giovedì 31 dicembre 2020

Commento alla stagione 2020

Ci sono momenti in cui è opportuno fermarsi un attimo e guardare indietro, cercando di capire che cosa resterà del campionato ormai finito, che cosa sarà conservato nella nostra memoria a lungo termine. Ho deciso di finire così quest'anno 2020, con un resoconto delle cose che, in fondo, mi hanno colpita, pur senza essere esaustiva su tutti gli eventi del campionato. Anzi, non sono nemmeno sicura che parlerò solo di eventi del campionato nel resoconto che sto per iniziare, perché a volte anche i fatti che accadono fuori dalle piste sono degni di considerazione (o indegni di considerazione e, in tal caso, è opportuno che siano considerati in contesti come questo).

LA NON-STAGIONE 2020 DIVENTATA STAGIONE 2020 - vorrei partire con un ringraziamento a quelli che hanno lavorato perché il mondiale fosse possibile, anzi, perché sia il mondiale di Formula 1 sia (quasi) tutti gli altri campionati fossero possibili. Per come si era messa la situazione inizialmente, era difficile pensare si potesse avere, parlando di F1, un campionato come questo. Non fraintendetemi, non sto dicendo che sia stato il mondiale più emozionante di sempre, ma piuttosto che rischiavamo di non avere un mondiale, invece abbiamo effettivamente avuto un mondiale. Va bene, è stato un po' più breve, ma se questa primavera qualcuno ci avesse detto che ci sarebbero stati diciassette gran premi, dubito che gli avremmo creduto. Di fatto c'è stato un mondiale lungo tanto quanto quelli in cui hanno esordito i piloti più vecchi presenti in griglia e i circuiti che sono usciti sono stati rimpiazzati degnamente. Poi sì, alcuni magari non erano i luoghi migliori dove organizzare un gran premio di Formula 1, ma comunque un sentito ringraziamento agli organizzatori: almeno dal punto di vista sportivo, siamo riusciti ad avere un po' di normalità, anche se la normalità di oggi è ben diversa da quella degli anni precedenti. Spero che questo campionato, un giorno, possa insegnarci qualcosa, perché tutto sommato ci sono dei bei posti in cui si potrebbe gareggiare, che però non sono stati presi in considerazione negli anni precedenti. Magari avere un numero di gran premi fissi e qualcuno variabile nel corso delle stagioni potrebbe essere una buona idea. Anche un numero di gran premi che sia una via di mezzo tra quelli disputati quest'anno e quelli che si vogliono disputare nella prossima stagione non sarebbe male, ma al momento pare uno scenario utopistico.

I GOSSIP A CASO - tra le cose indegne, ma per controsenso proprio degne di essere considerate nella loro assurdità, vorrei segnalare che i gossip da social in certi momenti hanno corso un po' troppo velocemente e che evitare certi livelli di trash non sarebbe poi così male. Mi riferisco alla storyline uscita nelle prime settimane del campionato, di gente convinta che la Principessa Charlene di Monaco avesse avuto delle relazioni extraconiugali con Hamilton e Vettel, forse contemporaneamente... Il tutto basato su un video di un podio di qualche anno fa, in cui la principessa sembrava fare l'occhiolino a entrambi. La fantasia galoppante delle fangirl di Twitter ha portato l'argomento a trendare come se non ci fosse un domani, ma per fortuna il domani è arrivato e questi pettegolezzi senza fondamento sono stati dimenticati in tempi abbastanza brevi. Ciò non toglie che ci sia chi ancora crede ai Charlene/Vettelton. Qualcuno ha addirittura insinuato che, indispettito dal fatto che la principessa gli avesse preferito Hamilton, Vettel abbia per quella ragione tirato al suo best friend forever quella famosa ruotata di Baku. Sì, esatto, mi riferivo a cose tipo questa quando parlavo di fantasia galoppante. Nota a margine: mi dispiace molto che Sylvester Stallone abbia decido di fare uscire "Driven" vent'anni fa. Al giorno d'oggi un film del genere sarebbe sicuramente molto più apprezzato dagli appassionati di motori odierni.

LA TOROHHHH ROSSOHHHH DI FAENZAHHHH - a volte anche un mondiale che appare come monotono può essere allietato da una meravigliosa fiaba contemporanea ed è esattamente quello che è successo a Monza, in un fine settimana preceduto da giorni in cui la gente parlava dei vecchi tempi in cui una Toro Rosso aveva vinto a Monza, parlando di mondiali falsati di un tempo e del fatto che la Toro Rosso, ormai ribattezzata Alpha Tauri, non avrebbe potuto vincere un gran premio al giorno d'oggi. Invece è accaduto ed è accaduto nel più romantico dei modi, con un pilota diseredato che si è preso la propria rivincita sul mondo, salendo sul gradino più alto del podio dopo essere riuscito a controllare la gara per una buona metà della sua percorrenza. Credo che, dopo tanti anni da appassionata di motori, la vittoria di Gasly sia una delle più belle e strappalacrime a cui io abbia mai assistito. Mi ricorderò molto a lungo di quella domenica pomeriggio di settembre, davanti alla TV della cucina, con TV8 che saltava nella prima parte di gara e che, quasi come per magia, iniziava ad andare meglio più la gara si avvicinava alla sua conclusione. C'è stato un momento della mia esistenza in cui credevo che un giorno avremmo sentito l'abbinamento inno francese/ inno italiano risuonare su un podio di Formula 1... e alla fine, se anche le cose non sono andate come le immaginavo una volta, sono felice che, dato che questo momento doveva arrivare, sia stato proprio Gasly. Tra parentesi, ricordo che ai tempi della Toro Rosso, quelli prima del passaggio in Redbull che poi si è rivelato fallimentare, credevo molto in lui, al punto da pensare che potesse addirittura, un giorno, nelle giuste circostanze, vincere un gran premio al volante di una Toro Rosso. Sono felice che ce l'abbia fatta. Il suo finale della stagione 2019 mi ha fatto pensare di avere finalmente trovato un nuovo eroe, questa vittoria l'ha confermato. Solo il futuro si dirà se gli sarà riservato qualcos'altro di positivo oppure no. Per male che vada, comunque, sarà possibile considerarlo un po' come una sorta di "Olivahhhh Penis" dei giorni nostri.

IL PODIO VETTELTON - a volte quando entri nella leggenda come è accaduto a Hamilton il giorno in cui, in Turchia, ha vinto il suo settimo titolo mondiale, meriti un trofeo speciale a cui stringerti. Hamilton è stato così fortunato da avere come trofeo vivente il suo best friend forever, uscito per l'occasione dal suo stato catatonico per andare a collocarsi al suo fianco dopo un immediato dopogara passato a pomiciare. Vettel infatti ha ottenuto un solo podio in questa stagione, verosimilmente la sua unica top-5 a meno che non mi stia sfuggendo qualcosa, e l'ha ottenuto proprio nel momento giusto. Il potere dell'ammmmore è troppo forte, non c'è niente da dire, qualunque cosa ne pensino certi ultrà indispettiti dal fatto che Vettel abbia detto che, nonostante tutto, è ancora convinto che Schumacher (da lui idolatrato più o meno al livello in cui Carlito idolatra Alonso) sia stato il miglior pilota di tutti i tempi. Comunque non mi sorprendo più di niente, un sito web britannico ha perfino definito un affronto a Hamilton il fatto che la frase "Michael Schumacher è il miglior pilota di tutti i tempi" sia stata pronunciata dal figlio di quest'ultimo... e sinceramente che un figlio non possa idolatrare il padre pluricampione del mondo senza vedere messaggi subliminali in quello che ha detto mi pare una cosa abbastanza trash non solo da pensare, ma soprattutto da scrivere. Anzi, molto di più da scrivere, sapendo che con tutta probabilità il pensiero è talmente tanto trash che chi l'ha scritto non poteva pensarlo veramente.

VIVA MEXICO - a volte le cose non iniziano molto bene, lo sa bene Perez, che prima si è beccato il coronavirus, poi ha scoperto di essere sul punto di perdere il volante sentendo per caso una telefonata del suo capo (considerato che secondo i reportage si trovava sotto la doccia e il team principal stava parlando al telefono in una camera d'albergo attigua, suggerirei al suddetto team principal di non utilizzare un megafono quando parla al telefono e ai gestori dell'albergo di rivedere l'insonorizzazione del loro stabile), per gran parte della stagione è stato vicino al rimanere a piedi definitivamente nel 2021, ha visto il suo compagno di squadra ottenere un podio e poi una pole position, è stato speronato al via del gran premio del circuito esterno di Sakhir quando si trovava tra le prime posizioni... e niente, in quell'occasione, sul circuito esterno di Sakhir ha deciso di andare a prendersi la tanto inseguita vittoria, diventando il primo pilota a vincere un gran premio al volante di una vettura rosa, probabilmente l'unico, dato che, se anche l'Aston Martin dovesse vincere dei gran premi negli anni a venire, molto probabilmente sarà verde e non rosa. Ciliegina sulla torta, è anche diventato pilota della Redbull per la prossima stagione, indicativamente il primo ex Ferrari junior a diventare pilota Redbull, oltre che il primo dalla notte dei tempi a guidare per la Redbull senza essere passato dal junior team e dalla Toro Rosso. L'ultimo era stato Webber, ai tempi in cui il junior team della Redbull esisteva ma in modo sommario e in cui la Toro Rosso era un progetto appena avviato.

UN FINALE (IN)DEGNO A UNA SVENTURATA PARTNERSHIP - nella sua ultima gara per la Ferrari Vettel è arrivato quattordicesimo e alle spalle del suo compagno di squadra davanti al quale era stato per un certo tratto di gara. Non che arrivare tredicesimo come Leclerc sia stato un grande finale, quindi dubito che in questo caso il finirgli davanti o dietro avesse qualche genere di rilevanza. Credo che sia il finale giusto per una collaborazione andata sempre in calando. Poteva finire in bellezza, tipo Vettel al volante della Ferrari per l'ultima volta poteva andare a punti, ma considerato che il suddetto finale in bellezza poteva essere un decimo posto o qualcosa del genere, credo sia meglio per entrambi se sia finita così. È stato un anno da dimenticare ed è giusto che sia dimenticato. Nella prossima stagione il piccolo fanboy di Alonso prenderà il suo posto in Ferrari, mentre Vettel andrà al posto di Perez in Aston Martin, non prima di averci deliziati(?) cantando in italiano via radio una parodia di "Azzurro" scritta da lui stesso con tanto di foglietto tenuto in tasca fino a quel momento. È proprio un pilota d'altri tempi... nel senso che in altri tempi concludeva qualcosa in pista, invece di fare la social star senza social nel giro d'onore. O, visto che era arrivato quattordicesimo, forse sarebbe meglio definirlo giro di disonore. Tutto quello che conta, comunque, è che alla fine se ne sia andato e che il prossimo anno veda le Ferrari solo con il binocolo. O per meglio dire, speriamo che veda le Ferrari solo con il binocolo, perché almeno vorrebbe dire che la Rossa si è ripresa dalle performance terrificanti di questa stagione. Giusto per chiarire il concetto, Leclerc e Vettel sono arrivati rispettivamente ottavo e tredicesimo in classifica, la Ferrari sesta nel campionato costruttori, dietro non solo a Mercedes e Redbull, ma anche McLaren, Racing Point e Renault. In conclusione ho solo una cosa da dire: Sainz, scappa!

martedì 29 dicembre 2020

Future Cyber Formula GPX: l'anime anni '90 che ha profetizzato il motorsport moderno

Per la prima volta nella mia vita ho seguito interamente un anime vedendone anche seguiti e spin-off ed è stato per una giusta causa, anzi, giustissima: si tratta di "Future Cyber Formula GPX" una serie risalente al 1991 (con seguiti che sono stati prodotti nel resto degli anni '90), un anime ambientato nel mondo del motorsport, dove per "mondo del motorsport" si intende appunto quello che sto dicendo, cosa che mi ha portato ad apprezzarlo moltissimo. La serie ha un'ambientazione futuristica ed è ambientata in un futuro (il nostro presente, più o meno, dato che si va dal 2015 al 2022) in cui le vetture sono dotate di un'intelligenza artificiale che interagisce con il pilota e in cui la tecnologia limita al massimo gli incidenti gravi.
Questa serie non ha azzeccato particolarmente la tecnologia attuale, anche se certi sistemi utilizzati ricordano almeno in parte certe cose di oggi, con versioni abbastanza fantascientifiche che potrebbero essere comparate ai vari DRS, push-to-pass o attack mode dei nostri tempi. Quello che questo anime ha tuttavia preannunciato è altro e la serie sembra una grande premonizione di personaggi del motorsport, tanto che le "citazioni involontarie" di eventi non ancora accaduti superano quelle che dovevano essere vere e proprie citazioni motoristiche.

La serie è costruita intorno a Hayato Kazami, un quattordicenne pilota amatoriale di motociclismo (che nella prima puntata fa un pippone interminabile sul fatto che il motociclismo è più interessante dell'automobilismo - ciò mi ricorda qualcosa) che costretto a guidare su una strada una vettura da competizione del team Sugo per portarla al circuito durante un tentativo di furto, viene riconosciuto dal sistema Asurada (l'intelligenza artificiale progettata dal defunto padre di Hayami) che in seguito si rifiuta di essere guidata da qualsiasi altro pilota. Quindi Hayato si unisce al piccolo team, formato da un tizio pelato che viene definito generalmente "capo" e non ha un nome e un piccolo staff: la capomeccanico Miki, un informatico, un meccanico e Asuka, la figlia del titolare, che ha un ruolo imprecisato che va dal cucinare al coordinare i meccanici in caso di necessità, e che diventerà la ragazza di Hayato.
Il binomio Hayato/Asurada funziona tantissimo, Hayato seppure appassionandosi alle auto da solo funziona un po' meno: quando non vince si comporta con il team un po' come se fosse convinto di essere Fernando Alonso al cospetto dei motoristi della Honda, almeno finché non incontra qualche personaggio che gli dia una tirata d'orecchie e lo rimetta con i piedi per terra. In una di queste circostanze conoscerà il suo idolo, mezza premonizione del motorsport, dato che si tratta di un due volte campione che si è dato al ciclismo dopo l'amputazione di una gamba. Ma questo Alex Zanardi formato anime è solo una piccolissima parte del tutto. Parliamo dei piloti con cui Hayato avrà a che fare.

JOJI OHTAMO - pilota che Hayato conosce in Giappone mentre devono partecipare alla gara che offrirà loro la superlicenza per gareggiare in Cyber Formula (basata sui risultati nelle serie minori venticinque anni prima che accadesse in F1), si tratta di un campagnolo che scruta il cielo per prevedere l'avvento di un'acquazzone, esattamente come faceva la nonna di Barrichello. Il suo punto di forza sarà proprio la capacità di prevedere la pioggia in anticipo, il punto debole la tecnologia, alla quale non riesce ad adattarsi. Un grave errore legato al suo uso della tecnologia in gara sarà la causa di un pesante incidente, dopo il quale sarà costretto a ritirarsi dalle competizioni e diventerà inviato per la TV giapponese.

PITALIA LOPE - campione del mondo in carica, è un capellone brasiliano che in seguito si ritirerà dalle competizioni per diventare team principal, ingaggiando come pilota quello che la Asurada si rifiutava di far guidare dopo avere registrato i dati di Hayato, conosciuto in Brasile dove quest'ultimo si era rifugiato dopo lo split con il team Sugo, diventando il suo pupillo. Aveva scelto il Brasile in quanto a suo dire patria dei migliori piloti della storia del motorsport (i giapponesi erano abbastanza fanboy di Senna, in quanto motorizzato Honda).

JACKIE GUDELHIAN e FRANZ HEINER - non si dice da nessuna parte, ma i due, rispettivamente un donnaiolo biondo con i capelli lunghi e un perfezionista con l'aria da secchione che crede ciecamente al potere della tecnologia, sembrano palesemente ispirati a James Hunt e Niki Lauda. Le interazioni tra i due ricordano vagamente quelle dei "Launt" nel film "Rush", passano dal litigare al comportarsi da best friends forever. Gudelhian in seguito gareggerà per un team di proprietà di Heinel, che compare sia nelle vesti di pilota sia in quelle di progettista e team owner. Dopo essersi ritirato dalle competizioni, si intravede che Heinel metterà al suo posto una donna tale Marie Luiza al fianco di Gudelhian.

OSAMU SUGO alias KNIGHT SCHUMACHER (altresì trascritto come Knight Shoemach, pronuncia molto simile in giapponese) - fratello di Asuka, ha lasciato il team del padre per andare a correre in Europa a seguito di contrasti con il padre stesso e fa il proprio esordio correndo in Cyber Formula nascondendosi dietro un paio di occhiali da sole giganti e sotto pseudonimo, Knight Schumacher, appunto, soprannome esplicitamente ispirato a Michael Schumacher (in Europa lo si vede addirittura accanto a una monoposto con i colori della Benetton), che gareggiava in F3 ai tempi in cui fu progettato il personaggio.
Siccome un po' di premonizioni non fanno male, Knight Schumacher, dopo avere lasciato la Cyber Formula, tornerà in seguito a un incidente avvenuto fuori dalle piste, venendo visto come un traditore perché corre contro i protagonisti. Siccome neanche i vecchi ciechi che non distinguono il giorno dalla notte potevano mancare, ha un problema di vista che ne indebolisce le prestazioni (da come è rappresentato, sembra sia diventato strabico, dato che quando sforza molto la vista gli si sdoppia l'immagine), che lo porterà al ritiro. Lo si vedrà in seguito al fianco di una donna bionda, in realtà ingegnere del team Sugo, che ricorda vagamente Corinna, e diventerà team principal della squadra. E siccome rappresentare l'intera famiglia non fa mai male, proprio come Mick in Prema, Knight Schumacher aveva in Europa un compagno di squadra russo che però non somiglia a Shwartzman.

EDELHI BOOTSVORT - il suddetto non-sosia di Shwartzman, ha un occhio bionico e un braccio finto a seguito di un incidente. Il suo capo, Smith, gli ha permesso di avere quelle protesi e per riconoscenza il pilota lo aiuta a complottare contro il team Sugo: Smith vuole rubare la tecnologia dell'Asurada (furto possibile solo rubando la macchina) per utilizzarla nell'industria delle armi. Quando Smith si spinge troppo oltre, Edelhi lo tradisce, alleandosi con Knight Schumacher, che cercava di sventare i progetti di Smith, Smith innesca un incidente tentando di ucciderli ma muore lui stesso. In seguito troveremo Bootsvort a lottare per occasionali posizioni di spessore, lo vedremo tentare di ostacolare Hayato mentre questo insegue il titolo (giustamente, un russo doveva fare il Petrov della situazione) e diventerà amico di Knight Schumacher.

NAOKI SHINJYO - pilota del team Aoi amato/odiato dalla team principal, la signorina Kyoko, Shinjyo è una delle più grandi premonizioni della serie, dato che è l'eterno perdente e guida una vettura rossa con il numero 5. Il suo palmares in realtà è ancora più sorprendente di quello di Vettel, dato che riesce sistematicamente a perdere in extremis, quando era ormai verso la vittoria. Gliene capitano costantemente di tutti i colori, l'unica cosa bella della sua vita pare il fidanzamento con Miki... In uno degli ultimi spin off verrà anche licenziato: il nuovo team principal appena eletto gli rimprovera che il suo titolo non ha valore non avendo avuto avversari competitivi, che fa troppi casini, che non sa fare sorpassi senza sbagliare, che sbaglia sempre quando viene inseguito e che il suo compagno di squadra è migliore di lui, insomma, tutte le critiche che sono state mosse a Vettel in questi anni. Cambia categoria e lo vediamo addirittura al volante di una vettura verde. In seguito farà il suo ritorno in Cyber Formula.

BLED KAGA - ex street racer caro amico di Hayato, è un pilota piuttosto agguerrito e spesso al limite della correttezza. Al team Aoi è il compagno di squadra di Shinjyo, quello migliore di lui anche se non ha ancora vinto un titolo. Non somiglia a Leclerc, ma guida una vettura fucsiahhhh quindi il Vanz potrebbe essere molto fiero di lui. In più ha caratteristiche comuni con Alonso, dato che a un certo punto lascia la Cyber Formula per andare a gareggiare in Indycar, per poi tornare. Gli verrà dedicato uno spin off, in cui pur di vincere deciderà di allearsi all'insaputa di Kyoko, con colui che l'aveva sostituita come team principal nonostante costui avesse in passato fatto rapire Hayato e fosse stato responsabile di una squalifica inflitta al team Aoi.

KARL VON RANDOLL - ex pilota di motociclismo giovanissimo, decide di diventare pilota di Cyber Formula (nonché altro grande agglomerato di premonizioni) perché si innamora della ragazza di Hayato e vuole conquistarla. È un giovane principe biondo, con i capelli lunghi, vestito elegante e molto simile a Nico Rosberg, che porta addirittura una tuta argentea con rifiniture verde acqua. Ha anche un padre con i baffi e una madre bionda con i capelli corti. Viene ingaggiato dallo stesso team per cui correva Knight Schumacher, giusto per non farci mancare niente (anche se a onore di cronaca come suo sostituto, non come suo compagno di squadra). Pilota di spessore, non riesce comunque a vincere il titolo per anni. Inizialmente snob e piuttosto altezzoso, diviene molto più cordiale nelle stagioni successive. Pur essendo diventato nel frattempo amico di Hayato (al quale contribuirà a salvare la vita quando verrà rapito dal nuovo team principal del team Aoi), continuerà a corteggiare la fidanzata di quest'ultimo ricevendo continui due di picche.

HENRI CLAYTOR - premonizioni non ne avevamo ancora abbastanza, quindi ecco anche il bimbetto spocchioso figlio di un ex pilota dai comportamenti discubitili, addestrato dal padre fin dalla prima infanzia per diventare il più giovane campione di sempre. Questo Verstappino formato anime diventerà in seguito a sua volta un po' più simpatico e farà amicizia con Hayato.

PHIL FRITZ - quando non ci sono somiglianze caratteriali devono esserci comunque somiglianze fisiche, quindi ecco comparire questo ragazzo dalla pelle scura e dai capelli platinati (Hamilton 2015 vi dice niente?), che indossa un casco viola. Plagiato dal team principal del team Aoi, si fa somministrare sostanze che gli annebbiano la mente per guidare un'auto mutante capace di autopilotarsi, alla quale tenterà di ribellarsi per diventare un "vero" pilota. L'auto, però, era programmata per distruggere l'Asurada e l'effetto è quello di provocare un incidente nel quale ci rimette proprio Phil, che per lo shock deciderà di ritirarsi dalle competizioni (diventerà meccanico di fiducia di Bled, insieme a un altro tizio conosciuto in America). Passa tutto il proprio tempo - siccome almeno in qualcosa doveva somigliare a Hamilton anche dal punto di vista caratteriale - in compagnia di un animale domestico, sfortunatamente non un bulldog o un cane in generale, ma un gatto.

La prima serie, composta da trentasette episodi, è incentrata sul primo campionato di Hayato, le gare (che si svolgono in un mix di diversi circuiti/ sterrati/ scenari strani) sono mostrate abbastanza nel dettaglio e i vari membri del team sono personaggi importanti. È in questa serie che si svolgono le vicende di Smith e il tutto si conclude con Hayato che diventa per la prima volta campione del mondo (era terzo in classifica, al momento di iniziare l'ultima gara, perché anche qui c'era bisogno di una premonizione).
Seguono tre seguiti/ spin off, rispettivamente di sei, otto e otto episodi. Nel primo di essi si narrano le vicende del ritorno di Knight Schumacher e del suo ritiro dalle competizioni, in questa serie Hayato vince il suo secondo titolo consecutivo. Nella terza ha un incidente che coinvolge anche Karl von Randoll, a causa del quale i due si ritirano momentaneamente dalle gare e Shinyjo vince il titolo, mentre la stagione seguente viene solo accennata in un episodio: la Asurada è in difficoltà e Hunt 2.0 vince il titolo sull'auto progettata da Lauda 2.0. La finale di queste tre serie è incentrata in particolare sulle difficoltà del team Sugo dovute a un cambiamento della tecnologia che in un primo momento porta Hayato a gareggiare su una vettura uguale a quella di Henri invece che sull'Asurada, e sulla faccenda del sosia di Hamilton, che inizialmente a causa della vettura che si guida da sola mentre lui viene mandato in trance sembra curiosamente dominare la stagione. Esiste infine un ultimo spin off di cinque episodi, prodotto tra il 1999 e il 2000 e ambientato due anni più tardi, in cui il protagonista non è più Hayato Kazami, ma Bled Kaga (peccato per la scelta, c'erano a mio parere personaggi molto più affascinanti, soprattutto Randoll e Shinjyo), quello in cui, appunto, vince il titolo - si dice il suo secondo mentre Hayato ne ha vinti tre - battendo Hayato all'ultimo giro dell'ultimo gran premio stagionale. Fa tutto ciò alleandosi con l'ex team principal Aoi, senza che ciò sia messo in cattiva luce, e ha una mezza love story con la signorina Kyoko, snobbando una sua pretendente giornalista e fotografa, curiosamente sosia di Susie Wolff.

lunedì 28 dicembre 2020

Superformula 2020: Naoki Yamamoto vince il titolo

Vi avevo anticipato tempo fa che ne avrei parlato ed ecco arrivato il momento: parliamo di Superformula, la massima serie open wheel del Giappone, qualcosa che sta a metà tra l'essere una serie minore e il non esserlo, per via del mix di piloti che vi prendono parte: da un lato giovani emergenti, dall'altro piloti che vi gareggiano stabilmente. Nella prima categoria doveva esserci, quest'anno, Juri Vips, in preparazione a un suo ipotetico esordio in Formula 1. Vips non ha preso parte a nessuna gara: o non era in Giappone, o era in quarantena in Giappone, oppure alla fine si è proprio ritirato dal campionato.
Il fatto che altri piloti prendessero parte a competizioni al di fuori dal Giappone, specie endurance, e che in terra nipponica vi fossero severe restrizioni di viaggio, ha fatto sì che i piloti in quarantena e occasionalmente non presenti fossero vari. Siccome queste assenze avrebbero potuto avere impatto sulla classifica finale, la serie ha deciso che, su sette eventi disputati, soltanto i cinque migliori risultati avrebbero contribuito a stilare la classifica piloti definitiva.

Hanno gareggiato per il team TOM's Nick Cassidy e Kazuki Nakajima (sostituito in due eventi da Ritomo Miyata), per Kondo Racing Kenta Yamashita (sostituito per un evento da Sena Sakaguchi) e Sacha Fenestraz, mentre per il team LCMG Kamui Kobayashi (rimpiazzato in due occasioni da Yuichi Nakayama) e Yuji Kunimoto. Non hanno mai cambiato la loro line-up i team Rookie Racing, pilota Kazuya Oshima, Itochu Enex, che ha schierato Yuhi Sekiguchi (che in concomitanza con Sakaguchi poteva generare un po' di confusione, quindi immagino la poca gioia dei telecronisti... anzi, la molta gioia dato che Sakaguchi risultava DNS) e Ryo Hirakawa, JMS con Hiroaki Ishiura e Sho Tsuboi (quest'ultimo reso celebre dal fatto che Sophia Florsch gli sia volata sopra a Macao) e DoCoMo con Naoki Yamamoto e Nirei Fukuzumi. Drago Corse ha messo in pista Tatiana Calderon per cinque eventi su sette, sostituendola con Koudai Tsukakoshi nei due nel quali mancava, mentre il team Mugen doveva avere al volante Juri Vips (sostituito costantemente da Ukyo Sasahara, che poi ne è divenuto titolare) e Tomoki Nojiri. B-Max ha avuto una una sola vettura ai primi tre eventi, guidata rispettivamente da Teppei Natori (DNS), Mirsunori Takaboshi e Sergio Sette-Camara, mentre negli ultimi quattro ne aveva due, piloti Nobu Matsushita e Charles Milesi. Nakajima Racing, invece, ha avuto come pilota Tadasuke Makino (rimpiazzato da Hiroki Otsu per l'ultimo evento stagionale) e Toshiki Oyu.

La stagione, iniziata nel corso dell'estate e terminata a metà dicembre inoltrata, ultimo campionato a terminare quest'anno, è stata composta, come già preannunciato, da sette eventi. Essi erano costituiti da una gara singola, anche la pole position assegnava punteggio (se non altro, dato che tre volte su sette il pilota che partiva dalla pole si è ritirato in corso d'opera) e le gare si sono svolte su sei circuiti giapponesi diversi. Il circuito di Suzuka ne ha ospitati due, in successione, come terzultimo e penultimo evento del campionato.
Sei piloti diversi hanno ottenuto delle vittorie, solo uno ne ha ottenute due: si tratta di Tsuboi, terzo classificato. Solo una, invece, per il campione Naoki Yamamoto e per il runner-up Ryo Hirakawa, che alla fine è stato distaccato dal vincitore di appena due lunghezze. Con una sola vittoria, i piloti che si sono piazzati tra la quarta e la sesta posizione in classifica: Cassidy (che ha conquistato gli stessi punti di Tsuboi, ma gli si è classificato dietro per una vittoria di meno, appunto), Nojiri e Oyu. Purtroppo non ha ottenuto alcun punto una nostra vecchia conoscenza, ovvero Tatiana Calderon, anche se almeno, in assenza di Mahaveer Raghunathan, non ha subito l'umiliazione di chiudere la stagione dietro di lui grazie a un punto fortunoso di tale chicane mobile, destino che le era capitato lo scorso anno in F2.

MOTEGI
Pole: Ryo Hirakawa
Podio: Ryo Hirakawa, Kenta Yamashita, Sacha Fenestraz

OKAYAMA
Pole: Ryo Hirakawa (quarto posto in gara)
Podio: Sho Tsuboi, Hiroaki Ishiura, Nick Cassidy

SPORTSLANG SUGO
Pole: Sergio Sette-Camara (ritirato in gara)
Podio: Nick Cassidy, Rio Hirakawa, Naoki Yamamoto

AUTOPOLIS
Pole: Tomoki Nojiri
Podio: Tomoki Nojiri, Naoki Yamamoto, Tadasuke Makino

SUZUKA I
Pole: Naoki Yamamoto
Podio: Naoki Yamamoto, Kazuki Nakajima, Yuji Kunimoto

SUZUKA II
Pole: Nick Cassidy (ritirato in gara)
Podio: Toshiki Oyu, Nirei Fukuzumi, Yuhi Sekiguchi

FUJI
Pole: Tomoki Nojiri (ritirato in gara)
Podio: Sho Tsuboi, Toshiki Oyu, Nobu Matsushita


sabato 26 dicembre 2020

Stock Car Brasil 2020: Ricardo Mauricio vince il titolo

Il campionato 2020 di Stock Car Brasil si è svolto tra il mese di luglio e quello di dicembre, terminando nello stesso weekend nel quale è terminato il campionato di Formula 1, ciò fa sì che io non sia neanche particolarmente in ritardo nel parlare di questa stagione, che fa parte delle tante cose che ho lasciato abbastanza da parte durante questa seconda parte di 2020 in cui non c'era un attimo di tregua per via dei campionati particolarmente concentrati.
Sono state disputate un totale di sedici(?) gare, Rubens Barrichello purtroppo non ha vinto nessuna di quelle disputate sul circuito di Interlagos e la maledizione continua. Credo che un giorno o l'altro dovremmo sostenerlo precipitandoci in branco a Interlagos arrampicandoci sui muretti ed esultando al suo passaggio, magari questo potrebbe cambiare le cose. Il top sarebbe coinvolgere anche Alex Barros e trasformarlo in una sorta di capo ultrà... ma credo che sia meglio smetterla di sognare a occhi aperti e concentrarci su quello che è effettivamente successo nel corso della stagione.

La stagione è iniziata - anche se non propriamente la stagione in sé - con uno scandalo, legato alla famiglia di Bia Figueiredo, per intenderci, colei che ai tempi della Indycar si faceva chiamare Ana Beatriz. Sostituita provvisoriamente da Cesar Ramos in quanto incinta doveva essere assente per quella ragione da questo campionato, ma la sua assenza è diventata definitiva in quanto ha perso lo sponsor Ipiranga a seguito di guai giudiziari occorsi a suo marito e a suo suocero: i due risultano invischiati in un caso di corruzione nella sanità brasiliana.
Da allora la Figueiredo è sparita totalmente dai social e ha cancellato i profili Twitter e Instagram. Fan brasiliani sostengono che è diventata madre di un bambino nel corso dell'estate, altri sostengono che suo marito inizialmente fosse finito in carcere, ma che poi sia stato rilasciato. I media brasiliani, che in un primo momento avevano coperto la vicenda con tanto di titoloni (tradotti erroneamente dai media esteri, che inizialmente avevano scritto che era Ana Beatriz, invece che il marito, ad essere stata arrestata per corruzione), sembrano non dare più alcun peso alla vicenda, quindi probabilmente non sentiremo parlare della Figueiredo per un bel po'.

Facendo un controllo incrociato tra il sito della Stock Car Brasil e Wikipedia versione portoghese, mi sembra di capire che siano state disputate anche delle gare di qualifica(?), dato che su Wikipedia c'è un numero di gare maggiore rispetto a quelle presenti sul sito ufficiale. E prima che mi diciate che Wikipedia non è affidabile, cosa che so anche da me, di tali gare sono indicati anche i risultati, quindi non penso che gli autori della fonte universale del sapere fossero così fumati da inventarseli di sana pianta, quando non hanno trascritto nemmeno, nell'apposita classifica, quelli dell'ultima gara.
Quello che pare chiaro è che Ricardo Mauricio ha vinto il campionato, precedendo Ricardo Zonta, Daniel Serra, Thiago Camilo e Ricardo Mauricio a completare la top-5. Rubinho si è classificato sesto in classifica generale, rendendo la Stock Car Brasil un posto migliore grazie all'aura ferrarista che si porta senz'altro ancora dietro. Nella prossima stagione, addirittura, l'aura ferrarista della Stock Car Brasil pare essere destinata ad aumentare: vi gareggerà Felipe Massa. Considerato come un idolo delle folle ai tempi della Formula E, chissà che non riesca a fare ciò che è sfuggito a Barrichello, ovvero far sì che i media italiani prendano in considerazione questo campionato (anche se così, a intuito, mi viene da pensare che nemmeno lui abbia questo potere).

venerdì 25 dicembre 2020

DTM 2020: René Rast vince il titolo

Visto che il 2020 è stato un anno molto concentrato e che ho lasciato qualcosa per strada, tra le varie cose alle quali dedicare un post era rimasto senz'altro il DTM, al quale in questa stagione hanno partecipato soltanto Audi e BMW.
L'Audi ha schierato nove vetture, guidate rispettivamente da Robin Frijns, Nico Muller, Harrison Newey, Fabio Scherer, Ferdinand Habsburg, Loic Duval (sostituito per un evento da Benoit Treluyer), Mike Rockenfeller, René Rast e Jamie Green.
Soltanto sette vetture, invece, per la BMW, una delle quali guidata da un pilota di un certo rilievo, ovvero Robert Kubica. Gli altri erano Marco Wittmann, Timo Glock, Lucas Auer, Jonathan Aberdein, Philipp Eng e Sheldon Van Der Linde.

Il campionato è stato ovviamente stravolto dall'epidemia di coronavirus (d'altronde nessun calendario non ne è stato stravolto) e alla fine la stagione è partita con un certo ritardo, con nove eventi da due gare ciascuno, che si sono svolti su sette circuiti diversi.
Di diciotto gare, René Rast ne ha vinte sette, vincendo il titolo davanti a Nico Muller, che di vittorie ne ha ottenute sei nel corso della stagione.
L'unico altro pilota che ha ottenuto più di una vittoria è stato Robin Frijns, terzo nella classifica generale, salito sul gradino più alto del podio in ben tre occasioni. Hanno completato la top-5 in classifica Mike Rockenfeller e una nostra vecchia conoscenza tale Timo Glock, ottenendo il secondo posto in gara come miglior risultato e neanche tanto spesso (di fatto Rockenfeller ha un secondo e un terzo posto, Glock è salito a podio soltanto una volta).

La serie ha avuto due vincitori "random", termine che non vuole sminuirli, quanto piuttosto identificarli come piloti che, pur non essendosi classificati nelle zone particolarmente alte della classifica, hanno tagliato il traguardo davanti a tutti in un'occasione. Uno di essi è Van Der Linde, sesto in classifica, l'altro è Auer, che essendo il nipote di Berger ha contribuito a travolgere il DTM con tanta aura ferrarista. Secondo la mia personale definizione di random, si tratta di un pilota ancora più random di quello precedentemente menzionato: l'ex Redbull junior si è piazzato soltanto dodicesimo in classifica.
Veniamo a Kubica: l'ex pilota della Williams, attuale terzo pilota dell'Alfa Romeo, non ha avuto una stagione proprio tracolma di risultati positivi, però si è tolto la soddisfazione di vedere almeno una volta la luce del podio, classificandosi terzo nella terzultima gara della stagione.



giovedì 24 dicembre 2020

La predestinazione di Sunshine

A volte capitano cose che proprio non ti aspetti, ma quello che mi è successo domenica sera va oltre la mia immaginazione. Prima di andare a letto ho controllato instagram... ed ecco che è avvenuto un evento che mi ha lasciata abbastanza spiazzata. Nelle notifiche mi sono ritrovata un follower dal nome illustre. Ho pensato "è un omonimo", oppure "è un suo fan". Invece no, sono entrata nel profilo del nuovo follower ed eccolo lì, Carlo Vanzini, con la spunta blu. Mi sono detta "è un bug", poi ho guardato la lista di followed: il Vanz è effettivamente un mio follower su instagram, alla mia pagina che di fatto è una fanpage della Formula 1. Presa da una curiosità insormontabile ho fatto un giro tra la lista dei suoi followed scoprendo cose interessanti, segue anche qualche altra fanpage, almeno due delle quali dedicate a Vettel.
Pur non comprendendo che cosa, nella mia piccola pagina che aggiorno di tanto in tanto, generalmente per postare cose fangirl friendly come repost di abbracci smielati tra Hamilton e Vettel oppure tra Leclerc e Gasly, possa avere spinto un telecronista di Formula 1 a premere sul pulsante "segui", ammetto che mi sento molto onorata da questo fatto, anche se, come probabilmente avrete capito, non sono sempre d'accordo con il punto di vista del Vanz, quando ascolto le sue telecronache. Cosa dire, in conclusione? Probabilmente che è stato uno dei fucsiahhhh più sorprendenti della mia carriera di blogger/social-blogger e che mi sento un po' predestinata. Grazie Vanz!


mercoledì 23 dicembre 2020

Un tempo i piloti paganti si chiamavano gentlemen driver... oggi anche no!

Immagino che abbiate notato che finora non ho fatto menzione di una certa vicenda relativa a un certo pilota che debutterà in Formula 1 nella prossima stagione. Non l'ho fatto perché questo vuole dire rivangare anche un fatto accaduto nel mio passato. Nell'inverno 2007/08, durante il mio primo anno di università, una sera, in un locale multisala che c'è nel mio paese, io e una mia amica fummo inseguite da tre ragazzi (indicativamente della nostra età o simile), due dei quali ci si buttarono addosso palpeggiandoci. Fummo costrette a nasconderci nei bagni e poi andammo al piano superiore, su una sorta di balcone che si affacciava alla sala più anziani-friendly, diciamo una sala che era più o meno una balera. Ci trovarono anche lì. Facemmo una gran fatica a liberarci di loro, quello che non ci aveva papleggiate minacciò addirittura di picchiare un nostro amico che al momento dei fatti era in pista a ballare insieme alla propria sorella, anche lei con noi. Andammo a informare gli addetti alla sicurezza, che identificarono quei tipi, fecero loro una gran predica e dissero che non li avrebbero più fatti entrare nel locale.

Questa parte della vicenda non mi ha lasciato segni. Mi auguro che quei tipi siano maturati. A lasciarmi dei segni è stato un fatto correlato a queste vicende. Frequentavo un ragazzo più grande di me, ai tempi, che venuto a sapere di questo fatto mi colpevolizzò, dicendo che se me ne andavo in giro senza un partner ero troppo esplicita e quindi era normale che i ragazzi si comportassero così con me, perché ero "a loro disposizione" (e tra tutte le cose di cui avrebbe potuto accusarmi, quella era forse la peggiore, mi avesse detto che era meglio se non andavo in giro da sola perché il mio fisico non mi permetteva di difendermi da un tipo con una stazza da bisonte, come quello che mi aveva messo le mani addosso, sarebbe stato meno trash). Usò questa faccenda come ricatto psicologico per mesi, per fare in modo che io non chiudessi definitivamente con lui. Credo che questo abbia influito pesantemente sulla mia (in)capacità di relazionarmi con potenziali partner (non che ne senta la mancanza) o nel costruire un certo grado di fiducia in situazioni in cui è possibile un potenziale coinvolgimento romantico.

Quindi no, non sono indifferente a quanto successo, solo un po' coinvolta, più di quanto mi abbiano coinvolta altre faccende relative a piloti. E in questo caso gli riconosco anche un'aggravante. Se ti comporti come un cazzone, in genere dovresti avere almeno la decenza di non farlo davanti agli occhi del mondo. Qui i casi sono due: o questo tipo ha molestato una ragazza riprendendosi e postando il video su un account instagram ufficiale, oppure ha recitato con una persona compiacente una simile scena e l'ha postata. Entrambi i casi mi portano a pensare che questo sia ben più idiota di uno che si comporta da idiota senza palesarlo agli occhi del mondo intero. La regola numero uno del comportarsi da coglione dovrebbe essere cercare di non far capire al mondo intero che sei un coglione. Questo ha fatto l'esatto opposto. Nessuno avrebbe probabilmente saputo niente di questa faccenda se LUI STESSO non l'avesse sbandierata ai quattro venti e la cosa ancora peggiore è che il messaggio che passa è: "voi mi criticate, ma io vi dimostro che posso fare quello che mi pare".

Il grosso problema di costui è che ha tanti grossi problemi e che questa è la punta dell'iceberg. La prima volta che è rimbalzato agli onori delle cronache internazionali è stato ai tempi della F3 Europea, quando ha picchiato Callum Ilott, colpevole di averlo rallentato durante una sessione di prove libere, procurandogli vari tagli ed escoriazioni sul volto e sul collo. Nel corso degli anni non ha mostrato grandi segni di maturazione, anzi... tra bullismo sui social e commenti molto al limite del discriminatorio, ha un curriculum non particolarmente apprezzabile, che va ad affiancare quello che mediamente fa al volante. E non parlo di talento o mancanza di talento, ma proprio di avere una guida molto al limite, il che è anche peggio. Avrebbe le capacità di non essere una mina vagante, ma fa comunque la mina vagante, rischiando ogni tre per due di mettere gente fuori pista. Quindi no, non sembra il tipo che possa farsi un esame di coscienza e dire: "ho sbagliato e mi rendo conto di avere bisogno di aiuto terapeutico" o cose del genere. Sembra piuttosto il tipo che dice "mio padre possiede mezza Russia, quindi faccio quello che mi pare".

Viene spesso paragonato ad altri piloti con tanti big money, ma questo mi sembra scorretto nei confronti di chi viene paragonato a lui. Ci sono alcuni piloti che sono arrivati più in alto di quanto dovevano grazie ai soldi di famiglia, questo sì, ma credo sia doveroso fare una distinzione tra il pilota e l'individuo. Avere un volante perché si porta una carriola di soldi al team magari non è la migliore pubblicità per un pilota, ma se questo pilota si comporta quantomeno da persona civile e degna di considerazione, per cortesia niente paragoni con coglioni di questo tipo. Viene paragonato anche ad altri piloti che in passato hanno fatto cose al limite, ma una parte di questi sono riusciti a ricostruirsi un'immagine maturando e comportandosi in maniera adeguata. Viene addirittura paragonato a James Hunt, ma......... forse non si rendono conto che Hunt ha sicuramente avuto tra le mani molti seni e molti fondoschiena femminili, ma appartenenti a donne ben liete di mettere le loro grazie tra le sue mani. Quindi, seppure la cultura hippie al giorno d'oggi possa apparire troppo esplicita, credo ci sia un grosso problema di comprensione. Se ci dà fastidio che un pilota si comporti a quel modo, non è perché siamo puritani.

Parlando di come sta venendo gestita la vicenda, parto dalla Haas: quando vendi l'anima al diavolo è difficile riuscire a riscattarla. Per quanto la decisione di tenerselo stretto sia molto impopolare, posso comprenderla dal punto di vista strettamente aziendale. Quel contributo economico serve per non fallire e quando hai dei dipendenti a cui pagare uno stipendio, lo fai anche se i soldi puzzano di merda. Tanto più che il padre del coglione probabilmente controlla ormai il team. Andare a insultare i social media manager della Haas su Twitter credo abbia ben poco senso. Chi a mio parere dovrebbe davvero fare qualcosa è la FIA, che può sospendere la superlicenza a chi non ha un comportamento adeguato. Stiamo parlando della stessa FIA che ha messo sotto investigazione Bottas per avere fatto il giro di Montecarlo su una bicicletta da corsa in compagnia della fidanzata e Hamilton per avere indossato una maglia legata a un caso di cronaca. Della stessa FIA che ha multato Leclerc perché postava foto di sé stesso al bar con gli amici, o Horner e Vettel per una foto in cui parlavano senza indossare la mascherina.

PS. Nella cerimonia virtuale della FIA, alla quale Mick Schumacher ha partecipato in qualità di campione della F2, gli sono state poste delle domande sul suo futuro compagno di squadra, alle quali ha risposto in modo molto formale, ma mostrandosi piuttosto a disagio (a questo proposito vorrei ricordare che Schumacher è il best friend forever di Ilott, insomma, è un caro amico del tipo picchiato dal cazzone). A questo proposito vorrei suggerire ai giornalisti di tirare fuori le palle e di porre domande di questo stampo al diretto interessato, quando capiterà l'occasione, invece di chiedere spiegazioni a uno che peraltro non è ancora suo compagno di squadra e che deve tutelare il proprio sedile (cosa non difficile, avere come pilota un piccolo principe elegante, educato e figlio di una leggenda del motorsport serve a risollevare almeno in parte un team messo in cattiva luce da altri) e il proprio setto nasale (cosa più complicata visto con chi ha a che fare).

martedì 22 dicembre 2020

Commento al Gran Premio di Abu Dhabi: 13 dicembre 2020

Questa stagione è stata una lunga rincorsa alla metà di dicembre e la metà di dicembre è arrivata, portando con sé il Gran Premio di Abu Dhabi che mette fine al campionato anche dal punto di vista effettivo, non solo da quello della classifica, dato che Hamilton ha vinto il mondiale molto tempo fa.
Gangster Hammi: "A proposito, vampiro famelico, sei contento?"
Bo77as: "Di cosa?"
Gangster Hammi: "Del mio ritorno. Ti sei già preparato mettendoti a novanta?"
Bo77as: "Secondo me sarai tu ad essere a novanta questo fine settimana."
Gangster Hammi: "Naaahhhh, sei ridicolo!"
Verstappino: "Calmatevi voi due, se proprio non riuscite a mettervi d'accordo su chi deve vincere il gran premio, posso pensarci io."
Gangster Hammi: "Come sei gentile... stai finalmente diventando un bambino grande."
Verstappino: "Per chi mi avevi preso, per Trollando?"
Trollando: "Carlitohhhh!!111!!1!!!11!!!"
Verstappino: "Tutto bene?"
Trollando: "No, il mio compagno di squadra sta per andarsene."
Verstappino: "Dai, non lamentarti, non sta lasciando questo mondo come il Russo di Roma."
Russo di Roma: "E tu cosa vuoi da me?"
Verstappino: "Un threeso-..."
Russo di Roma: "Taci, bimbo, se no ti soffoco con il biberon."
Voce fuori campo: "Le ultime indiscrezioni ci dicono che quando Verstappino fa visita a Kelly, lei scaldi due biberon di latte, uno per la figlia e uno per Verstappino..."
Sebby: "So che le prove libere non sono ancora iniziate e che è difficile attirare l'attenzione facendo un testacoda, ma cosa ne pensate di dedicare un po' di spazio al fatto che finalmente sto levando le tende?"
Predestinatohhhh: "Aaaawwww."
Sebby: "Cosa?! Sei contento che me ne vada?"
Predestinatohhhh: "Ma no, cos'hai capito? Stavo pensando a te e al fatto che siamo diventati àMiK3TtY nonostante io ti abbia sempre asfaltato."
Sebby: "Datti poche arie. Ti ricordo che hai perso il campionato di challenge a cui la Formula 1 fa da contorno."
Predestinatohhhh: "Non fa niente, commemorerò questi anni insieme in un casco celebrativo dedicato a te."
Sul casco di Leclerc c'era scritto "Seb" a caratteri cubitali, oltre che delle foto di loro due insieme (non quelle degli incidenti, purtroppo), tanto che durante il corso del fine settimana, quando lo vedevo in pista, lo scambiavo sempre per il suo compagno di squadra. Non perché finisse in testacoda ogni tre per due, ma nemmeno Vettel stava facendo questo genere di prodezze in quest'ultimo fine settimana.
Prima di procedere parlando del resto del weekend, tuttavia, credo che sia meglio parlare delle prove libere, dato che abbiamo scoperto chi nello specifico abbia provocato le intemperie del Nurburgring. Non so se ricordate, ma in quell'occasione gli Schulott dovevano fare il proprio esordio nelle prove libere e hanno fatto la figura di due Alexander Rossi qualsiasi per via del maltempo. La nuvola di Fantozzi, evidentemente, deve essere sulla testa di Ilott, dato che Schumacher ha fatto regolarmente il proprio esordio in compagnia dei suoi occhi azzurro shocking al volante della Haas come Friday Driver senza che scendesse la benché minima goccia di pioggia. La vettura di "O Pietru" ha deciso di celebrare l'evento avendo qualche problema random, che ha fatto sì che O Pietru arrivasse alle spalle del compagno di squadra nella graduatoria dei tempi, come si addice perfettamente a un pilota brasiliano quando è al cospetto di un membro della famiglia Schumacher.
Io, nel frattempo, ho maturato un'interessante teoria del kompl8, guardando le foto di Mick Schumacher in tuta della Haas, ovvero che sia Kmag dopo essere entrato in un loop temporale, visto che l'unica cosa in cui differiscono è la barba che fa sembrare Kmag vent'anni più vecchio di Schumacher nonostante la differenza effettiva di età sia più contenuta.

POLE DAY - in questa giornata dedicata a Kubica, io sono la voce fuori campo e sono qui per inneggiare alla Redbull, che finalmente ha ottenuto una pole position in questa stagione. Gente, acclamate Verstappino!
Verstappino: "Grazie, ma non potevo fare altrimenti. Il mio compagno di squadra oggi si è qualificato ben quinto, quindi l'unico modo che avevo per asfaltarlo come al solito era questo."
Voce fuori campo: "è vero che hai dichiarato che il tuo preferito come compagno di squadra sarebbe Hulkenberg? Come mai preferiresti lui a Perez?"
Verstappino: "Perché io e Hulk parliamo le stesse lingue, quindi potremmo sparlare degli altri a loro insaputa senza avere bisogno di appartarci di nascosto. Comunque Hulk non è preso in considerazione da nessuno a parte dai suoi fan, quindi credo sia inutile parlarne. L'argomento del giorno, se non sbaglio, dovrebbe essere che sono in pole e quindi sono figo."
Voce fuori campo: "Ricordiamo che Verstappino ha ottenuto la pole position davanti alle Mercedes, poi a seguire Norris, Albon, Carlito, il Russo di Roma, Strollino, Leclerc e Gasly. I Lecly non potranno partire l'uno accanto all'altro dato che il Predestinatohhhh sarà retrocesso di tre posizioni per l'incidente con i Perstappen al via dello scorso gran premio. A proposito, Verstappino, l'hai picchiato dopo un simile affronto?"
Verstappino: "No, l'ho punito facendo sciopero. Non giocherò più con il camion dei pompieri con lui fino al 2021."
Voce fuori campo: "Mi sembra una decisione saggia e pacifica. Ma chi è che ruggisce così come se niente fosse?"
Bo77as: "Sono io, che l'ho messo in quel posto al Prosciuttello."
Voce fuori campo: "In effetti il Prosciuttello oggi sembrava un po' in difficoltà. Hai idea di come mai?"
Bo77as: "Non saprei, credo che il fatto che fino a tre giorni fa fosse sotto le coperte con la febbre invece di essere sotto le coperte insieme a Sebby come al solito abbia contribuito."
Gangster Hammi: "Aaaawwww."
Bo77as: "Cosa succede?"
Gangster Hammi: "Pensavo a Sebby, che domani si toglierà la tuta rossa."
Bo77as: "Per indossare quella rosa-verde."
Gangster Hammi: "Naaaahhhh, per rimanere nudo. Ce l'ha enormehhhh."
Bo77as: "Ne sei sicuro?"
Gangster Hammi: "Sì, e se non ti fidi di me, puoi chiedere a Dani-Smile. Sono certo che sia arrivato solo dodicesimo, venendo battuto anche dal suo compagno di squadra, solo perché stava pensando al membro di Sebby... che peraltro sarà nelle sue vicinanze, essendosi qualificato tredicesimo. Anzi, sarà nelle vicinanze di Leclerc. Tanto ammmmorehhhh."
Voce fuori campo: "Dietro a Vettel ci sarà Giovinazzi con la sua chioma fluente, perché Perez non è nemmeno sceso in pista essendo destinato a una penalità per sostituzione del motore. Nonostante si sia qualificato davanti a Iceman, Kmag, Russell, Fittipaldi e Latifi, partirà davanti a quattro di loro, dato che Fittipaldi partirà ultimo per avere a sua volta sostituito il motore."
Verstappino: "Insomma, in sintesi pare che Fittipaldi sia il mio opposto, è destinato ad arrivare ultimo mentre io sono destinato alla prima posizione."
Voce fuori campo: "Sei molto sicuro di te stesso."
Verstappino: "Anche tu lo saresti, se avessi di fianco un inoffensivo vampiro da quattro soldi."
Bo77as ha ruggito, ma si sa bene che vampiro che ruggisce non morde. Tutto lasciava pensare che l'indomani Verstappino avrebbe avuto vita abbastanza facile.

RACE DAY - tutto è iniziato con Verstappino in testa alla gara davanti ai due piloti della Mercedes e tutto era destinato a proseguire con Verstappino in testa alla gara, davanti ai due piloti della Mercedes, che lo inseguivano a debita distanza. A debita distanza dalle Mercedes, dopo essersi liberato di Trollando, c'era Alboff che per l'occasione era diventato Albon. Visto che la gara non era molto movimentata, specie nelle posizioni di spessore, il dubbio esistenziale era: riuscirà Bo77as ad avvicinarsi a Verstappino? Risposta: no. Riuscirà Hamilton ad avvicinarsi a Bo77as? Risposta: in un primo momento sì, ma alla fine no. Riuscirà Albon ad avvicinarsi a Hamilton? Risposta: un po' sì, ma fortunatamente per entrambi non abbastanza, in modo da evitare incidenti.
Voce fuori campo: "Ma adesso sentiamo la top-3 che ci parla di com'è andata la gara, iniziando da Verstappino, a cui facciamo tanti auguri per l'imminente nascita di suo nipote Luka, figlio della sorella Victoria, e della sorella Mila, figlia del padre Jos."
Verstappino: "Grazie, ma preferisco ricevere i complimenti per le mie performance e non per quelle di mia sorella, di mio cognato, di mio padre e della sua consorte, quindi per questa gara. Ho partorito personalmente la mia decima vittoria e ho ottenuto più vittorie di quante non ne abbia ottenute Mark Webber, nella stessa quantità di anni passati al volante di una Redbull che, diversamente dalla sua, non ha lottato per il mondiale per cinque anni dietro fila."
Voce fuori campo: "Sei un bambino determinato. Se tu fossi un po' più vecchio, potresti essere un buon partner per Alonso."
Verstappino: "Naaaahhhh, lasciamo che sia Carlito ad appropriarsi del ruolo di partner del suo idolohhhh."
Carlito: "Tunz tunz tunz!!11!!!11! Ferni è il rookie più interessante del panorama motoristico del futuro imminente."
Voce fuori campo: "Bo77as, sei riuscito ad arrivare secondo anche oggi. Cosa ne pensi di tutto ciò?"
Bo77as: *ruggito*.
Gangster Hammi: "Che pace in quei giorni passati sotto le coperte con la febbre invece che con Sebby. Niente ruggiti, niente minacce di azzannarmi il collo, niente occhiate da falco assassino..."
Bo77as: "Ammettilo, è tutta scena, in realtà ti sono mancato."
Gangster Hammi: "Lo ammetto, un po' sì. Però mi è mancato di più il mio Sebby. Doppiarlo è stata un'emozione."
Entrambi i ferraristi, a cui è stata applicata la stessa strategia nonostante fossero partiti su diverse mescole di gomme (non fermarsi in regime di safety car quando è stata rimossa la vettura di Perez che aveva lasciato a piedi il suo pilota prima del tempo - destino che è stato smentito, dato che Perez sarà alla Redbull e Albon non avrà un volante come titolare nel 2021), sono arrivati abbondantemente oltre la top-ten, non riuscendo nemmeno a lottare per le posizioni di minore prestigio. A quello ci hanno pensato soprattutto Carlito e il Pokemon, con Carlito che dava sfogo al proprio istinto di pilota importante prima di andare incontro al suo triste destino, quello di spogliarsi della tuta della McLaren per indossare quella della Ferrari.
Carlito: "Meno male che mi posso consolare con l'idea di Ferni ai rookie test."
Infatti due giorni dopo il gran premio c'era una sessione di rookie test, in cui potevano essere schierati anche piloti che hanno gareggiato in Formula 1 in passato, a condizione che non l'abbiano fatto in questa stagione. McLaren e Racing Point, non avendo ottenuto l'autorizzazione di far testare come rookie Ricciardo e Vettel, hanno deciso di andare a casa in anticipo e in pista sono scese soltanto quindici vetture: due Mercedes guidate da Vandoorne e De Vries, due Redbull guidate da Buemi e Vips, due Alpha Tauri guidate da Tsunoda (divenuto pochi giorni dopo pilota titolare) e M.Sato, due Ferrari guidate da Fuoco e Shwartzman, due Alfa Romeo guidate da Kubica e Ilott, due Williams guidate da Aitken e Nissany, infine una sola Haas guidata Schumacher e dai suoi occhi azzurro shocking, dato che la Haas per il 2021 ha ingaggiato due rookie, soltanto uno dei quali con un comportamento degno di un pilota e di una persona civile.
Con questo è tutto per il GP di Abu Dhabi, mia intenzione è scrivere anche un commento finale alla stagione e, diversamente dall'anno scorso, in cui ho detto che l'avrei fatto per poi non farlo, sarebbe quella di farlo veramente, in questa stagione.

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Valtteri Bottas (Mercedes), 3. Lewis Hamilton (Mercedes), 4. Alex Albon (Redbull), 5. Lando Norris (McLaren), 6. Carlos Sainz (McLaren), 7. Daniel Ricciardo (Renault), 8. Pierre Gasly (Alpha Tauri), 9. Esteban Ocon (Renault), 10. Lance Stroll (Racing Point), 11. Daniil Kvyat (Alpha Tauri), 12. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), 13. Charles Leclerc (Ferrari), 14. Sebastian Vettel (Ferrari), 15. George Russell (Williams), 16. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo), 17. Nicholas Latifi (Williams), 18. Kevin Magnussen (Haas), 19. Pietro Fittipaldi (Haas), Rit. Sergio Perez (Racing Point).



lunedì 21 dicembre 2020

Superformula Lights 2020: Ritomo Miyata vince il titolo

Come già segnalato un po' di tempo fa, quando ho parlato della Formula Regional Japan, in Giappone quest'anno si sono svolti in parallelo due campionati al livello Formula 3, uno dei quali era quello di Superformula Lights, che si è svolto a fianco degli eventi della Superformula. Così come la serie madre, è terminato nel fine settimana appena passato ed è giunto il momento di dedicargli lo spazio che merita (di Superformula, invece, ne parlerò in un altro momento).
Il pilota che ha vinto il titolo è Ritomo Miyata, classe 1999, attivo nelle competizioni giapponesi da cinque anni. Nei primi quattro ha vinto due volte il campionato di F4 giapponese ed è arrivato due volte secondo nella classifica della F3 giapponese. Ha vinto con una quarantina di punti di vantaggio (non pochi considerato che ne vengono assegnati dieci al vincitore di una gara) su Sena Sakaguchi, il pilota che ha vinto invece il campionato di F.Regional Japan.

Di diciassette gare disputate, Miyato ne ha vinte dodici, mentre delle cinque restanti (sono stati disputati in totale sei eventi di cui cinque da tre gare e uno da due) quattro sono state vinte da Sakaguchi. L'unico altro pilota a vedere il gradino più alto del podio è stato Kazuko Kotaka nell'evento finale. Si tratta del pilota che si è classificato terzo, a debita distanza dai primi due, mentre Teppei Natori, quarto in classifica, non ha mai vinto gare, ma è salito diverse volte sul podio. Solo i primi quattro in classifica sono arrivati regolarmente a podio, mentre hanno un podio occasionale ciascuno Shunsuke Kohno, quinto classificato, e Yoshiaki Katayama, che ha preso parte soltanto a due eventi random nel corso della stagione.
Il numero di vetture presenti generalmente in pista si aggirava intorno alle dodici, un po' di più che in F.Regional Japan, con alcuni privati tipo Dragon. Un solo pilota non giapponese ha disputato alcuni eventi del campionato: si tratta di Lucca Allen (campione F4 SEA 2019), irlandese, che ha ottenuto come migliori risultati dei sesti posti. Infine, piccolo dettaglio di un certo spicco, come one-off nell'ultimo evento stagionale c'era l'ex pilota della Super Aguri, della Spyker e della HRT Sakon Yamamoto, l'apice della cui carriera motoristica è stata un'intossicazione alimentare al GP di Singapore, che ha ottenuto un settimo posto come miglior risultato.

MOTEGI
Podio Gara 1: Ritomo Miyata, Sena Sakaguchi, Teppei Natori
Podio Gara 2: Ritomo Miyata, Kazuko Kotaka, Sena Sakaguchi
Podio Gara 3: Ritomo Miyata, Sena Sakaguchi, Kazuko Kotaka

OKAYAMA
Podio Gara 1: Ritomo Miyata, Sena Sakaguchi, Yoshiaki Katayama
Podio Gara 2: Sena Sakaguchi, Ritomo Miyata, Kazuko Kotaka

SPORTSLAND SUGO
Podio Gara 1: Ritomo Miyata, Sena Sakaguchi, Kazuko Kotaka
Podio Gara 2: Sena Sakaguchi, Ritomo Miyata, Teppei Natori
Podio Gara 3: Ritomo Miyata, Sena Sakaguchi, Kazuko Kotaka

AUTOPOLIS
Podio Gara 1: Ritomo Miyata, Sena Sakaguchi, Teppei Natori
Podio Gara 2: Sena Sakaguchi, Teppei Natori, Ritomo Miyata
Podio Gara 3: Ritomo Miyata, Sena Sakaguchi, Teppei Natori

SUZUKA
Podio Gara 1: Ritomo Miyata, Shunsuke Kohno, Kazuko Kotaka
Podio Gara 2: Sena Sakaguchi, Kazuko Kotaka, Teppei Natori
Podio Gara 3: Ritomo Miyata, Sena Sakaguchi, Kazuko Kotaka

FUJI
Podio Gara 1: Ritomo Miyata, Sena Sakaguchi, Kazuko Kotaka
Podio Gara 2: Kazuko Kotaka, Sena Sakaguchi, Ritomo Miyata
Podio Gara 3: Ritomo Miyata, Sena Sakaguchi, Kazuko Kotaka

venerdì 18 dicembre 2020

Commento alla Formula 2 negli eventi arabi

Carissimi lettori, è la Racing Goddess Sophia che vi parla. Lo sto facendo per dirvi che ho rapito Milly Sunshine per impedirle di scrivere il commento agli ultimi eventi della Formula 2 fino ad oggi, dato che il mondo non deve sapere che il tizio che ho criticato il giorno dell'inizio della stagione ha vinto il campionato. Siccome a Natale siamo tutti più buoni, tuttavia, ho raggiunto un accordo con Milly Sunshine: lei vi farà credere di non avere avuto tempo di scrivere questo commento e io, in cambio, divulgherò, dopo avere corretto eventuali discordanze verbali e aggiunto note varie tra parentesi quadre, il modo in cui lei ha commentato le gare sul forum, andando a costruire in tal senso un commento stesso per non lasciare il lavoro di questa stagione incompleto e fare in modo che quando ne avrà tempo e voglia Milly possa dedicarsi alla stesura del commento al Gran Premio di Abu Dhabi. Non mi concentrerò quindi sul debutto di Pourchaire (al posto di Hughes) e sul ritorno di Boschung (sostituto di Aitken mentre questo gareggiava per la Williams), ma sullo scontro per il titolo.

FEATURE I - Si arriva con un numero notevole di piloti ancora in lotta per il titolo, i più vicini sono Mick Schumacher e Callum Ilott, separati da 22 punti, che diventano 18 quando Ilott ottiene la pole position per la feature race e potrebbe recuperare un bel po' di punti in gara dato che Schumacher partirà soltanto decimo [in questo momento tutti tifosi di Ilott]. Le cose in gara non vanno esattamente tanto bene quanto Ilott poteva sperare, fin dal primo giro: Drugovich lo trolla, mentre Schumacher risale fino alla quarta posizione nel corso del primo giro [in questo momento tutti tifosi di Schumacher, la santificazione alternata è stata galoppante in questo finale di stagione].
I due championship contenders sono su strategie diverse e, dopo essere risalito fino alla terza posizione a metà gara, Schumacher rimane in pista più a lungo degli altri, perdendo alcune posizioni. Ilott, nel frattempo, ha trollato Drugovich con le soste, ma il brasiliano si riprende la posizione, relegandolo al secondo posto. Schumacher supera Shwartzman e Armstrong portandsi al quarto posto e da lì in poi insegue Daruvala ingaggiando con lui un duello ruota contro ruota [il mondo sta cercando di capire da che parte pende la bilancia per capire da che parte schierarsi].
Tsunoda, partito dalle retrovie, risale fino al sesto posto, mantenendosi in terza posizione in classifica, davanti a Mazepin, Lundgaard e Shwartzman ancora tutti in lotta per il titolo.
Drugovich va a podio con Ilott e Daruvala, completano la zona punti Schumacher, Mazepin, Tsunoda, Armstrong, Shwartzman (reverse grid pole), Ticktum e Aitken.

SPRINT I - Shwartzman mantiene la prima posizione al via della sprint race, davanti a Tsunoda e Armsrong... ma Tsunoda rallenta per una foratura, deve rientrare ai box.
Daruvala si porta terzo mentre Mazepin supera Schumacher per il quarto posto poi andrà a prendersi anche le posizioni del podio. Con il gap in classifica sceso a 12 punti, Ilott deve fare una cosa: arrivare davanti a Schumacher in sprint race [e ora tutti lo tifano], per accorciare ancora le distanze... tenta di superarlo quando Schumacher arriva a ruote bloccate, ma va male, anzi, malissimo, centra in pieno Daruvala, lo mette fuori gara, danneggia la vettura e viene penalizzato precipitando nelle retrovie, proprio quando Schumacher sembra non riuscire a tenere dietro i piloti che lo seguono [ma essendo davanti a Ilott la gente tifa ancora per lui, o almeno lo farà finché delusa dal suo risultato finale tornerà a tifare Ilott].
Piquet ne approfitta per recuperare posizioni in modo random, si porta al terzo posto dietro a Shwartzman e Mazepin, dove resterà fino al penultimo giro, quando la sua vettura deciderà di lasciarlo a piedi [dopotutto lui corre davvero in F2, non come il suo potenziale cognato Verstappino che ha dovuto accontentarsi solo di guidare vetture motorizzate Honda in questi anni]. Shwartzman, Mazepin e Deletraz saranno il podio, quest'ultimo ha recuperato una marea di posizioni fermandosi ai box, è l'unico dei piloti che contano a farlo e ha approfittato della safety car per l'incidente per riavvicinarsi al resto del gruppo, rimontando nelle fasi conclusive. Armstrong, Zhou, Lundgaard, Schumacher e Drugovich completano la zona punti, il gap Schumacher vs Ilott risale a 14 punti. Nissany e Markelov completano la top-10 ma quando per loro non ci sono punti [con poca soddisfazione di Milly che sperava che quest'anno Markelov potesse lottare per il titolo].
Attenzione alla classifica, tra Schumacher e Ilott ci sono 14 punti, poi segue Mazepin risalito al terzo posto a 43 punti da Schumachr, dopodiché Shwartzman e Tsunoda a 46 e 48 [i punti disponibili scenderanno a 44 il prossimo venerdì e con la pole di Tsunoda quest'ultimo sarà l'ultimo pilota in lotta per il titolo, con Mazepin e Tsunoda comunque a 43 e 44 punti e bisognosi di un miracolo per vincere il titolo].

FEATURE II - Tsunoda parte dalla pole, ma Mazepin e Shwartzman lo trollano in men che non si dica, il tutto mentre Markelov è quarto, ma ogni volta che Markelov è in buone posizioni non dura a lungo, quindi mettiamoci il cuore in pace. Dopo qualcosa come un quarto di gara Tsunoda si riprende il secondo posto, pochi giri dopo quando si fermano ai box si ritrova davanti a Mazepin, ma viene subito superato da quest'ultimo e poi anche da Shwartzman. Si riprenderà la posizione di quest'ultimo a tre quarti di gara.
A cinque giri dalla fine Tsunoda supera Mazepin e si porta in testa, che cerca di riprendersi la posizione, ma senza riuscire. Si inseriscono nel duello Drugovich e Zhou con il cinese che va a prendersi la seconda posizione (che manterrà nonostante una penalità di cinque secondi). Il duello per il terzo posto Mazepin vs Drugovich finisce con Drugovich che viene spinto quasi a muro da Mazepin, che mantiene la posizione. Per ora, perché i commissari non sono esattamente di quel parere. Sul podio fisicamente ci va, ma un paio d'ore dopo si ritrova nono [guadagnandosi numerose critiche per la sua guida pericolosa].
Il podio ufficiale è Tsunoda, Zhou, Drugovich, con Shwartzman, Ilott, Schumacher, Daruvala e Ticktum a completare la zona reverse grid. Mazepin e Piquet sono gli ultimi piloti a concludere la gara a punti. Lotta per il titolo: dopo la gara del sabato restano in competizione solo gli Schulott, ancora separati da 14 punti (Schumacher ha fatto il giro più veloce, quindi ottiene in questa gara gli stessi punti di Ilott), con Ilott che durante la gara riesce ad approfittare quasi per niente della partenza di Schumacher dalle retrovie. Di fatto Ilott pare dormire un po' mentre Schumacher è in versione "peperoncino piccante in cu*o" [e il mondo è indeciso, non sa per chi tifare, ma in corso d'opera raggiungerà sicuramente l'illuminazione].

SPRINT II - a Schumacher basta fare quattro punti (almeno sesto) se Ilott ottiene vittoria e giro più veloce; vince il titolo facendo almeno due punti (settimo oppure ottavo+gv) se Ilott vince senza giro veloce, facendo almeno un punto (ottavo) se Ilott arriva secondo con giro veloce... In sintesi, Ilott deve almeno vincere la gara oppure almeno arrivare secondo+gv per vincere il titolo, dalla seconda posizione senza gv in poi, il titolo andrebbe a Schumacher qualsiasi risultato ottenesse [spero abbiate capito le proiezioni di classifica, in caso contrario sappiate che anche Milly non ci ha capito niente mentre le calcolava].
Ritornando al discorso dei peperoncini in cu*o di cui sopra, le cose non cambiano la domenica, ma non è esattamente un complimento, Schumacher passa la prima metà della gara a duellare con Daruvala come se da ciò dipendesse il destino dell'umanità, fa le gomme quadrate e a quel punto deve rientrare ai box. Ilott adesso è terzo [e tutti tifano per lui, ovviamente], mentre Schumacher è in una zona popolata da loschi individui tipo Samaia. Che poi, in realtà è anche abbastanza lontano da Samaia, ma viste le spiccate doti velocistiche modello Calderon del brasiliano, lo supererà per il 18esimo posto prima della fine della gara.
Ilott da parte sua assiste con i popcorn in mano al duello per la leadership Ticktum vs Daruvala, da cui è l'indiano a uscirne vincente. Poi arriva Tsunoda che supera Ilott che nel frattempo ha le gomme ormai andate e viene sfilato da una mezza dozzina di piloti [i suoi sostenitori decidono quindi che tifano definitivamente per Schumacher]. Vince Daruvala, Tsunoda e Ticktum sono secondo e terzo dopo un duello ruota contro ruota, seguono Zhou, Shwartzman, Alesi!!!111!!!11!!, Ghiotto e Drugovich a completare la zona punti, con Mazepin e Ilott a secco ma in top-ten. Schumacher vince il titolo con quei soliti 14 punti su Ilott, che conserva la seconda posizione per un punto su Tsunoda, con Shwartzman e Mazepin quarto e quinto in classifica.

NOTE DI CHIUSURA - sia Tsunoda sia Mazepin hanno ottenuto i punti necessari per la superlicenza. Da un lato Tsunoda è stato confermato dall'Alpha Tauri pochi giorni fa, dove prenderà il posto del Russo di Roma, dall'altro Mazepin dovrebbe fare coppia con Schumacher in Haas (i due sono stati ufficializzati ancora prima del finale di stagione) ma Mazepin è ufficialmente caduto in disgrazia per avere commesso un'azione ancora più discutibile di tutte quelle da lui commesse fino a questo momento [nota di Milly Sunshine: vorrei specificare che se non ne parlo in modo approfondito in questo commento non è per disinteresse, ma perché a livello emotivo trovo molto più confortante parlare di questioni agonistiche] e l'unica ragione per cui la Haas sembra tenerselo è una sola: i soldi di Mazepin servono per non dichiarare fallimento e non sbattere tutti i dipendenti del team in mezzo a una strada.



giovedì 17 dicembre 2020

Tutorial per ragazzini/e: commentare il Kelly-gate senza essere trash o inopportuni

Come avevo accennato in un commento a un GP qualche tempo fa, sembra esistere, almeno stando ai rumour, la possibilità che Max Verstappen abbia una relazione sentimentale con Kelly Piquet, nota non solo per essere figlia di Nelson Piquet, ma anche e soprattutto per essere già stata una wag della F1. Ha avuto infatti una lunga relazione con Daniil Kvyat, con il quale ha una figlia di circa un anno e mezzo. I due sembrano essersi lasciati circa un anno fa... e fin da subito, intorno a queste persone, ci sono state varie critiche via social... alle quali vorrei rispondere, perché sinceramente mi sono stancata di leggere di ragazzine e ragazzini che, dall'alto della loro licenza media appena ottenuta, vogliono fare la morale a persone adulte, senza peraltro sapere niente della loro vita privata.

Quello che trovate qui di seguito è una sorta di manuale di istruzioni su come dovreste comportarvi se avete tredici anni e sentite il bisogno irrefrenabile di commentare questa situazione, fermo restando che, finché si tratta di scherzare e non si va troppo oltre il limite, senza mancare di rispetto alle persone coinvolte, tutto o quasi può essere concesso. Ma fin da subito molti commenti sono andati molto oltre, come l'insinuazione che Kvyat avesse abbandonato sua figlia. Il fatto di lasciarsi con il/la proprio/a partner non significa abbandonare i figli e mi pare un'accusa abbastanza grave da fare nei confronti di un perfetto sconosciuto, sconosciuto che per giunta durante il lockdown, la scorsa primavera, sapendo che Kelly e la bambina stavano in Brasile e Kvyat risiede a Montecarlo. Il fatto che un pilota non posti su profili social che di solito usa per motivi professionali millemila foto della propria figlia non significa che l'abbia abbandonata.

Seconda importante questione, una coppia che si lascia non ha l'obbligo di comunicare al mondo le ragioni della separazione. In più in una coppia che si lascia non è necessario vedere per forza una marcata suddivisione tra buoni e cattivi, eleggendo un membro dell'ex coppia a benehhhh assolutohhhh e l'altro a malehhhh assolutohhhh. La vita non funziona come le fiabe e non sempre ogni relazione sentimentale si conclude con "e vissero per tutta la vita felici e contenti". Il fatto di essere famosi e kawaii non cambia le cose, una coppia non ha l'obbligo morale di stare insieme solo perché lo volete voi e prima ve ne fate una ragione e prima inizierete a ragionare come persone adulte.

Terzo punto, quando una coppia si lascia non c'è l'obbligo di non intraprendere mai più altre relazioni vita natural durante, né se una persona separata o divorziata intraprende una nuova relazione è opportuno insinuare, specie senza alcuna prova, che tale relazione fosse già esistente prima della separazione. Con questo mi verrebbe da aggiungere che una coppia smette di essere una coppia quando non si ritiene più tale, non quando annuncia al mondo di non esserlo più o quando formalizza la propria separazione o il proprio divorzio. È la coppia stessa a decidere se sta insieme oppure no, e soprattutto non siete voi. Va da sé che un'eventuale nuova coppia non ha né l'obbligo di segretezza né tantomeno l'obbligo di rivelare il proprio status al mondo.

Quarto punto, qualora fosse confermata la relazione Kelly/Verstappen, obiettivamente parlando può essere un po' imbarazzante fidanzarsi con l'ex compagna di un proprio collega. Tuttavia non spetta a voi giudicare la situazione. Come già detto scherzarci su è okay, specie alla luce dei trascorsi dei Kvyatstappen e il loro avvicendamento in Redbull, ma dovrebbe finire lì. Mi sembra oltremodo infantile stalkerare Verstappen scrivendogli nei commenti le stesse frasi che ha scritto a Kelly o ridicolizzarlo per questo. Mettetevi nei suoi panni: vi farebbe davvero piacere se qualcuno vi bullizzasse scrivendovi in loop le frasi smielate che avete scritto ai vostri/alle vostre partner? Credo che questa parte fareste meglio a evitarla, anche se mi pare di capire che sia diventata un trend. Altra cosa, insinuare che Kelly si senta imbarazzata da quelle frasi e che Verstappen non dovrebbe permettersi è altrettanto trash. Probabilmente, quando non staranno più insieme a voi, anche i/le vostri/e fidanzati/e penseranno che i vostri messaggi siano stupidi, questo non significa che sia un crimine mandarglieli.

Ultimo punto, il più importante di tutti, perché ho letto commenti del calibro di: OMG Verstappino si è fidanzato con una donna che ha una figlia, che schifohhhh! e lei è senza vergogna! è inaudito che una madre si trovi un fidanzato! ...bimbiminchia all'ascolto, questo anche no. L'idea che mettersi insieme a una persona che ha figli possa generare situazioni imbarazzanti può avere il suo senso, ma viene posta in modo moooolto diverso, ovvero che se sei donna e hai partorito dei figli, allora fai schifo e meriti di essere trattata come un cesso pieno di m*rda. Credo che questa sia uno dei pensieri più sessisti che la mente umana può arrivare a formulare e, al posto vostro, non mi vanterei di questa intuizione. Anzi, se fossi al posto vostro inizierei a pormi molte domande (e giusto per chiarire il concetto, sono una donna senza figli, solo, non penso di essere automaticamente migliore di chi ne ha avuti).



mercoledì 16 dicembre 2020

L'automobilismo nei cartoni animati: Ken Falco il Superbolide

Siccome spaziare da un argomento all'altro è bello, oggi cambiamo tema e parliamo di una contaminazione tra il mondo del motorsport e altro. Nello specifico, dell'anime anni '70/'80 "Falco il Superbolide" di cui ho scoperto l'esistenza di recente e di cui ho trovato il primo episodio (di una serie di ventuno totali) disponibile su Youtube. Ho accolto la scoperta con un entusiasmo diciamo moderato, perché non sono mai stata neanche da bambina una persona da anime o comunque da cartoni animati in serie, però mi sono detta: "andiamo a scoprire in che modo l'automobilismo viene rappresentato in questo anime"... e, niente, un episodio è stato più che sufficiente per farmi un'idea. Non sono certa che gli ideatori avessero idea di che cosa fossero le competizioni motoristiche, ma nevermind.

Avete presente quel mondo meraviglioso in cui gli unicorni rosa danzano lungo i circuiti, in cui Callum Ilott se ne esce con osservazioni del tipo "non sapevo ci sarebbe stata una cerimonia di premiazione, adesso che cavolo mi metto?" e in cui Mick Schumacher occorre in suo soccorso prestandogli una camicia e una cintura di Louis Vuitton che ha portato di riserva? (Fatti accaduti nel finale della stagione di F2...) Bene, dimenticatevelo subito!
In questa serie si gareggia sullo sterrato, in un contesto estremo, e si tratta di una gara ad eliminazione. Eliminazione significa essere coinvolti in incidenti dalla dinamica che non sarebbe uscita nemmeno dalla fantasia di Sylvester Stallone e verosimilmente morire senza che a nessuno importi una beneamata mazza.

In questo contesto la scuderia dei kattivihhhh sta dominando la gara, quando all'improvviso ecco che, secondo quanto affermato dal telecronista, tre vetture di una squadra sconosciuta al genere umano sono entrate a caso in gara. Si tratta del team degli eroihhhh, gestito da un tale dai capelli lunghi accompagnato da una sorella vestita di rosa che dice cavolate oppure cucina il risotto. Le vetture sono dotate di congegni per distruggere le auto altrui con lo scopo di provocare la morte(?) degli avversari e la competizione si svolge con un senso del fair play completamente inesistente. Gli eroihhhh devono trionfare sui kattivihhhh e, se necessario, continuare all'occorrenza la suddetta competizione nel bel mezzo di un'eruzione vulcanica.

Il team principal dai lunghi capelli si mette a sbraitare alla radio, ordinando al suo pilota, tale Ken Falco (che mi fa pensare a Nuvolari, perché ha lo sguardo di un falco secondo la canzone di Lucio Dalla), di ritirarsi dalla gara in nome della propria sopravvivenza. Ma niente, lui risponde di no, un po' come un Verstappino qualsiasi quando dal box della Toro Rosso gli citofonavano per dirgli che Sainz era più veloce di lui. Lui è un verohhhh eroehhhh, non certo un fifone come un Jackie Stewart qualsiasi, quindi non ha paura di un'eruzione vulcanica, a condizione che non vinca il kattivohhhh. Il kattivohhhh, nello specifico, è una sorta di fantoccio che dipende dagli ordini di un team principal mascherato, tale Jack la Spada, che una volta sceso dalla vettura si rivela un energumeno pelato tipo quello dell'etichetta del Mastro Lindo.

Ken Falco, una volta tolto il casco che gli rende la faccia azzurra e sceso dalla vettura, si rivela un giovane ragazzino con i capelli stile Felipe Massa quando aveva i capelli e le sopracciglia folte in stile Gutierrez. Come si addice a ogni eroehhhh del motorsport, indossa una tuta rossa, seppure la sua vettura non lo fosse. Ciò avviene dopo che, come facilmente prevedibile, ha sconfitto il kattivohhhh e l'eruzione vulcanica, guadagnandosi l'ammirazione di tutto il team, oltre che una sberla dal team principal con i capelli lunghi, mentre la sorella parla di risotto appena cucinato. Ma i kattivihhhh sono dietro l'angolo e decidono di iscrivere Ken Falco a sua insaputa a una competizione molto tranquilla il cui concetto è "ci sarà un solo vincitore" dove per "vincitore" si intende "sopravvissuto".

Jack la Spada le escogita tutte, perfino l'ipnosi per farlo addormentare al volante e precipitare in un burrone, ma Ken si sveglia per tempo e sopravvive. Sarà proprio il suo rivale a fare più o meno la fine che veniva programmata per lui... o quantomeno lo si vede coinvolto in un incidente che lascia poco spazio all'immaginazione (a parte nella dinamica, dove l'immaginazione ha dominato dall'inizio alla fine), destinato probabilmente a morire senza che nessuno lo rimpianga. Wikipedia non è d'aiuto nel risolvere questo arcano mistero, che comunque pare non interessare a nessuno. La potenziale trama dei successivi venti episodi, con queste premesse, comunque penso possa essere facilmente intuibile: buonihhhh vs kattivihhhh e tanti morti.

lunedì 14 dicembre 2020

Formula Regional Japan 2020: Sena Sakaguchi vince il titolo

Mentre in Europa i campionati di Formula 3 si fondono, in Giappone hanno deciso di fare gli alternativi e di avere quest'anno due serie di Formula 3. Una è la Superformula Lights, che finirà nel prossimo fine settimana insieme alla Superformula, l'altra è la Formula Regional Japan. Non so come avrebbero potuto andare le cose in un anno normale, ma in un anno come il 2020 non è sembrata esattamente un'idea di grande intuito. Seppure in certe occasioni ci siano state "ben" tredici vetture in pista, la F.Regional Japan ha avuto il disonore di vedere un evento finale con meno vetture di quante ce ne fossero al momento in cui si sono spenti i semafori del Gran Premio dell'Indygate nel lontano 2005. In totale c'erano cinque partecipanti.

Il campionato, iniziato in agosto, è terminato nel fine settimana, dopo un totale di sei eventi, alcuni composti da tre gare, altri da due. Yuga Furutani è l'unico pilota che ha preso parte a tutti gli eventi, classificandosi secondo in campionato, che è stato vinto da Sena Sakaguchi. Il giapponese, classe 1999, nasceva due giorni prima che Michael Schumacher si fratturasse una gamba al GP di Gran Bretagna (sì, mi piace inserire aneddoti random che non c'entrano niente, si vede?) e ha mancato un solo evento. Nei cinque a cui ha preso parte, ha vinto sempre, non nel senso che ha vinto almeno una gara per weekend, ma proprio che ha vinto tutte quelle a cui ha partecipato. Takahashi, partecipante ai primi tre eventi della stagione, e Nemoto, one-off, hanno vinto le gare alle quali non era presente.

Al campionato non prendevano parte soltanto piloti junior, ma anche gente in stile Dragon, che ha disputato quasi interamente il campionato, mancando solo all'evento finale. Non era l'unico pilota a correre sotto pseudonimo o con un nome strano, c'erano anche Syuji e Yugo, individui che già avevano spiccato ai miei occhi quando leggevo i loro nomi. Credo che le serie minori giapponesi dovrebbero essere promosse maggiormente nel mondo anche per parlare di questi soggetti di un certo livello.
Aggiungo poi delle presenze one-off femminili: Miki Koyama della W Series ha disputato il terzo evento stagionale, ottenendo un quinto posto, mentre nei due eventi successivi c'era Ai Miura, storica parecipante spesso part-time alle serie minori nipponiche, che ha collezionato un podio, un ritiro e due quarti posti.

FUJI
Podio Gara 1: Sena Sakaguchi, Yu Kanamaru, Takuro Shinihara
Podio Gara 2: Sena Sakaguchi, Takuro Shinihara, Tomoki Takahashi
Podio Gara 3: Sena Sakaguchi, Tomoki Takahashi, Yu Kanamaru

SPORTSLAND SUGO
Podio Gara 1: Tomoki Takahashi, Yuga Farutani, Yuki Nemoto
Podio Gara 2: Yuki Nemoto, Tomoki Takahashi, Yuga Farutani
Podio Gara 3: Tomoki Takahashi, Yuki Nemoto, Yuga Farutani

FUJI
Podio Gara 1: Sena Sakaguchi, Tomomi Takahashi, Yuga Furutani
Podio Gara 2: Sena Sakaguchi, Yuga Furutani, Riki Okusa

MOTEGI
Podio Gara 1: Sena Sakaguchi, Yuga Furutani, Ai Miura
Podio Gara 2: Sena Sakaguchi, Yuga Furutani, Masayuki Ueda

OKAYAMA
Podio Gara 1: Sena Sakaguchi, Yuga Furutani, Mizuki Ishizaka
Podio Gara 2: Sena Sakaguchi, Yuga Furutani, Mizuki Ishizaka

AUTOPOLIS
Podio Gara 1: Sena Sakaguchi, Yuga Furutani, Yu Kanamaru
Podio Gara 2: Sena Sakaguchi, Yuga Furutani, Yu Kanamaru

venerdì 11 dicembre 2020

Gli orfani di Russell contro Hamilton

Ricordo quel giorno di tanti anni fa, quel gran premio di Magny-Cours, quella strategia a quattro soste, che prima di dare i suoi frutti mi regalò per un attimo l'illusione che non fosse tutto studiato a tavolino, che quel giorno Michael Schumacher non avrebbe vinto. Mi chiedevo se sarebbe stata la giornata della Renault o magari della B.A.R., se fossimo destinati ad assistere a qualcosa di nuovo, a una storia inedita.
No, non c'erano storie inedite a cui assistere, quel giorno, non c'era nulla da fare, quella strategia a quattro soste era fatta apposta per vincere, dovevamo accontentarci di quello. Eppure, nemmeno per un istante, ricordo di avere pensato: "quanto sarebbe bello se Schumacher fosse contagiato da un virus e al suo posto dovesse scendere in pista un pilota random che di solito sta nelle retrovie".

Era un'altra vita, in cui in effetti non c'erano virus sconosciuti che mettevano in pericolo la salute pubblica e in cui l'assenza per malattia era qualcosa di molto improbabile nel corso della stagione, ma eravamo diversi anche noi, seppure io rimanga convinta che la mentalità dei tempi, in generale, non fosse migliore di quella attuale. Però, solo una cosa, quando non c'erano i social network il motorsport rimaneva confinato al soggiorno di casa o al bar.
Non ci sentivamo parte integrante dello sport, non pensavamo di avere nemmeno remotamente potere decisionale, accoglievamo le decisioni dei team per quello che erano e, per quanto non fosse bello ignorare totalmente i backmarker, non avevamo nemmeno la presunzione di sapere chi doveva stare dove, in nome dello spettacolo.

Poi, parliamone, che cosa si intende a questo punto per spettacolohhhh? Quello che i detrattori di Hamilton, infastiditi dal fatto che sia guarito dal coronavirus e sia al via del GP di Abu Dhabi di questo fine settimana, vogliono non sono i tanto decantati duellihhhh e sorpassihhhh che si concludono con una vittoria della Ferrari. No, niente affatto, vogliono che Hamilton se ne vada a casa in modo che, anziché vincere Hamilton al volante di una Mercedes, vinca Russell al volante di una Mercedes.
Se da un lato è vero che una Williams al momento pare troppo poco per uno come Russell, è altrettanto vero, tuttavia, che la sua collocazione nel mondo al momento appare quella e che grazie al cavolo che a suo tempo la Williams ha cercato di blindarlo, uno così non lo trovano tutti i giorni, quindi è logico che il loro massimo obiettivo non sia cederlo ad altri.

Andando a fondo, ho visto gente che ha criticato anche pesantemente Hamilton per avere scelto di tornare al volante una volta che gli è stato possibile dal punto di vista sanitario (e burocratico), considerandola una decisione dettata dall'arroganza. A queste persone, immaginando che possano avere un'età da scuola, vorrei ricordare che, solo perché loro vorrebbero prolungare le loro malattie all'infinito per non tornare in classe, non significa che tutto il resto del mondo voglia stare a grattarsi a vita.
Penso che la cosa migliore da fare, in questo caso, sia essere felici che tutto si sia risolto e che Hamilton adesso stia bene. Se il suo sostituto sarà costretto, per questa ragione, a guidare una carretta, credo che, come se ne è fatto una ragione lui in questi due anni, debbano farsene una ragione anche i suoi sostenitori.

A volte, quando leggo certi commenti, mi sento felice che la stagione sia finita e che davanti da noi ci aspetti finalmente qualche mese di pace. Non solo, in generale. Sebbene io sia sempre felicissima quando inizia un campionato e mi senta un po' triste quando finisce, questa stagione mi pare che sia stata fin troppo intensa. Un po' di calma finalmente ci sta, sperando che tutte le cose destinate a cambiare nel 2021 (niente nuove regole, ma almeno la line-up sarà abbastanza scombussolata rispetto a quella attuale) siano un segnale di buon auspicio.
Ovviamente non mi illudo, il fandom del motorsport sarà più o meno quello di quest'anno, ma è sempre bello conservare almeno una minima speranza. Dopo il buio del tramonto di Abu Dhabi, è bello pensare che, da qualche parte, possa esserci finalmente la luce.

martedì 8 dicembre 2020

Commento al Gran Premio di Sakhir: 6 dicembre 2020

Pietro Fittipaldi, sei dentro all'improvviso. La Haas ha deciso di ingaggiarti per il finale della stagione e potrai mostrare finalmente il tuo valore. Sembrano passati secoli da quando correvi in Indycar e in endurance, tanto che in pochi ricordano cosa ci sia stato in mezzo. In effetti la F3 Asiatica non è stata esattamente l'apice della tua carriera, anche se ti ha dato i punti Superlicenza necessari per potere debuttare in Formula 1, anche se il prossimo anno ci saranno gli Schuzepin al posto tuo. Louis Deletraz, l'altro pilota di riserva della Haas, sembra non avere preso molto bene nessuna delle due cose, osservando che la Haas è un team che non guarda ai risultati dei piloti. Se non li guardasse, però, forse avrebbe ingaggiato lui per il 2021, visto che mi risulta che, diversamente da lui, gli Schuzepin abbiano vinto delle gare di Formula 2. Detto questo, sebbene Fittipaldi (o Pietru, come lo chiamavano i telecronisti brasiliani di Indycar) sia stato abbastanza scadente in alcuni momenti della sua carriera, il cui apice fu vincere MRF Challenge contro Tatiana Calderon e la World Series Formula quando essa era già in declino, si può affermare che in questo fine settimana non abbia nemmeno sfigurato più di tanto, è stato quasi sempre ultimo, ma non lontano anni luce dai piloti che lo precedevano, il che, tradotto, significa che si è comportato da rookie inesperto come avrebbero fatto altri dal palmares migliore del suo.
Lewis Hamilton, sei fuori all'improvviso. Il Prosciuttello Gangster si è svegliato lunedì con sintomi influenzali e gli è stato diagnosticato il coronavirus, cosa che l'ha costretto a saltare il fine settimana standosene rinchiuso in una stanza d'albergo. È rimasto lontano dai social network, peraltro, mentre sui social appunto la gente constatava che il suo sostituto, vincendo su una Mercedes, avrebbe dimostrato che chiunque può vincere su una Mercedes. Poi si sono accorti che, in ogni caso, un altro che vinceva su una Mercedes avrebbe significato che non vinceva Bo77as. L'altro è stato identificato il giorno dopo come George Russell, pilota della Williams (che essendo decisamente più alto di Hamilton dentro la sua vettura non deve neanche starci troppo comodo), a sua volta rimpiazzato da Jack Aitken, riserva della Williams stessa. Un cambio di team e due debuttanti in un solo gran premio, per il momento si presagivano parecchie novità, anche e soprattutto per la nonna di Russell, desiderosa finalmente di potere assistere a un'inquadratura di Vettel mentre veniva doppiato dal nipote.

MAKING OF: come già specificato, c'erano molte aspettative nei confronti di Russell, per una serie di motivi, uno dei quali è che tutti sono apparentemente tifosi di Russell (compresi quelli che, quando vincerà dei titoli con la Mercedes, diranno tutto il peggio possibile di lui) e detrattori di Bo77as, che in effetti, poveretto, questo weekend si è ritrovato dalla padella alla brace, perché un conto è dovere rischiare di sfigurare contro Hamilton, un altro è sfigurare contro un novellino di cui i suoi tifosi hanno appreso il nome da circa cinque minuti.
Venerdì tutto è iniziato con un ruggito micidiale nel box della Mercedes...
Voce fuori campo: "Bo77as, stai calmo."
Bo77as: "Ma... non sono io."
Era infatti il Piccolo Principe, che ruggiva a squarciagola come appreso in Williams a forza di stare a contatto con una marmotta assassina del Quebec.
Latifi: "Sono fiero di te, Jack Russell."
Piccolo Principe: "Perché Jack Russell?"
Latifi: "Perché vari telecronisti in giro per il mondo ti stanno mischiando con Aitken. Ma piuttosto, perché Piccolo Principe?"
Piccolo Principe: "Prima o poi lo scoprirai. Se a quel punto non ti sarai già ritirato, naturalmente."
Russell ha ottenuto il miglior tempo in entrambe le sessioni, tutti si sono comportati come se avesse già il mondiale in tasca e come se Bo77as in tasca avesse un biglietto per il Messico per darsi alla macchia. In Messico, infatti, in questi giorni non devono pensare molto a Bo77as, visti quali altri fatti sarebbero accaduti prima della fine del weekend.
Poi è arrivato il sabato, Bo77as ha ripreso lucidità, ha insegnato a Russell come ruggiscono i vampiri famelici e sembrava che l'allarme fosse rientrato: ha infatti ottenuto la pole position davanti al nuovo compagno di squadra, riscattandosi per gli insuccessi del giorno precedente.
Bottas, Russell, Verstappen, un sorprendente Leclerc, Perez, il Russo di Roma, Dani-Smile, Sainz, il Pokemon e Strollino hanno completato la top-ten, mentre erano usciti di scena Ocon, Albon, Vettel, Giovinazzi, Norris, Kmag, Latifi, Aitken, Raikkonen e "o Pietru" nelle sessioni precedenti. Un sentito ringraziamento a Vettel che si è sacrficato in Q2 per attirare gli occhi su di sé invece che sul povero Alboff che rischia di essere cacciato a calci nel cu*o e sostituito da Perez in tempi molto brevi. Poi, con la superlicenza ottenuta da Tsunoda, non troverebbe nemmeno un posto a Faenza ad attenderlo.
Alboff: "Nobody loves me."
Pokemon: "Fidati che ti amano abbastanza, se non ti amassero saresti già cacciato via a calci nel cu*o molto tempo fa."
Alboff: "Quindi tu stai dicendo che Perez dovrebbe avere il mio volante?"
Pokemon: "Non ho detto niente di tutto ciò."
Alboff: "Meno male. Perez è solo un BrOkKo che non ha mai vinto un gran premio. Se mai dovesse vincere un gran premio, allora, forse potrebbe meritarselo."
Checo: "Hold my beer."
Sebby: "Kultural appropriationhhhhh!!111!11!!11!! Vai a bere una tequila o quello che si beve in Messico, invece di bere birra così come se niente fosse."
Iceman: "Allora non ti ho insegnato proprio niente?! L'alcool non conosce limiti di culture, deve essere libero. E Trollando dovrebbe iniziare a bere latte di mucca alcolizzata."
Trollando: "Nooooohhhhh, sono un bambino piccolohhhh!!11!!!!1!!!!111"
I commissari: "Tutto ciò è oltraggioso. Per punizione partirai in ultima fila accanto a Fittipaldi."
Trollando: "Mi pareva di capire che io e Fittipaldi dovevamo partire ultimi per sostituzione di componenti del motore. E la fregatura è che lui non ci rimetterà posizioni, perché era già ultimo."
O Pietru: "E tu che ca**o vuoi? Perché devi rimarcare che mi sono qualificato ultimo?"
Trollando: "Così, perché mi sembrava opportuno ricordarlo al mondo."

IL PICCOLO PRINCIPE: credo che la gente che alla fine del 2012 aveva smesso di guardare la Formula 1 per via dell'assenza di Schumacher dovrebbe ricominciare immediatamente, perché rivedranno esattamente ciò che avevano smesso di vedere a quei tempi, ovvero un pilota che, al volante della Mercedes, fa cose strane, occasionalmente al limite dell'imbarazzante. Magari se Hamilton salta anche Abu Dhabi, possono addirittura rivedere la coppia Bottas/Russell, che ricorda notevolmente la coppia Schumacher/Rosberg, per questa ragione ho deciso di ribattezzare Russell come il Piccolo Principe. Bo77as come "vecchio cieco che chiede l'elemosina per le strade di Singapore" non mi sembra elegante abbastanza.
La gara è partita con Russell che si scatenava, andando a prendersi la prima posizione, davanti a un impotente Bo77as.
Bo77as: "Autrice(C), se vuoi mi spoglio integralmente e dimostro al mondo che non sono affatto impotente."
Piccolo Principe: "Perché fai questi discorsi? Non potresti parlarmi di camion dei pompieri come fa Trollando quando lo incontro in giro per il paddock?"
Trollando: "A volte ti parlo anche del mio biberon."
Piccolo Principe: "Non me ne frega proprio niente del tuo biberon. Adesso corro per la Mercedes. Non sono più un bambino. Mi potrei definire young adult."
Trollando: "Quindi potresti vivere una storia d'amore trash in cui viene romanticizzato lo stalking, in un romanzo pieno di ragazzini che non hanno genitori o i cui genitori sono sempre dispersi da qualche parte."
Nelle retrovie o giù di lì, nel frattempo, non si dibatteva di biberon, ma di bottiglie di vodka, Alboff ha colpito quella di Iceman, che è corso a recuperarla. Poi, davanti, Perez, Verstappino e Leclerc cercavano di affiancarsi gli uni agli altri in nome della terza posizione. La cosa non ha dato i frutti sperati, Verstappino ha evitato Perez perdendo il controllo dell'auto, mentre Leclerc, modello "Iannone a cannone", il controllo dell'auto l'ha perso solo dopo avere speronato Perez. I Leclestappen sono andati a schiantarsi sullo stesso muro, mentre il Vanz ingigantiva a vista d'occhio la tensione tra i due, un po' come se si fosse sul punto di assistere a una rissa in stile Nascar, mentre Checo si rifugiava ai box, nel tentativo di ricostruire in un modo o nell'altro la propria gara. L'ingresso della safety car gli ha concesso di accodarsi a tutti e, seppure ultimo, di potere andare avanti a duellihhhh e sorpassihhhh che purtroppo nel suo caso non generano spettacolo in quanto la sua vettura è rosa e non rossa.
Nel frattempo c'erano vari duellihhhh e sorpassihhhh, appunto, non per le prime posizioni (i primi cinque erano Russell, Bo77as, Sainz, Dani-Smile e il Russo di Roma), dove Norris risaliva in modo random in zona punti, Vettel tentava di tenere testa ad Albon e in un primo momento c'è anche riuscito, poi Perez, che ha dovuto attendere un po' prima di superare Albon e Norris, dopo un duello che ha portato quest'ultimo a rientrare ai box in anticipo su tutti per cambiare gomme.
Parliamo di cambi gomme: a un certo punto tutto iniziava a lasciar pensare che, per chi non si fosse fermato proprio in anticipo come Trollando, le Alpha Tauri e non ricordo chi altro, la strategia migliore potesse essere quella di fare una sosta sola. Infatti tutti hanno iniziato a rientrare piuttosto tardi, alcuni dei quali montando le hard. Poi c'è stato un plot-twist: quando alcuni erano già rientrati per la seconda sosta, la marmotta del Quebec si è fermato in mezzo alle pa**e ed è stata messa la virtual safety car. Alcuni altri piloti sono stati trollati rientrando quando la virtual safety car era già finita e ciò ha aperto la strada a Ocon, Stroll e Perez, che si trovavano tra la terza e la quinta posizione. Checo si è fatto largo a sorpassi e ha proseguito la sua rimonta portandosi in zona podio.
Checo: "In cu*o a Hulk!!!111!!!11!!!"
Hulk: "Perché sei così kattivohhhh nei miei confronti? Credevo fossimo best friends forever dopo tutti gli anni trascorsi insieme a condividere poche gioie."
Checo: "Hai ragione, dicevo così, solo per dire. Lo sai che tvtttttb."
Hulk: "Aaaawwww."
Checo: "Quando sarò sul podio, penserò a te con grande intensità e racconterò al Piccolo Principe di quanto eravamo fighi."
Hulk: "Sei sicuro che accadrà tutto questo?"
Checo: "Certo. Cosa potrebbe mai andare storto?"

PEPERONCINI MESSICANI: il plot twist è avvenuto quando eravamo a tre quarti di gara o giù di lì e Aitken è finito in testacoda, andando a sbattere contro qualcosa. È riuscito a dirigersi verso i box, dai quali è anche uscito, destinazione ultima posizione, ma l'ala anteriore che aveva perso nell'incidente. Bisognava raccattarla e per questo è stato deciso di mandare in pista la safety car. In quel momento i primi cinque non avrebbero avuto alcun bisogno di fermarsi ai box, perché non era pianificato, e tre di loro, infatti, non sono rientrati ai box. L'impensabile era dietro l'angolo e in Mercedes hanno fatto la loro chiamata nei confronti di Russell. Il Piccolo Principe, che aveva recuperato tanto su Bo77as prima della sosta precedente, vedeva il proprio margine diminuire, ma la sua leadership non appariva in discussione.
Se ci fosse stato Hamilton, al posto suo, avremmo assistito probabilmente a qualcosa del genere:
Box Mercedes: "Prosciuttello, vieni dentro."
Gangster Hammi: "Naaaaahhhhh, le gomme sono a posto."
Box Mercedes: "Vampiro, fai la stessa cosa di Hamilton."
Bo77as: "Ma le mie gomme sono da cambiare."
Box Mercedes: "Se non entra lui, non entrare nemmeno tu."
Però non c'era Hamilton, in pista, ma Russell, che fino a quel momento aveva dimostrato che il pilota poteva fare la differenza non dimostrando alcuna soggezione nei confronti di Bo77as. Poi, però, ha continuato a dimostrare che il pilota fa la differenza e, se a volte abbiamo visto Hamilton contraddire il proprio box e dimostrare poi di avere ragione, Russell è rientrato ai box come da programma. Una sosta in più può permettere di fare l'ultimo stint con gomme più fresche. Se va tutto bene, può essere la soluzione migliore.
Ma se non va tutto bene?
Dentro Russell, dentro Bo77as, tutti e due insieme.
Via le gomme di Russell, su le nuove gomme di Russell.
Russell riparte.
Ha tre gomme sue e una di Bo77as.
Nel frattempo Bo77as è fermo, una delle sue gomme ce l'ha Russell e il team non si può permettere di fare un altro casino. Salva il salvabile, rimontandogli le gomme appena smontate.
Russell rientra un giro dopo per sistemare la faccenda delle gomme e non incorrere in penalità.
Non è andato tutto bene: prima della sosta Russell era in testa e Bo77as secondo, dopo la sosta Bo77as era quarto e Russell era quinto, una doppietta quasi certa gettata al vento in nome di un pitstop che poteva essere evitato.
Russell, da parte sua, non si è arreso.
Ha passato Bo77as, portandosi al quarto posto.
Poi Stroll, ora era terzo.
Anche Ocon, agguantando la seconda posizione.
Bo77as invece... la sua gara stava andando in vacca, non solo non riusciva a superare chi aveva davanti, ma Sainz e Dani-Smile si facevano minacciosi alle sue spalle e presto non sono più stati alle sue spalle... e non solo loro.
C'era solo un pilota, davanti, che sembrava scappare mentre Russell lo inseguiva invano. Poi Russell ha preso un detrito(?). Mancavano pochi giri alla fine, quando è dovuto rientrare ai box per una foratura. Ne è uscito nelle retrovie, ha iniziato a fare un sorpasso dopo l'altro e ha raggiunto la zona punti. È arrivato nono, Bo77as ottavo. Un giro in più e chissà, magari avrebbe superato il compagno di squadra ancora una volta, ma in quel momento non importava, per ogni storia che va male ce n'è sempre almeno una che finisce con un happy ending.
Stroll è un apostrofo rosa tra Perez e Ocon, è quasi deluso per essere arrivato solo terzo il tutto mentre un podio inedito svetta sul cielo notturno del Bahrein. L'acqua di rose suggela la vittoria di Checo Perez al volante della Racing Point e alla fine c'è solo una certezza: il motorsport è poesia.

RISULTATO: 1. Sergio Perez (Racing Point), 2. Esteban Ocon (Renault), 3. Lance Stroll (Racing Point), 4. Carlos Sainz (McLaren), 5. Daniel Ricciardo (Renault), 6. Alex Albon (Redbull), 7. Daniil Kvyat (Alpha Tauri), 8. Valtteri Bottas (Mercedes), 9. George Russell (Mercedes), 10. Lando Norris (McLaren), 11. Pierre Gasly (Alpha Tauri), 12. Sebastian Vettel (Ferrari), 13. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo), 14. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), 15. Kevin Magnussen (Haas), 16. Jack Aitken (Williams), 17. Pietro Fittipaldi (Haas), Rit. Nicholas Latifi (Williams), Rit. Max Verstappen (Redbull), Rit. Charles Leclerc (Ferrari).