Come forse qualcuno di voi avrà notato, finora ho educatamente evitato di parlare di un certo evento controverso avvenuto in un certo campionato motoristico non nuovo alle controversie già da un po' di tempo. Parlo del DTM, di cui ho parlato per l'ultima volta sul blog ai tempi in cui Alex Albon è stato ufficializzato come pilota della Williams per il 2022. Da allora si sono svolti i due eventi conclusivi della stagione, nei primi due weekend di ottobre. Nel primo dei due era presente proprio Albon, mentre nel secondo, nel fine settimana del 9/10 ottobre, al suo posto ha gareggiato Nick Cassidy. Tuttavia ai fini di questo post non c'entra molto né Albon né tantomeno Cassidy, del quale segnalo comunque un quinto posto nella gara del sabato.
Eravamo rimasti con Kelvin Van Der Linde e Liam Lawson come principali concorrenti al titolo e abbiamo superato il weekend del 2/3 ottobre - in cui si gareggiava a Hockenheim, con i due ancora in lotta per il titolo. Van Der Linde ha vinto la gara del sabato, precedendo proprio il nostro caro Albon e Mike Rockenfeller, mentre la vittoria della domenica è andata a Lucas Auer, celebre per essere il nipote di Gerhard Berger, con il podio completato da Lawson e da Maximilian Gotz. Al momento eravamo ancora ben lontani dal clima di polemiche a cui il DTM sarebbe andato incontro solo una settimana più tardi, e in realtà ne eravamo lontani anche sabato, quando Lawson è arrivato terzo alle spalle del vincitore Gotz e del secondo classificato, nientemeno che Arjun Maini, finora passato alle cronache per essere stato bullizzato da Santino Ferrucci dentro e fuori dalla pista quando erano compagni di squadra in Formula 2 diversi anni fa.
In questi ultimi due eventi c'era come guest driver anche Lucas Di Grassi, che di per sé non c'entra molto con quello che andrò a narrare, anzi, per niente, ma lo cito perché sono piuttosto certa che nemmeno lui e il suo "amico" Sebastien Buemi sarebbero riusciti a immaginare un finale di stagione così polemico e così trash. Tutto è iniziato domenica quando Kelvin Van Der Linde ha pensato bene di speronare Liam Lawson proprio a inizio gara perché... non preoccupiamoci del perché. Anche perché Van Der Linde era dietro in classifica rispetto a Lawson, quindi anche da un eventuale doppio ritiro avrebbe avuto solo da rimetterci. Ad ogni modo Lawson si è ritrovato nelle retrovie, mentre Van Der Linde ha proseguito, combinando altri casini e poi ritrovandosi in seguito a sua volta nelle retrovie. Tutto finito qui? Assolutamente no!
A questo punto è entrato in scena Maximilian Gotz, ancora in lotta per il titolo, ma con la necessità di vincere per portare a casa il titolo stesso. È stato a quel punto che tutte le Mercedes che gli stavano davanti l'hanno fatto passare, indipendentemente dal team di appartenenza. Gotz ha quindi vinto il titolo vincendo la gara davanti a Lucas Auer e a Maximilian Buhk, con soltanto tre punti di vantaggio su Lawson. Questo ha aperto molte domande, per esempio la legittimità dal punto di vista etico degli ordini di scuderia tra scuderie. Quello che è successo non è illegale dal punto di vista regolamentare, nel DTM, ma indubbiamente siamo di fronte a qualcosa che va oltre gli schemi. Gli ordini di scuderia in caso di assegnazione del titolo saranno anche una cosa da tollerare, ma c'è sicuramente una situazione di squilibrio se si allarga il concetto di team a quello di motorista, specie quando ci sono motoristi con sette vetture e altri che ne hanno due.
In sintesi, per dirla come va detta, penso non potesse esserci un finale peggiore per un campionato, ma aggiungo alcune note di contorno, per esempio il fatto che il fanbase motoristico non si sia comportato proprio da fanbase illuminato. L'indignazione ci sta tutta, ma sono girate anche affermazioni abbastanza fuori dagli schemi e frutto di una cultura troppo "Formula 1- centrica". Non che ci sia niente di male a seguire per prima cosa la Formula 1 - anzi, sarei un bue che dà del cornuto all'asino se dicessi il contrario - ma avere un'idea di come funzionino le cose altrove, prima di scrivere porcherie, non sarebbe male. Una parte della Lawson-nation estesa abbastanza da fare rumore, ha infatti approfittato della situazione per dipingere tutti i piloti della storia del DTM come degli incapaci perché non sono mai arrivati in Formula 1.
Anche no, grazie, per due ragioni. La prima è che non tutti i piloti hanno come massima aspirazione quella di gareggiare in Formula 1 o comunque in campionati open wheel e non è che chiunque gareggi in altre serie completamente diverse sia a prescindere uno scarso. La seconda è che arrivare in Formula 1, anche per chi ne avrebbe le capacità, è un percorso lungo e costoso che in molti non possono permettersi, mentre gareggiare nel DTM o campionati analoghi generalmente implica il non essere un pilota pagante, ma l'essere un pilota stipendiato. Approfittare del comportamento fuori dalle righe di un numero ristretto di piloti del DTM per spargere sterco su chiunque è già abbastanza grave, ma criticare piloti che hanno intrapreso una strada che necessita di meno big money è un controsenso dato che di solito si critica il fatto che ci vogliano troppi soldi per arrivare in alto, invece di criticare chi non li ha.
Aggiungerei anche che la ragione per cui nel DTM è permesso comportarsi a una certa maniera è il fatto che i motoristi "storici" sembrano unirsi contro i nuovi team e i nuovi motoristi. La storia che Liam Lawson sarebbe il salvatore dell'universo perché a soli diciannove anni è il best drivahhhh evahhhh magari lasciamola credere ai driverstosurvivors. Per intenderci: onore a Lawson per come ha gareggiato in questo campionato, ma se fosse stato al volante di una Mercedes invece che di una Ferrari/Redbull nessuno avrebbe cercato di fermare il ragazzino salvatore del mondo venuto a ostacolare i "boomer". O quantomeno chi ci avesse provato sarebbe stato in qualche modo sanzionato. Aggiungo che Van Der Linde è del 1996, quindi magari si potrebbe anche evitare di farlo passare per un vecchio decrepito.
Infine ho visto un commento abbastanza da wtf, in cui una persona si lamentava del fatto che il DTM abbia fatto il modo che vincesse un pilota non amato, invece del pilota preferito del pubblico. Fermi tutti: Lawson meritava di vincere il titolo per il modo in cui ha gareggiato quest'anno, invece di essere messo fuori da Van Der Linde e invece che i vari team motorizzati Mercedes mettessero in pratica la versione motoristica di un cartello commerciale. Però ecco, meritava di vincere per i risultati. Il fatto che fosse il favorito del pubblico non dovrebbe avere la benché minima rilevanza in tutto ciò. Sono state commesse delle scorrettezze contro Lawson, questo è poco ma sicuro, ma sarebbero state scorrettezze anche se Lawson invece di avere i bimbi e le bimbe che si strappano le mutande per lui, fosse il pilota più detestato della categoria.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
mercoledì 20 ottobre 2021
Considerazioni a mente lucida sul finale di stagione del DTM 2021
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