lunedì 28 giugno 2021

Commento al Gran Premio della Stiria 2021

Tutto è iniziato con Verstappino che otteneva la pole position. Anzi, no, tutto è iniziato con il Vampiro Famelico che, al venerdì, finiva in testacoda in pitlane procacciandosi tre posizioni di penalità in griglia per guida pericolosa. Quindi non è partito accanto a Verstappino dove si era qualificato, ma dietro al Prosciuttello Gangster, a Trollando e a Checo. Dietro di lui, in nome del grandeammmmore, partivano il Pokemon e il Predestinato. Poi si era qualificato dietro di loro il Minuscolo Samurai, che però ha rallentato il Vampiro Famelico incurante dei suoi ruggiti ed è stato prelevato e posizionato undicesimo. Ha fatto risalire quindi il Divino Ferni, Strollino e... Multi-L. Quelli che stavano dietro avrebbero anche potuto andarsene a casa, ma Carlito Saint, Dani-Smile e Crazy Frog hanno deciso di rimanere lì a fare presenza seguiti da Pantene e dalla gente che era andata fuori nella prima sessione, ovvero la marmotta del Quebec, Oki, Iceman e gli Schuzepin.
La partenza è stata in nome del tantoammmmore: i Lesly hanno cozzato l'uno contro l'altro e hanno dato dimostrazione che l'ammmmore, se incontrollato, produce danni di notevole entità.
Predestinato: "In particolare danni che colpiscono i ragazzi dolci e kawaii con gli occhi azzurri."
Pokemon: "Sei tu quello che ha l'ala anteriore rotta."
Predestinato: "Pensa te che tra poco avrai solo quella di intatta."
Mentre il Predestinato era costretto a una semplice sosta ai box, il Pokemon invece è finito in testacoda mentre sopraggiungeva tutta la gente che stava nelle zone basse della classifica.
Pokemon: "Orrorehhhh, mi è appena arrivato addosso il pettine dell'Uomo Pantene. E ho sentito una marmotta che ruggiva. È stata una cosa terribile, sarò costretto a scappare ai box e a nascondermi."
Le condizioni della sua monoposto gli hanno permesso di nascondersi benissimo, mentre il Predestinato era chiamato a una non semplice rimonta dal fondo, insomma, una di quelle in cui la metà dei telespettatori di incensano perché stai recuperando e l'altra dice che sei il peggiore pilota di sempre perché non avresti dovuto ritrovarti coinvolto nel caos alla partenza e finire ultimo. Il Vanz, ovviamente, era il principale rappresentante della prima categoria, pur non essendo un telespettatore.
Frattanto c'era una gara anche davanti.
Verstappino: "Prosciuttello, hai idea del perché nessuno ci caghi?"
Prosciuttello: "Perché non portiamo la tuta rossa."
Verstappino: "Quanto sarei figo se la portassi."
Prosciuttello: "Io sono più figo quando sto in mutande."
Verstappino: "Lo so."
Prosciuttello: "Verstappino, non sbavare sul mio pacco, non potrei sopportarlo."
Verstappino: "Ma siamo fatti per essere una cosa sola."
Prosciuttello: "Torna quando sarai più grande."
Verstappino: "Sono già grande. Tra qualche mese sarò perfino campione del mondo."
Prosciuttello: "Vampiro Famelico, dove sei? Vieni ad azzannare questo millantatore!"
Il Vampiro Famelico era quarto alle spalle di Checo (entrambi hanno superato Trollando dopo dieci o undici giri di gara) ma è riuscito a overcuttarlo con la sosta. Era comunque ben lontano dal duo di testa al punto da non potere azzannare Verstappino, anzi, ha addirittura rischiato di essere azzannato lui stesso verso fine gara da Checo, quando questo ha fatto una seconda sosta e si è messo ad andare a una velocità tale da lasciar pensare che avesse messo un peperoncino piccante come supposta.
Predestinato: "Ma intanto iohhhh facciohhhh il figohhhh superando vetture e faccio notare al Pokemon quanto sono figo."
Pokemon: "Ah, dovresti farmi notare che sei figo? Ti ricordo che se non ti avessi incontrato sulla mia strada adesso sarei ancora in gara."
Predestinato: "La prossima volta levati di mezzo. E adesso vai a stirare, che oggi il nostro confronto lo vinco io."
Pokemon: "Come sei kattivohhhh."
Predestinato: "E va bene, possiamo anche indossare indumenti non stirati. O non indossarne affatto."
Pokemon: "Aaaawwww."
Multi-L: "Comunque state anticipando un po' i tempi. Non vedete che sono io la scheggia impazzita del primo stint di gara?"
Stavolta stava facendo un garone: ottavo fin dal primo giro, senza alcuna impressione di essere sul punto di mandare in vacca lui stesso un simile risultato, come invece è accaduto in qualche precedente occasione.
La sua vettura: "Vorrà dire che ci penso io."
Multi-L: "Noooohhhh, perché non sei nata Mercedes?!"
La sua vettura: "Queste parole mi spingono ancora di più a ribellarmi."
C'è stato un problema tecnico di qualche genere. Multi-L è rimasto fermo ai box a lungo abbastanza da rientrare penultimo, davanti alla sola marmotta del Quebec, che era già stato doppiato da tutti dopo il pitstop fatto al primo giro quando era finito coinvolto nell'incidente del Pokemon. A quel punto mi sono detta "se ci fosse una gara solo tra le Williams e le Haas, oggi la vincerebbe Manzotin". Infatti era davanti anche al Piccolo Principe, dopo che questo a inizio gara era andato per prati per evitare sempre il solito già citato incidente del Pokemon. Mi sbagliavo: poco dopo metà gara, Manzotin è stato superato dal compagno di squadra che entro fine gara l'avrebbe staccato di circa quaranta secondi, il tutto corredato dalla marmotta del Quebec che si è preso di forza la penultima posizione a pochi giri dal termine, recuperando quindi oltre un giro su Manzotin. Nel frattempo Multi-L si era già ritirato ai box da molto tempo.
Predestinato: "Ma io sto facendo dei sorpassihhhh e nessuno sta parlando di me a parte il Vanz in loop."
Superando prima le Alfa Romeo, poi vetture più illustri tipo qualche Aston Martin e qualche Alpine, si è portato fino alla settima posizione, mentre il suo compagno di squadra era sesto avendo già superato Strollino da parecchio tempo. Strollino, infatti, era stato sesto nel primo stint di gara, ma verso fine gara non aveva un gran passo, così come Crazy Frog, precipitato fuori dalla zona punti dopo avere occupato la decima posizione per un po' di tempo. Dietro di lui c'era Dani-Smile e... niente, non dico niente su Dani-Smile, se non che nella prima parte di gara aveva perso un paio di posizioni a causa di un problema momentaneo al motore. Non dico altro altrimenti dovrei parlare anche dei distacchi abissali che ha preso da Trollando fin dalla giornata di sabato e mi sembra che ci siano già abbastanza persone che lo stanno criticando.
Verstappino: "Io intanto sto vincendo con quindici secondi di vantaggio sul Prosciuttello. Non riesco a credere che non mi abbia chiesto di fidanzarmi con lui seduta stante. Almeno avrebbe potuto essere partner del campione del mondo di questa stagione."
Prosciuttello: "Attento a quello che dici. Una volta ho fatto la stessa proposta a Britney Bitch ed era il 2016."
Verstappino: "Triggered."
Prosciuttello: "Ecco, fai bene a triggerarti, perché prima o poi ti ridurrò in polpette. Saranno polpette vegane, per vampiri vegetariani tipo il mio compagno di squadra."
Verstappino: "Perché il tuo compagno di squadra sta ruggendo?"
Prosciuttello: "Perché sta per salire sul podio con noi a sbevazzare like a boss."

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Lewis Hamilton (Mercedes), 3. Valtteri Bottas (Mercedes), 4. Sergio Perez (Redbull), 5. Lando Norris (McLaren), 6. Carlos Sainz (Ferrari), 7. Charles Leclerc (Ferrari), 8. Lance Stroll (Aston Martin), 9. Fernando Alonso (Alpine), 10. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 11. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), 12. Sebastian Vettel (Aston Martin), 13. Daniel Ricciardo (McLaren), 14. Esteban Ocon (Alpine), 15. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo), 16. Mick Schumacher (Haas), 17. Nicholas Latifi (Williams), 18. Nikita Mazepin (Haas), Rit. George Russell (Williams), Rit. Pierre Gasly (Alpha Tauri).

domenica 27 giugno 2021

Formula 4 italiana 2021: tripletta di Bearman a Vallelunga

In questo fine settimana è tornato il campionato di Formula 4 con il terzo evento della stagione che si è svolto sul circuito di Vallelunga e ha visto tra le varie cose debuttare a stagione in corso Charlie Wurz, uno dei figli di Alexander che venivano menzionati occasionalmente da Mazzoni nelle telecronache del mondiale 2007. Si è anche qualificato bene, anche se in gara ha avuto (ma non in tutte) qualche difficoltà.
Le pole position se le sono aggiudicate Oliver Bearman (Gara 1 e 3) e Sebastian Montoya (Gara 2), ma è stato Bearman ad aggiudicarsi la vittoria in tutte e tre le gare, che si sono svolte tutte quante nella giornata di oggi, alle 9.00, alle 13.00 e alle 17.00. Le prime due le ho viste nel pomeriggio e quella delle 17.00 in diretta sul livestreaming di Youtube.

Montoyino partiva secondo nella gara del mattino e ha inseguito invano il leader della gara così come del campionato, dovendosi accontentare di una seconda posizione. Tim Tramnitz, che sta nelle zone alte della classifica pur avendo saltato lo scorso evento (è full time nel campionato ADAC, non in quello italiano), ha recuperato alcune posizioni ed è salito sul gradino più basso del podio.
In questa gara il piccolo Wurz ha commesso un errore al primo giro, ritrovandosi nelle retrovie, ma riuscendo a rimontare un po' di posizioni (da trentesimo o giù di lì ne ha recuperare almeno una decina) e tenendosi lontano dai guai. Quindi dalla Weug e da Armanni, autore di un botto alquanto spettacolare che ha portato a far entrare la safety car.

Anche la gara seguente è stata poco tranquilla: prima un incidente nelle retrovie nella prima parte di gara, poi un incidente verso la fine con tanto di gara terminata in regime di safety car. Di quest'ultimo, tra gli altri, sono stati protagonisti Nikita Bedrin e Vlad Lomko. Ma oltre a botti vari, si consumava anche un altro dramma.
Montoyino, partito dalla pole, sembrava destinato alla prima vittoria su monoposto, eppure niente, gli è piombata addosso una penalità per jump start e, dopo il drive through, si è rititato, essendo precipitato ultimo, per preservare la vettura per la gara seguente. Joshua Dufek è salito sul podio alle spalle di due soliti noti: vincitore Bearman, secondo Tramnitz.

La gara finale è iniziata in modo poco tranquillo, con un incidente nelle retrovie (tra i piloti ritirati c'era Jonas Ried sulla vettura rosa) e l'ingresso della safety car. Poi, al restart, il caos: incidente quando Joshua Durksen ha affiancato Cenyu Han, i due sono finiti violentemente fuori pista e Cenyu (credo sia questo il cognome) è anche cappottato.
È stato un sollievo vederlo in piedi fuori dalla vettura poco dopo, mentre frattanto la gara è stata redflaggata: cosa provvidenziale per Bearman che era appena finito lungo ma che al termine del giro precedente era in testa. Ripresa la posizione al restart, ha vinto davanti a Montoya e Tramnitz, stesso podio della mattinata.

Nella gara conclusiva Charlie Wurz ha ottenuto un ottimo quarto posto, mentre a proposito di piloti Prema stavolta è andato bene Conrad Laursen, sempre a punti con un quinto posto come miglior risultato. Hamda Al Qubaisi, dodicesima senza meriti né demeriti alla mattina, è invece finita in testacoda mentre era in top-ten nella seconda gara (ha chiuso sedicesima) e arrivando finalmente a punti in quella finale (settima).
Parlando di ragazze che gareggiano nella categoria, Maya Weug nelle due gare che ha concluso è arrivata vicina alla zona punti ma non abbastanza da entrarci: undicesima nella gara delle 13.00, dodicesima in quella delle 17.00. Segnalo che un paio di settimane fa ha ottenuto una top-ten (nono posto) ma nel campionato ADAC dove era guest driver.



sabato 26 giugno 2021

Formula Regional by Alpine 2021: Saucy vince due volte e allunga in classifica

La scorsa settimana si è svolto il quinto evento stagionale in Olanda, con un po' di rivisitazioni nella line-up: Belov è passato come titolareal team G4, prendendo il posto di Famularo (part-time), nello stesso team mancava B.Garcia, mentre in Monolite era effettivamente presente Ferati ma non è sceso in pista se non nelle prove libere. Avrebbe poi lasciato il team dopo l'evento, così come nei giorni successivi Ten Brinke avrebbe lasciato non solo il team e il campionato, ma si sarebbe proprio ritirato dalle competizioni sostenendo che la scelta è dettata dal preservare il suo equilibrio mentale.
Questa, in ogni caso, era l'entry list ufficiale:

ARDEN MOTORSPORT - William Atalalo, Nicola Marinangeli, Alex Quinn
ART - Gabriele Minì, Gregor Saucy, Thomas Ten Brinke
DR FORMULA RP - Brad Benavides, Emidio Pesce
FA RACING - Andrea Rosso, Alexandre Bardinon, Gabriel Bortoleto
G4 RACING - Axel Gnos, Mikhael Belov
JD MOTORSPORT - Eduardo Barrichello, Tommy Smith
KIC MOTORSPORT - Nico Gohler, Patrik Pasma, Elias Seppanen
MONOLITE RACING - Pietro Delli Guanti, Jasin Ferati
MP MOTORSPORT - Franco Colapinto, Oliver Goethe, Kas Haverkort
PREMA POWERTEAM - Paul Aron, Dino Beganovic, David Vidales
R-ACE GP - Hadrien David, Isack Hadjar, Zane Maloney, Lena Buhler
VAN AMERSFOORT RACING - Lorenzo Fluxà, Francesco Pizzi, Mari Boya

La gara di sabato è stata piatta come le gare di Zanvoort sanno essere, in generale c'è stato poco movimento sia nelle zone alte sia in quelle basse della classifica. Saucy partiva dalla pole position e ha vinto, come è accaduto piuttosto spesso in questa stagione. Il podio è stato completato da Minì e David, che hanno preceduto Aron e Colapinto: finalmente anche quest'ultimo ha potuto vedere la luce della zona punti che, per un motivo o per l'altro, gli era sempre mancata. Hanno completato la top-ten Hadjar, Boya, Beganovic, Belov e Quinn, mentre nelle posizioni immediatamente successive hanno chiuso Vidales e Alatalo.

Domenica è stato un ripetersi per Saucy, che ha vinto davanti a Colapinto e a Minì. Si è ripreso dalla delusione di sabato Alatalo, giunto quarto, mentre Pizzi è arrivato in quinta posizione dopo essere stato seguito lungamente e molto da vicino da Haverkort e Aron. Maloney, Boya e Goethe si sono appropriati degli ultimi punti disponibili, mentre Hadjar (terzo in classifica) e David (secondo) hanno terminato la gara rispettivamente undicesimo e dodicesimo, permettendo a Saucy di fuggire in alto in classifica: ha 160 punti, i suoi inseguitori diretti non arrivano nemmeno a 100 e sono vari i piloti che ai aggirano su 90 e dintorni.


venerdì 25 giugno 2021

Superformula 2021: la prima vittoria di Fukuzumi

Ormai la situazione del motorsport giapponese la conosciamo: chi lascia il Giappone per andare a gareggiare in altri campionati, poi non può gareggiare in Superformula subito dopo il rientro in Giappone, per via delle stringenti restrizioni relative alla quarantena per chi è stato all'estero. Quindi i soliti noti non hanno preso parte all'evento e oltre a loro stavolta mancava anche Ryo Hirakawa per l'evento che si è svolto nello scorso fine settimana a Sportsland Sugo. Quarto evento del campionato, si è trattato del giro di boa, in quanto la stagione è composta da un totale di sette eventi.

Ora che ci siamo calati nell'atmosfera, facciamo un salto indietro nel tempo, quando Luiz Felipe De Oliveira Nasr correva in Formula 1 e i telecronisti British pronunciavano il suo nome "Felipe Nasà" (la pronuncia brasiliana era stata insegnata loro da Bruno Senna durante una telecronaca di prove libere, ma non l'avevano imparata molto bene), quindi non si capiva mai se stessero parlando di Nasr o di Massa, vista la poca differenza di pronuncia tra l'uno e l'altro. In Superformula abbiamo Sekiguchi e Sakaguchi. E a peggiorare la situazione, nelle prime fasi di gara erano primo e secondo, dopo che Sekiguchi era partito dalla pole e Sakaguchi terzo dietro a Makino.

Sekiguchi è stato in testa nel corso del primo stint di gara, salvo poi scivolare dietro a Fukuzumi, nuovo leader dell'evento, che sarebbe rimasto in testa fino alla fine della gara. Sekiguchi, invece, non è riuscito a conservare il secondo posto fino al traguardo e ha dovuto accontentarsi del gradino più basso del podio. Secondo ha chiuso Oyu, avvicinandosi al leader della classifica piloti Nojiri (quello con il numero 16 e la vettura color predestinazione) dal quale dista 17 punti (sono venti quelli che si ottengono con una vittoria). Anche Fukuzumi con la vittoria si è avvicinato alla vetta: staziona infatti al terzo posto a 19 lunghezze di distacco da Nojiri.

RISULTATO:
1. Nirei Fukuzumi - Docomo Dandelion Racing
2. Toshiki Oyu - TCS Nakajima Racing
3. Yuhi Sekiguchi - Carenex Team Impul
4. Nobu Matsushita - B-Max Racing
5. Tadasuke Makino - Docomo Dandelion Racing
6. Tomoki Nojiri - Redbull Mugen Team Goh
7. Ritomo Miyata - Kuo Vantelin Team TOM'S
8. Sena Sakaguchi - P.mu Cerumo Inging
9. Giuliano Alesi - Kuo Vantelin Team TOM'S
10. Hiroki Otsu - Redbull Mugen Team Goh
11. Mitsonori Takaboshi - Carenex Team Impul
12. Naoki Yamamoto - TCS Nakajima Racing
13. Yuji Kunimoto - Carrozzeria Team KCMG
14. Kenta Yamashita - Kondo Racing
15. Sho Tsuboi - P.mu Cerumo Inging
16. Kodai Tsukakoshi - Drago Corse/Threebond
17. Kazuto Kotaka - Carrozzeria Team KCMG
18. Kazuya Oshima - NNT Communication Rookie
Rit. Yuichi Nakayama - Kondo Racing

mercoledì 23 giugno 2021

Indycar 2021: Gran Premio di Road America

Domenica nel tardo pomeriggio, mentre il momento in cui ci sarebbe stata la differita del gran premio su TV8 era ancora molto lontano, il campionato di Indycar gareggiava a Road America, prima comparsa di Kevin Magnussen nel campionato di Indycar, perché tutti continuano a chiedersi quando la Haas ingaggerà un pilota americano di Indycar, ma in realtà sembra essere il campionato di Indycar che va a cercare costantemente piloti non americani della Haas per il proprio campionato. Di tutti i piloti della Haas del passato non ce n'è uno che in Indycar non ci sia stato: Gutierrez, Fittipaldi, Grosjean e ora anche Magnussen, seppure al momento solo one-off, al posto di Rosenqvist, ancora infortunato... al volante della Arrow McLaren, e infatti era destinato a finire in un "no power". Ma questo sarebbe accaduto molto tempo dopo, quando Kmag su una diversa pitstop window dagli altri aveva fatto tra le altre cose qualche giro in testa facendo il figo. Sembra non sia un mistero, nel frattempo, che Kmag punti a questa categoria. E sarebbe fantastico, perché il suo modo di guidare in apparenza sguaiato lì andrebbe benissimo.

La prima parte di gara l'ho vista su un canale youtube non ufficiale brasiliano che poi è stato bloccato per violazione del copyright, dove nella chat Josef Newgarden veniva definito da un utente "Novo Jardim". Vedo che anche i brasiliani hanno le mie stesse idee. Ad ogni modo, Nuovo Giardino è stato in testa per buona parte della gara, sia di quella parte che ho guardato, sia di quella di cui mi sono tenuta informata tramite social. Sembrava destinato alla vittoria, ma ha avuto un problema tecnico pochi minuti prima di arrivare al traguardo, cedendo la leadership ad Alex Palou, che aveva fino a quel momento occupato la seconda posizione, se non nel momento in cui, in qualche punto della gara non troppo specificato dato che a quel punto la stavo seguendo come potevo tramite aggiornamenti sui social, era stato per un battito di ciglia davanti a "Nuovo Giardino", che si era tuttavia ripreso la posizione. Sul podio insieme a Palou sono saliti anche Colton Herta e Will Power, che erano stati dietro a Palou per buona parte della gara.

Scott Dixon ha chiuso al quarto posto, mentre alle sue spalle ha completato la top-5 il nostro caro Romain Grosjean, di cui il mondo intero sembra essere in fervente attesa della prima vittoria nella categoria. Protagonista di un pitstop non proprio tranquillo, la sua gara è stata in salita e ha recuperato diverse posizioni per tornare a occupare una posizione simile a quella delle prime fasi della gara, sulla sua inconfondibile vettura viola (mi viene il dubbio che fosse viola anche quella di Cody Ware, suo compagno di squadra one-off, ma non ne sono certa). Al sesto posto è giunto Marcus Ericsson, nonostante un testacoda a un certo punto, che aveva fatto entrare la safety car (nel corso della gara ne sono entrate varie, grazie al contributo prima di Jimmie Johnson, poi in seguito di Ed Jones e della vettura di Kmag), con la top-ten completata da Alexander Rossi, Takuma Sato, Patricio O'Ward e Max Chilton. Sato, il Piccolo Chilli e Oliver Askew (sostituto stavolta di Rinus Veekay, infortunato in un incidente ciclistico) hanno anche leaderato la gara a caso essendo su pitstop window diverse da quelle dei piloti di testa.


lunedì 21 giugno 2021

Commento al Gran Premio di Francia 2021

Al Paul Ricard, il circuito "preferito" degli appassionati di motori, si sarebbe dovuto correre tra una settimana, ma il calendario era stato già da tempo revisionato, con grande gioia degli appassionati che potevano vedere il loro evento preferito ben una settimana prima del previsto. Tutto è iniziato con Verstappino che si appropriava della pole position davanti al Prosciuttello e al Vampiro Famelico, con Checo relegato al quarto posto e in quanto tale già snobbato nonostante la vittoria di due settimane fa. Dopotutto non è colpa sua se è un brocco come Crazy Frog e il Pokemon. Il Pokemon da parte sua si è piazzato sesto, tra la Ferrari di Saint e quella del Predestinatohhhh, con dietro di loro Trollando, il Divino Ferni e Dani-Smile. Non hanno passato la Q2 invece Oki, Crazy Frog, Pantene e due outsider, Multi-L e il Piccolo Principe. Questo in realtà la Q2 non l'ha neanche disputata, dato che la Q1 era terminata proprio con lui che verniciava le barriere. Il Vanz aveva appena detto di lui "sta andando molto bene". Si sarà emozionato troppo sentendo le trombe che al Nurburgring suonavano per suo zio. La marmotta del Quebec era stato in precedenza il più veloce escluso della Q1, davanti a Iceman, Manzotin, Strollino senza tempo perché "sabotato" dall'uscita del Piccolo Principe, nonché a chiudere lo schieramento il Minuscolo Samurai che si era impegnato a schiantarsi non appena sceso in pista.
Poi è giunto il momento della partenza, con la gente già pronta ad addormentarsi così, sulla fiducia.
Verstappino: "Invece io non dormohhhh e ce l'ho enormehhhh!"
Prosciuttello: "Talmente enormehhhh che lo stai strisciando contro i paletti."
Verstappino: "Orrorehhhh!"
Mentre passava tra i paletti, Verstappino si è visto strappare la leadership ed essere relegato in seconda posizione.
Predestinatohhhh: "Che goduria!"
Verstappino: "Pensa alla tua gara. Lo sai che la tua scelta di rientrare per primo non pagherà, che sarai costretto a fare una seconda sosta e arriverai sedicesimo?"
Predestinatohhhh: "Non ho paura, perché so che sia nel bene sia nel male Crazy Frog sarà insieme a me."
Verstappino: "Naaaahhhh, Crazy Frog non sarà con te, sarà al limitare della top-ten insieme a Strollino mentre tu guarderai il retrotreno dell'Uomo Pantene. Anzi, non lo vedrai neanche molto da vicino e rischierai di essere trollato da Iceman."
Predestinatohhhh: "E poi? Per caso Multi-L sarà molto davanti da noi e arriverà dodicesimo?"
Verstappino: "Esatto, come hai fatto a indovinare?"
Sentendo la notizia di Multi-L dodicesimo, Trollando è andato per finti prati perdendo una posizione a vantaggio di Dani-Smile o forse anche più di una, in ogni caso si è ritrovato dietro a Dani-Smile (ma avrebbe overcuttato lui e altri in seguito) quindi per una volta i suoi detrattori sono stati tranquilli. Già, perché anche Dani-Smile ha dei detrattori, ma sono certa che smetterà di averne nel momento stesso in cui otterrà qualche risultato epico.
Nella zona bassa della top-ten ci sono stati vari duellihhhh e sorpassihhhh anche se di minore entità rispetto a quello che succedeva in vetta alla gara, quindi tutto sommato si può dedurre che questa edizione del Gran Premio di Francia sia stata più movimentata di quella precedente. Verstappino, tuttavia, aveva ancora una carta da giocare.
Il Vampiro Famelico ha fatto un ruggito, gli ha ricordato che toccava prima a lui. È rientrato ai box e ha effettuato quella che sarebbe stata la sua unica sosta. In Redbull hanno risposto chiamando Verstappino, che ha iniziato a girare su tempi tali da potere undercuttare il Prosciuttello.
Verstappino: "Tunz tunz tunz, il più figo di tutti sono io!"
Prosciuttello: "Ne dubito. Tu non sei sexy ed elegante come me."
Verstappino: "Però uscirai dietro di me."
Prosciuttello: "Questo è da vedere."
Verstappino: "Se mi sarai davanti, ho già in mano un paio di forbici e ti taglierò le treccine."
Prosciuttello: "Nooooohhhh, le treccinehhhh nohhhh, puoi avere la prima posizione."
Si è accodato, mentre Verstappino era in testa, o meglio, non in testa, dato che davanti a tutti c'era ancora Checo che non si era fermato ai box. Fermarsi ai box molto più tardi di quando l'avevano fatto loro sarebbe stato più che fattibile, anche per i piloti da top-ten che erano partiti con le gomme intermedie. Quelli con le hard, poi, sono andati decisamente più a lungo. Quando Verstappino è rientrato per la seconda sosta, Crazy Frog stava rintrando, per ultimo, per il suo unico pitstop.
Verstappino: "Questo fatto che Crazy Frog sia diventato all'improvviso un termine di paragone mi sembra preoccupante. Non potrebbe continuare a ronzare intorno al Divino Ferni come fa ultimamente fuori dalla pista e continuare a vivere nel suo mondo?"
Già, perché i Vettonso, ultimanente, invece di "leaving the space" l'uno all'altro vengono spesso ripresi mentre parlano tra di loro o gironzolano insieme. Spesso Crazy Frog si porta dietro anche il Predestinatohhhh come zavorra. Mi piace pensare che i Vettonso lo stiano istruendo e gli stiano insegnando come essere orientato al futuro. Cose del tipo: "sai, bimbo, dovresti cercare di lasciare la Rossa appena puoi".
Verstappino è stato l'unico dei piloti di testa a effettuare due soste e alla fine, mentre gli altri piloti erano impegnati a gestire le gomme, lui era impegnato a fare pernacchie mentre li superava l'uno dopo l'altro. Era il penultimo giro quando è arrivato il momento della verità.
Verstappino: "Prosciuttello, sono qua."
Prosciuttello: "Ma sei dietro."
Verstappino: "Sì, e ho già le forbici in mano."
A quel punto per il Prosciuttello c'è stata una sola cosa da fare, salvare il salvabile: è arrivato secondo, ma con la coda ancora da sfoggiare.
Verstappino è andato a prendersi la vittoria, mentre dietro di loro si era già verificato un altro tipo di dramma: il Vampiro Famelico era stato superato da Checo, venendo criticato da Britney Bitch occasionale terza voce della cronaca al fianco dei Vanzené.
Per il resto non c'è altro da dire, se non che Multi-L è arrivato dodicesimo e che, di conseguenza, la Williams è tornata davanti alla Haas in classifica costruttori, risultato più che meritano visto il gap esistente da un po' di tempo a questa parte tra le due squadre di bassa classifica. La Haas nel frattempo ha gareggiato nel più totale anonimato... ah, no, sono riusciti a farsi riconoscere anche stavolta: nella prima fase di gara, infatti, gli Schuzepin sono arrivati a distanza molto ravvicinata l'uno dall'altro e il Piccolo Principe ha deviato in mezzo ai paletti perdendo terreno (che sarebbe riuscito a recuperare con abbondanza nel corso della gara nei confronti del compagno di squadra, perché certe cose a quanto pare non sono ancora cambiate). Dopo la fine della gara, si narra che sia andato a criticare pesantemente il proprio compagno di squadra ai microfoni della TV tedesca, sostenendo in sintesi che, nonostante il team avesse dato disposizione a entrambi di evitare manovre spericolate dopo i fatti di Baku, Manzotin guida comunque a modo suo. Obiettivamente, quando riuscirà a fare una gara in cui nessuno è indispettito dalle sue azioni, sarà per lui già un grande passo avanti.

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Lewis Hamilton (Mercedes), 3. Sergio Perez (Redbull), 4. Valtteri Bottas (Mercedes), 5. Lando Norris (McLaren), 6. Daniel Ricciardo (McLaren), 7. Pierre Gasly (Alpha Tauri), 8. Fernando Alonso (Alpine), 9. Sebastian Vettel (Aston Martin), 10. Lance Stroll (Aston Martin), 11. Carlos Sainz (Ferrari), 12. George Russell (Williams), 13. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 14. Esteban Ocon (Alpine), 15. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo), 16. Charles Leclerc (Ferrari), 17. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), 18. Nicholas Latifi (Williams), 19. Mick Schumacher (Haas), 20. Nikita Mazepin (Haas).

domenica 20 giugno 2021

Riflessioni post-visione del nuovo DTM

In questo fine settimana è ricominciato il DTM, dove ricominciato è un po' un eufemismo, dato che stiamo parlando di una serie che è ben diversa dalla scorsa stagione e che è ben diversa anche da com'era quando avevo visto per l'ultima volta delle gare integrali. Le due gare disputate a Monza sono state trasmesse e caricate su Youtube. Non so come sarà nelle prossime occasioni, né so se seguirò questo campionato con l'attenzione di un tempo, quello che conta adesso, tuttavia, è che ho seguito entrambe le gare, seppure non in diretta (dopotutto bisogna trovare qualcosa da fare quando la Formula 1 in TV passa solo alle 21.30), e che queste sono le cose principali che mi sento di condividere:

- come probabilmente saprete, le vetture adesso solo delle GT;
- Nico Muller ha saltato un evento di Formula E per correre a Monza e visto com'è andata la Formula E per ora non è stata una brutta idea;
- ci sono due fratelli, Kelvin e Sheldon Van der Linde;
- c'è Arjun Maini (il pilota bullizzato da Santino Ferrucci) su una vettura color Force India verde/arancione;
- ci sono due vetture rosa color altra livrea Force India, le guidano Maximilian Gotz e Daniel Juncadella;
- c'è Lucas Auer, che è il nipote di Berger;
- ci sono vari team/motoristi tra cui la Ferrari;
- le due Ferrari hanno una la livrea Redbull (guidata da Liam Lawson) e una livrea Alpha Tauri (guidata da Alex Albon);
- ci sono due ragazze, ovvero Esmee Hawkey e Sophia Florsch, al momento nessuna delle due è una front runner, Hawkey finora ha chiuso davanti entrambe le qualifiche ma in gara sono pari (16/17 e 17/16);
- Esmee Hawkey nel 2019 correva in W Series e non è che arrivasse tra le prime posizioni, quindi sarebbe più opportuno non criticare le performance di chi corre in altri campionati se non si hanno certezze di essergli davanti nello stesso campionato;
- il DTM è una serie bellahhhh ed emozionantehhhh perché la prima gara è stata vinta da Lawson sulla cui vettura color Redbull c'è lo stemma del cavallino;
- Albon (quarto e settimo) è più sveglio di quanto lo fosse in Formula 1;
- c'è Timo Glock, a cui non ne è andata bene una, un po' come se intorno a lui ci fosse un'aura da macumba brasiliana. 

Per il resto sarò sincera: il DTM non è, almeno attualmente, una serie propriamente adatta a chi vuole vedere duellihhhh e sorpassihhhh, la strategia legata al pitstop obbligatorio è, almeno davanti, una delle principali determinanti quando si tratta di vedere posizioni che si invertono. Ad esempio nella gara di ieri Liam Lawson ha superato il pilota partito dalla pole, Vincent Abril, rientrando ai box prima di lui. A podio in Gara 1 sono Lawson, Abril, Gotz, mentre oggi in Gara 2 è stata la volta di K.Van Der Linde, Muller, Auer. Partito secondo, Lawson è stato protagonista di un contatto mentre era in top-5 nella prima parte di gara, finendo in testacoda e precipitando nelle retrovie.



sabato 19 giugno 2021

Formula 4 Danese 2021: i Fittinoda litigano in pista, i loro padri fuori!

È sabato, si sta facendo sera e la giornata di oggi ci avrà anche regalato una delusione dal punto di vista del motorsport al femminile, ma possiamo consolarci con una perla di trash epocale. Ma andiamo con ordine e occupiamoci di questo campionato, che non verrebbe preso in considerazione se non fosse per due piloti abbastanza quotati, quelli di cui la gente che ha un'infarinatura sulle serie minori conosce l'esistenza.
Una è Juju Noda, figlia quindicenne di Hideki Noda, più famoso per avere generato la suddetta figlia che per i suoi risultati al volante. Ha già corso lì una stagione, vincendo al debutto e collezionando poi una serie di alti e bassi. Doveva andare a correre negli States, ma non è chiaro cosa sia accaduto e la cosa non è andata a buon fine.
L'altro è Emmo Junior Fittipaldi, figlio quattordicenne di Emerson (sì, un figlio avuto in età abbastanza matura) nonché debuttante sulle monoposto. Completa il trio dei piloti internazionali un messicano, tale Jesse Carrasquedo, che ha mancato il primo evento e che comunque si filano in pochi, dopodiché c'è una di piloti danesi sconosciuti al grande pubblico.

Uno di questi è Mads Hoe, pluriveterano della categoria nei suoi mid 20s, possiede un team e corre lì da anni, che non passa inosservato perché il suo nome in inglese suonerebbe tipo "pu**ana dei matti" e con un nome del genere passi alla storia. Il mese scorso, a Padborg, ha vinto tre gare su tre. In due di queste Juju Noda è arrivata seconda precedendo lo stesso terzo classificato, Jacob Bjerring.
La terza gara, disputata sotto la pioggia, ha visto il ritiro della Noda e a podio, sui gradini più bassi, ci sono saliti William Wulf e il piccolo Emmo. Abbastanza convincente fin dalle qualifiche, aveva avuto sventure varie, ma si vedeva (o almeno si pensava, perché non c'era il livestreaming - stavolta invece sì) che poteva essere un nome da tenere d'occhio.
Stamattina sullo stesso circuito si è aggiudicato la pole, davanti a Noda e Carrasquedo, per l'unica griglia stilata sui tempi (la seconda gara parte con reverse grid parziale del risultato della prima, la terza sui tempi aggregati delle prime due gare), oggi pomeriggio ha tenuto la posizione al via, precedendo l'arrembante giapponese con la quale mi veniva anche voglia di shipparlo.

Emmo e Juju erano staccati di circa un secondo, a volte meno, mentre i loro padri venivano inquadrati mentre guardavano insieme la gara, di breve durata, quindici minuti più due giri. Nessuno a parte loro sembrava potere lottare per la vittoria (alla fine il vincitore è divenuto Carrasquedo, con Bjerring e Hoe secondo e terzo, ma questa è un'altra storia), poi il caos.
All'ultimo giro la Noda era vicinissima al giovane Fittipaldi, al punto da tentare il sorpasso. Il problema è che la sua idea di sorpasso doveva somigliare un po' ai sentimenti che Kvyat provava nei di Vettel alla partenza di quel gran premio in Russia di cinque anni fa.
I due si sono toccati, Fittilaldi Jr è finito fuori, la Noda è andata a tagliare il traguardo in prima posizione, ma i commissari le avrebbero comminato una squalifica di lì a poco... insomma, poco, quando la notizia è diventata di dominio pubblico neanche così poco, ma questo non ha importanza, perché dobbiamo parlare di quello che è successo fuori dalla pista.

Lo ricordo, in pista c'era stato un incidente (non me ne vogliano eventuali coetanei di questi piloti, a quei tempi anch'io mi sarei offesa di una simule definizione) TRA DUE BAMBINI DI QUATTORDICI E QUINDICI ANNI. E guess what? Fittipaldi padre, un uomo di oltre settant'anni, si è messo a sbraitare contro Hideki Noda, con il quale stava tranquillamente guardando la gara poco prima.
Noda non gli ha dato molto credito e si è allontanato. Fittipaldi gli è andato dietro gesticolando, poi un tizio random si è avvicinato e l'ha invitato a calmarsi. È stata una scena molto trash, dopo un incidente tra ragazzini in Formula 4 mi aspetterei che siano loro a litigare davanti alle telecamere, venendo presi per le orecchie dai rispettivi padri e invitati alla calma.
Invece no, sono stati i padri dei due ragazzini a mettersi a litigare in modo random davanti alle telecamere, finendo inevitabilmente sui social, laddove i fanboy hanno dato sfogo ai propri istinti, iniziando rigorosamente a fare ciò che fanno quando apprendono che qualcosa di controverso è accaduto: insultare piloti. E il weekend non è ancora finito, ci sarà una gara domani mattina (in cui i Fittinoda partiranmo vicini nelle retrovie) e una domani pomeriggio.

EDIT 20/06 - aggiorno dopo le gare della domenica. Quella di stamattina si è svolta sotto la pioggia battente, la gente che partiva dalla prima fila è stata risucchiata in un nanosecondo, il podio è stato William Wulf, Mads Hoe, Mads Riis. Carrasquedo è arrivato quarto, mentre i Fittinoda si sono appropriati della quinta e sesta posizione senza grossi problemi, Juju non ha fatto nulla che mettesse in pericolo la posizione del piccolo Emmo.
La terza gara è terminata con la vittoria di Carrasquedo, davanti a Fittipaldi e Hoe. La gara della Noda è stata un disastro, anzi, lei stessa è stata un disastro. Lottando per la sesta posizione con Bjerring, ha fatto lo stesso identico errore di ieri. Solo, Bjerring se l'è cavata con un testacoda, mentre lei ha rotto l'ala anteriore, ha fatgo una sosta ed è tornata in pista nelle retrovie.
La questione della squalifica di ieri non è chiusa, il team Noda ha annunciato di avere fatto ricorso. Non ho idea di come funzionino queste cose, ma in qualche modo sembra in maniera non troppo coerente dato che per lo stesso errore Juju oggi non ha ricevuto alcuna penalità. A quanto pare anche lì sembrano essere sanzionati gli effetti degli incidenti e non gli errori che li hanno innescati.



venerdì 18 giugno 2021

Formula E 2021: l'eprix di Puebla in SoVrApPoSiZiOn3

Non so se ricordate quel weekend del 18/19 giugno 2016, quando il mondo era in preda al panico per un problema piuttosto grave che attanagliava gli appassionati di motori. Sì, esatto, era il fine settimana della sovrapposizionehhhh, quando nell'indignazione collettiva il Gran Premio dell'Azerbaijan (ai tempi denominato d'Europa) scattava nel momento in cui terminava la 24 Ore di Le Mans. A vincerlo era Nico Rosberg, ex compagno di squadra di Kazuki Nakajima la cui vettura lo lasciava a piedi a Le Mans a pochi minuti dalla bandiera a scacchi. Se non altro, da allora, Nakajima ha avuto modo di prendersi un bel po' di rivincite.

Credo che il problema fosse semplicemente Baku/ Le Mans, perché in questo weekend si sovrappone di tutto, ma non mi sembra di avere sentito la benché minima lamentela. Nonostante domenica ci sia anche, a completare l'opera, la partita dell'Italia agli Europei di calcio. Questo, però, non è un problema mio, che bloggo sui motori e non sul calcio. Una questione che mi tocca maggiormente da vicino, invece, è che evitare sovrapposizioni con il calcio, la Formula 1 su TV8 passerà alle 21.30 invece che alle 18.00 come inizialmente diffuso da qualche fonte di informazione televisiva. Anche le qualifiche, in realtà, saranno sabato in serata... e guess what, le sovrapposizioni generano altre sovrapposizioni.

A farne le spese sarà inevitabilmente il campionato di Formula E, nel quale un pilota stesso, Nico Muller, sta facendo le spese della sovrapposizionehhhh della Formula E con il DTM: al suo posto gareggerà Joel Eriksson, uno che qualche anno fa andava piuttosto forte in Formula 3, ma che poi è uscito dal panorama motoristico open wheel. Ne farà le spese perché le gare di Puebla, in Messico, si svolgeranno nella serata italiana, quando noi habitué della differita su TV8 saremo verosimilmente impegnati nella visione degli intensi e movimentati eventi di Le Castellet, dove purtroppo di solito mancano i duellihhhh e i sorpassihhhh, ma fortunatamente mancano anche i fake-sorpassi che avvengono in fase di attivazione dell'attack mode.

La Formula E manca all'appello dal giorno dell'eprix di Montecarlo, elogiato in tutte le salse grazie alla presenza dei fake-sorpassi, e ho avuto bisogno di fare un piccolo ripasso per ricordarmi quali siano le dinamiche del campionato. Ci sono vari piloti molto vicini, e questo è positivo perché almeno la stagione è aperta, con un olandese in testa alla classifica. Si tratta di Robin Frijns, inseguito da vari avversari il cui più prossimo è Nyck De Vries, altro olandese che un paio di stagioni fa è diventato campione di Formula 2. Ogni gara della stagione ha avuto finora un diverso vincitore e purtroppo nessuno di loro è stato André Lotterer (semplice riflessione personale).

Mi azzardo a fare qualche previsione del venerdì per il weekend elettrico: ci saranno tanti sorpassi di cui oltre la metà dovuti alla semplice attivazione dell'attack mode e la metà successiva in regime di attack mode stesso, la gara verrà elogiata perché non si svolge a Le Castellet, Lucas Di Grassi scriverà qualche tweet in cui lascerà intendere che i piloti di Formula E sono migliori di quelli di Formula 1, almeno uno dei passati vincitori otterrà la sua seconda vittoria stagionale e le gare le vinceranno (detto così, a caso), una Mitch Evans e una Antonio Felix Da Costa. Gli altri piloti, tuttavia, non hanno niente di cui preoccuparsi: di solito sono una frana con i pronostici.

EDIT 21/06 - è lunedì mattina e mi rifiuto categoricamente di aprire un nuovo post per l'evento a cui abbiamo assistito. Per purificarmi la mente mi guarderei volentieri un campionato con reverse grid totale disputato interamente a Yeongan, ma in assenza di ciò occupiamoci dell'eprix.
A Puebla l'attack mode è più trash del solito, perché si attiva passando per un'apposita corsia, perdendo posizioni in corso d'opera e rischiando di cozzare contro quelli che sono sulla parte normale della pista. Cosa potrebbe andare peggio? Niente, verrebbe da dire. Invece no, tutto può andare peggio.
Può capitare che il pilota partito dalla pole, Wehrlein, venga squalificato per un errore commesso dal team prima della gara e accertato durante la gara stessa... nel momento stesso in cui taglia il traguardo in prima posizione. La vittoria è stata quindi assegnata a Di Grassi davanti al compagno di squadra Rast (i cui sorpassi erano stati l'unica cosa salvabile della gara), con Mortara sul gradino più basso del podio. Hanno preso punti anche Sims, Dennis, Da Costa, Vandoorne, Evans, De Vries e Lynn.
Questo succedeva sabato dopo la differita delle qualifiche, mentre domenica mi sono persa la prima parte di gara perché stavo guardando la differita del gran premio. In questa seconda gara c'è stata una novità, ovvero pezzi di plastica che si staccavano dai pannelli degli sponsor restando attaccati alle vetture. Wtf?! Ha vinto Mortara, nuovo leader della classifica, davanti a... Cassidy e il poleman Rowland sono il podio ufficiale, secondo al traguardo era stato Wehrlein, poi trascinato dai commissari al quarto posto a calci nel fondoschiena (un po' di tregua no?). Ha completato la top-5 Dennis, poi a seguire Lynn, Gunther, Vergne, Evans e Rast. Dei miei pronostici non si è avverato molto, ma era difficile prevedere così tanto trash.



lunedì 14 giugno 2021

Indycar 2021: Gran Premio di Detroit I e II

Sabato sera ho avuto un'intuizione, ovvero cercare se su Youtube ci fosse qualche account non ufficiale che stesse trasmettendo la gara in livestreaming. C'era, quindi mi sono vista gli ultimi venti giri in diretta e, quando è finita, gli altri cinquanta precedenti. Anzi, una parte di questi l'ho vista durante la bandiera rossa data a caso verso la fine. Domenica, invece, essendo la gara a un orario diverso, ho visto solo gli ultimi quindici giri o giù di lì, dato che prima stavo cenando. Comunque sono riuscita a vedere i giri maggiormente ricchi di azione. Ma andiamo con gradi e parliamo di quello che è successo in questi ultimi due giorni a Belle Isle.

Inizierò da Rosenqvist: il pilota del team Arrow McLaren ha avuto un incidente piuttosto violento a un terzo di gara sabato sera, cosa che ha provocato l'esposizione della bandiera rossa e la sospensione della gara per oltre un'ora. Il pilota svedese, a seguito di un guasto, è uscito di pista andando a schiantarsi contro una barriera e di fatto salendoci sopra, cosa che non ha facilitato la sua estrazione dalla monoposto. Nonostante la grande preoccupazione iniziale, se l'è cavata nel miglior modo possibile, senza riportare né nulla di grave né fratture. È stato dimesso dall'ospedale nella giornata di domenica e si presume possa tornare in pista già la prossima settimana a Road America, mentre nella gara di domenica è stato sostituito da Askew.

Torniamo al primo terzo di gara: inizialmente O'Ward, Rossi e Grosjean erano i primi tre, rientrati comunque ai box quasi subito perché la mescola di gomme da loro scelta non sembrava quella ottimale (poi Grosjean dovrebbe anche avere forato ed essere stato costretto a una seconda sosta). Ciò ha fatto sì che fossero Dixon e Power a risalire nelle prime posizioni prima dell'incidente di Rosenqvist. La bandiera rossa ha scombinato un po' le cose, anche Dixon è precipitato ben lontano dalle zone alte della classifica, mentre Power si è ritrovato in testa, seguito da Ericsson e Sato. Quest'ultimo, overcuttato da O'Ward al successivo pitstop, si è ripreso la posizione e ha continuato a farsi largo tra chi gli capitava a tiro.

A cinque giri dalla fine, poi, è accaduto l'episodio che ha segnato il destino di Power e ha servito la vittoria su un piatto d'argento a Ericsson: un pilota finito a muro, una bandiera rossa data a caso in nome dello spettacolohhhh e la vettura di Power che, al momento di tornare in pista, ha deciso di non riaccendersi. La cosa più pittoresca è che il pilota che ha innescato indirettamente tutto ciò non è uno qualsiasi, ma uno che in genere quando va a sbattere lo fa perché si immagina di essere stato speronato proprio da Ericsson. Inizio a pensare che se Grosjean non ci fosse bisognerebbe inventarselo. Sul podio con Ericsson sono saliti Veekay e O'Ward, mentre Sato uscito perdente dai duelli al restart si è accontentato del quarto posto, davanti a Rahal, Ferrucci (ancora presente con il team Rahal dove ha esordito in questa stagione a Indy), Rossi, Dixon, Jones e Newgarden.

La gara di domenica è stata in gran parte tranquilla, con una safety car all'inizio per un incidente di Chilton e una a una quindicina di giri dalla fine causata da Johnson, che stamattina è stato criticato sui social a vario titolo. Newgarden è stato in testa fino a due giri dalla fine, dopo un'ulteriore terza safety car. L'ha superato O'Ward, con anche un contatto tra di loro, e si è accontentato del secondo posto, così come Herta ha dovuto accontentarsi di arrivare quarto dopo avere subito in quei frangenti un sorpasso da Palou. A completare la top-ten sono stati Rahal, Power, Dixon, Pagenaud, Ericsson e Ferrucci, ma credo sia opportuno soffermarci sulla ragione della terza safety car.

I freni della vettura di Grosjean hanno deciso che ne avevano abbastanza e si è fermato. Dai freni ha iniziato ad alzarsi un principio di incendio. RoGro, sceso dalla vettura, è corso a farsi dare un estintore da alcuni commissari non in tenuta anti-incendio. È stato il primo a raggiungere la vettura in fumo, salvo poi essere trascinato via dai nuovi commissari sopraggiunti. A mio parere avrebbero fatto meglio a permettergli di aiutarli a spegnere le fiamme. Io, da parte mia, a Grosjean gli mando un abbraccio virtuale, sperando ne abbia ricevuto uno fisico da Ericsson!

venerdì 11 giugno 2021

W Series 2021: la line-up e le riserve

Tra due settimane partirà il campionato 2021 della W Series, in sospeso da oltre un anno, quando il campionato 2020 è stato cancellato. Proprio oggi è stato confermato definitivamente chi prenderà parte alla stagione 2021 e a quale titolo.
Era stato già annunciato molto tempo fa che avrebbero gareggiato le prime dodici classificate della stagione 2019 e sei nuove selezionate. Oggi è stato annunciato che una di loro non potrà prendere parte alla stagione e chi saranno le riserve.
La griglia sarà così composta:

- Jamie Chadwick: la campionessa della stagione 2019 può partecipare per una seconda edizione in quanto la prima stagione non assegnava punti superlicenza ed era considerata sperimentale, parallelamente alla W Series sta gareggiando nella Extreme E e la sua ultima esperienza open wheel (Formula Regional 2020) è stata tutt'altro che esaltante, verosimilmente al di sotto degli standard a cui ci aveva abituati;
- Beitske Visser: parallelamente impegnata nel campionato di endurance, si è classificata seconda nel campionato 2019 e a mio parere è da tenere d'occhio in quanto qualitativamente potrebbe essere una delle concorrenti di maggiore spessore (la sua carriera era iniziata bene, anni fa, poi ha avuto la pessima intuizione di passare dal livello Formula 4 al livello World Series by Renault);
- Alice Powell: ex campionessa della Formula Renault Asia nonché ex partecipante al campionato di GP3, è a mio parere un'altra da tenere d'occhio, in quanto parte del suo gap dalla vetta della classifica nel 2019 è stato determinato da sfortune random;
- Marta Garcia Lopez: prima della W Series aveva pagato un debutto molto precoce sulle monoposto, la stagione 2019 l'ha un po' riportata sulla retta via;
- Emma Kimilainen: dopo dieci anni senza essere salita su una monoposto e una mezza stagione saltata per infortunio, ha chiuso il campionato al quinto posto... venendo citata sempre raramente nelle occasioni in cui vengono menzionate le top driver;
- Fabienne Wohlwend: a mio parere la linea di congiunzione tra le top e il resto della griglia, un niente di che dal quale a volte emerge qualcosa di positivo;
- Miki Koyama: da anni impegnata occasionalmente nelle formule minori asiatiche, da sempre a livello meh, è un'altra che ha sprazzi di positività alternati a molti momenti di nulla;
- Sarah Moore: avete presente quei piloti che vengono esaltati ed elogiati in tutte le salse, ma voi non riuscite a spiegarvi il perché di tale entusiasmo? ecco, questo è il modo in cui la vedo io;
- Vicky Piria: questa la conosciamo tutti e, per quanto nelle serie minori non sia mai stata tra i piloti di primo livello, tutto sommato l'abbiamo vista competere abbastanza alla pari non con le top ma almeno con gente che viene osannata molto più di lei;
- Jessica Hawkins: undicesima classificata nella stagione 2019, è anche una stuntman (o stuntwoman, non so quale forma venga usata al femminile) nonché testimonial dell'Aston Martin, quando non ha il casco in testa indossa sempre cuffie con enormi pon-pon qualunque sia la temperatura esterna e ha una relazione con Abbie Eaton;
- Sabré Cook: occasionalmente impegnata in Road to Indy, si è procacciata in extremis la scorsa stagione la dodicesima piazza della classifica, oltre che pilota è anche studentessa di ingegneria meccanica e in passato è stata fidanzata con Verstappino;
- il trio uscito dalla Formula 4 spagnola, ovvero Belen Garcia Espinar, Nerea Martì, Irina Sidorkova: su di loro ho aspettative piuttosto basse, visto che le loro performance positive si contano sulle dita di una mano;
- Abbie Eaton: viene da un programma televisivo in stile Top Gear e il suo palmares motoristico sembra suggerire che non abbia mai gareggiato su monoposto, quindi non ho la più pallida idea di quali possano essere i suoi risultati... ma di sicuro parlerò a lungo di ferri da stiro come ai tempi degli Stenpatrick, perché è fidanzata con Jessica Hawkins;
- il duo delle ripescate ex Road to Indy, ovvero Bruna Tomaselli e Ayla Agren: la loro carriera negli States sembra essere stata decisamente migliore di quella della Cook quindi ho un certo livello di aspettative nei loro confronti.

In più fanno parte della W Series in qualità di riserve/ part-time:
- Tasmin Pepper: decima classificata nella stagione 2019, non potrà prendere parte a gran parte del campionato 2021 per via delle restrizioni di viaggio in Sudafrica, suo paese di residenza;
- Godia Rdest, Caitlyn Wood e Naomi Schiff: riserve provenienti dalle posizioni più basse della classifica 2019;
- Abbi Pulling: pilota di Formula 4 britannica che ha preso parte al test della W Series qualche settimana fa, ingaggiata come riserva.

Sono uscite definitivamente di scena:
- Esmee Hawkey: pilota del DTM nel 2021;
- Vivien Kesztheliy: pilota di Euroformula Open;
- Megan Gilkes: impegnata da qualche parte in Nord America in serie open-wheel nel 2020;
- Sarah Bovy: impegnata in altre categorie con le Iron Dames;
- Shea Holbrook: impegnata in altre categorie negli States (in più nel 2020 è anche diventata mamma di una bambina che ha chiamato Olivia).

Il campionato 2021 non si svolgerà più come categoria di contorno del DTM (peccato, perché visto che Sophia Florsch corre nel DTM sarebbe stato divertente assistere a risse virtuali varie), ma come contorno della Formula 1. Sembra confermato il format a una gara sola e gli otto appuntamenti in cui si svolgerà la W Series sono quelli di Austria I, Austria II, Gran Bretagna, Ungheria, Belgio, Olanda, Stati Uniti, Messico.

mercoledì 9 giugno 2021

Le regole sono uguali per tutti, a condizione che la direzione gara sia al corrente della loro esistenza

Le regole secondo la direzione gara
GP Azerbaijan 2021
Il 9 giugno di due anni fa si svolgeva quel famoso Gran Premio del Canada "vinto ex-equo" dai Vettelton. Allora, in mezzo alla gente che dibatteva soltanto in base a chi fossero i piloti coinvolti e alle loro preferenze personali in termini di attribuzione del risultato, cercavo di non lasciarmi travolgere dalla corrente e di rimanere con lo sguardo puntato verso quella verità che a mio parere era piuttosto lampante: non tutti i piloti vengono giudicati allo stesso modo.
Non ero la sola ad affermarlo, ma intendevo qualcosa di diverso da quello che, mediamente, affermava chi diceva parole simili. Sono profondamente convinta che non ci siano trattamenti di favore nei confronti di specifici piloti, quanto piuttosto che certe differenze siano dovute al contesto. Per intenderci: il pensiero al quale sono arrivata è che sia non l'identità del pilota a causare differenze, quanto piuttosto il suo status. Questa è la ragione per cui, mediamente, ai piloti di fondo classifica, è consentito di più di quanto non sia consentito ai front runner.

Da allora sono cambiate parecchie cose, ma ce n'è una che rimane uguale: i front runner sono sempre osservati speciali e magari capita che, nel dubbio, siano loro a decidere di cedere la posizione che si sono appena conquistati perché non hanno la certezza matematica che quanto hanno fatto sia regolare al cento per cento. Immagino che abbiate capito tutti a cosa mi riferisco e che abbiate una vostra idea precisa sulla regolarità o meno di quel sorpasso. Non è di questo, comunque, che voglio discutere, perché appunto, a mio parere, il problema non sono i piloti, ma il "sistema", sistema che tre giorni fa è uscito in parte allo scoperto.
Perché, cos'è successo tre giorni fa, vi chiederete? Niente, non è successo niente, tanto che non citerò nemmeno i piloti coinvolti, perché il problema, lo ribadisco, non è questo, e in questo caso più di ogni altro fare il nome di chi ha commesso l'azione, potrebbe generare polemiche. Per intenderci, non sono qui per dibattere se quello che ha fatto quel pilota sia regolare o no, ma sul metro di giudizio utilizzato.

Era un duello fuori dalla top-ten e anche abbondantemente (e non per la dodicesima piazza, peraltro): un pilota ne ha superato un altro, che l'ha raggiunto. A quel punto, per difendere la posizione conquistata, ha tagliato la strada a quello che lo seguiva, cambiando direzione più di una volta. Dagli onboard sembra che guardi anche negli specchietti e che sia perfettamente consapevole della presenza dell'altro. Ignorato dei commissari, è stato punito dal karma, venendo superato quasi sul traguardo dal pilota dal quale si stava difendendo.
"E il direttorehhhh di garahhhh keffaàhhhh??222???22???" Mhm... esattamente niente. Secondo quanto riportato dal sito Racefans (vedere screenshot), interpellato in proposito ha risposto che *ovviamente* nessuno ci ha fatto caso perché erano focalizzati sui front runner e che non sa nemmeno a pieno che cosa sia successo. WTF?! Sinceramente mi sarei aspettata un altro genere di risposta, cose tipo "abbiamo deciso di non intervenire né di investigare il fatto perché non abbiamo visto niente di irregolare". Invece no, non è che quell'azione sia stata valutata come regolare o irregolare, quanto piuttosto quel duello è stato ignorato.

Di per sé il fatto che i piloti possano lottare in modo più sguaiato non è necessariamente un male. Anzi, se lo fanno quelli davanti, c'è anche caso che lo facciano molto meglio di quello che l'ha fatto là dietro, domenica scorsa. Il problema è che, se uno di loro facesse una manovra totalmente analoga, si solleverebbe un polverone da cui non si uscirebbe più, finendo inevitabilmente per essere penalizzato. Il tutto mentre dietro c'è chi può fare la stessa cosa perché al direttore di gara e ai commissari apparentemente non interessa quello che fanno i piloti che non sono rilevanti per il campionato, a condizione che non intralcino piloti di un certo livello.
Credo fermamente che ci voglia un regolamento univoco, anzi, una sua applicazione univoca. "Non so cosa sia successo perché stavo tenendo d'occhio le prime posizioni" è una cosa che mi aspetterei da un tifoso che guarda la gara da casa, non certo da un direttore di gara. Quando questo lascia intendere che chi sta dietro sta lì solo per fare numero quindi quello che succede dietro non viene neanche preso in considerazione, credo ci sia un problema di fondo enorme, un problema che va ben oltre il pensiero che possa essere penalizzato X per favorire Y o Z.

martedì 8 giugno 2021

Formula 2: Zhou è ancora leader, ma in tanti si avvicinano

Ci eravamo lasciati soltanto due settimane fa con Montecarlo, con Guanyu Zhou in testa alla classifica con un margine piuttosto ampio nei confronti dei suoi diretti inseguitori. Il pilota cinese, del junior team dell'Alpine, è alla sua terza stagione nella categoria e finora era apparso in grande forma, ma la line-up è mediamente competitiva al punto tale da potersi aspettare stravolgimenti da un momento all'altro.
A proposito di line-up, c'è stata un'altra piccola variazione: mentre dalla volta scorsa Aitken ha preso il posto di Nannini, stavolta Nannini ha preso il posto di Petecof, che ha lasciato (non è chiaro se definitivamente) la categoria per problemi di budget, dopo peraltro un inizio abbastanza complicato di stagione. Questi i piloti presenti in Azerbaijan:

PREMA - Robert Shwartzman, Oscar Piastri
UNI VIRTUOSI - Guanyu Zhou, Felipe Drugovich
CARLIN - Dan Ticktum, Jehan Daruvala
HITECH - Liam Lawson, Juri Vips
ART - Christian Lundgaard, Theo Pourchaire
MP MOTORSPORT- Lirim Zendeli, Richard Verschoor
CHAROUZ - David Beckmann, Guilherme Samaia
DAMS - Roy Nissany, Marcus Armstrong
CAMPOS - Matteo Nannini, Ralph Boschung
HWA RACELAB - Jack Aitken, Alessio Deledda
TRIDENT - Bent Viscaal, Marino Sato

QUALIFICHE - il Redbull junior Lawson ha ottenuto il miglior tempo nella sessione del venerdì, guadagnandosi in questo modo la pole position per la feature race della domenica. Dietro di lui, in top-ten, Vips, Piastri, Pourchaire, Ticktum, Armstrong, Boschung, Zhou, Daruvala e Shwartzman. Quest'ultimo, in qualità di decimo in qualifica, si è quindi aggiudicato la pole position da reverse grid per la gara del sabato mattina.

SPRINT RACE 1 - mentre la gara del Ferrari junior, partito davanti a tutti, è filata liscia dall'inizio alla fine, le cose sono andate molto diversamente a Lawson, costretto al ritiro per un incidente con Drugovich. Zhou è rimasto per un po' di tempo secondo alle spalle di Shwartzman, per poi scivolare al terzo posto dopo avere subito un sorpasso da parte di Ticktum, autore di una buona rimonta. Loro tre sono andati a podio, mentre la zona punti è stata completata da Daruvala, Pourchaire, Boschung, Armstrong e Vips. Beckmann e Viscaal, nono e decimo, di punti non ne hanno portati a casa, ma facevano parte della successiva reverse grid.

SPRINT RACE 2 - Viscaal, uno dei piloti che ancora non avevano conquistato punti nel corso della stagione, è partito davanti a tutti. Nel frattempo ci sono stati vari incidenti, uno dei quali ha coinvolto due piloti di un certo spessore, ovvero Ticktum e il leader del campionato Zhou. Beckmann frattanto aveva superato Viscaal ed era in testa dietro la safety car, ma quando questa si è levata di torno è stato Vips a prendere la prima posizione, che non ha lasciato fino alla fine, in una gara decisamente più caotica di quella precedente, con vari ritiri e incidenti (compresi Lundgaard e Armstrong). Nel frattempo nel corso della gara Viscaal è scivolato al quarto posto e a podio ci sono andati Vips, Beckmann e Daruvala. Alle spalle di Viscaal hanno completato la top-ten Shwartzman, Ticktum, Lawson, Piastri, Pourchaire e Drugovich, con questi ultimi due che non hanno preso punti essendo assegnati nelle sprint race solo ai primi otto.

FEATURE RACE - Vips si è portato in testa al via, pronto a ottenere la sua seconda vittoria consecutiva. Lawson, partito dalla pole, ha fatto a sportellate, si è guadagnato una penalità e ha perso terreno per questa ragione. Ticktum, Armstrong e Pourchaire sono stati coinvolti in un incidente, Pourchaire ha proseguito ma poi ha avuto un altro incidente e ha riportato una frattura a un polso. Più tardi avrebbe polemizzato a distanza con Ticktum: quest'ultimo sosteneva di non meritare una penalità per il loro contatto, Pourchaire l'ha definito via Twitter un idiota.
Tornando a Vips, ha vinto la gara davanti alle Prema di Piastri e Shwartzman, mentre Drugovich si è ripreso dal ritiro del sabato con un'ottima quarta piazza. Dietro di lui c'erano Boschung, Lawson, Daruvala, Ticktum dopo avere rimontato dalle retrovie, infine Lundgaard e Zendeli a completare la top-ten. Nessun punto conquistato domenica da Zhou, che è ancora leader della classifica, ma con soli cinque e dodici punti di vantaggio su Piastri e Shwartzman. Vips e Ticktum sono in quarta e quinta posizione a meno di venti punti di distanza dal leader, mentre Pourchaire, Daruvala e Lawson stanno entro trenta punti a Zhou. Il campionato sembra ben più aperto di quanto potesse apparire prima dell'evento di Baku.

lunedì 7 giugno 2021

Commento al Gran Premio dell'Azerbaijan 2021

Le qualifiche sono terminate con una pole position particolarmente predestinata, mentre il Minuscolo Samurai andava a verniciare il muro facendo entrare la terza bandiera rossa delle qualifiche. Saint, per non centrarlo in pieno, andava a verniciare un altro muro. Dietro al Predestinato si accodavano quindi il Gangster Rapper, Verstappino, il Pokemon, Saint, Trollando, destinato ad essere preso per le orecchie e trascinato dietro di tre posti per non avere rispettato una precedente bandiera rossa venendo sfilato da Checo, dal Minuscolo Samurai e dal Divino Ferni, con il vampiro famelico a completare il gruppo dei primi dieci in un weekend in cui la Mercedes non sembrava ottenere nulla di positivo e quel poco di positivo che otteneva lo otteneva quando a guidare era il Prosciuttello Gangster.
Crazy frog è stato il primo degli esclusi in Q2 davanti a Oki, in una sessione interrotta anzitempo dall'incidente di Dani-Smile, che si è appropriato comunque della tredicesima piazza davanti a Iceman e Multi-L. La Q1, invece, aveva visto uscire di scena per incidente Strollino e Pantene, destinati alle ultime due posizioni in griglia. In loro assenza era facilmente intuibile chi sarebbero stati gli altri tre eliminati, ovvero la marmotta del Quebec, il Piccolo Principe e Manzotin.
Approfitto per segnalare un fatto molto poetico: nel primo settore il Pokemon ha fatto un tempo migliore di quello del Predestinato, se si fosse ripetuto per tutto il giro avrebbe potuto ottenere la pole con la Tororossodifaenzahhhh e ciò sarebbe stato estremamente poetico. Però tutto sommato non mi posso lamentare di com'è andato a finire il weekend, perché Baku ha spesso riservato sorprese e lì tutto è possibile, perfino un podio Checo/ Crazy Frog/ Pokemon. Azz, non sapevate com'era andata a finire la gara e ve l'ho rivelato...
Predestinato: "Io, invece, che la gara la devo ancora iniziare, non ho idea di come sia possibile un simile scenario."
Prosciuttello Gangster: "Taci e ringrazia che la gara la stai almeno iniziando stavolta."
Predestinato: "Come sei kattivohhhh, perché mi devi ricordare gli incresciosi eventi di due settimane fa?"
Prosciuttello Gangster: "Perché ne ho voglia. E siccome ne ho voglia, ho deciso anche che ti supererò entro i prossimi cinque minuti."
Predestinato: "Non ci credo, non hai il potere di avverare tutto quello che dici."
Prosciuttello Gangster: "Vuoi scommetterci? Facciamo subito una prova. Una delle Alpine si ritirerà ai box per mancanza di power."
Divino Ferni: "Ma wtf?!"
Prosciuttello Gangster: "Non tu."
Divino Ferni: "Meno male."
Prosciuttello Gangster: "Adesso faccio un'altra magia. I Redbull Bros supereranno entrambi il Predestinato."
Predestinato: "F*ck, f*ck, f*ck."
Prosciuttello Gangster: "Chi ti credi di essere, Crazy Frog?"
Predestinato: "Crazy Frog farà il figo stando in pista molto più a lungo di noi e risalendo in prima posizione, il tutto mentre tu vieni overcuttato dai Redbull Bros."
Prosciuttello Gangster: "Sempre meglio di te che sei stato overcuttato dal Pokemon."
Il Pokemon, infatti, aveva perso alcune posizioni al via, ma stava rimontando, il tutto mentre Saint andava a farsi un giro per le vie di fuga precipitando alle spalle di Pantene, al quale ha impiegato parecchio tempo per rubare lo shampoo.
Non solo Crazy Frog ma anche Strollino erano su una strategia che consisteva nel rimandare l'unica sosta il più a lungo possibile. Strollino, peraltro, era partito con gomme della mescola intermedia, quindi è andato fino oltre a metà gara prima di fermarsi. Non l'ha fatto ai box per cambiare gomme, ma contro un muro dopo che una gomma gli era scoppiata. È entrata la safety car ed è rimasta in pista più o meno per una decina d'anni. Poi è arrivato il turno di far sdoppiare i doppiati, anzi, il doppiato, perché ce n'era solo uno ed era... cosa ve lo dico a fare? Nel frattempo alcuni piloti delle retrovie rientravano ai box per cambiare gomme e nel box della Haas hanno pasticciato abbastanza, trascinando a spinta per qualche metro la vettura del Piccolo Principe a cui si erano scordati di avvitare una ruota. Sono riusciti a mandarlo in pista in tempo per riaccodarsi, cosa che invece non è riuscita a Manzotin mentre si sdoppiava, con grande gioia degli altri piloti che non se lo sono ritrovati intorno, dato che dopo il restart viaggiava a circa un minuto di distacco da marmotte assassine del Quebec e principi vari.
Nel frattempo Verstappino, al restart, si lanciava all'inseguimento della vittoria, mentre Checo sfuggiva ai canini presi in prestito dal Prosciuttello Gangster. Bo77as i canini non li trovava più da nessuna parte, questa è la ragione per cui precipitava sempre più in basso, ben fuori dalla zona punti.
Crazy Frog: "Cra, cra, cra."
Si è fatto largo tra predestinati e Pokemon vari, piazzandosi in quarta piazza, con vista (a condizione di non essere miopi) sul fondoschiena del Prosciuttello.
Crazy Frog: "Aaaawwww."
Poi, quando mancavano più o meno cinque giri alla fine, le cose che non ti aspetti: un altro pilota ha forato ed è finito fuori di botto, all'improvviso. Però non era Strollino o uno che lottava per fare qualche misero punto. Era Verstappino, che abbandonava la gara proprio sul più bello.
Voce fuori campo: "Oh santissime ruotate dietro la safety car, siamo sul punto di avere un podio vettelton."
Direzione gara: "No, siamo sul punto di avere una bandiera rossa e un restart per soli due giri, in stile green white chequered, per fare contenti i fan che ci seguono dall'America. Solo, c'è il restart da fermi."
I fan che seguono dall'America: "Cos'è un restart da fermi?"
Al restart da fermi, il Prosciuttello ha affiancato Checo, con un grido trionfale: "voglio stare sul gradino più alto, perché tu non stia in mezzo a me e a Crazy Frog!"
Poi è finito in una via di fuga, venendo abbandonato al proprio destino da Crazy Frog. Sul podio ci sono andati l'unico pilota ad avere vinto con la Force India e gli unici due che hanno vinto con la Toro Rosso di Faenzahhhh, una cosa che è poesia allo stato puro. Il Prosciuttello Gangster si è salvato dall'arrivare ultimo grazie al cambio di Multi-L che l'ha abbandonato all'ultimo giro e alla marmotta del Quebec che si è conquistato una penalità.
Voce fuori campo: "Quindi gli United States of Russia stanno per superare la Williams in classifica costruttori."
A quel punto della gara, infatti, anche Manzotin era riuscito per effetto del restart dalla griglia ad essere in mezzo alla mischia e ne ha approfittato per superare il Piccolo Principe e mettersi a zigzagare a caso davanti a lui. Il Piccolo Principe si è ripreso la posizione guidando con una mano sola. Con l'altra, infatti, era impegnato a fare gesti di dubbia eleganza per accompagnare un coro di f*ck da fare invidia al Maestro.
Crazy Frog: "Hai imparato tante cose, bimbo. Sono felice di averti avuto come allievo."
Frattanto Checo andava a tagliare il traguardo e Ferni si guadagnava la top-5. Il povero Dani-Smile è arrivato solo nono e decisamente dietro a Trollando. In un contesto in cui generalmente viene criticato 24/7 insieme a Checo, Crazy Frog e al Divino Ferni per i risultati, ora gli occhi saranno puntati soltanto su di lui, almeno per i prossimi due minuti. Minuti impiegati dal Pokemon per guadagnarsi definitivamente la terza piazza in un duellohhhh intensissimo con il suo amico predestinato.

RISULTATO: 1. Sergio Perez (Redbull), 2. Sebastian Vettel (Aston Martin), 3. Pierre Gasly (Alpha Tauri), 4. Charles Leclerc (Ferrari), 5. Fernando Alonso (Alpine), 6. Lando Norris (McLaren), 7. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 8. Carlos Sainz (Ferrari), 9. Daniel Ricciardo (McLaren), 10. Kimi Raikkonen (Alfa Romeo), 11. Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo), 12. Valtteri Bottas (Mercedes), 13. Mick Schumacher (Haas), 14. Nikita Mazepin (Haas), 15. Lewis Hamilton (Mercedes), 16. Nicholas Latifi (Williams), 17. George Russell (Williams), Rit. Max Verstappen (Redbull), Rit. Lance Stroll (Aston Martin), Rit. Esteban Ocon (Alpine).

domenica 6 giugno 2021

Formula 4 italiana 2021: un weekend storico per il motorsport al femminile, ma non solo

All'inizio ci furono le gemelle Pankiewicz, che al giorno d'oggi risultano fuori dal mondo del motorsport: Wicktoria fu messa fuori gioco da un infortunio e Julia completò la stagione, senza ottenere risultati di rilievo. Era in 2015, il secondo anno della categoria, e loro erano le prime ragazze a gareggiarvi. Nel 2016 venne Fabienne Wohlwend, che verso fine stagione iniziò a viaggiare un po' più vicina alla zona punti, ma senza mai vedere la luce della top-ten. Attualmente gareggia in altre categorie motoristiche, oltre che nella W Series, restando in tema di ruote scoperte.
Per andare a cercare nuove ragazze full-time bisogna fare un salto al 2018 e 2019, con Amna Al Qubaisi, la cui carriera nel campionato italiano fu caratterizzata dal restare sempre ben distante dalla top-ten, senza mai giungere a un effettivo miglioramento. Da allora la si è vista, con risultati non particolarmente soddisfacenti, in Formula 3 Asia.

Tra tutte le presenze full-time, tuttavia, ne svettò una part-time. Era il 2017 e Sophia Florsch, ai tempi impegnata nella Formula 4 ADAC, disputò anche tre eventi del campionato italiano. Ottenne il miglior risultato femminile del campionato ad Adria, un quinto posto (quarto secondo Wikipedia, che tuttavia ha invertito il suo risultato con quello di Zendeli). Ad oggi la Florsch si appresta a fare il proprio debutto nel DTM... e a partire da ieri ha perso il primato: Hamda Al Qubaisi, alla sua seconda stagione full-time nella serie italiana, nel corso di un fine settimana è divenuta sia la ragazza meglio qualificata nella storia della categoria (quinto posto in qualifica) sia la ragazza più altolocata in termini di risultato di gara: altolocata nel senso che ha guardato il mondo dall'alto, sul più basso dei gradini del podio di Misano, terza classificata su una griglia di ventinove concorrenti (tra gli assenti Tramnitz, Browning e Lomko).

La più giovane delle sorelle Qubaisi sembra avere ciò che è sempre mancato alla sorella maggiore: la capacità di progredire, di migliorarsi nel corso del tempo. Quando ha iniziato non andava neanche a punti, poi ha fatto un paio di top-ten e adesso sembra avere finalmente trovato la retta via, non per diventare una contendente al titolo, ma quantomeno per potere lottare stabilmente per la top-ten, se non qualcosa di più, come il podio di ieri a Misano, un risultato tutt'altro che fortunoso, frutto di una gara passata dall'inizio alla fine in quella posizione poi portata sulla linea del traguardo. Purtroppo i risultati successivi non sono stati altrettanto brillanti: un arrivo nelle retrovie dopo un'uscita di pista, nonché un già molto migliore nono posto nella gara di stamattina. Credo sia giusto tenerla d'occhio, perché in caso di carriera gestita bene potrebbe anche combinare qualcosa di positivo.

I veri front runner sono stati Leonardo Fornaroli e Oliver Bearman, primo e secondo classificato nella gara in cui Hamda andata a podio. Bearman ha poi vinto le altre due, portandosi in testa alla classifica piloti. Fornaroli è giunto terzo e secondo nelle gare restanti, mentre il pilota andato a podio due volte nelle posizioni finora non indicate è stato Sebastian Montoya. Sono i primi piazzamenti a podio per Montoyno, la cui carriera nella scorsa stagione era iniziata un po' in sordina, senza mai veri e propri exploit. Credo si tratti di un pilota che può progredire nel tempo e chissà, che possa anche lottare occasionalmente per il gradino più alto. Il top sarebbe vederlo a podio insieme a Hamda, ma non oso sperare così tanto in grande. Non si può avere tutto dalla vita ed è già sufficiente per ora che siano andati a podio uno per volta.

Prosegue senza troppi bassi ma neanche troppi alti nel frattempo l'avventura di Maya Weug, la pilota FDA che, tra parentesi, è una dei compagni di squadra di Fornaroli. Nemmeno stavolta è arrivata a punti, ma in generale ci si è avvicinata un po' di più, classificandosi dodicesima nella gara conclusiva del fine settimana, numeri che ovviamente non impressionano, ma che al momento attuale preferirei non interpretare in chiave negativa. La Formula 4 è una serie anche per piloti alle primissime armi e Weug è una di questi. L'inesperienza, più che una palese inferiorità, è spesso la ragione degli iniziali insuccessi, specie quando si tratta di piloti che comunque stanno a centro-griglia. Che non abbia l'estro di altri rookie ci può stare, ma non sempre l'estro è migliore della costanza. Penso che solo più avanti nella stagione potremmo giudicare i progressi, se ci saranno, di Maya Weug.

venerdì 4 giugno 2021

I preconcetti che danno vita al tifoso medio

Questo post è una riflessione che nasce dopo una conversazione privata avvenuta qualche giorno fa, ma che a mio vedere non merita di restare confinato alle conversazioni private. Si tratta di ciò che a mio vedere costituisce la linea di demarcazione tra l'essere un tifoso/ appassionato medio e il diventare un tifoso/ appassionato attento e accultutato.
La riflessione nasce ripensando ai tempi in cui ero un'appassionata media. Citerò un esempio pratico: in quei tempi era da poco che un pilota di seconda generazione gareggiava in Formula 1. Pensavo che fosse il malehhhh assolutohhhh, che fosse notevolmente inferiore al compagno di squadra e che fosse stato messo lì solo ed esclusivamente per il cognome... nonostante i risultati mediamente superiori al compagno di squadra, uno dei piloti per cui simpatizzavo, peraltro, e i cui risultati mi apparivano esattamente in linea con la monoposto che guidava, oppure, in alternativa, speravo vivamente che migliorassero quando non era proprio al top.
Lo pensavo per una ragione: perché ricordavo altri figli d'arte del passato, ai quali attribuivo lo status di scarsi arrivati in Formula 1 solo per il cognome. Anche questo, tuttavia, non derivava da riflessioni concrete, ma dal fatto che ricordavo solo quello che mi faceva comodo e soprattutto mi fidavo di come questi altri venivano dipinti da chi, in teoria, ne sapeva più di me.
A causa del giudizio di altre persone su altri piloti, stavo giudicando un pilota che gareggiava in Formula 1 in un altro contesto storico e non ci trovavo niente di sbagliato. Perché a volte la cosa sbagliata non è quello che pensi in sé (alla fine quel figlio d'arte ha avuto davvero risultati quantomeno analoghi agli altri due che venivano screditati - il giudizio complessivo di quei tempi rimane comunque abbastanza inspiegabile, perché vi assicuro che non sto affatto parlando di piloti impresentabili, come invece li consideravo ai tempi), ma il perché lo pensi. O meglio, l'assenza di un perché.

Il preconcetto, di per sé, che sia positivo o negativo, non è a mio parere il modo migliore per dare un giudizio concreto. Purtroppo, finché non arriva il giorno in cui ci si sveglia, capita fin troppo spesso di ripetere a pappagallo cose sentite o lette da altri. Chi sono questi altri? Innanzi tutto cronosti, giornalisti e media in generale: il loro pubblico target è costituito in larga parte da tifosi medi e, avvenga questo in modo più o meno oggettivo, il loro lavoro consiste nel farsi capire in prevalenza da costoro.
In più ci sono quelli che, senza farlo per lavoro, comunicano con altri: autori amatoriali, blogger, frequentatori di forum, ecc... insomma, o tifosi medi o persone che, se vogliono avere qualche genere di interazione, finiscono spesso per avere a che fare con tifosi medi, e che comunque tendono a dover spiegare le stesse cose che vengono spiegate dai media ufficiali.
Cosa intendo per preconcetti? Essenzialmente le frasi fatte, quelle che avete sicuramente sentito o letto mille volte.
Se volete degli esempi, ve ne posso fare in abbondanza:
- Alonso è il vincitore morale dei mondiali 2010 e 2012;
- Massa non è più lo stesso da quando gli è arrivata la molla in testa;
- Vettel non è più lo stesso da quando è finito fuori nel suo gran premio di casa (forse immaginando di prendere una molla in testa);
- il gap tra Leclerc e Vettel è sempre rimasto costante da inizio 2019 a inizio 2020;
- Raikkonen porta l'Alfa Romeo oltre il limite mentre i risultati di Giovinazzi fanno pietà;
- Russell vincerà dieci titoli;
- Tsunoda ne vincerà almeno undici;
- Stroll è il pilota più scarso della Formula 1 contemporanea;
- Hamilton vince solo perché ha la miglior macchina, non come Schumacher che specie nel 2004 guidava una vettura inferiore;
- Albon non ha sfigurato accanto a Verstappen;
- Maldonado ha vinto un gran premio per via di un complotto;
- Ocon è un pilota scarso che non merita di stare Formula 1, ecc...

Quante di queste affermazioni avete sentito? Quante ne avete ripetute? Oppure quante volte, per puro spirito di contestazione, avete affermato il contrario di queste cose, senza prima rifletterci in proposito, dando per scontato che, siccome non vi piaceva questo modo di pensare o la persona che lo affermava, la verità dovesse essere diametralmente opposta?
Perché attenzione, non sto dicendo che l'appassionato acculturato è quello che contesta tutto e tutti. No, affatto. L'appassionato acculturato è quello che, per ciascuna delle affermazioni precedenti, può essere al 100% d'accordo, al 100% in disaccordo, pensare che la verità stia nel mezzo oppure di non avere abbastanza elementi per giudicare. Ad ogni modo, però, la sua opinione o assenza di opinione sarebbe frutto di un SUO ragionamento e non della volontà o di uniformarsi o di contestare il pensiero più riconosciuto a proposito di un fatto o di un pilota.
Mi spiego meglio: il tifoso medio è quello che pensa, a titolo di esempio, che Alonso sia il vincitore morale del mondiale 2010 perché la gente con cui ha parlato al bar gli ha detto di averlo letto sulla Gazzetta dello Sport, il tifoso acculturato può anche pensare la stessa identica cosa su Alonso, ma magari è capace di formulare una decina di argomentazioni (condivisibili o meno) frutto del suo pensiero e di esporle.
Allo stesso modo il tifoso contestatore medio potrebbe affermare che è una cavolata perché tutto quello che dice la gente al bar lo è, mentre un contestatore acculturato porterebbe a sua volta argomentazioni, sempre frutto del suo pensiero e delle sue analisi, per argomentare le proprie convinzioni.
Il limitarsi a ripetere o contestare affermazioni altrui, per il semplice credere che debba essere tutto giusto o tutto sbagliato, non porta molto lontano... e non per via di quello che altri potrebbero pensare di noi, ma per il nostro non volerci liberare del paraocchi.

Il paraocchi è il male. È quello che ci porta a perderci tante cose per il semplice fatto che non le riteniamo importanti. È quello che ci porta ad annoiarci quando non vediamo duellihhhh e sorpassihhhh per la prima posizione. È quello per cui ci lamentiamo di avere rischiato di addormentarci, invece di essere rimasti attenti a quel piccolo dettaglio che avrebbe potuto rendere la gara "noiosa" uno spunto di riflessione.
Oppure è quello che ci porta a farci il sangue amaro se non siamo d'accordo con la massa, sentiamo dentro di noi che sbagliano, ma quando proviamo a contestarli non ci vengono in mente argomentazioni sensate. Quindi non solo non riusciamo a costruire un dibattito, ma veniamo anche presi per i fondelli o considerati dei visionari.
Il paraocchi è la ragione per cui la nostra migliore amica telespettatrice occasionale per dieci anni ci nasconde di avere tifato per quel figlio d'arte, scarso come i figli d'arte precedenti, per paura del nostro giudizio (esatto, mi è capitato anche questo).
Una volta tolto il paraocchi, tutto diventa improvvisamente più sensato. Le frasi fatte ripetute a pappagallo appaiono finalmente come tali e a volte ti chiedi il perché di tanto accanimento, spesso gratuito, contro alcuni piloti (sì, anche quello che non ho messo nei preconcetti - e mi è costato davvero tanto trattenermi). Non solo, a volte è anche sulla base di frasi fatte del passato che certi nuovi preconcetti più recenti assumono una ragione, anche se non è lampante, anche se forse non ne siamo pienamente consapevoli.
Riflettete: lasciatevi guidare da voi stessi, non dalla voglia di seguire il pensiero altrui oppure di demonizzare la massa a prescindere.




giovedì 3 giugno 2021

Extreme E 2021: Kristofferson e Taylor vincono di nuovo

Come qualcuno di voi saprà, sabato ho compiuto 33 anni e purtroppo nel weekend del mio compleanno non ci sono stati gran premi di Formula 1. Ad ogni modo, oltre alla Indy 500, ero comunque in "buona compagnia", essendoci anche l'Extreme E, il campionato elettrico sullo sterrato dove Rosberg, Hamilton e Button possiedono dei team. Siccome si tratta del secondo evento, faccio un recap di come funzionano le cose:
- ci sono nove team con una sola vettura e due piloti che si alternano;
- in ciascun team i piloti sono un uomo e una donna;
- qualora ci sia un pilota non presente, al suo posto scende in pista una riserva non del team ma del campionato (di fatto i sostituti sembrano essere affidati d'ufficio);
- al termine della doppia sessione di qualifica, i nove team vengono ripartiti in tre gruppi;
- i peggio classificati prendono parte allo shootout dove competono per settimo, ottavo e nono posto;
- i primi tre e i tre centrali prendono parte alle semifinali;
- i primi due classificati della prima semifinale vanno in finale con uno o due (a seconda che la finale sia a tre o a quattro);
- gli eventi si svolgono in luoghi estremi e questa volta toccava al Senegal, con un evento disputato sulla costa.

Il risultato delle due sessioni di qualifica (che si sono svolte nella giornata di sabato), una volta combinato, ha portato a questo risultato:
1. X44 - Sebastien Loeb, Christina Gutierrez
2. ROSBERG X - Johan Kristofferson, Molly Taylor
3. ABT CUPRA - Matthias Ekstrom, Jutta Kleinschmidt (sostituiva Claudia Hurtgen, assente per virus intestinale)
4. JBXE - Kevin Hansen (al posto di Jenson Button), Mikaela Ahlin-Kuttulinsky
5. VELOCE RACING - Stephane Sarrazin, Jamie Chadwick
6. XITE ENERGY - Oliver Bennet, Christine Giampaoli Zonca
7. CHIP GANASSI - Sara Price, Kyle Le Duc
8. ANDRETTI UNITED - Timmy Hansen, Catie Munnings
9. ACCIONA SAINZ - Carlos Sainz Sr, Laia Sanz

SHOOTOUT: la prima gara della domenica è stata quella per determinare chi, tra gli ultimi tre qualificati, avrebbe ottenuto il settimo, l'ottavo e il nono posto.  L'hanno spuntata Price e Le Duc, battendo i Sainz/Sanz e il duo Hansen/Munnings, che si sono classificati rispettivamente ottavi e noni. Piccola curiosità: Timmy Hansen e Kevin Hansen, la riserva ufficiale della serie, sono fratelli, uno classe 1992 e l'altro classe 1998.

SEMIFINALE 1 - la cosa bella di questa serie è che a metà gara c'è un pitstop per cambiare pilota. O forse Ekstrom e Kleinschmidt non lo trovano altrettanto bello, in quel passaggio hanno perso un sacco di tempo, venendo battuti dal team di Rosberg e da quello di Hamilton dopo avere leaderato la prima parte. Abt Cupra quindi è il team uscito di scena, aggiudicandosi il quinto posto.

SEMIFINALE 2 - anche in questo caso due team sarebbero passati oltre mentre l'ultimo classificato sarebbe stato considerato il sesto classificato dell'evento. I due piloti del team di Button non sono mai stati messi in discussione nella leadership, mentre dietro di loro era scontro aperto e piuttosto scatenato. L'hanno spuntata i Chadazin, eliminando il team Xite Energy che in occasione dello scorso evento si chiamava diversamente (Hispano-Suiza) e ha avuto un recente rebranding.

FINALE - domenica pomeriggio tutto è iniziato con uno stile immenso ed è iniziato con una collisione tra Molly Taylor e Cristina Gutierrez. Detto così magari non vi sembra poesia, quindi ve lo dico con altri termini: è iniziato con una collisione tra il team di Rosberg e quello di Hamilton... una cosa piuttosto pittoresca, vero?
Gutierrez è stata costretta al ritiro, aggiudicandosi così il quarto posto per il team X44, ma non è stata la sola a ritirarsi: il team di Button infatti è stato messo fuori gioco subito dopo da un problema di qualche genere, andando a occupare per forza di cose il terzo gradino del podio.
Restavano in gara ormai solo Rosberg X e Veloce Racing quando è stata data bandiera rossa per le due vetture ritirate. Al restart erano rimaste due auto e quella su cui si sono alternati Taylor e Kristofferson era in palese vantaggio su quella guidata da Sarrazin e da Chadwick.
Per il team Rosberg X si è trattato della seconda vittoria in due eventi, grazie anche a una coppia di piloti decisamente competitiva. È comunque molto bello vedere due piloti di open wheel come Sarrazin e Chadwick salire sul secondo gradino del podio.

PS. Mi rendo conto che non vi ho detto la cosa più importante, ovvero come seguire la serie. Semplicissimo: Youtube. O meglio, esiste qualche canale televisivo random che copre parzialmente l'evento, ma su Youtube trovate le sintesi di tutte le sessioni.


mercoledì 2 giugno 2021

Formula Regional by Alpine 2021: Saucy e David protagonisti, ciascuno a modo suo

Nel weekend del 29/30 maggio, a una sola settimana di distanza da Montecarlo, la Formula Regional by Alpine è tornata, sul circuito più "amato" dagli appassionati di motori, che conosciamo bene in qualità di sede del GP di Francia.
Questa era la entry list dell'evento al Paul Ricard (quarto appuntamento della stagione), salita trentacinque vetture dopo il ritorno di Garcia, assente dallo scorso evento, e la presenza di un guest driver, Belov, che per via del proprio status non avrebbe potuto ottenere punti:

ARDEN MOTORSPORT - William Atalalo, Nicola Marinangeli, Alex Quinn
ART - Gabriele Minì, Gregor Saucy, Thomas Ten Brinke
DR FORMULA RP - Brad Benavides, Emidio Pesce
FA RACING - Andrea Rosso, Alexandre Bardinon, Gabriel Bortoleto
G4 RACING - Axel Gnos, Belen Garcia, Alessandro Famularo
JD MOTORSPORT - Eduardo Barrichello, Tommy Smith, Mikhael Belov
KIC MOTORSPORT - Nico Gohler, Patrik Pasma, Elias Seppanen
MONOLITE RACING - Pietro Delli Guanti, Jasin Ferati
MP MOTORSPORT - Franco Colapinto, Oliver Goethe, Kas Haverkort
PREMA POWERTEAM - Paul Aron, Dino Beganovic, David Vidales
R-ACE GP - Hadrien David, Isack Hadjar, Zane Maloney, Lena Buhler
VAN AMERSFOORT RACING - Lorenzo Fluxà, Francesco Pizzi, Mari Boya

Gara 1 - curiosamente nel corso della gara di sabato ci sono stati ben due incidenti tra compagni di squadra: Fluxà vs Boya, al primo giro, che ha portato all'ingresso della safety car, nonché verso la fine Gnos vs Famularo. Gara poco tranquilla in generale anche per la compagna di squadra di questi ultimi due, che a un certo punto ha abbattuto un paletto.
Saucy, partito dalla pole position, ha mantenuto la posizione fino alla bandiera a scacchi, salvo poi essere squalificato per un'irregolarità tecnica (un pezzo montato male). La vittoria è stata quindi assegnata a David, con Belov e Minì secondo e terzo. Hanno completato la top-ten Maloney, Pasma, Quinn, Haverkort, Ten Brinke, Alatalo e Beganovic. Per via dei punti che scalano essendo Belov guest driver, è arrivato a punti anche l'undicesimo classificato, Vidales.
Colapinto e Aron sono rimasti a secco, essendosi classificati a vario titolo nella restante parte della top-15. Nel caso di Colapinto ciò ha comportato l'essere ancora a quota zero.

Gara 2 - ancora una volta Saucy è partito dalla pole position e ha tagliato il traguardo in prima posizione, riuscendo finalmente a portarsi a casa la vittoria, mentre Beloc e Alatalo hanno completato i due gradini più bassi del podio. Questo Belov non va piano, sarebbe stato bello vederlo anche nei prossimi eventi.
Hadjar, che sabato era partito dalla pitlane dopo essersi qualificato nelle zone basse dell top-ten, è arrivato quarto precedendo il nostro connazionale Rosso, precedendo in zona punti Maloney, Pasma, Vidales, Aron e David, con Ten Brinke undicesimo che ha ottenuto un punto per la questione di Belov guest driver.
Mi soffermo un attimo sulla gara di David: si era qualificato secondo, ma è dovuto partire dai box. Questo significa che è risalito di ben venticinque posizioni nel corso di una gara durata mezz'ora... e magari ne avrebbe recuperate anche di più se verso fine gara non ci fossero stati un paio di giri di stallo dietro la safety car per un incidente di Marinangeli.
Concludo con il capitolo Colapinto: è arrivato tredicesimo alle spalle di Beganovic, quindi prosegue la sua ricerca del suo primo punto stagionale. Deve sentirsi ormai un onorario Russell al volante di un'onoraria Williams.


martedì 1 giugno 2021

Indycar 2021: Indianapolis 500

Non so se avete presente quella sensazione che qualcosa di nefasto stia per accadere e che sia del tutto inevitabile. Insomma, quella sensazione che si prova quando leggendo la line-up dei piloti e dei team che tenteranno di qualificarsi per la Indy 500 vedete che ci sono più di 33 vetture e che, in un modo o nell'altro, per qualcuno finirà male. L'ultima volta in cui è andata a finire così è stata quella volta in cui le Carlin se ne sono tornate a casa in anticipo e ci sono tornate in compagnia del pilota sul quale si basava tutta la campagna pubblicitaria del campionato di Indycar. Correva l'anno 2019 e quell'ultimo istante in cui Kaiser e Alonso si contendevano l'accesso alla griglia è stato da brividi. Il 2019, comunque, appartiene ormai al passato, quindi preoccupiamoci piuttosto della line-up del 2021:

- Team Penske: Josef Newgarden, Scott McLaughlin, Will Power, Simon Pagenaud;
- Team Andretti: Colton Herta, Alexander Rossi, Ryan Hunter-Reay, James Hinchcliffe, Marco Andretti, Stefan Wilson;
- Team Ganassi: Marcus Ericsson, Scott Dixon, Alex Palou, Tony Kanaan;
- Team Carpenter: Ed Carpenter, Conor Daly, Rinus Veekay;
- Team Rahal: Graham Rahal, Takuma Sato, Santino Ferrucci;
- Team Arrow McLaren: Patricio O'Ward, Felix Rosenqvist, Juan Pablo Montoya;
- Team Coyne: Pietro Fittipaldi, Ed Jones;
- Team Carlin: Max Chilton;
- Team Foyt: Dalton Kellett, Sebastien Bourdais, J.R. Hildebrand, Charlie Kimball;
- Team Shank: Jack Harvey, Helio Castroneves;
- squadre one-off: Sage Karam con Dreyer & Reinbold, Simona De Silvestro con Paretta, R.C. Enerson con Top Gun.

QUALIFICHE - mentre si avvicinava il weekend del 22/23 maggio sembrava esserci un'unica certezza, ovvero che due teste dovevano cadere e che una di queste dovesse per forza di cose essere quella di Enerson, l'ultimo arrivato, a bordo di una vettura di un team nuovo arrivato. Anche nel suo rookie test ci sono stati degli intoppi, ha iniziato a girare dopo chiunque altro e ha girato più lento di chiunque altro nei giorni che ci avvicinavano al grande evento.
Tutto il resto era da definire e sabato sera il processo di definizione stava facendo anche qualche sorpresa di troppo. Mentre Dixon, Herta, Kanaan, Carpenter, Veekay, Castroneves, Palou, Hunter-Reay ed Ericsson si qualificavano per la top-9, dietro c'erano piloti che lottavano per stare tra i primi trenta, dato che sabato venivano assegnate con certezza le posizioni dalla decima alla trentesima della griglia.
Tra i piloti che non stavano dentro i primi trenta - e nessuno sembrava migliorarsi - c'era nientemeno che Power. Ho pensato che questo complicasse le cose, che sarebbe andato sicuramente in griglia e, di conseguenza, il giorno dopo ci sarebbero stati solo altri due posti disponibili. Ho quasi sperato che entrasse in griglia sbattendo giù Kellett, perché gli altri avessero più speranze. Invece no, Kellett si è appropriato della trentesima piazza e il giorno dopo insieme a Power si sarebbero giocati l'accesso alla griglia Kimball, De Silvestro, Karam ed Enerson.

BUMP DAY - domenica sera, verso l'ora di cena, stavo seguendo il live timing. La sessione durava un'ora e un quarto o un'ora e mezza, non ricordo. Il primo a scendere in pista è stato Karam. Poi è arrivato Power. Avrebbe potuto essere il più veloce, se non fosse andato a sbattere alla fine. Per avere a disposizione un secondo tentativo dopo la riparazione della vettura, quel tempo avrebbe dovuto essere cancellato, ma per il momento era in griglia, dopo non ci sarebbero state certezze. Gli altri si sono "accodati" quando sono scesi in pista: De Silvestro, Kimball, Enerson, con Simona ultima della griglia. Dopo tre quarti d'ora di nulla cosmico, Enerson e Kimball ci hanno riprovato, non riuscendoci.
Dopo avrebbe dovuto esserci la Fast 9, una sosta di Q3 della Indy 500, in cui i primi nove del giorno prima andavano a lottare per la pole, ma dopo quello che avevamo appena vissuto non è riuscita a prendermi. Ho guardato il risultato solo una volta che è terminata, senza seguire il livetiming con costanza, perché dopotutto partire primo o nono non cambia molto, partire in ultima fila o non partire affatto - triste destino di Kimball ed Enerson - cambia tutto. Il giorno dopo Kimball ha scritto su Twitter che avrebbe seguito la gara con sua figlia (il giorno della gara ha postato un video in cui era al circuito con la figlia) tifando per la De Silvestro e per il team Paretta. È in momenti come questi che ti chiedi perché il motorsport sappia essere così crudele.

GRIGLIA DI PARTENZA:
1^ fila: Dixon - Herta - Veekay
2^ fila: Carpenter - Kanaan - Palou
3^ fila: Hunter-Reay - Castroneves - Ericsson
4^ fila: Rossi - Jones - O'Ward
5^ fila: Fittipaldi - Rosenqvist - Sato
6^ fila: Hinchcliffe - McLaughlin - Rahal
7^ fila: Daly - Harvey - Newgarden
8^ fila: Hildebrand - Ferrucci - Montoya
9^ fila: Andretti - Pagenaud - Bourdais
10^ fila: Wilson - Chilton - Kellett
11^ fila: Karam - Power - De Silvestro

MEMORIAL SUNDAY - la gara si è svolta domenica 30 maggio, con la partenza alle 18.45 ora italiana dietro alla safety car guidata da Danica Patrick e account random che su Youtube la trasmettevano in streaming. L'ho seguita a tratti, avendo cenato con la nonna (quindi ben prima dell'orario a cui sono abituata), vedendomi vari pezzi. Poi quello che mi ero persa l'ho recuperato con il Follow Forward. Tutto ciò, comunque, immagino non vi interessi e che quello che vi importa sia sapere com'è andata la gara.
La gara è iniziata con i tre della prima fila che si succedevano, uno dopo l'altro, in prima posizione. Quello che l'ha tenuta più a lungo è stato Veekay, per tutta la durata del primo stint, a seguito del quale è rientrato ai box, così come altri. Alcuni non l'hanno fatto subito, con conseguenze diverse a seconda delle occasioni: di lì a poco, infatti, è entrata la safety car quando Wilson ha frenato rientrando ai box e gli è partito il posteriore della macchina.
Dixon, Kanaan e Rossi, che stavano tutti un top-ten o zone limitrove, hanno finito il carburante nel momento sbagliato, sono rientrati ai box quando la pitlane era chiusa e questo ha messo fine alle loro ambizioni di stare nelle zone alte della classifica. Frattanto al restart, arrivato dopo un po' di tempo, i primi quattro erano Herta, Veekay, Daly e Castroneves, con Daly che ha superato gli altri prendendo la testa della gara, dove sarebbe rimasto per due stint, quindi fino oltre metà gara.

LA RUOTA DI RAHAL - una differenziazione di strategia ha portato quest'ultimo a risalire nelle zone alte della classifica, a detta dei telecronisti uno dei favoriti per la vittoria. Il momento del suo pitstop è arrivato dopo gli altri ed è capitato un intoppo piuttosto importante, la posteriore sinistra non è stata ben fissata. Rahal era da poco tornato in pista quando l'ha persa ed è andato a schiantarsi a muro. È stato il secondo dei tre ritirati della giornata: la terza, verso fine gara, sarebbe stata la De Silvestro, dopo un incidente simile a quello di Wilson ma con meno devasto. Però non divaghiamo, stiamo parlando di Rahal. La sua ruota ha proseguito la propria corsa impazzita, lasciando i segni del proprio passaggio sulla vettura di Daly, protetto dal cupolino.
Il giro di pitstop ha sancito che Palou, Castroneves e O'Ward dovevano essere i piloti della top-3, mentre Veekay era quarto, seppure destinato a perdere un po' di terreno e di posizioni in un successivo giro di pitstop. Nel frattempo i primi tre si superavano a vicenda, con Palou e Castroneves che sembravano a questo punto i candidati principali alla vittoria, se non ci fossero stati ulteriori stravolgimenti. Gli stravolgimenti li aspettavano Rosenqvist e Sato, che sono andati a lungo nella speranza di cavarsela con una sosta in meno qualora ci fosse stata una safety car, che tuttavia non c'è stata.

HELIO x4 - mentre la gara si apprestava a finire, sono rimasti solo due piloti papabili per il passaggio sotto la bandiera a scacchi, Palou e Castroneves, che hanno continuato a superarsi, scambiandosi di posizione varie volte. Poi, a due giri dalla fine, il sorpasso decisivo, quello che ha portato Castroneves in testa alla gara, ancora inseguito da Palou, che per l'età che ha potrebbe essere suo figlio. Poi è iniziato l'ultimo giro, mentre si avvicinavano a vetture sul punto di essere doppiate, che forse avrebbero potuto essere schegge impazzite.
Non ci sono state schegge impazzite se non una vettura nero-fucsia guidata da un quarantaseienne a cui alcuni anni fa Penske ha detto "sei troppo vecchio per un volante full time, vai nell'IMSA". Nell'IMSA, dove l'anno scorso ha vinto quello che ironicamente è stato l'unico campionato della sua carriera, Castroneves ha visto la fine del suo rapporto pluriventennale con Penske ed è rientrato come part-time in Indycar. Indy è stata la sua prima comparsa stagionale, dove non è stato solo una comparsa e ha ottenuto la prima vittoria della storia del team Shank. Con quattro successi alla Indy 500 eguaglia il record di Foyt, Mears e Unser... non è roba da poco.
L'ultimo giro l'ho visto con il cuore in gola e il fiato sospeso, sperando in un happy ending. Non ci sono happy ending migliori di questo, qualunque cosa ne pensino Palou e gli altri piloti della top-ten, ovvero Pagenaud, O'Ward, Carpenter, Ferrucci, Karam, Veekay e quei due vecchiaccihhhh di Montoya e Kanaan. Hanno completato la gara nelle venti posizioni successive Ericsson, Newgarden, Daly, Sato, Hildebrand, Herta, Dixon, Harvey, Andretti, McLaughlin, Hinchcliffe, Hunter-Reay, Kellett, Chilton, Fittipaldi, Bourdais, Rosenqvist, Jones, Rossi e Power, mentre come già detto De Silvestro, Rahal e Wilson non hanno visto il traguardo.