martedì 28 marzo 2023

25 anni dopo: 1998 (ITA, LUX, JPN), Hakkinen vs Schumacher, la sfida finale!

Monza, settembre 1998: alla fine del weekend Mika Hakkinen e Michael Schumacher sono esattamente appaiati in testa alla classifica, con lo stesso numero di vittorie, sei. Il pilota della McLaren è in vantaggio per avere due secondi posti, invece che uno solo come il ferrarista. Mancano ancora due gran premi alla fine della stagione, quindi tutto può ancora succedere, ma di certo Hakkinen non può ritenersi soddisfatto, visto come era iniziata la giornata. Partiva terzo, dietro al rivale che scattava dalla pole, mentre secondo c'era il campione in carica Jacques Villeneuve. Seguivano David Coulthard ed Eddie Irvine, per Hakkinen magari la griglia non era tanto promettente, ma è bastato il race start per cambiare le cose.
Le McLaren si sono ritrovate 1/2, Schumacher è scivolato quinto anche alle spalle di Villeneuve. Superato il pilota della Williams si è lanciato all'inseguimento di Irvine che non ha opposto grande resistenza. Adesso era terzo, ma Hakkinen procedeva in testa e Coulthard dietro di lui era secondo con un passo molto veloce. Era più scarico, in vista di una strategia a una sosta in più, quindi ha superato agevolmente Hakkinen in pochi giri e ha iniziato ad allungare.
L'intento della scuderia di Woking era verosimilmente fare doppietta, dando a David il vantaggio sufficiente per stare davanti alle Ferrari a rifornimenti ultimati, ma non è andato in porto nulla. Ci si avvicinava a un terzo di gara quando nello stesso giro, in un colpo solo, Coulthard è stato costretto al ritiro da un guasto al motore, mentre Hakkinen ha subito il sorpasso di Schumacher che si è portato in testa.
Non che Michael abbia avuto vita facile: fino verso la fine della gara è stato inseguito dall'avversario, viaggiava a pochi secondi di gap, inseguimento tuttavia vanificato da un testacoda di Mika a pochi giri dalla fine. Ha danneggiato la vettura nel fuori pista, ma ha tentato di resistere fino in fondo, perdendo tuttavia la seconda posizione a vantaggio di Irvine.
Quarto sulla Jordan dopo il ritiro di Villeneuve - andato a sbattere dopo un guasto sulla sua monoposto - anche Ralf Schumacher è riuscito a superare Hakkinen e si è preso la terza piazza, salendo sul podio insieme al fratello per la prima volta nella storia. Hakkinen ha chiuso quarto, precedendo la Sauber di Jean Alesi e la Jordan di Damon Hill, ha salvato il salvabile ma il responso della classifica è stato inequivocabile.

Archiviata l'Italia, si va in Lussemburg-... si va al Nurburgring, perché i nomi creativi sono un must. Per Hakkinen le cose non sembrano mettersi molto bene, terzo in griglia dietro al duo M.Schumacher/ Irvine. Eddie fa una gran partenza, si porta inizialmente in testa, ma deve desistere quando vede comparire negli specchietti la vettura del compagno di squadra. Il suo ruolo a quel punto sarà tentare di rallentare Hakkinen, ma non è Valtteri Bottas a bordo di una Mercedes quindi lui può.
Dopo qualche giro alle spalle di Irvine, Hakkinen si porta secondo e si avvicina progressivamente a Schumacher. Alla sosta, gli farà overcut. Idem Coulthard farà overcut ai danni di Irvine: da terzo e quarto che erano inizialmente, gli Hakoulthard sono adesso primo e terzo.
Ci resteranno, di fatto la top-4 resterà uguale fino alla fine, mentre la lotta per il quinto posto è decisamente più accesa. Heinz-Harald Frentzen su Williams dopo la prima sosta è riuscito a portarsi davanti alle Benetton di Giancarlo Fisichella e Alex Wurz, inizialmente 5/6. I tre sono vicinissimi e Fisichella riesce a superare Frentzen, salvo mettere poco dopo le ruote sull'erba causa scivolata sull'olio sparso dal motore rotto della Tyrrell di Ricardo Rosset e perdere due posizioni. Anticipando il secondo pitstop, Fisichella riesce a fare undercut sul compagno di squadra: sarà lui a chiudere sesto dietro a Frentzen, con i tre in lotta fino alla fine.
Hakkinen ha quattro punti di vantaggio (sistema 10/ 6/ 4/ 3/ 2/ 1) su Schumacher, a questo punto, nonché una vittoria in più (e adesso stesso numero di secondi posto, tra poco capirete perché ve lo sto specificando). Se Schumacher vincesse in Giappone con Hakkinen secondo, avrebbero pari punti, pari vittorie, ma Hakkinen avrebbe un secondo posto in più grazie al quale vincerebbe il mondiale. Quindi Schumacher per diventare campione del mondo dovrebbe fare almeno cinque punti in più di Hakkinen, in sintesi, vincere senza Hakkinen secondo. In alternativa può arrivare secondo con l'avversario sesto oppure fuori dai punti. Per il mondiale costruttori, la Ferrari invece dovrebbe fare doppietta con nessuna McLaren a punti.

Passano cinque settimane prima del successivo evento a Suzuka, pare perché in mezzo avrebbe dovuto, stando alla bozza originale del calendario, esserci un GP del Portogallo. Passano cinque settimane e Schumacher va a prendersi la pole position affiancato da Hakkinen, seguono i rispettivi compagni di squadra a parti invertite. Si inizia da un aborted start, la Prost di Jarno Trulli rimane ferma sulla griglia e dovrà partire ventunesimo, perché la ventiduesima vettura manca: Rosset non si è qualificato.
Si passa a un secondo aborted start, stavolta perché è Michael Schumacher il pilota rimasto fermo! Sarà lui a partire ventunesimo. Nel corso della prima tornata recupera otto posizioni e viaggia rapidamente verso l'alto, ma ormai il titolo sembra saldamente nelle mani di Hakkinen, in testa fin dal via, inseguito da Irvine mentre Coulthard è scivolato alle spalle di Frentzen. Schumacher frattanto prosegue, andando avanti di sorpassi e, quando altri piloti iniziano a fermarsi, di overcut. In sintesi, si ritrova terzo dopo avere effettuato il primo rifornimento, ormai davanti anche a Coulthard. La situazione è comunque sempre più solida per Hakkinen, ancora leader mentre si va verso metà gara e oltre, con gli occhi puntati sui due avversari, l'uno in testa e l'altro risalito dalle retrovie.
Poi ecco apparire una di quelle scene che sembrano banali: c'è una Tyrrell ferma, l'unica qualificata, quella di Tora Takagi. Esteban Tuero, su Minardi, ha tentato di utilizzarlo come trampolino di lancio. I due sono entrambi fermi, ci sono detriti in pista, e Takagi gesticola all'indirizzo di Tuero. I due non lo sanno ancora, ma stanno per essere accidentalmente consacrati alla memoria del motorsport, tempo un minuto o due ed ecco che Michael Schumacher procede su tre ruote. Una delle gomme posteriori è scoppiata all'improvviso, al passaggio sui detriti dell'incidente.
Ciò che ancora non era chiaro adesso è palese e plateale: Mika Hakkinen è campione del mondo e lo sarà qualunque cosa succeda. Taglia il traguardo da vincitore, Irvine e Coulthard a completare il podio. Da tempo a sandwich tra le Williams di Frentzen e Villeneuve, Damon Hill si prende il quarto posto in extremis, una buona conclusione di stagione per la Jordan se soprassediamo sul ritiro per guasto al motore di Ralf Schumacher avvenuto nella prima parte di gara.
Michael Schumacher, già in maglia e jeans, si imbuca al parc fermé per andare ad accogliere Hakkinen dal basso dei suoi -14 punti in classifica. Poi si allontana, lasciandolo con Irvine e Coulthard, sul podio Eddie gli infilerà la bottiglia di champagne dentro il colletto della tuta, inondando. La Formula 1 ha trovato il suo nuovo eroe, ad appena un anno di distanza dalla sua prima vittoria, dopo le tante stagioni travagliate, con la reputazione di pilota caotico dei suoi primi anni, poi il grave incidente del 1995. Al contempo, il mondiale è stato combattuto fino alla fine, nonostante le premesse iniziali non fossero proprio delle migliori.


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Milly Sunshine