lunedì 30 novembre 2020

F4 Giapponese 2020: Hibiki Taira vince il titolo

Hibiki Taira ha vinto la Formula 4 Giapponese alla seconda stagione, e l'ha fatto dominando il campionato, composto di quattro eventi svolti rispettivamente a Fuji, Suzuka, Motegi e di nuovo Fuji in appena due mesi (la stagione iniziava nel primo weekend di ottobre per terminare questa settimana). Tre gare per evento, un totale di dodici: Taira è arrivato terzo nella prima stagionale e secondo nell'ultima, le altre le ha vinte tutte. Ha chiuso la stagione con un vantaggio notevole, tanto più che il suo diretto inseguitore ha fatto circa due terzi dei suoi punti.
Il secondo classificato è Reiji Hiraki, alla sua quinta stagione nella categoriq, vincitore delle due gare mancate dal leader sel campionato. Nel corso della stagione si è classificato raramente oltre i primi cinque e, nelle gare che non ha vinto, è finito cinque volte sul podio, tre secondi e due terzi posti.

Il terzo e il quarto classificato sono piuttosto vicini in classifica, hanno ottenuto più o meno i due terzi dei punti di Hiraki. Seita Nonaka ha visto la gloria del podio cinque volte (due secondi e tre terzi posti), Sota Ogawa ha mancato il podio per metà stagione per poi riprendersi negli ultimi due round (tre secondi posti e un terzo).
Sono nove in totale i piloti saliti sul podio almeno una volta nella stagione, oltre ai quattro già citati hanno avuto questo onore anche Reimei Ito (un terzo posto, proprio nella gara finale), Ryunosuke Sawa (due volte terzo), Kakunoshin Ota (ha mancato il primo round e nel secondo ha ottenuto un secondo e un terzo posto), Rin Arakawa (due secondi posti) e Seiya Jin (terzo una sola volta).

Il numero di vetture presenti era molto alto, anche oltre trenta, con grande disappunto dell'unico non giapponese presente, che a volte è arrivato trentesimo. Si tratta di Max Salo, figlio di Mika Salo, che comunque è giapponese da parte di madre.
Il ragazzino non sembra, per il momento, destinato a rivivere i successi del padre in terra nipponica, anzi... non solo non è mai arrivato tra i primi dieci (sono venti i piloti che ci sono riusciti almeno una volta), ma in molti casi non arrivava neanche tra i primi venti. Il miglior risultato stagionale un dodicesimo posto in quest'ultimo fine settimana, tutto sembra confermare quanto aveva già dimostrato nella F4 SMP lo scorso anno, ovvero che difficilmente diventerà mai pilota di riserva della Ferrari in Formula 1.

domenica 29 novembre 2020

Commento al Gran Premio del Bahrein: 29 novembre 2020

Ho scritto questo commento giorno per giorno, nel fine settimana, e ho deciso di proporvelo, per ciascun giorno, così come l'avevo pensato.

VENERDÌ - siamo arrivati a fine novembre e invece di assistere all'ultimo gran premio della stagione abbiamo assistito al GP del Bahrein, che un tempo si svolgeva in aprile. Questo fa sì che, se tutto va come deve andare e il calendario del prossimo anno verrà rispettato, avremo tre gran premi disputati in Bahrein sulla stessa pista nell'arco di pochi mesi, cosa che immagino sia un record assoluto. A parte questo, comunque, credo sia il caso di focalizzarsi sul fine settimana specifico di cui intendo parlare e di come Bo77as abbia iniziato il fine settimana stesso in bellezza vincendo un torneo di baffi organizzato su twitter da un profilo legato in qualche modo alla Formula 1. Partiamo con un po' di contestualizzazione, i baffi di Bo77as sono sbucati fuori in un'iniziativa chiamata "Movember", che consiste nel farsi spuntare i baffi per fare sensibilizzazione a proposito dei tumori all'apparato genitale maschile. Bo77as ha iniziato il mese con una peluria modello Mansell dei poveri che poi si è evoluta in un paio di baffi spioventi e tali baffi, come quelli portati brevemente da Vettel nella primavera dello scorso(?) anno sono stati inclusi in un torneo in cui ai votanti era chiesto di votare per i baffi migliori in una serie di sfide incrociate. La finale è stata Bo77as vs Vettel e avrei molte cose da dire in proposito, la prima delle quali è che non trovo appropriata la loro presenza al suddetto torneo di baffi, per una ragione specifica: un torneo di baffi dovrebbe riguardare in primis persone che hanno portato i baffi sempre o per lunghi periodi della loro esistenza o carriera, tali da essere caratterizzati dai baffi. Quindi benissimo Nigel Mansell, Keke Rosberg, Graham Hill, Clay Regazzoni, ecc... ma non gente che ha portato i baffi al massimo per un paio di mesi. Detto questo, se non altro Bo77as ha battuto Vettel in finale e i baffi non gli stanno tanto male quanto stavano male a Vettel. Anzi, complice l'aura finnica, con i baffi spioventi Bo77as sembra il figlio di Keke Rosberg. Purtroppo per lui, non somiglia neanche un po' a quello vero, altrimenti sarebbe già a metà dell'opera in quanto a performance al volante della Mercedes.
Poi via i baffi, si va in pista ed è opportuno occuparsi di quello che succede in pista: venerdì le prove libere sono state interrotte dall'ingresso in pista di un cane e la cosa strana è che si tratta della seconda invasione canina consecutiva avvenuta in due gran premi nel corso delle prove libere, era già capitato in Turchia. Quando la sessione è stata redflaggata, Hamilton informato che un cane era entrato in pista ha osservato che sperava non fosse Roscoe.
Roscoe: "Stai tranquillo, prosciuttello, quando tu sei in pista ne approfitto per dormire senza essere svegliato, figurati se vengo a cercarti."
Vettel nel frattempo, informato della cosa via radio si è messo a cantare o comunque a fare qualcosa che nel suo intento doveva essere cantare, anche se non particolarmente bene. Non ci sono più i "something loose between my legs" di una volta, ma ammetto che per raggiungere l'epicità di quel team radio bisogna impegnarsi molto e che anche lo stesso autore di quell'intervento notevole potrebbe essere difficile eguagliare se stesso.
Voce fuori campo: "Ma nel frattempo, mentre accade tutto ciò, come vanno i risultati?"
Gangster Hammi: "Bene."
I Leclettel: "Male."
I piloti Mercedes, infatti, facevano degli 1-2 come succede spesso, mentre i piloti della Ferrari annaspavano per entrare in top-ten, il tutto senza entrare in top-ten. Per fortuna esistono almeno soddisfazioni di breve entità nella vita, e una di queste l'ha avuta il Predestinato di recente: ha battuto il suo compagno di squadra in una challenge, nello specifico un torneo di biliardino. Finora aveva ottenuto risultati deplorevoli in tutte le challenge, specie quelle in cui c'era da mostrare un minimo di cultura motoristica o di cultura generale. Niente da dire, gli '80 sono più acculturati dei '90.
Nel frattempo Albon ne approfittava per dare il meglio di sé, dato che sta ancora aspettando una conferma che potrebbe non arrivare mai, andandosi a schiantare e venendo criticato da mezzo mondo. Ora, devo ammettere che questo mezzo mondo è stato anche un po' insensibile, dato che molti non si sono nemmeno accertati che avesse ancora tutte le ossa intatte prima di mettersi a sparare a zero contro di lui, ma è l'ennesima cosa che non promette bene per il suo futuro, di cui non si sa ancora nulla di certo, così come non si sa per certo chi farà coppia con Gasly, chi guiderà la Haas... e basta, perché tecnicamente né il Prosciuttello né Strollino risultano confermati ufficialmente per la prossima stagione, ma molte cose lasciano intendere che saranno ancora lì.

SABATO - tutto lasciava pensare che le qualifiche potessero essere ancora una volta color Mercedes e infatti è esattamente quello che è successo, con il Gangster Rapper che vomitava arcobaleni d'argento sotto al crepuscolo di Sahkir. Sì, lo so, è una frase senza senso e anche abbastanza brutta, ma serviva per allungare il brodo, cosa volete, che vi dica subito che le qualifiche non sono state per nulla sorprendenti per la prima fila tutta Mercedes e la seconda tutta Redbull? Sarebbe molto più sbrigativo, ma nella fretta direi una grande inesattezza, perché è vero che Hamilton, Bo77as e Verstappino nelle prime tre posizioni non sono nulla di particolarmente sconcertante, ma Alboff che si trasforma in Albon e che sigla il quarto tempo è comunque qualcosa di memorabile.
Al quinto posto si è piazzato Perez, precedendo le Renault di Dani-Smile e di quel BrOkK0 che lo prende sempre in quel posto dal suo compagno di squadrahhhh!!11!!11!!11!! girando su tempi indicibili e con un gap di quarantadue posizioni, poi Gasly, Norris e il Russo di Roma. Dato che abbiamo parlato di Norris, ne approfitto per parlare della regolamentazione delle sostanze alcoliche in Bahrein, avendo Trollando raggiunto di recente la drinking age americana. Qualcuno potrebbe dire: cosa c'entra la drinking age americana? Ebbene, la drinking age americana è esattamente la stessa che c'è in Bahrein, anche se non funziona esattamente allo stesso modo. Qualcuno potrebbe anche dire: nei paesi arabi non si beve. Ed è vero, però lo è solo in parte, in Bahrein si applica la stessa filosofia vigente negli Emirati Arabi Uniti, ovvero l'orientamento al turismo internazionale di gente con i big money, che consente il consumo di sostanze alcoliche all'interno di ristoranti, alberghi, ecc... da parte di chi ha ottenuto un'apposita licenza per potere bere alcool. Tale licenza viene rilasciata a chi dimostri di 1) non essere arabo, 2) non essere islamico, 3) avere raggiunto la drinking age, che è tale e quale a quella americana.
Sebby: "Ma Trollando beve solo il latte, cosa gli interessa dell'alcool? Perché questa digressione nel commento?"
Predestinato: "Perché ha parlato della top-ten e doveva distogliere l'attenzione dal fatto che in top-ten io e te non ci siamo entrati."
Sebby: "Azz, come stai diventando perspicace. Meno male che tra due settimane cambio team, altrimenti la mia supremazia nelle challenge potrebbe essere messa a repentaglio tanto quanto la tua superiorità in qualifica."
Predestinato: "Cosa intendi dire?"
Sebby: "Che il primo degli esclusi sono stato io."
I due si sono procacciati la sesta fila, mettendosi dietro Strollino (che dopo la pole dell'altra volta doveva per forza di cose bilanciare), Russell e il fanboy di Alonso, che in qualifica ha raggiunto il nirvana emulando il suo idolo, è infatti rimasto a piedi al volante di una McLaren.
Carlito: "Ma tra poco prenderò il posto di Sebby sulla vettura più bella!!111!!11!!11"
Sebby: "Hai detto bene, l'unica cosa che è rimasta alla Ferrari è mettere in pista le vetture più belle."
Carlito: "Come sei kattivohhhh!!11!!!11!!"
Sebby: "Non ti ho nemmeno detto quello che penso di te."
Carlito: "Ovvero?"
Sebby: "Ovvero che non sarai mai come Alonso."
Carlito: "Perché, tu pensi di averlo emulato?"
Sebby: "No, però non vado in estasi al solo pensiero di emularlo, quindi posso sopravvivere anche senza."
Carlito: "Sei un V3KkYaCçY0 che sta perdendo i capelli. Non avrai mai la chioma rigogliosa di Pantene."
Il nostro connazionale non è passato in Q2, ma nel Q1 quantomeno aveva messo in fila Raikkonen, Kmag, RoGro e... che cosa ve lo dico a fare, chi c'era all'ultimo posto? Tanto mi pare abbastanza intuitivo, Latifi persegue continuamente la filosofia indo-polacca della ricerca dell'ultima posizione.

GARA - la partenza è stata abbastanza traumatica, non tanto davanti dove la cosa più notevole era vedere Bo77as perdere posizioni, quanto dietro, dove un'auto è finita violentemente contro le barriere ed andata a fuoco. Credo sia una delle cose più spaventose che ho visto in diretta da quando seguo i campionati di automobilismo, incidenti mortali compresi. Le inquadrature sono andate via e ho pensato "sono solo fiamme, interverranno i commissari con gli estintori, niente è perduto". Nel frattempo in telecronaca dicevano che si trattava di una Haas e doveva essere quella di RoGro, dato che Kmag era dato come ancora in pista.
Il sollievo nel vedere RoGro seduto a bordo della medical car era quello che ci voleva, a quel punto i replay avrebbero potuto mostrare qualsiasi cosa, ma nulla avrebbe cancellare almeno quel minimo di sollievo. Le immagini dell'incidente sono state agghiaccianti, la vettura è andata a sbattere contro le barriere, si è tagliata in due e ha preso fuoco per via della fuoriuscita della benzina. Sopravvissuto grazie all'halo dall'incastrarsi sotto alle barriere, Grosjean è fuggito da slo dalla macchina, nonostante le ferite riportate, perdendo una scarpa in corso d'opera. Ha riportato ustioni di lieve entità e sembra che gli esami per verificare se avesse fratture alle costole abbiano dato esito negativo. In più, per trenta lunghi secondi, ha respirato le esalazioni delle fiamme.
Sono passate ore dai fatti, ma sono ancora abbastanza sconvolta da ciò a cui abbiamo assistito. Credo sia stato un degli incidenti più spaventosi che io abbia mai visto, come ho detto, e sarà difficile togliermi dalla testa quelle immagini. Nonostante tutto, nonostante ci sia stata anche una gara, ripartita tre quarti d'ora dopo. Direi di sintetizzarla in breve, quella: contatto Stroll/Kvyat, con Strollino che ha preso il volo rimanendo illeso, safety car nel corso della quale abbiamo ascoltato dei team radio dei Leclettel che litigavano a distanza (Vettel sosteneva che Leclerc gli avesse tagliato la strada o qualcosa del genere, poi ha avuto anche lui il suo da fare nell'evitare Strollino, precipitando nelle retrovie), il tutto mentre Bo77as, che era quarto, forava una gomma e si ritrovava nelle retrovie dopo il pitstop.
Avrebbe rimontato timidamente, ma molto timidamente in realtà, mentre Hamilton (verso la 95esima vittoria), Verstappen e Perez erano in top-3, ben distanti l'uno dall'altro. Poi il motore di Perez ha detto basta con tre giri d'anticipo, aprendo ad Albon la strada del podio. Verstappen e Albon sono diventati rispettivamente il secondo e terzo pilota Redbull a salire sul podio in Bahrein, finora nessun pilota Redbull c'era riuscito a parte Vettel. Grazie al ritiro di Perez, una delle Ferrari ha visto timidamente la zona punti, in una gara da dimenticare per la Rossa che tuttavia è stata, di fatto, una gara in cui i risultati stessi di chiunque non avevano più tutta questa importanza. AUGURI ROGRO. <3

RISULTATO: 1. Lewis Hamilton (Mercedes), 2. Max Verstappen (Redbull), 3. Alex Albon (Redbull), 4. Lando Norris (McLaren), 5. Carlos Sainz (McLaren), 6. Pierre Gasly (Alpha Tauri), 7. Daniel Ricciardo (Renault), 8. Valtteri Bottas (Mercedes), 9. Esteban Ocon (Renault), 10. Charles Leclerc (Ferrari), 11. Daniil Kvyat (Alpha Tauri), 12. George Russell (Williams), 13. Sebastian Vettel (Ferrari), 14. Nicholas Latifi (Williams), 15. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), 16. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo), 17. Kevin Magnussen (Haas), Rit. Sergio Perez (Racing Point), Rit. Lance Stroll (Racing Point), Rit. Romain Grosjean (Haas).

sabato 28 novembre 2020

Quando in Bahrein era tempo di endurance...

Qualche tempo fa è terminato il campionato mondiale di endurance e i campioni di questo mondiale 2019/20 sono stati i piloti della Toyota numero 7, vincendo la gara finale davanti alla Toyota numero 8 e ottenendo il titolo per una questione di pochi punti.
I piloti sono Kamui Kobayashi, Mike Conway e José Lopez, che con il totolo si sono ripresi dal non avere vinto nemmeno quest'anno la 24 Ore di Le Mans.
C'erano solo le due Toyota come LMP1, Rebellion ha scelto di non competere nella gara finale, non essendo più in lotta per il titolo, verosimilmente per questioni economiche.
Si tratta della fine di un'epoca, vista la fine delle LMP1 che lasceranno il posto alle hypercar nella prossima stagione, in un campionato che, visto lo stravolgimento del mondiale 2020, sarà disputato come accadeva un tempo da marzo fino a novembre.

venerdì 27 novembre 2020

Il titolo e lo split con Penske: la stagione di Helio Castroneves

Il 2020 è stato ed è tuttora un anno molto particolare per il motorsport, che ci ha riservato anche delle sorprese non da poco (a condizione di non focalizzarsi solo ed esclusivamente sulla Formula 1, dove le cose stanno andando esattamente come le avevamo lasciate l'anno scorso - no, okay, non del tutto, abbiamo avuto anche una vittoria della Tororossodifaenzahhhh, qualcosa che andasse contro le aspettative c'era anche lì), una delle quali dobbiamo andare a stanarla negli States.
IMSA, nello specifico, campionato che iniziava lo scorso gennaio con la 24 Ore di Daytona (vincitori Renger Van Der Zande, Ryan Briscoe, Scott Dixon e Kamui Kobayashi), rimaneva sospeso nel limbo per quasi un semestre e poi riprendeva fino a una decina di giorni fa, terminando con la 12 Ore di Sebring. Questo campionato è stato vinto dal team Penske, con i piloti Ricky Taylor e Helio Castroneves. Magari così, a primo impatto, potrebbe essere scontato pensare: "va beh, perché questo dovrebbe fare notizia?"... e c'è una ragione per cui fa notizia: incredibile a dirsi, dato che stiamo parlando di uno che ha vinto ben tre Indy 500, ma si tratta della prima volta nella storia in cui Castroneves vince un campionato di automobilismo.

Di per sé già questo basterebbe per fare notizia, ma ancora più incredibilmente non è tutto: al termine di questa stagione si è consumato anche un evento che poteva apparirci impossibile soltanto fino a pochi mesi fa, ovvero lo split tra Penske e Castroneves, dopo appena vent'anni. Correva infatti l'anno 2000 quando, ancora durante gli anni della scissione IRL/CART, Helio iniziava a vestire i colori del team Penske, con il quale, appunto, sarebbe rimasto fino a quarant'anni suonati e oltre, vincendo per tre volte una delle gare più importanti al mondo, appunto.
Non è mai stato definitivamente messo alla porta, anche se a suo tempo sosteneva di aspettarsi di fare un'altra stagione completa in Indycar. Le sue aspettative non sono state confermate, ma è rimasto un pilota Penske, seppure in un altro campionato, e in Indycar ha fatto delle presenze one-off. Niente e nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere Castroneves indossare altri colori. Invece è esattamente quello che è successo, già verso la fine della scorsa stagione di Indycar, quando ha gareggiato per Arrow McLaren in sostituzione dell'infortunato Askew.

Di recente è stato annunciato il suo ritorno in Indycar, con un programma part-time per disputare sei gare su una seconda vettura del team Shank nel 2021. Lo ammetto, ho accolto questa notizia con una certa soddisfazione, anche se si tratta di un V3KkYaCçY0 MaL3FìK0!!11!!11!!!1!! che si tingehhhh i capellihhhh per sembrare più giovane!!11!!!111!!!111!!1! O almeno, che si tinga i capelli è stata un'insinuazione del suo best friend forever Tony Kanaan pochi giorni fa su Twitter, quando veniva annunciato tra una cosa e l'altra anche l'ingaggio di Kanaan da parte di Ganassi, per disputare le gare su ovali al volante della vettura che nelle altre occasioni è riservata a Jimmie Johnson.
In una sola frase, il campionato di Indycar ci insegna che alla fine l'età è solo un numero e che, se i Castronaan saranno ancora in Indycar nel 2021, significa che tutto sommato sono ancora due giovanihhhh promessehhhh. Solo una cosa mi dispiace parecchio, da loro shipper (dopotutto anche loro si shippano da soli, perché non dovremmo shipparli noi comuni mortali?): in molte delle gare di Castroneves non ci sarà Kanaan e viceversa. Però questo ha anche dei lati positivi: dato che gareggeranno uno per volta, potranno tifare l'uno per l'altro in stile cheerleader.

lunedì 23 novembre 2020

F4 Francese 2020: Ayumu Iwasa vince il titolo

Il campionato di Formula 4 francese si è svolto negli ultimi tre mesi ed è terminato proprio nell'ultimo fine settimana. Prevedeva un totale di sette round, di cui due disputati fuori dalla Francia (il terzo in Ungheria, il quinto in Belgio) e gli altri da svolgersi su vari circuiti francesi. In realtà, a parte Nogaro e Magny-Cours per i primi due, gli altri eventi francesi si sono svolti tutti al Paul Ricard, in quanto altre destinazioni previste per fine stagione sono state depennate per limitare gli spostamenti.

Il campionato ha visto la presenza di quattordici piloti full-time o quasi (nel senso che hanno disputato almeno la maggior parte degli eventi, nei pochi casi in cui non c'è stata una presenza completa) con tre guest driver one-off visti nel corso della stagione.
Gli eventi prevedevano ciascuno tre gare, di cui la seconda da reverse grid (indicativamente, direi reverse grid dei primi dieci) e il campionato è stato vinto con un ampio margine dal giapponese Ayumi Iwasa, che apparentemente aveva finora solo occasionali presenze in F4 giapponese. Il secondo classificato è stato un altro giapponese, Ren Sato, campione della F4 giapponese 2019.
Iwasa ha ottenuto un numero di vittorie di gran lunga superiore alla media, nove in totale, ed è stato giù dal podio soltanto sei volte su ventuno, con un unico piazzamento oltre la top-5 (sesto).

ROUND 1
Podio Gara 1: Ayumu Iwasa, Ren Sato, Isack Adjar
Podio Gara 2: Lem Lovko, Valentino Catalano, Ivan Peklin
Podio Gara 3: Ayumu Iwasa, Ren Sato, Romain Leroux

ROUND 2
Podio Gara 1: Ren Sato, Sami Meguetounif, Isack Hadjar
Podio Gara 2: Ivan Peklin, Loris Cabirou,
Podio Gara 3: Ren Sato, Romain Leroux, Ayumu Iwasa

ROUND 3
Podio Gara 1: Ayumu Iwasa, Marijn Kremers, Ren Sato
Podio Gara 2: Romain Leroux, Isack Hadjar, Ren Sato
Podio Gara 3: Ayumu Iwasa, Marijn Kremers, Valentino Catalano

ROUND 4
Podio Gara 1: Ayumu Iwasa, Ren Sato, Sami Meguetounif
Podio Gara 2: Ren Sato, Isack Hadjar, Ayumu Iwasa
Podio Gara 3: Amuyu Iwasa, Isack Hadjar, Ren Sato

ROUND 5
Podio Gara 1: Ayumu Iwasa, Sami Meguetounif, Isack Hadjar
Podio Gara 2: Ren Sato, Ayumu Iwasa, Sami Meguetounif
Podio Gara 3: Ayumu Iwasa, Sami Meguetounif, Ren Sato

ROUND 6
Podio Gara 1: Isack Hadjar, Ayumu Iwasa, Valentino Catalano
Podio Gara 2: Sami Meguetounif, Romain Leroux, Isack Hadjar
Podio Gara 3: Isack Hadjar, Ayumu Iwasa, Sami Meguetounif

ROUND 7
Podio Gara 1: Isack Hadjar, Ayumu Iwasa, Sami Meguetounif
Podio Gara 2: Loris Cabirou, Rafael Villagomez, Valentino Catalano
Podio Gara 3: Ayumu Iwasa, Ren Sato, Romain Leroux

Come già detto, il campionato è terminato con i due giapponesi nelle prime due posizioni della classifica, seguiti dai due francesi Isack Hadjar e Sami Meguetounif, che hanno preceduto il tedesco Valentino Catalano (nome che ricorda Rossi e il kompl8 del trio degli spagnoli).
Sesto Rafael Villagomez (che gareggiava anche nella F4 britannica), poi Romain Leroux, Marijn Kremers, Loris Cabirou, Ivan Peklin, Lev Lomko, Owen Tangavelou, Daniel Ligier e Noah Andy. Gli one-off Esteban Masson ed Etienne Cheli avrebbero ottenuto punti se fossero stati assegnati mentre l'altro, Yash Aradhya, non ha terminato alcuna gara in top-ten.


domenica 22 novembre 2020

Mashup F4 Cinese e GP Macao 2020: Hi Zijian campione, ma Charles Leong vince a Guia

La Formula 4 cinese iniziava nel mese di settembre a Zhuhai, dove si sono svolti due round da quattro gare ciascuno nei mesi scorsi.
Tutto è iniziato con una virtoria di He Zijain, davanti a Li Sicheng e Allen Lu (i piloti con nomi occidentali hanno generalmente un nome asiatico, ma si fanno chiamare con nomi occidentali nel panorama internazionale). Steven Bei ha vinto la gara seguente davanti a Zijian, per poi finire a posizioni invertite nella gara seguente, in entrambe Li Sicheng ha chiuso terzo. Il weekend è finito con una vittoria di Stephen Hong, davanti a Zijian e Oscar Gao. Avremmo visto Bei al via di una sola ulteriore gara e anche Gao sarebbe stato in pista solo per il successivo evento disputato in ottobre.
A quel punto è arrivato il guest driver Leong Hon Chio, occidentalizzato in Charles Leong, che ne ha vinte tre di fila, sul podio Li e Sicheng nella prima gara, poi due secondi posti di fila di Zijian, con terzi posti di Allen Lu e di Andy Chang: costui, esordito in corso d'opera, ha vinto la gara finale del fine settimana, davanti a He Zijian e Zhu Yuanjue. A quel punto He Zijian era stabilmente in testa al campionato con un solo round ancora da disputare: quel round era il Gran Premio di Macao, che per la prima volta nella storia ha visto al via delle F4.

QUALIFYING RACE - tutto è iniziato quando per noi erano le 7.30 di sabato mattina, con Charles Leong qualificato davanti a tutti per la gara di otto giri che avrebbe determinato la griglia di partenza e al contempo sarebbe andata a dare punteggio per il campionato di F4... non che a Leong cambiasse la vita, come pilota "guest" non avrebbe comunque preso punti. Andy Chang si è portato al secondo posto, in otto giri condizionati da un ingorgo e un incidente, con di conseguenza due safety car.
Nelle fasi finali Chang era negli scarichi di Leong, due piloti di Macao in 1/2 (gli altri erano tutti cinesi, a parte uno di Hong Kong) con Li Sicheng a completare la top-3. He Zijian è stato uno dei vari ritirati classificandosi undicesimo per la gara vera e propria (in totale sono partiti in diciassette) ma gli è stato sufficiente per vincere il titolo, visto il grande vantaggio nei confronti di Sicheng, che poi la domenica sarebbe stato scavalcato in classifica anche da Chang.

GP MACAO - domenica mattina alle 8.30 ora italiana il "predestinato" Leong (non è un caso il nome occidentale da lui scelto) si apprestava a entrare nella storia del motorsport. Stiamo parlando di in evento che in passato si svolgeva con vetture diverse dalle Formula 3 e che non è legato alla F3 per essere considerato come Gran Premio di Macao.
Partito davanti a tutti è rimasto davanti a tutti, in particolare Chang e Sicheng, stabilmente in zona podio. La gara, di dodici giri, è stata quasi più calma di quella di qualifica, con una sola safety car dopo un incidente al primo giro. Risultano ritirati i piloti Liu Yang e Yu Songtao, difficile capire dalla telecronaca in cinese chi fosse quello incidentato.
C'è stato poco movimento in top-3, mentre è stato più acceso il duello per il quarto posto: l'ha spuntata Allen Lu, dopo una lunga lotta con Stephen Hong, che si è accontentato del quinto posto precedendo lo one-off Ling Kang e, solo settimo, il campione Zijian. Lo one-off Shang Zongyi ha preceduto Zhu Yangjue e il part-time Neric Wei a completare la top-ten. Jing Zefeng, James Wong, lo one-off Zeng Hui, l'ultimo classificato in campionato tra i full-time Zeng Yucheng e l'altro one-off Han Yingfu sono stati gli ultimi a tagliare il traguardo.

Cosa resterà di questo evento in futuro? Non lo so, so solo che Charles Leong, un pilota di successo in Asia, ma di modesto successo in ambito internazionale, è un vincitore dello storico GP di Macao e questo non glielo toglierà nessuno... ma fino a che punto la sua vittoria sarà considerata in futuro? Non ha vinto contro piloti di GP3 o di F3 Europea, ma contro ragazzini(?) della F4 cinese. Forse un giorno ci si chiederà se la sua vittoria valga come quelle degli altri, un po' come quando Buddy Lazier vinse quella famosa Indy 500 del 1996.

mercoledì 18 novembre 2020

Formula Renault Eurocup: fine stagione 2020, Victor Martins vince il titolo

Negli ultimi quattro fine settimana si è svolta la parte conclusiva della stagione, prima della fusione prevista per il prossimo anno con la Formula Regional. La parte autunnale del campionato di cui andiamo a parlare è quella composta dai Round 7 (Belgio), 8 (Imola), 9 (Hockenheim) e 10 (Francia, sul circuito più "amato" dagli appassionati si motori).
Ci eravamo lasciati con Caio Collet all'inseguimento di Victor Martins, con Franco Colapinto e David Vidales spesso e volentieri nelle posizioni di spessore, con Lorenzo Colombo migliore degli italiani, ma a cui mancava qualcosa per essere sempre davanti. Alcune cose sono rimaste immutate, altre invece sono cambiate. Andiamole a scoprire.

Il primo di questi quattro eventi ha visto la mancanza del nostro connazionale Colombo, rimasto a quanto ho capito infortunato al naso durante il test per il coronavirus. In quel fine settimana si sono spartiti le vittorie Franco Colapinto e Alex Quinn: per quest'ultimo è stata la prima vittoria della stagione. Ugo De Wilde ha fatto due apparizioni sul podio, terzo dietro a Martins al sabato, secondo davanti a Gregoire Saucy alla domenica.
Al ritorno Colombo ha iniziato subito con una pole, ma purtroppo ha dovuto accontentarsi del terzo posto, vincitore Collet e secondo Quinn. Il giorno dopo il leader del campionato Martins ha ottenuto la sua ultima vittoria della stagione, con Colapinto secondo e al terzo posto per la prima volta a podio Hadrien David.

Dopo due ritiri consecutivi, l'enfant prodige Vidales avrebbe terminato a punti le quattro gare ancora mancanti, ma senza nessuna top-5, la stagione terminata peggio di come era iniziata. Nel frattempo nelle due gare del penultimo appuntamento vincevano Collet e proprio Colombo, finalmente! Due secondi posti per Martins, con Quinn e Colapinto a ripartirsi i terzi posti. Colapinto sarebbe arrivato terzo anche nelle due gare dell'ultimo evento stagionale.
I risultati dei due contendenti al titolo, nel finale di stagione, sono stati uguali: Collet secondo, con Martins quarto nella gara del sabato, l'opposto alla domenica, ma a quel punto Martins aveva già vinto il titolo con una gara d'anticipo. Nel frattempo Colombo chiudeva in bellezza vincendo anche le ultime due gare dell'anno.

Martins, Collet e Colapinto si sono classificati nelle prime tre posizioni, davanti a Quinn, mentre Colombo ha preceduto di un punto Vidales per il quinto posto. Hanno completato la top-10 Saucy, Alatalo, De Wilde e David, mentre Paul Aron ha concluso solo undicesimo. A seguire Van Der Helm e Belov, questo ha disputato circa mezza stagione ma ha preceduto i full time Ptacek, Cordeel, Toth e De Gerus dietro di loro i part time Stanek e Alders, dopodiché Piria e Marinangeli (Nicola era in teoria full time, ma Vittoria l'ha sostituito durante un suo infortunio) e lo one-off Hoggard unico pilota senza punti.
Purtroppo per quanto riguarda gli italiani Marinangeli non ha ottenuto nessuna top-10 in campionato anche se ha portato a casa un punto per via della presenza di un guest driver in top-ten, che non poteva prendere punti. Si trattava di Kas Haverkort della F4 spagnola, mentre altri guest driver visti nel corso della stagione come one-off sono stati Abbi Pulling (F4 britannica) ed Elias Seppanen (F4 ADAC).


martedì 17 novembre 2020

British F4 2020: Luke Browning vince il titolo

Il campionato britannico di Formula 4 è iniziato lo scorso agosto ed è terminato in quest'ultimo fine settimana, dopo una serie di nove appuntamenti di tre gare ciascuno (eccetto Croft, là erano solo due).
In totale hanno preso parte alla stagione undici piloti full time ai quali si sono "aggregati" spesso e volentieri piloti part time, con un numero di vetture salito in alcuni eventi fino a quindici e comunque, in generale, superiore al numero dei full time.
Nonostante si sia andati verso uno scontro finale a due, un discreto numero di piloti hanno lottato per la vittoria almeno occasionalmente oppure per il podio (e siccome presto ne leggerete il nome, vi anticipo che questo Mansell non ha nessuna parentela con chi pensate voi, peraltro è anche australiano):

DONINGTON
Podio Gara 1: Alex Connor, Luke Browning, Roberto Faria
Podio Gara 2: Zak O'Sullivan, Casper Stevenson, Rafael Villagomez
Podio Gara 3: James Hedley, Luke Browning, Zak O'Sullivan

BRANDS HATCH
Podio Gara 1: Zak O'Sullivan, Luke Browning, Alex Connor
Podio Gara 2: Christian Mansell, Roberto Faria, Abbi Pulling
Podio Gara 3: Zak O'Sullivan, Luke Browning, Alex Connor

OULTON
Podio Gara 1: Luke Browning, Zak O'Sullivan, Casper Stevenson
Podio Gara 2: Luke Browning, Casper Stevenson, Roman Bilinski
Podio Gara 3: Luke Browning, James Hedley, Zak O'Sullivan

KNOCKHILL
Podio Gara 1: Luke Browning, Alex Connor, Casper Stevenson
Podio Gara 2: Zak O'Sullivan, Luke Browning, Alex Connor
Podio Gara 3: Luke Browning, Casper Stevenson, Zak O'Sullivan

THRUXTON
Podio Gara 1: James Hedley, Luke Browning, Casper Stevenson
Podio Gara 2: James Hedley, Casper Stevenson, Roman Bilinski
Podio Gara 3: James Hedley, Abbi Pulling, Casper Stevenson

SILVERSTONE
Podio Gara 1: Alex Connor, Zak O'Sullivan, Casper Stevenson
Podio Gara 2: Luke Browning, Zak O'Sullivan, James Hedley
Podio Gara 3: Casper Stevenson, Alex Connor, Zak O'Sullivan

CROFT
Podio Gara 1: Zak O'Sullivan, Casper Stevenson, Abbi Pulling
Podio Gara 2: Casper Stevenson, Zak O'Sullivan, Luke Browning

SNETTERTON
Podio Gara 1: Luke Browning, Zak O'Sullivan, Christian Mansell
Podio Gara 2: Zak O'Sullivan, Casper Stevenson, Roman Bilinski
Podio Gara 3: Zak O'Sullivan, Luke Browning, James Hedley

BRANDS HATCH
Podio Gara 1: Luke Browning, Zak O'Sullivan, Christian Mansell
Podio Gara 2: Alex Connor, Luke Browning, Christian Mansell
Podio Gara 3: Zak O'Sullivan, Christian Mansell, Abbi Pulling

Il campionato è stato combattuto fino alla fine tra Luke Browning e Zak O'Sullivan, con il maltempo nell'ultima gara tacciato di avere avuto rilevanza nell'assegnazione del campionato stesso. O'Sullivan, infatti, era in testa alla gara e Browning era decimo: O'Sullivan avrebbe potuto superare il suo diretto avversario in classifica, ma solo se la gara non fosse stata interrotta anzitempo facendo sì che il punteggio fosse dimezzato, il che è andato a vantaggio di Browning, permettendogli di conservare quattro punti di vantaggio. A seguire si sono classificati Casper Stevenson, Alex Connor, James Hedley, Abbi Pulling, Christian Mansell, Roman Bilinski, Frederick Lubin, Roberto Faria (part time - presente quando non era impegnato in F3 Britannica), Rafael Villagomez (part time - gareggia anche in F4 francese), Matias Zagazeta, Reema Juffali, Nicolas Pino (part time) e Nathanael Hodgkiss (part time).

In questo campionato erano presenti due ragazze, di cui una è una nostra vecchia conoscenza, l'altra non aveva mai gareggiato in campionati open-wheel prima di quest'anno. La nostra vecchia conoscenza è Reema Juffali, celebre per essere stata la prima donna saudita a diventare pilota professionista (già nel 2019 in F4 britannica, oltre che in F4 Emirati lo scorso inverno), la debuttante è Abbi Pulling, "allieva" di Alice Powell, che ha ottenuto in questa stagione alcuni piazzamenti a podio, anche se non è riuscita a conquistare nessuna vittoria. Al momento attuale, tra le ragazze che gareggiano nei campionati open-wheel, sembra essere una delle più considerate. Seppure la sua partecipazione come guest driver a un evento della Formula Renault Eurocup dia l'impressione che stia già guardando oltre, spero vivamente di vederla ancora in F4 per una seconda stagione.



lunedì 16 novembre 2020

F4 Spagnola 2020: Kas Haverkort vince il titolo

Il campionato spagnolo di Formula 4 si è svolto tra la metà di luglio e la metà di novembre e si è rivelato, contrariamente a quanto accadeva fino a pochi anni fa, uno dei campionati di F4 europei con una delle griglie più estese. C'erano in media venti vetture al via, nei sette eventi che si sono svolti tra la Spagna e il Paul Ricard.
Vincitore del campionato è stato il pilota olandese Kas Haverkort, un rookie, così come una buona parte dei piloti presenti, compresi i primi della classifica. Il titolo l'ha vinto nel corso del sesto evento della stagione, con tutte le gare dell'ultimo round ancora da disputare. Secondo si è classificato lo spagnolo Mari Boya (è un ragazzo, nonostante il nome abbia una certa affinità con i nomi Mary e Marie).

A fine stagione il distacco tra primo e secondo è stato oltre cento punti, mentre un gap quasi analogo c'era anche tra il secondo e i piloti che si sono classificati terzo e quarto, Thomas Ten Brinke (partecipante a solo cinque eventi della stagione) e Joshua Dufek, mentre ha completato la top-5 Oliver Goethe. A seguire Lorenzo Fluxa, Ivan Nosov, Quique Bordas e Carlos Martinez. Decimo lo one-off Filip Ugran, presente in altri campionati di F4 e autore di performance di un certo spessore in occasione della sua unica partecipazione a quello spagnolo (peggior risultato ottenuto nelle gare disputate è stato un secondo posto, tanto per chiarire il concetto), a seguire Valdemar Eriksen, che ha preso parte a soli cinque eventi, poi i full time Paul-Adrien Pallot ed Enzo Joulié a precedere l'one-off italiano Francesco Simonazzi, l'unico nostro connazionale ad avere preso parte a un evento del campionato.

A seguire Lena Buhler, Augustin Collinot (metà stagione disputata), Suleiman Zanfari, Merhbod Shameli, gli one-off Guilherme Oliveira e Jasin Ferati, poi Javier Sagrera e Eloy Sebastian Lopez, che hanno saltato gli eventi finali, nonché l'ultimo dei full time, Alex Garcia. Lo one-off Manuel Silva è stato l'ultimo pilota ad ottenere almeno un punto, mentre a quota zero seguono altri one-off, Ignacio Montenegro, Nicolas Baptiste, Maksim Arkhangelskii ed Emilien Denner.
La rookie Bulher è stata l'unica ragazza a prendere parte al campionato, con risultati abbastanza meh, ma che sono andati migliorandosi verso la fine della stagione. Nella seconda metà della stagione ha ottenuto due quinti posti in gara come migliori risultati, mentre nel penultimo round si era qualificata per partire in seconda posizione in due gare. Purtroppo non sono andate bene nessuna delle due, specie la seconda, dove si è ritirata per incidente andando in griglia. Niente luce del podio, per lei, dove sono saliti in gran parte, anche se non solo, i front runner.

NAVARRA
Podio Gara 1: Kas Haverkort, Mari Boya, Oliver Goethe
Podio Gara 2: Kas Haverkort, Oliver Goethe, Lorenzo Fluxà
Podio Gara 3: Kas Haverkort, Oliver Goethe, Joshua Dufex

PAUL RICARD
Podio Gara 1: Filip Ugran, Kas Haverkort, Mari Boya
Podio Gara 2: Filip Ugran, Mari Boya, Lorenzo Fluxà
Podio Gara 3: Oliver Goethe, Filip Ugran, Mari Boya

JEREZ
Podio Gara 1: Mari Boya, Thomas Ten Brinke, Joshua Dufek
Podio Gara 2: Valdemar Eriksen, Oliver Goethe, Joshua Dufek
Podio Gara 3: Kas Haverkort, Mari Boya, Thomas Ten Brinke

VALENCIA
Podio Gara 1: Kas Haverkort, Joshua Dufek, Thomas Ten Brinke
Podio Gara 2: Kas Haverkort, Joshua Dufek, Thomas Ten Brinke
Podio Gara 3: Kas Haverkort, Mari Boya, Ivan Nosov

ARAGON
Podio Gara 1: Mari Boya, Kas Haverkort, Joshua Dufek
Podio Gara 2: Mari Boya, Thomas Ten Brinke, Kas Haverkort
Podio Gara 3: Kas Haverkort, Quique Bordas, Mari Boya

JARAMA
Podio Gara 1: Kas Haverkort, Joshua Dufek, Mari Biya
Podio Gara 2: Kas Haverkort, Joshua Dufek, Thomas Ten Brinke
Podio Gara 3: Kas Haverkort, Thomas Ten Brinke, Oliver Goethe

MONTMELÒ
Podio Gara 1: Kas Haverkort, Thomas Ten Brinke, Mari Boya
Podio Gara 2: Kas Haverkort, Ivan Nosov, Mari Boya
Podio Gara 3: Thomas Ten Brinke, Kas Haverkort, Mari Boya

Haverkort ha ottenuto ben tredici vittorie su ventuno gare disputate, vincendo gare in sei diversi eventi del campionato su un totale di sette (unico evento in cui non ne ha vinte, quello in cui ha fatto la propria comparsa Ugran), ben dieci in più delle tre vinte dal suo diretto avversario. A parte Boya, l'unico altro pilota che ha ottenuto più di una vittoria nel corso della stagione è stato proprio Ugran, mentre soli altri tre piloti hanno ottenuto almeno una vittoria nel corso della stagione. Si tratta di Goethe, Eriksen e Ten Brinke, quest'ultimo proprio nell'ultima gara disputata nel corso della stagione, in quest'ultimo fine settimana.
Ora non rimane da vedere quale sarà il destino di questi piloti nella prossima stagione. Il campione 2019, Franco Colapinto, è stato quest'anno al via del campionato di Formula Renault Eurocup, vedremo quale sarà il futuro di Haverkort (che in quel campionato ci ha già gareggiato come one-off), verosimilmente il campionato che nascerà dalla fusione tra F.Renault e F.Regional.

domenica 15 novembre 2020

Commento al Gran Premio di Turchia: 15 novembre 2020

L'ultima volta che si gareggiò in Turchia era il 2011 ed era appena entrata in vigore nel paese una legge che innalzava la drinking ag a ventiquattro anni. Ai piloti che erano al di sotto di quell'età era stato gentilmente richiesto, in vista del gran premio, di non bere champagne qualora fossero saliti sul podio. Vettel prese molto sul serio quelle direttive e, borbottando probabilmente un "bwoah" rafforzativo, portò la bottiglia alla bocca così come se niente fosse. La cosa destò parecchio scalpore e polemiche ai tempi, ma poi tutto fu dimenticato per concentrarsi sui veri problemi della vita, tipo che, nonostante il suo exploit tra il 2006 e il 2008, era da ben tre anni che Massa non vinceva all'Istanbul Park. Massa era considerato più o meno come il due di picche, ma si sa che alla fine non si butta via niente e una potenziale vittoria di Massa sarebbe stata comunque una potenziale vittoria della Ferrari, evento che tutto sommato era più probabile di quanto non lo sia una vittoria Ferrari al giorno d'oggi. Tornando in topic, ovvero tornando a parlare di drinking age, va segnalato come successivamente sia stata abbassata nuovamente a diciotto(?) anni, quindi nulla si mette tra Verstappino e lo champagne in suolo turco.
Dato che stiamo parlando di Verstappino, credo sia opportuno parlare di un gossip che lo riguarda. Di base non perderei tempo a parlare della vita sentimentale vera o presunta di un ragazzo della sua età in un commento a un gran premio, ma questo merita, perché ci sono rumour, dettati da messaggi abbastanza equivoci comparsi su Instagram, secondo cui Verstappino avrebbe una relazione con Kelly Piquet. Le twitterine più sprovvedute hanno esclamato: "OMG, Kelly Piquet ha trentadue anni e ha una figlia". Il punto cruciale della situazione, tuttavia, non è che abbia una figlia, è che quella figlia l'abbia avuta insieme a Kvyat, con il quale ha avuto una relazione di lunga durata terminata lo scorso inverno. Sono andata a vedere su Tumblr le reazioni. Da come l'avevano presa le tumblrere, sembra che Kelly Piquet non fosse stata la compagna di Kvyat, ma che fosse stata fidanzata con loro. Sono ovviamente scappata a gambe levate abbandonando quel luogo di perdizione, perché seppure non ho figli ho anch'io trentadue anni e cose più interessanti da fare che assistere ai deliri della generazione tumblahhhh. Tutto quello che ho scoperto da loro è che se Verstappino scrive messaggi romantici a Kelly è sessistahhhh e una cosa del genere non si fa, poco importa che Kelly sia consenziente. Verstappino prima di fidanzarsi con una ragazza o di corteggiarla deve rigorosamente chiedere il permesso al tribunale di tumblr e il tribunale di tumblr ha deciso di no perché tempo fa Verstappino ha insultato Strollino (e non importa ovviamente che gli Strollstappen si siano chiariti all'incirca venti giorni fa, il tribunale di tumblr non ha accettato le scuse di Verstappino e lo sta aspettando fuori dal circuito per picchiarlo).

RITORNO A YEONGAN - l'ultima volta che si gareggiò in Corea ne successero di tutti i colori, lasciando pensare che tutto fosse stato organizzato completamente a caso. Non appena le vetture hanno iniziato a scendere in pista, molte cose lasciavano pensare che l'Istanbul Park fosse divenuto improvvisamente la succursale turca di Yeongan. Si è iniziato a fare un gran parlare dell'asfalto, che è stato rifatto all'incirca due settimane fa, perché finora i gran premi a caso erano stati fatti su circuiti attivi a livello di altre categorie, invece questo... non preoccupiamoci di che cosa sia successo all'Istanbul Park in questi anni, preoccupiamoci solo del fatto che, secondo la telecronaca del Vanz, l'azienda che si occupa di queste faccende ha sconsigliato di rifare l'asfalto, perché quello vecchio poteva reggere un gran premio, ma gli organizzatori hanno deciso comunque di riasfaltare il circuito, facendo sì che la superficie si rivelasse piuttosto scivolosa in condizioni di asciutto, quindi figurarsi cosa sarebbe accaduto in caso di pioggia... ma niente paura, non pioveva.
Verstappino è stato il più veloce nella giornata di venerdì, mentre dietro di lui Leclerc lo inseguiva con la baguette in mano, divenuto francese all'improvviso per esigenze di trama. Ha anche affermato qualcosa del tipo "finalmente siamo lì e possiamo lottare", il che fa pensare stesse parlando del campionato di briscola a cui la Formula 1 fa da contorno. Dai suoi risultati nelle challenge nulla lascia pensare che possa essere un fenomeno della briscola, ma direi di soprassedere e di concentrarci sul fatto che sabato mattina è venuto effettivamente a piovere. Verstappino comunque era ancora signore e padrone di Istanbul Park, segno che le sfide alla Playstation organizzate a casa di Massa insieme a Ricciardo hanno dato il loro contributo. Il Predestinato, comunque, doveva sentirsi in una botte di ferro, perché era lui che guidava una vettura rossa come Massa. Anche Massa si sentiva sicuramente in una botte di ferro, perché non è più in Ferrari da sette anni.
Verstappino: "Tunz tunz tunz!!11!!!11!"
Predestinato: "Tutto bene?"
Verstappino: "Sì, stavo pensando a cosa potrebbe succedere se Feli si trasformasse nel Gufo di Interlagos e la tirasse ai team per i quali ha gareggiato in passato."
Feli: "No, io non sparo sulla croce rossa."
Verstappino: "Ecco, appunto, rossa."
Sabato pomeriggio stava ancora piovendo quando le vetture sono scese in pista per le qualifiche e tutto prometteva male, anzi, malissimo, dato che nella sessione della mattina praticamente chiunque era finito in testacoda. Kvyat pare avesse una media di un testacoda per ogni giro che faceva.
Verstappino: "Non ce la racconta giusta. Secondo me si è fidanzato segretamente con Sebby."
Russo di Roma: "Taci, bimbo."
Verstappino: "Solo perché a Kelly non piacciono gli uomini che parlano troppo..."
Russo di Roma: "Uomini... vorrai dire ragazzini con i brufoli."
Verstappino: "Naaaahhhh, quello è Trollando."
A proposito, venerdì Trollando ha compiuto ventun anni e gli ha mandato gli auguri via social il suo idolo Valentino Rossi.
Trollando: "TUNZ TUNZ TUNZ!!111!!!1!!!1! Carlito, Ferni ha mai fatto una cosa del genere per te?"
Valentino: "Trollando, mi deludi, perché familiarizzi con gli spagnoli?"
Trollando: "Perché oltre al latte mi piacciono anche i biscotti."
Predestinato: "Non possiamo continuare a parlare delle qualifiche?"
Verstappino: "E per dire cosa? Che la sessione è stata redflaggata perché la pista è impraticabile e che tu al momento sei il primo di quelli che vanno fuori?"
Predestinato: "E tu sei l'ultimo di quelli che stanno dentro."
Verstappino: "Ma sono dentro."
Predestinato: "E Oki è davanti a tutti."
Verstappino: "Triggered."
Quaranta minuti più tardi, con molta meno pioggia, le vetture sono scese nuovamente in pista anche se ci sono rimaste poco: RoGro si è impantanato ed è stata esposta nuovamente bandiera rossa. Per fortuna, alla fine, dopo l'ennesimo restart, quando Latifi è andato a fermarsi in giro per le campagne, non è stata necessaria una bandiera rossa ulteriore: la sessione era già finita, fuori Kmag, fuori Kvyat, fuori Russell, fuori RoGro, fuori anche la marmotta del Quebec. Sul fatto che la bandiera rossa non fosse "necessaria" comunque ho qualche dubbio, le vetture sono state mandate in pista per la Q2 mentre un trattore spostava la Williams.
La manche a cui abbiamo assistito a partire da quel momento è stata un continuo migliorarsi da parte di chiunque, perché la pista era sempre progressivamente più asciutta, a parte due piloti nello specifico. Quei piloti erano i Leclettel e non è ben chiaro cosa fosse accaduto sulle loro vetture, quella di Leclerc in particolare, dato che prendeva dei distacchi abbastanza abissali anche da Vettel, seppure in termini di posizioni si siano tradotti in un dodicesimo e un quattordicesimo posto. I due erano preceduti rispettivamente da Norris e Sainz, con il Pokemon ultimo, in quel momento.
Verstappino: "E io che ero quindicesimo al momento della prima bandiera rossa sono ancora dentro, mentre le Mercedes non stanno concludendo niente."
Gangster Hammi: "Sandbagging."
Verstappino: "Che tradotto significa che piuttosto che stare in pista preferiresti fare castelli di sabbia tenendo un sacchetto sulla testa per coprire la tua identità."
Gangster Hammi: "Qualcosa del genere."
Verstappino: "Non ti avrei riconosciuto, se non fosse che hai fatto un buco in cima al sacchetto per fare uscire la coda."
Iceman: "Bwoaaaahhhahahahahahahahahahah."
Verstappino: "Tutto okay?"
Iceman: "Sì, mi stavo annoiando, quindi ho deciso di dare il mio contributo e annunciare che io e il mio compare Pantene siamo gli unici motorizzati Ferrari a vedere la luce della Q3."
Verstappino: "Si sta facendo un po' buio, non so se vedrete la luce."
Vanz: "SERGIO PEREZ IN POLE PROVVISORIA!!!!111!!111!!!"
Ebbene sì, Verstappino non sembrava più il favorito, tutto lasciava pensare che fosse sul punto di farsi trollare da Checo. Tuttavia trollare è l'arte di Strollino, ed è stato lui che, dopo essersi messo un peperoncino su per il cu*o, ha messo tutti in fila: Verstappino, Perez, Albon, Ricciardo, Hamilton, Oki, Raikkonen, Bottas e Giovinazzi.
Voce fuori campo: "Non hai niente da dire, Strollino?"
Strollino: "Sì, che non ho imparato niente da Massa."
Feli: "A guidare con la pista bagnata non hai imparato da me, questo lo devo ammettere, però sei proprio sicuro di quello che dici? Lo sai dove ho ottenuto la prima pole?"
Strollino: "No, perché ai tempi ero talmente piccolo che facevo ancora il sonnellino pomeridiano, mentre tu andavi in pista."
Feli: "Hai conservato l'abitudine per quando andavi in pista tu stesso, ai tuoi esordi..."
Strollino: "Come sei kattivohhhh!!11!!11!!"
Feli: "Lo farai anche domani, nella seconda parte di gara."
Strollino: "Sei proprio krudelehhhh!!111!!!"

RITORNO AI RISULTATI STANDARD - la prima cosa che ricorderemo di questo gran premio, in futuro, è la caduta delle Redbull, ancora prima di quella della pioggia. Mentre le Pink Panther si preparavano alla presunta scalata del mondo, gli altri rimanevano imbambolati, un po' come ai tempi di Webber. Così, al termine del primo giro, in testa c'era Stroll, davanti a Perez e al Gangster Rapper. A quest'ultimo, comunque, sarebbe andata male, avrebbe commesso una sbavatura e si sarebbe fatto superare da Vettel, che era partito undicesimo (entrambi i piloti McLaren retrocessi per infrazioni random avvenute al sabato, così come Russell). A quel punto, con Stroll, Perez e Vettel nelle prime tre posizioni avevamo tre piloti Pink Panther.
Non era un grosso problema per Hamilton, la caduta peggiore in casa Mercedes la stava facendo Bo77as che, dopo un contatto con Ocon, precipitava in ultima posizione. Non sarebbe stato il lato peggiore della sua gara, voci di corridoio narrano che sia finito in testacoda sei volte, perfino più testacoda di Massa a Silverstone 2008, non una cosa di cui andare fieri. La caduta di Hamilton, comunque, sembrava qualcosa di cui parlare: anche dopo la sosta per montare le intermedie, dopo neanche un quarto di gara, avrebbe affrontato peripezie non nel suo stile. Avrebbe tentato il sorpasso si Vettel, sbagliando, e vedendosi sorpassare da Albon. Albon avrebbe superato anche Vettel, lanciandosi all'inseguimento di Verstappino, che aveva overcuttato il pilota della Ferrari.
Dopo sarebbe venuta un'ulteriore caduta delle Redbull, con Verstappino in testacoda e i Vettelton quarto e quinto. Albon si sarebbe lanciato all'inseguimento di Perez, mentre Strollino proseguiva imperterrito in testa e sembrava davvero il giorno più importante della sua carriera. Albon sarebbe divenuto Alboff e, seppure meno peggio del solito, non avrebbe raccolto molto rispetto alle premesse iniziali.
A quel punto sarebbe seguita un'enorme situazione di stallo, con la pista che andava asciugandosi ma non troppo, con qualche vettura che usciva di scena, Giovinazzi, Latifi, RoGro, tutti fermi sull'erba, solo una virtual safety car, in concomitanza con il ritiro di Giovinazzi. In Haas avrebbero combinato casini più tardi, ai box, forse un unsafe release con Kmag, che poi sarebbe ripartito, pur ritirandosi in seguito nell'anonimato che lo contraddistingue. Nel frattempo c'era chi si preparava al secondo pitstop e c'era il Vanz che seguiva con attenzione la gara di Leclerc, che strappava dei fucsiahhhh random, lasciando intendere di avere in mente la futura conquista del mondo.
Vanz: "PREDESTINATOHHHHH!!111!!111!"
Predestinato: "Stai calmo, ormai nelle telecronache reali non fai più questi urli decontestualizzati."
Vanz: "Hai ragione, dovrò aspettare il momento in cui asfalterai Vettel."
Predestinato: "Anche allora, ti consiglio di contenerti."
Vanz: "Va bene, ma solo perché me lo stai chiedendo tu. Sai benissimo che per me sei importante, non farei mai qualcosa che possa infastidirti."
Predestinato: "Allora, se mi puoi fare una cortesia, vai a seguire la gara di Verstappino all'inseguimento di Albon."
Verstappino, su cui pendeva un futuro giudizio dei commissari su una presunta linea bianca che delimita la pitlane tagliata in corso d'opera uscendo dai box, infatti, dopo la sosta finale andava ad inseguire Albon. Poi è finito in testacoda, dandogli un po' di respiro. Questo non ha cambiato molto le cose, dato che in due minuti contati il povero Alboff è stato messo alle spalle dal compagno di squadra. In tutto questo, comunque, stavamo assistendo a una caduta ben peggiore, a un pilota che precipitava dall'alto. Parlo del nostro eroe del fine settimana, quello che, fino all'ultima sosta, era sembrato il favorito per la vittoria: a soste ultimate, Strollino era dietro non solo alle Redbull, ma anche alle Ferrari che erano davanti alle Redbull. Il tutto mentre il suo compagno di squadra tentava di farcela con una sosta in meno, il tutto mentre Perez non poteva puntare alla vittoria, dato che ormai davanti a tutti era passato nientemeno che il Gangster Rapper, risorto istantaneamente dalle proprie ceneri, destinato a far durare cinquanta giri e passa un set di gomme.
Strollino, a quel punto, si era ormai perso, un po' come un Hulkenberg qualsiasi partito in pole position a Interlagos. Tanta gente ne avrebbe approfittato per ridicolizzarlo, chissà, magari anche dei sostenitori di Hulkenberg, incuranti del fatto che il loro YdOlO fosse andato incontro a un destino analogo - partire dalla pole e poi sprofondare, anche se nel suo caso iniziò fin da subito - e che da loro fosse ugualmente ammirato. Ormai c'era poco da fare, al momento in cui la gara sarebbe finita si sarebbe ritrovato al nono posto, dietro anche alle McLaren (Sainz era risalito in modo random senza farsi vedere fino alla top-5, Trollando avrebbe appunto superato Strollino per la nona piazza), il tutto mentre dovevamo assistere ancora a un ultimo evento. Ho parlato dei Leclettel e del momento in cui Leclerc avrebbe superato Vettel stando in bilico su due ruote, là sopra, ed è quello che, a un certo punto della gara, era successo. Il Vanz non era neanche esploso più di tanto, si conteneva per il momento finale, perché mentre la gara andava verso la bandiera a scacchi Perez stava perdendo terreno e il Predestinato gli era ormai negli scarichi. Si respirava aria di secondo posto e infatti ha tentato l'attacco.
Predestinato: "Tunz tunz tunz!!11!!1!!! Sono davanti a te, cosa ne pensi di tutto ciò, Speedy Gonzales?"
Checo: "Penso che al momento della bandiera a scacchi le cose potrebbero essere diverse."
Predestinato: "Naaahhhhh, non vedo cosa possa andare male..."
Checo: "Nemmeno io, ma ci spero."
Predestinato: "Azz, ho messo le ruote sull'erba."
Checo: "E io torno davanti, facendoti una pernacchia micidiale."
Predestinato: "Non mi spaventi tu. Ho appena visto una cosa orribile."
Checo: "Per caso un bollitohhhh ti ha strappato il terzo posto?"
Predestinato: "Esatto, come hai fatto a indovinare?"
Checo: "Puro caso, ma sappi che approvo quel bollito, anche se mi ha rubato il volante."
La giornata era destinata a finire con Vettel incensato da tutti, Vanz compreso, che saliva sul gradino più basso del podio non dopo un momento estremamente dolce e kawaii. Hamilton, infatti, stava andando a parcheggiare al parc fermé, dopo una gara finita sui cerchioni e dopo avere vinto il suo settimo titolo, facendosi largo a spallate per andare in cima a quell'Olimpo di cui ormai fa già parte. Mentre Hamilton piangeva con ancora il casco in testa e seduto nell'abitacolo, il suo best friend forever gli si è avvicinato per mettersi a pomiciare con lui, una scena che sarebbe stata trasmessa alla sera dai principali telegiornali (il TG1 delle 20.00 avrebbe addirittura mostrato una foto di Roscoe". Tutto ciò ha dell'incredibile: Vettel ha passato tutta la stagione ad annaspare nelle retrovie e poi, all'improvviso, proprio in occasione del titolo di Hamilton, ecco che arriva un podio Vettelton, purtroppo tagliato da TV8 per mandare la pubblicità. Ci siamo persi quindi i Vettelton che si sommergevano di champagne a vicenda, cagandosi a malapena Perez, e i coriandoli che scendevano sull'Istanbul Park. Per fortuna almeno una scena iconica era stata mostrata: per qualche strana ragione, la disposizione del podio è stata invertita, con il gradino del secondo posto laddove di solito c'è quello del terzo e viceversa. Solo, in un primo momento sono apparse le bandiere come se i piloti non fossero stati invertiti: bandiera messicana per Vettel, bandiera tedesca per Perez.
Nel frattempo Vanz si chiedeva come si potesse preferire Hulkenberg a Perez nonostante non sia mai salito sul podio (non ho capito bene il contesto, dato che Hulkenberg non c'entrava un fico secco con questo gran premio), elogiava Vettel e parlava delle dichiarazioni di Eddie Jordan risalenti all'ormai lontano 2012.
Eddie Jordan: "Hamilton in Mercedes non concluderà niente, la sua carriera è finita."
Gangster Hammi: "Hold my beer."
Sebby: "Posso essere io la tua birra?"
Gangster Hammi: "Beliximohhhh kontinuahhhh!!111!!!"
Al momento non è chiaro se proseguirà la carriera di Vettel come birra di Hamilton, quello che è certo è che proseguirà la carriera di Hamilton, quindi prepariamoci ad altri numeri impressionanti, quasi come l'esito del gran premio di oggi. Abbiamo assistito a decine e decine di testacoda, nessuno di essi fatto da Vettel.

RISULTATO: 1. Lewis Hamilton (Mercedes), 2. Sergio Perez (Racing Point), 3. Sebastian Vettel (Ferrari), 4. Charles Leclerc (Ferrari), 5. Carlos Sainz (McLaren), 6. Max Verstappen (Redbull), 7. Lando Norris (McLaren), 9. Lance Stroll (Racing Point), 10. Daniel Ricciardo (Renault), 11. Esteban Ocon (Renault), 12. Daniil Kvyat (Alpha Tauri), 13. Pierre Gasly (Alpha Tauri), 14. Valtteri Bottas (Mercedes), 15. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), 16. George Russell (Williams), Rit. Kevin Magnussen (Haas), Rit. Romain Grosjean (Haas), Rit. Nicholas Latifi (Williams), Rit. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo).

sabato 14 novembre 2020

NASCAR 2020: i playoff in sintesi

Siamo nel periodo in cui le stagioni iper-concentrate del 2020 iniziano a terminare e colgo l'occasione per trasferirci spiritualmente negli States, laddove l'8 novembre è terminato il campionato di NASCAR, dopo due mesi di playoff nel corso dei quali ho sperato che Matt Di Benedetto vincesse almeno una gara. Le mie speranze non si sono realizzate e, dopo i playoff a 16, insieme a Cole Custer, William Byron e Ryan Blaney è uscito dalla lotta per il titolo. Ciò non andava contro alla prospettiva di vincere una gara prima o poi, ma comunque la cosa non è andata in porto. A proposito di vittorie, in questa fase dei playoff ha vinto due volte Kevin Harvick, con una vittoria di Brad Keselowski in mezzo.

Harvick ha iniziato i playoff a 12 in testa alla classifica, seguito da Hamlin, Keselowski, Logano, Elliott, Truex, Bowman, Dillon, Almirola, Kyle Busch, Bowyer e Kurt Busch ancora in lotta per il campionato.
Questo giro si è aperto con una vittoria di Kurt Busch, poi a seguire Danny Hamlin e Chase Elliott.
Harvick era ancora in testa alla classifica seguito da Hamlin e Keselowski, con Elliott risalito davanti a Logano, Truex, Bowman e Kurt Busch, loro gli otto piloti rimasti in lotta per il titolo. Le cose si sono un po' rimescolate nella fase successiva dei playoff, nelle cui tre gare hanno vinto Logano, Kyle Busch (già fuori dalla lotta per il campionato) ed Elliott.

Joey Logano, nuovo leader della classifica, è andato a giocarsi il titolo con Elliott nella gara finale, avvenuta appunto nello scorso fine settimana. Hanno concluso proprio nelle prime quattro posizioni dell'ultima gara stagionale, gara in cui al quinto posto si è classificato Jimmie Johnson per chiudere in bellezza la sua ultima stagione completa, in vista del suo passaggio in Indycar come pilota part-time nelle prossime due stagioni. Non ho idea di che cosa ne pensino i suoi hater che un tempo lo criticavano 24/7.
Tornando alla lotta per il titolo, ha vinto la gara e il titolo Chase Elliott, seguito da Keselowski, Logano e Hamlin, in queste posizioni sia in gara sia in classifica finale. Penso che Elliott sia il primo campione nato negli anni '90...

Considerazioni finali: quest'anno ho seguito il campionato di NASCAR molto meno rispetto alle stagioni precedenti, anche per via della concentrazione di eventi motoristici che si sono svolti tutti nello stesso periodo. Sono comunque contenta di essere riuscita in qualche modo a "coprire" anche questo campionato.

martedì 10 novembre 2020

British F3 2020: Kaylen Frederick vince il titolo

La stagione della Formula 3 BRDC è iniziata in agosto ed è proseguita fino a quest'ultimo weekend. Costituita da un totale di sette eventi, tutti questi si sono svolti in Inghilterra, senza nessuna trasferta.
Diverstamente da altri campionati, la griglia di partenza non era particolarmente ridotta rispetto alle scorse stagioni, anzi, c'era quello che in un campionato minore nazionale può considerarsi un numero di vetture piuttosto discreto: a seconda degli eventi, oscillavano tra quindici e diciotto.

Carlin ha schierato due vetture full time, guidate da Kaylen Frederick e Nazim Azman, affiancandone una terza con Guilherme Peixoto al volante per i primi due eventi. Una cosa analoga è successa per il team Douglas, con Ulusse De Pauw e Manaf Hijjawi full time, con una terza vettura guidata da Kiern Jewiss per i primi quattro eventi della stagione. Hanno invece mantenendo la loro line-up intaccata per tutta la stagione i team Hitech (Reece Ushijima e Kush Maini), Lanan (Josh Mason, Piers Prior, Bart Horsten), Double R (Benjamin Pedersen e Louis Foster) e Hillspeed (Oliver Clarke e Sasakorn Chaimongkol). Il team Chris Dittmann ha schierato una vettura guidata da Josh Skelton per tutta la stagione, mentre sull'altra si sono alternati, nel corso del tempo, Nicolas Varrone, Ayrton Simmons, Alex Fores e Max Marzorati. Infine i team JHR e Fortec hanno disputato eventi occasionali, schiernando rispettivamente da un lato Carter Williams, Max Marzorati e Ayrton Simmons, dall'altro Roberto Faria proveniente dalla F4 britannica per tutta la seconda parte della stagione, mentre come one-off Frank Bird e Jonny Wilkinson.

Il format presenta una notevole differenza con la maggior parte delle serie minori locali ed è la seconda gara del weekend (siano esse tre come solitamente avviene oppure quattro), la cui griglia di partenza viene stilata sulla base di una reverse grid che, diversamente da quelle di GP2 e GP3 è totale, comprendendo tutti i piloti che hanno concluso la gara. Quindi l'ultimo classificato parte dalla pole position, mentre il vincitore parte ultimo, a meno che non ci siano piloti ritirati nella gara precedente, il tal caso essi non sono inclusi nella reverse grid, ma partono nelle ultime posizioni. In tale gara dovrebbe essere assegnato un punteggio anche sulla base delle posizioni recuperate.
Qui di seguito trovate l'acronimo "RG" accanto alle gare che hanno avuto una reverse grid:

OULTON
Podio Gara 1: Kiern Jewiss, Ulysse De Pauw, Nazim Azman
Podio Gara 2 RG: Piers Prior, Kush Maini, Bart Horsten
Podio Gara 3: Kaylen Frederick, Nazim Azman, Louis Foster
Podio Gara 4: Kaylen Frederick, Kush Maini, Piers Prior

DONINGTON
Podio Gara 1: Louis Foster, Reece Ushijima, Kush Maini
Podio Gara 2 RG: Ulysse De Pauw, Oliver Clarke
Podio Gara 3: Kaylen Frederick, Josh Skelton, Kush Maini

BRANDS HATCH
Podio Gara 1: Ayrton Simmons, Kush Maini, Ulysse De Pauw
Podio Gara 2 RG: Nazim Azman, Reece Uschiima, Bart Horsten
Podio Gara 3: Ayrton Simmons, Josh Skelton, Kush Maini
Podio Gara 4: Kush Maini, Ulysse De Pauw, Louis Foster

DONINGTON
Podio Gara 1: Kaylen Frederick, Ulysse De Pauw, Kush Maini
Podio Gara 2 RG: Louis Foster, Josh Mason, Manaf Hijjawi
Podio Gara 3: Kush Maini, Ulysse De Pauw, Nazim Azman

SNETTERTON
Podio Gara 1: Kaylan Frederick, Louis Foster, Nazim Azman
Podio Gara 2 RG: Kush Maini, Ulysse De Pauw, Josh Skelton
Podio Gara 3: Louis Foster, Kaylan Frederick, Benjamin Pedersen
Podio Gara 4: Ulysse De Pauw, Kaylan Frederick, Nazim Azman

DONINGTON
Podio Gara 1: Kaylen Frederick, Ulysses De Pauw, Oliver Clarke
Podio Gara 2 RG: Nazin Azman, Benjamim Pedersen, Ulysse De Pauw
Podio Gara 3: Kaylen Frederick, Sasakorn Chaimongkol, Kush Maini

SILVERSTONE
Podio Gara 1: Kaylen Frederick, Ayrton Simmons, Kush Maini
Podio Gara 2 RG: Benjamin Pedersen, Bart Horsten, Nazim Azman
Podio Gara 3: Kaylen Frederick, Roberto Faria, Ayrton Simmons

Il campionato è stato vinto dal pilota statunitense Kaylen Frederick, vincitore di undici gare, con una cinquantina di punti di vantaggio sul pilota indiano Kush Maini (il fratello minore di quel "celebre" Arjun Maini che fu speronato da Santino Ferrucci durante il giro d'onore). Hanno completato la top-5 in classifica il belga Ulysse De Pauw, il britannico Louis Foster e il malese Nazim Azman.
Curiosamente tutti i piloti full time sono saliti sul podio almeno una volta nel corso della stagione (perfino Hijjawi e Mason che sono stati gli ultimi due full time in classifica), mentre tra i part time Simmons ha anche vinto delle gare, mentre Faria è salito sul podio nell'ultimo evento della stagione.

lunedì 9 novembre 2020

Formula 4 ADAC 2020: Jonny Edgar vince il titolo

In questa stagione travagliata la Formula 4 tedesca è uno dei campionati minori europei che ha risentito maggiormente della situazione in termini di presenze. Partito con appena undici vetture, ha vissuto verso metà stagione il suo momento di massimo splendore a metà stagione, con alcune partecipazioni di piloti part time e guest driver toccando il record stagionale di diciassette, per poi diminuire di nuovo nella seconda parte del campionato, seppure senza scendere ai minimi storici di inizio stagione.

Dieci piloti hanno preso parte all'intera stagione, si tratta di Jonny Edgar, Jak Crawford, Elias Seppanen, Tim Tramnitz, Victor Bernier, Joshua Durksen, Oliver Bearman, Vladislav Lomko e Kirill Smal che si sono piazzati nelle prime nove posizioni della classifica e Josef Knopp che si è classificato dodicesimo alle spalle di Gabriele Minì e Francesco Pizzi. I due italiani hanno disputato rispettivamente due e tre eventi, con Minì che si è rivelato il migliore tra i part time.

Gli altri part-time sono stati Artem Lobanenko e Roee Meyuhas, che hanno preso parte rispettivamente a tre eventi, Erick Zuñiga che ne ha disputati cinque, dopodiché i due piloti Prema Dino Beganovic e Sebastian Montoya che hanno preso parte soltanto al secondo e al terzo evento stagionale. Fanalino di coda della classifica Cenuy Han, al volante nei due eventi finali, senza punti. I guest driver Hamda Al Qubaisi e Leonardo Fornaroli hanno disputato solo il terzo round della stagione e, per via del loro status, non hanno ottenuto punti. La Qubaisi ne avrebbe conquistato uno grazie a una decima piazza, mentre Fornaroli è stato l'unico altro pilota, oltre a Han, a non ottenere nessun piazzamento in top-ten.

Tutti i full time a parte Knopp sono saliti sul podio in almeno un'occasione, mentre tra i part time l'unico ad esserci riuscito è stato il "nostro" Minì che abbiamo ritrovato anche sul gradino più alto.
Gli unici due piloti "di casa" erano Tramnitz e Durksen... il che è una novità assoluta dato che non mi risulta che finora Durksen avesse mai gareggiato con licenza tedesca. Tra i due è stato Tramnitz a classificarsi meglio a fine stagione, tuttavia Durksen lo batte per numero di vittorie.
I risultati stagionali possono essere sintetizzati come segue:

LAUSITZRING
Podio Gara 1: Jonny Edgar, Joshua Durksen, Elias Seppanen
Podio Gara 2: Jonny Edgar, Jak Crawford, Tim Tramnitz
Podio Gara 3: Elias Seppanen, Victor Bernier, Kirill Smal

NURBURGRING
Podio Gara 1: Gabriele Minì, Jonny Edgar, Elias Seppanen
Podio Gara 2: Jonny Edgar, Elias Seppanen, Gabriele Minì
Podio Gara 3: Joshua Durksen, Jak Crawford, Gabriele Minì

HOCKENHEIM
Podio Gara 1: Joshua Durksen, Jak Crawford, Jonny Edgar
Podio Gara 2: Oliver Bearman, Tim Traminz, Gabriele Minì
Podio Gara 3: Victor Bernier, Jak Crawford, Elias Seppanen

NURBURGRING
Podio Gara 1: Jak Crawford, Joshua Durksen, Jonny Edgar
Podio Gara 2: Jonny Edgar, Elias Seppanen, Oliver Bearman
Podio Gara 3: Vladislav Lomko, Tim Tramnitz, Jak Crawford

REDBULLRING
Podio Gara 1: Jonny Edgar, Victor Bernier, Jak Crawford
Podio Gara 2: Jonny Edgar, Jak Crawford, Joshua Durksen
Podio Gara 3: Jak Crawford, Elias Seppanen, Victor Bernier

LAUSITZRING
Podio Gara 1: Vladislav Lomko, Victor Bernier, Elias Seppanen
Podio Gara 2: Jak Crawford, Tim Tramnitz, Kirill Smal
Podio Gara 3: Victor Bernier, Tim Tramnitz, Kirill Smal

OSCHERSLEBEN
Podio Gara 1: Jak Crawford, Joshua Durksen, Elias Seppanen
Podio Gara 2: Jak Crawford, Jonny Edgar, Oliver Bearman
Podio Gara 3: Tim Tramnitz, Jonny Edgar, Elias Seppanen

Il campionato è stato aperto fino alla fine della stagione tra i due piloti di testa, il britannico Edgar, che ha vinto il campionato, e lo statunitense Crawford che ha chiuso ad appena due punti di gap. I due provenivano rispettivamente dalla F4 italiana e dalla F4 NACAM. Come già anticipato il terzo classificato è stato Seppanen, che l'anno scorso avevamo visto gareggiare nella Formula 4 South-East Asia, il che fa sì che i primi tre piloti della classifica provenissero ciascuno da un campionato di un continente diverso.

domenica 8 novembre 2020

Commento al Gran Premio dell'Emilia Romagna: 1 novembre 2020

L'ultima volta che la Formula 1 aveva corso a Imola ero ancora minorenne e non scrivevo ancora commenti ai gran premi. Sembravamo destinati a non vedere mai più un gran premio in tale location, ma a volte basta un campionato totalmente stravolto per rendere possibile l'impossibile. Chissà che questo calendario un giorno non faccia riflettere chi sta in alto e che non possa avere qualche effetto positivo sul futuro. Non saprei, magari una ventina di circuiti standard ogni anno, poi uno o due che si alternano nel corso del tempo: un po' come l'alternanza Nurburgring e Hockenheim risalente ormai al decennio scorso, magari con più di due circuiti, che si alternano ogni più di due anni. Non è un'idea che mi dispiacerebbe, sinceramente, specie considerato che si parla di costruire nuovi circuiti. Sarebbe bello riavere Imola in calendario, dopotutto ha fatto parte della storia della F1 e le ragioni formali per cui è stata messa da parte (no a due gran premi nella stessa nazione) sono decadute già molto tempo fa.
Per tornare a noi, correva l'anno 2006, Michael Schumacher veniva inseguito da Fernando Alonso appostato come un falco assassino, una replica del 2005, ma a parti invertite. Ecco, nel 2005, uno degli anni peggiori della storia della Ferrari di questo secolo, Schumacher arrivava secondo a Imola, un risultato tutto sommato molto meglio della maggior parte di tutti gli altri ottenuti nella stagione, Indianapolis esclusa. A proposito di Indianapolis, la Jordan e la Minardi sono attualmente la Racing Point e l'Alpha Tauri. Una Indianapolis 2005 ai giorni nostri, vedrebbe la Ferrari faticare nell'arrivare a podio, quindi immagino che a Maranello sperino con tutte le loro forze che un Indy-gate contemporaneo non si verifichi mai (so che non può avvenire con le stesse dinamiche, ma la stesura di un commento a un gran premio comporta anche discorsi di contorno campati in aria, perché se vi scrivessi subito che ha vinto Hamilton e che ha fatto uno shoey dalla scarpa di Ricciardo non ci sarebbe nulla di eccitante nell'andare a scoprire in che modo Hamilton si sia procacciato una scarpa di Ricciardo piena di champagne). Ora, però, addentriamoci in questo weekend sanmarinese, anche se nulla aveva a che vedere con la Repubblica di San Marino.

L'ATTESA E DINTORNI - un gran premio che si svolge in soli due giorni (prove libere e qualifiche al sabato, gara alla domenica) non porta con sé quei venerdì in cui, in occasionali momenti liberi al lavoro, si va a dare un'occhiata su Twitter per vedere come procedono le sessioni. Non c'è nemmeno l'attesa per vedere se al notiziario delle 17.00 su Radio International daranno i risultati non della sessione appena conclusa, ma di quella del mattino. Tuttavia, trattandosi di una radio emiliana, si parlava del gran premio dell'Emilia Romagna, di tanto in tanto, anche nei giorni precedenti, durante occasionali notiziari.
Per fortuna ci ha pensato il Vanz a riportarci in pieno clima di fine settimana del gran premio... Ora, facciamo una premessa: non voglio partecipare a scontri random tra sostenitori e detrattori del Vanz. Personalmente mi limito a dire che non è in cima alle mie classifiche di gradimento legate ai telecronisti di motorsport (lista in cui includo anche telecronisti stranieri e di altre serie motoristiche). Ugualmente posso dire che, tutto sommato, provo una certa ammirazione a chi riesce a commentare per due ore un gran premio in diretta all'interno di una cabina di commento, parlando in tono chiaro, comprensibile e senza impappinarsi, facendo in modo serio quello che io ho cercato a volte di fare per iscritto (prima di concentrarmi prevalentemente sui commenti ironici, scrivevo anche lunghe cronache serie, in parallelo), solo che commentando un evento per iscritto puoi pensarci e cancellare. In sintesi, quello che sto per dire ora non vuole essere un attacco contro la figura del Vanz, ma solo un'osservazione critica nei confronti di una sua affermazione. In un servizio del giovedì, che è arrivato a girare sui social, dopo avere parlato dell'annuncio della conferma dei Raikkonazzi in Alfa Romeo (sì, mi piace inventare ship name, lo ammetto) è passato a narrare la storia del circuito su cui si svolgeva il GP di San Marino, rievocando il 1994 nel quale morirono Ayrton Senna e Roland Ratzenberger. Ed è stato esattamente lì che è avvenuto il commento incriminato, qualcosa tipo: "ricordiamo anche Ratzenberger, pilota amatoriale ma pur sempre pilota". Stiamo parlando di un pilota che ha vinti dei campionati di Formula 3 nazionali, che ha gareggiato in Formula 3000 britannica (arrivando terzo in classifica generale), in BTCC, in Superformula e Super GT che non si chiamavano ancora con quel nome (serie nelle quali ha ottenuto occasionali vittorie), in endurance sia europeo (partecipando a cinque edizioni della 24 Ore di Le Mans, in classe C e classe C2, ottenendo un quinto posto complessivo e una vittoria di classe in C2, qualcosa di analogo come importanza all'odierna LMP2) sia americano (un podio alla 24 Ore di Daytona). In più è stato il primo pilota europeo a vestire i colori del marchio Toyota e ha fatto un test al volante di una vettura di Indycar, tutto questo prima di arrivare in Formula 1. Mi sembra poco rispettoso attribuire a un pilota un livello dilettantesco per il semplice fatto che in Formula 1 correva per un team delle retrovie.
Chiudendo la parentesi Vanzini, il venerdì è stata un'ulteriore giornata di attesa, sabato mattina ci sono state le qualifiche, poi è arrivato il sabato pomeriggio e alle 14.00 mi sono messa a guardare le qualifiche sperando che il Pokemon ci sorprendesse in modo positivo.
Bo77as: "Niente da dire sulla mia pole position?"
L'Autrice(C): "Stai calmo, lo sai che il Pokemon viene prima di tutto."
Bo77as: "Specie sul traguardo a Monza."
L'Autrice(C): "Come stai diventando poetico. Mi deludi, torna a fare il vampiro famelico, è esattamente quello che ci aspettiamo da te."
Bo77as: "TUNZ TUNZ TUNZ!!11!!11!! In cu*o al Prosciuttello!!!11!!111!!"
L'Autrice(C): "Bene, così mi piaci. Finalmente ti stai comportando degnamente."
Gangster Hammi: "Però, vampiro, stai attento, parlando di cu*i, che ho il tuo sotto tiro."
Bo77as: "Naaaahhhh, tu devi fare attenzione a Verstappino."
Guess what, stranamente i primi tre erano i Mercedes Bros (stavolta con Bo77as parte dominante, dopo avere sandbaggato fino a quel momento - o molto più probabilmente essendoci riuscito per caso) e Verstappino. Dopodiché c'era Gasly, che precedeva Ricciardo, Alboff, il Predestinatohhhh, il Russohhhh di Roma, Norris e Sainz, con quel BrOkKo di Sainz che l'aveva preso in quel posto dal suo compagno di squadra!!11!!!1!!!! che dovrebbe andare in Ferrari a salvare il mondo.
Carlito: "Non mi dispiacerebbe se fosse Trollando ad andare in Ferrari, in effetti."
Dopodiché c'erano i Perocon, Russell, l'idolo di sua nonna, Strollino, Kmag, RoGro, Raikkonen, la marmotta del Quebec e infine Giovinazzi con la sua chioma fluente.
A quel punto non restava altro da fare che arrivassero le 13.10 per assistere alla gara, che è stata preceduta dall'inno di Mameli interpretato dal gruppo Il Volo. Ho notato una curiosissima coincidenza: al momento del verso "dov'è la vittoria?" è stata inquadrata una Ferrari. Purtroppo quel momento è stato sottovalutato, credo che sia molto rappresentativo del mondiale 2020.

IMOLA BY LUNCHTIME - siccome gli animali da circuito vanno preservati, ho deciso di iniziare dal gatto. Non che il gatto sia comparso durante il gran premio, ma dobbiamo fare uno sbalzo temporale e portarci alla domenica mattina, quando sono state divulgati video e immagini di un gatto che girava per il paddock. È comparso nei pressi di Vettel, che l'ha ignorato osservando durante un'intervista di non amare i gatti (per fargli sciogliere il cuore ci vuole l'ingresso nel paddock di una mucca, ne sono certa), poi si è intrufolato nel box della Mercedes al cospetto di Hamilton. Il Prosciuttello ha accolto la sua presenza con un certo entusiasmo, mettendosi ad accarezzarlo.
Il gatto: "Aaaawwww."
Gangster Hammi: "Sai che sei proprio carino? Ti piacerebbe venire a casa con me? Non posso attribuirti la carica di padrone di casa, perché quello è Roscoe, ma vedrò di offrirti comunque un ruolo altolocato."
Il gatto: "No, mi dispiace, non posso venire, perché non sono un gatto qualsiasi, ma la mascotte di questo circuito. Altrimenti ci sarei venuto volentieri, mi sarebbe piaciuto passare le mie giornate a dormire accanto a Roscoe."
Ebbene sì, l'account ufficiale del circuito ha confermato che si tratta del gatto del circuito e che il suo nome è Formulino. Nei giorni seguenti è stato anche aperto un account instagram a lui dedicato e trovo che tutto ciò sia estremamente dolce e kawaii, un po' come lo sarebbe stato vedere il Pokemon sul podio. Il Pokemon, tuttavia, non era destinato ad andare a podio, perché al via si è fatto strappare la quarta piazza da Dani-Smile.
Mentre accadeva tutto ciò, Verstappino sopravanzava Hamilton portandosi in seconda posizione e diventando in un certo senso l'ago della bilancia più avanti, quando avrebbe determinato che ci sono piloti che gareggiano per vincere il mondiale e altri che gareggiano per non farsi trollare da Verstappen, dimenticandosi di non farsi trollare dai loro avversari per il titolo... sempre ammesso che Bo77as stia lottando per il titolo, cosa di cui dubito fortemente.
Nel frattempo, mentre davanti accadeva questo, dietro accadevano fatti irrilevanti. Per esempio Strollino litigava con un cordolo(?) e poi andava a sbattere contro la Renault di Ocon, prima di proseguire verso i box nel tentativo di rimettere in sesto la propria monoposto. Per esempio Vettel e Kmag si toccavano e uno dei due finiva in testacoda... non pensate male, mi riferisco a Kmag. Vettel nel frattempo parlava via radio di un presunto danno sulla sua vettura e alla radio gli comunicavano che secondo le telemetrie andava tutto bene. Le telemetrie avevano ragione, perché per un lungo periodo Vettel avrebbe girato su tempi piuttosto rispettabili, facendo una gara anche migliore dei suoi standard (non che ci voglia molto, ultimamente), ma ciò accadeva nonostante gli mancasse un pezzo neanche tanto piccolo dell'ala anteriore.
La questione Vettel/Kmag avrebbe potuto sembrare irrilevante, nel contesto della gara, e lo è stata fino alla fine, quando abbiamo scoperto dov'era andata a finire quella parte di ala mancante.
Bo77as: "Okay, ma io sono in testa al gran premio, perché stiamo parlando di quel vecchio pensionato?"
Sebby: "Portami rispetto, che quando il Prosciuttello Gangster mi vede, si mette improvvisamente a limonare con me mettendoti da parte."
Bo77as: "Come sei kattivohhhh!!11!!!1!! Perché mi devi ricordare tutto ciò?"
Voce fuori campo: "Naaaahhhhh, non stare a lamentarti di Sebby. C'è qualcosa di peggio che sta per succederti."
Bo77as: "Del tipo?"
Voce fuori campo: "Dal box ti comunicheranno un problema imprecisato sulla tua monoposto."
Bo77as: "Kompl8!!11!!!11!!"
Voce fuori campo: "Vai a lamentarti con l'ala anteriore di Vettel, che si è incastrata sotto la tua macchina."
Ebbene sì, è esattamente quello che è successo, come si sarebbe scoperto molto tempo dopo. Al momento avevamo altre cose di cui preoccuparci...
Bo77as: "Tipo Verstappino che va ai box nel tentativo di un undercut."
Pokemon: "Veramente no, passerà ancora un bel po' prima di arrivarci, io parlavo piuttosto del mio ritiro."
Il povero Gasly, infatti, è stato costretto a recarsi ai box e parcheggiare solo dopo pochi giri di gara, quando attendevo ancora che accadesse un evento miracoloso e che potesse procacciarsi la strada del podio. Dopotutto non è Hulkenberg, è opportuno nutrire sempre qualche speranza.
Pokemon: "E il prossimo sarà l'Oki."
Oki: "Perché proprio io?"
Pokemon: "Perché mi andava di tirartela."
Oki: "Non mi pare una gran spiegazione. Dopo questa ti aspetto per un regolamento di conti davanti al bagno. Mi raccomando, porta una baguette per il duello."
Pokemon: "Certo, sarà molto più grande della tua."
Oki: "Io ho qualcos'altro di più grande rispetto al tuo."
Pokemon: "Io ho vinto un gran premio."
Mentre Ocon era ancora in pista e Verstappino si fermava ai box, i piloti Mercedes avevano due diverse intuizioni su come procedere da quel momento in poi. Bo77as è rientrato immediatamente ai box per evitare l'undercut. Hamilton invece ha iniziato un dibattito via radio sulla necessità di proseguire per altri ventisei anni sulle stesse gomme. La scelta giusta, neanche a dirlo, si è rivelata quella di Hamilton, che andava più veloce dei Bottastappen e sembrava potere guadagnare la prima posizione dopo il proprio pitstop, quei famosi ventisei anni dopo, tramite undercut. Intanto i Raikkonettel, ugualmente intenzionati a fermarsi ai box soltanto diversi decenni dopo, erano provvisoriamente al quarto e al quinto posto.
Pokemon: "Sì, ma Oki, dì alla tua vettura di darsi una mossa a lasciarti a piedi, che sta iniziando a venirmi fame e la baguette potrei iniziare a mangiarla."
Oki: "Arrivo subito. Siccome Bo77as ha conservato il volante a cui ambivo parecchio tempo fa, ho deciso di vendicarmi e di parcheggiare in mezzo alle pa**e. Vuoi mai che una virtual safety car di passaggio possa aiutare il Gangster Rapper a uscirgli davanti? E a superare anche Verstappino al contempo? Sento che potrei avere un orgasmo anche subito, al solo pensiero."
La virtual safety car è arrivata e se n'è andata giusto il tempo di consentire al Prosciuttello di fare un pitstop perdendo meno tempo. È anche uscito davanti a quei due loschi individui con cui aveva a che fare, ma ho la netta sensazione che la virtual safety car non sia stata determinante. Il vantaggio che aveva a quel punto doveva essere sufficiente a rientrare in pista davanti a Bo77as, a quel punto Bo77as si sarebbe limitato a stargli imbambolato dietro. Specifico una cosa: questa non vuole essere una critica a Bo77as per questa specifica gara. Il danno alla vettura non era immaginario, una cosa inventata per farlo andare più piano e non prendere rischi, il fatto che alla fine il pezzo dell'ala di Vettel sia stato trovato sotto la sua vettura significa che molto probabilmente, senza quel problema, avrebbe potuto fare di meglio... il grosso problema, tuttavia, consiste in un certo aspetto di gara che definirei "gestione di Verstappen". La cosa in cui Hamilton si è dimostrato, almeno dal 2017 in poi, superiore ai suoi avversari è sì, da un lato la gestione delle gomme e la capacità di fare meno errori, ma penso che un grosso contributo l'abbia anche dato il fatto di non perdere troppo tempo a gareggiare, fisicamente o dal punto di vista strategico, contro Verstappen. Da quando è arrivato in Redbull ha DA SEMPRE la propensione a ritrovarsi nei pressi di piloti che lottano per il titolo. Credo che, per vincere il titolo, sia fondamentale rimanere focalizzati sulla lotta per il titolo, non sui duelli momentanei con Verstappino. Qualche anno fa avevamo Vettel che perdeva punti per strada perché puntualmente si metteva a fare a sportellate con Verstappen non appena gli capitava a tiro. Adesso abbiamo Bo77as che, a seconda delle occasioni, o perde il confronto con Verstappen, oppure perde il confronto con Hamilton nel tentativo di non perdere il confronto con Verstappen. Certo, nel suo caso sono generalmente battaglie vissute a distanza, non "cruente" come quelle di cui si rendeva protagonista Vettel, ma si tratta pur sempre di perdere punti per strada. Va bene, ormai il mondiale è andato, ma quando Verstappen è rientrato ai box i due piloti Mercedes si sono comportati in modo diverso l'uno dall'altro: il vampiro famelico è rientrato subito ai box non appena l'hanno chiamato, Hamilton ha mandato civilmente a quel paese chi lo stava chiamando per il pitstop. Se Bo77as fosse rimasto fuori più a lungo, probabilmente non solo avrebbe conservato la posizione su Verstappen, ma Hamilton avrebbe dovuto superarlo in pista, per passare davanti. Poi probabilmente ci sarebbe riuscito lo stesso, questo non lo metto in dubbio, ma c'è una certa differenza tra il farsi superare in pista e il servire la vittoria ad altri su un piatto d'argento.
A quel punto si sono consolidate le posizioni dei primi tre: Hamilton, Bottas e Verstappen... poi, quando ormai mancava solo un terzo di gara, ho visto Verstappino in mezzo ai prati girato di lato e non posso dirvi quale scena del passato mi ha ricordato, altrimenti verrei accusata di eresia. Comunque aveva preso un detrito e forato, il che ha provocato l'ingresso della safety car per rimuovere la vettura. A quel punto alcuni piloti sono rientrati ai box. Vettel no, perché era già rientrato prima. O meglio, è rientrato anche lui ai box, con il risultato di uscirne nelle retrovie ancora più di prima, dato che aveva perso terreno in occasione del suo precedente pitstop, durato la bellezza di tredici secondi, più di un pitstop in casa Racing Point in cui era stato investito un meccanico. La nonna di Russell non doveva essere molto contenta, ma ha avuto modo di essere ancora meno contenta quando suo nipote è andato a sbattere da solo durante la neutralizzazione della safety car, mentre era in zona punti. RoGro che passava di là, alla fine deve avergli chiesto un autografo.
Nel frattempo si consumava il "dramma" di Perez, che rientrava ai box emulando il suo ex compagno di squadra Hulkenberg perdendo in quel modo la possibilità di lottare per il podio. Toccava quindi a Dani-Smile salire sull'ambito terzo gradino, armato di scarpa. Per questioni igieniche, quando ha fatto fare uno shoey a Hamilton, gli ha dato l'altra scarpa. Hamilton si sta ancora chiedendo chi gliel'abbia fatto fare di vincere quel gran premio. Per arrivare a podio, il trollone della Renault aveva comunque dovuto vedersela con uno scatenatissimo Russo di Roma, pronto a dare il meglio di sé. Chi invece il meglio di sé non lo stava dando era Alboff: rimasto unico portacolori della Redbull in pista, mentre era in lotta con Perez è finito in testacoda da solo ed è arrivato ultimo. Le Alfa Romeo nel frattempo arrivavano entrambe a punti, ma un arrivo di entrambe le Alfa a punti si festeggia solo se non è in contrasto con un bene superiore. Il bene superiore poteva essere il primo punto di Latifi, che purtroppo non è arrivato essendo la marmotta del Quebec soltanto undicesimo.
Gangster Hammi: "Ma in tutto questo, che fine ha fatto Kmag?"
Sebby: "Si è ritirato ai box, senza che nessuno ne sentisse la mancanza."
Gangster Hammi: "Tu taci, che secondo il Vanz l'incidente l'hai innescato tu."
Sebby: "A parte che Kmag si è ritirato almeno un'ora dopo l'incidente, perché dovrei tacere? Se fosse colpa mia, dovreste darmi tutti un premio, dato che ho annientato il Nemicohhhh dell'Umanitàhhhh."

RISULTATO: 1. Lewis Hamilton (Mercedes), 2. Valtteri Bottas (Mercedes), 3. Daniel Ricciardo (Renault), 4. Daniil Kvyat (Alpha Tauri), 5. Charles Leclerc (Ferrari), 6. Sergio Perez (Racing Point), 7. Carlos Sainz (McLaren), 8. Lando Norris (McLaren), 9. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), 10. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo), 11. Nicholas Latifi (Williams), 12. Sebastian Vettel (Ferrari), 13. Lance Stroll (Racing Point), 14. Romain Grosjean (Haas), 15. Alex Albon (Redbull), Rit. George Russell (Williams), Rit. Max Verstappen (Redbull), Rit. Kevin Magnussen (Haas), Rit. Esteban Ocon (Renault), Rit. Pierre Gasly (Alpha Tauri).


giovedì 5 novembre 2020

Formula 4 NACAM 2019/20: Noel Leon vince il titolo

Il campionato messicano di Formula 4 è iniziato nel weekend del Gran Premio del Messico di Formula 1 2019, con il primo evento in calendario come contorno. Doveva terminare nell'estate, ma la realtà dei fatti è stata diversa. I primi quattro eventi si sono svolti in maniera più o meno consecutiva tra ottobre 2019 e febbraio/marzo 2020, poi la serie è stata a lungo sospesa, ricominciando nel corso dell'estate 2020 e terminando nel weekend in cui avrebbe dovuto svolgersi il GP del Messico, quello del Dia de Los Muertos. In questa seconda parte del campionato si sono avuti tre eventi. In totale la stagione è stata disputata su sei piste diverse, con un numero di vetture abbastanza ristretto, sulle 12 o 13. Ci sono state alcune presenze one-off, così come piloti che hanno disputato soltanto metà stagione. Tra i piloti "apparsi" quando il campionato è ricominciato, ce ne sono stati anche alcuni che hanno ottenuto piazzamenti a podio e vittorie.

Questa è la sintesi dei risultati della stagione:

CITTÀ DEL MESSICO
Podio Gara 1: Nicholas Christodoulou, Noel Leon, Eduardo Barrichello (one-off)
Podio Gara 2: Noel Leon, Nicholas Christodoulou, Mariano Martinez (one-off)

AGUISCALIENTE
Podio Gara 1: Andres Perez de Lara, Noel Leon, Pablo Perez de Lara
Podio Gara 2: Andres Perez de Lara, José Garfias, Noel Leon
Podio Gara 3: Noel Leon, Pablo Perez de Lara, Nicholas Christodoulou

PUEBLA
Podio Gara 1: Nicholas Christodoulou, Noel Leon, Pablo Perez de Lara
Podio Gara 2: José Garfias, Reece Gold (part time), Noel Leon
Podio Gara 3: Noel Leon, Nolan Siegel (part time), Nicholas Christodoulou

MERIDA
Podio Gara 1: Noel Leon, Nicholas Christodoulou, Jose Garfias
Podio Gara 2: Andres Perez de Lara, José Garfias, Noel Leon
Podio Gara 3: José Garfias, Nicholas Christodoulou, Andres Perez de Lara

QUERETARO I
Podio Gara 1: Andres Perez De Lara, Pedro Perez de Lara, José Garfias
Podio Gara 2: Gil Molina (part time), Alejandro Berumen (part time), David Morales
Podio Gara 3: Noel Leon, Pablo Perez de Lara (suo ultimo evento disputato), Gil Molina

QUERETARO II
Podio Gara 1: Thomas Nepveu (part time), Gil Molina, Andres Perez de Lara
Podio Gara 2: Jorge Garciarce, Thomas Nepveu, Andres Perez De Lara
Podio Gara 3: Noel Leon, Nicholas Christodoulou, Thomas Nepveu

MONTERREY
Podio Gara 1: Nicholas Christodoulou, Noel Leon, Andreas Perez de Lara
Podio Gara 2: José Garfias, Nicholas Christodoulou, Noel Leon
Podio Gara 3: Noel Leon, Jorge Garciarce, Nicholas Christodoulou

A lottare per il titolo sono stati Noel Leon e Nicholas Christodoulou, con Leon che ha ottenuto un maggior numero di vittorie, ma ha dovuto comunque aspettare l'ultimo evento stagionale per essere proclamato campione NACAM 2020. A.Perez de Lara e Garfias si sono classificati in terza e quarta posizione, che hanno staccato di parecchio P.Perez de Lara, anche se va detto che questo ha preso parte soltanto ai primi cinque eventi del campionato e ciò nonostante ha preceduto di parecchi punti Garciarce (assente nel primo evento stagionale, si è perso di fatto soltanto due gare - tante quelle disputate a Città del Messico - su un totale di venti dell'intero campionato). Da segnalare il settimo posto in classifica di Molina, che ha iniziato a prendere parte al campionato soltanto dopo la sua ripresa.

mercoledì 4 novembre 2020

Formula Regional 2020: Monza, Barcellona e le prime vittorie non-Prema

Il telecronista di Formula Regional ha il suo perché e non solo perché nel weekens si Monza, due settimane fa, ci ha ricordato in modo mazzoniano che si tratta della sede storica del GP d'Italia, tranne l'edizione del 1980. Ha anche una pronuncia strana dell'inglese e usa nomignoli, first name, acronimi e soprannomi dei piloti invece che i loro cognomi: the boy from Brasil (Gianluca Petecof), the young Leclerc/ the boy from Montiiiiicarlo (Arthur, fratello di Charles), PLC (Pierre Louis Chovet), Jamie C (Chadwick), talora confusa con Gillian Henrion (si conta anche un "Gillian Chadwick")... e purtroppo solo una volta Emidio Pesce è diventato Emidio the Fish.
Si salvano per ora Oliver Rasmussen, Juri Vips, il suo sostituto Nico Gohler (a Monza c'era, a Montmelò c'era una vettura in meno), Konsta Lappalainen (Konsta), Alessandro Famularo (sostituito in Spagna da Dennis Hauger), Andrea Cola (al posto del quale abbiamo visto in questo weekend Matteo Nannini).

Questi ultimi due weekend disputati, che ci portano a tre quarti di campionato, sono stato caratterizzati da una Prema un po' meno imbattibile, dopo il campionato finora dominato dalle sue tre vetture color Prema. Continuiamo a stendere un velo pietoso su Jamie C (cit.) che non sembra la stessa che gareggiava in Formula Regional Asia lo scorso inverno. Per lei non è cambiato nulla nemmeno in questi eventi, se non in peggio.
A Monza a insidiare il dominio Prema ci ha pensato Patrick Pasma del team KIC: pole position e poi vittoria in Gara 1, davanti al trio Petecof/ Leclerc/ Rasmussen. Famularo è arrivato quarto, mentre è giunto sesto Henrion, seppure per penalità altrui, con Lappalainen declassato al settimo posto. Seguivano Pesce, Gohler e Chadwick, poi Chovet penalizzato per un incidente con quest'ultima, e a chiudere Cola.

Gara 2 ha visto Pasma ancora in testa, ma penalizzato dopo la bandiera a scacchi, scivolando in quarta piazza, sul podio Rasmussen, Lappalainen e Chovet. Gara caotica per i Petlerc, con duello poco tranquillo tra di loro: the boy from Brasil è arrivato sesto dietro a Famularo, Leclerc è stato classificato nono dietro a Pesce e Cola senza avere finito la gara. Ritirato Henrion per un contatto con Pesce, così come Chadwick e Gohler per un incidente tra di loro.
Pasma si è ripreso in Gara 3, prendendo la leadership al via e portandosela dietro fino al traguardo, quando ha vinto davanti a Petecof e a Lappalainen ancora a podio. Rasmussen è giunto quarto, poi a seguire PLC e solo sesto Leclerc, rimasto arretrato in classifica alle spalle di Petecof. Pesce, Jamie C, Cola e, dopo problemi tecnici vari, Famularo sono stati gli ultimi classificati, mentre Henrion è uscito per un incidente con la sua alter-ego Chadwick, mentre Gohler pare non essere nemmeno partito.

A Barcellona Leclerc doveva recuperare terreno su Petecof... ma gli occhi erano puntati sul duo VAR Hauger/Chovet in prima fila. Chovet è rimasto fermo al via e poi è stato chiamato a una lunga rimonta, mentre Hauger è stato trollato da Rasmussen e Leclerc, chiudendo terzo. Sono rimasti giù dal podio Pasma, Petecof, Lappalainen, Chovet, Henrion, Nannini, Chadwick e Pesce.
Se Gara 1 era iniziata malissimo per i due piloti VAR, le cose sono migliorate almeno in parte in Gara 2, partivano di nuovo in quelle posizioni ma sono stati superati dal solo Rasmussen, arrivando entrambi sul podio. Dietro di loro Pasma precedeva i championship contenders, con Leclerc davanti a the boy from Brasil. Henrion è arrivato settimo, tenendosi dietro Nannini, Chadwick, Lappalainen ed Emidio the Fish (mi ha fatto troppo ridere quel soprannome, quindi perché no?

Gara 3 ha visto finalmente l'egemonia Prema messa da parte, per merito di PLC, che si è portato in testa al via superando young Leclerc, destinato a ben poca predestinazione per concludere il fine settimana. Sul secondo gradino del podio è infatti salito Hauger, sul terzo Petecof. Non che a Leclerc sia andata così male: quarto, ha salvato il salvabile, anche se per come era iniziata non è stato proprio il top. Rasmussen ha completato la top-5, con a seguire Nannini, Lappalainen, Pasma, Henrion e, a chiudere la zona punti, Chadwick che come nella prima gara del fine settimana si è tenuta dietro il solo Pesce.
Con due eventi ancora da disputare (gli ultimi prima della fusione, prevista per il 2021, con la Formula Renault Eurocup, formando la Formula Regional Alpine), la Prema ha già vinto il titolo costruttori in anticipo nel corso di questo fine settimana spagnolo.

martedì 3 novembre 2020

Euroformula Open 2020: Ye Yifei vince il titolo

Il campionato di Euroformula Open è iniziato lo scorso agosto e si è svolto in location che, in altri momenti, ospitano la Formula 1, passando con i suoi sette eventi per Ungheria, Francia, Austria, Monza, Mugello, Belgio e Spagna. Gli eventi in Spagna avrebbero dovuto essere due, Montmelò e Jarama, ma l'evento di Jarama, in previsione per metà novembre, è stato annullato.
Per compensare il calendario stravolto, certi eventi hanno visto la presenza di più di due gare, come invece è caratteristico della categoria. Il format prevede che ciascuna griglia di partenza sia stilata sulla base dei risultati delle qualifiche. Per intenderci, non ci sono reverse grid. In più ogni gara ha la stessa durata e non ci sono gare che valgono di più e gare che valgono di meno in termini di punteggio. Solo, ai fini della classifica finale, contano le migliori 15 gare su 18.

La griglia di partenza non era particolarmente ricca di vetture. Il team CryptoTower schierava Ye Yifei, Lukas Dunner e Rui Andrade, mentre i piloti Van Amersfort erano i fratelli Andreas e Sebastian Estner oltre Alexandre Bardinon. Cameron Das, Niklas Krutten e Manuel Maldonado gareggiavano per Motopark, mentre Ido Cohen e Zane Maloney per Carlin, con Ben Barnicoat one-off nel round 5.
Double R ha preso parte con una vettura a sei round su sette, con Ayrton Simons e Louis Foster alternati, ai quali ha aggiunto una seconda entry per gli ultimi due eventi, con Benjamin Pedersen e Matthias Luthen che si sono susseguiti al volante. Drivex School, infine, ha schierato Glenn Van Berlo tutto l'anno, con Shihab Al Habsi, Matthias Luthen e Rafael Villagomez alternati nei momenti in cui c'è stata una seconda vettura.

Il campionato è stato caratterizzato da un duello abbastanza a distanza, in termini di classifica, tra il cinese Yifei e l'austriaco Dunner. Quest'ultimo, così come Das, ha saltato il primo e il terzo round in quanto impegnato nella F3 internazionale (ex GP3, per intenderci), con un totale di quattro gare saltate. Tutte le 14 disputate, quindi, hanno contribuito alla classifica finale, mentre per Yifei soltanto le migliori 15 su 18. Anche se Dunner avesse preso parte a tutta la stagione, comunque, Yifei avrebbe probabilmente avuto la strada abbastanza spianata, visti i risultati ottenuti: su 18 gare, 17 erano top-10. Anzi, erano top-5. Di quelle top-5, solo una non era un podio. E di quei 16 piazzamenti a podio, 11 erano sul gradino più alto. Sono state 5 le vittorie di Dunner, sia pure frequentemente sul podio a sua volta, mentre le due vittorie rimanenti sono andate a Barnicoat (one-off) e Foster (part-time):

ROUND 1
Podio Gara 1: Ye Yifei, Andreas Estner, Sebastian Estner
Podio Gara 2: Ye Yifei, Andreas Estner, Zane Maloney

ROUND 2
Podio Gara 1: Lukas Dunner, Ye Yifei, Andreas Estner
Podio Gara 2: Ye Yifei, Zane Maloney, Lukas Dunner

ROUND 3
Podio Gara 1: Ye Yifei, Manuel Maldonado, Sebastian Estner
Podio Gara 2: Ye Yifei, Manuel Maldonado, Niklas Krutten

ROUND 4
Podio Gara 1: Ye Yifei, Lukas Dunner, Niklas Krutten
Podio Gara 2: Lukas Dunner, Ye Yifei, Niklas Krutten
Podio Gara 3: Lukas Dunner, Ye Yifei, Niklas Krutten

ROUND 5
Podio Gara 1: Lukas Dunner, Andreas Estner, Ben Barnicoat
Podio Gara 2: Ben Barnicoat, Lukas Dunner, Ye Yifei

ROUND 6
Podio Gara 1: Ye Yifei, Lukas Dunner, Ido Cohen
Podio Gara 2: Louis Foster, Ido Cohen, Glenn van Berlo
Podio Gara 3: Lukas Dunner, Manuel Maldonado, Ye Yifei

ROUND 7
Podio Gara 1: Ye Yifey, Lukas Dunner, Niklas Krutten
Podio Gara 2: Ye Yifey, Cameron Das, Andreas Estner
Podio Gara 3: Ye Yifey, Louis Foster, Cameron Das
Podio Gara 4: Ye Yifey, Manuel Maldonado, Lukas Dunner

Al di là del fatto che trovo estremamente romantico il fatto che i fratelli Estner siano saliti sullo stesso podio nella gara inaugurale, parlando di classifiche, c'erano dei gap abbastanza abissali, non solo tra Yifei e Dunner, ma anche tra Dunner e i piloti che seguivano: A.Estner si è classificato terzo, precedendo di una ventina di punti Maldonado e Krutten, appaiati ma con il cugino di Pastorone autore di migliori piazzamenti, poi a seguire Das, Cohen, Zaloney, Van Berlo e S.Estner davanti ai part-time Simmons e Foster. Barnicoat, nonostante le sole due gare disputate, ha chiuso la stagione davanti ad Andrade, mentre anche Petersen ha preceduto Bardinon. Al Habsi è stato l'ultimo pilota a conquistare punti, mentre Luthen e Villagomez non avevano top-ten all'attivo.
Non è chiaro al momento quale sia il destino di Ye Yifei, neo-campione EF Open, spero non la F2 come Marino Sato, campione 2019, perché potrebbe essere moooolto prematuro.