domenica 12 marzo 2023

Australia, Brasile e San Marino 2000: il trittico di Michael Schumacher a inizio stagione

Carissimi motori Mercedes che vanno in fumo sulle McLaren, vi auguro una buona domenica e vi segnalo che anche ventitré anni fa, nel lontano 2000, il 12 marzo cadeva di domenica ed era il giorno in cui si gareggiava in Australia. L'Albert Park era il circuito che apriva la stagione e venivamo da due mondiali vinti da Mika Hakkinen che, ancora una volta, scattava dalla pole affiancato dal compagno di squadra David Coulthard. Fin dalla partenza dietro alle due vetture grigio-nere si sono messe in fila le Ferrari e le Jordan alternate: Michael Schumacher, Heinz-Harald Frentzen, Rubens Barrichello e Jarno Trulli. Dietro di loro una sagoma bianca, la B.A.R. di Jacques Villeneuve. Ventidue vetture erano presenti al via, ma sono diminuite in tempi molto brevi, fuori sia le Jaguar sia le Arrows. Johnny Herbert si è ritirato per un guasto, Eddie Irvine alla prima in verde nel tentativo di evitare Pedro De La Rosa finito a muro per la rottura di una sospensione, incidente che ha provocato l'ingresso della safety car. Anche Jos Verstappen, sull'altra vettura sponsorozzata Orange, ha sbattuto per un problema a una sospensione, ha raggiunto i box ma è stato comunque costretto al ritiro.
I ritiri più altisonanti, tuttavia, dovevano ancora venire e prima che Coulthard poi Hakkinen sono stati costretti a fermarsi da guasti al motore. A quel punto la strada per la Ferrari era abbastanza spianata e gli Schumachello hanno finito per fare doppietta alla loro prima uscita da compagni di squadra. I piloti della Jordan invece sono stati costretti al ritiro, come tanti altri in corso d'opera. Rubinho era su due soste invece che una, ma ha conservato agevolmente la seconda piazza.
Sul gradino più basso del podio ha chiuso Ralf Schumacher sull'unica Williams giunta al traguardo - il debuttante Jenson Button fermato da un guasto al motore. Villeneuve frattanto teneva dietro un trenino di vetture, composto dalla Benetton di Giancarlo Fisichella, dalla Sauber di Mika Salo, dall'altra B.A.R. di Ricardo Zonta e dall'altra Benetton di Alez Wurz. Dopo la squalifica di Salo per irregolarità tecniche, Zonta è risalito sesto e la B.A.R. ha messo due vetture a punti.

Le cose frattanto per la Sauber erano solo destinate ad andare peggio: sia Salo sia il compagno di squadra Pedro Diniz non avrebbero disputato la gara di lì a due settimane più tardi in Brasile, per ragioni di sicurezza a seguito di un cedimento avvenuto sulla vettura di Salo. A proposito di sicurezza, a Interlagos in varie occasioni pannelli pubblicitari si sono staccati durante le qualifiche, in una delle occasioni venendo evitati per un soffio da Jean Alesi, all'epoca pilota della Prost.
I due piloti McLaren erano ancora in prima fila, ma Schumacher si è messo tra di loro alla partenza, McLaren/ Ferrari/ McLaren/ Ferrari, almeno finché Schumacher e Barrichello, in tempi brevi, non hanno superato ciascuno la McLaren che aveva davanti. Rubinho ha anche strappato in seguito la seconda piazza a Hakkinen, venendo tuttavia costretti entrambi al ritiro in corso d'opera. A quel punto M.Schumacher e Coulthard erano i candidati più probabili per la vittoria e per il secondo posto. Dopo una gara con vari ritirati per guasti vari - e il solo Irvine per incidente - Schumacher ha preceduto Coulthard sul traguardo ed è andato a ritirare il trofeo del vincitore consegnato sul podio da Pelé.
La successiva squalifica di Coulthard per irregolarità tecniche (di cui ricordo avere appreso a suo tempo al lunedì mattina davanti all'entrata della scuola da una certa Gessica con la G della 1^B, che poi si è trasferita in corso d'opera cambiando scuola prima della fine dell'anno scolastico) ha consacrato Fisichella come secondo classificato e fatto risalire tutti gli altri piloti giunti al traguardo in classifica. Le Jordan di Frentzen e Trulli e le Williams di R.Schumacher e Button hanno completato la zona punti. Jenson, uscito vincente da un duello per quello che sembrava il settimo posto con JVes, ha portato a casa un punto, diventando per i tempi il più giovane pilota a punti in Formula 1. Nel frattempo, a proposito di punti, la McLaren si ritrovava ancora a secco, non il migliore degli inizi per la scuderia di Woking, che non poteva fare altro che sperare in una svolta positiva con il ritorno in Europa.

Il 9 aprile si è svolto il GP di San Marino, con McLaren e Ferrari alternate sulla griglia di partenza: Hakkinen, Schumacher, Coulthard, Barrichello. Rubinho si è procacciato la terza piazza, mentre davanti è rimasto del tutto inalterato, con Hakkinen in testa con qualche secondo di vantaggio. In entrambi i casi la situazione si è decisa con il secondo rifornimento: Barrichello e Coulthard sono rientrati nello stesso giro, la sosta per il pilota McLaren è stata più breve ed eccolo uscire terzo davanti al ferrarista.
Il caso Hakkinen vs Schumacher è stato un po' diverso, con Michael che ha proseguito un giro o due in più dell'avversario, riuscendo a passare davanti di overcut. In tale maniera è andato a vincere per la terza volta consecutiva nelle prime tre gare stagionali, mentre con il duo Hakkinen/ Coulthard la McLaren ha quantomeno potuto consolarsi con un doppio podio, un risultato non certo scontato visto l'andazzo nei due gran premi precedenti. Barrichello, invece, ha dovuto accontentarsi del quarto posto.
Nonostante quanto sostengano i suoi detrattori, troppo focalizzati sul fatto che passare alla B.A.R. non sia stata un'idea saggia da non vedere minimamente che certi risultati erano decisamente altisonanti quantomeno nel confronto con Zonta, Villeneuve ha sfoderato un'altra buona performance, trascorrendo tutta la gara al quinto posto e chiudendola appunto in quella posizione.
Tra i papabili per il sesto posto Trulli e Ralf Schumacher, entrambi però costretti al ritiro esattamente come i loro compagni di squadra nelle prime fasi, a portare a casa il punto finale è stato Salo. La gara non ha avuto un numero di ritirati elevato tanto quanto quelle precedenti e si segnalano due incidenti, uno con protagonista Marc Gené su Minardi nella prima fase, uno a gara inoltrata con la Arrows di De La Rosa contro le barriere.

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Milly Sunshine