Il 1° settembre 1985 Stefan Bellof perdeva la vita in un incidente di endurance all'Eau Rouge-Radillon a Spa Francorchamps. Curiosamente nel diciassettesimo anniversario della sua morte, lo stesso circuito era sede di un evento del mondiale di Formula 1 2002.
Ai tempi, Michael Schumacher aveva già conquistato matematicamente da tempo il titolo mondiale e la Ferrari stava dominando, tanto che ha conquistato la pole position con un vantaggio abbondante nei confronti di Kimi Raikkonen, suo più diretto inseguitore. Wikipedia ci informa di come il tempo del pilota McLaren sia stato influenzato anche da un errore alla curva Pouhon. Approfitto per segnalare che Pouhon si traduce in "sorgente", come un altro tratto dello stesso circuito.
Rubens Barrichello ha messo la seconda Ferrari in terza piazza, con a seguire le Williams di Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya, seguiva sesto David Coulthard sulla McLaren.
Al via le Ferrari si sono portate 1/2, Montoya ha sopravanzato Ralf e successivamente si sarebbe portato terzo a discapito di Raikkonen, che avrebbe perso una posizione ulteriore a vantaggio di Coulthard in occasione del primo giro di pitstop.
In un'epoca in cui c'erano tanti duellihhhh e sorpassihhhh, le posizioni non sono cambiate nel secondo stint e il più grosso colpo di scena nelle posizioni che assegnavano punti è stato quando Raikkonen si è ritirato per un guasto al motore come se fosse stato un Lando Norris qualsiasi per le strade di Zandvoort equiparate al suo giardino di casa.
La differenza principale con i giorni contemporanei è che attualmente al massimo vediamo un pilota ritirarsi per un guasto al motore, nel corso di un gran premio, ai tempi se ne vedevano parecchi... e peraltro anche a gara inoltrata, dato che in quei frangenti è toccato anche a Jarno Trulli.
Il pilota della Renault si trovava in zona punti davanti a Ralf Schumacher ed era l'unica Renault in pista in quei frangenti: Jenson Button si era ritirato già da tempo sempre per problemi di motore, un po' come se fosse stato ancora un pilota della B.A.R.!
Immagino che a questo punto vi aspettiate che vi dica che il successivo guasto al motore è avvenuto su una B.A.R., ebbene no, abbiamo salutato Felipe Massa sulla Sauber, dopodiché per analoghe ragioni Giancarlo Fisichella sulla Jordan...
...
...
...e poi niente, that's Olivahhhh Penis!!!111!!11!! Non poteva mancare anche il guasto al motore per una B.A.R. Honda quando mancavano ormai pochissimi giri alla bandiera a scacchi.
Michael Schumacher, Barrichello, Montoya, Coulthard, Ralf Schumacher, questi erano i primi cinque, mentre Eddie Irvine sulla Jaguar si è procacciato il punto del sesto posto.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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lunedì 1 settembre 2025
domenica 27 luglio 2025
Formula 1 2025: #13 Commento al Gran Premio del Belgio
27.07.2025 // sul finire del mese di luglio, ma non ancora in epoca di pausa estiva, è tornato il mondiale di Formula 1 con il tredicesimo evento della stagione disputato a Spa Francorchamps, corredato di sprint e di previsioni del tempo che davano pioggia.
Oscar Piastri, Max Verstappen, Lando Norris, Charles Leclerc, Esteban Ocon, Carlos Sainz, Oliver Bearman, Pierre Gasly, Isack Hadjar, Gabriel Bortoleto, Liam Lawson, Yuki Tsunoda, George Russell, Fernando Alonso, Lance Stroll, Alexander Albon, Nico Hulkenberg, Lewis Hamilton, Franco Colapinto e Kimi Antonelli, questo è stato il responso della shootout qualifying, trasmessa dalla TV dei povery in diretta, incurante del fatto che alle 16.30 di venerdì noi povery stiamo ancora lavorando.
Dopo avere declamato il giorno precedente che non voleva diventare il nuovo Vettel, Hamilton ha rifiutato l'aiuto di una rana comparsa all'improvviso. Ha messo le zampe sul volante, chiedendogli: "Ne sei proprio sicuro? Guarda che, quando guidavo io, Sebastian ha ottenuto ben tredici vittorie con la Rossa."
Lewis ha scacciato la rana ed è finito in una sbinnata. Ma who kers, vedere un sette volte campione del mondo è grave tanto quanto che a fare lo stesso errore sia un ragazzino a cui non è ancora spuntata la barba, quindi preoccupatevi di quel brokkohhhh di Antonelli e urlate al kompl8!!!11!!11!!
Visto che l'analfabetismo funzionale è dilagante, vorrei specificare che non ho nulla contro Hamilton. Però non posso negare che, in generale, non stia affatto raggiungendo le mie aspettative prestagionali. Dopo avere vinto sette mondiali ed essere stato acclamato come il salvatorehhhh della patriahhhh, se sei quasi sempre dietro a Leclerc (che NON considero minimamente "il migliore al pari di Verstappen") forse qualcosa non sta funzionando e invece di andare a dire che, diversamente da "Raikkonen, Alonso e Vettel" tu vincerai il mondiale in Ferrari, magari faresti più bella figura a ridimensionare le tue aspettative. E a rinfrescarti la memoria, perché va bene che l'età avanza, ma dovresti ricordarti che un mondiale Kimi l'ha vinto. Per dire, io di anni ne ho trentasette che non sono tanti di meno quaranta, ma nonostante l'età mi ricordo ancora di quel campionato pur non essendo io ad averlo perso per un punto...
In giorno di sprint, la TV dei povery trasmette in diretta sia le qualifiche del sabato. Alle 12.00 mi sono quindi piazzata davanti a TV8 per vedere la scalata delle Alpine. Però Colapinto partiva dalla pitlane, ed era già un passo avanti rispetto a Gasly, che avrebbe chiuso la mattinata con un DNS se la squadra non avesse deciso in seguito di fargli fare qualche giro a random come test per poi farlo rientrare.
Ho visto quindi Verstappen e Leclerc procacciarsi entrambi una posizione nei confronti delle papaye... che poi, papaya anche basta, i soprannomi cool vanno bene finché si trolleggia, ma continuare a oltranza quando sei in testa al mondiale magari è un po' esagerato.
Norris è riuscito in seguito a riprendere la posizione su Leclerc, Piastri non ha fatto lo stesso con Verstappen. Ci siamo ritrovati quindi Verstappen, Piastri e Norris in un trenino di DRS con il mondo intero sorpreso dal fatto che nessuno fosse nelle condizioni di tentare un sorpasso. Ci siamo ormai dimenticati di quando Sainz a questa maniera ci vinse un gran premio? Ma del resto Sainz è lo stesso che a inizio anno ha ricevuto gli elogi della squadra perché, dopo essersi insabbiato sotto la pioggia, ha osservato: "se anziché improvvisare e andare a sensazione, io andassi fuori dal box a vedere se sta piovendo, magari potrei ricavarne dettagli utili per la gara di Albon." Il fatto che venga descritto come un genio per essere arrivato all'ovvio è un indizio al sostegno del fatto che ci siano pochissimi individui vagamente senzienti che si muovono in un mondo di rimbambiti.
In gara non è successo granché, quindi il Vanz ha potuto fare una telecronaca in linea con i suoi standard: "La Source, la sorgente. Eau Rouge. Raidillon. Kemmel. La Source, la sorgente. Eau Rouge. La Source. Eau Rouge. La Source. Le nuove sospensioni della Ferrari. La Source. L'uomo contro la macchina. La Source. L'uomo contro la macchina. Vincehhhh lahhhh sprint. Norris non esulta."
LN: "Questo è quando otterrò la pole dopo le qualifiche pomeridiane."
L'Autrice(C): "Sì, ma volevo mettere un colpo di scena a random, dato che il sorpasso di Hamilton su Albon tecnicamente non dovrebbe essere tale."
Risultato sprint: Verstappen, Piastri, Norris, Leclerc, Ocon, Sainz, Bearman e Hadjar hanno completato la zona punti. Seguivano Bortoleto, Lawson, Tsunoda, Russell, Stroll, Alonso, Hamilton, Albon, Antonelli, Hulkenberg e Colapinto.
Le qualifiche hanno visto Antonelli uscire in Q1 per il secondo giorno di fila, mentre Hamilton è passato in Q2 in extremis, almeno finché i track limits non gli hanno fatto una pernacchia e il suo tempo valevole il passaggio alla manche successiva non è stato cancellato. Questa è stata la griglia: Norris, Piastri, Leclerc, Verstappen, Albon, Russell, Tsunoda, Hadjar, Lawson, Bortoleto, Ocon, Bearman, Gasly, Hulkenberg, Sainz, Hamilton, Antonelli, Colapinto, Stroll.
O almeno, doveva essere la griglia, dato che poi Sainz, Hamilton, Antonelli e Alonso sono partiti dalla pitlane alle 15.00 della domenica, o meglio, avrebbero dovuto partire dalla pitlane, perché dopo un formation lap dietro la safety car si è deciso che c'era troppo bagnato per partire, considerato che le gomme full wet non si possono usare perché sollevano troppa acqua.
La partenza è stata rimandata alle 16.20, un'ora e venti nella real life, solo mezz'ora sulla TV dei povery, dove una parte dell'attesa è stata tagliata. Le vetture sono uscite dalla pitlane dietro la safety car dietro alla quale hanno proseguito per quattro giri per poi fare una partenza lanciata. I piloti che in linea teorica dovevano partire dai box sono partiti quindi dietro tutti gli altri.
Non appena la safety car si è levata di mezzo, Piastri si è attaccato al posteriore di Norris andando a prendersi a breve la prima piazza. Dai distacchi, pare ci sia stato un duello tra Sainz e Stroll, con questo brevemente superato da vari dei piloti che lo seguivano.
GR: "Questi sono duelli da povery, adesso arrivo io che supero Albon insieme a tutte le mie -L."
Mentre il Vanz urlava per i sorpassi di Hamilton, prima su Sainz poi Colapinto poi altri fino a risalire tredicesimo, i Leclestappen hanno deciso di catalizzare l'attenzione mettendosi a duellare, dando la possibilità al Vanz di urlare un "EAU ROUGE" in occasione di un momento molto ravvicinato.
Al 12° giro Hamilton è stato il primo a rientrare ai box seguito a ruota da tutto il resto della griglia. Tutti hanno messo le medium tranne Norris che, rientrando un giro dopo, ha messo le hard. Il gap tra i due piloti McLaren è nel frattempo incrementato, mentre i primi dieci erano Piastri, Norris, Leclerc, Verstappen, Russell, Albon, Hamilton, Lawson, Hulkenberg e Bortoleto che poi ha beneficiato di un driver swap. In sintesi, Tsunoda era uscito dalla zona punti ed era dodicesimo dietro a Gasly.
In sintesi, sembrava che tutti volessero andare fino al 44° indipendentemente dal tipo di mescola, ma intorno a metà gara nelle retrovie c'era chi si lamentava del degrado gomme, con alcuni piloti che in un secondo momento hanno iniziato a fermarsi, tra cui il solo Hulkenberg di quelli in top-ten.
Intanto in cabina di commento si discuteva di chi fosse la maggiore sorpresa della gara. Io propongo questa come miglior sorpresa dell'intero fine settimana: non ho visto nessun post in stile "Spa for her vs Spa for him".
LN: "Va bene, facciamo che mi avvicino a Piastri perché così questo argomento di conversazione finisce."
MV: "E io mi avvicino a Leclerc così i vanzené potranno essere ancora più convinti mentre urlano al mirakolohhhh quando finirà la gara sul podio."
In ultima sintesi, mentre in cabina di commento si facevano illazioni su quanti secondi avrebbe guadagnato Norris su Piastri se non si fosse fermato a starnutire o a grattarsi il fondoschiena, si faceva di tutto tranne che tentare di capire se ci fosse un'effettiva differenza di passo e una concreta possibilità che i due, lì e in quel momento, anziché in un universo alternativo, si ritrovassero vicini alla fine.
Non è accaduto. Nel finale, ormai palese l'impossibilità di fare di più che un secondo posto, Norris ha amministrato il vantaggio su chi lo seguiva. Il Vanz, finalmente, ha potuto giungere alle sue conclusioni: "Piastri vincerà, ma non esulterà".
Leclerc ha conservato la posizione su Verstappen, mentre l'ascesa mirakolosahhhh di Hamilton si è interrotta passando tutto il secondo stint dietro ad Albon. Però poteva andargli peggio, tipo essere Tsunoda e farsi superare da una Haas prima che la gara fosse finita. E anche da Hulkenberg, pare, leggendo il risultato.
RISULTATO: 1. Piastri/ McLaren, 2. Norris/ McLaren, 3. Leclerc/ Ferrari, 4. Verstappen/ Redbull, 5. Russell/ Mercedes, 6. Albon/ Williams, 7. Hamilton/ Ferrari, 8. Lawson/ Racing Bulls, 9. Bortoleto/ Kick Sauber, 10. Gasly/ Alpine, 11. Bearman/ Haas, 12. Hulkenberg/ Kick Sauber, 13. Tsunoda/ Redbull, 14. Stroll/ Aston Martin, 15. Ocon/ Haas, 16. Antonelli/ Mercedes, 17. Alonso/ Aston Martin, 18. Sainz/ Williams, 19. Colapinto/ Alpine, 20. Hadjar/ Racing Bulls.
sabato 17 agosto 2024
GP Belgio e Francia 1956: le prime vittorie di Collins
Correva l'anno 1956, il mondiale era iniziato in Argentina, proseguito a Montecarlo dopo una lunga pausa e, dopo quella parentesi un po' out of context che era Indianapolis, i protagonisti "consueti" erano pronti a tornare in azione in Europa. I gran premi imminenti erano quello del Belgio, il 3 giugno, e quello di Francia il 1° luglio. Who kers about Juan Manuel Fangio e Stirling Moss, il leader del mondiale era al momento nientemeno che Jean Behra, autore di due piazzamenti a podio sia a casa di Fangio sia nel Principato. In pole position a Spa Francorchamps, tuttavia, si è piazzato Fangio al volante della Ferrari, precedendo la Maserati di Moss e la Ferrari di Peter Collins.
La domenica è stata piovosa e la gara è iniziata con la pioggia che poi in un secondo momento sarebbe andata a calare. Ed è iniziata in modo falsato, dato che Fangio ha perso diverse posizioni, con Moss in testa alla gara. Non è durato molto a lungo, il campione argentino ha rimontato in pochi giri le posizioni perdute al via e si è portato in testa.
Non solo, Fangio ha anche iniziato a staccare Moss e Collins è risalito secondo quando Stirling ha perso una ruota ed è stato costretto a tornare ai box. A piedi. Per salire sulla macchina del compagno di squadra Cesare Perdisa, gentilmente invitato ad andarsene a giocare a briscola. Tempi duri gli anni '50.
Non erano tempi duri solo per chi doveva cedere la macchina, ma anche per chi stava ancora al volante: un guasto ha infatti messo out Fangio (così come uno dei compagni di squadra, Eugenio Castellotti). E una sorte del tutto simile è toccata anche alla Maserati di Behra, che fino a quel momento era in lotta con Paul Frère.
Con il ritiro di Fangio, Collins ha avuto la strada spianata per andarsi a prendere la prima vittoria nella classe regina, sempre ammesso che avere ancora un terzo di gara da percorrere al momento in cui è passato in testa potesse significare, negli anni '50, avere la strada spianata, cosa della quale non sono del tutto sicura. Ha comunque proseguito fino al traguardo, con un vantaggio notevole nei confronti di Frère.
Pilota che occasionalmente aveva disputato gare di Formula 1 anche nelle stagioni passate, questa è stata la sua ultima partecipazione e il secondo posto non è stato solo il suo unico podio in carriera, ma anche il primo podio della storia per un pilota belga, peraltro proprio nel gran premio di casa.
Perdisa/ Moss in shared drive hanno portato a casa la terza piazza, precedendo la Vanwall di Harry Schell e la Maserati di Luigi Villoresi a completare la zona punti. Moss e Collins, frattanto, superavano Behra in classifica in attesa che arrivasse l'evento di Reims.
Fangio, Castellotti e Collins hanno fatto un 1/2/3 Ferrari in qualifica, con Collins e Castellotti che hanno entrambi brevemente leaderato per poi essere sopravanzati da Fangio, rimasto in testa fintanto che costretto apparentemente a una sosta ai box. Castellotti gli è succeduto come leader, ma poi la prima piazza è andata a Collins, che ha ottenuto una seconda vittoria consecutiva alla prima, il predestinat-... ah no. La predestinazione, comunque, è secondaria alla leadership della classifica piloti, di cui si è appropriato.
Castellotti e Behra hanno chiuso il podio, con Fangio quarto davanti alla Maserati di Perdisa sulla quale ancora una volta stava appoggiato il fondoschiena di Moss, shared drive occorso dopo un guasto sulla vettura del britannico.
Curiosità: al GP di Francia, al volante di una Vanwall, c'è stata l'unica apparizione di Colin Chapman come pilota di Formula 1, autore di nientemeno che il quinto tempo in qualifica davanti al compagno di squadra Mike Hawthorn, non ha tuttavia preso parte alla gara a causa di un incidente in una sessione di prove, nel quale ha danneggiato la vettura.
La domenica è stata piovosa e la gara è iniziata con la pioggia che poi in un secondo momento sarebbe andata a calare. Ed è iniziata in modo falsato, dato che Fangio ha perso diverse posizioni, con Moss in testa alla gara. Non è durato molto a lungo, il campione argentino ha rimontato in pochi giri le posizioni perdute al via e si è portato in testa.
Non solo, Fangio ha anche iniziato a staccare Moss e Collins è risalito secondo quando Stirling ha perso una ruota ed è stato costretto a tornare ai box. A piedi. Per salire sulla macchina del compagno di squadra Cesare Perdisa, gentilmente invitato ad andarsene a giocare a briscola. Tempi duri gli anni '50.
Non erano tempi duri solo per chi doveva cedere la macchina, ma anche per chi stava ancora al volante: un guasto ha infatti messo out Fangio (così come uno dei compagni di squadra, Eugenio Castellotti). E una sorte del tutto simile è toccata anche alla Maserati di Behra, che fino a quel momento era in lotta con Paul Frère.
Con il ritiro di Fangio, Collins ha avuto la strada spianata per andarsi a prendere la prima vittoria nella classe regina, sempre ammesso che avere ancora un terzo di gara da percorrere al momento in cui è passato in testa potesse significare, negli anni '50, avere la strada spianata, cosa della quale non sono del tutto sicura. Ha comunque proseguito fino al traguardo, con un vantaggio notevole nei confronti di Frère.
Pilota che occasionalmente aveva disputato gare di Formula 1 anche nelle stagioni passate, questa è stata la sua ultima partecipazione e il secondo posto non è stato solo il suo unico podio in carriera, ma anche il primo podio della storia per un pilota belga, peraltro proprio nel gran premio di casa.
Perdisa/ Moss in shared drive hanno portato a casa la terza piazza, precedendo la Vanwall di Harry Schell e la Maserati di Luigi Villoresi a completare la zona punti. Moss e Collins, frattanto, superavano Behra in classifica in attesa che arrivasse l'evento di Reims.
Fangio, Castellotti e Collins hanno fatto un 1/2/3 Ferrari in qualifica, con Collins e Castellotti che hanno entrambi brevemente leaderato per poi essere sopravanzati da Fangio, rimasto in testa fintanto che costretto apparentemente a una sosta ai box. Castellotti gli è succeduto come leader, ma poi la prima piazza è andata a Collins, che ha ottenuto una seconda vittoria consecutiva alla prima, il predestinat-... ah no. La predestinazione, comunque, è secondaria alla leadership della classifica piloti, di cui si è appropriato.
Castellotti e Behra hanno chiuso il podio, con Fangio quarto davanti alla Maserati di Perdisa sulla quale ancora una volta stava appoggiato il fondoschiena di Moss, shared drive occorso dopo un guasto sulla vettura del britannico.
Curiosità: al GP di Francia, al volante di una Vanwall, c'è stata l'unica apparizione di Colin Chapman come pilota di Formula 1, autore di nientemeno che il quinto tempo in qualifica davanti al compagno di squadra Mike Hawthorn, non ha tuttavia preso parte alla gara a causa di un incidente in una sessione di prove, nel quale ha danneggiato la vettura.
giovedì 1 agosto 2024
1965: dopo cinque vittorie consecutive, Clark vince il titolo in agosto
Il 1° agosto è una data che ha segnato la storia della Formula 1, e tendenzialmente non in positivo. Basti pensare al 1976, al gravissimo incidente di Niki Lauda al Nurburgring. E se quella storia si concluse con il lieto fine del suo ritorno e con due ulteriori titoli mondiali, purtroppo il 1° agosto 1980, sempre in Germania ma a Hockenheim, Patrick Depailler perse la vita in un tragico incidente accaduto in una sessione di test. Accanto a fatti tragici, comunque, c'è anche una bella storia accaduta il 1° agosto. Parlo di quando Jim Clark, quello che personalmente definirei come il miglior pilota della storia se fossi costretta a fare un calderone di tutte le epoche, vinse il suo secondo titolo, conquistando al Nurburgring la quinta vittoria consecutiva, nonché la sesta stagionale su sette gran premi disputati.
BELGIO/ Spa Francorchamps: sul circuito su cui aveva conquistato la prima vittoria in Formula 1, in condizioni di bagnato Clark ha fatto una prestazione a dir poco dominante. Partito secondo accanto alla BRM del poleman Graham Hill, ha preso la testa della gara mantenendola dall'inizio alla fine.
Hill nei primissimi giri era secondo, ma gli è succeduto in breve tempo il compagno di squadra Jackie Stewart, rimasto secondo fino alla fine, con Bruce McLaren su Cooper a completare il podio. La Brabham di Sir Jack ha preceduto Hill al quarto posto, mentre la zona punti è stata completata da Richie Ginther sulla Honda.
Si segnala un incidente notevole da parte di Richard Attwood, pilota della Lotus/ Reg Parnell, che è finito contro un palo, la macchina ha preso fuoco, ma fortunatamente ne è uscito illeso.
FRANCIA/ Clermont-Ferrand: pole position, vittoria, giro più veloce, leader dall'inizio alla fine, in sintesi il pilota della Lotus ha conquistato un grand chelem, concludendo di nuovo davanti a Stewart. La Ferrari, che nel precedente evento era stata ben lontana dalla zona punti, stavolta ha chiuso sul gradino più basso del podio con John Surtees.
Graham Hill, partito dalle retrovie, ha chiuso la gara in quinta piazza, dietro alla Brabham ufficiale di Denny Hulme e davanti alla Brabham/ RRC Walker di Jo Siffert.
Non so se ci abbiate fatto caso, ma Clark/ Stewart/ Surtees è un podio tutto British, quindi era stato inserito nel mio post sui podi al 100% connazionali.
GRAN BRETAGNA/ Silverstone: altro podio tutto British, stavolta per mano di Clark, Hill e Surtees, con il pilota della Lotus che, ancora una volta, è stato leader per tutta la durata della gara... ma non temete, prima di scomodare la noiahhhh e la mancanza di colpi di scena: accumulato un certo vantaggio nei confronti di Hill, l'ha visto sfumare da 30+ a tre secondi a causa di un problema tecnico. Ha portato comunque a casa la vittoria, ed è quello che conta, alla fine.
Attenzione, plot twist, l'intera top-5 era britannica, dato che al quarto posto ha concluso Mike Spence e al quinto Stewart. Dan Gurney sulla Brabham ha festeggiato l'indipendenza statunitense con qualche giorno di ritardo portandosi a casa il sesto posto e il punto finale.
Una top-5 di connazionali nel gran premio di casa non la si è vista mai più, la cosa più simile è stata una top-4 tutta francese al GP di Francia 1982. La settimana scorsa su Zuckenbook ho visto un post in proposito e un tizio ha commentato in modo totalmente random scrivendo un'invettiva decontestualizzata a proposito della mancanza di sicurezza nei primi anni '70, toppando il periodo di un decennio buono, e ha concluso sostenendo che Pierre Gasly sia morto nel 2016. Sorry what?! O.O
OLANDA/ Zandvoort: nel weekend c'è stato un momento che renderebbe sicuramente felice Bertrand Gachot! Colin Chapman è stato infatti arrestato per avere picchiato un agente di polizia ed è stato rilasciato dopo due giorni.
La gara nel frattempo è iniziata con Ginther in testa, al quale è succeduto poi Hill... ma nemmeno lui è durato molto ed ecco che leader è venuto a essere il solito Clark. Doveva comunque vedersela con Stewart, risalito in seconda posizione approfittando anche dei problemi altrui e giunto, appunto, in seconda posizione alla bandiera a scacchi.
Gurney ha chiuso il podio, precedendo Hill, Hulme e Ginther, con la Ferrari che non ha ottenuto punti: Surtees solo settimo, ancora più arretrato il compagno di squadra Lorenzo Bandini.
A questo punto della stagione Clark aveva un abbondante vantaggio in classifica nel confronti del diretto inseguitore Hill, le cui speranze erano essenzialmente relegate sulla possibilità che gli alieni rapissero lo scozzese. Si sa tuttavia che per ragioni di contratto con Hollywood gli alieni sbarcano solo in America, il cui suddetto gran premio era ancora lontano.
GERMANIA/ Nurburgring: Clark ha deciso di portarsi a casa un altro grand chelem, il terzo della stagione dopo quello del Sudafrica il 1° gennaio e quello già citato qualche paragrafo più giù. Stewart ha rotto una sospensione nelle prime fasi di gara mentre era in seconda piazza, Hill ha preso invece la seconda piazza e vi è rimasto, precedendo Gurney che è andato a completare il podio.
Numerosi piloti sono stati costretti al ritiro e Surtees è stato uno di questi. È andata meglio invece al compagno di squadra Bandini, che ha chiuso in sesta piazza alle spalle del quarto classificato Jochen Rindt su Cooper e del quinto Jack Brabham.
Clark ha vinto il titolo piloti con tre gran premi d'anticipo (mancavano Italia, Stati Uniti e Messico e non avrebbe vinto nessuno di quelli), mentre la Lotus ha vinto il titolo costruttori, complici le regole dell'epoca. :-//// Essenzialmente il team prendeva punti costruttori solo per la vettura meglio piazzata in gara, il che significa che nonostante la BRM nel complesso avesse la line-up migliore (Hill/ Stewart) lo prendeva regolarmente in quel posto da questo punto di vista.
Concludo con un po' di screenshot fatti mentre guardavo un highlight di trenta minuti di quest'ultimo gran premio. Le vetture si apprestano a partire:
Jim Clark a cui è stato assegnato all'iscrizione il numero 1, esattamente il numero che meglio lo rappresenta:
È stato un piacere ripercorrere questa serie di eventi. Cercherò di tornare presto a raccontare qualche evento degli anni '60. Per stasera mi ritengo soddisfatta, e non solo di essere finalmente riuscita a scrivere questo post, ma anche del fatto che Clark si sia portato a casa il titolo del 1965, assolutamente meritato!
BELGIO/ Spa Francorchamps: sul circuito su cui aveva conquistato la prima vittoria in Formula 1, in condizioni di bagnato Clark ha fatto una prestazione a dir poco dominante. Partito secondo accanto alla BRM del poleman Graham Hill, ha preso la testa della gara mantenendola dall'inizio alla fine.
Hill nei primissimi giri era secondo, ma gli è succeduto in breve tempo il compagno di squadra Jackie Stewart, rimasto secondo fino alla fine, con Bruce McLaren su Cooper a completare il podio. La Brabham di Sir Jack ha preceduto Hill al quarto posto, mentre la zona punti è stata completata da Richie Ginther sulla Honda.
Si segnala un incidente notevole da parte di Richard Attwood, pilota della Lotus/ Reg Parnell, che è finito contro un palo, la macchina ha preso fuoco, ma fortunatamente ne è uscito illeso.
FRANCIA/ Clermont-Ferrand: pole position, vittoria, giro più veloce, leader dall'inizio alla fine, in sintesi il pilota della Lotus ha conquistato un grand chelem, concludendo di nuovo davanti a Stewart. La Ferrari, che nel precedente evento era stata ben lontana dalla zona punti, stavolta ha chiuso sul gradino più basso del podio con John Surtees.
Graham Hill, partito dalle retrovie, ha chiuso la gara in quinta piazza, dietro alla Brabham ufficiale di Denny Hulme e davanti alla Brabham/ RRC Walker di Jo Siffert.
Non so se ci abbiate fatto caso, ma Clark/ Stewart/ Surtees è un podio tutto British, quindi era stato inserito nel mio post sui podi al 100% connazionali.
GRAN BRETAGNA/ Silverstone: altro podio tutto British, stavolta per mano di Clark, Hill e Surtees, con il pilota della Lotus che, ancora una volta, è stato leader per tutta la durata della gara... ma non temete, prima di scomodare la noiahhhh e la mancanza di colpi di scena: accumulato un certo vantaggio nei confronti di Hill, l'ha visto sfumare da 30+ a tre secondi a causa di un problema tecnico. Ha portato comunque a casa la vittoria, ed è quello che conta, alla fine.
Attenzione, plot twist, l'intera top-5 era britannica, dato che al quarto posto ha concluso Mike Spence e al quinto Stewart. Dan Gurney sulla Brabham ha festeggiato l'indipendenza statunitense con qualche giorno di ritardo portandosi a casa il sesto posto e il punto finale.
Una top-5 di connazionali nel gran premio di casa non la si è vista mai più, la cosa più simile è stata una top-4 tutta francese al GP di Francia 1982. La settimana scorsa su Zuckenbook ho visto un post in proposito e un tizio ha commentato in modo totalmente random scrivendo un'invettiva decontestualizzata a proposito della mancanza di sicurezza nei primi anni '70, toppando il periodo di un decennio buono, e ha concluso sostenendo che Pierre Gasly sia morto nel 2016. Sorry what?! O.O
OLANDA/ Zandvoort: nel weekend c'è stato un momento che renderebbe sicuramente felice Bertrand Gachot! Colin Chapman è stato infatti arrestato per avere picchiato un agente di polizia ed è stato rilasciato dopo due giorni.
La gara nel frattempo è iniziata con Ginther in testa, al quale è succeduto poi Hill... ma nemmeno lui è durato molto ed ecco che leader è venuto a essere il solito Clark. Doveva comunque vedersela con Stewart, risalito in seconda posizione approfittando anche dei problemi altrui e giunto, appunto, in seconda posizione alla bandiera a scacchi.
Gurney ha chiuso il podio, precedendo Hill, Hulme e Ginther, con la Ferrari che non ha ottenuto punti: Surtees solo settimo, ancora più arretrato il compagno di squadra Lorenzo Bandini.
A questo punto della stagione Clark aveva un abbondante vantaggio in classifica nel confronti del diretto inseguitore Hill, le cui speranze erano essenzialmente relegate sulla possibilità che gli alieni rapissero lo scozzese. Si sa tuttavia che per ragioni di contratto con Hollywood gli alieni sbarcano solo in America, il cui suddetto gran premio era ancora lontano.
GERMANIA/ Nurburgring: Clark ha deciso di portarsi a casa un altro grand chelem, il terzo della stagione dopo quello del Sudafrica il 1° gennaio e quello già citato qualche paragrafo più giù. Stewart ha rotto una sospensione nelle prime fasi di gara mentre era in seconda piazza, Hill ha preso invece la seconda piazza e vi è rimasto, precedendo Gurney che è andato a completare il podio.
Numerosi piloti sono stati costretti al ritiro e Surtees è stato uno di questi. È andata meglio invece al compagno di squadra Bandini, che ha chiuso in sesta piazza alle spalle del quarto classificato Jochen Rindt su Cooper e del quinto Jack Brabham.
Clark ha vinto il titolo piloti con tre gran premi d'anticipo (mancavano Italia, Stati Uniti e Messico e non avrebbe vinto nessuno di quelli), mentre la Lotus ha vinto il titolo costruttori, complici le regole dell'epoca. :-//// Essenzialmente il team prendeva punti costruttori solo per la vettura meglio piazzata in gara, il che significa che nonostante la BRM nel complesso avesse la line-up migliore (Hill/ Stewart) lo prendeva regolarmente in quel posto da questo punto di vista.
Concludo con un po' di screenshot fatti mentre guardavo un highlight di trenta minuti di quest'ultimo gran premio. Le vetture si apprestano a partire:
Jim Clark a cui è stato assegnato all'iscrizione il numero 1, esattamente il numero che meglio lo rappresenta:
È stato un piacere ripercorrere questa serie di eventi. Cercherò di tornare presto a raccontare qualche evento degli anni '60. Per stasera mi ritengo soddisfatta, e non solo di essere finalmente riuscita a scrivere questo post, ma anche del fatto che Clark si sia portato a casa il titolo del 1965, assolutamente meritato!
lunedì 29 luglio 2024
Formula 2 2024: gli eventi di Ungheria e Belgio
Negli ultimi due fine settimana la Formula 2 è stata presente all'Hungaroring e a Spa Francorchamps, come evento di contorno dei rispettivi gran premi di Formula 1. Paul Aron, in precedenza soppiantato in testa alla classifica da Isack Hadjar, non ha concretizzato in questi due fine settimana, scivolando dal secondp al terzo posto in classifica piloti. Nel frattempo, proseguono i tempi difficili per la Prema, che tuttavia all'Hungaroring è stata protagonista con Andrea Kimi Antonelli che, dopo una serie di sorpassi, è andato a vincere la feature race, risalendo frattanto fino alla settima posizione della classifica piloti, dove si trova tuttora (i primi sei sono Hadjar, Bortoleto, Aron, Maloney, Crawford e Colapinto).
Questa è line-up del campionato, invariata fin dall'inizio della stagione:
ART: Victor Martins, Zak O'Sullivan
PREMA: Oliver Bearman, Andrea Kimi Antonelli
RODIN: Zane Maloney, Ritomo Miyata
DAMS: Jak Crawford, Juan Manuel Correa
INVICTA: Kush Maini, Gabriel Bortoleto
MP MOTORSPORT: Dennis Hauger, Franco Colapinto
VAN AMERSFOORT: Enzo Fittipaldi, Rafael Villagomez
HITECH: Amaury Cordeel, Paul Aron
CAMPOS: Isack Hadjar, Pepe Martì
TRIDENT: Richard Verschoor, Roman Stanek
PHM AIX: Joshua Durksen, Taylor Barnard
UNGHERIA: in qualifica Aron ha conquistato la pole position precedendo Fittipaldi, Hadjar, Bortoleto, Martins, Hauger, Antonelli, Maloney, Maini e Verschoor a completare i primi dieci, con quest'ultimo poleman della gara sprint con reverse grid.
Verschoor ha fatto i primi giri da leader, per poi essere superato da Antonelli, che è stato in testa piuttosto a lungo ma ha iniziato ad accusare problemi di gomme. Dopo metà gara ha perso la posizione su Verschoor e Maini, poi è rientrato ai box e tornato in pista fuori dalla top-ten.
Nella bassa zona punti si sono visti duelli vari: Hauger con un bel sorpasso su Fittipaldi, Bortoleto che forava e, rientrato nelle retrovie dopo il cambio gomme, faceva il giro più veloce, nonché un duello a tre per l'ottavo posto con Correa, Barnard e Bearman appaiati senza fare danni.
Verschoor ha tagliato per primo il traguardo ed è salito sul gradino più alto del podio, ma è stato squalificato post-gara per irregolarità tecniche. Maini ha ereditato la vittoria, precedendo Martins, Hadjar, Hauger, Colapinto, Aron, Barnard e Correa a completare la zona punti.
Nella sprint Aron partiva dalla pole position, ma ha perso diverse posizioni. Martins si è ritrovato in testa davanti a Fittipaldi, con un acceso duello tra i due a seguito del quale Martins è rimasto leader. Dopo pochi giri, dopo un contatto con Maloney, Aron è finito in testacoda, mettendosi out da solo.
Un incidente di Cordeel verso metà gara, mentre alcuni piloti si erano già fermati ai box e altri no, ha provocato l'ingresso della safety car. Antonelli si è fermato in regime di SC uscendo quinto, con Martins, Bortoleto, Fittipaldi e Hauger nelle prime quattro posizioni. Questi ultimi due li ha superati in tempi brevi, conquistandosi la zona podio, per poi procedere a superare i primi due in rapida successione, e staccandoli non di poco nel tempo restante. Verschoor nel frattempo risaliva fino al terzo posto.
Hanno completato la gara nella top-ten i seguenti piloti: Antonelli, Martins, Verschoor, Bortoleto, Fittipaldi, Hauger, Maini, Miyata, Barnard, Villagomez.
BELGIO: Aron ha conquistato nuovamente la pole position, precedendo Bortoleto, Hadjar, Crawford, Antonelli, Maloney, Colapinto, Verschoor, Hauger e O'Sullivan a completare la zona reverse grid per la sprint race, che è durata una manciata di giri. Posticipata per problemi con il meteo, anziché prima delle qualifiche della Formula 1 si è svolta dopo che queste erano finite.
Nel poco tempo intercorso tra il via della gara e l'ingresso della safety car con la vettura ferma di Martì, il dettaglio che colpisce maggiormente è come Martins, partito ultimo dopo un problema nelle qualifiche, sia risalito fino al dodicesimo posto, recuperando di fatto ben dieci posizioni.
Dopo la SC, la gara è stata redflaggata e non è più ripresa a causa della pioggia, con i primi otto in queste posizioni: O'Sullivan, Hauger, Verschoor, Maloney, Crawford, Antonelli, Bearman, Colapinto. Solo i primi cinque, tuttavia, hanno preso punti, vista l'assegnazione del punteggio ridotto.
Nella sprint race abbiamo avuto due safety car entrambe nella prima parte della gara. La prima ha seguito un incidente al via che ha messo fuori gioco Bearman e Martì, mentre peraltro c'era ferma anche la vettura di Colapinto, quella successiva quando Villagomez è finito in testacoda ritrovandosi sulla strada di Martins, con conseguente botto e ritiro per entrambi.
Aron, partito dalla pole, è stato superato da Hadjar nel primo stint e poi è scivolato terzo dopo la sosta, ma il peggio doveva ancora venire... ed è venuto quando, con pochi giri ancora da disputare, la vettura ha deciso di lasciarlo a piedi: adesso è terzo in classifica, dietro anche a Bortoleto.
Sul gradino più basso del podio, dietro a Hadjar e Bortoleto, si è classificato Crawford, mentre hanno completato la zona punti O'Sullivan, Verschoor, Maloney, Miyata, Cordeel, Antonelli e Durksen.
Questa è line-up del campionato, invariata fin dall'inizio della stagione:
ART: Victor Martins, Zak O'Sullivan
PREMA: Oliver Bearman, Andrea Kimi Antonelli
RODIN: Zane Maloney, Ritomo Miyata
DAMS: Jak Crawford, Juan Manuel Correa
INVICTA: Kush Maini, Gabriel Bortoleto
MP MOTORSPORT: Dennis Hauger, Franco Colapinto
VAN AMERSFOORT: Enzo Fittipaldi, Rafael Villagomez
HITECH: Amaury Cordeel, Paul Aron
CAMPOS: Isack Hadjar, Pepe Martì
TRIDENT: Richard Verschoor, Roman Stanek
PHM AIX: Joshua Durksen, Taylor Barnard
UNGHERIA: in qualifica Aron ha conquistato la pole position precedendo Fittipaldi, Hadjar, Bortoleto, Martins, Hauger, Antonelli, Maloney, Maini e Verschoor a completare i primi dieci, con quest'ultimo poleman della gara sprint con reverse grid.
Verschoor ha fatto i primi giri da leader, per poi essere superato da Antonelli, che è stato in testa piuttosto a lungo ma ha iniziato ad accusare problemi di gomme. Dopo metà gara ha perso la posizione su Verschoor e Maini, poi è rientrato ai box e tornato in pista fuori dalla top-ten.
Nella bassa zona punti si sono visti duelli vari: Hauger con un bel sorpasso su Fittipaldi, Bortoleto che forava e, rientrato nelle retrovie dopo il cambio gomme, faceva il giro più veloce, nonché un duello a tre per l'ottavo posto con Correa, Barnard e Bearman appaiati senza fare danni.
Verschoor ha tagliato per primo il traguardo ed è salito sul gradino più alto del podio, ma è stato squalificato post-gara per irregolarità tecniche. Maini ha ereditato la vittoria, precedendo Martins, Hadjar, Hauger, Colapinto, Aron, Barnard e Correa a completare la zona punti.
Nella sprint Aron partiva dalla pole position, ma ha perso diverse posizioni. Martins si è ritrovato in testa davanti a Fittipaldi, con un acceso duello tra i due a seguito del quale Martins è rimasto leader. Dopo pochi giri, dopo un contatto con Maloney, Aron è finito in testacoda, mettendosi out da solo.
Un incidente di Cordeel verso metà gara, mentre alcuni piloti si erano già fermati ai box e altri no, ha provocato l'ingresso della safety car. Antonelli si è fermato in regime di SC uscendo quinto, con Martins, Bortoleto, Fittipaldi e Hauger nelle prime quattro posizioni. Questi ultimi due li ha superati in tempi brevi, conquistandosi la zona podio, per poi procedere a superare i primi due in rapida successione, e staccandoli non di poco nel tempo restante. Verschoor nel frattempo risaliva fino al terzo posto.
Hanno completato la gara nella top-ten i seguenti piloti: Antonelli, Martins, Verschoor, Bortoleto, Fittipaldi, Hauger, Maini, Miyata, Barnard, Villagomez.
BELGIO: Aron ha conquistato nuovamente la pole position, precedendo Bortoleto, Hadjar, Crawford, Antonelli, Maloney, Colapinto, Verschoor, Hauger e O'Sullivan a completare la zona reverse grid per la sprint race, che è durata una manciata di giri. Posticipata per problemi con il meteo, anziché prima delle qualifiche della Formula 1 si è svolta dopo che queste erano finite.
Nel poco tempo intercorso tra il via della gara e l'ingresso della safety car con la vettura ferma di Martì, il dettaglio che colpisce maggiormente è come Martins, partito ultimo dopo un problema nelle qualifiche, sia risalito fino al dodicesimo posto, recuperando di fatto ben dieci posizioni.
Dopo la SC, la gara è stata redflaggata e non è più ripresa a causa della pioggia, con i primi otto in queste posizioni: O'Sullivan, Hauger, Verschoor, Maloney, Crawford, Antonelli, Bearman, Colapinto. Solo i primi cinque, tuttavia, hanno preso punti, vista l'assegnazione del punteggio ridotto.
Nella sprint race abbiamo avuto due safety car entrambe nella prima parte della gara. La prima ha seguito un incidente al via che ha messo fuori gioco Bearman e Martì, mentre peraltro c'era ferma anche la vettura di Colapinto, quella successiva quando Villagomez è finito in testacoda ritrovandosi sulla strada di Martins, con conseguente botto e ritiro per entrambi.
Aron, partito dalla pole, è stato superato da Hadjar nel primo stint e poi è scivolato terzo dopo la sosta, ma il peggio doveva ancora venire... ed è venuto quando, con pochi giri ancora da disputare, la vettura ha deciso di lasciarlo a piedi: adesso è terzo in classifica, dietro anche a Bortoleto.
Sul gradino più basso del podio, dietro a Hadjar e Bortoleto, si è classificato Crawford, mentre hanno completato la zona punti O'Sullivan, Verschoor, Maloney, Miyata, Cordeel, Antonelli e Durksen.
domenica 28 luglio 2024
Formula 1 2024: #14 Commento al Gran Premio del Belgio
28.07.2024 - L'IMPORTANZA DEL PESO FORMA
Mentre aspettavo l'ora della differita delle qualifiche, mi sono messa a guardare dei video sul mondiale 1958, per un post che devo pubblicare nei prossimi giorni... e niente, Youtube mi ha dato nei suggeriti un post del profilo ufficiale della Formula 1 che annunciava il miglior tempo di Verstappen nelle qualifiche. Quindi lì mi sono detta: perfetto, volevo evitare spoiler, ma ho scoperto a random chi ha fatto la pole.
Solo mentre arrivava il momento della differita ho realizzato: avevo letto in precedenza di un cambio di elementi del motore per Verstappen e di una retrocessione in griglia, quindi sarebbe partito undicesimo. Restava dunque da scoprire chi si sarebbe procacciato le posizioni di maggiore spessore. Viste le urla che ho sentito nell'acclamare il fatto che, visto il suo secondo predestinato tempo (a mezzo secondo abbondante di distanza), Leclerc ereditasse la pole, forse avrei preferito vivere nell'ignoranza. Ma soprattutto avrei preferito non leggere un post scritto da una sua fanpage dove si affermava che avesse fatto il miglior tempo con la quarta miglior macchina. È stato uno spettacolo agghiacciante.
Mi spiego meglio: non è il fatto che ci sia gente che, con il proprio membro in mano, urla e strepita per la prima casella della griglia. È proprio l'incapacità di capire che, di per sé, fare il secondo tempo con una Ferrari in una qualifica in cui la pioggia va e viene e il circuito è lungo più di sette chilometri, è comunque un ottimo risultato. Puoi dire tranquillamente "bravo Leclerc, sei riuscito a fare quello che diciotto presenti in griglia non hanno fatto". Però fingere che il miglior tempo di Verstappen, staccando tutto e tutti come non ci fosse un domani, non sia mai avvenuto, allo scopo di acclamare il tuo idolo, significa che non solo sei intellettualmente disonesto, ma sei anche intellettualmente piuttosto carente, essendo che il tuo idolo ha fatto una buona performance, ma non te ne sei accorto al punto tale da doverti immaginare una buona performance diversa.
Detto questo, mi sono avvicinata alla gara semplicemente sperando che Perez potesse concludere davanti al compagno di squadra, vista la griglia (le posizioni effettive di qualifica, pre-cambi di motore, tra parentesi - nel caso di Zhou retrocesso per impeding):
Leclerc - Perez
Hamilton - Norris
Piastri - Russell
Sainz - Alonso
Ocon - Albon
Verstappen(1) - Gasly
Ricciardo - Bottas
Stroll - Hulkenberg
Magnussen - Sargeant
Zhou(20) - Tsunoda(18)
La gara è iniziata non con Perez che attaccava per la leadership, ma che doveva piuttosto vedersela con Hamilton che si è portato in seconda posizione dopo una manciata di giri.
CL: "Ecco, bravo, fai bene ad approfittarne, perché quando sarai con me in Ferrari non ti accadrà spesso di leaderare. E non perché ci sia io, ma proprio perché non capita quasi mai di leaderare"
LH: "Potrebbe andare peggio. Per esempio potrei essere Perez, che secondo il Vanz potrebbe non esserci in Olanda ed essere rimpiazzato a caso da un giullare australiano che fino a venti minuti fa tutti volevano come appiedato."
CL: "Mi ha detto un gufo che tra poco Perez avrà Piastri negli scarichi."
LH: "Sì, mentre Norris che ha perso terreno al via mentre era impegnato a contare i propri peli inguinali è dietro a Russell, a tutte le sue -L e anche a Sainz. Però sta esibendo il proprio fondoschiena a Verstappen, il che deve essere un onore per lui."
Mentre Zhou rallentava e poi lo si vedeva rientrare ai box e scendere dalla macchina, Hamilton ha annunciato di avere via radio qualcosa che gli si muoveva tra le gambe, purtroppo non ha aggiunto ad allusioni relative al fatto che non si trattasse dell'ala mobile.
Russell e Verstappen sono stati i primi a fermarsi ai box nel gruppo dei primi dieci, dopodiché è stata la volta di Hamilton, Perez e Piastri, con quest'ultimo superato da Russell e da tutte le sue -L. Si è comunque ripreso subito la posizione e già che c'era ha superato anche Perez, il tutto mentre Leclerc entrava ai box e riusciva a non subire alcun undercut.
LN: "Ma io perché sono ancora in pista come un Sainz qualsiasi? E non ho le hard quindi dovrò entrare prima perdendo comunque a caso la posizione nei confronti di Verstappen? Il fatto che Sainz quando rientrerà ne perderà due non mi consola, è la normalità per un pilota Ferrari."
Nel frattempo c'era un trenino Perez/ Russell/ Verstappen e a metà gara, quando Russell ha superato Perez, quest'ultimo è stato chiamato ai box per la seconda sosta e per farsi la seconda metà gara sulle hard. Sono seguite altre soste, è rientrato Leclerc, poi Hamilton, poi contemporaneamente Verstappen e Sainz che aveva fatto il secondo stint sulle medium. È rientrato anche Norris, che è uscito dietro alle Redbull. Frattanto continuavano a stare in pista Piastri, Russell e tutte le sue -L. Una delle -L aveva anche affermato alla radio che voleva andare su una sola sosta.
OP: "Naaaahhhh, io mi fermo. Azz, sono già sulla mia piazzola e non mi sono ancora fermato rischiando di stendere un meccanico. Se non altro non ho perso posizioni, mentre non ho idea di dove sia Norris."
LN: "Dopo che a Perez è stato chiesto di stendere il tappeto rosso per Verstappen, mi sono messo lì e ne ho approfittato per superare Perez e già che c'ero gli ho fatto anche una pernacchia."
OP: "Io intanto supero Leclerc. Tu tienimi informato su quello che farà Perez lì dietro di te."
LN: "Ormai non lo vedo più, ma mi ha detto Sainz di avergli a sua volta fatto una pernacchia superandolo così a random, per dare profondità alla gara. Perez gli ha rivelato che al penultimo giro andrà ai box per fare un pitstop alla cazzum per il giro più veloce."
OP: "Io invece vedo che Russell e le sue -L non si sono ancora fermati per la seconda sosta. Non lo faranno e adesso ha Hamilton negli scarichi."
GR: "Chi vince arriva alle cinque in punto ai distributori automatici per il tè!"
LH: "Mi raccomando, oltre al tè mangia anche qualcosa, che ti vedo deperito. Sei sicuro di non essere sottopeso?"
Russell non si è curato di questa raccomandazione, ma avrebbe dovuto. Mentre vedevo la differita del giro d'onore su TV8, sono entrata su Twitter scoprendo che era stato squalificato per vettura sottopeso. E se non è la prima volta che vedo un pilota generico venire squalificato per vettura sottopeso, da quando sono nata deve essere la prima volta che vedo un *vincitore* essere squalificato per tale ragione.
Wait, wait, wait, a proposito, da quand'è che un pilota non veniva squalificato dopo avere tagliato il traguardo in prima posizione? Non penalizzato scivolando oltre, ma proprio squalificato? Perché penso fosse ormai dalla notte dei tempi, e sto avvertendo una potentissima aura di scorribande franco-brasiliane in terra giapponese.
LH: "Intanto tra una cosa e l'altra ho vinto ed è un sollievo, perché più il tempo passa e più si avvicina il passaggio in Ferrari, quindi vincere diventerà molto più complicato."
La gara è finita con i primi tre vicinissimi, ma solo due hanno portato a casa il risultato, con anche il gruppetto di Leclerc/ Verstappen/ Norris vicinissimo, con Sainz in una terra di nessuno e con Perez che pur partendo dalla prima fila era l'ultimo della top-8.
RISULTATO:
1. Lewis Hamilton/ Mercedes
2. Oscar Piastri/ McLaren
3. Charles Leclerc/ Ferrari
4. Max Verstappen/ Redbull
5. Lando Norris/ McLaren
6. Carlos Sainz/ Ferrari
7. Sergio Perez/ Redbull
8. Fernando Alonso/ Aston Martin
9. Esteban Ocon/ Alpine
10. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
11. Lance Stroll/ Aston Martin
12. Alex Albon/ Williams
13. Pierre Gasly/ Alpine
14. Kevin Magnussen/ Haas
15. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
16. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
17. Logan Sargeant/ Williams
18. Nico Hulkenberg/ Haas
Rit. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
DSQ. George Russell/ Mercedes
Mentre aspettavo l'ora della differita delle qualifiche, mi sono messa a guardare dei video sul mondiale 1958, per un post che devo pubblicare nei prossimi giorni... e niente, Youtube mi ha dato nei suggeriti un post del profilo ufficiale della Formula 1 che annunciava il miglior tempo di Verstappen nelle qualifiche. Quindi lì mi sono detta: perfetto, volevo evitare spoiler, ma ho scoperto a random chi ha fatto la pole.
Solo mentre arrivava il momento della differita ho realizzato: avevo letto in precedenza di un cambio di elementi del motore per Verstappen e di una retrocessione in griglia, quindi sarebbe partito undicesimo. Restava dunque da scoprire chi si sarebbe procacciato le posizioni di maggiore spessore. Viste le urla che ho sentito nell'acclamare il fatto che, visto il suo secondo predestinato tempo (a mezzo secondo abbondante di distanza), Leclerc ereditasse la pole, forse avrei preferito vivere nell'ignoranza. Ma soprattutto avrei preferito non leggere un post scritto da una sua fanpage dove si affermava che avesse fatto il miglior tempo con la quarta miglior macchina. È stato uno spettacolo agghiacciante.
Mi spiego meglio: non è il fatto che ci sia gente che, con il proprio membro in mano, urla e strepita per la prima casella della griglia. È proprio l'incapacità di capire che, di per sé, fare il secondo tempo con una Ferrari in una qualifica in cui la pioggia va e viene e il circuito è lungo più di sette chilometri, è comunque un ottimo risultato. Puoi dire tranquillamente "bravo Leclerc, sei riuscito a fare quello che diciotto presenti in griglia non hanno fatto". Però fingere che il miglior tempo di Verstappen, staccando tutto e tutti come non ci fosse un domani, non sia mai avvenuto, allo scopo di acclamare il tuo idolo, significa che non solo sei intellettualmente disonesto, ma sei anche intellettualmente piuttosto carente, essendo che il tuo idolo ha fatto una buona performance, ma non te ne sei accorto al punto tale da doverti immaginare una buona performance diversa.
Detto questo, mi sono avvicinata alla gara semplicemente sperando che Perez potesse concludere davanti al compagno di squadra, vista la griglia (le posizioni effettive di qualifica, pre-cambi di motore, tra parentesi - nel caso di Zhou retrocesso per impeding):
Leclerc - Perez
Hamilton - Norris
Piastri - Russell
Sainz - Alonso
Ocon - Albon
Verstappen(1) - Gasly
Ricciardo - Bottas
Stroll - Hulkenberg
Magnussen - Sargeant
Zhou(20) - Tsunoda(18)
La gara è iniziata non con Perez che attaccava per la leadership, ma che doveva piuttosto vedersela con Hamilton che si è portato in seconda posizione dopo una manciata di giri.
CL: "Ecco, bravo, fai bene ad approfittarne, perché quando sarai con me in Ferrari non ti accadrà spesso di leaderare. E non perché ci sia io, ma proprio perché non capita quasi mai di leaderare"
LH: "Potrebbe andare peggio. Per esempio potrei essere Perez, che secondo il Vanz potrebbe non esserci in Olanda ed essere rimpiazzato a caso da un giullare australiano che fino a venti minuti fa tutti volevano come appiedato."
CL: "Mi ha detto un gufo che tra poco Perez avrà Piastri negli scarichi."
LH: "Sì, mentre Norris che ha perso terreno al via mentre era impegnato a contare i propri peli inguinali è dietro a Russell, a tutte le sue -L e anche a Sainz. Però sta esibendo il proprio fondoschiena a Verstappen, il che deve essere un onore per lui."
Mentre Zhou rallentava e poi lo si vedeva rientrare ai box e scendere dalla macchina, Hamilton ha annunciato di avere via radio qualcosa che gli si muoveva tra le gambe, purtroppo non ha aggiunto ad allusioni relative al fatto che non si trattasse dell'ala mobile.
Russell e Verstappen sono stati i primi a fermarsi ai box nel gruppo dei primi dieci, dopodiché è stata la volta di Hamilton, Perez e Piastri, con quest'ultimo superato da Russell e da tutte le sue -L. Si è comunque ripreso subito la posizione e già che c'era ha superato anche Perez, il tutto mentre Leclerc entrava ai box e riusciva a non subire alcun undercut.
LN: "Ma io perché sono ancora in pista come un Sainz qualsiasi? E non ho le hard quindi dovrò entrare prima perdendo comunque a caso la posizione nei confronti di Verstappen? Il fatto che Sainz quando rientrerà ne perderà due non mi consola, è la normalità per un pilota Ferrari."
Nel frattempo c'era un trenino Perez/ Russell/ Verstappen e a metà gara, quando Russell ha superato Perez, quest'ultimo è stato chiamato ai box per la seconda sosta e per farsi la seconda metà gara sulle hard. Sono seguite altre soste, è rientrato Leclerc, poi Hamilton, poi contemporaneamente Verstappen e Sainz che aveva fatto il secondo stint sulle medium. È rientrato anche Norris, che è uscito dietro alle Redbull. Frattanto continuavano a stare in pista Piastri, Russell e tutte le sue -L. Una delle -L aveva anche affermato alla radio che voleva andare su una sola sosta.
OP: "Naaaahhhh, io mi fermo. Azz, sono già sulla mia piazzola e non mi sono ancora fermato rischiando di stendere un meccanico. Se non altro non ho perso posizioni, mentre non ho idea di dove sia Norris."
LN: "Dopo che a Perez è stato chiesto di stendere il tappeto rosso per Verstappen, mi sono messo lì e ne ho approfittato per superare Perez e già che c'ero gli ho fatto anche una pernacchia."
OP: "Io intanto supero Leclerc. Tu tienimi informato su quello che farà Perez lì dietro di te."
LN: "Ormai non lo vedo più, ma mi ha detto Sainz di avergli a sua volta fatto una pernacchia superandolo così a random, per dare profondità alla gara. Perez gli ha rivelato che al penultimo giro andrà ai box per fare un pitstop alla cazzum per il giro più veloce."
OP: "Io invece vedo che Russell e le sue -L non si sono ancora fermati per la seconda sosta. Non lo faranno e adesso ha Hamilton negli scarichi."
GR: "Chi vince arriva alle cinque in punto ai distributori automatici per il tè!"
LH: "Mi raccomando, oltre al tè mangia anche qualcosa, che ti vedo deperito. Sei sicuro di non essere sottopeso?"
Russell non si è curato di questa raccomandazione, ma avrebbe dovuto. Mentre vedevo la differita del giro d'onore su TV8, sono entrata su Twitter scoprendo che era stato squalificato per vettura sottopeso. E se non è la prima volta che vedo un pilota generico venire squalificato per vettura sottopeso, da quando sono nata deve essere la prima volta che vedo un *vincitore* essere squalificato per tale ragione.
Wait, wait, wait, a proposito, da quand'è che un pilota non veniva squalificato dopo avere tagliato il traguardo in prima posizione? Non penalizzato scivolando oltre, ma proprio squalificato? Perché penso fosse ormai dalla notte dei tempi, e sto avvertendo una potentissima aura di scorribande franco-brasiliane in terra giapponese.
LH: "Intanto tra una cosa e l'altra ho vinto ed è un sollievo, perché più il tempo passa e più si avvicina il passaggio in Ferrari, quindi vincere diventerà molto più complicato."
La gara è finita con i primi tre vicinissimi, ma solo due hanno portato a casa il risultato, con anche il gruppetto di Leclerc/ Verstappen/ Norris vicinissimo, con Sainz in una terra di nessuno e con Perez che pur partendo dalla prima fila era l'ultimo della top-8.
RISULTATO:
1. Lewis Hamilton/ Mercedes
2. Oscar Piastri/ McLaren
3. Charles Leclerc/ Ferrari
4. Max Verstappen/ Redbull
5. Lando Norris/ McLaren
6. Carlos Sainz/ Ferrari
7. Sergio Perez/ Redbull
8. Fernando Alonso/ Aston Martin
9. Esteban Ocon/ Alpine
10. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
11. Lance Stroll/ Aston Martin
12. Alex Albon/ Williams
13. Pierre Gasly/ Alpine
14. Kevin Magnussen/ Haas
15. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
16. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
17. Logan Sargeant/ Williams
18. Nico Hulkenberg/ Haas
Rit. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
DSQ. George Russell/ Mercedes
EDIT - mi sono totalmente dimenticata di Schumacher che fu squalificato dopo la "vittoria" in Belgio nel 1994, a causa del fondo troppo basso che, secondo la Benetton, era un danno provocato da un'uscita di pista. Mazzoni lo raccontava spesso in quel repertorio di storielle decontestualizzate di cui non veniva citato né il quando né il dove. Questa mia dimenticanza è segno che ci vorrebbe un Mazzoni che ci accompagna e ci ricorda costantemente gli eventi passati.
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Commenti ai GP,
F1 stagione 2024,
GP Belgio
mercoledì 24 luglio 2024
GP Belgio 2004: il settimo titolo di Michael Schumacher
Attualmente il GP del Belgio si svolge nel mese di luglio, ma c'è stata un'epoca storica in cui veniva disputato alla di agosto, epoca neanche troppo lontana nel tempo, ma ho deciso di raccontarvi un'edizione abbastanza datata, che di svolgeva vent'anni fa. Era il 29 agosto 2004 e al termine del primo giro le Renault di Jarno Trulli e Fernando Alonso si allineano dietro la safety car. Michael Schumacher era quarto tra le due McLaren di David Coulthard e Kimi Raikkonen e per il momento la situazione non prometteva troppo bene, considerato che poteva essere il giorno della sua settima iride. Ma finché c'è gara c'è speranza, anche se vari piloti non erano più in gara, vista la numerosa serie di contatti che si erano innescati alla partenza.
Pare che tutto sia iniziato quando Mark Webber ha tamponato Rubens Barrichello: la Jaguar con ala anteriore danneggiata era incontrollabile e l'australiano ha cozzato contro la B.A.R. di Takuma Sato. Anche il compagno di squadra di costui, Jenson Button, è stato coinvolto a qualche titolo, ma il botto più grosso ha coinvolto le Minardi di Gimmi Bruni e Zsolt Baumgartner, nonché la Jordan di Giorgio Pantano. Webber, Sato, Bruni e Pantano sono stati costretti al ritiro, altri piloti sono rientrati ai box per danni riportati, tra loro anche Olivier Panis su Toyota e Felipe Massa su Sauber.
Al restart, Raikkonen si è involato verso il terzo posto che poi sarebbe diventato leadership dopo il primo stint: se Alonso ha finito la gara con un testacoda innescato da un guasto, Trulli ha perso alcune posizioni e poi altre a seguito di un contatto con la Williams di Juan Pablo Montoya. Quest'ultimo ha proseguito la gara senza perdere posizioni: era a quel punto terzo dietro a Raikkonen e Schumacher, ma si sarebbe successivamente ritirato a causa di una foratura, andando a fare compagnia al compagno di squadra Antonio Pizzonia già messo out da un problema al cambio.
L'attrition rate è stato molto elevato, con Button che a un certo punto a causa di una foratura aveva perso il controllo colpendo Baumgartner e Coulthard che nelle prime fasi dopo il restart aveva forato a propria volta e si trovava nelle retrovie.
Le retrovie, tuttavia, non erano il male assoluto visto che ormai solo una manciata di vetture era ancora in pista: la Jordan di Nick Heidfeld risulta persa per strada per qualche motivo, la Toyota di Ricardo Zonta in assenza di B.A.R. Honda in pista ha regalato l'appuntamento con il motore giapponese in fumo.
Intanto abbiamo perso per strada Rubinho, ma lui non si era affatto perso per strada, andando a risalire, dopo il ritiro di Montoya, in terza posizione. A proposito di Zonta, preparatevi moralmente, perché sto per dirvi una cosa terribile, ovvero che il ritiro sopracitato è avvenuto mentre era ben quarto. Gli è subentrato Massa, con quinto il compagno di squadra Giancarlo Fisichella.
Christian Klien su Jaguar ha portato a casa i punti della sesta piazza, i primi della sua carriera in Formula 1, mentre Coulthard è riuscito ad arrivare settimo. Panis ha conquistato l'ultimo punto disponibile, mentre Trulli non ha avuto lo stesso onore, chiudendo al nono posto, ultimo pilota al traguardo.
Non ne ho parlato molto, ma Raikkonen in testa nel secondo stint lo è rimasto anche nel terzo, vincendo davanti alle due Ferrari. Schumacher ha conquistato il settimo titolo, impresa che finora soltanto Lewis Hamilton ha eguagliato, e non rimaneva altro che un ultimo appuntamento europeo, a Monza, prima di andare in Asia e poi in Brasile.
Pare che tutto sia iniziato quando Mark Webber ha tamponato Rubens Barrichello: la Jaguar con ala anteriore danneggiata era incontrollabile e l'australiano ha cozzato contro la B.A.R. di Takuma Sato. Anche il compagno di squadra di costui, Jenson Button, è stato coinvolto a qualche titolo, ma il botto più grosso ha coinvolto le Minardi di Gimmi Bruni e Zsolt Baumgartner, nonché la Jordan di Giorgio Pantano. Webber, Sato, Bruni e Pantano sono stati costretti al ritiro, altri piloti sono rientrati ai box per danni riportati, tra loro anche Olivier Panis su Toyota e Felipe Massa su Sauber.
Al restart, Raikkonen si è involato verso il terzo posto che poi sarebbe diventato leadership dopo il primo stint: se Alonso ha finito la gara con un testacoda innescato da un guasto, Trulli ha perso alcune posizioni e poi altre a seguito di un contatto con la Williams di Juan Pablo Montoya. Quest'ultimo ha proseguito la gara senza perdere posizioni: era a quel punto terzo dietro a Raikkonen e Schumacher, ma si sarebbe successivamente ritirato a causa di una foratura, andando a fare compagnia al compagno di squadra Antonio Pizzonia già messo out da un problema al cambio.
L'attrition rate è stato molto elevato, con Button che a un certo punto a causa di una foratura aveva perso il controllo colpendo Baumgartner e Coulthard che nelle prime fasi dopo il restart aveva forato a propria volta e si trovava nelle retrovie.
Le retrovie, tuttavia, non erano il male assoluto visto che ormai solo una manciata di vetture era ancora in pista: la Jordan di Nick Heidfeld risulta persa per strada per qualche motivo, la Toyota di Ricardo Zonta in assenza di B.A.R. Honda in pista ha regalato l'appuntamento con il motore giapponese in fumo.
Intanto abbiamo perso per strada Rubinho, ma lui non si era affatto perso per strada, andando a risalire, dopo il ritiro di Montoya, in terza posizione. A proposito di Zonta, preparatevi moralmente, perché sto per dirvi una cosa terribile, ovvero che il ritiro sopracitato è avvenuto mentre era ben quarto. Gli è subentrato Massa, con quinto il compagno di squadra Giancarlo Fisichella.
Christian Klien su Jaguar ha portato a casa i punti della sesta piazza, i primi della sua carriera in Formula 1, mentre Coulthard è riuscito ad arrivare settimo. Panis ha conquistato l'ultimo punto disponibile, mentre Trulli non ha avuto lo stesso onore, chiudendo al nono posto, ultimo pilota al traguardo.
Non ne ho parlato molto, ma Raikkonen in testa nel secondo stint lo è rimasto anche nel terzo, vincendo davanti alle due Ferrari. Schumacher ha conquistato il settimo titolo, impresa che finora soltanto Lewis Hamilton ha eguagliato, e non rimaneva altro che un ultimo appuntamento europeo, a Monza, prima di andare in Asia e poi in Brasile.
lunedì 15 gennaio 2024
Debutto con doppietta Fangio/ Kling: l'esordio della Mercedes nel 1954
Il mondiale 1954 - di cui quest'anno ricorre il 70° anniversario - è stato il primo a vedere Juan Manuel Fangio al volante di una Mercedes che, inaspettatamente, dopo decenni qualcuno ha iniziato a demonizzare. Che la Mercedes del 1954 non fosse proprio una vettura a ruote scoperte posso essere d'accordo, ma il discorso è uscito l'anno scorso tra gente che litigava a proposito della Mercedes contemporanea e della Redbull, parlando di complotti e controcomplotti a proposito di Toto Wolff e Christian Horner, per dire gente che nel 1954 aveva ancora quasi una ventina d'anni prima di nascere. La Mercedes ha esordito in corso d'opera, quindi Fangio ha disputato i primi due gran premi della stagione con la Maserati. In Argentina si correva a gennaio, gara di cui ho parlato in passato in un post sulle vittorie di Fangio in Argentina, mentre dopo un lungo periodo d'attesa nel bel mezzo del quale Bill Vukovich ha vinto una Cinquecento Miglia di Indianapolis, di cui ho ugualmente già parlato, la Formula 1 ha gareggiato in Belgio.
A Spa Francorchamps si correva in giugno e Fangio ha conquistato la pole position davanti alle Ferrari di José Froilan Gonzalez e Nino Farina, quest'ultimo che guidava nonostante una frattura a un braccio. Gonzalez, tuttavia, si è ritirato per un guasto già dopo un paio di giri, mentre Farina ha subito un destino analogo dopo un terzo di gara, dopo essere stato anche al comando.
In una gara con solo quattordici vetture, di cui sette giunte al traguardo, Fangio da quel momento non ha più avuto insidie e ha vinto con un certo vantaggio sulla Ferrari di Maurice Trintignant. Sul gradino più basso del podio è invece salito Moss, compagno di squadra di Fangio sulla Maserati.
Gonzalez ha chiuso la gara al quarto posto con share drive dopo avere rimpiazzato in corso d'opera Mike Hawthorn, mentre la zona punti è stata chiusa da André Pilette sulla Gordini, team francese che presto avrebbe gareggiato sul suolo di casa: il gran premio seguente era a Reims.
In Francia, come già anticipato, Fangio ha fatto il suo esordio sulla Mercedes, che schierava altre due vetture, guidate da Karl Kling e Hans Herrmann, con Fangio e Herrmann a fare 1/2 in qualifica... SkAnDaL0!!!111!!!11!! È stato sicuramente un kompl8 di Toto Wolff ai danni della Redbull e di Horner. In tutto ciò Alberto Ascari, due volte campione del mondo con la Ferrari, si era qualificato terzo a bordo di una Maserati, ma la sua gara è durata poco prima del ritiro.
Nonostante una ventina di vetture al via, sono arrivati al traguardo solo in sei, quindi di meno che in Belgio, un attrition rate molto elevato che ha visto ritirarsi anche le Ferrari di Hawthorn e Gonzalez, oltre che del pilota Mercedes Herrmann, già autore del giro veloce.
Nel frattempo nulla sembrava potere insidiare la doppietta delle due Mercedes rimaste, infatti il terzo, Robert Manzon su una Ferrari dell'Ecurie Rosier, ha chiuso doppiato, precedendo le Maserati di Prince Bira e Luigi Villoresi, con Jean Behra su Gordini sesto e fuori dai punti.
Andando a cercare un po' di informazioni in più ho scoperto quanto segue: nel corso del gran premio è piovuto, mentre nel finale c'è stato un duello acceso Bira vs Manzon terminato quando Bira ha finito la benzina nel corso dell'ultimo giro. Questo duello, tuttavia, non è stato quello centrale, perché a quanto pare c'è stato anche un acceso duello per la vittoria tra Fangio e Kling!
A seconda delle fonti non è ben chiaro se i due siano arrivati al traguardo in parata oppure se stessero ancora duellando, ma il gap è stato di appena un decimo di secondo... di fatto Kling era destinato, nel suo gran premio d'esordio, a ottenere il miglior risultato di tutta la sua carriera in Formula 1 (che si è protratta tra il 1954 e il 1955).
Più avanti nel corso della stagione Kling ha poi vinto un gran premio non championship - l'unico a cui la Mercedes abbia mai partecipato - all'AVUS precedendo Fangio e Herrmann, in una gara che sembra essere stata, al contrario di Reims, molto piatta e monotona tra i tre.
A Spa Francorchamps si correva in giugno e Fangio ha conquistato la pole position davanti alle Ferrari di José Froilan Gonzalez e Nino Farina, quest'ultimo che guidava nonostante una frattura a un braccio. Gonzalez, tuttavia, si è ritirato per un guasto già dopo un paio di giri, mentre Farina ha subito un destino analogo dopo un terzo di gara, dopo essere stato anche al comando.
In una gara con solo quattordici vetture, di cui sette giunte al traguardo, Fangio da quel momento non ha più avuto insidie e ha vinto con un certo vantaggio sulla Ferrari di Maurice Trintignant. Sul gradino più basso del podio è invece salito Moss, compagno di squadra di Fangio sulla Maserati.
Gonzalez ha chiuso la gara al quarto posto con share drive dopo avere rimpiazzato in corso d'opera Mike Hawthorn, mentre la zona punti è stata chiusa da André Pilette sulla Gordini, team francese che presto avrebbe gareggiato sul suolo di casa: il gran premio seguente era a Reims.
In Francia, come già anticipato, Fangio ha fatto il suo esordio sulla Mercedes, che schierava altre due vetture, guidate da Karl Kling e Hans Herrmann, con Fangio e Herrmann a fare 1/2 in qualifica... SkAnDaL0!!!111!!!11!! È stato sicuramente un kompl8 di Toto Wolff ai danni della Redbull e di Horner. In tutto ciò Alberto Ascari, due volte campione del mondo con la Ferrari, si era qualificato terzo a bordo di una Maserati, ma la sua gara è durata poco prima del ritiro.
Nonostante una ventina di vetture al via, sono arrivati al traguardo solo in sei, quindi di meno che in Belgio, un attrition rate molto elevato che ha visto ritirarsi anche le Ferrari di Hawthorn e Gonzalez, oltre che del pilota Mercedes Herrmann, già autore del giro veloce.
Nel frattempo nulla sembrava potere insidiare la doppietta delle due Mercedes rimaste, infatti il terzo, Robert Manzon su una Ferrari dell'Ecurie Rosier, ha chiuso doppiato, precedendo le Maserati di Prince Bira e Luigi Villoresi, con Jean Behra su Gordini sesto e fuori dai punti.
Andando a cercare un po' di informazioni in più ho scoperto quanto segue: nel corso del gran premio è piovuto, mentre nel finale c'è stato un duello acceso Bira vs Manzon terminato quando Bira ha finito la benzina nel corso dell'ultimo giro. Questo duello, tuttavia, non è stato quello centrale, perché a quanto pare c'è stato anche un acceso duello per la vittoria tra Fangio e Kling!
A seconda delle fonti non è ben chiaro se i due siano arrivati al traguardo in parata oppure se stessero ancora duellando, ma il gap è stato di appena un decimo di secondo... di fatto Kling era destinato, nel suo gran premio d'esordio, a ottenere il miglior risultato di tutta la sua carriera in Formula 1 (che si è protratta tra il 1954 e il 1955).
Più avanti nel corso della stagione Kling ha poi vinto un gran premio non championship - l'unico a cui la Mercedes abbia mai partecipato - all'AVUS precedendo Fangio e Herrmann, in una gara che sembra essere stata, al contrario di Reims, molto piatta e monotona tra i tre.
lunedì 8 gennaio 2024
GP Belgio 1958: Maria Teresa De Filippis, prima donna al via di un gran premio
Correva l'anno 1958 e il 15 giugno si svolgeva il GP del Belgio a Spa Francorchamps, con Stirling Moss sulla Vanwall che prendeva la prima posizione al via per poi ritirarsi nel corso del primo giro, lasciando la Ferrari di Peter Collins e la Vanwall di Tony Brooks a lottare per la prima posizione per i primi cinque giri. Con il ritiro di Collins, Brooks ha iniziato a staccare Mike Hawthorn, a sua volta a bordo di una Ferrari, in una gara con un certo attrition rate e piloti vari che venivano abbandonati dalle loro monoposto - o, nel caso di Luigi Musso su Ferrari, ritirato a causa di un incidente, sempre nel corso del quinto giro.
La gara è proseguita con Brooks che accumulava un vantaggio notevole, fino al 24° giro - l'ultimo - in cui vi è stato un susseguirsi di colpi di scena.
O forse è meglio chiamarli non-colpi di scena? Spetta a voi giudicare: Brooks ha avuto un problema al cambio mentre era in testa alla gara, riuscendo in extremis a tagliare il traguardo. Hawthorn, ancora secondo, ha rotto il motore in concomitanza con la linea del traguardo, riuscendo a sua volta a superarlo. Stuart Lewis-Evans, pilota Vanwall, mentre si trovava terzo a debita distanza ha rotto una sospensione, ma è arrivato a sua volta alla bandiera a scacchi senza perdere alcuna posizione.
Nessun problema per Cliff Allison su Lotus, né per Harry Schell su BRM, che hanno chiuso la zona punti, ai tempi riservata ai primi cinque. Nessun punto, quindi, per il pilota di casa Olivier Gendebien a bordo di una Ferrari, che ha preceduto Maurice Trintignant (Scuderia Centro Sud- Maserati), Roy Salvadori (Cooper) e Jo Bonnier (Maserati- team privato).
Erano questi i primi nove, ma la gara l'hanno finita in dieci, decima classificata Maria Teresa De Filippis. Non qualificata al debutto a Montecarlo, per la prima volta era presente al via di un gran premio di Formula 1, facendo la storia in quanto era la prima partecipazione femminile.
Sorella del pilota Luigi De Filippis, sesto classificato al GP di Pescara 1950 non valevole per il campionato di Formula 1 e originariamente iscritto ma non partecipante al GP d'Italia dello stesso anno, Maria Teresa era nata a Napoli nel 1926.
In Formula 1 avrebbe disputato più avanti nella stagione anche i GP del Portogallo e d'Italia, senza giungere al traguardo. Il suo ultimo tentativo di qualificazione, a Montecarlo 1959, non è andato in porto. Pochi mesi più tardi, dopo la morte dell'amico Jean Behra, la De Filippis si è rititata dalle competizioni.
È venuta a mancare esattamente otto anni fa, l'8 gennaio 2016, all'età di ottantanove anni.
La gara è proseguita con Brooks che accumulava un vantaggio notevole, fino al 24° giro - l'ultimo - in cui vi è stato un susseguirsi di colpi di scena.
O forse è meglio chiamarli non-colpi di scena? Spetta a voi giudicare: Brooks ha avuto un problema al cambio mentre era in testa alla gara, riuscendo in extremis a tagliare il traguardo. Hawthorn, ancora secondo, ha rotto il motore in concomitanza con la linea del traguardo, riuscendo a sua volta a superarlo. Stuart Lewis-Evans, pilota Vanwall, mentre si trovava terzo a debita distanza ha rotto una sospensione, ma è arrivato a sua volta alla bandiera a scacchi senza perdere alcuna posizione.
Nessun problema per Cliff Allison su Lotus, né per Harry Schell su BRM, che hanno chiuso la zona punti, ai tempi riservata ai primi cinque. Nessun punto, quindi, per il pilota di casa Olivier Gendebien a bordo di una Ferrari, che ha preceduto Maurice Trintignant (Scuderia Centro Sud- Maserati), Roy Salvadori (Cooper) e Jo Bonnier (Maserati- team privato).
Erano questi i primi nove, ma la gara l'hanno finita in dieci, decima classificata Maria Teresa De Filippis. Non qualificata al debutto a Montecarlo, per la prima volta era presente al via di un gran premio di Formula 1, facendo la storia in quanto era la prima partecipazione femminile.
Sorella del pilota Luigi De Filippis, sesto classificato al GP di Pescara 1950 non valevole per il campionato di Formula 1 e originariamente iscritto ma non partecipante al GP d'Italia dello stesso anno, Maria Teresa era nata a Napoli nel 1926.
In Formula 1 avrebbe disputato più avanti nella stagione anche i GP del Portogallo e d'Italia, senza giungere al traguardo. Il suo ultimo tentativo di qualificazione, a Montecarlo 1959, non è andato in porto. Pochi mesi più tardi, dopo la morte dell'amico Jean Behra, la De Filippis si è rititata dalle competizioni.
È venuta a mancare esattamente otto anni fa, l'8 gennaio 2016, all'età di ottantanove anni.
lunedì 4 dicembre 2023
Back to 1953: si torna in Europa, Ascari torna a vincere
Carissimi lettori, oggi vi porto in viaggio nei vecchi tempi, nello specifico negli anni '50. Correva l'anno 1953, Alberto Ascari veniva da una serie di sette vittorie consecutive, di fatto gran parte del mondiale 1952 e il GP Argentina 1953, interrotta soltanto dalla Cinquecento Miglia di Indianapolis, a cui la Ferrari non ha preso parte, ma di fatto inclusa nel mondiale. Le Indy 500 degli anni '50 non sono viste di buon occhio nelle statistiche, quindi c'è chi sostiene che come vittorie consecutive debbano essere conteggiate anche quelle di Zandvoort e Spa Francorchamps, ovvero le due vittorie che Ascari ha ottenuto quando la Formula 1 è tornata "vera Formula 1" - quindi la vittoria di Bill Vukovich a Indianapolis non dovrebbe essere considerata ai fini delle statistiche.
Preferisco non divagare con queste digressioni, quindi procediamo e andiamo a scoprire questi eventi, il primo dei quali ricostruito da fonti in forma scritta.
OLANDA - la pista era stata asfaltata di recente, ma il lavoro non ha dato i suoi frutti, con vari problemi legati all'asfalto rovinato. Ascari ha ottenuto il miglior tempo in qualifica precedendo la Maserati di Juan Manuel Fangio e le Ferrari di Nino Farina e Luigi Villoresi.
Il campione del mondo in carica ha condotto la gara in testa dall'inizio alla fine, seguito dai compagni di squadra Farina e Villoresi, protagonisti di un duello per il secondo posto che si è concluso con il ritiro di Villoresi per problemi tecnici.
Ci sono stati anche ritirati decisamente illustri, come Fangio che si trovava dietro di loro nella prima metà gara. Una Maserati, comunque, ha concluso al terzo posto dietro all'1/2 Ferrari. La guidava Felice Bonetto, almeno finché non ha dovuto cedere la monoposto al compagno di squadra ritirato José Froilan Gonzalez con un terzo posto condiviso.
Al quarto posto ha concluso un'altra Ferrari, guidata da Mike Hawthorn, mentre in quinta posizione si è classificato Emmanuel De Graffenried su Maserati. Ai tempi solo la top-5 riceveva punti, quindi è stato l'ultimo tra i piloti che hanno ottenuto punteggio legato alle posizioni - Villoresi ha ottenuto il punto del giro veloce.
BELGIO - in questo gran premio Ferrari e Maserati hanno corso con strategie differenti. Maserati, infatti, ha impostato la gara con una sosta, mentre Ferrari è partita con i serbatoi pieni per disputare tutta la gara. Le Maserati di Gonzalez e Fangio si sono portate 1/2 e hanno allungato al punto da rimanere 1/2 dopo la sosta.
Gonzalez, autore peraltro del giro più veloce, tuttavia è stato costretto al ritiro e, tornato ai box a piedi per proseguire la gara sulla monoposto di Johnny Claes, è rimasto a piedi perché anche Fangio si era ritirato ed era lui che stava proseguendo la gara sostituendo Claes (lo switch tra i due piloti si vede nel breve video di highlight reperito su Youtube).
Ascari dopo queste peripezie era in testa alla gara, con Hawthorn secondo prima di avere un guasto. Villoresi è risalito al secondo posto, con la Ferrari che ha fatto 1/2. Fangio era terzo quando all'ultimo giro si è ritirato per incidente, venendo sbalzato addirittura fuori dalla vettura, ma restando illeso.
Con le regole dell'epoca, nonostante il duo Claes/Fangio avesse percorso più giri rispetto ai piloti a seguire, non è stato attribuito loro il terzo posto e non hanno fatto punti; sul gradino più basso del podio il loro compagno di squadra Onofre Marimon, con De Graffenried quarto, suo miglior risultato in carriera. Maurice Trintignant su Gordini ha concluso la zona punti con il quinto posto.
Preferisco non divagare con queste digressioni, quindi procediamo e andiamo a scoprire questi eventi, il primo dei quali ricostruito da fonti in forma scritta.
OLANDA - la pista era stata asfaltata di recente, ma il lavoro non ha dato i suoi frutti, con vari problemi legati all'asfalto rovinato. Ascari ha ottenuto il miglior tempo in qualifica precedendo la Maserati di Juan Manuel Fangio e le Ferrari di Nino Farina e Luigi Villoresi.
Il campione del mondo in carica ha condotto la gara in testa dall'inizio alla fine, seguito dai compagni di squadra Farina e Villoresi, protagonisti di un duello per il secondo posto che si è concluso con il ritiro di Villoresi per problemi tecnici.
Ci sono stati anche ritirati decisamente illustri, come Fangio che si trovava dietro di loro nella prima metà gara. Una Maserati, comunque, ha concluso al terzo posto dietro all'1/2 Ferrari. La guidava Felice Bonetto, almeno finché non ha dovuto cedere la monoposto al compagno di squadra ritirato José Froilan Gonzalez con un terzo posto condiviso.
Al quarto posto ha concluso un'altra Ferrari, guidata da Mike Hawthorn, mentre in quinta posizione si è classificato Emmanuel De Graffenried su Maserati. Ai tempi solo la top-5 riceveva punti, quindi è stato l'ultimo tra i piloti che hanno ottenuto punteggio legato alle posizioni - Villoresi ha ottenuto il punto del giro veloce.
BELGIO - in questo gran premio Ferrari e Maserati hanno corso con strategie differenti. Maserati, infatti, ha impostato la gara con una sosta, mentre Ferrari è partita con i serbatoi pieni per disputare tutta la gara. Le Maserati di Gonzalez e Fangio si sono portate 1/2 e hanno allungato al punto da rimanere 1/2 dopo la sosta.
Gonzalez, autore peraltro del giro più veloce, tuttavia è stato costretto al ritiro e, tornato ai box a piedi per proseguire la gara sulla monoposto di Johnny Claes, è rimasto a piedi perché anche Fangio si era ritirato ed era lui che stava proseguendo la gara sostituendo Claes (lo switch tra i due piloti si vede nel breve video di highlight reperito su Youtube).
Ascari dopo queste peripezie era in testa alla gara, con Hawthorn secondo prima di avere un guasto. Villoresi è risalito al secondo posto, con la Ferrari che ha fatto 1/2. Fangio era terzo quando all'ultimo giro si è ritirato per incidente, venendo sbalzato addirittura fuori dalla vettura, ma restando illeso.
Con le regole dell'epoca, nonostante il duo Claes/Fangio avesse percorso più giri rispetto ai piloti a seguire, non è stato attribuito loro il terzo posto e non hanno fatto punti; sul gradino più basso del podio il loro compagno di squadra Onofre Marimon, con De Graffenried quarto, suo miglior risultato in carriera. Maurice Trintignant su Gordini ha concluso la zona punti con il quinto posto.
domenica 3 settembre 2023
Stagione 1961 - parte 1/3 (MON/ NED/ BEL): stradine anguste e tortuose, un pittore e una Ferrari gialla
Carissimi commissari di percorso che stanno a mezzo metro di distanza dalla pista quando passano le monoposto, vi avverto che sta per iniziare un lungo viaggio nel 1961, strutturato in tre diversi post, che ripercorreranno gli eventi di quella stagione. Per la prima volta dal 1950, la Cinquecento Miglia di Indianapolis non faceva più parte del mondiale di Formula 1. Soltanto otto eventi andavano a comporre il campionato, il primo dei quali a Montecarlo il 14 maggio. Ho trovato su Youtube un meraviglioso servizio della BBC in proposito della durata di circa cinquanta minuti: è una perla rara per l'epoca di cui stiamo parlando, non è che di ogni gran premio si trovi una sintesi simile e, per quanto neanche metà del filmato sia di immagini di gara, è stato tutto fantastico, anche per il modo in cui si viene gettati dentro al clima del gran premio monegasco e dentro al clima degli anni '60.
Inquadrature dall'alto con ottimi scorci sul circuito, covoni di paglia, alberi a lato della pista, pure un pilota seduto dentro l'abitacolo con la sigaretta in bocca, poi Richie Ginther che palesemente rumina una gomma da masticare, annunciatori seduti ai loro tavoli, il briefing con il direttore di gara Louis Chiron prima della partenza, il quale parla in francese ai piloti, evidentemente lingua universale! Poi le monoposto che si apprestano a partire... ed ecco che si entra nel vivo.
Stirling Moss su Lotus scattava dalla pole position, su una griglia a cui erano ammessi soltanto sedici piloti sui ventidue che avevano tentato di qualificarsi. Ginther si è portato in testa alla partenza, mentre per brevissimo tempo Jim Clark è stato secondo, per poi ritrovarsi ben presto nelle retrovie. Il filmato non era abbastanza chiaro sul suo destino - lo si è visto fermarsi molto più avanti - mentre era palese che Moss era secondo, ormai alla rincorsa di Ginther.
Il ferrarista ha passato in testa i primi tredici giri su un totale di cento per poi subire il sorpasso di Moss e anche da parte della Porsche di Joakim Bonnier (divenuto "Jacques" Bonnier a un certo punto della telecronaca) poi costretto al ritiro poco dopo la metà della gara.
Di Ferrari in pista ce n'erano tre e una delle altre si è ritrovata frattanto davanti a Ginther: era quella di Phil Hill, che non aveva tuttavia il passo per sperare di raggiungere la Lotus di Moss. Al 75° giro c'è stato quindi uno switch tra le posizioni di Ginther e Hill (per fortuna ai tempi eventuali gintherini e philhillini non avevano la possibilità di litigare davanti a chiunque), con Richie all'inseguimento di Moss, senza tuttavia fare meglio del secondo posto. Phil Hill ha chiuso terzo, precedendo il compagno di squadra Wolfgang Von Trips, con la Porsche di Dan Gurney e la Cooper di Bruce McLaren a completare la zona punti.
Il filmato è terminato con il presentatore che affermava che Moss aveva vinto per la terza volta il GP di Montecarlo, che non aveva ancora vinto un mondiale, ma che era il pilota da battere. Sicuramente vi chiederete dopo questa gufat-... ehm, volevo dire, dopo questa osservazione per nulla nefasta, come sia proseguita la stagione, quindi vi narrerò in breve gli eventi successivi, di cui si trovano invece solo brevi sintesi.
GP OLANDA - disputato di lunedì(!!!!) 22 maggio, questo gran premio vanta due pittoreschi primati: 1) è stato il primo gran premio in cui non è stato effettuato alcun pitstop (e oserei dire lo si potrebbe considerare l'unico, dato che l'altro è stato il non-gran premio del Belgio 2021), 2) per la prima volta nella storia non c'è stato alcun ritirato, primato che attualmente condivide con molti gran premi contemporanei, ma che non si sarebbe ripetuto fino al 2005.
Phil Hill scattava dalla pole position, ma è stato Von Trips ad andare in testa, restandoci fino alla fine e vincendo per la prima volta in Formula 1. P.Hill si è ritrovato a lottare per la seconda piazza con Clark, riuscendo infine a spuntarla e ad avanzare fino quasi a raggiungere il compagno di squadra - gap finale inferiore al secondo - mentre Jim chiudeva in terza piazza. Moss, uscito vincente da un duello con Ginther, l'ha preceduto per la quarta/ quinta posizione, mentre Jack Brabham su Cooper ha completato la zona punti.
La sintesi è breve, ma mostra un momento incredibile, con l'inquadratura di un pittore che, a lato della pista, dipinge una monoposto nella cornice di Zandvoort. Non so voi, ma nel vedere queste immagini ho respirato poesia purissima.
GP BELGIO - evento a cui per qualche astrusa ragione a tutti gli iscritti sono stati assegnati numeri pari, si è svolto il 18 giugno, a una settimana di distanza dalla 24 Ore di Le Mans conquistata dalla Ferrari di Phil Hill e Olivier Gendebien, quest'ultimo ha preso parte al GP di Spa Francorchamps a bordo di una quarta vettura della scuderia... gialla (non il giallo Modena, ma il colore nazionale del Belgio)!
La Scuderia di Maranello ha dominato le qualifiche: Von Trips, Hill, Ginther e Gendebien nelle prime quattro posizioni, con la Ferrari gialla che ha pure percorso tre giri in testa totali in vari momenti nella prima parte della gara - al via Graham Hill su BRM aveva tentato di prendere la leadership, per poi essere superato in breve dalle quattro Ferrari.
Le dinamiche della gara non sono molto chiare, ma Phil Hill e Von Trips si sono alternati più volte in testa nel corso della gara, con alla fine l'americano vincitore e il tedesco secondo classificato. Ginther ha concluso il podio, mentre Gendebien sulla Ferrari gialla è giunto quarto. John Surtees, su Cooper, nelle prime fasi di gara impegnato a lottare con Graham Hill, in seguito ritirato, si è classificato quinto, mentre Dan Gurney ha completato la zona punti. Moss ha chiuso ottavo alle spalle di Bonnier, relegato ormai terzo in classifica dietro a P.Hill e Von Trips.
Inquadrature dall'alto con ottimi scorci sul circuito, covoni di paglia, alberi a lato della pista, pure un pilota seduto dentro l'abitacolo con la sigaretta in bocca, poi Richie Ginther che palesemente rumina una gomma da masticare, annunciatori seduti ai loro tavoli, il briefing con il direttore di gara Louis Chiron prima della partenza, il quale parla in francese ai piloti, evidentemente lingua universale! Poi le monoposto che si apprestano a partire... ed ecco che si entra nel vivo.
Stirling Moss su Lotus scattava dalla pole position, su una griglia a cui erano ammessi soltanto sedici piloti sui ventidue che avevano tentato di qualificarsi. Ginther si è portato in testa alla partenza, mentre per brevissimo tempo Jim Clark è stato secondo, per poi ritrovarsi ben presto nelle retrovie. Il filmato non era abbastanza chiaro sul suo destino - lo si è visto fermarsi molto più avanti - mentre era palese che Moss era secondo, ormai alla rincorsa di Ginther.
Il ferrarista ha passato in testa i primi tredici giri su un totale di cento per poi subire il sorpasso di Moss e anche da parte della Porsche di Joakim Bonnier (divenuto "Jacques" Bonnier a un certo punto della telecronaca) poi costretto al ritiro poco dopo la metà della gara.
Di Ferrari in pista ce n'erano tre e una delle altre si è ritrovata frattanto davanti a Ginther: era quella di Phil Hill, che non aveva tuttavia il passo per sperare di raggiungere la Lotus di Moss. Al 75° giro c'è stato quindi uno switch tra le posizioni di Ginther e Hill (per fortuna ai tempi eventuali gintherini e philhillini non avevano la possibilità di litigare davanti a chiunque), con Richie all'inseguimento di Moss, senza tuttavia fare meglio del secondo posto. Phil Hill ha chiuso terzo, precedendo il compagno di squadra Wolfgang Von Trips, con la Porsche di Dan Gurney e la Cooper di Bruce McLaren a completare la zona punti.
Il filmato è terminato con il presentatore che affermava che Moss aveva vinto per la terza volta il GP di Montecarlo, che non aveva ancora vinto un mondiale, ma che era il pilota da battere. Sicuramente vi chiederete dopo questa gufat-... ehm, volevo dire, dopo questa osservazione per nulla nefasta, come sia proseguita la stagione, quindi vi narrerò in breve gli eventi successivi, di cui si trovano invece solo brevi sintesi.
GP OLANDA - disputato di lunedì(!!!!) 22 maggio, questo gran premio vanta due pittoreschi primati: 1) è stato il primo gran premio in cui non è stato effettuato alcun pitstop (e oserei dire lo si potrebbe considerare l'unico, dato che l'altro è stato il non-gran premio del Belgio 2021), 2) per la prima volta nella storia non c'è stato alcun ritirato, primato che attualmente condivide con molti gran premi contemporanei, ma che non si sarebbe ripetuto fino al 2005.
Phil Hill scattava dalla pole position, ma è stato Von Trips ad andare in testa, restandoci fino alla fine e vincendo per la prima volta in Formula 1. P.Hill si è ritrovato a lottare per la seconda piazza con Clark, riuscendo infine a spuntarla e ad avanzare fino quasi a raggiungere il compagno di squadra - gap finale inferiore al secondo - mentre Jim chiudeva in terza piazza. Moss, uscito vincente da un duello con Ginther, l'ha preceduto per la quarta/ quinta posizione, mentre Jack Brabham su Cooper ha completato la zona punti.
La sintesi è breve, ma mostra un momento incredibile, con l'inquadratura di un pittore che, a lato della pista, dipinge una monoposto nella cornice di Zandvoort. Non so voi, ma nel vedere queste immagini ho respirato poesia purissima.
GP BELGIO - evento a cui per qualche astrusa ragione a tutti gli iscritti sono stati assegnati numeri pari, si è svolto il 18 giugno, a una settimana di distanza dalla 24 Ore di Le Mans conquistata dalla Ferrari di Phil Hill e Olivier Gendebien, quest'ultimo ha preso parte al GP di Spa Francorchamps a bordo di una quarta vettura della scuderia... gialla (non il giallo Modena, ma il colore nazionale del Belgio)!
La Scuderia di Maranello ha dominato le qualifiche: Von Trips, Hill, Ginther e Gendebien nelle prime quattro posizioni, con la Ferrari gialla che ha pure percorso tre giri in testa totali in vari momenti nella prima parte della gara - al via Graham Hill su BRM aveva tentato di prendere la leadership, per poi essere superato in breve dalle quattro Ferrari.
Le dinamiche della gara non sono molto chiare, ma Phil Hill e Von Trips si sono alternati più volte in testa nel corso della gara, con alla fine l'americano vincitore e il tedesco secondo classificato. Ginther ha concluso il podio, mentre Gendebien sulla Ferrari gialla è giunto quarto. John Surtees, su Cooper, nelle prime fasi di gara impegnato a lottare con Graham Hill, in seguito ritirato, si è classificato quinto, mentre Dan Gurney ha completato la zona punti. Moss ha chiuso ottavo alle spalle di Bonnier, relegato ormai terzo in classifica dietro a P.Hill e Von Trips.
Immagino che, se state leggendo questo mio post, abbiate quantomeno un'infarinatura generale di Formula 1 vintage e che sappiate come sia andato a finire questo mondiale.
Continuerò ovviamente a raccontarvi il proseguo della stagione con due ulteriori post, ma dato che siamo nel bel mezzo del weekend di Monza, mi sembra doveroso ricordare che Wolfgang Von Trips ci lasciava, nel più devastante incidente della storia della Formula 1, insieme a quindici spettatori al GP d'Italia 1961. :-(((
domenica 27 agosto 2023
27.08.2000 - il sorpasso perfetto
Buongiorno a tutti, buona domenica e soprattutto buon 27 agosto 2023, anniversario di un evento entrato negli annali della storia della Formula 1 e rappresentativo di una Formula 1 che non esiste più... e no, non parlo del fatto che non ci fosse un dominio Redbull, un dominio netto e nemmeno la Redbull, né del fatto che non ci fosse Max Verstappen (però c'era Jos a bordo di una Arrows), ma è una riflessione più profonda, su cui tornerò a fine post. Andiamo a scoprire la gara, calandoci nel 2000, quando avevo dodici anni ed ero una bimbaminchia, ma giustamente nessun adulto avrebbe mai ascoltato i miei deliri da bimbaminchia. Era un giorno di agosto e vista la pioggia scesa quella mattina a Spa Francorchamps e l'asfalto ancora bagnato, la direzione gara ha deciso di fare la partenza dietro la safety car.
Non restava altro da fare che attendere il completamento del 44° per giungere al momento della bandiera a scacchi. Hakkinen e Michael Schumacher ci sono arrivati distanziati di poco più di un secondo, con Ralf Schumacher terzo a debita distanza e la zona punti completata da Coulthard, Button e Frentzen. Jacques Villeneuve (B.A.R.), Johnny Herbert (Jaguar), Mika Salo (Sauber) e Eddie Irvine (Jaguar) hanno concluso la gara nelle posizioni finali della top-ten, in un periodo in cui la bassa top-ten non dava punti.
Non è questa, tuttavia, la ragione per cui i vecchi tempi non esistono più, né l'avere due piloti a lottare per il mondiale, né uno stesso scontro per il mondiale che avviene in termini di civiltà e senza mai uscire dagli schemi. Non è nemmeno il rumore dei motori, non sono i nomi a cui siamo legati, non sono i colori delle monoposto...
Quando la vettura di sicurezza si è levata di mezzo, non ci sono stati cambiamenti nelle posizioni di vertice: Mika Hakkinen (McLaren), Jarno Trulli (Jordan), Jenson Button (Williams), Michael Schumacher (Ferrari), David Coulthard (McLaren) e Ralf Schumacher (Williams) a occupare le prime sei posizioni.
Nei primi giri Hakkinen ha allungato, mentre Trulli faceva da tappo e Button cercava di trovare un varco. Al 4° giro, poi, un attacco fallito ha fatto sì che Jenson perdesse una posizione a favore di Michael Schumacher, il quale ha superato subito dopo Trulli. Button ha cercato di riprendersi la posizione almeno nei confronti del pilota della Jordan, ma il tutto è risultato in un contatto, con Trulli in testacoda e costretto al ritiro e Button che tentava di difendersi invano da Coulthard e Ralf Schumacher.
La pista frattanto andava asciugandosi, ma era necessario bilanciare la necessità di passare a gomme da asciutto con pitstop window che permettessero di effettuare al contempo il primo rifornimento.
La pista frattanto andava asciugandosi, ma era necessario bilanciare la necessità di passare a gomme da asciutto con pitstop window che permettessero di effettuare al contempo il primo rifornimento.
Hakkinen, che aveva una decina di secondi di vantaggio su Michael Schumacher, è rientrato al 7° giro, una tornata più tardi rispetto al ferrarista, perdendo qualcuno dei suoi secondi di vantaggio: chi passava alle dry girava decisamente più veloce di chi aspettava sulle wet, come in casa McLaren hanno imparato a loro spese facendo rientrare Coulthard un giro dopo rispetto a Hakkinen, cosa che gli ha costato diverse posizioni.
Dopo le prime soste i primi due hanno iniziato a fare il vuoto, con le posizioni dalla terza in poi quasi irrilevanti, oserei dire. Il gap tra Hakkinen e M.Schumacher si è ridotto a quattro secondi, poi al 13° giro il colpo di scena: Mika ha fatto un mezzo testacoda a Stavelot perdendo la leadership e parecchi secondi: un colpo di scena, che ha riaperto la gara e sembrava averne cambiato le dinamiche.
Al 22° e 28° giro Michael Schumacher e Hakkinen hanno effettuato la seconda sosta, con un gap al ritorno in pista di circa sette secondi, ma il pilota della McLaren dopo questo pitstop era palesemente il pilota più veloce in pista e il distacco ha iniziato a ridursi drasticamente, il tutto mentre varie vetture che potevano puntare alle posizioni finali della zona punti uscivano di scena: si segnala il ritiro di Barrichello mentre entrava lentamente in pitlane (pare fosse rimasto senza benzina) e subito dopo quello di Jean Alesi (Prost), il tutto mentre Button rientrava prepotentemente in scena, risalendo in quarta piazza con Coulthard negli scarichi - David l'avrebbe poi superato in un secondo momento, il tutto mentre Heinz-Harald Frentzen (Jordan) occupava l'ultima posizione della zona punti.
Dopo le prime soste i primi due hanno iniziato a fare il vuoto, con le posizioni dalla terza in poi quasi irrilevanti, oserei dire. Il gap tra Hakkinen e M.Schumacher si è ridotto a quattro secondi, poi al 13° giro il colpo di scena: Mika ha fatto un mezzo testacoda a Stavelot perdendo la leadership e parecchi secondi: un colpo di scena, che ha riaperto la gara e sembrava averne cambiato le dinamiche.
Al 22° e 28° giro Michael Schumacher e Hakkinen hanno effettuato la seconda sosta, con un gap al ritorno in pista di circa sette secondi, ma il pilota della McLaren dopo questo pitstop era palesemente il pilota più veloce in pista e il distacco ha iniziato a ridursi drasticamente, il tutto mentre varie vetture che potevano puntare alle posizioni finali della zona punti uscivano di scena: si segnala il ritiro di Barrichello mentre entrava lentamente in pitlane (pare fosse rimasto senza benzina) e subito dopo quello di Jean Alesi (Prost), il tutto mentre Button rientrava prepotentemente in scena, risalendo in quarta piazza con Coulthard negli scarichi - David l'avrebbe poi superato in un secondo momento, il tutto mentre Heinz-Harald Frentzen (Jordan) occupava l'ultima posizione della zona punti.
Negli ultimi giri, mentre si avvicinavano al doppiato Marc Gené (Minardi), Hakkinen era ormai vicinissimo a M.Schumacher, con attacco che non è andato in porto, prima che Gené si levasse di mezzo per farli passare. Poi è arrivato il 41° giro e Ricardo Zonta (B.A.R.) da doppiare al Kemmel. Schumacher l'ha passato sulla sinistra, Hakkinen si è buttato dall'altro lato, uscendo davanti a entrambi.
La manovra di Hakkinen potete vederla negli screenshot qui sotto:
Non restava altro da fare che attendere il completamento del 44° per giungere al momento della bandiera a scacchi. Hakkinen e Michael Schumacher ci sono arrivati distanziati di poco più di un secondo, con Ralf Schumacher terzo a debita distanza e la zona punti completata da Coulthard, Button e Frentzen. Jacques Villeneuve (B.A.R.), Johnny Herbert (Jaguar), Mika Salo (Sauber) e Eddie Irvine (Jaguar) hanno concluso la gara nelle posizioni finali della top-ten, in un periodo in cui la bassa top-ten non dava punti.
Non è questa, tuttavia, la ragione per cui i vecchi tempi non esistono più, né l'avere due piloti a lottare per il mondiale, né uno stesso scontro per il mondiale che avviene in termini di civiltà e senza mai uscire dagli schemi. Non è nemmeno il rumore dei motori, non sono i nomi a cui siamo legati, non sono i colori delle monoposto...
Era il 2000, si partiva dietro safety car e nessuno insinuava che la Formula 1 fosse morta. Un rookie scattava dalla terza piazza senza che venisse acclamato come il miglior pilota di sempre. Poi lo stesso rookie speronava una vettura senza che nessuno chiedesse la sua testa o invocasse che venisse cacciato dalla Formula 1.
Poi c'era un leader che metteva le ruote sul bagnato e finiva in testacoda, perdendo la leadership della gara a vantaggio del suo diretto rivale, senza che venisse ridicolizzato e tacciato di essere un pilota finito. Risaliva, risaliva fino a riprendersi la leadership con un sorpasso da urlo, ma non si ridicolizzava nemmeno quell'altro, che la prima posizione se l'era fatta portare via a tre giri dalla fine: altri tempi, lontani ormai, che purtroppo non torneranno più.
Poi c'era un leader che metteva le ruote sul bagnato e finiva in testacoda, perdendo la leadership della gara a vantaggio del suo diretto rivale, senza che venisse ridicolizzato e tacciato di essere un pilota finito. Risaliva, risaliva fino a riprendersi la leadership con un sorpasso da urlo, ma non si ridicolizzava nemmeno quell'altro, che la prima posizione se l'era fatta portare via a tre giri dalla fine: altri tempi, lontani ormai, che purtroppo non torneranno più.
venerdì 25 agosto 2023
Le sette vittorie consecutive di Ascari, parte 1/2: Belgio, Francia, Gran Bretagna, Germania 1952
Con il recente dominio della Redbull e di Max Verstappen, si è dibattuto di recente di quante gare consecutive abbia vinto Alberto Ascari tra il 1952 e il 1953 così come quante ne abbia vinte esattamente la Ferrari che, come forse ricorderete, ha iniziato il mondiale 1952 vincendo con Piero Taruffi. L'evento successivo, tuttavia, non era il GP del Belgio, quanto piuttosto la Cinquecento Miglia di Indianapolis... alla quale Ascari ha preso parte con la Ferrari, partendo 19° e venendo classificato 31° in qualità di terzo ritirato.
L'universo di Indianapolis è sempre un po' a sé stante, ma faceva parte del mondiale di Formula 1, pertanto la striscia vincente è sicuramente iniziata dopo. Andiamo quindi a ripercorrere gli eventi che hanno portato Ascari a vincere sette gran premi di fila, record per decenni, ma ci sia adesso chi sostiene che debbano esserne conteggiati nove. Anche il fatto che se ne escano con questa teoria adesso e mai dieci anni fa andrebbe approfondito, forse, ma anche no, ci sono cose più interessanti da raccontare.
Andiamo quindi a vedere i fatti del 1952 (stagione dalla quale era assente Juan Manuel Fangio, campione in carica, a seguito di un infortunio in un incidente in un non championship event) e 1953, dove vedere equivale a immaginare, visto che non sono facilmente reperibili nemmeno video brevi per buona parte dei gran premi, quindi dobbiamo accontentarci di fonti scritte e cercare di capire cosa sia accaduto.
BELGIO - la Ferrari ha conquistato le prime tre posizioni in qualifica con Alberto Ascari (assente al GP della Svizzera perché impegnato a Indy), Nino Farina e Piero Taruffi per quella che è stata una gara bagnata, ma al via Jean Behra sulla Gordini sembra avere trollato tutti portandosi al comando. Superato da Ascari e Farina, è poi stato protagonista diversi giri dopo di un contatto con Taruffi che ha messo fine alla gara di entrambi, mentre Ascari e Farina sarebbero giunti 1/2.
La Gordini ha comunque conquistato un risultato prestigioso con il terzo posto di Robert Manzon, autore di un sorpasso sulla Cooper di Mike Hawthorn, relegato al quarto posto a precedere l'HWM di Paul Frère, quinto classificato e ultimo pilota a punti.
Piccola curiosità: il primo ritirato della gara era stato Stirling Moss sulla ERA, partiva decimo e sembra abbia recuperato varie posizioni allo start, ma è uscito di scena prima ancora che la prima tornata fosse completata a causa di un guasto al motore.
FRANCIA - se per la gara di Spa Francorchamps tutto sommato si trovano informazioni, non si hanno molte notizie su che cosa sia accaduto a Reims, forse perché la gara di per sé potrebbe essere stata meno movimentata.
Ancora Ascari/ Farina/ Taruffi erano davanti a tutti in qualifica e ancora una volta Taruffi viene dato come in lotta con le Gordini di Manzon e Behra. Quest'ultimo è precipitato dopo una manciata di giri nelle retrovie (risalendo in seguito di varie posizioni), pare a causa di un incidente, mentre Manzon ha chiuso la gara in quarta piazza come best of the rest e Maurice Trintignant su Simca/Gordini a portarsi a casa l'ultimo punto disponibile.
Per Ascari, che ha fatto anche giro più veloce e non ha mai lasciato la testa della gara, si tratta del primo grand chelem, mentre la Ferrari per la prima volta ha conquistato un intero podio.
GRAN BRETAGNA - la sorpresa di Silverstone è stato Farina che ha battuto Ascari per la pole, venendo tuttavia superato fin dallo start dal compagno di squadra. Taruffi, terzo sulla griglia, ha perso posizioni in partenza a vantaggio di due Connaught - team che faceva il proprio esordio in Formula 1 proprio in quel gran premio - guidate da Dennis Poore e Ken Downing, per poi rimontare e risalire terzo.
Farina ha accusato problemi tecnici e ha dovuto effettuare diversi pitstop uscendo fuori dalla zona punti (sesto al traguardo) con Ascari e Taruffi a fare doppietta. Il gradino più basso del podio se l'è aggiudicato Hawthorn, mentre Poore è giunto quarto davanti a uno dei suoi compagni di squadra, Eric Thompson. Poore avrebbe gareggiato anche a Monza, mentre per Thompson è stata l'unica presenza in Formula 1.
GERMANIA - la quarta vittoria consecutiva è arrivata al Nurburgring, dove Ascari è tornato in pole precedendo Farina, le Gordini di Trintignant e Manzon, Taruffi nonché un'altra Ferrari ma non ufficiale, dell'Ecurie Espadon, al volante Rudi Fischer.
In questa occasione Ascari ha mantenuto la prima posizione al via, mantenendola, seguito da Farina e Taruffi, con il trio Ascari/ Farina/ Taruffi nelle prime tre posizioni, seguiti da Fischer e Manzon. Il pilota della Gordini è stato tuttavia costretto al ritiro quando una ruota si è staccata dalla sua monoposto, scena catturata dalle telecamere e finita nel video di due minuti di highlight che ho avuto modo di vedere.
Taruffi è stato costretto a rallentare nel finale a causa di un guasto a una sospensione, scivolando quarto dietro a Fischer, ma precedendo il quinto classificato Behra, entrato a punti dopo il ritiro del compagno di squadra. Il podio è stato quindi Ascari/ Farina/ Fischer, con Ascari che a due giri dalla fine ha dovuto effettuare una sosta, uscendo alle spalle di Farina, ma superandolo prima che il penultimo giro fosse terminato. Ciò fa sì che abbia di fatto leaderato ogni singolo giro, guadagnandosi un altro grand chelem.
Con due gran premi ancora mancanti, Ascari è diventato campione del mondo, ma la sua serie di vittorie era ben lontana dall'essere terminata: mancavano ancora i GP di Olanda e Italia in quel mondiale 1952, curiosamente le stesse location dei prossimi due fine settimana. Stay tooned, perché la seconda parte di questa serie di vittorie in successione sarà narrata in tempi molto brevi!
L'universo di Indianapolis è sempre un po' a sé stante, ma faceva parte del mondiale di Formula 1, pertanto la striscia vincente è sicuramente iniziata dopo. Andiamo quindi a ripercorrere gli eventi che hanno portato Ascari a vincere sette gran premi di fila, record per decenni, ma ci sia adesso chi sostiene che debbano esserne conteggiati nove. Anche il fatto che se ne escano con questa teoria adesso e mai dieci anni fa andrebbe approfondito, forse, ma anche no, ci sono cose più interessanti da raccontare.
Andiamo quindi a vedere i fatti del 1952 (stagione dalla quale era assente Juan Manuel Fangio, campione in carica, a seguito di un infortunio in un incidente in un non championship event) e 1953, dove vedere equivale a immaginare, visto che non sono facilmente reperibili nemmeno video brevi per buona parte dei gran premi, quindi dobbiamo accontentarci di fonti scritte e cercare di capire cosa sia accaduto.
BELGIO - la Ferrari ha conquistato le prime tre posizioni in qualifica con Alberto Ascari (assente al GP della Svizzera perché impegnato a Indy), Nino Farina e Piero Taruffi per quella che è stata una gara bagnata, ma al via Jean Behra sulla Gordini sembra avere trollato tutti portandosi al comando. Superato da Ascari e Farina, è poi stato protagonista diversi giri dopo di un contatto con Taruffi che ha messo fine alla gara di entrambi, mentre Ascari e Farina sarebbero giunti 1/2.
La Gordini ha comunque conquistato un risultato prestigioso con il terzo posto di Robert Manzon, autore di un sorpasso sulla Cooper di Mike Hawthorn, relegato al quarto posto a precedere l'HWM di Paul Frère, quinto classificato e ultimo pilota a punti.
Piccola curiosità: il primo ritirato della gara era stato Stirling Moss sulla ERA, partiva decimo e sembra abbia recuperato varie posizioni allo start, ma è uscito di scena prima ancora che la prima tornata fosse completata a causa di un guasto al motore.
FRANCIA - se per la gara di Spa Francorchamps tutto sommato si trovano informazioni, non si hanno molte notizie su che cosa sia accaduto a Reims, forse perché la gara di per sé potrebbe essere stata meno movimentata.
Ancora Ascari/ Farina/ Taruffi erano davanti a tutti in qualifica e ancora una volta Taruffi viene dato come in lotta con le Gordini di Manzon e Behra. Quest'ultimo è precipitato dopo una manciata di giri nelle retrovie (risalendo in seguito di varie posizioni), pare a causa di un incidente, mentre Manzon ha chiuso la gara in quarta piazza come best of the rest e Maurice Trintignant su Simca/Gordini a portarsi a casa l'ultimo punto disponibile.
Per Ascari, che ha fatto anche giro più veloce e non ha mai lasciato la testa della gara, si tratta del primo grand chelem, mentre la Ferrari per la prima volta ha conquistato un intero podio.
GRAN BRETAGNA - la sorpresa di Silverstone è stato Farina che ha battuto Ascari per la pole, venendo tuttavia superato fin dallo start dal compagno di squadra. Taruffi, terzo sulla griglia, ha perso posizioni in partenza a vantaggio di due Connaught - team che faceva il proprio esordio in Formula 1 proprio in quel gran premio - guidate da Dennis Poore e Ken Downing, per poi rimontare e risalire terzo.
Farina ha accusato problemi tecnici e ha dovuto effettuare diversi pitstop uscendo fuori dalla zona punti (sesto al traguardo) con Ascari e Taruffi a fare doppietta. Il gradino più basso del podio se l'è aggiudicato Hawthorn, mentre Poore è giunto quarto davanti a uno dei suoi compagni di squadra, Eric Thompson. Poore avrebbe gareggiato anche a Monza, mentre per Thompson è stata l'unica presenza in Formula 1.
GERMANIA - la quarta vittoria consecutiva è arrivata al Nurburgring, dove Ascari è tornato in pole precedendo Farina, le Gordini di Trintignant e Manzon, Taruffi nonché un'altra Ferrari ma non ufficiale, dell'Ecurie Espadon, al volante Rudi Fischer.
In questa occasione Ascari ha mantenuto la prima posizione al via, mantenendola, seguito da Farina e Taruffi, con il trio Ascari/ Farina/ Taruffi nelle prime tre posizioni, seguiti da Fischer e Manzon. Il pilota della Gordini è stato tuttavia costretto al ritiro quando una ruota si è staccata dalla sua monoposto, scena catturata dalle telecamere e finita nel video di due minuti di highlight che ho avuto modo di vedere.
Taruffi è stato costretto a rallentare nel finale a causa di un guasto a una sospensione, scivolando quarto dietro a Fischer, ma precedendo il quinto classificato Behra, entrato a punti dopo il ritiro del compagno di squadra. Il podio è stato quindi Ascari/ Farina/ Fischer, con Ascari che a due giri dalla fine ha dovuto effettuare una sosta, uscendo alle spalle di Farina, ma superandolo prima che il penultimo giro fosse terminato. Ciò fa sì che abbia di fatto leaderato ogni singolo giro, guadagnandosi un altro grand chelem.
Con due gran premi ancora mancanti, Ascari è diventato campione del mondo, ma la sua serie di vittorie era ben lontana dall'essere terminata: mancavano ancora i GP di Olanda e Italia in quel mondiale 1952, curiosamente le stesse location dei prossimi due fine settimana. Stay tooned, perché la seconda parte di questa serie di vittorie in successione sarà narrata in tempi molto brevi!
sabato 19 agosto 2023
GP Ungheria e Belgio 2001: il quarto titolo, la vittoria numero 51... e poi, due settimane dopo, la 52
Carissimi piloti che al volante della Minardi cercano disperatamente di entrare dentro al 107% oggi è il 19 agosto ed è l'anniversario di una giornata in cui in pista c'erano tutte e ventidue le monoposto, perché Tarso Marques aveva varcato per un soffio la tanto ambita soglia, seppure il diciottesimo tempo di Fernando Alonso che lo staccava di un secondo e mezzo lascia pensare che si potesse fare di meglio. Però non importa quanto vai piano, fintanto che non vieni mandato a casa già al sabato. La pole l'aveva ottenuta Michael Schumacher precedendo David Coulthard, Rubens Barrichello, Ralf Schumacher, Jarno Trulli e Mika Hakkinen a completare i primi sei, con una notevole novità in casa Jordan: accanto a Trulli, dopo che Heinz-Harald Frentzen aveva lasciato il team, c'era stato one-off Ricardo Zonta, ma a partire dall'Ungheria è arrivato Jean Alesi dalla Prost. Presso il tamarro team sponsorizzato da Yahoo si è accasato invece Frentzen, sempre a partire dallo stesso gran premio.
Al via l'unico cambiamento degno di nota nelle posizioni di vertice è stato Barrichello che ha sopravanzato Coulthard, e di conseguenza ci siamo ritrovati con le Ferrari 1/2. Dietro, invece, abbiamo visto un po' di caos, con Jenson Button penalizzato per jump start e, nei giri a seguire, vari insabbiamenti e mancati insabbiamenti. Abbiamo dunque perso per strada Eddie Irvine (Jaguar), Enrique Bernoldi (Arrows) e Luciano Burti (Prost), mentre frattanto avevamo M.Schumacher/ Barrichello/ Coulthard/ R.Schumacher/ Trulli/ Hakkinen come zona punti virtuale.
La strategia prevista dai big era su due soste e fino al momento della prima Hakkinen è rimasto dietro a Trulli senza riuscire a ultimare il sorpasso. In casa Jordan ci sono stati problemi e Trulli ha perso quindi diverse posizioni, ma c'è di peggio nella vita, tipo l'essere costretto al ritiro per problemi tecnici, cosa che gli sarebbe accaduta in un secondo momento, mettendo fine ai suoi ormai ben pochi sogni di gloria.
Il ritiro più altisonante è stato indubbiamente quello di Button, finito in testacoda e bloccato nel bel mezzo della pista, con bandiere gialle locali un commissario è intervenuto attraversando il tracciato un attimo prima che sopraggiungesse l'altra Benetton, di Giancarlo Fisichella - destinato all'addio anzitempo per problemi tecnici, ma molto dopo. Prima di lui si sarebbero ritirati anche i due piloti della Minardi, Olivier Panis (B.A.R.) ai box, nonché Frentzen per un testacoda.
Barrichello frattanto ha perso la seconda posizione a vantaggio di Coulthard con la prima sosta, per poi recuperarla con la seconda, mentre Ralf Schumacher rimaneva quarto. Hakkinen ha tentato una strategia a tre soste per girare scarico sperando di arrivargli davanti, ma non ha funzionato. Ha chiuso quinto, precedendo le Sauber di Nick Heidfeld e Kimi Raikkonen, la seconda Williams, guidata da Juan Pablo Montoya, in ottava piazza davanti a Jacques Villeneuve (B.A.R.).
Michael Schumacher ha conquistato la sua 51^ vittoria in Formula 1, eguagliando il record dei tempi, appartenente ad Alain Prost, curiosamente proprio nel giorno in cui ha vinto il suo quarto titolo, con diversi gran premi d'anticipo. Al parc fermé l'abbiamo trovato che festeggiava insieme a Ralf, che tra una cosa e l'altra si era levato il casco appoggiandolo sulla vettura del fratello.
Poi è arrivato Alesi, che aveva chiuso la gara decimo davanti agli ultimi due classificati, Pedro De La Rosa (Jaguar) e Jos Verstappen (Arrows), infine Hakkinen e Barrichello. Quest'ultimo è successivamente salito sul podio insieme al compagno di squadra, andando a raggiungere Coulthard, che in quella stagione era stato, seppure distante, il principale sfidante di Schumacher per la conquista del titolo mondiale.
Record di vittorie raggiunto, ma per il momento ex-equo con Prost. Non restava altro da fare che chiedersi quando il suddetto record sarebbe stato superato.
È accaduto molto presto, per l'esattezza due settimane più tardi a Spa Francorchamps nonostante le due Williams di Montoya e Ralf Schumacher 1/2 in qualifica, con Michael Schumacher destinato alla terza piazza accanto a - oh my holy Corinna! - nientemeno che Frentzen, qualificato al quarto posto! Il risultato è stato favorito da uno scroscio di pioggia e dalla pista che andava asciugandosi, ma rimane comunque memorabile.
Il weekend della Prost, tuttavia, era destinato a non andare nel migliore dei modi, fin dall'inizio, quando si è visto Frentzen sbracciarsi sulla griglia durante la procedura di partenza: la sua monoposto si era spenta (così come quella di Marques, in realtà), con aborted start e partenza dalle retrovie. C'è stato comunque un grosso colpo di scena e al successivo tentativo di partenza ecco il poleman Montoya incappare nella stessa disavventura, nuovo aborted start e partenza dal fondo, con i fratelli Schumacher ormai 1/2 davanti a Barrichello, Fisichella e Villeneuve.
Mentre Michael Schumacher leaderava dopo avere superato Ralf, per Montoya e Frentzen si prospettava una gara tutta in salita; a catalizzare l'attenzione è stato tuttavia un brutto incidente al quinto giro che ha coinvolto il compagno di squadra di H.H.: Burti, dopo una collisione con Irvine è andato a schiantarsi violentemente contro le barriere a Blanchimont.
Dopo un iniziale intervento della safety car la gara è stata redflaggata e per la prima volta nella storia, a seguito di modifiche regolamentari già in atto da alcuni anni senza che mai si presentasse la situazione, c'è stato un restart per bandiera rossa dopo i primi due giri senza classifica con tempi aggregati. Il regolamento ai tempi prevedeva si togliessero tre giri da quelli rimanenti e, contrariamente da quanto accaduto negli anni a venire, la regola voleva che ad essere considerati giri di gara fossero solo quelli dal restart in poi, nonostante non si partisse da distanza originale. Infatti Michael Schumacher stava sulla casella della pole.
Ralf, invece, stava sui cavalletti al momento del giro di formazione, dovendo quindi partire dall'ultima posizione sulla griglia. Cioè diciottesimo, perché oltre a Burti (trasportato in ospedale*) e Irvine, mancavano all'appello anche Raikkonen e Alonso rimasti fermi nel frattempo per guasti alle loro vetture.
Al via Fisichella si è inserito secondo tra le Ferrari, mentre nelle retrovie abbiamo assistito a un duello tra le Williams, con Montoya che ne è uscito davanti a Ralf Schumacher, ma con il motore che dopo neanche un giro l'ha lasciato a piedi costringendolo a parcheggiare accanto alls Sauber di Heidfeld, parcheggiata dopo un incidente al restart con De La Rosa, ritirato invece ai box, e lo stesso Montoya.
Curiosamente dopo tutto questo attrition rate, le acque si sarebbero calmati, con i soli ritiri di Button per incidente e Trulli per un guasto al motore - mentre era quinto, a gara inoltrata - nel proseguimento della gara, la quale proseguiva con Fisichella che faceva da tappo e Michael Schumacher che si allontanava.
Il primo giro di soste ha visto Barrichello precipitare quinto alle spalle delle McLaren di Coulthard e Hakkinen, mentre Fisichella era ancora in seconda piazza. Rubinho ha poi urtato qualcosa(?) e rotto l'ala anteriore dovendo effettuare una nuova fermata.
Coulthard frattanto inseguiva da vicino Fisichella e ha continuato anche dopo la seconda sosta, rischiando di riuscire a superarlo quando si sono ritrovati a doppiare un vecchio amico del mascellone, Bernoldi! Il sorpasso è comunque arrivato poco dopo, con Fisichella relegato terzo.
Hakkinen fatto ormai gara a sé per il quarto posto e Barrichello, dopo il ritiro di Trulli e un sorpasso su Alesi ha raggiunto la quinta piazza, con Jean che ha difeso l'ultimo disponibile nel finale, tenendo a bada Ralf Schumacher, settimo. Frentzen alla fine ha portato a casa un nono posto che un decennio dopo gli sarebbe valso punti, alle spalle di Villeneuve e precedendo Verstappen, Panis, Bernoldi e Marques.
* Luciano Burti ha riportato un trauma cranico nell'incidente, alcune fonti riportano sia stato tenuto in coma farmacologico nei giorni successivi, e ha dovuto saltare il resto della stagione, sostituito dal debuttante Tomas Enge. Non ha mai più gareggiato in Formula 1, ma è stato tester Ferrari nella stagione successiva e ha avuto anni dopo un ruolo in Williams effettuando delle demo su monoposto del team di Grove.
Al via l'unico cambiamento degno di nota nelle posizioni di vertice è stato Barrichello che ha sopravanzato Coulthard, e di conseguenza ci siamo ritrovati con le Ferrari 1/2. Dietro, invece, abbiamo visto un po' di caos, con Jenson Button penalizzato per jump start e, nei giri a seguire, vari insabbiamenti e mancati insabbiamenti. Abbiamo dunque perso per strada Eddie Irvine (Jaguar), Enrique Bernoldi (Arrows) e Luciano Burti (Prost), mentre frattanto avevamo M.Schumacher/ Barrichello/ Coulthard/ R.Schumacher/ Trulli/ Hakkinen come zona punti virtuale.
La strategia prevista dai big era su due soste e fino al momento della prima Hakkinen è rimasto dietro a Trulli senza riuscire a ultimare il sorpasso. In casa Jordan ci sono stati problemi e Trulli ha perso quindi diverse posizioni, ma c'è di peggio nella vita, tipo l'essere costretto al ritiro per problemi tecnici, cosa che gli sarebbe accaduta in un secondo momento, mettendo fine ai suoi ormai ben pochi sogni di gloria.
Il ritiro più altisonante è stato indubbiamente quello di Button, finito in testacoda e bloccato nel bel mezzo della pista, con bandiere gialle locali un commissario è intervenuto attraversando il tracciato un attimo prima che sopraggiungesse l'altra Benetton, di Giancarlo Fisichella - destinato all'addio anzitempo per problemi tecnici, ma molto dopo. Prima di lui si sarebbero ritirati anche i due piloti della Minardi, Olivier Panis (B.A.R.) ai box, nonché Frentzen per un testacoda.
Barrichello frattanto ha perso la seconda posizione a vantaggio di Coulthard con la prima sosta, per poi recuperarla con la seconda, mentre Ralf Schumacher rimaneva quarto. Hakkinen ha tentato una strategia a tre soste per girare scarico sperando di arrivargli davanti, ma non ha funzionato. Ha chiuso quinto, precedendo le Sauber di Nick Heidfeld e Kimi Raikkonen, la seconda Williams, guidata da Juan Pablo Montoya, in ottava piazza davanti a Jacques Villeneuve (B.A.R.).
Michael Schumacher ha conquistato la sua 51^ vittoria in Formula 1, eguagliando il record dei tempi, appartenente ad Alain Prost, curiosamente proprio nel giorno in cui ha vinto il suo quarto titolo, con diversi gran premi d'anticipo. Al parc fermé l'abbiamo trovato che festeggiava insieme a Ralf, che tra una cosa e l'altra si era levato il casco appoggiandolo sulla vettura del fratello.
Poi è arrivato Alesi, che aveva chiuso la gara decimo davanti agli ultimi due classificati, Pedro De La Rosa (Jaguar) e Jos Verstappen (Arrows), infine Hakkinen e Barrichello. Quest'ultimo è successivamente salito sul podio insieme al compagno di squadra, andando a raggiungere Coulthard, che in quella stagione era stato, seppure distante, il principale sfidante di Schumacher per la conquista del titolo mondiale.
Record di vittorie raggiunto, ma per il momento ex-equo con Prost. Non restava altro da fare che chiedersi quando il suddetto record sarebbe stato superato.
È accaduto molto presto, per l'esattezza due settimane più tardi a Spa Francorchamps nonostante le due Williams di Montoya e Ralf Schumacher 1/2 in qualifica, con Michael Schumacher destinato alla terza piazza accanto a - oh my holy Corinna! - nientemeno che Frentzen, qualificato al quarto posto! Il risultato è stato favorito da uno scroscio di pioggia e dalla pista che andava asciugandosi, ma rimane comunque memorabile.
Il weekend della Prost, tuttavia, era destinato a non andare nel migliore dei modi, fin dall'inizio, quando si è visto Frentzen sbracciarsi sulla griglia durante la procedura di partenza: la sua monoposto si era spenta (così come quella di Marques, in realtà), con aborted start e partenza dalle retrovie. C'è stato comunque un grosso colpo di scena e al successivo tentativo di partenza ecco il poleman Montoya incappare nella stessa disavventura, nuovo aborted start e partenza dal fondo, con i fratelli Schumacher ormai 1/2 davanti a Barrichello, Fisichella e Villeneuve.
Mentre Michael Schumacher leaderava dopo avere superato Ralf, per Montoya e Frentzen si prospettava una gara tutta in salita; a catalizzare l'attenzione è stato tuttavia un brutto incidente al quinto giro che ha coinvolto il compagno di squadra di H.H.: Burti, dopo una collisione con Irvine è andato a schiantarsi violentemente contro le barriere a Blanchimont.
Dopo un iniziale intervento della safety car la gara è stata redflaggata e per la prima volta nella storia, a seguito di modifiche regolamentari già in atto da alcuni anni senza che mai si presentasse la situazione, c'è stato un restart per bandiera rossa dopo i primi due giri senza classifica con tempi aggregati. Il regolamento ai tempi prevedeva si togliessero tre giri da quelli rimanenti e, contrariamente da quanto accaduto negli anni a venire, la regola voleva che ad essere considerati giri di gara fossero solo quelli dal restart in poi, nonostante non si partisse da distanza originale. Infatti Michael Schumacher stava sulla casella della pole.
Ralf, invece, stava sui cavalletti al momento del giro di formazione, dovendo quindi partire dall'ultima posizione sulla griglia. Cioè diciottesimo, perché oltre a Burti (trasportato in ospedale*) e Irvine, mancavano all'appello anche Raikkonen e Alonso rimasti fermi nel frattempo per guasti alle loro vetture.
Al via Fisichella si è inserito secondo tra le Ferrari, mentre nelle retrovie abbiamo assistito a un duello tra le Williams, con Montoya che ne è uscito davanti a Ralf Schumacher, ma con il motore che dopo neanche un giro l'ha lasciato a piedi costringendolo a parcheggiare accanto alls Sauber di Heidfeld, parcheggiata dopo un incidente al restart con De La Rosa, ritirato invece ai box, e lo stesso Montoya.
Curiosamente dopo tutto questo attrition rate, le acque si sarebbero calmati, con i soli ritiri di Button per incidente e Trulli per un guasto al motore - mentre era quinto, a gara inoltrata - nel proseguimento della gara, la quale proseguiva con Fisichella che faceva da tappo e Michael Schumacher che si allontanava.
Il primo giro di soste ha visto Barrichello precipitare quinto alle spalle delle McLaren di Coulthard e Hakkinen, mentre Fisichella era ancora in seconda piazza. Rubinho ha poi urtato qualcosa(?) e rotto l'ala anteriore dovendo effettuare una nuova fermata.
Coulthard frattanto inseguiva da vicino Fisichella e ha continuato anche dopo la seconda sosta, rischiando di riuscire a superarlo quando si sono ritrovati a doppiare un vecchio amico del mascellone, Bernoldi! Il sorpasso è comunque arrivato poco dopo, con Fisichella relegato terzo.
Hakkinen fatto ormai gara a sé per il quarto posto e Barrichello, dopo il ritiro di Trulli e un sorpasso su Alesi ha raggiunto la quinta piazza, con Jean che ha difeso l'ultimo disponibile nel finale, tenendo a bada Ralf Schumacher, settimo. Frentzen alla fine ha portato a casa un nono posto che un decennio dopo gli sarebbe valso punti, alle spalle di Villeneuve e precedendo Verstappen, Panis, Bernoldi e Marques.
* Luciano Burti ha riportato un trauma cranico nell'incidente, alcune fonti riportano sia stato tenuto in coma farmacologico nei giorni successivi, e ha dovuto saltare il resto della stagione, sostituito dal debuttante Tomas Enge. Non ha mai più gareggiato in Formula 1, ma è stato tester Ferrari nella stagione successiva e ha avuto anni dopo un ruolo in Williams effettuando delle demo su monoposto del team di Grove.
domenica 6 agosto 2023
Stagione 1966 - parte 2/5 [BEL, FRA]: very uominy e traditori della patria
Bentornati nel mondiale 1966, abbiamo vissuto nella prima puntata il GP di Montecarlo, mi sembra la cosa migliore da fare proseguire con la seconda puntata, nella quale inizieremo parlando dal GP del Belgio avvenuto a Spa Francorchamps, al quale prendevano parte quindici piloti: le griglie di partenza non erano molto affollate, in questo momento storico, a quanto pare.
In realtà i piloti qualificati erano diciotto, ma tre di loro non sono riusciti a prendere il via, tra cui Bruce McLaren, al volante di una monoposto della propria scuderia, che non ha preso il via a causa di un problema tecnico. Chi non aveva problemi invece era la Ferrari che aveva John Surtees in pole position e Lorenzo Bandini qualificato al quinto posto, dietro a Jochen Rindt (Cooper), Jackie Stewart (BRM) e Jack Brabham (Brabham).
Nomi altisonanti, circuito altisonante, anni '60, aura di "Formula 1 dei very uominy"... che cosa potrebbe esserci di più spettacolare? Ah, giusto, manca solo un nubifragio che scoppia nel momento stesso dell'inizio della gara. È esattamente quello che è successo, quindi era tutto sotto control-... ah no.
La situazione non era per niente sotto controllo, tanto che otto piloti sono finiti in aquaplaning nel corso del primo giro, lasciandone sette a continuare la gara. Surtees era in testa davanti a Brabham e a Bandini, con a seguire Ginther, Rindt, Ligier e Gurney, con Rindt che in pochi giri si è portato in testa davanti alle Ferrari, a Brabham e, come direbbe Mazzoni, via via a tutti gli altri.
Guardando il lap by lap le posizioni non sono cambiate granché, se non che a pochi giri dalla fine Surtees si è riportato in testa vincendo davanti a Rindt e Bandini, con Jack Brabham e Richie Ginther (Cooper) ultimi classificati, mentre Guy Ligier (Cooper) e Dan Gurney (Eagle) non risultano classificati, ne deduco per non avere completato il 90% di gara.
Ci sarebbero molte cose da dire, ma non perdiamo di vista la più importante: la grande quantità di incidenti nel corso del primo giro, perché uno dei vari botti avrebbe potuto avere conseguenze piuttosto serie, anche se per fortuna c'è ststo un happy ending.
Uno dei piloti usciti per incidente era Stewart, che dalle cronache dei fatti sembra essersi schiantato prima contro un palo del telegrafo poi contro un edificio situato nei campi intorno al circuito, poi essersi ritrovato cappottato nel cortile di una casa di campagna e intrappolato all'interno della vettura, con benzina che si spargeva facilmente.
Stewart è stato molto fortunato, dato che la macchina non ha preso fuoco, ma frattanto è rimasto per oltre venti minuti incastrato all'interno dell'auto ribaltata, uscendone in seguito con l'aiuto di Graham Hill e Bob Bondurant, ugualmente ritirati al primo giro, e da un gruppo di suore presenti sul posto. In assenza di un'ambulanza pare essere stato trasportato nel rudimentale centro medico a bordo di un furgone.
Al centro medico non ha trovato alcuna assistenza ed è stato in seguito trasferito in un ospedale del posto, stavolta a bordo di una vera ambulanza. Se l'è cavata senza ferite gravi, tanto che ha regolarmente preso parte al gran premio successivo, ma questo episodio pare essere ciò che ha contribuito a convincerlo a impegnarsi per il miglioramento della sicurezza in Formula 1.
Il seguente evento si svolgeva a Reims, in Francia, e la Ferrari conquistava la pole position con Bandini e la terza posizione in griglia con l'altra vettura, guidata da... Mike Parkes! Plot twist, Surtees aveva lasciato la Rossa dopo la vittoria del GP del Belgio, in polemica con la squadra! Non so se ai tempi fosse considerato un traditorehhhh della patriahhhh, ma il fatto di partire secondo tra le due Ferrari non depone a suo favore, diciamo che gli abbuoniamo il tradimentohhhh solo perché era un pilota di motociclismo quindi generava spettakolohhhh prendendo parte a duellihhhh e sorpassihhhh.
Il gran premio, nel sessantennale del primo gran premio della storia, disputato in Francia nel 1906, era denominato in modo informale "Gran Premio del sessantesimo anniversario", nome che mi pare vagamente familiare. Le vetture erano diciotto, anzi diciassette al momento del via, perché Jim Clark ha dovuto saltare la gara a causa di un infortunio rimediato nelle prove libere, quando è stato colpito alla testa da un uccello.
Bandini è rimasto in testa con Brabham secondo, mentre il terzo posto di Parkes è stato insidiato senza successo da Hill, poi costretto al ritiro. Anche Bandini è stato abbandonato dalla propria vettura in corso d'opera, lasciando la leadership a Brabham, che per la prima volta ha vinto con una vettura della propria scuderia.
Parkes ha chiuso al secondo posto, mentre Denny Hulme su Brabham ha chiuso terzo, precedendo Rindt e Gurney, con la zona punti chiusa da John Taylor su una Brabham cliente.
A questo punto della stagione Brabham era in testa al campionato con 12 punti, precedendo Bandini a quota 10 e il trio Surtees, Rindt e Stewart tutti quanti a 9 punti. Il mondiale era ancora (relativamente) lungo, ma di Brands Hatch ed eventi seguenti ne parleremo nella prossima puntata.
In realtà i piloti qualificati erano diciotto, ma tre di loro non sono riusciti a prendere il via, tra cui Bruce McLaren, al volante di una monoposto della propria scuderia, che non ha preso il via a causa di un problema tecnico. Chi non aveva problemi invece era la Ferrari che aveva John Surtees in pole position e Lorenzo Bandini qualificato al quinto posto, dietro a Jochen Rindt (Cooper), Jackie Stewart (BRM) e Jack Brabham (Brabham).
Nomi altisonanti, circuito altisonante, anni '60, aura di "Formula 1 dei very uominy"... che cosa potrebbe esserci di più spettacolare? Ah, giusto, manca solo un nubifragio che scoppia nel momento stesso dell'inizio della gara. È esattamente quello che è successo, quindi era tutto sotto control-... ah no.
La situazione non era per niente sotto controllo, tanto che otto piloti sono finiti in aquaplaning nel corso del primo giro, lasciandone sette a continuare la gara. Surtees era in testa davanti a Brabham e a Bandini, con a seguire Ginther, Rindt, Ligier e Gurney, con Rindt che in pochi giri si è portato in testa davanti alle Ferrari, a Brabham e, come direbbe Mazzoni, via via a tutti gli altri.
Guardando il lap by lap le posizioni non sono cambiate granché, se non che a pochi giri dalla fine Surtees si è riportato in testa vincendo davanti a Rindt e Bandini, con Jack Brabham e Richie Ginther (Cooper) ultimi classificati, mentre Guy Ligier (Cooper) e Dan Gurney (Eagle) non risultano classificati, ne deduco per non avere completato il 90% di gara.
Ci sarebbero molte cose da dire, ma non perdiamo di vista la più importante: la grande quantità di incidenti nel corso del primo giro, perché uno dei vari botti avrebbe potuto avere conseguenze piuttosto serie, anche se per fortuna c'è ststo un happy ending.
Uno dei piloti usciti per incidente era Stewart, che dalle cronache dei fatti sembra essersi schiantato prima contro un palo del telegrafo poi contro un edificio situato nei campi intorno al circuito, poi essersi ritrovato cappottato nel cortile di una casa di campagna e intrappolato all'interno della vettura, con benzina che si spargeva facilmente.
Stewart è stato molto fortunato, dato che la macchina non ha preso fuoco, ma frattanto è rimasto per oltre venti minuti incastrato all'interno dell'auto ribaltata, uscendone in seguito con l'aiuto di Graham Hill e Bob Bondurant, ugualmente ritirati al primo giro, e da un gruppo di suore presenti sul posto. In assenza di un'ambulanza pare essere stato trasportato nel rudimentale centro medico a bordo di un furgone.
Al centro medico non ha trovato alcuna assistenza ed è stato in seguito trasferito in un ospedale del posto, stavolta a bordo di una vera ambulanza. Se l'è cavata senza ferite gravi, tanto che ha regolarmente preso parte al gran premio successivo, ma questo episodio pare essere ciò che ha contribuito a convincerlo a impegnarsi per il miglioramento della sicurezza in Formula 1.
Il seguente evento si svolgeva a Reims, in Francia, e la Ferrari conquistava la pole position con Bandini e la terza posizione in griglia con l'altra vettura, guidata da... Mike Parkes! Plot twist, Surtees aveva lasciato la Rossa dopo la vittoria del GP del Belgio, in polemica con la squadra! Non so se ai tempi fosse considerato un traditorehhhh della patriahhhh, ma il fatto di partire secondo tra le due Ferrari non depone a suo favore, diciamo che gli abbuoniamo il tradimentohhhh solo perché era un pilota di motociclismo quindi generava spettakolohhhh prendendo parte a duellihhhh e sorpassihhhh.
Il gran premio, nel sessantennale del primo gran premio della storia, disputato in Francia nel 1906, era denominato in modo informale "Gran Premio del sessantesimo anniversario", nome che mi pare vagamente familiare. Le vetture erano diciotto, anzi diciassette al momento del via, perché Jim Clark ha dovuto saltare la gara a causa di un infortunio rimediato nelle prove libere, quando è stato colpito alla testa da un uccello.
Bandini è rimasto in testa con Brabham secondo, mentre il terzo posto di Parkes è stato insidiato senza successo da Hill, poi costretto al ritiro. Anche Bandini è stato abbandonato dalla propria vettura in corso d'opera, lasciando la leadership a Brabham, che per la prima volta ha vinto con una vettura della propria scuderia.
Parkes ha chiuso al secondo posto, mentre Denny Hulme su Brabham ha chiuso terzo, precedendo Rindt e Gurney, con la zona punti chiusa da John Taylor su una Brabham cliente.
A questo punto della stagione Brabham era in testa al campionato con 12 punti, precedendo Bandini a quota 10 e il trio Surtees, Rindt e Stewart tutti quanti a 9 punti. Il mondiale era ancora (relativamente) lungo, ma di Brands Hatch ed eventi seguenti ne parleremo nella prossima puntata.
venerdì 4 agosto 2023
Formula 1 2023: #12 Gran Premio del Belgio - il commento del... fine settimana dopo
Quattro gran premi in cinque domeniche di luglio, un po' come se fossimo nel 2005(?) o nel 2016, ma con anche due sprint quindi un totale di sei gare. Siamo a quota dodici gran premi disputati, quindi di gare ne abbiamo avute quindici per effetto delle sprint, un numero tale che una ventina d'anni fa avrebbe significato essere quasi alla fine del campionato. Adesso siamo esattamente a metà, come dicono alcuni, anche se in teoria eravaml a metà stagione dopo undici gran premi ovvero dopo l'Ungheria. Eviterei di parlare di dettagli numerici, tuttavia, e di focalizzarci su quello che è successo in pista, perché ormai siamo in ritardo di diversi giorni e farei meglio a darmi una mossa. Non so se facciate parte dei miei due lettori e abbiate sentito la mancanza del mio commento, ma siamo arrivati a destinazione, adesso mi sono messa in pari! Che poi, lo ammetto, mettermi in pari sarebbe scrivere questa introduzione e la parte conclusiva, perché la cronaca è quella scritta per il forum durante il race weekend.
CRONACA PER IL FORUM - Il Gran Premio del Belgio si svolge a Spa Francorchamps come dodicesima prova del mondiale 2023, in un weekend con formato sprint e con condizioni di meteo variabili. Il dibattito sulla sicurezza sembra produrre al venerdì polemiche sterili e inutili: da un lato c'è il clan "un tempo i piloti erano veri uomini" che sostiene si dovrebbe correre in qualsiasi condizione, dall'altro chi si lascia prendere dall'isteria collettiva e invoca cancellazioni di gran premi non appena le previsioni meteo danno possibilità di rovesci nel corso del fine settimana.
Sembra sempre più difficile trovare vie di mezzo e soprattutto sembra sempre più sconosciuta l'eventualità di guardare effettivamente fuori e accertarsi se stia piovendo o meno e con quale intensità. Se da un lato è vero che venerdì si è girato poco nell'unica sessione di prove libere, dall'altro è vero che per le qualifiche del venerdì e per quelle del sabato per la gara sprint rain delay contenuti (dieci minuti al venerdì, una mezz'ora al sabato) hanno permesso di disputare entrambe le sessioni in condizioni di sicurezza, entrambe iniziate con il bagnato e poi proseguite con l'asciutto. In casa Haas nel frattempo pasticciano in entrambe le qualifiche, con Nico Hulkenberg che nella seconda non riesce nemmeno a completare un giro.
Max Verstappen, autore con un notevole margine del miglior tempo nella qualifica del venerdì (dopo essersela vista brutta in Q2 dove ha rischiato parecchio facendo solo il decimo tempo), non si vede accreditare la pole position in quanto retrocesso di cinque posizioni per sostituzione del cambio da scontare la domenica, scivolando dietro a Charles Leclerc, Checo Perez, Lewis Hamilton, Carlos Sainz e Oscar Piastri, in una sessione abbastanza tranquilla se si esclude un incidente di Esteban Ocon nel Q2, dopo il quale è comunque riuscito a proseguire verso i box senza generare intoppi.
L'indomani, Verstappen si impone nuovamente, stavolta per aggiudicarsi una sprint pole effettiva, per appena undici millesimi di vantaggio nei confronti di un altisonante Piastri, che ha precede le Ferrari e il compagno di squadra Lando Norris. Pierre Gasly ottiene un'ottima sesta piazza in griglia precedendo nomi illustri, tra cui quello di Perez (ottavo) rimasto attardato dal traffico e i piloti Mercedes, con George Russell che supera Lewis Hamilton in vista dell'ultimo tentativo, ma commette un errore che finisce per rallentare entrambi.
Si segnala una decisione creativa della direzione gara, ovvero quello di non considerare sessione bagnata la sprint shootout, seppure partita dopo mezz'ora di rain delay e con gomme intermedie: in sessione asciutta le gonme slick possono essere usate a seconda della mescola, hard in Q1, medium in Q2 e soft in Q3, da cui il passaggio obbligato di Aston Martin alla medium - anziché la soft più adatta in pista umida - in occasione del suo azzardo nel passare alle slick. Il tentativo si è concluso con un incidente di Lance Stroll in finale di manche, che ha impedito al neo-42enne Fernando Alonso (compleanno nello sprint day) di fare un tempo per passare oltre.
SPRINT: la gara prevede(rebbe) 15 giri e la griglia di partenza è Verstappen/ Piastri, Sainz/ Leclerc, Norris/ Gasly, Hamilton/ Perez, Ocon/ Russell, Ricciardo/ Albon, Sargeant/ Stroll, Alonso/ Tsunoda, Bottas/ Magnussen, Zhou/ Hulkenberg. A causa dei precedenti ritardi, anche la sprint è stata ritardata, di oltre trenta minuti, con il risultato che all'orario previsto iniziale non pioveva, mentre viene a piovere in modo insistente proprio quando ci si appresta ormai al via!
La partenza quindi nuovanente rimandata e si parte dietro safety car, vengono effettuati quattro giri definiti tutti "formation lap" per via della regola secondo cui i giri dietro SC non possono essere considerati validi per il via della gara e alla fine c'è partenza lanciata per 11 giri di competizione, che iniziano con i piloti che, partiti sulle full wet dietro la safety car, vanno a mettere le intermedie, una parte subito, altri un giro dopo, con i team che fanno rientrare un pilota per volta.
Prima si fermano Piastri, Sainz, Gasly e Hamilton, con Sainz che perde due posizioni a vantaggio di Gasly e Hamilton. Verstappen, Leclerc e Norris sono tra i piloti che si fermano un giro dopo, Piastri riesce a passare in testa, si accodano nei primi otto Verstappen, Gasly, Perez, Hamilton, Sainz, Leclerc e Norris, con Piastri ancora in testa alla gara quando entra la safety car al quarto giro per un incidente di Alonso che, uscito di pista, riesce comunque a fermarsi a pochi centimetri dal muro.
Poco dopo il restart Verstappen riesce a superare Piastri senza troppe difficoltà, con l'australiano che riesce a mantenere bene la seconda posizione. Più indietro, Gasly non sembra troppo disturbato da Perez che anzi, viene attaccato da Hamilton. In un contatto tra i due, Perez danneggia la vettura e viene superato in successione da Sainz, Leclerc e Norris, prima di finire nella ghiaia e optare per il ritiro ai box: sarà il secondo e ultimo ritirato della gara. Hamilton in seguito sarà penalizzato con cinque secondi post gara che lo faranno scivolare da quarto a settimo.
Si segnala la top-ten di Daniel Ricciardo che, dopo il ritiro di Perez, è ottavo e potrebbe addirittura andare a punti se mantenesse la posizione al traguardo. Il sorpasso subito da Russell vanifica quella possibilità e alla fine chiude decimo, venendo superato anche da Ocon in finale di gara.
RISULTATO: Verstappen, Piastri, Gasly, Sainz, Leclerc, Norris, Hamilton, Russell, Ocon, Ricciardo, Stroll, Albon, Bottas, Magnussen, Zhou, Sargeant, Hulkenberg, Tsunoda // Rit. Perez, Alonso.
GARA: Leclerc, Perez, Hamilton, Sainz, Piastri, Verstappen, Norris, Russell, Alonso, Stroll, Tsunoda, Gasly, Bottas, Ocon, Magnussen, Albon, Zhou, Ricciardo, Hulkenberg - questa è la griglia di partenza della gara della domenica, di 44 giri, con Verstappen autore del miglior tempo e Magnussen del 14° entrambi retrocessi, con Hulkenberg che già ultimo parte dalla pitlane dopo un problema nel giro di schieramento.
I primi quattro, Verstappen e diversi piloti oltre top-ten partono con gomme soft, mentre gli altri sulle medium. Al via un contatto tra Sainz e Piastri provoca danni a entrambe le vetture, Oscar inizia a perdere posizioni fin da subito mentre per il momento Sainz perde la posizione solo nei confronti di Verstappen, già quarto, mentre Perez si porta in testa con un sorpasso su Leclerc. Verstappen per il momento si accoda a Hamilton e Leclerc, supererà la Mercedes al 6° e la Ferrari al 9° giro portandosi secondo con Perez in testa con tre secondi di vantaggio.
Mentre Piastri è stato costretto al ritiro al 2° giro con sole bandiere gialle locali visto che la vettura è stata rimossa subito, la gara di Sainz prosegue con grosse difficoltà dovute all'aggravarsi del danno sulla sua monoposto. Superato prima da Alonso dopo una certa resistenza, viene in seguito superato con facilità dalle vetture che lo seguono. Sarà uno dei primi a fermarsi ai box (8° giro) subito dopo Norris che aveva perso diverse posizioni, ma resterà stabilmente nelle retrovie girando più lento anche dei backmarker e si ritirerà ai box poco dopo metà gara.
Verstappen si ferma ai al 15° giro, due tornate più tardi rispetto a Hamilton e uno dopo Perez e Leclerc. Il gap di meno di due secondi e mezzo resta immutato, ma dopo la sosta si fa molto vicino al compagno di squadra entrando in zona DRS: come facilmente prevedibile è Verstappen a uscire vincente da questo confronto e al 17° si porta in testa. Frattanto, superati da Alonso che già ha effettuato la sosta, Stroll e Russell sono in lotta per la sesta posizione e George supera Lance, dietro di loro c'è anche Gasly ugualmente senza soste effettuate, che passerà davanti a Stroll.
Quest'ultimo è il primo a fermarsi ai box al 21° montando gomme soft: è in corso un lieve scroscio di pioggia che tuttavia permette ancora di stare sulle slick. Russell e Gasly si fermeranno nei giri successivi, tutti e tre torneranno in pista nelle retrovie, con Russell che recupererà posizioni con vari sorpassi. Frattanto altri piloti della bassa top-ten e delle retrovie iniziano a fermarsi per la seconda sosta (loro tre ne faranno solo una), mentre ormai la pioggia sembra diminuire notevolmente.
Il gap tra Verstappen e Perez sta aumentando, mentre dietro di loro Leclerc e Hamilton sono relativamente vicini, con Alonso quinto a debita distanza. Russell si ritrova sesto, dopo un sorpasso su Norris che in qualche modo è risalito in zona punti.
Hamilton si ferma per la seconda sosta al 28° imitato nei giri seguenti da Leclerc e Perez e dopo qualche giro da Verstappen, con Leclerc che salva la posizione anche grazie al fatto che Hamilton dopo la sosta debba superare Alonso. Quest'ultimo si ferma poco dopo e passa alle soft, dopo i due precedenti stint sulle medium. I piloti di testa invece hanno alternato soft/ medium/ soft.
Prima e dopo la sosta Verstappen aveva oltre otto secondi di vantaggio su Perez, ma il distacco ricomincia ad aumentare. Leclerc e Hamilton non sono molto lontani, mentre segue più distaccato Alonso. Dopo di lui vengono Russell, Stroll e la sorpresa della giornata, Yuki Tsunoda che fin dalla prima parte di gara si aggira per la top-ten. Per la nona piazza invece è lotta tra le Alpine e la Williams di Alex Albon, che tuttavia si ferma di nuovo al 35° giro, per la terza volta - dopo essere stato protagonista di un acceso duello con Gasly - e torna in pista ultimo, per poi risalire davanti al compagno di squadra ugualmente su una strategia a tre soste.
Ricciardo, partito dalle retrovie, è in scia alle Haas, ma viene superato nelle fasi finali da Zhou e poi anche da Albon, con anche Tsunoda abbastanza in difficoltà, tanto che è stato superato da Ocon, mantiene comunque la decima piazza e quindi la zona punti. Sia Zhou sia Albon vanno in seguito a superare le Haas, con Hulkenberg che perderà ulteriori posizioni ritrovandosi ultimo. In top-ten intanto Ocon prende la posizione a Stroll.
Ormai impossibilitato a raggiungere Leclerc, Hamilton rientra ai box a due giri dalla fine cambiando gomme per puntare al giro più veloce. Frattanto Verstappen si appresta a tagliare il traguardo con 22(!!!) secondi di gap nei confronti di Perez, con Leclerc a completare il podio. L'intento di Hamilton riesce, si porta quindi a casa il giro più veloce.
RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Sergio Perez (Redbull), 3. Charles Leclerc (Ferrari), 4. Lewis Hamilton (Mercedes), 5. Fernando Alonso (Aston Martin), 6. George Russell (Mercedes), 7. Lando Norris (McLaren), 8. Esteban Ocon (Alpine), 9. Lance Stroll (Aston Martin), 10. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 11. Pierre Gasly (Alpine), 12. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 13. Zhou Guanyu (Alfa Romeo), 14. Alex Albon (Williams), 15. Kevin Magnussen (Haas), 16. Daniel Ricciardo (Alpha Tauri), 17. Logan Sargeant (Williams), 18. Nico Hulkenberg (Haas), Rit. Carlos Sainz (Ferrari), Rit. Oscar Piastri (McLaren).
COMMENTO SEMISERIO DI UN GIORNO ALLA CAZZUM PERCHÉ NON L'HO SCRITTO LUNEDÌ - credo sia opportuno a questo punto dare rilevanza ai nostri colori nazionali, quindi alla Ferrari, perché sappiamo tutti che le gare sono importanti in primis se vi partecipa la Ferrari e, in misura più astratta, se la Ferrari vince. Quindi possiamo affermare tranquillamente che le gare di Formula 1 sono importanti solo nel concreto e non nell'astratto e dare la linea ai due baldi giovani che tanto stanno facendo per cercare rinnovi di lunga durata invece di scappare a gambe levate. Credo siano le voci migliori in assoluto per parlare di quello che è successo lo scorso fine settimana in Belgio.
"Carlito, posso disturbarti un attimo mentre piangi perché l'Aston Martin sta precipitando nel midfield quindi il tuo Yd0l0 ha meno probabilità di me di vincere un gran premio quest'anno?"
"Perché, tu pensi di potere vincere un gran premio? Magari questo?"
"Sì, un sacco di opinionisti, di insider, di capiscer e di cuggggini dicono che ho la vittoria in tasca, indipendentemente dal fatto che Verstappino vincerebbe anche partendo ultimo. Ma cosa dico ultimo, vincerebbe anche partendo dalle prequalifiche al giovedì e superando le Eurobrun e le Coloni che trova sul suo passaggio a ostacolargli la strada. Comunque ti avevo chiamato per un problema serio: come faccio a spiegare ai miei fanboy come mai, se Verstappino ha fatto il miglior tempo, la pole l'ho fatta io secondo le statistiche?"
"Non preoccuparti per questo, i tuoi fanboy dicono che hai fatto la pole anche quando parti ultimo. L'unica cosa difficile per loro è riuscire a dirlo senza masturbarsi."
"Ah, come fanno gli alonsisti sfegatati."
"Sì, ma diversamente da me non saranno mai colleghi del loro Yd0l0!!!111!!!11!!! Io invece sì e questa è la cosa più importante."
"Anche di più che uscire indenne dalla prima curva?"
"Perché siamo già all'incidente di domenica con Baby Papaya e alle nostre vetture di pura ceramica ungherese che si sgretolano come il trofeo di Verstappino all'Hungaroring dopo essere entrato in collisione con Trollando?"
"Perché la gente dice che il sabato fa schifo quindi deve arrivare un tornado a spazzare via la pista, così non possiamo gareggiare."
"E poi cosa succede alla pista? Rinasce magicamente alla domenica?"
"Carlito, non farmi queste domande che mi metti in difficoltà. Devi smetterla di spacciarti per quello che non sei fingendoti un espertone. Siamo entrambi due caprette che fanno ciao a Heidi, cioè un certo ex pilota con la barba di cui in teoria non sappiamo l'esistenza, dato che anche per noi la Formula 1 è nata ieri e non sappiamo elencare i vincitori lettera per lettera nel Grill the Grid."
"Parla per te, che io sono stato il vincitore di questo primo episodio."
"Solo per manifesta ignoranza dei partecipanti. E comunque possiamo sapere chi è Heidfeld, visto che non ha mai vinto un gran premio... così come Baby Papaya, che sicuramente non vincerà oggi."
"Infatti intendo scrivere un tweet in cui dico che questa gentaglia dovrebbe imparare a guidare, un po' come ha fatto il Pokemon con me qualche settimana fa."
"Il Pokemon è il mio best friend forever, quindi portagli rispetto."
"Ma infatti ho detto che intendo fare dissing gratuito contro il piccolo impiastro, che sarà anche piccolo e 2001, ma è già più adulto di Norris!"
"Chiunque è più adulto di Norris, che ha ancora la bocca sporca di latte, diversamente dal tuo Yd0l0 che non ha ancora vinto la Cinquecento Miglia di Indianapolis."
"Ci sono molte probabilità che questo succeda prima che la Ferrari torni a vincere un gran premio..."
"Lo so, infatti è meglio pensare alle cose belle: c'è il summer break. Abbiamo svariate settimane a disposizione per scappare in Messico sotto falso nome. Non dobbiamo arrenderci."
CRONACA PER IL FORUM - Il Gran Premio del Belgio si svolge a Spa Francorchamps come dodicesima prova del mondiale 2023, in un weekend con formato sprint e con condizioni di meteo variabili. Il dibattito sulla sicurezza sembra produrre al venerdì polemiche sterili e inutili: da un lato c'è il clan "un tempo i piloti erano veri uomini" che sostiene si dovrebbe correre in qualsiasi condizione, dall'altro chi si lascia prendere dall'isteria collettiva e invoca cancellazioni di gran premi non appena le previsioni meteo danno possibilità di rovesci nel corso del fine settimana.
Sembra sempre più difficile trovare vie di mezzo e soprattutto sembra sempre più sconosciuta l'eventualità di guardare effettivamente fuori e accertarsi se stia piovendo o meno e con quale intensità. Se da un lato è vero che venerdì si è girato poco nell'unica sessione di prove libere, dall'altro è vero che per le qualifiche del venerdì e per quelle del sabato per la gara sprint rain delay contenuti (dieci minuti al venerdì, una mezz'ora al sabato) hanno permesso di disputare entrambe le sessioni in condizioni di sicurezza, entrambe iniziate con il bagnato e poi proseguite con l'asciutto. In casa Haas nel frattempo pasticciano in entrambe le qualifiche, con Nico Hulkenberg che nella seconda non riesce nemmeno a completare un giro.
Max Verstappen, autore con un notevole margine del miglior tempo nella qualifica del venerdì (dopo essersela vista brutta in Q2 dove ha rischiato parecchio facendo solo il decimo tempo), non si vede accreditare la pole position in quanto retrocesso di cinque posizioni per sostituzione del cambio da scontare la domenica, scivolando dietro a Charles Leclerc, Checo Perez, Lewis Hamilton, Carlos Sainz e Oscar Piastri, in una sessione abbastanza tranquilla se si esclude un incidente di Esteban Ocon nel Q2, dopo il quale è comunque riuscito a proseguire verso i box senza generare intoppi.
L'indomani, Verstappen si impone nuovamente, stavolta per aggiudicarsi una sprint pole effettiva, per appena undici millesimi di vantaggio nei confronti di un altisonante Piastri, che ha precede le Ferrari e il compagno di squadra Lando Norris. Pierre Gasly ottiene un'ottima sesta piazza in griglia precedendo nomi illustri, tra cui quello di Perez (ottavo) rimasto attardato dal traffico e i piloti Mercedes, con George Russell che supera Lewis Hamilton in vista dell'ultimo tentativo, ma commette un errore che finisce per rallentare entrambi.
Si segnala una decisione creativa della direzione gara, ovvero quello di non considerare sessione bagnata la sprint shootout, seppure partita dopo mezz'ora di rain delay e con gomme intermedie: in sessione asciutta le gonme slick possono essere usate a seconda della mescola, hard in Q1, medium in Q2 e soft in Q3, da cui il passaggio obbligato di Aston Martin alla medium - anziché la soft più adatta in pista umida - in occasione del suo azzardo nel passare alle slick. Il tentativo si è concluso con un incidente di Lance Stroll in finale di manche, che ha impedito al neo-42enne Fernando Alonso (compleanno nello sprint day) di fare un tempo per passare oltre.
SPRINT: la gara prevede(rebbe) 15 giri e la griglia di partenza è Verstappen/ Piastri, Sainz/ Leclerc, Norris/ Gasly, Hamilton/ Perez, Ocon/ Russell, Ricciardo/ Albon, Sargeant/ Stroll, Alonso/ Tsunoda, Bottas/ Magnussen, Zhou/ Hulkenberg. A causa dei precedenti ritardi, anche la sprint è stata ritardata, di oltre trenta minuti, con il risultato che all'orario previsto iniziale non pioveva, mentre viene a piovere in modo insistente proprio quando ci si appresta ormai al via!
La partenza quindi nuovanente rimandata e si parte dietro safety car, vengono effettuati quattro giri definiti tutti "formation lap" per via della regola secondo cui i giri dietro SC non possono essere considerati validi per il via della gara e alla fine c'è partenza lanciata per 11 giri di competizione, che iniziano con i piloti che, partiti sulle full wet dietro la safety car, vanno a mettere le intermedie, una parte subito, altri un giro dopo, con i team che fanno rientrare un pilota per volta.
Prima si fermano Piastri, Sainz, Gasly e Hamilton, con Sainz che perde due posizioni a vantaggio di Gasly e Hamilton. Verstappen, Leclerc e Norris sono tra i piloti che si fermano un giro dopo, Piastri riesce a passare in testa, si accodano nei primi otto Verstappen, Gasly, Perez, Hamilton, Sainz, Leclerc e Norris, con Piastri ancora in testa alla gara quando entra la safety car al quarto giro per un incidente di Alonso che, uscito di pista, riesce comunque a fermarsi a pochi centimetri dal muro.
Poco dopo il restart Verstappen riesce a superare Piastri senza troppe difficoltà, con l'australiano che riesce a mantenere bene la seconda posizione. Più indietro, Gasly non sembra troppo disturbato da Perez che anzi, viene attaccato da Hamilton. In un contatto tra i due, Perez danneggia la vettura e viene superato in successione da Sainz, Leclerc e Norris, prima di finire nella ghiaia e optare per il ritiro ai box: sarà il secondo e ultimo ritirato della gara. Hamilton in seguito sarà penalizzato con cinque secondi post gara che lo faranno scivolare da quarto a settimo.
Si segnala la top-ten di Daniel Ricciardo che, dopo il ritiro di Perez, è ottavo e potrebbe addirittura andare a punti se mantenesse la posizione al traguardo. Il sorpasso subito da Russell vanifica quella possibilità e alla fine chiude decimo, venendo superato anche da Ocon in finale di gara.
RISULTATO: Verstappen, Piastri, Gasly, Sainz, Leclerc, Norris, Hamilton, Russell, Ocon, Ricciardo, Stroll, Albon, Bottas, Magnussen, Zhou, Sargeant, Hulkenberg, Tsunoda // Rit. Perez, Alonso.
GARA: Leclerc, Perez, Hamilton, Sainz, Piastri, Verstappen, Norris, Russell, Alonso, Stroll, Tsunoda, Gasly, Bottas, Ocon, Magnussen, Albon, Zhou, Ricciardo, Hulkenberg - questa è la griglia di partenza della gara della domenica, di 44 giri, con Verstappen autore del miglior tempo e Magnussen del 14° entrambi retrocessi, con Hulkenberg che già ultimo parte dalla pitlane dopo un problema nel giro di schieramento.
I primi quattro, Verstappen e diversi piloti oltre top-ten partono con gomme soft, mentre gli altri sulle medium. Al via un contatto tra Sainz e Piastri provoca danni a entrambe le vetture, Oscar inizia a perdere posizioni fin da subito mentre per il momento Sainz perde la posizione solo nei confronti di Verstappen, già quarto, mentre Perez si porta in testa con un sorpasso su Leclerc. Verstappen per il momento si accoda a Hamilton e Leclerc, supererà la Mercedes al 6° e la Ferrari al 9° giro portandosi secondo con Perez in testa con tre secondi di vantaggio.
Mentre Piastri è stato costretto al ritiro al 2° giro con sole bandiere gialle locali visto che la vettura è stata rimossa subito, la gara di Sainz prosegue con grosse difficoltà dovute all'aggravarsi del danno sulla sua monoposto. Superato prima da Alonso dopo una certa resistenza, viene in seguito superato con facilità dalle vetture che lo seguono. Sarà uno dei primi a fermarsi ai box (8° giro) subito dopo Norris che aveva perso diverse posizioni, ma resterà stabilmente nelle retrovie girando più lento anche dei backmarker e si ritirerà ai box poco dopo metà gara.
Verstappen si ferma ai al 15° giro, due tornate più tardi rispetto a Hamilton e uno dopo Perez e Leclerc. Il gap di meno di due secondi e mezzo resta immutato, ma dopo la sosta si fa molto vicino al compagno di squadra entrando in zona DRS: come facilmente prevedibile è Verstappen a uscire vincente da questo confronto e al 17° si porta in testa. Frattanto, superati da Alonso che già ha effettuato la sosta, Stroll e Russell sono in lotta per la sesta posizione e George supera Lance, dietro di loro c'è anche Gasly ugualmente senza soste effettuate, che passerà davanti a Stroll.
Quest'ultimo è il primo a fermarsi ai box al 21° montando gomme soft: è in corso un lieve scroscio di pioggia che tuttavia permette ancora di stare sulle slick. Russell e Gasly si fermeranno nei giri successivi, tutti e tre torneranno in pista nelle retrovie, con Russell che recupererà posizioni con vari sorpassi. Frattanto altri piloti della bassa top-ten e delle retrovie iniziano a fermarsi per la seconda sosta (loro tre ne faranno solo una), mentre ormai la pioggia sembra diminuire notevolmente.
Il gap tra Verstappen e Perez sta aumentando, mentre dietro di loro Leclerc e Hamilton sono relativamente vicini, con Alonso quinto a debita distanza. Russell si ritrova sesto, dopo un sorpasso su Norris che in qualche modo è risalito in zona punti.
Hamilton si ferma per la seconda sosta al 28° imitato nei giri seguenti da Leclerc e Perez e dopo qualche giro da Verstappen, con Leclerc che salva la posizione anche grazie al fatto che Hamilton dopo la sosta debba superare Alonso. Quest'ultimo si ferma poco dopo e passa alle soft, dopo i due precedenti stint sulle medium. I piloti di testa invece hanno alternato soft/ medium/ soft.
Prima e dopo la sosta Verstappen aveva oltre otto secondi di vantaggio su Perez, ma il distacco ricomincia ad aumentare. Leclerc e Hamilton non sono molto lontani, mentre segue più distaccato Alonso. Dopo di lui vengono Russell, Stroll e la sorpresa della giornata, Yuki Tsunoda che fin dalla prima parte di gara si aggira per la top-ten. Per la nona piazza invece è lotta tra le Alpine e la Williams di Alex Albon, che tuttavia si ferma di nuovo al 35° giro, per la terza volta - dopo essere stato protagonista di un acceso duello con Gasly - e torna in pista ultimo, per poi risalire davanti al compagno di squadra ugualmente su una strategia a tre soste.
Ricciardo, partito dalle retrovie, è in scia alle Haas, ma viene superato nelle fasi finali da Zhou e poi anche da Albon, con anche Tsunoda abbastanza in difficoltà, tanto che è stato superato da Ocon, mantiene comunque la decima piazza e quindi la zona punti. Sia Zhou sia Albon vanno in seguito a superare le Haas, con Hulkenberg che perderà ulteriori posizioni ritrovandosi ultimo. In top-ten intanto Ocon prende la posizione a Stroll.
Ormai impossibilitato a raggiungere Leclerc, Hamilton rientra ai box a due giri dalla fine cambiando gomme per puntare al giro più veloce. Frattanto Verstappen si appresta a tagliare il traguardo con 22(!!!) secondi di gap nei confronti di Perez, con Leclerc a completare il podio. L'intento di Hamilton riesce, si porta quindi a casa il giro più veloce.
RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Sergio Perez (Redbull), 3. Charles Leclerc (Ferrari), 4. Lewis Hamilton (Mercedes), 5. Fernando Alonso (Aston Martin), 6. George Russell (Mercedes), 7. Lando Norris (McLaren), 8. Esteban Ocon (Alpine), 9. Lance Stroll (Aston Martin), 10. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 11. Pierre Gasly (Alpine), 12. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 13. Zhou Guanyu (Alfa Romeo), 14. Alex Albon (Williams), 15. Kevin Magnussen (Haas), 16. Daniel Ricciardo (Alpha Tauri), 17. Logan Sargeant (Williams), 18. Nico Hulkenberg (Haas), Rit. Carlos Sainz (Ferrari), Rit. Oscar Piastri (McLaren).
COMMENTO SEMISERIO DI UN GIORNO ALLA CAZZUM PERCHÉ NON L'HO SCRITTO LUNEDÌ - credo sia opportuno a questo punto dare rilevanza ai nostri colori nazionali, quindi alla Ferrari, perché sappiamo tutti che le gare sono importanti in primis se vi partecipa la Ferrari e, in misura più astratta, se la Ferrari vince. Quindi possiamo affermare tranquillamente che le gare di Formula 1 sono importanti solo nel concreto e non nell'astratto e dare la linea ai due baldi giovani che tanto stanno facendo per cercare rinnovi di lunga durata invece di scappare a gambe levate. Credo siano le voci migliori in assoluto per parlare di quello che è successo lo scorso fine settimana in Belgio.
"Carlito, posso disturbarti un attimo mentre piangi perché l'Aston Martin sta precipitando nel midfield quindi il tuo Yd0l0 ha meno probabilità di me di vincere un gran premio quest'anno?"
"Perché, tu pensi di potere vincere un gran premio? Magari questo?"
"Sì, un sacco di opinionisti, di insider, di capiscer e di cuggggini dicono che ho la vittoria in tasca, indipendentemente dal fatto che Verstappino vincerebbe anche partendo ultimo. Ma cosa dico ultimo, vincerebbe anche partendo dalle prequalifiche al giovedì e superando le Eurobrun e le Coloni che trova sul suo passaggio a ostacolargli la strada. Comunque ti avevo chiamato per un problema serio: come faccio a spiegare ai miei fanboy come mai, se Verstappino ha fatto il miglior tempo, la pole l'ho fatta io secondo le statistiche?"
"Non preoccuparti per questo, i tuoi fanboy dicono che hai fatto la pole anche quando parti ultimo. L'unica cosa difficile per loro è riuscire a dirlo senza masturbarsi."
"Ah, come fanno gli alonsisti sfegatati."
"Sì, ma diversamente da me non saranno mai colleghi del loro Yd0l0!!!111!!!11!!! Io invece sì e questa è la cosa più importante."
"Anche di più che uscire indenne dalla prima curva?"
"Perché siamo già all'incidente di domenica con Baby Papaya e alle nostre vetture di pura ceramica ungherese che si sgretolano come il trofeo di Verstappino all'Hungaroring dopo essere entrato in collisione con Trollando?"
"Perché la gente dice che il sabato fa schifo quindi deve arrivare un tornado a spazzare via la pista, così non possiamo gareggiare."
"E poi cosa succede alla pista? Rinasce magicamente alla domenica?"
"Carlito, non farmi queste domande che mi metti in difficoltà. Devi smetterla di spacciarti per quello che non sei fingendoti un espertone. Siamo entrambi due caprette che fanno ciao a Heidi, cioè un certo ex pilota con la barba di cui in teoria non sappiamo l'esistenza, dato che anche per noi la Formula 1 è nata ieri e non sappiamo elencare i vincitori lettera per lettera nel Grill the Grid."
"Parla per te, che io sono stato il vincitore di questo primo episodio."
"Solo per manifesta ignoranza dei partecipanti. E comunque possiamo sapere chi è Heidfeld, visto che non ha mai vinto un gran premio... così come Baby Papaya, che sicuramente non vincerà oggi."
"Infatti intendo scrivere un tweet in cui dico che questa gentaglia dovrebbe imparare a guidare, un po' come ha fatto il Pokemon con me qualche settimana fa."
"Il Pokemon è il mio best friend forever, quindi portagli rispetto."
"Ma infatti ho detto che intendo fare dissing gratuito contro il piccolo impiastro, che sarà anche piccolo e 2001, ma è già più adulto di Norris!"
"Chiunque è più adulto di Norris, che ha ancora la bocca sporca di latte, diversamente dal tuo Yd0l0 che non ha ancora vinto la Cinquecento Miglia di Indianapolis."
"Ci sono molte probabilità che questo succeda prima che la Ferrari torni a vincere un gran premio..."
"Lo so, infatti è meglio pensare alle cose belle: c'è il summer break. Abbiamo svariate settimane a disposizione per scappare in Messico sotto falso nome. Non dobbiamo arrenderci."
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