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giovedì 29 aprile 2021

Indycar 2021: Gran Premio di St. Petersburg

Parliamo di Indycar e parliamo del Gran Premio di St.Pete, recuperato grazie al Fast Forward, il recap di trenta minuti che viene postato sul canale Youtube della Indycar indicativamente al martedì.
Questo evento si è svolto domenica scorsa, secondo appuntamento della stagione 2021, su quella che in passato è stata spesso e volentieri la sede del primo evento del campionato (non nel 2020, anche se di fatto doveva esserlo, essendo stato cancellato in corso d'opera).
Non ci sono stati cambiamenti di line-up rispetto alla gara precedente, anche se qualcuno è previsto per l'evento del prossimo fine settimana trattandosi di un ovale, ma non mettiamo le mani troppo avanti e concentriamoci su quello che è successo stavolta.

Immaginate di avere un enfant prodige, più giovane vincitore nella storia del campionato, figlio di un ex pilota degli anni '90, con risultati decisamente più altolocati di quelli del padre... e no, il padre non ha l'abitudine di provocare risse tra familiari. In realtà neanche Colton Herta sembra avere lo stesso caratterino di Verstappino, ma a parte in questo me lo ricorda parecchio.
Il suddetto enfant prodige, classe 2000, recentemente arrivato alla drinking age, ha conquistato la pole position e ha deciso di non schiodarsi dalla prima posizione fino alla fine della gara. Dietro di lui partivano Harvey, Newgarden e Pagenaud, con i due piloti Penske che si sono ritrovati davanti alla vettura fucsia di Harvey dopo la prima sosta. Dietro di loro nel primo stint di gara c'era Bourdais, che tuttavia è scivolato in seguito dietro ad altre vetture su diversa strategia. Nello specifico, una volta che è arrivato il momento della bandiera a scacchi, vi è transitato sotto in decima posizione, dietro a Herta, Newgarden, Pagenaud, Harvey, Dixon, Sato, Ericsson, Power e Veekay.

Durante la gara non sono mancati i momenti pittoreschi: 1) Johnson a muro ripartito da solo ma dopo tipo un paio di giri e ingresso della safety car (in questa circostanza Power partito dalle retrovie si è fermato ai box), 2) contatto di minore entità tra Sato e Hinchcliffe, 3) durante un duello con Jones e Power, Grosjean ha strisciato le ruote contro un muretto e la sua vettura ne è uscita illesa, 4) contatto Rahal vs Rossi senza ingresso della safety car ma costa comunque un bel po' a Rossi che ritorna in pista doppiato, 5) Kellett fermo per le vie di fuga senza che nessuno lo prenda in considerazione, 6) nuova safety car a gara inoltrata entrata dopo un testacoda di Johnson, annullando il vantaggio accumulato fino a quel momento da Herta, 7) altra safety car verso la fine per incidente Jones vs Hinchcliffe vs O'Ward. A proposito di Hinchcliffe, si è dedicato dopo la gara a una delle attività preferite di certi piloti di Indycar, ovvero lamentarsi di Sato per la sportellata ricevuta nella prima parte di gara.

PS. Dato che pensavo a Sato e mi ricordavo qualcuno che l'aveva criticato per simili ragioni in passato, avevo erroneamente identificato tale pilota come Daly (invece era Karam), quindi ne approfitto per ricordare che Daly, pilota del team Carpenter sui circuiti stradali, il prossimo weekend lascerà il volante a Ed Carpenter, disputando le gare su ovali con il team Carlin al posto di Chilton. Non saranno inoltre presenti Johnson e Grosjean, sostituiti da Kanaan e Fittipaldi.


domenica 4 ottobre 2020

Indycar 2020: di ritorno all'Indy Road Course, si va verso l'epilogo

Ormai avrete capito che mi piace fare le cose in modo casuale, quindi mentre il GP di Russia non ha ancora trovato spazio su questo blog, ho deciso che invece di Indycar ne parliamo subito.
In questo weekend si è gareggiato di venerdì e di sabato all'Indianapolis Road Course, con Josef Newgarden a inseguire Scott Dixon per il titolo (che sarà assegnato nel prossimo evento a St Petersburg).

Sebastien Bourdais ha finalmente fatto il proprio esordio stagionale mentre a sorpresa è tornato Helio Castroneves e non con Penske per la prima volta da vent'anni o poco ci manca: one-off in McLaren Arrow al posto di Oliver Askew, vittima di un infortunio non di grave entità. Fuori anche Zach Veach per scelta personale, al suo posto James Hinchcliffe già pilota part-time con Andretti.

HARVEST GP I - un venerdì non proprio perfetto per Dixon, mentre Newgarden andava a vincere a spese di Rinus Veekay, partito dalla pole e più volte protagonista di duelli ruota contro ruota con Colton Herta. Quest'ultimo ha mandato le gomme in vacca troppo presto e ciò ha dato i suoi pessimi frutti a fine gara, quando ha perso qualche posizione di troppo.
Poca gloria per i piloti di ritorno, mentre avveniva un curioso duello per la decima piazza tra due nostre vecchie conoscenze, gli Erichilton, con l'ex Caterham che ha battuto l'ex Marussia.

Josef Newgarden
Alexander Rossi
Rinus Veekay
Colton Herta
Felix Rosenqvist
Will Power
Graham Rahal
Jack Harvey
Scott Dixon
Marcus Ericsson...

HARVEST GP II - un sabato perfetto invece per Willpowahhhh, partito dalla pole e mai impensierito da nessuno, nemmeno da Herta e Rossi che si sono contesi i gradini più bassi del podio. Il giovane Herta si è portato a casa la seconda piazza mentre tra i due piloti in lotta per il titolo è andata meglio a Newgarden (quarto). Il Dixon visto in questo fine settimana non somigliava più di tanto al dominatore di inizio stagione: 32 punti di gap in classifica, sarà dura ma Newgarden potrebbe ancora vincere il titolo.
Ancora poca gloria per i piloti di ritorno, nel caso di Castroneves mi viene il dubbio che fosse emozionato dalla presenza in cabina di commento di Tony Kanaan!

Will Power
Colton Herta
Alexander Rossi
Josef Newgarden
Patricio O'Ward
Jack Harvey
Graham Rahal
Scott Dixon
Alex Palou
Simon Pagenaud...

Per ora è tutto, si torna in pista tra tre settimane a St Pete, la location in cui questo campionato doveva iniziare.



martedì 20 agosto 2019

Commento alla ABC Supply 500 2019 - Pocono, 18 Agosto

Ci sono giorni in cui ci sono le qualfiche della Indycar. Ci sono anche altri giorni in cui, invece, piove. Il problema si pone quando piove il giorno delle qualifiche della Indycar e quando la pioggia cade in concomitanza delle qualifiche di una gara su ovale.
In queste occasioni non si utilizzano i tempi delle prove libere, anche se ho sempre pensato che sarebbe stata la cosa più logica. Però ci ho ripensato: il miglior tempo nelle prove libere l'ha ottenuto Kanaan e sarebbe stato molto triste vederlo precipitare indietro fino alle ultime posizioni nel corso della gara.
Si vede che nutre una fiducia immensa nei confronti di Kanaan... in compenso grazie al fatto che la griglia di partenza era stilata sulla classifica piloti, ho avuto modo di rendermi conto che l'ultimo dei full time non è lui, ma il suo compagno di squadra Leist. Ci sono soddisfazioni nella vita, basta solo sapersi accontentare con poco, anzi, pochissimo.
Alla vigilia della gara non mi restava altro da fare che sperare di vedere Kanaan risalire lentamente dalla penultima fila fino alla prima posizione, sapendo che non sarebbe mai successo: certe cose non succedono mai.

GRIGLIA DI PARTENZA:
1^ fila: Newgarden - Rossi
2^ fila: Pagenaud - Dixon
3^ fila: Power - Hunter-Reay
4^ fila: Sato - Rahal
5^ fila: Rosenqvist - Hinchcliffe
6^ fila: Bourdais - Pigot
7^ fila: Ferrucci - Herta
8^ fila: Carpenter - Ericsson
9^ fila: Andretti - Veach
10^ fila: Kanaan - Leist
11^ fila: Kimball - Daly

LA LEGGE DEL CAOS - prima di narrare gli eventi a cui abbiamo assistito ieri (o meglio, che ho seguito ieri sul cellulare mentre ero fuori e che ho visto stamattina - si ringrazia Blog da Indy per avere caricato la gara sul proprio canale youtube), vorrei ricordare ai miei lettori quale sia il mio posizionamento a proposito della sicurezza, a proposito degli ovali e a proposito di Pocono.
Sicurezza: credo che in molti casi si possa intervenire in modo sensato senza snaturare il motorsport e che in molti casi venga fatto progressivamente.
Ovali: non ho nulla contro gli ovali, né ho mai pensato che dovessero essere cancellati in nome della sicurezza... casomai ho pensato che in certi casi fosse possibile fare qualche intervento per rendere certe gare su ovali più sicure (ad esempio non mettendo 30+ vetture su circuiti in cui non ci starebbero).
Pocono: questo circuito mi fa venire pensieri negativi, è inutile, non posso pensare a Pocono senza pensare che qui Wilson è morto e che qui Wickens è rimasto paralizzato. Se Pocono non fosse più in calendario, è un circuito che non rimpiangerei perché i ricordi positivi sono meno di quelli negativi. Come mio stato d'animo personale preferirei vedere una gara su un altro ovale, piuttosto che su questo. Questo, però, non ha niente a che vedere con presunti problemi di sicurezza. Se dico "preferirei che la Indycar gareggiasse a Milwaukee invece che a Pocono" non sto dicendo niente di diverso da chi dice "preferirei che la Formula 1 gareggiasse a Valencia invece che a Baku". Se andiamo a parlare delle reti di protezione, per ricollegarci a quanto accaduto a Wickens, penso che se il problema sono le reti invece dei muri più alti, potrebbe essere possibile intervenire in positivo senza depennare il circuito. In più il discorso delle reti non è strettamente legato agli ovali: quando si è ribaltato Franchitti, dopo il volo sulle reti, non era un ovale, il che dimostra che non si tratterebbe, in ogni caso, di un problema legato agli ovali in sé.
L'unico commento che ho fatto è che, se c'è una ragione per cui la Indycar dovrebbe magari accantonare Pocono, non è la questione sicurezza quanto il fatto che sembra "portare sfortuna". Avrei potuto commentare la cosa in modo diverso, sostenendo che i piloti prima della gara avrebbero fatto bene a sottoporsi a una grattata di pa**e collettiva. Non vedo nulla di polemico in tutto ciò. Anzi, la mia voleva essere una battuta per sdrammatizzare sulle polemiche, fatte da gente che sembra essersi dimenticata che si può dissentire dalle opinioni altrui anche senza rispondere con un "dovresti darti fuoco". Temo che ci sia stato chi non l'ha capita. Amen, me ne farò una ragione. Per vedere una polemica anche laddove non c'è, dopotutto, basta usare un po' di immaginazione, cosa che immagino sia accaduta.
Eccoci qui, veniamo a noi.
Rossi.
Hunter-Reay.
Sato.
Rosenqvist.
Hinchcliffe.
Questi sono i nomi dei cinque "fortunati" che sono usciti fuori al primo giro e che sono usciti con grande stile. Tutto è iniziato con Rossi che partiva alla Webber e si ritrovava affiancato a RHR. Poi, essenzialmente, è arrivato il Grande Samurai che ha pensato bene di recuperare posizioni passando sopra alle altre vetture. In seguito sarebbe stato pesantemente criticato per questo: la grande legge del motorsport fa sì che le manovre folli ti rendano un eroe quando riescono e un pazzo che non dovrebbe stare al volante quando trascini con te tutto quello che trovi intorno.
Intorno c'era Rosenbitch, che ha quasi spiccato il volo, insomma, un po' si è alzato da terra e il modo in cui l'ha fatto ricordava Wickens l'anno scorso. Però non è arrivato alla rete, è rimasto sul muro, e un'altra vettura gli è andata addosso. Nel frattempo da quella di Sato si alzavano delle fiamme. Si capiva che era quella di Sato solo perché l'hanno detto i telecronisti: in quel momento era a testa in giù su un'altra vettura.
Sato è stato tirato fuori dalla vettura.
Gli altri sono scesi dalle vetture.
Se proprio vogliamo parlare di un momento in cui ho avuto qualche dubbio sulla sicurezza è quando ho visto che dopo alcuni minuto Rosenbitch era ancora nell'abitacolo: non c'entra nulla con Pocono e con gli ovali, mi sembra soltanto che nel suo specifico caso i soccorsi non siano stati così tanto tempestivi.
Il responso è stato breve e indolore in quattro casi: tutti illesi, mentre RSN veniva condotto in ospedale per ulteriori accertamenti, e soltanto in tarda serata abbiamo avuto conferma che stesse bene (dai suoi stessi tweet) e che fosse stato dimesso dall'ospedale.

UN'ORA DOPO - è passato molto tempo prima del restart e, in qualche momento successivo della gara, Hinch, Rossi e RHR si sono anche visti di nuovo al volante, anche se sotto di diversi giri e dopo avere scontato diversi giri di penalità per via degli interventi fatti sulle loro vetture in regime di bandiera rossa.
La gara, tutto sommato, è stata abbastanza tranquilla, da quel momento in poi. È iniziata con Pagenaud in testa, è proseguita, in un secondo momento, con Dixon e Power che si alternavano in prima posizione.
Sarò più specifica: l'avvicendamento con Dixon è avvenuto a gara inoltrata, Power ha superato Dixon verso la fine, dopo avere attraversato numerose peripezie. Prima di tutto in gara ci sono state due safety car, una per un incidente di Pigot, l'altra per un incidente di Herta.
Willpowahhhh era tra le ultime posizioni al momento del restart e la SC per l'incidente di Pigot sembra non essergli stata d'aiuto. Lo è stata invece quella per l'incidente di Baby Herta, che gli ha permesso di tornare a competere per le posizioni che contavano, ritrovandosi a fine gara, appunto, a lottare con Dixon per la vittoria.
Power.
Dixon.
Pagenaud.
In tutto questo il vincitore della Indy 500 non era affatto uscito di scena come potrebbe sembrare dalla mia ricostruzione, considerando che non l'ho neanche più menzionato. Ha trascorso essenzialmente tutta la gara in zona podio, mentre faceva scalpore la quarta posizione di un certo soggetto di nostra conoscenza.
Ecco, a questo proposito credo di dovere parlare un attimo di costui e della reazione che il mondo dei social ha nei suoi confronti. Su una cosa vorrei essere chiara: nella sua carriera europea, Ferrucci si è costruito una reputazione PESSIMA, considerando tutto il caos che è riuscito a fare in Formula 2 in un solo weekend. In Europa nessuno lo rimpiange e credo di potere rientrare a pieni titoli tra quelle persone.
Ci ho quasi sperato che negli States finisse per fare un'altra figura di m*rda o quantomeno che finisse per comportarsi allo stesso modo, ma con qualcuno meno democratico di Arjun Maini, che alla fine della sceneggiata gli rifilasse due sberle. Ferrucci ha smentito le aspettative: per il momento fuori pista non ha fatto, almeno pubblicamente, nulla di fuori dagli schemi, per di più in pista sta dando prova di essere migliore di Zachary Claman de Melo che stava al posto suo l'anno scorso. Ferrucci è Rookie of the Year a Indianapolis, ha fatto il salto di qualità.
Purtroppo per noi, che vorremmo seguire il motorsport senza sentire discorsi campati in aria, c'è gente che va fuori di testa ogni volta in cui Ferrucci viene nominato in telecronaca, sostenendo che i telecronisti dovrebbero concentrarsi su giovani piloti più meritevoli che non si sono mai comportati da co***oni.
Ho letto commenti che suonavano come "perché parlare del quarto posto invece che dei risultati di Patricio O'Ward"? Mhm... magari perché O'Ward adesso corre in Superformula e perché Ferrucci quel quarto posto l'ha effettivamente ottenuto. Il fatto che un pilota si sia comportato da cretino in un altro momento della sua carriera e che, a quanto riferiscono persone che hanno avuto a che fare con lui personalmente o che conoscono qualcuno che ci ha avuto a che fare, il suo comportamento fuori pista venga considerato analogo a quello avuto in pista in quel famoso weekend in cui si è giocato il posto in Formula 2, non penso che possa negare i suoi risultati sportivi. Credo che questa idea dovrebbe essere accettata...
...
...
...
...ah, già, ma sui social vengono screditati costantemente COME PILOTI anche gli attuali telecronisti/ opinionisti, se criticano qualcuno degli YdOlY di chi li scredita, che magari non ha neanche la più pallida idea di quali fossero i loro risultati sportivi. Per intenderci, una volta su Tumblahhhh Brundle venne definito come un pilota scarsissimo perché non era mai riuscito a vincere nemmeno un gran premio di Formula 1. Il fatto che in tutta la sua carriera sia capitata ben UNA volta che il suo compagno di squadra a parità di vettura ha vinto un gran premio, però, era stato taciuto.
Okay, torniamo a noi e dimentichiamoci di Brundle: la gara doveva durare 200 giri, ma arrivati a 126 è entrata la safety car perché si stava avvicinando il maltempo e c'erano dei fulmini. A 129 la gara è stata redflaggata e non è più ripartita, consacrando un'epica top-ten di Kanaan (sì, ho delle priorità, e Kanaan è una di queste).

RISULTATO:
1. Will Power - Penske
2. Scott Dixon - Ganassi
3. Simon Pagenaud - Penske
4. Santino Ferrucci - Coyne
5. Josef Newgarden - Penske
6. Ed Carpenter - CArpenter
7. Sebastien Bourdais - Coyne
8. Tony Kanaan - Foyt
9. Graham Rahal - Rahal
10. Charlie Kimball - Carlin
11. Conor Daly - Carlin
12. Marcus Ericsson - Schmidt
13. Zach Veach - Andretti
14. Matheus Leist - Foyt
15. Marco Andretti - Andretti/Herta
16. Colton Herta - Harding
17. Spencer Pigot - Carpenter
18. Alexander Rossi - Andretti
19. Ryan Hunter-Reay - Andretti
20. James Hinchcliffe - Schmidt
21. Takuma Sato - Rahal
22. Felix Rosenqvist - Ganassi

mercoledì 11 luglio 2018

Commento alla Iowa Corn 300

Certe gare non hanno un titolo /// 8 Luglio 2018

NASCAR UPDATE: come da tradizione, inizierò questo topic parlando di NASCAR. O meglio, non è una tradizione *iniziare* parlando di NASCAR, ma dal momento che gli eventi che andrò ad elencare sono antecedenti a quelli di Iowa Corn, ho deciso di parlarne prima.
Una settimana fa, il 1° Luglio, si è svolta la gara di Chicagoland denominata "thehouse.com 400", in cui l'evento più pittoresco è stata la vittoria dello Stage 1 da parte di Aric Almirola... Okay, no, non è stato l'evento più pittoresco, ma di sicuro non è una cosa che succede tutti i giorni.
Lo Stage 2 è stato vinto da Kevin Harvick, che a fine gara sarebbe arrivato terzo, ma appunto il duello per la vittoria è stato uno di quelli di un certo livello, protagonisti Kyle Busch e Kyle Larson.
C'è stato uno scontro piuttosto acceso e, anzi, in senso materiale di scontri ce ne sono stati anche due: Busch e Larson si sono infatti speronati a vicenda e alla fine è stato Busch a spuntarla per la vittoria. Incredibile ma vero, nessuno dei due era particolarmente infastidito dall'accaduto, di conseguenza non ci sono state risse post-gara.
La "Coke Zero 400" di Daytona, invece, si è svolta sabato 7, alla vigilia della gara di Iowa Corn. Ho visto un review di quindici minuti, avendo l'impressione che gli incidenti siano fioccati in quantità industriale, coinvolgendo anche dei soggetti di un certo spessore e spesso coinvolgendo molti soggetti tutti in una volta. Ricky Stenhouse ha chiuso in testa Stage 1 e Stage 2, anche se pare abbia combinato danni random, mentre poi la gara è finita in overtime e... la vittoria è andata a Erik Jones, secondo ha chiuso Martin Truex...
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...e terzo...
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...oh my holy owl. ç______ç Terzo si è classificato A.J. Allmendinger, quindi questo commento che state leggendo non è vero, è solo una proiezione della vostra mente, perché in concomitanza con il suo piazzamento a podio c'è stata l'Apocalisse e siamo tutti morti.
Peraltro morire mentre Allmendinger tagliava il traguardo in terza posizione sarebbe stato uno spreco, perché il resto della top-10 non è che sia stato di minore livello. Innanzi tutto Kahne e Buescher hanno chiuso la top-5, i Dillon Bros si sono classificati sesto e nono (Austin nono) con Newman ottavo e Bowman decimo.
Non ho citato chi sia arrivato settimo e lo faccio ora: settimo è arrivato Matt Di Benedetto. <3 Tutto ciò è epico. Peccato che Corey Lajoie non abbia approfittato dell'occasione per spaccare il cu*o a tutti e che si sia confermato #JamaisUneJoie, ma non si può avere tutto dalla vita.

IOWA CORN 300: fin da quando, per la prima volta, ebbi occasione di vedere in diretta alcuni giri di una gara su un ovale breve, mi innamorai degli ovali brevi. Era quello di Milwaukee Mile e, per quanto mi riguardava, aveva il suo fascino. Ho sempre pensato che sia un peccato che sia stato eliminato, secondo me aveva il suo perché, ma anche Iowa Corn non è male. E poi ha un nome divertente, che richiama il granturco e il fatto che talvolta in Indycar si sia vista gente che forse avrebbe fatto meglio ad andare a coltivare capi di granturco, piuttosto che stare al volante di una monoposto. ;-)
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...Suvvia, non vi indignate, sto scherzando. Tornando a noi, i mini-speedway hanno sempre esercitato su di me un fascino particolare, specie quando a percorrerli sono vetture di Indycar.
All'inizio mi sembrava pazzesca l'idea che si facessero 248(?) giri a Milwaukee Mile e se ne facessero 250 a Iowa Corn (una volta erano 250, non 300), almeno finché non vidi quanto velocemente venissero percorsi.
Iowa Corn è il circuito su cui Helio Castroneves vinse l'anno scorso, dopo anni di digiuno. A meno che non riesca a vincere un'altra Indy 500, rimarrà l'ultima vittoria della sua lunga carriera in Indycar. Ora scusatemi, ma devo andare a prendere un pacchetto di fazzoletti...
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...okay, torniamo a noi. Quando arriva Iowa Corn, arrivano anche i ricordi negativi che trascina con sé.
Adesso, ad ogni modo, a Iowa Corn si corre quando qui è domenica sera, non nel sabato sera americano, quando da noi è notte. Non c'è più la decisione: vado a dormire o rimango sveglia in piena notte pur di guardarmela?
In realtà non mi pare di avere mai visto una gara a Iowa Corn in diretta al sabato notte. Gare di NASCAR sì, l'anno scorso, anche se non interamente, ma negli anni passati credo di essere sempre andata a letto. Ricordo di avere seguito un livetiming di Indylights a Iowa Corn, per una giusta causa, ma appunto, quella notte, dopo la Indylights, me ne andai a letto.

GRIGLIA DI PARTENZA:
1^ fila: Power - Newgarden
2^ fila: Hunter-Reay - Pagenaud
3^ fila: Rossi - Dixon
4^ fila: Wickens - Jones
5^ fila: Carpenter - Sato
6^ fila: Hinchcliffe - Rahal
7^ fila: Kanaan - Veach
8^ fila: Bourdais - Chaves
9^ fila: Kimball - Pigot
10^ fila: Andretti - Claman De Melo
11^ fila: Chilton - Leist

GREEN: eravamo destinati a vedere una prima parte di gara moooooolto tranquilla. Gli ovali in genere sono sede di incidenti e devastazione fin dalle loro prime fasi, ma stavolta non è andata così, quindi almeno per una volta ci siamo risparmiati cose del tipo "gli ovali sono troppo pericolosi!!!11!!!! bisognerebbe togliere quelli, non mettere l'halo!!!1!!!!!!", come se stessimo parlando 1) dello stesso campionato, 2) di cose che abbiano una benché minima correlazione l'una con l'altra.
Nuovo Giardino è rimasto in testa al via e la top-5 è rimasta invariata. Forse erano invariati anche oltre, anche se mi pare che Wickens avesse perso una posizione. Y______Y Anche per questo weekend, iniziavo a temere che non avrebbe vinto (in realtà lo sapevo benissimo, dato che ho visto la gara in ritardo di due giorni, venendo preventivamente informata del vincitore già domenica sera dalla bacheca del mio profilo Twitter).
Nel corso dei giri Hinchy ha iniziato a rimontare posizioni, tanto che si è installato, ad un certo punto, al secondo posto, anche se ben lontano da Nuovo Giardino, che da parte sua era impegnato a doppiare chi gli capitasse a tiro.
Il Grande Samurai gli ha fatto perdere un po' di tempo, il che è stylish. I piloti di Indycar possono farlo, anche se a suo tempo Gutierrez è riuscito a farsi insultare da chi gli stava dietro a pieni giri anche lì.
Con Hinchy secondo, Willpowahhhhh era disceso al terzo posto.
Quando ci avvicinavamo al termine del primo stint, permanevano soltanto pochissime vetture a pieni giri...
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...ma non pensiamo ale vetture a pieni giri, pensiamo piuttosto a Veach che, ai box, stava andando a fuoco come a Indianapolis!
Allarme rientrato, dopo una fiammata Veach è tornato in pista, andando ad occupare una posizione di bassa top-ten.
Dopo la sosta, in top-ten c'erano Nuovo Giardino, Hinchy, Saimon, RHR e Spencer Maialotto, con quest'ultimo risalito a un certo punto addirittura in terza posizione! *______* Nel frattempo siamo arrivati al punto in cui solo la top-5 era a pieni giri e, se non ci fossero state delle safety car, forse le vetture a pieni giri sarebbero addirittura diminuite.
Leist e Chaves risultavano ritirati nell'anonimato, mentre sfortunatamente Kanaan era stabilmente in ultima posizione.

VEACH FOR THE CRASH: in realtà non è che abbia fatto niente di che, ma al 139° giro ha verniciato un muretto, con conseguente ingresso della safety car, appunto. Tra una cosa e l'altra c'era chi era riuscito a sdoppiarsi e chi invece era caduto nel dimenticatoio e, dopo il pitstop in regime di safety car, dietro a Nuovo Giardino c'erano Hinch, Spencer Maialotto, il Grande Samurai e RHR a completare la top-5. Seguivano Wiky, Willpowahhhh, Carpentahhhh, Grammo Reale e Saimon in top-10...
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...e, niente, non so se la grafica era sbagliata o cosa, ma dopo il restart Saimon era quinto, quindi ho l'impressione, da quello che avevo visto, che fosse quinto anche quando la grafica lo dava in decima posizione.
Ad ogni modo la top-3 era Nuovo Giardino, Hinch e Spencer Maialotto, con il Grande Samurai che se ne stava più tranquillo del solito (tradotto: niente incidenti).
Poi, tra una cosa e l'altra, più avanti il Grande Samurai, si è portato al terzo posto.

SPENCER MAIALOTTO: ogni gara ha un suo eroe e il suo eroe, a volte, è protagonista anche di gossip, tipo il fatto che suo padre sia inglese, o almeno così mi sembra che abbiano detto i telecronisti. Wicky, tuttavia, è un attention seeker e si è parlato anche di lui e del fatto che Toto Wolff si sia complimentato con lui per i suoi risultati in Indycar...
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...sono molto impressionata da tutto ciò: non credevo che i telecronisti americani di Indycar fossero al corrente dell'esistenza di Toto Wolff, dato che Alonso non ha mai corso per la Mercedes. #SorryNotSorry.
Tornando a noi, Spencer Maialotto si è fatto notare perché nel successivo stint (dopo il 225° giro, quando tutti si sono fermati, intorno a quel momento, per il seguente pitstop) era addirittura in seconda posizione, dietro al solo Nuovo Giardino...
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...ma non era così, a cinquanta giri dalla fine Hinchy ha superato Maialotto e non solo, qualche giro più tardi è anche andato a prendersi la testa della gara! Ormai il momento di gloria di Spencer Maialotto sembrava terminato, ma certe cose non si possono dimenticare. Tuttavia Wicky si è in seguito preso il terzo posto e Wicky in zona podio è aaaaaawwwwwww alla massima potenza.

CARPENTAHHHHH RULES!: a sette giri dalla fine Ed Carpentahhhh ha iniziato a procedere lentamente, facendo entrare una safety car. Un replay, peraltro, ha mostrato che ad un certo punto il Grande Samurai ha sfiorato la sua vettura. In qualche misura, almeno un po', doveva per forza sbattere il naso contro al caos, altrimenti non sarebbe lui.
Ho approfittato della safety car per vedere chi ci fosse ultimo, RHR e Veach figuravano ritirati(?), mentre ultimo non c'era più Kanaan, bensì Zachary Claman Il Mio Nome Occupa Venti Pagine Sull'Elenco Telefonico. Kanaan era tuttavia penultimo, mentre in terzultima posizione...
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...non c'era nessuno perché Sonniferetti non esiste veramente, ma il suo nome viene scritto per abbellire la grafica.
In sintesi, durante la safety car, Nuovo Giardino e Wicky sono rientrati ai box, tornando in pista quarto e quinto, dietro a tutte le vetture doppiate, con Hinchy, Spencer Maialotto e il Grande Samurai in top-3.
La gara è finita in regime di safety car, quindi fermarsi ai box non è servito a niente e Spencer Maialotto è riuscito a conquistarsi il podio.

RACE-RECAP: non avete letto la mia sintesi della gara? oppure l'avete letta, ma eravate distratti perché stavate ancora pensando a chi, secondo voi, ce l'ha più lungo tra i Vettelton? No problem, è arrivato il momento di spiegarvi, in sintesi, tramite le presunte voci dei protagonisti, come siano andate le cose...
...
...
...
...perché così è più stylish.
Allmendingahhhhh: "Qualunque cosa possa succedere a Iowa Corn non sarà mai stylish tanto quanto il mio terzo posto. Quindi è inutile che i telecronisti entrino in modalità: OMG quanti sorpassi ci sono oggi!!111!!!!1!!! ignoriamo il fatto che su un ovale ci siano tendenzialmente più sorpassi che sul circuito di Silverstone e approfittiamone per spacciarci per più fighi."
Voce fuori campo: "Però ci sono stati dei sorpassi per la leadership!!111!!11!"
L'Autrice(C): "Nuovo Giardino è partito in pole, è stato davanti per tre quarti di gara, poi Hinchcliffe l'ha sorpassato. Se qualcosa del genere fosse accaduto altrove, non si sarebbe enfatizzata così tanto la cosa."
Il telecronista: "Però noi della Indycar siamo tutti fighi, nelle altre serie non lo è nessuno. Nemmeno tu, Allmendingahhhhh!!111!!!"
Nuovo Giardino: "Va beh, facciamo che imposto la gara in modalità sono in testa industurbato quindi le telecamere non mi inquadrano mai."
Veach: "Dato che Zachary Claman De Karthikeyan non ha ancora verniciato nessun muro, ma sta stabilmente nelle retrovie, credo che dovrò sacrificarmi per una giusta causa."
Nuovo Giardino: "Qualunque cosa succeda, non mi schioderò di qui."
Spencer Maialotto: "Ma io sono più figo di te e se guidassi una vettura rosa sarei un porcellino d'India!"
Voce fuori campo: "Rimpiango i vecchi tempi in cui questa battuta era originale."
L'Autrice(C): "Credo che quei tempi siano passati da una vita."
Spencer Maialotto: "Intanto è passato Hinchy."
Nuovo Giardino: "Anch'io l'ho visto passare."
Ed Carpentahhhhh: "Questi sono tempi difficili per noi vecchietti, nessuno ci prende minimamente in considerazione, credo che dovrò rallentare per protesta. E tu, Grande Samurai, dammi subito un bacio."
Il telecronista: "In questo momento Hinchy spera che non entri la safety car."
Tre.
Due.
Uno.
Mazzoni-effect.
Nuovo Giardino: "Credo che sia saggio entrare ai box con la safety car."
Wicky: "Anch'io credo che farò la stessa cosa."
Spencer Maialotto: "Perfetto, così io e il Grande Samurai possiamo salire sl podio al posto vostro!"
Nuovo Giardino: "Wicky, pensi anche tu quello che penso io?"
Wicky: "Che fortunatamente le nostre vetture non sono rosse, quindi non si parlerà per una settimana intera del fatto che i nostri team hanno toppato strategia?"
Nuovo Giardino: "Esatto, mi hai rubato le parole di bocca. Stop appropriating everything!!!11!!!"
Wicky: "Ma tu sei americano, non hai una cultura, non posso appropriarmi culturalmente di ciò che ti appartiene, perché non ti appartiene nulla."
Nuovo Giardino: "La cosa preoccupante è che l'unico non occidentale è il Grande Samurai, quindi è l'unico che possieda qualcosa. Peccato che abbia anche bombardato Indianapolis nel memorial weekend."
Il Grande Samurai: "Tunz tunz tunz, io bevo champagne e voi no!!!!11!!!!11! e ho anche baciato Ed Carpentahhhh!"

RISULTATO: 1. James Hinchcliffe (Schmidt), 2. Spencer Pigot (Carpenter), 3. Takuma Sato (Rahal), 4. Josef Newgarden (Penske), 5. Robert Wickens (Schmidt), 6. Will Power (Penske), 7. Graham Rahal (Rahal), 8. Simon Pagenaud (Penske), 9. Alexander Rossi (Andretti), 10. Ed Carpenter (Carpenter), 11. Sebastien Bourdais (Coyne), 12. Scott Dixon (Ganassi), 13. Ed Jones (Ganassi), 14. Charlie Kimball (Carlin), 15. Max Chilton (Carlin), 16. Marco Andretti (Andretti/ Herta), 17. Tony Kanaan (Foyt), 18. Zachary Claman De Melo (Coyne), 19. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 20. Zach Veach (Andretti), 21. Gabby Chaves (Harding), 22. Matheus Leist (Foyt).

mercoledì 30 maggio 2018

Commento alla 102esima edizione della Indy 500

La SoVrApPoSiZiOn3 MoNaCo/iNdY formato Indianapolis /// 27 Maggio 2018

Quando il Gran Premio di Montecarlo finisce, non rimane altro da fare che guardare oltre, perché c'è qualcos'altro che ci aspetta. Si tratta della 500 Miglia di Indianapolis, la gara automobilistica più importante al mondo e forse una delle gare automobilistiche che danno più ansia quando le guardi.
Nelle edizioni più caotiche, tutto può cambiare da un momento all'altro, ma ogni volta hai l'illusione che le cose non cambieranno. Ti prepari a trattenere a stento gli one-one-one oppure ti metti il cuore in pace, a seconda di quello che sta succedendo, ma non pensi che da un momento all'altro potrebbe succesere qualsiasi cosa. Poi succede. E succede di nuovo. Continua a succedere. Funziona così per 200 giri: soltanto quando arriva il momento della bandiera a scacchi sai come andrà a finire, nel senso più letterale del termine. Quando sei a metà gara, sai che potrebbe vincere tanto il pilota che è in testa in quel momento quanto chi si trova doppiato. Dipende da tante cose che, non potendo prevedere il futuro, non puoi prevedere. C'è chi farà un sorpasso impossibile, c'è chi finirà la benzina nel momento meno opportuno e chi finirà a muro. Oppure c'è chi farà un sorpasso impossibile, finirà la benzina nel momento meno opportno e poi finirà a muro.
L'anno scorso abbiamo assistito alla vittoria di Takuma Sato, che è diventato il giapponese più altolocato della storia del motorsport, in cu*o a quelli che sostenevano che in Indycar si era sempre rivelato un flop. Se ne era stato tranquillo tra la top-5 e la top-10 per tutto il tempo, pronto a sfoderare la zampata finale, per poi presentarsi in victory lane con una bandiera giapponese al seguito, cosa che non è andata giù ai fanboy americani: il Memorial Weekend è una ricorrenza in cui si commemorano i militari morti in guerra e il Giappone e gli Stati Uniti erano avversari durante la seconda guerra mondiale!!!11!!1!! <--- punteggiatura scelta in base al livello intellettivo della gente che faceva queste affermazioni scandalizzandosi per la bandiera che un pilota si è portato sul podio.
Ogni anno, tuttavia, viene scritta una storia diversa, quindi è opportuno passare oltre e parlare un po' del 2018, iniziando dalla entry list, nella quale siamo stati purtroppo sprovvisti della presenza illuminante di Buddy Lazier (pilota cinquantenne che vinse l'edizione del 1996 e che ha gareggiato a Indy, seppure non in tutte le edizioni, fino al 2017), di cui ci eravamo quasi illusi all'inizio della stagione, ma ne è venuto fuori che di vetture ce n'erano anche troppe, con diversi team che hanno schierato più vetture rispetto alla media, con un picco massimo di sei vetture del team Andretti, se consideriamo anche quella in partnership Andretti/Herta.
Nello specifico, l'entry list era la seguente:

PENSKE: Josef Newgarden, Simon Pagenaud, Will Power, Helio Castroneves ---> tre piloti titolari, più l'ultimo ex pilota titolare che è stato appiedato dal suo volante full season;
ANDRETTI: Ryan Hunter-Reay, Alexander Rossi, Zach Veach, Stefan Wilson, Carlos Muñoz, Marco Andretti ---> i tre titolari, due guest star e una palla al piede;
GANASSI: Scott Dixon, Ed Jones ---> solo i due titolari, nessuna vettura aggiuntiva;
FOYT: Tony Kanan, Matheus Leist, James Davison ---> il vecchio titolare, il giovane titolare e una guest star;
SCHMIDT: James Hinchcliffe, Robert Wickens, Jay Howard, Jack Harvey ---> un pilota di ormai vecchia data, il rookie iper-promettente e due versioni formato Indy di Who's that Guy;
CARPENTER: Ed Carpenter, Spencer Pigot, Danica Patrick ---> il pilota vecchio ma non troppo, il pilota giovane ma non troppo e la donna più chiacchierata del paddock;
RAHAL: Graham Rahal, Takuma Sato, Oriol Servià ---> i due titolari e uno talmente importante nel contesto della Indycar che non si è parlato d'altro che delle sue presunte opinioni politiche a proposito dell'indipendenza catalana;
COYNE: Sebastien Bourdais, Conor Daly, Zachary Claman De Melo, Pippa Mann ---> il pilota che porta gli occhiali sotto al casco, uno che il casco se lo mette raramente perché per tutto il resto dell'anno non ha un volante, quello con il cognome interminabile che non doveva nemmeno essere lì (il titolare era Pietro Fittipaldi, ma si è fratturato le gambe nell'endurance a Spa) e la guest star eletta a precious cinnamon roll del paddock;
CARLIN: Charlie Kimball, Max Chilton ---> i due ex Ganassi Boyssss;
DREYER & REINHBOLD: Sage Karam, J.R. Hildebrand ---> il Verstappino formato Indycar e il secondo classificato del 2011 (meglio non spiegare in che modo sia arrivato secondo);
JUNCOS: Kyle Kaiser ---> uno che gareggia per un team pittoresco;
HARDING: Gabby Chaves ---> uno che gareggia per un altro team pittoresco...
...
...
...
...sì, anche in Indycar ci sono dei team pittoreschi, con il dettaglio ancora più pittoresco che talvolta compaiono a caso, disputando solo una certa parte della stagione.

BUMP DAY: Il Month of May giunge al culmine ben prima che arrivi il grande giorno e, nello specifico, il weekend prima della gara si svolgono le qualifiche. Il sistema, in apparenza complesso, è abbastanza semplice. Il risultato è la velocità media di alcuni giri lanciati e, in base alla velocità, viene stilata la classifica. Al sabato ciascun pilota ha più di un tentativo e, all'occorrenza, può abortire il proprio tentativo e riprovarci.
Quella del sabato non è la classifica definitiva. I piloti vengono ripartiti in due gruppi: quelli della top-9 la domenica andranno a lottare per la pole position, sulla base di una sessione in cui ciascuno dei nove ha a disposizione un tentativo con quattro giri, e quella sessione assegnerà le prime nove posizioni sulla griglia, mentre i piloti che al sabato hanno ottenuto i tempi dal decimo al trentatreesimo prenderanno parte a una sessione per assegnare le posizioni dalla decima alla trentatreesima in griglia. Il problema è che a volte ci sono più di trentatré vetture, che vanno per qualificarsi. Non accadeva dal 2011, ma è accaduto quest'anno: di vetture ce n'erano trentacinque, il che significava che sarebbe tornato il "bump day", il che tradotto vuole dire che, sabato 19 maggio, i primi nove si qualificavano per andare a lottare per la pole, i piloti dal decimo al trentatreesimo si qualificavano per andare a occupare le caselle dalla decima in poi, mentre gli ultimi due se ne tornavano a casa.
Non mi era mai capitato di assistere a un "bump day" (e in realtà ho visto solo gli ultimi venti minuti a tratti perché lo streaming non funzionava molto bene) e non mi ero mai resa conto di quanto fosse un'esperienza terribile, da vedere: ci sono quelli che contano, ci sono quelli che entrano in griglia senza problemi e ci sono i backmarker che si aggrappano all'ultimo disperato tentativo di stare tra i primi trentatré.
Mentre i top-driver sognano la victory lane, ci sono dei poveri sfigati che corrono il rischio di non arrivare nemmeno sulla griglia. La loro qualificazione o no non dipende solo da loro e dalla loro vettura: non è come il 107%, in cui sei dentro o sei fuori ma solo in base al tempo che fai e non conta quello che fanno gli altri. Nel bump day c'è una graduatoria, i primi trentatré passano oltre e chi sta oltre non entra in griglia. Chi sta in fondo alla classifica corre il rischio di finire fuori, se non si migliora e invece si migliora qualcun altro...
...
...
...e a peggiorare la situazione, ci sono rischi anche per chi si qualifica, a condizione che non si tratti di top-driver. Giusto a titolo di esempio, se Jay Howard (pilota "occasionale") si fosse qualificato e James Hinchcliffe (pilota titolare, altolocato in classifica) no, il team Schmidt avrebbe potuto decidere tranquillamente di cacciare via Howard a calci e di mettere Hinchcliffe sulla sua macchina, domenica 20. Non solo: se anche non l'avesse fatto, avrebbe potuto decidere in un momento qualsiasi, prima di domenica 27, di cacciare via a calci Howard anche dopo che si era qualificato per una posizione tra la decima e la trentatreesima e rimpiazzarlo con Hinchcliffe, a condizione di far partire Hinchcliffe dall'ultima posizione invece che da quella in cui Howard si era qualificato...
...
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...ma Howard non correva questo genere di rischi, dopotutto quante possibilità c'erano che Hinchcliffe non si qualificasse? Pochissime, direi.
Eppure, mentre nelle retrovie James Davison, Conor Daly e Pippa Mann si prendevano a spintoni per accedere all'ultima casella della griglia di partenza, si consumava il dramma: Hinchcliffe, che fino a quel momento aveva lottato con problemi alla vettura, rischiava seriamente di rimanere fuori.
Mancavano pochi minuti, poteva andare in pista... ma durante il bump day, non è così semplice. Si va in pista uno per volta e, arrivati a un certo punto, il cronometro dice che è finita.
Sono andati in pista Alex Non Sono Valentino Rossi e Grammo Reale, l'uno per tentare di entrare nel Fast Nine, l'altro per tentare di migliorarsi, dato che era nelle retrovie. A quel punto soltanto un pilota avrebbe avuto il tempo di fare l'ultimo tentativo. Pippa Mann, la più senza speranze dei backmarker senza speranze, è scesa in pista per un ultimo tentativo. Nemmeno per un attimo i suoi tempi hanno lasciato pensare che potesse arrivare sulla griglia di partenza. Intanto il cronometro continuava a scorrere e per Hinchcliffe, autore della pole position nel 2016, non rimaneva altro da fare che scendere dalla vettura.
Sui social erano tutte lamentele e recriminazioni: fanboy di Hinchcliffe, fanboy della Mann, gente che si disperava, gente che si chiedeva perché Rossi, Rahal e la stessa Mann fossero scesi in pista, quando ormai non cambiava nulla. Poi c'era Bruno Junqueira, che dichiarava che sperava che, se Hinchcliffe non si era qualificato, non gli venisse affidato il volante di nessun altro. Junqueira era nello stesso team di Hunter-Reay, nel 2011, quando Hunter-Reay non superò il bump day. Junqueira si qualificò, ma gli toccò di essere mandato via a calci nel cu*o ed essere rimpiazzato da RHR.
Nel weekend del 19/20 Maggio, nel pensare alla situazione Howard/Hinchcliffe, ho seriamente pensato, per la prima volta, che alla fine il trattamento non paritario di prime e seconde guide è una cosa da niente. Che cosa significa essere malvisti quando si batte il compagno di squadra e doversi sacrificare per i risultati di quest'ultimo, dopotutto? Mentre ci commuoviamo per le sorti di quelli a cui è consentito lottare solo per il podio e non per la vittoria, o a cui è consentito puntare ai punti quando i loro compagni di squdra possono salire sul podio, ci sono piloti che, in un'apparizione one-off, si conquistano il diritto di accedere alla griglia di partenza della gara automobilistica più prestigiosa al mondo e potrebbero ritrovarsi a farsi da parte per essere rimpiazzati da compagni di squadra non qualificati.
Ad ogni modo Howard è andato avanti, Domenica 20 Maggio si è qualificato e, per l'esattezza, si è classificato in 28esima posizione, solo cinque posizioni più avanti di quella che avrebbe occupato Hinchcliffe se l'avesse rimpiazzato nei giorni a venire. Però ho iniziato a vedere la luce, perché sembrava che potesse davvero conservare il posto per la gara.

QUALIFICHE: la qualifica delle ultime ventiquattro posizioni non l'ho vista, ma il migliore di loro era Kanaan e il più arretrato di tutti era Daly, con un paio di "outsider" delle retrovie come Grammo Reale e Alex Non Sono Valentino Rossi.
Poi è venuto il momento dei primi nove e quella parte di qualifica l'ho seguita. Ciascuno faceva quattro giri e la media della velocità dei quattro giri andava a costituire l'ordine di partenza. Sulla chat di Youtube c'erano dei simpaticoni che commentavano le porformance di Danica Patrick con osservazioni del calibro di "women belong to the kitchen", perché sono troppo lente per guidare monoposto di Indycar. Infatti, essendo troppo lenta per guidare una indycar, la Patrick è andata ad affiancare, in terza fila, Scott Dixon, uno che ha vinto quattro titoli, e H3lio Castroneves, uno che sostiene testualmente di non avere mai vinto un titolo perché tutte le volte in cui poteva riuscirci è stato battuto da Dixon. Però H3lio ha vinto la Indy 500 tre volte, il che fa più notizia che avere vinto quattro titoli.
In seconda fila c'era Nuovo Giardino davanti a Bourdeeeeeyyyyyy e a Spencer Maialotto, il che implica che c'erano rimaste soltanto due Penske, quelle di Saimon e quella di Willpowaaaahhhhh, in prima fila. Nessuno dei due ha portato a casa la pole position. Quella è andata a Ed Carpentahhhhhh, che è la terza volta che otteneva la pole alla Indy 500. Peccato che la pole alla Indy 500 voglia dire tutto e niente, ma generalmente niente, ma nevermind. Carpentahhhh è Carpentahhhh e sarebbe un po' come vedere Petra Ecclestone in pole position in un gran premio di Formula 1, dato che è il figlio del Bernie della Indycar.

GRIGLIA DI PARTENZA:
1^ fila: Carpenter - Pagenaud - Power
2^ fila: Newgarden - Bourdais - Pigot
3^ fila: Patrick - Castroneves - Dixon
4^ fila: Kanaan - Leist - Andretti
5^ fila: De Melo - Hunter-Reay - Kimball
6^ fila: Sato - Kaiser - Wickens
7^ fila: Davison - Chilton - Muñoz
8^ fila: Chaves - Wilson - Karam
9^ fila: Veach - Servia - Hildebrand
10^ fila: Howard - Jones - Rahal
11^ fila: Harvey - Rossi - Daly

LADIES AND GENTLEMEN, START YOUR ENGINES: lo "scattano le vetture" Made in USA è stato dato dal Bernie della Indycar in persona, mentre dopo vari giri di formazione la bandiera verde è stata sventolata nientemeno che dall'attore che interpretava James Hunt in "Rush".
La gara è partita in modo calmo. Ed Carpentahhhh è rimasto in testa e nulla è cambiato nella top-5. Dietro di loro, invece, Kanaan ha recuperato qualche posizione, mentre io mi sentivo mooooolto sollevata per la presenza di Howard in pista.
Tutto è stato estremamente tranquillo più a lungo di quanto pensassi: davanti la top-5 è rimasta invariata per un bel po', il che ha dato modo alla gente che commentava la gara in chat di scatenarsi scrivendo tutte le peggiori porcherie che aveva per la testa, compreso augurarsi che ci fossero incidenti mortali. Sarò sincera, trovo che gran parte di quello che veniva scritto in chat fosse più di cattivo gusto del solito.
Dopo il primo pitstop, la top5 era Carpentahhhh, Kanaan, Nuovo Giardino, Saimon e Helio e si sono susseguiti alcuni giri di calma piatta.

BANZAAAAAAIIIIII: al 49° giro è arrivato il momento del primo crash. Guess what? Il Grande Samurai Taku è stato uno dei piloti coinvolti. Noooooooohhhhhhhh!!!!! ç___ç L'altro pilota era James Davison... e non Anthony Davidson come diceva la gente della chat. Lo streaming precedente non era di qualità particolarmente elevata, quindi ero su un altro streaming e su un'altra chat. C'era la telecronaca spagnola e sia in telecronaca sia in chat la gente parlava di Servià. Poi, ogni tanto, avevo l'impressione di avere allucinazioni sonore, perché i telecronisti stavano pronunciando un po' troppo spesso il nome "Fernando".
Zachary Claman Hanno Disboscato La Foresta Amazzonica Per Le Venti Pagine Dell'Elenco Telefonico Che Servono Per Il Mio Nome si è ritrovato in testa non essendosi fermato ai box, pronto a farsi superare like a boss dai piloti che sopraggiungevano alle sue spalle. Risultato: al restart Carpentahhhhh si è riportato in testa alla gara.
Un giro più tardi Ed Jones ha crashato ed è entrata di nuovo la safety car. I telecronisti spagnoli hanno parlato del suo terzo posto dell'anno scorso e delle polemiche per il fatto che non sia stato eletto Rookie of the Year nonostante il risultato. Sono certa che non vedevano l'ora di poterne parlare: Rookie of the Year 2017 è stato votato Alonso e non potevano lasciarsi sfuggire l'occasione di menzionarlo.
Poi c'è stato di nuovo il restart.
Kanaan ha superato Carpentahhhh.
Poi Carpentahhhh si è ripreso la posizione un giro dopo.

UNHAPPY ENDING: a volte succedono cose di un certo livello. Una delle cose di un certo livello che sono accadute in questa Indy 500 era il ritorno di Danica Patrick, per la sua ultima gara in carriera, ancora con la vettura verde fluo sponsorizzata GoDaddy. Ho trovato molto romantico fin dal primo momento il suo ritorno: dopo anni passati a combinare poco e niente in NASCAR, tornava finalmente a gareggiare in una serie in cui ha ottenuto in passato risultati positivi. Ho trovato molto bello il fatto che decidesse di chiudere tutto a Indianapolis in cu*o a quelli che, sulla base dei suoi risultati in NASCAR, sostenevano che fosse incapace di guidare una indycar.
Penso che sia abbastanza evidente che Danica ha molti difetti, quello di essere acida come uno yogurt scaduto compreso, così come quello di essere stata un'inequivocabile backmarker in NASCAR, ma considerando che in Indycar ha ottenuto a suo tempo una vittoria, alcuni piazzamenti sul podio, delle pole position e ha chiuso in top-ten all'incirca la metà delle gare che ha disputato, non vedo come la si possa definire incapace di guidare in Indycar. Dal punto di vista generale, non mi sembra tanto inferiore alla media e sono certa che è vero che se fosse stata un uomo non sarebbe stata così in vista, ma è altrettanto vero che se fosse stata un uomo nessuno avrebbe nemmeno fatto caso al suo ritorno sostenendo che non meritava di stare dov'era e, dopo la mancata qualificazione di Hinchcliffe, che rubava il posto di Hinchcliffe. Mi dispiace che costui non sia riuscito a qualificarsi, nonostante sia un pilota di un certo livello, questo sì...
...
...
...
...ma se sulla griglia di partenza ci sono trentatré posti, com'è possibile che chi si piazza in SETTIMA posizione sulla griglia di partenza non meriti di stare su quella griglia di partenza? Allo stesso modo sperare che avesse un incidente mortale perché non si riusciva ad accettare l'idea che una persona che non possiede un pene si permettesse di stare in pista ma non in ultima posizione come Pippa Mann quando c'era, mi sembra abbastanza trash. Dove sono andate a finire le mezze misure e il contegno? C'era anche chi ha scritto nello specifico che si augurava che Danica si ribaltasse contro un muretto, come successe a Wheldon. Detta come va detta, trovo questo commento DISGUSTOSO, perché va bene, puoi fare l'hater finché vuoi e scrivere ca**ate, ma descrivere la dinamica di un VERO incidente mortale e trovare figo il fatto che potrebbe ripetersi dice molte cose su di te come persona.
Fine dell'invettiva, torniamo a Danica: quando correva in Indycar io non seguivo ancora la Indycar, seppure in seguito ho visto tutte le gare della sua epoca, le prime volte che l'ho vista gareggiare in diretta è capitato all'epoca della NASCAR. Di recente avevo l'abitudine di prendere per i fondelli lei e il suo fidanzato pilota (attualmente ex fidanzato), Ricky Stenhouse Jr, con la storia di "chi fa il peggior risultato, fa tutti i lavoro di casa fino alla prossima gara". Mi sono affezionata abbastanza agli Stenpatrick, anche se si trattava comunque di una serie in cui non avevo particolari simpatie (a parte Dale Jr).
Il fatto che la sua carriera terminasse questo weekend non è una cosa che mi ha lasciata indifferente. Volenti o nolenti, Danica Patrick è stata la migliore donna del motorsport di questo secolo, anche se non è una persona che brilla per simpatia, e anche grazie ai suoi risultati i team hanno iniziato a prendere sul serio anche altre donne. Il fatto che io preferisca di gran lunga i Castronaan a lei non significa che debba per forza augurarle il malehhhh assolutohhhh. Speravo che potesse finire in modo dignitoso la sua carriera...
...
...
...e purtroppo la sua carriera è finita anzitempo, quando è finita in testacoda esattamente a un terzo di gara, andando a sbattere. Non era esattamente l'idea che avevo in mente. Ci sono rimasta abbastanza male, ma eravamo solo a un terzo di gara e c'erano tante altre cose destinate a farmi rimanere male: una di queste è stata la foratura di Kanaan.

SAMBA PARTY: Kanaan, dopo questa terza safety car, era passato in testa e lo è rimasto fino al momento dei successivi pitstop. Poi si è dovuto fermare un'altra volta. Alla fine della fiera, quando avevano appena superato metà gara, in testa c'era Willpowahhhh. Carpentahhhh era secondo, ma ben lontano. Seguivano Pagenaud, RHR e Helio.
Poi è arrivata la calma. Una fiammata si è alzata dalla vettura di Veach ma senza conseguenze, dopodiché al 116° si è visto Kyle Kaiser ai box, fuori dalla vettura, che abbracciava i meccanici.
In seguito si sono svolti nuovi pitstop in regime di green flag, con Nuovo Giardino, Grammo Reale, Wickens e qualcun altro che facevano i fighi davanti per qualche giro. A quel punto ho avuto il sospetto che non stessero semplicemente cercando di fare i fighi, ma che fossero su una strategia diversa e che potessero essere le schegge impazzite della gara. Nel frattempo ai box stavano spruzzando qualcosa che sembrava liquido per estintori sulla vettura di Veach e mi sono chiesta se fosse andato a fuoco un'altra volta.
A nessuno importava. Tutti aspettavano un colpo di scena. Il colpo di scena c'è stato al 139° giro: una vettura ha dato un bacio alla francese al muro. Bourdeeeeeeyyyyyy nooooooohhhhhhhh! ç_____ç Non mi restava che sperare che almeno si fosse sacrificato per una giusta causa, ovvero sabotare la gara di Willpowahhhh, per vendicarsi dei guanti che Willpowahhhh gli lanciò addosso diversi anni fa e che all'epoca del suo incidente dell'anno scorso tutti gli hanno augurato di guarire presto, mentre Willpowahhhhh non ha detto una sola parola su di lui.
Ad ogni modo dietro la safety car Willpowahhhh era ancora in testa, con a seguire Carpentahhhh, Saimon, RHR e H3lio. La grafica mi informava anche che Howard era sotto di sei giri e che probabilmente era fermo ai box. Però quello che conta è partecipare, quando rischi di essere messo a piedi dopo esserti qualificato. Peraltro la gara era destinato a finirla, seppureu ltimo.
Poi è arrivato il momento del restart e, al 146° giro, è stato il momento del colpo di grazia: giusto il tempo di eccitarmi nel vedere Castroneves recuperare una posizione risalendo al quarto posto, poi l'ho visto fare un gran botto. In quel momento ho fatto mente locale, mi sono chiesta se qualcuno dei miei piloti preferiti potesse ancora farmi un regalo per il mio imminente trentesimo compleanno e ho raggiunto la consapevolezza che quest'anno non avrei ricevuto nessun regalo motoristico.

NOOOOOOOOHHHHHHHHH: di nuovo la safety car, poi il restart. Alex Non Sono Valentino Rossi era quinto ed è risalito in terza posizione dietro a Willpowahhhh e a Carpentaaaahhhhh. Ho pensato che i miei *fave* erano impossibilitati a vincere, ma almeno c'era chi avrebbe portato un po' di verve e un po' di brio... ma il peggio doveva ancora venire ed è venuto un nanosecondo più tardi, quando ho visto qualcosa che mi ha traumatizzata al punto che ho pensato di chiudere quella pagina web e di smettere di seguire la gara.
Sage Karam ha strisciato contro un muro.
Una ruota si è staccata dalla sua vettura ed è finita in pista.
Non ho potuto fare a meno di pensare a quella volta in cui Karam finì a muro, perse un pezzo di macchina e quel pezzo di macchina finì sul casco di Justin Wilson.
In quel momento ho iniziato a pensare che quella che stavo guardando era la peggiore Indy 500 che avessi mai visto.
Mentre mi preparavo per andare fuori (dopo la gara sono andata a una sagra di paese dove c'era a cantare una compaesana di mio padre) ho fatto in tempo a vedere gente che in chat chiedeva se Rossi era italiano e gente che rispondeva di sì, piloti che rientravano ai box in regime di green flag... e al 188° mi sono persa l'incidente di Tony Kanaan. Ci mancava solo quello, ormai.

LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL: soltanto alla fine, mentre non vedevo l'ora che la gara terminasse perché dovevo andare fuori e volevo vedere almeno il momento della bandiera a scacchi prima di andare via, ho avuto la concreta sensazione che stesse per accadere qualcosa di epico.
C'erano piloti su strategie diverse e, quando ci sono strategie diverse, non è chiaro che cosa possa succedere, dipende tutto dal momento in cui i piloti su strategie anomale finiranno la benzina. Potrebbero finirla con qualche giro d'anticipo e rientrare. Oppure potrebbero essere agli sgoccioli e tentare di arrivare fino al traguardo.
Dietro la safety car c'era in testa Oriol Servià, con tanto di telecronsti spagnoli completamente su di giri. Non so se mi spiego, c'era in testa Servià, uno di cui fino a quel momento si era parlato solo per via della bandiera catalana dipinta sul suo casco, altrimenti nessuno se lo sarebbe proprio finato.
Servià, tuttavia, non era destinato a vedere la luce. È stato superato e affiancato da un'altra vettura. Quell'altra vettura era guidata da Stef Wilson, fratello minore di Justin, pilota occasionale in Indycar, che non vedevamo al volante dalla Indy 500 del 2016. Per intenderci: era uno su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo.
Mi si è riempito il cuore di gioia nel vederlo in testa alla gara e ho pensato che, se fosse arrivato in fondo, avrebbe stravolto completamente il senso della giornata.
Cinque giri alla fine, tutto okay: Willpowahhhh aveva ormai superato Servià, ma era lontano da Wilson.
Quattro giri alla fine, ancora tutto okay: Wilson davanti, Willpowahhhh secondo.
Tre giri alla fine, un destino già scritto: la benzina iniziava a calare al punto tale che Stef è stato costretto a rientrare a box per un'ultima sosta.
Willpowahhhh.
Servià.
Carpentaaaahhhhh.
Poi anche il catalano errante è rientrato ai box e a quel punto non c'era storia. O meglio, non c'era già storia neanche prima, ma i telecronisti spagnoli sono stati su di giri finché hanno potuto.
Meno due giri.
Meno un giro, bandiera bianca.
Un altro giro, poi la bandiera a scacchi, sotto alla quale Willpowaaaahhhh, campione del mondo di sventolamento del dito medio e di titoli persi all'ultima gara stagionale dopo essere stato in testa per tutto il campionato, è passato da vincitore.
Meh.
Poi, alla fine, un piccolissimo spiraglio di luce, quando i telecronisti mi hanno ricordato che Willpowahhhh ha trentasette anni. A quell'età, se fosse stato in Formula 1 sarebbe già stato appiedato per essere rimpiazzato da Sirotkin.

COCA COLA 600: la Indy 500 si SoVrApPoNe tradizionalmente, non in termini di orario, alla gara di NASCAR più lunga di tutto il campionato.
Wikipedia mi informa che è durata quattro re, ventitré minuti e ventidue secondi. Ha vinto Kyle Busch, che è rimasto in testa per quasi tutto il tempo.
Ricky Stenhouse, celebre per essere l'ex fidanzato di Danica, ha chiuso in 10^ posizione. Se Danica fosse stata a Charlotte, probabilmente le sarebbe toccato stirare...

RISULTATO INDY 500: 1. Will Power (Penske), 2. Ed Carpenter (Carpenter), 3. Scott Dixon (Ganassi), 4. Alexander Rossi (Andretti), 5. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 6. Simon Pagenaud (Penske), 7. Carlos Muñoz (Andretti), 8. Josef Newgarden (Penske), 9. Robert Wickens (Schmidt), 10. Graham Rahal (Rahal), 11. J.R. Hildebrand (Dreyer & Reinbold), 12. Marco Andretti (Andretti/ Herta), 13. Matheus Leist (Foyt), 14. Gabby Chaves (Harding), 15. Stefan Wilson (Andretti), 16. Jack Harvey (Schmidt/ Shank), 17. Oriol Servià (Rahal), 18. Charlie Kimball (Carlin), 19. Zachary Claman De Melo (Coyne), 20. Spencer Pigot (Carpenter), 21. Conor Daly (Coyne), 22. Max Chilton (Carlin), 23. Zach Veach (Andretti), 24. Jay Howard (Schmidt), 25. Tony Kanaan (Foyt), 26. Sage Karam (Dreyer & Reinbold), 27. Helio Castroneves (Penske), 28. Sebastien Bourdais (Coyne), 29. Kyle Kaiser (Juncos), 30. Danica Patrick (Carpenter), 31. Ed Jones (Ganassi), 32. Takuma Sato (Rahal), 33. James Davison (Foyt).

venerdì 4 maggio 2018

Sato vs Hinchcliffe, le fungirl e la gara commentata con i giudizi sommari delle fungirl stesse

Correva l'anno 2013 ed era il 5 Maggio, data ormai imminente. Quel giorno veniva disputata la Sao Paulo Indy 300, su un circuito cittadino il cui percorso è sempre quello del carnevale di Sao Paulo.
Come vuole la tradizione, Sao Paulo non è un territorio promettente per i piloti di casa, specie se questi non rispondono al nome di Felipe Massa.

Quel giorno Takuma Sato, che veniva da una vittoria a Long Beach nell'appuntamento precedente, era in lotta per la vittoria con James Hinchcliffe.
Quest'ultimo non è né biondo, né ha gli occhi azzurri, però curiosamente sembrava piacere parecchio a delle fungirl che vedevo sulla mia bacheca di Twitter.

Ad un tratto lessi qualcosa di terrificante. Ovviamente la filosofia di vita, da quelle parti, è screditare gli avversari del tuo *fave*, perché si sa, apparentemente dire "il mio fave ha vinto battendo dei brocchi" ha più traino che dire "il mio fave ha vinto battendo degli avversari fortissimi". Che poi ci sia una via di mezzo tra le due cose è un dato di fatto, ma non sui social.
Una fungirl di Hinchcliffe, divenuta per l'occasione hater di Sato, osò paragonare Sato a Ide, facendomi cadere nello sconforto...

martedì 24 aprile 2018

Commento al Gran Premio d'Alabama

La SoVrApPoSiZiOn3 tra Rossi e l'Altro Rossi! /// 22-23 Aprile 2017

#Sepang2009 #Interlagos2016 #TuttoInUno
#DixonBabyStayCool #IcemanWho?
#WannabeHockenheim2000 #WannabeSambaDeLeMans
#MetteteIlPannolinoAHinchcliffe
#ComeMeteoFrance #ComeSchumacherAllaFinestra
#HashtagACaso #MaNonTroppo
#Blessed #AhGiàNonSonoIlGangsterRapper
#F*ckF*ckF*ck! #MaNonSonoNemmenoFortunettel...

Okay, si parte, perché questo senza Formula 1 è stato un weekend motoristico. Essenzialmente credo che solo il weekend di Pasqua, negli ultimi tempi, sia stato un weekend non motoristico, quindi non ci siamo fatti mancare niente neanche stavolta. Nello specifico non ci siamo fatti mancare né l'immancabile NASCAR né tanto meno il campionato di Indycar, che ci ha riservato delle ultime settimane piuttosto impegnative, con gli eventi molto fitti. Leggo "Fitti" e penso a Pietro Fittipaldi, che cosa c'è di sbagliato in me? Non era nemmeno al volante.

NASCAR UPDATE: sabato notte (fuso orario italiano) si è svolta la "Toyota Owners 400" a Richmond, gara che sono riuscita a recuperare domenica su un canale Youtube che l'aveva trasmessa livestreaming e l'aveva lasciata caricata sul canale.
La gara prevedeva 400 giri, con gli stage così composti: 100/ 100/ 200, e il video (Contornato di pubblicità) iniziava intorno al 70° giro. C'era Logano in testa ed è rimasto in testa per gli ultimi 30 giri circa del primo stage, che ha vinto davanti ad Almirola (!!!) e Kurt Busch.
Terminato il primo stage ci sono stati tutti i soliti rituali, con caution, pitstop, ecc...  e KuBusch era in testa dopo il restart, con a seguire Logano e Byron! Logano si è ripreso la posizione, andando poi a vincere un tranquillo stage 2 a metà gara: seguivano Bowyer, Almirola, KuBusch e in quinta posizione c'era Byron.
Lo stage 3 è stato lungamente tranquillo, con i pitstop che avvenivano in regime di green flag. Si sono succeduti in testa, a quanto ricordo, KuBusch, Bowyer, Truex, Harvick... con questi ultimi tre piuttosto vicini...
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...poi, a 47 giri dal termine, c'è stato un contatto tra Blaney e Stenhouse, che ha rovocato l'ingresso della safety car. A proposito di Blaney e Stenhouse, saranno protagonisti di un reportage su una gara di Xfinity la prossima settimana, in cui ci saranno solo piloti tra telecronisti e opinionisti. Gli altri membri di questa gang saranno Harvick, Bowyer, Logano, Jones, Wallace e Keselowski.
Al restart, quattro giri più tardi, è stato tutto tranquillo per qualche minuto, con Truex, Kyle Busch e Harvick in top-3, poi la vettura di Newman ha iniziato a perdere fumo.
Kyle Busch ha preso la testa della gara verso la fine, con Hamlin che si è portato al terzo posto dietro a Truex...
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...e poi c'è stata un'altra caution, a una decina di giri dal termine, quando Ragan(?) è finito a muro. Nel frattempo la vettura di Stenhouse ha iniziato a perdere fumo e la gara è finita in overtime. Stranamente è andata in overtime solo una volta, e KyBusch ha tagliato il traguardo da vincitore poco dopo. Hanno completato la top-ten Elliott, Hamlin, Logano, Harvick, Johnson, Larson, Keselowski, Bowyer e oltraggiosamente anche un immigrato messicano che ruba il lavoro a Carl Edwards!!!11!!!1!!!11! #GoSuarezGo!

INDYCAR @ BARBER: domenica sera, in SoVrApPoSiZiOn3 con la gara di MotoGP al Circuit of the Americas, si è svolto (tra grandi virgolette) il Gran Premio d'Alabama, che iniziava alle nove di sera ora italiana. Mi pare di avere capito che dovesse iniziare alle 21.30, ma che poi l'orario sia stato anticipato o qualcosa del genere. In tale modo si è venuto a sovrapporre con la gara di MotoGP ancora di più di quanto già non si sovrapponesse. Ad ogni modo no problem #WeBelieveInIndycar quindi mi sono messa a cercare uno streaming della gara. Youtube è intervenuto in mio aiuto, perché non importa quanto a lungo durerà il link di streaming, quello che conta è trovare un link di streaming e iniziare a vedere la gara. È esattamente quello che è successo, anche se quando ho trovato il link i primi quattro giri erano già stati disputati.
Nel frattempo mi ero messa in pari andandomi a informare su quale fosse, per filo e per segno, la griglia di partenza (fino a quel momento mi ero concentrata su cose più importanti, tipo il virus intestinale che aveva colpito Zach Veach facendo sì che mentre tutti gareggiavano a Barber lui fosse spiritualmente a Marina Bay), che era la seguente:

1^ fila: Newgarden - Power
2^ fila: Bourdais - Hunter-Reay
3^ fila: Hinchcliffe - Dixon
4^ fila: Andretti - Rossi
5^ fila: Pagenaud - Wickens
6^ fila: Veach - Jones
7^ fila: Chilton - Kimball
8^ fila: Rahal - Claman De Melo
9^ fila: Pigot - Sato
10^ fila: King - Chaves
11^ fila: Leist - Binder
12^ fila: Kanaan

La gara prevedeva 90 giri e quando è apparsa davanti ai miei occhi mi sono sorpresa moltissimo che stesse avendo luogo (per il momento), dato che sembrava di stare a Interlagos durante un temporale e le serie americane non sono esattamente note per la loro affinità con la pioggia.
Il primo giro era stato disputato dietro alla safety car, avrei scoperto, e quando questa si era levata di torno Nuovo Giardino aveva preso subito il largo. Dietro d lui c'erano Willpowahhhhh e Bourdeeeeyyyyy, il che mi rendeva soddisfatta. La posizione di Bourdeeeeyyyyy, intendo dire, perché ormai l'ho ufficialmente adottato. <3
Willpowaaahhhh: "Perché non hai adottato anche me?"
L'Autrice(C): "Perché sei il nemico giurato di Bourdeeeyyyyy e trovo tutto ciò inaccettabile."
Bourdeeeeyyyyy: "Non preoccuparti, Autrice(C), lo tengo sotto controllo io con la mia baguette."
Willpowaaahhhh: "AAAAAWWWWWW!"
Bourdeeeeyyyyy: "Come hai detto?"
Willpowaaahhhh: "Niente, lascia stare, scherzavo."
Tutto è andato avanti regolarmente (non tra i Bourdower e la baguette, intendo) fino al 12° giro, quando c'è stato un contatto tra Ed Jones e Charlie Kimball.
Fuori Kimball.
Dentro la safety car.
Quattro giri di safety car.
Più tardi Kimball si sarebbe lamentato che quello di Jones era un errore da rookie e che ormai non è più un rookie e non dovrebbe più fare certi errori.
Jones: "La prossima volta gira al largo e vedrai che non ti vengo addosso."
Kimball: "Io sono Team Alonso Rookie of The Year, levati."
Voce fuori campo: "Possiamo tornare a seguire la gara? Qui non ci sono potenziali spargimenti di sangue, non c'è abbastanza gusto."

Al restart si è visto Willpowaahhhhh venire colpito da dietro (non da Bourdeeeeyyyyy), finire in testacoda, andare a sbattere contro il muro ed essere il preludio alla bandiera rossa che, al 19° giro, avrebbe seguito la safety car che si apprestava a entrare in pista. Upgrade: da Interlagos anno generico si è passati a Sepang 2009.
Intanto nel retrobox del team Ganassi si apprestavano a preparare un nuovo casco per il Detersivo... perché il detersivo, apparentemente, si era lamentato via radio che con il casco che aveva in quel momento non ci vedeva nulla.
Voce fuori campo: "Scott, Baby, stay cool."
Peccato che nessuno abbia pronunciato parole, nell'alternate universe che tutti vedono. La mia immaginazione le ha sentite.
Tra parentesi, Scott Detersivo è nato il 22 Luglio 1980. Ha guidato per anni una vettura rossa, il che lo collega alla Ferrari e al numero ventisette. Il giorno del suo ventisettesimo compleanno era il 22 Luglio 2007, il giorno di "vinci e dici cose così" e "impara a imparare". All'epoca Massa guidava la Ferrari, mentre Alonso l'ha guidata dopo. Il Detersivo ha vinto quattro titoli, ovvero lo stesso numero di titoli vinti da Vettel in Formula 1. Coincidenze? Noi che non sappiamo come passarci il tempo durante una bandiera rossa crediamo di no!
Marc Non Sono Tarso Marques: "Io intanto ne approfitto per vincere al COTA!!!11!!!11!!"
Voce fuori campo: "Complottohhhh!!!11!!!1!"
Marc Non Sono Tarso Marques: "La mia vittoria non è stata frutto di un complotto."
Voce fuori campo: "Il fatto che tu non sia Tarso Marques, però, lo è."
Marques è stato il primo compagno di squadra di Alonso in Formula 1. Anche questa è una prova a sostegno della teoria del complotto di cui sopra, teoria del complotto che continua a rivelare strani aspetti del motorsport, tipo che Tarso Marques non sia Alex Yoong in incognito.
Tornando a Scott Detersivo, non ricordo chi (un personaggio del motorsport, comunque, se non sbaglio) ha commentato qualcosa sul fatto che gli uomini di ghiaccio dovrebbero sciogliersi sotto la pioggia, ma lui no perché tunz tunz tunz!!!1!!!11! è figo!...
...
...
...
...per cortesia, qualcuno spieghi a tutti gli sprovveduti che non lo sanno che per potere portare con dignità il titolo di "Iceman" durante i rain delay bisogna mangiare gelati.
Real Iceman: "Immaginando che al posto dei gelati ci sia il DRS di Sebby!"
L'Autrice(C): "Eh, no, Iceman, questo è troppo."
Real Iceman: "Hai ragione. Era un Cremino, quindi era...
...
...
...
..."
L'Autrice(C): "Sebby, tappagli subito la bocca."
Real Iceman: "Con il DRS?"

Prima che il commento degeneri, passiamo a quello che è successo durante il rain delay e dopo. Innanzi tutto sono stati appioppati due giri di penalità a Zachary Claman Hanno Disboscato La Foresta Amazzonica Per Stampare Il Mio Nome Sull'Elenco Telefonico Anche Se Bia Figueiredo e Ferdinand Habsburg Mi Hanno Accusato Di Essere Un Rookie Megalomane, perché aveva fatto un pitstop irregolare.
Poi le vetture sono state rimandate in pista.
Ho visto il sosia di Vin Diesel fermo.
Poi è ripartito.
Sono stati effettuati quattro giri dietro la safety car, poi da Sepang 2009 siamo passati a Interlagos 2016, dato che la gara è stata redflaggata un'altra volta.
Ad un certo punto ho sentito della gente che urlava, nel vicinato, come se stessero celebrando qualche evento sportivo. Mi sono chiesta se fossero entusiasti per la gara di Indycar. Poi mi sono resa conto che la gara di Indycar era redflaggata, quindi non poteva essere per quello, anche perché con tutta probabilità non sapevano nemmeno dell'esistenza di quella gara di Indycar. Avrei scoperto, soltanto in seguito, che erano dei miei vicini di casa di origine napoletana che stavano festeggiando la vittoria del Napoli contro la Juventus. In quel momento non sapevo nemmeno che si stava svolgendo quella partita, quindi forse per alcune persone è normale non sapere dell'esistenza di una gara di Indycar...
...
...
...che poi, "esistenza" è una parola grossa, dato che tutto sembrava andare molto per le lunghe. Infatti la gara è diventata una Monday Race, un po' come il Gran Premio del Qatar 2009 di MotoGP. Purtroppo, poi, la gara non è stata vinta da Casey Stoner.
La Monday Race, ovvero la seconda parte della gara, è durata settanta(?) minuti, iniziando alle 11.00 Eastern Time, ovvero le 17.00 ora italiana.
Dato che mancavano ancora ore al momento in cui sarei tornata a casa dal lavoro, la gara l'ho poi vista alla sera ed è stata meno movimentata delle premesse, anche se poi è stata movimentata in seguito. Dato che nessuno dei piloti coinvolti in questo seguito era Kyle Busch, nessuno è andato a farsi picchiare dai meccanici dei suoi avversari.

Gli eventi salienti della Monday Race:
> Nuovo Giardino è rimasto stabilmente in testa prendendo il largo su Bourdeeeeyyyyy, RHR, Alex NSVR e Hinchy, lungamente in top-5, per circa mezz'ora le posizioni non sono cambiate, ma Hinchy sarebbe risalito in quarta posizione oltre mezz'ora dopo in seguito al pitstop;
> nella prima metà della Monday Race, inoltre, due vetture sono venute a contatto, una di queste era quella di Zachary Sono Responsabile Del Disboscamento Della Foresta Amazzonica e l'altra era quella di Marco Sonniferetti, da me erroneamente identificato come Spencer Maialotto;
> Spencer Maialotto non guidava una vettura rosa, quindi non era un porcellino d'India;
> la battuta sul porcellino d'India è molto trash, ma sono fiera di avere avuto questa ispirazione l'anno scorso, quindi continuerò a ripeterla occasionalmente;
> Spencer Maialotto e Jordan King hanno occasionalmente passato più tempo a girare per i prati che per l'asfalto;
> anche Alex NSVR si è messo a girare per prati, ad un certo punto;
> Nuovo Giardino ha continuato ad avere un ampio margine nei confronti di Bourdeeeeyyyyy e le posizioni sono rimaste invariate fintanto che non è accaduto un plot-twist, ovvero è venuto a piovere quando mancava un quarto d'ora alla fine;
> tutti ai box, ma non Bourdeeeeeyyyyy, che ha tentato di andare il più a lungo possibile sulle slick, facendomi sognare a occhi aperti una nuova Hockenheim 2000;
> purtroppo Hockenheim 2000 non si è ripetuta, con Bourdeeeeeyyyyy costretto a rientrare ai box per le gomme da bagnato a sette minuti dalla fine e poi fuori dai box in lotta per la quarta posizione con Wicky, il quale gliel'ha messo in quel posto;
> sul podio sono saliti Nuovo Giardino, RHR e Hinchy, l'uomo immagine del weekend...
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...già, perché a quanto pare dall'altra parte dell'oceano sono tutti moooooolto puritani sull'argomento "ma se a un pilota scoppia la vescica, la trattiene per due o tre ore?"
Ricordo di avere letto almeno dodici anni fa un'intervista a Nick Heidfeld, al quale era stato chiesto cosa facessero i piloti in queste occasioni. Heidi spiegò che naturalmente i piloti non potevano fermarsi per andare in bagno, ma tanto viste le alte temperature presenti nell'abitacolo delle monoposto le tute bagnate di urina si asciugavano molto in fretta.
Nel corso di questi anni ho sempre ritenuto ancora meno igienica di quanto potrebbe sembrare l'abitudine di Massa di usare le stesse mutande per tutto il weekend di gara, così come mi sono chiesta cosa intendesse dire esattamente Di Grassi, quella volta della multa perché indossava biancheria non ignifuga, quando spiegò che non gli erano rimaste altre mutande ignifughe pulite da indossare per il resto dell'evento.
A Monaco 2017 Jensinho fece anche una battuta sulla sua intenzione di pisciare sul sedile della monoposto di Alonso, venendo votato come team-radio dell'anno...
...
...
...e invece in questo caso è martedì sera e si discute ancora del fatto che Hinchcliffe abbia ammesso candidamente di avere avuto una certa urgenza fisiologica nella prima parte di gara e, ovviamente, di avere urinato lì dov'era.

Si parla di più del fatto che Hinchy non porti il pannolino durante le gare, più che dei VERI hot-topic del Gran Premio d'Alabama! Infatti quando il gran premio è terminato, Pagenaud si è messo alla ricerca di Chaves, che non so di cosa fosse colpevole, ma sicuramente agli occhi di Saimon era colpevole di qualcosa.
Saimon è francese, quindi non si è ancora americanizzato al cento per cento nelle abitudini, mentre Chaves viene visto dai suoi colleghi come un ragazzino al quale fare la predica. È esattamente quello che Saimon ha fatto, non senza che Chaves replicasse, e un giornalista(?) di Indycar ha pubblicato un video del fatto su Twitter. Il mio dashboard ha mostrato che Sage Karam aveva messo un like a quel tweet.
OH.
MY.
OWL.
Mancava solo un like di Carpenter e poi sarebbe stato tutto così perfetto.
Intanto, su Instagram, il profilo ufficiale del campionato ha pubblicato un post sul contatto tra Claman Eccetera Eccetera e Sonniferetti, con Sonniferetti che ha risposto al post dando dell'idiota a Claman. Quest'ultimo ha replicato qualcosa che suonava come "perché non me lo dici di persona invece di scriverlo in un post???222???22" e su Twitter c'è gente che si auspica una rissa tra i due a Indianapolis!
A me, nel frattempo, è venuto da pensare ai tempi in cui era Sonniferetti il ragazzino combinaguai che litigava con Eddie Cheever e tutto finiva in uno spoiler sul Gran Premio di Russia 2015.
Sonniferetti: "Quest'ultima frase non ha senso."
L'Autrice(C): "Non intendo narrare questo aneddoto per l'ennesima volta, ormai lo sapranno già tutti."

RISULTATO: 1. Josef Newgarden (Penske), 2. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 3. James Hinchcliffe (Schmidt), 4. Robert Wickens (Schmidt), 5. Sebastien Bourdais (Coyne), 6. Scott Dixon (Ganassi), 7. Graham Rahal (Rahal), 8. Takuma Sato (Rahal), 9. Simon Pagenaud (Penske), 10. Marco Andretti (Andretti/Herta), 11. Alexander Rossi (Andretti), 12. Matheus Leist (Foyt), 13. Zach Veach (Andretti), 14. Jordan King (Carpenter), 15. Spencer Pigot (Carpenter), 16. René Binder (Juncos), 17. Gabby Chaves (Harding), 18. Tony Kanaan (Foyt), 19. Zachary Claman De Melo (Coyne), 20. Ed Jones (Ganassi), 21. Will Power (Penske), 22. Max Chilton (Carlin), 23. Charli Kimball (Carlin).

EDIT. Spencer Maialotto era davvero Spencer Maialotto. A quanto pare Sonniferetti ha deciso di mettersi a insultare Claman Eccetera Eccetera dopo che questo era rimasto coinvolto in un contatto con il Maialotto.

giovedì 15 marzo 2018

La sindrome di Wurz

Cose che si possono scoprire grazie a Twitter [X]: apparentemente James Hinchcliffe ha abitudini simili a quelle di Alex Wurz e le scarpe spaiate sono un trend che non si estinguerà mai!

mercoledì 7 febbraio 2018

Il resto della griglia di partenza si delinea

Ho esordito parlando dei top team e, in realtà, passando a parlare anche di altro, mettendo da parte i top team, ma ci sono ancora alcuni aggiornamenti che mi sembra doveroso fare, in merito al campionato di Indycar.
Parliamo del team Carpenter, per intenderci quello per cui gareggia Spencer Pigot, da me ribattezzato Spencer Maialotto, colui che se guidasse una vettura rosa sarebbe un porcellino d'India (prima o poi qualcosa di trash dovevo scriverlo, quindi siate positivi: può darsi che sia l'ultima volta in tutto il post in cui accade).
Ed Carpenter, pilota e titolare del team, prenderà parte solo alle gare su ovali, mentre la sua vettura sarà affidata nelle altre occasioni a Jordan King, che a suo tempo è stato pilota di riserva della Marussia, all'epoca di Stevens/ Merhi/ Rossi. Ha anche gareggiato in GP2, dove se non vado errata era il compagno di squadra di Alex Rossi. In Indycar farà il suo debutto in questa stagione e, come i suoi compagni di squadra, guiderà una vettura il cui main sponsor è sembra essere un marchio di vodka.

Sebastien "Burdeeeyyyyy", che sembra essersi ripreso bene dall'incidente di Indianapolis 2017, rientrando in pista anche con un po' d'anticipo, rispetto alle voci iniziali, già al termine della scorsa stagione, rimarrà pilota del team Coyne.
Su chi fosse destinato ad essere il secondo pilota non c'erano notizie certe fino a ieri, quando è stato ufficializzato, anzi, sono stati ufficializzati: si avvicenderanno al volante nel corso della stagione il poco più che debuttante Zachary Claman De Melo, già visto all'ultima gara stagionale 2017, e Pietro Fittipaldi, nipote di Emerson nonché vincitore della World Series by Renault che non si chiama più World Series by Renault e che non ha più nulla a che vedere con la Renault. Sarà Fittipaldi Jr a prendere parte alla Indy 500 e, in quell'occasione, il team ha già annunciato che schiererà una terza vettura, che sarà come ormai da tradizione guidata da Pippa Mann.

I piloti del team Schmidt saranno James Hinchcliffe e il debuttante Robert Wickens. Quest'ultimo aveva già preso parte a una sessione di prove libere nel 2017, ma non ha mai fatto il suo debutto ufficiale in gara.
Oltre a loro ci sarà, almeno occasionalmente, Jack Harvey, che gareggerà grazie a una partnership tra Schmidt e Shank Racing.

Per gli altri team che siamo abituati a vedere, non ci saranno altre grosse novità.
Andretti e Rahal non hanno postato molte foto di vetture, di recente, quindi per il momento li ho fatti passare un po' in secondo piano.
Team Andretti: ci saranno Ryan Hunter-Reay, Zach Veach e Alexander Rossi come piloti, in più Marco Andretti guiderà la vettura in partnership con il team Herta. Se n'è andato Takuma Sato, direzione team Rahal, dove farà coppia con Graham Rahal.


Chiedetemi se è finita qui e vi dirò di no.
In Indycar ci sono spesso dei team occasionali, come Dreyer & Reinbold, Lazier e Juncos, che prenderanno parte soltanto alla Indy 500 o a un numero limitato di gare, mentre il team Harding non sarà un team occasionale, quest'anno!
Disputerà tutta la stagione, con Gabby Chaves al volante,  e per il momento ha messo in pista una vettura nera.
Visto il commento che il pilota ha pubblicato nel postarla, tutto lascia pensare che i colori saranno diversi nei mesi a venire, sempre ammesso che ci siano sponsor che sborsano soldi...


domenica 11 giugno 2017

Commento alla Rainguard 600 (Indycar 2017 #9)

Ladies and gentlemen, benvenuti in quel misterioso antro oscuro fatto di ovali, circuiti cittadini e bandiere rosse che fioccano come l’inno tedesco sul podio nei gran premi di Formula 1 che convenzionalmente viene chiamato Indycar.
La gara denominata “Rainguard Water Sealers 600”, perché a quanto pare la Firestone ha smesso di sponsorizzarla e non si chiama più Firestone 600, si è svolta sull’ovale di Fort Worth quando qui in Italia erano all’incirca le tre di notte e non ero nelle condizioni migliori per puntarmi la sveglia e alzarmi a guardare la gara. ...Che poi non capisco nemmeno io perché mi stia giustificando. Non ho guardato la gara ed è comprensibile, visto l’orario. Non l’ho trovata sul Tubo questa mattina e nemmeno nel primo pomeriggio e mi sono girate le scatole, dato che 1) nel frattempo stavo cercando disperatamente anche l’eprix di Berlino gara 1 e non trovavo nemmeno quello, 2) la scorsa settimana per il GP di Detroit è stata questione di poche ore prima che fossero caricate sia la gara 1 sia la gara 2. Qualche mese fa non mi avrebbe fatto né caldo né freddo aspettare ancora, perché tanto la gara verrà pubblicata di sicuro, anche sul profilo ufficiale della Indycar, nei prossimi giorni, ma adesso, a una settimana di distanza da un doppio evento che è stato pubblicato immediatamente, la cosa mi infastidiva leggermente. Ad ogni modo non tutti i mali vengono per nuocere e, dopo le doverose ricerche, mi sono accorta che la gara era stata talmente tanto ricca di eventi che, andando a cercare i video di 10 o 20 minuti che erano stati postati con pezzi della gara, venivano tagliati fuori soltanto giri dietro la safety car. Su 248 giri di gara sarò riuscita a vedermene qualcosa come 180/200, di conseguenza arrangiandomi un po’ sono riuscita a vedermi quasi tutto quello che è successo in Texas.

La Indycar ultimamente si sta sbizzarrendo. Appena due settimane fa si gareggiava a Indianapolis, poi c’è stato Detroit I, Detroit II e, quarta gara in tre weekend, nientemeno che Fort Worth, circuito su cui l’anno scorso ne accaddero di tutti i colori e tra rain delay e incidenti la gara, che iniziò in giugno, venne sospesa e recuperata in agosto, perché in Indycar a quanto pare non hanno ancora fatto una regola che permetta di finire la gara anzitempo senza annullarla. In Formula 1 serve un giro completato affinché la gara sia valida e il 75% della percorrenza per attribuire il punteggio pieno. In Indycar viene sempre attribuito punteggio pieno quando la gara è ritenuta valida, qualunque sia la percentuale di percorrenza, il problema è che per rendere una gara valida è necessario che venga superato il 50% della percorrenza stessa e che le possibilità che una gara debba essere interrotta per maltempo sono di gran lunga maggiori in Indycar che in Formula 1, specie sugli ovali dove basta una pioggia lieve per rendere la pista impraticabile.
Quest’anno tutto è andato per il meglio, per quanto si possa dire che è andata per il meglio una gara con un attrition rate che più elevato di così era difficile che potesse essere. Almeno c’è stato bel tempo e, quando c’è stata una bandiera rossa, la gara è poi proseguita senza nessun problema, a parte un po’ di altri ritirati per incidente.
La Rainguard 600 prevedeva 248 giri, come succede da ormai molti anni. Giusto per curiosità, ci tengo anche a segnalare che in quella sede, diversi anni fa, la percorrenza venne spaccata in due e vennero disputate due gare. In un’occasione (so che riferire questo dettaglio non è un bene per convincere la gente a prendere la Indycar sul serio, ma è troppo trash per tacere in proposito) la griglia di partenza di Gara 2 venne estratta a sorte...
...
...
...Siete ancora convinti che il doppio punteggio di Abu Double sia la cosa più folle che si sia mai vista nel mondo dei motori? O che lo sia il fanboost? A me, al confronto, Abu Double e il fanboost appaiono come cose normali.

Entrando nel vivo, adesso mi tocca parlare di Tristan Vautier. Qualcuno se lo ricorderà, o almeno me lo auguro, anche se era da un po’ che non si faceva vedere in gara. È stato ingaggiato, probabilmente per un evento one-off, al posto di Gutierrez che sostituiva Bourdais. Diversamente da quanto avevo capito, non era Gutierrez ad essere lì per uno one-off, ma pare che disputerà buona parte della stagione. Unico dettaglio: al momento non ha ancora guidato su un ovale e per gareggiare su un ovale deve prima superare il rookie test, che però può svolgersi soltanto a distanza di una settimana da altri eventi. Di conseguenza non c’era il tempo materiale e la possibilità di sottoporlo a tale rookie test e per l’evento texano “Estebaby” doveva rimanersene a piedi.
L’arrivo di Vautier ha sicuramente sorpreso: non era uno dei “big name” suggeriti nelle settimane scorse, come ad esempio Servià a e Davison, anche se a dirla tutta associare il concetto di “big name” a Servià e Davison forse è più una cosa nel mio stile che qualcosa che potrebbe essere fatto da altri. Dire che Servià a Davison sono “big name” della Indycar è un po’ come affermare che Perez e Maldonado siano “big name” della Formula 1. Tra parentesi, a proposito di Maldonado, è curioso come Gutierrez sia già riuscito a procacciarsi ben due volanti da quando ha lasciato la Formula 1, mentre il Sommo Pastorone è ancora a piedi. A chi devo rivolgermi per protestare? E non perché non sia soddisfatta di vedere Estebaby in pista, anzi... solo che mi piacerebbe rivedere in azione anche Pastorone. Commento molto trash, quello che sto per fare, ma in una gara come quella di stanotte non sarebbe stato fuori luogo. Invece non c’era e abbiano dovuto accontentarci della presenza di questi loschi individui:

1^ fila: Kimball - Dixon
2^ fila: Rossi - Kanaan
3^ fila: Vautier - Chilton
4^ fila: Aleshin - Sato
5^ fila: Power - Castroneves
6^ fila: Rahal - Pagenaud
7^ fila: Hunter-Reay - Carpenter
8^ fila: Andretti - Hinchcliffe
9^ fila: Newgarden - Hildebrand
10^ fila: Jones - Chaves
11^ fila: Daly - Muñoz

Era notevole come ci fosse Vauty (con l’accento sul finale, prego, dato che è francese) in top-5, ma rimango sempre del mio parere: la Indycar è la serie in cui in ogni fine settimana c’è un outsider a caso che si mette in mostra. Nelle prime fasi della gara lo si è visto anche lottare per la leadership e ha anche fatto qualche giro in testa.
I primi giri tutto sommato sono stati piuttosto tranquilli, tanto che ho faticato a trovare dei video. Ho dovuto accontentarmi di guardare i video dei sorpassi sul profilo twitter ufficiale della Indycar. In quella fase di gara la top-5 era ben definita: Kimby, Vauty, il sosia di Vin Diesel, Nuovo Giardino e il Detersivo al kiwi con poche varianti. Le varianti erano dovute al fatto che si superavano a vicenda, di tanto in tanto, rendendo la gara movimentata ma non abbastanza, dato che su nessuna di quelle vetture c’era lo stemma del cavallino (lo so, è una battuta vecchia e brutta, dovrei smettere di farla, ma non si può passare tutto il tempo a fare battute sulle power unit della McLaren, quindi qualcosa bisognerà anche inventarselo, di tanto in tanto).
Poi, al 37° giro, finalmente qualcuno si è accorto che i muretti del circuito non erano abbastanza freschi di verniciatura ed è andato a verniciare uno. Quel qualcuno era Alexander Non Sono Valentino Rossi e probabilmente la legge del caso ha voluto che andasse a muro per protestare contro le difficoltà della Yamaha che hanno oggi condotto Valentino Non Sono Alexander Rossi a non vedere nemmeno sul binocolo un podio sul cui gradino più alto c’era nientemeno che Dovizioso per la seconda gara dietro fila. Sono abbastanza propensa a credere che domani lo speaker della radio di Borgo Panigale dirà comunque che è stata una gara orribile per via del risultato, perché si sa che lo sport tipico italiano è, così come lo sport tipico bolognese, quello di ignorare completamente i risultati della Ducati, anche nei casi peraltro abbastanza rari in questi ultimi anni in cui sono vittorie. Ormai mi sono rassegnata, non credo che ci sia altro da fare che scuotere la testa con aria perplessa, perché quantomeno il trio degli spagnoli viene citato a ogni soffio di vento anche quando non conclude nulla, la Ducati invece viene citata solo nei casi in cui sia necessario screditare uno dei tre spagnoli di cui sopra.
A proposito di spagnoli, l’argomento sarà ripreso più avanti nel commento, ma per ora è il caso che ci concentriamo sulla gara.
Crash di NSVR.
Safety car.
Tutti ai box in branco.
Incidente nella pitlane.
Colpevole dell’incidente: Hinchy. Ha travolto H3lio che a sua volta ha travolto il Grande Samurai. Hanno proseguito tutti e tre. Ho sperato che H3lio e il Grande Samurai potessero avere un buon risultato (no, scherzo, non ho sperato affatto, perché i titoli dei video con gli altri pezzi della gara citavano esplicitamente i piloti rimasti coinvolti in qualche crash), mentre Hinchy veniva penalizzato con un drive through per “avoidable collision” e precipitava sotto di un giro dopo averlo scontato.
Hinchy: “Ma non temete, tenterò di sdoppiarmi stando nei pressi dei leader della gara, così mi farò inquadrare e molti di loro avranno una gran voglia di prendermi a calci nel fondoschiena.”
Willpowahhhh: “Perché dovrei prenderti a calci nel fondoschiena quando potrei lanciarti un paio di guanti sul naso e poi rivolgerti un cenno di saluto con il dito medio al vento?”
Willpowahhhh era infatti al momento in testa alla gara, con a seguire il Detersivo al Kiw, Vauty, Saimon e Vin Diesel. Saimon si è sbizzarrito e, con la baguette in mano, si è messo dietro un po’ di gente, portandosi al secondo posto.
Willpowahhhh: “Aaaaaawwww, che bella cosa, finalmente una gara in cui ci sono primo e secondo piloti normali come noi, non outsider comparsi così, a caso.”
Saimon: “Ciò dovrebbe rendermi sollevato?”
Willpowahhhh: “Direi di sì.”
Saimon: “Naaaahhhh, gli outsider sono più simpatici di te. Preferirei essere in loro compagnia. Loro sono sempre così gentili da offrirsi di farsi possedere dalla mia baguette...”
Vauty: “Perché?! Perché devo ascoltare conversazioni del genere? Io non ci volevo venire qua. Preferivo andare a giocare a tombola al centro anziani come un pensionato qualsiasi.”
Saimon: “Perché non ci raggiungi?”
Vauty: “No, grazie. A me piacciono solo i brasiliani calvi.”
Voce fuori campo: “Qui serve un diversivo. Non potrebbe esserci per caso qualcuno in collegamento con cui parlare di cose che non c’entrano niente con la gara in corso? Dopo settanta giri di baguette e di allusioni traumatiche, è il caso di passare oltre.”
Gli speaker, capitanati da Campana Inviata Dalla Città da quel pazzo scatenato di Paul Tracy: “Abbiamo in collegamento telefonico l’Imperatore Unico di Oviedo e Woking, colui che difende la Spagna dalla pessima reputazione di essere sabotatori di gare altrui. Rimane da chiedersi chi difenderà la Honda dalla pessima reputazione di essere sabotatori delle gare della McLaren da anni, ma questo è un dettaglio di poco conto. Ferniiii, dato che sei qui, che cosa ne pensi del fatto che qui i piloti nonostante gareggino l’uno contro l’altro siano tutti grandi amici fuori dai circuiti?”
Ferniiii: “Veramente a me pare che da queste parti la gente si lanci i guanti addosso molto più spesso di quanto i piloti di Formula 1 si lancino addosso i cappellini sul retro del podio.......... ehm, volevo dire, è un ambiente BeLiXiMo!!!11!!!11!!!1!!! e non escludo l’idea di potermi trasferire definitivamente da queste parti, in futuro.”
Gli speaker: “Quindi è vero che vuoi lasciare la McLaren?”
Ferniiii: “Una domanda alternativa non c’è? Sentirmi chiedere che cosa ne penso della teoria della deriva dei continenti, di tanto in tanto, potrebbe essere allettante.”
Gli speaker: “Che cosa ne pensi della deriva dei continenti? Ti piacerebbe se la tua strada si separasse da quella della McLaren e da quella della Honda così come i continenti si sono divisi l’uno dall’altro? E soprattutto, cosa intendevi dire, quando hai detto che se la McLaren non potesse diventare vincente entro settembre te ne andresti?”
Ferniiii: “Mhm... magari che, avendo pronunciato nella stessa frase i termini ‘McLaren’ e ‘vincente’ non intendessi essere preso sul serio?”
Dopo la telefonata di Ferniiii è seguito un po’ di tempo trascorso a parlare delle performance sottotono della McLaren...
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...no, detto seriamente, ormai ne ho fin sopra i capelli. Adesso anche Paul Tracy e compagnia bella devono spargere melma sulla McLaren? Non basta tutto il resto del mondo? Ritorniamo a Hinchy che stava ancora tentando di sdoppiarsi, con Kimby che nel frattempo era dato per ritirato e con H3lio che era risalito al terzo posto dietro ai Powgenaud.
H3lio: “YAAAAAYYYYYY, IT’S TIME FOR SAMBAHHHHHHH!”
Ha preso in mano un pennello e ha verniciato un muretto a passo di danza, facendo entrare un’altra volta la safety car.
C’è stata tutta la solita trafila post-safety car e i primi erano sempre i Powgenaud. Quando doveva esserci il restart Carpy ha fatto un bel testacoda rimettendosi in carreggiata e il restart è stato ritardato di qualche giro.
Eravamo a metà gara, a quel punto. È seguita una caution per debris, un altro restart, un po’ di calma e poi, al 152° giro, il caos che ha portato la gara ad essere redflaggata. Pare che tutto sia partito da una manovra di Vin Diesel, che ha superato il big mess indenne, cosa che non è riuscita a Hildy, Jones, Hinchy, Aleshin, RHR, Carpy, Muñoz e, purtroppo, nemmeno a Vauty, le cui speranze di gloria si sono definitivamente e mestamente infrante. Mentre le vetture erano ferme in pitlane, con i piloti a bordo, in attesa della ripartenza, Dale Coyne in persona ha pensato bene di dirigersi verso Vin Diesel per esprimergli il proprio disappunto per quanto accaduto poco prima. Un commissario l’ha invitato ad allontanarsi, quindi non ha potuto strappare le immaginarie piume di pavone che Vin Diesel tiene sul casco. Vin Diesel è stato penalizzato con un drive through dopo il restart. Davanti, intanto, i Powgenaud spaccavano il cu*o a tutti, in particolare al Detersivo, a Nuovo Giardino e al Grande Samurai che erano lì a inseguirli, almeno finché Nuovo Giardino non è finito a muro.
Poi, a cinque giri dalla fine, pochi giri dopo il restart, è toccato al Grande Samurai, che finendo in testacoda ha centrato il Detersivo al Kiwi e ha coinvolto anche il Piccolo Chilli, che in assenza di Vauty aveva interpretato il ruolo dell’outsider che compariva a caso nelle zone alte della classifica.
La gara l’hanno finita una manciata di piloti, di cui appena sei a pieni giri. L’ultimo pilota a pieni giri era Sonniferetti, ma la cosa più importante è che un certo ultraquarantenne brasiliano si è messo tra Willpowahhhh e Saimon.

RISULTATO:
1. Will Power - Penske 2:32:31.011  
2. Tony Kanaan - Ganassi +0.197  
3. Simon Pagenaud - Penske +0.374  +0.177
4. Graham Rahal - Rahal +0.811  +0.437
5. Gabby Chaves - Harding +1.898  +1.087
6. Marco Andretti - Andretti +4.163  +2.265
7. Conor Daly - Foyt +1 Lap  
8. Max Chilton - Ganassi +3 Laps  
9. Scott Dixon - Ganassi +5 Laps  
10. Takuma Sato - Andretti +5 Laps  
11. Ed Carpenter - Carpenter +24 Laps  
12. J.R. Hildebrand - Carpenter +33 Laps  
13. Josef Newgarden - Penske +47 Laps  
14. James Hinchcliffe - Schmidt +97 Laps  
15. Mikhael Aleshin - Schmidt +97 Laps  
16. Tristan Vautier - Coyne +97 Laps  
17. Ed Jones - Coyne +97 Laps  
18. Carlos Muñoz - Foyt +97 Laps  
19. Ryan Hunter-Reay - Andretti +97 Laps  
20. Helio Castroneves - Penske +158 Laps  
21. Charlie Kimball - Ganassi +207 Laps  
22. Alexander Rossi - Andretti/Herta +212 Laps