mercoledì 23 giugno 2021

Indycar 2021: Gran Premio di Road America

Domenica nel tardo pomeriggio, mentre il momento in cui ci sarebbe stata la differita del gran premio su TV8 era ancora molto lontano, il campionato di Indycar gareggiava a Road America, prima comparsa di Kevin Magnussen nel campionato di Indycar, perché tutti continuano a chiedersi quando la Haas ingaggerà un pilota americano di Indycar, ma in realtà sembra essere il campionato di Indycar che va a cercare costantemente piloti non americani della Haas per il proprio campionato. Di tutti i piloti della Haas del passato non ce n'è uno che in Indycar non ci sia stato: Gutierrez, Fittipaldi, Grosjean e ora anche Magnussen, seppure al momento solo one-off, al posto di Rosenqvist, ancora infortunato... al volante della Arrow McLaren, e infatti era destinato a finire in un "no power". Ma questo sarebbe accaduto molto tempo dopo, quando Kmag su una diversa pitstop window dagli altri aveva fatto tra le altre cose qualche giro in testa facendo il figo. Sembra non sia un mistero, nel frattempo, che Kmag punti a questa categoria. E sarebbe fantastico, perché il suo modo di guidare in apparenza sguaiato lì andrebbe benissimo.

La prima parte di gara l'ho vista su un canale youtube non ufficiale brasiliano che poi è stato bloccato per violazione del copyright, dove nella chat Josef Newgarden veniva definito da un utente "Novo Jardim". Vedo che anche i brasiliani hanno le mie stesse idee. Ad ogni modo, Nuovo Giardino è stato in testa per buona parte della gara, sia di quella parte che ho guardato, sia di quella di cui mi sono tenuta informata tramite social. Sembrava destinato alla vittoria, ma ha avuto un problema tecnico pochi minuti prima di arrivare al traguardo, cedendo la leadership ad Alex Palou, che aveva fino a quel momento occupato la seconda posizione, se non nel momento in cui, in qualche punto della gara non troppo specificato dato che a quel punto la stavo seguendo come potevo tramite aggiornamenti sui social, era stato per un battito di ciglia davanti a "Nuovo Giardino", che si era tuttavia ripreso la posizione. Sul podio insieme a Palou sono saliti anche Colton Herta e Will Power, che erano stati dietro a Palou per buona parte della gara.

Scott Dixon ha chiuso al quarto posto, mentre alle sue spalle ha completato la top-5 il nostro caro Romain Grosjean, di cui il mondo intero sembra essere in fervente attesa della prima vittoria nella categoria. Protagonista di un pitstop non proprio tranquillo, la sua gara è stata in salita e ha recuperato diverse posizioni per tornare a occupare una posizione simile a quella delle prime fasi della gara, sulla sua inconfondibile vettura viola (mi viene il dubbio che fosse viola anche quella di Cody Ware, suo compagno di squadra one-off, ma non ne sono certa). Al sesto posto è giunto Marcus Ericsson, nonostante un testacoda a un certo punto, che aveva fatto entrare la safety car (nel corso della gara ne sono entrate varie, grazie al contributo prima di Jimmie Johnson, poi in seguito di Ed Jones e della vettura di Kmag), con la top-ten completata da Alexander Rossi, Takuma Sato, Patricio O'Ward e Max Chilton. Sato, il Piccolo Chilli e Oliver Askew (sostituto stavolta di Rinus Veekay, infortunato in un incidente ciclistico) hanno anche leaderato la gara a caso essendo su pitstop window diverse da quelle dei piloti di testa.


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