venerdì 30 settembre 2016

WTF?!

Secondo uno speaker della radio che ascoltiamo in ufficio, il campionato sarebbe molto meno noioso se Hamilton avesse 160 punti di vantaggio su Rosberg, così nessuno dei due avrebbe interesse a vincere delle gare e lascerebbero vincere qualche gara alla Ferrari.

lunedì 26 settembre 2016

Da ottobre a marzo, da marzo a ottobre: 16 anni di Sepang

Tra una settimana anche il Gran Premio della Malesia sarà archiviato, in una stagione sempre più vicina alla fine, in una stagione che terminando ci priverà di Jenson Button e Felipe Massa.
La Formula 1, comunque, non ha sempre avuto Jenson Button e Felipe Massa tra i propri protagonisti e, quando il Gran Premio della Malesia fece il proprio ingresso nel calendario, perfino Button doveva ancora debuttare.

Era il mese di ottobre del 1999 e quello di Sepang, che sorge vicino alla città di Kuala Lumpur (e, l’ho scoperto ora grazie a Wikipedia, anche vicino a Putrajaya), fu il primo circuito di nuova generazione inserito nel campionato di Formula 1. Il circuito, di recente costruzione, fu sede del penultimo gran premio della stagione, che coincise anche con il ritorno di Michael Schumacher dopo l’infortunio rimediato qualche mese prima al gran premio di Gran Bretagna.
A vincere la gara fu Eddie Irvine, all’epoca in lotta per il titolo, proprio davanti al compagno di squadra e a Mika Hakkinen. Quando entrambe le Ferrari furono squalificate per un’irregolarità tecnica, sembrava che la vittoria e il titolo fossero ormai andati a Mika Hakkinen. La Ferrari, però, vinse l’appello e venne ripristinato il risultato iniziale. Per Hakkinen si trattò solo di aspettare due settimane e, con la vittoria in Giappone, si confermò campione del mondo. Il titolo costruttori andò invece alla Ferrari.
Un anno dopo il gran premio era ancora collocato alla fine della stagione, stavolta addirittura come ultimo gran premio stagionale. Michael Schumacher, che aveva già vinto aritmeticamente il titolo nel gran premio precedente, conquistò la vittoria davanti a David Coulthard e Rubens Barrichello. Entrambi i Ferraristi, così come Ross Brawn, si presentarono sul podio con parrucche rosse di dubbio gusto, parrucche che si erano già viste anche due settimane prima a Suzuka. Più o meno in quel periodo gli Schulthard si chiarirono dopo le polemiche che c’erano state tra di loro nel corso della stagione.
L’anno seguente fu doppietta Ferrari, con Schumacher che vinse con un elevato gap su Barrichello dopo una gara bagnata che in certi momenti aveva visto in testa alla gara anche piloti improbabili, oltre che anche una lunga serie di peripezie, comprese uscite di pista e pit-stop abbastanza disastrosi. Fu anche l’ultimo anno in cui il Gran Premio della Malesia fu disputato in ottobre... l’ultimo prima di quello del 2016, ovviamente.

Dal 2002 al 2015 a Sepang si gareggiò sempre all’inizio della stagione, alla fine di marzo oppure in aprile, per evitare le piogge torrenziali tipiche della stagione autunnale. Non che in marzo/aprile non ci siano mai state piogge torrenziali, ma questo è un altro discorso.
Nel 2002, comunque, tutto andò per il meglio: non ci furono temporali monsonici durante la gara e ciò che fece più effetto fu forse un incidente tra Michael Schumacher e Juan Pablo Montoya alla partenza, che viene tuttora ricordato anche perché storicamente fu il primo incidente per cui un pilota, JPM in questo caso, fu penalizzato con un drive through in tutta la storia della Formula 1. Per onore di cronaca, i due finirono sul podio, con vincitore Ralf Schumacher. La vittoria della Williams fu la prima vittoria non Ferrari della storia del GP della Malesia.
Anche l’edizione 2003 era destinata ad essere ricordata nel tempo, fin dal sabato, quando Fernando Alonso conquistò la prima pole position della propria carriera. Vinse Kimi Raikkonen e, anche nel suo caso, si trattava della prima vittoria in carriera. Sul podio c’erano oltre a lui Barrichello e Alonso.
Un anno dopo la Ferrari, Michael Schumacher nello specifico, ritornò alla vittoria, davanti a Juan Pablo Montoya e a nientemeno che alla BAR di Jenson Button, al primo podio in carriera. Dopodiché arrivarono i due anni della Renault: Alonso vinse nel 2005 davanti a Trulli e Heidfeld, mentre nel 2006 fu la volta di Fisichella (ad oggi è l’ultima vittoria conquistata in Formula 1 da un pilota italiano) davanti allo stesso Alonso e a Button.

Il Gran Premio della Malesia 2007 è il primo, storicamente, in cui le diverse mescole di gomme furono differenziate da una banda laterale di colore diverso in modo da rendere più chiaro chi fosse su una mescola e chi sull’altra. Ricordo che all’epoca criticai il fatto perché mi sembrava una cosa ridicola, il che è un atteggiamento da facepalm.
Quel gran premio terminò con una doppietta McLaren (ed è tuttora l’ultima vittoria della McLaren al Gran Premio della Malesia), con Alonso davanti a Hamilton e con la Ferrari di Raikkonen a completare il podio. Raikkonen vinse per la seconda volta a Sepang un anno più tardi, davanti alla BMW-Sauber di Kubica e alla McLaren di Kovalainen.
L’edizione del 2009 è forse la più esilarante da ricordare, per un paio di scene piuttosto gloriose destinate a rimanere impresse nella memoria collettiva. Era l’anno di dominio Brawn GP (dominio almeno nella prima parte della stagione, in cui il Gran Premio della Malesia fu disputato), con Ferrari e McLaren in difficoltà. Non si può dire, però, che i piloti Ferrari passarono inosservati in quell’edizione.
Vi fu pioggia torrenziale, tanto che la gara fu redflaggata. Nell’attesa di un restart che in realtà non ci fu mai, Felipe Massa si lamentò via radio, sulla griglia di partenza, delle difficoltà nel vederci con una visiera scura anziché trasparente. La risposta del suo ingegnere Rob Smedley, “Felipe baby stay cool”, è tuttora considerata una delle citazioni più pittoresche del secolo. Anche Raikkonen, comunque, non sfigurò: ormai ritirato, riuscì nell’eroica impresa di essere immortalato dalle telecamere mentre mangiava un gelato, altro evento considerato tra i più pittoreschi del secolo.
Per onore di cronaca, vinse Button con la Brawn, davanti alla BMW-Sauber di Heidfeld e alla Toyota di Glock. Se le Brawn fossero state squalificate per la questione del “buco”, il vincitore del gran premio sarebbe stato nientemeno che Heidfeld. Bonus: fu assegnato punteggio dimezzato e Trulli, Webber e Rosberg, che si erano classificati rispettivamente quarto, sesto e ottavo si portarono dietro per tutta la stagione un mezzo punto. Fu una cosa che detestai profondamente.

Penso che sia chiaro a tutti che ho standard molto personali relativamente all’“importanza” dei risultati dei gran premi, quindi dopo questa doverosa premessa non posso fare a meno di rimarcare come il Gran Premio della Malesia 2010 sia stata una pietra miliare nella storia della Formula 1. La pioggia nelle qualifiche mescolò le carte in tavola e anche di parecchio, entrambe le Ferrari ed entrambe le McLaren ebbero un triste destino, con il solo Button che passò in Q2 grazie ai tempi ottenuti, ma che non poté girare dopo l’incidente in Q1. Quella fu la prima occasione in cui vetture dei “piccoli team” passarono in Q2: l’onore toccò a Heikki Kovalainen (Lotus Team Malesia, la Caterham, per intenderci) e Timo Glock (Virgin, la Manor/Marussia, per intenderci). La gara terminò con una doppietta Redbull: Vettel precedette al traguardo il compagno di squadra Webber e la Mercedes di Rosberg. Vettel vinse anche nel 2011, stavolta davanti alla McLaren di Button e alla Renault di Heidfeld.

Nel 2012 ci fu di nuovo pioggia torrenziale, ci fu di nuovo una bandiera rossa ma stavolta fu possibile riprendere la gara, che al termine vide Fernando Alonso vincitore con la Ferrari. Eroe indimenticato della giornata fu comunque Sergio Perez, secondo classificato con la Sauber, che se non avesse commesso una piccola sbavatura avrebbe potuto addirittura riuscire a vincere. Qualcuno disse che quella sbavatura l’aveva commessa apposta, visti i rumor che lo volevano in Ferrari la stagione successiva. Si iniziò a parlare di complotti tra scuderie. Poi, ovviamente, di lì a poco a nessuno importò più nulla.
L’edizione 2012 è quella che tuttora mi rimane più impressa. Fu una delle occasioni in cui mi sentii dire “ma la gente a cui non piace Alonso, che si era così eccitata per Perez, lo sa che Perez è un pilota Ferrari?” e fu forse la ragione per cui l’articolo che volevo scrivere a proposito delle congetture sui complotti tra team non venne mai alla luce.
Al giorno d’oggi, a ripensarci, mi sembra che quella frase riassuma, con tutto il rispetto per la persona che la scrisse, a cui concedo tutte le scusanti del caso per la giovane età che aveva all’epoca, un concetto molto semplice. La interpreto indirettamente come “alla fine tutti sono tifosi da bar e sono delusa dal fatto che chi ha apprezzato il risultato di Perez non si sia comportato come tale”.
In una sola frase il non provare particolare simpatia per un pilota venne trasformato nell’odiare la squadra per cui gareggiava e l’essere entusiasti per il fatto che un outsider avesse lottato per la vittoria divenne qualcosa da fare solo per dare contro a qualcuno. Quest’ultimo, in particolare, è un concetto che secondo me svilisce molto la questione. Allo stesso modo credo che ipotizzare che Perez quel giorno avesse venduto l’anima alla Ferrari rinunciando a quella che avrebbe potuto essere la sua unica vittoria in carriera sia altrettanto svilente.

Il Gran Premio della Malesia 2013 ebbe un risultato che sconvolse l’ordine delle cose in Formula 1, in quanto, si sarebbe scoperto a fine stagione. Il tredicesimo posto di Jules Bianchi era destinato infatti a rimanere il miglior risultato ottenuto da una vettura di un “piccolo team” per tutto il 2013 e di fatto sancì il decimo posto in classifica della Marussia, che spodestò la Caterham, reginetta incontrastata delle retrovie nelle tre stagioni precedenti.
Non accadde null’altro, vero, quell’anno?
Ho in mente qualcosa che ha a che vedere con certe polemiche a proposito di ordini di scuderia, ma sicuramente ho fatto confusione io.
L’ordine di scuderia più pittoresco, comunque, arrivò la stagione successiva nelle fasi conclusive della gara, e arrivò in Williams. I miei vivissimi complimenti all’ingegnere di Massa, che scelse accuratamente le parole: “Valtteri is faster than you”. Contrariamente a tutte le aspettative, Massa non confermò di avere compreso il messaggio e rimase esattamente lì dov’era, permettendo a Bottas di ammirare il retrotreno della sua monoposto fino al traguardo. Vinse Hamilton davanti a Rosberg e a Vettel, mentre un anno, ovvero l’anno scorso, più tardi vinse Vettel davanti a Hamilton e Rosberg. Fu la prima vittoria di Vettel dopo il suo passaggio in Ferrari. Fu anche la prima gara a cui Merhi prese parte, ma ho il sospetto che questo interessi a pochi...

sabato 24 settembre 2016

Commento al Gran Premio di Singapore: Marina Bay, 16/18 Settembre 2016

QUALIFICHE+GARA

YAAAAAAAAYYYYYYYY! Dopo la fine dei gran premi europei c’è la parentesi asiatica, incominciata con il Gran Premio di Singapore, che deriva dal sanscrito “Singapura” che significa “città del leone”. Accanto al circuito svetta la Singapore Flyer, una ruota panoramica con ventotto cabine, ciascuna delle quali può portare ventotto persone, che percorre il proprio giro in una quarantina di minuti. Detto tra noi, non c’è commento al gran premio di Singapore che valga la pena di essere scritto se non inizia con affermazioni del genere. Mi ricorda un po’ i commenti al gran premio del Brasile che non sono gli stessi senza la storiella della casa della nonna di Barrichello. Curiosamente in quel commento al gran premio si parla anche delle case popolari del Progetto Singapura, quindi è un po’ come se il Gran Premio di Singapore e il Gran Premio del Brasile fossero gemellati... infatti anche sul circuito di Marina Bay qualcuno sarebbe andato incontro alla gloriosa aura del Gufo di Interlagos, dove per Gufo di Interlagos, per una volta, non intendo quello che a fine stagione appenderà il casco al chiodo, ma quello in carne, ossa e piume che, se non godi della sua approvazione, non c’è mezzo di sfuggire alle sue gufate.
Ad ogni modo non mettiamo il carro davanti ai buoi, ma ricordiamoci che si può mettere il cavallino davanti ai tori rossi con le ali e anche davanti alle Mercedes!!!11!!!!111!! perché qui, un anno fa, la Ferrari ha conquistato la pole position e Sebbiiii ha vinto partendo dalla pole, quindi era chiaro e cristallino come la luce emanata dai lampioni lì presenti che ancora una volta la Ferrari avrebbe rotto il culo a tutti. Unico piccolo dettaglio: quella di Sebbiiii invece di rompere il culo altrui ha rotto una sospensione(?) propria e dopo una ventina di minuti di giri a vuoto nella speranza di ottenere un tempo sufficiente per passare in Q3, Sebbiiii si è accodato ai Wehrcon di turno e arrivederci e grazie, ritenta domani che sarai più fortunato, anche perché peggio di così non si può.
In quel momento, per fortuna, ero strategicamente lontana dai social network e mi sento soddisfatta da tutto ciò. Non per altro, ma perché in quel momento mi sarei dovuta sorbire tutti in una volta sia le lacrime e le lamentele sia i deliri di onnipotenza degli anti-Sebbi!!111!!!1!!! e di anti-Sebbi ce ne sono di vari tipi: ci sono per esempio i ferraristi nostalgici convinti che sulla Ferrari 2016 Ferniiii avrebbe vinto il titolo a mani basse, mentre c’è tutta la gente convinta che Sebbi sia un sessista e un omofobo perché qualcosa come un anno e quattro mesi fa, interrogato in proposito, ha detto che trova esteticamente più attraenti le donne rispetto agli uomini. Poi sì, tra gli anti-Sebbiiii ci sono anche le tifose dei cinnamon roll e, considerando che più stai in basso e più sei un cinnamon roll, odiano di conseguenza la metà dello schieramento che sta davanti ai loro 1d0L1!!111!!!!11!!
Poi, per fortuna, ci sono anche soggetti interessanti come i tifosi complottari della Mercedes, a cui non importa un fico secco di Sebbiiii, ma solo dei complotti che avvengono contro il loro team e contro il loro pilota preferito (che varia a seconda delle condizioni atmosferiche, dei risultati e del gatto nero che attraversa la strada, in modo che ci sia sempre e comunque la possibilità di lamentarsi).

Jolly Palmahhhh: “Mia cara Autrice, è molto gentile da parte tua non segnalare minimamente che sono andato ad affiancare Werly in penultima fila, ma ti suggerirei di dirlo. Non per altro, ma è meglio un commento in cui parli delle mie performance, piuttosto che lasciare spazio a gente random che spara cavolate in giro per la rete.”
Una voce random che spara cavolate in giro per la rete: “Mi piacerebbe farmi un’idea più chiara di quali siano le tue performance.”
Jolly Palmahhhh: “Oh my Kmag.”
A proposito di Kmag, stava esattamente due posizioni davanti a Jolly Palmahhhh come primo degli esclusi, con l’Altro Felipe in mezzo alle due Renault.
Sonyericsson: “E io sono in Q2 in Q-lo a tutti voi!!111!!!111! tunz tunz tunz!!11!!!11!!! I’m the boss!”
La Q2 di Sonyericsson comunque non si è conclusa nel migliore dei modi, ma sempre meglio che quella di Grosjiiii e di Jensinho.
Oh, a questo proposito, è accaduto un fatto interessante.
Grosjiiii è andato per muri per i fatti suoi.
Jensinho ha fatto essenzialmente la stessa cosa, seppure con meno stile.
Frattanto stava per finire la Q2 e sono state esposte doppie bandiere gialle. Tutti ne hanno approfittato comunque per migliorare i propri tempi mandando fuori top-10 le Williams nel frattempo, ma Checoooo ha deciso di dare il meglio di sé: oltre che migliorare i propri tempi ha deciso di farlo accelerando e superando Sonyericsson tanto per non farsi mancare nulla. È risalito in top-10, dove ha conquistato nientemeno che l’ultimo tempo, per poi essere spedito a calci nel fondoschiena più in fondo nella griglia.
Sono entrata su Tumblahhhh giusto in tempo per vedere gente che piagnucolava perché Checoooo viene penalizzato e gli altri piloti no. Ovviamente il fatto che evidentemente gli altri non avevano accelerato in regime di bandiere gialle e soprattutto che non ne avessero approfittato per superare la prima Sauber di turno era del tutto irrilevante.
Sì, lo ammetto: fare visite random su Tumblahhhh e Twitter nel corso dei weekend motoristici ha spesso piacevoli conseguenze (tipo vedere foto di Britney Bitch seminudo davanti a un ventilatore), ma anche conseguenze molto spiacevoli (tipo leggere commenti del tutto privi di senso critico, perché ormai il senso critico era già andato ufficialmente perduto nel momento in cui Britney Bitch si è spogliato davanti al ventilatore).
Passiamo ora alla Q3, dove siamo andati privi di Gutierrez, che non l’ho citato finora, ma in Q2 era stato mandato a giocare a briscola insieme ai Williams Boysss, a Jensinho, a Grosjiiii e a Sonyericsson. In Q3 c’erano le Mercedes, le Redbull, le Toro Rosso (inchino per il Kiwi), le Force India, Iceman e Ferniiii. Ovviamente tutte le speranze sulla conquista della pole position erano riposte su Iceman, anche se poi ha iniziato a farsi sempre più imminente la possibilità di una prima fila tutta Mercedes.
Dani-Smile: “Oppure potrebbe esserci un plot twist.”
Voce fuori campo: “Un plot twist di che tipo?”
Dani-Smile: “Io potrei conquistare la prima fila, piazzandomi in seconda posizione!!!1111!!”
E infatti è andata a finire proprio così: sappiamo tutti che ormai i piloti Mercedes sono intercambiabili, quindi basta dire che uno ha ottenuto la pole e l’altro era terzo. Secondo c’era Dani-Smile, quarto Verstappino, quinto Iceman, dopodiché le Toro Rosso e gli altri soggetti random che erano riusciti a risalire in Q3.
Nel frattempo si erano fatte le dieci di sera, perché le qualifiche iniziavano alle 21.00 locali, e Verstappino è stato mandato a letto.

Il giorno seguente, sulla linea di partenza, Verstappino dormiva ancora. Se al posto suo ci fosse stato Webbiiii nessuno avrebbe avuto da ridire sulla sua partenza. Si sarebbero fatti tutti quattro risate per via delle posizioni perse, ma finita lì. Verstappino, invece è stato colpevole di avere calamitato l’uno contro l’altro il suo ex compagno di furti di biberon Fanboyzzzz e nientemeno che il principe dei poveri, che l’anno scorso a Singapore aveva crashato con Feliiii all’uscita(?) della pitlane, con tanto di imprecazioni contro Feliiii su Tumblaahhhhh, e Feliiii generalmente non è uno che si guadagna imprecazioni gratuite su Tumblaaaahhhhh: non è un figone, però è un cinnamon roll onorario perché ricorda a tutte le ragazze che un giorno, quando si saranno specializzate nella corsa sui tacchi a spillo, potranno ambire ad avere un marito divertente come lui e a mettere al mondo bambini belli come Felipinho.
Fanboyzzzz: “Tunz tunz tunz!!111!!111! meno male che di fianco a me in questo momento c’era Hulk e non il mio 1d0L0!!!11!!!11!!!11!! che è riuscito a proseguire senza problemi e ha anche recuperato posizioni! Tutto ciò è molto emozionante!!!!!111!!!11”
La bandiera nera con cerchio arancione: “Fermati. Fermati subito ai box. Fallo subito, altrimenti Mazzoni sarà costretto ad approfondire il mio significato.”
Hulk: “Perché nessuno mi prende in considerazione?”
Bernd Maylander: “Perché nessuno parla di me? sono in testa al gran premio!”
Hulk: “Perché la mia monoposto viene portata via dalla gru? Io dovrei essere in pista a spaccare il Q-lo a tutti e a conquistarmi un volante rosso, prima o poi.”
Voce fuori campo: “Potresti dipingere quello della tua macchina.”
Hulk: “OMG, potrei dipingerlo!!!11!!!11!! non ci avevo pensato! Aaaaawwww, dipingere il volante della mia macchina sarà B3LL1X1M0!!!11!!!!, altro che attaccare il pupazzo di Speedy Gonzales al retrovisore come farebbe Checoooo!!!11!!!!11!!”
Jensinho: “Perché nessuno sta cagando nemmeno me?”
Bo77as: “Vogliamo parlare di me, allora? Non è servito a niente il fatto di prenderci a sportellate, rimaniamo sempre due anonimi.”
Jensinho: “Quindi in realtà siamo entrambi Will Stevens.”
Bo77as: “Oh my Feliii cry, non pensavo che la realtà fosse addirittura così terribile. Tra un po’ mi ritiro per protesta.”
Jensinho: “Anch’io. Però ora voglio dare l’illusione ai miei sostenitori che un’ennesima gara strappalacrime ed emozionante sia sul punto di essere scritta.”
Bo77as: “Sicuramente. Adesso tempo trenta secondi contati e torniamo in top-5.”
Jensinho: “Sarà difficile dato che non c’eravamo neanche prima e con le vetture aggiustate, ma quello che conta è non perdere le speranze e leggere le posizioni al contrario.”
Jolly Palmahhhh: “Approvo questo elemento.”
Bernd Maylander: “Io no.”
Voce fuori campo: “Levati di torno! Ormai la pista è pulita. Puoi andare a giocare a carte insieme a Grosjiiii.”
L’Autrice©: “A proposito, dov’è Grosjiiii?”
Giusto, dov’era Grosjiiii? Veniva dato per ritirato, senza che nessuno fosse particolarmente preoccupato da tutto ciò. Effettivamente non c’era niente di cui preoccuparsi: gli altri ventuno piloti erano tutti in pista (no, il principe dei poveri no, ma quello non era a portata di Grosjean alla partenza), quindi se si era ritirato lo aveva fatto per un guasto. Probabilmente non stava urlando contro a nessuno dei suoi colleghi in quel momento e lo ritengo un notevole passo avanti.
A questo proposito, ovvero l’argomento “ritirati”, direi che non abbiamo altro da aggiungere: fuori Grosjiiii, fuori Hulk, fuori anche Jensinho e Bo77as molto tempo dopo, tutti gli altri sono riusciti a raggiungere un traguardo che Jolly Palmahhhh ha raggiunto ben quartultimo, segno che evidentemente l’Oki non è tanto comunicativo quanto Haryanto, altrimenti Palmahhhh si sarebbe soffermato a conversare un po’ con lui... Palmahhhh che potrebbe perdere il volante per la prossima stagione, perché potrebbe essere sostituito da una new entry per la Renault ovvero...
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...Suspense...
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...CARLOS FANBOYZ!!!111!!!11!!!, il che sarebbe una novità di un certo livello, perché significherebbe che:
1) Carlos Fanboyz sarebbe uno dei pochi piloti di provenienza Redbull a procacciarsi un volante qualora abbandonasse la Redbull (finora c’è riuscito solo Vettel ma dopo avere vinto quattro titoli, oltre che Liuzzi qualcosa come dieci anni fa);
2) il Kiwi avrebbe qualche speranza di conservare il proprio volante, non per altro, ma perché al momento si parla solo di Gasly in Redbull il prossimo anno, mentre non sembra esserci un ulteriore candidato pronto a sostituire il Kiwi, qualora Gasly sostituisse Fanboyz.

Proseguiamo, perché avevamo le Mercedes con evidenti problemi all’impianto frenante: uno stava affrontando una gara difficilissima standosene davanti senza che nessuno gli rompesse le sfere, l’altro l’unica difficoltà che ha avuto è stato sbagliare una frenata e farsi superare da una sagoma rossa da cui stranamente nessuno si è affacciato per fargli una pernacchia. Niente di sorprendente, quello era Iceman e Iceman è una persona seria(?) che non farebbe mai le pernacchie ai piloti che sta superando, anche perché lì c’erano ben poche speranze di mantenere la posizione con un altro pitstop da effettuare.
E comunque no, niente, i pitstop sono stati due perché quando uno è rientrato sono rientrati anche tutti gli altri a parte Ro-
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...a parte il leader della gara che, come il compagno di squadra, non aveva un nome in quanto sappiamo tutti che i piloti Mercedes sono completamente intercambiabili. Insomma, l’abbiamo appreso durante il weekend di Monza e a distanza di appena due settimane non sono certo cambiate le cose. Certe cose non cambiano mai, a parte che a Monza quantomeno la Ferrari ha artigliato il podio.
Qui avrebbe potuto riuscirci Iceman, racconta qualcuno.
Avrebbe potuto riuscirci se la Ferrari non si fosse inerpicata per un sentiero sconnesso, quello del terzo pitstop.
Giusto, perché se Iceman fosse rimasto in pista, sarebbe stato certo di mantenere la terza posizione, così come il leader della gara è riuscito a mantenere la posizione su Dani-Smile. Peccato che il leader della gara prima che Dani-Smile rientrasse gli fosse già davanti di diversi secondi, mentre Iceman era quarto e aveva anche un po’ di ritardo, quindi io non sarei così convinta di ciò che tutti sono pronti ad affermare.
Allo stesso modo non sono convinta che Dani-Smile avrebbe vinto a mani basse se la gara fosse durata un po’ di più, perché il gap che stava recuperando si stava lentamente assottigliando.
Ad ogni modo non me ne importa più di tanto di chi abbia vinto tra Britney Bitch e Dani-Smile, perché quello che conta davvero è stata la presenza illuminante di Kmag. Non che io sia illuminata da Kmag, in genere, ma la posizione in cui si trovava non si può negare che sia stata una posizione di un certo livello: era davanti a quei due, mentre stavano per tagliare il traguardo. Kmag è arrivato al traguardo a pieni giri e, nel frattempo, è riuscito contemporaneamente a conquistare un punto e a trovarsi al posto giusto per farsi inquadrare. #EpicWin.
Kmag: “In quel posto a te, Jolly!!!111!!!”
Jolly Palmahhhh: “Nobody loves me!”
Kmag: “Puoi dirlo forte! Io sono un figone biondo con gli occhi azzurri e le braccia tatuate!”
Il Gangster Rapper: “Anch’io ho un braccio tatuato e in conferenza stampa provvederò a tirarmi su le maniche e a tenere proprio quel braccio in bella vista.”
Dani-Smile: “Io invece in conferenza stampa me ne fregherò altamente del fatto che nessuno mi caga e me ne starò lì a ridere per i fatti miei, mentre i Mercedes Boyssss si comportano in modo decisamente più noioso rispondendo alle domande.”
Britney Bitch: “Durante questo weekend siamo stati tutti noiosi. Io non mi sono messo a cantare sul podio, tu non hai bevuto da una scarpa...”
Dani-Smile: “Temevo che mi venisse un attacco di diarrea! Già l’ho scampata dopo essermi fatto i selfie in cui mangiavo cibo preso su una bancarella per strada...”
Britney Bitch: “Anch’io ho scampato un’intossicazione questo weekend, perché anch’io mi sono fatto un selfie in cui mostravo al mondo cibo preso su una bancarella per strada.”
Il Gangster Rapper: “Non vi credo! Avete solo fatto finta di mangiarlo per fare i fighi.”
Dani-Smile e Britney Bitch: “Ci hai scoperti...”
Il Gangster Rapper: “Non era molto difficile. So che non siete sani di mente, ma non ho mai creduto che foste disposti a spingervi a questo punto. Immagino che questo fine settimana abbiate mangiato solo scatolette di tonno portate da casa.”
Dani-Smile: “Certo... e devono avere fatto così anche i nostri colleghi, dato che nessuno è rimasto intossicato. Nemmeno il Kiwi che ha fatto intossicazione di mirtilli...”
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...A proposito, il Kiwi, il Kiwi, il Kiwi! Come ben saprete fin dall’epoca del “Kves mess” ho sempre parteggiato per il Kiwi nello scontro Kvyat vs Verstappen, al punto tale che, come pronostico del GP di Spagna, feci un pronostico di Kvyat vincitore al volante della Toro Rosso. Poi sì, vinse esattamente quell’altro e dichiarai che il commento a quel gran premio non era un commento ironico, bensì era il gran premio ad essere ironico.
Dopo settimane di insoddisfazioni, in cui il Kiwi non è che abbia ottenuto performance di grande rilievo, finalmente mi sono presa una piccola rivincita assistendo al Kves fight, andato in scena in due momenti distinti del gran premio. Che poi i pit-stop abbiano portato il Kiwi a cadere nel dimenticatoio è un altro discorso, ma nel confronto diretto OH MY FROG CRY! ...il Kiwi si è tenuto dietro Verstappino con la stessa grazia con cui Feliiii, una volta che Ferniiii è passato in McLaren, superava il compagno di squadra facendogli pernacchie ogni volta in cui ne aveva la possibilità.
Per onore di cronaca, la classifica finale ha dato comunque ragione a Verstappino, che è arrivato sesto, distante e non di poco da Sebbiiii...
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...Sebbiiii, che era partito ultimo, ma è risalito fino alla quinta posizione, che è stata la più grande rimonta di sempre avvenuta a Singapore, pista in cui, Mazzoni ce l’ha ricordato, è difficilissimo sorpassare ed anche difficilissimo vincere senza partire dalla prima fila, a meno che il tuo compagno di squadra non vada a schiantarsi da qualche parte sul più bello. Hulk non si è schiantato “sul più bello” quindi purtroppo Checoooo non è mai stato in lizza per la vittoria.

RISULTATO
1. Nico Rosberg - Mercedes
Nonostante l’assenza dei $0RpA$s1!!!11!!!11! ma soprattutto nonostante nessuno dei due guidasse una Ferrari, ho trovato abbastanza entusiasmante il suo duello con Dani-Smile.
2. Daniel Ricciardo - Redbull
Ho già detto che ho trovato quel duello entusiasmante, però questo gran premio non doveva nemmeno essere disputato, perché Singapore non è Spa.
3. Lewis Hamilton - Mercedes
Oh, tra parentesi, oltre a non essere Spa, Singapore non è nemmeno il Nürburgring. Che sia questa la ragione per cui Hamilton non è riuscito a lottare per la vittoria rendendo il gran premio ancora più interessante? ...Che poi interessante? Suvvia, neanche stessimo parlando di un pilota della Ferrari!
4. Kimi Raikkonen - Ferrari
Eccolo: c’era, è partito quinto ed è arrivato quarto.
5. Sebastian Vettel - Ferrari
Eccone un altro: c’era, è partito ventiduesimo ed è arrivato quinto, senza nessuna safety car a parte quella iniziale. Curiosamente, nonostante io viva nella patria della Ferrari, ho sentito meno proclami rispetto a quanti me ne sarei potuti aspettare. Ma si sa, nella patria della Ferrari siamo anche nella patria della Ducati e quindi di Formula 1 se ne parla poco perché ci sono auto e non moto. Che poi quando si parla di MotoGP non si parli della Ducati nemmeno ogni morte di papa quando vince, perché la Ducati quando vince ruba le vittorie a Rossi è un altro discorso.
6. Max Verstappen - Redbull
Meno male che la gara è finita entro le due ore, altrimenti avrebbe corso il rischio di essere ancora al volante dopo le dieci di sera e tutto ciò sarebbe stato inaccettabile.
7. Fernando Alonso - McLaren
Oh my holy Honda!
8. Sergio Perez - Force India
Di lui ho già detto quello che pensavo. Rimango comunque molto affranta dal fatto che non abbia potuto lottare per la vittoria.
9. Daniil Kvyat - Toro Rosso
Yeaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh!
10. Kevin Magnussen - Renault
Ho già parlato di Kmag, anche troppo rispetto agli standard, ma meritava che se ne parlasse di più rispetto agli standard, vista la performance che ha sfoderato stavolta.
11. Esteban Gutiérrez - Haas
Spero che anche per lui possa giungere presto il momento in cui possa meritare che si parli di lui più degli standard. È sempre lì lì per vedere la zona punti col binocolo, ma non ha ancora fatto il salto di qualità entrandoci.
12. Felipe Massa - Williams
Error 404: not found, riferito non solo a lui, ma a tutto il team in generale.
13. Felipe Nasr - Sauber
Cosa, cosa, cosa?! Un’accoppiata di Felipe^2 uno dietro l’altro? #EpicBrazilianWin!
14. Carlos Sainz - Toro Rosso
Kiwi > Fanboyz. TUNZ TUNZ TUNZ!!!11!!!11!!
15. Jolyon Palmer - Renault
Momenti di un certo livello: rendersi conto che, nonostante le tue aspettative, Jolly Palmahhhh non è salito sul podio partendo dalla fine.
16. Pascal Wehrlein - Manor
Ha tenuto dietro una Saubaaaaahhhhhh!!!!!!!
17. Marcus Ericsson - Sauber
Non voglio sapere perché sia arrivato dietro a Werly.
18. Esteban Ocon - Manor
Auguri! *-* Il bambino della Manor ha compiuto vent’anni il giorno delle qualifiche. Questo significa che è ancora lontano dalla Drinking Age USA, quindi quando vincerà il gran premio di Austin tra un mese o due per lui non ci sarà lo champagne.
RIT. Jenson Button - McLaren
Error 404: not found.
RIT. Valtteri Bottas - Williams
Error 404: not found.
RIT. Nico Hulkenberg - Force India
Blame on you! Sono certa che un modo per far vincere Checo ci fosse, e magari dando sempre la colpa a Verstappino!
RIT. Romain Grosjean - Haas
Error 808, perché 404 per lui sarebbe troppo poco. Seriamente parlando, dov’era? Esisteva, nella nostra galassia, nel corso del weekend?

venerdì 23 settembre 2016

Indycar: stagione 2016

#1: St Petersburg 13/03
Vincitore: Juan Pablo Montoya (Penske)

#2: Phoenix 02/04
Vincitore: Scott Dixon (Ganassi)

#3: Long Beach 17/04
Vincitore: Simon Pagenaud (Penske)

#4: Barber 24/04
Vincitore: Simon Pagenaud (Penske)

#5: Indy Road 14/05
Vincitore: Simon Pagenaud (Penske)

#6: Indianapolis 500 29/05
Vincitore: Alexander Rossi (Andretti)

#7: Detroit I 04/06
Vincitore: Sebastien Bourdais (KVSH)

#8: Detroit II 05/06
Vincitore: Will Power (Penske)

#9: Road America 26/06
Vincitore: Will Power (Penske)

#10: Iowa Corn 10/07
Vincitore: Josef Newgarden (Carpenter)

#11: Toronto 17/07
Vincitore: Will Power (Penske)

#12: Mid-Ohio 31/07
Vincitore: Simon Pagenaud (Penske)

#13: Pocono 21/08
Vincitore: Will Power (Penske)

#14: Fort Worth 11/06+28/08
Vincitore: Graham Rahal (Rahal)

#15: Watkins Glen 04/09
Vincitore: Scott Dixon (Ganassi)

#16: Sonoma 18/09
Vincitore: Simon Pagenaud (Penske)

giovedì 22 settembre 2016

Indycar 2016: #16 Sonoma (18/09)

Ogni campionato prima o poi finisce. È quello che è successo Domenica 18 Settembre dall'altro lato dell'oceano, dove a Sonoma il campionato di Indycar si apprestava a terminare, con una gara emozionante e ricca di colpi di scena.
...
...
...
...Okay, va bene, no, non è stata una gara ricca di colpi di scena, ma è stato un susseguirsi di nulla cosmico, però la Indycar è la Indycar e in quanto tale bisogna parlare del fatto che sia sempre e puntualmente più emozionante della Formula 1, poco importa se quel giorno stesso ho trovato più interessante il Gran Premio di Singapore. Dopotutto a Marina Bay c'è stata una gara noiosissima perché le Ferrari non hanno fatto doppietta, mentre a Sonoma nessuno si perdeva in certe sottigliezze.

Il momento clou di Sonoma doveva essere lo scontro per il titolo, con favorito uno che nel suo paese natale dovrebbe essere chiamato qualcosa tipo "simòn pagenò", ma che ovviamente negli States viene chiamato in modo molto diverso, dopotutto sAImon è un nome tipicamente francese.
L'altro contendente al titolo, staccato di parecchi punti, era nientemeno che Will Powahhhhhh, già vincitore di un titolo un paio d'anni fa, oltre che vincitore di numerosi campionati di sventolamento del dito medio.
Il campionato, vista l'assenza delle Ferrari, non poteva essere definito falsato, ma c'è stata molta gente che ha storto il naso per la posizione dominante di Saimon, dopotutto l'anno scorso non aveva convinto. Che poi quest'anno abbia ottenuto una successione di pole position e di vittorie in un campionato in cui non è poi così scontato ottenere tante pole position e tante vittorie non è un dettaglio degno di nota. Saimon ha rubato il campionato!!111!!!1! e l'unica ragione per cui nessuno sta davvero puntando il dito contro di lui è che a nessuno interessava assolutamente nulla di chi avrebbe vinto il campionato.
Questa è, di base, l'essenza della vita da fan della Indycar in Europa: i fanboy esistono, ma sono più impegnati a denigrare la Formula 1 o qualunque altra serie non sia la Indycar (o il WEC, che per qualche motivo viene associato alla Indycar, chissà, forse per via della lunghezza del Gran Premio di St. Petersburg) piuttosto che a vedere complotti o a parteggiare per l'uno o l'altro pilota insultando i tifosi di altri piloti. Il concetto di tifoso della Indycar è quasi totalmente inesistente qui nel vecchio continente, anche se una volta ho beccato vecchie domande su Answers Yahoo del 2008 di un tifoso italiano di Marco Andretti. Ad ogni modo doveva essere un tifoso di quelli di un certo livello, non uno di quelli che tifano solo per chi vince o per chi posa in bikini.

Tutta questa introduzione potevo risparmiarmela, ma dal momento che il mio obiettivo è quello di scrivere un Commento Ironico alla gara di Sonoma e la gara di Sonoma è stata condizionata in gran parte dal nulla cosmico, qualcosa me lo dovrò pure inventare, no? È un po' come quando in Formula 1 c'è una gara noiosa e ci si intrattiene discutendo di quanto sia elegante il sacchetto di carta tenuto in testa dal Petit Bebé Sacha e dal Petit Bebé Simon, che tra parentesi, il suo nome è stato pronunciato da Grosjiiii nello stesso modo in cui i telecronisti made in USA pronunciano il nome di Pagenaud.
A proposito di telecronisti made in USA, ce n'era uno di un certo livello...
...
...
...
...YAAAAAAAYYYYYY, PAUL TRACY! *_________*
Non posso negarlo: Paul Tracy è uno di quei soggettoni che non mi stanco mai di vedere. Poi sì, non sono sicura che nella vita reale mi piacerebbe andare a giocare a carte al bar insieme a un soggetto del genere, ma questo è un altro discorso ed è durato anche troppo a lungo. Occupiamoci piuttosto della griglia di partenza...

1^ fila: Pagenaud - Castroneves
2^ fila: Montoya - Power
3^ fila: Rahal - Hunter-Reay
4^ fila: Dixon - Rossi
5^ fila: Bourdais - Newgarden
6^ fila: Aleshin - Kimball
7^ fila: Kanaan - Andretti
8^ fila: Sato - Muñoz
9^ fila: Hawskworth - Chilton
10^ fila: Pigot - Hinchcliffe
11^ fila: Daly - Enerson 
 
Guardando alla griglia di partenza, mi è impossibile non fare certe osservazioni, per l'esattezza le seguenti:
> c'è un quartetto di Penske nelle prime due file;
> Sebbi>Aleshin!!!111!!!!1!!;
> c'è Spencer Maialotto!;
> c'è anche R.C.'97.

La gara è partita quando da noi era quasi l'una di notte e ovviamente la cosa non prometteva molto bene. Ero già stanca a quell'ora e ipotizzavo che sarebbe stata dura fare venire almeno le tre di notte. È stata dura fare venire le tre di notte, in effetti. Non so se a un altro orario la gara mi avrebbe fatto un effetto diverso, ma oserei dire che è stata la meno avvincente di quest'anno.
Ad ogni modo, partiamo dall'inizio. C'era un quartetto di Penske davanti a Grammo Reale ed è rimasto un quartetto di Penske davanti a Grammo Reale.
C'è stato un contatto tra Aleshin e Vin Diesel, o almeno così mi è parso di capire; uno di quei contatti in cui non succede niente di che, semplicemente una vettura rimane impantanata, riparte a spinta e null'altro. Non è entrata la safety car.
Frattanto si è parlato di Vin Diesel, o almeno credo che se ne sia parlato in quel momento. Si narra che sia pronto a lasciare il team Ganassi, diventando un pezzo pregiato del mercato all'età di 41 anni, quasi 42 in realtà. Già questo potrebbe essere una cosa fuori dal mondo per chi ha una visione Formula 1-centrica del motorsport, in cui gli over-30 sono già tutti vecchi decrepiti, figurarsi gli over-40, ma il lato più pittoresco della vicenda è che pare che tra i favoriti per sostituire Vin Diesel ci sia nientemeno che Juantombino (41 anni il 20 di settembre). Insomma, dall'altra parte dell'oceano sembra che avere quarant'anni o più non sia incompatibile con l'avere l'obiettivo di spaccare il culo a tutti. Poi che non tutti ci riescano è un altro discorso, ma quello che conta è non perdere mai le speranze.

Dopo le scintille iniziali non si è visto nulla di eccezionale: come al solito quelli partiti dietro si sono fermati per primi, mentre davanti hanno atteso un po'.
Il primo giro di pitstop ha visto Powahhhh approfittarne per recuperare su H3lio e per mettersi davanti a lu, risalendo di fatto in seconda posizione, dopo che era già risalito al terzo posto superando Juantombino allo start.
La seconda posizione di Powaahhhhh è durata tanto quanto uno stint di gara, neanche troppo lungo. Prima ancora di arrivare a metà gara ha iniziato a rallentare per problemi al cambio e le sue speranze, seppure remote, di conquistare un titolo che non avrebbe conquistato comunque se Saimon non si fosse schiodato da dov'era per precipitare decisamente più indietro, sono irreparabilmente terminate.
Nel frattempo anche Spencer Maialotto aveva problemi seri. Diversamente da Powahhhhh che dopo una permanenza ai box di diversi giri è ripartito, Maialotto se n'è andato direttamente a casa, facendo entrare la safety car nel frattempo.
Quando la safety car si è levata di torno, ho visto un contatto tra Aleshin e una Foyt che non ho riconosciuto. Suppongo che non fosse quella del Grande Samurai, altrimenti il dettaglio sarebbe stato rimarcato in tutte le salse.

Aleshin lo si è rivisto più tardi dopo che H3lio gli si è ritrovato negli scarichi.
H3lio, infatti, era su una strategia diversa rispetto ai compagni di squadra, così dopo una sosta extra(?) è precipitato ai margini della top-ten. C'è stato un duello abbastanza intenso soprattutto con Aleshin, che H3lio ha superato. Ha superato anche un paio di vetture, compresa quella che in realtà non esiste ma che serve solo per abbellire la grafica (lo sappiamo tutti! u.u Sonniferetti non esiste davvero) e ha finito la gara negli scarichi di Nuovogiardino, con Nuovogiardino che ha mantenuto la posizione.
Nel frattempo Saimon vinceva e Juantombino arrivava terzo, segno che forse la strategia migliore era la loro... per onore di cronaca, in mezzo ai due c'era Grammo Reale.

RISULTATO
1. Simon Pagenaud - Penske
Ho una voglia pazzesca di travestirmi da fanboy e di accusarlo di avere rubato il titolo a chi se lo meritava davvero, però in tutta sincerità non saprei dire chi se lo meritasse davvero.
2. Graham Rahal - Rahal
All'inizio non mi aspettavo che potesse inserirsi tra le varie Penske e puntare al podio, ma poi c'è stato il plot-twist di Powahhhhh e lì ho capito che qualcosa era sul punto di cambiare.
3. Juan Pablo Montoya - Penske
Oh my Feliiii cry, davvero questo potrebbe prendere il posto di Kanaan? Davvero potrebbe tornare al Team Ganassi? OMG!!!111!!!!1!!
4. Ryan Hunter-Reay - Andretti
Voci di corridoio narrano che abbia rinnovato con il team Andretti, team che sembra volere rinnovare con i propri piloti a parte uno, che molti vedrebbero meglio lontano da lì...
5. Alexander Rossi - Andretti
Su Twitter ho commesso l'errore di curiosare i profili di due americane che avevo a suo tempo conosciuto su Tumblahhhh e con cui non posso dire di essere in pessimi rapporti solo perché da oltre un anno non c'è nessun genere di rapporto. Se non avessi saputo che stavano parlando di Indycar, mi avrebbero fatto lo stesso effetto dei fanboy del motomondiale.
6. Josef Newgarden - Carpenter
Mi sembra che sia stato definito come il pezzo più pregiato del mercato piloti. Non ho capito dove andrebbe a finire, però.
7. Helio Castroneves - Penske
Altro over-40 che nessuno vuole in un luogo diverso da dove si trova realmente. È uno di quelli che con tutta probabilità rimarranno in Indycar fino a 50 anni. Probabilmente resterà senza mai cambiare team.
8. Marco Andretti - Andretti
*inchino*
9. Charlie Kimball - Ganassi
Ero talmente impegnata a tenere gli occhi aperti che non ho fatto caso a lui.
10. Sebastien Bourdais - KVSH
Nemmeno a lui, però è arrivato davanti ad Aleshin e ciò va ovviamente inserito in un commento ironico che si rispetti. Poi sì, a parte quella volta all'inizio dell'anno mi risulta che non abbiano litigato altre volte, ma è uno di quegli argomenti che ormai sono già entrati negli annali della Indycar.
11. Mikhail Aleshin - Schmidt
Lui era impossibile non notarlo, perché un po' di caos l'ha fatto.
12. Hinchcliffe - Schmidt
Questo non è stato coinvolto in fatti confusionari, quindi non ho fatto molto caso alla sua presenza.
13. Tony Kanaan - Ganassi
Ovunque sia, lo voglio al volante il prossimo anno. Lo voglio assolutamente al volante! u.u
14. Takuma Sato - Foyt
Mi è sembrato un po' sottotono. Meglio, perché quando non è sottotono generalmente devasta tutto ciò che ha intorno.
15. Carlos Muñoz - Andretti
Eccone un altro a cui non ho fatto caso.
16. Max Chilton - Ganassi
Il piccolo Chilli! <3 Aaaaaaaawwwww! Chissà dov'era. Forse non c'erano curve da tagliare.
17. Scott Dixon - Ganassi
Questo l'ho visto. Ad un tratto, forse verso metà gara, forse dopo, è rientrato ai box perché aveva gli auricolari che non funzionavano. Lo si è visto sfilarsi il casco, cambiarseli e rimettersi il casco. Questo è stato il momento più interessante che l'ha avuto per protagonista.
18. Jack Hawksworth - Foyt
Ma quello che ballava con Aleshin quindi era lui?
19. R.C. Enerson - Coyne
Il coetaneo di Verstappen non se l'è filato nessuno. Evidentemente lui non sta sulla strada delle macchine rosse e si comporta da bravo bambino.
20. Will Power - Penske
Non è mai stato in testa al campionato, che io ricordi, però la filosofia australo-asturiana continua ad essere il suo mantra!
21. Conor Daly - Coyne
Non pervenuto al traguardo.
22. Spencer Pigot - Rahal
Non pervenuto al traguardo.

Come avrete ormai intuito, il campionato l’ha vinto Pagenaud. Altro da aggiungere credo di non averlo, almeno per il momento, se non che è stato un piacere scrivere questa stagione di commenti ironici.


domenica 18 settembre 2016

Gran Premio di Singapore: Qualifiche + Gara

Nel weekend del 18 Settembre 2016 si svolge il Gran Premio di Singapore sul circuito di Marina Bay. È la quindicesima prova del campionato, nonché la nona edizione del gran premio di Singapore.

Nelle qualifiche la maggiore sorpresa, in negativo, è la Ferrari: Vettel è infatti 22° per un problema a una sospensione e l'impossibilità di far registrare un buon tempo in Q1, partirà quindi ultimo e nel frattempo verranno sostituiti sulla sua vettura motore e cambio in modo da evitare future retrocessioni.
In Q1 escono di scena anche entrambe le Renault, una delle Sauber ed entrambe le Manor. La Sauber superstite, quella di Ericsson, è comunque la vettura più lenta in Q2, nonostante i problemi sia di Grosjean sia di Button, entrambi fuori pista nelle fasi conclusive della sessione. Fuori dalla top-10 vanno anche le Williams, superate in classifica da diverse vetture nel frattempo, tra cui quella di Perez: tra i piloti che hanno recuperato è l'unico che ha accelerato con bandiere gialle e che tra l'altro ha anche effettuato un sorpasso, sconterà quindi otto posizioni di penalità sulla griglia di partenza.
Rosberg conquista la pole davanti a Ricciardo, mentre in seconda fila ci sono i rispettivi compagni di squadra davanti a Raikkonen e alle Toro Rosso.

In sintesi, il risultato delle qualifiche è il seguente:
1. Rosberg - Mercedes, 2. Ricciardo - Redbull
3. Hamilton - Mercedes, 4. Verstappen - Redbull
5. Raikkonen - Ferrari, 6. Sainz - Toro Rosso
7. Kvyat - Toro Rosso, 8. Hulkenberg - Force India
9. Alonso - McLaren, 10. Perez - Force India
11. Bottas - Williams, 12. Massa - Williams
13. Button - McLaren, 14. Gutierrez - Haas
15. Grosjean - Haas, 16. Ericsson - Sauber
17. Magnussen - Renault, 18. Nasr - Sauber
19. Palmer - Renault, 20. Wehrlein - Manor
21. Ocon - Manor, 22. Vettel - Ferrari

Sono 61 i giri previsti e, come sempre, la gara si prospetta molto lunga, quasi al limite delle due ore.
La partenza è abbastanza regolare davanti, mentre sia poco più indietro che a centro gruppo avvengono due diversi contatti: uno tra Sainz e Hulkenberg, probabilmente entrambi rallentati dietro a Verstappen partito male, con la Force India che va in testacoda, uno tra Bottas e Button con il pilota della Williams che riporta una foratura.
Sainz riesce a proseguire, ma dovrà rientrare ai box di lì a qualche giro per riparare la vettura danneggiata, Hulkenberg è fermo, mentre prosegue la gara di Bottas e di Button, anche se nel proseguire della gara entrambi non vedranno il traguardo e saranno costretti a parcheggiare ai box.
Entra la safety car, che comunque rimane in pista soltanto per un paio di giri, poi la gara prosegue: Rosberg è in testa davanti a Ricciardo, Hamilton, Raikkonen e Alonso a completare la top-5, con Ricciardo che è partito su gomme supersoft anziché ultrasoft come le Mercedes, dato che entrambe le RB hanno fatto il miglior tempo in Q2 con le supersoft. La cosa non è determinante: di fatto i piloti Redbull non riescono a ritardare a prima sosta nel confronto con i piloti Mercedes e le posizioni rimangono invariate sia con la prima sosta, sia nonostante la mescola di gomme diversa: ancora supersoft per Ricciardo, soft per entrambe le Mercedes.
Chi invece riesce a guadagnare una posizione ormai al termine del secondo stint di gara è invece Raikkonen, che approfitta di un errore di Hamilton per superarlo in pista per la terza posizione, subito prima di rientrare per quella che, poco dopo metà gara, sembra essere l'ultima sosta, tanto che le Mercedes montano ancora le soft, con il chiaro intento di andare fino alla fine.
Non è così e, quando a tre quarti di gara Hamilton, al momento quarto ma vicinissimo a Raikkonen, rientra per montare le supersoft, la reazione dei suoi diretti avversari è quella di rientrare a loro volta: Raikkonen si ferma un giro dopo montando le ultrasoft (tornando in pista quarto) e subito dopo è la volta anche di Ricciardo. I tre iniziano a girare su tempi molto più bassi rispetto a quelli di Rosberg, che però rimane in pista e termina la gara sulle soft, impensierito soltanto da Ricciardo in grande rimonta. Il pilota della Redbull deve comunque accontentarsi della seconda posizione, seppure soltanto a quattro centesimi di distacco da Rosberg.
Invariate le posizioni dei primi quattro, in quinta posizione si piazza Vettel, autore di sorpassi nelle retrovie e a centro gruppo nelle prime fasi di gara, autore della più grande rimonta mai vista sul circuito di Marina Bay in termini di posizioni recuperate rispetto alla partenza. Chiude invece sesto Verstappen, davanti di parecchio rispetto ad Alonso, Perez, Kvyat e Magnussen.
Nelle zone basse della top-ten in particolare questi ultimi due sono destinati a rimanere impressi: Kvyat per avere disputato la miglior gara fin dall'epoca della retrocessione in Toro Rosso (in certi momenti oggi lo si è visto duellare con Verstappen, in un primo momento uscendone anche vincente) e Magnussen che va a punti per la prima volta dopo mesi (e si prende il lusso di terminare la gara a pieni giri nonostante abbia Rosberg e Ricciardo praticamente negli scarichi nel corso dell'ultimo giro).

RISULTATO
1. Nico Rosberg Mercedes 1:55:48.950
2. Daniel Ricciardo Redbull +0.488  
3. Lewis Hamilton Mercedes +8.038
4. Kimi Raikkonen Ferrari +10.219
5. Sebastian Vettel Ferrari +27.694
6. Max Verstappen Redbull +1:11.197
7. Fernando Alonso McLaren +1:29.198
8. Sergio Perez Force India +1:49.146
9. Daniil Kvyat Toro Rosso +1:49.867
10. Kevin Magnussen Renault +1:51.843
11. Esteban Gutiérrez Haas +1 Lap  
12. Felipe Massa Williams +1 Lap  
13. Felipe Nasr Sauber +1 Lap  
14. Carlos Sainz Toro Rosso +1 Lap  
15. Jolyon Palmer Renault +1 Lap  
16. Pascal Wehrlein Manor +1 Lap  
17. Marcus Ericsson Sauber +1 Lap  
18. Esteban Ocon Manor +2 Laps  
RIT. Jenson Button McLaren +18 Laps  
RIT. Valtteri Bottas Williams +26 Laps  
RIT. Nico Hulkenberg Force India +61 Laps  
RIT. Romain Grosjean Haas +61 Laps 

Milly Sunshine(C) per F1GC.

domenica 11 settembre 2016

Marina Bay by Night x8

Nel prossimo weekend verrà disputata la nona edizione del Gran Premio di Singapore, sul circuito di Marina Bay, e quale occasione migliore c’è per ripercorrere la storia di questo controverso circuito cittadino e di un altrettanto controverso gran premio notturno?
Nel corso degli anni mi sono fatta una personalissima idea di questo gran premio e la mia impressione è, in parole povere, che Singapore sia un gran premio piuttosto epico. Poi sì, le prime edizioni mi hanno lasciata un po’ perplessa, ma la Milly Sunshine 2k16 non è la Milly Sunshine 2k08, 2k09, 2k10 e così via, e si sa che non tutto viene compreso al primo istante. Inoltre, all’epoca, non essendo abituata ad altre serie se non la Formula 1, non avevo tutta questa grande affinità con circuiti cittadini che non fossero Montecarlo e, a quei tempi, dubito che Montecarlo mi piacesse. Al giorno d’oggi penso che Singapore, confrontato anche con altri circuiti cittadini (Formula 1 e non) abbia qualcosa di più.

Tutto iniziò nel weekend del 28 settembre 2008. Il giorno della gara, tra parentesi, Mika Hakkinen compiva quarant’anni ed era presente nel paddock; all’epoca senza occhiali.
La storiella del gran premio in notturna teneva banco da ormai un anno e per la Formula 1 fu un po’ uno smacco quando a marzo di quell’anno la MotoGP corse sotto le luci artificiali in Qatar, garantendo alla MotoGP il primato nei confronti della Formula 1. All’epoca la cosa mi incuriosiva abbastanza, tanto che mi guardai quella gara di MotoGP in piena autonomia, senza che nessun altro in casa la stesse guardando, e questo non è un comportamento a cui io sia mai stata molto abituata, visto che non ho mai avuto una particolare passione per il motomondiale. Fu guardando la MotoGP in Qatar che mi resi conto che non è che gareggiare in notturna con luci artificiali e pista illuminata a giorno fosse molto diverso dal gareggiare di giorno, ma sinceramente al giorno d’oggi non mi fa né caldo né freddo: negli States la Indycar, la NASCAR e probabilmente anche altre serie gareggiano da tempo immemore anche di notte, senza che sia mai caduto il mondo, quindi non vedo perché scandalizzarsi se il Gran Premio di Singapore, invece di partire alle 14.00 locali, parte alle 20.00. C’è dietro un’apposita manovra commerciale legata ai diritti televisivi? Sicuramente sì. Devo detestare qualcosa solo perché ci sono degli interessi economici di mezzo? Beh, direi che quella fase ormai l’ho superata da molti anni e sono fermamente convinta che, se qualcosa ci piace, non abbia tutta questa importanza se è “troppo commerciale”. A proposito, tra parentesi, sono fermamente convinta che ciò che è “troppo commerciale” lo diventi perché rappresenta il gusto della maggioranza... e il gusto della maggioranza non dipende necessariamente dal fatto che la maggioranza è costituita da caproni ignoranti incapaci di comprendere le mille sfaccettature dei gusti degli appassionati di nicchia. Anzi, forse sono più gli appassionati di nicchia, talvolta, con il loro detestare qualcosa per partito preso solo perché ha il consenso generale, che mi risultano irritanti.
Tornando in topic, Singapore 2008 fu un gran premio che, se non fosse stato per tutte le polemiche che ne seguirono, al giorno d’oggi potrebbe apparire un po’ come anomalo. All’epoca il titolo se lo giocavano Hamilton e Massa, con un punto a separarli; Massa conquistò la pole position e Hamilton lo affiancò in prima fila. Fino a lì fu tutto mainstream così come era ancora mainstream, con Massa, Hamilton e Raikkonen come primi tre, abbastanza lontani l’uno dall’altro, quando giunse quel fatidico 12esimo giro e Nelsinho Piquet, già noto per essersi spalmato molto spesso su muretti e barriere, andò appunto a spalmarsi contro una barriera. Parve anche faticare nell’uscire dai rottami della propria monoposto e giunse la medical car. Nel frattempo Alonso, suo compagno di squadra in Renault, partito nelle retrovie, si era già fermato e, in seguito all’ingresso della safety car si ritrovò quinto dietro a Rosberg, Trulli, Fisichella e Kubica, con tutti gli altri nelle retrovie.
Ciò che fece discutere e fece grande scalpore quel giorno fu il fatto che Massa fosse ripartito (a causa del probabile malfunzionamento di un semaforico usato dalla Ferrari al posto del lollipop nei rifornimenti di carburante) con il bocchettone della benzina ancora inserito. Al termine del gran premio Mazzoni azzardò qualcosa che suonava come “Piquet va a schiantarsi e Alonso vince, sembra quasi fatto apposta”.
Per lunghi anni io stessa mi sono chiesta se fosse davvero una cosa fatta apposta o se Piquet se lo fosse inventato. Ad oggi, quasi otto anni più tardi, sono giunta a una personalissima conclusione: non credo né a chi affermava di essere completamente innocente né a chi affermava che tutto fosse pianificato proprio così come è successo. Credo piuttosto che a Piquet fosse davvero stato chiesto di fare qualcosa che potesse far entrare la safety car e avvantaggiare il suo compagno di squadra, ma che non gli fosse stato chiesto di andarsi a stampare così, contro alle barriere, in quella maniera: per fare entrare una safety car bastava anche mandare la macchina in testacoda e rimanere fermo nel bel mezzo della pista, non era certo necessario fare nulla del genere. Mia personalissima opinione, secondo me si incasinò lui stesso, facendo accidentalmente molto di più di quanto gli era stato chiesto. Inoltre dubito fortemente che la Renault avesse pianificato la vittoria di Alonso: sempre mia personale opinione, ma sono convinta che in quel momento non pensassero minimamente di potere vincere, ma solo di recuperare molte posizioni e magari tentare un podio. La vittoria derivò da molteplici variabili, di cui solo l’ingresso della safety car direttamente controllabile dalla Renault, anche assumendo che tutto sia andato esattamente come Piquet lo raccontò un anno dopo.
Tra le variabili non controllabili aggiungerei:
1) il regolamento dell’epoca: quando Alonso si ritrovò quinto l’uscita di scena della safety car davanti aveva Rosberg, Trulli, Fisichella e Kubica, di cui soltanto Trulli e Fisichella non si erano fermati, mentre Rosberg e Kubica, essendosi fermati per cause di forza maggiore (ovvero per non finire la benzina) un istante più tardi dopo l’ingresso della safety car e la chiusura della pitlane, furono costretti a scontare uno stop and go di dieci secondi di lì a pochi giri, il che spianò di fatto la strada ad Alonso, che una volta che anche gli altri si furono fermati ai box si ritrovò agevolmente in testa, mentre con tutta probabilità avrebbe dovuto accontentarsi di una terza posizione qualora il regolamento dell’epoca avesse previsto nessuna penalità oppure penalità più equilibrate per chi si fermava ai box dietro la safety car (la Renault, all’epoca, non era messa meglio di Williams e BMW);
2) il caos ai box quando la pitlane fu riaperta: Massa si ritrovò ultimo dopo il casino del bocchettone e Raikkonen, che era subito dietro di lui e aspettava per la propria sosta perse terreno anche se non a quei livelli, ciò tolse di fatto dalla lotta per la vittoria due dei potenziali favoriti e, in realtà, rallentò anche altri piloti che si ritrovavano nella pitlane in quel momento, avvantaggiando di fatto chi ai box in quel momento non c’era (non che le Ferrari in quel pitstop, se tutto fosse filato liscio, potessero davvero arrivare a lottare per la vittoria, ma era difficile pianificarlo in anticipo).

Dopo la vittoria del 2008 sulla Renault, un anno più tardi Alonso tornò sul podio, in terza posizione stavolta dietro a Hamilton vincitore e Glock secondo classificato con la Toyota, che all’epoca faceva parte della “banda del buco”. Curiosità: con il “sistema delle medaglie” che era stato pianificato per il 2009 come punteggio (se non ricordate di cosa si tratta, buon per voi) Jenson Button sarebbe stato proclamato campione del mondo proprio in quell’occasione, ma così non fu e dovette aspettare fino al penultimo gran premio stagionale.
Se la memoria non mi inganna è lo stesso gran premio in cui Mazzoni declamò più di una volta l’affermazione “Rosberg è uno specialista dei circuiti cittadini” e, tre secondi contati dopo questa affermazione, Rosberg si incasinò per i fatti suoi, ma non lo darei per scontato al cento per cento.
Sono invece sicura che in quell’occasione Grosjean rimase intossicato e finì in ospedale, con Di Grassi ormai pronto a rimpiazzarlo, anche se poi non se ne fece più niente.
Grande intossicato dell’edizione 2010 fu invece Sakon Yamamoto, all’epoca in HRT, HRT che comunque ebbe il suo momento di gloria quando Bruno Senna finì addosso a Kobayashi che a sua volta era finito contro le barriere.
Quella gara la vinse Alonso davanti a Hamilton o a Webber, ma vogliamo parlare del vero eroe della giornata? Singapore 2010 è il gran premio in cui Kovalainen rischiò seriamente di andare a fuoco e, dopo avere perseverato a rimanere in pista con la vettura in fiamme tentando di arrivare alla fine (era l’ultimo giro, credo) finalmente si fermò e, preso un estintore, spense l’incendio da solo.

Nel 2010 iniziò anche la storiella secondo cui dai quarant’anni in poi non ci si vede bene sotto le luci artificiali, che Michael Schumacher decise di non smentire, andando a schiantarsi addosso a Perez e a Vergne nei due anni successivi. A proposito, cos’era tutta questa avversione per i ’90?
Vettel vinse entrambe le edizioni davanti a Button, mentre terzo arrivò Webber nel 2011 e Alonso nel 2012.
Nell’edizione 2012 Maldonado partì in prima fila accanto a Hamilton, ma entrambi si ritirarono più avanti nel corso della gara. In quella stessa gara Massa compì un memorabile sorpasso ai danni di Senna, all’epoca compagno di squadra di Maldonado, che ne subì la stessa sorte venendo costretto al ritiro. Timo Glock chiuse 12°, che all’epoca era il miglior risultato di sempre per la Virgin/Marussia/Manor e che portò il team di Banbury davanti alla Caterham nella classifica costruttori. Il risultato fu eguagliato da Charles Pic all’ultimo gran premio stagionale, in cui però la Marussia perse la posizione in classifica nei confronti dei rivali in verde a causa dell’undicesima posizione di Petrov che si difese fino al traguardo dagli attacchi di Pic.
La Marussia fu “grande protagonista” anche dell’edizione 2013, durante la quale fu trasmesso in diretta un team-radio in cui fu ordinato a Chilton di lasciare passare Bianchi, ordine di scuderia che probabilmente Chilton ignorò, dato che giunse al traguardo davanti al compagno di squadra. Per onore di cronaca, vinse ancora una volta Vettel, stavolta con Alonso e Raikkonen a completare il podio.

Poi arrivò il 2014 e Hamilton vinse a mani basse, davanti alle Redbull di Vettel e Ricciardo, con Vettel che per una volta in quella stagione giunse al traguardo in vantaggio sul compagno di squadra.
Curiosità: quel gran premio fu, per Felipe Massa, il novantanovesimo gran premio dopo la sua ultima vittoria (considerando solo i gran premi ai quali lui prese parte) il che lo rese qualificabile, se avesse vinto una gara dal gran premio successivo in poi, per divenire il pilota con il maggiore gap tra due vittorie.
Per quanto non sia certo stato il gran premio più movimentato del secolo, è uno di quei gran premi che, per ragioni romantiche, mi è rimasto nel cuore.
A molti, comunque, sarà rimasta certamente nel cuore l’edizione 2015, in cui Vettel conquistò la pole position e a Singapore vinse per la quarta volta, stavolta al volante di una Ferrari, e gli fu impedito di portare sul podio una bandiera. Insieme a lui sul podio c’erano Ricciardo e Raikkonen, ma il dettaglio che spicca maggiormente di tutto il weekend è che finalmente Alexander Rossi gareggiò in Formula 1 per la prima volta. #EpicWin.



sabato 10 settembre 2016

Commento al Gran Premio d’Italia: Monza, 02/04 Settembre 2016

[Cronaca full weekend]

Alla fine giunge sempre il momento di andare incontro al nulla cosmico ed è quanto, in apparenza, è accaduto nel corso del weekend monzese, quello in cui, per intenderci, sprovveduti citizens of the world convinti che la pizza sia un piatto tipico milanese, si fa timidamente avanti e chiede: “se un giorno dovessi venire in Italia per assistere al gran premio di Monza dopo avere organizzato una campagna di crowd-funding perché vivo a spese della nonna con la pensione minima, che cosa mi suggerite di ordinare per pranzo, la pineapple pizza o la pizza col kebab?”, dove per pizza col kebab, a quanto ho capito, si intende proprio la pizza con sopra il kebab.
La realtà, però, è che in questo weekend non c’è stato il nulla cosmico (anche se molti di noi preferirebbero vivere in un contesto di totale nulla cosmico piuttosto che pensare alla pizza con l’ananas o con il kebab), ma ci sono stati eventi che, seppure capitati al di fuori delle piste, lasciano intendere che questo sarà un commento molto strappalacrime.
Tutto è iniziato giovedì ed è iniziato così...
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...“Miei carissimi sostenitori, so benissimo che per me il mondo funziona al contrario: gli altri piloti Ferrari vengono idolatrati quando sono in Ferrari e insultati quando se ne vanno, io invece sono stato insultato per anni quando ero in Ferrari e idolatrato fino allo sfinimento non appena ho indossato una tuta della Williams. Ora, però, è arrivato il momento di togliermela una volta per tutte, questa tuta della Williams, e non perché io abbia intenzione di fare lo spogliarellista.”
Voce fuori campo: “Non vuoi fare lo spogliarellista? Male, male, male...”
“...Ricordate che dieci anni fa qui Michael Schumacher annunciò il proprio definitivo ritiro dalle competizioni?”
Voce fuori campo: “Sì, anche se sul DEFINITIVO qualche dubbio ce l’avrei.”
“...Io ho deciso di fare la stessa cosa, perché non appena è entrato nel mio campo visivo MSC è diventato il mio 1d0L0!!!11!!!!11!! e più di una volta mi ha definito il suo fratellino minore, cosa che mi ha sempre lasciato un po’ preoccupato perché questo significa che sono RSC in incognito. Tra parentesi, non mi pare che Ferniiii abbia mai definito Fanboyzzzz!!!11!!!11!! come il suo fratellino minore. Tornando a noi, rimane il fatto che ho deciso di ritirarmi e, a differenza di MSC dieci anni fa, di farlo definitivamente.”
Voce fuori campo: “E il prossimo anno cosa farai? Correrai nelle stock car brasiliane?”
“Perché correre nelle stock car brasiliane quando invece potrei fare l’antennista o il driver? O stare tutto il tempo a casa a gufare Dani-Smile, l’amichetto di mio figlio? Ho tante opzioni davanti, anche se i miei fan adesso sono tutti disperati perché non possono fare a meno di me. Per concludere, in questi ultimi otto gran premi cercherò di dare il meglio di me e non fare come Maldonado che sosteneva che la Williams lo stesse sabotando. Non è che mi stanno sabotando, è proprio la macchina che va più piano dell’anno scorso, se si mettessero anche a sabotarmi inizierei a dubitare delle loro facoltà mentali.”
Ebbene sì, Felipe Massa ha annunciato il proprio ritiro dalle competizioni... o meglio, il proprio ritiro dalla Formula 1, perché non è ancora chiaro che cosa farà il prossimo anno. C’è gente secondo cui andrà a correre nel WEC. Uno di questi è l’Uomo Gillette che ha diffuso il proprio pensiero su twitter. Qualcosa che, a mio avviso, suonava come “se nel WEC ci sono anch’io, non vedo perché Massa non dovrebbe avere delle chance”.
Nessuno ha ancora tirato fuori l’opzione DTM, mentre nessuno ha ancora menzionato quell’antro oscuro che è la Formula E. A proposito di Formula E, credo che i team dovrebbero fare carte false per ingaggiarlo: avere un ex pilota Ferrari nella serie sarebbe la migliore forma di autopromozione possibile, per aprire gli occhi a gente che crede che la Formula E sia popolata da sconosciuti. Che poi sì, la Formula E non è popolata da sconosciuti, ma per la gente che lo crede avere un nome altisonante come quello di Massa (che dite pure quello che volete, ma sicuramente per l’appassionato mainstream è mille volte più altisonante di quello di ex piloti della Toro Rosso, di ex piloti della Marussia e di ex manichini da crashtest che sono andati a sbandierare ai quattro venti di essersi andati a schiantare di proposito contro le barriere di Marina Bay) potrebbe essere il primo passo per rendersene conto.
Che poi fosse altisonante anche il nome di Jacques Villeneuve, ma che in Formula E lo piazzassero a fare le foto di gruppo con i figli d’arte è un altro discorso, che preferirei non approfondire.

Archiviamo la questione ritiro di Feliiii e mettiamo in stand-by le qualifiche, perché dopo le qualifiche è accaduto qualcos’altro che ha lasciato tutti senza fiato...
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...“Miei carissimi sostenitori, io sono la nemesi di Massa. Mentre lui se ne stava a casa con la testa sfondata, io facevo il figo dormendo al volante della Brawn, perché avevo un punteggio sufficiente per non dovermi preoccupare di non vincere il titolo. Che cosa ne pensi, Ferniiii? Tu ci sei mai riuscito ad andare in vantaggio in classifica e ad addormentarti, convinto che avresti il titolo comunque? Ma soprattutto, quando è stata l’ultima volta in cui sei andato in vantaggio in classifica e non ti sei addormentato, riuscendo a vincere il titolo? È passato molto tempo, per me che sono avanti con gli anni è difficile ricordare, ormai. In ogni caso #LargoAiGiovani!!!11!!!11!! e a proposito di gente addormentata, il prossimo anno al volante al posto mio ci sarà Stoffel che dorme in un van. Io rimarrò in McLaren come terzo pilota, come development driver o come uomo immagine. Insomma, in parole povere rimarrò sul loro libro paga per passare i weekend a gironzolare indossando magliette sponsorizzate e a impicciarmi nei fatti degli altri.”
Voce fuori campo: “OMG! Jensinho si ritira!”
Altra voce fuori campo: “Secondo me torna nel 2018 o nel 2019.”
Ammetto di essere rimasta molto perplessa di fronte alla prospettiva che Jensinho possa ritornare nel 2018 o nel 2019.
Non c’è nessun indizio che possa portare a pensarlo.
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...Sì, magari c’è qualche coincidenza:
1) campione del mondo con una vettura progettata da Ross Brawn;
2) obiettivo per il futuro rimanere lì a rigirarsi i pollici indossando i colori della squadra, ma non gareggiare più in Formula 1.
Lo confesso: adesso ho paura.
Ho paura che Jensinho si metta a correre in moto.
Ho paura che Ferniiii incappi in un altro infortunio e che a Jensinho venga chiesto di sostituirlo.
Ho paura che Jensinho non possa farlo perché si è preventivamente infortunato correndo in moto.
Infine, soprattutto, ho paura che Ross Brawn possa rientrare in Formula 1 come team manager di un team e ingaggiarlo come pilota tra qualche anno.
Anche fino alla metà di dicembre del 2009, dopotutto, ero convintissima che MSC non sarebbe mai tornato a gareggiare.

Andiamo con le qualifiche!!!!!!!!11!!!!11!! WERLYYYYYYYYY! <3
Altra cosa che inizia a preoccuparmi seriamente è che Werly possa battere prima o poi il record che a suo tempo Kovalainen ha conquistato tanto faticosamente con anni e anni di passaggi in Q2: i passaggi totali del Kova erano otto, se non sbaglio.
Lo so, non dovrei preoccuparmi perché Werly potrebbe battere il Kova, ma è più forte di me perché il Kova è il Kova e non è un soggetto che si possa dimenticare così, in un battito di ciglia. Che poi da quando non è più in Formula 1 di battiti di ciglia ne siano passati parecchi e che quando ha sostituito Kimiiii alla Lotus per due gran premio non abbia esattamente brillato, ma abbia fatto un po’ la parte del Baddy di turno è un altro discorso. Dopotutto, se Baddy è un idolo, anche Kova può essere un idolo onorario. Lo sarebbe comunque, in ogni caso, anche se il suo record dovesse essere bruciato da Werly.
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...Oh, cos’ho detto? Bruciato? *roll eyes*
Tornando a noi, Werly ha superato brillantemente la Q1, mentre l’Oki ha parcheggiato la vettura che dava evidenti segni di malfunzionamento prima ancora di completare il proprio giro.
A proposito dell’Oki, mi sono dimenticata nello scorso commento di raccontarvi un evento di spicco che ha a che vedere con il suo ingaggio. Ha scelto il numero 31 come numero di gara e, fino a quel momento, l’ultimo pilota a gareggiare in Formula 1 con il numero 31 era stato nientemeno che David Brabham, al volante proprio di una Piccola Cenerentola di quei tempi, che come colori poteva ricordare anche la Piccola Cenerentola di oggi.
Ho fatto notare la cosa a Brabham su Twitter e mi sono conquistata da parte sua un retweet e un like. Tra l’altro a distanza di pochissimi giorni ho ricevuto dei like anche da Di Grassi e da Nasr per gli auguri di buon compleanno che ho inviato a entrambi. #EpicWin. Mi sento profondamente soddisfatta da tutto ciò, anche se l’Oki per il momento non mi ha ancora conquistata a pieno... e tutto sommato ad essere sincera non mi ha profondamente conquistata nemmeno Werly, perché ho ancora in mente l’incidente diplomatico più spiacevole di tutti i tempi capitato su Tumblahhhhh che lo riguardava anche se da lontano.
Passando da un punto dolente all’altro, in Q1 il primo degli esclusi è stato...
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...perché?!?!?!
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...perché devo sempre ritrovarmi a scrivere queste cose?!
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...perché non deve mai cavare un ragno dal buco?!?!?!?!
A guardarci bene non è che Fanboyz abbia ottenuto molto di più, perché in Q2 è stato il più lento di tutti (e considerando che in Q2 c’era anche una Marussia non è esattamente una bella performance), ma almeno in Q2 c’è andato. Il Kiwi, che è sempre più vicino al giorno in cui scapperà in Messico assumendo la falsa identità di J.Mirtillo, invece, la Q2 non l’ha vista nemmeno con il binocolo, perché in quel momento era impegnato a giocare a briscola con i piloti di Renault e Sauber. Non mi stupirei se avesse anche perso la partita.
Parliamo di Werly, perché Werly ha fatto qualcosa di molto pittoresco: si è piazzato in 14° posizione e, se non vado errata, questo dovrebbe essere il terzo(?) migliore risultato di sempre nella storia della Marussia, nonché terzo migliore risultato di sempre nella storia dei “piccoli team” ex-equo con il 14° posto di Guido Per Il Giardino in quello storico gran premio del Belgio in cui una Caterham ed entrambe le Marussia passarono in Q2.
Ora, dopo avervi illuminato con queste statistiche di cui immagino che non importi niente a nessuno (anzi, immagino che qualcuno si stia chiedendo come faccio a ricordarmi tutte le statistiche dei migliori risultati in qualifica delle Marussia e delle Caterham), non resta che svelare al mondo, dato che sappiamo tutti che 16° c’era Fanboyz, chi si sia piazzato 15° dietro a Werly. Avete presente uno dei due che si ritirerà a fine stagione? In particolare quello che prevede di gironzolare indossando indumenti sponsorizzati? Ecco, magari andandosene in giro a piedi potrebbe essere più veloce che cercando di qualificarsi con la McLaren a Monza.
L’altro pilota prossimo al ritiro a fine stagione, al pari di Jensinho, in Q3 non c’è arrivato, ma quantomeno ha ottenuto un risultato più presentabile: è stato il primo degli esclusi ed era abbondantemente davanti a Werly. Davanti a Werly c’erano anche Grosjiiii e Ferniiii, con Grosjiiii che doveva essere retrocesso di cinque posizioni per avere sostituito il cambio. In altre epoche qualcuno avrebbe osservato che era una fortuna per Ferniiii, ma i due erano ben più indietro che nelle “altre epoche” quindi per dirla come va detta a nessuno importava un emerito cavolo di loro, perché era il gran premio di Monza e tutto ciò che contava era che le Ferrari conquistassero la prima fila!!!11!!!11!!, argomento su cui torneremo molto presto.
Occupiamoci un attimo delle conseguenze della retrocessione di Grosjiiii: Werly da 14° risaliva a 13° sulla griglia di partenza. Purtroppo non ha avuto l’accortezza di piazzarsi completamente a caso sulla casella della griglia, quindi per lui non c’erano molte speranze di brillare altrettanto in gara, ma non si può avere tutto dalla vita.
Q3, Q3, Q3...! Una Haas per la prima volta in Q3!
Voce fuori campo: “Estebaby, sei il primo che ha questo onore. Hai qualche commento in proposito?”
Estebaby: “Sì, che ci sono riuscito per sbaglio.”
Voce fuori campo: “Lo sospettavo. Pensi che potrai puntare alla pole position?”
Estebaby: “No, però posso sicuramente puntare alla vittoria a briscola, dato che passerò più tempo ai box che in pista.”
Estebaby infatti è stato l’ultimo della top-10 davanti alle Force India, davanti alle quali c’erano le Redbull, che a quanto pareva invece di rubare posizioni per culo e non per merito alla Ferrari rendendo il mondiale falsato se ne stavano lì senza disturbare nessuno.
Voce fuori campo: “Autrice©...?”
L’Autrice©: “Sì?”
Voce fuori campo: “Vorrei ricordarti che la Redbull ottiene i risultati non più per culo, ma solo a causa delle scorrettezze di Verstappen.”
L’Autrice©: “Giusto, giusto, come ho fatto a dimenticarmene! Chiedo scusa per non avere una visione così Verstappen-centrica della Formula 1 dal fregarmene completamente di ciò che sto commentando per scrivere invettive a proposito del gran premio precedente, anche se un dubbio esistenziale continua ad attanagliarmi: il pilota Redbull che commetteva scorrettezze contro le Ferrari e che in quanto tale era un male che andava estirpato non era un altro?”
A proposito di quell’altro, pare che Gasly abbia dichiarato nel corso del weekend di essere sicuro che presto prenderà il posto del Kiwi, dove per “presto” si potrebbe intendere anche prima della fine della stagione, per poi essere criticato dai vertici Redbull per le proprie affermazioni. Su Tumblaahhhh c’era chi criticava Sky per avere reso pubblica la cosa, sottovalutando il fatto che, con tutta probabilità, se Gasly è andato a fare certe dichiarazioni a Sky, Sky non è vincolata dal segreto confessionale.
Abbandoniamo comunque Gasly al proprio destino, archiviamo Bo77as con il quinto tempo e diamo peso alle cose che contano davvero: per esempio le Ferrari non hanno ottenuto la prima fila, però si sono conquistate una posizione privilegiata per vederla. Sebbiiii era terzo, Kimiiii era quarto, mentre davanti la pole position era stata ottenuta da un pilota Mercedes davanti all’altro pilota Mercedes e, sì, prima che me lo chiediate, sono completamente intercambiabili. Non per altro, ma ho visto gente che sabato affermava che “il pilota X parte dalla pole e la sua vittoria è assicurata” poi il giorno dopo, quando Y ha vinto dopo che X aveva fatto una partenza in stile Webber, se ne andava in giro facendo osservazioni del tipo “è andata proprio come pensavo, la Formula 1 è noiosissima ed è morta nel 1950”.

Piccola precisazione: la gara è stata effettivamente piuttosto noiosetta, ma contrariamente a quanto in molti affermano, non è che di meno degli altri gran premi abbia avuto il fatto che Mr. Y sia stato in testa dal primo all’ultimo giro mentre gli altri non avevano possibilità concrete di lottare per la vittoria e non è dovuta nemmeno al fatto che Mr. X e Mr. Y abbiano fatto un pit-stop in meno. Il problema è che anche gli altri venti piloti presenti in pista non hanno fatto nessuna azione degna di nota, tranne un balletto iniziale tra l’Altro Felipe e Jolly Palmahhhh, con l’Altro Felipe che è stato penalizzato ma non ha scontato la penalità perché nel frattempo si stava già ritirando, al pari del collega che gliene ha dette di tutti i colori (in tono pacato, non come avrebbe fatto Grosjean) attraverso i microfoni di Sky UK.
Gli altri venti piloti sono rimasti quindi in diciotto e sarebbero rimasti in sedici dopo il ritiro di Werly con il motore in fumo e il parcheggio di J.Mirtillo ai box, e si sarebbe susseguito il nulla cosmico fino alla fine, tanto che se Verstappino avesse tirato qualche sportellata, dato che le Ferrari non erano alla sua portata, qualcuno avrebbe potuto addirittura entusiasmarsi e fare un saltello sulla sedia.
Poi sì, altro motivo per cui il gran premio è stato noiosissimo è che alla fine, nonostante il pilota X avesse fatto il Webber della situazione, grazie al pitstop in meno si è ripreso agevolmente almeno la seconda posizione davanti alle Ferrari, quindi sul podio c’è andata una Ferrari sola invece che entrambe... e non era nemmeno sul gradino più alto, perché quei due scorretti che stavano davanti non si sono commossi per la sua sorte lasciando passare Sebbiiii stendendogli un tappeto rosso sull’asfalto. Proporrei di squalificarli a vita mandandoli definitivamente a fare servizi fotografici per Hugo Boss.
Anzi, no, se i piloti Mercedes non ci fossero avremmo visto Verstappino sul podio molto più spesso di quanto ci sia stato in realtà, quindi sono da preservare al pari dei servizi fotografici per Hugo Boss a cui hanno preso parte.

Il dopogara è stato più pittoresco della gara stessa. È iniziato con Sebbiiii che ha pensato bene di infilarsi il cappellino che recava la scritta “1st”, salvo poi accorgersi dopo cinque minuti buoni, quando gli è stato fatto notare da un tipo che si è intravisto di sfuggita, di non avere affatto vinto la gara. Si è quindi tolto il cappellino, che è andato a finire sulla testa di Britney Bitch. Immagino che alla fine della giornata si sia lavato i capelli col disinfettante!
Poi sì, le interviste sul podio le ha tenute Eddie Jordan, che indossava una giacca beige sopra una camicia grigia con delle macchie più scure, abbinamento che a mio vedere non era esattamente il top. Sul podio Sebbiiii si è messo a parlare in italiano e Britney Bitch anche. Quest’ultimo, così dal nulla, si è messo a cantare il coretto da stadio “popopopopopopo”, il che mi ha permesso di passare oltre e accettare l’idea che nessuno si sia messo a bere champagne da una scarpa, questo weekend. Di questo passo, comunque, se ogni pilota che va sul podio inizia a comportarsi in modo strano, non resta che attendere il giorno in cui sul podio qualcuno farà uno spogliarello.
Eddai, Hulkenberg, degnati di arrivare almeno terzo. Quel ruolo potrebbe essere perfetto per uno come te!

RISULTATO
1. Nico Rosberg (Mercedes): credo che sia rimasto profondamente traumatizzato dall’essersi messo in testa un cappello che aveva già assorbito il sudore di Sebbiiii; io invece sono rimasta abbastanza traumatizzata dalla prima domanda che gli è stata rivolta in conferenza stampa: “ora sei diventato il primo finlandese che ha vinto a Monza”. Mhm, sì. Dieci anni effettivamente non sono un periodo di tempo sufficientemente lungo per rendersi conto che costui non gareggia con licenza finlandese.
2. Lewis Hamilton (Mercedes): seguiamo un attimo la sua gara, perché è stato uno dei pochi piloti che, viste le circostanze, hanno fatto anche qualcosa che non fosse limitarsi a girare in tondo in attesa che il nulla cosmico terminasse con il finire della gara, dato che in un primo momento si è ritrovato anche a dover superare Dani-Smile e Bo77as che gli erano finiti davanti nelle concitate fasi della partenza, che lui aveva trascorso da fermo salutando i passanti con un cenno della mano.
3. Sebastian Vettel (Ferrari): ci sono momenti destinati ad essere ricordati e uno di questi è che dopo la prima curva era stabilmente secondo e che potenzialmente aveva la vittoria in tasca, bastava solo che Rosberg lo facesse passare e avrebbe vinto. I problemi sono iniziati dopo la seconda sosta, quando anche Hamilton gli stava davanti e i piloti che dovevano farlo passare per consentirgli la doverosa vittoria erano due... peccato che nessuno dei due ci pensasse minimamente, con grande delusione di tutti coloro che erano convintissimi che la Ferrari avrebbe finalmente trionfato, nonostante finora tutto abbia sempre lasciato intendere il contrario.
4. Kimi Raikkonen (Ferrari): in fin dei conti portare a casa un terzo e un quarto posto, quando il tuo obiettivo è quello di essere il “best of the rest” è un risultato di un certo livello, anche se sono certa che questi due si siano beccati un sacco di critiche per avere oltraggiato l’Italia al gran completo non facendo doppietta; tra parentesi, mi è dispiaciuto per il povero Raikkonen rimasto ancora una volta giù dal podio, ma sono certa che almeno ad Abu Dhabi avrà questa soddisfazione.
5. Daniel Ricciardo (Redbull): ha messo in discussione in maniera piuttosto sovversiva il nulla cosmico quando sul finire della gara ha avuto la brillante idea di superare Bo77as che lo precedeva e di conquistare la top-5.
6. Valtteri Bottas (Williams): anche lui ha contribuito a mettere in discussione il nulla cosmico, dato che pare non essersi accorto che Dani-Smile stava arrivando ad asfaltarlo e gliel’ha permesso così come se nulla fosse.
7. Max Verstappen (Redbull): Error 404, not found.
8. Sergio Perez (Force India): Error 404, not found.
9. Felipe Massa (Williams): Error 404, not found.
10. Nico Hulkenberg (Force India): Error 404, not found.
11. Romain Grosjean (Haas): Error 404, not found.
12. Jenson Button (McLaren): Error 404, not found.
13. Esteban Gutiérrez (Haas): Error 404, not found.
14. Fernando Alonso (McLaren): i tempi di “siete proprio dei geni” sono ormai passati da molto tempo, ma non si risparmia mai, dato che stavolta ha deciso di mettersi a ridere in faccia al proprio ingegnere via radio nel bel mezzo della gara.
15. Carlos Sainz (Toro Rosso): è arrivato dietro al suo idolo!!111!!!1!!! e la gara delle Toro Rosso è stata uno strazio.
16. Marcus Ericsson (Sauber): Sauber > Renault, #epicwin.
17. Kevin Magnussen (Renault): Sauber > Renault, #epicfail.
18. Esteban Ocon (Manor): Sauber > Renault > Manor, ma questo non è un grosso problema, ormai dovremmo esserci abituati.
Rit. Daniil Kvyat (Toro Rosso): l’unica cosa che ho notato è che, prima del ritiro, era sotto investigazione per eccesso di velocità nella pitlane.
Rit. Pascal Wehrlein (Manor): NOOOOOOHHHHH!
Rit. Jolyon Palmer (Renault): bel balletto, non posso negarlo.
Rit. Felipe Nasr (Sauber): bel balletto, soprattutto da parte sua che l’ha innescato.