sabato 13 settembre 2025

Minardi Historic Day 2025: il giorno dell'apoteosi

13 Settembre 2025 // per la seconda volta sono stata al Minardi Historic Day, con lo stesso amico con cui sono andata l'anno scorso, per il quale è invece il terzo Minardi Day. Siamo partiti dal mio paese nell'hinterland bolognese verso le sette di stamattina e arrivati un po' prima che iniziasse l'evento, con conseguente attesa circondati da gente che indossava merchandising a tema motoristico. Il mio amico portava peraltro un cappellino dell'Alpha Tauri che gli è stato regalato da un ingegnere della squadra faentina che abita dalle nostre parti, per il quale ha lavorato come giardiniere. Una volta entrati, abbiamo guardato gli stand e le rivendite di souvenir, insomma tutta roba con prezzi abbastanza proibitivi, per poi avviarci verso i box. Essenzialmente il pubblico può girare a neanche mezzo metro dalle macchine e chi ha il biglietto vip anche in pitlane. Noi avevamo il biglietto da povery, ma obiettivamente mi pare che si vedesse comunque tutto! C'erano vetture di varie categorie, di cui ho scattato un sacco di foto che pubblicherò nei prossimi giorni, e mi sono concentrata maggiormente sulle monoposto perché sono quelle che trovo più interessanti, come si sarà capito.

Condivido alcuni scatti iniziando dalla Ferrari di Jean Alesi (1994) in naked look, intorno alla quale incredibilmente non c'era la calca che mi aspettavo:


La Arrows del 1980 ugualmente in naked look:


Infine una delle due Tyrrell P34 a sei ruote (1976), che saremmo stati delusi di non vedere in pista:


Anzi, in nome delle quote rosa inserisco anche questa, dato che si intravede una signora in tuta da pilota nei pressi di quella che ha l'aria di essere una Jordan:


Le auto scendevano in pista per mezz'ora, in quest'ordine nella mattinata: 1) track day per auto stradali, 2) GT, 3) Formula Ford/ Formula Junior, 4) Formula 3/ GP3, 5) Formula 1/ Formula 3000/ GP2/ Formula 2, 6) nuovamente track day. Penso che fosse strutturato così anche il pomeriggio, ma non potevamo rimanere fino a tardi dato che il mio amico nel tardo pomeriggio doveva andare a potare degli alberi nel giardino di un suo cliente. Poi vi racconterò quello che è successo *dopo* la sessione della mattinata.
Prima di andare in tribuna abbiamo fatto qualche giro tra gli stand e alle dieci in punto ho visto Pino Allievi che passava insieme a un altro tizio. Non è che sia esattamente il mio giornalista preferito - diceva cose troppo altisonanti quando era sulla Rai - ma who kers, un vip visto per caso!
Siamo poi andati sulle tribune vedendoci il finale delle GT, per poi vedere le Formula Junior e affini, Formula 3 e affini e infine le Formula 1/ Formula 2 e affini, che giravano rispettivamente alle 10.30, 11.00 e 11.30. Ho scattato delle foto che condividerò nei prossimi post, oltre che un video che pubblicherò su Youtube.
Qui condivido una foto fatta dalle parti della rivendita di souvenir, mentre tra l'inneggiare a Lewis Hamilton e ad Ayrton Senna, veniva messo al centro della scena un tabellone commemorativo della qualificazione di Roberto Moreno con l'Andrea Moda al *GRAN* Prix di Monaco senza la -D.


Siccome l'annunciatore ha detto che alle 13.00 ci sarebbe stata la foto di gruppo dei piloti in zona traguardo, appena terminata la sessione delle Formula 1 che a un certo punto era stata anche redflaggata, siamo andati immediatamente agli stand del cibo per pranzare. Mentre scendevamo le scale, davanti a noi un ragazzo si lamentava perché tra le Formula 1 ogni anno ci sono sempre meno Ferrari.
Dopo avere preso una piadina pagata a peso d'oro ed esserci piazzati a un tavolo senza sedie, il mio amico mi ha chiesto di andare subito a vedere il museo (l'ingresso era incluso nel prezzo) ma ho proposto di aspettare di vedere prima la foto di gruppo dei piloti... anzi, di capire dove si dovesse andare per vederla. Questa è stata una saggia decisione. In più, dopo un breve giro nei box, ho espresso la volontà di andare in bagno a lavarmi i denti. A conferma del fatto che l'igiene orale è importante, se me ne fossi sbattuta non sarebbe mai accaduto quello che è successo.
Per puro caso, abbiamo beccato l'annunciatore che girava con il microfono in mano e intervistava Giancarlo Minardi, circondato di gente che lo fotografava e, dopo che aveva smesso di parlare, gli chiedeva autografi. Ladies and gentlemen, mentre andavo verso il bagno per lavarmi i denti ho incontrato il patron e gli ho pure rivolto la parola!
Va bene, ho pronunciato appena sei parole e, nello specifico, quelle parole erano "farebbe un autografo anche a me?" dette mentre gli porgevo una penna e la mia agenda, ma è tanta roba.



Se andate da qualche parte, portate sempre qualcosa su cui scrivere, non si sa mai! Qui c'è l'autografo, sulla pagina che poi ho prontamente inserito nel mio diario personale sul quale abbozzo anche i disegni dei circuiti che metto quando pubblico i commenti ai gran premi.

Dopo essere andata in bagno, avere rivisto passare Allievi, essere entrati nei box e avere visto un signore anziano da noi non identificato a cui qualcuno chiedeva un autografo e che poi si lamentava in dialetto che tutto ciò era faticoso, ci siamo messi alla ricerca di un posto in cui si vedesse la presentazione dei piloti. Spoiler: la tribuna aperta al pubblico era lontanissima. Però si è visto un gruppo di persone capitanate da Giancarlo Minardi che andavano verso la zona del traguardo. Ho visto, riconoscendolo dal cappello, Arturo Merzario.
Poco dopo è arrivata l'apoteosi: al pubblico era concesso entrare in pista per andare ad assistere alla consegna di un premio intitolato a un membro della famiglia Minardi e alla foto di gruppo dei piloti. A onore del vero non so se fosse concesso a tutti o solo a chi aveva il braccialetto del biglietto vip, ma nessuno ha chiesto nulla.
Siamo arrivati dopo molti altri e di fatto eravamo arretrati come delle Minardi sulla griglia di partenza, ma nevermind. È stato più che sufficiente per intravedere (e immortalare tenendo il telefono più in alto che potevo scattando foto alla cazzum) Pierluigi Martini alla destra di Giancarlo Minardi che veniva acclamato da alcuni dei presenti.
Poi abbiamo vissuto la nostra villain era: alla sinistra di Minardi c'era Riccardo Patrese. E non c'era nessuno che inneggiava a lui, nonostante di fatto fosse uno dei personaggi più illustri presenti. Solo un tale che c'era lì nei pressi di dove mi trovavo l'ha menzionato in tono indifferente.


La cosa più pittoresca è stata che solo guardando la foto, di cui qui sotto metto dettagli della parte più nitida, ho visto che in effetti who kers di Patrese (sto scherzando, ovviamente), perché il tizio che gli stringe la mano è Moreno! XDXDXD Il pilota in tuta nera che sta dall'altro lato di Martini invece è Luis Perez-Sala. Merzario inoltre gran giga-chad tiene una mano su una spalla a praticamente l'unica donna presente!



Come già detto, abbiamo potuto assistere solo alle sessioni del mattino, ma mancavano ancora due cose importanti: 1) la visita al museo Checco Costa, nel quale erano esposte sette vetture della scuderia faentina con le sue denominazioni, i questo, tuttavia, parlerò domani, mi permetto di darvi solo un anticipazione: HO VISTO LA TORO ROSSO DI SEBASTIAN VETTEL!!!111!!!11!!! 2) un giro nel parco del circuito.
Siamo entrati seguendo un gruppo di ragazzi di cui uno che si lamentava dell'uscita di Imola dal calendario della Formula 1, sostenendo che vorrebbe piuttosto che venissero tolti "tutti i cittadini tranne Monaco, perché è storico". Personalmente ce ne sono altri che non toglierei affatto, ma mi piace il fatto che ci siano altri estimatori del GP di Montecarlo. *-*
A quel punto, siamo andati a vedere il monumento dedicato a Senna che avevamo già visto l'anno scorso, e tutte le bandiere e gli striscioni presenti.




Mentre tornavamo indietro, davanti a noi c'era un uomo che poteva avere la nostra età, insieme ai due figli. La più grande era una bambina, che poteva avere sui cinque o sei anni. Tornavano anche loro dopo essere stati a vedere la statua di Senna e la bambina ha chiesto che macchina guidasse e che colori avesse e il padre le ha detto: "la macchina di chiamava Williams ed era bianca e blu". La bambina ha chiesto come fossero distribuiti il bianco e il blu e il padre si è messo a spiegarglielo. *_____*
È stato un momento molto toccante, vedere una bambina così piccola provare interesse per la Formula 1 e per giunta per la Formula 1 dell'epoca in cui io avevo quell'età. Spero che continui a provare interesse e che possa un giorno diventare una Milly Sunshine 2.0.


1 commento:

  1. Ciao, favorito dal numero di gara posso confermarti che quella in foto è proprio la Jordan di Stefano Modena del 1992. Si Allievi non mi pronuncio... Ahaha... Emozionante invece la bambina di 5 anni che chiede informazioni...mi sa che allora prossimamente dovrò onorare anch'io questo evento!

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