Rosberg
mantiene la prima posizione alla partenza, seguono Hamilton, Vettel, Webber,
Raikkonen, Alonso, Perez, Button, Sutil e Vergne a completare la top-ten. Pare
che Perez abbia superato Button tagliando una chicane. Successivamente,
comunque, si vedrà Button davanti a Perez.
Al 5°
giro Van Der Garde si ferma ai box, la cosa strana è che, dopo il cambio gomme,
è il pilota che ottiene il giro più veloce. Al 9° giro invece il suo compagno
di squadra Pic si ritira con la vettura in fumo (probabile guasto al motore),
nonostante la posizione della vettura essa viene spostata senza che si renda
necessario l’ingresso della safety-car.
Tra i
piloti della top-ten è Webber il primo a fermarsi ai box al 26° giro, seguito
da Raikkonen. Al 30° giro Massa ha un incidente nello stesso punto in cui l’ha
avuto il giorno precedente, ed entra la safety-car. i piloti che ancora non si
erano fermati rientrano ai box in questa circostanza. La top-ten a quel punto
è: Rosberg, Vettel, Webber, Hamilton, Raikkonen, Alonso, Button, Perez, Sutil e
Vergne. Hamilton ha perso posizioni nel pit-stop, rientrando contemporaneamente
a Rosberg.
Massa
viene portato al centro medico per accertamenti.
La
gara riparte soltanto al 39° giro (con le vetture doppiate alle quali è
permesso sdoppiarsi), Hamilton tenta il sorpasso su Webber ma al momento non
c’è niente da fare. Tre giri più tardi è invece Perez a superare il compagno di
squadra Button.
Al
46° giro c’è un incidente tra Chilton e Maldonado, con quest’ultimo che si
solleva e va a impattare contro le barriere. Per via del danneggiamento di una
delle barriere, viene esposta bandiera rossa. Maldonado esce dalla vettura
illeso. Dopo la ripartenza, circa 30 minuti più tardi, Chilton verrà
penalizzato con un drive-through per avere innescato l’incidente.
Nel
frattempo argomento di discussione è la chicane tagliata da Alonso nel
tentativo di difendersi da Perez. Gli viene ordinato, in linea con quanto
accaduto tra Perez e Button all’inizio, di restituire la posizione, cosa che
farà durante il giro dietro la safety-car che fa parte della procedura di
ripartenza (con le vetture che ripartono con gomme nuove.)
Sutil
frattanto è scatenato: dopo avere superato Button per l’8^ posizione, al 57°
giro supera anche Alonso portandosi al 7° posto.
Al
60° giro Bianchi va a sbattere. Vengono esposte le bandiere gialle, ma non
entra la safety-car. Entra però al 63° giro, dopo un tamponamento alquanto
spettacolare di Grosjean nei confronti di Ricciardo.
La
ripartenza è al 67° giro, non ci sono particolari stravolgimenti almeno finché
al 71° giro tra Raikkonen e Perez c’è una collisione, mentre dietro di loro
Button supera Alonso. Perez prosegue, mentre Raikkonen è costretto al rientro
ai box da una foratura. Il messicano comunque avrà modo di danneggiare la
vettura soltanto tre giri più tardi.
Si
arriva al 78° giro senza ulteriori colpi di scena: sono invariate le posizioni
di Rosberg, Vettel, Webber, Hamilton, Sutil, Button, Alonso, Vergne e Di Resta,
mentre all’ultimo giro Raikkonen risale in 10^ posizione.
Il risultato
I top
La
Mercedes: seppure ci fossero stati i presupposti per una doppietta, non ci sono
riusciti per cause non imputabili al team (si sono fermati dietro la safety-car
e probabilmente non avevano altre soluzioni), ma hanno comunque dimostrato di
non avere avuto le difficoltà che li avevano caratterizzati finora. Complimenti
anche a Rosberg che ha ottenuto la vittoria.
Sutil:
finalmente per una volta la sfortuna l’ha lasciato stare e ha mostrato di
potere fare grandi cose. La Force India si è mostrata comunque niente male,
così come la Toro Rosso e in particolare Vergne che ha chiuso ancora una volta
in zona punti.
I flop
Il
flop dei flop è sicuramente Massa che per due giorni di seguito esce alla
stessa curva (nonostante le congetture iniziali è stato appurato che
l’incidente nelle libere è stata colpa sua), al sabato distruggendo la macchina
e la domenica finendo in ospedale. Alla luce dei fatti capitati in gara ci
sarebbe comunque da chiedersi, dal momento che si può dubitare che Massa sia un
pilota veloce ma non che sia un pilota esperto dopo dieci anni di F1, se dopo
l’incidente di sabato fosse davvero nelle condizioni ottimali per potersi
mettere al volante oggi o se avrebbe fatto meglio a guardare la gara dai box,
come aveva fatto Perez l’anno scorso.
Al secondo
posto si classifica Grosjean: dopo avere avuto tre incidenti in tre sessioni di
prove libere ed essere riuscito soltanto in extremis a prendere parte alle
qualifiche, in gara è invisibile almeno fino al momento in cui ha un incidente
con Ricciardo che mette fine alla gara di entrambi.
Vanno
sicuramente menzionati anche Chilton, che ha travolto l’incolpevole Maldonado e
innescato l’incidente che ha provocato la bandiera rossa, e Perez che, finché
si limitava a tagliare chicane e a fare manovre azzardate poteva anche andare,
ma poi nel finale ha dato il peggio di sé.
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