dover valutare la Mercedes... Dunque, che cosa dire? Che da Ross Brawn mi aspettavo di più. A meno che non abbia passato il 2010 a progettare qualcosa di interessante per il futuro, per il momento lo metto in forse. Comunque andando avanti di questo passo potranno strappare alla Renault il titolo di team che ha fatto volare in aria più ruote... Non un record di cui si possa andare fieri, però per il momento gli tocca quello.
In casa McLaren hanno fatto una buona stagione, per buona parte del campionato ho pensato che la situazione poteva andare a loro favore. Devo dire che non ho esattamente azzeccato il pronostico, ma quest'anno tutto sommato non ero granché a pronostici... Peggio del solito. Fino al 2009 almeno quelli che pensavo e basta senza dirli li azzeccavo...

Poi si arriva a Ferrari e Redbull... Che dire? Essenzialmente, quello che ho pensato, credo di averlo fatto già uscire abbastanza nel corso della stagione. Ve lo risparmio.

domenica 29 gennaio 2012

Gran Premio di Abu Dhabi 2010

{Dal vecchio blog.}

Commento al Gran Premio di Abu Dhabi: 14 Novembre 2010
E così siamo giunti all'epilogo. Un inconsueto epilogo che ci ha tenuti tutti con fiato sospeso fino all'ultimo, chi per un motivo e chi per un altro. Ciò che serviva per una conclusione fuori dagli schemi, ad Abu Dhabi c'era. Ed era rappresentato da quattro piloti ancora ufficialmente in lotta per il titolo. Ma sembrava ormai evidente a tutti che le cose si sarebbero decise tra due di essi.
8 punti di distacco tra Alonso e Webber. 8 punti che sembrano un distacco incredibile a noi appassionati abituati al vecchio sistema di punteggio. Ma 8 punti di distacco, essendo 1 punto in più della differenza che c'è tra il punteggio del primo e del secondo classificato, finisce col coincidere con un distacco di circa 3 punti con il vecchio sistema. I 15 punti di Vettel sembrano poi l'abisso. In realtà finiscono per coincidere più o meno con quelli che erano 5 punti nel sistema precedente.
Tirando le somme, 19 possibili conclusioni (di cui ho già parlato dopo il GP del Brasile) per questo mondiale, un mondiale che è rimasto aperto fino all'ultimo e che è stato uno dei mondiali più combattuti degli ultimi 10 anni. O forse degli ultimi 20.

E così arriva il weekend del 12-13-14 novembre. Il weekend in cui tutto finisce. Il weekend in cui scopriamo come finisce. Inutile dire che non sto a soffermarmi sui risultati delle prove libere. Non sono mai indicativi al 100% e spesso non lo sono neanche al 50%. Passiamo direttamente alle qualifiche.
Puntualmente senza problemi riesco a piazzarmi davanti alla TV per le 13,45, credo che sia stato uno dei miei record riuscire ad essere davanti alla TV ben un quarto d'ora prima dell'inizio delle qualifiche (riuscire a vedere le qualifiche è stata una cosa piuttosto travagliata nell'ultimo anno), o forse no, forse per Brasile, ringraziando l'orario che mi è stato in quell'occasione favorevole (ma non in altre occasioni in cui l'orario era simile) ero riuscita a piazzarmi anche lì davanti alla TV per tempo. Comunque non tiriamo troppo per le lunghe e passiamo immediatamente alla Q1. Il primo guizzo di soddisfazione lo provo in un momento decisamente eclatante: quello in cui mi rendo conto che c'è Klien al posto del mantenuto giapponese. Rimando la standing ovation a eventi di portata più rilevante (anche se nell'immediato non ne capitano) e inizio a convivere con un dubbio: chi otterrà il 18esimo tempo, rimanendo escluso dalla Q2? Inutile dire che dal 19esimo al 24esimo me li immagino, dopo un anno non ci vuole molta fantasia a capire che si tratta dei sei piloti dei "nuovi team".
Le Lotus sono le più competitive tra le tre scuderie più insulse del mondiale, seguite dalle Virgin nonostante le mie invocazioni mentali: volevo le HRT in penultima fila! A volte ho questi sprazzi di ammirazione per la HRT (ma solo quando non c'è Yamamoto in pista) e posso arrivare anche a invocare la doppietta (che in effetti si verifica in diversi casi, basta semplicemente guardare le posizioni a partire dal fondo). Purtroppo però durante la stagione la HRT non è migliorata quanto la Virgin (dire che la Virgin è migliorata equivale a delirare, però non potevo dirlo in altri termini) e se qualche mese fa c'era qualche probabilità sia pur minima (di vedere le HRT qualificate meglio delle Virgin - anzi, meglio di Di Grassi - intendo, non di fare doppietta) adesso la probabilità è pressoché pari a zero. Così mi rassegno e dopo avere provato l'insolita ebbrezza di vedere Klien in ultima posizione (insolita ebbrezza? ma dai che non ci crede nessuno, bene che gli andasse poteva puntare al penultimo tempo), mi concentro sulle fantastiche previsioni di Mazzoni, mentre parla della competizione tra le due Toro Rosso per rimanere a galla. Inizia a dire che dopo alcune prestazioni opache di Buemi, Alguersuari aveva fatto meglio nelle ultime gare, ma stavolta Buemi sta facendo meglio, eccetera eccetera eccetera, non ci sono dubbi che sarà lui a passare il turno, i suoi tempi glielo permettono in maniera inequivocabile... Naturalmente la conseguenza di questo bel discorso è prevedibile: considerando che la reazione della legge del caso alle parole di Mazzoni è uguale o contraria a ciò che dice, ma che è contraria nella maggior parte dei casi, per il povero Buemi non c'è nulla da fare ed è proprio lui ad uscire di scena già al primo turno.

Titoli di coda per l'altra Toro Rosso di lì a poco, ad Alguersuari non va molto meglio ed è proprio lui ad affiancare Buemi. Inutile dire che la cosa è stata preceduta da un momento in cui Jaime è entrato temporaneamente in top ten, prima che il suo tempo venisse battuto. Ma la voce di un gufo (ah, no, era Mazzoni) ha dichiarato: "sarebbe il primo ingresso stagionale in top ten per la Toro Rosso". Quindi figuriamoci...
In ordine sparso cadono nell'oblio anche le Sauber, le Force India, Hulkenberg e curiosamente anche Kubica, che ottiene un 11esimo tempo. Non vorrei ricordare male, ma a me pare di avere sentito poco prima che visti i tempi che faceva Kubica poteva tranquillamente rientrare in top ten. Ma non avendone la certezza matematica non lo do per certo. Subito Mazzoni inizia con la storia dell'evento inconsueto, in cui Kubica è stato battuto da Petrov, che per la prima volta riesce a passare in Q3 in concomitanza con il fatto che il compagno di squadra non c'è riuscito (può darsi che Mazzoni abbia già preimpostati in mente i commenti da fare ma che a seconda dei fatti finisca per abbinarci il soggetto più adatto: in Brasile il commento era sul fatto che Schumacher era passato in Q3 e Rosberg no).
Giungono dunque in Q3 le Redbull, le Ferrari, le Mclaren, le Mercedes, Barrichello e Petrov. Nulla di eccezionalmente inconsueto, in ogni caso il finale sembra essere esplosivo.

Lasciando da parte le prime due sessioni di qualifica, in cui ai top team interessa di più passare il turno che la singola posizione, si tratta del primo vero e proprio confronto tra i due contendenti (quelli che sembrano gli unici due contendenti). Si tratta di Alonso e Webber, il dubbio dei telecronisti è su chi effettivamente riuscirà a conquistare la pole. Considerando che i telecronisti si sono posti tale dubbio, la risposta alla domanda diviene in automatico estremamente semplice: nessuno dei due. Infatti da un lato Alonso riesce a conquistare la seconda fila, con la terza posizione (e quindi partirà dal lato pulito della pista, cosa di buon auspicio, ma tanto non fa nulla perché gli basta mantenere la posizione ed è fatta - gufata del secolo), mentre Webber è addirittura quinto (e senza speranze perché Alonso ha già il mondiale in tasca - e se c'è una cosa che abbiamo imparato da questo finale di stagione è che, contrariamente alle opinioni di molti, anche Alonso è decisamente soggetto all' "effetto gufata").
A chi va la pole position, dunque? A Vettel, naturalmente (commento tipo del telespettatore medio: "la Redbull sbagliata è in testa e con il mancato ordine di scuderia a favore di Webber della volta scorsa la RB si è giocata il titolo"). Accanto a lui Hamilton, il quarto pretendente al titolo, pretendente più che altro soltanto a livello di punteggio, ma per il resto con speranze di vittoria quasi nulle. In seconda fila Alonso, appunto, affiancato da Button. Dopodiché arriva finalmente Webber affiancato da Massa. In quarta fila si piazza Barrichello seguito da Schumacher (un evento che fino a qualche anno fa avremmo reputato ampiamente improbabile), mentre chiude la top ten Rosberg seguito da Petrov.

Nel corso di quest'ora di eventi epocali, per chi fosse più interessato alle chiacchiere che ai fatti, si vengono a scoprire dettagli di primo livello.
In primo luogo la Renault potrebbe essere rilevata dalla Lotus per la prossima stagione, mentre la Lotus Made in Malesia dovrebbe a questo modo cambiare nome. La cosa è stata smentita dai diretti interessati. Quindi, dato che in Formula 1 smentita significa conferma, la cosa è molto probabile.
Altro dettaglio, Webber non ha partecipato alla festa della Redbull, prima del weekend di Abu Dhabi, anzi, non è nemmeno stato invitato. Tralasciando il fatto di Webber, mi sovvengono alcuni dubbi: 1) che cosa stava festeggiando la Redbull?, 2) ammesso che festeggiasse la fine della stagione, perché non aspettare la fine del campionato?, 3) MA IN REDBULL OGNI OCCASIONE È BUONA PER FARE DELLE FESTE?!?!

Domenica 14 novembre, il momento della verità. Prima del via i telecronisti elencano statistiche a ripetizione (la cosa, del resto, non dovrebbe sorprenderci più di tanto). "Se questo vincerà il titolo sarà un record per questo motivo, se quest'altro vincerà il titolo sarà un record per quest'altro motivo. Se questo vincerà il titolo nonostante le nostre gufate, sarà un record ancora più storico..." Insomma, dal momento in cui tutto passa per la voce dei telecronisti al momento della gara si assiste a una quantità inusuale di gufate, ma finalmente ecco che arriva il momento del via. Il momento in cui può avere inizio l'evento epocale dell'anno. Sentimenti contrastanti per tutti i fan, che assistono immobili davanti alla TV... Hanno il fiato sospeso mentre scatta la gara. Ad Alonso basta conservare la terza posizione per vincere il titolo. Primo intoppo: Button sfila Alonso relegandolo in quarta posizione. Evento traumatico? No, certo che no. Una quarta posizione è più che sufficiente, questo può notarlo chiunque (sfortunatamente per Alonso possono notarlo anche i tanti aspiranti figli del gufo di Interlagos che popolano il nostro pianeta). Webber rimane lì immobile (cioè, non è che se ne rimane fermo, ma che non recupera terreno), in quinta posizione. Fuori dai giochi? Si direbbe che sì, è abbastanza fuori dai giochi, constatazione evidente per tutti (con sfortuna di Webber, evidente anche per i già citati aspiranti figli del gufo di Interlagos).
Primo intoppo agevolmente superato, in casa Ferrari. Non si tratta di un intoppo. Un terzo o quarto posto è irrilevante, nel senso che non c'è differenza tra una cosa e l'altra. Tutto è andato moderatamente bene lì davanti...
E se lì davanti è andato tutto bene, lo stesso non si può dire di quanto accade un po' più indietro. Più o meno mentre davanti avviene il primo intoppo che si rivelerà non essere un intoppo, dietro accade un evento che non sembra essere un intoppo ma che darà il suo contributo. Schumacher va in testacoda e Liuzzi gli va praticamente sopra. Safety car, chiaramente safety car. Intoppo? Ma che intoppo?!
Quelli che stanno nelle posizioni di testa non ci pensano neanche a rientrare ai box. Quelli che sono un po' più indietro lo fanno, ma sembra irrilevante. Cinque giri passano così, senza che nulla lasci presagire il seguito. Ciò che accadrà nei cinquanta giri successivi... Ad un certo punto, dopo qualche giro, Webber rischia anche di eliminarsi contro le barriere. Non si elimina, ma per la Ferrari sembra essere un buon presagio. "È fatta, è fatta", dicono nel mondo tanti gufetti professionisti agitando le bandiere della Ferrari nel vedere che Web è praticamente inoffensivo. Chiaramente questi gufi non sanno della loro propensione al gufaggio, se lo sapessero probabilmente preferirebbero tacere e aspettare a sventolare le bandiere ma niente.
E dopo una decina di giri, ovvero quasi subito perché intendo una decina di giri dall'inizio della gara, non dal fatto del contatto sfiorato con le barriere, Webber viene richiamato ai box per il cambio gomme. In Ferrari fanno la prima manovra strategica ad alto valore aggiunto. Nel loro progetto richiamando Massa ai box a sostituire le gomme questo rientrerà in pista davanti a Webber, farà da tappo tenendoselo dietro, eccetera, eccetera, eccetera... Curiosamente in Ferrari dimenticano che Massa era già dietro a Webber e che, a meno che non gli facciano il cambio gomme in un nanosecondo, è pressoché inverosimile che rientri davanti a Webber, a meno che nel frattempo Webber non sia andato di nuovo a sfiorare tutte le barriere e i muretti del circuito. Sfortunatamente per la Ferrari, il pitstop non dura un nanosecondo. E ancor più sfortunatamente, Webber non è andato a sfiorare né barriere né muri. Il risultato, a questo punto, pare ovvio: Massa è dietro a Webber (anche dietro a una Toro Rosso ma quella era quantomeno irrilevante ai fini del titolo mondiale), e Webber continua la propria scalata verso l'insuccesso, ma in Ferrari ancora non lo sanno.
La decisione ideale arriva qualche giro dopo, intorno al sedicesimo, se non sbaglio... Ma come, se Massa non è uscito magicamente davanti a Webber e non può frenarlo, bisogna a questo punto che Alonso vada a cambiare gomme, in modo tale da ritornare davanti a Webber e di impedirgli di superarlo se dovesse ritardare la sosta. Stavolta l'operazione riesce perfettamente, peccato che Alonso non ha affatto strada libera. "Ma niente paura" dicono gli stessi gufi di prima agitando le bandiere della Ferrari, "davanti ha quel paracarro di Petrov su una carretta, lo supererà in un nanosecondo... e poi tanto Petrov è irrilevante". Talmente irrilevante che ha già fatto il pitstop nel momento della safety car e che non si fermerà più. Considerando che ancora più avanti di lui c'è Rosberg che è stato protagonista di un'analoga operazione, a meno che Alonso non li superi entrambi ritornando quarto, dopo i pitstop di quelli che ancora non si sono fermati rimarrà sesto. "Niente paura" dicono ancora i gufi già citati. "Dov'è il problema? Webber è settimo." Il problema, decisamente irrilevante, è semplicemente che Vettel è in testa e che se ci resterà e gli altri non recupereranno posizioni, il titolo se lo porterà a casa proprio lui. Ma i nostri cari gufetti non hanno niente da temere: "tanto Alonso supererà Petrov." Basta esserne convinti. Anzi, no, in certi casi non basta.

Come vanno le cose a questo punto? Tutto perfettamente direi, in casa Redbull quantomeno. Quelli davanti rimangono in pista ancor un bel po' prima di cambiare gomme, l'ultimo è Button (che si fa di conseguenza parecchi giri da leader), tra i piloti in top-three. Hamilton nel frattempo era uscito dai box dietro a Kobayashi e a Kubica. Superando Kobayashi ha dimostrato che anche ad Abu Dhabi si possono compiere sorpassi. E se la cosa può apparire scontata, in quanto una McLaren è più veloce di una Sauber, non è altrettanto scontato, quando si tenta di sorpassare Kobayashi, uscirne vivi, o quantomeno uscirne senza riportare danni. Comunque la conclusione è una soltanto: quelli che hanno ritardato il pitstop hanno arginato il problema del traffico.
Traffico o non traffico, Alonso a un certo punto ha tentato il sorpasso su Petrov. Ha rischiato di finire in una via di fuga, così si è dato una calmata. Passando tutto il resto della gara lì dietro, senza fare ulteriori tentativi. Per non rischiare di mandare il titolo all'aria? Forse. Peccato che stava venendo mandato all'aria lo stesso. Qualcuno ha descritto quella di Alonso come una gara esemplare. Può darsi. Ma è passato troppo poco tempo da quella volta, due anni fa, in cui Hamilton si vide sfilare da una Toro Rosso e nei tre o quattro giri in cui fu sesto quando gli serviva essere quinto per vincere il titolo, fece il possibile per tentare di recuperare una posizione, rischiando di finire fuori pista più di una volta... Forse la fortuna per una volta ci ha visto giusto, dato che la quinta posizione arrivò per miracolo per Hamilton che l'aveva inseguita, due anni fa, mentre per Alonso che ha fatto un tentativo di sorpasso in quaranta giri non è arrivata... Ma non aggiungo altri se no tutti dicono che sono antiferrarista. Peccato che se Alonso anziché essere su una Ferrari era su una Toro Rosso o una HRT avrei detto la stessa cosa, in questo caso. E se la gara fatta da Alonso l'avesse fatta Vettel, Webber o qualcun altro avrei detto lo stesso {a proposito di Webber, per parcondicio c'è da dire che, tra i pretendenti al titolo, anche lui non ha fatto una gran gara... anzi...}.

Poi, anche Kubica va finalmente a cambiare gomme. E rientra in pista proprio davanti a Petrov. Alonso è settimo. Ora ne ha tre di avversari da superare: Petrov, Kubica e Rosberg, sesto, quinto e quarto al momento. Peccato che la gara stia per finire. Dai box gli dicono via radio di "usare tutto il suo talento". Più che talento ormai ci vuole un miracolo. Ma i miracoli non crescono sugli alberi, e se anche così fosse Abu Dhabi non ha una folta vegetazione... Vettel taglia il traguardo da leader, seguono Hamilton, Button, Rosberg, le due Renault... e poi Alonso.

Vettel è campione del mondo. Il più giovane campione del mondo di sempre. E la Redbull, già vincitrice del titolo costruttori, ha portato a casa ciò che meritava: tutto. Così è finita la stagione 2010, mentre i gufi abbandonavano le loro bandiere della Ferrari. Una stagione combattuta dall'inizio alla fine, terminata tra mille colpi di scena.
E una mia constatazione curiosa: Alonso è finito dietro a Petrov a causa della safety car entrata per l'incidente di Schumacher e Liuzzi (entrambi a bordo di vetture motorizzate Mercedes - meno male che il titolo è andato alla Redbull e non alla McLaren, se no qualcuno avrebbe insinuato che i due avevano tentato di decapitarsi a vicenda per far vincere il titolo alla McLaren anch'essa motorizzata Mercedes XD)... se da un lato la Ferrari l'ha preso in quel posto anche a causa di un suo ex pilota (Schumacher), Alonso l'ha preso in quel posto anche a causa del suo ex team (Renault). E non so quale delle due constatazioni sia la più esilarante!

RISULTATO QUALIFICHE:
1. Sebastian Vettel (Redbull)
2. Lewis Hamilton (Mclaren)
3. Fernando Alonso (Ferrari)
4. Jenson Button (Mclaren)
5. Mark Webber (Redbull)
6. Felipe Massa (Ferrari)
7. Rubens Barrichello (Williams)
8. Michael Schumacher (Mercedes)
9. Nico Rosberg (Mercedes)
10. Vitaly Petrov (Renault)
11. Robert Kubica (Renault)
12. Kamui Kobayashi (Sauber)
13. Adrian Sutil (Force India)
14. Nick Heidfeld (Sauber)
15. Nicolas Hulkenberg (Williams)
16. Vitantonio Liuzzi (Force India)
17. Jaime Alguersuari (Toro Rosso)
18. Sebastien Buemi (Toro Rosso)
19. Jarno Trulli (Lotus)
20. Heikki Kovalainen (Lotus)
21. Timo Glock (Virgin)
22. Lucas Di Grassi (Virgin)
23. Bruno Senna (Hispania Racing)
24. Christian Klien (Hispania Racing)

RISULTATO GARA:
1. Sebastian Vettel (Redbull)
2. Lewis Hamilton (Mclaren)
3. Jenson Button (Mclaren)
4. Nico Rosberg (Mercedes)
5. Robert Kubica (Renault)
6. Vitaly Petrov (Renault)
7. Fernando Alonso (Ferrari)
8. Mark Webber (Redbull)
9. Jaime Alguersuari (Toro Rosso)
10. Felipe Massa (Ferrari)
11. Nick Heidfeld (Sauber)
12. Rubens Barrichello (Williams)
13. Adrian Sutil (Force India)
14. Kamui Kobayashi (Sauber)
15. Sebastien Buemi (Toro Rosso)
16. Nicolas Hulkenberg (Williams)
17. Heikki Kovalainen (Lotus) + 1 giro
18. Lucas Di Grassi (Virgin) +2 giri
19. Bruno Senna (Hispania Racing) +2 giri
20. Christian Klien (Hispania Racing) +2 giri
21. Jarno Trulli (Lotus) +2 giri
RIT. Timo Glock a 12 giri dal termine, Michael Schumacher e Vitantonio Liuzzi al via.

CLASSIFICHE 2010

Classifica piloti:
1) Vettel 256
2) Alonso 252
3) Webber 242
4) Hamilton 240
5) Button 214
6) Massa 144
7) Rosberg 142
8) Kubica 136
9) Schumacher 72
10) Barrichello 47
11) Sutil 47
12) Kobayashi 32
13) Hulkenberg 22
14) Liuzzi 21
15) Petrov 27
16) Buemi 8
17) De La Rosa 6
18) Heidfeld 6
19) Alguersuari 5
Team: 1) Redbull 498, 2) Mclaren 424, 3) Ferrari 196, 4) Mercedes 214, 5) Renault 163, 6) Williams 69, 7) Force India 68, 8) Sauber 44, 9) Toro Rosso 13



sabato 28 gennaio 2012

[Dal vecchio blog] Memories of Interlagos

11/11/2010 [dal vecchio blog]

Buona giornata, miei carissimi bocchettoni per il rifornimento, con vostra grande gioia mi sono riaffacciata alla realtà di questo blog con gli aggiornamenti del caso. Perché finalmente è arrivato il giorno principale del 2010, il giorno del gran premio del Brasile! Già il pensiero mi faceva venire voglia di mettermi a ballare la samba urlando esclamazioni in portoghese, con perfetto accento di Sao Paulo. Ma poi ci ho ripensato, dato che non conosco il portoghese e non so quali siano i passi della samba. Comunque, miei cari, finalmente si è consumata un'altra tappa di questo stupendo e avvincente mondiale...

La mia adorazione folle e smisurata per il gran premio del Brasile, che l'ha reso il mio gran premio preferito, risale in linea di massima ad anni recenti. Prima diciamo che l'avevo catalogato come tutti gli altri, senza dargli quel peso principale che ha adesso per me. Perché il gran premio del Brasile è spesso quello che attendo più di tutti con ansia estrema (anche gli altri li attendo con ansia, sia chiaro) e che se venisse eliminato (facciamo gli scongiuri, sperando che a Mazzoni non venga mai in mente di gufare su una cosa del genere) mi provocherebbe un intenso sconvolgimento di ormoni (volevo scrivere una cosa un po' diversa ma mi sembrava inopportuno per la sua pubblicazione).
Le mie memorie sul gran premio del Brasile risalgono a epoche remote quando nessuno sospettava che un giorno anziché disputarsi a marzo si sarebbe disputato a ottobre o a novembre, e per l'esattezza era in Brasile il primo gran premio che ricordo di avere seguito (non il primo che ho visto in assoluto naturalmente, ma il primo a cui sono riuscita ad attribuire anche il ricordo del risultato con cui finì, tanto per intenderci). Non che me lo ricordi dall'epoca, perché avevo cinque anni e mezzo e probabilmente non sapevo nemmeno dell'esistenza del Brasile, ma perché poi negli anni scorsi ho ricercato in rete tra i resoconti delle gare dell'epoca se ce ne fosse qualcuna in cui erano avvenute le cose che mi ricordavo e dopo circa un paio d'anni di dubbi madornali sono riuscita a scoprire quale fosse (anche grazie a qualche filmato su youtube). Dunque, a parte quest'epoca remota (era il '94) in cui non esistevano la Redbull, la Toro Rosso e la Force India, ma in compenso esistevano la Pacific e Footwork (almeno credo non fossero ancora cadute nel dimenticatoio) e in cui, cosa ancora più sconcertante, Schumacher e Barrichello erano entrambi giovani, ho qualche vuoto di memoria successivo (probabilmente derivante dal fatto che più o meno fino all'età di 11 anni guardavo i gran premi soltanto se qualcuno accendeva la TV), anche se mi ricordo che diversi anni più tardi ci fu una volta in cui riuscii a vedermi in extremis la partenza della gara del dopo che nel pomeriggio ero stata fuori insieme ai miei e ci eravamo fermati a prendere da cena in una pizzeria take-away in un paese vicino al nostro. Rientrammo in casa appena in tempo per correre alla TV per mentre era prossima la partenza (naturalmente io e mio padre, perché ma madre non ha interesse per la F1 - ma era davanti alla TV quella volta di cui ho già parlato). Se non sbaglio si trattava della volta in cui Montoya (nel 2001) che era appena un debuttante iniziò a fare faville superando Schumacher campione del mondo in carica e portandosi in testa alla gara. Gara che per lui finì in modo amaro, dato che terminò per una collisione con Verstappen (che aveva debuttato proprio nel GP del Brasile nel 1994 - ma non me lo ricordo dall'epoca naturalmente perché pur tifando per la Benetton non ero minimamente informata su chi fosse Verstappen, e questo la dice lunga su quanto fosse rilevante XD) che era doppiato e stava tentando di sdoppiarsi se non sbaglio (ma Verstappen era alla Arrows all'epoca, vero?). Ho poi memoria dell'edizione del 2002 o meglio ricordo che la figlia degli allora miei vicini di casa, che ha cinque anni in meno di me, venne a trovarmi proprio mentre ero davanti alla TV a vedermi la gara, sorprendendosi del fatto che preferissi guardare "quella schifezza lì" (sacrilegio, come ha potuto pronunciare parole del genere?) piuttosto che giocare con lei... ^^ Mi pare anche che nel 2002 Barrichello si ritirò quando era in testa, se non vado errata (non era comunque la prima volta che gli capitava, il suo primo ritiro in Brasile mentre era leader della gara risale addirittura all'epoca in cui correva per la Stewart, se non vado errata).

Proseguono i miei ricordi più spiccati e vivi per quanto riguarda le edizioni successive. In primis il 2003, ultima stagione in cui la gara venne collocata a marzo. Ricordo che la gara si disputò sotto una pioggia torrenziale. Vi era la pista che tendeva all'allagamento, ricordo che in una sola curva uscirono per aquaplaning ben tre piloti, se non vado errata Pizzonia, Montoya e Schumacher. Dopo varie peripezie accadde l'evento che quando accade lascia presagire che accadrà ancora qualcosa di inaspettato: Barrichello al comando. Vista la sfiga clamorosa da cui viene colpito puntualmente ogni anno in Brasile (okay, lo ammetto, non si tratta solo del Brasile), potete immaginare che non terminò la gara. Anzi, se non sbaglio la ragione del suo ritiro fu che era rimasto senza benzina o qualcosa del genere.
Comunque per una cinquantina di giri o giù di lì la situazione è ancora sopportabile. La Jaguar di Webber (ricordo che in quell'occasione mio padre pronosticò che un giorno sarebbe diventato un pilota di punta - cosa a cui io non ho mai creduto ma che ora non posso negare), già uscita immune da un'altra uscita di pista, stavolta non ha la stessa fortuna di prima. L'australiano finisce fuori e poi va a sbattere, riversando in pista una quantità di detriti sufficienti a giustificare un'uscita della safety car. Ma i commissari di gara, che probabilmente già all'epoca si dedicavano alle partite a Monopoli anziché preoccuparsi di quanto stava accadendo, non sono puntuali, o perlomeno non sono puntuali come Alonso nell'arrivare in pieno sui detriti della Jaguar. Risultato, la Renault va a schiantarsi dall'altra parte rispetto a Webber, e se già la pista era intasata di detriti adesso è impraticabile. Finalmente i commissari si distolgono dalla partita a Monopoli giusto il tempo di decidere che forse forse è il caso di interrompere la gara, proprio mentre Raikkonen passava in testa dato che la Jordan di Fisichella che gli stava davanti poco prima aveva appena transitato lungo la corsia dei box dando dei decisi segnali di rottura del motore (un principio d'incendio, mi pare).
Al box della Jordan al momento della bandiera rossa tutti iniziano ad esultare in modo consistente, credendo che la vittoria venga attribuita a Fisichella (un dubbio: ma che cosa ci faceva Fisichella in testa su una Jordan?). Nel frattempo viene mandata in onda il rituale stacco pubblicitario e al momento della premiazione noi telespettatori veniamo informati che la vittoria è stata attribuita a Raikkonen, in quanto aveva praticamente superato Fisichella nel corso del 54° giro (nel senso che Fisichella ormai era fermo ai box, mentre Raikkonen aveva già iniziato il giro successivo), giro che conta per stilare la classifica (così pare, almeno). Così sul podio salgono Raikkonen e Fisichella (manca Alonso, classificato 3°, perché dopo l'incidente è stato portato via in ambulanza), con Raikkonen sul gradino più alto. Una settimana dopo, però, il verdetto: quando si interrompe una gara, ci si basa sulla classifica dell'ultimo giro completato, e il 53° giro era finito con Fisichella che tagliava il traguardo dalla corsia dei box ancora ufficialmente in testa. Quindi le posizioni di Fisichella e Raikkonen sono nuovamente invertite, con Fisichella vincitore, e dietro non ci sono cambiamenti consistenti nelle posizioni. Senza mettere in dubbio la grande competenza dei commissari di gara  a questo punto mi sorge spontaneo un quesito: ma dato che non sapevano a che giro doveva essere considerata interrotta la gara, se avevano fatto tutto quel caos semplicemente per capire chi tra Fisichella e Raikkonen era il vincitore, come diamine erano riusciti a piazzare Webber e Alonso nelle posizioni corrette nonostante loro il 54° giro non l'avessero proprio iniziato? Mah, mistero... forse in quel momento si erano distolti per un attimo dal Monopoli...

2004, l'anno in cui mi perdo la gara perché esco a cena con i miei. Registro la gara su una cassetta, la cosa più assurda però è che, al momento in cui torno a casa non ho tempo per vedermi tutta la gara e guardo solo alcuni pezzi (ha vinto Montoya, la sua ultima vittoria con la Williams). Poi spengo il videoregistratore e, cosa inspiegabile, nonostante quella cassetta non l'ho più riutilizzata per mesi (è quella su cui da anni e anni registro), non mi sono mai guardata completamente la gara, che inesorabilmente è andata cancellata qualche mese dopo quando mi serviva di nuovo la cassetta (è quella su cui da anni registro tutti i programmi che mi interessano ma non riesco a vedere mentre li trasmettono). Quindi su questa gara sinceramente non so dire molto, se non che io e una mia amica il giorno precedente avevamo clamorosamente sbagliato i nostri pronostici su chi sarebbe stato il vincitore. Lei era fermamente e saldamente convinta che la supremazia della Ferrari fosse schiacciante e Schumacher avrebbe vinto. Io, che ero convinta che di lì a poco la Renault si sarebbe messa in luce, pronosticai una vittoria di Alonso per quella gara (era l'epoca in cui venivo accusata di dire eresie e di non capirne mezza di F1, venendo messa a tacere da gente convinta di assistere a un dominio decennale di Montoya e Raikkonen sulla Mclaren, con frasi tipo: "Alonso che vince un mondiale con la Renault? ma per favore, non dire ca**ate"). Comunque il pronostico fu errato per entrambe, come dimostra la vittoria di Montoya.
2005, l'anno in cui viene inaugurata la tradizione del titolo vinto a Interlagos. È Alonso a vincere il titolo, in una gara che si conclude con una doppietta Mclaren, con Montoya che vince seguito da Raikkonen. Montoya, che sale sul gradino più alto del podio per l'ultima volta nella sua carriera. Doppietta Mclaren che sarà l'ultima doppietta Mclaren per quasi due anni. Una gara di cui, tutto sommato, non ricordo così tanti dettagli.
2006, l'anno dell'ultima gara di Schumacher in Ferrari che ormai conosciamo a memoria. Non sto ad aggiungere altro.
E poi il 2007 e il 2008, gli anni in cui finalmente il mondiale si è chiuso soltanto all'ultima gara stagionale. Chi se la dimentica più, la vittoria di Raikkonen, che fino a cinque minuti prima tutti (in particolare i mass media) davano per spacciato? Raikkonen, che due gare prima era staccato di 17 punti dalla vetta. Ma tutto sommato quel finale non mi sorprese così tanto. Me lo ricordo, cosa pensai due settimane prima. Raikkonen aveva 7 punti di distacco dalla vetta, quando mancava soltanto quell'ultima gara. 7 punti e poche probabilità di battere due avversari. Poche probabilità, appunto. Ma c'erano. Anche se, non avendo mai apprezzato Raikkonen in modo particolare, ero ben lontana dal tifarlo. Anzi, in quel finale di stagione speravo che quel mondiale andasse ad Alonso. Insomma, devo ammettere che, prima che la sua santanderizzazione giungesse a livelli estremi, apparteneva ai piloti per cui simpatizzavo. Ma è passata una vita da allora e da un anno a questa parte il fenomeno di santanderizzazione ha ormai raggiunto livelli mai visti. Quindi, che sia chiaro, durante il weekend di Abu Dhabi ormai alle porte non tiferò certo Alonso.
Il 2008 è stato l'anno del mondiale che si è deciso più in extremis (certo, non nel modo in cui speravo), ricordo di avere seguito gli ultimi giri di gara con il fiato sospeso (Mazzoni circa una mezz'oretta prima aveva pronosticato che ormai la gara era decisa e che non sarebbe accaduto più nulla di particolarmente interessante - quanto si sbagliava!).

Arriviamo dunque al 2009, in cui con l'inserimento di Abu Dhabi eravamo di fronte alla penultima gara stagionale. Il 2009 in cui Barrichello conquistò la pole. In tutta sincerità speravo che il mondiale andasse a lui o a Vettel, quindi fu un po' una delusione per me quando il giorno successivo Button conquistò il titolo. Ma la delusione ancora più grande fu che, siccome ero stata a un pranzo insieme a dei parenti pensando che alle sette sarei stata a casa a guardare il gran premio, finii per perdermene la prima metà dato che dopo il pranzo fui costretta a seguire i miei in una specie di supermarket di prodotti di ferramenta che era vicino al luogo in cui abitava quei miei parenti. Terribile come cosa, proprio il gran premio del Brasile poi... Meno male che dispongo di un'ottima informatrice che in casi del genere mi sostiene passandomi informazioni via SMS!! Eh eh!
E ora che una nuova edizione del GP del Brasile è stata disputata, un nuovo pezzo di storia delle quattro ruote è stato scritto. Il mondiale poteva chiudersi già qui anche quest'anno come l'anno scorso. E invece no, la tradizione, che persisteva da cinque anni, si è interrotta. E ci sono buone probabilità di una gara decisamente emozionante domenica prossima ad Abu Dhabi.

Gran Premio del Brasile 2010



{Dal vecchio blog.}

Commento al Gran Premio del Brasile: 7 Novembre 2010
La mia adorazione folle e smisurata per il gran premio del Brasile, che l'ha reso il mio gran premio preferito, risale in linea di massima ad anni recenti. Prima diciamo che l'avevo catalogato come tutti gli altri, senza dargli quel peso principale che ha adesso per me. Perché il gran premio del Brasile è spesso quello che attendo più di tutti con ansia estrema (anche gli altri li attendo con ansia, sia chiaro) e che se venisse eliminato (facciamo gli scongiuri, sperando che a Mazzoni non venga mai in mente di gufare su una cosa del genere) mi provocherebbe un intenso sconvolgimento di ormoni (volevo scrivere una cosa un po' diversa ma mi sembrava inopportuno per la sua pubblicazione).
Le mie memorie sul gran premio del Brasile risalgono a epoche remote quando nessuno sospettava che un giorno anziché disputarsi a marzo si sarebbe disputato a ottobre o a novembre, e per l'esattezza era in Brasile il primo gran premio che ricordo di avere seguito (non il primo che ho visto in assoluto naturalmente, ma il primo a cui sono riuscita ad attribuire anche il ricordo del risultato con cui finì, tanto per intenderci). Non che me lo ricordi dall'epoca, perché avevo cinque anni e mezzo e probabilmente non sapevo nemmeno dell'esistenza del Brasile, ma perché poi negli anni scorsi ho ricercato in rete tra i resoconti delle gare dell'epoca se ce ne fosse qualcuna in cui erano avvenute le cose che mi ricordavo e dopo circa un paio d'anni di dubbi madornali sono riuscita a scoprire quale fosse (anche grazie a qualche filmato su youtube). Dunque, a parte quest'epoca remota (era il '94) in cui non esistevano la Redbull, la Toro Rosso e la Force India, ma in compenso esistevano la Pacific e Footwork (almeno credo non fossero ancora cadute nel dimenticatoio) e in cui, cosa ancora più sconcertante, Schumacher e Barrichello erano entrambi giovani, ho qualche vuoto di memoria successivo (probabilmente derivante dal fatto che più o meno fino all'età di 11 anni guardavo i gran premi soltanto se qualcuno accendeva la TV), anche se mi ricordo che diversi anni più tardi ci fu una volta in cui riuscii a vedermi in extremis la partenza della gara del dopo che nel pomeriggio ero stata fuori insieme ai miei e ci eravamo fermati a prendere da cena in una pizzeria take-away in un paese vicino al nostro. Rientrammo in casa appena in tempo per correre alla TV per mentre era prossima la partenza (naturalmente io e mio padre, perché ma madre non ha interesse per la F1 - ma era davanti alla TV quella volta di cui ho già parlato). Se non sbaglio si trattava della volta in cui Montoya (nel 2001) che era appena un debuttante iniziò a fare faville superando Schumacher campione del mondo in carica e portandosi in testa alla gara. Gara che per lui finì in modo amaro, dato che terminò per una collisione con Verstappen (che aveva debuttato proprio nel GP del Brasile nel 1994 - ma non me lo ricordo dall'epoca naturalmente perché pur tifando per la Benetton non ero minimamente informata su chi fosse Verstappen, e questo la dice lunga su quanto fosse rilevante XD) che era doppiato e stava tentando di sdoppiarsi se non sbaglio (ma Verstappen era alla Arrows all'epoca, vero?). Ho poi memoria dell'edizione del 2002 o meglio ricordo che la figlia degli allora miei vicini di casa, che ha cinque anni in meno di me, venne a trovarmi proprio mentre ero davanti alla TV a vedermi la gara, sorprendendosi del fatto che preferissi guardare "quella schifezza lì" (sacrilegio, come ha potuto pronunciare parole del genere?) piuttosto che giocare con lei... ^^ Mi pare anche che nel 2002 Barrichello si ritirò quando era in testa, se non vado errata (non era comunque la prima volta che gli capitava, il suo primo ritiro in Brasile mentre era leader della gara risale addirittura all'epoca in cui correva per la Stewart, se non vado errata).

Proseguono i miei ricordi più spiccati e vivi per quanto riguarda le edizioni successive. In primis il 2003, ultima stagione in cui la gara venne collocata a marzo. Ricordo che la gara si disputò sotto una pioggia torrenziale. Vi era la pista che tendeva all'allagamento, ricordo che in una sola curva uscirono per aquaplaning ben tre piloti, se non vado errata Pizzonia, Montoya e Schumacher. Dopo varie peripezie accadde l'evento che quando accade lascia presagire che accadrà ancora qualcosa di inaspettato: Barrichello al comando. Vista la sfiga clamorosa da cui viene colpito puntualmente ogni anno in Brasile (okay, lo ammetto, non si tratta solo del Brasile), potete immaginare che non terminò la gara. Anzi, se non sbaglio la ragione del suo ritiro fu che era rimasto senza benzina o qualcosa del genere.
Comunque per una cinquantina di giri o giù di lì la situazione è ancora sopportabile. La Jaguar di Webber (ricordo che in quell'occasione mio padre pronosticò che un giorno sarebbe diventato un pilota di punta - cosa a cui io non ho mai creduto ma che ora non posso negare), già uscita immune da un'altra uscita di pista, stavolta non ha la stessa fortuna di prima. L'australiano finisce fuori e poi va a sbattere, riversando in pista una quantità di detriti sufficienti a giustificare un'uscita della safety car. Ma i commissari di gara, che probabilmente già all'epoca si dedicavano alle partite a Monopoli anziché preoccuparsi di quanto stava accadendo, non sono puntuali, o perlomeno non sono puntuali come Alonso nell'arrivare in pieno sui detriti della Jaguar. Risultato, la Renault va a schiantarsi dall'altra parte rispetto a Webber, e se già la pista era intasata di detriti adesso è impraticabile. Finalmente i commissari si distolgono dalla partita a Monopoli giusto il tempo di decidere che forse forse è il caso di interrompere la gara, proprio mentre Raikkonen passava in testa dato che la Jordan di Fisichella che gli stava davanti poco prima aveva appena transitato lungo la corsia dei box dando dei decisi segnali di rottura del motore (un principio d'incendio, mi pare).
Al box della Jordan al momento della bandiera rossa tutti iniziano ad esultare in modo consistente, credendo che la vittoria venga attribuita a Fisichella (un dubbio: ma che cosa ci faceva Fisichella in testa su una Jordan?). Nel frattempo viene mandata in onda il rituale stacco pubblicitario e al momento della premiazione noi telespettatori veniamo informati che la vittoria è stata attribuita a Raikkonen, in quanto aveva praticamente superato Fisichella nel corso del 54° giro (nel senso che Fisichella ormai era fermo ai box, mentre Raikkonen aveva già iniziato il giro successivo), giro che conta per stilare la classifica (così pare, almeno). Così sul podio salgono Raikkonen e Fisichella (manca Alonso, classificato 3°, perché dopo l'incidente è stato portato via in ambulanza), con Raikkonen sul gradino più alto. Una settimana dopo, però, il verdetto: quando si interrompe una gara, ci si basa sulla classifica dell'ultimo giro completato, e il 53° giro era finito con Fisichella che tagliava il traguardo dalla corsia dei box ancora ufficialmente in testa. Quindi le posizioni di Fisichella e Raikkonen sono nuovamente invertite, con Fisichella vincitore, e dietro non ci sono cambiamenti consistenti nelle posizioni. Senza mettere in dubbio la grande competenza dei commissari di gara ^_^ a questo punto mi sorge spontaneo un quesito: ma dato che non sapevano a che giro doveva essere considerata interrotta la gara, se avevano fatto tutto quel caos semplicemente per capire chi tra Fisichella e Raikkonen era il vincitore, come diamine erano riusciti a piazzare Webber e Alonso nelle posizioni corrette nonostante loro il 54° giro non l'avessero proprio iniziato? Mah, mistero... forse in quel momento si erano distolti per un attimo dal Monopoli...

2004, l'anno in cui mi perdo la gara perché esco a cena con i miei. Registro la gara su una cassetta, la cosa più assurda però è che, al momento in cui torno a casa non ho tempo per vedermi tutta la gara e guardo solo alcuni pezzi (ha vinto Montoya, la sua ultima vittoria con la Williams). Poi spengo il videoregistratore e, cosa inspiegabile, nonostante quella cassetta non l'ho più riutilizzata per mesi (è quella su cui da anni e anni registro), non mi sono mai guardata completamente la gara, che inesorabilmente è andata cancellata qualche mese dopo quando mi serviva di nuovo la cassetta (è quella su cui da anni registro tutti i programmi che mi interessano ma non riesco a vedere mentre li trasmettono). Quindi su questa gara sinceramente non so dire molto, se non che io e una mia amica il giorno precedente avevamo clamorosamente sbagliato i nostri pronostici su chi sarebbe stato il vincitore. Lei era fermamente e saldamente convinta che la supremazia della Ferrari fosse schiacciante e Schumacher avrebbe vinto. Io, che ero convinta che di lì a poco la Renault si sarebbe messa in luce, pronosticai una vittoria di Alonso per quella gara (era l'epoca in cui venivo accusata di dire eresie e di non capirne mezza di F1, venendo messa a tacere da gente convinta di assistere a un dominio decennale di Montoya e Raikkonen sulla Mclaren, con frasi tipo: "Alonso che vince un mondiale con la Renault? ma per favore, non dire ca**ate"). Comunque il pronostico fu errato per entrambe, come dimostra la vittoria di Montoya.
2005, l'anno in cui viene inaugurata la tradizione del titolo vinto a Interlagos. È Alonso a vincere il titolo, in una gara che si conclude con una doppietta Mclaren, con Montoya che vince seguito da Raikkonen. Montoya, che sale sul gradino più alto del podio per l'ultima volta nella sua carriera. Doppietta Mclaren che sarà l'ultima doppietta Mclaren per quasi due anni. Una gara di cui, tutto sommato, non ricordo così tanti dettagli.
2006, l'anno dell'ultima gara di Schumacher in Ferrari che ormai conosciamo a memoria. Non sto ad aggiungere altro.
E poi il 2007 e il 2008, gli anni in cui finalmente il mondiale si è chiuso soltanto all'ultima gara stagionale. Chi se la dimentica più, la vittoria di Raikkonen, che fino a cinque minuti prima tutti (in particolare i mass media) davano per spacciato? Raikkonen, che due gare prima era staccato di 17 punti dalla vetta. Ma tutto sommato quel finale non mi sorprese così tanto. Me lo ricordo, cosa pensai due settimane prima. Raikkonen aveva 7 punti di distacco dalla vetta, quando mancava soltanto quell'ultima gara. 7 punti e poche probabilità di battere due avversari. Poche probabilità, appunto. Ma c'erano. Anche se, non avendo mai apprezzato Raikkonen in modo particolare, ero ben lontana dal tifarlo. Anzi, in quel finale di stagione speravo che quel mondiale andasse ad Alonso. Insomma, devo ammettere che, prima che la sua santanderizzazione giungesse a livelli estremi, apparteneva ai piloti per cui simpatizzavo. Ma è passata una vita da allora e da un anno a questa parte il fenomeno di santanderizzazione ha ormai raggiunto livelli mai visti. Quindi, che sia chiaro, durante il weekend di Abu Dhabi ormai alle porte non tiferò certo Alonso.
Il 2008 è stato l'anno del mondiale che si è deciso più in extremis (certo, non nel modo in cui speravo), ricordo di avere seguito gli ultimi giri di gara con il fiato sospeso (Mazzoni circa una mezz'oretta prima aveva pronosticato che ormai la gara era decisa e che non sarebbe accaduto più nulla di particolarmente interessante - quanto si sbagliava!).

Arriviamo dunque al 2009, in cui con l'inserimento di Abu Dhabi eravamo di fronte alla penultima gara stagionale. Il 2009 in cui Barrichello conquistò la pole. In tutta sincerità speravo che il mondiale andasse a lui o a Vettel, quindi fu un po' una delusione per me quando il giorno successivo Button conquistò il titolo. Ma la delusione ancora più grande fu che, siccome ero stata a un pranzo insieme a dei parenti pensando che alle sette sarei stata a casa a guardare il gran premio, finii per perdermene la prima metà dato che dopo il pranzo fui costretta a seguire i miei in una specie di supermarket di prodotti di ferramenta che era vicino al luogo in cui abitava quei miei parenti. Terribile come cosa, proprio il gran premio del Brasile poi... Meno male che dispongo di un'ottima informatrice che in casi del genere mi sostiene passandomi informazioni via SMS!! Eh eh!
E ora che una nuova edizione del GP del Brasile è stata disputata, un nuovo pezzo di storia delle quattro ruote è stato scritto. Il mondiale poteva chiudersi già qui anche quest'anno come l'anno scorso. E invece no, la tradizione, che persisteva da cinque anni, si è interrotta. E ci sono buone probabilità di una gara decisamente emozionante domenica prossima ad Abu Dhabi.

Ma veniamo, appunto, al 2010. Siamo di fronte a un gran premio del Brasile dalle molteplici sorprese, che inizia con dubbi legati alle condizioni meteo. Direi di tralasciare i tre turni di libere, il cui rilievo in questa stagione sembra essere nullo ai fini della comprensione di ciò che accadrà nei giorni successivi. Non che sia una prerogativa di questa stagione e basta, ma va beh, facciamo finta che sia così.
Al sabato, al momento in cui le qualifiche stanno per avere il via, pare che non piova. Non piove, ma c'è la pista ancora parzialmente bagnata, non si sa bene quando abbia piovuto ma fa niente, l'importante è sapere che la pioggia potrebbe arrivare, forse sì, forse no, chissà, è tutta una scommessa...
Niente pioggia, in ogni caso. E la Q1 inizia a fare le sue solite vittime. Immancabilmente le ultime due posizioni vengono conquistate con grande grazia dalle HRT. HRT che a inizio stagione sembravano giusto appena un po' più scadenti delle Virgin e che ora sembrano decisamente più scadenti delle Virgin (cosa piuttosto memorabile... insomma, ad essere messi peggio della Virgin ci vuole un certo impegno). Sorpresa piuttosto piacevole: rivedere Klien al volante di una HRT. Che cosa c'è di piacevole in tutto questo? per caso sono diventata una appassionata di Klien? No, assolutamente no. Confesso che la HRT mi ispira simpatia dal momento che non ha ancora capito che potrebbero chiudere la baracca e andare a fare altro e quindi a ogni gara spero che i suoi piloti possano ottenere un risultato quantomeno decente (tipo una terzultima posizione non sarebbe male), ma sono purtroppo estremamente allergica alla presenza di Yamamoto. Non mi capita tanto spesso che ci sia un pilota che non reggo proprio, e Yammi pare essere proprio uno dei due a cui sono intollerante (per quanto riguarda l'altro non faccio né nomi né cognomi, basta dire che è un ex campione del mondo canadese che ora sta perdendo i capelli ma che un tempo se li tingeva di colori assurdi tipo arancione o giallo lampadina).
Comunque c'è Klien al posto di Yammi e di per sé mi viene da festeggiare, ma c'è ben poco da festeggiare per il momento, dato che ci sono cose più importanti a cui pensare tipo l'esito di questa qualifica. Comunque Senna e Klien si accaparrano gli ultimi tempi, il che non mi pare una grossa novità, quello che non capisco è quanti altri soldi saranno disposti a sborsare per guidare una carretta come la HRT, ma contenti loro contenti tutti. Anche le Lotus e le Virgin sembrano essere prossime all'esclusione e infatti è così che va a finire. Sorpresa: Glock è il più veloce di questo quartetto, il che significa che è stato più veloce delle Lotus. La cosa inizia a non sorprendermi, dato che Glock spesso è più veloce non solo del compagno di squadra, ma anche delle Lotus. A proposito del gruppo Lotus, pare che il prossimo anno acquisterà la Renault e che possa essere la Renault a chiamarsi Lotus, oppure no, oppure sì, oppure no... ma cavolo, dare la stessa versione dei fatti tutte le volte non si può?
Dopodiché cade nei primi eliminati anche Sutil, che verrà retrocesso anche di varie posizioni per un incidente avvenuto nella scorsa gara. Pare che Sutil e Liuzzi si siano ostacolati a vicenda e che ci siano state delle polemiche tra loro dopo le qualifiche (fortunatamente ad esse non è stato dedicato un'intera puntata di Studio Sport, a differenza di altre polemiche a proposito di rallentamenti tra compagni di squadra - o meglio, non credo, perché è proprio da quella volta di quelle polemiche che non ho più visto un'intera puntata di studio sport ma soltanto qualche servizio). Quello che invece è sicuro è che Mazzoni ha iniziato a vociferare su come nella gara in Corea Liuzzi fosse partito tra le ultime posizioni arrivando sesto e quindi poteva replicare un successo del genere anche in Brasile.
C'è da segnalare che probabilmente, anche se noi telespettatori non potevamo assistere alla scena, Mazzoni era assistito dai suoi fedeli seguaci, una banda di una quarantina di gufi. Ovvero era in chiaro atteggiamento da gufata colossale. E gli è anche riuscita decisamente bene, in quanto il giorno seguente Liuzzi è stato l'unico a incidentarsi.

Una Q2 tutt'altro che soft per la Force India ha visto anche Liuzzi cadere nell'abisso dell'oblio e dell'esclusione. È stato il più lento della sessione, a qualche decimo di distanza da Heidfeld. Altri eliminati le due Toro Rosso, Rosberg (13°), Kobayashi, nonché il campione del mondo in carica. Button era infatti 11°. Una delle due Toro Rosso, se non sbaglio quella di Buemi, avrebbe poi subito una penalizzazione di qualche posizione per avere provocato un incidente sempre in Corea.
Così si è passati finalmente alla Q3, che si preannunciava esplosiva per lo scontro epocale tra Alonso e le Redbull. Incominciamo comunque a costruire la griglia di partenza all'inverso, o meglio continuiamo limitatamente alla top ten. Al decimo posto va a piazzarsi la Renault di Petrov. Accanto a lui la Ferrari di Massa, che curiosamente e clamorosamente continua a rivelarsi puntualmente decisamente lenta di quella del suo compagno di squadra!! Ottavo Schumacher, che è passato all'ultima sessione a differenza del compagno di squadra, probabilmente con lo stravolgimento di mezzo mondo. Settimo c'è Kubica. Al sesto posto troviamo la Williams di Barrichello, mentre Alonso ha conquistato la quinta posizione. La Mclaren di Hamilton è al quarto posto, dopodiché terzo Webber. Vettel ha conquistato la seconda piazza.
E in testa alla griglia, con oltre un secondo di vantaggio su Vettel c'è la Williams di Hulkenberg. Rassicuro tutti i lettori: sì, sì, avete letto bene. Hulk in pole.
Naturalmente attacca la storia del "da quanto tempo una Williams non conquistava la pole position, da quella volta in cui la ottenne Heidfeld nel 2005 al Nurburgring" e del "e soprattutto da quanto tempo un motore Cosworth non conquistava una pole, ancora da più tempo". Sì, come no, quella volta di Heidfeld non c'era forse un motore Cosworth?
Cosworth che vide la stagione 2006 come ultima stagione in cui avrebbe fornito motori per poi ritirarsi definitivamente dalla Formula 1 ma che poi improvvisamente è rientrata in questa stagione. Come dire, ritirarsi alla fine del 2006 per poi rientrare nel 2010 lo facevano anche i fornitori di motori, non solo i piloti!!

Un dubbio rimaneva a quel punto incuneato nelle menti di tutti gli appassionati... Hulkenberg avrebbe mantenuto la sua leadership anche il giorno dopo? Qualcuno rispondeva "ma certo, Hulkenberg è sempre stato un fenomeno, è il genio incompreso di questa stagione e dominerà i prossimi trenta campionati mondiali, continuando a correre per altri trent'anni sempre come compagno di squadra di Barrichello che anche lui correrà per altri trent'anni" (se fosse per lui, credo che Rubinho lo farebbe). Qualcuno sosteneva invece che Hulkenberg non fosse un genio incompreso dei motori (io, per esempio) ma sperava che dopotutto potesse ottenere un buon risultato. Altri invece speravano che Hulkenberg venisse inghiottito da una voragine e che lasciasse strada ai protagonisti del mondiale.
Con queste prospettive, il giorno dopo, la gara poteva iniziare.

Una gara iniziata nel modo più scontato, quella di domenica scorsa. Con Vettel che ha immediatamente superato Hulkenberg. E poi è subito il turno di Webber, con Hulk che dopo un paio di curve ha già perso per sempre la propria leadership miracolosamente conquistata il giorno precedente. Le Redbull sono davanti. Decisamente davanti. Con il pilota sbagliato, ma di questo ne parleremo tra un po'.
Subito dietro c'è Hamilton, che lamenta problemi di grip. Con Alonso alle sue spalle che dimostra di avere a disposizione un mezzo superiore. E con il suo mezzo superiore non può certo rimanergli dietro. Il sorpasso è compiuto di lì a poco e a questo punto Ferniiii si ritrova alle spalle di Hulk. Hulk che resiste finché può e che per sette giri è rimasto in zona podio. Poi il sorpasso di Alonso e a poco a poco la discesa nelle zone di metà classifica, zone in cui in genere alloggia stabilmente. Nel frattempo le Redbull erano già lontane, con Webber che forse recuperava un minimo di terreno su Vettel o forse no.
Il tifoso medio si stava già chiedendo come sarebbe avvenuto lo scambio di posizioni. Perché uno scambio di posizioni era la cosa più che logica. Webber vincitore e Alonso terzo avrebbe significato mandare Webber ad Abu Dhabi con un solo punto in meno di Alonso, il che significava semplicemente che Webber per diventare campione del mondo doveva stare davanti ad Alonso. Ho passato gli ultimi anni a criticare questi fatti, ma a fine stagione queste cose le posso concepire. Quando si rivelano necessarie. E che diamine, stavolta mi sembrava abbastanza necessario.

Invece no. Dopo una ventina dei 71 giri cominciano i pitstop. Tutto va nel più regolare dei modi in tutti i top team, anche se a un certo punto in Ferrari tentano di eguagliare una performance da Mercedes o da Renault: rimandano in pista con una ruota mezza svitata. Fortunatamente è meno svitata rispetto a quelle di Mercedes e Renault e il tutto si risolve con Massa che rientra di nuovo ai box un giro dopo, senza che siano stati effettuati lanci di ruote. L'accadimento pare completamente indolore, dopotutto la Ferrari sembra avercelo come hobby, in questi anni, di gettare al vento punti per il campionato costruttori, anche se quest'anno ha la scusante di non dover aggrapparsi a un filo per conquistare almeno un terzo posto.
In casa Mclaren invece l'hanno azzeccata giusta, in quanto come si può notare Button esce 5° da 11° che era partito. Aveva fatto sì una buona partenza, ma fino a prima dei pitstop era 10° quindi il recupero era alquanto abbondante.
Torniamo ai tori. Niente ordini di scuderia in casa Redbull, né tanto meno finte varie (pitstop durati troppo a lungo, simulazione di problemi vari, ecc...) e Vettel torna in pista in prima posizione, con Webber alle sue spalle, staccato di qualche secondo.
Non ci resta che appassionarci ai doppiaggi, pare che Christian Klien venga doppiato da tutti continuamente, dato che ogni doppiaggio che mostrano è lui il protagonista, Klien che tra l'altro aveva manifestato problemi al via ed era partito dai box, con tre giri di ritardo rispetto agli altri.

Dopo 36 giri, dopo che Mazzoni aveva osservato che nessuno si era ancora ritirato, il fattore gufate è entrato in azione. Ecco spiegato il senso della frase che ho scritto mentre commentavo le qualifiche: Liuzzi va a sbattere, ritiro immediato e safety car in pista.
Il telespettatore medio si dice che stavolta i vantaggi si annulleranno e che Webber sarà di poco dietro a Vettel. Non è esattamente così, in quanto tra tutti i piloti di testa si ritrovano infilati parecchi doppiati. E al momento di ripartire, nulla cambia nelle posizioni di rilievo. Un po' più indietro qualcuno va a cambiare gomme, tra cui Rosberg. Durante il pitstop si manifesta un problema e lo stop si prolunga un po' (ma stavolta almeno lo rimandano in pista con tutte le ruote al proprio posto) con Rosberg che ritorna in pista alle spalle di Schumacher che prima gli stava dietro.
Dopo la parentesi della safety car comunque i distacchi riprendono ad essere abissali. Non si sa bene come, perché non viene inquadrato (a meno che non me lo sono persa) ma dopo un po' Rosberg ritorna davanti a Schumacher e anche di parecchi secondi. E nel frattempo si ritrova coinvolto in mezzo a un gruppetto di doppiati che fanno allegramente a sportellate. Secondo Mazzoni ne viene maledettamente sfavorito, a me non pare sinceramente dato che quelli davanti erano staccati di un sacco di secondi e Schumacher che era il suo diretto inseguitore (quelli più indietro erano tutti già doppiati) era staccato di parecchio come ho già detto, ma lasciamo stare.
L'inquadratura dei doppiati che fanno a sportellate è in grado di sconvolgere l'esistenza di qualunque telespettatore non sappia distinguere una Toro Rosso da una Redbull (fortunatamente ci riuscivano i telecronisti, stavolta). Infatti Buemi e Massa stanno facendo a sportellate più degli altri, e vedere una pseudo-RB fare a sportellate con una Ferrari potrebbe provocare a qualche appassionato un attacco cardiaco.

La situazione permane pressoché immutata (a parte qualche ulteriore sportellata nella zona di Buemi, Massa e soci vari) fino all'epilogo, con Vettel che vince, Webber secondo (con qualche problema alla vettura nella fase conclusiva), Alonso terzo ormai vicino a Webber. Hamilton arriva quarto conservando una sia pur lievissima speranza (e rendendo più colorito un finale con quattro piloti in lotta per il titolo all'ultima gara), mentre Button che arriva dietro di lui è escluso matematicamente. Seguono Rosberg e Schumacher a pieni giri, nonché la top ten si conclude con i primi tre doppiati Hulkenberg, Kubica e il samurai Kobayashi che ha svolto un po' meno del solito l'attività di kamikaze (peccato, in genere quando fa il kamikaze ottiene risultati decisamente buoni, a differenza d'altri).
Al traguardo arrivano comunque tutti tranne Liuzzi, già ritirato anzitempo, e Di Grassi, che ha parcheggiato ai box qualche giro prima del termine. Tutti gli altri arrivano, HRT comprese. Klien a 6 giri di distacco dalla vetta, ma fa niente...

Godiamoci l'ormai prossimo gran premio di Abu Dhabi... Un titolo che si decide tra quattro piloti: sono sicura che sarà piuttosto avvincente, la cosa.

La classifica, che dopo inserirò, parla chiaro:
Alonso: 246 punti
Webber: 238 (–8 da Alonso)
Vettel: 231 (–15 da Alonso, –7 da Webber)
Hamilton: 222 (–24 da Alonso, –16 da Webber, –9 da Vettel)
quindi tutti e quattro sono ancora ufficialmente in lotta per il titolo.
Vediamo di analizzare le possibili soluzioni a questo intricato mondiale che domenica prossima ad Abu Dhabi giungerà all'epilogo.

ALONSO DIVENTA CAMPIONE DEL MONDO SE:
1) vince la gara, qualunque sia il risultato di quelli che lo seguono in classifica
2) arriva secondo, qualunque sia il risultato di quelli che lo seguono in classifica (anche se Webber vince, gli resta davanti di 1 punto)
3) arriva terzo, a condizione che Webber non vinca la gara
4) arriva quarto, a condizione che Webber non vinca la gara
5) arriva quinto, a condizione che Webber non vinca la gara e che Alonso non sia tra i primi quattro (se Alonso è 5° va a pari punti con Vettel, avrebbero ugual numero di primi, secondi e terzi posti, ma Vettel ha un 4° posto in più)
6) arriva sesto, se Webber non arriva né primo né secondo, Vettel non vince
7) arriva settimo, se Webber non è tra i primi tre e Vettel non vince
8) arriva ottavo, se Webber non è tra i primi tre e Vettel non vince
9) arriva nono, se Webber non è tra i primi quattro e Vettel non vince
10) arriva decimo, se Webber non è tra i primi cinque e Vettel non è primo o secondo
11) arriva oltre la decima posizione / si ritira, se Webber non è tra i primi cinque, Vettel non è tra i primi tre e Hamilton non vince

WEBBER DIVENTA CAMPIONE DEL MONDO SE:
12) vince la gara, se Alonso non arriva secondo
13) arriva secondo, se Alonso non è tra i primi cinque e Vettel non vince
14) arriva terzo, se Alonso non è tra i primi sei e Vettel non vince
15) arriva quarto, se Alonso non è tra i primi sette e Vettel non vince
16) arriva quinto, se Alonso non è tra i primi otto e Vettel non è primo o secondo

VETTEL DIVENTA CAMPIONE DEL MONDO SE:
17) vince la gara, con Alonso non è tra i primi quattro (se Alonso arriva quinto vale la condizione al punto 5)
18) arriva secondo, se Alonso non è tra i primi otto e Webber non vince

HAMILTON DIVENTA CAMPIONE DEL MONDO SE:
19) vince la gara, Alonso non fa punti, Webber non arriva tra i primi sei, Vettel non arriva secondo


E ora veniamo ai risultati del GP del Brasile.

QUALIFICHE:
1.  Nico Hulkenberg Williams 01:14.470 35
2.  Sebastian Vettel Red Bull 01:15.519 27
3.  Mark Webber Red Bull 01:15.637 28
4.  Lewis Hamilton McLaren 01:15.747 32
5.  Fernando Alonso Ferrari 01:15.989 34
6.  Rubens Barrichello Williams 01:16.203 32
7.  Robert Kubica Renault 01:16.552 31
8.  Michael Schumacher Mercedes Grand Prix 01:16.925 30
9.  Felipe Massa Ferrari 01:17.101 31
10.  Vitaly Petrov Renault 01:17.656 33
11.  Jenson Button McLaren 01:19.288 25
12.  Kamui Kobayashi Sauber 01:19.385 26
13.  Nico Rosberg Mercedes Grand Prix 01:19.486 23
14.  Jaime Alguersuari Scuderia Toro Rosso 01:19.581 24
15.  Sebastien Buemi Scuderia Toro Rosso 01:19.847 24
16.  Nick Heidfeld Sauber 01:19.899 26
17.  Vitantonio Liuzzi Force India F1 01:20.357 23
18.  Adrian Sutil Force India F1 01:20.830 13
19.  Timo Glock Virgin Racing 01:22.130 13
20.  Jarno Trulli Lotus F1 01:22.250 14
21.  Heikki Kovalainen Lotus F1 01:22.378 14
22.  Lucas Di Grassi Virgin Racing 01:22.810 13
23.  Christian Klien HRT F1 Team 01:23.083 15
24.  Bruno Senna HRT F1 Team 01:23.796 15

GARA:
1.  Sebastian Vettel Red Bull 1:33:11.803
2.  Mark Webber Red Bull +4.243
3.  Fernando Alonso Ferrari +6.807
4.  Lewis Hamilton McLaren +14.634
5.  Jenson Button McLaren +15.593
6.  Nico Rosberg Mercedes Grand Prix +35.320
7.  Michael Schumacher Mercedes Grand Prix +43.456
8.  Nico Hulkenberg Williams +1 Giro
9.  Robert Kubica Renault +1 Giro
10.  Kamui Kobayashi Sauber +1 Giro
11.  Jaime Alguersuari Scuderia Toro Rosso +1 Giro
12.  Adrian Sutil Force India F1 +1 Giro
13.  Sebastien Buemi Scuderia Toro Rosso +1 Giro
14.  Rubens Barrichello Williams +1 Giro
15.  Felipe Massa Ferrari +1 Giro
16.  Vitaly Petrov Renault +1 Giro
17.  Nick Heidfeld Sauber +2 Giri
18.  Heikki Kovalainen Lotus F1 +2 Giri
19.  Jarno Trulli Lotus F1 +2 Giri
20.  Timo Glock Virgin Racing +2 Giri
21.  Bruno Senna HRT F1 Team +2 Giri
22.  Christian Klien HRT F1 Team +6 Giri
23.  Lucas Di Grassi Virgin Racing +9 Giri
Ritirati
24.  Vitantonio Liuzzi Force India F1 +22 Giri