giovedì 31 agosto 2023

GP Italia 1968: il debutto/non debutto di Mario Andretti

Carissimi lettori, nel prossimo fine settimana ci sarà il GP d'Italia, che è sempre stato incluso nel mondiale di Formula 1 e sempre a Monza, tranne nel 1980 in cui si è svolto a Imola, divenuta poi sede del GP di San Marino tra il 1981 e il 2006, come ci ricordava a suo tempo Gianfranco Mazzoni, quindi mi sembra la cosa giusta da fare andare a ripercorrere qualche edizione vintage di questo evento. Direi di iniziare con quello del 1968, che si collega bene al mio ultimo post dedicato al precedente GP di Germania, e direi di iniziare con una scoperta che mi ha lasciata senza parole.
Come ben saprete gli anni '60 erano un'epoca diversa da quella attuale, in cui ci potevano essere presenze one off su terze vetture varie e in cui piloti che gareggiavano in altri campionati potevano fare presenze sporadiche. Ebbene, Bobby Unser ha preso parte alle qualifiche con una BRM e Mario Andretti con una Lotus. O meglio, hanno preso parte alle qualifiche del venerdì, hanno preso un aereo per gli States con l'intenzione di disputare una gara che si svolgeva di sabato, poi il piano era quello di tornare in Italia per disputare il gran premio. Tuttavia il regolamento prevedeva che non si potesse disputare un gran premio a meno di ventiquattro ore di distanza da un'altra gara, quindi non è chiaro se lo status di Unser e Andretti sia "withdraw" o cosa esattamente.

Nessuno dei due aveva mai disputato un gran premio di Formula 1 fino a quel momento ed entrambi avrebbero fatto il loro ingresso trionfale negli States, ma qui c'è un dilemma esistenziale che mi turba parecchio. Questo dubbio esistenziale non riguarda Unser, ma riguarda Andretti, che nel GP degli Stati Uniti - che vi racconterò prima o poi, ma di cui vi devo per forza di cose anticipare uno spoiler - ha ottenuto la pole position. Questo farebbe di lui un pilota che ha ottenuto la pole position all'esordio, come poi accaduto a Carlos Reutemann e Jacques Villeneuve. Il problema, però, è che Andretti si era già qualificato per un gran premio, quello d'Italia, appunto, e l'aveva fatto in decima piazza. Questa "pole all'esordio" è lasciata all'interpretazione...
...
...
...ma torniamo in topic e a chi quella gara l'ha disputata, come per esempio il poleman John Surtees su Honda, subito sopravanzato da Bruce McLaren e poi, dopo pochi giri, costretto al ritiro andando a sbattere nel tentativo di evitare un incidente in cui era coinvolto Chris Amon su Ferrari. Ce n'erano tre di Ferrari, oltre a lui e a Jacky Ickx c'era anche Derek Bell, tuttavia già costretto al ritiro da un guasto.

Dopo breve permanenza in prima piazza di Jo Siffert su Lotus e Jackie Stewart su Tyrrell/Matra è stata di nuovo la volta di una McLaren al comando, stavolta quella di Denny Hulme, mentre McLaren si ritrovava solo quarto, almeno fino al momento del suo ritiro per problemi tecnici. E' stata una gara di grande attrition rate, con numerosi ritirati anche illustri, come la Lotus di Graham Hill, la BRM di Pedro Rodriguez, le Brabham di Jack Brabham e Jochen Rindt... poi anche Stewart e Siffert, ciascuno dei due quando si trovava al secondo posto.
Hulme, nel frattempo, proseguiva imperterrito in prima posizione accumulando un certo vantaggio dato che tutti finivano per ritirarsi. L'unico ad arrivargli a ridosso è stato Ickx, ma costretto nel finale a un pitstop per non rimanere senza benzina è scivolato a lottare per il secondo posto con Johnny Servoz-Gavin, che disputava l'evento su una seconda Tyrrell/Matra e si è portato a casa la seconda piazza, nonché unico podio della sua breve carriera in Formula 1. Hulme, Servoz-Gavin e Ickx erano gli unici piloti a pieni giri, con Piers Courage (BRM) quarto a una tornata di distacco e ancora più lontani, in termini di giri, Jean-Pierre Beltoise (Matra) e Jo Bonnier (McLaren cliente), gli unici altri due piloti giunti alla bandiera a scacchi.


Con tre gran premi ancora da disputare, a questo punto della stagione il mondiale era ancora apertissimo. La classifica piloti recitava: Hill 30, Ickx 27, Stewart 26, Hulme 24.
Prima o poi vi parlerò sicuramente dei gran premi di Canada/ Stati Uniti/ Messico che hanno messo fine alla stagione, ma per oggi mi fermo qui.

mercoledì 30 agosto 2023

GP Germania 1968: vittoria di Stewart sotto al diluvio

Carissimi lettori, oggi vi porto negli anni '60, quindi al tempo dei very uominy, quindi al tempo in cui le gare erano bellissime ed emozionanti. Almeno finché non iniziavano. Correva il 1968 e si gareggiava al vecchio Nurburgring, con le Ferrari di Jacky Ickx e Chris Amon in prima e seconda posizione sulla griglia, quindi si prospettava una gara epica e intrigante... almeno fino al momento in cui non è iniziata. Se non altro ci sono consolazioni importanti per Tifoso Medio(C), ovvero che diluviava come se non ci fosse un domani, il che è chiaramente lo scenario migliore per disputare un gran premio. Voci di corridoio dicono che la partenza sia stata rimandata di 45 minuti per questioni meteo, ma sono sicuramente tutte fandonie inventate dalla gente di oggi per farci credere che anche ai vecchi tempi un diluvio potesse causare qualche genere di difficoltà.
Oltre alla pioggia c'era anche una nebbia notevole e un livello di visibilità pietoso, come potere notare nello screenshot sottostante: non si tratta di qualità video bassa, si tratta proprio di visibilità bassa! E a peggiorare le cose, Jackie Stewart che scattava sesto su Tyrrell/Matra si è piazzato in testa alla gara per non lasciarla più.


Non solo in testa alla gara, Stewart ha anche iniziato ad allungare come se non ci fosse un domani, tanto che a gara inoltrata ha pure fatto un testacoda e rischiato di investire un incauto commissario di percorso, vincendo comunque la gara con quattro minuti di vantaggio sulla Lotus di Graham Hill, il quale pare essere uscito di pista a un certo punto proprio nello stesso tratto di Stewart, ma il commissario stavolta si era levato di torno.
Amon, scivolato al terzo posto alla partenza, è uscito di scena per incidente da quella stessa posizione quando mancavano ormai pochi giri al termine della gara, lasciando la terza piazza a Jochen Rindt su Brabham.
Ickx, invece, che a inizio gara era scivolato anche dietro alla Eagle di Dan Gurney (che in questo gran premio per la prima volta nella storia della Formula 1 ha indossato un casco integrale), si è ripreso quella posizione già nei primi giri quando Gurney per qualche ragione non meglio specificata si è ritrovato nelle retrovie. Con il ritiro del compagno di squadra, Ickx ha chiuso quarto, precedendo la Brabham di Sir Jack nonché la BRM di Pedro Rodriguez.
Quella di Stewart è considerata una delle migliori performance della storia sotto la pioggia, specie alla luce del fatto che addirittura ha gareggiato con un polso fratturato, ma solo dai puristi. Per il comune Tifoso Medio(C), dato che ci sono soltanto video di breve entità facilmente reperibili, questa gara non esiste.

martedì 29 agosto 2023

Indycar 2023: #15 Bommarito Automotive Group 500

Nel weekend appena passato il campionato di Indycar ha fatto ritorno sull'ultimo ovale della stagione, nello specifico Gateway, che apparentemente non si chiama più Gateway. La gara, comunque, portava il nome di Bommarito Automotive Group 500 ed è così che possiamo definirla. La griglia di partenza è stata caratterizzata da un certo numero di retrocessioni in griglia, perché a quanto pare non ci sono solo in Formula 1, ma non siamo pronti ad affrontare questo discorso, né credo che lo saremo mai, quindi fingiamo che nulla sia successo.
Quello che conta è che Josef Newgarden (Penske) fosse davanti a tutti, nello specifico Colton Herta (Andretti), Pato O'Ward (Arrow McLaren), David Malukas (Coyne) e Felix Rosenqvist (Arrow McLaren) a completare i primi cinque, che si sono accodati subito alla safety car dopo il primo di 260 giri a causa dell'incidente di Benjamin Pedersen (Foyt) che guida una vettura rossa ma non sarà mai un vero figo visto ha anche il numero 55!

Dopo il restart, Malukas ha recuperato una posizione e poi, in precedenza della prima sosta, sarebbe risalito addirittura secondo, Herta costretto a rallentare il ritmo prima di anticipare il primo pitstop, con il rischio che entrasse una safety car e favorisse i piloti che non avevano effettuato soste.
Eravamo a 50+ giri e la gara procedeva tranquilla, anche se si segnala il ritiro di Callum Ilott (Juncos) per un probabile contatto. Safety car, tuttavia, non se ne vedevano e a soste ultimate ci siamo ritrovsti con la stessa top-5 delle prime fasi della gara Newgarden/ Herta/ O'Ward/ Malukas/ Rosenqvist anche se poi O'Ward è riuscito a portarsi al secondo posto.
Nel frattempo più indietro c'era chi puntava a una strategia diversa, perché vuoi mai che funzionasse? È stato così che, quando al 123° Takuma Sato (Ganassi) è finito a muro, Scott Dixon (Ganassi) non si era ancora fermato ai box per la seconda sosta, ritrovandosi improvvisamente in una situazione che poteva giocare molto a suo favore.

Dixon precedeva provvisoriamente Newgarden e O'Ward e in realtà neanche troppo provvisoriamente, dato che si sono recati tutti ai box nello stesso momento, in regime di safety car. Dixon è così uscito in testa e, ancora una volta, su una strategia diversa dai suoi diretti inseguitori: è riuscito infattia fermarsi parecchio tempo dopo rispetto ai suoi avversari e a fare una sosta in meno.
Nel frattempo era scontro a distanza tra Newgarden e O'Ward, che al momento si trovava davanti, quando per loro è giunto il tempo di una sosta ulteriore, quella conclusiva. Poco dopo essere tornato in pista, tuttavia, Newgarden è finito a muro intorno al 220° riuscendo rientrare ai box senza safety car, il che ha consegnato definitivamente la seconda piazza a O'Ward. Non c'era molto che Pato potesse fare, il risparmio carburante di Dixon si è rivelato la manovra vincente ed è andato a conquistare la seconda vittoria consecutiva, diventando il principale sfidante nei confronti di Alex Palou (Ganassi).

O'Ward ha dovuto accontentarsi del secondo posto, precedendo Malukas uscito indenne da un contatto con Scott McLaughlin (Penske) nell'ultimo stint, con McLaughlin che poi ha concluso la gara quinto dietro ad Alexander Rossi (Arrow McLaren). Herta era sesto, davanti al leader della classifica Palou mentre la top-ten è stata conclusa da Felix Rosenqvist (Arrow McLaren), Will Power (Penske) e Marcus Ericsson (Ganassi), quest'ultimo su una vettura con colori a caso perché alcune parti erano pensate per essere parte della vettura di uno dei suoi compagni di squadra.
A seguire su sono classificati Rinus Veekay (Carpenter), Romain Grosjean (Andretti), Santino Ferrucci (Foyt), Ryan Hunter-Reay (Carpenter), Kyle Kirkwood (Andretti), Conor Daly (Rahal - al posto dell'appiedato Jack Harvey, Christian Lundgaard (Rahal), Linus Lundqvist (Shank - sostituto di Simon Pagenaud), Devlin DeFrancesco (Andretti), Graham Rahal (Rahal), Stint Ray Robb (Coyne), Agustin Canapino (Juncos), Helio Castroneves (Shank) e Ed Carpenter (Carpenter).

lunedì 28 agosto 2023

Formula 1 2023: #13 Gran Premio d'Olanda // il commento del lunedì

Carissimi lettori, dopo quattro settimane di tregua, sempre ammesso che polemiche, fake news e articoli altisonanti sulla passione di Lance Stroll per il tennis si possano definire tregua, il campionato di Formula 1 è tornato e con esso anche i miei commenti. Questo, peraltro, scritto con tempistiche abbastanza brevi, dato che a partire da questo lunedì e fino alla fine della settimana sarò in ferie nella calma di casa mia, invece che in ufficio a scrivere corrispondenza via email con trasportatori tedeschi e compagnie marittime o a prendere parte a call con clienti messicani. Non tutto l'oro viene per luccicare, tuttavia, così come non tutte le frasi scritte in un commento hanno necessariamente un senso compiuto, quindi vediamo di spostarci nella patria in cui ai tempi dei very uominy i piloti Ferrari andavano in giro su tre ruote. Avessero la capacità di farlo anche adesso, non sarebbe un male... In ogni caso, questo post seguirà il classico format a cui vi ho abituati in questa stagione (se fate parte dei miei lettori ricorrenti, ammesso di avere dei lettori ricorrenti): un'introduzione che avete appena letto, la cronaca scritta per il forum Formula 1 Grand Chelem del quale sono amministratrice (non mi piace definirmi founder, perché è sorto nel 2012 sulle ceneri di un forum precedente nato nel 2009, abbandonato dai fondatori originari), infine il commento semiserio del lunedì.

CRONACA PER IL FORUM - Zandvoort è la location che segna il ritorno della Formula 1 dopo la pausa estiva, per il tredicesimo gran premio stagionale, quello di casa del campione del mondo Max Verstappen che, dall'alto delle sue otto vittorie di fila, si appresta a eguagliare il record di nove consecutive di Sebastian Vettel. Sono passate quattro settimane dal precedente evento e tutto inizia con un infortunio di Daniel Ricciardo al venerdì nelle prove libere: a causa della frattura del polso sinistro è costretto a saltare il resto del weekend, con rientro previsto forse per Singapore.
Al suo posto l'Alpha Tauri schiera l'esordiente Liam Lawson, pilota di Superformula, classe 2002 quindi il più giovane in pista, per il quale è un inizio tutto in salita: nella qualifica iniziata con il bagnato - e poi proseguita divenendo asciutta ben dopo l'uscita di scena di Lawson - si ritrova solamente 20° (risalirà di una posizione in griglia per retrocessione di Kevin Magnussen, 18° in qualifica, causa modifiche in regime di parco chiuso). Chi invece brilla sono i piloti della Williams, con Sargeant che accede per la prima volta in Q3 e così diviene il primo americano a qualificarsi in top-ten da Michael Andretti al GP d'Italia 1993. Purtroppo Logan finisce la propria qualifica anzitempo andando a sbattere contro le barriere.
In una qualifica che ha riservato diversi colpi di scena come l'eliminazione di Lewis Hamilton in Q2 (dove pare abbia subito impeding da Yuki Tsunoda, retrocesso dalla 14^ alla 17^ casella della griglia) e un incidente di Charles Leclerc a Q3 inoltrata, Perez fatica ancora una volta ed è solo settimo, mentre Verstappen conquista la pole. Tra di loro c'è un range piuttosto vario di piloti e scuderie: Lando Norris su McLaren, George Russell su Mercedes, Alex Albon su Williams, Fernando Alonso su Aston Martin e Carlos Sainz su Ferrari, per Checo è l'ennesimo weekend di difficoltà.
Questa è la griglia di partenza:

1^ fila: Verstappen - Norris
2^ fila: Russell - Albon
3^ fila: Alonso - Sainz
4^ fila: Perez - Piastri
5^ fila: Leclerc - Sargeant
6^ fila: Stroll - Gasly
7^ fila: Hamilton - Hulkenberg
8^ fila: Zhou - Ocon
9^ fila: Tsunoda - Bottas
10^ fila: Lawson - Magnussen

La gara prevede 72 giri e nel momento stesso in cui parte inizia a scendere la pioggia. Verstappen mantiene la posizione ma si viene subito a creare un po' di trambusto, con vetture vicine e pista scivolosa. Alonso supera in un colpo solo Russell e Albon, quest'ultimo si ritrova a lottare con Sainz mantenendo la posizione.
Alla fine del primo giro Perez e Leclerc rientrano ai box per passare a intermedie così come vari piloti oltre top-ten, al box Ferrari Charles sta fermo 13 secondi perché manca l'anteriore destra e poi perche l'anteriore sinistra. L'ala anteriore danneggiata in un contatto con Oscar Piastri non viene al momento sostituita.
Fermarsi si rivela la scelta giusta, quando Verstappen e Alonso vanno ai box un giro più tardi, Perez li precede. Russell frattanto supera Norris e si porta in testa, ma durerà poco: Lando si ferma per le intermedie, George aspetta ma viene in breve tempo risucchiato. Perez va in testa davanti a Zhou Guanyu e Pierre Gasly, i quali verranno superati solo al 6/7° giro da Verstappen.
Leclerc inizialmente quinto ha problemi con l'ala danneggiata e viene superato in pochi giri da Alonso e Sainz. Sarà in occasione della sosta per tornare alle slick (12° giro) che cambierà l'ala anteriore. Frattanto le Mercedes sono nelle retrovie con Russell che precede quasi solo piloti che non si sono fermati ai box, ovvero Piastri e le due Williams (Sargeant ultimo e già doppiato da Perez) tra i piloti partiti tra i primi dieci, Valtteri Bottas e Nico Hulkenberg tra gli altri.
Le soste di Verstappen e Perez al 11/12° fanno si che Max torni davanti di overcut, mentre nel bel mezzo del giro di pitstop ecco che Sargeant - al 16° giro - finisce a muro ed entra in pista la safety car; l'incidente innescato probabilmente da un guasto. I primi dieci sembrano al momento a posto con le gomme, dietro le safety car ci sono in coda Verstappen, Perez, Alonso, Gasly, Sainz, Zhou, Magnussen, Albon, Ocon e Tsunoda, con Gasly - impegnato in un lungo duello con Sainz prima della safety car - che dovrà scontare una penalità per eccesso di velocità nella pitlane.
Al restart le posizioni dei primi cinque rimangono invariate, mentre Albon che non si è mai fermato ai box inizia a rimontare raggiungendo la sesta piazza e le posizioni variano lievemente per effetto di diversi duelli e sorpassi in bassa top-ten. Dei piloti retrostanti, Norris risale in zona punti al 28° giro, superando Magnussen. Leclerc, che era dietro di lui in precedenza, perde posizioni a vantaggio di Hamilton e altri a causa di un danno sul fondo. Zhou frattanto scende di posizioni e Hamilton, superandolo al 33°, si porta decimo. Leclerc invece si ritirerà ai box al 42° giro dopo essere precipitato nelle retrovie ed essere stato negli ultimi giri in lotta con Lawson, già balzato agli onori delle cronache nei primi giri quando è stato penalizzato per impeding in pitlane.
Frattanto inizia un giro di soste e finalmente Albon si ferma per passare alle medium, mentre gli altri sono di nuovo su soft. Sainz approfitta della penalità di Gasly - che esce appena davanti a Russell, passato su hard al momento di tornare alle slick con l'intento di fare una sosta in meno e protagonista poco dopo di un contatto con Tsunoda, inizialmente davanti ai due per non essersi ancora fermato - per passargli davanti e si ritrova terzo quando Alonso è protagonista di una lunga sosta ai box, oltre otto secondi. Fernando, tuttavia, si riprende la terza piazza con un sorpasso al 52° e inizia a staccare Sainz, che vede Gasly arrivargli negli scarichi. Nel frattempo, mentre Albon supera Russell, Hamilton prende la posizione su Norris. Superato anche Ocon, Hamilton scavalca Russell al 60° e si ritrova settimo. Frattanto, dopo un precedente tentativo fallito, Gasly riesce a superare Sainz.
Subito dopo riprende la pioggia, Perez, Gasly e Sainz sono i primi a passare alle intermedie, un giro dopo rientra Verstappen. La sosta lenta di Perez fa sì che l'olandese rimanga agevolmente davanti e nulla cambia nonostante Alonso si fermi per ultimo. È un testacoda di Perez a dargli la seconda piazza: la pioggia continua ad aumentare e Verstappen rientra ai box per le full wet. Quando al 64° Zhou finisce contro le barriere, viene data bandiera rossa e Perez rimane bloccato in pitlane, chiusa, dove era rientrato per passare alle full wet.

30+ minuti dopo - L'ordine di restart è Verstappen, Alonso, Perez, Gasly, Sainz, Hamilton, Norris, Russell, Albon, Piastri, Ocon, Tsunoda, Stroll, Hulkenberg, Bottas, Lawson e Magnussen. Le vetture iniziano a girare dietro la safety car e vi rimangono per due giri prima della partenza lanciata, quando ormai mancano sei tornate alla conclusione.
In un primo momento Alonso rimane molto vicino a Verstappen, più di quanto Perez gli si avvicini. Frattanto per Checo viene segnalata una penalità per eccesso di velocità nella pitlane, che verrà applicata sul risultato della gara. Gasly, restando vicino, ha quindi concrete possibilità di andare a podio. Norris esce vincente da un duello con Russell, che si conclude con un contatto - incidente di gara è il responso dei commissari - e con George costretto a rientrare ai box e a uscirne ultimo, mentre Lando si avvicina ai piloti che lo precedono.
Mentre davanti tra tutti i primi quattro i gap non sono così bassi da lasciar pensare a potenziali sorpassi, il trio Sainz/ Hamilton/ Norris è molto vicino, con Lewis che tenta in più di una circostanza l'attacco su Carlos, ma senza riuscire a strappargli la quarta piazza. Nelle fasi finali è Perez ad avvicinarsi ad Alonso, ma ugualmente senza un nulla di fatto, e con Gasly che viene promosso sul podio dalla penalità di Perez. A causa di una pregressa penalità rimediata durante un duello con Zhou(?), Tsunoda perde ugualmente posizioni sul risultato finale. // (Milly Sunshine per F1 Grand Chelem)

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Fernando Alonso (Aston Martin), 3. Pierre Gasly (Alpine), 4. Sergio Perez (Redbull), 5. Carlos Sainz (Ferrari), 6. Lewis Hamilton (Mercedes), 7. Lando Norris (McLaren), 8. Alex Albon (Williams), 9. Oscar Piastri (McLaren), 10. Esteban Ocon (Alpine), 11. Lance Stroll (Aston Martin), 12. Nico Hulkenberg (Haas), 13. Liam Lawson (Alpha Tauri), 14. Kevin Magnussen (Haas), 15. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 16. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 17. George Russell (Mercedes), Rit. Zhou Guanyu (Alfa Romeo), Rit. Charles Leclerc (Ferrari), Rit. Logan Sargeant (Williams).

COMMENTO SEMISERIO DEL LUNEDÌ - mentre tanta gente ritorna al lavoro e io finalmente sono a casa, fuori tempo massimo perché i soliti impiccioni che abitualmente chiedono "ma davvero non vai in vacanza? perché non ci vai?" mi pongano tale domanda, ormai convinti che le vacanze siano fuori stagione perché le loro sono già finite, mi interrogo su cosa dire adesso... e niente, non ho niente da dire, quindi perché non lasciare la parola ai protagonisti?
Slogan: "Murrica wins!!!111!!!11!!"
Verstappino: "Dai, levati, che dobbiamo parlare di cose serie, tipo di un predestinato incidente."
Vanz: "È meglio un pilota Ferrari che mette la macchina nel muro cercando di metterla in prima fila di uno che dice che la macchina è da quinto posto e si rassegna ad arrivare quinto."
Fanboyz: "Vanz, secondo te la mattina mi sveglio pensando a quanto sia bello arrivare quinto invece che stare davanti al mio Yd0l0? Io lo chiamo realismo, non so tu."
Divino Ferni: "Cosa, cosa, cosa?! Hai detto che vorresti stare davanti a me? Dato che non posso picchiarti perché sono al volante, per riprendermi dalle tue irriverenti parole dovrò superare in un colpo solo Alboff, Russell e tutte le sue -L, anche se sua nonna se ne sbatte di me e continua a tifare Crazy Frog anche se non c'è più."
Alboff: "Cra, cra, cra."
Divino Ferni: "Tutto ciò è inaudito! Perché adesso tutti possono far guidare le rane?"
Predestinatohhhh: "Sarebbe bello se chiamassero le rane anche ai box per i cambi gomme."
Divino Ferni: "I veri temerari sono quelli che rimangono in pista. Sei d'accordo, piccolo fanboy che mi sta sempre tra le scatole?"
Fanboyz: "In qualità di pilota Ferrari, mi trovo a dissentire. Ci sono meno pericoli e insidie in pista, piuttosto che in pitlane. Però, siccome devo dimostrare che non sono più un baby fanboy, ma un uomo vissuto, vado incontro a testa alta al mio destino e guidando con una mano sola."
Divino Ferni: "Con l'altra immagino ti stai grattando le palle."
Checo: "YAAAAAYYYYYYY! SPEEDY GONZALES FOR THE WIN!!!111!!11!!1!! <3 Hai visto dove sono, Verstappino?"
Verstappino: "Aspetta che venga il momento di cambiare gomme! Se pensi di potermi battere, ti sbagli di grosso. Credo ti convenga rassegnarti e sperare in altri risultati. Non so, per caso partecipi a qualche fanta-Formula 1 e hai messo Slogan come primo ritirato?"
Checo: "Ahahahahah, ci ho azzeccato in pieno, anche oggi la mia giornata ha un senso. Se si ritirano anche il Predestinatohhhh e l'Apprendista Vampiro li ho azzeccati tutti."
Verstappino: "Porta rispetto all'Apprendista Vampiro, che ce l'ha enormehhhh."
Checo: "E come sfida con se stesso, dopo una gara altisonante, se lo misurerà nel bel mezzo del diluvio, andando a centrare un muro."
Voce fuori campo: "Qual è il senso di questa bandiera rossa? Di solito viene data per ragioni totalmente sensate quanto la speranza di generare un altro incidente al restart, qui invece la gara è stata redflaggata perché non si sta in pista e deve essere rimossa una vettura incidentata, con il restart che sarà dietro la safety car. Al tempo dei very uominy non sarebbe mai accaduto tutto ciò."
L'Autrice(C): "Il restart con oltre il 75% dei giri percorsi? Hai ragione, quello non sarebbe mai successo, ma non lamentiamoci, per una volta sembra esserci stata una bandiera rossa gestita in modo più sensato degli standard a cui ci siamo abituati, non badiamo a queste sottigliezze."
Verstappino: "Checo nel frattempo è scivolato su una buccia di banana, perché non è stato detto? E perché nessuno ha parlato del Pokemon che sta per andare a podio? Cos'è tutto questo silenzio?"
Fanboyz: "Beato te che senti del silenzio, io ho il Prosciuttello Gangster che mi ruggisce nelle orecchie da venti minuti e urla di volermi fare a fette e divorarmi come se fossi una bistecca di soia. Sta traumatizzando Trollando, che lo segue da vicino e per il terrore ha anche lasciato cadere il biberon."
Gangster Rapper: "Naaaahhhh, Trollando ha già un accenno di barba, sta finalmente varcando la soglia del mondo degli adulti. Può tranquillamente vedere mentre ti salto in padella insieme alla rana."
Fanboyz: "Quale rana?"
Gangster Rapper: "Non negarlo, la tua difesa in questo momento non lascia spazio ai dubbi."
Fanboyz: "Cra, cra, cra."
Vi lascio così, con tante rane che si nascondono nelle tasche delle tute dei piloti, ma soprattutto con il GP d'Italia alle porte e un dubbio esistenziale: chi fermerà Verstappen? E quando succederà?

domenica 27 agosto 2023

27.08.2000 - il sorpasso perfetto

Buongiorno a tutti, buona domenica e soprattutto buon 27 agosto 2023, anniversario di un evento entrato negli annali della storia della Formula 1 e rappresentativo di una Formula 1 che non esiste più... e no, non parlo del fatto che non ci fosse un dominio Redbull, un dominio netto e nemmeno la Redbull, né del fatto che non ci fosse Max Verstappen (però c'era Jos a bordo di una Arrows), ma è una riflessione più profonda, su cui tornerò a fine post. Andiamo a scoprire la gara, calandoci nel 2000, quando avevo dodici anni ed ero una bimbaminchia, ma giustamente nessun adulto avrebbe mai ascoltato i miei deliri da bimbaminchia. Era un giorno di agosto e vista la pioggia scesa quella mattina a Spa Francorchamps e l'asfalto ancora bagnato, la direzione gara ha deciso di fare la partenza dietro la safety car.
Quando la vettura di sicurezza si è levata di mezzo, non ci sono stati cambiamenti nelle posizioni di vertice: Mika Hakkinen (McLaren), Jarno Trulli (Jordan), Jenson Button (Williams), Michael Schumacher (Ferrari), David Coulthard (McLaren) e Ralf Schumacher (Williams) a occupare le prime sei posizioni.

Nei primi giri Hakkinen ha allungato, mentre Trulli faceva da tappo e Button cercava di trovare un varco. Al 4° giro, poi, un attacco fallito ha fatto sì che Jenson perdesse una posizione a favore di Michael Schumacher, il quale ha superato subito dopo Trulli. Button ha cercato di riprendersi la posizione almeno nei confronti del pilota della Jordan, ma il tutto è risultato in un contatto, con Trulli in testacoda e costretto al ritiro e Button che tentava di difendersi invano da Coulthard e Ralf Schumacher.
La pista frattanto andava asciugandosi, ma era necessario bilanciare la necessità di passare a gomme da asciutto con pitstop window che permettessero di effettuare al contempo il primo rifornimento.
Hakkinen, che aveva una decina di secondi di vantaggio su Michael Schumacher, è rientrato al 7° giro, una tornata più tardi rispetto al ferrarista, perdendo qualcuno dei suoi secondi di vantaggio: chi passava alle dry girava decisamente più veloce di chi aspettava sulle wet, come in casa McLaren hanno imparato a loro spese facendo rientrare Coulthard un giro dopo rispetto a Hakkinen, cosa che gli ha costato diverse posizioni.
Dopo le prime soste i primi due hanno iniziato a fare il vuoto, con le posizioni dalla terza in poi quasi irrilevanti, oserei dire. Il gap tra Hakkinen e M.Schumacher si è ridotto a quattro secondi, poi al 13° giro il colpo di scena: Mika ha fatto un mezzo testacoda a Stavelot perdendo la leadership e parecchi secondi: un colpo di scena, che ha riaperto la gara e sembrava averne cambiato le dinamiche.

Al 22° e 28° giro Michael Schumacher e Hakkinen hanno effettuato la seconda sosta, con un gap al ritorno in pista di circa sette secondi, ma il pilota della McLaren dopo questo pitstop era palesemente il pilota più veloce in pista e il distacco ha iniziato a ridursi drasticamente, il tutto mentre varie vetture che potevano puntare alle posizioni finali della zona punti uscivano di scena: si segnala il ritiro di Barrichello mentre entrava lentamente in pitlane (pare fosse rimasto senza benzina) e subito dopo quello di Jean Alesi (Prost), il tutto mentre Button rientrava prepotentemente in scena, risalendo in quarta piazza con Coulthard negli scarichi - David l'avrebbe poi superato in un secondo momento, il tutto mentre Heinz-Harald Frentzen (Jordan) occupava l'ultima posizione della zona punti.
Negli ultimi giri, mentre si avvicinavano al doppiato Marc Gené (Minardi), Hakkinen era ormai vicinissimo a M.Schumacher, con attacco che non è andato in porto, prima che Gené si levasse di mezzo per farli passare. Poi è arrivato il 41° giro e Ricardo Zonta (B.A.R.) da doppiare al Kemmel. Schumacher l'ha passato sulla sinistra, Hakkinen si è buttato dall'altro lato, uscendo davanti a entrambi.
La manovra di Hakkinen potete vederla negli screenshot qui sotto:



Non restava altro da fare che attendere il completamento del 44° per giungere al momento della bandiera a scacchi. Hakkinen e Michael Schumacher ci sono arrivati distanziati di poco più di un secondo, con Ralf Schumacher terzo a debita distanza e la zona punti completata da Coulthard, Button e Frentzen. Jacques Villeneuve (B.A.R.), Johnny Herbert (Jaguar), Mika Salo (Sauber) e Eddie Irvine (Jaguar) hanno concluso la gara nelle posizioni finali della top-ten, in un periodo in cui la bassa top-ten non dava punti.
Non è questa, tuttavia, la ragione per cui i vecchi tempi non esistono più, né l'avere due piloti a lottare per il mondiale, né uno stesso scontro per il mondiale che avviene in termini di civiltà e senza mai uscire dagli schemi. Non è nemmeno il rumore dei motori, non sono i nomi a cui siamo legati, non sono i colori delle monoposto...
Era il 2000, si partiva dietro safety car e nessuno insinuava che la Formula 1 fosse morta. Un rookie scattava dalla terza piazza senza che venisse acclamato come il miglior pilota di sempre. Poi lo stesso rookie speronava una vettura senza che nessuno chiedesse la sua testa o invocasse che venisse cacciato dalla Formula 1.
Poi c'era un leader che metteva le ruote sul bagnato e finiva in testacoda, perdendo la leadership della gara a vantaggio del suo diretto rivale, senza che venisse ridicolizzato e tacciato di essere un pilota finito. Risaliva, risaliva fino a riprendersi la leadership con un sorpasso da urlo, ma non si ridicolizzava nemmeno quell'altro, che la prima posizione se l'era fatta portare via a tre giri dalla fine: altri tempi, lontani ormai, che purtroppo non torneranno più.

sabato 26 agosto 2023

Le sette vittorie consecutive di Ascari, parte 2/2: GP Olanda e Italia 1952, Argentina 1953

Nello scorso post vi ho raccontato la prima parte delle vittorie consecutive di Alberto Ascari, le prime quattro nei gran premi di Belgio, Francia, Gran Bretagna e Germania, anticipando il fatto che avrebbe vinto anche sui due circuiti successivi, Zandvoort e Monza. Come già detto, in Olanda è arrivato già da campione del mondo e, vista la regola degli scarti, secondo cui contavano solo i quattro migliori risultati, con quattro vittorie aveva già il punteggio pieno. Di questi ultimi due gran premi del mondiale 1952 i video di highlight durano rispettivamente due e due minuti, quello di Monza addirittura con sintesi in italiano... Andiamo quindi a ripercorrere questi eventi... e non solo questi, in realtà.

OLANDA - a questo gran premio, in Ferrari affiancato ai soliti Alberto Ascari e Nino Farina c'era Luigi Villoresi, dove affiancato è solo un modo di dire, dato che in griglia era quarto alle spalle della Cooper di Mike Hawthorn. Ascari e Farina erano, tanto per cambiare, 1/2 e dopo un breve lampo di Hawthorn, in testa al primo giro, sono ritornati in breve 1/2 in un'altra gara in cui Ascari non ha mai lasciato la prima posizione. Poi ha anche conquistato il giro più veloce, ottenendo il grand chelem, terzo della stagione nonché secondo consecutivo.
La Ferrari ha fatto 1/2/3 con Villoresi che già dopo pochi giri ha conquistato la terza posizione ai danni di Hawthorn. Quest'ultimo ha dovuto accontentarsi di giungere al traguardo quarto e doppiato di un paio di giri, precedendo le Gordini di Robert Manzon e Maurice Trintignant, con Manzon ultimo pilota a conquistare punti.
Dietro di loro in settima posizione c'era Stirling Moss sulla ERA, costretto tuttavia al ritiro nelle fasi inoltrate della gara per un guasto al motore.

Piccola digressione, il GP d'Olanda 1952 è stata l'ultima apparizione del team ERA in Formula 1, la terza della stagione dopo avere partecipato ai gran premi di Belgio e Gran Bretagna. Scuderia che si era schierata al via del GP di Gran Bretagna 1950 con innumerevoli vetture, aveva fatto da quel momento in poi solo qualche presenza sporadica tra il 1950 e il 1951, senza mai conquistare punti.
I migliori risultati erano due sesti posti, conquistati in Gran Bretagna e Montecarlo 1950 da Bob Gerard, mentre purtroppo Moss nel 1952 ha collezionato soltanto tre ritiri, senza mai potere vedere la luce della bandiera a scacchi.
La ERA, inoltre, era stata il 18 giugno 1952, soltanto qualche giorno prima del GP del Belgio, tristemente protagonista di quello che è considerato il primo incidente mortale della storia della Formula 1: al volante c'era Earl Cameron, che in realtà non era un pilota da competizioni, ma un ingegnere e tester che lavorava per il team. L'incidente è avvenuto a Warwickshire in Gran Bretagna e non è che si trovino molte infrazioni su Cameron.

ITALIA - le Ferrari ufficiali erano cinque, con Ascari, Villoresi e Farina nelle prime tre posizioni in qualifica davanti alla Gordini di Trintignant e alla Maserati di José Froilan Gonzalez, il quale precedeva Taruffi su Ferrari, Manzon su Gordini e, ottava, la Ferrari di André Simon.
Al via Gonzalez si è impossessato della prima piazza e ha iniziato a scappare, una certa sorpresa in un mondiale dominato dalla Ferrari. Ha accumulato un notevole vantaggio, ma doveva comunque fermarsi ai box a rifornire, cosa che le Ferrari non avrebbero fatto. Tornato in pista quarto dietro alle tre Ferrari di testa, ne ha superate due, ritrovandosi secondo dietro ad Ascari.
Villoresi ha chiuso sul gradino più basso del podio, con Farina quarto e la zona punti completata dalla Maserati di Felice Bonetto, dietro al quale si sono classificati Simon e Taruffi. Quest'ultimo si è piazzato terzo nel mondiale piloti, di un paio di punti dietro a Farina, il quale stava a debita distanza da Ascari.

*****

ARGENTINA 1953 - il mondiale successivo è iniziato con il rientro in scena di Juan Manuel Fangio, che aveva saltato per infortunio la stagione 1952. In casa Ferrari, inoltre, è arrivato Mike Hawthorn, che affiancava Ascari, Farina e Villoresi... e niente, il mondiale è iniziato a Buenos Aires e non proprio nel migliore dei modi. Anzi, male, malissimo.
Dal punto di vista sportivo, si segnala la pole di Ascari, che ha preceduto Fangio, poi Villoresi, Farina, Gonzalez e Hawthorn. Per il campione del mondo in carica si prospettava un ennesimo dominio, con tanto di grand chelem, il quarto conquistato in carriera, ma è purtroppo di aspetti non sportivi che dobbiamo parlare.
Il pubblico era entusiasta di assistere alle imprese di Fangio e Gonzalez, i piloti di casa. Era troppo entusiasta. Anzi, era troppo: oltre il doppio della capienza massima, con spettatori riservati ovunque, di fatto anche a bordo pista.
Ne sono tornati a casa dieci di meno, in tre incidenti diversi, dopo che già c'erano stati segnali che qualcosa non andava: diversi feriti a causa di una ruota staccatasi dalla Cooper di Adolfo Schwelm Cruz, pilota di casa one off. Il peggio è arrivato quando Farina, che si trovava al momento terzo dietro ad Ascari e Fangio, è uscito di strada nel tentativo di schivare una persona che attraversava la pista. È finito sul pubblico, sette spettatori morti, solo ferite lievi per il pilota.
La cosa più paradossale è che la gara sia proseguita come se niente fosse, nonostante i mezzi di soccorso che giravano sulla pista nel senso opposto rispetto alle monoposto. Un'ambulanza è uscita di strada investendo delle persone, due delle quali sono morte. Un ultimo morto, inoltre, ha perso la vita a seguito di in incidente della Cooper di Alan Brown.
È stata una tragedia terribile, questo gran premio, di cui in realtà si parla troppo poco, al confronto di altre situazioni analoghe in cui ci sono state vittime tra il pubblico, forse perché è così lontano nel tempo, forse perché ci sembra quasi all'ordine del giorno avere vittime tra il pubblico negli anni '50.
All'epoca probabilmente lo sembrava: nonostante i tre incidenti con spettatori morti la gara è proseguita fino alla fine, con Ascari vincitore, con Fangio ritirato per un guasto mentre era secondo, con Villoresi e Gonzalez a podio, Hawthorn quarto e l'argentino Oscar Gavez su Maserati a completare la zona punti.

Era gennaio, la Formula 1 non sarebbe tornata con un evento ufficiale fino a maggio, ovvero con Indianapolis. La Ferrari e Ascari sarebbero rimasti a casa, ma la Indy 500 era una gara inclusa nel campionato di Formula 1: si è fermata quindi in Argentina sia la striscia di successi della Scuderia di Maranello sia quella di Ascari, fermo a quota sette, record battuto solo nel 2013, quando Sebastian Vettel ne ha vinte nove di fila, due situazioni difficilmente confrontabili, dato che di fatto Ascari ha vinto per una stagione intera.
Però ai tempi di Ascari c'erano un sacco di gran premi extra campionato, dove non ha vinto ogni singola gara - sì, insomma, ha "solo" vinto tutte quelle in cui non si è ritirato - mentre in epoca contemporanea vincerne nove di fila significa proprio che in mezzo non c'è niente. Quello che conta è solo quella Indy 500 del 1953, appunto, che va a dividere le sette vittorie di Ascari avvenute prima e le due arrivate subito dopo. Ha vinto le nove a cui ha partecipato, che per le statistiche ufficiali non sono nove gare consecutive. Poco importa, i numeri sono solo una parte del tutto e talvolta non sono nemmeno una parte, dato che nelle classifiche dei "goat" ci fosse mai qualcuno che ci infila in mezzo anche il nome di Ascari!


venerdì 25 agosto 2023

Le sette vittorie consecutive di Ascari, parte 1/2: Belgio, Francia, Gran Bretagna, Germania 1952

Con il recente dominio della Redbull e di Max Verstappen, si è dibattuto di recente di quante gare consecutive abbia vinto Alberto Ascari tra il 1952 e il 1953 così come quante ne abbia vinte esattamente la Ferrari che, come forse ricorderete, ha iniziato il mondiale 1952 vincendo con Piero Taruffi. L'evento successivo, tuttavia, non era il GP del Belgio, quanto piuttosto la Cinquecento Miglia di Indianapolis... alla quale Ascari ha preso parte con la Ferrari, partendo 19° e venendo classificato 31° in qualità di terzo ritirato.
L'universo di Indianapolis è sempre un po' a sé stante, ma faceva parte del mondiale di Formula 1, pertanto la striscia vincente è sicuramente iniziata dopo. Andiamo quindi a ripercorrere gli eventi che hanno portato Ascari a vincere sette gran premi di fila, record per decenni, ma ci sia adesso chi sostiene che debbano esserne conteggiati nove. Anche il fatto che se ne escano con questa teoria adesso e mai dieci anni fa andrebbe approfondito, forse, ma anche no, ci sono cose più interessanti da raccontare.
Andiamo quindi a vedere i fatti del 1952 (stagione dalla quale era assente Juan Manuel Fangio, campione in carica, a seguito di un infortunio in un incidente in un non championship event) e 1953, dove vedere equivale a immaginare, visto che non sono facilmente reperibili nemmeno video brevi per buona parte dei gran premi, quindi dobbiamo accontentarci di fonti scritte e cercare di capire cosa sia accaduto.

BELGIO - la Ferrari ha conquistato le prime tre posizioni in qualifica con Alberto Ascari (assente al GP della Svizzera perché impegnato a Indy), Nino Farina e Piero Taruffi per quella che è stata una gara bagnata, ma al via Jean Behra sulla Gordini sembra avere trollato tutti portandosi al comando. Superato da Ascari e Farina, è poi stato protagonista diversi giri dopo di un contatto con Taruffi che ha messo fine alla gara di entrambi, mentre Ascari e Farina sarebbero giunti 1/2.
La Gordini ha comunque conquistato un risultato prestigioso con il terzo posto di Robert Manzon, autore di un sorpasso sulla Cooper di Mike Hawthorn, relegato al quarto posto a precedere l'HWM di Paul Frère, quinto classificato e ultimo pilota a punti.
Piccola curiosità: il primo ritirato della gara era stato Stirling Moss sulla ERA, partiva decimo e sembra abbia recuperato varie posizioni allo start, ma è uscito di scena prima ancora che la prima tornata fosse completata a causa di un guasto al motore.

FRANCIA - se per la gara di Spa Francorchamps tutto sommato si trovano informazioni, non si hanno molte notizie su che cosa sia accaduto a Reims, forse perché la gara di per sé potrebbe essere stata meno movimentata.
Ancora Ascari/ Farina/ Taruffi erano davanti a tutti in qualifica e ancora una volta Taruffi viene dato come in lotta con le Gordini di Manzon e Behra. Quest'ultimo è precipitato dopo una manciata di giri nelle retrovie (risalendo in seguito di varie posizioni), pare a causa di un incidente, mentre Manzon ha chiuso la gara in quarta piazza come best of the rest e Maurice Trintignant su Simca/Gordini a portarsi a casa l'ultimo punto disponibile.
Per Ascari, che ha fatto anche giro più veloce e non ha mai lasciato la testa della gara, si tratta del primo grand chelem, mentre la Ferrari per la prima volta ha conquistato un intero podio.

GRAN BRETAGNA - la sorpresa di Silverstone è stato Farina che ha battuto Ascari per la pole, venendo tuttavia superato fin dallo start dal compagno di squadra. Taruffi, terzo sulla griglia, ha perso posizioni in partenza a vantaggio di due Connaught - team che faceva il proprio esordio in Formula 1 proprio in quel gran premio - guidate da Dennis Poore e Ken Downing, per poi rimontare e risalire terzo.
Farina ha accusato problemi tecnici e ha dovuto effettuare diversi pitstop uscendo fuori dalla zona punti (sesto al traguardo) con Ascari e Taruffi a fare doppietta. Il gradino più basso del podio se l'è aggiudicato Hawthorn, mentre Poore è giunto quarto davanti a uno dei suoi compagni di squadra, Eric Thompson. Poore avrebbe gareggiato anche a Monza, mentre per Thompson è stata l'unica presenza in Formula 1.

GERMANIA - la quarta vittoria consecutiva è arrivata al Nurburgring, dove Ascari è tornato in pole precedendo Farina, le Gordini di Trintignant e Manzon, Taruffi nonché un'altra Ferrari ma non ufficiale, dell'Ecurie Espadon, al volante Rudi Fischer.
In questa occasione Ascari ha mantenuto la prima posizione al via, mantenendola, seguito da Farina e Taruffi, con il trio Ascari/ Farina/ Taruffi nelle prime tre posizioni, seguiti da Fischer e Manzon. Il pilota della Gordini è stato tuttavia costretto al ritiro quando una ruota si è staccata dalla sua monoposto, scena catturata dalle telecamere e finita nel video di due minuti di highlight che ho avuto modo di vedere.
Taruffi è stato costretto a rallentare nel finale a causa di un guasto a una sospensione, scivolando quarto dietro a Fischer, ma precedendo il quinto classificato Behra, entrato a punti dopo il ritiro del compagno di squadra. Il podio è stato quindi Ascari/ Farina/ Fischer, con Ascari che a due giri dalla fine ha dovuto effettuare una sosta, uscendo alle spalle di Farina, ma superandolo prima che il penultimo giro fosse terminato. Ciò fa sì che abbia di fatto leaderato ogni singolo giro, guadagnandosi un altro grand chelem.
Con due gran premi ancora mancanti, Ascari è diventato campione del mondo, ma la sua serie di vittorie era ben lontana dall'essere terminata: mancavano ancora i GP di Olanda e Italia in quel mondiale 1952, curiosamente le stesse location dei prossimi due fine settimana. Stay tooned, perché la seconda parte di questa serie di vittorie in successione sarà narrata in tempi molto brevi!

giovedì 24 agosto 2023

24.08.2003 - la prima vittoria di Alonso

Buongiorno a tutti e buon giovedì 24 agosto 2023. Oggi vi porto a fare un viaggio nel 2003, nello specifico parlandovi dell'exploit della Renault e di Fernando Alonso all'Hungaroring. Prima, però, credo sia opportuno narrarvi anche il precedente GP di Germania, disputato tre settimane prima a Hockenheim, in un momento di grande splendore per la Williams: Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher erano infatti appaiati in prima fila. La Renault aveva "solo" il quarto tempo con Jarno Trulli alle spalle della Ferrari di Rubens Barrichello, ma anche favorito da una carambola in partenza il pilota abruzzese si è portato subito in seconda posizione alle spalle di Montoya, seguito da Alonso che era partito ottavo. Il fattaccio è accaduto quando Ralf Schumacher, Rubens Barrichello e Kimi Raikkonen - quinto in griglia - sono arrivati affiancati in un posto in cui in tre non si stava e si è scatenato un macello con tutti e tre out e il conseguente ingresso della safety car.
Ci hanno rimesso anche piloti di centro/fondo gruppo: sono venuti a contatto Ralph Firman su Jordan e Heinz-Harald Frentzen su Sauber, entrambi costretti al ritiro, mentre Justin Wilson* se l'è cavata con danni di lieve entità. Era il suo primo gran premio alla Jaguar dove aveva rimpiazzato in corso d'opera Antonio Pizzonia, mentre il suo posto in Minardi accanto a Jos Verstappen l'aveva preso Nicolas Kiesa.

Michael Schumacher, settimo in griglia, si è accodato alle Renault, seguito poi dalla McLaren di David Coulthard e dalla Jaguar di Mark Webber... che poi pare essersi un po' perso per strada tanto che in seguito al posto che era stato suo c'erano le Toyota di Olivier Panis e Cristiano Da Matta, Toyota su una strategia a tre soste anziché due, esattamente come Montoya.
Il leader della gara è riuscito a distanziare gli inseguitori grazie alla vettura più leggera, tanto da avere tempo per rientrare e uscire di nuovo in testa, mentre le Renault si tenevano dietro M.Schumacher e Coulthard in trenino, almeno finché il ferrarista non è riuscito a sopravanzare Alonso approfittando di un suo errore. Il pilota della McLaren, fermandosi per ultimo ai box in occasione della prima sosta, ha passato Alonso di overcut portandosi quarto.
Con l'ultimo giro di pitstop completato, Montoya viaggiava verso la vittoria, mentre Trulli iniziava ad avere un ritmo non ottimale causa problemi di motore, tanto che si è ritrovato di nuovo M.Schumacher negli scarichi con Coulthard al suo seguito ed è uscito perdente dal duello con entrambi.
Schumacher, però, nel duello con Trulli aveva avuto una breve uscita sull'erba, danneggiando una gomma, che si è forata poco dopo, riuscendo ad andare ai box ma perdendo diverse posizioni a vantaggio di Coulthard e Trulli a podio, oltre che di Alonso, Panis e Da Matta, chiudendo la gara settimo davanti alle B.A.R. di Jenson Button (ultimo pilota a punti) e Jacques Villeneuve.

In Ungheria, dove ha fatto l'esordio il pilota di casa Zsolt Baumgartner al posto di Ralph Firman rimasto infortunato in un incidente nelle prove libere, la Renault reduce dal terzo e quarto posto in Germania ha dato una zampata piuttosto decisa: Alonso si è procacciato la pole davanti a Ralf Schumacher, un sorprendente Webber, Montoya, Barrichello, Trulli, Raikkonen e Michael Schumacher.
La partenza è stata abbastanza tranquilla, solo le Williams partite un po' al rallenty, poi Ralf anche in testacoda, ma da solo, senza fare danni, limitandosi a ritrovarsi nelle retrovie. Alonso aveva mantenuto la testa della gara e Webber era salito al secondo posto. Potete chiaramente immaginare cosa sia successo a quel punto: con una Jaguar seconda e poche opportunità di sorpasso, c'era il rischio di avere vetture imbottigliate dietro alla suddetta Jaguar.
Barrichello ci ha provato, a superarlo, ma un taglio di chicane l'ha costretto a ridargli la posizione e, approfittando della situazione, Raikkonen e Trulli l'hanno passato, relegandolo quinto davanti a Coulthard, Michael Schumacher e Montoya. La gara di Barrichello sarebbe tuttavia terminata nel corso del secondo stint, quando gli si è staccata la ruota posteriore sinistra ed è andato a finire nelle barriere.

Tutti i piloti erano su una strategia a tre soste e Webber ha finito per perdere una posizione o due in occasione di ogni sosta, ma riuscendo a rimanere abbondantemente in zona punti. Il più giovane degli Schumacher Bros stava nel frattempo andando avanti senza alcun problema, ha superato il fratello nel corso del secondo stint, poi Webber quando se l'è ritrovato davanti, infine portandosi quarto alle spalle di Montoya.
Mentre Alonso se la passava piuttosto bene, lo stesso non si poteva dire di Trulli, che aveva invece perso posizioni in occasione delle varie soste, ritrovandosi in settima piazza e finendo per subire il doppiaggio di Alonso. Era comunque in buona compagnia, dato che Fernando aveva appena doppiato Michael Schumacher, ottavo dopo una gara priva di colpi di genio, con una Ferrari che sembrava in netta difficoltà in quelle fasi del campionato.
Alonso ha vinto davanti a Raikkonen, Montoya, Ralf Schumacher, Coulthard, Webber, Trulli e Michael Schumacher a completare la zona punti, riportando la Renault alla vittoria che mancava dal 1983, quando la Renault era un altro team. Era la prima vittoria di Alonso in Formula 1 e per i tempi diventava il più giovane vincitore della storia. Era il 24 agosto 2003, oggi sono passati esattamente vent'anni da allora.


*: Wilson ci ha lasciati a seguito di un incidente in Indycar il 23 agosto, l'indomani  esattamente otto anni fa, il 24 agosto 2015. :-((((


martedì 22 agosto 2023

Quando il mondiale iniziava in Svizzera - stagioni 1951 e 1952

Carissimi lettori, oggi vi porto lontanissimo nel tempo, a quando il mondiale iniziava a Bremgarten. È successo in totale due volte, agli albori del mondiale di Formula 1, non gli albori in assoluto perché come sapete il mondiale 1950 è iniziato a Silverstone, ma è successo invece nel 1951 e 1952. Come potrete immaginare, i team predominanti erano Alfa Romeo e Ferrari, anche se le Talbot-Lago erano ben rappresentate. Le Alfa erano tutte in top-5 in qualifica: Juan Manuel Fangio e Nino Farina 1/2, Consalvo Sanesi ed Emmanuel De Graffenried 4/5, con in mezzo a loro la Ferrari meglio qualificata, guidata da Luigi Villoresi. Erano cinque in totale, c'erano anche Piero Taruffi, Alberto Ascari (che gareggiava pur essendo infortunato), Peter Whitehead e Rudi Fischer.
Era il 27 maggio il giorno della gara e solo tre giorni dopo si sarebbe svolta la Cinquecento Miglia di Indianapolis, ancora una volta un mondo a sé stante destinato ad avere ben poco a che fare con i gran premi europei, vista la SoVrApPoSiZiOn3 che impediva ai piloti e ai team che gareggiavano in Svizzera di essere anche negli States, cosa a cui forse neanche ambivano.

Seppure la Indy 500 del 1950 fosse stata interrotta per pioggia, questo non sapere bene come considerarla fa sì che il GP della Svizzera 1951 possa essere considerato la prima gara bagnata della storia della Formula 1. Asciutto o pioggia comunque poco cambiava, con le Alfa davanti e Fangio leader davanti a Farina. Tra i piloti Ferrari è stato Taruffi il meglio posizionato, al punto da arrivare quasi a lottare per le posizioni di vertice.
Farina ha scelto di non effettuare pitstop(?) prendendo a questo modo la testa della gara, per poi essere tuttavia superato in corso d'opera da Fangio e Taruffi, il ferrarista quindi giunto in seconda posizione. Tenetevi in mente di lui, perché ne riparleremo anche in occadionedell'evento del 1952.
Farina ha chiuso terzo, ultimo pilota a pieni giri, con Sanesi e De Graffenried a completare la zona punti. Ascari ha chiuso sesto, mentre Louis Chiron su Maserati ha superato per la settima piazza e in extremis l'HWM rimasta senzs benzina all'ultimo giro di un esordiente, un certo Stirling Moss, forse avrete sentito parlare di lui!

Il 1952 è iniziato senza Alfa Romeo e Talbot Lago, uscite di scena. Non c'ra nemmeno Ascari, in quanto impegnato nella Cinquecento Miglia di Indianapolis, che si svolgeva alla fine del mese - SoVrApPoSiZiOn3 con test/ sessioni di qualifiche, quindi.
La Ferrari ha quindi assunto un ruolo di predominante incontrastata e in Svizzera, con Farina - passato in Ferrari - e Taruffi 1/2 in qualifica. Roberto Manzon su Gordini ha preceduto le altre due Rosse di André Simon e Rudi Fischer, per la gara che si è svolta il 18 maggio.
Stavolta è avvenuta in condizioni di asciutto e in realtà non è che ci siano molte informazioni, se non che Farina si è ritirato mentre era in testa, Simon ha dovuto cedergli la propria monoposto, ma di nuovo un guasto ha costretto Farina al ritiro, il tutto mentre leader era Taruffi, che è appunto andato a conquistare la vittoria, la sua unica in Formula 1.
Jean Behra su Gordini ha occupato a lungo la seconda posizione, per poi essere relegato da Fischer sul gradino più basso del podio, mentre il ritiro di Prince Bira su Simca Gordini dal quarto posto ha fatto risalire 4/5 Ken Wharton su Frazer Nash e Alan Brown su Cooper.

PS. Dell'edizione del 1952 esiste un video di un incidente di George Abecassis, pilota HWM (one-off sia nel 1951 sia nel 1952), a seguito del quale dei soccorritori attraversano la pista portando con loro una barella, il tutto mentre sopraggiungono altre monoposto, sicurezza at its finest!


domenica 20 agosto 2023

Formula 2 2023: gli eventi di luglio, ripercorsi in attesa del ritorno in pista

Il mese di luglio è stato ricco di eventi per quanto riguarda la Formula 1 e, di conseguenza, anche per la Formula 2, presente in tutti gli appuntamenti: Redbullring, Silverstone, Hungaroring e Spa Francorchamps. Non vi ho ancora narrato nessuno di questi eventi, quindi mi sembra doveroso ripercorrerli in attesa del ritorno dal summer break, quando la Formula 2 scenderà in pista nel double header di Zandvoort e Monza. Al momento attuale Theo Pourchaire è leader della classifica piloti, precedendo Frederik Vesti di una manciata di punti, con Ayumu Iwasa in terza posizione a precedere Jack Doohan e Victor Martins. Mi sembra comunque doveroso narrarvi come si sia arrivati a questa situazione di classifica - oltre che specificare che l'entry list di questi eventi è quella che vedete qui sotto.



*** AUSTRIA ***
Top ten in qualifica: Martins, Vesti, Pourchaire, Maini, Doohan, Fittipaldi, Cordeel, Leclerc, Daruvala, Crawford, che sarà ordine di partenza in feature race, ma che per iniziare è reverse grid nella sprint, con eccezione di Fittipaldi retrocesso di tre posizioni in griglia nella feature.

SPRINT: al via con pista umida Crawford viene sfilato da Leclerc e frattanto c'è molto caos, Daruvala finisce fuori pista, è necessaria la safety car e ci ritroviamo con Verschoor in seconda posizione, per poi finire lui stesso fuori pista al restart.
La leadership di Leclerc non è durata molto a lungo e la strategia e la necessità di passare alle slick non hanno portato a nulla di positivo, dato che poi lo si è ritrovato nelle retrovie. Crawford invece si è ritrovato stabilmente in testa in una gara che ha visto un ulteriore incidente Fittipaldi vs Maini, da cui penalità in griglia per Maini l'indomani. La penalità di Fittipaldi in griglia pare dovuta a un altro incidente sempre tra lui e Maini.
Risultato: Crawford, Martins, Hadjar, Correa, Stanek, Hauger, Doohan, Bearman // terzo al traguardo, Novalak è squalificato per irregolarità tecniche.

FEATURE: la gara è più tranquilla di quella del giorno precedente, senza incidenti di nota se non che Leclerc uscito dai box perde una ruota non imbullonata e ciò provoca l'ingresso della safety car. Vesti, in testa nel primo stint e anche dopo la propria sosta, vede il proprio vantaggio annullarsi.
Alla fine è lotta per la vittoria con una top-4 vicinissima, con Vesti e Doohan che, inseguiti da Verschoor e Iwasa, devono arrendersi a questi ultimi.
Risultato: Verschoor, Iwasa, Vesti, Doohan, Bearman, Fittipaldi, Pourchaire, Crawford, Martins, Daruvala.

*** GRAN BRETAGNA ***
Top ten in qualifica: Martins, Maini, Iwasa, Doohan, Bearman, Fittipaldi, Maloney, Pourchaire, Hadjar, Vesti, con Maini che viene retrocesso nella sprint a causa di una penalità pregressa.

SPRINT: la gara si svolge in condizioni di bagnato, con Vesti che mantiene la testa della gara sia prima dell'incidente di Benavides che fa entrare la safety car sia dopo.
Bearman, che inizialmente supera Hadjar per la seconda posizione, a causa di una "sbinnata" si ritrova di nuovo dietro. Verrà poi in seguito superato da Doohan che si inserisce al duello. Perderà poi ulteriore terreno in seguito, mentre anche Hadjar si ritroverà fuori dalla zona punti.
Nella parte inoltrata della gara Pourchaire si porta in seconda piazza ed è lì che conclude, dietro al vincitore Vesti.
Risultato: Vesti, Pourchaire, Doohan, Fittipaldi, Hadjar, Bearman, Martins, Leclerc.

FEATURE: dopo un duello iniziale con Iwasa, Martins si è involato in testa alla gara, andando a vincerla nonostante una penalità di cinque secondi per "leaving the track and gaining advantage", dato che il gap accumulato nei confronti del diretto inseguitore era superiore ai cinque secondi.
Una fermata ai box anticipata ha consentito a Leclerc di recuperare posizioni su diversi avversari, finendo tuttavia per perdere parecchie posizioni nelle fasi conclusive. La gara è stata caratterizzata da un elevato numero di contatti e incidenti, il più illustre ritirato per tale ragione Vesti.
Risultato: Martins, Maloney, Pourchaire, Doohan, Iwasa, Daruvala, Fittipaldi, Bearman, Leclerc, Crawford.

*** UNGHERIA ***
Top ten in qualifixmca: Doohan, Martins Vesti, Pourchaire, Hadjar, Iwasa, Bearman, Daruvala, Hauger, Maini - quest'ultimo a scattare dalla pole da reverse grid nella gara sprint.

SPRINT: Hauger prende subito la leadership e non l'ha più lasciata nel corso della gara, stessa cosa per Iwasa con la seconda posizione, mentre per il gradino più basso del podio è tutto molto più aperto.
Al duello iniziale Bearman vs Maini si aggiunge Pourchaire che, mentre Maini scivola più indietro, arriva a occupare brevemente la terza posizione. Alla fine, tuttavia, è Bearman a spuntarla.
Risultato: Hauger, Iwasa, Bearman, Pourchaire, Daruvala, Maini, Martins, Hadjar.

FEATURE: Doohan mantiene la prima posizione al via e, complice una gara tranquilla senza safety car, può accumulare vantaggio nei confronti dei diretti inseguitori sia prima della sosta ai box sia dopo, costruendo un margine abbondante nei confronti dei piloti che lo seguono.
Tra i piloti che lo seguono ci sono Vesti e Martins, che mantengono le posizioni del podio fino alla fine, mentre è decisamente più aperto il duello per le posizioni basse della top-5, con Iwasa che alla fine ne esce vincente procurandosi la quarta posizione, che manterrà fino alla bandiera a scacchi.
Risultato: Doohan, Vesti, Martins, Iwasa, Hadjar, Pourchaire, Hauger, Fittipaldi, Correa, Verschoor.

*** BELGIO ***
Top ten in qualifica: Bearman, Vesti, Martins, Maloney, Pourchaire, Hauger, Boschung, Fittipaldi, Verschoor, Daruvala, con quest'ultimo destinato a partire dalla pole da reverse grid.

SPRINT: gara sfortunata per Daruvala, costretto al ritiro per incidente fin dai primi giri, a seguito del quale entra la safety car - nel frattempo in testa alla gara c'è Verschoor che precede Fittipaldi e continuerà a precederlo fino a due giri dalla fine.
Dopo una gara con diversi duelli nelle posizioni retrostanti, anche davanti c'è un colpo di scena, con Fittipaldi che supera Verschoor relegandolo in seconda posizione... prima che venga squalificato per irregolarità tecniche, quindi se non altro almeno non ci ha rimesso una vittoria!
Risultato: Fittipaldi, Pourchaire, Hauger, Martins, Doohan, Vesti, Iwasa, Boschung.

FEATURE: Vesti dovrebbe partire dalla seconda posizione, ma ha un incidente durante il giro di installazione, non potendo prendere il via. Il poleman Bearman ne approfitta per prendere la testa della gara, ma poi perderà alcune posizioni con una lieve uscita di pista decisamente più tardi.
Nel frattempo sono capitati vari fatti degni di nota, tra cui un incidente Iwasa vs Hauger che ha provocato il ritiro di Iwasa e la bandiera nera a Hauger per push start, la safety car, le soste di alcuni piloti in concomitanza, un contatto Fittipaldi vs Maloney che lottavano per il terzo posto, un incidente Daruvala vs Crawford...
Alla fine si ritrovano Pourchaire e Doohan a lottare per la vittoria, Martins e Bearman per il terzo posto. Se davanti la spunta Doohan, il duello tra gli altri due va a favore di Martins, tuttavia viene penalizzato post gara così come Bearman, il primo per eccesso di velocità in pitlane, il secondo per un contatto con Martins, facendo risalire Fittipaldi terzo.
Risultato: Doohan, Pourchaire, Fittupaldi, Maloney, Martins, Verschoor, Bearman, Maini, Stanek, Boschung.


sabato 19 agosto 2023

GP Ungheria e Belgio 2001: il quarto titolo, la vittoria numero 51... e poi, due settimane dopo, la 52

Carissimi piloti che al volante della Minardi cercano disperatamente di entrare dentro al 107% oggi è il 19 agosto ed è l'anniversario di una giornata in cui in pista c'erano tutte e ventidue le monoposto, perché Tarso Marques aveva varcato per un soffio la tanto ambita soglia, seppure il diciottesimo tempo di Fernando Alonso che lo staccava di un secondo e mezzo lascia pensare che si potesse fare di meglio. Però non importa quanto vai piano, fintanto che non vieni mandato a casa già al sabato. La pole l'aveva ottenuta Michael Schumacher precedendo David Coulthard, Rubens Barrichello, Ralf Schumacher, Jarno Trulli e Mika Hakkinen a completare i primi sei, con una notevole novità in casa Jordan: accanto a Trulli, dopo che Heinz-Harald Frentzen aveva lasciato il team, c'era stato one-off Ricardo Zonta, ma a partire dall'Ungheria è arrivato Jean Alesi dalla Prost. Presso il tamarro team sponsorizzato da Yahoo si è accasato invece Frentzen, sempre a partire dallo stesso gran premio.

Al via l'unico cambiamento degno di nota nelle posizioni di vertice è stato Barrichello che ha sopravanzato Coulthard, e di conseguenza ci siamo ritrovati con le Ferrari 1/2. Dietro, invece, abbiamo visto un po' di caos, con Jenson Button penalizzato per jump start e, nei giri a seguire, vari insabbiamenti e mancati insabbiamenti. Abbiamo dunque perso per strada Eddie Irvine (Jaguar), Enrique Bernoldi (Arrows) e Luciano Burti (Prost), mentre frattanto avevamo M.Schumacher/ Barrichello/ Coulthard/ R.Schumacher/ Trulli/ Hakkinen come zona punti virtuale.
La strategia prevista dai big era su due soste e fino al momento della prima Hakkinen è rimasto dietro a Trulli senza riuscire a ultimare il sorpasso. In casa Jordan ci sono stati problemi e Trulli ha perso quindi diverse posizioni, ma c'è di peggio nella vita, tipo l'essere costretto al ritiro per problemi tecnici, cosa che gli sarebbe accaduta in un secondo momento, mettendo fine ai suoi ormai ben pochi sogni di gloria.

Il ritiro più altisonante è stato indubbiamente quello di Button, finito in testacoda e bloccato nel bel mezzo della pista, con bandiere gialle locali un commissario è intervenuto attraversando il tracciato un attimo prima che sopraggiungesse l'altra Benetton, di Giancarlo Fisichella - destinato all'addio anzitempo per problemi tecnici, ma molto dopo. Prima di lui si sarebbero ritirati anche i due piloti della Minardi, Olivier Panis (B.A.R.) ai box, nonché Frentzen per un testacoda.
Barrichello frattanto ha perso la seconda posizione a vantaggio di Coulthard con la prima sosta, per poi recuperarla con la seconda, mentre Ralf Schumacher rimaneva quarto. Hakkinen ha tentato una strategia a tre soste per girare scarico sperando di arrivargli davanti, ma non ha funzionato. Ha chiuso quinto, precedendo le Sauber di Nick Heidfeld e Kimi Raikkonen, la seconda Williams, guidata da Juan Pablo Montoya, in ottava piazza davanti a Jacques Villeneuve (B.A.R.).

Michael Schumacher ha conquistato la sua 51^ vittoria in Formula 1, eguagliando il record dei tempi, appartenente ad Alain Prost, curiosamente proprio nel giorno in cui ha vinto il suo quarto titolo, con diversi gran premi d'anticipo. Al parc fermé l'abbiamo trovato che festeggiava insieme a Ralf, che tra una cosa e l'altra si era levato il casco appoggiandolo sulla vettura del fratello.
Poi è arrivato Alesi, che aveva chiuso la gara decimo davanti agli ultimi due classificati, Pedro De La Rosa (Jaguar) e Jos Verstappen (Arrows), infine Hakkinen e Barrichello. Quest'ultimo è successivamente salito sul podio insieme al compagno di squadra, andando a raggiungere Coulthard, che in quella stagione era stato, seppure distante, il principale sfidante di Schumacher per la conquista del titolo mondiale.
Record di vittorie raggiunto, ma per il momento ex-equo con Prost. Non restava altro da fare che chiedersi quando il suddetto record sarebbe stato superato.


È accaduto molto presto, per l'esattezza due settimane più tardi a Spa Francorchamps nonostante le due Williams di Montoya e Ralf Schumacher 1/2 in qualifica, con Michael Schumacher destinato alla terza piazza accanto a - oh my holy Corinna! - nientemeno che Frentzen, qualificato al quarto posto! Il risultato è stato favorito da uno scroscio di pioggia e dalla pista che andava asciugandosi, ma rimane comunque memorabile.
Il weekend della Prost, tuttavia, era destinato a non andare nel migliore dei modi, fin dall'inizio, quando si è visto Frentzen sbracciarsi sulla griglia durante la procedura di partenza: la sua monoposto si era spenta (così come quella di Marques, in realtà), con aborted start e partenza dalle retrovie. C'è stato comunque un grosso colpo di scena e al successivo tentativo di partenza ecco il poleman Montoya incappare nella stessa disavventura, nuovo aborted start e partenza dal fondo, con i fratelli Schumacher ormai 1/2 davanti a Barrichello, Fisichella e Villeneuve.

Mentre Michael Schumacher leaderava dopo avere superato Ralf, per Montoya e Frentzen si prospettava una gara tutta in salita; a catalizzare l'attenzione è stato tuttavia un brutto incidente al quinto giro che ha coinvolto il compagno di squadra di H.H.: Burti, dopo una collisione con Irvine è andato a schiantarsi violentemente contro le barriere a Blanchimont.
Dopo un iniziale intervento della safety car la gara è stata redflaggata e per la prima volta nella storia, a seguito di modifiche regolamentari già in atto da alcuni anni senza che mai si presentasse la situazione, c'è stato un restart per bandiera rossa dopo i primi due giri senza classifica con tempi aggregati. Il regolamento ai tempi prevedeva si togliessero tre giri da quelli rimanenti e, contrariamente da quanto accaduto negli anni a venire, la regola voleva che ad essere considerati giri di gara fossero solo quelli dal restart in poi, nonostante non si partisse da distanza originale. Infatti Michael Schumacher stava sulla casella della pole.

Ralf, invece, stava sui cavalletti al momento del giro di formazione, dovendo quindi partire dall'ultima posizione sulla griglia. Cioè diciottesimo, perché oltre a Burti (trasportato in ospedale*) e Irvine, mancavano all'appello anche Raikkonen e Alonso rimasti fermi nel frattempo per guasti alle loro vetture.
Al via Fisichella si è inserito secondo tra le Ferrari, mentre nelle retrovie abbiamo assistito a un duello tra le Williams, con Montoya che ne è uscito davanti a Ralf Schumacher, ma con il motore che dopo neanche un giro l'ha lasciato a piedi costringendolo a parcheggiare accanto alls Sauber di Heidfeld, parcheggiata dopo un incidente al restart con De La Rosa, ritirato invece ai box, e lo stesso Montoya.
Curiosamente dopo tutto questo attrition rate, le acque si sarebbero calmati, con i soli ritiri di Button per incidente e Trulli per un guasto al motore - mentre era quinto, a gara inoltrata - nel proseguimento della gara, la quale proseguiva con Fisichella che faceva da tappo e Michael Schumacher che si allontanava.

Il primo giro di soste ha visto Barrichello precipitare quinto alle spalle delle McLaren di Coulthard e Hakkinen, mentre Fisichella era ancora in seconda piazza. Rubinho ha poi urtato qualcosa(?) e rotto l'ala anteriore dovendo effettuare una nuova fermata.
Coulthard frattanto inseguiva da vicino Fisichella e ha continuato anche dopo la seconda sosta, rischiando di riuscire a superarlo quando si sono ritrovati a doppiare un vecchio amico del mascellone, Bernoldi! Il sorpasso è comunque arrivato poco dopo, con Fisichella relegato terzo.
Hakkinen fatto ormai gara a sé per il quarto posto e Barrichello, dopo il ritiro di Trulli e un sorpasso su Alesi ha raggiunto la quinta piazza, con Jean che ha difeso l'ultimo disponibile nel finale, tenendo a bada Ralf Schumacher, settimo. Frentzen alla fine ha portato a casa un nono posto che un decennio dopo gli sarebbe valso punti, alle spalle di Villeneuve e precedendo Verstappen, Panis, Bernoldi e Marques.


* Luciano Burti ha riportato un trauma cranico nell'incidente, alcune fonti riportano sia stato tenuto in coma farmacologico nei giorni successivi, e ha dovuto saltare il resto della stagione, sostituito dal debuttante Tomas Enge. Non ha mai più gareggiato in Formula 1, ma è stato tester Ferrari nella stagione successiva e ha avuto anni dopo un ruolo in Williams effettuando delle demo su monoposto del team di Grove.

venerdì 18 agosto 2023

GP Austria e Italia 1973: il terzo titolo di Stewart

Domani sarà il 19 agosto 2023, quindi intendo raccontarvi una gara di cui cadrà il 50° anniversario. Perché non ve la racconto domani, essendosi essa svolta il 19 agosto 1973? Semplicemente perché ho anche un'altra gara di cui sarà l'anniversario da raccontarvi e ho deciso di mettermi avanti con i lavori, portandovi nella gloriosa epoca dei very uominy in cui Jackie Stewart viaggiava verso il suo terzo titolo mondiale, ancora inseguito da Emerson Fittipaldi. Lo scozzese della Tyrrell aveva un ampio vantaggio in classifica, ma si è qualificato soltanto settimo all'Österreichring, mentre la Lotus ha piazzato le vetture di Emmo e di Ronnie Peterson 1/2 davanti alle McLaren di Denny Hulme e Peter Revson. Seguiva in quinta posizione sulla Brabham Carlos Reutemann, mentre sesta in qualifica è stata la Ferrari di Arturo Merzario. La Scuderia di Maranello aveva saltato i precedenti appuntamenti a causa della scarsa competitività, ma faceva in quell'occasione il suo ritorno, con una sola monoposto.

Sono stata moooolto fortunata - e lo sarete anche voi qualora vogliate vederla - e ho trovato la gara su Youtube, in quella che sembra essere una trasmissione televisiva d'epoca. Non c'è la telecronaca, ma occasionalmente si sentono delle interviste in tedesco. Immagino possa essere stata trasmessa da un canale austriaco, in qualità di gran premio nazionale. Specifico che il video dura in totale circa un'ora e un quarto e, siccome nella realtà la gara è durata circa un'ora e mezza, ciò significa che quasi tutto quello che è successo è stato inquadrato... ovviamente nei limiti, ovvero le inquadrature concentrate in prevalenza sui leader della gara, i due piloti della Lotus con in mezzo Hulme: Peterson era in testa, Fittipaldi terzo. Andava peggio in casa Tyrrell, con Stewart solo quarto, ma andava ancora peggio al suo compagno di squadra François Cevert, costretto al ritiro dopo un incidente con Merzario, dal quale il ferrarista sembra essere riuscito invece a proseguire senza troppe difficoltà.

Mentre le vetture continuavano a girare nello scenario suggestivo del tracciato austriaco - che si può intravedere nello screenshot qui sotto - con i suoi saliscendi, le Lotus si sono ritrovate 1/2 a circa un quarto di gara, quando Hulme ha avuto un problema tecnico che l'ha costretto a una sosta ai box. Pochi giri più tardi Fittipaldi ha superato Peterson portandosi in testa al gran premio e sembrando ormai destinato ad andare a prendersi la vittoria. Distanziato dal duo di testa, Stewart si trovava in terza posizione, mentre Carlos Pace sulla Surtees si trovava in un'ottima quarta piazza, dopo avere superato Reutemann. Dietro di loro c'era Merzario, ma arrancava ed è stato superato da Jean-Pierre Jarier (March), Jean-Pierre Beltoise (BRM) e Wilson Fittipaldi (Brabham). Di tutti costoro, tuttavia, Beltoise è l'unico che non è stato messo a piedi dalla propria vettura in corso d'opera. Merzario sarebbe comunque stato superato a gara inoltrata anche da Clay Regazzoni (BRM) dopo un acceso duello.


Le Lotus proseguivano 1/2 con Peterson molto vicino a E.Fittipaldi, senza fare nulla per attaccarlo. Tuttavia Emmo non era destinato alla vittoria come sembrava, bensì al ritiro per guasto al motore a pochi giri dalla fine. Ciò ha fatto sì che Peterson risalisse in prima posizione e andasse a vincere la gara davanti a Stewart e Pace, per lo scozzese ciò significava allungare in classifica, per il brasiliano salire per la prima volta sul podio, dove è arrivato in notevole ritardo rispetto ai primi due classificati, chissà, forse semplicemente non l'avevano aspettato? Reutemann è giunto quarto, mentre le BRM di Beltoise e Regazzoni si sono classificate nelle ultime due posizioni della zona punti, falsandohhhh la garahhhh, dato che Merzario è rimasto escluso dai punti, giungendo solo settimo, e ciò è uno skandalohhhh essendo al volante di una Rossa. Per fortuna nel successivo GP d'Italia a Monza si sarebbe rifatt-... ah no, si è ritirato al secondo giro di gara per la rottura di una sospensione saltando su un cordolo.

A Monza la Ferrari portava due monoposto, l'altra guidata da Jacky Ickx, partito a centro griglia e non esattamente in una posizione di spessore per gran parte della gara. Chi era in una posizione di spessore invece erano le Lotus: Peterson partito dalla pole è rimasto in testa, mentre Fittipaldi partito alle spalle di Revson e Hulme al via si è portato dalla quarta alla seconda posizione. Stewart frattanto si era messo quarto tra Hulme e Revson, con lo scozzese della McLaren che nella prima parte di gara è stato molto vicino alle Lotus, senza tuttavia riuscire a sopravanzarle. Anzi, finito in testacoda, a un certo punto ha perso diverse posizioni. Anche Stewart non se la passava bene, costretto ai box da una foratura e poi tornato in pista nelle retrovie. Con Fittipaldi secondo, dovrebbe fare almeno un punto per potere vincere il titolo in anticipo. Sembrava difficile rimontare fino alla top-6, invece è successo, mentre Fittipaldi attendeva con pazienza che qualcuno dall'alto ordinasse a Peterson di levarsi di mezzo.

In casa Lotus non è arrivato alcun ordine di scuderia (ma di fatto non avrebbe cambiato nulla, vista la velocità con cui Stewart stava risalendo dopo i problemi avuti nella prima parte del gran premio), Peterson ha conservato la prima posizione e ha vinto davanti a Fittipaldi, con Revson in terza posizione. Superato Cevert, Stewart ha chiuso la gara al quarto posto diventando campione del mondo con due gare d'anticipo. Reutemann ha chiuso la zona punti arrivando sesto, mentre Ickx è giunto soltanto ottavo alle spalle della Surtees di Mike Hailwood. Si è conclusa così - vista con un highlight di tre minuti, il video più lungo che sono riuscita a trovare in proposito - la "stagione europea" del mondiale 1973, che sarebbe proseguito con il GP del Canada, con il primo ingresso della safety car esistente per regolamento proprio a partire dal GP d'Austria con cui ho aperto questo post - e terminato con lo sventurato GP degli Stati Uniti a Watkins Glen, nelle cui qualifiche avrebbe perso la vita Cevert.


giovedì 17 agosto 2023

Indycar 2023: #14 Gallagher Grand Prix

Carissimi lettori, credo che sia giunto il momento di raccontarvi l'evento che si è svolto sabato sera a Indianapolis Road Course, quattordicesimo evento del campionato 2023, in cui Graham Rahal ha fatto parlare di sé conquistando la pole position per la prima volta dopo sei anni, mettendo a tacere quelli che gli davano del vecchio bollito. Direi di soprassedere sul fatto che Rahal, in qualità di classe 1989, è più giovane di me e non è molto piacevole vedere che gente mia coetanea o più giovane viene dipinta come decrepita. È meglio concentrarsi su cose positive, come ad esempio il fatto che per diventare vecchi bolliti bisognerebbe avere almeno l'età di Scott Dixo-... ah, no.
Veniamo alla griglia di partenza, forse la cosa migliore:

1^ fila: Rahal/Rahal - Lundgaard/Rahal
2^ fila: Rossi/Arrow McLaren - O'Ward/Arrow McLaren
3^ fila: DeFrancesco/Andretti - Grosjean/Andretti
4^ fila: Armstrong/Ganassi - Harvey/Rahal
5^ fila: Palou/Ganassi - Rosenqvist/Arrow McLaren
6^ fila: McLaughlin/Penske - Castroneves/Shank
7^ fila: Herta/Andretti - Lundqvist/Shank
8^ fila: Kirkwood/Andretti - Dixon/Ganassi
9^ fila: Power/Penske - Ericsson/Ganassi
10^ fila: Newgarden/Penske - Veekay/Carpenter
11^ fila: Ferrucci/Foyt - Hunter-Reay/Carpenter
12^ fila: Malukas/Coyne - Canapino/Juncos
13^ fila: Robb/Coyne - Ilott/Juncos
14^ fila: Pedersen/Foyt

Vi ricordo che Alex Palou è il leader della classifica piloti e Josef Newgarden il suo diretto inseguitore. Proprio nel corso del primo giro c'è stato un contatto tra diverse vetture che ha coinvolto entrambi, Palou in maniera decisamente minore toccandosi con Marcus Armstrong e dietro il caos che ha coinvolto diversi piloti, tra cui proprio Dixon, oltre che Romain Grosjean e lo stesso Newgarden, il quale è quello a cui è andata peggio, avendo rotto l'alettone anteriore e dovendo rientrare ai box da cui è uscito a ben due giri di distacco.
Mentre Devlin DeFrancesco faceva brevemente il figo davanti a tutti, Dixon ha effettuato un primo pitstop dopo pochi giri e ha iniziato una grande rimonta incentrata sul di carburante, per riallinearsi al numero di pitstop effettuati dai piloti di testa. Ciò gli ha permesso non solo di salire nelle posizioni di vertice, ma addirittura in prima posizione, riuscendo a precedere al traguardo Rahal di meno di un secondo, contenendone la rimonta e andando a vincere una gara per la diciannovesima stagione di seguito.
A parte il botto iniziale, la gara è stata tranquilla per i giri restanti, senza incidenti degni di nota e un solo ritiro, quello di Felix Rosenqvist per un guasto. Palou ha chiuso settimo, Newgarden è giunto penultimo. Con tre eventi ancora da disputare, il pilota conteso dai team Ganassi e McLaren (ha annunciato di recente che non passerà in McLaren come da contratto nel 2024) ha finito per allungare in classifica.

RISULTATO: 1. Scott Dixon, 2. Graham Rahal, 3. Pato O'Ward, 4. Christian Lundgaard, 5. Alexander Rossi, 6. Will Power, 7. Alex Palou, 8. Scott McLaughlin, 9. Kyle Kirkwood, 10. Marcus Ericsson, 11. Rinus Veekay, 12. Linus Lundqvist, 13. Colton Herta, 14. Jack Harvey, 15. Helio Castroneves, 16. David Malukas, 17. Callum Ilott, 18. Romain Grosjean, 19. Devlin DeFrancesco, 20. Ryan Hunter-Reay, 21. Agustin Canapino, 22. Sting Ray Robb, 23. Santino Ferrucci, 24. Marcus Armstrong, 25. Josef Newgarden, 26. Benjamin Pedersen, 27. Felix Rosenqvist.


mercoledì 16 agosto 2023

GP Germania 2001: quando Ralf Schumacher ha vinto in casa!

Era il 29 luglio, del ventesimo compleanno di Fernando Alonso, che con la Minardi nera si apprestava a partire dalla pitlane così come il compagno di squadra Tarso Marques. In prima fila c'erano le Williams di Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher, poi a seguire le McLaren e le Ferrari in alternanza - Mika Hakkinen, Michael Schumacher, David Coulthard e Rubens Barrichello - dopodiché le Sauber di Nick Heidfeld e Kimi Raikkonen. Pochi istanti dopo la partenza, Michael Schumacher che aveva lasciato regolarmente la propria casella della griglia, è rimasto pressoché fermo per un guasto al cambio, venendo schivato dalle vetture che sopraggiungevano, ma non da Luciano Burti. Il pilota della Prost, che aveva probabilmente la visuale ostruita dalle monoposto che lo precedevano, ha colpito violentemente il posteriore della Ferrari decollando e poi ricadendo sulla Arrows di Enrique Bernoldi, incidente che ha visto l'esposizione della bandiera rossa e il restart, anche Schumacher, Burti e Bernoldi con i relativi muletti.

Al secondo via non ci sono stati grossi intoppi se non qualche escursione nelle vie di fuga, con le Williams 1/2 e Michael Schumacher che si portava terzo superando Hakkinen. Nei giri iniziali Barrichello è stato visto duellare a lungo con Coulthard prima di superarlo e poi andare a prendere anche la quarta piazza di Hakkinen. Più leggero di Schumacher in quanto su una strategia a due soste, ha inoltre sopravanzato il compagno di squadra portandosi al momento terzo.
Hakkinen si è ritirato per un guasto dopo neanche un terzo di gara, mentre dopo la prima sosta Barrichello è tornato in pista quinto alle spalle di Coulthard, riuscendo a superarlo di nuovo dopo un altro duello. Intanto le Williams, a una certa distanza l'una dall'altra proseguivano la loro gara senza intopp-... ah, no. Montoya ha avuto un problema durante il rifornimento e perso varie posizioni, ritrovandosi quarto dietro a Ralf Schumacher e alle Ferrari, che comunque dovevano ancora andare ai box.

Poi sono arrivati tre colpi di scena in successione e la top-5 decimata da guasti al motore: Michael Schumacher, Montoya e Coulthard sono rimasti tutti a piedi nell'arco di poche tornate, mentre Barrichello in seconda posizione ha avuto una sosta lunga in occasione della seconda fermata, ritrovandosi a debita distanza da Ralf Schumacher. Era tuttavia secondo visti i numerosi piloti persi per la strada.
Le Sauber erano entrambe fuori, Heidfeld al via per un incidente con la Jaguar di Pedro De La Rosa, Raikkonen per un guasto. Era fuori l'altra Jaguar di Eddie Irvine, così come la Jordan di Jarno Trulli. In realtà tutte e due le Jordan erano ritirate, Ricardo Zonta protagonista di un incidente con Bernoldi che invece ha proseguito, mentre tra i "protagonisti" della prima partenza, poi Burti si è ritirato per incidente.
In sintesi, c'era la concreta possibilità per un pilota random di procacciarsi il podio, era un'occasione d'oro... anzi no, di più, era un'occasione di platino. HABEMUS B.A.R.!!!111!!!1111!!!11!!


Mentre Ralf Schumacher veniva applaudito dal fratello ancora in giro in tuta nonostante fosse fuori dalla monoposto da qualcosa come tre quarti d'ora e Barrichello si piazzava secondo a debita distanza, Jacques Villeneuve si classificava al terzo posto, precedendo le Benetton di Giancarlo Fisichella e Jenson Button - con Fisi in grado di mantenere la posizione nonostante un giro per i prati verso fine gara - e la Prost di Jean Alesi. Purtroppo Olivier Panis sull'altra B.A.R. non ha conquistato punti, settimo davanti alle Arrows che viaggiavano in coppia con Bernoldi uscito vincente da un duello con Jos Verstappen. Solo dieci vetture vedevano la gloria del traguardo e l'ultima era la Minardi di Alonso.


martedì 15 agosto 2023

GP Gran Bretagna 2001: la prima vittoria stagionale di Hakkinen

Mese di luglio, in Gran Bretagna, Michael Schumacher e Mika Hakkinen partivano appaiati dalla prima fila, pronti a mantenere le posizioni davanti a un gruppo di piloti presenti in numero dispari: Tarso Marques non ha varcato la soglia del 107% quindi l'unica Minardi presente è quella di Fernando Alonso. Appaiati in seconda fila c'erano David Coulthard e Jarno Trulli, ma il pilota della Jordan ha speronato quello della McLaren che è finito in testacoda precipitando nelle retrovie e ritirandosi qualche giro dopo a seguito di un'uscita di pista causata da una sospensione danneggiata. Trulli si è ritirato invece sul posto, in compagnia della B.A.R. di Olivier Panis, che nulla c'entrava con questo incidente, ma era venuto a contatto con il compagno di squadra Jacques Villeneuve.

Hakkinen, partito molto leggero e su una strategia a due soste, ha superato Michael Schumacher dopo pochi giri iniziando a staccarlo in modo considerevole, cosa che gli ha permesso di rimanere abbondantemente davanti anche a soste ultimate. Il ferrarista invece si è ritrovato tallonato dalla Williams di Juan Pablo Montoya, il quale l'ha anche in seguito superato, ma una strategia a due soste l'ha relegato anche alle spalle di Rubens Barrichello, i due piloti Ferrari sono quindi salito sul podio.
La Williams avrebbe potuto fare 4/5 se non fosse stato per il guasto che ha messo fine alla gara di Ralf Schumacher in corso d'opera. Kimi Raikkonen su Sauber è risalito quinto, mentre il suo compagno di squadra Nick Heidfeld ha chiuso la zona punti dopo un duello con la Jordan di Heinz-Harald Frentzen.


Sotto al podio, una McLaren e una Ferrari affiancate. Sopra al podio, Mika Hakkinen che festeggiava insieme a Michael Schumacher e Rubens Barrichello, una scena che avrebbe potuto tranquillamente essere uscita dal 2000, ma che invece avveniva nel 2001, con la prima vittoria di una stagione difficile per il campione del mondo 1998 e 1999, piuttosto indietro in classifica e ben lontano da qualsiasi scontro per il titolo mondiale.

lunedì 14 agosto 2023

GP Italia 1972: il primo titolo di Fittipaldi

Dopo il GP d'Austria, Emerson Fittipaldi era in testa alla classifica con 52 punti, ben 25 lunghezze di vantaggio sui suoi diretti inseguitori Jackie Stewart e Denny Hulme che si trovavano entrambi a 27 punti. C'erano ancora tre gran premi da disputare, quindi un massimo di 27 punti ancora da assegnare. Ciò significa che era molto probabile aspettarsi una vittoria del titolo in anticipo, al GP d'Italia che si sarebbe svolto il 10 settembre.
Le cose non sono andate comunque molto bene, il camion che trasportava le monoposto di Colin Chapman ha avuto un incidente con notevoli danni per le vetture, Fittipaldi è stato costretto a usare il muletto, mentre Dave Walker neanche ha potuto prendere parte al gran premio perché non disponeva di una monoposto intatta con la quale scendere in pista.
Al pubblico monzese, frattanto, posso immaginare non importasse un fico secco del fatto che un pilota della Lotus fosse vicino al titolo battendone uno della Tyrrell e uno della McLaren nonostante l'inizio tutto in salita, quanto piuttosto che stessero festeggiando la pole position di Jacky Ickx al volante di una delle tre Rosse presenti. Certe cose non cambiano mai, quindi immagino che i tifosi fossero certi della vittoria imminente.
Certe altre cose, invece, mi auguro che siano un must solo dell'epoca contemporanea e che non si stesse facendo caciara, quel giorno, perché di Ferrari ce n'erano altre due, quella di Clay Regazzoni e quella di Mario Andretti, in quarta e settima piazza sulla griglia, quindi doveva esserci per forza qualche genere di kompl8.
Probabilmente a un certo punto anche lo stesso Ickx ha pensato di poterla vincere, visti gli innumerevoli giri leaderati, mentre Regazzoni non sembrava affatto convinto di tutto ciò. La gente degli anni '70 doveva avere sicuramente un approccio alle competizioni diverso da quella attuale, inoltre, oserei dire, perché non ho mai sentito nessuno lamentarsi che ci sia stato un duello per la leadership tra i due. Regazzoni è passato in testa... per poi uscire di lì a poco di scena per un incidente con la March di Carlos Pace, mentre lo doppiava!
Ickx si è ritrovato a questo punto di nuovo in testa, seguito da vicino da Fittipaldi - partito sesto, poi da Chris Amon che era scattato secondo e Mike Hailwood. Mentre Stewart - partito terzo - già alla partenza per un problema tecnico, Hulme che invece scattava quinto era tuttora quinto seppure staccato dal gruppetto dei primo. Lo seguiva Marione, tuttavia costretto al rientro ai box a causa di una foratura.
Mentre Hailwood ha perso contatto con i primi tre, Ickx, Fittilaldi e Amon sono rimasti piuttosto vicini fino al momentoin cui il pilota della Matra è stato costretto al ritiro.
A ormai pochi giri dalla fine Ickx è stato costretto al ritiro a causa di un cortocircuito, quindi Emmo è passato in testa, andando a vincere abbastanza facilmente dato che la Surtees di Hailwood era ormai a una certa distanza. Mike è giunto secondo, salendo per la prima volta sul podio in Formula 1, mentre Hulme ha completato il podio.
Il duello per la quarta piazza è stato vinto da Peter Revson (McLaren) contro Graham Hill (Brabham), che poi in finale di gara è stato costretto a rallentare per un guasto, riuscendo tuttavia a mantenere la posizione nei confronti del precedente vincitore Peter Gethin (BRM). Andretti ha chiuso soltanto settimo dopo una lunga rimonta.

GP CANADA - Fittipaldi è arrivato a Mosport come il più giovane campione del mondo della storia, e lo sarebbe rimasto fino al 2005 con il titolo di Fernando Alonso. Accanto a lui non c'era più Walker, licenziato dal team - che aveva già ufficializzato l'arrivo di Ronnie Peterson dalla March per il 1973 - in anticipo, ma Reine Wisell.
Le McLaren di Revson e Hulme hanno conquistato la prima e la seconda posizione in qualifica, ma hanno perduto terreno al via, con Peterson autore di un ottimo spunto dalla terza casella della griglia, ma superato dopo pochi giri da Stewart. Ickx era al momento terzo, ma sarebbe stato superato in un secondo momento da Revson e da Fittipaldi, infine anche dal compagno di squadra Regazzoni - solo due Ferrari stavolta - prima di essere costretto verso metà gara a una fermata ai box da cui sarebbe uscito nelle retrovie.
In una gara di elevato attrition rate, le posizioni dei primi cinque non sono cambiate fino al momento in cui Peterson ha avuto un incidente con Hill mentre lo stava doppiando, mentre anche Fittipaldi è sparito dalle posizioni di spessore a causa di una sosta dettata da un problema tecnico a causa del quale si è ritrovato in fondo.
Ostacolato dal millemila volte doppiato (era rimasto ai box per un guasto quasi tutta la gara tornando fuori in un momento successivo) Skip Barber (March), Regazzoni ha perso due posizioni a causa di un testacoda. Stewart era stabilmente in testa, Revson era secondo, mentre al momento è risalito terzo Carlos Reutemann (Brabham) superato tuttavia da Hulme verso fine gara dovendo rallentare per non restare senza benzina. Ha conservato la quarta piazza davanti a Regazzoni e Amon.

GP STATI UNITI - Stewart arrivava a Watkins Glen con la concreta possibilità di piazzarsi secondo in campionato, sempre che a quei tempi fosse considerata una cosa rilevante. Era comunque rilevante partire dalla pole position, cosa che effettivamente è successa, davanti alle McLaren di Revson e Hulme, alla Tyrrell del compagno di squadra François Cevert, vincitore della precedente edizione di quel gran premio. Il pilota dagli occhi azzurro shocking, tuttavia, ha avuto una partenza al rallenty e ha perso diverse posizioni. C'era a chi andava peggio, tuttavia, Reutemann partiva quinto, ma a causa di un contatto con Andretti, ha danneggiato la propria vettura andando a cozzare contro Revson, che a sua volta ha riportato danni. Si è ritrovato nelle retrovie, anche se in un primo momento era dietro a Stewart e Hulme, nonché davanti a Fittipaldi... il quale a proposito ha avuto problemi tecnici che l'hanno costretto a una sosta ai box dopo la quale si è ritrovato nelle retrovie, prima di essere in seguito costretto anche al ritiro - rimanendo fermo a quota 61 punti.
Cevert frattanto si ritrovava quarto, a inseguire la McLaren di Jody Scheckter, superandolo in un secondo momento, mentre Stewart era nel frattempo in testa con un margine abbondante nei confronti di Hulme. Cevert si è avvicinato a Hulme e verso metà gara è anche riuscito a prendersi la seconda posizione: gli Stevert avrebbero fatto doppietta. Scheckter, invece, ha conservato la quarta piazza fintanto che, colto di sorpresa dalla pista bagnata a causa di uno scroscio di pioggia arrivato in corso d'opera e di breve durata, è finito in testacoda perdendo parecchie posizioni.
Hulme ha chiuso la gara in terza posizione (Stewart 45 Hulme 39 il confronto in classifica, con anche la Tyrrell seconda dietro la Lotus nel mondiale costruttori, e la McLaren terza), mentre Peterson partito dalle retrovie è giunto quarto dopo un duello con Ickx, il migliore dei ferraristi, al quinto posto. La rimonta di Revson è giunta fino alla sesta posizione, salvo poi ritirarsi a pochi giri dalla fine lasciando la sesta piazza ad Andretti, mentre Regazzoni è giunto ottavo alle spalle di una terza Tyrrell, guidata da Patrick Depailler alla sua seconda apparizione in Formula 1 dopo il debutto al GP di Francia.