Visualizzazione post con etichetta #Pastor Maldonado. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #Pastor Maldonado. Mostra tutti i post

martedì 28 giugno 2022

Motori rotti, paperi, cyborg e vecchi pensionati // GP Europa 2012 - Valencia

Qualche giorno fa è stato il decimo anniversario del GP d'Europa 2012 e ho anche scritto un post in proposito. Tuttavia quella sera stessa ho rivisto il gran premio con telecronaca Rai (trovato su Youtube) e mi sembra doveroso scrivere un altro post in proposito, per raccontarvi la gara per come l'ho percepita al giorno d'oggi e per fare alcune valutazioni su quanto accaduto quel giorno a Valencia, circuito presente in Formula 1 proprio dal 2008 e caratteristico per delle gare non propriamente movimentate, che quel giorno, nella sua ultima presenza nel mondiale, ci ha offerto invece una gara alquanto movimentata. Certo, almeno una parte dei duelli e dei sorpassi a cui abbiamo assistito sono stati resi possibili dal fatto che ci fosse una grande differenza di prestazioni tra gomma fresca e gomma usurata, ma ogni epoca ha le sue pecche e tutto sommato mi sembra un male decisamente minore, dato che stiamo parlando di un'epoca storica non c'era un'effettiva superiorità molto marcata di certe vetture rispetto alle altre.


Sebastian Vettel e Lewis Hamilton partono uno accanto all'altro in prima fila, mentre dietro di loro ci sono due giovani promettenti e scalmanati: Pastor Maldonado su Williams e Romain Grosjean su Lotus che precede il compagno di squadra Kimi Raikkonen, affiancato alla Mercedes di Nico Rosberg. La top-ten è completata dalla Sauber di Kamui Kobayashi e dalle Force India in ottava e decima posizione con la McLaren di Jenson Button che si trova nona in mezzo a Nico Hulkenberg e Paul Di Resta. Nessuna delle due Ferrari ha avuto accesso in top-ten, Fernando Alonso e Felipe Massa sono rispettivamente 11° e 13°, con in mezzo a loro la Mercedes di Michael Schumacher. Il grosso colpo di scena, comunque, è arrivato quando in Q1 Mark Webber è stato messo fuori gioco dalla Caterham di Heikki Kovalainen ritrovandosi a partire quindi solo 19°. Sono in totale 23, invece delle solite 24, le vetture che scendono in pista: la Marussia schiera una sola vettura in quanto Timo Glock ha problemi intestinali.

La gara prevede 57 giri e inizia in modo abbastanza calmo: Vettel mantiene la posizione davanti a Hamilton, mentre Grosjean precede Kobayashi, Maldonado e Raikkonen con le Force India di Hulkenberg e Di Resta che tengono dietro rispettivamente le Ferrari di Alonso e Massa. Più indietro ci sono le Mercedes, mentre Button ha perso diverse posizioni. Vettel inizia a scappare, mentre Hamilton mantiene la seconda posizione per otto giri. Dietro di lui Grosjean è piuttosto scatenato e sembra avere le gomme in condizioni migliori, si appropria quindi della seconda piazza ed è lui a lanciarsi all'inseguimento di Vettel, che tuttavia al momento ha un vantaggio tale che offre una certa tranquillità. Nel frattempo per i piloti partiti sulle gomme di mescola più morbida - sono due le mescole scelte dalla Pirelli per ogni gran premio, nel 2012, e bisogna alternarle nel corso della gara - iniziano a rientrare. Nella top-ten Massa dovrebbe essere il primo di questi. Non che sia importante per la gara, ma ne riparleremo tra un po'.

C'è un certo grado di confusione, nei giri che seguono, in quanto si trovano piloti che devono ancora fermarsi e piloti già fermati ai box tutti rimescolati, con quelli che si devono ancora fermare che intoppano e quelli già fermati che cercano di recuperare posizioni. Dopo la prima sosta i primi otto dovrebbero essere  Vettel, Grosjean, Hamilton, Alonso, Raikkonen, Maldonado, Massa e Hulkenberg. Kobayashi, in una buona posizione nel primo stint di gara, al 19° giro si ritrova coinvolto in un incidente con la Williams di Bruno Senna. I due, dopo essersi girati, riescono a rimettersi nel verso giusto e a non intoppare neanche tanto. Kobayashi precipita indietro di diverse posizioni e Senna rientra ai box per una foratura. Ci tornerà in seguito per scontare un drive through in quanto riconosciuto colpevole dell'incidente - precipitando "penultimo" davanti a un immaginario pilota indicato dalla grafica come "Driver Name". Nel frattempo per alcuni piloti sta iniziando il secondo giro di pitstop: è il caso di Massa, che aveva anticipato la prima sosta.


Il giro successivo a quello del pitstop di Massa, Jean-Eric Vergne su Toro Rosso si appresta a superare la Caterham di Heikki Kovalainen. Succede tuttavia qualcosa di strano, Jev sembra spostarsi verso l'Angry Bird - ricordate il suo glorioso casco, vero? - e i due si toccano. Stavolta va un tantino peggio dal punto di vista di pezzi di vettura e detriti presenti. Viene quindi mandata in pista la safety car. La maggior parte dei piloti rientrano in regime di safety car. Non lo fa Daniel Ricciardo sull'altra Toro Rosso, né lo fanno le Mercedes e Webber. La safety car rimane in pista per cinque giri: si sta apprestando a rientrare quando accade un grosso colpo di scena, la vettura di Vettel rallenta per un evidente problema tecnico. È il 33° giro. Al restart è lotta tra Grosjean e Alonso, che si trovava terzo già al momento dell'ingresso della safety car, avendo effettuato qualche sorpasso su piloti già in difficoltà con le gomme. È il pilota Ferrari a spuntarla e Grosjean gli si incolla dietro come un'ombra. Nel frattempo succede un nuovo incidente.

Il colpevole stavolta è Kobayashi - così la pensa la direzione gara, che gli dà una penalità da scontare in griglia la volta successiva visto che si ritira per effetto dell'incidente stesso - che sperona Massa. La gara di quest'ultimo prosegue con una foratura, una sosta ai box e un ritorno in pista nelle retrovie. Nel frattempo Ricciardo deve fermarsi ai box per la seconda sosta. Esce dietro ad alcune vetture dei nuovi team, una delle quali è la Caterham di Vitaly Petrov, con il quale avrà in seguito un contatto. Per la seconda volta nel corso della gara ci sarà quindi un incidente tra una Toro Rosso e una Caterham. La gara proseguirà per entrambi e non ci saranno grossi intoppi. Torniamo quindi a noi, Alonso, Grosjean, Hamilton e Raikkonen sono i primi quattro nei giri immediatamente successivi all'uscita di scena della safety car, con Schumacher e Webber momentaneamente alle loro spalle. Come già specificato, tuttavia, non si sono fermati ai box in regime di safety car e Maldonado attende la loro sosta per risalire quinto.

C'è un ulteriore plot twist al 40° giro: ci sono problemi anche per Grosjean che, mentre si trova in seconda posizione, è costretto ad abbandonare. Risale secondo Hamilton, terzo Raikkonen e quarto Maldonado. Schumacher e Webber, intanto, dopo la loro sosta ai box girano piuttosto veloci, così come succederà a Rosberg quando qualche giro più tardi si fermerà a sua volta ai box. Dopo il ritiro di Grosjean, Alonso sembra non avere concorrenza diretta. Il suo ingegnere Andrea Stella, tuttavia, gli dà una comunicazione che può apparire quasi inquietante: visti i tempi che fanno, Schumacher e Webber potrebbero raggiungerlo prima della fine della gara. Tuttavia avrebbero una decina di sorpassi da effettuare, quindi si rimane molto nel teorico. Mentre la gara si avvicina al finale, Schumacher con Webber negli scarichi si apprestano a raggiungere le Force India, nella parte pià bassa della top-ten, per il momento. Nel frattempo continuano le peripezie di Massa.

Al 52° giro, dopo avere subito un sorpasso da Petrov, rientra ai box per una nuova sosta, perdendo alcune posizioni e ritrovandosi dietro alla Marussia di Charles Pic e alla HRT di Pedro De La Rosa, precedendo il solo Narain Karthikeyan. A fine gara riuscirà ad arrivare 16°, precedendo entrambe le HRT e la sua posizione al traguardo è stata spesso utilizzata per affermare che Alonso abbia vinto questa gara con una monoposto da retrovie. Oppure per affermare che il gap tra i due fosse così abissale che Massa arrivava ultimo con una monoposto da vittoria. O entrambe le cose contemporaneamente, per non farsi mancare nulla. Anch'io per anni ho pensato che questa fosse la peggiore gara della carriera di Massa. A rivedermela, però, non direi: Massa è precipitato nelle retrovie per una serie di eventi sfortunati, di nessuno dei quali è stato direttamente responsabile. Ha prima perso molte posizioni perché è stato uno dei pochi a fermarsi prima della safety car, poi è stato speronato da Kobayashi.

Su quali fossero le condizioni della sua vettura dopo l'incidente con Kobayashi, nessuno ci ha illuminato in proposito, ma mi viene seriamente da pensare che, se Massa è stato superato da Petrov sulla Caterham - lo ripeto, da Petrov, ma soprattutto, lo ripeto, su una Caterham... una Caterham, che per giunta aveva superato a sua volta un incidente - è molto difficile pensare che la sua vettura non avesse riportato alcun danno. Prima che questa serie di eventi sfortunati iniziasse, si trovava lì lì con Hulkenberg, che ha concluso la gara in quinta posizione. Non sapremo mai cosa sarebbe successo se tutto fosse andato bene, ma un quinto/ sesto posto potrebbe essere stato alla sua portata, il che è ovviamente ben inferiore alla performance piuttosto straordinaria di Alonso, ma lo renderebbe un potenziale risultato abbastanza normale in un contesto in cui tanti team erano vicini gli uni agli altri. Mi viene spontaneo pensare, a questo punto, che in nome dell'alonsismo sfrenato si sia spesso ridicolizzata anche più del dovuto la figura del suo compagno di squadra.

Torniamo a noi e al finale scoppiettante che ancora ci aspetta: Hamilton infatti accusa problemi e sembra non essere in grado di mantenere la seconda posizione. Raikkonen gli è ormai giunto negli scarichi e poi lo supera. Siamo al 55° giro e la gara di Hamilton sembra destinata a concludersi neanche con un terzo posto, ma proprio giù dal podio, verosimilmente in quarta posizione. Maldonado ha altri programmi per lui e per sé stesso e, invece di superarlo come si deve, finisce per speronarlo. La gara di Hamilton finisce nelle barriere, quella di Maldonado vagando con la vettura danneggiata e perdendo posizioni random. Abbiamo un terzo posto praticamente vacante e Hulkenberg potrebbe aggiudicarselo. Schumacher e Webber, tuttavia, hanno altri piani e lo superano uno dopo l'altro - praticamente stanno facendo gara a coppia fin dalle prime battute. Mancano due giri a questo punto e Alonso e Raikkonen sono ciascuno per i fatti suoi, relativamente sicuri del risultato. Tra Schumacher e Webber il gap è piccolo, ma è il pilota Mercedes a spuntarla.


Hulkenberg arriva quinto, pensando che un giorno anche per lui arriverà il momento del podio, mentre la rimonta di Rosberg, paragonabile a quella del duo Schumacher/ Webber si conclude con una sesta posizione davanti a Di Resta. Seguono la McLaren di Jenson Button e la Sauber di Sergio Perez. Maldonado riesce a chiudere la gara in decima piazza ma viene penalizzato per avere innescato l'incidente con Hamilton. Il decimo posto va quindi a Bruno Senna e Maldonado giunge 12° alle spalle anche di Ricciardo. Dietro di lui si classificano Petrov, Kovalainen, Pic, Massa, De La Rosa e Karthikeyan. Alonso è il primo pilota a ottenere una seconda vittoria nella stagione 2012: le prime sette gare hanno avute tutte sette vincitori diversi. Siamo in un momento della stagione in cui fare previsioni per il mondiale è ancora avventato e infatti non ne facciamo. Ci limitiamo a pensare a quanto sia stata piena di colpi di scena questa gara e a quanto il risultato finale fosse difficile da ipotizzare all'inizio.

Alonso fa un giro d'onore in grande stile con tanto di gesto delle papere, flag lap e poi addirittura rimane fermo lungo il tracciato venendo poi scarrozzato dalla medical(?) car. Nel frattempo Raikkonen e Schumacher sono già nel retro del podio e conversano amabilmente con Andrea Stella, rappresentante della Ferrari sul podio. Il video finisce con il podio e con una conferenza stampa in cui vengono dette anche cose illuminanti. Se qualcuno ci avesse detto in anticipo che Michael Schumacher avrebbe affermato che il modo migliore di finire sul podio era finirci a sorpresa, forse non gli avremmo creduto. Però, in effetti, a pensarci ha senso e si collega molto a quello che ho scritto nel mio post del giorno dell'anniversario. A volte la vera trasformazione non è quella in cui un outsider diviene finalmente un pluricampione del mondo. È piuttosto quella in cui un pluricampione del mondo diviene finalmente un outsider e, in quanto tale, forse la prima volta nella sua carriera è in grado di apprezzare i risultati da outsider.


giovedì 19 marzo 2020

Throwback decennio 2010/19: i piloti più influenti "tra i poveri"

Ricordate i tempi in cui stilavamo liste degli eventi più intriganti del decennio 2010/19 o cose del genere? Ho deciso di stilare questa top-ten dei "piloti più influenti dei poveri" di quella decade... ovvero troverete una lista semiseria (molto semi- e poco seria, forse) di quelli che hanno, in qualche modo, scritto piccole e quasi impercettibili pagine di storia della Formula 1, ben lontani dai riflettori, ma pur sempre importanti nel loro piccolo.

Posizione numero 10: SERGIO PEREZ
Di lui non si parla molto, a meno che non si tratti di parlare di piloti che sono andati a podio con squadre improbabili, e infatti ha ottenuto una serie di terzi posti con Sauber e Force India. Con la Sauber si è anche giocato una vittoria, a un certo punto, prima di commettere un errore che l'ha relegato al secondo posto.
In tutto questo ha trovato un modo per battere anche un record, purtroppo per lui non molto positivo: nonostante il suo successo nelle gare (perché, a rigore di logica, andare a podio con la Force India rimane comunque qualcosa da non buttare via) è infatti il pilota con più gran premi disputati senza mai avere ottenuto una pole position. Più volte a podio, mai una pole: lui e Hulkenberg sono stati l'uno l'opposto dell'altro!

Posizione numero 9: RIO HARYANTO
Backmarker dimenticato dai più, passato alla storia più che altro per essere indonesiano, ha ottenuto l'importante riconoscimento di essere considerato estremamente importante dai suoi connazionali, che si sono messi a seguire la Formula 1 in massa nel breve periodo della sua presenza.
Spambot indonesiani sono stati sfruttati per votarlo costantemente come Driver of the Day, cosa che gli è valsa ogni volta la "squalifica" da questa importante(?) competizione.
Ci sono stati tanti piloti molto amati in patria, nel corso degli anni, ma raggiungere un simile livello di attaccamento da parte di un'intera nazione sarà comunque molto arduo!

Posizione numero 8: NARAIN KARTHIKEYAN
Il fastest Indian in the world, a proposito di backmarker, è senza dubbio uno dei lumaconi ai quali tutti i team di basso livello avrebbero dovuto puntare. Nella sua breve seconda carriera (già più lunga della sua prima breve carriera del 2005) è riuscito a passare parecchio tempo sotto i riflettori, prevalentemente per essersi trovato al posto giusto nel momento giusto, ovvero tra le scatole a piloti più altolocati... quindi inquadrature che potrebbero essere state gradite agli sponsor. Solo le inquadrature, ma questo ha poca importanza...
Pur essendo sempre stabilmente tra gli ultimi è riuscito, nel giro di un anno e mezzo, ad avere incidenti con Massa, Button, Vettel e Rosberg. Quelli con Massa e Vettel, avvenuti a distanza di meno di un anno solare l'uno dall'altro, sono avvenuti mentre era doppiato. Quello con Button e quello con Vettel sono avvenuti nello stesso gran premio: un backmarker molto protagonista.

Posizione numero 7: PASTOR MALDONADO
Si può essere eroi per un giorno? Certo che si può ed è quello che Pastorone ci ha dimostrato nel lontano 2012, quando ha vinto, a sorpresa, il gran premio di Spagna, una vittoria talmente folle e impensabile da far nascere teorie del complotto campate in aria che esistono ancora ai giorni nostri.
Il resto della sua carriera in Formula 1 non è stato molto memorabile ed è rimasto celebre per la sua propensione a rimanere invischiato in incidenti random, che spesso hanno messo fine alle sue gare. La sua unica vittoria in Formula 1 è un po' una ricompensa per quella vittoria di De Cesaris che negli anni '80 ci è stata costantemente negata.

Posizione numero 6: DANIIL KVYAT
Il "Russo di Roma" ha all'attivo non tanti anni di carriera, ma la sua storia è stata molto intensa e travagliata. Originariamente pilota più giovane a punti di sempre, record poi battuto da sappiamo tutti chi, è stato promosso in un top-team quando molti lo ritenevano inadeguato.
Ha dimostrato risultati all'altezza, ma è stato messo da parte a favore sappiamo tutti di chi. Tornato nelle zone basse della classifica i suoi risultati sono precipitati e si è ritrovato due volte senza volante, di cui l'ultima considerata quasi definitiva.
Rientrato dalla porta dopo essere stato buttato giù dalla finestra, ha ottenuto risultati al di sopra delle aspettative, ricostruendo la propria carriera e coronando quest'ultima stagione con un podio.

Posizione numero 5: HEIKKI KOVALAINEN
Iniziamo a salire nella zona calda della classifica e, per questa ragione, potrebbe essere d'aiuto un estintore. L'allegro pompiere, uscito da un 2009 tutt'altro che brillante in un top-team, si è accasato in un team senza speranze risultando spesso il migliore tra i piloti dei "nuovi team", nei tre anni durante i quali vi ha gareggiato.
Celebre per il suo casco versione Angry Bird, ha collezionato un buon numero di accessi alla Q2 nei momenti più inaspettati, talvolta battendo occasionalmente anche piloti di top-team. Purtroppo dopo questa parentesi non ha mai avuto un'altra chance, ma come pilota di carretta si è dimostrato notevole. Peccato che non sia mai riuscito a concretizzare con un'inaspettata top-ten.

Posizione numero 4: NICO HULKENBERG
Arrivato all'inizio del decennio, andato via alla fine del decennio, credo che meriti il proprio spazio in questa specifica classifica, se non altro perché ha iniziato il trend del disputare nella stessa stagione gare di diversi campionati di alto livello, con la sua partecipazione alla 24 Ore di Le Mans, che si è tradotta in una vittoria.
In Formula 1 non ha ottenuto il successo sperato, andando vicino a giocarsi il podio e forse la vittoria in un'occasione, per poi passare alla storia per non essere mai riuscito ad andare a podio. La quarta piazza in questa classifica era l'unica a cui poteva ambire, di conseguenza...

Posizione numero 3: ANDRÉ LOTTERER
Sì, può darsi che non ve lo ricordiate, ma Lotterer è stato pilota di Formula 1 per lo spazio di un fine settimana, alla Caterham, al GP del Belgio 2014, andando più forte di Ericsson e poi prendendolo in quel posto per un problema tecnico.
Della sua esperienza in Formula 1 ha dato recensioni non particolarmente intriganti per la F1 stessa, ma dobbiamo renderci conto che guidava una misera Caterham e questo ha sicuramente avuto influenza sul suo giudizio. Lotterer è significativo per essere stato un pilota di un'altra serie che ha deciso di "contaminare" la propria carriera con partecipazioni parallele a diversi campionati.

Posizione numero 2: SUSIE WOLFF
Potrebbe stupire molto trovare una terza pilota in questa classifica, ma la Wolff si è rivelata epocale come prima donna a prendere parte a un weekend del campionato di Formula 1 dopo oltre vent'anni, come pilota delle prove libere. Visto il suo curriculum non di particolare spessore (nel DTM non era esattamente una front runner) girava su tempi piuttosto presentabili. Se le fosse interessato davvero fare la pay driver in un pilota di fascia bassa, avrebbe potuto essere come tanti altri piloti di fascia bassa, ma anche come pilota del venerdì è riuscita, a modo suo, a mettersi in mostra.

Posizione numero 1: ROBERT KUBICA
Potrebbe stupire vedermi mettere al primo posto un pilota che ho sempre rispettato nei suoi giorni di gloria, ma sempre considerato meno un "big deal" di quanto molti lo dipingessero. Gli attribuisco la prima posizione perché, seppure misero di risultato, il suo comeback è stata una grande dimostrazione di forza di volontà e, seppure confinato a una misera ultima posizione, Kubica è riuscito in quello che molti non credevano, ovvero completare un intero campionato senza essere messo alla porta in corso d'opera. Non solo, ha anche ottenuto un punto, dimostrandosi di maggiore successo rispetto ai suoi tanti detrattori che spesso erano suoi ex tifosi che gli davano contro dopo avere visto che era meno all'altezza di quanto si sarebbero aspettati, e si è procacciato un posto come riserva in Alfa Romeo.

mercoledì 19 giugno 2019

Alonso, Buemi e Nakajima x2 a Le Mans

19.06.2016: c'erano la 24 Ore e Baku e il mondo si indignava. Non era la prima volta in cui succedeva, ce n'erano state anche delle altre...
...
...
...una proprio il 19.06... 2005. Sì, lo so che è sconvolgente, ma si stava svolgendo una 24 Ore di Le Mans mentre le gomme Michelin esplodevano alla soprelevata di Indianapolis, in attesa di regalarci uno dei GP più strani della storia.

Il 2019 ha avuto qualcosa in comune con il 2016 per me, in quanto ho visto solo l'ultima ora della 24 Ore, dopo due anni in cui ne avevo viste otto o nove ore.
Fino all'ultima era stato un susseguirsi della Toyota numero 7 in testa davanti alla Toyota numero 8, per una 1-2 sicura.
La 1-2 c'è stata, ma qualcosa non è andato come sembrava.

La 7 di Kamui Kobayashi, Mike Conway e José Lopez ha riportato una foratura, una di quelle che vengono chiamate slow puncture.
La numero 8 è andata in testa e mentre attendevo un miracolo non ci sono stati miracoli. Kazuki Nakajima sulla 8 si è ritrovato ancora una volta eroe delle folle, mentre l'attenzione però era rivolta a Fernando Alonso e Sebastien Buemi che ai box erano in attesa.

Tutto è andato come l'evoluzione degli eventi suggeriva, la 8 ha fatto il bis e ha vinto il titolo. I sostenitori argentini di Lopez urlano al kompl8 e sui social litigano in spagnolo con i tifosi spagnoli di Alonso, mentre nessuno si fila gli altri.
Io speravo nella 7 perché Kobayashi a Le Mans non ha mai vinto ed è giapponese, perché Conway merita una gioia ma soprattutto perché Lopez merita di essere sostenuto, anche se ormai certe vecchie dicerie sono sorpassate.

Il resto è storia: conteggi di sorpassi per fare confronti a caso con la F1, un crash di Maldonado (giusto perché parlavo di Lopez), vittoria di classe per una Ferrari in GTE (uno dei piloti era Calado, peraltro), una Ford al top in GT Am per poi essere squalificata a favore di una Porsche nel pomeriggio di lunedì.

giovedì 5 aprile 2018

Dal 5 al 6 Aprile, da un anniversario all'altro

Dopo avere dedicato il doveroso spazio a Kimi Raikkonen e al suo gelato mi sembra opportuno passare oltre e, mentre la giornata del 5 Aprile si appresta a finire, è tempo di guardare avanti e di concentrarsi già sul 6.
Il 6 Aprile 2014, infatti, veniva disputato quello che a mio parere è stato uno dei gran premi più intriganti di questo secolo, che sono riuscita di recente a scaricare da internet e che un giorno, tra molti anni, farò vedere ai miei ipotetici figli nel tentativo di convincerli che la Formula 1 del 2035 è orribile perché non ci sono duelli e sorpassi come accadeva durante gli anni d'oro...
...
...
...sto scherzando, ovviamente. Però se un giorno dovessi avere un figlio/a e se dovesse essere interessato alla Formula 1, credo che gli/le suggerirei delle vecchie gare da guardare e il GP del Bahrein 2014 probabilmente sarebbe una di queste.
Ci furono tanti duelli, per tutte le posizioni della top-ten, anche e soprattutto tra compagni di squadra. Hulkenberg perse il duello con Perez, che poi arrivò terzo. Mai una gioia... Mai un podio... ç_ç
Al termine del gran premio ci fu una scena d'ammmmmore tra i Rosbilton che vennero shippati in tutte le salse, mentre durante il gran premio c'era stata un'altra pittoresca scena d'ammmmore messico-venezuelana. Da quella scena d'ammmmore Gutierrez ne uscì ribaltato, mentre Maldonado divenne protagonista di tantissimi meme.

martedì 6 febbraio 2018

Verso il campionato 2018 continuando a pensare a Pastorone

C'era una volta il campionato 2017 e c'era una volta un vecchiacciohhhh maleficohhhh!!11!!!1!! brasiliano che guidava una monoposto rubando il volante a tanti giovani talenti a cui doveva ancora spuntare la barba e per tale ragione veniva criticato ad ogni soffio di vento. Al suo compagno di squadra doveva ancora spuntare la barba, però era troppo giovane e rubava il volante a tanti vecchiaccihhhh maleficihhhh costretti a rimanere senza volante. Il senso della coerenza del fanbase motoristico mi stupisce sempre di più giorno dopo giorno, ma questa non è una novità.
Alla fine del 2017 le osservazioni sui due compagni di squadra erano contrastanti, anche se non era poi così una novità che ci fossero osservazioni contrastanti sul più anziano dei due: Felipe Massa è visto, da sempre, a seconda di che cosa sia necessario affermare, o un fenomeno o uno scarso, con poche vie di mezzo. Spesso il suo ruolo varia a seconda che si debba mettere su un piedistallo o spargervi sopra della m*rda non tanto lui, quanto altri piloti.
Incredibile ma vero, il suo compagno di squadra è riuscito a conquistarsi giudizi ancora più contrastanti e ancora più deliranti: quindi c'è chi è pronto ad affermare che Lance Stroll sia il pilota più scarso di tutti i tempi (termine di cui si abusa parecchio, da sempre) nonostante abbia ottenuto un podio, qualche piazzamento a punti, abbia fatto qualche qualifica decente e non sia asiatico (di solito un altro requisito fondamentale era quello), mentre una volta ho *davvero* letto di qualcuno che affermava che abbia fatto un'ottima stagione giustificandosi con il fatto che per ben DUE qualifiche su venti è andato più forte di Massa. Non so se costui o costei se ne sia accorto, ma WTF?! Solo a me scrivere una frase del genere sembra un palese nonsense?
Lasciamo stare i Mastroll (a proposito, sono fiera della mia capacità di inventare ship-name assurdi)... o meglio, continuiamo a parlare dei Mastroll, anche se il mio obiettivo è andare a parare da un'altra parte. Sabato è uscito un articolo su Autosport dal quale si possono intravedere due possibili scenari: 1) Stroll ha dichiarato in un'intervista di non avere ricevuto alcun aiuto da Massa nel 2017, 2) Stroll ha dichiarato qualcosa di meno drastico, ma Autosport ha preferito romanzare un po' la cosa.
Qualunque sia la verità, non sembra che Massa sia stato molto soddisfatto (e considerando che gira voce che quel famoso podio Strollino l'abbia ottenuto decidendo di passare al set-up di Massa perché non riusciva a combinare molto con il proprio, forse quest'ultimo potrebbe addirittura avere avuto la tentazione di tirargli due sberle):


Mi sono soffermata a leggere i commenti in risposta, la maggior parte dei quali sostenevano che Strollino dovrebbe quantomeno degnarsi di combinare qualcosa prima di vantarsi di non avere bisogno di nessuno, ma c'è stato uno - che scriveva in inglese - che mi ha fatto cascare le braccia: ha scritto che Stroll non conclude nulla ed è anche antipatico, come Pastorone...
...
...
...
...
...voglio metterlo nero su bianco: questa storia mi ha profondamente rotto le pa**e. Che cos'ha fatto di male quel poveretto per essere citato in modo del tutto decontestualizzato da gente che, sulla base dei suoi risultati di gara, sparge m*rda anche sulla sua personalità? Non so se mi spiego: stiamo parlando dello stesso soggetto che, intervistato dopo un ritiro, osservava che "finalmente il motore si è rotto". Basta, è ora di smetterla. #RespectForMaldonado. Lo ritenevano troppo scarso per rimanere in Formula 1 e non corre più dal 2015, dove per "non corre più" non si intende solo in Formula 1. Hanno ottenuto quello che volevano. Perché devono continuare con questa seccatura del citarlo a caso come termine di paragone quando l'obiettivo era, almeno a parole, quello di screditare qualcun altro?

lunedì 25 dicembre 2017

Nuove generazioni

Apro questo post per parlare di una scoperta epocale che ho fatto oggi, mentre ancora attendiamo la nascita della Petite Bebée Grosjean e facciamo congetture sul suo ipotetico giorno di nascita. Se nascesse tra due giorni, nascerebbe nel giorno del compleanno di Jerome D'Ambrosio, il pilota che sostituì suo padre quando questo fu squalificato per avere grosjeanizzato diversi piloti alla partenza.

E' nel frattempo venuto alla luce il Piccolo Perez, di cui, grazie ai post pubblicati da suo nonno Antonio Perez su Twitter, ho scoperto che, con grande fantasia, è stato chiamato Sergio, detto Chequito:

...ma il vero scoop l'ho scoperto oggi, ed è che il vecchio rivale di Checo e la sua signora sono recentemente divenuti genitori di una seconda bambina!

Oggi, infatti, Maldonado ha pubblicato questo post:
Secondo voci di corridoio (un forum francese in cui le ragazze sono ancora più informate che le Tumblrere, che ovviamente della Piccola Maldonado non ne sapevano niente, perché Pastor non è di loro gusto) la bambina si chiamerebbe Valentina.

sabato 13 maggio 2017

We can be heroes just for one day (and they can be plot theorists everyday)

Era da qualche tempo, ormai, che pianificavo di occuparmi approfonditamente di questo argomento, e che occasione c'è se non l'attesa del GP di Spagna, dato che andremo a riepilogare avvenimenti accaduti in gran parte proprio in quella località?
Rimbalzato agli onori di cronaca in tempi più recenti in quanto sede della prima (e finora unica) vittoria in carriera di Verstappino, arrivata completamente a sorpresa alla sua prima gara in Redbull, il circuito di Catalunya (altresì noto come Montmelò), vanta una curiosa statistica: nelle ultime dieci edizioni, tra il 2007 e il 2016, ci sono stati ben dieci vincitori diversi. Se dovesse vincere Bottas o Ricciardo (o Stroll, dato che la Williams è la quarta forza del mondiale... - avanti, sorridete, era una battuta, non c'è bisogno di scuotere la testa con aria perplessa) saliremmo addirittura a undici, ma non è di questo che mi preme parlare. In realtà nove dei dieci vincitori delle ultime dieci edizioni sono riusciti a portare a casa la vittoria senza che nessuno avesse nulla da ridire, a parte le canoniche osservazioni relative a vittorie ottenute "al volante della miglior macchina" (perché si sa che tutti ci aspettiamo sempre che i gran premi vengano vinti dalle Sauber e dalle Force India di turno, chiaramente) o "per cu*o e non per merito rendendo il mondiale falsato" (quando la miglior macchina non è rossa, questa motivazione è spesso direttamente correlata alla precedente). Uno dei dieci piloti che hanno vinto il GP di Spagna, però, non hanno avuto questo onore, soprattutto all'estero, perché diciamo le cose come stanno: in Italia dà molto più fastidio una vittoria della Redbull o della Mercedes, piuttosto che quella di uno che viene visto come il primo che passa per la strada. Per quanto ci siano persone convinte che Maldonado sia il Malehhhh Assolutohhhh in quanto ha deprivato Alonso di una vittoria che gli spettava su un piatto d'argento e che avrebbe potuto essere necessaria a fine stagione per la classifica, la maggior parte di queste persone sono convinte che il mondiale non sia stato vinto per colpa di Massa o di Domenicali, quindi anche Pastorone è destinato a passare in secondo piano. Sarei pronta a scommettere che ci siano persone che non si ricordano nemmeno più della vittoria di Maldonado al GP di Spagna del 2012.
Per qualche strana ragione, il fanbase British non la pensa così. In generale, comunque, il fanbase British ha dato molta più attenzione agli incidentihhhh di Maldonado di quanto non gliene abbia dato quello italiano. Dopotutto non ha mai speronato una Ferrari, quindi perché mai qualcuno avrebbe dovuto preoccuparsi seriamente di lui? E poi, dettaglio a suo favore, conosceva l'italiano abbastanza bene per trolleggiare nelle interviste e si sa che chi trolleggia nelle interviste, più che un Malehhhh Assolutohhhh, al massimo è visto come un male necessario, uno che quando dice qualcosa fa ridere e, quando è in pista o quando non dice niente, non è rilevante.
Le teorie del complotto sul mondiale 2012 a suo tempo sono arrivate anche qua, ma si sono esaurite quando il primo pilota a conquistare la seconda vittoria stagionale indossava provvidenzialmente una tuta rossa. Nei fanbase British, invece, c'è tuttora chi afferma che nel 2012 c'era qualche genere di complotto e che la vittoria di Maldonado è stata parte del complotto stesso, se non addirittura l'unico complotto di quell'anno.
Ci sono una serie di teorie su cui i sostenitori di questa ipotesi si basano e il mio obiettivo è quello di vedere fino a che punto tali teorie abbiano fondamento. Fermo restando che di solito non credo ai complotti (specie alla luce del fatto che in più di un caso la giustificazione che ho ricevuto dai complottisti era che "molto probabilmente c'è un complotto, perché non ci sono prove per affermare che non c'è) e che sono pochi i casi in cui ho pensato che almeno una parte di quanto affermato dai complottisti potesse essere fondata (specifichiamo, per "teorie del complotto" ritengo la vere teorie del complotto, non i fatti palesi: se venite ad affermare che 'Fernando is faster than you' era un ordine di scuderia non la conto come teoria del complotto, è una palese verità, così come non ritengo teoria del complotto quando questo o quell'altro pilota afferma di non avere responsabilità in un incidente da lui palesemente innescato), quelli relativi al 2012 e al GP di Spagna in particolare non rientrano neanche minimamente nella mia già ristretta lista di teorie del complotto da non stroncare a priori. Tuttavia non credo che le osservazioni che andrò a fare siano di parte. Cercherò di essere il più possibile neutrale nel ribattere alle teorie più popolari.

In generale le giustificazioni utilizzate da chi sostiene che nel 2012 c'era un complotto, tira fuori a sostegno della propria ipotesi:
- un numero troppo elevato di vincitori, di cui sette in sette gran premi consecutivi;
- gap più elevati del normale tra compagni di squadra.

Partiamo dai troppi vincitori e partiamo con un'osservazione: in realtà non è che nel 2003 e nel 2008 i vincitori siano stati di meno. Ogni tanto, a quanto pare, capita quella stagione in cui ci sono sette o otto vincitori, quindi il 2012 di per sé, non è un'anomalia da questo punto di vista. Il fatto che i primi sette gran premi siano stati vinti da sette diversi piloti e che addirittura i primi cinque siano stati vinti da diversi team è un caso più unico che raro, ma più che indicatore di un complotto è casomai indicatore del fatto che quell'anno, nella prima parte della stagione, non c'era una supremazia netta. In realtà non trovo particolarmente sorprendente che questo si sia verificato solo nella prima parte della stagione, quando evidentemente solo in un secondo momento i valori si sono delineati.
C'è chi si spinge più in là affermando che ci sia stata anche una ragione alla base di tale ipotetico complotto, ovvero quello di rendere la Formula 1 "interessante" per una più vasta fetta di pubblico. Oserei dire che non sarebbe stata la migliore scelta di marketing possibile. Il pubblico sembra molto più affezionato, forse anche troppo, alla situazione "duello tra il team A e il team B", specificamente in cui i team A e B hanno nomi storici e uno dei due ha vetture rosse. Se quello con le vetture rosse ne esce vincente, è ancora meglio.

La questione dei gap tra compagni di squadra, a mio parere è una pura invenzione di chi vuole affermare qualcosa a tutti i costi. Calcolando la percentuale di punti ottenuta dal pilota peggio classificato di ciascun team rispetto al compagno di squadra esce quanto segue: Hamilton/Button: 98.95%, Perez/Kobayashi: 90.91%, Hulkenberg/Di Resta: 73.02%, Maldonado/Senna: 68.89%, Vettel/Webber: 63.70%, Vergne/Ricciardo: 62.50%, Rosberg/Schumacher: 52.69%, Raikkonen/Grosjean: 46.38%, Alonso/Massa: 43.88%.
Più che vedere gap particolarmente elevati tra compagni di squadra mi sembra di vedere situazioni alquanto equilibrate. Il caso Raikkonen/Grosjean è uno dei due che saltano maggiormente all'occhio, ma la reputazione di Grosjean in quell'anno e il fatto che sia stato coinvolto in otto(?) incidenti al primo giro sembrerebbero spiegare meglio un gap abbastanza elevato. L'unico altro caso in cui un pilota ha fatto meno della metà dei punti del compagno di squadra è il aso Alonso/Massa, ma la proporzione del 2012 non è significativamente diversa dalla proporzione delle altre stagioni... e peraltro si tratta di un gap decisamente meno elevato di quello che si è avuto tra la "coppia" successiva di piloti: nel 2014 Raikkonen ha realizzato solo il 34.16%% dei punti di Alonso.
Per i gap eccessivi tra compagni di squadra rimango del parere che, per chi vuole vedere un ufo a tutti i costi, anche la luna può sembrare un ufo.

Oltre alle congetture più generiche, ci sono anche quelle relative al caso specifico Maldonado, di cui una estensione di quella precedente:
- il gap tra lui e Bruno Senna era spesso molto elevato in qualifica, ma non nella classifica finale, considerando che uno dei due ha anche vinto un gran premio e l'altro ha come miglior risultato un sesto posto, il che suggerisce che sia accaduto qualcosa di poco chiaro...

A questo proposito a me pare decisamente tutto molto chiaro, altro che vedere qualcosa di poco chiaro!
Invece di ipotizzare che sulla vettura di Maldonado fossero usati carburanti irregolari, sarebbe forse più immediato pensare che, almeno nella maggior parte dei casi, Maldonado fosse più veloce di Senna, che tra parentesi è plausibile che fosse almeno in parte svantaggiato dal fatto di disputare quasi sempre una sessione di prove libere in meno del compagno di squadra (in FP1 girava quasi sempre Bottas, che all'epoca era terzo pilota della Williams).
Il motivo per cui in classifica Senna non era altrettanto indietro rispetto a Maldonado, a fine stagione, ma alla luce del fatto che Maldonado aveva portato a casa i 25 punti della vittoria il suo risultato in classifica è stato tutto sommato quantomeno di livello accettabile rispecchia quello che succedeva in pista. Sebbene nessuno dei due piloti fosse particolarmente tranquillo, Maldonado era decisamente meno tranquillo di Senna. In pista spesso Maldonado aveva quel qualcosa in più che lo portava ad arrivare più in alto, peccato che spesso, quando stava più in alto, gettasse il risultato alle ortiche con maggiore frequenza di quanto il suo compagno di squadra gettava alle ortiche quel punto o due che riusciva a conquistare di tanto in tanto.
Scomodare carburanti irregolari mi sembra abbastanza campato in aria, se devo essere sincera, oltre che uscito completamente dal nulla.

Abbiamo già appurato l'esistenza di una corrente di appassionati convinti dell'esistenza di un complotto nel corso del campionato 2012, finalizzato apparentemente a rendere la Formula 1 "più interessante", ma non più interessante per il tifoso mainstream, che avrebbe di gran lunga preferito un duello per il campionato Ferrari vs McLaren o Ferrari vs Mercedes (meglio Ferrari vs McLaren, per avere lo scontro Alonso vs Hamilton in memoria dei vecchi - neanche troppo, all'epoca - tempi) invece di una situazione che volgeva verso lo scontro Ferrari vs Redbull, con la Redbull destinata a ritrovarsi in vantaggio nelle fasi conclusive del campionato.
Al di là delle argomentazioni generiche, c'è un'altra categoria, che spesso finisce per fare comunella con quella precedente. Infatti anche chi non è convinto dell'esistenza di un complotto relativo a TUTTA la stagione 2012 e non ha nulla da ridire sul fatto che gente tipo Rosberg o Raikkonen abbiano vinto una gara o che Schumacher abbia ottenuto il miglior tempo in una Q3, ma che, mentre non ha nessun problema per gli altri piloti, ne ha molti ad accettare l'idea che Maldonado abbia vinto un gran premio. C'è chi ci vede qualcosa di poco chiaro e in particolare c'è anche chi suggerisce che Maldonado abbia effettivamente disputato quel weekend utilizzando un carburante diverso che consentiva una velocità molto maggiore rispetto a quella standard e che per questa ragione abbia vinto.
Ciò sarebbe avvenuto perché:
- per aumentare la popolarità bisognava avere un vincitore diverso e, dopo che la legge del caso aveva voluto che accadesse per quattro gran premi di seguito, è stato squalificato Hamilton dopo le qualifiche per far partire Maldonado dalla pole e farlo vincere, in modo da avere un quinto vincitore (questa teoria spesso non dice niente su eventuali carburanti illegali);
- era il settantesimo compleanno di Frank Williams e la FIA gli ha fatto un regalo di compleanno (questa sì, a meno che non sia una variante della precedente e ipotizzi che sia stato sufficiente retrocedere Hamilton in fondo alla griglia per far vincere Maldonado, ovvero che almeno il secondo tempo in qualifica fosse autentico);
- Hugo Chavez ha imposto al mondo della F1 di far vincere Maldonado (questa teoria è una variante della precedente, quindi anche in questo caso di solito viene scomodato il carburante illegale, a meno che non si ipotizzi che sia bastata soltanto la squalifica di Hamilton).

Partiamo un attimo dalla teoria più semplice, ovvero quella che Maldonado abbia ottenuto il secondo tempo in qualifica in maniera autentica e che Hamilton sia stato squalificato sulla base del fatto che, partendo dalla pole, Maldonado avesse effettivamente delle chance di vittoria, visto che Montmelò non è una pista che favorisce eccessivamente i sorpassi.
Lo scopo doveva essere avere un quinto vincitore in cinque gran premi... e i primi quattro erano stati vinti da Button, Alonso, Rosberg e Vettel. Se si desiderava avere un quinto vincitore, invece che squalificare Hamilton nel tentativo di far vincere Maldonado, forse sarebbe stato più affidabile lasciare Hamilton in pole. Credo che chiunque avrebbe dato più credito all'ipotesi che Hamilton vincesse dalla pole, piuttosto che vincesse Maldonado dalla pole. Un complotto del genere avrebbe significato complicarsi la vita, specie alla luce del fatto che la vittoria di Maldonado è stata possibile anche a causa della gestione delle tempistiche del pitstop effettuato a metà gara da Alonso, che era andato in testa alla partenza.
Sul carburante irregolare ci tornerò dopo, ora vorrei soffermarmi un attimo su Hugo Chavez, che dubito potesse dettare legge in Formula: non vedo da dove possa essere uscita fuori questa teoria, che va a braccetto con quella secondo cui l'intervento di Putin avrebbe impedito che Kvyat fosse radiato dalla F1 per avere speronato Vettel, con l'aggravante che era il GP di Spagna, non il GP del Venezuela.
Poi sì, era il compleanno di Frank Williams, quindi facciamogli vincere la gara!!!11!! *Sounds legit* Peccato che Frank Williams sia nato il 16 Aprile e che il gran premio avvenuto in concomitanza (quasi) del suo compleanno sia stato quello della Cina, nel quale non ricordo di avere visto le Williams così in forma, anzi...

Si sa che per sostenere che c'è stato un complotto bisogna anche fornire qualcosa che può somigliare a una prova.
In particolare ce ne sono due, una più lampante e una più arrampicata sugli specchi.
Se la Williams fosse stata una vettura che poteva puntare, anche solo una volta, alla vittoria, sarebbe stato legittimo aspettarsi di trovarla sul podio in altre occasioni. E poi c'è stato l'incendio...

Partiamo dalla questione podio: è vero, la Williams è stata l'unica squadra, nel 2012, ad avere vinto una gara senza avere mai ottenuto nessun altro piazzamento sul podio. Non è comunque vero affermare che non si sia mai ritrovata in posizione di riuscirci: è piuttosto verosimile che, se Maldonado non si fosse lasciato prendere dalla foga nel suo tentativo di sorpasso su Hamilton, al GP d'Europa, l'avremmo ritrovato sul gradino più basso del podio, dato che stava effettuando un sorpasso per la terza posizione nelle fasi conclusive della gara e sembrava essere più veloce delle altre vetture ormai in crisi con le gomme. Peraltro, vogliamo citare la questione gomme? Vogliamo citare il fatto che una Williams o una Sauber potevano essere sporadicamente più veloci di una Ferrari o di una Redbull, se le gomme si trovavano in una condizione migliore? Tornando in topic, inoltre, anche ad Singapore Maldonado avrebbe potuto lottare per il podio, se la sua vettura non fosse stata fermata anzitempo da un problema tecnico. Non vale inoltre come potenziale podio, ma non bisogna sottovalutare che in alcune occasioni entrambi i piloti Williams, nelle zone basse della top-ten, si sono tenuti dietro anche per tratti di gara consistenti, vetture sicuramente più vincenti e più performanti. In conclusione sembrerebbe che la Williams sia riuscita a vincere un gran premio perché era difficile trovarla davanti, ma se era davanti non era così immediato che fosse superata dalle altre vetture, visto il gap abbastanza ridotto tra i vari team e il fatto che le posizioni in pista rispecchiassero non solo le performance della vettura quando era al top, ma che fossero molto influenti in tal senso anche le condizioni delle gomme.
Aggiungerei anche che tutto il mondo è paese e che a formulare teorie del complotto è anche chi la domenica va al centro commerciale e legge il risultato della gara sul televideo, facendosi le proprie idee o chi è niubbo al punto tale da non avere la più pallida idea che i valori in pista nel 2012 non fossero tali e quali a quelli del 2016 o del 2017. Ho trovato addirittura persone che giustificavano l'esistenza di un complotto viste le varie vittorie ottenute dalla McLaren e il fatto che la Mercedes avesse vinto solo una gara. *facepalm*

Le cronache di quel giorno narrano che nel box della Williams sia scoppiato un incendio, dovuto all'esplosione del kers sulla vettura di Bruno Senna, rimasto apparentemente danneggiato in un incidente in gara.
C'è chi dice che l'incendio sia stato provocato volontariamente, per attirare l'attenzione dopo la vittoria e darle maggiore popolarità, il che comunque non proverebbe l'esistenza di un complotto. C'è invece chi dice che quella fosse in realtà la vettura di Maldonado e che l'incendio sia stato creato ad arte per eliminare le tracce del carburante illegale. Peccato che chi vince un gran premio parcheggi al parc fermé, chi si ritira durante la gara no. Anche prendendo per accettabile l'idea che in Williams siano tutti dei piromani e che abbiano studiato a tavolino l'incendio scoppiato nel corso del pomeriggio, - e io NON la considero accettabile - è inverosimile credere a quest'ultima storiella.

Infine vorrei chiudere con una considerazione. In caso di complotto, non far vincere una gara a chi è nella posizione di vincerla potrebbe essere fattibile, ma far vincere una gara a chi non è nella posizione per vincerla è indubbiamente più complicato.
Credo fermamente che se quel giorno Pastor Maldonado ha vinto il GP di Spagna sia per una lunga serie di circostanze favorevoli e per la sua capacità di far fruttare quelle circostanze favorevoli a suo vantaggio.
Se proprio volete vedere dei complotti da qualche parte, il mio suggerimento è quello di scomodare la solita Mercedes invece di prendervela con chi ha vinto una sola volta!

venerdì 12 maggio 2017

Cause baby, now we've got bad blood, you know it used to be mad love

*titolo del post ispirato a "Bad Blood" di Taylor Swift, perché è la colonna sonora che metterei allo start della scorsa edizione*

Quando si tratta di scrivere recap delle "puntate precedenti" e ci sono moltissime puntate precedenti, è necessario fare una scelta e stabilire un punto di partenza. Per me il punto di partenza è in questo caso il 2007, perché tra il 2007 e il 2016, in dieci edizioni del Gran Premio di Spagna, ci sono stati dieci diversi vincitori e penso che questo curioso traguardo meriti di essere celebrato, specie alla luce del fatto che, con tutta probabilità, quest'anno assisteremo all'interruzione di tutto ciò.
A meno che non vinca Ricciardo.
O a meno che non vinca Bottas.
La prima ipotesi sembra campata in aria, la seconda un po' meno, ma il sito con cui ho estratto a sorte il mio pronostico per il GP da compilare per il gioco dei pronostici del forum (sono stabilmente ultima in classifica dato che nei miei pronostici autentici non ho azzeccato un tubo in nessuno dei quattro eventi precedenti, quindi ho pensato che il caso poteva scegliere meglio di me) mi ha detto che vincerà Vettel. Quando ho visto che l'ultimo classificato in suddetto pronostico estratto a sorte era Palmer, ho deciso di dargli un po' di credito.

Ora, però, lasciamo da parte questi discorsi e concentriamoci sulle cose che contano, per esempio il 2007. Quell'anno vinse Massa, partito dalla pole position, davanti alle McLaren di Hamilton e Alonso. Quest'ultimo era andato per prati al via, proprio nel tentativo di superare Massa. I due parlarono dell'episodio mesi dopo, quella volta del Nurburgring...
Fu, in generale, un gran premio eroico, e non certo per Massa, Hamilton e Alonso... No, quella volta Sato si tenne dietro Fisichella fino al traguardo, conquistando una preziosissima ottava posizione: fu il primo punto per la Super Aguri, il "piccolo team" dell'epoca, una consacrazione che sarebbe divenuta definitiva con il GP del Canada dello stesso anno, ma il GP di Spagna fu comunque il punto d'inizio.
Pole e vittoria Ferrari anche nel 2008: fresco di rasatura, si impose Raikkonen davanti al compagno di squadra Massa e alla McLaren di Hamilton. Non accadde nulla di altrettanto eroico, quell'anno. Il fallimento della Super Aguri ci privò della presenza di Sato.

Poi arrivò il 2009 (anno in cui, in concomitanza del GP di Spagna, fu annunciato il concepimento del Piccolo Erede do Brasil): nuove gerarchie, nuovi team dominanti, Brawn vs Redbull. Button partì dalla pole position, affiancato da Vettel. Button vinse la gara, Vettel non arrivò secondo. Secondo si piazzò Barrichello, con l'altra Brawn. Un anno prima, sulla stessa pista, in occasione del GP di Spagna, Rubinho aveva festeggiato il proprio 256° gran premio in carriera, eguagliando il record che all'epoca apparteneva a Patrese.
La Redbull fu costretta ad accontentarsi di un "misero" podio, con Webber che si classificò terzo. Gli anni d'oro sarebbero comunque arrivati: Webber era destinato a partire dalla pole position nei due anni a venire. Nel primo caso gli andò bene: vinse davanti alla Ferrari di Alonso e all'altra Redbull di Vettel. Nel secondo caso vinse quest'ultimo, con Webber quarto. Sul podio insieme a Vettel una McLaren e una Ferrari: Hamilton e Alonso.

Il 2012 fu un anno in cui avvenne qualcosa di epico. Già il solo fatto che vinse la Williams dovrebbe renderlo epico...
...
...
...perché si sa, certe cose non si possono dire e il fatto di essere stati felici della vittoria di Maldonado è una di queste, almeno al di fuori dei nostri confini nazionali. Qui può andare. Sarebbe stata accolta peggio una vittoria di Hamilton o di Vettel in formato bibitaro. Maldonado era solo una nota di colore, così, tanto per ridere un po'. Non è neanche necessario ipotizzare 24/7 che ci fosse un complotto...
Secondo e terzo arrivarono Alonso e Raikkonen. Al box della Lotus c'era qualcuno che era convinto di avere la gara in tasca, perché Maldonado e Alonso erano sospettati di doversi fermare per un quarto pitstop che non fecero mai.

Dopo essersi tolti Maldonado di torno, Alonso e Raikkonen arrivarono primo e secondo nel 2013. Con loro c'era Massa, sul podio. In prima fila erano partiti a sorpresa (perché all'epoca era una sorpresa) Rosberg e Hamilton. Le gomme della Mercedes, però, facevano acqua da tutte le parti e la cosa più positiva che posso dire è che Rosberg tagliò il traguardo in sesta posizione.
Il 2014 e il 2015 furono gli anni di due doppiette Mercedes. Hamilton vinse nel 2014 davanti a Rosberg (vincitore dell'edizione 2015) e alla Redbull di Ricciardo, che all'epoca lo metteva in quel posto a Vettel. Quest'ultimo arrivò terzo, in formato ferrarista, nel 2015.
Curiosità: ci fu un duello tra i Versainz nel 2015 e ne uscì vincitore Sainz, che si lanciò all'inseguimento di Kvyat, con il quale ebbe un contatto nelle fasi conclusive della gara.

Verstappen.
Kvyat.
Redbull.
Toro Rosso.
Perché tutto ciò mi fa pensare al 2016? Ah, già, perché Kvyat era appena stato retrocesso in "serie B" e Verstappino era stato promosso. C'erano le Mercedes in prima fila e tutto sembrava normale. Quel poco di normalità lo si perse quando i Mercedes Bros si misero a litigare per i fatti loro in partenza e si ritrovarono per prati. Prese la testa della gara Ricciardo, che fece due pitstop come Vettel. I loro compagni di squadra ne fecero solo uno e la gara terminò con Verstappen che difendeva la leadership da Raikkonen che gli stava negli scarichi. A 18 anni divenne il più giovane vincitore di sempre. Credo che questo record sia destinato a durare a lungo.

Il weekend di Montmelò sarà trasmesso in differita dalla Rai, questi sono gli orari:

Prove libere 1: venerdì h.10.00
Sulla Rai: h.14.15 Raisport1

Prove libere 2: venerdì h.14.00
Sulla Rai: h.18.35 Raisport1

Prove libere 3: sabato h.11.00
Sulla Rai: h.15.15 Raisport1

Qualifiche: sabato h.14.00
Sulla Rai: h.19.15 Raidue

Gara: domenica h.14.00
Sulla Rai: h.21.00 Raidue

mercoledì 18 maggio 2016

Verstappen 2016 come Maldonado 2012? Questo è stato chiesto su F1GC e così ho risposto

A Barcellona 2012 il merito maggiore di Maldonado fu quello di avere fatto un giro strepitoso che l'ha portato in prima fila (poi sì, ha ereditato la pole perché il tempo di Hamilton è stato annullato per questioni tecniche, ma era pur sempre una prima fila), di non avere fatto errori in gara e di avere sfruttato il fatto che il suo team ha lavorato meglio dei diretti avversari.
Effettivamente a posteriori è sorprendente che la Williams sia riuscita a vincere quell'anno, specie alla luce del fatto che nelle ultime due stagioni ha avuto una vettura che, in termini di posizione in classifica finale è sicuramente superiore alla Williams 2012, e due piloti che dal punto di vista di usare contemporaneamente l'acceleratore e il cervello sono sicuramente uno scalino più in su di Maldonado. Ad avere fatto la differenza tra il 2012 e le stagioni più recenti è probabilmente il fatto che, visto il minore divario tra i team nel 2012 rispetto a oggi, era più facile per la quinta o la sesta forza del mondiale 2012 competere per la vittoria (almeno della prima parte di campionato) di quanto non lo sia ora per team che, dal punto di vista delle posizioni in classifica, sono messe meglio.
A chi mi dice che quella vittoria fu un "furto alla Ferrari" che ha "impedito ad Alonso di vincere il titolo", la mia risposta è che gli rido in faccia, senza mezzi termini. La Williams (team peraltro storico che, dal punto di vista dei titoli, in proporzione alla durata della propria storia ha vinto tanto quanto la Ferrari) e nessun altro team hanno il dovere di spianare la strada ad altri solo perché sono candidati al titolo.

Quest'anno come situazione è stata un po' diversa e, per quanto inattesa come vittoria, avrei visto più probabile una vittoria della Redbull quest'anno, con le premesse iniziali, piuttosto che una vittoria della Williams nel 2012.
Verstappen è un pilota che sicuramente vincerà altre gare, credo che l'abbia già ampiamente dimostrato, che è stato sicuramente favorito dal crash tra le Mercedes, ma che allo stesso tempo ha avuto la maturità di sfruttare la situazione e che ha saputo gestire una posizione non semplice.

Chi dei due ha vinto "per culo e non per merito"? Nessuno.
Hanno vinto per ragioni diverse, hanno vinto in situazioni diverse, uno per non vincere mai più l'altro probabilmente per vincere molte gare ancora e forse per vincere dei titoli (il definirlo già a priori come uno dei migliori di sempre mi pare avventato, specie considerando che se qualcuno al giorno d'oggi osasse definire uno dei migliori di sempre Hamilton o Vettel o qualunque altro pilota attuale verrebbe ridicolizzato), ma entrambi si sono meritati il risultato.
Personalmente, visti i tempi, visto il fatto che era dal 2004 che non si vedeva una vittoria della Williams e visto il fatto che ha fatto discutere molto meno, come gradimento personale metterei il 2012 prima del 2016, ma ci tengo a precisare che si tratta di gradimento personale, lo stesso gradimento personale per cui, quando mi è stato chiesto (in un'altra sede) quale fosse il mio sorpasso preferito di sempre, ho citato un sorpasso avvenuto nelle retrovie.

Con questo non voglio dire che Verstappen o la Redbull non si siano meritati la vittoria o che se la siano conquistata di meno di Maldonado o della Williams. Semplicemente quel giorno del 2012 ho passato l'ultima mezz'ora di gara in piedi davanti alla TV con le dita incrociate e alla fine mi sono commossa perché una Williams aveva vinto, mentre ieri me ne sono stata comodamente seduta davanti al computer a commentare la gara sul forum e con la certezza che, se Verstappen e la Redbull non avessero vinto ieri, probabilmente sarebbe accaduto in un'altra occasione senza nemmeno dovere aspettare dei secoli.

mercoledì 9 marzo 2016

Piloti vs. creature leggendarie

Sono sempre stata una grande sostenitrice del fatto che la Formula 1 sia piena di misteri, se andiamo a cercarli bene. In realtà a volte non serve andarli a cercare: i misteri ci piovono davanti agli occhi senza che riusciamo a farcene una ragione.

Credevo che non ci fossero dubbi sulla data di nascita di Pastor Maldonado, che secondo Wikipedia e pressoché ogni altro sito esistente è nato il 9 Marzo 1985.
È la data che ho sempre preso per valida e dato per scontata... almeno fino a ieri sera, quando sono stata sul sito Statsf1.com, dove ci sono tutte le date dei compleanni imminenti dei piloti e... guess what? Pastorone era citato tra i piloti nati il 10 Marzo, anziché il 9... Il mistero ha iniziato a infittirsi.
Devo arrivarci in fondo, mi sono detta.
Dovevo arrivarci in fondo e che cosa c'era di meglio da fare, se non andare a consultare il sito ufficiale?

Sul sito pastormaldonado.com, subito al di sotto del modestissimo titolo "nasce un campione", c'è una conferma che non mi sarei mai aspettata di trovare: Pastor è nato il 10 Marzo 1985, il che farebbe sì che il suo trentunesimo compleanno sia domani anziché oggi.
Devo ammettere che in quel momento la mia fiducia nei confronti di Wikipedia è crollata ai minimi storici, un po' come quando quella inglese e quella spagnola non riuscivano ad accordarsi su quale fosse l'anno di nascita di Carmen Jordà (al giorno d'oggi è citata pressoché ovunque come del 1988 - il che fa sì che sia nata esattamente un giorno prima di me - mentre ci sono vecchie fonti che la danno per nata nel 1989)...
...
...
...
Ebbene, la moglie di Maldonado sembra concordare con Wikipedia sulla data effettiva del suo compleanno, dato che il 9 Marzo di un anno fa gli faceva su twitter gli auguri per il suo trentesimo compleanno.
Insomma, come dire, tutto il resto del mondo potrebbe anche essersi sbagliato sulla sua data di nascita, ma di sicuro sua moglie gli ha fatto gli auguri il giorno giusto.
Insomma, mi sembra molto improbabile che non sia al corrente della vera data di nascita di suo marito!

Questo significa una cosa sola: sul sito ufficiale di Maldonado, la sua data di nascita è errata! XD

#PreciousCinnamonTroll!



EDIT. Aggiornamento: da un'accurata analisi di pastormaldonado.com, ho notato che la sua data di nascita in una pagina è indicata come 10 Marzo, nell'altra come 9 Marzo.


martedì 8 marzo 2016

Venezuelan fetish

Più il tempo passa e più inizio a pensare che Taki Inoue sia ossessionato da Pastor Maldonado, altrimenti tutto ciò non si spiegherebbe...

Oppure Inoue è convinto che Maldonado sia il figlio segreto di Jean Ragnotti...
Anche quest'ultima teoria è plausibile!

sabato 27 febbraio 2016

Commento ai test pre-stagionali: Circuit de Catalunya, 22-25 Febbraio 2016

Commenti ai Gran Premi: LE F.A.Q.

STA INIZIANDO UNA NUOVA STAGIONE DI COMMENTI IRONICI. PERCHÉ LI SCRIVI?
Non c'è solo un motivo, ma ce ne sono vari. Innanzi tutto mi piace ricordarmi i gran premi nel corso del tempo. Qualcuno potrebbe obiettare che, se fosse solo per quello, basterebbe scrivere degli articoli ben dettagliati, piuttosto che i commenti ironici. È dannatamente vero, però per me ricordare un gran premio non significa necessariamente ricordare nel corso di quale giro siano iniziati i pit-stop. A volte può essere più interessante ricordarsi di quello che ha urlato via radio il pilota che si trovava in ultima posizione mentre gli altri rientravano ai box. Nei miei commenti cerco di dare importanza a ciò che alle fonti "serie" (sia professioniste sia amatoriali) sfugge. Se qualcuno si diverte leggendoli, ne sono lieta. Se nessuno si diverte leggendoli pazienza, a me piace sia scriverli sia andare a rileggerli e questo mi basta.

QUANDO SCRIVI, DI SOLITO? QUANTO TEMPO CI METTI?
In realtà non c'è un "quando scrivo". Certi commenti vengono compilati alla velocità del suono, per scriverne certi invece impiego una settimana o oltre. Certi li scrivo passo passo durante il weekend, certi li scrivo alla fine. Quelli che scrivo passo passo durante il weekend a volte mi sembrano già perfetti così, altre volte devo revisionare quello che ho già scritto. Non c'è una regola ben precisa, né mi prestabilisco dei tempi. C'è solo una buona regola: ritengo più che opportuno pubblicare il commento a un gran premio prima che si svolga il gran premio successivo.
Quanto tempo ci metto? È completamente variabile anche quello. Posso scrivere un commento alla velocità del suono, in certe occasioni. Dipende più dall'ispirazione che dal tempo (quello lo trovo, a costo di dormire due ore di meno) e dall'avere chiara l'impostazione che voglio dare al commento.

COME SONO NATI I DIALOGHI IMMAGINARI?
I dialoghi immaginari non erano una cosa che pensavo di portare su un blog, un giorno. Dovevano essere una cosa strettamente privata, quando i commenti li scrivevo per una persona soltanto e poi glieli inviavo via email. Molti dialoghi riguardavano le battute che facevamo tra di noi e che molte persone, a parte noi, difficilmente avrebbero capito, come le occhiaie "da cadavere" di Petrov dello storico commento al GP di Turchia del 2010, in cui in un dialogo immaginario con Alonso le cui battute erano testualmente: "sono il campione del mondooooooo!" "Dovrai passare sul mio cadavere per sorpassarmi. Ti terrò dietro fino a farti pentire di essere nato." ...Insomma, quando ho riletto quel commento a mesi e mesi di distanza, dopo Abu Dhabi, ci sono rimasta talmente tanto che ho pensato "ma sì, facciamo i dialoghi immaginari anche nei commenti studiati appositamente per la rete, magari un giorno certe cose ci faranno spalancare gli occhi per lo stupore, quindi facciamo sì che vedano la luce anche in rete".
I dialoghi immaginari hanno visto la luce della rete e sono diventati una parte integrante dei commenti. Ho pensato di smettere dopo avere riletto una cosa che vista da un certo lato mi ha fatto spalancare gli occhi per lo stupore, in senso negativo. Ci ho pensato ma ho deciso di non smettere, quello che conta è fare maggiore attenzione a quello che scrivo.

IL COMMENTO CHE TI PIACE DI PIÙ? E QUELLO CHE TI PIACE DI MENO?
Canada 2014, sia per una cosa sia per l'altra. Quel commento era una parodia di "Chi vuol essere milionario" in cui Yuji Ide rispondeva a quindici domande a risposta multipla sull'andamento del gran premio. È stata una cosa molto diversa dalle altre volte e quindi mi è piaciuta, ma allo stesso tempo non è una cosa che rifarei, perché incentrare un commento su un personaggio "esterno" distoglie un po' l'attenzione da quello che succede durante il gran premio. Quel gran premio è stato abbastanza movimentato, ci sono stati incidenti e colpi di scena. Sarebbe stato molto meglio, a rigore di logica, concentrarmi sui soggetti coinvolti e rendere il commento colorito tramite dialoghi incentrati su tali incidenti e/o colpi di scena, piuttosto che tagliare tutta quella parte per metterci in mezzo Ide (stratagemma forse più adatto per un gran premio noioso).

PERCHÉ USI DIMINUTIVI O SOPRANNOMI PER I PILOTI? SONO RIDICOLI.
So perfettamente che sono ridicoli. So perfettamente che in un articolo serio non potrei mai scrivere che "Hammiiii e Britney si stanno giocando il mondiale" perché l'uso di un diminutivo e di un soprannome renderebbe immediatamente l'articolo una pagliacciata. Però in un articolo serio di un bel po' di anni fa avrei potuto scrivere tranquillamente che "Schumi e Iceman si stavano giocando il mondiale" e l'articolo non avrebbe perso la sua serietà.
Se nessuno si scandalizza perché anche a quarant'anni suonati Michael Schumacher veniva comunemente chiamato con un diminutivo da scolaretto delle elementari o perché Raikkonen viene comunemente identificato con un soprannome quantomeno bizzarro per l'uso che se ne fa, nei miei commenti ho deciso di farne una parodia. Nomi o cognomi dei piloti vengono abbreviati, quando suonano bene, oppure se non suonano bene ecco che spuntano soprannomi, alcuni ispirati a soprannomi veramente utilizzati in termini scherzosi (Rosberg = Britney, per esempio), altri inventati da me di sana pianta (se qualcuno volesse spiegazioni relative alla storia che si nasconde dietro a un certo soprannome, può ritenersi libero di chiedermele).

PERCHÉ USI LE ESCLAMAZIONI "OH MY DANI SMILE" E "OH MY FELI CRY"?
Queste diciture, effettivamente, potrebbero essere di difficile comprensione per chi non seguiva i miei commenti all'epoca della nascita dell'esclamazione "Oh my Dani Smile".
Tutto è iniziato all'epoca in cui Alonso era ancora in Ferrari e veniva osannato come divinità. L'esclamazione "Oh my God" è stata trasformata in "Oh my Ferniiii", in riferimento al fatto che Alonso veniva visto come un dio. Nel 2014, però, quando Ricciardo stava andando meglio di Vettel alla sua prima stagione in Redbull, mi sembrava che venisse osannato, specie dai tifosi della Ferrari, ancora di più che i piloti della Ferrari stessi. Da "oh my Ferniiii" sono passata a "Oh my Dani-Smile".
Nel corso del tempo ho perso per strada il suo significato originario e da "Oh my Dani-Smile", dove "Dany-smile" era scritto rigorosamente con il trattino ed è testualmente il soprannome che ho dato a Ricciardo, si è spesso trasformata in "Oh my Dani smile" senza trattino e quindi, assumendo che ci siano un po' di virgole in realtà non scritte, traducibile in "Oh, mio Dani, sorridi". Vista la propensione di Massa a commuoversi tanto quanto quella di Ricciardo a sorridere, ho coniato anche l'espressione "Oh my Feli cry", che in realtà uso più frequentemente perché mi sembra più comica. Curiosità: di rado uso anche "Oh my Guti fly".
Altre esclamazioni che uso a volte sono "Oh ma Sacrée Caterhàm" o "Oh ma Sacrée Marussià", da pronunciare con accento francese, in quanto pronunciate da una versione parodizzata di Charles Pic in una mia fan fiction dai contenuti abbastanza discutibili (c'erano di mezzo i gufi mannari, le baguette e Grosjean che si faceva dei selfie davanti a un panificio).

PERCHÉ PARLI DI TE STESSA IN TERZA PERSONA?
L'Autrice(C) parla di se stessa in terza persona perché le piace fare così. Seriamente parlando, non saprei dire come e quanto sia iniziata. So che nel 2003/2004, scrivendo racconti ironici con un'amica (non quella a cui poi mandavo commenti ai gran premi), che di fatto erano una sorta di fan fiction di noi stesse che viaggiavamo in una sorta di multiverso precipitando in vari alternate universe, in certi dialoghi in stile copione, talvolta facevamo intervenire "l'Autrice" e "l'Altra Autrice", quindi presumo di essermi ispirata almeno in parte a quel format, nonostante quei racconti non avessero nulla a vedere con i motori (in realtà sì: qualche alternate universe motoristico credo proprio di averlo inserito).
Di fatto è una di quelle cose da prendere come un dato di fatto: mi piace definirmi l'Autrice, naturalmente con il simbolo del copyright, che a volte è una semplice "C" tra parentesi perché magari butto giù il testo su Blocco note anziché su Word e non me lo corregge in automatico.

IL FORMAT DEI TUOI COMMENTI È CAMBIATO NEL CORSO DEGLI ANNI?
Sì.
2005-2006 (forma privata): non ho mai scritto veri e propri commenti, aggiungevo solo lunghi paragrafi sull'andamento del campionato di Formula 1 in email che parlavano d'altro.
2007-2008-2009 (forma privata): deliri interminabili di qualcosa come 14 o 15 pagine word, la maggior parte con commenti tipici che facevamo tra di noi anche parlando a voce.
2010: quello che veniva veniva, ho scritto commenti ai gran premi in versi, commenti di 15 pagine e commenti di una pagina; peraltro è stato l'anno in cui ho iniziato a pubblicare commenti sul mio blog (all'epoca su blogfree) ed è stata l'unica occasione in cui ho avuto reazioni spropositate (dove per "reazioni spropositate" intendo risposte che andavano oltre il politically correct) su siti diversi da Answers Yahoo o Tumblr.
2011: tecnicamente volevo fare la precisina, dando a ciascun commento un titolo, come se fossero capitoli di un romanzo. Poi non è andata a buon fine, perché il commento al penultimo gran premio stagionale l'ho scritto in gennaio e all'ultimo mai.
2012-2015: da quando mi sono spostata su blogspot, il mio format non è cambiato più di tanto, semplicemente più il tempo passa e più mi capita di osare di più.

ARGOMENTO "REAZIONI SPROPOSITATE". COS'È ACCADUTO?
Verso la fine del 2010 (non alla fine, qualche gran premio prima) ho fatto dell'ironia abbastanza pesante sulla Ferrari e sulla presenza dilagante dello sponsor Santander e dei soldi che evidentemente tirava fuori per la Formula 1. Un tizio venuto in visita al mio blog non l'ha presa molto bene, mi ha accusata di scrivere cose poco serie che infangavano il nome della Ferrari e ci ha tenuto a specificare che Alonso non è l'unico pilota che veniva pagato, nell'intero circus, nonostante non avessi scritto nulla di tutto ciò. Seguivano osservazioni sulle mio scarso intelletto. Sono più che certa che se l'ironia pesante l'avessi fatta su un altro team, non sarebbe accaduto niente di tutto ciò e che, anzi, magari quel tizio mi avrebbe proposto uno scambio banner, dato che faceva parte di un sito sui motori.

I TUOI COMMENTI SONO "POLITICALLY CORRECT"?
Possibili risposte:
1) Non sono politically correct, ma sono correct sì perché non scendo mai al di sotto agli standard minimi del buon gusto (una reazione spropositata basta e avanza);
2) Certo che sono politically correct, sparlo di tutti indipendentemente da quello che fanno, non è certo colpa mia se alcuni si espongono facendo più cose che vale la pena di commentare;
3) Non mi ritengo politically correct, ma sono convinta di avere meno pregiudizi (sia negativi sia positivi) rispetto a certe fonti ufficiali;
4) Il fatto di essere politically correct o no è un'interpretazione personale, e siccome nei miei commenti più che fare ironia sugli eventi in sé faccio molta ironia sulla pubblica percezione che tali eventi hanno qualcuno potrebbe sentirsi tirato in mezzo.

LA COSA PIÙ "POLITICALLY UNCORRECT" CHE HAI SCRITTO?
L'osservazione su Santander, credo.
...Però non è colpa mia se lo sponsor di quel gran premio era Santander e non Infiniti.

COS'È LA QUESTIONE DELLA "PUBBLICA PERCEZIONE DEGLI EVENTI"?
Se ironizzo su Alonso all'epoca della Ferrari chiamandolo "il Divino Ferniiii", non lo faccio per fare del sarcasmo direttamente rivolto ad Alonso. Lo faccio invece per fare del sarcasmo su chi, solo per il fatto che portava una tuta rossa, lo trattava improvvisamente come se fosse una divinità.
Allo stesso modo, quando parlo dei "precious boys", dei "cinnamon roll" e quant'altro, lo faccio per fare del sarcasmo su chi fa commenti del genere in qualunque occasione (AKA fangirl).

COS'HAI CONTRO LE FANGIRL?
Nulla.
Non ho niente contro chi passa tutto il giorno a parlare di quanto i piloti siano sexy e attraenti, a condizione che non usino la bellezza come indicatore per valutare quello che avviene in pista e fuori dalla pista.
Non ho niente contro chi passa tutto il giorno a scrivere fan fiction dai contenuti che a me appaiono quantomeno bizzarri, a condizione che non pensino che seguire la Formula 1 significhi solo ed esclusivamente scrivere fan fiction (poco connesse all'argomento motori) in proposito.
Non ho niente contro chi va a dire in giro che informarsi almeno a livello wikipedia sul passato della Formula 1 è inutile al fine di apprezzare quello che accade adesso, a condizione che non osino neanche lontanamente intervenire in un discorso a proposito di fatti accaduti prima dell'altro ieri.

E con questo, abbiamo liquidato le F.A.Q. Per chi avesse altre domande, sono ovviamente disponibile a dare risposte, nel limite del possibile.

***

Commento ai test pre-stagionali: Circuit de Catalunya, 22-25 Febbraio 2016

Festeggiate, gente. È giunto il momento in cui la commentatrice incontrastata di gran premi fa il suo ritorno, con le impressioni sull'off-season 2015/2016 e sui test invernali al Circuit de Catalunya, insomma, quello che un tempo si chiamava Montmelò, ma poi si è deciso che non poteva più rispondere al nome di Montmelò... anche perché generalmente un circuito non risponde, quando lo chiami per nome.
Per intenderci, è il circuito che anni e anni fa era protagonista di una curiosa leggenda metropolitana, secondo la quale chi otteneva la pole position a Barcellona vinceva il mondiale. Se non vado errata la leggenda nasceva dal fatto che Michael Schumacher aveva ottenuto lì una certa quantità di pole position, in gran parte dei casi in stagioni in cui poi aveva vinto il mondiale... Considerando che si tratta di uno che di pole ne otteneva almeno una mezza dozzina ogni anno nei casi peggiori e che di titoli ne ha vinti abbastanza, io ho sempre avuto l'impressione, anche a quei tempi, che si trattasse di una coincidenza. Tra l'altro le fonti che ne parlavano non erano così autorevoli: gente che faceva commenti su blog generalmente pro-Ferrari e generalmente frequentati dal tifoso da bar medio, insomma, quelli che per intenderci nel tempo libero piazzano all'interno della stessa frase le affermazioni "considero Senna il pilota più forte di tutti i tempi" e "considero la McLaren un team di ladri e tutti i piloti che hanno vinto il campionato con la McLaren sono sempre stati degli incapaci". Poi, vista l'epoca, era plausibile che chiudessero la frase con un "Alonso Culonso", ma questo è un semplice dettaglio e, forse, almeno per l'epoca, era la cosa meno incoerente.
A proposito di Alonso, questo è il suo circuito "di casa" e ci ha vinto nel 2013: si tratta al momento della sua ultima vittoria.
Sempre stando in tema di Alonso, è anche il circuito su cui nel 2007 si lasciò fregare in partenza da Massa, argomento di cui parlarono nel corso della loro epica discussione al GP d'Europa di qualche mese dopo (insomma, quella che quando l'ho postata su Tumblr con tanto di traduzione in inglese di quell'elevato scambio di opinioni, ho ricevuto non so quanti like e non so quanti reblog).

Okay, abbiamo parlato abbastanza del circuito, direi quindi che è il caso di occuparci di cose più serie e sensate, tipo l'off-season... off-season in cui due ex alfieri della Sacra Cenerentola hanno trovato un volante in Indycar nientemeno che nei team Ganassi (Max Chilton) e Andretti (Alexander Rossi). La notizia dell'ingaggio di quest'ultimo non me la aspettavo, ma è stata ben più spiazzante la notizia dell'ingaggio del primo dei due. Spero che il Piccolo Chilliiii abbia festeggiato facendosi pizzicare le guance. *-*  ...Va bene, va bene, la smetto di fare la fangirl, però non posso negarlo: sono profondamente felice dell'accaduto, non per questioni fangirlistiche, ma perché Chilliiii ha finalmente dato la dimostrazione che chi va piano va sano e va lontano. Spero davvero che vada lontano e che faccia tacere quelli che dicono che non sa guidare. Oh, certo, gran parte di costoro non sanno nemmeno cosa sia la Indycar, ma questo è un altro dettaglio.
Altri fatti di un certo livello durante l'off-season non mi pare che ne siano capitati (ho detto “fatti di un certo livello”, e le varie liti via twitter che hanno coinvolto personaggi tipo Sorensen, Jordà, Stanaway e qualche centinaio di appassionati di F1 che hanno un’idea soltanto vaga di chi siano questi soggetti dato che nessuno di loro risponde al nome di Fernando Alonso o Sebastian Vettel, che poi si sono lamentati di essere stati bloccati dai soggetti in questione a causa degli insulti da loro scritti, non sono fatti di un certo livello), a parte il fatto di cui parlerò tra poco quando parlerò della Renault. Vediamo però di passare a parlare dei team e dei piloti che scenderanno in pista con l’intenzione di spaccare il culo a tutti.

In casa Mercedes (sì, meritano la precedenza) non è cambiato nulla, nemmeno la colorazione della vettura e il fatto che con tutta probabilità anche quest'anno saranno al top. Non ci sono motivi validi per aspettarsi che non lo siano, a meno che non venga spacciato per valido il fatto che non abbiano fatto il miglior tempo nelle giornate di test. I test sono test. Una volta, in quelli durante la stagione (correva l'anno 2014) il miglior tempo lo fece registrare il Piccolo Chilliiii. I test sono test... Non fa niente, nessuno capirà che lo scopo principale dei test non è quello di girare più veloci di tutti gli altri, ma ormai mi sono messa il cuore in pace.
I piloti della Mercedes sono ancora Lewis Hamilton e Nico Rosberg... eh sì, la Mercedes continua a tenersi inspiegabilmente Rosberg, come ha osservato qualcuno, che si chiede che cosa se ne faccia quando ha già Hamilton al volante. Il fatto che la Mercedes schieri due vetture e che Rosberg offra più garanzie del primo Max Chilton trovato per la strada, ovviamente, non sfiora minimamente nessuno.
Lewis Hamilton, classe 1985, tre volte campione del mondo, con i suoi 31 anni già compiuti, ha oltrepassato da ormai un anno il momento clou in cui un pilota da "troppo giovane" diventa "troppo vecchio" (non ci sono le vie di mezzo), quindi attendo pazientemente le voci di corridoio che lo vedono "troppo vecchio per rimanere in Formula 1" e prossimo al ritiro. L'unica persona che si vede troppo vecchia, in realtà, pare essere la Scherzy, che da un anno a questa parte pare avere messo una pietra sopra alla loro relazione fatta di continui tira e molla: ormai è troppo in là con gli anni per queste cose.
Nico Rosberg, classe 1985, con i suoi 30 anni e mezzo è altrettanto vecchio e prossimo al ritiro e, anche nel suo caso, non vedo l'ora che qualcuno osservi queste cose. Tra lui e Hamilton le differenze sono molte: non ha mai vinto titoli, ha una moglie e una figlia, non si veste da tamarro e non ha l’abitudine di mettere il proprio cane nell'abitacolo della monoposto per scattargli foto da pubblicare su Twitter. Quest'anno potrebbe puntare a diventare il pilota che ha vinto il maggior numero di gare senza mai vincere un titolo (Rosberg, intendo, non il cane di Hamilton)... ovviamente a condizione che ne vinca almeno due o tre e che non vinca il titolo.

Anche in casa Ferrari (anche loro meritano una menzione, più avanti si capirà perché) non è cambiato niente, a parte la riverniciatura della vettura, con più bianco di quanto mi sarei aspettata di vederne su una Ferrari. La cosa non è capitata così, dal nulla, ma doveva essere stata accuratamente pianificata, tanto che se ne parlava già da un mese abbondante. Si vocifera che l'abbia fatto per questioni di buon gusto retrò, ma si vocifera anche che l'abbia fatto per mettere meglio in mostra gli sponsor.
Sebastian Vettel è ancora considerato ufficialmente la punta di diamante del team. Classe 1987 (quindi non ancora passato allo status di "troppo vecchio", con ancora un anno e mezzo davanti prima di varcare l'ormai risaputo momento clou), aveva vinto quattro titoli per culo e non per merito rendendo il mondiale falsato all'epoca della Redbull, ma nel corso della stagione scorsa il revisionismo del fanboy medio ha decretato che in realtà Vettel i titoli se li meritava, era la Redbull che non li meritava e ha vinto solo grazie a lui.
Accanto a lui c’è Kimi Raikkonen, unico pilota nato negli anni ’70, precisamente nel 1979, ancora presente in Formula 1. Da qualcosa come quindici anni viene eternamente preso per i fondelli perché: 1) non parla, 2) non ha un’espressione facciale, 3) gli piace l’alcool. Questi tre fattori combinati l’uno con l’altro fanno sì che a nessuno importi nulla del fatto che in italiano sappia dire a malapena “buongiorno” e “buonasera” nonostante la lunga permanenza in Ferrari e soprattutto che a nessuno importi un fico secco della sua età. Quest’ultima certezza viene scalfita, di tanto in tanto, dal fatto che qualche testata giornalistica si inventi un rumour sull’identità del suo successore. Generalmente il successore in questione è Hulkenberg, perché ha vinto la 24 Ore di Le Mans ed è giovane e promettente (lo sarà ancora per un anno e mezzo, essendo nato nell’estate del 1987) e quindi merita un posto in Ferrari. Sorprendentemente i fanboy sembrano essere al corrente dell’esistenza di Hulkenberg ancora prima che vincese a Le Mans, e soprattutto, ancora più sorprendentemente, sembrano essere al corrente dell’esistenza della 24 Ore di Le Mans.
Tornando alla Ferrari, in questi giorni si è dilettata a stare in cima alle classifiche dei tempi (alternando ciò con i problemi tecnici): lunedì e martedì ci ha pensato Vettel, giovedì Raikkonen. A chi è toccato il mercoledì? Wait and see, ma tra un po’, perché adesso parliamo della McLaren.

Non dubito che sulla McLaren, visto come stanno andando le cose, faremmo meglio a non dire niente, dato che sembra non essere una vettura esattamente folgorante (che in senso figurato non va bene, in senso materiale credo che Alonso ne sia molto felice). Infatti non si è parlato della McLaren come monoposto, dell’Honda come motore, né di null’altro... No, è girato un gossippone, per la durata di cinque minuti contati, secondo il quale Fernando Alonso, ex salvatore della patria quando vestiva di rosso, sarebbe stato nientemeno che pronto a fare le valigie e ad andarsene, destinazione non si sa... forse intendeva rimanere a casa a twittare come un Van Der Garde qualsiasi.
Niente paura, abbiamo visto Fernando al volante, arrivato giusto in tempo per girare più lento di Pascal Wehrlein, il che non sarebbe neanche preoccupante se la vettura simil-Simtek con una livrea che sintetizza anche la Spirit e la Toleman, non rispondesse al nome di Manor. Anche della Manor, però, ne parleremo tra un po’.
Oltre ad Alonso c’è sempre il solito Jenson Button che, fresco di vittoria del titolo nel 2009 (in cui vinse per culo e non per merito blah blah blah, rendendo il mondiale falsato blah blah blah, ma battendo la Redbull, quindi tutto sommato si può chiudere un occhio sul fatto che il mondiale fosse falsato blah blah blah, anche perché all’epoca non c’era tempo per parlare di mondiali falsati, dato che bisognava criticare Badoer e Fisichella), si era accasato alla McLaren con la probabile intenzione di vincere altri titoli, invece è andato ad assistere al lento e inesorabile decadimento delle performance. L’ha sempre fatto con aria professionale, tanto che di lui, diversamente dal compagno di squadra, non si parla mai, se non per dire che è troppo vecchio (1980 vs 1981, ma Alonso appare spesso polemico al punto giusto da far dimenticare la sua età perché c’è altro da dire) o che è stato un fesso a lasciarsi scappare la moglie (eh sì, la Jessica è scappata via a gambe levate).
Curiosità: in casa McLaren è comparso un nuovo sponsor chiamato “Chandon”... ci avevo letto qualcos’altro sognando a occhi aperti i vecchi tempi in cui scendeva in pista uno dei due talenti indiani.

Parlando di team storici che hanno vissuto stagioni di difficoltà, anche se non esattamente l’altro ieri, non si può non citare la Williams, che ormai ha perso definitivamente Susie Wolff ritiratasi dalle competizioni (che poi... competizioni... quali competizioni?) e che deve fare affidamento come uomini immagine del team su Felipe Massa e Valtteri Bottas.
Quest’ultimo, classe 1989 (e non 1991 o 1992 come ho pensato per troppo tempo... dovrebbe essere la fidanzata nuotatrice ad essere nata nel 1992), è uno dei pochi finlandesi al mondo a non avere un cognome che finisce per -EN. C’è chi lo paragona a un agente segreto, c’è chi osserva che ha la testa grossa, il collo grosso e le spalle grosse quindi deve avere anche qualcos’altro di grosso, c’è chi osserva che sembra che gli piaccia l’alcool e c’è chi lo vede come l’erede di Raikkonen, prevalentemente perché è biondo e finlandese. Sta ancora inseguendo la prima vittoria in carriera e, se la Williams dovesse proseguire come è andata finora in questi giorni, la prima vittoria in carriera potrebbe essere abbastanza lontana.
Felipe Massa, classe 1981, in Formula 1 rappresenta l’ago della bilancia, quello che a seconda della situazione viene dipinto in un modo o nell’altro: a seconda dei contesti è vecchio, di media età o giovane, così come sempre a seconda dei contesti è uno scarso, è un pilota di medio livello o è un top-driver, dipende da che cosa bisogna affermare. Suo figlio è il bambino immagine della Formula 1. Tra una quindicina d’anni probabilmente lo vedremo in pista come pilota. Curiosità: tra i piloti “di una certa età” attualmente in Formula 1, Massa è l’unico che ha affermato che, al termine della sua carriera in Formula 1, potrebbe prendere in considerazione l’eventualità Formula E, snobbata invece da Button.

Passiamo dai vecchi ai giovani: tra i giovani c’è un certo Alfonso Celis Junior, uno che si chiama Junior senza che nessuno si sia minimamente preoccupato di spiegarci di chi sia figlio.
Classe 1995, ha girato al volante della Force India, che anche quest’anno ha fatto il proprio esordio mettendo al volante un terzo pilota, dopo i vari Rossiter e Werhlein del passato, giusto per citarne due sulla mezza dozzina di piloti disponibili.
Celis ha preso di parte anche ai photoshot della presentazione della vettura insieme ai piloti titolari, giusto per non farsi mancare nulla, dopotutto è fin dai tempi di Fisichella, Sutil e Liuzzi che i piloti della Force India se ne vanno sempre in giro in tre.
I piloti titolari: Sergio Perez (nato nel 1990 e primo pilota nato negli anni ’90 a salire sul podio), di cui un tempo si narrava il passato come membro del Ferrari Young Driver Accademy allo stesso modo in cui al giorno d’oggi si narrano i suoi trascorsi come ex compagno di incidenti di Maldonado, che poi ha messo la testa a posto diversamente da Maldonado; Nico Hulkenberg, co-vincitore della 24 Ore di Le Mans 2015, protagonista di rumor che lo associavano alla Ferrari, co-membro di tutti i terzetti di piloti della Force India post Fisichella/Sutil/Liuzzi con l’eccezione dell’epoca in cui vestiva i colori della Sauber, insieme al piccolo Estebaby. Hulkenberg è stato l’unico pilota non Ferrari a far registrare il miglior tempo nell’unica giornata in cui la Ferrari non ha fatto registrare un miglior tempo.

Estebaby... Estebaby...! Giusto, Estebaby! Il piccolo Esteban Gutierrez, lo scoiattolino dall’aria smarrita, è il degno erede di Felipe Massa, nato a dieci anni di distanza. C’è una sola differenza tra i due: il giovanissimo Felipe Massa era visto come un pilota veloce e promettente, con un’elevata propensione all’errore; nel discorso relativo a Gutierrez, la parte mancante del discorso è quella relativa al “veloce” e al “promettente”. Dopo un anno di stop, passato a posare in tuta rossa mostrando di essere una sorta di clone di un giovane Massa, ma con sopracciglioni molto più grandi, adesso veste i colori della Haas, il team venuto dagli USA con il dichiarato intento di spaccare il culo a tutti; stesso intento che sembrava avere anche il fantomatico team Forza Rossa, che... a proposito, siamo sicuri che i presunti fondatori del team siano almeno esistiti?
Insieme a Gutierrez c’è anche Romain Grosjean, ex compagno di squadra di Maldonado, che a sua volta è l’ex compagno di autoscontri di Gutierrez, visti i loro trascorsi del 2014, in cui hanno cercato di rompersi le corna a vicenda, mentre Perez, deluso dal non essere invitato, si consolava facendo a sportellate insieme a Massa. Classe 1986, Grosjean è, oltre a Vettel, l’unico altro pilota ad avere due eredi.

Mi pare più che opportuno, arrivati a questo punto, parlare anche del quartetto di tori scatenati: Daniel Ricciardo e Daniil Kvyat, per la Redbull, sono la prima coppia di piloti Redbull entrambi più giovani dell’Autrice© (1989 e 1994) e Ricciardo è anche l’unico pilota più giovane dell’Autrice© ad avere vinto dei gran premi; Carlos Sainz Jr e Max Verstappen (1994 e 1997) sono visti invece come gli esponenti del junior team della Redbull... esatto, junior team, nel senso che sono bambini! E povero Verstappino, è stato costretto dal padre a diventare pilota!!!111!!!11!! quando lui aveva sempre desiderato con tutto se stesso di fare il panettiere!!!111!!!!1!
Tra i quattro circa un anno fa Ricciardo era visto come il più promettente dei quattro. Ormai, però, ha perso ogni speranza di continuare ad essere etichettato come tale: Verstappinohhhh Santohhhh Subitohhhh gli ha strappato lo scettro... A meno che a parlare non sia un detrattore di Verstappino... però anche in questo caso Ricciardo se la vedrebbe brutta, perché generalmente i detrattori di Verstappino hanno elevato Sainz a livello di salvatore dell’umanità, il che manda Sainz in crisi, che praticando l’adorazione del Divino Ferniiii non può permettersi di sentirsi salvatore dell’umanità a discapito del suo ìD0L0!!!111!!
Note artistiche: la Redbull ha le vetture con colori da cartone animato e le tute tamarre con raffigurati dei tori stilizzati, mentre la Toro Rosso non ha ancora rivelato la propria livrea, andandosene in giro vestita di nero.

C’è poco da dire della Sauber: quest’anno ha confermato Felipe Nasr e Marcus Ericsson, ancora una volta entrambi più giovani dell’Autrice©, del 1992 il primo e del 1990(?) l’altro. La vettura nuova non si è ancora vista, perché hanno travestito la vettura 2015 da vettura 2016 e sinceramente non si notavano le differenze.
Immagino che anche i colori delle tute siano tali e quali, in tal caso indossate da Van Der Garde farebbero un bell’effetto, anche se in realtà VDG faceva ancora più effetto in giacca e cravatta in tribunale, per quanto ne pensino quelli della Sauber.

Okay, adesso è giunto il momento di parlare del team che ha fatto probabilmente più parlare di sé nell’ultimo mese. Si tratta nientemeno che del team dei twittatori folli, per intenderci quel team collocato a Enstone che, a intervalli irregolari di più o meno anni rivernicia le vetture e cambia proprietà: se andiamo avanti così, tra una decina d’anni verrà acquistato dalla Benetton e successivamente rivenduto agli eredi di Ted Toleman.
Ora però si chiamano Renault ed era ufficiale già da molto tempo che i piloti sarebbero stati Pastor Maldonado (che, ormai vicino ai 31 anni che compirà molto a breve, è visto già come vecchio... anzi, no, è uno di quei personaggi su cui ci sono tante cose da dire che anche quando avrà sessant’anni nessuno farà caso alla sua età) e Jolyon Palmer (che tra parentesi è figlio di Jonathan Palmer e che, se non vado errata, è nato nel 1991).
Jolyon Palmer ha gli occhi azzurri e ha già fatto impazzire una quantità industriale di ragazzine e ragazzini, indipendentemente dal fatto che sappiano della sua esistenza e del loro orientamento sessuale. Insomma, le premesse affinché diventasse il Renault Team’s Best Top-Model era scontato con un compagno di squadra come Maldonado (io rimango del parere che, in costume da bagno e con un sacchetto di carta in testa, batterebbe tutti portandosi in cima alla classifica, ma questo è un altro discorso... e poi tra l’altro lui è dotato di bellezza interiore!)...
...
...
...
...invece no, dato che lo sponsor di Maldonado ha deciso di smettere di sborsare soldi, Maldonado si è ritrovato a piedi ed è ricomparso dal nulla nientemeno che Kevin Magnussen, velino biondo che va ad affiancare il già citato velino bruno Palmy.
Al di là del fatto che tra i due, se dovessi scegliere, affiderei comunque il ruolo di top-model del team a Palmer, facciamo un piccolo riassunto: Kevin Magnussen è nato nel 1992 ed è figlio di Jan Magnussen anche se ciò non viene mai menzionato dalle Tumbler, e ha un fratello e una sorella che si chiamano Luka e Milly (no, non sono io). Oltre a Maldonado, che nel 2014 ha fatto cappottare Gutierrez, è l’unico altro pilota che in epoca recente ha fatto cappottare una monoposto altrui, ma siccome Massa è l’eterno ago della bilancia, è già stato ufficialmente decretato da molto tempo che Massa è un vecchio lamentoso che sparla delle nuove generazioni, quindi di conseguenza si è inventato lui di essere cappottato, non è mai accaduto veramente.

Abbandoniamo Enstone, ricordandoci dei bei tempi in cui la Benetton acquistò il team Toleman rilevando anche il team Spirit perché diversamente dalla Toleman, la Spirit aveva un contratto con un fornitore di gomme (era il 1986, se non vado errata).
Mischiando un po’ la livrea della Toleman e della Spirit e dandole un’aria da Simtek, la Manor Marussia che ora si chiama solo Manor ha svelato la nuova vettura, che sarà guidata da Pascal Wehrlein e Rio Haryanto. Wehrlein, classe 1994, è il campione in carica del DTM, oltre che ex pilota di riserva Mercedes ed ex tester della Force India; è descritto come un giovane promettente e ha una mascella talmente quadrata che, se dovesse andare male l’avventura in Formula 1, potrebbe riciclarsi come indossatore di kilt. Haryanto, classe 1993, ha racimolato poche vittorie in GP2 ed è descritto come un giovane sfasciacarrozze che ruba il volante a piloti più promettenti di lui. È il primo indonesiano della storia della Formula 1, è l’unico asiatico attualmente impegnato in Formula 1 ed esistono sue foto in cui indossa gli occhiali da vista. Se un giorno dovesse portarli sotto al caso, sarei pronta a fare una standing ovation in suo onore.

Finiamola qua, per oggi ho già scritto abbastanza.
Riparleremo di Formula 1 dopo i prossimi test, ormai già alle porte.
...dall’Autrice© un cordiale saluto.