venerdì 17 agosto 2018

DTM @ Brands Hatch

In quest'ultimo weekend il DTM ha fatto una trasferta britannica della quale ammetto che avrei dovuto occuparmi un po' prima, ma non è mai troppo tardi per tenersi aggiornati, quindi iniziamo a parlare di quello che è successo sabato scorso, quando il collegamento è iniziato con un'inquadratura di Damon Hill e il mio primo pensiero è stato "aaaawwww".
Ammetto di essere seriamente preoccupata da me stessa, perché non ho mai nutrito una particolare simpatia nei confronti del soggetto, anche se nell'epoca social ho preso a rivalutarlo, perché è un tipo molto ironico sui fatti del motorsport, ma ha un'ironia sottile che a primo impatto potrebbe sembrare un tipo molto fanboy-friendly. Ho dovuto attendere di leggere un suo commento a proposito del fatto che la Formula 1 diventerebbe più spettacolare se si ispirasse alla MotoGP per rendermi conto che al 99% stava prendendo per i fondelli gli stessi fanboy che gli mettevano dei like e dei retweet pensando che stesse parlando sul serio.

Dopo questa digressione direi che possiamo venire alla griglia di partenza, sulla quale la pole position era occupata da nientemeno che Dani Juncadella, il nipote di Luis Perez Sala, nonché demolitore della vettura di Checo Perez in una sessione di prove libere in Force India risalente a qualcosa come il 2015. Nel 2015 Juncadella ha anche vinto una sorta di Race of Champions organizzata dalla Mercedes.
Accanto a lui c'era Auer, altresì noto come il nipote di Berger, e all'inizio del collegamento si era visto Berger nei pressi di Damon Hill.
A seguire c'erano Rast, Eng, Farfus, Paffett, Glock, Mortara, Wittman, Wehrlein, "Frains" (cit.), Di Resta, Muller, Duval, Rockenfeller, Eriksson, Green e Spengler.

La gara non è stata molto movimentata, al punto che perfino sulla chat c'era gente che si lamentava che fosse noiosa. Non so se mi spiego: di solito le chat durante le gare del DTM servono per affermare che la Formula 1 è noiosa e che la Formula E non ha senso di esistere, non per commentare quello che succede nel DTM.
Tuttavia la gara è iniziata in modo non falsato all'ennesima potenza, con Auer che è andato in testa (mentre Duval finiva fuori, ma nevermind), circondato dalla sua aura ferrarista di seconda generazione. Purtroppo nessuno ha osservato che dovrebbe andare immediatamente in Ferrari a fare coppia con il figlio di Alesi.
Ad ogni modo Auer era destinato a sacrificarsi per una giusta causa, in quanto seppure sia uscito dai box, dopo la sosta, davanti ai piloti che lo seguivano, è stato in breve tempo verniciato da Juncadella, che si è ripreso la leadership della gara e che poi l'ha vinta, per ricevere il trofeo dalle mani di Damon Hill, al che mi è uscito un altro "aaaawwww" anche se un po' meno intenso del primo, perché ero già rinsavita abbastanza per ricordarmi che ai vecchi tempi ero una Benetton fan, nonostante sia commossa per la mancata vittoria sulla Arrows.

Tornando ad Auer, era destinato a salire sul podio, ma soltanto al terzo posto, dato che subito dopo essere stato verniciato da Juncadella è stato superato anche da nientemeno che Augusto Farfus, che è così risalito in seconda posizione, che per un pilota da mai una gioia come lui è stato sicuramente un gran risultato.
Con Juncadella, Farfus e Auer sul podio e Rast stabilmente quarto, l'hot topic del finale era il duello tra Eng e Paffett per la quinta posizione, senza che, nonostante la distanza ravvicinata tra i due, si concretizzasse un sorpasso. Comunque nessuno dei due guidava una Ferrari, quindi era sicuramente un duello noioso...

Domenica Paffett ha conquistato la pole position ed è partito accanto a una nostra vecchia conoscenza, nientemeno che "Di Siesta". Dietro di loro c'erano Wehrlein, Rast, Auer, "Frains" (cit.), Farfus, Duval, Wittmann, Eng, Green, Rockenfeller, Glock, Juncadella, Muller, Eriksson, Mortara e Spengler.
La gara non è iniziata nel modo migliore per Farfus e Duval. Non è iniziata nel modo migliore nemmeno per il pilota della safety car, costretto ad abbandonare la partita di briscola appena iniziata.
Davanti, comunque, abbiamo fatto in tempo a vedere uno di quei duelli da guardare con i popcorn e la Coca Cola in mano, protagonisti Paffett e Di Resta. Quest'ultimo è passato in testa, con Paffett che si è accodato al secondo posto e Wehrlein al terzo.

L'uomo volante più celebre della storia della Race of Champions ha conservato la terza posizione fino al momento del pitstop, dal momento che, dopo essersi fermato, è scivolato dietro a Rast. Quest'ultimo è salito sul podio in terza piazza, con il vincitore Di Resta e con il secondo classificato Paffett, che continua ad essere il leader del campionato.
Si segnala Green, che ha fatto il figo in testa a lungo prima del pitstop, anche se poi è inesorabilmente precipitato nelle ultime posizioni.
A proposito di retrovie, purtroppo Glock ha chiuso solo 11esimo. Dopo l'inizio negativo di sabato, speravo che questo weekend potesse portare a casa almeno un punto, ma la domenica non è finita così.

RISULTATO GARA 1: 1. Daniel Juncadella (Mercedes), 2. Augusto Farfus (BMW), 3. Lucas Auer (Mercedes), 4. René Rast (Audi), 5. Philip Eng (BMW), 6. Gary Paffett (Mercedes), 7. Pascal Wehrlein (Mercedes), 8. Edoardo Mortara (Mercedes), 9. Marco Wittmann (BMW), 10. Mike Rockenfeller (Audi), 11. Jamie Green (Audi), 12. Robin Frijns (Audi), 13. Timo Glock (BMW), 14. Joel Eriksson (BMW), 15. Nico Muller (Audi), 16. Paul Di Resta (Mercedes), 17. Bruno Spengler (BMW), Rit. Loic Duval (Audi).

RISULTATO GARA 2: 1. Paul Di Resta (Mercedes), 2. Gary Paffett (Mercedes), 3. René Rast (Audi), 4. Pascal Wehrlein (Mercedes), 5. Marco Wittmann (BMW), 6. Mike Rockenfeller (Audi), 7. Philip Eng (BMW), 8. Daniel Juncadella (Mercedes), 9. Lucas Auer (Mercedes), 10. Nico Muller (Audi), 11. Timo Glock (BMW), 12. Robin Frijns (Audi), 13. Joel Eriksson (BMW), 14. Bruno Spengler (BMW), 15. Jamie Green (Audi), 16. Edoardo Mortara (Mercedes), 17. Loic Duval (Audi), Rit. Augusto Farfus (BMW).

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Milly Sunshine