martedì 28 febbraio 2012

Review 2011: La scalata al secondo titolo di Sebastian Vettel

^Basta cliccare sui link per andare a rileggere i Commenti ai Gran Premi 2011.

Il campionato è iniziato "esattamente" come era finito quello precedente: al Gran Premio d'Australia Sebastian Vettel, adesso campione del mondo in carica, ha vinto davanti a Lewis Hamilton. Tuttavia questo gran premio ha avuto qualcos'altro in comune con Abu Dhabi 2010: Vitaly Petrov è arrivato al traguardo davanti ad Alonso. Il pilota della Renault è diventato quindi il primo pilota russo a salire sul podio di una gara di Formula 1 e ha ottenuto il suo miglior risultato in carriera. Vettel ha poi vinto anche il Gran Premio della Malesia, sempre davanti a Hamilton e a una Renault, stavolta quella di Nick Heidfeld, uno dei due piloti che nel corso della stagione hanno sostituito Robert Kubica, infortunato in un incidente avvenuto durante una gara di rally.

Lewis Hamilton ha ottenuto la prima vittoria stagionale nel Gran Premio della Cina, nel quale ha preceduto al traguardo le due Redbull di Vettel e Webber. Si è trattato, almeno per il momento, di un successo isolato, in quanto il campione del mondo in carica è tornato alla vittoria in tutti e tre i gran premi seguenti. In Turchia, circuito sul quale i due l'anno precedente erano stati protagonisti di un incidente, i piloti della Redbull hanno ottenuto la prima doppietta stagionale. La Ferrari ha visto il podio per la prima volta nella stagione, con Fernando Alonso che si è classificato terzo. In Spagna sono state le due McLaren a classificarsi sul podio, con Hamilton davanti a Button. Ad Alonso il gran premio di casa non è andato molto bene: nonostante sia riuscito a portare a casa un quinto posto, è comunque giunto al termine doppiato, mentre si è ripreso a Montecarlo, dove ha ottenuto una seconda posizione.

Reduce da un terzo posto nel Gran Premio di Montecarlo, Jenson Button ha conquistato la sua prima vittoria stagionale nel gran premio più rocambolesco della stagione, quello del Canada. Interrotto per forte pioggia nella prima fase, è terminato dopo quattro ore dal momento del via. Button, reduce da un incidente con il compagno di squadra Hamilton nella prima parte e da uno con la Ferrari di Alonso nella seconda, ha rimontato dalle retrovie fino alla seconda posizione, che poi è divenuta prima quando Vettel è finito fuori pista all'ultimo giro, venendo sfilato dal campione del mondo 2009. Mark Webber ha chiuso sul gradino più basso del podio, strappando la terza posizione a nientemeno che a Michael Schumacher, che per la prima volta da quando è tornato in Formula 1 si è ritrovato a lottare per il podio (pur non ottenendolo).
Il Gran Premio d'Europa, disputato a Valencia, ha visto Alonso classificarsi in seconda posizione in mezzo alle Redbull (ha vinto Vettel), per poi rifarsi nel Gran Premio di Gran Bretagna: a Silverstone la Ferrari ha ottenuto la sua unica vittoria stagionale. Le Redbull di Vettel e di Webber hanno occupato i due gradini più bassi del podio.

Sono seguite due vittorie per la McLaren, nelle due gare seguenti, Lewis Hamilton ha infatti vinto il Gran Premio di Germania, mentre a Jenson Button, che in quell'occasione festeggiava i 200 gran premi in carriera, è andata la vittoria in Ungheria. Alonso ha colto nel frattempo due piazzamenti sul podio, con un secondo posto al Nurburgring e un terzo posto all'Hungaroring. Mark Webber si è classificato terzo nella prima di queste due occasioni, mentre in Ungheria la Redbull arrivata a podio era quella di Vettel.
Quest'ultimo è tornato alla vittoria nei tre gran premi successivi: ha vinto il GP del Belgio e quello d'Italia, gli ultimi due della stagione europea, dopodiché anche quello di Singapore, il primo della stagione asiatica. A Spa Francorchamps è stata doppietta Redbull, con Button terzo classificato. Quest'ultimo è giunto in seconda posizione sia a Monza sia a Marina Bay, rivelandosi a sorpresa il principale avversario di Vettel nella rincorsa verso il titolo.

Per onore di cronaca, prima di parlare del titolo, cito il terzo posto di Alonso al GP d'Italia e quello di Webber al GP di Singapore. Adesso, tuttavia, possiamo venire all'argomento "titolo". Nonostante la vittoria di Jenson Button al Gran Premio del Giappone, il notevole vantaggio accumulato da Vettel in classifica gli ha permesso di vincere il suo secondo titolo già a Suzuka, dove si è classificato terzo dietro ad Alonso, nonostante quattro gran premi ancora da disputare.
Di questi quattro gran premi ha vinto i due successivi, Corea e India, quest'ultimo nuovo ingresso nel campionato. Webber è arrivato terzo in entrambe le occasioni, mentre sul secondo gradino del podio a Yeongam si è rivisto Hamilton.

Il ritiro di Vettel al primo giro del Gran Premio di Abu Dhabi ha facilitato la scalata di Lewis Hamilton verso la vittoria nel penultimo gran premio della stagione, con il pilota britannico che ha preceduto Alonso, secondo come in India, mentre il gradino più basso del podio è andato all'altro pilota McLaren, Button.
Il Gran Premio del Brasile, che ha concluso la stagione, è terminato con una doppietta Redbull e con Mark Webber che, dopo un problema tecnico che ha caratterizzato la gara del suo compagno di squadra (o, come dicono le malelingue, è stato inscenato ad arte per permettere a Webber di vincere almeno una gara quest'anno) è stato il primo a tagliare il traguardo. Il secondo classificato nel mondiale, Jenson Button, ha terminato la stagione con un ultimo terzo posto.

Eventi random capitati durante la stagione:
> il Gran Premio del Bahrein, che doveva aprire la stagione, è stato cancellato per le tensioni politiche presenti nel paese;
> due team, la Lotus Renault e la Lotus malese, si sono contese il nome "Lotus", con la Lotus Renault che ha vinto la causa e la Lotus malese iscritta al mondiale 2012 con il nome di Caterham;
> l'annuncio del ritorno di Kimi Raikkonen in Formula 1, al volante proprio della Lotus Renault, dal 2012 solo Lotus.

CLASSIFICA PILOTI: 1. Sebastian Vettel (Redbull) 392, 2. Jenson Button (McLaren) 270, 3. Mark Webber (Redbull) 258, 4. Fernando Alonso (Ferrari) 257, 5. Lewis Hamilton (McLaren) 227, 6. Felipe Massa (Ferrari) 118, 7. Nico Rosberg (Mercedes) 89, 8. Michael Schumacher (Mercedes) 76, 9. Adrian Sutil (Force India) 42, 10. Vitalij Petrov (Lotus Renault) 37, 11. Nick Heidfeld (Lotus Renault) 34, 12. Kamui Kobayashi (Sauber) 30, 13. Paul Di Resta (Force India) 27, 14. Jaime Alguersuari (Toro Rosso) 26, 15. Sebastien Buemi (Toro Rosso) 15, 16. Sergio Perez (Sauber) 14, 17. Rubens Barrichello (Williams) 4, 18. Bruno Senna (Lotus Renault) 2, 19. Pastor Maldonado (Williams) 1, 20. Pedro De la Rosa (Sauber) 0, 21. Jarno Trulli (Team Lotus) 0, 22. Heikki Kovalainen (Team Lotus) 0, 23. Vitantonio Liuzzi (HRT) 0, 24. Jerome D'Ambrosio (Virgin) 0, 25. Timo Glock (Virgin) 0, 26. Narain Karthikeyan (HRT) 0, 27. Daniel Ricciardo (HRT) 0, 28. Karun Chandhok (Team Lotus) 0.

CLASSIFICA COSTRUTTORI: 1. Redbull 650, 2. McLaren 497. 3. Ferrari 375, 4. Mercedes 165, 5. Renault 73, 6. Force India 69, 7. Sauber 44, 8. Toro Rosso 41, 9. Williams 5, 10. Team Lotus 0, 11. HRT 0, 12. Virgin 0.

Il 2011 non è stato un anno molto prolifico, per me, come Autrice di Commenti ai Gran Premi e, tra un impegno e l'altro, sono arrivata a terminare il commento al GP di Abu Dhabi il 29 gennaio 2012, con il commento al GP del Brasile destinato a non vedere la luce.

N.d.Milly: ho rivisto il GP del Brasile 2011 la sera dell'8 novembre 2017, scrivendo finalmente quel commento che mancava da quasi sei anni.

Stagione 2011: #19 Risultato GP Brasile e classifica finale

Per motivi "logistici" non ho potuto realizzare il commento al gran premio del Brasile 2011.
Allego quindi i risultati e le classifiche finali.

Qualifiche GP Brasile

1. Sebastian Vettel (Red Bull-Renault) 1'11"918
2. Mark Webber (Red Bull-Renault) 1'12"099
3. Jenson Button (McLaren-Mercedes) 1'12"283
4. Lewis Hamilton (McLaren-Mercedes) 1'12"480
5. Fernando Alonso (Ferrari) 1'12"591
6. Nico Rosberg (Mercedes) 1'13"050
7. Felipe Massa (Ferrari) 1'13"068
8. Adrian Sutil (Force India-Mercedes) 1'13"298
9. Bruno Senna (Lotus-Renault) 1'13"761
10. Michael Schumacher (Mercedes) senza tempo
Eliminati al termine della Q2:
11. Paul di Resta (Force India-Mercedes) 1'13"584
12. Rubens Barrichello (Williams-Cosworth) 1'13"801
13. Jaime Alguersuari (Toro Rosso-Ferrari) 1'13"804
14. Sebastien Buemi (Toro Rosso-Ferrari) 1'13"919
15. Vitaly Petrov (Lotus-Renault) 1'14"053
16. Kamui Kobayashi (Sauber-Ferrari) 1'14"129
17. Sergio Perez (Sauber-Ferrari) 1'14"182
Eliminati al termine della Q1:
18. Pastor Maldonado (Williams-Cosworth) 1'14"625
19. Heikki Kovalainen (Team Lotus-Renault) 1'15"068
20. Jarno Trulli (Team Lotus-Renault) 1'15"358
21. Tonio Liuzzi (HRT-Cosworth) 1'16"631
22. Daniel Ricciardo (HRT-Cosworth) 1'16"890
23. Jerome D'Ambrosio (Virgin-Cosworth) 1'17"019
24. Timo Glock (Virgin-Cosworth) 1'17"060

Risultati gara
1. Mark Webber Red Bull 1:32:17.464
2. Sebastian Vettel Red Bull +16.983
3. Jenson Button McLaren +27.638
4. Fernando Alonso Ferrari +35.048
5. Felipe Massa Ferrari +1:06.733
6. Adrian Sutil Force India +1 Giro
7. Nico Rosberg Mercedes +1 Giro
8. Paul di Resta Force India +1 Giro
9. Kamui Kobayashi Sauber +1 Giro
10. Vitaly Petrov Lotus Renault +1 Giro
11. Jaime Alguersuari Toro Rosso +1 Giro
12. Sebastien Buemi Toro Rosso +1 Giro
13. Sergio Perez Sauber +1 Giro
14. Rubens Barrichello Williams +1 Giro
15. Michael Schumacher Mercedes +1 Giro
16. Heikki Kovalainen Team Lotus +2 Giri
17. Bruno Senna Lotus Renault +2 Giri
18. Jarno Trulli Team Lotus +2 Giri
19. Jerome d` Ambrosio Virgin +3 Giri
20. Daniel Ricciardo HRT +3 Giri
Ritirati
21. Vitantonio Liuzzi HRT +10 Giri
22. Lewis Hamilton McLaren +25 Giri
23. Pastor Maldonado Williams +45 Giri
24. Timo Glock Virgin +50 Giri


Classifica piloti 2011

1.  Sebastian Vettel   Redbull  392
2.  Jenson Button   McLaren  270
3.  Mark Webber   Redbull  258
4.  Fernando Alonso   Ferrari  257
5.  Lewis Hamilton   McLaren  227
6.  Felipe Massa   Ferrari  118
7.  Nico Rosberg   Mercedes  89
8.  Michael Schumacher   Mercedes  76
9.  Adrian Sutil   Force India  42
10.  Vitaly Petrov   Lotus Renault  37
11.  Nick Heidfeld   Lotus Renault  34
12.  Kamui Kobayashi   Sauber  30
13.  Paul di Resta   Force India  27
14.  Jaime Alguersuari   Toro Rosso  26
15.  Sébastien Buemi   Toro Rosso  15
16.  Sergio Perez   Sauber  14
17.  Rubens Barrichello   Williams  4
18.  Bruno Senna   Lotus Renault  2
19.  Pastor Maldonado   Williams  1
20.  Pedro de la Rosa   Sauber  0
21.  Jarno Trulli   Team Lotus  0
22.  Heikki Kovalainen   Team Lotus  0
23.  Vitantonio Liuzzi   HRT  0
24.  Jerome d' Ambrosio   Virgin  0
25.  Timo Glock   Virgin  0
26.  Narain Karthikeyan   HRT  0
27.  Daniel Ricciardo   HRT  0
28.  Karun Chandhok   Team Lotus  0

Classifica costruttori 2011
1.  Red Bull Racing  650
2.  Vodafone McLaren Mercedes  497
3.  Scuderia Ferrari  375
4.  Mercedes GP  165
5.  Lotus Renault GP  73
6.  Force India F1  69
7.  Sauber Motorsport  44
8.  Scuderia Toro Rosso  41
9.  AT&T Williams F1 Team  5
10.  Team Lotus  0
11.  HRT F1 Team  0
12.  Marussia Virgin Racing  0


Commento al GP di Abu Dhabi 2011

29/01/2012: dal mio vecchio blog. |||| AVVISO AI LETTORI: sono in mostruoso ritardo, lo so. Non mi era mai capitato di pubblicare un commento a un gran premio così in ritardo, so anche questo. Non mi era mai capitato di iniziare un anno solare con i commenti dell’anno precedente ancora da terminare. So anche questo. Molti dei miei lettori avranno pensato che ero morta, ma sfortunatamente per loro il mio soggiorno sulla Terra non è ancora terminato e sono pronta a recuperare il tempo perduto e a dare vita a un nuovo entusiasmante commento, che riceverà l’approvazione totale e cristallina da parte di tutti i fan di Ferniiii, pilota che adoro con tutta me stessa e che sposerei anche domani se ne avessi la possibilità!
Il commento non è ancora iniziato e già sto sparando cavolate, forse i tre mesi di assenza dai commenti non mi hanno fatto molto bene.
Lasciamo perdere, però, e concentriamoci sul gran premio di Abu Dhabi, che fu disputato a metà novembre (due mesi e mezzo fa – quando ci penso mi viene voglia di nascondere la testa sotto la sabbia come se fossi uno struzzo, o come se stessi ascoltando Mazzoni mentre commenta il possibile accesso in Q1 delle Toro Rosso).

5, 4, 3, 2, 1... GOOOOOOOOOOOOOO!

Campionato 2011: capitolo 18
Gran Premio di Abu Dhabi: Il ritorno di Lewis


Yas Marina, 11-12-13 novembre 2011


Petrov is faster than you, can you confirm you understood this message?
Strano a dirsi, ma è passato un anno da quando gli occhi di noi fan di Ferniiii si riempirono di lacrime di commozione perché il nostro idolo non aveva vinto il campionato. Avrei voluto scavarmi la fossa già quel giorno, oppure dipingere le pareti della mia stanza di rosso con lo stemma del Cavallino, ma ho scelto di non farlo. Mi sono ricordata per tempo che io Ferniiii non lo sopporto! XD
...Ma torniamo a Petrov. Che c’entra Petrov? Direi niente, ma ho approfittato di quest’ampia parentesi per giungere a una conclusione: la Formula 1 è ritornata ad Abu Dhabi, in mezzo al deserto, deserto in cui è passata soltanto una volta nel corso della stagione, per via dell’annullamento del gran premio del Bahrein.
Eccoci quindi nella terra degli sceicchi, dove la Formula 1 ha dimostrato che nulla è scontato. Per esempio, tutti pensavamo che Vettel avrebbe vinto, dato che era la storia di ogni singolo gran premio, e probabilmente ciò era il pensiero anche dei principali gufi che siano mai esistiti su questo pianeta. Infatti s’è visto il risultato...

Okay, non devo spoilerare prima del tempo e devo accettare la regola base dei commenti ai gran premi: non importa se sono passati tre mesi dalla bandiera a scacchi, potrebbero essere passati anche dodici anni, ma il punto di vista del lettore è quello della persona ignara dei fatti. Per esempio, se stessi scrivendo il commento al gran premio di Abu Dhabi dell’anno scorso, il lettore dovrebbe restare con il fiato sospeso dall’inizio alla fine, nella speranza che Ferniiii sia diventato campione del mondo.

Bene, la smetto di scrivere assurdità che non hanno un senso logico facendo il nome di Ferniiii, Petrov e compagnia bella tanto per dare l’idea che la frase in questione abbia a che vedere con la Formula 1, mi scolo una bottiglia di vodka in Raikkonen-style e mi appresto a elencare i fatti di Abu Dhabi.
Scherzo naturalmente sulla vodka, ma penso che questo l’avevate capito anche da soli... Beh, forse no, rileggendo i miei commenti mi rendo conto che talvolta il sospetto potrebbe venire!

5, 4, 3, 2, 1, GOOOOOOOOOOOOO!
(Ma non l’avevo già scritto prima?! Sto diventando più ripetitiva di Mazzoni quando parla delle prime sette gare concluse in zona punti da Kobayashi! Vediamo di venire al punto sul serio, stavolta.)

“Un cordiale saluto ai nostri telespettatori”, con queste parole Mazzoni esordiva la telecronaca delle qualifiche del sabato del penultimo weekend di gufate di questa stagione. A proposito dell’argomento gufate c’è stato un notevole passo avanti. Per la prima volta dopo mesi, infatti, il nostro telecronista non ha minimamente accennato a pronunciare la frase fatidica “Kobayashi è arrivato in zona punti nelle prime sette gare stagionali e ha ottenuto soltanto due punti nelle gare successive”. La reazione tipica del telespettatore era quella di rimanere a bocca spalancata e di riprendersi dallo shock dopo circa mezz’ora, andando immediatamente ad accendere un cero all’incenso per celebrare l’evento. Non ho fatto nulla di tutto ciò e ho stabilito che non vi era alcun motivo per cui Kobayashi non avrebbe dovuto ottenere punti nella gara del giorno successivo. So che non dovrei spoilerare, ma finisco per farlo ancora una volta: stranamente il giorno dopo il pilota giapponese in questione è riuscito ad arrivare in zona punti.
Kobayashi è stato l’eccezione: gli altri piloti spesso protagonisti delle gufate più agghiaccianti della telecronaca sono stati tirati in mezzo come al solito, con effetti abbastanza devastanti, in particolare su quelli della Toro Rosso e della Lotus Renault. Infatti nessuno dei quattro è riuscito a concludere nulla che contasse e in particolare Buemi si è ritirato mentre si ritrovava in zona punti, e non era certo la prima volta in cui gli capitava.
Il periodo del gran premio di Abu Dhabi era quello del tormentone “team che cambieranno nome nella prossima stagione”, a cui chiaramente è stato dedicato il giusto rilievo.
Veniamo ai cambiamenti significativi.

CAMBIAMENTO NUMERO UNO: LA LOTUS
Sottotitolo: quale Lotus?
Stiamo parlando della Lotus Renault (o Renault che dir si voglia), per intenderci quella con i colori della John Player Special nonostante non sia sponsorizzata dalla John Player Special, che ha visto la luce all’inizio della stagione e il buio più totale dopo la pausa estiva (Heidi gli avrà fatto il malocchio dopo essere stato licenziato, molto probabilmente). La Lotus Renault altrimenti detta Renault, nella stagione 2012 avrà il nome di Lotus: ha infatti vinto l’interminabile causa contro la Lotus malese (ma non era stata quest’ultima a vincere la causa? Mistero...) a cui toccherà cambiare nome.

CAMBIAMENTO NUMERO DUE: LA LOTUS
Sottotitolo: l’altra, ovviamente!
La Lotus verde, quella con il colore che avevano una volta le vetture inglesi (nonostante non sia affatto inglese, ma malese proprio come Alex Yoong, pilota che mi ha fatto più effetto per il suo aspetto estetico piuttosto che per le prestazioni, ma questo è solo un parere femminile che non ha nulla a che vedere con il commento al gran premio di Abu Dhabi), su cui Trulli e Kovalainen hanno inseguito invano la zona punti per due stagioni, e con cui Kovalainen è riuscito a raggiungere la Q2 in più occasioni, ha perso la causa di cui sopra (come già avevo detto, ma ripetersi non fa mai male), gareggerà nel 2012 con il nome di Caterham, e si spera che entro l’inizio della stagione io riesca a ricordarmi dove va l’H. Dubito fin da ora che ciò accadrà, per cui aspettatevi di vedere nei miei commenti del 2012 osservazioni del tipo:
1) si tratta della prima vittoria nella storia della Caterham (si scrive così?);
2) pole position per Kovalainen al volante di una Catehram (si scrive così?);
3) Kovalainen vince il suo primo titolo mondiale su una Catheram (si scrive così?).

Per il momento le uniche osservazioni degne di nota sono:
1) Una vittoria di chi?!
2) Una pole position di chi?!
3) Kovalainen campione del mondo?!
4) Ma che razza di sogno è questo?!
5) L’autrice di questo commento ha fumato sostanze illegali?!
Temo di avere dedicato fin troppo spazio alla Lotus Made in Malesia altrimenti detta Caterham, inizio a sospettare che sia il caso di passare oltre.

CAMBIAMENTO NUMERO TRE: LA VIRGIN
Sottotitolo: ma quale Virgin? Si chiama Marussia, adesso.
In teoria già quest’anno la Virgin avrebbe dovuto chiamarsi Marussia Virgin, mentre il prossimo anno si chiamerà Marussia, dal nome della casa automobilistica russa che l’ha acquistata. La Virgin e Richard Branson resteranno come sponsor, in attesa di ripetere il successo ottenuto quando sponsorizzava la Brawn GP, cosa che visti i risultati della Virgin in questi ultimi due anni dubito che potrà mai accadere. Dopotutto a suo tempo non abbiamo mai visto la Pacific trasformarsi da team che partiva in ultima fila e che non arrivava praticamente mai al traguardo in un team che scalava le classifiche.
Ma come sono finita a parlare della Pacific e delle sue vetture color argento o giù di lì, che successivamente sono diventate blu? E soprattutto, perché sto parlando anche delle vetture color argento? Che poi non era un granché come color argento, per intenderci è molto meglio quello della Mercedes! ...ma tutto sommato anche la Pacific aveva il suo fascino.
Dove eravamo rimasti? Mhm, dunque... La Virgin, anzi, la Marussia, assumerà nazionalità russa. Qualora un pilota della Marussia dovesse mai vincere un gran premio, sarebbe la prima volta nella storia della Formula 1 in cui si sentirà l’inno nazionale russo.
Qualora abbiate appena visto una gara di Formula 1 e l’inno nazionale russo stia risuonando, comunque, la soluzione più probabile è che stiate sognando. Non preoccupatevi: a breve vi sveglierete, scoprirete che vi siete addormentati davanti alla TV e che la gara in realtà l’ha vinta Chandhok, un grande fenomeno del mondo dei motori.

I cambiamenti non si riassumono qui, il secondo dato di fatto è che alcuni team hanno cambiato proprietà o comunque quote di proprietà. Si tratta dei due casi che sto per elencare.

CAMBIAMENTO NUMERO QUATTRO: LE QUOTE DELLA FORCE INDIA
Sottotitolo: ma la Force India non doveva fallire molti anni fa?
Sottotitolo del sottotitolo: tra l’altro molti anni fa la Force India era l’ultima ruota del carro.
Sottotitolo del sottotitolo del sottotitolo: sì, ma all’epoca non c’erano la HRT, la Virgin e la Lotus Made in Malesia.
Sottotitolo del sottotitolo del sottotitolo del sottotitolo: la Virgin?! Come ho osato?! Intendevo dire la Marussia.
Altro sottotitolo del sottotitolo del sottotitolo del sottotitolo: la Lotus Made in Malesia?! Come ho osato?! Intendevo dire la Catheram.
Sottotitolo del sottotitolo del sottotitolo del sottotitolo del sottotitolo: temo che l’H non andasse lì.
Ultimo sottotitolo di una serie interminabile di sottotitoli: mi sono resa conto che non ho ancora accennato come si deve alla Force India.
La novità ci era già stata accennata nel corso del gran premio d’India. Già da tempo Vijay Mallya, a causa di notevoli problemi economici, ha dovuto cedere una quota del team a una società indiana di cui non ricordo il nome. Qui mi sono chiesta da dove provengano i problemi economici di Vijay Mallya, ripensando a tutto quello che possiede, elencato da Mazzoni nella telecronaca del gran premio d’India.

CAMBIAMENTO NUMERO CINQUE: LA HISPANIA RACING TEAM
Sottotitolo: ma un anno fa non dicevano che avrebbe dovuto fondersi con la Epsilon Eskaudi?
Sottotitolo del sottotitolo: che diamine è la Epsilon Eskaudi?
Sottotitolo del sottotitolo del sottotitolo: avevo addirittura smesso di chiedermelo.
La HRT, altrimenti detta Hispania Racing Team, nome che per esteso suona meglio che in sigla a mio parere, che ha nazionalità spagnola, ma che ho scoperto avere la propria base in Germania, è stata acquistata da una società spagnola e il prossimo anno trasferirà la propria base in Spagna.
Sarà ovviamente l’inizio della gloriosa storia di un team davvero spettacolare, sempre se riuscirà a competere con la Virgin! Oops, ho sbagliato: la Marussia! Indubbiamente i due team in questione domineranno sembra ombra di dubbio il campionato 2012, provocando in me numerosi vaneggiamenti nei futuri commenti.
...Perché i futuri commenti ovviamente ci saranno, possibilmente più puntuali rispetto a quelli di questa stagione. Quello che probabilmente non ci sarà è un dominio della HRT e della Virgin... ehm, volevo dire Marussia!

E così, dopo tre pagine di vaneggiamenti, l’autrice si rese conto che era il caso di commentare qualcosa anche in merito ai fatti del weekend, oltre a chiacchiere e retroscena che hanno fatto sì che nelle ultime due pagine Word non si sia fatto nemmeno una volta il nome di Petrov.
Cosa preoccupante: stavo pensando ad Alonso e ho scritto il nome di Petrov. Cosa ancora più preoccupante: nonostante la mie mani si rifiutassero di premere sulla tastiera i tasti che servivano a scrivere il nome di Ferniiii, sono riuscita a nominarlo per ben due volte, il che è una sorpresa estremamente positiva per me che sono la sua più grande fan.
Certo, come no. Io fan di Ferniiii... Ah ah!

Riassumiamo ciò che è accaduto nelle prove libere del venerdì. Nella prima sessione è stato Jenson Button a far registrare il miglior tempo, seguito da Webbiiiii, Hammiiii e Sebbiiii. Il quinto e il sesto tempo sono stati ottenuti rispettivamente da Ferniiii e da Feliiii.
Passiamo alle cose più curiose: al posto di Buemi, ha preso parte alla prima sessione di prove libere Jean Eric Vergne, terzo pilota della Toro Rosso. Per quanto riguarda la Virgin (non la posso chiamare Marussia, è un gran premio del 2011, e nel 2011 è soltanto Virgin) un certo Robert Wickens che non avevo mai sentito nominare prima ha sostituito D’Ambrosio, il principale inseguitore della penultima posizione, che spesso raggiunge il proprio obiettivo esistenziale con un certo successo.
Altri dettagli degni di nota: le HRT volavano in questa sessione, Liuzzi ha fatto registrare il 20esimo e Ricciardo il 21esimo. Dietro di loro entrambe le Virgin di Glock e Wickens e infine in 24esima posizione nonno Rubinho, che non ha fatto registrare alcun tempo.
Anche la seconda sessione di prove libere è andata avanti nel segno della McLaren: stavolta è stato Hammiiii a scalare la vetta della classifica, con Jensiiii secondo. In seconda fila virtuale le due Ferrari: il Ferrari Man ha conquistato la terza posizione, seguito dal compagno di squadra. Solo quinta e sesta le due Redbull: Webbiiii quinto e Sebbiiii sesto. In settima posizione invece si è piazzato Michael Schumacher, cosa che mi ha fatto strabuzzare gli occhi perché per una volta era davanti e non di poco al compagno di squadra. Il mio stupore è durato poco: Rosberg, 20esimo, probabilmente aveva avuto qualche problema, dato che girava alla stessa velocità delle Virgin. Si sono rivisti in pista Buemi e D’Ambrosio, con le HRT con gli ultimi tempi e Ricciardo ultimo in assoluto.
Hammiiii ha ottenuto il miglior tempo anche nelle libere 3 del sabato mattina. Il dubbio era uno solo: sarebbe riuscito a conquistare la pole position, o ci sarebbe riuscito per caso il suo compagno di squadra?

La telecronaca delle qualifiche non è stata particolarmente diversa dal solito. Naturalmente è stato dato il dovuto spazio al fatto che il padre di Hamilton è il manager di Paul Di Resta.
Fin dalle prime inquadrature sono iniziati gli attacchi di daltonismo: una Mercedes è stata scambiata per una McLaren. Mio padre, che non si era ancora addormentato davanti alla TV, ha criticato il fatto. Poteva risparmiarselo, il giorno successivo è arrivato un suo epic fail.
Situazione: domenica, a casa di mia nonna, dopo avere pranzato, con la TV accesa in cucina, io che impreco perché mio padre sta davanti alla TV e che cerco di trovare un varco che consenta ai miei occhi di vedere il televisore. Inquadratura: una Lotus altrimenti detta Renault altrimenti detta Lotus Renault, sulla griglia di partenza.
Mio padre guarda e poi commenta, rivolgendosi a me (che nella mia famiglia sono la fonte inesauribile di risposte a dubbi sulla Formula 1): – Quello chi è, Massa?
Dunque, se un giorno fosse mia madre a vedere l’inquadratura della Renault e a chiedermi se quello inquadrato è Massa, non ci farei molto caso: mia madre non sa per che team corra Massa, nella migliore delle ipotesi, nella peggiore non sa nemmeno chi sia Massa. Mio padre, però, è un caso diverso: si addormenta dopo cinque minuti (ma non solo con la F1, con qualsiasi cosa stia guardando in TV), ma almeno che Massa corre per la Ferrari lo sa.
Con un certo sconcerto la mia reazione è stata: – Ti pare possibile che una Ferrari possa essere nera e gialla?
Mio padre dà un’occhiata al casco del pilota e dice: – Sì, ma il casco è uguale!
Oh, bene, quindi per riconoscere i piloti non guardiamo al colore della monoposto, ma solo a quello dei caschi... e poi il problema è confondere una McLaren con una Mercedes?!
Veniamo alla storia dei caschi: mio padre aveva veramente ragione su quel punto, i caschi almeno sopra erano identici. I piloti in questione erano Bruno Senna e Felipe Massa, che portavano caschi diversi rispetto al solito, che sarebbero stati venduti a un’asta di beneficienza, con sopra il logo della Fondazione Senna, ovvero il simbolo che nel corso del commento al gran premio d’India avevo descritto come somigliante a un nido di serpenti e che, ho scoperto, lo guardavo al contrario di come avrei dovuto vederlo, ovvero la parte sopra pensavo fosse quella sotto e viceversa.

Mi piacerebbe continuare a parlare di caschi per ancora un paio di pagine, ma non è il caso, dell’argomento “caschi particolari celebrativi” me ne occuperò prossimamente, nel corso del commento al gran premio del Brasile, dove l’argomento sarà piuttosto approfondito, anche per via di tutti i dettagli forniti da Mazzoni. Ora, però, basta.

Momento epico: la Q1, qualcosa andrà diversamente dal solito?
Mi piacerebbe dire che la risposta a questo interrogativo è no, ma non posso dirlo. Barrichello non ha potuto far registrare alcun tempo e questo è bastato a far sì che gli equilibri della Q1, che vedono i sei piloti dei “nuovi team” nelle ultime sei posizioni, fossero irreparabilmente sconvolti, la 24esima posizione se l’è aggiudicata nonno Rubinho.
Restavano sei posti riservati ai piloti che sarebbero usciti in Q1, chissà a chi sarebbero toccati? Questo dubbio ci attanagliava e, con un certo sconcerto, ci siamo resi conto tutti quanti che lo sapevamo perfettamente: il migliore è stato stranamente Heikki Kovalainen, che con il 18esimo tempo è stato il meglio qualificato dei piloti dei “nuovi team”, con il compagno di squadra Trulli subito dietro. Al 20esimo posto si è piazzato Glock, il meglio qualificato dei due piloti della Virgin. In penultima fila Ricciardo ha portato la HRT al 21esimo posto, con accanto a lui D’Ambrosio, mentre a Liuzzi è andato l’onore dell’ultima fila, 23esimo.

Si passa alla Q2 e poi alla Q3...
Si è passati così alla Q2, dove è accaduto qualcosa di miracoloso: i piloti della Force India non sono stati soggetti a clamorose gufate, oppure le gufate in questione erano minori a quelle relative ai piloti della Lotus Renault, della Toro Rosso e della Sauber (il che è strano, non ricordo che Kobayashi sia stato nominato molte volte). Sutil e Di Resta sono arrivati in Q3, mentre tutti quelli che ho nominato finora erano out: 11esimo Perez, 12esimo Petrov, 13esimo Buemi, 14esimo Senna, 15esimo Alguersuari (alias Alghersauro!), 16esimo “il piccolo samurai giapponese” e oltre a loro 17esimo tempo Maldonado che se non sbaglio sarebbe stato retrocesso di non so quante posizioni per non ricordo quale motivo.
La Q3 è terminata nel più consueto dei modi: Vettel ha ottenuto la pole position, con le due McLaren di Hammiiii e Jensiiii al secondo e al terzo posto. In quarta posizione si è piazzato Webbiiii, seguito dalle Ferrari di Ferniiiii e Feliiiii. In settima e in ottava posizione si sono qualificate le due Mercedes, con Rosberg davanti a nonno Schumiiii... anche questa è una novità davvero sorprendente, eh? Sutil ha conquistato la nona posizione, mentre Di Resta, che non ha fatto registrare alcun tempo in Q2, si è qualificato decimo.

Domenica, ore 14,00: SCATTANO LE VETTUREEEEEEEEEEEEEEEEE!
Nessuna sorpresa in partenza, anzi sì. Che cos’era quella sagoma dai colori della Redbull che si era “impantanata” fuori pista forando una gomma su una via di fuga? Domanda senza alcuna risposta...
La vettura in questione era quella di Vettel, che è andato incontro al suo primo ritiro stagionale, cosa che avrebbe dovuto rendere scatenato Webbiiii, portandolo a dimostrare che se non dovesse stare dietro al compagno di squadra lui vincerebbe qualsiasi gran premio, e oltre a questi anche tutti i tornei di briscola organizzati nel paddock. Strano a dirsi, nulla di tutto ciò è accaduto, ma non disperatevi: un giorno o l’altro Webbiiii dimostrerà al mondo che se lui non ha vinto mondiali a ripetizione è solo ed esclusivamente perché ha sempre dovuto rimanere dietro a Vettel. Il fatto che Webbiiii abbia debuttato all’epoca in cui probabilmente Vettel frequentava ancora le scuole medie, naturalmente, non è un dettaglio degno d’importanza, è comunque lui il futuro campione del mondo dei prossimi vent’anni.
Ma perché in ogni singolo commento devo prendere per i fondelli i sostenitori della teoria secondo la quale Webber è il miglior pilota di questi ultimi anni, nonostante di migliori di lui ce ne siano palesemente più d’uno? Ciò mi fa riflettere: non ho nemmeno accennato a quelli che sostengono il tormentone secondo cui Maldonado sarebbe un pilota estremamente promettente! Va beh, non fa niente, ci saranno ulteriori occasioni per parlare di Maldonado.

Hammiiii si è preso la leadership della gara, deludendo notevolmente tutti gli scommettitori, citati da Mazzoni, che avevano puntato dei soldi su un suo incidente con Massa. Feliiii era infatti troppo lontano da lui, al punto tale che le calamite che evidentemente devono essere state installate sulle loro vetture non sono state prese dall’attrazione che porta una vettura addosso all’altra. Ciò ha impedito che mi cascassero le braccia nel momento di qualche possibile gufata mazzoniana in proposito. Non ci sono state gufate relative a tutto ciò: come ho già detto, i due erano troppo lontani. Chi non era lontano da Hammiiii era Ferniiii, che all’inizio della gara era abbastanza vicino a quello che per tutto il 2007 e anni immediatamente successivi venne descritto come il suo peggior nemico.
Che frase: chi non era lontano era Ferniiii, che era vicino...
Dopo una simile constatazione dovrei come minimo cliccare sulla X che vedo in alto a destra nella schermata di Word e lasciare perdere, ma il ritardo è troppo e devo assolutamente terminare questo commento oggi stesso!

In terza, quarta e quinta posizione si sono installati Button, Webbiiii e Feliiii, dopodiché le Mercedes, con Rosberg davanti a nonno Schumiiii, le Force India, con Sutil davanti a Di Resta (guarda caso, ma non era Di Resta che batteva sempre costantemente Sutil? Ho sempre avuto qualche dubbio, ma con il passare del tempo questi dubbi si sono trasformati in una certezza!
Dietro le Force India c’era Buemi, almeno finché non è sopraggiunto il momento canonico a cui va incontro in molte occasioni, quando è stato lungamente gufato: il ritiro.
Le strategie di molti non hanno pagato, mentre per Kobyyyy le cose sono andate al meglio, dal momento che è riuscito a raggiungere la zona punti. Lo stesso è accaduto a Petrov. No, ma che cosa sto dicendo?! Petrov non è affatto arrivato in zona punti... ho per caso le visioni?!
La gara, di per sé, non è stata particolarmente eccitante, anche se in alcune occasioni ho fatto un salto sul divano, nel vedere dei doppiaggi in cui i doppiati si facevano totalmente gli affari loro. I doppiati in questione erano in particolare Senna e Maldonado, che si sono beccati un drive through (questo è un dejà vu). Anche qualche Toro Rosso se non sbaglio in fase di doppiaggio ha fatto un po’ di casino, ma non ricordo con esattezza.

La gara è terminata con Schumacher che per la prima volta ha tagliato il traguardo (in settima posizione) al tramonto (Mazzoni ha insistito per lungo tempo con probabili problemi di vista legati alla sua età eccessivamente avanzata che gli impedirebbero di ottenere risultati accettabili qualora il gran premio non parta alle due del pomeriggio). Ha tagliato il traguardo con una gomma forata, ma almeno l’ha tagliato. Peccato che le teorie mazzoniane siano state smentite...
Ovviamente in tutto questo contesto c’è stato anche e soprattutto Hamilton che ha vinto, seppure la cosa potesse essere poco chiara. Forse i risultati vi schiariranno un po’ le idee, perché effettivamente ho commentato nel più caotico dei modi. Sto iniziando ad essere delusa da me stessa.

RISULTATI
1. Lewis Hamilton (McLaren), 2. Fernando Alonso (Ferrari), 3. Jenson Button (McLaren), 4. Mark Webber (Redbull), 5. Felipe Massa (Ferrari), 6. Nico Rosberg (Mercedes), 7. Michael Schumacher (Mercedes), 8. Adrian Sutil (Force India), 9. Paul Di Resta (Force India), doppiati di un giro 10. Kamui Kobayashi (Sauber), 11. Sergio Perez (Sauber), 12. Rubens Barrichello (Williams), 13. Vitaly Petrov (Lotus Renault), 14. Pastor Maldonado (Williams), 15. Jaime Alguersuari (Toro Rosso), 16. Bruno Senna (Lotus Renault), 17. Heikki Kovalainen (Team Lotus futura Caterham), doppiati di due giri 18. Jarno Trulli (Team Lotus futura Caterham), 19. Timo Glock (Virgin futura Marussia), 20. Vitantonio Liuzzi.
RITIRATI: Daniel Ricciardo (HRT) a 7 giri, Sebastien Buemi (Toro Rosso) a 36 giri, Jerome d’Ambrosio (Virgin futura Marussia) a 37 giri, Sebastian Vettel (Redbull) a 54 giri.

NB. A che serve mettere le classifiche? Direi a niente, visto che quelle finali sono già definitive da “appena” due mesi. Nel prossimo commento al gran premio del Brasile, naturalmente, inserirò le classifiche finali.

Ora che il commento è terminato rinnovo le mie scuse ai lettori per il consistente ritardo con cui l’ho prodotto e pubblicato, augurandomi di riuscire ad essere più puntuale nel prossimo futuro. Spero di poter realizzare il prima possibile anche il commento al gran premio del Brasile... e soprattutto spero che questi mesi di assenza di commenti non abbiano portato voi, cari lettori, a ritenere inutile e superfluo aspettare i miei commenti, con la convinzione che non avrebbero mai visto la luce.
...Invece questo commento la luce l’ha vista eccome, ed è limpida e cristallina come quella emanata dai lampioni di Singapore, che rischiarano uno scenario suggestivo in cui svetta una suggestiva ruota panoramica con 28 cabine che percorre un giro in una quarantina di minuti.

lunedì 27 febbraio 2012

Stagione 2011: #17 Commento al GP dell'India

12/11/2011: dal mio vecchio blog.

Campionato 2011: capitolo 17
Gran Premio d’India: Massa & Hamilton: attrazione fatale


Jaipee Circuit, Greater Noida / 28-29-30 ottobre 2011

Prima legge della gravità: qualora la monoposto di Massa e quella di Hamilton raggiungano un distacco inferiore a un secondo, è inevitabile che l’attrazione gravitazionale che le lega conduca suddette monoposto una contro l’altra.

Un cordiale saluto ai miei cari lettori, l’evento più atteso dell’anno ha visto la luce, ben più del gran premio di Singapore con la sua illuminazione artificiale. So che è straziante pensare a gran premi che non hanno come contorno una ruota panoramica il cui giro dura una quarantina di minuti, ma spero che siate riusciti ad arrivare comunque in fondo al weekend senza fare un esposto ufficiale alla FIA in cui vi lamentavate per l’assenza di una ruota panoramica che rispondesse a tali requisiti.
Dopo anni e anni dall’annuncio finalmente la Formula 1 è giunta fino alla patria che ha prodotto eroi dei motori del calibro di Chandhok e Karthikeyan, due piloti senza ombra di dubbio di un certo livello, forse entrambi dello stesso livello... non so, ma mi pare comunque un livello piuttosto basso in entrambi i casi.
Già da un po’ di tempo ci era stato preannunciato che Karthyyyy, un genio che in una gara è riuscito, anni fa, ad arrivare addirittura in quarta posizione nonostante corressero ben sei piloti, un risultato di un certo livello, tenendo conto del fatto che si è tenuto dietro piloti del calibro di Albers e Friesacher (“chi sono Albers e Friesacher?”, CIT. chiunque non conosca per filo e per segno tutti i piloti della gloriosa storia della Minardi; “due piloti che se anche in pista non ci fossero stati non se ne sarebbe accorto nessuno”, CIT. di chiunque invece conosca per filo e per segno tutti i piloti della gloriosa storia della Minardi, senza dimenticarsi di gente tipo Zsolt Baumgartner – con un nome del genere del resto è impossibile dimenticarselo, Nicolas Kiesa e Thomas Enge, anche se in effetti non sono completamente certa che quest’ultimo abbia corso per la Minardi, forse era alla Arrows oppure alla Toyota, anche se devo ammettere che la mia memoria storica a proposito di Enge è piuttosto scarsa, mi ricordo che qualche anno fa, leggendo il suo nome da qualche parte, mi sono chiesta “ma questo ha davvero mai gareggiato in Formula 1?”). Originariamente pensavamo che Karthyyyy sarebbe ricomparso in pista al posto di Ricciardo, un genio che sta facendo risaltare il talento dei piloti australiani. Ehm, non il proprio, mi pare, intendevo dire che, essendo australiano come Webber, sta facendo risaltare l’eccelso e impressionante talento di Webber, un pilota incompreso da tutti che avrebbe vinto millemila titoli se non fosse stato ostacolato dalle avversità della sorte e dal kers.
La realtà è stata ben diversa... no, nonostante sembri non sto parlando di Webbiiii, ma di Karthyyyy e Ricciardo: il più talentuoso pilota indiano, o meglio, quello che può competere con il suo degno avversario Chandy per il ruolo di miglior pilota indiano, non avrebbe sostituito Ricciardo bensì Liuzzi. La cosa mi ha sconcertata: mi stavo giusto chiedendo se Liuzzi, che ultimamente si sta adeguando alla filosofia indiana di ricercare l’ultimo posto, sarebbe riuscito a competere con il compagno di squadra e con Chandy per l’ultima posizione, per poi scoprire che Liuzzi nemmeno sarebbe sceso in pista, dal momento che Karthy avrebbe sostituito lui. Il colpo di grazia, però, è stato scoprire che quel pilota estremamente talentuoso che è Chandy, nonostante ci fosse la possibilità di vederlo in pista durante la gara, non era stato minimamente preso in considerazione dalla Lotus Made in Malesia, team originario dallo stesso paese che ha dato i natali ad Alex Yoong, altro pilota estremamente talentuoso della storia della Minardi, altrimenti detto il collaudatore delle vie di fuga, che sfortunatamente per lui la legge del caso ha voluto che anziché essere compagno di squadra di gente tipo Albers o Baumgartner fosse il compagno di squadra di Alonso, cosa che ha contribuito a mettere le sue prestazioni addirittura sotto terra. A proposito della storia della Minardi, dimenticavo che ha avuto tra i suoi piloti anche Webber, che addirittura in Australia nel 2002 arrivò in quinta posizione e poi mostrò un pupazzo a forma di canguro (NB. questa cosa del pupazzo l’ho vista davvero in una foto, non è un’invenzione come i pupazzi di Winnie the Pooh di cui parlo da circa un mese e mezzo), quinta posizione, un risultato abbastanza similare a quelli che ottiene al giorno d’oggi con la Redbull... del resto ditemi voi, vedete qualche differenza tra la Minardi del 2002, l’antenata della Toro Rosso, e la Redbull di oggi? Io non ne vedo nessuna: con quel team Vettel ha vinto una gara e Webber non ha vinto nulla, con la Redbull Vettel ha vinto due titoli mentre Webber...
Va beh, lasciamo perdere, lasciamo stare Webber, mi pare finalmente di non essere più l’unica che non lo vede affatto come un fenomeno, anche se ce n’è voluto di tempo. Stavo parlando di Chandy, come sono finita a parlare di Webbiiii? Permane un mistero, direi. Per chi se lo fosse scordato il sommo Chandy aveva già partecipato antecedentemente a una gara a metà stagione, con un risultato alquanto penoso, prendendolo notevolmente in quel posto dal compagno di squadra e da gente del calibro di Ricciardo e D’Ambrosio. Questo mi sembra che la dica lunga, anche se in effetti come pilota della Lotus Made in Malesia Kovalainen non mi sembra affatto male: finisce spesso quindicesimo o sedicesimo, posizione a cui aspirava anche nel 2009 in McLaren in molteplici occasioni. Non escludo che un giorno o l’altro possa anche vincere una gara, con una media di sedici monoposto davanti alla sua basta che otto piloti forino una gomma e che altri otto rompano il motore quando mancano pochi giri al traguardo, e Kovalainen vincerà finalmente un secondo gran premio.
Tutto questo, una pagina di Word in carattere Arial dimensione 11 (immagino che questo dettaglio, cari lettori, sia di vostro immenso interesse), per dire che la sfida tutta indiana per la conquista dell’ultimo posto ce la possiamo anche togliere dalla testa: la Lotus Made in Malesia non aveva la benché minima intenzione di rimettere in pista Chandy, cosa che tutto sommato mi pare abbastanza logica, quindi l’utente medio pensava rassegnato: “ci sarà in pista soltanto un talento indiano, anziché due”.

Venerdì 28 ottobre, giorno delle prove libere: finalmente l’atmosfera iniziava a delinearsi, ce l’avrebbe fatta Karthyyyy a dominare? Tutti si aspettavano qualcosa del genere e non vedevano l’ora che iniziassero le libere appunto per appurare la spiccata superiorità del loro indiscusso idolo, al volante di una monoposto estremamente performante e competitiva, la gloriosa Hispania Racing as know as HRT, team per cui hanno gareggiato piloti di un certo livello, compreso lo stesso Chandy nella scorsa stagione, e che ha cambiato più piloti in due anni di quanti ne abbia cambiati la Ferrari negli ultimi quindici anni (no, in effetti forse ne ha cambiati di più la Ferrari negli ultimi quindici anni – otto in totale se non ho dimenticato nessuno – che la HRT in due anni che è rimasta ferma a sette) e che di piloti talentuosi ne ha avuti un’infinità, in primo luogo il sommo imbattibile Yammiiii, un vero insulto al talento Made in Japan... A proposito, rassegnatevi: Yammiiii ha la pessima abitudine di ricomparire in pista ad anni alterni, quindi è probabile che la prossima stagione ce lo dovremo sorbire di nuovo.
Dunque, di cosa stavamo parlando? Ah, già, delle prove libere. La cosa più spettacolare è stata scoprire che sono state rimandate per via della presenza di un cane randagio comparso in pista quando le qualifiche dovevano iniziare. Insomma, io non so cosa dire, mi pare che questi cani randagi abbiano un po’ troppe manie suicide. Comunque pare che questo cane, diversamente da quello di Istanbul 2008 che nel bel mezzo della gara di GP2 si fiondò sotto le ruote della monoposto di Bruno Senna, non sia stato investito. È stato inseguito dalla safety car prima di essere cacciato via dalla pista... o almeno così pare, comunque deve essere stato esilarante vedere un cane mentre veniva inseguito dalla safety car. Secondo altre fonti non sarebbe comparso in pista un solo cane, bensì alcuni... in ogni caso non ho dubbi: questi cani indiani sono senza ombra di dubbio dei fan indiscussi di Chandyyyy e di Karthyyyy, avete qualche dubbio per caso? Spero di no, è davvero oltraggioso avere dubbi su queste cose.

Finalmente è iniziata la prima sessione di libere, stranamente il miglior tempo non è stato conquistato dal cane, bensì da Hamilton, che per un mancato rispetto delle bandiere gialle è stato penalizzato con meno tre posizioni sulla griglia di partenza, stessa cosa che è capitata a Perez anche lui per mancato rispetto delle bandiere gialle. Inoltre la Virgin di D’Ambrosio, stando a quanto ho capito, è andata a sbattere da qualche parte; il suddetto pilota peraltro è stato autore dell’ultimo tempo.
A seguire, dopo Hamilton, hanno fatto registrare i tempi immediatamente successivi le Redbull di Vettel e Webber, la McLaren di Button, le Mercedes di nonno Schumiiii e di Rosberg, dopodiché Massa in settima posizione, mentre Ferniiii che aveva fatto in tutto tre o quattro giri era rimasto soltanto 23esimo alle spalle di Karthikeyan. Chandyyyy, che sostituiva Kovalainen nelle libere, ha fatto una prestazione davvero da urlo: il 19esimo tempo è stato suo, un evento di tutto rispetto.

Passiamo alle libere 2. L’impressione è che siano state molto meno movimentate del primo turno, per intenderci stavolta non sono comparsi cani in pista, la safety car non ha inseguito cani, né tantomeno c’erano Chandhok e Karthikeyan in pista. I due talenti indiani sarebbero stati due schegge ma purtroppo non hanno potuto mostrare le loro performance. Gli ultimi tempi a cui potevano ambire sono stati conquistati da Liuzzi e Ricciardo, mentre noto che le Lotus Made in Malesia sono state più veloci delle Mercedes, che si sono potute accaparrare il 19esimo tempo (Rosberg) e il 21esimo (Schumacher).
È stato Massa a conquistare il miglior tempo (sì, c’è scritto proprio esattamente quello che avete letto), seguito da Vettel, Alonso, Hamilton, Webber, Button e a seguire tutti gli altri. Il nostro dubbio a quel punto era uno soltanto: che cosa sarebbe accaduto il giorno successivo al momento delle qualifiche? Abbiamo iniziato a farci fantasie su Karthyyyy che otteneva la pole position, con la triste certezza che era matematicamente impossibile... o no? Solo il tempo ci avrebbe risolto questo dubbio esistenziale che ci impediva di prendere sonno.
Prima che i nostri dubbi potessero essere risolti è sopraggiunto l’orario della terza sessione di libere, che ci ha riservato un’enorme sorpresa: incredibilmente è stato Vettel a conquistare il miglior tempo. Sicuramente ciò è avvenuto per il semplice fatto che non c’era in pista Chandhok, se no il talento Made in India si sarebbe fatto sentire come non mai, avete qualche dubbio? Anche Karthy comunque ha fatto una prestazione più che dignitosa in questo terzo turno: tenendo conto che con un 23esimo posto già avrebbe fatto bella figura, pensate un po’, è stato addirittura 22esimo tenendosi dietro D’Ambrosio e Ricciardo, insomma, una prestazione di tutto rispetto per un paracarro a bordo di una HRT. Intanto qualcuno si chiedeva ancora se tale paracarro, dall’alto della sua scuderia extra-performante, avrebbe potuto puntare alla pole. Qualcuno arrivava a sostenere che, se le posizioni fossero state attribuite al contrario, ciò sarebbe stato possibile... soltanto il tempo ci ha dato una risposta.

Ho acceso su Raidue alle 10,25 di domenica mattina, notando con estremo disappunto che c’era la pubblicità di Tecnocasa al posto di quella del Bostick. Mi sono detta: “speriamo di vederla almeno domani prima della gara”. Dico io, come si può sopravvivere senza la pubblicità del Bostick? È ancora più rilevante di quella della schiuma da barba Intesa Pour Homme (che poi non so perché ci sia stato bisogno di chiamarla Intesa POUR HOMME, c’è per caso qualche donna che si rasa la barba?).
Va bene, va bene, lasciamo stare la schiuma da barba. Finalmente la pubblicità è finita e ho potuto deliziarmi della voce di Mazzoni, il Nostradamus del ventunesimo secolo, che tra gufate effettive e potenziali ci ha messo un certo impegno, le potenziali gufate chissà, mi sono detta, avrebbero magari trovato realizzazione il giorno successivo. Prima delle gufate, però, era necessario che Nostradamus 2 illustrasse la nuova location in cui la Formula 1 è approdata, con un circuito che tutto sommato non mi pare neanche così tanto pessimo come pensavo inizialmente, si è visto senza dubbio di peggio (leggi: Bahrein). L’India pare essere anche un paese carico di personaggi pittoreschi legati al mondo dei motori, in primis l’inimitabile Vijay Mallya. Mazzoni ci ha illustrato per filo e per segno che possiede 44 case in giro per il mondo, 3 yacht, una compagnia aerea e non so cos’altro. Ha parlato inoltre della Force India di cui una certa quota azionaria è stata acquistata da una società indiana e che ora la quota di Mallya è più bassa rispetto al passato. È indiana inoltre la team manager della Sauber, unica donna team manager, di cui non si era più parlato tanto negli ultimi tempi ma che invece era stata nominata parecchie volte all’inizio della stagione. Per non parlare di Karthy, il geniale pilota indiano della HRT, e di Chandy, terzo pilota della Lotus Made in Malesia a cui stranamente la Lotus Made in Malesia non ha voluto dare un volante per questa gara. Chissà perché...
Mazzoni ha anche aggiunto che in India Schumacher è più famoso di Vettel, il che forse non è solo in India. Se andate da mia madre e le chiedete chi è Vettel, la sua risposta sarà più o meno: “CHI?!” Se invece le chiedete Schumacher, invece, sa che si tratta di un pilota, questo ve lo posso assicurare (ma non chiedetele per che team corre, suppongo che abbia molte difficoltà a darvi una risposta, ma del resto l’ultima volta che ricordo che mia mamma abbia guardato un gran premio dall’inizio alla fine Schumacher correva ancora per la Benetton e il giorno dopo io ho raccontato gli eventi di quel gran premio alla mia maestra d’asilo, quindi si trattava di parecchio tempo fa). Mazzoni non ci ha però svelato un mistero che mi sarebbe piaciuto chiarire: se è vero che Schumacher è più famoso di Vettel, in India, è anche più famoso dei due loro grandi talenti Chandhok e Karthikeyan? Purtroppo questo non lo scopriremo mai, ma ciò non ci impedisce di immaginarci che la risposta sia affermativa.

Altro argomento trattato è stato quello dei caschi dei piloti, molti avevano caschi particolari in questa occasione. Cinque piloti avevano caschi con dediche a Marco Simoncelli, che ci ha lasciati domenica 23 ottobre, e al pilota di Indicar Dan Wheldon, che è deceduto circa due settimane prima del gran premio d’India. Questi erano Trulli, Massa, Alonso, Barrichello e Button, con Barrichello che aveva un casco di colori particolari e Trulli che aveva il casco con gli stessi colori di quello del Sic.
Per quanto riguarda altre modifiche ai caschi Mazzoni ci ha anche avvertito che Vettel indossava un casco su cui era stampata una fotografia dei meccanici Redbull (ma generalmente in una gara sì e una gara no Vettel ha un casco “fotografico”) e Hamilton un casco verdastro con un’immagine di Bob Marley. Non ho ben capito in che modo, ma sembra che questo casco sia stato correlato in qualche modo alla “rottura con la sua fidanzata, che è stata confermata anche da suo padre Anthony Hamilton che vedete inquadrato al box della Force India e che è anche il manager di Paul Di Resta” [CIT. Mazzoni]. Peraltro il casco di Hamilton a me sembrava veramente inguardabile, ancora più del casco indossato da Senna che ho notato in un’inquadratura, che rappresentava in cima quello che mi è sembrato un nido di serpenti (ma presumibilmente non era questa l’intenzione di chi l’ha disegnato) con scritto “06 88” o qualcosa del genere, di cui Mazzoni non ha fornito alcun dettaglio.

La Q1 è iniziata terminando ben presto per Glock, che ha potuto percorrere solamente tre giri prima che il cambio lo abbandonasse. Il pilota della Virgin ha conquistato così l’ultima posizione, cosa che ci ha fatto capire che, nemmeno se le posizioni fossero state attribuite a partire dal fondo, Karthy avrebbe ottenuto la pole. Sempre per un problema al cambio Ricciardo ha dovuto sostituirlo quando non avrebbe potuto farlo, per cui sarebbe partito arretrato di cinque posizioni sulla griglia di partenza, nell’improbabile caso in cui ci fossero stati cinque piloti posizionati alle sue spalle.
Nel frattempo il Nostradamus di oggi ha iniziato a dare prova della sua arte gufatoria fin da subito. Quando ha detto che Senna aveva sempre danneggiato la propria vettura in tutte le gare che ha disputato tranne Monza ho alzato gli occhi al cielo, quando ha aggiunto che Kobayashi aveva ottenuto 25 punti nelle prime sette gare, soltanto 2 in seguito e non andava a punti da sei gare li ho riabbassati per lo sconforto e quando ha specificato che Schumacher e Petrov avevano avuto incidenti l’uno con l’altro in tre gran premi precedenti ho pensato che forse un giorno Mazzoni si ritroverà questi piloti ad aspettarlo sotto la cabina di commento, dato che temo che sia in parte dovuto anche alle sue gufate se uno va sempre a sbattere, l’altro non fa punti e gli altri due scambiano i circuiti di Formula 1 per la pista degli autoscontri. Stranamente Nostradamus ha evitato di infierire sulle Toro Rosso e sulle Force India, forse non è un caso che alla fine entrambe le Toro Rosso e Sutil siano arrivati in Q3, mentre tutti i piloti precedentemente nominati no.
A dire il vero Sutil è stato nominato nell’angolo mercato piloti, in cui ci sono state svelate alcune sorprendenti rivelazioni per il futuro:
> pare che il prossimo anno Raikkonen sarà alla Williams, sponsorizzato da qualche sceicco degli Emirati, e che in occasione del prossimo gran premio di Abu Dhabi potrebbe arrivare un annuncio ufficiale;
> la Virgin che, guarda caso, ha confermato Glock ma non D’Ambrosio (ma che casualità inimmaginabile!) per la prossima stagione potrebbe affiancare a Glock un pilota francese che ha come manager l’ex pilota Olivier Panis, il nome di questo giovane pilota francese – la cui età e il cui curriculum motoristico non ci sono ancora stati narrati per filo e per segno – sarebbe qualcosa tipo Pic o Pik o Pig, così almeno mi è parso di capire;
> Sutil rischia il posto alla Force India, in quanto potrebbe essere sostituito dal pilota di riserva Hulkenberg; pare che Sutil voglia discutere la cosa con i vertici della Force India... chissà se lo farà armato di bottiglia rotta!

Temo di essermi allontanata troppo dal tema scottante di cui mi stavo occupando in origine, ovvero della Q1. Ho già fatto qualche spoiler a proposito di come è andata a finire per diversi piloti, ma non ho ancora narrato il succo essenziale della prima sessione di qualifiche.
Tutti sono scesi in pista sulle gomme dure, inizialmente, e i tempi erano piuttosto sorprendenti, addirittura Karthikeyan per un certo periodo è stato più veloce delle Mercedes. Mi stavo giusto chiedendo che diamine fosse capitato quando è stato svelato l’arcano: con le gomme soft i risultati cambiavano radicalmente, per fortuna di Button che fino a quel momento aveva rimediato una 15esima posizione. La situazione ha iniziato a tornare molto simile alla normalità, con i sei piloti dei nuovi team che guarda caso erano andati a finire nelle ultime sei posizioni.
La sorpresa è indubbiamente stata il pilota di casa: Karthy ha sorpreso tutti quelli che credevano sarebbe arrivato ultimo come al solito. Accantonando la filosofia indiana giusto per il weekend di casa ha strappato un clamoroso 22esimo tempo, relegando D’Ambrosio in 23esima posizione, in perfetta linea con la filosofia belga, che sembra essere quella di arrivare penultimo. Si è salvato dall’ultima fila e il suo 22esimo tempo gli avrebbe fornito addirittura una 21esima posizione sulla griglia di partenza, in quanto Ricciardo che è stato 21esimo era accreditato dell’ultima posizione dovendo essere retrocesso.
In terzultima fila si sono posizionati naturalmente Kovalainen in 19esima posizione e Trulli 20esimo, un copia e incolla della maggior parte delle qualifiche di questa stagione e anche della scorsa, mentre l’unico pilota estraneo ai nuovi team precipitato fuori alla prima sessione è stato Kobayashi, uno degli obiettivi preferiti dalla gufata del Nostradamus delle telecronache.
Con le gomme soft Petrov aveva ottenuto il miglior tempo, dimostrando tutto il potenziale della Lotus Renault. Come no! Il potenziale della Lotus Renault mi pareva lievemente inferiore e quel miglior tempo più dettato dalla legge del caso che da altro.
Da rimarcare anche la strabiliante performance della Ferrari, che pare avere mandato in pista Massa con un treno di gomme soft all’ultimo minuto, in modo da consumare le gomme senza che riuscisse a far registrare un qualsiasi tempo... Tipica strategia in perfetto Ferrari Style, direi.

Si è passati alla Q2, dove parecchi dubbi sarebbero stati svelati. Purtroppo l’idolo di casa Karthyyyy non sarebbe più stato presente in pista, cosicché non avrebbe potuto dimostrare le proprie elevatissime performance, che un giorno lo faranno entrare nell’olimpo motoristico dei piloti più sorprendenti di sempre, in abbinato a gente tipo Yammiiii.
Le cose non parevano ancora molto delineate, con i top team che di sicuro potevano puntare alla Q3 (e per top team intendo Redbull, Mclaren e Ferrari), mentre gli altri che erano ancora in una posizione di incertezza, in quanto potevano passare tranquillamente le Force India oppure le Lotus Renault a seconda dei casi. Ah ah, le Lotus Renault in Q3? Ma non diciamo cavolate! Però senza ombra di dubbio le Toro Rosso, se non fossero state soggette a gufate mazzoniane, avrebbero avuto molteplici speranze. Con mia notevole sorpresa Nostradamus non si è accorto per lungo tempo delle discrete performance delle due monoposto di Faenza, evitando di sottoporle alle pressioni della gufata e, di fatto, permettendo loro l’accesso alla Q3.
Sono rimasti fuori in Q3: Petrov (che aveva fatto lo stesso identico tempo di Alguersuari, ma dato che quest’ultimo l’aveva fatto registrare prima era stata attribuita a lui la decima posizione) che comunque sarebbe stato retrocesso di cinque posizioni per il contatto provocato con Schumacher nella gara precedente, Schumacher che aveva ottenuto il dodicesimo tempo e a seguire Di Resta, Maldonado, Senna, Barrichello e Perez, con quest’ultimo che in ogni caso sarebbe stato retrocesso di tre posizioni per via delle bandiere gialle ignorate nelle libere del venerdì.
A quel punto sono passati in Q3 i due piloti della Redbull, i due della Mclaren, i due della Ferrari, Rosberg, Sutil e le Toro Rosso.

L’ultima sessione di qualifica è iniziata nel modo più tranquillo e normale, poi, non appena Massa è stato inquadrato, Nostradamus si è dedicato a una rosea previsione: Felipe stava disputando un ottimo weekend, su una pista che ricordava vagamente quella della Turchia, e poteva fare un ottimo risultato e poteva senza ombra di dubbio puntare a posizionarsi davanti ad Alonso. In quel momento ho provato il desiderio di sotterrarmi. Purtroppo non c’era terra nel salotto di casa mia, quindi non ho potuto farlo. Da lì in poi ho capito che il destino di Felipe era tristemente segnato: la gufata mazzoniana, su di lui, ha sempre fatto effetto. Mi stavo chiedendo cosa gli sarebbe successo e mi stavo convincendo quasi che non sarebbe capitato nulla di grave, semplicemente sarebbe finito più indietro del dovuto come al solito. Invece no: praticamente quando mancava un nanosecondo alla fine delle qualifiche gli è capitato uno di quegli eventi che pensavo potessero capitare soltanto a Montoya nei rari casi in cui non era andato a sbattere per i fatti suoi contro qualche muretto o più frequentemente contro le vetture degli altri piloti.
Massa ha rotto una sospensione su un cordolo ed è andato a schiantarsi fuori pista, rallentato dal terreno che costeggiava la pista. A proposito del terreno in questione, ogni volta che qualcuno ci passava sopra, cosa abbastanza frequente dato che la maggior parte hanno passato tanto tempo nelle vie di fuga quanto in pista, si alzava un polverone tale che sembrava di vedere il fumo che usciva dal retrotreno della Mclaren di Raikkonen in qualsiasi gara del 2004.
La sessione è stata interrotta anzitempo senza che il risultato potesse in qualche modo cambiare radicalmente: pole position a Vettel, con il secondo tempo conquistato da Hamilton che per la penalità di cui ho già parlato sarebbe stato retrocesso in quinta posizione. In seconda posizione sarebbe quindi scalato Webber che aveva il terzo tempo, in terza posizione sarebbe risalito Alonso che era quarto, dopodiché Button. Quinto quindi Hamilton, seguito dai piloti che si erano posizionati dalla sesta posizione in poi: Massa e Rosberg, con dietro Sutil, Buemi e Alguersuari che non avevano fatto registrare alcun tempo, anche se Sutil un giro di pista mi pare che l’abbia fatto.
Una delle emozioni più forti del sabato è stato comunque quando hanno intervistato Hermann Tilke: non avevo mai visto quale fosse il suo aspetto e ho scoperto con estrema sorpresa che somiglia vagamente a un professore che ho avuto lo scorso anno all’università, il cui esame l’ho passato con una misera sufficienza.

Toglietemi tutto, ma non l’orribile pubblicità del Bostik! Anche la domenica mi sono ritrovata a vedere lo spot della Tecnocasa invece che quello a cui mi ero ormai abituata prima che gli orari di Giappone e Corea facessero sì che mi piazzassi davanti al televisore giusto in tempo per vedere la partenza e non dieci minuti prima. La prima cosa che ho sentito, prima dello spot Tecnocasa, è stata la mancanza del cordiale saluto. Il nostro Nostradamus infatti non dice più da tempo immemorabile “un cordiale saluto”, ma “buona domenica”, e sento irreparabilmente la mancanza del suo cordiale saluto che è stato con noi nel corso degli anni.
Altra cosa piuttosto sconcertante è stata scoprire che sul circuito dell’India, che è stato completato circa una settimana fa, le curve non hanno nomi contorti, bensì sono riconosciute soltanto con delle diciture numeriche (curva 1, curva 2, eccetera)… mi aspettavo chissà quali nomi strampalati e invece niente! Sono sopravvissuta, sperando che Mazzoni potesse sopperire all’assenza di stranezze facendo qualche dichiarazione di particolare interesse. Oppure, in alternativa, ho sperato che fossero in grado di consolarmi il casco di Bob Marley e quello del nido di serpenti che senza dubbio non era un nido di serpenti.
Prima della partenza Mazzoni ha iniziato a parlare a raffica, avendo iniziato millemila discorsi mentre le luci rosse stavano per spegnersi, e tra le varie cose ha riscontrato come Webber in genere avesse perso posizioni in partenza, se non sbaglio per undici occasioni in questa stagione. Nostradamus ha anche osato sovvertire le leggi della Formula 1, insinuando che le prestazioni di Vettel siano superiori a quelle del compagno di squadra. Mazzoni, come ti permetti?! Webber è un fenomeno di prima qualità e c’è da sorprendersi che non abbia ancora vinto dieci titoli, ma dopotutto è una giovane promessa, ha solo trentacinque anni e corre in Formula 1 da dieci anni, era troppo presto per dimostrare che lui è il futuro della F1!
Vettel ha mantenuto la posizione, con Webbiiii che è riuscito per un pelo a non farsi sorpassare da Ferniiii. Nel frattempo Button, che se ne stava lì a fischiettare con aria indifferente, si è avvicinato prendendosi la posizione sul Ferrari Man, per poi andare a prendere anche Webber di lì a poco. Webbiiii non ha perso posizioni nelle immediate fasi della partenza, ma una se n’è andata immediatamente non appena Button gli ha strappato la seconda piazza, dimostrando che la seconda posizione nella classifica piloti non è ancora stata assegnata definitivamente, ma lui ci sta andando molto vicino, casomai qualcuno avesse ancora dei dubbi. L’ex paracarro si è messo all’inseguimento di Vettel, senza però riuscire ad avvicinarsi eccessivamente, dato che il pilota della Redbull stava ormai andando via. Seguiva quindi Webber, dopodiché le Ferrari del Ferrari Man e del Ferrari Baby, con dietro Hamilton, Rosberg, Schumacher che aveva recuperato varie posizioni in partenza, Sutil, Senna, Alguersuari e Buemi.

Nelle retrovie erano capitati parecchi casini, intanto: Kobayashi, soggetto alle gufate del moderno Nostradamus, stavolta era andato a finire peggio del solito, in testacoda alla prima curva, andando addosso a qualcuno che mi pare fosse Barrichello e coinvolgendo anche altra gente, dato che Barrichello e Perez si sono immediatamente recati ai box e che Glock di lì a poco s’è ritirato. Anche Petrov è subito rientrato dopo un giro, sostituendo le gomme hard che aveva con le soft. Di conseguenza ha fatto con le soft quasi tutta la gara, dal momento che è tornato a montare soft anche al secondo pit-stop.
Sempre nelle fasi della partenza anche Trulli è finito in testacoda in un contatto con una non meglio precisata HRT, mentre proprio le HRT avevano recuperato in partenza un certo numero di posizioni, con il genio indiano che stava facendo una prestazione neanche tanto inferiore a quella standard di Liuzzi e Ricciardo. Se non sbaglio aveva recuperato qualcosa come otto posizioni, per il momento, anche grazie al groviglio di vetture che c’era stato all’inizio della gara.
Naturalmente non appena ho scoperto che era stato Kobayashi l’unico ritirato al momento del via (Glock si è ritirato un paio di giri più tardi, mi è parso di capire) mi sono chiesta per quale ragione il sommo telecronista insista a gufarlo ormai da mesi, ma poi mi sono resa conto che il sommo telecronista non si limita a gufare Koby: la gufata è un’arte per lui e quando è diretta nei confronti dei soggetti più esposti in genere produce effetti sconsiderati. Visto le osservazioni che aveva fatto in qualifica sono già stata abbastanza sorpresa dal fatto che Petrov e Schumacher non si siano tamponati a vicenda “come è già successo tre volte in questa stagione” e che Senna non abbia “danneggiato la propria vettura come in tutte le gare a parte Monza”. Purtroppo però per Kobayashi c’era ormai ben poco da fare e chissà se almeno ad Abu Dhabi e a Interlagos riuscirà a portare a casa qualche punto.

Nel frattempo Webbiiii ha deciso di dare dimostrazione che anche lui aveva qualcosa da dire e che avrebbe dato il proprio contributo all’andamento della gara, cosa che si ricorda in media per cinque o sei giri a ogni gara, e ha provato a strappare la seconda posizione a Button. Chiaramente dopo questi giri è caduto nuovamente nel dimenticatoio e dopo il secondo giro di pit-stop sarebbe stato superato anche da Alonso.
Button, invece, procedeva in seconda posizione, sempre più vicino, anche se non ancora matematicamente, al secondo posto nel mondiale, un mondiale in cui, a mio parere, si merita davvero il secondo posto e, se ce ne fossero state le circostanze, probabilmente avremmo potuto vederlo lottare per il titolo con Vettel. Briatore, quando lo definì “paracarro”, penso proprio che stesse esagerando di gran lunga.

Dopo dieci giri di gara si è ritirato Maldonado. Era fuori dalla zona punti, piazzato dietro alle Toro Rosso e alla Lotus Renault di Senna, e via radio gli comunicavano facendo un certo fracasso di tentare il sorpasso, dicendogli che era più veloce e ce la poteva fare.
La gara di Pastor è finita mestamente, fuori pista, quando è stato messo fuori gioco da un problema tecnico.
Anche Buemi è stato soggetto a un problema tecnico, se non vado errata la rottura del motore, mentre si trovava nelle posizioni finali della zona punti, non prima di essere soggetto a una gufata che sarà inserita nella Platinum Collection a fine commento.

A differenza di Button di cui ho parlato poco fa, la gara di Hammiiiii non è stata particolarmente calma. Mentre si avvicinava la metà dei cinquantotto giri previsti era ormai a ridosso di Massa (e ciò ha sottoposto entrambi alle sconcertanti gufate di Nostradamus Secondo) e l’attrazione gravitazionale tra i due si è rivelata ancora una volta fatale.
Mentre mi cascavano le braccia ho ammirato Hammiiii che sorpassava Feliiii, o meglio che ci provava, dal momento che Feliiii in versione distruttore ha tentato di opporre resistenza. Era già abbastanza strano che opponesse resistenza a un tentativo di sorpasso, in effetti, quindi non si poteva pretendere che lo facesse anche nel modo adeguato... ma niente, speravo che non si toccassero, anche se ero a conoscenza dell’impossibilità della cosa.
Di fatto Feliiii ha finito per tagliare la strada all’avversario, cosa che ha portato i due all’ennesimo tamponamento. Peccato che quei due siano uomini entrambi, mi sono detta, se no farebbero davvero una coppia perfetta! ^^
Hamilton ha forato e ha perso posizioni, mentre Felipe ne ha perse successivamente quando è stato penalizzato con un drive through per il contatto. La sua gara, in ogni caso, non è durata per molto. Praticamente a metà gara si è ritirato, dopo che per la seconda volta in due giorni è finito su un cordolo rialzato.
Successivamente lo si è visto tornare ai box a piedi, col casco in testa come Raikkonen quando si ritirava da una gara, e ad un certo punto c’era accanto a lui suo fratello, nonché sosia, che inizio a sospettare porti un po’ sfiga: ogni volta che lo inquadrano ai box generalmente le gare di Felipe vanno male! Sì, ora mi direte: le gare di Felipe vanno quasi sempre male, quindi non c’entra il fratello. Ma vi ripeto, quando c’era il fratello ai box, le cose tendevano ad andare peggio del solito anche all’epoca in cui le gare che per Felipe andavano male erano la minoranza (ovvero in quel periodo ormai dimenticato in cui lui e Hamilton, anziché scontrarsi ad ogni gara, si stavano giocando un mondiale).
Hammiii, per tornare a lui, dopo è stato per un certo tempo dietro alla Toro Rosso di “Alghersauro”, per poi riuscire finalmente a superarlo, portandosi in settima posizione.

Ricapitoliamo: primo c’era Vettel, qualora aveste qualche dubbio, secondo Button, qualora aveste ancora qualche dubbio, dopodiché Alonso, Webber e, a una certa distanza da chi li precedeva, le Mercedes di Rosberg e Schumacher.
Mazzoni ha osservato come Hamilton, a circa 15-16 secondi di distacco da Rosberg quando quest’ultimo aveva appena effettuato l’ultima sosta (ed era quindi sesto, dato che Schumacher non si era ancora fermato) avrebbe potuto superare entrambe le Mercedes non appena queste avessero avuto problemi di gomme. Naturalmente mi sembrava un po’ strano che Hamilton potesse raggiungerli e i problemi di gomme non mi sembravano evidenti dato che Schumacher è stato l’ultimo a rientrare, tra i piloti nelle zone alte, e prima di rientrare era più veloce di Rosberg. Ha recuperato parecchio in quei giri, dato che i problemi di gomme erano evidentemente inesistenti, per una volta, ed è uscito dai box palesemente davanti al compagno di squadra.

Schumacher, Rosberg, Hamilton e Alguersuari erano stabilmente in quinta, sesta, settima e ottava posizione. Dopo di loro c’era Sutil e Perez è entrato in top ten in extremis, quando Senna che era decimo se non sbaglio (sì, doveva essere decimo dato che era davanti a Perez) è rientrato ai box per l’ultima sosta a pochi giri dalla fine, dopo che Mazzoni aveva fatto notare che era su una strategia su una sosta sola (cosa matematicamente impossibile, dato che fino a quel momento si era fatto tutta la gara su una sola mescola di gomme, ma evidentemente Mazzoni non ricordava l’esistenza del regolamento).

A fine gara Vettel ha confermato il giro veloce che unito a pole position, gara condotta in testa dall’inizio alla fine e vittoria faceva sì che conquistasse il primo grand chelem della sua carriera, con grande gioia di Mazzoni che da tempo immemore elencava a ogni gran premio statistiche sul grand chelem, in attesa che qualche pilota lo ottenesse (l’ultimo, qualora non ve ne foste accorti nonostante le millemila volte in cui è stato ripetuto, era stato Alonso a Singapore nella passata stagione).

Prima di arrivare però al riassunto delle posizioni, ecco la Platinum Collection di Nostradamus che vi avevo promesso prima:
1) Kobayashi si è ritirato dopo che Mazzoni aveva ricordato nelle qualifiche che non otteneva punti da ben sei gare;
2) poco prima della partenza vi è stata la segnalazione che per undici volte Webber aveva perso posizioni in partenza, e infatti dopo poche curve anche stavolta Mark è stato superato da Button;
3) Buemi s’è ritirato dopo un’osservazione a proposito dell’ottima gara che stava facendo la Toro Rosso;
4) The best of the best! Mentre Hamilton si avvicinava a Massa il nostro Nostradamus ci ha ricordato come tra i due vi fossero stati numerosi incidenti nel corso della stagione;
5) “l’incidente tra Hamilton e Massa ha mostrato la solidità delle monoposto e specie della Ferrari”: puntualmente la solida monoposto di Massa uscita intatta dall’incidente non è uscita altrettanto intatta dal passare sopra un cordolo;
6) Kovalainen in 12esima posizione, sarebbe stata la miglior posizione ottenuta dalla Lotus Made in Malesia in questa stagione... se non fosse che dopo dieci secondi o giù di lì il finlandese è stato superato da Petrov;
7) un’osservazione poco azzeccata è stata che la Lotus Renault sono monoposto dall’elevata velocità e dalle prestazioni performanti: entrambi i piloti sono arrivati fuori top ten.

Rimangono sorprendenti alcune cose:
1) nonostante ieri Mazzoni in qualifica avesse detto che generalmente Schumacher otteneva buoni risultati sulle piste nuove entrate nel mondiale, è arrivato quinto per giunta davanti al compagno di squadra;
2) la gufata sulle Toro Rosso ha fatto effetto soltanto su Buemi, non producendo danni di particolare entità su Alguersuari;
3) nonostante già da dieci giri prima della gara stava considerando che Vettel avrebbe potuto ottenere un grand chelem (con grande eccitazione, come ogni volta che capita l’occasione di parlare del grand chelem), nessuno è riuscito a strappargli il giro veloce.

Risultati:
11. Sergio Perez - Suaber-Ferrari - 1'40"874
12. Vitaly Petrov - Lotus Renault - 1'40"919
13. Sebastien Buemi - Toro Rosso-Ferrari - 1'41"009
14. Bruno Senna - Lotus Renault - 1'41"079
15. Jaime Alguersuari - Toro Rosso-Ferrari - 1'41"162
16. Kamui Kobayashi - Sauber-Ferrari - 1'41"240
17. Pastor Maldonado - Williams-Cosworth - 1'41"760*

Classifiche:
PILOTI: 1) Vettel 364, 2) Button 240, 3) Alonso 227, 4) Webber 221, 5) Hamilton 202, 6) Massa 98, 7) Rosberg 73, 8) Schumacher 70, 9) Petrov 36, 10) Heidfeld 34, 11) Sutil 28, 12) Kobayashi 27, 13) Alguersuari 26, 14) Di Resta 21, 15) Buemi 16, 16) Perez 13, 17) Barrichello 4, 18) Senna 2, 19) Maldonado 1.
TEAM: 1) Redbull 595, 2) McLaren 52 3) Ferrari 325, 4) Mercedes 143, 5) Lotus Renault 72, 6) Force India 49, 7) Sauber 41, 8) Toro Rosso 41, 9) Williams 5.

NB. Classifiche da verificare.

Commento al GP della Corea 2011

27/10/2011: dal mio vecchio blog.

Campionato 2011: capitolo 16
Gran Premio di Corea: Petrov is faster than youuuu! Spostati, o ti tamponerà!


Yeongam, 14-15-16 ottobre 2011

Carissimi lettori, naturalmente è di dovere chiedervi scusa per il ritardo. Ho iniziato a scrivere questo commento il giorno successivo al gran premio, ma per vari motivi non ho potuto continuarlo per diversi giorni a venire. Al momento, in ogni caso, il commento è finalmente pronto.

Un cordiale saluto a tutti, miei cari lettori. Siamo giunti all'appuntamento con il 16esimo gran premio stagionale e la cosa più straziante è sapere che ne restano soltanto tre. Non preoccupiamoci, comunque, perché almeno fino al 27 novembre non saremo costretti a fare a meno della F1.
Vi avevo lasciati con il commento al gran premio del Giappone pubblicato con un lieve ritardo e finalmente sono pronta a riprendere da dove tutto si era interrotto, con il commento al GP della Corea che si è svolto nel weekend del 16 ottobre.

Il gran premio di Corea (o della Corea? non ho ancora capito quando si deve dire "gran premio di..." o "gran premio della..." è un dubbio che mi porto dietro da parecchi anni) è stato introdotto lo scorso anno, su un circuito progettato da Tilke (ma che strano, ci scommetto che se non lo dicevo non ci sareste arrivati...), il nome della località non è Yeongan come pensavo ma Yeongam a quanto pare. Questa scoperta l'ho fatta solo un paio di giorni fa e non ne sono nemmeno del tutto sicura. ^^ Lo so, sono un caso disperato.
L'edizione dell'anno scorso fu estremamente fuori dagli schemi: tanto per cominciare le qualifiche vennero rimandate per diluvio e vennero disputate successivamente la domenica mattina, o meglio, quella che per la Corea era la mattina, mentre per noi erano le tre di notte. Successivamente anche la gara fu interrotta per diluvio, ad un certo tratto (non so dire se ci fosse anche lì qualche pilota "bagnato come un pulcino", CIT. qualcuno dei telecronisti durante il GP del Canada di quest'anno, riferendosi a Massa, nello stesso commento in cui ipotizzarono che mentre la gara era interrotta Massa e Alonso fossero ai box a giocare a carte - magari lo stavano facendo veramente), e quando riprese mancavano una decina di giri nel momento in cui Mazzoni declamò che Vettel che era in testa avrebbe dovuto risparmiare il motore già usurato. È stata quella una delle volte in cui ho pensato che il nostro caro telecronista avesse bisogno di un esorcista: di lì a una manciata di secondi il motore della Redbull di Vettel era in fumo! Però c'è da dire che, per quanto fulminea e istantanea, quella gufata non fu assolutamente fulminea e istantanea quanto quella su Schumacher alle qualifiche del GP del Belgio di quest'anno, in cui veramente passò un nanosecondo tra gufata ed effetto della gufata.
Dopo il ritiro di Vettel passò in testa Alonso, involandosi verso quel mondiale che di lì a due gare avrebbe salutato rimanendosene dietro a Petrov, seguito da Hamilton e Massa che non erano ancora calamitati l'uno contro l'altro come in questa stagione. Fu l'ultima volta in cui Massa salì sul podio - l'ultima fino adesso, a meno che la mia affermazione non abbia effetto gufata nei suoi confronti - e ricordo che inciampò sui gradini rischiando di cadere. So che quest'ultimo dettaglio non era essenziale, ma ormai l'ho scritto e quindi ci rimane, anche perché per narrare la gara di questo weekend non era necessario nemmeno commentare tutto quello che accadde l'anno scorso...

La cosa più stucchevole che possa capitare quando ti alzi dal letto alle otto e un quarto per vedere le qualifiche è renderti conto che non erano alle otto ma alle sette, cosa che porta senza dubbio a chiederti: "ma come mai in Europa qualifiche e gara sono alla stessa ora e in buona parte degli altri luoghi no?" Questo è un dubbio amletico non da poco, comunque oltre alla cosa stucchevole già citata ce n'è stata anche un'altra piuttosto sorprendente: c'era la conferenza stampa in TV, in quel momento, e... sorpresa! il pilota che aveva ottenuto la pole position portava una tuta della Mclaren!! La cosa, c'è da ammetterlo, mi lasciava meno stupita di quanto si sarebbe potuto pensare, non credevo certo che la Redbull potesse ottenere tutte le pole della stagione, specie dopo che il notare quante pole di seguito aveva ottenuto Vettel si poteva trasformare in gufata da un momento all'altro.
Non era un dettaglio da sottovalutare: Vettel non è immune alle gufate e il GP della Corea dello scorso anno ne fu una dimostrazione lampante. Finora pare che la gufata mazzoniana abbia effetto su tutti i piloti, escluso uno soltanto. Soltanto i più perspicaci capiranno senza dubbio a chi mi riferisco... ^^
Ho messo sul televideo per vedere tutto il risultato delle qualifiche, ma naturalmente non l'avevano ancora messo, però in compenso quando l'hanno pubblicato più tardi non hanno sbagliato la nazionalità di nemmeno un pilota e naturalmente ne sono stata estremamente soddisfatta.

La mia ricostruzione della Q1 mi fa pensare che non sia capitato nulla di paranormale: l'unica sorpresa è che Ricciardo non ha segnato neanche un tempo e quindi gli sarebbe toccata l'ultima posizione. Sorpresa? Sì, come no... Tanto sarebbe stato comunque in ultima fila. Chiaramente Liuzzi è riuscito ad accaparrarsi l'ultimo tempo disponibile ed è andato ad affiancare il compagno di squadra sulla griglia di partenza, con le Virgin davanti a loro. Gli eventi paranormali non hanno toccato questa prima fase di qualifiche, dal momento che Glock si è andato a posizionare davanti a D'Ambrosio come capita nella maggior parte delle occasioni. Inutile dire che in terzultima fila c'erano le due Lotus Made in Malesia, ed è altrettanto inutile dire che Kovalainen aveva ottenuto il 19esimo tempo e Trulli il 20esimo: nel 90% dei casi va a finire così, niente di sorprendente quindi.
A parte i sei piloti delle monoposto più performanti del mondiale, c'era un altro pilota che doveva abbandonare le qualifiche conquistando il 18esimo tempo, stavolta è toccato a Barrichello, che effettivamente è stato surclassato da Maldonado. No, sinceramente, non è che sono io a portargli sfortuna, a Rubinho? Bene, cercherò di produrre l'effetto opposto: Barrichello arriverà sempre ultimo e verrà licenziato a fine anno. Bene, con questa affermazione spero che tutto ciò che ho detto su Barrichello non capiti a lui ma al suo compagno di squadra...
Si passa alla Q2, dove finalmente anche Maldonado esce di scena! Oltre a lui escono di scena, naturalmente, anche altri sei piloti, e guarda caso questi altri sei piloti fanno parte pienamente della categoria "piloti che Mazzoni adora gufare". In realtà questa categoria ne comprende ben altri, oltre a questi, ma naturalmente dato che saranno in dieci i piloti che avranno accesso alla Q3 non tutti i piloti che Mazzoni è propenso a gufare possono uscire in Q2. È Perez ad andare ad affiancare Barrichello in nona fila, mentre davanti a loro si sono piazzati Senna e Maldonado rispettivamente 15esimo e 16esimo e in settima fila Buemi (13) e Kobayashi (14). Il primo degli esclusi, in 11esima posizione, è stato il bambino con il ciuccio in bocca... ehm, volevo dire Alguersuari, e accanto a lui, 12esimo, un pilota che ha il doppio dei suoi anni, ovvero Schumacher.

Hanno avuto accesso alla Q1 le due Mclaren (con Hamilton che aveva ottenuto il miglior tempo sia in Q1 che in Q2), le due Redbull, le due Ferrari, Rosberg, Petrov e le due Force India. Era sorprendente la presenza delle due Force India, devo dire, sembra che ultimamente le gufate non abbiano più il benché minimo effetto su di loro... riprenderanno probabilmente a fare effetto la prossima volta che Sutil sarà tra le prime posizioni!
Hamilton ha stravolto la storia delle qualifiche di questo campionato, finora dominate dalla Redbull, con le pole position ripartite equamente tra i due piloti: tredici per quell'incompetente di Vettel e due per quel fenomeno di grande portata e futuro vincitore di decine di titoli che è Webber. Stranamente anche dal punto di vista delle vittorie esse erano ripartite equamente: nove per Vettel e zero per Webber, così come il numero delle occasioni in cui un pilota era davanti a quell'altro: per quattordici volte Vettel è stato davanti a Webber e una volta è accaduto l'opposto. Mi sembra una palese conferma del fatto che tutti quelli che sostengono che Vettel vince solo perché ruba vittorie e posizioni al compagno di squadra hanno perfettamente ragione, non c'è che dire...
A proposito di Vettel, non è riuscito a conquistare la pole position, che è andata a Hamilton, unico pilota a scendere sotto il minuto e 36 secondi, non è stato davanti a tutti per una volta, ma è stato comunque davanti a tutti escluso Hamilton: ha ottenuto la seconda posizione, staccato di poco più di due decimi dal pilota della Mclaren. In seconda posizione si sono collocati i rispettivi compagni di squadra, Button e Webber, mentre in terza fila è capitato un evento epocale, che avrebbe dato origine il giorno dopo a un evento ancora più epocale: il Ferrari Baby ha ottenuto la quinta posizione, releganto al sesto posto il suo compagno di squadra. Nell'apprendere la notizia non sapevo che cosa fare e ho esaminato tutte le mie opzioni:
> festeggiare l'evento con gli occhi strabuzzati per la felicità;
> pensare che comunque il giorno dopo Feliiii avrebbe fatto una prestazione da zerbino e sarebbe arrivato dietro;
> sperare che il giorno dopo accadesse un miracolo - non importava che genere di miracolo, bastava che ne capitasse uno che permettesse a Feliiii di arrivare davanti a Ferniiii.
Ho optato per la terza soluzione, so che era molto improbabile, ma appunto era in un miracolo che speravo ed ero perfettamente consapevole che i miracoli in F1 non avvengono di continuo e che quest'anno ne sono già capitati anche troppi, come ad esempio Kovalainen che è arrivato ben tre volte in Q2.
Tornando alla top ten, lasciando da parte discorsi a proposito di zerbini e posizioni cedute ai compagni di squadra, in cui ho trovato modo di infilare Kovalainen anche se non c'entrava nulla, mi rendo conto che devo ancora elencare i piloti dalla settima alla decima posizione. Iniziamo dal settimo tempo, che è stato conquistato da Rosberg, mentre accanto a lui in ottava posizione si è andato a piazzare Petrov, che mi faceva pensare a un po' di luce per la Lotus Renault che ultimamente sta ottenendo prestazioni di un certo livello... un livello molto basso, in confronto all'inizio della stagione. In quinta fila infine si sono collocati i due della Force India, senza tempo, con Di Resta davanti a Sutil dal momento che era sceso in pista, pur non completando un giro, mentre il suo compagno di squadra no.
Stranamente per una volta non ci sono state polemiche tra Hamilton e Massa, anche se probabilmente entrambi erano impegnati a pensare al pupazzo di Winnie the Pooh.
"Feliiii, dove hai nascosto il pupazzo? Non ce l'hai più appeso all'alettone posteriore e nemmeno all'ala mobile!"
"È colpa tua se non ce l'ho più, l'ho perso a Suzuka dopo che ci siamo tamponati per l'ennesima volta!"
Dov'è andato a finire il pupazzo di cui l'autrice ha parlato nei tre precedenti commenti? Non siamo tenuti a saperlo... O meglio, Feliii e Gigino non sono tenuti a saperlo. A Ferniiii brillano gli occhi: quel pupazzetto l'ha portato a casa lui e l'ha appeso al retrovisore della Cinquecento Twin Air, con cui gira dentro al supermercato e stacca sempre all'ultimo.

Mi chiedevo se il giorno dopo in gara ci sarebbero stati tamponamenti vari tra Hamilton e Massa, in qualche modo, dato che gli incidenti tra gli stessi piloti ultimamente stanno diventando ricorrenti, ma devo dire che entrambi mi hanno sorpresa. Ciò che non avevo considerato era che potesse capitare qualcosa tra altri due soggetti... Questo scrivevo nel mio commento al gran premio del Giappone: con due incidenti a loro carico, ovviamente Schumacher e Petrov verranno accreditati come potenziali pericoli l'uno per l'altro per i prossimi dieci anni. Okay, lo ammetto: anch'io, come Mazzoni, sono bravissima a gufare, ma fate finta di non averlo letto, perché dovete fare finta di non sapere cos'è capitato nel gran premio e, di conseguenza, non sapete com'è andata a finire la gara dei due piloti coinvolti.

La domenica mattina alle otto ero davanti al televisore in attesa di Mazzoni che pronunciasse la fatidica frase che cambia il senso di un gran premio: “Scattano le vettureeeeeee!”, naturalmente urlando nelle orecchie al suo assistente. Stranamente il nostro caro telecronista ha optato per un avvio non urlato, cosa che stranamente ha consentito ugualmente alla gara di iniziare, nonostante la foga che ci aveva messo per comunicare la partenza era decisamente inferiore al solito.
Le vetture sono scattate con Hammiiii che conservava la leadership senza problemi, immaginandosi il momento in cui sarebbe stato consacrato imperatore della Formula 1.
“Sono di nuovo un fenomeno, non ho davanti né Feliiiii né Maldonado quindi può darsi che riuscirò a raggiungere la fine della gara senza tamponare nessuno né tanto meno essere tamponato!”
Vettel, togliendo il biberon dalla bocca, ha espresso il suo disaccordo: “Sono io il fenomeno della F1, ma non dirlo a Webbiiii che se no si offende, pensa che vincerà i prossimi dieci titoli!”
“Tu sei dietro e dietro mi resterai! È la prima pole che ottengo dopo un secolo e non ho la minima intenzione di farmi da parte!”
“Non importa che ti fai da parte, è già scritto nel mio destino che sarò io a vincere e a vincere i prossimi dieci titoli!”
Più indietro Ferniiii si è naturalmente sconvolto: “Come osate, ragazzini? L’unico dominatore della F1 sono io! Vincerò io i prossimi dieci titoli, e magari anche i prossimi venti! Correrò fino a cinquant’anni e naturalmente a quell’epoca correranno ancora anche Schumacher e Barrichello all’età di sessant’anni!”
Hammiiii ha risposto: “Non ho dubbi che Schumacher e Barrichello correranno fino a sessant’anni, però di sicuro noi ti impediremo di vincere i prossimi dieci titoli!”
Ferniiii naturalmente era sconcertato, pensava che Hammiiii e Sebbiiii fossero ben lieti di spianare la sua strada verso la vittoria. Accanto a sé ha sentito una risata satanica a cui non ha fatto troppo caso, da parte di qualcuno che approfittando del suo stordimento ne approfittava per conservare la propria posizione.
Mentre Mazzoni era già raggiante di gioia per Ferniiii che andava a insidiare addirittura la terza posizione e che rimaneva quarto mi sono chiesta se fossi diventata improvvisamente daltonica: il casco di Ferniiii mi sembrava giallo-verde come quello di Feliiii. Quando ho scoperto che non ero daltonica, ma che Massa era segnato davanti ad Alonso mi sono sentita per un attimo al settimo cielo, nonostante fossero le otto e dieci di domenica mattina e io fossi già in piedi (o meglio, ero seduta) dopo avere dormito qualcosa come quattro o cinque ore (pur sempre di più del tempo che passo a dormire qualche giorno durante la settimana, vista la mia abitudine a rimanere al computer fino a notte inoltrata).
Naturalmente l’opzione “Feliiii farà lo zerbino fin dal via” era stata scartata categoricamente, dal momento che le prime curve iniziavano ad essere percorse e naturalmente ho iniziato a sperare che capitasse qualche evento miracoloso, proprio come mi era già capitato il giorno precedente. E in effetti qualcosa che ha avuto del miracoloso c’è stato.

Vettel ha conquistato la leadership nel corso del terzo giro per poi iniziare a guadagnare secondi nei confronti di Hamilton che lo seguiva in seconda posizione. Al terzo e quarto posto si sono stabilizzati Webber e Button dopodiché in quinta e sesta posizione i due piloti della Ferrari, ci tengo a ripeterlo perché cose del genere accadono una volta ogni secolo, Feliiii davanti a Ferniiii che non aveva il benché minimo atteggiamento zerbinesco. Era una cosa che mi rendeva gli occhi brillanti e luccicanti, e non certo perché stavo piangendo come Barrichello in caso di vittoria. Barrichello in caso di vittoria? Ah, già, questo è un commento a un gran premio, non un romanzo di fantascienza, devo cercare di non dimenticarmene.
Anche quando ci sono stati i primi pit-stop, nonostante Feliiii avesse fatto una lunga sosta, è riuscito a rimanere davanti a Ferniiii. No, non pensate male: stavolta non c’entrano niente i meccanici che perdono bulloni, semplicemente una volta terminato il pit-stop ha dovuto attendere un paio di secondi prima di ripartire per non travolgere Schumacher che stava transitando per la corsia dei box. Insomma, lo dovreste sapere: nessun pilota può travolgere Schumacher, a parte Petrov!
A proposito di Schumacher e Petrov il loro momento è arrivato al sedicesimo giro. Petriiii era in procinto di superare Ferniiii con una di quelle manovre che in genere mi fanno brillare gli occhi (ma generalmente quando qualcuno supera Ferniiii gli occhi tendono a brillarmi con una certa frequenza, lo devo ammettere), quando è capitato un piccolo intoppo. Piccolo intoppo? Si fa per dire, naturalmente.
Ferniiii era chiaramente sconvolto, come sempre si sconvolge quando c’è Petriiii nelle strette vicinanze. “Petriiii, che cosa ci fai qui? Dovresti startene in ventesima posizione come minimo, non venire qui a rompere le scatole a me!”
Petriiii era del parere opposto: “Lo sai Ferniiii che il mio obiettivo principale è rompere le scatole a te, credo che sia questa la ragione per cui nel 2010 per correre con la Renault e stare vicino a te in pista ho preso fuori la modica cifra di quindici milioni di euro dal mio salvadanaio a forma di Winnie the Pooh.”
“Winnie the Pooh! *________* Deve essere adorabile! Pensa che io ho un pupazzetto di Winnie the Pooh che mi sono portato a casa come souvenir del gran premio del Giappone! Però non dirlo a Feliiii e a Hammiiii, non vorrei che penetrassero di nascosto a casa mia per riprenderselo! Era il pupazzetto di Feliiii che il mio amico Gigino ha cercato di rubargli negli scorsi gran premi!”
“Ma come?! Oltre a rubare le posizioni di Feliiii al via gli rubi anche i pupazzi?”
“Stavolta non sono riuscito a rubargli la posizione in partenza! Ma sono sicuro che mi rifarò alla grande... e non sarai tu a impedirmelo! FERNIIII’S GOT THE POWER!”
“PETRIIIII’S GOT THE POWER! Potere ai piloti russi che un giorno domineranno il campionato.”
“Il campionato di briscola organizzato da Liuzzi, immagino.”
“Esatto, Ferniiii, come hai fatto a indovinare?”
Petriiii ha tentato il sorpasso su Ferniiii che come risposta si è difeso vagando per i prati di Yeongam. Petriiii ha contemplato la scena con gli occhi abbagliati dai lampioni di Singapore, che non si sa come facessero ad abbagliarlo a distanza, ma prendete pure per buona la mia ipotesi che fosse abbagliato da quei lampioni. È un dato di fatto: tutto ciò che è inspiegabile può essere spiegato dalla mia mente aperta agli scenari più inconsueti.
Abbagliato dallo splendore del momento in cui stava vivendo Petriiii non ha notato un piccolissimo e poco importante ostacolo da superare: una monoposto che gli stava davanti. Si trattava della Mercedes di nonno Schumiiii.
Petrov, quando si è ritrovato sollevato da terra, ha immediatamente esclamato: “È stupendo! Sto volando come le Winx!”
La rampa di lancio ha replicato: “Io avevo il pupazzetto di una Winx appeso all’ala anteriore, era un regalo da parte di mia figlia come portafortuna, me l’ha dato all’inizio del 2010 e in effetti forse mi faceva l’effetto opposto! Ora l’ho persa per colpa tua.”
Petriiii era naturalmente stordito: “Ma come?! Da quando le rampe di lancio parlano con una voce che sembra quella di un giardiniere?”
“Da sempre! E poi non è sicuro che farò il giardiniere, forse farò l’antennista o forse continuerò a fare il driver portando in giro su un furgoncino Fiat dei bambini probabili componenti di una squadra di calcio, come facevo anni fa in un vecchio spot della Fiat.”
Sentendo parlare di spot della Fiat Ferniiii ha immancabilmente esclamato: “Io stacco sempre all’ultimo!”
La sua voce è giunta fino allo psicanalista del suddetto spot, che gli ha immediatamente fatto notare: “Stai attento, Ferniiii, che Petriiii ti sta per venire addosso!”
Petrov infatti, dopo avere spiccato il volo, è andato a raggiungere i prati di Yeongam, rischiando di andare addosso a Ferniiii, che evidentemente oltre a non essere soggetto agli effetti della gufata mazzoniana è anche immune alle collisioni con le Lotus Renault, come già dimostrato diverse gare fa in cui fu schivato per un pelo dal serial killer che andò a schiantarsi invece contro Alguersuari.

L’incidente tra Petrov e Schumacher non è stato mostrato in diretta, prima che fosse mandato il replay però avevo notato due cose:
> nella lista delle posizioni che passava in sovrimpressione nonno Schumiiii perdeva posizioni secondo dopo secondo. Per un istante mi sono chiesta: “ma che diamine sta combinando che tutti lo sorpassano?” Poi ho capito che evidentemente aveva avuto qualche problema.
> Petrov vagava per la pista con l’ala anteriore distrutta, e mentre Mazzoni osservava che era stata mandata in pista la safety car chiedendosi per quale ragione ha anche notato che per Petrov c’era stato qualche problema.
Fortunatamente è arrivato un team radio azzeccato.
Di solito i team radio che vengono trasmessi riguardano Webbiiii che si lamenta del kers parlando via radio con il box della Redbull, stavolta invece hanno mandato in onda una conversazione tra il serial killer e il box della Lotus Renault. Dal box lo stavano informando che la safety car stava entrando in pista per un incidente tra Petrov e Schumacher che avevano sparso detriti per la pista, cosa che ha permesso a Mazzoni di scoprire che cos’era successo.
Soltanto a quel punto è arrivato il replay e, dopo un certo periodo, quando Schumacher è stato intervistato da Stella Bruno, se ne stava calmissimo contrariamente a quanto avvenne a Spa nel 1998.
Interessantissima domanda da parte di Stella: “Come l’hai visto l’incidente, dalla tua macchina?”
La risposta di nonno Michael mi è sembrata un po’ con tono da presa per i fondelli, per intenderci il tono che utilizza in genere Rosberg per rispondere alle domande della Stellona: “Non l’ho visto, dalla mia macchina.”
Quella risposta, devo ammetterlo, è stato uno dei momenti più esaltanti di tutta la gara, naturalmente al secondo posto dopo un altro fatto piuttosto esaltante.

Avevo fatto un accenno al fatto esaltante, un attimo fa. So che non c’è bisogno di riscriverlo, ma ormai l’ho già scritto e quindi resterà impresso su questo foglio di papiro su cui sto scrivendo con una penna d’oca, come si usava nel Medioevo, periodo in cui Schumacher e Barrichello erano giovani. Il fatto esaltante era la quinta posizione di Feliiii, mentre Ferniiii era al momento sesto. Il mio desiderio di mettermi a ballare per il salotto l’ho frenato per un pelo, anche se considerando che mio padre non era in casa e mia madre dormiva avrei potuto farlo tranquillamente. Però non mi sembrava comunque il caso: sapevo perfettamente che i sogni sono fatti per risvegliarsi e ben presto la quinta posizione di Feliiii sarebbe passata a Ferniiii. Il lato soddisfacente del sogno in questione è che è durato piuttosto a lungo: Feliiii non aveva ancora mostrato il benché minimo atteggiamento da zerbino, e considerando che era più o meno la seconda o la terza volta su sedici gare che capitava, quest’anno, non era un fatto da sottovalutare. Naturalmente non mi sono mai illusa che in India, negli Emirati e in Brasile non accadrà lo stesso, certe cose sfortunatamente non sono molto frequenti, ma lo sapete: in fondo al cuore non ho mai perso le speranze.
Per il resto nei giri immediatamente successivi non è capitato nessun fatto di un certo rilievo, se non che nelle retrovie c’era un po’ di casino intorno alla quattordicesima posizione con il kamikaze della Sauber tallonato dal serial killer a bordo dell’unica Lotus Renault ancora in pista. Mazzoni ha annunciato la pubblicità nel momento stesso in cui sono stati inquadrati e quando la pubblicità è finita il kamikaze se ne andava in giro con l’ala anteriore semidistrutta, e se ne stava dietro all’avversario (contro la cui vettura probabilmente era andato a schiantarsi mentre noi guardavamo ammaliati la pubblicità).
Koby è poi rientrato ai box, per quel problema, ed è caduto completamente nell’anonimato, dove peraltro era già abbondantemente, ed è precipitato dietro alla Lotus Made in Malesia di Kovalainen. A proposito di quest’ultimo Mazzoni ci ha informato che il 19 ottobre, ovvero il martedì successivo alla gara, sarebbe stato il suo trentesimo compleanno. Sfortunatamente si è scordato di aggiungere che il giorno delle qualifiche era il compleanno di Bruno Senna, che di anni ne aveva compiuti ventotto, non completando così l’angolo “compleanni dei piloti”, che sta nel più esteso ambito “gossip dei piloti”.

Per ritrovare qualche momento più interessante (anche se forse i trent’anni di Kovalainen erano l’argomento che vi interessava di più) abbiamo dovuto aspettare che Webbiiii una volta tanto si scatenasse. Tra lui e Hammiiii c’è stata un’accesa lotta per la seconda posizione, con l’australiano che però non è mai riuscito a superare l’inglese.
“Non ce la farai! Finalmente sono tornato in me e non ti permetterò di rubare il pupazzo che ho appeso all’ala posteriore!”
“Non preoccuparti, sono troppo vecchio per giocare con i pupazzi, a differenza di voi ragazzini che li avete come principale obiettivo di gara!”
“Sempre meglio avere come obiettivo quello di portare via i pupazzi agli avversari che non avere obiettivi!”
“Ti sbagli, Hammiiii, un obiettivo ce l’ho e anche piuttosto significativo: far funzionare il kers e dimostrare che sono meglio io di Sebbiii!”
Proprio sul più bello Webbiiii è stato chiamato ai box a sostituire le gomme e mi pare che poi se ne sia anche lamentato in seguito. In effetti era l’unica gara della stagione (a parte quella in cui finì fuori in Q1 e si riprese alla grande in gara, e poche altre occasioni) in cui si era improvvisamente risvegliato...

Dopo 36 giri Feliiii è rientrato ai box per il pit-stop. In quel momento era ancora davanti a Ferniiii e mancavano solo una ventina di giri alla fine della gara. Ciò significava che per quasi due terzi di gara era stato davanti al compagno di squadra.
Mi sono preparata a un’amara sorpresa, in modo tale che finisse per non essere così tanto amara. Me lo aspettavo che Ferniiii, che stava ritardando la sosta, sarebbe uscito dai box davanti a Feliiii ed effettivamente, una volta ultimati i pit-stop, Feliiii era sesto e ben più indietro rispetto al futuro dominatore del mondo motoristico che era in quinta posizione. Ferniiii è successivamente stato anche sul punto di avvicinarsi a Button, ma senza mai riuscire a infastidirlo. Le posizioni sono rimaste tali e quali, di conseguenza.
Nel frattempo era già da diversi giri che Maldonado, che in un momento precedente aveva dovuto scontare un drive through non ricordo per quale ragione. A proposito di penalità, ho notato che quando ci sono le comunicazioni in sovrimpressione non c’è più soltanto il numero di vettura, ma anche il nome del pilota a cui è riferito. Ciò farà in modo che le gaffe mazzoniane diminuiscano radicalmente? Solo il futuro potrà darci una risposta.
A proposito di penalità, tornerei un attimo su Petrov: per l’incidente con Schumacher è stato penalizzato di cinque posizioni sulla griglia di partenza del prossimo gran premio d’India che sarà disputato nell’ultimo weekend di ottobre, su un nuovo circuito in cui, la HRT pare averlo già confermato, rivedremo in pista Karthikeyan. Sarà scontato, allora, chi si classificherà in ultima posizione, non trovate?

Nel giro finale Rosberg, che era in settima posizione, è stato superato da Alguersuari. Ebbene sì, nonostante i potenziali effetti della gufata mazzoniane, le Toro Rosso, nonostante sia stato rimarcato più volte che erano entrambe in top ten, non hanno riportato conseguenze spiacevoli, anzi, da un lato Buemi che era decimo si è portato in nona posizione superando Di Resta, dall’altro Alguersuari si è portato al settimo posto.
Spero che, dal prossimo gran premio, quando Mazzoni inizierà a far notare i risultati positivi delle Toro Rosso avvenuti negli ultimi tempi (quando Alguersuari s’è andato a schiantare da solo non era proprio un risultato positivo, ma lasciamo stare), non produca lo stesso effetto che ha prodotto sulle Sauber e in particolare su Kobayashi, che ci tengo a ricordarlo ha ottenuto 25 punti nelle prime sette gare per poi ottenerne soltanto due in quelle successive. Chissà se ciò ci verrà ripetuto nuovamente anche in occasione del gran premio d’India? Spero ardentemente di no e che Kobayashi possa finalmente fare un buon risultato, dopo il quindicesimo posto ottenuto in Corea alle spalle di Kovalainen. Peraltro, adesso che ci penso, Perez è arrivato addirittura dietro a Kobayashi, quindi il risultato della Sauber non è stato granché...

Va bene, a questo punto che ne dite se vi saluto cordialmente in attesa del gran premio d’India? Io direi che è la soluzione migliore.
Scusate se vi ho fatto aspettare tanto, cari lettori, ma il commento, seppure in gran parte già prodotto, aveva bisogno di qualche revisione e nell’ultima settimana per una serie di motivi questa parte di lavoro l’ho rimandata fino a oggi.

Risultati:
1. Vettel (Redbull), 2. Hamilton (Mclaren), 3. Webber (Redbull), 4. Button (Mclaren), 5. Alonso (Ferrari), 6. Massa (Ferrari), 7. Alguersuari (Toro Rosso), 8. Rosberg (Mercedes), 9. Buemi (Toro Rosso), 10. Di Resta (Force India), 11. Sutil (Force India), 12. Barrichello (Williams), doppiati di 1 giro 13. Senna (Lotus Renault), 14. Kovalainen (Team Lotus), 15. Kobayashi (Sauber), 16. Perez (Sauber), 17. Trulli (Team Lotus), 18. Glock (Virgin), 19. Ricciardo (HRT), 20. D’Ambrosio (Virgin), doppiato 3 giri 21. Liuzzi (HRT).
Ritirati: Maldonado (Williams), Petrov (Lotus Renault), Schumacher (Mercedes).

Classifiche:
PILOTI: 1) Vettel 349, 2) Button 222, 3) Alonso 212, 4) Webber 209, 5) Hamilton 196, 6) Massa 98, 7) Rosberg 67, 8) Schumacher 60, 9) Petrov 36, 10) Heidfeld 34, 11) Sutil 28, 12) Kobayashi 27, 13) Alguersuari 22, 14) Di Resta 21, 15) Buemi 15, 16) Perez 13, 17) Barrichello 4, 18) Senna 2, 19) Maldonado 1.
TEAM: 1) Redbull 558, 2) McLaren 428, 3) Ferrari 310, 4) Mercedes 127, 5) Lotus Renault 72, 6) Force India 49, 7) Sauber 40, 8) Toro Rosso 37, 9) Williams 5.

Redbull: campione del mondo costruttori.