martedì 30 aprile 2019

Linea di spartiacque

A volte il tempo non si misura in giorni, mesi o anni, ma si misura in "prima" o in "dopo": ogni evento viene collocato in uno di questi due archi temporali, al punto che il tempo stesso perde d'importanza ed è difficile da quantificare.
Nel "prima" ricordo un'immagine al telegiornale di una Benetton con livrea Camel e io che ripetevo il nome "Benetton". Ricordo anche qualche sprazzo di quel gran premio che soltanto molti anni dopo riconobbi come Ungheria 1993. Ricordo poi quel gran premio che narrai alla mia maestra d'asilo un giorno in cui le mie amiche non c'erano e io non sapevo cosa fare in attesa che mia nonna venisse a prendermi.
Ricordo anche qualcos'altro, di questo ne sono certa, ma ero piccola e tutti i miei ricordi sono un po' frammentati. Non avrei mai ricordato il GP d'Ungheria 1993 se non avessi ricordato di avere chiesto a mia madre come mai inquadrassero sempre di continuo una McLaren, una Benetton e una Ferrari in fila l'una dietro l'altra. Ero convinta addirittura che quelle vetture fossero nelle prime tre posizioni, da cui derivò a lungo la difficoltà nel collocare quei ricordi e di associarli allo specifico evento.
Poi venne la linea di spartiacqua, quella che era destinata a separare il "prima" dal "dopo" e la linea di spartiacque iniziò con un'amara realtà. Quell'amara verità si concretizzò esattamente 25 anni fa, il giorno in cui, mentre ero davanti alla TV, scoprii che in Formula 1 non c'erano solo auto dai colori sgargianti che giravano in tondo, ma anche la consapevolezza che, prima o poi, qualcuno poteva morire.
Non avevo nemmeno sei anni e probabilmente l'idea non mi aveva neanche mai minimamente sfiorato, fino al momento in cui non arrivarono quelle immagini di una vettura quasi completamente distrutta e non iniziarono ad essere mandati in onda molteplici replay di quello che si vedeva dell'incidente.

Non intendo dare una visione romantica delle cose. Lo dico chiaro e tondo: fino a quel momento non avevo mai sentito nominare Roland Ratzenberger. Al GP del Brasile non si era qualificato, il GP del Pacifico era stato disputato quando da noi era piena notte, quindi non sapevo nemmeno dell'esistenza del gran premio stesso, in più non penso che una bambina di neanche sei anni i cui familiari erano telespettatori occasionali della Formula 1 avesse la possibilità di conoscere i nomi di piloti che non partivano nelle prime due o tre file ma nell'ultima, sempre ammesso che partissero.
Non avevo idea nemmeno del fatto che esistesse la Simtek, non sapevo che avesse una livrea tra il blu e il viola, non sapevo nemmeno del logo di MTV, né nient'altro. Le uniche immagini che avrei avuto occasione di vedere per molti anni sarebbero state solo quelle di quell'incidente, quando la vettura era in condizioni tali da rendere difficile identificarne i colori e gli sponsor. La prima cosa che pensai non appena vidi molti anni dopo in internet un'immagine in cui si vedeva una Simtek fu "azz, quanto era bella".
Non intendo dare una visione romantica delle cose e aggiungo che, nell'immaturità dei miei cinque anni e undici mesi, pensai che era una fortuna che fosse morto un pilota di cui non avevo mai sentito parlare fino a quel momento, perché non ne avrei sentito la mancanza. Ne viene fuori un bel po' di cinismo infantile, a cui do una spiegazione: probabilmente non mi rendevo ancora conto che la F1 non era un film e che, mentre nei film nessuno moriva davvero, avevo appena visto qualcuno morire davvero durante una trasmissione televisiva.

A cinque anni e undici mesi non ero una romantica, ma quindici o venti o venticinque anni più tardi lo sarei diventata. Team come Simtek, Pacific, Forti e Lola Mastercard erano una sorta di Marussia, Caterham, HRT e USf1 degli anni '90, quindi qualcosa per cui avrei senz'altro nutrito un certo interesse.
Con la mia mentalità post-adolescenziale o adulta avrei probabilmente imparato a dare peso al fatto che soltanto ventisei vetture su ventotto avessero accesso alla griglia di partenza, a quei tempi. Non so dire se avrei tifato per la Simtek o per la Pacific allo stesso modo in cui mi servì parecchio tempo per capire chi preferissi tra la Marussia e la Caterham, ma probabilmente le avrei amate e rispettate come meritavano, come tutti i team meritavano.
Motoristicamente parlando, una delle ragioni per cui sono felice che il mondo del web si sia molto evoluto rispetto a quindici anni fa, quando per la prima volta mi misi a cercare informazioni a proposito di chi fosse quel pilota che avevo visto morire quando ero bambina e per quale squadra gareggiasse.
Certo, c'è un po' di confusione e l'impressione è che qualcuno abbia lavorato un po' di fantasia, dato che certi dettagli cambiano leggermente da una biografia all'altra, ma ne viene fuori che la Simtek era un team che aveva un buon progetto ma che non aveva i soldi per adattarlo alle regole della stagione 1994, né per migliorarsi nel corso del tempo.
Ne viene fuori che Ratzenberger era un pilota senza i big-money, che aveva ottenuto risultati di discreto successo considerando che sembra non avere avuto una formazione kartistica, che aveva gareggiato in serie random, che era stato uno dei primi piloti europei a correre per la Toyota in Giappone e che aveva un budget per correre cinque gran premi. C'è chi dice i primi cinque, c'è chi dice i primi quattro più Suzuka, c'è chi dice che erano i primi quattro più Suzuka ma che il contratto venne prolungato a un certo punto anche per il quinto gran premio stagionale. Essenzialmente, in quella stagione probabilmente avrebbe dovuto alternarsi al volante con Gounon e poi probabilmente "sparire nel nulla" come tanti altri backmarker.

Quando nel 2011 mi fu possibile vedere l'intera sessione di qualifiche in cui era avvenuto l'incidente, mi accorsi per la prima volta di quanto fossero crude le immagini che erano andate in diretta televisiva durante la mia infanzia e che erano state replicate più di una volta.
I telecronisti avevano accennato, nei minuti precedenti, a quanto fosse migliorata la sicurezza negli ultimi anni e quanto l'incidente in cui Barrichello si era infortunato soltanto in maniera lieve il giorno precedente ne fosse la prova.
A volte si tende a cercare una prova laddove non ci sono prove, a non rendersi conto di quanto non possa sempre andare bene.
A volte si tende a dimenticare di quanto ogni sicurezza possa sfuggire da un momento all'altro. Quello che successe nel momento in cui il "prima" divenne "durante" fu la dimostrazione che tutto poteva sfuggire da un momento all'altro e che, in certe circostanze, trovare una scusa tutto sommato era abbastanza facile. Il fatto che a morire fosse stato un debuttante che correva per un team debuttante divenne (anche se per poco, avremmo scoperto) una ragione affinché la collettività giungesse nuovamente alla conclusione che a piloti più affermati e a squadre con una reputazione un po' più "seria" nulla di tutto ciò potesse accadere.
Mi chiedo se qualche telespettatore non arrivò addirittura a pensare che, in qualche modo, ci si fosse tolti il dente. La F1 aveva vissuto quello che, per i tempi, era stato il più lungo periodo senza incidenti mortali. Non dubito che qualcuno che guardava le gare da casa potesse pensare "adesso è successo, quindi per la legge dei grandi numeri non accadrà più per un po'."
La realtà dei fatti avrebbe informato tutti che il "prima" non era ancora diventato "dopo" e che la F1 era ancora in una sorta di terra di mezzo, ma per quel giorno era finita lì. Migliaia di telespettatori spensero la TV pensando che dopotutto la vita continuava. La loro, quantomeno.


lunedì 29 aprile 2019

Commento al Gran Premio dell'Azerbaijan 2019

New Moon // Baku, 28 Aprile 2019

Miei carissimi mass dumper, vedo gli one-one-one che fioccano dai vostri occhi, come in ogni weekend di competizioni. Anzi, non vi escono degli one-one-one dagli occhi, ma piuttosto degli Juan-Juan-Juan, perché venerdì mattina il gran premio dell'Azerbaijan è iniziato con un tributo a Montoya: tutto è iniziato con Russell che ha scoperchiato un tombino ed essenzialmente ha distrutto la macchina mentre accadeva tutto ciò. A quel punto, mentre soltanto pochi eletti avevano fatto registrare un tempo e c'era il testa Leclerc, la sessione è stata interrotta per permettere il controllo di circa trecento tombini e il popolo del web si è scatenato.
Ora, vorrei chiarire la mia posizione in proposito: il fatto che sia capitato tutto ciò non dipende di per sé dal fatto che i circuitihhhhh cittadinihhhh rovinanohhhhh il verohhhh automobilismohhhhh. Ci sono serie che corrono praticamente quasi sempre su circuiti cittadini e problemi simili con i tombini non capitano. Dipende piuttosto dal fatto che quei trecento tombini, invece di essere controllati nel momento in cui è accaduto il problema, avrebbero dovuto essere controllati prima, cosa che presumo succeda regolarmente altrove. Il fatto che la location fosse l'Azerbaijan, in teoria, non dovrebbe essere parte del problema: ai piani alti ci sono sempre gli stessi e se la gente del posto non ha le competenze sufficienti per fare il commissario di percorso, non penso che sia così complicato portarsi dietro commissari di percorso che operano in altri paesi.
In questa edizione ci sono stati dei problemi? Sicuramente sì, ma inventarsi di sana pianta che a Baku è dal 2016 che puntualmente vengono scoperchiati dei tombini non mi sembra particolarmente utile allo scopo. Inventarsi che chi ha apprezzato passate edizioni del GP di Baku si augura che avvengano degli incidenti mortali (cosa che ho letto su Twitter) mi pare leggermente fuori luogo, specie considerando che chiunque si sia divertito guardando la gara del 2016, del 2017 o del 2018 anni prima che venisse scoperchiato un tombino non sapeva con anni d'anticipo che sarebbe stato scoperchiato un tombino. Inoltre non capisco questo accenno agli incidenti mortali che sui verihhhh circuitihhhh non accadrebbero. Non scomodiamo i morti in situazioni in cui non c'entrano un ca**o, per cortesia. Sono molto dispiaciuta per Russell, sono molto dispiaciuta per la poca organizzazione dimostrata, ma sono convinta che tra l'avere sfasciato la macchina su un tombino e l'essere morto per Russell ci sia una certa differenza.
Prima di chiudere il capitolo Russell aggiungo un gossippone epico di cui sono venuta al corrente grazie a Twitter: è fidanzato con la sorella di De Vries della F2. La sorella di De Vries della F2, peraltro, stava insieme a Verstappino diversi anni fa.
Smettiamo di parlare di gossip adesso e parliamo di Leclerc: dopo avere ottenuto il miglior tempo nelle prove libere 1 con quattro gatti in pista (dove per gatti non si intende felini, e peraltro mi pare che una volta se ne sia visto uno in pista a Baku anni fa), ha ottenuto il miglior tempo anche nelle prove libere 2 e, quando è arrivato il sabato mattina, anche nelle libere 3. Croft e Di Resta (Brundle non c'era, questo weekend) parlavano del fatto che fosse il favorito per la pole, anche se poi è accaduto qualcosa e non si è più parlato della pole.
Mentre stava per finire la Q1 e gli ultimi cinque erano Stroll, Grosjean, Hulkenberg, Russell e Kubica, si è vista una vettura letteralmente conficcata in una barriera. Era una Williams, lo si è visto da dietro. Era quella di Kubica e quando ho visto la scena che si presentava davanti ai nostri occhi mi sono chiesta se Kubica fosse destinato a uscire dalla vettura tutto intero.
Kubica è uscito dalla vettura tutto intero, ma una barriera era sfondata ed è servita una mezz'ora di interruzione e immagino di polemiche via social. Per fortuna ci sono anche luoghi tipo Silverstone in cui se dovesse accadere di nuovo nessuno batterebbe ciglio.
Iniziavo a pensare alla SoVrApPoSiZiOn3 con l'eprix di Parigi, ma non pensavo che in Q2 ci sarebbe stata un'ulteriore interruzione di mezz'ora. Un attimo prima eravamo tutti lì a chiederci perché esattamente la Ferrari fosse l'unica squadra che aveva mandato in pista i piloti su gomme medium invece che su gomme soft, un attimo dopo abbiamo visto una Ferrari nelle barriere, nello stesso punto di Kubica, anche se non dentro alle barriere tanto quella di Kubica. Il favorito per la pole usciva quindi di scena... non è che qualcuno gliel'abbia tirata?
Nel frattempo sui social iniziava una campagna denigratoria nei confronti di chiunque si fosse avvicinato ai muri per giustificare il suo incidente. Non l'ho capita molto. Innanzi tutto non vedo perché si debba trovare una giustificazione per non insultare un pilota che ha avuto un incidente. Perfino il profilo ufficiale della Formula 1 ha sfoderato una meravigliosa perla che suonava come: Leclerc sarà anche crashato contro una barriera, ma Vettel aveva sfiorato quella barriera stessa. Non ho resistito alla tentazione e ho commentato con un tweet che suonava come: non preoccuparti Leclerc se sei caduto dalle scale rotolando per due piani, Vettel è inciampato mentre entrava in ascensore (ho anche dovuto specificare di essere una sostenitrice di Leclerc fino dall'epoca in cui correva in Formula 2, perché in certi casi le giustificazioni sono d'obbligo). La cosa più folle è che quel post sembra essere stato molto preso in considerazione non per un valido motivo. La serata di sabato sui social è trascorsa con molti ferraristi che si lamentavano perché era stato Leclerc e non Vettel ad avere l'incidente e che, se fosse accaduto l'opposto, Leclerc sarebbe andato in pole. Ho solo due commenti da fare a questo proposito, il primo dei quali è questo: c'è stato un tempo ormai molto lontano in cui i ferraristi avrebbero semplicemente desiderato che la Ferrari facesse doppietta, arrivando a tacciare di vincere per cu*o e non per merito chiunque altro, e sto iniziando sempre più prepotentemente a sentire la mancanza di quell'epoca lontana, in cui non c'era gente che discuteva a proposito di quale pilota del loro team avrebbe dovuto stamparsi contro le barriere per migliorare il senso del fine settimana. La seconda considerazione è un'altra. Negli ultimi sei mesi o giù di lì ho scritto una lunga fan fiction intitolata "Il Paradosso del What if", un alternate universe in cui all'inizio degli anni 2000 il destino della Formula 1 è stato stravolto per questioni commerciali, facendola evolvere in una serie motoristica ai limiti della distopia. Il concetto su cui si basa quella serie ai limiti della distopia è che i follower devono avere ciò che desiderano o almeno l'impressione di avere ciò che desiderano, quindi possono partecipare a sondaggi online a proposito di chi vogliono che si ritiri per problemi tecnici o di chi vogliono che si ritiri per incidente. Quelle considerazioni a proposito del fatto che era ingiusto che a non prendere bene le misure della barriera e a stamparsi contro la barriera stessa fosse stato uno specifico pilota e non il suo compagno di squadra, tirato in mezzo a caso in quella circostanza, mi hanno fatto capire che, anche se non esiste al momento una serie ai limiti della distopia in cui i follower possono votare chi secondo loro deve essere protagonista di un incidente, esistono già quel tipo di follower e il fenomeno sembra estendersi a macchia d'olio. Gente, sono seria: sei o sette anni fa un'affermazione del tipo "è ingiusto che A abbia avuto un incidente e che B non abbia avuto nessun incidente" l'avrei letta dai troll di Answers Yahoo, gente che sarebbe stata ridicolizzata da qualunque utente sensato. Adesso invece è la normalità e la cosa è molto inquietante.
Torniamo a noi e torniamo al momento in cui Leclerc è andato a sbattere: dopo mezz'ora di interruzione la qualifica è ripresa, con quello che restava della Q2: fuori Sainz, Ricciardo, Albon, Kmag e Gasly, con il Pokemon che non era proprio andato in pista in quanto destinato a partire dalla pitlane per non essersi fermato alle operazioni di peso random al venerdì, non essendosi accorto che era stato convocato proprio lui. Il massimo della gloria il Pokemon l'ha vissuto in Q1, quando era stato il più veloce di tutti, lasciando lo scettro a Verstappino per la Q2. In quella breve parte di qualifiche a cui ha preso parte è riuscito in un'eroica impresa: farsi retrocedere dalla pitlane, dalla quale era già destinato a partire per la retrocessione precedente, per avere avuto troppa poca benzina.
Mentre il mondo urlava all'ingiustizia perché Leclerc non poteva lottare per la pole, avendo sfondato una barriera una quarantina di minuti prima, le Mercedes hanno pensato bene di metterlo in quel posto a tutti e già che c'era Bo77as ne ha approfittato per metterlo in quel posto anche a Hamilton. Seguivano Vettel, Verstappen, nientemeno che Perez e Kvyat, dopodiché Norris, Giovinazzi e Raikkonen con il decimo tempo assegnato d'ufficio a Leclerc. L'Alfa Romeo ha festeggiato in grande stile la doppia presenza in top-ten: Giovinazzi retrocesso di dieci posizioni per sostituzione di componenti del motore, l'ala anteriore di Raikkonen è stata giudicata irregolare ed è stato spedito a calci nel cu*o in pitlane in compagnia del Pokemon e di Kubica che probabilmente prendeva parte al gran premio a bordo di un monopattino travestito da Williams. Kubica è anche uscito in anticipo da quella pitlane, giusto per coronare il weekend senza farsi mancare nulla e guadagnarsi un drive through per quella ragione.

La gara è partita con i Mercedes Bros che mi sembravano pericolosamente fianco a fianco. Ho avuto l'impressione che ci fosse una sola possibilità per quel momento, ovvero che Hamilton superasse Bo77as in due secondi contati e che le speranze di Bo77as di lottare per la vittoria fossero finite ancora prima di iniziare. Più o meno per la prima volta da quando sta in Mercedes, Bo77as sembra avere capito per tempo che aveva una sola possibilità per continuare a sperare di potersi portare a casa la vittoria ed è rimasto fianco a fianco con Hamilton abbastanza a lungo da fare desistere quest'ultimo. Di fronte a tutto questo, il resto perdeva d'importanza e a nessuno importava un fico secco di Vettel, Perez e Verstappen che completavano la top-5 in quel momento... WAIT, WAIT, WAIT, KOMEHHHH VI PERMETTETEHHHHH????222???222?? Alla partenza Checo si era infilato un peperoncino messicano in un posto in cui gli era molto d'intoppo, quindi andava velocissimo perché non vedeva l'ora di toglierselo. Verstappino, invece, lo inseguiva perché non vedeva l'ora di potergliene infilare lì uno grande il doppio.
Davanti Bo77as staccava Hamilton.
Davanti Hamilton staccava Vettel.
Davanti Perez sembrava non avere chance concrete di potere lottare per il podio, però non tutto il male viene per nuocere e bisogna sempre essere positivi, c'erano piloti che avevano molte meno possibilità di lui, nello specifico un certo Hulkenberg. #SorryNotSorry...
Verstappino è stato tranquillo sei giri, poi si è avvicinato a Perez. Non l'ha scambiato per Ocon, quindi non è scoppiata una rissa, ma si è limitato a superarlo.
Un giro più tardi Perez ha subito lo stesso destino anche a uno dei best friend forever di Verstappino, ovvero il Ferrari Baby: Leclerc si era infatti fatto strada tra le McLaren e non vedeva l'ora di andare a raggiungere anche lo stesso Verstappino. Infatti è esattamente quello che è accaduto al 10° giro, mentre Leclerc sembrava essere il pilota più veloce presente in pista e stava continuando la propria scalata trionfale verso la top-3.
Sarebbe stata una gara perfetta, per lui, se fosse continuata così, l'unico problema era rappresentato dal fatto che le gomme soft sembravano andare decisamente male, mentre le gomme medium andavano bene. Leclerc si era qualificato tra i primi dieci, nonostante il botto, quindi doveva partire con la mescola utilizzata in Q2, per intenderci quella mescola medium che entrambi i Leclettel portavano al momento del botto di Leclerc e che Vettel aveva potuto cambiare in soft dal momento che nella seconda metà della Q2 disponeva ancora di una vettura sulla quale far montare le gomme e scendere in pista.
Leclerc ha continuato imperterrito la propria cavalcata trionfale quando tutti gli altri si sono fermati, mediamente tra il 12° e il 15° giro o giù di lì, passando dalle soft alle medium. Il risultato è che da quel momento hanno iniziato a eguagliare le stesse performance di Leclerc e che, in un secondo momento, hanno iniziato tutti ad avvicinarsi. Se fossero stati su una strategia a due soste e magari fosse anche entrata una safety car, Leclerc avrebbe potuto probabilmente vincere la gara. Il problema era che gli altri non erano su una strategia a due soste e che a quel punto doveva andare avanti pressoché all'infinito perché sulle soft poteva fare solo una quindicina di giri alla fine.
Fintanto che tutto ciò non è stato chiaro, ammetto di avere provato un certo interesse che a molti tradizionalisti amanti dei duellihhhh e dei sorpassihhhh sopra ogni cosa potrebbe fare salire un po' di indignazione. Quando credevo che gli altri fossero due soste, ho avuto un'impressione che faceva tanto Indycar che Leclerc stesse cercando di entrare nella stessa finestra di pitstop degli altri. Non era così e quando, dopo essere stato superato dai Bottaston e da Vettel è rientrato ai box (giro 36 di 51) si è ritrovato in sesto a debita distanza da Verstappino e dietro a Gasly, che si doveva ancora fermare ed era su medium montate a inizio gara. Era sulle soft e non dava segno di girare più veloce dei piloti della top-4 che, a debita distanza l'uno dall'altro, giravano meglio di Leclerc nonostante fossero su medium montate parecchio tempo prima.
A parte le questioni strategiche, davanti non c'è stato molto di cui parlare, se non il fatto che era ulteriormente ingiusto il fatto che a Leclerc non fosse stata data la possibilità di lottare per il podio facendolo partire su gomme medium. Devono esserci serie difficoltà di comprensione, quindi lo ribadisco, il concetto è questo: SE PASSI IN TOP-TEN, DEVI PARTIRE CON LA MESCOLA USATA PER PASSARE IN TOP-TEN, ANCHE SE FINISCI A MURO IN CORSO D'OPERA. Quindi Leclerc per partire sulle soft penso che dovesse partire dalla pitlane. Una volta che si era visto che le medium erano più performanti delle soft, non poteva evitare le soft: IN GARA DEVONO ESSERE USATE DUE MESCOLE DIVERSE, cosa che succede da anni e anni e di cui si discute incessantemente da anni e anni. Sono due concetti comprensibili tanto quanto "la Ferrari è rossa", possibile che non si possa fare un minimo sforzo di immaginazione? Capisco tante cose, capisco il tifo, capisco il simpatizzare per qualcuno... ma lo ribadisco, ho preso in simpatia Leclerc fin dagli ultimi tempi della Formula 2 ed è da quando ho visto la presentazione della Sauber 2018 al TG1 l'anno scorso che non sogno altro che di vederlo salire sul gradino più alto del podio, però non sono ancora arrivata al livello delirante di chi pensa che se lui va a crashare in qualifica poi tutti gli debbano dare strada in gara solo perché era il più veloce nelle prove libere. È una cosa in cui non succede in nessuna forma di motorsport e, quando sei a venti secondi da Verstappen e a venticinque da Vettel e non riesci neanche ad avvicinarti, Verstappen e Vettel non hanno il dovere di smaterializzarsi per permetterti di andare a podio.
Davanti non c'è stato molto di cui parlare, mentre dietro si sono viste nel corso del tempo cose abbastanza interessanti: per esempio nel primo stint di gara RoGro era in lotta con una Renault quando è finito a vagare per una via di fuga. Si è girato, per tornare in pista, mentre sopraggiungeva un'Alfa Romeo, probabilmente Giovinazzi. Contro tutte le aspettative, RoGro si è fermato pazientemente in attesa che la pista fosse libera, prima di rientrare, invece di travolgere l'Alfa di passaggio!
Il momento clou, comunque, è arrivato al 31° giro, quando senza essersi toccati i Dan^2 sono andati a ballare in una via di fuga, anche se non c'era il diluvio in corso e non era Austin. Poi Ricciardo è andato in retromarcia nel tentativo di girarsi e ha colpito Kvyat. I due sono arrivati ai box senza che le loro vetture cadessero a pezzi, ma dai box non sono più usciti, nessuno dei due. Nel frattempo quattro palloncini legati insieme, due gialli e due neri, come la Renault, girovagavano a caso per la pista.
Non è entrata nessuna safety car, ma c'è stata una virtual safety car al 48° giro, quando Gasly, che doveva ancora fermarsi ai box ed era recentemente stato superato da Leclerc, si è fermato mormorando alla radio un laconico "no power". Su con la vita, Pokemon: guidi una vettura motorizzata Honda e ti sei ritirato soltanto al quarto gran premio della stagione! Bonus: in quel momento si è ritirato ai box anche RoGro, principale candidato alla vittoria del torneo di #MaiUnaGioia a cui la Formula 1 fa da contorno.
Con la virtual safety car Leclerc ha perso ulteriormente terreno nei confronti di Verstappino, ma il podio era a portata di mano, gli bastava solo aspettare che Verstappino raggiungesse Vettel per liberarsi di due avversari in un colpo solo. Vettel però stava staccando Verstappino pur senza avvicinarsi alle Mercedes, che si sfidavano a colpi di giri più veloci, con Hamilton che si faceva vedere occasionalmente in DRS zone.
Mentre Leclerc sfruttava il fatto di avere una vita a disposizione per fermarsi ai box mantenendo Perez a debita distanza e andava a montare un set di medium con cui fare il giro più veloce (operazione riuscita), i Bottaston si giocavano la vittoria, con qualche doppiato che di tanto in tanto si affacciava sulla loro strada. Poi Bo77as ha avuto uno scatto vampiresco e ha allungato sul compagno di squadra, andando a tagliare il traguardo in prima posizione.
La top-ten l'ho già citata, sesto ho citato l'arrivo di Perez... e dietro a Perez c'erano entrambe le McLaren! *INCHINO* E dietro alle McLaren c'era l'altra Pink Panter di Strollino! Te lo credo che andava così veloce, dietro di lui c'era Raikkonen quindi avrà pensato che ci fosse in corso un'Apocalisse zombie!
Poi è venuto il dopogara. È venuto il vampiro famelico che raggiungeva Di Resta per le interviste post-gara. Gangster Hammi nel frattempo era girato di spalle e si era appena chinato quando Vettel gli è arrivato alle spalle e si è messo ad accarezzargli la schiena. Per un attimo ho creduto che volesse toccargli il cu*o.
Gangster Hammi: "Aaaaawwwww."
L'Autrice(C): "Stai zitto, il momento dei dialoghi non è ancora arrivato."
I primi tre sono andati sul podio, dove Bo77as ha finalmente potuto abbeverarsi a sazietà e sfoggiare la sua barba da boscaiolo. Anche i Vettelton avevano barbe simili: il Ferrari Man è stato recentemente avvistato senza baffi, ma in vista del weekend ha deciso di non radersi per giorni, come da tradizione. Probabilmente se le cose vanno bene al venerdì non si rasa... quantomeno si spera che almeno lui non abbia un paio di mutande portafortuna destinate a non essere mai lavate nel corso del weekend. Hamilton aveva i capelli ricci e folti al vento, tenuti indietro da una bandana. Ho sentito la mancanza delle treccine. Probabilmente l'ha sentita anche lui, quando si è accorto che Mr Twilight aveva vinto la gara.

Quella che avete appena finito di leggere è la versione dei fatti da far leggere agli alieni qualora vengano sul nostro pianeta in visita di cortesia.
Se invece dovessero essere pericolosi e fosse necessario farli scappare a gambe levate (nell'improbabile caso in cui non sbarchino solo ed esclusivamente a New York come nei film, il che non ci toccherebbe neanche da lontano) fategli leggere quello che è veramente successo a Baku.
Russell: "TUNZ TUNZ TUNZ!!!!1!!!11!1 Nonna, ho scoperchiato un tombino, mi dai altri dieci euro?"
Voce fuori campo: "Tutti ai box, in attesa che intervengano in nostro soccorso i commissari del gran premio di Corea 2013."
Ferrari Baby: "Y0 SoNo FyG0 e VeRsTaPpYn0 NoHoHoHhH!!!111!!111!!"
Ferrari Man: "Vedo che hai imparato tante cose."
Ferrari Baby: "Sì, tipo che sei un BrOkK0 e che il mio dovere è starti davanti per fare eccitare la folla!"
Ferrari Man: "Naaaahhhhh, non ci riuscirai mai, sono tutti fan di Kubica."
La barriera sfondata: "Io non sono affatto fan di Kubica."
Ferrari Baby: "Sebby hai visto quanto sono veloce???22??222?? Ci scommetto che tu non riesci ad essere veloce tanto quanto me!"
Ferrari Man: "Hai visto che bel pelo che ho fatto al muro? Ci scommetto che tu non saresti capace di verniciarlo così bene."
Ferrari Baby: "No, mi ci sono spalmato sopra. ç______ç Però mi sono accorto finalmente di quanto sia utile l'halo."
Ferrari Man: "E a che cosa servirebbe?"
Ferrari Baby: "Serve per non prendere a pugni il volante, in quanto sono troppo impegnato a prendere a pugni l'halo stesso."
Gangster Hammi: "Levatevi, pagliaccihhhh!!11!!!1!!1 Sono il boss dei the boss!!!111!!!1! e sono mille volte più figo di voi."
Bo77as: "Ma non figo quanto me."
Gangster Hammi: "Taci, boscaiolo."
Bo77as: "Okay, però prima guarda i miei canini estraibili. Ho bevuto tanta vodka in questi ultimi tempi e sono aumentati ulteriormente di dimensioni. Vuoi che te li conficco nel collo?"
Gangster Hammi: "OMG, sono enormi! LEO, SALVAMI TU!"
Bo77as: "Ho anche qualcos'altro di enorme. Vuoi che te lo mostro?"
Gangster Hammi: "Sì, subito."
Bo77as: "Non parlavo con te, parlavo con Iceman."
Iceman: "Bwoaaaaahhhhhhaaaawwww. Ora scusa, ma devo scappare in pitlane."
Checo: "I Verstappettel partono affiancati, quindi oggi arriverò terzo... Verstappino, cosa fai, ti avevo chiesto di crashare con Sebby, non di lasciarmi passare agitando una baguette sottratta a Vergne così come se niente fosse."
Verstappino: "Una. Pantera. Rosa. La. Uccidohhhh. Subitohhhh."
Ferrari Baby: "Verstappino, dove vai? Mi avevi promesso che mi aspettavi prima di metterti a giocare con la macchina rosa di Barbie."
Checo: "Ma quale Barbie, non sono Rosberg."
Ferrari Baby: "Esatto, sei un pirla."
Checo: "WTF?!"
Ferrari Baby: "Verstappino, sto arrivandohhhhh, e adesso arrivo anche da te, Sebby!!11!!!1!!!1... va beh, come vi pare, se voi preferite evitare di combattere rifugiandovi ai box, io ne approfitto per installarmi in prima posizione."
Bo77as: "Hai visto i miei denti? Quanto te li pianterò nelle gomme verrà voglia a te di scappare ai box."
Ferrari Baby: "Meno male che c'è il mio amichetto Pokemon che mi consola."
Dani-Smile: "Meno male che l'attenzione è concentrata tutta sul Ferrari Baby, quindi nessuno può prendersela con me per la mia manovra epica."
Dany Torpedo: "Invece sono qui e intendo romperti i denti."
Dani-Smile: "Secondo me sono io che li rompo a te."
Dany Torpedo: "Me li rompo da solo... AZZANNANDOTIHHHHH."
Dani-Smile: "ONE-ONE-ONE!!!111!!11!"
Ferrari Baby: "Che spettacolohhhh!!11!!11!! Quando stavo in Sauber il Pollo Gigante non mi faceva mai vedere cose di questo genere."
RoGro: "Pollo Gigante, mi manchi."
Verstappino: "Ferrari Baby, mi manchi, dove sei andato a finire?"
Ferrari Baby: "Sono andato a cambiare gomme per vincere il torneo di Giro Più Veloce a cui i gran premi fanno da contorno."
Gangster Hammi: "TI. HO. RAGGIUNTO. VAMPIROHHHHHH."
Bo77as: "Non ho paura di te."
Gangster Hammi: "Ti converebbe averla, invece. Voglio farti a fette come un ananas."
Bo77as: "Per chi mi hai scambiato, per il Principe Leo?"
Gangster Hammi: "No, per uno che è mille volte più fesso del Principe Leo."
Bo77as: "Il Principe Leo è un rookie. Io, al posto suo, non ti avrei tirato il cappellino sul naso, sul podio. Ti avrei direttamente lanciato giù dal podio."
Gangster Hammi: "LEO, DOVE SEI? Se non intervieni subito in mio soccorso, chiedo aiuto a Sebby."
Ferrari Man: "Veramente stai mostrando il fondoschiena in mondovisione. E poi non so quanto ti convenga startene così chinato. Sai, mettertelo in quel posto è un attimo..."
Gangster Hammi: "Sarebbe uno scambio equo, dal momento che io te lo metto in quel posto ogni volta in cui ci mettiamo al volante."
Ferrari Man: "Quando il podio sarà finito, ti aspetto fuori dal nido per un combattimento tra gabbiani."

RISULTATO: 1. Valtteri Bottas (Mercedes), 2. Lewis Hamilton (Mercedes), 3. Sebastian Vettel (Ferrari), 4. Max Verstappen (Redbull), 5. Charles Leclerc (Ferrari), 6. Sergio Perez (Racing Point), 7. Carlos Sainz (McLaren), 8. Lando Norris (McLaren), 9. Lance Stroll (Racing Point), 10. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), 11. Alex Albon (Toro Rosso), 12. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo), 13. Kevin Magnussen (Haas), 14. Nico Hulkenberg (Renault), 15. George Russell (Williams), 16. Robert Kubica (Williams), Rit. Pierre Gasly (Redbull), Rit. Romain Grosjean (Haas), Rit. Daniel Ricciardo (Renault), Rit. Daniil Kvyat (Toro Rosso).

domenica 28 aprile 2019

Formula 2 @ Baku

Quello di Baku è stato un weekend alquanto travagliato, pare. Raghunathan è finito in una via di fuga, non sapeva come fare per tornare nel senso giusto e dai box hanno dovuto dirgli di girare il volante. Gelael, nel frattempo, era rimasto impantanato e quando sono sopraggiunti due commissari per spostare la vettura, ha pensato bene di riavviare l'auto. C'è mancato poco che li investisse ed è stato spedito a calci nel cu*o in ultima fila.

Matsushita - De Vries
Ghiotto - Sette-Camara
King - Schumacher
Latifi - Aitken
Hubert - Boschung...

De Vries è passato in testa al via relegando Matsu-san in seconda posizione: i suoi pochi momenti di gloria. Dietro, a seguire, c'erano Aitken e Latifi.
Più indietro pareva che qualcuno si fosse toccato: Boschung e Alesi. Anche davanti in realtà pareva che qualcuno si fosse toccato con il caos che provocava l'ingresso della safety car.
Sono seguiti alcuni giri di tranquillità, con i piloti che tutti in branco rientravano ai box, con le posizioni che cambiavano in modo abbastanza random.
Poi Schumacher è andato a sbattere, rimanendo abbastanza in mezzo, in pista.

La Calderon, nel frattempo, sembrava non avere intenzione di fermarsi ai box e mentre la gara era in Virtual Safety Car, si faceva notare in testa alla gara!
Abbiamo visto Mazepin fermo, poi abbiamo visto la gara ricominciare con la Calderon che perdeva alcune posizioni: Aitken, De Vries e Latifi sono passati, andando a occupare le prime tre posizioni. La Calderon si è trovata con Sette-Camara negli scarichi che poi l'ha superata così come Ghiotto...
...
...
...ma adesso fermi tutti, crash tra Zhou e Correa, con Zhou che è finito fuori!

Mentre la safety car era in pista, la Calderon è rimasta ferma. Via radio si è sentita una voce che le chiedeva "what's up, Tati?" Qualcuno l'ha interpretato come "what's up darling?" e ha urlato allo scandalo senza preoccuparsi minimamente di sapere che cosa ne penserebbe la Calderon di essere chiamata "darling" dal suo ingegnere. Meno male che Rob Smedley non è mai stato ingegnere di gara di una donna, altrimenti sarebbe stata invocata la sua fucilazione.
Poi finalmente la gara è proseguita, anche se con ulteriore ingresso della safety car: incidente per Illot, stesso destino per Sette-Camara e Deletraz...

Con il cronometro acceso perché i 29 giri previsti non sarebbero stati completati per tempo, Ragù Natante era nientemeno che decimo, dato che a quanto pareva era riuscito a tenersi lontano dai casini, ma Hubert aveva altri programmi per lui e l'ha fatto scivolare in undicesima posizione, lonano dalla gloria della zona punti.
Ha vinto Jack Aitken, con Nyck De Vries e Jordan King a podio.
Latifi, Gelael(!!!), Bocolacci, Correa e Mazepin hanno completato la zona reverse-grid virtuale, con Ghotto e Hubert a completare la zona punti.

La feature race l'ho vista con telecronaca brasiliana, apparentemente i telecronisti erano nientemeno che Felipe Giaffone e Luciano Burti! *-*
La sprint race invece non l'ho vista, mi sono dovuta accontentare di un video di un incidente avvenuto al primo giro innescato dalla Calderon.
Gelael pare essere stato in testa molto brevemente e poi che abbia passato il resto della gara a perdere posizioni. Ha vinto Latifi, precedendo Correa e Aitken che sono quindi saliti sul podio.
A seguire hanno completato la zona punti De Vries, Schumacher, Sette-Camara, Boccolacci e lo stesso Gelael che sul finire della gara si è difeso da Ilott alla ricerca del suo primo punto.

sabato 27 aprile 2019

Formula E 2018/19: Commento all'eprix di Parigi - 27 Aprile

Il mondo è pieno di gente che si sarebbe indignata se il Gran Premio dell'Azerbaijan si fosse sovrappostohhhh con la 24 Ore di Le Mans, ma nessuno si indigna per la sovrapposizione del suddetto GP dell'Azerbaijan con l'eprix di Parigi... perfino tra la gente che tendenzialmente non guarda né la 24 Ore di Le Mans né l'eprix di Parigi.
La gara era prevista per le 16.00, di conseguenza c'era tutto il tempo perché le qualifiche della Formula 1 terminassero un nanosecondo prima dell'inizio della Formula E, ma non tutte le ciambelle escono con il buco. In compenso escono con il buco le barriere del circuito di Baku quando qualcuno ci si schianta sopra: in Q1 è stato Kubica a battezzarle, con una mezz'ora di bandiera rossa, in Q2 ci ha pensato Leclerc, con un'altra mezz'ora di bandiera rossa. Nel frattempo la gara di Formula E faceva in tempo a iniziare e addirittura a finire un po' prima della fine delle qualifiche.
Io, da parte mia, ho aperto due finestre, una sul sito dove stavo guardando la Formula 1, una sul livestreaming di Italia 1 sul sito della Mediaset. Dato che nella vita bisogna anche fare delle scelte ho deciso di silenziare la Formula E, perché la Formula 1 viene prima di tutto.
Nel frattempo mi ero informata su cosa fosse accaduto nelle qualifiche e, nello specifico, è successo che Werly è andato a prendersi la pole...
...
...
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...per poi essere squalificato dalla sessione ed essere sbattuto in ultima fila a calci nel cu*o in compagnia del suo compagno di squadra, che aveva fatto un buon tempo ma che, proprio come Werly, aveva una pressione delle gomme irregolare o qualcosa del genere. La conseguenza diretta di tutto ciò è che le Nissan dei Rowlemì sono andate ad affiancarsi l'una con l'altra in prima fila, mentre un'ombra si affacciava con insistenza su di loro: era l'ombra del Gufo di Interlagos, che li guardava molto da vicino.
Buemiiii: "Qualcuno ricordi al Gufo di Interlagos che questa gara partirà su pista umida perché prima della gara ha piovuto."
Il Gufo di Interlagos: "Non mi spaventa più la pioggia. Mi permette di divenire pilota e ballerino di samba nello stesso momento. Tu, piuttosto, stai attento alle mi gufate."
Questa era la griglia di partenza dell'evento:

Rowland - Buemi
Frijns - Massa
Gunther - Lotterer
Abt - Di Grassi
Dillmann - Mortara
Turvey - Vergne
Bird - Da Costa
Lynn - Sims
Paffett - Evans
Vandoorne - Lopez
D'Ambrosio - Wehrlein

La gara è partita dietro la safety car e l'aura del Gufo di Interlagos si è abbattuta su Olli Rowland dopo qualcosa come due minuti contati di gara. Infatti a un certo punto tutti hanno fatto una curva, lui invece non l'ha fatta, facendo sì che Buemi si appropriasse della prima posizione.
Buemiiii: "TUNZ TUNZ TUNZ!!111!!!1!"
A proposito di Buemi, specifico anche che stamattina ho letto la sua biografia su Wikipedia, perché volevo accertarmi di che cosa facesse nel 2013, e ho scoperto una notizia notevole. Ricordate che ai tempi della Formula 1 risiedeva in Bahrein? Secondo Mazzoni abitava a casa di uno zio che lavorava per una banca svizzera in Bahrein, se non vado errata. Ecco, su Wiki c'è scritto che non risiede più in Bahrein, ma che da alcuni anni risiede a Monaco.
Lotterer: "Adesso però basta parlare di dove abita Buemi, che c'è una mina vagante in azione."
Buemiiii: "Dove?"
Lotterer: "La mina vagante sono io."
Lotterer ha infatti superato Gunther e ha iniziato ad avvicinarsi a Massa che tra una cosa e l'altra in quel momento era terzo.
Susie Wolff: "AAAAAAWWWWWWW!"
Poi Lotterer ha superato Massa.
Susie Wolff: "Aaaaaaawwwwwwwww..."
Il Gufo di Interlagos: "Come ti permetti, Susina? Non ti ricordo che io sono uno dei tuoi ammmmori?"
Susie Wolff: "Hai ragione, a pari merito con i Rosbilton e con Bo77as."
Il Gufo di Interlagos: "Oggi il vampiro famelico affonderà i canini nel collo del Gangster Rapper."
Susie Wolff: "Invece di farmi pensare a cose così eccitanti, pensa alla gara!"
Arrivato il momento della pubblicità, la gara è proseguita nel quadratino. Sul finire della pubblicità c'era Buemi che si avviava mestamente verso i box. Immagino anche che in quel momento stesse sbraitando in francese. C'è stato un replay in cui mi è parso di vedere un contatto tra lui e Frijns.
A quel punto Frijns era in testa alla gara e Buemi superava la velocità consentita nella pitlane, guadagnandosi una successiva penalità.
Buemiiii: "Tuttahhhh kolpahhhh di Frisbee!"
Frisbee: "I'm the boss!!!11!!1!! tunz tunz tunz!!!!1!!!11!"
Nel frattempo Abt era sempre più vicino a Massa e Massa era sempre più vicino a perdere la terza piazza e la possibilità di andare a podio.
Poi è venuto a piovere...
...
...
...
...e a quel punto ho avuto la vaga sensazione che il podio non l'avrebbe visto neanche con il binocolo, ma che si sarebbe complicato la vita da solo. In realtà, nonostante numerose peripezie, non è neanche che poi sia andata così male. Con questo non voglio dire che Massa abbia imparato a guidare bene sotto la pioggia, però tutto sommato sta iniziando a conviverci.

L'avvento della pioggia è coinciso con l'avvento della prima virtual safety car, o per meglio dire della prima full course yellow. Nel frattempo venivano annunciati i nomi dei vincitori del fanboost. DAHHHH WINNAHHHH IS STOFFY! <3 Vandoorne ha collezionato ben un 23% dei voti totali (gli altri non ricordo esattamente chi fossero, ma al quinto posto c'era Massa). Non so cos'abbia fatto quest'uomo per divenire fino a questo punto un idolo delle folle, dato che quando era in Formula 1 non se lo filava nessuno a parte le fangirl di Tumblr... sarà vero quello che dicevano tempo fa in telecronaca, ovvero che le ragazze lo considerano figo quindi lo votano e che i ragazzi lo votano perché vorrebbero essere come lui per apparire fighi? Non saprei... secondo me ottiene voti così eclatanti perché votato da degli spambot gestiti da orde di gatti neri.
Voce fuori campo: "A proposito, dov'è Stoffy? È già ora che vada a dormire nel suo van?"
Stoffy: "Abbi pazienza, c'è la FCY, non mi pare il momento adatto per mettermi nei casini. Vorrei almeno ritirarmi senza sembrare un pollo."
Sonyericsson: "Guarda che ormai sono considerato un pilota piuttosto rispettabile."
Stoffy: "RoGro senza di te invece continua ad essere sempre lo stesso co***one di prima."
Sonyericsson: "Ecco perché hai così tanta sfiga, perché hai insultato RoGro e adesso ti sta facendo il malocchio."
Stoffy: "RoGro non può farmi il malocchio."
Sonyericsson: "Sì, invece. RoGro fa sempre il malocchio ai suoi avversari, quando sono senza volante e non può più speronarli."
Stoffy: "Mi piace questa filosofia di vita. Adesso, però, levati di torno. La full course yellow sta per terminare e devo andare a finire in un ingorgo insieme a Bird e a Sims."
Sonyericsson: "Perché proprio in quell'ingorgo?"
Stoffy: "Perché Bird si è autoproclamato come il pilota più dotato della Formula E. Devo andare ad accertarmi subito delle sue misure."
Aggiungo che in un primo momento ho scambiato Sims per Antonio Felice Sulla Costa: ho visto il numero 27 e pensavo che il numero 27 ce l'avesse Antonio Felice Sulla Costa. Invece no, come un Berger onorario, ha il numero 28... e le BMW Andretti ovviamente si approprianohhhhh della culturahhhh italianahhhh!!11!!!1! di portare i numeri 27 e 28. Per compensare, la Ferrari dovrebbe ingaggiare subito Hulkenberg e Hartley. Se lo facesse farebbe doppietta tutte le gare...
...
...
...
...ovviamente solo se entrerà la terza vettura, perché Hulkenberg a podio non ci finirà mai.
Hulk: "Perché sono diventato la guest star di questo commento?"
Stoffy: "Perché sei segretamente fidanzato con me."
Hulk: "Non è vero, ti ho lasciato perché sono deluso dai tuoi risultati e dalla tua sfiga cosmica."
Stoffy: "Come sei kattivohhhh. Ti auguro di incontrare Kmag non appena metterai il naso fuori dalla porta."
Kmag: "Hulk non aprire quella porta se ci tieni al tuo naso."
Stoffy: "Vogliohhhh vederehhhh una rissahhhh nel fangohhhh!!!1!!!11!! Mi raccomando, nudi."
Hulk: "A Baku non sta piovendo, quindi non c'è fango."

Ovviamente il caos ha portato a una nuova FCY e, al restart, Massa ha avuto l'accortezza di farsi superare da qualcosa come tre vetture in un colpo solo.
Ai box c'era Susie Wolff che scuoteva la testa.
Il Gufo di Interlagos: "Hai qualche problema, Susina?"
Susie: "Sì, tanti, pensi che il Gangster Rapper si sarebbe fatto superare da tre vetture in un colpo solo?"
Il Gufo di Interlagos: "Sì, perché oggi si intravedeva una chioma riccia sotto al suo cappellino, quindi non aveva le treccine."
Susie: "Aaaaawwwww."
Il Gufo di Interlagos: "Aaaaawwwww al quadrato!"
Susie: "Aaaaaawwwwww al cubo, ma adesso vedi di recuperare qualche posizione."
Il Gufo di Interlagos: "Ti prometto che ci proverò, tu però continua a guardare le mie foto con la bava alla bocca, quando pensi che nessuno ti veda."
Susie: "Sei il number one-one-one!!!1!!!!1!"
Mortara: "E io?"
Il Gufo di Interlagos: "Attento a non farti crashare da Lynn non appena la virtual safety car si leva di mezzo."
Mortara: "Taci, uccellaccio del malaugurio, altrimenti ti sguinzaglio dietro l'ingegnere meccanico Turvey."
Il Gufo di Interlagos: "Perché proprio Turvey?"
Mortara: "Hai ragione, prima potresti metterti a ballare."
Il Gufo di Interlagos: "SAMBAHHHHH PARTYYYYYY!!!!1!!!!1!!! Mi sento tanto il me stesso del 2007 in questo momento."
Mortara: "Perché proprio del 2007?"
Il Gufo di Interlagos: "Perché quell'anno guidavo una Ferrari con il numero 5."
Turvey: "Avete intenzione di continuare a fare conversazione ancora a lungo o posso entrare in scena?"
A quel punto Turvey ha tamponato Massa, i due sono finiti contro le barriere ma sono ripartiti, mentre non sono ripartiti Lynn e Mortra dopo il loro botto.
Stavolta la FCY non era sufficiente, è entrata in scena direttamente la safety car, mentre passava un po' di tempo prima che le vetture venissero rimosse.
Massa era precipitato intorno alla dodicesima posizione e a quel punto immagino che sia intervenuta la sua team principal, con uno scambio di battute di questo tipo:
"Cerca di tenerti lontano dai casini e dalle altre vetture. Se lo fai, finisci sicuramente a punti approfittando dei crash degli altri."
"Cra, cra, cra."
"Come hai detto?"
"Che è un'ottima idea."
Massa ha lasciato quindi guidare la rana portafortuna e, al restart, si è limitato ad attendere che una Mahindra finisse a muro in dolce compagnia.
Era quella di D'Ambrosio e la dolce compagnia mi è sembrato che fosse Turvey e la gara è finita praticamente quasi con la virtual safety car.
Frisbee: "Nel frattempo io ho anche vinto la gara e sono l'ottavo vincitore in otto gare."
Voce fuori campo: "Intanto Antonio Felix Da Costa è sotto investigazione per utilizzo irregolare del fanboost(?), quindi potrebbe essere penalizzato."
Mentre Antonio Felix Da Costa immagino che si grattasse, mi sono concentrata su quello che stava succedendo nelle qualifiche a Baku, dove un vampiro famelico entrava in azione...

RISULTATO: 1. Robin Frijns (Virgin), 2. André Lotterer (Techeetah), 3. Daniel Abt (Audisport Abt), 4. Lucas Di Grassi (Audisport Abt), 5. Maximilian Gunther (Dragon), 6. Jean-Eric Vergne (Techeetah), 7. Antonio Felix Da Costa (BMW Andretti), 8. Gary Paffett (HWA), 9. Felipe Massa (Venturi), 10. Pascal Wehrlein (Mahindra), 11. Sam Bird (Virgin), 12. Oliver Rowland (Nissan eDams), 13. José Lopez (Dragon), 14. Oliver Turvey (NIO), 15. Sebastien Buemi (Nissan eDams), 16. Mitch Evans (Jaguar), 17. Jerome D'Ambrosio (Mahindra), Rit. Alex Lynn (Jaguar), Rit. Edoardo Mortara (Venturi), Rit. Stoffel Vandoorne (HWA), Rit. Alexander Sims (BMW Andretti), Rit. Tom Dillmann (NIO).

venerdì 26 aprile 2019

La sindrome di Nicholas Todt

È venerdì e sono passate esattamente cinque settimane da quel venerdì 22 marzo in cui ho iniziato a pensare per la prima volta di scrivere questo post. Se non l'ho fatto è solo perché per certi argomenti non trovo le parole e, paradossalmente, più il tempo passa e più mi devo sforzare per non trovarle. Inizierò parlando di un vecchio tormentone, che all'epoca in cui non esistevano i social media passava addirittura per un pre-gara sulla Rai.
Era il lontano 2005 e tutto ciò che pensavo era che la Renault era figa e stylish, perché era la degna erede della Benetton, il team che aveva catturato la mia attenzione durante l'infanzia e, giusto per chiarire il concetto, più o meno all'epoca in cui la Benetton vinceva una gara all'anno e in cui nessuno ipotizzava neanche lontanamente che potesse vincere dei mondiali. Per intenderci, ero simpatizzante della Renault, McLaren hater fino al midollo, convinta che servisse un po' di cambiamento dopo cinque mondiali di fila vinti dalla Ferrari, convinta che Michael Schumacher fosse a fine carriera e che qualcosa si stesse muovendo verso le nuove generazioni: ero convinta che, come tifosa, sarei diventata qualcosa di molto lontano da quella che ero destinata a diventare negli anni a venire.

Penso che fosse il pre-gara del GP di Monza, quando si parlava dell'ingaggio di Felipe Massa da parte della Ferrari per il 2006. Ora, non so se sto dicendo il vero o se i tredici anni e sette mesi che mi separano da quel momento mi abbiano confuso le idee, ma ricordo che venne mostrata una vignetta uscita su qualche giornale, commentata con la frase "non sarà un numero due".
Giusto per chiarire il concetto, si stava parlando di Massa, che andava ad affiancare Schumacher in Ferrari. Schumacher era considerato una sorta di dio, Massa era brasiliano e quindi era considerato una sorta di Barrichello dove "una sorta di Barrichello" e l'idea che la gente aveva di Barrichello era quella di uno da prendere per i fondelli, nonostante a guardarci bene a distanza di anni era semplicemente una seconda guida dai risultati di alto livello, capace di arrivare secondo quando Schumacher vinceva, di vincere le gare in cui Schumacher era senza speranze e di dare il proprio contributo alla vittoria del titolo costruttori.

All'epoca non me ne fregava molto di Massa: per me era soltanto uno che stava sulla Sauber, ovvero uno che non poteva competere neanche per qualche podio occasionale, ovvero inesistente. Figurarsi se sapevo che quella era probabilmente una battuta sul fatto che il suo manager fosse Nicholas Todt, figlio di Jean Todt.
Per anni la reputazione di Nicholas Todt e dei suoi piloti è stata marchiata. Per motivi che mi sfuggono è esistita a partire dal 2005 una scuola di pensiero che si estendeva a macchia d'olio a proposito del fatto che Nicholas Todt per mestiere andasse a raccattare piloti scarsi, li portasse in Formula 1 e avesse l'obiettivo di portarli in Ferrari con lo scopo di rubare il volante a piloti veramente meritevoli, dove per "piloti veramente meritevoli" intendo esattamente quello che ho detto, ovvero non identificati come Tizio, Caio o Sempronio, ma proprio come gente che non aveva un'identità ben precisa.
Certi risultati non particolarmente esaltati ottenuti da Massa quando faceva coppia con Alonso non hanno fatto altro che contribuire maggiormente alla diffusione di questa storiella, anche sul web, sempre più frequentato e sempre più luogo di aggregazione per gente che sentiva il bisogno di parlare senza necessariamente avere qualcosa di utile da dire.

Era l'epoca in cui Massa e Alonso facevano coppia in Ferrari, quindi tecnicamente l'epoca in cui la vera causa di tutti i mali era la molla che Massa aveva ricevuto in testa: vigeva infatti la convinzione generale che Massa qualcosa di buono l'avesse concluso, prima della molla, e che fosse destinato a non concluderlo mai dopo la molla.
Era una visione molto semplicistica della situazione, cosa che personalmente credo di avere detto anche prima che Massa passasse alla Williams e dimostrasse che almeno per stare in Williams i numeri ce li aveva, ma si basava comunque su un concetto di PRIMA e DOPO. Massa era diventato troppo scarso per la Ferrari DOPO e non lo era PRIMA, ma al contempo veniva affermato che lo era anche PRIMA, quando era arrivato in Ferrari "solo perché Nicholas Todt è il suo manager!!!11!!!!1" e per estensione chiunque altro avesse la sua stessa carriera doveva essere tale e quale a lui. Non che arrivassero in Ferrari anche altri piloti con lo stesso manager, ma quello non era rilevante. Peraltro non per tutti i piloti gestiti da Nicholas Todt si parlava del fatto che fossero gestiti da Nicholas Todt: per intenderci, è o era anche il manager di un certo pilota criticato perché faceva troppihhhh incidentihhhh!!11!!!1! ed era sponsorizzato dai petrolierihhhh venezuelanihhhh!!!1!!11!!11!, ma qualcuno ne ha mai parlato? No, perché in quello specifico caso parlare degli incidenti e dei petrolieri venezuelani era più stylish. È un po' il caso di Schumacher che quando stava in Ferrari veniva criticato perché non parlava l'italiano o perché in un secondo momento lo parlava male: se Schumacher avesse ballato la lap-dance ubriaco o, sempre ubriaco, fosse caduto da una barca, con tutta probabilità a nessuno sarebbe importato un fico secco della sua conoscenza dell'italiano, ma gli avrebbero dato dell'ubriacone a dieci o quindici anni di distanza da quei fatti, come mi pare che sia successo a qualcun altro.

Lo scorso 22 marzo è successa una cosa che non avevo previsto. Sono andata su Twitter a cercare dei post sul ventesimo compleanno di Mick Schumacher e ho trovato qualcosa che non mi sarei mai aspettata: la notizia che, già da un paio di mesi, Mick Schumacher aveva ingaggiato Nicholas Todt o come manager o come qualcosa di simile. Nessuno ovviamente ne aveva mai parlato: si tratta del figlio di Michael Schumacher e come figlio di Michael Schumacher viene catalogato, quindi che bisogno c'è di parlare del suo manager? la notizia può essere tranquillamente ignorata.
Quello che non mi ha colpito non è stata la notizia in sé, ma il tono di alcuni post che commentavano la notizia. Cose come: OMG!!11!!! MICK SCHUMACHER HA LO STESSO MANAGER DI CHARLES LECLERC!!111!!11! SANTOHHHH SUBITOHHHH!!!11!!! PREDESTINATOHHHH!!11!!!1 LO VOGLIAMO IN FERRARIHHHH SUBITOHHHH INSIEME A LECLERC!!!11!!11!
Ci sono rimasta di sasso, non perché ci sia gente che sostiene che Mick Schumacher dovrebbe andare in Ferrari subito insieme a Leclerc: quello è semplicemente non avere mai visto una gara di nessuna serie minore in tutta la propria esistenza e di avere deciso che tra la corrente di pensiero "Schumacher Jr è un fenomenohhhh!!!11!!!" e la corrente di pensiero "c'è gente che dice che Schumacher Jr è un fenomenohhhh e siccome non esistono le vie di mezzo è sicuramente uno scarsohhhh!1!111!!" si voleva aderire alla prima delle due.

Ci sono rimasta di sasso perché ho passato anni a fare ironia su un certo tipo di non-cultura, ho passato anni a commentare la teoria generale secondo cui tutti i piloti gestiti da Nicholas Todt fossero degli scarsi. Da tifosa di Massa (colpo di fulmine risalente al GP d'Europa 2006, con la consacrazione definitiva all'epoca della tuta verde in Brasile 2006), non lo facevo per Massa.
Lo facevo per gli altri, che non meritavano di essere tacciati come inadeguati per la Formula 1 (cosa che Massa negli ultimi anni di carriera peraltro ha dimostrato di non essere, facendo delle buone gare specie nel periodo 2015/2016) sulla base del fatto che avessero lo stesso manager di un pilota che non stava rendendo al meglio in un top team.
Ero convinta, a quei tempi, che la mia motorsport crush strascico della mia adolescenza fosse destinata a terminare una volta per tutte quando Massa si fosse ritirato e che, dopo di lui, o contemporaneamente a lui ma in altre zone della griglia di partenza non potesse esserci nessun suo successore, per me.
Poi ho capito. Ho capito che qualcuno che vedevo come successore di Massa, a causa di questa storia, già c'era. Sentivo dentro di me che un giorno o l'altro sarebbe arrivato un pilota gestito da Nicholas Todt capace di mettere a tacere almeno i più ignoranti tra i tifosi da bar. La faccenda Todt Jr, a poco a poco, diveniva sempre meno rilevante, sempre meno al centro dell'attenzione, forse perché dopotutto Massa aveva lasciato la Ferrari e quindi non era più il malehhhh assolutohhhh, anzi, era uno che i suoi stessi detrattori si ritrovavano a tifare nella speranza che andasse a podio, quando i piloti Ferrari sul podio proprio non ci potevano andare, perché non è che fossero esattamente tempi d'oro.

Arrivati a un certo punto la faccenda Todt Jr è stata messa in fretta e furia in un cassetto, divenendo qualcosa di innominabile. Eppure, dentro di me, ho sempre avuto la certezza che prima o poi sarebbe sbucata fuori un'altra volta. Guardavo a quell'ipotesi quasi con orrore, senza rendermi conto che forse la soluzione migliore sarebbe stata proprio quella.
Per ironia della sorte adesso in Ferrari c'è davvero un pilota gestito da Nicholas Todt, che viene portato su un piedistallo, amato e adorato da tutti. Rimane un grande dubbio esistenziale che è "per quanto tempo?" ma preferisco non pensare al futuro. Magari per una volta il "suo" fanbase potrebbe addirittura arrivare a trovare un po' di coerenza, ma preferisco non pensare a quello che potrebbe succedere.
Dei vecchi tempi non se ne parla più, perché tutto quello che succedeva prima dell'avvento di Leclerc erano secoli bui in cui l'umanità non aveva ancora raggiunto il proprio splendore. Il peggio è che un giorno o l'altro dovrò arrivare a mostrare degli screenshot di quello che scrivevo di Leclerc la prima volta in cui ho visto una sua intervista al telegiornale, alla presentazione della Sauber 2018, per non essere tacciata di appartenere a quella gang di ultrà. L'idea di dovermi un giorno giustificare e di spiegare che a quasi trent'anni ho provato un altro colpo di fulmine motoristico adolescenziale non mi piace molto, ma alla fine le cose succedono e basta lasciarle succedere. Leclerc mi aveva fatto una gran impressione come pilota in F2, mi è sembrata la realizzazione di un destino ancora incompiuto prima ancora di debuttare in Formula 1 e grazie al cielo è arrivato in Ferrari in un'epoca in cui per le squadre non provo né odio né amore.

Ciò che mi disturba e che probabilmente mi disturberà ancora per molto tempo è il modo in cui né in passato né adesso si sia mai considerato Nicholas Todt come un semplice elemento del tutto, uno che non aveva bisogno di essere commentato, allo stesso modo in cui non c'era bisogno di commentare i manager degli altri piloti. Ecco, appunto, fate uno sforzo d'immaginazione: quanti manager di quanti piloti sareste in grado di nominare? Probabilmente Willi Weber, ex storico manager dei fratelli Schumacher, probabilmente Sabine Kehm, divenuta in seguito manager di Michael Schumacher, forse Oksana cognome-interminabile che era "l'unica manager donna", quella di Petrov, all'epoca in cui la Kehm era già manager di Schumacher e mi interrogavo sul suo genere, forse un altro o due se siete più nerd di me, dopodiché il nulla cosmico.
A volte il nulla cosmico è d'aiuto, più di questi repentini e improvvisi cambi d'opinione... perché va bene, voglio avere fiducia nel genere umano e pensare che la Todt-Jr-mania derivi dall'amore incondizionato che l'intera popolazione mondiale sembra provare per Charles Leclerc.
Il problema, però, è che non nutro un briciolo di fiducia nel genere umano. A scanso di equivoci, ci tengo a precisare che ho sempre pensato che un giorno o l'altro potesse esserci qualcuno che potesse mettere fine a quella storiella, se fosse riuscito a farsi amare e rispettare passando in Ferrari e avendo risultati di spessore. Tuttavia erano altri tempi, in cui non pensavo che ci fosse un altro modo per passare in un istante dall'essere odiato e screditato all'essere amato e rispettato. Credo che sia quest'ultima la realtà che stiamo vivendo.

Letture correlate consigliate (non lo faccio mai, ma credo che qui sia d'aiuto):
> "L’eterna scissione e l’eterna fusione tra intelletto e ignoranza: la Formula 1 e i discorsi da bar virtuale al tempo dei mille pesi e delle mille misure [X]" - in linea di massima la tematica trattata è quella;
> "Intelletto e ignoranza continuano a fondersi: quando i discorsi da bar virtuale al tempo dei mille pesi e delle mille misure si estendono alle serie minori [X]" - qui ci spostiamo decisamente, ma una linea comune si può trovare;
> nonostante io sia convinta che il mio stile sia molto migliorato in seguito, vi rimando infine al "Commento al Gran Premio della Malesia 2013 [X]" - tra parentesi, è sempre bello osservare che quando al volante di una Redbull Vettel superò Webber nonostante il team gli avesse detto di stare dietro era uno schifosohhhh assassinohhhh mentre quando Leclerc in Bahrein ha fatto la stessa cosa al volante di una Ferrari era un idolohhhh delle folle, ma vi rimando a questo commento solo per un'osservazione alla cazzum che avevo fatto in modo totalmente random, che potrebbe essere illuminante.

mercoledì 24 aprile 2019

Stock Car @ Velopark... con un po' di ritardo

Oggi parliamo di Stock Car Brasil e parliamo dell'inizio della stagione, da cui è passato già un bel po' di tempo, dato che il campionato è iniziato il 7 Aprile a Velopark, circuito che si percorre in senso antiorario, con la 500esima gara della storia del campionato, che festeggia i propri quarant'anni.

Camilo in pole, Serra secondo.
Barrichello e Piquet jr dietro di loro, con Piquet Jr che ha lasciato la Formula E per la Stock Car Brasil.
Gomes e Di Mauro in terza fila, poi  seguire Campos, Zonta, Bueno e Ramos a completare la top-10.
Vincitori del fanpush AKA fanboost sono Barrichello, Camilo, Figueiredo, Fraga, Abreu e Piquet. Rivolgo i miei più spiccati e vivi complimenti a quest'ultimo: non capita tanto spesso che il voto popolare si esprima a favore di Nelsinho.

Si parte con la pista umida, dopo che sembra avere diluviato in concomitanza con la Stock Light.
"O Thiago" mantiene la prima posizione al via, ma viene seguito da "o Daniel", mentre "o Rubinho" è terzo. Come vuole la tradizione, i telecronisti chiamano chiunque con il proprio first name. Per fortuna almeno "o Thiago" e "o Rubinho" hanno nomi abbastanza inconsueti, altrimenti si farebbe una gran confusione come in qualsiasi altra occasione.
Ogni tanto nelle retrovie c'è qualche bandiera gialla locale perché piloti sprovveduti si perdono per le campagne, incuranti del fatto che non siano nemmeno degni di essere citati per nome e che il loro sacrificio sia inutile.

Un po' più avanti, mentre le gocce di pioggia bagnano la telecamera che riprende le scene di gara, c'è un contatto. Una vettura è quella di Lapenna (che non viene citato dal telecronisti ma dalla grafica, per i telecronisti sarebbe "o Felipe"), ma si prosegue regolarmente.
Poi, mentre ci si avvicina a metà gara, una vettura va a sbattere contro una barriera di pneumatici. I replay mostrano che sulla fiancata della macchina c'è scritto "Sao Leopoldo Mandic" e passa un po' prima che si scopra l'identità del pilota: è Guga Lima. Non so se sperare che Guga non sia il suo vero nome. Se non fosse il suo vero nome ma si facesse chiamare così, sarebbe molto più preoccupante.

L'incidente di Lima fa entrare la safety car, mentre Camilo è ancora in testa indisturbato, anche se poi i pitstop cambiano tutto. C'è chi passa alle slick, chi è sulle gomme da bagnato, chi si ferma una volta sola e chi si ferma due, c'è la vettura numero 5 che viene inquadrata di nuovo mentre non è esattamente sull'asfalto, c'è Caca Bueno che fa un 360 gradi molto stylish, mentre davanti a tutti c'è "o Daniel" con dieci secondi di vantaggio nei confronti di "o Rubinho".
Non mi è chiaro su che gomme siano, ma quello che conta è che siano lì e che almeno la grafica lo metta in chiaro.

Daniel Serra.
Rubens Barrichello.
Ricardo Mauricio.
Thiago Camilo.
Felipe Fraga.
Marcos Gomes.
Nelsinho Piquet.
Cesar Ramos.
Gabriel Casagrande.
Julio Campos.
Questa è la top-ten della gara numer 500.
A Velopark c'è una gara sola, come succederà raramente quest'anno, quindi #SeeYouLater.

domenica 21 aprile 2019

Superformula @ Suzuka

La novità di quest'anno è la Superformula su Youtube con telecronaca in inglese e, sinceramente, credo proprio che sia una bellissima novità. Non mi era mai capitato di vedere una gara di Superformula, mentre oggi mi è stato possibile.

La gara è iniziata con Makino in testa, al via di una gara di circa un'ora e mezza di durata.
Dietro di lui Yamamoto, quello che ha vinto nel Super GT insieme a Button, non quello che correva in Formula 1, nonché Palou in terza posizione.
Poi Yamamoto è scivlato indietro e Palou è risalito in seconda posizione, mentre vari e vetture iniziavano a rientrare ai box. Palou ha anche rimediato un drive through per un'irregolarità allo start.

Poi una vettura è finita a muro ed è entrata la safety car.
Anzi, c'è stato un incidente tra due vetture, dato che ce n'era una ferma più avanti. Il pilota pare fosse Charpentier. O almeno, uno dei due piloti era Charpentier.
Sono andati tutti in branco ai box e ci siamo ritrovati in seguito con nientemeno che Kobayashi in testa. Dietro di lui c'era Palou: diversa strategia?
Poi Nakajima è finito fuori. Anche Newey, nel frattempo, è finito fuori per i fatti suoi, nello stesso punto.

È entrata di nuovo la safety car e, al restart, Kobayashi era ancora in testa, stavolta davanti a Cassidy e a Yamamoto, poi è finito fuori anche Makino, è andato a sbattere, è entrata la safety car e quando la gara è ripresa erano stati già superati i due terzi della percorrenza.
Kobayashi era ancora in testa ma a quanto pareva doveva ancora fermarsi ai box.
L'ha fatto al penultimo giro, lasciando la leadership della gara a Cassidy, con l'obiettivo di terminare in top-8 e di ottenere punti, con le inquadrature che andavano su di lui mentre Yamamoto e Yamashita erano in lotta per la seconda posizione.

Nick Cassidy.
Naoki Yamamoto.
Kenta Yamashita.
Tomoki Nojiri.
Sho Tsuboi.
Yuji Kunimoto.
Lucas Auer.
Dan Ticktum.

Kobayashi non ce l'ha fatta. Pare che sia arrivato nono. :-///

sabato 20 aprile 2019

Formula Renault Eurocup 2.0 @ Monza

Credo proprio che sia arrivato il momento di metterci in pari con lo scorso weekend e, di conseguenza, di parlar della Formula Renault Eurocup 2.0, ovvero uno dei campionati con vetture di Formula 3 che si svolgono in quest'anno in Europa e che, diversamente dalla Formula Regional, ha una griglia di partenza composta da 20+ vetture. Il campionato viene trasmesso in livestreaming su internet e le gare possono essere viste in un altro momento, sempre ammesso che venga inquadrata la gara e non - guess who? - Fernando Alonso che gironzola sul posto, in quanto mi pare di capire titolare di uno dei team.

Dalla pole, in Gara 1, parte un italiano, Lorenzo Colombo. Seguono De Wilde, Lorandi, Maini (Kush Maini, nello specifico, il fratello minore del compagno di squadra di Ferrucci in F2 l'anno scorso), Martins, Piastri, Muth (nello specifico Esteban Muth, dato che dovrebbe avere un fratello pilota - l'anno scorso mi sembra fossero entrambi in F4 francese), Malvestiti, Bird (che non è parente di Sam Bird, pare) e Fernandez a completare la top-10.

Purtroppo le cose per Colombo non sono iniziate nel migliore dei modi, non solo De Wilde è passato in testa allo start, ma tempo pochi secondi e Colombo era girato nel senso opposto.
Il pilota che si è fatto notare maggiormente nella prima parte di gara è stato Oscar Piastri: inizialmente l'abbiamo visto duellare con Maini per la terza posizione, per poi ritrovarsi un po' più indietro ruota contro ruota con Martins.
Dopo un contatto ha perso terreno, ma più tardi l'abbiamo trovato che cercava di rimontare e in lotta con Malvestiti. Un contatto con quest'ultimo ha complicato la sua gara, ha danneggiato infatti la vettura ed è stato costretto a una sosta ai box ritrovandosi doppiato.
Più indietro si sono visti dei duelli e dei sorpassi, ma le posizioni dei primi tre erano ben definite:

1. Ugo De Wilde
2. Leonardo Lorandi
3. Kush Maini
4. Victor Martins
5. Federico Malvestiti
6. Sebastian Fernandez
7. Joao Vieira
8. Frank Bird
9. Petr Ptacek
10. Yves Baltas...

Questo è quanto accaduto sabato per Gara 1, mentre domenica in Gara 2 è stata tutta un'altra storia: essenzialmente pioveva, la gara è partita dietro safety car, c'è stata in pista la safety car per molto tempo e la SC non faceva in tempo a uscire che doveva già rientrare per via di vetture ferme o simili problemi.

Alexander Smolyar ha vinto dopo essere partito dalla pole, davanti a Victor Martins e Lorenzo Colombo, partiti rispettivamente dalla terza e dalla seconda posizione.
Piastri, Maini, Lorandi, Collet, Pasma, Cordeel e Fernandez hanno chiuso la top-10, quest'ultimo dopo un bel duello con Vieira all'ultimo giro.

venerdì 19 aprile 2019

Formula Regional @ Paul Ricard

C'era una volta la Formula 3 Europea. Era una serie di un certo livello, ma era destinata a chiudere i battenti. Nello specifico era destinata a una "fusione" con la GP3, il cui effetto è stato ottenere una GP3 che si chiama Formula 3, in cui gareggiano trenta vetture con auto da GP3.
Al posto della Formula 3 Europea doveva nascere la Formula European Masters, come serie "di contorno" del DTM, che di fatto sarebbe stata sempre la Formula 3 Europea. Il problema è che si sono iscritte soltanto sei vetture e che, di conseguenza, la serie è stata cancellata.
Una di queste vetture è andata ad aggiungersi quindi alla Formula Regional, descritta quasi all'unanimità come una serie intermedia tra la Formula 4 e la Formula 3, campionato che è iniziato al Paul Ricard lo scorso fine settimana.

A questa serie prendono parte anche piloti impegnati anche altrove, quindi non sono così tanto sicura che disputeranno tutti ogni gara della stagione.
Presenti Frederick Vesti, Olli Caldwell ed Enzo Fittipaldi come piloti Prema, presenti Konsta Lappalainen, Isac Blomqvist, Igor Fraga, Raul Guzman, David Schumacher, Sharon Scolari e, iscritta in extremis dato che intendeva partecipare alla serie cancellata, Sophia Florsch.
Per la maggior parte si tratta di team che hanno almeno un minimo di fama. L'eccezione che conferma la regola è la Scorace, team per il quale gareggia Sharon Scolari: si tratta di una sorta di "team indipendente" e penso che possiate immaginare tranquillamente che cosa succede quando un team indipendente va in pista insieme a team come Prema e affini.

Il campionato pare non avere un grosso seguito, pertanto ci sono account non ufficiali che postano gare su Youtube senza che nessuno batta ciglio e, grazie a uno di questi canali, sono riuscita a vedere Gara 1.
Ha vinto Frederik Vesti, con un duello per la seconda posizione tra Enzo Fittipaldi e Igor Fraga, con FittiJr che, partito dalla pole, alla fine ha salvato almeno il secondo posto.
Caldwell è arrivato quarto, mentre dietro di lui avveniva uno scontro tra titani per il quinto posto, protagonisti David Schumacher e Guzman. DSC è stato il vincitore sulla pista di questo duello, ma a causa di un taglio di chicane(?) e a una mancata restituzione di una posizione i commissari hanno deciso diversamente.
Non ho visto Gara 2, ma Caldwell è stato il primo a tagliare il traguardo. Poi è stato squalificato: vittoria assegnata a Fittipaldi, con Vesti e Fraga a podio.
Il team Prema ha fatto ricorso, quindi può darsi che in corso d'opera possa esserci qualche genere di cambiamento.

Gara 3 l'ho vista sullo stesso canale youtube e aveva una telecronaca UK di un certo livello, con un telecronista convinto che per Sharon Scolari il nome sia Scolari e il cognome sia Sharon. In più ha detto che DSC non ha parentele con gli Schumacher Bros, nonostante sia il figlio di Ralf.
Il figlio rinnegato dalle telecronache di RSC ha iniziato duellando per la leadership con Vesti, prendendolo in quel posto. Ne avrebbe persa un'altra a vantaggio di Fittipaldi (che non è il nipote di Emerson, immagino, secondo il parere dei telecronisti, a questo punto), accontentandosi di arrivare terzo, ma nessuno se lo sarebbe filato perché #OMGdrama!
Contatto Lappalainen vs Blomqvist!!!11!!111!! Lappalainen è finito fuori, Blomqvist ha proseguito per un po' ma è stato costretto a ritirarsi a sua volta... la cosa più pittoresca è che i due sono compagni di squadra.
Poi, a rendere il tutto ancora più pittoresco, c'è stato anche un altro incidente tra compagni di squadra, stavolta Guzman vs Fraga, quando la gara era ormai finita e i due erano in lotta per il quarto posto, poi andato a Caldwell.

La Florsch ne ha approfittato per chiudere la gara in top-5, anche se poi ha scritto sui social che la vettura questo weekend non era stata al livello delle aspettative, non ho capito se perché erano indietro per il passaggio da una serie all'altra, oppure se perché avevano avuto altro genere di problemi.
Nel frattempo la Scolari ha tagliato il traguardo da doppiata in sesta e ultima posizione, dopo essere stata il fanalino di coda per tutto il weekend, in un weekend dove erano tutti vicini a parte lei.
Ho fatto qualche ricerca sulla Scolari, nel tentativo di farmi un'idea più precisa di lei, dato che è nuova per le open wheel. Ci sono pareri molto contrastanti in proposito, quello che sembra emergere è che abbia molto meno esperienza degli altri piloti presenti nella serie e che gareggi per un team che difficilmente potrà fare il salto di qualità.

giovedì 18 aprile 2019

NACAM F4 2018/19: metà stagione

Ladies and Gentlemen, oggi parliamo della serie di Formula 4 che si svolge in Sudamerica, prevalentemente in Messico.
Il campionato 2018/19 è iniziato qualche mese fa, lo scorso ottobre, e proseguirà fino a quest'estate. Nel weekend passato è arrivato al giro di boa, con il quarto evento disputato su un totale di sette.
Gli eventi prevedono, come da tradizione, tre gare ciascuno, anche se nel primo a Città del Messico se ne sono svolte soltanto due (immagino per una cancellazione di una delle gare).

Ha vinto Manuel Sulaiman, che prende parte quest'anno anche a una delle serie Road to Indy, davanti a Pablo Perez de Lara e Noel Leon nella gara inaugurale di una stagione che al momento sembra vederlo come favorito.
Nella seconda gara del weekend la vittoria è andata tuttavia a Kory Enders, che sembra avere preso parte soltanto al primo evento del campionato. Sulaiman è arrivato soltanto secondo, davanti a Jack Crawford.

Nel secondo weekend stagionale, che si è svolto a Puebla, Sulaiman ha vinto sia la prima sia la terza gara, mentre quella centrale l'ha vinta Crawford, dopo essere arrivato secondo nella prima gara.
Terzo in gara 1 è arrivato Nicholaus Christodoulou, mentre Mariano Del Castillo e Pablo Perez de Lara hanno completato il podio di gara 2. Dopo la vittoria, Crawford ha chiuso il fine settimana con un secondo posto mentre il gradino più basso del podio è andato ad Alex Garcia.

L'evento successivo si è svolto a San Luis Potosì e ha visto ancora una volta Manuel Sulaiman iniziare il fine settimana con una vittoria, precedendo in questa circostanza Crawford e Christodoulou, terzo classificato in tutte le gare del weekend.
Crawford ha vinto gara 2 davanti a Perez de Lara, poi vincitore di gara 3, mentre Emiliano Richards è salito sul secondo gradino del podio in quest'ultima gara.

Nello scorso weekend a Monterrey da non confondersi con Monterey (se non sbaglio ai tempi della Champ Car il campionato gareggiò in entrambe le location nello stesso anno, ma prendete questa notizia con le pinze), dove Sulaiman ha vinto tutte e tre le gare.
Christodoulou/ Perez de Lara, Crawford/ Christodoulou, Christodoulou/ Richards sono i piloti che hanno fatto la propria comparsa sul podio nel corso delle tre gare.

Sulaiman ha 205 punti, un notevole vantaggio nei confronti di Crawford e Perez De Lara, rispettivamente a 159 e 151. Mancano tuttavia ancora tre eventi composti di tre gare ciascuno, quindi non si può dire ancora che abbia il campionato in tasca.
Lo sbocco, per i piloti meglio classificati, sarà probabilmente qualcuna delle serie della Road to Indy, dove attualmente gareggia Moises De La Vara, vincitore del campionato 2017/18.

mercoledì 17 aprile 2019

W Series: i pro, i contro e le ragioni per cui mi incuriosisce

Era da un po' che pensavo a questo post e quale occasione migliore per scriverlo se non questi giorni, in cui si è svolto il test pre-stagionale della W Series.
Il mio obiettivo sarà quello di esprimere la mia opinione su questo campionato, alquanto "anomalo", nel modo più neutrale possibile, cercando di vederne sia i lati positivi sia i lati negativi.
Partiamo da che cos'è la W Series: si tratta di un campionato con vetture di Formula 3, uguali per tutti, riservato alle donne, con l'obiettivo dichiarato di incrementare la presenza femminile nei campionati tradizionali, di fatto cercare di aprire la strada della GP2/GP3 alle ragazze che otterranno risultati migliori.
Saranno presenti al via diciotto partecipanti, in più ci saranno alcune riserve, tutte selezionate da un gruppo iniziale di 50+ iscritte. Le partecipanti non dovranno portare sponsor, ma sono state scelte in base a diversi tipi di test, il primo dei quali avvenuto non su vetture di Formula 3.

Le critiche principali che si sono avute prima che iniziasse il processo di selezione sono state: 1) l'inadeguatezza della serie per incrementare la presenza femminile in quanto questa deve iniziare dal mondo dei kart, 2) la "segregazione" delle donne che in questo modo gareggeranno in un campionato indipendente invece che insieme agli uomini, con meno presenze femminili nei campionati misti, 3) il fatto che non risolva problematiche legate al sessismo, 4) il fatto che si tratti di una serie creata per scopi commerciali, 5) l'accetazione da parte delle partecipanti di non potere competere alla pari con gli uomini.
Le critiche principali avvenute dopo la selezione sono: 6) la poca trasparenza a proposito dei processi di selezione, 7) la mancanza di classifiche ufficiali, 8) la selezione non basata sul talento ma su altri fattori a causa della mancata presenza di candidate di talento.
Ho deciso di analizzare queste problematiche e di esporre il mio punto di vista in proposito.

1) L'inclusione femminile deve iniziare dai kart, altrimenti non si incrementa la presenza femminile nel motorsport - ora, questo è sicuramente vero, ma dipende dal termine più o meno lungo dell'obiettivo che ci si pone. Se si incentiva la presenza femminile nei campionati di kart il risultato può essere quello di incrementare la presenza femminile nel motorsport tra molti anni. Con la W Series si può ottenere questo obiettivo in tempi più brevi, grazie alla presenza di ragazze di livello almeno medio-alto che non hanno abbastanza sponsor per gareggiare nei campionati tradizionali.
In più sono del parere che una strada non escluda l'altra. Chissà che, grazie alla visibilità di questo campionato, non possa essere d'aiuto anche come veicolo promozionale per avvicinare le bambine ai kart.
Infine non capisco molto il discorso "se si vuole fare una serie femminile bisogna farla nel kart, altrimenti è segregazione": per quale motivo se una serie motoristica per sole donne è segregazione, una serie kartistica solo per bambine non lo sarebbe? Mi sembra una considerazione alquanto incoerente.

2) La segregazione e la defezione delle donne dai campionati misti - wait, wait, wait, mi sembra che qui ci sia un concetto non particolarmente chiaro. Salvo poche eccezioni, le partecipanti alla W Series non sono ragazze che gareggiano stabilmente nei *campionati misti open wheel*. Molte di loro gareggiano in altre serie miste, ma se l'obiettivo è arrivare in GP2/GP3, è difficile arrivarci gareggiando in serie non open wheel.
Per quanto ne so nessuna delle partecipanti ha abbandonato serie miste open wheel per prendere parte alla W Series e alcune prenderanno comunque parte ad altri campionati. Quelle che non vi prenderanno parte, invece, erano già senza un volante. Più che eliminare la presenza femminile da campionati misti open wheel mi sembra che possa aiutare quelle che sono state sbattute fuori dalla porta a rientrarvi dalla finestra.

3) Le problematiche legate al sessismo non vengono risolte - perché, in primo luogo, è stato immaginato che una serie automobilistica avrebbe potuto risolvere questioni non strettamente legate al motorsport?
La quantità di donne che gareggiano nei campionati automobilistici è di gran lunga inferiore a quella degli uomini e, per quanto molte abbiano dichiarato di non essere mai state prese molto sul serio per via del loro genere, una delle grosse discriminanti sono a mio vedere i numeri.
Gli stereotipi di genere c'entrano, ma fino a un certo punto. Se è vero che è sbagliato impedire alle bambine di intraprendere sport tipicamente maschili, è altrettanto vero che le bambine non hanno l'obbligo di volere intraprendere sport tipicamente maschili...
L'unico aspetto su cui *forse* questa serie potrà intervenire, e non in negativo, è la questione che, in molti casi, alle ragazze per trovare sponsor è richiesta una bella presenza. Nella W Series non ci sarà la differenza strafighe vs ragazze nella media vs ragazze bruttine. Non sono sicura che possa essere replicata anche altrove, ma la ritengo una questione troppo sottovalutata, su cui *forse* la W Series potrà far riflettere almeno a livello di fanbase.

4) Seriehhhh creatahhhh per scopihhhh commercialihhhh!111!!11!!11! - come qualsiasi altra serie motoristica esistente, a parte forse la corsa dei tosaerba alla sagra campestre di San Fernando della Tripla Corona.
Per intenderci, il mondo del motorsport è un mondo in cui girano i big money. Il fatto di gareggiare gratis non aiuterà le partecipanti a continuare a gareggiare altrove se non troveranno sponsor.
Il fatto di avere un'esposizione mediatica che tuttavia non avrebbero senza la W Series potrebbe essere d'aiuto per alcune, quindi mi sembra un equilibrio abbastanza soddisfacente: la serie ci guadagna, alcune delle partecipanti probabilmente anche.

5) Partecipare a questa serie significa non essere in grado di competere alla pari con gli uomini - e in base a che cosa? peraltro i sostenitori di questa teoria asseriscono senza mezzi termini che dovrebbero gareggiare "contro veri piloti e non contro altre donne", quindi mi fa molto riflettere sulle convinzioni stesse di chi esprime questa posizione.
In più, vorrei ricordarlo, per la maggior parte delle partecipanti è l'unico modo per gareggiare in un campionato open wheel, dato che non hanno la possibilità di gareggiare in altri campionati, in questo momento. Altre hanno scelto di gareggiarvi in parallelo con altri campionati, per accumulare maggiore esperienza.
In ogni caso non credo che debba essere vista né come una scorciatoia, né tanto meno come debilitante per chi vi partecipa. Si può essere contrari al format, ma questa contrarierà al format non dovrebbe dare l'autorizzazione al mancare di rispetto a chi ha scelto di intraprendere questa strada.
Ho un po' l'impressione che una delle ragioni per cui nel mondo del motorsport così come in altri settori le donne non riescano a fare successo tanto quanto gli uomini dipenda dal fatto che, più che concentrarsi sui propri obiettivi, hanno la marcata tendenza a volersi concentrare troppo su quello che fanno le altre donne.
Se una ragazza che gareggia ha come obiettivo quella di essere definita "lady racer" o di dichiararsi "una delle donne più veloci al mondo" non toglie niente a chi lo troverebbe debilitante per la propria persona.

6) I processi di selezione - è vero, non abbiamo capito come sia stata stilata la prima lista, quella in cui dalle 50+ partecipanti al primo test ne sono rimaste soltanto ventotto... da questo punto di vista credo che la W Series avrebbe dovuto essere più chiara.
In ogni caso credo che sia difficile, in ogni caso, comprendere il modo in cui sia stata stilata la entry list di una serie così tanto diversa da quelle tradizionali. Negli altri campionati i team scelgono in base a questioni di sponsor o alle proprie preferenze personali, nella W Series non funziona così.
Non è detto che la nostra mancanza di comprensione sia in realtà maggiore di quella che c'è in altre circostanze. Per esempio, c'è chi non ha ancora capito come mai la Redbull abbia scelto proprio Gasly e non qualcun altro, però rimane un dato di fatto, non c'è nessuno o quasi che ne faccia una malattia.
Diciamo che il grosso problema della W Series è che forse non abbia scelto il modo migliore per pubblicizzare il proprio format. In più, la butto lì, non ho capito molto la questone del taglio prima a ventotto e poi a diciotto, mandando avanti anche ragazze che poi sarebbero state scartate, così come la presenza di ben quattro riserve che prenderanno parte solo ai test (mi è parso di capire) ma non al campionato. Se sono valide abbastanza per fare le riserve, perché non lo sono per gareggiare? Forse sarebbe stata una scelta migliore scegliere una parte di partecipanti full time e alcune partecipanti che si alternassero nel corso della stagione (perché no, magari in base ai risultati del campionato).

7) La mancanza di classifiche ufficiali - delle giornate di test di questi giorni è trapelata solo la classifica della giornata di ieri, postata da Dani Juncadella per complimentarsi con Marta Garcia, autrice del miglior tempo davanti a Jamie Chadwick, Beitske Visser, Alice Powell ed Emma Kimilainen.
La disorganizzazione sembra esserci e questo non è per niente positivo. Mi auguro che possano esserci delle migliorie nel corso del tempo, dato che al momento ho deciso di concedere alla W Series il beneficio del dubbio: sono appena agli esordi, hanno tutto il tempo per migliorarsi e si spera che possano farlo.

8) La selezione non è stata basata sul talento ma su altri fattori - ovvero quali?? Mi sembra chiaro che su 50+ candidate, di cui solo diciotto andranno a disputare un campionato, non ce ne siano necessariamente solo diciotto competitive e che non tutte le altre siano delle scarse, quindi c'è stato un taglio notevole, che sembra avere avvantaggiato quelle con la maggiore esperienza open wheel.
Credo che un grosso problema sia il modo in cui il mondo del web ha reagito al primo taglio, dal momento che le stesse eliminate hanno alcune reagito in un modo e altre in un altro. Per esempio Ayla Agren e Bruna Tomaselli si sono dichiarate dispiaciute di non essere passate oltre e di non avere capito quale fosse il loro problema, mentre Hanna Zellers si è autoproclamata come la più veloce di tutte, ingiustamente scartata. Ciascuna delle eliminate ha una grande schiera di ultrà in giro per il web. Gli ultrà del web hanno più o meno tutti la personalità della Zellers.

FINALISTE:
Jamie Chadwick - Regno Unito, 21 anni
Sabre Cook - USA, 25 anni
Marta Garcia - Spagna, 19 anni
Megan Gilkes - Canada, 18 anni
Esmee Hawkey - Regno Unito, 21 anni
Jessica Hawkins - Regno Unito, 24 anni
Shea Holbrook - USA, 29 anni
Emma Kimilainen - Finlandia, 30 anni
Miki Koyama - Giappone, 22 anni
Sarah Moore - Regno Unito, 26 anni
Tasmin Pepper - Sudafrica, 29 anni
Vicky Piria - Italia, 25 anni
Alice Powell - Regno Unito, 26 anni
Gosia Rdest - Polonia, 26 anni
Naomi Schiff - Belgio, 25 anni
Beitske Visser - Olanda, 24 anni
Fabienne Wohlwend - Lichenstein, 22 anni
Caitlin Wood - Australia, 22 anni

RISERVE:
Sarah Bovy - Belgio, 30 anni
Vivien Keszthelyi - Ungheria, 18 anni
Stephanie Kox - Olanda, 25 anni
Francesca Linossi - Italia, 27 anni

NB. Linossi ha scelto di ritirarsi dal suo ruolo di riserva per concentrarsi su altre competizioni.

ELIMINATE DOPO LA SECONDA SELEZIONE: Natalie Decker, Grace Gui, Natalia Kowalska, Milou Mets, Shirley Van Der Lof, Alexandra Whitley.


Post scritto per doppia pubblicazione
per il mio blog e per F1GC forum.

martedì 16 aprile 2019

Indycar 2019: Commento al Gran Premio di Long Beach - 14 Aprile

La scorsa settimana c'è stato il gran premio di Barber, stavolta c'è stato il gran premio di Long Beach: due appuntamenti consecutivi per il campionato di Indycar, quindi...
Readers.
Start.
Your.
Engines...
...e non perdiamo tempo, che abbiamo da ripercorrere quello che è successo domenica sera, o per meglio dire quello che è successo domenica mentre sul nostro fuso orario era sera.
Questa era la griglia di partenza:

1^ fila: Rossi - Dixon, giusto per dare ragione a quelli che pensano che siano gli unici championship contenders;
2^ fila: Power - Newgarden, perché tutto sommato questi due potrebbero non essere neanche del tutto d'accordo;
3^ fila: Pagenaud - Rahal, perché ce n'è anche un altro che forse gradirebbe non essere chiamato fuori del tutto e non mi riferisco a Rahal nonostante più di una volta fosse ancora in lotta per il titolo verso fine stagione;
4^ fila: Hunter-Reay - Sato, perché ci vuole anche uno che non ha un ruolo ben definito e accompagnarlo con il Samurai Errante era un'idea;
5^ fila: O'Ward - Herta, aaaaawwwww tanto ammmmore, per una gara in cui erano destinati a consolarsi a vicenda mentre si ubriacavano rigorosamente con la Sprite;
6^ fila: Andretti - Rosenqvist, perché "Fro" dopo la gara inaugurale sembra essersi un po' addormentato e tutto deve avere una spiegazione;
7^ fila: Ferrucci - Bourdais... preferisco non commentare il fatto che Sebby si sia fatto battere dal compagno di squadra;
8^ fila: Hinchcliffe - Chilton, il che è una grossa novità perché dietro al Piccolo Chilli c'erano anche numerose altre vetture;
9^ fila: Jones - Harvey, perché Harvey esiste davvero anche se spesso non ce ne rendiamo conto;
10^ fila: Ericsson - Leist, perché a quanto pare il figlio segreto dei Castronaan è diventato un cacciatore di polli giganti;
11^ fila: Kanaan - Veach, con Kanaan che pareva avere verniciato muretti e come dargli torto, deve essersi distratto al pensiero della gara dell'IMSA che si è svolta nel weekend a Long Beach, alla quale prendeva parte H3lio (e anche JPM, quindi threesome);
11^ fila: Pigot, forever alone, che se guidasse una vettura rosa non sarebbe più un porcellino d'India.

Ready.
Set.
Go.
Dato che non c'era nessun Rins in pista, Alex Non Sono Valentino Rossi ha conservato la prima posizione invece di prepararsi a chiudere secondo come il suo omonimo, ma il dramma avveniva dietro, quando si sono viste varie vetture ferme.
In totale alla fine è risultato che fossero due, anche se si narra che Kanaan fosse stato urtato da qualcuno in corso d'opera.
Le due vetture ferme erano quella di Harvey, che giustamente stava cercando di dimostrare di esistere davvero, e quella del Pollo Gigante, che dopo il settimo posto della settimana scorsa non se la sentiva di asfaltare il Piccolo Chilli nel loro scontro interno.
Non solo il Pollo Gigante è precipitato in pollesima posizione dopo il crash, ma è stato anche penalizzato per avoidable contact. In quel momento ho capito che stavolta non ci avrebbe regalato eccessive soddisfazioni.
Pollo Gigante: "Non mentire, Autrice(C). Io regalo sempre delle soddisfazioni."
Autrice(C): "Sì, hai ragione, almeno tu non fai il telecronista, a differenza di un certo figlio d'arte al quadrato che diventerebbe figlio d'arte al cubo se prendesse una laurea in medicina."
Pollo Gigante: "Ho capito di chi stai parlando. L'ho visto alcune volte, in passato, mentre guardavo dietro di me. Era spesso in compagnia di Haryanto."
Voce fuori campo: "Perché, esattamente, state parlando di Jolly Palmahhhh?"
Autrice(C): "Non ne ho idea, però ho visto un profilo in giro per i social in cui lo chiamavano Jolly Palma e non sapevo se fosse un caso, se fosse un plagio o se fosse una citazione colta."
Pollo Gigante: "Basta parlare di Jolly Palmahhhh. Ha anche oltraggiosamente ottenuto un punto nel gran premio in cui sono stato messo a terra dal pollo gigante, ovviamente non durante il gran premio."
Gangster Hammi: "All'avvicinarsi di quel gran premio ricordo di avere indossato quei magnifici pantaloni che lasciavano poco spazio all'immaginazione."
Pollo Gigante: "Se hai ancora quei pantaloni, dovresti assolutamente prestarli a Bo77as. Sono curioso di vedere come gli stanno."
Gangster Rapper: "A proposito, in Indycar stilate classifiche di dimensioni del DRS?"
Pollo Gigante: "Sì, mettendo Sage Karam al primo posto."
Karam: "Ma io non ho un volante."
Pollo Gigante: "Allora salgo in automatico al primo posto. E all'ultimo metto il Piccolo Chilli."
Gangster Hammi: "Ahahahah, grande, ottima cosa. A proposito, chi sei? Non mi ricordo di te, né ho idea del perché sono precipitato in questo universo."
Sebby: "Hammi, meno male che ti ho trovato. Il Principe Leo ci sta aspettando dentro un armadio in memoria dei vecchi tempi."
Gangster Hammi: "AAAAAAWWWWWWW."
Sebby: "Calma i tuoi bollenti spiriti, l'ordine del giorno è gufare Verstappino."
Gangster Hammi: "Ancora meglio di quanto pensassi."
Alex Non Sono Valentino Rossi: "Perché parlate solo voi?"
Gangster Hammi: "Perché non ci sono duellihhhh e sorpassihhhh per la prima posizione, quindi è una garahhhh noiosahhhh anche se è Indycar ma bisogna in qualche modo riempire il commento."
Alex Non Sono Valentino Rossi: "Mi chiamo Rossi. La mia presenza in testa alla gara dovrebbe renderla in automatico entusiasmante."
Gangster Hammi: "Rimane il fatto che non sta succedendo nulla che possa riempire il commento e dato che ci saranno soltanto due pitstop per i piloti di testa non possiamo nemmeno aspettare con ansia di commentare degli undercut."
Alex Non Sono Valentino Rossi: "E poi è difficile subire sistematicamente degli undercut in Indycar. Accadrà solo quando la Ferrari farà il proprio ingresso nel campionato."

Yaaaaaayyyyyy, samba party! Ferrucci si è fatto un giro per le vie di fuga nel momento in cui i piloti di testa stavano effettuando il primo giro di pitstop.
Qualcuno poteva aspettarsi l'ingresso della safety car, ma Ferrucci non era in mezzo alle scatole, quindi la safety car, che aveva già fatto la sua apparizione dopo il contatto Harvey vs Ericsson, se n'è rimasta ben lontana da tutto e da tutti.
Rossi.
Newgarden.
Power.
Dixon.
Il cinque volte campione di Indycar, visto 24/7 come il grande favorito, era finito fuori dalla zona podio virtuale.
Willpowahhhh: "tunz tunz tunz!!!11!!!1!"
Detersivo al kiwi: "Il mio è solo sandbagging."
Willpowahhhh: "E il mio è paperbagging, dato che nel tentativo di mantenere la posizione su di te mi sono fatto asfaltare da quattro vetture."
Sebby: "Sei per caso finito in testacoda da potere utilizzare il termine 'paperbagging'? Kultural appropriation!!!11!!!11 Stop stealing everything."
Willpowahhhh: "Detersivo, per caso conosci questo tipo con i baffi che sembrano una brutta copia di quelli di Mansell?"
Detersivo: "Sì, è uno che ha vinto solo quattro titoli come Bourdeeeyyyy."
Sebby: "Ho sentito un ruggito. È una cosa normale?"
Detersivo: "è l'effetto che Bourdeeeeyyyy fa a Willpowahhhh."
Sebby: "Voi siete tutti molto inquietanti. Me ne torno nell'armadio."
Detersivo: "Okay, porta i miei saluti al mio omonimo Iceman."
Sebby: "Arrivi tardi... a quest'ora sarà già ubriaco fradicio e non si ricorderà nemmeno di esistere, figuriamoci se può importargli qualcosa di te."
Detersivo: "Sono deluso. Qualcuno può offrirmi un cremino alla vodka?"
Sebby: "Meno male che mi sono liberato di quella gente...
...
...
...ehi, Principe, ascoltami, invece di tirare le treccine al Gangster Rapper."
Principe Leo: "Perché dovrei ascoltarti mentre parli di quei pazzi scatenati? Abbiamo anche noi dei pazzi scatenati. E poi al Gangster Rapper piace quando gli tiro le treccine."
Gangster Hammi: "Attento che potrei immedesimarmi in Bo77as e azzannarti al collo."
Principe Leo: "Beliximohhhh kontinuahhhh!"
Sebby: "Verstappino ce l'ha piccolissimo."
Gangster Hammi: "Concordo in pieno."

Nel secondo stint di gara si è consumato un dramma.
Baby Award: "Noooooohhhhhh ç______ç la mia vettura è andata in prepensionamento per cinque minuti e mi sono fatto asfaltare da gente random."
Baby Herta: "Ti consolohhhh iohhhh! <3 Non vedo l'ora che finisca la gara per potermi chiudere in un armadio insieme a te."
Baby Award: "Quindi mi accarezzerai i capelli e giocheremo insieme con il camion dei pompieri?"
Baby Herta: "Certo."
Baby Award: "Aaaaaawwwwww."
Baby Herta: "Poi ti porterò a fare una passeggiata mano nella mano."
Baby Award: "Che bella cosa. *-* Mi sento già mille volte meglio. A proposito, hai idea di chi sia Verstappino?"
Baby Herta: "No."
Baby Award: "Mi è stato detto che ha un camion dei pompieri piccolissimo."
Baby Herta: "Non preoccupiamoci di Verstappino. Noi siamo mille volte più stylish di lui. Ora, però, ti saluto, che devo continuare la mia gara...
...
...
...
...anzi, no, la vettura sta cadendo a pezzi, credo proprio che dovrai essere tu a consolare me."
Baby Award: "Se hai bisogno di ubriacarti, in frigo ho sia della Sprite sia dell'acqua brillante."
Baby Herta: "Musica per le mie orecchie. Sapevo che avrei potuto contare su di te. Ti amo tanto."
Baby Award: "Anch'io."
Baby Herta: "Sonniferetti mi ha detto che stai insieme a me solo perché speri di sposarmi per la cittadinanza murricana."
Baby Award: "Naaaahhhhh, io voglio rimanere messicano, perché noi messicani abbiamo il sombrero e siamo fighi. Puoi riferire a Sonniferetti di tornarsene a dormire come al solito e di non rompere?"
Baby Herta: "Lo farò senz'altro, tra una cosa e l'altra, mentre guarderò l'ultimo stint di gara."
Baby Award: "Sonniferetti è ancora in pista."
Baby Herta: "Non me n'ero accorto, secondo me il suo nome viene scritto solo per abbellire la grafica."

L'ultimo stint ha visto ancora una volta Alex Non Sono Valentino Rossi imprendibile, con Newgarden in seconda posizione.
Dixon era precipitato al terzo posto dietro a Grammo Reale, ma negli ultimi giri di gara l'abbiamo visto avvicinarsi notevolmente al pilota con cui aveva litigato a distanza alla radio all'inizio dello scorso gran premio di Barber.
Detersivo: "You have to leave the space, all the time you have to leave the space!"
Grammo Reale: "Smettila di imitare Ferni per una volta che non c'è."
Detersivo: "Okay, va bene, ma tu stendi immediatamente il tappeto rosso, altrimenti mi metto a lamentarmi finché non vieni penalizzato."
Grammo Reale non l'è stato a sentire, mantenendo la posizione e andando avanti un po' a zigzag mentre il duo di testa era già arrivato al traguardo, anche se i due piloti ci sono arrivati a una certa distanza l'uno dall'altro.
Il finale è stato al photofinish per il terzo posto, con Grammo Reale davanti a Dixon anche se, appunto, è stato penalizzato per una manovra irregolare e, mentre io avevo già chiuso tutto e mi stavo preparando per andare a letto, pare che sia stato Dixon a salire sul podio.
Grammo Reale: "Tutto ciò è ingiusto. Mi pare di avere raggiunto la drinking age molto tempo fa, anche se in occasione della mia prima vittoria non potevo bere alcolici come Baby Herta."
Baby Herta: "Io ho bevuto alcool in occasione della mia prima vittoria!!!11!!!!!"
Grammo Reale: "Sei un pikkolohhhh kriminalehhhh."
Baby Herta: "Come Vettel quando ha ignorato la drinking age turca del non potere bere alcolici finché non ti sono spuntati i baffi."
Grammo Reale: "Perché in questo commento si parla così tanto di piloti di Formula 1?"
Baby Herta: "Perché sono meno noiosi di sonniferetti."
Detersivo: "Vedo che stai diventando un bambino grande e responsabile. Credo che sia stato lo champagne a farti maturare così tanto, negli ultimi tempi."

RISULTATO: 1. Alexander Rossi (Andretti), 2. Josef Newgarden (Penske), 3. Scott Dixon (Ganassi), 4. Graham Rahal (Rahal), 5. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 6. Simon Pagenaud (Penske), 7. Will Power (Penske), 8. Takuma Sato (Rahal), 9. James Hinchcliffe (Schmidt), 10. Felix Rosenqvist (Ganassi), 11. Sebastien Bourdais (Coyne), 12. Patricio O'Ward (Carlin), 13. Marco Andretti (Andretti/Herta), 14. Max Chilton (Carlin), 15. Matheus Leist (Foyt), 16. Ed Jones (Carpenter), 17. Zach Veach (Andretti), 18. Spencer Pigot (Carpenter), 19. Tony Kanaan (Foyt), 20. Marcus Ericsson (Schmidt), 21. Santino Ferrucci (Coyne), 22. Jack Harvey (Shank), 23. Colton Herta (Harding).