Credo non ci sia giorno migliore di oggi, 24.05.2022, per parlare di un evento del motorsport che risale a esattamente trent'anni fa. Per una volta non parlerò di Formula 1, quanto piuttosto di DTM, perché il 24 maggio 1992 accadeva un evento storico che mi sembra doveroso andare a ripercorrere. La protagonista è Ellen Lohr, una delle più prominenti donne del motorsport degli scorsi decenni. Nata nel 1965 a Monchengladbach, stessa città in cui sono nati anche Heinz-Harald Frentzen e Nick Heidfeld, ha avuto negli anni '80 una carriera di buon livello nelle serie minori open wheel. Ha vinto un campionato di Formula Ford (l'antenata della Formula 4) e ha gareggiato per un paio di stagioni in Formula 3.
Ha un'unica partecipazione all'attivo in Formula 3000, che si è conclusa con un DNQ dovuto a un guasto al motore, e pare che gareggiasse - o meglio, che avrebbe dovuto gareggiare - per un team gestito da una nostra vecchia conoscenza, ovvero Helmut Marko. La sua carriera open wheel, tuttavia, non è proseguita in quanto ha avuto l'opportunità di gareggiare stabilmente nel DTM (il che in genere per i piloti significa essere pagati per gareggiare, invece che essere loro a pagare per finanziarsi la carriera). Nel 1987 aveva disputato tre gare nel DTM, ottenendo come miglior risultato una seconda posizione, mentre dal 1991 al 1995 ha gareggiato come pilota full time. Il suo esordio nel 1987 era avvenuto con la BMW, le sue stagioni full time le ha disputate tutte con Mercedes.
Il 24 maggio si correva a Hockenheim e al momento la Lohr aveva all'attivo un podio con la Mercedes conquistato proprio nell'evento precedente, in cui si era classificata seconda al circuito di AVUS. Nella gara di Hockenheim partiva dalla pole position uno dei suoi compagni di squadra, Klaus Ludwig, che tuttavia si è ritirato per incidente. A ereditarne la leadership è stato uno degli altri compagni di squadra di Ellen Lohr, ovvero nientemeno che una nostra vecchia conoscenza, Keke Rosberg. Sexy Baffo era in testa fino a un paio di giri dalla fine, quando la Lohr l'ha superato like a boss prendendosi la prima posizione. Rosberg ha poi chiuso terzo, venendo superato anche da Bernd Schneider (noto anche per avere ispirato il casco che Sebastian Vettel indossava al GP di Germania 2019).
Tornando alla Lohr, si è trattata della sua prima e unica vittoria nella categoria - in seguito ha ottenuto altri due piazzamenti a podio con due terzi posti. Non solo, è stata anche la prima e finora unica donna a vincere una gara nel DTM, un piccolo pezzo della storia del motorsport al femminile che a mio parere non bisognerebbe dimenticare, anche se fa parte di una categoria che molti considerano un po' di nicchia. Cos'altro dire? Forse che trent'anni sono un periodo abbastanza lungo e che nonostante tutto sembra che al momento attuale non ci sia nessun'altra vicina alla possibilità di emulare Ellen Lohr. Non ci resta altro da fare che non perdere le speranze. Ci sono già state donne che hanno gareggiato ad alto livello con risultati di livello medio-alto, speriamo che prima o poi la storia possa ripetersi!
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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martedì 24 maggio 2022
mercoledì 20 ottobre 2021
Considerazioni a mente lucida sul finale di stagione del DTM 2021
Come forse qualcuno di voi avrà notato, finora ho educatamente evitato di parlare di un certo evento controverso avvenuto in un certo campionato motoristico non nuovo alle controversie già da un po' di tempo. Parlo del DTM, di cui ho parlato per l'ultima volta sul blog ai tempi in cui Alex Albon è stato ufficializzato come pilota della Williams per il 2022. Da allora si sono svolti i due eventi conclusivi della stagione, nei primi due weekend di ottobre. Nel primo dei due era presente proprio Albon, mentre nel secondo, nel fine settimana del 9/10 ottobre, al suo posto ha gareggiato Nick Cassidy. Tuttavia ai fini di questo post non c'entra molto né Albon né tantomeno Cassidy, del quale segnalo comunque un quinto posto nella gara del sabato.
Eravamo rimasti con Kelvin Van Der Linde e Liam Lawson come principali concorrenti al titolo e abbiamo superato il weekend del 2/3 ottobre - in cui si gareggiava a Hockenheim, con i due ancora in lotta per il titolo. Van Der Linde ha vinto la gara del sabato, precedendo proprio il nostro caro Albon e Mike Rockenfeller, mentre la vittoria della domenica è andata a Lucas Auer, celebre per essere il nipote di Gerhard Berger, con il podio completato da Lawson e da Maximilian Gotz. Al momento eravamo ancora ben lontani dal clima di polemiche a cui il DTM sarebbe andato incontro solo una settimana più tardi, e in realtà ne eravamo lontani anche sabato, quando Lawson è arrivato terzo alle spalle del vincitore Gotz e del secondo classificato, nientemeno che Arjun Maini, finora passato alle cronache per essere stato bullizzato da Santino Ferrucci dentro e fuori dalla pista quando erano compagni di squadra in Formula 2 diversi anni fa.
In questi ultimi due eventi c'era come guest driver anche Lucas Di Grassi, che di per sé non c'entra molto con quello che andrò a narrare, anzi, per niente, ma lo cito perché sono piuttosto certa che nemmeno lui e il suo "amico" Sebastien Buemi sarebbero riusciti a immaginare un finale di stagione così polemico e così trash. Tutto è iniziato domenica quando Kelvin Van Der Linde ha pensato bene di speronare Liam Lawson proprio a inizio gara perché... non preoccupiamoci del perché. Anche perché Van Der Linde era dietro in classifica rispetto a Lawson, quindi anche da un eventuale doppio ritiro avrebbe avuto solo da rimetterci. Ad ogni modo Lawson si è ritrovato nelle retrovie, mentre Van Der Linde ha proseguito, combinando altri casini e poi ritrovandosi in seguito a sua volta nelle retrovie. Tutto finito qui? Assolutamente no!
A questo punto è entrato in scena Maximilian Gotz, ancora in lotta per il titolo, ma con la necessità di vincere per portare a casa il titolo stesso. È stato a quel punto che tutte le Mercedes che gli stavano davanti l'hanno fatto passare, indipendentemente dal team di appartenenza. Gotz ha quindi vinto il titolo vincendo la gara davanti a Lucas Auer e a Maximilian Buhk, con soltanto tre punti di vantaggio su Lawson. Questo ha aperto molte domande, per esempio la legittimità dal punto di vista etico degli ordini di scuderia tra scuderie. Quello che è successo non è illegale dal punto di vista regolamentare, nel DTM, ma indubbiamente siamo di fronte a qualcosa che va oltre gli schemi. Gli ordini di scuderia in caso di assegnazione del titolo saranno anche una cosa da tollerare, ma c'è sicuramente una situazione di squilibrio se si allarga il concetto di team a quello di motorista, specie quando ci sono motoristi con sette vetture e altri che ne hanno due.
In sintesi, per dirla come va detta, penso non potesse esserci un finale peggiore per un campionato, ma aggiungo alcune note di contorno, per esempio il fatto che il fanbase motoristico non si sia comportato proprio da fanbase illuminato. L'indignazione ci sta tutta, ma sono girate anche affermazioni abbastanza fuori dagli schemi e frutto di una cultura troppo "Formula 1- centrica". Non che ci sia niente di male a seguire per prima cosa la Formula 1 - anzi, sarei un bue che dà del cornuto all'asino se dicessi il contrario - ma avere un'idea di come funzionino le cose altrove, prima di scrivere porcherie, non sarebbe male. Una parte della Lawson-nation estesa abbastanza da fare rumore, ha infatti approfittato della situazione per dipingere tutti i piloti della storia del DTM come degli incapaci perché non sono mai arrivati in Formula 1.
Anche no, grazie, per due ragioni. La prima è che non tutti i piloti hanno come massima aspirazione quella di gareggiare in Formula 1 o comunque in campionati open wheel e non è che chiunque gareggi in altre serie completamente diverse sia a prescindere uno scarso. La seconda è che arrivare in Formula 1, anche per chi ne avrebbe le capacità, è un percorso lungo e costoso che in molti non possono permettersi, mentre gareggiare nel DTM o campionati analoghi generalmente implica il non essere un pilota pagante, ma l'essere un pilota stipendiato. Approfittare del comportamento fuori dalle righe di un numero ristretto di piloti del DTM per spargere sterco su chiunque è già abbastanza grave, ma criticare piloti che hanno intrapreso una strada che necessita di meno big money è un controsenso dato che di solito si critica il fatto che ci vogliano troppi soldi per arrivare in alto, invece di criticare chi non li ha.
Aggiungerei anche che la ragione per cui nel DTM è permesso comportarsi a una certa maniera è il fatto che i motoristi "storici" sembrano unirsi contro i nuovi team e i nuovi motoristi. La storia che Liam Lawson sarebbe il salvatore dell'universo perché a soli diciannove anni è il best drivahhhh evahhhh magari lasciamola credere ai driverstosurvivors. Per intenderci: onore a Lawson per come ha gareggiato in questo campionato, ma se fosse stato al volante di una Mercedes invece che di una Ferrari/Redbull nessuno avrebbe cercato di fermare il ragazzino salvatore del mondo venuto a ostacolare i "boomer". O quantomeno chi ci avesse provato sarebbe stato in qualche modo sanzionato. Aggiungo che Van Der Linde è del 1996, quindi magari si potrebbe anche evitare di farlo passare per un vecchio decrepito.
Infine ho visto un commento abbastanza da wtf, in cui una persona si lamentava del fatto che il DTM abbia fatto il modo che vincesse un pilota non amato, invece del pilota preferito del pubblico. Fermi tutti: Lawson meritava di vincere il titolo per il modo in cui ha gareggiato quest'anno, invece di essere messo fuori da Van Der Linde e invece che i vari team motorizzati Mercedes mettessero in pratica la versione motoristica di un cartello commerciale. Però ecco, meritava di vincere per i risultati. Il fatto che fosse il favorito del pubblico non dovrebbe avere la benché minima rilevanza in tutto ciò. Sono state commesse delle scorrettezze contro Lawson, questo è poco ma sicuro, ma sarebbero state scorrettezze anche se Lawson invece di avere i bimbi e le bimbe che si strappano le mutande per lui, fosse il pilota più detestato della categoria.
Eravamo rimasti con Kelvin Van Der Linde e Liam Lawson come principali concorrenti al titolo e abbiamo superato il weekend del 2/3 ottobre - in cui si gareggiava a Hockenheim, con i due ancora in lotta per il titolo. Van Der Linde ha vinto la gara del sabato, precedendo proprio il nostro caro Albon e Mike Rockenfeller, mentre la vittoria della domenica è andata a Lucas Auer, celebre per essere il nipote di Gerhard Berger, con il podio completato da Lawson e da Maximilian Gotz. Al momento eravamo ancora ben lontani dal clima di polemiche a cui il DTM sarebbe andato incontro solo una settimana più tardi, e in realtà ne eravamo lontani anche sabato, quando Lawson è arrivato terzo alle spalle del vincitore Gotz e del secondo classificato, nientemeno che Arjun Maini, finora passato alle cronache per essere stato bullizzato da Santino Ferrucci dentro e fuori dalla pista quando erano compagni di squadra in Formula 2 diversi anni fa.
In questi ultimi due eventi c'era come guest driver anche Lucas Di Grassi, che di per sé non c'entra molto con quello che andrò a narrare, anzi, per niente, ma lo cito perché sono piuttosto certa che nemmeno lui e il suo "amico" Sebastien Buemi sarebbero riusciti a immaginare un finale di stagione così polemico e così trash. Tutto è iniziato domenica quando Kelvin Van Der Linde ha pensato bene di speronare Liam Lawson proprio a inizio gara perché... non preoccupiamoci del perché. Anche perché Van Der Linde era dietro in classifica rispetto a Lawson, quindi anche da un eventuale doppio ritiro avrebbe avuto solo da rimetterci. Ad ogni modo Lawson si è ritrovato nelle retrovie, mentre Van Der Linde ha proseguito, combinando altri casini e poi ritrovandosi in seguito a sua volta nelle retrovie. Tutto finito qui? Assolutamente no!
A questo punto è entrato in scena Maximilian Gotz, ancora in lotta per il titolo, ma con la necessità di vincere per portare a casa il titolo stesso. È stato a quel punto che tutte le Mercedes che gli stavano davanti l'hanno fatto passare, indipendentemente dal team di appartenenza. Gotz ha quindi vinto il titolo vincendo la gara davanti a Lucas Auer e a Maximilian Buhk, con soltanto tre punti di vantaggio su Lawson. Questo ha aperto molte domande, per esempio la legittimità dal punto di vista etico degli ordini di scuderia tra scuderie. Quello che è successo non è illegale dal punto di vista regolamentare, nel DTM, ma indubbiamente siamo di fronte a qualcosa che va oltre gli schemi. Gli ordini di scuderia in caso di assegnazione del titolo saranno anche una cosa da tollerare, ma c'è sicuramente una situazione di squilibrio se si allarga il concetto di team a quello di motorista, specie quando ci sono motoristi con sette vetture e altri che ne hanno due.
In sintesi, per dirla come va detta, penso non potesse esserci un finale peggiore per un campionato, ma aggiungo alcune note di contorno, per esempio il fatto che il fanbase motoristico non si sia comportato proprio da fanbase illuminato. L'indignazione ci sta tutta, ma sono girate anche affermazioni abbastanza fuori dagli schemi e frutto di una cultura troppo "Formula 1- centrica". Non che ci sia niente di male a seguire per prima cosa la Formula 1 - anzi, sarei un bue che dà del cornuto all'asino se dicessi il contrario - ma avere un'idea di come funzionino le cose altrove, prima di scrivere porcherie, non sarebbe male. Una parte della Lawson-nation estesa abbastanza da fare rumore, ha infatti approfittato della situazione per dipingere tutti i piloti della storia del DTM come degli incapaci perché non sono mai arrivati in Formula 1.
Anche no, grazie, per due ragioni. La prima è che non tutti i piloti hanno come massima aspirazione quella di gareggiare in Formula 1 o comunque in campionati open wheel e non è che chiunque gareggi in altre serie completamente diverse sia a prescindere uno scarso. La seconda è che arrivare in Formula 1, anche per chi ne avrebbe le capacità, è un percorso lungo e costoso che in molti non possono permettersi, mentre gareggiare nel DTM o campionati analoghi generalmente implica il non essere un pilota pagante, ma l'essere un pilota stipendiato. Approfittare del comportamento fuori dalle righe di un numero ristretto di piloti del DTM per spargere sterco su chiunque è già abbastanza grave, ma criticare piloti che hanno intrapreso una strada che necessita di meno big money è un controsenso dato che di solito si critica il fatto che ci vogliano troppi soldi per arrivare in alto, invece di criticare chi non li ha.
Aggiungerei anche che la ragione per cui nel DTM è permesso comportarsi a una certa maniera è il fatto che i motoristi "storici" sembrano unirsi contro i nuovi team e i nuovi motoristi. La storia che Liam Lawson sarebbe il salvatore dell'universo perché a soli diciannove anni è il best drivahhhh evahhhh magari lasciamola credere ai driverstosurvivors. Per intenderci: onore a Lawson per come ha gareggiato in questo campionato, ma se fosse stato al volante di una Mercedes invece che di una Ferrari/Redbull nessuno avrebbe cercato di fermare il ragazzino salvatore del mondo venuto a ostacolare i "boomer". O quantomeno chi ci avesse provato sarebbe stato in qualche modo sanzionato. Aggiungo che Van Der Linde è del 1996, quindi magari si potrebbe anche evitare di farlo passare per un vecchio decrepito.
Infine ho visto un commento abbastanza da wtf, in cui una persona si lamentava del fatto che il DTM abbia fatto il modo che vincesse un pilota non amato, invece del pilota preferito del pubblico. Fermi tutti: Lawson meritava di vincere il titolo per il modo in cui ha gareggiato quest'anno, invece di essere messo fuori da Van Der Linde e invece che i vari team motorizzati Mercedes mettessero in pratica la versione motoristica di un cartello commerciale. Però ecco, meritava di vincere per i risultati. Il fatto che fosse il favorito del pubblico non dovrebbe avere la benché minima rilevanza in tutto ciò. Sono state commesse delle scorrettezze contro Lawson, questo è poco ma sicuro, ma sarebbero state scorrettezze anche se Lawson invece di avere i bimbi e le bimbe che si strappano le mutande per lui, fosse il pilota più detestato della categoria.
lunedì 20 settembre 2021
Il futuro di Alex Albon: dal DTM alla Williams
Ci sono persone disposte ad affermare che Alex Albon sia stato per la Formula 1 uno di quei geni incompresi che non hanno avuto la possibilità di mettersi in mostra, che valga tanto quanto Pierre Gasly e Checo Perez e che sia un fenomeno che merita una seconda possibilità in Redbull. Io non sono una di quelle persone. Tuttavia ci sono persone che hanno stabilito che, siccome Albon non è stato esattamente geniale ai tempi della Redbull, sia stato sempre e insindacabilmente un incapace. Su questo non sono d'accordo. Quando era in Toro Rosso, credo che Albon non abbia fatto niente né di particolarmente eccezionale da meritarsi una promozione in Redbull, ma al contempo nemmeno che abbia mai fatto nulla che lo qualificasse insindacabilmente come troppo scadente per la Formula 1. Diciamo che, a mio parere, Albon era esattamente un pilota da Toro Rosso, che non meritava niente di meglio della Toro Rosso. Questo non significa che non potesse essere presentabile in Toro Rosso oppure in una scuderia ancora meno qualificata.
Alex Albon ha recentemente fatto parlare di sé perché è stato ingaggiato per guidare la Williams nel 2022. Farà coppia con Nicholas Latifi, al posto di George Russell. Da un lato dubito fortemente che la Williams possa rivedere con lui i fasti dei tempi di Russell, ma dall'altro non vedo perché non possa essere considerato almeno al livello di Latifi, che a mio parere rimane un pilota peggiore di alcuni di quelli senza volante, ma quantomeno uno che riesce a cavarsela in modo da non apparire troppo inappropriato. E poi Latifi mi sta simpatico, quindi lunga vita a Latifi in Williams, ma questa è una considerazione mia. Naturalmente quei piloti senza volante migliori di Latifi potrebbero essere anche migliori di Albon, ma rimango del parere che il problema non sia di per sé Albon, quanto piuttosto che non ci siano abbastanza volanti disponibili per tutti. Ci vorrebbero due o tre scuderie in più, allora penso si inizierebbe a ragionare e a non dovere puntare il dito contro quel vecchiacciohhhh o quello scarsohhhh che rubano il posto alle giovanihhhh promessehhhh.
Se le cose dovessero rimanere come le abbiamo viste in passato, non penso che, come sostengono alcuni, Albon dovrebbe essere preso in considerazione dalla Redbull per prendere un giorno il posto di Perez, anche se rimane sempre l'incognita line-up future. Per come si stanno mettendo le cose adesso, forse la presenza di Verstappen in Redbull durerà più a lungo di quanto potessimo ipotizzare fino all'anno scorso o un paio di anni fa, però rimane sempre la possibilità che un giorno decida di cambiare team e allora la Redbull non dovrà più decidere chi deve fare coppia con lui, quanto piuttosto una line-up intera. Uno scenario di questo tipo è talmente lontano da quello attuale che mi sembra prematuro fare valutazioni di qualsisi tipo. L'unica cosa che penso, piuttosto, è che Albon dovrebbe cercare di slegare il proprio futuro da quello della Redbull, perché dubito fortemente che, a meno che le cose non cambino radicalmente, possa avere un futuro di successo insieme a loro e, considerato che la Toro Rosso è incentrata sulle giovani promesse, dubito anche che una volta che non ci sarà più Gasly ci sia spazio per Albon.
Venendo invece adesso al 2021, purtroppo il nostro bovino eroe non ha ottenuto molto successo dopo la sua vittoria in SoVrApPoSiZiOn3 con la 24 Ore di Le Mans: negli ultimi due appuntamenti del DTM non ha mai visto la luce del podio. Al Redbullring due settimane fa, per giunta, il suo compagno di squadra Liam Lawson ha ottenuto due vittorie, una davanti a Maximilian Gotz e Philip Ellis, l'altra davanti a Marco Wittmann e Maximilian Gotz. Wittmann ha poi vinto questo sabato ad Assen e Lawson, giunto terzo alle spalle del guest driver Mirko Bortolotti, si è portato a casa i punti del secondo posto visto lo status di quest'ultimo. L'indomani ha vinto Lucas Auer, celebre per essere il nipote di Gerhard Berger, e Lawson è giunto secondo davanti a Wittmann. È ora leader della classifica, precedendo proprio Wittmann, con i due attualmente davanti a Kelvin Van Der Linde. Albon in questi due fine settimana ha racimolato solo un quarto e un quinto posto.
PS. Siccome ho parlato del DTM, credo sia giusto aggiornare con lo status del duello Florsch vs Hawkey: sia Sophia sia Esmee hanno ottenuto i loro primi punti nella gara di questo sabato, rispettivamente 9^ e 11^. Anche la Hawkey ha ottenuto punti perché davanti a lei avevano chiuso due guest driver (uno dei quali era Christian Klien, al quinto posto).
Alex Albon ha recentemente fatto parlare di sé perché è stato ingaggiato per guidare la Williams nel 2022. Farà coppia con Nicholas Latifi, al posto di George Russell. Da un lato dubito fortemente che la Williams possa rivedere con lui i fasti dei tempi di Russell, ma dall'altro non vedo perché non possa essere considerato almeno al livello di Latifi, che a mio parere rimane un pilota peggiore di alcuni di quelli senza volante, ma quantomeno uno che riesce a cavarsela in modo da non apparire troppo inappropriato. E poi Latifi mi sta simpatico, quindi lunga vita a Latifi in Williams, ma questa è una considerazione mia. Naturalmente quei piloti senza volante migliori di Latifi potrebbero essere anche migliori di Albon, ma rimango del parere che il problema non sia di per sé Albon, quanto piuttosto che non ci siano abbastanza volanti disponibili per tutti. Ci vorrebbero due o tre scuderie in più, allora penso si inizierebbe a ragionare e a non dovere puntare il dito contro quel vecchiacciohhhh o quello scarsohhhh che rubano il posto alle giovanihhhh promessehhhh.
Se le cose dovessero rimanere come le abbiamo viste in passato, non penso che, come sostengono alcuni, Albon dovrebbe essere preso in considerazione dalla Redbull per prendere un giorno il posto di Perez, anche se rimane sempre l'incognita line-up future. Per come si stanno mettendo le cose adesso, forse la presenza di Verstappen in Redbull durerà più a lungo di quanto potessimo ipotizzare fino all'anno scorso o un paio di anni fa, però rimane sempre la possibilità che un giorno decida di cambiare team e allora la Redbull non dovrà più decidere chi deve fare coppia con lui, quanto piuttosto una line-up intera. Uno scenario di questo tipo è talmente lontano da quello attuale che mi sembra prematuro fare valutazioni di qualsisi tipo. L'unica cosa che penso, piuttosto, è che Albon dovrebbe cercare di slegare il proprio futuro da quello della Redbull, perché dubito fortemente che, a meno che le cose non cambino radicalmente, possa avere un futuro di successo insieme a loro e, considerato che la Toro Rosso è incentrata sulle giovani promesse, dubito anche che una volta che non ci sarà più Gasly ci sia spazio per Albon.
Venendo invece adesso al 2021, purtroppo il nostro bovino eroe non ha ottenuto molto successo dopo la sua vittoria in SoVrApPoSiZiOn3 con la 24 Ore di Le Mans: negli ultimi due appuntamenti del DTM non ha mai visto la luce del podio. Al Redbullring due settimane fa, per giunta, il suo compagno di squadra Liam Lawson ha ottenuto due vittorie, una davanti a Maximilian Gotz e Philip Ellis, l'altra davanti a Marco Wittmann e Maximilian Gotz. Wittmann ha poi vinto questo sabato ad Assen e Lawson, giunto terzo alle spalle del guest driver Mirko Bortolotti, si è portato a casa i punti del secondo posto visto lo status di quest'ultimo. L'indomani ha vinto Lucas Auer, celebre per essere il nipote di Gerhard Berger, e Lawson è giunto secondo davanti a Wittmann. È ora leader della classifica, precedendo proprio Wittmann, con i due attualmente davanti a Kelvin Van Der Linde. Albon in questi due fine settimana ha racimolato solo un quarto e un quinto posto.
PS. Siccome ho parlato del DTM, credo sia giusto aggiornare con lo status del duello Florsch vs Hawkey: sia Sophia sia Esmee hanno ottenuto i loro primi punti nella gara di questo sabato, rispettivamente 9^ e 11^. Anche la Hawkey ha ottenuto punti perché davanti a lei avevano chiuso due guest driver (uno dei quali era Christian Klien, al quinto posto).
domenica 22 agosto 2021
Il DTM dallo scontro tra i fanboy di Lawson e quelli di Albon alla SoVrApPoSiZiOn3
Facciamo un passo indietro. Oggi non è oggi, ma è due weekend fa e va in scena il terzo appuntamento stagionale del DTM, in Belgio, sul circuito di Zolder. C'è una guest star, un ex pilota della Redbull che guidava la Redbull quando guidare la Redbull non era ancora stylish. Si tratta di Christian Klien, che stava in Redbull ai tempi di "Superman Returns", anche se non è mai salito sul podio. Anzi, era sempre ben lontano dalla possibilità di salire sul podio. I suoi risultati nella gara del sabato e della domenica sono rispettivamente un 12° e un 14° posto quindi si può affermare che le cose non siano cambiate più di tanto da quanto stava in Redbull. Dopotutto è sempre stato destinato al mai una gioia: si tratta di un pilota appiedato dalla Redbull in corso d'opera nel 2006 senza che nessuno si scandalizzasse.
Nel DTM, però, c'è un pilota che cerca puntualmente di cambiare le cose, rispetto a quanto stava in Redbull, e si tratta di Alex Albon, a bordo di una vettura del team Redbull motorizzata Ferrari con i colori della Toro Rosso, che fa coppia con Liam Lawson, su una vettura analoga, ma con i colori della Redbull. Insomma, è un po' come se fosse stato in qualche modo declassato. Gli Albowson sono uno dei principali argomenti di conversazione dei fanboy nella chat del livestreaming degli eventi, anche se in questo specifico caso fanno da contorno a un argomento che è sempre evergreen: Zolder è un circuitohhhh noiosohhhh perché non ci sono i duellihhhh e i sorpassihhhh e sarebbe meglio vedere una gara a Montecarlo, perché tirare in mezzo Montecarlo è sempre un must (che poi Montecarlo > Zolder non ho dubbi, ma non è questo il messaggio che vogliono fa passare i fanboy).
In una gara in cui Kelvin Van Der Linde parte dalla pole position, il nostro eroe Albon fa il figo stando in testa per diversi giri, per questioni di strategia: rimanda infatti la sosta, in confronto al timing degli altri piloti di testa, e risale di qualche posizione rispetto alle aspettative iniziali. Quando si ferma esce terzo, alle spalle di Mike Rockenfeller, e rimane terzo alle spalle di Mike Rockenfeller. Un problema al pitstop lascia pensare che potesse uscire meglio o comunque almeno sperarci, ma i fanboy di Lawson non sono d'accordo con questa opinione e quindi inizia la solita polemica tifosi di Lawson vs tifosi di Albon che sembra essere ormai inevitabile. Lawson nel frattempo è ritirato già da tempo, essendo rimasto coinvolto in un incidente al primo giro con altre vetture.
Gli va meglio domenica: arriva terzo, dietro al poleman Marco Wittmann e a Maximilian Gotz che invece sale sul gradino più basso del podio. I suoi fan sono al settimo cielo, specie considerato che Albon è soltanto sesto, quindi almeno oggi non stanno commentando una performance immaginaria del loro idolo. Nel frattempo Zolder è ancora una pista noiosahhhh senza duellihhhh e sorpassihhhh e ci sono critiche occasionali contro Esmee Hawkey e Sophia Florsch. La Florsch è ancora "molto più veloce di tutte le ragazze della W Series" ma evidentemente non di Esmee Hawkey... e non è che essere meno veloce della Hawkey sembri esattamente un complimento. Nessuna delle due, per il momento, sembra destinata a diventare la nuova Ellen Lohr. Peccato, perché sarebbe bello se nel DTM arrivasse una sorta di "nuova Ellen Lohr", continuo ad attendere e a non perdere mai le speranze.
Passano due settimane e arriva il momento del Nurburgring, in SoVrApPoSiZiOn3 con la 24 Ore di Le Mans, senza che ciò sia preceduto da numerose settimane di indignazione. Anzi, mentre si avvicina il weekend nessuno sembra prendere in considerazione il DTM ed è giusto così, perché la Racing Goddess è a Le Mans a fare team con Tatiana Calderon e con Beitske Visser, nonostante questa sia anche pilota della W Series. Incredibile ma vero, sembra che Sophia rilasci anche un'intervista(?) nella quale suggerisce quali siano secondo lei le strade per incrementare la presenza femminile nel motorsport. È la prima volta che non si limita a sparare a zero contro tutto e tutti e soprattutto contro tutte quelle che non sono lei. Però questo è un post sul DTM e dobbiamo parlare di quale eroico pilota viene chiamato al suo posto, su una pista per lui iconica come il Nurburgring: Markus Winkelhock.
Sicuramente ricorderete Markus Winkelhock: pilota della Spyker one-off, dopo Christijan Albers e prima di Sakon Yamamoto, anno 2007. Gran Premio d'Europa: alla fine del giro di formazione è l'unico pilota a rientrare ai box per le gomme da bagnato, quelle che appunto servono per le condizioni meteo. Gli altri sono tutti costretti a fermarsi nei primi giri di gara, Winkelhock passa in testa ed è ancora in testa quando la gara viene redflaggata perché ci sono numerose vetture ferme in una curva ad alto tasso di aquaplaning e una gru sta scorazzando indisturbata per la pista per rimettere in gara una di queste essendo questa in una posizione pericolosa. Il resto è storia: sta in testa cinque giri, dietro la safety car, per un totale di tredici disputati quando si ritira per un guasto al motore. Pur essendo solo una meteora, diviene una leggenda della Formula 1, perché ha collezionato dei record di un certo livello.
Cinque giri su tredici fanno una proporzione di giri in testa sul totale dei giri disputati del 38%, la percentuale più alta in assoluto di giri in testa per un pilota. Non solo, Winky è anche il primo pilota ad essere partito sia ultimo sia primo in due partenze diverse della stessa gara, entrambi due record che soltanto con difficoltà potranno essere eguagliati, rendendolo a suo modo leggendario, nonostante abbia guidato solo una Spyker forse un po' meno iconica di certe vetture guidate in Formula 1 da suo padre Manfred, che ha passato alcune stagioni all'ATS, una delle quali come compagno di squadra di Salazar. Adesso però non divaghiamo troppo e torniamo in topic, ovvero il quarto evento della stagione del DTM, disputato in SoVrApPoSiZiOn3 con la 24 Ore di Le Mans, ma considerato una serie poco importante, perché non ci corre la Ferrari, o meglio, perché non ci corre una Ferrari rossa.
Nel DTM, però, c'è un pilota che cerca puntualmente di cambiare le cose, rispetto a quanto stava in Redbull, e si tratta di Alex Albon, a bordo di una vettura del team Redbull motorizzata Ferrari con i colori della Toro Rosso, che fa coppia con Liam Lawson, su una vettura analoga, ma con i colori della Redbull. Insomma, è un po' come se fosse stato in qualche modo declassato. Gli Albowson sono uno dei principali argomenti di conversazione dei fanboy nella chat del livestreaming degli eventi, anche se in questo specifico caso fanno da contorno a un argomento che è sempre evergreen: Zolder è un circuitohhhh noiosohhhh perché non ci sono i duellihhhh e i sorpassihhhh e sarebbe meglio vedere una gara a Montecarlo, perché tirare in mezzo Montecarlo è sempre un must (che poi Montecarlo > Zolder non ho dubbi, ma non è questo il messaggio che vogliono fa passare i fanboy).
In una gara in cui Kelvin Van Der Linde parte dalla pole position, il nostro eroe Albon fa il figo stando in testa per diversi giri, per questioni di strategia: rimanda infatti la sosta, in confronto al timing degli altri piloti di testa, e risale di qualche posizione rispetto alle aspettative iniziali. Quando si ferma esce terzo, alle spalle di Mike Rockenfeller, e rimane terzo alle spalle di Mike Rockenfeller. Un problema al pitstop lascia pensare che potesse uscire meglio o comunque almeno sperarci, ma i fanboy di Lawson non sono d'accordo con questa opinione e quindi inizia la solita polemica tifosi di Lawson vs tifosi di Albon che sembra essere ormai inevitabile. Lawson nel frattempo è ritirato già da tempo, essendo rimasto coinvolto in un incidente al primo giro con altre vetture.
Gli va meglio domenica: arriva terzo, dietro al poleman Marco Wittmann e a Maximilian Gotz che invece sale sul gradino più basso del podio. I suoi fan sono al settimo cielo, specie considerato che Albon è soltanto sesto, quindi almeno oggi non stanno commentando una performance immaginaria del loro idolo. Nel frattempo Zolder è ancora una pista noiosahhhh senza duellihhhh e sorpassihhhh e ci sono critiche occasionali contro Esmee Hawkey e Sophia Florsch. La Florsch è ancora "molto più veloce di tutte le ragazze della W Series" ma evidentemente non di Esmee Hawkey... e non è che essere meno veloce della Hawkey sembri esattamente un complimento. Nessuna delle due, per il momento, sembra destinata a diventare la nuova Ellen Lohr. Peccato, perché sarebbe bello se nel DTM arrivasse una sorta di "nuova Ellen Lohr", continuo ad attendere e a non perdere mai le speranze.
Passano due settimane e arriva il momento del Nurburgring, in SoVrApPoSiZiOn3 con la 24 Ore di Le Mans, senza che ciò sia preceduto da numerose settimane di indignazione. Anzi, mentre si avvicina il weekend nessuno sembra prendere in considerazione il DTM ed è giusto così, perché la Racing Goddess è a Le Mans a fare team con Tatiana Calderon e con Beitske Visser, nonostante questa sia anche pilota della W Series. Incredibile ma vero, sembra che Sophia rilasci anche un'intervista(?) nella quale suggerisce quali siano secondo lei le strade per incrementare la presenza femminile nel motorsport. È la prima volta che non si limita a sparare a zero contro tutto e tutti e soprattutto contro tutte quelle che non sono lei. Però questo è un post sul DTM e dobbiamo parlare di quale eroico pilota viene chiamato al suo posto, su una pista per lui iconica come il Nurburgring: Markus Winkelhock.
Sicuramente ricorderete Markus Winkelhock: pilota della Spyker one-off, dopo Christijan Albers e prima di Sakon Yamamoto, anno 2007. Gran Premio d'Europa: alla fine del giro di formazione è l'unico pilota a rientrare ai box per le gomme da bagnato, quelle che appunto servono per le condizioni meteo. Gli altri sono tutti costretti a fermarsi nei primi giri di gara, Winkelhock passa in testa ed è ancora in testa quando la gara viene redflaggata perché ci sono numerose vetture ferme in una curva ad alto tasso di aquaplaning e una gru sta scorazzando indisturbata per la pista per rimettere in gara una di queste essendo questa in una posizione pericolosa. Il resto è storia: sta in testa cinque giri, dietro la safety car, per un totale di tredici disputati quando si ritira per un guasto al motore. Pur essendo solo una meteora, diviene una leggenda della Formula 1, perché ha collezionato dei record di un certo livello.
Cinque giri su tredici fanno una proporzione di giri in testa sul totale dei giri disputati del 38%, la percentuale più alta in assoluto di giri in testa per un pilota. Non solo, Winky è anche il primo pilota ad essere partito sia ultimo sia primo in due partenze diverse della stessa gara, entrambi due record che soltanto con difficoltà potranno essere eguagliati, rendendolo a suo modo leggendario, nonostante abbia guidato solo una Spyker forse un po' meno iconica di certe vetture guidate in Formula 1 da suo padre Manfred, che ha passato alcune stagioni all'ATS, una delle quali come compagno di squadra di Salazar. Adesso però non divaghiamo troppo e torniamo in topic, ovvero il quarto evento della stagione del DTM, disputato in SoVrApPoSiZiOn3 con la 24 Ore di Le Mans, ma considerato una serie poco importante, perché non ci corre la Ferrari, o meglio, perché non ci corre una Ferrari rossa.
Nel weekend della SoVrApPoSiZiOn3 (in cui ho modo di seguire il DTM solo in maniera sommaria - highlight al sabato, ultimi giri la domenica) purtroppo Winkelhock non sembra avere modo di dominare: è 16° e poi 14°, in entrambe le occasioni alle spalle proprio di Klien. Al sabato vince il leader della classifica Kelvin Van Der Linde. Precede il guest driver Lucas Stolz, che però viene penalizzato post-gara facendo risalire secondo Philip Ellis e terzo Mike Rockenfeller. Tra i guest driver c'è anche Michael Ammermuller, un ex Redbull junior di molto tempo fa che porta gli occhiali sotto al casco, come Bourdais. Ecco, Ammermuller doveva essere un Redbull junior più o meno ai tempi in cui Bourdais correva con la Toro Rosso, Toro Rosso dove i fanboy di Lawson sperano di vedere il loro idolo. Invece per il momento Lawson è qui a rimanere coinvolto in incidenti innescati da altri.
È domenica - oggi - però il giorno in cui non ci si fa mancare niente: in SoVrApPoSiZiOn3 con la 24 Ore, anche per orario, accade qualcosa che sa tanto di 2008, anche se non siamo a Monza ma al Nurburgring: vince la Toro Rosso motorizzata Ferrari... ebbene sì, il primo a passare sotto la bandiera a scacchi è proprio Alex Albon, finalmente al centro della scena per le giuste ragioni. Partito dalla pole, vince davanti a Daniel Juncadella e a Marco Wittmann. Tra una cosa e l'altra scavalca anche in classifica il compagno di squadra Lawson, i cui fanboy in chat insistono comunque a criticare Albon. Per fortuna le sue fangirl di twitter non lo sanno, quindi tutto procede regolarmente e non si viene a innescare un grosso scontro. Si chiude così la prima metà del campionato 2021.
sabato 24 luglio 2021
Il mash-up che non ti aspetti: il DTM e i fanboy
Ci sono due tipi di serie, anzi tre: quelle importanti, in cui corre la Ferrari, quelle di media importanza, in cui corrono i Ferrari Junior, e quelle non importanti, in cui non c'è né la Ferrari né ci sono dei Ferrari Junior. Il DTM apparteneva di diritto a quest'ultima categoria, quindi almeno in parte si salvava un po' dal trash e dai fanboy. Quest'anno, però, c'è stato un upgrade, con l'arrivo di due vetture motorizzate Ferrari: si tratta di due auto del team Redbull, una con i colori della Redbull e una con quelli dell'Alpha Tauri, guidate rispettivamente da Liam Lawson, che è anche un pilota di Formula 2, e da Alex Albon, che è... ah, no, non devo spiegarvi chi è.
La serie ha il grande vantaggio di essere visibile live (o in differita) su Youtube e il grande svantaggio di avere un Twitter poco aggiornato. Non fraintendetemi, non sono una grande sostenitrice della teoria secondo cui il mondo esiste in funzione dei social network, ma oggi come oggi divulgare in tempi puntuali risultati o news sui social network potrebbe essere il modo migliore per avvicinarsi a quel pubblico che magari non è abituato ad andare a cercare 24/7 siti web di serie automobilistiche varie per tenersi aggiornato. Va beh che non possiamo pretendere troppo in termini di puntualità, oggi è stato divulgato con appena cinque settimane di ritardo che Vincent Abril è stato squalificato dallo scorso evento di Monza (secondo nella prima gara, fuori dal punti nell'altra) per carburante irregolare.
La sua squalifica fa anche risalire Albon dal quarto al terzo posto nella prima gara della stagione, ma questo penso non lo sapessero i fanboy della chat del live su Youtube dato che parlavano in prevalenza d'altro. Da buoni piloti Ferrari, tuttavia, Lawson e Albon avevano le loro strette cerchie di fanboy della Redbull Ferrari ciascuno con i suoi hater e i suoi sostenitori, insomma, un po' come se fossero stati un Raikkonen e un Massa qualsiasi prima che l'evolversi della situazione portasse alla sindrome della santificazione alternata. Lawson per ora è quello che in questo fine settimana si è comportato più da ferrarista tra i due piloti, essendo arrivato secondo // top ten della gara: Philip Ellis, Liam Lawson, Mike Rockenfeller, Kelvin Van Der Linde, Alex Albon, Lucas Auer, Marco Wittman, Esteban Muth, Sheldon Van Der Linde, Maximilian Buhk.
Gli altri argomenti di conversazione in chat di Gara 1 del Lauszitring sono stati: 1) nella prima parte un OMG due fratelli in lotta per la leadership (mi è venuto il dubbio che non sappiano che una ventina d'anni fa avveniva in Formula 1 tra gente più famosa di Sheldon e Kelvin VDL), 2) una serie di luoghi comuni sia negativi sia positivi sulle donne nel motorsport dopo che due distinti incidenti hanno messo fuori gioco Esmee Hawkey e Sophia Florsch, 3) la garahhhh noiosahhhh, nonostante a un certo punto ci sia stato un duello quasi ruota contro ruota tra Ellis e Sheldon Van Der Linde, grazie al quale Ellis ha guadagnato la leadership e Lawson ne ha approfittato per prendersi il secondo posto. E domani si replica con la seconda gara...
EDIT 25/07 - è appena terminata Gara 2, vinta da Maximilian Goetz davanti a Liam Lawson e Kelvin Van Der Linde, di cui ho visto solo gli ultimi cinque minuti, ma la chat sembrava sullo stesso stampo, con ancora le polemiche tra i sostenitori di Lawson e quelli di Albon (che oggi non si è replicato, chiudendo appena fuori top-ten). L'impressione è che parlare di queste cose sia un comportamento di routine, che ci accompagnerà per il resto della stagione.
domenica 20 giugno 2021
Riflessioni post-visione del nuovo DTM
In questo fine settimana è ricominciato il DTM, dove ricominciato è un po' un eufemismo, dato che stiamo parlando di una serie che è ben diversa dalla scorsa stagione e che è ben diversa anche da com'era quando avevo visto per l'ultima volta delle gare integrali. Le due gare disputate a Monza sono state trasmesse e caricate su Youtube. Non so come sarà nelle prossime occasioni, né so se seguirò questo campionato con l'attenzione di un tempo, quello che conta adesso, tuttavia, è che ho seguito entrambe le gare, seppure non in diretta (dopotutto bisogna trovare qualcosa da fare quando la Formula 1 in TV passa solo alle 21.30), e che queste sono le cose principali che mi sento di condividere:
- come probabilmente saprete, le vetture adesso solo delle GT;
- Nico Muller ha saltato un evento di Formula E per correre a Monza e visto com'è andata la Formula E per ora non è stata una brutta idea;
- ci sono due fratelli, Kelvin e Sheldon Van der Linde;
- c'è Arjun Maini (il pilota bullizzato da Santino Ferrucci) su una vettura color Force India verde/arancione;
- ci sono due vetture rosa color altra livrea Force India, le guidano Maximilian Gotz e Daniel Juncadella;
- c'è Lucas Auer, che è il nipote di Berger;
- ci sono vari team/motoristi tra cui la Ferrari;
- le due Ferrari hanno una la livrea Redbull (guidata da Liam Lawson) e una livrea Alpha Tauri (guidata da Alex Albon);
- ci sono due ragazze, ovvero Esmee Hawkey e Sophia Florsch, al momento nessuna delle due è una front runner, Hawkey finora ha chiuso davanti entrambe le qualifiche ma in gara sono pari (16/17 e 17/16);
- Esmee Hawkey nel 2019 correva in W Series e non è che arrivasse tra le prime posizioni, quindi sarebbe più opportuno non criticare le performance di chi corre in altri campionati se non si hanno certezze di essergli davanti nello stesso campionato;
- il DTM è una serie bellahhhh ed emozionantehhhh perché la prima gara è stata vinta da Lawson sulla cui vettura color Redbull c'è lo stemma del cavallino;
- Albon (quarto e settimo) è più sveglio di quanto lo fosse in Formula 1;
- c'è Timo Glock, a cui non ne è andata bene una, un po' come se intorno a lui ci fosse un'aura da macumba brasiliana.
Per il resto sarò sincera: il DTM non è, almeno attualmente, una serie propriamente adatta a chi vuole vedere duellihhhh e sorpassihhhh, la strategia legata al pitstop obbligatorio è, almeno davanti, una delle principali determinanti quando si tratta di vedere posizioni che si invertono. Ad esempio nella gara di ieri Liam Lawson ha superato il pilota partito dalla pole, Vincent Abril, rientrando ai box prima di lui. A podio in Gara 1 sono Lawson, Abril, Gotz, mentre oggi in Gara 2 è stata la volta di K.Van Der Linde, Muller, Auer. Partito secondo, Lawson è stato protagonista di un contatto mentre era in top-5 nella prima parte di gara, finendo in testacoda e precipitando nelle retrovie.
venerdì 25 dicembre 2020
DTM 2020: René Rast vince il titolo
Visto che il 2020 è stato un anno molto concentrato e che ho lasciato qualcosa per strada, tra le varie cose alle quali dedicare un post era rimasto senz'altro il DTM, al quale in questa stagione hanno partecipato soltanto Audi e BMW.
L'Audi ha schierato nove vetture, guidate rispettivamente da Robin Frijns, Nico Muller, Harrison Newey, Fabio Scherer, Ferdinand Habsburg, Loic Duval (sostituito per un evento da Benoit Treluyer), Mike Rockenfeller, René Rast e Jamie Green.
Soltanto sette vetture, invece, per la BMW, una delle quali guidata da un pilota di un certo rilievo, ovvero Robert Kubica. Gli altri erano Marco Wittmann, Timo Glock, Lucas Auer, Jonathan Aberdein, Philipp Eng e Sheldon Van Der Linde.
Il campionato è stato ovviamente stravolto dall'epidemia di coronavirus (d'altronde nessun calendario non ne è stato stravolto) e alla fine la stagione è partita con un certo ritardo, con nove eventi da due gare ciascuno, che si sono svolti su sette circuiti diversi.
Di diciotto gare, René Rast ne ha vinte sette, vincendo il titolo davanti a Nico Muller, che di vittorie ne ha ottenute sei nel corso della stagione.
L'unico altro pilota che ha ottenuto più di una vittoria è stato Robin Frijns, terzo nella classifica generale, salito sul gradino più alto del podio in ben tre occasioni. Hanno completato la top-5 in classifica Mike Rockenfeller e una nostra vecchia conoscenza tale Timo Glock, ottenendo il secondo posto in gara come miglior risultato e neanche tanto spesso (di fatto Rockenfeller ha un secondo e un terzo posto, Glock è salito a podio soltanto una volta).
La serie ha avuto due vincitori "random", termine che non vuole sminuirli, quanto piuttosto identificarli come piloti che, pur non essendosi classificati nelle zone particolarmente alte della classifica, hanno tagliato il traguardo davanti a tutti in un'occasione. Uno di essi è Van Der Linde, sesto in classifica, l'altro è Auer, che essendo il nipote di Berger ha contribuito a travolgere il DTM con tanta aura ferrarista. Secondo la mia personale definizione di random, si tratta di un pilota ancora più random di quello precedentemente menzionato: l'ex Redbull junior si è piazzato soltanto dodicesimo in classifica.
Veniamo a Kubica: l'ex pilota della Williams, attuale terzo pilota dell'Alfa Romeo, non ha avuto una stagione proprio tracolma di risultati positivi, però si è tolto la soddisfazione di vedere almeno una volta la luce del podio, classificandosi terzo nella terzultima gara della stagione.
L'Audi ha schierato nove vetture, guidate rispettivamente da Robin Frijns, Nico Muller, Harrison Newey, Fabio Scherer, Ferdinand Habsburg, Loic Duval (sostituito per un evento da Benoit Treluyer), Mike Rockenfeller, René Rast e Jamie Green.
Soltanto sette vetture, invece, per la BMW, una delle quali guidata da un pilota di un certo rilievo, ovvero Robert Kubica. Gli altri erano Marco Wittmann, Timo Glock, Lucas Auer, Jonathan Aberdein, Philipp Eng e Sheldon Van Der Linde.
Il campionato è stato ovviamente stravolto dall'epidemia di coronavirus (d'altronde nessun calendario non ne è stato stravolto) e alla fine la stagione è partita con un certo ritardo, con nove eventi da due gare ciascuno, che si sono svolti su sette circuiti diversi.
Di diciotto gare, René Rast ne ha vinte sette, vincendo il titolo davanti a Nico Muller, che di vittorie ne ha ottenute sei nel corso della stagione.
L'unico altro pilota che ha ottenuto più di una vittoria è stato Robin Frijns, terzo nella classifica generale, salito sul gradino più alto del podio in ben tre occasioni. Hanno completato la top-5 in classifica Mike Rockenfeller e una nostra vecchia conoscenza tale Timo Glock, ottenendo il secondo posto in gara come miglior risultato e neanche tanto spesso (di fatto Rockenfeller ha un secondo e un terzo posto, Glock è salito a podio soltanto una volta).
La serie ha avuto due vincitori "random", termine che non vuole sminuirli, quanto piuttosto identificarli come piloti che, pur non essendosi classificati nelle zone particolarmente alte della classifica, hanno tagliato il traguardo davanti a tutti in un'occasione. Uno di essi è Van Der Linde, sesto in classifica, l'altro è Auer, che essendo il nipote di Berger ha contribuito a travolgere il DTM con tanta aura ferrarista. Secondo la mia personale definizione di random, si tratta di un pilota ancora più random di quello precedentemente menzionato: l'ex Redbull junior si è piazzato soltanto dodicesimo in classifica.
Veniamo a Kubica: l'ex pilota della Williams, attuale terzo pilota dell'Alfa Romeo, non ha avuto una stagione proprio tracolma di risultati positivi, però si è tolto la soddisfazione di vedere almeno una volta la luce del podio, classificandosi terzo nella terzultima gara della stagione.
martedì 14 gennaio 2020
Un cetriolo è per sempre
Ricordate Narain Karthikeyan? Penso di sì perché ha comunque fatto la storia, a modo suo.
Primo indiano in Formula 1.
Quarto classificato al GP dell'Indy Gate nonché autore dell'unico sorpasso di quell'evento (su Albers al primo giro).
Adorato compagno di incidenti di Massa, Button, Vettel e Rosberg, Massa e Vettel quando era doppiato, Button e Vettel nello stesso gran premio (quella volta si è superato).
Da allora è emigrato in Giappone, dove a quarant'anni e passa sei ancora una giovane promessa.
Il mese scorso ha anche vinto un eveto congiunto Super GT x DTM, lo stesso evento che ha sancito l'addio di Daisuke Nakajima, figlio di Satoru e fratello di Kazuki, alle competizioni.
Primo indiano in Formula 1.
Quarto classificato al GP dell'Indy Gate nonché autore dell'unico sorpasso di quell'evento (su Albers al primo giro).
Adorato compagno di incidenti di Massa, Button, Vettel e Rosberg, Massa e Vettel quando era doppiato, Button e Vettel nello stesso gran premio (quella volta si è superato).
Da allora è emigrato in Giappone, dove a quarant'anni e passa sei ancora una giovane promessa.
Il mese scorso ha anche vinto un eveto congiunto Super GT x DTM, lo stesso evento che ha sancito l'addio di Daisuke Nakajima, figlio di Satoru e fratello di Kazuki, alle competizioni.
giovedì 10 ottobre 2019
DTM @ Nurburgring e Hockenheim
Mentre attendiamo con pazienza che arrivi il weekend del gran premio del Giappone, al quale manca ancora un po', direi che possiamo guardarci intorno... anche perché mi piacerebbe approfondire la mia ultima disavventura da fandom (rappresentata da un tipo con un avatar raffigurante Perez che mi ha detto che somiglio a un dinosauro e a Vettel, che i dinosauri come me rovinano la Formula 1 e che sul forum che modero faccio un copia e incolla di un blog da lui menzionato... che peraltro ho scoperto essere il nome di un blog americano di F1 che non viene aggiornato dai primi mesi del 2009), ma credo che sia più saggio concentrarci sul DTM, che nei mesi di settembre e ottobre è andato in scena due volte, nello specifico per gli ultimi due appuntamenti stagionali.
Nel weekend del 15 settembre la location era il Nurburgring e René Rast e Nico Muller si stavano ancora giocando il titolo.
Rast ha iniziato il weekend con una vittoria dalla pole position, salendo sul podio insieme a Bruno Spengler e Marco Wittmann. Per il suo sfidante le cose andavano tutt'altro che bene, con una quindicesima piazza tutt'altro che promettente.
Questo succedeva al sabato, mentre la domenica Rast vedeva di nuovo la gloria. Seppure la vittoria sia andata a Jamie Green, seppure il secondo posto sia andato a Robin Frijns (altresì noto come "Frains", la pronuncia di questo cognome mi affascina ogni giorno sempre di più), il leader della classifica si è portato a casa un terzo posto e ha lasciato il Nurburgring con già il titolo in tasca. Nello specifico era una tasca chiusa ermeticamente dal sigillo dell'aritmetica (non so come mi sia uscita, ma non mi pento di averla pensata e di averla scritta).
Sono seguite tre settimane d'attesa e nel weekend del 5 ottobre è avvenuto a Hockenheim un evento misto per vetture DTM e SuperGT. Dal SuperGT sono arrivati Jenson Button, Nick Cassidy, Ronnie Quintarelli, Ryo Hirawaka e Tsugio Matsuda. Naturalmente nessuno si è minimamente filato Cassidy, Quintarelli e i due giapponesi, con gli occhi concentrati su Button che, nella prima delle due gare, ha portato a casa al debutto una nona piazza e che pare avere affermato che l'anno prossimo non gareggerà più nel SuperGT. C'è chi ha fatto due più due, ipotizzando un suo passaggio al DTM.
Non è chiaro che cosa farà Jensinho nel 2020, quello che è chiaro è che sul podio della gara del sabato c'erano René Rast, Marco Wittmann e Mike Rockenfeller. Nico Muller ha finalmente visto di nuovo un po' di quella gloria che mancava da tempo vincendo la gara della domenica, con Rockenfeller secondo e Rast terzo.
Rast 322
Muller 250
Wittmann 202
Rockenfeller 182
Frijns 157
Eng 144
Duval 134
Green 115
Spengler 106
Aberdein 67
Eriksson 61
Glock 58
Van Der Linde 42
Juncadella 23
Fittipaldi 22
Di Resta 21
Dennis 17
Von Habsburg 3
Nel weekend del 15 settembre la location era il Nurburgring e René Rast e Nico Muller si stavano ancora giocando il titolo.
Rast ha iniziato il weekend con una vittoria dalla pole position, salendo sul podio insieme a Bruno Spengler e Marco Wittmann. Per il suo sfidante le cose andavano tutt'altro che bene, con una quindicesima piazza tutt'altro che promettente.
Questo succedeva al sabato, mentre la domenica Rast vedeva di nuovo la gloria. Seppure la vittoria sia andata a Jamie Green, seppure il secondo posto sia andato a Robin Frijns (altresì noto come "Frains", la pronuncia di questo cognome mi affascina ogni giorno sempre di più), il leader della classifica si è portato a casa un terzo posto e ha lasciato il Nurburgring con già il titolo in tasca. Nello specifico era una tasca chiusa ermeticamente dal sigillo dell'aritmetica (non so come mi sia uscita, ma non mi pento di averla pensata e di averla scritta).
Sono seguite tre settimane d'attesa e nel weekend del 5 ottobre è avvenuto a Hockenheim un evento misto per vetture DTM e SuperGT. Dal SuperGT sono arrivati Jenson Button, Nick Cassidy, Ronnie Quintarelli, Ryo Hirawaka e Tsugio Matsuda. Naturalmente nessuno si è minimamente filato Cassidy, Quintarelli e i due giapponesi, con gli occhi concentrati su Button che, nella prima delle due gare, ha portato a casa al debutto una nona piazza e che pare avere affermato che l'anno prossimo non gareggerà più nel SuperGT. C'è chi ha fatto due più due, ipotizzando un suo passaggio al DTM.
Non è chiaro che cosa farà Jensinho nel 2020, quello che è chiaro è che sul podio della gara del sabato c'erano René Rast, Marco Wittmann e Mike Rockenfeller. Nico Muller ha finalmente visto di nuovo un po' di quella gloria che mancava da tempo vincendo la gara della domenica, con Rockenfeller secondo e Rast terzo.
Rast 322
Muller 250
Wittmann 202
Rockenfeller 182
Frijns 157
Eng 144
Duval 134
Green 115
Spengler 106
Aberdein 67
Eriksson 61
Glock 58
Van Der Linde 42
Juncadella 23
Fittipaldi 22
Di Resta 21
Dennis 17
Von Habsburg 3
mercoledì 28 agosto 2019
DTM: tutti gli update che abbiamo perso per strada
NORISRING: l'evento si è svolto ai primi di luglio, una di quelle gare (abbastanza, quest'anno, direi) che non sono riuscita a vedere.
Partiva dalla pole position Nico Muller, che è arrivato secondo. Podio: René Rast, Nico Muller, Joel Eriksson.
Muller porta lo stesso first name di Hulkenberg, ma sembra che abbia ugualmente la capacità di salire sul podio.
Rast ha conquistato la pole per la gara della domenica, ma non ha avuto molte gioie. Ha vinto Bruno Spengler, secondo Jamie Green, terzo Mike Rockenfeller.
Green tornava in quel weekend, dopo l'assenza a Misano dovuta a problemi di salute.
ASSEN: Marco Wittmann vs Nico Muller, lotta per la prima posizione due settimane dopo il Norisring, che si è risolta a favore di Wittmann con Muller relegato in seconda posizione.
Il podio l'ha completato René Rast, che in questa stagione si sta dimostrando decisamente affezionato alla top-3.
Alla domenica la vittoria è andata a Mike Rockenfeller, che non vinceva da un sacco di tempo quindi ha fatto più notizia del solito (lo stesso tempo che potrebbe passare se l'anno prossimo Ricciardo vincesse un gran premio, non dei secoli, in realtà).
Il podio è stato completato da Wittmann e dall'immancabile Rast.
BRANDS HATCH: qualcosa come due settimane fa finalmente sono riuscita a guardarmi una gara per intero, assistendo alla scalata prima verso il successo e poi verso l'insuccesso di una nostra vecchia conoscenza, tale Paul Di Resta, che generalmente vediamo condurre le interviste pre-podio.
Partito dalla pole, si è giocato tutto con un jump start. Ha vinto Marco Wittmann, secondo René Rast, terzo Nico Muller. "Di Siesta" si trovava nelle zone basse della top-ten, dopo la penalità per jump start, quando è stato costretto al ritiro.
Il giorno dopo Rast è partito dalla pole e ha vinto davanti a Muller, come da copione. Robin Frijns altresì noto come "Frains" (tutti lo chiamano così, mi stanno venendo dei dubbi)ha chiuso in terza posizione.
LAUSITZRING: in quest'ultimo weekend ancora una volta la pole position è andata a René Rast, leader incontrastato della classifica. In gara, tuttavia, si è ritirato, con la vittoria che è andata a Nico Muller, suo diretto inseguitore. Robin "Frains" e Mike Rockenfeller hanno completato il podio.
La gara della domenica era la numero 500 nella storia del DTM e ho visto i giri finali, ritrovando Rast stranamente in testa e Muller stranamente in seconda posizione. Rockenfeller era terzo ancora una volta e le posizioni dei primi tre sono rimaste invariate fino al traguardo.
Il campionato ormai volge (non nell'immediato, comunque) verso il termine, con due eventi ancora da disputare, al Nurburgring a settembre e a Hockenheim a ottobre.
Partiva dalla pole position Nico Muller, che è arrivato secondo. Podio: René Rast, Nico Muller, Joel Eriksson.
Muller porta lo stesso first name di Hulkenberg, ma sembra che abbia ugualmente la capacità di salire sul podio.
Rast ha conquistato la pole per la gara della domenica, ma non ha avuto molte gioie. Ha vinto Bruno Spengler, secondo Jamie Green, terzo Mike Rockenfeller.
Green tornava in quel weekend, dopo l'assenza a Misano dovuta a problemi di salute.
ASSEN: Marco Wittmann vs Nico Muller, lotta per la prima posizione due settimane dopo il Norisring, che si è risolta a favore di Wittmann con Muller relegato in seconda posizione.
Il podio l'ha completato René Rast, che in questa stagione si sta dimostrando decisamente affezionato alla top-3.
Alla domenica la vittoria è andata a Mike Rockenfeller, che non vinceva da un sacco di tempo quindi ha fatto più notizia del solito (lo stesso tempo che potrebbe passare se l'anno prossimo Ricciardo vincesse un gran premio, non dei secoli, in realtà).
Il podio è stato completato da Wittmann e dall'immancabile Rast.
BRANDS HATCH: qualcosa come due settimane fa finalmente sono riuscita a guardarmi una gara per intero, assistendo alla scalata prima verso il successo e poi verso l'insuccesso di una nostra vecchia conoscenza, tale Paul Di Resta, che generalmente vediamo condurre le interviste pre-podio.
Partito dalla pole, si è giocato tutto con un jump start. Ha vinto Marco Wittmann, secondo René Rast, terzo Nico Muller. "Di Siesta" si trovava nelle zone basse della top-ten, dopo la penalità per jump start, quando è stato costretto al ritiro.
Il giorno dopo Rast è partito dalla pole e ha vinto davanti a Muller, come da copione. Robin Frijns altresì noto come "Frains" (tutti lo chiamano così, mi stanno venendo dei dubbi)ha chiuso in terza posizione.
LAUSITZRING: in quest'ultimo weekend ancora una volta la pole position è andata a René Rast, leader incontrastato della classifica. In gara, tuttavia, si è ritirato, con la vittoria che è andata a Nico Muller, suo diretto inseguitore. Robin "Frains" e Mike Rockenfeller hanno completato il podio.
La gara della domenica era la numero 500 nella storia del DTM e ho visto i giri finali, ritrovando Rast stranamente in testa e Muller stranamente in seconda posizione. Rockenfeller era terzo ancora una volta e le posizioni dei primi tre sono rimaste invariate fino al traguardo.
Il campionato ormai volge (non nell'immediato, comunque) verso il termine, con due eventi ancora da disputare, al Nurburgring a settembre e a Hockenheim a ottobre.
martedì 18 giugno 2019
Il mashup tra MotoGP e DTM passa per Dovi
Mi rendo conto che è da un po' che non accade, ma penso che oggi sia il giorno giusto per parlare di MotoGP.
Ci eravamo lasciati molto tempo fa con il gran premio del Qatar, con vari team che avevano contestato la vittoria della Ducati. La vittoria della Ducati è stata confermata molto tempo fa e nel frattempo è passata molta acqua sotto i ponti ed è ricominciato il kompl8: in Argentina ha vinto Marquez e ha vinto una gara in cui Rossi è arrivato secondo, quindi a maggior ragione si trattava di un kompl8 spagnolo.
La volta successiva al Circuit of the Americas ha vinto un altro spagnolo, Alex Rins, che non ho ancora capito se faccia parte dei kompl8ari oppure no. Secondo è arrivato di nuovo Valentino Non Sono Alexander Rossi, quindi può darsi... ma quello che conta è il terzo posto di Jack Miller, che diversamente dal suo omonimo, non è un dentista.
Il suo omonimo dentista, invece, ha un figlio che si chiama allo stesso modo e che corre nella Road to Indy come compagno di squadra del figlio di Barrichello.
Marquez ha successivamente vinto in Spagna e in Francia, mentre ha dovuto accontentarsi della seconda posizione nel gran premio d'Italia, laddove Danilo Petrucci ha ottenuto la sua prima vittoria in MotoGP.
Il giorno dopo hanno trasmesso una sua intervista al notiziario locale, alla radio. Petrucci ha parlato di quanto quella vittoria fosse stata importante per lui e del fatto che il suo obiettivo sia quello di aiutare Dovizioso (terzo in quell'occasione) a cercare di vincere il mondiale.
Al di là del fatto che quelle parole sono state illuminanti, perché mi hanno fatto riflettere sul fatto che ci siano piloti che, nell'impossibilità di avere obiettivi propri, sembrano davvero essere concentrati sugli obiettivi della squadra di cui fanno parte, anche se la squadra è schierata a favore di qualcun altro, sono stata soddisfatta del fatto che Petrucci sia riuscito a portare a casa una vittoria.
Nel frattempo una settimana più tardi Dovizioso ha fatto il suo esordio come guest driver nel DTM a Misano.
Era lo stesso weekend del gran premio del Canada ed è iniziato con Marco Wittmann che ha vinto partendo dalle retrovie: era l'unico che si era fermato ai box prima dell'ingresso della safety car, o qualcosa del genere. Rast e Duval sono saliti sul secondo e sul terzo gradino del podio.
Il giorno dopo ha vinto Muller, che portando lo stesso first name di Hulkenberg ha inequivocabilmente falsato il podio, sul quale c'erano anche Eng e Rast. Dovi ha ottenuto un 12° e un 15° posto.
In questo weekend abbiamo visto anche Pietro Fittipaldi al volante, in sostituzione di Green che era in ospedale per un intervento chirurgico.
Nell'ultimo weekend appena passato c'è stato, tornando al motomondiale, il GP di Catalunya. Dato che si tratta di un campionato eccitante perché ci corrono delle moto invece che delle auto, perché c'è Valentino Rossi e perché il GP di Catalunya non si svolge in Azerbaijan, a nessuno sembrava importare un fico secco della sovrapposizionehhhh con la 24 Ore di Le Mans, della quale parlerò a tempo debito.
In questo ultimo evento si è distinto Lorenzo, da giorni protagonista di meme dopo essersi ribaltato e avere trascinato con sé Dovizioso, Viñales e Rossi.
Ha vinto Marquez, mentre Quartataro partito dalla pole è arrivato secondo. Petrucci ha ottenuto una piccola gioia classificandosi terzo.
Il motomondiale tornerà con il gran premio d'Olanda. Mi raccomando, tutti a tifare per Massa in sella a una Brawn GP a due ruote! ;-)
Ci eravamo lasciati molto tempo fa con il gran premio del Qatar, con vari team che avevano contestato la vittoria della Ducati. La vittoria della Ducati è stata confermata molto tempo fa e nel frattempo è passata molta acqua sotto i ponti ed è ricominciato il kompl8: in Argentina ha vinto Marquez e ha vinto una gara in cui Rossi è arrivato secondo, quindi a maggior ragione si trattava di un kompl8 spagnolo.
La volta successiva al Circuit of the Americas ha vinto un altro spagnolo, Alex Rins, che non ho ancora capito se faccia parte dei kompl8ari oppure no. Secondo è arrivato di nuovo Valentino Non Sono Alexander Rossi, quindi può darsi... ma quello che conta è il terzo posto di Jack Miller, che diversamente dal suo omonimo, non è un dentista.
Il suo omonimo dentista, invece, ha un figlio che si chiama allo stesso modo e che corre nella Road to Indy come compagno di squadra del figlio di Barrichello.
Marquez ha successivamente vinto in Spagna e in Francia, mentre ha dovuto accontentarsi della seconda posizione nel gran premio d'Italia, laddove Danilo Petrucci ha ottenuto la sua prima vittoria in MotoGP.
Il giorno dopo hanno trasmesso una sua intervista al notiziario locale, alla radio. Petrucci ha parlato di quanto quella vittoria fosse stata importante per lui e del fatto che il suo obiettivo sia quello di aiutare Dovizioso (terzo in quell'occasione) a cercare di vincere il mondiale.
Al di là del fatto che quelle parole sono state illuminanti, perché mi hanno fatto riflettere sul fatto che ci siano piloti che, nell'impossibilità di avere obiettivi propri, sembrano davvero essere concentrati sugli obiettivi della squadra di cui fanno parte, anche se la squadra è schierata a favore di qualcun altro, sono stata soddisfatta del fatto che Petrucci sia riuscito a portare a casa una vittoria.
Nel frattempo una settimana più tardi Dovizioso ha fatto il suo esordio come guest driver nel DTM a Misano.
Era lo stesso weekend del gran premio del Canada ed è iniziato con Marco Wittmann che ha vinto partendo dalle retrovie: era l'unico che si era fermato ai box prima dell'ingresso della safety car, o qualcosa del genere. Rast e Duval sono saliti sul secondo e sul terzo gradino del podio.
Il giorno dopo ha vinto Muller, che portando lo stesso first name di Hulkenberg ha inequivocabilmente falsato il podio, sul quale c'erano anche Eng e Rast. Dovi ha ottenuto un 12° e un 15° posto.
In questo weekend abbiamo visto anche Pietro Fittipaldi al volante, in sostituzione di Green che era in ospedale per un intervento chirurgico.
Nell'ultimo weekend appena passato c'è stato, tornando al motomondiale, il GP di Catalunya. Dato che si tratta di un campionato eccitante perché ci corrono delle moto invece che delle auto, perché c'è Valentino Rossi e perché il GP di Catalunya non si svolge in Azerbaijan, a nessuno sembrava importare un fico secco della sovrapposizionehhhh con la 24 Ore di Le Mans, della quale parlerò a tempo debito.
In questo ultimo evento si è distinto Lorenzo, da giorni protagonista di meme dopo essersi ribaltato e avere trascinato con sé Dovizioso, Viñales e Rossi.
Ha vinto Marquez, mentre Quartataro partito dalla pole è arrivato secondo. Petrucci ha ottenuto una piccola gioia classificandosi terzo.
Il motomondiale tornerà con il gran premio d'Olanda. Mi raccomando, tutti a tifare per Massa in sella a una Brawn GP a due ruote! ;-)
martedì 21 maggio 2019
DTM @ Hockenheim & Zolder
Parliamo di cose serie: il campionato è iniziato due settimane fa a Hockenheim, con i video delle gare integrali bloccati su Youtube perché... mhm... non preoccupiamoci del perché.
Si dice che DZN avesse comprato i diritti televisivi per l'Italia, ma questo non spiega perché a due settimane di distanza non siano stati sbloccati.
Facendo un piccolo recap, questo succedeva a Hockenheim: Wittmann in pole position, ha mantenuto la posizione seguito da Frijns e Rast, con quest'ultimo venuto a contatto con Glock, che è precipitato nelle retrovie. Wittmann ha mantenuto la posizione più avanti nella gara, con Rockenfeller secondo, con Frijns relegato al terzo posto. Rast si è ritirato in seguito, mentre Glock è arrivato quarto con Duval quinto.
Nella seconda gara, invece, condizionato da vari incidenti e da ingresso della safety car, ha vinto Rast, dopo che Eng vs Muller erano stati nelle prime posizioni nella prima fase di gara. Muller ha falsato il podio arrivando secondo (porta lo stesso first name di Hulkenberg), con Frijns ancora terzo, davanti a Eng e Spengler.
Poi è arrivato questo weekend. Sabato nel tardo pomeriggio ho trovato il video della gara di Zolder svolta quel pomeriggio.
Wittmann è partito alla pole, davanti a Rast, Spengler e Van Der Linde.
Spengler è andato in testa in tempi brevi, Juncadella è finito in giro per prati, Dennis è rimasto fermo lungo la pista, con ingresso della safety car...
Spengler a quel punto era ancora in testa, ma alcuni piloti si erano già fermati ai box e, infatti, quando quelli che dovevano ancora rientrare sono andati a effettuare la sosta, a ritrovarsi in testa è stato nientemeno che Eng, che ha vinto davanti a Eriksson e Muller ed è andato a ricevere il trofeo del vincitore da nientemeno che David Coulthard! Eriksson invece ha ricevuto il trofeo nientemeno che da Eric Van De Poele, mentre Coulthard ha poi consegnato il trofeo del terzo posto a Muller che ancora una volta ha falsato il podio.
Duval, Rockenfeller, Green, Wittmann, Di Resta, Habsburg e Spengler hanno completato la top-10.
Della gara di domenica sono riuscita a vedere solo gli ultimi due giri, dopo essere tornata dal pranzo a casa di mia nonna.
Sapevo che Van Der Linde partiva dalla pole, ma l'ho ritrovato n terza posizione, con Rast ed Eng in prima e seconda posizione, nonché con Green quarto nei suoi scarichi.
Il telecronista stava osservando che per Van Der Linde sarebbe stato comunque fantastico finire sul podio...
...
...
...
...e mai gufata fu più immediata: Green l'ha superato dopo due secondi contati così come Rockenfeller che l'ha relegato in quinta posizione.
Si dice che DZN avesse comprato i diritti televisivi per l'Italia, ma questo non spiega perché a due settimane di distanza non siano stati sbloccati.
Facendo un piccolo recap, questo succedeva a Hockenheim: Wittmann in pole position, ha mantenuto la posizione seguito da Frijns e Rast, con quest'ultimo venuto a contatto con Glock, che è precipitato nelle retrovie. Wittmann ha mantenuto la posizione più avanti nella gara, con Rockenfeller secondo, con Frijns relegato al terzo posto. Rast si è ritirato in seguito, mentre Glock è arrivato quarto con Duval quinto.
Nella seconda gara, invece, condizionato da vari incidenti e da ingresso della safety car, ha vinto Rast, dopo che Eng vs Muller erano stati nelle prime posizioni nella prima fase di gara. Muller ha falsato il podio arrivando secondo (porta lo stesso first name di Hulkenberg), con Frijns ancora terzo, davanti a Eng e Spengler.
Poi è arrivato questo weekend. Sabato nel tardo pomeriggio ho trovato il video della gara di Zolder svolta quel pomeriggio.
Wittmann è partito alla pole, davanti a Rast, Spengler e Van Der Linde.
Spengler è andato in testa in tempi brevi, Juncadella è finito in giro per prati, Dennis è rimasto fermo lungo la pista, con ingresso della safety car...
Spengler a quel punto era ancora in testa, ma alcuni piloti si erano già fermati ai box e, infatti, quando quelli che dovevano ancora rientrare sono andati a effettuare la sosta, a ritrovarsi in testa è stato nientemeno che Eng, che ha vinto davanti a Eriksson e Muller ed è andato a ricevere il trofeo del vincitore da nientemeno che David Coulthard! Eriksson invece ha ricevuto il trofeo nientemeno che da Eric Van De Poele, mentre Coulthard ha poi consegnato il trofeo del terzo posto a Muller che ancora una volta ha falsato il podio.
Duval, Rockenfeller, Green, Wittmann, Di Resta, Habsburg e Spengler hanno completato la top-10.
Della gara di domenica sono riuscita a vedere solo gli ultimi due giri, dopo essere tornata dal pranzo a casa di mia nonna.
Sapevo che Van Der Linde partiva dalla pole, ma l'ho ritrovato n terza posizione, con Rast ed Eng in prima e seconda posizione, nonché con Green quarto nei suoi scarichi.
Il telecronista stava osservando che per Van Der Linde sarebbe stato comunque fantastico finire sul podio...
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...e mai gufata fu più immediata: Green l'ha superato dopo due secondi contati così come Rockenfeller che l'ha relegato in quinta posizione.
mercoledì 23 gennaio 2019
BiSkOtTy ViNtAgE formato DTM primi anni '90
L'evento che andrò a narrare mi fa pensare a un certo evento del motomondiale di qualche anno fa di cui ho sentito parlare fino alla nausea e spesso in modo non troppo culturalmente elevato, ragione per cui ne ho scritto il titolo in bimbominchiese.
Con ciò non voglio essere irrispettosa nei confronti dei personaggi citati e cercherò di esporre i fatti noti, partendo dal presupposto che non so che cosa sia veramente successo, che l'unica versione dei fatti che ho letto di questo evento è stata quella di uno dei soggetti coinvolti, quindi non neutrale, e che una ricostruzione neutrale dell'evento pare essere impossibile, in quanto dal 1990 in poi nessuno degli altri personaggi coinvolti si è mai preoccupato di parlarne, né nessuno di loro è mai stato intervistato in proposito.
Strada facendo cercherò di farmi un'opinione in proposito e vi rivelerò qual è la mia soggettiva conclusione.
Era il lontano 14 ottobre 1990, era il weekend finale del DTM e vari piloti erano ancora in lotta per il titolo.
Uno di questi piloti era Johnny Cecotto Sr, ex pilota di motociclismo ed ex pilota di Formula 1 (il compagno di squadra di Senna alla Toleman), che venne speronato da Michael Schumacher, che debuttava in quella specifica circostanza.
Con Cecotto out, il titolo venne vinto da Hans Joachin Stuck. Uno dei piloti in lotta per il titolo, inoltre, era Klaus Ludwig, pilota Mercedes compagno di squadra di Michael Schumacher.
Una decina di giorni fa, interrogato da qualcuno di twitter a proposito di che cosa si ricordi della carriera di Schumacher, Cecotto ha menzionato il fatto, lanciando a Schumacher l'accusa, non nuova ma ormai perduta nei meandri degli eventi del motorsport rimossi dalla memoria collettiva in quanto considerati "poco importanti" (secondo la logica con cui il DTM è poco importante, con cui si può concordare o disssentire, ma che in ogni caso governa le logiche con le quali viviamo) e ha in seguito retwittato numerosi post di suoi sostenitori a proposito del fatto.
L'evento era profondamente conosciuto dai suoi fan, che hanno commentato con osservazioni del tipo:
> Schumacher ha innescato incidenti con Hill e Villeneuve (menzionato come se fosse una novità assoluta);
> Schumacher è l'unico pilota che ha festeggiato al GP di San Marino dopo la morte di Senna (by the way, ciò è falsissimo, in quanto è stato Larini, e non Schumacher, a fare un flag lap dopo essere arrivato secondo, e in ogni caso secondo quanto raccontato da più fonti al momento i piloti erano ignari delle condizioni di Senna - secondo un'intervista di Paul Belmondo che lessi molti anni fa su GPUpdate, molti piloti pensavano che Senna si fosse semplicemente rotto una gamba);
> l'incidente sugli sci di Schumacher è la punizione del karma per avere innescato incidenti (spero che il karma non funzioni così, perché altrimenti sarei molto preoccupata per la sorte di una buona metà dei piloti di NASCAR).
Insomma, mi sembra che, all'infuori dello stesso Cecotto, tutti stessero raccontando cose risapute e che fossero completamente all'oscuro di quanto accaduto nel 1990 con Cecotto. Posso dire che la cosa non mi sorprende particolarmente?
Ho già esposto i fatti ai quali sono riuscita a risalire, vi avevo promesso le mie considerazioni, quindi veniamo alle mie considerazioni.
Johnny Cecotto Sr sostiene che nel lontano 1990 Michael Schumacher lo speronò di proposito alla partenza della gara decisiva. Altro dettaglio da lui fornito, un fantomatico compagno di squadra di Schumacher, che probabilmente non è diventato famoso abbastanza da essere citato per nome, avrebbe tentato di speronare Hans Joachim Stuck, senza riuscirci. Obiettivo di tutto ciò era far vincere il titolo a Klaus Ludwig, pilota della Mercedes. Ciò provocò il ritiro di Cecotto, ma non quello di Stuck, che vinse quindi il titolo.
Quello che afferma Cecotto è vero, oppure quello di Schumacher fu un errore da rookie? Vi confesso che non ne ho la più pallida idea, che avere qualche nozione a proposito di chi gestisse la Mercedes del DTM a quei tempi, qualche opinione dell'epoca degli addetti ai lavori e qualche delucidazione su come funzionassero le cose nel DTM (nel senso, innescare incidenti del genere era un comportamento frequente?) forse avrebbe potuto aiutarmi a prendere una posizione più netta.
Tuttavia mi calerò nei panni di una Miss Marple formato motorsport, mi ripeterò che la natura umana non cambia e che Schumacher ha vinto un mondiale con un incidente con Hill, ha tentato di vincere un mondiale in un incidente con Villeneuve, e quant'altro. In ogni caso, nonostante si tratti di incidenti che hanno condizionato o potevano condizionare l'assegnazione di un titolo, vedo una differenza sostanziale con quello del DTM: l'incidente avvenuto nel 1990 nel DTM fu alla partenza, quindi poteva essere pianificabile in anticipo, la dinamica di quelli del 1994 e del 1997 suggerisce che non potevano essere pianificati prima della partenza.
Per intenderci, l'incidente tra Schumacher e Hill avvenne dopo che Schumacher si era ritrovato Hill attaccato al fondoschiena dopo essere andato a sbattere contro un muretto. Prima di sbattere contro al muretto, Schumacher era in testa alla gara senza nessun problema evidente. È improponibile pensare che, prima della gara, avesse pianificato di andare a sbattere a caso contro un muretto, per poi avere l'occasione di speronare Hill, dato che sarebbe stato infinitamente più semplice continuare a rimanere dov'era e vincere la gara, lasciando Hill abbandonato a se stesso.
Per quanto riguarda l'incidente con Villeneuve, invece, l'incidente è avvenuto mentre Villeneuve tentava il sorpasso su Schumacher: anche in questo caso non vedo come quest'ultimo potesse sapere, prima della gara, nella quale partiva peraltro dietro a Villeneuve, che Villeneuve l'avrebbe superato. Se avesse pianificato in anticipo di andare addosso a Villeneuve, l'occasione più propizia sarebbe stata la partenza. Quindi, per forza di cose, si è trattata di una scelta fatta al momento, sulla base di ciò che stava succedendo.
In più, c'è un'altra differenza abissale, forse anche più rilevante di quella appena esposta. Nel 1994 con Hill, Schumacher ha vinto un mondiale dopo avere innescato un incidente con il suo avversario, mentre quest'ultimo gli si era avvicinato in seguito a un suo errore e un sorpasso sarebbe stato determinante per l'assegnazione del titolo a Hill. Nel 1997 con Villeneuve, Schumacher ha tentato di vincere un mondiale dopo avere innescato un incidente con il suo avversario, quando Villeneuve stava per effettuare un sorpasso con il quale si sarebbe procacciato il titolo.
Per chiarire il concetto: Schumacher aveva la tendenza a innescare incidenti quando se la vedeva brutta e vedersela brutta poteva costargli la vittoria. Per chiarire ancora meglio il concetto: si trattava di un'iniziativa sua, nel tentativo di fare il suo interesse. Possiamo dedurre quindi che Schumacher fosse un arrivista disposto a comportarsi in maniera non particolarmente etica pur di vincere.
Ora, se innescare un incidente di proposito per vincere il campionato è un comportamento da arrivista, al netto della non eticità della cosa, innescare un incidente per far vincere il titolo a un compagno di squadra come stabilito a tavolino dal team, non è affatto un comportamento da arrivista, quanto piuttosto un comportamento da zerbino allo stato puro, che magari ha quell'unica possibilità per continuare a rimanere dov'è, con uno status da zerbino.
La mia interpretazione della personalità di Schumacher mi dice che sarebbe stato disposto ad innescare un incidente di proposito, se ci fosse stato qualcosa per cui valeva la pena di innescare un incidente di proposito. Far vincere il titolo a un suo compagno di squadra, in una categoria in cui faceva comparse one-off, era qualcosa per cui valesse la pena, secondo la sua mentalità? Da quello che abbiamo visto di lui in Formula 1 mi verrebbe piuttosto da pensare che non gliene potesse importare un fico secco del fatto che il suo compagno di squadra vincesse o non vincesse il titolo, ma andare a sapere quale fosse il pensiero di Schumacher quel lontano 14 ottobre 1990, diversi anni prima che venissimo a valutare il suo modo di agire e di pensare, mi sembra al giorno d'oggi impossibile.
Se fatti del genere accadessero al giorno d'oggi, almeno noi nerd potremmo andare a informarci in proposito, cercare di farci un'idea (Cecotto che dice che Schumacher l'ha speronato di proposito per fargli perdere il titolo è a mio parere equiparabile a Rossi che diceva che Marquez gli ha fatto perdere un titolo di proposito - non dubito che possa esserne convinto, ma non è un soggetto che definirei neutrale in proposito), ma in quel lontano 14 ottobre 1990 era molto probabile che i nerd del motorsport non sapessero nemmeno che si stava svolgendo l'appuntamento conclusivo del DTM e che non provassero il benché minimo interesse per un incidente al via che metteva fuori gioco dei championship contenders.
Era più logico pensare che i nerd del motorsport fossero già focalizzati sul fatto che già la settimana dopo ci fosse un gran premio di Formula 1, in cui non ci sarebbero stati Cecotto, Stuck, Schumacher o incidenti determinanti al via tra piloti in lotta per il titolo... O meglio, in cui non ci sarebbero stati Cecotto, Stuck e Schumacher.
PS. Probabilmente non sono stata troppo coinvolgente ed evocativa, ma #SorryNotSorry, quando si tratta di incidenti discutibili capitati decenni fa non riesco a emozionarmi o a indignarmi. Ho visto troppa NASCAR per considerarli più di semplici episodi avvenuti molto tempo fa.
Con ciò non voglio essere irrispettosa nei confronti dei personaggi citati e cercherò di esporre i fatti noti, partendo dal presupposto che non so che cosa sia veramente successo, che l'unica versione dei fatti che ho letto di questo evento è stata quella di uno dei soggetti coinvolti, quindi non neutrale, e che una ricostruzione neutrale dell'evento pare essere impossibile, in quanto dal 1990 in poi nessuno degli altri personaggi coinvolti si è mai preoccupato di parlarne, né nessuno di loro è mai stato intervistato in proposito.
Strada facendo cercherò di farmi un'opinione in proposito e vi rivelerò qual è la mia soggettiva conclusione.
Era il lontano 14 ottobre 1990, era il weekend finale del DTM e vari piloti erano ancora in lotta per il titolo.
Uno di questi piloti era Johnny Cecotto Sr, ex pilota di motociclismo ed ex pilota di Formula 1 (il compagno di squadra di Senna alla Toleman), che venne speronato da Michael Schumacher, che debuttava in quella specifica circostanza.
Con Cecotto out, il titolo venne vinto da Hans Joachin Stuck. Uno dei piloti in lotta per il titolo, inoltre, era Klaus Ludwig, pilota Mercedes compagno di squadra di Michael Schumacher.
Una decina di giorni fa, interrogato da qualcuno di twitter a proposito di che cosa si ricordi della carriera di Schumacher, Cecotto ha menzionato il fatto, lanciando a Schumacher l'accusa, non nuova ma ormai perduta nei meandri degli eventi del motorsport rimossi dalla memoria collettiva in quanto considerati "poco importanti" (secondo la logica con cui il DTM è poco importante, con cui si può concordare o disssentire, ma che in ogni caso governa le logiche con le quali viviamo) e ha in seguito retwittato numerosi post di suoi sostenitori a proposito del fatto.
L'evento era profondamente conosciuto dai suoi fan, che hanno commentato con osservazioni del tipo:
> Schumacher ha innescato incidenti con Hill e Villeneuve (menzionato come se fosse una novità assoluta);
> Schumacher è l'unico pilota che ha festeggiato al GP di San Marino dopo la morte di Senna (by the way, ciò è falsissimo, in quanto è stato Larini, e non Schumacher, a fare un flag lap dopo essere arrivato secondo, e in ogni caso secondo quanto raccontato da più fonti al momento i piloti erano ignari delle condizioni di Senna - secondo un'intervista di Paul Belmondo che lessi molti anni fa su GPUpdate, molti piloti pensavano che Senna si fosse semplicemente rotto una gamba);
> l'incidente sugli sci di Schumacher è la punizione del karma per avere innescato incidenti (spero che il karma non funzioni così, perché altrimenti sarei molto preoccupata per la sorte di una buona metà dei piloti di NASCAR).
Insomma, mi sembra che, all'infuori dello stesso Cecotto, tutti stessero raccontando cose risapute e che fossero completamente all'oscuro di quanto accaduto nel 1990 con Cecotto. Posso dire che la cosa non mi sorprende particolarmente?
Ho già esposto i fatti ai quali sono riuscita a risalire, vi avevo promesso le mie considerazioni, quindi veniamo alle mie considerazioni.
Johnny Cecotto Sr sostiene che nel lontano 1990 Michael Schumacher lo speronò di proposito alla partenza della gara decisiva. Altro dettaglio da lui fornito, un fantomatico compagno di squadra di Schumacher, che probabilmente non è diventato famoso abbastanza da essere citato per nome, avrebbe tentato di speronare Hans Joachim Stuck, senza riuscirci. Obiettivo di tutto ciò era far vincere il titolo a Klaus Ludwig, pilota della Mercedes. Ciò provocò il ritiro di Cecotto, ma non quello di Stuck, che vinse quindi il titolo.
Quello che afferma Cecotto è vero, oppure quello di Schumacher fu un errore da rookie? Vi confesso che non ne ho la più pallida idea, che avere qualche nozione a proposito di chi gestisse la Mercedes del DTM a quei tempi, qualche opinione dell'epoca degli addetti ai lavori e qualche delucidazione su come funzionassero le cose nel DTM (nel senso, innescare incidenti del genere era un comportamento frequente?) forse avrebbe potuto aiutarmi a prendere una posizione più netta.
Tuttavia mi calerò nei panni di una Miss Marple formato motorsport, mi ripeterò che la natura umana non cambia e che Schumacher ha vinto un mondiale con un incidente con Hill, ha tentato di vincere un mondiale in un incidente con Villeneuve, e quant'altro. In ogni caso, nonostante si tratti di incidenti che hanno condizionato o potevano condizionare l'assegnazione di un titolo, vedo una differenza sostanziale con quello del DTM: l'incidente avvenuto nel 1990 nel DTM fu alla partenza, quindi poteva essere pianificabile in anticipo, la dinamica di quelli del 1994 e del 1997 suggerisce che non potevano essere pianificati prima della partenza.
Per intenderci, l'incidente tra Schumacher e Hill avvenne dopo che Schumacher si era ritrovato Hill attaccato al fondoschiena dopo essere andato a sbattere contro un muretto. Prima di sbattere contro al muretto, Schumacher era in testa alla gara senza nessun problema evidente. È improponibile pensare che, prima della gara, avesse pianificato di andare a sbattere a caso contro un muretto, per poi avere l'occasione di speronare Hill, dato che sarebbe stato infinitamente più semplice continuare a rimanere dov'era e vincere la gara, lasciando Hill abbandonato a se stesso.
Per quanto riguarda l'incidente con Villeneuve, invece, l'incidente è avvenuto mentre Villeneuve tentava il sorpasso su Schumacher: anche in questo caso non vedo come quest'ultimo potesse sapere, prima della gara, nella quale partiva peraltro dietro a Villeneuve, che Villeneuve l'avrebbe superato. Se avesse pianificato in anticipo di andare addosso a Villeneuve, l'occasione più propizia sarebbe stata la partenza. Quindi, per forza di cose, si è trattata di una scelta fatta al momento, sulla base di ciò che stava succedendo.
In più, c'è un'altra differenza abissale, forse anche più rilevante di quella appena esposta. Nel 1994 con Hill, Schumacher ha vinto un mondiale dopo avere innescato un incidente con il suo avversario, mentre quest'ultimo gli si era avvicinato in seguito a un suo errore e un sorpasso sarebbe stato determinante per l'assegnazione del titolo a Hill. Nel 1997 con Villeneuve, Schumacher ha tentato di vincere un mondiale dopo avere innescato un incidente con il suo avversario, quando Villeneuve stava per effettuare un sorpasso con il quale si sarebbe procacciato il titolo.
Per chiarire il concetto: Schumacher aveva la tendenza a innescare incidenti quando se la vedeva brutta e vedersela brutta poteva costargli la vittoria. Per chiarire ancora meglio il concetto: si trattava di un'iniziativa sua, nel tentativo di fare il suo interesse. Possiamo dedurre quindi che Schumacher fosse un arrivista disposto a comportarsi in maniera non particolarmente etica pur di vincere.
Ora, se innescare un incidente di proposito per vincere il campionato è un comportamento da arrivista, al netto della non eticità della cosa, innescare un incidente per far vincere il titolo a un compagno di squadra come stabilito a tavolino dal team, non è affatto un comportamento da arrivista, quanto piuttosto un comportamento da zerbino allo stato puro, che magari ha quell'unica possibilità per continuare a rimanere dov'è, con uno status da zerbino.
La mia interpretazione della personalità di Schumacher mi dice che sarebbe stato disposto ad innescare un incidente di proposito, se ci fosse stato qualcosa per cui valeva la pena di innescare un incidente di proposito. Far vincere il titolo a un suo compagno di squadra, in una categoria in cui faceva comparse one-off, era qualcosa per cui valesse la pena, secondo la sua mentalità? Da quello che abbiamo visto di lui in Formula 1 mi verrebbe piuttosto da pensare che non gliene potesse importare un fico secco del fatto che il suo compagno di squadra vincesse o non vincesse il titolo, ma andare a sapere quale fosse il pensiero di Schumacher quel lontano 14 ottobre 1990, diversi anni prima che venissimo a valutare il suo modo di agire e di pensare, mi sembra al giorno d'oggi impossibile.
Se fatti del genere accadessero al giorno d'oggi, almeno noi nerd potremmo andare a informarci in proposito, cercare di farci un'idea (Cecotto che dice che Schumacher l'ha speronato di proposito per fargli perdere il titolo è a mio parere equiparabile a Rossi che diceva che Marquez gli ha fatto perdere un titolo di proposito - non dubito che possa esserne convinto, ma non è un soggetto che definirei neutrale in proposito), ma in quel lontano 14 ottobre 1990 era molto probabile che i nerd del motorsport non sapessero nemmeno che si stava svolgendo l'appuntamento conclusivo del DTM e che non provassero il benché minimo interesse per un incidente al via che metteva fuori gioco dei championship contenders.
Era più logico pensare che i nerd del motorsport fossero già focalizzati sul fatto che già la settimana dopo ci fosse un gran premio di Formula 1, in cui non ci sarebbero stati Cecotto, Stuck, Schumacher o incidenti determinanti al via tra piloti in lotta per il titolo... O meglio, in cui non ci sarebbero stati Cecotto, Stuck e Schumacher.
PS. Probabilmente non sono stata troppo coinvolgente ed evocativa, ma #SorryNotSorry, quando si tratta di incidenti discutibili capitati decenni fa non riesco a emozionarmi o a indignarmi. Ho visto troppa NASCAR per considerarli più di semplici episodi avvenuti molto tempo fa.
martedì 16 ottobre 2018
DTM @ Hockenheim: Gary Paffett vince il titolo
In questo weekend è terminato il campionato del DTM, l'ultimo per la Mercedes che, a quanto pare, dovrebbe essere rimpiazzata dall'Aston Martin.
Due nostre vecchie conoscenze, Paul Di Resta e Gary Paffett, entrambi piloti Mercedes, sono arrivati da favoriti per il titolo, con il campione in carica René Rast della Audi.
Il miglior tempo nella qualifica per Gara 1 è stato fatto registrare da Lucas Auer, che in qualità di nipote di Berger porta con sé l'aurahhhh ferraristahhhh che rende il DTM non falsato.
Subito dietro di lui c'erano Paffett, Glock, Rast, Farfus, Muller, Eng, Di Resta, "Frains", Mortara, Eriksson, Spengler, Juncadella, Wehrlein, Rockenfeller, Duval, Green e Wittmann.
Poi ho letto sul profilo ufficiale del DTM che Glock ed Eng sarebbero stati retrocessi in 8^ e 12^ posizione per avere raggiunto quota tre richiami. Diversamente da Webber, nessuno è arrivato a quota tre richiami per essersi fatto scarrozzare da Alonso rischiando in corso d'opera di farsi investire dalle monoposto di passaggio.
All'inizio Auer ha mantenuto la posizione, Paffett si è accodato, mentre ha superato Rast per la terza posizione, con Rast quarto e Di Resta quinto. Auer è durato in testa per un giro poi ha avuto un'allucinazione, ha creduto di essere Bottas e che Paffett fosse Hamilton e si è ritrovato secondo.
Poi Rast ha superato Farfus e Di Resta ha tentato di fare lo stesso. Poi Rast ha superato Auer che non poteva usare il DRS e che quindi era una "sitting duck", cit. i telecronisti.
Poi Auer ha iniziato a perdere posizioni e tutti i sorpassi che subiva erano accolti con grande partecipazione emotiva. Al suo ingresso nel box, quando è andato a parcheggiare, è apparso evidente che aveva problemi.
Di Resta, nel frattempo, era quinto dietro anche a "Frains" e a glock.
Anche dopo i pitstop Paffett e Rast erano ancora primo e secondo e c'è stato un duello piuttosto acceso che il telecronista British ha accolto testualmente con questi termini: "è stato epico come avevi detto tu, Ricky Collard".
Oh.
My.
Daniel.
Crash.
Mentre Rast superava Paffett, mi sono persa per un attimo a chiedermi in che contesto, esattamente, avessi sentito quel nome. Tenetevi forte: il secondo telecronista del DTM è colui che Dan Ticktum speronò anni fa, dopo avere superato una decina di vetture per l'occorrenza in regime di safety car.
Poi Farfus ha perso un pezzo, c'è stata la safety car, un "Indy restart" a dieci minuti dalla fine, il ritiro di Wittmann nell'anonimato e il mio 1D0L0 che era terzo con la sua vettura gialla, dato che non stava guidando con le slick sotto la pioggia: a Hockenheim non pioveva.
Rast è fuggito a gambe levate, mentre Paffett aveva Glock negli scarichi e l'ha anche superato! *-* Non so se mi spiego: Glock che sta sulla strada dei champioship contenders, roba da standing ovation.
Poi è arrivato "Frains", ha superato Paffett e si è messo a inseguire Glock, per poi superarlo like a boss. Nel frattempo Di Resta è stato relegato in ottava posizione da Muller e Rockenfellahhhh, mentre mancava un giro al termine.
Paffett, che nel giro d'onore si lamentava delle condizioni della pista, si è portato in testa con 6 punti di vantaggio su Di Rsta e 15 su Rast.
Il trofeo del vincitore è stato consegnato da David Coulthard, mentre per il trofeo del team è arrivato nientemeno che Stefano Domenicali!
Jochen Mass (chiamato Jochen Rindt dal telecronista) ha tentato di consegnare il trofeo del secondo classificato a Glock, per poi portarlo a Frijns, mentre il trofeo del terzo classificato è stato consegnato da una donna a me sconosciuta (pare fosse un personaggio della TV tedesca).
RISULTATO: 1. René Rast (Audi), 2. Robin Frijns (Audi), 3. Timo Glock (BMW), 4. Gary Paffett (Mercedes), 5. Loic Duval (Audi), 6. Mike Rockenfeller (Audi), 7. Nico Muller (Audi), 8. Paul Di Resta (Mercedes), 9. Bruno Spengler (BMW), 10. Edoardo Mortara (Mercedes), 11. Pascal Wehrlein (Mercedes), 12. Philipp Eng (BMW), 13. Jamie Green (Audi), 14. Daniel Juncadella (BMW), 15. Joel Eriksson (BMW), Rit. Marco Wittmann (BMW), Rit. Augusto Farfus (BMW), Rit. Lucas Auer (Mercedes).
La pole position in Gara 2 è andata a Marco Wittmann, a seguire Rast, Paffett, Spengler Farfus, Mortara, Eriksson, Eng, Muller, Glock, Di Resta, Auer, Juncadella, Green, Wehrlein, Rockenfeller, Duval e "Frains".
Purtroppo la gara era bloccata su Youtube e non ho potuto vedere granché, se non un video della partenza in cui René Rast è scattato benissimo, superando Wittmann per la prima posizione, che ha mantenuto fino alla fine, ottenendo la sesta vittoria consecutiva. Non è stata sufficiente, dato che terzo è arrivato Paffett, che ha quindi vinto il campionato, prima di passare in Formula E per la stagione 2018/19 sempre più vicina.
Visto che Auer è arrivato tra le ultime posizioni sembrava una garahhhh falsatahhhh, ma poi tutto è tornato alla normalità. Quarto è arrivato Muller e, visto il suo first-name, mi sembra più che doveroso vederlo giù dal podio.
Classifica finale: Paffett 255, Rast 251, Di Resta 233.
RISULTATO: 1. René Rast (Audi), 2. Marco Wittmann (BMW), 3. Gary Paffett (Mercedes), 4. Nico Muller (Audi), 5. Robin Frijns (Audi), 6. Bruno Spengler (BMW), 7. Augusto Farfus (BMW), 8. Philipp Eng (BMW), 9. Joel Eriksson (BMW), 10. Timo Glock (BMW), 11. Mike Rockenfeller (Audi), 12. Loic Duval (Audi), 13. Edoardo Mortara (Mercedes), 14. Paul Di Resta (Mercedes), 15. Daniel Juncadella (Mercedes), 16. Lucas Auer (Mercedes), 17. Jamie Green (Audi), 18. Pascal Wehrlein (Mercedes).
Due nostre vecchie conoscenze, Paul Di Resta e Gary Paffett, entrambi piloti Mercedes, sono arrivati da favoriti per il titolo, con il campione in carica René Rast della Audi.
Il miglior tempo nella qualifica per Gara 1 è stato fatto registrare da Lucas Auer, che in qualità di nipote di Berger porta con sé l'aurahhhh ferraristahhhh che rende il DTM non falsato.
Subito dietro di lui c'erano Paffett, Glock, Rast, Farfus, Muller, Eng, Di Resta, "Frains", Mortara, Eriksson, Spengler, Juncadella, Wehrlein, Rockenfeller, Duval, Green e Wittmann.
Poi ho letto sul profilo ufficiale del DTM che Glock ed Eng sarebbero stati retrocessi in 8^ e 12^ posizione per avere raggiunto quota tre richiami. Diversamente da Webber, nessuno è arrivato a quota tre richiami per essersi fatto scarrozzare da Alonso rischiando in corso d'opera di farsi investire dalle monoposto di passaggio.
All'inizio Auer ha mantenuto la posizione, Paffett si è accodato, mentre ha superato Rast per la terza posizione, con Rast quarto e Di Resta quinto. Auer è durato in testa per un giro poi ha avuto un'allucinazione, ha creduto di essere Bottas e che Paffett fosse Hamilton e si è ritrovato secondo.
Poi Rast ha superato Farfus e Di Resta ha tentato di fare lo stesso. Poi Rast ha superato Auer che non poteva usare il DRS e che quindi era una "sitting duck", cit. i telecronisti.
Poi Auer ha iniziato a perdere posizioni e tutti i sorpassi che subiva erano accolti con grande partecipazione emotiva. Al suo ingresso nel box, quando è andato a parcheggiare, è apparso evidente che aveva problemi.
Di Resta, nel frattempo, era quinto dietro anche a "Frains" e a glock.
Anche dopo i pitstop Paffett e Rast erano ancora primo e secondo e c'è stato un duello piuttosto acceso che il telecronista British ha accolto testualmente con questi termini: "è stato epico come avevi detto tu, Ricky Collard".
Oh.
My.
Daniel.
Crash.
Mentre Rast superava Paffett, mi sono persa per un attimo a chiedermi in che contesto, esattamente, avessi sentito quel nome. Tenetevi forte: il secondo telecronista del DTM è colui che Dan Ticktum speronò anni fa, dopo avere superato una decina di vetture per l'occorrenza in regime di safety car.
Poi Farfus ha perso un pezzo, c'è stata la safety car, un "Indy restart" a dieci minuti dalla fine, il ritiro di Wittmann nell'anonimato e il mio 1D0L0 che era terzo con la sua vettura gialla, dato che non stava guidando con le slick sotto la pioggia: a Hockenheim non pioveva.
Rast è fuggito a gambe levate, mentre Paffett aveva Glock negli scarichi e l'ha anche superato! *-* Non so se mi spiego: Glock che sta sulla strada dei champioship contenders, roba da standing ovation.
Poi è arrivato "Frains", ha superato Paffett e si è messo a inseguire Glock, per poi superarlo like a boss. Nel frattempo Di Resta è stato relegato in ottava posizione da Muller e Rockenfellahhhh, mentre mancava un giro al termine.
Paffett, che nel giro d'onore si lamentava delle condizioni della pista, si è portato in testa con 6 punti di vantaggio su Di Rsta e 15 su Rast.
Il trofeo del vincitore è stato consegnato da David Coulthard, mentre per il trofeo del team è arrivato nientemeno che Stefano Domenicali!
Jochen Mass (chiamato Jochen Rindt dal telecronista) ha tentato di consegnare il trofeo del secondo classificato a Glock, per poi portarlo a Frijns, mentre il trofeo del terzo classificato è stato consegnato da una donna a me sconosciuta (pare fosse un personaggio della TV tedesca).
RISULTATO: 1. René Rast (Audi), 2. Robin Frijns (Audi), 3. Timo Glock (BMW), 4. Gary Paffett (Mercedes), 5. Loic Duval (Audi), 6. Mike Rockenfeller (Audi), 7. Nico Muller (Audi), 8. Paul Di Resta (Mercedes), 9. Bruno Spengler (BMW), 10. Edoardo Mortara (Mercedes), 11. Pascal Wehrlein (Mercedes), 12. Philipp Eng (BMW), 13. Jamie Green (Audi), 14. Daniel Juncadella (BMW), 15. Joel Eriksson (BMW), Rit. Marco Wittmann (BMW), Rit. Augusto Farfus (BMW), Rit. Lucas Auer (Mercedes).
La pole position in Gara 2 è andata a Marco Wittmann, a seguire Rast, Paffett, Spengler Farfus, Mortara, Eriksson, Eng, Muller, Glock, Di Resta, Auer, Juncadella, Green, Wehrlein, Rockenfeller, Duval e "Frains".
Purtroppo la gara era bloccata su Youtube e non ho potuto vedere granché, se non un video della partenza in cui René Rast è scattato benissimo, superando Wittmann per la prima posizione, che ha mantenuto fino alla fine, ottenendo la sesta vittoria consecutiva. Non è stata sufficiente, dato che terzo è arrivato Paffett, che ha quindi vinto il campionato, prima di passare in Formula E per la stagione 2018/19 sempre più vicina.
Visto che Auer è arrivato tra le ultime posizioni sembrava una garahhhh falsatahhhh, ma poi tutto è tornato alla normalità. Quarto è arrivato Muller e, visto il suo first-name, mi sembra più che doveroso vederlo giù dal podio.
Classifica finale: Paffett 255, Rast 251, Di Resta 233.
RISULTATO: 1. René Rast (Audi), 2. Marco Wittmann (BMW), 3. Gary Paffett (Mercedes), 4. Nico Muller (Audi), 5. Robin Frijns (Audi), 6. Bruno Spengler (BMW), 7. Augusto Farfus (BMW), 8. Philipp Eng (BMW), 9. Joel Eriksson (BMW), 10. Timo Glock (BMW), 11. Mike Rockenfeller (Audi), 12. Loic Duval (Audi), 13. Edoardo Mortara (Mercedes), 14. Paul Di Resta (Mercedes), 15. Daniel Juncadella (Mercedes), 16. Lucas Auer (Mercedes), 17. Jamie Green (Audi), 18. Pascal Wehrlein (Mercedes).
lunedì 24 settembre 2018
DTM @ Redbullring
Mentre il campionato di Formula 1 continuerà a tenerci compagnia fino alla fine di novembre, tra settembre e ottobre varie serie finiranno e il mese prossimo sarà la volta del DTM.
Prima che arrivi il mese prossimo, però, è arrivato il mese in corso, con il DTM allo Spielberg.
In più, in questo weekend, c'era Sebastian Ogier come guest star al volante di una Mercedes.
Daniel Juncadella, nipote di Luis Perez-Sala nonché mancato nipote di Giovanna Amati, sabato ha ottenuto la pole position davanti al mio idolo.
Dietro a Glock c'erano Rockenfellahhhhh, Di Resta, Wittman, Auer, Farfus, Frijns, Rast, Paffett, Duval, Muller, Eng, Green, Spengler, Eriksson, Mortara, Werly e Ogier.
La gara è partita sulla pista non propriamente bagnata ma neanche propriamente asciutta, con un solo pilota sulle gomme da pioggia. Quel pilota era Eriksson. Se fossero stati tutti su gomme da bagnato tranne uno, avrei scommesso sul fatto che a partire con gomme da asciutto fosse Glock.
In partenza il mio idolo con la sua vettura gialla ha perso diverse posizioni, facendosi superare come se fosse stato sulle slick sotto l'acqua, con Rockenfellahhhhh risalito in seconda posizione dietro a Juncadella.
Dietro andava peggio ad altri soggetti: si sono toccati Eng, "Frains" e Duval, con quest'ultimo costretto a ritirarsi ai box.
La vettura di "Frains" credo che sia stata riverniciata grazie a nuovi sponsor. L'azzurro con rifiniture gialle e il logo di Dekra mi sembrava un deja-vu della Benetton di Schumacher (nello specifico, l'ultima Benetton di Schumacher).
È entrata la safety car e nel frattempo ho scoperto dalla telecronaca che la coda di un trenino di vetture in inglese si dice "the back of the crocodile". È inquietante che in Formula 1 un tempo ci fossero proprio dei coccodrilli in fondo ai trenini.
Il seguito della gara è stato a lungo abbastanza tranquillo, con Rockenfellahhhhh in testa nelle prime fasi ma relegato dietro a Juncadella in un secondo momento, con Ogier che ha ritardato il pitstop più di ogni altro togliendosi lo sfizio di fare il figo in testa alla gara per qualche giro, in confronto alla partenza, anche se a sei/sette minuti dalla fine c'è stato un po' di caos, con un duello Di Resta vs Muller vs Wittmann per il gradino più basso del podio, mentre poco dopo Glock ha parcheggiato in giro per i prati, con un altro ingresso della safety car e un "indy restart".
In un qualche momento Muller doveva avere vinto il duello per la terza posizione, dato che è esattamente lì che l'abbiamo trovato.
Rast era quarto davanti a Di Siesta, Wittmann era irreperibile nel mezzo di un duello tra vetture random, con Werly in giro per prati, dietro c'erano vetture affiancate da tutte le parti e nessuno si filava neanche lontanamente Juncadella in testa alla gara...
...
...
...
...che all'ultimo giro si è beccato un drive through per jump-restart, mentre Rast superava Muller e poi anche Rockenfellahhhh sulla linea del traguardo: sono tutti piloti Audi, la location è il Redbullring e Rast è terzo in classifica dietro a Di Resta e Paffett... Peccato che una gara così epica sia finita così.
Essenzialmente Juncadella è stato il primo a passare sotto la bandiera a scacchi, ma è stato mandato via dalla prima piazza a calci nel cu*o arrivando penultimo (ultimo Eriksson, il destino è scritto nel nostro nome ma a volte anche nel nostro cognome). Rast ha ereditato la vittoria, Rockenfellahhhh ha ereditato la seconda posizione e, per quanto abbia tagliato il traguardo al quarto posto, Muller si è appropriato del gradino più basso del podio (segno che, a meno che non sia andato all'anagrafe a farsi cambiare nome, a volte nel nostro nome non c'è scritto il nostro destino).
Domenica è stata la volta di Gary Paffett: i presunto pilota della Prodrive ha ottenuto la pole position davanti a Muller, Di Resta, Werly, Eriksson, Glock, Rast, Juncadella, Mortara, Eng, "Frains", Green, Rockenfellahhhhh, Auer, Spengler, Farfus #MaiUnaGioia, Wittmann, Duval e il guest driver Ogier.
Rast è partito like a boss, portandosi in quarta posizione dietro al trio Paffet/ Muller/ Di Siesta, ma le inquadrture sono andate nelle zone basse dela top-ten, dove c'erano diversi duellihhhh e sorpassihhhh. C'era anche Auer da quelle parti e, per via della sua aura ferrarista di seconda generazione, era una gara molto emozionante nonostante la presenza del DRS.
Grazie al DRS Muller ha preso la testa della gara al terzo giro, rimanendo davanti a lui esattamente per tutta la durata della gara.
Curiosità: Farfus ad un certo punto è stato penalizzato per essere partito da una piazzola sbagliata sulla griglia di partenza. La cosa doveva essere di buon auspicio, roba da #FinalmenteUnaGioia, dato che in Formula 1 di posizionarsi a caso sulla griglia di partenza capitò sia a Bianchi sia a Wehrlein e in quelle occasioni entrambi arrivarono a punti con la Sacra Cenerentola... ma niente, Farfus è Farfus ed è #MaiUnaGioia quasi al livello di Brendon Bitch in Formula 1. Si è infatti ritirato decisamente anzitempo, parcheggiando a lato della pista a metà gara, quando peraltro non era in una posizione di particolare prestigio.
Un quarto d'ora più tardi, con Auer che andava a parcheggiare ai box, la gara ha perso la sua aura ferraristahhhh che non la rendeva falsata.
A quel punto, però, c'era una vettura rossa in testa, per parcondicio: mentre veniva inquadrato il ritiro di Auer, Rast ne aveva approfittato per superare Muller e portarsi in testa alla gara, dopo avere già superato tutti like a boss dopo il pitstop.
Di Resta, arrivato quarto, è ancora in testa alla classifica, con +4 nei confronti di Paffett e +30 nei confronti di Rast.
RISULTATO GARA 1: 1. René Rast (Audi), 2. Mike Rockenfeller (Audi), 3. Nico Muller (Audi), 4. Paul Di Resta (Mercedes), 5. Jamie Green (Audi), 6. Lucas Auer (Mercedes), 7. Marco Wittmann (BMW), 8. Philipp Eng (BMW), 9. Edoardo Mortara (Mercedes), 10. Augusto Farfus (BMW), 11. Gary Paffett (Mercedes), 12. Robin Frijns (Audi), 13. Sebastien Ogier (Mercedes), 14. Pascal Wehrlein (Mercedes), 15. Daniel Juncadella (Mercedes), 16. Joel Eriksson (BMW), Rit. Timo Glock (BMW), Rit. Bruno Spengler (BMW), Rit. Loic Duval (Audi).
RISULTATO GARA 2: 1. René Rast (Audi), 2. Nico Muller (Audi), 3. Gary Paffett (Mercedes), 4. Paul Di Resta (Mercedes), 5. Joel Eriksson (BMW), 6. Pascal Wehrlein (Mercedes), 7. Timo Glock (BMW), 8. Mike Rockenfeller (Audi), 9. Philip Eng (BMW), 10. Edoardo Mortara (Mercedes), 11. Daniel Juncadella (Mercedes), 12. Jamie Green (Audi), 13. Robin Frijns (Audi), 14. Marco Wittmann (BMW), 15. Bruno Spengler (BMW), 16. Loic Duval (Audi), 17. Sebastien Ogier (Mercedes), Rit. Lucas Auer (Mercedes), Rit. Augusto Farfus (BMW).
Prima che arrivi il mese prossimo, però, è arrivato il mese in corso, con il DTM allo Spielberg.
In più, in questo weekend, c'era Sebastian Ogier come guest star al volante di una Mercedes.
Daniel Juncadella, nipote di Luis Perez-Sala nonché mancato nipote di Giovanna Amati, sabato ha ottenuto la pole position davanti al mio idolo.
Dietro a Glock c'erano Rockenfellahhhhh, Di Resta, Wittman, Auer, Farfus, Frijns, Rast, Paffett, Duval, Muller, Eng, Green, Spengler, Eriksson, Mortara, Werly e Ogier.
La gara è partita sulla pista non propriamente bagnata ma neanche propriamente asciutta, con un solo pilota sulle gomme da pioggia. Quel pilota era Eriksson. Se fossero stati tutti su gomme da bagnato tranne uno, avrei scommesso sul fatto che a partire con gomme da asciutto fosse Glock.
In partenza il mio idolo con la sua vettura gialla ha perso diverse posizioni, facendosi superare come se fosse stato sulle slick sotto l'acqua, con Rockenfellahhhhh risalito in seconda posizione dietro a Juncadella.
Dietro andava peggio ad altri soggetti: si sono toccati Eng, "Frains" e Duval, con quest'ultimo costretto a ritirarsi ai box.
La vettura di "Frains" credo che sia stata riverniciata grazie a nuovi sponsor. L'azzurro con rifiniture gialle e il logo di Dekra mi sembrava un deja-vu della Benetton di Schumacher (nello specifico, l'ultima Benetton di Schumacher).
È entrata la safety car e nel frattempo ho scoperto dalla telecronaca che la coda di un trenino di vetture in inglese si dice "the back of the crocodile". È inquietante che in Formula 1 un tempo ci fossero proprio dei coccodrilli in fondo ai trenini.
Il seguito della gara è stato a lungo abbastanza tranquillo, con Rockenfellahhhhh in testa nelle prime fasi ma relegato dietro a Juncadella in un secondo momento, con Ogier che ha ritardato il pitstop più di ogni altro togliendosi lo sfizio di fare il figo in testa alla gara per qualche giro, in confronto alla partenza, anche se a sei/sette minuti dalla fine c'è stato un po' di caos, con un duello Di Resta vs Muller vs Wittmann per il gradino più basso del podio, mentre poco dopo Glock ha parcheggiato in giro per i prati, con un altro ingresso della safety car e un "indy restart".
In un qualche momento Muller doveva avere vinto il duello per la terza posizione, dato che è esattamente lì che l'abbiamo trovato.
Rast era quarto davanti a Di Siesta, Wittmann era irreperibile nel mezzo di un duello tra vetture random, con Werly in giro per prati, dietro c'erano vetture affiancate da tutte le parti e nessuno si filava neanche lontanamente Juncadella in testa alla gara...
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...che all'ultimo giro si è beccato un drive through per jump-restart, mentre Rast superava Muller e poi anche Rockenfellahhhh sulla linea del traguardo: sono tutti piloti Audi, la location è il Redbullring e Rast è terzo in classifica dietro a Di Resta e Paffett... Peccato che una gara così epica sia finita così.
Essenzialmente Juncadella è stato il primo a passare sotto la bandiera a scacchi, ma è stato mandato via dalla prima piazza a calci nel cu*o arrivando penultimo (ultimo Eriksson, il destino è scritto nel nostro nome ma a volte anche nel nostro cognome). Rast ha ereditato la vittoria, Rockenfellahhhh ha ereditato la seconda posizione e, per quanto abbia tagliato il traguardo al quarto posto, Muller si è appropriato del gradino più basso del podio (segno che, a meno che non sia andato all'anagrafe a farsi cambiare nome, a volte nel nostro nome non c'è scritto il nostro destino).
Domenica è stata la volta di Gary Paffett: i presunto pilota della Prodrive ha ottenuto la pole position davanti a Muller, Di Resta, Werly, Eriksson, Glock, Rast, Juncadella, Mortara, Eng, "Frains", Green, Rockenfellahhhhh, Auer, Spengler, Farfus #MaiUnaGioia, Wittmann, Duval e il guest driver Ogier.
Rast è partito like a boss, portandosi in quarta posizione dietro al trio Paffet/ Muller/ Di Siesta, ma le inquadrture sono andate nelle zone basse dela top-ten, dove c'erano diversi duellihhhh e sorpassihhhh. C'era anche Auer da quelle parti e, per via della sua aura ferrarista di seconda generazione, era una gara molto emozionante nonostante la presenza del DRS.
Grazie al DRS Muller ha preso la testa della gara al terzo giro, rimanendo davanti a lui esattamente per tutta la durata della gara.
Curiosità: Farfus ad un certo punto è stato penalizzato per essere partito da una piazzola sbagliata sulla griglia di partenza. La cosa doveva essere di buon auspicio, roba da #FinalmenteUnaGioia, dato che in Formula 1 di posizionarsi a caso sulla griglia di partenza capitò sia a Bianchi sia a Wehrlein e in quelle occasioni entrambi arrivarono a punti con la Sacra Cenerentola... ma niente, Farfus è Farfus ed è #MaiUnaGioia quasi al livello di Brendon Bitch in Formula 1. Si è infatti ritirato decisamente anzitempo, parcheggiando a lato della pista a metà gara, quando peraltro non era in una posizione di particolare prestigio.
Un quarto d'ora più tardi, con Auer che andava a parcheggiare ai box, la gara ha perso la sua aura ferraristahhhh che non la rendeva falsata.
A quel punto, però, c'era una vettura rossa in testa, per parcondicio: mentre veniva inquadrato il ritiro di Auer, Rast ne aveva approfittato per superare Muller e portarsi in testa alla gara, dopo avere già superato tutti like a boss dopo il pitstop.
Di Resta, arrivato quarto, è ancora in testa alla classifica, con +4 nei confronti di Paffett e +30 nei confronti di Rast.
RISULTATO GARA 1: 1. René Rast (Audi), 2. Mike Rockenfeller (Audi), 3. Nico Muller (Audi), 4. Paul Di Resta (Mercedes), 5. Jamie Green (Audi), 6. Lucas Auer (Mercedes), 7. Marco Wittmann (BMW), 8. Philipp Eng (BMW), 9. Edoardo Mortara (Mercedes), 10. Augusto Farfus (BMW), 11. Gary Paffett (Mercedes), 12. Robin Frijns (Audi), 13. Sebastien Ogier (Mercedes), 14. Pascal Wehrlein (Mercedes), 15. Daniel Juncadella (Mercedes), 16. Joel Eriksson (BMW), Rit. Timo Glock (BMW), Rit. Bruno Spengler (BMW), Rit. Loic Duval (Audi).
RISULTATO GARA 2: 1. René Rast (Audi), 2. Nico Muller (Audi), 3. Gary Paffett (Mercedes), 4. Paul Di Resta (Mercedes), 5. Joel Eriksson (BMW), 6. Pascal Wehrlein (Mercedes), 7. Timo Glock (BMW), 8. Mike Rockenfeller (Audi), 9. Philip Eng (BMW), 10. Edoardo Mortara (Mercedes), 11. Daniel Juncadella (Mercedes), 12. Jamie Green (Audi), 13. Robin Frijns (Audi), 14. Marco Wittmann (BMW), 15. Bruno Spengler (BMW), 16. Loic Duval (Audi), 17. Sebastien Ogier (Mercedes), Rit. Lucas Auer (Mercedes), Rit. Augusto Farfus (BMW).
domenica 9 settembre 2018
DTM @ Nürburgring
Nel weekend dell'8/9 Settembre è tornato il DTM, il cui ultimo appuntamento era stato quello di due settimane fa a Misano. Stavolta la location era il Nürburgring.
Gara 1 si è svolta nel primo pomeriggio di sabato, ma l'ho guardata verso sera. Rast e Paffett partivano affiancati in prima fila, con a seguire Spengler, Auer, Wittmann, Eng, Juncadella, Di Resta, Wehrlein, Farfus, Rockenfeller, Glock, Eriksson, Green, Mortara, Muller, Duval e Frijns.
La gara è partita con calma davanti e con meno calma dietro: contatto tra Frijns e Mortara, con Frijns sempre pronunciato "Frains", che sinceramente mi sembra una pronuncia un po' a casaccio. Ma forse è solo un'impressione...
La gara è proseguita tranquilla, con Di Resta che ne ha approfittato dopo un quarto d'ora o giù di lì per andare in giro per prati dopo un contatto con Eng e precipitare nelle retrovie, tornando ai box con la vettura danneggiata. Okay, forse non è il principale segno di tranquillità, ma va bene così.
Più tardi Rast e Paffett sono rientrati ai box, senza che la posizione di Rast venisse messa in discussione. Spengler, invece, ha trascorso la seconda metà della gara davanti a Paffett e anche di parecchi secondi.
Rast e Spengler, verso la fine della gara, non erano particolarmente vicini, mentre Glock era all'inseguimento di Paffett per l'ultimo gradino del podio. Tifavo Glock in quel duello ma non è andata come speravo!
La diretta di Gara 2 immagino che sia stata mentre guardavo il gran premio di San Marino di MotoGP. Al mio arrivo al computer dopo avere abbandonato TV8 non l'ho trovata sul profilo ufficiale del DTM, c'erano solo gli onboard.
Ho visto qualche highlight, di una partenza in cui René Rast partiva dalla pole position davanti a Paffett, Eng, Glock, Auer, Wehrlein, Rockenfeller, Spengler, Wittmann, Eriksson, Di Resta, Muller, Farfus, Juncadella, Green, Duval, Frijns e Mortara.
Rast si è mantenuto in testa, mentre Auer si è portato davanti a Paffett. Quest'ultimo si è ritrovato in lotta con Glock, dal quale l'ha preso in quel posto. La vettura gialla del mio idolohhhh!!111!!!1! è risalita in terza posizione.
Il problema è che, quando ha cercato di risalire al secondo posto, superando Auer, hanno crashato insieme. NOOOOOOOHHHHHH! Questa non ci voleva proprio.
In seguito c'è stato un duello epico per la 14esima piazza tra Nico Muller e Pascal Wehrlein, con quest'ultimo che ha rischiato seriamente di finire per prati, ma che si è ripreso like a boss, prima di tagliare una chicane.
Poi alla fine ce l'ha fatta, con Loic Duval che si è portato attaccato al posteriore di Muller. Infine il nulla cosmico, che io sia riuscita a vedere. Dopo la vittoria in Gara 1, Rast ha vinto anche Gara 2. Sul podio con lui c'erano Di Resta e Wittmann. Di Resta è al momento secondo in classifica con due punti di gap nei confronti di Paffett.
RISULTATO GARA 1: 1. René Rast (Audi), 2. Bruno Spengler (BMW), 3. Gary Paffett (Mercedes), 4. Timo Glock (BMW), 5. Marco Wittmann (BMW), 6. Mike Rockenfeller (Audi), 7. Pascal Wehrlein (Mercedes), 8. Loic Duval (Audi), 9. Augusto Farfus (BMW), 10. Nico Muller (Audi) 11. Lucas Auer (Mercedes), 12. Joel Eriksson (BMW), 13. Edoardo Mortara (Mercedes), 14. Jamie Green (Audi), 15. Daniel Juncadella (Mercedes), 16. Philip Eng (BMW), 17. Robin Frijns (Audi), 18. Paul Di Resta (Mercedes).
RISULTATO GARA 2: 1. René Rast (Audi), 2. Paul Di Resta (Mercedes), 3. Marco Wittmann (BMW), 4. Bruno Spengler (BMW), 5. Gary Paffett (Mercedes), 6. Joel Eriksson (BMW), 7. Augusto Farfus (BMW), 8. Philipp Eng (BMW), 9. Pascal Wehrlein (Mercedes), 10. Robin Frijns (Audi), 11. Loic Duval (Audi), 12. Mike Rockenfeller (Audi), 13. Nico Muller (Audi), 14. Edoardo Mortara (Mercedes), 15. Jamie Green (Audi), 16. Timo Glock (Mercedes), 17. Daniel Juncadella (Mercedes), 18. Lucas Auer (Mercedes).
Gara 1 si è svolta nel primo pomeriggio di sabato, ma l'ho guardata verso sera. Rast e Paffett partivano affiancati in prima fila, con a seguire Spengler, Auer, Wittmann, Eng, Juncadella, Di Resta, Wehrlein, Farfus, Rockenfeller, Glock, Eriksson, Green, Mortara, Muller, Duval e Frijns.
La gara è partita con calma davanti e con meno calma dietro: contatto tra Frijns e Mortara, con Frijns sempre pronunciato "Frains", che sinceramente mi sembra una pronuncia un po' a casaccio. Ma forse è solo un'impressione...
La gara è proseguita tranquilla, con Di Resta che ne ha approfittato dopo un quarto d'ora o giù di lì per andare in giro per prati dopo un contatto con Eng e precipitare nelle retrovie, tornando ai box con la vettura danneggiata. Okay, forse non è il principale segno di tranquillità, ma va bene così.
Più tardi Rast e Paffett sono rientrati ai box, senza che la posizione di Rast venisse messa in discussione. Spengler, invece, ha trascorso la seconda metà della gara davanti a Paffett e anche di parecchi secondi.
Rast e Spengler, verso la fine della gara, non erano particolarmente vicini, mentre Glock era all'inseguimento di Paffett per l'ultimo gradino del podio. Tifavo Glock in quel duello ma non è andata come speravo!
La diretta di Gara 2 immagino che sia stata mentre guardavo il gran premio di San Marino di MotoGP. Al mio arrivo al computer dopo avere abbandonato TV8 non l'ho trovata sul profilo ufficiale del DTM, c'erano solo gli onboard.
Ho visto qualche highlight, di una partenza in cui René Rast partiva dalla pole position davanti a Paffett, Eng, Glock, Auer, Wehrlein, Rockenfeller, Spengler, Wittmann, Eriksson, Di Resta, Muller, Farfus, Juncadella, Green, Duval, Frijns e Mortara.
Rast si è mantenuto in testa, mentre Auer si è portato davanti a Paffett. Quest'ultimo si è ritrovato in lotta con Glock, dal quale l'ha preso in quel posto. La vettura gialla del mio idolohhhh!!111!!!1! è risalita in terza posizione.
Il problema è che, quando ha cercato di risalire al secondo posto, superando Auer, hanno crashato insieme. NOOOOOOOHHHHHH! Questa non ci voleva proprio.
In seguito c'è stato un duello epico per la 14esima piazza tra Nico Muller e Pascal Wehrlein, con quest'ultimo che ha rischiato seriamente di finire per prati, ma che si è ripreso like a boss, prima di tagliare una chicane.
Poi alla fine ce l'ha fatta, con Loic Duval che si è portato attaccato al posteriore di Muller. Infine il nulla cosmico, che io sia riuscita a vedere. Dopo la vittoria in Gara 1, Rast ha vinto anche Gara 2. Sul podio con lui c'erano Di Resta e Wittmann. Di Resta è al momento secondo in classifica con due punti di gap nei confronti di Paffett.
RISULTATO GARA 1: 1. René Rast (Audi), 2. Bruno Spengler (BMW), 3. Gary Paffett (Mercedes), 4. Timo Glock (BMW), 5. Marco Wittmann (BMW), 6. Mike Rockenfeller (Audi), 7. Pascal Wehrlein (Mercedes), 8. Loic Duval (Audi), 9. Augusto Farfus (BMW), 10. Nico Muller (Audi) 11. Lucas Auer (Mercedes), 12. Joel Eriksson (BMW), 13. Edoardo Mortara (Mercedes), 14. Jamie Green (Audi), 15. Daniel Juncadella (Mercedes), 16. Philip Eng (BMW), 17. Robin Frijns (Audi), 18. Paul Di Resta (Mercedes).
RISULTATO GARA 2: 1. René Rast (Audi), 2. Paul Di Resta (Mercedes), 3. Marco Wittmann (BMW), 4. Bruno Spengler (BMW), 5. Gary Paffett (Mercedes), 6. Joel Eriksson (BMW), 7. Augusto Farfus (BMW), 8. Philipp Eng (BMW), 9. Pascal Wehrlein (Mercedes), 10. Robin Frijns (Audi), 11. Loic Duval (Audi), 12. Mike Rockenfeller (Audi), 13. Nico Muller (Audi), 14. Edoardo Mortara (Mercedes), 15. Jamie Green (Audi), 16. Timo Glock (Mercedes), 17. Daniel Juncadella (Mercedes), 18. Lucas Auer (Mercedes).
martedì 28 agosto 2018
DTM @ Misano
Esistono notizie positive e notizie negative. Quella positiva è che in questo weekend c'è stato il DTM in notturna sul circuito di Misano e che Alex Zanardi vi ha debuttato come guest star al volante di una BMW. Quella negativa è che il DTM è visibile in livestreaming su Youtube solo nei paesi in cui nessuna emittente televisiva ne detiene in diritti in esclusiva e che in Italia, per questo specifico evento, l'esclusiva se l'è aggiudicata Sky. Di conseguenza niente livestreaming.
In una qualifica disputata su pista bagnata Paul Di Resta ha conquistato la pole position, precedendo Mortara, Rast, Paffett, Glock, Auer, Rockenfeller, Wehrlein, Farfus e Juncadella a completare la top-10. A seguire c'erano Muller, Frijns, Spengler, Duval, Wittmann, Eriksson, Green, Eng e Zanardi...
...
...
...e poi c'era il livetiming sul sito del DTM, che mi ha informata che Green sarebbe partito dalla pitlane.
Di Resta ha mantenuto la posizione, con a seguire Paffett.
Dopo pochi giri, Rockenfeller e Wittmann sono venuti a contatto e a quanto pare Wittmann ha avuto un contatto anche con Frijns.
Sono iniziati un po' di pitstop e nel frattempo c'è stato un contatto tra Mortara e Paffett con quest'ultimo costretto al ritiro e l'ingresso della safety car.
Poi c'è stato un restart con fila doppia a cui è seguiito un incidente tra Auer, Eriksson e Spengler, coinvolto anche Rast: tutti ritirati e la safety car è entrata di nuovo.
Al restart c'è stato un duello tra Eng e Di Resta, ma Eng doveva ancora fermarsi, presumo, dato che si è fermato in un momento successivo.
Di Resta è tornato in testa, davanti a Mortara, che però all'ultimo giro è stato superato da Frijns.
RISULTATO: 1. Paul Di Resta (BMW), 2. Robin Frijns (Audi), 3. Edoardo Mortara (Mercedes), 4. Loic Duval (Audi), 5. Nico Muller (Audi), 6. Pascal Wehrlein (Mercedes), 7. Timo Glock (BMW), 8. Philip Eng (BMW), 9. Marco Wittmann (BMW), 10. Mike Rockenfeller (Audi), 11. Augusto Farfus (BMW), 12. Joel Eriksson (BMW), 13. Alex Zanardi (BMW), 14. Daniel Juncadella (Mercedes), Rit. René Rast (Audi), Rit. Bruno Spengler (BMW), Rit. Jamie Green (Audi), Rit. Lucas Auer (Mercedes), Rit. Gary Paffett (Mercedes).
Domenica sera non ho potuto seguire il livetiming di Gara 2 perché non ero a casa, quindi mi sono dovuta arrangiare con gli highlights.
Loic Duval è partito dalla pole position, precedendo Mortara, Juncadella, Rockenfeller, Rast, Wittmann, Muller, Paffett, Glock, Di Resta, Wehrlein, Eriksson, Auer, Farfus, Frijns, Eng, Green, Spengler, Zanardi.
La gara è stata disputata in condizioni meteo non esattamente ottimali e, ancora una volta, alle 22.30.
Con i pitstop sono passati quasi tutti alle slick, dopodiché è entrata la safety car, causa incidente di Auer, che ha disperso così nel nulla la sua aura ferrarista che gli è data dall'essere il nipote di Berger.
Eriksson si è ritrovato in testa, dopo l'ingresso della safety car, mentre alcuni piloti dovevano fermarsi una ulteriore volta per passae alle gomme slick, non avendole montate nei pitstop a inizio gara.
Alla fine della giornata la grossa sorpresa è stata il risultato di Zanardi, che grazi anche a un'ottima strategia ha concluso la gara in quinta posizione.
Pare che abbia commentato che la grande differenza tra DTM e Formula 1 è che in Formula 1 chiunque sia in un top-team può arrivare tranquillamente in top-ten, anche se è più lento del compagno di squadra, mentre nel DTM non funziona allo stesso modo.
Qualcuno ha male interpretato, riportando che avesse detto che il DTM è meglio della Formula 1.
La differenza con la Formula 1, tuttavia, è abissale anche in altre cose. Non so se mi spiego, ha vinto uno che si chiama Eriksson.
RISULTATO: 1. Joel Eriksson (BMW), 2. Edoardo Mortara (Mercedes), 3. René rast (Audi), 4. Robin Frijns (Audi), 5. Alessandro Zanardi (BMW), 6. Paul Di Resta (Mercedes), 7. Loic Duval (Audi), 8. Jamie Green (Audi), 9. Mike Rockenfeller (Audi), 10. Nico Muller (Audi), 11. Bruno Spengler (BMW), 12. Pascal Wehrlein (Mercedes), 13. Marco Wittmann (BMW), 14. Gary Paffett (Mercedes), 15. Timo Glock (BMW), 16. Philipp Eng (BMW), 17. Daniel Juncadella (Mercedes), Rit. Augusto Farfus (BMW), Rit. Lucas Auer (Mercedes).
In una qualifica disputata su pista bagnata Paul Di Resta ha conquistato la pole position, precedendo Mortara, Rast, Paffett, Glock, Auer, Rockenfeller, Wehrlein, Farfus e Juncadella a completare la top-10. A seguire c'erano Muller, Frijns, Spengler, Duval, Wittmann, Eriksson, Green, Eng e Zanardi...
...
...
...e poi c'era il livetiming sul sito del DTM, che mi ha informata che Green sarebbe partito dalla pitlane.
Di Resta ha mantenuto la posizione, con a seguire Paffett.
Dopo pochi giri, Rockenfeller e Wittmann sono venuti a contatto e a quanto pare Wittmann ha avuto un contatto anche con Frijns.
Sono iniziati un po' di pitstop e nel frattempo c'è stato un contatto tra Mortara e Paffett con quest'ultimo costretto al ritiro e l'ingresso della safety car.
Poi c'è stato un restart con fila doppia a cui è seguiito un incidente tra Auer, Eriksson e Spengler, coinvolto anche Rast: tutti ritirati e la safety car è entrata di nuovo.
Al restart c'è stato un duello tra Eng e Di Resta, ma Eng doveva ancora fermarsi, presumo, dato che si è fermato in un momento successivo.
Di Resta è tornato in testa, davanti a Mortara, che però all'ultimo giro è stato superato da Frijns.
RISULTATO: 1. Paul Di Resta (BMW), 2. Robin Frijns (Audi), 3. Edoardo Mortara (Mercedes), 4. Loic Duval (Audi), 5. Nico Muller (Audi), 6. Pascal Wehrlein (Mercedes), 7. Timo Glock (BMW), 8. Philip Eng (BMW), 9. Marco Wittmann (BMW), 10. Mike Rockenfeller (Audi), 11. Augusto Farfus (BMW), 12. Joel Eriksson (BMW), 13. Alex Zanardi (BMW), 14. Daniel Juncadella (Mercedes), Rit. René Rast (Audi), Rit. Bruno Spengler (BMW), Rit. Jamie Green (Audi), Rit. Lucas Auer (Mercedes), Rit. Gary Paffett (Mercedes).
Domenica sera non ho potuto seguire il livetiming di Gara 2 perché non ero a casa, quindi mi sono dovuta arrangiare con gli highlights.
Loic Duval è partito dalla pole position, precedendo Mortara, Juncadella, Rockenfeller, Rast, Wittmann, Muller, Paffett, Glock, Di Resta, Wehrlein, Eriksson, Auer, Farfus, Frijns, Eng, Green, Spengler, Zanardi.
La gara è stata disputata in condizioni meteo non esattamente ottimali e, ancora una volta, alle 22.30.
Con i pitstop sono passati quasi tutti alle slick, dopodiché è entrata la safety car, causa incidente di Auer, che ha disperso così nel nulla la sua aura ferrarista che gli è data dall'essere il nipote di Berger.
Eriksson si è ritrovato in testa, dopo l'ingresso della safety car, mentre alcuni piloti dovevano fermarsi una ulteriore volta per passae alle gomme slick, non avendole montate nei pitstop a inizio gara.
Alla fine della giornata la grossa sorpresa è stata il risultato di Zanardi, che grazi anche a un'ottima strategia ha concluso la gara in quinta posizione.
Pare che abbia commentato che la grande differenza tra DTM e Formula 1 è che in Formula 1 chiunque sia in un top-team può arrivare tranquillamente in top-ten, anche se è più lento del compagno di squadra, mentre nel DTM non funziona allo stesso modo.
Qualcuno ha male interpretato, riportando che avesse detto che il DTM è meglio della Formula 1.
La differenza con la Formula 1, tuttavia, è abissale anche in altre cose. Non so se mi spiego, ha vinto uno che si chiama Eriksson.
RISULTATO: 1. Joel Eriksson (BMW), 2. Edoardo Mortara (Mercedes), 3. René rast (Audi), 4. Robin Frijns (Audi), 5. Alessandro Zanardi (BMW), 6. Paul Di Resta (Mercedes), 7. Loic Duval (Audi), 8. Jamie Green (Audi), 9. Mike Rockenfeller (Audi), 10. Nico Muller (Audi), 11. Bruno Spengler (BMW), 12. Pascal Wehrlein (Mercedes), 13. Marco Wittmann (BMW), 14. Gary Paffett (Mercedes), 15. Timo Glock (BMW), 16. Philipp Eng (BMW), 17. Daniel Juncadella (Mercedes), Rit. Augusto Farfus (BMW), Rit. Lucas Auer (Mercedes).
venerdì 17 agosto 2018
DTM @ Brands Hatch
In quest'ultimo weekend il DTM ha fatto una trasferta britannica della quale ammetto che avrei dovuto occuparmi un po' prima, ma non è mai troppo tardi per tenersi aggiornati, quindi iniziamo a parlare di quello che è successo sabato scorso, quando il collegamento è iniziato con un'inquadratura di Damon Hill e il mio primo pensiero è stato "aaaawwww".
Ammetto di essere seriamente preoccupata da me stessa, perché non ho mai nutrito una particolare simpatia nei confronti del soggetto, anche se nell'epoca social ho preso a rivalutarlo, perché è un tipo molto ironico sui fatti del motorsport, ma ha un'ironia sottile che a primo impatto potrebbe sembrare un tipo molto fanboy-friendly. Ho dovuto attendere di leggere un suo commento a proposito del fatto che la Formula 1 diventerebbe più spettacolare se si ispirasse alla MotoGP per rendermi conto che al 99% stava prendendo per i fondelli gli stessi fanboy che gli mettevano dei like e dei retweet pensando che stesse parlando sul serio.
Dopo questa digressione direi che possiamo venire alla griglia di partenza, sulla quale la pole position era occupata da nientemeno che Dani Juncadella, il nipote di Luis Perez Sala, nonché demolitore della vettura di Checo Perez in una sessione di prove libere in Force India risalente a qualcosa come il 2015. Nel 2015 Juncadella ha anche vinto una sorta di Race of Champions organizzata dalla Mercedes.
Accanto a lui c'era Auer, altresì noto come il nipote di Berger, e all'inizio del collegamento si era visto Berger nei pressi di Damon Hill.
A seguire c'erano Rast, Eng, Farfus, Paffett, Glock, Mortara, Wittman, Wehrlein, "Frains" (cit.), Di Resta, Muller, Duval, Rockenfeller, Eriksson, Green e Spengler.
La gara non è stata molto movimentata, al punto che perfino sulla chat c'era gente che si lamentava che fosse noiosa. Non so se mi spiego: di solito le chat durante le gare del DTM servono per affermare che la Formula 1 è noiosa e che la Formula E non ha senso di esistere, non per commentare quello che succede nel DTM.
Tuttavia la gara è iniziata in modo non falsato all'ennesima potenza, con Auer che è andato in testa (mentre Duval finiva fuori, ma nevermind), circondato dalla sua aura ferrarista di seconda generazione. Purtroppo nessuno ha osservato che dovrebbe andare immediatamente in Ferrari a fare coppia con il figlio di Alesi.
Ad ogni modo Auer era destinato a sacrificarsi per una giusta causa, in quanto seppure sia uscito dai box, dopo la sosta, davanti ai piloti che lo seguivano, è stato in breve tempo verniciato da Juncadella, che si è ripreso la leadership della gara e che poi l'ha vinta, per ricevere il trofeo dalle mani di Damon Hill, al che mi è uscito un altro "aaaawwww" anche se un po' meno intenso del primo, perché ero già rinsavita abbastanza per ricordarmi che ai vecchi tempi ero una Benetton fan, nonostante sia commossa per la mancata vittoria sulla Arrows.
Tornando ad Auer, era destinato a salire sul podio, ma soltanto al terzo posto, dato che subito dopo essere stato verniciato da Juncadella è stato superato anche da nientemeno che Augusto Farfus, che è così risalito in seconda posizione, che per un pilota da mai una gioia come lui è stato sicuramente un gran risultato.
Con Juncadella, Farfus e Auer sul podio e Rast stabilmente quarto, l'hot topic del finale era il duello tra Eng e Paffett per la quinta posizione, senza che, nonostante la distanza ravvicinata tra i due, si concretizzasse un sorpasso. Comunque nessuno dei due guidava una Ferrari, quindi era sicuramente un duello noioso...
Domenica Paffett ha conquistato la pole position ed è partito accanto a una nostra vecchia conoscenza, nientemeno che "Di Siesta". Dietro di loro c'erano Wehrlein, Rast, Auer, "Frains" (cit.), Farfus, Duval, Wittmann, Eng, Green, Rockenfeller, Glock, Juncadella, Muller, Eriksson, Mortara e Spengler.
La gara non è iniziata nel modo migliore per Farfus e Duval. Non è iniziata nel modo migliore nemmeno per il pilota della safety car, costretto ad abbandonare la partita di briscola appena iniziata.
Davanti, comunque, abbiamo fatto in tempo a vedere uno di quei duelli da guardare con i popcorn e la Coca Cola in mano, protagonisti Paffett e Di Resta. Quest'ultimo è passato in testa, con Paffett che si è accodato al secondo posto e Wehrlein al terzo.
L'uomo volante più celebre della storia della Race of Champions ha conservato la terza posizione fino al momento del pitstop, dal momento che, dopo essersi fermato, è scivolato dietro a Rast. Quest'ultimo è salito sul podio in terza piazza, con il vincitore Di Resta e con il secondo classificato Paffett, che continua ad essere il leader del campionato.
Si segnala Green, che ha fatto il figo in testa a lungo prima del pitstop, anche se poi è inesorabilmente precipitato nelle ultime posizioni.
A proposito di retrovie, purtroppo Glock ha chiuso solo 11esimo. Dopo l'inizio negativo di sabato, speravo che questo weekend potesse portare a casa almeno un punto, ma la domenica non è finita così.
RISULTATO GARA 1: 1. Daniel Juncadella (Mercedes), 2. Augusto Farfus (BMW), 3. Lucas Auer (Mercedes), 4. René Rast (Audi), 5. Philip Eng (BMW), 6. Gary Paffett (Mercedes), 7. Pascal Wehrlein (Mercedes), 8. Edoardo Mortara (Mercedes), 9. Marco Wittmann (BMW), 10. Mike Rockenfeller (Audi), 11. Jamie Green (Audi), 12. Robin Frijns (Audi), 13. Timo Glock (BMW), 14. Joel Eriksson (BMW), 15. Nico Muller (Audi), 16. Paul Di Resta (Mercedes), 17. Bruno Spengler (BMW), Rit. Loic Duval (Audi).
RISULTATO GARA 2: 1. Paul Di Resta (Mercedes), 2. Gary Paffett (Mercedes), 3. René Rast (Audi), 4. Pascal Wehrlein (Mercedes), 5. Marco Wittmann (BMW), 6. Mike Rockenfeller (Audi), 7. Philip Eng (BMW), 8. Daniel Juncadella (Mercedes), 9. Lucas Auer (Mercedes), 10. Nico Muller (Audi), 11. Timo Glock (BMW), 12. Robin Frijns (Audi), 13. Joel Eriksson (BMW), 14. Bruno Spengler (BMW), 15. Jamie Green (Audi), 16. Edoardo Mortara (Mercedes), 17. Loic Duval (Audi), Rit. Augusto Farfus (BMW).
Ammetto di essere seriamente preoccupata da me stessa, perché non ho mai nutrito una particolare simpatia nei confronti del soggetto, anche se nell'epoca social ho preso a rivalutarlo, perché è un tipo molto ironico sui fatti del motorsport, ma ha un'ironia sottile che a primo impatto potrebbe sembrare un tipo molto fanboy-friendly. Ho dovuto attendere di leggere un suo commento a proposito del fatto che la Formula 1 diventerebbe più spettacolare se si ispirasse alla MotoGP per rendermi conto che al 99% stava prendendo per i fondelli gli stessi fanboy che gli mettevano dei like e dei retweet pensando che stesse parlando sul serio.
Dopo questa digressione direi che possiamo venire alla griglia di partenza, sulla quale la pole position era occupata da nientemeno che Dani Juncadella, il nipote di Luis Perez Sala, nonché demolitore della vettura di Checo Perez in una sessione di prove libere in Force India risalente a qualcosa come il 2015. Nel 2015 Juncadella ha anche vinto una sorta di Race of Champions organizzata dalla Mercedes.
Accanto a lui c'era Auer, altresì noto come il nipote di Berger, e all'inizio del collegamento si era visto Berger nei pressi di Damon Hill.
A seguire c'erano Rast, Eng, Farfus, Paffett, Glock, Mortara, Wittman, Wehrlein, "Frains" (cit.), Di Resta, Muller, Duval, Rockenfeller, Eriksson, Green e Spengler.
La gara non è stata molto movimentata, al punto che perfino sulla chat c'era gente che si lamentava che fosse noiosa. Non so se mi spiego: di solito le chat durante le gare del DTM servono per affermare che la Formula 1 è noiosa e che la Formula E non ha senso di esistere, non per commentare quello che succede nel DTM.
Tuttavia la gara è iniziata in modo non falsato all'ennesima potenza, con Auer che è andato in testa (mentre Duval finiva fuori, ma nevermind), circondato dalla sua aura ferrarista di seconda generazione. Purtroppo nessuno ha osservato che dovrebbe andare immediatamente in Ferrari a fare coppia con il figlio di Alesi.
Ad ogni modo Auer era destinato a sacrificarsi per una giusta causa, in quanto seppure sia uscito dai box, dopo la sosta, davanti ai piloti che lo seguivano, è stato in breve tempo verniciato da Juncadella, che si è ripreso la leadership della gara e che poi l'ha vinta, per ricevere il trofeo dalle mani di Damon Hill, al che mi è uscito un altro "aaaawwww" anche se un po' meno intenso del primo, perché ero già rinsavita abbastanza per ricordarmi che ai vecchi tempi ero una Benetton fan, nonostante sia commossa per la mancata vittoria sulla Arrows.
Tornando ad Auer, era destinato a salire sul podio, ma soltanto al terzo posto, dato che subito dopo essere stato verniciato da Juncadella è stato superato anche da nientemeno che Augusto Farfus, che è così risalito in seconda posizione, che per un pilota da mai una gioia come lui è stato sicuramente un gran risultato.
Con Juncadella, Farfus e Auer sul podio e Rast stabilmente quarto, l'hot topic del finale era il duello tra Eng e Paffett per la quinta posizione, senza che, nonostante la distanza ravvicinata tra i due, si concretizzasse un sorpasso. Comunque nessuno dei due guidava una Ferrari, quindi era sicuramente un duello noioso...
Domenica Paffett ha conquistato la pole position ed è partito accanto a una nostra vecchia conoscenza, nientemeno che "Di Siesta". Dietro di loro c'erano Wehrlein, Rast, Auer, "Frains" (cit.), Farfus, Duval, Wittmann, Eng, Green, Rockenfeller, Glock, Juncadella, Muller, Eriksson, Mortara e Spengler.
La gara non è iniziata nel modo migliore per Farfus e Duval. Non è iniziata nel modo migliore nemmeno per il pilota della safety car, costretto ad abbandonare la partita di briscola appena iniziata.
Davanti, comunque, abbiamo fatto in tempo a vedere uno di quei duelli da guardare con i popcorn e la Coca Cola in mano, protagonisti Paffett e Di Resta. Quest'ultimo è passato in testa, con Paffett che si è accodato al secondo posto e Wehrlein al terzo.
L'uomo volante più celebre della storia della Race of Champions ha conservato la terza posizione fino al momento del pitstop, dal momento che, dopo essersi fermato, è scivolato dietro a Rast. Quest'ultimo è salito sul podio in terza piazza, con il vincitore Di Resta e con il secondo classificato Paffett, che continua ad essere il leader del campionato.
Si segnala Green, che ha fatto il figo in testa a lungo prima del pitstop, anche se poi è inesorabilmente precipitato nelle ultime posizioni.
A proposito di retrovie, purtroppo Glock ha chiuso solo 11esimo. Dopo l'inizio negativo di sabato, speravo che questo weekend potesse portare a casa almeno un punto, ma la domenica non è finita così.
RISULTATO GARA 1: 1. Daniel Juncadella (Mercedes), 2. Augusto Farfus (BMW), 3. Lucas Auer (Mercedes), 4. René Rast (Audi), 5. Philip Eng (BMW), 6. Gary Paffett (Mercedes), 7. Pascal Wehrlein (Mercedes), 8. Edoardo Mortara (Mercedes), 9. Marco Wittmann (BMW), 10. Mike Rockenfeller (Audi), 11. Jamie Green (Audi), 12. Robin Frijns (Audi), 13. Timo Glock (BMW), 14. Joel Eriksson (BMW), 15. Nico Muller (Audi), 16. Paul Di Resta (Mercedes), 17. Bruno Spengler (BMW), Rit. Loic Duval (Audi).
RISULTATO GARA 2: 1. Paul Di Resta (Mercedes), 2. Gary Paffett (Mercedes), 3. René Rast (Audi), 4. Pascal Wehrlein (Mercedes), 5. Marco Wittmann (BMW), 6. Mike Rockenfeller (Audi), 7. Philip Eng (BMW), 8. Daniel Juncadella (Mercedes), 9. Lucas Auer (Mercedes), 10. Nico Muller (Audi), 11. Timo Glock (BMW), 12. Robin Frijns (Audi), 13. Joel Eriksson (BMW), 14. Bruno Spengler (BMW), 15. Jamie Green (Audi), 16. Edoardo Mortara (Mercedes), 17. Loic Duval (Audi), Rit. Augusto Farfus (BMW).
domenica 15 luglio 2018
DTM @ Zandvoort
Nella vita ci sono delle soddisfazioni. Una di queste è che le gare del DTM vengano pubblicate integralmente su Youtube sul profilo ufficiale della serie.
In Gara 1, che si è svolta al sabato pomeriggio, partiva dalla pole position una nostra vecchia conoscenza, Gary Paffett, presunto pilota della Prodrive all'epoca in cui sembrava che la Prodrive dovesse debuttare in Formula 1 (se non sapete di che cosa sto parlando è normale, all'epoca si parlava molto di più della spy-story, quindi la notizia può esservi sfuggita).
In prima fila accanto a Paffett è partito un'altra nostra conoscenza, ovvero Wehrlein, pilota che presenziava in Mercedes nei test in occasione di epidemie di torcicollo. Dato che uno dei due piloti attuali della Mercedes è un alieno serial killer immune alle malattie umane, non scenderà in pista mai più. :-P
Tornando seri, in seconda fila partivano Di Resta e Auer, poi a seguire Glock, Wittmann, Frijns, Muller, Rast, Farfus, Rockenfeller, Spengler, Eng, Juncadella, Eriksson, Duval, Green e Mortara.
Le posizioni dei primi quattro sono rimaste invariate dopo la partenza, mentre Frijns recuperava posizioni e ha superato anche Glock per il quinto posto. K0M3 S1 Xm3Tt3???222???22 K0MpL8!!11!!!1!!! NeSsUnO Pu0' SuPeRaRe Gl0çK Se NoN PiOvE a DiR8 E GlOcK 3' SuLL3 SlYcK!!11!!!11!!!...
...
...
...ehm, dicevamo? Frijns si è anche avvicinato ad Auer, il che era ugualmente oltraggioso, vista l'aura ferrarista che Auer emana essendo il nipote di Berger, al punto tale da fare aumentare l'importanza della serie.
Il giro dei pitstop non ha variato virtualmente la posizione di Paffett (in testa c'era Rast, ma non si era ancora fermato), mentre Paul Di Siesta si è appropriato di quella che era stata la posizione di Werly, mentre Auer era scivolato anche dietro a Muller.
La gara di Muller, tuttavia, è terminata anzitempo, quando a circa 25 minuti dal termine è finito fuori in mezzo alla ghiaia ed è andato a sbattere contro le barriere con la sua vettura verde speranza. La speranza di non crashare non ha funzionato.
Al restart Rast è rimasto in pista, nella speranza di recuperare qualcosa prima di fermarsi, ma è precipitato comunque nelle retrovie, il che è abbastanza deprimente come cosa, considerando che è il campione in carica.
Auer, nel frattempo, si era portato in terza posizione davanti a Wehrlein ed è stato lui a salire sul podio insieme a Paffett e Di Resta.
Sotto al podio, nel frattempo, c'erano dei meccanici che mangiavano dei gelati. Sembravano ghiaccioli e sicuramente non erano cremini / magnum, quindi Raikkonen non sarebbe adatto per questa serie.
RISULTATO: 1. Gary Paffett (Mercedes), 2. Paul Di Resta (Mercedes), 3. Lucas Auer (Mercedes), 4. Pascal Wehrlein (Mercedes), 5. Robin Frijns (Audi), 6. Timo Glock (BMW), 7. Marco Wittmann (BMW), 8. Augusto Farfus (BMW), 9. Joel Eriksson (BMW), 10. Jamie Green (Audi), 11. Loic Duval (Audi), 12. B runo Spengler (BMW), 13. Edoardo Mortara (Mercedes), 14. Philipp Eng (BMW), 15. Mike Rockeneller (Audi), 16. Daniel Juncadella (Mercedes), 17. René Rast (Audi), Rit. Nico Muller (Audi).
Il collegamento si è aperto con l'intervista a un uomo con l'aria alquanto familiare che indossava un paio di occhiali da vista. Mi sono chiesta per un attimo chi fosse e perché avesse un'aria familiare... OMG, ERA BERND MAYLANDER! *________*
In pole position per Gara 2 oggi partiva di nuovo Gary Paffett. Accanto a lui in prima fila c'era Philipp Eng e poi a seguire, nell'ordine, Rast, Wehrlein, Di Resta, Rockenfeller, Spengler, Farfus, Mortara, Auer, Juncadella, Wittmann, Duval, Eriksson, Green, Muller, Glock e Frijns.
Paffett ha mantenuto la prima posizione al via, tenendo dietro Eng, con Rast in terza posizione... finalmente una gioia anche per quest'ultimo che, peraltro, si è precipitato ai box il prima possibile, in modo da evitare quanto accaduto ieri.
Si è rivelata una scelta di successo: ha undercuttato Paffett quando quest'ultimo si è fermato ai box qualcosa come un quarto d'ora più tardi!
Eng, che nella prima parte di gara avevamo trovato in seconda posizione, invece ha perso la zona podio virtuale ritrovandosi quarto dietro anche a Di Resta.
Si sono viste alcune azioni di un certo livello:
> Frijns si è ritirato per problemi tecnici e i telecronisti insistevano a chiamarlo "frains", è la prima volta che sento questa pronuncia;
> Farfus e Muller hanno superato in un colpo solo Wehrlein;
> Quando mancavano una ventina di giri alla fine Spengler è rimasto impantanato a bordo pista e ciò ha provocato l'ingresso della safety car mentre Spengler veniva rimesso in pista a spinta;
> Rast ha tagliato il traguardo in prima posizione, prima vittoria Audi in questa stagione!
RISULTATO: 1. René Rast (Audi), 2. Gary Paffett (Mercedes), 3. Paul Di Resta (Mercedes), 4. Philip Eng (BMW), 5. Augusto Farfus (BMW), 6. Pasal Wehrlein (Mercedes), 7. Nico Muller (Audi), 8. Edoardo Mortara (Mercedes), 9. Lucas Auer (Mercedes), 10. Timo Glock (BMW), 11. Joel Eriksson (BMW), 12. Daniel Juncadella (Mercedes), 13. Bruno Spengler (BMW), 14. Jamie Green (Audi), 15. Loic Duval (Audi), 16. Mike Rockenfeller (Audi), 17. Marco Wittmann (BMW), Rit. Robin Frijns (Audi).
In Gara 1, che si è svolta al sabato pomeriggio, partiva dalla pole position una nostra vecchia conoscenza, Gary Paffett, presunto pilota della Prodrive all'epoca in cui sembrava che la Prodrive dovesse debuttare in Formula 1 (se non sapete di che cosa sto parlando è normale, all'epoca si parlava molto di più della spy-story, quindi la notizia può esservi sfuggita).
In prima fila accanto a Paffett è partito un'altra nostra conoscenza, ovvero Wehrlein, pilota che presenziava in Mercedes nei test in occasione di epidemie di torcicollo. Dato che uno dei due piloti attuali della Mercedes è un alieno serial killer immune alle malattie umane, non scenderà in pista mai più. :-P
Tornando seri, in seconda fila partivano Di Resta e Auer, poi a seguire Glock, Wittmann, Frijns, Muller, Rast, Farfus, Rockenfeller, Spengler, Eng, Juncadella, Eriksson, Duval, Green e Mortara.
Le posizioni dei primi quattro sono rimaste invariate dopo la partenza, mentre Frijns recuperava posizioni e ha superato anche Glock per il quinto posto. K0M3 S1 Xm3Tt3???222???22 K0MpL8!!11!!!1!!! NeSsUnO Pu0' SuPeRaRe Gl0çK Se NoN PiOvE a DiR8 E GlOcK 3' SuLL3 SlYcK!!11!!!11!!!...
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...ehm, dicevamo? Frijns si è anche avvicinato ad Auer, il che era ugualmente oltraggioso, vista l'aura ferrarista che Auer emana essendo il nipote di Berger, al punto tale da fare aumentare l'importanza della serie.
Il giro dei pitstop non ha variato virtualmente la posizione di Paffett (in testa c'era Rast, ma non si era ancora fermato), mentre Paul Di Siesta si è appropriato di quella che era stata la posizione di Werly, mentre Auer era scivolato anche dietro a Muller.
La gara di Muller, tuttavia, è terminata anzitempo, quando a circa 25 minuti dal termine è finito fuori in mezzo alla ghiaia ed è andato a sbattere contro le barriere con la sua vettura verde speranza. La speranza di non crashare non ha funzionato.
Al restart Rast è rimasto in pista, nella speranza di recuperare qualcosa prima di fermarsi, ma è precipitato comunque nelle retrovie, il che è abbastanza deprimente come cosa, considerando che è il campione in carica.
Auer, nel frattempo, si era portato in terza posizione davanti a Wehrlein ed è stato lui a salire sul podio insieme a Paffett e Di Resta.
Sotto al podio, nel frattempo, c'erano dei meccanici che mangiavano dei gelati. Sembravano ghiaccioli e sicuramente non erano cremini / magnum, quindi Raikkonen non sarebbe adatto per questa serie.
RISULTATO: 1. Gary Paffett (Mercedes), 2. Paul Di Resta (Mercedes), 3. Lucas Auer (Mercedes), 4. Pascal Wehrlein (Mercedes), 5. Robin Frijns (Audi), 6. Timo Glock (BMW), 7. Marco Wittmann (BMW), 8. Augusto Farfus (BMW), 9. Joel Eriksson (BMW), 10. Jamie Green (Audi), 11. Loic Duval (Audi), 12. B runo Spengler (BMW), 13. Edoardo Mortara (Mercedes), 14. Philipp Eng (BMW), 15. Mike Rockeneller (Audi), 16. Daniel Juncadella (Mercedes), 17. René Rast (Audi), Rit. Nico Muller (Audi).
Il collegamento si è aperto con l'intervista a un uomo con l'aria alquanto familiare che indossava un paio di occhiali da vista. Mi sono chiesta per un attimo chi fosse e perché avesse un'aria familiare... OMG, ERA BERND MAYLANDER! *________*
In pole position per Gara 2 oggi partiva di nuovo Gary Paffett. Accanto a lui in prima fila c'era Philipp Eng e poi a seguire, nell'ordine, Rast, Wehrlein, Di Resta, Rockenfeller, Spengler, Farfus, Mortara, Auer, Juncadella, Wittmann, Duval, Eriksson, Green, Muller, Glock e Frijns.
Paffett ha mantenuto la prima posizione al via, tenendo dietro Eng, con Rast in terza posizione... finalmente una gioia anche per quest'ultimo che, peraltro, si è precipitato ai box il prima possibile, in modo da evitare quanto accaduto ieri.
Si è rivelata una scelta di successo: ha undercuttato Paffett quando quest'ultimo si è fermato ai box qualcosa come un quarto d'ora più tardi!
Eng, che nella prima parte di gara avevamo trovato in seconda posizione, invece ha perso la zona podio virtuale ritrovandosi quarto dietro anche a Di Resta.
Si sono viste alcune azioni di un certo livello:
> Frijns si è ritirato per problemi tecnici e i telecronisti insistevano a chiamarlo "frains", è la prima volta che sento questa pronuncia;
> Farfus e Muller hanno superato in un colpo solo Wehrlein;
> Quando mancavano una ventina di giri alla fine Spengler è rimasto impantanato a bordo pista e ciò ha provocato l'ingresso della safety car mentre Spengler veniva rimesso in pista a spinta;
> Rast ha tagliato il traguardo in prima posizione, prima vittoria Audi in questa stagione!
RISULTATO: 1. René Rast (Audi), 2. Gary Paffett (Mercedes), 3. Paul Di Resta (Mercedes), 4. Philip Eng (BMW), 5. Augusto Farfus (BMW), 6. Pasal Wehrlein (Mercedes), 7. Nico Muller (Audi), 8. Edoardo Mortara (Mercedes), 9. Lucas Auer (Mercedes), 10. Timo Glock (BMW), 11. Joel Eriksson (BMW), 12. Daniel Juncadella (Mercedes), 13. Bruno Spengler (BMW), 14. Jamie Green (Audi), 15. Loic Duval (Audi), 16. Mike Rockenfeller (Audi), 17. Marco Wittmann (BMW), Rit. Robin Frijns (Audi).
domenica 24 giugno 2018
DTM @ Norisring
In questo weekend di SoVrApPoSiZiOn1 di cui non importa a nessuno, dal momento che non riguardano il GP di Baku e la 24 Ore di Le Mans, uno degli eventi che si sono svolti è stato quello del DTM al Norisring.
Edoardo Mortara è partito dalla pole position in Gara 1, che si è svolta sabato pomeriggio un paio d'ore prima della Formula 1 (ma che ho guardato successivamente), affiancato sulla griglia di partenza da Philipp Eng. A seguire c'erano Wittmann, Paffett, Di Resta, Juncadella, Auer, Glock, Spengler, Muller, Ericsson, Farfus, Green, Wehrlein, Duval, Frijns, Rockenfeller e Rast.
Eng, che adesso è indicato come ENG sulla grafica e non più come PEN, è andato ai box quasi subito, mentre Mortara proseguiva indisturbato in testa alla gara davanti a Wittmann e Di Resta.
Dopo il pitstop, Mortara era ancora davanti, con Wittmann stavolta inseguito da Wittmann e Paffett.
O meglio, davanti c'era Frijns che ha fatto il figo in testa rimandando il pitstop il più a lungo possibile (è rientrato alla fine del penultimo giro), mentre Paffett si è preso la seconda posizione virtuale, che era al momento la terza, con un sorpasso su Wittmann circa un quarto d'ora prima della fine della gara.
RISULTATO: 1. Edoardo Mortara (Mercedes), 2. Gary Paffett (Mercedes), 3. Marco Wittmann (BMW), 4. Paul Di Resta (Mercedes), 5. Philipp Eng (BMW), 6. Bruno Spengler (BMW), 7. Lucas Auer (Mercedes), 8. Daniel Juncadella (Mercedes), 9. Joel Eriksson (BMW), 10. Timo Glock (BMW), 11. Jamie Green (Audi), 12. Robin Frijns (Audi), 13. Pascal Wehrlein (Mercedes), 14. Augusto Farfus (BMW), 15. Mike Rockenfeller (Audi), 16. René Rast (Audi), 17. Loic Duval (Audi), 18. Nico Muller (Audi).
Daniel Juncadella, divenuto celebre per avere crashato la vettura di Perez una volta che lo sostituiva nelle prove libere nel 2015, ha ottenuto la pole position per gara 2 (che è stata un buon modo per attendere l'orario del gran premio di Formula 1). A seguire Paffett, Auer, Di Resta, Mortara, Spengler, Wittman, Eriksson, Glock, Eng, Muller, Green, Rast, Farfus, Rockenfeller, Frijns, Duval e Wehrlein.
Auer si è portato in prima posizione fin dalle fasi iniziali di gar, seguito da Paffett, Di Resta e Wittmann.
Sia Juncadella sia Auer hanno ritardato la sosta, uscendo davanti a Wittmann, Mortara e Spengler.
Non ha funzionato: Wittmann si è ritrovato presto davanti a tutti, così come Mortara si è ritrovato virtualmente secondo. A seguire c'era Juncadella, mentre anche Spengler è passato davanti ad Auer.
Verso metà gara c'è stato un lieve tamponamento di Paffett nei confronti di Glock, che è stato accolto con una mezza risata da parte di Rosberg che era ospite in uno dei box.
A Le Castellet, Hamilton e Bottas hanno tirato un sospiro di sollievo: visto che l'effetto gufico di Webber al confronto ra roba da niente, sicuramente erano ben contenti che Rosberg fosse ben lontano da loro in quel momento!
Il duello tra Glock e Paffett per le posizioni basse della top-ten è continuato, a vantaggio di Glock che è rimasto davanti. Paffett, invece, è precipitato indietro di diverse posizioni.
RISULTATO: 1. Marco Wittmann (BMW), 2. Edoardo Mortara (Mercedes), 3. Daniel Juncadella (Mercedes), 4. Bruno Spengler (BMW), 5. Lucas Auer (Mercedes), 6. Paul Di Resta (Mercedes), 7. Nico Muller (Audi), 8. Robin Frijns (Audi), 9. Pascal Wehrlein (Mercedes), 10. Timo Glock (BMW), 11. Philipp Eng (BMW), 12. Joel Eriksson (BMW), 13. Gary Paffett (Mercedes), 14. René Rast (Audi), 15. Jamie Green (Audi), 16. Mike Rockenfeller (Audi), 17. Augusto Farfus (BMW), 18. Loic Duval (Audi).
Ho guardato anche il podio dato che c'era tempo e mi pare che l'inno nazionale sia stato tagliato anche se il vincitore non era Paul Di Siesta.
Sul podio c'era DJ Otzi insieme a Rosberg, e DJ Otzi indossava una cuffia rossa e prima degli inni nazionali teneva in mano un cellulare o qualcosa con cui stava riprendendo ciò che aveva intorno. DJ Otzi ha consegnato il trofeo al rappresentante della BMW e Rosberg l'ha consegnato a Mortara.
Il tipo della BMW è stato successivamente sommerso di carburante dai piloti presenti.
In chat c'era gente che parlava del fatto che ieri Ogier avesse consegnato uno dei trofei.
Edoardo Mortara è partito dalla pole position in Gara 1, che si è svolta sabato pomeriggio un paio d'ore prima della Formula 1 (ma che ho guardato successivamente), affiancato sulla griglia di partenza da Philipp Eng. A seguire c'erano Wittmann, Paffett, Di Resta, Juncadella, Auer, Glock, Spengler, Muller, Ericsson, Farfus, Green, Wehrlein, Duval, Frijns, Rockenfeller e Rast.
Eng, che adesso è indicato come ENG sulla grafica e non più come PEN, è andato ai box quasi subito, mentre Mortara proseguiva indisturbato in testa alla gara davanti a Wittmann e Di Resta.
Dopo il pitstop, Mortara era ancora davanti, con Wittmann stavolta inseguito da Wittmann e Paffett.
O meglio, davanti c'era Frijns che ha fatto il figo in testa rimandando il pitstop il più a lungo possibile (è rientrato alla fine del penultimo giro), mentre Paffett si è preso la seconda posizione virtuale, che era al momento la terza, con un sorpasso su Wittmann circa un quarto d'ora prima della fine della gara.
RISULTATO: 1. Edoardo Mortara (Mercedes), 2. Gary Paffett (Mercedes), 3. Marco Wittmann (BMW), 4. Paul Di Resta (Mercedes), 5. Philipp Eng (BMW), 6. Bruno Spengler (BMW), 7. Lucas Auer (Mercedes), 8. Daniel Juncadella (Mercedes), 9. Joel Eriksson (BMW), 10. Timo Glock (BMW), 11. Jamie Green (Audi), 12. Robin Frijns (Audi), 13. Pascal Wehrlein (Mercedes), 14. Augusto Farfus (BMW), 15. Mike Rockenfeller (Audi), 16. René Rast (Audi), 17. Loic Duval (Audi), 18. Nico Muller (Audi).
Daniel Juncadella, divenuto celebre per avere crashato la vettura di Perez una volta che lo sostituiva nelle prove libere nel 2015, ha ottenuto la pole position per gara 2 (che è stata un buon modo per attendere l'orario del gran premio di Formula 1). A seguire Paffett, Auer, Di Resta, Mortara, Spengler, Wittman, Eriksson, Glock, Eng, Muller, Green, Rast, Farfus, Rockenfeller, Frijns, Duval e Wehrlein.
Auer si è portato in prima posizione fin dalle fasi iniziali di gar, seguito da Paffett, Di Resta e Wittmann.
Sia Juncadella sia Auer hanno ritardato la sosta, uscendo davanti a Wittmann, Mortara e Spengler.
Non ha funzionato: Wittmann si è ritrovato presto davanti a tutti, così come Mortara si è ritrovato virtualmente secondo. A seguire c'era Juncadella, mentre anche Spengler è passato davanti ad Auer.
Verso metà gara c'è stato un lieve tamponamento di Paffett nei confronti di Glock, che è stato accolto con una mezza risata da parte di Rosberg che era ospite in uno dei box.
A Le Castellet, Hamilton e Bottas hanno tirato un sospiro di sollievo: visto che l'effetto gufico di Webber al confronto ra roba da niente, sicuramente erano ben contenti che Rosberg fosse ben lontano da loro in quel momento!
Il duello tra Glock e Paffett per le posizioni basse della top-ten è continuato, a vantaggio di Glock che è rimasto davanti. Paffett, invece, è precipitato indietro di diverse posizioni.
RISULTATO: 1. Marco Wittmann (BMW), 2. Edoardo Mortara (Mercedes), 3. Daniel Juncadella (Mercedes), 4. Bruno Spengler (BMW), 5. Lucas Auer (Mercedes), 6. Paul Di Resta (Mercedes), 7. Nico Muller (Audi), 8. Robin Frijns (Audi), 9. Pascal Wehrlein (Mercedes), 10. Timo Glock (BMW), 11. Philipp Eng (BMW), 12. Joel Eriksson (BMW), 13. Gary Paffett (Mercedes), 14. René Rast (Audi), 15. Jamie Green (Audi), 16. Mike Rockenfeller (Audi), 17. Augusto Farfus (BMW), 18. Loic Duval (Audi).
Ho guardato anche il podio dato che c'era tempo e mi pare che l'inno nazionale sia stato tagliato anche se il vincitore non era Paul Di Siesta.
Sul podio c'era DJ Otzi insieme a Rosberg, e DJ Otzi indossava una cuffia rossa e prima degli inni nazionali teneva in mano un cellulare o qualcosa con cui stava riprendendo ciò che aveva intorno. DJ Otzi ha consegnato il trofeo al rappresentante della BMW e Rosberg l'ha consegnato a Mortara.
Il tipo della BMW è stato successivamente sommerso di carburante dai piloti presenti.
In chat c'era gente che parlava del fatto che ieri Ogier avesse consegnato uno dei trofei.
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