giovedì 31 marzo 2022

Gli animali di Ralf Schumacher

Siccome una certa nostra vecchia conoscenza ha un sacco di animali cool in comproprietà pare con la ex moglie (con la quale forse ha un ritorno di fiamma), ecco una carrellata di screenshot dal suo profilo instagram:










mercoledì 30 marzo 2022

Highlight in bianco e nero e fumatori in studio // GP Spagna 1974

Vi ho già raccontato come doveva essere seguire i gran premi extraeuropei nel 1974, adesso procediamo passando al Jarama, per il quarto evento della stagione. Dimentichiamoci gli highlight di cinque minuti: su Youtube ho trovato la versione trasmessa dalla TV francese, di fatto una sintesi di un'ora. Si tratta di una gara durata poco più di due ore, certo, ma questo significa che ha avuto una copertura televisiva degna di questo nome. Poi va beh, la regia televisiva è quello che è, si tratta di un gran premio che si è svolto a metà degli anni '70 e ha una regia da anni '70 al Jarama: inquadrature focalizzate essenzialmente sul leader della gara o sul gruppetto dei primi se compatto, con occasionali inquadrature di piloti fermi ai box e basta.

Come già accaduto in altre versioni della TV francese, alle immagini della gara venivano alternate talvolta quelle dei commentatori in studio, occasionalmente con dietro di loro le immagini della gara. Tra gli ospiti in studio c'era una donna con i capelli biondo chiaro che dall'aspetto potrebbe essere Marie-Claude Beaumont, pilota di rally e di endurance che ha preso parte negli anni '70 a diverse edizioni della 24 Ore di Le Mans, una di queste alternandosi al volante con Lella Lombardi. Il gruppo dei commentatori era seduto intorno a un tavolo sul quale erano presenti un elevato numero di bicchieri e, nonostante le immagini abbastanza sgranate, mi è parso di capire che uno dei presenti a un certo punto stesse fumando, probabilmente un sigaro. In pista, nel frattempo, la gara iniziava su asfalto bagnato.


Ronnie Peterson, sulla Lotus, partiva dalla seconda casella della griglia, ma si è involato subito in prima posizione, superando il poleman Niki Lauda. Il pilota della Ferrari si è quindi ritrovato secondo, seguito da Clay Regazzoni, al quale il telecronista francese ha attribuito per errore la nazionalità italiana. Solo il primo tratto di gara è stato caratterizzato dalla pioggia, dopodiché la pista è andata asciugandosi e i piloti nel corso della gara hanno dovuto effettuare una sosta ai box per passare alle gomme da asciutto. In concomitanza con il momento della sosta ai box, Peterson ha iniziato ad avere problemi di motore che gli hanno poi costato il ritiro. I Laudazzoni si sono quindi ritrovati in prima e seconda posizione, che avrebbero mantenuto fino al traguardo. Per Lauda si è trattato della prima vittoria in Formula 1.

Emerson Fittipaldi ha chiuso sul gradino più basso del podio con la McLaren e hanno completato la zona punti la March di Hans-Joachim Stuck, la Tyrrell di Jody Scheckter e la McLaren di Denny Hulme. La gara è stata terminata in anticipo per lo scadere delle due ore e il telecronista spiegava che non si capiva bene al termine di quale giro, esattamente, sarebbe stata esposta la bandiera a scacchi. Non solo, ha anche osservato a gara in corso che avrebbe voluto dare una classifica aggiornata, ma non disponeva di una classifica aggiornata. In più i commentatori in studio e/o il telecronista hanno anche parlato di questioni legate alla sicurezza, non mi è chiaro se riferito a quello specifico esempio (Merzario è finito violentemente fuori pista e alcuni fotografi sono stati colpiti da pezzi della sua vettura restando feriti) o in generale.

Il successivo evento si è svolto sul circuito di Nivelles in Belgio e di questo ho trovato un highlight di dieci minuti trasmesso dalla TV francese. La gara ha visto la vittoria di Fittipaldi, seguito molto da vicino da Lauda che si è classificato secondo. Regazzoni sembrava sul punto di cogliere il gradino più basso del podio, quando tuttavia ha dovuto rallentare all'ultimo giro per assenza di carburante venendo superato dal solo Scheckter, che è andato a podio per la prima volta in carriera. Regazzoni ha chiuso quindi quarto, con la zona punti completata dalla BRM di Jean-Pierre Beltoise e dalla McLaren di Denny Hulme. L'evento seguente, invece, è il GP di Montecarlo di cui vi avevo già parlato tempo fa (quello con gente che fumava in studio alla TV francese), seguito da quello di Svezia di cui vi parlerò prossimamente.

martedì 29 marzo 2022

La copertura televisiva minimalista dei gran premi extraeuropei nei mid-70s // GP Argentina, Brasile e Sudafrica 1974

Mentre si parla di ampliare ulteriormente i calendari delle prossime stagioni, con la "minaccia" di incrementare i gran premi fino a trenta, perché gli States pretendono di avere tanti gran premi negli Stati Uniti quanti ce ne sono altrove in interi continenti, andiamo controcorrente parlando di quando ce n'erano solo quindici. Non era comunque tutto rose e fiori neanche ai tempi per il tifoso medio, posso immaginare, dato che i gran premi con copertura televisiva minimalista sembravano abbondare. Sia chiaro, il fatto che i video dei gran premi completi fino alla metà degli anni '70 scarseggino è parzialmente legato al fatto che molti sono stati diffusi da registrazioni private, arrivate con l'avvento e la diffusione dei videoregistratori, ma rimane comunque il fatto che certi eventi, specie extra-europei, in TV non arrivavano.

Non è chiaro cosa venisse effettivamente trasmesso ai tempi, sicuramente qualche servizio televisivo c'era, ma è abbastanza chiaro dalla qualità degli highlight di cinque minuti che ho trovato che del GP d'Argentina che ha aperto la stagione 1974 esistono 1) solo registrazioni in bianco e nero, 2) riprese da una sola telecamera con una panoramica piuttosto piccola in relazione all'intero circuito di Buenos Aires. Dall'highlight non si capisce nemmeno che cosa stia succedendo, quindi per ricostruire i fatti sono andata a recuperarmi un reportage scritto, che narra di come il pilota di casa Carlos Reutemann, ai tempi alla Brabham, abbia leaderato la gara fin dal terzo giro, dopo avere superato la Lotus di Ronnie Peterson già alle prese con probabili problemi di gomme che l'hanno in seguito fatto scivolare indietro di varie posizioni.

Il pubblico doveva essere estasiato, un po' come sarebbero i tifosi a Interlagos se Rubens Barrichello fosse in testa alla gara quando mancano ormai due giri alla fine. Quello che sembra essere successo a Reutemann sembra essere tale e quale a quello che potrebbe mediamente succedere a Barrichello in una situazione analoga nel proprio gran premio di casa: ha finito la benzina. Ha preso la testa della gara quindi Denny Hulme, che aveva trentasette anni e una chioma ridotta più o meno come quella di Robert Kubica, ma ai tempi non sembrava essere un grosso problema. Partito dalla decima piazza, fino a quel momento si era fatto largo tra gli avversari salendo piuttosto in alto... troppo in alto, garahhhh rubatahhhh, perché ha chiuso davanti alle Ferrari invece di levarsi di mezzo per raggiungere l'obiettivo ultimo dell'umanità, ovvero vedere vincere la Rossa.

Quella di Hulme è stata la sua ultima vittoria in Formula 1 nonché ad oggi l'ultima vittoria di un pilota neozelandese (purtroppo Brendon Hartley non ha cambiato le cose durante la sua breve ma intensa presenza), mentre Niki Lauda, secondo, ha conquistato per la prima volta un podio nella massima categoria. L'ha fatto in modo estremamente romantico, in dolce compagnia del compagno di squadra Clay Regazzoni, terzo classificato. Laudazzoni vibes, che contribuivano in parte a ristabilire l'ordine naturale delle cose. Quello che non hanno potuto fare loro, l'ha fatto Mike Hailwood che in qualità di campione di motociclismo ha portato lo spettacolohhhh classificandosi quarto a bordo della McLaren. Hanno completato la zona punti Jean-Pierre Beltoise su BRM e Patrick Depailler su Tyrrell. Reutemann è stato classificato solo settimo, quindi non ha portato a casa nemmeno un punto.

Il successivo GP del Brasile è ugualmente arrivato ai giorni nostri su Youtube con un solo video di highlight, anche più corto di quello precedente, ma la qualità della copertura televisiva sembra migliore: migliori inquadrature, immagini in bianco e nero e chissà, magari almeno Rede Globo l'avrà anche trasmesso in versione integrale. Questo non lo scopriremo mai, mentre per scoprire quali siano stati gli eventi della gara ho dovuto nuovamente ricorrere a una cronaca scritta. Partiva dalla pole position il pilota di casa Emerson Fittipaldi sulla McLaren, ma la partenza è stata ritardata a causa del pubblico che aveva lanciato bottiglie sull'asfalto. Al via le cose non sono andate molto bene per Emmo, scivolato dietro a Reutemann e Peterson. I due, comunque, hanno avuto sventure varie e Fittipaldi è tornato in testa, destinato a un successo maggiore sul suolo domestico rispetto a Reutemann.

La gara è terminata poco dopo i due terzi della percorrenza, quando è scoppiato un temporale e la direzione gara ha deciso che i piloti non erano very uominy e ha messo fine all'evento con la bandiera rossa. Dopo il ritiro di Lauda avvenuto nei primissimi giri di gara, Regazzoni ha salvato l'onore della Ferrari con il secondo posto, con il podio completato da Jacky Ickx su Lotus. L'altro pilota di casa Carlos Pace ha chiuso quarto sulla Surtees, mentre la zona punti è stata completata da Hailwood e Peterson. Curiosamente sembra che una settimana più tardi si sia svolto un non-championship event a Brasilia, vinto nuovamente da Fittipaldi, ma dovrebbe trattarsi di una gara poco importante perché facendo ricerche risulta che non vi abbia preso parte la Ferrari! Il terzo gran premio ufficiale della stagione è stato quindi quasi due mesi più tardi in marzo in Sudafrica.

Purtroppo erano gli anni '70 quindi non succedevano solo cose allegre e spensierate come le non-championship race vinte da Fittipaldi. Circa una settimana prima del GP di Kyalami, infatti, il pilota della Shadow Peter Revson è deceduto in un incidente avvenuto in una sessione di test sullo stesso circuito. Non sarebbe neanche stato l'unico incidente mortale della stagione, ma ci meritiamo un po' di tregua in questo post, quindi andiamo ad analizzare i filmati disponibili dell'evento sudafricano. Dagli highlight la regia non sembra granché, ma almeno, diversamente dall'Argentina, ci sono le immagini a colori. Sussistono vari dubbi sul fatto che il gran premio sia stato trasmesso dalle TV europee, quello che è certo è che anche stavolta tocca leggere un resoconto dell'evento per capire che cosa sia capitato e sembra che nella prima fase sia capitata un po' di confusione con contatti vari.

Non ci sono stati contatti comunque nelle primissime posizioni, con Lauda che si è involato in prima posizione davanti a Reutemann e Regazzoni, rimanendoci per diversi giri, finché Reutemann non ha preso il comando della gara e l'ha mantenuto fino alla bandiera a scacchi, conquistando la sua prima vittoria in Formula 1. I Laudazzoni si sono ritirati in corso d'opera entrambi per problemi tecnici e, dopo una lunga rimonta, Beltoise si è classificato in seconda posizione precedendo Hailwood che ha portato motomondiale vibes sul podio rendendo l'evento spettacolare. Patrick Depailler ha chiuso quarto, mentre hanno completato la zona punti Hans-Joachim Stuck su March e nientemeno che Arturo Merzario sulla Iso Marlboro (la prima scuderia di Frank Williams). Il vincitore del gran premio precedente Fittipaldi ha chiuso soltanto settimo, quindi fuori dalla zona punti l'ultima delle gare che hanno preceduto la stagione europea.

PS. A proposito di stagione europea, non temete, cercherò di scoprire cosa sia arrivato a noi degli eventi europei e vi parlerò anche di quelli, a suo tempo.

lunedì 28 marzo 2022

Commento al Gran Premio dell'Arabia Saudita // Formula 1 2022

Mentre scrivo queste parole è sabato, giorno delle qualifiche a Jedda. Non so cosa succederà domani, ma in questo commento ci sarà una parte che scrivo oggi e una che scriverò domani. Mi è difficile mettere insieme le idee e trovare qualcosa da dire, ma lo farò ugualmente, cercherò di riferire i fatti. Ebbene, i fatti sono iniziati ieri, quando un missile si è abbattuto a una ventina di chilometri dal circuito, segno evidente che le location in cui andare a correre dovrebbero essere scelte meglio. Ci sono stati tanti posti discutibili nel corso degli anni e sinceramente non sono una di quelle persone che vorrebbero eliminare ogni gran premio non occidentale. Però ecco, una regola di base dovrebbe esserci: non si dovrebbe correre laddove per la situazione del paese ospitante, team, piloti o addetti ai lavori corrano rischi per la propria incolumità. In Arabia Saudita, palesemente, questa situazione non ha dimostrato di esserci e, a peggiorare la situazione, sembra che dopo la faccenda del missile i piloti abbiano chiesto di non correre, venendo minacciati dalle autorità locali di non essere autorizzati a uscire dall'Arabia Saudita se il gran premio non si fosse regolarmente disputato.
No comment.
No comment.
Assolutamente no comment.
Alle tre di notte ora saudita (l'una in Italia) è stato annunciato che il gran premio sarebbe regolarmente proseguito, così come gli eventi di contorno. Dopo avere assistito a un venerdì di incidenti in Formula 2 ci sarebbe stato quindi anche un sabato di incidenti... perché diciamocelo, un circuito cittadino che di per sé è uno dei circuiti più veloci del mondiale proprio tanta fiducia non dovrebbe ispirarla, poi ci aggiungiamo che non c'è visibilità e che sembrano esserci anche grosse difficoltà nel rimuovere le vetture incidentate. Ma è Montecarlo che è un circuitohhhh pericolosohhhh in cui si corre solo per i soldihhhh. E sì, anche a Montecarlo si corre per soldi, ma non mi risulta siano mai caduti missili nel porto e che ai piloti venisse detto "dovete correre per forza".
Dopo tre sessioni di Ferrari con il mondiale in tasca, è arrivata l'ora delle qualifiche, inaugurate di lì a pochi minuti da una botta contro il muro per opera della marmotta del Quebec che è comunque riuscito a qualificarsi davanti a Tsunoda che non è andato in pista a causa di un guasto. In generale i motorizzati Mercedes non se la passavano molto bene, con una Aston fuori (quella di Hulk - ancora al posto di Vettel tuttora positivo al coronavirus), entrambe le Williams fuori e soprattutto un illustre primo degli esclusi: il Gangster Rapper non è andato in Q2, forse a causa di problemi con la vettura (nel senso, problemi avuti dalla Mercedes solo sulla sua vettura).

Hamilton
Albon
Hulkenberg
Latifi
Tsunoda

Poi è arrivata la Q2, in cui tutto è andato abbastanza liscio per gran parte della sua durata, insomma quelle situazioni in cui pensi che tutto sommato per ora è andata bene, che la breve bandiera rossa per l'incidente di Latifi non è neanche una cosa così grave. Quel pensiero innocente era destinato ad essere smentito. La smentita è arrivata sotto forma di uno schianto devastante. Schumacher è arrivato male su un cordolo e a quel punto è andato a sbattere contro le barriere rimbalzando dall'altro lato contro un altro muro. La vettura ne è uscita distrutta, con l'halo segnato dall'impatto con una ruota perduta. Forse, senza halo, oggi avremmo perso un altro pilota.
È seguita una lunga attesa: sulla Haas era saltato tutto quindi non ci sono state comunicazioni radio tra il team e il pilota. Mentre la pista veniva ripulita (o riempita di polvere) sono state mostrate finalmente scene in cui il Piccolo Principe veniva inquadrato da lontano, in piedi e circondato dai soccorritori (scene reputate triggeranti da tumblrer che a quanto pare è triggerata dai piloti sopravvissuti agli incidenti). Poi è stato intervistato Gunther Steiner, che ha raccontato che avenano dovuto convincerlo a farsi caricare in elicottero per andare in ospedale e che ci è salito solo perché al telefono gliel'ha ordinato sua madre. Nel frattempo è passato parecchio tempo prima che venisse terminata la sessione, con i McLaren Bros che sono stati i primi degli esclusi.

Norris
Ricciardo
Zhou
Schumacher
Stroll

Tra una cosa e l'altra Schumacher è riuscito a conquistarsi anche un onore molto difficile per un pilota della Haas: il suo incidente è finito infatti al TG1 delle 20.00, telegiornale che non ha dato il risultato delle qualifiche, ma obiettivamente quando è iniziato il telegiornale dovevano ancora finire le qualifiche e probabilmente doveva ancora iniziare la Q3.
Fino a quel momento si erano visti i Leclainz svettare su tutto e su tutti con le Redbull a distanza ravvicinata, quindi non restava altro da fare che l'aura emiliano-romagnola della Ferrari e quella bovina della Redbull si fondessero producendo una pole position per la Toro Rosso di Faenza. Naturalmente tutto ciò non è accaduto, ma mi sono fatta bastare il fatto che 1) ci fossero ancora venti piloti vivi, 2) non stessero capitando altri danni. Però qualcosa di inconsueto è accaduto, ancora più improbabile di una pole della Toro Rosso che almeno una volta nella storia è accaduta. Perez in pole, adesso Hulkenberg per compensare deve fare un podio...

Perez
Leclerc
Sainz
Verstappen
Ocon
Russell
Alonso
Bottas
Gasly
Magnussen

Adesso non è più sabato, ma domenica e la domenica è iniziata con la notizia di un commissario di percorso rimosso dal proprio incarico dopo avere scritto insieme a un giornalista saudita tweet in cui si augurava che un pilota avesse un incidente grave e in cui c'erano, pare da parte del giornalista, delle minacce di morte nei confronti del pilota stesso, Hamilton colpevole di avere criticato la scelta di correre un gran premio in Arabia Saudita. Sono rimasta abbastanza sconvolta dal fatto che un commissario, uno che potrebbe dovere intervenire per salvare la vita di un pilota, lasciasse intendere che se il pilota non rientra nelle sue simpatie sarebbe lieto di vederlo morire. Non so, forse bisognerebbe selezionare meglio la gente che si prende a lavorare per un evento motoristico...? Però d'altronde se non c'è una selezione decente nemmeno per le location, cosa ci si può aspettare?
No comment.
Anche stavolta, no comment.
Era tuttavia preoccupante che mancassero ancora ore alla gara e ci fosse già stato un numero così elevato di no comment. Non restava altro da fare che sperare non ce ne fossero altri. Ammetto che quando la gara è iniziata e non sono capitati danni ho tirato un sospiro di sollievo pensando che tutto sommato poteva essere una giornata più positiva di quelle passate. Le novità della giornata erano semplicemente Dani-Smile retrocesso di tre posizioni per ostruzione su Ocon (notizia di ieri presumo, ma mi era sfuggita) e Tsunoda fermo nel giro di schieramento(?), quindi solo diciotto vetture sono andate in griglia.
Perez ha mantenuto la posizione mentre Verstappino si è inserito tra le due Ferrari, portandosi terzo. Le cose sono andate normalmente tra i primi quattro, seguiva poi Russell con le sue -L e poi c'era un duello tra Pink Panther con gli Oconso piuttosto scatenati. Ocon si comportava un po' come se uno a caso tra lui e Perez fosse sul punto di portarsi in testa al gran premio delle ruotate di Baku. Dopo sorpassi, controsorpassi, tagli di chicane e momenti da all the time you have to leave the space, Alonso l'ha spuntata lasciando Ocon a vedersela con un famelico Bo77as, il tutto mentre Kmag lì dietro aspettava di essere invitato per tirare sportellate.
Poi è arrivato il momento delle soste... o meglio, quello DELLA sosta perché si è fermato Perez e poi Latifi. Solo che Latifi si è fermato non ai box ma contro una barriera, sempre con un tempismo perfetto, perché doveva assolutamente cogliere la possibilità di mettersi contro degli altri fanbase: Goatifi. Nel senso che spesso guida come una capra. Risultato: i primi tre hanno superato Perez fermandosi dietro safety car, anche se tra i Peresainz non si vedeva a occhio nudo chi stava davanti con posizione resa subito dopo il restart. Quest'ultima frase però leggetela molto lentamente, perché tra il momento in cui Latifi è andato a sbattere e quello in cui c'è stato il restart è passata parecchia acqua sotto ai ponti, se la sono presa molto comoda.
La gara è ripartita con i Leclestappen, Sainz e Perez che hanno subito staccato Russell le cui -L staccavano Kmag e il Gangster Rapper che non essendosi ancora fermati ai box erano sesto e settimo su gomme hard che attendevano il momento propizio per fermarsi. Siccome quel momento difficilmente sarebbe arrivato nell'immediato ne hanno approfittato per mettersi a duellare tra di loro. Hamilton ha superato Kmag recuperando una labile sesta piazza mentre in seguito Kmag è stato raggiunto da una sagoma rosa che in quanto tale non era guidata da un verohhhh uomohhhh bensì da una creatura divina. Alonso ha superato il pilota della Haas e si è portato settimo, dove è rimasto finché all'improvviso la sua vettura, in simultanea con quella di Dani-Smile, ha deciso che quella doveva essere una gara di GP2. Entrambi hanno iniziato ad andare ai due all'ora, obiettivo raggiungere la pitlane e levarsi di mezzo. L'unico destinato a raggiungere tale obiettivo era Bo77as un po' dopo quando la sua vettura famelica è divenuta sazia anzitempo. Le vetture dei Riccionso sono rimaste definitivamente in GP2 prima di arrivare in pitlane e la papaya di Ricciardo era anche parecchio in mezzo alle pa**e. I commissari, dopo avere terminato una partita a briscola piuttosto lunga, hanno deciso di mettere la virtual safety car e chiuso la pitlane. Kmag è andato ai box, così come Hulk che era sulla stessa strategia, mentre Hamilton non ha colto l'attimo, dovendo attenderne la riapertura. Si è trovato fuori dai punti insieme a Kmag a duellare con Strollino. La voce fuori campo però ha detto "who kers, il gap tra i Leclestappen sembra sceso e l'impressione è che si metteranno a duellare come matti rischiando di verniciare muretti". I Leclestappen si sono quindi dati una doverosa grattata là dove non batte il sole, poi si sono preparati al duello.
Devo ammetterlo, così come a Sahkir anche stavolta c'è stato un duello piuttosto acceso ma piacevole da vedere, insomma uno di quei duelli che si potrebbero vedere di solito nelle zone basse della top-ten, dove si va molto vicini al limite ma non si supera mai del tutto il limite. Insomma, quel tipo di duelli che non finiscono male, ma al massimo finiscono con "un suck my b*lls honey". A proposito, sembra che i b*lls sucker originali si siano chiariti dopo anni e anni allo scorso gran premio. Tutto ciò è molto aaaawwww, anche se rimane da definire la situazione degli ultimi giri. Dunque, duello Leclestappen, occasionale inquadratura di Stroll al posto loro (non stava tuttavia saltando su un cordolo stavolta, ma duellando con Hamilton), sorpassi e controsorpassi, poi infine bandiere gialle random per un incidente tra gli Strolbon quando mancava ormai poco più di un giro al termine della gara, gara che gli Ocorris hanno chiuso duellando tra di loro ma venendo un po' ignorati perché nel frattempo i piloti di testa stavano facendo il giro d'onore.
Finalmente questo lungo weekend è terminato, speriamo che sia stato l'ultimo su questo circuito e soprattutto speriamo che le cose in Australia possano andare meglio. Non ci vorrà tanto, del resto. Aggiungo che spero che TV8 metta il suddetto gran premio a un orario decente e che un gran premio si svolgerà verso le sette di mattina italiana non venga trasmesso alle nove di sera. A questo, però, ci penseremo a tempo debito.

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Charles Leclerc (Ferrari), 3. Carlos Sainz (Ferrari), 4. Sergio Perez (Redbull), 5. George Russell (Mercedes), 6. Esteban Ocon (Alpine), 7. Lando Norris (McLaren), 8. Pierre Gasly (Alpha Tauri), 9. Kevin Magnussen (Haas), 10. Lewis Hamilton (Mercedes), 11. Guanyu Zhou (Alfa Romeo), 12. Nico Hulkenberg (Aston Martin), 13. Lance Stroll (Aston Martin), 14. Alex Albon (Williams), Rit. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), Rit. Fernando Alonso (Alpine), Rit. Daniel Ricciardo (McLaren), Rit. Nicholas Latifi (Williams), Dns. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), Wtd. Mick Schumacher (Haas).

domenica 27 marzo 2022

La maestosa iella di Jean-Pierre Jarier // GP Argentina e Brasile 1975

Carissimi lettori, inizio da un consiglio spassionato. Qualora abbiate intenzione di concepire un erede, non fatevi mai venire la malsana idea di chiamarlo Jean-Pierre. È palesemente un nome che porta iella. Certo, non sempre iella atroce come quella di Jabouille, ma anche il suo omonimo Jarier non è che di solito se la passasse molto bene. Giusto per chiarire il concetto, il giorno della sua prima pole position (GP Argentina 1975 - trovato su Youtube in versione sintetica di mezz'ora prodotta dalla TV argentina e probabilmente andato in onda in sintesi già ai tempi) sulla sua vettura, una Shadow, si è rotta la trasmissione impedendogli di andare in griglia. Quando la gara è partita, stava probabilmente ai box a giocare a briscola mentre le Brabham dei CarlosX2 stavano nelle prime due posizioni indisturbati.

Le scene di gara venivano frattanto immortalate in bianco e nero da una sola telecamera, mentre Pace inseguiva Reutemann e alcuni piloti venivano chiamati dai telecronisti ispanici con i loro nomi completi. Carlos Reutemann is for kids, Carlos Alberto Reutemann is for adults. Ma soprattutto Clay Regazzoni is for kids, Gianclaudio Regazzoni is for legends. Ad ogni modo l'inseguimento di Pace non è finito bene, forse è andato per prati, non inquadrato, ha perso posizioni e poi si è ritirato più tardi per un guasto al motore. Reutemann nel frattempo proseguiva tutt'altro che indisturbato, inseguito dalla Hesketh di James Hunt e dalla McLaren di Emerson Fittipaldi, che verso metà gara l'hanno relegato al terzo posto proprio lì, davanti al suo pubblico di casa.

Hunt ha leaderato per qualche giro, poi Emmo è passato in testa, dove è rimasto fino al termine. Hunt e Reutemann hanno completato il podio e al momento in cui ha tagliato il traguardo al terzo posto, Lole è stato accolto dalle urla di gioia e dagli applausi del pubblico di Buenos Aires. La zona punti è stata completata dalle Ferrari di "Gianclaudio" Regazzoni e Niki Lauda quarto e sesto con in mezzo la Tyrrell di Patrick Depailler. Quattordici vetture sono arrivate al traguardo, i ritirati poco considerati, a parte Pace e a parte in precedenza Wilson Fittipaldi, perché la sua vettura pare fosse andata a fuoco, quindi è stato inquadrato un bel po' di fumo che si innalzava quando è stato spento l'incendio. Il tutto è finito con il podio... che poi, podio, i primi tre venivano inghirlandati e sbevazzavano in mezzo alla folla.

Nel frattempo non è chiaro cosa stesse facendo Jarier, forse meditando vendetta. Ha quindi ottenuto la pole anche al seguente GP del Brasile (di cui esistono su Youtube solo sintesi della durata massima di due minuti). Doveva sembrare il suo giorno fortunato: seppure superato da Reutemann al via, si è ripreso la posizione dopo un paio di giri e se l'è tenuta stretta... fino a sette giri dalla fine. Stava leaderando like a boss quando la sua vettura ha deciso di lasciarlo a piedi FACENDO SALIRE NELLE PRIME DUE POSIZIONI I PILOTI DI CASA PACE E FITTIPALDI e in questo modo Pace ha ottenuto la sua prima (e unica) vittoria in Formula 1. Non so se mi spiego: quello che è successo a Jarier è un po' come essere in testa al GP del Canada 1978, poi la vettura ne ha abbastanza e vince Villeneuve, cosa che per fortuna non gli è succes-... oh, wait.

I brasiliani immagino se ne saranno fregati altamente di Jarier festeggiando like a boss il duo brasiliano. Per onore di cronaca ha chiuso terzo Jochen Mass, compagno di squadra di Emmo, poi a seguire Regazzoni, Lauda e Hunt. Curiosamente Pace, dopo avere vinto il suo gran premio di Interlagos, si è procacciato la pole al successivo evento in Sudafrica (su Youtube c'è solo un highlight cortissimo e senza telecronaca), dove però ha mantenuto la testa della gara solo per un paio di giri, per poi perdere in seguito altre posizioni. Gli è succeduto in testa Jody Scheckter, che ha conservato la posizione fino al traguardo: anche il pilota della Tyrrell ha quindi vinto "a casa", davanti a Reutemann e Depailler. Pace ha chiuso quarto, mentre dietro di lui Lauda e Mass completavano la zona punti.

PS. Dopo questi gran premi che ho citato sono avvenuti quello di Montecarlo di cui avevo parlato tempo fa e quello di Spagna al quale ho dedicato un post proprio ieri.


sabato 26 marzo 2022

Il sesto posto di Lella Lombardi // GP Spagna 1975

La Formula 1 degli anni '70 ha un aspetto molto dolceamaro: ha tanti retroscena belli da raccontare, ma spesso i retroscena belli si fondono con fatti tutt'altro che piacevoli. È il caso di ciò che andrò a ripercorrere oggi, un gran premio che ha scritto la storia delle donne nel motorsport ma che al contempo porta con sé quell'aura tragica che solo i gran premi degli anni '70 possono avere. Il Gran Premio di Spagna 1975 (che sto ricostruendo con la visione di highlight e l'aiuto del sito statsf1 - non si trova in versione integrale su youtube) è infatti la cronaca di un disastro già preannunciato all'inizio del fine settimana: il circuito cittadino di Montjuich è infatti reputato dai piloti come troppo pericoloso, per barriere e guard-rail non fissati, dietro ai quali peraltro il pubblico è ammassato a pochi metri dalla pista.

Si interviene in corso d'opera, quel tanto che serve per convincere i piloti a scendere in pista. Il campione del mondo in carica Emerson Fittipaldi fa un solo tentativo di qualifica a bassa velocità e, nonostante risulti comunque qualificato, decide di disertare la gara senza neanche schierarsi in griglia. Suo fratello Wilson e Arturo Merzario si ritirano quasi subito per questioni di sicurezza. La gara, nel frattempo, è iniziata con un pile-up che ha coinvolto vari front runner, tra cui i piloti Ferrari, Niki Lauda e Clay Regazzoni, partiti dalla prima fila. Prende la testa della gara James Hunt seguito da Mario Andretti (che corre per il team americano Parnelli), quest'ultimo avendo superato senza danni il botto al via con le Ferrari e Vittorio Brambilla, che a sua volta sembra avere proseguito senza perdere troppo terreno.

La gara continua a seminare ritirati, aiutata anche dall'olio sparso sul tracciato in occasione della rottura del motore della Tyrrell di Jody Scheckter. Uno dei piloti che scivolano sull'olio e sbattono è Hunt, che lascia campo libero a Marione, inseguito per il momento dalla Surtees di John Watson e dalla Hill-Embassy di Rolf Stommelen. Watson è però costretto a una sosta ai box ed esce nelle retrovie, quindi Stommelen si porta secondo e ci rimane fintanto che la rottura di una sospensione non mette fine alla gara di Andretti. A quel punto Stommelen passa in testa, seguito dalla Brabham di Carlos Pace. Mentre davanti avviene tutto ciò, più indietro naturalmente continuano a uscire di scena monoposto varie. Più o meno la metà dei piloti sono fermi, compreso Ronnie Peterson che sbatte mentre era in terza posizione.


Più o meno in questi momenti sembra accendersi il duello tra Stommelen e Pace: il brasiliano si porta in testa, ma vi rimane per breve tempo, con il pilota del team Hill che si riprende la posizione. Poi, al 25° giro di gara, il dramma: l'ala posteriore della vettura di Stommelen cede e il pilota perde il controllo della vettura, non inquadrato si schianta e prende il volo, decollando sul pubblico. Muoiono quattro persone: pare si tratti di un addetto al servizio antincendio, due fotografi e uno spettatore (alcune fonti riportano cinque morti, pare per un errore delle cronache dei tempi). Stommelen da parte sua ha riportato diverse fratture, mentre riporta ferite lievi anche Pace, coinvolto a qualche titolo nell'incidente: le fonti non concordano, potrebbe essere stato speronato da Stommelen oppure essere andato a sbattere per evitarlo.

Per il momento solo chi è presente sul posto ha idea di quello che è successo, la gara prosegue quindi con bandiere gialle locali e c'è addirittura un duello per la leadership tra Jochen Mass (McLaren) e Jacky Ickx (Lotus). È il pilota tedesco a spuntarla e quando la gara verrà redflaggata di lì a quattro giri sarà proclamato vincitore davanti a Ickx e a Carlos Reutemann. Il pilota della Brabham, giunto quarto al traguardo, risale per una penalità di un minuto appioppata a Jean-Pierre Jarier, che scivola quarto. Mass, Ickx e Reutemann sono partiti 11°, 16° e 15°: sembra essere la prima volta nella storia della Formula 1 (forse l'unica) in cui vanno a podio tre piloti partiti oltre la top-ten. Dietro di loro, come già detto, Jarier, mentre finiscono la gara anche le March, la Williams di Tony Brise e la Surtees di John Watson.

La March che si classifica al quinto posto è quella di Brambilla, in sesta posizione giunge invece la sua compagna di squadra Lella Lombardi, alla sua seconda partenza, la prima volta che vedeva la bandiera a scacchi in un gran premio. La gara dimezzata entro il 50% di percorrenza (ai tempi era la gara più breve della storia della Formula 1 e lo è stata fino al GP d'Australia 1991, a sua volta soppiantato da un certo non-gran premio del 2021) le vale mezzo punto, ad oggi l'unico arrivo di una donna in zona punti in una gara di Formula 1, anche se va riportato che, se ai tempi ci fosse stato il punteggio attuale, la Lombardi sarebbe andata a punti anche nel GP di Germania dello stesso anno, che ha chiuso settima. Lella Lombardi, morta di cancro nel 1992, era nata il 26 marzo 1941, oggi sarebbe stato il suo 81° compleanno.



venerdì 25 marzo 2022

Elogio al telespettatore occasionale che guarda i gran premi al bar evocando i nomi di Villeneuve e Arnoux

Sono le 20.00 di sabato, sono passate tre ore da quando Charles Leclerc ha ottenuto la pole position al volante di una Ferrari e sta iniziando un'edizione del TG1. Questa edizione del TG1 contiene una notizia di sport, ma non riguarda il GP del Bahrein. Poi c'è il telegiornale di mezzanotte, quello in forma ridotta. Anche qui c'è una notizia di sport, ma non si parla del GP del Bahrein. Nemmeno nel telegiornale delle 13.30 della domenica si parla del GP del Bahrein, il giorno stesso in cui una Ferrari sta per scattare dalla pole position. Solo la sera, dopo che la Ferrari ha fatto doppietta, si parla di Formula 1 al TG1 delle 20.00, con un servizio pressoché celebrativo sul fatto che Leclerc sia uscito vincente da un duello con Verstappen e che poi Sainz sia arrivato secondo. Per il resto non viene detto nulla, non si parla nemmeno del fatto che Verstappen si sia ritirato a pochi giri dalla fine. Non so se mi spiego, ma era un potenziale candidato alla vittoria e un quasi sicuro candidato al podio. Per come l'ha raccontato il telegiornale, poteva anche essere improvvisamente sparito nel nulla nel corso della gara.

Ovviamente posso parlare solo di telegiornali che ho visto, non di quelli delle altre reti, ma senza ombra di dubbio noto una grossa differenza rispetto a qualche anno fa. In passato almeno nei giorni dei gran premi, durante i telegiornali si parlava di Formula 1, venivano fatti servizi che riassumevano almeno gli eventi salienti, anche quando non riguardavano la Ferrari. Questo trend mi pare giorno dopo giorno sempre più in inversione di tendenza e mi viene da pensare che al giorno d'oggi una persona potrebbe vivere in Italia e guardare il telegiornale con regolarità senza avere la benché minima idea dell'esistenza della Formula 1 stessa. Questo a mio parere porta verso un'inevitabile conseguenza, insieme ad altri fattori, come il fatto che in un anno vengano trasmessi in diretta appena cinque gran premi su un canale gratuito, che rimane tuttavia pur sempre un canale decisamente più di nicchia rispetto a Rai o Mediaset: sta scomparendo, neanche troppo lentamente, la figura del telespettatore occasionale (così come scompare in altre nazioni dove sono messi come noi in termini di dirette).

Il telespettatore occasionale, di per sé, può apparire tutt'altro che fondamentale per la "conservazione" di un fanbase, ma di fatto non è così. Basta pensare a quanti tifosi accaniti sono diventati tali perché parenti, amici o partner di telespettatori occasionali, oppure perché andavano al bar dove c'era gente che guardava il gran premio in TV (o molto più probabilmente faceva altro mentre la TV era accesa). Certo, c'erano i suoi lati negativi, ma anche tanti lati positivi che al giorno d'oggi non esistono più, oppure sono molto più difficili da rivivere. Seguire le gare alla televisione sarà anche "vintage" e non adatto alle nuove generazioni(?), ma è una forma di visione "sociale", seguire gli update di una gara sui social media invece di far venire a contatto i fan incalliti con potenziali telespettatori occasionali contribuisce a una separazione più netta tra i fan incalliti e il resto del mondo. Certo, i fan incalliti magari sono disposti a spendere soldi per Sky, ma da un altro lato sono anche più capaci di trovare metodi alternativi per seguire le gare. I fan incalliti magari comprano gadget, ma il valore di un fanbase non dovrebbe misurarsi su magliette e cappellini.

Ho sempre più l'impressione che il trend attuale sia quello di volere avvicinare a tutti i costi "nuovi fan incalliti" offrendo loro quello che vogliono vedere, con l'esasperazione o addirittura la costruzione ad arte di rivalità. Nel corso del weekend, non appena è stato chiaro che Charles Leclerc e Max Verstappen sarebbero partiti a tu per tu in prima fila, gli account di Sky sono andati a recuperare una polemica tra di loro per un incidente che li aveva coinvolti (secondo i rumour letti su Reddit a suo tempo terminata con una rissa)... nel 2012(?) quando correvano sui kart. Non so se mi spiego, un fatto accaduto quando avevano quattordici anni. Ora, qualche dubbio sull'età mentale dei piloti a volte me lo metto, ma mi sembra un po' assurdo andare a cercare fatti accaduti quando erano letteralmente bambini e utilizzarli per affermare che "OMG Si oDiAnO e TuTt0 Ci0' GeNeRa SpEtTaKoLo!!!11!!!!11!!", ammesso che non si voglia andare a colpire o un pubblico di ragazzini oppure un pubblico di gente che non ha mai superato quell'età mentale.

Poi vogliamo parlare dei "nuovi fan" che portano cash perché comprano gadget o perché vanno ad assistere a presenze di Meghan The Stallion(?) a cui un gran premio fa da contorno? Quanti di questi resteranno nuovi fan, se minacciano di smettere di seguire la Formula 1 ogni volta in cui succede qualcosa che non è di loro gradimento (perfino le cose più banali, ricordo gente scandalizzata perché Norris non mangia il pesce e di conseguenza non mangia neanche il sushi - tra parentesi, chissà cosa penserebbero di me, che mangio regolarmente il pesce cotto, ma che per il sushi in quanto "crudo" provo lo stesso tipo di avversione che provo per la bistecca al sangue)? Perché alla fine il telespettatore occasionale guardava i gran premi solo se non aveva di meglio da fare, però appunto, quando non aveva di meglio da fare il gran premio se lo guardava, e questo che fossero passate due settimane o sei mesi dall'ultima volta in cui non aveva avuto niente di meglio da fare. Davvero era un tipo di fanbase peggiore rispetto a quello contemporaneo? Va bene i nuovi mercati e tutto, ma forse bisognerebbe prima di tutto cercare di consolidare il fanbase esistente.

Se da un lato si può comprendere che ci siano fan che vivono totalmente scollegati dalla realtà, mi aspetterei un minimo di legame con la realtà da parte di chi sta nelle "stanze dei bottoni": l'automobilismo rimane uno sport, la Formula 1 rimane un campionato, qualcosa che può allietare la nostra vita, ma che tecnicamente non ne fa parte. È normale che ci siano persone a cui la Formula 1 può interessare, ma non al punto da metterla davanti a ogni altra cosa. Questo, però, non significa che queste persone debbano essere totalmente dimenticate, perché potrebbero un giorno generare indirettamente nuovi fan assidui (o anche "generare direttamente", lo dico da figlia di telespettatore occasionale). Mi rendo conto di avere io stessa criticato più volte questa categoria in passato, perché ritenevano che il loro poco interesse fosse il grado di interesse del fan accanito, ma inizio a rimpiangere quei tempi. Spero che un giorno, in un futuro lontano, possa capitare di entrare in un bar e di sentire qualcuno che, commentando un gran premio, si lamenti che la Formula 1 è morta nel 1979 a causa della bandiera a scacchi che ha messo fine al duello tra Villeneuve e Arnoux.

PS. Penso che, se mi capitasse di incontrare qualche soggetto di questo tipo, oggi come oggi gli potrei consigliare canali Youtube specifici per rivedersi le gare di quell'epoca. Anzi, magari potrei anche commentarci insieme le gare di quell'epoca. Oppure affermare a mia volta che si stava meglio quando c'erano Villeneuve e Arnoux e che i piloti di oggi non saranno mai fighi come loro.

giovedì 24 marzo 2022

W Series 2022: l'entry list e la vaga ma costante perdita di identità

Oggi parliamo di W Series e ci sarà una piccola novità, ovvero che ne parlerò con un tono meno positivo di quello che le ho riservato inizialmente. E no, non ho cambiato idea, né mi sono lasciata influenzare dalle opinioni di certi hater della serie, quanto piuttosto per il 2021 e il 2022 mi aspettavo di vedere dei miglioramenti, invece in generale ho visto, in certi casi, un'inversione di tendenza. Innanzi tutto non mi convince la struttura "per team", in cui di fatto semplicemente i team sono definiti dagli sponsor. Nulla di male nell'avere numerosi sponsor, sia chiaro, ma bastavano le livree, non era necessario inventarsi dei team fittizi. Poi c'è stata la faccenda di "passano alla stagione 2022 le prime otto classificate, oltre che Nerea Martì e Irina Sidorkova che essendo le più giovani promuoviamo in automatico perché sì", anche quella non mi ha convinta per niente (ad ogni modo Martì si è classificata nelle prime otto, la faccenda Sidorkova è più complessa ma ne parliamo in un secondo momento perché a mio parere è un'altra faccenda gestita abbastanza alla cazzum).

Poi era stato detto che la campionessa della W Series 2021 non avrebbe potuto prendere parte al campionato 2022. È stato inoltre corretto il tiro: può partecipare, ma non ottiene punti superlicenza per una seconda stagione di fila. Di conseguenza se ne deduce che la campionessa può prendere parte alla serie così, a oltranza, guadagnando ogni anno premi economici e avendo un vantaggio di esperienza nei confronti di avversarie che, di conseguenza, avranno meno possibilità di accedere ai suddetti premi economici. Il tutto mentre ci si continua a focalizzare sul fatto che la Formula 1 sia l'obiettivo ultimo e la due volte campionessa della serie Jamie Chadwick apparentemente nel 2022 sembra decisa a concentrarsi sulla W Series, mentre nel 2021 aveva anche gareggiato in Extreme E e testato vetture di endurance. L'idea che torni a gareggiare nel 2022 non mi ispira molta fiducia, sarebbe stato decisamente meglio se fosse rimasta legata alla serie con un ruolo di brand ambassador o qualcosa del genere, piuttosto che magari rinunciare ad altre alternative di carriera.

Oltre a lei ci sarà Alice Powell, la sua avversaria più accanita nel 2021, che ha scelto ugualmente di prendere parte a una terza stagione. Nel suo caso la seconda partecipazione mi sembra invece decisamente più sensata. Ha già ottenuto punti superlicenza e ha serie possibilità di ottenerne degli altri. Sia chiaro, nessuno sta ipotizzando che possano esserle utili per un futuro in Formula 1... però se non sbaglio il criterio di accesso alla Formula E dovrebbe essere o avere 25 punti superlicenza oppure essere valutati idonei. Un'ulteriore partecipazione alla W Series, da parte della Powell che già occupa un ruolo di development driver in Formula E, potrebbe essere una spinta in più per un futuro in tale categoria. Anzi, se accadesse sarebbe straordinariamente positivo a mio parere per la categoria, se una delle sue front runner potesse accedere a tempo pieno a una categoria motoristica open wheel di un certo livello (nonostante io non abbia più un'idea molto positiva della Formula E, ultimamente).

Terza si è classificata Emma Kimilainen che secondo alcuni è una vecchia che dovrebbe ritirarsi, ma io personalmente sono felice della sua presenza. Quarta è giunta Nerea Martì, dando un senso alla questione della promozione "sulla fiducia", dopodiché Sarah Moore, che per non avere mai gareggiato in serie open-wheel prima della W Series ha dimostrato di cavarsela bene, dopodiché Fabienne Wohlwend, Abbi Pulling e Beitske Visser. Aggiungo che la presenza della Pulling tra le prime otto nonostante abbia disputato solo mezza stagione mi ha riempita di soddisfazione e che ritengo il valore della Visser superiore a quello mostrato in questo campionato. Diciamo che non mi dispiace vederle al volante anche nel 2022. Al nono posto in classifica c'era Sidorkova che era l'altra promossa a oltranza, mentre il resto della griglia, in linea teorica, sembrava dovesse essere composto dalle partecipanti a una selezione avvenuta negli States forse in collaborazione con la F4 USA, dato che si svolgeva su vetture di Formula 4.

Hanno partecipato: Madison Aust, Julia Ayoub, Tereza Babickova, Lindsay Brewer, Lena Buhler, Bianca Bustamante, Maite Caceres, Chloe Chambers, Jorden Dolischka, Emely De Heus, Nicole Havrda, Jem Hepworth, Corinna Kamper, Lola Lovinfosse e Hannah Greenemeier. O almeno, quella era la lista ufficiale, di cui sei hanno preso parte a una selezione successiva avvenuta in Spagna insieme a un certo numero di titolari delle scorse stagioni. C'erano oltre alle prime otto Belen Garcia, Jessica Hawkins, Marta Garcia e Bruna Tomaselli del campionato 2021 oltre che Megan Gilkes del campionato 2019 (quella che vinse la famosa gara con reverse grid ad Assen). In più c'era una new entry assente dal test statunitense: Juju Noda. La sua presenza è stata criticata su Reddit da gente che sosteneva che non avendo preso parte alla prima selezione non doveva entrare nemmeno nella seconda. In realtà la sua convocazione non mi sembra tanto diversa da quella di Abbi Pulling l'anno scorso. Comunque, in ogni caso, meglio se non è passata per gli States.

Tra le ragazze della prima selezione erano state scelte Babickova, Buhler, Buscamante, Chambers, De Heus e in corso d'opera è stata aggiunta Hepworth quando è stata annullata la partecipazione al test della Sidorkova. Poi sono passate un paio di settimane ed è stata diramata l'entry list ufficiale. Oltre alle prime otto classificate della stagione 2021 sono state ripescate le due Garcia, la Hawkins e la Tomaselli, pare sulla base dei risultati ottenuti nel test. Delle nuove ci sono Babickova, Bustamante, Chambers, De Heus e Noda, per un totale di diciassette titolari. Il diciottesimo volante pare, secondo voci di corridoio, possa essere assegnato a rotazione come accaduto nella scorsa stagione dopo la defezione di Tasmin Pepper. Non è al momento chiaro chi saranno quelle che ruoteranno, annuncio che verrà probabilmente fatto prima dell'inizio della stagione. Tra le new entry, conosco la carriera di Noda, che per me rimane un mistero sul quale preferisco non pronunciarmi, dopodiché in parte Chambers e De Heus. A intuito direi Chambers meh, De Heus no comment.

Per finire, la questione di Irina Sidorkova: al test era assente e non è stata inclusa nell'entry list, il che significa che non sarà al via di questa stagione. Naturalmente la W Series non si è lasciata sfuggire la possibilità di depennarla senza spiegarne le *effettive* ragioni. Che la Sidorkova sia di nazionalità russa lo sappiamo tutti, ma tecnicamente potrebbe gareggiare nelle competizioni FIA come atleta neutrale se accetta le condizioni imposte dalla FIA stessa (cosa che Alexander Smolyar ha fatto e di conseguenza sta prendendo parte alla stagione di Formula 3). Il fatto che in altri campionati sia stata sponsorizzata da SMP (che genericamente ha sponsorizzato negli anni piloti russi) non dovrebbe essere ugualmente un impedimento, in quanto non è richiesta sponsorizzazione per prendere parte alla W Series. Esistono sicuramente possibilità diverse dall' "è stata depennata perché russa" (difficoltà di spostamento se residente in Russia, eventuale non disponibilità di accettare le condizioni imposte), ma non c'è stata alcuna spiegazione in merito.

Penso che con questa mancanza di spiegazioni la W Series non ci faccia molto una bella figura. Da un lato promuove a parole il concetto che lo scopo è ampliare l'accesso al motorsport a donne provenienti da ogni parte del mondo, dall'altro *almeno in apparenza* ha espulso dal campionato una delle suddette donne per la propria nazionalità responsabilizzandola per la politica del suo paese (paese nel quale, avendo compiuto da poco diciotto anni, verosimilmente non ha mai votato), e questo succede dopo che un giornalista americano della W Series ha fatto parecchie invettive contro di lei via social chiedendo a gran voce che venisse espulsa dal campionato in quanto in passato è stata sponsorizzata dai soldi di SMP. Così, a intuito, dare l'idea (anche se non dovesse essere questo lo scenario) di colpevolizzare una ragazzina - quindi una persona che se intervenisse in qualsiasi discussione sulla politica si sentirebbe forse rispondere "taci bimba e vai a fare i compiti" - per le azioni della classe politica del suo paese, non mi sembra esattamente un comportamento progressista.

Giusto per specificare come la penso su di lei come pilota e per l'idea che da di sé, ritengo la Sidorkova piuttosto scarsa e con un'ego enorme, che probabilmente tra qualche anno utilizzerà la sua esclusione per giustificare la propria mancanza di risultati in ogni campionato open-wheel in cui abbia gareggiato. Per di più la questione dei piloti russi, molti dei quali hanno avuto o hanno SMP come "datore di lavoro" è verosimilmente una faccenda abbastanza complessa, che gradirei non approfondire (e di per sé il fatto che una diciottenne scriva o non scriva post contro la guerra sui profili social non è tanto diverso dal fatto che lo faccia o non lo faccia sul diario di scuola). Alla luce di questo, comunque, non penso ci siano grandi scusanti al fatto che, per l'ennesima volta, la W Series è riuscita a confonderci le idee a proposito di chi sta dentro e di chi sta fuori e stavolta non l'ha fatto sulla base di presunti risultati in pista. Per assurdo, sarebbe bastato in primo luogo un anno fa non inserire la Sidorkova nel campionato 2022 così "sulla fiducia" per evitare questa situazione.

mercoledì 23 marzo 2022

Indycar 2022: #2 Texas XPEL 375, il primo ovale della stagione

Carissimi lettori, oggi parliamo di Indycar e nello specifico della prima gara su ovale della stagione. Denominata "XPEL375" si è svolta domenica al Texas Speedway e ha visto Rosenqvist involarsi in testa alla gara per una manciata di secondi prima di essere soppiantato da McLaughlin. Dietro di loro completavano la top-5 tre V3KkYaCçY che dovrebbero ritirarsi dalle competizioni, ovvero Power, Sato e Castroneves. Il brasiliano in fucsia tuttavia è stato superato in breve tempo da Baby Herta, mentre Sato si è portato ben in terza posizione. Baby Herta intanto era a caccia della posizione di Power, ma di lì a poco ecco il *drama*: Alex Non Sono Valentino Rossi rischiava la penalità per jump start, ma la sua vettura ha deciso di concludere la gara dopo solo pochi giri, quindi in ogni caso un'eventuale penalità non avrebbe nemmeno potuto scontarla.

La gara di Sato è stata molto in stile Sato e a neanche metà percorrenza eccolo che ha verniciato un muretto. Si trattava di una verniciatura lieve, ma sufficiente per mandare in vacca la sua gara. La verniciatura maggiore è avvenuta comunque di lì a pochi giri per opera di Kirkwood che sul muro ci si è proprio spalmato. Tutto ciò comunque era ancora calma relativa: dopo è arrivato l'incidente di De Francesco, che ha coinvolto anche Castroneves. Per fortuna c'era anche chi vedeva la propria performance svanire in situazioni di maggiore calma. Dubito che Rosenqvist la possa considerare una fortuna, in ogni caso l'abbiamo visto fermo ai box per un problema alla vettura, dopo essere stato fino a quel momento nelle prime posizioni, anche se non era più secondo, posizione nella quale si trovava Newgarden. Newgarden, in seguito, in fase di restart è anche riuscito ad appropriarsi della leadership della gara.

Non è durato molto. Anzi, non è durato per niente, venendo superato fin da subito da diverse vetture. Sono stati quindi McLaughlin e Veekay a lottare per la prima posizione, con McLaughlin che in seguito ha perso anche un paio di posizioni. Dopo l'ultima sosta le posizioni erano ancora simili là davanti, ma Veekay è successivamente sprofondato (gli extended highlights non sono molto chiari sul suo destino), con McLaughlin in testa davanti a Newgarden, dove è rimasto fino all'ultimo giro. Pochi metri prima del traguardo, infatti, mentre si ritrovavano davanti dei doppiati random, Newgarden ha superato McLaughlin andando a vincere la gara. Un algido svedese che sta sempre nei pensieri di Grosjean (invece ritirato per un guasto), nel frattempo, era stabilmente in terza posizione già da un po' e si è portato a casa il gradino più basso del podio, precedendo i V3KkYaCçY superstiti... tra cui... wtf?! Johnson sesto?!

RISULTATO: 1. Josef Newgarden (Penske), 2. Scott McLaughlin (Penske), 3. Marcus Ericsson (Ganassi), 4. Will Power (Penske), 5. Scott Dixon (Ganassi), 6. Jimmie Johnson (Penske), 7. Alex Palou (Ganassi), 8. Simon Pagenaud (Meyer Shank), 9. Santino Ferrucci (Rahal), 10. Rinus Veekay (Carpenter), 11. David Malukas (Coyne), 12. Colton Herta (Andretti), 13. Ed Carpenter (Carpenter), 14. J.R. Hildebrand (Foyt), 15. Pato O'Ward (Arrow McLaren), 16. Callum Ilott (Juncos), 17. Dalton Kellett (Foyt), 18. Conor Daly (Carpenter), Rit. Christian Lundgaard (Rahal), Rit. Takuma Sato (Coyne), Rit. Felix Rosenqvist (Arrow McLaren), Rit. Graham Rahal (Rahal), Rit. Helio Castroneves (Meyer Shank), Rit. Devlin De Francesco (Andretti), Rit. Kyle Kirkwood (Foyt), Rit. Romain Grosjean (Andretti), Rit. Alexander Rossi (Andretti), Dns. Jack Harvey (Rahal).

martedì 22 marzo 2022

Cronache dal Sudamerica // GP Argentina e Brasile 1980

Nel corso del tempo vi ho raccontato tante cose sul mondiale 1980, ma non vi ho mai raccontato come sia iniziato, questo perché non avevo mai trovato il Gran Premio d'Argentina che ne è stato l'apertura in versione integrale. Non l'ho trovato nemmeno adesso, ma dopo avere visto una sintesi di 45 minuti (probabilmente la versione andata effettivamente in onda sulla TV britannica, dato che non è detto che l'evento sia stato trasmesso in diretta e completo visti i tempi e visto che si trovava dall'altro lato dell'oceano), penso sia arrivato il momento giusto per metterci in pari con i lavori. Vi ricordo che siamo nel 1980, sulla Ferrari di Scheckter svetta il numero 1, ma è la monoposto numero 27, la Williams di Jones, a partire dalla pole position per una gara in cui effettivamente ci sarà ciò che più preme al tifoso medio: i duellihhhh e i sorpassihhhh per le posizioni di primo piano.

Jones per il momento mantiene la prima posizione, ma non fa altrettanto Laffite che al volante di una tamarrissima ma meravigliosa Ligier non riesce a tenersi dietro Piquet, che passa quindi in seconda posizione. Laffite gli rimane negli scarichi e dietro di loro cerca di inserirsi nella mischia anche Reutemann sulla Williams numero 28. Anche in Williams funziona esattamente come funzionerà in Ferrari nei tre lustri successivi, il numero 28 non è per very fighy quindi la gara di Reutemann non durerà molto a lungo. Inizia infatti ad avere dei problemi e dopo circa un terzo della percorrenza totale è costretto al ritiro. Sia chiaro, non è l'unico che ha problemi e che è stato costretto al ritiro, poteva andargli peggio tipo essere Jabouille al volante di una Renault che ha iniziato ad avere problemi già dal giro di formazione, ma si tratta del suo gran premio di casa e nessuno si augura di finire il gran premio di casa sedendosi accanto alla propria vettura parcheggiata.


Per Jones al momento sembra andare tutto bene, ma non è così: innanzi tutto non è al centro dell'attenzione perché Laffite e Piquet stanno duellando like a boss per la seconda piazza con vari cambi di posizioni - la spunta Laffite - ma soprattutto qualche giro dopo il ritiro del suo compagno di squadra e best friend forever (in senso ironico) un sacchetto gli si infila nella vettura. È quindi costretto a rientrare ai box per farlo togliere e torna in pista in quarta posizione, dietro a Villeneuve. Si innesca quindi un duello per la terza piazza tra Jones e Villeneuve che nonostante la difesa del ferrarista viene vinto da Jones. Poi supera Piquet, che viene a sua volta superato anche da Villeneuve, infine Laffite. Laffite da parte sua rimane in seconda posizione per poco: il motore della sua vettura ha deciso di dire basta e la sua gara si conclude con un ritiro, una delusione considerato che aveva vinto l'anno precedente.

Jones allunga dimenticandosi di tutto e di tutti, Villeneuve è in seconda posizione, almeno finché qualcosa non si rompe sulla sua vettura e ne perde il controllo andando a sbattere. Secondo adesso c'è Piquet mentre Scheckter difende l'onore della Ferrari risalendo in terza posizione. La Ferrari che sta guidando non difende però l'onore di Scheckter e lo lascia a piedi in una nuvola di fumo quando mancano ormai pochi giri alla fine. Succecede però a questo modo qualcosa di molto pittoresco, dato che una vettura gialla si appropria così della terza piazza: non è una Renault - Arnoux si è ritirato dopo due giri di gara per incidente - bensì una Copersucar, guidata da Rosberg. Completano la zona punti la Tyrrell di Daly, l'Alfa Romeo di Giacomelli e la McLaren dell'esordiente Prost. Zunino chiude settimo sulla seconda Brabham, che non sarebbe neanche un risultato troppo deludente, se solo non fossero solo sette i classificati totali di questo gran premio!

Rimanendo a gennaio 1980 è la volta del GP del Brasile, seconda prova del mondiale, di cui l'highlight più lungo che ho trovato è di appena 17 minuti. Chissà, magari i filmati originali sono stati distrutti per impedirci di soffrire troppo, dato che la gara è destinata ad andare male, anzi, malissimo: Jabouille parte dalla pole. Inizia male, ma va anche peggio: infatti Jabouille perde una sola posizione, venendo superato da Villeneuve la cui leadership dura ben poco, poi ritorna in testa subito dopo. Naturalmente vista la sua iella cosmica non è destinato a rimanerci, ma per il momento sembra andare tutto bene: lui e Arnoux sono infatti 1/2 con Laffite(?) in terza posizione, a meno finché non rompe il motore(?) anche stavolta, venendo nuovamente costretto al ritiro. La gara sembra caratterizzata da problemi vari, con varie fermate ai box. Il problema di Jabouille è peggiore di altri problemi: resta a piedi anche stavolta e vince Arnoux.


Sembra che anche Arnoux rimanga a piedi, ma quantomeno dopo essere arrivato indenne fino alla bandiera a scacchi. Abbandona la vettura e viene scarrozzato al parc fermé da Patrese, che a bordo della Arrows color oro è arrivato in zona punti. Il meglio classificato degli italiani, comunque, è De Angelis, sul secondo gradino del podio, seguito da Jones. Completano la zona punti Pironi sulla Ligier, Prost sulla McLaren e infine il già citato Patrese. Gara da dimenticare per la Ferrari, che si conclude con un doppio ritiro, gara da dimenticare anche per l'Alfa Romeo: Depailler si ritira in corso d'opera, mentre Giacomelli giunge al traguardo soltanto 13°, su un totale di 15 piloti classificati. Con questa gara si chiude l'apertura sudamericana del mondiale 1980, il successivo evento sarà in Sudafrica. Ve l'ho raccontato tempo fa. Qualora l'abbiate dimenticato, sappiate che anche Jabouille, molto probabilmente, l'ha inserito nella sua lista dei gran premi da dimenticare.

lunedì 21 marzo 2022

La prima vittoria di Ayrton Senna // GP Portogallo 1985

È il 21 Aprile 1985 e a Estoril sta per svolgersi il secondo evento del campionato, il primo in Europa, a distanza di due settimane dall'inizio della stagione, perché i mondiali a quanto pare non iniziano più in gennaio come accadeva fino a pochi anni prima. Il primo evento stagionale si è svolto in Brasile a Jacarepaguà e abbiamo assistito a uno scontro per la vittoria tra Michele Alboreto e Alain Prost. All'inizio le Williams dei due piloti baffuti erano sembrate in spolvero: Keke Rosberg è passato in testa superando il poleman Alboreto, Nigel Mansell gli è arrivato a ridosso. Un contatto con il ferrarista ha però mandato Mansell per prati e nelle retrovie prima del suo ritiro con il motore fumante, seguito a ruota dal ritiro del leader Rosberg con il motore fumante. A quel punto Alboreto ha leaderato fino al momento del sorpasso di Prost, che poi è stato imprendibile.

Mentre anche Alboreto faceva gara a sé, in terza posizione c'era la Lotus di Ayrton Senna, brevemente in lotta con Niki Lauda fino alla defezione per problemi tecnici del pilota McLaren. Tra pitstop vari e altro a giocarsi la quarta posizione sembravano Andrea De Cesaris e René Arnoux, poi protagonisti di un contatto che ha costretto il pilota Ligier al ritiro e quello della Ferrari a un cambio gomme per foratura. L'ha spuntata quindi Elio De Angelis poi giunto terzo grazie al ritiro del compagno di squadra Senna. Arnoux è riuscito a risalire fino al quarto posto nella sua ultima gara in Ferrari, prima del suo licenziamento per motivi mai del tutto chiariti (la versione più sportivamente accreditata è che non fosse al pieno della forma fisica a seguito o di un intervento chirurgico o di un infortunio sugli sci), prima di essere sostituito da Stefan Johansson.

A Estoril, quindi, troviamo l'algido e biondissimo pilota che toglie la tuta della Tyrrell per mettere quella rossa. Specifico anche che in Brasile stava alla Tyrrell perché per dissidi sul contratto tra il team e Stefan Bellof, quest'ultimo è stato appiedato in corso d'opera. Johansson pare si trovasse in Brasile just for fun per assistere all'evento in assenza di un volante. Per il Portogallo, dopo un accordo tra il proprio manager e Ken Tyrrell, Bellof è finalmente al volante. Però dall'alto della sua pole position Senna lo guarda e dice "e tu chi ca**o sei, questo post è dedicato alla mia prima vittoria in Formula 1 e sinceramente penso che due paragrafi e mezzo di introduzione siano anche troppi, facciamo partire questo gran premio e così vi dimostro che ce l'ho enormehhhh e che quando piove ce l'ho ancora più enormehhhh del solito".

Piccola digressione, il GP Brasile l'ho trovato in versione integrale, per il Portogallo invece ho dovuto arrangiarmi perché solo la prima ora era intera, dopo sono dovuta passare a frammenti e highlight. Adesso però facciamo partire la gara, mettiamo Senna davanti a tutti e a seguire, a una certa distanza, De Angelis e Prost a lottare per la seconda posizione, con il francese che ha la Lotus a portata di baguette ma che non riesce a infilare la suddetta baguette su per il retrotreno della Lotus suddetta (avevo in mente di dirla in modo più volgare, ma De Angelis sembrava un tipo elegante - una sorta di principe disney dei gran premi anni '80 - e non meritava di essere contaminato da tale volgarità). Frattanto numerose vetture si esibiscono in testacoda e incidenti. La Williams di Rosberg viene anche stata lasciata in mezzo alle scatole dopo un incidente.

La ragione per cui ci sono tanti testacoda e incidenti è che le condizioni meteo sono abbastanza discutibili e che siamo in un'epoca in cui è equamente probabile o una bandiera rossa o che si continui a oltranza. Ci avviciniamo a metà gara, quando Senna si mette addirittura a sbracciarsi all'indirizzo del direttore di gara per segnalargli qualcosa tipo: "ehi tu, non lo vedi che questi miseri popolani non sono capaci di tenere una vettura in strada? fermati prima che gente tipo Prost finisca fuori". Prost, che sta ancora negli scarichi di De Angelis, replica: "guarda che ho grandi ambizioni di carriera, penso che vincerò quattro titoli, anche se nessuno con la Ferrari e che un giorno, quando sarò in Ferrari, verrò messo alla porta e screditato". Infatti guidando esattamente come tale a un certo punto si esibisce in un testacoda multiplo e va a sbattere.

La gara prosegue, Senna ha un vantaggio abissale nei confronti di De Angelis, che adesso non ha più nessuno dietro di sé, ma si tratta solo di una fase momentanea, dato che Alboreto inizia ad avvicinarsi e più avanti si porta in seconda posizione. De Angelis chiude quarto, con Patrick Tambay, su Renault, sul gradino più basso del podio. Sia Tambay sia De Angelis arrivano doppiati di un giro, con Alboreto a sua volta a debita distanza dal leader (circa un minuto di gap da Senna), ma tutto sommato arrivano quindi se la passano bene. Sono pochi i piloti che possono vantare tale risultato e nessuno di questi guida una Brabham: Nelson Piquet e François Hesnault (pronuncia "enò") sono ritirati sia in Portogallo sia nella gara precedente in Brasile. In compenso il futuro baffuto best friend forever di Piquet arriva quinto.

All'età di venticinque anni e un mese (essendo nato il 21 Marzo 1960 oggi avrebbe compiuto 62 anni) Ayrton Senna ottiene quindi la sua prima vittoria in Formula 1. Ne seguiranno altre quaranta, tutte alla faccia dei driverstosurviver che al giorno d'oggi dicono che solo gli scarsi non vincono gare prima dei venticinque anni. Sotto uno dei video che ho guardato sulla gara, un tipo osservava che la direzione gara non aveva redflaggato la gara per un kompl8 contro Senna nella speranza che capitasse qualcosa per impedirgli di vincere, quindi anche senza driverstosurviver a quanto pare c'erano teorie del complotto fuori dagli schemi. Ne voglio inventare una anch'io... ed è che Senna abbia deciso di vincere solo per una ragione: rubare l'attenzione, per evitare che il mondo si accorgesse del primo punto (effettivo) di Bellof, sesto classificato!

domenica 20 marzo 2022

Commento al Gran Premio del Bahrein // Formula 1 2022

Un cordiale benvenuto per una nuova stagione di Commenti Ironici ai Gran Premi, io sono sempre Milly Sunshine altresì nota come l'Autrice(C) e purtroppo sono sola e non c'è nessuno che mi aiuti a introdurvi i segreti del tracciato. A questo proposito, chiunque volesse collaborare con me alla stesura di un commento a un gran premio (uno a caso oppure uno specifico) basta che me lo faccia sapere per tempo e possiamo organizzarci. Adesso però caliamoci nell'atmosfera e fermiamo un pazzo furioso che al grido di "Guanyu Joe è una tazza di caffè" sta affondando i canini nel collo del suo nuovo compagno di squadra. Un po' di contegno, Bo77as, siamo solo alla prima gara della stagione ed è anche un gran premio analcolico, cerca di non esagerare e limitati a sentirti soddisfatto per il ritorno di Ricciardo. Dani-Smile è infatti stato confinato in una probabile suite durante i test della settimana scorsa, in quanto contagiato dal coronavirus. Nella giornata di mercoledì è stato annunciata la sua presenza, mentre in quella di giovedì abbiamo assistito alla defezione di Vettel in quanto adesso è lui ad avere il coronavirus.
Voce fuori campo: "Deve essere stato Dani-Smile a contagiare Crazy Frog, avranno sicuramente limonato un po' di tempo fa."
Dani-Smile: "Azz, mi hai scoperto."
Voce fuori campo: "Vettardo is real."
Le fangirl driverstosurviver: "Crazy Frog kattivohhhh!!11!!11!!1! ha tradito il Gangster Rapper e questo è inaccettabile!!11!!!1!! Non si è neanche strappato via le mutande per protestare contro il fatto che non abbia vinto il mondiale!!111!11!!11!!! Sewis isn't real!!11!!!11!! ma lui ce l'ha fatto credere!111!!11!!"
Crazy Frog: "Innanzitutto non ci chiamiamo Sewis, ma Vettelton, quindi impara i nomi seri delle ship prima di intervenire in un commento a un gran premio. Poi no, non mi sono strappato le mutande, ma solo per rispetto di tutti quelli ce l'hanno piccolo. Credo di essere il pilota più dotato in griglia e non volevo traumatizzare nessuno."
Voce fuori campo: "Kmag has entered the chat."
Hulk: "E tu cosa vuoi?"
Kmag: "Niente, solo specificare che ce l'ho più enormehhhh di tutti. Tu invece secondo me sei il pilota meno dotato del paddock, però diversamente da me che mi sono procacciato in extremis il volante che ti veniva attribuito dai rumour, sei senza un volante e questo significa che non puoi essere incluso nella DRS-list dei piloti."
Hulk: "Invece sono un Crazy Frog onorario per un fine settimana, quindi dovrai sopportarmi e allora vedremo 1) chi è che ce l'ha enorme, 2) chi è che guida la monoposto più competitiva, 3) perché vorrei non scoprire tutto ciò."
C'è stato infatti un cambio regolamentare di cui si è detto tutto e il contrario di tutto e anche sui potenziali valori in campo si è detto tutto e il contrario di tutto.
Crazy Frog: "Per questa ragione noi uomini saggi non dovremmo parlare di dimensioni del DRS, ma piuttosto delle pance di certe vetture, degli specchietti di altri e della livrea rosa che l'Alpine degli Alocon avrà per i primi due gran premi della stagione."
Un fanboy a caso: "Il rosa non è da very uominy."
Divino Ferni: "Infatti io non sono un vero uomo, ma una creatura divina. Comunque mi permetto di dissentire: questo è un commento di Milly Sunshine, quindi non ci sono motivi per cui si dovrebbe parlare di cose relative al campionato invece di trolleggiare like a boss. Certo, quando arriverà la giornata di venerdì bisognerà fare qualche ipotesi su chi abbia il mondiale in tasca, ma non è necessario anticipare i tempi."
Crazy Frog: "Invece sì, dato che in qualità di esterno che commenta la gara sui social con un profilo fake denominato 'Piccola Fata Turchina Innamorata di Ferni' ho deciso che è già venerdì."
Divino Ferni: "Adesso che siamo diventati aMiKeTtY però non dovresti fingere di essere una fata innamorata di me, ma una fata mia hater."
Crazy Frog: "Hai ragione, corro subito a cambiare nickname, tu però vai in pista a prendere parte alle prove libere."
Le prove libere del venerdì non è che ci abbiano schiarito molto le idee, ma hanno riservato come primo colpo di scena il vedere pezzi rosa sparsi per l'asfalto: l'Alpine perdeva pezzi.
Divino Ferni: "El plan."
Carlito Fanboyz: "SoNo In PiStA KoN iL MiO iDoLo!!!11!!11!!!1!!!!"
Predestinatohhhh: "Tutto bene?"
Carlito Fanboyz: "Sì, benissimo. Tu no?"
Predestinatohhhh: "Sì, non poteva iniziare meglio, come più si addice a un ferrarista(C) sto chiudendo la prima sessione di prove libere della stagione in seconda posizione, diero a un'inarrivabile stella del motorsport, l'uomo più veloce delle campagne faentine."
Divino Ferni: "Adesso non esageriamo... uomo. Da quando i Pokemon hanno natura umana? Comunque, parliamo di cose serie, hai per caso visto una vettura argentata guidata da un pilota con un casco giallo brillante?"
Predestinatohhhh: "Sì e se fossi un ragazzino colto ti chiederei se è tornato dal nulla Britney Bitch, ma siccome sono una capretta mi limito a farti ciao."
Divino Ferni: "Povero Crazy Frog, non meritava di dovere badare a un soggetto come te. La mia stima nei suoi confronti cresce di giorno in giorno anche se è uno SkArSoN3 che non sa neanche lanciare i coriandoli."
Crazy Frog: "Ferni ricordati che ti ascolto e che un giorno mi vendicherò di tutto quello che stai dicendo."
Divino Ferni: "Non ho paura di te. Non mi spaventi."
Crazy Frog: "E se ti ricordassi che non hai ancora vinto il tuo terzo titolo?"
Divino Ferni: "Orrorehhhh!!111!!1!!!11!! Per colpa tua resterò traumatizzato a vita, un po' come se dovessi vedere all'improvviso entrambe le Haas che entrano in top-ten in una qualsiasi sessione."
Kmag: "Allora credo che oggi sarà il giorno più traumatico della tua vita, perché è esattamente quello che intendiamo fare nella prossima sessione io e il mio sosia giovanile. Piccolo Principe, sei pronto per farti succhiare le pa**e da tutta questa gentaglia?"
Divino Ferni: "No, basta, per il momento ne ho abbastanza, questo venerdì è stato troppo un trauma per tutti noi. Non abbiamo neanche avuto tempo di chiederci se le Mercedes stiano sandbaggando o se una di esse sia guidata da un sette volte campione del mondo che non distingue il giorno dalla notte oltre a non distinguere se stesso da Britney Bitch."
Gangster Rapper: "A proposito, è giorno o notte?"
Pokemon: "Mi fa piacere di avere mandato in crisi tutti quanti con il mio miglior tempo, non mi resta altro da fare che sperare di essere il più veloce di tutti anche quando conta, ma se non dovesse accadere l'importante è essere sempre together forever con il mio best friend forever che quando mi vede si mette a belare come una capra. Credo che per sapere qual è l'effettivo valore della Pokemon Nation sarà necessario attendere che venga domani."
Finito il venerdì è arrivato il sabato, la giornata che doveva effettivamente schiarirci le idee. Direi quindi di andare direttamente alle qualifiche, che ci hanno riservato questo risultato:

1^ fila: Leclerc - Verstappen
2^ fila: Sainz - Perez
3^ fila: Hamilton - Bottas
4^ fila: Magnussen - Alonso
5^ fila: Russell - Gasly
6^ fila: Ocon - Schumacher
7^ fila: Norris - Albon
8^ fila: Zhou - Tsunoda
9^ fila: Hulkenberg - Ricciardo
10^ fila: Stroll - Latifi

Per intenderci, se ci fosse un podio degli ultimi classificati, il quarto classificato sarebbe stato proprio il reserve driver dell'Aston Martin, ma nessuno ha avuto tempo di parlarne, grazie a Kmag che andava like a boss. Poi anche Bo77as andava like a boss, nutrendosi del sangue dei suoi detrattori e soprattutto di quello di Russell Multi-L, troppo impegnato a convincere sua nonna a seguire la gara nonostante l'assenza di Vettel. Sua nonna ha risposto che non intendeva guardare il gran premio, ma stare ad ascoltare le canzoni di Sanremo. Allora Russell si è rassegnato ed è partita la sigla, con la nonna che ballava al ritmo della canzone di Dargen D'Amico.
Hulk: "Mi piace duellare con Kev che prova a imparare e impara, e mi piace, mi piace, mi piace essere ancora il suo Hulk - il suo Hulk. Mi sento un po' come Leclerc quando lo incontro per strada, e mi piace, mi piace, mi piace essere sempre il suo Hulk - il suo Hulk."
Bo77as: "Ultimamente dormo poco ma non ne ho bisogno, senza live sulla Alfa che è una Sauber, non dormo troppo, ma sono un non-morto."
Guanyu Joe: "Sono d'accordo, quindi chi azzanniamo?"
Kmag: "Succhia le pa**e, succhiami le pa**e, tra i rottami a palla, Hulk che resta a galla negli incubi mediterranei, che brutta fine, le vetteline, l'Aston Martin che va a farsi benedire, ma va' a capire, perché si vive, succhia le pa**e."
Hulk: "Però non raggiungo le Haas, ma almeno non sono a casa, ed è a piedi, è a piedi, è a piedi anche un parente di Putin - ciao Nikita."
Bo77as: "Tanto domani succhio sangue e dormo tutto il giorno, ciao che fai, quanto stai qui sull'Alfa? Sto insieme a Joehhhh che è anche lui non-morto..."
Guanyu Joe: "Sono d'accordo, non glielo diciamo."
Kmag: "Succhia le pa**e, succhiami le pa**e, tra i rottami a palla, Hulk che resta a galla negli incubi mediterranei, che brutta fine, fermi a Sakhir, l'Aston Martin che va a farsi benedire, ma va' a capire, perché si vive, succhia le pa**e."
Divino Ferni: "Finalmente ho quarant'anni anni ma ho ancora fame, io non parlo più del Plan ma c'è un bel legame e sto anche restando in pista, sono già tre sere, per ora non sto imprecando e promette bene, non si può fare la storia se ti manca il titolo, non ho mai vinto il terzo ma ho ancora appetito, ma ogni tanto in lontananza sento ancora musica che fa pa-parara, pa-parara, GP2."
Kmag: "Succhia le pa**e, succhiami le pa**e, tra i rottami a palla, Hulk che resta a galla negli incubi mediterranei, che brutta fine, le vetteline, l'Aston Martin che va a farsi benedire, ma va' a capire, perché si vive, succhia le pa**e."
La nonna di Russell si è persa un gran premio che ha riservato momenti piuttosto interessanti. Per esempio, parlando di faccende importanti, lo scontro tra Haas e Alfa Romeo si è chiuso in pareggio: Kmag è partito molto bene, ha fatto tutta la gara in zona punti, mentre Bo77as ha fatto una pessima partenza ma nel corso della gara gli è arrivato a ridosso, entrambi in zona punti e hanno anche guadagnato qualche posizione a causa di certi ritiri di cui parlerò poi. In compenso, però, la lotta per l'ultimo punto disponibile se l'è aggiudicata l'apprendista vampiro Guanyu Joe, battendo il Piccolo Principe, che speronato da Oki in partenza si era esibito a inizio gara in un trecentosessanta gradi fantastico senza toccare nessuno, al grido di "ciao Crazy Frog, guarda, sono in TV!"
Venendo invece agli eventi di contorno, i Leclestappen sono stati piuttosto vicini per tutto il primo stint, poi dopo la prima sosta Verstappino ha attaccato e superato il Predestinatohhhh, che si è ripreso la posizione. Poi è accaduto una seconda volta. Poi ci ha provato una terza, ma ha bloccato le ruote e danneggiato le gomme dovendo darsi una calmata. Nello stint successivo il gap era un po' più abbondante ed è andato un po' crescendo, tanto che poi dopo la seconda sosta sembrava che la situazione fosse un po' più stabile. Nel frattempo i Sainperez erano terzo e quarto, dopo che Checo aveva iniziato un po' dormendo e facendosi superare da alcune vetture. I Mercedes Bros, nel frattempo, con una sosta in più causa essere finiti a novanta montando le hard erano impegnati a rigirarsi i pollici nell'attesa che venisse il loro momento, o per non complicarsi troppo le cose, magari che venisse il momento in cui altri finivano fuori.
Verso fine gara il Taurus Squad ha improvvisamente deciso che era una gara di GP2: dopo la terza sosta di tutti i piloti di testa tranne il Predestinatohhhh, il Pokemon dopo una gara trascorsa in bassa zona punti ha parcheggiato la propria monoposto dalla quale si innalzavano delle fiamme, facendo sì che arrivasse la safety car e il Predestinatohhhh è andato a fare il terzo cambio gomme. Quando si è levata di torno il mondo intero si aspettava un nuovo duello tra i Leclestappen, ma di fatto c'è stato più caos per gli ultimi punti disponibili. Tra un Pink Panther e l'altro c'era uno scatenatissimo Tsunoda, mentre l'aspirante vampiro dopo avere succhiato sangue principesco dimostrava che, se due piloti random fossero usciti, poteva fare un punto anche lui. Allora Verstappino è andato a correre in GP2 a tre giri dalla fine e Checo proprio all'ultimo giro, il tutto mentre i team motorizzati Mercedes clienti erano da inizio gara nelle ultime sei posizioni e occasionalmente si superavano tra di loro. Hulk pare anche che abbia avuto problemi ai box(?) ed è arrivato ultimo, forse sperando che Vettel torni presto. Le Mercedes effettive, invece, hanno chiuso al terzo e al quarto posto, con Russell quarto insieme alle sue -L e ignorato dalla nonna.
In sintesi, alla fine della giornata, quando Verstappino si è ritirato il fanboy del Divino è risalito secondo. Mancando solo tre giri di gara erano impossibili undercut, overcut, ordini di scuderia o risse al volante tra piloti. Per la prima volta dopo millemila anni non solo la Ferrari ha fatto doppietta, ma ha fatto una doppietta senza polemiche. What a time to be alive!

RISULTATO: 1) Charles Leclerc (Ferrari), 2) Carlos Sainz (Ferrari), 3) Lewis Hamilton (Mercedes), 4. George Russell (Mercedes), 5) Kevin Magnussen (Haas), 6) Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 7) Esteban Ocon (Alpine), 8) Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 9) Fernando Alonso (Alpine), 10) Guanyu Zhou (Alfa Romeo), 11. Mick Schumacher (Haas), 12) Lance Stroll (Aston Martin), 13) Alex Albon (Williams), 14) Daniel Ricciardo (McLaren), 15) Lando Norris (McLaren), 16) Nicholas Latifi (Williams) 17) Nico Hulkenberg (Aston Martin), 18) Sergio Perez (Redbull), 19) Max Verstappen (Redbull), Rit. Pierre Gasly (Alpha Tauri).


sabato 19 marzo 2022

La vittoria non ufficiale di Rosberg con la Theodore // BRDC International Trophy 1978

Oggi vi propongo una gara inconsueta, disponibile su Youtube in una versione della durata di circa 50 minuti (la gara effettiva è durata poco più di un'ora, alcuni giri sono tagliati ma la parte off screen è relativamente poca): l'International Trophy disputato esattamente 44 anni fa, il 19 marzo del 1978, sul circuito di Silverstone, con nomi più o meno altolocati della Formula 1. La gara si svolge sotto al diluvio universale, con questa griglia di partenza:

Peterson - Lauda
Andretti - Hunt
Lunger - Depailler
Stuck - Fittipaldi
Daly - Keegan
Rosberg - De Villota
Ickx - Trimmer
Regazzoni - Galica

Immagino che penserete: "ma con queste condizioni meteo non c'è nessuno - magari qualche pilota pittoresco - a cui capita qualcosa di strano? magari qualche sprovveduto che va a impantanarsi nel giro di schieramento? E qualcuno che va addirittura a sbattere?" Ebbene sì, uno che si impantana c'è e lo fa al volante di una Brabham. È Niki Lauda. E poi c'è anche che direttamente sfascia la macchina. Quella macchina è una Lotus e a guidarla è Ronnie Peterson. Lauda non può prendere parte al giro di formazione perché ha un guasto sulla vettura di riserva, Peterson si prepara a partire dalla pitlane. Marione Andretti e James Hunt sono davanti a tutti nel giro di formazione per quella che sembra una gara destinata ad essere piuttosto devastante.

Il giro di formazione inizia appunto in modo devastante e vede varie vetture finire in testacoda e ripartire. Al via si presentano tutti e la McLaren di Hunt sembra involarsi verso la leadership, ma no, ecco che arriva una vettura blu... è la Hesketh di Derek Daly che si porta davanti a tutti, un po' come se il premio per il vincitore fosse una lavatrice Candy! Sulla vettura di Daly c'è il numero 38 davanti e anche su un lato... sull'altro lato della monoposto invece ha il numero 24?!?!?!?! Numero 24 che tra parentesi gli dà un'aura divina, perché è in realtà il numero di gara della sua compagna di squadra Divina Galica! Prima che termini il primo giro, comunque, fa una gran sbinnata per aquaplaning e finisce fuori venendo subito imitato da Hunt e da un altro non identificato.

Troviamo quindi in testa la Lotus di Andretti, mentre Peterson partito dai box vi rientra per problemi tecnici e non ne esce più. Due giri più tardi, tuttavia, Marione finisce fuori alla stessa curva e colpisce la vettura di Hunt. Un'altra vettura è ferma lì, non saprei se la Shadow di Clay Regazzoni o la Ensign di Jacky Ickx entrambi ritirati dopo un giro. Secondo Murray Walker è una Hesketh, ma in realtà Derek Daly è tornato in pista quasi subito trovandosi secondo alle spalle della Shadow di Hans Joachin Stuck e Divina Galica al momento è ancora in gara. Ciò resterà un mistero, ma non abbiamo tempo di pensare ai misteri, dobbiamo salutare la Tyrrell che esce di scena con Patrick Depailler al volante. Sarà meno traumatico il ritiro non inquadrato di Emilio De Villota che sulla McLaren esce di scena per un guasto.

Stuck ha problemi ed è costretto a rallentare, Daly potrebbe quindi puntare alla vittoria, ma invece va a sbattere nello stesso punto di Depailler, lasciando la leadership al suo diretto inseguitore Keke Rosberg. Più o meno nello stesso momento di Daly, ha un incidente anche Divina Galica. Facendo due rapidi calcoli dieci vetture si sono già ritirate, ne rimangono solo sei, di cui una è quella di Stuck che non completerà il 90% della gara, trascorrendo vari giri fermo ai box. Rimangono solo due vetture a pieni giri, che sono quella di Rosberg e quella di Fittipaldi. Emmo sulla Copersucar rimonta mentre da parte sua Tony Trimmer su McLaren è doppiato, ma si trova stabilmente al terzo posto, seguito da un'altra McLaren (sono tutte di team privati eccetto quella ufficiale di Hunt) guidata da Brett Lunger. Rupert Keegan su una Surtees si trova invece quinto ma staccato di diversi giri.

La pioggia nel frattempo ha smesso di cadere e giungono in cabina di commento informazioni contrastanti sulla durata della gara: sembra venga accorciata di dieci giri, per un totale di trenta, ma si opta invece per la distanza originale, ovvero quaranta. Gli ultimi dieci, sulla pista ancora piuttosto bagnata, sono caratterizzati dal duello Keke Rosberg vs Emerson Fittipaldi. Il pilota della Copersucar non si arrende e più di una volta arriva vicino a Sexy Baffo, ma lo spray che si alza dietro la Theodore sembra aiutare il pilota finlandese, che regge per dieci giri e va a prendersi una vittoria non ufficiale in quella che di fatto è la sua seconda gara al volante di una Formula 1 (la prima è stata il primo gran premio ufficiale della stagione 1978). Mentre in futuro ne vincerà cinque ufficiali, per la Theodore questa rimane l'unica vittoria.

venerdì 18 marzo 2022

Quando a Zandvoort non c'erano ultrà in arancione, ma vinceva l'aspirante suocero del loro attuale idolo // GP Olanda 1981

Carissimi lettori, oggi è un giorno importante(?) perché ripercorrerò il GP d'Olanda 1981, l'unico di quella stagione che non mi era ancora capitato di riepilogare. La stagione 1981 quindi, da oggi in poi può considerarsi interamente coperta su questo blog: queste sono soddisfazioni. Così come immagino che i tifosi Ferrari e Alfa Romeo dei tempi abbiamo provato molta soddisfazione quel giorno. Ah, no. Tutte le Ferrari e le Alfa presenti si sono ritirate in incidenti vari. Il più altisonante è stato Villeneuve, che è uscito di scena già alla prima curva. Il più deprimente è stato quello di Andretti: è finito fuori quando la gara era quasi finita, il che significa che aveva dovuto prima percorrere tanti giri ultimo alle spalle di Borgudd, cosa che non penso sia esattamente qualcosa che rende felice un pilota, specie uno del calibro di Andretti.

Però capitavano anche cose belle nel 1981, tipo c'era Borgudd in pista, che partiva dalla pole position e... no, vi stavo trollando, partiva dalle retrovie. In pole position c'era Prost affiancato da Arnoux. I due hanno mantenuto le prime due posizioni al via e nel caso di Arnoux ha mantenuto la seconda posizione per esattamente due giri contati. Poi è stato superato da Jones, che si è installato in seconda posizione senza potere impensierire Prost. Il pilota con il naso alla francese più sexy del motorsport ha trascorso letteralmente tutta la gara in testa, mentre Jones ha mantenuto la seconda posizione fino *quasi* alla fine. Dico quasi perché a una manciata di giri è stato superato da Piquet e ha dovuto accontentarsi di salire sul gradino più basso del podio. Piquet ha così raggiunto in classifica Reutemann, di cui parlerò a breve.

Prima di venire a Reutemann, parliamo però di Arnoux: l'avevamo lasciato mentre veniva superato da Jones e ho specificato che anche Piquet gli è passato davanti. In realtà l'hanno fatto in più di uno e la gara di Arnoux è durata decisamente troppo poco, neanche un terzo della sua percorrenza e poi è finito in testacoda(?). Chissà, magari ne ha approfittato per andare a giocare a briscola con il suo best friend forever Villeneuve. *-* Sarebbe un bellissimo plot-twist, ma non scopriremo mai com'è andata. Possiamo tuttavia parlare di Reutemann - uno dei tanti che avevano superato Arnoux - che si ritrovava a inserire Laffite per la quarta piazza. Poi a un certo punto abbiamo visto Laffite che veniva speronato e finiva fuori pista. A speronarlo e a farlo finire fuori pista, terminando la propria gara a neanche un terzo, era Reutemann.


Se la cosa fosse accaduta ai giorni nostri, se ne sarebbe parlato per tutti i mesi e mesi a venire, ma negli anni '80 le eventuali invettive contro Reutemann si perdevano nell'atmosfera intrisa di fumo dei bar (e da non fumatrice a cui dà fastidio il fumo, ritengo abbastanza criticabile questo aspetto della visione dei gran premi al bar negli anni '80). Per i mesi e mesi a venire restava solo la considerazione che Reutemann, ritirandosi a sua volta nell'incidente, quel giorno a Zeltweg non aveva conquistato nemmeno un punto. Visto che fino a quel momento era stato in testa al mondiale e che Piquet quel giorno di punti ne ha guadagnati sei con il secondo posto, terminare la propria gara facendo un'ammucchiata con Laffite non è stato esattamente il migliore dei finali e ha avuto in parte i suoi effetti.

Con il ritiro di Laffite e Reutemann è risalito in quarta posizione Watson, che tuttavia prima della fine della gara si sarebbe ritirato per incidente. Al suo posto è risalito quindi in quarta posizione - preparate i pon-pon e i coriandoli, perché bisogna assolutamente festeggiare questo risultato prestigioso - Rebaque, che ha portato quindi a casa tre punti. Dietro di lui si sono classificati De Angelis e - spero vi sia rimasto qualche coriandolo, perché bisogna festeggiare di nuovo - Salazar! Si è trattato in parte del migliore risultato della sua carriera, dove per "in parte" si intende che non è il suo migliore risultato in assoluto, ma che il suo migliore risultato in assoluto sarebbe tecnicamente un quinto posto, ma in una gara in cui sono arrivati al traguardo in cinque.

Qui Salazar ha preceduto Stohr, Surer, Alboreto e Borgudd: in dieci piloti si sono classificati. A proposito di Salazar, il telecronista anglofono ha spiegato anche che in Cile, dove era conosciuto in quanto aveva sponsor locali, la gente si aspettava che potesse essere un top driver e che in molti erano delusi dai suoi risultati. Poteva andargli peggio: in un certo momento della stagione successiva, anche Piquet sarebbe stato poco soddisfatto dalle sue performance, ma questa è una storia conosciuta, che vi ho già raccontato tempo fa e che non sarebbe neanche stato fondamentale raccontarvi per farvela conoscere. Direi quindi di salutarci con Salazar, che peraltro specifico che nel 1981 correva per la Ensign (con cui anche se fosse stato un fenomeno - e dubito lo fosse - difficilmente sarebbe comunque stato un top-driver).

giovedì 17 marzo 2022

Narrazioni franco-britanniche // GP Francia e Gran Bretagna 1985

Carissimi baffi all'ingiù da boscaiolo errante futuro padre di principe, oggi parliamo del Gran Premio di Francia 1985, che si è svolto poco prima di metà stagione in quella location tanto amata dagli appassionati di motori che è Le Castellet. Rosberg è in prima fila accanto a Senna e i due mantengono le posizioni al via, mentre dietro di loro si installano Piquet, Alboreto e De Angelis. Nel corso di pochi giri, comunque, il destino di questi tre è destinato ad essere molto diverso: mentre Piquet si mette negli scarichi di Senna, Alboreto si ritira per la rottura del motore, mentre De Angelis si vede inseguito da vicino dalle McLaren di Lauda e Prost. Dopo qualche giro anche il destino dei piloti rimasti è ben diverso: mentre Piquet supera Senna portandosi secondo, De Angelis si vede sopravanzare da entrambe le McLaren.

Anche il destino dei due Brazilian Bros (non credo che sarebbero felici di essere definiti in questi termini, ma nevermind) non può essere più diverso, dopo il sorpasso di Piquet: mentre il pilota della Brabham nel corso di pochi giri raggiunge e supera Sexy Baffo portandosi in testa, il pilota della Lotus è invece costretto a rientrare ai box per un problema alla propria vettura. Viene anche rimandato in pista, ma è a debita distanza da tutto e da tutti e doppiato. La sua gara si concluderà anzitempo per la rottura del motore, perché siamo nei mid-80s e tanti ritiri per la rottura o del motore o di qualche componente che si sacrifica per lui è un must. Qualcuno riesce anche a farlo con classe, nella prima parte di gara, ed è Laffite: la Ligier abbandonata è messa in modo da sfoggiare il suo retrotreno e di conseguenza lo sponsor Candy sull'ala posteriore.


La gara prosegue fino oltre metà con queste posizioni: Piquet/ Rosberg/ Lauda/ Prost, poi Lauda saluta tutti dopo essere stato salutato dalla propria monoposto. Prost risale quindi in terza posizione, con De Angelis, Surer e Johansson che completano al momento la zona punti. Il pilota della Brabham (sì, Surer guida la Brabham adesso, anche se io continuo ad associarlo alla Arrows) si ferma ai box per cambiare gomme e esce dalla zona punti, mentre anche Rosberg effettua una sosta e, su gomme nuove, torna in pista quarto alle spalle di De Angelis. Appena De Angelis lo vede magari pensa "aaaawwww, che bello avere il mio best friend forever qui con me", ma il suo best friend forever lo supera ed eccolo al terzo posto, obiettivo minimo per procacciarsi una bottiglia di champagne che allieta sempre la giornata del pilota finlandese medio. Prost, nel frattempo, davanti agita la baguette all'indirizzo di Piquet.

Chiariamo un concetto: Piquet ha un vantaggio abbondante nei confronti di Prost, ma il pilota di casa si sta avvicinando like a boss, da 20+ secondi di gap, adesso è sceso sui 10 secondi. Niente da fare, però: un problema sulla sua vettura lo costringe a rallentare e Piquet si invola senza problemi verso la vittoria. "Qui a casa loro!!!11!!11!!" Anche Rosberg da parte sua si ricorda di essere a casa di Prost e decide di andarlo a prendere e di superarlo all'ultimo giro, mentre la vettura di De Angelis, ricordandosi di avere dietro una Ferrari, inizia a dare segni di malfunzionamento. Johansson strappa quindi la posizione praticamente sulla linea del traguardo, relegandolo al quinto posto, mentre seguono le Renault ultime due vetture a pieni giri. Tambay è davanti a Warwick ed è quindi l'ex idolo dei ferraristi a conquistare l'ultimo punto disponibile.

Il successivo evento si svolge a Silverstone e vede Rosberg partire di nuovo dalla pole position, stavolta accanto a Piquet. Piquet tuttavia perde diverse posizioni, mentre Rosberg si installa al secondo posto dopo che Senna parte like a boss e si porta in testa alla gara. Sexy Baffo rimane per indicativamente un quarto di gara al secondo posto, ma poi la gara sua sia quella del compagno di squadra Mansell, che si trova in bassa zona punti, finisce anzitempo a causa di noie meccaniche. Anzi, nel momento del ritiro Rosberg era terzo, essendo stato superato da Prost. Dopo il suo ritiro sale in terza posizione Lauda a debita distanza sull'altra McLaren, mentre quarto è De Cesaris. Il pilota della Ligier, tuttavia, si ritira per un guasto mettendo in mostra il posteriore con il logo Candy della sua monoposto, mentre anche la gara di Lauda non arriva fino alla fine, anche lui vittima di problemi tecnici.


A questo punto vi consiglio vivamente di aprirvi una lattina di Coca Cola e di mettervi comodi, perché ci avviciniamo a fine gara e nello specifico a un duello Prosenna. Prost supera Senna, quando ecco che i due arrivano a ridosso di Lauda, che sta venendo lasciato a piedi in quel momento stesso dalla propria vettura. Si ritrova in mezzo e ironia della sorte si ritrova più in mezzo proprio al suo stesso compagno di squadra. Senna riesce quindi a riprendersi la prima posizione. La sua vettura però non ci sta, gli dice "la gara non è ancora finita, ma per me lo è" e lo costringe al ritiro. Prost rimane quindi forever alone in testa alla gara, con Alboreto in seconda posizione in una gara che per la Ferrari non era iniziata particolarmente bene, con Johansson incidentato al via in un pile-up con Tambay e un paio di backmarker (l'Osella di Ghinzani e la RAM di Alliot).

La direzione gara espone per errore la bandiera a scacchi con un giro d'anticipo e quindi il gran premio dura un giro di meno di quanto previsto, con grande soddisfazione di Laffite che, completato quello che doveva essere il penultimo giro secondo i piani originari, rimane senza benzina e si ferma. L'errore di cui sopra fa sì che conservi il terzo posto, ma è lontano dal podio e non arriva per tempo, perché evidentemente o non è un triatleta come Button oppure perché decide di non correre per andare a raggiungere il podio. La zona punti viene completata da Piquet, Warwick e Surer, nessuno dei quali, così come tutti gli altri piloti presenti in pista, ha deciso di scarrozzare Laffite, perché effettivamente siamo nei mid-80s e i piloti ritirati sul podio non ci vanno a piedi. Oppure, in alternativa, Laffite non si fida di nessuno di costoro e decide di difendere la propria incolumità: retroscena che non sapremo mai.