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domenica 6 aprile 2025

Formula 1 2025: #3 Commento al Gran Premio del Giappone

06.04.2025 - Max Verstappen, Lando Norris, Oscar Piastri, Charles Leclerc, George Russell, Kimi Antonelli, Isack Hadjar, Lewis Hamilton, Alexander Albon, Oliver Bearman, Pierre Gasly, Fernando Alonso, Liam Lawson, Yuki Tsunoda, Carlos Sainz (retrocesso da 12° a 15° per impeding su Hamilton), Nico Hulkenberg, Gabriel Bortoleto, Esteban Ocon, Jack Doohan, Lance Stroll, questa la griglia di partenza a Suzuka.
Dopo avere preso il posto di Lawson, Tsunoda è stato battuto dallo stesso Lawson, meglio qualificato con la Torohhhh Rossohhhh di Faenzahhhh rispetto a quanto stava in Redbull. I due sono stati abbondantemente battuti da Hadjar, che è andato in top-ten, mentre Verstappen ha fatto un giro da urlo conquistandosi la pole position... chissà cosa farebbe se venisse messo a random alla Torohhhh Rossohhhh!

Le prime dieci posizioni sono rimaste invariate alla partenza, con unico cambiamento qualche giro più tardi quando Hamilton è riuscito a superare Hadjar. Per il resto, i gap si sono fossilizzati sugli uno/due secondi, al punto che, quando le McLaren si sono avvicinate lievemente a Verstappen, il Vanz ha asserito che stavano iniziando a "rompere gli indugi": poetic Rai cinema.
Mentre Verstappen era in testa alla gara, Tsunoda stava davanti a Lawson che aveva superato nelle fasi iniziali, mentre i suoi familiari venivano inquadrati nel box della Redbull. Un po' più tardi l'abbiamo visto rimirare il posteriore di un'Alpine, quella di un altro pilota che in passato era stato cacciato dalla Redbull, il tutto mentre Albon era a bordo di una Williams nelle zone alte della top-ten.
YT: "Pokemon, posso farti una domanda?"
PG: "Certo, dimmi."
YT: "Non è che questa cosa della promozione in Redbull sia una truffa?"
PG: "Esatto, come hai fatto a indovinare?"
YT: "Non ne ho idea, perché effettivamente non c'è alcun indizio che supporti questa teoria."

Il giro di pitstop non ha cambiato le posizioni tra i primi dieci, ma ci sono state alcune situazioni abbastanza frizzantine. I Norristappen hanno litigato all'uscita dalla pitlane, con Norris che tentava di stare davanti passando per l'erba, Antonelli ha fatto il figo stando in testa alla gara per avere rimandato il pitstop, ma poi ha mantenuto per un soffio la posizione su Hamilton, l'unico di loro partito sulle hard e passato alle medium anziché viceversa.
Nel frattempo accadevano altre faccende di ordinaria amministrazione, tipo Albon che per qualche motivo faceva polemica con il proprio ingegnere alla radio.
Mentre ci occupavamo di faccende di poco conto quali le gomme soft montate da Sainz e il suddetto giro più veloce provvisorio fatto da lui segnare, o il fatto che anche Lawson avesse montato le gomme soft, venendo tuttavia superato dallo stesso Sainz, Piastri ha deciso di andare a incollarsi negli scarichi di Norris aprendo l'ala mobile.
OP: "Ne approfitto per informarvi che oggi compio dodic-... ehm, volevo dire ventiquattro anni!"
MV: "Invece Norris quando aveva ventiquattro anni ne aveva solo undici. Dodici ce li ha adesso."
LN: "Ti ricordo che fino a qualche anno fa anche tu avevi lo status di bambino piccolo."
OP: "Quello che non capisco è perché il bambino piccolo sia io e non Antonelli."

Veniamo ad Antonelli. Dopo essere divenuto il più giovane race leader si è anche procacciato il giro più veloce, il più giovane della storia. Considerando che frequenta ancora le scuole (non ricordo il nome del suo corso di studi, ma ho scoperto che il diploma che prenderà è quello che ha sostituito il titolo di perito aziendale corrispondente in lingue estere, quindi diventerà un mio "collega") tra qualche mese diventerà il primo pilota della storia a diplomarsi dopo avere ottenuto un giro veloce.
Il miglior crono ha dimostrato che ai piloti delle retrovie non basta mettere le gomme soft per passare alla storia. Purtroppo l'andazzo generale ha dimostrato che secondo l'attuale stato delle cose le strategie veramente alternative, tipo gomme diverse per sperare di fare sorpassi, vengono tentate solo dai piloti che si trovano nelle retrovie, mentre gli altri si uniformano tutti. Purtroppo anche le stesse strategie alternative non sempre funzionano. Se Sainz almeno ha superato due vetture (Hulkenberg e Doohan), Lawson è rimasto esattamente dove si trovava, se non altro stavolta a bordo di una Toro Rosso.


Verstappen ha vinto, fatto dichiarazioni da bulletto ovviamente acclamate perché fatte contro Norris anziché contro i piloti della Ferrari, voci di corridoio narrano che il TG5 delle 20.00 abbia parlato della vittoria di Norris mettendoci una foto di Piastri. Quest'ultimo è diventato il settimo pilota della storia della Formula 1 dopo Chris Amon (secondo Gran Bretagna 1968/ venticinque anni), Carlos Pace (secondo Stati Uniti 1974/ trent'anni), James Hunt (vincitore Olanda 1976/ ventinove anni), Carlos Reutemann (secondo Argentina 1981/ trentanove anni), Jean Alesi (vincitore Canada 1995/ trentun anni) e Rubens Barrichello (Montecarlo 2004/ trentadue anni) a salire sul podio nel giorno del proprio compleanno.

RISULTATO: 1. Verstappen/ Redbull, 2. Norris/ McLaren, 3. Piastri/ McLaren, 4. Leclerc/ Ferrari, 5. Russell/ Mercedes, 6. Antonelli/ Mercedes, 7. Hamilton/ Ferrari, 8. Hadjar/ Racing Bulls, 9. Albon/ Williams, 10. Bearman/ Haas, 11. Alonso/ Aston Martin, 12. Tsunoda/ Racing Bulls, 13. Gasly/ Alpine, 14. Sainz/ Williams, 15. Doohan/ Alpine, 16. Hulkenberg/ Kick Sauber, 17. Lawson/ Racing Bulls, 18. Ocon/ Haas, 19. Bortoleto/ Kick Sauber, 20. Stroll/ Aston Martin.

Curiosità:
- Doohan ha iniziato il weekend con un botto spaventoso dovuto all'avere lasciato aperto il DRS in un tratto di pista in cui era impensabile, dato che al similatore aveva funzionato;
- molto criticato, è stato difeso da Villeneuve, il che a mio vedere è il minimo sindacale considerando che la mossa di Jacques di fare in pieno l'Eau Rouge per una scommessa con Zonta, con conseguente incidente di entrambi, mi pare ugualmente poco brillante;
- abbiamo il primo pilota che in questa stagione è stato multato per una cagata, ma proprio in senso letterale, dato che Sainz è arrivato in ritardo per l'inno nazionale dato che era in bagno.

giovedì 10 ottobre 2024

GP Cina e Giappone 2004: parentesi asiatica prima del finale

Il campionato 2004 si avviava verso la conclusione: il 10 ottobre si svolgeva il GP del Giappone, penultimo appuntamento stagionale. In precedenza, due settimane prima, era stato disputato il GP della Cina, sull'esordiente circuito di Shanghai. In questo post intendo ripercorrere quei due eventi, iniziando da cambiamenti di line-up avvenuti in corso d'opera. Dopo la "stagione europea" infatti, la Renault ha appiedato Jarno Trulli sostituendolo con Jacques Villeneuve. In casa Williams, invece, nessun cambio di piloti precoce, ma semplicemente è tornato Ralf Schumacher assente per infortunio da tre mesi.

A Shanghai c'era una Ferrari in pole position, guidata da Rubens Barrichello, mentre un'altra partiva dalla pitlane, quella di Michael Schumacher dopo una sostituzione del motore. Rubinho ha mantenuto la prima posizione al via, seguito dalla McLaren di Kimi Raikkonen, con la Renault di Fernando Alonso e la B.A.R. di Jenson Button nelle immediate vicinanze e le Sauber che cercavano di mettersi in mostra dopo avere ottenuto ottime posizioni in griglia.
Button è risalito in seguito al terzo posto, candidandosi di fatto come principale concorrente al gradino più basso del podio. Per lui, tuttavia, era prevista una strategia diversa, a due soste anziché tre come il duo Barrichello/ Raikkonen. Kimi era molto vicino a Rubinho dopo la prima sosta, ma nel successivo stint la distanza è incrementata. La terza sosta sarebbe stata fondamentale: con Raikkonen uscito dietro a Button, sarebbe stato Jenson a conquistare il secondo posto alle spalle di Barrichello.

Alonso ha chiuso quarto, mentre Juan Pablo Montoya ha terminato in quinta piazza. Ralf avrebbe potuto puntare alla sesta piazza, se non fosse stato protagonista di un incidente con la McLaren di David Coulthard, che avrebbe costretto i due ai box e poi in seguito il pilota Williams al ritiro. Takuma Sato, sesto su B.A.R., ha preceduto le Sauber di Giancarlo Fisichella e Felipe Massa.
Per Michael Schumacher la gara cinese è stata decisamente da incubo: dopo un incidente con la Jaguar di Christian Klien, si è esibito poco più tardi in un testacoda, e non eravamo neanche a metà gara. Ha proseguito per poi avere una foratura a gara inoltrata e ha terminato la gara dodicesimo alle spalle del vecchio rivale Villeneuve.
Le cose sarebbero tuttavia migliorate molto presto, con la pole position conquistata la domenica a Suzuka davanti al fratello, dato che la sessione del sabato è stata rimandata per via del tifone Ma-on.


La gara si è svolta sull'asciutto, con i fratelli Schumacher rimasti 1/2 anche se a distanza l'uno dall'altro. Dopo una sorprendente terza piazza in griglia, Mark Webber su Jaguar ha perso posizioni al via (e poi si sarebbe ritirato a gara inoltrata per un guasto che ha provocato il surriscaldamento dell'abitacolo provocandogli lievi ustioni), con le solite B.A.R. che hanno preso il sopravvento per la terza e quarta piazza, con Button destinato a una strategia su due soste anziché le tre degli altri front runner.
Non c'è stata storia né per la prima né per la seconda piazza con Button stabilmente terzo e Sato perennemente inquadrato dalle telecamere, anche se ha dovuto accontentarsi di arrivare quarto come un Nico Hulkenberg qualsiasi. Con il 3/4 posto, la B.A.R. ha conquistato matematicamente la seconda posizione nel mondiale costruttori, proprio in casa della Honda, oltre che in occasione del centesimo gran premio della sua storia.

Vincitore dei due gran premi precedenti, Barrichello era partito dalle retrovie in questa occasione, per risalire fino alla zona punti. La sua gara è terminata per un incidente con Coulthard, ma c'era ancora un gran premio in cui avrebbe potuto concludere la stagione in bellezza. Unico problema? Era il suo gran premio di casa, in cui non vedeva la bandiera a scacchi dal 1994.
Anche David si è rititato per questo incidente, mentre sull'altra McLaren, Raikkonen ha conquistato la sesta piazza alle spalle della Renault di Alonso. Ancora una volta, Villeneuve non ha conquistato punti. Montoya è giunto ottavo, mentre la zona punti è stata completata da Fisichella. A proposito di italiani, in questo gran premio è tornato Jarno Trulli, al volante della Toyota.
Ha fatto coppia con Olivier Panis, con Ricardo Zonta rimasto a piedi. Sarebbe tuttavia tornato in Brasile, dato che Panis si è ritirato dalla Formula 1 con una gara d'anticipo.

Nota conclusiva: come sapete, il mio animo di fangirl prima o poi emerge e attende con ansia di vedere cose estremamente dolci. Quindi aspettavo con ansia di vedere i fratelli Schumacher insieme nel parc fermé e poi sul podio.
È stata una delusione terribile: ciascuno se n'è andato per i fatti suoi, mentre sul podio non si sono neanche considerati l'uno con l'altro, con Michael che festeggiava insieme a Button e Ralf che se ne stava per i fatti suoi. Peccato, perché non sarebbero mai più finiti 1/2, anche se comunque sarebbero finiti sul podio insieme.


sabato 5 ottobre 2024

Dedicato a Jules Bianchi, dieci anni dopo

Anche se nel corso degli anni gli incidenti che a prima vista destavano preoccupazione erano sempre meno, non avevo quella sensazione, comune a molti, che nessuno potesse più morire in Formula 1, sia fanboy vintage secondo cui era troppo sicura quindi poco emozionante, sia ragazzini che non avevano mai visto nessuno morire se non nei vecchi video su Youtube. Ho sempre saputo che il disastro poteva essere dietro l'angolo, forse pronto a colpire in quei pochi punti di vuoto in cui non si era intervenuto, ma era un concetto vago: la morte, in un momento non definito, chissà dove e chissà quando, avrebbe bussato alla porta. Poteva essere l'indomani, poteva essere dopo anni. Di certo, quel 5 ottobre 2014, non avrei mai pensato che fosse giunto il momento.
Non avrei nemmeno mai immaginato che il pilota sarebbe stato Jules Bianchi, per ironia della sorte un pilota che avevo tanto sperato potesse arrivare in Formula 1. Avevo sperato che mettesse a tacere la gente che lo denigrava a random e, incredibile a dirsi, aveva fatto anche questo in grande stile, mettendo in top-ten una macchina dei nuovi team.

Quell'incidente è stato un duro colpo per me, quindi qualcuno mi vorrà scusare se parlo di lui e non di anniversari più importanti, cosa per la quale sono stata in passato criticata. Non obbligo altre persone a pensare a quel GP del Giappone con la mia stessa sensibilità, ma vorrei semplicemente che se qualcuno non è interessato a questo post semplicemente evitasse di leggerlo, invece di venire a dirmi che ho sbagliato a scriverlo.
Così come vedo appassionati che, giustamente, ricordano i piloti della loro generazione che non ci sono più, a distanza di decenni, credo di avere il diritto di ricordare un pilota della mia generazione, nel decimo anniversario dell'incidente che l'avrebbe portato alla morte dopo nove mesi di coma.
Amo il motorsport, anche se è pieno di storie tristi e senza lieto fine. Sono molto appassionata anche di vicende e piloti venuti prima della mia nascita. Non si può pretendere, tuttavia, che io riesca a mettere da parte quello che è stato il giorno che ho vissuto come più triste in assoluto come appassionata di Formula 1, e nel quale un ragazzo della mia età è venuto a mancare.


Sono passati dieci anni, ma non dimenticherò mai quelle ore trascorse in attesa di novità, poi al pomeriggio tornare con frequenza a controllare se ci fossero nuove notizie. Quando c'erano, non erano positive.
Poi, fuori contesto, ma incredibilmente incastrata nei drammi di quel giorno, è arrivata la notizia della morte di Andrea De Cesaris in un incidente stradale sul Raccordo Anulare. Perché evidentemente noi appassionati di motori siamo condannati alla sofferenza e quel giorno non ce n'era ancora stata abbastanza.


domenica 7 aprile 2024

Commento al Gran Premio del Giappone 2024

07.04.2024 - Suzuka // VERSTAPPEN RETURNZ

In Giappone è stato assegnato il mondiale nel 1976, anche se era il Fuji. Poi nel 1987, nel 1988, nel 1989, nel 1990, nel 1991, nel 1996, nel 1998, nel 2000, nel 2003 e perfino nel 2011 nonostante il mondiale fosse ancora ben lontano dal terminare, in queste occasioni a Suzuka. Poi a onore del vero è finito in Giappone anche nel 1995, solo che non era il gran premio del Giappone, ma quello del Pacifico, e la pista era Okayama, ai tempi nota come Tanaka International Aida. È proprio T.I. Aida che, nell'edizione precedente, il 1994, rappresentava finora l'unica apparizione di un tracciato giapponese nel mese di aprile. La collocazione temporale pianificata per il 1995 doveva essere più o meno la stessa, anche se poi la time slot è stata spostata a causa del terremoto di Kobe, che ha avuto tra le conseguenze motoristiche anche il ritiro in corso d'opera degli sponsor che Hideki Noda avrebbe dovuto portare alla Simtek come pilota part-time e, indirettamente, il fallimento dell'originale Piccola Cenerentola di Banbury.
Eccoci invece qui nel 2024, con il GP del Giappone in aprile, perché i calendari a cui siamo stati abituati ormai non esistono più... e devo dire, la mia mente oppone un po' di resistenza a Suzuka in aprile, sarà perché associata così tanto ai finali di stagione, cosa che non mi impensieriva invece ai tempi degli spostamenti di Shanghai e Sepang. Poi Sepang è stata spostata nuovamente in autunno prima di sparire dal calendario, ma stiamo di nuovo divagando specie al pensiero che la Redbull ci ha fatto doppietta nel 2016 approfittando delle sventure dei Rosbilton e Verstappino ha sbevazzato like a boss dal secondo gradino del podio senza dare scandalo nonostante avesse ai tempi diciannove anni e la Malesia avesse già ufficializzato un innalzamento della drinking age per il 2017 dai diciotto ai ventun anni, cosa che comunque non gli ha impedito di sbevazzare like a boss anche un anno dopo all'età di vent'anni sullo stesso podio.
Erano i vecchi tempi, in cui Verstappino era un bambino innocente(?) che faceva la scheggia impazzita approfittando delle disgrazie dei vari Rosvettelton di turno invece di fare pole position a ripetizione. Era anche agli albori della sua carriera, mentre adesso proprio a Suzuka ricorre (pur essendo aprile e non ottobre) il decennale del suo pseudo-esordio in Formula 1, quando è stato gettato nella mischia facendo il proprio esordio come Friday driver nelle prove libere.
A distanza di una decade ne è uscito con la pole position, in una sessione di qualifiche la cui differita TV8 è stata alle 14.00, proprio come le differite Rai giapponesi dei vecchi tempi. E quella qualifica là, vista a suo tempo in differita, era iniziata con l'annuncio di Kvyat in Redbull al posto di Vettel, quindi si può dire che sia un mondo totalmente diverso.
Questa è la griglia di partenza che è uscita da queste primaverili qualifiche nipponiche:

Verstappen - Perez
Norris - Sainz
Alonso - Piastri
Hamilton - Leclerc
Russell - Tsunoda
Ricciardo - Hulkenberg
Bottas - Albon
Ocon - Stroll
Gasly - Magnussen
Sargeant - Zhou

Anche la gara era alle 14.00 in differita e sono stata lontana dagli spoiler fino a circa quaranta minuti prima. A pranzo mio padre ha infatti acceso la TV con l'intenzione di guardare qualche programma di cucina, ma per qualche motivo la TV è finita sintonizzata invece su Canale 5 dove c'era il telegiornale e dove di lì a due minuti contati c'è stato un servizio inerente il gran premio. Quindi sapevo già com'era andata quando alle 14.00 su TV8 stava andando in onda non il via della gara, bensì una clip che mescolava sigle di anime, urla di Vanzini e immagini in formato cartoon di piloti. Alla vista di Leclerc con scritto "the Chosen" e Vanzini che urlava "il predestinato" ho rimpianto di non essere nata quarant'anni prima e di non avere vissuto in diretta la Formula 1 dei very uominy. Poi ho visto che c'è anche di peggio: dopo quel megamix anime è stata mandata la pubblicità e al ritorno ci siamo persi la griglia di partenza eccetto le prime quattro file. Poi via con il giro di formazione e Gené che menzionava un "grande degrado" parlando di gomme. Quella locuzione calzava a pennello anche per altro. Comunque sia la gara è finalmente partita, ma non è durata a lungo, dato che Ricciardo e Albon si sono toccati, il primo dei due ha fatto una mega-sbinnata poi sono andati simultaneamente a schiantarsi, specie il secondo dei due, su una barriera di pneumatici, con la gara che è stata redflaggata per poi ripartire dopo una pausa per ripulire la pista.
Quando è ripartita, fin dalle prime battute è stato chiaro che, almeno per la vittoria, non c'era alcuna possibilità diversa da Verstappino, verosimilmente in 1/2 con il compagno di squadra. Per il resto, la gara dei piloti che potevano ragionevolmente chiudere a punti ha strizzato molto l'occhio al mondiale 2012. Quindi ecco le McLaren che rientravano presto, le Mercedes che facevano l'opposto, Sainz che ritardava le due soste e Leclerc che ne faceva solo una, con tanto di undercut vari e di gomme molto più performanti nel finale da parte dei piloti che si erano appena fermati, con Alonso che come sul finire del mondiale 2012 era in una sorta di terra di nessuno in zona punti mentre il suo compagno di squadra non si sapeva bene dove fosse.
Le strategie diverse adottate dalla Ferrari hanno funzionato entrambe, perché Leclerc partiva ottavo e fare meglio era molto plausibile e perché Sainz ha superato le due o tre vetture che si è ritrovato davanti dopo essere tornato in pista a seguito della seconda sosta, compreso il compagno di squadra, dal quale ha allungato nei giri finali. Ho intravisto su "Xwitter" e Facebook che leclerchini e sainzini avrebbero polemizzato su tutto ciò, ma preferisco soprassedere.
La zona retrostante è stata costellata di timidi duelli, a volte neanche troppo timidi, nella maggior parte dei quali era coinvolto Tsunoda, e da Sargeant che sembrava essersi schiodato dall'ultima posizione, non perché partisse davanti a Zhou dato che questo si è ritirato ai box ancora nelle prime fasi, quanto perché effettivamente aveva delle vetture dietro. Il tutto è stato vanificato quando nelle fasi finali è andato a insabbiarsi, ma ha regalato una scena rustica meravigliosa quando è rientrato in pista con la macchina interamente grigia di polvere, scena che avevo già visto in anteprima durante il già citato servizio del TG5, nonché da me lungamente attesa perché non avevo idea di quando fosse capitata!
In sintesi non è stata una brutta gara, movimentata al punto giusto, ma a mio vedere le è mancato quel qualcosa che nel 2012 ci faceva saltare sulla sedia. D'altronde nel 2012 abbiamo avuto addirittura eventi quali la vittoria di Maldonado, ad oggi non credo ci sia qualcosa di diverso alle porte da una lunga sinfonia bibitara, seguita dalle Ferrari, dalle McLaren e dalle Mercedes in ordine rigoroso, al massimo un po' rimescolato nelle zone basse se gente random tipo Piastri e Hamilton oggi non sembrano tenere il passo dei rispettivi compagni di squadra. Russell permane un grande mistero, ma si segnala come sul finire di gara sia uscito vincente da un duello con Piastri.
Per il resto la telecronaca della gara è stata costellata da riferimenti pressoché nulli alla seppure vasta storia di Suzuka, ci è stato solo un velato accenno agli scontri Senna vs Prost, ma l'argomento è stato subito dismesso.
Neanche la storia più recente è stata rievocata, da inizio a fine gara, podio compreso, non ho sentito nemmeno una volta menzionare il nome di Jules Bianchi, nonostante proprio a Suzuka dieci anni fa (se non consideriamo i mesi di gap) avveniva il suo incidente mortale, il tutto nonostante le inquadrature del casco ad hoc di Leclerc. Non che sia necessariamente un male, considerando che detesto con tutte le mie forze la retorica secondo cui si parla di Bianchi solo ed esclusivamente come di colui che è vissuto per annunciare la venutahhhh del predestinatohhhh, però ammetto di esserci rimasta male.
Detto questo, possiamo chiudere con il grande finale, con i piloti nel retro del podio, che guardavano sullo schermo davanti le azioni salienti della gara. Secondo i Vanzené, Verstappino tacciava Sainz di non avere rispettato i track limits durante un suo duello post-cambio gomme con Hamilton che ancora non si era fermato:
"Hai superato il Prosciuttello mettendo le ruote sull'erba!!!111!!!11!!!"
"Se ci fossi stato tu, forse gliele avresti messe in testa..."

RISULTATO:
1. Max Verstappen/ Redbull
2. Sergio Perez/ Redbull
3. Carlos Sainz/ Ferrari
4. Charles Leclerc/ Ferrari
5. Lando Norris/ McLaren
6. Fernando Alonso/ Aston Martin
7. George Russell/ Mercedes
8. Oscar Piastri/ McLaren
9. Lewis Hamilton/ Mercedes
10. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
11. Nico Hulkenberg/ Haas
12. Lance Stroll/ Aston Martin
13. Kevin Magnussen/ Haas
14. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
15. Esteban Ocon/ Alpine
16. Pierre Gasly/ Alpine
17. Logan Sargeant/ Williams
Rit. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
Rit. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
Rit. Alex Albon/ Williams

giovedì 12 ottobre 2023

12.10.2003: vent'anni fa il sesto titolo!

12 Ottobre 2003 - vent'anni fa, ultimo evento della stagione, il circuito di Suzuka sede dell'assegnazione del titolo mondiale. Michael Schumacher è in testa al campionato con nove punti di vantaggio su un giovane Kimi Raikkonen, che potrebbe diventare campione del mondo solo se vincesse e al contempo il pilota della Ferrari non terminasse la gara in zona punti. Con un ottavo posto, Schumacher vincerebbe comunque vinto il mondiale, a parità di punti, per un numero maggiore di vittorie, sei, mentre il pilota della McLaren ha vinto il solo GP della Malesia. Anche il campionato costruttori è ancora aperto, ma tra Ferrari e Williams, la scuderia di Grove staccata di soli tre punti. Le qualifiche vedono un improvviso acquazzone che scompiglia oltremodo la griglia di partenza. La Ferrari e la Williams fanno 1/2 sulla griglia con Rubens Barrichello e Juan Pablo Montoya davanti alle Toyota tra Cristiano Da Matta e Olivier Panis. I fratelli Schumacher, invece, non se la passano bene, Michael è solo quattordicesimo, Ralf è ultimo sulla griglia per non avere fatto registrare un tempo... ma la gara è lunga, 53 giri, e tutto può succedere.

Tutto succede già nel primo giro, quando Montoya si porta in testa davanti a Rubinho, il quale se la deve vedere con la Renault di Fernando Alonso che gli sta negli scarichi. Raikkonen è quinto, alle spalle di una sola Toyota, ma riesce a passate davanti, seguito dal compagno di squadra David Coulthard. Per "Iceman" la strada verso un potenziale titolo è lunga e piena: dovrebbe sopravanzare i tre piloti che lo precedono, ma soprattutto sperare che Michael Schumacher non conquisti punti.
Per la prima questione, le speranze non sono tante. Per la seconda, tuttavia, si prospettano notevoli possibilità. Provate a pensare a Michael Schumacher che sta disputando la gara più importante della sua carriera, quella in cui vincerà il suo sesto titolo diventando il primo pilota ad averne un numero sufficiente a eguagliare quello delle ruote di una Tyrrell del 1976. Pensate a come potrebbe guidare un pilota del suo calibro in una simile situazione. Ecco, vi basti sapere che sta facendo esattamente il contrario: eccolo apparire alle spalle di una B.A.R., 11°...


Quella B.A.R. la guida Takuma Sato - che disputa il gran premio al posto di Jacques Villeneuve che, fuori dal team motorizzato Honda per il 2004, ha scelto di lasciarlo in anticipo, prima del GP del Giappone - che è in 10^ piazza e ci rimane, mentre Schumacher non rimane 11°. Cozza infatti contro la vettura del pilota di casa, danneggia l'ala anteriore: è solo il sesto giro e Michael si ritrova costretto a una sosta ai box, o meglio, ad anticiparla, perché siamo in epoca rifornimenti di benzina e tutti si fermano più volte.
Si ritrova ultimo, il che non è sicuramente quello che i suoi tifosi ambivano a vedere... e Corinna chissà, magari per consolarsi starà seguendo la gara del suo ex fidanzato.
Non per molto, tuttavia: È FERMO FRENTZEN, come da copione! Eccolo che parcheggia nei prati di Suzuka, un fumo inquietante esce dalla monoposto di H.H., che è fermo per l'ultima volta, è l'ultimo gran premio della sua decennale carriera in Formula 1.


Siamo solo al 9° giro quando perdiamo per strada Montoya per un guasto, Barrichello torna in testa, con Alonso che ancora lo segue a ruota, almeno finché dopo qualche giro non viene a sua volta lasciato a piedi dalla vettura che sta guidando. In questo stint c'è Coulthard secondo, Raikkonen è scivolato dietro al compagno di squadra e perdono terreno nei confronti della Ferrari.
Le posizioni rimangono uguali anche dopo la seconda sosta, mentre in occasione della terza Coulthard rallenta al rientro in pista, per farsi overcuttare da Raikkonen che è ancora in lotta per il titolo, anche se il tutto dovrebbe passare dal ritiro del leader, ormai, mentre Rubinho continua invece impeterrito per la propria strada.
Tra una sosta e l'altra i fratelli Schumacher sono stati occasionalmente in lotta tra di loro ed eccoli di nuovo, a pitstop ultimati, ritrovarsi a tu per tu l'uno con l'altro, alle spalle di Da Matta, adesso, con cui inizia un duello per il settimo posto. Michael è ottavo, se conserva la posizione, il titolo è suo qualunque cosa succeda. Conserva la posizione, ma è lui quello che deve vedersela con il "qualunque cosa succeda".


Se molti giri fa abbiamo visto Michael aggirarsi con l'ala anteriore rotta, dopo il contatto con Sato che adesso tra parenteso è stabilmente sesto, al 40° è il turno di Ralf, che ha tamponato il fratello. Il pilota della Ferrari riesce a proseguire, limitando i danni e accontentandosi della sesta piazza invece di andare a mettersi nei guai un'altra volta, mentre Ralf deve fermarsi ai box per via del danno riportato. La Williams farà punti, ma per il campionato costruttori comunque cambia poco perché Barrichello è in testa.
Per fortuna siamo nel 2003 e non vent'anni più tardi, perché avverto, non reggerei commenti tipo: "come si permette quel fallito di vincere la gara e di fare una buona performance invece di strapparsi le vesti piagnucolando e urlando che è ingiusto che Schumacher stia facendo una pessima gara? Vince solo perché vuole rubare la scena e ciò è il male della Ferrari, non vinceremo più il titolo piloti finché Barrichello non si leverà di mezzo".
Il realtà il titolo è vinto, ma sono sottigliezze, quello che conta è lamentarsi, o al massimo consolarsi perché gli skarsihhhh come Jenson Button al massimo arrivano quarti in volata con la Renault di Jarno Trulli, mentre tra qualche anno ruberannohhhh il mondialehhhh con la Brawn!

Ciò che non è una sottigliezza è che per fortuna non siamo ancora nel 2004, quindi il campionato è finito in Giappone e non in Brasile: a Interlagos, dubito che Barrichello avrebbe vinto così tanto facilmente come sul suolo giapponese!
Si chiude così il mondiale, con M.Schumacher che sale a 93 contro i 91 di Raikkonen, Montoya rimane fermo a 82, mentre Barrichello sale a 65 punti contro i 58 di R.Schumacher che così scivola in quinta posizione nel mondiale piloti.
Girano storie colorite su cosa potrebbe essere successo quella sera nella hospitality della Toyota, ci sono foto del neo-sei volte campione del mondo che indossa una camicia sbottonata che secondo voci di corridoio potrebbe appartenere all'amico Panis. Diciamo che Michael pare tutt'altro che sobrio, un po' come a dimostrare che ha battuto Kimi non soltanto nella classifica del mondiale piloti!

giovedì 5 ottobre 2023

5 Ottobre 2014

Era il 3 Ottobre ed era venerdì. Quel pomeriggio in ufficio, nel mio primo posto di lavoro, i miei due colleghi per qualche motivo si ritrovarono a parlare del loro lavoro dei sogni.
Lei gli chiese: "Quale sarebbe il tuo lavoro ideale?"
Lui rispose: "Pilota di Formula 1."
Quella risposta mi stupì. Lavoravamo insieme da quasi un anno e mai una volta l'avevo sentito parlare di Formula 1 o di corse automobilistiche in generale.
Peraltro era da tutto il giorno che parlava di un weekend alle terme(?) che aveva programmato per fare una sorpresa a sua moglie e mi venne da pensare che lui, il gran premio previsto per quel fine settimana neanche l'avrebbe guardato.
Io non pensavo ad altro. Quando uscii alle 17,30 corsi a casa e mi misi a passare l'aspirapolvere perché temevo che altrimenti mia madre me lo facesse fare il giorno dopo, a un orario inopportuno perché sovrapposto alle qualifiche.
Volevo disporre totalmente del mio tempo, quel fine settimana, incentrarlo sulla visione del gran premio.
Qualifiche in differita sulla Rai, gara in diretta su qualche sito non propriamente legittimo, quello era il mio piano.
Così iniziavo ad aspettare che fosse sabato e che venissero le 14.00.

Era il 4 Ottobre ed era sabato. Avevo deciso di andare in discoteca anche se la mattina dopo c'era il gran premio alle otto.
Avevo indossato un paio di scarpe che non avevo mai messo prima. Avevano delle cuciture che mi davano fastidio, me ne accorsi durante la serata.
Andai in bagno, per mettermi dei cerotti per evitare che i piedi mi si riempissero di vesciche.
Facevo un po' il countdown del tempo che mancava al gran premio, fregandomene del fatto che avrei dormito poche ore.
Rievocavo le 13.50, quando era iniziata la telecronaca - in differita - di Mazzoni.
Ai tempi non avevo lo smartphone, ma un cellulare anteguerra. Per essere sul pezzo con le ultime news dovevo accendere il computer oppure beccare un telegiornale.
Non avevo acceso il computer e, fino a quel momento, neanche la TV. Niente spoiler, avevo pensato, credendo che il momento clou fosse alla fine delle qualifiche.
Invece no, il momento clou, quello che spiazzava, era arrivato prima ancora che le vetture scendessero in pista, con una notizia bomba di mercato. Non mi aspettavo di sentire che un pluricampione del mondo stava per lasciare il team con cui aveva vinto quattro mondiali.
Le implicazioni erano chiare e l'impressione era che qualcosa stonasse. C'erano pezzi che non si incastravano, ma non potevo fare altro che evitare altri incastri.
Rimaneva comunque un weekend di gara. Non restava altro da fare, al momento, che pensava alla domenica mattina e alle otto che sarebbero arrivate di lì a qualche ora.

Era il 5 Ottobre, infine, ed era domenica, erano le otto, con le voci di mercato che si spegnevano, come invece non si spegnevano le luci della safety car, pronte a lasciare spazio alla bandiera rossa.
Venti minuti dopo le vetture si sarebbero riallineate dietro la safety car e diversi giri dopo si spegnevano anche le luci della safety car. La pioggia si era placata, iniziava la vera gara.
Sembrava uno di quei giorni già scritti, in cui la seconda guida di turno che si atteggiava a potenziale campione del mondo sarebbe stato ridicolizzato dal compagno di squadra, l'unico capace di essere preso sul serio. Ci fu un momento, in effetti, che pensai andasse davvero così, che fosse quello il succo della giornata.
Una volta deciso l'affare della leadership, si passava a quelle che vedevo come cose serie, come il contorno che non era solo un contorno. Poi ci fu quel pensiero, che ricordo con chiarezza. Arrivò più avanti, quando la pioggia aveva ripreso a cadere, i giri di soste venivano ultimati e ogni tanto il sentore che qualcosa stesse per accadere si faceva vivo: "ora sto iniziando a divertirmi".
Era raro che non mi succedesse, nel vedere un gran premio. Sono sempre stata capace di emozionarmi anche per il dettaglio che a molti sembra inutile. Non so nemmeno cosa mi divertisse, quella mattina, non me lo ricordo, probabilmente un dettaglio da nulla. O forse quel meteo incerto che poteva cambiare le carte in tavola.

C'eravamo noi, nelle nostre case, sui nostri divani, davanti ai televisori - oppure, nel mio caso e forse di parecchi altri, seduti sul letto con computer portatile sulle gambe in incrociate - che guardavamo il gran premio inoltrato, ancora ignari di cosa ci aspettava.
C'eravamo ancora noi, spaccati inesorabilmente in due sottogruppi, che non sapevamo che stavamo per diventare una cosa sola, mentre la pioggia controllata si faceva diluvio e una pagina oscura della storia del motorsport stava per essere scritta.
Le anime innocenti non mi avevano mai convinta con la loro teoria secondo cui in Formula 1 c'era un livello di sicurezza tale per cui nessuno poteva morire. Però, nonostante tutto, li capivo, semplicemente non erano mai stati messi di fronte alla realtà. Quando la realtà precipitò addosso a tutti noi, anime innocenti o meno, allora non ci furono più distinzioni.
Quella che era sempre stata un'ombra che stava sempre in agguato, da qualche parte, era una certezza. La verità è che prima o poi ci sarà sempre un prossimo incidente mortale. Il progresso della sicurezza serve per rimandare questo momento il più a lungo possibile, o almeno così funzionava.

L'incidente di Jules Bianchi e la sua morte mi portarono a suo tenpo a farmi delle domande dell'integrità del mondo della Formula 1 e, a distanza di anni, pur ritenendo corretti tutti i miei dubbi, inizio seriamente a temere che, pure in assenza di altri morti - per fortuna, il livello di integrità si sia di gran lunga abbassato.
Onde evitare fraintendimenti, ci tengo a specificare che ritengo siano stati fatti progressi dal 2014 a oggi, molti progressi. Se non altro, negli anni immediatamente successivi, la Formula 1 ha dimostrato di avere imparato almeno qualcosa dai propri errori.
Però, altrove, mi sembra ci sia un decadimento che personalmente trovo molto difficile da accettare. Si può discutere della poca moralità del "si corre a ogni costo in nome dei soldi, anche mettendo in conto la possibilità di incidenti gravi", ma se non altro posso riconoscere alla Formula 1 di quei tempi di avere avuto quantomeno la decenza di essersi limitata a strizzare un occhio al passato e non a un futuro ai limiti della distopia motoristica.
Se in quei giorni l'incidente era visto come un rischio che poteva essere accettato in nome delle ragioni economiche, pensiero sicuramente poco etico, al giorno d'oggi sembra sempre più visto come qualcosa di auspicabile, qualcosa da spettacolarizzare a ogni costo, qualcosa che deve essere desiderato e cercato e che magari esso stesso è alla base di introiti - questo lo trovo davvero raccapricciante, oltre che irrispettoso di chi in passato è stato vittima di questo sport.


Il 5 Ottobre 2014, stesso giorno in cui Jules Bianchi ebbe il devastante incidente per il quale morì dopo nove mesi di coma, Andrea De Cesaris perse la vita in un incidente in moto a Roma. Aveva 55 anni.
Un tempo, durante gli anni finali della sua carriera, Murray Walker lo definì come "il pilota che ha vinto più gare di tutti, senza vincerne nessuna". Era una gaffe, ma mi piace considerarla una metafora.



venerdì 29 settembre 2023

Quando il mondiale finiva in ottobre e di lì a un anno Hakkinen sarebbe tornato... o forse no // GP Giappone 2001

Il mese di ottobre è quasi alle porte e fino a meno di decenni fa spesso era simbolo di finale del mondiale. L'ultima volta in cui è successo, era il lontano 2007. Oggi, però, ci spingiamo più indietro, a rievocare un finale di stagione che avveniva in Giappone, sul circuito di Suzuka, il 14 ottobre. Correva l'anno 2001 e Michael Schumacher aveva vinto il titolo con diversi gran premi d'anticipo, ma il campionato non era ancora finito. La stagione europea era terminata da meno di un mese, poi si era andati negli States a Indianapolis e a distanza di due settimane in Giappone, in passato sede di tanti scontri per il titolo mondiale. Erano altri tempi, ma non è su questo che voglio stare a sindacare, mi limiterò piuttosto a raccontare gli eventi, specificando che con tutta probabilità di questo gran premio a suo tempo non vidi nemmeno la replica sintetica. Non ho ricordi dell'epoca nemmeno di un incidente alquanto altisonante avvenuto in corso d'opera.

La Ferrari numero 1 scattava dalla pole position, precedendo le Williams di Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher, poi veniva la Rossa numero 2 guidata da Rubens Barrichello. Le McLaren di Mika Hakkinen e David Coulthard erano 5/7 con in mezzo la Benetton di Giancarlo Fisichella, che tuttavia a causa di un testacoda nel corso dei primi giri ha perso notevolmente terreno.
Michael Schumacher nel frattempo era in testa, mentre Barrichello duellava con le Williams arrivando a superarle entrambe, salvo poi perdere la seconda piazza a vantaggio di Montoya. Tutti sembravano su una strategia a due soste e così sarebbe stato, con le Ferrari prime a rientrare, poi le Williams e a seguire le McLaren.
Prima di arrivare a ciò, tuttavia, ci sarebbe stato quell'incidente che tutti ricordano come principale accadimento avvenuto in questo gran premio, a cui arriveremo tra poco, anzi, diciamo subito.



Raikkonen stava disputando il suo ultimo gran premio con la Sauber prima di passare in McLaren, mentre Alesi stava disputando il suo gran premio in assoluto, al volante di una Jordan, come compagno di squadra di Jarno Trulli. Le strade di Kimi e Jean si sono incontrate, o per meglio dire, scontrate per caso, dopo pochi giri di gara.
I due si trovavano 9/10 e Raikkonen è stato sorpreso da una foratura improvvisa, partendo in testacoda. Proprio in quel momento stava sopraggiungendo Alesi, che non è riuscito a evitarlo, giungendo così in anticipo alla fine della propria carriera. L'impatto tra le due vetture è ststo piuttosto violento e poi la Sauber è andata di fatto a fracassarsi contro le barriere. I piloti sono rimasti entrambi illesi e le vetture sono state rimosse in maniera piuttosto agevole, senza nemmeno che fosse chiamata in pista la safety car, nonostante sembrassero essercene ottime ragioni.

Nel frattempo la gara proseguiva con Michael Schumacher che, dopo l'una e dopo l'altra sosta, si è ritrovato negli scarichi di Hakkinen che ancora non si era fermato, essendo su una diversa pitstop window. In entrambe le occasioni ha cercato di passare oltre, ma Mika si è difeso bene, rinunciando alla posizione soltanto al momento della sosta.
Ralf Schumacher e Barrichello sono precipitati indietro per peripezie varie: un drive though per taglio di chicane durante un duello con Rubinho nel caso di Ralf, un problema durante il secondo pitstop nel caso del ferrarista. Hakkinen si è ritrovato terzo dietro a Michael Schumacher e Montoya, ma ha rallentato molto nelle fasi conclusive, venendo superato da Coulthard e mantenendo per poco il quarto posto su Barrichello e Ralf Schumacher nella sua ultima gara. Più indietro, la Minardi otteneva un buon 11° su sedici piloti ancora in gara con Fernando Alonso.

domenica 24 settembre 2023

Formula 1 2023: #16 Gran Premio del Giappone - il commento della domenica sera

Carissimi fanboy che nella notte tra giovedì e venerdì affermano che chi non si alza alle quattro per vedersi le prove libere e poi la domenica affermano che alzarsi alle sette per vedersi la diretta non vale la pena perché tanto il vincitore non guiderà una vettura rossa, stavolta ho deciso di sorprendervi e di farlo con il Commento al GP del Giappone pubblicato addirittura la domenica sera! Come al solito seguirò il format della cronaca scritta per il forum più le riflessioni semi-serie, quindi non mi resta altro da fare che proseguire. Anzi no, per prima cosa vi informo di quale sia stata la mia strategia questa domenica: 1) no spoiler fino agli highlight ufficiali, 2) approfondimento tramite lettura di articoli perché certe cose che avevo letto mi sembravano improbabili e scritte da gente che aveva travisato o romanzato certi aspetti della gara, 3) differita alle 16,30 che peraltro mi ha provocato un lieve mal di testa che si trascina tuttora, perché ho indossato per due ore di fila gli occhiali da lontano che mi fanno spesso questo effetto.
Se non sono una vera appassionata, ma soprattutto se non sono un verohhhh uomohhhh perché non mi sono alzata alle sette per immaginare di vedere una gara che la TV non pay non stava trasmettendo, me ne farò una ragione. Anche se, devo ammetterlo, non essere considerata un verohhhh uomohhhh è un trauma da cui è difficile riprendersi.

CRONACA PER F1 GRAND CHELEM - La vittoria di Carlos Sainz su Ferrari a Singapore, a interrompere una lunga striscia vincente della Redbull, aveva convinto qualcuno che lo strapotere del team anglo-austriaco fosse terminato, ma come facilmente prevedibile non c'era di più errato e, a Suzuka, le Redbull hanno ripreso ad andare forte... o meglio, UNA Redbull ha ripreso ad andare forte, mentre Checo Perez continua a faticare a tenere il passo del compagno di squadra.
Max Verstappen si procaccia la pole position staccando e non di poco gli avversari diretti, i quali tuttavia sono in primis le McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris, dopodiché la Ferrari di Charles Leclerc. Perez si qualifica soltanto quinto, seguito da Sainz e dalle Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell.
Yuki Tsunoda - confermato all'Alpha Tauri per il 2024 al fianco dell'attualmente infortunato Daniel Ricciardo (con una certa indignazione da parte dei sostenitori di Liam Lawson, che con tutto il rispetto per il giovane rookie hanno reagito esattamente come se Ricciardo fosse il peggiore pilota sulla griglia) strappa una quinta fila al fianco di Fernando Alonso, l'Aston Martin ormai chiaramente in netta difficoltà al confronto con gli standard di inizio stagione.
Il suo compagno di squadra Lance Stroll, rientrato dopo il lieve infortunio a Singapore, è ancora in difficoltà ed esce già nella Q1, in precedenza interrotta dalla bandiera rossa per incidente della Williams di Logan Sargeant, il tutto mentre Alex Albon passa in Q2.
Questa è la griglia di partenza:

Verstappen - Piastri
Norris - Leclerc
Perez - Sainz
Hamilton - Russell
Tsunoda - Alonso
Lawson - Gasly
Albon - Ocon
Magnussen - Bottas
Stroll - Hulkenberg
Zhou - Sargeant

Quanto visto da parte di Verstappen nelle qualifiche si ripete senza difficoltà in gara, che dura in totale 53 giri. Le McLaren, al via, fanno un timido tentativo di affiancarlo, ma Norris e Piastri devono desistere e accodarsi in seconda e terza posizione (quindi con Norris davanti al compagno di squadra), alle loro spalle le Ferrari di Leclerc e Sainz, poi Alonso, che ha approfittato del trambusto avvenuto davanti a lui, con un contatto tra Perez e Hamilton. Anche a centro gruppo e nelle retrovie ci sono stati vari contatti, si è vista la Williams di Albon venire colpita da un'Alfa Romeo - è Bottas - e ci sono vari detriti, tanto che entra la safety car. Perez, entrambe le Alfa, le Williams e la Alpine di Esteban Ocon vanno ai box - Perez pare avere commesso un'irregolarità nel rientrare in pista e si procaccia cinque secondi di penalità.
Hamilton, che ha perso la posizione nei confronti di Russell, lo supera dopo il restart portandosi ottavo, frattanto c'è un ulteriore contatto, tra Bottas e Sargeant, con Valtteri costretto al ritiro ai box poco più tardi.
Perez al 12° giro ha un incidente con la Haas di Kevin Magnussen ed è costretto al rientro ai box, mentre per gli altri piloti è il momento del cambio gomme. Viene data virtual safety car mentre Piastri effettua la prima sosta, ciò gli permetterà di superare Norris per undercut quando si fermerà, ma verso metà gara gli verrà chiesto di cedergli la posizione.
Prima della sosta, Hamilton è impegnato in un acceso duello con Russell, si rischia il contatto. Hamilton subito dopo si ferma, Russell prosegue. Alonso che si era già fermato undercutta le Ferrari, ma viene superato da Leclerc e successivamente anche da Sainz e Hamilton.
Nel momento in cui si sta ritirando ai box, Perez riceve cinque secondi di penalità, molto più tardi verrà rimandato in pista per alcuni giri (come usava nel 2005 quando il momento del ritiro influiva sull'uscita in qualifica a giro singolo nel gran premio successivo) e sconterà la penalità, per non avere retrocessioni in griglia nel prossimo evento.
Si parla di buco nel regolamento... ma in realtà il regolamento non dovrebbe prevedere penalità "a rate": chi riceve una penalità in gara ma non la sconta in quanto si ritira tra il momento in cui viene comminata e quello in cui dovrebbe scontarla, solitamente non se la trascina dietro nel tempo (a meno che il regolamento non sia stato cambiato in tal senso, oppure non ci sia nessun punto del regolamento che illumina al cento per cento in tal senso).
Russell fa una sosta sola, gli altri piloti dei top team ne fanno due. Dopo il secondo giro di soste degli altri, è terzo davanti a Russell e Leclerc, che tuttavia riusciranno a riprendersi la posizione con un sorpasso in pista. Hamilton, invece, è davanti a Sainz che ha ritardato la sosta. I due raggiungono Russell che al momento procede più lentamente di Hamilton, tanto che Lewis supera il compagno di squadra. Mentre Hamilton riesce a proseguire in quinta piazza, Sainz supera Russell al terzultimo giro.
Alonso chiude ottavo - unica Aston Martin al traguardo, Stroll ritirato per la rottura dell'ala posteriore - precedendo le Alpine: all'ultimo giro viene chiesto a Gasly di lasciar passare Ocon, il quale in precedenza sembra gli avesse ceduto la posizione nel tentativo di andare a raggiungere Alonso. Non sembra che Pierre la prenda molto bene: in una scena mostrata dai profili social della Formula 1, ma non durante la gara, lo lascia passare, ma dopo avere tagliato il traguardo "saluta" con una serie di gesti eloquenti, uno dei quali l'alzata del dito medio.
L'Alpha Tauri deve accontentarsi delle posizioni subito oltre ai punti - con Tsunoda che si becca critiche per essere stato battuto da Lawson, adesso sembra essere lui e non più Ricciardo quello che rubahhhh il volantehhhh - nel giorno in cui la "sorella maggiore" ottiene matematicamente il titolo costruttori. Per Verstappen, nel frattempo, il titolo piloti è vicino, potrebbe vincerlo già in Qatar, addirittura dopo la sprint.

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Lando Norris (McLaren), 3. Oscar Piastri (McLaren), 4. Charles Leclerc (Ferrari), 5. Lewis Hamilton (Mercedes), 6. Carlos Sainz (Ferrari), 7. George Russell (Mercedes), 8. Fernando Alonso (Aston Martin), 9. Esteban Ocon (Alpine), 10. Pierre Gasly (Alpine), 11. Liam Lawson (Alpha Tauri), 12. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 13. Zhou Guanyu (Alfa Romeo), 14. Nico Hulkenberg (Haas), 15. Kevin Magnussen (Haas), Rit. Alex Albon (Williams), Rit. Logan Sargeant (Williams), Rit. Lance Stroll (Aston Martin), Rit. Sergio Perez (Redbull), Rit. Valtteri Bottas (Alfa Romeo).

RIFLESSIONI SEMISERIE DELLA DOMENICA SERA - non ho molto da dire, in realtà, solo che ho notato come al solito un atteggiamento abbastanza "da bar" sui social, anche se devo ammettere che gli algoritmi di Twittelon mi hanno proposto meno caciara del solito.
Sarà che di solito mi propone i deliri di sainzini e leclerchini vari e che 1) una parte li ho silenziati dopo il caos della scorsa settimana, 2) oggi si sono visti rubare la scena da altri dato che di fatto i loro idoli non sono mai arrivati allo scontro diretto e che in pista non è successo nulla di controverso tra di loro, mentre altri compagni di squadra si prendevano a ruotate.
Non ho dubbi che ci saranno presto occasioni di insulti e polemiche varie, specie alla luce del fatto che in Qatar si correrà tra due settimane e proprio il fatto che non ci sia una gara di cui parlare di solito innesca il caos. Quindi per il momento vi saluto e spero di godermi un po' di relax.

martedì 28 marzo 2023

25 anni dopo: 1998 (ITA, LUX, JPN), Hakkinen vs Schumacher, la sfida finale!

Monza, settembre 1998: alla fine del weekend Mika Hakkinen e Michael Schumacher sono esattamente appaiati in testa alla classifica, con lo stesso numero di vittorie, sei. Il pilota della McLaren è in vantaggio per avere due secondi posti, invece che uno solo come il ferrarista. Mancano ancora due gran premi alla fine della stagione, quindi tutto può ancora succedere, ma di certo Hakkinen non può ritenersi soddisfatto, visto come era iniziata la giornata. Partiva terzo, dietro al rivale che scattava dalla pole, mentre secondo c'era il campione in carica Jacques Villeneuve. Seguivano David Coulthard ed Eddie Irvine, per Hakkinen magari la griglia non era tanto promettente, ma è bastato il race start per cambiare le cose.
Le McLaren si sono ritrovate 1/2, Schumacher è scivolato quinto anche alle spalle di Villeneuve. Superato il pilota della Williams si è lanciato all'inseguimento di Irvine che non ha opposto grande resistenza. Adesso era terzo, ma Hakkinen procedeva in testa e Coulthard dietro di lui era secondo con un passo molto veloce. Era più scarico, in vista di una strategia a una sosta in più, quindi ha superato agevolmente Hakkinen in pochi giri e ha iniziato ad allungare.
L'intento della scuderia di Woking era verosimilmente fare doppietta, dando a David il vantaggio sufficiente per stare davanti alle Ferrari a rifornimenti ultimati, ma non è andato in porto nulla. Ci si avvicinava a un terzo di gara quando nello stesso giro, in un colpo solo, Coulthard è stato costretto al ritiro da un guasto al motore, mentre Hakkinen ha subito il sorpasso di Schumacher che si è portato in testa.
Non che Michael abbia avuto vita facile: fino verso la fine della gara è stato inseguito dall'avversario, viaggiava a pochi secondi di gap, inseguimento tuttavia vanificato da un testacoda di Mika a pochi giri dalla fine. Ha danneggiato la vettura nel fuori pista, ma ha tentato di resistere fino in fondo, perdendo tuttavia la seconda posizione a vantaggio di Irvine.
Quarto sulla Jordan dopo il ritiro di Villeneuve - andato a sbattere dopo un guasto sulla sua monoposto - anche Ralf Schumacher è riuscito a superare Hakkinen e si è preso la terza piazza, salendo sul podio insieme al fratello per la prima volta nella storia. Hakkinen ha chiuso quarto, precedendo la Sauber di Jean Alesi e la Jordan di Damon Hill, ha salvato il salvabile ma il responso della classifica è stato inequivocabile.

Archiviata l'Italia, si va in Lussemburg-... si va al Nurburgring, perché i nomi creativi sono un must. Per Hakkinen le cose non sembrano mettersi molto bene, terzo in griglia dietro al duo M.Schumacher/ Irvine. Eddie fa una gran partenza, si porta inizialmente in testa, ma deve desistere quando vede comparire negli specchietti la vettura del compagno di squadra. Il suo ruolo a quel punto sarà tentare di rallentare Hakkinen, ma non è Valtteri Bottas a bordo di una Mercedes quindi lui può.
Dopo qualche giro alle spalle di Irvine, Hakkinen si porta secondo e si avvicina progressivamente a Schumacher. Alla sosta, gli farà overcut. Idem Coulthard farà overcut ai danni di Irvine: da terzo e quarto che erano inizialmente, gli Hakoulthard sono adesso primo e terzo.
Ci resteranno, di fatto la top-4 resterà uguale fino alla fine, mentre la lotta per il quinto posto è decisamente più accesa. Heinz-Harald Frentzen su Williams dopo la prima sosta è riuscito a portarsi davanti alle Benetton di Giancarlo Fisichella e Alex Wurz, inizialmente 5/6. I tre sono vicinissimi e Fisichella riesce a superare Frentzen, salvo mettere poco dopo le ruote sull'erba causa scivolata sull'olio sparso dal motore rotto della Tyrrell di Ricardo Rosset e perdere due posizioni. Anticipando il secondo pitstop, Fisichella riesce a fare undercut sul compagno di squadra: sarà lui a chiudere sesto dietro a Frentzen, con i tre in lotta fino alla fine.
Hakkinen ha quattro punti di vantaggio (sistema 10/ 6/ 4/ 3/ 2/ 1) su Schumacher, a questo punto, nonché una vittoria in più (e adesso stesso numero di secondi posto, tra poco capirete perché ve lo sto specificando). Se Schumacher vincesse in Giappone con Hakkinen secondo, avrebbero pari punti, pari vittorie, ma Hakkinen avrebbe un secondo posto in più grazie al quale vincerebbe il mondiale. Quindi Schumacher per diventare campione del mondo dovrebbe fare almeno cinque punti in più di Hakkinen, in sintesi, vincere senza Hakkinen secondo. In alternativa può arrivare secondo con l'avversario sesto oppure fuori dai punti. Per il mondiale costruttori, la Ferrari invece dovrebbe fare doppietta con nessuna McLaren a punti.

Passano cinque settimane prima del successivo evento a Suzuka, pare perché in mezzo avrebbe dovuto, stando alla bozza originale del calendario, esserci un GP del Portogallo. Passano cinque settimane e Schumacher va a prendersi la pole position affiancato da Hakkinen, seguono i rispettivi compagni di squadra a parti invertite. Si inizia da un aborted start, la Prost di Jarno Trulli rimane ferma sulla griglia e dovrà partire ventunesimo, perché la ventiduesima vettura manca: Rosset non si è qualificato.
Si passa a un secondo aborted start, stavolta perché è Michael Schumacher il pilota rimasto fermo! Sarà lui a partire ventunesimo. Nel corso della prima tornata recupera otto posizioni e viaggia rapidamente verso l'alto, ma ormai il titolo sembra saldamente nelle mani di Hakkinen, in testa fin dal via, inseguito da Irvine mentre Coulthard è scivolato alle spalle di Frentzen. Schumacher frattanto prosegue, andando avanti di sorpassi e, quando altri piloti iniziano a fermarsi, di overcut. In sintesi, si ritrova terzo dopo avere effettuato il primo rifornimento, ormai davanti anche a Coulthard. La situazione è comunque sempre più solida per Hakkinen, ancora leader mentre si va verso metà gara e oltre, con gli occhi puntati sui due avversari, l'uno in testa e l'altro risalito dalle retrovie.
Poi ecco apparire una di quelle scene che sembrano banali: c'è una Tyrrell ferma, l'unica qualificata, quella di Tora Takagi. Esteban Tuero, su Minardi, ha tentato di utilizzarlo come trampolino di lancio. I due sono entrambi fermi, ci sono detriti in pista, e Takagi gesticola all'indirizzo di Tuero. I due non lo sanno ancora, ma stanno per essere accidentalmente consacrati alla memoria del motorsport, tempo un minuto o due ed ecco che Michael Schumacher procede su tre ruote. Una delle gomme posteriori è scoppiata all'improvviso, al passaggio sui detriti dell'incidente.
Ciò che ancora non era chiaro adesso è palese e plateale: Mika Hakkinen è campione del mondo e lo sarà qualunque cosa succeda. Taglia il traguardo da vincitore, Irvine e Coulthard a completare il podio. Da tempo a sandwich tra le Williams di Frentzen e Villeneuve, Damon Hill si prende il quarto posto in extremis, una buona conclusione di stagione per la Jordan se soprassediamo sul ritiro per guasto al motore di Ralf Schumacher avvenuto nella prima parte di gara.
Michael Schumacher, già in maglia e jeans, si imbuca al parc fermé per andare ad accogliere Hakkinen dal basso dei suoi -14 punti in classifica. Poi si allontana, lasciandolo con Irvine e Coulthard, sul podio Eddie gli infilerà la bottiglia di champagne dentro il colletto della tuta, inondando. La Formula 1 ha trovato il suo nuovo eroe, ad appena un anno di distanza dalla sua prima vittoria, dopo le tante stagioni travagliate, con la reputazione di pilota caotico dei suoi primi anni, poi il grave incidente del 1995. Al contempo, il mondiale è stato combattuto fino alla fine, nonostante le premesse iniziali non fossero proprio delle migliori.


venerdì 6 gennaio 2023

La Kojima in Giappone: Masahiro Hasemi, il giro veloce fasullo... e perfino un tester poi divenuto campione del mondo!

Forse ricorderete che la Formula 1 ha gareggiato per due stagioni al Fuji negli anni '70 - anzi, sicuramente, visto che non stiamo parlando di eventi facili da dimenticare - e quindi penso sia opportuno parlare di un team che ha disputato entrambe le edizioni del GP del Giappone degli anni '70: si tratta della Kojima Engineering, team che gareggiava nelle formule minori a livello nazionale e che ha deciso di salire sul tetto del mondo. Che poi, parliamone, non si può dire che abbia sfigurato: con il debuttante Masahiro Hasemi non solo la squadra si è brillantemente qualificata, ma l'ha fatto in decima piazza. Non so se mi spiego: team a caso, pilota debuttante, ventisette vetture di cui ventisei vanno in griglia... e sedici di queste dietro a quella di Hasemi! E non solo individui qualunque, questo ha battuto anche gente tipo Jacques Laffite, Patrick Depailler, Alan Jones ed Emerson Fittipaldi, giusto per citare quelli più illustri.

Credo sia inutile raccontarvi della gara, sapete tutti come sia andato il GP del Giappone 1976, quindi passiamo alla Kojima. In gara Hasemi è arrivato ultimo a causa di problemi di gomme, su undici vetture al traguardo, senza avere mai sfigurato. Insomma, un esordio passato in sordina ma decisamente incoraggiante, se si considera la situazione nel suo complesso. Il caso, comunque, ha voluto che Hasemi passasse alla storia per un giro veloce fasullo! Gli è infatti stato attribuito il giro più veloce della gara per un errore di conteggio e solo diversi giorni più tardi dal Giappone è giunta la notizia che il vero giro veloce era di Laffite. Fuori dal Giappone, tuttavia, questa notizia è passata in sordina, tanto che alcune fonti riportano come ufficiale il giro più veloce di Hasemi. Quelle ufficiali, tuttavia, smentiscono (quantomeno ai giorni nostri, qualche anno fa no): il giro più veloce risulta effettivamente assegnato alla Ligier di Laffite.


Hasemi non ha mai preso parte ad altri gran premi, quindi non sapremo mai come sarebbe andata, ma segnalo la partecipazione allo stesso gran premio di altri piloti giapponesi su vetture clienti. Uno di questi - poi vi spiegherò perché lo stia menzionano - era Kazuyoshi Hoshino, che correva su una Tyrrell non ufficiale (purtroppo non esaruotata) del team Heros, con la quale è partito ventunesimo e di è ritirato a gara in corso per una foratura. Tenetevelo in mente, perché appunto ne riparleremo. Prima, però, torniamo sulla Kojima: pare intendesse disputare il campionato di Formula 1 del 1977, cosa che non è andata in porto, quindi ce lo siamo ritrovato solo al GP del Giappone, stavolta con Noritake Takahara (presente nel 1976 su una Surtees, giungendo nono al traguardo davanti a Jean-Pierre Jarier - niente male questi giapponesi vintage). Tra i candidati a quel sedile c'era anche un pilota che con Kojima aveva effettuato il suo primo test di Formula 1, un certo Keke Rosberg.

Solo ventitré vetture erano presenti a questa edizione, quindi la qualificazione era assicurata. Takahara comunque si è preso il lusso del diciannovesimo tempo, mettendosi dietro ben quattro avversari, tra cui la Ferrari di Gilles Villeneuve, quindi possiamo dire si sia qualificato per cu*o e non per merito rendendo il mondiale falsato. La gara di Takahara purtroppo non è durata a lungo: pare sia uscito per incidente dopo un solo giro di gara, nel tentativo di evitare detriti di un altro incidente. La sua era l'unica Kojima ufficiale presente, ma Hoshino con il team Heros ne guidava una cliente, peraltro avendo modo di battere il team ufficiale: qualificato undicesimo davanti a numerosi piloti ben più blasonati - Alan Jones, Riccardo Patrese, Gunnar Nilsson, Patrick Depailler, Ronnie Peterson... - ha chiuso la gara nella stessa posizione, classificandosi davanti alla March di André Ribeiro, che partiva dalle retrovie. In sintesi, un'impresa tutt'altro che fallimentare.

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Masahiro Hasemi ha gareggiato in diverse categorie, sia sul suolo di casa sia non (ha disputato varie edizioni della 24 Ore di Le Mans), con risultati di discreto successo in Giappone, continuando a gareggiare fino a 50+ anni.
Noritake Takahara ha continuato a gareggiare in Giappone per qualche stagione, dopo l'esordio in Formula 1, pare continuando a gareggiare fino alla fine degli anni '70.
Kazuyoshi Hoshino, come Hasemi, ha ugualmente continuato a gareggiare in Giappone fino a 50+ anni. Ne aveva quarantasette quando - pare - nel 1994 è stato addirittura preso in considerazione dalla Benetton (al momento in lotta per il titolo piloti con Michael Schumacher e per il titolo costruttori) come one-off per il GP del Giappone, volante che è poi andato a Johnny Herbert.
 

giovedì 13 ottobre 2022

13.10.2002: vent'anni fa finiva il mondiale da sogno della Ferrari

Quanto è cambiato il mondo negli ultimi vent'anni? Probabilmente tanto, ma non solo il mondo esterno, anche quello della Formula 1. Ci sono due grandi differenze tra il mondiale 2002 e quello 2022, in primo luogo i valori in campo. La Ferrari era una monoposto dominante, con la vittoria che era pressoché una formalità. Anche al gran premio finale a Suzuka le Rosse scattavano dalla prima fila, con Michael Schumacher e Rubens Barrichello. Nelle due file successive partivano le McLaren e le Williams, segno che i valori in pista sono cambiati molto anche al di là dei vincitori. La Mercedes e la Redbull ancora non esistevano, ai tempi, o per meglio dire esistevano la B.A.R. e la Jaguar, i team che poi sono diventati Mercedes e Redbull. Ad essere simile ai giorni nostri era il periodo in cui si svolgeva il GP del Giappone: nel 2002 era il 13 Ottobre. La differenza sostanziale è che, invece di esserci cinque ulteriori gran premi nel mese/ nei mesi seguenti, quello era l'ultimo gran premio stagionale.

La gara è partita con le Ferrari che sono rimaste 1/2, una grossa sorpresa in un periodo storico in cui le gare erano totalmente imprevedibil-... ah no. Le McLaren e le Williams si sono un po' rimescolate, ma sono rimaste nelle quattro posizioni finali della zona punti, perché eramo nel 2002, quindi eravamo all'ultima gara della storia in cui solo i primi sei hanno preso punti, prima di passare al punteggio 2003-2009 ai primi otto classificati. Il quartetto delle McLaren e delle Williams in ordine sparso è comunque diventato ben presto un terzetto, causa ritiro di David Coulthard a causa di un problema tecnico. Non è stato il primo dei ritirati: l'onore è andato a un pilota che è andato a sbattere dopo pochi giri al volante di una Sauber. Il suo nome era Felipe Massa, mi hanno detto che poi abbia fatto carriera! Aggiungo che il ritiro di Coulthard non è stato neanche l'ultimo, tipo poco più tardi è capitato a Olivier Panis che, come da prassi per chi era al volante di una B.A.R., ha visto la propria vettura chiedere ben presto di essere portata a dormire.

Specifico che intorno a metà gara la gara di Jacques Villeneuve è terminata con una bella fumata di motore, perché appunto, la B.A.R. era sempre una garanzia e i motori Honda anche loro. Si sono ritirati successivamente anche i nostri due portacolori, a causa di problemi alle loro monoposto, prima Jarno Trulli (Renault) e poi Giancarlo Fisichella (Jordan) quest'ultimo con una fumata di motore di dimensioni consistenti. Per fortuna c'era anche chi guidava una Jaguar verde speranza, come la speranza di non ritirarsi, tipo Pedro De La Ros-... ah no. Ad ogni modo la gara delle Ferrari proseguiva ancora 1/2 con entrambi i piloti su una strategia a due soste. Diversa strategia invece per Ralf Schumacher, con il pilota della Williams che è riuscito a risalire terzo sopravanzando così la McLaren di Kimi Raikkonen e la Williams del compagno di squadra Juan Pablo Montoya. Almeno fino a cinque giri dalla fine, quando la vettura l'ha abbandonato e inaspettatamente Raikkonen si è procacciato una terza piazza.

Mentre il giovane Kimi era senz'altro soddisfatto della bottiglia di champagne che si apprestava a prendere tra le mani, Montoya chiudeva la stagione con una quarta posizione, mentre le inquadrature si portavano sulla Jordan che tagliava il traguardo in quinta piazza: era quella di Takuma Sato, eroe di casa, che è stato acclamato dal pubblico e si è messo a esultare in modo scatenato, un po' come se avesse appena ottenuto punti al volante di una Super Aguri. La zona punti è stata conclusa da una Renault guidata da una certa nostra vecchia conoscenza, un allora giovanissimo Jenson Button. Sono rimasti senza punti invece Nick Heidfeld (Sauber), Mika Salo (Tyrrell), Eddie Irvine (Jaguar) e Mark Webber (Minardi), con un totale di dieci vetture giunte al traguardo. Se fossimo stati in una stagione dal 2010 in poi, tutti i piloti presenti alla bandiera a scacchi avrebbero portato a casa almeno un punto, segno evidente che la riforma del punteggio è anche frutto della maggiore affidabilità: quasi tutti sono usciti per guasti vari.

A parte il già citato Felipe Massa, l'unico altro pilota a ritirarsi per incidente è stato un celebre minardista degli old gold days, famoso perché appunto, nei momenti in cui non si stava ritirando per incidente era generalmente inquadrato, in varie occasioni, mentre stava girando sulla sabbia o sull'erba invece che sull'asfalto. Anche stavolta Alex Yoong è stato una garanzia, ben prima del suo ritiro il pilota malese era stato inquadrato mentre se ne andava in giro per le campagne giapponesi. Forse vi sarete accorti che qualcuno manca all'appello e quel qualcuno è Allan McNish: solo diciannove piloti risultano avere preso il via al GP del Giappone di vent'anni fa, con il pilota della Toyota non presente sulla griglia di partenza. Ho cercato su statsf1 per quale ragione non fosse presente al via, ma c'è solo il risultato della gara e non la cronaca completa. Wikipedia inglese, alla voce del GP del Giappone di quell'anno riferisce come McNish non abbia preso il via a causa di un infortunio riportato in un incidente in qualifica.

lunedì 10 ottobre 2022

Commento al Gran Premio del Giappone 2022

Un tempo il Giappone era la location nella quale veniva assegnato il titolo, ma proprio di default, perché è quello che successe la prima volta che ci fu un gran premio in Giappone. Correva l'anno 1976 e mi sembra inutile raccontarvi cosa successe quell'anno, qualora abbiate dei dubbi vi invito alla visione di "Rush" per farvi una cultura. Perché sì, obiettivamente, per quanto abbia a suo tempo criticato la Rush-mania, guardando quel film ci si faceva una cultura sulla Formula 1 molto più che nell'epoca della drivertosurviverizzazione dilagante. Nel 1976/77 si svolsero due edizioni del GP del Giappone al Fuji e poi il Giappone fu abbandonato per una buona decina d'anni. Tornò verso la fine degli anni '80 e divenne ben presto sede di tante assegnazioni del titolo mondiale, quando era in calendario come penultimo appuntamento stagionale prima del GP d'Australia che ai tempi si svolgeva ad Adelaide. A Suzuka si consumava la trilogia nipponica dei Prosenna, a titolo di esempio, così come molte altre storie di altri titoli. Negli anni '90 divenne a un certo punto anche ultima tappa in assoluto del mondiale, prima che iniziasse l'espansione smodata verso altri orizzonti.
Va bene, sto esagerando, i "nuovi orizzonti" inizialmente non erano neanche tanto nuovi e obiettivamente parlando penso che spostare il Brasile a fine stagione e renderlo sede di assegnazione di mondiali, a un certo punto, sia stata una saggia decisione. Poi è arrivato Abu Dhabi e una volta ho letto qualcuno che sui social sosteneva che sarebbe meglio raderlo al suolo e farci un parcheggio. Io non sono dello stesso parere: se si è deciso che ad Abu Dhabi finisca il mondiale è decisamente meglio non farlo finire in un parcheggio, come accadeva dall'altra parte dell'oceano ai tempi di Caesars Palace! Tornando in topic, comunque, la riallocazione di certe gare in altri momenti della stagione e l'introduzione o lo spostamento di gran premi già esistenti ha fatto sì che il Giappone, indicativamente nell'ultimo decennio e oltre, non fosse esattamente un luogo in cui il mondiale poteva essere assegnato, a meno che non accadesse con largo anticipo come accadde nel 2011 quando, con varie gare d'anticipo, Vettel si confermò campione del mondo battendo Button, tra parentesi una delle rivalità più educate e civili della Formula 1 moderna, da cui i driverstosurvivers avrebbero tanto da imparare. Ma forse non sarebbero per niente interessati a un simile confronto e non si appassionerebbero alla Formula 1 e non avere questo tipo di tifosi sarebbe una grande perdit-... ah no.
In vista del GP del Giappone teneva e tiene banco la faccenda del budget cap sforato o presunto tale della Redbull, con tanto di teorie del kompl8, gente che sostiene di sapere per filo e per segno cosa sia successo e altri che hanno affermato di non potersi mettere a pranzo perché in trepidante attesa delle decisioni della FIA che non sono arrivate. Spero vivamente che queste persone non siano morte di fame nel frattempo, ma tutto ciò mi porta a una conclusione inevitabile: il fanbase di oggi non sarebbe moralmente pronto a vivere situazioni a tensione ben più alta a cui noi fan del passato che eravamo very uominy (io compresa, anche LE fan erano very uominy ai miei tempi) e non avevamo i social su cui fare refresh ogni cinque secondi nella speranza di leggere delle novità. Personalmente ricordo che ai tempi dello spygate controllavo sporadicamente il televideo della Mediaset, dove c'era la pagina delle notizie di sport del TGCom, nella speranza che fossero arrivate delle news. Se non c'erano, poi, la mia vita procedeva regolarmente, pasti inclusi, fino al momento del successivo controllo.
Voce fuori campo: "Nel frattempo la Honda ritorna in Formula 1, tornando a fornire motori ufficiali alla Honda, dopo che quest'anno le ha fornito motori con marchio commerciale, tipo i prodotti a marchio Coop."
Voci dello Spettakolo: "Griglie invertite!!!11!!!11!!!1!!"
Voci fuori campo: "Oh ca**o, le voci fuori campo sono venute anche in Giappone, ci seguono ovunque. Meno male che verso fine mese ce ne libereremo scappando in Messico."
Voci dello Spettakolo: "Povero Checo, lui quando scapperà in Messico troverà ad attenderlo la moglie... e di recente ha vinto il GP di Singapore! Speriamo che a Marina Bay non ci fossero degli yacht!"
La faccenda del budget cap era al centro della scena, ma nel frattempo nei giorni antecedenti al gran premio è anche la vita privata di Perez a raggiungere nuovamente il fanbase, per ironia della sorte proprio quello italiano: la famosa donna dello yacht di Montecarlo sembrerebbe avere assunto un'identità e sarebbe una concorrente del Grande Fratello Vip (di cui non conosco il nome dato che tale programma è una delle cose più lontane dai miei gusti televisivi). Trovo tutto ciò una trashata senza precedenti, che però non faceva passare in secondo piano la presenza di tifosi ferraristi che lanciavano un grido del tutto motivato e pieno di senso.
Ferraristi social: "Mondiale in taskahhhh!!11!!!1!"
Verstappino: "Scusate, state bene?"
Ferraristi Social: "Certo, la classifica non ci condanna, quindi abbiamo la certezza che il Predestinato vincerà il titolo."
Verstappino: "Non sono sicuro di avere capito bene. Potete ripeterlo scandendo le parole in modo più chiaro?"
Ferraristi Social: "La KlAsSiFiKa NoN Ci KoNdAnNa QuInDi AbBiAmO La CeRtEzZa Ke Il PrEdEsTiNaTo ViNçErA' iL TiT0L0!!!11!!!!!"
Verstappino: "Grazie, ora ho capito molto meglio. Adesso però vorrei ricordarvi che se a Suzuka dovessi vincere la gara e ottenere al contempo il giro più veloce otterrei il titolo indipendentemente dai risultati di predestinati e family man donnaioli vari. Forse dovreste rivalutare le vostre priorità e cercare di fare affermazioni che possano contenere un maggior numero di -K. Aggiungete anche qualche One-One-One in più, poi qualche Juan-Juan-Juan e a quel punto potete consolare i vostri dispiaceri con cibo ipercalorico e scoperchiando tombini."
Ferraristi Social: "Oh dear."
Verstappino: "Oh deer, a horse with horns."
Voci dello Spettakolo: "Tutto ciò sta diventando molto trash. Per tornare sugli standard che piacciono a noi bisognerebbe aumentare le gare di sabato e anche qualcuna di venerdì, tanto la gente che le commenta sui social palesemente non va mai a lavorare."
Verstappino: "E neanche a scuola. Un po' come me quando avevo l'età per fare il drivertosurviver."
Voce fuori campo: "Non mentire. Tu frequentavi la scuola con i banchi monoposto."
Verstappino: "Azz, mi hai sgamato."
Voci dello Spettakolo: "Torneo per stabilire chi indossa le mutande più belle a cui la Formula 1 fa da contorno!!!11!!11!!!"
Voce fuori campo: "Tutto ciò è ridicolo, la Voci dello Spettakolo non possono avere idee sensate."
Voci dello Spettakolo: "Irrigatori artificiali."
Verstappino: "Sì, ci mettiamo tutti a pisciare in branco finché in pista non servono le full wet, in attesa che arrivi la pioggia di venerdì nelle prove libere. I V3KkYaCçY invece se la fanno addosso perché hanno problemi di incontinenza, vero Prosciuttello?"
Gangster Rapper: "Lasciami in pace, in questi giorni pre-gara sto indossando indumenti a fiori nella speranza di essere attaccato dalle api di Crazy Frog. Crazy Frog, però, invece di sguinzagliarmi dietro le sue api è impegnato a postare curiosità sulla sua infanzia su Instagram."
Voci dello Spettakolo: "Apocalisse durante il gran premio!"
Gangster Rapper: "Lo ritengo piuttosto probabile... e non sarebbe una pessima idea, perché impedirebbe l'assegnazione del titolo a Verstappino in un modo più sensato che facendolo vincere alla Ferrari. Non che la Ferrari abbia possibilità di vittoria anche in caso di squalifica della Redbull, in tal caso perderebbero contro di noi."
Verstappino: "nello specifico perderebbero contro tutte le -L di Russell."
Gangster Rapper: "Appunto per questo l'Apocalisse è una soluzione preferibile. O uno sbarco degli alieni."
Voce fuori campo: "Dove credi di essere, negli Stati Uniti? Gli alieni hanno fatto un accordo di esclusiva con Hollywood, possono invadere solo l'America."
Con queste chiacchiere pre-fine settimana ci avvicinavamo al Giappone, pronti ad assistere alla probabile assegnazione del mondiale come ai vecchi tempi, con lo spettro del budget cap, del mercato piloti e dei sedili ancora vacanti (nella notte europea tra venerdì e sabato è stato annunciato il passaggio di Gasly in Alpine sostituito da De Vries), ma soprattutto felici di rivedere Suzuka in calendario, pronti a metterci davanti alla TV alle sette in punto di domenica mattina. Anzi, no, guardando la guida di TV8 abbiamo subito constatato che avremmo assistito all'assegnazione del titolo(?) nel corso del pomeriggio inoltrato. Almeno finché non hanno cambiato idea mettendo la gara alle 18.00 anziché alle 16.00 quindi siamo passati a sera (in mattinata mi sono arrangiata con video postati da gente varia su Youtube prima che venissero rimossi e highlight non ufficiali, tanto la gara non è che sia durata molto - verso le quattro del pomeriggio ho poi trovato un video con la gara integrale dopo il restart con telecronaca brasiliana e l'ho vista interamente a quell'ora).
Dopo un'investigazione per avere rallentato a caso davanti a Norris, Verstappino ha conservato la pole così come altri per ragioni analoghe avevano conservato le loro posizioni in passato e, dopo l'asciutto di sabato, siamo passati alla pioggia di domenica. Gasly, qualificato 17°, ha cambiato qualcosa sulla vettura ritrovandosi a partire dalla pitlane e questa è diventata la griglia:

Verstappen - Leclerc
Sainz - Perez
Ocon - Hamilton
Alonso - Russell
Vettel - Norris
Ricciardo - Bottas
Tsunoda - Zhou
Schumacher - Albon
Magnussen - Stroll
Latifi - Gasly

Domenica mattina ci siamo ritrovati in una di quelle meravigliose(?) situazioni in cui pioveva in maniera copiosa, le full wet erano pressoché inservibili quindi si dovevano usare le intermedie e per via del parco chiuso le vetture dovevano scendere in griglia con lo stesso assetto con cui avevano disputato le qualifiche. Per non farsi mancare niente si poteva fare una partenza dalla griglia invece che dietro la safety car, perché si sa che lo spettakolohhhh è dato dalla possibilità di incidenti e ciò aumentava di gran lunga le potenzialità di avere momenti di puro spettakolohhhh. Vi sembra di stare nel bel mezzo di un frullato di indecenza mescolato con una puntata di Drive to Survive? Allora siete povere anime innocenti, perché non avete visto ancora niente! Prego entrino i tendoni da circo e scattino le vetture!
I Leclestappen sono partiti pressoché affiancati e hanno proceduto affiancati per qualche secondo, per fortuna non stavo seguendo la gara con i Vanzené quindi non ho sentito urla varie, perché quella parte di gara l'ho vista alla mattina con telecronaca britannica con nientemeno che Jenson Button che stava al posto di Martin Brundle!
Poi Verstappino si è appropriato della leadership una volta per tutte, Leclerc si è accodato in seconda posizione... e niente, basta, si vedeva solo spray e si faticava a intuire quali fossero le vetture che sopraggiungevano. Da delle successive inquadrature è apparso che la vettura in terza posizione aveva i colori della Redbull e che quindi Perez si trovava davanti a Sainz, nel frattempo c'erano bandiere gialle dietro e non si capiva con esattezza cosa stesse succedendo.
Crazy Frog: "Succede che c'è un V3KkYaCçY0 intralciante che spinge!"
Divino Ferni: "E che un ranocchio sta finendo in testacoda, tanto per cambiare. Come vanno le cose lì dietro?"
Crazy Frog: "C'è l'apprendista vampiro che ha perso posizioni, non è ben chiaro se si sia toccato con qualcuno, e sta precipitando. Poi c'è la vettura di Albon che ha deciso che Albon deve diventare Alboff e si è spenta, costringendolo a parcheggiare in una via di fuga. Lì davanti invece come va?"
Divino Ferni: "Non si vede nulla, il mio fanboy ha fatto un botto micidiale contro le vetture e niente, tutto regolare a parte che c'è un Pokemon che sta procedendo caricando sull'ala anteriore un pezzo di un pannello pubblicitario che si è staccato con il botto del mio fanboy."
Crazy Frog: "Come fai a vedere queste cose? Oltre a non esserci visibilità, tutto a parte l'uscita di Sainz dovrebbe essere accaduto dietro di te."
Divino Ferni: "Mai sottovalutare la mia natura divina. Io vedo anche quello che sfugge agli occhi umani e posso anche prevedere il futuro."
Crazy Frog: "E per non farlo capire, non fai altro che accasarti a team scarsi vaneggiando che con loro vincerai il terzo titolo."
Divino Ferni: "Taci, ti ricordo che ho vinto due mondiali quando tu usavi ancora il ciuccio."
Crazy Frog: "E io ti ricordo che ho vinto due mondiali all'ultima gara che avresti voluto portarti a casa tu."
Divino Ferni: "Stai zitta, se no chiamo Webbi e gli dico di gufarti."
Crazy Frog: "Okay, non dirò più niente. Magari chiederò a Zhou che è finito qui dietro se vuole giocare a briscola con me se dovessero dare bandiera rossa. Non so perché, mi ha risposto ruggendo. Questa cosa di diventare un vampiro come Bo77as sta leggermente sfuggendo di mano."
Nel frattempo Gasly è rientrato in pitlane, mentre veniva mandata in pista la safety car ed è stato percorso un giro dietro la safety car. Uscito dalla pitlane, Gasly doveva andare ad accodarsi dietro alle altre vetture e per tale ragione non poteva tenere un passo esattamente da safety car. La vettura di Sainz nel frattempo doveva essere rimossa, mentre pioveva, c'era pista bagnata e poca visibilità, con le vetture che dovevano ancora allinearsi dietro la safety car. Per tale ragione non potevano essere mandati in pista i trattori... ma niente, ecco che è apparso il trattore, mentre Gasly stava andando ancora a velocità tale da raggiungere il resto del gruppo.
Specifichiamo: in concomitanza è stata data bandiera rossa e, dopo la bandiera rossa, come da lui stesso ammesso, Gasly non ha rispettato i limiti di velocità. Questo non significa, tuttavia, che siano state rispettate le procedure di sicurezza dalla direzione gara e il fatto che abbiamo dovuto scoprire la presenza del trattore dagli onboard di Gasly non trasmessi in diretta e che le immagini sono state censurate dalla regia ufficiale lascia pensare che si sia fatto ciò che non si doveva fare. Qualunque cosa abbia fatto Gasly dopo - per la quale è stato penalizzato molto tempo dopo con un drive through post-gara quindi convertito in venti secondi che gli ha fatto perdere la penultima posizione giungendo ultimo - non rende meno grave il fatto che si sia mandata in vacca la sicurezza perché... mhm... non preoccupiamoci del perché. Ciò che mi preoccupa maggiormente è che, diversamente da qualche anno fa in cui era anche plausibile che a nessuno fosse mai venuto in mente che qualcuno potesse finire in aquaplaning, schiantarsi contro un trattore e morire, adesso ciò dovrebbe essere cosa nota. Non mi spiego perché ci si comporti come se non fosse tale.
Nel frattempo su Twitter accadevano cose strane (e ci sono state due ore e un quarto di tempo a disposizione, tanto è durata la fase di stallo che precedeva il restart - con un falso allarme molto prima), insomma quelle che succedono ogni volta in cui viene data bandiera rossa per ragioni di sicurezza e non per rendere la gara più frizzante: le solite vecchie lamentele che un tempo i piloty erano very uominy e che la gente che segue la Formula 1 da molti decenni ha provato emozioni intense che tutti dovrebbero conoscere, tipo assistere alla morte dei propri idoli. Qualcuno ha iniziato anche ad elencare delle gare vintage che si sono svolte "sotto al diluvio e senza incidenti" e uno ha citato il GP di Malesia 2009 e il GP del Giappone 1994, dimostrando di avere una conoscenza nulla della storia della Formula 1 ma di volere parlare comunque per sentito dire. Il sentito dire della faccenda malese (quella del cremino di Raikkonen e del siparietto "Felipe Baby" di Smedley) è quello meno grave. È vero che non ci sono stati incidenti gravi o potenzialmente gravi, però non è affatto una gara "disputata sotto al diluvio". È una gara iniziata con l'asciutto e proseguita regolarmente fintanto che non è arrivato un quantitativo di pioggia tale da non tenere più le vetture in strada. Una gara redflaggata a cui viene assegnato metà punteggio dato che non si può proseguire per condizioni meteo avverse non mi sembra un grande esempio di gara in cui "diluviava ma hanno corso comunque!!!11!!!11!!"
La faccenda Giappone 1994 è più ostica e, qualora non ne siate al corrente, vi spiego cosa sia accaduto. Innanzi tutto non è vero che sia una gara proseguita "regolarmente": è una gara in cui a un certo punto a causa della pioggia eccessiva e degli incidenti è stata data bandiera rossa, al punto che c'è stato in seguito il restart e che è l'ultima gara della storia in cui il risultato è stato calcolato per tempi aggregati. La bandiera rossa è stata data per un incidente che, al momento, è stato considerato quasi una faccenda di routine e passato un po' in secondo piano. Con l'intensificarsi della pioggia, varie vetture hanno iniziato a uscire di pista. Uno dei piloti usciti di scena era Morbidelli, finito in testacoda per aquaplaning alla curva Dunlop. Un giro più tardi Brundle è uscito nello stesso punto. Mentre Morbidelli si era trovato davanti un muro, Brundle si è ritrovato davanti un trattore. Stando a quanto ha raccontato, all'ultimo è riuscito, frenando bruscamente, a rendere più improvvisa la traiettoria del proprio testacoda per evitare l'impatto con il mezzo di recupero e a colpire il muro. Dal muro, è finito per rimbalzare contro un commissario, ribaltandolo a terra. Era il giorno "fortunato" del commissario, che se l'è cavata con delle fratture alle gambe. Esattamente vent'anni più tardi, nello stesso tratto di pista, Bianchi si è ritrovato davanti il trattore che recuperava la vettura di Sutil, con un outcome diverso. Si è già cercato di ripeterlo, il GP del Giappone 1994. Non mi sembra il caso di riprovarci una seconda volta.
Dopo due ore e un quarto di "una volta i piloti erano very uominy" è giunto il momento di riallinearsi dietro la safety car. La pioggia ormai era un affare quasi dimenticato, la situazione era molto migliorata e si poteva partire con le gomme full wet, sulla cui durata nel tempo c'erano molti dubbi. Infatti c'era la possibilità che qualcuno, nel giro stesso in cui usciva di scena la safety car, potesse decidere di rientrare e di passare alle gomme intermedie, quelle che più di ogni altra sarebbero state adatte al momento e avrebbero potuto permettere di recuperare molte posizioni.
Crazy Frog: "Cra, cra, cra. Fate quello che vi pare, io sto rientrando e già che ci sono sto anche saltando sulla coda di una certa marmotta assassina del Quebec!"
Marmotta del Quebec: *ruggito.*
Crazy Frog: "Cosa vuoi?"
Marmotta del Quebec: "C'ero prima io."
Crazy Frog: "Accodati e non rompere le pa**e. Pensa piuttosto a fare entrare una safety car. C'è uno sprovveduto viandante che prima si trovava decimo ma che, nell'impossibilità di riprendersi la decima posizione dato che subirà undercut da noi e magari anche da chi sta entrando un giro dopo punta a rimanere in pista per ultimo con gomme full wet nella speranza che accada qualcosa."
Marmotta del Quebec: "Prima di tutto io faccio entrare la safety car solo a random e non per sottostare alle richieste di qualcuno, poi mi piacerebbe sapere chi è questo sprovveduto che spera di guadagnarci da una safety car."
Crazy Frog: "Il Piccolo Principe."
Marmotta del Quebec: "Triggered."
Crazy Frog: "Scusa, non volevo traumatizzarti. Ora cerca di non sbinnarla."
Marmotta del Quebec: *ruggito a squarciagola.*
Crazy Frog: "Scusami, ma non conosco la lingua delle marmotte, cosa significa?"
Marmotta del Quebec: "Significa che ce l'ho enorme e che ve lo dimostrerò. Zona punti, sto arrivando!"
Crazy Frog: "Cra, cra, cra."
Marmotta del Quebec: "E questo cosa significherebbe?"
Crazy Frog: "Che mi arrendo all'evidenza delle dimensioni della tua ala mobile e dimostro al mondo che la rana ce l'ho ancora io. Non vorrei che, dopo la tua prestazione, ti tacciassero di avermela rubata mentre duellavamo in pitlane e di essere tu quello che fa guidare la rana."
A poco a poco tutti rientravano, quindi ci ritrovavamo con una Haas che risaliva sempre di più, almeno finché non ha iniziato a prendere sette o otto secondi al giro da tutti. Ormai la possibilità di salvare il salvabile era andata, non restava altro che puntare all'obiettivo di farsi inquadrare esclamando "guardate sponsor, sono in TV!" Quando tutti i piloti davanti a lui sono rientrati, purtroppo Schumacher è stato immediatamente superato da Verstappen, qualche metro in più e avrebbe superato la linea del traguardo risultando che avesse percorso un giro in testa.
Quando anche gli sponsor hanno detto "va bene, sei in TV, ma sarebbe il caso di rientrare", il Piccolo Principe è andato a cambiare gomme ed è uscito nelle retrovie. Davanti nel frattempo Verstappino faceva il vuoto, lasciando Leclerc sempre più solo. Quando di lì a pochi giri Leclerc ha iniziato a lamentarsi della tenuta delle gomme, ha iniziato ad essere sempre meno solo, con Perez che gli si avvicinava sempre più. Dietro di loro, a debita distanza, Ocon si teneva dietro Hamilton like a boss, mentre Vettel cercava di fare la stessa cosa con Alonso. Ottavo c'era Latifi che ruggiva a squarciagola come solo le marmotte assassine del Quebec sanno fare, mentre Russell e tutte le sue -L, che aveva evidentemente perso qualche -L per strada nel momento della sosta, cercava di risalire verso la zona punti. Più avanti nella gara avrebbe anche superato Latifi, facendolo scivolare al nono posto, ma un nono posto di Latifi era pur sempre un risultato memorabile, al punto che la mattina mentre seguivo la gara tramite social e nella speranza di vedere qualche video delle scene più importanti ho iniziato a smettere di preoccuparmi di tutto il resto e mi sono messa a preoccuparmi piuttosto di quali tipologie di punteggio avrebbero potuto assegnare punti al nono posto.
A partire da quest'anno non esistono più i punti dimezzati per evitare che avvengano dei non-gran premi della durata di un paio di giri alle spalle della safety car. Adesso per assegnare punti ci vogliono almeno due giri di gara senza safety car e al di sotto del 25% prendono punti i primi cinque. Poi c'è una tipologia di punteggio tra il 25% e il 50% e una tra il 50% e il 75%. Questi punteggi vengono applicati qualora la gara venga interrotta con bandiera rossa e ci sia l'impossibilità di riprenderla. Tenetevi in mente questo punto, perché tornerà a farci visita nel momento in cui assisteremo all'allestimento di ulteriori tendoni da circo.
Alcuni piloti hanno pensato di effettuare un secondo cambio gomme mentre si andava verso la parte finale della gara - mi sono dimenticata di dire che al momento del restart mancavano poco più di quaranta minuti allo scadere delle tre ore dal momento del via, quindi la seconda parte di ara non poteva eccedere quella durata - ritrovandosi ad andare molto più veloci dei piloti che avevano già le intermedie usurate. Erano pressoché solo piloti delle retrovie, che poi hanno superato Schumacher riprendendosi la posizione senza che nessuno si filasse neanche di striscio Schumacher diversamente da quando prima della sosta era stato superato da alcuni piloti di prima fascia, Zhou nel frattempo ottenendo anche il giro più veloce a caso e festeggiando con un ruggito da vampiro degno del migliore Bo77as, dimostrando così di essere un vero Maschio Alfa. Dalla settima piazza, Alonso è stato il pilota più top ad andare a fare una seconda sosta ed è tornato in pista in decima posizione. Ha superato Norris. Poi ha superato Latifi. Poi ha superato Russell e le sue -L. Era molto più veloce di Vettel al quale recuperava tantissimo e a ridosso del quale si è portato mentre iniziava l'ultimo giro. Vettel avrebbe conservato la posizione con undici millesimi di vantaggio, senza che nessuno si degnasse di inquadrare il duello perché impegnati prima a inquadrare altre faccende e poi a mostrare i replay di altre faccende. Sembra non esista nemmeno nessuna inquadratura del fatto, che non sia o amatoriale o dagli onboard.
Crazy Frog: "Noi siamo fighi e gli altri nohhhh!!11!!!11!"
Divino Ferni: "Mi sento quasi di concordare, però in questo momento Verstappino sta tagliando il traguardo e sta venendo esposta la bandiera a scacchi anche se voci di corridoio dicevano che doveva esserci un altro giro."
Crazy Frog: "Lo so, in virtù del mio risultato di oggi mi è stato concesso di avere per un giorno le stesse visioni che hai tu e ho appena visto un predestinatohhhh taglio di chicane di Leclerc per tenersi dietro Perez."
È letteralmente andato per prati ed era palesemente una situazione in cui avrebbe dovuto cedere la posizione. Solo, nel frattempo è stata esposta bandiera a scacchi ed erano praticamente sul traguardo. È stato messo immediatamente sotto investigazione e nell'immediato dopogara è stata annunciata la penalità di cinque secondi, stavolta in gran fretta, come se fosse stato Verstappino sotto la drinking age che si apprestava a salire sul podio negli States invece di fare qualcosa di adatto alla gente della sua età, tipo andare al supermercato a comprarsi un'arma da fuoco.
A quel punto è accaduto qualcosa su cui tutti i telecronisti al mondo sembravano concordare: la gara era durata in totale ventotto giri su un totale di cinquantatre previsti, quindi si rientrava nella casistica "punteggio se è stato completato il 50-75% di una gara interrotta anzitempo con bandiera rossa e non più ripresa".
Voci dello Spettakolo: "Interrotta anzitempo con bandiera rossa e non più ripresa. Il regolamento dice questo... e guess what?"
Esatto: il regolamento 1) non prevede più i mezzi punti e 2) prevede come applicare il punteggio in caso una gara finisca in anticipo perché redflaggata E NON PIU' RIPRESA. Non spiega in alcun modo come ci si debba comportare qualora la gara finisca anzitempo perché c'è stata una bandiera rossa in mezzo e finisce normalmente con bandiera a scacchi per il completamento di tre ore più un giro. E niente, quindi per la prima volta nella storia della Formula 1 è stato applicato il punteggio pieno con meno del 75% di gara completato e tra una cosa e l'altra Verstappino ha scoperto di essere diventato matematicamente campione del mondo durante le interviste al parc fermé, mentre la gente urlava al kompl8 per il mondiale fatto vincere in casa della Honda. Complimenti alla Formula 1 di Liberty Media, dopo avere avuto polemiche per un mondiale assegnato all'ultimo giro dell'ultimo gran premio stagionale l'anno scorso avevamo quantomeno la certezza che, con quattro gare d'anticipo, fosse impossibile assegnare un mondiale tra le polemiche. Invece no, si sono superati, sono riusciti a fare anche questo!
Archiviate le polemiche ufficiali, è arrivato il momento per quelle social, ho letto cose tipo: "siccome era stato annunciato un giro in più di quelli che hanno fatto, la gara deve considerarsi terminata un giro prima della bandiera a scacchi" - sorry what? - "e quindi Leclerc dovrebbe ancora diventare campione del mondo nell'estremamente probabile caso in cui vinca quattro gare con giro veloce mentre Verstappen non prende nemmeno un punto". A quelli che hanno partorito questa astrusa teoria avrei una cosa da dire, in tono totalmente serio, specie se sono insoddisfatti della loro vita professionale o se sono in cerca di occupazione: scrivete a Liberty Media, esplicitando per filo e per segno la vostra teoria, poi mettete come allegato il vostro curriculum vitae. Fatelo prima che lo faccia io. Se lo facessi io, aggiungerei che la ragione per cui bisogna annullare l'ultimo giro è che i giri effettuati scenderebbero da ventotto, il numero degli sfigati, a ventisette, che è il numero dei very fighy.

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Sergio Perez (Redbull), 3. Charles Leclerc (Ferrari), 4. Esteban Ocon (Alpine), 5. Lewis Hamilton (Mercedes), 6. Sebastian Vettel (Aston Martin), 7. Fernando Alonso (Alpine), 8. George Russell (Mercedes), 9. Nicholas Latifi (Williams), 10. Lando Norris (McLaren), 11. Daniel Ricciardo (McLaren), 12. Lance Stroll (Aston Martin), 13. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 14. Kevin Magnussen (Haas), 15. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 16. Guanyu Zhou (Alfa Romeo), 17. Mick Schumacher (Haas), 18. Pierre Gasly (Alpha Tauri), Rit. Carlos Sainz (Ferrari), Rit. Alex Albon (Williams).

Archiviato il fine settimana motoristico, è arrivato poi il momento delle investigazioni sul budget cap della Redbull. Ne è venuto fuori che i soldi spesi in più sono stati spesi per il catering. PER IL CATERING. Lo ripeto, PER IL CATERING. Il budget cap, che dovrebbe servire a limitare le spese della gestione sportiva ed evitare che certi team possano essere nettamente superiori alla concorrenza, non si riferisce alle sole spese sportive, ma anche a tutto ciò che non c'entra un cavolo con la gestione sportiva, tipo se dare da mangiare ai propri dipendenti o fargli portare un panino da casa. Idem per la carta igienica, immagino, e per il detersivo con cui lavare i pavimenti delle proprie sedi.
In sintesi, negli ultimi due giorni 1) è partita una gara in condizioni di bagnato estremo senza gomme da bagnato estremo perché sul bagnato estremo non funzionano, 2) con una vettura a muro, dal muro si sono staccati pannelli pubblicitari riversandosi in pista, 3) sono stati mandati dei trattori in pista a random senza avvertire i piloti e le immagini sono state censurate dalla regia nonostante fossero visibili dagli onboard, 4) il duello migliore della gara non è stato trasmesso e nemmeno ripreso dalle telecamere ufficiali nonostante sia avvenuto praticamente sul traguardo, 5) pur assegnando una penalità due minuti contati più tardi invece che dopo tre ore ci sono state polemiche, 6) ci si è ritrovati in una situazione in cui di fatto esisteva un vuoto di punteggio da applicare, 7) il campione del mondo non sapeva di avere vinto il titolo e l'ha scoperto al parc fermé, 8) per non sforare il budget cap bisogna mettersi a dieta. Non pensavo si potessero fare così tante figure di m*rda tutte insieme, eppure ce l'hanno fatta. E tra due settimane ci aspettano i vip americani che, vedendo Martin Brundle, dicono: "e tu chi ca**o sei, cosa ci fai nel paddock?"