^Basta cliccare sui link per andare a rileggere i Commenti ai Gran Premi 2011.
Il campionato è iniziato "esattamente" come era finito quello precedente: al Gran Premio d'Australia Sebastian Vettel, adesso campione del mondo in carica, ha vinto davanti a Lewis Hamilton. Tuttavia questo gran premio ha avuto qualcos'altro in comune con Abu Dhabi 2010: Vitaly Petrov è arrivato al traguardo davanti ad Alonso. Il pilota della Renault è diventato quindi il primo pilota russo a salire sul podio di una gara di Formula 1 e ha ottenuto il suo miglior risultato in carriera. Vettel ha poi vinto anche il Gran Premio della Malesia, sempre davanti a Hamilton e a una Renault, stavolta quella di Nick Heidfeld, uno dei due piloti che nel corso della stagione hanno sostituito Robert Kubica, infortunato in un incidente avvenuto durante una gara di rally.
Lewis Hamilton ha ottenuto la prima vittoria stagionale nel Gran Premio della Cina, nel quale ha preceduto al traguardo le due Redbull di Vettel e Webber. Si è trattato, almeno per il momento, di un successo isolato, in quanto il campione del mondo in carica è tornato alla vittoria in tutti e tre i gran premi seguenti. In Turchia, circuito sul quale i due l'anno precedente erano stati protagonisti di un incidente, i piloti della Redbull hanno ottenuto la prima doppietta stagionale. La Ferrari ha visto il podio per la prima volta nella stagione, con Fernando Alonso che si è classificato terzo. In Spagna sono state le due McLaren a classificarsi sul podio, con Hamilton davanti a Button. Ad Alonso il gran premio di casa non è andato molto bene: nonostante sia riuscito a portare a casa un quinto posto, è comunque giunto al termine doppiato, mentre si è ripreso a Montecarlo, dove ha ottenuto una seconda posizione.
Reduce da un terzo posto nel Gran Premio di Montecarlo, Jenson Button ha conquistato la sua prima vittoria stagionale nel gran premio più rocambolesco della stagione, quello del Canada. Interrotto per forte pioggia nella prima fase, è terminato dopo quattro ore dal momento del via. Button, reduce da un incidente con il compagno di squadra Hamilton nella prima parte e da uno con la Ferrari di Alonso nella seconda, ha rimontato dalle retrovie fino alla seconda posizione, che poi è divenuta prima quando Vettel è finito fuori pista all'ultimo giro, venendo sfilato dal campione del mondo 2009. Mark Webber ha chiuso sul gradino più basso del podio, strappando la terza posizione a nientemeno che a Michael Schumacher, che per la prima volta da quando è tornato in Formula 1 si è ritrovato a lottare per il podio (pur non ottenendolo).
Il Gran Premio d'Europa, disputato a Valencia, ha visto Alonso classificarsi in seconda posizione in mezzo alle Redbull (ha vinto Vettel), per poi rifarsi nel Gran Premio di Gran Bretagna: a Silverstone la Ferrari ha ottenuto la sua unica vittoria stagionale. Le Redbull di Vettel e di Webber hanno occupato i due gradini più bassi del podio.
Sono seguite due vittorie per la McLaren, nelle due gare seguenti, Lewis Hamilton ha infatti vinto il Gran Premio di Germania, mentre a Jenson Button, che in quell'occasione festeggiava i 200 gran premi in carriera, è andata la vittoria in Ungheria. Alonso ha colto nel frattempo due piazzamenti sul podio, con un secondo posto al Nurburgring e un terzo posto all'Hungaroring. Mark Webber si è classificato terzo nella prima di queste due occasioni, mentre in Ungheria la Redbull arrivata a podio era quella di Vettel.
Quest'ultimo è tornato alla vittoria nei tre gran premi successivi: ha vinto il GP del Belgio e quello d'Italia, gli ultimi due della stagione europea, dopodiché anche quello di Singapore, il primo della stagione asiatica. A Spa Francorchamps è stata doppietta Redbull, con Button terzo classificato. Quest'ultimo è giunto in seconda posizione sia a Monza sia a Marina Bay, rivelandosi a sorpresa il principale avversario di Vettel nella rincorsa verso il titolo.
Per onore di cronaca, prima di parlare del titolo, cito il terzo posto di Alonso al GP d'Italia e quello di Webber al GP di Singapore. Adesso, tuttavia, possiamo venire all'argomento "titolo". Nonostante la vittoria di Jenson Button al Gran Premio del Giappone, il notevole vantaggio accumulato da Vettel in classifica gli ha permesso di vincere il suo secondo titolo già a Suzuka, dove si è classificato terzo dietro ad Alonso, nonostante quattro gran premi ancora da disputare.
Di questi quattro gran premi ha vinto i due successivi, Corea e India, quest'ultimo nuovo ingresso nel campionato. Webber è arrivato terzo in entrambe le occasioni, mentre sul secondo gradino del podio a Yeongam si è rivisto Hamilton.
Il ritiro di Vettel al primo giro del Gran Premio di Abu Dhabi ha facilitato la scalata di Lewis Hamilton verso la vittoria nel penultimo gran premio della stagione, con il pilota britannico che ha preceduto Alonso, secondo come in India, mentre il gradino più basso del podio è andato all'altro pilota McLaren, Button.
Il Gran Premio del Brasile, che ha concluso la stagione, è terminato con una doppietta Redbull e con Mark Webber che, dopo un problema tecnico che ha caratterizzato la gara del suo compagno di squadra (o, come dicono le malelingue, è stato inscenato ad arte per permettere a Webber di vincere almeno una gara quest'anno) è stato il primo a tagliare il traguardo. Il secondo classificato nel mondiale, Jenson Button, ha terminato la stagione con un ultimo terzo posto.
Eventi random capitati durante la stagione:
> il Gran Premio del Bahrein, che doveva aprire la stagione, è stato cancellato per le tensioni politiche presenti nel paese;
> due team, la Lotus Renault e la Lotus malese, si sono contese il nome "Lotus", con la Lotus Renault che ha vinto la causa e la Lotus malese iscritta al mondiale 2012 con il nome di Caterham;
> l'annuncio del ritorno di Kimi Raikkonen in Formula 1, al volante proprio della Lotus Renault, dal 2012 solo Lotus.
CLASSIFICA PILOTI: 1. Sebastian Vettel (Redbull) 392, 2. Jenson Button (McLaren) 270, 3. Mark Webber (Redbull) 258, 4. Fernando Alonso (Ferrari) 257, 5. Lewis Hamilton (McLaren) 227, 6. Felipe Massa (Ferrari) 118, 7. Nico Rosberg (Mercedes) 89, 8. Michael Schumacher (Mercedes) 76, 9. Adrian Sutil (Force India) 42, 10. Vitalij Petrov (Lotus Renault) 37, 11. Nick Heidfeld (Lotus Renault) 34, 12. Kamui Kobayashi (Sauber) 30, 13. Paul Di Resta (Force India) 27, 14. Jaime Alguersuari (Toro Rosso) 26, 15. Sebastien Buemi (Toro Rosso) 15, 16. Sergio Perez (Sauber) 14, 17. Rubens Barrichello (Williams) 4, 18. Bruno Senna (Lotus Renault) 2, 19. Pastor Maldonado (Williams) 1, 20. Pedro De la Rosa (Sauber) 0, 21. Jarno Trulli (Team Lotus) 0, 22. Heikki Kovalainen (Team Lotus) 0, 23. Vitantonio Liuzzi (HRT) 0, 24. Jerome D'Ambrosio (Virgin) 0, 25. Timo Glock (Virgin) 0, 26. Narain Karthikeyan (HRT) 0, 27. Daniel Ricciardo (HRT) 0, 28. Karun Chandhok (Team Lotus) 0.
CLASSIFICA COSTRUTTORI: 1. Redbull 650, 2. McLaren 497. 3. Ferrari 375, 4. Mercedes 165, 5. Renault 73, 6. Force India 69, 7. Sauber 44, 8. Toro Rosso 41, 9. Williams 5, 10. Team Lotus 0, 11. HRT 0, 12. Virgin 0.
Il 2011 non è stato un anno molto prolifico, per me, come Autrice di Commenti ai Gran Premi e, tra un impegno e l'altro, sono arrivata a terminare il commento al GP di Abu Dhabi il 29 gennaio 2012, con il commento al GP del Brasile destinato a non vedere la luce.
N.d.Milly: ho rivisto il GP del Brasile 2011 la sera dell'8 novembre 2017, scrivendo finalmente quel commento che mancava da quasi sei anni.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
martedì 28 febbraio 2012
Stagione 2011: #19 Risultato GP Brasile e classifica finale
Per motivi "logistici" non ho potuto realizzare il commento al gran premio del Brasile 2011.
Allego quindi i risultati e le classifiche finali.
Qualifiche GP Brasile
1. Sebastian Vettel (Red Bull-Renault) 1'11"918
2. Mark Webber (Red Bull-Renault) 1'12"099
3. Jenson Button (McLaren-Mercedes) 1'12"283
4. Lewis Hamilton (McLaren-Mercedes) 1'12"480
5. Fernando Alonso (Ferrari) 1'12"591
6. Nico Rosberg (Mercedes) 1'13"050
7. Felipe Massa (Ferrari) 1'13"068
8. Adrian Sutil (Force India-Mercedes) 1'13"298
9. Bruno Senna (Lotus-Renault) 1'13"761
10. Michael Schumacher (Mercedes) senza tempo
Eliminati al termine della Q2:
11. Paul di Resta (Force India-Mercedes) 1'13"584
12. Rubens Barrichello (Williams-Cosworth) 1'13"801
13. Jaime Alguersuari (Toro Rosso-Ferrari) 1'13"804
14. Sebastien Buemi (Toro Rosso-Ferrari) 1'13"919
15. Vitaly Petrov (Lotus-Renault) 1'14"053
16. Kamui Kobayashi (Sauber-Ferrari) 1'14"129
17. Sergio Perez (Sauber-Ferrari) 1'14"182
Eliminati al termine della Q1:
18. Pastor Maldonado (Williams-Cosworth) 1'14"625
19. Heikki Kovalainen (Team Lotus-Renault) 1'15"068
20. Jarno Trulli (Team Lotus-Renault) 1'15"358
21. Tonio Liuzzi (HRT-Cosworth) 1'16"631
22. Daniel Ricciardo (HRT-Cosworth) 1'16"890
23. Jerome D'Ambrosio (Virgin-Cosworth) 1'17"019
24. Timo Glock (Virgin-Cosworth) 1'17"060
Risultati gara
1. Mark Webber Red Bull 1:32:17.464
2. Sebastian Vettel Red Bull +16.983
3. Jenson Button McLaren +27.638
4. Fernando Alonso Ferrari +35.048
5. Felipe Massa Ferrari +1:06.733
6. Adrian Sutil Force India +1 Giro
7. Nico Rosberg Mercedes +1 Giro
8. Paul di Resta Force India +1 Giro
9. Kamui Kobayashi Sauber +1 Giro
10. Vitaly Petrov Lotus Renault +1 Giro
11. Jaime Alguersuari Toro Rosso +1 Giro
12. Sebastien Buemi Toro Rosso +1 Giro
13. Sergio Perez Sauber +1 Giro
14. Rubens Barrichello Williams +1 Giro
15. Michael Schumacher Mercedes +1 Giro
16. Heikki Kovalainen Team Lotus +2 Giri
17. Bruno Senna Lotus Renault +2 Giri
18. Jarno Trulli Team Lotus +2 Giri
19. Jerome d` Ambrosio Virgin +3 Giri
20. Daniel Ricciardo HRT +3 Giri
Ritirati
21. Vitantonio Liuzzi HRT +10 Giri
22. Lewis Hamilton McLaren +25 Giri
23. Pastor Maldonado Williams +45 Giri
24. Timo Glock Virgin +50 Giri
Classifica piloti 2011
1. Sebastian Vettel Redbull 392
2. Jenson Button McLaren 270
3. Mark Webber Redbull 258
4. Fernando Alonso Ferrari 257
5. Lewis Hamilton McLaren 227
6. Felipe Massa Ferrari 118
7. Nico Rosberg Mercedes 89
8. Michael Schumacher Mercedes 76
9. Adrian Sutil Force India 42
10. Vitaly Petrov Lotus Renault 37
11. Nick Heidfeld Lotus Renault 34
12. Kamui Kobayashi Sauber 30
13. Paul di Resta Force India 27
14. Jaime Alguersuari Toro Rosso 26
15. Sébastien Buemi Toro Rosso 15
16. Sergio Perez Sauber 14
17. Rubens Barrichello Williams 4
18. Bruno Senna Lotus Renault 2
19. Pastor Maldonado Williams 1
20. Pedro de la Rosa Sauber 0
21. Jarno Trulli Team Lotus 0
22. Heikki Kovalainen Team Lotus 0
23. Vitantonio Liuzzi HRT 0
24. Jerome d' Ambrosio Virgin 0
25. Timo Glock Virgin 0
26. Narain Karthikeyan HRT 0
27. Daniel Ricciardo HRT 0
28. Karun Chandhok Team Lotus 0
Classifica costruttori 2011
1. Red Bull Racing 650
2. Vodafone McLaren Mercedes 497
3. Scuderia Ferrari 375
4. Mercedes GP 165
5. Lotus Renault GP 73
6. Force India F1 69
7. Sauber Motorsport 44
8. Scuderia Toro Rosso 41
9. AT&T Williams F1 Team 5
10. Team Lotus 0
11. HRT F1 Team 0
12. Marussia Virgin Racing 0
Allego quindi i risultati e le classifiche finali.
Qualifiche GP Brasile
1. Sebastian Vettel (Red Bull-Renault) 1'11"918
2. Mark Webber (Red Bull-Renault) 1'12"099
3. Jenson Button (McLaren-Mercedes) 1'12"283
4. Lewis Hamilton (McLaren-Mercedes) 1'12"480
5. Fernando Alonso (Ferrari) 1'12"591
6. Nico Rosberg (Mercedes) 1'13"050
7. Felipe Massa (Ferrari) 1'13"068
8. Adrian Sutil (Force India-Mercedes) 1'13"298
9. Bruno Senna (Lotus-Renault) 1'13"761
10. Michael Schumacher (Mercedes) senza tempo
Eliminati al termine della Q2:
11. Paul di Resta (Force India-Mercedes) 1'13"584
12. Rubens Barrichello (Williams-Cosworth) 1'13"801
13. Jaime Alguersuari (Toro Rosso-Ferrari) 1'13"804
14. Sebastien Buemi (Toro Rosso-Ferrari) 1'13"919
15. Vitaly Petrov (Lotus-Renault) 1'14"053
16. Kamui Kobayashi (Sauber-Ferrari) 1'14"129
17. Sergio Perez (Sauber-Ferrari) 1'14"182
Eliminati al termine della Q1:
18. Pastor Maldonado (Williams-Cosworth) 1'14"625
19. Heikki Kovalainen (Team Lotus-Renault) 1'15"068
20. Jarno Trulli (Team Lotus-Renault) 1'15"358
21. Tonio Liuzzi (HRT-Cosworth) 1'16"631
22. Daniel Ricciardo (HRT-Cosworth) 1'16"890
23. Jerome D'Ambrosio (Virgin-Cosworth) 1'17"019
24. Timo Glock (Virgin-Cosworth) 1'17"060
Risultati gara
1. Mark Webber Red Bull 1:32:17.464
2. Sebastian Vettel Red Bull +16.983
3. Jenson Button McLaren +27.638
4. Fernando Alonso Ferrari +35.048
5. Felipe Massa Ferrari +1:06.733
6. Adrian Sutil Force India +1 Giro
7. Nico Rosberg Mercedes +1 Giro
8. Paul di Resta Force India +1 Giro
9. Kamui Kobayashi Sauber +1 Giro
10. Vitaly Petrov Lotus Renault +1 Giro
11. Jaime Alguersuari Toro Rosso +1 Giro
12. Sebastien Buemi Toro Rosso +1 Giro
13. Sergio Perez Sauber +1 Giro
14. Rubens Barrichello Williams +1 Giro
15. Michael Schumacher Mercedes +1 Giro
16. Heikki Kovalainen Team Lotus +2 Giri
17. Bruno Senna Lotus Renault +2 Giri
18. Jarno Trulli Team Lotus +2 Giri
19. Jerome d` Ambrosio Virgin +3 Giri
20. Daniel Ricciardo HRT +3 Giri
Ritirati
21. Vitantonio Liuzzi HRT +10 Giri
22. Lewis Hamilton McLaren +25 Giri
23. Pastor Maldonado Williams +45 Giri
24. Timo Glock Virgin +50 Giri
Classifica piloti 2011
1. Sebastian Vettel Redbull 392
2. Jenson Button McLaren 270
3. Mark Webber Redbull 258
4. Fernando Alonso Ferrari 257
5. Lewis Hamilton McLaren 227
6. Felipe Massa Ferrari 118
7. Nico Rosberg Mercedes 89
8. Michael Schumacher Mercedes 76
9. Adrian Sutil Force India 42
10. Vitaly Petrov Lotus Renault 37
11. Nick Heidfeld Lotus Renault 34
12. Kamui Kobayashi Sauber 30
13. Paul di Resta Force India 27
14. Jaime Alguersuari Toro Rosso 26
15. Sébastien Buemi Toro Rosso 15
16. Sergio Perez Sauber 14
17. Rubens Barrichello Williams 4
18. Bruno Senna Lotus Renault 2
19. Pastor Maldonado Williams 1
20. Pedro de la Rosa Sauber 0
21. Jarno Trulli Team Lotus 0
22. Heikki Kovalainen Team Lotus 0
23. Vitantonio Liuzzi HRT 0
24. Jerome d' Ambrosio Virgin 0
25. Timo Glock Virgin 0
26. Narain Karthikeyan HRT 0
27. Daniel Ricciardo HRT 0
28. Karun Chandhok Team Lotus 0
Classifica costruttori 2011
1. Red Bull Racing 650
2. Vodafone McLaren Mercedes 497
3. Scuderia Ferrari 375
4. Mercedes GP 165
5. Lotus Renault GP 73
6. Force India F1 69
7. Sauber Motorsport 44
8. Scuderia Toro Rosso 41
9. AT&T Williams F1 Team 5
10. Team Lotus 0
11. HRT F1 Team 0
12. Marussia Virgin Racing 0
Commento al GP di Abu Dhabi 2011
29/01/2012: dal mio vecchio blog. |||| AVVISO AI
LETTORI: sono in mostruoso ritardo, lo so. Non mi era mai capitato di
pubblicare un commento a un gran premio così in ritardo, so anche questo. Non
mi era mai capitato di iniziare un anno solare con i commenti dell’anno
precedente ancora da terminare. So anche questo. Molti dei miei lettori avranno
pensato che ero morta, ma sfortunatamente per loro il mio soggiorno sulla Terra
non è ancora terminato e sono pronta a recuperare il tempo perduto e a dare
vita a un nuovo entusiasmante commento, che riceverà l’approvazione totale e cristallina
da parte di tutti i fan di Ferniiii, pilota che adoro con tutta me stessa e che
sposerei anche domani se ne avessi la possibilità!
Il commento non è ancora iniziato e
già sto sparando cavolate, forse i tre mesi di assenza dai commenti non mi hanno
fatto molto bene.
Lasciamo
perdere, però, e concentriamoci sul gran premio di Abu Dhabi, che fu disputato
a metà novembre (due mesi e mezzo fa – quando ci penso mi viene voglia di
nascondere la testa sotto la sabbia come se fossi uno struzzo, o come se stessi
ascoltando Mazzoni mentre commenta il possibile accesso in Q1 delle Toro
Rosso).
5, 4, 3, 2, 1... GOOOOOOOOOOOOOO!
Campionato 2011: capitolo 18
Gran Premio di Abu Dhabi: Il ritorno di Lewis
Yas Marina, 11-12-13 novembre 2011
Petrov is faster than you, can you confirm you understood this message?
Strano a dirsi, ma è
passato un anno da quando gli occhi di noi fan di Ferniiii si riempirono di
lacrime di commozione perché il nostro idolo non aveva vinto il campionato.
Avrei voluto scavarmi la fossa già quel giorno, oppure dipingere le pareti
della mia stanza di rosso con lo stemma del Cavallino, ma ho scelto di non
farlo. Mi sono ricordata per tempo che io Ferniiii non lo sopporto! XD
...Ma torniamo a
Petrov. Che c’entra Petrov? Direi niente, ma ho approfittato di quest’ampia
parentesi per giungere a una conclusione: la Formula 1 è ritornata ad Abu
Dhabi, in mezzo al deserto, deserto in cui è passata soltanto una volta nel
corso della stagione, per via dell’annullamento del gran premio del Bahrein.
Eccoci quindi nella
terra degli sceicchi, dove la Formula 1 ha dimostrato che nulla è scontato. Per
esempio, tutti pensavamo che Vettel avrebbe vinto, dato che era la storia di
ogni singolo gran premio, e probabilmente ciò era il pensiero anche dei principali
gufi che siano mai esistiti su questo pianeta. Infatti s’è visto il
risultato...
Okay, non devo
spoilerare prima del tempo e devo accettare la regola base dei commenti ai gran
premi: non importa se sono passati tre mesi dalla bandiera a scacchi, potrebbero
essere passati anche dodici anni, ma il punto di vista del lettore è quello
della persona ignara dei fatti. Per esempio, se stessi scrivendo il commento al
gran premio di Abu Dhabi dell’anno scorso, il lettore dovrebbe restare con il
fiato sospeso dall’inizio alla fine, nella speranza che Ferniiii sia diventato
campione del mondo.
Bene, la smetto di
scrivere assurdità che non hanno un senso logico facendo il nome di Ferniiii,
Petrov e compagnia bella tanto per dare l’idea che la frase in questione abbia
a che vedere con la Formula 1, mi scolo una bottiglia di vodka in
Raikkonen-style e mi appresto a elencare i fatti di Abu Dhabi.
Scherzo naturalmente
sulla vodka, ma penso che questo l’avevate capito anche da soli... Beh, forse
no, rileggendo i miei commenti mi rendo conto che talvolta il sospetto potrebbe
venire!
5,
4, 3, 2, 1, GOOOOOOOOOOOOO!
(Ma
non l’avevo già scritto prima?! Sto diventando più ripetitiva di Mazzoni quando
parla delle prime sette gare concluse in zona punti da Kobayashi! Vediamo di venire
al punto sul serio, stavolta.)
“Un
cordiale saluto ai nostri telespettatori”, con queste parole Mazzoni esordiva
la telecronaca delle qualifiche del sabato del penultimo weekend di gufate di
questa stagione. A proposito dell’argomento gufate c’è stato un notevole passo
avanti. Per la prima volta dopo mesi, infatti, il nostro telecronista non ha
minimamente accennato a pronunciare la frase fatidica “Kobayashi è arrivato in
zona punti nelle prime sette gare stagionali e ha ottenuto soltanto due punti nelle
gare successive”. La reazione tipica del telespettatore era quella di rimanere
a bocca spalancata e di riprendersi dallo shock dopo circa mezz’ora, andando
immediatamente ad accendere un cero all’incenso per celebrare l’evento. Non ho
fatto nulla di tutto ciò e ho stabilito che non vi era alcun motivo per cui
Kobayashi non avrebbe dovuto ottenere punti nella gara del giorno successivo.
So che non dovrei spoilerare, ma finisco per farlo ancora una volta:
stranamente il giorno dopo il pilota giapponese in questione è riuscito ad
arrivare in zona punti.
Kobayashi
è stato l’eccezione: gli altri piloti spesso protagonisti delle gufate più
agghiaccianti della telecronaca sono stati tirati in mezzo come al solito, con
effetti abbastanza devastanti, in particolare su quelli della Toro Rosso e
della Lotus Renault. Infatti nessuno dei quattro è riuscito a concludere nulla
che contasse e in particolare Buemi si è ritirato mentre si ritrovava in zona
punti, e non era certo la prima volta in cui gli capitava.
Il periodo
del gran premio di Abu Dhabi era quello del tormentone “team che cambieranno
nome nella prossima stagione”, a cui chiaramente è stato dedicato il giusto
rilievo.
Veniamo ai
cambiamenti significativi.
CAMBIAMENTO
NUMERO UNO: LA LOTUS
Sottotitolo: quale Lotus?
Stiamo
parlando della Lotus Renault (o Renault che dir si voglia), per intenderci
quella con i colori della John Player Special nonostante non sia sponsorizzata
dalla John Player Special, che ha visto la luce all’inizio della stagione e il
buio più totale dopo la pausa estiva (Heidi gli avrà fatto il malocchio dopo
essere stato licenziato, molto probabilmente). La Lotus Renault altrimenti
detta Renault, nella stagione 2012 avrà il nome di Lotus: ha infatti vinto
l’interminabile causa contro la Lotus malese (ma non era stata quest’ultima a
vincere la causa? Mistero...) a cui toccherà cambiare nome.
CAMBIAMENTO
NUMERO DUE: LA LOTUS
Sottotitolo: l’altra, ovviamente!
La Lotus
verde, quella con il colore che avevano una volta le vetture inglesi (nonostante
non sia affatto inglese, ma malese proprio come Alex Yoong, pilota che mi ha
fatto più effetto per il suo aspetto estetico piuttosto che per le prestazioni,
ma questo è solo un parere femminile che non ha nulla a che vedere con il
commento al gran premio di Abu Dhabi), su cui Trulli e Kovalainen hanno
inseguito invano la zona punti per due stagioni, e con cui Kovalainen è
riuscito a raggiungere la Q2 in più occasioni, ha perso la causa di cui sopra
(come già avevo detto, ma ripetersi non fa mai male), gareggerà nel 2012 con il
nome di Caterham, e si spera che entro l’inizio della stagione io riesca a
ricordarmi dove va l’H. Dubito fin da ora che ciò accadrà, per cui aspettatevi
di vedere nei miei commenti del 2012 osservazioni del tipo:
1) si tratta della prima vittoria
nella storia della Caterham (si scrive così?);
2) pole position per Kovalainen al
volante di una Catehram (si scrive così?);
3) Kovalainen vince il suo primo
titolo mondiale su una Catheram (si scrive così?).
Per il
momento le uniche osservazioni degne di nota sono:
1) Una vittoria di chi?!
2) Una pole position di chi?!
3) Kovalainen campione del mondo?!
4) Ma che razza di sogno è questo?!
5) L’autrice di questo commento ha
fumato sostanze illegali?!
Temo di
avere dedicato fin troppo spazio alla Lotus Made in Malesia altrimenti detta
Caterham, inizio a sospettare che sia il caso di passare oltre.
CAMBIAMENTO
NUMERO TRE: LA VIRGIN
Sottotitolo: ma quale Virgin? Si
chiama Marussia, adesso.
In teoria
già quest’anno la Virgin avrebbe dovuto chiamarsi Marussia Virgin, mentre il
prossimo anno si chiamerà Marussia, dal nome della casa automobilistica russa
che l’ha acquistata. La Virgin e Richard Branson resteranno come sponsor, in
attesa di ripetere il successo ottenuto quando sponsorizzava la Brawn GP, cosa
che visti i risultati della Virgin in questi ultimi due anni dubito che potrà
mai accadere. Dopotutto a suo tempo non abbiamo mai visto la Pacific
trasformarsi da team che partiva in ultima fila e che non arrivava praticamente
mai al traguardo in un team che scalava le classifiche.
Ma come sono finita a parlare della
Pacific e delle sue vetture color argento o giù di lì, che successivamente sono
diventate blu? E soprattutto, perché sto parlando anche delle vetture color
argento? Che poi non era un granché come color argento, per intenderci è molto
meglio quello della Mercedes! ...ma tutto sommato anche la Pacific aveva il suo
fascino.
Dove
eravamo rimasti? Mhm, dunque... La Virgin, anzi, la Marussia, assumerà
nazionalità russa. Qualora un pilota della Marussia dovesse mai vincere un gran
premio, sarebbe la prima volta nella storia della Formula 1 in cui si sentirà
l’inno nazionale russo.
Qualora
abbiate appena visto una gara di Formula 1 e l’inno nazionale russo stia
risuonando, comunque, la soluzione più probabile è che stiate sognando. Non
preoccupatevi: a breve vi sveglierete, scoprirete che vi siete addormentati
davanti alla TV e che la gara in realtà l’ha vinta Chandhok, un grande fenomeno
del mondo dei motori.
I
cambiamenti non si riassumono qui, il secondo dato di fatto è che alcuni team
hanno cambiato proprietà o comunque quote di proprietà. Si tratta dei due casi
che sto per elencare.
CAMBIAMENTO
NUMERO QUATTRO: LE QUOTE DELLA FORCE INDIA
Sottotitolo: ma la Force India non
doveva fallire molti anni fa?
Sottotitolo del sottotitolo: tra
l’altro molti anni fa la Force India era l’ultima ruota del carro.
Sottotitolo del sottotitolo del
sottotitolo: sì, ma all’epoca non c’erano la HRT, la Virgin e la Lotus Made in
Malesia.
Sottotitolo del sottotitolo del
sottotitolo del sottotitolo: la Virgin?! Come ho osato?! Intendevo dire la
Marussia.
Altro sottotitolo del sottotitolo del
sottotitolo del sottotitolo: la Lotus Made in Malesia?! Come ho osato?!
Intendevo dire la Catheram.
Sottotitolo del sottotitolo del
sottotitolo del sottotitolo del sottotitolo: temo che l’H non andasse lì.
Ultimo sottotitolo di una serie
interminabile di sottotitoli: mi sono resa conto che non ho ancora accennato
come si deve alla Force India.
La novità
ci era già stata accennata nel corso del gran premio d’India. Già da tempo
Vijay Mallya, a causa di notevoli problemi economici, ha dovuto cedere una
quota del team a una società indiana di cui non ricordo il nome. Qui mi sono
chiesta da dove provengano i problemi economici di Vijay Mallya, ripensando a
tutto quello che possiede, elencato da Mazzoni nella telecronaca del gran
premio d’India.
CAMBIAMENTO
NUMERO CINQUE: LA HISPANIA RACING TEAM
Sottotitolo: ma un anno fa non
dicevano che avrebbe dovuto fondersi con la Epsilon Eskaudi?
Sottotitolo del sottotitolo: che
diamine è la Epsilon Eskaudi?
Sottotitolo del sottotitolo del
sottotitolo: avevo addirittura smesso di chiedermelo.
La HRT,
altrimenti detta Hispania Racing Team, nome che per esteso suona meglio che in
sigla a mio parere, che ha nazionalità spagnola, ma che ho scoperto avere la
propria base in Germania, è stata acquistata da una società spagnola e il
prossimo anno trasferirà la propria base in Spagna.
Sarà
ovviamente l’inizio della gloriosa storia di un team davvero spettacolare,
sempre se riuscirà a competere con la Virgin! Oops, ho sbagliato: la Marussia!
Indubbiamente i due team in questione domineranno sembra ombra di dubbio il
campionato 2012, provocando in me numerosi vaneggiamenti nei futuri commenti.
...Perché
i futuri commenti ovviamente ci saranno, possibilmente più puntuali rispetto a
quelli di questa stagione. Quello che probabilmente non ci sarà è un dominio
della HRT e della Virgin... ehm, volevo dire Marussia!
E così, dopo tre
pagine di vaneggiamenti, l’autrice si rese conto che era il caso di commentare
qualcosa anche in merito ai fatti del weekend, oltre a chiacchiere e retroscena
che hanno fatto sì che nelle ultime due pagine Word non si sia fatto nemmeno
una volta il nome di Petrov.
Cosa preoccupante: stavo
pensando ad Alonso e ho scritto il nome di Petrov. Cosa ancora più
preoccupante: nonostante la mie mani si rifiutassero di premere sulla tastiera
i tasti che servivano a scrivere il nome di Ferniiii, sono riuscita a nominarlo
per ben due volte, il che è una sorpresa estremamente positiva per me che sono
la sua più grande fan.
Certo, come no. Io
fan di Ferniiii... Ah ah!
Riassumiamo
ciò che è accaduto nelle prove libere del venerdì. Nella prima sessione è stato
Jenson Button a far registrare il miglior tempo, seguito da Webbiiiii, Hammiiii
e Sebbiiii. Il quinto e il sesto tempo sono stati ottenuti rispettivamente da
Ferniiii e da Feliiii.
Passiamo
alle cose più curiose: al posto di Buemi, ha preso parte alla prima sessione di
prove libere Jean Eric Vergne, terzo pilota della Toro Rosso. Per quanto
riguarda la Virgin (non la posso chiamare Marussia, è un gran premio del 2011,
e nel 2011 è soltanto Virgin) un certo Robert Wickens che non avevo mai sentito
nominare prima ha sostituito D’Ambrosio, il principale inseguitore della
penultima posizione, che spesso raggiunge il proprio obiettivo esistenziale con
un certo successo.
Altri
dettagli degni di nota: le HRT volavano in questa sessione, Liuzzi ha fatto
registrare il 20esimo e Ricciardo il 21esimo. Dietro di loro entrambe le Virgin
di Glock e Wickens e infine in 24esima posizione nonno Rubinho, che non ha
fatto registrare alcun tempo.
Anche
la seconda sessione di prove libere è andata avanti nel segno della McLaren:
stavolta è stato Hammiiii a scalare la vetta della classifica, con Jensiiii
secondo. In seconda fila virtuale le due Ferrari: il Ferrari Man ha conquistato
la terza posizione, seguito dal compagno di squadra. Solo quinta e sesta le due
Redbull: Webbiiii quinto e Sebbiiii sesto. In settima posizione invece si è
piazzato Michael Schumacher, cosa che mi ha fatto strabuzzare gli occhi perché
per una volta era davanti e non di poco al compagno di squadra. Il mio stupore
è durato poco: Rosberg, 20esimo, probabilmente aveva avuto qualche problema,
dato che girava alla stessa velocità delle Virgin. Si sono rivisti in pista
Buemi e D’Ambrosio, con le HRT con gli ultimi tempi e Ricciardo ultimo in
assoluto.
Hammiiii
ha ottenuto il miglior tempo anche nelle libere 3 del sabato mattina. Il dubbio
era uno solo: sarebbe riuscito a conquistare la pole position, o ci sarebbe
riuscito per caso il suo compagno di squadra?
La
telecronaca delle qualifiche non è stata particolarmente diversa dal solito.
Naturalmente è stato dato il dovuto spazio al fatto che il padre di Hamilton è
il manager di Paul Di Resta.
Fin
dalle prime inquadrature sono iniziati gli attacchi di daltonismo: una Mercedes
è stata scambiata per una McLaren. Mio padre, che non si era ancora
addormentato davanti alla TV, ha criticato il fatto. Poteva risparmiarselo, il
giorno successivo è arrivato un suo epic fail.
Situazione:
domenica, a casa di mia nonna, dopo avere pranzato, con la TV accesa in cucina,
io che impreco perché mio padre sta davanti alla TV e che cerco di trovare un
varco che consenta ai miei occhi di vedere il televisore. Inquadratura: una
Lotus altrimenti detta Renault altrimenti detta Lotus Renault, sulla griglia di
partenza.
Mio
padre guarda e poi commenta, rivolgendosi a me (che nella mia famiglia sono la
fonte inesauribile di risposte a dubbi sulla Formula 1): – Quello chi è, Massa?
Dunque,
se un giorno fosse mia madre a vedere l’inquadratura della Renault e a
chiedermi se quello inquadrato è Massa, non ci farei molto caso: mia madre non
sa per che team corra Massa, nella migliore delle ipotesi, nella peggiore non
sa nemmeno chi sia Massa. Mio padre, però, è un caso diverso: si addormenta
dopo cinque minuti (ma non solo con la F1, con qualsiasi cosa stia guardando in
TV), ma almeno che Massa corre per la Ferrari lo sa.
Con
un certo sconcerto la mia reazione è stata: – Ti pare possibile che una Ferrari
possa essere nera e gialla?
Mio
padre dà un’occhiata al casco del pilota e dice: – Sì, ma il casco è uguale!
Oh,
bene, quindi per riconoscere i piloti non guardiamo al colore della monoposto,
ma solo a quello dei caschi... e poi il problema è confondere una McLaren con
una Mercedes?!
Veniamo
alla storia dei caschi: mio padre aveva veramente ragione su quel punto, i
caschi almeno sopra erano identici. I piloti in questione erano Bruno Senna e
Felipe Massa, che portavano caschi diversi rispetto al solito, che sarebbero
stati venduti a un’asta di beneficienza, con sopra il logo della Fondazione
Senna, ovvero il simbolo che nel corso del commento al gran premio d’India
avevo descritto come somigliante a un nido di serpenti e che, ho scoperto, lo
guardavo al contrario di come avrei dovuto vederlo, ovvero la parte sopra
pensavo fosse quella sotto e viceversa.
Mi
piacerebbe continuare a parlare di caschi per ancora un paio di pagine, ma non
è il caso, dell’argomento “caschi particolari celebrativi” me ne occuperò
prossimamente, nel corso del commento al gran premio del Brasile, dove
l’argomento sarà piuttosto approfondito, anche per via di tutti i dettagli
forniti da Mazzoni. Ora, però, basta.
Momento epico: la Q1,
qualcosa andrà diversamente dal solito?
Mi
piacerebbe dire che la risposta a questo interrogativo è no, ma non posso
dirlo. Barrichello non ha potuto far registrare alcun tempo e questo è bastato
a far sì che gli equilibri della Q1, che vedono i sei piloti dei “nuovi team”
nelle ultime sei posizioni, fossero irreparabilmente sconvolti, la 24esima
posizione se l’è aggiudicata nonno Rubinho.
Restavano
sei posti riservati ai piloti che sarebbero usciti in Q1, chissà a chi
sarebbero toccati? Questo dubbio ci attanagliava e, con un certo sconcerto, ci
siamo resi conto tutti quanti che lo sapevamo perfettamente: il migliore è
stato stranamente Heikki Kovalainen, che con il 18esimo tempo è stato il meglio
qualificato dei piloti dei “nuovi team”, con il compagno di squadra Trulli
subito dietro. Al 20esimo posto si è piazzato Glock, il meglio qualificato dei
due piloti della Virgin. In penultima fila Ricciardo ha portato la HRT al
21esimo posto, con accanto a lui D’Ambrosio, mentre a Liuzzi è andato l’onore
dell’ultima fila, 23esimo.
Si passa alla Q2 e
poi alla Q3...
Si
è passati così alla Q2, dove è accaduto qualcosa di miracoloso: i piloti della
Force India non sono stati soggetti a clamorose gufate, oppure le gufate in
questione erano minori a quelle relative ai piloti della Lotus Renault, della
Toro Rosso e della Sauber (il che è strano, non ricordo che Kobayashi sia stato
nominato molte volte). Sutil e Di Resta sono arrivati in Q3, mentre tutti
quelli che ho nominato finora erano out: 11esimo Perez, 12esimo Petrov, 13esimo
Buemi, 14esimo Senna, 15esimo Alguersuari (alias Alghersauro!), 16esimo “il
piccolo samurai giapponese” e oltre a loro 17esimo tempo Maldonado che se non
sbaglio sarebbe stato retrocesso di non so quante posizioni per non ricordo
quale motivo.
La
Q3 è terminata nel più consueto dei modi: Vettel ha ottenuto la pole position,
con le due McLaren di Hammiiii e Jensiiii al secondo e al terzo posto. In
quarta posizione si è piazzato Webbiiii, seguito dalle Ferrari di Ferniiiii e
Feliiiii. In settima e in ottava posizione si sono qualificate le due Mercedes,
con Rosberg davanti a nonno Schumiiii... anche questa è una novità davvero
sorprendente, eh? Sutil ha conquistato la nona posizione, mentre Di Resta, che
non ha fatto registrare alcun tempo in Q2, si è qualificato decimo.
Domenica, ore 14,00: SCATTANO
LE VETTUREEEEEEEEEEEEEEEEE!
Nessuna
sorpresa in partenza, anzi sì. Che cos’era quella sagoma dai colori della
Redbull che si era “impantanata” fuori pista forando una gomma su una via di
fuga? Domanda senza alcuna risposta...
La
vettura in questione era quella di Vettel, che è andato incontro al suo primo
ritiro stagionale, cosa che avrebbe dovuto rendere scatenato Webbiiii,
portandolo a dimostrare che se non dovesse stare dietro al compagno di squadra
lui vincerebbe qualsiasi gran premio, e oltre a questi anche tutti i tornei di
briscola organizzati nel paddock. Strano a dirsi, nulla di tutto ciò è
accaduto, ma non disperatevi: un giorno o l’altro Webbiiii dimostrerà al mondo
che se lui non ha vinto mondiali a ripetizione è solo ed esclusivamente perché
ha sempre dovuto rimanere dietro a Vettel. Il fatto che Webbiiii abbia
debuttato all’epoca in cui probabilmente Vettel frequentava ancora le scuole
medie, naturalmente, non è un dettaglio degno d’importanza, è comunque lui il
futuro campione del mondo dei prossimi vent’anni.
Ma perché in ogni
singolo commento devo prendere per i fondelli i sostenitori della teoria
secondo la quale Webber è il miglior pilota di questi ultimi anni, nonostante
di migliori di lui ce ne siano palesemente più d’uno? Ciò mi fa riflettere: non
ho nemmeno accennato a quelli che sostengono il tormentone secondo cui
Maldonado sarebbe un pilota estremamente promettente! Va beh, non fa niente, ci
saranno ulteriori occasioni per parlare di Maldonado.
Hammiiii
si è preso la leadership della gara, deludendo notevolmente tutti gli
scommettitori, citati da Mazzoni, che avevano puntato dei soldi su un suo
incidente con Massa. Feliiii era infatti troppo lontano da lui, al punto tale
che le calamite che evidentemente devono essere state installate sulle loro
vetture non sono state prese dall’attrazione che porta una vettura addosso
all’altra. Ciò ha impedito che mi cascassero le braccia nel momento di qualche
possibile gufata mazzoniana in proposito. Non ci sono state gufate relative a
tutto ciò: come ho già detto, i due erano troppo lontani. Chi non era lontano
da Hammiiii era Ferniiii, che all’inizio della gara era abbastanza vicino a
quello che per tutto il 2007 e anni immediatamente successivi venne descritto
come il suo peggior nemico.
Che frase: chi non
era lontano era Ferniiii, che era vicino...
Dopo
una simile constatazione dovrei come minimo cliccare sulla X che vedo in alto a
destra nella schermata di Word e lasciare perdere, ma il ritardo è troppo e
devo assolutamente terminare questo commento oggi stesso!
In
terza, quarta e quinta posizione si sono installati Button, Webbiiii e Feliiii,
dopodiché le Mercedes, con Rosberg davanti a nonno Schumiiii, le Force India,
con Sutil davanti a Di Resta (guarda caso, ma non era Di Resta che batteva
sempre costantemente Sutil? Ho sempre avuto qualche dubbio, ma con il passare
del tempo questi dubbi si sono trasformati in una certezza!
Dietro
le Force India c’era Buemi, almeno finché non è sopraggiunto il momento
canonico a cui va incontro in molte occasioni, quando è stato lungamente
gufato: il ritiro.
Le
strategie di molti non hanno pagato, mentre per Kobyyyy le cose sono andate al
meglio, dal momento che è riuscito a raggiungere la zona punti. Lo stesso è
accaduto a Petrov. No, ma che cosa sto dicendo?! Petrov non è affatto arrivato
in zona punti... ho per caso le visioni?!
La
gara, di per sé, non è stata particolarmente eccitante, anche se in alcune
occasioni ho fatto un salto sul divano, nel vedere dei doppiaggi in cui i
doppiati si facevano totalmente gli affari loro. I doppiati in questione erano
in particolare Senna e Maldonado, che si sono beccati un drive through (questo
è un dejà vu). Anche qualche Toro Rosso se non sbaglio in fase di doppiaggio ha
fatto un po’ di casino, ma non ricordo con esattezza.
La
gara è terminata con Schumacher che per la prima volta ha tagliato il traguardo
(in settima posizione) al tramonto (Mazzoni ha insistito per lungo tempo con
probabili problemi di vista legati alla sua età eccessivamente avanzata che gli
impedirebbero di ottenere risultati accettabili qualora il gran premio non
parta alle due del pomeriggio). Ha tagliato il traguardo con una gomma forata,
ma almeno l’ha tagliato. Peccato che le teorie mazzoniane siano state
smentite...
Ovviamente
in tutto questo contesto c’è stato anche e soprattutto Hamilton che ha vinto,
seppure la cosa potesse essere poco chiara. Forse i risultati vi schiariranno
un po’ le idee, perché effettivamente ho commentato nel più caotico dei modi.
Sto iniziando ad essere delusa da me stessa.
RISULTATI
1.
Lewis Hamilton (McLaren), 2. Fernando Alonso (Ferrari), 3. Jenson Button (McLaren), 4. Mark Webber (Redbull), 5. Felipe Massa
(Ferrari), 6. Nico Rosberg (Mercedes), 7. Michael Schumacher (Mercedes), 8. Adrian Sutil (Force India), 9. Paul Di Resta (Force
India), doppiati di un giro 10. Kamui Kobayashi
(Sauber), 11. Sergio Perez (Sauber), 12. Rubens Barrichello (Williams), 13. Vitaly
Petrov (Lotus Renault), 14. Pastor Maldonado (Williams), 15. Jaime Alguersuari
(Toro Rosso), 16. Bruno Senna (Lotus Renault), 17. Heikki Kovalainen (Team
Lotus futura Caterham), doppiati di due giri 18. Jarno Trulli (Team Lotus
futura Caterham), 19. Timo Glock (Virgin futura Marussia), 20. Vitantonio
Liuzzi.
RITIRATI:
Daniel Ricciardo (HRT) a 7 giri, Sebastien Buemi (Toro Rosso) a 36 giri, Jerome
d’Ambrosio (Virgin futura Marussia) a 37 giri, Sebastian Vettel (Redbull) a 54
giri.
NB.
A che serve mettere le classifiche? Direi a niente, visto che quelle finali
sono già definitive da “appena” due mesi. Nel prossimo commento al gran premio
del Brasile, naturalmente, inserirò le classifiche finali.
Ora che il commento è
terminato rinnovo le mie scuse ai lettori per il consistente ritardo con cui l’ho
prodotto e pubblicato, augurandomi di riuscire ad essere più puntuale nel
prossimo futuro. Spero di poter realizzare il prima possibile anche il commento
al gran premio del Brasile... e soprattutto spero che questi mesi di assenza di
commenti non abbiano portato voi, cari lettori, a ritenere inutile e superfluo
aspettare i miei commenti, con la convinzione che non avrebbero mai visto la
luce.
...Invece questo
commento la luce l’ha vista eccome, ed è limpida e cristallina come quella
emanata dai lampioni di Singapore, che rischiarano uno scenario suggestivo in
cui svetta una suggestiva ruota panoramica con 28 cabine che percorre un giro
in una quarantina di minuti.
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Commenti ai GP,
F1 stagione 2011,
GP Abu Dhabi
lunedì 27 febbraio 2012
Stagione 2011: #17 Commento al GP dell'India
12/11/2011: dal mio vecchio blog.
Campionato 2011: capitolo 17
Gran Premio d’India: Massa & Hamilton: attrazione fatale
Campionato 2011: capitolo 17
Gran Premio d’India: Massa & Hamilton: attrazione fatale
Jaipee Circuit, Greater
Noida / 28-29-30 ottobre 2011
Prima legge della gravità: qualora la
monoposto di Massa e quella di Hamilton raggiungano un distacco inferiore a un
secondo, è inevitabile che l’attrazione gravitazionale che le lega conduca
suddette monoposto una contro l’altra.
Un
cordiale saluto ai miei cari lettori, l’evento più atteso dell’anno ha visto la
luce, ben più del gran premio di Singapore con la sua illuminazione
artificiale. So che è straziante pensare a gran premi che non hanno come
contorno una ruota panoramica il cui giro dura una quarantina di minuti, ma
spero che siate riusciti ad arrivare comunque in fondo al weekend senza fare un
esposto ufficiale alla FIA in cui vi lamentavate per l’assenza di una ruota
panoramica che rispondesse a tali requisiti.
Dopo anni
e anni dall’annuncio finalmente la Formula 1 è giunta fino alla patria che ha
prodotto eroi dei motori del calibro di Chandhok e Karthikeyan, due piloti
senza ombra di dubbio di un certo livello, forse entrambi dello stesso
livello... non so, ma mi pare comunque un livello piuttosto basso in entrambi i
casi.
Già da un
po’ di tempo ci era stato preannunciato che Karthyyyy, un genio che in una gara
è riuscito, anni fa, ad arrivare addirittura in quarta posizione nonostante
corressero ben sei piloti, un risultato di un certo livello, tenendo conto del
fatto che si è tenuto dietro piloti del calibro di Albers e Friesacher (“chi
sono Albers e Friesacher?”, CIT. chiunque non conosca per filo e per segno
tutti i piloti della gloriosa storia della Minardi; “due piloti che se anche in
pista non ci fossero stati non se ne sarebbe accorto nessuno”, CIT. di chiunque
invece conosca per filo e per segno tutti i piloti della gloriosa storia della
Minardi, senza dimenticarsi di gente tipo Zsolt Baumgartner – con un nome del
genere del resto è impossibile dimenticarselo, Nicolas Kiesa e Thomas Enge,
anche se in effetti non sono completamente certa che quest’ultimo abbia corso
per la Minardi, forse era alla Arrows oppure alla Toyota, anche se devo
ammettere che la mia memoria storica a proposito di Enge è piuttosto scarsa, mi
ricordo che qualche anno fa, leggendo il suo nome da qualche parte, mi sono
chiesta “ma questo ha davvero mai gareggiato in Formula 1?”). Originariamente
pensavamo che Karthyyyy sarebbe ricomparso in pista al posto di Ricciardo, un
genio che sta facendo risaltare il talento dei piloti australiani. Ehm, non il
proprio, mi pare, intendevo dire che, essendo australiano come Webber, sta
facendo risaltare l’eccelso e impressionante talento di Webber, un pilota
incompreso da tutti che avrebbe vinto millemila titoli se non fosse stato
ostacolato dalle avversità della sorte e dal kers.
La realtà
è stata ben diversa... no, nonostante sembri non sto parlando di Webbiiii, ma
di Karthyyyy e Ricciardo: il più talentuoso pilota indiano, o meglio, quello
che può competere con il suo degno avversario Chandy per il ruolo di miglior
pilota indiano, non avrebbe sostituito Ricciardo bensì Liuzzi. La cosa mi ha
sconcertata: mi stavo giusto chiedendo se Liuzzi, che ultimamente si sta
adeguando alla filosofia indiana di ricercare l’ultimo posto, sarebbe riuscito
a competere con il compagno di squadra e con Chandy per l’ultima posizione, per
poi scoprire che Liuzzi nemmeno sarebbe sceso in pista, dal momento che Karthy
avrebbe sostituito lui. Il colpo di grazia, però, è stato scoprire che quel
pilota estremamente talentuoso che è Chandy, nonostante ci fosse la possibilità
di vederlo in pista durante la gara, non era stato minimamente preso in
considerazione dalla Lotus Made in Malesia, team originario dallo stesso paese
che ha dato i natali ad Alex Yoong, altro pilota estremamente talentuoso della
storia della Minardi, altrimenti detto il collaudatore delle vie di fuga, che
sfortunatamente per lui la legge del caso ha voluto che anziché essere compagno
di squadra di gente tipo Albers o Baumgartner fosse il compagno di squadra di
Alonso, cosa che ha contribuito a mettere le sue prestazioni addirittura sotto
terra. A proposito della storia della Minardi, dimenticavo che ha avuto tra i
suoi piloti anche Webber, che addirittura in Australia nel 2002 arrivò in
quinta posizione e poi mostrò un pupazzo a forma di canguro (NB. questa cosa
del pupazzo l’ho vista davvero in una foto, non è un’invenzione come i pupazzi
di Winnie the Pooh di cui parlo da circa un mese e mezzo), quinta posizione, un
risultato abbastanza similare a quelli che ottiene al giorno d’oggi con la
Redbull... del resto ditemi voi, vedete qualche differenza tra la Minardi del
2002, l’antenata della Toro Rosso, e la Redbull di oggi? Io non ne vedo
nessuna: con quel team Vettel ha vinto una gara e Webber non ha vinto nulla,
con la Redbull Vettel ha vinto due titoli mentre Webber...
Va beh,
lasciamo perdere, lasciamo stare Webber, mi pare finalmente di non essere più
l’unica che non lo vede affatto come un fenomeno, anche se ce n’è voluto di
tempo. Stavo parlando di Chandy, come sono finita a parlare di Webbiiii?
Permane un mistero, direi. Per chi se lo fosse scordato il sommo Chandy aveva
già partecipato antecedentemente a una gara a metà stagione, con un risultato
alquanto penoso, prendendolo notevolmente in quel posto dal compagno di squadra
e da gente del calibro di Ricciardo e D’Ambrosio. Questo mi sembra che la dica
lunga, anche se in effetti come pilota della Lotus Made in Malesia Kovalainen
non mi sembra affatto male: finisce spesso quindicesimo o sedicesimo, posizione
a cui aspirava anche nel 2009 in McLaren in molteplici occasioni. Non escludo
che un giorno o l’altro possa anche vincere una gara, con una media di sedici
monoposto davanti alla sua basta che otto piloti forino una gomma e che altri
otto rompano il motore quando mancano pochi giri al traguardo, e Kovalainen
vincerà finalmente un secondo gran premio.
Tutto
questo, una pagina di Word in carattere Arial dimensione 11 (immagino che
questo dettaglio, cari lettori, sia di vostro immenso interesse), per dire che
la sfida tutta indiana per la conquista dell’ultimo posto ce la possiamo anche
togliere dalla testa: la Lotus Made in Malesia non aveva la benché minima
intenzione di rimettere in pista Chandy, cosa che tutto sommato mi pare
abbastanza logica, quindi l’utente medio pensava rassegnato: “ci sarà in pista
soltanto un talento indiano, anziché due”.
Venerdì 28
ottobre, giorno delle prove libere: finalmente l’atmosfera iniziava a
delinearsi, ce l’avrebbe fatta Karthyyyy a dominare? Tutti si aspettavano
qualcosa del genere e non vedevano l’ora che iniziassero le libere appunto per
appurare la spiccata superiorità del loro indiscusso idolo, al volante di una
monoposto estremamente performante e competitiva, la gloriosa Hispania Racing
as know as HRT, team per cui hanno gareggiato piloti di un certo livello,
compreso lo stesso Chandy nella scorsa stagione, e che ha cambiato più piloti
in due anni di quanti ne abbia cambiati la Ferrari negli ultimi quindici anni
(no, in effetti forse ne ha cambiati di più la Ferrari negli ultimi quindici
anni – otto in totale se non ho dimenticato nessuno – che la HRT in due anni
che è rimasta ferma a sette) e che di piloti talentuosi ne ha avuti
un’infinità, in primo luogo il sommo imbattibile Yammiiii, un vero insulto al
talento Made in Japan... A proposito, rassegnatevi: Yammiiii ha la pessima
abitudine di ricomparire in pista ad anni alterni, quindi è probabile che la
prossima stagione ce lo dovremo sorbire di nuovo.
Dunque, di
cosa stavamo parlando? Ah, già, delle prove libere. La cosa più spettacolare è
stata scoprire che sono state rimandate per via della presenza di un cane
randagio comparso in pista quando le qualifiche dovevano iniziare. Insomma, io
non so cosa dire, mi pare che questi cani randagi abbiano un po’ troppe manie
suicide. Comunque pare che questo cane, diversamente da quello di Istanbul 2008
che nel bel mezzo della gara di GP2 si fiondò sotto le ruote della monoposto di
Bruno Senna, non sia stato investito. È stato inseguito dalla safety car prima
di essere cacciato via dalla pista... o almeno così pare, comunque deve essere
stato esilarante vedere un cane mentre veniva inseguito dalla safety car.
Secondo altre fonti non sarebbe comparso in pista un solo cane, bensì alcuni...
in ogni caso non ho dubbi: questi cani indiani sono senza ombra di dubbio dei fan
indiscussi di Chandyyyy e di Karthyyyy, avete qualche dubbio per caso? Spero di
no, è davvero oltraggioso avere dubbi su queste cose.
Finalmente
è iniziata la prima sessione di libere, stranamente il miglior tempo non è
stato conquistato dal cane, bensì da Hamilton, che per un mancato rispetto
delle bandiere gialle è stato penalizzato con meno tre posizioni sulla griglia
di partenza, stessa cosa che è capitata a Perez anche lui per mancato rispetto
delle bandiere gialle. Inoltre la Virgin di D’Ambrosio, stando a quanto ho
capito, è andata a sbattere da qualche parte; il suddetto pilota peraltro è
stato autore dell’ultimo tempo.
A seguire,
dopo Hamilton, hanno fatto registrare i tempi immediatamente successivi le
Redbull di Vettel e Webber, la McLaren di Button, le Mercedes di nonno
Schumiiii e di Rosberg, dopodiché Massa in settima posizione, mentre Ferniiii
che aveva fatto in tutto tre o quattro giri era rimasto soltanto 23esimo alle
spalle di Karthikeyan. Chandyyyy, che sostituiva Kovalainen nelle libere, ha
fatto una prestazione davvero da urlo: il 19esimo tempo è stato suo, un evento
di tutto rispetto.
Passiamo
alle libere 2. L’impressione è che siano state molto meno movimentate del primo
turno, per intenderci stavolta non sono comparsi cani in pista, la safety car
non ha inseguito cani, né tantomeno c’erano Chandhok e Karthikeyan in pista. I
due talenti indiani sarebbero stati due schegge ma purtroppo non hanno potuto
mostrare le loro performance. Gli ultimi tempi a cui potevano ambire sono stati
conquistati da Liuzzi e Ricciardo, mentre noto che le Lotus Made in Malesia
sono state più veloci delle Mercedes, che si sono potute accaparrare il 19esimo
tempo (Rosberg) e il 21esimo (Schumacher).
È stato
Massa a conquistare il miglior tempo (sì, c’è scritto proprio esattamente
quello che avete letto), seguito da Vettel, Alonso, Hamilton, Webber, Button e
a seguire tutti gli altri. Il nostro dubbio a quel punto era uno soltanto: che
cosa sarebbe accaduto il giorno successivo al momento delle qualifiche? Abbiamo
iniziato a farci fantasie su Karthyyyy che otteneva la pole position, con la
triste certezza che era matematicamente impossibile... o no? Solo il tempo ci
avrebbe risolto questo dubbio esistenziale che ci impediva di prendere sonno.
Prima che
i nostri dubbi potessero essere risolti è sopraggiunto l’orario della terza
sessione di libere, che ci ha riservato un’enorme sorpresa: incredibilmente è
stato Vettel a conquistare il miglior tempo. Sicuramente ciò è avvenuto per il
semplice fatto che non c’era in pista Chandhok, se no il talento Made in India
si sarebbe fatto sentire come non mai, avete qualche dubbio? Anche Karthy
comunque ha fatto una prestazione più che dignitosa in questo terzo turno:
tenendo conto che con un 23esimo posto già avrebbe fatto bella figura, pensate
un po’, è stato addirittura 22esimo tenendosi dietro D’Ambrosio e Ricciardo,
insomma, una prestazione di tutto rispetto per un paracarro a bordo di una HRT.
Intanto qualcuno si chiedeva ancora se tale paracarro, dall’alto della sua scuderia
extra-performante, avrebbe potuto puntare alla pole. Qualcuno arrivava a
sostenere che, se le posizioni fossero state attribuite al contrario, ciò
sarebbe stato possibile... soltanto il tempo ci ha dato una risposta.
Ho acceso
su Raidue alle 10,25 di domenica mattina, notando con estremo disappunto che
c’era la pubblicità di Tecnocasa al posto di quella del Bostick. Mi sono detta:
“speriamo di vederla almeno domani prima della gara”. Dico io, come si può
sopravvivere senza la pubblicità del Bostick? È ancora più rilevante di quella
della schiuma da barba Intesa Pour Homme (che poi non so perché ci sia stato
bisogno di chiamarla Intesa POUR HOMME, c’è per caso qualche donna che si rasa
la barba?).
Va bene,
va bene, lasciamo stare la schiuma da barba. Finalmente la pubblicità è finita
e ho potuto deliziarmi della voce di Mazzoni, il Nostradamus del ventunesimo
secolo, che tra gufate effettive e potenziali ci ha messo un certo impegno, le
potenziali gufate chissà, mi sono detta, avrebbero magari trovato realizzazione
il giorno successivo. Prima delle gufate, però, era necessario che Nostradamus
2 illustrasse la nuova location in cui la Formula 1 è approdata, con un
circuito che tutto sommato non mi pare neanche così tanto pessimo come pensavo
inizialmente, si è visto senza dubbio di peggio (leggi: Bahrein). L’India pare
essere anche un paese carico di personaggi pittoreschi legati al mondo dei
motori, in primis l’inimitabile Vijay Mallya. Mazzoni ci ha illustrato per filo
e per segno che possiede 44 case in giro per il mondo, 3 yacht, una compagnia
aerea e non so cos’altro. Ha parlato inoltre della Force India di cui una certa
quota azionaria è stata acquistata da una società indiana e che ora la quota di
Mallya è più bassa rispetto al passato. È indiana inoltre la team manager della
Sauber, unica donna team manager, di cui non si era più parlato tanto negli
ultimi tempi ma che invece era stata nominata parecchie volte all’inizio della
stagione. Per non parlare di Karthy, il geniale pilota indiano della HRT, e di
Chandy, terzo pilota della Lotus Made in Malesia a cui stranamente la Lotus
Made in Malesia non ha voluto dare un volante per questa gara. Chissà perché...
Mazzoni ha
anche aggiunto che in India Schumacher è più famoso di Vettel, il che forse non
è solo in India. Se andate da mia madre e le chiedete chi è Vettel, la sua
risposta sarà più o meno: “CHI?!” Se invece le chiedete Schumacher, invece, sa
che si tratta di un pilota, questo ve lo posso assicurare (ma non chiedetele
per che team corre, suppongo che abbia molte difficoltà a darvi una risposta,
ma del resto l’ultima volta che ricordo che mia mamma abbia guardato un gran
premio dall’inizio alla fine Schumacher correva ancora per la Benetton e il
giorno dopo io ho raccontato gli eventi di quel gran premio alla mia maestra
d’asilo, quindi si trattava di parecchio tempo fa). Mazzoni non ci ha però
svelato un mistero che mi sarebbe piaciuto chiarire: se è vero che Schumacher è
più famoso di Vettel, in India, è anche più famoso dei due loro grandi talenti Chandhok
e Karthikeyan? Purtroppo questo non lo scopriremo mai, ma ciò non ci impedisce
di immaginarci che la risposta sia affermativa.
Altro
argomento trattato è stato quello dei caschi dei piloti, molti avevano caschi
particolari in questa occasione. Cinque piloti avevano caschi con dediche a
Marco Simoncelli, che ci ha lasciati domenica 23 ottobre, e al pilota di
Indicar Dan Wheldon, che è deceduto circa due settimane prima del gran premio
d’India. Questi erano Trulli, Massa, Alonso, Barrichello e Button, con
Barrichello che aveva un casco di colori particolari e Trulli che aveva il
casco con gli stessi colori di quello del Sic.
Per quanto
riguarda altre modifiche ai caschi Mazzoni ci ha anche avvertito che Vettel
indossava un casco su cui era stampata una fotografia dei meccanici Redbull (ma
generalmente in una gara sì e una gara no Vettel ha un casco “fotografico”) e
Hamilton un casco verdastro con un’immagine di Bob Marley. Non ho ben capito in
che modo, ma sembra che questo casco sia stato correlato in qualche modo alla
“rottura con la sua fidanzata, che è stata confermata anche da suo padre
Anthony Hamilton che vedete inquadrato al box della Force India e che è anche
il manager di Paul Di Resta” [CIT. Mazzoni]. Peraltro il casco di Hamilton a me
sembrava veramente inguardabile, ancora più del casco indossato da Senna che ho
notato in un’inquadratura, che rappresentava in cima quello che mi è sembrato
un nido di serpenti (ma presumibilmente non era questa l’intenzione di chi l’ha
disegnato) con scritto “06 88” o qualcosa del genere, di cui Mazzoni non ha
fornito alcun dettaglio.
La Q1 è
iniziata terminando ben presto per Glock, che ha potuto percorrere solamente
tre giri prima che il cambio lo abbandonasse. Il pilota della Virgin ha
conquistato così l’ultima posizione, cosa che ci ha fatto capire che, nemmeno
se le posizioni fossero state attribuite a partire dal fondo, Karthy avrebbe
ottenuto la pole. Sempre per un problema al cambio Ricciardo ha dovuto
sostituirlo quando non avrebbe potuto farlo, per cui sarebbe partito arretrato
di cinque posizioni sulla griglia di partenza, nell’improbabile caso in cui ci
fossero stati cinque piloti posizionati alle sue spalle.
Nel
frattempo il Nostradamus di oggi ha iniziato a dare prova della sua arte
gufatoria fin da subito. Quando ha detto che Senna aveva sempre danneggiato la
propria vettura in tutte le gare che ha disputato tranne Monza ho alzato gli
occhi al cielo, quando ha aggiunto che Kobayashi aveva ottenuto 25 punti nelle
prime sette gare, soltanto 2 in seguito e non andava a punti da sei gare li ho
riabbassati per lo sconforto e quando ha specificato che Schumacher e Petrov
avevano avuto incidenti l’uno con l’altro in tre gran premi precedenti ho
pensato che forse un giorno Mazzoni si ritroverà questi piloti ad aspettarlo
sotto la cabina di commento, dato che temo che sia in parte dovuto anche alle
sue gufate se uno va sempre a sbattere, l’altro non fa punti e gli altri due
scambiano i circuiti di Formula 1 per la pista degli autoscontri. Stranamente
Nostradamus ha evitato di infierire sulle Toro Rosso e sulle Force India, forse
non è un caso che alla fine entrambe le Toro Rosso e Sutil siano arrivati in
Q3, mentre tutti i piloti precedentemente nominati no.
A dire il
vero Sutil è stato nominato nell’angolo mercato piloti, in cui ci sono state
svelate alcune sorprendenti rivelazioni per il futuro:
> pare
che il prossimo anno Raikkonen sarà alla Williams, sponsorizzato da qualche
sceicco degli Emirati, e che in occasione del prossimo gran premio di Abu Dhabi
potrebbe arrivare un annuncio ufficiale;
> la
Virgin che, guarda caso, ha confermato Glock ma non D’Ambrosio (ma che
casualità inimmaginabile!) per la prossima stagione potrebbe affiancare a Glock
un pilota francese che ha come manager l’ex pilota Olivier Panis, il nome di
questo giovane pilota francese – la cui età e il cui curriculum motoristico non
ci sono ancora stati narrati per filo e per segno – sarebbe qualcosa tipo Pic o
Pik o Pig, così almeno mi è parso di capire;
> Sutil
rischia il posto alla Force India, in quanto potrebbe essere sostituito dal
pilota di riserva Hulkenberg; pare che Sutil voglia discutere la cosa con i
vertici della Force India... chissà se lo farà armato di bottiglia rotta!
Temo di
essermi allontanata troppo dal tema scottante di cui mi stavo occupando in
origine, ovvero della Q1. Ho già fatto qualche spoiler a proposito di come è
andata a finire per diversi piloti, ma non ho ancora narrato il succo
essenziale della prima sessione di qualifiche.
Tutti sono
scesi in pista sulle gomme dure, inizialmente, e i tempi erano piuttosto
sorprendenti, addirittura Karthikeyan per un certo periodo è stato più veloce
delle Mercedes. Mi stavo giusto chiedendo che diamine fosse capitato quando è
stato svelato l’arcano: con le gomme soft i risultati cambiavano radicalmente,
per fortuna di Button che fino a quel momento aveva rimediato una 15esima
posizione. La situazione ha iniziato a tornare molto simile alla normalità, con
i sei piloti dei nuovi team che guarda caso erano andati a finire nelle ultime
sei posizioni.
La
sorpresa è indubbiamente stata il pilota di casa: Karthy ha sorpreso tutti
quelli che credevano sarebbe arrivato ultimo come al solito. Accantonando la
filosofia indiana giusto per il weekend di casa ha strappato un clamoroso
22esimo tempo, relegando D’Ambrosio in 23esima posizione, in perfetta linea con
la filosofia belga, che sembra essere quella di arrivare penultimo. Si è
salvato dall’ultima fila e il suo 22esimo tempo gli avrebbe fornito addirittura
una 21esima posizione sulla griglia di partenza, in quanto Ricciardo che è
stato 21esimo era accreditato dell’ultima posizione dovendo essere retrocesso.
In
terzultima fila si sono posizionati naturalmente Kovalainen in 19esima
posizione e Trulli 20esimo, un copia e incolla della maggior parte delle
qualifiche di questa stagione e anche della scorsa, mentre l’unico pilota
estraneo ai nuovi team precipitato fuori alla prima sessione è stato Kobayashi,
uno degli obiettivi preferiti dalla gufata del Nostradamus delle telecronache.
Con le gomme
soft Petrov aveva ottenuto il miglior tempo, dimostrando tutto il potenziale
della Lotus Renault. Come no! Il potenziale della Lotus Renault mi pareva
lievemente inferiore e quel miglior tempo più dettato dalla legge del caso che
da altro.
Da
rimarcare anche la strabiliante performance della Ferrari, che pare avere
mandato in pista Massa con un treno di gomme soft all’ultimo minuto, in modo da
consumare le gomme senza che riuscisse a far registrare un qualsiasi tempo...
Tipica strategia in perfetto Ferrari Style, direi.
Si è
passati alla Q2, dove parecchi dubbi sarebbero stati svelati. Purtroppo l’idolo
di casa Karthyyyy non sarebbe più stato presente in pista, cosicché non avrebbe
potuto dimostrare le proprie elevatissime performance, che un giorno lo faranno
entrare nell’olimpo motoristico dei piloti più sorprendenti di sempre, in
abbinato a gente tipo Yammiiii.
Le cose
non parevano ancora molto delineate, con i top team che di sicuro potevano
puntare alla Q3 (e per top team intendo Redbull, Mclaren e Ferrari), mentre gli
altri che erano ancora in una posizione di incertezza, in quanto potevano
passare tranquillamente le Force India oppure le Lotus Renault a seconda dei
casi. Ah ah, le Lotus Renault in Q3? Ma non diciamo cavolate! Però senza ombra
di dubbio le Toro Rosso, se non fossero state soggette a gufate mazzoniane,
avrebbero avuto molteplici speranze. Con mia notevole sorpresa Nostradamus non
si è accorto per lungo tempo delle discrete performance delle due monoposto di
Faenza, evitando di sottoporle alle pressioni della gufata e, di fatto,
permettendo loro l’accesso alla Q3.
Sono
rimasti fuori in Q3: Petrov (che aveva fatto lo stesso identico tempo di
Alguersuari, ma dato che quest’ultimo l’aveva fatto registrare prima era stata
attribuita a lui la decima posizione) che comunque sarebbe stato retrocesso di
cinque posizioni per il contatto provocato con Schumacher nella gara
precedente, Schumacher che aveva ottenuto il dodicesimo tempo e a seguire Di
Resta, Maldonado, Senna, Barrichello e Perez, con quest’ultimo che in ogni caso
sarebbe stato retrocesso di tre posizioni per via delle bandiere gialle
ignorate nelle libere del venerdì.
A quel
punto sono passati in Q3 i due piloti della Redbull, i due della Mclaren, i due
della Ferrari, Rosberg, Sutil e le Toro Rosso.
L’ultima
sessione di qualifica è iniziata nel modo più tranquillo e normale, poi, non
appena Massa è stato inquadrato, Nostradamus si è dedicato a una rosea
previsione: Felipe stava disputando un ottimo weekend, su una pista che
ricordava vagamente quella della Turchia, e poteva fare un ottimo risultato e
poteva senza ombra di dubbio puntare a posizionarsi davanti ad Alonso. In quel
momento ho provato il desiderio di sotterrarmi. Purtroppo non c’era terra nel
salotto di casa mia, quindi non ho potuto farlo. Da lì in poi ho capito che il
destino di Felipe era tristemente segnato: la gufata mazzoniana, su di lui, ha
sempre fatto effetto. Mi stavo chiedendo cosa gli sarebbe successo e mi stavo
convincendo quasi che non sarebbe capitato nulla di grave, semplicemente
sarebbe finito più indietro del dovuto come al solito. Invece no: praticamente
quando mancava un nanosecondo alla fine delle qualifiche gli è capitato uno di
quegli eventi che pensavo potessero capitare soltanto a Montoya nei rari casi
in cui non era andato a sbattere per i fatti suoi contro qualche muretto o più
frequentemente contro le vetture degli altri piloti.
Massa ha
rotto una sospensione su un cordolo ed è andato a schiantarsi fuori pista,
rallentato dal terreno che costeggiava la pista. A proposito del terreno in
questione, ogni volta che qualcuno ci passava sopra, cosa abbastanza frequente
dato che la maggior parte hanno passato tanto tempo nelle vie di fuga quanto in
pista, si alzava un polverone tale che sembrava di vedere il fumo che usciva
dal retrotreno della Mclaren di Raikkonen in qualsiasi gara del 2004.
La
sessione è stata interrotta anzitempo senza che il risultato potesse in qualche
modo cambiare radicalmente: pole position a Vettel, con il secondo tempo
conquistato da Hamilton che per la penalità di cui ho già parlato sarebbe stato
retrocesso in quinta posizione. In seconda posizione sarebbe quindi scalato
Webber che aveva il terzo tempo, in terza posizione sarebbe risalito Alonso che
era quarto, dopodiché Button. Quinto quindi Hamilton, seguito dai piloti che si
erano posizionati dalla sesta posizione in poi: Massa e Rosberg, con dietro
Sutil, Buemi e Alguersuari che non avevano fatto registrare alcun tempo, anche
se Sutil un giro di pista mi pare che l’abbia fatto.
Una delle
emozioni più forti del sabato è stato comunque quando hanno intervistato
Hermann Tilke: non avevo mai visto quale fosse il suo aspetto e ho scoperto con
estrema sorpresa che somiglia vagamente a un professore che ho avuto lo scorso
anno all’università, il cui esame l’ho passato con una misera sufficienza.
Toglietemi
tutto, ma non l’orribile pubblicità del Bostik! Anche la domenica mi sono
ritrovata a vedere lo spot della Tecnocasa invece che quello a cui mi ero ormai
abituata prima che gli orari di Giappone e Corea facessero sì che mi piazzassi
davanti al televisore giusto in tempo per vedere la partenza e non dieci minuti
prima. La prima cosa che ho sentito, prima dello spot Tecnocasa, è stata la
mancanza del cordiale saluto. Il nostro Nostradamus infatti non dice più da
tempo immemorabile “un cordiale saluto”, ma “buona domenica”, e sento
irreparabilmente la mancanza del suo cordiale saluto che è stato con noi nel
corso degli anni.
Altra cosa
piuttosto sconcertante è stata scoprire che sul circuito dell’India, che è
stato completato circa una settimana fa, le curve non hanno nomi contorti,
bensì sono riconosciute soltanto con delle diciture numeriche (curva 1, curva
2, eccetera)… mi aspettavo chissà quali nomi strampalati e invece niente! Sono sopravvissuta,
sperando che Mazzoni potesse sopperire all’assenza di stranezze facendo qualche
dichiarazione di particolare interesse. Oppure, in alternativa, ho sperato che
fossero in grado di consolarmi il casco di Bob Marley e quello del nido di
serpenti che senza dubbio non era un nido di serpenti.
Prima
della partenza Mazzoni ha iniziato a parlare a raffica, avendo iniziato
millemila discorsi mentre le luci rosse stavano per spegnersi, e tra le varie
cose ha riscontrato come Webber in genere avesse perso posizioni in partenza,
se non sbaglio per undici occasioni in questa stagione. Nostradamus ha anche
osato sovvertire le leggi della Formula 1, insinuando che le prestazioni di
Vettel siano superiori a quelle del compagno di squadra. Mazzoni, come ti permetti?!
Webber è un fenomeno di prima qualità e c’è da sorprendersi che non abbia
ancora vinto dieci titoli, ma dopotutto è una giovane promessa, ha solo
trentacinque anni e corre in Formula 1 da dieci anni, era troppo presto per
dimostrare che lui è il futuro della F1!
Vettel ha
mantenuto la posizione, con Webbiiii che è riuscito per un pelo a non farsi
sorpassare da Ferniiii. Nel frattempo Button, che se ne stava lì a fischiettare
con aria indifferente, si è avvicinato prendendosi la posizione sul Ferrari Man,
per poi andare a prendere anche Webber di lì a poco. Webbiiii non ha perso
posizioni nelle immediate fasi della partenza, ma una se n’è andata
immediatamente non appena Button gli ha strappato la seconda piazza,
dimostrando che la seconda posizione nella classifica piloti non è ancora stata
assegnata definitivamente, ma lui ci sta andando molto vicino, casomai qualcuno
avesse ancora dei dubbi. L’ex paracarro si è messo all’inseguimento di Vettel,
senza però riuscire ad avvicinarsi eccessivamente, dato che il pilota della
Redbull stava ormai andando via. Seguiva quindi Webber, dopodiché le Ferrari
del Ferrari Man e del Ferrari Baby, con dietro Hamilton, Rosberg, Schumacher
che aveva recuperato varie posizioni in partenza, Sutil, Senna, Alguersuari e
Buemi.
Nelle
retrovie erano capitati parecchi casini, intanto: Kobayashi, soggetto alle
gufate del moderno Nostradamus, stavolta era andato a finire peggio del solito,
in testacoda alla prima curva, andando addosso a qualcuno che mi pare fosse
Barrichello e coinvolgendo anche altra gente, dato che Barrichello e Perez si
sono immediatamente recati ai box e che Glock di lì a poco s’è ritirato. Anche
Petrov è subito rientrato dopo un giro, sostituendo le gomme hard che aveva con
le soft. Di conseguenza ha fatto con le soft quasi tutta la gara, dal momento
che è tornato a montare soft anche al secondo pit-stop.
Sempre
nelle fasi della partenza anche Trulli è finito in testacoda in un contatto con
una non meglio precisata HRT, mentre proprio le HRT avevano recuperato in
partenza un certo numero di posizioni, con il genio indiano che stava facendo
una prestazione neanche tanto inferiore a quella standard di Liuzzi e
Ricciardo. Se non sbaglio aveva recuperato qualcosa come otto posizioni, per il
momento, anche grazie al groviglio di vetture che c’era stato all’inizio della
gara.
Naturalmente
non appena ho scoperto che era stato Kobayashi l’unico ritirato al momento del
via (Glock si è ritirato un paio di giri più tardi, mi è parso di capire) mi
sono chiesta per quale ragione il sommo telecronista insista a gufarlo ormai da
mesi, ma poi mi sono resa conto che il sommo telecronista non si limita a
gufare Koby: la gufata è un’arte per lui e quando è diretta nei confronti dei
soggetti più esposti in genere produce effetti sconsiderati. Visto le
osservazioni che aveva fatto in qualifica sono già stata abbastanza sorpresa
dal fatto che Petrov e Schumacher non si siano tamponati a vicenda “come è già
successo tre volte in questa stagione” e che Senna non abbia “danneggiato la propria
vettura come in tutte le gare a parte Monza”. Purtroppo però per Kobayashi
c’era ormai ben poco da fare e chissà se almeno ad Abu Dhabi e a Interlagos
riuscirà a portare a casa qualche punto.
Nel
frattempo Webbiiii ha deciso di dare dimostrazione che anche lui aveva qualcosa
da dire e che avrebbe dato il proprio contributo all’andamento della gara, cosa
che si ricorda in media per cinque o sei giri a ogni gara, e ha provato a
strappare la seconda posizione a Button. Chiaramente dopo questi giri è caduto
nuovamente nel dimenticatoio e dopo il secondo giro di pit-stop sarebbe stato
superato anche da Alonso.
Button,
invece, procedeva in seconda posizione, sempre più vicino, anche se non ancora
matematicamente, al secondo posto nel mondiale, un mondiale in cui, a mio
parere, si merita davvero il secondo posto e, se ce ne fossero state le
circostanze, probabilmente avremmo potuto vederlo lottare per il titolo con
Vettel. Briatore, quando lo definì “paracarro”, penso proprio che stesse
esagerando di gran lunga.
Dopo dieci
giri di gara si è ritirato Maldonado. Era fuori dalla zona punti, piazzato
dietro alle Toro Rosso e alla Lotus Renault di Senna, e via radio gli
comunicavano facendo un certo fracasso di tentare il sorpasso, dicendogli che
era più veloce e ce la poteva fare.
La gara di
Pastor è finita mestamente, fuori pista, quando è stato messo fuori gioco da un
problema tecnico.
Anche
Buemi è stato soggetto a un problema tecnico, se non vado errata la rottura del
motore, mentre si trovava nelle posizioni finali della zona punti, non prima di
essere soggetto a una gufata che sarà inserita nella Platinum Collection a fine
commento.
A
differenza di Button di cui ho parlato poco fa, la gara di Hammiiiii non è
stata particolarmente calma. Mentre si avvicinava la metà dei cinquantotto giri
previsti era ormai a ridosso di Massa (e ciò ha sottoposto entrambi alle
sconcertanti gufate di Nostradamus Secondo) e l’attrazione gravitazionale tra i
due si è rivelata ancora una volta fatale.
Mentre mi
cascavano le braccia ho ammirato Hammiiii che sorpassava Feliiii, o meglio che
ci provava, dal momento che Feliiii in versione distruttore ha tentato di
opporre resistenza. Era già abbastanza strano che opponesse resistenza a un
tentativo di sorpasso, in effetti, quindi non si poteva pretendere che lo
facesse anche nel modo adeguato... ma niente, speravo che non si toccassero,
anche se ero a conoscenza dell’impossibilità della cosa.
Di fatto
Feliiii ha finito per tagliare la strada all’avversario, cosa che ha portato i
due all’ennesimo tamponamento. Peccato che quei due siano uomini entrambi, mi
sono detta, se no farebbero davvero una coppia perfetta! ^^
Hamilton
ha forato e ha perso posizioni, mentre Felipe ne ha perse successivamente
quando è stato penalizzato con un drive through per il contatto. La sua gara,
in ogni caso, non è durata per molto. Praticamente a metà gara si è ritirato,
dopo che per la seconda volta in due giorni è finito su un cordolo rialzato.
Successivamente
lo si è visto tornare ai box a piedi, col casco in testa come Raikkonen quando
si ritirava da una gara, e ad un certo punto c’era accanto a lui suo fratello,
nonché sosia, che inizio a sospettare porti un po’ sfiga: ogni volta che lo
inquadrano ai box generalmente le gare di Felipe vanno male! Sì, ora mi direte:
le gare di Felipe vanno quasi sempre male, quindi non c’entra il fratello. Ma
vi ripeto, quando c’era il fratello ai box, le cose tendevano ad andare peggio
del solito anche all’epoca in cui le gare che per Felipe andavano male erano la
minoranza (ovvero in quel periodo ormai dimenticato in cui lui e Hamilton,
anziché scontrarsi ad ogni gara, si stavano giocando un mondiale).
Hammiii,
per tornare a lui, dopo è stato per un certo tempo dietro alla Toro Rosso di
“Alghersauro”, per poi riuscire finalmente a superarlo, portandosi in settima
posizione.
Ricapitoliamo:
primo c’era Vettel, qualora aveste qualche dubbio, secondo Button, qualora
aveste ancora qualche dubbio, dopodiché Alonso, Webber e, a una certa distanza
da chi li precedeva, le Mercedes di Rosberg e Schumacher.
Mazzoni ha
osservato come Hamilton, a circa 15-16 secondi di distacco da Rosberg quando
quest’ultimo aveva appena effettuato l’ultima sosta (ed era quindi sesto, dato
che Schumacher non si era ancora fermato) avrebbe potuto superare entrambe le
Mercedes non appena queste avessero avuto problemi di gomme. Naturalmente mi
sembrava un po’ strano che Hamilton potesse raggiungerli e i problemi di gomme
non mi sembravano evidenti dato che Schumacher è stato l’ultimo a rientrare,
tra i piloti nelle zone alte, e prima di rientrare era più veloce di Rosberg.
Ha recuperato parecchio in quei giri, dato che i problemi di gomme erano
evidentemente inesistenti, per una volta, ed è uscito dai box palesemente
davanti al compagno di squadra.
Schumacher,
Rosberg, Hamilton e Alguersuari erano stabilmente in quinta, sesta, settima e
ottava posizione. Dopo di loro c’era Sutil e Perez è entrato in top ten in
extremis, quando Senna che era decimo se non sbaglio (sì, doveva essere decimo
dato che era davanti a Perez) è rientrato ai box per l’ultima sosta a pochi
giri dalla fine, dopo che Mazzoni aveva fatto notare che era su una strategia
su una sosta sola (cosa matematicamente impossibile, dato che fino a quel
momento si era fatto tutta la gara su una sola mescola di gomme, ma
evidentemente Mazzoni non ricordava l’esistenza del regolamento).
A fine
gara Vettel ha confermato il giro veloce che unito a pole position, gara
condotta in testa dall’inizio alla fine e vittoria faceva sì che conquistasse
il primo grand chelem della sua carriera, con grande gioia di Mazzoni che da
tempo immemore elencava a ogni gran premio statistiche sul grand chelem, in
attesa che qualche pilota lo ottenesse (l’ultimo, qualora non ve ne foste
accorti nonostante le millemila volte in cui è stato ripetuto, era stato Alonso
a Singapore nella passata stagione).
Prima di
arrivare però al riassunto delle posizioni, ecco la Platinum Collection di
Nostradamus che vi avevo promesso prima:
1)
Kobayashi si è ritirato dopo che Mazzoni aveva ricordato nelle qualifiche che
non otteneva punti da ben sei gare;
2) poco
prima della partenza vi è stata la segnalazione che per undici volte Webber
aveva perso posizioni in partenza, e infatti dopo poche curve anche stavolta
Mark è stato superato da Button;
3) Buemi
s’è ritirato dopo un’osservazione a proposito dell’ottima gara che stava
facendo la Toro Rosso;
4) The best of the best! Mentre Hamilton si avvicinava a Massa
il nostro Nostradamus ci ha ricordato come tra i due vi fossero stati numerosi
incidenti nel corso della stagione;
5)
“l’incidente tra Hamilton e Massa ha mostrato la solidità delle monoposto e
specie della Ferrari”: puntualmente la solida monoposto di Massa uscita intatta
dall’incidente non è uscita altrettanto intatta dal passare sopra un cordolo;
6)
Kovalainen in 12esima posizione, sarebbe stata la miglior posizione ottenuta
dalla Lotus Made in Malesia in questa stagione... se non fosse che dopo dieci
secondi o giù di lì il finlandese è stato superato da Petrov;
7)
un’osservazione poco azzeccata è stata che la Lotus Renault sono monoposto
dall’elevata velocità e dalle prestazioni performanti: entrambi i piloti sono
arrivati fuori top ten.
Rimangono
sorprendenti alcune cose:
1)
nonostante ieri Mazzoni in qualifica avesse detto che generalmente Schumacher
otteneva buoni risultati sulle piste nuove entrate nel mondiale, è arrivato
quinto per giunta davanti al compagno di squadra;
2) la
gufata sulle Toro Rosso ha fatto effetto soltanto su Buemi, non producendo
danni di particolare entità su Alguersuari;
3) nonostante
già da dieci giri prima della gara stava considerando che Vettel avrebbe potuto
ottenere un grand chelem (con grande eccitazione, come ogni volta che capita
l’occasione di parlare del grand chelem), nessuno è riuscito a strappargli il
giro veloce.
Risultati:
11.
Sergio Perez - Suaber-Ferrari - 1'40"874
12. Vitaly Petrov - Lotus Renault - 1'40"919
13.
Sebastien Buemi - Toro Rosso-Ferrari - 1'41"009
14.
Bruno Senna - Lotus Renault - 1'41"079
15.
Jaime Alguersuari - Toro Rosso-Ferrari - 1'41"162
16.
Kamui Kobayashi - Sauber-Ferrari - 1'41"240
17. Pastor Maldonado - Williams-Cosworth -
1'41"760*
Classifiche:
PILOTI: 1) Vettel 364, 2)
Button 240, 3) Alonso 227, 4) Webber 221, 5) Hamilton 202, 6) Massa 98, 7)
Rosberg 73, 8) Schumacher 70, 9) Petrov 36, 10) Heidfeld 34, 11) Sutil 28, 12)
Kobayashi 27, 13) Alguersuari 26, 14) Di Resta 21, 15) Buemi 16, 16) Perez 13,
17) Barrichello 4, 18) Senna 2, 19) Maldonado 1.
TEAM: 1) Redbull 595, 2) McLaren 52 3)
Ferrari 325, 4) Mercedes 143, 5) Lotus Renault 72, 6) Force India 49, 7)
Sauber 41, 8) Toro Rosso 41, 9) Williams 5.
NB.
Classifiche da verificare.
Commento al GP della Corea 2011
27/10/2011: dal mio vecchio blog.
Campionato 2011: capitolo 16
Gran Premio di Corea: Petrov is faster than youuuu! Spostati, o ti tamponerà!
Campionato 2011: capitolo 16
Gran Premio di Corea: Petrov is faster than youuuu! Spostati, o ti tamponerà!
Yeongam, 14-15-16 ottobre 2011
Carissimi lettori,
naturalmente è di dovere chiedervi scusa per il ritardo. Ho iniziato a scrivere
questo commento il giorno successivo al gran premio, ma per vari motivi non ho
potuto continuarlo per diversi giorni a venire. Al momento, in ogni caso, il
commento è finalmente pronto.
Un
cordiale saluto a tutti, miei cari lettori. Siamo giunti all'appuntamento con
il 16esimo gran premio stagionale e la cosa più straziante è sapere che ne
restano soltanto tre. Non preoccupiamoci, comunque, perché almeno fino al 27
novembre non saremo costretti a fare a meno della F1.
Vi
avevo lasciati con il commento al gran premio del Giappone pubblicato con un
lieve ritardo e finalmente sono pronta a riprendere da dove tutto si era interrotto,
con il commento al GP della Corea che si è svolto nel weekend del 16 ottobre.
Il
gran premio di Corea (o della Corea? non ho ancora capito quando si deve dire
"gran premio di..." o "gran premio della..." è un dubbio
che mi porto dietro da parecchi anni) è stato introdotto lo scorso anno, su un
circuito progettato da Tilke (ma che strano, ci scommetto che se non lo dicevo
non ci sareste arrivati...), il nome della località non è Yeongan come pensavo
ma Yeongam a quanto pare. Questa scoperta l'ho fatta solo un paio di giorni fa
e non ne sono nemmeno del tutto sicura. ^^ Lo so, sono un caso disperato.
L'edizione
dell'anno scorso fu estremamente fuori dagli schemi: tanto per cominciare le
qualifiche vennero rimandate per diluvio e vennero disputate successivamente la
domenica mattina, o meglio, quella che per la Corea era la mattina, mentre per
noi erano le tre di notte. Successivamente anche la gara fu interrotta per
diluvio, ad un certo tratto (non so dire se ci fosse anche lì qualche pilota
"bagnato come un pulcino", CIT. qualcuno dei telecronisti durante il
GP del Canada di quest'anno, riferendosi a Massa, nello stesso commento in cui
ipotizzarono che mentre la gara era interrotta Massa e Alonso fossero ai box a
giocare a carte - magari lo stavano facendo veramente), e quando riprese
mancavano una decina di giri nel momento in cui Mazzoni declamò che Vettel che
era in testa avrebbe dovuto risparmiare il motore già usurato. È stata quella
una delle volte in cui ho pensato che il nostro caro telecronista avesse
bisogno di un esorcista: di lì a una manciata di secondi il motore della
Redbull di Vettel era in fumo! Però c'è da dire che, per quanto fulminea e
istantanea, quella gufata non fu assolutamente fulminea e istantanea quanto
quella su Schumacher alle qualifiche del GP del Belgio di quest'anno, in cui
veramente passò un nanosecondo tra gufata ed effetto della gufata.
Dopo
il ritiro di Vettel passò in testa Alonso, involandosi verso quel mondiale che
di lì a due gare avrebbe salutato rimanendosene dietro a Petrov, seguito da
Hamilton e Massa che non erano ancora calamitati l'uno contro l'altro come in
questa stagione. Fu l'ultima volta in cui Massa salì sul podio - l'ultima fino
adesso, a meno che la mia affermazione non abbia effetto gufata nei suoi confronti
- e ricordo che inciampò sui gradini rischiando di cadere. So che quest'ultimo
dettaglio non era essenziale, ma ormai l'ho scritto e quindi ci rimane, anche
perché per narrare la gara di questo weekend non era necessario nemmeno
commentare tutto quello che accadde l'anno scorso...
La
cosa più stucchevole che possa capitare quando ti alzi dal letto alle otto e un
quarto per vedere le qualifiche è renderti conto che non erano alle otto ma
alle sette, cosa che porta senza dubbio a chiederti: "ma come mai in
Europa qualifiche e gara sono alla stessa ora e in buona parte degli altri
luoghi no?" Questo è un dubbio amletico non da poco, comunque oltre alla
cosa stucchevole già citata ce n'è stata anche un'altra piuttosto sorprendente:
c'era la conferenza stampa in TV, in quel momento, e... sorpresa! il pilota che
aveva ottenuto la pole position portava una tuta della Mclaren!! La cosa, c'è
da ammetterlo, mi lasciava meno stupita di quanto si sarebbe potuto pensare,
non credevo certo che la Redbull potesse ottenere tutte le pole della stagione,
specie dopo che il notare quante pole di seguito aveva ottenuto Vettel si
poteva trasformare in gufata da un momento all'altro.
Non
era un dettaglio da sottovalutare: Vettel non è immune alle gufate e il GP
della Corea dello scorso anno ne fu una dimostrazione lampante. Finora pare che
la gufata mazzoniana abbia effetto su tutti i piloti, escluso uno soltanto.
Soltanto i più perspicaci capiranno senza dubbio a chi mi riferisco... ^^
Ho
messo sul televideo per vedere tutto il risultato delle qualifiche, ma
naturalmente non l'avevano ancora messo, però in compenso quando l'hanno
pubblicato più tardi non hanno sbagliato la nazionalità di nemmeno un pilota e
naturalmente ne sono stata estremamente soddisfatta.
La
mia ricostruzione della Q1 mi fa pensare che non sia capitato nulla di
paranormale: l'unica sorpresa è che Ricciardo non ha segnato neanche un tempo e
quindi gli sarebbe toccata l'ultima posizione. Sorpresa? Sì, come no... Tanto
sarebbe stato comunque in ultima fila. Chiaramente Liuzzi è riuscito ad
accaparrarsi l'ultimo tempo disponibile ed è andato ad affiancare il compagno
di squadra sulla griglia di partenza, con le Virgin davanti a loro. Gli eventi
paranormali non hanno toccato questa prima fase di qualifiche, dal momento che
Glock si è andato a posizionare davanti a D'Ambrosio come capita nella maggior
parte delle occasioni. Inutile dire che in terzultima fila c'erano le due Lotus
Made in Malesia, ed è altrettanto inutile dire che Kovalainen aveva ottenuto il
19esimo tempo e Trulli il 20esimo: nel 90% dei casi va a finire così, niente di
sorprendente quindi.
A
parte i sei piloti delle monoposto più performanti del mondiale, c'era un altro
pilota che doveva abbandonare le qualifiche conquistando il 18esimo tempo, stavolta
è toccato a Barrichello, che effettivamente è stato surclassato da Maldonado. No,
sinceramente, non è che sono io a portargli sfortuna, a Rubinho? Bene,
cercherò di produrre l'effetto opposto: Barrichello arriverà sempre ultimo e
verrà licenziato a fine anno. Bene, con questa affermazione spero che tutto
ciò che ho detto su Barrichello non capiti a lui ma al suo compagno di
squadra...
Si
passa alla Q2, dove finalmente anche Maldonado esce di scena! Oltre a lui
escono di scena, naturalmente, anche altri sei piloti, e guarda caso questi
altri sei piloti fanno parte pienamente della categoria "piloti che
Mazzoni adora gufare". In realtà questa categoria ne comprende ben altri,
oltre a questi, ma naturalmente dato che saranno in dieci i piloti che avranno
accesso alla Q3 non tutti i piloti che Mazzoni è propenso a gufare possono
uscire in Q2. È Perez ad andare ad affiancare Barrichello in nona fila, mentre
davanti a loro si sono piazzati Senna e Maldonado rispettivamente 15esimo e
16esimo e in settima fila Buemi (13) e Kobayashi (14). Il primo degli esclusi,
in 11esima posizione, è stato il bambino con il ciuccio in bocca... ehm, volevo
dire Alguersuari, e accanto a lui, 12esimo, un pilota che ha il doppio dei suoi
anni, ovvero Schumacher.
Hanno
avuto accesso alla Q1 le due Mclaren (con Hamilton che aveva ottenuto il
miglior tempo sia in Q1 che in Q2), le due Redbull, le due Ferrari, Rosberg,
Petrov e le due Force India. Era sorprendente la presenza delle due Force
India, devo dire, sembra che ultimamente le gufate non abbiano più il benché
minimo effetto su di loro... riprenderanno probabilmente a fare effetto la
prossima volta che Sutil sarà tra le prime posizioni!
Hamilton
ha stravolto la storia delle qualifiche di questo campionato, finora dominate
dalla Redbull, con le pole position ripartite equamente tra i due piloti:
tredici per quell'incompetente di Vettel e due per quel fenomeno di grande
portata e futuro vincitore di decine di titoli che è Webber. Stranamente anche
dal punto di vista delle vittorie esse erano ripartite equamente: nove per
Vettel e zero per Webber, così come il numero delle occasioni in cui un pilota
era davanti a quell'altro: per quattordici volte Vettel è stato davanti a
Webber e una volta è accaduto l'opposto. Mi sembra una palese conferma del
fatto che tutti quelli che sostengono che Vettel vince solo perché ruba
vittorie e posizioni al compagno di squadra hanno perfettamente ragione, non
c'è che dire...
A
proposito di Vettel, non è riuscito a conquistare la pole position, che è
andata a Hamilton, unico pilota a scendere sotto il minuto e 36 secondi, non è
stato davanti a tutti per una volta, ma è stato comunque davanti a tutti
escluso Hamilton: ha ottenuto la seconda posizione, staccato di poco più di due
decimi dal pilota della Mclaren. In seconda posizione si sono collocati i
rispettivi compagni di squadra, Button e Webber, mentre in terza fila è
capitato un evento epocale, che avrebbe dato origine il giorno dopo a un evento
ancora più epocale: il Ferrari Baby ha ottenuto la quinta posizione, releganto
al sesto posto il suo compagno di squadra. Nell'apprendere la notizia non
sapevo che cosa fare e ho esaminato tutte le mie opzioni:
>
festeggiare l'evento con gli occhi strabuzzati per la felicità;
>
pensare che comunque il giorno dopo Feliiii avrebbe fatto una prestazione da
zerbino e sarebbe arrivato dietro;
>
sperare che il giorno dopo accadesse un miracolo - non importava che genere di
miracolo, bastava che ne capitasse uno che permettesse a Feliiii di arrivare
davanti a Ferniiii.
Ho
optato per la terza soluzione, so che era molto improbabile, ma appunto era in
un miracolo che speravo ed ero perfettamente consapevole che i miracoli in F1
non avvengono di continuo e che quest'anno ne sono già capitati anche troppi,
come ad esempio Kovalainen che è arrivato ben tre volte in Q2.
Tornando
alla top ten, lasciando da parte discorsi a proposito di zerbini e posizioni
cedute ai compagni di squadra, in cui ho trovato modo di infilare Kovalainen
anche se non c'entrava nulla, mi rendo conto che devo ancora elencare i piloti
dalla settima alla decima posizione. Iniziamo dal settimo tempo, che è stato
conquistato da Rosberg, mentre accanto a lui in ottava posizione si è andato a
piazzare Petrov, che mi faceva pensare a un po' di luce per la Lotus Renault
che ultimamente sta ottenendo prestazioni di un certo livello... un livello
molto basso, in confronto all'inizio della stagione. In quinta fila infine si
sono collocati i due della Force India, senza tempo, con Di Resta davanti a
Sutil dal momento che era sceso in pista, pur non completando un giro, mentre
il suo compagno di squadra no.
Stranamente
per una volta non ci sono state polemiche tra Hamilton e Massa, anche se
probabilmente entrambi erano impegnati a pensare al pupazzo di Winnie the Pooh.
"Feliiii,
dove hai nascosto il pupazzo? Non ce l'hai più appeso all'alettone posteriore e
nemmeno all'ala mobile!"
"È
colpa tua se non ce l'ho più, l'ho perso a Suzuka dopo che ci siamo tamponati
per l'ennesima volta!"
Dov'è
andato a finire il pupazzo di cui l'autrice ha parlato nei tre precedenti
commenti? Non siamo tenuti a saperlo... O meglio, Feliii e Gigino non sono
tenuti a saperlo. A Ferniiii brillano gli occhi: quel pupazzetto l'ha portato a
casa lui e l'ha appeso al retrovisore della Cinquecento Twin Air, con cui gira
dentro al supermercato e stacca sempre all'ultimo.
Mi
chiedevo se il giorno dopo in gara ci sarebbero stati tamponamenti vari tra
Hamilton e Massa, in qualche modo, dato che gli incidenti tra gli stessi piloti
ultimamente stanno diventando ricorrenti, ma devo dire che entrambi mi hanno
sorpresa. Ciò che non avevo considerato era che potesse capitare qualcosa tra
altri due soggetti... Questo scrivevo nel mio commento al gran premio del
Giappone: con due incidenti a loro carico, ovviamente Schumacher e Petrov
verranno accreditati come potenziali pericoli l'uno per l'altro per i prossimi
dieci anni. Okay, lo ammetto: anch'io, come Mazzoni, sono bravissima a
gufare, ma fate finta di non averlo letto, perché dovete fare finta di non sapere
cos'è capitato nel gran premio e, di conseguenza, non sapete com'è andata a
finire la gara dei due piloti coinvolti.
La
domenica mattina alle otto ero davanti al televisore in attesa di Mazzoni che
pronunciasse la fatidica frase che cambia il senso di un gran premio: “Scattano
le vettureeeeeee!”, naturalmente urlando nelle orecchie al suo assistente.
Stranamente il nostro caro telecronista ha optato per un avvio non urlato, cosa
che stranamente ha consentito ugualmente alla gara di iniziare, nonostante la
foga che ci aveva messo per comunicare la partenza era decisamente inferiore al
solito.
Le
vetture sono scattate con Hammiiii che conservava la leadership senza problemi,
immaginandosi il momento in cui sarebbe stato consacrato imperatore della
Formula 1.
“Sono di nuovo un
fenomeno, non ho davanti né Feliiiii né Maldonado quindi può darsi che riuscirò
a raggiungere la fine della gara senza tamponare nessuno né tanto meno essere
tamponato!”
Vettel, togliendo il
biberon dalla bocca, ha espresso il suo disaccordo: “Sono io il fenomeno della
F1, ma non dirlo a Webbiiii che se no si offende, pensa che vincerà i prossimi
dieci titoli!”
“Tu sei dietro e
dietro mi resterai! È la prima pole che ottengo dopo un secolo e non ho la
minima intenzione di farmi da parte!”
“Non importa che ti
fai da parte, è già scritto nel mio destino che sarò io a vincere e a vincere i
prossimi dieci titoli!”
Più indietro Ferniiii
si è naturalmente sconvolto: “Come osate, ragazzini? L’unico dominatore della
F1 sono io! Vincerò io i prossimi dieci titoli, e magari anche i prossimi
venti! Correrò fino a cinquant’anni e naturalmente a quell’epoca correranno
ancora anche Schumacher e Barrichello all’età di sessant’anni!”
Hammiiii ha risposto:
“Non ho dubbi che Schumacher e Barrichello correranno fino a sessant’anni, però
di sicuro noi ti impediremo di vincere i prossimi dieci titoli!”
Ferniiii naturalmente
era sconcertato, pensava che Hammiiii e Sebbiiii fossero ben lieti di spianare
la sua strada verso la vittoria. Accanto a sé ha sentito una risata satanica a
cui non ha fatto troppo caso, da parte di qualcuno che approfittando del suo
stordimento ne approfittava per conservare la propria posizione.
Mentre Mazzoni era già raggiante di gioia per
Ferniiii che andava a insidiare addirittura la terza posizione e che rimaneva
quarto mi sono chiesta se fossi diventata improvvisamente daltonica: il casco
di Ferniiii mi sembrava giallo-verde come quello di Feliiii. Quando ho scoperto
che non ero daltonica, ma che Massa era segnato davanti ad Alonso mi sono
sentita per un attimo al settimo cielo, nonostante fossero le otto e dieci di
domenica mattina e io fossi già in piedi (o meglio, ero seduta) dopo avere
dormito qualcosa come quattro o cinque ore (pur sempre di più del tempo che
passo a dormire qualche giorno durante la settimana, vista la mia abitudine a
rimanere al computer fino a notte inoltrata).
Naturalmente l’opzione “Feliiii farà lo zerbino fin
dal via” era stata scartata categoricamente, dal momento che le prime curve
iniziavano ad essere percorse e naturalmente ho iniziato a sperare che
capitasse qualche evento miracoloso, proprio come mi era già capitato il giorno
precedente. E in effetti qualcosa che ha avuto del miracoloso c’è stato.
Vettel ha conquistato la leadership nel corso del
terzo giro per poi iniziare a guadagnare secondi nei confronti di Hamilton che
lo seguiva in seconda posizione. Al terzo e quarto posto si sono stabilizzati
Webber e Button dopodiché in quinta e sesta posizione i due piloti della
Ferrari, ci tengo a ripeterlo perché cose del genere accadono una volta ogni
secolo, Feliiii davanti a Ferniiii che non aveva il benché minimo atteggiamento
zerbinesco. Era una cosa che mi rendeva gli occhi brillanti e luccicanti, e non
certo perché stavo piangendo come Barrichello in caso di vittoria. Barrichello
in caso di vittoria? Ah, già, questo è un commento a un gran premio, non un
romanzo di fantascienza, devo cercare di non dimenticarmene.
Anche quando ci sono stati i primi pit-stop,
nonostante Feliiii avesse fatto una lunga sosta, è riuscito a rimanere davanti
a Ferniiii. No, non pensate male: stavolta non c’entrano niente i meccanici che
perdono bulloni, semplicemente una volta terminato il pit-stop ha dovuto
attendere un paio di secondi prima di ripartire per non travolgere Schumacher
che stava transitando per la corsia dei box. Insomma, lo dovreste sapere:
nessun pilota può travolgere Schumacher, a parte Petrov!
A proposito di Schumacher e Petrov il loro momento
è arrivato al sedicesimo giro. Petriiii era in procinto di superare Ferniiii
con una di quelle manovre che in genere mi fanno brillare gli occhi (ma
generalmente quando qualcuno supera Ferniiii gli occhi tendono a brillarmi con
una certa frequenza, lo devo ammettere), quando è capitato un piccolo intoppo. Piccolo
intoppo? Si fa per dire, naturalmente.
Ferniiii
era chiaramente sconvolto, come sempre si sconvolge quando c’è Petriiii nelle
strette vicinanze. “Petriiii, che cosa ci fai qui? Dovresti startene in
ventesima posizione come minimo, non venire qui a rompere le scatole a me!”
Petriiii
era del parere opposto: “Lo sai Ferniiii che il mio obiettivo principale è
rompere le scatole a te, credo che sia questa la ragione per cui nel 2010 per
correre con la Renault e stare vicino a te in pista ho preso fuori la modica
cifra di quindici milioni di euro dal mio salvadanaio a forma di Winnie the
Pooh.”
“Winnie
the Pooh! *________* Deve essere adorabile! Pensa che io ho un pupazzetto di
Winnie the Pooh che mi sono portato a casa come souvenir del gran premio del
Giappone! Però non dirlo a Feliiii e a Hammiiii, non vorrei che penetrassero di
nascosto a casa mia per riprenderselo! Era il pupazzetto di Feliiii che il mio
amico Gigino ha cercato di rubargli negli scorsi gran premi!”
“Ma
come?! Oltre a rubare le posizioni di Feliiii al via gli rubi anche i pupazzi?”
“Stavolta
non sono riuscito a rubargli la posizione in partenza! Ma sono sicuro che mi
rifarò alla grande... e non sarai tu a impedirmelo! FERNIIII’S GOT THE POWER!”
“PETRIIIII’S
GOT THE POWER! Potere ai piloti russi che un giorno domineranno il campionato.”
“Il
campionato di briscola organizzato da Liuzzi, immagino.”
“Esatto,
Ferniiii, come hai fatto a indovinare?”
Petriiii ha tentato il sorpasso su Ferniiii che
come risposta si è difeso vagando per i prati di Yeongam. Petriiii ha
contemplato la scena con gli occhi abbagliati dai lampioni di Singapore, che
non si sa come facessero ad abbagliarlo a distanza, ma prendete pure per buona
la mia ipotesi che fosse abbagliato da quei lampioni. È un dato di fatto:
tutto ciò che è inspiegabile può essere spiegato dalla mia mente aperta agli
scenari più inconsueti.
Abbagliato dallo splendore del momento in cui stava
vivendo Petriiii non ha notato un piccolissimo e poco importante ostacolo da
superare: una monoposto che gli stava davanti. Si trattava della Mercedes di
nonno Schumiiii.
Petrov,
quando si è ritrovato sollevato da terra, ha immediatamente esclamato: “È
stupendo! Sto volando come le Winx!”
La
rampa di lancio ha replicato: “Io avevo il pupazzetto di una Winx appeso
all’ala anteriore, era un regalo da parte di mia figlia come portafortuna, me
l’ha dato all’inizio del 2010 e in effetti forse mi faceva l’effetto opposto!
Ora l’ho persa per colpa tua.”
Petriiii
era naturalmente stordito: “Ma come?! Da quando le rampe di lancio parlano con
una voce che sembra quella di un giardiniere?”
“Da
sempre! E poi non è sicuro che farò il giardiniere, forse farò l’antennista o
forse continuerò a fare il driver portando in giro su un furgoncino Fiat dei
bambini probabili componenti di una squadra di calcio, come facevo anni fa in
un vecchio spot della Fiat.”
Sentendo
parlare di spot della Fiat Ferniiii ha immancabilmente esclamato: “Io stacco
sempre all’ultimo!”
La
sua voce è giunta fino allo psicanalista del suddetto spot, che gli ha
immediatamente fatto notare: “Stai attento, Ferniiii, che Petriiii ti sta per
venire addosso!”
Petrov infatti, dopo avere spiccato il volo, è
andato a raggiungere i prati di Yeongam, rischiando di andare addosso a
Ferniiii, che evidentemente oltre a non essere soggetto agli effetti della
gufata mazzoniana è anche immune alle collisioni con le Lotus Renault, come già
dimostrato diverse gare fa in cui fu schivato per un pelo dal serial killer che
andò a schiantarsi invece contro Alguersuari.
L’incidente tra Petrov e Schumacher non è stato
mostrato in diretta, prima che fosse mandato il replay però avevo notato due
cose:
> nella lista delle posizioni che passava in
sovrimpressione nonno Schumiiii perdeva posizioni secondo dopo secondo. Per un
istante mi sono chiesta: “ma che diamine sta combinando che tutti lo
sorpassano?” Poi ho capito che evidentemente aveva avuto qualche problema.
> Petrov vagava per la pista con l’ala anteriore
distrutta, e mentre Mazzoni osservava che era stata mandata in pista la safety
car chiedendosi per quale ragione ha anche notato che per Petrov c’era stato
qualche problema.
Fortunatamente è arrivato un team radio azzeccato.
Di solito i team radio che vengono trasmessi
riguardano Webbiiii che si lamenta del kers parlando via radio con il box della
Redbull, stavolta invece hanno mandato in onda una conversazione tra il serial
killer e il box della Lotus Renault. Dal box lo stavano informando che la
safety car stava entrando in pista per un incidente tra Petrov e Schumacher che
avevano sparso detriti per la pista, cosa che ha permesso a Mazzoni di scoprire
che cos’era successo.
Soltanto a quel punto è arrivato il replay e, dopo
un certo periodo, quando Schumacher è stato intervistato da Stella Bruno, se ne
stava calmissimo contrariamente a quanto avvenne a Spa nel 1998.
Interessantissima domanda da parte di Stella: “Come
l’hai visto l’incidente, dalla tua macchina?”
La risposta di nonno Michael mi è sembrata un po’
con tono da presa per i fondelli, per intenderci il tono che utilizza in genere
Rosberg per rispondere alle domande della Stellona: “Non l’ho visto, dalla mia
macchina.”
Quella risposta, devo ammetterlo, è stato uno dei
momenti più esaltanti di tutta la gara, naturalmente al secondo posto dopo un
altro fatto piuttosto esaltante.
Avevo fatto un accenno al fatto esaltante, un
attimo fa. So che non c’è bisogno di riscriverlo, ma ormai l’ho già scritto e
quindi resterà impresso su questo foglio di papiro su cui sto scrivendo con una
penna d’oca, come si usava nel Medioevo, periodo in cui Schumacher e
Barrichello erano giovani. Il fatto esaltante era la quinta posizione di
Feliiii, mentre Ferniiii era al momento sesto. Il mio desiderio di mettermi a
ballare per il salotto l’ho frenato per un pelo, anche se considerando che mio
padre non era in casa e mia madre dormiva avrei potuto farlo tranquillamente.
Però non mi sembrava comunque il caso: sapevo perfettamente che i sogni sono
fatti per risvegliarsi e ben presto la quinta posizione di Feliiii sarebbe
passata a Ferniiii. Il lato soddisfacente del sogno in questione è che è durato
piuttosto a lungo: Feliiii non aveva ancora mostrato il benché minimo
atteggiamento da zerbino, e considerando che era più o meno la seconda o la
terza volta su sedici gare che capitava, quest’anno, non era un fatto da sottovalutare.
Naturalmente non mi sono mai illusa che in India, negli Emirati e in Brasile
non accadrà lo stesso, certe cose sfortunatamente non sono molto frequenti, ma
lo sapete: in fondo al cuore non ho mai perso le speranze.
Per il resto nei giri immediatamente successivi non
è capitato nessun fatto di un certo rilievo, se non che nelle retrovie c’era un
po’ di casino intorno alla quattordicesima posizione con il kamikaze della
Sauber tallonato dal serial killer a bordo dell’unica Lotus Renault ancora in pista.
Mazzoni ha annunciato la pubblicità nel momento stesso in cui sono stati
inquadrati e quando la pubblicità è finita il kamikaze se ne andava in giro con
l’ala anteriore semidistrutta, e se ne stava dietro all’avversario (contro la
cui vettura probabilmente era andato a schiantarsi mentre noi guardavamo
ammaliati la pubblicità).
Koby è poi rientrato ai box, per quel problema, ed
è caduto completamente nell’anonimato, dove peraltro era già abbondantemente,
ed è precipitato dietro alla Lotus Made in Malesia di Kovalainen. A proposito
di quest’ultimo Mazzoni ci ha informato che il 19 ottobre, ovvero il martedì
successivo alla gara, sarebbe stato il suo trentesimo compleanno.
Sfortunatamente si è scordato di aggiungere che il giorno delle qualifiche era il
compleanno di Bruno Senna, che di anni ne aveva compiuti ventotto, non
completando così l’angolo “compleanni dei piloti”, che sta nel più esteso
ambito “gossip dei piloti”.
Per ritrovare qualche momento più interessante
(anche se forse i trent’anni di Kovalainen erano l’argomento che vi interessava
di più) abbiamo dovuto aspettare che Webbiiii una volta tanto si scatenasse.
Tra lui e Hammiiii c’è stata un’accesa lotta per la seconda posizione, con
l’australiano che però non è mai riuscito a superare l’inglese.
“Non
ce la farai! Finalmente sono tornato in me e non ti permetterò di rubare il
pupazzo che ho appeso all’ala posteriore!”
“Non
preoccuparti, sono troppo vecchio per giocare con i pupazzi, a differenza di
voi ragazzini che li avete come principale obiettivo di gara!”
“Sempre
meglio avere come obiettivo quello di portare via i pupazzi agli avversari che
non avere obiettivi!”
“Ti
sbagli, Hammiiii, un obiettivo ce l’ho e anche piuttosto significativo: far
funzionare il kers e dimostrare che sono meglio io di Sebbiii!”
Proprio sul più bello Webbiiii è stato chiamato ai
box a sostituire le gomme e mi pare che poi se ne sia anche lamentato in
seguito. In effetti era l’unica gara della stagione (a parte quella in cui finì
fuori in Q1 e si riprese alla grande in gara, e poche altre occasioni) in cui
si era improvvisamente risvegliato...
Dopo 36 giri Feliiii è rientrato ai box per il
pit-stop. In quel momento era ancora davanti a Ferniiii e mancavano solo una
ventina di giri alla fine della gara. Ciò significava che per quasi due terzi
di gara era stato davanti al compagno di squadra.
Mi sono preparata a un’amara sorpresa, in modo tale
che finisse per non essere così tanto amara. Me lo aspettavo che Ferniiii, che
stava ritardando la sosta, sarebbe uscito dai box davanti a Feliiii ed
effettivamente, una volta ultimati i pit-stop, Feliiii era sesto e ben più
indietro rispetto al futuro dominatore del mondo motoristico che era in quinta
posizione. Ferniiii è successivamente stato anche sul punto di avvicinarsi a Button,
ma senza mai riuscire a infastidirlo. Le posizioni sono rimaste tali e quali,
di conseguenza.
Nel frattempo era già da diversi giri che
Maldonado, che in un momento precedente aveva dovuto scontare un drive through
non ricordo per quale ragione. A proposito di penalità, ho notato che quando ci
sono le comunicazioni in sovrimpressione non c’è più soltanto il numero di
vettura, ma anche il nome del pilota a cui è riferito. Ciò farà in modo che le
gaffe mazzoniane diminuiscano radicalmente? Solo il futuro potrà darci una
risposta.
A proposito di penalità, tornerei un attimo su
Petrov: per l’incidente con Schumacher è stato penalizzato di cinque posizioni
sulla griglia di partenza del prossimo gran premio d’India che sarà disputato
nell’ultimo weekend di ottobre, su un nuovo circuito in cui, la HRT pare averlo
già confermato, rivedremo in pista Karthikeyan. Sarà scontato, allora, chi si
classificherà in ultima posizione, non trovate?
Nel giro finale Rosberg, che era in settima
posizione, è stato superato da Alguersuari. Ebbene sì, nonostante i potenziali
effetti della gufata mazzoniane, le Toro Rosso, nonostante sia stato rimarcato
più volte che erano entrambe in top ten, non hanno riportato conseguenze
spiacevoli, anzi, da un lato Buemi che era decimo si è portato in nona
posizione superando Di Resta, dall’altro Alguersuari si è portato al settimo
posto.
Spero che, dal prossimo gran premio, quando Mazzoni
inizierà a far notare i risultati positivi delle Toro Rosso avvenuti negli
ultimi tempi (quando Alguersuari s’è andato a schiantare da solo non era
proprio un risultato positivo, ma lasciamo stare), non produca lo stesso
effetto che ha prodotto sulle Sauber e in particolare su Kobayashi, che ci
tengo a ricordarlo ha ottenuto 25 punti nelle prime sette gare per poi
ottenerne soltanto due in quelle successive. Chissà se ciò ci verrà ripetuto
nuovamente anche in occasione del gran premio d’India? Spero ardentemente di no
e che Kobayashi possa finalmente fare un buon risultato, dopo il quindicesimo
posto ottenuto in Corea alle spalle di Kovalainen. Peraltro, adesso che ci
penso, Perez è arrivato addirittura dietro a Kobayashi, quindi il risultato
della Sauber non è stato granché...
Va bene, a questo punto che ne dite se vi saluto
cordialmente in attesa del gran premio d’India? Io direi che è la soluzione
migliore.
Scusate se vi ho fatto aspettare tanto, cari
lettori, ma il commento, seppure in gran parte già prodotto, aveva bisogno di
qualche revisione e nell’ultima settimana per una serie di motivi questa parte di
lavoro l’ho rimandata fino a oggi.
Risultati:
1. Vettel (Redbull), 2. Hamilton (Mclaren), 3. Webber (Redbull), 4.
Button (Mclaren), 5. Alonso
(Ferrari), 6. Massa (Ferrari), 7. Alguersuari (Toro Rosso), 8. Rosberg
(Mercedes), 9. Buemi (Toro Rosso), 10. Di Resta (Force India), 11. Sutil (Force
India), 12. Barrichello (Williams), doppiati di 1 giro 13. Senna (Lotus Renault), 14. Kovalainen (Team Lotus), 15. Kobayashi
(Sauber), 16. Perez (Sauber), 17. Trulli (Team Lotus), 18. Glock (Virgin), 19.
Ricciardo (HRT), 20. D’Ambrosio (Virgin), doppiato 3 giri 21. Liuzzi (HRT).
Ritirati: Maldonado (Williams), Petrov (Lotus Renault), Schumacher
(Mercedes).
Classifiche:
PILOTI: 1) Vettel 349, 2)
Button 222, 3) Alonso 212, 4) Webber 209, 5) Hamilton 196, 6) Massa 98, 7)
Rosberg 67, 8) Schumacher 60, 9) Petrov 36, 10) Heidfeld 34, 11) Sutil 28, 12)
Kobayashi 27, 13) Alguersuari 22, 14) Di Resta 21, 15) Buemi 15, 16) Perez 13,
17) Barrichello 4, 18) Senna 2, 19) Maldonado 1.
TEAM: 1) Redbull 558, 2) McLaren 428,
3) Ferrari 310, 4) Mercedes 127, 5) Lotus Renault 72, 6) Force India 49, 7)
Sauber 40, 8) Toro Rosso 37, 9) Williams 5.
Redbull:
campione del mondo costruttori.
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