mercoledì 29 maggio 2013

Tanti auguri a...

Buon compleanno all'ex pilota di F1 Ukyo Katayama, che oggi compie 50 anni... e anche a Bernd Maylander che ne compie 42.

...E magari anche all'autrice che ne compie 25! :-P

martedì 28 maggio 2013

#6 Commento al Gran Premio di Monaco: Montecarlo, 23-26 maggio 2013

Un cordiale saluto ai miei lettori da Milù Sunshine, qui con me ci sono le statuette di Karthyyyy che come sempre illuminano l’esistenza di ognuno di noi, tutti quanti appassionati dei talenti indiani che hanno dominato per secoli la storia della Formula 1, a pari merito con Yuji Ide, Gaston Mazzacane e Chanoc Nissany. In questo weekend si è svolta la gara più importante e spettacolare della storia dell’automobilismo: naturalmente mi riferisco a un certo ovale dell’Indiana, non alle stradine di Monaco, il “circuito tortuoso” [CIT.] ricavato dalle “anguste stradine del Principato” [CIT.], un circuito che mette a dura prova le gomme, i motori, le sospensioni e l’autocontrollo dei piloti gufati. Anzi, no, sembra non mettere a dura prova l’autocontrollo di nessuno: nell’edizione del 2008 perfino un pilota non sempre calmo come Sutil rimase per un’ora a piangere ai box invece di andarsene in giro a cercare Raikkonen armato di bottiglia rotta.
Ecco, siamo nel tema giusto per iniziare il commento: Sutil e le bottiglie rotte... In conferenza stampa, a Hammiiii mercoledì è stato chiesto se ha fatto pace con Sutil dopo i fatti della mancata testimonianza in tribunale. O.O Qui mi è venuto un dubbio: ma chi le scrive le domande da fare in conferenza stampa ai piloti? La Stellona? Questo è uno dei misteri motoristici che non risolveremo mai. Passiamo comunque a un argomento più importante, quello dei caschi:
> Vergne ha un casco celebrativo dedicato a François Cévert, ma a parte Mazzoni non se l’è filato nessuno perché altri piloti hanno caschi più estrosi;
> Ricciardo ha un casco diverso dal solito, ma non se l’è filato nemmeno Mazzoni, in compenso su un sito che ho trovato qualcuno l’ha scambiato per il casco di Vettel e criticato pesantemente, per poi rendersi conto improvvisamente che tutto sommato non era così male quando ha scoperto che era di Ricciardo;
> Alonso ha un casco ricoperto d’oro, che raffigura un puzzle con scritte tutte le sue vittorie, proprio come l’anno scorso aveva un casco dello stesso colore;
> Raikkonen ha un casco dedicato a James Hunt, nonostante le polemiche di Nonno Bernie, secondo il quale si tratterebbe di pubblicità occulta al film “Rush” che uscirà tra qualche mese, anzi, pare che nonno Bernie avesse ordinato a Kimiiii di non mettere per il resto del weekend il casco che aveva messo nelle libere... ma nonno Bernie evidentemente non ha preso in considerazione che a Kimiiii non importa un tubo della sua opinione;
> Hamilton ha un casco che sulla parte posteriore raffigura una caricatura di famiglia con tanto di cane annesso: ci sono lui, Nicole e Roscoe in formato molto meno rugoso che al naturale;
> Vettel ha un casco che raffigura una ballerina seminuda, ma con il calore il casco cambia colore e alla ballerina sbuca fuori un vestito – se non fosse che è il casco di Vettel immagino che diventerebbe ben presto il casco preferito di molti tifosi da bar.

Fine dell’angolo gossip e passaggio all’angolo prove libere del giovedì: Rosbiiii è andato più veloce sia di Hammiiii sia di tutti gli altri per tutto il weekend facendo sorgere il ragionevole dubbio che tutto sommato l’anno scorso non facesse bella figura solo perché “nonno Schumiiii andava piano”. Oops...! Scusate, ho menzionato il vecchio cieco, che è nascosto da qualche parte pronto ad accoltellarci tutti alle spalle un’altra volta.
Lasciando da parte le diottrie di nonno ****** (innominabile) e le mie perché anche sulle mie c’è da stendere un velo pietoso visto il modo in cui strabuzzavo gli occhi per leggere i distacchi sul televisore, è da segnalare come Grosjiiii sia andato a sfiorare i muretti in modo da non sfiorarli soltanto. Crashjean è tornato in azione, ma da solo e quindi non fa testo. Per la gara comunque ci preparava una chicca non da poco. La Lotus e la Ferrari sembravano comunque messe molto bene...
Al venerdì niente, mentre al sabato mattina è andato in scena uno dei classici dejà-vu di Montecarlo: una Ferrari si è procurata un invito speciale in ultima fila. Feliiii è andato a schiantarsi per motivi imprecisati contro le barriere (le teorie ipotizzate sono spaziate da qualsiasi genere di guasto fino all’errore del pilota, ma nessuno ha intuito la verità: Feliiii s’è distratto perché ha avuto una visione della Wolff col kilt senza biancheria sotto) ed è “rimbalzato” dall’altra parte andando a sbattere di nuovo, nel corso della sessione di prove libere, in cui nuovamente Rosbiiii è stato il più veloce. Feliiii ne è uscito frastornato ma integro, la monoposto invece di integro aveva ben poco. I meccanici, che già pregustavano di andare a pranzo, hanno lavorato per tutto il tempo a riparare i danni, ma non hanno fatto in tempo. Feliiii sarà retrocesso di cinque posizioni sulla griglia di partenza perché a causa della rottura del cambio hanno dovuto sostituirlo nonostante questo non servisse a far avanzare Ferniiii di una posizione (vedi GP USA 2012), ma dato che non si può retrocedere chi è già ultimo di suo, Feliiii era 22° e tale rimane. Nessuno ha ricordato Schumiiii da ultimo a quinto nel 2006 o Ferniiii da ultimo a sesto nel 2010, quindi Feliiii non si è dato la grattata che avrebbe potuto essere di buon auspicio.
Nel corso del pomeriggio di sabato su una moltitudine di siti si sono visti comportamenti inconsueti nei blog in cui c’erano articoli sulle qualifiche:
> gente che commentava l’incidente di Feliiii sostenendo che la gara non sarà trasmessa in diretta dalla Rai (ancora?! O.O ma dico io, che bisogno c’è di ripetere sempre le stesse cose da ormai tre mesi?!);
> gente che commentava l’incidente di Feliiii sostenendo che tutti i titoli di Sebbiiii sono stati rubati a Ferniiii (anche quello del 2011 in cui Jensiiii era secondo nel mondiale, ovviamente) e insultava presunti tifosi della “Lattina” che si sono rivelati essere in realtà tifosi di Raikkonen e che hanno definito pagliacci i fanboy che li avevano insultati così dal nulla senza una ragione logica... ah, no questa non è una novità;
> la gente che diceva di auspicarsi una rimonta di Feliiii era maggiore a quella che parlava della speranza di un podio o di una vittoria di Ferniiii.
Quest’ultimo comportamento, in particolare, mi ha fatto fare un salto sulla sedia. Nei giorni che hanno seguito il gran premio di Spagna e ancora ad oggi, per qualche strana ragione ancora da indagare, il ramo dei fanboy sostenitori della teoria “f3rNì Mì LòVé!!!111!! f3Lì ìN tHé CéSs!!!111!!!11” è stato sovrastato da un ramo di fanboy affetto dalla “sindrome della quasi-santificazione simultanea”, una delle più rare forme di sindrome della santificazione che, per i fanboy (quelli che sono tifosi della Ferrari, almeno) non si vedeva dal lontano giorno in cui Feliiii impiegò due secondi “di troppo” nella corsia dei box e Kimiiii si ritrovò in testa pronto a vincere il mondiale (proprio nel momento in cui i miei genitori, dimenticandosi di avere le chiavi, suonavano alla porta e si facevano aprire – l’anno precedente all’ultima gara invece mia mamma mi telefonò nel momento in cui nonno Schumiiii forò la gomma!).
Per la cronaca anche Sutil e Grosjiiii hanno avuto degli incidenti (sì, un altro incidente anche per Grosjiiii, il terzo per l’esattezza) e anche per quest’ultimo c’era la concreta possibilità di non avere tempo di riparare la vettura per le prove libere.

Passiamo oltre: mentre le qualifiche iniziavano con la pioggia, Mazzoni non ha nemmeno fatto in tempo a parlare di Bianchiiii che è di Nizza e che era nella sua gara “di casa” che questo, ancor prima di avere la possibilità di essere nominato, si è fermato con la sua Marussia dalla quale usciva una fumata bianca che poteva significare molte cose, per esempio che il motore era andato. Bianchiiii così è andato ad affiancare Feliiii in penultima posizione e in quel momento tutto sembrava già scritto. Per esempio Chilliiii ha fatto registrare l’ultimo tempo disponibile, ma poi...
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CARLETTO PICCOLO FOR THE WIN!
Il nostro piccolo eroe della Caterham l’ha messo in quel posto a Crasherrez! *____* E come se non bastasse anche Di Resta è caduto “nella tagliola della Q1” (sinonimo di “inferno” o “melme della bassa classifica” in linguaggio mazzoniano) e questo significava che Guido Per Il Giardino avrebbe continuato a girare per il giardino ancora per un po’! Per l’ottava volta nella propria storia la pseudo-Lotus/team Malaysia/Caterham ha conquistato la Q2! E per la prima volta nella sua storia non è stato Kovaaaa a risalire, il che non è particolarmente difficile da credere, dato che Kovaaaa era nel paddock che chiacchierava con Panis, che tra l’altro diciassette anni fa a Montecarlo ha ottenuto la sua unica vittoria. Purtroppo Mazzoni non ha rievocato il fatto, ma ha comunque parlato di quel gran premio dicendo che Coulthard aveva un casco che gli aveva prestato Schumacher (che tra l’altro nel 2000 proprio a Montecarlo introdusse il casco interamente rosso, per intenderci quello da “traditore dell’umanità” che ha oltraggiosamente tenuto anche in Mercedes). ...Azz, ho appena nominato di nuovo il nonno cieco, non avrei dovuto!

La Q2 ha visto Grosjiiii fermare la propria scalata (sì, la vettura era stata pronta per tempo), con la pista che andava asciugandosi e con VDG che andava mettendolo in quel posto a Maldiiii! VDG si vedeva già come il supereroe di turno, ma poi s’è ricordato di quando Kovaaaa mandò Webbiiii nelle melme della Q1 (A.K.A. l’inferno o le sabbie mobili – chi ricordasse altre definizioni è pregato di avvertirmi) a Valencia, in una gara in cui un certo nonno traditore salì sul podio. Il finlandesino, ex campione di GP3 non ricordo in che anno, si è fermato subito davanti a VDG e dietro a Crashjean, mentre anche Hulkino e Ricciardo si sono fermati lì e sono tutti quanti corsi al box della Force India per partecipare a un party indo-scozzese in cui Di Restaaaa si è esibito come suonatore di cornamusa.
In Q3 Rosbiiii e Hammiiii hanno colorato di grigio la prima fila, mentre Sebbiiii e Webbiiii dietro di loro tentavano con qualche difficoltà di incornarli. Kimiiii sognando cremini Algida e litri di vodka si è piazzato al quinto posto davanti a Ferniiii, al peperoncino messicano, a Sutillll, a Jensiiii e infine a JEV che ultimamente ha capito che piuttosto che parlare del suo imminente(?) e sicuro(?) futuro in Redbull farebbe meglio a ottenere qualche buon risultato.

La gara è partita (con l’asciutto) nonostante non ci fosse Mazzoni a urlare “SCATTANO LE VETTUREEEEE!” e la cosa più eclatante è che la top-ten è rimasta tale e quale dopo la partenza, eccetto Jensiiii che ha superato Sutil e ha mantenuto la posizione nei confronti dello spacca-bottiglie nonostante fosse impegnato a citofonare ai box per lamentarsi ancora una volta dell’irruenza di Checo (ma prenderlo da parte dopo la gara e tirargli un calcio nelle pa**e non sarebbe più efficace? XD) e delle molteplici chicane tagliate da quest’ultimo.
E tutto questo senza che nessuno, e dico nessuno, spalancasse gli occhi per la presenza di Webbiiii 2.0, quello che non perde posizioni in partenza! Ma Webbiii 2.0 non ha fatto niente di notevole per tutta la gara il che è un bene, dato che le uniche cose notevoli che hanno fatto i protagonisti di questa gara sono state schiantarsi contro qualsiasi cosa avesse consistenza solida oppure farsi superare da chiunque nonostante i loro fan sostenessero che avevano possibilità di vittoria pressoché nulle perché a Montecarlo è impossibile effettuare sorpassi.

Rosbiiii ha preso a fischiettare allegramente seguito da Hammiiii, Sebbiiii e Webbiiii, mentre dietro Kimiiii teneva sotto controllo Ferniiii, con i due della McLaren che vivevano i loro due minuti di diplomazia, con il Montoya Messicano che cedeva la posizione a Jensiiii regalandogli anche un peperoncino nel frattempo (e tentando con scarso successo di ficcargliene uno su per il c***) mentre Jensiiii gli dava appuntamento ai box dopo la gara per discutere pacatamente dell’accaduto regolare i conti con una rissa in stile far west.
Nessuno degnava Carletto Piccolo di attenzione dopo che si era ritirato per un guasto al motore(?), mentre le gomme, nel frattempo, non davano segni di cedimento e non ne hanno dati per un bel po’ di tempo, tanto che Webbiiii è stato il primo dei piloti di testa a rientrare al 26° giro, che nelle altre gare consisteva nel momento in cui si rientrava per il terzo pit-stop.
*Svenimento per lo shock.*
È rientrato anche Kimiiii per consumare la sua vodka al gusto di cremino Algida e poi tutto è stato tranquillo e senza sconvolgimenti...
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*THE POWER OF MENTAL FANTASY ABOUT SUSIE WOLFF WITHOUT UNDERWEAR UNDER HER KILT!*
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Perché ci sono le bandiere gialle da cinque minuti e la regia continua a inquadrare il nulla?
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Regia?
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Regia?!
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Ehi, ma vi volete degnare di farci vedere cos’è successo?
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E mentre Bernd Maylander sbuffava, annoiato dal dover abbandonare la sua partita a Scala 40 per doversi mettere al volante della safety-car, con grande tempismo la regia ha finalmente mostrato Feliiii che con uno scatto felino usciva dalla sua vettura incidentata alla Sainte Dévote per poi sedersi con aria dolorante, mentre la regia impiegava altri cinque minuti a mostrare le immagini di quello che sembrava il replay del giorno precedente. La canzone “Oops, I did it again” di Britney Spears sarebbe stata un sottofondo perfettamente adatto alla scena.
Mentre qualcuno ha ipotizzato che ancora una volta Feliiii stesse sognando a occhi aperti la Wolff col kilt senza biancheria intima sotto (nell’intimo degli scozzesi non c’è Chilliiii), Pat Fry ha successivamente dichiarato che dai dati che hanno in mano sembra che stavolta sia stata la vettura a mettersi a sognare a occhi aperti la Wolff col kilt senza biancheria sotto, dopo che Feliiii se l’era fatto mettere in quel posto dalla Force India di Di Restaaaa che naturalmente era senza biancheria sotto al kilt.
Mentre la safety-car era in pista sono rientrati ai box quelli che ancora dovevano rientrare, con Hammiiii che aspettava pazientemente che venisse il suo turno. È entrato in pista alle spalle di Sebbiiii e di Webbiiii, con un certo giramento di scatole ma neanche troppo: almeno per una volta ha sì perso delle posizioni, ma non perché le gomme avevano la consistenza di una chewing-gum masticata. E se non è un passo avanti questo...

Il Sommo Bernd ha dato il meglio di sé, rimanendo in pista per una quantità di tempo alquanto inusuale, causa medical-car che trasportava Feliiii al centro medico, dal quale sarebbe finito successivamente in ospedale per degli accertamenti, il che ha avuto se non altro il risvolto positivo di non dovere essere costretto a sottoporsi a un’intervista in un momento in cui non era dello stato d’animo adatto per prendere i fondelli i giornalisti in stile Rosberg, altrimenti detto Rosbiiii o Roast Beef.
Frattanto a Van Der Garde è stata data la possibilità di sdoppiarsi in due diversi piloti che guidano per il giardino e di superare le altre vetture e la safety-car e di accodarsi al gruppo senza però superare i limiti di velocità, perché come avremmo scoperto più tardi ci sono limiti di velocità dietro la safety-car.
La gara è ripartita che era già a metà, con Hammiiii che tentava di superare Webbiiii senza riuscirci, mentre dietro Checoooo fulminava Jensiiii facendogli una pernacchia, mentre quest’ultimo cercava di convincere Vergne a prestargli una baguette che gli sarebbe stata utile nel successivo scontro con il compagno di squadra. Vergne, però, gli ha suggerito di fare come stava facendo lui: rimanere lì a rigirarsi i pollici in attesa che Checoooo andasse a sbattere insieme a qualcun altro.

Dietro, intanto, le Marussia vivevano una giornata positiva: lottavano alla pari con le Williams per qualche posizione di poco pregio. Per Maldiiii tutto ciò era devastante: lui è andato sempre bene a Montecarlo [CIT. Mazzoni] specie in occasione del suo primo incidente con Hamilton nel 2011 e rimanere lì a faticare nel tenere dietro Chilliiii era il peggio del peggio.
Chilliiii: “Ne sei proprio sicuro?”
Maldiiii: “Che cosa dovrebbe esserci di peggio?”
Chilliiii: “Io sono qui per abbattere le barriere usando Maldiiii come palla di cannone!”
*Botto pazzesco, ovviamente non ripreso dalle telecamere che ancora inquadravano il nulla.*
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Ci sono le bandiere gialle...
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Perché?
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Bandiera rossa?! REGIAAAAAAA...?
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E mentre tutti si guardavano intorno con aria smarrita, finalmente s’è visto Maldiiii che aveva abbattuto le barriere, dopo essere stato mandato in aria da Chilliiii, che è riuscito nella brillante impresa di innescare un incidente in cui Maldiiii si è ritrovato incolpevole. Nel frattempo lì dietro Bianchiiii ha danneggiato la vettura andando a sbattere contro il macello fatto dal compagno di squadra e questo ha confuso le idee ai telecronisti di Sky UK, che dopo mezz’ora di interruzione faticavano ancora a capire se ad avere innescato l’incidente fosse stato Chilliiii o Bianchiiii.
A quel punto, mentre le barriere venivano riparate, è avvenuto un cambio gomme sulla griglia di partenza, sulla quale c’era ovviamente anche Chilliiii. I telecronisti di mezzo mondo, intanto, ringraziavano chi aveva avuto la bella idea, una dozzina d’anni fa se non di più, di semplificare la loro telecronaca grazie all’abolizione della regola secondo cui i distacchi in gara interrotta con bandiera rossa e ripresa dovessero essere calcolati per somma di tempi tra la prima parte e la seconda (l’ultima gara interrotta oltre il primo giro con risultato dato dalla somma dei tempi fu a Suzuka nel ’94 in cui il restart avvenne dietro la safety-car ma in via del tutto eccezionale a causa della pioggia battente, la prima interrotta oltre il primo giro con risultato dato dal semplice risultato della seconda parte di gara fu a Spa nel 2001, ultimo restart senza safety-car della storia della F1 – non essendo avvenuti casi simili tra l’uno e l’altro difficilmente scopriremo mai quando il regolamento fu cambiato, ci sono infatti pareri discordanti su questo, c’è chi dice nel 1995, c’è chi dice nel 2000, ma non mi stupirei se fosse stato in uno degli altri anni che stavano in mezzo).
Frattanto c’era stato un comizio tra Charlie Whiting e la Ferrari per via di un taglio di chicane di Ferniiii, che nel giro dietro la safety-car ha ceduto la posizione a Checoooo che frattanto tagliuzzava peperoncini.

Dopo il restart lo spacca-bottiglie si è scatenato, senza nemmeno avere bisogno di prendere a bottigliate i suoi colleghi per riuscire a superarli. Nel momento in cui ha superato Ferniiii, ho sentito, rivedendomi la gara sulla Rai alla sera, che Mazzoni sosteneva che quella era una giornata piuttosto negativa per la Ferrari e che anche Ferniiii non stava raccogliendo granché. Nel sentire queste parole stavo per fare una standing ovation, ma la voce di Ivan Capelli me l’ha impedito: sosteneva che Ferniiii ha fatto apposta a farsi superare da Sutil, in modo che questo andasse a infastidire Checoooo e che avesse un incidente con lui per recuperare posizioni. Capelli ha aggiunto che, se fosse stato al posto di Ferniiii, avrebbe fatto così. Io, personalmente, dentro di me ho aggiunto che forse le strategie di gara di Ferniiii potrebbero essere diverse da quelle che Capelli adottava a suo tempo. Questo spiegherebbe infatti come mai Ferniiii abbia vinto 32 gare e due titoli mondiali e Capelli no.

Tutto comunque è proceduto per il meglio almeno fino al 60° giro, quando Bianchiiii ha deciso di ricominciare a fare l’autoscontrista. Il Sommo Bernd era già lì che sbuffava per la possibilità di dover abbandonare la partita a Scala 40 che stava vincendo, ma per stavolta è andata bene. Ha avuto giusto il tempo di terminare la partita e poi...
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HEY, CRASH TIME, OP-OP-OPPA CRASHJEAN STYLE!
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Ricciardo era lì che sognava a occhi aperti il giorno in cui guiderà una Redbull e spiccherà il volo... quando c’è andato vicino, grazie a un tamponamento di Crashjean! È inutile dire che anche stavolta la regia si è persa tutto. Per vedere tutte le scene in anteprima, bisognerà aspettare i Minidrivers! Non c’è dubbio che saranno piuttosto eclatanti! Intanto Crashjiiii sarà retrocesso di 10 posizioni sulla griglia di partenza del prossimo gran premio, quindi raccomando tutti quanti di esprimere il vostro disappunto nei confronti di quel poveraccio che si qualificherà dieci posizioni più indietro di lui.
A quel punto il Sommo Bernd è entrato in pista ancora una volta e quando è uscito di scena mancavano una dozzina di giri in cui non è successo niente di eclatante.
*Checoooo agita peperoncini piccanti, pronto a protestare.*
Ehm... non proprio: Checoooo, che da tutta la gara cercava di rifilare sportellate a tutti, ha completato l’opera tentando di superare Kimiiii. Quest’ultimo ha avuto un’idea esaltante: sbarrargli la strada. Il Montoya do Mexico ha danneggiato la vettura ma ha proseguito, mentre Kimiiii che aveva forato ha proseguito verso i box.
A questo proposito sono notevoli due fatti:
> Kimiiii dopo essersi fermato per un cambio gomme si è ritrovato ultimo e, negli ultimi giri di gara, si è portato fino alla decima posizione;
> perfino un soggetto così silenzioso e poco propenso a un certo genere di esternazioni, ha lanciato improperi verso Checoooo (che di lì a pochi giri si sarebbe ritirato) nel dopogara.
Se ne può aggiungere tranquillamente un terzo: per tutta la giornata di lunedì, su Twitter ci sono un sacco di fanboy (non italiani – agli italiani interessa solo la Ferrari!) che non fanno altro che santificare Perez e definirlo una vittima del sistema. Dal momento che, secondo il gusto delle fangirl, Perez è un pilota che ha fascino (come Grosjean e diversamente da Maldonado), probabilmente anche su Tumblr ci sarà una fase di santificazione esagerata, ma non mi sono disturbata di andare a controllare.
I fanboy italiani al momento sono impegnati a protestare contro le barriere della Sainte Dévote per non essersi spostate al passaggio di Massa. Lamentarsi della pericolosità di Montecarlo (pista che elogiavano fino all’altro ieri) è il modo migliore per non accorgersi che Ferniiii è stato praticamente l’unico pilota a subire dei sorpassi in gara. Ancora una volta, però, si tende alla “quasi-santificazione simultanea”, che potrebbe essere una forma di idolatria molto devastante. D’altronde quale forma di idolatria non lo è?

Sta di fatto, in ogni caso, che Rosberg vince davanti alle due Redbull e a Hammiiii, mentre Sutil chiude in quarta posizione. Dietro di lui Jensiiii, Ferniiii, Vergne, Di Resta e Kimiiii completano la top-ten, mentre è da segnalare come grazie al numero di ritirati Chilliiii chiude la gara in 14^ posizione.

Nel corso del tardo pomeriggio e nella serata Feliiii twitta dichiarando di essere tornato a casa dall’ospedale e si mette a guardare la Indy 500 tifando per i suoi connazionali, che sapendo che Feliiii è un gufo ancora migliore di Mazzoni (intervistato dalla Rai, pronosticò la vittoria di Barrichello nel GP del Brasile del 2009) si danno una provvidenziale grattata di attributi (forse non la Beatriz, che non è provvista di quel genere di attributi), cosa che permette a Kanaan di vincere... ed era anche ora. Da segnalare il commento di King qualche ora prima: “non mi sembra che Kanaan stia andando molto bene quest’anno”!

Tornando a noi, questo è il RISULTATO:
1) Rosberg (Mercedes), 2) Vettel (Redbull), 3) Webber (Redbull)
4) Hamilton (Mercedes), 5) Sutil (Force India), 6) Button (McLaren), 7) Alonso (Ferrari), 8) Vergne (Toro Rosso), 9) Di Resta (Force India), 10) Raikkonen (Lotus), 11) Hulkenberg (Sauber), 12) Bottas (Williams), 13) Gutierrez (Sauber), 14) Chilton (Marussia), 15) Van Der Garde (Caterham)
RIT. 16) Perez (McLaren) +6giri, Grosjean (Lotus) +15giri, Ricciardo (Toro Rosso) +17giri, Bianchi (Marussia) +20giri, Maldonado (Williams) +34giri, Massa (Ferrari) +50giri, Pic (Caterham) +71giri.

È da notare che non ci sono stati doppiati! CHILLIIII FOR THE WIN!


Concludo con due lezioni di vita:
1) nessuna persona, situazione o mal di testa deve permettersi di fare inca**are l’autrice prima di un gran premio né tanto meno nessun cibo deve rivelarsi indigesto per la stessa autrice, perché l’unione delle due circostanze fa sì che l’autrice inizi a parlare come uno scaricatore di porto e a infierire con insulti da tifosa da bar nei confronti dei piloti;
2) è ufficialmente appurato che tale autrice, quando si mette a sfogare le proprie frustrazioni e fisse mentali su incolpevoli piloti (nella fattispecie stavolta Massa e Grosjean), ha effetti devastanti (leggi: gufata) che le generano turbe psichiche per il resto del pomeriggio, quindi non appena farà il nome di qualche pilota provvedete a farla tacere immediatamente.
Dal suo personale punto di vista l’autrice cercherà di separare il suo stato fisico-psicologico-mentale dai commenti ai gran premi, nel caso non ci riesca, sentitevi liberi di prenderla a bottigliate (tanto Sutil non lo farà, l’autrice ha passato tutta la giornata a elogiarlo e a invocare che finisse sul podio insieme a Rosbiii e Hammiiii, con bottiglia di champagne di plastica per evitare spargimenti di sangue)!

Riepilogo della top-ten dei sogni motoristici (legati soltanto alla Formula 1, perché legati ad altre serie ce ne potrebbero essere altri) di Milù Sunshine per gli anni a venire:
1) vedere Rosberg ottenere una seconda vittoria REALIZZATO
2) vedere Sutil sul podio NON ANCORA REALIZZATO
3) vedere Massa vincere di nuovo il gran premio del Brasile NON ANCORA REALIZZATO
4) vedere Hamilton vincere un titolo con la Mercedes NON ANCORA REALIZZATO
5) vedere Raikkonen vincere un titolo con la Lotus NON ANCORA REALIZZATO
6) vedere la Williams, non importa il pilota, vincere di nuovo un titolo entro il 2020 NON ANCORA REALIZZATO
7) vedere Massa vincere un titolo al volante della Force India entro il 2020 NON ANCORA REALIZZATO
8) vedere Grosjean vincere una gara in cui ha innescato un incidente in partenza NON ANCORA REALIZZATO
9) vedere una Caterham o una Marussia in zona punti NON ANCORA REALIZZATO
10) vedere Alonso in Redbull, con Vettel e Bianchi in Ferrari con trattamento paritario, giusto per leggere i commenti dei fanboy e far notare loro quello che dicevano in passato NON ANCORA REALIZZATO


Sono consapevole che vari di questi sono destinati a rimanere solo sogni (dei nove rimanenti ne vedo -sta a voi indovinare quali, dato che non sono in ordine- tre fattibili nei prossimi anni, due difficili ma non del tutto inconcepibili, due moooolto difficili ma tutto sommato possibili anche se non nell’immediato, e due sogni impossibili... certo che azzeccare i due sogni impossibili deve essere abbastanza facile! XD).

lunedì 27 maggio 2013

NASCAR SPRINT CUP SERIES 2013: Coca Cola 600, Charlotte (12/36) – 26 maggio

Questa è la gara più lunga del campionato, lunga 600 miglia (di cui più o meno 200 con la luce del giorno, 200 al crepuscolo e 200 di notte), per un totale di 400 giri. La telecronaca si sente malissimo con rimbombo tipo eco, ma va beh... ringraziamo chi l’ha caricata su Youtube e non facciamoci problemi di questo genere! :D
Hamlin parte dalla pole position davanti a Kurt Busch, Kenseth, Martin, Bowyer, ecc... Mantiene la posizione anche nei primi giri e Kenseth risale al secondo posto, per poi passare in testa dopo poco, con Hamlin che perderà altre posizioni successivamente. Kenseth resta leader per una ventina di giri, poi viene superato da Kahne.
Intorno al 45-50° giro, in regime di verde, alcuni piloti iniziano a rientrare ai box, ma non quelli di testa. Kahne è ancora in prima posizione davanti a Kyle Busch e Kenseth.
Al 69° giro c’è la prima caution a causa di detriti, con i pit-stop effettuati durante la neutralizzazione anche dai piloti che erano nelle prime posizioni. Si riparte al 75° giro, con Kyle Busch che strappa la prima posizione a Kahne, che comunque lo supererà pochi giri più tardi. Kenseth e Busch sono secondo e terzo al 114° giro quando un incidente di Mears provoca la seconda caution. Tutti ai box un’altra volta: Kyle Busch torna in testa, ed è primo davanti a Kahne e Kenseth quando c’è di nuovo bandiera gialla al 122° giro a causa di detriti presenti in pista. Tra l’altro sulla pista viene inquadrata una bottiglia di Coca Cola probabilmente lanciata dalle tribune. O.O (@ chi l’ha lanciata: SEI UN CRETINO!)
INTERMEZZO: vengono fatte vedere alcune scene del gran premio di Montecarlo e della Indy 500, che si sono svolte sempre il 26 maggio. Tony Kanaan che si rovescia il latte in testa è troppo puccioso. *-*
Tornando a noi... che cavolo è successo?! O.O Già non si sente un tubo con la telecronaca, poi fanno vedere tutto tranne la gara... e ci ritroviamo con tutte le vetture ferme nella pit-lane. Mah...
OK, pare che sia capitato qualcosa ai box, si riparte dopo un quarto d’ora, ma dopo un giro dietro la safety-car è di nuovo bandiera rossa. Sì, ma decidetevi...
Dopo una mezz’oretta dalla prima interruzione si riprende, con il restart dopo due giri di giallo: Kyle Busch è in testa davanti al fratello e a Kahne. È il 131 giro e le posizioni rimangono invariate per qualche decina di giri, anche se successivamente Kenseth e Kahne superano Kurt Busch, e Kenseth tra l’altro intorno al 180°(?) giro si porta in testa. Anche Kahne, diversi giri dopo, supererà Kyle Busch.
I pit-stop successivi vengono effettuati poco dopo la metà della gara (suppergiù intorno al 220° giro) in regime di verde; Kenseth si ritrova nuovamente in testa davanti a Kahne, Kyle e Kurt Busch, Hamlin, a completare la top5.
Poco dopo il 240° giro c’è un’ulteriore caution per detriti, con pit-stop nel frattempo. Al restart le posizioni tra i primi tre sono invariate. Di lì a poco c’è una nuova caution quando al 258° giro c’è un incidente tra Dale Jr e Biffle. Kyle Busch rientra ai box e sembra avere problemi alla vettura, e infatti la sua gara termina con un ritiro.
Durante la neutralizzazione le altre vetture rientrano ai box, e al successivo restart Kenseth si ritrova di nuovo in prima posizione davanti a Kurt Busch e Kahne. Quest’ultimo li supererà entrambi in seguito, portandosi in testa.
Quando mancano un centinaio di giri alla fine vari piloti, compreso Kenseth, rientrano ai box in regime di verde, ma il verde non dura molto a lungo in quanto le bandiere gialle escono per la sesta volta a causa di detriti. Kahne si ritrova in testa dopo la sosta davanti a Kurt Busch e Truex, e subito dopo il restart, tempo pochi giri ed è caution di nuovo per un contatto nelle retrovie che coinvolge varie vetture. Stavolta è Kurt Busch a ritrovarsi in testa, forse lo era già, ma non me n’ero accorta.
Restart e... dopo un giro di verde c’è un contatto tra Martin e Almirola, che poi coinvolgono diverse altre vetture dopo essere finiti a muro (Mears, Stenhouse, Labonte e forse altri): bandiera rossa. Anche Kurt Busch sembra avere dei problemi e al momento è fermo.
Finalmente dopo un’interruzione non troppo lunga si riparte, dopo vari giri dietro la safety-car il restart è quanto mancano 70 giri al termine. Harvick è in testa davanti a Newman e Logano. Dopo due giri Johnson finisce in testacoda e viene centrato da Montoya: siamo alla decima caution... questa gara è una sciagura! XD Quando si riparte Harvick è in prima posizione, mentre Kahne supera Logano per la seconda posizione e poco dopo si porta in prima posizione.
Rimandando l’ultima sosta Stewart riesce a portarsi in testa, davanti Edwards e Menard, per un certo tratto nella fase conclusiva della gara. Quando si fermano, comunque, Kahne si ritrova ancora primo, davanti Harvick e Newman.
A 16 giri dalla fine c’è un’11esima caution (detriti), varie vetture rientrano ai box, comprese quelle dei piloti di testa. Al momento del restart mancano 11 giri alla fine, Harvick si porta in testa, Kahne secondo, Kurt Busch (che penso non si fosse fermato ai box) si porta in terza posizione, con la top3 che resterà invariata fino alla bandiera a scacchi.

Il risultato
1. (15) Kevin Harvick, Chevrolet, 400
2. (6) Kasey Kahne, Chevrolet, 400
3. (2) Kurt Busch, Chevrolet, 400
4. (1) Denny Hamlin, Toyota, 400
5. (31) Joey Logano, Ford, 400
6. (10) Ryan Newman, Chevrolet, 400
7. (25) Tony Stewart, Chevrolet, 400
8. (5) Clint Bowyer, Toyota, 400
9. (17) Martin Truex Jr., Toyota, 400
10. (19) Marcos Ambrose, Ford, 400
11. (13) Carl Edwards, Ford, 400
12. (27) Jeff Burton, Chevrolet, 400
13. (22) Paul Menard, Chevrolet, 400
14. (30) Ricky Stenhouse Jr. #, Ford, 398
15. (3) Matt Kenseth, Toyota, 398
16. (29) Trevor Bayne, Ford, 397
17. (36) Regan Smith(i), Chevrolet, 397
18. (16) Juan Pablo Montoya, Chevrolet, 397
19. (9) Jamie McMurray, Chevrolet, 396
20. (26) David Gilliland, Ford, 396
21. (38) David Reutimann, Toyota, 396
22. (12) Jimmie Johnson, Chevrolet, 395
23. (21) Casey Mears, Ford, 394
24. (34) Bobby Labonte, Toyota, 394
25. (35) David Ragan, Ford, 394
26. (43) Josh Wise(i), Ford, 393
27. (40) Timmy Hill #, Ford, 391
28. (23) JJ Yeley, Chevrolet, 390
29. (24) Danica Patrick #, Chevrolet, 385
30. (33) Dave Blaney, Chevrolet, Accident, 339
31. (7) Greg Biffle, Ford, 335
32. (39) David Stremme, Toyota, 326
33. (18) Aric Almirola, Ford, Accident, 324
34. (4) Mark Martin, Toyota, Accident, 324
35. (14) Jeff Gordon, Chevrolet, Accident, 324
36. (20) Brad Keselowski, Ford, Accident, 317
37. (42) Landon Cassill(i), Chevrolet, Accident, 303
38. (8) Kyle Busch, Toyota, Engine, 257
39. (11) Dale Earnhardt Jr., Chevrolet, Engine, 256
40. (28) Travis Kvapil, Toyota, Accident, 253
41. (41) Joe Nemechek(i), Toyota, Electrical, 213
42. (32) Michael McDowell, Ford, Brakes, 50
43. (37) Scott Speed, Ford, Transmission, 39

domenica 26 maggio 2013

INDYCAR: Tony Kanaan vince la 500 Miglia di Indianapolis

Nella giornata di oggi è stata disputata la 97esima edizione della 500 miglia di Indianapolis, che vedeva Carpenter partire dalla pole position davanti al debuttante Carlos Muñoz e a Marco Andretti.
Dopo un’ora buona di inni nazionali, inni dell’Indiana, preghiera di gruppo dei militari e quant’altro, e dopo la storica frase “Ladies and Gentlemen, start your engines”, finalmente è arrivato, intorno alle 18,15 ora italiana, il via.

La partenza è stata tutto sommato tranquilla, con Carpenter che ha mantenuto la prima posizione davanti ad Andretti, Viso, Muñoz e Power nei primi cinque.
Già al 4° giro, però, sono iniziati i problemi, con JR Hildebrand che è finito a muro provocando la prima caution. Dietro alla pace-car nessuno dei piloti di testa si è fermato ai box, mentre c’è stato qualche pit-stop per qualcuno dei piloti che si trovavano tra le ultime posizioni.

Poco dopo il restart, all’8° giro, Tony Kanaan ha recuperato diverse posizioni e si è portato in testa, ma la leadership non è durata a lungo; o meglio, fino al 30° giro ci sono stati diversi cambi di leadership tra Kanaan, Carpenter e Andretti.
Al 30° giro Kanaan è stato appunto il primo, tra i piloti di testa, a rientrare ai box per effettuare la prima sosta. Gli altri sono rientrati nei giri successivi.

Al 36° giro si è avuta la seconda caution, chi non si era fermato ne ha approfittato per rientrare non appena la pit-lane è stata aperta; dopo la sosta i primi dieci erano Carpenter, Andretti, Hunter-Reay, Castroneves, Kanaan, Muñoz, Viso, Sato, Tagliani e Power.
Il restart è stato al 44° giro: Carpenter ha mantenuto la prima posizione e, di fatto, la top-5 è rimasta invariata.

Una terza caution c’è stata una dozzina di giri più tardi, causata da un testacoda di Sato. Stavolta i piloti di testa sono andati ai box tutti quanti mentre era in pista la pace-car.
Il restart è avvenuto al 62° giro, con Hunter-Reay e Andretti in lotta per la prima posizione, mentre dietro Carpenter era terzo, con a seguire Kanaan, Power, Castroneves, Hinchcliffe e Viso. Sato si è ritrovato 27° ma ancora a pieni giri.

Carpenter è andato poi in testa al 65° giro, mentre Andretti ha perso diverse posizioni. La top-5 era in quel momento: Carpenter, Hunter-Reay, Kanaan, Power e Andretti.
Ancora una volta ci sono stati vari cambi di leadership, con anche Kanaan e Power che sono stati in testa uno dopo l’altro intorno al 70-80° giro.

Kanaan si è ritrovato stabilmente in testa dopo il 90° giro, quando tra l’altro alcuni piloti si sono fermati ai box. Era quasi metà gara quando Allmendiger, che in quel momento era secondo, si è portato in testa superando Kanaan e vi è rimasto fino al 113° giro quando è rientrato ai box. A quel punto si sono alternati in testa Andretti e Kanaan, prima di un’ulteriore sosta intorno al 125-130° giro, dopo la quale Viso si è ritrovato in testa davanti a Hunter-Reay, Andretti, Kanaan, Castroneves, Allmendinger, Carpenter, Muñoz, Servia e Dixon a completare i primi dieci, con Allmendinger che è rientrato ai box al 114° giro.
Quando mancavano una cinquantina di giri al termine, mentre in testa si erano alternati Andretti e Hunter-Reay, Castroneves si è portato in testa davanti ai due piloti appena menzionati e a Viso, che si trovava in quarta posizione e che, di lì a poco, sarebbe rientrato ai box dove avrebbe poi avuto dei problemi che avrebbero rallentato la sua sosta.
Hunter-Reay ha successivamente superato Castroneves portandosi in prima posizione.

Gli ultimi pit-stop sono avvenuti quando mancavano una ventina di giri di gara e l’ultima parte è stata caratterizzata dalla lotta per la leadership tra Hunter-Reay e Kanaan.
Era Hunter-Reay a essere in testa quando, a sette giri dalla fine, Rahal è andato a muro provocando un’altra caution. Dietro la pace-car c’erano in top-ten: Hunter-Reay, Kanaan, Munoz, Andretti, Wilson, Castroneves, Allmendinger, Pagenaud, Franchitti e Kimball.
La gara è ripartita con tre giri ancora da effettuare, con Kanaan che si è portato immediatamente in testa: questo gli ha consegnato la vittoria, in quanto subito dopo Franchitti è andato a sbattere, provocando un nuovo ingresso della pace-car, rimasta fino alla fine.

Tony Kanaan, quindi, conquista finalmente la vittoria in occasione della sua dodicesima partecipazione alla 500 Miglia di Indianapolis.

Il risultato
1) 12 Tony Kanaan 200
2) 2 Carlos Munoz 200
3) 7 Ryan Hunter-Reay 200
4) 3 Marco Andretti 200
5) 14 Justin Wilson 200
6) 8 Helio Castroneves 200
7) 5 A.J. Allmendinger 200
8) 21 Simon Pagenaud 200
9) 19 Charlie Kimball 200
10) 1 Ed Carpenter 200
11) 13 Oriol Servia 200
12) 23 Ryan Briscoe 200
13) 18 Takuma Sato 200
14) 16 Scott Dixon 200
15) 29 Ana Beatriz 200
16) 28 Tristan Vautier 200
17) 24 Simona de Silvestro 200
18) 4 E.J. Viso 200
19) 6 Will Power 200
20) 20 James Jakes 199
21) 9 James Hinchcliffe 199
22) 31 Conor Daly 198
23) 17 Dario Franchitti 197
24) 11 Alex Tagliani 196
25) 26 Graham Rahal 193
26) 33 Katherine Legge 193
27) 22 Townsend Bell 192
28) 25 Josef Newgarden 191
29) 15 Sebastien Bourdais 178
30) 30 Pippa Mann 46
31) 32 Buddy Lazier 44
32) 27 Sebastian Saavedra 34

33) 10 J.R. Hildebrand 4

La domenica di Montecarlo

Rosberg mantiene la prima posizione alla partenza, seguono Hamilton, Vettel, Webber, Raikkonen, Alonso, Perez, Button, Sutil e Vergne a completare la top-ten. Pare che Perez abbia superato Button tagliando una chicane. Successivamente, comunque, si vedrà Button davanti a Perez.
Al 5° giro Van Der Garde si ferma ai box, la cosa strana è che, dopo il cambio gomme, è il pilota che ottiene il giro più veloce. Al 9° giro invece il suo compagno di squadra Pic si ritira con la vettura in fumo (probabile guasto al motore), nonostante la posizione della vettura essa viene spostata senza che si renda necessario l’ingresso della safety-car.

Tra i piloti della top-ten è Webber il primo a fermarsi ai box al 26° giro, seguito da Raikkonen. Al 30° giro Massa ha un incidente nello stesso punto in cui l’ha avuto il giorno precedente, ed entra la safety-car. i piloti che ancora non si erano fermati rientrano ai box in questa circostanza. La top-ten a quel punto è: Rosberg, Vettel, Webber, Hamilton, Raikkonen, Alonso, Button, Perez, Sutil e Vergne. Hamilton ha perso posizioni nel pit-stop, rientrando contemporaneamente a Rosberg.
Massa viene portato al centro medico per accertamenti.

La gara riparte soltanto al 39° giro (con le vetture doppiate alle quali è permesso sdoppiarsi), Hamilton tenta il sorpasso su Webber ma al momento non c’è niente da fare. Tre giri più tardi è invece Perez a superare il compagno di squadra Button.

Al 46° giro c’è un incidente tra Chilton e Maldonado, con quest’ultimo che si solleva e va a impattare contro le barriere. Per via del danneggiamento di una delle barriere, viene esposta bandiera rossa. Maldonado esce dalla vettura illeso. Dopo la ripartenza, circa 30 minuti più tardi, Chilton verrà penalizzato con un drive-through per avere innescato l’incidente.
Nel frattempo argomento di discussione è la chicane tagliata da Alonso nel tentativo di difendersi da Perez. Gli viene ordinato, in linea con quanto accaduto tra Perez e Button all’inizio, di restituire la posizione, cosa che farà durante il giro dietro la safety-car che fa parte della procedura di ripartenza (con le vetture che ripartono con gomme nuove.)

Sutil frattanto è scatenato: dopo avere superato Button per l’8^ posizione, al 57° giro supera anche Alonso portandosi al 7° posto.

Al 60° giro Bianchi va a sbattere. Vengono esposte le bandiere gialle, ma non entra la safety-car. Entra però al 63° giro, dopo un tamponamento alquanto spettacolare di Grosjean nei confronti di Ricciardo.
La ripartenza è al 67° giro, non ci sono particolari stravolgimenti almeno finché al 71° giro tra Raikkonen e Perez c’è una collisione, mentre dietro di loro Button supera Alonso. Perez prosegue, mentre Raikkonen è costretto al rientro ai box da una foratura. Il messicano comunque avrà modo di danneggiare la vettura soltanto tre giri più tardi.
Si arriva al 78° giro senza ulteriori colpi di scena: sono invariate le posizioni di Rosberg, Vettel, Webber, Hamilton, Sutil, Button, Alonso, Vergne e Di Resta, mentre all’ultimo giro Raikkonen risale in 10^ posizione.

Il risultato


I top
La Mercedes: seppure ci fossero stati i presupposti per una doppietta, non ci sono riusciti per cause non imputabili al team (si sono fermati dietro la safety-car e probabilmente non avevano altre soluzioni), ma hanno comunque dimostrato di non avere avuto le difficoltà che li avevano caratterizzati finora. Complimenti anche a Rosberg che ha ottenuto la vittoria.
Sutil: finalmente per una volta la sfortuna l’ha lasciato stare e ha mostrato di potere fare grandi cose. La Force India si è mostrata comunque niente male, così come la Toro Rosso e in particolare Vergne che ha chiuso ancora una volta in zona punti.

I flop
Il flop dei flop è sicuramente Massa che per due giorni di seguito esce alla stessa curva (nonostante le congetture iniziali è stato appurato che l’incidente nelle libere è stata colpa sua), al sabato distruggendo la macchina e la domenica finendo in ospedale. Alla luce dei fatti capitati in gara ci sarebbe comunque da chiedersi, dal momento che si può dubitare che Massa sia un pilota veloce ma non che sia un pilota esperto dopo dieci anni di F1, se dopo l’incidente di sabato fosse davvero nelle condizioni ottimali per potersi mettere al volante oggi o se avrebbe fatto meglio a guardare la gara dai box, come aveva fatto Perez l’anno scorso.
Al secondo posto si classifica Grosjean: dopo avere avuto tre incidenti in tre sessioni di prove libere ed essere riuscito soltanto in extremis a prendere parte alle qualifiche, in gara è invisibile almeno fino al momento in cui ha un incidente con Ricciardo che mette fine alla gara di entrambi.

Vanno sicuramente menzionati anche Chilton, che ha travolto l’incolpevole Maldonado e innescato l’incidente che ha provocato la bandiera rossa, e Perez che, finché si limitava a tagliare chicane e a fare manovre azzardate poteva anche andare, ma poi nel finale ha dato il peggio di sé.



Milù Sunshine per F1GC.

sabato 25 maggio 2013

Il sabato di Montecarlo

Il gran premio di Monaco, sesto appuntamento del mondiale 2013, ha visto fin dalle prove libere del giovedì degli ottimi tempi per le Mercedes, che finora hanno sempre dimostrato una buona velocità nelle prove libere e nelle qualifiche, ma si sono quasi sempre ritrovate attardate in gara.

Le qualifiche iniziano con la pioggia e con sole 21 vetture in pista: la vettura di Massa è andata infatti distrutta in un forte impatto contro le barriere nella sessione di prove libere del mattino; inizialmente attribuito a un guasto ai freni o a un errore del pilota, è successivamente risultato che l’incidente sia stato dovuto alla rottura di una sospensione. Massa risulta quindi 22° ma probabilmente partirà dalla pit-lane dal momento che si è resa necessaria la sostituzione del cambio, rimasto a sua volta danneggiato a causa dell’incidente.
Anche Bianchi non fa registrare alcun tempo, ma sarà ammesso alla gara visti i tempi ottenuti nelle sessioni di prove libere. Chi stupisce sono piuttosto i piloti della Caterham: mentre Pic si qualifica 18° davanti non solo alla Marussia di Chilton (20°) ma anche alla Sauber di Gutierrez (19°), Van Der Garde addirittura riesce a raggiungere la Q2, mettendo fuori gioco anzitempo Di Resta, che si piazza soltanto 17°.

Nella Q2 la pista va asciugandosi e questo fa sì che soltanto alla fine della sessione il risultato possa dirsi definitivo. Sorprende ancora Van Der Garde che si piazza 15° tra le Williams, mettendo dietro di sé Maldonado. Esclusione a sorpresa per Grosjean: la Lotus non sembra particolarmente performante e il pilota franco-svizzero si classifica soltanto 13°, alle spalle della Sauber di Hulkenberg e alla Toro Rosso di Ricciardo, primi degli esclusi.

In Q3 si delinea ancora una volta una prima fila tutta Mercedes, con Rosberg che conquista la sua terza pole position consecutiva, la quarta per la Mercedes in sei gran premi. Hamilton partirà 2° accanto a lui, mentre la seconda fila è tutta Redbull. Seguono in 5^ e 6^ posizione Raikkonen e Alonso, mentre la meglio qualificata delle McLaren è quella di Perez, 7° davanti a Sutil, Button e Vergne che chiudono la top-ten.

Il risultato
1.  Nico Rosberg  Mercedes  01:13.876
2.  Lewis Hamilton  Mercedes  01:13.967
3.  Sebastian Vettel  Red Bull  01:13.980
4.  Mark Webber  Red Bull  01:14.181
5.  Kimi Räikkönen  Lotus  01:14.822
6.  Fernando Alonso  Ferrari  01:14.824
7.  Sergio Perez  McLaren  01:15.138
8.  Adrian Sutil  Force India  01:15.383
9.  Jenson Button  McLaren  01:15.647
10.  Jean-Eric Vergne  Toro Rosso  01:15.703
Esclusi in Q2:
11.  Nico Hülkenberg  Sauber  01:18.331
12.  Daniel Ricciardo  Toro Rosso  01:18.344
13.  Romain Grosjean  Lotus  01:18.603
14.  Valtteri Bottas  Williams  01:19.077
15.  Giedo van der Garde  Caterham  01:19.408
16.  Pastor Maldonado  Williams  01:21.688
Esclusi in Q3:
17.  Paul di Resta  Force India  01:26.322
18.  Charles Pic  Caterham  01:26.633
19.  Esteban Gutiérrez  Sauber  01:26.917
20.  Max Chilton  Marussia  01:27.303
21.  Jules Bianchi  Marussia  no time

22.  Felipe Massa  Ferrari  no time

venerdì 24 maggio 2013

INDYCAR 2013: #5 INDIANAPOLIS - Griglia di Partenza


In questo weekend si svolge la 500 Miglia di Indianapolis e sarà Ed Carpenter a partire dalla pole position, davanti a Carlos Munoz (CHI?! O.O) e Marco Andretti. È da notare la presenza di alcune nostre vecchie conoscenze (nostre... beh, nostre per chi segue la Indycar).

Griglia di partenza
1   Ed Carpenter   Chevrolet   20   228.762 mph
2   Carlos Munoz   Chevrolet   26   228.342 mph
3   Marco Andretti   Chevrolet   25   228.261 mph
4   E.J. Viso   Chevrolet   5   228.150 mph
5   AJ Allmendinger   Chevrolet   2   228.099 mph
6   Will Power   Chevrolet   12   228.087 mph
7   Ryan Hunter-Reay   Chevrolet   1   227.904 mph
8   Helio Castroneves   Chevrolet   3   227.762 mph
9   James Hinchcliffe   Chevrolet   27   227.493 mph
10   JR Hildebrand   Chevrolet   4   227.441 mph
11   Alex Tagliani   Honda   98   227.386 mph
12   Tony Kanaan   Chevrolet   11   226.949 mph
13   Oriol Servia   Chevrolet   22   226.814 mph
14   Justin Wilson   Honda   19   226.370 mph
15   Sebastien Bourdais   Chevrolet   7   226.196 mph
16   Scott Dixon   Honda   9   226.158 mph
17   Dario Franchitti   Honda   10   226.069 mph
18   Takuma Sato   Honda   14   225.892 mph
19   Charlie Kimball   Honda   83   225.880 mph
20   James Jakes   Honda   16   225.809 mph
21   Simon Pagenaud   Honda   77   225.674 mph
22   Townsend Bell   Chevrolet   60   225.643 mph
23   Ryan Briscoe   Honda   8   225.265 mph
24   Simona De Silvestro   Chevrolet   78   225.226 mph
25   Josef Newgarden   Honda   21   N/A
26   Graham Rahal   Honda   15   N/A
27   Sebastian Saavedra   Chevrolet   6   N/A
28   Tristan Vautier   Honda   55   N/A
29   Ana Beatriz   Honda   18   N/A
30   Pippa Mann   Honda   63   N/A
31   Conor Daly   Honda   41   N/A
32   Buddy Lazier   Chevrolet   91   N/A
33   Katherine Legge   Honda   81   N/A


Appuntamento con la gara domenica alle 17.00.

giovedì 23 maggio 2013

Il giovedì di Montecarlo


Come ogni anno le prove libere a Montecarlo si svolgono al giovedì e, come in ogni gran premio di questa stagione, la Mercedes sta dimostrando che la velocità non le manca. Nico Rosberg ha fatto registrare il miglior tempo sia nella prima sia nella seconda sessione, con Hamilton che si trova in seconda posizione nella sessione del pomeriggio.
C’è chi dice che, essendo Montecarlo una pista in cui “non si sorpassa”, se le Mercedes otterranno la prima fila stavolta vinceranno, anche se le cose dovessero andare come in Bahrein e in Spagna. Io ho seri dubbi: su una pista su cui “non si sorpassa”, se non riesci a gestire le gomme la gara non la vinci.

Prima sessione: Pilota / Team / Tempo / Numero giri
1.  Nico Rosberg  Mercedes  01:16.195  31
2.  Fernando Alonso  Ferrari  01:16.282  27
3.  Romain Grosjean  Lotus  01:16.380  21
4.  Felipe Massa  Ferrari  01:16.394  23
5.  Lewis Hamilton  Mercedes  01:16.469  28
6.  Pastor Maldonado  Williams  01:16.993  27
7.  Mark Webber  Red Bull  01:17.020  27
8.  Jenson Button  McLaren  01:17.129  29
9.  Sergio Perez  McLaren  01:17.378  25
10.  Sebastian Vettel  Red Bull  01:17.380  23
11.  Kimi Räikkönen  Lotus  01:17.509  26
12.  Paul di Resta  Force India  01:17.548  27
13.  Adrian Sutil  Force India  01:17.625  20
14.  Nico Hülkenberg  Sauber  01:18.193  26
15.  Jean-Eric Vergne  Toro Rosso  01:18.454  25
16.  Esteban Gutiérrez  Sauber  01:18.754  28
17.  Valtteri Bottas  Williams  01:18.830  28
18.  Daniel Ricciardo  Toro Rosso  01:19.067  25
19.  Giedo van der Garde  Caterham  01:19.203  21
20.  Charles Pic  Caterham  01:19.438  28
21.  Jules Bianchi  Marussia  01:19.773  20
22.  Max Chilton  Marussia  01:20.225  21

Seconda sessione: Pilota / Team / Tempo / Numero giri
1.  Nico Rosberg  Mercedes  01:14.759  46
2.  Lewis Hamilton  Mercedes  01:15.077  51
3.  Fernando Alonso  Ferrari  01:15.196  38
4.  Felipe Massa  Ferrari  01:15.278  39
5.  Mark Webber  Red Bull  01:15.404  42
6.  Kimi Räikkönen  Lotus  01:15.511  39
7.  Romain Grosjean  Lotus  01:15.718  10
8.  Jenson Button  McLaren  01:15.959  40
9.  Sebastian Vettel  Red Bull  01:16.014  33
10.  Paul di Resta  Force India  01:16.046  43
11.  Adrian Sutil  Force India  01:16.349  44
12.  Sergio Perez  McLaren  01:16.434  41
13.  Nico Hülkenberg  Sauber  01:16.823  43
14.  Pastor Maldonado  Williams  01:16.857  41
15.  Esteban Gutiérrez  Sauber  01:16.935  45
16.  Daniel Ricciardo  Toro Rosso  01:17.145  38
17.  Jean-Eric Vergne  Toro Rosso  01:17.184  43
18.  Valtteri Bottas  Williams  01:17.264  47
19.  Jules Bianchi  Marussia  01:17.892  41
20.  Charles Pic  Caterham  01:18.212  44
21.  Max Chilton  Marussia  01:18.784  41
22.  Giedo van der Garde  Caterham  01:19.031  31

Dopo avere dato un’occhiata ai risultati concludo ricordando a tutti che oggi è il compleanno di Rubens Barrichello e anche di suo padre che si chiama sempre Rubens (come il nonno, del resto).

mercoledì 22 maggio 2013

à£0n$0 KùLòNs0 V3tT3£ Kù£3tT3£


Con questo post vorrei focalizzarmi su un aspetto inquietante dell’universo dei fanboy. Sia chiaro, non ho nulla contro chi tifa per un team, qualunque questi siano i piloti, ma credo che a volte ci sia gente che ha le fette di prosciutto davanti agli occhi pur di non vedere. Anche questo comunque è tollerabile... finché almeno si continuano a ripetere le stesse cose, senza cambiare opinione magicamente. Mi rendo conto del pericolo che corro scrivendo nel titolo “Vettel culettel”, potrei scatenare un nuovo tormentone che se fosse possibile gradirei evitare, ma sulla scia dell’ “Alonso culonso” di qualche anno fa vorrei far presente numerose analogie tra i fanboy di un tempo e i fanboy di oggi... sono sempre gli stessi fanboy, la loro parte non è variata... è variata piuttosto quella dei piloti che idolatrano e di quelli che detestano!
Naturalmente se al posto di Alonso e Vettel ci fossero altri piloti, prendiamo ad esempio Yuji Ide (il Sommo Yuji Ide, unico individuo capace di far spiccare il volo a Christian Albers) e Milka Duno (non sapete chi è? immaginatevi che Ide fosse una donna venezuelana che corre in Indycar e che litiga con chiunque la definisca troppo lenta, e avrete ben chiare quali siano le potenzialità al volante di questa graziosa signora dalle labbra presumibilmente rifatte che qualche anno fa ha subito dopo quattro anni di Indycar lo stesso destino che subì Yuji dopo quattro gare di Formula 1), la situazione sarebbe diversa. In tal caso l’urlo collettivo sarebbe “Ide my love, Duno culuno”, oppure “Duno my love, Ide culide”. E la storia si ripeterebbe tale e quale al passato...

Da un paio d’anni a questa parte le tendenze sono due: a ogni vittoria di un team che non sia la Redbull e di un pilota che non sia Vettel, tutti gli appassionati sono pronti a esultare per il mondiale già in tasca ad Alonso (o chi per lui), mentre a ogni vittoria di Vettel tutti si focalizzano sul suo immenso lato B. Per esempio, se Vettel facesse una gara come quella di Alonso in Spagna, verrebbe tirata fuori la storia del culo, mentre con la vittoria di Alonso della scorsa domenica tutti hanno parlato del suo talento e della sua miglior gara di sempre (dopo ogni vittoria di Alonso a quanto pare i suoi sostenitori fanno un totale reset nella loro mente: ogni vittoria è sempre la miglior vittoria della carriera di Alonso).
Ma è stato sempre così?

Torniamo agli albori del mio approdo in rete, ovvero l’epoca in cui ho iniziato a usare internet anche come fonte di informazione sulla F1, oltre che come mezzo per mandare email e tenermi in contatto con varie persone. Si tratta del periodo 2006-2007... e che cosa mi torna in mente? Nientemeno che un tormentone dell’epoca: quello di “Alonso culonso”.
Quando questo ragazzo dall’aria dannatamente simpatica(?) non era altro che un bambino degli anni ’80 che giocava solo con le macchinine bianche e rosse e che sognava di correre in McLaren un giorno o l’altro, qual era la sua reputazione?
Già nel 2005 c’erano state le prime avvisaglie: è vero, Alonso aveva battuto Raikkonen, cioè un pilota della McLaren, ma aveva dalla sua parte lo svantaggio che il destino di Raikkonen era decisamente rosso e che quindi non solo una schiera di tifosi McLaren erano pronti a prendere le sue difese, ma anche una schiera di tifosi Ferrari erano disposti a fare altrettanto (ebbene sì, Kimi non è mai stato detestato dai ferraristi nemmeno quando correva in McLaren – credo che sia l’unico nella storia della Formula 1, anche se in realtà i blog motoristici sono pieni di ferraristi accaniti degli anni ‘80/’90 che sostengono che Senna è sempre stato, specie nell’epoca in cui correva per la McLaren, il loro pilota preferito, cosa che personalmente non ritengo particolarmente credibile).
Nel 2006 poi Alonso ha annunciato il suo passaggio in McLaren per il 2007, conquistandosi l’odio eterno(?) da parte dei ferraristi. Una volta giunto in McLaren, tra l’altro, è riuscito nell’opera di conquistarsi anche l’odio eterno (sì, stavolta sembra che sia proprio eterno) dei tifosi della McLaren. È stato soprattutto il 2007 l’anno in cui il soprannome di “Culonso” gli è stato affibbiato un po’ da tutti, a parte i suoi sostenitori, che all’epoca si contavano sulle dita di una mano. Ricordo, peraltro, di avere passato tutto il 2007 a inca**armi ogni volta che leggevo commenti su blog, in cui ascoltavo “Pole position” o in cui leggevo articoli di giornale sulla Formula 1. In poche parole, qualunque cosa leggessi, sembrava che Alonso fosse la rovina del mondo, che avesse vinto sempre e solo a spese degli altri, che avesse un culo spaventoso, eccetera eccetera eccetera. Il fenomeno aveva ormai assunto proporzioni talmente devastanti che, seppure la mia non-troppa-simpatia per Alonso si stesse facendo intensa, ormai ero sempre in prima linea per difenderlo, specie dopo avere iniziato a notare la mancanza di coerenza anche di chi l’opinionista lo faceva di mestiere (in particolare per la “sindrome della santificazione alternata”, ovvero la necessità di idolatrare chiunque vincesse con la Ferrari criticando pesantemente il suo compagno di squadra in un contesto in cui sia Raikkonen sia Massa vincevano gare, ma anche per la santificazione di Hamilton quando arrivava davanti ad Alonso a cui seguirono le pesanti critiche quando perse il mondiale a fine stagione).

Così tanto odio nei confronti di un pilota non ricordo di averlo mai visto (e sicuramente non lo si è visto – o almeno non ancora – né nei confronti di Hamilton né nei confronti di Vettel, ai quali sono stati risparmiati soprannomi inneggianti al lato B e nei confronti dei quali anche i fanboy si sono atteggiati, in certe situazioni, con un certo rispetto: quando vinceva Hamilton, tutto sommato Vettel era passabile, ora che Vettel vince più di Hamilton, il talento di Hamilton non è messo in discussione almeno finché non sarà in una posizione tale da infastidire i contendenti al titolo), ma seppure in proporzioni un po’ più ridotte sta di nuovo sorgendo l’abitudine di attribuire all’eccessivo lato B di un pilota qualsiasi suo risultato. Di fatto siamo tornati allo stesso punto di partenza... anzi, siamo peggiorati: da quando “culonso” è diventato “Dio in terra” tali fanboy hanno perso il dono della coerenza.

In conclusione non posso far altro che notare come il ruolo attribuito al Vettel di oggi stia diventando il ruolo già appartenuto all’Alonso di ieri.

Non ci resta che affidarci a Roscoe... Eccolo qui, immortalato nella “perla” che Hamilton ha sfoderato per Montecarlo, a dimostrarci che non avevamo visto nulla finché ci eravamo limitati a vedere la lampadina da minatore di Kubica nella prima edizione del gran premio di Singapore e le luci intermittenti di Vettel nella scorsa edizione. 

#OMG!
#RoscoeForTheWin!

martedì 21 maggio 2013

Gran Premio di Montecarlo: ORARI DIFFERITA RAI

Giovedì 23 Maggio: PROVE LIBERE
Ore 22.30-23.45: sintesi su Raisport1

Sabato 25 Maggio: QUALIFICHE (ore 14.00)
Ore 18.05: differita su Raidue

Domenica 26 Maggio: GARA (ore 14.00)
Ore 21.10: differita su Raidue

lunedì 20 maggio 2013

#5 Commento al Gran Premio di Spagna: Montmelò, 10-12 maggio 2013


È giunto il momento più atteso e di maggiore livello culturale che segue un gran premio: un commento brillante, ma non sempre troppo politically-correct, in quanto viene generalmente dato più peso a Guido Per Il Giardino che perde ruote lungo la pista piuttosto che a Ferniiii che vince e a Kimiiii che arriva secondo... Oops! Ho appena svelato i momenti salienti del gran premio e il risultato... va beh, vediamo di andare oltre e di svelare tutto ciò che ancora non è stato scritto a proposito del weekend spagnolo, gran premio di casa di Ferniiii nonché di DJ Jaime... ah, già, quest’ultimo non ha un volante da tempo immemore!
Partiamo quindi dalle informazioni di un certo rilievo: ancora una volta il nostro Angry Bird di fiducia ha preso parte alle prime libere, dove sfortunatamente già da tempo non c’è più la presenza di un certo presunto talento cinese che un giorno dominerà le ultime file, sempre ammesso che possa ottenere un volante e soprattutto sempre ammesso che un pilota che si è rivelato più lento di Karthikeyan possa entrare nel 107%.
Direi però a questo punto di lasciare Ma Qing Hua al proprio destino così come prima ancora lasciammo al proprio destino Ho Pin Tung e di pensare al presente, in cui la Mercedes ha finalmente risolto i propri problemi alle gomme.
...
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Perché mi guardate così? Ho detto qualcosa di sbagliato? Adesso che non c’è più il nonno traditore la Mercedes non ha più alcun problema!
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Va beh, torniamo seri (sempre se i miei commenti sono mai stati seri, cosa di cui dubito fortemente), e concentriamoci sul weekend in cui qualcosa è cambiato per sempre, ed è cambiato per sempre grazie a Van Der Garde, a Pic e alla Caterham: il team malese ha dimostrato di avere qualche chance di battere la Marussia (o MARASSIA, come lo pronunciano gli inglesi, cosa che mi ha fatto perdere diversi anni di vita)! Sono i momenti come questi, appunto, in cui rimpiango la Accaerretì e De La Rosa, che a quanto ho scoperto è tornato a fare il telecronista, ora su Antena 3, come ho avuto modo di leggere in un forum spagnolo in cui gli utenti si insultavano a vicenda sui seguenti argomenti:
– gradimento o non gradimento delle telecronache;
– differenze tra le telecronache di un tempo su Telecinco (simpaticamente denominato “Telecirco” da alcuni di loro) e quelle attuali su Antena 3;
– presunta incompetenza e atteggiamento da ultrà del principale telecronista;
– aspetto fisico non soddisfacente di inviate e opinioniste di sesso femminile.
Tutto ciò mi rende molto lieta: anche in Italia si parla dei seguenti argomenti, ma perlomeno è raro che i tifosi da bar si insultino per queste ragioni.
Nonno Pedrooooo, dove sei?! Ma la ragione per cui mi manca la Accaerretì non è ovviamente solo nonno Pedro, ma anche il suo strabiliante compagno di squadra, il sommo Karthy. Tutto ciò, però, c’entra poco, anzi, niente, con il gran premio di Spagna, che si disputa a Montmelò dove eccetto nel 1996 ha sempre vinto qualcuno che partiva dalla prima fila [CIT. Mazzoni], quindi cari Rosberg e Hamilton, perché invece di fischiettare con aria indifferente non vi date una bella grattata? No? Allora fate come vi pare, ma non dite che non vi avevo avvertiti!

DIRETTA RAI! Al sabato alle 14.00 ho guardato le qualifiche dalla TV della cucina insieme a mio padre, con mio padre che in un’ora ha parlato almeno sei o sette volte dell’aspetto fisico di tutte le donne inquadrate e a un certo punto non solo delle donne, dato che ha anche elogiato l’aspetto di Nico Rosberg in confronto a quello di Keke. Altri argomenti di cui mio padre ha parlato mentre guardavamo le qualifiche sono una potenziale futura vittoria della Force India, un potenziale arrivo in zona punti della “Toro Rosso di Faenza” [CIT. mio padre] nonché dei vigneti di Trulli. Il resto del tempo l’ho passato a spiegare a mio padre che Patrick Head e Toto Wolff sono due persone diverse e al giorno d’oggi non c’entrano un bel nulla con la Williams eccetto la moglie di quest’ultimo (ma non ho accennato il fatto che Head anni fa sia naufragato con il suo yacht) e successivamente di spiegargli che la Indycar e la NASCAR sono due serie diverse l’una dall’altra, ma credo che sia stato fiato sprecato. Nel frattempo con un orecchio ascoltavo la telecronaca di Mazzoni.
Tutto è iniziato con una Q1 in cui le Williams hanno fatto veramente pietà. Da un paio d’anni mi sembrava che qualche spiraglio di luce di tanto in tanto si vedesse, ma adesso l’unica illuminazione che ho avuto dalla Williams è stata accorgermi che la Wolff somiglia a Kovalainen.
Poi Guido Per Il Giardino ha fatto un tempone mettendolo in quel posto alle Marussia, Bianchiiii s’è qualificato davanti a Chilliiii nonostante il suo manager sia Nicolas Todt e purtroppo Carletto Piccolo si è ritrovato in ultima posizione. È comunque un segnale positivo che perfino VDG abbia battuto le Marussia e lascia ben sperare per il futuro... anzi, no: la prospettiva di un ritorno di Kovaaaa si allontana.
In giro per il paddock c’era la De Villota: che sia stata lei a gufare il suo ex team (e il suo ex-pseudo-compagno di squadra Pic)? E soprattutto, dato che indossava una benda rossa ed era pettinata come Kimi Raikkonen, ha per caso poteri precognitivi sui risultati dei gran premi e voleva lanciare messaggi subliminali per avvertirci su quali piloti avremmo trovato sul podio?
Passiamo oltre: si passa infatti alla Q2 dove le McLaren lo metteranno in quel posto a tutti... ehm, no! Comunque le cose vanno meglio di quanto si poteva pensare e quantomeno Speedy Gonzales riesce a raggiungere la Q3, mentre Jensiiii... povero Jensiiii, ultimamente sembra un po’ frastornato, spero per lui che quest’anno a Montecarlo gli vada meglio che l’anno scorso, anche se comunque lottare con una Caterham per la quindicesima posizione per tutto il gran premio e uscire perdente dallo scontro (il termine “scontro” può essere interpretato a vostro piacimento visto come andò a finire) è una prestazione difficilmente eguagliabile... anzi, no, come ci ha mostrato Feliiii qualche mese dopo a Valencia. C’è da dire, però, che quantomeno Feliiii in quella posizione ci era finito per un incidente e una successiva foratura, mentre Jensiiii ci era arrivato “al naturale”, quindi per il momento la performance di Jensiiii ha ancora qualche chance di entrare nella storia.
I migliori dei peggiori, altrimenti detti primi degli esclusi, sono i piloti della “Toro Rosso di Faenza” [CIT. mio padre], il che è negativo perché non sono andati in top-ten, ma positivo perché l’anno scorso rischiavano di non arrivare nemmeno in Q2. Poi c’era subito dietro Sutil, Jensiiii, nonché le Sauber, con Mazzoniiiii che ha parlato tutto il tempo di Gutierrez, del fatto che potrebbe essere sostituito da Buemiiii o da un altro svizzero che si chiama Laimer o qualcosa del genere se le sue prestazioni non miglioreranno. Stranamente, quando si è arrivati alla fine del weekend, Gutiiii ha dimostrato di avere ottenuto un risultato quantomeno apprezzabile nonostante tutte le gufate. Quindi o è immune alla gufata, o la gufata gli fa effetto uguale anziché contrario, oppure le gufate su di lui hanno effetto su Hulkenberg. A proposito di Gutiiii comunque ha dovuto affrontare qualche peripezia: ha infatti rallentato Rosberg(?) nella Q2 ed è stato retrocesso di tre posizioni, in modo che perfino VDG è avanzato di una!

LET’S GO! Si passa alla Q3, dove le Mercedes sembrano metterlo in quel posto a tutti, il che generalmente è un presagio della Mercedes che si appresta a prenderlo in quel posto da tutti in gara. Nel frattempo, in attesa che passino le fatidiche 24 ore che decreteranno quale dei due scenari si metterà in atto la gente non si chiede cosa combinerà la Mercedes, ma chi uscirà vincente da questo weekend tra Alonso e Vettel. Tutto ciò è molto indicativo: nessuno prende la Mercedes sul serio. Sembra che nessuno prenda nemmeno la Lotus sul serio, ma questo è un altro discorso ed è anche più preoccupante.
In conclusione Rosbiiii ottiene la seconda pole position consecutiva, davanti a Hammiiii: MERCEDES FOR THE WIN! [CIT. uno stormo di un centinaio di gufi.] Sebbiiii e Kimiiii si appropriano quindi della seconda fila mentre quinto e sesto si piazzano Ferniiii e Feliiii staccati di un solo millesimo di secondo, segno evidente che la vettura di Ferniiii è stata sabotata, se no sarebbe stato cinque secondi più avanti, il che è quantomeno curioso dato che sembra che senza Ferniiii la Ferrari di questa stagione potrebbe andare alla stessa velocità della Marussia o MARASSIA [CIT. inglesi] che dir si voglia. Allora forse la spiegazione è diversa: magari Feliiii è stato rapito dagli alieni mentre andava a caccia di rane ed è stato sostituito al volante da un alieno... o da una rana.
L’alieno e/o rana che dir si voglia (magari era una rana aliena!) però ha rallentato Webbiiii e dopo un paio d’ore di partite a briscola i commissari decideranno di retrocederlo di tre posizioni sulla griglia di partenza, così che si ritrova davanti Grosjiiii (che in effetti è meglio averlo davanti che dietro), lo stesso Webbiiii (che averlo davanti o dietro non cambia, perché tanto dopo la partenza sarà sempre e puntualmente dietro) nonché il presidente onorario del club dei piloti messico-venezuelani con la meglio qualificata delle due McLaren. L’ultimo che completa la top-ten è Di Restaaaaa, pilota che talvolta fa addormentare tanto quanto Anthony Davidson ma che porta sempre a casa dei risultati apprezzabili, e che – per chi negli ultimi tre anni si forse perso l’area “gossip dei piloti” dedicata alle parentele – è il cugino di Dario Franchitti, che tra parentesi sarà anche per le basette ma a me sembra un sosia di Ferniiii.

GOOOOOOOOOO! Mentre approfittando della solitudine guardavo la gara stando appollaiata sul tavolo della cucina, il che mi consentiva di poter leggere senza lente di ingrandimento le scritte che passavano in sovrimpressione con i distacchi (altro che Schumacher, sono io che perdo diottrie!), Rosbiiii si apprestava a dare vita a un’ora e mezza di dominio insindacabile, mentre Webbiiii conservava abilmente la posizione.
*Risate in sottofondo.*
Sebbiiii, con il suo biberon in bocca e il bavaglino, si è installato in seconda piazza facendo una pernacchia a Hammiiii; al coro si è unito poco dopo Ferniiii, mentre Gigino declamava: “Andate pure avanti, che tanto vinco iooooo! M3Rç3d3S 4tH3 WìNnN!!!11!!!!1oneoneone!!!11!!!”
E mentre la Mercedes si apprestava a dominare, l’aura della potentissima gufata mazzoniana cercava di fare effetto su Gutierrez, che rispondeva lanciando peperoncini. Proprio perché era impegnato a lanciare una tonnellata di peperoncini piccanti si è dimenticato di finire fuori alla prima curva, mentre davanti Rosbiiiii manteneva la posizione, cosa che qualche fila più indietro anche Webbiiii non stava facendo. È commovente la consapevolezza che nessuno abbia tirato fuori una delle solite teorie del complotto.
A proposito di teorie del complotto, esprimo il mio ringraziamento a un grandissimo fan di Chilton (ora mi lancia sul naso una banana sottratta a Rosso Marrone!) per avermi informato di una chicca risalente al gran premio di Spagna dell’anno scorso: qualche complottista ha infatti ipotizzato non solo che la vittoria di Maldiiii sia stata decisa a tavolino (certo, convincere Ferniiii a non vincere una gara per lasciar vincere Maldonado deve essere semplicissimo...) ma anche l’incendio della vettura ai box sia stato creato ad arte per fare pubblicità alla Williams in concomitanza della vittoria.
Non è ben chiaro come sia possibile avere previsto l’incendio in anticipo, dato che questo è scatenato dall’esplosione del kers sulla vettura di Bruno Senna, e il kers a sua volta era stato danneggiato dopo che era stato tamponato da nonno Schumiiii, a meno che non si voglia ipotizzare anche che si sia fatto tamponare apposta. Non è chiaro, in tal caso, come mai Schumiiii sarebbe stato retrocesso sulla griglia di partenza della gara successiva... magari l’avevano pagato, dato che Schumiiii fa tutto per soldi, compreso accoltellare alle spalle i suoi sostenitori.
Torniamo a noi. Rosbiiii manteneva la posizione ma non si può dire altrettanto di Hammiiii, davanti al quale si sono infilati Sebbiiii, il pilota con più culo di tutti i tempi perciò denominato Culettel, e Ferniiii, il pilota più cool di tutti i tempi perciò denominato Coolonso. Le cose andavano comunque ancora bene perché almeno i piloti che gli stavano dietro erano destinati a rimanere dietro in lungo e in largo.
*Risate in sottofondo.*
Okay, come non detto, mi dispiace, Hammiiii, ma il Monopoli non è il tuo forte: dovrai retrocedere di due posizioni. Viene infatti superato dal suo ex compagno di autoscontri nella corsia dei box del gran premio del Canada davanti ai semafori eternamente rossi, che si rifiutano di diventare verdi finché nonno Jacques Senza Capelli non diventerà una delle voci più importanti del panorama musicale internazionale, nonché subito dopo dal suo ex compagno di autoscontri. E Kimiiii e Feliiii si lanciano all’inseguimento di chi sta davanti e salutano Hammiiii con un cenno della mano prima di abbandonarlo al suo triste destino che diverrà ancora più triste.
È passato intanto più o meno un nanosecondo dal momento dello start e puntualmente le gomme stanno iniziando a sfaldarsi. Paul Hembery frattanto s’è nascosto, dato che non lo stanno più intervistando. Il fatto è che anche la Stellona sembra essersi nascosta, dato che non sta intervistando nessuno. Sul perché entrambi fossero spariti nello stesso momento, non siamo tenuti a saperlo.
Dopo il primo pit-stop viene mostrato che il 4 è il numero della morte, secondo i giapponesi, e che i giapponesi hanno ragione: la possibilità di vittoria per la Mercedes è morta e sepolta, in quanto ben quattro dominatori di campionati lo superano. Nell’ordine si tratta di Ferniiii, Sebbiiii, Feliiii (ehi, ma non stavamo parlando di dominatori di campionati?!) e Kimiiii. Rosbiiii si guarda intorno con aria perplessa e poi va a nascondersi dietro a un cespuglio per non far notare il declino della M3Rç3d3S 4tHà WìNnNn!!!!111!!, dichiarando che, se dovesse arrivare fuori dalla zona punti dopo essere partito dalla pole position, si trafiggerà il cuore con una freccia d’argento avvelenata. A questo punto abbandoniamo pure Princess Nico al suo destino e occupiamoci della gente che conta, tipo Hammiiii: in questo momento sta avendo a che fare con una Toro Rosso, quella di Ricciardoooo, che lo supera facendogli una pernacchia. Già una volta è capitato a Hammiiii di ritrovarsi dietro a una Toro Rosso (veramente capitò anche il giorno in cui certi tifosi da bar decretarono che Sebbiiii era un potenziale salvatore della patria, ma quel giorno è stato ormai rimosso), anzi due: quella volta però aveva anche uno strascico di erba sintetica da portare in giro. Stavolta invece l’erba era solo quella messico-venezuelana e nessuno se l’era fumata: Checoooo e Maldiiii non provocavano incidenti e Gutiiii si è perfino permesso di fare il figo ritardando la sosta e facendosi qualche giro al comando. Un giorno forse qualcuno si ricorderà di lui. Tipo Mazzoni, nel 2030, potrebbe esordire una telecronaca così: “Un cordiale saluto ai nostri telespettatori da Gianfranco Mazzoni, Ivan Capelli, ecc... ecc... ecc... Siamo a Montmelò, un circuito importante nella storia della Formula 1 perché Gutierrez per la prima volta si è trovato in testa a un gran premio, nello stesso gran premio in cui Crashjean si ritirò per la rottura di una sospensione senza avere avuto incidenti con nessuno, con una certa delusione da parte di un certo Gio24°.”
Tutti inizieranno a struggersi con un dubbio interiore: chi è Gutierrez? E il nostro caro baby Esteban Gutierrez Gutierrez (non è un errore: si chiama davvero così, ha Gutierrez come primo cognome e come secondo cognome) non passerà mai alla storia...

Finiamola qui con le gloriose imprese di Crasherrez e passiamo oltre: un nanosecondo dopo i primi pit-stop, quando siamo a un terzo di gara, alcuni piloti rientrano ai box, tra questi ci sono Feliiii e un pilota che nel suo team ha un evidente status di seconda guida e che ha dovuto cedere alcuni risultati al compagno di squadra.
*Sguardi perplessi.*
Che eretici! Come osano questi pensare che si tratti della stessa persona? Stiamo parlando di Webbiiii, mi pare evidente! Stranamente però era in fase di gara accettabile e quindi ignorato dalla maggior parte della popolazione mondiale. Quando è in fase di gara disastrosa, invece, viene acclamato come una delle sette meraviglie del mondo e ritenuto una vittima del sistema (vedi “teoria della santificazione dei secondi piloti dei team avversari”).

INTERMEZZO: show guidando per il giardino!
In casa Caterham, dato che non se li fila nessuno, riescono a conquistare un attimo di gloria. VDG rientra ai box per la sua sosta e gli imbullonano tre ruote. L’altra no, ma non importa, viene mandato in pista e... durante la comunicazione radio subito trasmessa gli comunicano che deve rientrare ai box. Stranamente Guido Per Il Giardino invece di mandarli a quel paese pensa che si tratti di un’ottima idea quella di fare un giro intero con tre ruote avvitate e una no, del resto tutti i piloti in situazioni analoghe lo pensano, eccetto Schumiiii quella volta che vinse Rosbiiii, e forse perché già una volta era andato a schiantarsi per un problema analogo associato a gufata mazzoniana.
Risultato: VDG inizia a guidare per il giardino... vaga su tre ruote, nel senso che tre sono imbullonate, l’altra saltella per la pista. Fortunatamente anche stavolta nessuno è stato centrato dalla ruota, e dato che nessuno si è fatto male il pubblico che guardava e applaudiva era più vasto. Una Caterham se n’è andata... CARLETTO, PENSACI TU!

Continuano i pit-stop e... SORPRESA! Sebbiiii esce dai box dietro Feliiii di vari secondi, mentre in testa c’è Kimiiii che s’è fermato una volta in meno e Ferniiii secondo. Sebbiiii è sul punto di scagliare il biberon addosso a Feliiii, ma è troppo lontano, anche solo per girarsi e fargli una pernacchia. Hammiiii però è quello messo peggio: nelle retrovie sta lottando con Maldiiii.
Kimiiii si ferma comunque una volta in meno, ma questo non gli garantirà la prima posizione e, quando mancherà ancora a un pit-stop sia a lui che è su tre sia a Ferniiii che è su quattro sarà proprio lo spagnolo a ritrovarsi in testa, con un pubblico festante che copriva i motori proprio come qualche settimana fa quando il pubblico urlava sfegatatamente mentre Kanaan era in testa alla Sao Paulo Indy 300. L’unica differenza è che poi Kanaan è rimasto senza benzina e Ferniiii no mentre in Formula 1 non ci sono i rifornimenti di benzina.

INTERMEZZO: show nella pit-lane!
È il terzo pit-stop per Hulkiiiino che viene fatto ripartire dai meccanici che si dimenticano di guardare che non stia sopraggiungendo nessuno. Hulk a sua volta si dimentica come si usano i freni, va a sbattere contro Veeeergne (che poi si ritirerà nell’anonimato in seguito), danneggia l’ala anteriore e un giro dopo torna ai box per un’altra sosta. Ci tornerà anche successivamente per uno stop and go, mentre Gutiiii intanto fa una figura apprezzabile.

La quarta sosta di Ferniiii avviene a circa quindici giri dalla fine: ha forato senza forarla la gomma posteriore destra, e questo sì che è cool! Nel senso di figo, ovviamente! Purtroppo Vergne, in uno dei due momenti in cui era stato inquadrato (l’altro era il tamponamento di Hulkino) non aveva avuto altrettanto cool era stato altrettanto cool, spiattellando una gomma.
Gli altri sono ancora più cool di tutti, quelli non forano nemmeno e arrivano ai box senza problemi. Una volta fuori dai box Feliiii (ah, no, è una rana o un alieno) si lancia al disperato inseguimento di Kimiiii che non è esattamente a portata di mano, ma tutto finisce con un nulla di fatto: o meglio, con qualcosa di fatto, dato che è riuscito quantomeno a conservare le gomme al punto tale da non farsi superare da nessuno.
Intanto in ottava e nona posizione ci sono Jensiiii e Checoooo che sono costretti a contenere i danni, che sono dietro l’angolo qualora qualcuno non suggerisca a Checoooo di non fare manovre da kamikaze e che per fare il culo al compagno di squadra può aspettare che arrivi la prossima era geologica.

Il finale è sconcertante: da un lato c’è Rosbiiii sesto che si difende da Di Resta (che è il cugino di Franchitti, per chi non se lo ricordasse, e il cui manager era il padre di Hamilton, ma poi gli ha fatto causa), mentre Hammiiii era indietro come i meloni e si difende da Sutil che ce l’ha a portata di bottiglia rotta.
*Sguardi perplessi: la gente di chiede che cosa ci sia di sconcertante.*
Ma è ovvio, no? Mazzoniiii non ha narrato la storia strappalacrime di Sutil che è un pianista, figlio di un violinista uruguayano, che era il migliore amico di Hamilton ma che i due non si parlano da quando Sutil è finito in tribunale a causa dell’aggressione a Eric Lux e...
...
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Il muro completa, recitando a memoria: “...e Hamilton non è andato a testimoniare”.
Hammiiii comunque conclude doppiato, scappando a gambe levate da Sutil e dalle sue bottiglie.

Ferniiii vince la gara, si ferma per farsi dare una bandiera della Spagna da sventolare nel giro d’onore, cosa per cui verrà convocato dai commissari a fine gara O.O, mentre completano il podio Kimiiii e l’alieno/rana travestito da Feliiii. Quest’ultimo, è da segnalare, aveva al suo seguito la moglie e il figlio. L’ultima volta si erano visti in Brasile, quindi può darsi che gli portino bene.

Frattanto certi fanboy, dopo una vittoria di Ferniiii, stanno già decretando che questo ha indiscutibilmente e insindacabilmente il mondiale in tasca e che Sebbiiii non vincerà più, perché stavolta è arrivato quarto.
Cari fanboy, fate attenzione prima di azzardarvi a fare certi pronostici: se in Spagna producono bende che rappresentano tori (e in onore alle corride potrebbero farlo), le vostre previsioni potrebbero crollare una per una!

Il risultato
1. Alonso (Ferrari), 2. Raikkonen (Lotus), 3. Massa (Ferrari)
4. Vettel (Redbull), 5. Webber (Redbull), 6. Rosberg (Mercedes), 7. Di Resta (Force India), 8. Button (McLaren), 9. Perez (McLaren), +1 giro: 10. Ricciardo (Toro Rosso),
11. Gutierrez (Sauber), 12. Hamilton (McLaren), 13. Adrian Sutil (Force India), 14. Maldonado (Williams), 15. Nicolas Hulkenberg (Sauber), 16. Valtteri Bottas (Williams), 17. Charles Pic (Caterham), +2 giri: 18. Bianchi (Marussia), 19. Chilton (Marussia).
RIT. Vergne (Toro Rosso) +14 giri, Van Der Garde (Caterham) +45 giri, Grosjean (Lotus) +58 giri.