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lunedì 30 giugno 2025

Formula 1 2025: #11 Commento al Gran Premio d'Austria

29.06.2025 // Lando Norris, Charles Leclerc, Oscar Piastri, Lewis Hamilton, George Russell, Liam Lawson, Max Verstappen, Gabriel Bortoleto, Kimi Antonelli, Pierre Gasly, Fernando Alonso, Alex Albon, Isack Hadjar, Franco Colapinto, Oliver Bearman, Lance Stroll, Esteban Ocon, Yuki Tsunoda, Carlos Sainz, Nico Hulkenberg: questo è l'ordine di partenza con cui i piloti si sono schierati sulla griglia, dopo che Tsunoda è uscito in Q1 e che Verstappen è incappato in una bandiera gialla generata da un'uscita di pista di Gasly verso la fine della Q3.
Alle 18.30 della domenica, quando in teoria doveva iniziare il gran premio sulla TV dei povery, c'era in realtà una clip in cui incidenti vari di Norris erano montati in un mash-up in cui facevano da contorno alle urla del Vanz. Ci sarebbe stato quindi da aspettare ulteriormente, almeno una decina di minuti.
Il Vanz si è fatto perdonare dedicandosi all'arte gufatoria: ha menzionato il fatto che l'ultima pole position della Williams di Felipe Massa sia arrivata proprio al Redbullring e un minuto contato più tardi la Williams di Sainz si è ammutolita sulla griglia. Quando si è avviata i piloti di testa avevano ormai completato il formation lap. C'è stato quindi un aborted start. Nel frattempo Sainz è andato in pitlane con la vettura che emanava fiamme. Partenza rimandata alle 15.15, secondo giro di formazione intorno alle 18.55 sulla TV dei povery e un giro sottratto da quelli di gara, perché qui non siamo in "F1 the movie" e percorrere un giro in più del previsto può comportare l'esaurimento del carburante.

Norris ha mantenuto la posizione, Leclerc ha cercato di affiancarlo, Piastri ha superato Leclerc e ha tentato di affiancare Norris. Russell nel frattempo duellava con Hamilton, ma il momento più altisonante è stato quando Antonelli ha festeggiato il proprio diploma di perito economico specializzato in relazioni internazionali per il marketing con un bloccaggio e ha centrato Verstappen: doppio ritiro, safety car, nonché Norris, Piastri, Leclerc, Hamilton, Russell, Gasly, Albon, Bortoleto, Lawson e Alonso nelle prime dieci posizioni.
Nel primo stint abbiamo visto un sorpasso di Albon su Gasly, prima dei loro pitstop anticipati e che Gasly sparisse in mezzo al nulla, un sorpasso di Piastri su Norris che si è subito ripreso la posizione, un altro duello tra i Norrisastri senza cambi di posizione, l'effetto nefasto dell'avere menzionato l'ultima pole della Williams che comportava anche il ritiro di Albon, che tecnicamente era già nel suo secondo stint, un lieve contatto Tsunoda vs Stroll, un bloccaggio di Piastri che ha rischiato di prendere un diploma di perito economico in compagnia di Norris prima della sosta di questo.
LN: "Che ca**o fai? Non lo sai che il nostro compito è falsare le gare?"
OP: "Di grazia, in che modo centrandoti in pieno avrei reso questa gara meno falsata?"
LN: "Con noi fuori, le Ferrari farebbero doppietta."
OP: "Cosa significa 'doppietta Ferrari'?"
LN: "Non te lo spiego perché ti bloccherebbe la crescita."
OP: "Perché fai questi discorsi? Non eri uno di noi bambini anche tu?"
LN: "Sì, ma adesso che ho la barba da capretta e che c'è sulla griglia gente nata che io andavo già alle elementari mi sembra esagerato continuare a bere il latte con il biberon."
Le posizioni dei primi cinque sono rimaste invariate dopo il primo pitstop, e quando Lawson e Alonso sono rientrati per la loro unica sosta sono risaliti 6/7 Bortoleto e Hulkenberg, mentre nel frattempo Tsunoda è stato superato da Colapinto, il che è già disastroso di suo, ma a peggiorare le cose ha cercato di riprendersi la posizione speronando Colapinto e facendogli fare un balletto, procacciandosi quindi una penalità.
Anche dopo il secondo giro di pitstop le posizioni dei primi cinque non sono cambiate, solo di poco il gap dei Norrisastri. Nel secondo stint era aumentato, nel terzo è andato progressivamente calando, a parte nei momenti problematici, tipo quando Colapinto ha deciso di ostacolare Piastri facendosi penalizzare. Nonostante la penalità, comunque, ha finito la gara davanti a Tsunoda... a quel punto all'unisono tutti i piloti classificati dalla prima alla quindicesima piazza immagino si siano affacciati al box della Redbull urlando: "Quihhhh a kasahhhh lorohhhh!!!11!!11!!"
Veniamo a Tsunoda, perché a proposito di quest'ultimo - dove quest'ultimo vale anche in senso letterale - lo si è visto inquadrato nel finale di gara dietro al duo Alonso/ Bortoleto che battagliava per la settima piazza. Però era sedicesimo, quindi significa che era stato doppiato perfino da una Sauber. Poi sono arrivati i Norrisastri, che l'hanno doppiato... quindi era sotto di due giri.
Il duello degli Alonseto è stato abbastanza turbolento, non per loro ma per i due piloti della McLaren che dovevano trovare un varco per doppiarli.
LN: "Levatevi subito di mezzo, che rischio di fare tardi al tè delle 17.00, se no vi infilo una serie di papaye su per il cu-..."
FA: "Taci, come ti viene in mente di pronunciare una frase simile davanti a un bambino innocente?"
LN: "Per il momento gli sono dietro, quindi il bambino innocente farebbe bene a levarsi di mezzo."
È esattamente quello che è successo, mentre anche Piastri si avvicinava molto timidamente.
OP: "Posso passare anch'io o avete in mente delle sorprese?"
I due non avevano sorprese in mente, non hanno arrecato danni di sorta e, dopo avere battuto Bortoleto, Alonso è andato a pomiciare con il suo protetto nel post-gara.


I Norrisastri sono andati sul podio in compagnia di Leclerc, mentre chef Jerôme D'Ambrosio rispondeva ai microfoni Sky in assenza di Fred Vasseur assente per problemi familiari.
Voce fuori campo: "Torna in cucinahhhh!!!!11!!11!!"
Durante la premiazione ha fatto la sua comparsa Bernie Eccle$tone, che ha consegnato la medaglia a Norris. Gli elfi esistono, ma non cielo dikonohhhh!
Quello che esiste e ce lo dikonohhhh anche troppo è la curva - urlato - COPSEHHHH!!!11!!!1!! che sentiremo menzionare millemila volte la prossima settimana.

RISULTATO: 1. Norris/ McLaren, 2. Piastri/ McLaren, 3. Leclerc/ Ferrari, 4. Hamilton/ Ferrari, 5. Russell/ Mercedes, 6. Lawson/ Racing Bulls, 7. Alonso/ Aston Martin, 8. Bortoleto/ Kick Sauber, 9. Hulkenberg/ Kick Sauber, 10. Ocon/ Haas, 11. Bearman/ Haas, 12. Hadjar/ Racing Bulls, 13. Gasly/ Alpine, 14. Stroll/ Aston Martin, 15. Colapinto/ Alpine, 16. Tsunoda/ Redbull, Rit. Albon/ Williams, Rit. Verstappen/ Redbull, Rit. Antonelli, DNS. Sainz/ Williams.


martedì 6 maggio 2025

Formula 1 2025: #6 Commento al Gran Premio di Miami

Miami, 4 Maggio // In Florida, laddove si corre accanto a un porto finto dipinto come scenografia, Kimi Antonelli ha conquistato la pole position della gara sprint, precedendo Oscar Piastri, Lando Norris, Max Verstappen, George Russell, Charles Leclerc, Lewis Hamilton, Alexander Albon, Isack Hadjar, Fernando Alonso, Nico Hulkenberg, Esteban Ocon, Pierre Gasly, Liam Lawson, Carlos Sainz, Lance Stroll, Jack Doohan, Gabriel Bortoleto, Oliver Bearman e Yuki Tsunoda. Quest'ultimo a causa di un errore di calcolo del team non è riuscito a fare il tentativo finale, così come Doohan che via radio si è messo a lamentarsi con il team, con cui potrebbe essere all'ultima apparizione.
La qualifica sprint non è stata trasmessa venerdì sera dalla TV dei povery dove invece c'era Masterchef, ma è stata mandata in onda in differita al sabato pomeriggio prima della sprint. Questa è stata preceduta dalla pioggia e dalla Ferrari rossa e biancoblu di Leclerc che stampava la propria livrea discutibile contro la barriere nel giro di schieramento. La partenza è stata rinviata dopo il giro di formazione per le condizioni di visibilità inesistenti, con due giri dietro safety car prima di uno standing start.

La gara sprint ha visto Piastri affiancare Antonelli e questo andare per prati scivolando quarto dietro a Norris e Verstappen, il tutto mentre la gara si rivelava piuttosto tranquilla e nella prima parte siamo stati chiamati ad assistere, come fonte di intrattenimento, a un duello tra Bearman e Sainz. Frattanto la pista si asciugava e, per ironia della sorte, stavolta diversamente dal solito avevamo avuto una gara tranquilla con il bagnato, mentre quando è arrivato l'asciutto ci siamo ritrovati a chiederci se tutti, in branco, prima della gara avessero fatto uso di droghe.
Hamilton è stato uno dei primi a passare alle slick e ha messo le soft, è stato l'unico - gli altri sono andati sulle medium - e incredibilmente la strategia non è stata un flop. Frattanto poco dopo la sosta Sainz era andato a sbattere e procedeva con una gomma squarciata e si è diretto ai box senza necessitare l'intervento della safety car. In pitlane, intanto, un unsafe release della Redbull ha innescato una collisione tra Verstappen e Antonelli con Kimi che non ha potuto fermarsi nel proprio box, è dovuto tornare in pista e poi rientrare un giro più tardi.
Un duello tra i piloti McLaren è stato interrotto dalle soste, il primo a rientrare è stato Piastri e, mentre Norris faceva la sosta, Lawson in livrea celebrativa fucsia ha pensato bene di scagliare Alonso contro le barriere. L'ingresso della safety car ha fatto sì che Norris tornasse in pista in testa davanti a Piastri e... Hamilton?! con i quali sarebbe andato alle interviste tenute da Romain Grosjean. *______*
La gara è terminata in regime di safety car, con Verstappen destinato a una retrocessione di dieci secondi per unsafe release. Dietro di lui Albon ha concluso quinto, ma si è procacciato cinque secondi di penalità per safety car infringiment. Altre penalità sono state assegnate a Lawson - settimo al traguardo - per l'incidente e Bearman - nono - per unsafe release.
Risultato: Norris, Piastri, Hamilton, Russell, Stroll, Tsunoda, Antonelli, Gasly, Hulkenberg, Hadjar, Albon, Ocon, Lawson, Bearman, Bortoleto, Doohan, Verstappen. Non hanno finito la gara Alonso e Sainz, mentre Leclerc non è arrivato a iniziarla.

Qualche ora più tardi tutto ciò è stato impacchettato e dimenticato, perché alle 22.15, con un ritardo di un quarto d'ora rispetto all'orario prefissato, sono iniziate le qualifiche, in diretta anche sulla TV dei povety, perché a quanto pare quando ci sono weekend sprint tutta la giornata di sabato viene trasmessa in diretta. Purtroppo per la Ferrari, lo pseudo-podio appena colto non è stato di buon auspicio per la qualifica, dato che hanno portato solo una macchina in top-ten. Certo che se in top-ten si doveva andare per farsi battere dalle Williams, forse era meglio andare a giocare a briscola, ma non preoccupiamoci di queste sottigliezze.
Verstappen ha fatto la pole davanti a Norris, Antonelli, Piastri, Russell, Sainz, Albon, Leclerc, Ocon e Tsunoda a completare i primi dieci. Hadjar, Hamilton, Bortoleto, Doohan e Lawson sono usciti in Q2, mentre in precedenza erano andati fuori Hulkenberg, Alonso, Gasly (poi partito dalla pitlane), Stroll e Bearman.

Alla partenza, mentre Doohan si toccava con Lawson causando di lì a poco una virtual safety car (e ritirandosi, mentre l'altro si sarebbe ritirato molto tempo dopo ai box), Verstappen si è messo a litigare con Norris, il quale ha tagliato per l'area dipinta a lato della carreggiata e si è ritrovato sesto dietro a Verstappen, Antonelli, Piastri, Russell, Albon e Norris. Ho iniziato a sognare che il giovane Kimi salisse sul podio e giungesse per l'occasione un piccione viaggiatore saudita a portargli una bottiglia di acqua di rose per evitagli guai con la legge degli States, secondo la quale i bambini piccoli come lui non devono bere alcool, ma fare cose adatte a quelli della sua età, tipo andare a comprarsi un fucile all'Ipercoop e sparare ai suoi colleghi a caso, in modo da liberare volanti per i figonihhhh beliximihhhh che ne sono sprovvisti. Purtroppo la risalita di Piastri l'ha relegato in terza piazza e, dopo avere superato le vetture retrostanti anche Norris è arrivato facendolo scivolare al quarto posto.
Nel frattempo dai box informavano i piloti di cose tipo:
"Tra dieci minuti arriverà la pioggia."
"La pioggia arriverà tra trenta minuti e sarà intensa."
"Tra venti minuti è previsto uno scroscio di pioggia, ma in due sole curve."
Tutto contemporaneamente, ovviamente. In sintesi, sembrava che le previsioni del tempo le avessero fatte quelli di Meteofrance durante un trip allucinogeno.

Duello dei top drivahhhh: dopo un lungo duello, Piastri è riuscito a prendersi la posizione su Verstappen dopo svariati tentativi. Per Norris è stato al contempo più semplice e più complesso. Più semplice perché ci ha messo meno giri, più complesso perché il primo tentativo si è concluso con entrambi che giravano sull'area colorata e Norris che doveva cedere la posizione facendo un saluto in stile Will Power. Ciascuno dei due ha allungato subito dopo il sorpasso, risultando tuttavia a debita distanza l'uno dall'altro.
Duello dei povery: Sainz ha superato Albon nella prima fase di gara, per poi perdere la posizione a vantaggio del compagno di squadra, permanendo sesto e settimo per tutta la durata del primo stint.
Duello dei morti di fame: a metà gara avevamo sentito parlare della Ferrari due volte, la prima quando Leclerc si era messo a millantare alla radio di avere visto i piloti Williams tagliare chicane, ricevendo un due di picche dai commissari, il secondo quando dopo numerosi tentativi Hamilton è riuscito a entrare in top-ten dopo un acceso duello con Ocon. Non che Tsunoda fosse messo molto meglio - era nono dietro a Leclerc - ma si sa che viviamo in un universo parallelo in cui c'è solo una Redbull.

La suddetta Redbull, come Antonelli e le Williams, è stata tra le prime vetture della top-ten a rientrare ai box per montare le slick, dato che pioggia what? Subito dopo dalla vettura di Bearman ha iniziato a uscire del fumo poco promettente, tanto che si è dovuto fermare a random lungo la pista. Tutti gli altri sono entrati ai box in regime di virtual safety car con Russell che era terzo davanti a Verstappen, oltre che Leclerc che da ottavo che era si è ritrovato settimo. Sainz non era molto d'accordo e si è preso la posizione, mentre Albon è andato a superare Antonelli. Sorry what?
La Redbull inesistente, frattanto, era ai margini dalla zona punti e pendeva sulla testa di Tsunoda una penalità per eccesso di velocità nella pitlane. Poi abbiamo avuto un'altra virtual safety car perché la vettura di Bortoleto era ferma.
Al restart un duello tra Leclerc e Sainz ha permesso a Hamilton di superare quest'ultimo ed entrambe le Ferrari in un colpo solo sono riuscite a superare una Williams, il che era molto di più di quanto l'andazzo avesse fatto sperare fino ad allora. A quel punto è stato messo in atto un grande cavallo di battaglia: un driver swap che ha avuto come risultato quello di far lamentare Hamilton prima e Leclerc dopo. In attesa che in Ferrari prendessero una decisione, Lewis ha chiesto se intendessero prendere un tè prima di decidere. In effetti a Miami dovevano essere le 17.00 o giù di lì!
Lo swap non ha funzionato e la cosa avrebbe provocato in seguito un ulteriore driver swap. Dopo avere lasciato sfilare Leclerc, Hamilton ha ricevuto informazione alla radio del distacco di Sainz e con un tono da lancio di servizi da tè ha replicato: "volete che faccia passare anche lui?"
A quel punto mi sono chiesta: perché devo scrivere dialoghi surreali nei commenti, sw i dialoghi reali sono talmente surreali da sembrare una parodia dei miei commenti?
La gara si è conclusa con un duello Hamilton vs Sainz, mentre il Vanz era già in clima gara terminata e stava parlando del nonno toscano di Piastri e della visita al suo paese che precederà il prossimo evento di Imola. In uno scenario che richiamava i filmati dei vecchi tempi in cui si andava in giro per un paesello della Campania in cerca del nonno di Paul Di Resta ecco un urlo, una collisione sfiorata, Hamilton che teneva la posizione e io che pensavo: "sulla TV dei povery è l'una e un quarto e tra meno di sei ore devo alzarmi per rientrare al lavoro dopo il ponte del Primo Maggio sperando che la mia assistente non abbia combinato casini in mia assenza".
Ho contravvenuto a tutte le mie regole non scritte andando a letto senza guardare il podio, e alla fine la giornata di lunedì non è stata così terribile. La mia giovane collega è come una piccola Strollina: ci sono momenti in cui fa dei quinti posti a random nelle sprint bagnate, altri in cui arriva ultima. E ovviamente sia mai che chieda aiuto se ha dei dubbi (non dico per forza a me, ma il nostro responsabile il nostro lavoro da trent'anni), si sa bene una piccola Lance non apprende mai niente da Felipe Massa! :-PPPP


RISULTATO: 1. Piastri/ McLaren, 2. Norris/ McLaren, 3. Russell/ Mercedes, 4. Verstappen/ Redbull, 5. Albon/ Williams, 6. Antonelli/ Mercedes, 7. Leclerc/ Ferrari, 8. Hamilton/ Ferrari, 9. Sainz/ Williams, 10. Tsunoda/ Redbull, 11. Hadjar/ Racing Bulls, 12. Ocon/ Haas, 13. Gasly/ Alpine, 14. Hulkenberg/ Kick Sauber, 15. Alonso/ Aston Martin, 16. Stroll/ Aston Martin, Rit. Lawson/ Racing Bulls, Rit. Bortoleto/ Kick Sauber, Rit. Bearman/ Haas, Rit. Doohan/ Alpine.


lunedì 21 aprile 2025

Formula 1 2025: #5 Commento al Gran Premio dell'Arabia Saudita

Mentre scrivo queste parole, che usciranno sicuramente domani perché sulla TV dei povery il gran premio finirà in tarda serata, è il 20 Aprile ed è il giorno di Pasqua, così come lo era il 20 Aprile del 2003. Anche quel giorno era Race Day e a Imola i fratelli Schumacher condividevano la prima fila nel giorno della morte della loro madre Elizabeth. Prima di passare ai fatti accaduti in questo fine settimana in Arabia Saudita, vorrei quindi concedermi un piccolo discorso motivazionale.
Ve lo ricordate tutti di come quel giorno Michael Schumacher partisse davanti a tutti e sia arrivato davanti a tutti. Ha sfoderato una prestazione robotica per la quale viene definito "più umano", che ha fatto passare in secondo piano il fatto che ci sia chi davvero, quel giorno, ha fatto una performance più umana. Quel giorno, per caso, qualcuno di voi ha avuto il coraggio di sbeffeggiare Ralf perché non era all'altezza del fratello? Se la risposta è no, allora perché non cerchiamo tutti di ricordarci di cos'è la civiltà? Perché dobbiamo sbandierare ai quattro venti il sadismo con cui desideriamo che tutti i vari Jack Doohan di turno perdano il volante? O che tutti i secondi piloti Redbull falliscano? O che la macchina vincente sia dichiarata illegale? O che i suoi piloti sbattano, si facciano male e vengano sostituiti da altri? O che succeda lo stesso nelle retrovie a chi non si è fatto abbastanza da parte durante un doppiaggio?
Fine del messaggio motivazionale. Immagino che il concetto sia abbastanza chiaro, per chi vuole capirlo. Forse i miei lettori comprenderanno cosa intendo, dato che dubito che i fanatici dell'insulto galoppante leggano il mio blog. Però, dato che è così facile lasciarsi trascinare dalla morsa dell'insulto galoppante senza nemmeno accorgersene (e vi assicuro che ci sono passata più volte) anche per chi non vive per i like, specie se questo atteggiamento consente di allacciare amicizie, penso che nessuno di noi debba sentirsi al di sopra di questo.

Adesso andiamo a Jeddah, dove Max Verstappen si è procacciato la pole position davanti a Oscar Piastri, George Russell, Charles Leclerc, Kimi Antonelli, Carlos Sainz, Lewis Hamilton, Yuki Tsunoda, Pierre Gasly e solo decimo Lando Norris, autore di un incidente in Q3. A seguire - cioè in precedenza, dato che erano usciti in Q2 e in Q1 - si sono classificati Alexander Albon, Liam Lawson, Fernando Alonso, Isack Hadjar, Ollie Bearman, Lance Stroll, Jack Doohan, Nico Hulkenberg, Esteban Ocon e Gabriel Bortoleto.

La gara è partita con un duello Verstappen vs Piastri al via, con Max che tagliava per le vie di fuga e manteneva la posizione. Il Vanz ha affermato varie volte "ci sarà da discutere", ma la vera "discussione" è stata tra Gasly e Tsunoda che si sono sportellati. Tsunoda è finito nelle retrovie a dare la caccia ai Pokemon, ma Pokemon non ce n'erano a causa del ritiro di Gasly. Immagino che Tsunoda sia andato a proseguire la caccia ai box, dato che poco dopo si è ritirato a propria volta.
Bernd Maylander ha fatto il proprio ingresso trionfale, mentre è arrivata la penalità di cinque secondi per Verstappen. Piastri è rimasto dietro per tutto il primo stint, per poi prendersi la posizione con il giro di soste, quando Verstappen ha scontato la penalità. Nella prima parte di gara, dopo che si erano liberati di Sainz, Hamilton e Norris hanno duellato per la posizione, con il Papata Boy che ha finalizzato il sorpasso dopo una serie di due precedenti sorpassi e controsorpassi, per poi andare in seguito a prendere anche Antonelli.
Leclerc e Norris hanno rimandato la sosta, il primo su gomme medium, il secondo unico della top-ten partito su gomme hard. Il Vanz si è interrogato su cosa avrebbe fatto Norris quando Piastri si fosse presentato nei suoi scarichi, cosa che ha ipotizzato avvenire in pochi giri, ma venti minuti più tardi Norris aveva ancora un gap tale da non esserci bisogno di queste riflessioni. Unito al fatto che su gomme medium Leclerc sia andato avanti decisamente più a lungo dei colleghi senza che i tempi crollassero, mi sono interrogata sulle ragioni che avessero portato tutti gli altri a rientrare in branco molto prima.
Piastri, Verstappen e Russell erano i primi tre dopo la sosta, distanziati gli uni dagli altri. Leclerc ricorreva Russell ed è riuscito a superare sia lui sia tutte le sue -L procacciandosi il podio. Norris, la cui uscita dalla pitlane era stata brevemente messa sotto indagine (con tanto di osservazione sorprendentemente sensata in cabina di commento, ovvero che con una sola inquadratura laterale dell'uscita di Norris, nella quale non si vedeva la linea bianca, era impossibile determinare se fosse sopra la linea bianca) ha preso ad avvicinarsi molto a a Leclerc, il che significa che aveva superato Russell a propria volta, ma mi sono dimenticata di specificarlo.


Le prime sette posizioni erano "riservate" ai big, dato che 6/7 c'erano Antonelli e Hamilton, mentre dietro era tutto un battagliare per posizioni di poco spessore, scambiarsi posizioni tra compagni di squadra (Haas, Sauber) e duelli audaci, tipo Bortoleto che sportellava Alonso nonostante questo sia un membro del suo management!
Il meglio, però, era laddove venivano giocati gli ultimi punti, ovvero la bassa top-ten, perché in Williams hanno messo in atto una strategia magistrale per bullizzare il povero Hadjar! Ora, strategia magistrale è un termine sicuramente esagerato, se consideriamo i fasti della coppia Double Trouble in Haas, in cui Magnussen faceva la raccolta punti di penalità per tutelare la zona punti di Hulkenberg, ma direi che non possiamo lamentarci di Sainz che ha aspettato Albon e gli ha dato DRS per fare in modo che questo si difendesse da Hadjar che gli stava negli scarichi.
Il Vanz da buon complottista ha immaginato una polemica anche qui, traducendo male un team radio e affermando che a Sainz fosse stato chiesto uno swap, ma una delle altre voci della telecronaca ha avuto l'accortezza di spiegargli che uno swap non è esattamente la cosa più agevole se c'è un terzo incomodo a mezzo secondo, pertanto era altamente improbabile che ciò potesse accadere a random.

RISULTATO: 1. Piastri/ McLaren, 2. Verstappen/ Redbull, 3. Leclerc/ Ferrari, 4. Norris/ McLaren, 5. Russell/ Mercedes, 6. Antonelli/ Mercedes, 7. Hamilton/ Ferrari, 8. Sainz/ Williams, 9. Albon/ Williams, 10. Hadjar/ Racing Bulls, 11. Alonso/ Aston Martin, 12. Lawson/ Racing Bulls, 13. Bearman/ Haas, 14. Esteban Ocon/ Haas, 15. Nico Hulkenberg/ Kick Sauber, 16. Lance Stroll/ Aston Martin, 17. Jack Doohan/ Alpine, 18. Gabriel Bortoleto/ Kick Sauber, Rit. Yuki Tsunoda/ Racing Bulls, Rit. Pierre Gasly/ Alpine.


NB. Lo schizzo della piantina del Jeddah Croniche è uscito abbastanza male, ne sono consapevole. :-////



venerdì 14 febbraio 2025

Ignorare la presentazione della Williams per protesta contro l'ingaggio di Sainz è ciò che ogni vero appassionato di Formula 1 dovrebbe fare: vi spiego perché

Ricordate quando qualche mese fa ci si indignava per via della presentazione collettiva delle livree, che ci sarà la prossima settimana? E ricordate quando negli anni passati ci si lamentava dei render, delle livree nuove sulle vecchie vetture e di quant'altro?
Tutto faceva pensare che una presentazione ufficiale, con tanto di vettura del 2025, anche se con una livrea one-off dato che è proibito svelare quella nuova prima dell'evento collettivo, potesse essere accolta con grande soddisfazione. Ma è andata davvero così?
Non proprio, a dire il vero. Ho visto commenti del tipo: a cosa serve presentare la nuova macchina se non c'è la nuova livrea? Oppure: a cosa serve presentare una vettura, se poi si arriva ultimi? Per non parlare del silenzio totale sui social che vi hanno riservato certi profili che negli anni passati facevano invettive contro le presentazioni fake. O delle critiche per essere andati "contro il regolamento", facendo una presentazione con le carte in regola.
Se mi è concesso essere sincera in tale senso, non mi sembra che perfino molti di quelli che si spacciano per appassionati seri e ben lontani dalla drivertosurviverizzazione galoppante siano tanto più culturalmente elevati di ciò che hanno sempre criticato. Un lato di me vuole sperare che quello che sta succedendo sia effetto della damnatio memoriae a cui la Williams, colpevole di avere affiancato Carlos Sainz ad Alexander Albon anziché il solito pilota pagante, è stata condannata dalle dure leggi dell'Appassionato Serio Di Motorsport(C). Però, a conti fatti, non sono convinta che sia una spiegazione migliore della driverstosurviverizzazione galoppante, anche se permette di scrivere ottimi titoli clickbait, come quello che ho scelto per questo post.

Fonte della foto nello screenshot: profilo Xwitter della Williams.




martedì 17 dicembre 2024

In difesa della Williams e della sua scelta di schierare la coppia Albon/ Sainz

[Un ringraziamento a @CeppaRacing di Xwitter, per avermi suggerito di scrivere un post a tematica Williams per non pensare ai problemi operativi che si stanno accumulando al lavoro.]

I giorni passano e ho ancora un commento a un gran premio da scrivere, ma conto di farlo nel prossimo futuro, per il momento vorrei soffermarmi su una faccenda a cui ho fatto caso già di diverso tempo, ma che a mio parere merita di essere approfondita: il rispetto pressoché nullo che viene riservato a un certo team storico anche da appassionati che sostengono di rispettare la storia.
Parlo della Williams, colpevole di avere ingaggiato Sainz e, di conseguenza, divenuta improvvisamente una squadra che non ha mai ottenuto risultati, secondo gli hater ferraristi di Sainz. Quindi la storiahhhh e tutto il resto, ma ecco che basta ingaggiare un pilota sgradito e si diviene immediatamente team senza storia che non è mai contato nulla nemmeno nei decenni passati.
Peraltro le critiche fatte per ripicca per la line-up scelta dalla Williams capiti proprio adesso, quando siamo di fronte a un cambio di passo, dopo anni e anni in cui almeno uno dei due piloti era stato scelto solo ed esclusivamente in base alle proprie doti economiche. Una coppia di piloti come Albon/ Sainz è verosimilmente la migliore almeno dai tempi di Massa/ Bottas, è paradossale screditare il team per non avere ingaggiato l'ennesimo Sargeant di turno.
Vorrei specificare che, vedendo Sainz in maniera totalmente neutrale (gli scontri leclerchini vs sainzini non fanno per me, a mio parere entrambe le categorie potrebbero tranquillamente cercarsi un lavoro - la mia aiutante in ufficio, invece, potrebbe tranquillamente dimettersi e reinventarsi come sainzina, per quanto mi riguarda), vedevo Albon in luce piuttosto negativa dopo la fine della sua (dis)avventura in Redbull. Niente contro di lui o contro il suo esercito di gatti, diciamo che lo vedevo come un pilota senza futuro. Però non mi sarei mai sognata di tacciare la Williams di avere una storia per averlo ingaggiato. Anzi, ho pensato che Albon non fosse abbastanza per la Redbull, ma che potesse essere una buona scelta per la Williams.
L'arrivo di Sainz non lo vedo un passo indietro per la squadra (che se ne facciano una ragione i colapinters convinti che Colapinto sia la reincarnazione di Senna perché ha i capelli scuri e ricci e che pubblicano post di parallismi perché ci sono foto di entrambi che prendono il sole in mutande), ma anzi, come l'ingaggio di uno dei piloti più altolocati tra quelli liberi sul mercato. Poi dubito fortemente che sarà lui a riportare la Williams sul gradino più alto del podio, così come lo dubito di Albon, ma è bello sognare che un giorno comunque la Williams possa tornare alla vittoria, qualsiasi sia il pilota che avrà l'onore di compiere una simile impresa.
È difficile che succeda? Sì. Succederà in tempi brevi? Sicuramente no. Però, se qualcuno vi avesse detto solo otto o nove mesi fa che la McLaren avrebbe vinto il mondiale costruttori dopo oltre un quarto di secolo l'avreste preso per pazzo. Invece è quello che è successo meno di dieci giorni fa. Se viviamo in un mondo in cui la McLaren può lottare per il campionato, allora forse le regole di questo mondo non impediscono di volare alto. Perché non sarà Sainz e non sarà Albon, ma un giorno qualcuno volerà alto.


venerdì 1 novembre 2024

GP Brasile 2004: la delusione soft di Rubens Barrichello

Nel lontano 2004, per la prima volta, il GP del Brasile si è svolto nella fase conclusiva della stagione invece che nella parte iniziale. Nello specifico, si è trattato dell'ultimo evento in assoluto del mondiale 2004, che già da tempo era stato assegnato alla Ferrari e a Michael Schumacher, che in questa occasione è partito dalla penultima fila a causa di una retrocessione di dieci posizioni per la sostituzione del motore. Il suo compagno di squadra Barrichello ha invece conquistato la pole position, precedendo la Williams di Juan Pablo Montoya, la McLaren di Kimi Raikkonen e un outsider molto stylish che menzionerò quando verrà il momento. Per Raikkonen viene il momento di insidiare la prima piazza di Rubinho e la leadership del pilota di casa dura poco e niente. Però la gara è partita con pista umida e con gomme intermedie e tutto può cambiare.
Causa brutta partenza di Montoya, si trova quarto. Al terzo posto c'è Jenson Button sulla gara, poi perde posizioni, infine il motore Honda perde fumo, perde molto fumo... just B.A.R. things! Barrichello, invece, si porta negli scarichi di Raikkonen, poi lo passa, si porta in testa, mentre a centro gruppo, poco prima, Michael Schumacher ha fatto una sbinnata, mentre un certo Sebastian Vettel che guardava la gara da casa esclamava: "Aaaawwww, sei il mio idolo!"

A parte le Renault e la McLaren di David Coulthard, tutti sono partiti su gomme intermedie, ma devono rientrare dopo pochi giri per passare a quelle da asciutto. Così facendo, l'outsider che partiva quarto si fa un paio di giri in testa... Se possedete un'auto, andate immediatamente a prenderla e percorrete le strade delle vostre città/ paesi di residenza e suonate il clacson all'impazzata, vomitando arcobaleni nel frattempo: si tratta di Felipe Massa al volante di una Sauber. Poi rientra anche lui e lascia strada libera a Fernando Alonso (come già detto, le Renault sono partite sulle dry).
Un duello in pitlane tra Raikkonen e Montoya si è concluso con il sorpasso di Juan Pablo, che diventa leader più avanti, quando Alonso si ferma ai box per il rifornimento di rito. Kimi insegue da vicino ed è quello che succederà anche due giri di pitstop più tardi, con Montoya che manterrà la prima posizione fino alla fine andando a vincere l'ultima gara disputata con la Williams.
Alonso sembra avviato per il terzo posto, mentre Barrichello è anche alle spalle della Williams di Ralf Schumacher e dalla B.A.R. di Takuma Sato. Superato quest'ultimo a soste ultimate è in terza piazza, con Alonso, Sato, Ralf Schumacher, Michael Schumacher e Massa a completare la zona punti.
Diciassette vetture su venti tagliano il traguardo: oltre a Button si sono ritirati anche Nick Heidfeld su Jordan per un guasto e Mark Webber su Jaguar dopo una collisione con il compagno di scuderia Christian Klien. Piccolo flashforward: nel 2005 e nel 2006 in Williams, a Interlagos Webber sarà coinvolto in incidenti anche con i successivi compagni di squadra, Antonio Pizzonia e Nico Rosberg.
Siamo rimasti a Massa ottavo, nono c'è il suo compagno di squadra Giancarlo Fisichella, mentre Jacques Villeneuve su Renault chiude la top-ten. Coulthard è undicesimo davanti alle Toyota di Jarno Trulli e Ricardo Zonta, che precedono Klien, dopodiché Timo Glock sulla Jordan e infine le Minardi di Zsolt Baumgartner e Gimmi Bruni.


Se Montoya ha vissuto il suo happy ending con la Williams, ottenendo l'unica vittoria stagionale, non si può dire che per Barrichello ci sia stato un finale altrettanto positivo. Per quanto abbia terminato il gran premio di casa per la seconda volta in carriera (la prima era stata nel lontanissimo 1994 - quarto posto), la pole position faceva sperare in quella che poteva essere una gloriosa vittoria. Quindi Rubens ha dovuto aspettare ancora per ottenere il gradino più alto del podio nel proprio circuito di cas-... ah no. E non ha vinto a Interlagos neanche in Stock Car, nonostante in quella location sia riuscito a vincere un titolo.



venerdì 7 giugno 2024

GP Canada e Stati Uniti 2004: la squalifica della Williams e l'infortunio di Ralf Schumacher

In vista del GP del Canada, che si svolgerà nel fine settimana imminente, mi sono rivista l'edizione del 2004. La gara si è svolta il 13 giugno ed è iniziata con Ralf Schumacher che scattava dalla pole position. Precedeva Jenson Button sulla B.A.R., nonché la Renault di Jarno Trulli. Quando quest'ultimo si è ritirato pressoché al via gli è succeduto in testa il compagno di squadra Fernando Alonso, che precedeva la Williams di Juan Pablo Montoya. Dietro, nel frattempo, Christian Klien ha speronato la McLaren di David Coulthard, per poi cozzare contro la Jaguar del compagno di squadra Mark Webber. La gara è proseguita con i primi quattro a posizioni invariate, con in quinta e settima piazza le Ferrari di Michael Schumacher e Rubens Barrichello; in mezzo a loro la McLaren di Raikkonen. Rubinho ha superato quest'ultimo, ma la situazione di Kimi sarebbe peggiorata ulteriormente quando in concomitanza con la prima sosta ai box ha calpestato la linea bianca della pitlane, guadagnandosi un drive through.

Alonso e le Ferrari prevedevano una strategia a due soste, mentre gli altri piloti di testa erano invece su tre soste. Alonso, tuttavia, nella seconda parte di gara si è ritirato per un guasto, mentre di fatto, dopo la seconda sosta, le due Ferrari si sono ritrovate 1/3 con la Williams di Ralf Schumacher in mezzo e Button al quarto posto davanti a Montoya. In pitlane frattanto si è consumato uno dei momenti più ad alta tensione della gara, quando nel box della Jordan, Nick Heidfeld ha investito un meccanico, il quale fortunatamente non ha riportato ferite gravi.
Raikkonen, risalito fino alla sesta piazza, ha dovuto fare un pitstop extra a causa di un problema al volante perdendo una posizione a vantaggio della Sauber di Giancarlo Fisichella. Il compagno di squadra di quest'ultimo, Felipe Massa, invece è stato protagonista di un incidente a pochi giri dalla fine, innescato dalla rottura di una sospensione. Dietro a Raikkonen - settimo - le Toyota di Cristiano Da Matta e Olivier Panis erano 8/10 con in mezzo Coulthard.

Fermi tutti, ho dimenticato una cosa importante: il Canada è il paese natale di Jacques Villeneuve, che in quel periodo storico non aveva un volante, quindi non poteva certo vedere la propria gara finire di punto in bianco in una nuvola di fumo. C'era tuttavia Takuma Sato, suo successore alla B.A.R., che si trovava a gara inoltrata in bassa top-ten, quando ha subito un destino analogo!
Detto questo, possiamo tornare a quando, a gara terminata, i fratelli Schumacher sono saliti sui due gradini più alti del podio, peraltro non certo per la prima volta a Montreal... ma Ralf sul podio c'è andato, di fatto, solo ed esclusivamente per sbevazzare champagne: gli sarebbe piovuta addosso una squalifica per irregolarità tecniche ai freni, esattamente come al compagno di squadra e ai due piloti della Toyota, con quattro piloti della top-ten che hanno perduto i loro risultati.
Michael Schumacher, Barrichello, Button, Fisichella, Raikkonen e Coulthard sono risaliti nelle prime sei posizioni, con le Jordan a completare la zona punti: settimo Timo Glock, nel suo esordio one-off al posto dell'infortunato Giorgio Pantano, nonché Heidfeld in ottava posizione.

Per la Williams, Indianapolis poteva rappresentare una potenziale rivincita dopo la doppia squalifica, ma le cose non sono iniziate molto bene: JPM ha avuto un problema sulla griglia di partenza, dovendo correre ai box a piedi per prendere il via con il muletto, quando ormai mancavano pochi secondi all'inizio della procedura di partenza.
Nel frattempo la gara è partita con il poleman Barrichello davanti a Michael Schumacher e ad Alonso, mentre nel frattempo entrava la safety car per un incidente nelle retrovie nel quale si sono ritirati Klien, Massa, Pantano e una delle Minardi, quella di Gimmy Bruni. Da Matta, invece, è riuscito a proseguire nonostante ne fosse stato coinvolto.
Una volta che la SC si è levata di torno, Michael Schumacher si è portato in testa alla gara superando Barrichello, dopo che l'aveva quasi affiancato quando la vettura di sicurezza era ancora in pista (con una manovra simile a quella che è stata messa fuori legge nelle ultime stagioni), con a seguire Alonso e le B.A.R. di Sato e Button - quest'ultimo destinato in seguito a ritirarsi per un guasto al cambio.

Pochi giri dopo il restart, Alonso ha avuto una foratura e è finito fermo in una via di fuga, mentre poco dopo - segno che non era la giornata della Williams - Ralf Schumacher non ha avuto la stessa fortuna: dopo una foratura è andato a sbattere violentemente alla curva sopraelevata.
In un'epoca in cui la bandiera rossa veniva evitata come la peste, si è proseguito in regime di safety car mentre il pilota veniva soccorso e la vettura veniva rimossa. Ralf è finito in ospedale, ma non gli sono state diagnosticate ferite gravi, anche se è stato costretto a una lunga assenza. Montoya e le B.A.R. (Button non si era ancora ritirato) sono stati gli unici a non fermarsi ai box in regime di safety car.
Le Ferrari sono rientrate una dietro all'altra e Barrichello dovendo attendere ha perso alcune posizioni. In occasione della seconda sosta, Rubinho avrebbe ritardato il rifornimento, uscendo subito dietro a Schumacher, ma avvicinandosi pericolosamente per un istante, tanto da far temere che i due potessero spalmarsi l'uno contro l'altro lasciando strada libera a Montoya.

JPM doveva ancora fermarsi ai box per la seconda sosta, però, lasciando il terzo posto a Trulli e il quarto a Sato, che aveva rimontato parecchio superando diverse vetture. Subito dopo l'uscita dai box, a gara inoltrata (diciamo tre quarti), la gara della Williams è andata definitivamente a rotoli, con la squalifica di Montoya per il cambio di vettura oltre tempo massimo. Le tempistiche hanno fatto molto discutere, specie considerato che la cosa era facile da riscontrare già molto tempo prima.
Mentre gli Schumachello erano stabilmente 1/2, con un sorpasso su Trulli, Sato si è portato al terzo posto per andarsi a prendere il suo unico podio in Formula 1, proprio sul circuito ricavato dall'ovale su cui, a distanza di parecchi anni, sarebbe entrato, per ben due volte, nella storia del motorsport. In una gara di elevato attrition rate, solo otto vetture hanno terminato, mentre Trulli ha chiuso quarto, a seguire si sono classificati Panis, Raikkonen, Coulthard... e una Minardi, guidata da nientemeno che Baumgartner, il suo unico arrivo a punti e anche l'unico arrivo a punti per un pilota ungherese.

Concludo con un piccolo aneddoto che non c'entra con il motorsport, ma che mi sembra carino riportare. Per chi non lo sapesse, nella vita di tutti i giorni lavoro come impiegata presso uno spedizioniere, occupandomi di spedizioni in export e import via mare, in prevalenza dall'Europa centrale al Messico e al Sudamerica e viceversa.
Ho a che fare anche con degli impianti che si trovano in Ungheria e in uno di questi il referente per l'import di nome si chiama Zsolt. Ogni volta in cui ho a che fare con lui mi viene inevitabile pensare a Baumgartner!



sabato 11 maggio 2024

FUORIGIRI/ Serie di VHS dei primi anni '90: recensione dell'episodio su Prost

Ringraziando ancora una volta @MotorStories per avermi fatto scoprire "Fuorigiri", serie di VHS sul motorsport risalente al 1993, mi appresto oggi a parlare di un altro episodio stanato su Youtube. Il titolo di questa puntata è "Alain Prost, vivere per vincere" e parla di un certo quattro volte campione del mondo dal caratteristico naso alla francese. Anzi, parla di un tre volte campione del mondo, perché è stato prodotto quando ancora il quarto titolo non solo non era stato vinto, ma il mondiale doveva verosimilmente ancora iniziate.
Quindi preparatevi psicologicamente ad essere scaraventati all'inizio del 1982, perché il documentario inizia con la vittoria al GP del Sudafrica. Che fosse la sua terza stagione in Formula 1 e che la Renault, dove stava dal 1981 e con cui aveva già vinto gare, fosse il suo secondo team, non ha alcuna importanza.

A onore del vero non mi sentirei di criticare questa mossa, non perché eliminare parti della carriera di un pilota di default sia incoraggiante, ma perché quantomeno viene riconosciuto abbondantemente come la carriera di Prost sia stata piuttosto incoraggiante anche ben prima del ritorno in McLaren: almeno il 1982 e il 1983 ci sono!
Del 1982 c'è addirittura il GP di Montecarlo, di cui però viene mostrato solo l'incidente di Prost e non quella situazione pittoresca arrivata nei cinque minuti seguenti. Unico scopo dell'evento, lanciare una velata critica a Prost tacciandolo di essere uno scarso in caso di pioggia.
Si parla poi di René Arnoux che lascia la Renault, di Prost che lotta per il titolo nel 1983 del clamoroso incidente innescato con l'avversario Nelson Piquet al GP d'Olanda, di quest'ultimo che diviene campione e di come Prost lasci la Renault per presunte vicissitudini personali che non vengono citate nel documentario e quindi non cito nemmeno io perché non sono una malalingua.

Poi arriva il 1984 e il titolo perso per mezzo punto contro Niki Lauda, con il solito accenno a Montecarlo, al fatto che se la gara fosse continuata avrebbe vinto Ayrton Senna, ma i punti del secondo posto sarebbero bastati a Prost per vincere il mondiale invece i mezzi punti della vittoria per la gara terminata anzitempo no.
A dire il vero penso che si traggano conclusioni non del tutto scontate. Non sappiamo per certo che Senna avrebbe vinto o che Prost sarebbe arrivato secondo, magari potevano pure ritirarsi entrambi, così come non abbiamo la certezza che senza bandiera rossa in quel momento non capitasse altro che comportasse comunque una bandiera rossa prima dei tre quarti di gara.
La retorica "favoritismo punito dal karma" non mi piace molto, perché stiamo parlando nientemeno che del terzo mondiale di Lauda e ridurre Lauda a colui che doveva salvarehhhh il mondohhhh dal maleficohhhh Prost e poi levarsi di mezzo senza essere citato neanche per sbaglio, magari anche no!

Poi viene il 1985, la lotta per il titolo con Michele Alboreto, con l'assegnazione del campionato in anticipo, poi il 1986, il secondo titolo vinto contro le Williams in quello storico evento ad Adelaide che ha il culmine con la foratura di Nigel Mansell. La stagione seguente le Williams sono imprendibili, mentre la McLaren torna al vertice nel 1988.
La coppia Prost/ Senna è protagonista del duello per il titolo che va a favore di Senna, mentre la situazione precipita nel 1989. Il documentario è abbastanza soft nel descrivere gli eventi - esattamente come quello su Senna - e di fatto li sintetizza così: nel 1989 Prost mette fuori Senna, nel 1990 Senna mette fuori Prost in maniera analoga. Personalmente oserei dire che il secondo incidente è stato un tantino più azzardato, visto che dietro c'era un'intera griglia che sopraggiungeva, ma questi sono dettagli sui quali, avendo essi portato al podio di Roberto Pupo Moreno, posso tranquillamente soprassedere!

Nel 1990 Prost è in Ferrari a fare coppia con Mansell, il quale viene tacciato in Portogallo di avere ostacolato Prost di proposito al via, per poi andare in seguito a vincere la gara. Devo dire che l'accusa nei confronti di Mansell è meno infamante di quanto sembri: accusarlo di intenzionalità significa definirlo un individuo dotato di intelletto mentre è al volante, qualità che non sempre gli viene riconosciuta!
Comunque sia, il mondiale finisce, si passa al 1991 e alle polemiche con la Ferrari, che comportano il licenziamento del nostro francese preferito (senza offesa per Jean Alesi, che non è protagonista di questo filmato quindi non deve allargarsi troppo). Prost fa dei test con la Ligier, nel 1992, ma non prende parte al mondiale. Finisce così, con il suo imminente ritorno per il 1993 con la Williams.
Nonostante abbia criticato la Ferrari e sia stato messo alla porta, non viene tacciato di essere il malehhhh assolutohhhh. Già detto e ridetto, ma credo sia doveroso puntualizzarlo un'altra volta: il target medio dei primi anni '90 a cui è dedicata questa serie è di gran lunga intellettualmente superiore della tifoseria trash contemporanea, con tanto che la tifoseria di un tempo sapeva comunque essere trash.

lunedì 5 febbraio 2024

Presentazioni 2024: la Williams ha gli stessi colori... e non va bene!

Cosa dire, i team di bassa classifica sembrano essersi scelti bene le giornate in cui presentare le proprie monoposto/ livree. Oggi 5 febbraio è il giorno della Williams, ma anche della Sauber/ Stake/ Kick/ chiamatela come vi pare. In questo post ci occupiamo del team di Grove, il quale ha presentato diciamo i colori della propria monoposto alle 16.00 odierne.
Nel frattempo come un fulmine a cielo sereno stava capitando altro, a proposito di un certo team principal di un top team. Aperta parentesi: dato che per il momento, a proposito di quell'altra faccenda, ci sono solo conferme molto vaghe oppure accuse che riportano come fonte la Bild, preferisco evitare di commentarla. Se ci fosse altro, deciderò se parlarne o meno, chiusa parentesi.
Torniamo alla Williams: line-up invariata Albon/ Sargeant, con Alex che si è rivelato nella passata stagione un pilota decisamente performante, contrariamente a quanto sembrava ai tempi della Redbull. Logan... diciamo che non è stato il più brillante dei rookie, ma ho visto di peggio; in più se vogliamo dire anche qualcosa di positivo è stato abbastanza in modalità camaleonte, niente incidenti altisonanti *con altri*, niente polemiche fuori pista, niente di niente, diciamo che si è camuffato con l'habitat circostante, il che non è sempre un male.
La livrea non presenta grosse novità, in termini di colori, e abbiamo ancora una Williams blu. Purtroppo chi sperava in un cambio radicale di livrea non è stato accontentato, ma ho già visto meme legale allo sponsor Komatsu, in quanto tale sponsor della Williams è omonimo del team principal della Haas che di chiama così di cognome. E niente, questo accadeva nel pomeriggio, adesso è già sera inoltrata ed è già uscita allo scoperto anche la Sauber, ma di quella ve ne parlerò domani.


giovedì 12 ottobre 2023

12.10.2003: vent'anni fa il sesto titolo!

12 Ottobre 2003 - vent'anni fa, ultimo evento della stagione, il circuito di Suzuka sede dell'assegnazione del titolo mondiale. Michael Schumacher è in testa al campionato con nove punti di vantaggio su un giovane Kimi Raikkonen, che potrebbe diventare campione del mondo solo se vincesse e al contempo il pilota della Ferrari non terminasse la gara in zona punti. Con un ottavo posto, Schumacher vincerebbe comunque vinto il mondiale, a parità di punti, per un numero maggiore di vittorie, sei, mentre il pilota della McLaren ha vinto il solo GP della Malesia. Anche il campionato costruttori è ancora aperto, ma tra Ferrari e Williams, la scuderia di Grove staccata di soli tre punti. Le qualifiche vedono un improvviso acquazzone che scompiglia oltremodo la griglia di partenza. La Ferrari e la Williams fanno 1/2 sulla griglia con Rubens Barrichello e Juan Pablo Montoya davanti alle Toyota tra Cristiano Da Matta e Olivier Panis. I fratelli Schumacher, invece, non se la passano bene, Michael è solo quattordicesimo, Ralf è ultimo sulla griglia per non avere fatto registrare un tempo... ma la gara è lunga, 53 giri, e tutto può succedere.

Tutto succede già nel primo giro, quando Montoya si porta in testa davanti a Rubinho, il quale se la deve vedere con la Renault di Fernando Alonso che gli sta negli scarichi. Raikkonen è quinto, alle spalle di una sola Toyota, ma riesce a passate davanti, seguito dal compagno di squadra David Coulthard. Per "Iceman" la strada verso un potenziale titolo è lunga e piena: dovrebbe sopravanzare i tre piloti che lo precedono, ma soprattutto sperare che Michael Schumacher non conquisti punti.
Per la prima questione, le speranze non sono tante. Per la seconda, tuttavia, si prospettano notevoli possibilità. Provate a pensare a Michael Schumacher che sta disputando la gara più importante della sua carriera, quella in cui vincerà il suo sesto titolo diventando il primo pilota ad averne un numero sufficiente a eguagliare quello delle ruote di una Tyrrell del 1976. Pensate a come potrebbe guidare un pilota del suo calibro in una simile situazione. Ecco, vi basti sapere che sta facendo esattamente il contrario: eccolo apparire alle spalle di una B.A.R., 11°...


Quella B.A.R. la guida Takuma Sato - che disputa il gran premio al posto di Jacques Villeneuve che, fuori dal team motorizzato Honda per il 2004, ha scelto di lasciarlo in anticipo, prima del GP del Giappone - che è in 10^ piazza e ci rimane, mentre Schumacher non rimane 11°. Cozza infatti contro la vettura del pilota di casa, danneggia l'ala anteriore: è solo il sesto giro e Michael si ritrova costretto a una sosta ai box, o meglio, ad anticiparla, perché siamo in epoca rifornimenti di benzina e tutti si fermano più volte.
Si ritrova ultimo, il che non è sicuramente quello che i suoi tifosi ambivano a vedere... e Corinna chissà, magari per consolarsi starà seguendo la gara del suo ex fidanzato.
Non per molto, tuttavia: È FERMO FRENTZEN, come da copione! Eccolo che parcheggia nei prati di Suzuka, un fumo inquietante esce dalla monoposto di H.H., che è fermo per l'ultima volta, è l'ultimo gran premio della sua decennale carriera in Formula 1.


Siamo solo al 9° giro quando perdiamo per strada Montoya per un guasto, Barrichello torna in testa, con Alonso che ancora lo segue a ruota, almeno finché dopo qualche giro non viene a sua volta lasciato a piedi dalla vettura che sta guidando. In questo stint c'è Coulthard secondo, Raikkonen è scivolato dietro al compagno di squadra e perdono terreno nei confronti della Ferrari.
Le posizioni rimangono uguali anche dopo la seconda sosta, mentre in occasione della terza Coulthard rallenta al rientro in pista, per farsi overcuttare da Raikkonen che è ancora in lotta per il titolo, anche se il tutto dovrebbe passare dal ritiro del leader, ormai, mentre Rubinho continua invece impeterrito per la propria strada.
Tra una sosta e l'altra i fratelli Schumacher sono stati occasionalmente in lotta tra di loro ed eccoli di nuovo, a pitstop ultimati, ritrovarsi a tu per tu l'uno con l'altro, alle spalle di Da Matta, adesso, con cui inizia un duello per il settimo posto. Michael è ottavo, se conserva la posizione, il titolo è suo qualunque cosa succeda. Conserva la posizione, ma è lui quello che deve vedersela con il "qualunque cosa succeda".


Se molti giri fa abbiamo visto Michael aggirarsi con l'ala anteriore rotta, dopo il contatto con Sato che adesso tra parenteso è stabilmente sesto, al 40° è il turno di Ralf, che ha tamponato il fratello. Il pilota della Ferrari riesce a proseguire, limitando i danni e accontentandosi della sesta piazza invece di andare a mettersi nei guai un'altra volta, mentre Ralf deve fermarsi ai box per via del danno riportato. La Williams farà punti, ma per il campionato costruttori comunque cambia poco perché Barrichello è in testa.
Per fortuna siamo nel 2003 e non vent'anni più tardi, perché avverto, non reggerei commenti tipo: "come si permette quel fallito di vincere la gara e di fare una buona performance invece di strapparsi le vesti piagnucolando e urlando che è ingiusto che Schumacher stia facendo una pessima gara? Vince solo perché vuole rubare la scena e ciò è il male della Ferrari, non vinceremo più il titolo piloti finché Barrichello non si leverà di mezzo".
Il realtà il titolo è vinto, ma sono sottigliezze, quello che conta è lamentarsi, o al massimo consolarsi perché gli skarsihhhh come Jenson Button al massimo arrivano quarti in volata con la Renault di Jarno Trulli, mentre tra qualche anno ruberannohhhh il mondialehhhh con la Brawn!

Ciò che non è una sottigliezza è che per fortuna non siamo ancora nel 2004, quindi il campionato è finito in Giappone e non in Brasile: a Interlagos, dubito che Barrichello avrebbe vinto così tanto facilmente come sul suolo giapponese!
Si chiude così il mondiale, con M.Schumacher che sale a 93 contro i 91 di Raikkonen, Montoya rimane fermo a 82, mentre Barrichello sale a 65 punti contro i 58 di R.Schumacher che così scivola in quinta posizione nel mondiale piloti.
Girano storie colorite su cosa potrebbe essere successo quella sera nella hospitality della Toyota, ci sono foto del neo-sei volte campione del mondo che indossa una camicia sbottonata che secondo voci di corridoio potrebbe appartenere all'amico Panis. Diciamo che Michael pare tutt'altro che sobrio, un po' come a dimostrare che ha battuto Kimi non soltanto nella classifica del mondiale piloti!

giovedì 14 settembre 2023

14.09.2003: Gran Premio d'Italia

Oggi è il 14 settembre 2023, nonché ventesimo anniversario del GP d'Italia 2003, iniziato con un grosso colpo di scena: due piloti quasi omonimi assenti per infortunio! Uno era Ralf Schumacher, pilota della Williams, vittima di un incidente due settimane prima in una sessione di test sempre a Monza: al suo posto, accanto a Juan Pablo Montoya, è arrivato quindi el nuestro amigo Marc Gené, dopo che Ralf aveva avuto problemi fisici nelle prove libere del venerdì. L'altro Ralph era Firman, compagno di squadra di Giancarlo Fisichella alla Jordan, protagonista di un violento incidente nel precedente evento in Ungheria, non ha invece ricevuto l'autorizzazione dei medici della FIA a gareggiare, al suo posto Zsolt Baumgartner - sicuramente ricorderete di lui, il nome non passa inosservato. A proposito, vi segnalo in questo momento che al lavoro ho avuto a che fare via email con un ungherese che di first name fa Zsolt. Mi ha dato un sacco di Baumgartner vibes.

Purtroppo vi devo informare che la rilevanza di Baumgartner è pressoché minima e che la gara è iniziata con Fernando Alonso, che partiva dall'ultima piazza dopo un incidente in qualifica, che tamponava la Minardi di Jos Verstappen. Justin Wilson, su Jaguar, nel frattempo faticava a partire per problemi al cambio. O per meglio dire, Wilson faticava a partire, generando un certo caos, con JVes che ha rallentato e Alonso che forse non ha rallentato abbastanza.
Alonso è riuscito a raggiungere i box, mentre sull'altra Renault Jarno Trulli tentava di inserirsi nel duello tra i primi, Michael Schumacher e Montoya che lottavano per la prima piazza dopo essere partiti 1/2, vicinissimi come tempi al sabato in qualifica. Trulli, tuttavia, nel corso del primo giro ha dovuto parcheggiare per un problema di motore, gara già finita per lui, mentre proseguiva il duello tra gli Schumontoya.

Il duello tra gli Schumontoya è durato indicativamente nei primi due giri, poi il ferrarista è riuscito a distanziare Montoya di quel tanto che bastava per non essere azzannato come un hamburger, mantenendo la posizione anche dopo ciascuna delle due soste ai box. Occasionalmente si sono ritrovati vicini e il duello è ricominciato, ma senza che Montoya potesse passare davanti. I due hanno terminato 1/2.
Sull'altra Ferrari, Rubens Barrichello era passato terzo fin dal momento del ritiro di Trulli, precedendo le McLaren di Raikkonen e Coulthard. Mentre David è stato costretto al ritiro da un guasto quando ormai mancavano pochi giri al termine della gara, mentre Kimi è stato piuttosto vicino a Rubinho per un certo tratto di gara, per poi esserne distanziato una volta per tutte. È stato quindi Barrichello ad andare a podio, Raikkonen non ha potuto provare l'ebbrezza di portare la bottiglia di champagne alla bocca, giungendo quarto.

In quinta posizione si è piazzato el nuestro amigo sulla Williams, ultimo pilota a pieni giri. In sesta posizione si è classificato Jacques Villeneuve sulla B.A.R., mentre il suo compagno di squadra Jenson Button ha tenuto alto il buon nome della squadra, ritirandosi molto prima della bandiera a scacchi per un problema al cambio.
Dopo il ritiro di Wilson nelle primissime fasi del gran premio, la Jaguar si è consolata con la settima piazza di Mark Webber, mentre anche la Renault ha visto almeno un piccolo spiraglio di luce quando Alonso ha concluso la gara in ottava posizione, portando a casa l'ultimo punto disponibile.
Nick Heidfeld su Sauber ha chiuso nono davanti alle Jordan di Fisichella e Baumgartner, con a seguire la Minardi di Nicolas Kiesa e la Sauber di Heinz-Harald Frentzen. Oltre ai ritirati già citati, doppio ritiro per la Toyota: Cristiano Da Matta causa incidente forse dovuto a una foratura, Olivier Panis per un guasto.

M.Schumacher 82
Montoya 79
Raikkonen 75

A questo punto della stagione mancavano solo due gran premi, Stati Uniti e Giappone, che vi racconterò a tempo debito!

mercoledì 16 agosto 2023

GP Germania 2001: quando Ralf Schumacher ha vinto in casa!

Era il 29 luglio, del ventesimo compleanno di Fernando Alonso, che con la Minardi nera si apprestava a partire dalla pitlane così come il compagno di squadra Tarso Marques. In prima fila c'erano le Williams di Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher, poi a seguire le McLaren e le Ferrari in alternanza - Mika Hakkinen, Michael Schumacher, David Coulthard e Rubens Barrichello - dopodiché le Sauber di Nick Heidfeld e Kimi Raikkonen. Pochi istanti dopo la partenza, Michael Schumacher che aveva lasciato regolarmente la propria casella della griglia, è rimasto pressoché fermo per un guasto al cambio, venendo schivato dalle vetture che sopraggiungevano, ma non da Luciano Burti. Il pilota della Prost, che aveva probabilmente la visuale ostruita dalle monoposto che lo precedevano, ha colpito violentemente il posteriore della Ferrari decollando e poi ricadendo sulla Arrows di Enrique Bernoldi, incidente che ha visto l'esposizione della bandiera rossa e il restart, anche Schumacher, Burti e Bernoldi con i relativi muletti.

Al secondo via non ci sono stati grossi intoppi se non qualche escursione nelle vie di fuga, con le Williams 1/2 e Michael Schumacher che si portava terzo superando Hakkinen. Nei giri iniziali Barrichello è stato visto duellare a lungo con Coulthard prima di superarlo e poi andare a prendere anche la quarta piazza di Hakkinen. Più leggero di Schumacher in quanto su una strategia a due soste, ha inoltre sopravanzato il compagno di squadra portandosi al momento terzo.
Hakkinen si è ritirato per un guasto dopo neanche un terzo di gara, mentre dopo la prima sosta Barrichello è tornato in pista quinto alle spalle di Coulthard, riuscendo a superarlo di nuovo dopo un altro duello. Intanto le Williams, a una certa distanza l'una dall'altra proseguivano la loro gara senza intopp-... ah, no. Montoya ha avuto un problema durante il rifornimento e perso varie posizioni, ritrovandosi quarto dietro a Ralf Schumacher e alle Ferrari, che comunque dovevano ancora andare ai box.

Poi sono arrivati tre colpi di scena in successione e la top-5 decimata da guasti al motore: Michael Schumacher, Montoya e Coulthard sono rimasti tutti a piedi nell'arco di poche tornate, mentre Barrichello in seconda posizione ha avuto una sosta lunga in occasione della seconda fermata, ritrovandosi a debita distanza da Ralf Schumacher. Era tuttavia secondo visti i numerosi piloti persi per la strada.
Le Sauber erano entrambe fuori, Heidfeld al via per un incidente con la Jaguar di Pedro De La Rosa, Raikkonen per un guasto. Era fuori l'altra Jaguar di Eddie Irvine, così come la Jordan di Jarno Trulli. In realtà tutte e due le Jordan erano ritirate, Ricardo Zonta protagonista di un incidente con Bernoldi che invece ha proseguito, mentre tra i "protagonisti" della prima partenza, poi Burti si è ritirato per incidente.
In sintesi, c'era la concreta possibilità per un pilota random di procacciarsi il podio, era un'occasione d'oro... anzi no, di più, era un'occasione di platino. HABEMUS B.A.R.!!!111!!!1111!!!11!!


Mentre Ralf Schumacher veniva applaudito dal fratello ancora in giro in tuta nonostante fosse fuori dalla monoposto da qualcosa come tre quarti d'ora e Barrichello si piazzava secondo a debita distanza, Jacques Villeneuve si classificava al terzo posto, precedendo le Benetton di Giancarlo Fisichella e Jenson Button - con Fisi in grado di mantenere la posizione nonostante un giro per i prati verso fine gara - e la Prost di Jean Alesi. Purtroppo Olivier Panis sull'altra B.A.R. non ha conquistato punti, settimo davanti alle Arrows che viaggiavano in coppia con Bernoldi uscito vincente da un duello con Jos Verstappen. Solo dieci vetture vedevano la gloria del traguardo e l'ultima era la Minardi di Alonso.


giovedì 6 luglio 2023

GP Europa e Francia 2003: le ultime vittorie di Ralf Schumacher

Buongiorno a tutti e buon 6 luglio! Oggi è mia intenzione accompagnarvi nel 2003, in quanto è il ventennale dell'ultima vittoria ottenuta in Formula 1 da Ralf Schumacher. Seguiva di appena una settimana quella precedente, avvenuta il 29 giugno al GP d'Europa, quindi vi porto a ripercorrere questi due eventi!

GP EUROPA - Kimi Raikkonen ottiene la prima pole in carriera, acclamato sulle tribune da un tifoso biondo con un cappellino della Mercedes in testa, nel quale molti identificano Nico Rosberg. Vorrei negare l'evidenza e potere dire che sì, era lui, ma la realtà dei fatti è che ai tempi Rosberg aveva diciotto anni e, a guardare le sue foto dell'epoca, sembrava molto più giovane di quel tifoso e soprattutto aveva i capelli molto più lunghi.
In gara il pilota della McLaren mantiene la prima posizione, mentre Michael Schumacher che scatta secondo ha una partenza non proprio scattante e viene superato proprio dal fratello, terzo in griglia, dietro al quale rimane incollato nella prima parte di gara.
Al momento di fermarsi ai box per la prima sosta, Ralf è l'ultimo dei primi tre a rientrare, ma nulla cambia nelle posizioni. Poco dopo, tuttavia, sulla macchina di Raikkonen cede il motore ed è costretto al ritiro. I fratelli Schumacher sono adesso 1/2 e al terzo e al quarto posto seguono i loro compagni di squadra a parti invertite, Rubens Barrichello e Juan Pablo Montoya.
Dopo il secondo pitstop Michael si ritrova a tu per tu proprio con Montoya, i due si toccano e Schumacher parte in testacoda, impantanandosi nella ghiaia. Siamo tuttavia al Nurburgring, location in cui i commissari hanno l'abitudine di rimettere in pista futuri sette volte campioni del mondo insabbiati, qualche volta anche senza trainarli con una gru! E c'è perfino un commissario in maglietta e pantaloncini!
Ralf Schumacher, Montoya e Barrichello sono a questo punto i primi tre e lo resteranno, mentre Fernando Alonso e David Coulthard lottano intensamente per il quarto posto, almeno finché il mascellone non finisce fuori pista a pochi giri dal termine. Michael Schumacher risale al quinto posto approfittando di questo incidente, mentre la zona punti viene conclusa dalla Jaguar di Mark Webber, dalla B.A.R. di Jenson Button e dalla Sauber di Nick Heidfeld che precede il compagno di squadra e concittadino Heinz-Harald Frentzen!

GP FRANCIA - a Magny-Cours le Williams fanno 1/2 in qualifica e Ralf trascorre un primo stint tranquillo davanti a Montoya. Raikkonen è in terza posizione mentre Michael Schumacher si trova quarto precedendo Coulthard, il quale lo supererà in occasione del primo giro di pitstop, relegandolo in quinta piazza - nella seconda sosta non cambierà molto. Seguono le Renault di Jarno Trulli e Fernando Alonso, i quali tuttavia si ritireranno entrambi a causa di guasti al motore.
Nell'ultima sosta, su un totale di tre, Coulthard ha un problema che gli fa perdere tempo ai box. Michael Schumacher nel frattempo riesce a prendersi addirittura la terza posizione che fino a quel momento sembrava sotto il controllo di Raikkonen. Le posizioni, da questo momento, rimangono stabili: Ralf Schumacher, Montoya, Michael Schumacher, Raikkonen e Coulthard nelle prime cinque posizioni. Barrichello, autore di un testacoda a inizio gara, deve accontentarsi del settimo posto dietro a Webber. Sono lontani i giorni in cui vinceva gare caratterizzate dall'ingresso di manifestanti, ciò che è successo una volta non può succedere di nuov-... oh wait, la prossima è Silverstone.
La zona punti viene completata da Olivier Panis su Toyota, il quale precede la B.A.R. dell'ex compagno di squadra Jacques Villeneuve, che al Nurburgring avevamo visto abbattere paletti e rompere l'ala anteriore. È fuori dai punti, ma gli va sicuramente meglio che a Button, che risulta ritirato per essere rimasto senza benzina prima di fermarsi ai box per il primo rifornimento.



domenica 2 luglio 2023

GP Europa e Francia 2001: i duelli dei fratelli Schumacher

Michael e Ralf Schumacher
Oggi 1° luglio (ormai passato da pochi minuti, ma è stata una lunga giornata, purtroppo) ricorrono diversi anniversari nella storia della Formula 1, tra cui la vittoria "più anziana" della storia ottenuta da Luigi Fagioli nel 1951 (ex equo con Juan Manuel Fangio al quale aveva dovuto cedere la vettura in corso d'opera) e il famoso duello tra Gilles Villeneuve e René Arnoux nel 1979. Vi ho tuttavia già raccontato entrambe queste storie, una di recente e l'altra un paio d'anni fa, parlando anche della prima vittoria di un motore turbo ottenuta da Jean-Pierre Jabouille, che nessuno si è filato, quindi vi racconto una storia più moderna, avvenuta il 1° luglio 2001 a Magny-Cours. Prima, però, credo sia meglio darvi un po' di contesto. Vi ho parlato a suo tempo del Gran Premio del Canada dello stesso anno, mentre non vi ho ancora raccontato di quello d'Europa. Ebbene, i fatti del Nurburgring li userò come premessa per arrivare a Magny-Cours dove si gareggiava una settimana più tardi, e prima ancora vi ricordo che a Montreal Ralf e Michael Schumacher avevano terminato la gara 1/2. Di fatto era iniziato un momento storico per la Formula 1, che difficilmente potrà ripetersi, ovvero quello in cui ci siamo ritrovati con due fratelli che lottavano per le posizioni di vertice.

Al Nurburgring Michael e Ralf partivano dalle prime due posizioni, rimaste inalterate dopo il via. Juan Pablo Montoya, sulla Williams, seguiva terzo a distanza precedendo le McLaren di David Coulthard e Mika Hakkinen. Rubens Barrichello, partito dalla quarta casella della griglua, era scivolato in settima posizione dietro alla Jordan di Jarno Trulli, della quale si è liberato dopo il primo stint.
Era epoca di rifornimenti di benzina e rientrare un giro prima o un giro dopo voleva dire molto, ma i fratelli Schumacher si sono fermati ai box nella stessa tornata, dopo essere stati in certi momenti davvero vicini. I due, tuttavia, sono usciti l'uno davanti e l'altro dietro a Coulthard che doveva ancora fermarsi, il che ha provveduto a incrementare il gap tra di loro, anche quando hanno superato Coulthard.
Il duello tra i due, già reso difficile, è venuto meno quando Ralf ha ricevuto un drive through per "speeding in the pitlane" e scontata la penalità si è ritrovato quarto: a salire sul podio insieme a Michael sono stati Montoya e Coulthard. Hanno completato la zona punti Barrichello e Hakkinen, con Trulli ritirato e le Jaguar di Eddie Irvine e Pedro De La Rosa in settima e ottava posizione.
Jacques Villeneuve ha chiuso nono e dal momento che guidava una B.A.R. già vedere il traguardo era un'impresa: Olivier Panis non ha avuto la stessa fortuna. Decimo sulla Sauber, Kimi Raikkonen è uscito vincente da un duello con Jean Alesi. Il pilota della Prost, in precedenza in lotta con l'altra Sauber di Nick Heidfeld, è stato tuttavia costretto al ritiro, come in precedenza Heidfeld.

Sabato 30 giugno Ralf Schumacher ha ottenuto la sua prima pole position in Formula 1, nel giorno del suo ventiseiesimo compleanno. Ha preceduto il fratello e le due McLaren, anche se poi Hakkinen non è riuscito a prendere il via a causa di un problema tecnico. Risulta DNS quindi ufficialmente il primo ritirato della gara è stato Villeneuve.
A posizioni inviariate, Ralf ha mantenuto il primo posto su Michael che gli stava molto vicino, in una gara che prevedeva una strategia a due pitstop. Il duello si è deciso con la prima fermata: Michael infatti è riuscito a passare davanti ritardandola e spingendo più a lungo al termine del primo stint, un overcut come se ne sono visti tanti in quell'epoca.
Ralf ha dovuto in seguito vedersela anche con Montoya, che avrebbe potuto portarsi a casa tranquillamente la seconda piazza, se non fosse stato per un notevole intoppo, ovvero la rottura del motore a gara ormai inoltrata, il che ha fatto sì che Ralf tornasse in auge per andare a occupare il secondo gradino del podio senza troppe difficoltà.
Nel finale si è acceso un intenso duello tra Barrichello e Coulthard per la terza posizione, con il pilota della Ferrari che si trovava davanti e che è riuscito a conservare il terzo posto fin sulla linea del traguardo e a salire sul podio. Trulli ha concluso stavolta al quinto posto precedendo le Sauber di Heidfeld e Raikkonen, mentre l'altra Jordan, guidata da Heinz-Harald Frentzen, ha visto il traguardo all'ottavo posto.
La B.A.R. ha curiosamente portato a casa un altro nono posto, questa volta con Panis mentre Luciano Burti con la Prost ha chiuso la top-ten. Essendo il 2001 un nono posto non garantiva punti ma, come già detto in precedenza, vedere la bandiera a scacchi non era per niente scontato al volante di una B.A.R.!

mercoledì 21 giugno 2023

In ricordo di Piers Courage (27.05.1942 - 21.06.1970)

Oggi è il 21 giugno e mi sembra doveroso ricordare un tragico evento che ricorre in questa data, il GP d'Olanda del 1970. Era la quinta prova della stagione e al momento Jack Brabham era leader della classifica, precedendo di appena due lunghezze Jackie Stewart. Numerosi piloti erano piuttosto vicini in classifica e a scattare dalla pole position quel giorno era Jochen Rindt - vincitore a Montecarlo due gran premi prima - che in qualifica aveva preceduto la Tyrrell/March (Tyrrell ancora non era costruttore) di Stewart e la meglio qualificata delle due Ferrari, quella di Jacky Ickx.
Alla sua prima apparizione al volante della Rossa, e in Formula 1 in generale, Clay Regazzoni scattava invece dalla sesta piazza. In questa gara faceva il proprio debutto anche François Cevert, alla Tyrrell al posto di Johnny Servoz-Gavin, che si era da poco ritirato. Aggiungo che anche Peter Gethin debuttava in questa occasione.

La gara, di cui esistono pochi video di breve durata, è iniziata alle 13.00 per evitare la sovrapposizione con la finale dei mondiali del Messico, nella quale il Brasile avrebbe battuto l'Italia. È cominciata con un buono spunto di Ickx, che si è portato inizialmente in testa, per poi scivolare dietro a Rindt dopo un paio di giri, con Rindt/ Ickx/ Stewart destinati a essere per diverso tempo il terzetto di testa.
Poi, appena passato un quarto di gara (i giri totali a Zandwort erano 80, quello era il 23°), il disastro: Piers Courage, pilota del team di Frank Williams, che si trovava in bassa top-ten, è finito fuori pista in uno schianto disastroso, pare innescato dalla rottura di una sospensione dopo il salto su un cordolo. La vettura ha preso fuoco, ma per il pilota non c'era già più comunque nulla da fare: era morto sul colpo venendo colpito sul casco da una ruota che si era staccata dalla sua stessa monoposto.

Come da prassi dell'epoca, la gara è proseguita come nulla fosse, nonostante ci fosse un intervento dei pompieri in corso e nonostante addirittura l'incendio si fosse espanso ad alcuni alberi non lontani dalla pista.
I soccorsi erano inadeguati, non c'erano i mezzi sufficienti, i commissari non disponevano di indumenti ignifughi... insomma, una situazione non troppo diversa da quella che sarebbe capitata tre anni dopo con Roger Williamson sullo stesso circuito, con la grande differenza che Courage era già morto.
In sintesi, c'è voluto quasi fino a metà gara per spegnere l'incendio, constatare il decesso di Courage e farlo portare via da un'ambulanza, il tutto mentre la gara andava avanti con semplici bandiere gialle locali... e non mi spiego infatti tutti gli elogi che si leggono solitamente sotto video come quelli di questa gara.

I primi erano molto lontani gli uni dagli altri ormai e Rindt ha mantenuto la prima posizione, mentre Ickx ha dovuto fermarsi ai box a causa di una slow puncture. Rientrato in pista quarto, ha superato Regazzoni per prendersi almeno la terza piazza, dato che la seconda era ormai andata a Stewart.
Le due Ferrari hanno chiuso la gara doppiate, ma comunque al terzo e al quarto posto, mentre la zona punti è stata completata da Jean-Pierre Beltoise su Matra e da John Surtees su McLaren, con Stewart e Rindt che adesso precedevano in classifica Brabham.
Statsf1.com riporta che, scosso dalla morte di Courage, dopo questa gara Rindt avrebbe comunicato alla moglie la volontà di ritirarsi dalle competizioni a fine stagione. Non so se sia vero, però purtroppo non sarebbe arrivato a vedere la fine della stagione...

mercoledì 24 maggio 2023

GP Montecarlo 2003: Juan Pablo Montoya, il campione di Indycar che ha vinto nel Principato

Oggi è il 24 maggio 2023 ed esattamente otto anni fa Juan Pablo Montoya vinceva per la seconda volta in carriera la gara automobilistica più importante al mondo. Però a un certo punto ha vinto anche quell'altra gara automobilistica più importante al mondo, il che succedeva il 1° giugno 2003, quando era pilota della Williams e, scattato dalla terza posizione, emergeva dallo start al secondo posto alle spalle del compagno di squadra Ralf Schumacher. Dietro di lui Kimi Raikkonen - partito secondo - e poi Jarno Trulli, Michael Schumacher, Fernando Alonso, David Coulthard e Rubens Barrichello, in sintesi McLaren, Renault e Ferrari in ordine sparso, con le Rosse sempre ben lontane dalla vetta in territorio monegasco, nonostante M.Schumacher uscisse al momento da una serie di tre vittorie consecutive.
La gara ha visto fin dalle prime battute l'ingresso della safety car, per una Sauber incidentata: era quella di Heinz-Harald Frentzen. Bernd Maylander si è comunque levato di mezzo di lì a pochi giri, con le Williams che erano 1/2 e avevano tutta l'intenzione di rimanerci, dopo un inizio di stagione in cui avevano faticato più del dovuto e non erano saliti né con l'uno né con l'altro pilota sul gradino più alto del podio.

Al fine di evitare brutte sorprese - ovvero overcut - in occasione della prima sosta, Ralf Schumacher doveva assolutamente allungare nei confronti di Montoya, il che non è accaduto, con i due molto vicini e di fatto il pitstop di Ralf che ha innescato un duello non più ravvicinato, ma a distanza. Senza più il compagno di squadra davanti, Juan Pablo iniziava ad andare più veloce e l'ipotesi di uscire dai box davanti a lui era una realtà.
Ritardare la sosta si è rivelata la scelta giusta, dove scelta è una parola grossa perché il carburante prima o poi finiva e il rifornimento non poteva essere sempre ritardato, tanto che non solo Montoya è uscito davanti a Ralf Schumacher, ma anche Raikkonen e Michael Schumacher, relegando l'ex leader al quarto posto.
In questo secondo stint Montoya e Raikkonen sono riusciti ad allungare nei confronti degli inseguitori, iniziando ad accumulare qualche secondo che desse loro delle certezze concrete in occasione della sosta successiva - anche se obiettivamente il pilota della Williams non era affatto al riparo, visto Raikkonen così vicino a lui - mentre dal quinto posto in poi c'erano Trulli, Coulthard, Alonso e Barrichello ben lontani dai fratelli Schumacher, con Trulli e Coulthard molto vicini tra di loro.

La seconda sosta non ha cambiato le posizioni per i primi quattro e, di fatto, l'essere andato lungo vicino alle barriere, fortunatamente senza sbatterci contro, non ha neanche fatto perdere a Ralf il quarto posto. Era comunque ormai a debita distanza dal duo di testa, al quale Michael si è avvicinato nel finale. Coulthard e Trulli, frattanto, erano rientrati ai box in contemporanea, con posizioni invariate, ma entrambi sarebbero stati overcuttati da Alonso per la quinta piazza, con Barrichello ottavo, ultimo a punti in una gara che ha riservato anche scene di una certa prevedibilità, tipo la B.A.R. di Jacques Villeneuve ferma con fiamme che sbucavano timidamente dal posteriore.
Montoya alla fine ha vinto con sei decimi di vantaggio nei confronti di Raikkonen il quale a sua volta aveva poco più di un secondo di vantaggio rispetto a M.Schumacher, un podio in meno di due secondi, con il poleman relegato a un distante quarto posto, una gara fatta di strategia e di emozioni soft che non tutti possono capire.
"Eh, ma è la prima gara della storia in cui non c'è stato nemmeno un sorpasso in pista, schifohhhh assolutohhhh e damnatio memoriae immediata alla gara stessa e a tutto ciò che accade a Montecarlo" dice un drivertosurviver di passaggio, ma io non lo ascolto!

lunedì 6 febbraio 2023

Presentazioni Formula 1 2023: Williams (solo livrea)

Carissimi lettori, credo di dovervi delle scuse. Nel mio post di ieri segnalavo che la Redbull aveva organizzato una presentazione della monoposto 2023 mostrando invece un render con la livrea del 2023 senza far vedere la lettura. Mi ero limitata a commentare che non mi sembrava un evento all'altezza di quelli a cui ero abituata in passato, ma non ho fatto nessuna delle cose che vanno di moda in questo periodo.
Non ho invocato la radiazione del team né interventi dall'alto per impedire ai team di presentare le livree e obbligarli a presentare la vera monoposto prima dei test, come succedeva ai tempi dei very uominy né nessuna di quelle cose lì, il che ha abbassato la qualità del mio post. Proprio per alzarla almeno a posteriori ci ho messo quindi in mezzo i very uominy, che non mi sembra di avere visto citati. Aggiungo che Alex Albon deve ritenersi un uomo fortunato se è stato messo alla porta e ha potuto approdare presso una squadra che stimola il suo estro creativo, come dimostrano i suoi capelli platinati. A proposito, chissà se si tratta di una vera tinta o dell'utilizzo di una bomboletta spray che rende i capelli del colore desiderato costringendo a non lavarseli per una settimana per evitare di perderne il colore.

Per fortuna non sta più in Redbull, dicevamo, e da un anno a questa parte veste i colori della Williams. In questa stagione sarà affiancato dal rookie di provenienza Formula 2 Logan Sargeant, che è il primo statunitense a gareggiare in Formula 1 full time dai tempi di Scott Speed, "un nome che è tutto un programma", cit. Gianfranco Mazzoni.
Piccolo problema: oggi la Williams ha svelato i propri colori senza svelare la monoposto del 2023, sono infatti i colori 2023 sulla vettura del 2022. Al posto della presentazione trash ci hanno messo uno sfondo vagamente cyberpunk che finora non sembra avere suscitato particolare indignazione, seppure anche il team di Grove abbia presentato una livrea molto simile a quella della passata stagione, cosa che l'altro giorno era un kriminehhhh terribile.
A questo proposito vorrei segnalare anche un tentativo di truffa ai danni dei tifosi! La livrea dei capelli del loro pilota suggerisce che stiano cercando di spacciare Alex Albon per Jacques Villeneuve e farci credere che questo sia il mondiale 1997! Non trovate tutto ciò inaccettabile? :-P

venerdì 20 gennaio 2023

Dai modellini alle monoposto: Politoys, un costruttore one-off

Quando eravate bambini avete mai giocato con delle macchinine, immaginando nella vostra mente un gran premio vero? Molto probabilmente sì, ma sappiate che il sogno di passare da modellini o macchinine giocattolo a una vera monoposto di Formula 1 è stato trasformato in realtà! Correva l'anno 1972 e il costruttore era la Politoys, dietro al quale c'era la Polistil, impresa di giocattoli specializzata in macchinine e piste giocattolo. Non c'era dietro solo la Polistil, ma anche una nostra vecchia conoscenza, di cui parleremo più avanti. Quella nostra vecchia conoscenza aveva un team, cliente della March, e la partnership con Politoys (già sponsor delle monoposto March clienti) era il suo esordio come costruttore. La nuova monoposto ha debuttato nel GP di Gran Bretagna a Brands Hatch, in una in cui di sicuro gli occhi del pubblico erano più fissi sulla vetta della classifica che né sui bassifondi.


Scattava dalla pole position Jacky Ickx a bordo di una Ferrari, quindi la qualifica non era falsata, ma quella Ferrari aveva il numero 5 quindi era sicuramente un kompl8 delle vetteline. Sull'altra Ferrari, invece, faceva il proprio esordio Arturo Merzario. Completava la prima fila Emerson Fittipaldi su Lotus, mentre dietro venivano la McLaren di Peter Revson e la Tyrrell di Jackie Stewart, dopodiché Tim Schenken su Surtees e Jean-Pierre Beltoise su BRM.
Ho trovato un video dei primi giri e, in epoca in cui le partenze non avvenivano ancora con il semaforo, il via è stato dato da un tizio che sventolava una Union Jack. La partenza non era falsata, quindi Ickx ha mantenuto la leadership, seguito da Fittipaldi, Beltoise, Revson, Stewart e Schenken. Stewart è stato successivamente inquadrato davanti a Revson, mentre secondo il telecronista tedesco la Surtees incidentata vista poco dopo era quella di Schenken. In realtà la grafica ha informato poco dopo che era Andrea De Adamich. L'inquadratura della Lotus di Dave Walker che procedeva al rallenty lascia pensare a un contatto tra di loro (confermato da Statsf1).

Purtroppo il video comprendeva solo i primi tre giri di gara, quindi dovrò procedere raccontandovi quello che ho ricostruito tramite fonti scritte. Stewart ha superato Beltoise portandosi terzo, mentre poco dopo sulla Politoys di Henri Pescarolo, partito ultimo in griglia, si è rotta una sospensione, provocando un incidente. La vettura sembra essere rimasta ferma al centro della pista, Pescarolo è uscito dalla monoposto, intorno alla quale sono sopraggiunti doversi commissari e un mezzo di soccorso, vista la presenza di un principio di incendio.
Siccome piloti e commissari erano very uominy, la gara procedeva con semplici bandiere gialle. Fortunatamente nessun commissario è stato investito in corso d'opera. Frattanto anche Nanni Galli sulla Tecno è uscito di pista andando a sbattere.
Eravamo solo al decimo giro di 70+, ma per parecchio tempo la situazione sembra essere stata tranquilla. Nel senso, nell'immediato non ci sono stati altri ritiri per incidente, ma solo avarie più o meno gravi. Sulla vettura di Beltoise c'erano problemi al cambio e, infatti, ha perso numerose posizioni. Stewart invece ha superato Fittipaldi portandosi secondo.

La gara proseguiva, con Ickx, Stewart e Fittipaldi molto vicini e, durante una fase di doppiaggio travagliata, e approfittando di un doppiato che rallentava, Emmo si è ripreso la seconda posizione. Il doppiato che aveva intralciato Stewart era Wilson Fittipaldi, oggi i social sarebbero esplosi urlando al kompl8.
In seguito sembra ci sia stato un contatto tra Carlos Pace, al volante di una March cliente e compagno di squadra di Pescarolo, e Carlos Reutemann su Brabham, con il ritiro di Pace, mentre il colpo di scena è arrivato a circa due terzi di percorrenza, quando Ickx ha avuto un problema di perdita d'olio che l'ha costretto al ritiro, lasciando la leadership a Fittipaldi, il secondo posto a Stewart e il terzo a un lontano Revson. Schenken invece è stato superato sia da François Cevert su Tyrrell sia da Ronnie Peterson su March.
Il gap tra i due piloti di testa è aumentato, mentre Revson era ancora terzo: sarebbero andati a podio, mentre ai piloti dietro di loro le cose non andavano altrettanto bene. Schenken ha avuto un guasto, Cevert è andato a sbattere e Peterson è rimasto quarto fino al penultimo giro quando la sua vettura si è spenta, venendo classificato settimo. Chris Amon su Matra, Denny Hulme su McLaren e Arturo Merzario su Ferrari hanno completato la zona punti.

Torniamo alla Politoys: la vettura è rimasta danneggiata nell'incidente e quella di Brands Hatch è stata l'unica entry per il nuovo costruttore. Alcuni premi dopo, infatti, a Monza, avrebbe dovuto gareggiare il pilota italiano Giancarlo Gagliardi, ma la vettura non è mai stata riparata/ ricostruita e lo stesso Gagliardi non ha mai gareggiato in Formula 1.
Per il resto della stagione Pescarolo ha continuato a gareggiare sulla March cliente, ma la nostra vecchia conoscenza a cui ho accennato in precedenza non intendeva affatto rinunciare al proprio obiettivo di stare in Formula 1 come costruttore, tanto da riprovarvi già nel 1973 - nonostante fosse ormai uno squattrinato a cui avevano staccato il telefono perché non pagava le bollette - non più in partnership con Politoys, bensì con Iso-Rivolta, team che avrebbe preso la denominazione del suo main sponsor, come Iso Marlboro. Ebbene sì, costui era Frank Williams.


domenica 8 gennaio 2023

GP San Marino 2001: Ralf Schumacher sconfigge l'aura delle trombe e la Williams torna alla vittoria

Benvenuti a Imola, benvenuti nel mese di aprile, quando più che in ogni altro momento le nonne del posto fanno la sfoglia sognando di potere essere tutte quante nonne ex-equo di Rubens Barrichello. Siamo nella patria della Rossa, ma sono le McLaren di David Coulthard e Mika Hakkinen a svettare in prima fila, precedendo i fratelli Schumacher. Ralf parte like a boss dalla terza piazza e si porta subito in testa, mettendosi dietro Coulthard. La sagoma gialla della Jordan di Jarno Trulli emerge al quarto posto, superando anche Hakkinen, mentre Michael Schumacher al momento è quinto. La situazione in casa Ferrari è poco positiva, Barrichello scende ben presto oltre la zona punti, poi Schumacher inizia ad avere problemi.
Risale quinto Juan Pablo Montoya, mentre Michael scivola a sua volta fuori dai punti, al momento la vettura più lenta tra quelle dei big, scivola dietro alla B.A.R. di Olivier Panis e perde la settima posizione a vantaggio di Barrichello. I due ferraristi supereranno Panis, prima Rubinho e poi Michael, in un secondo momento, non senza faticare.

Dopo pochi giri di gara vediamo una sagoma nera che sbatte: è una Minardi. Subito dopo una sagoma arancione rallenta: è una Arrows. Jos Verstappen annuncia: "un giorno, nel lontano 2023, mio figlio mi vendicherà al volante di una Minardi". L'altro ritirato gli risponde: "io invece non ho bisogno di in figlio, mi auto-vendicherò nel 2023, dato che allora sarò ancora una giovane promessa". Inutile dire che si tratta di Fernando Alonso.
Il suo compagno di squadra Tarso Marques, scivolato ultimo dietro alla Prost di Gaston Mazzacane, viene doppiato da Ralf Schumacher, che ha un certo vantaggio su Coulthard. Seguono a debita distanza in trenino Trulli, Hakkinen, Montoya, Barrichello e Michael Schumacher, con i ferraristi che si sono avvicinati molto, mentre Panis è rimasto attardato e deve vedersela con un giovanissimo bevitore di vodka al volante di una Sauber: ecco a voi Kimi Raikkonen! Si ritirerà finendo fuori pista e Jacques Villeneuve risalirà nono dietro al compagno di squadra, con la Jordan di Heinz-Harald Frentzen a completare i primi dieci.

Il trenino perde consistenza superato il primo terzo di gara: dopo una foratura all'anteriore sinistra Michael Schumacher va ai box, esce nelle retrovie e poi torna ai box per ritirarsi causa danni riportati alla vettura, Trulli anticipa la sosta e viene superato da Montoya dopo che anche il pilota della Williams si ferma, Hakkinen e Barrichello continuano e Rubens, ultimo a fermarsi, undercutta tutti.
Ralf Schumacher, Coulthard, Barrichello, Hakkinen, Montoya, Trulli, questi sono i primi sei, mentre perdiamo per strada alcune vetture. Si inizia con Mazzacane, problemi di motore, si vede un principio di incendio. Poi ecco un evento di routine: sulla B.A.R. di Villeneuve il motore esplode in una nuvola di fumo.
Dopodiché perdiamo per strada anche la Benetton di Giancarlo Fisichella, nonché la Jaguar di Eddie Irvine. Durante una fase di doppiaggio ha lasciato passare Ralf Schumacher senza intralciare e Murray Walker ha attribuito la sua capacità di non generare intoppo all'esperienza. Evidentemente ha imparato molte cose dal suo turbolento debutto!

Michael Schumacher viene intervistato ai microfoni della TV britannica e, interpellato in proposito, sostiene di fare il tifo per il fratello. Sarà quindi sicuramente molto felice quando la seconda sosta di Ralf fila liscia. Dopo il secondo giro di pitstop, la zona punti è occupata da Ralf, Coulthard, Barrichello, Hakkinen, Trulli e Frentzen, mentre la vettura di Montoya si è spenta durante la sosta. Ripartito dopo oltre un minuto, torna ai box un giro più tardi per ritirarsi.
Mentre anche Marques si ritira con fiamme al retrotreno, Ralf Schumacher doppia Frentzen... e non solo quello, ha da doppiare anche vari piloti sotto di due giri e Coulthard recupera parte dei dieci secondi di gap. Dopo però si ritrova i doppiati a sua volta e il gap si stabilizza su sei secondi.
Sulla Sauber, Nick Heidfeld staziona in settima piazza, mentre Panis è ottavo sull'unica B.A.R. superstite. Jean Alesi è nono sulla Prost, uscito vincente da un duello con Luciano Burti. Il pilota della Jaguar ha invece perso la decima piazza a vantaggio di Enrique Bernoldi sulla Arrows, mentre ultimo è Jenson Button sulla Benetton.


Le posizioni rimangono inalterate nelle ultime battute e Ralf Schumacher va a vincere, è la sua prima in Formula 1, così come la Williams torna sul gradino più alto del podio che mancava da anni, nello specifico dal GP del Lussemburgo disputato al Nurburgring nel 1997, con la vittoria di Jacques Villeneuve.
La vittoria di Ralf Schumacher entra nella storia: lui e Michael, infatti, divengono i primi due fratelli ad essere saliti entrambi sul gradino più alto del podio nella storia della Formula 1, un record che sarà molto difficile eguagliare, dato che oggi come oggi l'unica possibilità sembra legata al fatto che Arthur Leclerc un giorno possa, nell'ordine, debuttare in Formula 1, arrivare in un top team, vincere un gran premio, condizioni progressivamente l'una meno probabile dell'altra.
I fratelli Schumacher ci hanno regalato, nel corso dei primi anni 2000, diversi duelli di in certo livello, epoca che devo ancora continuare ad approfondire, quindi vi racconterò sicuramente anche le loro imprese non presi singolarmente, ma come coppia.