Dopo diversi giorni di motorsport vintage credo sia giunto il momento di tornare a occuparmi, almeno per oggi, di motorsport del presente, anticipandovi che in questi giorni ho continuato a lavorare sul vintage, quindi i miei post sui gran premi del passato sono ben lontani dall'essersi esauriti. Non sono comunque qui per parlare di questo, quanto per occuparmi della carriola più veloce(?) delle retrovie, la quale dopo numerose peripezie sembra avere raggiunto finalmente una situazione di apparente tranquillità. Certo, sembra mancare un main sponsor, ma considerato che in Haas hanno fatto coincidere il concetto di main sponsor prima con ciarlatani che fingono di produrre bibite energetiche e poi con oligarchi russi best friend forever di Putin, non è detto che non avere un main sponsor sia così negativo. Certo, serve qualcuno che paghi, ma in Haas a non essere pagati sono abituati fin dai tempi di Rich Energy.
Uralkali è comparso con i propri colori nella prima giornata di test, ma è caduto immediatamente in disgrazia, tanto che la sera dopo la fine della sessione i meccanici della Haas sono stati immortalati mentre staccavano gli adesivi non solo dalle monoposto, ma anche dai propri camion. Non è stato detto nulla - da parte del team, gli addetti ai lavori e gli addetti ai rumour hanno parlato anche troppo - a proposito del futuro, se non che per la durata dei test di Barcellona la line-up sarebbe rimasta invariata. Nel frattempo si facevano sempre più insistenti le voci di corridoio che parlavano della potenziale uscita di scena di Nikita Mazepin. Tra i rumour c'era quello dell'immediata acquisizione della squadra da parte di Michael Andretti con tanto di cambio integrale di line-up. C'era chi prevedeva il ritorno di Romain Grosjean, che però non penso fosse così desideroso di lasciare un top-team di Indycar, a fare coppia con Colton Herta.
Peraltro Herta, a guardarci bene, non ha neanche 40 punti superlicenza, anche se forse esiste ancora la deroga dei 30 punti + valutazione da parte della FIA. Che poi sia scandaloso che un top-driver di Indycar si veda chiudere le porte della Formula 1 è un altro discorso, ma non è il momento di portarlo avanti, perché alla fine Michael Andretti non aveva la benché minima intenzione di comprarsi la Haas, la Haas non era in vendita e Colton Herta era ben lontano dall'essere chiamato a gareggiare in Formula 1 in modo random da un giorno all'altro. Torniamo a noi e al momento in cui è stato chiaro che non ci sarebbe stato un cambio di line-up completa, che Mick Schumacher sarebbe rimasto al proprio posto e idem Pietro Fittipaldi che è il pilota di riserva della Haas già da tempo. Qualcuno ha iniziato a insinuare che forse sarebbe stato Fittipaldi a prendere il posto di Mazepin e Gunther Steiner ha anche ammesso che esisteva quella possibilità.
Sabato mattina è arrivato il comunicato ufficiale: il contratto tra Haas e Nikita Mazepin si era concluso con effetto immediato... e a quel punto è accaduto qualcosa di clamoroso. Come ben saprete esistono giorni in cui quelli che di solito spiegano sul web, senza averne la benché minima idea, come si alleni una squadra di Serie A oppure come si proponga un decreto in parlamento, spaziano ad altri argomenti. Ecco, sabato si sono riversati sull'argomento Formula 1 e me ne sfugge la ragione logica: si stava parlando dopotutto soltanto del fatto che il pilota considerato all'unisono il più scarso dei giorni nostri fosse rimasto senza un volante, non è che ad essere rimasto a piedi fosse un pluricampione del mondo. A giudicare dal tenore dei commenti, tuttavia, qualcuno deve averlo pensato. Credo sia esattamente la prima volta in cui "Manzotin" è riuscito a fare una buona impressione a gente che lo sentiva nominare per la prima volta e forse resterà l'unica.
C'era innanzi tutto chi non aveva capito un fico secco, gente che parlava del fatto che fosse stato "ingiustamente radiato dalla Formula 1 perché russo", quando di fatto 1) non è stato minimamente radiato e qualunque team fosse desideroso di ingaggiarlo potrebbe farlo anche oggi stesso, 2) il fatto stesso di essere russo non è un impedimento per la FIA, a condizione che corra senza nazionalità, esattamente come faceva nel 2021 a seguito dello scandalo doping. La ragione per cui ha perso il volante è che la Haas ha deciso di interrompere la sponsorizzazione da parte di Uralkali, azienda chimica del padre del pilota, un oligarca molto vicino a Putin. Quindi il backmarker più veloce delle retrovi-... ehm volevo dire, il backmarker più lento delle retrovie, ha perso il volante per un motivo ben preciso: essendo arrivato in Formula 1 solo ed esclusivamente per il contributo di uno sponsor, è rimasto a piedi non appena non ha più avuto uno sponsor, o per meglio dire, dopo che il suo sponsor è diventato sponsor sgradito.
Ho cercato di spiegare ad alcuni che commentavano su Twitter la vicenda come stessero le cose, ma niente da fare, la maggior parte non rispondevano nemmeno, quindi non ne valeva la pena. Peccato, perché quando ho deciso di smettere di rispondere, ho visto un tweet bellissimo, che suonava tipo "è ingiusto, l'hanno ingaggiato perché è un bravo pilota o perché era figlio di un oligarca?" Ecco, queste parole trasudavano una totale ignoranza in materia. L'autore di queste sagge parole non aveva la più pallida idea di come funzionano le sponsorizzazioni e soprattutto non aveva la più pallida idea né del fatto che l'unica dote che "Manzotin" ha mostrato nel corso del 2021 fosse quella economica, né che effettivamente il peggio di sé nel corso degli anni non l'ha nemmeno dato quando stava al volante, ma quando non stava guidando. L'argomento comunque si è spento prima della serata, perché alla fine who kers, era solo un backmarker, dopotutto, meglio tornare a improvvisarsi esperti di argomenti più quotati e mainstream.
Se per la gente che non segue la Formula 1 l'argomento si era chiuso lì, per noi appassionati non lo era affatto, perché si era liberato un volante e non restava altro da fare che aspettare la notizia su chi avrebbe completato la line-up del mondiale 2022. Si faceva intanto il nome di Antonio Giovinazzi legato alla Ferrari che fornisce motori alla Haas. Si facevano i nomi di Oscar Piastri e Jehan Daruvala, perché sì. Si faceva il nome di Pietro Fittipaldi perché dopotutto è pur sempre il tester. Si faceva il nome di Nico Hulkenberg, perché tutti sono convinti che Hulkenberg debba prima o poi tornare in Formula 1 e riuscire a salire sul podio. In tanti erano convintissimi che ci sarebbe riuscito, se solo fosse stato ingaggiato dalla Haas. Lo ritengo un segnale positivo: nonostante il mondo vada sempre più allo sfascio, c'è chi è ancora capace di mostrare uno sfacciato ottimismo. Servono anche le persone di questo tipo. Alla Haas, invece, a quanto pare non serviva Hulkenberg...
Dopo giorni di nomi detti un po' a caso, mercoledì sera, alla vigilia del test del Bahrein, è arrivato il nome definitivo, che ha colto tutti di sorpresa. Non era Hulkenberg, riserva dell'Aston Martin, ma un pilota a lui strettamente abbinato dai loro insulti in mondovisione terminati con un "suck my balls, honey" pronunciato da Kevin Magnussen. All'età di ventinove anni ma con una barba che fa salire la sua età apparente intorno alla cinquantina, Kmag ritorna quindi a vestire i colori della Haas, facendo coppia con il suo sosia giovanile Mick Schumacher. Lo ammetto, non avevo pensato che questa possibilità potesse diventare reale, ma non mi dispiace. Anche RoGro ha scritto su Twitter di esserne soddisfatto, venendo contestato dai fan che, del tutti ignari del fatto che RoGro e Kmag siano effettivamente amici, rinfacciavano a RoGro di averlo insultato in un team-radio diversi anni fa. Che pesantezza, questa storia che se due piloti hanno un incidente tra di loro poi debbano detestarsi per l'eternità a venire ha anche un po' stancato!
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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Milly Sunshine