lunedì 13 agosto 2018

Teorie del complotto?

Nell'ambito dell'#AskSunshineBlog, ho ricevuto la seguente domanda da parte di Great Saiyaman:
Hai mai creduto in alcune teorie del complotto legate al mondo dei motori (non solo F1, ma anche altre categorie)? Credi ancora ad esse? Se sì, per quali ragioni?

Prima di tutto credo che sia opportuno definire, prima di rispondere, che cosa NON faccio rientrare nelle teorie del complotto: tutti i casi in cui piloti o team negano le loro responsabilità in qualche azione per pararsi il cu*o, come in caso di responsabilità in un incidente, di messa in atto di un ordine di scuderia o di qualche genere di favoritismo nei confronti della prima guida. Questi per me non sono complotti, ma eventi di routine, per me le teorie del complotto sono quelle ad un livello più elevato.
Allo stesso modo non ritengo un complotto il modificare il regolamento da una certa stagione in poi per cercare di avere un maggior numero di team in competizione per il mondiale.

La mia risposta è che, tendenzialmente, tendo a non credere nelle teorie del complotto più comuni, in quanto a mio parere è moooolto più probabile che la versione ufficiale sia quella più credibile e che, in certi casi, l'errore umano sia molto più frequente di quanto si tenda a pensare.
Per intenderci, c'è una tendenza a vedere sabotaggi ogni volta in cui in un top-team c'è un guasto, quando la realtà dei fatti è che è molto più improbabile che non ci siano MAI problemi tecnici, piuttosto che qualche episodio sporadico (e, in caso di certi motori, magari anche più frequente). Allo stesso modo, si urla spesso allo scandalo in caso di penalità, nonostante questa sia spesso lasciata alla valutazione personale dei commissari, che in genere cambiano da gran premio a gran premio.
Oppure, in caso di piloti che saltano un gran premio o due a causa di infortuni, ogni tanto escono teorie del complotto a proposito di "finti" problemi di salute, quando tecnicamente potrebbe bastare qualche indisposizione anche di lieve entità affinché un pilota venga fermato dai medici per motivi precauzionali.
In genere ho la tendenza ad essere abbastanza razionale, quando si tratta di Formula 1 o di altri campionati, quindi tendo a scartare le teorie del complotto che si contrappongono a teorie più sensate. A titolo di esempio, quando Hamilton si accorse in extremis di Raikkonen e di Kubica fermi al semaforo in pitlane e si gettò dalla parte di Raikkonen invece che da quella di Kubica, non sottovaluterei che buona parte della decisione dipendesse dalla necessità di evitare di falciare i quattro commissari che si trovavano dalla stessa parte della vettura di Kubica. Anche ammettendo che il pilota non fosse in buona fede, ho l'impressione che, quando si tratta di prendere una decisione in uno o due secondi, sia più facile dare ascolto all'istinto di conservazione che mettersi a calcolare chi abbia più probabilità di vincere il mondiale (peraltro non è neanche detto che, in una situazione del genere, un pilota abbia la certezza matematica di chi si trova davanti).

Ogni tanto mi è capitato, specie in passato, di credere in qualche teoria del complotto, ma più che altro per sentito dire o perché non ero abbastanza informata in proposito. Ricordo che all'epoca della gomma smarrita di Irvine in molti dicevano che la Ferrari gli aveva fatto perdere il titolo di proposito in quel modo e ci credevo, perché la spiegazione "Irvine è una seconda guida, quindi la Ferrari non vuole che vinca il titolo" mi convinceva. Al giorno d'oggi, con un po' di logica, mi convince molto meno, e quell'episodio in sé mi sembra anche poco determinante sul risultato finale, in quanto non mi risulta che Irvine fosse in una posizione tale da portare a casa chissà quale risultato, quel giorno. Inoltre, prima del GP d'Europa, era già accaduto che a Irvine fosse ceduta la leadership di una gara da Salo, il che non significa esattamente che il team non avesse già dimostrato di fare qualcosa di concreto per vincere il titolo.
Inoltre, guardando le gare con maggiore attenzione, nel corso degli anni mi sono accorta che errori del genere sono meno rari di quanto pensassi all'epoca, anche in situazioni in cui c'è tutto da rimetterci, ovvero in caso di team per cui fare punti è fondamentale per i big money della classifica costruttori. In un momento di particolare concitazione un pitstop può andare male e il fatto che il pilota a cui succede sia visto come "meno importante" può contribuire in parte, ma appunto perché se sbagli quando c'è un pilota "meno importante" corri il rischio di diventare una meme, più che di essere totalmente stroncato.

Pensavo anche che al GP degli Stati Uniti del 2002 il sorpasso di Barrichello su Schumacher sulla linea del traguardo avesse una spiegazione diversa da quella ufficiale, ma la realtà è che pare non esserci una spiegazione ufficiale, il che può lasciare una libera interpretazione su quello che è successo.
Al giorno d'oggi secondo me la cosa più plausibile è che Schumacher abbia confuso la linea prima di quella del traguardo con la linea del traguardo e che poi non l'abbia detto esplicitamente per non fare una figura di m*rda, oppure che fosse effettivamente un tentativo, tanto ormai il mondiale era già stato assegnato, di chiudere la gara con il minore gap possibile tra primo e secondo classificato. In ogni caso, se anche in realtà Schumacher e Barrichello avessero pianificato di proposito, prima della gara e all'insaputa del team, di giocarsi la vittoria all'ultima curva così, per sfizio, e poi abbiano negato di averlo fatto, non la considererei una cosa così "grave" da meritarsi teorie del complotto in proposito... anzi, in un contesto in cui, anche a titolo già assegnato, Barrichello non poteva lottare alla pari con Schumacher quando Schumacher era davanti perché doveva fare la figura del co***one e Schumacher non poteva lottare alla pari con Barrichello quando Barrichello era davanti perché altrimenti sarebbe sembrato un "sopruso", ma dovevano starsene buoni uno dietro all'altro sempre e comunque (quando peraltro dubito che avrebbero fatto dei danni), probabilmente la troverei una cosa stupenda, dato che avendo visto situazioni a mio parere più intriganti la mia unica deduzione è che, se fossero stati liberi di lottare alla pari almeno dopo l'assegnazione del titolo, probabilmente avremmo visto gare più interessanti (probabilmente la situazione sarebbe andata a favore più di MSC di quanto già non sia andata nella realtà, ma in ogni caso nulla toglie che potessimo toglierci lo sfizio di vedere duelli duraturi per la prima posizione senza dovere attendere il GP del Bahrein 2014).

Infine un'ultima teoria del complotto che come idea mi è sempre sembrata stimolante e da un certo punto di vista anche plausibile (ma non per questo la ritengo vera, per motivi che spiegherò presto) è che la McLaren abbia perso di proposito il titolo nel 2007, perché costretta a farlo oppure per evitare polemiche ulteriori dovute alla spy-story: in fin dei conti la teoria del complotto secondo cui la McLaren non sia stata squalificata per il bene dello spettacolo ma che le sia stato impedito di lottare per il titolo nel vero senso del termine ha sempre stuzzicato la mia immaginazione ancora prima che scoprissi che c'era davvero chi proponeva questa teoria del complotto.
Questa teoria spiegherebbe la debacle nelle ultime gare stagionali, tuttavia il modo in cui la McLaren ha buttato punti al vento negli ultimi gran premi della stagione non mi sembrano compatibili con il volere perdere il titolo di proposito. Non ritengo possibile in nessuna misura che l'incidente di Alonso in Giappone sia avvenuto di proposito, ritengo molto improbabile che quanto successo a Hamilton in Cina fosse qualcosa di diverso dal volere tentare di vincere a tutti i costi anche la gara oltre che il titolo, mentre il problema al cambio di Hamilton in Brasile... in una stagione in cui non ci sono MAI stati problemi tecnici, mi sembra verosimile che una volta succeda. Se un problema analogo fosse capitato qualche gran premio prima, nessuno ci avrebbe nemmeno dato peso. Darei molto più peso a questa spiegazione se per tre gare di seguito ci fossero stati problemi tecnici, invece che incidenti in due gare e un problema tecnico nell'ultima.
Inoltre l'assegnazione del titolo è stata dovuta anche a fattori sui quali nessuno dei contendenti al titolo aveva influenza diretta, ovvero il risultato di altri piloti che, in quelle occasioni, si sono trovati momentaneamente in posizioni di rilievo. Se Webber e Vettel non avessero avuto l'incidente del GP del Giappone, Raikkonen sarebbe stato a malapena in lotta per il mondiale dopo quello stesso gran premio. Se la gang del "carburante irregolare" in Brasile avesse combinato casini, mentre si sorpassavano a vicenda, e uno o due di loro fossero finiti fuori gioco, Hamilton avrebbe vinto il mondiale. Se si voleva simulare un problema tecnico per impedirgli di vincere, tanto valeva un problema che lo mettesse direttamente out.
In sintesi, potrei credere che la McLaren abbia, più o meno volutamente, buttato alle ortiche un mondiale già vinto, e forse sotto sotto un po' ci credo ancora, ma dal punto di vista razionale, la versione dei fatti ufficiale, ovvero che hanno commesso degli errori irreparabili quando era troppo tardi per commettere errori, sia decisamente più plausibile.

In generale ho l'impressione che una delle ragioni per cui esistono le teorie del complotto sul motorsport (che curiosamente sembrano esistere solo per le serie motoristiche più mainstream come la Formula 1) sia che quando non accettiamo un risultato tendiamo a farci molti più film mentali di quando non lo accettiamo (guarda caso, ci sono molte più teorie del complotto basate su vittorie falsate o su mondiali falsati che su altre cose, come ad esempio fallimenti di squadra di basso livello), come dimostra il fatto che, al di fuori dell'Italia, una delle teorie del complotto che va per la maggiore è che sia stato concesso alla Williams di utilizzare in un gran premio su una delle sue vetture qualche tipo di filtro magico (gomme o carburante molto più performanti che quelli utilizzati da tutte le altre vetture) che avrebbe fatto sì che la vittoria fosse assicurata. Le ragioni per cui ciò sarebbe stato fatto sono, secondo questa teoria del complotto, da cercare tra le seguenti:
1) obbligo da parte del presidente del Venezuela di far vincere un gran premio a Maldonado;
2) festeggiamento del settantesimo compleanno di Frank Williams;
3) strategia di marketing per attirare l'attenzione sulla Formula 1 suscitando clamore mediatico.
Al di là del fatto che la teoria del filtro magico che assicura la vittoria fa acqua da tutte le parti (anche per le circostanze in cui la vittoria è avvenuta, peraltro), anche le spiegazioni proposte mi sembrano una più folle dell'altra. La prima: che ruolo aveva il presidente del Venezuela nella Formula 1? nessuno, che io sappia, né si è mai parlato di organizzare un gran premio in Venezuela. La seconda: a parte che è la cosa più ridicola che abbia mai letto, il compleanno di Frank Williams è avvenuto due gran premi prima. La terza: se fosse vera, cioè se fosse vero che ci fosse un "filtro magico" per far vincere una gara a scelta a uno dei piloti Williams a caso per suscitare clamore mediatico, non vedo per quale motivo far vincere a Maldonado il GP di Spagna. Bastava aspettare due settimane e usare il filtro magico per far vincere a Bruno Senna il GP di Montecarlo. Quella è una cosa che, dal punto di vista del marketing, avrebbe generato clamore mediatico, invece di generare delle meme.
In sintesi: in genere non credo nelle teorie del complotto sul motorsport perché, anche quando ci sono alcune argomentazioni convincenti, tendono ad esserci molti plot-hole dal punto di vista della logica.
 

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