domenica 31 ottobre 2021

Commento al Gran Premio degli Stati Uniti 2021

Ogni tanto bisogna prendersi il lusso di fare le cose con comodo e ho deciso che questo commento poteva essere prodotto con calma anche a distanza di una settimana dall'evento stesso, mentre i piloti che vi hanno preso parte sono impegnati a scappare in Messico. Si stanno tutti ammassando sotto casa di Checo, che tuttavia non sembra molto soddisfatto: "levatevi di mezzo subito, altrimenti vinco il prossimo gran premio". Quello di Singapore, al Circuit of the Americas, l'ha vinto il suo compagno di squadra e, prima che intervenga la voce fuori campo a chiedere perché Singapore, sembra che entrambi i Perestappen abbiano avuto problemi intestinali.
Verstappino: "Infatti sono stato così veloce in qualifica proprio perché avevo urgenza di andare in bagno. E ho battuto agevolmente il Prosciuttello, il mio compagno di squadra e il Vampiro Famelico."
Vampiro Famelico: "F*ck, f*ck, f*ck."
Verstappino: "Cosa succede? Ti sei svegliato Crazy Frog oggi?"
Vampiro Famelico: "No, è un componente del mio motore che si è svegliato alla griglia, quindi sarò retrocesso dietro ai Leclainz, a Dani-Smile, a Trollando e al Pokemon, partendo nono accanto al Samurai."
Britney Bitch: "Partirai nonno."
Dietro di loro si sono qualificati Oki, Crazy Frog, Pantene e Multi-L, ma a parte Oki e Pantene avevano cambiato tutti motore quindi gli altri tre sono partiti ultimi, dietro agli Strollifi, a Iceman e agli Schuzepin. Manzotin in qualifica è stato più presentabile che negli eventi precedenti, ma non bisogna disperarsi perché in gara è stato veloce come se fosse stato al volante di una Coloni, omaggiando il glorioso team di fine anni '80.
Intanto
Si
Stanno
Accendendo
I semafori
Via
Partiti,
come avrebbe detto con piattezza Poltronieri se fossimo stati ai tempi della Coloni. Mentre dietro c'è stato un contatto tra marmotte canadesi, davanti gli Hamilstappen hanno iniziato a duellare per la leadership...
Prosciuttello Gangster: "E adesso finiamo fuori entrambi."
Verstappino: "Sei pazzo?!?! Cosa credi, che sia il giorno successivo a una sprint qualifying? Guarda che se non rispetti le regole base degli incidenti in gara poi ci tocca davvero scappare in Messico!"
Prosciuttello Gangster: "Hai ragione, l'incidente lo possiamo fare solo a passo di samba mentre cerchiamo di strapparci via le piume in testa durante il carnevale di Interlagos."
Verstappino: "Oh my Feli cry."
Prosciuttello Gangster: "Cra, cra, cra."
Crazy Frog: "Komehhhh ti permettihhhh? Ora l'unica rana sono io, quel gufaccio può limitarsi a fare il gufo. E tu, soprattutto, non puoi gracidare come se niente fosse. Oggi voglio arrivare in top-ten a caso."
Prosciuttello Gangster: "Come pensi di riuscirci? Sei partito in penultima fila."
Crazy Frog: "Non importa ci sia un senso, più i risultati sono casuali e meglio è."
Prosciuttello Gangster: "Sì, però cerca di essere realista, in bassa top-ten c'è il Vampiro Famelico, un po' come se si fosse scordato di come si guida e di come si vince il Gran Premio di Turchia."
Verstappino: "Credo che sappia come vincere in Turchia, dopotutto avrà pure imparato qualcosa dal Gufo di Interlagos quando erano compagni di squadra. Il problema è che non sa come si vince negli States."
Prosciuttello Gangster: "Adesso però non divaghiamo troppo, parliamo della nostra gara."
Verstappino: "Intendo undercuttarti e mandare in vacca le tue speranze di vittoria. Perché, siccome l'Autrice(C) non ha specificato, vorrei ricordare al grande pubblico che sei passato in testa fin dalle prime battute. Dietro di noi ci sono Checo e i Leclainz, anzi no, Carlito sta dietro anche a Dani-Smile e sta litigando con Trollando per un potenziale sorpasso irregolare. Ora lo sta facendo passare, ma se lo mangia subito dopo come se fosse un peperoncino piccante spagnolo. O come se avesse un peperoncino piccante su per il cu*o. O come se stesse semplicemente pensando al suo Yd0l0."
Carlito: "Yd0l0 Ty LoWo TrOpYxYm0."
Divino Ferni: "No, non posso sopportare tutto questo, adesso mi metto a litigare con i Raikkonazzi superandoli e facendomi superare fuori dai track limits. E se Pirro mi chiede l'indirizzo di casa per aspettarmi davanti alla porta con la frusta in mano, gli do l'indirizzo di Crazy Frog."
Crazy Frog: "Divino, cosa vuoi?"
Divino Ferni: "Ricordarti che sono più figo io di te e che i ferraristi miei vedovi mostrano la loro vedovanza ancora più dei tuoi."
Crazy Frog: "Ma io finirò la gara decimo, tu ti ritirerai nell'anonimato ai box verso fine gara, imitando il destino a cui stanno per andare incontro anche i Gaslocon e le loro baguette."
Parlando di cose serie, la gara è stata quasi per tutti su due soste, con il Prosciuttello finito dietro a Verstappino in occasione della prima. Poi più tardi Verstappino si è fermato per la seconda, senza che il Prosciuttello lo imitasse, almeno per il momento, nonostante quasi tutti dessero segno della necessità della seconda sosta. Il Vampiro Famelico nel frattempo si è messo a ruggire, risalendo finalmente le posizioni che non era risalito in precedenza.
Verstappino: "Tu non ti fermi, Gangster?"
Prosciuttello Gangster: "Io sono un figonehhhh beliximohhhh, non ho bisogno di fermarmi."
Verstappino: "Ne dubito fortemente."
Prosciuttello Gangster: "Bada ai ca**i tuoi."
Verstappino: "È esattamente quello che sto facendo, sto gestendo le gomme in attesa del momento in cui su gomme fresche sarai più veloce di me. E anche per te sarà una lunga attesa, perché prima verrà la bandiera a scacchi, te lo assicuro."
Prosciuttello Gangster: "Non ci credo, tu sei un bambinohhhh pikkolohhhh e non riuscirai mai a mettermi tra me e la gloria."
Verstappino: "No, non sono più un bambinohhhh pikkolohhhh che va a letto alle dieci di sera. Adesso vado a letto alle dieci di mattina dopo essemi fatto delle fantasie eccitanti."
Prosciuttello Gangster: "Erotiche?"
Verstappino: "Sì, di me campione del mondo che ho un orgasmo sul podio."
Carlito: "Io mi sento così quando vince il mio Yd0L0."
Verstappino: "Non dire ca**ate che l'ultima volta in cui ha vinto il tuo idolo andavi ancora a scuola."
Carlito: "Di sicuro tu non correvi questo pericolo, dato che a scuola non ci sei mai andato."
Verstappino: "Perché sei un personaggio portante di questo commento? Cos'hai fatto per meritartelo? Non mi sembra che tu ti sia fatto notare più di tanto."
Carlito: "Io esisto in nome della representation, per far capire ai bambini che anche i secondi piloti della Ferrari ignorati da tutti esistono."
Verstappino: "Tutto ciò è falso, tu non esisti davvero e prima lo accetti e meglio è."
Carlito: "Nobody loves me. Tutto questo è profondamente ingiusto."
Verstappino: "Rassegnati, tu uscivi sconfitto dalle nostre risse a colpi di biberon e ti facevi sempre rubare il biberon stesso."
Carlito: "Anche i ciucci."
Verstappino: "Per non parlare di quella volta che ti ho nascosto i pannolini."
Carlito: "In realtà mi è servito per imparare a stare senza."
Voce fuori campo: "Vuoi continuare a intervenire senza fare nulla o pensi di combinare qualcosa di utile a movimentare questo commento, prima o poi?"
Carlito non se l'è fatto ripetere due volte, ha immaginato di essere uno sventurato pilota degli anni '90 a bordo di una vettura numero 28, quindi ha attaccato Dani-Smile come se fosse stato un peperoncino piccante e ha cercato di strappargli la posizione. Dani-Smile ha scosso la testa indignato: un fanboy del Divino Ferni cercava di sottrargli le sue preziose scarpe intrise di puzza da piedi.
Carlito: "Sì, però lavateli ogni tanto, altrimenti non importa quante gare vinci a Montecarlo, la Principessa continuerà a preferire i Vettelton."
Crazy Frog: "Così poi mi bacia e mi trasformo in un principe."
Prosciuttello Gangster: *triggered*.
Crazy Frog: "Cosa ti turba?"
Prosciuttello Gangster: "La trasformazione in principe."
Crazy Frog: "Così poi guiderò una carretta russo-americana. E diventerò il figlio del mio Yd0l0!!!111!!!11!!!"
Prosciuttello Gangster: "Aiutohhhh, Verstappino salvami tu."
Verstappino: "Che problema c'è se diventa il Piccolo Principe? È un figonehhhh meraviglioso, come si fa a non sbavare nel vederlo?"
Prosciuttello Gangster: "E il Predestinatohhhh dove lo metti?"
Verstappino: "Lo chiudo dentro un armadio."
Predestinatohhhh: "Sì, ti prego, fallo subito, insieme al mio adorato Pokemon!"
Tutto questo serve per far capire che sono passati parecchi giri tra la seconda sosta del leader e la seconda sosta del suo inseguitore, il che in un primo momento non sembrava particolarmente significativo. I tempi del Prosciuttello non erano sistematicamente migliori di quelli di Verstappino e non sembrava potesse avvicinarsi al punto tale da mettere in discussione il risultato che si andava a delineare.
Questo, però, è quanto accadeva in un primo momento: dopo un po' di giri, ha iniziato effettivamente a produrre tempi decisamente migliori di quelli di Verstappino, con la concreta possibilità di avvicinarsi parecchio a lui nei giri finali. Nel frattempo accadevano varie cose, come ad esempio Carlito che cercava di avvicinarsi a Dani-Smile, ma dopo un lieve contatto tra di loro qualcosa si era mosso sulla vettura e andava più lento, dovendo piuttosto guardarsi dalla risalita di un poco raccomandabile vampiro assetato di sangue alle sue spalle, piuttosto che avere manie di grandezza. Ironia della sorte, il Vampiro Famelico l'avrebbe superato a fine gara, ma senza essere ca*ato perché nel frattempo andava in scena il duello tra i primi due a distanza più ravvicinata di prima.
Verstappino: "Oh, no, una Haas da doppiare! Y_Y Tutto ciò è profondamente ingiusto, finirò per perdere dieci anni di vita. Qualcuno gli dica di levarsi di mezzo subito."
Piccolo Principe: "Stai tranquillo, andrà tutto bene, sono io, non Manzotin!"
Finiamo parlando di Manzotin: ha preso esattamente un minuto e ventisei secondi di distacco dal suo compagno di squadra. Si dice che arriverà al traguardo quando gli altri piloti avranno già terminato il Gran Premio del Messico, previsto due settimane dopo quello degli Stati Uniti, cioè tra una settimana.
Crazy Frog: "In tutto questo io ho preso la decima piazza come avevo detto, dopo che Iceman è inciampato su una bottiglia di vodka. Dedico questo risultato a Pirro che mi ha seguito con attenzione dalla cabina dei commissari."

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Lewis Hamilton (Mercedes), 3. Sergio Perez (Redbull), 4. Charles Leclerc (Ferrari), 5. Daniel Ricciardo (McLaren), 6. Valtteri Bottas (Mercedes), 7. Carlos Sainz (Ferrari), 8. Lando Norris (McLaren), 9. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 10. Sebastian Vettel (Aston Martin), 11. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo), 12. Lance Stroll (Aston Martin), 13. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), 14. George Russell (Williams), 15. Nicholas Latifi (Williams), 16. Mick Schumacher (Haas), 17. Nikita Mazepin (Haas), Rit. Fernando Alonso (Alpine), Rit. Esteban Ocon (Alpine), Rit. Pierre Gasly (Alpha Tauri).


sabato 30 ottobre 2021

Il Delirio dell'Arcobaleno: blog novel - Puntata n.12

La Golden League è morta nel 20** - ci siamo, è giunto il momento dell'ultima puntata. Un sentito ringraziamento a chi mi ha seguita in questi tre mesi, spero che DDA sia stato di vostro gradimento.

Buona lettura!

giovedì 28 ottobre 2021

Extreme E 2021: Island Xprix

Immaginate di sentire parlare di motorsport al TG1 delle 20.00. Non è una cosa che succede tanto di frequente, o almeno credo. Durante la settimana a quell'ora sono in strada che torno a casa da lavorare, quindi mi capita di vederlo soltanto al sabato o alla domenica, che di per sé sarebbero i giorni in cui ci sono maggiori probabilità di sentire parlare di motori. Invece no, di motori non se ne parla quasi mai (mentre spesso nel TG3 Regionale dell'Emilia Romagna alla fine ci sono servizi sulla Formula 1 - di solito presentati da Gianfranco Mazzoni o Stella Bruno - o sul motomondiale), nemmeno durante i weekend di gara. Si trattava appunto di un weekend di gara, per la Formula 1, con il Gran Premio degli Stati Uniti (di cui devo ancora scrivere il Commento) ormai imminente in termini di orario... ma niente, la categoria di automobilismo di cui si è parlato non è stata quella. Guess what, il fatto che un evento dell'Extreme E si fosse svolto in Sardegna ha fatto sì che si parlasse, forse per la prima volta nella storia, di Extreme E al TG1. È anche comparso Nico Rosberg in qualità di titolare di un team. Certo, non è stato detto né che il suo team sia in testa alla classifica né che avesse vinto l'evento, ma nevermind, quello che conta è il pensiero!

Da quanto si evince da post e video, sembra che l'evento sia stato ancora una volta caratterizzato dallo scontro tra il team di Rosberg e quello di Hamilton a cui l'Extreme E fa ormai da contorno, con X44 che è stato ancora una volta il miglior team nelle qualifiche. Il resto del fine settimana, tuttavia, non è che sia filato via esattamente liscio per loro, con un incidente contro il team Andretti in semifinale che ha rischiato seriamente di comprometterli per la finale. Sarebbero stati fuori, se il team Andretti non fosse stato penalizzato per l'incidente venendo retrocesso in ultima posizione nella suddetta semifinale. Per il resto nel corso del fine settimana si sono viste vetture danneggiarsi abbastanza facilmente, durante incidenti e salti vari sul terreno sconnesso. Attention seeker del fine settimana Stephan Sarrazin, che ha fatto un gran cappottamento (con lui non c'era Jamie Chadwick, impegnata nel weekend nella W Series - anche di questo devo ancora parlarne). Una vettura, invece, ha perso una portiera... e infine, alla fine della giornata, sembra che l'unica vettura a non avere subito alcun danno sia stata quella del team Rosberg, che come avevo anticipato ha appunto vinto l'evento e si trova attualmente in testa alla classifica.

RISULTATO:
1. Rosberg X Racing // Johan Kristofferson - Molly Taylor
2. Abt Cupra // Mattias Ekstrom - Jutta Kleinschmidt
3. JBXE // Kevin Hansen - Mikaela Ahlin-Kottulinsky
4. Chip Ganassi // Kyle Leduc - Sara Price
5. X44 // Sebastien Loeb - Cristina Gutierrez
6. Andretti United // Timmy Hansen - Catie Munnings
7. Acciona Sainz // Carlos Sainz - Laia Sanz
8. Veloce Racing // Stephane Sarrazin - Emma Gilmore
9. Xite Energy // Oliver Bennet - Christine Giampaoli Zonca

mercoledì 27 ottobre 2021

Formula 4 Britannica 2021: Matthew Rees vince il titolo

Nel weekend del 24 ottobre sono terminati vari campionati minori, uno dei quali è quello della Formula 4 britannica, il campionato di cui vi avevo già narrato, in due antecedenti post, i primi tre round e i tre successivi, lasciando scoperti quindi gli ultimi quattro. Curiosamente c'è stata anche una linea di demarcazione tra quelli di cui avevo parlato e quelli ancora da narrare, ovvero l'uscita di scena di Abbi Pulling. Autrice di alcuni piazzamenti a podio, dava l'impressione di essere sempre all'inseguimento della sua prima vittoria nella categoria, almeno finché problemi di budget non l'hanno costretta a lasciare la serie. L'abbiamo vista proprio in questo weekend impegnata - piuttosto in positivo - come riserva nella W Series (di cui parlerò a tempo debito, ovvero quando avrò scritto il post) e se non altro possiamo dire che non sembra destinata a rimanere completamente senza volante, almeno nell'immediato.
Andiamo tuttavia a riscoprire quello che è successo in questi ultimi quattro round, i cui risultati possono essere sintetizzati così:

ROUND 7 - Croft
Podio Gara 1: McKenzy Cresswell, Joel Granfors, Matthew Rees
Podio Gara 2: Dougie Bolger, Tasanapol Intraphuvasak, Marcos Flack
Podio Gara 3: McKenzy Cresswell, Matias Zagazeta, Aiden Neate

ROUND 8 - Silverstone
Podio Gara 1: Matias Zagazeta, Matthew Rees, Aiden Neate
Podio Gara 2: Georgi Dimitrov, Cameron McLeod, Kai Askey
Podio Gara 3: Joseph Loake, Marcos Flack, Kai Askey

ROUND 9 - Donington
Podio Gara 1: Matthew Rees, McKenzy Cresswell, Eduardo Coseteng
Podio Gara 2: Georgi Dimitrov, Kai Askey, Zak Taylor
Podio Gara 3: Matthew Rees, Matias Zagazeta, Joel Granford

ROUND 10 - Brands Hatch
Podio Gara 1: McKenzy Cresswell, Joseph Loake, Eduardo Coseteng
Podio Gara 2: Tasanapol Intraphuvasak, James Hedley, David Morales
Podio Gara 3: McKenzy Cresswell, Matias Zagazeta, Aiden Neate

Come già specificato, in ogni fine settimana c'era una gara con reverse grid costituita dalla griglia di partenza invertita di una delle due sessioni di qualifiche. L'ultima di queste è stata vinta da Tasanapol Intraphuvasak, passato alla storia per il suo nome memorabile fin dalla Formula 4 Emirati all'inizio del 2021. Parlando tuttavia di cose più "serie", il titolo è andato a Matthew Rees, con una trentina di lunghezze nei confronti di Matias Zagazeta e McKenzy Cresswell, separati tra di loro da un solo punto. Joel Granfors e James Hedley hanno completato la top-5 nella classifica piloti.

martedì 26 ottobre 2021

Formula 4 Francese 2021: un campionato finito a tavolino

Direi che oggi è il giorno giusto per parlare di campionati che terminano in polemica con un incidente tra championship contenders: è il 26 ottobre, anniversario di quanto avveniva un certo GP d'Europa, ma non è di questo che intendo parlare, anche se mi permetto di mandare un saluto a Norberto Fontana, grande comparsa di quell'evento. Dobbiamo parlare, tuttavia, di un evento a cui hanno preso parte ragazzini che a quei tempi dovevano ancora nascere e non sarebbero nati molto a breve: il finale di stagione della Formula 4 francese. Avevo già parlato dei primi tre round in un apposito post in cui mi pareva di avere notato anche come Angelina Favario, l'unica ragazza della serie, non sembrasse propriamente una nuova Abbi Pulling. Il resto della stagione è servito per appurare che probabilmente non è nemmeno una nuova Maya Weug, quindi direi di concentrarci più che altro sui veri protagonisti, non prima di avere fatto un breve recap dei tre eventi successivi.

ROUND 4 - Ledenon
Podio Gara 1: Maceo Capietto, Esteban Masson, Daniel Ligier
Podio Gara 2: Pierre-Alexandre Provost, Enzo Geraci, Daniel Ligier
Podio Gara 3: Gael Julien, Maceo Capietto, Hugh Barter

ROUND 5 - Monza
Podio Gara 1: Elliot Vayron (guest), Maceo Capietto, Daniel Ligier
Podio Gara 2: Elliot Vayron (guest), Maceo Capietto, Daniel Ligier

ROUND 6 - Le Castellet
Podio Gara 1: Maceo Capietto, Esteban Masson, Daniel Ligier
Podio Gara 2: Elliot Vayron (guest), Owen Tangavelu, Daniel Ligier
Podio Gara 3: Esteban Masson, Alessandro Giusti, Hugh Barter

Ci siamo ritrovati quindi con l'ultimo evento del campionato da disputarsi nel fine settimana appena passato, con Maceo Capietto (figlio del team principal della Prema di F2, se ho ben capito) ed Esteban Masson a lottare per il campionato. Tutto procedeva bene e sembra che procedesse a favore di Capietto, quando quest'ultimo all'ultimo giro della terza gara del weekend, ultima della stagione, avrebbe - il condizionale è d'obbligo, dato che non esistono riprese televisive né sono stati pubblicati filmati amatoriali - innescato un incidente con Masson, mentre lottavano per la prima posizione. Inizialmente annunciato come campione della stagione 2021, Capietto è stato in seguito squalificato da tutto il fine settimana (perdendo quindi anche un secondo posto ottenuto nella seconda gara) in quanto l'azione è stata reputata deliberata. Il titolo è andato a Masson, mentre Capietto è scivolato al terzo posto in classifica alle spalle di Barter.

ROUND 7 - Magny-Cours
Podio Gara 1: Esteban Masson, Hugh Barter, Alessandro Giusti
Podio Gara 2: Alessandro Giusti, Pierre-Alexandre Provost, Gael Julien
Podio Gara 3: Hugh Barter, Alessandro Giusti, Daniel Ligier

Opinione personale: faccio una premessa, non so cos'abbia fatto Capietto né sono una persona che condona gli incidenti deliberati tanto facilmente, ma credo che questo tipo di situazioni debbano essere gestite in modo diverso. Ci sono campionati in cui come penalità vengono tolti punti dalla classifica per chi innesca incidenti. Squalificare retroattivamente un pilota da altre due gare nelle quali non ha commesso infrazioni, sulla base di un'infrazione commessa in un successivo momento, non mi sembra assegnare il titolo in modo meno arbitrario. Ripeto, non so cos'abbia fatto esattamente questo pilota e al momento non è possibile accertarlo né farsi idee chiare, ma rimane il fatto che a mio parere le penalità dovrebbero impattare il dopo e non il prima. Se questo ragazzino ha innescato un incidente deliberatamente ritengo potesse essere giusto non assegnargli i punti superlicenza per la stagione, oppure un ban temporaneo da tutte le competizioni FIA (vedi caso Ticktum). Cancellare dei risultati ottenuti regolarmente sulla base di irregolarità commesse in un successivo momento a mio parere è un paradosso. Si dovrebbero studiare seriamente soluzioni diverse (quella di un tot di punti di penalità sulla classifica finale, per esempio, stabiliti per regolamento, a mio parere sarebbe un'opzione di gran lunga migliore, in quanto seppure sarebbe ugualmente un campionato assegnato a tavolino, il risultato finale sarebbe frutto di una penalizzazione ben stabilita e non di una decisione presa in modo apparentemente abbastanza random).

lunedì 25 ottobre 2021

La trilogia nipponica degli scontri Prost vs Senna: GP del Giappone - edizioni 1988, 1989, 1990

Dedicato a G.S.: grazie per le molteplici chat a tematica motori, ma soprattutto grazie per avermi incoraggiata nella realizzazione di questo grande review in stile semi-serio :-)

Immaginate che siano le cinque di domenica mattina e che Raidue stia per trasmettere la gara in cui sarà assegnato il mondiale. E che questo accada per tre volte di fila. E che i piloti in questione siano Prost e Senna (che giusto per evitare fraintendimenti, posso affermare di ammirare equamente, nonostante le notevoli differenze tra l'uno e l'altro). In questo post andiamo a ripercorrere i gran premi del Giappone di ben tre anni, il 1988, il 1989 e il 1990. Insomma, quella che qualche giorno fa in privato colui con cui spesso dibatto di motori (al quale dedico questo post), ha denominato inventandosi uno ship name per l'occasione "trilogia degli Alayrton". E grazie a questo suo sfogo da fangirl (lo ribadisco, tutti possiamo essere fangirl, secondo la mia concezione del termine, indipendentemente dal nostro genere) ho capito che devo essere una fangirl anch'io, in questo momento. Quindi andiamo e partiamo dal 1988, che inizia con una grossa sorpresa: Mario Poltronieri non è da solo, insieme a lui c'è... rullo di tamburi e suspense... Emanuele Pirro (uno dei tester della McLaren, pare)! E non è finita qui: mentre Poltronieri parla del circuito durante il giro di formaz-... scusate, durante il "giro di ricognizione", si rivolge a lui con un "vero, Pirro?" Così, di botto, giusto per iniziare bene la giornata.

Mentre le vetture si avviano verso la griglia, Poltronieri ci riferisce che Piquet, Mansell e Prost hanno avuto "disturbi, pare legati al cibo", segno che tutte le strade portano a Singapore. Mi sorge un dubbio: hanno cenato insieme? Se lo chiede sicuramente anche Senna, restando fermo sulla casella della pole position per qualche istante di troppo: Prost è in testa, Senna si ritrova ottavo al termine del primo giro (e poi subito dopo sesto, per un contatto tra Mansell e Warwick), mentre un attention seeker si fa largo nelle posizioni che contano. Capelli, che era terzo alle spalle di Berger, lo supera per la seconda posizione, andando ad attaccarsi al posteriore di Prost, mentre Senna si destreggia a superare le Ferrari e gente varia. La Leyton House del pilota milanese sembra la vettura dei best of the rest, ma solo la sua perché frattanto Gugelmin deve vedersela con Nakajima, che tra parentesi sta vivendo un triste momento personale a seguito della morte della madre nel corso del weekend. Il duello tra i Prosenna procede a distanza, un cumulo di doppiati si affaccia sulle loro strade, Capelli tenta di attaccare Prost, ma Prost minaccia di tirargli una baguette in testa... Viene anche qualche goccia di pioggia e da conoscitore del circuito nipponico, Pirro rivela di avere pensato quella mattina di spiegare a Prost e a Senna dove la pista si bagna maggiormente.

La pioggia si leva di torno prima ancora di come farebbero Prost e Senna se Pirro dicesse loro "ascolteremi un attimo che vi insegno come si guida" e purtroppo al ventesimo giro Capelli è costretto al ritiro per un guasto al motore (secondo il sito statsf1 può essere avesse poca benzina come Warwick quella volta con la Toleman). Nonostante il momento mesto assistiamo a un'ottima scena: un crossover. Pirro infatti elogia Capelli e quando questo viene raggiunto per l'intervista tra i due c'è un collegamento nel quale Pirro parla con Capelli dicendogli che ha fatto un'ottima gara. CAPIRRO VIBES. *-* I Prosenna si guardano intorno perplessi: perché nessuno se li sta filando? Senna non ci sta e approfittando del fatto che De Cesaris stia facendo il Gutierrez davanti a Prost, supera il compagno di squadra e gli fa una pernacchia. Mancano ancora oltre venti giri di gara, ma abbiamo già capito chi vincerà il mondiale. E che l'ammmmore regna in questa giornata giapponese: incidente tra Mansell e Piquet! Ma il top si raggiunge quando De Cesaris, per vendicare una manovra subita da Suzuki, tenta di spingerlo fuori pista. Tutti, telecronisti e inviati, ridono dell'ipotesi a loro parere assurda di un'ipotetica penalizzazione per De Cesaris. Tra quelli che ridono c'è anche Pirro, POETIC CINEMA! *-* Evidentemente anche lui è nato incendiario e divenuto pompiere.

Attenzione, questa non è l'unica situazione bollente. Alboreto, speronato da Nannini in precedenza e doppiato, ostacola in modo random Nannini nelle fasi finali di gara, tanto che questo ci rimette e viene superato a Berger. A fine gara, a detta di Zermiani, i due hanno un'accesa discussione e i toni si fanno talmente accesi che deve intervenire qualcuno a riportare la calma. Frattanto Senna, Prost e Boutsen sono sul podio, mentre Boutsen si guarda intorno perplesso chiedendo: "dov'è la fregatura? voi due non dovreste buttarvi fuori e provocare una vittoria Benetton a caso?" Con i punti della vittoria, ottenuta per tredici secondi, gap incrementato dopo un altro lieve scroscio di pioggia, Senna è campione del mondo con una gara d'anticipo. Giù dal podio ci sono a punti Berger, Nannini e Patrese, ma nessuno pensa a chi sta giù e nemmeno a chi occupa la terza piazza. I Prosenna catalizzano l'attenzione, dopo una stagione travagliata e pure con qualche polemica in occasione di eventi controversi tra di loro. Secondo il sito statsf1, i due non si parlavano dal gran premio del Portogallo, ma sembrano chiarirsi a una cena della McLaren organizzata quella sera. Finalmente tra i due regna l'armonia e la stagione successiva sarà votata alla calma e all'assoluta assenza di polemiche e conflitt-... ah, no.

Giunge il 1989 e la McLaren è ancora top ma ormai perfino i servizi di piatti del team ne hanno abbastanza e invocano i due piloti: "basta, tiratevi dietro qualcos'altro, ma noi lasciateci in pace". Suzuka è di nuovo la penultima gara del mondiale che ancora una volta può assegnarsi con una gara d'anticipo. I piatti, nel frattempo, celebrano: a fine stagione le strade dei Prosenna si separeranno e loro potranno essere nuovamente usati come stoviglie invece che come giavellotti. Anche quest'anno Senna parte dalla pole, ma è Prost ad andare in testa, in una gara che si delinea come piuttosto calma e senza eccessivi colpi di scena, in un primo momento. Mario Poltronieri è in cabina di commento con l'infortunato Pierluigi Martini, pilota Minardi che assiste alla debacle della squadra: Perez-Sala finisce fuori al primo giro, per un incidente con Nakajima riferirà a Zermiani, mentre Barilla, sostituto di Martini che fatica a entrare nella vettura perché di dimensioni molto più abbondanti, pare fermo, ma in un primo momento non si sa dove. Pirro invece è in pista, su una Benetton, ma sarà a gara inoltrata messo fuori pista da un contatto con De Cesaris. I Prosenna, nel frattempo, passano buona parte della gara in prima e seconda piazza separati da un gap tale che non sembra che nulla di problematico o caotico possa succedere tra di loro. Ma mai sottovalutare i Prosenna, non c'è pace per i servizi di piatti che hanno la sventura di trovarsi sul suolo giapponese. I doppiati rallentano l'uno e l'altro ma Senna guadagna di più e si porta negli scarichi di Prost.

Le Ferrari abbandonano per problemi al cambio, ma a nessuno importa niente delle Ferrari. Stiamo assistendo a uno scontro per il titolo tra un pilota pacato e calcolatore e uno impulsivo e passionale, un po' come se fossimo in un romanzo sul motorsport. Poi Senna affianca Prost, che letteralmente gli dice "mi hai rotto le pa**e, adesso faccio l'impulsivo e il passionale anch'io". E niente, i due si insabbiano. Prost scende immediatamente dalla vettura, Senna no. Arriva un branco di commissari che, giusto per complicare le cose in un contesto in cui il regolamento viene applicato a caso, rimettono in pista Senna, che ha l'ala anteriore penzolante e in parte sollevata. A quel punto non gli resta che rientrare ai box, mentre Nannini passa in testa a caso. Quando Senna torna in pista lo riprende in due minuti contati e pochi giri più tardi passa sul traguardo da vincitor-... Wait, wait, Zermiani dalla pitlane rivela che c'è il caos nella stanza della direzione gara, Prost è andato a protestare per la spinta dei commissari a Senna, pare che la Benetton stia facendo altrettanto(?), ci sono Balestre, Ron Dennis, Ecclestone accompagnato da Mosley, ecc... che discutono dell'accaduto mentre la cerimonia del podio viene rimandata. Al parc fermé Zermiani intercetta Senna e gli chiede come sia andata la gara, poi vuole raggiungere anche Prost, che tuttavia si trova al di là di una porta con la gente di cui sopra. Si potrebbe tranquillamente risolvere il tutto con una rissa in stile Nascar e assegnare il titolo al vincitore della rissa, ma questa è Formula 1 anni '80 dove i piloti sono gente di classe. Quindi niente sanguehhhh e niente meccanici coinvolti, ma dateci almeno i Prosenna che con classe ed eleganza si strappano i capelli!

Poltronieri, che in precedenza si è rivelato indovino prevedendo un potenziale incidente dieci minuti prima della sua venuta (quando è stato accolto un po' come se invece di essere un incidente tra contendenti al titolo fosse un incidente tra vetture da prequalifiche), si rivela gufo, sostenendo che il caos che si sta scatenando farà sì che vengano fatte regole più chiare. Trentadue anni e ancora niente... Poi arriva il momento del podio. Ci sale sopra Nannini attorniato da Patrese e Boutsen, mentre prendono punti anche Piquet, Brundle e Warwick, sempre ammesso che a qualcuno interessi. Poltronieri nel frattempo aveva cercato di illustrare la classifica piloti facendola calcolare a Martini, che è riuscito a sbagliare il punteggio di Prost nonostante in qualità di ritirato non avesse preso punti. È proprio con Prost intervistato da Zermiani che si chiude la telecronaca di questo evento. Nel frattempo la situazione è incandescente. Siamo partiti nel 1988 con Senna che faceva un sorpasso su Prost e si portava in testa. Siamo passati al 1989 con Senna che ha tentato il sorpasso ritrovandosi la porta chiusa e finendo entrambi nella sabbia. Le cose non possono fare altro che peggiorare sia per loro sia per l'ambiente: infatti i piatti in vetro e ceramica è meglio abbandonarli e, per evitare spargimenti di sangue, passare all'utilizzo di inquinanti piatti di plastica che tuttavia non possono essere usati come armi improprie. Seriamente, inizio a pensare che i Prosenna avrebbero dovuto prendere in considerazione l'idea di risolvere le loro controversie strappandosi i capelli, invece che con incidenti vari.

Passiamo al 1990, con i due divisi tra McLaren e Ferrari ma ugualmente sempre in polemica... tanto per cambiare. Stavolta c'è Poltronieri da solo in telecronaca (all'inizio c'è un collegamento telefonico mi pare di capire con Nannini, in ospedale dopo l'incidente in elicottero), con Palazzoli collegato dai box. Sembra di essere tornati indietro di dieci anni, l'audio non è granché e la qualità del collegamento dai box è ancora più bassa: grande ammirazione per chi lavorava con quei mezzi. Per il resto la storyline penso la conosciate tutti: Senna parte dalla pole, dal lato sporco della pista, mentre Prost accanto a lui sembra uscirne davanti. Insomma, sembrerebbe la stessa identica storia del 1988 e 1989, ma non è così. Senna di fatto travolge Prost, tra il commento come sempre pacato di Poltronieri. Dopotutto c'è stato solo un incidente tra championship contenders per il secondo anno di seguito alla gara decisiva, cose da niente... Ci si interroga sulla presunta esposizione della bandiera rossa... e lo ammetto, se potessi cambiare una cosa random della storia della Formula 1 forse cambierei questa: metterei una bandiera rossa e un secondo start, proprio per vedere quello che succederebbe al restart. Sì, sono una fangirl, ma anche un genio del male. Dovendo accontentarmi della realtà che conosciamo, tutto procede regolarmente con la McLaren di Berger in testa, che però va in testacoda dopo un giro e si insabbia. A quel punto in testa c'è Mansell sulla Ferrari davanti alle Benetton di Piquet e della new entry Moreno, sostituto di Nannini appena arrivato dall'Eurobrun.

Palazzoli riesce a intercettare Senna dopo pochi minuti, il quale afferma che certe gare terminano alla prima curva e altre a sei giri dalla fine, facendo sorgere in Poltronieri il velato dubbio che l'incidente sia stato innescato di proposito dopo i fatti della stagione precedente. Palazzoli è in giro per la pitlane sperando di intercettare anche Prost, che però dopo mezz'ora ancora non si vede, quindi ne approfitta per interpellare giornalisti vari chiedendo il loro pensiero. È tutto molto strano: un sacco di gente afferma che sia scandaloso che due mondiali consecutivi siano stati assegnati da un incidente, c'è chi afferma che l'accaduto è la fine della Formula 1 come campionato e uno osserva perfino che Prost e Senna dovrebbero essere radiati e si dice preoccupato dal fatto che anche i mondiali successivi possano essere assegnati in maniera analoga. Mi sembra una mentalità totalmente diversa da quella contemporanea, è strano sentire giornalisti e opinionisti indignarsi per uno o più incidenti tra piloti in lotta per il titolo, al giorno d'oggi molti di loro sembra quasi che vadano a invocare simili situazioni (avete presente quando c'era chi si auspicava un incidente tra Hamilton e Verstappen prima che iniziassero ad esserci incidenti tra Hamilton e Verstappen?) e dubito fortemente che qualcosa del genere sarebbe visto come la fine di un campionato, quanto piuttosto come un obiettivo da realizzare.

Soltanto verso fine gara sentiamo la voce di Prost ai microfoni della Rai, in mezzo al frastuono e senza che si comprendano alcune parole. Il discorso comunque è abbastanza chiaro, sembra sostenere che la partenza del gran premio è stata una sorta di demolition derby (non con queste parole). Siccome siamo nel 1990 e in TV bisogna esprimersi in modo civile e pacato anche dopo essere stati messi nella sabbia alla prima curva, parla in modo civile e pacato. Nel frattempo la gara procede senza Mansell, ritirato a metà percorrenza dopo un problema in pitlane durante il cambio gomme, e si sta avviando verso la conclusione. Piquet si gira indietro a guardare Moreno e gli dice: "hai visto che oggi facciamo doppietta?" Moreno, che viene dall'Eurobrun, non sa nemmeno cosa voglia dire andare sul podio, ma è in buona compagnia. Terzo c'è Suzuki, il primo giapponese e il primo asiatico in generale a podio nella storia della Formula 1, che precede Patrese, Boutsen e Nakajima a completare la zona punti. Secondo Poltronieri, seppure elogi i piloti presenti, la gara è falsata dall'incidente al via. Il succo del discorso è che i Prosenna hanno falsato la gara crashando invece di chiudere primo e secondo. Il termine "falsato" viene comunque usato un po' troppo nel corso della gara, che diviene falsata dai cambi gomme, dai pochi sorpassi e quant'altro. Poltronieri insinua anche che gli italiani siano tornati a letto dopo l'incidente... e temo che qualcuno l'abbia fatto.

Eccoci alla fine. Siamo partiti da Pirro e Capelli per arrivare al podio di Suzuki, con due Benetton e una Larrousse che hanno realizzato uno dei podi più tamarri di sempre. Il fulcro del post non era il podio tamarro, ma divagare è molto facile. Tempo fa mi è stato chiesto se a quei tempi avrei tifato Prost o Senna, ma le mie considerazioni su queste tre gare non sono altro che un modo per ribadire che c'erano anche le gare degli altri e non sono sicura che per una mia alter-ego trentenne dei late 80s sarebbero contate di meno. Dopotutto anche nel presente non sono schierata a favore di uno o dell'altro pilota che ha lottato per il mondiale. Come ho già detto, apprezzo sia Prost sia Senna per motivi molto diversi. La guida di Senna è stata senz'altro più spettacolare nel corso degli anni, ma la razionalità da genio del male di Prost a mio parere è davvero sottovalutata. Pensiero sugli incidenti del 1989 e 1990 (sì, devo commentare anche quelli, in un post del genere devo farlo): come immagino abbiate capito, per me la sicurezza viene prima di tutto. Un incidente a bassa velocità che coinvolge due piloti durante un'azione di gara lo posso "accettare", il lanciarsi addosso a un'altra vettura durante una partenza, con 20+ vetture dietro, è una manovra un po' troppo folle e pericolosa per i miei standard. E in ogni caso, nessuno dei due aveva bisogno di innescare quegli incidenti per vincere i rispettivi mondiali, direi.

PS. Sì, abbiamo finito, per davvero, ma resta un'ultima considerazione. La carriera dei Prosenna insieme è terminata a fine 1993 con uno smielato abbraccio sul podio in Australia e diventando improvvisamente amici a caso. È una cosa molto alla "Driven".


domenica 24 ottobre 2021

Euroformula Open 2021: Cameron Das vince il titolo

In questo penultimo fine settimana di ottobre ha visto la fine il campionato di Euroformula Open, sul quale vi ho tenuti almeno in parte aggiornati nel corso della stagione. Ero tuttavia rimasta ferma al terzultimo appuntamento, quello del Redbullring risalente ormai a un mese e mezzo fa, mentre un mese fa è stato disputato il penultimo a Monza e in questo weekend l'ultimo al Circuit de Catalunya altresì noto come Montmelò. Dato che un po' di sana attenzione per i piloti italiani non fa mai male, aggiungo che Trullino, che aveva avuto un di difficoltà nella parte centrale della stagione, ha avuto un certo miglioramento negli ultimi due eventi.

La stagione, iniziata con un numero di vetture piuttosto basso - eravamo sulle 11/12 nei primi appuntamenti - ha visto arricchirsi il numero dei partecipanti. Con Motopark, accanto a Cameron Das e a Jak Crawford (che ha saltato Monza per il round finale della F3 internazionale) ha gareggiato a Monza Reshad De Gerus, già visto al Redbullring, e in entrambi gli eventi era presente una vettura guidata da Christian Mansell. Van Amersfoort Racing ha mantenuto invariata la propria line-up: Casper Stevenson, Cem Bolukbasi e Rafael Villagomez (assente a Monza sempre per questione di sovrapposizione), mentre anche con Carlin sono rimasti Enzo Trulli e Ben Benavides, debuttato in Austria.

CryptoTower Racing ha mantenuto immutato il proprio schieramento per l'intero campionato: Nazim Azman, Louis Foster e Filip Kaminiarz. In Double R Racing invece è rimasto solo Josh Mason, che nell'ultimo evento è stato affiancato da Sebastian Alvarez. Con Drivex School al fianco del full-time Enzo Scionti si sono alternati negli ultimi due eventi Nico Pino e Dexter Patterson (celebre per essere stato squalificato da un evento della Formula 3 britannica dopo avere scatenato una rissa con un altro pilota e forse anche con dei commissari), mentre Francesco Simonazzi ha preso parte agli ultimi due eventi della stagione con il team BVM Racing, che non ha disputato le gare precedenti nemmeno con altri piloti.

Cameron Das è arrivato con un ampio vantaggio nei confronti di Louis Foster all'ultimo evento di questo fine settimana, con il pilota in seconda posizione come unico ancora in grado di strappargli il titolo. Nazim Azman invece o trovava in terza posizione, precedendo Jak Crawford in classifica, causa assenza di questo dal penultimo evento del campionato per questioni di sovrapposizione. Das si è confermato, come da facili previsioni, vincendo il campionato, mentre Crawford è riuscito a risalire al terzo posto alle spalle di Foster e davanti ad Azman. Bolukbasi, idolo del fanbase turco, ha chiuso la stagione al quinto posto.

ROUND 7 - Monza
Podio Gara 1: Cameron Das, Christian Mansell, Cem Bolukbasi
Podio Gara 2: Casper Stevenson, Cem Bolukbasi, Filim Kaminiarz
Podio Gara 3: Cameron Das, Cem Bolukbasi, Enzo Trulli

ROUND 8 - Montmelò
Podio Gara 1: Cem Bolukbasi, Cameron Das, Enzo Trulli
Podio Gara 2: Jak Crawford, Louis Foster, Enzo Trulli
Podio Gara 3: Jak Crawford, Cameron Das, Louis Foster

sabato 23 ottobre 2021

Il Delirio dell'Arcobaleno: blog novel - Puntata n.11

Apocalisse a Suzuka - è passato un bel po' di tempo, ma credo sia ora di andare avanti e di avviarci verso destinazione. Questo è il penultimo passo. Buona lettura a tutti!

venerdì 22 ottobre 2021

Quando la Brabham di testa finiva fuori e vinceva Tambay: Germania 1982 e San Marino 1983

Siete pronti per un viaggio nel passato? Quel passato in cui si vedevano piloti indossare tute dai colori totalmente casuali e slegati dalla loro monoposto? No, non parlo del 22.10.2006, giorno celebre perché un certo ragazzino brasiliano indossava una tuta verde-oro al volante di una Ferrari vincendo il gran premio di casa (o forse ben più celebre perché il suo compagno di squadra disputava l'ultimo gran premio con la Rossa prima di andare in pensione e poi tornare di lì a qualche anno in qualità di traditorehhhh della patriahhhh, ma io ho delle priorità). Parlo dei gloriosi anni '80 e nello specifico oggi andiamo alla scoperta di due gran premi vinti da un pilota Ferrari che, diversamente da Felipe Massa (che all'epoca aveva uno o due anni), indossava una banale tuta rossa cin lo sponsor del Moulin Rouge. Si tratta di Patrick Tambay, celebre per le sue vittorie concomitanti con incidenti delle Brabham e, curiosamente, forse unico pilota della storia capace di fare emozionare Mario Poltronieri nonostante guidasse una Ferrari e non un'Alfa Romeo.

Ho deciso di approfondire questi due eventi, nonostante ce ne fossero di magari più pittoreschi da raccontare (no, sto scherzando, la prima gara vinta da Tambay è top quality perché vi è accaduto un evento di cui perfino i driverstosurvivers più illuminati potrebbero essere informati), proprio perché sono rimasta incuriosita dal destino che i fan sembrano avere riservato a questo pilota. Dai video d'epoca sembra che Tambay fosse diventato una sorta di idolo per i ferraristi... e lo specifico, su questo non ho niente da discutere. La cosa che mi incuriosisce è che da quando ho memoria, quindi da decenni, non ho MAI sentito o letto un solo commento a proposito di quanto fossero belli i tempi in cui c'era Tambay in Ferrari. Insomma, pare sia stato totalmente rimosso. Considerato che stiamo parlando di un fanbase che a distanza di oltre venticinque anni è ancora affezionato a Jean Alesi, perfino gente troppo giovane per averlo visto gareggiare, questa rimozione mi lascia un po' sconcertata.

Il nostro Eroe Dimenticato, comunque, ha conquistato una prima vittoria piuttosto pittoresca. Dopo essersi destreggiato a superare le Renault di Alain Prost e René Arnoux, inseguiva la Brabham di Nelson Piquet, leader della gara. Come il compagno di squadra, il brasiliano prevedeva di fare una sosta per rifornimento di carburante, in modo da avere la vettura più leggera sia prima sia dopo e di avere gomme più fresche nella seconda parte di gara. Il suo compagno di squadra, tuttavia, si è ritirato per un guasto al motore, un po' come se fosse stato un Prost qualsiasi (sì, anche questo è stato vittima dell'affidabilità), mentre Piquet era leader incontrastato e accumulava un vantaggio tale che magari gli avrebbe anche permesso di fare la sosta ai box e di tornare in testa senza che nessuno si mettesse tra lui e la leadership. Però non è arrivato il momento del pitstop. È arrivata una RAM da doppiare e quella RAM era guidata da Eliseo Salazar. Quindi sapete sicuramente di cosa sto parlando.

Poltronieri ha reagito con una certa pacatezza alla rissa scoppiata tra i Piquezar a seguito dell'incidente, insomma, ha osservato come il campione del mondo in carica fosse indispettito dall'incidente, un po' come se si fosse limitato a urlare un "f*ck" all'indirizzo di Salazar. Vecchi tempi, in cui non si faceva sensazionalismo in cronaca nemmeno quando sarebbe stato giustificabile. In ogni caso, comunque, i Piquezar hanno rubato l'attenzione delle telecamere per un po', anche quando si trattava di rimuovere le loro vetture dalla sorta di chicane mobile in cui era avvenuto l'incidente. Nel frattempo Tambay è passato chiedendo se ci fossimo dimenticati di lui e si è ritrovato leader della gara, dove è rimasto fino alla bandiera a scacchi. Quindi seppure voci di corridoio sostengono che il motore BMW della vettura di Piquet non sarebbe durato fino a fine gara, si può comunque affermare che Salazar abbia contribuito alla vittoria da parte di un pilota Ferrari. È una cosa top.

Tambay ha vinto seguito a debita distanza da Arnoux, mentre il Sexy Baffo di Keke Rosberg è andato insieme a loro sul podio. Poltronieri nel frattempo narrava i fatti privati di Tambay, un po' come se fosse un Frentzen qualsiasi. No, scherzo, non aveva una storia così interessante: Poltronieri ha detto solo che aveva 33 anni e che era sposato con un'americana. Facendo ricerche su google (perché sono una gossippara impenitente e non ho problemi ad ammetterlo) ho scoperto che il nome della moglie era Diana, che i due hanno avuto una figlia di nome Esti e che risultano avere divorziato, dato che attualmente Tambay dovrebbe essere sposato da almeno trent'anni con una donna che risponde al nome di Dominique, madre di suo figlio Adrien. Ai tempi, però, contava non solo il gossip ma anche il resto della zona punti, che è stata completata da Michele Alboreto (Tyrrell), Bruno Giacomelli (Alfa Romeo) e Marc Surer (Arrows).

Giacomelli a punti ha reso felice Poltronieri, mentre l'altro pilota Alfa Romeo, Andrea De Cesaris, si è ritirato e ha riferito che la causa del ritiro era un incidente innescato da John Watson. Certo che questa gente degli anni '80 non aveva un minimo di criterio, e i piloti tranquilli come De Cesaris, che altrimenti non sarebbero mai stati coinvolti in incidenti o cose strane, finivano sempre per rimetterci! ;-) Aggiungo che anche in occasione della seconda vittoria di Tambay, De Cesaris è stato costretto al ritiro, stavolta da un guasto. Quindi siamo già passati da Hockenheim 1982 a Imola 1983, con Giacomelli non più in Alfa Romeo, ma in Toleman. La Toleman era sponsorizzata Candy e il suo compagno di squadra Derek Warwick ne ha successivamente approfittato per mettere in mostra lo sponsor facendo un mezzo volo sulle barriere e planandoci con la sua vettura che è stata poi lasciata lì fino a fine gara. Aggiungo che invece Giacomelli ha detto in un'intervista di essere stato vittima di un furto quel fine settimana. Questi piloti degli anni '80 obiettivamente avevano un po' di iella.

Arnoux e Tambay, compagni di squadra in Ferrari a partire da inizio stagione, erano 1/2 quando sono stati superati da un arrembante Riccardo Patrese su Brabham destinata a fare rifornimento. Il punto è che anche gli altri dovevano fare rifornimento e che Arnoux l'ha anticipato perdendo terreno nei confronti degli avversari. La sosta di Patrese, invece, è stata lunga e ha subito un undercut da Tambay, anche se ai tempi non si parlava di undercut... anche perché c'erano tante cose di cui parlare, finiva fuori qualcuno ogni tre per due, facendo sì che Poltronieri rispolverasse il termine "falcidia". Patrese era comunque più veloce di Tambay e gli si avvicinava progressivamente, a sette giri dalla fine l'ha superato e si è riportato in testa alla gara, per poi finire a muro un minuto più tardi, facendo esultare un pubblico molto ferrarista e molto insensibile alle sorti dei piloti italiani. Poltronieri non mi è sembrato particolarmente soddisfatto dal comportamento del pubblico, per lui contavano anche i piloti italiani, che spesso citava durante le telecronache.

Fuori Patrese, quindi doppietta? No way, perché Arnoux ne ha approfittato per fare subito dopo un elegante testacoda, perdendo l'appena conquistata seconda piazza a vantaggio di Prost, suo ex compagno di squadra in Renault, accontentandosi del gradino più basso di in podio tutto francese. Keke Rosberg, John Watson e Marc Surer hanno completato la zona punti, ma a nessuno importava molto, il pubblico è andato totalmente in visibilio e siccome erano very uominy in tanti hanno fatto invasione di pista mentre era ancora in corso il giro d'onore. Anzi, mentre alcuni piloti dovevano ancora tagliare il traguardo. Nel frattempo Tambay stava percorrendo la pista quando ha terminato la benzina, il che di solito non sarebbe neanche tanto grave, ma lì è stato praticamente assalito dal pubblico in calore, tanto che è dovuto essere scortato dalle forze dell'ordine fino al podio, dove Prost e Arnoux erano già stati intervistati dalla TV italiana, parlando italiano nel quale infilavano ogni cinque parole una in francese.

Giunto sul podio, Tambay ha fatto esattamente l'opposto, per lui parlare in italiano non significava metterci parole francesi in mezzo, ma piuttosto parlare in francese mettendoci ogni tanto una parola in italiano. Quando l'addetto alle interviste ha osservato che aveva 34 anni, l'ha però puntualmente corretto sostenendo di averne ancora 33. Ad ogni modo, per fortuna ai suoi tempi a nessuno sembrava importare nulla del modo in cui i piloti della Ferrari parlavano in italiano, altrimenti sarebbe stato verosimilmente la principale critica nei suoi confronti. Poi tutto è finito, brevemente la linea allo studio, in cui c'era ospite Stirling Moss. Poi c'erano anche dei politici sammarinesi, uno dei quali ha detto che Arnoux era residente nella Repubblica di San Marino (con un momento cringissimo in cui uno dei presenti ha chiesto a quel politico se il pilota vivesse là per motivi fiscali). Bravo Arnoux, così si fa, altro che vivere a Montecarlo come vicino di casa di tutti gli altri piloti!

giovedì 21 ottobre 2021

GB3 2021 (ex Formula 3 BRDC): Zak O'Sullivan vince il titolo

Nell'ultimo weekend è terminato uno dei campionati minori che si sono svolti in Europa negli scorsi mesi, ovvero la GB3, altresì nota come Formula 3 britannica fino a non troppo tempo fa. Composto da un totale di otto eventi, gli ultimi due si sono svolti in settembre e ottobre.
I piloti che hanno preso parte a entrambi gli eventi sono stati Javier Sagrera, Tom Lebbon, Roman Bilinski, Frederik Lubin, Jonathan Browne, Mikkel Grundtvig, Reema Juffali, Sebastian Alvarez, Reece Ushijima, Bart Horsten, Ayrton Simmons, Branden Lee Oxley, Christian Mansell, Bryce Aron e Zak O'Sullivan, la maggior parte dei quali hanno gareggiato full season.
Luke Browning ha preso parte all'evento di settembre, mentre erano presenti all'evento di ottobre James Hedley, Flynn Jakes, Eduardo Coseteng, Tommy Smith e Alex Fores, gli ultimi due citati già visti in occasione di altri eventi del campionato, i primi tre, così come Browning, one-off.

ROUND 7 - Oulton
Podio Gara 1: Zak O'Sullivan, Ayrton Simmons, Roberto Faria
Podio Gara 2: Luke Browning, Bart Horsten, Christian Mansell
Podio Gara 3: Roman Bilinski, Mikkel Grundtvig, Frederik Lubin

ROUND 8 - Donington
Podio Gara 1: Zak O'Sullivan, Reece Ushijima, Roman Bilinski
Podio Gara 2: Zak O'Sullivan, Reece Ushijima, Christian Mansell
Podio Gara 3: Mikkel Grundtvig, Alex Fores, Frederik Lubin

O'Sullivan è arrivato a Donington con un punteggio tale che per lui la vittoria del titolo era solo una formalità, mentre secondo e terzo in classifica piloti sono stati Simmons e Mansell. Ushijima, che aveva iniziato la stagione molto bene e sembrava uno dei principali candidati al titolo, ha chiuso il campionato al quarto posto, precedendo Faria e Horsten, mentre al settimo posto si è classificato Bilinski, che tuttavia ha disputato solo gli ultimi sei eventi della stagione, saltando i primi due.

Per quanto riguarda i fanalini di coda, quelli che hanno disputato l'intera stagione sono stati sicuramente Grundtvig e la Juffali. Tuttavia tra i due c'è una differenza schiacciante: nelle gare con reverse grid totali, Grundtvig in alcune occasioni ha saputo mantenere la propria posizione o quantomeno non terminare le gare in modo disastroso (ha totalizzato nel corso della stagione due vittorie da reverse grid e due secondi posti). La Juffali, per quanto in qualifica più o meno allo stesso livello del collega (e a volte superiore a lui) ha dimostrato invece grosse difficoltà: ha sempre perso posizioni in partenza, non ha mai dimostrato di potere puntare al podio e, anzi, nelle occasioni in cui inizialmente sembrava potere conservare almeno un quinto/sesto posto, poi ha avuto incidenti o crolli improvvisi. Miglior risultato un quarto posto in una di tali gare, sempre ben lontana dal ripetersi. La sua particolare storia personale sarà anche interessante e fonte di ispirazione, ma arrivati a questo punto si dovrebbe essere capito che le competizioni open wheel non fanno al caso suo. Credo che dovrebbe seriamente prendere in considerazione l'idea di dedicarsi ad altre tipologie di motorsport.

mercoledì 20 ottobre 2021

Considerazioni a mente lucida sul finale di stagione del DTM 2021

Come forse qualcuno di voi avrà notato, finora ho educatamente evitato di parlare di un certo evento controverso avvenuto in un certo campionato motoristico non nuovo alle controversie già da un po' di tempo. Parlo del DTM, di cui ho parlato per l'ultima volta sul blog ai tempi in cui Alex Albon è stato ufficializzato come pilota della Williams per il 2022. Da allora si sono svolti i due eventi conclusivi della stagione, nei primi due weekend di ottobre. Nel primo dei due era presente proprio Albon, mentre nel secondo, nel fine settimana del 9/10 ottobre, al suo posto ha gareggiato Nick Cassidy. Tuttavia ai fini di questo post non c'entra molto né Albon né tantomeno Cassidy, del quale segnalo comunque un quinto posto nella gara del sabato.

Eravamo rimasti con Kelvin Van Der Linde e Liam Lawson come principali concorrenti al titolo e abbiamo superato il weekend del 2/3 ottobre - in cui si gareggiava a Hockenheim, con i due ancora in lotta per il titolo. Van Der Linde ha vinto la gara del sabato, precedendo proprio il nostro caro Albon e Mike Rockenfeller, mentre la vittoria della domenica è andata a Lucas Auer, celebre per essere il nipote di Gerhard Berger, con il podio completato da Lawson e da Maximilian Gotz. Al momento eravamo ancora ben lontani dal clima di polemiche a cui il DTM sarebbe andato incontro solo una settimana più tardi, e in realtà ne eravamo lontani anche sabato, quando Lawson è arrivato terzo alle spalle del vincitore Gotz e del secondo classificato, nientemeno che Arjun Maini, finora passato alle cronache per essere stato bullizzato da Santino Ferrucci dentro e fuori dalla pista quando erano compagni di squadra in Formula 2 diversi anni fa.

In questi ultimi due eventi c'era come guest driver anche Lucas Di Grassi, che di per sé non c'entra molto con quello che andrò a narrare, anzi, per niente, ma lo cito perché sono piuttosto certa che nemmeno lui e il suo "amico" Sebastien Buemi sarebbero riusciti a immaginare un finale di stagione così polemico e così trash. Tutto è iniziato domenica quando Kelvin Van Der Linde ha pensato bene di speronare Liam Lawson proprio a inizio gara perché... non preoccupiamoci del perché. Anche perché Van Der Linde era dietro in classifica rispetto a Lawson, quindi anche da un eventuale doppio ritiro avrebbe avuto solo da rimetterci. Ad ogni modo Lawson si è ritrovato nelle retrovie, mentre Van Der Linde ha proseguito, combinando altri casini e poi ritrovandosi in seguito a sua volta nelle retrovie. Tutto finito qui? Assolutamente no!

A questo punto è entrato in scena Maximilian Gotz, ancora in lotta per il titolo, ma con la necessità di vincere per portare a casa il titolo stesso. È stato a quel punto che tutte le Mercedes che gli stavano davanti l'hanno fatto passare, indipendentemente dal team di appartenenza. Gotz ha quindi vinto il titolo vincendo la gara davanti a Lucas Auer e a Maximilian Buhk, con soltanto tre punti di vantaggio su Lawson. Questo ha aperto molte domande, per esempio la legittimità dal punto di vista etico degli ordini di scuderia tra scuderie. Quello che è successo non è illegale dal punto di vista regolamentare, nel DTM, ma indubbiamente siamo di fronte a qualcosa che va oltre gli schemi. Gli ordini di scuderia in caso di assegnazione del titolo saranno anche una cosa da tollerare, ma c'è sicuramente una situazione di squilibrio se si allarga il concetto di team a quello di motorista, specie quando ci sono motoristi con sette vetture e altri che ne hanno due.

In sintesi, per dirla come va detta, penso non potesse esserci un finale peggiore per un campionato, ma aggiungo alcune note di contorno, per esempio il fatto che il fanbase motoristico non si sia comportato proprio da fanbase illuminato. L'indignazione ci sta tutta, ma sono girate anche affermazioni abbastanza fuori dagli schemi e frutto di una cultura troppo "Formula 1- centrica". Non che ci sia niente di male a seguire per prima cosa la Formula 1 - anzi, sarei un bue che dà del cornuto all'asino se dicessi il contrario - ma avere un'idea di come funzionino le cose altrove, prima di scrivere porcherie, non sarebbe male. Una parte della Lawson-nation estesa abbastanza da fare rumore, ha infatti approfittato della situazione per dipingere tutti i piloti della storia del DTM come degli incapaci perché non sono mai arrivati in Formula 1.

Anche no, grazie, per due ragioni. La prima è che non tutti i piloti hanno come massima aspirazione quella di gareggiare in Formula 1 o comunque in campionati open wheel e non è che chiunque gareggi in altre serie completamente diverse sia a prescindere uno scarso. La seconda è che arrivare in Formula 1, anche per chi ne avrebbe le capacità, è un percorso lungo e costoso che in molti non possono permettersi, mentre gareggiare nel DTM o campionati analoghi generalmente implica il non essere un pilota pagante, ma l'essere un pilota stipendiato. Approfittare del comportamento fuori dalle righe di un numero ristretto di piloti del DTM per spargere sterco su chiunque è già abbastanza grave, ma criticare piloti che hanno intrapreso una strada che necessita di meno big money è un controsenso dato che di solito si critica il fatto che ci vogliano troppi soldi per arrivare in alto, invece di criticare chi non li ha.

Aggiungerei anche che la ragione per cui nel DTM è permesso comportarsi a una certa maniera è il fatto che i motoristi "storici" sembrano unirsi contro i nuovi team e i nuovi motoristi. La storia che Liam Lawson sarebbe il salvatore dell'universo perché a soli diciannove anni è il best drivahhhh evahhhh magari lasciamola credere ai driverstosurvivors. Per intenderci: onore a Lawson per come ha gareggiato in questo campionato, ma se fosse stato al volante di una Mercedes invece che di una Ferrari/Redbull nessuno avrebbe cercato di fermare il ragazzino salvatore del mondo venuto a ostacolare i "boomer". O quantomeno chi ci avesse provato sarebbe stato in qualche modo sanzionato. Aggiungo che Van Der Linde è del 1996, quindi magari si potrebbe anche evitare di farlo passare per un vecchio decrepito.

Infine ho visto un commento abbastanza da wtf, in cui una persona si lamentava del fatto che il DTM abbia fatto il modo che vincesse un pilota non amato, invece del pilota preferito del pubblico. Fermi tutti: Lawson meritava di vincere il titolo per il modo in cui ha gareggiato quest'anno, invece di essere messo fuori da Van Der Linde e invece che i vari team motorizzati Mercedes mettessero in pratica la versione motoristica di un cartello commerciale. Però ecco, meritava di vincere per i risultati. Il fatto che fosse il favorito del pubblico non dovrebbe avere la benché minima rilevanza in tutto ciò. Sono state commesse delle scorrettezze contro Lawson, questo è poco ma sicuro, ma sarebbero state scorrettezze anche se Lawson invece di avere i bimbi e le bimbe che si strappano le mutande per lui, fosse il pilota più detestato della categoria.

martedì 19 ottobre 2021

Superformula Lights 2021: Teppei Natori vince il titolo

In Giappone in questa stagione ci sono due campionati paralleli a livello Formula 3, la Formula Regional Japan e la Superformula Lights. Mentre la prima categoria menzionata durerà fino a dicembre, la Superformula Lights, che si è svolta in concomitanza dei primi sei eventi della Superformula come contorno, è terminata in quest'ultimo fine settimana dopo avere avuto un totale di diciassette gare (dovevano essere diciotto, ma una è stata cancellata per maltempo a stagione in corso). La serie non ha visto una griglia molto ricca, che oscillava tra le dieci e le dodici vetture, ma si sa, in molti campionati minori purtroppo funziona così... e organizzando due campionati paralleli a livello analogo le cose non possono fare altro che peggiorare.

ROUND 1 - Fuji
Podio Gara 1: Teppei Natori, Ren Sato, Giuliano Alesi
Podio Gara 2: Ren Sato, Teppei Natori, Seita Nonaka
Podio Gara 3: Atsushi Miyake, Teppei Natori, Giuliano Alesi

ROUND 2 - Suzuka
Podio Gara 1: Teppei Natori, Giuliano Alesi, Seita Nonaka
Podio Gara 2: Teppei Natori, Ren Sato, Giuliano Alesi
Podio Gara 3: Teppei Natori, Giuliano Alesi, Hibiki Taira

ROUND 3 - Autopolis
Podio Gara 1: Atsushi Miyake, Giuliano Alesi, Shunsuke Kohno
Podio Gara 2: Teppei Natori, Giuliano Alesi, Shunsuke Kohno

ROUND 4 - Sporsland Sugo
Podio Gara 1: Giuliano Alesi, Teppei Natori, Hibiki Taira
Podio Gara 2: Teppei Natori, Ren Sato, Hibiki Taira
Podio Gara 3: Giuliano Alesi, Teppei Natori, Hibiki Taira

ROUND 5 - MOTEGI I
Podio Gara 1: Ren Sato, Teppei Natori, Giuliano Alesi
Podio Gara 2: Ren Sato, Giuliano Alesi, Atsushi Miyake
Podio Gara 3: Ren Sato, Giuliano Alesi, Seita Nonaka

ROUND 6 - MOTEGI II
Podio Gara 1: Giuliano Alesi, Ren Sato, Atsushi Miyake
Podio Gara 2: Ren Sato, Kazuto Kotaka, Shunsuke Kohno
Podio Gara 3: Giuliano Alesi, Atsushi Miyake, Kazuto Kotaka

Il titolo è stato vinto da Teppei Natori, con soli sei punti di vantaggio nei confronti di Giuliano Alesi (spesso impegnato in parallelo anche in Superformula), mentre ha chiuso al terzo posto in classifica Ren Sato. A seguire Atsushi Miyake, Hibiki Taira, Shunsuke Kohno, Seita Nonaka, mentre ha chiuso all'ottavo posto Kazuto Kotaka nonostante abbia disputato un solo evento. Segue il part-time Seiya Jin davanti a Nobuhiro Imada, dopodiché Lucca Allen, al via a un evento, davanti a "Dragon". Anche Miki Koyama ha disputato un evento, precedendo in classifica "Syuji", Trubasa Iriyama, Masayuki Ueda e Takashi Hata, che hanno disputato eventi random della stagione.


lunedì 18 ottobre 2021

Formula Nordic 2021: William Karlsson vince il titolo

Una settimana fa è terminato il campionato di Formula Nordic, indicativamente a livello di una Formula 4 di quelle che sembrano un campionato della parrocchia, a giudicare dal numero dei partecipanti. La serie era iniziata nel mese di giugno e prevedeva un totale di sei eventi, tre da tre gare, tre da due, proprio in questo ordine, per un totale di quindici gare.
Un totale di dodici piloti svedesi a parte uno hanno preso parte al campionato, che si è svolto interamente in Svezia. Le vetture al via oscillavano tra le otto e le dieci, in linea di massima, e solo quattro piloti sembrano avere disputato tutte le gare della stagione. Si tratta di William Karlsson, Philip Victorsson, William Siverholm, Elias Adestam ed Emma Wigroth, una delle due ragazze del campionato.
Purtroppo non c'è stato nemmeno un podio femminile, il miglior risultato ottenuto dalla Wigroth è stato un quarto posto nella seconda gara di Anderstorp. L'altra donna, tale Ella Benje, ha disputato solo uno dei sei eventi del campionato ed era una dei piloti "fuori età", sembra infatti che abbia 27 anni, in una serie dove mediamente i piloti sono giovanissimi.

ROUND 1 - Drivecenter Arena
Podio Gara 1: William Karlsson, Philip Victorsson, William Siverholm
Podio Gara 2: William Karlsson, Philip Victorsson, Calle Bergman
Podio Gara 3: Philip Victorsson, William Karlsson, Philip Zielinski

ROUND 2 - Falkenberg
Podio Gara 1: William Karlsson, Havand Hallerud, Philip Victorsson
Podio Gara 2: William Karlsson, Havand Hallerud, William Siverholm
Podio Gara 3: William Karlsson, Albin Karlsson, William Siverholm

ROUND 3 - Karlskoga
Podio Gara 1: William Karlsson, Philip Victorson, Elias Adestam
Podio Gara 2: Elias Adestam, William Karlsson, Philip Victorsson
Podio Gara 3: Philip Zielinski, Calle Bergman, Elias Adestam

ROUND 4 - Anderstorp
Podio Gara 1: Philip Victorsson, William Karlsson, Calle Bergman
Podio Gara 2: William Karlsson, Elias Adestam, Philip Zielinski

ROUND 5 - Manstorp
Podio Gara 1: Philip Victorsson, William Siverholm, Elias Adestam
Podio Gara 2: William Silverholm, Elias Adestam, Havand Hallerud

ROUND 6 - Knutstorp
Podio Gara 1: Philip Victorsson, William Karlsson, William Siverholm
Podio Gara 2: Elias Adestam, Havand Hallerud, William Karlsson

William Karlsson, di cui non sono riuscita a scoprire se sia o non sia parente dell'omonimo Albin (pilota part-time) ha vinto il titolo con un certo vantaggio su Philip Victorsson, con la top-5 completata da Elias Adestam, William Siverholm e Phllip Zielinski. A seguire si sono classificati il danese Havard Hallerud, Calle Bergman, Emma Wigroth, Albin Karlsson, Willer Wallenstam, Jonathan Engstrom ed Ella Benje.
Il dubbio esistenziale rimane questo: qualcuno di loro passerà a qualche serie più di primo piano nella prossima stagione? A giudicare dalle scorse stagioni, non mi sembra molto probabile. I piloti più altolocati usciti da questa serie risalgono al 2017, si tratta di William Alatalo e Konsta Lappalainen, rispettivamente quinto classificato e runner-up. Andando più indietro c'è Linus Lundqvist, campione della stagione 2016, che sembra il pilota di maggiore successo uscito da questa serie.

domenica 17 ottobre 2021

Harald Ertl, l'Hans Heyer dei poveri - GP Francia 1976

So che ci sono alcune cose di epoca contemporanea di cui non ho ancora parlato (devo rifletterci su), ma vi porto con me in un altro viaggio del passato, perché sono andata a stanare un eroe dimenticato della Formula 1. Trattasi del pilota austriaco Harald Ertl, celebre per essere uno dei piloti che hanno soccorso Niki Lauda al Nurburgring, ma che prima di quel momento ha commesso un'azione eclatante sfuggita alle cronache odierne. È il 4 luglio 1976 ed è il 28esimo compleanno di René Arnoux. <3 Se siete driverstosurviver convinti che se a 28 anni non era ancora in Formula 1 fosse un fallito, vi consiglio invece di leggere il mio post di andare a sbavare davanti alle live di Norris.

Siamo alla partenza del gran premio a Le Castellet, Niki Lauda è in testa seguito da James Hunt - LAUNT VIBES *____* - e dietro di loro c'è Clay Regazzoni, ma lasciamo perdere i primi ventisei, al ventisettesimo posto c'è Ertl - pilota dotato di barba e baffi piuttosto appariscenti - su una Hesketh. Ventisettesimo? Esatto: Ertl sta gareggiando  abusivamente, senza essersi qualificato! Ed è partito dalla griglia, a quanto pare, e non perché abbia pagato da bere a tutti gli addetti ai lavori del posto. E l'ha fatto con un anno d'anticipo rispetto a Hans Heyer. Di fronte a un simile evento, bisogna solo acclamarlo, specie considerato che Heyer ha ufficialmente lo status di eroe per un'azione analoga.

Nelle posizioni che contano i Launt sono 1/2 e ci restano finché Lauda non si ritira per un guasto al motore, imitato pochi giri più tardi da Regazzoni: entrambe le Ferrari fuori, garahhhh falsatahhhh. Hunt si porta in testa dopo il ritiro del suo avversario e dietro di lui a giocarsi le posizioni più basse del podio sono le Tyrrell a sei ruote e la March di Ronnie Peterson, futuro pilota della Tyrrell a sei ruote. Peterson però è costretto al ritiro verso fine gara mentre anche Jody Scheckter sembra in difficoltà e perde posizioni nei confronti di varie vetture, dopo anche un mezzo contatto con la Penske di John Watson... che poi, più che mezzo contatto forse era un contatto intero.

È Patrick Depailler ad arrivare secondo sulla Tyrrell, davanti a John Watson, Carlos Pace, Mario Andretti e proprio Jody Scheckter che porta a casa un punto. Secondo statsf1.com sul podio c'è un'atmosfera tesa per via di polemiche tra Hunt e Depailler risalenti a inizio stagione. Pare che nel GP degli Stati Uniti i due abbiano avuto un incidente. Poi magari Depailler ha anche sfidato Hunt dicendogli qualcosa tipo "io fumo più di te" ed è seguita una rissa con lancio di posacenere. Questo però non lo scopriremo mai, perché nel 1976 i piloti litigavano in privato e non sui social network... il che significa che la gente comune come noi non veniva coinvolta a nessun titolo in queste vicende.

Idolo locale è Jacques Laffite: sulla Ligier numero 26, nel corso della gara, esce di pista e rimane incastrato con la monoposto in una rete. I commissari e gente random accorrono per rimetterlo in gara a spinta, in un'epoca in cui essere rimesso in gara a spinta significava squalifica se non eri un francese a bordo di un'auto francese con motore francese su suolo francese. Solo felice comunque che Laffite se la sua cavata arrivando tra gli ultimi e senza subire conseguenze, perché il suo rientro in pista è stato piuttosto pittoresco. Quindi andate pure a riferire ad Alan Jones che il testacoda su Surtees sponsorizzata da un brand di preservativi è il nulla in confronto a questa performance!

Ma Ertl? Giusta domanda, che merita una risposta esauriente. La sua gara dura solo quattro giri, quando è costretto a ritirarsi ai box. Non è ancora stato blackflaggato per la partenza abusiva, né sembra avere subito alcun genere di penalità o squalifica. L'unica differenza con Heyer è che questo non è il suo unico gran premio, altre volte lo vedremo regolarmente in griglia, anche se non sempre, visto che spesso non si qualifica. Spazia anche in altre categorie e nel 1979 alla 1000 km del Nurburgring CONDIVIDE UNA VETTURA CON HANS HEYER, poetic cinema. <3 Dopo la fine della sua carriera come pilota di Formula 1, vi rimane come contorno, dato che lavora come inviato per la TV tedesca.

La sua storia purtroppo non ha un happy ending, in quanto nel 1982 muore ad appena 33 anni durante un volo aereo privato sul quale si trova insieme a vari familiari e parenti. Insieme a lui muoiono suo cognato e sua nipote, mentre sopravvivono sua moglie e suo figlio di tre anni. Curiosità: nel 2009 è uscita su Forums Autosport la traduzione di un'intervista a Sebastian Ertl, figlio di Harald, in cui interpellato sui suoi ricordi di suo padre, narra di come una volta durante una gara di DTM invece di tifare per il padre invocasse a gran voce il nome di uno degli avversari del padre... ovvero Hans Heyer! Insomma, era destino: Heyer un poeta, Ertl solo un ghostwriter...



sabato 16 ottobre 2021

Gli angusti e tortuosi rewatch: ho visto il GP di Montecarlo 1982 con telecronaca italiana!

Ci sono tentazioni a cui non possiamo resistere e una di queste è rivedere il Gran Premio di Montecarlo 1982 qualora questo venga postato con telecronaca italiana. L'ho trovato oggi e merita. Avevo già commentato questo evento sul blog in passato, ma Mario Poltronieri vince su tutto e tutti e quindi controllate la quantità di benzina presente nei vostri serbatoi perché in questo venerdì sera che si getta nel weekend ripercorreremo la poesia di un'epoca remota in cui impavidi "concorrenti" fanno "una corsa eccellente" a condizione di una buona tenuta del "mezzo meccanico".

Preparatevi e fate attenzione alla pioggia imminente, perché nell'ordine assisteremo a: collegamenti televisivi affidabili come le McLaren Honda di qualche anno fa, minigonne che innescano testacoda, backmarker che si denudano parzialmente accanto al circuito, piloti paragonati a felini, posizioni immutate "a meno di guasti meccanici", gare "falsate" dalle condizioni meteo, nonché piloti imbucati sul podio o scambiati gli uni per gli altri. Poi ci faranno visita anche brevi sprazzi di fangirlismo e di probabile tifo alfista made in Poltronieri... insomma, non ci faremo mancare proprio niente.

Andrò molto velocemente sulle faccende di routine di cui si discute a vario titolo: Montecarlo pista obsoleta e inadatta alle vetture odierne da eliminare? Poltronieri pensa di no, secondo altri però non genera spettacolo quindi sì. E poi gli sponsor occupano troppo spazio sulle vetture, quindi i numeri sono piccoli ed è difficile riconoscere i piloti l'uno dall'altro. No, non mi sono sbagliata, si parlava di queste cose anche nel 1982 e probabilmente anche molto prima di quell'anno, anche se era un'epoca diversa, le cronache si facevano a bordo pista e non dentro una cabina di commento e a volte in studio non giungeva la telecronaca.

È proprio questo il modo in cui la gara parte: problemi nel sentire Poltronieri, con un giornalista(?) in studio che cerca di fare la cronaca da lì, aiutato da sole immagini senza distacchi, con co-commentatore l'ex pilota Giancarlo Baghetti. Non se la cava neanche malissimo, considerato che riconosce i piloti della top-6: Arnoux, Giacomelli, Prost, Patrese, Pironi e De Cesaris. Certo, se fossero in giro per il podio invece che al volante, magari faticherebbe di più, ma non mettiamo il carro davanti ai buoi. Diciamo che non se la cava male, ma Poltronieri è un'altra cosa.

Screenshot della partenza

Poltronieri arriva, dopo il ritiro di Giacomelli per un guasto dopo avere perso la seconda piazza a vantaggio di Prost. Arnoux nel frattempo è in testa alla gara con abbondante vantaggio, poi dopo un quinto di gara finisce in testacoda. È palesemente deluso, si siede in un posto isolato prima di rientrare ai box e quando ci torna, Zermiani riferisce che ha fatto "un gesto di stizza" (futuro cavallo di battaglia di Mazzoni), che è molto abbattuto e non ha voluto parlare nemmeno con Scheckter, che fa l'inviato per la TV americana. E nessuno accorre per andare a consolare Arnoux?!?!?! Gente crudele.

Okay, va bene, il carissimo René si sarà sicuramente già abbondantemente ripreso da quel ritiro di trentanove anni fa, ma voglio esprimergli la mia vicinanza. Ad ogni modo l'attesa non è molto lunga. Dopo qualche minuto va a riferire a Zermiani che ha danneggiato una minigonna e ha fatto un testacoda, cosa che ha compromesso la sua gara, non essendo riuscito a ripartire. Nelle posizioni della top-6 ci sono adesso Prost, Patrese, Pironi, De Cesaris, Alboreto e Rosberg, con Sexy Baffo che viene considerato uno dei favoriti per la vittoria.

Arnoux fermo dopo il testacoda,
dietro di lui Prost si appresta a superarlo

Prost allunga, Patrese cerca di stargli dietro. Le ATS si ritirano. Salazar indossa una tuta blu, Winkelhock ce l'ha rossa. Subito dopo avere abbandonato la vettura fumante, Salazar si toglie il casco, poi si slaccia la tuta e inizia ad abbassarsela. Si ritirano entrambe le Ligier ai box e intervistato da Zermiani, Cheever spiega di avere avuto un guasto al motore. Zermiani osserva: "comunque l'hai presa bene". Cheever risponde: "è il mio mestiere". Le McLaren hanno difficoltà e non riescono ad avvicinarsi alla zona punti, che al momento è così composta: Prost, Patrese, Pironi, De Cesaris, Rosberg, Alboreto.

Non inquadrato dalle telecamere, Alboreto ha perso infatti una piazza venendo superato da Sexy Baffo. Frattanto iniziano doppiaggi vari, con vetture random che si levano diligentemente di mezzo per non ostacolare le vetture a pieni giri... o meglio, a volte lo fanno ma non sempre. Il giornalista in studio interviene per far notare a Poltronieri che Pironi ha danneggiato l'ala anteriore, tamponando "un concorrente a bordo di una macchina nera". Sarebbe De Angelis, doppiato, ma una tale definizione ha un livello di poesia tale che è meglio così, che non sia stato identificato.

Prost fugge, Patrese insegue senza mai essere troppo vicino da impensierirlo e senza mai essere troppo lontano, mentre sono tra loro vicini Pironi, De Cesaris e Rosberg, che secondo Poltronieri sono in attesa come "gatti sornioni". Poi De Cesaris e Rosberg perdono terreno e si ritrovano impegnati in un lungo duello per il quarto posto, che si conclude con il ritiro di Rosberg ai box a causa del danneggiamento della vettura dopo una probabile verniciatura di muretto. Davanti ogni tanto Patrese si avvicina di più, sembra raggiungere Prost, uno di questi momenti è quando doppiano Piquet come se fosse un Salazar qualsiasi.

Il campione del mondo in carica ha problemi, tanto che sarà costretto al ritiro ai box, dopo mai essere stato protagonista proprio come i piloti McLaren ritirati a loro volta. Nel frattempo il cielo si fa più scuro e si inizia a temere la pioggia. Esatto, si *teme* la pioggia, invece di sperare che arrivi per generarehhhh spettacolohhh. Per ora però tutto procede nel migliore dei modi, con sei vetture a pieni giri. Alboreto è risalito al quinto posto e sesto c'è Daly con la vettura danneggiata.

Prost si appresta a doppiarlo e c'è anche De Angelis che sta per andare sotto di due giri. Anche stavolta animato dallo spirito di concorrente a bordo della macchina nera cerca un tantino di ostruire al probabile grido di "it's coming Rome". Nel senso che molto probabilmente Prost, nel doppiarlo con una manovra aggressiva, gli promette di condurlo a casa a calci se non si dà una calmata. Frattanto si va verso gli ultimi giri, Prost adesso ha un vantaggio abbondante su Patrese. De Angelis da parte sua risale in zona punti, forse, al sesto posto a meno che sesto non sia Mansell.

Si ritira infatti Alboreto, che parcheggia la vettura on una via di fuga. E indovinate cosa succede in questo momento? Indizio: Alboreto guida la Tyrrell. Ovviamente viene esposto bene e in primo piano il solito sponsor Candy, che peraltro tappezza anche tutto il circuito. Insomma, il signor Candy di soldi per la Formula 1 sembra averne sborsati parecchi. Però non possiamo soffermarci tanto su Candy, perché arriva un po' di pioggia, secondo Poltronieri non capiteranno colpi di scena se non ci saranno guasti meccanici, ma sono le ultime parole famose, Prost tenta di doppiare Surer ed è lì che succede l'impensabile.

Non mi riferisco a Prost che sbatte, piuttosto violentemente, ma a Poltronieri che inizia a provare un livello di eccitazione tale da iniziare a concludere le frasi con punti esclamativi invece che punti fermi. Quello che accadrà nei due giri seguenti, però, lo sbloccherà definitivamente. Fuori Prost, adesso il leader è Patrese, che dopo mezzo minuto si avvicina a Surer e lo doppia. E poi finisce in testacoda e sembra che la sua gara sia finita proprio mentre andava a inseguire la sua prima vittoria in carriera, tanto che secondo Poltronieri la gara è *falsata dalla pioggia*. Passa quindi in testa Pironi e Poltronieri si dilunga nell'osservare come ormai manchi solo un giro e a meno che non vada a sbattere anche lui ha la posizione assicurata.

E invece no, perché si ferma sotto al tunnel senza benzina (o per un guasto elettrico, a seconda delle fonti) a metà dell'ultimo giro. Poltronieri osserva come quindi sia passato in testa De Cesaris e già lo proclama potenziale vincitore, ma De Cesaris in testa alla gara non ci arriva nemmeno: anche lui finisce la benzina (o per meglio dire, l'ha già finita e già si è ritirato). Quindi tocca a Daly, che potrebbe recuperare il suo svantaggio passando in testa alla gara a caso. E qui sì, sarebbe veramente a caso, perché se non altro gli altri erano stabilmente secondo, terzo e quarto fin dalle prime fasi di gara.

Invece no, si ferma pure lui, sempre senza benzina (o secondo altre fonti va a sbattere, le condizioni della sua vettura sembrano suggerire questo). Quindi non resta che cercare di capire chi sia rimasto in pista e possa passare in testa. Forse De Angelis, osserva Poltronieri... invece no: c'è in testa a caso proprio Patrese, riuscito a ripartire perché la sua vettura era ferma in pendenza. Sembra che abbia anche trollato i commissari, che dovrebbero averlo spinto da parte, ma non risulta l'abbiano fatto ripartire a spinta. Poltronieri osserva come la giustizia abbia quindi trionfato, ma che la giustizia stessa ha avuto dei dubbi su chi far vincere la gara.

Intanto anche in studio si sente del caos, a ogni cambio di leadership il pubblico in studio ha rigorosamente applaudito e fatto confusione. No, anzi, non indoriamo la pillola dicendo falsità, il pubblico in studio lo si è sentito applaudire in stile ultrà in particolare una volta sola, ovvero nel momento in cui hanno visto una Ferrari in testa alla gara. La legge del caso ha voluto che ciò coincidesse con l'incidente di Patrese. Quindi sì, la giustizia ha trionfato, facendo sì che chiunque si mettesse tra Patrese e la vittoria uscisse di scena a caso, spianandogli quindi la strada.

Inizia il caos a pochi giri dalla fine:
Prost sbatte, lasciando campo libero a Patrese

Patrese finisce in testacoda
(e la grafica perde una C per strada)

De Cesaris fuori dalla vettura
(la grafica è riferita a all'inquadratura qui sotto
che televisivamente viene mostrata prima)

Pironi si ferma sotto al tunnel
(a questo punto De Cesaris si è già ritirato, ma la regia
ce lo mostra dopo già fuori dalla vettura)

Si ritira anche Daly (sotto il logo di Candy)
e gli mancano ala posteriore e metà ala anteriore

A supporto della mia teoria, la classifica finale è quasi interamente tale a quella che si sarebbe avuta se Patrese non fosse finito fuori e ripartito e tutti gli altri non fossero rimasti fermi: Patrese, Pironi, De Cesaris, Mansell, De Angelis, Daly. Insomma, ci ha rimesso solo Daly due posizioni, che è anche quello che veramente avrebbe potuto vincere in modo assolutamente random. Però tornando in topic vi ricordo che frattanto regna il caos, Patrese non sa di avere vinto e non c'è nemmeno chiarezza per il momento sul risultato. Durante il giro d'onore Patrese accosta sotto al tunnel e dà un passaggio a Pironi, suscitando il fangirlismo di Poltronieri che descrive la scena come un "quadretto familiare" e di fatto per shipparli in diretta interrompe perfino il tizio in studio.

La grafica non è originale,
screenshot preso da un highlight

Poi giunge il momento del podio. Patrese abbraccia De Angelis che sale sul podio perché... non preoccupiamoci del perché. Solo lui è convinto di essere giunto in top-3. E mentre in studio il giornalista si esalta per una Ferrari a podio, Poltronieri finalmente rivela il vero sé e la sua simpatia motoristica, ricordando che a podio c'è anche e soprattutto un'Alfa Romeo. E così per parlare di chi sta sui gradini più bassi del podio ecco che Patrese passa per un attimo in secondo piano. Un gran premio così pieno di colpi di scena non può che terminare con il massimo dello splendore.

Siamo arrivati come ho detto al momento del podio e il podio si svolge in modo totalmente random, tanto che inizia la premiazione con due soli piloti presenti, Patrese e De Angelis, che in realtà è arrivato quinto ma dal box della Lotus gli hanno detto che è arrivato a podio quindi vi si è diretto. Immagino che Pironi e De Cesaris invece abbiano avuto il problema inverso ed essendosi ritirati non sappiano di essere secondo e terzo, infatti sul podio ci arriveranno un bel po' dopo. Ma il giornalista in studio non l'ha capito, proprio per niente. Scambia De Angelis per De Cesaris e, quando il vero De Cesaris sale sul podio, invece di ravvedersi scambia De Cesaris per Pironi.

Quando anche quest'ultimo sale sul podio, la linea è già tornata a Poltronieri che, con estrema eleganza, invece di dire al collega in studio "guarda che hai preso una serie di cantonate", fa finta di niente. Il tutto si conclude con Zermiani che sotto al podio cerca di raccogliere commenti da parte dei piloti. De Angelis afferma con certezza di essersi classificato sul podio ma di non sapere la posizione. Il fatto che altri siano venuti a spodestarlo in corso d'opera, quindi, non gli ha fatto nemmeno sorgere qualche dubbio. Bene così, it's coming Rome!

EDIT - piccole correzioni, il pilota della Lotus che viene doppiato da Prost con decisione nel momento in cui si appresta a doppiare anche Daly, identificato come De Angelis da Poltronieri, sarebbe Mansell secondo il sito statsf1.com nel riassunto della gara giro per giro. Mansell si trova dietro a De Angelis in questo momento e De Angelis non va mai sotto di due giri. Al momento del ritiro di Alboreto, è De Angelis che risale al sesto posto, il mio dubbio su Mansell derivava dal risultato finale in cui Mansell è effettivamente davanti, ma sembra abbia superato De Angelis nelle fasi conclusive. Con il ritiro di Prost, anche Mansell dovrebbe essere doppiato di un solo giro. Stavo inoltre cercando di capire come mai non siano riusciti a risalire effettivamente al secondo e al terzo posto, e credo sia andata così: seppure siano doppiati di un solo giro al momento in cui Prost esce di scena, non sono lontani all'essere sotto di due giri, quindi rimangono un giro più indietro di Patrese nonostante il suo incidente. Quando Patrese taglia il traguardo, essendo doppiati anche la gara di Mansell e De Angelis si considera conclusa a un giro, dietro a chiunque abbia concluso il penultimo giro prima di loro, quindi dietro a Pironi e De Cesaris che al momento dei loro ritiri erano appunto nel corso dell'ultimo giro. Daly, da parte sua, il penultimo giro non l'ha mai completato, perché dopo avere subito il doppiaggio di Prost dovrebbe essere andato a sbattere perdendo ulteriormente terreno.


mercoledì 13 ottobre 2021

Le sventutate peripezie di Jean-Pierre Jabouille: GP Germania - Hockenheim 1980

Ci eravamo lasciati con il resoconto di Sudafrica 1982 e l'affermazione secondo cui non sapevo quale sarebbe stata la successiva gara del passato che avrei commentato ed effettivamente è andata proprio così. Il Gran Premio di Germania 1980, visto più che altro per caso, si presta bene a un post qui sul blog, non perché siano avvenuti eventi di particolare spessore (si tratta di un gran premio totalmente random), ma perché mi ha offerto su un piatto d'argento la possibilità di approfondire l'esistenza di un certo pilota del passato che viene prevalentemente snobbato e ignorato. Anzi, non viene snobbato e ignorato, ma la gente sembra proprio non essere consapevole della sua esistenza.

Andiamo con ordine, siamo nel 1980 (stagione poco importante, perché la Ferrari è quasi come se non ci fosse), le vetture più competitive sono generalmente le Williams e le Brabham, o per meglio dire LA Brabham, perché Piquet fa coppia con Zunino e ho già detto tutto. Anzi, siamo già a metà stagione inoltrata quindi ora fa coppia con Rebaque, uno che in effetti potrebbe essere considerato anche un pilota competitivo, se facesse coppia con Zunino anziché con Piquet. A vario titolo, spesso e volentieri si intromettono tra le prime posizioni le Renault e le Ligier, ovvero vetture francesi dai colori tamarre guidate da piloti francesi. Nello specifico da francesi biondi con chiome fluenti, quindi molto fortunatamente nel 1980 non esisteva Tumblr.

Il più biondo di tutti era Jabouille che partiva dalla seconda piazza accanto a Jones, ma l'ha trollato prima di subito portandosi in testa alla gara. Wait, wait, wait, stiamo cominciando male: cosa ci fate lì imbambolati invece di festeggiare in modo scatenato? È esattamente quello che dovreste fare, senza esitazione. Non ditemi che per voi Jabouille non esiste... Sì, temo proprio sia andata proprio così. Ad ogni modo nelle prime posizioni si sono rimescolate le Renault, le Williams e le Ligier, c'erano nei primi sei Jabouille, Jones, Arnoux, Laffite, Pironi e Reutemann, con le sobrie Williams bianco/verdi (non bianco/verdi come le RAM, purtroppo) che facevano un po' da contrasto alla tamarraggine delle gialle Renault e delle azzurre Ligier.

La top-6 di questi faceva anche da contrasto con la posizione di Piquet, precipitato a centro gruppo dopo una partenza tale che al posto di Parmalat la sua vettura avrebbe potuto sfoggiare senza sfigurare lo sponsor Canberra Milk. Ma niente paura, siamo nel 1980, quando le vetture è già buona che arrivino a metà gara e a volte basta arrivare per fare qualche punto, dato che saranno gli altri a non arrivare. Infatti i primi sei, che procedevano nella prima parte di gara praticamente in coppie distanziate tra di loro da alcuni secondi, sono diventati tre superstiti: Jones, Laffite e Reutemann. Al momento del ritiro, Jabouille era leader incontrastato, a parte il fatto che aveva Jones negli scarichi.

Ecco, parliamo di Jabouille, perché ha avuto una carriera piuttosto strana in Formula 1, che a mio parere merita di essere citata (al pari dei suoi capelli biondissimi e foltissimi che avrebbero fatto impazzire qualsiasi tumblrer, se Tumblr fosse esistito nel 1980). Jabouille, passato maggiormente alla storia per essere il cognato di Laffite (le loro rispettive mogli erano sorelle), ha passato quasi interamente la propria carriera nella massima categoria in Renault, ma il dettaglio più inquietante è che ha passato quasi tutta la carriera a ritirarsi, in genere per questioni di affidabilità. Ha concluso in totale solo nove gare, di cui tre in zona punti. Delle tre gare a punti, due erano vittorie.

Mi viene spontaneo chiedermi quali risultati avrebbe potuto ottenere questo sventurato individuo, se fosse riuscito a completare qualche gran premio in più. Probabilmente sarebbe stato ignorato lo stesso, o meglio, la gente non avrebbe ugualmente saputo della sua esistenza. Jabouille è infatti stato il primo pilota a vincere un gran premio su una vettura con motore turbo (e l'ha fatto quando era già un V3KkYaCçY0 di 36 anni, quindi non sarebbe stato apprezzato al giorno d'oggi), ma se sapete dove e quando, sapete anche che nessuno si ricorda di lui. Fun fact: a fine carriera è passato dalla Renault alla Ligier, anche se a causa di un infortunio le sue condizioni fisiche l'hanno portato a optare per il ritiro in corso d'opera.

Torniamo alla gara, c'erano Jones, Laffite e Reutemann nelle prime tre posizioni, con distacchi sempre più consistenti tra l'uno e l'altro. A pochi giri dalla fine Jones ha forato ed è stato costretto a rientrare ai box, uscendo terzo, di poco davanti a Piquet risalito fino al quarto posto. Laffite quindi è andato a vincere - vittoria da lui definita come poco soddisfacente in quanto avvenuta sul circuito sul quale era morto Depailler soltanto la settimana prima - davanti ai piloti della Williams. Jones non è salito sul podio per protesta, dopo che il GP di Spagna da lui vinto qualche tempo prima era stato declassato a non championship event per la faccenda dello scontro FISA vs FOCA.

Piquet ha chiuso al quarto posto, mentre De Angelis che era quinto non ha avuto la fortuna di finire la gara ed è stato costretto al ritiro da un problema tecnico quando mancavano ormai pochi giri. Sono risaliti Giacomelli e Villeneuve, che hanno completato la zona punti, al termine di una gara che di fatto non ha riservato per nessuno eventi particolarmente entusiasmanti, ma neanche troppo noiosa, viste le vetture vicine in certi tratti di gara. In più la regia del posto era migliore ai tempi rispetto a quella locale di altre location. Segnalo infine che, a bordo di una Tyrrell sponsorizzata Candy, Daly ha tentato di fare l'attention seeker mettendo le ruote sull'erba durante un duello con la Arrows dorata di Patrese, ma senza strafare.